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Riccardo Falco – Settore Biodiversità e aree protette Rete Ecologica Regionale: finalità e metodologia di individuazione degli elementi costitutivi

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Riccardo Falco – Settore Biodiversità e aree protette

Rete Ecologica Regionale:finalità e metodologia di individuazione degli elementi costitutivi

Riccardo Falco – Settore Biodiversità e aree protette

Indicazioni generali che il Ministero per l’Ambiente ha fornito nel 2001, nelle

quali si legge che “La rete ecologica può essere definita come un’infrastruttura

naturale e ambientale che persegue il fine di interrelazionare e di

connettere ambiti territoriali dotati di una maggior presenza di

naturalità ove migliore è stato ed è il grado di integrazione delle comunità locali

con i processi naturali, recuperando e ricucendo tutti quegli ambiti relitti e

dispersi nel territorio che hanno mantenuto viva una seppur residua

struttura originaria, ambiti la cui permanenza è condizione necessaria

per il sostegno complessivo di una diffusa e diversificata qualità

naturale nel nostro paese”.

Necessità della Regione Lombardia di dotarsi di un disegno di Rete Ecologica a

scala regionale atto a mantenere e ripristinare una connettività fra

popolazioni biologiche in paesaggi frammentati, con ricadute anche sui

livelli superiori di organizzazione della biodiversità, sulle componenti abiotiche

degli ecosistemi e sui processi ecologici in generale. (2007)

In principio…

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DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 “Rete Ecologica Regionale: approvazione DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 “Rete Ecologica Regionale: approvazione degli elaborati finale”degli elaborati finale”

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Gli strati informativi che hanno portato alla definizione della RER

•Sistema delle Aree protette (PR,PN, RN, MN, PLIS)

•Rete Natura 2000 (SIC e ZPS)

•Aree Prioritarie per la biodiversità (d.d.g. 3376 del 3 aprile 2007, d.g.r. 8/10962 del 30

dicembre 2009)

•Aree Importanti per la biodiversità

•Reti Ecologiche Provinciali (altri strumenti/studi a livello provinciale)*

•DUSAF 2 (2008) – “ Destinazione Uso dei Suoli Agricoli e Forestali”

•Idrografia principale e secondaria

•Ortofoto volo 2003 (Compagnia Generale di Riprese Aeree)

•CTR 1:10.000 della Lombardia.

* incontri di consultazione con le Province (Settori Ambiente, Territorio e Agricoltura):

• confronto/integrazione con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciali

già in essere (PTCP, Piani di Indirizzo Forestale, ecc.)

• acquisizione delle Reti Ecologiche Provinciali

• confronto/integrazione delle categorie delle Reti Ecologiche Provinciali

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Aree importanti e Aree prioritarie per la biodiversità

La procedura per l’individuazione e definizione delle Aree Prioritarie per la biodiversità

che costituiscono i siti preferenziali per l’individuazione degli elementi di primo livello della

Rete Ecologica Regionale si è basata sul metodo expert-based ovvero sulla consultazione

di esperti che avessero una visione specialistica di taxon o habitat e che al contempo

mostrassero una conoscenza per aree vaste dell’area di studio.

Sono stati coinvolti circa 60 specialisti suddivisi in gruppi tematici:

1.Miceti

2.Flora e vegetazione

3.Invertebrati

4.Cenosi acquatiche e pesci

5.Anfibi e rettili

6.Uccelli

7.Mammiferi

8. Briofite e licheni (solo per Pianura Padana e Oltrepò pavese)

9.Processi ecologici (solo per Pianura Padana e Oltrepò pavese)

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Ciascun gruppo ha selezionato le specie o i temi focali su cui lavorare e ha poi successivamente

individuato le Aree ImportantiAree Importanti per il proprio gruppo tematico; per ciascuna area è stata prodotta

la cartografia digitale (GIS) e sono state compilate le schede descrittive degli elementi

caratteristiciLe specie focali rispondono ad almeno uno dei seguenti requisiti:

• Specie rappresentativa dell’Ecoregione;• Specie rara o minacciata;• Specie inserita in liste di attenzione (liste rosse, DH, DU, Berna, ecc);• Specie ombrello;• Specie endemica;• Specie che dipende da aree vaste per mantenere popolazioni vitali;• Specie altamente specializzata per determinati habitat;• Specie che dipende da habitat rari o localizzati;• Specie che possiede scarsa motilità;• Specie ad elevata specializzazione riproduttiva / basso tasso riproduttivo;• Specie con speciali requisiti trofici;• Specie sensibile ai cambiamenti climatici;• Specie che vive in popolazioni isolate.

Aree importanti modalità: di individuazione

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Ramarro occidentale (Lacerta bilineata)Motivi per la selezioneÈ presente in gran parte delle zone planiziali lombarde, soprattutto lungo le fasce ecotonali: incolti marginali di boschi e coltivi, lungo siepi che costeggiano canali irrigui o strade, ambienti divenuti sempre più rari a causa di una banalizzazione del paesaggio agricolo.La specie rappresenta un buon indicatore di qualità dell’ambiente s.l. e la riduzione o la scomparsa di alcune popolazioni a livello locale è prova dell’alterazione dell’habitat a cui è legato e giustifica l’inserimento della specie nell’Allegato IV della Direttiva Habitat.

Esempio specie focale – gruppo tematico anfibi e rettili

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Esempio specie focale – gruppo tematico uccelli

Averla piccola (Lanius collurio)Motivi per la selezioneSpecie in declino numerico, frequenta durante la riproduzione ambienti cespugliati alternati a spazi aperti e con presenza di punti sopraelevati utilizzati come posatoi. Nella pianura lombarda occupa siepi, pioppeti, zone golenali e in genere situazioni ecotonali. In ambiente collinare frequenta zone soleggiate (margini di boschi, vigneti, frutteti). In montagna (Oltrepò) occupa aree aperte e ben soleggiate. È minacciata dalla trasformazione degli habitat idonei e in particolare dalla scomparsa di siepi e l’uso di pesticidi. Allegato I Direttiva Uccelli, SPEC 3.

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Esempio AI per anfibi e rettili

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Esempio AI per uccelli

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Le Aree Prioritarie per la biodiversità sono state individuate mediante sovrapposizione dei layer delle

Aree Importanti e eventuale inclusione di aree individuate come imprescindibili da almeno un gruppo

tematico. Tale modalità è stata stabilita in plenaria dalla totalità degli esperti coinvolti.

Settore Pianura Padana e Oltrepò pavese:almeno 3 layer

Settore Alpi e Prealpi:almeno 4 layer

Aree Prioritarie per la biodiversità: modalità di individuazione

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Le Aree Prioritarie per la biodiversità in Lombardia

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Le Aree Prioritarie per la biodiversità – Monza e Brianza

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L’area ospita, oltre a numerosi elementi focali:• 20 specie o sottospecie endemiche;• 27 specie inserite nella Lista RossaIUCN;• 37 specie inserite nell’Allegato Idella Direttiva Uccelli;• 60 specie inserite negli allegatiII, IV e V della Direttiva Habitat;• 3 habitat prioritari secondo la Direttiva Habitat;• circa 300 diverse specie di uccelli tra nidificanti, svernati e migratori

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DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 “Rete Ecologica Regionale: approvazione DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 “Rete Ecologica Regionale: approvazione degli elaborati finale”degli elaborati finale”

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GliGli elementi della RERelementi della RER

Elementi primari:Elementi primari:

• Elementi di primo livello

• Corridoi regionali primari

• Varchi

• Gangli primari (nodi della rete)

Altri Elementi:Altri Elementi:

• Elementi di secondo livello

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ElementoElemento DefinizioneDefinizione

Elementi di primo livello Sono le “aree sorgente” della RER.

a) Elementi compresi nelle Aree Prioritarie per la biodiversità. In corrispondenza di AP particolarmente estese (ad es. “Colline del Varesotto e dell’Alta Brianza”) tali elementi sono stati ridefiniti come sottoaree associate a valori “più elevati” di biodiversità innalzando il numero di ‘strati’ simultaneamente presenti.

b) Elementi di primo livello delle Reti ecologiche provinciali, nei casi in cui la loro individuazione fosse chiaramente basata su elementi di naturalità esistenti e il cui valore in termini naturalistici, ecologici e di connettività risultasse preminente anche su scala regionale, oppure dalle Aree Importanti per la biodiversità.

Gli elementi primari della RERGli elementi primari della RER

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Gli elementi primari della RER – primo livelloGli elementi primari della RER – primo livello

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ElementoElemento DefinizioneDefinizione

Corridoi regionali primari

Sono gli elementi fondamentali per favorire la connessione ecologica tra aree della rete e per consentire la diffusione spaziale di specie animali e vegetali.

Si dividono in:

a) Corridoi regionali primari a bassa o moderata antropizzazione

b) Corridoi regionali primari ad alta antropizzazione (qualora ricadano in aree fortemente urbanizzate)

Gli elementi primari della RERGli elementi primari della RER

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Gli elementi primari della RER – corridoi regionali primariGli elementi primari della RER – corridoi regionali primari

Corridoio primario Dorsale verdeNord Milano

Corridoio primario Fiume Lambro

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ElementoElemento DefinizioneDefinizione

Varchi Restringimenti (ad es. fascia boscata tra due centri abitati) o interruzioni (ad es. un’autostrada) della permeabilità ecologica.

Si dividono in:

a) varchi “da mantenere” limitare ulteriore consumo di suolo o alterazione dell’habitat perchè l’area conservi la sua potenzialità di ‘punto di passaggio’ per la biodiversità;

b) varchi “da deframmentare” necessari interventi per mitigare gli effetti della presenza di infrastrutture o insediamenti che interrompono la continuità ecologica e costituiscono ostacoli non attraversabili;

c) varchi “da mantenere e deframmentare” necessarie entrambe le azioni

Gli elementi primari della RERGli elementi primari della RER

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Gli elementi primari della RER - varchiGli elementi primari della RER - varchi

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Esempio di varchi – quadrante 72Esempio di varchi – quadrante 72

deframmentare

mantenere e deframmentare

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Gli altri elementi della RERGli altri elementi della RER

Elementi di Elementi di secondo livellosecondo livello

DefinizioneDefinizione

• Porzioni di Aree prioritarie per la biodiversità non

ricomprese in Elementi di primo livello, in seguito

all’innalzamento del numero di strati/layers

simultaneamente presenti per l’attribuzione del primo

livello

• Aree importanti per la biodiversità, non ricomprese nelle

Aree prioritarie

• Elementi di secondo livello delle Reti Ecologiche Provinciali,

quando individuati secondo criteri naturalistici/ecologici e

ritenuti funzionali alla connessione tra gli elementi della

Rete Regionale

• Aree a maggior naturalità nelle categorie del DUSAF2

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Gli altri elementi della RER - secondo livelloGli altri elementi della RER - secondo livello

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Articolazione della RER nell’area di progettoArticolazione della RER nell’area di progetto

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CartografiaCartografia•1 tavola di sintesi formato A0, con cartografia in scala 1:300.000 di tutta la RER e griglia

di suddivisione dei Settori

•155 tavole formato A1, con cartografia in scala 1:25.000 dei settori RER

•155 tavole formato A4, con cartografia in scala 1:75.000 dei settori RER (inserite nella

relazione tecnica)

•Shape della Rete Ecologica Regionale (GB)

BURL Anno XL – N. 134 bis BURL Anno XL – N. 134 bis Bollettino Ufficiale Regione Lombardia n.26 Edizione speciale del 28/06/2010Bollettino Ufficiale Regione Lombardia n.26 Edizione speciale del 28/06/2010

Relazione tecnicaRelazione tecnicaDescrizione della metodologia di lavoro e degli elementi che compongono la RER.

Schede descrittive e orientative ai fini dell’attuazione della RER per ciascuno dei 155 settori

in cui è stata suddivisa la Lombardia.

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Settore 71 – Brianza Orientale: Indicazioni per l’attuazione della RERSettore 71 – Brianza Orientale: Indicazioni per l’attuazione della RER

Boschi:01 Colline del Varesotto e dell’Alta Brianza; 06 Fiume Adda; Dorsale Verde Nord Milano; PR Valle del Lambro; PR Montevecchia e Valle del Curone; PR dell’Adda Nord; PLIS del Molgora; PLIS del Rio Vallone; PLIS Monte Canto e Bedesco; Boschi e aree agricole tra Molgora e Parco di Monza conversione a fustaia; mantenimento della disetaneità del bosco; mantenimento delle piante vetuste; creazione di cataste di legna; conservazione della lettiera; prevenzione degli incendi; disincentivare la pratica dei rimboschimenti con specie alloctone; conservazione di grandi alberi; creazione di alberi-habitat (creazione cavità soprattutto in specie alloctone);

Ambienti agricoli 01 Colline del Varesotto e dell’Alta Brianza; 06 Fiume Adda; Dorsale Verde Nord Milano; Boschi e aree agricole tra Molgora e Parco di Monza; Aree agricole tra Adda e Bernareggio; Aree agricole tra Adda e Molgora conservazione e ripristino degli elementi naturali tradizionali dell’agroecosistema; incentivazione del mantenimento e ripristino di elementi naturali del paesaggio agrario quali siepi, filari, stagni, ecc.; mantenimento dei prati stabili polifiti; incentivi per il mantenimento delle tradizionali attività di sfalcio e concimazione dei prati stabili; mantenimento di radure prative in ambienti boscati; mantenimento e incremento di siepi e filari con utilizzo di specie autoctone; mantenimento delle piante vetuste; incentivazione e attivazione di pascolo bovino ed equino gestito e regolamentato in aree a prato, ecc

Ambienti acquatici lotici06 Fiume Adda; Fiume Lambro; Dorsale verde Nord Milano; Torrente Molgora; Rio Vallone definizione di un coefficiente naturalistico del DMV, con particolare attenzione alla regolazione del rilascio delle acque nei periodi di magra; ripristino di zone umide laterali; collettare gli scarichi fognari; mantenimento del letto del fiume in condizioni naturali, evitando la costruzione di difese spondali a meno che non si presentino problemi legati alla pubblica sicurezza (ponti, abitazioni), eventuale ripristino di legnaie (nursery per pesci); mantenimento dei siti riproduttivi dei pesci e degli anfibi; contrastare l’immissione di specie alloctone, ecc

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RER e sistema delle Aree protetteRER e sistema delle Aree protette

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RER e sistema delle Aree protetteRER e sistema delle Aree protette

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RER e uso del suolo 1RER e uso del suolo 1

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RER e uso del suolo 2RER e uso del suolo 2

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RER e uso del suolo 3RER e uso del suolo 3

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RER e il sistema delle “regole”RER e il sistema delle “regole”tratto da DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 “Rete Ecologica Regionale: approvazione tratto da DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 “Rete Ecologica Regionale: approvazione

degli elaborati finale”degli elaborati finale”

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RER e il sistema delle “regole”RER e il sistema delle “regole”tratto da Legge Regionale 4 agosto 2011, n. 12 : “Nuova organizzazione degli enti gestori delle aree tratto da Legge Regionale 4 agosto 2011, n. 12 : “Nuova organizzazione degli enti gestori delle aree regionali protette e modifiche alle leggi regionali 30 novembre 1983, n. 86 (Piano generale delle aree regionali protette e modifiche alle leggi regionali 30 novembre 1983, n. 86 (Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l'istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti regionali protette. Norme per l'istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale) e 16 luglio 2007, n. 16 (Testo naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale) e 16 luglio 2007, n. 16 (Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi)” unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi)” (BURL n. 31, suppl. del 05 Agosto 2011 )(BURL n. 31, suppl. del 05 Agosto 2011 )

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Dove scaricare la RER sito della DG Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile

http://www.reti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Reti%2FDetail&cid=1213609446223&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213609280906&pagename=DG_RSSWrapper

Dove scaricare il volume sulle Aree Prioritarie per la biodiversità sito Fondazione Lombardia per l’Ambiente

http://www.flanet.org/it/pubblicazioni?page=2