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RESISTENZA E GOVERNO ITALIANO NELLA MISSIONE MEDICI-TORNAQUINCI (*) I verbali che pubblichiamo si riferiscono alle riunioni che ebbero luogo a Torino, in una saletta dell’Archivio di Stato, nei giorni 26-27 e 28 marzo 1945, alle quali parteciparono i membri responsabili del C.L.N. Piemontese nelle persone dell’avv. Mario Andreis ( P d A .), dello scrittore Amedeo Ugolini {PC.), degli avvocati Andrea Gugliel- minetti e Eugenio Libois ( DC.), del prof. Paolo Greco {PL.), del rag. Pier Luigi Passoni {PS.) e del sottosegretario al Ministero del- l’Italia occupata, Medici Tornaquinci, in rappresentanza del governo italiano. Queste riunioni segnano un primo contatto ufficiale fra il gover- no del sud e i dirigenti del Movimento di Liberazione. {All’indomani dei colloqui di Torino, il Medici Tornaquinci si incontrerà a Milano con i rappresentanti del C.L.N.A.I.). La « missione Medici », nell’intenzione del governo, doveva ri- vestire un carattere generico di informazione e di coordinamento; ma in seguito a una conversazione del Sottosegretario, svoltasi a Ro- ma alcune ore prima della sua partenza per il nord, col commissario Alleato designato per il Piemonte, col. Marshall, riguardante la fu- tura amministrazione di questa regione, essa assunse un carattere del tutto diverso, ¡Ponendosi in primo piano, alla vigilia della liberazione, la necessità di concordare la linea di collaborazione con gli Alleati, dopo il passaggio dei poteri all’A.M-G.O.T. Le perentorie esigenze degli Alleati ¡H>rtavano all’annullamento degli organismi che si erano venuti formando nel corso della lotta di liberazione. Agli stessi C.L.N. regionali e provinciali veniva negato ogni riconoscimento in quanto organismi politici; ad essi non rima- neva che diluirsi nelle Giunte consultive, delle quali sarebbero en- trati a far parte i rappresentanti delle categorie produttive e profes- sionali e del clero, con funzione e compiti esclusivamente tecnici. Tenuto conto di tali perentorie esigenze, la linea di collabora- zione con gli Alleati, concordata nel corso delle laboriose riunioni torinesi, si esprime in un documento, votato all’unanimità dai compo- nenti del C.L.N. Piemontese, e accettato poi dal C.L.N.A.I., il quale però vi introduce alcuni punti, e cioè: 1) Il principio che i problemi di collaborazione con gli Alleati vengano risolti, per quanto dipenda (*) I verbali qui riprodotti si trovano presso l’Archivio della Deputazione Regionale Piemontese per la storia del movimento di Liberazione.

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R ESISTEN ZA E G O VERNO ITA LIA N O

N ELLA M ISSIONE M ED ICI-TO RN A Q U IN CI (*)

I verbali che pubb lich iam o si riferiscono alle riun ion i che ebbero luogo a T orino , in una saletta d e ll’A rch ivio d i S tato, ne i giorni 26-27 e 28 marzo 1945, alle quali parteciparono i m em bri responsabili del C .L .N . P iem ontese nelle persone d e ll’avv. M ario A ndreis (P d A .), dello scrittore A m edeo U golini {PC.), degli avvocati A ndrea Gugliel- m in e tti e E ugenio L ibois (DC.), de l pro f. Paolo Greco {P L .), del rag. P ier L uig i Passoni {PS.) e del sottosegretario al M inistero d e l­l ’Ita lia occupata, M edici T ornaquinci, in rappresentanza del governo italiano.

Queste riun ion i segnano un prim o contatto ufficiale fra il gover­no del sud e i d irigenti del M ovim ento d i L iberazione. {A ll’indom ani dei co lloqui d i T orino , il M edici T ornaquinci si incontrerà a M ilano con i rappresentanti del C .L .N .A .I .) .

La « m issione M edici », nell’in tenzione del governo, doveva r i­vestire un carattere generico d i in form azione e d i coordinam ento; m a in seguito a una conversazione d e l Sottosegretario, svoltasi a R o ­ma alcune ore p rim a della sua partenza p er il nord, col commissario A llea to designato per il P iem onte, col. M arshall, riguardante la fu ­tura am m inistrazione d i questa regione, essa assunse un carattere del tu tto diverso, ¡Ponendosi in prim o piano, alla vigilia della liberazione, la necessità d i concordare la linea d i collaborazione con gli A llea ti, dopo il passaggio dei po teri a ll’A .M -G .O .T .

L e perentorie esigenze degli A llea ti ¡H>rtavano a ll’annullam ento degli organism i che si erano ven u ti form ando nel corso della lo tta di liberazione. A g li stessi C .L .N . regionali e provinciali veniva negato ogni riconoscim ento in quanto organism i p o litic i; ad essi non rim a­neva che d ilu irsi nelle G iunte consultive, delle quali sarebbero en ­trati a far parte i rappresentanti delle categorie produ ttive e pro fes­sionali e del clero, con funzione e com piti esclusivam ente tecnici.

T enu to conto d i ta li perentorie esigenze, la linea d i collabora­zione con gli A llea ti, concordata nel corso delle laboriose riunioni torinesi, si esprim e in un docum ento , votato all’unanim ità dai com po­nen ti de l C .L .N . P iem ontese, e accettato poi dal C .L .N .A .I ., il quale però vi introduce alcuni p u n ti, e c io è : 1) I l princip io che i p roblem i d i collaborazione con gli A llea ti vengano risolti, per quanto dipenda

(*) I verbali qui rip ro d o tti si trovano presso l ’Archivio della D eputazione R egionale P iem ontese per la storia del m ovim ento di L iberazione.

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dagli ita liani, secondo linee com uni in tu tta l ’Ita lia ancora occupata; 2) I l p rincip io che le proposte d i designazione per le Com m issioni C onsultive siano fa tte dai C .L .N . stessi, ciò che non era esplicita­m ente sancito ne l docum ento p iem ontese; 3) I l p rincip io della ep u ­razione energica, che era contenuto in un ordine de l giorno presen­tato durante le riun ion i torinesi, m a che il Sottosegretario non aveva ritenu to opportuno includere ne l docum ento finale.

A . U.

R iun ione s trao rd in aria del 26 m arzo 1945, con l ’in terven to de l rap p resen tan te del G overno I ta lia n o ; p resen ti: 1 PS. 2 PC . 2 PdA . 2 PL . 1 DC.-S. e X. L a seduta è ap erta a lle o re 15,15.

iti. N on so d irv i la m ia com m ozione n e i trovarm i fra i com po­n en ti il C .L .N . d e i P iem on te che alla lo tta d i liberazione dà u n con­tr ib u to dei p iù notevob anzi, po tre i p ro p rio d ire , senza fare un to rto a nessuno degli a ltri C .L .N . delle a ltre regioni d ’I ta h a , il contribu to p iù notevole. H o avuto occasione d i a ttraversare la reg ione p iem on­tese dalla B orm ida a T orino e di vedere com e la lo tta p artig ian a abb ia assunto un cara tte re veram ente d i lo tta nazionale, ne l P ie ­m onte. P erchè , non soltanto circa 40 m ila a rm ati conducono la lo tta antifascista e an tinazista , m a si può d ire che tu tta la popolazione concorra, attraverso sacrifici no tevob e certe volte sanguinosi, a questi com battim enti.

Io vengo qu i come inviato d e l Governo dem ocratico ita liano , per p o rta re ai com pagni e agli am ici del n o rd il saluto de l governo ita ­liano , p e r ria fferm are in u n a m an iera tang ib ile , attraverso la m ia presenza qu i, il sentim ento vivissimo che noi abbiam o, di p o rta re tu tto il nostro aiu to e il nostro con tribu to di lo tta e di fede a quella b a ttag b a e a quella guerra che il n o rd com batte con tan to accani­m ento orm ai da 'diciotto m esi.

N oi del sud abbiam o avuto l ’im pressione, a un certo m om ento , che si fosse costitu ita come una b a rrie ra fra n o rd e sud, im a barrie ra insorm ontab ile , p er rag ioni di ca ra tte re be llico ; m a abbiam o voluto superare quest’ostacolo che ci divideva, perchè tu tta l ’I ta lia fosse un ita e l ’espressione m igliore del nostro governo, cioè il C .L .N ., fosse un ito a no i a l d isopra di ogni difficoltà di ca ra tte re m ateria le .

V i porto e vi leggo il messaggio del P residen te del Consiglio dei m in istri S. E . Bonom i. H o già consegnato al vostro G enerale il messaggio inv iato ai vo lontari della lib e rtà d a l m in istro della guerra Casati. Leggerò poi i messaggi inv iati al C .L .N .A .I. da S. E. Scoccim arro, m inistro de ll’Ita lia occupata, e da T og lia tti, vice P re ­sidente del Consiglio dei m in istri. (Dà le ttura dei messaggi stessi).

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Io sono qui per co llaborare con voi a ll’esam e e possib ilm ente alla riso luzione dei vari p roblem i p o litic i, econom ici, m ilita r i e g iud i­z iari che si riferiscono alla vostra lo tta e, in m odo p a rtico la re , a quelli che essi saranno e si p resen teranno , al m om ento della lib e ra ­zione. Q ualcuno di voi può farm i un p rospetto di quella che è la situazione locale o, se p referite , da to che già la situazione vostra io la conosco u n p o ’ attraverso le esposizioni fa ttem i singolarm ente, posso spiegare quella che è la situazione nostra nel sud e m etterv i di fi-onte a tu tte le difficoltà che il governo deve affron tare dopo che ogni regione v iene lib e ra ta e i rap p o rti nostri con gli a llea ti, e la situazione po litica che attua lm en te si determ ina n e ll’Ita lia libera ta .

P u rtro p p o può sem brare a voi, in m odo p a rtico la re , che il go­verno del sud dorm a. Voi avete avuto delle ragioni specifiche p e r credere questo. P e r esem pio, u ltim am ente , la fuga del gen. R oatta . Parlerem o po i di questo increscioso episodio. Voi dovete p erò , p rim a di tu tto , farvi una idea generale di quella che è la situazione n e l­l ’Ita lia libera ta .

L ’Ita lia è stata, palm o a palm o, trascorsa dalle tru p p e alleate, d a ll’u ltim o lem bo della C alabria fino, oggi, quasi a Bologna. I l nostro te rr ito rio è stato com pletam ente calcato dalle tru p p e lib era tric i. Questo a p a rte , la guerra , passando m ano a m ano p er le diverse regioni d ’I ta lia , ha p ra ticam ente tu tto d istru tto . N on solo noi ab ­biam o dovuto subire i bom bardam enti a llea ti p rim a della liberazione, m a negli u ltim i dieci-quindici giorni antecedenti alla liberazione, i tedeschi hanno d istru tto tu tto quello che hanno po tu to distruggere, fa tto sa ltare tu tti i pon ti, fatto sa ltare paesi in te ri, asportato tu tto quello che hanno potu to asportare dei m ateria li in d u stria li, in m odo partico la re , del bestiam e; hanno d istru tto le cen tra li e le ttriche , le cen tra li del gas, gli acquedo tti: tu tto insom m a. Q uindi le nostre c ittà , al m om ento della liberazione, si sono trovate senza servizi pubblic i che funzionassero: senza acqua, gas, e le ttric ità . Le com uni­cazioni ferrov iarie sono sta te com pletam ente d is tru tte : asporta ti i b in a ri di ram e delle condu ttu re e le ttriche , fa tti sa ltare tu tt i i pon ti ferrov iari. P e r le com unicazioni stradali sono stati fa tti sa lta re tu tti i pon ti, asportate tu tte le autom obili e gli au tocarri, tu tt i i pezzi di ricam bio , gom m e, ecc. Si calcola approssim ativam ente che n e ll’Ita lia lib e ra ta i p on ti fa tti sa ltare am m ontino com plessivam ente a 14.500. Q uindi, dopo la liberazione, stasi com pleta di ogni possibilità di vita civile, stasi com pleta in m odo assoluto di ogni possib ilità d i lavoro nelle industrie o a ltro . In fa tti tu tti i m acchinari erano stati asportati e m ancava l ’energia e le ttrica , m ancavano le m aterie p rim e che non era nem m eno possibile eventualm ente p o rta re da a ltre reg ioni se ci fossero state.

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¡Voi com prendete che, in questa situazione, governare è una cosa estrem am ente difficile. Questo d a un pun to di vista m ateria le , poiché c ’è anche la questione politica . N ecessità di epurazione, dagli uffici e servizi pubb lic i, di tu tti coloro che si erano com prom essi col fascismo. Nel sud abbiam o avuto u n ’alta percen tuale di funzionari scappati verso il no rd , che hanno abbandonato il loro posto di lavoro ; a ltri che hanno dovuto essere a llon tanati im m edia tam ente p e r ep u ­ra re u n po ’ l ’am biente. La situazione nei vari uffici, q u in d i, è dive­nu ta difficile m ancando in definitiva il personale necessario e pratico a farli funzionare.

S ituazione della po liz ia : una p a rte degli agenti di p . s. e com ­m issari è scappata al n o rd ; una p arte è sta ta ep u ra ta im m edia ta­m ente, perchè non ci si poteva servire de ll’opera di persone non fidate. Di conseguenza quad ri della polizia enorm em ente r id o tti.

C arab in ieri: abbiam o adoperato coloro che si sono dati effetti­vam ente alla m acchia e hanno co llaborato a ttivam ente con i p a r ti­giani. A nche qui però si è tra tta to di num ero m olto rido tto . E norm e difficoltà perciò nel m an tenere l ’o rd ine pubblico con forze di polizia rido tte al m inim o. D ’altra p a rte , aum ento notevole della c rim ina lità , perchè la guerra, quando passa, lascia, a tu tt i i m ale in tenzionati, la possibilità d i espandere il loro anim o cattivo. Ai nostri m a lin ten ­zionati si aggiungevano poi i fascisti della q u in ta colonna lasciati in d ie tro , fo rn iti di mezzi p er provocare il p iù possib ile d iso rd in i, e i d isertori d e ll’esercito angloam erican i: francesi specialm ente, che si sono u n iti ai nostri sbandati fo rm ando vere e p ro p rie ban d e arm ate.

n com pito di fron te al quale ci siam o trovati era qu ind i assai difficile e grave. Il governo lia im piegato p e r risolverlo tu tte le sue m igliori energie p rim a form ando un governo di sei p a r titi e poi quello dei quattro p a rtiti.

Posso d ire subito , in omaggio ai p a r titi de ll’opposizione, socia­lista e di azione, che l ’opposizione fatta da lo ro —- dopo la lo ro uscita dal governo — non è sta ta superio re a quella com piuta in seno al governo. Questi due p a r titi cioè hanno avuto il grande m erito di com prendere il m om ento a ttua le che non è certo il p iù adatto p er una lo tta po litica vera e p ro p ria e si sono assunti vo lon tariam ente il com pito di essere dei critici benevoli senza ten ta re di ostacolare l ’opera del governo. Questo fatto va realm en te a onore di questi due p a rtiti di opposizione, tan to che possiam o afferm are che l ’unione del C .L .N . non è p e r n ien te stata in taccata d a ll’uscita dei due partiti anzidetti dal governo nazionale.

P u rtro p p o però il com pito politico del governo è stato trem endo, dato specialm ente che esso si è trovato di fro n te ad una popolazione uscita da venti anni di m algoverno e m alcostum e fascista, difficilis­

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sima da ried u care , sop ra ttu tto perchè occorrerebbe avere tem po e mezzi cap illa ri p er diffondere il nuovo verbo politico in tu tte le province. I l p rob lem a è assai difficile, anche p er le difficoltà di d if­fusione dei g iornali i quali non possono uscire dal luogo dove sono sta ti stam pati p er m ancanza di m ezzi di traspo rto . In o ltre il problem a fondam entale a ttu a le è quello della guerra. I l paese nostro è in guerra : a n o rd si com batte e si m uore p er abba tte re il fascismo e il nazism o; qu in d i p rim o dovere degli ita lian i è quello di partec ipare alla guerra. S iam o usciti da un periodo di d isorientam ento assoluto, com pleto : m olta gente, che non ha aderito alla cosidetta repubb lica sociale fascista, è rim asta nel p rop rio in tim o d iso rien ta ta ; tu ttav ia , non sapeva a che cosa attenersi, non aveva direttive. N oi antifascisti di vecchia data , conoscevamo la nostra strada e, in un certo senso, rispetto alla m assa della popolazione, siamo stati fo rtu n a ti perchè avevamo già una strada ben nettam en te tracc ia ta ; non abbiam o avuto incertezze su ciò che dovevamo fare. La grande massa della popo la­zione, invece, è rim asta com pletam ente d isorien tata e in un prim o tem po avveniva un fenom eno na tu ra le , specie quando le tru p p e a l­leate passavano attraverso una regione e davano l ’illusione alla gente che la guerra fosse finita. La popolazione, scossa nei nervi da tan ti mesi di difficoltà e di lo tte , a llen tava questi nervi in una specie di euforia considerando la guerra come oram ai cosa lo n tana e superata . I l risu lta to fu che la partec ipazione ita liana a ll’esercito è stata asso­lu tam en te rid o tta di num ero e di en tità e di conseguenza rarissim i furono i paesi che hanno avuto la fo rtuna di essere lib e ra ti da sol­dati ita lian i. Le a ltre zone vedevano tran s ita re gli eserciti alleati — p u r sem pre eserciti stran ie ri — senza la partecipazione ita liana e, poiché si aveva l ’im pressione che questi eserciti s tran ie ri si fossero assunti l ’onere di fare la guerra anche p er noi, ne derivava un sen ti­m ento di d isin teresse alla guerra che, invece, p rop rio l ’Ita lia com ­batteva.

T u tta la p ropaganda dei p a rtiti an tifascisti, e partico larm ente di quelli com unista e libera le , è stata intesa a risvegliare il sentim ento della necessità de lla guerra di liberazione. A r ita rd a re il sorgere di questo sentim ento di cara ttere nazionale ha con tribu ito il fatto che a ll’in izio de ll’inverno m olti p a trio ti — seguendo quel disgraziato invito del gen. A lexander ad: abbandonare le form azioni partig iane p er passare le linee — si sono spostati nelle te rre libera te . A un certo m om ento ci siam o trovati a dover accogliere, senza alcuna sufficiente a ttrezzatu ra , da 500 a m ille p a trio ti al giorno che passavano le linee e entravano n e ll’I ta lia libera ta . Essi aspettavano — come m eritavano — u n ’accoglienza am ichevole p er il loro valoroso eroico com porta­m ento . Invece non trovavano l ’adeguata organizzazione per un rico ­noscim ento im m ediato dei loro m eriti e sorgeva nei lo ro anim i un

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senso d i reazione e di rivo lta e il desiderio di r ie n tra re n e ll’I ta lia occupata p e r com battere ad d irittu ra con i tedeschi e contro gli inglesi. P e r ovviare a questo inconveniente, non p reved ib ile , e do ­vuto appu n to ad un appello non da noi lancia to , è stato creato dal governo con il m inistero dell’I ta lia occupata l ’incarico di occuparsi di tu tt i i p roblem i d e ll’Ita lia del no rd . P reciserò subito d ie l ’inizio del nostro lavoro è stato r ita rd a to da u n a certa opposizione o tim ore m anifestato dagli alleati. Che cioè questo m in istero d e ll’I ta lia occu­pata volesse in te rfe rire con quelle che erano le d ire ttiv e m ilita ri alleate. E ’ stato tu ttav ia abbastanza facile, p e r il m in istro Scocci- m arro e p er m e, superare questo stato d’anim o degli a llea ti i quali ci hanno lasciato lavorare. In un p rim o tem po abbiam o anche p en ­sato — se fosse continuata l ’opposizione degli a llea ti — d i lavorare clandestinam ente come avevamo fa tto p e r tan to tem p o ... I l nostro lavoro , dunque, h a po tu to svolgersi ufficialm ente in collaborazione cogli a lleati. Questi hanno nella lo ro organizzazione una « Branca dei p a trio ti » che si occupa delle lo ro questioni. I n collaborazione con questo loro ufficio esistente presso i com andi della 5 .a e 8 .a a r­m ata , abbiam o ideato dei « cam pi di riposo » p e r i p a tr io ti che passavano le linee. Essi vi venivano accolti e tra tta ti assai bene. Potevano cam biarsi di ab ito , di scarpe, fare delle doccie, so p ra ttu tto riposare p e r 10-20 giorni, con una razione d i viveri veram ente ab ­bondante e che com prende fra l ’a ltro : 500 gram m i di p an e ; 500 gram m i di pasta, 100 gram m i di carne, 350 gr. di verdu ra , fru tta fre ­sca, caffè, mezzo litro di vino. Così dopo dieci ven ti g iorn i, questi ragazzi erano nuovam ente in perfe tta efficienza e in flo ride cond i­zioni d i salu te dopo m esi di fa tiche in m ontagna; e anche il lo ro m orale ne risentiva i benefici effetti.

Questa in iziativa fu sufficiente a rovesciare com pletam ente la situazione dello stato d ’anim o di questi ragazzi che sono to rn a ti vo­lon tariam en te al com battim ento e con grande entusiasm o. Possiam o anzi oggi afferm are che, dietro le linee alleate , il p rob lem a dei p a ­tr io ti è stato com pletam ente riso lto . R icchi di questa esperienza, è stato deciso perciò d i app licare lo stesso sistem a anche nel no rd e si stanno organizzando cam pi di riposo che saranno ap erti im m edia­tam ente via via che le regioni del nord verranno libera te . Questi cam pi sorgeranno in ogni provincia in m odo che tu tt i i p a trio ti vi possano trovare u n ’assistenza adeguata.

I l governo ha poi stab ilito u n prem io di 10 m ila lire p e r ogni fam iglia di caduto partig iano , p iù natu ra lm en te la pensione norm ale p e r i caduti dell’esercito; u n prem io di 5 m ila lire p e r ogni m u tila to partig iano , o ltre la norm ale pensione e l ’assistenza che durerà 10-20- 25 giorni, secondo i casi. Vi sarà anche un p rem io p er ogni p a rtig ia ­no , del quale non è stato determ inato ancora l ’am m ontare — si p a r­

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lava di qualche m igliaio di lire — perchè d ipenderà dalle possibilità de ll’erario e dal num ero dei pa trio ti.

10 ritengo che con questi mezzi potrem o affron tare anche nel no rd felicem ente la questione de ll’assistenza ai p a tr io ti. Q uando essi si troveranno in questi cam pi d i riposo sarà possibile esam inare la possib ilità del lo ro reim piego n e ll’esercito. I l governo spera che alm eno il 40% dei p a trio ti saranno re im p iegati n e ll’esercito. Gli a ltri saranno im piegati in lavori di p rim a necessità o sm obilita ti per r ito rn a re ai lavori agricoli nelle cam pagne dalle quali provengono.

11 prob lem a della ricostruzione ne l sud è m olto sen tito , m a è m olto difficile na tu ra lm en te com inciare a rico stru ire quando tu tte le fabb riche sono d is tru tte e m ancano com pletam ente i mezzi di t r a ­sporto . Sono in tan to state ricostru ite ferrov ie a b inario un ico ; oggi la ferrovia arriva su ll’A driatico fino a Pesaro e sul T irreno fino a Castiglioncello vicino a L ivorno; nel centro d ’Ita lia fino ad Arezzo. E ’ stata già ap p a lta ta la linea A rezzo-Firenze ed è in via d i u ltim a­zione la ferrovia fra L ivorno e F irenze. Le ferrovie, da R om a in su, vengono adopera te so ltan to a scopo m ilita re ; da R om a in giù esisto­no invece anche tren i v iaggiatori. A bbiam o dovuto a tten d ere l ’arrivo delle locom otive d a ll’A m erica e un po ’ di carbone deve a rrivare . I l traffico è perciò m olto rido tto . G li au tocarri sono pochissim i: ne sono g iunti 70 d a ll’A m erica di un complesso di 1500 che gli Stati U n iti debbono m andarci. N e occorrerebbero però da 10 a 15 m ila p e r riso lvere il p rob lem a dei tra sp o rti nel sud. In o ltre perm ane la m ancanza di pezzi di ricam bio , di gomme, ecc. Questa situazione ha po rta to il prezzo d i u n ’autom obile da tu rism o, norm ale, in grado di m arc ia re con le gomme (che sono pressoché inesistenti) a 800 m ila-un m ilione di lire . In tan to i p on ti sulle grandi strade d i eoinu- n icazione sono stati tu tt i quanti ricostru iti o appa lta ti e in via di ricostruzione.

C irca i p ian i d i ricostruzione dei villaggi e delle c ittà d istru tte , essi sono di là da venire perchè m anca com pletam ente il cem ento, m anca la calce, m ancano i m atton i ecc. Questo, in breve, il quadro della situazione ne l sud.

R apporti con gli alleati. I rap p o rti con gli a lleati noi possiam o d ire che sono co rd ia li: i rap p o rti fra governo e alleati sono regolari. N a tu ra lm en te occorre considerare questa situazione: l ’Ita lia l ’8 set­tem b re era una nazione v in ta nella m aniera p iù assoluta, che usciva da una guerra p e rd u ta , in cui aveva accettato una resa senza condi­zioni firm ando un arm istizio che è quello che è. N on posso d irv i quello che è m a posso d ire quello che l ’arm istizio non con tiene; cioè non contiene alcuna clausola che dica che l ’Ita lia cede alcuno dei suoi te rr ito r i, isole, colonie. T u tti i p roblem i di eventuale cessione

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d i te rr ito ri m etropo litan i o coloniali de ll’Ita lia non sono contem plati n e ll’arm istizio , m a verranno stud iati a fine guerra. T u tto quanto afferm a la propaganda fascista e tedesca su ll’argom ento è m enzogna. Questo fatto dà da sperare p er il fu tu ro d ’Ita lia , perchè è evidente che, attraverso difficoltà enorm i, d a ll’8 settem bre a oggi, si è quasi com pletam ente m uta ta la posizione d e ll’Ita lia ne i confronti degli a llea ti. Noi siamo oggi una nazione quasi a lleata , noi ten tiam o p e r­ciò con tu tte le nostre forze di a rrivare al tavolo della pace come una nazione alleata. I l riuscirci o m eno d ipende da a ltre vo lontà; ma abbiam o tu tti il dovere di ten d ere con tu tte le nostre forze a questo scopo: sedere cioè al tavolo della pace come una nazione non vin ta m a alleata.

P e r ciò conseguire, noi abbiam o dovuto com prim ere nel nostro cuore m olti sen tim enti che invece volevano esplodere, e abbiam o dovuto e dobbiam o accettare quella che è la sistem azione am m in i­strativa che gli alleati danno in un prim o tem po d a ll’Ita lia .

Mi spiego m eglio: non appena una nostra regione o provincia è lib e ra ta , gli a lleati costituiscono u n ’am m inistrazione m ilita re . Su questo non è possib ile, evidentem ente, alcuna discussione, perchè sono loro che fanno la guerra , sia pu re con il nostro concorso, m a il m ateriale p e r la guerra è lo ro e anche agli uom ini nostri essi hanno dato tu tto l ’equipaggiam ento . Essi hanno d iritto pertan to di p re ten ­dere che, d ietro le loro linee di com battim ento , ci sia u n ’am m in i­strazione che garantisca l ’o rd ine e non possa nuocere alle loro ope­razioni belliche. A nche noi facciam o la guerra , perchè — facendo un passo ind ie tro — vi posso com unicare che il governo nostro' p a r­tecipa con o ltre trecentom ila soldati ita lian i alle operazioni in corso con gli a lleati. Con questi uom ini sono state fo rm ate sei divisioni di tru p p a com batten te e parecchie form azioni partig iane autonom e che com battono in prim a linea con la 5 .a e l ’8 .a arm ata . Le sei divisioni sono sta te com pletam ente equipaggiate da ll’In g h ilte rra , sia p er il vestiario che p e r l ’arm am ento ; esse ricevono le stesse razion i a li­m en tari degli inglesi con una certa variazione, perchè i nostri hanno avuto la pasta asciutta date le nostre ab itud in i. In p iù abbiam o, presso la 5 .a a n n a ta , circa 4 m ila partig ian i e presso l ’8.a arm ata 1500 p a trio ti che com battono con le nostre divisioni.

P e r festeggiare e consacrare questa un ione fra l ’esercito e i p a ­trio ti è sta ta celebrata a Rom a il 18 febbraio la giornata del p a r ti­giano e del so ldato , du ran te la quale le donne ita lian e hanno offerto ai vo lontari della lib ertà d e l nord la band ie ra di com battim ento che è stata decorata della m edaglia d ’oro dal m in istro della guerra. N ella stessa occasione sono state concesse qu indici m edaglie d ’oro alla m em oria di p a trio ti e pa trio te cadute per la guerra di lib e ra ­zione. E ’ stata la p rim a cerim onia solenne svoltasi p er celebrare la

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lo tta p a rtig ian a ; a ltre cerim onie seguiranno n e ll’Ita lia del nord ap ­pena verrà lib e ra ta .

V orrei p a rla re ora con voi di quelli che sono i p roblem i specifici del P iem onte , cioè della situazione in cui il C .L .N . del P iem onte si troverà al m om ento della liberazione e dei p roblem i che avrà di fronte. V orrei esam inare insiem e a voi questi p rob lem i che sono i p iù sen titi al sud e anche dagli stessi alleati.

N on vi nasconderò che quando , al settem bre -dello scorso anno, gli a llea ti avevano con brillan tissim a m anovra supera ta la linea gotica, che era veram ente una linea po ten tem ente fortificata — e sem brava che la liberazione del nord potesse avvenire da u n m om ento a ll’a ltro , — c’è stato a un certo m om ento una la rva ta m inaccia del famoso « vento del nord », cioè un certo risen tim en to da p a rte degli alleati. N on è escluso che una delle ragioni d e ll’arresto de ll’offensiva — ol­treché d ipendere da difficoltà di ca ra tte re logistico — sia dovuta a una considerazione di ca ra tte re politico . Essi possono in fa tti aver pensato : non vogliam o andare a crearci dei guai al n o rd , se questi guai debbono succedere, nessuno ci obbliga a fare tan to p resto ; aspettiam o. O ra questa considerazione non ha p iù rag ione di essere e anzi posso d ire che gli alleati hanno in tenzione di sferrare al p iù presto l ’offensiva al sud in concom itanza con quelle su ll’O der e sul R eno, in m odo da fare l ’azione dello schiaccianoci e fin irla con la G erm ania una volta p er sem pre. N on è dunque im probab ile che il no rd Ita lia possa essere rap idam en te lib e ra to e noi ce lo auguriam o di tu tto cuore.

Con questa previsione è necessario che il C .L .N . si trovi di fron­te ai p rob lem i del passaggio tra lo stato di oppressione tedesco e lo stato di liberazione. Voglio parlarv i con tu tta la sincerità e lealtà cui sono ab itua to , perchè tu tti q uan ti siam o am ici e com battenti p er uno stesso ideale e non dobbiam o qu ind i nasconderci nu lla .

H o avuto un lungo colloquio , alla com m issione di contro llo , con due b rig ad ie ri generali rap p resen tan ti i governi a lleati. D eside­ravano sapere quali erano le m ie idee sul nord e come si potevano riso lvere le varie situazioni che si sarebbero presen tate . H o avuto anche una conversazione con il col. M arshall, delegato am ericano che sarà il com m issario reg ionale del P iem onte al m om ento della liberazione.

T eniam o presen te che la liberazione può avvenire in diverse m an iere : la liberazione della provincia di T orino po trebbe avvenire anche d ire ttam en te a opera delle tru p p e a lleate com battenti le retro- guard ie tedesche. Questo p robab ilm en te non avverrà, perchè il P ie ­m onte si trova in una situazione partico lare . C om unque il P iem onte dovrà autogovernarsi p e r un determ inato periodo d i tem po p iù o

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m eno lungo (a F irenze fu di 4-5 giorni, qui p o treb b e essere di più). In questo caso è evidente d ie unico organo che può assum ere im m e­d ia tam en te il po tere di governo provvisorio è il C .L .N . che — sono già d ’accordo con gli alleati — si trasfo rm erebbe in governo p rovvi­sorio regionale. E ’ nel vostro stesso in teresse che, in quei g iorni in cui voi m an terre te il po tere , facciate in m odo che l ’am m inistrazione della provincia e della regione funzioni perfe ttam ente . E ’ necessario perciò che tu tto sia predisposto in questo periodo clandestino della lo tta , e tittto sia previsto p er quanto possibile. N atu ra lm en te la siste­m azione am m inistrativa che voi a ttu ere te non sussisterà a ll’arrivo delle tru p p e alleate. In fa tti esse im pian tano im m edia tam ente l ’am ­m inistrazione m ilita re alleata che h a tu tt i i po te ri di u n governo e d inanzi alla quale non è possibile d iscutere. Essa em ana dei decreti che saranno affissi agli angoli delle strad e : chi non obbedisce è pas­sibile di m u lta e di p rig ione; ra ram en te si trova la paro la « fucila­zione » così spesso scritta sui m anifesti tedeschi. Ciò vi d im ostra che ci sarà im m ediatam ente un m utam ento rad ica le di sistem i. G li a lleati non fucilano: danno m u lte o prig ione. Faccio n o ta re però che essi si u rtano m olto p er una m ancanza di d iscip lina; assai p iù dei tedeschi che hanno solo la preoccupazione di infliggere la m assim a pena cap ita le , e poi non se ne preoccupano o ltre . Essi considerano m oltissim o la discip lina come cosa spontanea e non com e obbligo fatto a persone a loro estranee. E ’ una cosa alla quale occorrerà aderire spontaneam ente, vo lontariam ente, a ltrim en ti si u rtan o . E siccome sono gente stizzosa non conviene u r ta r li , specie in u n p rim o tem po , a ltrim en ti non si riesce p iù a o ttener nu lla . Invece se si tro ­vano di fronte a persone leali e serene, sono disposte a collaborare com pletam ente.

Posso dirvi la m ia esperienza per F irenze, affinchè possiate re ­golarvi in P iem onte. Noi a F irenze avevam o pred isposto l ’am m in i­strazione della provincia assegnando tu tti i posti e le cariche nei vari organism i provinciali e com unali, vice sindaci, g iun te com unali, d e ­putazione provinciale, p residente de ll’un ione in d u stria li, d e ll’u n io ­ne agricoltori, del consiglio provinciale de ll’econom ia, ecc. N ei c in ­que giorni di governo del C .L .N . i nostri uom ini avevano effettiva­m ente preso possesso del loro ufficio e funzionato . A ll’arrivo degli a lleati essi ci h an n o detto : non dubitiam o che abb ia te fa tto benissi­m o e non lo discutiam o, però ci riserviam o il d iritto di esam inare il vostro operato e conferm are o m eno le designazioni. D opo mesi di discussioni e tra tta tiv e sono venuti nella determ inazione di confer­m are p ienam ente tu tti gli uom ini designati da no i, riconoscendo che la nostra scelta era sta ta fa tta nel m igliore d e i m odi p e r risolvere i com piti a ciascuno affidati. Se noi avessimo fatto un erro re , ce lo avrebbero senz’altro corretto senza bad are a nessuno. P e rta n to la

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p rim a e m aggiore raccom andazione che m i perm etto di farv i è quella che, al d isopra di ogni considerazione di p a rtito , la scelta degli uom ini sia fa tta fra persone veram ente capaci e com peten ti a riso l­vere i p rob lem i cui si troveranno di fron te , in questo m odo p o tre te constatare a suo tem po che m olte dillìcolta saranno supera te con gli a llea ti. JNoi, com e C. L. I\l. della Toscana, volevamo o ttenere il rico ­noscim ento p e r lo m eno com e unico organo consultivo, cioè costi­tu ire no i stessi, con a ltr i elem enti da p ren d e re nelle c ittà , i organo consultivo al quale si sarebbero dovuti fo rzatam ente rivolgere gli a llea­ti. A bbiam o sp in to la cosa p iù in là : siam o sta ti a R om a e ci siamo fa tti ricevere dal p rim o gabinetto B onom i, ch iedendo che i l C.L.JN. fosse riconosciuto anche nelle funzioni d i p re fe ttu ra e sop ra ttu tto come specibco organo consultivo del nostro governo. Ma gli a lleali n o n hanno aderito alla rich iesta . Le tra tta tiv e con gii a llea ti sono proseguite e p ro p rio u ltim am ente un passo in avanti è stato com piu­to ; in fa tti è stato o ttenu to che nelle reg ioni dei n o rd , che verranno lib e ra te , siano costitu ite delle com m issioni consultive nelle quali la p a rte po litica venga svolta esclusivam ente dal C.L.iN., in teg ra to da elem enti tecn ici e dal rap p resen tan te del m in istero d e ll’I ta lia occu­p a ta , al line di p o te re im m edia tam ente costitu ire un pon te fra no rd e sud e riso lvere il p iù rap id am en te possib ile tu tte le questioni che il governo di R om a h a in sospeso con la com m issione di controllo di R om a, presso la quale è necessario esam inare i p rob lem i. Si darà così al C .L .N . un riconoscim ento effettivo delle sue funzioni p o li­tiche e nello stesso tem po esso p o trà costitu ire q u e ll’organo unico consultivo al quale i com m issari reg ionali a llea ti sono ten u ti a rico r­re re p e r tu tte le question i che si riferiscono aU’am m inistrazione delle provincie e delle regioni. Siam o g iunti a questo risu lta to con m olte difficoltà, sventagliando dinanzi agli a lleati m o lti perico li, tiran d o in ballo anche l ’inc iden te della G recia e afferm ando che gli a llea ti debbono in stau ra re la dem ocrazia n e llT ta lia del no rd senza usare le arm i o i sistem i au to rita ri. G li sforzi, r ip e to , p e r giungere a questo risu lta to concreto , sono stati notevoli, m a h o avuto final­m ente l ’autorizzazione a tra tta re con voi la questione e l ’incarico di r ip o rta re in giù, alla com m issione di contro llo , quello che sarà lo schem a del nostro accordo p e r so ttoporlo alla lo ro approvazione. P reparerem o questo accordo anche nei p artico la ri. Essendo cosa assai im p o rtan te ed essenziale, dobbiam o m ed itarla insiem e ognuno di no i po rtan d o il con tribu to della p ro p ria esperienza e delle p ro p rie idee.

Posso aggiungere che ho avuto tra tta tiv e in m erito anche con il col. P o le tti che p robab ilm en te sarà il d itta to re dell’Ita lia del nord per conto degli alleati o forse rim arrà soltanto come com m issario

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regionale della L om bard ia — la cosa non è ancora decisa — , m entre il col. M arshall sarà il com m issario reg ionale p e r il P iem onte .

P e r quanto si riferisce alla situazione successiva alla liberazione vedrem o nei suoi partico la ri quello che no i possiam o fare . Io ho po rta to il quadro dell"organizzazione allea ta n e l n o rd : organo su­prem o è la com m issione di controllo a llea ta che siede a R om a e il cui capo è il contram m iraglio S tone. Ci sono po i le com m issioni regionali p e r la L om bard ia , il P iem onte , F E m ilia e le V enezie. D i­pendono da queste gli ufficiali p rov inciali, cioè i com m issari p ro v in ­ciali p er ogni provincia, e cioè nove, con tu tte le com m issioni p ro ­vinciali. 11 governo m ilita re alleato ha po i una organizzazione m olto capillare e d irei quasi p ignola , suddivisa in 17 divisioni che sono: agricoltura, controllo del m ercato n ero , perm essi personali — non sarà consentito a llon tanarsi o ltre i 10 km . dalla p ro p ria provincia — , educazione, ingegneria, finanze, in d u stria , lavoro legale, m onum en­ti, poste, controllo sulle p ro p rie tà , p ubb lica sicurezza, salu te p u b ­blica, inform azioni, tra sp o rti, requisiz ione autoveicoli, com unicazio­n i. H anno cioè previsto tu tto i l contro llo d e ll’a ttiv ità del paese a ttra ­verso queste diciassette divisioni.

Al m inistero dell’Ita lia occupata, stiam o facendo una organiz­zazione con ufficio affari generali, che è analoga alla loro in m odo da p o te rla affiancare. E ’ evidente che abbiam o tu tto l ’in teresse d i concorrere con l ’am m inistrazione nostra dove ci sono anche lo ro , per avere u n ’organizzazione adeguata e p a rtec ip are alla soluzione di tu tti i problem i in collaborazione con loro .

Le fasi della liberazione sono tre : p rim a , am m inistrazione m i­lita re ; seconda, controllo reg ionale; te rza , com m issione di controllo — che dovrebbe ora essere supera ta in quanto questa terza fase c’è già l ’am m inistrazione ita liana . Secondo gli u ltim i accordi dovrebbe essere superata alm eno in p a rte , poiché i l controllo a lleato non verrà m ai m eno.

N ella prim a fase, che p iù vi in teressa im m ediatam ente, si avrà una specie di conflitto di tendenze e d i p o te ri fra com m issari p ro v in ­ciali e quelli che saranno invece i com andanti m ilita r i, perchè il com m issario provinciale, che deve am m inistrare la provincia in m odo da po terla poi restitu ire nelle m igliori condizioni a ll’am m inistrazio- ne ita lian a , ha tu tta la tendenza ad app licare al p iù presto possibile quelle che sono le leggi dello stato ita liano , m en tre il com andante m ilita re — che si preoccupa unicam ente della sua sicurezza nei riguard i delle operazioni m ilita ri che deve svolgere — ten d e a m an ­tenere il sistem a più rig ido possibile p er assicurare la sicurezza che gli è necessaria alle spalle.

Gli a lleati, appena g iunti, applicano la legge com unale e prò-

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vinciale del 1915, qu ind i la legge fascista del 1934 è com pletam ente abrogata . In fa tti i l P re fe tto non è, com e dovrebbe, il tra tto di unione fra il governo ita liano e la provincia, m a un funzionario del governo m ilita re alleato (fino a quando dura la loro am m inistrazione, tan to che non può com unicare nem m eno con Rom a) al quale im partiscono le disposizioni. I decreti p refe ttiz i in fa tti debbono , p er essere valid i, avere la controfirm a del com m issario provinciale.

Passo a fare una ipo tesi: noi ci possiam o rifiu tare di accettare questa collaborazione con gli a llea ti (m i osserverete che gli alleati fanno unicam ente la guerra p er l'in d ip en d en za e la lib e rtà del paese, lib e rtà e ind ipendenza che non po trebbero essere acquisite senza il concorso delle forze alleate stesse; qu ind i un assurdo l ’ipotesi fa tta , ma am m ettiam ola). Si è fa tta strada in fa tti, ascoltando rad io L ondra, l ’idea che dopo la liberaz ione si avrà il benessere e il periodo delle vacche grasse con tu tta la lib ertà possib ile e con la fine de ll’epoca dei sacrifici. Invece, sia perchè siam o un paese vinto sia perchè abbiam o in casa nostra un esercito che com batte sia perchè tu tti i nostri mezzi di p roduzione e di lavoro sono d is tru tti, l ’epoca delle vacche m agre non è finita m a dovrem o invece fa tica re parecchio per riuscire a superare com pletam ente il periodo critico e avviarci verso un periodo di certa quale n o rm alità . Questa delusione, p ro ­vata anche da tu tt i n o i, può p o rta re anche a u n senso d i r isen ti­m ento verso gli a llea ti e indurc i a p ro sp e tta re l ’ipotesi di non collabo­ra re con lo ro e di fare d e ll’ostruzionism o. Specialm ente ne i cen tri in d u ­s tr ia li, le m asse opera ie po trebbero essere in d o tte a scioperare, a fare delle d im ostrazioni ostili, ecc. lo desidero com pletam ente d is il­luderv i su questo te rren o , non so ltan to p er le considerazioni p o liti­che che po te te p ro sp e tta re voi stessi, e che avrebbero come conse­guenza un rivolgim ento assai dannoso p er il nostro paese, m a anche perchè essi hanno le arm i in m ano.

Ad esem pio cito questo fa tto ; a R om a è avvenuta una m anife stazione che è andata o ltre le in tenzion i dei p a r titi p rom oto ri — anche perchè in tu tte le m anifestazioni d i massa c ’è sem pre qualche elem ento to rb ido o della qu in ta colonna fascista che provoca d isor­d in i e fa degenerare le m anifestazioni stesse — in conseguenza della fuga di R o a tta . A F irenze si voleva fare una m anifestazione analoga: cioè un pubblico comizio e uno sciopero di p ro testa . La confedera­zione generale del lavoro insiem e con i p a rtiti e il C .L .N . si è recata dal com andante in capo della piazza di F irenze esponendo l ’in te n ­zione di in d ire p er le 17 questa m anifestazione. F u loro risposto che non avevano nu lla in contrario : è un d iritto dei lavo­ra to ri e noi non possiamo d ire di no. A lla sorpresa p er questa acquiescenza, fu r ip e tu ta l’intenzione della d im ostrazione e rin n o ­vata la richiesta se c ’era o m eno opposizione da parte alleata . La

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risposta iu di assoluta concessione; m a, p rim a che i rap p resen tan ti ita lian i si allontanassero , fu aggiunto: — D im enticavam o di d irv i che d a dom ani il coprifuoco è alle ore 17 e che p e r rag ion i di ca ra ttere superio re , p er tre giorni, non sarà possib ile d is tr ib u ire il p an e alla popolazione civile. N atu ra lm en te questi a rgom enti iu rono valid is­sim i a far desistere da ogni in tenzione d i dim ostrazione.

Questo p er la rv i com prendere che, fino a quando c ’è il com ando m ilita re , abbiam o a che fare con una m en ta lità che non si in teressa0 n o u si in tende di questioni po litich e , m a tu te la la p ro p ria sicu­rezza e i p ro p ri in teressi.

Un a ltro esem pio: a F irenze T oglia tti fece un discorso di sor­p resa ; arrivò senza perm esso e, dopo aver avuto la concessione di p a rla re in un pubblico locale a duecento persone, n e adunò invece trem ila . Da a llo ra non fu p iù possib ile tenere discorsi po litic i, es­sendo sta ti p ro ib iti tra ttan d o si di zona d i guerra . S. E . L upin i a C ortona tenne p u re un discorso, m a corse i l rischio gravissim o di essere messo in galera: ep p u re era il m in istro della g iustizia. Con i m ilita ri non si può discu tere: essi hanno rag ion i superio ri di sicu­rezza che debbono tu te la re , tan to p iù che ne l sud vi sono m olti fascisti o inv ia ti dal n o rd che haim o l ’incarico d i creare d isordini d ietro le linee alleate. Le au to rità m ilita ri a lleate a llo ra fucilano senza com plim enti tu tti quelli che riescono a ca ttu ra re , e ce n e sono m olti. Perciò non desiderano in terferenze , n e lle zone m ilita r i, con m anifestazioni po litiche. La situazione sarà p iù grave al n o rd dove si è raccolta e concentrata tu tta la feccia d e ll’in te ra N azione. Perciò vi troverete di fron te a una q u in ta colonna m olto notevole e gli a llea ti, p e r tu te la re la sicurezza p ro p ria , non hanno rig u ard i e sta ­biliscono disposizioni assai rigorose.

In o ltre , come ho detto , tu tti q u an ti abbiam o lo tta to e lo ttiam o, anche attraverso m ortificazioni certe vo lte dolorose, p u r di rico n ­du rre questo nostro paese in un consesso di nazioni lib ere e in u n ’atm osfera di dem ocrazia che dovrà essere ricostru ita nel nostro seno. Noi non siamo ancora dem ocratici; è u n riconoscim ento che facciam o della nostra insufficienza. E v identem ente, dopo venti anni di fascism o, è difficile ricostru ire im m ediatam ente una dem ocrazia, tan to p iù che poche sono le persone che n e hanno la cognizione; tu tta la massa deve esser rieduca ta , e p e r fare ciò occorre m olto tem po. D ata la situazione veram ente disastrosa d e ll’Ita lia è poi neces­sario assolutam ente che si giunga ad un periodo di tra n q u illità e di serenità che consenta d i ricostru ire qualcosa di concreto.

Sarebbe augurabile che quel magnifico sp irito , che anim a tu tti1 p a rtiti che com pongono il C .L ..N du ran te la lo tta c landestina, che ci affratella e ci fa com pagni u n iti da affetto e am ore fra te rn i, con­

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tinuasse a sussistere anche dopo la liberaz ione e che tu tte le piccole questioni che si riferiscono alla conquista di d e te rm ina ti posti e posizioni siano esam inate con pe rfe tta com prensione e lealtà senza creare in te rn i dissensi. A nche dopo la liberaz ione affluiranno iscritti ai p a rtiti, m a la massa della popolazione non vorrà avere u n a tes­sera d i p a r tito : essa in fa tti esce da venti ann i di d isorientam ento politico e deve ancora foggiarsi u n ’anim a e u n a sensib ilità po litica . Perciò anche le conquiste d e i posti h a n n o u n valore re la tivo . I l m a­gnifico sentim ento di so lidarie tà che ha finora aiu ta to ad affron tare tu tti i p roblem i della lo tta c landestina deve con tinuare anche dopo la liberazione p e r la soluzione d i tu tt i i gravi p rob lem i che vi si p resen teranno . E così dovrà avvenire anche p e r i p rob lem i p iù vasti della ricostruzione che in u n paese com pletam ente rov inato e t r a ­sform ato come il nostro sono ta li da fa r veram ente trem are le vene e i polsi.

E sponetem i o ra le vostre osservazioni; io risponderò ad esse e alle dom ande ed eccezioni. Così po trem o com inciare a determ inare quelli che saranno i no stri accordi p e r stab ilire la fase di passaggio fra la liberazione e il m om ento di arrivo delle form azioni alleate.

P ro p o rre i di concretare la nostra discussione in diversi p u n ti: p rim a di tu tto la condo tta della guerra al m om ento della liberaz ione; po i l ’organizzazione civile e am m in istra tiva ; q u in d i l ’organizzazione ed i l funzionam ento della giustizia nel periodo in cu i p resu m ib il­m ente il C .L .N . avrà gli effettivi p o te ri di governo da eserc itare; p er u ltim o il passaggio dei po teri dal C .L .N . a ll’am m inistrazione m ilita re e la costituzione di questo organo consultivo nostro che deve co llaborare con gli a llea ti p e r avviare e riso lvere tu tti i p rob lem i della vita p rovinciale e regionale. Infine l ’am m inistrazione e i p ro ­blem i della ricostruzione.

PS. D esidererei che esponeste, sia p u re som m ariam ente, quella che dovrebbe essere la com m issione consultiva secondo i l pensiero alleato.

M . H o pensato d i m an d are a T orino o M ilano un funzionario espertissim o, non un b u ro c ra te , del m in istero de ll’I ta lia occupata che possa già essere in contatto e fa re da in te rm ed iario fra la com ­m issione a lleata d i contro llo a R om a e gli organi locali regionali. La com m issione consultiva dovrebbe! essere com posta dei cinque m em bri dei p a r titi , e in o ltre di persone da voi scelte p a rtico la r­m ente com peten ti nei vari ram i e a ttiv ità de ll’ag rico ltu ra , ind u stria , com m ercio, finanza, tra sp o rti, lavoro , e im o p e r i l cu lto . P e r la giustizia, l ’educazione, le com unicazioni, credo che potrem m o n o ­m inare , d ’accordo, degli elem enti locali che siano al tem po stesso

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anche rap p resen tan ti dei tre m in isteri della giustizia, d e ll’educazione e delle com unicazioni; o ltre a uno del m in istero d e ll’Ita lia occupata. In to ta le questa com m issione consultiva sarebbe com posta d i 17 persone. E ’ u n organo m olto vasto che può suddividersi in so tto­com m issioni e lavorare d ’accordo con quelle che sono le divisioni del com ando alleato m ilita re . Così si costitu irebbe tra gli organi locali e quelli a llea ti una cooperazione im m ediata e continua.

A F irenze abbiam o fatto tu tto quanto era possib ile, m a ci sia­m o po i trasfo rm ati in un organo di consultazione tecnica e qu ind i avulso e tag lia to fuori d a ll’a ttiv ità ; o ra invece la com m issione si sta trasfo rm ando in un organico com itato tecnico che sarà u tile alla c ittad inanza p er la sua azione fiancheggiatrice della com m issione alleata.

Q ui sarebbe il caso di p revederne subito la costituzione, in m odo che il C .L .N . non rim anesse solo una rappresen tanza politica .

PS. R itengo che sarà bene far p resen te q u a l’è lo stato a ttua le del com itato nostro , come funziona e quali sono i suoi p rogetti. Ciò per sapere se da questo nostro progetto e funzionam ento si può giungere a soluzioni di in tegrazione dei p rogram m i svolti a R om a o se si debba am pliare.

P rem etto che il nostro funzionam ento è dem ocratico , perchè abbiam o ritenu to che attraverso i cinque p a r ti t i , effettivam ente de­m ocratici, si potesse esp rim ere la rapp resen tanza della popolazione p iem ontese e della sua dem ocrazia. A i cinque rap p resen tan ti di p a rtito si sono aggiunti elem enti che trovano la lo ro rag ione di essere n e ll’econom ia del P iem onte. A bbiam o proposto da tem po e applicato , p er i C .L .N . p eriferic i, com unali, di base, d i fabbrica, di azienda, che l ’espressione di m aggiore dem ocrazia venisse fa tta a t­traverso gli organism i di m assa che noi abbiam o ind iv iduato p e r il m om ento nei seguenti: com ita ti d i agitazione o sindacati, ra p p re ­sen tan ti dei lavora to ri, i quali hanno una im portanza p rem inen te , avendo sostenuto la lo tta p er la liberazione non soltanto con larga partecipazione nelle file p artig iane m a anche con l ’attiv ità ostruzio­n istica ai tedeschi e ai fascisti m edian te scioperi, agitazioni, ecc. che hanno r id o tto notevolm ente la produzione po rtan d o perciò un con tribu to ind ire tto m a notevolissim o alla lo tta per la liberazione. G li stessi alleati ne hanno avuto beneficio, data la d im inu ita p ro d u ­zione de ll’in d ustria p iem ontese: di questi risu lta ti abbiam o dati e num eri indici che portano al 10 e al m assim o 20% la produzione norm ale. R iteniam o anzi che i fascisti e i tedeschi facciano poco assegnam ento sulla produzione piem ontese p er la continuazione della guerra. U nica cosa conveniente per lo ro è tenere in efficienza quelle industrie perchè i lavoratori vi sono legati, a ltrim en ti po trebbero

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avere queste masse di opera i nelle piazze a svolgere a ttiv ità ben p iù pericolosa p er lo ro . A bbiam o in o ltre un a ltro organism o di m assa: il G ruppo di difesa della donna, che h a una notevole im p o r­tanza specie in P iem onte , perchè la lo tta qu i è svolta anche a ttra ­verso la donna. Essa p o rta un g rande con tribu to non soltanto per l ’opera di conforto presso i m a riti e i figli coi quali divide le pene e i sacrifici, m a p er l ’opera di assistenza a favore dei p a rtig ian i e d e lle v ittim e politiche e de i p rig io n ie ri p o litic i. N on sarebbe forse possibile m an tenere sul p iede di guerra , in una lo tta com e l ’a ttua le , 40 m ila partig ian i in P iem on te se non ci fosse questa assistenza svolta ne l m odo p iù am pio da questo G ruppo di difesa della donna.

A bbiam o ino ltre considerato come organizzazione di m assa la gioventù e costitu ito il F ronte della g ioventù . N on l ’abbiam o con­fusa con le categorie di lavo ra to ri in genere, appun to perchè questa gioventù è sorta col fascism o dal q uale è sta ta educata e bisogna che sia educata e seguita con a ltr i p rin c ip i e m etodi. N on potevam o u n ir li a coloro che , in età p iù avanzata, conoscono già i p rob lem i d e l passato e in tuiscono quelli de ll’avvenire.

I l fron te della gioventù costitu ito , con la partec ipazione di tu tti i p a r titi , si suddivide in gioventù studentesca, gioventù del lavora­to re , degli opera i, ecc. E tu tti hanno con tribu ito n e lle loro possibi­lità alla lo tta , con agitazioni partico la ri : un comizio presso la tom ba di un caduto al c im itero , p ropaganda spicciola com piu ta in d e te r­m inate circostanze, ecc. che solo i giovani possono e sanno fare. A nche nei cinem atografi, d u ran te la p roiezione, giovani si sono r i ­volti ai p resen ti inc itando li a sollevarsi contro i fascisti. T u tta questa attiv ità in te rrom pe la norm ale v ita che il fascismo vo rrebbe co n ti­nu are in questo m om ento.

A ltra organizzazione di massa è il fro n te degli in te lle ttua li, dove sono tu tt i i lau rea ti, im piegati con speciali cognizioni, ingegneri, chim ici, tecn ici: gente che con scritti e p ropaganda effettiva spicciola ha con tribu ito e contribuisce alla lo tta a ttu a le e dom ani p o trà p a r­tecipare alle com m issioni d i studio e di lavoro per i p roblem i nei quali sono com petenti.

Noi così facciam o della dem ocrazia. N on ci siam o rivo lti a in d u stria li e com m ercianti perchè li vediam o già sufficientemente espressi in questi organism i di massa. N on abbiam o am pliato il no ­stro com itato ai rap p resen tan ti di banca, perchè abbiam o i C .L .N . b ancari, come quelli tecnici di a ltro cam po che si occupano delle loro partico la ri questioni e riferiscono al nostro com itato economico che tiene conto ed esam ina tu tti i p rob lem i econom ici d e ll’oggi e del dom ani.

La com m issione econom ica è com posta di rap p resen tan ti di ogni

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p artito e di rap p resen tan ti tecnici com prendenti anche quelli dei tra sp o rti e del lavoro . Unico rap p resen tan te al quale non abbiam o effettivam ente pensato è quello del culto . H o avuto occasione, in un colloquio privato con u n p re la to assai vicino a ll’Arcivescovo, di ac­cennare a ll’eventuale partecipazione d e l culto neH’organism o con­sultivo del dom ani. Mi sono state fa tte m olte riserve, anche in con­siderazione del pensiero del C ardinale in p roposito . La C uria ha una funzione, secondo lo ro , esclusivam ente sp iritu a le e qu in d i non può adden trarsi in argom enti d i a ltro genere. I l suo in terven to , m i h a osservato, in questo m om ento p o trebbe costitu ire una com pro­m issione che non sarebbe invece p er un dom ani. S arà in te rp e lla to il C ard inale d ire ttam en te , m a ritengo difficile u n ’adesione perchè la C uria p iem ontese è stata sem pre m olto estranea, anche se u ltim a­m ente h a dato m anifestazioni notevoli di adesione nella form a sp ir i­tua le del sacerdote che in terv iene alle funzioni religiose senza p a r t i­colare significato politico.

P e r la giustizia il com itato si è in tra tten u to e recentem ente ha quasi varato un progetto che sarà o pportuno venga conosciuto a R o­m a, affinchè, se risponde ai c rite ri di giustizia serena equa m a en er­gica e forte che vogliam o is titu ire , possa eventualm ente essere u t i­lizzato e adotta to .

P e r l ’educazione riten iam o che i rap p resen tan ti di questa b ranca sono già inclusi nel fro n te degli in te lle ttu a li. A bbiam o tu ttav ia fo r­m ato un com itato della scuola che finizione o ttim am ente con so tto ­com itati i quali esam inano i p rob lem i della scuola superio re , m edia ed elem entare. E ’ prevista anche la nom ina di u n sovrin tendente re ­gionale ai problem i della scuola.

Q uanto al problem a delle com unicazioni la nostra com m issione econom ica ha una sezione che tra tta il p rob lem a dei tra sp o rti in genere: ferrov iari, stradali, ecc.

A rich iesta del P d A ., M. precisa che i p o te ri di governo sono devoluti al C .L .N .A .I. — in accordo con il m in istero d e ll’Ita lia oc­cupata , col governo ita liano , gli a llea ti e il com ando suprem o alleato — fino al m om ento della liberaz ione; poi suben tra il com ando m i­lita re alleato . C onferm a che al m om ento della liberazione non può con tinuare il po tere del C .L .N .A .I.; suben tra il com ando m ilita re alleato non essendo com patib ile l ’esistenza contem poranea di due po teri. E ’ in tervenuto un accordo appun to in base al quale il C .L .N . A .I. si im pegna a rim ette re il po tere , al m om ento della liberazione, al com ando m ilita re alleato. Le precisazioni fa tte al C .L .N . regionale piem ontese saranno successivam ente — solo p er ragioni di itin e ­rario — fatte al C .L .N .A .I. che a sua volta ne in form erà il C .L .N . piem ontese.

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I] P dA . desidera sia so tto lineata la p regiudiziale che non si può funzionare senza un accordo con il G .L .N .A .I.

M . inform a che l ’accordo sarà approvato dal C .L .N .A .I. tan to più che esso sarà analogo p er tu tte le regioni perchè l ’organizzazione degli alleati è uguale p e r tu tte le zone d ’Ita lia ; occorrerà am alga­m are poi il lavoro nostro con il lo ro nella m an iera p iù proficua e p iù u tile p er noi.

PC. D esidera d istog liere ogni preoccupazione espressa dal go­verno ita liano circa l ’atteggiam ento del P iem on te nella soluzione della crisi ita liana specie p er il dom ani e anche nel trapasso di p o ­te ri. A fferm a che lo sp irito di so lidarie tà fattiva e di un ione col governo ita liano — di cui com prende le enorm i difficoltà — finora d im ostrata dal C .L .N . del P iem onte nella sua a ttiv ità sarà m antenuto in ta tto e accresciuto se possibile ne l fu tu ro . Le p iù am pie assicura­zioni in m erito si possono dare al governo ita liano .

Circa la questione della condotta della guerra , o ltre le notizie che sono state fo rn ite dal generale, in form a che l ’azione m ilita re delle form azioni partig ian e sarà affiancata dalla lo tta insurrezionale a ttraverso lo sciopero generale con la m obilitazione di tu tti gli s tra ti sociali e di tu tti i p a r titi che da tem po si occupano de ll’azione stessa. Nel m om ento cu lm inante tu tti i p a rtiti e tu tte le correnti che vi si uniscono p artec iperanno alla insurrezione nazionale cui p renderanno p arte le form azioni m ilita ri di T o rino , le SA P con o ltre diecim ila uom ini — esse d ifenderanno le fabbriche , le industrie , i pubblic i servizi e tu tto quanto i guastatori tedeschi cercheranno di d istrug­gere — e le masse operaie che ascendono a o ltre duecentom ila uom i­n i e che saranno in q u ad ra ti dalle form azioni m ilita ri. O ltre a ciò le form azioni partig ian e caleranno sulla c ittà contro i tedeschi e i fa­scisti in m odo da p o te r orgogliosam ente afferm are che il P iem onte è stato libera to dalle p ro p rie forze. Così avrem o con tribu ito v era ­m ente e notevolm ente a ll’azione alleata di liberaz ione della nazione. P o trem o in questo m odo far valere la nostra azione in vista del r i ­scatto del passato fascista da p a rte d e ll’Ita lia nella sua azione dem o­cratica. Posso assicurare che tu tta questa azione è stata già p reo rd i­nata e po trem o giungere a ll’au to liberazione senza a ttendere l ’arrivo degli a lleati.

P e r l ’am m inistrazione civile il lavoro svolto è stato fertile ; ab ­b iam o una com m issione econom ica con sottocom m issioni di tecnici partico larm ente com petenti nei vari argom enti, che studiano la solu­zione dei diversi problem i come l ’ag rico ltu ra , l ’industria , il com ­m ercio , la banca, i tra sp o rti, il lavoro, la giustizia, le com unicazioni, l ’educazione, ecc. Queste a ttiv ità si articolano anche alla periferia attraverso i circa 250 C-L.N. esistenti nei cen tri della provincia. Essi

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si occupano in loco del censim ento delle giacenze d i vettovaglie, g ra­naglie, ecc. prevedono p ian i concreti d i sem ina p er affron tare le esigenze a lim en tari fu tu re , ecc.

E ’ p er noi ragione di soddisfazione constatare com e la nostra a ttiv ità abbia coinciso con le d irettive del governo.

La nostra com m issione tra sp o rti ad esem pio h a il censim ento di tu tt i i veicoli esistenti con l ’indicazione del luogo di accantona­m ento degli stessi in c ittà e fu o ri, dei depositi di ca rb u ran te , dei m a­gazzini di pneum atic i, ecc. Q uesta p a r te essenziale dei tra sp o rti qu ind i al m om ento del trapasso consentirà di avere una certa ga­ranzia di com unicazioni.

In m erito alla com m issione di giustizia h a già p arla to il PS. Noi ci preoccupiam o, con la collaborazione di m ag istra ti, di g iun­gere a una giustizia serena e fo rte , m a so p ra ttu tto rap id a al fine di evitare le esecuzioni som m arie che sarebbero la logica conseguenza di una situazione non com pletam ente dom inata dalla nostra orga­nizzazione. A ggiungerò che esiste anche un centro P . m olto attivo fin d ’ora , che p rocura le liste delle spie fasciste, dà no tiz ia di ra ­stre llam enti, delle disposizioni in te rn e della Q tiestura, de ll’attiv ità della po liz ia . Si tra tta di un centro m olto attivo com posto di p o li­z io tti che agiranno al m om ento opportuno anche p er l ’arresto delle persone già selezionate da noi.

In o ltre è in funzione già da tem po una com m issione di ep u ra ­zione che elim ina dalla vita sociale ita lian a tu tt i i fascisti che cadono sotto le sanzioni previste dalla legge luogotenenziale, e di tu tti i col­laborazionisti che hanno dato la lo ro a ttiv ità in questo periodo delicato.

Circa il passaggio dei po teri è evidente che ciò avverrà confor­m em ente alle disposizioni de term inate dagli alleati e che non si possono discutere. N on sarà però possibile affron tare i p rob lem i del m om ento , prescindendo dai C .L .N . che hanno com petenza in m a­te ria e che costituiscono l ’organizzazione cen trale e periferica a ttra ­verso la quale l ’opera del governo, con o senza inglesi, non sarà pos­sibile. I C .L .N . locali sono i vasi com unicanti attraverso i quali sol­tan to è possibile fa r funzionare tu tto l ’organism o am m inistrativo . Si tra tta di una situazione della quale il nostro governo e anche il com ando m ilita re alleato dovrà tenere conto.

Circa la costituzione d e ll’organo consultivo concordo con il PS. Desidero far p resente la situazione piem ontese che è diversa dalle a ltre , in quanto la lo tta si è p ro tra tta a lungo e sono m a tu ra ti stati d i fatto speciali: solo il mese scorso, in T orino c ittà , abbiam o avuto 50 fucila ti; questo mese ne avrem o di p iù . M igliaia sono stati i caduti e diecine di m igliaia i m orti fra i p a rtig ian i; m oltissim i i

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nostri com pagni in carcere. T u tto ciò h a provocato uno stato di esa­sperazione che preoccupa p er il m anten im ento d e ll’ord ine al m o­m ento del trapasso di p o te ri. N ostra preoccupazione m aggiore è quella di evitare a tti di violenza provocati d a l l’odio accum ulato in tan ti mesi di sofferenze e di ingiustizie.

A proposito de ll’organo consultivo avevamo già im m aginato la trasform azione del C .L .N . in questa nuova veste non p iù d elibera­tiva. La sua costituzione è stata ch iaram ente spiegata dal PS. N a tu ­ralm en te n e lla nostra zona l ’organism o di massa è di im portanza capitale', perchè costituisce la forza m aggiore, date le g randi in d u ­strie e qu in d i il num ero considerevole di opera i che lavorano. Que­ste m asse, tu tte antifasciste anche se non iscritte regolarm ente a p a r­tit i , si sono convogliate in questi organism i di massa che sono ora­po tenziati. N el solo organism o del G ruppo, di difesa della donna abbiam o circa novem ila iscritte che svolgono d iu tu rna e rischiosa opera di assistenza alle v ittim e della polizia. R iten iam o necessario pertan to che anche esse vengano rapp resen ta te n e ll’organo consul­tivo , in riconoscim ento de ll’opera p restata . A ltre ttan to può dirsi p er il fron te della gioventù: m olti giovani sono già caduti e a ltri cadono ancora; a M ilano abbiam o perso il giovane p iù in vista del nostro p a rtito , e ciò costituisce una grave p erd ita per noi.

T u tte queste co rren ti di m assa non possono essere estranee a questo organo consultivo e hanno d iritto di en tra re al governo della cosa pubb lica . Così p u re si può d ire p er il fronte degli in te lle ttua li.

E ’ necessario che l ’organism o proposto abbia rapp resen tan ti di queste tre categorie p iù quello del com itato di agitazione, ideatore dello sciopero di m arzo che ha avuto risonanza m ondiale , tan to che i fascisti tem ono questi cosiddetti « scioperi del m arzo ».

E ’ auspicabile infine che anche il culto dia un rap p resen tan te : la curia deve po rta re la sua esperienza nel nostro consesso.

Al d isopra di questa costituzione, ogni a ltra proposta che te n ­tasse di im m ettere m ovim enti non partec ip an ti alla lo tta di lib e ra ­zione, non po trebbe che p o rta re d isordine e diffidenza e l ’opera del governo ne sarebbe profondam ente ostacolata. La giunta consultiva deve essere costitu ita da coloro che hanno partec ipato alla lo tta e hanno il p o te re p er m an tenere l ’ord ine pubb lico : la popolazione crede soltanto in questo organism o. I l nostro C .L .N . ha costituito il C .L .N . c ittad ino p e r T orino composto dei c inque p a rtiti e dei ra p ­p resen tan ti degli organism i di m assa: questo nuovo organo ha in ­contrato l ’approvazione di tu tti i ceti c ittad in i e ha con tribu ito alla diffusione nelle masse operaie del convincim ento che non saranno esclusi dalla cosa pubblica togliendo ogni diffidenza in proposito . Questo C .L .N . ha il com pito di creare la g iunta com unale che è

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ora in stato em brionale . Siamo lie ti d i p o te r afferm are che con l ’o r­ganizzazione p reo rd in a ta possiam o garan tire la funzionalità dei ser­vizi, p e r quan to sarà com patib ile con la situazione che si verrà a creare, in tu tt i i cam pi dell’a ttiv ità : tra sp o rti, ig iene (i m edici h a n ­no , attraverso il loro C .L .N ., costituito posti di soccorso con m edic i­n a li, in fe rm ieri, bende, ecc.), econom ia, scuola, ecc. ; perfino i la t­ta n ti e i vecchi saranno assistiti con gli a lim en ti necessari che sono già im m agazzinati.

La nostra giunta consultiva così costitu ita sarebbe in grado di fa r funzionare tu tt i questi organism i. G li a llea ti saranno accolti con la cortesia m aggiore e dovranno trovare qu i una situazione ta le da dover convenire che tu tto procede m agnificam ente.

Q uanto il m in istro Scoccim arro scrive è stato già fa tto da sei sette m esi. Le nostre organizzazioni c ittad ine di agitazione, le Sap e le form azioni p artig iane non possono essere esautorate senza che si addivenga a una crisi. O ccorre che si addivenga alla creazione di un organism o che provveda a ll’ord in e pubblico e al benessere p u b ­blico. Se in te rverrà il funzionarism o andrem o incontro a u n a situa­zione difficile e che non si sa dove p o trà condurci.

P L. Sui vari p u n ti della condotta della guerra non ho n ien te da aggiungere a quanto hanno già detto il PC . e PS. R ich iam o l ’a tten ­zione del rap p resen tan te del Governo su quella necessità, espressa p rim a , che i provvedim enti del com ando alleato nei confronti dei partig ian i, siano isp ira ti alla com prensione d ire i quasi ind ispensa­b ile dello stato psicologico in cui si troveranno i nostri com batten ti del P iem onte i quali hanno espletato un com pito unanim em ente r i ­conosciuto eroico, com pito prom osso e inc ita to dal C .L .N . e a cui hanno concorso gli inglesi, spronandoli alla lo tta . Le in d en n ità dei com ando inglese non possiam o d iscu terle ; tengano essi conto, nei lim iti del possibile, nel loro stesso in teresse, di non de te rm inare uno stato d ’anim o di profondo tu rb am en to in questi nostri anim osi gio­vani che da diciotto mesi conducono una v ita d i rischio e che al m om ento della liberazione desiderano partec ip are alla soddisfazione di vedere l ’opera com piu ta a cui hanno concorso a ttivam ente e deci­sivam ente. O ccorrerà a ttu are i provvedim enti nei rig u ard i dei p a r t i­giani nel m odo p iù decoroso e soddisfacente possib ile e non in m a­n iera u m ilian te p er le form azioni stesse. Possib ilm ente fare subito u n proclam a in cui si annunci che attraverso questi cam pi di riposo — che hanno dato buona prova n e ll’I ta lia lib e ra ta — essi u su fru i­ranno d i un periodo transito rio di riposo anche in vista di un r ia s­sorbim ento n e ll’esercito regolare o in a ltra a ttiv ità che le au to rità alleate vorranno p ro p o rre e che gli stessi partig ian i po tran n o sceglie­re . E’ essenziale che non si de term ini una situazione penosa e in ­

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cresciosa, p er noi e gli stessi a llea ti, di disagio e di im barazzo p r o ­p rio al m om ento della liberaz ione; m a si a ttribu isca ai com ponenti il corpo volontario della lib e rtà quella posizione che essi hanno m eri­ta to e conquistato con la p ro p ria a ttiv ità .

In m erito alla questione d e iram m in is traz io n e e della nostra t r a ­sform azione, ritengo di condividere le idee esposte dal PS. e dal PC. e cioè che il C .L .N . debba essere non solo riconosciuto ma potenziato e u tilizza to ; ciò che è n e ll’interesse stesso degli a lleati, considerando che essi, nuovi e stran ie ri come sono, difficilmente po tranno en trare in tu tt i i cam pi del nostro sistem a di am m inistrazione econom ico e provvedere ai funzionari necessari al buon andam ento d e ira m m in i­strazione stessa. Essi non sono a conoscenza della situazione d e te rm i­natasi d u ran te la lo tta e il voler agire di in iziativa, nella scelta degli o rgani, può determ inare una reazione che si m anifesta p raticam ente con l ’indifferenza, l ’apatia o l ’ostruzionism o. D ebbono rendersi conto di questo stato d’anim o e com prendere che è conveniente po tenziare il C .L .N . il quale , p e r m olte rag ioni anche psicologiche, può meglio esercitare una certa au to rità anche m orale su tu tta l ’organizzazione d ipenden te . A bbiam o in fa tti creato tu tti gli organism i periferic i che o ra funzionano p er la lo tta c landestina e dom ani possono essere u ti­lizzati p e r la ricostruzione e, in un prim o tem po, p er fronteggiare il periodo im m ediato di em ergenza. A nche p er quanto concerne il fu n ­zionam ento d e ll’in d u stria e della produzione, p e r ind irizzarla in un senso p iu ttosto che in un a ltro , si ritien e che anche il funzionario in ­glese preposto a lla carica può giovarsi con profitto della cordiale col­laborazione del C .L .N ’. in terno da noi già costituito .

C irca l ’organo consultivo concordo con quanto detto dal PC . e dal PS. p e r il riconoscim ento degli organism i di massa con i quali noi in tendiam o le masse che hanno dato d ire tto con tribu to alla lo tta di resistenza p er la liberazione. Esistono già questi t r e grandi organi­smi di m assa: donne, giovani e in te lle ttu a li, m a desidererei che non fosse un num ero chiuso. Possiam o anzi aggiungere a ltre categorie e a ltre classi e p er esem pio quella dei contad in i i quali dovranno certo d a re p iù di quanto non abbiano fatto finora. P ropongo pertan to l ’inclusione di questo nuovo organism o di massa di contad in i e la sua partec ipazione a ll’organo consultivo.

P e r quanto concerne il problem a della giustizia, il PC . e il PS. hanno ch iarito assai bene il nostro pun to di vista e la nostra delusione p e r l ’am m inistrazione della giustizia n e ll’I ta lia lib e ra ta . Le ragioni di questa lentezza e fiacchezza ci sono state ch ia rite e possiam o giusti­ficarle, m a da no i una ta l situazione non po treb b e essere to llera ta p e r un complesso di circostanze derivanti sop ra ttu tto dal p ro lunga­m ento della lo tta e d a ll’asprezza con la quale essa è condótta. La

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giustizia è necessario funzioni con tu tta serietà ed equ ità m a in m a­n iera efficace ed inflessibile, perchè nel popolo non si determ in i la sensazione de ll’incapacità, a ltrim en ti non potrem m o frenare lo sfogo spontaneo della popolazione nelle sue vendette e ne lla sua giustizia popo lare . I l C .L .N . lavora da parecchi mesi p er assicurare una g iu­stizia equa e rap id a da a ttuarsi im m ediatam ente, onde evitare gli a tti di esecuzione somm aria che po tranno verificarsi in tu tto il P ie ­m onte. A nche in provincia funzioneranno i tr ib u n a li m ilita ri del corpo volontario della lib ertà . E ’ in corso di studio u n regolam ento che com pleti e renda sem pre p iù efficiente l ’organizzazione dei t r i ­bunali m ilita ri. Essi saranno affiancati da una com m issione di giusti­zia nom inata dai cinque p a rtiti. Essa avrà il com pito essenziale di p rep ara re rap idam en te tu tte le liste di coloro che debbono essere im m ediatam ente perseguiti e di cui la coscienza popo lare reclam a la p iù sollecita energica punizione. Dopo questo periodo in iziale sarà provveduto con la C orte di Assise o rd in a ria , quando passerem o sotto l ’am m inistrazione de l governo ita liano .

Ma La giustizia en tre rà subito in funzione alle d ipendenze del go­verno ita liano .

P L. Ciò sem plifica la nostra situazione. Avevamo pensato di to r ­nare , dopo il periodo di funzionam ento dei trib u n a li m ilita r i, alla giustizia o rd inaria della C orte di Assise, m a si è fa tto p resen te che, per la situazione eccezionale del m om ento e lo stato d ’anim o creato d a ll’im perversare delle form e vergognose e obbrobriose di violenza fascista, a mezzo dei m agistra ti non si sarebbe po tu to a ttu are quella giustizia che gli antifascisti ritengono ind ispensabile. Si era pensato di creare una C orte di Assise del popolo che, senza r ip e te re le com ­m issioni speciali di infausta m em oria del risorgim ento nè i tr ib u n a li faziosi del reg im e fascista, fosse un organo veram ente popo lare , m o­della to sulle C orti di assise o rd inarie . Questa C orte di assise dovrebbe funzionare sem pre con l ’assistenza della com m issione di giustizia che rappresen ta i cinque p a rtiti. E ’ il progetto cui accennava anche il PS . e sul quale abbiam o avuto in questi giorni il pa re re definitivo della m agistra tura torinese.

P ertan to sono d ’accordo su tu tte le questioni essenziali e non r i ­tengo di aggiungere altro .

P dA . Sono sostanzialm ente in accordo con gli a ltri p a r titi . Circa il tra ttam en to ai p artig ian i, condivido pienam ente i rilievi del PL . Noi ubbidiam o alla volontà dell’au to rità di occupazione e la faccia­mo rispe tta re anche dalle form azioni partig iane che sono d iscip linate , m a il problem a è delicato e abbiam o il d iritto di chiedere che il governo si investa della responsabilità della questione, perchè se i

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partig ian i venissero a conoscenza della soluzione p rospe tta ta , gli ef­fetti sarebbero d e le te ri. I l p rob lem a econom ico dei partig ian i è im ­p o rtan te , m a a ltre ttan to im portan te è il loro inserim ento nelle forze dell’esercito ita liano .

P e r la questione della giustizia m i associo a quan to esposto dal P L ., precisando che abbiam o tenu to come falsariga il decreto luogo­tenenzia le p er le sanzioni contro i fascisti p u r rinnovando la proce­dura perchè fosse p iù rap id a , tra ttan d o si per noi di legittim a difesa. Degli im piegati che hanno giurato ad esem pio verranno co lp iti solo i p iù alti in grado. I l rap p resen tan te del governo ha detto che cioè qu i in P iem onte abbiam o la feccia fascista di tu tta l ’Ita lia e si pone perciò il p rob lem a im m ediato della sua elim inazione to tale . Noi ab ­biam o pensato a un organism o di giustizia rap ido e snello e insisto perchè sia accettata la p rocedura stab ilita dal C .L.N .

P e r la form azione della com m issione consultiva, m i associo alle esposizioni fa tte dal PS. e PC . circa l ’inclusione dei rapp resen tan ti di m assa, e di coloro che hanno effettivam ente partec ipato alla lo tta . N oi abbiam o p u re predisposto il funzionam ento delle com m issioni che si trasfo rm eranno in g iunte e co llaboreranno con le au to rità al­lea te senza alcuna riserva. Lo stesso prob lem a d e ll’in tegrazione con e lem enti degli organism i di massa si pone anche p e r l ’am m in istra­zione p erife rica , dove noi abbiam o predisposto i C .L .N . e le giunte che funzionano già fin d ’ora e sem pre m eglio funzioneranno in se­guito , nei lim iti delle possib ilità tecniche, al m om ento opportuno . Q uesti organism i am m inistra tiv i periferic i sono com posti di elem enti che hanno p artec ipato alla lo tta e il governo sarebbe in e rro re se ne tentasse la m odificazione nella com posizione.

M . I l governo non può m odificare n ien te perchè è l ’organizza­zione m ilita re a lleata che com anda.

P d A . I l m in istero de ll’I ta lia occupata p o trebbe svolgere la p ro ­p ria azione in m erito .

M . I l m in istero dell’Ita lia occupata sta facendo sforzi enorm i p er riuscire a re s tau ra re il governo n e ll’Ita lia lib e ra ta e inserire organi ita lian i affinchè il governo possa far sen tire la sua au to rità ed evitare vertenze fra gli organi locali dei C .L .N . e le au to rità alleate.

P dA . Q uest’opera di in term ed iario fra le au to rità a lleate e gli organi locali po trebbe essere sviluppata p er dare fiducia in questi organi stessi al com ando a lleato , convincendolo della loro capacità a funzionare e ad assicurare l ’o rd ine e i servizi pubb lic i e di p ro d u ­zione. N on riten iam o di sopravalu tare le nostre possibilità afferm ando che la nostra organizzazione cap illa re , p iù estrosa di quella m ilita re a lleata , po trebbe dare r isu lta ti m ig liori.

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DC. A pprovo quanto hanno detto gli a ltr i p a r titi so p ra tu tto in m erito a lla collaborazione fattiva e unan im e dei rap p resen tan ti in seno al nostro C .L.N . N ostra preoccupazione m aggiore è di giungere al trapasso senza scosse o conseguenze nocive, p u r avendo di m ira re lim in az io n e di tu tte le forze fasciste affinchè non possano risorgere. Ci rendiam o conto delle difficoltà del governo n e ll’I ta lia lib e ra ta . Ci associamo anche alla partecipazione degli organism i di massa i quali in avvenire possono rap p resen ta re la soluzione di m o lti p rob lem i so­p ra tu tto con l ’im m issione nella v ita pubb lica , quando questi orga­nism i verranno d iscip linati. P e r il p rob lem a della giustizia siamo p erfe ttam en te d ’accordo che è necessario sia rap id a e severa ma equa. La faziosità degli a ttua li m om enti ha tu rb a to tu tte le coscienze specie in P iem onte dove il peso dei tedeschi e dei fascisti è stato p iù fo rte che altrove e si è espresso in m an iere spaventose. La necessità di reazione non deve però significare rappresag lia o ven d e tta ; è n e ­cessario che questo m alcostum e non r ito rn i sotto a ltre fo rm e nè il fascismo possa essere in grado d i riv ivere. I l pensiero cristiano è in d ifform ità da quello fascista che è di sopraffazione. N on si deve to r ­nare al passato e im ped ire che al passato si possa r ito rn a re n e ll’Ita lia nuova.

PC. D alle d ich iaraz ion i dei vari p a r titi r isu lta che siam o p e rfe t­tam ente d ’accordo e sono certo che il rap p resen tan te del governo sarà lieto di questa m anifestazione di un an im ità di vedute del nostro C .L.N .

PS. T u tti abbiam o espresso il nostro pensiero sul p rogram m a tracciato dal rap p resen tan te del governo; ora dovrem m o sen tire le sue risposte p er concretizzare qualcosa, m agari in uno scritto , che presentiam o allo stesso, perchè stabilisca gli accordi e le concessioni eventuali che po tranno essere fatte dagli a lleati. Dopo la sua risposta p ro p o rre i di ritrovarci dom ani p er d iscu tere e tra d u rre in concreto i nostri p u n ti di vista. In tan to p e r m ercoledì avrei fissato u n incontro d e l rapp resen tan te del governo con i rap p resen tan ti dei nostri orga­nism i di m assa, affinchè questa massa abb ia il saluto del governo e una idea delle d ire ttive che il nostro governo ci com unica.

Mi. R isponderò p e r g ruppi di argom enti anziché in d iv idua l­m ente.

O rganizzazione am m inistrativa. H o visto con vera soddisfazione che tu tto quel che è necessario fare il com itato piem ontese l ’h a già a ttua to . Quello che io m i ero perm esso di suggerirvi a ll’inizio della m ia relazione, era il fru tto di una esperienza che abbiam o già fa tta che è stata m olto in tensa p er quanto fo rtunatam ente p iù breve di quella che sarà la vostra. Voi avete fatto già com pletam ente quello

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che noi avevamo a ttua to e anzi qualcosa in p iù come la commissione di giustizia alla quale non avevamo pensalo . Mi perm etterò di farvi un rilievo che forse po trebbe colm are una lacuna: voi avete pensato a una com m issione di polizia che raccoglie so ltanto le liste di coloro che dovranno essere im m ediatam ente fe rm ati, m en tre noi avevamo costitu ito u n a com m issione di polizia form ata da un rapp resen tan te p er ogni p a rtito , o ltreché da po liz io tti, m ag istra ti e avvocati. Essa ci ha consentito di occupare subito la questu ra al m om ento de ll’em er­genza, e lim inare subito rap idam en te tu tt i quei po liz io tti che si erano messi in vista col fascismo e che avevano fatto gli aguzzini con gli a rresta ti p o litic i, e assicurare il funzionam ento della questu ra im m e­dia tam ente dopo la liberazione. Questa com m issione ha dato risu lta ti m agnifici. Voi forse volevate servirvi di u n a polizia p a rtig iana , ma ritengo che la questu ra , che è già u n organism o funzionante con p rig ion i, po liz io tti e tu tta l ’a ttrezzatu ra necessaria, sia p iù ind icata e possa m eglio servire allo scopo, na tu ra lm en te con gli elem enti di vostra fiducia. Così p o tre te subito con tro llare il funzionam ento della questura .

P e r i l rim an en te vedo che avete già pensato a tu tto anche con la com m issione p er l ’alim entazione, la com m issione tra sp o rti ecc.

N oi avevamo circa dieci o dodici com m issioni che hanno sem ­p re funzionato con o ttim i risu lta ti fino alla liberazione, e hanno col­labora to anche dopo con gli a lleati.

V orre i fare p rim a un rilievo di cara ttere generale. N on vorrei che la m ia venu ta qui fosse in te rp re ta ta come un desiderio del go­verno di im p o rre a voi u n a soluzione al m om ento della liberaz ione; n ien te di p iù lon tano dal m io pensiero perchè siam o un governo dem ocratico e po i anche perchè il governo ita lian o non h a nessuna g iurisdizione ne i te rr ito ri am m in istra ti dal governo m ilita re alleato. Siamo noi che, sapendo quali sono le idee degli a llea ti, abbiam o p rim a tra tta to con lo ro , per cercare di m odificare queste loro idee nel senso a no i p iù favorevole e, cioè, al C .L .N . Q uindi sono venuto da voi p e r offrirvi quello che i nostri sforzi sono riu sc iti a o ttenere e chiedere la vostra collaborazione, oltreché sapere se i p u n ti di conquista sono da voi accettati o se dobbiam o m odificarli in qualche p un to . D obbiam o cioè p rendere di com une accordo una risoluzione di questo problem a.

P rim a della liberazione però esam iniam o il fatto g uerra : ho sentito con- soddisfazione dal PC. esprim ere la speranza che i l P ie ­m onte possa essere lib e ra to dalle forze partig ian e ; è un fatto del quale m i sono personalm ente preoccupato m oltissim o nelle conver­sazioni avute con gli a lleati, i quali a un certo pun to hanno gettato m olta acqua fredda sul m io entusiasm o, facendom i presen te che il

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com ando m ilita re piem ontese e di tu tte le forze partig iane del nord sono agli o rd in i dèi gen. A lexander che fornisce arm i e m unizioni e che desidera p reo rd in a re e au torizzare tu tte le operazioni di guerra. Mi h an n o persino aggiunto che « la m arcia su T orino » di cui si era p a rla to , non era autorizzata da lo ro e dovrebbero eventualm ente disconoscerla. Perciò è necessario o ttenere che al m om ento o p p o r­tuno sia il gen. A lexander a consentire ai vostri p ian i di azione m i­lita re che, n a tu ra lm en te , p e r essere stud ia ti sul posto secondo c rite ri p ra tic i, secondo le forze a disposizione e le forze avversarie che voi conoscete m eglio di ogni a ltro , p o te te p red isp o rre e a ttu are ne l m odo m igliore. In fa tti tan to m eglio sarà se p ro p rio il gen. A lexander t r a ­sm etterà p er rad io l ’ord ine di attacco alle form azioni d e l P iem on te : cosi questa azione delle forze p artig ian e p e r la liberazione del P ie ­m onte avrà agli occhi del m ondo un aspetto di ca ra tte re pubblico e conosciuto da tu tti . G li a llea ti su questo pu n to non si sono m olto com prom essi.

Io allo ra ho aggiunto che se avessero essi provveduto a p o ten ­ziare convenientem ente —- d i qu i al m om ento della liberazione —- le form azioni arm ate p iem ontesi, esse certam ente sarebbero state in grado di assicurare la liberazione della zona. N on solo, m a ho ag­giunto p u re che avrei po tu to anche dare l ’assicurazione a nom e sem ­p re del C .L .N . piem ontese che il funzionam ento rego lare d e ll’am m i­n istrazione civile, della giustizia e di tu tti gli a ltri en ti pubb lic i, sarebbe stato perfe ttam ente garan tito . Questo fatto costitu irebbe n a ­tu ra lm en te u n a tto politico im portan tissim o e di im portanza nazio ­nale, non solo, m a po trebbe consentire di o ttenere m aggiori fac ilita ­zioni e concessioni dal com ando m ilita re alleato.

H o parla to lungam ente con le au to rità m ilita ri vostre, facendo­m i spiegare quali sono le forze d ispon ib ili, quali sono i p ian i che in tenderebbero a ttu a re ; abbiam o visto insiem e quali sono le defi­cienze e i m odi per ovviarle, specie p er quanto riguarda il collega­m ento rad io per stab ilire un tem pestivo e rap ido scam bio di messaggi alle form azioni in m odo che queste possano eseguire tem pestiva­m ente i m ovim enti ta ttic i che saranno loro affidati.

E ’ evidente che se l ’accordo che noi ora stab ilirem o sarà il p iù possibile conform e ai desideri degli a llea ti, m aggior forza avrò io p er o tten ere da loro a ltre concessioni. Se irtvece voi op p o rre te una ba rrie ra negativa alle lo ro richieste è evidente che to rnando laggiù non saranno bene accolti i vostri desideri e anzi il com ando potrebbe anche stab ilire di esautorare al suo arrivo il C .L .N . Siamo pertan to qui p er m etterci d ’accordo e p er o ttenere quanto p iù è possibile dagli a lleati.

Vi è ino ltre un altro problem a im portan tissim o: la difesa delle

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centrali e le ttriche , delle dighe m ontane, ecc. E ’ evidente che se riusciam o a salvare le cen trali e le ttriche si può d ire che gran p arte d e ll’I ta lia , e non solo del P iem onte, sarebbe salvata nel senso che l ’in d ustria p o trebbe funzionare e non sarebbe necessario affrontare il grave p rob lem a locale, costituito dalle masse operaie disoccupate. In o ltre potrem m o p iù facilm ente e rap idam en te affrontare la que­stione della ricostruzione nazionale.

Mi è stato detto ino ltre che alcune brigate nostre sono passate in F ranc ia p er esservi equipaggiate m a che oggi i francesi non in ­tendono farle r ien tra re . N el mio viaggio di rito rn o m i rip rom etto di passare anche dalla zona p e r esam inare la situazione e vedere po i, d ire ttam en te da R om a, attraverso il nostro m inistero degli esteri, di o ttenere il r ien tro di queste forze u tili p er la difesa del bacino della valle d ’Aosta.

R itengo pertan to che sul fa tto re guerra siamo tu tti concordi e p e rtan to im pegnerò tu tte le m ie forze e quelle del governo italiano p e r o ttenere quan to p iù è possibile dal com ando alleato in appoggio aUa nostra azione.

N el periodo che in te rco rre rà poi fra la liberazione del P iem onte e l ’effettivo arrivo del com ando alleato che si insedierà in loco, t r a ­scorrerà un certo tem po du ran te il quale il C .L .N ., con gli organi p red isposti p e r le varie a ttiv ità reg io n ab , provvederà nel m odo m i­gliore a l funzionam ento di tu tt i i servizi pubb lic i.

P e r il funzionam ento della giustizia gli a lleati sono con trari ai tr ib u n a li p o p o la ri, nella m aniera p iù assoluta. H o dovuto perciò g irare la posizione e fa r p resen te che il C .L .N . del P iem onte conduce la guerra da m olto tem po e non può certo a ttendere l ’arrivo degli a llea ti per in iz ia re P am m in istrazione della giustizia. Siccome il p ro ­blem a è assai grave come quello de ll’epurazione, anche p er tu tta l ’I ta b a che è sta ta v en t’anni sotto il fascismo, p er cui bisognerebbe ep u ra re il 90% della popolazione, vi p reghere i di considerare il p rob lem a in due fasi: la p rim a fino a che il C .L.N . ha il po tere lo ­cale; la seconda con l ’arrivq degb a lleati. N ella p rim a fase la giu­stizia sarà am m in istra ta da noi attraverso i tr ib u n a li m ilita ri cui m i avete accennato. Se n a tu ra lm en te non avete uom ini m ilita ri adatti, p o tre te sem pre p rendere ind iv idu i dei vostri p a rtiti da rich iam are im m ediatam ente in servizio e da fa r en tra re subito in funzione. Io sono perfe ttam ente d ’accordo con voi p e r il funzionam ento della giustizia in questa p rim a fase.

N ella seconda fase, a ll’arrivo cioè degli a llea ti, po te te anche chiedere loro di consentirvi la costituzione di queste corti di assise popo lari, ma dubito m olto che lo consentano. O ccorrerà rien tra re allora nelle corti di assise e trib u n a li no rm ali, tan to p iù che nel f ra t­

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tem po avrete certam ente fatto rap idam en te giustizia com pleta e i m aggiori responsabili saranno già sta ti e lim inati. E n tre rà po i in vigore la legge su ll’epurazione fascista che però è a ttu a lm en te in revisione p er adeguarla e m odificarla alle esigenze d e l giorno con m aggior severità verso i collaborazionisti. H o fa tto p resen te a Rom a anche l ’op p o rtu n ità d i un accordo con gli a llea ti in modi) che ci sia un unico testo di legge p e r tu tta l ’Ita lia . Così la successvia giustizia, con il consenso delle au to rità a lleate , sarà am m in istra ta attraverso la nuova legge ita lian a su ll’epurazione. P oiché voi avete escogitato un sistem a p rocedura le p iù rap id o , vorrei p o rta re a R om a il vostro decreto che po treb b e essere eventualm ente u tilizzato e anche assor­b ito d a ll’a ttu a le nostra legge in stato di revisione e rie laborazione. P o tre te così p o rta re già il vostro con tribu to effettivo alla nuova legge p e r l ’epurazione: ciò d im ostrerà la vostra a ttiv ità e capacità.

If codice d i p rocedura attua lm en te in vigore n e ll’I ta lia lib era ta è l ’u ltim o , ma è già sotto revisione, non potendosi abo lire com ple­tam ente , poiché m olta p a rte d i esso può essere conservata. C ala­m andrei, uno de i giuristi p iù em inenti d ’E uropa , se n e sta occu­pando.

A p roposito del passaggio di p o te ri, h o constatato con soddisfa­zione l ’un an im ità dei vostri in ten ti e assicurerò a R om a che n o n ci sono eccezioni; voi passerete il p o te re agli a lleati quando essi g iun­geranno in luogo e verranno a renderv i omaggio.

C’è la p a rte consultiva sulla quale m i p a re ci siano dissensi. Secondo m e si tra tta di un equivoco in quan to voi d ite di aver costi­tu ito queste com m issioni tecn iche che lavorano già e possono lavo­ra re anche in seguito; avete in o ltre i rap p re sen tan ti de i g rupp i di m assa che non debbono essere esclusi. S iam o d ’accordo su questo ed è giusto che questi rap p resen tan ti partec ip ino alla vita a ttiva del- l ’am m inistrazione. O ccorre però ten e r presen te che il com ando m i­lita re alleato ha degli esperti p ratic issim i a onta dei dubb i espressi dal PL . ; hanno gente assai in gam ba che d a 18 m esi studia i p ro b le ­m i del P iem onte , della L om bard ia e delle a ltre reg ion i; sono docu­m entatissim i con tu tte le liste delle au to rità a ttua li fasciste delle regioni, dei parroci, dei federa li, dei segretari com unali e in o ltre di tu tte le persone che possono essere u tilizzate e in carica te di com piti speciali per loro partico lari capacità. Aggiungo che alle volte sono anche docum entati m ale non avendo gli u ltim i aggiornam enti. In o ltre le nostre leggi le conoscono com e e forse m eglio di no i, spe­cie la legge com unale del 1915 : è gente insom m a p rep ara ta e a ttrez ­zata con uffici de ll’ind u stria , del lavoro , della finanza, ecc.

P e r le banche, ad esem pio, tu tte rim angono chiuse o tto o dieci giorni, quando essi giungono: tu tti gli assegni c irco lari devono es­

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sere r i t ira ti dalla circolazione e sostitu iti con b ig lie tti che portano lo ro ; qu ind i hanno anche la potenza del denaro . Di conseguenza è necessario che no i abbiam o un esperto abilissim o vicino a lo ro da p o rre nella organizzazione lo ro , affinchè vigili i nostri in teressi e quelli del Paese.

La g iunta consultiva reg ionale può avere una funzione di ca ra t­te re politico e p er questo c’è in essa il C .L .N . ; e funzioni di ca ra t­te re tecnico p er le quali occorrono tecnici esperim en ta ti. In o ltre p e r le organizzazioni di massa dei lavo ra to ri c’è il g ruppo del lavoro dove p o tre te m ette re un vostro rap p resen tan te , e così via.

Dovete ten e r presen te che gli a lleati desiderano tra tta re con poche persone. Essi ch iederanno consiglio al C .L .N . m a agiranno secondo i l loro p are re . E ’ pericoloso non affiancarli perchè , g iun­gendo, c’è sem pre una m assa di gente che avrà tito li da far valere, benem erenze da avanzare anche se sono sem pre sta te nascoste e m a­gari hanno co llaborato con i fascisti; qualcuna di queste persone p o trà facilm ente insinuarsi fra lo ro e o ttenere (con inv iti a tè ecc.) cariche e consulenze. Lo stesso C .L .N . po trebbe essere neutralizzato da un tizio che en tra ne lle lo ro sim patie e può in fo rm arli in m an iera p artico la re delle questioni c ittad ine . Se invece abbiam o p ro n to un organo consultivo ufficiale, ben costitu ito e p artico la rm en te com pe­ten te , a l quale soltanto gli a llea ti si rivo lgeranno , abbiam o una ga­ran z ia ne l nostro in teresse. In fa tti noi ci siam o opposti alla scelta lib e ra dei consultori e li abbiam o convinti della necessità di in te r­pe lla re ü com itato consultivo da no i costitu ito che è com posto di circa dieci persone perchè , come rip e to , essi hanno la preoccupa­zione di discutere con m o lte persone. N atu ra lm en te il com itato con­sultivo p o trà riu n irs i ogni volta che sarà necessario p er esam inare le rich ieste degli a llea ti e p er la designazione di eventuali consu­len ti o la sistem azione di com uni e province. N atu ra lm en te tenete presen te che il consiglio che il com itato consultivo trasm ette agli a lleati non è im pegnativo , m a solo consultivo. Se però il com itato stesso è form ato di persone esperte effettivam ente nei vari ram i del­l ’a ttiv ità e affiatate fra lo ro — p e r questo raccom ando la scelta ocu­la ta dei m em bri —■ tan to m aggior fiducia avranno gli alleati. P o te te , se lo riten e te opportuno , farm i senz’altro i nom i che v o rre te desi­gnare affinchè io possa avere elem enti concreti da so ttoporre agli alleati.

In o ltre appena giungeranno gli alleati po rteranno un questiona­rio per ogni persona com ponente del C .L .N ., al quale si dovrà r i ­spondere; esam ineranno poi ogni com ponente il C .L .N . personal­m ente e ind iv idualm ente, in terrogandolo a lungo. Q uando l ’esame per ognuno sarà favorevole, approvano la sua a ttiv ità fu tu ra e la sua collaborazione. Io non posso però andare a d ir lo ro che il com itato

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consultivo sarà com posto, o ltreché del C .L .N . dei rapp resen tan ti dei vari organism i e com itati da voi già costitu iti; m a voi potete p resen tarm i gli stessi nom i sotto a ltra form a e sono sicuro che sarà accettata la designazione che voi farete . E ’ una questione di ta ttica po litica non di sostanza.

PC. La g iunta consultiva ritenevo dovesse sostitu ire il C .L .N . ; invece questo continua a esistere o ltre alla g iunta stessa.

M . I l C .L .N . p o trà esistere come com itato consultivo dei p a rtiti, m a come funzione tecnica agirà il com itato consultivo.

PC. P ra ticam en te il C .L .N . si trasform a in g iunta consultiva e le sue funzioni a ttu a li, po litiche e am m inistra tive, vengono a m utarsi in funzioni consultive. Si po trebbe a llo ra trasform are la com m issione econom ica nostra in g iunta consultiva. Ma il C .L .N . verrebbe cosi a essere un organo pleonastico.

P dA . 'R ispetto agli alleati sarà la g iun ta esecutiva a lavorare, m a di fron te alla popolazione il C .L .N ., considerato organo centrale d irettivo politico dei p a r titi ne lla lo tta , dovrebbe rim an ere . R itengo pericoloso disgiungere, p ro p rio nella fase della lo tta , Lorganism o po ­litico da quello econom ico. I l C .L .N . sarebbe esau torato di p er sé a m eno che lo stesso organism o politico non si trasfo rm i in com itato di agitazione e di lo tta . I l C .L .N ., im postosi come organism o p o li­tico di lavoro di governo, ta le dovrebbe rim anere anche perchè la popolazione continuerà a riten erlo Porgano di governo politico e Pun ico pun to di riferim ento .

M . A F irenze, ad esem pio, il C. L. N. dopo la liberazione aveva dieci rapp resen tan ti anziché cinque. Ci siam o divisi ognuno il p ro ­p rio com pito con un settore p artico la re : po liz ia , tra sp o rti, ig iene, ecc. costituendo una diecina di uffici. Se noi agli a lleati diciam o che il C .L .N . rim ane come organo consultivo, provvedendo a in tegrarsi con a ltri elem enti p er queste consultazioni, avrem o un rifiu to ; se invece direm o loro che il C .L .N . en tra a far p arte di un com itato consultivo form ato con gli elem enti com petenti noi o tterrem o la loro approvazione e po trem o fiancheggiare la loro azione nel nostro interesse. Essi desiderano avere u n solo organo.

A F irenze abbiam o fatto l ’erro re che vogliam o evitare q u i: ab ­biam o insistito p er avere il riconoscim ento come organo consultivo e m algrado la nostra lotta il C .L .N . ha potuto dare pare ri fino a un certo pun to , fino a quando, cioè, non è stato messo da p arte pratica- m ente e p er gradi, poiché non avevamo costituito la giunta consultiva da loro richiesta. Siamo rim asti così senza soldi, con uffici che non

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avevano p iù nu lla da fare e allo ra abbiam o capito che era necessario trasform arsi in organo tecnico p er lo studio dei vari p rob lem i. Sol­tan to oggi stiam o insediandoci in quelle funzioni consultive che vorrem m o invece fossero a ttua te subito qui.

P L . N on vorrem m o perdere la nostra fisionom ia politico-dem o­cratica e giungere attraverso una trasform azione di nom e a diven­ta re una pu ra e sem plice g iunta consultiva.

M . Osservo che avete due funzioni : una di g iunta consultiva che lavora in collaborazione con gli ufficiali a lleati in teg rando li, l ’a ltra d i C .L .N . che rim an e come organo politico delle forze antifasciste in atto in Ita lia . P o te te fare le riu n io n i dei cinque p a r titi perchè è ancora in atto la lo tta p o litica ; nessuno vi v ieta di svolgere la vostra a ttiv ità po litica in terna .

P d A . Questo è pericoloso per il d isgiungim ento de ll’organo p o li­tico da quello am m inistrativo .

M . G li organi am m inistra tiv i li avete creati voi e p o te te costi­tu ire i com itati di consultazione regionale che costitu iranno un p r i­m o passo p e r la creazione d e ll’en te regionale.

PS. N el m om ento della liberazione si verificheranno necessità a lim en tari che non po tranno essere riso lte n e ll’econom ia prov incia­le , m a in quella reg ionale: delle sette provincie piem ontesi, solo tre sono autosufficienti e anzi in abbondanza tan to da cop rire il fabb i­sogno delle a ltre . C ’è qu ind i necessità degli organi regionali.

M . E ’ una esigenza già sen tita al Sud. Anche in Toscana è stata creata una unione degli organi provinciali per costitu ire l ’ente re ­gionale de ll’alim entazione. In p iù c ’è un alto com m issario de ll’a li­m entazione sorto a Rom a col gravissim o com pito di pensare a ll’a li­m entazione del paese e sta svolgendo un lavoro difficilissimo a ttra ­verso il quale si sono o ttenu ti notevoli m ig lioram enti. Ma p er l ’a li­m entazione esistono già gli organi tecn ic i; non occorre che il C .L.N . si debba trasform are in organo tecnico, m ancandogliene anche l ’espe­rienza ed esulando ciò dai suoi com piti. Questa com m issione econo­m ica po trà in teg rare l ’ente regionale p er l ’alim entazione che Verrà creato.

Si parlava ino ltre non p iù di una funzione am m inistra tiva de l C .L .N . ma di una funzione politica e il PdA . avrebbe desiderato che il com itato rim anesse in funzione come organo al tem po stesso po li­tico e am m inistrativo . La consulta regionale secondo il m io parere dà anche al C .L .N . il vantaggio di costitu ire un organo consultivo regionale che finora non è m ai esistito, cioè un prim o passo verso

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l ’ente reg ionale che i nostri p a r titi vogliono costitu ire. Questo fatto po trebbe costitu ire u n p receden te notevole p e r tu tta l ’Ita lia . Voi sa­pete che l ’au tonom ia am m inistra tiva è sta ta data a tu tta la Sardegna e successivam ene ad a ltre reg ion i; è necessario fare una esperienza in questo cam po perchè ancora nessuno F h a fatta .

Posso garan tire che il prestig io del C .L .N . sarà tu te la to nella m aniera m assim a.

P L. Noi sarem o com itato di liberazione com e finora in sede p iù ris tre tta , e g iunta consultiva reg ionale su basi p iù am pie.

M . P reciso che tu tt i i p rob lem i locali e nazionali debbono es­sere trasm essi alla com m issione a llea ta ; nessun d ire tto contatto è ufficialmente ammesso fra il capo divisione e qualsiasi au to rità i ta ­lian a ; tu tto deve form alm ente passare attraverso il com ando m ili­ta re regionale. Se riuscirem o a superare la situazione attraverso la com m issione consultiva alla quale voi partec ip a te ufficialm ente — non sono sicuro di farla accettare senz’a ltro — insiem e a un ra p p re ­sen tan te del m in istero de ll’I ta lia occupata, verrebbe supera ta questa riserva da loro fatta e po liticam ente sarebbe u n passo avanti anche per il riconoscim ento della nostra alleanza. T u tti dobbiam o tendere a questo, attraverso singoli passi che possono servirci e condurci fino alla m eta.

PC. Credo che la questione è supera ta quando noi salviam o le prem esse po litiche cui ha accennato il PdA . Con l ’inclusione dei m ovim enti di massa con specifiche q ualità tecn iche superiam o l ’osta­colo e rim aniam o organo di governo e anche am m inistrativo .

P dA . Concordo p ienam ente.

M . Si tra tte reb b e di andare a R om a con un elenco di nom i che voi m i date, il p iù possib ilm ente di ca ra tte re tecnico , in m odo che giungendo a T orino gli a lleati possano senz’altro prescegliere la persona da voi ind icata specificatam ente com petente nei vari cam pi d i a ttiv ità . Essi si in form eranno dai loro in fo rm atori finanziari, ad esem pio, su chi avrete ind icato p e r l ’attiv ità bancaria e se questa persona è veram ente com petente, non avranno nu lla da eccepire. Si tra tta di persone che debbono essere assolutam ente a posto m o ra l­m ente e tecnicam ente. Io po tre i anche farvi preventivam ente accet­ta re la lista di nom i che vorrete p roporm i.

Circa l ’alim entazione gli alleati mi hanno dato l ’autorizzazione di annunciarv i ufficialmente che le razion i e i rifo rn im enti a lim en­ta ri per il no rd sono già p rep ara ti e p red isposti. A ncora non sono state precisate le razioni perchè prim a desiderano sapere quelle a t­

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tua li p e r po terle m ig liorare al loro arrivo . I l gravissim o problem a d e ira lim en tazio n e è però costitu ito dai traspo rti. Essi prevedono che il P iem onte verrà liberato prim a che siam o in grado di poter adoperare i p o rti di Genova e di Savona per cui i rifo rn im en ti do­vranno avanzare da B ologna; siccome le ferrovie sono salta te , do­vranno essere im piegati au tocarri che non ci sono. H o già parla to della questione tra sp o rti col capo di stato m aggiore del vostro co­m ando e spero di avere dati esatti sulla situazione degli au to trasporti in P iem onte , anche come pezzi di ricam bio , gom m e, ecc. N a tu ra l­m ente verranno req u is ite tu tte le m acchine e adopera te p er il t r a ­sporto dei rifo rn im en ti.

Circa l ’assistenza ai partig ian i, m i è parso di in tendere dal ra p ­p resen tan te del PdA . che c’è una specie di preoccupazione m orale, come se l ’in troduzione di questi « cam pi di riposo » dovesse costi­tu ire una specie di ricovero per i vecchi o cam pi d i concentram ento . Vi preciserò che i p a trio ti sono stati lietissim i d e ll’assistenza che vi hanno trovato . Dovete ten er presente che è gente che sta in m onta­gna da m olti mesi e che h a i nervi com pletam ente scossi; ha m an­giato m ale p er tan to tem po , dorm ito per te r ra e qu ind i necessita d i assistenza il p iù possibile na tu ra le e um ana. M olti di essi sono pieni di p arassiti, laceri e stanchi. Qui essi possono lavarsi, cam biarsi di ab ito , d isin fe ttarsi, dorm ire m agari p e r qualche giorno (m olti ne avranno bisogno perchè negli u ltim i giorni dovranno stare in linea p e r parecchi giorni senza riposo e senza cam bio) e rim ettersi cioè in condizioni di norm alità . Così po trà poi essere data loro la possibilità di un reim piego , perchè evidentem ente dobbiam o evitare che, dopo la liberazione, si possano sbandare come è avvenuto p er alcune un ità . Si tra tta nè p iù nè m eno che di un periodo di riposo come può es­sere concesso a qualsiasi m ilita re . R iceveranno, se possibile, il soldo regolare come è sem pre stato fa tto e nel fra ttem po in terverranno tra tta tiv e con gli alleati e il governo p e r decidere sulla loro u tiliz ­zazione. L ’esercito ha bisogno di giovani p ratic i della guerra perchè sia possibile partec ipare attivam ente alle azioni fu tu re e, possib il­m ente, p rendere p arte a ll’occupazione della G erm ania anche con u n ’a liquota m in im a come rappresentanza. R ipeto che si spera che alm eno il 40% dei p a trio ti possano essere im m essi n e ll’esercito. P e r ogni divisione costitu ita n e ll’esercito ci sarà un battag lione au tono­mo di partig ian i. E ’ tu tto quanto abbiam o o ttenu to dagli alleati. C ’è poi l ’equ iparam ento dei gradi dei p a trio ti con quelli d e ll’esercito; gli ufficiali e sottufficiali già d e ll’esercito che hanno com battu to con i p a rtig ian i, rien tran d o n e ll’esercito rip ren d eran n o il lo ro grado r i ­spettivo , salvo prom ozioni che si saranno m erita te per aver com an­dato form azioni p iù im p o rtan ti, o che saranno concesse per m erito di guerra. Raccom ando vivam ente u n ’u ltim a cosa: che cioè tu tti i

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com andi m ilita ri d ipenden ti dal C .L .N . facciano un ruo lino preciso d e i partig ian i com batten ti cioè che veram ente partec ipano alla lo tta arm ata.

Questo perchè, dopo, saltano fuori m ig lia ia di partig ian i che rivendicano m eriti m ai posseduti. A R om a 35 m ila uom ini hanno fatto dom anda p e r o ttenere la qualifica di p artig ian o ; non è stato dato alcun riconoscim ento ed è stata nom inata una com m issione n a ­zionale p er le qualifiche in base ai rap p o rti e ai ruo lin i del C .L .N .

Nei cam pi di riposo p er i p a trio ti saranno subito d is trib u iti i lib re tti personali sui quali saranno segnati i dati personali, le azioni cui hanno preso p a rte , l ’assistenza ricevuta, e tu tta l ’a ttiv ità da essi svolta; in m odo che soltanto coloro che sono in pbssesso di questo lib re tto avranno d iritto ad essere ch iam ati p a trio ti. A ltrim en ti ne può derivare un indegno sfru ttam ento da p a rte di coloro che ap p ro ­fittano della situazione p er farsi avanti a ll’u ltim o m om ento senza alcun m erito .

E ’ sta ta ino ltre costitu ita a R om a u n ’associazione nazionale dei partig ian i d ’I ta lia che, non appena possibile, verrà estesa a tu tte le province; è u n ’associazione sul tip o di quella dei com batten ti ma unicam ente p e r i partig ian i. Vi verrà data assistenza ai partig ian i. In un prim o tem po p e r i te rr ito r i che ancora sono in stato di lo tta , p row ed 'erà a ll’assistenza dei partig ian i il m in istero delle te rre occu­p a te ; successivam ente, quando i te rr ito r i stessi passeranno a ll’am m i­n istrazione ita lian a , sorgeranno le associazioni partig iane . Faccio presente infine che p er fare della buona assistenza occorrono m olti mezzi come viveri, indum en ti ecc., per i quali d ipendiam o dagli a llea ti; per i denari d ipendiam o dalle nostre esauste casse. C om un­que tu tto quello che è possibile fare lo farem o v o len tie ri; quello che non potrem o dare noi po trà essere o ttenu to a ttraverso sottose­zioni locali che gli stessi C .L .N . po tranno prom uovere.

Possiam o quind i incon trarci dom ani p er com pilare l ’accordo d i ca ra tte re generale. Mi farete poi tenere i nom i delle persone che vorrete segnalare p er la com posizione della g iunta consultiva e che io presen terò agli a lleati e al governo.

( continua)