Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del...

16
Organo Ufficiale del Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - Aut. GIPA/C/ PD /18/2014 . Reg. Trib. Roma n. 454/00 del 3171072000 . Edito a cura di Press & Image 2001 SpA . Via L. Serra, 32 - 00153 Roma . Prezzo a copia: euro 0,15 www.stsfit.it trimestrale aprile-giugno 2019 Anno XIX n. 136/19 IL DUBBIO QUANDO IMPERVERSAVA IL GIOCO CLANDESTINO PUNTO DI RITROVO

Transcript of Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del...

Page 1: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

Organo Ufficiale del Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai

Poste

Italia

ne S

.p.A.

- Sp

edizi

one i

n abb

onam

ento

posta

le - 7

0% -

Aut.

GIP

A/C/

PD

/18/20

14 . R

eg. T

rib. R

oma n

. 454

/00 de

l 317

1072

000 .

Edito

a cu

ra di

Pre

ss &

Imag

e 200

1 SpA

. Via

L. Se

rra, 3

2 - 00

153 R

oma .

Prez

zo a

copia

: eur

o 0,15

www.stsfit.it

trimestrale aprile-giugno 2019 Anno XIX n. 136/19

IL DUBBIO

QUANDO IMPERVERSAVA IL GIOCO CLANDESTINO

PUNTO DI RITROVO

Page 2: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.
Page 3: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

3Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS

Reg. Trib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • Direzione e Redazione Press&Image 2001 SpA, Via Leopoldo Serra, 32, 00153 Roma, Tel. 06/585501, Fax 06/58550531, e-mail: [email protected] • Inserzioni informa-tive Edipubblicità Srl, Via Alberico Albricci, 7 - 20122 Milano, Tel. 02/6456661/2, Fax 02/66200318, e-mail: [email protected] • Progetto grafico Monica Cirillo, Dina Dancu • Testi, foto & disegni 123RF, Monica Cirillo, Paola Crapulli, Gianmario Piga • Stampa Mediagraf SpA, Viale della Navigazione Interna, 89 - 35027 Noventa Padovana (PD) - Tel. 049/8991 Numero chiuso in tipografia il 28.06.2019ISSN 2532-6708 www.stsfit.it

L’EDITORIALE

licenziati se la Legge Regionale fosse entrata in vigore. Sembra quindi che la produzione e la distribuzione di

beni e servizi rappresentino proprio le attività tipiche di chi opera nel settore del gioco legale.

A questo punto ho un dubbio: la definizione di econo-mia reale è cambiata? E se non siamo economia reale a quale ambito economico apparteniamo?

Rivolgo le domande direttamente a quei politici noti, agli esperti del settore (ma sempre di altri settori), ai gior-nalisti o agli individui meno noti che ci hanno già spiegato tante cose.

Aiutatemi prima che getti via il mio vecchio vocabo-lario.

Giorgio Pastorino

IL DUBBIODUBBIODal momento in cui è iniziata la crociata contro il gio-

co legale abbiamo ascoltato ogni genere di notizie, spesso incomplete o confuse e affermazioni a dir poco parados-sali.

Politici noti, esperti del settore (ma sempre di altri set-tori), giornalisti o individui meno noti ci hanno spiegato che le imprese che vendono gioco non pagano le tasse, che le mafie gestiscono il gioco legale, che il gioco legale fa cre-scere quello illegale. La tesi che preferisco però è quella secondo cui il nostro settore non sia economia reale, per cui è giusto chiuderlo affinché gli italiani possano spende-re il proprio denaro diversamente.

Cercando sul mio vocabolario, per la verità un po’ ingiallito e su siti Internet specializzati in temi economici, la definizione di economia reale è la seguente: “Per econo-

mia reale si intende l’ambito della vita economica

direttamente collegato alla produzione e alla distribu-

zione di beni e servizi”.

La vendita di gioco è generalmente paragonata all’erogazione di un servizio al pubblico, rientrando quindi nella precedente definizione.

È bene però notare come le attività delle imprese che partecipano alla filiera coinvolgano sia il settore produttivo che la distribuzione di servizi accessori.

Pensiamo a cosa significhi, ad esempio, vendere un prodotto di gioco legale in tabaccheria.

Un produttore, per conto del concessionario, costrui-sce, assembla e certifica i terminali di gioco, mentre altri producono i router, l’infrastruttura tecnologica e i server per memorizzare le giocate. C’è chi produce e distribuisce i rotoli di gioco, le schedine, i materiali espositivi, i toner per le stampanti, i monitor per vedere le estrazioni.

A questi vanno aggiunti gli installatori, le aziende che prestano assistenza tecnica, i servizi di call center e infine i tabaccai che vendono il gioco al consumatore finale.

La lista, comunque, si può allungare ancora: basti ricordare che alla manifestazione sotto la Regione Puglia dello scorso anno, nata per chiedere la sospensione del-la Legge Regionale sul gioco, parteciparono anche i lavoratori di un’impresa di pulizie. Il motivo era che l’im-presa aveva un contratto per offrire servizi di pulizia nelle ore notturne alla maggior parte delle agenzie di scom-messe pugliesi; oltre venti lavoratori sarebbero stati

Page 4: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.
Page 5: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

55Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS

PIANETA GIOCHI

Recentemente una delegazione della Federazione Italiana Tabaccai, guidata dal Presidente Nazionale Giovanni Risso, ha incontrato l’on. Alessio Villarosa, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Villarosa, in forza della delega alla materia dei giochi, era intervenuto, con viva partecipazione, alla grande manifestazione dei tabaccai tenutasi a Roma lo scorso 8 maggio.

In quell’occasione aveva dimostrato interesse per le ragioni dei tabaccai, annunciando l’intenzione di approfon-dire i temi che erano alla base della manifestazione: gioco pubblico, tabacco e nuovi prodotti, contrabbando, tassa-zione e agevolazioni fiscali. Temi che sono stati ripercorsi durante l’incontro di inizio giugno con la FIT.

In questa sede, ci soffermiamo su quanto emerso in materia di gioco legale.

Partendo dalla considerazione che le numerose restrizioni all’offerta legale sancite dalla normativa nazio-nale e locale stanno avendo effetti deleteri sull’economia reale senza generare benefici sulla salute pubblica, abbiamo ribadito all’on. Villarosa l’importanza di fermare il proibizionismo dilagante, che si manifesta attraverso i distanziometri e i limiti orari e di promuovere il gioco responsabile attraverso la rete qualificata delle tabacche-rie anche attraverso la salvaguardia dell’aggio spettanteci sul gioco.

Ma, soprattutto, c’è l’esigenza di una legge nazionale capace di razionalizzare la normativa sui giochi. Parliamo di quel testo unico, auspicato da anni, che oggi più che mai risulta necessario. Le troppe regole esistenti a livello locale e le tante norme nazionali confusamente stratifica-tesi nel tempo, fanno del panorama normativo sui giochi un insieme disordinato, assolutamente inidoneo e impro-duttivo.

L’obiettivo di FIT e STS nelle varie sedi istituzionali è dunque quello di giungere a una formula di legge in grado di garantire il contemperamento di tutti gli interessi in cau-sa. Se da una parte, infatti, vi è la nostra sopravvivenza come ricevitori autorizzati, dall’altra vi è la tutela della salu-te pubblica, il contrasto al gioco illegale e la salvaguardia delle entrate erariali.

Tutti argomenti assolutamente di primo piano che non possono e non devono essere trattati con sufficienza come, di fatto, fanno tutti quei provvedimenti che si limita-no a vietare piuttosto che a regolare.

Recentemente, alcune Regioni hanno tradotto in leg-ge i suggerimenti forniti dai nostri rappresentanti sindacali, intenti in un paziente e silenzioso lavoro teso a sostenere gli interessi della categoria.

PUNTO DI RITROVORITROVO

Gli ultimi importanti risultati provengono dalla Puglia e dalle Marche.

Nel primo caso, la Giunta Regionale ha approvato alcune importanti modifiche alla vigente legge regionale sul gioco. Nello specifico, con riferimento al divieto di installazione di apparecchi da intrattenimento, l’elenco dei luoghi sensibili è stato limitato ai soli istituti scolastici di pri-mo e secondo grado, università, biblioteche pubbliche, ospedali e luoghi di culto mentre la distanza è scesa da 500 a 250 metri. Ciò che è maggiormente rilevante è che detto “distanziometro” non si applicherà né ora né in futuro alle attività già esistenti che hanno le slot. L’attuale rete costituita dalle tabaccherie che offrono gioco tramite appa-recchi è dunque salva.

Anche la Regione Marche ha dimostrato la volontà di mettersi a tavolino con gli operatori del settore per ragio-nare su soluzioni alternative al distanziometro.

L’assemblea legislativa ha infatti prorogato di due anni l’entrata in vigore del divieto di installare slot in locali posti in prossimità di luoghi sensibili.

Stessa proroga è stata fissata per l’assolvimento dell’obbligo formativo in capo agli esercenti. C’è ora tem-po fino al 30 novembre 2021 per portare a risultato il lavo-ro sindacale svolto sinora, riordinando le idee e parlando di gioco sotto la giusta luce.

Un discorso valido per le Regioni e, a maggior ragio-ne, per lo Stato, che deve essere, o meglio tornare a esse-re, il punto di ritrovo di tutte le parti sociali operanti nel comparto. n

Page 6: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS6

PIANETA GIOCHI

L’IDENTITÀ DEL PUNTO LEGALEPUNTO LEGALE

Con il divieto assoluto di pubblicità dei giochi, sancito dal Decreto Dignità a luglio 2018, il Governo si è incammi-nato sulla strada dell’oscurantismo.

Una strada, coincidente con quella del proibizionismo, che è sembrata fin da subito controproducente rispetto al fine dichiarato di contrastare la ludopatia e rafforzare la tute-la dei consumatori con particolare riferimento alle categorie vulnerabili (giocatori patologici, anziani e minori).

La controindicazione insita nella misura sta proprio nella sua natura imperativa: vietare “qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro comunque effettuata e su qualunque mezzo” significa non lasciare spazio ad alcuna deroga convenzionale.

E invece, le deroghe, vale a dire le fattispecie che devono essere ragionevolmente escluse dal raggio di applicazione del divieto, ci sono eccome! E sussistono in tutti i casi in cui il gioco legale è oggetto non già di pubbli-cità, intesa nel senso commerciale del termine, bensì di informazione intesa come conoscenza verso il pubblico.

A indagare sul discrimine tra pubblicità e informazione è stata l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che, a dicembre 2018, ha avviato un’indagine conoscitiva conclu-sasi ad aprile scorso con l’emanazione di Linee guida sulle modalità attuative della norma sul divieto di pubblicità.

L’Agcom ha svolto un lavoro meticoloso: per appro-fondire ogni aspetto della materia ha calendarizzato sva-riate audizioni di tutti i soggetti portatori di interessi.

È stata sentita in audizione anche una delegazione della Federazione Italiana Tabaccai che, con l’occasione, ha sottolineato l’importanza di salvaguardare tutto ciò che, all’interno di una tabaccheria che raccoglie i giochi per lo Stato, costituisce informazione per i giocatori.

L’effetto più dannoso del divieto assoluto fissato dal Decreto Dignità è infatti il venir meno della percezione, da parte dei consumatori, dei contorni tra gioco legale e illegale.

Ecco perché la Federazione ha posto l’attenzione sul-l’importanza di consentire alle tabaccherie di esporre libe-ramente i prodotti di gioco e di utilizzare le insegne, i loghi e i marchi dei giochi sia all’interno che all’esterno del locale.

L’Agcom ha colto pienamente la ragionevolezza delle nostre osservazioni. Le linee guida sottolineano pertanto che non rientrano nell’ambito di applicazione del divieto le comunicazioni di carattere informativo fornite dagli opera-tori di gioco legale e tutte quelle forme di comunicazione che consentono al giocatore di capire quali sono i contesti in cui si svolge il gioco legale quali, per l’appunto, le inse-

gne di esercizio. Sono consentite inoltre le informazioni sulle caratteristiche del prodotto e del servizio di gioco offerto, anche al fine di consentire al consumatore di orien-tarsi tra i diversi prodotti di gioco a pagamento.

È dunque possibile continuare a esporre le insegne dei giochi pubblici all’esterno della tabaccheria così come, al suo interno, è consentito mantenere loghi e vetrofanie riferite ai giochi legali oltre a fornire informazioni su proba-bilità di vincita, quote e puntate minime. È possibile inoltre esporre i materiali di pre-gioco come le schedine e tutti gli altri strumenti di informazione (risultati, numeri in ritardo, riviste specializzate, ecc.).

Unica e giusta condizione posta è che le suddette informazioni siano effettuate nel rispetto dei principi di non ingannevolezza e trasparenza e senza enfasi di natura promozionale.

Il tabaccaio, infine, può fornire, a richiesta del cliente, tutte le informazioni relative al funzionamento e alle carat-teristiche del prodotto di gioco, al fine di agevolare il gioca-tore stesso in una scelta consapevole. Via libera anche alle pubblicità progresso, comunicazioni di responsabilità sociale e ogni forma di comunicazione volta a sensibilizza-re il pubblico sugli effetti del gioco a pagamento.

Ancora da circoscrivere con esattezza le informazioni quali l’entità del jackpot e le vincite conseguite. Secondo Antonio Nicita, commissario dell’Agcom, vanno escluse dalle linee guida essendo chiaramente delle forme di pubblicità e non di informazione. Ma se i tabaccai si astengono dal comunicare le vincite conseguite nella ricevitoria in ossequio a quanto stabilito già diversi anni fa dal Decreto Balduzzi, qualche problema potrebbero averlo con riferimento all’entità del jackpot che, come noto, è un dato evidenziato automati-camente sul display degli stessi terminali di gioco.

Del resto, la legge è ancora troppo recente per veder-ne esattamente le conseguenze pratiche: con il tempo, si creerà una casistica che permetterà di ordinare ogni sin-gola fattispecie nella casella giusta.

Per ora, possiamo affermare che l’Agcom ha contribui-to ad allargare un po’ le maglie di una norma troppo rigida che, se applicata alla lettera, avrebbe impedito ai cittadini di capire, con la dovuta chiarezza, dove e come giocare legal-mente.

Le linee guida da una parte e, dall’altra, le iniziative vol-te a far conoscere il gioco nel suo aspetto più genuino – obiettivo del Convegno sanremese sul gioco pubblico orga-nizzato da FIT e STS a febbraio scorso – contribuiscono a salvaguardare il punto di gioco legale nella sua identità. n

Page 7: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 7

PIANETA APPARECCHI

A Cairo Montenotte, in provincia di Savona, da un paio di mesi è in vigore l’ordinanza “slot di notte”: come già fatto in precedenza dal Sindaco di Ventimiglia, anche il pri-mo cittadino di questa bella cittadina della Val Bormida ha deciso che, per tutelare la salute dei cittadini e garantirne la sicurezza, gli esercenti devono tenere spente le slot per tutto il giorno. Salvo poi poterle accendere a partire dalle 7 di sera, per tutta la notte ma non oltre le 7 del mattino.

Una misura di cui si fa fatica a trovare la logica (forse perché non la logica c’è...) che è alla base di un vero e proprio corto circuito tra autorità di Pubblica Sicurezza.

Succede infatti che una tabaccaia di Cairo, nostra associata, decide di aprire la rivendita alle cinque del mat-tino per offrire il gioco tramite slot almeno per le due ore che mancano all’inizio del coprifuoco.

Alle sei arrivano però i Carabinieri che le fanno notare come nella tabella dei giochi proibiti (quella predisposta dal Questore e vidimata dal Sindaco che deve essere esposta in rivendita) è ordinato che, appunto per motivi di pubblica sicurezza, le slot non possono essere messe in funzione prima delle 9 di mattina! Di conseguenza, le intimano di spegnere le macchine per non incorrere in violazione del TULPS e se ne vanno ammonendola verbalmente.

Ecco qui il corto circuito: il Questore ritiene pericolosa l’offerta di gioco tramite slot in orari notturni, il Sindaco, al contrario, la propugna.

Davanti al bivio, ci sono i tabaccai e tutti gli esercenti autorizzati che offrono gioco tramite apparecchi leciti: rispettare le prescrizioni della Questura o le disposizioni del Comune?

L’una e l’altra cosa insieme non si possono fare; per non incorrere in guai con la legge, non resta che tenere le slot sempre spente... anzi no: i contratti con i concessiona-ri ci impongono comunque di metterle in uso, non importa, a questo punto, se di giorno o di notte...

Il paradosso è servito: dal conflitto tra norme, scaturi-sce un’insuperabile confusione che porta alla totale proibi-zione del gioco legale.

Di fronte a questa situazione, non ci resta che man-dare avanti le nostre battaglie legali.

Alla fine di maggio, gli avvocati della FIT hanno notifica-to al Comune di Cairo il ricorso al TAR Liguria per l’annulla-mento dell’ordinanza. Pochi giorni dopo, la Giunta Comunale ha deliberato l’autorizzazione a resistere in giu-dizio.

Gli schieramenti sono dunque disposti l’uno di fronte all’altro, pronti a darsi battaglia a suon di codici e articoli.

Quantunque certi della fondatezza delle nostre ragioni contro l’ordinanza, dobbiamo riconoscere che l’accogli-mento del ricorso, per quanto atteso, non è scontato: non sussiste, infatti, un orientamento giurisprudenziale unifor-me che permetta di fare previsioni circa il possibile ragio-namento dei giudici.

Scorrendo le diverse sentenze che, da Nord a Sud, sono state emanate dai diversi collegi amministrativi si osserva una continua alternanza tra provvedimenti di accoglimento (con relativo annullamento dell’ordinanza oggetto della controversia) e provvedimenti di rigetto.

Questa varietà di risultati è dovuta, a sua volta, alla estrema varietà di dati e argomentazioni sottese alle diver-se ordinanze anti-slot, emanate dai Sindaci di tutta Italia in contesti ambientali e sociali estremamente diversi tra loro.

Il ricorso dei tabaccai contro il provvedimento di Cairo segue a distanza di qualche mese quello già intentato nei confronti dell’ordinanza di Ventimiglia che ha fatto da “apri-pista” al divieto di accensione diurna degli apparecchi.

Oggetto di una significativa manifestazione di prote-sta” da parte di tabaccai provenienti sia dalla Liguria che dal Piemonte, l’ordinanza è in pieno vigore con i colleghi ventimigliesi costretti a rimandare indietro i clienti. Per questi ultimi, le alternative per passare un po' di tempo alle slot sono due: o oltrepassare il confine comunale o rivol-gersi al gioco clandestino.

Il risultato, anche qui, è un incredibile corto circuito che è nostra intenzione superare in giudizio, onde creare un precedente inoppugnabile. n

“CORTO CIRCUITO” TRA AUTORITÀ DI P.S.AUTORITÀ DI P.S.

Page 8: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.
Page 9: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 9

ATTIVITÀ SINDACALE

I primi sei mesi del 2019 sono stati ricchi di eventi direttamente incidenti sulla nostra categoria.

Non v’è stato giorno in cui non sia stata registrata l’emanazione di qualche nuova misura in materia di gioco tra legge di bilancio, leggi regionali e ordinanze sindacali.

Ripercorrere, sebbene con la concisione che la lettu-ra richiede, alcune delle questioni normative più eclatanti è utile non solo per avere una visuale complessiva dello sta-to dell’arte ma anche per riassumere le corrispondenti atti-vità svolte dal Sindacato a tutela della rete.

GENNAIO

Legge di Bilancio

Sono diverse le misure direttamente incidenti sul set-tore del gioco pubblico inserite nella Legge di Bilancio per il 2019.

Per alcune di esse non si prevede un’attuazione a breve, come la riforma degli attuali concorsi pronostici a totalizzatore su base sportiva. A grandi linee, la legge ne prevede modalità e tempi ma il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è lungi dal venire. Con la spada della sospensione/cessazione sulla testa, Totocalcio, Il9 e Totogol sopravvivono per quanto schiacciati dal peso delle scommesse sportive.

Per quanto riguarda gli apparecchi da intrattenimento, il provvedimento sancisce l’aumento progressivo del prelie-vo erariale unico con contestuale rimodulazione del pay out.

Nei prossimi tre anni, il PREU sulle newslot aumente-rà fino a raggiungere la misura del 21,10% nel 2021 per poi scendere nuovamente al 20,95% a gennaio 2023.

Questa previsione ha determinato un notevole svan-taggio per gli esercenti che detengono slot. La tassazione, infatti, è aumentata da subito mentre il ritorno in vincite (sceso, sulla carta, dal 70 al 68%) rimane invariato fintan-toché non si interviene materialmente sulle macchine. Risultato: tasse più alte, resa degli apparecchi inferiore.

La concessione per l’esercizio delle scommesse, cosiddetta “concessione Bersani”, in regime di proroga già da quattro anni, è ulteriormente prolungata, a titolo onero-so, di un anno, fino al 31 dicembre 2019. Si attende il varo del bando di gara per l’assegnazione delle nuove conces-sioni, gara che non è possibile definire in mancanza di norme omogenee a livello nazionale in tema di distribuzio-ne dei punti vendita.

Prorogata anche la concessione per l’esercizio del SuperEnalotto, nelle more della gara in corso che vede contrapposti tre aspiranti concessionari: Sisal SpA, Lottomatica Holdings Srl e Italian GNTN Holding A.S. con-trollata dalla società ceca Sazka. Alla fine di marzo,

l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli rende nota la com-posizione della commissione di selezione che avrà il com-pito di svolgere le valutazioni sulle offerte presentate dai candidati. Un lavoro lungo, tutt’ora in corso, che si conclu-derà con la proclamazione del vincitore non prima della fine dell’estate.

Da ultimo, la Legge di Bilancio stabilisce il rinvio, al 31 dicembre 2020, della dismissione delle newslot attualmente in esercizio, con il conseguente divieto di rilasciare nuovi nulla osta per tali apparecchi successivamente al 31 dicem-bre di quest’anno. Si tratta della diretta conseguenza del previsto, ma non ancora avviato, processo che porterà al varo delle AWPR, gli apparecchi di ultima generazione.

La Sardegna vara il distanziometro e l’Emilia Romagna lo estende ai corner di scommesse

Sempre a gennaio, la Sardegna si schiera al fianco delle Regioni favorevoli al distanziometro approvando una norma che prevede il divieto di installare le newslot in loca-li posti nel raggio di 500 metri dagli ormai noti luoghi sensi-bili. Grazie all’opera svolta dai nostri rappresentanti sinda-cali in fase di redazione della legge, le conseguenze per le tabaccherie che attualmente dispongono di slot non sono immediate. Le licenze in essere resteranno infatti valide per i prossimi cinque anni in modo tale che, da qui al 2024, si possa intavolare un valido dialogo diretto a trovare solu-zioni alternative alla proibizione assoluta.

L’Emilia Romagna alza il tiro stabilendo che l’attività di raccolta delle scommesse che si svolge in locali situati a meno di 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili non potrà protrarsi oltre la scadenza dei contratti di concessione in essere e comunque, comprese le eventuali proroghe, non oltre il 31 dicembre 2019. Altro lavoro per il Sindacato, attualmente impegnato a ottenere una modifica a questa dannosa previsione.

FEBBRAIO

Convegno sul gioco pubblico a Sanremo

FIT e STS, in collaborazione con Federgioco e con la partecipazione dell’Istituto Milton Friedman, organizzano una giornata tutta dedicata alla conoscenza della materia del gioco pubblico.

Simbolicamente, fa da scenario al convegno il Casinò di Sanremo. La partecipazione all’evento è pari all’interes-se dallo stesso suscitato: oltre 350 persone, tra tabaccai provenienti non solo dalla Liguria ma anche dal vicino Piemonte e personalità del mondo istituzionale, hanno avuto la possibilità di approfondire tutti i diversi aspetti di una materia da molti invisa solo per mancanza di cono-

UN SEMESTRE INTENSOINTENSO

Page 10: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.
Page 11: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

scenza e informazione. Questo è stato lo scopo principale del convegno: invertire la rotta della disinformazione e del-la scarsa conoscenza che sta portando il dibattito politico e mediatico sul gioco verso una landa priva di obiettività e di evidenze scientifiche.

MARZO Nonostante penda, sul Comune di Ventimiglia, il ricor-

so presentato dalla FIT contro l’ordinanza che vieta agli esercenti di accendere le newslot di giorno, il vicino Comune di Cairo Montenotte pubblica un’ordinanza-fotoco-pia. La FIT, prontamente, presenta un nuovo ricorso al TAR Liguria. In attesa del giudizio di merito su entrambe le impu-gnazioni, i tabaccai rispettano gli orari di funzionamento ordinati dal primo cittadino, non senza correre il rischio di violare comunque la normativa... (vedere articolo a pag. 7).

APRILE

Pubblicazione delle linee guida Agcom sulla pubblicità del gioco

Il documento accoglie in buona parte le osservazioni avanzate dalla FIT in sede di audizione segnando una demarcazione netta tra ciò che è pubblicità dei prodotti di gioco (e per ciò vietata) e informazione al giocatore (con-sentita). In definitiva, questa differenza è alla base del fat-to che le tabaccherie possono continuare a svolgere il lavoro di offerta dei giochi senza il paventato oscuramento che sarebbe derivato dall’applicazione acritica del Decreto Dignità (vedere articolo a pag. 6).

MAGGIO

Manifestazione dei tabaccai L’8 maggio, Piazza Bocca della Verità a Roma viene

inondata dalle bandiere della FIT e di STS. È il giorno della grande manifestazione dei tabaccai che si riuniscono per gridare al mondo istituzionale la loro protesta.

Si parla di tabacco, vendita di nuovi prodotti, tassazio-ne e, naturalmente, di gioco pubblico.

La partecipazione è degna di una grande kermesse: quasi 5.000 tabaccai provenienti da tutto lo Stivale e altri 3.500 colleghi collegati in streaming dai rispettivi posti di lavoro. I Presidenti Nazionali di FIT e STS, Giovanni Risso e Giorgio Pastorino, scaldano la piazza e non solo. I loro interventi dal palco fanno sicura presa anche sulle perso-nalità alternatesi dopo di loro: Peter Schweinschwaller, Presidente della Confederazione Europea dei Dettaglianti del Tabacco, Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo, Alessio Villarosa, Sottosegretario al MEF con delega ai giochi e Massimiliano Romeo, Capogruppo della Lega al Senato.

La notizia della manifestazione è ripresa da tutte le principali testate giornalistiche nazionali. La voce dei tabaccai arriva ovunque e, ancora adesso, la sua eco

risuona nelle sedi istituzionali competenti. L’incontro tra il Presidente FIT Risso e l’on. Villarosa di metà giugno lo dimostra (vedere articolo a pag. 5).

GIUGNO La Puglia e le Marche approvano delle modiche alle

rispettive leggi regionali in tema di contrasto alla ludopatia. Nel primo caso, le tabaccherie che attualmente

dispongono di apparecchi da intrattenimento vengono escluse dal divieto legato alla vicinanza di luoghi sensibili. La rete esistente, insomma, viene fatta salva, Questa modifica è la dimostrazione dell’efficacia dell’opera dei rappresentanti sindacali volta a far conoscere la realtà del-le tabaccherie agli amministratori locali. Così come suc-cesso, per prime in Liguria e Calabria, siamo riusciti a far capire che la convivenza tra gioco legale e salute pubblica è possibile.

Nelle Marche abbiamo portato a casa un altro impor-tante risultato: la proroga di due anni del “distanziometro” che, diversamente, sarebbe scattato per tutti gli esercizi con le slot, comprese le tabaccherie, il prossimo 31 dicem-bre (vedere articolo a pag. 5).

Nei prossimi mesi ci aspettano nuove azioni mentre

altre, in corso in alcune Regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia, Sardegna e Veneto), oltre che in diversi comuni impossibili da enumerare, si evol-veranno e, auspicabilmente, alcune giungeranno a com-pimento. Per quanto riguarda il nostro Sindacato, la pro-grammazione del lavoro prossimo venturo sarà oggetto dell’Assemblea Nazionale ordinaria che si terrà a breve a Roma. n

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 11

Page 12: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS12

CORREVANO GLI ANNI...

“Chi sogna i milioni, chi gioca d’azzardo...”, cantava Rino Gaetano, oramai 44 anni fa, nell’immortale “Ma il cie-lo è sempre più blu”.

Gaetano era uno di quelli che, rompendo gli schemi del perbenismo, raccontava la vita vera, la società reale, con uno sguardo profondamente obiettivo.

In quella canzone, dove descriveva i costumi, le con-traddizioni e i vizi del suo tempo, il cantante calabrese cita-va, dunque, anche il gioco d’azzardo che, all’epoca, era sinonimo di gioco illegale. Gioco illegale che proliferava senza ostacoli.

Al di fuori del circuito, piuttosto ristretto, costituente la rete di raccolta legale del gioco, esisteva infatti un mondo sommerso, tanto vasto quanto ramificato, quale quello delle bische clandestine dove si giocava illegalmente un po’ a tut-to, compresi i giochi ufficiali come il Totocalcio o la scom-messa Tris.

Chi è sui cinquant’anni saprà forse cosa significa gio-care “al picchetto”: si trattava di una modalità di gioco ille-cito, molto in voga negli anni ‘80, praticata nei retrobottega di esercizi pubblici o in circoli privati.

Si trattava di puntare denaro su un ventaglio a scelta tra le partite di calcio di serie A, B e C quotate dall’allibrato-re clandestino.

Un mondo completamente nascosto nel quale scorre-vano fiumi di soldi e in cui sguazzavano usurai in cerca di debitori da spennare o delinquenti che, scommettendo, “lavavano” denaro di provenienza illecita.

Completava il quadro di quegli anni, il noto problema dei videopoker, macchine mangiasoldi che – spesso gra-zie a meccanismi opportunamente modificati – potevano consentire vincite a piacimento di chi era dietro alla loro gestione.

Le vincite potevano essere fraudolentemente pilotate in modo da “inchiodare” il giocatore che, magari esaltato dalla conquista (manovrata) di qualche premio, a forza di inserire monetine, si rendeva inconsapevole finanziatore della malavita.

Per anni, i videopoker hanno operato come “lavatrici” efficienti e discrete consentendo ai clan criminali di elimi-nare agilmente ogni traccia dei loro laidi affari.

Di mezzo, ci andavano, da una parte, i titolari dei

locali pubblici, costretti a subire la prevaricazione di chi si serviva della loro attività per trarne personali guadagni; dall’altra, i giocatori, privati di qualsivoglia garanzia. Insomma, il perimetro esterno alla rete legale del gioco era molto insidioso. L’offerta legale, d’altro canto, non era suffi-cientemente diffusa per costituire un’alternativa efficace.

Abbiamo trovato una descrizione puntuale di questo inquietante quadro in un articolo pubblicato su “Il Corriere della Sera” dell’11 marzo 1980.

Era il tempo del primo scandalo del “calcioscommes-se”: allibratori clandestini offrivano quote appetibilissime su partite di calcio i cui risultati erano preventivamente concordati grazie alla complicità di calciatori e arbitri infe-deli.

Lo scandalo, che si sarebbe peraltro ripetuto nel 1986 sebbene in forma più lieve, fu enorme e per mesi i giornali non parlarono d’altro.

Nel suo pezzo, il famoso giornalista Nestore Morosini

QUANDO IMPERVERSAVA IL GIOCO CLANDESTINOGIOCO CLANDESTINO

Page 13: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.
Page 14: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.

osserva: “lo scandalo delle partite truccate, lungi dall’allon-tanare i clienti, ha polarizzato ancora di più le scommesse clandestine sul campionato. Football e cavalli, unificati da un’abilissima organizzazione, si stanno rivelando un’indu-stria colossale”.

Come a dire, nonostante la vasta inchiesta che in quel momento stava conducendo la Procura della Repubblica di Roma, il business faceva tutt’altro che arre-trare.

“Secondo le stime degli esperti di scommesse sui cavalli – si legge nell’articolo – il gioco clandestino fattura circa il doppio di quello ufficiale. Al sabato, cioè nella gior-nata più ricca, sulla piazza di Milano il giro d’affari degli alli-bratori abusivi è di circa 500 milioni”, una cifra impensabile per gli sportelli dell’ippodromo di San Siro.

Gli abusivi venivano preferiti dagli scommettitori in quanto, non dovendo pagare tasse come le agenzie legali, possono offrire quote superiori.

Passando al calcio, il giornalista spiega che i book-maker illegali si concentrano, come per l’ippica, a Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. “Considerando che i sei centri principali di scommesse sulle partite di cal-cio forniscono un fatturato medio settimanale di 500 milio-

ni (...) e considerando poi che questo fatturato viene aumentato di circa il 120% con le giocate che arrivano da tut-ta Italia, si può calcolare che la ‘schedi-na’ clandestina muova settimanalmente un giro d’affari di 7-8 miliardi di lire in tut-ta Italia”.

Circa le dimensioni del fenomeno, Morosini precisa che in un anno la som-ma complessiva si aggira intorno ai 300-350 miliardi di lire.

Per avere un’idea del fatturato glo-bale del gioco clandestino – spiega – a questa cifra “occorre aggiungere gli incassi per le puntate sui cavalli”.

Il giornalista torna dunque sull’ippi-ca specificando che “nel 1979 gli italiani hanno puntato legalmente oltre 500 miliardi di lire. Raddoppiando questa cifra, si ottiene all’incirca il movimento delle scommesse clandestine”.

Il conto finale è davvero impressio-nante: “aggiungendo una cinquantina di miliardi per puntate su avvenimenti di varia natura, si accerta che l’industria del gioco esentasse fattura circa 1.400 miliardi di lire all’anno”.

Insomma, già più di quarant’anni fa il mercato nero era considerato un’“industria” che sembrava, almeno agli occhi del giornalista, impossibile da debellare.

Secondo Morosini, infatti, “non esi-stono contorni precisi, non esistono movimenti visibili di danaro dai luoghi

delle puntate che possono far intervenire Polizia o agenti di Finanza; le grosse scommesse vengono fatte al telefo-no, a voce, a gesti; i pagamenti sono puntuali e precisi”. Insomma, è l’amara conclusione di questo interessantissi-mo articolo, “l’allibratore clandestino è quasi una persona onesta, un uomo che gode fiducia, che non sbaglia e non sgarra: praticamente è solo un evasore fiscale”.

Il tempo ci ha poi insegnato che la “bestia” non era invincibile: con la bonifica avviata all’inizio del 2000 dall’al-lora Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, in pochi anni il giro clandestino delle scommesse e dei videopoker subì un ridimensionamento davvero consi-stente. Merito della regolarizzazione degli apparecchi da intrattenimento, dell’introduzione delle scommesse a quo-ta fissa nelle ricevitorie e, in generale, della valorizzazione della rete legale di gioco che ha in buona parte soppianta-to l’offerta illegale.

Gli amministratori locali che, oggi, limitano il gioco pubblico con leggi, regolamenti e ordinanze dovrebbero guardare indietro per vedere come stavano le cose prima dell’avvento dell’attuale rete distributiva legale.

Sognare i milioni non deve significare giocare d’az-zardo. n

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS14

Page 15: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.
Page 16: Ric 136 APR-GIU-2019 Layout 1...Il Ricevitore Italianoficiale STS 3 rib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • el.