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RETE SERVIZI EDUCATIVI DOMICILIARI TRIESTE “Una casa per crescere”

Educatrice Armelle Narezo

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SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE “Una casa per crescere”

SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE

«Les Petits Poissons»

di Armelle Narezo

PROGETTO PEDAGOGICO

“È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciarglisentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere prontoa fornire l’aiuto desiderato, ma senza mai essere l’ostacolo tra ilbambino e la sua esperienza”.

Maria Montessori

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Queste parole di Maria Montessori, ci rinnovano il pensiero dell’adulto comeguida, che si pone accanto a ogni bambino affinché si senta a proprio agio,libero di agire spontaneamente, sicuro di sé.

Les Petits Poissons, con sede a Trieste in Via cesare Battisti n°12, fa parte dellaRete dei Servizi Educativi Domiciliari di Trieste “Una casa per crescere”. Ilservizio Educativo Domicialiare accoglie in un ambiente tranquillo, ludico,socializzante ed educativo fino a cinque bambini tra i 3 e i 36 mesi di età (dicui massimo due sotto i 9 mesi) ai sensi della Legge Regionale 18/08/2005 n.20 ed integrazione con DPReg 230/2011 e modificato con DPReg 153/2013.Il lavoro dell’educatrice pone tra i suoi vari obiettivi, il rispetto dei tempi, conla consapevolezza di non anticipare le azioni dei bambini ma di favorirnel’autonomia. Inoltre valorizza l’attenzione individualizzata al singolo bambino e raggiungegli obiettivi grazie al gruppo piccolo, all’ambiente domestico e alla volontà dicreare buone relazioni con le famiglie.Il servizio educativo «Les Petits Poissons» opera con la volontà di offrire unservizio integrativo e complementare ai tradizionali servizi dell’infanzia,adeguato alla crescita e all’educazione dei bambini e che sia di supporto aigenitori nel loro ruolo educativo cercando di rendere concreta la possibilità diconciliare tempi lavorativi e familiari nella consapevolezza che, favorire lafamiglia significa di per sé favorire l’infanzia, prevenire quindi possibili disagie ottimizzare risorse economiche e sociali.

LE CARATTERISTICHE DEGLI AMBIENTI E DEGLI SPAZI.

“Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gliconsenta di svilupparsi liberamente”.

Maria Montessori

Frequentando il servizio educativo domiciliare, il bambino ha la possibilità diriconoscere il nuovo contesto come simile a quello della propria casa,facilitando quindi il suo ambientamento.La strutturazione degli ambienti, per quanto già definita, pur rispondendo alleesigenze di rassicurazione e riconoscimento è volta comunque a stimolare lacuriosità del bambino e l'esplorazione degli spazi.Lo spazio si può dire che parla: ogni bambino e genitore che entra, già dalprimo sguardo, si fa una prima idea della struttura. Ogni spazio comunicaattraverso la sua forma, le sue dimensioni, la sua luminosità, il suoarredamento e i suoi colori.La casa è organizzata per angoli strutturati in cui l’accessibilità ai materiali,differenziati in funzione dell’età, facilita l’iniziativa autonoma dei bambinifavorendone le attività di esplorazione e di scoperta.

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Al posto di materiali commerciali e stereotipati, che non lasciano sviluppare lafantasia del bambino, si predilige l’utilizzo di materiali poveri e di recupero,con la consapevolezza di come, tali materiali, stimolino nel bambino attività diesplorazione più ricche e complesse.Lo spazio a disposizione è suddiviso, per quanto possibile, in centrid’interesse attrezzati:

Angolo morbido: troviamo un grande tappeto morbido, tanti cuscinicolorati e uno specchio, per favorire lo sviluppo dell’identità corporea.Questo spazio permette al bambino di rilassarsi, cercare un momentod’intimità o semplicemente di svolgere un’attività più tranquilla come lalettura di libri.

Angolo del gioco simbolico: lo spazio è stato concepito peraccogliere il gioco simbolico, il gioco del travestimento e le varieattività didattiche proposte. Il primo consente al bambino diconfrontarsi con il mondo degli adulti, imitandoli e rielaborando ciò chevede intorno a sé (es. la cucina, il mercato, le bambole, ecc.), ilsecondo è un contenitore, con dimensioni adatte ai bambini, conall’interno stoffe colorate, abiti, cappelli da poter indossare perdivertirsi.

Angolo del gioco libero: offre la possibilità di scegliere quale giocoutilizzare tra quelli presenti. Non tutti i giochi però sono alla portata deibambini in quanto, a volte, è l'educatrice che propone delle attività conmateriali che i bambini non usano tutti i giorni, andando così astimolare la curiosità dei bambini verso il “nuovo”.

Lo spazio nanna: per tutti i bambini sono presenti idonei materassini;vengono preparati e resi disponibili dei materiali soffici come lebambole, i pupazzetti, i ciucci personali, gli oggetti transizionali al finedi gestire situazioni emotivamente delicate aiutandosi anche attraversol’organizzazione del contesto fisico. Tutto è pensato per favorire untranquillo riposo.

Il cambio: viene utilizzato il bagno esistente nella casa ma attrezzatocon fasciatoio, vasino, riduttore per wc e provvisto di tutto il materiale

occorrente per la pulizia e l’igiene del bambino di ogni fascia d’età.

Lo spazio esterno: l’educatrice porta in passeggiata, con ilpasseggino i più piccoli e a piedi i più grandi, al parco giochi pubblico oun’area verde pubblica attrezzata (Il Giardino Pubblico di Trieste distaappena 200 metri!).

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Lo spazio per l’accoglienza/ricongiungimento: assieme ai genitorii bambini vengono accolti in un spazio dotato di una panchina concontenitori per il cambio delle scarpe e di appendiabiti dove il bambinoha la possibilità di cambiarsi oppure di avere un po’ di tempo ed’intimità da trascorrere con il proprio genitore prima di staccarsi edentrare appieno nelle attività quotidiane.

FINALITÀ DEL SERVIZIO

“Il bambino si costruisce un modello interno di se stesso in base acome ci si è preso cura di lui”.

John Bowlby

La nostra attività quotidiana con i bambini ha come obiettivo fondamentale laricerca dello “stare bene” fra bambini e nel rapporto adulto/bambino.“Stare bene” significa per il bambino sentirsi accolto, essere nella mente enello sguardo dell'educatore, potersi relazionare senza timore con i coetanei egli adulti presenti; avere la possibilità di giocare da solo o con gli altri, disperimentare, ma anche di riposare o stare solo quando ne sente il bisogno.Il fondamento teorico di questo approccio educativo, ha come punto dipartenza l'immagine di un bambino visto come “persona in formazione”:un bambino attivo che impara ogni giorno dall’esperienza in modo autonomo,ma anche grazie all'imitazione degli altri bambini e alla stimolazionedell'adulto.La condizione necessaria affinché i bambini e le bambine abbianol'opportunità di vivere il servizio educativo domiciliare come un “luogo dicrescita”, consiste nella sicurezza affettiva che gli adulti gli offrono attraversouna relazione di ascolto, di attenzione individuale, di “cura” intesa come avereinteresse per ogni singolo bambino, provare piacere nello stare con lui.L’educatrice costruisce con ciascun bambino e la sua famiglia questa relazionedi ascolto, di attenzione e di cura.L’educatrice accompagna il bambino nel suo viaggio alla scoperta del mondo edegli “ambienti” del servizio educativo domiciliare:

valorizzando il bambino nella propria identità, considerandoloprotagonista primario e aiutandolo ad esprimere liberamente lapropria personalità. Ogni attività pedagogica si muove nella direzionedi cercare, riconoscere, coltivare e portare in superficie le potenzialitàdi ciascun bambino;

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osservando, accogliendo e stimolando con competenza la crescitapsico-fisica del bambino;

garantendo una crescita armonica dei bimbi alla scoperta di sé, deglialtri e del mondo che li circonda attraverso il gioco, il contatto con glialtri bambini e con i familiari dell’educatrice, l’esplorazione degli spaziall’aperto con la conoscenza della natura;

creando legami di solidarietà e collaborazione tra familiari ededucatrice nel processo educativo. È cura dell’educatrice mantenereun costante dialogo con le famiglie al fine di poter scambiare leinformazioni quotidiane sulla vita dei bambini e approfondire temipedagogici o di vita familiare che possono essere di interessecomune;

puntando sulla collaborazione dei genitori che, con il lorocoinvolgimento, riduce la delega educativa alle figure professionali evede una maggiore partecipazione dei genitori stessi.

L’OSSERVAZIONE E GLI STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE, OSSERVAZIONE E VERIFICA

L'osservazione del bambino in generale nella sua giornata è importante ma,l’osservazione del gioco libero è fondamentale perché il bambino quando non sadi essere osservato esprime se stesso senza inibizione.Attraverso l'osservazione e l'analisi degli stili di gioco, l’educatrice puòcomprendere eventuali difficoltà del bambino e quindi discuterle con il gruppoformato dal coordinatore pedagogico, lo psicologo di riferimento e la rete dieducatrici. Da un’attenta osservazione si può verificare se, ciò che vieneproposto, è sufficientemente adeguato e quali modifiche eventualmenteapportare alle attività.Attraverso la compilazione del diario quotidiano, l’educatrice descrive lepiccole conquiste di ognuno o le eventuali difficoltà riscontrate, ciò serve averificare e controllare le varie fasi dello sviluppo cognitivo, emozionale emotorio di ciascun bambino. La verifica delle attività programmate utilizzastrumenti quali le schede d'osservazione degli aspetti comportamentali erelazionali dei bambini considerando se il bambino partecipa con interesse edivertimento, se è disponibile a giocare con tutti, se rispetta le regolefondamentali di comportamento e di gioco, se accetta i propri errori e quelli deicompagni, se comprende le consegne date ed accetta le proposte altrui.

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Ma il bambino viene osservato in tutti i momenti della giornata, non solodurante il gioco libero, in quanto durante tale attività può dimostrare delledifficoltà, ma essere a proprio agio durante quelle strutturate o di routine.L'osservazione serve anche per individuare le attività preferite da ognuno equindi per strutturare la programmazione, per analizzare le dinamicherelazionali che intercorrono tra i bambini, per valutare lo sviluppo armonicodella personalità del bambino e, più in generale, per conoscere il bambino. È difficile prendersi cura di un bambino se non lo si conosce! Durante l'inserimento, l'osservazione viene effettuata attraverso un documentochiamato diario d’inserimento sul quale si descrivono il comportamento diogni singolo bambino e le sue tappe fondamentali.Documentare le esperienze, gli itinerari didattici e la vita in un servizioeducativo domiciliare significa rendere visibile e leggibile la vita al suo internoma anche il modello pedagogico che ci sta dietro, quindi raccontarsi eraccontare. Documentare significa anche scrivere la storia, lasciare un segno delpercorso seguito su cui riflettere.La valutazione deve avere una funzione formativa, ossia deve essere volta almiglioramento continuo del servizio valutato.Attraverso la valutazione andiamo a ricercare i punti deboli del servizio percercare di migliorarlo, crediamo infatti che un servizio di qualità sia un serviziocapace anche di cambiare.

STRUMENTI ADOTTATI PER L’OSSERVAZIONE

I documenti adottati all’interno del servizio educativo domiciliare sonomolteplici, alcuni verranno messi a disposizione della famiglia se richiesti, edaltri sono ad uso dell’educatrice per il controllo della crescita dei bambini:

- scheda informativa primo colloquio con la famiglia,- strumenti di osservazione e di verifica: indici di osservazione personale

ed indicatori di gruppo,- diario d’inserimento,- diario di bordo quotidiano,- fotografie e video delle attività quotidiane,- raccolta di tutto il materiale prodotto dai bambini in un album che alla

fine dell’anno scolastico viene consegnato alla famiglia corredato da foto e disegni.

L’ACCOGLIENZA DELLA FAMIGLIA

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L’accoglienza è un momento molto delicato: la mattina staccarsi da mamma epapà è sempre molto faticoso (anche quando l’inserimento è ormaiterminato); al bambino infatti viene richiesto di lasciare la sua casa e i suoicari per entrare al s.e.d. tra altri bambini, con altri adulti e altri ritmi. L’educatrice è consapevole di questa “fatica quotidiana” di bambini e genitoripertanto, si cercherà di offrire nel limite del possibile, un clima accogliente erassicurante che rispetti i tempi del distacco di ogni singola coppia bambino-genitore. Accogliere è andare incontro con il sorriso, tranquillizzare, ascoltare,verbalizzare le emozioni della coppia madre/bambino.Anche per la madre ogni mattina ci possono essere ansie, sensi di colpa,problemi vari che possono tradursi in apparente desiderio di accorciare itempi del distacco oppure in un prolungamento dei saluti fino al punto daindurre il pianto del bambino. Il passaggio da casa al s.e.d. può esserefacilitato da un gioco o da un altro oggetto che ricorda al bambino il suomondo privato e che può essere poi riposto nell’armadietto nel momento incui il bambino sarà pronto a farlo. Un altro metodo utilizzato per creare unponte tra la famiglia e il s.e.d. è quello di sfogliare assieme all’educatricel’album con le foto di famiglia del bambino.Anche il momento del ricongiungimento costituisce una fatica: il bambinopiccolo ha bisogno di gradualità per tornare a comunicare con i genitori.Una modalità molto diffusa è il “perdere tempo” chiedendo alla mamma diaspettare perché si deve finire un gioco oppure mostrare alla mamma ciò chesi è fatto durante la giornata. Compito dell’educatrice è far capire al genitoreche il bambino non lo sta rifiutando, ma che ha solo bisogno di tempo perritrovarsi con lui. L’educatrice all’arrivo del genitore si limiterà a dare quelleinformazioni che possono essere date anche in presenza del bambino, mentrechiederà al genitore di rimandare ad altri momenti (quando non sono presentii bambini) il confronto sul comportamento del bambino o sulle modalitàorganizzative del servizio.

L’ INSERIMENTO NEL S.E.D. «Les Petits Poissons»

Il bambino entrando al s.e.d. si trova in un ambiente diverso da quellofamiliare con ritmi di vita diversi e persone sconosciute. È cura dell’educatricefare in modo che il passaggio casa-s.e.d. sia meno traumatico possibile. Osservando la relazione madre/bambino, l’educatrice cerca di capire qual è lamodalità più opportuna per avvicinarsi a ciascuna coppia (madre/ bambino).Infatti un buon ambientamento del bambino dipende anche da un buonambientamento del genitore (il bambino accetta di solito coloro che piaccionoalla sua mamma e al suo papà). Pertanto, è importante che l’educatricesappia accogliere non solo il bambino, ma anche il genitore con le sue

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preoccupazioni. Durante un colloquio individuale, che si svolge all’incirca unasettimana prima dell’inserimento del bambino, le educatrici spiegano aigenitori come si svolge la vita al s.e.d. e come dovrà comportarsi il genitoredurante l’inserimento in modo tale che non si senta “spaesato”. In quell’occasione i genitori parlano all’educatrice del loro bambino e delle sueabitudini di vita, durante il quale emerge il vissuto del bambino, le sueabitudini alimentari (diete culturali, religiose, intolleranze alimentari) emodalità di approccio al cibo, ciò che riguarda il sonno, la sua autonomiamotoria, linguistica, sfinterica, quali sono le sue reazioni a esperienze nuoveed inattese, le sue conoscenze e rapporti con altri bambini e adulti, le suereazioni a momenti di difficoltà, i suoi pianti e i “capricci”, come vieneconsolato dai genitori in questi momenti, qual è l’oggetto transizionale equale valore ha per il bambino.L’impatto del bambino con la nuova situazione ambientale è facilitato dallapresenza contemporanea, nei primi giorni d’inserimento, della madre o di unafigura famigliare che costituisce per il bambino una fonte di rassicurazione.Di solito l’ambientamento avviene in modo graduale e la presenza delgenitore è progressivamente ridotta. L’inserimento non dura molto, da unamassimo due settimane perché il numero di bambini da inserire è sempremolto esiguo. Durante l’inserimento è importante che i genitori salutino il proprio bambinosenza grosse titubanze, ciò gli permette di capire che il genitore non spariscee che è tranquillo nel lasciarlo al s.e.d. per poi riprenderlo successivamente.Già in questa fase verrà comunicato ai genitori che il loro ruolo sarà quello diosservare partecipando solo su richiesta del bambino, di non mostrare troppacuriosità o attenzione nei riguardi di altri bambini per non suscitare nuovegelosie e ansie nel loro bambino, in modo che si senta libero e sereno diiniziare a costruire una relazione con le educatrici del s.e.d.L’educatrice verbalizza gli stati d’animo del bambino, cercando di fargli capireche il genitore non lo abbandona e che, vicino a lui, c’è una persona prontaad ascoltarlo, a giocare insieme a lui e che il genitore tornerà certamente aprenderlo.I bambini vengono accolti secondo modalità individuali, legate quasiesclusivamente alla loro età e quindi ai loro bisogni primari, sperimentandoassieme (in questo periodo così delicato) i momenti importanti della giornatacome la merenda, il pranzo e il cambio.L’educatrice, consapevole dell’importanza di tale momento, sostiene lagradualità dell’inserimento, perché ciascun bambino e ciascun genitoreabbiano l’opportunità di elaborare l’esperienza del distacco secondo tempi emodalità personali, ricreando un nuovo equilibrio familiare, dove la nuovaesperienza trovi una sua giusta collocazione.

LA GIORNATA AL S.E.D. «Les Petits Poissons»

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L’organizzazione della giornata è pensata a misura di bimbo e si adatta perquanto possibile alle esigenze delle famiglie. E’ importante che i tempi e iritmi si ripetano uguali, così da aiutare il bambino ad interiorizzare ilprocedere della giornata.L’ingresso dei bambini è previsto dalle ore 7.30 alle ore 9.00, con una certaflessibilità ma questa non sarà l’unica possibilità per la famiglia di accedere als.e.d. Il servizio, proprio in virtù della sua flessibilità, darà la possibilità ai genitori dipoter entrare ed uscire in base alle loro esigenze lavorative, salvaguardandoperò quelle fasce orarie basilari per un bambino.Parliamo del momento del pasto dalle 11.30 alle 12.30 e del momento dellananna dalle 13.00 alle 14.30/15.00 dove non è possibile entrare o uscireproprio per rendere tranquille queste routine fondamentali nella vita di unbambino.

ORE 7.30 – 9.00 INGRESSOIl bambino ha bisogno di ritrovare un “altro viso materno” rassicurante edaffettuoso su cui riassestarsi nelle ore in cui il più importante, viene amancare. Il passaggio deve essere lento, condotto con raffinata sapienzapsicologica, sfruttando diverse dinamiche: prendendolo in braccio quando èmolto piccolo, oppure prendendolo per mano eventualmente con il supportodegli altri bimbi già arrivati che gli corrono incontro, gli danno il benvenuto egli portano solerti e con entusiasmo le calzette antiscivolo.Sono semplici azioni che si ripetono uguali ogni giorno rendendo più facilevivere il distacco dai genitori con serenità e sicurezza.

ORE 9.15 – 9.45 MERENDADopo il lavaggio delle manine, i bambini prendono i loro bavaglini e sispostano nella stanza da pranzo dove i bambini più grandi si siedono attornoa tavolini della loro misura e mangiano da soli, mentre i più piccoli vengonoaccomodati sui seggioloni e vengono aiutati a mangiare.

ORE 10.00–11.30 ATTIVITA’ DI GIOCO – LABORATORI -PASSEGGIATELe attività di gioco e laboratorio vengono strutturate in base all’età deibambini presenti nel s.e.d. Quando il tempo lo permette si può andare inpasseggiata fino al parco più vicino. Vengono effettuate delle uscite anche in librerie per bambini oppuresemplicemente si va assieme a fare piccole spese (es. il pane).

ORE 11.45 -12.00 PRANZOAl rientro dalla passeggiata oppure alla fine dell’attività proposta, i bambinivanno a lavarsi le manine e prendendo i bavaglini si preparano al pranzocontribuendo alla preparazione della tavola (attività proposta ai più grandi).

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ORE 12.30 – 13.00 IGIENE PERSONALE E CAMBIO DEL PANNOLINO

ORE 13.00 – 15.00 NANNA - RISVEGLIO E CAMBIO DEL PANNOLINO

ORE 15.30 – 16.00 MERENDA

ORE 16.00 IN POI RICONGIUNGIMENTO CON I GENITORI

PARTECIPAZIONI DEI GENITORI

Riunione post-inserimento (lettura del regolamento interno del s.e.d. edeventuali osservazioni da parte dei genitori.)

Riunioni periodiche (di aggiornamento o se si presenta la necessità.)

Colloqui individuali (ogni qualvolta un genitore lo desideri e lo stessovale per le educatrici nei confronti dei genitori.)

Questionari sulla qualità erogata: è prevista la somministrazione di 1questionario anonimo alla fine dell’anno scolastico per valutare e migliorare il servizio offerto.

La possibilità di intrattenersi al s.e.d., dopo il riaffido, per scambiare con gli altri genitori notizie e curiosità riguardanti i propri bambini.

La festicciola alla vigilia di Natale per un augurio di Buone Feste.

Gita primaverile da stabilire in accordo con i genitori.

Pranzo di fine anno scolastico alla fine di giugno per chi termina ilperiodo al s.e.d. e anche per chi continua a frequentarlo.

ORGANIZZAZIONE DEI PASTI

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I pasti sono preparati in casa dall’educatrice, in possesso del certificatoH.A.C.C.P. (sistema di autocontrollo igienico), impiegando alimenti freschi,sani, genuini e prodotti di prim’ordine; il menù é controllato e validato dallaA.S.S di competenza. Il menu è pensato tenendo conto delle necessità dicrescita dei bambini in relazione alla loro età: le pietanze e gli abbinamentisono scelti in modo da fornire un apporto nutrizionale completo edequilibrato.Altrettanta attenzione viene posta nel considerare il pasto come un momentodi socializzazione e un’esperienza di scoperta che stimola e gratifica la vista,l’olfatto ed il palato dei piccoli ospiti. I colori, i profumi ed i sapori della cucinamediterranea troneggiano sulla nostra tavola, ma non mancano le"escursioni" nella cucina di tradizioni diverse. Quando è possibile e, in basealle stagioni, il nostro menu si arricchisce di numerosi cibi nella preparazionedei quali vengono coinvolti anche i bambini: dagli omogeneizzati di carne e diverdura, alle marmellate e i biscotti, dal pane e la pizza alle classiche torte,fino ai dolci delle occasioni speciali.

GESTIONE DELLE EMERGENZE

L’educatrice deve essere in possesso dei recapiti telefonici di tutti i genitori edi altre figure parentali che garantiscono la loro reperibilità nelle situazioni diemergenza, oltre ad avere tutti i numeri telefonici delle emergenze sanitarieposte sul territorio.In caso di assenza dell’educatrice per malattia o quant’altro, viene assicuratal'immediata sostituzione con un’educatrice in possesso di titolo di studioadeguato.Viene stipulata una polizza assicurativa infortuni a favore dei bambinifrequentanti il s.e.d. ed un’assicurazione che tutela l’educatrice durante illavoro.

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LA QUALITA’

E’ garantita da:

· Personale educativo:Le educatrici in servizio sono in possesso dei titoli di studio previsti dallanormativa vigente e nel corso dell’anno scolastico seguono programmi diformazione e aggiornamento.

· Progetto educativo:Le educatrici collaborano alla realizzazione del Progetto Educativo e dellaProgrammazione Didattica assieme all’ente gestore (Cooperativa Terranova).

· Flessibilità:Nei limiti della salvaguardia della funzione educativa del servizio, i genitori ele educatrici concordano l’orario di frequenza del bambino in base alle loroesigenze e a quelle del figlio.

· Adeguamento:Adeguamento agli standard gestionali e funzionali previsti dalla normativavigente.

· Questionari di verifica:Questionari per la valutazione della qualità delle prestazioni erogate. Altermine di ogni anno scolastico ai genitori viene somministrato unquestionario in forma anonima per la rilevazione del livello di gradimento delservizio.

ATTIVITA’ LUDICO-DIDATTICA

“La cultura è assorbita dal bambino attraverso esperienze individualiin un ambiente ricco di occasioni di scoperta e di lavoro”.

Maria Montessori

Il percorso educativo è costituito da proposte differenziate di spazi e materialiper le varie fasi d’età. Non bisogna forzare i tempi, perché ogni bambino ha lesue esigenze, i suoi interessi; ciò che non lo attira in un primo momento, puòdiventargli interessante in un secondo momento, magari proprio osservandogli altri bambini nello svolgimento delle varie attività.La metodologia fondamentale in ogni caso si basa soprattutto sull’ascolto esull’osservazione e nel far capire al bambino che è amato e che può fidarsi

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dell’adulto e dargli la possibilità di conoscere la realtà che lo circonda senzapaure o restrizioni, che lo blocchino nella sua spontaneità.

Obiettivi generaliFavorire lo sviluppo del progetto:- dell’area emotiva- dell’area creativa- dell’area motoria- dell’area sensoriale- dell’area sociale- dell’area cognitiva e comunicazione

Obiettivi specifici

L’approccio pedagogico è il più possibile personalizzato e commisuratoall’età del bambino, nella necessaria gradualità e flessibilità.

Imparare a riconoscere, capire, interpretare e comunicare i sentimentiattraverso le espressioni del viso e delle parti del corpo. Avere consapevolezzadel proprio valore, essere sicuri di sé e sviluppare un senso di fiducia neirapporti con gli altri.

Alimentare la naturale predisposizione all’esplorazione e alla curiosità,stimolando l’interesse e mantenendo vivo il senso di stupore, dare libero sfogoalle espressioni creative, come la musica, la narrazione, la poesia e ladrammatizzazione.

Sviluppare la coordinazione grosso-motoria e fino-motoria e imparare acontrollare il corpo; sviluppare la fiducia in se stessi e il senso di padronanza ecompetenza.

Stimolare l’immaginazione attraverso la consapevolezza sensoriale esviluppare una migliore percezione e comprensione dell’ambiente.

Imparare ad andare d’accordo con gli altri e a comportarsi in manieraadeguata. Imparare a conoscere i ruoli e le funzioni degli individui nella societàe adattarsi alle nuove situazioni.

Espandere il vocabolario e incoraggiare scelte lessicali originali edespressive. Imparare i numeri e i concetti di base. Comprendere e acquisire iconcetti di tempo, spazio, distanza, dimensione e direzione. Conoscere la natura e i fenomeni naturali. Esplorazione di spazi all’apertocircostanti.

Le attività che vengono proposte ai bambini durante le ore che trascorrono als.e.d. seguono la programmazione didattica con lo scopo di divertirsi, rilassarsie sviluppare le capacità psicomotorie.Il bambino impara da ciò che veramente lo attrae, le attività di apprendimentosono giochi che hanno l’obiettivo di far divertire i bambini favorendo lo sviluppodi abilità cognitive, affettive, motorie e sociali.

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Attività di manipolazione con materiale informe come creta, pasta disale, per sviluppare e stimolare il controllo manuale, la coordinazione, lacomprensione di concetti quali forma, grandezza, spazio, volume e peso. Lapresentazione e i tempi di questa attività tengono conto dell’età e delle esigenzedei bambini.

Attività di travasi come l’acqua, farina, riso, pangrattato, semi,sassolini, ecc… per favorire la manualità e le prime sperimentazioni mentali;travasi strutturati con materiali naturali e contenitori che permettono albambino il controllo autonomo dell’eventuale errore, al quale non viene dataconnotazione negativa.

Attività grafico-pittorica che permette ai bambini di esprimere,attraverso i colori e le forme, la personale interpretazione della realtà, laproiezione delle proprie esperienze, idee e desideri. I bambini, oltre a poterdipingere con le mani, hanno a disposizione molti materiali (pennarelli, pastelli,matite, gessetti, pennelli, timbri, spugne…) che diventano strumenti ad usodella fantasia. Questa attività favorisce la produzione spontanea dei primiscarabocchi, ma soprattutto permette ai bambini di lasciare la traccia di sé cheha una valenza importantissima nello sviluppo psicologico del bambino, per lacostruzione della propria identità.

Attività senso-motorie per stimolare la conoscenza del proprio corpo eportare i bambini a una sempre maggiore conoscenza dello stesso. Il corporappresenta il primo strumento di conoscenza e di relazione utilizzato dalbambino fin dalla nascita. Attraverso il corpo, il bambino, riceve ed inviamessaggi, percepisce il mondo esterno, esprime i propri bisogni, emozioni,reazioni e sentimenti. Il senso di movimento del proprio corpo è un elementovitale per lo sviluppo dell’immagine di sé.Proponendo dei semplici percorsi o lasciando che i bambini liberamente licostruiscano da soli, essi imparano a orientarsi nello spazio, a coordinare econtrollare sempre di più i movimenti, a mettere in atto nuovi schemi motori(saltare, strisciare, gattonare, rotolarsi, dondolarsi...). Il materiale per lamotricità può essere più o meno strutturato a seconda del tipo del gioco eprevede materassi, cuscini, seggiole, tavolini, stoffe...

Attività di gioco simbolico e di imitazione per offrire ai bimbi lapossibilità di riprodurre le azioni vissute quotidianamente nell’ambientefamiliare. Il gioco simbolico è uno strumento che diventa di notevole importanzaper lo sviluppo psico-emotivo dei bambini, aiutandoli a comprendere e dare ilsignificato alle cose della vita quotidiana, sia nel senso stretto di capirne gli usi,le routine, le regole, sia quello più ampio di riuscire affettivamente a dare unsignificato al funzionamento dei rapporti sociali e alle relazioni. La cucina(pentoline, piattini, bicchieri...) il bagno delle bambole, il lavaggio dei vestitini

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delle stesse e i travestimenti rappresentano un classico nella proposta di giocosimbolico. I travestimenti stimolano il bambino al linguaggio e alla verbalizzazione, adiventare autonomo nell’indossare i vestiti e ad imitare il mondo degli adultiattraverso la memorizzazione. I bambini in quest’occasione inventano storie epiccole drammatizzazioni. Queste proposte di gioco creano delle situazioni in cuii bambini sperimentano le prime relazioni tra pari, comunicano tra loro,esprimono i propri desideri e le proprie aspettative.

Attività di vita pratica come apparecchiare e sparecchiare, impastare,pulire, ecc. che prevedono l’utilizzo di utensili vari di uso domestico per rendereabili le mani, affinare i sensi e favorire la sicurezza personale.

Il Cestino dei Tesori di Elinor Goldschmied (di cui il gioco euristico è lanaturale evoluzione) per favorire l’esplorazione costruttiva di materiali naturali el’affinamento delle abilità sensoriali dei bambini nella prima fase di vita, quandoverso il sesto o settimo mese cominciano a stare seduti senza appoggio, maancora non si spostano nello spazio: oggetti di uso comune - legno, metallo,tessuti, sughero – appartenenti all’ambiente domestico, scelti e selezionati perstimolare tutti i sensi. I bambini afferrano, agitano e mettono in bocca, inquesta maniera scoprono la forma, il peso, la dimensione degli oggetti e la lorofunzionalità.

Il gioco euristico di Elinor Goldschmied che è una continuità delCestino dei Tesori, proposto ai bambini dai 12 mesi in poi. La natura deglioggetti è sempre la stessa (materiale di uso quotidiano e esclusivamente direcupero), scatole contenenti cilindri di cartone, scatoline di varia grandezza,coperchi piccoli, mollette , chiavi, pon-pon di lana, nastrini di vario tipo.Questa attività permette sperimentazioni sensoriali diverse, sviluppa lacoordinazione oculo-manuale, la causalità delle azioni, facilita lo sviluppocognitivo e il linguaggio, l’educatrice interviene solo alla fine del gioco per ilriordino.

Attività a carattere costruttivo con questi giochi i bambini imparano aorganizzare sequenzialmente delle azioni, così come più tardi organizzerannosequenzialmente operazioni mentali, acquisiscono concetti spaziali(dentro/fuori, sopra/sotto, davanti/dietro...) e affinano il coordinamento oculo-manuale. Il materiale offerto può variare da quello già pronto (puzzle, lego, lapista delle macchinine, fattoria, incastri) a quello cosiddetto di recupero (pezzidi legno, cartone, plastica, metallo, ecc). Questa attività permette di costruire edistruggere infinite volte, rinforzando in questo modo il concetto che si puòsbagliare ma si può ricominciare; sviluppa la fantasia attraverso lacombinazione dei vari pezzi e la creazione di giochi ed oggetti a piacimento dei

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bambini, inoltre è un’ottima occasione per poter verbalizzare con i bambini edare un nome alle varie forme, colori, dimensioni, ecc.

Attività cognitive e di lettura per lo sviluppo del linguaggio comeraccontare fiabe e leggere libri, intonare canzoncine mimate e filastrocche,imparare sequenze logiche, imitare i gesti ed esprimere emozioni, narrareeventi personali. La lettura è un mezzo che permette di relazionarci con ibambini in un modo molto intimo e caldo.Attraverso la lettura dei libri, i bambini possono sentire la voce dell’educatriceche cambia e in questo modo crea delle atmosfere particolarmente cariche diemozioni. I bambini in questo modo hanno la possibilità di riconoscere le proprieemozioni e pian piano dar loro anche un nome. Ovviamente la lettura è sempreuna buona occasione per poter arricchire il lessico dei bambini anche con unalingua differente (Francese).

Attività musicali per favorire lo sviluppo della percezione uditiva ecognitiva, della capacità espressiva e dell’inventiva, la scoperta di ritmi e suonidel proprio corpo ed esterni. Ai bambini vengono proposte canzoni e filastrocchebrevi e semplici, che implicano l’uso delle mani, dei piedi, delle dita e giochi divoce.

MODALITÀ DI INTEGRAZIONE DEI BAMBINI IN SITUAZIONE DI DISAGIO E/O DIVERSAMENTE ABILI

Il progetto d’integrazione dei bambini diversamente abili prevede un primomomento di raccolta delle informazioni relative al bambino attraverso uncolloquio con la famiglia a cui partecipano l’educatrice e la pedagogista eattraverso il dialogo con le altre figure professionali che ruotano attorno albambino (neuropsichiatra, psicomotricista, ecc...). In un secondo momento siosserva il bambino nel contesto del s.e.d. per scoprirne le potenzialità e ledifficoltà, dopodiché la pedagogista ed eventualmente l'educatrice assistenzialeredigono il PEI (progetto educativo individualizzato). Il PEI viene quindi discussoin un gruppo operativo a cui partecipano anche la famiglia e gli specialistidell'ASL per dare continuità agli interventi. In corso d'anno vengono effettuatiperiodicamente delle verifiche dell'attività svolta e dei progressi del bambino.Nell'ultimo anno di permanenza al s.e.d. prima del passaggio alla scuoladell'infanzia, vengono invitate a partecipare anche le insegnanti cheprenderanno il/la bambino/a in modo tale da dare continuità al percorso.Indipendentemente dalla difficoltà del bambino, il PEI contiene sempre lapartecipazione del bambino a momenti di vita in comune in quanto si ritiene cheuna delle funzioni fondamentali del s.e.d. sia proprio quella di sviluppare lerelazioni sociali tra i bambini.

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MODALITÀ DI COLLEGAMENTO CON I SERVIZITERRITORIALI EDUCATIVI, ASSISTENZIALI E DICONTINUITÀ CON LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Per quanto riguarda la continuità educativa con la scuola dell’infanzia, sicercherà di predisporre un progetto di continuità individuale (momenti discambio), che permettano al bambino che lascia il servizio, di iniziare nelmigliore dei modi la scuola dell’infanzia.

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