RIASSUNTO TEORIA CONTABILITA GENERALE E BILANCIO · Modalità di determinazione del reddito e del...

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RIASSUNTO TEORIA CONTABILITA GENERALE E BILANCIO Gestione d’impresa continua e costante nel tempo: criteri di suddivisione e valutazione Criteri di suddivisione: CRITERIO TEMPORALE = determina il periodo amministrativo (intervallo temporale a cui fa riferimento il bilancio). Determinare quali sono e operazioni economicamente attribuibili al periodo amministrativo. Alla fine di ogni P.A. rileviamo processi in corso -> bisogna utilizzare ipotesi di ripartizione dei valori nel tempo ed ipotesi valutative -> passiamo al criterio economico. CRITERIO ECONOMICO = determina l’esercizio (unità economica relativa: individuazione di valori economicamente correlati; valorizzazione degli effetti della gestione: riferimento a uno specifico periodo amministrativo). Il periodo amministrativo può durare 12 mesi o meno di 12 mesi, mai più di 12 mesi. Alcune operazioni sono rilevate nel periodo amministrativo in causa ma non sono economicamente attribuibili a questo; altre sono economicamente attribuibili all’esercizio in corso ma non sono state rilevate nello stesso periodo . -> raggruppare tutte le operazioni economicamente attribuibili a un periodo amministrativo –> determinando l’ESERCIZIO. 3 tipologie di valori: Quantità economica certa: valori oggettivi, senza ipotesi, misurazione oggettiva, avvicinano a concetto di verità, si rilevano durante l’anno; Valori stimati: valori soggettivi, non è possibile misurazione diretta/effettiva, approssimazione concetto verità verificati in futuro, rilevati durante o inizio anno; Valori congetturati: valori soggettivi, ipotesi fondate sulle scelte di gestione, verifica indiretta della congruità del valore, rilevati a fine anno, suddivisione del valore nel tempo. 1.Durante il PA: operazioni di competenza temporale, negli aspetti monetari (incasso) ed economici (cessione/impiego). Possibilità di comparare valori monetari ma non quelli economici. 2.Fine PA: operazioni di competenza economica (individuare e valorizzare i processi in corso; operazioni di integrazione/rinvio). Modalità di determinazione del reddito e del capitale di funzionamento: 1. Apertura dei conti 2. Rilevazione delle operazioni durante il PA 3. Rilevazione di fine periodo: Bilancio della situazione contabile (documento bilanciante, verifica formale) Analisi delle voci di bilancio (congruità valori, individuazione valori necessari per ottenere la competenza economica, coinvolgere funzioni di produzione/logistica, finanziarie, commerciali, organizzative). Inserire i valori di fine periodo nella contabilità (operazioni di integrazione: costi/ricavi o crediti/debiti la cui manifestazione numeraria non è dell’esercizio; operazioni di rinvio: costi/ricavi o crediti/debiti la cui manifestazione numeraria è già avvenuta. Inserire le imposte (D+ imposte; A- debiti tributari) Nuovo bilancio di verifica (dopo le operaz. di rettifica) 4. Chiusura dei conti (costruzione tavole di sintesi: conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario).

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RIASSUNTO TEORIA CONTABILITA GENERALE E BILANCIO

Gestione d’impresa continua e costante nel tempo: criteri di suddivisione e valutazione

Criteri di suddivisione:

CRITERIO TEMPORALE = determina il periodo amministrativo (intervallo temporale a cui fa

riferimento il bilancio). Determinare quali sono e operazioni economicamente attribuibili al

periodo amministrativo. Alla fine di ogni P.A. rileviamo processi in corso -> bisogna

utilizzare ipotesi di ripartizione dei valori nel tempo ed ipotesi valutative -> passiamo al

criterio economico.

CRITERIO ECONOMICO = determina l’esercizio (unità economica relativa: individuazione di

valori economicamente correlati; valorizzazione degli effetti della gestione: riferimento a

uno specifico periodo amministrativo).

Il periodo amministrativo può durare 12 mesi o meno di 12 mesi, mai più di 12 mesi.

Alcune operazioni sono rilevate nel periodo amministrativo in causa ma non sono

economicamente attribuibili a questo; altre sono economicamente attribuibili all’esercizio in corso

ma non sono state rilevate nello stesso periodo . -> raggruppare tutte le operazioni

economicamente attribuibili a un periodo amministrativo –> determinando l’ESERCIZIO.

3 tipologie di valori:

Quantità economica certa: valori oggettivi, senza ipotesi, misurazione oggettiva, avvicinano

a concetto di verità, si rilevano durante l’anno;

Valori stimati: valori soggettivi, non è possibile misurazione diretta/effettiva,

approssimazione concetto verità verificati in futuro, rilevati durante o inizio anno;

Valori congetturati: valori soggettivi, ipotesi fondate sulle scelte di gestione, verifica

indiretta della congruità del valore, rilevati a fine anno, suddivisione del valore nel tempo.

1.Durante il PA: operazioni di competenza temporale, negli aspetti monetari (incasso) ed

economici (cessione/impiego). Possibilità di comparare valori monetari ma non quelli economici.

2.Fine PA: operazioni di competenza economica (individuare e valorizzare i processi in corso;

operazioni di integrazione/rinvio).

Modalità di determinazione del reddito e del capitale di funzionamento:

1. Apertura dei conti

2. Rilevazione delle operazioni durante il PA

3. Rilevazione di fine periodo:

Bilancio della situazione contabile (documento bilanciante, verifica formale)

Analisi delle voci di bilancio (congruità valori, individuazione valori necessari per

ottenere la competenza economica, coinvolgere funzioni di produzione/logistica,

finanziarie, commerciali, organizzative).

Inserire i valori di fine periodo nella contabilità (operazioni di integrazione:

costi/ricavi o crediti/debiti la cui manifestazione numeraria non è dell’esercizio;

operazioni di rinvio: costi/ricavi o crediti/debiti la cui manifestazione numeraria è

già avvenuta.

Inserire le imposte (D+ imposte; A- debiti tributari)

Nuovo bilancio di verifica (dopo le operaz. di rettifica)

4. Chiusura dei conti (costruzione tavole di sintesi: conto economico, stato patrimoniale e

rendiconto finanziario).

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NORMATIVA ITALIANA: 4 livelli:

1.Clausola generale: definisce gli obiettivi generali e la logica di fondo. Indica che il bilancio deve

essere predisposto dagli amministratori i quali ne hanno la responsabilità. Il bilancio è composto

da:

Stato patrimoniale

Conto economico

Rendiconto finanziario

Nota integrativa

Relazione sulla gestione (documento obbligatorio ma non parte integrante del bilancio)

Relazione dell’organo di controllo

Altri documenti volontari.

È il principio superiore agli altri ed è caratterizzato dalla rappresentazione veritiera e corretta e

dalla chiarezza. Gli aspetti rafforzativi della clausola generale sono: l’obbligo di andare oltre la

legge, è un principio di rilevanza, la possibilità di non applicare alcune norme di legge.

Rappresentazione veritiera diversa da quella vera. Riguarda i processi di misurazione oggettiva e i

processi in corso. Presuppone che ci sia: discrezionalità tecnica, competenze tecniche

minime/adeguate, i valori siano congruenti con la situazione economica attuale e futura.

Rappresentazione corretta introduce la chiarezza. Presuppone: rispetto delle norme e dei principi

contabili, comunicazione non deviante delle informazioni, comportamento in buona fede.

Chiarezza collegata alla rappresentazione corretta. È una guida alla

predisposizione/interpretazione del bilancio. Ci permette di capire come si è formato il reddito di

esercizio e il capitale di funzionamento.

La clausola generale è rafforzata dalla completezza informativa che aggiunge ulteriori

informazione non richieste dal codice, ed è una norma di carattere generale ma le singole

problematiche influenzano l clausola generale. Predispone che non è possibile identificare come

caso eccezionale l’inflazione e la perdita. La situazione specifica di un’impresa è il bene specifico.

Introduce una deroga alla norma (criteri di valutazione). Introduce una vincolo di una riserva non

disponibile, disponibile solo a fronte di recupero valore (es. cessione immobilizzazione).

2.Principi generali di redazione del bilancio: definisce le regole applicative generali.

Continuità: il bilancio d’esercizio presuppone che ci sia un’impresa in funzionamento, tutte

le valutazioni devono essere coerenti con le scelte economiche dell’impresa(attuali e

future), senza la continuità cambia l’oggetto del bilancio. Bisogna riportare la continuità

dell’impresa nel suo complesso: andamento perdite, risultati business plan, valore

patrimonio netto < 0, indebitamento eccessivo. Riportare i sintomi emergenti dalle singole

voci di bilancio, cosicché possa definire se è in grado di continuare o c’è sintomo di

difficoltà nella continuità (es. svalutazione parziale/totale).

Prudenza: si riferisce prevalentemente ai criteri di valutazione. Nella normativa italiana è

un principio guida che in qualche modo limita la discrezionalità. Definisce il costo come

criterio base, come valore massimo da attribuire a una certa voce: legame diretto

costo/prudenza. Permette delle eccezioni, ovvero criteri alternativi al costo. Ci induce a

non sopravalutare l’attivo e a non sottovalutare il passivo. Intervallo di valori ragionevoli:

minore attività, maggiore passività. La prudenza è sempre un principio di ordine inferiore

alla rappresentazione veritiera e corretta.

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Prevalenza della sostanza sulla forma: applicabili alla contabilizzazione (operazione) /

rappresentazione (effetti).

Realizzazione: chiamato anche competenza prudenziale in quanto richiama implicitamente

la prudenza e la competenza. Fa riferimenti agli utili realizzati. Un ricavo si ritiene realizzato

all’esecuzione della prestazione (manifestazione esterna). Richiede l’asimmetria valutativa

ovvero nel conto economico in dare i costi realizzati e non realizzati mentre in avere solo i

ricavi realizzati.

Competenza: economica, diversa dalla temporale. Indipendenza variazioni

monetarie/finanziarie. Correlazione tra costi e ricavi. L’acquisto di fattori produttivi genera

un uscita (presente/futura) e quindi un costo potenziale. Generato da ricavi realizzati (costi

effettivi ->CE) o non realizzati (elemento attivo capitale -> SP); la cessione di fattori

produttivi genera un entrata e quindi ricavi potenziali. Generati da costi sostenuti (ricavi

effettivi ->CE) o non sostenuti (elemento passivo capitale -> SP). La competenza è vista al

ribasso a causa della prudenza e della realizzazione.

Competenza e prudenza: informazioni sulla solvibilità del cliente. Rilevare svalutazioni.

Questo principio si applica anche ai componenti positivi (rettifiche componenti positivi).

Individualità valutativa: rischio indiretti (chiarezza/prudenza). Evitare compensazioni.

Continuità valutativa: per favorire la comparabilità nel tempo, per evitare politiche di

bilancio, il bilancio d’esercizio in continuità per tutta la sua vita. Possibili deroghe per casi

eccezionali come l’ingresso di un nuovo gruppo o cambiamento radicale caratteristiche

bene. Introduce l’obbligo informativo di informazione nella nota integrativa.

3.Principi specifici di predisposizione e rappresentazione del bilancio/criteri di valutazione:

definisce regole applicative specifiche

4.Principi contabili: principi operativi da utilizzare per la predisposizione del bilancio, sono un

insieme di tecniche/procedure/criteri che servono per:

la contabilizzazione delle operazioni;

la valutazione delle singole voci di bilancio;

dare indicazioni sulla rappresentazione del bilancio.

In Italia sono 28 e sono predisposti dall’OIC: organizzazione italiana contabilità. Quelli

internazionali sono: 48 principi contabili (25 IAS, 16 IFRS), frame work, management commentary.

Predisposti da IASB. Possono essere:

Civil low (Italia): ruolo di supporto alla regolamentazione; ruolo subordinato.

Common low (UK): ruolo primario, paesi in cui assume rilevanza la giurisprudenza.

I principi OIC hanno la funzione integrativa della norma di legge; interpretativa; si supporto

operativo (scelte operative).

Criteri generali SP e CE

La struttura/forma dello SP e CE è rigida e vincolata: le voci devono essere iscritte separatamente

e nell’ordine indicato per ragioni di chiarezza e comparabilità nel tempo. La struttura riguarda i

criteri di aggregazione dei valori, mentre la forma è la modalità con cui espongo i valori che ho

aggregato con i criteri precedenti (forma scalare, sezioni contrapposte, sezioni sovrapposte). Ci

sono delle eccezioni per quanto riguarda il rispetto della chiarezza, che permette di modificare le

tavole per raggiungerla. Eccezioni:

Facoltà di suddividere le voci precedute da numeri arabi;

Facoltà di raggruppare le voci precedute da numeri arabi;

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Obbligo di aggiunta di voci;

Obbligo di adattamento delle voci.

Comparabilità: è un obbligo di indicare i valori di due anni. Quindi i valori devono essere

comparabili, ovvero avere la possibilità di intervenire sui valori dell’anno precedente. In caso di

non comparabilità bisogna indicarlo nella nota integrativa.

Divieto di compensi di partite: divieto di ordine generale. Esempi di valori compensativi: fondi,

rimanenze finali, ricavi e costi al netto di abbuoni, sconti, resi...

STATO PATRIMONIALE

Struttura: criteri classificazione voci

Forma: sezioni contrapposte

Criteri di classificazione dell’attivo:

1.Modalità di partecipazione delle condizioni patrimoniali al processo produttivo:

Attività fisse -> condizioni patrimoniali che rimangono in azienda per più tempo;

Attività circolante -> condizioni patrimoniali che rimngono in azienda per poco tempo.

2.Destinazione economica: criterio privilegiato

Immobilizzazioni -> condizioni patrimoniali che non possono nel breve periodo essere

economicamente distolte dal processo produttivo;

Disponibilità -> condizioni patrimoniali destinate al consumo o alla vendita.

3. Finanziario:

Attività/Passività non correnti (consolidate): > 12 mesi -> medio/lungo;

Attività/Passività correnti : < 12 mesi -> breve.

Criteri di classificazione del passivo:

1.Classificazione fondata sulla natura/origine: passività o soggetto;

Criterio finanziario (debiti);

Per alcune voci non si conosce la causa generatrice (da indicare nella N.I.).

2.Non vengono indicati i fondi rettificativi dell’attivo;

3.Indicazione separata/autonoma del patrimonio netto:

Passività senso stretto;

Patrimonio netto.

Analisi aggregati ATTIVO:

A. Crediti v. soci per versamenti...: riferimento a costituzione dell’azienda, aumenti di CS,

quote sottoscritte da liberare in denaro.

B. Immobilizzazioni: 3 tipologie, investimenti durevoli...

C. Attivo circolante: 4 sottoraggruppamenti, investimenti/attività non durevoli...

D. Ratei e risconti attivi: riferimento a 2 o più periodi, tempo come unico criterio di

ripartizione

Analisi aggregati PASSIVO:

A. Patrimonio netto:

I. Capitale sociale: valore nominale, riduzione per perdite/rimborsi, aumento per

nuove sottoscrizioni

II. Riserva sovrapprezzo azioni: a fronte di aumento di capitale, anche in sede di

costituzione, riserva capitale

III. Riserva rivalutazione: ridefinizione valore attività volontaria o per leggi specifiche,

riserva capitale

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IV. Riserva legale: 5% del CS, obbligo di ripristino, riserva di utili

V. Riserva statutaria: riserva utili

VI. Altre riserve: riserva utili, riserva capitale, riserva fusione, riserva straordinaria...

VII. Riserva operazioni di copertura flussi finanziari

VIII. Utili/perdite portati a nuovo

IX. Utili/perdite d’esercizio: collegamento CE

X. Riserva negativa per azioni proprie: acquisto azioni proprie -> rimborso soci, max

20% del CS.

B. Fondi rischi e oneri: 4 tipologie, perdite e debiti futuri natura determinata

C. TFR: debito certo alla data di bilancio, remunerazioni differite

D. Debiti: classificazione secondo origine con riferimento alla natura giuridica rapporto

E. Ratei e risconti passivi.

CONTO ECONOMICO

Struttura: criterio di classificazione delle voci -> natura fattori

Forma: sezioni contrapposte o scalare

Classificazione secondo:

Natura fattori Destinazione fattori

Legame diretto tra rilevazione contabile e

CE

Legame indiretto tra rilevazione contabile e CE

perché assume rilevanza la destinazione del

fattore

Non servono ipotesi di ripartizione dei

valori

Servono delle ipotesi di ripartizione dei valori

Maggiore oggettività Maggiore soggettività

Specifica capacità informativa

Analisi aggregati:

A. Valore della produzione: valore dell’attività complessivamente svolta dall’impresa

indipendentemente dalla sua destinazione (nel mercato, nel magazzino, interni all’impresa,

altri ricavi)

B. Costi della produzione: valore complessivo dei fattori produttivi utilizzati dall’impresa nel

processo produttivo (tutti i costi correlati al valore della produzione): acquisti, servizi,

godimento di beni di terzi, costi del personale, ammortamento, rimanenze di materie

prime e merci, accantonamenti, oneri diversi di gestione.

Valore – Costi della produzione (A – B)

C. Proventi oneri finanziari: valori che si riferiscono a investimenti di natura patrimoniale

(investimenti finanziari) e al costo associato alla disponibilità di risorse finanziarie

D. Rettifiche di valore attività e passività finanziarie: valori derivanti dalle valutazioni di fine

periodo (rivalutazioni, svalutazioni, imposte).

E. Proventi e oneri straordinari: cancellati dal D.LGS 139/15 bilancio 2016

Risultato prima delle imposte (A – B +-C +- D +- E)

22. Imposte sul reddito d’esercizio

23. Utile/perdita d’esercizio.

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RENDICONTI FINANZIARIO

Indica le cause di variazione delle disponibilità liquide relative al periodo di bilancio. La tavola non

è regolamentata dal codice civile, ma dall’OIC n. 10 che fornisce lo schema di riferimento e le

regole applicative.

Ha una forma scalare, sequenza vincolata nell’ordine flussi, divieto compensi fra partite,

facoltà/obbligo di suddividere/raggruppare/aggiungere/modificare voci. Contiene flussi monetari.

Composizione:

A. Attività operativa/Gestione reddituale: operazioni di acquisto/trasformazione/vendita beni

e servizi e flussi connessi ad altri elementi reddituali (interessi pagati/incassati, imposte

pagate, dividendi incassati).

B. Attività di investimento: uscite per acquisto imm, entrate per vendita imm, uscite/entrate

per acquisto/vendita attività finanziarie non immobilizzate.

C. Attività di finanziamento: entrate per nuovi finanziamenti, uscite per rimborso

finanziamenti, entrate/uscite per aumenti/rimborsi capitale, uscite per dividendi distribuiti.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Regole operative/applicative per l’attribuzione dei valori alle voci di bilancio. Criterio base: COSTO

(valore massimo/di riferimento). Eccezioni: rappresentazione veritiera e corretta.

Capitalizzazione costi: portare costi da CE a SP. Il valore capitalizzato è oggetto di ammortamento

negli anni successivi. Capitalizzare valori non correnti con le caratteristiche di costruzione interna

ha effetto di: migliorare solo contabilmente il risultato economico, penalizzare il reddito degli

esercizi futuri.

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

Problemi valutativi immobilizzazioni

1.Determinazione valore originario: prima iscrizione, costo di acquisto (+ oneri accessori) o costi

di produzione (costi imputabili al bene fino al suo utilizzo, costi dell’area produttiva).

2.Modificazione valore originario:

Ammortamento: processo attraverso il quale si effettua la suddivisione del costo di una

immobilizzazione sulla sua durata economica. -> piano di ammortamento: composto da 4

elementi:

-valore originario

-valore recupero: recuperabile se si verificano 3 condizioni: valore di recupero ingente,

ragionevolmente determinabile, elevata probabilità di manifestazione di questo valore.

-durata economica: esprime il periodo conveniente di utilizzo del bene, deve considerare

una serie di elementi interni ed esterni dell’impresa.

-criterio di suddivisione/ripartizione nel tempo: criteri aritmetici (quote costanti,

crescenti,decrescenti); criteri funzionali/gestionali (differente modalità/beneficio utilizzo

tempo).

Valori da ammortizzare solo se utilizzazione limitata nel tempo. (es. no terreni ->

utilizzazione illimitata).

Ammortamento sistematico: da effettuare sempre, coerente con le scelte gestionali, deve

esistete piano ammortamento. Possibilità modifica piano ammortamento con criteri di

ripartizione e durata economica.

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Svalutazione: verifica la congruità di valore di bilancio a chiusura dell’esercizio. Cause

svalutazione: obsolescenza non prevista, cambiamenti condizioni mercato, vendita

imminente... Si riferisce al valore economico immobilizzato.

Rivalutazione: ripristino valore, successiva a una svalutazione, quindi per mancati

presupposti della svalutazione, ripristino massimo valore originario. Bisogna tenere conto

dell’utilizzo bene tra la precedente svalutazione e il ripristino valore. Rivalutazione

monetaria: leggi specifiche, perdita valore moneta; Rivalutazione economica:

volontaria/autonomia, speciale ragione, funzione alla rappresentazione veritiera e corretta,

operazione rara, ragioni in N.I.

Costi manutenzione, riparazione, ammodernamento:

Manutenzione: attività finalizzate a mantenere la funzionalità dell’immobilizzazione;

Riparazione: attività finalizzate a ripristinare la funzionalità dell’immobilizzazione;

Ammodernamento: attività finalizzate a migliorare la funzionalità dell’immobilizzazione.

Leasing finanziario ≠ operativo (noleggio)

Trasferimento della maggior parte dei rischi e dei benefici legati al bene l locatario. Possibilità di

riscatto del bene a scadenza del contratto.

Dimensione giuridica: locatore (proprietario bene), locatario (utilizzatore);

Dimensione economica: locatore (finanziatore), locatario (utilizzatore).

Metodo contabilizzazione:

Metodo patrimoniale (canoni)(forma) Metodo finanziario (sostanza)

Pagamento canoni contabilizzati per competenza

in CE

Iscrizione immediata a SP al momento della

disponibilità

Iscrizione bene SP solo a fronte di riscatto Iscrizione a SP del debito vs società leasing

Ammortamento valore riscatto su durata

economica residua

Ammortamento del valore originario sulla

durata economica del bene

Attribuisce maggiori costi agli anni di durata del

contratto di leasing

Più coerente con il principio della

rappresentazione veritiera e corretta

Contabilizzazione in bilancio con questo metodo

per l’Italia.

Fornire informazioni connesse a questo

metodo in nota integrativa.

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

Sono imm. Intangibili. Problematiche valutative analoghe alle materiali: valore originario,

ammortamento, svalutazione. Non è possibile effettuare la rivalutazione per la presenza di costi

impianto/ampliamento e avviamento. È un’area critica del bilancio -> maggiori difficoltà

valutative.

Per essere iscritti in bilancio è necessario:

Sostenere un costo (produzione/acquisto)

Riconoscimento dell’esistenza dell’utilità pluriennale -> è richiesta una valutazione

prospettica

Autonoma identificabilità (ad eccezione dell’avviamento).

Divise in 3 tipologie:

Oneri pluriennali (costi capitalizzati): iscrizione con il consenso del collegio sindacale,

introduzione di un vincolo alla distribuzione dell’utile, obbligo di contabilizzazione al

verificarsi delle condizioni legate all’utilità pluriennale. Sono: costi impianto e ampliamento

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(tutti costi legati alla costituzione dell’impresa), costi di sviluppo (capitalizzabili se si

verifica: identificabilità attività, fattibilità tecnica/finanziaria/ economica). Ammortamento

sulla base vita utile (durata economica). Durata massima 5 anni.

Immobilizzazioni in senso stretto: diritti brevetto industriale e di utilizzazione opere

ingegno (insieme di conoscenze sfruttabili in via esclusiva da un’impresa a seguito di un

riconoscimento giuridico, ammortamento su durata teorica massima la quale coincide con

la durata della copertura giuridica); concessioni( utilizzo/sfruttamento/gestione bene

pubblico o demaniale),licenze (svolgimento di specifiche attività o utilizzo di specifici beni,

privati o pubblici),marchi (segni distintivi di un prodotto o dell’impresa stessa,

contabilmente è uguale ai brevetti) e diritti simili (tutto il resto, es. know how).

Avviamento: esprime la capacità di un impresa di produrre redditi in misura superiore al

valore medio del settore attività, risorse intangibili. Iscrizione subordinata al consenso del

collegio sindacale. Vietata contabilizzazione avviamento interno. Ammortamento sul

periodo di estensione dei benefici, durata max 10 anni. IAS/IFRS l’avviamento non è

ammortizzato ma soggetto a valutazione annuale.

Altre immobilizzazioni (categoria residuale): costi legati agli incrementi di beni di terzi non

autonomi, software.

INVESTIMENTI FINANZIARI

Due raggruppamenti: immobilizzazioni (immobilizzazioni finanziarie); circolante (attività finanziarie

non immobilizzate e disponibilità liquide).

Tipologia:

Partecipazioni: quote capitale in un’altra impresa:

Imprese controllate: > 50%

Imprese collegate: > 20% (non quotate); >10% (quotate)

Imprese controllanti: partecipazione società controllante

Imprese sottoposte al controllo delle controllanti

Altre imprese: < 10%

Crediti: prestiti concessi ad altre imprese

Titoli: quote di debito di un’altra impresa/entità

Strumenti finanziari derivati: strumenti di copertura dei rischi/strumenti speculativi.

Disponibilità liquide.

Criteri di classificazione: dipende dalla motivazione d’acquisto -> criterio gestionale. Destinazione

economica:

Immobilizzazioni finanziarie (B): investimenti duraturi stabili;

Attività finanziarie (C): investimenti temporali o destinati alla vendita.

Criteri di valutazione:

Criteri generali -> costo acquisto/costo ammortizzato: titoli (B/C), altre partecipazioni

(B/C), partecipazioni imprese controllate e collegate (B/C).

Svalutazioni immobilizzazioni;

Partecipazioni immobilizzate -> metodo patrimonio netto: partecipaz. imprese controllate

e collegate (B).

Attività finanziarie -> costo acquisto + svalutazione;

Strumenti finanziari derivati (B/C) -> fair value.

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Immobilizzazioni finanziarie: criterio del costo -> costo acquisto + oneri accessori. Svalutazione se

durevoli/duraturi. Rivalutazione a fronte solo di precedenti svalutazioni.

Svalutazione duratura: quando è associata a cause o ragioni economiche gravi (non rimuovibili nel

breve periodo). Cause interne (es. incapacità di adattamento al mercato...), cause esterne (es.

perdita di quote di mercato).

Attività finanziarie: riferimento al costo acquisto e al valore presumibile realizzazione.

Svalutazione sempre obbligatoria. Obbligo immediato rivalutazione se vengono meno le cause

della svalutazione. Il valore presumibile di realizzazione è il valore mercato di riferimento

intervallo temporale (no 31/12).

Costo ammortizzato: distribuire la differenza tra valore iniziale (acquisto) e valore finale (di

rimborso) sulla durata del titolo utilizzando il tasso di interesse effettivo e non quello nominale.

Metodo del patrimonio netto: Permette di collegare il valore della partecipazione della

controllante alla dinamica del patrimonio netto della controllata/collegata. Presupposto legame

duraturo. È l’unico consigliato dai principi contabili. Modificazione del valore della partecipazione

a fronte di tutte le variazioni del PN della controllata/collegata. Variazioni: utili, perdite, dividendi.

Facoltà applicazione bilancio individuale, frazione del PN risultante dall’ultimo bilancio

corrispondente alla quota partecipativa, la data corrispondente al bilancio della controllante,

bilancio con riferimento temporale di 3 mesi (controllata), obbligo per la controllata di effettuare il

bilancio alla data di chiusura della controllante.

Obbligo normativo partecipazioni immobilizzate in società controllate e collegate: (in Nota

Integrativa) giustificare la differenza positiva tra valore di bilancio e...

a) Valore derivante applicazione metodo del patrimonio netto -> caso predisposizione

bilancio consolidato;

b) Frazione PN emergente bilancio società controllata/collegata -> caso predispos. bilancio

non consolidato.

CREDITI

Tipologie:

Clienti (cambiali attive)

Gruppo (imprese controllate/collegate/controllanti/sottoposte a controllo delle

controllanti)

Stato (crediti tributari, imposte anticipate)

Altri.

Derivano da crediti di funzionamento (attivo circolante) o finanziamento (immobilizzazioni).

Criterio gestionale/destinazione, criterio subordinato/finanziario.

Crediti classificati nelle immobilizzazioni -> importi esigibili entro l’esercizio successivo;

Crediti classificati nell’attivo circolante -> importi esigibili oltre l’esercizio successivo.

Estinguibilità in senso economico come effettiva realizzazione

Tutti i crediti sono esposti al netto dei fondi rettificativi. Rischi di credito (possibilità di incasso), di

cambio (oscillazioni tasso di cambio). Valutazione crediti secondo criterio del costo ammortizzato.

Fattore temporale: attualizzazione -> Va: C / (1+i)t -> differenza interessi attivi impliciti, vanno

attribuiti per competenza ai periodi amministrativi. Applicazione quando tassi di interesse espliciti

≠ quelli di mercato. Costo ammortizzato solo per effetti rilevanti. Solo per crediti/debiti > 12 mesi.

Suddivisione/articolazione crediti in funzione grado di rischio:

1. Crediti normale esigibilità -> iscritto in bilancio al valore nominale, valutazione sintetica;

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2. Crediti dubbia esigibilità -> attivazione fondo svalutazione crediti, valutazione analitica;

3. Crediti inesigibili -> eliminazione del credito, valutazione analitica.

RIMANENZE

Valori comuni a due o più esercizi, sono espressive di operazioni di trasformazione o di vendita

non concluse alla data di bilancio. I valori economici esprimono asincronia temporale tra la

manifestazione dei costi e dei ricavi.

1. Materie prime: beni destinati trasformazione fisica: materie sussidiarie, materie di

consumo.

2. Prodotti in corso di lavorazione: beni intermedi processo produttivo: semilavorati;

3. Lavori in corso su ordinazione: costruzione a seguito di una commessa esterna, periodi

medio-lunghi.

4. Prodotti finiti: beni prodotti internamente e destinati alla vendita: merci.

Criteri di valutazione:

Costo: rinvio al futuro di costi sostenuti; rinvia l’utile in corso di formazione alla

conclusione del processo; non permette un adeguata correlazione tra costi e ricavi;

Ricavo netto previsto: anticipazione dei ricavi attesi al netto dei costi da sostenete; anticipa

l’utile in corso di formazione; stima costi futuri /ricavi; applicabile solo ai prodotti finiti;

Scissione del margine in corso di formazione: criterio di suddivisione tra i periodi intermedi

del margine atteso (valori in corso su ordinazione); considera in modo esplicito

l’avanzamento del processo produttivo; applicabile per prodotti finiti e lavori in corso;

stima costi futuri/ricavi/criteri di misurazione dell’avanzamento del processo produttivo;

adatto per commesse pluriennali.

Valutazione beni fungibili e non fungibili:

Costo specifico: valutazione al costo sostenuto per il bene;

Costo medio ponderato: metodo di valutazione costo medio periodo, costo medio

acquisto, costo medio progressivo;

Fifo: first in first out, valutazione ai prezzi più recenti;

Lifo; last in first out, valutazione ai prezzi meno recenti:

o Lifo a scatti: prima applicazione -> valutazione quantità rimanenze al CMP acquisto

periodo; applicazioni successive -> q invariate(valore uguale iniziale), q crescente

(incremento quantità valutato al CMP), q decrescenti (decremento viene portato a

riduzione degli ultimi incrementi).

Costo corrente: metodo di controllo, valutazione ai valori di fine periodo, utile valore

presunto realizzato.

ATTIVITA’/PASSIVITA’ DA VALUTA

MONETARIE: presupposto è un incasso/pagamento futuro con importi determinabili. Stima

utile/perdita presunta (operazione aperta al 31/12) o effettiva (operazione chiusa -> rilevazione

incasso/pagamento). Data origine (contabilizzazione al tasso di cambio a pronti del giorno di

riferimento); fine periodo (valutazione operazioni aperte da valorizzar al tasso di cambio a pronti

alla data di chiusura -> perdite/utili presunte).

NON MONETARIE: immobilizzazioni e voce circolante. Data origine (cambio a pronti data

operazione); fine periodo (variazione tassi cambio come uno degli elementi da considerare per

l’eventuale svalutazione).

Page 11: RIASSUNTO TEORIA CONTABILITA GENERALE E BILANCIO · Modalità di determinazione del reddito e del capitale di funzionamento: 1. Apertura dei conti 2. Rilevazione delle operazioni

FONDO RISCHI E ONERI

Copertura di perdite a debito. Sono diversi dalle riserve: fondi (si costituiscono/modificano in sede

di determinazione dell’utile); riserve (si costituiscono/modificano in sede di destinazione

dell’utile). Presupposto base è la passività potenziale -> riferimento ad eventi futuri

probabili/possibili/remoti.

FONDO RISCHI: costituiti a fronte di rischi di futura manifestazione ma la cui competenza è

dell’esercizio in chiusura e di esercizi passati.

FONDO ONERI: fondi costituiti a fronte di costi di competenza dell’esercizio ma con

manifestazione numeraria futura.

Manifestazione eventi valore Data sopravvenienza

Fondo rischi Incerta Incerta Incerta

Fondo oneri Certa Incerta Incerta

Credito Certa Certa Certa

NOTA INTEGRATIVA

Parte integrante del bilancio, insieme a CE, SP e RF. Informazioni che contribuiscono alle finalità

del bilancio: rappresentazione veritiera e corretta, chiarezza. È previsto un contenuto minimo.

Contiene informazioni fondamentali ed informazioni subordinate (legate ad alcuni eventi, derivano

da altri articoli del cc).

Informazioni fondamentali:

Criteri di valutazione;

Variazione e composizione voci di bilancio (modalità di formazione);

Motivazione alla base di alcune scelte valutative;

Informazioni integrative su alcune voci di bilancio;

Effetti concessi a elementi specifici;

Prospetti specifici;

Informazioni sulle parti correlate;

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio:

o Fatti che influiscono sui valori di bilancio (es. crediti non incassabili);

o Fatti che non influiscono sui valori di bilancio, ma sono relativi a condizioni già

esistenti (es. impianto incendiato);

o Fatti relativi a valori non esistenti alla data di chiusura (es. nuovo investimento

rilevante).

Proposta di destinazione dell’utile/copertura delle perdite;

Fair value strumenti finanziari.

RELAZIONE SULLA GESTIONE

Documento che correda il bilancio, è obbligatorio ma non è parte integrante del bilancio.

Contiene:

informazioni di ordine generale: collegare i risultati economici con il contesto di

riferimento: andamento economico dell’impresa a livello complessivo e nei singoli settori

in cui opera; panoramica dei rischi e delle incertezze caratterizzanti l’impresa; ulteriori

informazioni in funzione della complessità dell’impresa (dimensione, indicatori);

informazioni specifiche: attività di ricerca e sviluppo; rapporti con imprese di gruppo; azioni

proprie e partecipazioni nella controllante; evoluzione prevedibile della gestione; strumenti

finanziari.

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SEMPLIFICAZIONI DELLE PICCOLE-MICRO IMPRESE

Facoltà RF e RG;

SP e CE semplificato;

Agevolazione criteri di valutazione: no costo ammortizzato, no fair value;

Parametri dimensionali:

voci piccole micro

Fatturato 8,8 ml 350.000

Attivo 4,4 ml 175.000

Dipendenti 50 5

Possibilità utilizzo semplificazioni nel primo esercizio oppure quando per due esercizi

consecutivi non soddisfa due almeno due parametri; semplificazioni da abbandonare dal

secondo esercizio se supero due parametri.

IMPOSTE

Differenti tra normativa civilistica e tributaria. Finalità:

Codice civile -> bilancio d’esercizio, determina il reddito lordo che è di competenza

economica, che a sua volta determina l’imposta di competenza (imposte

differite/anticipate);

TUIR -> base imponibile, determina le imposte dovute/correnti.

Base di riferimento per la determinazione della base imponibile è il reddito lordo di bilancio.

Differenze:

Momento in cui si rileva per competenza un valore (bilancio);

Momento in cui quel valore è fiscalmente rilevante.

Le imposte sono:

a) Correnti: imposte dovute con effetti monetari -> Dichiarazione redditi;

b) Differite/anticipate: derivanti da differenze temporanee tra normativa civilistica e

tributaria;

c) Competenza: imposte da iscrivere a bilancio secondo i criteri civilistici.

Imposte competenza = correnti +- differite/anticipate.