Resistenza n. 3 anno 2011

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Organo dell’ANPI Provinciale di Bologna - Anno IX - Numero 3 - Giugno 2011 > segue a pag. 2 POSTE ITALIANE Spa - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 comma 2 aut. N. 080016 del 10/03/2008 - DCB - BO L’intervista Parla il prof. Carlo Smuraglia “Cari giovani reagite, mobilitatevi. Non è il paese che sognavamo” Oreste Pivetta* Dagli insulti ai magistrati, dalle offese ripetute alla istituzioni, dal- l'assalto alla Costituzione all'occupa- zione della televisione pubblica, ai nuovi attacchi nei confronti della scuola pubblica: è il quadro di un paese, che vive alcuni tra i suoi gior- ni peggiori, che deve assistere a una messinscena, dal copione ormai risa- puto, ripetuto, noioso, che frastorna però, che confonde le idee, che nel frastuono continuo maschera le minacce alla democrazia. Carlo Smuraglia cita Carlo Azeglio Ciampi: non è questo il paese che sognavamo. Non è il paese che vole- vano quanti si sono battuti contro il fascismo e contro il nazismo, non è il paese che attraverso la sua carta costituzionale si garantiva un futuro di libertà, lasciandosi alle spalle le macerie dell'oppressione. Carlo Smuraglia, una vita di studio e di politica, è diventato presidente dell'ANPI, a una settimana da un altro 25 Aprile, che torna a dirci quanto attuali e quanto vivi siano quei valori e quei principi per i quali > segue a pag. 5 > segue a pag. 4 > segue a pag. 9 Il liceo classico “Galvani” di Bologna ha dedicato il 13 aprile scorso una giornata alle allieve e agli allievi che combatterono per la libertà. (Il titolo qui sopra è ripreso dalla prima di due pagine di Repubblica - cronaca di Bologna). (articoli da pag. 6 a pag. 9). Al centro Virginio Merola festeggiato da cittadini in piazza Santo Stefano all’indomani della vittoria elettorale. Nei propositi del neo sindaco l’organizzazione nell’aprile 2012 di un evento internazionale a Bologna dedicato “alle Resistenze”. Bologna riprende la strada della sua storia Ha preso quota all’Ateneo il circolo ANPI dedicato a Gianni Palmieri Uno scorcio della sala “la Scuderia” di Piazza Verdi durante il lancio del circolo ANPI dell’Università con la distribuzione delle prime ottanta tessere associative. Nel Pratello assegnate le borse di studio sulla Resistenza e la Costituzione “Saremo sentinelle” L’entusiastica partecipazione di studenti e docenti dei licei “Righi” e “Laura Bassi”, degli Istituti tecnici “Pier Crescenzi” e “Pacinotti”

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La rivista dell'ANPI provinciale di Bologna

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Organo dell’ANPI Provinciale di Bologna - Anno IX - Numero 3 - Giugno 2011

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L’intervista

Parla il prof. Carlo Smuraglia

“Cari giovani reagite, mobilitatevi.Non è il paeseche sognavamo”

Oreste Pivetta*

Dagli insulti ai magistrati, dalleoffese ripetute alla istituzioni, dal-l'assalto alla Costituzione all'occupa-zione della televisione pubblica, ai nuovi attacchi nei confronti dellascuola pubblica: è il quadro di unpaese, che vive alcuni tra i suoi gior-ni peggiori, che deve assistere a una messinscena, dal copione ormai risa-puto, ripetuto, noioso, che frastornaperò, che confonde le idee, che nelfrastuono continuo maschera leminacce alla democrazia. CarloSmuraglia cita Carlo AzeglioCiampi: non è questo il paese chesognavamo. Non è il paese che vole-vano quanti si sono battuti contro il fascismo e contro il nazismo, non è ilpaese che attraverso la sua cartacostituzionale si garantiva un futurodi libertà, lasciandosi alle spalle lemacerie dell'oppressione. Carlo Smuraglia, una vita di studio edi politica, è diventato presidentedell'ANPI, a una settimana da unaltro 25 Aprile, che torna a dirciquanto attuali e quanto vivi sianoquei valori e quei principi per i quali

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Il liceo classico “Galvani” di Bologna hadedicato il 13 aprile scorso una giornataalle allieve e agli allievi che combatteronoper la libertà.(Il titolo qui sopra è ripreso dalla prima didue pagine di Repubblica - cronaca diBologna). (articoli da pag. 6 a pag. 9).

Al centro Virginio Merolafesteggiato da cittadini inpiazza Santo Stefanoall’indomani della vittoriaelettorale. Nei propositi delneo sindacol’organizzazione nell’aprile2012 di un eventointernazionale a Bolognadedicato “alle Resistenze”.

Bologna riprende la strada della sua storia

Ha preso quota all’Ateneoil circolo ANPIdedicato a Gianni Palmieri

Uno scorcio della sala “la Scuderia” diPiazza Verdi durante il lancio del circoloANPI dell’Università con la distribuzionedelle prime ottanta tessere associative.

Nel Pratello assegnate le borse di studio sullaResistenza e la Costituzione

“Saremo sentinelle”L’entusiastica partecipazione di studenti e docenti dei licei“Righi” e “Laura Bassi”, degli Istituti tecnici “Pier Crescenzi” e “Pacinotti”

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sono state depennate in nome dellalibertà di opinione. In questo casosi potrebbe parlare di vilipendioalle istituzioni, punibile sì , ma conuna multa, una multa che lasciaovviamente del tutto indifferentechi firma quelle iniziative. Nulla dipiù. Comunque, evidente è che larisposta debba essere politica e

debba essere una risposta forte eche la risposta non possa essere solodel presidente della Repubblica,che tante volte ha richiamato i pro-tagonisti della nostra contesa poli-tica a moderare i toni, a rispettarele regole, invitando al dialogo.Tante volte e sempre, purtroppo,inascoltato.

La risposta deve essere forte e di

si combattè ormai più di un sessanten-nio fa.

Professor Smuraglia, vorreicominciare dall'altro ieri quan-do a Milano sono apparsi queimanifesti infami: «Via le BRdalle procure». Se lo sarebbemai aspettato?

“Non me lo sarei aspettato.Forse ce lo saremmodovuti aspettare. Si èoltrepassato ogni limite,ma c'erano i segni. Nondimentichiamo certemanifestazioni davanti altribunale di Milano ecerti giudizi del nostropresidente del Consiglio,il quale semplicemente evolgarmente insulta: nonsi dica che esercita uninalienabile diritto di cri-tica. Leggo che a proposi-to di quei manifesti èstata aperta un’inchiesta.Quei manifesti, che chia-mano in ballo il brigati-smo per reagire a processi del tuttonormali, comuni, niente di politi-co, sono istigazione all'odio,all'odio nei confronti delle istitu-zioni, quei manifesti sono anchemateria da codice penale...”

Nel senso che quei manifestivalgono un reato punibile dalcodice penale?

“Nel codice penale molte voci

Intervista al prof. Carlo Smuraglia

“Cari giovani reagite, mobilitatevi. Non è

il paese che sognavamo”Il neo presidente dell’ANPI “Bisogna spiegare i termini della verità esmascherare le bugie. Una manifestazione come quella delle donne è

la prova che si può cambiare

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tutti, di quanti ancora credononella democrazia, una rispostaall'altezza perché il problema nonsono solo quei manifesti, il proble-ma sono le azioni, sono le parole,sono i comportamenti che hannoistigato qualcuno a quelle scritte.Non ci sono solo gli insulti aimagistrati e alla magistratura. Cisono gli attacchi alla scuola e lacommissione d'inchiesta sui libri ditesto. C'è l'intenzione di controlla-re l'informazione (compresa la tele-visione pubblica). Ci sono tantialtri episodi che danno evidenza aldegrado culturale e politico.Basterebbe pensare alle divisioniche si sono manifestate quando si ètrattato di decidere come celebrarel'Unità d'Italia. Basterebbe ricor-dare la proposta di legge presentatada alcuni parlamentari per abolirela norma transitoria dellaCostituzione che vieta la ricostitu-zione del partito fascista: non credoche si possa temere in questo

momento la ricostituzionedel partito fascista, maevidentemente c'è chipensa al futuro e credeinvece possibile un ritornoal fascismo, magari inchiave populista”.

Il pericolo, allora,c'è?

“Credo che l'ANPIdebba aiutarci a teneredesta la nostra attenzione,a tenere desta la nostracoscienza critica, richia-mandoci alla storia e allospirito della nostraCostituzione, impegnan-doci tutti perché la

Costituzione venga attuata, sapen-do che se si affonda la Costituzionesi affonda il tessuto democratico diquesto paese. Insultare le istituzio-ni significa scegliere lo sbandamen-to delle coscienze e il deteriora-mento della vita collettiva, signifi-ca invitare il cittadino a infischiar-sene delle istituzioni e quindi delleregole”.

Intervento al congresso di Torino del neo presidente dell’ANPInazionale Carlo Smuraglia

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Come reagire? “Intanto dobbiamo reagire alla

cattiva informazione. GustavoZagrebelski faceva opportunamen-te notare che le falsità ripetutediventano il cancro della società.Dobbiamo smascherare le falsità ese non possiamo contare sempre suigiornali o sulla televisione (quellapubblica peraltro) dobbiamo pen-sarci noi, noi dell'ANPI, noi dellelibere associazioni democratiche,noi cittadini comuni. Informaresignifica ad esempio spiegare e farcapire che la gravità del caso Rubynon sta solo nelle oscenità che pos-siamo immaginare ma soprattuttonella telefonata di un capo delgoverno in questura: così salta dav-vero il rapporto corretto tra le isti-tuzioni, così si inquina. Informaresignifica contribuire a vincere l'in-differenza dei tanti, che non stannocon Berlusconi, ma non si sentonoimpegnati, perché sono sfiduciati,perché sono rassegnati. La nostradeve esser una battaglia contro larassegnazione”.

Si può cambiare qualcosa? “Una manifestazione come

quella romana delle donne è laprova che si può cambiare. Ma dob-biamo insistere. Mobilitare lecoscienze è il nostro imperativo,mobilitare facendo intendere checosa nascondono la riforma epocaledella giustizia, l'aggressione alla

Corte costituzionale, il rifiuto di unuomo di presentarsi ai processi chelo riguardano, che cosa nascondonopersino le barzellette del premier, eche cosa significa per noi un parla-mento bloccato settimane a discu-tere di leggi personali, mentre sidovrebbero affrontare temi come lacrisi economica, la guerra in Libia,l'arrivo dei migranti sulle nostrecoste. Dovremmo far capire chenon stiamo vivendo una giornatanormale in un paese normale”.

Vengono in mente quei gior-ni del 1945.

“Avevo vent'anni e scelsi dicombattere contro i nazifascisti.Ero nelle Marche e quando arriva-rono gli alleati rientrai nell'eserci-to, caporal maggiore, VIII Armata,Gruppo di Combattimento‘Cremona’. Risalimmo la penisola,arrivammo a Ravenna, ad Alfonsinesostenemmo una battaglia terribile.

Alfonsine venne rasa al suolo.Passammo e fummo a Padova e poia Venezia: noi, gli americani, ipolacchi, i partigiani di Bulow “.

L'ANPI è anche dei giovaniadesso.

“Da quando, dal congresso del2006, aprimmo le iscrizioni aquanti non avevano combattuto:prima arrivarono persone di mezzaetà, poi arrivarono i ragazzi. Per noisi poneva una questione, amara inun certo senso, di ricambio genera-zionale, per loro, per quei ragazzi,l'ANPI era il luogo di una storiaantifascista che doveva continuareperché crediamo ancora nel paeseche sognavamo”.

*Intervista pubblicata nel giornale“L’Unità”, pagina 5 “PrimoPiano” del 18 aprile 2011.“Resistenza” ringrazia per la genti-le concessione.

I numeri del tesseramento nazionale138 mila sono le tessere ANPI richieste dalle sedi provincialia quella nazionale in vista del tesseramento 2011,che si stima significati-vamente superiore all’anno precedente.120 mila erano gli iscritti nel 2010, un numero in costante aumento: 20 mila sono i giovani tra i 18 e i 35 anni iscritti all’ANPI, un numeroche conferma la vitalità e la tendenza al ringiovanimentodell’Associazione, 10 mila sono i partigiani, impegnati in prima personanella Resistenza, attualmente iscritti, circa il 10% dei tesserati; 105 mila il numero degli iscritti all’Anpi nel 2009.

Il Comitato nazionale ANPI, com-posto da 37 membri riunitosi aRoma il 25 maggio, ha procedutoalla nomina dei suoi organi direttivi:

SEGRETERIA:Carlo Smuraglia - Presidente;Luciano Guerzoni - Organizzazione;Marisa Ferro - Coordinamento uffi-cio di segreteria e servizi interni;Carla Argenton - Responsabileammini-strativo; Andrea Liparoto -Stampa e comunicazione.

INVITATI PERMANENTI (conspecifico riferimento alle riunioni dimaggior rilevanza politica):Nazareno Re - StruttureMarisa Ombra - Memoria e istanzefemminili (in sinergia con la desi-gnanda responsabile del Coordina-mento nazionale femminile ANPI: il Comitato Nazionale ha propostoEletta Bertani).

INCARICHI SPECIFICI: Giovanni Battafarano - Referentecon la segreteria nazionale per le aree

meridionali; Fulvia Alidori e ChiaraGribaudo - Progetto Giovani eFormazione (in collaborazione colpresidente nazionale); vice presiden-te nazionale vicario è stato nominatoLuciano Guerzoni (funzione specifi-ca di cui all'articolo 6 dello Statutodell'ANPI).

I vice presidenti nazionali verrannoperiodicamente consultati su temi dirilievo.

Gli organi dirigenti nazionali

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"Settimana internazionale delleResistenze", caratterizzata da incontried iniziative tese a favorire scambi trala memoria della Resistenza italiana ei movimenti democratici di liberazio-ne che si ispirano ai medesimi ideali. Ilpresidente dell’ANPI WilliamMichelini, nell'accogliere favorevol-mente l'idea, ha proposto al candida-to Sindaco che l'organizzazione del-l'evento sia tale da includere entrambele date che legano i bolognesi ai fattidella Liberazione, vale a dire 21 e 25Aprile. In specifico, è stato poi chiestoa Merola di porre al centro della suaazione amministrativa il tema dellaformazione culturale e civica dellenuove generazioni, facendo intervenireove possibile il Comune a difesa dellascuola pubblica, dei suoi programmi edei suoi insegnanti, respingendo cosìl'attacco di una destra che tenta didistruggerne le basi costituzionali,fino al punto di metterne in discussio-ne perfino i contenuti dei libri ditesto. Poiché la discussione ha fatto emerge-re la comune valutazione della necessi-tà di un forte impegno per rinsaldarela vocazione apertamente antifascistadi Bologna, orientando l'azione delComune in modo da rassicurare i citta-dini sulla solidità delle sue radicidemocratiche e dei suoi legami con iprincipi della Resistenza, l’ANPI haavanzata inoltre la proposta - accoltadal candidato Sindaco - che la nuovaAmministrazione avvii la consuetudi-ne di donare una copia dellaCostituzione ad ogni studente delcapoluogo, nel momento del suo pas-saggio dalla scuola primaria alla secon-daria di primo grado.

Così come ha fatto all’indomani dellaelezione, l’ANPI rinnova a VirginioMerola i cordiali auguri di buon lavo-ro, nell’interesse della città.

L’elezione alla carica di sindacodi Bologna del candidatoVirginio Merola, presentato dal

centrosinistra è accolta con favoredall’ANPI provinciale che già nell’in-contro da lui richiesto – unico fratutti gli schieramenti in competizio-ne – alla vigilia della consultazionene aveva valutato positivamente ilprogramma. In esso abbiamo apprez-zato i marcati contenuti sui temidella Resistenza e dell’Antifascismo,da sempre caratterizzanti l’operatodelle amministrazioni comunali chesi sono succedute dalla Liberazione inpoi. In particolare, Merola annuncia ilproposito di organizzare a Bologna - apartire dal prossimo anno - una

Con le congratulazioni dell’ANPI Provinciale

Auguri di buon lavoroal neo sindaco Merola

Lo affianca una giunta composta prevalentemente da giovani e una giusta componente femminile

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Saluto grato dell’ANPIalla dott.ssa Cancellieri

Assolvendo all’impegnativo compi-to di commissario straordinarioal Comune di Bologna, in una

fase estremamente difficile per la nostracittà, la dott.ssa Annamaria Cancellieriha lavorato con riconosciute doti di peri-zia e sensibilità assieme ai subsommissa-ri. L’ANPI provinciale le riconosce diaver dimostrato attenzione alla storianella quale la comunità bolognese ha raf-forzato i suoi caratteri di creatrice deivalori di libertà e democrazia. La signo-ra Cancellieri è stata parte attiva nelComitato provinciale della Resistenza edella Lotta di Liberazione, partecipandodi persona e destinando risorse pubblichealle iniziative da esso promosse. Di tuttoquesto l’associazione partigiani e antifa-scisti ritiene doveroso darle atto mentre lerivolgiamo un saluto grato.

Una lettera da Bruxelles

All’indomani del 16° Congresso pro-vinciale dell’ANPI, il responsabiledelle sezioni all’estero, FilippoGiuffrida, che ne ha seguiti i lavorinella sua veste di delegato, ha inviatoquesta lettera al presidente WilliamMichelini.

“Caro William, semplicemente poche righe,per ringraziare te e le compagne ed i compa-gni di Bologna e del Comitato provinciale.Non solo per la vostra gentilezza e per lavostra decisione di “accettarmi” come dele-gato al Congresso, ma soprattutto perl’amicizia ed il sostegno durante i lavoricongressuali. Abbiamo ancora molta strada da compiere,ma con il vostro aiuto e la vostra solidarie-tà, il percorso appare meno difficile. Ancoraun grazie di cuore.

Filippo

Errata corrigeNella progressione annuale di“Resistenza”, segnata nella fascia rossadella testata, è contenuto un errore reite-rato. Questi sono i dati esatti:2009, anziché anno VI leggasi anno VII;2010, anziché anno VII leggasi annoVIII;2011, anziché anno VIII leggasi anno IX.Ce ne scusiamo con i lettori e coi siti dicatalogazione.

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tenente del Regio Esercito renitentealla chiamata della Repubblica diSalò, studente di Giurisprudenza alquale è dedicata la piazzetta della

facoltà di Economia e Commercio).Altra importante azione in ambitouniversitario il salvataggio delradium della Radiologia delSant’Orsola ad opera di un gruppoclandestino di docenti e clinici ditendenza azionista. Un pensiero memore è stato rivoltoagli universitari caduti.Nel corso della cerimonia si è datalettura di una lettera dello studenteGianni Palmieri al compagno di bri-gata Luciano Bergonzini e di una poe-sia- testamento morale letta daRoberta De Falchi, scritta dal padredeportato in Germania. A sua voltal’anziano ex partigiano LucianoMichelini ha manifestato viva soddi-sfazione per l’iniziativa.Testimonianze dei movimenti controle dittature nei rispettivi Paesi sonostate recate da Antar Mahammed(somalo), Hamid Barole Abdu (eri-treo) e Feisal Bunkheila (libivo). Laserata si è concluda con la proiezionedel film “Il leone del deserto” delregista siriano Mustafè Akkad, del1981, sull’occupazione italiana dellaLibia.

Ha preso forma organizzata ilcircolo ANPI dell’Univer-sità dopo la presentazione

pubblica del 6 maggio scorso, nellospazio La Scuderia di piazza Verdi,durante la quale sono state consegna-te ottanta tessere ad altrettanti iscrit-ti. Si tratta di docenti, studenti edipendenti dell’Amministrazione.Ha coordinato l’incontro AlessandraMaltoni. Col nuovo gruppo dirigentesi è congratulato il presidente provin-ciale William Michelini, sottolinean-do il contributo alla Resistenza diuniversitari bolognesi:nelle brigatepartigiane, nei gruppi di combatti-mento dell’Esercito, nell’ambitodegli istituti. In particolare sono statiricordati la battaglia del 20 ottobre1944 attorno alla base partigianadell’Istituto di Geografia di viaZamboni,33 allestita dalla 5ª Brigata“Giustizia e Libertà dell’EmiliaRomagna” (poi 8ª Brigata GL“Masia” ) nel corso della quale cadde-ro Mario Bastia “Mazzoni”, anni 29;Ezio Giaccone, anni 20; i fratelli Leoe Luciano Pizzigotti, rispettivamenteanni 27 e 24; Stelio Ronzani, anni 30;Antonino Scaravilli, anni 27 (già

Già 80 iscritti al Circolo ANPI Università

Inaugurato per il 66° della Liberazione di Bologna

Il busto di Lea Giaccaglia nel “nido” della Montagnola

In occasione del 66° anniversario della Liberazione di Bologna,l’Amministrazione comunale ha provveduto alla collocazione di un bustocon le sembianze di Lea Giaccaglia Betti all’interno della scuola dell’infan-

zia a lei dedicata nella palazzina (ex mostra della ferrovia Direttissima Bologna-Firenze, ex sede ANPI dopo la liberazione) collocata nel Parco dellaMontagnola. L’opera è stata donata al Comune da Rosa Betti figlia di Paolo e diLaura Dozza, sposata in seconde nozze dopo la morte di Lea. La scultura in gesso è stata realizzata da Bruno Giorgi nel 1933 mentre si trova-va al confino di polizia nell’isola di Lipari dove era stata costretta anche Lea perle sue idee – al pari di tanti - contrarie alla dittatura mussoliniana.A ricordo della militante antifascista sono state inoltre affisse due targhe, sulmuro e sulla recinzione della scuola stessa.

Bologna, 21 aprile 1945. Studentidell’Ateneo bolognese appartenenti all’8ªBrigata “Giustizia e Libertà – Masia”mentre presidiano il palazzo del Rettorato invia Zamboni.

Il cortile di Palazzo Poggi sede centraledell’Università in via Zamboni.

Il busto di Lea Giaccaglia Betti collocatoall’ingresso del nido d’infanzia a leidedicato nel Parco della Montagnola.

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romanticismo dannunziano. Pocodopo interrompe gli studi e diventainfermiera alla Maternità di viaD’Azeglio. Successivamente conosce loscrittore Antonio Meluschi, poi suocompagno dell’intera vita, un antifa-scista più volte arrestato dalla poliziadel regime che la influenzò sulle suescelte politiche. In questo periodo scri-ve “Il lume spento” racconto a tinteforti, drammatico, in cui una donna

Nell’ambito delle celebrazionidel 150° anniversario difondazione del Liceo classico

Galvani, il 13 aprile scorso si è tenu-ta, nella biblioteca Zambeccari del-l’istituto stesso, una giornata di stu-dio sull’argomento “Credere nell’Ita-lia nuova. Donne e uomini delGalvani nella Resistenza”.La prof.ssa Sofia Galla, dirigente delliceo, introduce la giornata di studirichiamando i giovani studenti aivalori fondamentali della nostrademocrazia che nasce dalla Lotta diLiberazione. Prende poi la parola il prof. AndreaBattistini per illustrare il seguentetema: “Dal mondo borghese allaResistenza. La vita avventurosa diRenata Viganò”. La nota scrittrice già all’età di 13 annipubblica la raccolta di poesie“Ginestre in fiore” che risente dell’am-biente scolastico. Nel 1916 mentrefrequenta il Liceo Galvani scrive“Piccola fiamma” che si ispira al

uccide l’amante che l’aveva costrettaad abortire. Nel 1935 si sposa conMeluschi e due anni dopo la coppiaadotta un bimbo, Agostino, da loroaffettuosamente chiamata “Bu”. I dueintellettuali scrivono prevalentementesul “Corriere Padano” quotidiano diFerrara.Nel 1943 arriva l’ordine di cattura perRenata che si da alla macchia assiemeal marito nelle valli di Campotto, interritorio di Argenta (Ferrara), aderen-do alla Lotta di Liberazione. Questopaesaggio lacustre farà da sfondo al suoromanzo, autobiografico “L’Agnese vaa morire”. Il libro nasce dall’esigenzadella scrittrice di mantenere vivi iricordi di due anni di lotta armata. Ilcapolavoro scritto a 49 anni, a diffe-renza delle due altre opere famosesullo stesso argomento che sono“Uomini e no” di Elio Vittorini e “Isentieri dei nidi di ragno” di ItaloCalvino, è un’opera corale, un roman-zo epico sulla Resistenza. Si tratta diun racconto pieno di oggetti: il paiolo,il lavatoio, la vanga, ma soprattutto digente, di gruppi di persone, un “coro”.Battistini ritiene che il grande prece-dente di questo romanzo siano “I pro-messi sposi” e sottolinea gli aspetticomuni alle due opere: il passaggio deiLanzechenecchi da un lato e l’occupa-zione tedesca dall’altro; cerca la salvez-za andando verso il fiume Adda, comei partigiani cercano il fiume Reno persalvarsi dai tedeschi; la donna delManzoni che esce dal Lazzaretto con ilfiglio morto in braccio e la donna della

Ricordate le studentesse Renata Viganò e GiovannaZangrandi ed i sette studenti caduti nella Resistenza

Il liceo classico Galvaniscuola di Antifascismo

Antonio Sciolino

Due aule del prestigioso istituto bolognese sono state dedicate allescrittrici e partigiane che l’hanno frequentato

Nella foto docenti e studenti durante l’inaugurazione della targa dedicata alla partigiana escrittrice Giovanna Zangrandi. Da sinistra le professoresse Magda Indiveri e MerisGaspari, la dirigente del Liceo Sofia Galla, la sindaco di Galliera Anna Berniana e ilprofessor Werther Romani

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Viganò che deve essere deportata edesce dalla casa con il figlio morto inbraccio. Non si tratta di un romanzotrionfalistico poiché la protagonistamuore, si sacrifica per le generazionisuccessive. Questa può essere conside-rata una religiosità laica: il senso delriscatto dalla morte intesa come rige-nerazione successiva, come avvenivaper i primi martiri cristiani morti almotto: “tanto voi ci uccidete, tanti noicresciamo”. Il linguaggio del romanzoè molto popolare ed Agnese rappresen-ta il simbolo di tutte le donne dellaResistenza. Lei diventa la madre ditutti i partigiani e qui Battistini trovaun’altra similitudine con “La madre”di Massimo Gorki. Tornando allo svol-gimento del romanzo, spiega chel’Agnese solidarizza con le persone,perde il marito e diventa istintivamen-

te antifascista. Il soldato tedesco ubria-co le uccide la gatta e lei uccide lui conil calcio del fucile, un gesto quasinaturale, istintivo, come lavare ipanni. Dopo si unisce ai partigiani edincontra “il comandante” venuto dallacittà che insegna a tutti come agire. Ilromanzo ha un tono abbastanza assolu-to e drastico: i partigiani sono belli eumani, i nazifascisti amorfi e crudeli.Trattandosi di una guerra tutti uccido-no ma i partigiani lo fanno con pudo-re mentre i nazifascisti la infliggonogratuitamente e sadicamente. Non sitratta di un semplice documento stori-co ma di una composizione letterariache prende posizione rispetto aglieventi narrati. L’Agnese vince ilPremio Viareggio nel 1949, presiedu-to da Leonida Rèpaci, ottenendo ungrande successo. Dal romanzo il regi-

sta Giuliano Montaldo realizza un filmche esce proprio l’anno della morte diRenata che avviene il 23 aprile del1976.La giornata di studio è stata ulterior-mente arricchita dall’intervento delprof. Antonio Faeti sul tema: “La scrit-trice e il colonnello”. Faeti parla dellasua conoscenza personale con Renata eTonino che abitavano in via Mascarelladove tanti amici si trovavano insiemealla sobria tavola a discutere di arte,letteratura e politica. Tra i tanti ricor-da Marino Moretti che si presentavaall’improvviso in questa casa pulita matanto disordinata chiedendo ospitalità.Legge poi la bella poesia di Renata “Ibambini di Marzabotto” e ricorda unaltro suo romanzo significativo dal

Le celebrazioni del 150° del Liceo “Galvani” di Bologna,nato nel 1860, in occasione dell’annessione delle provincedell’Emilia al Regno di Sardegna, hanno dato l’opportu-

nità di dedicare due giornate al rapporto tra la scuola e il ‘900.La “storicità” – in più sensi - del Liceo mi aveva stimolato datempo a studiare, insieme ai miei alunni, alcuni momenti impor-tanti del secolo, come la Grande Guerra, la fascistizzazione dellascuola e la seconda guerra mondiale.All’interventismo del “Galvani”, favorito dal preside nazionali-sta Belletti, e alla trasformazione del territorio della scuola in unsacrario della Grande Guerra era stata dedicata la giornata del24 maggio 2010.Per l’altra giornata, capace di presentare al pubblico la vitalitàdella scuola, ho scelto la Resistenza per molte ragioni:1) Era importante sottolineare agli occhi degli studenti, che sonomolto giovani e hanno, inevitabilmente, “memoria corta” qualimomenti della storia del nostro paese hanno contribuito a far nasce-re gli ideali di libertà, di unità e di democrazia. La celebrazionedel Risorgimento il 15 marzo con l’editore Laterza rafforzava efaceva da premessa alla giornata, già da tempo pensata e program-mata, sulla Resistenza2) L’utilizzazione dell’archivio, dei fondi storici della BibliotecaZambeccari e le interviste agli ex studenti, mi avevano consentito diavere un quadro abbastanza completo dei caduti nella Resistenzama soprattutto mi avevano permesso di scoprire che le due maggioriscrittrici partigiane italiane, Renata Viganò e Giovanna

Zangrandi, erano state studentesse del “Galvani”. Diventavapossibile colmare “un vuoto di memoria”, imperdonabile per unascuola che era abituata a ricordare i suoi alunni di spicco e che siera dimenticata di queste “ragazze”. 3)Più volte mi si era ripresentata la figura di un professore anti-fascista, amatissimo dai suoi studenti per l’aura di maestro cheaveva saputo conquistarsi, Evangelista Valli. Gli ex studenti,nonni degli attuali, volentieri l’avrebbero fatto rivivere nel corsodell’incontro.

Siccome non mi riesce che di pensare come insegnante, anche nelmomento in cui un risultato viene offerto al pubblico, mi piace chegli studenti abbiano una parte importante. Questa memoria“agita” poteva essere affidata , in molte parti, alle loro letture, chesi traducono in riflessione e interpretazione, più efficaci dello stu-dio del manuale.La giornata ha visto anche dedicati due spazi (la sala insegnantie la futura aula magna) alle scrittrici partigiane Viganò eZangrandi. Sono i primi due spazi del “Galvani” intitolati adonne, segno che un altro grande evento del Novecento, la “rivolu-zione femminile”, è stato rispecchiato dalla scuola e meriterà laprossima indagine.

*Docente di Storia e FilosofiaLiceo classico Galvani

Il perché di una giornataMeris Gaspari*

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titolo “Arriva la cicogna” del 1946edizioni Cultura sociale che riceve ilPremio Stalin.La prof.ssa Meris Gaspari, conduttricedella ricerca ed ideatrice della giornatadi studi, interviene su “Da Alma aGiovanna, dall’Emilia al Cadore: luo-ghi, persone, affetti e solitudine nellavita di Giovanna Zangrandi”, rico-struendo la biografia e tracciando ilritratto psicologico della scrittrice conl’ausilio di brani estratti dalle sueopere lette da studentesse. AlmaBevilaqua nasce a Galliera il 13 giu-gno 1910 e frequenta il Liceo Galvaninel quinquennio 1923-29 e poi si lau-rea in Chimica nel 1932, prendendosuccessivamente anche la laurea inFarmacia. Nel 1937 “fugge” in Cadorea Cortina d’Ampezzo dove insegna inuna scuola privata. Con l’8 settembre1943 diventa staffetta partigiana assu-mendo il nome di “Anna”. Dopo laliberazione nel 1946 costruisce il rifu-gio Antelao sulle montagne di Pievedi Cadore che gestirà fino al 1961. Nel 1951 scrive “Leggende delleDolomiti” che firma con il nomeGiovanna Zangrandi. Un testo anima-

to da un profondo amore per il Cadore,le sue tradizioni e la cultura ladina epoi nel 1954 esce “I Brusaz” per laMondadori editore con il quale vince ilPremio Deledda. Nel 1957 pubblica“Orsola nelle stagioni” e nel 1959 “Ilcampo rosso” dove racconta come hacostruito il rifugio cadorino. Nel 1963esce “I giorni veri “ sulla sua esperien-za partigiana, il romanzo meglio riu-scito che le darà notorietà. Nel 1966pubblica “Anni con Attila” e diecianni dopo vede la luce “Gente diPalua” una serie di racconti ambienta-ti nelle sue tanto amate Dolomiti.Nella sua isolata casa di Borca, ormainon autosufficiente, è seguita dall’ami-co Arturo Fornasier che riuscirà a farleassegnare una pensione e l’aiuteràanche economicamente. Morirà nel1988 e, nel rispetto della sua volontà,sarà seppellita accanto ai genitori nelcimitero di San Venanzio di Galliera,nella bassa bolognese che lei definì “unfiume di prateria”. La prof.ssa Magda Indiveri intervienesul tema “Storia di un pezzo di stoffa”dando la parola ad alcune studentessedel liceo che leggono brani dal raccon-

to “La Sahariana” tratto dal libro“Anni di Attila”, al quale segue l’ana-lisi della docente dei brani stessi.Il prof. Werther Romani prende laparola sul tema “Un capolavoro assisti-to: I giorni veri” per presentare ilromanzo stesso definito una sorta difiaba sulla Resistenza. Questo roman-zo, continua Romani, è motivato daragioni di “politica sentimentale”mediante le quali Giovanna cerca ditener vivo il ricordo delle persone cheaveva conosciuto nella Resistenza.Durante la scrittura di questa opera leviene diagnosticato il morbo diParkinson con il quale convive per ilresto della sua vita. Lei però con forza,coraggio e coerenza continua a scrivereil libro con la sua Olivetti 44. Allievadel Galvani, in qualche pagina scrivedi questa sua esperienza che però nonamava molto. Preferiva le materiescientifiche. Quando emigra a Cortinava ad insegnare in una scuola privatache la paga poco. Ne “I giorni veri”comincia parlando di sè e del suo lavo-ro di insegnante per poi sviluppare ilracconto in forma di diario di vita par-tigiana. Romani, dopo aver letto nellibro la citazione di un “professorebolognese” che era andato ad insegna-re a Cortina e che diventa inquilino diGiovanna, ha fatto una ricerca sco-prendo che l’ospite citato era RenatoGiorgi, autore del pluriedito “La stra-ge di Marzabotto” e per anni sindacodi Sasso Marconi, come lui stessoscrisse nel libro “Il partigiano Nicciolied altre storie”.A Giovanna viene dedicato il conve-gno dal titolo “Per Anna” che si ètenuto a Bologna, a Belluno ed a Pievedi Cadore nel 1998 i cui atti sono statipubblicati in un libro a cura dello stes-so Romani dal titolo “GiovannaZangrandi donna, scrittrice, partigia-na”, Edizioni Aspasia, del 2000.Alla fine della mattina di studi sonostate scoperte le targhe nelle aule delLiceo Galvani dedicate alle due parti-giane e scrittrici alla presenza del sin-daco di Galliera Anna Bergnana che haricordato Alma Zangrandi di cui lacomunità locale è molto fiera.

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Galvani antifascista> segue da pag. 7

L’intervento di una studentessa del Liceo classico Galvani che legge un brano tratto dalleopere di Giovanna Zangrandi

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Nel pomeriggio vi è stata una lezionedi Luca Alessandrini direttoredell’Istituto storico “Parri” EmiliaRomagna sul tema “La Resistenzanella storia d’Italia” con riferimenti eanalisi del quadro bellico internazio-nale. Sono stati inoltre onorati i settestudenti del Liceo caduti durante laLotta di Liberazione. Si tratta di MarioJacchia catturato a Parma dai fascistidi cui non si è mai ritrovato il corpo alquale è stata conferita la medagliad’oro al Valor Militare alla memoria;Giuliano Benassi, deportato nel lagerdi Delsen (Germania) e morto all’in-domani della Liberazione il 27 maggio1945; Emanuele Giovanelli, deportatoin Germania e ucciso assieme ad altri

66 italiani il 12 luglio 1944; GiovanniBattista Palmieri, figlio del professoreGiovanni Giuseppe Palmieri ordinariodi Radiologia del Sant’Orsola, studen-te di medicina assassinato dai tedeschiil 3 settembre 1944 a Ca di Guzzo(Castel del Rio), al termine della san-guinosa battaglia, dove era eroicamen-te rimasto a curare i feriti, medagliad’Oro al Valor Militare alla memoria;Romeo Rodriguez Pereira, fucilatoalle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944;Sergio Tavernari morto a Milano il 20maggio 1944, medaglia d’Oro al ValorMilitare alla memoria. Gli studentihanno letto le loro biografie elaboratenel corso dello studio scolastico.A seguire l’”Omaggio al professore

Evangelista Valli” reso dai suoi stu-denti degli anni Trenta e Quaranta, trai quali Francesco Berti Arnoaldi Veli eFranco Finzi che racconta la lezione diantifascismo quotidiana tenuta dalprof. Valli. Quella stessa classe era fre-quentata da Pier Paolo Pasolini eAgostino Bignardi che fu anche parla-mentare e segretario del PartitoLiberale Italiano.Non possiamo che congratularci con leinsegnati del Galvani che hanno orga-nizzato la memorabile giornata distudi coinvolgendo gli studenti delliceo in una attività di conoscenza estoria della Resistenza elaborata a par-tire dalle figure che la scuola l’hannofrequentata.

L’ANPI “Pratello” di Bologna edil Centro sociale “La Pace”hanno organizzato un concorso

in collaborazione all’Istituto per lastoria della Resistenza e dell’etàContemporanea “Luciano Bergon-zini” ed al Quartiere Saragozza, perborse di studio dal titolo “LaCostituzione: un importante patri-monio di civiltà” al quale hanno par-tecipato il Liceo scientifico “Righi”,Istituti tecnici“Pier Crescenzi” e“Pacinotti” eLiceo “Laura Ba-ssi” di Bologna.La finalità: pro-muovere nellenuove generazionii principi dellacittadinanza atti-va e consapevolebasata sui valoridella solidarietà,della partecipazione responsabile non-ché della legalità e per contribuireallo sviluppo di una coscienza storicaripercorrendo le vicende dellaResistenza. Sui risultati di un conside-revole studio e ricerca nelle scuole cita-te, lo scorso 9 maggio presso il Centro“La Pace” si è svolta la premiazionedelle classi più meritevoli.Il presidente del Centro Angelo

Gualandi, in apertura dei lavori, salu-ta i numerosi studenti presenti all’ini-ziativa esprimendo la sua viva soddi-sfazione per i buoni risultati raggiunticon le ricerche che sono state presenta-te. Comunica poi che la Commissionegiudicante è composta da: LucaAlessandrini, direttore dell’Istitutostorico “Parri”, Giancarlo Grazia, par-tigiano, Mauro Maggiorani, direttoredell’ISREBO, William Michelini, pre-

sidente dell’ANPI provinciale, LaraParmeggiani dei servizi sociali delQuartiere Saragozza, Gianni Sofri pro-fessore universitario e lui stesso.Prende poi la parola WilliamMichelini (anche a nome di GiancarloGrazia) per dichiarare che è un onoreed un dovere per l’ANPI promuoverequeste iniziative per far conoscere aigiovani cosa sono stati i venti anni di

regime fascista nel nostro Paese e spie-gare la Lotta di Liberazione compiutanegli anni 1943-45 ed il ruolo cheebbero tutte le nazioni che hanno par-tecipato alla 2ª guerra mondiale per lavittoria della democrazia. Cristiana Scappini, dell’ANPIPratello, comunica che in rappresen-tanza dell’ISREBO è presente la pro-fessoressa Angela Verzelli. Ringrazia ilComitato provinciale della Resistenza

e della Lotta diLiberazione soste-nitore della ini-ziativa odierna.Segnala infine chesarà trasmesso unfilmato delladurata di circaventi minuti cherappresenta unasintesi dei lavorisvolti dalle classipartecipanti al

concorso. Il primo spezzone è unaintervista a Luciano Michelini conimmagini della liberazione diBologna. Il secondo dal titolo“Sentinelle della memoria” comprendela testimonianza di Franco Varinideportato a Flossemberg (Germania) esi conclude con la frase degli studentiche rappresenta la sintesi del lavoro

Nel Pratello assegnate le borse di studio sulla Resistenzae la Costituzione

“Saremo sentinelle”L’entusiastica partecipazione di studenti e docenti dei licei “Righi” e

“Laura Bassi”, degli Istituti tecnici “Pier Crescenzi” e “Pacinotti”

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svolto. “Siamo partiti per ascoltare eabbiamo capito che dobbiamo diven-tare sentinelle”. Il terzo video riguardai luoghi della “Linea gotica” coninterviste a Renata Mazzucca, NormaMontanari e Cesarina Dotti tre anzia-ne abitanti all’epoca in quell’area delfronte. Il quarto spezzone è un’intervi-sta a Gildo Bugni che racconta di suopadre antifascista assassinato barbara-mente dagli squadristi fascisti e dellasua esperienza nella Lotta diLiberazione a Montefiorino. Seguonole interviste agli ex partigiani RomanoPoli di Zola Predosa e MarioAnderlini comandante delle SAP. Il prof. Gianni Sofri dal canto suo rico-nosce di essersi appassionato alla lettu-ra dei lavori degli studenti. Passandodopo ad i lavori premiati, segnala cheoltre alla borsa di studio per primi treclassificati, il Comitato Provincialedella Resistenza e della Lotta diLiberazione ha deciso di mettere adisposizione tre ulteriori premi chesono stati così attribuiti:- “1943 - Lotta Partigiana” delle clas-si V B e V D degli Istituti “PierCrescenzi” e “Pacinotti” con l’ausiliodi molto materiale storico con crono-logie, cartine, luoghi e lettere di con-dannati a morte.

- “Diritto al lavoro e problemi contem-poranei ad esso connessi a confrontocon la Costituzione italiana”, elaboratodalla classe IV B del liceo “Righi” con-tenente dati statistici dell’EmiliaRomagna e numerosi articoli di gior-nale sull’argomento trattato;- “Bologna in bianco e nero” e “Untuffo nel passato” della II E del liceo“Laura Bassi” con testimonianze rac-colte per iscritto e riguardanti la vitaquotidiana durante la guerra e unvideo con l’intervista alle tre anzianecitate prima.Per quanto riguarda la classifica finaledelle borse di studio, sono state cosìattribuite:

Terzo classificato il lavoro delle classiV B e V D degli Istituti “PierCrescenzi” e “Pacinotti” dal titolo“1943 - Lotta Partigiana” contenentemolto materiale storico con cronolo-gie, cartine, oltre ad un filmato con leinterviste. Secondo classificato un exequo con laricerca “Sentinelle di memoria” ideatodalla IV F del Liceo “Laura Bassi” cheha realizzato il filmato con la testimo-nianza di Varini, e l’elaborato“Resistenza e memoria“ preparato dalLaboratorio informatizziamoci delLiceo “Laura Bassi” una bella presenta-zione con materiali vari e canzoni par-tigiane. Primo classificato il lavoro“Resistenza la voce della storia” dellaIV D del Liceo “Laura Bassi”. Unaricerca semplice, di grande pulizia conun riuscito utilizzo della musica nonscontata, un buon montaggio dei pezzid’epoca e di quelli di oggi.Di Cristiana Scappini la proposta diorganizzare successivamente la presen-tazione dei lavori di tutte le classi par-tecipanti al bando più in generale allacittà. Prendono infine la parola le pro-fessoresse Emilia Mazzacura(“Pacinotti”), Luchina Quario (“LauraBassi”), Marianna Tubi (“Righi”) ealcuni studenti per spiegare le modali-tà seguite nello svolgimento dellericerche presentate.

Studenti degli istituti scolastici della zona Pratello nella sala del Circolo “La Pace”

Saremo sentinelle> segue da pag. 9

Cristiana Schappini, mentre illustra aglistudenti il contenuto del documentarioaudiovisivo (20 minuti) riassuntivo deilavori da loro svolti.

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La lettera di Vanes Tamburini,coordinatore del Circolo diVilla Fontana del Partito

Democratico, con la quale mi chiededi scrivere alcune note per la ristam-pa del libro “7ª GAP”, mi ha moltoemozionato. Innanzitutto perché lavostra importante frazione medicine-se, Villa Fontana, è stata quella che hadato vita ad un distaccamento gappi-sta valorosissimo, che ha lasciato unsegno profondo ed indelebile nellastoria della Resistenza, sia di questoterritorio che in Bologna-città. L’impresa editoriale che si è deciso dirinverdire è la terza. Quella originariaè del 1953, la seconda in forma diristampa è dell’aprile 1971, ed ora c’èquesta edizione che si avvale anchedel sostegno dell’ANPI di Medicina. Quando noi gappisti di Bologna cidemmo il compito di raccogliere lepagine straordinarie e terribili dellavita a Bologna oppressa dall’invasorenazista e da chi ad esso si era asservi-to, ci animò una necessità impellente,irrinunciabile. Quella di reagire congli strumenti della cultura alla vio-lenta offensiva politica provenientedalla destra reazionaria che già neiprimissimi anni del dopoguerra,usando le leve del governo e di unamagistratura ancora impermeabile alnuovo portato della Lotta diLiberazione, si era dato un obiettivospiccatamente antidemocratico. Fu ilperiodo della persecuzione dei parti-giani: una campagna calunniosa asupporto di arresti, processi, assolu-zioni ma anche di condanne ingiuste,

esclusione dai gangli dell’ordinamen-to istituzionale, licenziamenti dailuoghi di lavoro. La nostra proposta fu fatta pervenire,attraverso il canale del PCI, agliEditori Riuniti in Roma e venneaccolta. L’incarico di venire a Bolognaa compiere, diciamo così, un’intervi-sta collettiva ai protagonisti della 7ªGAP, nonché di consultare i docu-

menti dell’epoca, fu affidata a MarioDe Micheli, un valente scrittore e cri-tico d’arte. Il risultato di un lavoroche ci appassionò tanto, che non fu dibreve durata, lo vedete nel libro oraalla nuova edizione. Devo dire che sono pagine “racconta-te”, nel senso che: l’approfondimentocritico, l’analisi severa del momentostorico, la verifica attenta dei fatti,sono stati materia affrontata successi-

vamente; ed ancora adesso, con l’aper-tura degli Archivi di Stato, la possibi-lità di comporre un quadro più com-pleto degli eventi si va ulteriormentearricchendo. Quindi il lettore di oggiperdonerà talune imprecisioni. I fatti descritti sono assolutamenteveri e lo affermo perché potrebberoapparire irreali a coloro che non lihanno vissuto ed ai giovani di oggi. Ineffetti l’audacia, il coraggio, la luciditàpolitica e militare della 7ª GAP hannoconsentito di ideare, organizzare e por-tare a compimento azioni che hannorappresentato una autentica spina nelfianco dei nazifascisti e nello stessotempo rincuorato la Resistenza edentusiasmato i cittadini. Ne cito alcu-ne, più diffusamente descritte nellibro. Ad esempio l’attacco al carceredi San Giovanni in Monte per la libe-razione dei detenuti politici (ed anchecomuni) che eseguimmo nella tardasera del 9 agosto 1944. Tra i dodicigappisti che riuscirono pienamentenell’impresa c’ero anch’io, unico ariportare una ferita di arma da fuoco diun repubblichino di guardia che si eraaccorto della trappola. Nel mese seguente la squadra“Temporale” della 7ª GAP penetrònella sede del Comando piazza tedescoall’albergo Baglioni di viaIndipendenza dove gli alti gradi nazi-sti e fascisti stavano festeggiando. Ildispositivo non funzionò e le perditeal nemico furono causate solo dallenostre armi personali. L’azione venne

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Torna in terza edizione il libro “7ª GAP” del 1953

Cosa fu la Resistenzaall’interno della città

Le pagine che raccontano un periodo di sacrifici e di dolore, con le clamorose azioni del celebre gruppo partigiano

William Michelini

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ripetuta il 18 ottobre successivo.Nell’oscurità del coprifuoco, i gappisticollocarono due casse di tritolo sotto ilportico del Baglioni. Lo scoppio ci fu eparte dell’edificio crollò costringendopoi il Comando nazista a traslocarealtrove. Purtroppo la vendetta fu fero-ce: 10 cittadini fucilati per rappresa-glia. Ancora la “Temporale” fu protagonistadell’assalto alla polveriera di VillaContri, di via della Barca, deposito diesplosivi munizioni dei repubblichi-ni. Il 20 settembre ’44 gappisti trave-stiti da tedeschi disarmarono il presi-dio fascista e caricarono sul lorocamion casse di materiale, In un secon-do momento tornarono e fecero saltarel’edificio. La Resistenza bolognese riportò unastrepitosa vittoria il 7 novembre suc-cessivo con la battaglia di Porta Lame,cui parteciparono anche gappistimedicinesi nonché il sottoscritto, Itedeschi misero in campo cannoni,mitragliatrici pesanti, un carro armatoed i fascisti un numeroso reparto.Quando, dopo una giornata di com-battimenti, noi riuscimmo a sganciar-ci dalla base del Macello comunaleentrarono in azione trecento partigianidella base dell’Ospedale Maggiore divia Riva Reno che attaccarono di sor-presa il nemico alle spalle causandogliforti perdite e sgominandolo. AlMacello caddero dodici nostri compa-gni tra i quali il medicinese ErcoleDella Valle “Bridge” di Villa Fontanache aveva solo 17 anni. Nella successi-va battaglia della Bolognina del gior-no 15 perse la vita Gino Comastri“Rolando” di 23 anni che aveva parte-

cipato anche a quella di Porta Lame.Un terzo medicinese, Arrigo Brini“Volpe”, anni 19, ferito alla Bologninae portato da noi nell’infermeria clan-destina di via Duca D’Aosta (oggi viaAndrea Costa), fu uno dei quattordicinostri compagni presi dai fascisti peruna spiata, torturati ed uccisi. Ancoraun medicinese della 7ª GAP: SabioniEzio “Gino”, anni 25, perse la vita tregiorni prima della Liberazione il 18aprile 1945, con altri dodici compagniper lo scoppio dell’esplosivo della basedi via Scandellara.Infine, non posso dimenticare l’azionedei partigiani del distaccamento GAPdi Villa Fontana (comandato daGiuseppe Bacchilega “Drago”) e della5ª Brigata SAP Matteotti,del 10 set-tembre 1944, che accerchiarono lacaserma della GNR di Medicinacostringendo alla resa i repubblichini ela concomitante manifestazione popo-

lare con la distruzione delle liste dileva nel Municipio. Rimasero sulcampo, uccisi per mano fascista,Mario Melega “Ciccio”, 24 anni, diCastelmaggiore e Aldo Cuppini, 25anni, di Medicina.Di quella giornata venimmo a saperlopresto e la notizia contribuì a darciulteriore coraggio sia per il valore deinostri compagni che per la larga ade-sione popolare.

Mario De Micheli, “SettimaGAP”, terza edizione.Prefazione di Vanes Tamburini,presentazione di WilliamMichelini, introduzione diAlberto De Bernardi presidenteIstituto “Parri”, BacchilegaEditore Imola, 2011, pagg.176, euro 15,00

RESISTENZAOrgano dell’A.N.P.I. Provinciale di BolognaVia San Felice 25 - 40122 BolognaTel. 051.231736 - Fax [email protected]

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Comitato di redazioneRemigio Barbieri (redattore), Ermenegildo Bugni (coordinatore), Paola Coltelli, Giancarlo Grazia, MassimoMeliconi, Lino Michelini, Nazario SauroOnofri, Gabrio Salieri, Renato Sasdelli

Segretario di redazioneAntonio Sciolino

Con la collaborazionedi Cooperativa Manifesta

Registrazione al Tribunale di Bologna n. 7331 del 9 maggio 2003Stampa: Tipografia Moderna s.r.l. Via dei Lapidari 1/2, 40129 BolognaTel. 051.326518 - Fax 051.326689

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Bologna, 21 aprile 1945 a Porta SanVitale. Picchetti di vigilanza armata dellaVIIª GAP. A destra Giuseppe Bacchilega“Drago” mentre parla con infermiere dellaclinica Dermosifilopatica del Sant’Orsola

È venuto a mancare all’età di anni 91,Walter Rosini (Red). Nato a San Pietroin Casale, aderì al PCI clandestinodurante la dittatu-ra fascista. NellaResistenza ri-vestì i ruoli dicommissariopolitico nelleBrigate II“Paolo” eIV “Venturoli”.Prese parte a tuttele azioni di guerra della Resistenzanella pianura centrale. Catturato dairepubblichini riuscì ad evadere e ariprendere il suo posto di lotta. Nelcorso della sua vita lavorativa fù di pro-fessione tipografo.

(Disegno di Claudio Pesci)

Se ne è andato Walter Rosini