Ricerche Sulla Meditazione e Salute Globale

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  RICERCHE SULLA MEDITAZIONE E SALUTE GLOBALE  Ricerche e dati sperimentali sugli effetti psicofisici della meditazione sulla salute  La meditazione è l'esperienza dell'unità di coscienza, dell'integrità psicofisica del proprio essere. La meditazione, libera da ideologie e dogmi religiosi è una delle più importanti "medicine" per l'uomo occidentale, è una delle esperienze capaci di trasformare la vita e la percezione di se stes si e del mondo. Questa sezione comprende i seguenti capitoli:  1. IL VUOTO DEL CUORE E LA FRAMMENTAZIONE DELL’ESSERE  - gli effetti neurofisiologici e psicologici nell’inibizione della coscienza di Sé sullo sviluppo del bambino. L’inconsapevolez za dei genitori, la dominanza sui figli, l’empatia elettroence falografica negativa e la creazione dei blocchi psicosomatici.  2. PSICOSOMATICA SPERIMENTALE - le ricerche sulla coerenza e la sincronizzaz ione cerebrale che mostrano come il cervello cambi le sue attività e aumenti o diminuisca la sua sincronizzazione col variare degli stati di coscienza (inconsapev olezza o meditazione) e della salute globale (depressi one, crisi interiore, creatività, benessere e integrità psicofisica)  3. RICERCHE SULLA MEDITAZIONE E GLI STATI DI COSCIENZA AD ALTA SINCRONIZZAZIONE - le ricerche sulla meditazione - i quadri elettroence falografici ad altissima coerenza e con onde armoniche delle persone in profonda meditazione. - Le ricerche scientifiche sulla meditazione - Ricerche sugli stati di coscienza ad alta sincronizzazione - Ricerche sulla coscienza collettiva  4. RICERCHE SULLA COSCIENZA COLLETTIVA E PLANETARIA - il panorama internazionale delle ricerche e dei dati sperimentali sugli effetti delle varie tecniche di meditazione - le ricerche che mostrano come i cervelli di molte persone possano sincronizzar si in particolari momenti empatici o in meditazione. 5. SINCRONICITÀ, COMUNICAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL CERVELLO - un insieme di ricerche e dati da tutto il mondo sulla sincronizzazione cerebrale.  6. EFFETTI PSICOFISICI DELLA MEDITAZIONE SULLA SALUTE  - come la meditazione può influire sulla salute psicofisica.  IL VUOTO DEL CUORE E LA FRAMMENTAZIONE DELL’ESSERE L’INIBIZIONE DEL SE’ DEL BAMBINO, I BLOCCHI PSICOSOMATICI COLLETTIVI E I SEI TIPI DI “IO”   di Nitamo Federico Montecucco 

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 RICERCHE SULLA MEDITAZIONE E SALUTE GLOBALE 

Ricerche e dati sperimentali sugli effetti psicofisici della meditazione sulla salute  

La meditazione è l'esperienza dell'unità di coscienza, dell'integrità psicofisica del proprio essere. Lameditazione, libera da ideologie e dogmi religiosi è una delle più importanti "medicine" per l'uomooccidentale, è una delle esperienze capaci di trasformare la vita e la percezione di se stessi e delmondo.

Questa sezione comprende i seguenti capitoli: 

1.  IL VUOTO DEL CUORE E LA FRAMMENTAZIONE DELL’ESSERE - gli effetti

neurofisiologici e psicologici nell’inibizione della coscienza di Sé sullo sviluppo delbambino. L’inconsapevolezza dei genitori, la dominanza sui figli, l’empatiaelettroencefalografica negativa e la creazione dei blocchi psicosomatici. 

2.  PSICOSOMATICA SPERIMENTALE - le ricerche sulla coerenza e lasincronizzazione cerebrale che mostrano come il cervello cambi le sue attività eaumenti o diminuisca la sua sincronizzazione col variare degli stati di coscienza(inconsapevolezza o meditazione) e della salute globale (depressione, crisiinteriore, creatività, benessere e integrità psicofisica) 

3.  RICERCHE SULLA MEDITAZIONE E GLI STATI DI COSCIENZA AD ALTASINCRONIZZAZIONE - le ricerche sulla meditazione - i quadri elettroencefalograficiad altissima coerenza e con onde armoniche delle persone in profondameditazione.- Le ricerche scientifiche sulla meditazione- Ricerche sugli stati di coscienza ad alta sincronizzazione- Ricerche sulla coscienza collettiva 

4.  RICERCHE SULLA COSCIENZA COLLETTIVA E PLANETARIA - il panoramainternazionale delle ricerche e dei dati sperimentali sugli effetti delle varie tecnichedi meditazione - le ricerche che mostrano come i cervelli di molte persone possanosincronizzarsi in particolari momenti empatici o in meditazione. 

5.  SINCRONICITÀ, COMUNICAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL CERVELLO - uninsieme di ricerche e dati da tutto il mondo sulla sincronizzazione cerebrale. 

6.  EFFETTI PSICOFISICI DELLA MEDITAZIONE SULLA SALUTE - come lameditazione può influire sulla salute psicofisica. 

IL VUOTO DEL CUORE E LA FRAMMENTAZIONEDELL’ESSERE 

L’INIBIZIONE DEL SE’ DEL BAMBINO, I BLOCCHI PSICOSOMATICI

COLLETTIVI E I SEI TIPI DI “IO” 

 di Nitamo Federico Montecucco 

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 Nella visione olistica dell‟essere umano l‟elemento più significativo della crisi moderna è il vuotoche sperimentiamo quando si nasce e si vive senza l‟energia del cuore e senza il riconoscimento delproprio Sé, della propria individualità profonda. Secondo la nostra concezione i blocchipsicosomatici collettivi osservabili nella larga maggioranza delle persone che vivono nella nostrasocietà sono dovuti ad una causa fondamentale: l’inibizione della coscienza di Sé. Riteniamo che

questa inibizione sia dovuta alla quasi totale mancanza di conoscenza che la società ha della“coscienza di sé” e quindi alla mancanza di riconoscimento del Sé del figlio, da parte dei genitori edelle persone che il figlio incontrerà nella sua crescita. Un circolo vizioso che vincola la modalitàcollettiva di educazione e di sviluppo umano. Ma quali sono le basi scientifiche del processo diinibizione della coscienza di sé? E in che modo questa mancanza condiziona lo svilupponeuropsichico di un bimbo?

La coscienza si trasmette per sincronizzazione empatica 

Le nostre ricerche sulla coerenza cerebrale tra i cervelli delle persone in relazione (amici, partner,marito-moglie, terapeuta-paziente, maestro-allievo, ecc.) provano in modo evidente che:parallelamente alla “risonanza empatica”, basata sulla connessione emozionale tra persone in

relazione affettiva, esiste una “risonanza neuropsichica” che si manifesta come “coerenza

EEG” ossia come sincronizzazione tra le onde elettroencefalografiche delle due persone.Questo è vero nel bene e nel male. Ciò che ci ha realmente sorpreso, e a volte turbato, è la coerenzaEEG che si instaura tra persone in relazioni di dominanza-subordinazione. In questi casi si osservache la specifica struttura EEG della persona dominante (genitore, coniuge, maestro) si impone suquella di chi è dipendente o subordinato (figlio, coniuge, allievo) che l‟adotta come sua, sia in sensopositivo che in senso negativo. Nella fig. 1 vediamo una straordinaria sincronizzazione EEG tramadre e figlia. Nella fig. 2 vediamo la risonanza neuropsichica ( elevatissima coerenza EEG) tradue persone in meditazione silenziosa. Nella fig. 3 vediamo invece il quadro elettroencefalograficodi due persone innamorate, che mostra una elevatissima sincronizzazione in cui si nota unainversione di polarità (yin – yang). Abbiamo quindi prove sperimentali che gli stati di coscienzasono “trasmessi” anche come campi elettromagnetici. Abbiamo rilevato anche delle situazionidove una persona dominante in stato di stress e tensione, con una tipica coerenza eeg negativa,influenzava sfavorevolmente la moglie (sottomessa) che, quando era con lui, mostrava unabbassamento della sua normale coerenza eeg. Questo meccanismo di sincronizzazioneneuropsichica può quindi generare sia una accelerazione positiva e costruttiva dei comportamenti edelle strutture emozionali e psicologiche (come nel caso del terapeuta-paziente), sia uncondizionamento negativo e diventare così strumento di condizionamento psicofisico, di controllo e

di plagio. Possiamo con buona ragione ritenere che la comunicazione eeg madre-figlio possainstaurarsi anche nella relazione madre-feto, e quindi che a livello intrauterino questicondizionamenti siano attivi già dai primi mesi di vita. Le ricerche sulle interferenze epigenetichedelle madri stressate sui recettori del cortisolo e della serotonina del feto sono una delle possibiliconferme.

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Fig. 1 

Fig. 2 

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  Fig. 3 

I genitori inconsapevoli di Sé 

Le nostre ricerche mostrano quindi, sul piano famigliare, come i genitori con un alto livello diconsapevolezza trasmettano al figlio messaggi verbali, empatici e “neuropsichici”che

facilitano la coscienza di Sé e la coerenza EEG, generando uno stato di unità e integritàpsicosomatica che favorisce stati di benessere e salute. Per contro i genitori con un’attitudine

meno sensibile, che non hanno coscienza di sé, non solo, ovviamente, non la trasmettono, madi fatto inducono l’inibizione del sé del figlio, compromettendo la sua integrità psicologica e la

sua salute globale.

Ma quali sono i comportamenti tipici delle due modalità educative?

La tipologia più comune di genitori, quelli senza una reale coscienza di Sé, tende a procreare permotivi più istintivi o esteriori: “ci si deve sposare e fare figli”, “la nonna voleva tanto un nipotino”,“il padre voleva un erede”, “un figlio cementerà la nostra unione”, “un figlio mi aiuterà a dare sensoalla mia vita”. La madre in gravidanza tende a considerare il bimbo come una parte del propriocorpo, preoccupandosi più delle cose pratiche e mediche che non del “lui” o della “lei” che c‟è giàdentro. Proprio perché non percepiscono l‟anima (anche se ufficialmente possono essere moltoreligiosi) i genitori considerano il bimbo senza una sua propria individualità e coscienza, ma comeun prodotto della propria genetica, da cui le tipiche frasi: “”ti ho fatto io”, “sei la mia vita”,“assomigli tutto a me”. Spesso gli viene dato il nome di un nonno o di una nonna (per gratitudine!).Il bimbo diventa una sorta di clone del modello genitoriale, che deve diventare quello che i genitorisono riusciti o avrebbero voluto essere. Aspettative, proiezioni, ambizioni ma anche sfiducie,delegittimazioni, critiche, se il bimbo non realizza le attese. È la base dell‟”amore condizionato”: “tiamo se fai il bravo!” o “”sei stato cattivo e la mamma non ti vuole più bene”, “se sei mio figlio devi

fare come dico io”. Il bimbo cresce con molto “super io”, molti giudizi e condizionamenti su come“deve” o “non deve” essere, con molta attenzione per quello che pensano gli altri e con poca (onulla) percezione di Sé e dei propri veri bisogni e sentimenti, senza un “centro di gravità

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 permanente” che gli dia stabilità interiore e integrità per realizzarsi nella vita. Spesso farà una vitamediocre, in linea con quello che i genitori avevano in qualche modo prestabilito per lui.

I genitori coscienti di Sé 

I genitori che hanno coscienza di Sé, normalmente decidono di concepire un figlio partendo da unostato di amore meno vincolato dall‟esterno, con più considerazione per il bimbo, con l‟idea di far nascere una creatura nuova, individuale. Spesso già nei mesi di gravidanza la mamma ha uncontatto empatico col bimbo, lo “sente” e “ci parla”: un primo reale “riconoscimento del Sé” delnascituro. L‟attesa è di vedere chi nascerà, che viso avrà, che tipo sarà; “ma, comunque sia, loamerò”. Viene cercato un nome che si adatti a lui, alla sua personalità. Ponendo l‟attenzione piùsulla sua identità profonda, le aspettative e le proiezioni dei genitori (che sicuramente ci saranno)diventano meno intense: “ti vorrò bene qualsiasi cosa farai”, “anche se non condivido le tue sceltecomunque è la tua vita e sono contenta per te”. Il bimbo cresce, aldilà degli immancabili

condizionamenti famigliari e sociali, con maggiore coscienza di Sé, dei propri bisogni, sentimenti easpirazioni. Il proprio Sé sarà il suo punto di riferimento interiore nei momenti critici e darà ladirezione per realizzare la propria vita. In tal modo potrà anche fare scelte coraggiose e innovative.

Molti di queste modalità di condizionamento madre-figlio erano già state intuite da Freud, Jung,Bowlby e altri, ma poterle quantificare e studiare scientificamente è stato un vero passo in avanti.

Al Villaggio Globale di Bagni di Lucca rileviamo i tracciati eeg di tutti i pazienti e in particolarequelli tra coppie. Questo ci permette una particolare chiarezza nell‟impostazione psicologicainiziale e una precisa conferma dell‟efficacia terapeutica quando ripetiamo l‟analisi dopo un periododi un mese o due.

La coscienza cresce attraverso il riconoscimento e il rinforzo del Sé 

Le nostre osservazioni sulle testimonianze di circa 1000 pazienti confermano che la grandemaggioranza racconta di essere nata e cresciuta da genitori poco consapevoli e di percepire unacronica mancanza di “riconoscimento di Sé” che inibisce l‟amore, l‟accettazione e la stima di sé, eche viene vissuta come l‟esperienza più dolorosa della loro vita: “la mamma non mi ama, non micapisce”, “il papà non mi vede, non si cura di me”, da cui deriva il pensiero: “io non esisto”, “non

sono degno”, “devo farmi accettare”. Il non riconoscimento di Sé (affettivo, somatico, emozionale epsicologico), genera il trauma centrale della propria identità - avvenuto in un istante o in anni di vita- da cui derivano le innumerevoli forme di disagio interiore e psicosomatico: sfiducia nei genitori ein sé stessi, senso di tradimento, solitudine, senso di non aver diritto di esistere, pauradell‟abbandono, ecc.

I rari bimbi che raccontavano di essere nati da genitori con una reale interiorità, con una propriacoscienza di Sé (anche se ufficialmente non credenti o non aderenti ad una precisa confessione),riferivano di aver percepito questo senso di riconoscimento profondo, di accettazione, di“sensazione di esistere”, che dava significato alla vita, sostegno e dignità interiore anche quando lecondizioni economiche o famigliari erano oggettivamente difficili o addirittura tragiche (povertà,

guerre, malattie, tragedie, ecc.).

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Il non riconoscimento del Sé e i blocchi psicosomatici collettivi 

Se la coscienza di Sé rappresenta il principale elemento che genera e mantiene il senso di unità psicofisica, l‟inibizione della coscienza di Sé è il trauma centrale che genera i tre BlocchiPsicosomatici Collettivi: la frammentazione psicosomatica tra corpo, cuore e mente. Descriviamoli

in sequenza cronologica funzionale: 1) La chiusura del Sé del cuore e dell’amore: è il principale blocco psicosomatico in quanto il cuore è associato alla coscienza di Sé, che si “chiude” o inibiscela sua azione per il forte dolore, la paura, la sfiducia, l‟impossibilità di agire spontaneamente. La suachiusura provoca mancanza di umanità e di senso della vita, e difficoltà nel condividere sentimentidi amore e di empatia. 2) L’iperattività della mente: ciò che non può essere vissutospontaneamente col cuore deve essere immediatamente controllato e razionalizzato dalla mente.L‟io della mente (l‟ego, la testa), staccato dal Sé e dal cuore, sostituisce il sé e controlla le emozionie il corpo attraverso le informazioni-convinzioni del super-io (la banca delle memorie su come ci sideve comportare per essere accettati socialmente). 3) Il controllo e l’inibizione del corpo e del

piacere di vivere: l‟eccessivo controllo mentale e la chiusura affettiva-emozionale portanoall‟inibizione del “corpo” inteso come vitalità, spontaneità, istintività e libera sessualità. Per 

approfondire questi argomenti rimando alla lettura della seconda parte del mio libro “PsicosomaticaOlistica” per le Ed. Mediterranee, interamente dedicata a questo tema.

L’abdicazione del Sé e la formazione delle sei personalità dell’io: i sei tipi di ego  

Se immaginiamo il Sé come il re dell‟intero sistema (il corpo) e gli ormoni-neurotrasmettitori comele funzioni (esercito, guerra, difesa, educazione, diplomazia) possiamo immaginare l‟inibizione delSé come uno stato di guerra contro il re (il genitore che picchia, castiga o sgrida il figlio) o uno statodi destituzione del potere del re (i genitori che obbligano a non correre, non gridare, non ridere) o dicarestia del regno e debolezza del re (i genitori non amano il figlio, gli sottraggono tenerezze,affetto, giocosità, attenzione, ecc.). In ogni caso il Sé non riesce più ad operare direttamente e sigenera uno stato di grande allarme neuropsichico. Al posto del Sé-Re prendono potere degli “io”(personalità) ossia al posto della funzione centrale e globale della coscienza-governatore prendonoil comando delle “funzioni PNEI” (psiconeuroendocrine) che offrono strategie geneticamenteprestabilite, ossia istintive e automatiche, per reagire alle situazioni pericolose. Si attivanoinnanzitutto i due grandi sistemi di sopravvivenza attivo o passivo: l‟asse dello stress: ipotalamo-ipofisi-surrene - l’io dominante-reattivo - (il capo dell‟esercito) con i comportamenti attivi di forzae aggressività (mediati da adrenalina, noradrenalina e testosterone) oppure l‟inibizione dell‟azione ocongelamento (freezing) - l’io sottomesso-inibito - (il debole ministro della difesa che firma la

resa) con i comportamenti passivi di paura ed evitamento (mediati da serotonina e cortisolo). In casimeno gravi, in alternativa alle due risposte primarie, possono anche attivarsi risposte funzionaliattive come quelle mediate dalla dopamina e dalla vasopressina che, nelle difficoltà, innescanocomportamenti emozionali-relazionali di aumento della carica affettiva e sociale - l’io seduttivo-manipolatore  –   (l‟abile diplomatico - consigliere) o risposte passive dove l‟ossitocina-serotoninagenera l’io timido-dipendente (la moglie fedele, la figlia buona) basato su comportamenti di bontàsottomessa e compromessi affettivi: “farò la brava per essere amata”. In ogni persona, masoprattutto nelle persone più mentali o quando la base di forza fisica o emozionale non riesce asostenere la situazione famigliare o sociale, il Sé cede le redini del governo all‟ io controllante-razionale (il “capo” del governo tecnico, l‟esperto) che dirige il tutto in modo rigido e strutturatotenendo in gran conto i giudizi esterni famigliari e sociali, o, nel caso di incapacità di controllo, di

defaillance e confusione generale il Sé si abbandona all‟ io sognatore-estraniato (il filosofo,l‟astrologo di corte), che vive di false illusioni, di aspettative, che tendenzialmente crede in ogni

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sistema che dia speranza e illusioni per il futuro. Spesso le stesse religioni o le ideologie diventanole basi di questa strategia di sopravvivenza basata sull‟estraniazione dalla realtà. 

PSICOSOMATICA SPERIMENTALEcoscienza - cervello - salute globale 

Le ricerche sulla coerenza e la sincronizzazione cerebrale 

 Nella nostra epoca l'uomo ha perso ideologicamente la strada... La scienza si è spinta troppo oltre

nel distruggere la fiducia dell'uomo nella sua grandezza spirituale... e gli ha istillato la convinzione

di essere semplicemente un insignificante animale, che si è evoluto per caso e necessità in un

altrettanto insignificante pianeta, sperduto nella grande immensità del cosmo... Noi dobbiamo

renderci conto dei grandi misteri della struttura materiale e del funzionamento dei nostri cervelli,

della relazione tra cervello e mente e della nostra immaginazione creativa. Sir John Eccles, Nobelper la neurofisiologia

Esperimenti sugli stati della coscienza, il decennio del cervello. 

 Il cervello è l'interprete della coscienza. Ippocrate

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 Il fatto che gli anni Novanta siano stati dichiarati dalla comunità scientifica internazionale il"Decennio del Cervello" può essere particolarmente significativo ricordando quanto sostenevaRoger Sperry, ossia che la scienza studiando il cervello in realtà intende addentrarsi nellacomprensione della coscienza.

Dagli inizi di questo decennio ho cercato, con le mie ricerche sulla coerenza cerebrale, di dare unpersonale contributo sperimentale alla comprensione della psicosomatica e degli stati di coscienzapiù elevati. Queste ricerche sono ancora in una fase iniziale di studio, quindi non sono ancoraconfermate da una seria e approfondita sperimentazione: tuttavia sembrano confermare conevidenza l'ipotesi psicosomatica olistica.

Brain Olotester: alta tecnologia per l'evoluzione 

 La coscienza non è riducibile a eventi neurali. Il significato del messaggio non sarà mai trovato

nella chimica dell'inchiostro. Roger Sperry, Nobel per la neurofisiologia

Il Brain Olotester è uno strumento specificatamente studiato per l'analisi e la quantificazionedell'attività cerebrale al fine di avere informazioni sugli stati di coscienza e sulla situazionepsicosomatica della persona. Il Brain Olotester non cerca di ridurre la coscienza ad eventi neurali,al contrario cerca di amplificare e interpretare globalmente i dati delle attività cerebrali per cogliereil significato del messaggio che viene dalla coscienza. Il Brain Olotester è un elettroencefalografo computerizzato, costruito secondo gli standard internazionali, capace di scomporre, con la"trasformata di Fourier", le onde cerebrali in 64 bande e di visualizzarle a colori sul monitor di unqualsiasi personal computer IBM compatibile. Nella fig.1 vediamo a sinistra le 64 bandedell‟emisfero sinistro e a destra, specularmente, le 64 bande dell‟emisfero destro. Tra le due bandevediamo riportati i valori in Hertz (Hz. = cicli al secondo) delle varie bande. Queste 64 linee, chevedete in tonalità di grigio, sono in realtà divise in differenti colori in relazione alle bande Delta (inbasso, da 0.5 a 4 Hz., di colore rosso), Theta (in giallo, da 4 a 7 Hz.), Alfa (nel mezzo di coloreverde, da 8 a 13 Hz.) e Beta (in alto nelle tre gradazioni del blu, indaco e viola, da 14 a 35 Hz.). Lalarghezza delle singole bande è espressa in microvolt e rappresenta l'intensità, la forza dell'onda,come il "volume" di un suono. In basso a destra si leggono i valori numerici medi delle singolebande di sinistra e destra raffigurate nel grafico. Delta=D, Theta=T, Alfa=A Beta=B, e il tempo dicaptazione. I punti da cui sono captati i segnali eeg sono il frontale sinistro e destro (F1 e F2). Ilmonitor ovviamente ci permette di vedere in tempo reale (un campionamento ogni 2 sec. circa) lecontinue variazioni di attività del cervello che sono parallele alle infinite sfumature della nostra

mente, di quantificarle digitalmente e studiarle in modo olistico.

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fig.1

Questo strumento è dotato di un programma brevettato che consente di calcolare la "correlazionelineare di Pearson" analizzando e quantificando la similitudine o coerenza tra le onde dell'emisferodestro e sinistro, che possiamo chiamare "sincronizzazione" o sync. (abbreviato in inglese).Utilizzeremo questi due termini, sincronizzazione e coerenza, che per molti versi possono essere

utilizzati come sinonimi, con un'accezione più generale e interpersonale per il primo e piùenergetico-matematica per il secondo. L'Olotester può così calcolare la coerenza (sync.) tra i dueemisferi del cervello (come tra le onde cerebrali di persone vicine), come potete osservare dallacurva in basso nella stessa figura. La linea tratteggiata rappresenta un valore di coerenza (sync.) = 0ossia nessuna sync. La parte alta del grafico coerenza = +100% ossia massima sync. la linea inbasso coerenza = -100% ossia sync. negativa. La spiegazione del concetto di coerenza positiva,negativa o nulla è espressa graficamente nella fig.2.

fig.2

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Con l‟Olotester speriamo di poter contribuire ad una nuova fase della ricerca scientifica orientataallo studio e alla comprensione della natura della coscienza stessa e dei suoi stati più profondi edevoluti. Lo strumento, dai primi dati, sembra poter favorire l‟evoluzione della coscienza umana inquesto gravissimo momento di crisi planetaria.

Lo studio dei primi dati ricavati dall‟Olotester è stato di parziale conferma dell'ipotesipsicosomatica olistica: alcuni stati di coscienza corrispondono ad un particolare quadro EEG, ad unparticolare stato psicofisico. Quando la mente sta male, il corpo sta male e il cervello lavora inmaniera squilibrata e disarmonica. Quando la coscienza è in armonia con se stessa, l‟attivitàelettromagnetica del cervello diventa armonica ed equilibrata. Gli stati di meditazione corrispondono allo stato più armonico e integrato del cervello. Fino ad ora l'evoluzione interiore èstata appannaggio delle religioni e delle scuole di ricerca interiore; oggi siamo in grado di iniziareun lavoro scientifico e laico nella stessa direzione.

Le ipotesi di lavoro 

L'intero gruppo di esperimenti è stato condotto sulla base di due ipotesi di partenza.

La prima ipotesi da verificare, sulla base dei modelli Cyber e Cyber7, è che gli stati di coscienzache tendono all'unità avrebbero dovuto produrre una più elevata coerenza nel campoelettromagnetico in generale, e a livello elettroencefalografico in particolare.

La seconda è l'ipotesi psicosomatica olistica, come parametro di lettura globale delle attivitàcerebrali in relazione a quelle somatiche e psichiche.

Un‟ipotesi scientifica non è una verità ma un insieme di congetture da verificare; cercheremo quindidi confermarne la veridicità con una serie di esperimenti e di interpretazioni globali. Moltoprobabilmente, come in tutte le ipotesi di una certa complessità, vi saranno dei punti che verrannoconfermati e altri che verranno smentiti. La scienza non è un‟ideologia che cerca di giustificare ognicosa ai propri fini e siamo lieti di poter comprendere la verità dei processi psicosomatici anche sequesto dovesse contraddire apertamente parti del nostro modello e della nostra ipotesi.

Entriamo ora nella parte più concreta osservando le mappe olistiche cerebrali, alcuni esempi reali dicome il cervello può operare. Utilizzando l‟ipotesi psicosomatica olistica interpreteremo casi dinormalità e di patologia, squilibri, alterazioni, depressioni, eccitamento, creatività e stati di

meditazione a differenti livelli di profondità.

Lo stato fluido e la media 

Prendiamo innanzitutto in considerazione quadri di normalità. Nella fig.1 vediamo un quadro eeg diuna persona in stato di buona salute psicofisica. Osserviamo una buona specularità tra emisferodestro e sinistro (sync. 67) con una bassa attività delta e theta, un buon picco alfa sui 10 Hz. e unabassa attività beta. Questo, sulla base del nostro modello psicosomatico, significa che la persona inquestione aveva un corpo rilassato, un basso livello di attività istintiva inconscia (delta e theta), un

"cuore" emotivamente aperto (picco alfa) e un'attività mentale calma (basse beta).

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Nella fig. 3 si evidenzia un quadro eeg "normale" per la città di Milano, in cui osserviamo delta etheta, rispetto a quelle nella fig.1, molto più forti (tensione somatica e inconscia), alfa senza picco(poco piacere di vivere e cuore più chiuso) e maggiore attività beta (elevata attività mentalesuperiore). La sync.=81,9 ci mostra che il soggetto è comunque positivo e centrato, tipico di chi usala propria intelligenza professionale per uno scopo determinato. A Milano questo secondo tipo di

quadro rappresenta la normalità statistica di chi sta "bene".

fig.3

Come abbiamo espresso nell‟introduzione il concetto olistico di salute è intimamente legato alconcetto di fluidità: la persona sana risponde alle differenti situazioni della vita in modo opportunoe diversificato. Rabbia, paura, amore, odio, ogni emozione, positiva o negativa trova il suo spazio ela sua utilizzazione naturale. Analogamente i due emisferi sono in equilibrio dinamico.

Squilibri di ampiezza: i tipi freddi e caldi 

Rispetto alla media statistica, abbiamo delle persone che si trovano ai limiti inferiori e superiori.Mentre la maggior parte delle persone parla con un volume normale, sappiamo che alcuni parlanocon un volume troppo basso o alto. Lo stesso accade nel cervello, il voltaggio delle singole bande ècome dire l‟intensità o meglio il volume del nostro pensiero. Abbiamo osservato che a livello diattività cerebrale alcuni sono "freddi", introversi, Yin, e hanno un voltaggio ai limiti inferiori dellamedia (fig.4), altri sono caldi, esuberanti, Yang e il loro quadro esce dallo schermo normale (fig.5).L‟Olotester può cambiare scala di registrazione e quindi includere quadri molto più larghi delnormale.

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fig.4

fig.5

Mancanza di centratura e squilibrio psichico

Nella fig.1 abbiamo visto un esempio di persona sana ed equilibrata. Notiamo che i margini (neltempo medio di 60-180 secondi circa) sono omogenei e lisci. Abbiamo osservato che i quadri eeg delle persone meno integrate psicosomaticamente, ossia con una serie di squilibri interiori generali,

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solitamente mostra un margine più frastagliato. Ricordiamo che è opportuno comparare i quadripresi con tempi uguali tra loro (1 o 3 minuti di media), in quanto tempi più lunghi hannoovviamente i margini più omogenei.

Predominanza sinistra e destra 

Nei quadri eeg di persone sane e psicosomaticamente equilibrate abbiamo osservato che le bandedella sinistra e della destra sono armoniche e speculari. Questo dato ci suggerisce che l‟emisferosinistro.razionale.maschile e il destro.intuitivo.femminilesono in buon equilibrio. Il dato visivoviene poi confermato dall‟alto valore della sincronicità tra emisferi e rappresentato da una lineaabbastanza alta. Vediamo nella prossime figure due esempi di quadri "normali" leggermentesbilanciati a sinistra (Sx), fig.6, e a destra (Dx), fig.7.

fig.6

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fig.7

Squilibri a sinistra: stress e iperattività 

Mentre una leggera predominanza emisferica rappresenta una normale capacità di adattarsi a certecondizioni, la predominanza cronica o eccessiva rappresenta uno squilibrio patologico che si

osserva in soggetti con problemi psicosomatici. Lo squilibrio a sinistra, ossia l‟iperattivitàdell‟emisfero sinistro, connesso al lato destro del corpo, è quasi sempre associato ad un'eccessivaattivazione del sistema simpatico che in generale crea tensione e ipereccitazione generale. È lasindrome classica da stress, i cui sintomi sono: difficoltà a dormire, problemi digestivi, incapacità avivere e a lavorare in maniera rilassata, agitazione psicomotoria e senso di "obbligo" ad esseresempre attivi nonostante la poca energia e il senso di affaticamento. È una sindrome Yang. Nellafig.8 osserviamo un quadro grave di stress in cui l‟intera attività di sinistra è in fortissimaiperattività e dove osserviamo un "buco", cioè un avvallamento, sulle alfa a dx e ovviamente unasync. vicina allo zero. Nella fig.9il quadro di un ragazzo in preda a crisi ansiosa con tendenzaipocondriaca dopo uno shock da incidente. Osserviamo un forte sbilanciamento nelle beta a sx, lamancanza di picco alfa e una sincronizzazione molto bassa (negativa), indice di profondo malessere

e conflitto interiore. Nella fig.10 un quadro dello stesso ragazzo dopo una meditazione.

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fig.8

fig.9

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fig.10

Iperattività beta e attività intellettuale 

L'iperattività beta è un dato che si riscontra comunemente nelle persone con forte attività mentale,che pensano molto; tale attività beta ovviamente può avere connotazioni positive o negative. Moltipazienti psichiatrici mostrano dei quadri "caldi" e con evidente iperattività beta. Nella fig.11, ungiovane paziente mentalmente iperattivo ma emozionalmente bloccato.

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fig.11

Stiamo considerando l‟ipotesi di associare la banda beta uno (14-21 Hz.) alla creatività eall‟autoespressione, la beta due (22-28 Hz.) al pensiero e all‟elaborazione intellettuale e concettualee la beta tre (28-35 Hz.) all‟auto-controllo (super-io o consapevolezza sociale di sé) eall‟autocoscienza (consapevolezza di Sé).

Alfa: predominanza o carenza del cuore e dei sentimenti

L'iperattività alfa è un dato che si riscontra in persone che hanno una forte emotività; spesso si trattadi un momento di intensa emozione che poi si scioglie. Nella fig.12 osserviamo il quadro dellastessa persona della fig.8 dopo una terapia di emotional release, (rilascio emozionale), in cui si vedeuna banda alfa particolarmente esuberante e un considerevole picco sulle beta 3 che potrebbe essereinterpretato come eccesso di autocontrollo. Questo quadro si osserva spesso in situazione altamenteemozionali o durante i gruppi di sviluppo del potenziale umano, in cui si lavora intervenendo con

tecniche di apertura del corpo e delle emozioni represse (fig.13). Questa iperattività in alcuni casipuò essere ai limiti della normalità sfociando nello squilibrio.

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fig.12

fig.13

La carenza di alfa è al contrario un aspetto che si rileva molto comunemente, soprattutto nelle città.Lo abbiamo associato alla "chiusura del cuore", termine psicosomatico che sottintende chiusura deisentimenti di amore e dell‟affettività, mancanza di amore e rispetto per se stessi, assenza di gioia di

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vivere. Queste situazioni purtroppo sono alquanto comuni nella nostra attuale società dei consumi,della competizione e della produttività, dove poco è lasciato ai sentimenti umani, all‟amicizia e allerelazioni di cuore.

Iperattività theta: ansia e tensioni inconsce

Una iperattività theta ad occhi aperti (in stato di veglia) è stata spesso osservata in pazienti moltotesi muscolarmente o che soffrivano di ansia e di crisi di paura. In generale l'iperattività theta-delta spesso è considerata un artefatto da tensione muscolare, dato peraltro estremamente interessante inrelazione alla diagnosi delle patologie da stress. L'iperattività theta-delta, associata a delle beta molto limitate, è stata da noi osservata in molte persone in stato di rilassamento o meditazione, ed èconnessa quindi con un‟attività profonda dei centri cerebrali. Una predominanza theta-delta asinistra o a destra è sintomo, molto spesso, di malposizione vertebrale cervicale associata a tensionedei muscoli cervicali. Questa predominanza si riduce o addirittura scompare con il rilassamento e

col trattamento manipolativo vertebrale a livello delle cervicali.

Sincronizzazione: artefatti da eccessi delta e theta

L'eccesso di onde delta e theta (dai 3 ai 6 Hz.) produce un deciso innalzamento del valore disincronizzazione, fatto che, in apparenza, sembra contraddire la prima ipotesi, che lega lasincronicità al benessere.

Questa iperattività sembrerebbe dovuta alla corrente prodotta dalla tensione muscolare dei muscolioculari, mascellari o della nuca, ed appare molto spesso all‟inizio delle proveelettroencefalografiche. Si pensa che il soggetto, intimorito dall‟apparecchio e dal giudiziointrinseco che ogni prova può riservare, si tenda inconsciamente e quindi provochi una tensionegeneralizzata. Alcuni ricercatori inglesi ritengono che questa banda sia dovuta ad uno stato diattenzione (allarme) di fondo prodotto dai centri profondi del cervello rettile dovuto alla novità dellasituazione. Di fatto comunque queste forti onde delta-theta (vedi fig.14) tendono ad aumentaresensibilmente la sincronizzazione generale, anche in soggetti chiaramente sofferenti. Per verificarese il valore di sincronizzazione è realmente dovuto ad uno stato di coerenza psicosomatica èsufficiente fare chiudere gli occhi alla persona (e magari farla coricare), una reale sincronizzazione rimane o adirittura si alza, mentre se è dovuto ad un artefatto da iperattività theta-delta la

sincronizzazione scenderà a valori medi o bassi.

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fig.14

Sincronizzazione negativa 

Come abbiamo visto nella fig.2 le onde dei due emisferi possono essere uguali ma di segno

opposto. Ad esempio, quando un'onda si alza a sinistra una curva identica si abbassa a destra. È unsegno di polarità opposta che, normalmente, osserviamo nei quadri delle persone quando sonomolto depresse o negative.

Nella fig.15 un caso di uomo in preda alla rabbia, che alzava la voce e inveiva contro la moglie(assente) che lo aveva abbandonato accusandolo di insensibilità. Il soggetto lamentava ovviamenteuna dualità evidente di sentimenti di amore e odio per la moglie che si manifestavano nella sync.negativa.

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fig.15

Depressione e "Drop Sync" 

La depressione psicosomatica è una sindrome che può avere numerose cause, dalla stanchezzagenerale alla mancanza di scopi nella vita. Si ha una tendenza al rallentamento, all‟introversione,alla chiusura, all‟apatia, a giudicare tutto negativo. La persona lamenta poca energia e poca vogliadi fare o di cambiare. Tranne che per i casi di stanchezza cronica, queste persone hanno di solitouna grande riserva energetica che tuttavia non riescono ad utilizzare, solitamente per mancanza diuna finalità. È una sindrome Yin, a volte successiva ad un periodo di stress e iperattività ma piùspesso dovuta a delusione e senso di sconfitta, per tradimento dei valori affettivi, di amicizia, o pershock emotivi. Uno dei punti più caratteristici delle depressioni psicosomatiche è rappresentato daimprovvisi abbassamenti della sincronizzazione, vere "cadute" della curva di sincronicità o "dropsync". Nella fig.16 vediamo un classico caso di caduta in un quadro di uomo in preda a depressione.

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fig.16

I picchi di sincronizzazione 

La salita della sincronizzazione emisferica può avvenire anche in modo repentino, come il "saltoquantico" dell‟elettrone da un livello ad un altro. Questo " jump sync" si osserva comunemente perun‟intuizione, quando qualcosa, come un improvviso suono di campanello, stimola il soggetto, perun gesto (che sincronizza molti neuroni) o spontaneamente. Il quadro normale dell‟istante ad altasincronizzazione (solitamente 1 secondo) è caratterizzato spesso da onde quasi-armoniche, ossia chehanno picchi a distanza abbastanza regolare simili alle armoniche e da un diverso aspetto generalerispetto alla media (vedi fig.17).

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fig.17

Stati ad alta sincronizzazione: creatività e integrità 

Quando la mente si concentra su un oggetto o su uno scopo, l‟intera attività cerebrale sembraritrovare un suo punto focale, uno scopo su cui sincronizzarsi. I quadri di soggetti molto coinvolti inattività creative o professionali mostrano spesso alti valori di sync. e dei picchi simmetrici sudiverse bande.

Grande differenza esiste tra quadri di persone che giungono a questo risultato con lo sforzo egoico(attraverso aggressività, tenacia, competizione, ambizione) a discapito della propria umanità(relazioni umane, sentimenti, amore, rilassamento) e persone che realizzano se stesse in modo piùumano e olistico, scoprendo il proprio essere profondo e la sua naturale espressione esteriore.

Nel primo caso abbiamo dei quadri spesso caratterizzati solitamente da ampie delta e theta, mentrenel caso di persone che partono da esperienza meditativa il quadro è assai più "sferico", armonico econ una maggiore presenza di onde alfa (vedi fig.18).

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fig.18

RICERCHE SULLA MEDITAZIONE E GLI STATI DICOSCIENZAAD ALTA SINCRONIZZAZIONE 

Le ricerche scientifiche sulla meditazione 

A cura di Sebastiano Gelsomino

Introduzione

 La meditazione definita da Wallance stato di veglia ipometabolico è una tecnica che permette di

raggiungere uno stato di rilassamento più profondo del sonno in una condizione di veglia vigile.

 Da anni la scienza studia questi fenomeni per capirne i meccanismi e trovarne le cause. 

La scienza occidentale fin dall‟inizio del secolo è stata sempre interessata alle praticate meditativeorientali. Gli scienziati hanno studiato, attraverso una vasta gamma di strumenti, quali sono lemodificazioni psicofisiologiche dei soggetti meditanti. Naturalmente, ciò non vuol dire che la

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strumentazione indaghi il vissuto soggettivo del praticante e ci spieghi quale sia il motivodell‟esistenza millenaria di tali pratiche. Semplicemente analizza le manifestazioni fisiologiche delsoma durante la meditazione. Le tecniche di meditazione più studiate dagli scienziati sono state: laMeditazione Trascendentale (MT) e la meditazione Zen della filosofia Buddista, queste duetecniche sono le più note in Occidente e sono praticate dai soggetti in maniera omogenea.

Negli ultimi anni le tecniche meditative sono state studiate confrontandole con le tecniche dirilassamento occidentali, questo al fine di valutare quanto le variazioni fisiologiche delle tecnicheorientali fossero reali e significative. Questo paragone oggi ha portato la psicofisiologia aconsiderare la meditazione solo come una tecnica di rilassamento escludendo il contesto filosoficoentro il quale trova la sua giusta dimensione.

Durante la meditazione il soggetto raggiunge uno stato di rilassamento molto profondo, questo èrilevabile attraverso registrazioni delle attività fisiologiche. In questo stato avvengono una serie dimodificazioni: la diminuzione del consumo di O2, dell‟eliminazione di CO2, del ritmo e della gettatacardiaca insieme al ritmo e volume della respirazione, una notevole diminuzione del lattato ematico

e della resistenza cutanea e le modificazioni dell‟ EEG con coerenza totale alfa sia intra che inter -emisferica e coerenza delle onde teta. Questi indici sembrano suggerire l‟esistenza di uno stato dicoscienza diverso da quelli normalmente conosciuti come veglia, sonno e sogno.

La sincronizzazione dei due emisferi e la presenza di onde teta sono due caratteristiche peculiaridella meditazione: il primo aspetto indica che c‟è una forte sinergia tra gli emisferi destro e sinistroe i neuroni stanno lavorando in maniera sincronica; il secondo, tipico del sonno, sembrateoricamente incompatibile con la veglia del soggetto meditante. Gli studi svolti suggeriscono che lapratica meditativa sembra provocare una risposta integrata, o riflesso, che è mediata dal sistemanervoso centrale.

Al contrario di quanto descritto da Cannon come "reazione di lotta o fuga", dove il sistema nervososimpatico mette in moto una serie di risposte fisiologiche caratterizzate da un aumento dellapressione sanguigna, ritmo cardiaco, flusso di sangue e consumo di ossigeno, la meditazioneproduce uno stato ipometabolico che può esser di aiuto ad alleviare ipertensioni e altri disturbicausati da continui stimoli dell‟ambiente che evocano risposte "lotta o fuga". 

La vigilanza e la stabilità del meditante è stata rilevata sottoponendo i soggetti a degli stimoli asorpresa durante la pratica (Orme - Johnson). Un soggetto di fronte ad uno stimolo improvvisomanifesta un abbassamento della reazione galvanica cutanea (G.R.S.). Questo indice indica che lasudorazione cutanea è maggiore e che l‟individuo è più teso. La sistematica diminuzione di

amplitudine della G.R.S. a ripetute esposizioni a un medesimo agente stressante, si chiamaassuefazione. Una persona rilassata in genere si assuefà più rapidamente di una persona tesa a unostress ripetuto che non richieda un‟attenzione o una reazione immediata. I soggetti meditantimanifestano una rapida assuefazione G.R.S. Questo dato indica che la meditazione porta ad unastabilità del sistema nervoso autonomo che permette all‟individuo di essere più adattabile eresistente allo stress.

Classificazione delle onde elettriche del cervello.

Un individuo in condizioni di veglia di riposo, con occhi chiusi, il suo cervello emetteprevalentemente delle onde sinusoidali abbastanza regolari della frequenza di 8 - 13 Hz (ritmo alfa).Se il soggetto apre gli occhi le onde diventano più veloci e con una ampiezza minore con una

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frequenza superiore ai 13 Hz (ritmo beta). Sono state trovate delle onde molto più lente delle primedue con un‟ ampiezza maggiore che sono presenti durante il sonno e sono le onde teta con unafrequenza tra i 4 e gli 8 Hz e le onde delta con frequenza inferiore ai 4 Hz. Queste ultime nell‟adultoin condizioni di veglia hanno sempre un significato patologico.

La ricerca pionieristica

L‟interesse scientifico dell‟Occidente verso la meditazione iniziò intorno agli anni Trenta. Lacardiologa francese Therèse Brosse (1946) portò il suo elettrocardiografo in India nel 1935 perverificare se certi yogi erano effettivamente in grado di controllare il loro sistema nervosoautonomo. Le sue constatazioni parvero autenticare la possibilità del controllo volontario di svariatefunzioni autonomiche. Una successiva indagine condotta con un‟attrezzatura più elaborata daineurofisiologi indiani Wenger, Bagchi e Anaud (1961), negò che coloro che praticavano lo yogapotessero determinare del tutto le funzioni quali, ad esempio, il ritmo cardiaco al contrario nel corso

di un‟altra indagine Wenger e Bagchi (1961) trovarono un soggetto il quale, a comando, dimostravail diretto controllo volontario sulla sudorazione della fronte. Sebbene Bagchi e Wenger fossero tra iprimi fisiologi a studiare degli individui in meditazione, essi riferirono alla Società Americana diElettroencefalografia nel 1958 che era difficile trovare persone veramente esperte nei problemi dellameditazione. Si erano portati un elettroencefalografo portatile per 4.000 miglia di strade indiane epotevano riferire su tredici soggetti soltanto. Sulla base dei loro dati, anche se limitati, Bagchi eWenger conclusero che la meditazione può rappresentare un singolare stato di riposo profondo, inparticolare per il sistema nervoso autonomo.

Successivi studi dimostrarono che lo stato meditativo abbassa l‟indice metabolico. Su un numerolimitato di soggetti, i fisiologi giapponesi Sugi e Akutsu (1964) trovarono in alcuni meditatoriesperti un riposo molto profondo. Tali soggetti, nel corso della meditazione, diminuivano di circa il20% il loro consumo di ossigeno e l‟eliminazione di anidride carbonica. I fisiologi indiani Anand,China e Singh (1961) studiarono un meditatore indiano, Sri Ramanand Yogi, che per dieci ore stettechiuso in una cabina a tenuta d‟aria del loro laboratorio. Ogni mezz‟ora i ricercatori analizzavanoun campione dell‟aria all‟ interno della cabina. Sri Ramanand diminuiva il consumo di ossigenodurante il sonno. E‟ notevole il fatto che, nelle dieci ore, Ramanand abbia consumato soltanto il70% di quello che si riteneva essere il minimo di ossigeno necessario per tenersi in vita e che a uncerto punto abbia consumato soltanto il 50% di questa quantità minima proposta. I ricercatorigiudicarono significativi questi risultati perché infirmavano il principio fondamentale dellafisiologia moderna secondo cui le funzioni vitali all‟interno del corpo non sono alla portata del

controllo volontario. Poiché recenti ricerche indicano che gli effetti fisiologici della meditazionesono naturali e spontanei, ci si potrebbe domandare se Sri Ramanand avesse davvero il controllovolontario delle funzioni involontarie del suo corpo. Lo studio di Anand è importante perchériferisce su uno stato di riposo senza precedenti.

Altri studi sulla meditazione hanno riportato modelli di onde cerebrali non riscontrati in altri stati di coscienza. Anand (1969) studiò quattro meditatori indiani che mostravano una prominente attivitàdi onde alfa nei loro normali periodi di riposo e un marcato aumento dell‟ampiezza delle stesseonde durante la meditazione. I neuropsichiatri giapponesi Kasamatsu e Hirai (1969) riferirono dellacomparsa di onde alfa in certi meditatori Zen nei primi 50 secondi dall‟inizio del periodo dimeditazione. Le onde alfa generalmente aumentavano di ampiezza anche se i monaci meditavano ad

occhi aperti. In alcuni monaci il ritmo alfa rallentava in maniera singolare per diventare unasuccessione ritmica di onde teta con frequenza dimezzata rispetto a quella dell‟attività alfa. Iricercatori classificarono tali variazioni EEG in quattro stadi: la comparsa delle onde alfa (I),

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l‟aumento dell‟ampiezza alfa (II), la diminuzione della frequenza alfa (III) e la comparsa dellesuccessioni ritmiche teta (IV). Ulteriori ricerche dimostrarono che più sono gli anni che un soggettoha passato praticando lo Zen, più sono probabili delle pronunciate variazioni EEG nel corso dellasua meditazione. I soggetti con meno di cinque anni di pratica meditativa mostrano una

 predominanza dello stadio I; in quelli invece che hanno praticato lo Zen per più di vent‟anni

prevalgono gli stadi III e IV. Il livello di sviluppo spirituale dei monaci, valutato da un maestro Zen,è strettamente correlato al grado della variazione EEG. I ricercatori ipotizzano che "i gradi divariazioni EEG nel corso della meditazione Zen sono paralleli al profitto dei discepoli nella praticadello Zen. I quattro stadi delle variazioni EEG riflettono sul piano fisiologico lo stato mentaledurante la meditazione Zen."

Robert Keith Wallace fu il primo scienziato americano a intraprendere l‟indagine scientifica dellostato di coscienza nella pratica della Meditazione Trascendentale. La sua tesi di Ph. D., sostenutanel 1970 alla scuola di Medicina dell‟Università della California a Los Angeles, sugli effettifisiologici della Meditazione Trascendentale, costituisce una pietra miliare. In seguito, alla suola diMedicina di Harvard, assieme a Herbert Benson, cardiologo e professore aggiunto di medicina, egli

proseguì le sue indagini sulla potenziale applicazione della MT al campo della salute. Fu scelta laMeditazione Trascendentale come tecnica orientale di meditazione perché era praticata da moltiamericani che costituivano un gruppo abbastanza eterogeneo facilmente raggiungibile e cheavevano appreso la tecnica in maniera omogenea. Inoltre, a differenza dei meditatori indiani egiapponesi, precedentemente osservati, coloro che praticavano la meditazione Trascendentale eranoesenti da speciali osservanze religiose, dietetiche o ritualistiche che potevano in parte essere dellevariabili in sede di studio.

La meditazione oggi

Wallace oggi viene considerato l‟iniziatore dei lavori sistematici sulle tecniche meditative,quest‟ultime sono classificate dalla moderna psicofisiologia tra le strategie di rilassamento insiemeal Training Autogeno, Rilassamento Progressivo e Biofeedback (Vaitl 84).

In questa classificazione è chiaro che per la scienza occidentale le tecniche meditative sono piùvicine ad una tecnica di rilassamento che ad una forma di autoconoscenza. Le tecniche occidentalidi rilassamento quali Training Autogeno, Rilassamento Progressivo ecc. sono utilizzate come formadi riposo soprattutto quando si è stressati. L‟uomo occidentale è propenso verso l‟azione e se questadiventa continua può portare ad un esaurimento delle proprie energie. Per l‟occidentale le tecniche

di rilassamento non sono altro che delle forme concentrate di riposo. Questo discorso non può esserfatto per l‟Oriente dove, escluso i Giapponesi, il concetto di stress non è molto diffuso e diconseguenza nemmeno le tecniche rilassamento. C‟è da chiedersi: qual‟è la funzione delle tecnichemeditative? Le tecniche di meditazione da noi conosciute provengono da delle scuole di discepolatoi cui membri erano e sono persone che hanno scelto un determinato stile di vita; così la meditazione Buddhista proviene dai monasteri Buddhisti del Tibet, la Meditazione Trascendentale, divulgata inOccidente da Maharishi, proviene dalle scuole Shankaracharya dell‟India. In questi ambienti lapratica della meditazione era ed è una tecnica pratica verso il cammino autoconsapevolezza (illuminazione per gli orientali). Qualcosa di molto simile ma in forma ridotta avviene tra glioccidentali che praticano delle tecniche di rilassamento: le persone che praticano TrainingAutogeno riportano di essere più soddisfatte perché la pratica quotidiana del training rappresenta un

rapporto con se stesse in un‟atmosfera di completo silenzio dei propri pensieri. Questo secondo noi potrebbe rappresentare il primo passo verso l‟autoconsapevolezza: il silenzio con se stessi. Un passomolto piccolo non c‟è dubbio, ma nel suo piccolo efficace.

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Obiettivo di questi esercizi di concentrazione è l‟ interruzione dell‟ abituale decorso del pensiero edell‟ associazione, come conseguenza di uno stato di rilassamento psicofisico (Benson 1975). Negliindividui che praticavano Meditazione Trascendentale si osservò un aumento della tendenza allasincronizzazione elettroencefalografica nelle regioni centrali e frontali della corteccia cerebrale (Wallance 1970). Questa sincronizzazione compariva con maggiore frequenza e durata nei soggetti

esperti di meditazione che nei principianti (Brown 1972). Banquet (1972) condusse ricerchecomparative per determinare per determinare le variazioni elettroencefalografiche durante lameditazione, durante un semplice rilassamento e nella fase di addormentamento. Tutti i soggetti chefacevano meditazione mostrarono, all‟inizio e alla fine della meditazione, periodi alfa di ampiezzaelevata e frequenza ridotta. Nei soggetti con avanzate esperienze di meditazione la stimolazionesonora e luminosa provocava la reazione di arresto del ritmo alfa dell‟EEG, sebbene i soggettifossero in grado di rispondere prontamente a ogni domanda e di eseguire movimenti volontari. Iperiodi teta si differenziavano dalle forme miste osservabili durante la fase di addormentamento. Inalcuni di tali soggetti fu inoltre possibile osservare dei fusi di ampiezza elevata (fino a 60 nV) eonde beta ritmiche di circa 20 Hz. In assenza di attività muscolare queste si differenziavanochiaramente dai modelli elettroencefalografici attivati durante lo stato di veglia normale. Sulla base

di questi reperti si può supporre che la tecnica della meditazione favorisca una veglia corticale incui la limitazione dell‟attenzione filtra gli stimoli esterni e le attivazioni elettroencefalograf iche dibreve durata risultano in tal modo represse.

Osservazioni analoghe sono state fatte su pazienti (monaci) che praticavano meditazione zen.Comune a entrambe le tecniche, quella della Meditazione Trascendentale e quella buddhista zen, èil metodo dell‟orientamento dell‟attenzione verso un‟unica e immutabile fonte di stimoli (comel‟ascolto del respiro o l‟uso di un mantra). Nei confronti degli stimoli distraenti si consiglia, e siapprende nel corso della meditazione, un atteggiamento di attesa e disinteresse. Le differenzeconsistono nel fatto che la meditazione Zen si effettua ad occhi aperti, quella Trascendentale invecead occhi chiusi. Ciò può influire sulle trasformazioni dei processi nervosi centrali durante lameditazione. Le variazioni osservate nell‟EEG di monaci Zen (Kasamatsu e Hirai, !969) indicanoche, analogamente agli altri procedimenti di induzione del rilassamento, si perviene a unabbassamento del livello eccitatorio della corteccia (aumento delle ampiezze alfa, presenza delleonde teta). Quanto all‟abituazione, per la reazione di arresto alfa in seguito ad una ripetutapresentazione di stimoli acustici, sembra esserci una differenza dei modelli di reazione corticali trasoggetti che non praticano la meditazione Zen e soggetti che la praticano. L‟assenza di abituazionealla reazione di orientamento nei soggetti dediti alla meditazione Zen potrebbe indicare un livello diattenzione costante e stabilizzato. Come nel gruppo di controllo di questo studio anche nellaMeditazione Trascendentale, in seguito a una ripetizione di stimoli, cessò la risposta diorientamento, il che sembra indicare una normale disponibilità all‟abituazione. La prontezza della

reattività corticale diminuisce in questo caso con intensità maggiore che dopo una lungameditazione Zen.

Dati ancora non chiari

Wallace (1970) ha definito "stato ipometabolico" i modelli di variazione vegetative durante laMeditazione Trascendentale. Tale stato è caratterizzato da un abbassamento del tono muscolare, unadiminuzione della frequenza cardiaca, del volume-minuto cardiaco e della frequenza respiratoria,una riduzione del consumo d‟ossigeno, sotto un limite oltre il quale non si scende neppure durante il

sonno, una diminuzione del pH del sangue e una riduzione del contenuto di lattato nel sangue.Orme-Johnson (1973) rilevò che la meditazione eleva la resistenza cutanea e ne riduce leoscillazioni spontanee. Tale osservazione condusse alla conclusione che la Meditazione

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Trascendentale favorisca la stabilizzazione delle funzioni autonome (Orme - Johnson 1973). In basealle ricerche psicofisiologiche pubblicate all‟inizio degli anni settanta, trovò ulteriore confermal‟ipotesi che le tecniche meditative siano in complesso adatte alla profilassi dello stress. Studisuccessivi indussero a mettere in dubbio che le variazioni psicofiologiche provocate siano daattribuire a una specifica tecnica. Non si poté così stabilire alcuna differenza nelle variazioni della

frequenza respiratoria (Cauthen e Prymack 1977), della frequenza cardiaca (Puente e Beiman 1980)o dell‟attività elettrodermica (Morse, Martin 1977). Travis, Kondo e Knott (1976) osservaronopersino che il gruppo di controllo riusciva a ridurre tanto la frequenza cardiaca che l‟attivitàelettromiografica meglio del gruppo dei soggetti sottoposti a meditazione.

Primi studi sulla sincronizzazione

Come abbiamo visto durante la pratica della MT le registrazioni EEG mostrano che vi è un‟altasincronizzazione inter emisferica. Questo vuol dire che i due emisferi lavorano in modo sincrono e

il cervello funziona come un singolo organo.

Durante lo stato di veglia i nostri emisferi sono desincronizzati, o meglio lo stato di veglia ècaratterizzato dalla desincronizzazione inter ed intra emisferica. Nello stato di veglia unadesincronizzazione cerebrale è associata ad una buona prestazione. Studi fatti dai russi (Simonov)hanno rilevato nei piloti dell‟aeronautica che una sincronizzazione intorno ai 15 Hz, prima del volo,era associata ad un alto rischio di incidenti, questo avveniva perché il pilota per poter pilotare ilveicolo doveva adoperare contemporaneamente entrambi le mani in operazioni differenti.

Da studi fatti dalla USSR Acadamy of Pedagogical Sciences di Mosca è emerso che durante larisoluzione di compiti mentali non verbali l‟emisfero dominante è quello destro, mentre nellarisoluzione di compiti verbali l„emisfero dominane è quello sinistro. 

Il fenomeno della desincronizzazione avviene perché durante la veglia noi utilizziamo partispecifiche del cervello per la risoluzione di problemi quotidiani. Al contrario il cervello in stato diriposo ad occhi chiusi presenta un‟attività elettrica diffusa ed ampia per tutto lo scalpo. 

Ma cosa vuol dire che il nostro cervello in particolari stadi, quali la meditazione, è altamentesincronizzato?

Sulla sincronizzazione degli emisferi sono stati fatti molti studi proprio per valutare il significato di

questo dato e i suoi effetti. Al Medical School of Hannover of Germany è stata studiata la relazionetra coerenza inter - emisferica ed emozioni; su uno studio fatto su 32 volontari addestrati adimmaginare eventi di vita conflittuali o piacevoli è emerso che situazioni di gioia erano associate adun incremento della coerenza nelle onde alfa mentre situazioni di ansia e preoccupazioniprovocavano una diminuzione della coerenza.

In Human Physiology 1990 i russi Konovalov e Serikov studiarono l‟associazione tra lasincronizzazione tra i due emisferi e gli stati emozionali negativi in una persona soggetta all‟azionedi un agente stressore. Questi autori scoprirono che una stato emotivo spiacevole era associato conun‟asimmetria interemisferica. 

Ancora in Journal of Personality and Social Psycology 1990 Tomarken e coll. studiarono 32soggetti adulti durante la proiezione di films studiati per provocare emozioni positive e negative.

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Gli sperimentatori trovarono una forte correlazione tra le risposte di paura ai films e ladesincronizzazione nel ritmo alfa tra i due emisferi.

Questi studi ci mostrano come la sincronizzazione tra i due emisferi è associata a stati di benessereed emozioni positive mentre la desincronizzazione è correlata con situazioni stressanti ed emozioni

negative.

In un esperimento della Maharishi International University, Iowa U.S.A., fu studiato lo stato dicoscienza durante la Meditazione Trascendentale. Ad un insegnante di MT fu chiesto di premere unpulsante quando, durante la meditazione, percepiva uno stato di consapevolezza e profondobenessere, un‟esperienza descritta come "pura consapevolezza". Dallo studio risultava che ilsoggetto premeva il pulsante quando l‟EEG registrava picchi di coerenza inter - emisferica del100%, cioè quando l‟attività del cervello era perfettamente sincronica.

Fenomeni di alta sincronizzazione sono stati studiati durante gli stati meditativi in particolare nellapratica della Meditazione Trascendentale.

Attualmente si stanno svolgendo degli studi nell‟Università di Padova, con l‟uso del BrainOlotester, sui livelli di sincronizzazione dei due emisferi durante gli stati di MeditazioneTrascendentale e di Training Autogeno. Lo scopo è quello di vedere se è possibile fare il confrontotra due tecniche molto simili ma nello stesso tempo diverse, provenienti da due culture totalmentedifferenti. Scoprire se gli alti livelli di sincronizzazione sono raggiungibili anche attraverso ilTraining Autogeno, durante il quale i soggetti sperimentano una stato di profondo riposo attraversodelle induzioni date al proprio corpo. E‟ noto che nel cervello esiste una mappa completa del nostrocorpo (homunculus sensitivo) che ci permette di avere coscienza del corpo e una suarappresentazione mentale. Attraverso il rilassamento del soma il Training Autogeno porta alladistensione della mente. Nella meditazione avviene il contrario, cioè attraverso la distensione dellamente, di riflesso, il corpo si rilassa. L‟ipotesi che si vuole verificare è se la sincronizzazione è datadallo stato di profondo riposo in condizioni di veglia, caratteristiche comuni ad entrambe letecniche.

L’importanza delle onde teta nella meditazione 

Sono stati fatti parecchi studi sull‟attività elettrica del cervello dei soggetti praticanti MeditazioneTrascendentale (MT).

In molti studi è risultato che durante la MT l‟EEG mostra lunghe tracce di onde teta in moltisoggetti esperti meditatori (Wallance 1970; Banquet 1973; Glueck and Stroebel 1975; Levine1976). Hirai (1974) osservò in monaci Zen che da oltre venti anni praticavano meditazione lapresenza, durante la pratica, di onde teta di basso voltaggio. Anche gli studi fatti da Banquet (1973;1974) con EEG durante la MT mostrano la presenza di brevi tratti di onde teta fino a 100 nV.

Hebert e Lehmann in un loro esperimento sulle onde teta studiarono un gruppo di soggetti che perl‟esperimento erano divisi in tre gruppi: 78 meditatori, 54 gruppo di controllo e 36 per il gruppo"inizio sonno". Per i primi due gruppi furono utilizzati 10 elettrodi per l‟EEG econtemporaneamente ECG, EMG, EOG; inoltre, fu registrato il ritmo respiratorio e la resistenza

elettrica della pelle.

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Il gruppo di controllo e il gruppo di addormentamento "inizio sonno" non mostrarono unasignificativa presenza di onde teta (4 - 7,5 c/sec). Al contrario nel gruppo dei meditatori eranopresenti tracce di onde teta di uguale ampiezza in entrambi gli emisferi; i più alti voltaggi eranoregistrati nei canali frontali. La durata delle onde teta variava considerevolmente: da un secondo(non significativo per la ricerca) ad un massimo di 8 secondi. Durante l‟attività teta non era stata

registrata nessuna alterazione significativa nei valori del ritmo cardiaco, della resistenza elettricadella cure e dell‟ attività muscolare. In un solo soggetto il ritmo respiratorio ed in particolare la faseespiratoria era in stretta relazione con i picchi delle onde teta. In questo studio il 30% dei meditatorimostrava un EEG con brevi tratti di onde teta ad alto voltaggio. In media le onde teta apparivanoogni 2 minuti e duravano 1,8 secondi con una ampiezza media di 135 nV. I tratti di onde teta eranopreceduti e seguiti da onde alfa. Durante i tratti teta i soggetti venivano interrotti per avere delleinformazioni sul loro stato di coscienza. Le esperienze di quel preciso momento, prima di essereinterrotti, erano indicate come uno stato di benessere dove il senso dell‟ orientamento era inalteratoe non c‟era nessuna esperienza legata al sonno. Il gruppo di controllo non mostrò nessun tipo diattività teta durante la fase di rilassamento.

Attività continua teta a basso voltaggio durante la meditazione (Wallance 1971; Hirai 1974; Gluecke Stroebel 1975) e durante le prime fasi di addormentamento è ben conosciuta (Hess 1964;Rechtschaffen e Kales 1968). Il tipo di attività teta presente in questo esperimento è tuttaviadifferente nel tempo di apparizione e nell‟ampiezza da quelli descritti da tali esperimenti. Di solitole onde lente, parossistiche, ad alto voltaggio (Gibbs 1967), molto simili all‟attività teta deimeditatori, in soggetti normali sono interpretate come segnale d‟allarme per la presenza di disordineneurologico; in nove meditatori dell‟esperimento erano presenti questo tipo di segnali. I meditatorimostrano questo tipo di attività teta anche durante il rilassamento e nella prima fase diaddormentamento. L‟ipotesi è che queste attività teta sono il risultato della pratica della MT. Studiindicano che esiste una distinzione tra il periodo di inizio sonno e la MT (Levine 1976). La presenzadi tratti di onde teta durante la meditazione può rappresentare un meccanismo di regolazione dellostato funzionale del cervello, tale fenomeno è presente nella fase REM (Jouvet 1960). Altrecaratteristiche presenti durante la MT sono la sincronizzazione EEG e la riduzione della frequenzadominante che, di solito, associate con una percezione soggettiva di rilassamento (Brown 1971),con esperienze gradevoli nei bambini (Maulsby 1981), in stati di inibizione interna in esperimenti dicondizionamento con animali e nell‟uomo (ad esempio nelle dimostrazioni di tolleranza al dolorenei fachiri) (Larbig 1982), con comportamenti rilassanti come "il bere il latte" (Cervantes 1971),con le fusa nei gatti (Beyer 1971). I tratti di onde teta sono legate alle esperienze di soddisfazione erealizzazione riportate dai meditatori (Hjelle 1974; Glueck 1975). La sincronizzazione EEG ad altovoltaggio normalmente non è presente negli adulti durante lo stato di veglia. Lo statopsicofisiologico di veglia ipometabolica avviene durante la Meditazione Trascendentale, tecnica che

fornisce una quiete compatibile con EEG sincronizzato. Durante la meditazione è presente unabbassamento dell‟attivazione senza la perdita della consapevolezza (Maharishi 1969), questo puòessere attribuito a cambiamenti nell‟equilibrio delle funzioni del sistema di controllo neuronale.(Gellhorn 1972).

Meditazione e termodinamica 

La persona che siede per praticare la meditazione diventa via via sempre più desta mentalmentenonostante il suo organismo si rilassi. La sua mente pensante si acquieta in uno stato di veglia

soffuso di puro godimento. L‟attività cellulare rallenta in tutto il suo corpo, riducendo il bisogno diossigeno. Il crescente rilassamento permette un maggiore afflusso di sangue ai muscoli, diminuendola mole di lavoro del cuore. La riduzione di quelle sostanze chimiche del sangue che sono associate

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alla tensione e alla angoscia facilita un senso di maggiore agio. Le cellule del cervello, infine,lavorano sincronicamente e ciò favorisce l‟integrazione del funzionamento fra centri cerebraliinferiori e superiori e tra l‟emisfero destro e sinistro. 

Potremmo dire che il soggetto passa da uno stato di più alta attivazione, quale è lo stato di veglia,

dove è presente un‟attività mentale e le onde cerebrali sono caotiche e disorganizzate, ad uno statodi più bassa eccitazione dove le funzioni dell‟organismo sono più regolari e l‟attività è piùuniforme. Questo fenomeno può essere spiegato in termini fisici attraverso il Terzo Principio dellaTermodinamica. 

Secondo tale Principio ogni grado di eccitazione della materia è associata ad un gradiente dientropia o disordine; in tal modo ad un‟alta eccitazione in un sistema corrisponde un alto livello dientropia mentre ad una più bassa eccitazione è associato ad un più basso livello di disordine. Taleprocesso continua fino ad arrivare al più basso stato di eccitazione (che corrisponde allo zeroassoluto termico) dove il livello di entropia, o stato di disordine, è nullo.

Durante il processo di de-eccitazione della materia emergono dei fenomeni che potremmo definiredi "ordine", "regolarità" e "simmetria" che sono insiti nel sistema ma sono usualmente oscurati dailivelli di eccitazione più alti.

Per rendere il concetto più comprensibile possiamo dire che l‟acqua a stati di alta eccitazione (statogassoso) presenta una struttura disordinata e poco stabile. Viceversa se lo stato di eccitazione siabbassa passando allo stato liquido e poi a quello solido, la struttura del sistema diventa più stabile epiù ordinata. Osservando al microscopio l‟acqua in condizioni di bassa eccitazione troviamo nellatipica struttura del ghiaccio fenomeni di simmetria, ordine e regolarità menzionati precedentemente.

Secondo il premio Nobel Brian Josephson esiste un singolare parallelo tra gli attributi della puracoscienza e le proprietà dello stato di "vuoto di vuoto" della meccanica quantistica. Lo "stato divuoto" è per definizione lo stato di minima eccitazione della materia e dell‟energia; è lo stato di"zero particelle". Tutte le possibili configurazioni sono eccitazioni del campo dello "stato di vuoto".

Le caratteristiche dello stato di vuoto sono: illimitatezza nello spazio, perfetta stabilità nel tempo,zero entropia o ordine perfetto.

La Meditazione ha molte similitudini con il Terzo Principio della Termodinamica, infatti nello statomeditativo si può rilevare una progressiva riduzione dell‟attività mentale, del ritmo metabolico,respiratorio, cardiaco e riduzione del cortisolo nel plasma. Questi valori nel loro insieme indicano

una riduzione dell‟eccitazione dell‟organismo. Contemporaneamente in questo stadio di bassaeccitazione, l‟organismo manifesta fenomeni di alta coerenza cerebrale intra e inter emisferica.Quest‟ultimo dato può esser visto come una conseguenza del Terzo principio della Termodinamica:aumento dell‟ordine e della simmetria. 

Durante la Meditazione solo negli attimi di completa sospensione del respiro, caduta del ritmocardiaco e di massima sincronizzazione EEG, i soggetti riferivano uno stato da loro definito di"pura consapevolezza". In particolare è stato suggerito (Domash 72) che uno stato di minoreccitazione dovrebbe essere caratterizzato da un maggior grado di "ordine" nel funzionamento delcervello e forse perfino un ampio ordine spaziale analogo a quello osservato negli stati coerentidella materia a basse temperature. Qualche evidenza di tale "ordine" emerge dalle ricerche di

Banquet (73) che notò una costante tendenza nell‟EEG alla sincronizzazione dei canali anteriori eposteriori dello scalpo nelle frequenze alfa, beta e teta. Su questa base può esser ipotizzato chedurante la MT l‟ordine spaziale EEG dovrebbe aumentare. 

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Ricerche sugli stati di coscienza ad alta sincronizzazione 

Ricerche sugli stati di meditazione nei monasteri indiani 

Cosa accade nel cervello quando si entra in meditazione, ossia in stato di consapevolezza vigilesenza pensieri? Per rispondere a questa domanda abbiamo condotto due estese ricerche in monasteriindiani e himalayani, la prima nell‟inverno 1991-92 in India, presso l‟Osho International Commune,a Poona nel Maharastra, e la seconda sull‟Himalaya indiano, presso l‟Ashram di Babaji, adHairakan. La nostra sperimentazione era orientata a scoprire le logiche del funzionamento cerebralein meditazione, grazie alle potenzialità dal Brain Olotester.

I cinque stadi di coscienza profonda

Ho cercato di suddividere i quadri sperimentali delle persone ad occhi chiusi, ma ancora svegli, incinque categorie, ipotizzando l'esistenza di cinque stadi progressivi di coscienza da quelli piùsuperficiali e inconsapevoli a quelli più profondi e meditativi, in cui la coscienza entra in stati diintensa esperienza spirituale.

Primo stadio, fig.1, associato ad uno stato di coscienza a bassa attenzione, un po' assopito, conpoca ideazione e sensazioni somatiche neutre o negative (senso di stanchezza, fatica). E'caratterizzato da un quadro "freddo", con una certa uniformità tra le onde e con assenza del normalepicco alfa sui 10 hertz, con una forma a "colonna" e una sync. normale o bassa.

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fig.1

Secondo stadio, fig.2, associato ad uno stato di maggiore attenzione e moderato senso di benesseredel corpo. E' caratterizzato da una maggiore varianza tra le onde con un normale picco alfa e unasync. media.

fig.2

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Terzo stadio, fig.3, associato ad uno stato di attenzione più focalizzata su di sé, concentrazioneinteriore, inizio meditazione. Nel quadro eeg appare, oltre al picco alfa, anche un picco sulle beta 3,la sync. è medio alta.

fig.3

Nello stesso quadro osserviamo un tipico esempio di salita continua e regolare della curva disincronizzazione da valori vicini allo zero fino a valori prossimi a cento, in persona leggermentestressata che inizia una tecnica di meditazione utilizzando un mantra, ossia una breve frase ripetuta,che in questo caso era: "Om Namaha Shivaya". Il tempo dell'intera registrazione è di circa 12minuti.

Quarto stadio, fig.4, associato a stati di meditazione più profonda e attenzione interiore espansa.E' caratterizzato da un quadro più "caldo" e da picchi "quasi armonici" ossia a distanzarelativamente simile tra loro, da lieve prevalenza delle theta e delta e da alta sync.

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fig.4

Quinto stadio, fig.5, associato agli stati più profondi di coscienza, all'esperienza di totalità o diesperienza dell'essere. E' caratterizzato da un quadro "caldo", da onde armoniche, a voltesinusoidali, ossia da picchi elettroencefalografici a distanza regolare tra loro, spesso con una forteattività theta e delta, e da altissima sncronizzazione.

fig.5

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Di questi cinque tipi di quadri i primi tre sono stati spesso rilevati in Italia su soggetti normali inrilassamento o in meditazione, mentre gli ultimi due, relativi ai quadri con onde armoniche ealtissima coerenza, sono stati registrati in India su soggetti che praticavano meditazione da moltotempo e in condizioni ambientali e culturali ottimali. Riportiamo ora alcune precisazioni su questericerche indiane.

La scoperta degli stati armonici ad altissima coerenza 

Nell'inverno del '91, presso l‟Osho International Commune di Poona, uno dei maggiori centri dicrescita del mondo, dove vivono dalle cinque alle diecimila persone, abbiamo studiato 24 persone inmeditazione, ognuna delle quali è stata monitorizzata durante un‟intera seduta di meditazione diun‟ora. Abbiamo così rilevato, per la prima volta, una serie di quadri ad altissima coerenza, convalori dal 95% al 100%. Questi stati, come potete osservare nelle figg.6 e 7, sono caratterizzati daonde armoniche, tipiche degli strumenti musicali, esattamente come le "armoniche" che

compongono un suono o le note tra loro quando formano un accordo.

fig.6 fig.7

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La coscienza, in quello stato ad altissima sincronizzazione, è silenziosa e vigile; si sperimenta unostato di grande pace in cui la mente interrompe il suo ininterrotto parlare o "dialogo interiore" e lacoscienza è lucida e vuota. Il corpo è in grande rilassamento psicosomatico e le sue energiesembrano fluire con grande piacere e benessere generale. Teoricamente questo dovrebbe essere ilquadro "ideale" dello stato di salute globale a cui riferirsi per ogni valutazione generale. Va rilevato

che le persone studiate erano di differenti età e nazionalità, ed avevano praticato da vari anni, oltrealla meditazione, varie terapie psicosomatiche individuali e di gruppo.

Abbiamo anche rilevato alcuni quadri ad altissima sincronizzazione in persone creative nel lorolavoro, ad occhi aperti e in piena attività psicofisica, caratterizzati da una forma "sferica" delleonde, come potete osservare nella fig.8.

fig.8

Kundalini cerebrale 

Le onde armoniche che abbiamo rilevato nel corso delle ricerche sulla meditazione, nei monasteriindiani e in Italia, sono caratterizzate da una forma a spirale.La forma a spirale è affascinante e ci riporta alla terza matrice archetipica, un vortice dienergie.informazioni elettromagnetiche.intelligenti  che sale coinvolgendo l‟intero cervello inun'unica danza, un giro di walzer delle energie su se stesse (fig.9). Sappiamo da sempre che l‟ondaelettromagnetica armonica è una spirale regolare, ma osservarla sul monitor del nostro computer èstata un‟esperienza fortissima. Di nuovo ci troviamo a constatare la saggezza delle culture anticheche, per raffigurare ciò che osservavano interiormente, utilizzavano la spirale o il serpente che sale

lungo l‟albero della coscienza o il serpente del bastone alato di Mercurio. Noi scienziati olistici delterzo millennio, in modo più distaccato, osserviamo sul monitor dei nostri strumenti, una spiraleelettromagnetica armonica che sincronizza l‟intero sistema nervoso. 

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fig. 9

Sincronicità tra cervelli 

Vari studi internazionali, tra cui quelli elettroencefalografici condotti presso l‟Universitad NacionalAutonoma del Mexico dal Prof. Jacobo Greenberg-Zylberbaum e Julieta Ramos, confermano la tesineurofisiologica secondo cui i campi neuronali possono interagire e influenzarsi a vicenda senza

l‟uso dei normali canali di comunicazione esterna. Nel loro esperimento (fig.10) hanno dimostratoche esiste un fortissimo aumento di sincronizzazione, sia tra le onde elettroencefalografiche degliemisferi dei singoli soggetti, sia tra i cervelli di soggetti tra loro sconosciuti, quando entrano in"comunicazione empatica silenziosa" (empatia dal greco: sentire dentro insieme). Questo datotestimonia come esista una sincronicità di onde che si trasmette e si riceve a distanza e può quindi

 provocare l‟incontro tra due persone simili per semplice legge di risonanza o simpatia (dal grecosun, insieme e pathos, sentire). Gli sperimentatori hanno anche evidenziato che le persone le cuionde interemisferiche erano più armoniche ed equilibrate hanno più potere di trasmissione e sonopiù influenti.

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fig.10

Ricerche sulla coscienza collettiva 

Sincronicità tra i cervelli (ved. Sommario) 

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La seconda ricerca è stata effettuata ad Hairakhan, sull‟Himalaya indiano, nell‟Ashram di Babaji, ilgrande maestro spirituale che ha lasciato il corpo nel 1984. Questo magico posto è uno dei luoghipiù sacri della tradizione shivaita, posto ai piedi del monte Kailash e bagnato dal Gotami Ganga,nell‟Himalaya indiano. Abbiamo fatto interessanti rilevazioni sull‟attività cerebrale di Yogi, Sadhu e devoti indiani e occidentali che da anni seguono questo antichissimo cammino di ricerca interiore

chiamato Sanatan Dharma (religione eterna). Oltre ad aver ritrovato gli stessi stati armonici adaltissima coerenza, abbiamo fatto una scoperta di grande interesse sulla sincronizzazione tra icervelli di persone vicine. Con il Brain Olotester, abbiamo rilevato che due persone vicine, in certistati, possono avere un‟attività cerebrale profondamente interconnessa. Normalmente due personeche parlano o lavorano insieme hanno una sincronizzazione prossima allo zero (vedi fig. 1), ma se sisintonizzano più profondamente tra loro, se entrano in amicizia, in empatia, se condividono le stesseemozioni, la curva della sincronizzazione inizia ad aumentare. In meditazione poi lasincronizzazione raggiunge dei livelli altissimi, i due cervelli "sono sulla stessa onda".

fig.1

Sincronicità e cooperazione 

Come potete osservare nella fig. 2, che presenta i quadri di due persone in meditazione una accantoall‟altra, lo schermo del computer presenta, affiancati, i due quadri di attività elettroencefalografica

di due persone divisi in S1 e D1 (sinistra e destra della prima persona) e in S2 e D2 (sinistra e destradella seconda persona). Nella parte inferiore abbiamo quattro grafici di sincronizzazione: il primo asinistra correla gli emisferi (S1-D1) della prima persona, l‟ultimo a destra gli emisferi della seconda

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persona (S2-D2) e nel mezzo ci sono i grafici della sincronizzazione tra gli emisferi sinistri (S1-S2)e destri (D1-D2) delle due persone. Questo quadro elettroencefalografico mostra due meditatori.Sulla sinistra Pandeva, con più anni di esperienza di meditazione, ha la sincronizzazione (S1-D1)più alta e regolare, a destra Ayodhya, con solo qualche anno di pratica, rivela una sincronizzazione(S2-D2) leggermente inferiore e meno regolare. La cosa sorprendente è la loro sincronizzazione

reciproca estremamente alta e significativa. Queste due persone lavorano ed operano con lo stessointento e praticano le stesse meditazioni, gli stessi canti e gli stessi riti che da millenni vengonoripetuti da questa tradizione. Ritengo che questi risultati non siano da considerarsi limitati a questaspecifica tradizione, ma siano certamente estendibili a ogni pratica spirituale simile, quando siavissuta con sincerità e profondità. Nella fig.3 una coppia di meditatori tibetani che mostrano diessere realmente "sulla stessa onda".

fig.2

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fig.3

Campo individuale e collettivo 

Una domanda sorge spontanea a questo punto: come accade questo fenomeno? Abbiamo due ipotesipossibili. La prima è l'ipotesi elettromagnetica. La scienza sa da molto tempo che ogni nostracellula, e quindi anche il nostro cervello, continua ad emettere onde elettromagnetiche che creanoun campo elettromagnetico con differenti livelli di intensità intorno al corpo. Nella zona di pochicentimetri che circonda il corpo si trova il campo più intenso che via via si indebolisce con ilquadrato della distanza. Ricerche sui campi elettromagnetici umani evidenziano come questo campopossa essere largo anche qualche metro intorno al corpo. Ogni campo avrà una sua frequenza eintensità caratteristica e assolutamente individuale, come le impronte digitali. Quando due campielettromagnetici entrano in contatto probabilmente accade una reazione positiva o negativa. Puòinstaurarsi una sintonia tra le bande d‟onda e le frequenze che porta ad una comunicazione empatica e amichevole, o al contrario una sensazione di disturbo e di incomunicabilità. Riteniamo che le ondeelettroencefalografichesiano come una sorta di emissione sottile che riflette fedelmente la nostraenergia psicofisica del momento, che esse vengono captate da chi ci circonda permettendo una sorta

di comunicazione silenziosa di informazioni.

La seconda ipotesi si basa invece sul fenomeno della "non località" secondo cui ogni eventoenergetico neuropsichico del cervello, attraverso il vuoto subquantistico, medium senza dimensionené tempo, si sincronizza istantaneamente, senza più problemi di distanza, con altri eventineuropsichici analoghi. Il Vuoto continuerebbe così la sua opera di presenza creativa e il suo ruolodi grande sincronizzatore degli eventi empatici dell'esistenza.

L'ineludibile relazione osservatore – osservato 

I nostri esperimenti sembrano dimostrare in modo inequivocabile che l‟energia.coscienza dellepersone si influenza vicendevolmente. Nella fig.4 vediamo una curva di sincronizzazione di un

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soggetto in meditazione che scende bruscamente e poi risale un poco. Questa desincronizzazionecorrisponde al momento in cui una persona estranea si era avvicinata al meditante e, benchénessuno se ne fosse accorto, il suo campo energetico-psichico, del tutto estraneo a quanto accadeva,aveva turbato il silenzio, il campo del soggetto in meditazione, e quindi la sua coerenza cerebrale.L'allontanamento immediato dell'estraneo aveva avuto come risultato altrettanto immediato la

risalita della sync. Lo stesso fenomeno di relazione tra persone (e cervelli) è stato rilevato anche inmolti altri casi analoghi, come nella classica relazione di empatia tra terapista e paziente, vedifig.5 o di persone amiche tra di loro. Questi fatti demoliscono uno dei punti fondamentali dellametodologia sperimentale della scienza classica, per cui ogni esperimento deve essere svolto senzal‟interferenza dello scienziato, che viene considerato un puro osservatore imparziale e distaccato. Inrealtà è invece lo sperimentatore non può che influenzare attivamente e costantemente l‟attività delsoggetto sperimentale.

La metodologia scientifica futura dovrà quindi necessariamente considerare la sottile influenzadell'osservatore, del suo stato d'animo e dei suoi giudizi di fondo mentre osserva un fenomenoneuropsichico o compie un esperimento su soggetti coscienti.

fig.4

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fig.5

Sessualità e polarità: quantificare la telepatia 

Una delle scene più commoventi e significative del famoso film E.T. di Spielberg è legata almomento in cui i medici e gli scienziati cercano di curare il piccolo extraterrestre che sta morendo esi rendono conto che è in profonda relazione empatica con il suo amico bambino. Il loro cuore batteall‟unisono... c‟è sintonia, amore, amicizia e telepatia. Questa non è solo una fantasiacinematografica. Letteralmente il termine telepatia (da tele che vuol dire "da lontano" e pathos

emozione) non significa, come spesso si intende, trasmissione del pensiero, ma percezione adistanza delle sensazioni, dei sentimenti e delle emozioni.

Studiando le interrelazioni sincroniche tra cervelli, abbiamo scoperto che quando esiste forte

attrazione sessuale tra due persone di sesso opposto, la sincronizzazione è altissima ma di segnoopposto (vedi fig. 6); questo significa che, quando il cervello (altamente sincronizzato) dellaragazza ha una curva "in su", sincronicamente nel cervello del ragazzo si osserva una curva identicama "in giù". La logica del Tao può offrire una spiegazione: la polarità opposta tra Yin e Yang cherispecchia quella dell‟elettricità, crea attrazione tra esse. 

L'analisi della sincronizzazione è quindi in grado di rilevare e quantificare se due persone sono inprofonda comunicazione tra loro o no, il loro livello di relazione e sintonia. Spesso ho osservato ilquadro, purtroppo comune, senza sincronicità di una coppia in crisi.

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fig.6

Buddhafield experiment 

In occasione del CyberGaia, un evento di esperienze olistiche di gruppo nell'ottobre 1994, rileviamoe documentiamo, per la prima volta, l‟esistenza di una trasmissione di informazioni tra cervelliall‟interno di un gruppo di dodici persone. Con il Brain Olotester a dodici canali, e i suoiprogrammi di analisi dei dati, registriamo simultaneamente le onde elettroencefalografiche di dodicipersone, ponendo un singolo elettrodo sulla parte alta della fronte in posizione centrale (tra F1 eF2), e seguiamo l'aumento della loro sincronizzazione collettiva durante la pratica di meditazione Vipassana della durata di trenta minuti. Le dodici persone non erano esperte in questa meditazioneanche se alcune di esse avevano già meditato in passato. I risultati sono evidenti e significativi: lasincronizzazione collettiva è elevata. Testimoniamo la prima rilevazione scientifica di un campo di

coscienza collettivo, ossia di un Buddhafield. 

Secondo le conoscenze e i modelli della scienza ufficiale, l‟aspettativa statistica di una similitudinetra le onde dei cervelli di persone vicine è praticamente nulla. Ogni cervello infatti dovrebbe averela sua propria onda elettroencefalografica, una banda assolutamente individuale e unica noncorrelata a nessuna delle onde cerebrali delle persone vicine. La scienza non riconosce nessunacomunicazione di informazioni che non sia quella già conosciuta dei cinque sensi, e spesso si èopposta con decisione ai vari tentativi di dimostrazione dell‟esistenza di altre forme dicomunicazione più "sottile". Tuttavia, chiunque abbia un minimo di sensibilità sa quanto lacoscienza collettiva sia reale: pensiamo al sentimento di gruppo che si prova quando sentiamoun‟opera a teatro o l‟inno nazionale o, più semplicemente, all‟emozione che dilaga tra i tifosi di una

partita o in alcune manifestazioni di massa.

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Certamente gli stati d‟animo collettivi possono anche essere negativi, come quando un dittatoreriesce a influenzare, più attraverso le emozioni che le ragioni, grandi masse di persone. Così hannofatto Hitler e Saddam Hussein.

L‟esperienza religiosa è un altro chiaro esempio di senso di unità: i canti e le cerimonie, se vissute

profondamente, portano spesso a queste esperienze. Chiunque poi abbia vissuto pienamentel‟esperienza di meditazione in gruppo, conosce l‟incredibile sensazione di essere tutti parte diun‟unica energia, come le cellule di uno stesso organismo vivente. Le varie pratiche spirituali e lecerimonie religiose sembrano proprio essere tecniche collettive per sincronizzare i cervelli e portarliai loro massimi livelli di potenzialità e creatività. Tuttavia queste ipotesi sulla comunicazione sottiletra persone sono sempre state respinte dalla scienza come fatti non documentabili, illazioni che nonpotevano essere provate scientificamente.

Arco di Trento 

Durante il primo incontro del Comitato Europeo per una Nuova Scienza, tenuto ad Arco di Trentonel '94, proponiamo un esperimento collettivo di sincronizzazione a cui partecipano, con grandeinteresse, un centinaio di persone tra relatori e partecipanti al congresso. Le dodici persone i cuielettroencefalogrammi sarebbero stati registrati, erano posti in cerchio al centro della sala, senzacontatto fisico tra loro. Si sarebbe fatto un certo periodo di silenzio ad occhi chiusi, poi unameditazione collettiva fino a percepire il "campo collettivo" costituito dall'insieme delle energieindividuali di tutto il gruppo. Nelle figure 7, 8 e 9 possiamo osservare l'inizio dell'esperimento adocchi aperti, la prima fase di silenzio ad occhi chiusi e nella terza il momento di meditazione e dipercezione del "campo collettivo". E' particolarmente evidente l'incremento di coerenza tra i dodicitracciati che, nel terzo quadro è elevatissima, sembra quasi di osservare un tracciato di dodicielettrodi presi dal cervello di una sola persona.

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fig.7

fig.8

fig.9

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I risultati degli esperimenti condotti e la possibilità di una corretta e ripetibile quantificazione dellasincronizzazione aprono nuove possibilità all'interno della scienza ufficiale. I nostri dati, più volteripetuti, sono fortemente indicativi di una reale trasmissione "telepatica". Tra i cervelli dellepersone sedute ad occhi chiusi e in silenzio è stata registrata una sincronizzazione con puntesuperiori all'80%. Tra alcune coppie di persone la sincronicità era superiore al 90%. Essendo vicino

allo zero il valore percentuale atteso, questi risultati sono di grande interesse. Se gli esperimentisuccessivi confermeranno i dati da noi registrati, si apriranno nuove prospettive scientifiche: lamisurazione della telepatia in larghi gruppi potrebbe aiutarci a svelare la natura della coscienzacollettiva e le sue logiche di sviluppo verso la coscienza planetaria. In alcune rilevazioni collettiveabbiamo osservato che il gruppo sembra suddiviso in due sottogruppi, che manifestano unadifferente sincronizzazione collettiva.

Le ripercussioni sono vaste e di grande significato sociale e umano. La quantificazione dellacomunicazione empatica collettiva apre le porte ad una nuova concezione dei principi che regolanol‟educazione e la collaborazione umana, a una più profonda comprensione delle dinamiche digruppo, di coppia, familiari, all'interno di staff o equipe di lavoro, tra medico e paziente, tra coppie,

tra persone che lavorano insieme. Fino ad ora questa comunicazione silenziosa è rimasta inconscia equindi in gran parte inutilizzata; ora sarà possibile comunicarsi delle informazioni (trasmetterle ericeverle) in modo più consapevole e deliberato.

RICERCHE SCIENTIFICHE SULLACOSCIENZA COLLETTIVA E PLANETARIA 

Ricerche scientifiche sulla meditazione a distanza con sincronizzazione elettroencefalograficacollettiva: provata scientificamente la sincronizzazione tra i cervelli di due gruppi di personein meditazione a più di 200 Km . 

Uno storico esperimento scientifico sulla sincronizzazione tra le onde elettroencefalografichecerebrali di due gruppi di meditatori a più di 200 chilometri di distanza è stato sviluppato e condottodal Dott. Nitamo Montecucco dell‟Istituto Cyber Ricerche Olistiche del Villaggio Globale di Bagni

di Lucca, in collaborazione con il Club di Budapest, e con il supporto tecnico scientifico del Dr.William Giroldini e del Dr. Alessandro Marraccini.

L‟esperimento - svolto in concomitanza con la Giornata della Meditazione/Preghiera Globale dellaPace del 20 Maggio 2007, a cui hanno partecipato circa un milione di persone in 54 Paesi delmondo - è stato condotto con due elettroencefalografi computerizzati “Brain Olotester 412”sincronizzati tra loro al centesimo di secondo tramite dispositivi satellitari. I risultati hannoevidenziato una correlazione statistica altamente significativa tra i due gruppi, con unasincronizzazione media dello 0,64%, e con picchi massimi del 5,4 % (fig.10)! Tali risultatirappresentano un risultato eclatante, al di sopra di ogni previsione scientifica, visto che lasincronizzazione statistica attesa è pari allo 0 %.

Questi risultati testimoniano scientificamente l‟esistenza di una profonda comunicazioneneurofisiologica “non locale” tra individui, la possibilità che le persone possano connettersi a

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distanza grazie alla meditazione. L‟esperimento dimostrerebbe l‟esistenza di una “coscienza planetaria”che nella Giornata della Meditazione/Preghiera Globale della Pace connetteva 1.000.000di persone tra loro superando i confini fisici, di razza, di cultura e di religione.

Queste ricerche sono l‟ultimo risultato di una ricerca, iniziata 18 anni fa dal Dott. Nitamo

Montecucco, sulla coerenza-sicncronizzazione cerebrale, che ha portato importanti risultati nellacomprensione dei meccanismi neuropsichici e psicosomatici delle malattie e della loro possibileguarigione. Queste ricerche hanno provato che esiste una comunicazione (elettromagnetica e anchenon-locale) tra le aree del cervello e gli emisferi di una stessa persona, tra i cervelli di due personevicine (madre-figlio, medico-paziente, amanti, ecc.), tra i cervelli di persone in meditazione adistanza. Quest‟ultima ricerca ha concluso un ciclo di sperimentazioni che portano a rivederecompletamente le basi delle neuroscienze applicate alla medicina psicosomatica e all‟evoluzioneumana sul nostro pianeta.

Per maggiori informazioni scientifiche sugli elettroencefalografi computerizzati, sulle analisistatistiche, sui programmi di rilevazione della coerenza elettroencefalografica, e sugli usi di questi

strumenti e metodologie in psicosomatica, inviare un‟email al Dott. Nitamo Montecucco, Cyber Ricerche Olistiche, [email protected]   o [email protected] .

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fig.10

Ricerca olistica per l'evoluzione globale Queste prove scientifiche aprono le porte ad una nuova dimensione della ricerca scientifica dovemedicina psicosomatica, psicologia e ricerca spirituale trovano finalmente una sintesi e una dignità

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scientifica. Grazie a questo strumento, dall‟estrema facilità di funzionamento e di lettura, ora èpossibile per ogni medico, psicologo o terapista studiare, quantificare e diagnosticare gli squilibri,gli eccessi e le carenze, la sintonia o la disarmonia generale, gli stati di benessere e seguirli nel lorosviluppo. Sulla base di queste scoperte è possibile concepire una nuova didattica e una logica dilavoro basata sulla sintonia e sulla sensazione di appartenenza ad un gruppo. È logico ritenere che,

se si comprendessero a fondo le logiche e l‟armonia che la comunicazione empatica comporta, sipotrebbe imparare a vivere meglio insieme, a cooperare e a crescere insieme.

Riassumendo possiamo concludere, in conformità con il modello Cyber e con le ipotesi avanzate,che le potenzialità della psiche e del cervello umano sono in diretta relazione al suo stato generale,all‟equilibrio tra funzioni istintive del corpo, sensazioni, emozioni, pensieri e coscienza di sé. Èevidente che ogni inibizione dei nostri istinti, delle nostre sensazioni, ogni blocco emozionale, ognicondizionamento culturale creerà dei blocchi nel nostro cervello impedendoci di vivere la nostravera vita e quindi riducendo le nostre potenzialità a livelli sempre più bassi. La sensazione generaleriportata dalle persone con bassa sincronizzazione è di vivere una vita inutile e senza significato, dinon avere piacere di vivere. È fondamentale considerare che ci si può liberare da tutti questi blocchi

e condizionamenti con opportune tecniche terapeutiche psicosomatiche individuali o di gruppo.Come lo stesso Dalai Lama ha recentemente suggerito, le terapie psicosomatiche possono rivelarsipreziosi strumenti di liberazione spirituale. 

Coerenza e sviluppo del potenziale umano 

Viene così confermata l‟ipotesi di lavoro secondo cui l‟essere umano possiede la capacità disviluppare uno stato di coscienza unitario e globale che lo connette con gli altri esseri umani e conl‟esistenza. Queste scoperte sono di evidente importanza per lo sviluppo del potenziale umano, inquanto permettono di comprendere scientificamente parametri fino ad ora non quantificabili comela salute, la creatività, il benessere o la depressione, l ‟apertura o la chiusura affettiva ed emozionale,gli stati di meditazione e di contatto col Sé, e quindi aprono una nuova dimensione alla ricercascientifica, medica e psicosomatica. Gli sviluppi umani e sociali di queste scoperte possono esserevastissimi: dalla medicina alla psichiatria, dall‟educazione, alla psicologia sociale, alla spiritualità. 

La comprensione delle logiche e delle modalità di sviluppo globale dell‟essere umano e dellaformazione della coscienza collettiva (come comunicazione attiva tra cervelli-coscienze) può quindiessere considerata una finalità immediata della ricerca scientifica, in modo che possa diventare partedi una medicina e di un‟educazione più globale e consona alle attuali necessità storiche di

trasformazione verso una coscienza planetaria.

E‟ particolarmente interessante, dal punto di vista della medicina psicosomatica, considerarel‟opportunità di un‟educazione psicosomatica preventiva attuabile già dai primi anni di vita delbambino. Vi sono diversi corsi e gruppi di crescita umana orientati alla coscienza globale, in cuivengono praticate le maggiori tecniche psicosomatiche (bioenergetica, gestalt, rebirthing,psicodramma ecc.) per la consapevolezza e la liberazione dei blocchi e le principali tecniche dimeditazione (vipassana, mantra, yoga, preghiera). I risultati sono all‟altezza delle aspettative, lepersone alla fine del corso sperimentano una sorta di trasformazione interiore e del comportamentoe vivono stati di coscienza molto positivi, unitari e creativi. Ritrovare l‟unità e la fluidità interiore èil primo passo verso una visione olistica dell‟esistenza, visione che potrà essere successivamente

trasmessa ai bambini in un contesto di educazione globale.

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Tavola riassuntiva delle quattro scoperte sulla coerenza neuropsichica

1) La prima scoperta è relativa all‟esistenza di una correlazione tra la coerenza tra le ondeelettroencefalografiche tra i due emisferi e la salute psicosomatica. L‟osservazione di più di unmigliaio di pazienti evidenzia che le onde elettroencefalografiche dei due emisferi possono

essere più o meno coerenti in relazione al loro livello di integrità psicofisica: alti valori sonocorrelati a stati di salute, bassi valori sono correlati a stati di depressione psicofisica. Il valoredi coerenza viene interpretato come indicatore generale della comunicazione e integrazione trai due emisferi e tra le differenti aree funzionali del cervello (tre cervelli). Il campo principaledi applicazione di questa scoperta è in medicina psicosomatica, come quantificazione globaledello stato di salute.

2) La seconda scoperta è quella degli "stati armonici ad altissima coerenza", caratteristici deimomenti di intensa creatività, di profondo benessere e degli stati di meditazione. La coerenzamedia durante le sessioni di meditazione è alta, tendente al 95-100%. La coerenza media di ungruppo di meditanti dopo una sessione di meditazione è significativamente più elevata dellaloro media prima della sessione. Due ricerche del 1990 e 1991 hanno permesso di scoprireche, in stati di meditazione, le onde cerebrali (oltre ad essere ad elevata coerenza) possonogenerare un‟unica onda armonica, con picchi regolari o a forma di onda sinusoidale, spessostabile per decine di minuti, come se tutte le differenti frequenze dei vari centri cerebralidiventassero coerenti e iniziassero a "suonare un‟unica sinfonia comune" indice di profondobenessere psicofisico. Questa seconda scoperta trova la sua principale applicazione nell'ambitodello sviluppo del potenziale umano come quantificazione dello stato evolutivo individuale.

3) La terza scoperta è relativa alla "coerenza intercerebrale ", ossia alla "sincronizzazioneinterpersonale". I cervelli di coppie di persone vicine, che normalmente sono caratterizzati da

onde completamente indipendenti e non coerenti, possono sincronizzarsi tra loro anche alivelli molto alti. Questi dati sono stati da me rilevati e quantificati con una serie diesperimenti su coppie svolti nel 1991 e 1992, analizzando i valori di coerenza tra i loroemisferi destri e sinistri. La ricerca ha evidenziato un'inaspettata comunicazione tra personevicine, con punte di sincronizzazione tra cervelli superiori al 90%. Questa scoperta dimostrascientificamente una "comunicazione sottile" tra persone e permette di quantificare fenomenicome l'affetto di coppia, l'empatia, il feeling e la telepatia.

4) La quarta scoperta, strettamente derivata dalle terza, è relativa alla "sincronizzazionecollettiva", ossia all'esistenza di un "campo di coerenza collettivo" tra persone in gruppo. Unaserie di esperimenti, iniziati nel 1994, su gruppi di 12 persone, prima e durante una sessione di

meditazione, hanno evidenziato un aumento della coerenza tra le onde EEG dei cervelli dipersone vicine durante la fase di meditazione, con valori che hanno superato il 60% con puntemassime che hanno raggiunto l'82%. E' la prima dimostrazione scientifica dell'esistenza di un"campo di coscienza collettiva". Questi dati permettono di comprendere le basi scientifichedella "telepatia collettiva", della cooperazione o delle difficoltà di relazione all‟interno digruppi di lavoro, classi scolastiche, società.

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SINCRONICITÀ, COMUNICAZIONE EFUNZIONAMENTO DEL CERVELLO 

Sincronicità e funzionamento del cervellodi Karl Pribram - estratto da "La syncronicité l'ame et la science" 

Nel 1961 ho visitato il Museo della Scienza e dell'Industria di Chicago. Al centro del museo eraesposto un dispositivo il cui scopo era di illustrare la natura dei modelli statistici.

Grosse biglie di acciaio vengono lasciate andare da un soffitto a volta alto quanto tre piani. Essifiniscono per arrivare al centro di un avvallamento di tipo gaussiano, provocando un rumoreassordante. La descrizione che il Museo dà di questo dispositivo fa notare l'impossibilità diprevedere il percorso di una biglia in particolare, ma sottolinea che il risultato globale della caduta è

sempre prevedibile, secondo la legge di distribuzione di Gauss: questo è il mistero delle probabilitàed è l'oggetto dei modelli statistici che ci permette di pervenire a un risultato.

Dieci anni dopo, Jacques Monod nell'affascinante opera 'Il caso e la necessità', manifestava il suoimbarazzo di fronte allo stesso mistero così come esso si presenta in biologia. Come era possibile, sidomandava Monod, che tanti eventi, dovuti al caso, finissero per dare forme, manifestazioni stabili,di cui sono costituiti gli organismi?

Per me, l'enigma di Chicago era differente da quello contenuto nel libro di Monod. Ero sorpreso cheil Museo non avesse menzionato, nella descrizione, il fatto che le biglie, cadendo, passavanoattraverso un immensa griglia simmetrica in materia plastica!

Nell'analizzare il libro di Monod mi sono servito di questa esperienza per suggerire che esiste 'unareciprocità universale della costrizione', così come si manifesta, in una struttura fisica e biologica,dove il carattere fortuito degli eventi 'è costretto' da una struttura. Il sistema di Gauss è pertanto unriflesso della struttura simmetrica, attraverso la quale passano le biglie, ed è anche un riflessodell'impossibilità di prevedere il percorso di ciascuna biglia, all'interno della struttura stessa. Oggivorrei mantenere l'idea di reciprocità per approfondire un altro mistero: quello della sincronicità.Anche qui sembra si producano degli eventi dovuti al caso che descrivono modelli portatori disenso.

Jung ha inventato il concetto di sincronicità. Egli aveva fatto alcune osservazioni molto simili aquelle rilevate da numerosi altri ricercatori e venne sollecitato dalle connessioni evidenti fra questediverse osservazioni e pensò che le scoperte in corso nella fisica quantica contenevano gli elementiche potevano permettere di risolvere questo enigma.

In fisica quantica e nucleare, come nelle osservazioni di Jung, apparivano in effetti degli eventi chesembravano essere connessi ma la cui relazione sfidava qualsiasi spiegazione in termini ordinari.Nella sperimentazione del 'paradosso' di Einstein-Podolsky-Rossem, o nelle osservazioni sollevatedal teorema di Bell, le perturbazioni di una particella elementare possono immediatamente'influenzare' un'altra particella che si trova a distanza, quando la sola relazione fra le due particelledovrebbe normalmente derivare dal fattore temporale. All'interno del nucleo, è possibile descrivere

matematicamente l'apparizione di quarks, ma queste descrizioni implicano il rovesciamentooccasionale della freccia del tempo o della causalità.

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Quello che viene descritto in fisica e nelle osservazioni di Jung, sono delle correlazioni, cioè delleconnessioni acausali e dunque a-temporali. Qualsiasi osservazione inizia notando delle correlazioni.Quello che produce difficoltà è il tentativo di determinare un ordine di casualità in seno allecorrelazioni. Il famoso esempio di David Hume del gallo che canta e del sole che si leva è tipico. Ilgallo canta, poi il sole si leva. Ci si aspetterebbe che il primo evento sia la causa del seguente, ma

nel caso del gallo e del sole, la causalità sembra propagarsi in senso diverso: a un esame piùprofondo, risulta infatti che i ritmi circadiani del gallo sono determinati dal sorgere del sole.

In fisica quantica, Bohr e Heisenberg hanno sottolineato l'importanza dell'osservatore e dellostrumento di osservazione scelto. Pertanto l'esempio del gallo e del sole dovrebbe suggerire che sistudiano i cervelli per vedere se non ci siano certi meccanismi - come era il caso dei ritmi circadiani-, che spieghino le correlazioni osservate.

Io penso che questi meccanismi esistano e questo ci riconduce sia alla fisica che alla sincronicità.

Si è constatato che ciascun campo recettore di una cellula della corteccia si armonizza

approssimativamente con un'ottava di frequenza spaziale. Le cure armoniche dei campi recettoriadiacenti si sovrappongono; inoltre, come ognuno sa, esiste una corrispondenza fra le superficiesensoriali, i muscoli del corpo e le loro proiezioni su questa o quella area corticale. Dato il modo incui il meccanismo sensorio-corticale funziona, esso può essere comparato a un pianoforte. Quandouno stimolo colpisce un recettore sensoriale, il recettore agisce pressappoco come reagisce un tastodi un pianoforte. L'eccitazione è sospinta fino al campo recettore (la corda), alla quale è collegatadalla 'tavola d'armonia' della corteccia, facendo nascere una risonanza.

A partire dalla massa di questi campi recettori, ciascuno armonizzato con una particolare banda difrequenza spaziale di larghezza ben delimitata, i criteri composti, per esempio, della visionespaziale possono essere riconosciuti. La matematica che descrive la relazione fra la configurazionespaziale delle griglie utilizzate per studiare i campi recettori e la curva armonica delle frequenzespaziali corrispondenti a questi campi, consistono in quelle che vengono chiamate trasformazioni diFourier. Il teorema di Fourier stabilisce che ogni modello, qualsiasi sia il suo grado di complessità,può essere analizzato in fattori che si compongono di onde regolari e differenti di frequenza e diampiezza.

In fisica quantica, l'effetto sembra precedere la causa, o meglio non abbiamo alcuna base chepermetta di comprendere la correlazione osservata. Una volta compresa la natura del campo ditrasformazione, la sua presenza può aiutare alla comprensione di numerosi livelli dove, questaubiquità, è forse meglio posta in rilievo fra energia e massa: E = m. c2. In fisica quantica E, energia,

viene misurata in termini di momento; m è la massa dei gravitoni che appaiono in certe posizioni; cè la velocità della luce che determina la freccia del tempo. (Alla velocità della luce, il tempo restaimmobile). così la parte destra dell'equazione di Einstein rappresenta lo spazio/tempo così comeabbiamo l'abitudine di percepirlo. Quanto alla parte sinistra, essa rappresenta il momento, cioè ilpotenziale di energia disponibile in ogni istante. Ed è perciò un termine non localizzato che, ineffetti, è collegato allo spazio - tempo attraverso la trasformazione di Fourier.

Il cervello ha la capacità di operare secondo un modo spazio - temporale, e un modo non -localizzato. Perché in fisica quantica siamo costretti ad osservare o l'uno o l'altro? Riconoscerel'esistenza di un campo non - localizzato di trasformazione, nel quale hanno luogo dellecorrelazioni, e soltanto esse, ripone le osservazioni desunte, sotto il concetto di sincronicità, nel

quadro generale in cui troviamo anche altre osservazioni di non - localizzazione. La sincronicitàsembra bizzarra, perché i nostri sensi e i nostri cervelli sono programmati per ricercare causalitàimmediate, quando vengano osservate soltanto delle correlazioni. Nel caso della sincronicità, come

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nel caso del gallo e del sole e in quello di fisica quantica, le relazioni causali non possono essereintrodotte che facendo riferimento all'osservatore che sta dietro le correlazioni. Il cervellodell'osservatore è dotato di capacità di trasformazione che permettono di stabilire un ordine nonlocalizzato e un ordine spazio - temporale degli eventi.

Molte domande restano irrisolte, e difficili... perché l'ordine spazio - temporale è molto più facile daraggiungere dell'ordine non localizzato? Gli ordini complementari di spazio - tempo e della non -localizzazione sono esaustivi, coesistono altri ordini che ancora non sono stati scoperti? (Questadomanda pone il problema dei mondi multipli possibili). Per mezzo di quali meccanismi leesperienze mistiche, che manifestano sovente delle proprietà di non localizzazione, vengono adaccadere? E per finire, l'ordine spazio - temporale. l'ordine non - localizzato e tutti gli altri ordinipossibili, sono interamente una costruzione dei nostri sensi e dei nostri cervelli, o riflettono unacosmogonia universale alla quale i nostri sensi e i nostri cervelli partecipano? Ai nostri giorni,sembra essenziale armonizzare gli sforzi realizzati dalle scienze della vita con quelli delle scienzefisiche.

E' solo un secolo che è stata elaborata una psicofisica sensoriale e quantitativa, a partire da questaconvergenza.

Oggi si fa sentire il bisogno di sviluppo di una scienza fondata sullo studio del cervello, che possaricomprendere sia la fisica moderna che la natura spirituale dell'essere umano.

Nuova teoria della sincronicità vede gli eventi psicologici come comunicazione fra emisferi 

Una nuova teoria connessa alle sincronicità - come individuare queste coincidenze significative,come 'leggerne' il significato, o speculare sul loro possibile scopo - ha provocato un forte interessead un recente incontro annuale dei ricercatori di parapsicologia, associati al St. Mary's College,Moraga California.

Forse è avvenuta una svolta di metodo e di approccio: molti ricercatori hanno proposto alla tribunauna visione rinnovata della struttura statistica classica.

È stato da più parti auspicato che la ricerca assuma un approccio più esperienziale e immaginativo,per comprendere fenomeni così elusivi.

La teoria della sincronicità, proposta da Barbara Honegger del Washington Research Center di SanFrancisco è stato uno degli approcci più recenti che ha trovato vasta eco nel convegno.

La sincronicità fa riferimento alle coincidenze significative e sensazionali discusse per la primavolta dal biologo Paul Kammerer nel libro 'The law of seriality' del 1919 e definita da C.G. Jung edil Nobel per la fisica Wolfang Pauli nel 1955.

Esempi di sincronicità: un incontro inaspettato, con una persona che ne aveva molto bisogno... unasequenza improvvisa ed improbabile di parole e simboli correlati in un breve periodo.

Questi eventi sembrano a volte evocare tutto lo spettro di fenomeni psichici quali, telepatia,

propognizione e chiaroveggenza -piuttosto che una singola modalità, come ad esempio la telepatia.

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La Honnegger suggerisce che le sincronicità sono strategie dell'emisfero intuitivo destro percomunicare bisogni inconsci e soluzioni, proposte all'emisfero sinistro per mezzo del linguaggiosimbolico, di eventi, oggetti e 'coincidenze'. La ricercatrice sostiene che l'emisfero destro ha unacognizione vasta e sottile del linguaggio ma è ostacolata dalla pro pria incapacità neuronale dicontrollare la parola e lo scritto, pertanto manda avvertimenti all'emisfero sinistro - la mente

'conscia' - per mezzo dell'attenzione psichica involontaria verso certi oggetti o informazioni. Se unoprende nota della coincidenza e di altre occasioni con effetti insoliti - quando ci si trova attratti daqualcosa senza una ragione apparente - queste circostanze si legano con una specie di meta-linguaggio, lungo le settimane, con un filo di libera associazione di parole e simboli molto simile alfilo delle associazioni provenienti dai sogni.

La Honnegger prospetta che le sincronicità accadono e vengono scoperte in una sorta di ricordo disogno associato all'emisfero destro, infatti le persone che hanno subito la separazione chirurgicadegli emisferi del cervello, non sono di solito in grado di ricordare i sogni. La Honnegger prospettache le sincronicità accadono e vengono percepite in una sorta di stato di veglia paradossale, qualecontroparte del cosiddetto sonno paradossale REM. Cosi come la gran parte della gente non ricorda

i sogni, la gran parte delle persone non si accorge delle sincronicità o se ne dimenticaimmediatamente.

La Honnegger ha tenuto testimonianza scritta sotto forma di diario di tali eventi per 17 anni, hadiretto workshops e seminari diretti alla percezione della sincronicità.

"Al contrario di quanto ritiene l'opinione popolare, gli eventi sincronici non sono rari ma piuttostoumani". "Cosi come le persone che ricordano poco i sogni riportano un aumento dei sogni ricordati,se svegliate durante il sonno REM, quelli che bloccano le sincronicità i cui eventi venivano loropresentati mentre stavano accadendo, hanno spesso espresso incredulità che tali coincidenzesensazionali avrebbero potuto essere percepite".

Questa teoria offre un nuovo approccio sperimentale al fenomeno (il diario e la sua analisi) e unapossibile interpretazione del loro scopo, pur riconoscendo che tutto ciò non spiega come avvenganole sincronicità specialmente quelle che richiedono l'interazione di eventi nelle vite di parecchiepersone contemporaneamente "possiamo iniziare a svelare alcune regole, possiamo imparare avedere certe corrispondenze, ma il meccanismo in sé resterà probabilmente occulto - letteralmentenascosto".

Sincronizzazione degli emisferi: la chiave dell'intuizione? 

L'intuizione, una funzione che negli scorsi anni è stata spesso attribuita all'emisfero destro delcervello, potrebbe invece essere il risultato di una inconsueta sincronizzazione tra entrambi gliemisferi.

Le indicazioni in questo senso vengono da delle ricerche di biofeedback dove i soggetti degliesperimenti imparavano a sincronizzare l'attività bilaterale delle loro onde cerebrali. Nelle provealternavano periodi di quiete a periodi di attenzione costante focalizzata che si accompagna con lasincronizzazione bilaterale. In questi periodi di attenzione focalizzata i soggetti riportarono di averspesso provato degli sprazzi di intuizione creativa.

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La ricercatrice di biofeedback Jean Millay, a un recente congresso dell'associazione americana perla ricerca educativa, ha dato delle dimostrazioni della sincronicità bilaterale per mezzo della'scultura di luce' usata nell'addestramento dei soggetti.

La 'scultura' è una scatola con delle righe di luce che si allontanano, ogni fila con un colore diverso,

formando una parte di una struttura tridimensionale. I colori rappresentano diverse frequenze, alfa,beta, delta e theta. Ci sono anche dei colori per degli artefatti che non sono onde cerebrali, generatida attività muscolari..

La sincronizzazione viene segnalata sia da un suono che da una configurazione. La scultura era stataconcepita quando la Milley, per gioco, aveva incorporato le luci di un albero di natale in unaapparecchiatura di biofeedback e aveva scoperto che poteva accendere e spegnere le luci con certefrequenze del cervello.

L'ingegnere di biofeedback Tim Scully, che ha assistito la Millay nel disegno della scultura di luce,ha descritto la sua esperienza di sincronizzazione bilaterale con una terminologia di tipo aviatorio:

"Un aeroplano ha un controllo positivo della stabilità se lasciate andare i comandi tende a volaredritto e in quota. Un elicottero, d'altro canto, ha un controllo negativo della stabilità se abbandonatei comandi tenderà a rovesciarsi.

Per me l'addestramento su un solo canale alfa è come volare su un aeroplano in un volo dritto e inquota; lasciate andare i comandi ed è probabile che tutto andrà bene. La sincronizzazione bilateralein alfa è come volare su di un elicottero. Si ha la sensazione di un equilibrio dinamico. E' uno statocalmo e centrato, ma richiede una continua attenzione per mantenere la stabilità."

Tuttavia l'attenzione non può essere autoconsapevole. Nel momento in cui uno diventa consapevoledi essere focalizzato, dice la Millay, sia la focalizzazione che la sincronizzazione EEG(Elettroencefalogramma) scompaiono.

L'apprendimento della focalizzazione avviene facilmente dopo l'addestramento di biofeedback. Unmusicista ha descritto l'effetto positivo della sincronizzazione bilaterale sul suo modo di suonare lachitarra.

Questa forma di attenzione potrebbe essere una chiave per l'apprendimento. La Millay ritiene che:"Invece di misurare quanto siano stupidi o intelligenti gli studenti forse dovremmo insegnar lorocome focalizzare l'attenzione".

Questo non è lo stesso tipo di focalizzazione consapevole che viene comunemente descritto come'fare attenzione'. Menzionando la storiella dell'uomo che per richiamare l'attenzione del suo mulo lobastonava sulla testa, la ricercatrice ha detto: "Nella scuola si è abusato del metodo del bastone.sarebbe meglio che gli studenti imparassero a usare l'attenzione focalizzata piuttosto che a lasciareche gli insegnanti la monopolizzino"

Ha inoltre aggiunto che la sincronizzazione bilaterale potrebbe essere un complemento moltopotente alla 'intenzione di conoscere'. "Quando l'intenzione di conoscere si accompagna con lagiusta focalizzazione dell'attenzione il cervello può produrre delle intuizioni molto potenti".

L'intuizione si accompagna ad uno stato di maggior organizzazione del cervello

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In un'altra ricerca svoltasi a Chicago che ha usato la tecnica del 'focusing', cioè di attenzionefocalizzata di cui si è parlato nel precedente articolo, si è trovato che le intuizioni o quelli chevenivano chiamati gli 'spostamenti di sensibilità' erano accompagnati da delle caratteristicheconfigurazioni delle onde cerebrali che si presentavano contemporaneamente.

L'elettroencefalogramma (EEG) mostrava una breve stabilizzazione delle frequenze alfa dominantie delle subarmoniche subito prima degli spostamenti di sensibilità.

Norman Don che ha svolto la ricerca, pubblicata sul Journal of Altered States of Consciousness, haraggiunto le sue conclusioni basandosi sull'analisi computerizzata di 8.432 diversi tracciati EEG. Isoggetti, che venivano impegnati in un processo di 'focusing', un processo terapeutico creato da E.T.Gendlin, registravano delle cassette audio che poi analizzavano alla fine dell'esperimento pertrovare il punto in cui avveniva lo spostamento di sensibilità. L'analisi computerizzata dei dati haprovato che questi punti erano preceduti da periodi di picco nel ritmo delle onde alfa (10 cicli alsecondo) e delle loro subarmoniche (5 e 2.5 cicli al secondo)

Spostamenti negativi nella sensibilità (cioè riduzione della sensibilità) 0 momenti di 'incapacità apercepire' erano invece accompagnati da un collasso del ritmo delle onde alfa e delle subarmoniche.

Don propone che le intuizioni o stati di accresciuta sensibilità rappresentino un livello superiore diriorganizzazione del cervello caratterizzato dai ritmi più lenti. Gli spostamenti negativirappresenterebbero uno stato di sconnessione con i livelli più alti di organizzazione del cervello.Alla presentazione della sua ricerca lo scienziato menziona le speculazioni di David Bohm e diNiels Bohr sul processo di pensiero che considerano analogo a degli eventi quantistici e ilsuggerimento di Evan Walker che propone che il 'tunneling quanto- meccanico' sia coinvolto nelprocesso di trasmissione sinaptica del cervello 0'effetto tunnel in meccanica quantistica è un effettoper cui delle particelle, tipo elettroni, si trovano a superare una barriera di energia anche se nonhanno un energia sufficiente per farlo, questo effetto viene spiegato con la delocalizzazioneprobabilistica della particella che ha una probabilità non nulla di trovarsi al di là della barriera). Leesperienze che portano a una trasformazione psicologica, dice il ricercatore, suggeriscono unadiscontinuità nel funzionamento.

"... In modo caratteristico il sistema cambia da un livello si energia a un altro con un salto 0 unadiscontinuità".

Uno dei soggetti dello studio ha descritto un'esperienza mistica spontanea che assomigliava molto auna visione del mondo della meccanica quantistica: 'Tutto è connesso.' Il soggetto vedeva una

totalità indifferenziata. Un altro soggetto ha identificato uno stato che ha chiamato 'armonia', 'ilnulla e il tutto da cui tutto deriva'. In questo stato il suo EEG si stabilizza alla frequenza alfadominante e alla sua quarta subarmonica. In alcuni esperimenti di chiaroveggenza a doppio ceco(con dei controlli tali per cui ne il soggetto ne lo sperimentatore sono a conoscenza dell'oggettodell'esperimento), dice Don, l'informazione che questo soggetto forniva era sempre perfetta quandomostrava questo tipo di EEG.

Sincronicità beta nella meditazione 

Dolores Krieger della New York University che insegna una tecnica 'healing' chiamata 'toccoterapeutico', entra in rapida e sincronica attività beta (18-20 hertz) ogni qualvolta 'si immerge' nella

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meditazione 'healing', aggiungendo con tale fenomeno, ulteriore complessità al problema di cosasignifichino i ritmi EEG come parametri degli stati di coscienza.

Erik Peper presso l'Albany Hospital Calif., presidente della Biofeedback Research Society e SoniaAncoli dell'Istituto neuropsichiatrico Langley Porter hanno presentato studi psicofisiologici su

quanto rilevato nella Krieger. È stato osservato che le prime tre relazioni descrivono rapidi esincronici ritmi beta, nelle persone che meditano da lungo tempo. La pratica meditativa dellaKrieger coinvolge il controllo dell'energia del corpo, nei centri di energia nel corpo, noti comeChakra.

I ricercatori hanno fatto notare alcuni problemi nello studio di coloro che meditano, "specialmentealcuni singoli soggetti. 1) Il processo è fluttuante e può non essere possibile generalizzare oduplicare il processo con altri soggetti. 2) Le condizioni di base, le sessioni sperimentali sonoconfini artificiali posti dallo sperimentatore e possono non avere senso per il soggetto che medita. 3)Un soggetto che ha trascorso anni a sintonizzarsi con un differente stato di consapevolezza può nonspostarsi più da stati meditativi a stati non meditativi. Sebbene lo scopo dell'esperimento non fosse

la valutazione l'effetto 'healing' curativo, della meditazione, gli autori notavano che tre pazientitrattati avevano riportato un miglioramento clinico soggettivo.

Peper e Ancoli suggeriscono che l'attività EEG nei soggetti osservati potrebbe riflettere "uncontrollo passivo appreso sul proprio stato meditativo, in un ordine di grandezza tale da essere ingrado di focalizzarsi ed essere svegli, senza neppure essere portati da fantasie ipnotiche". Lo statoalpha-beta, abitualmente associato alla meditazione può indicare un lasciarsi portare in una "quietapiacevolezza".

Maggiore correlazione tra gli emisferi delle donne 

Secondo alcuni ricercatori messicani l'elettroencefalogramma a riposo mostra che gli emisferidestro e sinistro del cervello mostrano una maggior correlazione nelle donne che negli uomini. Lecaratteristiche dell'elettroencefalogramma potrebbero avere degli effetti paradossali sulle capacitàcognitive.

Maria Corsi Cabrera, P. Herrera e M. Malvido, dell'Istituto Nazionale Autonomo dell'Università diCittà del Messico, hanno misurato l'EEG, di nove donne e nove uomini di età tra i venti e i trenta.Erano tutti laureati o professionisti. I soggetti, dopo che i loro EEG sono stati presi in vari punti

degli intervalli alfa, beta e theta, sono stati esaminati per le loro capacità spaziali, verbali e diragionamento astratto.

Il gruppo di Corsi - Cabrera ha trovato che le donne hanno una correlazione complessiva più forte,particolarmente nella banda alfa. Inoltre il grado di correlazione alterava le capacità degli uomini edelle donne in modo diverso. Nelle donne una forte correlazione faceva predire una esecuzionemigliore delle prove. Gli uomini con una correlazione EEG più alta risultavano peggiori di quellicon una maggior differenziazione. In particolare le donne con una forte correlazione hanno datomigliori risultati nelle prove di tipo spaziale e astratto. Gli uomini con una maggiordifferenziazione, specialmente in certi intervalli EEG, sono risultati migliori in tutte e tre le prove.Gli autori della ricerca hanno detto che i risultati sono preliminari e che nn si possono ancora trarre

conclusioni definitive sull'intelligenza.

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Aggiungono nondimeno che il legame tra l'EEG a riposo e le capacità nei test cognitivi"suggeriscono una correlazione interemisferica e che la sua relazione con le capacità cognitive nonè dipendente dalle circostanze o dal tipo di prova ma piuttosto riflette una caratteristica intrinsecadell'organizzazione cerebrale individuale".

Risata spontanea, artificiosa e attività emisferica

La risata spontanea e la risata artificiosa usano due diversi emisferi cerebrali.

C. H. Bick, un ricercatore della Germania Federale, ha trovato che quando ridiamo per educazione oper una qualunque ragione artificiale, il nostro emisfero sinistro, razionale, mostra una maggiorattività di quello destro, emozionale.

La risata spontanea, d'altro canto, si basa su un'attività più intensa dell'emisfero destro. I soggetti di

Bich mostravano un aumento della risposta dell'emisfero destro quando ridevano per una barzellettao il ricordo di un film divertente, mentre veniva attivato l'emisfero sinistro quando tentavano diridere a comando.

Questo risultato si è dimostrato vero anche sotto ipnosi. Bick dice che, invece che essereun'esperienza benefica e piacevole, il ridere a comando può produrre qualcosa di simile a unconflitto neurologico.

La ricerca è stata pubblicata sull'International Journal of Neuroscience 47:31 - 40.

Schizofrenia e corpo callosoUna nuova teoria in cui la schizofrenia nasce da una scarsa comunicazione tra emisferi

Schizofrenia significa letteralmente mente divisa. Se la nuova teoria di tre ricercatori britannici ègiusta, il termine è accurato anche neuro - anatomicamente.

Max Birchwood e due colleghi dell'ospedale All Saints di Birmingham, attribuiscono laschizofrenia a un difetto del corpo calloso, un corpo di 200 milioni di fibre che connettono i dueemisferi del cervello.

Scartando un possibile ruolo biochimico, questi tre psicologi clinici mettono in dubbio la teoriadominante della schizofrenia che attribuisce la colpa della malattia a uno squilibrio delneurotrasmettitore dopamina. I tre scienziati sostengono che le autopsie degli schizofrenici e glistudi del loro fluido cerebrospinale, del sangue, delle urine e 1'indice neuroendocrino offrono unaevidenza debole, al massimo di un possibile disturbo dell'attività dopaminica.

Il nuovo approccio potrebbe soppiantare anche quelle teorie che attribuiscono la schizofrenia a uncattivo funzionamento e a un'attività eccessiva dell'emisfero sinistro.

I ricercatori credono che l'emisfero sinistro reagisca in modo eccessivo perché non può ricevere

informazioni da quello destro. Sostengono che la causa primaria sia una trasmissione difettosaattraverso il corpo calloso.

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La teoria potrebbe spiegare una vasta gamma di fenomeni schizofrenici, incluse le allucinazioniauditive, in cui i pazienti sentono delle voci che fanno dei commenti sulle loro azioni e pensieri, e leillusioni comuni quali la credenza che i loro pensieri vengano dall'esterno o che siano trasmessi otirati fuori da una forza esterna.

Il corpo calloso passa le informazioni tra gli emisferi e ne inibisce anche il passaggio. In prove dilaboratorio in cui si usano test specifici per una delle due mani, gli schizofrenici, in genere, nonriescono a trasferire l'informazione dalla destra alla sinistra.

Birchwood ha detto che gli emisferi non comunicano e non lavorano assieme. C'è un'interferenza. Oc'è una cattiva connessione nel corpo calloso o una sconnessione parziale.

Secondo la teoria ogni emisfero considera l'altro come "non appartenente a sé". Quindi i pensieri, isentimenti o i "comandi" dall'emisfero destro verrebbero recepiti dal sinistro come provenienti dauna sorgente esterna e quindi estranei. Le illusioni primarie emergerebbero quando l'emisferosinistro tenta di capire razionalmente l'origine di questi pensieri del cervello destro. Gli

schizofrenici comunemente attribuiscono i pensieri a una persona in un quadro sul muro, in unarivista, alla televisione o seduta vicino a loro, o persino al diavolo.

I. pensieri che si muovono dalla sinistra alla destra apparirebbero al cervello sinistro come tirati viadal cervello e/o trasmessi fuori per radio. Quando invece le attività del cervello destro intrudono nelsinistro, sorgerebbe la sensazione che i propri pensieri siano bloccati.

La teoria, proposta in un libro pubblicato in Inghilterra un anno fa, ha ricevuto un'attenzionepositiva da riviste autorevoli quali il British .Journal of Psychiatry. In questo momento che il libroviene diffuso a livello internazionale (Schizophrenia: An Integral Approach to Research andTreatment, di Birchwood, S.E. Hallett e M.C. Prestoman NewYork University Press, 1989), varipsichiatri e ricercatori negli Stati Uniti e in Canada hanno detto che la teoria merita di essereesplorata ulteriormente, pur invitando a prenderla con cautela.

Per esempio Paul Green, un neuropsicologo di Alerta, ha difeso la teoria della dopamina: "Il corpocalloso è parte del sistema che coinvolge la dopamina. Non penso che il corpo calloso sia la causaprincipale della malattia".

Prove dirette a sostenere la teoria sono venute da quattro diverse sorgenti:

1) Studi sulla manualità, di cui Green è stato il pioniere negli anni '70. I test hanno rivelato anche

che molti figli di schizofrenici hanno problemi di comunicazione interemisferica.

2) Prove che misurano la velocità di trasmissione attraverso il corpo calloso. Negli schizofrenicisono stati trovati dei tempi anomali, ma gli autori delle ricerche hanno ammesso che la lorometodologia deve essere aggiornata.

3) Studi che mostrano che le persone senza corpo calloso sviluppano dei centri del linguaggio inentrambi gli emisferi e studi che trovano evidenza di questo anche in alcuni schizofrenici.

4) Autopsie di schizofrenici che rivelano processi gliali anomali del corpo calloso. La gliosi è allabase del processo vitale per cui gli assoni del cervello trovano i loro bersagli durante i mesi finali

della gestazione per cui le guaine mieliniche circondano gli assoni e impediscono delle perditeattraverso le fibre (soprattutto durante l'infanzia). Sulla base di questi dati gli autori credono che lavulnerabilità alla schizofrenia si sviluppi molto precocemente.

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Birchwood ha notato che gli schizofrenici hanno un'alta percentuale di complicazioni ostetriche e dinascita. Alcuni studi di 20 anni fa hanno rivelato che il 70% dei bambini schizofrenici hannosofferto di un lungo travaglio, di privazione di ossigeno, di strangolamento da cordone ombelicale,breech birth o di parto prematuro.

Secondo il neuroscienzato Solomon Snyder, quando uno di due gemelli identici diventaschizofrenico, è in genere quello con minor peso e più difficoltà di respirare alla nascita. Particolareinteressante, il 41% degli schizofrenici ha anche perso un nonno nei due anni seguenti la nascita.

Uno dei rimedi possibili sarebbe di addestrare il corpo calloso a diventare ambidestro. Nellepersone ambidestre è 1'11% più grande e l'istmo, una parte del corpo calloso, può raddoppiare lasua grandezza quando le persone che usano la mano destra imparano a eseguire alcune prove con lamano sinistra.

Per quanto riguarda invece la possibilità di spiegare l'attività degli emisferi destro e sinistro,direttamente agli schizofrenici, Birchwood ha detto: "E' molto difficile, per loro, riuscire a capire

che queste voci che sentono sono il prodotto del loro cervello. Ma con alcuni pazienti ci proviamo.Non può far male e potrebbe aiutare. Per alcune persone ha avuto successo e in alcuni casi ha avutobenefici significativi."

Una cura per la dislessiaRimodellare il cervelletto per parlare meglio 

A Los Angeles un centro sui problemi dell'apprendimento ha dichiarato di aver attenuto successonell'insegnare dei metodi di coordinazione del cervello a adulti e bambini con dei problemi diapprendimento. I creatori del programma, che si svolge in 16 sessioni, hanno detto di poterraggiungere dei notevoli progressi nel trattamento della dislessia.

Secondo Arnold e Marcia Stillman, la dislessia (scarsa capacità di leggere e sillabare) deriva spessoda errori di sincronizzazione e comunicazione tra l'emisfero destro e quello sinistro. Quelli che nesono affetti, in particolare, trovano quasi impossibile "scorrere" un libro, perché il flusso diinformazioni non entra chiaramente nella loro consapevolezza conscia. Dopo una diagnosi inizialeal centro, ai pazienti è stato fatto un elettroencefalogramma in un momento di lettura e in uno dirilassamento. Quindi gli emisferi destro e sinistro sono stati confrontati in termini di frequenza (alfa- beta, ) e intensità (ampiezza). La maggior parte dei lettori normali, mentre leggono, hanno un EEG

nell'intervallo beta (attorno ai 13 hertz) e un'ampiezza media. I dislessici, d'altro canto, tendono adavere le misure dell'emisfero sinistro, nell'intervallo alfa (attorno ai 10 hertz) e ampiezze maggioridella media, malgrado alcuni abbiano delle ampiezze inconsuetamente basse.

La coppia di ricercatori ha fatto notare che, quando finiscono il trattamento, la maggior parte deiloro clienti hanno un EEG che somiglia a quello dei lettori normali. La loro velocità e la loroqualità, in genere, continua a migliorare.

La strategia pionieristica degli Stillman è nota come rimodellamento del cervelletto (cerebralpatterning), ed è basata sull'ipotesi che il cervelletto dei dislessici sia stato poco strutturato ingiovane età. Gli Stillman credono che sia il cervelletto, il piccolo cervello di dimensioni di un

pugno localizzato dietro il tronco cerebrale, nella nuca, che coordini gli emisferi destro e sinistro. Iricercatori sostengono che il cervelletto può essere energizzato e preparato per una

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"ristrutturazione" per mezzo della stimolazione dei sensori dell'equilibrio e del bilanciamentonell'interno dell'orecchio.

Questa idea deriva in parte dal lavoro del terapista del lavoro Jean Ayres che ha fatto delle ricercheestese sulla dislessia negli anni '70.

La Ayres concluse che il cervelletto dei dislessici non aveva ancora "imparato" la coordinazione ela sincronizzazione implicata nel bilanciamento interno del cervello e nemmeno il bilanciamentoesterno del corpo, tutti fattori critici per lo sviluppo e l'uso del linguaggio.

Il suo programma includeva movimenti di rotazione e una ricreazione del processo diapprendimento dei camminare a gattoni del bambino, nel tentativo di: rieducare il cervelletto. GliStillman dicono che il loro trattamento attinge dalla filosofia della Ayres ma usa una diagnosi e unatecnologia migliore.

Un trattamento tipico tura due ore. Durante la prima ora i clienti vengono mossi in ritmi e figure

complesse su uno di tre tavoli ruotanti. Uno si muove in un cerchio verticale di 20 cm. mentre ilpaziente giace sulla schiena. Un altro assomiglia all'altalena e muove la testa e i piedi su e giù. Ilterzo si inclina a destra e a sinistra mentre ruota. Insieme, questi tre tavoli forniscono unastimolazione continua dei canali semicircolari dell'orecchio.

Durante la prima ora, i pazienti ascoltano anche delle cassette fatte per stimolare l'orecchio con deibip ad alta frequenza, dei fischi e altri suoni. Questa idea, dicono gli Stillman, è venuta dal lavoro diun medico francese, Alfred Tomatis. Nella seconda ora il rimodellamento viene rinforzato daesercizi di scrivere a macchina, di lettura e di matematica fatti con programmi computer e conl'assistenza di un insegnante.

I ricercatori affermano che dopo quattro settimane di trattamento i pazienti riferiscono quasi sempreun aumento della velocità di lettura e di comprensione e spesso notano anche un miglioramentodello stato d'animo generale. Alcuni hanno persino cambiato carriera dopo il trattamento, sentendosipiù liberi di perseguire delle alternative che lavoro della dislessia gli impediva.

Marcia Stillman, che ha insegnato per 33 anni nel Unified School Distric di Los Angeles, crede chemolti bambini dislessici siano tra i più intelligenti e creativi. Sostiene inoltre che i metoditradizionali inibiscono sistematicamente i loro progressi.

Estratto da Brain and Mind, aprile 90. 

Apprendimento: stimolo coadiuvante dell'emisfero opposto 

La stimolazione musicale di soggetti che tentano di imparare un labirinto da percorrere col ditoproduce effetti benefici o dannosi a seconda dell'orecchio in cui viene effettuata.

Alcuni ricercatori dell'università californiana di Fullerton, facendo alcune prove su 96 maschi cheusavano la mano destra, hanno trovato che l'apprendimento del labirinto veniva ostacolato quandola musica veniva suonata nell'orecchio dallo stesso lato della mano usata. Quando la musica veniva

suonata nell'orecchio opposto, tuttavia, gli studenti imparavano più in fretta di quelli che nonavevano ricevuto alcuna stimolazione musicale.

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I ricercatori suggeriscono che la competizione interemisferica per l'attenzione rendel'apprendimento più difficile quando sia la musica che il compito assegnato coinvolgono lo stessolato del corpo, e quindi lo stesso emisfero. Ma quando una mano e l'orecchio sono opposti, lanormale competizione tra emisferi può essere ridotta rendendo l'apprendimento più facile, perché ilcervello lavora più efficientemente. Un altro gruppo che sentiva la musica contemporaneamente in

entrambi gli orecchi imparava ad un livello paragonabile a quello dei soggetti stimolati solonell'orecchio sinistro, confermando esperimenti precedenti che indicavano che la musica coinvolgel'emisfero destro.

"La lettura Braille o una qualunque prova manuale che implichi l'uso della mano destra può essereinfluenzata in questo modo", ha detto il ricercatore Richard Mc Farland. "Siamo stati molto contentidi ottenere una visione così chiara delle differenze emisferiche".

Quelli che ascoltavano musica drammatica, colma di presagi, tipo la Trauermusik di PaulHindemith, imparavano più velocemente di quelli che ascoltavano una musica positiva, calmantecome la sesta di Beethoven. Tuttavia il legame mano - orecchio rimaneva lo stesso, indicando che

gli effetti emisferici fondamentali erano indipendenti dal tipo di musica usata.

Studi precedenti indicavano l'emisfero sinistro come sede delle emozioni positive e quello destro diquelle negative.

La pet rivela le regioni del cervello coinvolte in attacchi dl ansia e dl panico 

Alcuni ricercatori pensano di aver trovato la regione del cervello coinvolta nel panico e nell'ansietà.Per giungere a questo risultato hanno usato la tecnica della tomografia ad emissione di positroni(PET).

Eric Reiman e i suoi collaboratori dell'università di Washington a St. Louis hanno pubblicato duediversi studi dove viene dimostrato che gli attacchi di panico e l ansia provocata dall'anticipazionedi eventi ansiogeni aumenta il flusso di sangue nei poli bilaterali temporali.

Nella prima ricerca, alcuni pazienti facilmente preda del panico sono stati esaminati prima e dopoun attacco di ansia. Nello stato iniziale di calma hanno mostrato un'asimmetria sia del flusso che delvolume del sangue (minore nel lato sinistro). Durante l'attacco il flusso del sangue è aumentato suentrambi i lati.

Il secondo studio comprendeva misure PET su volontari sani prima, durante e dopo un periodo incui si aspettavano uno shock elettrico doloroso. Malgrado lo shock non fosse serio, ai soggettiveniva detto che più tardi arrivava, nei due minuti dell'esperimento, più forte sarebbe stato: comel'ansia aumentava il flusso del sangue cresceva rapidamente nei lobi temporali. I ricercatori sonoanche stati così in grado di determinare che il flusso del sangue era connesso con l'ansia piuttostoche con altre funzioni del cervello quali il movimento volontario.

Negli stati non ansiosi invece l'analisi PET non ha rivelato nessuna asimmetria anormale. Questoindica che, sebbene gli attacchi di panico e l'ansia anticipatoria condividano un 'cammino comune',essi hanno un'origine differente.

Ricerche precedenti avevano mostrato che la stimolazione dei lobi temporali può produrre ansia eriluttanza. Primati hanno manifestato sintomi di ipervigilanza e nervosismo e i pazienti con epilessia

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dei lobi temporali hanno provato paura quando venivano stimolati. La paura è anche associata concolpi (traumi) ai lobi temporali.

E' stato suggerito anche che la corteccia temporopolare sia responsabile della valutazione delleinformazioni ambientali e del dare inizio a risposte appropriate. Potrebbe essere che stimoli come

l'anticipazione del dolore conducano a una incertezza corticale che provoca una reazione eccessiva.

Differenze nel cervello delle donne e dei mancini

Una differenza di dimensioni in un'area del cervello cruciale per la trasmissione delle informazioni,potrebbe aiutare a spiegare la differenza nelle capacità conoscitive tra uomini e donne e anche ledifferenze nell'uso delle due mani tra gli uomini. Sandra Witelson, una neuropsicologa dellaUniversità di Mc Master di Hamilton, Ontario, ha detto che l'istmo, una parte del corpo calloso checonnette i due emisferi del cervello, è due volte più grande negli uomini che usano, almeno qualche

volta, la mano sinistra rispetto alla loro controparte che usa solo strettamente la destra.

Nelle donne non sembra che ci sia nessuna relazione tra la grandezza dell'istmo e la mano usata.Tuttavia la Witelson ha trovato che, in media, l'istmo delle donne è significativamente più grandeche negli uomini che usano solo la destra, che sono circa 1'85%. Potrebbe essere, quindi, che quelloche porta alla preferenza di una mano nell'uomo non sia la stessa cosa che causa la preferenza nelladonna.

La Witelson sostiene che: 'La scoperta che 1'anatomia del corpo calloso è correlata alla manualità èin favore della nostra ipotesi che sia correlata a una asimmetria funzionale dell'emisfero' Un istmo

 più grande potrebbe rendere capaci di una comunicazione migliore tra gli emisferi' ed è noto che imancini hanno una rappresentazione biemisferica, delle attività conoscitive, più vasta.

'Tuttavia non sembra che la relazione struttura -funzione sia la stessa per 1 uomo e per la donna enon è chiaro il perché'.

La differenza di dimensioni tra i due sessi ha anche altre implicazioni. Poiché l'istmo unisce areecorticali critiche per 1 elaborazione delle informazioni sia verbali che spaziali, la differenzapotrebbe aiutare a spiegare alcune delle differenze nelle capacità conoscitive tra gli uomini e ledonne.

Per esempio le donne, in genere, sono superiori nella fluidità verbale lungo l'arco di tutta la vita,con la tendenza a parlare più precocemente in tenera età e ad avere risultati leggermente migliori inprove di tipo verbale. Gli uomini tendono ad avere una capacità superiore nel pensiero spaziale,come la lettura di mappe e la percezione di oggetti tridimensionali. La Witelson ha suggerito che lapredisposizione biologica dei bambini potrebbe interagire con il loro livello di incoraggiamento e diaspettative nello sviluppo delle loro capacità complessive.

Ed ha aggiunto: 'Questo suggerisce una componente neurobiologica all'origine di alcune delledifferenze tra i sessi nelle attività conoscitive, ma non significa che gli aspetti sociali e ambientalinon abbiano alcuna parte in questa storia'.

La ricercatrice sottolinea che i risultati non implicano in nessun modo che un istmo più piccolo opiù grande siano indicativi di una minore o maggiore intelligenza: In generale i risultati dellaneuroscienza suggeriscono soltanto che e molto probabile che ci siano differenze anatomiche e

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chimiche tra il cervello della donna e quello dell'uomo'. I ricercatori tenteranno di determinare lanatura delle differenze nel corpo calloso con una analisi microscopica.

Questa ricerca è stata presentata a un meeting, in marzo, del gruppo di neuropsicologia di NewYork, cosponsorizzato dalla New York Academy of Science, e pubblicata sulla rivista Brain.

EFFETTI PSICOFISICI DELLA MEDITAZIONE SULLASALUTE 

Effetti fisici e psichici della meditazioneUno sguardo scientifico sugli stati meditativia cura di Aurora Maggio Cooper  

Michael Murphy e Steven Donovan dell'Istituto di Esalen di Sausalito in California hanno raccoltouna vasta rassegna di ricerche scientifiche dal 1931 al 1988, sugli effetti della meditazione sullasalute fisica e psicologica. Ne daremo qui alcuni stralci, scelti dalle ricerche sugli effetti dellameditazione sui sintomi da stress (ipertensione, colesterolo, riduzione degli ormoni da stress,ansietà).

Gli stress che l'uomo moderno deve affrontare sono molto diversi da quelli incontrati dall'uomoprimitivo, le sfide della vita quotidiana odierna sono principalmente mentali, nondimeno questesfide sollecitano gli stessi meccanismi psichici e fisici che le minacce del mondo naturaleproducevano nell'uomo primitivo. Le reazioni di 'lotta o fuga' comprendono l'innalzarsi dellapressione sanguigna, del ritmo cardiaco, dei livelli di catecolamina, l'accelerarsi dei meccanismi dicoagulazione del sangue e altri. Tali effetti sono altresì accompagnati da effetti a lungo terminederivanti dal cortisolo e sollecitati dallo stato di vigilanza cronica.

In Germania la ricerca sui vantaggi della meditazione sul terreno dell'organizzazione aziendale,dell'educazione e della prevenzione sanitaria sembra procedere con risultati estremamenteinteressanti e positivi. Gli insegnamenti tradizionali di meditazione hanno sempre sostenuto che i

disturbi e la fatica quotidiana si possono attenuare se non eliminare per mezzo della meditazione. Laquiete mentale e fisica dovuta alla meditazione crea una maggior chiarezza della mente e unbenessere appagato del corpo.

Per quanto la meditazione in sé non persegua alcuno di questi scopi ed anzi sia leggerezza...silenzio... piacere di essere con se stessi... non finalizzato se non al momento presente...osservazione radiosa dei propri processi interiori..., nel respiro, nel corpo e nella mente... condistacco... testimoniare... accettare..., alcuni direbbero ritrovare un vecchio amico... celebrare ilproprio esserci, il proprio esistere... un "non fare nulla" solo esteriormente improduttivo...,un'espansione di coscienza..., nondimeno per consolidarne il valore universale è utile il lavoro diricerca svolto da molti ricercatori, in condizioni e presupposti molto diversi fra loro, che vogliamo

proporre qui al lettore italiano, sugli effetti benefici della meditazione.

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Chiarezza mentale e circolazione del sangue 

Alcune delle caratteristiche generali dello stato di stress sono sicuramente la confusione mentale, unsenso diffuso di malessere e un abbassamento di energia. D'altra parte la circolazione del sangue èdirettamente o indirettamente coinvolta e contribuisce alla chiarezza mentale, al senso di benessere,

ad una circolazione maggiore di energia o addirittura ad esperienze di emozione religiosa. I maestritradizionali di meditazione non potevano misurare la circolazione sanguigna con esattezzascientifica ma erano in grado di orientare la pratica meditativa per mezzo dell'empatia,dell'intuizione, delle sensazioni cinestetiche, spesso osservando i messaggi corporei connessi allacircolazione sanguigna come il fluire del sangue al viso e al petto, modificazione nel tono dellapelle e del colorito. Il quadro degli effetti della meditazione sulla circolazione sanguigna fornito dastudi contemporanei è agli inizi e deriva in gran parte dalle ricerche sponsorizzate dalla Ricercasulla Meditazione Trascendentale in USA.

Delmonte (1984) ha esaminato 52 soggetti ed ha scoperto che i meditatori mostravano un aumentosignificativamente più alto nel volume digitale sanguigno e del metabolismo durante la meditazione

rispetto al normale stato di riposo.

Wallance e altri (1978) argomentavano che la caduta dell'acido lattico (associato a stress ed ad altapressione) nel sangue durante la meditazione poteva essere dovuta all aumento di circolazione delsangue nei muscoli immediatamente associati allo scheletro, con conseguente aumento delmetabolismo aerobico. Questi ricercatori hanno riferito a Riechert (1976), che ha riportato unaumento della circolazione sanguigna del 30% all'avambraccio con circolazione immodificata alledita (usando un plethysmografo). Jevning e Wilson (1978) hanno scoperto che la circolazionesanguigna cerebro-frontale aumentava di circa il 65% durante la meditazione trascendentale in 10insegnanti ( che avevano da 5 a 8 anni di pratica regolare) e restava elevata anche successivamentecon punte sino a 100% (misurata per mezzo di rheoencefalografia quadripolare).

Pressione sanguigna e ipertensione 

Esistono prove consolidate che la meditazione aiuta ad abbassare la pressione sanguigna in personenormali o moderatamente ipertese.

Questo dato sperimentale è stato riprodotto in più di 19 studi, alcuni dei quali hanno evidenziatoriduzioni sistoliche, nei soggetti esaminati, di 25mmHg o più. In alcune ricerche la combinazione di

meditazione con biofeedback o altre tecniche di rilassamento si sono dimostrate più efficaci dellameditazione da sola per alcuni soggetti.

Diversi studi hanno comunque dimostrato che il sollievo all'alta pressione diminuisce o scomparetotalmente se la meditazione è praticata in modo discontinuo. La meditazione aiuta a rilassare igrandi gruppi di muscoli che premono sul sistema circolatorio in varie parti del corpo. Potrebbeanche aiutare a rilassare i piccoli muscoli che controllano i veicoli stessi del sangue, quando ciòaccade la risultante elasticità dei veicoli stessi aiuterebbe a ridurre la pressione all'interno.Potrebbero essere interessati altri meccanismi che ulteriori ricerche potranno rivelare.

Nella ricerca svolta da Simon e altri (1977) a 5 ipertesi cronici era stata insegnata la tecnica della

meditazione trascendentale, dopo averla appresa e praticata per circa 32 settimane la loro pressionedel sangue è diminuita da 153/101mmHg a 138/92.

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Nella ricerca di Stone e DeLeo (1976) a 14 soggetti ipertesi era stata insegnata una meditazionebuddhista che implica l'attenzione al respiro in cinque sessioni di venti minuti al giorno per seimesi. Cinque soggetti ipertesi erano stati tenuti come controllo. Supini, i membri del gruppoesaminato hanno avuto riduzioni di 1mmHg sistolico /8mmHg diastolico. In piedi, la riduzione eradi 15mmHg sistolico /10mmHg diastolico.

Il gruppo di controllo in posizione supina ha avuto una riduzione di 1mmHg sistolico/2mmHgdiastolico. In piedi la riduzione nel gruppo di controllo era di 2mmHg /0mmHg diastolico. Nellaricerca di Patel e North (1975) 32 pazienti ipertesi venivano assegnati a caso a sei settimane di curacon metodi di rilassamento yoga con biofeedback o a terapie placebo ( rilassamento generale).

Entrambi i gruppi mostrarono una riduzione nella pressione sanguigna da 168/100 a 141/84mmHgnel gruppo trattato e da 169/100 a 160/96mmHg nel gruppo di controllo. La differenza eraaltamente significativa. Il gruppo di controllo venne in seguito istruito con metodi di rilassamentoyoga e la pressione sanguigna cadde ai livelli dell'altro gruppo, ora usato come gruppo di controllo.

La pressione sanguigna è una delle variabili fisiologiche più facili da misurare. Le ricerche propostedimostrano che molti pazienti con ipertensione moderata migliorano sensibilmente con lameditazione e che l'adozione della meditazione per la cura dell'ipertensione può essere efficace.

Altre modificazioni cardiovascolari 

Esistono prove sperimentali che la meditazione allevi certe forme di disturbi cardiovascolari checonfermano che lo yoga, il t'ai chi e altre discipline di trasformazione sostengano la salute. Vi sonoanche prove sperimentali che coloro che meditano guariscono più in fretta dagli impatti stressantipresentando anche scarse reazioni eccessive allo stress di quanto non facciano i non meditatori. Taliprove sperimentali confermano tutti gli insegnamenti buddisti, taoisti e yogici sul comportamentoadeguato e senza sforzo di coloro che praticano la meditazione.

Barr e Benson (1984) e altri hanno sperimentalmente provato che la meditazione è di aiuto per laipercolesterolemia e l'angina pectoris. Solema e Schwartz (1976) mostrarono a 30 meditatori unfilm stressante e ne misurarono le risposte per mezzo della conduzione epidermica, del ritmocardiaco, della descrizione personale dell'esperienza e dei parametri della personalità. Il ritmocardiaco, sia in meditatori con lunga esperienza che in principianti, superò gli impatti di stress piùrapidamente che nei soggetti di controllo, mostrando una configurazione psicofisiologica alle

situazioni di stress opposta a quello osservata nelle sindromi da stress. In uno studio di Glueck eStroebel (1975) i meditatori dimostrarono poche attivazioni croniche ed eccessive di reazioned'emergenza (fuggi o lotta).

Sistema corticale EEG Onde alpha 

Numerosissime prove sperimentali dimostrano che la meditazione porta ad un aumento dei ritmialpha ( onde cerebrali lente, ad elevata ampiezza che si estendono ai canali anteriori con frequenza

da 8 a 13 cicli al secondo).

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Riportiamo indicativamente alcuni studi, che hanno utilizzato differenti tipi di meditazione, congruppi da 1 a 50 soggetti, che comprendevano principianti e maestri Zen:

Delmonte (1984), Echenhofer e Coombs (1987), Woolfolk (1975), Glueck e Stroebel (1975) e moltialtri, tutti riportati nella relazione di Esalen.

 EEG onde teta 

Una struttura caratteristica delle onde cerebrali di meditatori a lungo termine comprende fortibagliori dei ritmi teta dominanti nella zona frontale (da 5 a 7 cicli al secondo). Rao (1965) descrivela meditazione come una forma di autoipnosi parallela allo stato di trance o di sonno ipnotico.

Alcuni ricercatori hanno osservato i risultati EEG in base al modello ergotropico (eccitato) etropotropico (rilassato) sviluppato da Gellhorn. Davidson (1976) afferma che gli stati mistici

possono essere vissuti sia in condizioni ergotropiche che tropotropiche. Egli suggerisce che ilgirotondo Sufi e le violente contrazioni dei monaci Zen Ishiguro sollecitano reazioni tropotropiche,di rilassamento. Sargant (1974) sostiene che gli stati tropotropici, di rilassamento, possono awenirenel mezzo di un'e sperienza di eccitazione (ergotropica) indotta.. Gellhorn e Kielly (1972) hannoosservato che le modificazioni fisiologiche durante la meditazione sono dovute a un cambiamentodell'equilibrio ergo/tropotropico in direzione tropotropica, un'ottima strategia per migliorare lasalute mentale.

Il loro modello è stato criticato da Mills e Campbell (1974) perché ignorava le differenze nelletecniche di meditazione.

Chimica del sangue 

Allo stato non sono possibili paragoni precisi fra la comprensione tradizionale dei cambiamenticorporei nella pratica contemplativa e le ricerche moderne sugli effetti della meditazione sullachimica del sangue, sebbene le prove sperimentali in alcune ricerche dimostrino che la meditazioneabbassa gli ormoni adrenalinici, i lattati e il colesterolo confermando che la pratica spirituale riducelo stress e l'ansietà.

Ormoni adrenalinici 

La meditazione in generale produce risultati psicologici opposti a quello dello stress, tuttavia iricercatori sono perplessi sul fatto che i livelli degli ormoni adrenalinici non si riducono in modocostante nel sangue dei meditatori.

Tuttavia Benson (1983b) ha studiato 19 soggetti che praticavano tecniche edi rilassamento due volteal giorno per 30 giorni, trovando che i livelli accresciuti di norepinefrina non producevano aumentinel ritmo cardiaco e nella pressione sanguigna e concluse che le tecniche di rilassamento riducevano

la reazione del sistema nervoso centrale alla norepinefrina.

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Ahuja e altri (1981) riportavano che coloro che praticavano MT avevano ridotti i livelli di cortisoloe che la riduzione variava in base alla durata della pratica.

Aminoacidi, penilalina e lattato 

Esistono prove sperimentali che il metabolismo aminoacidico sia associato agli stati mentali, vistoche l'alterazione dei livelli di aminoacido nel plasma è stato correlato a diversi tipi dicomportamento.

Elevate concentrazioni di lattato nel sangue sono stati associati con ansietà e pressione alta, ed èstato scoperto che l'infusione di lattato nel sangue produce sintomi di ansietà. Molti studi hannoevidenziato riduzioni dei lattati sino al 33% durante la meditazione (Bagga e altri 1981, Jevning ealtri 1978, Benson 1975, Orme Johnson 1973, Wallance e Benson 1972). Altri studi nonconfermano (Michaels e altri 1979).

Serotonina 

Bujatti e Riederer (1976) riportano un eccezionale aumento del metabolita della serotonina 5-HIAAdurante la meditazione trascendentale ed osservavano che la serotonina era 'l'ormonedell'appagamento e del riposo'. Gli stessi ricercatori riportano un aumento nella serotonina nell'urinadurante l'agopuntura.

Colesterolo 

L'eccesso di attività cronica del sistema nervoso simpatico è implicato come fattore in grado diaumentare e mantenere alti livelli di colesterolo indipendenti dalla dieta. Bagga e altri (1981) hannostudiato 40 studentesse in medicina che praticavano la meditazione trascendentale riportando che lamedia di colesterolo diminuiva da 196.3 mg/dl a 164.7 mg/dl.

Anche Cooper e Aygen (1979) hanno misurato i livelli di colesterolo all'inizio e alla fine di unperiodo di undici mesi per 12 soggetti ipercolesterolemici che praticavano meditazione

trascendentale e analoghe misurazioni su 11 soggetti che non la praticavano. I dati comparatidimostravano un calo per il gruppo di meditazione 254 mg ml 225mg ml alla fine, per il gruppo dicontrollo 259 all'inizio e 254 alla fine del periodo.

Ansia 

Recenti studi hanno dimostrato che la meditazione riduce l'ansia sia acuta che cronica. I risultatisperimentali concordano con le affermazioni di tutti gli insegnamenti tradizionali secondo cui lacontemplazione riduce la paure immotivate.

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Delmonte (1985) ha rivisto tutto il materiale sulla meditazione e la riduzione dell'ansia ed haconcluso che coloro che meditano regolarmente tendono a mostrare diminuzioni di ansia, sebbene lameditazione non ha effetti superiori a quelli riscontrati in altri tipi di intervento come l'ipnosi.

Davidson e Schwartz (1984) hanno fatti studi su diversi tipi di meditazione ed hanno concluso che

forme di meditazione Zen che richiedono che la persona osservi il respiro o dica un mantra insincronia con il respiro sono particolarmente efficaci perché attenuano simultaneamente l'ansiacognitiva e quella somatica.

Muskatel e altri (1984) hanno esaminato 52 volontari per tre settimane e mezzo concludendo, fra lealtre cose, che la meditazione riduceva l'impazienza e l'ostilità derivante dalle attese forzate(traffico, code) vedi anche Beiman e altri (1984), Heide e Borkevec (1983), Kindlon (1983),DeBerry (1982), Woolfolk e altri (1982)-.

Carrington e altri (1980) hanno studiato 154 impiegati del Telefono di New York, autoselezionatisiper i sintomi da stress sofferti, che a scelta hanno imparato una di tre tecniche di meditazione sul

respiro, rilassamento progressivo, mantra o erano posti nella lista d'attesa come controlli.

Dopo 5 mesi e mezzo il gruppo trattato mostrava sensibili miglioramenti clinici ma solo i duegruppi di meditazioni mostravano una significativa riduzione dei sintomi rispetto al gruppo dicontrollo.

I ricercatori conclusero che la meditazione aveva un considerevole valore per i programmi digestione dello stress negli ambienti aziendali.

Vahia e altri (1973) hanno studiato 99 pazienti diagnosticati psiconeurotici. Tutti non avevano avutoalcun miglioramento con le cure precedenti. Alla metà veniva insegnato una meditazione chepraticavano per un'ora al giorno per sei settimane. All'altra metà venivano date delle pseudo-cureconsistenti in esercizi che somigliavano alle asana yoga ed esercizi respiratori minimi. Ad entrambii gruppi veniva dato lo stesso sostegno, rassicurazione e pastiglie placebo. Dopo la cura il grupposperimentale mostrava una riduzione significativa dell'ansia, misurata con la scala Taylor per l'ansiamanifesta. Il gruppo di controllo non mostrava alcun cambio significativo. Complessivamente il74% del gruppo sperimentale venne giudicato clinicamente migliorati dopo la cura.

Delmonte e Kenny (1987) considerano la meditazione come un complemento alla psicoterapia eritengono che la meditazione possa ridurre i sintomi dell'ansia, dell'insonnia, dell'uso di droghe,migliorando anche l'autorealizzazione delle persone. Kuntz e altri (1985) presentano una struttura di

integrazione di meditazione e psicoterapia mettendo in evidenza i vantaggi sinergetici dellacombinazione delle due pratiche.

L'intensificazione del processo psicoterapeutico per mezzo di questa disciplina, antica e nuova, nondeve essere vista come una rivoluzione in psicoterapia ma come un'evoluzione delle idee dei suoifondatori. Freud e Jung stavano entrambi cercando modi più diretti per espandere la coscienza el'autoconsapevolezza... Oggi, dopo quasi mezzo secolo, si è modificata la nostra prospettivabiologica e psicologica e ciò offre un punto di vantaggio unico per sintetizzare elaborazioni diversein modelli più comprensivi per l'autoesplorazione allo stesso modo in cui Freud e Jung usavano iblocchi cognitivi.

Osho Dynamic Project 

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L'Osho Dynamic Project di Monaco di Baviera è un progetto interessato a promuovere lameditazione dinamica nelle organizzazioni aziendali e nelle cliniche terapeutiche tedesche.

La meditazione dinamica è una tecnica ideata molti anni fa da Osho Rajneesh che aveva osservato idisagi esistenziali dell'uomo moderno occidentale. La meditazione dinamica è costituita da 5 stadi e

dura un'ora complessivamente. I primi tre stadi sono ergotropici (in base al modello sviluppato daGellborn: ergotropico di eccitamento energetico/ tropotropico di rilassamento), gli ultimi due sonotropotropici. La condizione comune da mantenere nei diversi stadi è distacco, osservazione rilassatadi quanto accade nel corpo e nella mente, durante tutto il processo. Nel primo stadio per 10 minutisi attua una respirazione detta caotica, che apre i canali di espressione emozionale, nel secondostadio la persona è lasciata libera di esprimersi emozionalmente con il corpo e con la voce, stadiodetto catartico, in cui se c'è rabbia, pianto, risentimento, gioia o danza, essi si esprimono per 10minuti in totale libertà; il terzo stadio comporta 10 minuti di intensa attivazione attraverso il mantrahuh, huh, che colpisce i primi due centri energetici nella zona pelvica, espresso saltandoritmicamente ad ogni huh. Dopo questa forte eccitazione ergotropica d'un tratto si passa allameditazione vera e propria alla fase tropotropica, di rilassamento, di silenzio e quiete, resa possibile

dalla precedente attivazione. I1 terzo stadio infatti termina con uno STOP, che invita i partecipanti afermarsi immediatamente e a restare immobili per 15 minuti, nella posizione in cui si trovano. Laquiete dopo la tempesta. L'ultimo stadio è di celebrazione e invita a un movimento di danza sottile.Poiché questa meditazione è consigliata un'ora prima dell'alba, l'ultimo stadio diventa anche unacelebrazione al sole nascente, interiore ed esteriore... Si tratta di una tecnica molto potente.

L'Osho Dynamic Projet di Monaco ha svolto un'inchiesta nell'area di Monaco ed ha scoperto che,particolarmente la meditazione dinamica viene regolarmente utilizzata in cliniche di cura e inorganizzazioni aziendali, magari senza che se ne conosca la provenienza.

I1 gruppo di ricerca tedesco ha inoltre riscontrato che in diverse compagnie di assicurazione escuole di formazione per adulti si riconosce il fatto che 1'85% delle malattie è psicosomatica epoiché la meditazione cura la mente può diventare una reale alternativa per molti malati. I1 direttoredi una società assicurativa per le malattie di Monaco ha invitato un membro del Dynamic Project atenere un corso di meditazione di 10 settimane proprio in questa prospettiva.

La ricerca dell'Osho Dynamic Project si è anche articolata nell'invio di questionari inviati a istituti ecliniche di cura in merito ai mezzi terapeutici adottati e un gruppo di medici si è offerto di studiaresul terreno gli effetti della meditazione dinamica su alcuni pazienti per un certo periodo di tempo.La meditazione dinamica è anche stata sperimentata in alcune prigioni di stato tedesche, in cui si èdimostrata la riduzione drastica del livello di violenza fra i detenuti.

Un membro del gruppo ha sperimentato esercizi di tipo catartico ispirati alla meditazione dinamicaa scuola nel programma " silenzio in classe". I bambini e i genitori si sono espressi moltofavorevolmente, tanto che il direttore della scuola ha voluto che anche gli altri insegnantiapprendessero le tecniche e le diffondessero nelle loro classi.

Osho Rajneesh ha frequentemente parlato della meditazione dinamica come di un potente mezzoper trasformare la nevrosi dell'uomo moderno in consapevolezza interiore e il team di Monacoritiene che oggi in Germania ci sono condizioni che creano un'atmosfera matura per questacomprensione diffusa socialmente:

"Tutti vivono in uno stato di stress e di competizione e la riunificazione ha alterato la qualità dellavita della gente in termini di frustrazione, rabbia e insoddisfazioni molto più vaste. La gente stadiventando di giorno in giorno più consapevole di non poter vivere in uno stato di tensione

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permanente, c'è il bisogno di rilassarsi, specialmente in Germania, in cui l'ossessione dell'ordine edella perfezione crea una pressione sull'individuo che colpisce la salute fisica e psichica".

"Molta più gente si rende conto delle cause dei sintomi da stress, come pressione del sangue,problemi cardiaci, sessuali e di digestione. Attraverso questi problemi essi diventano consapevoli

del loro bisogno di rilassarsi e la dinamica offre una possibilità immediata di trasformare quellecondizioni"

Ornish, anima e cuoreLe difficoltà emozionali e la separazione dai sentimenti sono alla radice delle malattie cardiache

 A cura di Aurora Maggio Cooper 

Presso la facoltà di Medicina dell'Università di California, San Francisco, il prof. Dean Ornish hasviluppato una cura sperimentale con pazienti affetti da gravi disfunzioni cardiache, senza

intervento chirurgico e senza medicamenti ma con uno stile di vita più sano, che comprende unadieta particolare, sostegno psicologico di gruppo e soprattutto pratiche di meditazione. La cura hadato eccellenti risultati. Dato che le malattie di cuore uccidono più persone di tutte le altre cause dimorte insieme, il lavoro del prof. Dean Ornish ha ricevuto forti riconoscimenti in tutto il mondo. I1programma di Ornish "Apri il tuo cuore" è il primo esperimento terapeutico che uniscemodificazione dello stile di vita, dieta, esercizio, appoggio psicologico e meditazione comesoluzione alle più gravi disfunzioni cardiache: mai prima una ricerca controllata aveva dimostratoche il blocco delle arterie e altri disturbi cardiaci potevano regredire senza medicine né chirurgia.

Il cuore non è una pompa idraulica 

La medicina occidentale ha fatto grandi progressi contro le malattie di cuore, negando però unanozione molto diffusa del cuore come centro emozionale. Trattando il cuore come una pompameccanica, i chirurghi sono stati in grado di creare i pace-makers e fare grandi progressi nellamedicina altamente tecnologica del cuore artificiale, ma mentre ciò accadeva altri scienziatisperimentavano medicinali, psicologia e meditazione arrivando alla conclusione che i disturbicardiaci emergono spesso da "malattie dell'anima".

Meyer Friedman e Ray Rosenman, due ricercatori che per primi hanno descritto i tipi di

comportamento a rischio per le disfunzioni e gli attacchi cardiaci hanno riscontrato: il primo un "bisogno spirituale" insoddisfatto spesso sottostante le crisi cardiache, il secondo un'"ansia profonda"nelle persone a serio rischio coronarico. Kenneth Pelletier dell'Università di California, che hasvolto interviste sistematiche a funzionari aziendali in condizioni lavorative di stress pesante(funzionari della compagnia dei telefoni e funzionari petroliferi), ha riscontrato che la caratteristicaparticolare di coloro che soffrono di attacchi cardiaci è una dimensione spirituale profondairrealizzata nel lavoro e nella vita quotidiana.

Ornish stesso parla della separazione generalizzata dai sentimenti, nel mondo contemporaneo, comedi un problema che investe la maggior parte dei suoi malati di cuore, costretti a sostenere unapersonalità fittizia, una "persona", una maschera sociale non corrispondente ai bisogni emotivi del

sé profondo.

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Il cardiologo di Harvard, Herbert Benson, autore del libro "The Relaxation Response" ha dimostratoche la pratica della preghiera induce forti riduzioni del battito cardiaco e della pressione sanguigna.La ricerca di Benson è andata oltre: la risposta di rilassamento riduce rabbia e ostilità. Unitamenteal ricercatore Jared Kass, Benson punta ora a nuovi esperimenti che dimostrino la correlazione fral'espansione spirituale e il miglioramento della salute.

Presso l'Università del Maryland, James Lynch continua ad esplorare gli aspetti psicologici dell'altapressione sanguigna. La pressione sanguigna si alza quando parliamo e si abbassa quandoascoltiamo qualcuno. Lynch ha spesso in cura "coppie ipertese" che non si ascoltano mai. Altriricercatori hanno scoperto che un coniuge o il capo al lavoro possono essere la miccia della rabbia edell'ostilità e del conseguente innalzamento della pressione sanguigna.

Programma Apri il tuo cuore 

I partecipanti alla ricerca iniziale di un anno proposta da prof. Dean Ornish, oltre a smettere difumare, seguire una dieta povera di grassi, fare esercizio fisico moderato, praticavano almeno un'oraal giorno meditazione, visualizzazioni guidate ed esercizi respiratori. Inoltre si incontravano duevolte alla settimana in un gruppo di appoggio in cui parlavano, scambiavano le proprie emozioni...aprivano il loro cuore ad altri!

"Molta gente soffre emozionalmente e spiritualmente," ha detto Ornish "senza affrontare questasofferenza è difficile andare avanti. Ma quando tale sofferenza viene affrontata e si indicano i modiper gestirla, le trasformazioni in molti casi sono sorprendenti".

Un caso particolare ha spianato a Ornish la comprensione mettendo in chiara evidenza il legame fraemozioni e disturbi cardiaci. Nel resoconto il paziente si chiama Sam, un uomo atletico di 49 anniche aveva aderito al programma "Apri il tuo cuore", dopo aver sofferto di dolori al petto a seguito diuna corsa a piedi ed aver saputo da un esame angiografico di soffrire di un grave blocco alle arteriecoronariche. Sam fa parte del milione e mezzo di americani che ogni anno hanno attacchi di cuore eforse uno dei cinquecentomila per i quali l'attacco di cuore può essere letale.

Prima che entrasse nel programma di Ornish Sam si era sottoposto a un'angioplastia, un trattamentoordinario (ne vengono eseguite più di 200.000 ogni anno negli Usa), in cui un catetere con unpalloncino sgonfiato alla sommità viene inserito nell'arteria e gonfiato al punto del blocco. Questatecnica comprime i depositi di grassi sulle pareti dell'arteria e ampia il passaggio. Per un certo

tempo si sono avuti risultati positivi, ma, come accade per un terzo delle angioplastie praticate,dopo alcuni mesi il dolore al petto di Sam si era ripresentato. E' a questo punto che Sam entra nelprogramma di Ornish a San Francisco, dove lo stesso dirige l'Istituto di Ricerca per la MedicinaPreventiva. Sam non aveva mai fumato e poiché era un atleta da competizione impegnato inesercitazioni faticose, aderire alle regole di esercizio fisico e alla dieta non era per lui un problema.Nondimeno altre parti del programma non suscitavano alcun interesse in Sam, in particolare gliincontri bisettimanali di gruppo in cui i partecipanti erano sollecitati ad esprimere le proprieemozioni. Quando Ornish progettò la ricerca, inserendovi l'appoggio psicologico ad aprirsiemozionalmente e spiritualmente riteneva fosse una componente utile al programma ma non sapevaancora quanto fosse essenziale nella inversione dell'aterosclerosi.

Così quando Sam sceglieva di starsene seduto durante i gruppi, dicendo che non credeva che "isentimenti avessero qualcosa a vedere con il suo disturbo cardiaco", Ornish non lo sollecitò apartecipare attivamente.

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Nonostante questo particolare, i progressi di Sam erano evidenti. La sua adesione rigorosa alla dietaaveva ridotto il colesterolo da 249 a 121, un livello che avrebbe fatto piacere a qualsiasi medico. Ildolore al petto era sparito. Quando era entrato nel programma, bastava una breve passeggiata perattivare un senso di oppressione al petto. Dopo nove mesi era tornato a correre e ad andare inbicicletta per oltre 100 miglia alla settimana, senza più provare dolore.

Il mese successivo, mentre si esercitava molto oltre le modalità suggerite da Ornish, Sam ebbe uncollasso cardiaco mortale.

Sebbene Ornish sospettasse il ruolo delle emozioni nei disturbi cardiaci, la morte di Sam gliconfermò che i disturbi cardiaci possono essere molto più del risultato di tassi alti di colesterolo o dimancanza di esercizio. Sam aveva ottemperato a questi parametri, ma il cuore di Sam era mancatoper ragioni molto più profonde che non compaiono negli esami del sangue o ai raggi X!

Ornish comprese in seguito che ciò che aveva fermato il cuore di Sam era la sua tendenza coatta avincere, ad essere il primo in ogni cosa. "Sam era la persona più competitiva che avessi mai

incontrato" disse poi Ornish, aggiungendo che una simile attitudine verso di sè e il mondo puòessere letale per il cuore. Ornish parla figurativamente di un muro che si forma attorno al cuoredella persona che isola i sentimenti in questo modo, sostenendo che le emozioni, che sono i mattonidel muro, rilasciano ormoni che inducono la costrizione delle arterie. La ricerca di Ornish e di altriricercatori indica che per mantenere le arterie aperte e il cuore sano occorre essere apertiemozionalmente, occorre non trattenere dentro le emozioni. Sam non aveva mai accettato "o eraincapace o non voleva affrontare gli aspetti emotivi che possono condurre ai disturbi cardiaci."

La ricerca di Ornish, pubblicata anche sulla prestigiosa rivista medica inglese "Lancet", non eradiretta a stabilire quale delle componenti desse l'effetto maggiore. Certamente i diversi aspetti delprogramma, esercizio fisico moderato, dieta, sostegno psicologico, meditazione sono diversamentedeterminanti rispetto ai diversi individui che vi partecipano. Tuttavia Ornish è convinto che percurare i disturbi cardiaci è vitale che le motivazioni del comportamento distruttivo venganoaffrontate e superate.

L'introduzione da parte di Ornish delle tecniche di guarigione non provengono dalla sua ricercamedica. In effetti Ornish le ha sperimentate su di sè quando, da giovane, aveva sofferto di unisolamento emotivo molto intenso che poteva potenzialmente essergli fatale come lo era stato perSam.

Ornish proveniva da una famiglia in cui i riconoscimenti sociali, i risultati e le apparenze erano

molto importanti, si era iscritto per essere ammesso in un'università medica molto competitiva. Inbreve tempo cominciò a sentire lo stress della sua situazione. Era continuamente preoccupato di nonessere all'altezza e iniziò a prendere tranquillanti e a bere alcolici. La depressione era intensificata,quando si rese conto che anche se fosse riuscito a superare le prove di ammissione alla scuola dimedicina non sarebbe stato felice. Il giovane Ornish si sentiva in trappola e non vedeva la via diuscita.

"Ero quasi arrivato a pensare al suicidio" quando una mononucleosi lo indebolì al punto di doverlasciare la scuola e ritornare per curarsi a casa dai suoi genitori. A questo punto accaddel'imprevisto: sua sorella gli presentò Swami Satchidananda e Ornish, sebbene fortemente depresso,volle conoscerlo più a fondo... il "saggio amico", come Ornish lo chiama ancora adesso, gli insegnò

tutte le tecniche che attualmente formano il suo programma. Egli stesso le aveva sperimentate e benpresto era uscito dalla depressione, aveva ripreso gli studi, senza farsi più travolgere dallacompetizione e dai traguardi.

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La ricerca sperimentale 

La rivista Lancet 1990-336-129-33, riporta la prima sperimentazione del team di Ornish su 28

pazienti, in base alla quale è risultato che i cambiamenti radicali nello stile di vita proposti daOrnish influiscono sui disturbi coronarici e cardiaci. Sono state esaminate complessivamente 195lesioni coronariche per mezzo di esami angiografici quantitativi. Il diametro medio delle stenosi siera ridotto da 40 a 37.8 nel gruppo sperimentale ed era aumentato contestualmente nel gruppo dicontrollo da 42.7 a 46.1. Nell'esame di stenosi superiori al 50% la media del diametro si era ridottadal 61.1 al 55.8 nel gruppo sperimentale ed era aumentato nel gruppo di controllo da 61.7 al 64.4.Complessivamente 1'82%.dei pazienti del gruppo sperimentale ha presentato modificazioni diriduzione.

I cambiamenti radicali nello stile di vita sono in grado di ridurre anche gravi aterosclerosicoronariche dopo solo un anno, senza l'impiego di medicamenti per l'abbassamento dei grassi nel

sangue.

L'esperimento "stile di vita e cuore" è il primo esperimento clinico controllato volto a determinarese i pazienti fuori dall'ospedale possano essere motivati ad attuare e mantenere radicali cambiamentidi stile di vita e in caso affermativo se possa risultarne una riduzione dell'aterosclerosi coronarica.L'intervento iniziava con un ritiro residenziale di una settimana in un albergo per insegnare algruppo sperimentale i cambiamenti di vita richiesti. La dieta era vegetariana, a basso contenuto digrassi e doveva essere seguita per almeno un anno. La dieta includeva frutta, verdura, cereali,legumi, derivati dalla soia, senza restrizioni caloriche. Nessun cibo animale era consentito eccetto ilbianco dell'uovo e una tazza al giorno di latte magro o yogurt. I1 sale veniva ridotto solo ai pazientiipertesi, la caffeina eliminata, l'alcool limitato ed escluso per chiunque avesse precedenti di abuso.La dieta risultava adeguata e vi si aggiungeva solo la vitamina B12.

Le tecniche di gestione dello stress includevano esercizi dolci di stretching, tecniche respiratorie,meditazione, rilassamento progressivo e visualizzazioni. Scopo di ciascuna tecnica era aumentare ilsenso di rilassamento del paziente, la concentrazione e la consapevolezza. Si richiedeva ai pazientidi praticare queste tecniche di gestione dello stress per almeno un'ora al giorno.

Gli incontri bisettimanali fornivano un sostegno collettivo per aiutare i pazienti ad aderire alprogramma di cambiamento dello stile di vita. Le sessioni erano guidate da psicologi clinici chefacilitavano la discussione sulle strategie per mantenere l'adesione al programma, la capacità di

comunicazione e di espressione emozionale relativa ai rapporti di lavoro e di casa.

Le tecniche di rilassamento di Ornish 

Ecco alcune delle tecniche suggerite da Ornish per curare il cuore:

- le visualizzazioni: la mente pensa in parole, ma il tuo corpo risponde alle immagini come sestessero effettivamente accadendo. La visualizzazione può produrre cambiamenti misurabili nelcorpo. Uno psicologo registra l'attività muscolare mentre uno sciatore visualizzava se stesso mentre

scende da una montagna, e le registrazioni erano simili a quelle fatte su qualcuno che effettivamentesciava. Altre ricerche hanno dimostrato che se si immaginano cose terribili il flusso del sangue alcuore diminuisce. La visualizzazione positiva può comprendere le seguenti immagini: il tuo cuore

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batte regolarmente; il tuo cuore pompa una sana e consentono un maggiore flusso di sangue; stannocreandosi nuovi passaggi che forniscono ossigeno e altri nutrimenti al tuo cuore.

- il respiro è il ponte fra il corpo e la mente. Quando sei ansioso, il tuo respiro è rapido esuperficiale. Quando sei rilassato il respiro è più lento e profondo. Nei periodi di stress emozionale

il ritmo del tuo cuore, la pressione sanguigna, la tensione muscolare aumentano. Le tecnicherespiratorie producono un effetto calmante profondo nella mente e nel corpo e riducono lastimolazione del sistema nervoso.

La respirazione profonda è una tecnica che puoi usare in qualsiasi momento in cui ti senti teso oansioso. Prima ispira attraverso il naso, poi inizia a ispirare riempiendo l'addome con l'aria.Continua a ispirare e riempire il basso torace, espandi la cassa toracica e senti l'aria salire più in altonel petto. Quando l'aria raggiunge l'apice del polmoni sentirai le clavicole sollevarsi. Espiraripetendo il processo alla rovescia. L'espirazione è la fase più rilassata della respirazione, usamaggior tempo che nella ispirazione. Molti maestri suggeriscono un rapporto di 2:1 fra espirazionee ispirazione. Se ti gira la testa, torna semplicemente ad una respirazione normale e poi riprendi.

- la meditazione ha dimostrato di abbassare la pressione sanguigna ed aumentare le prestazionifisiche. Ma il processo di guarigione fisica è solo una delle manifestazioni della più profondaguarigione che inizia con la meditazione a livello emozionale e spirituale. La meditazione ti aiuta adessere più consapevole del normale di come la tua mente si agita e ti dà più conoscenza peraffrontarne gli squilibri.

Ci sono differenti metodi di meditazione. Porre attenzione al respiro è una delle più semplici mamolto potente. Mettiti in una posizione comoda in un posto tranquillo e chiudi gli occhi. Siediti estai fermo. Senza cambiare il respiro, osserva semplicemente l'aria che entra ed esce. Senti lasensazione dell'aria che entra e che esce, osserva poi le pause fra ogni ispirazione e ogniespirazione.

Se preferisci puoi contare i respiri. Quando espiri conti "uno", alla successiva espirazione conti"due" e così via. Dopo la quinta espirazione inizia daccapo e conta sino a cinque. Conta soloquando espiri. Se perdi il conto o vai oltre il cinque, allora sai che la tua mente sta vagando. Tornasemplicemente alla tua attenzione sul respiro e inizia il conto un'altra volta.

La dieta e la meditazione riducono l'indurimento delle arterie e i livelli dl colesterolo 

Un regime di esercizio fisico, dieta vegetariana e la pratica di tecniche quali lo yoga e lameditazione possono aiutare a liberare le arterie intasate senza usare delle medicine. Pazienti in curaper un anno hanno manifestato il 4% di diminuzione del restringimento delle arterie e una cadutadei livelli di colesterolo da 227 a 136. Si tratta della più grande riduzione mai raggiunta con metodinaturali. Dean Ornish, clinico associato all'università di California, San Francisco, ha riferito irisultati al congresso annuale della American Heart Association, dicendo anche che un progammadel genere potrebbe sia prevenire che invertire gli effetti delle malattie. Ornish ha organizzato unprogramma sperimentale per pazienti soggetti a indurimento delle arterie, che include un regimealimentare praticamente privo di prodotti animali. In media i pazienti prendevano solo quattro mg algiorno di colesterolo, che corrisponde al 1% della media americana. Il gruppo di pazienti inoltre si

riuniva due volte la settimana per fare esercizi fisici, yoga, meditazione e tecniche correlate. Unsecondo gruppo di confronto che seguiva un trattamento più tradizionale, cioè con assunzionemoderata di colesterolo e un po' di esercizio fisico, non rivelava alcun abbassamento dei livelli del

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colesterolo e un aumento complessivo dell'indurimento delle arterie. Ornish dice: 'Il mio obbiettivonon è di persuadere la gente a cambiare ma piuttosto fornire informazioni per scelte appropriate. Inpassato ci mancava la tecnologia per misurare gli effetti di un programma completo'. Gli scienziati ei medici, dice Ornish, tendono a credere solo a quello che può essere misurato. Poiché è statodifficile quantificare lo stress emozionale, i dottori tendono a focalizzarsi sulla pressione del

sangue, il colesterolo e altri fattori misurabili. Le nuove tecnologie, come la tomografia a emissionepositronica rendono possibile misurare gli effetti dell'attività cerebrale sul cuore.

Ornish: 7 Miller Ave., Sausalito, Calif. 94965. U.S.A. 

Fattori psicologici, meditazione e malattiaCandice Pert: la ricerca scientifica sui meccanismi che legano benessere mentale e benesserefisico

 di Melissa Ludtke 

Negli anni '70, la neurofarmacologa Candice Pert dell'U.S. National Institute of Mental Health haindividuato l'azione delle neuropeptine, molecole staffetta che viaggiano nel corpo collegando ilsistema nervoso, immunitario e endocrino. Esse si legano ai recettori delle singole cellule, dandoinizio ad una catena di reazioni tra cui la sintesi delle proteine e la divisione delle cellule e la loroattività varia a seconda degli stati emozionali della mente stessa, l'eccitazione dà l'avvio a certepeptine, la depressione ne blocca altre: è proprio dopo questa scoperta della Pert che la ricerca e lostudio delle connessione tra mente e corpo hanno subìto una notevole accelerata. Recentemente unaricerca anglo-americana su 1000 soggetti cui era stato iniettato il virus del raffreddore ha dimostratocome sia possibile stabilire prima ancora di inoculare il virus chi lo prenderà, semplicementebasandosi sul profilo psicologico e la misurazione delle funzioni immunitarie. Quale ruolo giocanole emozioni nel prevenire o curare le malattie? L'interrogativo è vecchio, più vecchio della stessamedicina occidentale, ma attualmente gli è stata data nuova importanza a causa delle recentiricerche sui metodi per misurare l'impatto della funzione mentale sul corpo. Gli scienziati stannostudiando se e fino a che punto le malattie possono essere influenzate dalla pratica di tecniche qualila meditazione, lo yoga, le terapie di gruppo, l'immaginazione guidata e il rilassamento. Il dr.Robert Adler, docente all'Università di Rochester e pioniere in questo tipo di ricerca, afferma: 'Seeffettivamente si può alterare il corso della malattia manipolando i fattori psicologici, è importantecapire quali sono i meccanismi di questo processo, e ciò potrebbe portare a una rivoluzione dellamedicina'.

Sempre più persone utilizzano terapie mente/corpo per proprio conto, magari affiancate atrattamenti medici convenzionali. Al di là del riscontro popolare, il vero lavoro che è in corso neilaboratori di tutto il mondo è volto a individuare le sottili connessioni fra mente e corpo, separandoil mito dalla realtà, le intuizioni dai fatti, la fede dalla scienza. Tale ricerca parte dalla scopertadell'influenza della psiche sull'attività delle neuropeptine. D'altro canto sempre più centri mediciutilizzano diverse tecniche di crescita mentale e i risultati sono concreti. Un esempio viene dallaNuova Zelanda dove l'80% dei pazienti affetti da ipertensione dopo un periodo di pratica dimeditazione buddista Zen hanno visto abbassarsi notevolmente la pressione sanguigna, dovepazienti affetti da cancro reagiscono molto meglio, riducendo la nausea durante la chemioterapia.

Persino certi bastioni conservativi dell'establishment medico americano si stanno interessando alle

terapie mente/corpo come un'aggiunta alle cure convenzionali. L'American Medical AssociationsCouncil on Scientific Affairs ha dedicato una sua riunione all'argomento off limits delle terapiemente/corpo. Scuole tradizionali di ricerca come Harvard e l'Ucla stanno includendo ricerche sulle

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relazione mente/corpo nei loro corsi. Tutto ciò che la medicina occidentale sta cercando di porre subasi scientifiche è sempre stato certo per le medicine orientali. La medicina ayurvedica, ad esempio,iniziata in India circa 6000 anni fa, usa da sempre la meditazione, il massaggio e le erbe perstimolare il naturale processo di guarigione dell'organismo. I1 dr. Deepak Copra, un endocrinologoche pratica la medicina ayurvedica, pone un interrogativo interessante: 'Dentro di noi ci deve essere

un "corpo pensante" che risponde ai comandi della mente. Ma dove è realmente e come è fatto?' Inogni caso la medicina, nonostante gli strumenti moderni a disposizione, è ben lontana nel suocomplesso dall'aver trovato il 'segreto guaritore del corpo'. Nel frattempo la ricerca sembraevidenziare nuovi modi in cui i medici possono aiutare i loro pazienti. E questo fa stare meglio tutti.

Differenze nell'EEG durante l'apprendimento di giovani meditatori 

Ricercatori nello stato dell'Iowa hanno pubblicato sull'International Journal of Neuroscience chegiovani praticanti la meditazione hanno mostrato una maggior coerenza delle onde cerebrali tra i

due emisferi durante alcune prove di apprendimento rispetto ad alcuni giovani studenti della stessaetà, sesso e punteggio scolastico.

I meditatori hanno anche mostrato un aumento dell'attività muscolare (eccitazione) durantel'apprendimento rispetto al gruppo di controllo e una riduzione dell'attività muscolare durante iperiodi di non apprendimento. Sulla base della nozione secondo cui le persone con danno ai lobifrontali hanno difficoltà a formulare concetti che permettano loro di risolvere problemi, i ricercatoriavevano ipotizzato che la coerenza tra gli emisferi potesse variare durante il periodo di risoluzionedi problemi, e supposto che i meditanti avessero un funzionamento cerebrale (brain style) menoeccitato e più integrato nei compiti che implicano feed - back e flessibilità. Nell'esperimento isoggetti dovevano identificare i modelli (patterns) stabiliti in precedenza dagli sperimentatori sullabase di esempi dati. Essi dovevano cercare di indovinare i parametri chiave di misura, colore,eccetera basati sul feed - back. Dopo una serie di risposte corrette, dovevano cimentarsi con uncambio di parametri (concept reversal), ossia un nuovo feed - back che suggeriva una differenteserie di parametri. Questi problemi rappresentano una simulazione di situazioni proprie almanifestarsi della flessibilità, e della capacità di adattamento ai differenti problemi di ogni giorno.Prima di questi test, il primo gruppo ha meditato per dieci minuti, mentre il gruppo di controllo si èrilassato per lo stesso tempo.

Dopo l'avvenuto apprendimento dei parametri chiave dei test, dimostrato da una certa serie dirisposte positive, i meditatori mostravano una maggior coerenza nel ritmo alfa dell'EEG rispetto ai

non meditatori.

I ricercatori hanno evidenziato come durante il periodo di confusione, nel momento del cambio deiparametri sperimentali, vi sia stata una significativa diminuzione della coerenza solo nel gruppo deinon meditatori. Gli sperimentatori Michael Dillbeck e Susanne Veseley, della MIU, riferiscono chei meditatori erano più calmi durante il periodo di confusione, laddove gli altri soggetti mostravanoun aumento dell'eccitazione. Essi hanno formulato l'ipotesi secondo cui i meditatori avevanomostrato una risposta più selezionata agli improvvisi cambi di informazione o a notizie incongrue,anche se mostravano una maggior eccitazione durante il periodo di apprendimento. Il gruppo deimeditatori, di età superiore ai vent'anni, aveva praticato la meditazione per un periodo di circaquattro anni.

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Meditazione e gestione aziendale 

Nell'ottobre 1990 sulla rivista tedesca Capital è uscito il reso conto di un convegno con la presenzadi 597 fra dirigenti aziendali, di politici ed economisti, che riporta anche l'intervento di GerdGenken, consulente aziendale che ha sintetizzato alcune delle proposizioni del convegno che

riportiamo: "La futura gestione aziendale non ha bisogno di nuove strategie ma di una coscienzamigliore nell'individuo. La coscienza individuale sarà uno dei più forti fattori di successo perchéaggiunge qualificazione alle strategie. Se la coscienza individuale è ristretta e sbagliata anche lemigliori strategie falliscono. Ma se si vuole cambiare la propria coscienza occorre una sorta digrimaldello che apra la porta alle dinamiche interiori. Uno di questi strumenti è senz'altro lameditazione. La meditazione è la tecnica in grado di far vedere la propria mente e individuare lacoscienza interiore. La meditazione diventerà negli anni '90 di diretta competenza dei dirigentiaziendali che vogliano qualificarsi per una gestione valida ed espansa dei problemi da affrontare nelmondo del lavoro".

L'International Herald Tribune del 14 giugno 1990 riporta una conferma di quanto discusso nel

convegno tedesco. Molti dirigenti e funzionari esecutivi americani combattono con un'incapacitàquasi nevrotica di comunicare i propri desideri e i propri obbiettivi di lavoro. Ciò può ostacolarel'efficienza, la produttività e il profitto delle società. I costi dello stress aziendale sono valutati negliUsa in 50 miliardi di dollari l'anno per terapie di sostegno psicologico, inabilità e assenteismo.

Solo dieci anni fa, coloro che menzionavano la parola spirituale, i valori spirituali, la guarigionespirituale e la spiritualità come strumenti di cura erano senz'altro derisi ma ora, riporta l'HeraldTribune, vi è una maggiore comprensione dell'importanza del benessere interiore di chi haresponsabilità aziendali e vengono introdotti programmi di crescita mentale e spirituale idonei amigliorare la qualità della consapevolezza individuale e di conseguenza delle relazioni di lavoro.

Meditazione e gestione aziendale 

Nell'ottobre 1990 sulla rivista tedesca Capital è uscito il reso conto di un convegno con la presenzadi 597 fra dirigenti aziendali, di politici ed economisti, che riporta anche l'intervento di GerdGenken, consulente aziendale che ha sintetizzato alcune delle proposizioni del convegno cheriportiamo: "La futura gestione aziendale non ha bisogno di nuove strategie ma di una coscienzamigliore nell'individuo. La coscienza individuale sarà uno dei più forti fattori di successo perchéaggiunge qualificazione alle strategie. Se la coscienza individuale è ristretta e sbagliata anche le

migliori strategie falliscono. Ma se si vuole cambiare la propria coscienza occorre una sorta digrimaldello che apra la porta alle dinamiche interiori. Uno di questi strumenti è senz'altro lameditazione. La meditazione è la tecnica in grado di far vedere la propria mente e individuare lacoscienza interiore. La meditazione diventerà negli anni '90 di diretta competenza dei dirigentiaziendali che vogliano qualificarsi per una gestione valida ed espansa dei problemi da affrontare nelmondo del lavoro".

L'International Herald Tribune del 14 giugno 1990 riporta una conferma di quanto discusso nelconvegno tedesco. Molti dirigenti e funzionari esecutivi americani combattono con un'incapacitàquasi nevrotica di comunicare i propri desideri e i propri obbiettivi di lavoro. Ciò può ostacolarel'efficienza, la produttività e il profitto delle società. I costi dello stress aziendale sono valutati negli

Usa in 50 miliardi di dollari l'anno per terapie di sostegno psicologico, inabilità e assenteismo.

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Solo dieci anni fa, coloro che menzionavano la parola spirituale, i valori spirituali, la guarigionespirituale e la spiritualità come strumenti di cura erano senz'altro derisi ma ora, riporta l'HeraldTribune, vi è una maggiore comprensione dell'importanza del benessere interiore di chi haresponsabilità aziendali e vengono introdotti programmi di crescita mentale e spirituale idonei amigliorare la qualità della consapevolezza individuale e di conseguenza delle relazioni di lavoro.

La Rosa MisticaUna nuova terapia meditativa per l'uomo moderno: ridere piangere meditare

 a cura di Aurora Maggio Cooper 

La rinuncia, divenuta inconsapevole, alla libera espressione emozionale e sensibile che il modernostile di vita impone per agire e operare nel mondo sociale quotidiano, è alla base del malessere

generalizzato di cui, chi più chi meno, conosciamo gli effetti negativi. Dietro la famosa sindrome dastress, dietro la mancanza di gioia di vivere, dietro la noia e l'indifferenza diffusa ci sono emozioni efrustrazioni represse e compresse dentro di noi, che costituiscono il potenziale terrenodell'indebolimento vitale.

Le emozioni represse

Il processo meditativo denominato 'La Rosa mistica' offre un'occasione di libera espressione, permezzo del riso e del pianto, le forme biologiche con cui la natura ha provvisto l'uomo per liberarepropri canali energetici vitali. Si tratta di un processo fondato su un'osservazione illuminatadell'uomo moderno e delle sue difficoltà reali a vivere liberamente. Il processo offre un'occasionesemplice/non semplice di dare uno spazio privilegiato a noi stessi e di alleggerire la nostra vita dalpassato e dalla rigidità che ci portiamo dietro.

Un metodo semplice che richiede però un forte desiderio di migliorare la qualità della propria vita.Non si tratta di una terapia nel senso di fornire aiuto esterno ai problemi psicofisici ma di unaterapia autoresponsabile, che ognuno può decidere di darsi, in piena libertà e responsabilitàindividuale. Da quando è stato introdotto da Osto Rajneesh tre anni fa molte migliaia di persone vihanno partecipato, a Poona e in Europa e altrove.

Ya-hoo e Ya-boo, mantra senza terapia

Il processo della Rosa Mistica crea unicamente un ambiente protetto e privilegiato in cui ognipartecipante può, attraverso il riso e il pianto e la meditazione che ne consegue, aiutarsi a integrareconsapevolmente angoli rimossi di emozioni passate che inquinano lo slancio vitale di ognuno.Nella sua struttura pratica 'La Rosa Mistica' è molto particolare perché unisce una coralità oggettiva,tutti sono partecipi ma ognuno è da solo con la propria dimensione emotiva e la propriaconsapevolezza individuale. Tutti insieme e ognuno per sé. Le uniche 'tecniche' suggerite all'iniziodi ogni sequenza sono due mantra molto potenti che stimolano l'espressione 'oggettiva', cioè a diresenza motivo attuale, del riso e del pianto. E' un gruppo di 21 giorni, suddiviso in tre parti. Nellaprima si inizia con il mantra 'Yahoo!' tutti insieme a piena voce, poi per tre ore al giorno si ride apartire da niente, si ride senza motivo, per sette giorni consecutivi. Nella seconda si inizia con il

mantra 'Yaabhoo!' tutti insieme a piena voce e poi si piange senza un motivo immediato per settegiorni sempre per tre ore al giorno. Nella terza parte denominata 'l'osservatore sulla collina' si sta

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seduti in silenzio in giardino per tre ore, sempre per sette giorni. Diamo qui uno stralcio diun'intervista di Ma Anand Nirved che lo conduce sin dall'inizio.

Un metodo semplice e rivoluzionario

Nirved parla della sua esperienza con questo metodo semplice e rivoluzionario: 'Per quanto sembriincredibile sono tre anni da quando abbiamo iniziato a gridare 'Yahoo!' la prima volta, è stato ungrande regalo. Ho appena finito un'altra Rosa Mistica con circa 100 persone e sono veramentestupita di riscoprire ancora una volta quanto questo lavoro sia la mia meditazione preferita. Neldiscorso in cui ha introdotto questo processo Osho diceva" Vi sorprenderà scoprire che nessunameditazione vi può dare tanto quanto questa piccola strategia". 'Ed è vero, sono sempre più sorpresadella magia che accade nella Rosa Mistica, il segreto sembra la semplicità nessuna terapia, nessuna

 parola, nessuna analisi. Ognuno resta da solo con la propria energia nel presente, ogni istante unascelta, ogni istante una nuova occasione per andare più a fondo in se stessi. Un processo moltopulito, non si deve aggiungere niente, solo creare un riparo, una protezione, uno spazio chiaro per lascoperta di ognuno.

Una nuova terapia meditativa 

"Possiamo dire che questa è veramente una terapia di nuovo tipo, una terapia meditativa in cuiognuno si confronta soltanto con se stesso e prende la propria responsabilità di espressione. Si trattadi un gruppo che parte da una prospettiva di libertà individuale totale, di pulizia delle emozionirimosse attraverso il riso e il pianto. Un'esperienza 'oggettiva' delle nostre espressioni emozionali,svincolate da sollecitazioni esterne ma fondate sulla consapevolezza che ci sono troppe emozionirimosse che abbiamo dentro e da cui vogliamo ripulirci, per ritrovare l'innocenza di quandoeravamo bambini. 'Vedendo le facce alla fine di una Rosa Mistica -guardando gli occhi deipartecipanti non ho dubbi che quell'innocenza si è affacciata di nuovo. Vedo anche dei cambiamentinei gruppi, sono intervenute un'intensificazione e un approfondimento collettivi. Chi prende laresponsabilità con se stesso di partecipare alla Rosa Mistica qui a Poona ha fatto un lungo viaggioin senso pratico e interiore e afferra l'occasione per superare le proprie difficoltà di espressioneemotiva, nella certezza di procedere sulla strada giusta per avvicinarsi maggiormente a se stesso. Ilgruppo avviene dentro una delle nostre piramidi di marmo, costruita apposta per questo processo. Aparte il fatto di trovarci in un luogo bellissimo, anche una scettica come me può sentirel'intensificazione energetica che avviene sotto la grande piramide!

Per me è un processo che faccio in continuazione e lo sento sempre nuovo e sorprendente,essenzialmente è una meditazione. In ogni stadio si vede così tanto di se stessi - nel cercare di ridere

per tre ore. Come non potrebbe essere così! Provate... Si crea un'intimità fra i partecipanti in unmondo senza parole, uno spazio nudo - momenti di condivisione intensa, senza associazioni, senzaaspettative, senza storia - una condivisione di umanità pura. Poi c'è l'osservatore sulla collina e lesorprese continuano, mentre scendiamo in giardino. Molti non avrebbero scelto di fare Vipassanaper una settimana e si ritrovano tranquilli a fare niente, a essere testimoni di se stessi e felici difarlo. Eccoci qua a ridere, piangere e meditare nella pace di questo splendido giardino...

Medicina yogica e scienza medica occidentaleIl nesso tra respirazione, mente e metabolismo

 di David Hannahoff - Khalsa 

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Presentiamo una sintesi divulgativa di un lavoro presentato da David Hannahoff - Khalsa alla

 prima conferenza internazionale sulla "Medicina dell'Energia", tenutasi a madras dal 27 febbraio

al I marzo 1987. In esso vengono evidenziati i numerosi punti di contatto tra medicina yogica e

scienza medica occidentale, relativi al funzionamento bipolare dell'organismo umano. L'autore è

stato un discepolo di Yogi Bhajan, da cui ha appreso le conoscenze relative all'antica scienza del

Kundalini Yoga.

Nella visione della medicina yogica vengono individuati tre canali principali che sono dei veicolidell'energia pranica (il soffio vitale), vale a dire ida (il meridiano sinistro), pingala (il meridianodestro) e sushumna (il meridiano centrale che scorre lungo la colonna vertebrale). Inoltre ida epingala vengono associati all'attività delle fibre nervose del sistema nervoso simpatico eparasimpatico, sui due lati del corpo.

Quando predomina pingala (meridiano destro), si ha un maggior flusso d'aria attraverso la naricedestra, mentre la narice sinistra è relativamente congestionata. Quando viceversa predomina ida, lasituazione è invertita: il flusso d'aria è maggiore nella narice sinistra, mentre quella destra è

relativamente congestionata.

Le prime osservazioni storicamente documentate sul bipolarismo del corpo vennero compiute dalfisiologo tedesco Kayser verso la fine del secolo diciannovesimo. Kayser osservò questo processodi relativa congestione/decongestione delle narici e descrisse questo fenomeno come "ciclo nasale",collegandolo all'alternarsi del tono vasomotorio periferico sui due lati del corpo. Kayser notò altresìcome il ciclo nasale fosse collegato ad altre manifestazioni: la relativa dilatazione/contrazione dellepupille, la maggiore o minore attività delle ghiandole salivari e le secrezioni mucose nasali. Questirisultati di Kayser sono contenuti in una serie di articoli che rappresentano il primo documentoscientifico che attesta la conferma delle conoscenze della medicina yogica da parte della scienzaoccidentale. Il ciclo nasale venne in seguito studiato in diversi laboratori sparsi per il mondo; e fuoggetto di articoli su varie riviste scientifiche; ma fu solo nel 1951 che uno studioso di nomeBeickert riprese l'esplorazione simultanea di diverse manifestazioni fisiologiche correlate tra loro esoggette al controllo del sistema nervoso.

Beickert fece delle osservazioni simili a quelle di Kaysar, descrivendo le suddette manifestazionifisiologiche come "ritmi bipolari dell'innervazione vegetativa" (halfsided rhythms of vegetativeinnervation); e andò al di là delle conclusioni di Kaysar suggerendo l'esistenza di simili cicli anchenella circolazione cerebrale (un'ipotesi che tuttavia non riuscì a dimostrare), e riscoprendo anche unarticolo di Springorum e Centenaro, del 1957, che conteneva dei risultati sperimentali chedimostravano l'andamento ciclico del flusso renale.

Il ciclo nasale veniva nel frattempo studiato soprattutto dagli otorinolaringoiatri, con finalità piùapplicative che teoriche. Tali ricerche erano infatti orientate alla terapia delle ostruzioni nasalicroniche, sia monolaterali che bilaterali, e per alleviare le congestioni nasali. Ciò portò ad unaconoscenza più approfondita dell'anatomia e della fisiologia che stanno alla base del ciclo nasale.Venne ad esempio constatata l'alternanza del predominio delle innervazioni del sistema simpatico edi quelle del sistema parasimpatico, che sono presenti nelle mucose delle due narici, sottolineandocome questo avvicendamento determini il ciclo nasale. Il predominio del simpatico sulla naricedestra causa la vasocostrizione e la conseguente decongestione di tale via nasale, facendo aumentareil flusso d'aria; tale predominio si accompagna al prevalere del :parasimpatico nella narice sinistrache ne provoca la congestione. Questa relazione destro - sinistro è ciò che gli yogi chiamano

"maggiore attività del pingala". Una maggiore attività dello ida avrebbe l'effetto opposto: unprevalere del simpatico nella narice sinistra e del parasimpatico nella destra.

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Mente e metabolismo 

Dunque il ciclo nasale ci fornisce la chiave interpretativa per studiare ed interpretare i legamiesistenti tra la mente ed il metabolismo. Lavori più recenti (Werntz, Bickford, Bloom e Shannahoff-Khalsa, 1980, '81, '83) hanno ancora messo in risalto il legame esistente tra il ciclo nasale ed i ritmi

ultradiani bipolari dell'attività cerebrale. In questo studio vennero applicate per la prima volta letecniche moderne della fisiologia, nel tentativo di dimostrare l'eventuale presenza di cicli dialternanza nell'attività dei due emisferi cerebrali, in soggetti umani allo stato di veglia. Questo ritmoinnato del Sistema Nervoso Centrale non solo è collegato al ritmo del Sistema Nervoso Autonomo,ma è anche un'altra espressione del medesimo fenomeno, studiato sotto una diversa angolatura. Nonpuò mancare di stupire il fatto che la relazione tra ritmo cerebrale e ciclo nasale e ad altre regioniperiferiche correlate costituiva parte integrante della scienza yogica già migliaia di anni fa.

Anche gli esperimenti compiuti con l'elettroencefalogramma durante il sonno su soggetti umanihanno confermato l'esistenza di ritmi di attività dei due emisferi cerebrali alternantisi tra loro, unfenomeno che è legato alle fasi di sonno REM e sonno NON-REM (REM - Rapid Eye Movement,

si tratta di quella fase del sonno accompagnata da rapidi movimenti degli occhi). Osservazionisimili sono state effettuate anche sugli animali (conigli, gatti, delfini ed artocefali).

Negli studi di Werntz, Bickford, Bloom e Shannahoff-Khalsa, 1980, '81, '83 venne adoperataun'apparecchiatura EEG standard per registrare l'attività di entrambi gli emisferi, prelevando isegnali di entrambi gli emisferi (le cui ampiezze nel campo di frequenze da 1 a 33 Hz venneroelaborate elettronicamente mediante un processo di rettifica, integrazione e sottrazione, con unintegratore tipo Drohochi), in modo da evidenziare quale dei 2 emisferi generasse un segnale diampiezza maggiore. Contemporaneamente veniva registrato il volume d'aria inspirato/espiratoattraverso ciascuna narice. Gli esperimenti furono effettuati su 43 soggetti ignari della finalità dellaricerca, per un tempo correlato alla capacità del soggetto di rimanere immobile (e senzatensionimuscolari suscettibili di causare interferenze nell'elettroencefalogramma) e al tempo necessario aregistrare, se possibile, almeno una transizione del ciclo nasale.

Un esame critico dei risultati evidenzia una correlazione statisticamente significativa tra l'ampiezza.del segnale EEG di un emisfero e il prevalere della narice controlaterale (= dal lato oppostoall'emisfero), con una corrispondenza tra transizione del ciclo cerebrale e transizione del ciclonasale, ed uno sfasamento (positivo o negativo) tra le due transizioni di alcuni minuti.

Ora secondo il Kundalini Yoga l'emisfero cerebrale predominante è quello che si trova dal latoopposto rispetto alla narice attiva. Tuttavia in buona parte degli articoli su riviste scientifiche

relativi agli studi EEG si avanza l'ipotesi che un aumento dell'ampiezza del segnale EEGcorrisponda ad una riduzione dell'attività mentale. Si tratta di u n punto controverso. Anche se glistudi di Klein e Armtege ('79) suggeriscono un alternarsi dei due emisferi cerebrali nello stato diveglia, il loro studio non include il ciclo nasale o altre manifestazioni fisiologiche correlate. Unostudio del '88 effettuato su .126 soggetti maschi e 70 soggetti di: sesso femminile, tutti destrorsi, haevidenziato come il predominio della narice destra corrisponda aduna superiore capacità verbale,mentre il predominio della narice sinistra è associato ad una maggiore abilità spaziale. Taleconclusione è coerente con la tesi del "predominio controlaterale" sostenuta dalla medicina yogica,tesi che tra l'altro è anche la più ragionevole dal punto di vista anatomico. Una maggiore attivitàmentale è presumibilmente correlata ad un aumento della circolazione di sangue, se il ritmocerebrale ed il ciclo nasale sono il riflesso del medesimo fenomeno dominato dalla

dilatazione/contrazione dei vasi sanguigni. Poiché le fibre nervose del Sistema Autonomo non siincrociano con quelle del sistema somatosensorio, il predominio della narice destra (ovverol'aumento di attività del simpatico) corrisponde ad una maggiore attività del parasimpatico

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nell'emisfero controlaterale e quindi ad un maggiore afflusso di sangue, che consente una maggioreattività mentale.

Un altro studio dell'87 conferma la relazione controlaterale di narici ed emisferi cerebrali,mantenendo tra l'altro una correlazione tra respirazione forzata attraverso una sola narice ed

aumento di attività dell'emisfero controlaterale, a prescindere da quale fosse l'emisfero inizialmentepredominante. La relazione tra emisfero cerebrale e flusso dell'aria inspirata/espirata è stata studiatada Bell e Shanna ('85) mediante delle misure simultanee della temperatura della membrana deltimpano dell'orecchio (mediante microsonde a termistore applicate al timpano) e del volume d'ariainspirato/espirato. Vi sono altri tre studi che suggeriscono l'esistenza di un nesso tra l'aumentodell'attività corticale e la relativa diminuzione della temperatura della membrana del timpano(TMT). Tali studi riguardano rispettivamente

a) l'abilità di esecuzione di esercizi verbali e spaziali; b) la suscettibilità rispetto all'ipnosi; c)l'esecuzione di esercizi verbali e spaziali in situazioni di forte stress ed in situazioni normali.

Il ragionamento che sta alla base dell'esperimento è che un aumento dell'attività mentale richiede unmaggior apporto di sangue dal resto del corpo, che è a temperatura inferiore rispetto al cervello;ragione per cui la temperatura del timpano che si trova dal lato dell'emisfero dominante devetendere a scendere. In effetti ciò viene confermato sperimentalmente; tuttavia questo tipo di misuraappare essere più delicato e meno affidabile delle misure EEG.

Altri studi indicano concordemente che la transizione del ciclo nasale (cambio della narice piùattiva) è accompagnata sempre da un'analoga transizione relativa agli emisferi cerebrali. Secondo lamedicina yogica questo ritmo in individui sani ed in condizioni normali (diverse quindi da quelleartificiali di un laboratorio, in cui le attività dei soggetti sono ridotte al minimo) corrisponde a 10cicli al giorno, ovvero ad un periodo di 2,5 ore di durata media di un ciclo. Gli studiosi occidentalihanno riscontrato dei tempi medi variabili, dell'ordine di alcune ore (da 3 a 8). I risultati variano daun gruppo di ricerca all'altro e si riferiscono a condizioni di laboratorio, per cui l'accordo con il datodi 2,5 ore può essere considerato, tutto sommato, accettabile. I ritmi ultradiani del sonno REM e delsonno non - REM corrispondono ad un periodo medio di 80 - 120 minuti, con il progressivoallungamento della fase REM nell'arco della notte. Il corrispettivo notturno del ritmo cerebrale deveevidentemente rispecchiare una qualche forma di compensazione che aiuti a ristabilire l'omeostasi.Nel Kundalini Yoga il "sonno della narice destra" è l'equivalente del sonno REM ed il "sonno dellanarice sinistra" è l'equivalente del sonno non - REM. Il sonnambulismo avviene durante ilpredominio della narice sinistra.

Altri ricercatori (Sperrv et al., 1964) hanno caratterizzato il "profilo" dei due emisferi, studiandopazienti con i due emisferi cerebrali non comunicanti. Tali pazienti si comportano come se avesserodue menti separate, due diverse personalità, che possono operare in modo indipendente. L'emisferocui arriva lo stimolo reagisce senza "consultarsi preventivamente" con l'altro emisfero. Bear sioccupa dello stesso tema ed afferma che i pazienti con lesioni all'emisfero destro hanno disturbi nelcomunicare emozioni, mentre quelli con lesioni all'emisfero sinistro, sono spesso affetti da afasia.

Il lavoro di Flor - Henry (1979) e quello di McIntyrf (1976), entrambi su pazienti epilettici, mettonoin risalto come nei soggetti con affezioni interessanti il lobo temporale destro vi fosse unapreponderanza di disordini relativi alla sfera emotiva/affettiva e manifestazioni di aggressività;mentre quelli con problemi al lobo temporale sinistro presentavano difficoltà di ideazione (psicosi

schizofreniforme, profilo riflessivo).

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Un altro contributo alla caratterizzazione del profilo di ciascun emisfero deriva dai lavori di Terziane Cecotto (1959) e Rossi e Rosadini (1967), che ricorrono alla tecnica di disattivazione di uno deidue emisferi mediante iniezione di un barbiturico (sodio amo - barbital), constatando come la"barbiturizzazione" dell'emisfero sinistro provochi una reazione di estrema depressione, mentrequella dell'emisfero destro induce una reazione euforica - maniacale.

Un altro studio di estremo interesse, i cui risultati sono ora più facilmente comprensibili, vieneportato avanti da Lynn (e viene citato da Ischlondsky in un suo lavoro del 1955) su pazienti MPD(affetti cioè da disordini da "personalità multipla") di sesso femminile. In tali soggetti il tonovasomotorio periferico si alternava simultaneamente sui due lati del corpo; mentre coesistevano duepersonalità diversissime alternantesi tra loro, con un passaggio talora quasi istantaneo, secondo ilseguente schema: 

Personalità 1: impulsiva, irresponsabile, vendicativa, ribelle verso l'autorità, che fa uso di unlinguaggio offensivo e scurrile. (corrisponde al predominio della narice destra. 

Personalità 2: dipendente, sottomessa, timida, affezionata, obbediente, in cerca di affetto e diapprovazione da parte delle stesse persone precedentemente maltrattate. Corrisponde al predominiodella narice sinistra.

L'esame neurologico rivelava che i due lati del corpo rispondono in modo diverso agli stimolisensori, vista, udito, tatto, olfatto, salivazione, sudorazione, ecc. e congestione/decongestione dellenarici.

Nella medicina yogica si parla di due personalità corrispondenti al predominio dell'una o dell'altranarice. La m. y. ci insegna inoltre che l'individuo può operare la transizione dall'una all'altrapersonalità in modo deliberato e cosciente, al fine di adattarsi alle circostanze, con un meccanismodi adattamento che probabilmente è presente anche nei pazienti MPD.

Abbiamo due menti, due computer separati, due diversi tipi di intelligenza, ciascuno dei quali,nell'arco delle 24 ore, sorge e si eclissa più volte. Il computer di sinistra è associato alla maggioreattività dello ida ed il computer di destra alla maggiore attività del pingala. Secondo la medicinayogica il predominio di ida o di pingala si manifesta in tutta la periferia del corpo, come risultaanche dall'analisi dei pazienti MPD. Ciò suggerisce che lo studio della funzione SNA in altre zonedella periferia potrebbe rispecchiare anche il "ritmo ultradiano di ida e pingala".

Altri studi sulla lateralizzazione dell'attività del SNA alla periferia.

Si è a conoscenza di altri ritmi ultradiani, che interessano la concentrazione ematica dellecatecolamine del plasma nella circolazione periferica, in particolare la norepinefrina (NE), laepinefrina (E), e la dopamina (D).

Il ritmo ultradiano della NE viene riscontrato negli uomini, nelle scimmie e nei topi In alcuniesperimenti su esseri umani si effettuava un prelievo in entrambe le braccia ogni 7,5 -15 minuti.Tapp conclude che si tratta di una caratteristica dei mammiferi; mentre altri autori (Mullen et al.)che però effettuano i prelievi ogni mezz'ora - sono molto cauti.

Alcuni studiosi (Kennedy, Ziegler e l'autore) usano la tecnica del prelievo simultaneo ogni 7,5minuti mediante cateteri in vene equivalenti dei due avambracci e trovano che NE, E e D hanno dei

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ritmi sfasati sui due lati del corpo. Quando predomina la narice sinistra, (risp. destra) si osservanolivelli di NE relativamente elevati sul braccio sinistro (risp. destro).

L'altra osservazione interessante è quella relativa alla cosiddetta "colorazione arlecchino" neineonati prematuri (Neligen - Strang). Quando sono coricati su di un fianco, assumono una diversa

colorazione dei due lati del corpo, (con il lato superiore più pallido), con una linea di demarcazionemolto evidente in tutti i tessuti del corpo, ad eccezione delle labbra e della lingua. Il fenomeno durada 30 secondi a 20 minuti, e cessa se il neonato viene tolto dalla sua posizione. Viene immediatoassociare tale fenomeno alle manifestazioni riscontrabili nei pazienti MPD, che presentano unostato di ipo ed iperattività del SNA.

Anche nella medicina yogica si insegna che il dormire su di un lato può indurre il cambiamento alivello SNA. Se si dorme sul lato destro, o si applica una pressione sul quinto spazio intercostalesotto l'ascella destra, (risp. sinistra), su un soggetto in posizione eretta, vengono attiviate la naricesinistra (risp. destra) e l'emisfero destro (risp. sinistro). Questo è un surrogato primitivo delletecniche yogiche di controllo mediante la mente dello SNA o del SNA. Si sa anche che quando ci si

corica sul lato destro ci si addormenta più profondamente.

Anche nella scienza occidentale esistono delle osservazioni simili relative all'effetto sul ciclo nasaledella pressione applicata allo spazio intercostale, nonché all'effetto della forza di gravità o delcoricarsi su di un lato.

La pressione simultanea sulle due anche crea nella parte superiore del corpo uno schema bipolare disudorazione, che viene riprodotto in modo invertito nella metà inferiore del corpo. Alcuni studiosi(Eccles ed Eccles, 1981) affermano che questo funzionamento pendolare che corrisponde ad unasituazione di equilibrio viene alterata in situazioni di stress o di instabilità dell'ipotalamo. Riga(1957) studia i pazienti che presentano un'ostruzione cronica di una narice (destra o sinistra); e trovache l'ostruzione cronica della narice destra era più spesso associata a problemi fisici e psicologici. Isintomi dei pazienti affetti da disordini psicosomatici e gli stati mentali in persone sane dipendonoda questo pendolo ida/pingala. Ida e pingala descrivono la relazione funzionale tra mente,(ossia: "idue computer") ed i corrispettivi metabolici nel ritmo pendolare del SNA, che rappresenta il "trait -d'union" tra mente e metabolismo.

Il sistema neuroendocrino ha molte asimmetrie funzionali significative, che si manifestano nelcontrollo delle gonadi, della tiroide, nella reazione differenziata in seguito alla mastectomia o allavagotomia sul lato sinistro piuttosto che sul destro, alla diversa mortalità osservata in seguito adinterventi di chirurgia cerebrale monolaterale. Anche il sistema immunologico è influenzato

dall'azione dei due emisferi. E' stato dimostrato su animali che l'ablazione parziale della cortecciacerebrale fronto-parietale sinistra fa diminuire il numero di cellule T nella milza, disattival'eritrocita Ig-alfa nella pecora e rallenta la risposta agli alloantigeni; mentre una lesione simmetricadella regione neocorticale destra ha l'effetto opposto E' noto che la regione neocorticale modulal'attività dei "killer naturali" e l'efficacia dei fattori sierali specifici della cellula T, ma gli studiappena citati mettono in risalto l'influenza dei ritmi naturali nell'attività corticale ed aprono unnuovo campo di indagine; quello della relazione tra ritmi naturali ed immunità(psiconeuroimmunologia).

Il Ciclo BRAC 

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I1 Ciclo BRAC (Basic Rest Activity Cycle), ciclo-di base in cui si altema, no riposo ed attività),descritto per la prima volta da Keitman nel 1957, consiste di una variazione fondamentale delfunzionamento del SNC la cui durata aumenta con la progressione filogenetica. In ciascuna speciedi mammiferi la durata del BRAC aumenta anche durante lo sviluppo ontogenetico. Il concetto diciclo BRAC fa seguito alla scoperta dei due tipi principali di sonno, il sonno caratterizzato da

segnali EEG a bassa tensione ed alta frequenza (che verrà poi chiamato sonno REM) ed il sonnocaratterizzato da segnali EEG ad alta tensione e bassa frequenza (sonno non REM).

Secondò Kleitman questa periodicità del sonno REM rispecchia una periodicità fisiologica di baseche provvede anche a modulare le funzioni del cervello nello stato di veglia. Vi sono altre attivitàritmiche correlate alle fasi REM e non - REM del sonno, ad esempio le variazioni dell'attività dilocomozione durante il sonno. Nell''81 Werntz ed altri proposero l'esistenza di una relazione tra inumerosi fenomeni ultradiani ed il ritmo ciclo nasale / emisferi cerebrali, suggerendo chel'ipotalamo fosse responsabile del controllo e dell'integrazione dei vari fenomeni ciclici. Si sa chel'ipotalamo è il principale centro di controllo del funzionamento del SNA. La tesi di W. rappresentaun ampliamento della relazione tra SNA e SNC. L'elenco dei fenomeni ultradiani che sarebbero

connessi all'attività ipotalamica comprende la dilatazione/contrazione delle pupille, l'attività oniricadiurna (day-dreaming), l'attività locomotrice, la secrezione/motilità gastrointestinale, la capacità diresistenza motoria, la salivazione, la fame e le attività orali, il battito cardiaco, la temperatura delcorpo, l'urinazione, i tempi di reazione, la pressione arteriosa e specialmente gli ormoni dellaghiandola pituitaria: ormone luteinizzante, ormone somatotropo e prolattina. Stocksed ed Ecclesavevano già avanzato l'ipotesi secondo cui era possibile che l'ipotalamo fosse responsabile delcontrollo delle transizioni cicliche della resistenza nasale. Degli esperimenti sui gatti hanno esclusol'influenza diretta - sia mono che bilaterale - dell'ipotalamo sulle innervazioni del simpatico nellamucosa nasale.

Nell' '82 Rossi teorizzò l'esistenza di una relazione tra i ritmi ultradiani e quella che chiamò"normale stato di trance quotidiano". Rossi osservò che Milton Erickson nelle sessioni diipnoterapia sceglieva un particolare momento per indurre lo stato di trance: "... quando il pazienteannuiva tranquillamente col capo, lentamente e ritmicamente mentre le palpebre si abbassavano e losguardo diventava assente". Rossi ipotizzò che questo stato, simile alla trance, fosse connesso allafase di riposo del ciclo BRAC. Un importante insight sull'integrazione tra soma e SNA deriva dallapluriennale attività di Gellbron, Hess, Cannon, Bard ed altri ricercatori che riuscirono a dimostrarela peculiare relazione esistente tra funzione psicologica ed attività vegetativa o attività del SNA.Anche in questo caso si identificò l'ipotalamo come regione chiave del cervello deputata alcoordinamento delle varie manifestazioni cicliche. Gellbron discusse in modo approfondito suitermini "sistema ergotrofico" (che promuove lo stato di veglia e d'attività) e "sistema trofotropico"

(che favorisce la letargia, il riposo), coniati da Hess. La relazione antagonistica tra simpatico eparasimpatico venne ancora una volta identificata come base del sistema di controllo di questacontinua oscillazione tra le due polarità.

Secondo Yogi Bhajan gli antichi ritenevano che l'emisfero sinistro fosse specializzato in"conoscenze di base ed iniziali" (linguaggio della vita di ogni giorno, abilità elementari; adesempio, il cacciare per l'uomo primitivo). Il predominio dell'emisfero opposto sarebbe inveceassociato alla performance e al desiderio di essere performante. La parte destra del cervello serve a"vederci in relazione all'universo" e a "proiettare all'esterno". Assumendo che ciascun emisfero

disponga di cognizioni adeguate, e funzioni bene, possiamo dire che la metà destra ci dice la

direzione in cui andare nella vita e la destra ci permette di arrivarci. Aggiunge che l'emisferosinistro serve per pensare, il destro per fare esperienze.

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Tutto ciò è coerente con i modelli del ciclo BRAC e la concezione dei sistemi ergotrofico etrofotropico.

Secondo la scienza yogica, quando l'individuo si trova impegnato in una situazione in cui devedecidere se affrontare il pericolo o fuggire, viene istantaneamente attivato il sistema narice

destra/emisfero sinistro, anche quando predomina il sistema antagonista. La transizione puòrichiedere meno di un secondo. Si tratta di un meccanismo di adattamento che permette di accedereistantaneamente all'intelligenza dell'emisfero sinistro, che possiede le conoscenze di base,necessarie alla sopravvivenza. Ciò è evidentemente in relazione con le attività ergotrofiche delsimpatico, connesse alla rabbia. Il caso dei pazienti MPD, con i loro diversi profili di personalità, èun altro esempio di meccanismo di adattamento finalizzato alla sopravvivenza, anche se in questipazienti è presente anche la rapida transizione ad un'altra modalità comportamentale, in cui sonoestremamente passivi e ricettivi, secondo un meccanismo di adattamento che probabilmente non ènecessario negli individui e non è stato sviluppato. Spesso i pazienti MPD sono stati sottoposti inetà tenerissima ad esperienze terrificanti e ripetitive senza possibilità alcuna di sottrarvisi o diresistere; e hanno sviluppato una particolare strategia di sopravvivenza. Apparentemente è

l'emisfero destro che configura la personalità che crea "un sé" in grado di sopravvivere, una personaspeciale. In alcuni casi la personalità passiva/ricettiva presenta il predominio della narice sinistra. Inmolti casi gravi esiste uno stato di amnesia per cui la personalità principale e la personalitàpassivo/ricettiva sono del tutto inconsapevoli della personalità vendicativa che subentra ad esse.Questa separazione delle personalità è resa possibile dall'iperattivazione di un meccanismo cherientra nell'ambito delle attività ipotalamo/SNA/cervello, meccanismo che è più labile o adattabiledi quanto non lo sia ne soggetti normali. Come nel caso di neonati prematuri, nelle prime fasievolutive è possibile avere un'attività più labile o un'iperattività delle funzioni del SNA.

Una simile bipolarità' della mente viene osservata nei tre casi estremi - già citati - del trattamentocon barbiturici di uno dei due emisferi dell'ipereccitabilità di un lato corpo nel caso dell'epilessiaaccompagnata da lesioni ad -uno dei lobi temporali, e infine dei pazienti MPD. Nella medicinayogica pingala (predominio della narice destra e dell'emisfero sinistro) ed ida (predominiodell'emisfero destro) vengono rispettivamente .descritti come "caldi" e "freddi", o come "sole" e"luna", "maschile" e "femminile". Apparentemente 1e oscillazioni pendolari descritte dagli yogisono in pieno accordo con la concezione della scienza occidentale.

Sushumna 

Il terzo meridiano maggiore, quello centrale, è vicino alla spina dorsale. Secondo la medicinayogica quando la chimica del cervello e del fluido spinale è opportunamente condizionata e leenergie di ida e pingala sono armonicamente miscelate, è possibile raggiungere uno stato di elevataconsapevolezza. Ciò accade però solo quando la ghiandola pituitaria e quella pineale raggiungonouna determinata relazione di equilibrio secretorio e quando vengono attivate delle determinateterminazioni nervose che fanno da tramite. In senso figurato, le energie sia di ida che di pingalaesercitano la loro influenza su sushumna, e quando questa influenza è equilibrata, avvengono deimutamenti importanti. In primo luogo, esiste un punto di transizione che corrispondeall'uguaglianza dell'influenza esercitata dai due emisferi. In quasi tutte le persone, questa transizioneè di breve durata, e non viene percepita. Si tratta di un momento di massima creatività, ed è il puntodi partenza per il raggiungimento del dominio di sé stessi. Partendo da esso, lo yogi controlla in

modo cosciente l'equilibrio delle energie ida e pingala. Sceglie di attivare l'emisfero più adatto allasituazione, e non è condizionato dal mare tempestoso, dalle onde di pensiero ma sceglie il tipo diintelligenza che più gli serve. Questo stato di equilibrio è la porta della trascendenza. Lo yogi

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impara a mantenere questo equilibrio in ogni situazione, non è più soggetto a difficoltà emotive, enon è più alla mercé dei suoi ritmi autonomi. Si dice che ha attivato la sua "mente neutra" (menteyogica), che è obiettiva e scientifica.

Secondo questa teoria, è possibile insegnare anche ad un bambino di 3 anni a controllare questo

ritmo autonomo il che suggerisce la maggiore flessibilità/adattabilità, della relazione tra SNC eSNA nei primi anni di vita.

E' rarissimo che un individuo non allenato sappia attivare uno dei due emisferi, "a volontà". Vieneriferito il caso di una donna di 31 anni che aveva sviluppato questa facoltà di indurredeliberatamente la transizione, anche se non era poi in grado di "consolidare" lo stato raggiunto. Ladonna aveva dichiarato di trovare utile questa sua capacità in quanto le consentiva di adattarsi adiversi tipi di attività o per entrare in uno stato d'animo in grado di rasserenarla in determinatecircostanze. Secondò la medicina yogica il meccanismo primario di autocontrollo, si basa sulcontrollo esercitato consapevolmente del volume d'aria inspirato/espirato in ciascuna narice. Oltreal modo più ovvio, che consiste nell'agire direttamente sul volume d'aria che passa per la narice,

esiste una tecnica meno ovvia, basata sul suono, che influisce sul SNC.

Werntz, et~ al. (1981. '87), e Srinivasan (1986) hanno studiato in laboratorio mediante tecnicheEEG gli effetti corticali degli schemi respiratori alterati, dimostrando che. è possibile stimolareselettivamente l'uno e l'altro emisfero. Fu chiesto ai soggetti non allenati di eseguire unarespirazione forzata in una sola narice, e vennero constatate delle significative alterazioni deisegnali EEG, attestanti l'avvenuta transizione al predominio dell'emisfero opposto.