Sociologia del Lavoro -...

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Sociologia del Lavoro L2 – Lavoro e industrializzazione: spunti di sociologia economica I parte: l'economia sostanziale e le forme di integrazione 22-27 febbraio 2017 Matteo Villa [email protected] Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Politiche Research LAB - LaRISS - http://lariss.sp.unipi.it/index.php/en/ Corso di Laurea L-40

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Sociologia del Lavoro

L2 – Lavoro e industrializzazione:

spunti di sociologia economica

I parte: l'economia sostanzialee le forme di integrazione

22-27 febbraio 2017

Matteo Villa [email protected]

Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Politiche Research LAB - LaRISS - http://lariss.sp.unipi.it/index.php/en/

Corso di Laurea L-40

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Lavoro e mercato del lavoro: alcuni concetti

Vedere l'immagine QUI:

http://blog.terminologiaetc.it/wp-content/uploads/2016/06/vignetta-Altan.jpg

1. Lavoro = merce anonima?

2. Simmetria tra domanda e offerta?

3. Individualismo?

4. Salario: funzione di equilibrio tra domanda e offerta?

5. Soggetti si comportano secondo razionalità economica (olimpica o assoluta)?

6. C'è perfetta informazione?

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Lavoro e mercato del lavoro: alcuni concetti

Il “vecchio” paradigma di mercato e una coppia di presupposti (Mingione):

1. Formale: idea che competizione tra individui liberi sia sufficiente

da sola a produrre collaborazione e organizzazione (economisti:

interpretazione formale universalistica)

A. Smith (1776) (‘mano invisibile’): seguendo la predisposizione a perseguire i

propri interessi e massimizzare i benefici (es. investendo i capitali, offrendo i

prodotti migliori a prezzi più bassi), gli individui contribuiscono al benessere

dell’intera società. Un meccanismo in base al quale la società gode di benefici che

nessuno ha posto come propri fini.

L. Robbins (1947): «L’economia è la scienza che studia la condotta umana come

una relazione tra scopi e mezzi scarsi, applicabili a usi alternativi»4

Paradigma di mercato e critica

2. Morale e politico: ordine meritocratico ed efficienza economica coincidono (anima politica dello sviluppo del capitalismo)

J. Townsend (1786): "La fame domerà gli animali feroci, insegnerà la

decenza e la civiltà, l'obbedienza e la sottomissione, al più perverso. In

generale, è solo la fame che può stimolare e pungolare [i poveri] al lavoro;

eppure le nostre leggi hanno dichiarato che non dovranno aver mai fame"

M. Thatcher (1989): “la società non esiste. Ci sono solo individui, uomini e

donne, e ci sono famiglie. Nessun governo può far nulla se non attraverso

la gente e la gente per prima cosa deve pensare a se stessa. È nostro

dovere badare a noi stessi e poi badare agli altri”5

Paradigma di mercato e criticaParadigma di mercato e critica

● Mercato del lavoro classi sociali, sfruttamento (→ Marx e

Weber). Critica alla seconda parte

● Mercato del lavoro “immerso, incorporato” nella rete

delle relazioni sociali (Polanyi e Granovetter).

Critica alla prima parte (presupposto logico)

Altre critiche:

• Mercato del lavoro come costruzione sociale (Bagnasco)

• Mercato del lavoro come istituzione sociale (Solow)

• Welfare capitalism (Esping-Andersen, altri)

6

Alcune critiche

1. Karl Polanyi

– Economia formale e sostanziale (cap. VII)

– Tre forme di integrazione (cap. VII)

– Lavoro, mercato e industrializzazione (cap. I e II)

2. Mark Granovetter (cfr. Mingione)

La critica di Polanyi e la NSE

Definizione di economia formale (Robbins 1947):

«L’economia è la scienza che studia la condotta umana come una relazione tra

scopi e mezzi scarsi, applicabili a usi alternativi»

Polanyi:

“nessuna società può esistere senza possedere un qualche tipo di economia

sostanziale” implicata dal fatto che l’uomo dipende per la sua sopravvivenza dai

processi di interazione con i suoi simili e con la natura.

“stabilire un’uguaglianza fra l’economia umana in generale e la sua forma di

mercato” costituisce un errore logico, una palese fallacia. L’identificazione con il

mercato implica un significato del termine economico derivante dalla natura

logica della relazione mezzi-fini. Questa veicola “una nozione estranea al

processo complessivo di cui essa stessa fa parte”, che rinuncia a osservare

l'interdipendenza tra fenomeni e leggi della natura e fenomeni storici.

Polanyi: economia formale e sostanziale

SOSTANZIALE

Si riferisce all’interscambio tra il soggetto e il suo ambiente naturale e sociale.

Deriva dal fatto che l’uomo dipende per la sua sopravvivenza dalla natura e dai suoi simili.

FORMALE

Si riferisce alla scelta tra diversi impieghi cui destinare i mezzi (scarsi).

Deriva dal carattere logico del rapporto mezzi-fini (economizzare).

2 definizioni di economico

Polanyi: economia formale e sostanziale

ACCEZIONE FORMALE (neoclassica o marginalista)

Definizione di Robbins (1947):«L’economia è la scienza che

studia la condotta umana comeuna relazione tra scopi e mezzi

scarsi, applicabili a usialternativi»Si riferisce

alla scelta tra diversi impieghi cui destinare imezzi (scarsi).

Deriva dal carattere logico delrapporto mezzi fini (economizzare).

RIGUARDA SOLO UN ASPETTODELLA NATURA UMANA

l’economizzare,

inteso come comportamentofinalizzato, scevro da legami e

influenze di tipo istituzionale, equindi da vincoli culturali e sociali

Polanyi: economia formale e sostanziale

All’origine del concettosostanziale,

i concreti sistemi economici,definibili come processi

istituzionalizzati di interazione tral’uomo e l’ambiente che danno

vita a flussi di mezzi materiali per ilsoddisfacimento dei bisogni

Si riferisce all’interscambio tra il soggetto e il suo ambiente naturale e sociale.

Deriva dal fatto che l’uomo dipende per la sua sopravvivenza dalla natura e dai suoi simili. E da interazioni istituzionalizzate fra se stesso e il suo ambiente

RIGUARDA

la più generale sfera diproduzione, scambio e utilizzo dei

mezzi di sussistenza

tutti gli elementi del processo che occorreanalizzare sono da considerarsi economici,

siano essi tecnologici, ecologici, sociali o altro

ACCEZIONE SOSTANZIALE

Polanyi: economia formale e sostanziale

L’istituzione è infatti ciò che conferisce unità e “stabilità” al processo economico, producendo strutture specifiche di regolazione e integrazione dell’economia nella società

→ In quali modi diverse società hanno organizzato e istituzionalizzato i rapporti sociali e con l'ambiente?

È necessario indagare le condizioni sociali da cui traggono origine le motivazioni individuali; condizioni che si attualizzano in modo particolarmente influente nelle istituzioni

ACCEZIONE SOSTANZIALE

Polanyi: economia formale e sostanziale

La fallacia economicista (Polanyi, 1977)

«stabilire un’uguaglianza fra l’economia umana in generale e la sua

forma di mercato» (Polanyi, 1977 : 28)

Per cui appare necessario concepire «una teoria generale

dell’economia nella società, libera dalle preponderanti influenze della

“mentalità di mercato” della nostra epoca» (Pearson, 1977 : XXXIII)

E per studiare il lavoro e il mercato del lavoro?

Polanyi: economia formale e sostanziale

Tre forme di scambio e integrazione

1. Reciprocità Forma di scambio / integrazione basata sulla simmetria, in presenza o assenza di mutualismo. Il movimento di dare e avere può essere distanziato, da un punto di vista spaziale o temporale. Il valore dell'oggetto dello scambio è incorporato nel significato della relazione: questa è vincolata/mediata da norme e istituzioni (clan, tribù, parentela, comunità, vicinato, religione, familismo, cosca, clientela, ecc.).L’appartenenza ad un sistema di aspettative e obbligazioni oltre la durata e il senso del singolo atto di scambio, è uncriterio importante di accesso

Tre forme di scambio e integrazione

2. Redistribuzione Sistema di rapporti con movimenti di raccolta (o di disponibilità in termini di diritto a disporre dei beni) verso un centro e redistribuzione. Esempi:● Famiglia a struttura matriarcale con “rapporti estesi”. ● Struttura a tribù e clan. ● Impresa con autonomia gestionale ma non di bilancio dei settori● Sistema di welfare a vari livelli di decentramento

istituzionale/spaziale.

Necessario un centro politico, consolidato e riconosciuto, che costituisca il luogo di raccolta e redistribuzione delle risorse.La struttura è definita da norme e leggi proclamate a diversi livelli di centricità. I legami attualizzano uno status di diritti e doveri, secondo l’ottica culturale prevalente nel sistema considerato.

Tre forme di scambio e integrazione

3. Mercato Lo scambio di mercato costituisce un movimento fra una qualsiasi coppia di punti dispersi o casuali del sistema.Gli scambi puri di mercato non producono legami: si attualizzano sulla base dell’interesse razionale rispetto allo scopo esaurendo i significati dello scambio nella contingenza del medesimo e nell’esito della transazione, (valore monetario). Il contesto (norme e strutture) non è ritenuto influenteLa norma regolatrice è data dal rapporto tra domanda e offertaIl tempo tende a zero (contingenza dello scambio), e il suo scorrere è una punteggiatura di eventi casuali senza sequenze

Il “diamante” del welfare

(Ferrera 2006)

StatoStato

MercatoMercato BENESSERE FamigliaFamiglia

AssociazioniAssociazioniintermedieintermedie

Forme di organizzazione socialeLe strutture portanti dello scambio

?

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Urbex. Spatial Dimension of Urban Social Exclusion and Integration

Fonti:A. Andreotti, Y. Kazepov Y. (eds.), Spatial Dimension of Urban Social Exclusion and Integration. A European Comparison: The Case of Milan, EU - Fourth RTD Framework Programme 1994 – 1998 Targeted Socio-Economic Research (TSER), AME – Amsterdam Study Centre for the Metropolitan Environment, 2001, downloadable at: http://www2.fmg.uva.nl/urbex/resrep/abs/abs_16.htm

M. Villa, Rappresentazioni del locale. Comunità, esclusione, welfare, Volume per i corsisti del Master in Promozione della Partecipazione Sociale Università di Urbino - Facoltà di Sociologia, l’Asterisco Copisteria, Urbino, giugno 2003 http://lnx.a77web.it/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=46

Caso 1 Storie di vita: i disoccupati di lungo periodo

Source: Andreotti & Kazepov 2001 

Mercato Redistribuzione Reciprocità Spazio

Lavoro Servizi pubblici Familiari Quartiere

ConsumiServizi del privato

socialeVicini e amici Città

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Case 24

0

2

4

6

8

10Labour

Consumption

Household

Neighbours and Friends

Neighbourhood

City

Public Services and Provisions

Private No-Prof it Services

Case 26

0

2

4

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8

10Labour

Consumption

Household

Neighbours and Friends

Neighbourhood

City

Public Services and Provisions

Private No-Prof it Services

Labour

Consumption

Household

Neighbours and Friends

Neighbourhood

City

Public Services and Provisions

Private No-Profit Services

0

5

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Case 28

Case 34

0

2

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8

10Labour

Consumption

Household

Neighbours and Friends

Neighbourhood

City

Public Services and Provisions

Private No-Profit Services

Source: Andreotti & Kazepov 2001Villa 2003 

Forme di attivazione del network (esempi)

valori medi Totali

0

2

4

6

8

10

Labour

Consumption

Household

Neighbours and Friends

Neighbourhood

City

Public Services andProvisions

Private No-Profit Services

Valori medi

Case 33

0

2

4

6

8

10Labour

Consumption

Household

Neighbours and Friends

Neighbourhood

City

Public Services and Provisions

Private No-Profit Services

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Mutazioni nelle forme di attivazione del network

Source: Villa 2003 

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Valori medi nelle strategie dei disoccupati di lungo periodo (fonte: elaborazione da dati Urbex (Andreotti & Kazepov, 2001)

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LT Unemployed Lone Mother Immigrants

Labour 3,44 6,73 4,95

Consumption 3,78 6,82 3,32

Household 4,61 6,68 2,89

Neighbours and Friends 4,22 5,18 3,26

Neighbourhood 3,61 6,18 2,74

City 4,17 5,18 3,74

Public Services and Provisions

7,17 6,00 4,16

Private No-Profit Services 4,78 4,55 4,68

Source: Villa 2003 

Forme di attivazione del network(confronti fra target group)

Mark Granovetter - Due assunti fondamentali:

1. l’azione è sempre socialmente situata e non può essere spiegata unicamente in riferimento a motivazioni individuali

2.le istituzioni sociali non sorgono automaticamente in qualche forma inevitabile, ma sono piuttosto ‘socialmente costruite’.

Istituzioni: “reti congelate”. L' interazione tra persone acquista gradualmente una “qualità oggettiva” che finiamo per dare per scontata.

→ Due assunti incompatibili con la logica del paradigma marginalista

Dopo Polanyi: Granovetter e la NSE

Il problema dell’embeddedness,

Ovvero la «necessità di stabilire il grado in cui l’economia è mediata da – o […] “radicata in” – reticoli di relazioni personali.

Studio esemplare: “Getting a Job”, ruolo di legami deboli e forti, legami ponte

Per radicamento Granovetter (1990 : 215) intende

Il fatto che l’azione economica, così come i suoi esiti e le istituzioni economiche, sono influenzati dalle relazioni personali degli attori,e dalla struttura del reticolo complessivo di tali relazioni.

L'agire economico non è mai completamente economico, non è mai indotto esclusivamente da interessi economici, altri entrano in gioco: interessi sociali

Dopo Polanyi: Granovetter e la NSE

Labour

Consumption

Household

Neighbours and Friends

Neighbourhood

City

Public Services and Provisions

Private No-Profit Services

0

5

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Case 28

About youth trajectories…

Some further insights for the discussion:

32 life stories interviews in a local context

Fonti:

Villa M. (2016), Se centonovanta anni vi sembrano pochi… Le difficili transizioni giovanili verso l'autonomia e l'età adulta negli anni di crisi nella Provincia di Massa Carrara, Report, Provincia di Massa Carrara – Osservatorio per le Politiche Sociali Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Politiche

Cordella G., Masoni I., Villa M. (2016), Youth trajectories and the hard pathway towards autonomy and adulthood, Paper presented at First Congress of Società Italiana di Sociologia Economica, “Le nuove frontiere della sociologia economica”, Roma, La Sapienza, 26-27-28 gennaio 2017

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Oggetto: analisi delle storie di vita di giovani e giovani-adulti (18-34 anni) della Provincia di Massa-Carrara nel percorso verso l'autonomia e l'età adulta.

Obiettivo: individuare modalità, strategie e possibili modelli nella transizione tra istruzione e lavoro in un contesto di crisi prolungata.

Metodo: 32 interviste semi-strutturate a giovani occupati e disoccupati. Temi: storie, eventi, esperienze e strategie di coping riguardanti istruzione, lavoro, consumi, partecipazione e relazioni sociali, background familiare, accesso ai servizi pubblici e privati.

Analisi dei dati:

1. Narrazione di eventi e esperienze, percezioni, emozioni e riflessioni sui modi di definire e affrontare i problemi, trovare soluzioni, su perché funzionano o falliscono, su come danno senso alle loro esperienze e a situazioni/attori/contesti con cui interagiscono.

2. Identificare differenze e similitudini nel campione e possibili modelli di traiettorie: codificazione di parte delle risposte attraverso scale di valori da 1 a 10 e costruzione di indici

3. Alcuni dati su mercato del lavoro e funzionamenti del sistema istituzionale locale

Disegno della ricerca

1 Divisioni geografico territoriali

2 Divisioni istituzionali

3 Divari socio-economici: precoce de-industrializzazione, terziario tradizionale,→

limitata differenziazione (risp. altre province toscane) ulteriore rallentamento dopo la crisi→ valore aggiunto pro-capite e indice di competitività: →

provincia più problematica in Toscana e sotto la media delle province italiane

Occupazione femminile e servizi, lavoro non standard, → media qualifica

Il contesto

Tasso d’occupazione (15-64 anni) per provincia – 2015

Provincia di Massa Carrara - 198.412 ab.

M-C Toscana Italia

Disoccupazione 2007 8,4 4,4 6,1

Disoccupazione 2015 12,4 9,2 11,9

Disoccupazione 15-29 2007 13,4 8,9 14,5

Disoccupazione 15-29 2015 32,9 23,0 29,9

Modalità di ricerca del lavoro

Carriere precarie

Differenze di genere. Le donne, sono maggiormente attive, con migliori qualifiche e maggiori esperienze e un background familiare migliore, hanno situazioni occupazionali peggiori e poco connesse con le aspettative personali

Aspetti descrittivi del campione

● Esperienze di autonomia abitativa

● Il ruolo delle istituzioni: “nulla, niente, non serve a niente” ?

Aspetti descrittivi del campione

Analisi di alcune dimensioni che caratterizzano le traiettorie sulla base di due insiemi di variabili e una serie di indici riferiti a:

1. le caratteristiche del periodo della transizione

2. le forme di integrazione sociale (al momento dell'intervista)

3. le forme delle traiettorie

Caratteristiche delle traiettorie di vita e modelli emergenti

Caratteristiche della transizione

Valori attribuiti alle risposte a batterie di domande sul periodo tra fine scuola e momento dell'intervista

Forme di integrazione

Valori attribuiti ai livelli di inclusione/ partecipazione nelle reti riferite alle forme di integrazione, e possibilità/ capacità degli intervistati di scambiare/ottenere risorse attraverso di esse

Modelli di traiettoria identificati dalle curve che connetto i valori attribuiti ad alcune condizioni rilevanti (indici) nelle storie di vita degli intervistati

Forme delle traiettorie di vita

Composizione dei gruppi/cluster:

Prime variabili utilizzate per distinguere i gruppi/cluster:

I gruppi/cluster identificati:

- livelli/forme di integrazione sociale- durata della transizione- forma della traiettoria- posizionamento nel mdl

Ulteriori similarità / differenze emerse:

- background familiari- genere - età ≈- titolo di studio- progettualità, potenzialità, rischi

1 Seguire le aspirazioni, reinventarsi, scivolando verso la precarietà?

2 Precarietà verso la marginalizzazione?

3 Bilanciamenti familiari nel percorso di inclusione

4 Scivolamento iniziale e poi recupero?

5 Traiettoria piatta, rischio di esclusione?

6 Fare ciò che piace… prendendo alcuni rischi

Gruppo 2 più disomogeneo al suo interno

Prec

ario

usne

ss, t

ow

ards

mar

gina

lizat

ion?

Life stories: some patterns 2/6

Fam

ily b

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cing

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of

incl

usio

nLife stories: some patterns 3/6

Life stories: some patterns 5/6Fl

at t

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n?

Clusters per transitions characteristics

1. Seguire le aspirazioni, eventualmente reinventarsi, scivolando verso la precarietà? 2. Precarietà verso la marginalizzazione?

3. Bilanciamenti familiari nel percorso di inclusione

4. Scivolamento iniziale e poi recupero? 5. Traiettoria piatta, rischio di esclusione? 6. Fare ciò che piace… prendendo

alcuni rischi

Clusters per integration forms

1. Seguire le aspirazioni, eventualmente reinventarsi, scivolando verso la precarietà? 2. Precarietà verso la marginalizzazione?

3. Bilanciamenti familiari nel percorso di inclusione

4. Scivolamento iniziale e poi recupero? 5. Traiettoria piatta, rischio di esclusione? 6. Fare ciò che piace… prendendo

alcuni rischi

Clusters per trajectory patterns

1. Follow aspirations, slipping towards precariousness

2. Precariousness, towards marginalization?

3. Family balancing in the path of inclusion

4. Starting to slide and then recover?

5. Flat trajectory, risks of exclusion?

6. Trying to do what I like

Cluster per esperienze/vissuti

1. Seguire le aspirazioni, reinventarsi, scivolando verso la precarietà?

2 ANNI

I lavori che ho fatto sono tutti pienamente coerenti con lo studio e le competenze professionali che ho acquisito. Ma non c'è prospettiva di stabilizzazione... contatti importanti si, possono aprire strade rimamendo nel circuito, ma è tutto difficilmente definibile. Poi… non posso fare un passo, non ho entrate con cui posso fare delle spesette, che so sistemare il pc, ricaricare il telefono, sistemare il motorino…. quando mi arrivano 500 euro. (M-33, LM Scienze spettacolo e produzione multimediale; vive con la madre pensionata).

2. Precarietà verso la marginalizzazione?

7 ANNI

Prima ero molto negativa, ricominciare a cercare è duro…. non l'ho vissuto in maniera positiva. Dopo il corso sull'e-commerce invece ho acquisito positività; sono positiva e molto concentrata su questo progetto…. (F-34, LM Scienze della comunicazione)

3. Bilanciamenti familiari nel percorso di inclusione

9 ANNI

3 ANNI

Ho un contratto di 4 anni per un lavoro ripetitivo e facile da imparare. Mi sembra di non sapere nulla.... Prendo 5€ e qualcosina all'ora.... Non sto molto cercando…. altri tre anni con zero costi perché vicino a casa, ...non credo di poter trovare di meglio… (M-26, Qualifica professionale in odontoiatria)

Il mio sogno è ingrandire l'impresa agricola di famiglia … e un agriturismo (M-22 diploma)

4. Scivolamento iniziale e poi recupero?

1 ANNO

2 ANNI

Entro un paio di anni, se ho contratto a T.DET. vado a vivere in una casa già pronta…, qui nella zona… (M-25, LT informatica)

Il mio ragazzo va in Inghilterra ha trovato come infermiere. Lo seguo, e confido di trovare qualcosa là.…. mi accontento di tutto, tranne badante… ovviamente vorrei fare il lavoro per cui ho studiato….(F-24, Laurea triennale in psicologia)

5. Traiettoria piatta, rischio di esclusione?

12 ANNI

Ho cercato come parrucchiere attraverso liste di parrucchieri … come bagnino e con il volantinaggio e col passaparola... Porto il cv a mano negli stabilimenti balneari ... dopo mesi di disoccupazione ancora cercavo …. anche se dopo un po' ti rompi… Fare formazione…, ci ho pensato, ma non ho la testa e poi non serve a niente perché anche chi ha studiato non trova lavoro (M-26, Terza Media)

6. Fare ciò che piace… prendendo alcuni rischi

18 ANNI

Avere figli così giovane.... mi ha un po' distaccata dai coetanei e altre mamme... Quando ero disoccupata cercavo sempre di fare qualcosa: corsi, scrivevo articoli, ecc... Pensavo che internet mi sarebbe servita e poi mi appassionava e ci ho investito. Cerco di fare formazione, perché mi piace e ne ho bisogno. Sono tuttora iscritta alla scuola d'arte, ma ora fra l'e-commerce e altre cose non riesco... cercherò di fare gli esami da privatista, aprire una partita IVA e lavorare su web-marketing e e-commerce (F-32, Terza media)

● Ruolo dell'attivazione, dell’istruzione, dei background familiari, delle relazioni sociali e del genere

● Servizi: ● limitata offerta ● limitata capacità di agire sul rapporto attore/contesto (orientamento)● autonomia attori presupposta e matching formale● uso distorto contratti a causa mista

● Contesto istituzionale frammentato e assenza di strategie riconoscibili

● Limiti nell'accesso all'informazione e nell'orientamento utili a comprendere vincoli/opportunità sé/contesto

Discussione: alcune evidenze empiriche

● Contesto e apprendimento: ● pochi “segna-contesto” ● sperimentazioni onerose (tempo e risorse) e spesso infruttuose● tentativi di cogliere opportunità intensi e poco organizzati, quasi casuali● difficile rielaborare gli eventi, avere feedback utili, esperienze spendibili

● Fa differenza poter disporre di:● legami forti portatori di risorse

● per affrontare il presente / sperimentare l'autonomia ● per l'orientamento / l'avvio o gestione di un'attività

● abilità sociali, competenze, altri legami (per valorizzarle)

Discussione: alcune evidenze empiriche

Esclusione, sussistenza, sviluppo dell'autonomia

1. Provate a riflettere sulle cose dette e i materiali presentati

2. Mettete in luce contesti e storie che conoscete e alcune loro caratteristiche

3. Provate ad analizzarli sulla base di alcune delle variabili discusse (poche) e a mettere a fuoco:

• Quali fattori contano maggiormente nel percorso verso l'autonomia, l'età adulta, l'inclusione?

• Chi ci riesce meglio?

Esercizio in gruppo

1. Lavoro come attività dell'uomo

2. Il lavoro come veicolo di sussistenza, benessere eintegrazione economica

3. Il lavoro come veicolo di integrazione sociale, come istituzione sociale e come organizzazione della struttura sociale

4. Il lavoro come professione

5. Il lavoro come funzione vitale del sistema sociale

6. Il lavoro come funzione del sistema ecologico

7. E cosa potrebbe essere il lavoro senza lavoro umano e l'uomo senza lavoro?

Riflettere sulle 7 immagini ….