Riassunti Di Sociologia Generale Dal Libro "Corso Di Sociologia", Bagnasco

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    RIASSUNTO DI SOCIOLOGIA

    CAPITOLO 1 (LE SOCIETA PREMODERNE)

    Cacciatori raccoglitori : Societ basate sulla raccolta (donne) e sulla caccia (uomini).Prevalentemente nomadi, senza capo a parte che per difendere il territorio. Figura di valore:sciamano che era capace di cacciare gli spiriti.

    Coltivatori- orticoltori : Con loro si ebbe linnovazione della coltivazione. Non pi nomadi, mastabiliti in un territorio, fino a quando tale terreno aveva le risorse disponibili. Le aree si allargano

    sempre di pi quindi nascono le guerre. A tal punto la coltivazione spettava alle donne, mentre gliuomini si dedicavano ad attivit militari. Il capo di queste societ spesso un capo militare.

    Pastori: Con queste societ nacque laddomesticamento degli animali, quindi luomo ebbe picontrollo dei processi naturali. Poche erano le societ che vivevano di solo allevamento.Molte praticano anche forme di coltivazione e altre praticano forme di baratto con societ dicoltivatori.

    Agricoltori: Con loro nasce una innovazione tecnologica importantissima, laratro.Laratro va a sostituire le zeppe e i badili dei coltivatori, che scavavano la terra tropposuperficialmente. Laratro, oltre a essere molto pi veloce, soprattutto quando cominciarono a farlotrainare da animali, permise che un terreno riuscisse a dare una quantit di prodotto fino a 40 voltesuperiore a prima. Lagricoltura incomincia a produrre un surplus, ossia pi prodotti alimentari diquelli che si hanno bisogno.

    Feudalesimo : Con la caduta dellimpero Romano, tutto cambia. Le citt si spopolano, lapopolazione si disperde nelle campagne, gli scambi via male non sono pi possibili perch infestatodi pirati. In risposta a tutti questi processi, nasce il feudalesimo.Il feudo un pezzo di terreno sulla quale comanda un signore feudale, chiamato feudatario.Questo feudatario spesso un cavaliere che ha il compito di proteggere il sovrano che a sua voltagli da il terreno. Ogni feudatario, poi amministra e gestisce la sua terra e gli schiavi che ci vivonosopra a suo piacimento.Questa economia, chiamata economia curtense un economia chiusa perch riesce a mantenersi inmoto autosufficiente.

    CAPITOLO 2 (LE ORIGINI DELLA SOCIETA MODERNA IN OCCIDENTE)

    La nascita del capitalismo : Il capitalismo va a sostituire il feudalesimo. Formato dai detentori delcapitale (fabbriche, macchinari), e dai lavoratori, che prestano la loro forza lavoro in cambio di unsalario.Karl Marx da una definizione di Capitalismo che si pu dividere in 4 elementi:

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    - Il capitalismo un economia di scambio, in particolare una economia monetaria- Sul mercato non si scambiano soltanto merci, ma anche prestazioni lavorative tra i capitalisti

    e i proletari- Gli obbiettivi dei capitalisti sono quelli di accumulare profitto come fine in se, e nel suo

    reinvestimento.

    - Lorganizzazione della produzione deve essere fondata su criteri di razionalit economica.Cos il capitalismo si espande in tutti i settori:

    Agricoltura : Per effetto delle esigenze di equipaggiamento degli eserciti, la domanda di panni dilana aumenta, quindi si ha bisogno di pi territori adibiti al pascolo, non avendoli si recintano quellicivici. Cos facendo i contadini pi poveri, non potendo pi alimentare il loro bestiame, sonocostretti o a vendere i territori e a prestare lavoro, oppure a emigrare.Cos la piccola nobilt terriera e i contadini benestanti, affittano o acquistano le terre abbandonate,trasformandosi in capitalisti agrari. La differenza tra i feudatari e i capitalisti agrari, era chequestultimi aveva interesse a introdurre innovazioni tecnologiche nella coltivazione peraumentarne la produzione. Nasce cos lagricoltura moderna.Attivit mercantili: Anche qui, nasce il capitalismo mercantile; mercanti e banchieri avevanoaccumulato molto denaro e quindi potevano concedere prestiti a principi e re.Inoltre nacque il lavoro a domicilio: I mercanti giravano per i villaggi con materie prime e qualcheattrezzo, e distribuivano il tutto nelle case, contadine, ripassando poi a prendere il lavoro finito incambio di una somma di denaro.

    Artigianato : Alcuni artigiani riescono a espandere la loro bottega, prendendo altri lavoratori, e cosfacendo assicurano ai mercanti una produzione costante e abbondante. Alcuni artigiani si sonotrasformati cos in imprenditori industriali di stampo capitalistico.

    Tutto questo nacque grazie allo spirito del capitalismo .Un imprenditore che segue lo spirito del capitalismo un imprenditore razionale, che non orientato al consumo, vizi e piaceri, ma orientato allaccumulazione del profitto, per il suoreinvestimento nellimpresa.

    Per Weber lo spirito capitalistico si formato grazie alla religione, in particolare alle setteprotestanti influenzate da Calvino, e pi in particolare dal dogma della predestinazione . (ossia dioa stabilito chi si salver e chi no). Quindi gli uomini, con la paura di questo dogma cercavano unavita terrena senza ozi vizi e piaceri.

    La nascita dello stato moderno : Nello stato feudale, dominava la dimensione locale.Ogni feudatario, proprietario di un terreno, deteneva il potere sul suo territorio.Le guerre per i feudatari erano allordine del giorno, perch si cercava di conquistare nuovi territori.Si continu cos fino a quando, grazie alle guerra, al gioco diplomatico e ai matrimoni, non emerseun potere in grado di sottomettere gli altri, si cre in pratica una unificazione dei territori .Si venne a creare cos un monopolio della violenza legittima ( Max Weber), vale a dire il dirittoesclusivo di usare la forza da parte del sovrano.Questo processo di unificazione/pacificazione fra i territori, permise di creare grandi eserciti dipersone bene addestrate. Le spese militari, per, a volte riuscivano a raggiungere anche il 70% delbilancio dello stato.

    Cos si cre anche un monopolio fiscale . Le somme da spremere ai contribuenti vengono decisedallo stato, i funzionari hanno ora uno stipendio fisso, che non dipende pi da quanto riescono aspremere dai contribuenti, e vengono sottoposti a delle norme astratte.

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    Parallelamente nasce anche un monopolio monetario , nato dallesigenza di avere una monetaunica, per facilitare gli scambi. Cos lo stato si prese il diritto del conio della moneta.Infine nacque anche un monopolio della giustizia : farsi giustizia da soli non pi consentito, ma compito dello stato decidere chi ha torto e chi ha ragione.

    Individualismo: Con la nascita dello stato moderno nasce anche lindividualismo.Lindividuo non viene pi solo apprezzato per le caratteristiche che lo rendono uguale ai menbri dlsuo gruppo, ma viene apprezzato per le proprie caratteristiche.Cos in campo religioso, la religiosit individuale prende il sopravvento su quella della chiesa, oraquello che conta il rapporto diretto tra individuo e divinit.In campo economico, si ha il pieno diritto di disporre di propriet individuali.

    Razionalismo: Accanto allindividualismo, nasce anche il razionalismo, la ragione diventa uno deivalori sociali dominanti.Alla fede si sostituisce la ragione, alla quale gli esseri umani possono fare affidamento per decidereil proprio destino. Questo permette di guardare la realt umana come una realt oggettiva, nondominata da divinit, e da magie e quindi completamente manipolabile.

    I sociologi utilizzano diversi modelli per descrivere le caratteristiche della nascita dello statomoderno:

    I l modello evoluzionistico : secondo questo modello, (massimo esponente Spencer) le societ sievolvono come gli animali.Come un piccolo animale, anche lembrione di uno grosso formato da poche parti, ma pi crescelanimale, pi le parti si moltiplicano e differenziano. Cos avviene anche per le societ: quanto lasociet piccola, formata da poche parti con poche differenze, ma con laumento dellapopolazione, le divisioni e suddivisioni diventano sempre pi marcate.

    I modelli dicotomici : Questi modelli, si preoccupano di pi di descrivere le dimensioni delcambiamento pi che spiegarne le cause.Il primo modello dicotomico stato sviluppato da Maine.Secondo Maine le leggi che regolano i rapporti tra gli uomini si posso distinguere in due classi: lostatus e il contratto . Le prime traggono origine dalla famiglia, o tra padrone e schiavo, dove cisono dei diritti e doveri reciproci.Alla seconda categoria appartengono le leggi che si istaurano liberamente tra individui, quandostipulano tra loro un contratto. Per Maine questo tipo di leggi, nelle societ moderne va sempre di

    pi a sostituire quelle di status, anche nella famiglia.Il secondo modello quello di Durkheim . Lui si chiede perch lindividuo da un lato diventasempre pi autonomo, mentre dallaltro sempre pi dipendente.Questo perch nelle societ premoderne (meccaniche) non cerano lindividualit e le differenze,quindi tutti erano uguali. Al contrario nelle societ moderne, (societ organiche) grazie allavventodella divisione del lavoro, ognuno si differenzia dagli altri, e quindi si tutti dipendenti dagli altri.Lultimo modello dicotomico preso in considerazione quello di Tonnies che da un significatodiverso a meccanico e organico. Per lui organica la comunit, la famiglia. Secondo lui nellacomunit gli individui vivevano tranquilli e pacifici gli uni accanto agli altri. Con lavvento delleSociet moderne (meccaniche) gli individui restano separati nonostante i fattori che li uniscono.

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    Se si parla di una famiglia, quindi di un gruppo sociale relativamente piccolo, allora linterazionesociale sar diretta (si parla faccia a faccia, con gesti e le informazioni sono scambiate con una altavelocit). Se si parla invece di una azienda, quindi un gruppo grosso, allora linterazione si svolgesia in modo diretto (fra colleghi) , che in modo indiretto ( ordini, scritti).

    Sempre riguardo alla dimensione del gruppo, si possono notare anche altre caratteristichefondamentali:Un gruppo di due persone ( diade) ha una caratteristica molto importante, se un membro decide diuscire dalla relazione, il gruppo scompare.Anche le triadi (gruppi di tre persone) hanno delle caratteristiche molto importanti: Se due membridel gruppo hanno una controversia, il terzo membro spesso funziona da mediatore, permette dirisolvere queste controversie.

    Unaltra caratteristica fondamentale dei piccoli gruppi e che nei gruppi pari, ci sono sempre picontroversie che in quelli dispari.

    Un carattere importante del gruppo il suo grado di completezza , ossia il rapporto fra i membriche fanno effettivamente parte del gruppo, e quelli che avrebbero le caratteristiche per entrarvi(sindacato operaio di 100 persone in una citt di milioni di operai).

    Allinterno del gruppo, ogni persona svolge dei ruoli , ossia linsieme dei comportamenti che in ungruppo ci si aspetta da un membro del gruppo.I ruoli possono essere classificati in due modi:

    Ruolo specifico : un ruolo che riguarda un insieme di comportamenti limitati e definiti (operaio)Ruolo diffuso : un ruolo che riguarda un insieme di comportamenti pi ampio e meno definito.(madre, padre).

    Con riferimento ai ruoli, i gruppi si possono distinguere in :Gruppi primari : Piccole dimensioni a ruoli diffusi con contenuti affettivi (famiglia, amici)Gruppi secondari : Grandi dimensioni, ruoli specifici con contenuti pi freddi ( aziende)

    Inoltre i gruppi si possono dividere in gruppi formali se sono basati su uno statuto o regolamentoesplicito , gruppi informali , se il gruppo si formato in modo spontaneo e senza regole per il suofunzionamento.

    POTERE E CONFLITTO

    Il potere la possibilit di trovare obbedienza a un comando che abbia un determinato contenuto(Weber). Un tipo di potere particolare lautorit o potere legittimo.Lautorit riguarda relazioni nella quale si ha il diritto di dare ordine e lobbligo di eseguirli,considerati legittimi da tutti e due gli attori.Se per i soggeti cercano di cambiare i criteri della legittimazione si apre un conflitto.Le propriet del conflitto sono:

    - Il conflitto contribuisce a stabilire e mantenere i confini del gruppo (la destra e la sinistra)- I gruppo che richiedono un impegno totale della personalit sono capaci di limitare i

    conflitti, ma se questi esplodono si arriva anche alla distruzione della relazione (famiglia)

    - Il conflitto con altri gruppi normalmente aumenta la coesione interna (il nemico alle portespesso fa dimenticare disguidi allinterno del gruppo, e si tutti pi uniti)

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    - Il conflitto pu generare nuovi tipi di interazione fra gli antagonisti ( due bambini che non siconoscono e litigano per un gelato, pu succedere che poi ci giocano insieme).

    IL COMPORTAMENTO COLLETTIVO

    Si distingue dal comportamento di gruppo, il comportamento collettivo .Il comportamento collettivo, si riferisce a un insieme di individui, sottoposti a uno stesso stimoloche interagiscono fra loro (le mode nel vestire, frequentare certi locali piuttosto di altri.Ma in assoluto, i tre comportamenti collettivi pi importanti sono:

    Panico : una reazione collettiva spontanea, che si manifesta in genere con una fuga. Questacomportamento, conduce a una perdita di controllo che spesso finisce in azioni violente, spingereper passare da una porta, calpestare gente caduta.

    Folla : un insieme di persone in un luogo che reagiscono a uno stimolo sviluppando umori eatteggiamenti comuni. La folla pu esprimere sia atteggiamenti violenti, sia pacifici.In particolare ci sono due tipi di folla:Folla espressiva: lo sfogo di tensioni sociali con comportamenti inconsueti (festival rock, raduniecc.)Folla attiva: attenzione e sentimenti degli individui rivolte su persone e cose, che diventanolobbiettivo di azioni in genere violente ( azione dimostrativa contro un gruppo di immigrati neri).

    Pubblico : un insieme di persone che si confrontano con uno stesso problema, hanno opinionidiverse su come affrontarlo. La differenza fondamentale tra folla e pubblico dunque che la folla hauna sola opinione, il pubblico pi di una.

    INTERAZIONE E SOCIETA

    Tornando Sullargomento delle azioni sociali, molto importante dire che spesso lazione che vieneeseguita dallattore, ha conseguenze inattese.

    Tali conseguenze inattese vengono chiamate: effetti di composizione.A seconda delle azioni e i loro effetti di composizione, si pu fare una distinzione fra sistemi diinterazione , dove le conseguenze inattese fanno parte di caratteri dellinterazione diretta (insiemipiccoli di persone), e i sistemi di interdipendenza : dove le azioni di ciascun individuo si riflettonosu tutti gli altri senza linterazione diretta (grandi gruppi). N.B.: paradigma dellazione

    CAPITOLO 4(I GRUPPI ORGANIZZATI: ASSOCIAZIONI, ORGANIZZAZIONI)

    Associazioni e organizzazioni : Sono dei gruppi progettati per raggiungere un limitato scopo, basatisu regolamenti chiaramente stabiliti.

    Le associazioni, per, a differenza delle organizzazioni sono gruppi di persone che si riuniscono traloro, perch hanno in comune degli interessi, e vogliono cercare di raggiungere o di difenderli,anche volontariamente.

    Nelle organizzazioni invece, partecipare un lavoro remunerato, spesso con il denaro.

    Allinterno del gruppo, le decisioni che possono essere considerate del gruppo, vengono definiteazioni collettive .

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    1- Struttura semplice : il controllo esercitato dal vertice che si accentra tutte le funzioni didirezione.

    2- Burocrazia meccanica : coordinata attraverso la standardizzazione dei compiti. insostanza la burocrazia di Weber che diventa efficace solo se lambiente stabile.

    3- Burocrazia professionale : Coordina dipendenti con un lungo periodo di formazione esternoallorganizzazione ( insegnanti di una scuola)4- Struttura divisionale : si avvicina alla direzione per obbiettivi di Drucker, il coordinamento

    si ottiene fissando gli obbiettivi da raggiungere, a settori con funzioni diverse (acquisti,vendite produzione), in questo modo una grande organizzazione complessa si adatta meglioallambiente.

    5- Abdocrazia: indica gruppi di lavoro formati da persone che si conoscono e che operanofidandosi uno dellaltro (gruppo di scienziati che studiano un fenomeno ancora sconosciuto).

    N.B. Coalizioni: gruppi di persone con interessi comuni che si alleano con altri gruppi di persone coninteressi diversi dai loro contrattando certe decisioni cruciali.

    LA RAZIONALITA ORGANIZZATIVA E I SUOI LIMITI

    Secondo Weber le organizzazioni sono razionali perch gli attori al loro interno compiono azionirazionali secondo lo scopo.Simon, premio nobel per leconomia, contraddice Weber, dicendo che impossibile prendere unadecisione, compiere una azione, calcolando ogni possibile conseguenza e avendo in testa ognipossibile alternativa, e quindi parla di:Razionalit limitata : la razionalit possibile e concretamente perseguibile in normali condizioni diincertezza.

    Per distinguere i due tipi di razionalit vengono usati i nomi Razionalit sinottica (quella diWeber) e razionalit incrementale (quella di Simon).

    Inoltre bisogna tenere conto anche della razionalit individuale (delle persone) e razionalitcollettiva (dellorganizzazione).Simon dice, che una organizzazione non pu essere razionale, se non si comportano razionalmentele persone che ci lavorano dentro.Infatti nelle organizzazioni le persone in genere orientano i loro comportamenti a quello che gliviene richiesto, senza preoccuparsi di guardare alle conseguenze.A questo punto ci serve la distinzione delle razionalit fatta da Mannhein.Egli distingue la Razionalit Funzionale ( quella di chi si adatta agli ordini ricevuti eseguendolisenza errori e senza discuterli), Razionalit sostanziale (quella di chi cerca di comprendere comediversi aspetti di una situazione siano collegati fra loro.

    CAPITOLO 5(VALORI, NORME, ISTITUZIONI)

    Valore : si usa il termine valore, sia per indicare qualcosa per non appartiene al mondo delle cosereali, ma alla sfera degli ideali, dei desideri, sia per indicare qualcosa di reale di cui si teme laperdita. Nel primo caso il valore orienta lazione in vista della sua realizzazione (realizzare unsogno). Nel secondo caso il valore orienta lazione in vista della sua difesa.

    I valori hanno delle definite caratteristiche:

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    -In primo luogo : i valori appaiono come orientamenti dai quali discendono i fini delle azioniumane.-In secondo luogo : i valori se non riguardano cose reali che si ha paura di perdere, riguardanosempre qualcosa di trascendentale rispetto allesistenza.

    -In terzo luogo : i valori esistono come fatti sociali, in quanto vengono fatti propri da individui ogruppi, i quali orientano in base ad esso il loro agire.-In quarto luogo : i valori vengono fatti propri da individui e gruppi, mediante processi di scelta.

    Una importante classe di valori, quella deiValori Universali : (valori di tutti), sono quelli nei quali una civilt si riconosce e chi non li accettasi mette al di fuori di quella civilt.Alcuni esempi importanti sono: Il valore della pace, della libert della uguaglianza ecc.

    Al giorno doggi noi viviamo in una societ e in unepoca caratterizzata da un pluralismo deivalori .Questi valori, a loro volta possono essere compatibili o incompatibili fra loro.Le societ umane presentano gradi diversi di integrazione dei valori in sistemi di valori.Parson dice che le societ stanno in piedi perch sono tenute insieme dai sistemi di valori.Ma non sempre questo si verifica, infatti quando sistemi di valori o singoli valori sono incompatibilitra loro, spesso nascono conflitti tra chi si appropriati di tali valori.Anche il singolo individuo pu fare proprio dei valori incompatibili fra loro e trovarsi quindi difronte a situazioni di dilemma etico . (esempio della medicina per il figlio, non ho i soldi, la rubo ono?)

    ORIZZONTE TEMPORALE E MUTAMENTO NELLA SFERA DEI VALORI

    Col passare del tempo, e con lavvento delle societ avanzate e moderne, sono avvenuti alcunicambiamenti alla sfera dei valori:Si allargato il grappolo dei valori universali, i sistemi di valori si sono frammentati e infine siassiste a un processo di presentifazione dellorizzonte di realizzazione, ossia ogni individuo cercadi realizzare il suo ideale di vita buona nellarco della sua esistenza staccandosi dai valori delloltretomba, tutto questo prende il nome di processo di secolarizzazione.

    DAI VALORI ALLE NORME

    Norma : un mezzo che prescrive e vieta dei comportamenti in vista di qualche fine/valore.

    Se non si rispetta una norma, si incombe in una forma di sanzione . Le sanzioni possono assumere leforme pi diverse che vanno dalla disapprovazione sociale che si esprime fino alla pena capitale.

    Bisogna per distinguere due tipi di sanzioni:Le sanzioni Esterne : ossia una sanzione che ci viene attribuita da altri, ad esempio una multa peressere passati con il rosso.Le sanzioni interne : Ossia il senso di colpa, di disagio che ci viene se violiamo una norma, adesempio il senso di colpa per essere passati con il rosso.

    Queste sanzioni interne, sono possibili solo grazie al tribunale interno che c dentro a ognuno dinoi, ossia il tribunale che giudica le nostre azioni e ci fa sentire in colpa quando deviamo una norma

    sociale. Tutto questo a sua volta possibile grazie allinteriorizzazione delle norme , ossia alprocesso con le quali lindividuo si fa proprio delle norme sociali.

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    Quindi pi una norma sociale viene interiorizzata dalla societ, meno ci sar bisogno delle sanzioniesterne per quella norma.

    TIPI DI NORME

    Le norme possono essere classificate in:Regole costitutive e regole regolative .Le prime si riferiscono ad attivit che potrebbero esistere senza tali regole, non ammettonoeccezioni e la loro applicazione non richiede un apparato per la loro interpretazione (gli scacchi).Le seconde, invece, indicano ci che possibile e ci che non possibile fare, nellambito di unaattivit che gi esiste, permettono eccezioni, e c bisogno di un apparato per la loro interpretazione

    Norme Giuridiche : ossia le leggi. Le leggi sono emanate dalla autorit (potere legislativo) hannobisogno di un apparato per la loro applicazione (potere giudiziario) e un apparato per le sanzioni daesse previste (istituzioni penali).

    Un'altra distinzione importante quella fra norme implicite e norme esplicite Le norme implicite sono quelle non scritte, che gli individui compiono senza accorgersene (nonstare attaccati a una persona mentre si parla)Le norme esplicite sono quelle scritte.

    Un ultima distinzione importante di norme riguarda i codici deontologici (di avvocati, medici) chesi applicano solo a determinati gruppi sociali

    Allinterno di un sistema normativo, possono presentarsi 3 casi in cui lindividuo non pi capacedi capire cosa e cosa non pu fare, ossia quelle che le norme gli vietano o gli permettono:

    1- vi un eccesso di norme ( dichiarazione dei redditi)2- vi sono norme contraddittorie (scienziato che fa una scoperta)3- vi una carenza di norme e quindi lazione non trova chiari punti di riferimento normativi.(condizione di anomia) descritta da Durkheim, ossia situazione di crisi nella quale gli ordininormativi non hanno pi potere sugli individui, in questo caso si scatenano comportamentiscorretti e sregolati.

    IL CONCETTO DI ISTITUZIONE

    Istituzione: Si intende un modello di comportamento preposto allo svolgimento di funzioni, chein una determinata societ sono dotati di cogenza normativa, ossia sistemi di regole. (istruzionescolastica, fidanzamento, linguaggio).

    IL PROCESSO DI ISTITUZIONALIZZAZIONE

    Quando nasce, unistituzione non si pu ancora chiamare un istituzione compiuta , perch molticomportamenti restano ancora in uno stadio poco elevato di istituzionalizzazione.I l grado di istituzionalizzazione di un sistema di regole dipenda da diversi fattori:Dalle norme flessibili o rigidi, dal grado di conoscenza di tali norme cha hanno gli attori che nefanno parte, e dal grado di accettazione di tali regole da parte della societ.

    Nelle moderne societ occidentali, ad esempio, hanno un basso grado di istituzionalizzazione leistituzioni che prescrivono il digiuno, al contrario delle societ islamiche.

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    Al contrario un caso di elevato grado di istituzionalizzazione presente nelle istituzioni checontrollano permanentemente i comportamenti degli attori che ne fanno parte. Si parla quindi diistituzioni totali (galera, campi di concentramento).

    TIPI DI ISTITUZIONI

    Oltre al grado di istituzionalizzazione le istituzioni possono essere differenziate grazie alla loroforma organizzativa .Ci sono delle istituzioni che si trovano in tutte le societ, queste istituzioni vengono chiamate :Universali culturali . (il gioco, lo scambio di doni).Parson prevede che una societ per esistere debba avere 4 tipi di istituzioni che si differenzianoper la loro funzione:

    Funzione Economica, Funzione politica, Funzione normativa, Funzione di riproduzionebiologica e culturale.

    CAPITOLO 6(SOCIALIZZAZIONE E IDENTITA)

    Socializzazione : Si indica il processo mediante il quale i nuovi nati diventano membri della societ.Questo possibile grazie a pratiche ed istituzione che trasmettono ai nuovi venuti una parte almenodel patrimonio culturale.

    Patrimonio culturale: Con tale termine si indica linsieme di tutti quei valori, norme , conoscenzee linguaggi che consentano alla societ di esistere e di adattarsi al suo ambiente.Nelle societ moderne, essendo differenziate, non possibile tramandare il patrimonio culturale in

    blocco, quindi viene diviso in due parti.Una parte va a formare le competenze sociali di base che vengono trasmesse a tutti i membri dellasociet (competenza comunicativa, cio la capacit di usare il linguaggio e la capacit di entrare inrapporto con gli altri). Linsieme dei processi che permettono la formazione delle competenzesociali di base prende il nome di socializzazione primaria.

    Un'altra parte va a formare le competenze sociali specifiche che sono quelle che consentono agliindividui di svolgere ruoli particolari. Linsieme dei processi che permettono la formazione dellecompetenze sociali specifiche prende il nome di socializzazione secondaria.

    Il patrimonio che in millenni stato accumulato dallumanit si trasmette alle nuove generazioni indue modi:Attraverso le informazioni genetiche: il bambino nasce gi sapendo tali informazioni e le mette inatto tramite listinto.Attraverso il processo di socializzazione :Riguarda tutta la parte di patrimonio che il nuovoindividuo apprende durante la sua vita.

    LE FASI DELLA SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA

    La socializzazione primaria avviene secondo tre fasi:

    Attaccamento: appena nato il bambino vede il mondo impersonato essenzialmente dalla madre.Questa suo bisogno di dipendenza dalla madre, lo spinge a un forte attaccamento nei suoi confronti:

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    Reciprocit del rapporto adulto-bambino : A sua volta la madre, interpreta i suoi messaggi esoddisfa adeguatamente i suoi bisogni.

    Determinazione di regole di comportamento : la madre, nel soddisfare i bisogni del bambinoincomincia a stabilire delle regole, sulla base della quale si formano delle aspettative

    Di comportamento reciproche.Altro generalizzato : Il bambino si trova ad agire in una cerchia di persone allargata e quindi, manmano che cresce, opera una astrazione e generalizzazione dai ruoli delle figure parentali e a quelli ingenerale.

    Identit personale : per identit personale si intende limmagine che lindividuo a di se stesso.Questa immagine lindividuo lha costruita obbedendo alle norme autonomamente, e non pi pergratificare il genitore, perch esse sono entrate a far parte della sua immagine.

    Elaborazione cognitiva del mondo sociale : Ad ogni stadio il soggetto assume ruoli nuovi che siaggiungono e si diversificano dai precedenti, cos si differenzia e specifica anche lidentit.Identit sociale: Linsieme dei ruoli svolti dallindividuo nelle varie sfere della vita alle qualiappartiene.

    Si possono distinguere due componenti nel processo di formazione dellidentit:Identificazione: Il soggetto fa riferimento alle figure di cui si sente uguale, quindi conduce allaformazione del senso di appartenenza.Individuazione: Il soggetto fa riferimento alle caratteristiche che lo distinguono dagli altri, sia glialtri gruppi, sia gli altri membri del gruppo di cui fa parte.

    SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA

    Linsieme dei ruoli svolti da un individuo si disegna con il termine inglese Role Set.

    I CONFLITTI DI SOCIALIZZAZIONE

    Il processo di socializzazione appare nel complesso tuttaltro che lineare . (i genitori hanno fornitoun bagagli di valori, comportamenti, al figlio che sicuramente verranno cambiate dalle primeesperienze scolastiche. Questo crea incoerenza fra i vari agenti di socializzazione (ad esempio igenitori che manifestano ostilit contro la televisione). Per questo motivo lindividuo, fin da piccolo

    diventa un agente attivo della propria socializzazione , spettando a lui il compito di gestirelinevitabile conflitto.

    CAPITOLO 7(LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE)

    Gli studiosi si sono posti la domanda, da dove arriva la lingua:Ipotesi monogenetica:chi sostiene che le lingue attuali sono prodotte da una differenziazione diununica linguaIpotesi Poligenetica:chi sostiene che le lingue attuai sono prodotte da una differenziazione di pilingue.

    Linguaggio innato: Per linguaggio innato nella specie umana si intende una sorta di caratteristicadel suo patrimonio biologico che si formata gradualmente nel corso del processo di evoluzione.

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    Prospettiva di Chomsky: Prevede che il linguaggio sia il risultato di un processo di selezionenaturale che avrebbe fornito alla specie umana un decisivo vantaggio evolutivo rispetto alle altrespecie.

    Prospettiva dei biologi evoluzionisti: Si divide in due considerazioni: Teorica: riguarda appunto il problema dei Empirica: riguarda lo studio di alcuni disturbi del linguaggio , che si manifestano nellincapacit diusare certe categorie grammaticali.

    FUNZIONI DEL LINGUAGGIO

    Il linguaggio svolge due tipi di funzioni che tra loro sono collegate:

    Funzione cognitiva del linguaggio: Le operazioni fondamentali del pensiero trovano corrispondenzanelle strutture del linguaggio (pensare qualcosa, vuol dire nominarla, sia verbalmente chementalmente.)Funzione comunicativa del linguaggio: Va posta accanto a quella cognitiva, ed appunto lafunzione che ci permette di nominare il pensiero.

    N.B. Affinch un atto comunicativo abbia luogo devono essere presenti 5 elementi:Un emittente, Un ricevente, Un canale, un codice e un messaggio.

    Il concetto di condivisione del codice comunicativo indica due aspetti:Primo: il linguaggio una convenzione sociale, un patto implicito stabilito allinterno dellacomunit.Secondo: Ha carattere normativo, cio formato da un insieme di norme, che definiscono quali sono imodi ammissibili per la costruzione del messaggio.

    LA VARIABILITA DEI LINGUAGGI UMANI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO

    Tutte le lingue presentano caratteristiche strutturali comuni. A tal proposito si sviluppata unascuola di linguistica che stata chiamata strutturalistica. Gi appartenenti a questa scuola studiano lalingua come un sistema strutturato di parti indipendenti . Essi sostengono la presenza di elementistabili in ogni lingua chiamati: Universali linguistici.

    Diversa la pensano i linguisti della scuola romantica fiorita in Germania. Essi vedevano nella lingua

    lespressione pi genuina dello spirito di un popolo, quindi erano portati a mettere evidenza quelloche differenzia una lingua. A tal proposito la semantica prende il sopravvento sulla sintassi.

    Contaminazione linguistica: avviene per i movimenti migratori, conquiste e sottomissioni.Nella lingua che avr il sopravvento resteranno comunque tracce di quella soppressa.

    VARIABILITA SOCIALE DELLA LINGUA

    Stratificazione sociale: Si riferisce alla collocazione nello spazio socioculturale dellindividuo, ossiaa seconda della classe sociale a cui lindividuo appartiene, presenta delle differenze nei modi diesprimersi.

    Oltre alla classe sociale i linguaggi si differenziano anche per genere:

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    Teoria della Tensione: Secondo questa teoria, elaborata da Durkhein, le forme di devianza sono inparte dovute all anomia , cio alla mancanza delle norme sociali che regolano e limitano icomportamenti individuali. Merton ha ripreso questa teoria sostenendo che le situazioni di anomianascono da un contrasto fra la struttura culturale (obbiettivo da raggiungere) e la strutturasociale (mezzi consentiti).

    Teoria del controllo sociale: Questa teoria non studia il perch le persone commettono reati, ma ilperch la maggior parte non li commette.Ossia, tramite i controlli sociali , che impediscono loro di violare le norme. Questi controlli possonoessere di vario tipo: Esterni : le varie forme di sorveglianza esercitate dagli altri, Interni diretti :sentimenti di imbarazzo, di colpa e di vergogna, e Interni indiretti : lattaccamento psicologico aglialtri e il desiderio di non perderli. Maggior esponente: Hirschi.

    Teoria della subcultura: Secondo questa teoria, una persona commette un reato, perch si formato in una subcultura criminale , che ha diversi valori e norme da quelli della societ generale.Sutherland, riprende questa teoria prevedendo che il comportamento deviante non ne ereditario neinventato dallattore, ma appreso attraverso la comunicazione con altre persone.

    Teoria delletichettamento : Secondo tale teoria, per capire la devianza necessario tenere contonon solo della violazione, ma anche della creazione e dellapplicazione delle norme.Una persona che viene accusata di essere deviante, viene bollata con una etichetta di deviante.Di conseguenza lo si guarda in un modo diverso dagli altri, non viene pi accettato e continua adeviare. A questo punto necessario distinguere la devianza primaria da quella secondaria.La devianza primaria linsieme di quelle violazioni delle norme che presto vengono dimenticate.La devianza secondaria quando la persona suscita una reazione di condanna da parte degli altri.

    Teoria della scelta razionale : Secondo questa teoria i reati sono considerati come unazioneintenzionale adottata attivamente dagli individui. Gli esponenti di questa teoria, infatti, sostengonoche una persona capace di scegliere liberamente se violare o meno una norma.

    DEVIANZA E SANZIONI

    Sanzioni formali: Attribuita da gruppi organizzati o organi specializzati.Sanzioni informali: spontanee, attribuite da famiglia, amici.

    La severit delle sanzioni dipende dalla gravit dellinfrazione commessa.

    Se una persona viola il diritto penale, commette un reato, se non rispetta le altre leggi commette unillecito. Per il reato prevista una pena, sanzione che pu misurare la libert personaledellindividuo. Nel caso degli illeciti la sanzione colpisce il patrimonio di chi lha commessa.

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    RIASSUNTO SOCIOLOGIA (SECONDA PARTE)

    CAPITOLO 9 (SCIENZA E TECNICA)

    La scienza quellattivit umana orientata in modo primario e sistematico alla conoscenza, cioalla descrizione e spiegazione degli eventi . La tecnica , invece orientata alla soluzione di problemipratici .

    Le prime riflessioni scientifiche sono le osservazioni sui movimenti delle stelle nelle civiltmesopotamiche ed egizie .Anche la scienza greca si sviluppata prevalentemente nel campo dellastronomia e dellamatematica. Il mondo romano , invece, eredit la tradizione della scienza greca, ma i loro maggioricontributi si trovano nel campo delle tecniche.Per tutto il mondo antico, quindi, scienza e tecnica restano due ambiti separati, inoltre nelMedioevo la scienza non conobbe sviluppi spettacolari.Le scienze moderne nacquero nel 17 secolo, e con loro si sviluppa il metodo sperimentale , nellaquale la verit non viene pi ricercata nelle scritture, ma nella osservazione attenta della realtnaturale.In questo periodo, i primi scienziati sviluppano la prassi di incontrarsi regolarmente in circoliintellettuali, quindi si pu parlare di un vero e proprio movimento scientifico. Cos il movimentodelle accademie si apre nel 17 secolo alla scienza sperimentale. Si tratta del primo passo verso ilprocesso di istituzionalizzazione della scienza che trova in Inghilterra le condizioni pi favorevoliper il suo sviluppo. Possiamo dire che la scienza si istituzionalizza quando da un lato la societriconosce limportanza della sua funzione sociale, e dallaltro quando si sviluppano delle normeautonome che regolano lattivit degli scienziati.

    Secondo Merton , il processo di istituzionalizzazione della scienza trova le condizioni pifavorevoli in Inghilterra in quanto erano presenti elementi delletica protestante , ossia fattorireligiosi.Al contrario Hessen, prevede che le condizioni pi favorevoli siano state rese possibili da unesigenza tecnologica di una emergente borghesia industriale .

    Il processo di istituzionalizzazione proseguito e si approfondito nelle fasi successive. Nelperiodo che va grossomodo dallinizio del 19 secolo fino alla seconda guerra mondiale si assiste a

    due tendenze principali:1: le scienze si istituzionalizzano in discipline specialistiche allinterno delle universit2: si sviluppa in forma parzialmente autonoma il settore della ricerca applicata connessoallindustria.

    Verso la seconda met del secolo, poi, si sviluppano nelle universit e nella scuole superiori appenacreate (o politecnici), grandi laboratori di ricerca applicata che contribuiscono allo sviluppodellindustria.

    Tra tutte le nazioni, coinvolte nello sviluppo della scienza, gli stati uniti dallinizio del 20 secolo,

    assumono la leadership a livello mondiale..

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    Una prima domanda che si sono posti i sociologi, riguarda il posto della scienza nella societmoderna.Per Merton come per Parson, la scienza gode nella societ moderna di un elevato grado diautonomia e si sviluppa essenzialmente per effetto di una dinamica endogena (interna) anche senon mancano gli aspetti esogeni (esterni).I l fine istituzionale della scienza , sempre secondo Merton, laccrescimento della conoscenzaverificata , e per raggiungere questo fine si prosegue con il metodo induttivo (losservazioneripetuta di regolarit, consente la formazione di leggi generali sulla base delle quali formulareprevisioni) e con il metodo deduttivo (ricavare in modo logicamente coerente proposizionideterminate da premesse determinanti).

    La garanzia dellautonomia della scienza per Merton lesistenza di comunit scientifiche.Lethos di questo comunit scientifiche formato da quattro principi

    Universalismo: le appartenenze di genere, sesso, razza , nellambito della scienza non esistono.Comunitarismo: La scienza patrimonio comune e quindi i risultati raggiunti da uno scienziatodevono essere comunicati per poter essere condivisi da tutti gli altri.Disinteresse personale: linteresse primario dello scienziato deve essere il progresso dellaconoscenza, ogni altro interesse secondario.Dubbio sistematico: dovere di ogni scienziato esporre i propri risultati in modo tale che possanoessere controllati e criticati dai suoi pari.

    Questi 4 principi formano quindi un codice deontologico , che tutti gli scienziati devono rispettare.Spesso per, al giorno doggi la grande maggioranza degli scienziati opera allinterno di enti diricerca in stretto contatto con apparati industriali e militari dove il segreto un criteriofondamentale. Quindi gli scienziati, come dice Merton, spesso si trovano ad operare in unasituazione di ambivalenza strutturale : devono far fronte da un lato ai valori della comunitscientifica, dallaltro a quelli della societ.

    Kuhn invece mette sotto discussione il significato della cumulativit del progresso scientifico.Lanalisi kuhniana parte dal presupposto che nello sviluppo di ogni singola scienza vi siano dellefasi di continuit, dove le nuove conoscenze vengono sovrapposte a quelle vecchie in un processocumulativo, e delle fasi di rottura della continuit. Kuhn, chiama questo processo: paradigmascientifico. Lesistenza di tale paradigma possibile solo se viene accettato da una comunitscientifica, al contrario una comunit scientifica possibile solo se c un paradigma scientifico,quindi paradigma e comunit scientifica sono tra loro collegati. Tuttavia nessun paradigma riesce arisolvere tutti i problemi ritenuti rilevanti, quindi si manifestano anomalie e contraddizioni.

    Tutto ci per non basta per mettere in crisi un paradigma scientifico, la crisi appare soltantoquando disponibile un paradigma alternativo:

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    LIM ITI DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICA

    La scienza non in gradi di produrre ma soltanto verit che valgono allinternodi convenzioni e paradigmi, inoltre ogni conoscenza destinata prima o poi ad essere superata in unprocesso senza fine.

    I limiti della conoscenza, comunque, non fanno venir meno il fatto che essa costituisce ilfondamento della nostra civilt e che se vogliamo agire in modo consapevole dobbiamo fareaffidamento alle conoscenze che ci circondano prodotte dalla scienza.

    LA NUOVA SOCIOLOGIA DELLA SCIENZA

    Nella filosofia della scienza contemporanea si contrappongono due tradizioni: da una partelempirismo/razionalismo critico (maggiore esponente Popper), dallaltra il relativismo (maggioriesponenti: Feyerabend e Lakatos).

    Secondo lempirismo il metodo scientifico procede per tappe: in primo luogo si incontrano deiproblemi dai quali nascono degli interrogativi, in secondo luogo si propone qualche teoria perrisolvere i problemi e in terzo luogo si sottopongono a critica i tentativi di soluzione attraversolosservazione empirica della realt.

    Secondo il relativismo invece, non possibile identificare dei criteri che ci possano dire quando unaconoscenza vera e quando invece falsa (smentisce la terza fase dellempirismo).Il programma relativista stato ripreso e sviluppato dalla sociologia della scienza contemporanea,in particolare dalla scuola di Endimburgo. Il programma di ricerca di questa scuola, prevedeva treaspetti principali:1: come vengono condotti gli esperimenti nei laboratori.2: come allinterno di un gruppo di scienziati viene costruito il consenso di una interpretazione deirisultati sperimentali.3: come i rapporti con interessi politico sociali influenzino le modalit della ricerca.

    I l laboratorio un luogo artificiale dove la natura viene riconfigurata per poterla megliomanipolare al fine di condurre osservazioni controllate. possibile quindi avvicinarsi allacondizione ceteris pari bus. La sociologia del laboratorio utilizza quindi un al problema della conoscenza, tale approccio non nega lesistenza di una realtesterna, ma ritiene che la scienza non possa accedervi se non attraverso pratiche di costruzione dellarealt.

    Tornando alle 3 fasi dello sviluppo di scienza e tecnica, lultima ma non la meno importante lafase che postcede la seconda guerra mondiale.In questa fase, il rapporto fra scienza e tecnologia assume unimportanza decisiva.

    Tra ricerca pura (nelle universit) e ricerca applicata (politecnici e laboratori di ricercaindustriale ) esiste una competizione per le risorse. La ricerca applicata allinnovazione tecnologicatrae spesso vantaggio dalla ricerca fondamentale, ma poich i rischi di insuccesso attribuiti aquestultima sono alti fanno si che spesso le imprese non siano interessate ad investirci.

    Nellambito del rapporto tra ricerca pura e ricerca applicata un ruolo decisivo stato assunto dagliapparati militari. Dalla seconda guerra mondiale in poi, circa il 40% delle risorse mondiali destinatealla ricerca scientifica stato assorbito dalla ricerca militare. Questo anche un bene perch la

    ricerca per fini militari pu produrre innovazioni che vengono poi utilizzate nella produzione civile.In questo caso si parla di ricaduta tecnologica .

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    Un indicatore del grado di sviluppo della ricerca applicata in un paese la cosiddetta bilanciatecnologica che contabilizza gli introiti e gli esborsi dovuti alla cessione e allacquisto di brevettiindustriali. Oltre a sapere il grado di sviluppo della ricerca applicata, necessario valutare anche ilcontributo che da tale ricerca, al fine di determinare se le risorse investite dalla collettivit hannoprodotto gli esiti attesi. Per rispondere a queste esigenze, viene sviluppata una disciplina che prende

    il nome di scientometria , cio la misurazione delloutput e della qualit della ricerca.SCIENZE NATURALI E SCIENZE SOCIALI

    Se le scienze della natura cercavano di spiegare gli eventi naturali riconducendoli ad una leggeuniversale di natura, le scienze sociale, ritengono che i fenomeni umani dovrebbero essere piuttostonel loro significato culturale.

    Le principali dimensioni di differenza fra due tipi di scienza sono 5:

    Prima dimensione : riguarda la natura delloggetto, le scienze sociali trattano oggetti che hannonatura soggettiva, sono dotati cio della capacit di attribuire un senso alle loro azioni.Seconda dimensione : riguarda la funzione dei paradigmi: nelle scienze naturali i paradigmi sisuccedono dia cronicamente, mentre nelle scienze sociali sono pi spesso presenti sincronicamente.La terza dimensione : riguarda il metodo sperimentale; nelle scienze sociali molto pi difficilecompiere dei veri e propri esperimenti, sia per natura deontologica (limiti a condurre esperimenti suesseri umani, sia per natura sostanziale ( i fenomeni da studiare non possono essere riprodotti inlaboratorio).La quarta dimensione : riguarda il tipo di linguaggio utilizzato nella comunicazione: nelle scienzesociali spesso necessario definire i termini che si usano.La quinta dimensione : riguarda il grado di istituzionalizzazione: le scienze sociali hanno vistoriconosciuto il loro posto nelle istituzioni scientifiche e accademiche in epoca pi recente rispettoalle scienze naturali.

    Nella letteratura anglosassone le due scienze vengono contraddistinte dai termini: scienze dure escienze molli , dove da una parte troviamo: fisica, chimica ecc, dallaltra sociologia, psicologia eccQuesta distinzione, questa diversit fra i due tipi di scienze, crea un problema: Limpossibilecomunicamento fra ambiti disciplinari diversi.La ricerca interdisciplinare , quindi fortemente avvertita. Una risoluzione a tale problemaconsiste nella formazione di sottodiscipline nella quale gli specialisti devono essere in grado didisporre di competenze plurime e di padroneggiare una molteplicit di linguaggi. (biochimica,biofisica)

    LIMMAGINE PUBBLICA DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA

    Nellopinione pubblica si sono diffuse immagini della scienza come mondo a parte , con il quale sempre pi difficile per luomo comune entrare in contatto. Perci lopinione pubblica si interrogasia sulla sostenibilit dei costi della ricerca, sia sulla sua effettiva utilit.Gli atteggiamenti del pubblico dipendono da due componenti tra loro interdipendenti, luno dinatura cognitiva e laltro di tipo valutativo. Entrambi fanno parte della cultura scientifica diffusa,formata dagli insegnamenti scolastici e dalla divulgazione scientifica.

    Nella fase attuale, per effetto delle iniziative dei movimenti ecologisti, la percezione del rischio

    tecnologico e delle minacce allambiente, fanno scendere il livello di credibilit nei confronti dellascienza.

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    CAPITOLO 10 (LA REL IGIONE)

    La religione un fenomeno universale nelle societ umane.Pi in particolare, la religione una credenza, o un insieme di credenze, relativa allesistenza di una

    realt ultrasensibile, ultraterrena, e sovrannaturale.Per credenza si intende, un giudizio sulla realt che si fonda su un atto di fede. Tali credenze religiose, postulano lesistenza di una sfera della realt trascendente rispetto alla sferadella realt percepibile.Questa sfera della realt trascendente , in molte religioni primitive formata da divinit cherappresentano fenomeni, oppure da divinit delle anime dei defunti, quindi abbiamo due sferedistinte: la sfera del sacro e la sfera del profano (tutto quello che non viene considerato sacro)Si pu dire che le varie forme di religione si differenziano tra loro a seconda del modo i cui articolato il legame tra le due sfere.

    importante distinguere la magia dalla religione . La magia si differenzia dalla religione per ildiverso rapporto che si istaura tra sacro e profano: le pratiche rituali servono per influenzare glispiriti e le forze occulte, mentre nella religione il fine quello di consentire agli uomini di accederealla sfera del sacro attraverso pratiche mistiche.

    LESPERIENZA RELIGIOSA

    I tratti fondamentali dellesperienza religiosa, ossia il motivo per il quale gli esseri umanisviluppano la credenza nellesistenza del sacro, sono essenzialmente due:

    lesperienza del limite : riguarda la stessa vita umana. Gli esseri umani sanno di dover morire, essivivono nella certezza che la loro vita a un inizio una fine: un limite. Lidea stessa di limite possibile solo se c anche lidea opposta di assenza di limite: se da un lato c il mondo delle cosemortali, dallaltro deve esisterne uno delle cose immortali.Lesperienza del caso : luomo ha bisogno di dare una spiegazione agli eventi naturali, sociali, eindividuali che interferiscono con la sua esistenza, tuttavia le nostre spiegazioni rimangono sempreparziali e provvisorie, quindi ci rendiamo conto che il caso e il disordine dominano comunque unagran parte della realt nella quale si svolge la nostra esistenza.Vi inoltre un altro aspetto legato allesperienza religiosa: il problema dellordine morale . Sianella vita di tutti i giorni, sia in momenti cruciali della propria esistenza gli essere umani sono postidi fronte la necessit di scegliere tra corsi alternativi di azione. In molti casi queste scelte noncoinvolgono solo la dimensione dellutile, ma anche quella del bene e del male. In questi casi, i

    criteri di scelta sono dei codici morali che consentono di distinguere ci che bene da ci che male. Tali ordini morali hanno quasi sempre trovato nella religione il loro fondamento.

    TIPI DI RELIGIONE

    Vi sono molti criteri in base ai quali possibile classificare i diversi tipi di religione da un punto divista sociologico.Un primo criterio riguarda la natura delle credenze legate al mondo e allaldil. A tale propositopossiamo distinguere la credenza del Mana delle isole della Melanesia, secondo il quale esistonodelle forze sovrannaturali che influenzano positivamente e negativamente le vicende umane.I l toteismo , studiato da Durkheim, nel quale i credenti riconoscono in un oggetto, lantenato

    comune che ha dato origine al clan. Troviamo poi, le religioni animistiche , che credono che dietroagli uomini, alle cose e ai fenomeni vi siano degli spiriti che intervengono attivamente

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    influenzandone il comportamento. Altre ancora credono nella presenza delle anime dei morti. Tuttequeste religioni riguardano in genere societ semplici formate da pochi membri.

    Molto diverse sono invece le grandi religioni cio quelle religioni che unisconograndi masse di uomini. Tra queste si collocano le religioni che credono nellesistenza di una

    (monoteismo) o di pi divinit ( politeismo). Tale divinit oggetto di adorazione da parte deifedeli, i quali riconoscono in essa tutti gli attributi di cui sono privati (perfezione, onnipotenza).

    Nelle religioni politeiste , il mondo degli dei differenziato: quasi sempre gerarchizzato, esoprattutto tra il mondo divino e umano ci sono analogie e corrispondenze.Nelle religioni, monoteistiche , invece (ebraismo, cristianesimo e islamismo), leterogeneit tradivino e umano raggiunge il grado pi elevato: Dio unico, onnipotente e la sua potenza non puessere messa in discussione dalla concorrenza di altri.

    Vi sono poi religioni, tipo il buddismo, che postulano lesistenza di una sfera dove regna quiete earmonia, raggiungibile mediante pratiche di contemplazione, queste sono chiamate religioni cosmocentriche . Al loro opposto troviamo,appunto, le religioni teocentriche , che postulano lesistenza diun aldil dominato dallesistenza di una divinit.

    Vi sono anche altri criteri in base al quale classificare i tipi di religione. Seguendo Weber, altri duecriteri risultano di massima importanza: Il tipo di Promessa di premio che viene riservato ai fedeli,e il metodo di comportamento che garantisce la salvezza.In base al primo criterio, troviamo religioni la cui promessa consiste nella possibilit di raggiungereuno stato di beatitudine durante la vita terrena, o grazie a una reincarnazione, oppure religioni chepromettono la redenzione delle pene nellaldil, queste ultime religioni vengono chiamate religionidella redenzione.Da punto di vista del metodo di comportamento, troviamo religioni che prescrivono di tenere uncomportamento di rifiuto del mondo, perch soltanto cos luomo pu ricevere la grazia. Oppurereligioni che prescrivono una condotta ascetica di vita, in cui luomo si fa strumento della volontdivina.

    MOVIMENTI E ISTITUZIONI RELIGIOSE

    Le religioni non sono soltanto sistemi di idee, perch le idee per diventare socialmente operantidevono essere sostenute da uomini che operano nellambito di gruppi organizzati eistituzionalizzati.Anche nelle religioni delle societ pi semplici comprare una figura che si pone su un piano diverso

    da quello di tutti gli altri credenti, alla quale affidato il compito di fare da intermediario tra gliuomini e le potenze sovrannaturali. Questa una prima forma di divisione del lavoro, perch ilministro del culto esentato dal provvedere direttamente ai suoi bisogni e vive per lo pi delleofferte dei fedeli. Si forma cos un ceto sacerdotale ( il clero). Quindi si formano delleorganizzazioni religiose che possono essere: movimenti religiosi, chiese, gli ordini monastici, lesette e le denominazioni.

    Il movimento religioso nasce quando in una societ maturano le condizioni per una rottura dellecredenze tradizionali. Allinizio di un movimento religiosi vi infatti una profezia e un profeta cherivela agli uomini la parola e la volont di dio, il profeta quindi uno strumento mediante il qualedio fa sentire la sua voce agli uomini.

    Successivamente intorno al profeta, si raccoglie una comunit di fedeli che crede nelle virt delcapo. A questo punto tutto basato sul rapporto carismatico tra il capo e i suoi seguaci e sullafratellanza che si viene a creare tra i membri del gruppo.

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    Un movimento religioso nasce e si diffonde perch i suoi membri passano attraverso a unaesperienza fondamentale: lesperienza della conversione che rappresenta una svolta nella vitadellindividuo.In epoca moderna il movimento religioso pi importante nellambito del cristianesimo stato lariforma protestante. Per poter sopravvivere un movimento religioso deve saper affrontare una serie

    di problemi; la successione del capo, la diffusione della fede e la definizione di regole.I l problema della successione il pi difficile da affrontare. Non pi la persona capo che devegenerare fedelt, ma le sue idee e la sua dottrina. In breve il movimento deve trasformarsi in chiesaattraverso un processo di istituzionalizzazione delle credenze e delle pratiche religiose. Le credenzedevono poi essere codificate in un testo scritto che valga come legge fondamentale e comestrumento di trasmissione della fede. Quando la religione assume la forma organizzativa dellachiesa si forma una differenziazione interna fra ceto sacerdotale e massa dei credenti.

    Molto importante prendere in considerazione il rapporto fra chiesa e stato che pu svilupparsi intermini di aperto conflitto o di sostegno reciproco attraverso una sorta di alleanza. Ad esempio nellachiesa cattolica sono comparsi movimenti considerati eretici e quindi duramente repressi e altri, gliordini monastici ( tipo comunit religiosa, separata dalla massa dei fedeli di una chiesa, ad essa siappartiene per scelta attraverso un atto di rifiuto del mondo ) che invece sono stati accettati.

    Lesito di un movimento, ereticale oppure no, per spesso la formazione di una setta. Una setta sidifferenza da una chiesa perch mentre a una chiesa ci si appartiene per nascita a una setta ci siappartiene per adesione individuale. La setta una comunit religiosa ristretta, tra cui i membristabiliscono legami molto forti di fratellanza.Anche le sette passano attraverso un grado di istituzionalizzazione e si trasformano cos indenominazioni alle quali di nuovo, come per la chiesa ci si appartiene pi per nascita. Tra chiese edenominazioni la differenza fondamentale sta nel fatto che le chiese tendono ad essereorganizzazioni religiose dominanti nella societ.

    Tra le diverse religioni, chiese sette e denominazioni la storia ci presenta un quadro di lotte inveceche uno di tolleranza. C da tenere conto per che la maggior parte delle volte una guerra non mai pienamente una guerra di religione , ma interessi politici sono spesso nascosti dietro di essa.

    RELIGIONE E STRUTTURA SOCIALE

    Le religioni e le organizzazioni religiose, sono strettamente intrecciate alle strutture della societentro la quale si trovano ad operare, la religione parte della societ e ne riflette le caratteristiche.Come stato detto, lesperienza religiosa nasce dal bisogno di dare un senso al mondo e alla propria

    esistenza, chiaro che questo bisogno diverso a seconda della posizione che un individuo occupanella societ. I potenti, i ricchi, avvertiranno il bisogno di dare un senso al mondo e alla propriaesistenza che giustifichi anche la loro posizione di superiorit; non a caso i faraoni dellanticoEgitto venivano considerati delle divinit. innegabile poi, che queste persone acquistano poi pipotere se la loro posizione viene sanzionata dallautorit religiosa.Detto questo, facilmente deducibile che una religione come il cristianesimo, una religione chepredica che contiene un evidente messaggio sovversivo chedifficilmente sar ben accolto dai potenti della terra.La chiesa cattolica infatti un buon esempio di organizzazione differenziata, dove vi spessoomogeneit tra i rappresentanti del clero e i fedeli di una parrocchia.

    IL PROCESSO DI SECOLARIZZAZIONE

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    Il posto della religione risulta nelle societ moderne ridotto rispetto alle societ del passato. Esse sicollocano infatti in uno stato avanzato di un processo che viene chiamato processo disecolarizzazione.Alle origini di questo processo ci sono le stesse religioni che collocano il sacro e il divino su unpiano trascendente in una sfera nettamente alta confronto al mondo e alle cose terrene.

    Un esempio molto importante delloperare del processo di secolarizzazione lo si ha nel significatodel lavoro. Nel passato la concezione del lavoro era vista come pena e fatica, punizione delpeccato originale, mentre ai giorni doggi come strumento di realizzazione della volont divina.Inoltre anche la sfera delle attivit e delle istituzioni politiche si col tempo resa autonoma allareligione.Infine nel processo di secolarizzazione anche lo sviluppo della scienza ha senza dubbio svolto unruolo decisivo. Scienza e religione si sono spesso trovate a combattere su fronti opposti, in quantosi pensava che scienza e ragione avrebbero contrastato ogni tipo di credenza mistica, mentre oggi, lascienza continua a produrre scoperte ma non vi pi una fiducia cos sicura nei suoi illimitatipoteri.

    In certe fasi storiche, sembra quasi che le religioni vengano sostituite da altre fedi di tipo secolare epolitico , tipo il marxismo. Poi il declino di queste hanno portato allaformazione di nuove religioni e di nove sette che sono state raggruppate sotto il nome di New Age .

    LE INTERPRETAZIONI SOCIOLOGICHE DELLA RELIGIONE

    Le principali interpretazioni sociologiche della religione sono 5:

    1: Le interpretazioni in chiave evoluzionistica della sociologia positiva dellottocento : secondoquesta interpretazione, la religione occupa uno stadio primitivo nella evoluzione delle societumane. Comte individua tre stati nello sviluppo delle societ umane: stadio teologico, seguito dauno metafisico, per raggiungere in fine lo stadio positivo dellepoca moderna. Anche per Spenser lareligione un fenomeno che appare nelle societ pi antiche che egli chiama societ militari inquanto in esse vige un rigido principio gerarchico.

    2: La religione come ideologia delle classi dominanti : Secondo questa interpretazione la religione un fenomeno che oscura le menti e impedisce di vedere la luce della ragione. Per Volteire, lareligione da un lato inganna i poveri facendo accettare loro la condizione di subordinazione, edallaltro inganna i ricchi ai quale la chiesa estorce elemosine in cambio della purificazione daipeccati. Marx chiama la religione perch non permette lattivazione del

    processo mediante il quale gli oppressi prendono coscienza di essere vittime dei rapporti dominanti.3: Linterpretazione funzionalistica: per i funzionalisti la religione svolge un ruolo fondamentalein ogni tipo di societ. Per loro le societ sono un insieme di varie parti tenute insieme da qualchecredenza comune. (durkheim)

    4: La religione come fattore di mutamento : Questa interpretazione risale prevalentemente aWeber. A differenza di Marx e Durkheim, Weber vede la religione come un fenomeno dotato di unasua autonomia specifica.

    5: La concezione fenomenologica : Lelemento universale della religione lesperienza del sacro,

    essa pone quindi laccento sulla relazione tra il soggetto credente e loggetto di venerazione .Secondo questa concezione i tratti dellesperienza religiosa sono il sentimenti di essere creatura,(inferiore allonnipotente) e lesperienza del mistero (il sacro produce un emozione profonda).

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    CAPITOLO 1 (STRATIFICAZIONE E CLASSI SOCIAL I)

    Per stratificazione sociale , si intende il sistema delle disuguaglianze strutturali di una societ, neisuoi due principali aspetti: quello distributivo , riguardante lammontare delle ricompense materialiricevute dagli individui, e quello relazionale che ha invece a che fare con i rapporti di potere

    esistenti tra di essi. Si definisce perci: strato un insieme di individui che godono delle stesserisorse occupano la stessa posizione di potere.

    Il sociologo americano Lenski ha tentato di individuare le condizioni che favoriscono ledisuguaglianze sociali. Mettendo a confronto societ di tipo diverso, egli arrivato allaconclusione che la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, che era molto bassa nellesociet di cacciatori-raccoglitori, cresciuta in quelle orticole, e ha raggiunto il punto di massimo inquelle di agricoltori, per poi diminuire ancora (curva a campana).Secondo Lenski, la forma della curva a campana dipende da due fattori: le dimensioni del surpluseconomico ( che appunto si hanno con lavvento delle societ di agricoltori), e la concentrazione delpotere politico (perch ad appropriarsi di questo surali quasi sempre chi ha pi potere).

    TEORIE DELLA STRATIFICAZIONE

    Le pi importanti teorie formulate dai sociologi sono:

    La teoria funzionalista della stratificazione sociale : I funzionalisti hanno cercato di spiegare nonle variazioni nel tempo della stratificazione ma le sue caratteristiche universali. E la tesi di fondo che la presenza universale della stratificazione spiegata dallesigenza sentita da ogni societ dicollocare gli individui nella struttura sociale, in quanto essa, svolge per loro delle funzioni vitali.

    Tutto questo pu essere riassunto in 4 punti:1: In ogni societ non tutte le posizioni hanno la stessa importanza funzionale, ma alcune sono pirilevanti di altre.2: Il numero di quelle persone dotate delle caratteristiche necessarie allo svolgimento di quellaposizione limitato e scarso.3: Il periodo di tempo necessario allacquisizione delle competenze necessarie per quella posizione,genera dei sacrifici che devono essere sostenuti da parte di coloro che si sottopongono.4: per indurre queste persone bisogna ricompensarli materialmente e moralmente (reddito eprestigio maggiore degli altri)

    Teorie del conflitto : Del tutto diversa limpostazione della teoria del conflitto. I sostenitori ditale teoria negano che la stratificazione sociale svolga una funzione vitale . Ritengono invece che le

    disuguaglianze esistono perch i gruppi sociali che se ne avvantaggiano sono in grado di difenderledagli attacchi degli altri.Anche internamente, tra i teorici del conflitto ci sono impostazioni diverse, una di Marx, e laltra diWeber.

    -Le classi sociali secondo Marx : In ogni societ le classi si formano per via dei rapporti diproduzione e delle relazioni di propriet: un piccolo numero di persone ha la propriet dei mezzi diproduzione, e la stragrande maggioranza non le ha.La forma di produzione e quella delle propriet variano poi a seconda del tipo di societ: nellanticaRoma cera la propriet degli schiavi, nella societ antica invece la produzione si basava sullapropriet della terra e degli strumenti di lavoro ( proprietari terrieri) e dai lavoratori della terra.

    Infine nella societ borghese la propriet costituita dal capitale industriale e le due classi principalisono la borghesia ( che lo controlla) e il proletariato (la forza lavoro).

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    -Il sistema delle caste in India : Il sistema delle caste esiste in india da almeno 2500 anni.Secondo i testi sacri, la societ indiana si divideva in 4 grandi gruppi di caste che avevano funzionisociali diverse ed erano poste in ordine gerarchico; al vertice vi era la casta dei sacerdoti, poi quelladei cavalieri, poi i contadini e come ultima, la casta dei lavoratori e dei servitori domestici.

    Sicuramente per lorganizzazione in caste dellindia formata da alcune migliaia di caste.Indipendentemente dal numero, per le caratteristiche presenti in ogni casta sono:1:In primo luogo, la casta un ci si entra solo per nascita. In certi casi per ammesso il matrimonio di una donna con un uomo di casta lievemente superiore.2:In secondo luogo, caratteristica della casta la specializzazione ereditaria , ossia ogni casta legata allo svolgimento di un mestiere.3:In terzo luogo, le caste formano un ordine rigidamente gerarchico, basato su un criterio religioso:quello della purezza , pi una casta pura, pi sar elevata gerarchicamente.

    -I l sistema dei ceti nelle societ di antico regime : La societ articolata in ceti , aveva alcunecaratteristiche distintive: In primo luogo gli status ascritti avevano unenorme importanza.In secondo luogo fra i ceti cerano differenze sociali non solo di fatto ma anche di diritto.Ad esempio, le norme giuridiche stabilivano che la nobilt e il clero fossero esentate dal pagamentodelle tasse.

    Il quadro pi preciso che abbiamo sulle dimensione dei diversi ceti quello preparato da King,riguardante la societ Inglese del 1688 , nella quale si possono distinguere sei grandi ceti, dove ilceto pi basso era occupato dai vagabondi, il cedo medio era occupato dai piccoli proprietari terrierie infine nel posto pi alto cerano i tre ceti pi elevati (persone con cariche importanti, i cavalieri, ele famiglie con titolo di pari).Sempre nello stesso periodo, riguardo alla povert si sa che nelle citt europee vi erano tre cerchiconcentrici di persone povere. Il cerchio interno era formato dai poveri strutturali (non pi ingrado di guadagnarsi da vivere), poi i poveri congiunturali (lavoratori occasionari con bassi salari)e infine i poveri non indigenti (artigiani che quando si verifica una crisi economica devono perforza fare affidamento allassistenza pubblica).

    -Le classi nelle societ moderne : A differenza di quelle nellantico le regime, la societ moderna caratterizzata dalleguaglianza di diritto di tutti i suoi membri: Tutti sono uguali davanti alla legge.Ma pur essendo uguali di diritto, i cittadini non lo sono di fatto. Quindi si pu dire che nella societmoderna le classi esistono ancora, ma sono classi di fatto e non di diritto.Ai giorni doggi vengono usati, principalmente due schemi di classificazione.

    DUE SCHEMI DI CLASSIFICAZIONEIl primo dei due schemi stato proposto da Labini, ed basato principalmente sul tipo di redditopercepito da un individuo. Vi sono 3 grandi categorie di reddito : la rendita, il profitto e il salario.Sulla base di queste categorie di reddito, Labini ha distinto cinque grandi classi sociali :

    - Borghesia: formata dai grandi proprietari (rendita) e dagli imprenditori (profitti e redditimisti).

    - Piccola borghesia relativamente autonoma : composta dai lavoratori autonomi,coltivatori diretti, artigiani e commercianti (redditi misti).

    - Classe media impiegatizia : impiegati pubblici e da quelli privati.

    - Classe operaia : braccianti, operai dindustria e delledilizia (salari).- Sottoproletariato : composto da coloro che per lunghi periodi restano fuori dalla sfera diproduzione, perch disoccupati.

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    Il secondo schema di classificazione stato proposto da Goldthorpe e si basa su due criteri: lasituazione di lavoro e la situazione di mercato. Con la prima espressione si fa riferimento allaposizione nella gerarchia organizzativa. La seconda espressione indica invece linsieme deivantaggi e degli svantaggi che hanno i titolari dei vari ruoli lavorativi (livello di reddito percepito,

    possibilit di carriera).In base alle relazioni di lavoro, gli occupati possono essere divisi in tre categorie: gli imprenditori, ilavoratori autonomi senza dipendenti e i lavoratori dipendenti.Inoltre, tenendo conto della situazione del mercato e del settore di attivit economica si giunge alseguente schema a sette classi:

    Classe I: formata da grandi imprenditori di livello superiore.Classe II: Imprenditori di livello inferiore.Classe III: Impiegati di livello superiore e inferiore.Classe IV: Comprende la piccola borghesia urbana.Classe V: Tecnici di livello bassoClasse VI: Operai specializzati di tutti i settori economiciClasse VII: Operai non qualificati.

    ALCUNI GRANDI CAMBIAMENTI

    Trasformazioni di grande rilievo sono avvenute, negli ultimi due secoli, nella stratificazione socialedi tutti i paesi che oggi chiamiamo occidentali sviluppati. Ad esempio, allinizio del secolo scorso,in Europa, la maggioranza della popolazione faceva parte delle due principali classi agricole: quelledei braccianti e quelle dei coltivatori proprietari. Poi, il processo di industrializzazione hadeterminato il declino di queste due classi, facendone nascere unaltra: quella operaia di fabbrica,che diventata la pi ampia. Successivamente cominciato il declino di questa classe e ha iniziatoa svilupparsi il settore dei servizi, quindi dalla societ industriale si passati alla cosiddettapostindustriale.

    Diverso stato landamento della classe media impiegatizia : tale classe ha continuato a crescerefino a diventare in alcuni paesi la classe pi numerosa.Sono cambiati anche i rapporti e le relazioni fra classe operaia e classe media impiegatizia.I primi colletti blu svolgono mansioni sporche, lavoro duro. I secondi colletti Bianchi operanonegli uffici, lavoro molto pi semplice. Oggi per anche il lavoro nelle fabbriche diventato menogravoso e faticoso.

    Altri importanti mutamenti nella stratificazione sociale hanno a che fare con i processi diproletarizzazione: Espressione che viene usata per indicare un individuo che passa dalla piccolaborghesia al proletariato (dal lavoro autonomo, al lavoro dipendente).Ci sono stati anche processi di De-proletarizzazione (il contrario)

    N.B (i Macjobs ) (lavori nelle catene di fast-food)

    LA SOTTOCLASSE

    I due schemi che abbiamo preso in considerazione per analizzare il mutamento della stratificazionesociale, presentano un grave problema: prendono in considerazione solo le persone occupate,

    mentre ci sono anche i disoccupati. Tuttavia alcuni sociologi hanno affermato che si sta sviluppando una nuova classe, la sottoclasse ,che composta da tutte le persone che si trovano in uno stato permanente di povert.

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    Le concezioni della sottoclasse sono prevalentemente 2:Culturalista; La sottoclasse costituita da tre gruppi: ragazze madri, persone espulse dalla forzalavoro, delinquenti.Strutturalisti: La sottoclasse la debolezza delleconomia. Il problema della povert formatodalla mancanza di posti di lavoro.

    LIMPORTANZA DELLE CLASSI SOCIALI

    Secondo alcuni sociologi, ormai il concetto di classe non esiste pi, inutilizzabile. Ma questo non vero perch al giorno doggi, ad esempio, le classi sociali si differenziano per distribuzione direddito e durata della vita.Distribuzione di reddito : Bisogna tenere distinto il reddito ( reddito generato in qualsiasi modo daun individuo) dal patrimonio (beni immobili e mobili posseduti dallindividuo). Per le ricercheviene utilizzato il reddito. Uno dei metodi per misurare la disuguaglianza le classi con diversoreddito il coefficiente di Gini , che viene espresso in una scala che va da 0 (uguaglianza)1(disuguaglianza). La ricerca ha fruttato che Giappone ha il reddito pi uguale, stati uniti quello pidisuguale.La durata della vita : Alcune ricerche mostrano che vi era una relazione inversa fra classe sociale etasso di mortalit . Ossia quanto pi bassa era la classe sociale, tante pi persone di ogni data et,morivano. Questa relazione, esiste anche oggi, anche se in forma molto ridotta, ad esempio glioperai hanno un tasso di mortalit molto pi alto rispetto agli impiegati.

    CAPITOLO 2 (LA MOBILITA SOCIALE)

    Definiamo mobilit sociale ogni passaggio di un individuo da uno strato, un ceto o una classesociale a un altro. I sociologi distinguono fra diversi tipi di mobilit:

    Innanzitutto la mobilit sociale pu essere orizzontale (spostamenti da una posizione sociale aunaltra dello stesso livello) oppure pu essere verticale (spostamenti da una posizione sociale aunaltra di livello superiore o inferiore). In questo caso, se il livello superiore si parla di mobilitsociale ascendente , se inferiore, mobilit sociale discendente. Se i due strati o classi, sono moltolontani tra loro allora si parla di mobilit di lungo raggio , se invece sono congiunti fra loromobilit di breve raggio .I passaggi fra una classe e laltra possono essere analizzati mettendo a confronto la famiglia diorigine di un individuo con quella che egli ha raggiunto in un determinato momento della sua vita.

    Si parla in questo caso di mobilit intergenerazionale . Il confronto pu essere fatto anche fra levarie posizione che una persona ha occupato nel corso della sua esistenza. In questo caso si parla dimobilit sociale intragenerazionale o di carr iera .

    La mobilit assoluta data dal numero complessivo di persone che si spostano da una classeallaltra, mentre per mobilit relativa si intende il grado di eguaglianza delle possibilit di mobilitdei membri delle varie classi. In una societ vi una completa eguaglianza di chance di mobilitquando la classe di origine degli individui non influenza i loro destini sociali.

    Tutti questi tipi di mobilit elencati finora si riferiscono alla mobilit individuale . Del tutto diversa la mobilit collettiva : con questa espressione si intendono i movimenti verso laltro e verso il

    basso non di una persona ma di un gruppo di persone.DEU TRADIZIONI TEORICHE

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    Lo studio delle mobilit stato intrapreso da due diversi angoli visuali:

    I l primo ha a che fare con il concetto di apertura di una societ o di fluidit sociale (cio leopportunit che delle persone con origini sociali diverse hanno di raggiungere le varie posizioni del

    sistema di stratificazione).Il secondo ruota invece, attorno al problema della formazione e dellazione delle classi . Alcunisociologi hanno sostenuto che una classe diventa una formazione stabile quando coloro che nefanno parte condividono, gli stessi ideali, gli stessi stili di vita e hanno interessi comuni.

    LE RICERCHE SULLA MOBILITA SOCIALE

    Il primo studio sistematico sulla mobilit sociale stato scritto da Sorokin. Egli analizzava lamobilit sociale in molti paesi per un lunghissimo periodo di tempo, basandosi per su unadocumentazione costituita da campioni rappresentativi non di tutta la popolazione ma solo di alcunigruppi specifici. Dopo la seconda guerra mondiale, poi i sociologi hanno cominciato ad usarecampioni rappresentativi della popolazione del paese. Lunico problema che tutte queste indagini(ad eccezione di quella svolta in Italia) tengono in considerazione solo la popolazione maschile ,per due motivi: il primo che lunit di base del sistema di stratificazione la famiglia e nonlindividuo in se, e secondo che la posizione della famiglia in questo sistema viene determinatosolamente dal capogruppo che necessariamente un uomo.Ovviamente, molte studiose, hanno criticato questa concezione, sostenendo che essa rendeimpossibile lanalisi di una delle pi importanti forme di disuguaglianza sociale, quella appuntobasata sulle differenze di genere .

    LA MOBILITA NELLE SOCIETA NON CONTEMPORANEE

    Lindia e le caste : La religione ind molto severe a riguardo della mobilit fra le diverse caste. Tuttavia ammette una forma particolare si mobilit sociale: quella fra una vita e laltra.I due principi fondamentali dellinduismo sono la credenza nella metempsicosi e la teoria dellaretribuzione. (Ad ogni successiva morte in un corpo, lanima passa in un altro corpo, e la posizioneche questo occupa nelle caste dipende da come si comportato nella vita precedente).

    Per quanto riguarda la mobilit sociale collettiva, invece cera una speranza movimento. Infatti lecaste intermedie e inferiori cercavano spesso di conquistare una posizione pi elevata nella scalasociale. Questo processo viene chiamato di (ossia il processo con cui gliindividui di una casta cambiano costumi ideali e rituali, imitando quelli di una casta superiore).

    La Cina e il sistema degli esami: In Cina, il rango sociale dipendeva dagli esami che un individuoaveva sostenuto. Questo perch quando limperatore, introdusse il sistema degli esami , stabil chesolo coloro che avessero passato tali esami potevano entrare a far parte del ceto al vertice dellagerarchia, ossia i funzionari governativi.Questo sistema degli esami favor la mobilit sociale, in quanto anche proprietari terrieri, mercanti eartigiani, potevano far parte di ceti molto pi alti.

    La societ di antico regime : Le ricerche storiche mostrano ch nella societ di antico regime, erapresente una notevole mobilit assoluta, non solo collettiva ma anche individuale.Molto forte era la mobilit intragestionale, che era dovuta in parte a quel fenomeno chiamata

    (i giovani venivano mandati per alcuni anni a servire in casa di altrefamiglie spesso di nobili).

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    In altre zone di Europa, flussi consistenti di giovani lasciavano i genitori per emigrare in un centrourbano dove trovare unoccupazione, in attesa poi di tornare a casa e di sostituire il padre o ilfratello nella attivit familiare. Questo tipo di mobilit viene chiamata mobilit con ritorno alleorigini.Nella societ di antico regine poi, non mancava neanche la mobilit di tipo intergenerazionale : in

    linea di principio laristocrazia era un ceto a cui si apparteneva per classe, alcuni riuscivano adentrarci anche se erano nati da un'altra famiglia non aristocratica.

    Tanto vero che non si entra in una classe non si entrava solo per nascita, tanto vero che non si escesolo per morte. Infatti alcuni nobili hanno provato la brutta esperienza del della mobilit sociale discendente. Coloro che si trovano in questa situazionevenivano chiamati .

    INDUSTRIALIZZAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO

    Le spiegazioni fondamentali che riguardano i mutamenti nella mobilit sociale, della societcontemporanea sono 5:1: La prima la teoria liberale dellindustrialismo . Secondo questa teoria, il passaggio dallasociet preindustriale a quella industriale stato accompagnato da un aumento della mobilitsociale sia assoluta (grazie ai continui mutamenti del mercato) sia relativa (grazie a un processo dirazionalizzazione che rende importanti i ruoli acquisiti e non pi gli ascritti).2: La seconda in netto contrasto con la prima. I sostenitori di questa seconda tesi, prevedono chela forte mobilit di alcuni paesi dovuta a fattori di ordine culturale o politico (tipi di istituzione,comportamento del governo ecc.) Essi sostengono anche che landamento della mobilit sociale diverso da paese a paese.3:La terza stata formulata da Sorokin. Egli ha affermato che in quei tempi la mobilit sociale eraelevata, ma non vi era nessuna costanza del suo aumento, ma solo delle fluttuazioni chedipendevano da fattori esogeni e endogeni.4: La quarta sostenuta da Lipset e zetterberg . Anche secondo loro tutti i paesi occidentali oggihanno un elevata mobilit sociale. Ma loro sostengono anche che landamento della mobilit socialesia simile in tutti i paesi, e che una forte mobilit sociale una caratteristica specificadellindustrializzazione.5: La quinta teoria di J ones e Hauser . Loro sostengono che per quanto riguarda la mobilitassoluta vi siano significative differenze fra i paesi perch dovuta da fattori esogeni, al contrario lamobilit relativa molto simile.

    N.B Grazie a numerosi indagini su molti paesi, si pu arrivare alla conclusione che la teoria chetrova maggior conferma nei dati presenti quella di Sorokin.

    LA MOBILITA SOCIALE ASSOLUTA IN ITALIA

    Negli ultimi decenni, nel nostro paese vi stata una forte mobilit assoluta grazie alletrasformazioni nel mercato del lavoro.Per analizzare insieme i due aspetti della mobilit sociale (inter e intragenerazionale), possiamoprendere in considerazione tre punti: la classe sociale della famiglia di origine, quella della primaoccupazione dellindividuo e quella attuale. Fra questi tre punti vi sono 5 possibili itinerari sociali.(Cobalti e Schizzerotto).

    1: Gli immobili : Coloro che restano nella classe del padre.

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    2: I mobili con ritorno alle origini: occupano una posizione diversa da quella del padre, ma poi siritrovano al punto di partenza.3: I mobili allentrata nella vita attiva: Partono da un occupazione diversa da quella del padre e virestano.4: I mobili nel corso della vita attiva : Stessa posizione del padre, poi la lasciano per occuparne

    un'altra.5: Super-mobili: partono diversi dal padre, in seguito la cambiano ma senza mai tornare al punto dipartenza.

    N.B Tasso di autoreclutamento: la % delle persone che fanno parte della classe del padre.

    LE CONSEGUENZE DELLA MOBILITA SOCIALE

    Che effetti ha sugli individui la mobilit sociale?I sociologi per rispondere a questo interrogativo hanno costruito due diverse ipotesi:1: L a prima dello sradicamento sociale : Gi ai tempi Durkheim rilevava che i bruschi aumenti dimobilit portavano a un aumento dei suicidi. Trentanni dopo poi Sorokin rilevava che la mobilitsociale favoriva la supercialit e diminuiva lintimit. Infine Lipset ha sostenuto che producefrustrazione. I sostenitori di questa ipotesi, prevedono che le risposte delle persone alla mobilitsociale sono di due tipi. Per quanto riguarda le persone che fanno parte della mobilit ascendente, larisposta riguarda il superconformismo (adeguarsi ai modi di pensare e di agire della nuova classecon molto impegno. Per quanto riguarda invece le persone che fanno parte della mobilitdiscendente, la risposta di rifiuto della nuova classe.

    2: La seconda detta ipotesi della risocializzazione : Per i suoi sostenitori se una persona passa dauna classe allaltra deve ridefinire la propria identit sociale, mutare sia il modo di pensare siaquello di agire. Le ricerche condotte finora, hanno dimostrato che questa lipotesi che trovamaggior riscontro.

    CAPITOLO 3 (LE DIFFERENZE DI GENERE)

    Nelle scienze sociali si introdotta la distinzione fra sesso e genere. Per sesso si intendono gliattributi delluomo e della donna che riguardano le caratteristiche biologiche, per genere le loroqualit distintive definite culturalmente.Dimorfismo sessuale : uomini e donne presentano caratteristiche diverse a livello di organi, pesoaltezza ecc.

    ESSENZIALISMO E COSTRUTTIVISMO SOCIALE

    Numerose teorie sono state elaborate e proposte per spiegare le differenze di comportamento e diatteggiamento fra uomini e donne, ma le pi importanti sono due e sono opposte: essenzialismo ecostruttivismo sociale. Per la prima le differenze fra mascolinit e femminilit sono naturali euniversali, per la seconda sono una costruzione sociale. Dunque per la prima uomini e donne sinasce per la seconda si diventa.

    Secondo limpostazione essenzialistica: Gli ormoni influenzano il comportamento di uomini edonne, ma la relazione fra queste due variabili debole e non basta. Per quanto riguarda il cervello

    invece, alcuni studiosi riconducono le differenze fra uomini e donne alla lateralizzazione delcervello o alla asimmetria emisferica (ossia nel cervello ci sono due emisferi uno sinistro cheprevale nelle donne, e uno destro che prevale negli uomini). Per quasi tutti gli studiosi, comunque

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    tutte le differenze riguardano gli ovuli e gli spermatozoi . Infatti la femmina p specializzata nellaproduzione di uova, il maschio n quella di spermatozoi.

    N.b: Investimento parentale : (linvestimento effettuato da un genitore per accrescere le possibilitdi sopravvivenza del figlio, a spese della possibilit di investire in un altro figlio).

    Lessenzialismo femminista : uomini e donne hanno tratti completamente diversi. Gli uominitendono al dominio, le femmine allunione. Per alcune donne queste differenze dipendono da fattoribiologici, per altre allesperienza della maternit.

    GENERE E CULTURA

    Numerose prove a favore della tesi che il genere una costruzione sociale risultano da una ricercacondotta dalla studiosa americana Mead su tre trib della nuova Guinea:Gli Arapesch : Non solo le donne ma anche gli uomini erano miti, tranquilli, passivi e affett