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Atti consiliari Assemblea legislativa IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 108 DEL 26 FEBBRAIO 2013 1 RESOCONTO INTEGRALE Seduta n. 108 Martedì 26 febbraio 2013 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE PAOLA GIORGI INDI PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZI INDI PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO BUGARO INDICE Comunicazioni del Presidente ..................... 3 Processo verbale (approvazione) Proposte di legge (annuncio) Mozioni (annuncio) Legge regionale (annuncio) Congedo Sull’ordine del giorno Presidente .................................................. 3 Commemorazione di Luigi Natali. Sull’ordine dei lavori Presidente .................................................. 4 Graziella Ciriaci (PdL) ............................... 4 Interrogazione n. 894 del Consigliere Zinni “Correttivi dei fondi di garanzia ‘Fondo cen- trale di garanzia’ ‘FEI’ ‘Fondo regionale di garanzia’. Sostegno ai Confidi delle Asso- ciazioni di categoria regionali” (Svolgimento) Presidente .................................................. 4 Sara Giannini (Assessore) ........................ 4 Giovanni Zinni (PdL) ................................... 8 Interrogazione n. 765 del Consigliere Bugaro “Aiuti di Stato alle Imprese nelle Marche”

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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 108 DEL 26 FEBBRAIO 2013

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RESOCONTO INTEGRALE

Seduta n. 108Martedì 26 febbraio 2013

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE PAOLA GIORGIINDI

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZIINDI

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO BUGARO

INDICE

Comunicazioni del Presidente ..................... 3Processo verbale(approvazione)Proposte di legge(annuncio)Mozioni(annuncio)Legge regionale(annuncio)Congedo

Sull’ordine del giornoPresidente .................................................. 3

Commemorazione di Luigi Natali.

Sull’ordine dei lavori

Presidente .................................................. 4Graziella Ciriaci (PdL) ............................... 4

Interrogazione n. 894del Consigliere Zinni“Correttivi dei fondi di garanzia ‘Fondo cen-trale di garanzia’ ‘FEI’ ‘Fondo regionale digaranzia’. Sostegno ai Confidi delle Asso-ciazioni di categoria regionali”(Svolgimento)

Presidente .................................................. 4Sara Giannini (Assessore) ........................ 4Giovanni Zinni (PdL) ................................... 8

Interrogazione n. 765del Consigliere Bugaro“Aiuti di Stato alle Imprese nelle Marche”

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Sigle dei Gruppi assembleari: Partito Democratico (PD); Popolo della Libertà (PdL); Italia dei Valori (IdV);Unione di Centro (UdC); Futuro e Libertà per l'Italia (FLI); Gian Mario Spacca Presidente (Presidente Giunta);Alleanza riformista PSI-MRE-DCM (PSI); Liste Civiche Italia (LcI); Verdi (Verdi); Federazione della Sinistra/PdC/PRC (Fed. Sin.); Per le Marche (plMarche); Sinistra Ecologia e Libertà (SEL); Lega Nord (LN); Popolo eterritorio - Libertà e autonomia (PT); Misto (Misto)

(Svolgimento)Presidente .................................................. 10Sara Giannini (Assessore) ........................ 10Giacomo Bugaro (PdL) .............................. 12

Interrogazione n. 927del Consigliere Marangoni“Stato di salute del fiume Metauro. Alto tas-so di nitriti ed ammoniaca a valle deldepuratore di Urbania. Mancato rispettodel decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152e degli obiettivi del Piano di tutela delle ac-que della Regione Marche. Assenza di ade-guati monitoraggi da parte degli enti com-petenti ai sensi della sezione B/5 delle mi-sure di Piano di cui alla deliberazione am-ministrativa della Assemblea Legislativaregionale n. 145 del 26/1/2010”

Interrogazione n. 1015del Consigliere D’Anna“Situazione fiume Metauro”

Interrogazione n. 610del Consigliere Latini“Interventi di pulitura alveo fiume Metauro”(abbinate)(Rinvio)

Presidente .................................................. 14Sandro Donati (Assessore) ....................... 14Paolo Eusebi (Assessore) ......................... 14Enzo Marangoni (PT) .................................. 15Giancarlo D’Anna (Misto) ........................... 15

Interrogazione n. 999del Consigliere Pieroni“Società Multiservizi S.p.A”

Interrogazione n. 1004del Consigliere Marangoni“Solleciti di pagamento da parte di una so-cietà di recupero crediti incaricata dallaMultiservizi S.p.A dell’A TO 2 Marche. Pre-scrizione dei termini per l’esigibilità di nu-merose cartelle esattoriali. Controllo regio-nale sugli atti della società”(abbinate)(Rinvio)

Presidente .................................................. 16Antonio Canzian (Assessore) .................... 16Enzo Marangoni (PT) .................................. 16

Interrogazione n. 101 1del Consigliere Silvetti

“Situazione Portonovo: ripascimento e pol-veri”

Interrogazione n. 1 109del Consigliere Latini“Grave situazione a Portonovo dopo le ulti-me frane e mareggiate”(abbinate)(Svolgimento)

Presidente .................................................. 17Paolo Eusebi (Assessore) ......................... 17Daniele Silvetti (FLI) ................................... 18

Interrogazione n. 1 134della Consigliera Giorgi“PSR Marche 2007 – 20 Asse 1 – Misura1.1.2 ‘Insediamento giovani agricoltori’ e‘Pacchetto giovani’ e Misura 1.2.1. ‘Ammo-dernamento delle aziende agricole’. Scorri-mento graduatorie””(Ritiro)

Presidente .................................................. 18

Interrogazione n. 1003del Consigliere Latini“Recanati – T utela del Colle dell’Infinito”

Interrogazione n. 1005del Consigliere Marangoni“Colle dell’Infinito e nuovo piano regolatorepaesaggistico di Recanati. Misure di salva-guardia in attesa della pronuncia dellaCommissione Unesco”(Rinvio)

Presidente .................................................. 19

Proposta di atto amministrativo n. 50ad iniziativa della Giunta Regionale“Variante al Piano regionale di gestione deirifiuti: adeguamento del programma regio-nale per la riduzione dei rifiuti biodegrada-bili da collocare in discarica, di cui alla deli-berazione consiliare n. 151/2004, e del Pia-no regionale di gestione dei rifiuti, di cui alladeliberazione consiliare n. 284/1999, relati-vamente al punto 4.2: criteri per la localiz-zazione di nuovi impianti. Revoca delibera-zione n. 151/2004. D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152 – L.R. 12 ottobre 2009, n. 24”(Discussione e votazione)

Presidente .................................................. 19Enzo Giancarli (PD) .............................. 19, 22, 24Daniele Silvetti (FLI) ................................... 20Enzo Marangoni (PT) . 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27Sandro Donati (Assessore) ....................... 23

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La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza della VicepresidentePaola Giorgi

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata,dichiaro aperta la seduta n. 108 del 26 feb-braio 2013. Do per letto il processo verbaledella seduta n. 107 del 12 febbraio 2013, ilquale, ove non vi siano obiezioni, si intendeapprovato ai sensi dell’art. 29 del Regola-mento Interno.

Comunico che:sono state presentate le seguenti propo-

ste di legge regionale :- n. 287 in data 14 febbraio, ad iniziativa dei

Consiglieri Acacia Scarpetti, Latini, Car-dogna, Camela, Malaspina, concernente:“Norme in materia di polizia rurale”, asse-gnata alla I Commissione assemblearepermanente in sede referente e trasmes-sa alla III e alla IV Commissione assem-bleare permanente per l’eventuale richie-sta di espressione di parere, ai sensidell’art. 68 del Regolamento Interno;

- n. 288 in data 6 febbraio, ad iniziativa delConsigliere Sciapichetti, concernente:“Disciplina dei consultori familiari”, asse-gnata alla V Commissione assemblearepermanente in sede referente e alla IICommissione assembleare permanente

per l’espressione del parere obbligatoriodi cui all’art. 69 del regolamento interno;

- n. 289 in data 14 febbraio, ad iniziativa deiConsiglieri Marinelli, Massi, concernente:“Discipline del benessere e bio-naturali”,assegnata alla V Commissione assem-bleare permanente in sede referente ealla II Commissione assembleare perma-nente per l’espressione del parere obbli-gatorio di cui all’art. 69 del regolamentointerno.E’ stata presentata la seguente mozio-

ne :- n. 451 del Consigliere Latini “Interventi nel

Fiume Esino, zona Roncaglia: salvaguar-dia delle abitazioni e della superstrada”.Il Presidente della Giunta regionale ha

promulgato la seguente legge regionale :- n. 4 in data 8 febbraio 2013 “Norme sui

referendum previsti dallo Statuto”.Hanno chiesto congedo l’Assessore

Marcolini e i Consiglieri Latini e Natali.

Commemorazione di Luigi Natali

PRESIDENTE. Volevo chiedere all’Aulaun attimo di attenzione e di silenzio per com-memorare l’ex Consigliere regionale LuigiNatali, padre del collega Consigliere GiulioNatali. Luigi Natali è nato a Rotella il 2 giugno1915 ed è deceduto lo scorso 25 febbraio2013 ad Ascoli Piceno.

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Avvocato di grande competenza ha eser-citato la professione che amava profonda-mente sino all’ultimo giorno della sua vita.Eletto Senatore nel 1994, lista di AlleanzaNazionale Movimento Sociale Italiano, ha ri-coperto l’incarico sino al termine della XII^legislatura rivestendo l’incarico di membrodella Commissione agricoltura, della Com-missione affari regionali e della Commissio-ne comunità europee.

L’agricoltura sicuramente ha rappresen-tato sempre un suo specifico interesse, eraPresidente provinciale dell’Unione agricoltoridi Ascoli Piceno. E’ stato Sindaco di Rotella,consigliere comunale di Ascoli Piceno e diGrottammare. Ha ricoperto l’incarico di Con-sigliere regionale nella I^ legislatura dal 1970al 1975 e nella III^ dal 1980 al 1985.

Ha presieduto la prima seduta del Consi-glio regionale nel 1970 essendo il Consiglie-re più anziano.

Lascia due figli: Giulio e Matilde.Voglio formulare a nome del Consiglio

regionale le più sentite condoglianze al figlioGiulio, nostro collega, ed alla sua famiglia.

Iniziamo ora la seduta prevista all’ordinedel giorno con le interrogazioni.

Sull’ordine dei lavori

Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Lasettimana scorsa ho presentato un’interro-gazione concernente: “Trasporto sanitarioAssociazione Croce Arcobaleno di Petritoli”relativa all’accordo che doveva essere pre-so, con il nostro Assessore, in merito alleAnpas della regione Marche. Consideratoche c’è stato un esito positivo, che è statoraggiunto l’accordo che noi auspicavamo,ritiro l’interrogazione.

Interrogazione n. 894del Consigliere Zinni“Correttivi dei fondi di garanzia ‘Fondocentrale di garanzia’ ‘FEI’ ‘Fondo regio-nale di garanzia’. Sostegno ai Confidi

delle Associazioni di categoria regiona-li”(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 894 del Consigliere Zinni.Ha la parola, per la risposta, l’AssessoreGiannini.

Sara GIANNINI. Nel corso del 2012 la gra-ve crisi economica che ormai da cinqueanni sta affliggendo tutti i Paesi del mondoha segnato un ulteriore, inaspettato peggio-ramento: per la prima volta si è estesa agliStati europei e al sistema bancario interna-zionale ed ha prodotto un pericoloso peggio-ramento del debito pubblico e una forte in-stabilità sui mercati finanziari.

È inevitabile che questo contestomacroeconomico negativo abbia determina-to l’aggravarsi delle criticità nella relazionetra il sistema bancario, interessato peraltroda una intensa crisi di liquidità, e quello im-prenditoriale, specialmente nel caso delleimprese di minori dimensioni, in generalegià caratterizzate da maggiori difficoltà nel-l’accesso al credito.

Si è giunti in molti casi al restringimentodei finanziamenti erogati, spesso anche afronte di delibere già assunte, all’aumentodel costo del credito, anche con l’applicazio-ne di pricing ordinari, nonostante la garanziadei Confidi, ad alcuni episodi di disinter-me-diazione del sistema della garanzia, talvoltaal blocco vero e proprio delle erogazioni.

Fin dal primo manifestarsi del quadroeconomico negativo è stata riconosciuta lafunzione fondamentale dei Confidi di soste-gno all’accesso al credito delle imprese mi-nori e il ruolo di “ammortizzatori sociali” ingrado di creare le condizioni per la sopravvi-venza di molte imprese. Al tempo stesso ilsistema ha dovuto affrontare profondi muta-menti legislativi e del contesto economico enormativo che hanno reso necessario assu-mere importanti scelte strategiche e intra-prendere percorsi di profonda trasformazio-ne.

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PRESIDENTE. Scusate se riuscite afare un po’ di silenzio ascoltiamo le paroledell’Assessore, grazie.

Sara GIANNINI. Ma il 2012 ha mostratoanche le prime avvisaglie di un preoccupan-te cambio di rotta per i Confidi stessi.

Se fino al 2010 il sistema ha dimostrato disaper reggere l’urto della crisi, conseguen-do una legittimazione da parte delle banchee delle istituzioni pubbliche, nell’ultimo annole difficoltà che hanno interessato il sistemaeconomico e quello bancario si sono inevita-bilmente estese anche a questo. Sta infattiiniziando a manifestarsi qualche preoccu-pante segnale di attenzione per i Confidistessi: hanno subìto un rilevante aumentodelle sofferenze, per quanto tuttora al di sot-to di quelle registrate dalle banche, detengo-no una quota di patrimonio sostanzialmentecostante, pur a fronte di un maggiore profilodi rischio, e trovano crescenti difficoltà nel-l’accedere al sostegno pubblico, il tutto col-legato ad una operatività in calo e di conse-guenza ad una inferiore redditività.

In questo senso è significativo ricordarecome, a fronte dell’aumento del volume difinanziamenti garantiti in essere alla fine del2012, i Confidi abbiano garantito nel corsodell’anno nuovi finanziamenti per un importoinferiore rispetto all’anno precedente. Ne de-duciamo che la capacità di tenuta del siste-ma benefici tuttora della dinamica positivamaturata negli anni precedenti, dinamicache oggi i Confidi non sono più del tutto ingrado di replicare.

Questo è un primo “campanello d’allar-me” che non possiamo permetterci di tra-scurare e che anzi richiede una focalizza-zione specifica e interventi concreti per fron-teggiarlo.

La Regione ha anche finanziato uno stu-dio, un’analisi sui Confidi che ha dato unasituazione abbastanza preoccupante ed èper questo che stiamo lavorando ad unaintensa fase di aggregazione.

La Regione Marche non interviene diret-tamente in un ambito che è proprio dell’attivi-

tà associativa e privatistica dei Confidi per-ché, vi ricordo, i Confidi sono societàmutualistiche che nascono per volontà delleassociazioni e delle imprese ed hanno unafinalità di carattere sociale e pubblica maanche una caratteristica privata. Da moltotempo, noi ci avvaliamo per contro della So-cietà regionale di Garanzia, individuata attra-verso procedura di evidenza pubblica: ab-biamo espletato una gara che ci consente diutilizzare la Società regionale come stru-mento di contro garanzia e quotidianamentelavora, insieme ai Confidi, per rafforzare glistrumenti di garanzia da mettere a disposi-zione delle PMI del nostro territorio, attraver-so il Fondo di garanzia di secondo gradodenominato prima “Fondo di solidarietà” cheavevamo allestito per fronteggiare la crisi eche poi abbiamo fatto diventare strumentostabile di utilizzo di contro garanzia. Questofondo di solidarietà è partecipato oltre chedalla Regione, dalle Province e dalle Came-re di Commercio ed è gestito attraverso unComitato di pilotaggio nel quale coesistonotutti i soci, coloro che, ovviamente, contribu-iscono alle risorse.

E’ da segnalare una cosa molto interes-sate: i Comuni stanno lentamente contri-buendo con proprie risorse al Fondo di ga-ranzia regionale delle Marche e proprio sta-sera ci sarà una prima riunione in Vallesinacon il Sindaco di Jesi e i Sindaci dellaVallesina. Altri Comuni hanno cominciato aversare contributi e questo consente di otti-mizzare l’utilizzo delle risorse regionali e direnderle più radicate nei territori comunaliaumentando la disponibilità.

La dotazione acquisita al Fondo ha supe-rato i 31 milioni di euro e con la stessa sisono già garantiti da fine 2008 ad oggi oltre710 milioni di euro di nuovi finanziamenti,con un potenziale già acquisito con i solifondi attualmente disponibili e stanziati diulteriori 180 milioni di euro di finanziamentigarantibili alle PMI.

L’azione è così efficace che. come dice-vo, diversi Comuni hanno deciso di parteci-pare alla dotazione del fondo.

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II CAP che è il massimale di perdita offer-to ai Confidi, consente di disporre di un me-todo finalizzato alla ricerca del miglior equili-brio tra la disponibilità di risorse pubbliche elo specifico profilo di rischio dei Confidi. Perquesto motivo, in virtù del cambio di pro-spettiva dal Fondo di Solidarietà al Fondo diGaranzia delle Marche si è passato da untetto di copertura del 10% (della garanzia diprimo grado), in un contesto di emergenza edi straordinarietà dell’intervento, a un tetto dicopertura del 5%, questa percentuale piùbassa è stata concordata con i Confidi stes-si ed è ritenuta sufficiente tenuto conto che iltasso di sofferenza complessivo, fino adoggi registrato, è pari allo 0,48% dei finan-ziamenti complessivi sottostanti.

Noi abbiamo una performance molto po-sitiva sui tassi di sofferenza, questo signifi-ca che le nostre imprese anche se in diffi-coltà tendono ad onorare gli impegni assuntie che il sistema ha ancora molte potenzialitàche gli consentono di onorare i mutui ed ifinanziamenti avuti e garantiti.

Il Fondo di Garanzia della Regione Mar-che sugli affidamenti a breve termine è sicu-ramente un tema di discussione. AlcuniConfidi pongono attenzione sulla necessitàdi questa ulteriore operatività del Fondostesso.

Dal ’95 ad oggi i Confidi operanti nellaregione Marche hanno caratterizzato la loroazione per il minor costo del denaro a favoredelle imprese, la miglior performance di al-lungamento dei debiti in termini di durata dalbreve al medio/lungo termine e, prima dellacrisi, per i tassi di sofferenza mediamentetra i più bassi del Paese.

Sappiamo però che le risorse non sonoinfinite, quindi ciò che si potrà fare in più perla garanzia degli affidamenti sarà di conver-so in meno per la garanzia dei finanziamentia medio-lungo termine. Se noi decidiamo dispostare la garanzia sul breve termine, chemolto spesso è un bisogno di liquidità estrutturazione dei debiti e non un processodi investimento e ristrutturazione un po’ piùrobusto, inevitabilmente togliamo risorse a

lungo termine, sul quale le imprese faticanodi più a trovare risorse di finanziamento.

Le imprese, dal canto loro, subisconoqueste indicazioni da parte degli Istituti dicredito e i Confidi cercano di assistere leimprese, anche se ultimamente abbiamonotato che le banche operano una fortedisintermediazione, cioè tendono ad evitaredi riferirsi ai Confidi, utilizzano la loro possi-bilità di accedere direttamente al fondo digaranzia nazionale, perché abbiamo, tradi-zionalmente, una minore capacità di ag-gressione al fondo nazionale di garanzia e,quindi tendono ad evitare di utilizzare la ga-ranzia dei Confidi a meno che questa non gliconsenta di lavorare sull’accantonamento e,siccome i finanziamenti a breve sono piùfacilitati da questo punto di vista, perchénon meritano un grande accantonamentodegli equilibri valutari, tendono ad evitare ilcondizionamento dei Confidi ed a lasciarloper il medio-lungo termine che è quello sulquale c’è una maggiore sofferenza.

Cosa fare per garantire un più facile ac-cesso al credito, chiede l’interrogante? LaRegione ha chiesto in modo deciso la mas-sima attenzione e serietà nell’approccio alladelicatissima questione del credito alle im-prese, tanto che abbiamo previsto l’ABI qua-le invitato permanente al Tavolo di concerta-zione regionale, cioè quello nel quale coesi-stono tutti i rappresentanti delle associazionidi categoria e le parti sociali, l’ABI non ne faparte per legge ma abbiamo concordato laloro presenza permanente questo perchénel momento in cui adottiamo provvedimentiche riguardano bandi, sostegni alle imprese,iniziative sul credito, la presenza dell’ABI ciconsente di lavorare in sinergia e produrreanche linee di credito interessanti, come giàsuccesso in alcune occasioni.

Pur tuttavia la discussione con il sistemacreditizio è costante ed è tesa alla ricercadelle possibili sinergie che possono vederenella prossima programmazione comunita-ria l’occasione per sperimentare forme inno-vative di ingegneria finanziaria, da azioni dilinee di credito pubblico-private ad ulteriori

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rafforzamenti del sistema delle garanzie re-gionali (accelerazione dei processi di fusio-ne tra i confidi e forme di cartolarizzazione).

Avvio d’impresa (start up), consolida-mento del debito e rapporto PMI/Banca.

Di avvio d’impresa/start up si parla damolto: l’avvio di un’impresa dovrebbe esse-re l’atto da sostenere per eccellenza e inve-ce purtroppo, noi lo sappiamo, nei fatti è unadelle situazioni che, anche inconsciamente,si tende a rifuggire perché c’è effettivamenteun grande rischio nell’avvio di una impresainnovativa o di una nuova impresa. Prodottibancari, garanzie e interventi pubblici, nonultimo il provvedimento del Ministro delloSviluppo Economico sulle start-up innovati-ve, devono avere il tema dell’avvio d’impresacome centrale e infatti nella previsione deldecreto del Ministro Passera alcuni interes-santi spunti ci sono. Il problema è comelegarli ad azioni regionali abbastanza coe-renti sul territorio nazionale e accompagnarlioltre che da strumenti finanziari, di credito diimposta, o di alleggerimento dei contributirispetto alle assunzioni, anche con stru-mento di sostegno economico che sono,però, limitati dal fatto che noi possiamo agiremolto residualmente sulle risorse regionali,un po’ di più sulle risorse comunitarie, ma lìabbiamo l’ostacolo dell’utilizzo dei bandi cherende un po’ meno flessibile la possibilità divalutare i progetti nella loro interezza.

Il consolidamento del debito al contrario èoggetto di lavoro quotidiano e non richiedeparticolari sostegni. Il Fondo di garanzia in-terviene in modo deciso, Confidi e banchesono attivi in una quotidiana ristrutturazionedei debiti esistenti per favorire il rientro dipotenziali o conclamate sofferenze.

Sappiamo bene che c’è una situazione diestrema difficoltà in questo momento, c’è unirrigidimento molto forte del sistema banca-rio e penso che nei prossimi giorni questapreoccupazione aumenterà anche per le si-tuazioni politiche che si prefigurano e, quin-di, andremo incontro ad una situazione nellaquale ci saranno ancora maggiorirestringimenti dal punto di vista dei finanzia-

menti nuovi e forse anche il richiamo, rispet-to ad incagli e sofferenze che fino a poco fapotevano essere tollerati e sui quali adessoc’è un’immediata richiesta di rientro.

Credo che qualunque governo si deter-minerà dovrà immediatamente affrontarequesto aspetto in un rapporto nazionale conle banche, anche con strumenti di caratterenormativo, perché se non c’è uno strumentonormativo al quale appigliarsi la banca lavo-ra a livello di impresa e conseguentementeabbiamo pochi strumenti di moral suasionper poter intervenire sulle dinamiche internedi erogazione del credito.

L’ultima questione che il Consigliere Zinnipone riguarda le associazioni di categoria eil rapporto tra l’aggregazione dei Confidi.

Noi abbiamo un panorama abbastanzaarticolato del Confidi, alcuni hanno già prov-veduto ad un percorso di aggregazione, miriferisco per esempio a Fidimpresa anchecon il sostegno dei fondi regionali. Nel 2005abbiamo fatto un bando individuando dei cri-teri e questo ha consentito ad alcuni Confididi poter lavorare sul tema dell’aggregazione,altri lo stanno già facendo, si sono evoluti, iConfidi da 106, che è una norma che li rego-lava, hanno fatto tutti il passaggio a 107,questo consente ai più grandi di essere vigi-lati dalla Banca d’Italia ma questo significache molte delle loro procedure sono appe-santite perché sono sottoposti oltre che allavigilanza anche al tema dell’accantonamen-to del patrimonio per la garanzia, e c’è unanorma che nelle ultime legislazioni, non miricordo se quest’anno o dell’anno scorso,nel 2012, ha dato la possibilità di mettere apatrimonio anche i contributi che sono statierogati dagli enti pubblici, mentre prima era-no considerati un prestito che doveva esse-re restituito.

Questo consente di stabilizzare un po’ dipiù la patrimonializzazione dei Confidi, quin-di di renderli più robusti.

L’analisi che noi abbiamo affrontato, an-che dal punto di vista tecnico-scientifico, cidice che l’aggregazione è strumento fonda-mentale del percorso che deve ristrutturare

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il Confidi, perché i nostri sono legati comeun domino, e la fragilità di alcuni può esserepericolosa anche per quelli che sono piùrobusti. Per questo abbiamo con forza in-centivato le associazioni di categoria, chesono poi gli azionisti dei Confidi, ad avanza-re una proposta di riorganizzazione perchédavanti a noi avevamo due strade: quella didefinire noi il modello e, quindi, ingerirci inuna attività che è una attività mutualistica edi associazione, oppure chiedere che cidebba essere una forte aggregazione. Vo-gliamo sostenerla anche economicamentee quindi nella relazione che ha accompa-gnato il bilancio 2013 abbiamo esplicitato, elo abbiamo esplicitato anche nell’accordoche abbiamo firmato con le associazioni dicategoria, che i 7 milioni di euro previsti sulPOR per l’innovazione finanziaria sono adisposizione, fino al 30 di giugno, per favori-re e sostenere le attività di aggregazione delConfidi; le associazioni sono in questo mo-mento molto attive perché stanno predispo-nendo, noi abbiamo avuto alcuni incontri an-che con più associazioni insieme, tutti i per-corsi per favorire le aggregazioni del Confidi.

Io non credo che si potrà arrivare imme-diatamente ad un Confidi unico, che è unobiettivo secondo me strategico che noi cidobbiamo porre, anche in rispetto ad unaipotesi he immagina una banca di garanziae questo da una maggiore credibilità nonsolo alla garanzia con le banche ma ad unamaggiore forza rispetto agli imprenditori.

Credo, però, che la struttura di aggrega-zione si possa basare su due sistemi: quelloindustriale e quello artigiano, con la parteci-pazione importante del Confidi più grandedella cooperazione che è il Confidi coop.

Credo che su questo ci possa essereuna aggregazione molto forte, in previsioneanche di un ulteriore step sul quale noi ab-biamo già dichiarato la nostra disponibilità,ad investire nuove risorse, per quello cheriguarda la prossima programmazione co-munitaria.

L’ultima cosa la dico sul fondo nazionaledi garanzia, sta subendo una fortissima ri-

strutturazione, c’è una richiesta da partedelle associazioni di categoria di utilizzarloin maniera esclusiva, perché c’è una leggedello Stato che lo consente, attraverso unparere favorevole della conferenza StatoRegioni. Vi sono già due Regioni in Italia chehanno esercitato questa facoltà: il Lazio e laToscana, in Sicilia si sta affrontando. Io cre-do che se noi non abbiamo un mondo delConfidi sufficientemente robusto, che con-senta di poter esperire quel tipo di praticheche sono costose e lunghe e, quindi, moltospesso non convenienti per le PMI, questerichieste, in questo momento, non le possia-mo soddisfare. Dobbiamo accrescere la po-tenzialità del Confidi aggregarlo e irrobustirloe sulla base di questo ragionare rispetto aduna ipotesi che sta definendo l’associazionenazionale che riunisce tutti i Confidi d’Italia,una proposta di mediazione per cui per tipi difinanziamenti di piccola e media taglia tra i100 e i 200 mila euro, di tenere l’esclusivitàdella pressione del fondo nazionale di ga-ranzia solo per i Confidi, per taglie superiorilasciare la possibilità e l’opportunità tra ban-che e Confidi. Questo consentirebbe di po-ter sostenere con la garanzia, con la ponde-razione zero, quindi, con la garanzia delloStato che non necessità dell’accantona-mento patrimoniale, l’utilizzo delle garanzieche è una cosa molto appetibile per il mondobancario perché gli consente di deviare dagliobblighi di Basilea.

Presidenza del PresidenteVittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichia-rarsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Ringrazio l’Assessoreper la risposta alquanto dettagliata.

Mi sento di dire una cosa. Questa interro-gazione, neanche a farlo apposta, si va acalare il giorno dopo le elezioni politiche,laddove c’è il risultato marchigiano di unaforza politica che probabilmente ha pescatomolto nelle piccole e medie imprese, il risul-

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tato incredibile di Grillo che, in questo territo-rio, è uno dei più alti d’Italia. Badate bene cheGrillo è riuscito a raccogliere il massimo delconsenso laddove ci sono forti sistemi indu-striali o imprenditoriali perché ha aggregatovoti sia del centro sinistra che del centrodestra di tutte le categorie.

Ora qualcuno potrebbe dire: “Ma questocosa centra?” Centra eccome, perché unodei motivi per il quale questa lista ha presovoti è sicuramente l’argomento oggetto diquesta interrogazione, sulla quale entreròpoco in merito ma qualche cosa dirò.

Un altro motivo sono anche le lungagginidel Consiglio regionale, signori Consiglieri,lo dico anche all’Ufficio di Presidenza, lodico agli Assessori, questa mia interroga-zione, attinente un problema centrale per lavita delle imprese e del territorio, è stata fattasei mesi fa. Noi oggi discutiamo, sei mesidopo, un argomento che tra le altre cose, equi entro nel merito, è rimasto fermo al palo,a sei mesi fa, perché quando le associazionidi categoria, in particolare Confartigianato,CNA e Confcommercio, hanno iniziato afare convegni, in tutto il territorio marchigia-no, lanciando il tema della necessità di po-tenziare lo strumento del Connfidi, erano seimesi fa!

Mi sento di dire che sicuramente le colpenon sono tutte dell’Assessore o della Giun-ta, questo non sarebbe serio da parte mia,perché sappiamo tutti che ci sono stati tagliimponenti alle Regioni, sappiamo tutti che ilGoverno di emergenza nazionale Monti hausato una linea politica che è l’esatto oppo-sto della crescita e dello sviluppo. Ha pensa-to al rigore finanziario, ha salvato i conti delloStato, ha lavorato sulla liquidità di cassa conil credito fiscale, ma questo è uno dei granditemi irrisolti.

Posto in essere la speranza in questonuovo Parlamento, in cui non ci sono vinci-tori, in cui sostanzialmente ci sono quattroblocchi, che spero abbiano l’intelligenza dimettersi intorno ad un tavolo per discuterequesti argomenti, mi riferisco al centro de-stra, al centro sinistra, al blocco di Grillo e, in

via residuale, al blocco di Monti, a livellolocale mi sento di dire che il problema del-l’accesso al credito nel breve periodo è cen-trale. Non c’è niente da fare. In un’epocacome questa in cui ogni imprenditore pagama non viene pagato, ogni imprenditore ècostretto ad accantonare somme per un fi-sco allucinante e per i contributiprevidenziali, in un momento in cui la sualiquidità di cassa è ridotta ad un lumicino, inun momento in cui il sistema bancario italia-no ha pensato a tutelare la sua consistenzadi deposito invece di acconsentire immis-sione di credito nel mondo economico, voicapite che è impensabile ragionare oggi sul-l’aiutare le imprese su grandi strategie nellungo periodo.

Il compito della Regione Marche, a mioavviso, e lo dico in questa seduta, lo dicoall’Assessore, lo dico politicamente agli altriConsiglieri, è la necessità, in questo mo-mento, di lavorare sul breve periodo, in ma-niera tale da cercare di decongestionare leaziende locali da questo grave problema. Ilrapporto drammatico fra ciò che non incas-sano e ciò che devono fare uscire: per lematerie prime, per le tasse, per i contributiprevidenziali, eccetera.

Credo, quindi, che la strada maestradebba essere da qui alla prossima manovrafinanziaria della Regione Marche, sia dalpunto di vista normativo che dal punto divista di copertura, un aumento del breveperiodo, della progettualità a breve periodo,ed un potenziamento della garanzia regio-nale, del fondo di garanzia regionale.

Per quanto riguarda il rapporto con leassociazioni di categoria sul numero deiConfidi, anche qui non dobbiamo prenderciin giro, c’è storicamente una settorialità do-vuta a reciproche diffidenze di settore edanche ad una scarsa fiducia di imparzialitàda parte dell’istituzione, nel senso che lecooperative hanno timore che qualche cosadi troppo vada all’industria, l’industria ha ti-more che qualche cosa di troppo vada al-l’artigianato, e viceversa, fino ad arrivare al-l’agricoltura e quant’altro.

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Da un lato noi abbiamo una istituzioneregionale, che non è considerata sufficiente-mente credibile, come ruolo di imparzialità eruolo di erogazione, e dall’altra abbiamo re-ciproche diffidenze, reciproci interessi an-che diffusi.

E’ evidente che il percorso deve esserequello del dialogo dal basso. Sicuramentechiedere alle associazioni di categoria unaproposta di dettaglio mi sembra un percorsointelligente, bisogna partire da quello, mette-re sul tavolo un accordo, una proposta con-creta di potenziamento e riforma da partedelle associazioni di categoria, a patto cheesse abbiano la capacità di fornire una pro-posta che sia soddisfacente per tutti i setto-ri, perché è evidente che se anche un solosettore rimane fuori, a mio avviso, non c’è lapotenzialità di fare un Confidi unico.

Credo che questo possa essere materiadi studio non solo della Giunta, adesso nonc’è in Aula il Presidente della Commissionefinanze, ma anche del Consiglio che deveapprofondire. Spero che la Commissioneabbia modo di fare, Assessore, degli appro-fondimenti su questo settore, delle audizioniil prima possibile.

Concludo, ricette magiche non esistono,sicuramente c’è un elemento di fondo sulquale la politica oggi si confronta, noi avre-mo un Parlamento che se sarà intelligentesarà un Parlamento in cui questi quattroblocchi si siederanno intorno ad un tavolo elavoreranno sulle emergenze, se invecesarà un Parlamento in cui qualcuno pensa dipoter fare chissà quale politica rimarrà mol-to deluso, ma noi abbiamo ancora due annidi legislatura che ci impongono, con questoscenario politico nazionale, il dialogo più se-rio possibile sul cercare di aumentare intutte le salse l’accesso al credito.

Questa è una battaglia che tutti noi dob-biamo fare e solamente con momenti diunitarietà, se necessari, si può ottenerequalche cosa di più. Chi non lo farà, saràcomplice, ancora una volta, di lungaggini eritardi. Assessore, lei ha detto che i risultatisono soddisfacenti, io non credo, non sono

disastrosi, questo si, sarei un falso se di-cessi questo, però non sono così soddisfa-centi se le piccole imprese marchigianehanno votato Grillo.

Ognuno di noi ha il dovere di prenderneatto e di riflettere attentamente.

PRESIDENTE. Se mi consentite, cre-dendo di interpretare anche il sentimentodella nostra Assemblea, vorrei fare i ralle-gramenti, le felicitazioni e gli auguri per il suolavoro al nostro collega neo Onorevole Pao-lo Petrini.

(Applausi)Personalmente credo che sia un fatto

positivo (...) Per favore non apriamo unadiscussione, perché poi sapete che non misottraggo e gli chiederei “Per cosa opti Pao-lo?”

Interrogazione n. 765del Consigliere Bugaro“Aiuti di Stato alle Imprese nelle Mar-che”(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 765 del Consigliere Buga-ro. Ha la parola, per la risposta, l’AssessoreGiannini.

Sara GIANNINI. Il Consigliere Zinni ha ci-tato il fatto che queste interrogazioni sonodel giugno 2012, mi risulta, per aver svolto lafunzione di capogruppo, che è possibilechiedere l’iscrizione delle interrogazioni sesi ritengono urgenti e nel momento in cuisono iscritte siamo obbligati a rispondere. IConsiglieri che ritengono che le loro interro-gazioni siano urgenti per la trattazione pos-sono chiedere ai capigruppo di chiedernel’iscrizione al Consiglio.

Per quanto riguarda invece la risposta alConsigliere Bugaro, anche questa è stataiscritta a giugno 2012, io ho mancato la ri-sposta per due Consigli, me ne dispiace,ma per tutti i precedenti giorni non è miaresponsabilità.

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Gli indicatori della classifica DoingBusiness della Banca Mondiale. L’Italia siclassifica, infatti, 87^ su 183 paesi per ciòche concerne la facilità complessiva di fareimpresa. Le sue prestazioni relativamentemodeste in termini di avvio d’impresa (77^posizione, con un peggioramento rispetto al2011) e, soprattutto, di esecuzione dei con-tratti (158^ posto, 1.210 giorni in media) indi-cano che il contesto ambientale si confermamacchinoso e non sensibile alle esigenzedelle imprese.

Rilevato tale gap competitivo è necessa-rio disaggregare il dato per calarlo nella real-tà marchigiana con le iniziative fino ad oggiassunte proprio per ridurre la forbice ed av-vicinare gli standard a quelli migliori europei.

Esistono livelli estremamente differenzia-ti in termini di capacità amministrativa nellagestione dei fondi, in particolare per ciò cheriguarda un’inadeguata pianificazione, sele-zione, monitoraggio e valutazione di proget-ti, così come una lenta attuazione dei pro-grammi. Anche in questo caso si evince unforte divario tra il centro-nord e il sud.

Nel campo della semplificazione va ricor-data anzitutto la proposta di legge regionalesulla semplificazione. La Regione sa che lasfida per tornare a crescere sta tutta nelleriforme e la riforma della Pubblica Ammini-strazione è la madre di tutte le riforme. Labassa crescita dell’Italia è, purtroppo, deter-minata anche dalla difficoltà di “fare impre-sa” e per questo che la chiarezza, la unifor-mità delle regole e la ragionevolezza degliadempimenti e delle relative sanzioni devo-no guidare l’Amministrazione Pubblica nelcreare un ambiente normativo favorevole alfare impresa.

Si calcola che una diminuzione dell’1%dell’inefficienza della Pubblica Amministra-zione si traduca in un incremento dello 0,9%del livello del prodotto interno lordo pro-capi-te.

La proposta di legge è articolata - quellache noi abbiamo fatto, perché stiamo lavo-rando su una legge che riguarda la semplifi-cazione che attualmente è all’esame della I

Commissione e quando verrà in Aula potre-mo valutare in tutti i suoi aspetti - , valuta ilmiglioramento, la riduzione e la semplifica-zione delle procedure che sono affidate allaRegione Marche. Cosa che non possiamofare sulle procedure e sui percorsi che ilGoverno sta attivando adesso, perché sonoprocedure legate agli uffici ministeriali, ai mi-nisteri, legate direttamente al Governo na-zionale e, quindi, noi possiamo, con la no-stra legge, semplificare solo le nostre pro-cedure.

E’ in fase di elaborazione la strategia perl’attuazione dello “Small Business Act perl’Europa” (SBA), è necessaria, è una condi-zionalità ex ante, abbiamo già provveduto adinviare un invito a tutti i Consiglieri regionali,agli stakeholders, per presentare le strate-gie dello Small Business Act per le attivitàproduttive; speriamo che questa semplifica-zione possa essere presa anche a modelloda altri servizi, non solo da quelli che riguar-dano le attività produttive ed il lavoro.

Al fine di soddisfare i criteri di adempi-mento previsti dalle condizionalità ex antedei Fondi strutturali 2014/2020, siamo l’uni-ca Regione, insieme al Veneto, che ha av-viato l’Agenzia per le Imprese insieme alMinistero dello sviluppo economico. E’ unaAgenzia organizzata a livello regionale epartecipata dalle Associazioni per consenti-re lo snellimento e la facilitazione delle pro-cedure impresa. Abbiamo avviato lo sportel-lo unico delle attività produttive che è ormaiuna realtà per le PMI marchigiane. Siamouna delle quattro Regioni italiane in cui il100% dei Comuni si è accreditato per losportello unico, ora si tratta di aiutare, so-prattutto le realtà più piccole a rendere uni-formi le procedure. La semplificazione,dopo la diminuzione della pressione fiscale,è la maggiore richiesta che ci viene dalleimprese.

Sulla questione delle risorse noi abbiamoattivato una serie di incentivi che riguardanol’innovazione e lo start-up di impresa, gestititra l’altro dall’Assessore Luchetti attraversoil prestito d’onore. Abbiamo definito relativa-

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mente al settore manifatturiero, nel corsodel 2012, contributi per 40 milioni di euro dicui 19,6 per ricerca e innovazione, 1,5 perl’artigianato artistico tradizionale, distrettiproduttivi ed sostegno ai contratti di solida-rietà, 7,5 milioni di euro sono stati liquidatiper aiuti alle assunzioni, creazione di impre-sa, aiuti per la conciliazione e consulenzaalle PMI.

Inoltre abbiamo attivato l’accordo di pro-gramma per quanto riguarda la zona inte-ressata dalla crisi della Ardo che prevedeinterventi su 56 Comuni delle Marche e met-te a disposizione di parte ministeriale 35milioni di euro oltre ai circa 16 milioni giàimpegnati di fondi regionali e 5 milioni di eurodei fondi FAS. Questi sono progetti che ven-gono valutati sulla base di un accordo diprogramma da Envitalia, vengono valutatinella loro completezza di progettualità e ga-rantiti attraverso i fondi di garanzia, attraver-so il credito bancario o anche attraversocontributi a fondo perduto. Inoltre sui fondiFAS mettiamo a disposizione 4 milioni europer i territori non compresi nell’accordo diprogramma e 6 milioni di euro per i territoridel piceno, già previsti nella programmazio-ne FAS del piceno e del fabrianese.

Capisco bene il tenore dell’interrogazionedel Consigliere Bugaro, credo però che noidobbiamo avere in testa un’emergenza inquesto momento, io non so se quelli chehanno votato il Movimento 5 stelle siano deipiccoli imprenditori, medi imprenditori, iopenso che la politica e le istituzioni si debba-no interrogare su un obiettivo, su una mis-sione. Noi tutti parliamo di semplificazione,di alleggerimento dei costi alle imprese ed aicittadini, di necessità di riformare lo Statoma la riforma dello Stato presuppone avereun disegno dello Stato in testa e, soprattutto,presuppone il fatto che bisogna metterlo inatto. Questo significa che chi fa le riformepotrebbe anche, dal punto di vista elettorale,pagarne delle conseguenze.

Credo che a questo punto chi sta nelleistituzioni non si deve preoccupare delleconseguenze personali ma deve pensare al

Paese. Il Paese soffre, il popolo soffre, altri-menti questo voto non sarebbe stato di que-ste dimensioni.

O noi prendiamo consapevolezza di que-sto, indipendentemente da quello che farà ilParlamento, e da qui cominciamo a metterele basi per una innovazione profonda delsistema regionale e del sistema dei rapportitra istituzioni e istituzioni e tra istituzioni ecittadini oppure non ci saranno leggi chemagicamente realizzeranno il lavoro nelleimprese, realizzeranno il credito nelle ban-che o consentiranno di superare questa cri-si indenni. Dobbiamo assumere questaconsapevolezza: siamo in un momento diffi-cile e complicato e dobbiamo fare la nostraparte, anche mettendo a rischio noi stessi,oppure i cittadini non ci daranno fiducia, manon ci daranno fiducia non per i risultatimancati ma perché non siamo stati suffi-cientemente coraggiosi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichia-rarsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bu-garo.

Giacomo BUGARO. Grazie Presidente.La mia è un’interrogazione un po’ datata, maquanto mai attuale nei suoi contorni. Devodire che pur considerando la risposta del-l’Assessore uno sforzo di buona volontà nonmi soddisfa fino in fondo e spiegherò il per-ché.

Concordo quando dice che a momentistraordinari devono corrispondere compor-tamenti, decisioni straordinarie, però io que-ste decisioni straordinarie francamente an-cora non le ho viste e porto degli esempiconcreti.

Il centro-sinistra delle Marche, nelle suevarie articolazioni, governa questa Regionedal 1995, io ho l’onore di essere in quest’Au-la dal 2005 e da quella data che chiedo unaseria riforma del comparto edilizio e ancoraoggi, Assessore Viventi, siamo nel 2013,non abbiamo in Aula una legge, se nonun’ipotesi di legge che da pochi giorni circolanelle Commissioni, pur sapendo quanto è

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importante l’edilizia nel rapporto economia erispetto del territorio.

Il settore del credito è il settore più in crisie sta generando maggiormente la crisi più diquanto le scelte politiche o le non sceltepolitiche stiano facendo. Sappiamo perfetta-mente le dinamiche che contraddistinguonole nostre banche di carattere regionale, gliistituti di credito nel territorio. Siccome laCostituzione all’articolo 117 assegna alleRegioni il credito locale, l’interesse sul credi-to locale, io voglio capire quali sono le azioniconcrete, davvero concrete, fatte su questofronte perché in queste Marche, in questenostre Marche, regione piccola e meraviglio-sa, ma sicuramente oggi in crisi, bisognarecidere alcuni rapporti che hanno condizio-nato e caratterizzato, nel bene e nel male, lapolitica fino ad oggi. Il credito ne è esempioimportante Assessore.

In merito alla burocrazia bisogna conti-nuare, per quello che ci è dato poter fare,sullo snellimento delle procedure e degli or-ganici. La cassa integrazione è stata, lodevo dire, in questo voglio essere equilibra-to, uno dei grandi meriti dei tre anni del Go-verno Berlusconi: aver scelto di erogare 32miliardi di euro di fondi in ammortizzatorisociali è stato lo strumento per garantire latenuta della pace sociale in questo paese.

Sapete perchè la gente si indigna? Per-ché Assessore Mezzolani, ancor prima diproporre a quest’Assemblea una riformamediante una delibera dell’assetto sanitarioche preveda la chiusura di alcuni ospedali,lo si è letto sui giornali, io sono Consigliereregionale e l’ho letto sui giornali, non si èvisto nessun atto concreto.

Tutti i giorni siamo bombardati dalle radioe dalle televisioni dal buon governo dellasanità nelle Marche. Avete bisogno di spen-dere dei denari pubblici per fare la vostrapropaganda, tesa a tamponare la chiusuradei piccoli ospedali. La gente queste cosenon le tollera più, quei denari spesi in propa-ganda, perché nelle Marche tutto quello cheè informazione è propaganda del centro-sinistra, pagata con i soldi dei marchigiani,

andatevi a vedere la cosiddetta comunica-zione istituzionale, fa arrabbiare la genteche vorrebbe che quei soldi fossero investitiin settori ben più in difficoltà che nella propa-ganda.

Mettete in campo questo, è lo stimolo, ilsegnale che vi do, azioni concrete perchéquelle fatte fino ad oggi non sono realmenteefficaci o perlomeno non sono state suffi-cientemente avvertite dal tessuto economi-co e produttivo come tali. Se ieri si fossevotato in questa regione il Movimento cinquestelle avrebbe vinto le regionali, 32,5% ilMovimento cinque stelle, 31% la coalizionedi Spacca Presidente. Riflettete su questo,non è solo demagogia come la riduzione deiConsiglieri regionali, che comunque abbia-mo fatto, e via dicendo, ma sono le politichereali che debbono non solo dare il buonesempio di governo ma rimettere qualchesoldo nelle tasche dei nostri cittadini.

Solo così ne possiamo uscire, bisognache, eliminati i paraventi e i paraocchi, viapriate anche a qualche contributo di buonsenso che anche questa nostra opposizio-ne vi può dare.

Interrogazione n. 927del Consigliere Marangoni“Stato di salute del fiume Metauro. Altotasso di nitriti ed ammoniaca a valle deldepuratore di Urbania. Mancato rispettodel decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 e degli obiettivi del Piano di tuteladelle acque della Regione Marche. As-senza di adeguati monitoraggi da partedegli enti competenti ai sensi della se-zione B/5 delle misure di Piano di cui alladeliberazione amministrativa della As-semblea Legislativa regionale n. 145 del26/1/2010”

Interrogazione n. 1015del Consigliere D’Anna“Situazione fiume Metauro”

Interrogazione n. 610del Consigliere Latini

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“Interventi di pulitura alveo fiumeMetauro”(abbinate)(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recale interrogazioni n. 927 del Consigliere Ma-rangoni, n. 1015 del Consigliere D’Anna, n.610 del Consigliere Latini, abbinate. Ha laparola, per la risposta, l’Assessore Donati.

Sandro DONATI. Considerate le afferma-zioni premesse alle interrogazioni dei Con-siglieri Marangoni e D’Anna e le numerosedomande in materie complesse su cui agi-scono a vari livelli diversi enti pubblici ed entigestori di servizi pubblici si rappresenta cheper rispondere occorre valutare le risultanzedei monitoraggi ambientali, lo stato delle in-frastrutture e le attività dei suddetti enti, allaluce della vigente normativa e delle risorsedisponibili nonché proporre gli interventieventualmente necessari di carattere sianormativo che infrastrutturale e si va neglioneri. Essendo il lavoro molto complesso sirichiede un tempo più adeguato.

Gli uffici purtroppo non hanno avuto iltempo per fornire ulteriore … dovete corte-semente aspettare un po’ di tempo.

PRESIDENTE. L’Assessore Eusebichiede se è necessario integrare per quantoriguarda il suo Assessorato. Se lo riteneteopportuno bene se no continuiamo.

(...) Ha la parola l’Assessore Eusebi.

Paolo EUSEBI. Collega D’Anna per quan-to riguarda l’aspetto difesa del suolo possointegrare.

Effettivamente in questo caso la rispostacome problema acque abbisogna di un ap-profondimento, le argomentazioni contenutenelle interrogazioni, parlo ovviamente del-l’aspetto difesa del suolo, appaionosintetizzabili in una lettura dello squilibrio ve-nutosi a creare sul territorio tra regime natu-rale delle acque ed effetti sui beni di interes-se umano.

In particolare sono evidenziati quali re-sponsabili del dissesto delle aste fluviali daun lato la mancata applicazione delle normedi polizia rurale, che molti Comuni hannoimposto nei rispettivi regolamenti, talvoltaanche a corredo dei Piani regolatori, senzapoterne però garantire il rispetto, dall’altrol’abbandono dei corsi d’acqua.

Questi temi sono solo in parte di compe-tenza regionale, sono oggetto di costanteriflessione presso gli uffici della Regione an-che congiuntamente con gli enti locali; a tuttii livelli istituzionali deve essere infatti richie-sto un impegno particolare per mitigare ilprogressivo degrado del territorio.

Per quanto riguarda la Regione, questoimpegno si è tradotto in azioni di caratterenormativo e purtroppo poco in azioni di ca-rattere finanziario.

Con la legge sulla gestione dei corsi d’ac-qua si è inteso ridefinire, dopo un dibattitomolto acceso, ancora non condiviso e risol-to, le modalità operative per attuare la manu-tenzione dei fiumi in carenza di risorse fi-nanziarie sufficienti, demandando alla Giun-ta il difficile compito di approvare criteri emodalità operative in un contesto normativoassai complesso.

Alle linee guida, in corso di redazione, si èdato il compito di risolvere queste ambiguitànel tentativo di far convivere, ma la convi-venza è difficile, l’imperativo della sicurezzatenendo in conto gli aspetti ambientali; peral-tro in questo ambito può essere affrontato iltema dei fondi valle, mentre per quanto ri-guarda gli apporti dai versanti si può fare benpoco con i mezzi della regolamentazione, inquanto si ha a che fare con la gestione diterreni privati, i cui apporti, spessoincontrollati e di difficile controllabilità di ma-teriale terroso, alterano sensibilmente l’equi-librio naturale dei fiumi provocando in effettifenomeni alluvionali nelle aree e, quindi,danni a beni di interesse collettivoimprovvidamente costruiti in aree non ido-nee.

Dal punto di vista finanziario, al di là deltrasferimento annuale di fondi alle Province,

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cui sono state conferite nel 1999 le funzionidella manutenzione dei fiumi - Province chenon sono in grado di finanziare con proprifondi gli interventi di loro competenza, e que-sta purtroppo è una verità -, negli ultimi bilan-ci annuali sono state stanziate risorsescarsissime, secondo le possibilità consen-tite da una contingenza economica sfavore-vole ormai endemica. Nonostante le difficol-tà che tutti conoscono, per il 2013 sono statistanziati dalla Regione per interventi di ma-nutenzione idraulica e di difesa del suolo 4milioni di euro, che è una cifra miserrima,ma questo è.

Questa dotazione dovrà essere ripartitain base alle molteplici esigenze di riduzionedel rischio idrogeologico nelle decine di areea rischio massimo, censite dai Piani di As-setto Idrogeologico. In molti casisopperendo alle carenze dello Stato che hasbloccato soltanto 5 dei 36 milioni di europromessi nel novembre 2010 per questefinalità.

Mi scuso con gli interroganti perché mirendo conto che la risposta è parziale, conmolti punti interrogativi e molti dubbi per ilfuturo, ma questo è.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichia-rarsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ma-rangoni.

Enzo MARANGONI. Assessore Donaticos’è una barzelletta? Io ho presentato que-sta interrogazione in data 6 agosto, forseero l’unico presente in quella data, con novepunti, nove domande e lei poco fa mi hadetto non c’è stato il tempo di rispondere. Macos’è una barzelletta? Io l’ho presentata il 6agosto e lei oggi mi dice che non c’è stato iltempo di rispondere.

Ringrazio l’Assessore Eusebi per quelloche ha potuto fare, ma non c’è nessunarisposta alle mie nove domande, è uncorollario, un completamento, apprezzo losforzo ma il risultato è zero.

Come facciamo ad andare avanti così?Che cos’è una barzelletta a distanza di nove

mesi mi dice che non c’è stato il tempo perrispondere. Allora cacci via i Dirigenti cheavrebbero dovuto rispondere, sono pagatiper rispondere non per dirci, nove mesidopo, che il tempo per rispondere non c’èstato. Che ci stanno a fare? La prossimavolta il Movimento 5 stelle prenderà il 60% secontinuiamo così! Ci facciamo ridere dietro.

Mi auguro che la prossima volta, tra unasettimana lei venga qui con la risposta, quin-di chiedo al Presidente del Consiglio, in que-sto momento mi rivolgo al Presidente Solaz-zi, di rimetterla gentilmente per la prossimasettimana. Mi aspetto una risposta visto chel’interrogazione l’ho presentata ad agostodel 2012. Non mi può dire non c’è stato iltempo di rispondere, altrimenti i dirigentivanno a casa.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereD’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Condivido quello cheha appena detto il collega Marangoni.

In effetti di tempo ce n’è stato e pur rin-graziando l’Assessore Eusebi per quelloche ci ha letto, la risposta non è andata adincidere su quello che era il cuore delle no-stre domande e che riguardava soprattuttol’inquinamento.

Francamente non è ammissibile che no-nostante alcune denunce, arrivate anchealla Procura della Repubblica, da parte dipersone che vivono in quel territorio, non siprenda atto che lì c’è una situazione che vacorretta immediatamente, quindi se èconcepibile un ritardo nella risposta scritta oorale che sia, non è assolutamente tollerabi-le che non vengano presi dei provvedimentifattivi per evitare che una situazione di inqui-namento forte in quell’area continui a perse-verare.

Francamente c’è una latitanza che non èassolutamente giustificabile e che va corret-ta il prima possibile.

Noi non siamo assolutamente soddisfattidi queste semi risposte, mi auguro, Presi-dente, che questa interrogazione venga

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messa in discussione la prossima sedutadel Consiglio regionale nella quale ci atten-diamo delle risposte concrete e non ulterioririnvii. Mi sembra che oltre sei mesi a dispo-sizione per dare una risposta sia un tempopiù che necessario, non solo per dare unarisposta in Aula ma per dare una risposta alterritorio che è poi la cosa più importante.

Interrogazione n. 999del Consigliere Pieroni“Società Multiservizi S.p.A”

Interrogazione n. 1004del Consigliere Marangoni“ Solleciti di pagamento da parte di unasocietà di recupero crediti incaricatadalla Multiservizi S.p.A dell’ATO 2 Mar-che. Prescrizione dei termini perl’esigibilità di numerose cartelleesattoriali. Controllo regionale sugli attidella società”(abbinate)(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recale interrogazioni n. 999 del ConsiglierePieroni e n. 1004 del Consigliere Marangoni,abbinate. Ha la parola, per la risposta, l’As-sessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Nelle interrogazioni inoggetto si chiede al Presidente della Giuntaregionale quali iniziative intende intraprende-re per verificare se sussistano delle respon-sabilità da parte della società MultiserviziSpA e per tutelare le famiglie interessatedall’iniziativa della predetta società, che haincaricato una società di recupero crediti perottenere da circa diecimila famiglie diCastelfidardo importi pregressi non riscos-si, relativamente al periodo di fornitura 2005/2006, per un importo stimato come pari adoltre 1 milione di euro complessivi. Se talidati venissero confermati, tali somme risul-terebbero prescritte in quanto i crediti in que-stione si prescrivono in cinque anni, in as-senza di atti interruttivi del corso della pre-scrizione.

In proposito, si ritiene che non sia quelladell’Assemblea legislativa la sede in cui en-trare nel merito del procedimento di recupe-ro esprimendo valutazioni, specie se si con-sidera che per poter esprimere un giudizio intermini oggettivi, a livello politico o tecnico, ènecessario acquisire, ai sensi dell’art. 2,comma 4, della l.r. 30/2011, dalla societàinteressata ogni informazione utile a chiarirela propria posizione in relazione alla fattispe-cie oggetto di interrogazione, con particolareriferimento all’esigenza di comprendere, ilfondamento giuridico dell’azione di recupe-ro, la natura del credito, la data in cui lasocietà è subentrata nella titolarità del dirittodi credito, i tempi del procedimento di recu-pero, l’esistenza di eventuali richieste di pa-gamento interruttive della prescrizione equant’altro occorra ai fini dell’esercizio dellefunzioni regionali in materia.

Pertanto, allo stato dell’arte propongo,sentito l’Assessore regionale competente,in materia di risorse idriche, di trasmetterel’interrogazione e la presente relazione allasocietà Multiservizi al fine di avere un’artico-lata relazione in proposito. Dopo di che valu-teremo l’opportunità di entrare nel meritodelle questioni sollevate.

Presidenza della VicepresidentePaola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereMarangoni.

Enzo MARANGONI. Certo che oggi sem-bra quando ai miei tempi si tornava ascuola il primo ottobre. Prima l’AssessoreDonati ha detto di non aver avuto il tempoper un’interrogazione presentata il 6 agosto.Adesso l’Assessore Canzian di un’interro-gazione presentata il 30 ottobre mi dice:“Trasmetteremo l’interrogazione allaMultiservizi”. Io l’interrogazione l’ho fatta allaGiunta non alla Multiservizi. Avrebbe dovutofare questa cosa il 1 novembre, Assessore,appena ricevuta l’interrogazione, i suoi diri-genti avrebbero dovuto, è normale che sifaccia così, sentire gli enti interessati.

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Adesso lei mi viene a dire, Assessore,dopo cinque mesi, che trasmetterà l’interro-gazione alla Multiservizi? Cos’è una barzel-letta anche questa! Ma veramente siamo alprimo giorno di scuola. Va bene che le ele-zioni le abbiamo fatte ieri ma avete avuto 5mesi per lavorarci, ma ci si comporta così?Sono sconcertato, non ho più parole, questaè una interrogazione presentata il 30 otto-bre, non mi può dire oggi la manderemo allaMultiservizi, che ci farà sapere e poi le faròsapere. Ma dove siamo in un film di AlbertoSordi? Che è morto 10 anni fa? Non hoparole, chiedo al Presidente, al Vicepresi-dente facente funzioni di Presidente, cheanche su questa la settimana prossima,gentilmente, mi venga data risposta. E’ unmio diritto. Io il 30 ottobre l’ho presentata. Macome si fa a ragionare in questi modi, mache ci state a fare con i vostri dirigenti, non èquesto il modo di comportarsi e di risponde-re alle interrogazioni, mi dispiace.

Interrogazione n. 1011del Consigliere Silvetti“Situazione Portonovo: ripascimento epolveri”

Interrogazione n. 1109del Consigliere Latini“Grave situazione a Portonovo dopo leultime frane e mareggiate”(abbinate)(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recale interrogazioni n. 1011 del Consigliere Sil-vetti e n. 1109 del Consigliere Latini, abbina-te. Ha la parola, per la risposta, l’AssessoreEusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente, ri-spondo solo al collega Silvetti.

Una risposta secca di dati.Al Comune di Ancona sono stati asse-

gnati nel bilancio di assestamento 201295.569,50 euro per l’annualità 2013, per in-terventi di difesa della costa in località

Portonovo. Lo stesso Comune è EnteAttuatore dell’intervento - siccome la rispo-sta è stata scritta qualche giorno fa c’è scrit-to sta predisponendo il progetto di manuten-zione con il supporto tecnico della RegioneMarche - e la notizia è che l’altro ieri il Comu-ne di Ancona ha presentato il progetto per lamanutenzione delle spiagge di Portonovo.

Ho l’impressione, e questa è una miaconsiderazione non tecnica, che questi 95mila euro non saranno sufficienti per tutti gliinterventi di cui abbisogna Portonovo e,quindi, stiamo ragionando su questo. Io pra-ticamente una volta alla settimana vado arendermi conto di qual è la situazione, diquali sono i bisogni e ho l’impressione che ibisogni siano di più, e su questo stiamotentando di lavorare anche per trovare qual-che limatura di fondi per fare quello che tuttivogliamo, il Presidente Spacca in testa, vi-sta l’importanza della nostra splendida baia.

Sarà mia cura informare questa Aula e gliinterroganti nella fattispecie, visto che sonoquelli che di più se ne sono occupati, diquella che sarà la situazione in evoluzione.

Come ulteriore notizia, ma penso sianota a chi si occupa di questo, a seguitodella mancata autorizzazione dell’attività dimanutenzione, la famosa vicenda del 2012,il Presidente della nostra Giunta regionaleha incaricato un dirigente della Regione,l’Arch. Massaccesi, di coordinare un gruppodi lavoro tra le Amministrazioni interessateal fine di elaborare un progetto strutturale, ilpiù possibile organico per il litorale diPortonovo, quella che qualcuno ha chiama-to la soluzione definitiva, che per chi cono-sce Portonovo sa che è una sciocchezza,però, qui la struttura ha scritto bene, un in-tervento strutturale organico e funzionaleper il litorale.

Il progetto, questo è l’impegno che ci sia-mo presi ed io vigilerò per quanto possibilese sarò vivo, sarà predisposto entro il cor-rente anno.

Per quanto riguarda, collega Silvetti, i la-vori relativi al nuovo parcheggio nella “zonaMolo”, è vero che ho 75.000 deleghe, ma

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questi sono interventi su cui la Regione nonha nessuna competenza, possiamo fare ilsupporto come abbiamo fatto gli anni scorsi,tentato di fare, ma questo è un intervento delComune di Ancona dove la Regione vera-mente non ha competenze.

Sarà mia premura, lo ripeto, tenere infor-mati gli interroganti e l’Aula sulla situazionedi Portonovo che sta a cuore, non solo aglianconetani, ma a tutti quelli che amano que-sta regione ed il suo sviluppo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichia-rarsi soddisfatto o meno, il Consigliere Sil-vetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente.Assessore la ringrazio molto, ho anche

carpito la difficoltà che qui ha cercato dispiegare, dello stato dell’arte anche perchél’interlocutore principale è il Comune di An-cona ed in questo momento è commissaria-to per cui se parliamo di programmazionedifficilmente riusciremo a fare la quadraturadel cerchio.

Lei ricorderà benissimo che come Com-missione l’anno scorso, abbiamo dato il no-stro apporto con quel tipo di iniziativa che hacercato di mettere assieme i soggetti per farcapire al territorio che le istituzioni c’erano,erano presenti, che monitoravano, che era-no in procinto di prendere decisioni impor-tanti. Parliamo dell’estate scorsa, è chiaroche la situazione ambientale è precipitata,viste le pesantissime mareggiate e, quindi, èchiaro che interventi tampone servono so-stanzialmente a tamponare e a far fronte asituazioni di emergenza.

Adesso a parte il discorso della program-mazione, che comunque in questo casocompete alla Regione, sicuramente l’ing.Massaccesi è persona meritevole di atten-zione, un professionista ed un tecnico all’al-tezza della situazione, dall’altra però la pro-posta politica non può che provenire anchee soprattutto da questa Aula, dai banchi, dainiziative di Giunta. Io temo questo, e cioèche questa assenza di programmazione,

come dicevo imputabile soprattutto allamancanza dell’interlocutore principale, cioèil Comune, possa ricadere ancora una volta,in modo pesante, sugli operatori, sui servizie, quindi, sugli utenti.

Siamo ormai arrivati alla conclusione difebbraio, abbiamo sostanzialmente pochimesi per improntare una stagione che ne-cessita di interventi immediati, credo siaquanto più opportuno, vista la situazione delComune di Ancona, far capire, coinvolgeremaggiormente, in occasioni possibili, glioperatori, per far capire che le istituzionisono presenti, che c’è la volontà di far frontea quelle che sono le esigenze più spicciole,che consentirebbero e consentiranno, spe-ro, l’apertura della stagione estiva.

E’ indubbio che il segnale è forte e se c’èla dimostrazione di questo tipo di attenzione,allora, a quel punto, gli operatori si sentiran-no sicuramente meno soli e riusciranno adare il miglior servizio possibile agli utenti.

E’ veramente un peccato che questa si-tuazione sia monca di un interlocutore.Chiaramente questo caso non è imputabilee, a maggior ragione mi fa piacere che l’As-sessore lo dica, alla funzione, al ruolo dellaRegione che è quello del controllo, della pro-grammazione e non può sostituirsi a quellodi un Comune che sostanzialmente è anco-ra cefalo.

Interrogazione n. 1134della Consigliera Giorgi“PSR Marche 2007 – 20 Asse 1 – Misura1.1.2 ‘Insediamento giovani agricoltori’ e‘Pacchetto giovani’ e Misura 1.2.1. ‘Am-modernamento delle aziende agricole’.Scorrimento graduatorie””(Ritiro)

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 1134della Consigliera Giorgi è ritirata.

Interrogazione n. 1003del Consigliere Latini“Recanati – Tutela del Colle dell’Infini-to”

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Interrogazione n. 1005del Consigliere Marangoni“Colle dell’Infinito e nuovo piano rego-latore paesaggistico di Recanati. Misuredi salvaguardia in attesa della pronunciadella Commissione Unesco”(Rinvio)

PRESIDENTE. Le interrogazioni n. 1003del Consigliere Latini e n. 1005 del Consi-gliere Marangoni sono rinviate per l’assenzagiustificata dell’Assessore.

Termina qui la parte dedicata agli attiispettivi, passiamo al punto numero 3 del-l’ordine del giorno.

Proposta di atto amministrativo n. 50ad iniziativa della Giunta Regionale“Variante al Piano regionale di gestionedei rifiuti: adeguamento del programmaregionale per la riduzione dei rifiuti bio-degradabili da collocare in discarica, dicui alla deliberazione consiliare n. 151/2004, e del Piano regionale di gestionedei rifiuti, di cui alla deliberazione consi-liare n. 284/1999, relativamente al punto4.2: criteri per la localizzazione di nuoviimpianti. Revoca deliberazione n. 151/2004. D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 – L.R. 12ottobre 2009, n. 24”(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala proposta di atto amministrativo n. 50 adiniziativa della Giunta regionale. Ha la parolail relatore di maggioranza Consigliere Gian-carli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente.Come ricordava ora la Presidente Giorgisiamo in presenza di una variante al Pianoregionale di gestione dei rifiuti e all’adegua-mento del programma regionale per la ridu-zione dei rifiuti biodegradabili da collocare indiscarica. E’ un atto amministrativo ad ini-ziativa della Giunta regionale.

Con la delibera amministrativa del Consi-glio regionale del 2004 la Regione Marche

ha dato attuazione al decreto legislativo 36del 2003, decreto che prevedeva, entro unanno dalla data di entrata in vigore, che cia-scuna Regione elaborasse ed approvasse,ad integrazione del piano regionale di gestio-ne dei rifiuti, un apposito piano per la riduzio-ne dei rifiuti biodegradabili da collocare indiscarica.

Ora alla luce dell’evoluzione normativaintervenuta in questi anni e anche dell’evolu-zione dell’assetto impiantistico nel frattem-po definito, si rende necessario aggiornarequesto piano dei rifiuti biodegradabili ed in-serire gli obiettivi e gli indirizzi dettati dallasuccessiva direttiva 2008-98 dell’Unione eu-ropea e consentire un’adeguata pianificazio-ne di secondo livello alle costituende ATA.

I colleghi Consiglieri ricorderanno chesiamo andati al superamento dei consorziobbligatori, dei consigli di amministrazione,degli ambiti territoriali ottimali, così comeerano organizzati in precedenza, e siamoandati alla costituzione delle ATA che nonsono altro che organismi molto snelli, nelnome però, voglio ribadirlo, della sussidia-rietà e dell’auto-organizzazione perchésono composti esclusivamente dai Sindacie dal Presidente della Provincia.

Il nuovo piano RUB (rifiuti biodegradabili)va dunque a sostituire il precedente. Valutatutti gli elementi che possono influire sul-l’obiettivo di conferire in discarica non più di81 kg per abitante anno, entro il 2018, e tral’altro valuta le quantità dei rifiuti biodegrada-bili prodotte, le relative raccolte differenziatee definisce gli scenari territoriali per gli im-pianti di selezione e trattamento preliminareal recupero da adeguare.

Questo atto è stato articolato oltre chesulla dimensione complessiva regionale an-che su quella degli ambiti territoriali ottimali,a cui facevo riferimento poc’anzi, nell’ambitodelle assemblee territoriali d’ambito che nehanno il governo.

Le previsioni individuano, rispetto alle sti-me elaborate di scenari quali-quantitativiche necessitano, un processo costante diverifica, di valutazione, di aggiornamento,

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con la necessità di introdurre gli opportunicorrettivi.

Le novità più rilevanti consistono nellaindividuazione dei criteri per collocare, inmodo uniforme ed omogeneo, rifiuti urbanibiodegradabili e quelli che consentono di va-lutare i risultati delle diverse soluzioniimpiantistiche possibili, nonché delle condi-zioni necessarie per non trattare il rifiutoprima dello smaltimento in discarica quandoesso non serve per raggiungere gli obiettiviambientali previsti dalla legge.

In merito a questo aspetto, in sostanza,occorre avere attivato una raccolta differen-ziata almeno del 65% di qualità che garanti-sca un indice respiro metrico dei rifiuti sottouna determinata soglia, in sostanza che ab-bia perduto quasi del tutto la componenteacquosa, affinché il rifiuto urbano indifferen-ziato residuo abbia caratteristiche merceo-logiche sostanzialmente simili a quelle dellafrazione secca proveniente dagli impianti dipreselezione del rifiuto indifferenziato.

Il piano individua alla luce del trend diproduzione dei rifiuti del progressivo rag-giungimento degli obiettivi di raccolta diffe-renziata gli scenari tecnologici per il tratta-mento dei rifiuti biodegradabili in ciascunambito territoriale, oltre ad intervenire sulpiano regionale per la gestione dei rifiuti conquesto nuovo piano che ne è parte integran-te. L’atto contiene un’altra parte con la qualesi va ad adeguare i criteri per la localizzazio-ne delle discariche, alla luce della nuovaclassificazione del 2003 sulla quale in pre-cedenza non si era intervenuti.

In sintesi mentre prima del decreto legi-slativo 36 del 2003 le discariche erano sud-divise per categoria in relazione alla prove-nienza dei rifiuti, discariche per i rifiuti urbanie discariche per i rifiuti speciali, ora sonoclassificate solo in funzione della pericolosi-tà o non pericolosità dei rifiuti. Per questimotivi è necessario adeguare al nuovo con-testo normativo, per quanto riguarda l’atto dicui voi disponete, il punto 4.2 del Piano re-gionale gestione dei rifiuti, recante criteri perla localizzazione di nuovi impianti.

La necessità di intervenire sul piano re-gionale è stata prevista dalla Giunta regiona-le con l’atto 564 del 2008 e ribadita, dallaGiunta regionale, con la delibera n. 1539 del2011.

L’atto proposto reca il nuovo piano per irifiuti biodegradabili che va a sostituire il pre-cedente che viene abrogato, con la revocadella delibera amministrativa del Consiglioregionale 151/2005 e contiene la modificadel punto 4.2, a cui facevo riferimento suquesto piano per la gestione dei rifiuti.

L’atto è stato assoggettato alla proceduradi valutazione ambientale strategica, ha an-che il parere favorevole del CAL e tutto l’atto,molto complesso tecnicamente dal punto divista normativo, questo ci tengo a dirlo, èstato elaborato da un gruppo di lavoro inter-no, costituito dai dipendenti dell’Ufficio rifiuti,ciò oltre a costituire un notevole risparmiorispetto al ricorso come, purtroppo, spessoaccade a società esterne, denota ancheun’elevata capacità professionale del teamdelle persone che lavorano e che hannolavorato su questo settore, e questo vogliosottolinearlo. Voglio ringraziare la Dott.ssaCirilli, voglio ringraziare il Dott. Carrescia ecolgo anche l’occasione per complimentar-mi con il Dott. Carrescia per questa impor-tante responsabilità a cui è stato chiamatodai marchigiani nel Parlamento della Repub-blica.

Considerato che l’adeguamento del Pia-no regionale dei rifiuti relativamente alleazioni di prevenzione consente di soddisfa-re in modo esaustivo anche i criteri diprecondizionalità del settore rifiuti per la pro-grammazione europea 2014/2020, si evi-denzia l’importanza di questo atto e confidoanche in una sollecita approvazione da par-te di questa Assemblea regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore diminoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente.Per evitare di essere ripetitivo, non ho moltoaltro da aggiungere, se non di dichiararmi in

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anticipo favorevole all’approvazione di que-sto atto amministrativo.

Un atto amministrativo che va a comple-tare un quadro normativo con un inevitabilee indispensabile aggiornamento di quelloche è lo spirito delle linee guida dettate dalMinistero dell’ambiente e da quel documen-to interregionale dei Presidenti delle Provin-ce e delle Regioni.

E’ un adeguamento. In realtà mi piacepensare che non serva soltanto a evitare laperdita di fondi disponibili o eventuali sanzio-ni ma sia sostanzialmente parte di un pro-cesso politico e di una presa d’atto da partedi questa Assemblea di quelli che sono gliobiettivi da raggiungere che vanno a soste-gno, come filosofia, della raccolta differen-ziata, della modalità di avvio di nuovi impiantidi selezione e impianti di recupero energeti-co.

In quest’ottica si inserisce questo attoamministrativo che introduce un nuovo pia-no, un nuovo programma regionale, che so-stituisce il precedente e introduce quelli chesono i criteri di catalogazione delle nuovediscariche e quelli che sono i metodi e icriteri di ubicazione delle stesse.

All’interno di questo processo di aggior-namento e di adeguamento normativo inmerito ai rifiuti biodegradabili, si inserisceuna progettualità che all’interno degli ambititerritoriali dovrà essere resa esecutiva, vistianche i ritardi che abbiamo avuto modo diconoscere in questi ultimi anni.

Concludo dichiarandomi a favore dell’ap-provazione di questo atto amministrativo.

PRESIDENTE. La discussione è aperta.Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. C’è una riunione po-litica in corso? Non vorrei disturbare … sonoautorizzato? Grazie.

Cari amici Consiglieri questo atto ammi-nistrativo che stiamo per votare sembral’ammissione di una certa politica del parlarebene ma del razzolare male. Non vorrei es-sere il solito a turbare sonni tranquilli, perché

mi pare che siete tutti d’accordo, ma io dicoquello che penso e farò sempre così per iprossimi due anni. In questo atto si afferma,cito testualmente: “che il sistema di gestio-ne dei rifiuti urbani biodegradabili ha avutoun’evoluzione, nel corso degli anni, che nonè stata in grado di consentire il pieno conse-guimento degli obiettivi prefissi”.

Ho citato, ci si difende affermando anchee cito un’altra volta, “su tale esito hannoinciso anche le modifiche del quadro norma-tivo nazionale ed europeo”, poi, però ci sismentisce nella successiva analisi degliobiettivi previsti raggiunti o meno da ognisingolo ambito territoriale omogeneo.

Difatti la fotografia effettuata da questavariante al piano regionale di gestione deirifiuti mostra una Regione che è assoluta-mente divisa a metà, e qui mi rivolgo aiConsiglieri delle varie Province - mi scusose continuo con il mio intervento e disturbola riunione politica in corso - con sorpresa laparte sud della regione ha raggiunto gliobiettivi, parlo delle Province di Ascoli Pice-no, Fermo e Macerata, o sta raggiungendogli obiettivi imposti dalla normativa comuni-taria nazionale, mentre gli ambiti territoriali diAncona e di Pesaro costituiscono, da que-sto punto di vista, la zavorra .

Tanto è vero che si sono verificati degliscostamenti dagli obiettivi di legge rispetto aivalori fissati per il passato 2011 ed è previ-sto lo scostamento per quelli fissati per ilfuturo 2018, che ha detta della stessa va-riante non saranno raggiunti. Pesaro ed An-cona.

Pertanto risultati gestionali stabili e con-solidati negli ATO delle Province di Macera-ta, Fermo ed Ascoli Piceno, scenario eobiettivo invece lungi dall’essere raggiuntiper altre due province marchigiane, quelledel nord.

In queste due realtà Pesaro e Ancona lastessa variante in oggetto afferma che rifiutiurbani biodegradabili, i cosiddetti RUB, av-viati direttamente in discarica sono uguali alquantitativo dei RUB nel rifiuto urbano indif-ferenziato. Qui verrebbe da fare della facile

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ironia, avete approvato uno schema di ac-cordo tra Regione e …

PRESIDENTE. Scusi Consigliere Maran-goni, se volete parlare, parlate piano o anda-te fuori, non si sente una parola, un po’ dirispetto!

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente.Dicevo che potremo fare facile ironia, tantoè vero che avete approvato un accordo tra laRegione Marche e la Repubblica di San Ma-rino per lo smaltimento e il recupero di rifiutispeciali anche pericolosi e poi dovette ricor-rere al Ministero dell’ambiente chiedendoadesso, cito testualmente: “un’ulteriore pro-roga dei termini di legge fino al 31 dicembre2013", è scritto a pagina 24, per il raggiungi-mento degli obiettivi in oggetto. Il Ministero,però, vi ha risposto che la deroga all’obbligodi conferimento in discarica di rifiuti trattati sipuò applicare qualora a livello di ATO siraggiungano elevati livelli di raccolta diffe-renziata dei rifiuti biodegradabili e di rifiutourbano indifferenziato residuo, però, alcuniATO, è la triste realtà, solo in difetto rispettoagli altri.

Alla fine, in sintesi, in buona sostanza,cosa apportiamo in questa variante, dal pun-to di vista di un semplice Consigliere di mi-noranza, anche po’ rognoso come il sotto-scritto? Posso soltanto fare alcuni costruttiviemendamenti che in seguito voteremo, manon posso certo fare una azione incisivacome quella che invece la maggioranzaavrebbe dovuto fare o dovrebbe fare, cioèagire sull’inerzia di alcune assemblee terri-toriali d’ambito. E’ questo che si dovrebbefare.

Che cosa stanno facendo queste as-semblee territoriali d’ambito e parlo diPesaro ed Ancona in particolare? Perchénon raggiungono gli obiettivi previsti dallalegge? Perché non li hanno raggiunti? Chi licontrolla? Perché non hanno programmatocome afferma la stessa variante, cito: “alfine di garantire l’adempimento degli obblighidi cui all’articolo 7, comma 1 del decreto

legislativo 36 del 2003"? Perché non hannorealizzato gli impianti cosiddetti leggeri iquali, cito ancora: “assicurino nel breve peri-odo la stabilità al rifiuto indifferenziato e ga-rantiscano una flessibilità del sistema, ovve-ro impianti costituiti sostanzialmente dastrutture mobili che possano essere utiliz-zati anche nel lungo periodo per trattare nonpiù il rifiuto indifferenziato ma la frazioneorganica raccolta differenziatamente?”

Invito, quindi, a non gravare ulteriormentequelle aree che ospitano gli impianti esisten-ti con minori prescrizioni compensative e ditrattare i territori che ospitano o ospiterannoquesti impianti con la stessa equilibrata ma-niera. Mi scuso per aver disturbato questaAula per le riunioni politiche in corso.

PRESIDENTE. Prima di votare l’atto cisono quindici emendamenti a firma del Con-sigliere Marangoni li vuole esporre? Li haesposti adesso? (...)

Emendamento 1 del Consigliere Maran-goni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Su questo emenda-mento chiedo semplicemente di aggiungerel’aggettivo “cogenti” dopo le parole “al fine diimpartire le prescrizioni”, perché le Provincepiù virtuose, con impianti di trattamento fun-zionanti a regime, quindi parlo di Ascoli Pi-ceno, Macerata e Fermo, dovrebbero vede-re le loro discariche ampliarsi senza il me-desimo trattamento riservato agli altri ATO,cioè Pesaro ed Ancona? Queste due Pro-vince, ancora senza impianti specifici per loscopo, al momento in cui dovranno essererealizzate le nuove discariche avranno mag-giori norme di tutela, esse vedranno tutelatodi più il loro ambiente, con prescrizioni piùincisive. Questo è l’obiettivo dell’emenda-mento.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereGiancarli.

Enzo GIANCARLI. Il Consigliere Maran-goni prima diceva che in occasione delle

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interrogazioni sembrava di essere al primogiorno di scuola, tutti buoni. A me dispiacespezzare questo clima.

Io sono per una dichiarazione su tutti iquindici emendamenti: vanno respinti, tutti e15.

Il Consigliere Marangoni chiedeva perchénon si controlla l’ATA di Ancona e quella diPesaro. La legge l’abbiamo fatta nel 2011,questo meglio di me può dirlo l’AssessoreDonati, siamo andati celermente alla suaattuazione e l’ATA di Ancona è stata costitu-ita un mese fa, le altre si stanno costituendo,siamo, quindi, in presenza di nuovi organi-smi che si sono costituiti ora. Addiritturarispetto al passato siamo andati anche nelladirezione della riduzione dei costi della politi-ca che, per la verità, erano costi irrisori,siamo andati al superamento sia dei consiglidi amministrazione che dei consorzi obbli-gatori.

Nel merito degli emendamenti, mi dispia-ce, sono pleonastici o sono, in qualchemodo, già contenuti, sono già dentro, poisiamo in presenza di un altro fatto significati-vo: la Giunta regionale, dopo tutti questiprovvedimenti che sono stati fatti nel corsodegli anni, che ci fanno essere Regione al-l’avanguardia nella filiera dei rifiuti, ripeto,dopo tutti questi provvedimenti anchesettoriali, sta andando al nuovo piano regio-nale per la gestione dei rifiuti.

Quindi semmai, ripeto Assessore dicalei, alcuni di questi aspetti saranno appro-fonditi anche in quella sede ma per la verità,ripeto, sono già contenuti. Quindi non rifiutia-mo a priori un ragionamento nel nuovo pianoma di fatto queste indicazioni, che il Consi-gliere Marangoni ci dà, sono state già viste,esaminate e superate dal comportamentoconcreto e dagli atti che questa Regione haapprovato nel corso degli anni e che arric-chisce con l’approvazione odierna di questoprovvedimento.

PRESIDENTE. Ha la parola l’AssessoreDonati.

Sandro DONATI. Condivido le parole delPresidente Giancarli per cui possiamo pro-cedere tranquillamente e respingere gliemendamenti.

PRESIDENTE. Grazie Assessore, Con-sigliere Marangoni li vuole illustrare tutti op-pure procediamo uno per uno votando? (...)

Emendamento 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2 del Consigliere Maran-goni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Adesso illustro gliemendamenti nn. 2, 3 e 4, perché hanno lastessa logica.

Chiedo con questo emendamento, il n. 2e anche con gli altri che ho citato, che ven-gano esplicitamente citate nel testo le nor-me della Regione. Nient’altro. Per esserepiù chiari, più espliciti, visto che tanto noncosta niente. A volte l’ovvio è di ostacolo edietro certe omissioni ci sono i furbetti,come abbiamo visto anche in altre leggi.Chiedo che vengano esplicitamente citate.Non dovrebbe costare nulla essere traspa-renti fino in fondo ed onesti su questo. Chie-do con l’emendamento n. 2 che laddove sicitano i criteri per localizzare i nuovi impiantidi discarica, laddove parliamo di rifiuti edinquinamento acque e arie - non vi costerànulla visto che, come ha detto il relatoreGiancarli, tutto è già chiaro, abbiamo fatto ilnostro dovere, tutto è implicito, è tutto scon-tato ciò che dice il Consigliere Marangoni,visto che siete così bravi e trasparenti avetegià fatto tutto - di inserire la seguente dicitura“deliberazione amministrativa n. 145 del 26gennaio 2010 Piano di tutela delle acquePTA decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152articolo 121”. Questo è l’emendamento 2.

Idem per l’emendamento n. 3 dove chie-do, sempre per quanto riguarda la localizza-zione dei nuovi impianti di discarica, laddovesi parla alla voce conservazione habitat, flo-ra e fauna selvatiche, di aggiungere sempli-

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cemente la seguente dicitura: “legge regio-nale n. 2/2013: norme in materia di rete eco-logica delle Marche di tutela del paesaggio emodifica la legge regionale 15 novembre2011 numero 16 “Assestamento di bilancio2010”.

Emendamento n. 4 idem, visto che è tut-to scontato, visto che siamo tutti trasparenti,visto che abbiamo già fatto il nostro dovere,è tutto implicito - come ha detto il relatoreConsigliere Giancarli - chiedo che vengaesplicitato, sempre per quanto riguarda lalocalizzazione dei nuovi impianti, dopo leparole “criterio di tutela dell’ambito territoria-le costiero”, le seguenti parole “Deliberazio-ne amministrativa del Consiglio regionaledelle Marche n. 169 del 2 febbraio 2005 e‘varchi costieri’ così come delimitati dal Pia-no paesaggistico ambientale regionale e‘varchi marini’ definiti dai Piani territoriali dicoordinamento provinciali”.

Penso che se non approvate questo ave-te qualche cosa da nascondere.

Presidenza del VicepresidenteGiacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereGiancarli.

Enzo GIANCARLI. Ribadisco, però, ripe-to Assessore faccia lei, l’appesantimentoburocratico il più delle volte non aiuta la tra-sparenza, questa è l’impostazione su cui cisiamo attestati e tra l’altro, ripeto, siamo inpresenza di un’elaborazione, in una faseavanzata del nuovo piano, quindi, alcunecose possiamo scriverle anche diversa-mente, ma in questa fase, ripeto, l’appesan-timento burocratico, a nostro avviso, nonaiuta né la trasparenza, né tanto meno unacoerente politica ambientale.

PRESIDENTE. Emendamento 2. Lo pon-go in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3 del Consigliere Ma-rangoni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4 del Consigliere Ma-rangoni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 5 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Vediamo se anchequesto non aiuta la trasparenza. Questo èun adempimento burocratico, un appesanti-mento burocratico che consiste nell’abolireun asterisco, relatore Giancarli, quindi unappesantimento burocratico notevole. Chie-do di togliere un asterisco. Vediamo se an-che questo non aiuta la trasparenza oppureè il contrario, oppure c’è qualche cosa sotto.

Chiedo che, per quanto riguarda i criteriper la localizzazione di nuovi impianti di di-scarica, al paragrafo intitolato Aggiornamen-to tabelle da 1 a 6, eccetera, in corrispon-denza della seconda riga “bacino idrogeolo-gico alimentante una o più sorgenti perennio pozzi utilizzati a scopo idropotabile”, par-liamo dell’acqua da bere, l’asterisco sopra lalettera e nella colonna denominata DRNP, ètecnica, venga eliminato.

Qua cosa c’è sotto? Vi chiedo esimi col-leghi se ve la sentite di autorizzare un nuovoimpianto di discarica sopra una sorgenteperenne o un pozzo idropotabile. Anche sesi adottano tutti gli opportuni accorgimenti,questa discrezionalità, a mio avviso, è dub-bia, è deleteria. C’è qualcosa che non va.Qui non è un fatto di appesantimento buro-cratico, come non lo era, a maggior ragione,nemmeno prima. Si domanda alle Province,ai Comuni di assumersi l’onere di quest’au-torizzazione e, se noi non togliamo questoasterisco, a me non sta bene, si rinvia alleProvince e ai Comuni questa discrezionali-tà. Chiedo, quindi, di togliere questo asteri-sco, onde evitare che si autorizzino discari-che laddove attingiamo l’acqua da bere.

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Presidenza della VicepresidentePaola Giorgi

PRESIDENTE Emendamento n. 5. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 6 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Anche qui chiedo ditogliere un asterisco, sappiamo che è unalleggerimento burocratico togliere un aste-risco, non aggiungere, togliere, quindi, nondovrebbero esserci problemi di trasparen-za.

L’obiettivo è proprio quello di essere chia-ri, togliendo l’asterisco noi evitiamo di mette-re un impianto di discarica sopra una faldaacquifera o in una zona con acque superfi-ciali destinate al consumo umano.

Se non togliamo l’asterisco, decidono leProvince o i Comuni se localizzare una di-scarica laddove prendiamo l’acqua. Anchequi un invito alla trasparenza e alla corret-tezza.

PRESIDENTE. Emendamento n. 6. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Tanto l’ordine di par-tito è arrivato: votare contro, ma io insisto,non me ne importa e vado avanti.

Criteri di localizzazione di nuovi impiantidi discarica, qui parliamo di metterli vicino abeni culturali paesaggistici e patrimonio na-turale. Aree di distanza, avete scritto nell’at-to, 500 metri, cioè dite che bastano 500metri dalle aree di rispetto dei beni culturalipaesaggistici patrimonio naturale. Il vero va-lore di questa regione!

Chiedo semplicemente di metterli a1.000 metri anziché 500, questo è il sensodel mio emendamento che boccerete.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 8 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Parliamo sempre didove mettere gli impianti che vi piaccionotanto.

Chiedo per questi nuovi impianti di disca-rica di aggiungere - anche qui è un discorsodi chiarezza per evitare i trucchetti deifurbetti - laddove si dice: “Si ritiene pertantodi stabilire i criteri di esclusione di ogni tipo-logia di impianti … nelle seguenti aree”, ilseguente punto “rete ecologica marchigianadi cui alla legge regionale n. 2 del 2013”.L’abbiamo appena approvata.

Chiedo semplicemente di essere chiari,non metterla, laddove dobbiamo previsto larete ecologica marchigiana. E’ un fatto dichiarezza che non dovrebbe creare ostaco-lo alla vostra scelta.

PRESIDENTE. Emendamento n. 8. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 9 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Certo che è benstrano, lo sapete cosa avete bocciato? E’molto strano, infatti, che per le aree nonidonee per gli impianti a biogas avete appro-vato la cosa di prima e qui l’avete bocciata.

Forse nemmeno ve ne siete accorti! Nel-le aree non idonee per gli impianti a biogasnon si può fare la rete ecologica marchigia-na, l’avete invece bocciata per questi im-pianti. Non so se vi rendete conto cosa ave-

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te fatto! Adesso ve la ripropongono in unaltro modo. Vi dico, cosa che avete fatto tral’altro anche questa per gli impianti a biogas,di escludere da questi impianti i luoghi dellamemoria storica, istituiti da voi, da questoConsiglio, da altri, con apposite leggi regio-nali. L’avete già fatto per gli impianti abiogas, avete escluso questa zona, l’avetevotata, l’abbiamo votata. Volete inserirla in-vece in questi nuovi impianti?

Vedete voi, sono sempre più sconcerta-to.

PRESIDENTE. Emendamento n. 9. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 10 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Idem. Quello chesottopongo adesso non si può fare nellearee per gli impianti a biogas. Vi chiedo dinon farlo ugualmente per questi impianti didiscarica per il trattamento dei rifiuti urbaniorganici.

Parlo delle formazioni vegetali tutelate dalCapo IV, della legge regionale n. 6 del 2005,in particolare i filari e i gruppi di alberi d’altofusto, gli alberi secolari ad alto fusto isolati,in filare, in gruppo appartenenti all’elencodelle specie protette, di cui all’articolo 20, lesiepi di cui all’articolo 24, le formazioni vege-tali miste di cui all’articolo 25, le formazionivegetali monumentali di cui all’articolo 26.

Chiedo un po’ di coerenza rispetto aquanto già approvato in altri contesti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 10. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 11 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Anche qui, semprein analogia con quello che questa Assem-

blea ha già approvato, continuiamo a farcidel male, a dire una volta no ed una volta si,in casi analoghi.

Chiedo che non vengono messi questinuovi impianti di trattamento dei rifiuti neiparchi archeologici regionali, dovremmoavere grande attenzione per la cultura che èla nostra vera ricchezza, cultura e turismo,parchi archeologici regionali istituiti con leg-ge regionale n. 16 del 1994 e la fascia contermine di rispetto di 500 metri misurata dalperimetro dell’area a parco o, qualora piùestesa, da quella derivata dal vincolo ar-cheologico.

Chiedo anche qui un po’ di rispetto per lacultura, visto che lo abbiamo avuto nel casodegli impianti a biogas. Vediamo di esten-derlo per analogia anche a questo caso.

PRESIDENTE. Emendamento n. 11. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 12 del Consigliere Ma-rangoni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Qui chiedo analoga-mente a quanto già accaduto per le aree nonidonee per gli impianti a biogas, dove questacosa è stata approvata da voi, che anche inquesto caso, anche per degli impianti di di-scarica vengano salvaguardate le aree agri-cole interessate da produzioni agricolo-ali-mentari di qualità, parlo di produzione biolo-gica, produzione D.O.P., I.G.P., S.T.G.,D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali e/o aree di particolare pregio rispetto al conte-sto paesaggistico culturale, in coerenza eper le finalità di cui all’articolo 12, comma 7,del decreto legislativo 387 del 2003.

PRESIDENTE. Emendamento n. 13. Lopongo in votazione.

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(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 14 del Consigliere Ma-rangoni. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. E’ sempre stranissi-mo come tutte queste cose le abbiate boc-ciate, mentre andavano bene, pochi mesi fa,per gli impianti a biogas.

Queste prescrizioni le avete approvateper gli impianti a biogas, erano comprese, eadesso le bocciate per questi nuovi impianti.Ma! Chissà cosa c’è sotto, a pensar male sifa peccato, ma spesso ci si indovina, ciinsegnava un grande statista.

Parliamo in questo caso di non metterequesti impianti di discarica nelle categoriecostitutive del paesaggio di cui all’articolo37, elementi diffusi del paesaggio agrario,del piano paesaggistico ambientale regiona-le.

Siccome boccerete anche il prossimoemendamento che è analogo, ve lo illustrosubito, così andate via prima.

Si tratta di salvaguardare, parlo del-l’emendamento n. 15, e di non mettere que-sti impianti nelle categorie costitutive del pa-esaggio di cui all’articolo 38, paesaggioagrario di interesse storico e ambientale, delPiano paesaggistico ambientale regionale.Anche in questo caso l’avete già approvato,l’abbiamo approvato per le aree del biogas.

PRESIDENTE. Emendamento n. 14. Lopongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 del Consigliere Ma-rangoni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in vo-tazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Chi vuole intervenire perdichiarazione di voto? Ha la parola il Consi-gliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Approvo, in linea dimassima, alcuni principi giusti di questo attoma, come ho già detto nella discussioneiniziale, questo è un atto che penalizza chiha fatto il proprio dovere, cioè le ATO delleProvince di Ascoli Piceno, Fermo e Macera-ta e premia chi il suo dovere non lo ha fatto,cioè le ATO delle Province di Pesaro e diAncona.

Trovo profondamente ingiusto questa de-cisione di penalizzare chi andrebbe premia-to e in qualche modo premiare chi andrebbepunito. Il contrario.

Avete bocciato, la maggioranza ha boc-ciato i 15 emendamenti che ho proposto,quindi per somma di questi due motivi il miovoto sarà contrario.

PRESIDENTE. Proposta di atto ammini-strativo n. 50. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Come stabilito nella Conferenza dei Ca-pigruppo la seduta si chiude qui. Buona gior-nata.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,35

IL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO

(Dott.ssa Paola Santoncini)

ESTENSORI DEL RESOCONTO

(Daniela Giacobelli - Antonella Giampalma)