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R ESISTEN ZA E G O VERNO ITA LIA N O

N ELLA M ISSIONE M ED ICI-TO RN A Q U IN CI (*)

I verbali che pubb lich iam o si riferiscono alle riun ion i che ebbero luogo a T orino , in una saletta d e ll’A rch ivio d i S tato, ne i giorni 26-27 e 28 marzo 1945, alle quali parteciparono i m em bri responsabili del C .L .N . P iem ontese nelle persone d e ll’avv. M ario A ndreis (P d A .), dello scrittore A m edeo U golini {PC.), degli avvocati A ndrea Gugliel- m in e tti e E ugenio L ibois (DC.), de l pro f. Paolo Greco {P L .), del rag. P ier L uig i Passoni {PS.) e del sottosegretario al M inistero d e l­l ’Ita lia occupata, M edici T ornaquinci, in rappresentanza del governo italiano.

Queste riun ion i segnano un prim o contatto ufficiale fra il gover­no del sud e i d irigenti del M ovim ento d i L iberazione. {A ll’indom ani dei co lloqui d i T orino , il M edici T ornaquinci si incontrerà a M ilano con i rappresentanti del C .L .N .A .I .) .

La « m issione M edici », nell’in tenzione del governo, doveva r i­vestire un carattere generico d i in form azione e d i coordinam ento; m a in seguito a una conversazione d e l Sottosegretario, svoltasi a R o ­ma alcune ore p rim a della sua partenza p er il nord, col commissario A llea to designato per il P iem onte, col. M arshall, riguardante la fu ­tura am m inistrazione d i questa regione, essa assunse un carattere del tu tto diverso, ¡Ponendosi in prim o piano, alla vigilia della liberazione, la necessità d i concordare la linea d i collaborazione con gli A llea ti, dopo il passaggio dei po teri a ll’A .M -G .O .T .

L e perentorie esigenze degli A llea ti ¡H>rtavano a ll’annullam ento degli organism i che si erano ven u ti form ando nel corso della lo tta di liberazione. A g li stessi C .L .N . regionali e provinciali veniva negato ogni riconoscim ento in quanto organism i p o litic i; ad essi non rim a­neva che d ilu irsi nelle G iunte consultive, delle quali sarebbero en ­trati a far parte i rappresentanti delle categorie produ ttive e pro fes­sionali e del clero, con funzione e com piti esclusivam ente tecnici.

T enu to conto d i ta li perentorie esigenze, la linea d i collabora­zione con gli A llea ti, concordata nel corso delle laboriose riunioni torinesi, si esprim e in un docum ento , votato all’unanim ità dai com po­nen ti de l C .L .N . P iem ontese, e accettato poi dal C .L .N .A .I ., il quale però vi introduce alcuni p u n ti, e c io è : 1) I l princip io che i p roblem i d i collaborazione con gli A llea ti vengano risolti, per quanto dipenda

(*) I verbali qui rip ro d o tti si trovano presso l ’Archivio della D eputazione R egionale P iem ontese per la storia del m ovim ento di L iberazione.

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dagli ita liani, secondo linee com uni in tu tta l ’Ita lia ancora occupata; 2) I l p rincip io che le proposte d i designazione per le Com m issioni C onsultive siano fa tte dai C .L .N . stessi, ciò che non era esplicita­m ente sancito ne l docum ento p iem ontese; 3) I l p rincip io della ep u ­razione energica, che era contenuto in un ordine de l giorno presen­tato durante le riun ion i torinesi, m a che il Sottosegretario non aveva ritenu to opportuno includere ne l docum ento finale.

A . U.

R iun ione s trao rd in aria del 26 m arzo 1945, con l ’in terven to de l rap p resen tan te del G overno I ta lia n o ; p resen ti: 1 PS. 2 PC . 2 PdA . 2 PL . 1 DC.-S. e X. L a seduta è ap erta a lle o re 15,15.

iti. N on so d irv i la m ia com m ozione n e i trovarm i fra i com po­n en ti il C .L .N . d e i P iem on te che alla lo tta d i liberazione dà u n con­tr ib u to dei p iù notevob anzi, po tre i p ro p rio d ire , senza fare un to rto a nessuno degli a ltri C .L .N . delle a ltre regioni d ’I ta h a , il contribu to p iù notevole. H o avuto occasione d i a ttraversare la reg ione p iem on­tese dalla B orm ida a T orino e di vedere com e la lo tta p artig ian a abb ia assunto un cara tte re veram ente d i lo tta nazionale, ne l P ie ­m onte. P erchè , non soltanto circa 40 m ila a rm ati conducono la lo tta antifascista e an tinazista , m a si può d ire che tu tta la popolazione concorra, attraverso sacrifici no tevob e certe volte sanguinosi, a questi com battim enti.

Io vengo qu i come inviato d e l Governo dem ocratico ita liano , per p o rta re ai com pagni e agli am ici del n o rd il saluto de l governo ita ­liano , p e r ria fferm are in u n a m an iera tang ib ile , attraverso la m ia presenza qu i, il sentim ento vivissimo che noi abbiam o, di p o rta re tu tto il nostro aiu to e il nostro con tribu to di lo tta e di fede a quella b a ttag b a e a quella guerra che il n o rd com batte con tan to accani­m ento orm ai da 'diciotto m esi.

N oi del sud abbiam o avuto l ’im pressione, a un certo m om ento , che si fosse costitu ita come una b a rrie ra fra n o rd e sud, im a barrie ra insorm ontab ile , p er rag ioni di ca ra tte re be llico ; m a abbiam o voluto superare quest’ostacolo che ci divideva, perchè tu tta l ’I ta lia fosse un ita e l ’espressione m igliore del nostro governo, cioè il C .L .N ., fosse un ito a no i a l d isopra di ogni difficoltà di ca ra tte re m ateria le .

V i porto e vi leggo il messaggio del P residen te del Consiglio dei m in istri S. E . Bonom i. H o già consegnato al vostro G enerale il messaggio inv iato ai vo lontari della lib e rtà d a l m in istro della guerra Casati. Leggerò poi i messaggi inv iati al C .L .N .A .I. da S. E. Scoccim arro, m inistro de ll’Ita lia occupata, e da T og lia tti, vice P re ­sidente del Consiglio dei m in istri. (Dà le ttura dei messaggi stessi).

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Io sono qui per co llaborare con voi a ll’esam e e possib ilm ente alla riso luzione dei vari p roblem i p o litic i, econom ici, m ilita r i e g iud i­z iari che si riferiscono alla vostra lo tta e, in m odo p a rtico la re , a quelli che essi saranno e si p resen teranno , al m om ento della lib e ra ­zione. Q ualcuno di voi può farm i un p rospetto di quella che è la situazione locale o, se p referite , da to che già la situazione vostra io la conosco u n p o ’ attraverso le esposizioni fa ttem i singolarm ente, posso spiegare quella che è la situazione nostra nel sud e m etterv i di fi-onte a tu tte le difficoltà che il governo deve affron tare dopo che ogni regione v iene lib e ra ta e i rap p o rti nostri con gli a llea ti, e la situazione po litica che attua lm en te si determ ina n e ll’Ita lia libera ta .

P u rtro p p o può sem brare a voi, in m odo p a rtico la re , che il go­verno del sud dorm a. Voi avete avuto delle ragioni specifiche p e r credere questo. P e r esem pio, u ltim am ente , la fuga del gen. R oatta . Parlerem o po i di questo increscioso episodio. Voi dovete p erò , p rim a di tu tto , farvi una idea generale di quella che è la situazione n e l­l ’Ita lia libera ta .

L ’Ita lia è stata, palm o a palm o, trascorsa dalle tru p p e alleate, d a ll’u ltim o lem bo della C alabria fino, oggi, quasi a Bologna. I l nostro te rr ito rio è stato com pletam ente calcato dalle tru p p e lib era tric i. Questo a p a rte , la guerra , passando m ano a m ano p er le diverse regioni d ’I ta lia , ha p ra ticam ente tu tto d istru tto . N on solo noi ab ­biam o dovuto subire i bom bardam enti a llea ti p rim a della liberazione, m a negli u ltim i dieci-quindici giorni antecedenti alla liberazione, i tedeschi hanno d istru tto tu tto quello che hanno po tu to distruggere, fa tto sa ltare tu tti i pon ti, fatto sa ltare paesi in te ri, asportato tu tto quello che hanno potu to asportare dei m ateria li in d u stria li, in m odo partico la re , del bestiam e; hanno d istru tto le cen tra li e le ttriche , le cen tra li del gas, gli acquedo tti: tu tto insom m a. Q uindi le nostre c ittà , al m om ento della liberazione, si sono trovate senza servizi pubblic i che funzionassero: senza acqua, gas, e le ttric ità . Le com uni­cazioni ferrov iarie sono sta te com pletam ente d is tru tte : asporta ti i b in a ri di ram e delle condu ttu re e le ttriche , fa tti sa ltare tu tt i i pon ti ferrov iari. P e r le com unicazioni stradali sono stati fa tti sa lta re tu tti i pon ti, asportate tu tte le autom obili e gli au tocarri, tu tt i i pezzi di ricam bio , gom m e, ecc. Si calcola approssim ativam ente che n e ll’Ita lia lib e ra ta i p on ti fa tti sa ltare am m ontino com plessivam ente a 14.500. Q uindi, dopo la liberazione, stasi com pleta di ogni possibilità di vita civile, stasi com pleta in m odo assoluto di ogni possib ilità d i lavoro nelle industrie o a ltro . In fa tti tu tti i m acchinari erano stati asportati e m ancava l ’energia e le ttrica , m ancavano le m aterie p rim e che non era nem m eno possibile eventualm ente p o rta re da a ltre reg ioni se ci fossero state.

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¡Voi com prendete che, in questa situazione, governare è una cosa estrem am ente difficile. Questo d a un pun to di vista m ateria le , poiché c ’è anche la questione politica . N ecessità di epurazione, dagli uffici e servizi pubb lic i, di tu tti coloro che si erano com prom essi col fascismo. Nel sud abbiam o avuto u n ’alta percen tuale di funzionari scappati verso il no rd , che hanno abbandonato il loro posto di lavoro ; a ltri che hanno dovuto essere a llon tanati im m edia tam ente p e r ep u ­ra re u n po ’ l ’am biente. La situazione nei vari uffici, q u in d i, è dive­nu ta difficile m ancando in definitiva il personale necessario e pratico a farli funzionare.

S ituazione della po liz ia : una p a rte degli agenti di p . s. e com ­m issari è scappata al n o rd ; una p arte è sta ta ep u ra ta im m edia ta­m ente, perchè non ci si poteva servire de ll’opera di persone non fidate. Di conseguenza quad ri della polizia enorm em ente r id o tti.

C arab in ieri: abbiam o adoperato coloro che si sono dati effetti­vam ente alla m acchia e hanno co llaborato a ttivam ente con i p a r ti­giani. A nche qui però si è tra tta to di num ero m olto rido tto . E norm e difficoltà perciò nel m an tenere l ’o rd ine pubblico con forze di polizia rido tte al m inim o. D ’altra p a rte , aum ento notevole della c rim ina lità , perchè la guerra, quando passa, lascia, a tu tt i i m ale in tenzionati, la possibilità d i espandere il loro anim o cattivo. Ai nostri m a lin ten ­zionati si aggiungevano poi i fascisti della q u in ta colonna lasciati in d ie tro , fo rn iti di mezzi p er provocare il p iù possib ile d iso rd in i, e i d isertori d e ll’esercito angloam erican i: francesi specialm ente, che si sono u n iti ai nostri sbandati fo rm ando vere e p ro p rie ban d e arm ate.

n com pito di fron te al quale ci siam o trovati era qu ind i assai difficile e grave. Il governo lia im piegato p e r risolverlo tu tte le sue m igliori energie p rim a form ando un governo di sei p a r titi e poi quello dei quattro p a rtiti.

Posso d ire subito , in omaggio ai p a r titi de ll’opposizione, socia­lista e di azione, che l ’opposizione fatta da lo ro —- dopo la lo ro uscita dal governo — non è sta ta superio re a quella com piuta in seno al governo. Questi due p a r titi cioè hanno avuto il grande m erito di com prendere il m om ento a ttua le che non è certo il p iù adatto p er una lo tta po litica vera e p ro p ria e si sono assunti vo lon tariam ente il com pito di essere dei critici benevoli senza ten ta re di ostacolare l ’opera del governo. Questo fatto va realm en te a onore di questi due p a rtiti di opposizione, tan to che possiam o afferm are che l ’unione del C .L .N . non è p e r n ien te stata in taccata d a ll’uscita dei due partiti anzidetti dal governo nazionale.

P u rtro p p o però il com pito politico del governo è stato trem endo, dato specialm ente che esso si è trovato di fro n te ad una popolazione uscita da venti anni di m algoverno e m alcostum e fascista, difficilis­

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sima da ried u care , sop ra ttu tto perchè occorrerebbe avere tem po e mezzi cap illa ri p er diffondere il nuovo verbo politico in tu tte le province. I l p rob lem a è assai difficile, anche p er le difficoltà di d if­fusione dei g iornali i quali non possono uscire dal luogo dove sono sta ti stam pati p er m ancanza di m ezzi di traspo rto . In o ltre il problem a fondam entale a ttu a le è quello della guerra. I l paese nostro è in guerra : a n o rd si com batte e si m uore p er abba tte re il fascismo e il nazism o; qu in d i p rim o dovere degli ita lian i è quello di partec ipare alla guerra. S iam o usciti da un periodo di d isorientam ento assoluto, com pleto : m olta gente, che non ha aderito alla cosidetta repubb lica sociale fascista, è rim asta nel p rop rio in tim o d iso rien ta ta ; tu ttav ia , non sapeva a che cosa attenersi, non aveva direttive. N oi antifascisti di vecchia data , conoscevamo la nostra strada e, in un certo senso, rispetto alla m assa della popolazione, siamo stati fo rtu n a ti perchè avevamo già una strada ben nettam en te tracc ia ta ; non abbiam o avuto incertezze su ciò che dovevamo fare. La grande massa della popo la­zione, invece, è rim asta com pletam ente d isorien tata e in un prim o tem po avveniva un fenom eno na tu ra le , specie quando le tru p p e a l­leate passavano attraverso una regione e davano l ’illusione alla gente che la guerra fosse finita. La popolazione, scossa nei nervi da tan ti mesi di difficoltà e di lo tte , a llen tava questi nervi in una specie di euforia considerando la guerra come oram ai cosa lo n tana e superata . I l risu lta to fu che la partec ipazione ita liana a ll’esercito è stata asso­lu tam en te rid o tta di num ero e di en tità e di conseguenza rarissim i furono i paesi che hanno avuto la fo rtuna di essere lib e ra ti da sol­dati ita lian i. Le a ltre zone vedevano tran s ita re gli eserciti alleati — p u r sem pre eserciti stran ie ri — senza la partecipazione ita liana e, poiché si aveva l ’im pressione che questi eserciti s tran ie ri si fossero assunti l ’onere di fare la guerra anche p er noi, ne derivava un sen ti­m ento di d isin teresse alla guerra che, invece, p rop rio l ’Ita lia com ­batteva.

T u tta la p ropaganda dei p a rtiti an tifascisti, e partico larm ente di quelli com unista e libera le , è stata intesa a risvegliare il sentim ento della necessità de lla guerra di liberazione. A r ita rd a re il sorgere di questo sentim ento di cara ttere nazionale ha con tribu ito il fatto che a ll’in izio de ll’inverno m olti p a trio ti — seguendo quel disgraziato invito del gen. A lexander ad: abbandonare le form azioni partig iane p er passare le linee — si sono spostati nelle te rre libera te . A un certo m om ento ci siam o trovati a dover accogliere, senza alcuna sufficiente a ttrezzatu ra , da 500 a m ille p a trio ti al giorno che passavano le linee e entravano n e ll’I ta lia libera ta . Essi aspettavano — come m eritavano — u n ’accoglienza am ichevole p er il loro valoroso eroico com porta­m ento . Invece non trovavano l ’adeguata organizzazione per un rico ­noscim ento im m ediato dei loro m eriti e sorgeva nei lo ro anim i un

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senso d i reazione e di rivo lta e il desiderio di r ie n tra re n e ll’I ta lia occupata p e r com battere ad d irittu ra con i tedeschi e contro gli inglesi. P e r ovviare a questo inconveniente, non p reved ib ile , e do ­vuto appu n to ad un appello non da noi lancia to , è stato creato dal governo con il m inistero dell’I ta lia occupata l ’incarico di occuparsi di tu tt i i p roblem i d e ll’Ita lia del no rd . P reciserò subito d ie l ’inizio del nostro lavoro è stato r ita rd a to da u n a certa opposizione o tim ore m anifestato dagli alleati. Che cioè questo m in istero d e ll’I ta lia occu­pata volesse in te rfe rire con quelle che erano le d ire ttiv e m ilita ri alleate. E ’ stato tu ttav ia abbastanza facile, p e r il m in istro Scocci- m arro e p er m e, superare questo stato d’anim o degli a llea ti i quali ci hanno lasciato lavorare. In un p rim o tem po abbiam o anche p en ­sato — se fosse continuata l ’opposizione degli a llea ti — d i lavorare clandestinam ente come avevamo fa tto p e r tan to tem p o ... I l nostro lavoro , dunque, h a po tu to svolgersi ufficialm ente in collaborazione cogli a lleati. Questi hanno nella lo ro organizzazione una « Branca dei p a trio ti » che si occupa delle lo ro questioni. I n collaborazione con questo loro ufficio esistente presso i com andi della 5 .a e 8 .a a r­m ata , abbiam o ideato dei « cam pi di riposo » p e r i p a tr io ti che passavano le linee. Essi vi venivano accolti e tra tta ti assai bene. Potevano cam biarsi di ab ito , di scarpe, fare delle doccie, so p ra ttu tto riposare p e r 10-20 giorni, con una razione d i viveri veram ente ab ­bondante e che com prende fra l ’a ltro : 500 gram m i di p an e ; 500 gram m i di pasta, 100 gram m i di carne, 350 gr. di verdu ra , fru tta fre ­sca, caffè, mezzo litro di vino. Così dopo dieci ven ti g iorn i, questi ragazzi erano nuovam ente in perfe tta efficienza e in flo ride cond i­zioni d i salu te dopo m esi di fa tiche in m ontagna; e anche il lo ro m orale ne risentiva i benefici effetti.

Questa in iziativa fu sufficiente a rovesciare com pletam ente la situazione dello stato d ’anim o di questi ragazzi che sono to rn a ti vo­lon tariam en te al com battim ento e con grande entusiasm o. Possiam o anzi oggi afferm are che, dietro le linee alleate , il p rob lem a dei p a ­tr io ti è stato com pletam ente riso lto . R icchi di questa esperienza, è stato deciso perciò d i app licare lo stesso sistem a anche nel no rd e si stanno organizzando cam pi di riposo che saranno ap erti im m edia­tam ente via via che le regioni del nord verranno libera te . Questi cam pi sorgeranno in ogni provincia in m odo che tu tt i i p a trio ti vi possano trovare u n ’assistenza adeguata.

I l governo ha poi stab ilito u n prem io di 10 m ila lire p e r ogni fam iglia di caduto partig iano , p iù natu ra lm en te la pensione norm ale p e r i caduti dell’esercito; u n prem io di 5 m ila lire p e r ogni m u tila to partig iano , o ltre la norm ale pensione e l ’assistenza che durerà 10-20- 25 giorni, secondo i casi. Vi sarà anche un p rem io p er ogni p a rtig ia ­no , del quale non è stato determ inato ancora l ’am m ontare — si p a r­

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lava di qualche m igliaio di lire — perchè d ipenderà dalle possibilità de ll’erario e dal num ero dei pa trio ti.

10 ritengo che con questi mezzi potrem o affron tare anche nel no rd felicem ente la questione de ll’assistenza ai p a tr io ti. Q uando essi si troveranno in questi cam pi d i riposo sarà possibile esam inare la possib ilità del lo ro reim piego n e ll’esercito. I l governo spera che alm eno il 40% dei p a trio ti saranno re im p iegati n e ll’esercito. Gli a ltri saranno im piegati in lavori di p rim a necessità o sm obilita ti per r ito rn a re ai lavori agricoli nelle cam pagne dalle quali provengono.

11 prob lem a della ricostruzione ne l sud è m olto sen tito , m a è m olto difficile na tu ra lm en te com inciare a rico stru ire quando tu tte le fabb riche sono d is tru tte e m ancano com pletam ente i mezzi di t r a ­sporto . Sono in tan to state ricostru ite ferrov ie a b inario un ico ; oggi la ferrovia arriva su ll’A driatico fino a Pesaro e sul T irreno fino a Castiglioncello vicino a L ivorno; nel centro d ’Ita lia fino ad Arezzo. E ’ stata già ap p a lta ta la linea A rezzo-Firenze ed è in via d i u ltim a­zione la ferrovia fra L ivorno e F irenze. Le ferrovie, da R om a in su, vengono adopera te so ltan to a scopo m ilita re ; da R om a in giù esisto­no invece anche tren i v iaggiatori. A bbiam o dovuto a tten d ere l ’arrivo delle locom otive d a ll’A m erica e un po ’ di carbone deve a rrivare . I l traffico è perciò m olto rido tto . G li au tocarri sono pochissim i: ne sono g iunti 70 d a ll’A m erica di un complesso di 1500 che gli Stati U n iti debbono m andarci. N e occorrerebbero però da 10 a 15 m ila p e r riso lvere il p rob lem a dei tra sp o rti nel sud. In o ltre perm ane la m ancanza di pezzi di ricam bio , di gomme, ecc. Questa situazione ha po rta to il prezzo d i u n ’autom obile da tu rism o, norm ale, in grado di m arc ia re con le gomme (che sono pressoché inesistenti) a 800 m ila-un m ilione di lire . In tan to i p on ti sulle grandi strade d i eoinu- n icazione sono stati tu tt i quanti ricostru iti o appa lta ti e in via di ricostruzione.

C irca i p ian i d i ricostruzione dei villaggi e delle c ittà d istru tte , essi sono di là da venire perchè m anca com pletam ente il cem ento, m anca la calce, m ancano i m atton i ecc. Questo, in breve, il quadro della situazione ne l sud.

R apporti con gli alleati. I rap p o rti con gli a lleati noi possiam o d ire che sono co rd ia li: i rap p o rti fra governo e alleati sono regolari. N a tu ra lm en te occorre considerare questa situazione: l ’Ita lia l ’8 set­tem b re era una nazione v in ta nella m aniera p iù assoluta, che usciva da una guerra p e rd u ta , in cui aveva accettato una resa senza condi­zioni firm ando un arm istizio che è quello che è. N on posso d irv i quello che è m a posso d ire quello che l ’arm istizio non con tiene; cioè non contiene alcuna clausola che dica che l ’Ita lia cede alcuno dei suoi te rr ito r i, isole, colonie. T u tti i p roblem i di eventuale cessione

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d i te rr ito ri m etropo litan i o coloniali de ll’Ita lia non sono contem plati n e ll’arm istizio , m a verranno stud iati a fine guerra. T u tto quanto afferm a la propaganda fascista e tedesca su ll’argom ento è m enzogna. Questo fatto dà da sperare p er il fu tu ro d ’Ita lia , perchè è evidente che, attraverso difficoltà enorm i, d a ll’8 settem bre a oggi, si è quasi com pletam ente m uta ta la posizione d e ll’Ita lia ne i confronti degli a llea ti. Noi siamo oggi una nazione quasi a lleata , noi ten tiam o p e r­ciò con tu tte le nostre forze di a rrivare al tavolo della pace come una nazione alleata. I l riuscirci o m eno d ipende da a ltre vo lontà; ma abbiam o tu tti il dovere di ten d ere con tu tte le nostre forze a questo scopo: sedere cioè al tavolo della pace come una nazione non vin ta m a alleata.

P e r ciò conseguire, noi abbiam o dovuto com prim ere nel nostro cuore m olti sen tim enti che invece volevano esplodere, e abbiam o dovuto e dobbiam o accettare quella che è la sistem azione am m in i­strativa che gli alleati danno in un prim o tem po d a ll’Ita lia .

Mi spiego m eglio: non appena una nostra regione o provincia è lib e ra ta , gli a lleati costituiscono u n ’am m inistrazione m ilita re . Su questo non è possib ile, evidentem ente, alcuna discussione, perchè sono loro che fanno la guerra , sia pu re con il nostro concorso, m a il m ateriale p e r la guerra è lo ro e anche agli uom ini nostri essi hanno dato tu tto l ’equipaggiam ento . Essi hanno d iritto pertan to di p re ten ­dere che, d ietro le loro linee di com battim ento , ci sia u n ’am m in i­strazione che garantisca l ’o rd ine e non possa nuocere alle loro ope­razioni belliche. A nche noi facciam o la guerra , perchè — facendo un passo ind ie tro — vi posso com unicare che il governo nostro' p a r­tecipa con o ltre trecentom ila soldati ita lian i alle operazioni in corso con gli a lleati. Con questi uom ini sono state fo rm ate sei divisioni di tru p p a com batten te e parecchie form azioni partig iane autonom e che com battono in prim a linea con la 5 .a e l ’8 .a arm ata . Le sei divisioni sono sta te com pletam ente equipaggiate da ll’In g h ilte rra , sia p er il vestiario che p e r l ’arm am ento ; esse ricevono le stesse razion i a li­m en tari degli inglesi con una certa variazione, perchè i nostri hanno avuto la pasta asciutta date le nostre ab itud in i. In p iù abbiam o, presso la 5 .a a n n a ta , circa 4 m ila partig ian i e presso l ’8.a arm ata 1500 p a trio ti che com battono con le nostre divisioni.

P e r festeggiare e consacrare questa un ione fra l ’esercito e i p a ­trio ti è sta ta celebrata a Rom a il 18 febbraio la giornata del p a r ti­giano e del so ldato , du ran te la quale le donne ita lian e hanno offerto ai vo lontari della lib ertà d e l nord la band ie ra di com battim ento che è stata decorata della m edaglia d ’oro dal m in istro della guerra. N ella stessa occasione sono state concesse qu indici m edaglie d ’oro alla m em oria di p a trio ti e pa trio te cadute per la guerra di lib e ra ­zione. E ’ stata la p rim a cerim onia solenne svoltasi p er celebrare la

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lo tta p a rtig ian a ; a ltre cerim onie seguiranno n e ll’Ita lia del nord ap ­pena verrà lib e ra ta .

V orrei p a rla re ora con voi di quelli che sono i p roblem i specifici del P iem onte , cioè della situazione in cui il C .L .N . del P iem onte si troverà al m om ento della liberazione e dei p roblem i che avrà di fronte. V orrei esam inare insiem e a voi questi p rob lem i che sono i p iù sen titi al sud e anche dagli stessi alleati.

N on vi nasconderò che quando , al settem bre -dello scorso anno, gli a llea ti avevano con brillan tissim a m anovra supera ta la linea gotica, che era veram ente una linea po ten tem ente fortificata — e sem brava che la liberazione del nord potesse avvenire da u n m om ento a ll’a ltro , — c’è stato a un certo m om ento una la rva ta m inaccia del famoso « vento del nord », cioè un certo risen tim en to da p a rte degli alleati. N on è escluso che una delle ragioni d e ll’arresto de ll’offensiva — ol­treché d ipendere da difficoltà di ca ra tte re logistico — sia dovuta a una considerazione di ca ra tte re politico . Essi possono in fa tti aver pensato : non vogliam o andare a crearci dei guai al n o rd , se questi guai debbono succedere, nessuno ci obbliga a fare tan to p resto ; aspettiam o. O ra questa considerazione non ha p iù rag ione di essere e anzi posso d ire che gli alleati hanno in tenzione di sferrare al p iù presto l ’offensiva al sud in concom itanza con quelle su ll’O der e sul R eno, in m odo da fare l ’azione dello schiaccianoci e fin irla con la G erm ania una volta p er sem pre. N on è dunque im probab ile che il no rd Ita lia possa essere rap idam en te lib e ra to e noi ce lo auguriam o di tu tto cuore.

Con questa previsione è necessario che il C .L .N . si trovi di fron­te ai p rob lem i del passaggio tra lo stato di oppressione tedesco e lo stato di liberazione. Voglio parlarv i con tu tta la sincerità e lealtà cui sono ab itua to , perchè tu tti q uan ti siam o am ici e com battenti p er uno stesso ideale e non dobbiam o qu ind i nasconderci nu lla .

H o avuto un lungo colloquio , alla com m issione di contro llo , con due b rig ad ie ri generali rap p resen tan ti i governi a lleati. D eside­ravano sapere quali erano le m ie idee sul nord e come si potevano riso lvere le varie situazioni che si sarebbero presen tate . H o avuto anche una conversazione con il col. M arshall, delegato am ericano che sarà il com m issario reg ionale del P iem onte al m om ento della liberazione.

T eniam o presen te che la liberazione può avvenire in diverse m an iere : la liberazione della provincia di T orino po trebbe avvenire anche d ire ttam en te a opera delle tru p p e a lleate com battenti le retro- guard ie tedesche. Questo p robab ilm en te non avverrà, perchè il P ie ­m onte si trova in una situazione partico lare . C om unque il P iem onte dovrà autogovernarsi p e r un determ inato periodo d i tem po p iù o

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m eno lungo (a F irenze fu di 4-5 giorni, qui p o treb b e essere di più). In questo caso è evidente d ie unico organo che può assum ere im m e­d ia tam en te il po tere di governo provvisorio è il C .L .N . che — sono già d ’accordo con gli alleati — si trasfo rm erebbe in governo p rovvi­sorio regionale. E ’ nel vostro stesso in teresse che, in quei g iorni in cui voi m an terre te il po tere , facciate in m odo che l ’am m inistrazione della provincia e della regione funzioni perfe ttam ente . E ’ necessario perciò che tu tto sia predisposto in questo periodo clandestino della lo tta , e tittto sia previsto p er quanto possibile. N atu ra lm en te la siste­m azione am m inistrativa che voi a ttu ere te non sussisterà a ll’arrivo delle tru p p e alleate. In fa tti esse im pian tano im m edia tam ente l ’am ­m inistrazione m ilita re alleata che h a tu tt i i po te ri di u n governo e d inanzi alla quale non è possibile d iscutere. Essa em ana dei decreti che saranno affissi agli angoli delle strad e : chi non obbedisce è pas­sibile di m u lta e di p rig ione; ra ram en te si trova la paro la « fucila­zione » così spesso scritta sui m anifesti tedeschi. Ciò vi d im ostra che ci sarà im m ediatam ente un m utam ento rad ica le di sistem i. G li a lleati non fucilano: danno m u lte o prig ione. Faccio n o ta re però che essi si u rtano m olto p er una m ancanza di d iscip lina; assai p iù dei tedeschi che hanno solo la preoccupazione di infliggere la m assim a pena cap ita le , e poi non se ne preoccupano o ltre . Essi considerano m oltissim o la discip lina come cosa spontanea e non com e obbligo fatto a persone a loro estranee. E ’ una cosa alla quale occorrerà aderire spontaneam ente, vo lontariam ente, a ltrim en ti si u rtan o . E siccome sono gente stizzosa non conviene u r ta r li , specie in u n p rim o tem po , a ltrim en ti non si riesce p iù a o ttener nu lla . Invece se si tro ­vano di fronte a persone leali e serene, sono disposte a collaborare com pletam ente.

Posso dirvi la m ia esperienza per F irenze, affinchè possiate re ­golarvi in P iem onte. Noi a F irenze avevam o pred isposto l ’am m in i­strazione della provincia assegnando tu tti i posti e le cariche nei vari organism i provinciali e com unali, vice sindaci, g iun te com unali, d e ­putazione provinciale, p residente de ll’un ione in d u stria li, d e ll’u n io ­ne agricoltori, del consiglio provinciale de ll’econom ia, ecc. N ei c in ­que giorni di governo del C .L .N . i nostri uom ini avevano effettiva­m ente preso possesso del loro ufficio e funzionato . A ll’arrivo degli a lleati essi ci h an n o detto : non dubitiam o che abb ia te fa tto benissi­m o e non lo discutiam o, però ci riserviam o il d iritto di esam inare il vostro operato e conferm are o m eno le designazioni. D opo mesi di discussioni e tra tta tiv e sono venuti nella determ inazione di confer­m are p ienam ente tu tti gli uom ini designati da no i, riconoscendo che la nostra scelta era sta ta fa tta nel m igliore d e i m odi p e r risolvere i com piti a ciascuno affidati. Se noi avessimo fatto un erro re , ce lo avrebbero senz’altro corretto senza bad are a nessuno. P e rta n to la

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p rim a e m aggiore raccom andazione che m i perm etto di farv i è quella che, al d isopra di ogni considerazione di p a rtito , la scelta degli uom ini sia fa tta fra persone veram ente capaci e com peten ti a riso l­vere i p rob lem i cui si troveranno di fron te , in questo m odo p o tre te constatare a suo tem po che m olte dillìcolta saranno supera te con gli a llea ti. JNoi, com e C. L. I\l. della Toscana, volevamo o ttenere il rico ­noscim ento p e r lo m eno com e unico organo consultivo, cioè costi­tu ire no i stessi, con a ltr i elem enti da p ren d e re nelle c ittà , i organo consultivo al quale si sarebbero dovuti fo rzatam ente rivolgere gli a llea­ti. A bbiam o sp in to la cosa p iù in là : siam o sta ti a R om a e ci siamo fa tti ricevere dal p rim o gabinetto B onom i, ch iedendo che i l C.L.JN. fosse riconosciuto anche nelle funzioni d i p re fe ttu ra e sop ra ttu tto come specibco organo consultivo del nostro governo. Ma gli a lleali n o n hanno aderito alla rich iesta . Le tra tta tiv e con gii a llea ti sono proseguite e p ro p rio u ltim am ente un passo in avanti è stato com piu­to ; in fa tti è stato o ttenu to che nelle reg ioni dei n o rd , che verranno lib e ra te , siano costitu ite delle com m issioni consultive nelle quali la p a rte po litica venga svolta esclusivam ente dal C.L.iN., in teg ra to da elem enti tecn ici e dal rap p resen tan te del m in istero d e ll’I ta lia occu­p a ta , al line di p o te re im m edia tam ente costitu ire un pon te fra no rd e sud e riso lvere il p iù rap id am en te possib ile tu tte le questioni che il governo di R om a h a in sospeso con la com m issione di controllo di R om a, presso la quale è necessario esam inare i p rob lem i. Si darà così al C .L .N . un riconoscim ento effettivo delle sue funzioni p o li­tiche e nello stesso tem po esso p o trà costitu ire q u e ll’organo unico consultivo al quale i com m issari reg ionali a llea ti sono ten u ti a rico r­re re p e r tu tte le question i che si riferiscono aU’am m inistrazione delle provincie e delle regioni. Siam o g iunti a questo risu lta to con m olte difficoltà, sventagliando dinanzi agli a lleati m o lti perico li, tiran d o in ballo anche l ’inc iden te della G recia e afferm ando che gli a llea ti debbono in stau ra re la dem ocrazia n e llT ta lia del no rd senza usare le arm i o i sistem i au to rita ri. G li sforzi, r ip e to , p e r giungere a questo risu lta to concreto , sono stati notevoli, m a h o avuto final­m ente l ’autorizzazione a tra tta re con voi la questione e l ’incarico di r ip o rta re in giù, alla com m issione di contro llo , quello che sarà lo schem a del nostro accordo p e r so ttoporlo alla lo ro approvazione. P reparerem o questo accordo anche nei p artico la ri. Essendo cosa assai im p o rtan te ed essenziale, dobbiam o m ed itarla insiem e ognuno di no i po rtan d o il con tribu to della p ro p ria esperienza e delle p ro p rie idee.

Posso aggiungere che ho avuto tra tta tiv e in m erito anche con il col. P o le tti che p robab ilm en te sarà il d itta to re dell’Ita lia del nord per conto degli alleati o forse rim arrà soltanto come com m issario

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regionale della L om bard ia — la cosa non è ancora decisa — , m entre il col. M arshall sarà il com m issario reg ionale p e r il P iem onte .

P e r quanto si riferisce alla situazione successiva alla liberazione vedrem o nei suoi partico la ri quello che no i possiam o fare . Io ho po rta to il quadro dell"organizzazione allea ta n e l n o rd : organo su­prem o è la com m issione di controllo a llea ta che siede a R om a e il cui capo è il contram m iraglio S tone. Ci sono po i le com m issioni regionali p e r la L om bard ia , il P iem onte , F E m ilia e le V enezie. D i­pendono da queste gli ufficiali p rov inciali, cioè i com m issari p ro v in ­ciali p er ogni provincia, e cioè nove, con tu tte le com m issioni p ro ­vinciali. 11 governo m ilita re alleato ha po i una organizzazione m olto capillare e d irei quasi p ignola , suddivisa in 17 divisioni che sono: agricoltura, controllo del m ercato n ero , perm essi personali — non sarà consentito a llon tanarsi o ltre i 10 km . dalla p ro p ria provincia — , educazione, ingegneria, finanze, in d u stria , lavoro legale, m onum en­ti, poste, controllo sulle p ro p rie tà , p ubb lica sicurezza, salu te p u b ­blica, inform azioni, tra sp o rti, requisiz ione autoveicoli, com unicazio­n i. H anno cioè previsto tu tto i l contro llo d e ll’a ttiv ità del paese a ttra ­verso queste diciassette divisioni.

Al m inistero dell’Ita lia occupata, stiam o facendo una organiz­zazione con ufficio affari generali, che è analoga alla loro in m odo da p o te rla affiancare. E ’ evidente che abbiam o tu tto l ’in teresse d i concorrere con l ’am m inistrazione nostra dove ci sono anche lo ro , per avere u n ’organizzazione adeguata e p a rtec ip are alla soluzione di tu tti i problem i in collaborazione con loro .

Le fasi della liberazione sono tre : p rim a , am m inistrazione m i­lita re ; seconda, controllo reg ionale; te rza , com m issione di controllo — che dovrebbe ora essere supera ta in quanto questa terza fase c’è già l ’am m inistrazione ita liana . Secondo gli u ltim i accordi dovrebbe essere superata alm eno in p a rte , poiché i l controllo a lleato non verrà m ai m eno.

N ella prim a fase, che p iù vi in teressa im m ediatam ente, si avrà una specie di conflitto di tendenze e d i p o te ri fra com m issari p ro v in ­ciali e quelli che saranno invece i com andanti m ilita r i, perchè il com m issario provinciale, che deve am m inistrare la provincia in m odo da po terla poi restitu ire nelle m igliori condizioni a ll’am m inistrazio- ne ita lian a , ha tu tta la tendenza ad app licare al p iù presto possibile quelle che sono le leggi dello stato ita liano , m en tre il com andante m ilita re — che si preoccupa unicam ente della sua sicurezza nei riguard i delle operazioni m ilita ri che deve svolgere — ten d e a m an ­tenere il sistem a più rig ido possibile p er assicurare la sicurezza che gli è necessaria alle spalle.

Gli a lleati, appena g iunti, applicano la legge com unale e prò-

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vinciale del 1915, qu ind i la legge fascista del 1934 è com pletam ente abrogata . In fa tti i l P re fe tto non è, com e dovrebbe, il tra tto di unione fra il governo ita liano e la provincia, m a un funzionario del governo m ilita re alleato (fino a quando dura la loro am m inistrazione, tan to che non può com unicare nem m eno con Rom a) al quale im partiscono le disposizioni. I decreti p refe ttiz i in fa tti debbono , p er essere valid i, avere la controfirm a del com m issario provinciale.

Passo a fare una ipo tesi: noi ci possiam o rifiu tare di accettare questa collaborazione con gli a llea ti (m i osserverete che gli alleati fanno unicam ente la guerra p er l'in d ip en d en za e la lib e rtà del paese, lib e rtà e ind ipendenza che non po trebbero essere acquisite senza il concorso delle forze alleate stesse; qu ind i un assurdo l ’ipotesi fa tta , ma am m ettiam ola). Si è fa tta strada in fa tti, ascoltando rad io L ondra, l ’idea che dopo la liberaz ione si avrà il benessere e il periodo delle vacche grasse con tu tta la lib ertà possib ile e con la fine de ll’epoca dei sacrifici. Invece, sia perchè siam o un paese vinto sia perchè abbiam o in casa nostra un esercito che com batte sia perchè tu tti i nostri mezzi di p roduzione e di lavoro sono d is tru tti, l ’epoca delle vacche m agre non è finita m a dovrem o invece fa tica re parecchio per riuscire a superare com pletam ente il periodo critico e avviarci verso un periodo di certa quale n o rm alità . Questa delusione, p ro ­vata anche da tu tt i n o i, può p o rta re anche a u n senso d i r isen ti­m ento verso gli a llea ti e indurc i a p ro sp e tta re l ’ipotesi di non collabo­ra re con lo ro e di fare d e ll’ostruzionism o. Specialm ente ne i cen tri in d u ­s tr ia li, le m asse opera ie po trebbero essere in d o tte a scioperare, a fare delle d im ostrazioni ostili, ecc. lo desidero com pletam ente d is il­luderv i su questo te rren o , non so ltan to p er le considerazioni p o liti­che che po te te p ro sp e tta re voi stessi, e che avrebbero come conse­guenza un rivolgim ento assai dannoso p er il nostro paese, m a anche perchè essi hanno le arm i in m ano.

Ad esem pio cito questo fa tto ; a R om a è avvenuta una m anife stazione che è andata o ltre le in tenzion i dei p a r titi p rom oto ri — anche perchè in tu tte le m anifestazioni d i massa c ’è sem pre qualche elem ento to rb ido o della qu in ta colonna fascista che provoca d isor­d in i e fa degenerare le m anifestazioni stesse — in conseguenza della fuga di R o a tta . A F irenze si voleva fare una m anifestazione analoga: cioè un pubblico comizio e uno sciopero di p ro testa . La confedera­zione generale del lavoro insiem e con i p a rtiti e il C .L .N . si è recata dal com andante in capo della piazza di F irenze esponendo l ’in te n ­zione di in d ire p er le 17 questa m anifestazione. F u loro risposto che non avevano nu lla in contrario : è un d iritto dei lavo­ra to ri e noi non possiamo d ire di no. A lla sorpresa p er questa acquiescenza, fu r ip e tu ta l’intenzione della d im ostrazione e rin n o ­vata la richiesta se c ’era o m eno opposizione da parte alleata . La

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risposta iu di assoluta concessione; m a, p rim a che i rap p resen tan ti ita lian i si allontanassero , fu aggiunto: — D im enticavam o di d irv i che d a dom ani il coprifuoco è alle ore 17 e che p e r rag ion i di ca ra ttere superio re , p er tre giorni, non sarà possib ile d is tr ib u ire il p an e alla popolazione civile. N atu ra lm en te questi a rgom enti iu rono valid is­sim i a far desistere da ogni in tenzione d i dim ostrazione.

Questo p er la rv i com prendere che, fino a quando c ’è il com ando m ilita re , abbiam o a che fare con una m en ta lità che non si in teressa0 n o u si in tende di questioni po litich e , m a tu te la la p ro p ria sicu­rezza e i p ro p ri in teressi.

Un a ltro esem pio: a F irenze T oglia tti fece un discorso di sor­p resa ; arrivò senza perm esso e, dopo aver avuto la concessione di p a rla re in un pubblico locale a duecento persone, n e adunò invece trem ila . Da a llo ra non fu p iù possib ile tenere discorsi po litic i, es­sendo sta ti p ro ib iti tra ttan d o si di zona d i guerra . S. E . L upin i a C ortona tenne p u re un discorso, m a corse i l rischio gravissim o di essere messo in galera: ep p u re era il m in istro della g iustizia. Con i m ilita ri non si può discu tere: essi hanno rag ion i superio ri di sicu­rezza che debbono tu te la re , tan to p iù che ne l sud vi sono m olti fascisti o inv ia ti dal n o rd che haim o l ’incarico d i creare d isordini d ietro le linee alleate. Le au to rità m ilita ri a lleate a llo ra fucilano senza com plim enti tu tti quelli che riescono a ca ttu ra re , e ce n e sono m olti. Perciò non desiderano in terferenze , n e lle zone m ilita r i, con m anifestazioni po litiche. La situazione sarà p iù grave al n o rd dove si è raccolta e concentrata tu tta la feccia d e ll’in te ra N azione. Perciò vi troverete di fron te a una q u in ta colonna m olto notevole e gli a llea ti, p e r tu te la re la sicurezza p ro p ria , non hanno rig u ard i e sta ­biliscono disposizioni assai rigorose.

In o ltre , come ho detto , tu tti q u an ti abbiam o lo tta to e lo ttiam o, anche attraverso m ortificazioni certe vo lte dolorose, p u r di rico n ­du rre questo nostro paese in un consesso di nazioni lib ere e in u n ’atm osfera di dem ocrazia che dovrà essere ricostru ita nel nostro seno. Noi non siamo ancora dem ocratici; è u n riconoscim ento che facciam o della nostra insufficienza. E v identem ente, dopo venti anni di fascism o, è difficile ricostru ire im m ediatam ente una dem ocrazia, tan to p iù che poche sono le persone che n e hanno la cognizione; tu tta la massa deve esser rieduca ta , e p e r fare ciò occorre m olto tem po. D ata la situazione veram ente disastrosa d e ll’Ita lia è poi neces­sario assolutam ente che si giunga ad un periodo di tra n q u illità e di serenità che consenta d i ricostru ire qualcosa di concreto.

Sarebbe augurabile che quel magnifico sp irito , che anim a tu tti1 p a rtiti che com pongono il C .L ..N du ran te la lo tta c landestina, che ci affratella e ci fa com pagni u n iti da affetto e am ore fra te rn i, con­

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tinuasse a sussistere anche dopo la liberaz ione e che tu tte le piccole questioni che si riferiscono alla conquista di d e te rm ina ti posti e posizioni siano esam inate con pe rfe tta com prensione e lealtà senza creare in te rn i dissensi. A nche dopo la liberaz ione affluiranno iscritti ai p a rtiti, m a la massa della popolazione non vorrà avere u n a tes­sera d i p a r tito : essa in fa tti esce da venti ann i di d isorientam ento politico e deve ancora foggiarsi u n ’anim a e u n a sensib ilità po litica . Perciò anche le conquiste d e i posti h a n n o u n valore re la tivo . I l m a­gnifico sentim ento di so lidarie tà che ha finora aiu ta to ad affron tare tu tti i p roblem i della lo tta c landestina deve con tinuare anche dopo la liberazione p e r la soluzione d i tu tt i i gravi p rob lem i che vi si p resen teranno . E così dovrà avvenire anche p e r i p rob lem i p iù vasti della ricostruzione che in u n paese com pletam ente rov inato e t r a ­sform ato come il nostro sono ta li da fa r veram ente trem are le vene e i polsi.

E sponetem i o ra le vostre osservazioni; io risponderò ad esse e alle dom ande ed eccezioni. Così po trem o com inciare a determ inare quelli che saranno i no stri accordi p e r stab ilire la fase di passaggio fra la liberazione e il m om ento di arrivo delle form azioni alleate.

P ro p o rre i di concretare la nostra discussione in diversi p u n ti: p rim a di tu tto la condo tta della guerra al m om ento della liberaz ione; po i l ’organizzazione civile e am m in istra tiva ; q u in d i l ’organizzazione ed i l funzionam ento della giustizia nel periodo in cu i p resu m ib il­m ente il C .L .N . avrà gli effettivi p o te ri di governo da eserc itare; p er u ltim o il passaggio dei po teri dal C .L .N . a ll’am m inistrazione m ilita re e la costituzione di questo organo consultivo nostro che deve co llaborare con gli a llea ti p e r avviare e riso lvere tu tti i p rob lem i della vita p rovinciale e regionale. Infine l ’am m inistrazione e i p ro ­blem i della ricostruzione.

PS. D esidererei che esponeste, sia p u re som m ariam ente, quella che dovrebbe essere la com m issione consultiva secondo i l pensiero alleato.

M . H o pensato d i m an d are a T orino o M ilano un funzionario espertissim o, non un b u ro c ra te , del m in istero de ll’I ta lia occupata che possa già essere in contatto e fa re da in te rm ed iario fra la com ­m issione a lleata d i contro llo a R om a e gli organi locali regionali. La com m issione consultiva dovrebbe! essere com posta dei cinque m em bri dei p a r titi , e in o ltre di persone da voi scelte p a rtico la r­m ente com peten ti nei vari ram i e a ttiv ità de ll’ag rico ltu ra , ind u stria , com m ercio, finanza, tra sp o rti, lavoro , e im o p e r i l cu lto . P e r la giustizia, l ’educazione, le com unicazioni, credo che potrem m o n o ­m inare , d ’accordo, degli elem enti locali che siano al tem po stesso

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anche rap p resen tan ti dei tre m in isteri della giustizia, d e ll’educazione e delle com unicazioni; o ltre a uno del m in istero d e ll’Ita lia occupata. In to ta le questa com m issione consultiva sarebbe com posta d i 17 persone. E ’ u n organo m olto vasto che può suddividersi in so tto­com m issioni e lavorare d ’accordo con quelle che sono le divisioni del com ando alleato m ilita re . Così si costitu irebbe tra gli organi locali e quelli a llea ti una cooperazione im m ediata e continua.

A F irenze abbiam o fatto tu tto quanto era possib ile, m a ci sia­m o po i trasfo rm ati in un organo di consultazione tecnica e qu ind i avulso e tag lia to fuori d a ll’a ttiv ità ; o ra invece la com m issione si sta trasfo rm ando in un organico com itato tecnico che sarà u tile alla c ittad inanza p er la sua azione fiancheggiatrice della com m issione alleata.

Q ui sarebbe il caso di p revederne subito la costituzione, in m odo che il C .L .N . non rim anesse solo una rappresen tanza politica .

PS. R itengo che sarà bene far p resen te q u a l’è lo stato a ttua le del com itato nostro , come funziona e quali sono i suoi p rogetti. Ciò per sapere se da questo nostro progetto e funzionam ento si può giungere a soluzioni di in tegrazione dei p rogram m i svolti a R om a o se si debba am pliare.

P rem etto che il nostro funzionam ento è dem ocratico , perchè abbiam o ritenu to che attraverso i cinque p a r ti t i , effettivam ente de­m ocratici, si potesse esp rim ere la rapp resen tanza della popolazione p iem ontese e della sua dem ocrazia. A i cinque rap p resen tan ti di p a rtito si sono aggiunti elem enti che trovano la lo ro rag ione di essere n e ll’econom ia del P iem onte. A bbiam o proposto da tem po e applicato , p er i C .L .N . p eriferic i, com unali, di base, d i fabbrica, di azienda, che l ’espressione di m aggiore dem ocrazia venisse fa tta a t­traverso gli organism i di m assa che noi abbiam o ind iv iduato p e r il m om ento nei seguenti: com ita ti d i agitazione o sindacati, ra p p re ­sen tan ti dei lavora to ri, i quali hanno una im portanza p rem inen te , avendo sostenuto la lo tta p er la liberazione non soltanto con larga partecipazione nelle file p artig iane m a anche con l ’attiv ità ostruzio­n istica ai tedeschi e ai fascisti m edian te scioperi, agitazioni, ecc. che hanno r id o tto notevolm ente la produzione po rtan d o perciò un con tribu to ind ire tto m a notevolissim o alla lo tta per la liberazione. G li stessi alleati ne hanno avuto beneficio, data la d im inu ita p ro d u ­zione de ll’in d ustria p iem ontese: di questi risu lta ti abbiam o dati e num eri indici che portano al 10 e al m assim o 20% la produzione norm ale. R iteniam o anzi che i fascisti e i tedeschi facciano poco assegnam ento sulla produzione piem ontese p er la continuazione della guerra. U nica cosa conveniente per lo ro è tenere in efficienza quelle industrie perchè i lavoratori vi sono legati, a ltrim en ti po trebbero

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avere queste masse di opera i nelle piazze a svolgere a ttiv ità ben p iù pericolosa p er lo ro . A bbiam o in o ltre un a ltro organism o di m assa: il G ruppo di difesa della donna, che h a una notevole im p o r­tanza specie in P iem onte , perchè la lo tta qu i è svolta anche a ttra ­verso la donna. Essa p o rta un g rande con tribu to non soltanto per l ’opera di conforto presso i m a riti e i figli coi quali divide le pene e i sacrifici, m a p er l ’opera di assistenza a favore dei p a rtig ian i e d e lle v ittim e politiche e de i p rig io n ie ri p o litic i. N on sarebbe forse possibile m an tenere sul p iede di guerra , in una lo tta com e l ’a ttua le , 40 m ila partig ian i in P iem on te se non ci fosse questa assistenza svolta ne l m odo p iù am pio da questo G ruppo di difesa della donna.

A bbiam o ino ltre considerato come organizzazione di m assa la gioventù e costitu ito il F ronte della g ioventù . N on l ’abbiam o con­fusa con le categorie di lavo ra to ri in genere, appun to perchè questa gioventù è sorta col fascism o dal q uale è sta ta educata e bisogna che sia educata e seguita con a ltr i p rin c ip i e m etodi. N on potevam o u n ir li a coloro che , in età p iù avanzata, conoscono già i p rob lem i d e l passato e in tuiscono quelli de ll’avvenire.

I l fron te della gioventù costitu ito , con la partec ipazione di tu tti i p a r titi , si suddivide in gioventù studentesca, gioventù del lavora­to re , degli opera i, ecc. E tu tti hanno con tribu ito n e lle loro possibi­lità alla lo tta , con agitazioni partico la ri : un comizio presso la tom ba di un caduto al c im itero , p ropaganda spicciola com piu ta in d e te r­m inate circostanze, ecc. che solo i giovani possono e sanno fare. A nche nei cinem atografi, d u ran te la p roiezione, giovani si sono r i ­volti ai p resen ti inc itando li a sollevarsi contro i fascisti. T u tta questa attiv ità in te rrom pe la norm ale v ita che il fascismo vo rrebbe co n ti­nu are in questo m om ento.

A ltra organizzazione di massa è il fro n te degli in te lle ttua li, dove sono tu tt i i lau rea ti, im piegati con speciali cognizioni, ingegneri, chim ici, tecn ici: gente che con scritti e p ropaganda effettiva spicciola ha con tribu ito e contribuisce alla lo tta a ttu a le e dom ani p o trà p a r­tecipare alle com m issioni d i studio e di lavoro per i p roblem i nei quali sono com petenti.

Noi così facciam o della dem ocrazia. N on ci siam o rivo lti a in d u stria li e com m ercianti perchè li vediam o già sufficientemente espressi in questi organism i di massa. N on abbiam o am pliato il no ­stro com itato ai rap p resen tan ti di banca, perchè abbiam o i C .L .N . b ancari, come quelli tecnici di a ltro cam po che si occupano delle loro partico la ri questioni e riferiscono al nostro com itato economico che tiene conto ed esam ina tu tti i p rob lem i econom ici d e ll’oggi e del dom ani.

La com m issione econom ica è com posta di rap p resen tan ti di ogni

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p artito e di rap p resen tan ti tecnici com prendenti anche quelli dei tra sp o rti e del lavoro . Unico rap p resen tan te al quale non abbiam o effettivam ente pensato è quello del culto . H o avuto occasione, in un colloquio privato con u n p re la to assai vicino a ll’Arcivescovo, di ac­cennare a ll’eventuale partecipazione d e l culto neH’organism o con­sultivo del dom ani. Mi sono state fa tte m olte riserve, anche in con­siderazione del pensiero del C ardinale in p roposito . La C uria ha una funzione, secondo lo ro , esclusivam ente sp iritu a le e qu in d i non può adden trarsi in argom enti d i a ltro genere. I l suo in terven to , m i h a osservato, in questo m om ento p o trebbe costitu ire una com pro­m issione che non sarebbe invece p er un dom ani. S arà in te rp e lla to il C ard inale d ire ttam en te , m a ritengo difficile u n ’adesione perchè la C uria p iem ontese è stata sem pre m olto estranea, anche se u ltim a­m ente h a dato m anifestazioni notevoli di adesione nella form a sp ir i­tua le del sacerdote che in terv iene alle funzioni religiose senza p a r t i­colare significato politico.

P e r la giustizia il com itato si è in tra tten u to e recentem ente ha quasi varato un progetto che sarà o pportuno venga conosciuto a R o­m a, affinchè, se risponde ai c rite ri di giustizia serena equa m a en er­gica e forte che vogliam o is titu ire , possa eventualm ente essere u t i­lizzato e adotta to .

P e r l ’educazione riten iam o che i rap p resen tan ti di questa b ranca sono già inclusi nel fro n te degli in te lle ttu a li. A bbiam o tu ttav ia fo r­m ato un com itato della scuola che finizione o ttim am ente con so tto ­com itati i quali esam inano i p rob lem i della scuola superio re , m edia ed elem entare. E ’ prevista anche la nom ina di u n sovrin tendente re ­gionale ai problem i della scuola.

Q uanto al problem a delle com unicazioni la nostra com m issione econom ica ha una sezione che tra tta il p rob lem a dei tra sp o rti in genere: ferrov iari, stradali, ecc.

A rich iesta del P d A ., M. precisa che i p o te ri di governo sono devoluti al C .L .N .A .I. — in accordo con il m in istero d e ll’Ita lia oc­cupata , col governo ita liano , gli a llea ti e il com ando suprem o alleato — fino al m om ento della liberaz ione; poi suben tra il com ando m i­lita re alleato . C onferm a che al m om ento della liberazione non può con tinuare il po tere del C .L .N .A .I.; suben tra il com ando m ilita re alleato non essendo com patib ile l ’esistenza contem poranea di due po teri. E ’ in tervenuto un accordo appun to in base al quale il C .L .N . A .I. si im pegna a rim ette re il po tere , al m om ento della liberazione, al com ando m ilita re alleato. Le precisazioni fa tte al C .L .N . regionale piem ontese saranno successivam ente — solo p er ragioni di itin e ­rario — fatte al C .L .N .A .I. che a sua volta ne in form erà il C .L .N . piem ontese.

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I] P dA . desidera sia so tto lineata la p regiudiziale che non si può funzionare senza un accordo con il G .L .N .A .I.

M . inform a che l ’accordo sarà approvato dal C .L .N .A .I. tan to più che esso sarà analogo p er tu tte le regioni perchè l ’organizzazione degli alleati è uguale p e r tu tte le zone d ’Ita lia ; occorrerà am alga­m are poi il lavoro nostro con il lo ro nella m an iera p iù proficua e p iù u tile p er noi.

PC. D esidera d istog liere ogni preoccupazione espressa dal go­verno ita liano circa l ’atteggiam ento del P iem on te nella soluzione della crisi ita liana specie p er il dom ani e anche nel trapasso di p o ­te ri. A fferm a che lo sp irito di so lidarie tà fattiva e di un ione col governo ita liano — di cui com prende le enorm i difficoltà — finora d im ostrata dal C .L .N . del P iem onte nella sua a ttiv ità sarà m antenuto in ta tto e accresciuto se possibile ne l fu tu ro . Le p iù am pie assicura­zioni in m erito si possono dare al governo ita liano .

Circa la questione della condotta della guerra , o ltre le notizie che sono state fo rn ite dal generale, in form a che l ’azione m ilita re delle form azioni partig ian e sarà affiancata dalla lo tta insurrezionale a ttraverso lo sciopero generale con la m obilitazione di tu tti gli s tra ti sociali e di tu tti i p a r titi che da tem po si occupano de ll’azione stessa. Nel m om ento cu lm inante tu tti i p a rtiti e tu tte le correnti che vi si uniscono p artec iperanno alla insurrezione nazionale cui p renderanno p arte le form azioni m ilita ri di T o rino , le SA P con o ltre diecim ila uom ini — esse d ifenderanno le fabbriche , le industrie , i pubblic i servizi e tu tto quanto i guastatori tedeschi cercheranno di d istrug­gere — e le masse operaie che ascendono a o ltre duecentom ila uom i­n i e che saranno in q u ad ra ti dalle form azioni m ilita ri. O ltre a ciò le form azioni partig ian e caleranno sulla c ittà contro i tedeschi e i fa­scisti in m odo da p o te r orgogliosam ente afferm are che il P iem onte è stato libera to dalle p ro p rie forze. Così avrem o con tribu ito v era ­m ente e notevolm ente a ll’azione alleata di liberaz ione della nazione. P o trem o in questo m odo far valere la nostra azione in vista del r i ­scatto del passato fascista da p a rte d e ll’Ita lia nella sua azione dem o­cratica. Posso assicurare che tu tta questa azione è stata già p reo rd i­nata e po trem o giungere a ll’au to liberazione senza a ttendere l ’arrivo degli a lleati.

P e r l ’am m inistrazione civile il lavoro svolto è stato fertile ; ab ­b iam o una com m issione econom ica con sottocom m issioni di tecnici partico larm ente com petenti nei vari argom enti, che studiano la solu­zione dei diversi problem i come l ’ag rico ltu ra , l ’industria , il com ­m ercio , la banca, i tra sp o rti, il lavoro, la giustizia, le com unicazioni, l ’educazione, ecc. Queste a ttiv ità si articolano anche alla periferia attraverso i circa 250 C-L.N. esistenti nei cen tri della provincia. Essi

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si occupano in loco del censim ento delle giacenze d i vettovaglie, g ra­naglie, ecc. prevedono p ian i concreti d i sem ina p er affron tare le esigenze a lim en tari fu tu re , ecc.

E ’ p er noi ragione di soddisfazione constatare com e la nostra a ttiv ità abbia coinciso con le d irettive del governo.

La nostra com m issione tra sp o rti ad esem pio h a il censim ento di tu tt i i veicoli esistenti con l ’indicazione del luogo di accantona­m ento degli stessi in c ittà e fu o ri, dei depositi di ca rb u ran te , dei m a­gazzini di pneum atic i, ecc. Q uesta p a r te essenziale dei tra sp o rti qu ind i al m om ento del trapasso consentirà di avere una certa ga­ranzia di com unicazioni.

In m erito alla com m issione di giustizia h a già p arla to il PS. Noi ci preoccupiam o, con la collaborazione di m ag istra ti, di g iun­gere a una giustizia serena e fo rte , m a so p ra ttu tto rap id a al fine di evitare le esecuzioni som m arie che sarebbero la logica conseguenza di una situazione non com pletam ente dom inata dalla nostra orga­nizzazione. A ggiungerò che esiste anche un centro P . m olto attivo fin d ’ora , che p rocura le liste delle spie fasciste, dà no tiz ia di ra ­stre llam enti, delle disposizioni in te rn e della Q tiestura, de ll’attiv ità della po liz ia . Si tra tta di un centro m olto attivo com posto di p o li­z io tti che agiranno al m om ento opportuno anche p er l ’arresto delle persone già selezionate da noi.

In o ltre è in funzione già da tem po una com m issione di ep u ra ­zione che elim ina dalla vita sociale ita lian a tu tt i i fascisti che cadono sotto le sanzioni previste dalla legge luogotenenziale, e di tu tti i col­laborazionisti che hanno dato la lo ro a ttiv ità in questo periodo delicato.

Circa il passaggio dei po teri è evidente che ciò avverrà confor­m em ente alle disposizioni de term inate dagli alleati e che non si possono discutere. N on sarà però possibile affron tare i p rob lem i del m om ento , prescindendo dai C .L .N . che hanno com petenza in m a­te ria e che costituiscono l ’organizzazione cen trale e periferica a ttra ­verso la quale l ’opera del governo, con o senza inglesi, non sarà pos­sibile. I C .L .N . locali sono i vasi com unicanti attraverso i quali sol­tan to è possibile fa r funzionare tu tto l ’organism o am m inistrativo . Si tra tta di una situazione della quale il nostro governo e anche il com ando m ilita re alleato dovrà tenere conto.

Circa la costituzione d e ll’organo consultivo concordo con il PS. Desidero far p resente la situazione piem ontese che è diversa dalle a ltre , in quanto la lo tta si è p ro tra tta a lungo e sono m a tu ra ti stati d i fatto speciali: solo il mese scorso, in T orino c ittà , abbiam o avuto 50 fucila ti; questo mese ne avrem o di p iù . M igliaia sono stati i caduti e diecine di m igliaia i m orti fra i p a rtig ian i; m oltissim i i

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nostri com pagni in carcere. T u tto ciò h a provocato uno stato di esa­sperazione che preoccupa p er il m anten im ento d e ll’ord ine al m o­m ento del trapasso di p o te ri. N ostra preoccupazione m aggiore è quella di evitare a tti di violenza provocati d a l l’odio accum ulato in tan ti mesi di sofferenze e di ingiustizie.

A proposito de ll’organo consultivo avevamo già im m aginato la trasform azione del C .L .N . in questa nuova veste non p iù d elibera­tiva. La sua costituzione è stata ch iaram ente spiegata dal PS. N a tu ­ralm en te n e lla nostra zona l ’organism o di massa è di im portanza capitale', perchè costituisce la forza m aggiore, date le g randi in d u ­strie e qu in d i il num ero considerevole di opera i che lavorano. Que­ste m asse, tu tte antifasciste anche se non iscritte regolarm ente a p a r­tit i , si sono convogliate in questi organism i di massa che sono ora­po tenziati. N el solo organism o del G ruppo, di difesa della donna abbiam o circa novem ila iscritte che svolgono d iu tu rna e rischiosa opera di assistenza alle v ittim e della polizia. R iten iam o necessario pertan to che anche esse vengano rapp resen ta te n e ll’organo consul­tivo , in riconoscim ento de ll’opera p restata . A ltre ttan to può dirsi p er il fron te della gioventù: m olti giovani sono già caduti e a ltri cadono ancora; a M ilano abbiam o perso il giovane p iù in vista del nostro p a rtito , e ciò costituisce una grave p erd ita per noi.

T u tte queste co rren ti di m assa non possono essere estranee a questo organo consultivo e hanno d iritto di en tra re al governo della cosa pubb lica . Così p u re si può d ire p er il fronte degli in te lle ttua li.

E ’ necessario che l ’organism o proposto abbia rapp resen tan ti di queste tre categorie p iù quello del com itato di agitazione, ideatore dello sciopero di m arzo che ha avuto risonanza m ondiale , tan to che i fascisti tem ono questi cosiddetti « scioperi del m arzo ».

E ’ auspicabile infine che anche il culto dia un rap p resen tan te : la curia deve po rta re la sua esperienza nel nostro consesso.

Al d isopra di questa costituzione, ogni a ltra proposta che te n ­tasse di im m ettere m ovim enti non partec ip an ti alla lo tta di lib e ra ­zione, non po trebbe che p o rta re d isordine e diffidenza e l ’opera del governo ne sarebbe profondam ente ostacolata. La giunta consultiva deve essere costitu ita da coloro che hanno partec ipato alla lo tta e hanno il p o te re p er m an tenere l ’ord ine pubb lico : la popolazione crede soltanto in questo organism o. I l nostro C .L .N . ha costituito il C .L .N . c ittad ino p e r T orino composto dei c inque p a rtiti e dei ra p ­p resen tan ti degli organism i di m assa: questo nuovo organo ha in ­contrato l ’approvazione di tu tti i ceti c ittad in i e ha con tribu ito alla diffusione nelle masse operaie del convincim ento che non saranno esclusi dalla cosa pubblica togliendo ogni diffidenza in proposito . Questo C .L .N . ha il com pito di creare la g iunta com unale che è

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ora in stato em brionale . Siamo lie ti d i p o te r afferm are che con l ’o r­ganizzazione p reo rd in a ta possiam o garan tire la funzionalità dei ser­vizi, p e r quan to sarà com patib ile con la situazione che si verrà a creare, in tu tt i i cam pi dell’a ttiv ità : tra sp o rti, ig iene (i m edici h a n ­no , attraverso il loro C .L .N ., costituito posti di soccorso con m edic i­n a li, in fe rm ieri, bende, ecc.), econom ia, scuola, ecc. ; perfino i la t­ta n ti e i vecchi saranno assistiti con gli a lim en ti necessari che sono già im m agazzinati.

La nostra giunta consultiva così costitu ita sarebbe in grado di fa r funzionare tu tt i questi organism i. G li a llea ti saranno accolti con la cortesia m aggiore e dovranno trovare qu i una situazione ta le da dover convenire che tu tto procede m agnificam ente.

Q uanto il m in istro Scoccim arro scrive è stato già fa tto da sei sette m esi. Le nostre organizzazioni c ittad ine di agitazione, le Sap e le form azioni p artig iane non possono essere esautorate senza che si addivenga a una crisi. O ccorre che si addivenga alla creazione di un organism o che provveda a ll’ord in e pubblico e al benessere p u b ­blico. Se in te rverrà il funzionarism o andrem o incontro a u n a situa­zione difficile e che non si sa dove p o trà condurci.

P L. Sui vari p u n ti della condotta della guerra non ho n ien te da aggiungere a quanto hanno già detto il PC . e PS. R ich iam o l ’a tten ­zione del rap p resen tan te del Governo su quella necessità, espressa p rim a , che i provvedim enti del com ando alleato nei confronti dei partig ian i, siano isp ira ti alla com prensione d ire i quasi ind ispensa­b ile dello stato psicologico in cui si troveranno i nostri com batten ti del P iem onte i quali hanno espletato un com pito unanim em ente r i ­conosciuto eroico, com pito prom osso e inc ita to dal C .L .N . e a cui hanno concorso gli inglesi, spronandoli alla lo tta . Le in d en n ità dei com ando inglese non possiam o d iscu terle ; tengano essi conto, nei lim iti del possibile, nel loro stesso in teresse, di non de te rm inare uno stato d ’anim o di profondo tu rb am en to in questi nostri anim osi gio­vani che da diciotto mesi conducono una v ita d i rischio e che al m om ento della liberazione desiderano partec ip are alla soddisfazione di vedere l ’opera com piu ta a cui hanno concorso a ttivam ente e deci­sivam ente. O ccorrerà a ttu are i provvedim enti nei rig u ard i dei p a r t i­giani nel m odo p iù decoroso e soddisfacente possib ile e non in m a­n iera u m ilian te p er le form azioni stesse. Possib ilm ente fare subito u n proclam a in cui si annunci che attraverso questi cam pi di riposo — che hanno dato buona prova n e ll’I ta lia lib e ra ta — essi u su fru i­ranno d i un periodo transito rio di riposo anche in vista di un r ia s­sorbim ento n e ll’esercito regolare o in a ltra a ttiv ità che le au to rità alleate vorranno p ro p o rre e che gli stessi partig ian i po tran n o sceglie­re . E’ essenziale che non si de term ini una situazione penosa e in ­

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cresciosa, p er noi e gli stessi a llea ti, di disagio e di im barazzo p r o ­p rio al m om ento della liberaz ione; m a si a ttribu isca ai com ponenti il corpo volontario della lib e rtà quella posizione che essi hanno m eri­ta to e conquistato con la p ro p ria a ttiv ità .

In m erito alla questione d e iram m in is traz io n e e della nostra t r a ­sform azione, ritengo di condividere le idee esposte dal PS. e dal PC. e cioè che il C .L .N . debba essere non solo riconosciuto ma potenziato e u tilizza to ; ciò che è n e ll’interesse stesso degli a lleati, considerando che essi, nuovi e stran ie ri come sono, difficilmente po tranno en trare in tu tt i i cam pi del nostro sistem a di am m inistrazione econom ico e provvedere ai funzionari necessari al buon andam ento d e ira m m in i­strazione stessa. Essi non sono a conoscenza della situazione d e te rm i­natasi d u ran te la lo tta e il voler agire di in iziativa, nella scelta degli o rgani, può determ inare una reazione che si m anifesta p raticam ente con l ’indifferenza, l ’apatia o l ’ostruzionism o. D ebbono rendersi conto di questo stato d’anim o e com prendere che è conveniente po tenziare il C .L .N . il quale , p e r m olte rag ioni anche psicologiche, può meglio esercitare una certa au to rità anche m orale su tu tta l ’organizzazione d ipenden te . A bbiam o in fa tti creato tu tti gli organism i periferic i che o ra funzionano p er la lo tta c landestina e dom ani possono essere u ti­lizzati p e r la ricostruzione e, in un prim o tem po, p er fronteggiare il periodo im m ediato di em ergenza. A nche p er quanto concerne il fu n ­zionam ento d e ll’in d u stria e della produzione, p e r ind irizzarla in un senso p iu ttosto che in un a ltro , si ritien e che anche il funzionario in ­glese preposto a lla carica può giovarsi con profitto della cordiale col­laborazione del C .L .N ’. in terno da noi già costituito .

C irca l ’organo consultivo concordo con quanto detto dal PC . e dal PS. p e r il riconoscim ento degli organism i di massa con i quali noi in tendiam o le masse che hanno dato d ire tto con tribu to alla lo tta di resistenza p er la liberazione. Esistono già questi t r e grandi organi­smi di m assa: donne, giovani e in te lle ttu a li, m a desidererei che non fosse un num ero chiuso. Possiam o anzi aggiungere a ltre categorie e a ltre classi e p er esem pio quella dei contad in i i quali dovranno certo d a re p iù di quanto non abbiano fatto finora. P ropongo pertan to l ’inclusione di questo nuovo organism o di massa di contad in i e la sua partec ipazione a ll’organo consultivo.

P e r quanto concerne il problem a della giustizia, il PC . e il PS. hanno ch iarito assai bene il nostro pun to di vista e la nostra delusione p e r l ’am m inistrazione della giustizia n e ll’I ta lia lib e ra ta . Le ragioni di questa lentezza e fiacchezza ci sono state ch ia rite e possiam o giusti­ficarle, m a da no i una ta l situazione non po treb b e essere to llera ta p e r un complesso di circostanze derivanti sop ra ttu tto dal p ro lunga­m ento della lo tta e d a ll’asprezza con la quale essa è condótta. La

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giustizia è necessario funzioni con tu tta serietà ed equ ità m a in m a­n iera efficace ed inflessibile, perchè nel popolo non si determ in i la sensazione de ll’incapacità, a ltrim en ti non potrem m o frenare lo sfogo spontaneo della popolazione nelle sue vendette e ne lla sua giustizia popo lare . I l C .L .N . lavora da parecchi mesi p er assicurare una g iu­stizia equa e rap id a da a ttuarsi im m ediatam ente, onde evitare gli a tti di esecuzione somm aria che po tranno verificarsi in tu tto il P ie ­m onte. A nche in provincia funzioneranno i tr ib u n a li m ilita ri del corpo volontario della lib ertà . E ’ in corso di studio u n regolam ento che com pleti e renda sem pre p iù efficiente l ’organizzazione dei t r i ­bunali m ilita ri. Essi saranno affiancati da una com m issione di giusti­zia nom inata dai cinque p a rtiti. Essa avrà il com pito essenziale di p rep ara re rap idam en te tu tte le liste di coloro che debbono essere im m ediatam ente perseguiti e di cui la coscienza popo lare reclam a la p iù sollecita energica punizione. Dopo questo periodo in iziale sarà provveduto con la C orte di Assise o rd in a ria , quando passerem o sotto l ’am m inistrazione de l governo ita liano .

Ma La giustizia en tre rà subito in funzione alle d ipendenze del go­verno ita liano .

P L. Ciò sem plifica la nostra situazione. Avevamo pensato di to r ­nare , dopo il periodo di funzionam ento dei trib u n a li m ilita r i, alla giustizia o rd inaria della C orte di Assise, m a si è fa tto p resen te che, per la situazione eccezionale del m om ento e lo stato d ’anim o creato d a ll’im perversare delle form e vergognose e obbrobriose di violenza fascista, a mezzo dei m agistra ti non si sarebbe po tu to a ttu are quella giustizia che gli antifascisti ritengono ind ispensabile. Si era pensato di creare una C orte di Assise del popolo che, senza r ip e te re le com ­m issioni speciali di infausta m em oria del risorgim ento nè i tr ib u n a li faziosi del reg im e fascista, fosse un organo veram ente popo lare , m o­della to sulle C orti di assise o rd inarie . Questa C orte di assise dovrebbe funzionare sem pre con l ’assistenza della com m issione di giustizia che rappresen ta i cinque p a rtiti. E ’ il progetto cui accennava anche il PS . e sul quale abbiam o avuto in questi giorni il pa re re definitivo della m agistra tura torinese.

P ertan to sono d ’accordo su tu tte le questioni essenziali e non r i ­tengo di aggiungere altro .

P dA . Sono sostanzialm ente in accordo con gli a ltri p a r titi . Circa il tra ttam en to ai p artig ian i, condivido pienam ente i rilievi del PL . Noi ubbidiam o alla volontà dell’au to rità di occupazione e la faccia­mo rispe tta re anche dalle form azioni partig iane che sono d iscip linate , m a il problem a è delicato e abbiam o il d iritto di chiedere che il governo si investa della responsabilità della questione, perchè se i

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partig ian i venissero a conoscenza della soluzione p rospe tta ta , gli ef­fetti sarebbero d e le te ri. I l p rob lem a econom ico dei partig ian i è im ­p o rtan te , m a a ltre ttan to im portan te è il loro inserim ento nelle forze dell’esercito ita liano .

P e r la questione della giustizia m i associo a quan to esposto dal P L ., precisando che abbiam o tenu to come falsariga il decreto luogo­tenenzia le p er le sanzioni contro i fascisti p u r rinnovando la proce­dura perchè fosse p iù rap id a , tra ttan d o si per noi di legittim a difesa. Degli im piegati che hanno giurato ad esem pio verranno co lp iti solo i p iù alti in grado. I l rap p resen tan te del governo ha detto che cioè qu i in P iem onte abbiam o la feccia fascista di tu tta l ’Ita lia e si pone perciò il p rob lem a im m ediato della sua elim inazione to tale . Noi ab ­biam o pensato a un organism o di giustizia rap ido e snello e insisto perchè sia accettata la p rocedura stab ilita dal C .L.N .

P e r la form azione della com m issione consultiva, m i associo alle esposizioni fa tte dal PS. e PC . circa l ’inclusione dei rapp resen tan ti di m assa, e di coloro che hanno effettivam ente partec ipato alla lo tta . N oi abbiam o p u re predisposto il funzionam ento delle com m issioni che si trasfo rm eranno in g iunte e co llaboreranno con le au to rità al­lea te senza alcuna riserva. Lo stesso prob lem a d e ll’in tegrazione con e lem enti degli organism i di massa si pone anche p e r l ’am m in istra­zione p erife rica , dove noi abbiam o predisposto i C .L .N . e le giunte che funzionano già fin d ’ora e sem pre m eglio funzioneranno in se­guito , nei lim iti delle possib ilità tecniche, al m om ento opportuno . Q uesti organism i am m inistra tiv i periferic i sono com posti di elem enti che hanno p artec ipato alla lo tta e il governo sarebbe in e rro re se ne tentasse la m odificazione nella com posizione.

M . I l governo non può m odificare n ien te perchè è l ’organizza­zione m ilita re a lleata che com anda.

P d A . I l m in istero de ll’I ta lia occupata p o trebbe svolgere la p ro ­p ria azione in m erito .

M . I l m in istero dell’Ita lia occupata sta facendo sforzi enorm i p er riuscire a re s tau ra re il governo n e ll’Ita lia lib e ra ta e inserire organi ita lian i affinchè il governo possa far sen tire la sua au to rità ed evitare vertenze fra gli organi locali dei C .L .N . e le au to rità alleate.

P dA . Q uest’opera di in term ed iario fra le au to rità a lleate e gli organi locali po trebbe essere sviluppata p er dare fiducia in questi organi stessi al com ando a lleato , convincendolo della loro capacità a funzionare e ad assicurare l ’o rd ine e i servizi pubb lic i e di p ro d u ­zione. N on riten iam o di sopravalu tare le nostre possibilità afferm ando che la nostra organizzazione cap illa re , p iù estrosa di quella m ilita re a lleata , po trebbe dare r isu lta ti m ig liori.

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DC. A pprovo quanto hanno detto gli a ltr i p a r titi so p ra tu tto in m erito a lla collaborazione fattiva e unan im e dei rap p resen tan ti in seno al nostro C .L.N . N ostra preoccupazione m aggiore è di giungere al trapasso senza scosse o conseguenze nocive, p u r avendo di m ira re lim in az io n e di tu tte le forze fasciste affinchè non possano risorgere. Ci rendiam o conto delle difficoltà del governo n e ll’I ta lia lib e ra ta . Ci associamo anche alla partecipazione degli organism i di massa i quali in avvenire possono rap p resen ta re la soluzione di m o lti p rob lem i so­p ra tu tto con l ’im m issione nella v ita pubb lica , quando questi orga­nism i verranno d iscip linati. P e r il p rob lem a della giustizia siamo p erfe ttam en te d ’accordo che è necessario sia rap id a e severa ma equa. La faziosità degli a ttua li m om enti ha tu rb a to tu tte le coscienze specie in P iem onte dove il peso dei tedeschi e dei fascisti è stato p iù fo rte che altrove e si è espresso in m an iere spaventose. La necessità di reazione non deve però significare rappresag lia o ven d e tta ; è n e ­cessario che questo m alcostum e non r ito rn i sotto a ltre fo rm e nè il fascismo possa essere in grado d i riv ivere. I l pensiero cristiano è in d ifform ità da quello fascista che è di sopraffazione. N on si deve to r ­nare al passato e im ped ire che al passato si possa r ito rn a re n e ll’Ita lia nuova.

PC. D alle d ich iaraz ion i dei vari p a r titi r isu lta che siam o p e rfe t­tam ente d ’accordo e sono certo che il rap p resen tan te del governo sarà lieto di questa m anifestazione di un an im ità di vedute del nostro C .L.N .

PS. T u tti abbiam o espresso il nostro pensiero sul p rogram m a tracciato dal rap p resen tan te del governo; ora dovrem m o sen tire le sue risposte p er concretizzare qualcosa, m agari in uno scritto , che presentiam o allo stesso, perchè stabilisca gli accordi e le concessioni eventuali che po tranno essere fatte dagli a lleati. Dopo la sua risposta p ro p o rre i di ritrovarci dom ani p er d iscu tere e tra d u rre in concreto i nostri p u n ti di vista. In tan to p e r m ercoledì avrei fissato u n incontro d e l rapp resen tan te del governo con i rap p resen tan ti dei nostri orga­nism i di m assa, affinchè questa massa abb ia il saluto del governo e una idea delle d ire ttive che il nostro governo ci com unica.

Mi. R isponderò p e r g ruppi di argom enti anziché in d iv idua l­m ente.

O rganizzazione am m inistrativa. H o visto con vera soddisfazione che tu tto quel che è necessario fare il com itato piem ontese l ’h a già a ttua to . Quello che io m i ero perm esso di suggerirvi a ll’inizio della m ia relazione, era il fru tto di una esperienza che abbiam o già fa tta che è stata m olto in tensa p er quanto fo rtunatam ente p iù breve di quella che sarà la vostra. Voi avete fatto già com pletam ente quello

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che noi avevamo a ttua to e anzi qualcosa in p iù come la commissione di giustizia alla quale non avevamo pensalo . Mi perm etterò di farvi un rilievo che forse po trebbe colm are una lacuna: voi avete pensato a una com m issione di polizia che raccoglie so ltanto le liste di coloro che dovranno essere im m ediatam ente fe rm ati, m en tre noi avevamo costitu ito u n a com m issione di polizia form ata da un rapp resen tan te p er ogni p a rtito , o ltreché da po liz io tti, m ag istra ti e avvocati. Essa ci ha consentito di occupare subito la questu ra al m om ento de ll’em er­genza, e lim inare subito rap idam en te tu tt i quei po liz io tti che si erano messi in vista col fascismo e che avevano fatto gli aguzzini con gli a rresta ti p o litic i, e assicurare il funzionam ento della questu ra im m e­dia tam ente dopo la liberazione. Questa com m issione ha dato risu lta ti m agnifici. Voi forse volevate servirvi di u n a polizia p a rtig iana , ma ritengo che la questu ra , che è già u n organism o funzionante con p rig ion i, po liz io tti e tu tta l ’a ttrezzatu ra necessaria, sia p iù ind icata e possa m eglio servire allo scopo, na tu ra lm en te con gli elem enti di vostra fiducia. Così p o tre te subito con tro llare il funzionam ento della questura .

P e r i l rim an en te vedo che avete già pensato a tu tto anche con la com m issione p er l ’alim entazione, la com m issione tra sp o rti ecc.

N oi avevamo circa dieci o dodici com m issioni che hanno sem ­p re funzionato con o ttim i risu lta ti fino alla liberazione, e hanno col­labora to anche dopo con gli a lleati.

V orre i fare p rim a un rilievo di cara ttere generale. N on vorrei che la m ia venu ta qui fosse in te rp re ta ta come un desiderio del go­verno di im p o rre a voi u n a soluzione al m om ento della liberaz ione; n ien te di p iù lon tano dal m io pensiero perchè siam o un governo dem ocratico e po i anche perchè il governo ita lian o non h a nessuna g iurisdizione ne i te rr ito ri am m in istra ti dal governo m ilita re alleato. Siamo noi che, sapendo quali sono le idee degli a llea ti, abbiam o p rim a tra tta to con lo ro , per cercare di m odificare queste loro idee nel senso a no i p iù favorevole e, cioè, al C .L .N . Q uindi sono venuto da voi p e r offrirvi quello che i nostri sforzi sono riu sc iti a o ttenere e chiedere la vostra collaborazione, oltreché sapere se i p u n ti di conquista sono da voi accettati o se dobbiam o m odificarli in qualche p un to . D obbiam o cioè p rendere di com une accordo una risoluzione di questo problem a.

P rim a della liberazione però esam iniam o il fatto g uerra : ho sentito con- soddisfazione dal PC. esprim ere la speranza che i l P ie ­m onte possa essere lib e ra to dalle forze partig ian e ; è un fatto del quale m i sono personalm ente preoccupato m oltissim o nelle conver­sazioni avute con gli a lleati, i quali a un certo pun to hanno gettato m olta acqua fredda sul m io entusiasm o, facendom i presen te che il

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com ando m ilita re piem ontese e di tu tte le forze partig iane del nord sono agli o rd in i dèi gen. A lexander che fornisce arm i e m unizioni e che desidera p reo rd in a re e au torizzare tu tte le operazioni di guerra. Mi h an n o persino aggiunto che « la m arcia su T orino » di cui si era p a rla to , non era autorizzata da lo ro e dovrebbero eventualm ente disconoscerla. Perciò è necessario o ttenere che al m om ento o p p o r­tuno sia il gen. A lexander a consentire ai vostri p ian i di azione m i­lita re che, n a tu ra lm en te , p e r essere stud ia ti sul posto secondo c rite ri p ra tic i, secondo le forze a disposizione e le forze avversarie che voi conoscete m eglio di ogni a ltro , p o te te p red isp o rre e a ttu are ne l m odo m igliore. In fa tti tan to m eglio sarà se p ro p rio il gen. A lexander t r a ­sm etterà p er rad io l ’ord ine di attacco alle form azioni d e l P iem on te : cosi questa azione delle forze p artig ian e p e r la liberazione del P ie ­m onte avrà agli occhi del m ondo un aspetto di ca ra tte re pubblico e conosciuto da tu tti . G li a llea ti su questo pu n to non si sono m olto com prom essi.

Io allo ra ho aggiunto che se avessero essi provveduto a p o ten ­ziare convenientem ente —- d i qu i al m om ento della liberazione —- le form azioni arm ate p iem ontesi, esse certam ente sarebbero state in grado di assicurare la liberazione della zona. N on solo, m a ho ag­giunto p u re che avrei po tu to anche dare l ’assicurazione a nom e sem ­p re del C .L .N . piem ontese che il funzionam ento rego lare d e ll’am m i­n istrazione civile, della giustizia e di tu tti gli a ltri en ti pubb lic i, sarebbe stato perfe ttam ente garan tito . Questo fatto costitu irebbe n a ­tu ra lm en te u n a tto politico im portan tissim o e di im portanza nazio ­nale, non solo, m a po trebbe consentire di o ttenere m aggiori fac ilita ­zioni e concessioni dal com ando m ilita re alleato.

H o parla to lungam ente con le au to rità m ilita ri vostre, facendo­m i spiegare quali sono le forze d ispon ib ili, quali sono i p ian i che in tenderebbero a ttu a re ; abbiam o visto insiem e quali sono le defi­cienze e i m odi per ovviarle, specie p er quanto riguarda il collega­m ento rad io per stab ilire un tem pestivo e rap ido scam bio di messaggi alle form azioni in m odo che queste possano eseguire tem pestiva­m ente i m ovim enti ta ttic i che saranno loro affidati.

E ’ evidente che se l ’accordo che noi ora stab ilirem o sarà il p iù possibile conform e ai desideri degli a llea ti, m aggior forza avrò io p er o tten ere da loro a ltre concessioni. Se irtvece voi op p o rre te una ba rrie ra negativa alle lo ro richieste è evidente che to rnando laggiù non saranno bene accolti i vostri desideri e anzi il com ando potrebbe anche stab ilire di esautorare al suo arrivo il C .L .N . Siamo pertan to qui p er m etterci d ’accordo e p er o ttenere quanto p iù è possibile dagli a lleati.

Vi è ino ltre un altro problem a im portan tissim o: la difesa delle

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centrali e le ttriche , delle dighe m ontane, ecc. E ’ evidente che se riusciam o a salvare le cen trali e le ttriche si può d ire che gran p arte d e ll’I ta lia , e non solo del P iem onte, sarebbe salvata nel senso che l ’in d ustria p o trebbe funzionare e non sarebbe necessario affrontare il grave p rob lem a locale, costituito dalle masse operaie disoccupate. In o ltre potrem m o p iù facilm ente e rap idam en te affrontare la que­stione della ricostruzione nazionale.

Mi è stato detto ino ltre che alcune brigate nostre sono passate in F ranc ia p er esservi equipaggiate m a che oggi i francesi non in ­tendono farle r ien tra re . N el mio viaggio di rito rn o m i rip rom etto di passare anche dalla zona p e r esam inare la situazione e vedere po i, d ire ttam en te da R om a, attraverso il nostro m inistero degli esteri, di o ttenere il r ien tro di queste forze u tili p er la difesa del bacino della valle d ’Aosta.

R itengo pertan to che sul fa tto re guerra siamo tu tti concordi e p e rtan to im pegnerò tu tte le m ie forze e quelle del governo italiano p e r o ttenere quan to p iù è possibile dal com ando alleato in appoggio aUa nostra azione.

N el periodo che in te rco rre rà poi fra la liberazione del P iem onte e l ’effettivo arrivo del com ando alleato che si insedierà in loco, t r a ­scorrerà un certo tem po du ran te il quale il C .L .N ., con gli organi p red isposti p e r le varie a ttiv ità reg io n ab , provvederà nel m odo m i­gliore a l funzionam ento di tu tt i i servizi pubb lic i.

P e r il funzionam ento della giustizia gli a lleati sono con trari ai tr ib u n a li p o p o la ri, nella m aniera p iù assoluta. H o dovuto perciò g irare la posizione e fa r p resen te che il C .L .N . del P iem onte conduce la guerra da m olto tem po e non può certo a ttendere l ’arrivo degli a llea ti per in iz ia re P am m in istrazione della giustizia. Siccome il p ro ­blem a è assai grave come quello de ll’epurazione, anche p er tu tta l ’I ta b a che è sta ta v en t’anni sotto il fascismo, p er cui bisognerebbe ep u ra re il 90% della popolazione, vi p reghere i di considerare il p rob lem a in due fasi: la p rim a fino a che il C .L.N . ha il po tere lo ­cale; la seconda con l ’arrivq degb a lleati. N ella p rim a fase la giu­stizia sarà am m in istra ta da noi attraverso i tr ib u n a li m ilita ri cui m i avete accennato. Se n a tu ra lm en te non avete uom ini m ilita ri adatti, p o tre te sem pre p rendere ind iv idu i dei vostri p a rtiti da rich iam are im m ediatam ente in servizio e da fa r en tra re subito in funzione. Io sono perfe ttam ente d ’accordo con voi p e r il funzionam ento della giustizia in questa p rim a fase.

N ella seconda fase, a ll’arrivo cioè degli a llea ti, po te te anche chiedere loro di consentirvi la costituzione di queste corti di assise popo lari, ma dubito m olto che lo consentano. O ccorrerà rien tra re allora nelle corti di assise e trib u n a li no rm ali, tan to p iù che nel f ra t­

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tem po avrete certam ente fatto rap idam en te giustizia com pleta e i m aggiori responsabili saranno già sta ti e lim inati. E n tre rà po i in vigore la legge su ll’epurazione fascista che però è a ttu a lm en te in revisione p er adeguarla e m odificarla alle esigenze d e l giorno con m aggior severità verso i collaborazionisti. H o fa tto p resen te a Rom a anche l ’op p o rtu n ità d i un accordo con gli a llea ti in modi) che ci sia un unico testo di legge p e r tu tta l ’Ita lia . Così la successvia giustizia, con il consenso delle au to rità a lleate , sarà am m in istra ta attraverso la nuova legge ita lian a su ll’epurazione. P oiché voi avete escogitato un sistem a p rocedura le p iù rap id o , vorrei p o rta re a R om a il vostro decreto che po treb b e essere eventualm ente u tilizzato e anche assor­b ito d a ll’a ttu a le nostra legge in stato di revisione e rie laborazione. P o tre te così p o rta re già il vostro con tribu to effettivo alla nuova legge p e r l ’epurazione: ciò d im ostrerà la vostra a ttiv ità e capacità.

If codice d i p rocedura attua lm en te in vigore n e ll’I ta lia lib era ta è l ’u ltim o , ma è già sotto revisione, non potendosi abo lire com ple­tam ente , poiché m olta p a rte d i esso può essere conservata. C ala­m andrei, uno de i giuristi p iù em inenti d ’E uropa , se n e sta occu­pando.

A p roposito del passaggio di p o te ri, h o constatato con soddisfa­zione l ’un an im ità dei vostri in ten ti e assicurerò a R om a che n o n ci sono eccezioni; voi passerete il p o te re agli a lleati quando essi g iun­geranno in luogo e verranno a renderv i omaggio.

C’è la p a rte consultiva sulla quale m i p a re ci siano dissensi. Secondo m e si tra tta di un equivoco in quan to voi d ite di aver costi­tu ito queste com m issioni tecn iche che lavorano già e possono lavo­ra re anche in seguito; avete in o ltre i rap p re sen tan ti de i g rupp i di m assa che non debbono essere esclusi. S iam o d ’accordo su questo ed è giusto che questi rap p resen tan ti partec ip ino alla vita a ttiva del- l ’am m inistrazione. O ccorre però ten e r presen te che il com ando m i­lita re alleato ha degli esperti p ratic issim i a onta dei dubb i espressi dal PL . ; hanno gente assai in gam ba che d a 18 m esi studia i p ro b le ­m i del P iem onte , della L om bard ia e delle a ltre reg ion i; sono docu­m entatissim i con tu tte le liste delle au to rità a ttua li fasciste delle regioni, dei parroci, dei federa li, dei segretari com unali e in o ltre di tu tte le persone che possono essere u tilizzate e in carica te di com piti speciali per loro partico lari capacità. Aggiungo che alle volte sono anche docum entati m ale non avendo gli u ltim i aggiornam enti. In o ltre le nostre leggi le conoscono com e e forse m eglio di no i, spe­cie la legge com unale del 1915 : è gente insom m a p rep ara ta e a ttrez ­zata con uffici de ll’ind u stria , del lavoro , della finanza, ecc.

P e r le banche, ad esem pio, tu tte rim angono chiuse o tto o dieci giorni, quando essi giungono: tu tti gli assegni c irco lari devono es­

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sere r i t ira ti dalla circolazione e sostitu iti con b ig lie tti che portano lo ro ; qu ind i hanno anche la potenza del denaro . Di conseguenza è necessario che no i abbiam o un esperto abilissim o vicino a lo ro da p o rre nella organizzazione lo ro , affinchè vigili i nostri in teressi e quelli del Paese.

La g iunta consultiva reg ionale può avere una funzione di ca ra t­te re politico e p er questo c’è in essa il C .L .N . ; e funzioni di ca ra t­te re tecnico p er le quali occorrono tecnici esperim en ta ti. In o ltre p e r le organizzazioni di massa dei lavo ra to ri c’è il g ruppo del lavoro dove p o tre te m ette re un vostro rap p resen tan te , e così via.

Dovete ten e r presen te che gli a lleati desiderano tra tta re con poche persone. Essi ch iederanno consiglio al C .L .N . m a agiranno secondo i l loro p are re . E ’ pericoloso non affiancarli perchè , g iun­gendo, c’è sem pre una m assa di gente che avrà tito li da far valere, benem erenze da avanzare anche se sono sem pre sta te nascoste e m a­gari hanno co llaborato con i fascisti; qualcuna di queste persone p o trà facilm ente insinuarsi fra lo ro e o ttenere (con inv iti a tè ecc.) cariche e consulenze. Lo stesso C .L .N . po trebbe essere neutralizzato da un tizio che en tra ne lle lo ro sim patie e può in fo rm arli in m an iera p artico la re delle questioni c ittad ine . Se invece abbiam o p ro n to un organo consultivo ufficiale, ben costitu ito e p artico la rm en te com pe­ten te , a l quale soltanto gli a llea ti si rivo lgeranno , abbiam o una ga­ran z ia ne l nostro in teresse. In fa tti noi ci siam o opposti alla scelta lib e ra dei consultori e li abbiam o convinti della necessità di in te r­pe lla re ü com itato consultivo da no i costitu ito che è com posto di circa dieci persone perchè , come rip e to , essi hanno la preoccupa­zione di discutere con m o lte persone. N atu ra lm en te il com itato con­sultivo p o trà riu n irs i ogni volta che sarà necessario p er esam inare le rich ieste degli a llea ti e p er la designazione di eventuali consu­len ti o la sistem azione di com uni e province. N atu ra lm en te tenete presen te che il consiglio che il com itato consultivo trasm ette agli a lleati non è im pegnativo , m a solo consultivo. Se però il com itato stesso è form ato di persone esperte effettivam ente nei vari ram i del­l ’a ttiv ità e affiatate fra lo ro — p e r questo raccom ando la scelta ocu­la ta dei m em bri —■ tan to m aggior fiducia avranno gli alleati. P o te te , se lo riten e te opportuno , farm i senz’altro i nom i che v o rre te desi­gnare affinchè io possa avere elem enti concreti da so ttoporre agli alleati.

In o ltre appena giungeranno gli alleati po rteranno un questiona­rio per ogni persona com ponente del C .L .N ., al quale si dovrà r i ­spondere; esam ineranno poi ogni com ponente il C .L .N . personal­m ente e ind iv idualm ente, in terrogandolo a lungo. Q uando l ’esame per ognuno sarà favorevole, approvano la sua a ttiv ità fu tu ra e la sua collaborazione. Io non posso però andare a d ir lo ro che il com itato

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consultivo sarà com posto, o ltreché del C .L .N . dei rapp resen tan ti dei vari organism i e com itati da voi già costitu iti; m a voi potete p resen tarm i gli stessi nom i sotto a ltra form a e sono sicuro che sarà accettata la designazione che voi farete . E ’ una questione di ta ttica po litica non di sostanza.

PC. La g iunta consultiva ritenevo dovesse sostitu ire il C .L .N . ; invece questo continua a esistere o ltre alla g iunta stessa.

M . I l C .L .N . p o trà esistere come com itato consultivo dei p a rtiti, m a come funzione tecnica agirà il com itato consultivo.

PC. P ra ticam en te il C .L .N . si trasform a in g iunta consultiva e le sue funzioni a ttu a li, po litiche e am m inistra tive, vengono a m utarsi in funzioni consultive. Si po trebbe a llo ra trasform are la com m issione econom ica nostra in g iunta consultiva. Ma il C .L .N . verrebbe cosi a essere un organo pleonastico.

P dA . 'R ispetto agli alleati sarà la g iun ta esecutiva a lavorare, m a di fron te alla popolazione il C .L .N ., considerato organo centrale d irettivo politico dei p a r titi ne lla lo tta , dovrebbe rim an ere . R itengo pericoloso disgiungere, p ro p rio nella fase della lo tta , Lorganism o po ­litico da quello econom ico. I l C .L .N . sarebbe esau torato di p er sé a m eno che lo stesso organism o politico non si trasfo rm i in com itato di agitazione e di lo tta . I l C .L .N ., im postosi come organism o p o li­tico di lavoro di governo, ta le dovrebbe rim anere anche perchè la popolazione continuerà a riten erlo Porgano di governo politico e Pun ico pun to di riferim ento .

M . A F irenze, ad esem pio, il C. L. N. dopo la liberazione aveva dieci rapp resen tan ti anziché cinque. Ci siam o divisi ognuno il p ro ­p rio com pito con un settore p artico la re : po liz ia , tra sp o rti, ig iene, ecc. costituendo una diecina di uffici. Se noi agli a lleati diciam o che il C .L .N . rim ane come organo consultivo, provvedendo a in tegrarsi con a ltri elem enti p er queste consultazioni, avrem o un rifiu to ; se invece direm o loro che il C .L .N . en tra a far p arte di un com itato consultivo form ato con gli elem enti com petenti noi o tterrem o la loro approvazione e po trem o fiancheggiare la loro azione nel nostro interesse. Essi desiderano avere u n solo organo.

A F irenze abbiam o fatto l ’erro re che vogliam o evitare q u i: ab ­biam o insistito p er avere il riconoscim ento come organo consultivo e m algrado la nostra lotta il C .L .N . ha potuto dare pare ri fino a un certo pun to , fino a quando, cioè, non è stato messo da p arte pratica- m ente e p er gradi, poiché non avevamo costituito la giunta consultiva da loro richiesta. Siamo rim asti così senza soldi, con uffici che non

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avevano p iù nu lla da fare e allo ra abbiam o capito che era necessario trasform arsi in organo tecnico p er lo studio dei vari p rob lem i. Sol­tan to oggi stiam o insediandoci in quelle funzioni consultive che vorrem m o invece fossero a ttua te subito qui.

P L . N on vorrem m o perdere la nostra fisionom ia politico-dem o­cratica e giungere attraverso una trasform azione di nom e a diven­ta re una pu ra e sem plice g iunta consultiva.

M . Osservo che avete due funzioni : una di g iunta consultiva che lavora in collaborazione con gli ufficiali a lleati in teg rando li, l ’a ltra d i C .L .N . che rim an e come organo politico delle forze antifasciste in atto in Ita lia . P o te te fare le riu n io n i dei cinque p a r titi perchè è ancora in atto la lo tta p o litica ; nessuno vi v ieta di svolgere la vostra a ttiv ità po litica in terna .

P d A . Questo è pericoloso per il d isgiungim ento de ll’organo p o li­tico da quello am m inistrativo .

M . G li organi am m inistra tiv i li avete creati voi e p o te te costi­tu ire i com itati di consultazione regionale che costitu iranno un p r i­m o passo p e r la creazione d e ll’en te regionale.

PS. N el m om ento della liberazione si verificheranno necessità a lim en tari che non po tranno essere riso lte n e ll’econom ia prov incia­le , m a in quella reg ionale: delle sette provincie piem ontesi, solo tre sono autosufficienti e anzi in abbondanza tan to da cop rire il fabb i­sogno delle a ltre . C ’è qu ind i necessità degli organi regionali.

M . E ’ una esigenza già sen tita al Sud. Anche in Toscana è stata creata una unione degli organi provinciali per costitu ire l ’ente re ­gionale de ll’alim entazione. In p iù c ’è un alto com m issario de ll’a li­m entazione sorto a Rom a col gravissim o com pito di pensare a ll’a li­m entazione del paese e sta svolgendo un lavoro difficilissimo a ttra ­verso il quale si sono o ttenu ti notevoli m ig lioram enti. Ma p er l ’a li­m entazione esistono già gli organi tecn ic i; non occorre che il C .L.N . si debba trasform are in organo tecnico, m ancandogliene anche l ’espe­rienza ed esulando ciò dai suoi com piti. Questa com m issione econo­m ica po trà in teg rare l ’ente regionale p er l ’alim entazione che Verrà creato.

Si parlava ino ltre non p iù di una funzione am m inistra tiva de l C .L .N . ma di una funzione politica e il PdA . avrebbe desiderato che il com itato rim anesse in funzione come organo al tem po stesso po li­tico e am m inistrativo . La consulta regionale secondo il m io parere dà anche al C .L .N . il vantaggio di costitu ire un organo consultivo regionale che finora non è m ai esistito, cioè un prim o passo verso

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l ’ente reg ionale che i nostri p a r titi vogliono costitu ire. Questo fatto po trebbe costitu ire u n p receden te notevole p e r tu tta l ’Ita lia . Voi sa­pete che l ’au tonom ia am m inistra tiva è sta ta data a tu tta la Sardegna e successivam ene ad a ltre reg ion i; è necessario fare una esperienza in questo cam po perchè ancora nessuno F h a fatta .

Posso garan tire che il prestig io del C .L .N . sarà tu te la to nella m aniera m assim a.

P L. Noi sarem o com itato di liberazione com e finora in sede p iù ris tre tta , e g iunta consultiva reg ionale su basi p iù am pie.

M . P reciso che tu tt i i p rob lem i locali e nazionali debbono es­sere trasm essi alla com m issione a llea ta ; nessun d ire tto contatto è ufficialmente ammesso fra il capo divisione e qualsiasi au to rità i ta ­lian a ; tu tto deve form alm ente passare attraverso il com ando m ili­ta re regionale. Se riuscirem o a superare la situazione attraverso la com m issione consultiva alla quale voi partec ip a te ufficialm ente — non sono sicuro di farla accettare senz’a ltro — insiem e a un ra p p re ­sen tan te del m in istero de ll’I ta lia occupata, verrebbe supera ta questa riserva da loro fatta e po liticam ente sarebbe u n passo avanti anche per il riconoscim ento della nostra alleanza. T u tti dobbiam o tendere a questo, attraverso singoli passi che possono servirci e condurci fino alla m eta.

PC. Credo che la questione è supera ta quando noi salviam o le prem esse po litiche cui ha accennato il PdA . Con l ’inclusione dei m ovim enti di massa con specifiche q ualità tecn iche superiam o l ’osta­colo e rim aniam o organo di governo e anche am m inistrativo .

P dA . Concordo p ienam ente.

M . Si tra tte reb b e di andare a R om a con un elenco di nom i che voi m i date, il p iù possib ilm ente di ca ra tte re tecnico , in m odo che giungendo a T orino gli a lleati possano senz’altro prescegliere la persona da voi ind icata specificatam ente com petente nei vari cam pi d i a ttiv ità . Essi si in form eranno dai loro in fo rm atori finanziari, ad esem pio, su chi avrete ind icato p e r l ’attiv ità bancaria e se questa persona è veram ente com petente, non avranno nu lla da eccepire. Si tra tta di persone che debbono essere assolutam ente a posto m o ra l­m ente e tecnicam ente. Io po tre i anche farvi preventivam ente accet­ta re la lista di nom i che vorrete p roporm i.

Circa l ’alim entazione gli alleati mi hanno dato l ’autorizzazione di annunciarv i ufficialmente che le razion i e i rifo rn im enti a lim en­ta ri per il no rd sono già p rep ara ti e p red isposti. A ncora non sono state precisate le razioni perchè prim a desiderano sapere quelle a t­

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tua li p e r po terle m ig liorare al loro arrivo . I l gravissim o problem a d e ira lim en tazio n e è però costitu ito dai traspo rti. Essi prevedono che il P iem onte verrà liberato prim a che siam o in grado di poter adoperare i p o rti di Genova e di Savona per cui i rifo rn im en ti do­vranno avanzare da B ologna; siccome le ferrovie sono salta te , do­vranno essere im piegati au tocarri che non ci sono. H o già parla to della questione tra sp o rti col capo di stato m aggiore del vostro co­m ando e spero di avere dati esatti sulla situazione degli au to trasporti in P iem onte , anche come pezzi di ricam bio , gom m e, ecc. N a tu ra l­m ente verranno req u is ite tu tte le m acchine e adopera te p er il t r a ­sporto dei rifo rn im en ti.

Circa l ’assistenza ai partig ian i, m i è parso di in tendere dal ra p ­p resen tan te del PdA . che c’è una specie di preoccupazione m orale, come se l ’in troduzione di questi « cam pi di riposo » dovesse costi­tu ire una specie di ricovero per i vecchi o cam pi d i concentram ento . Vi preciserò che i p a trio ti sono stati lietissim i d e ll’assistenza che vi hanno trovato . Dovete ten er presente che è gente che sta in m onta­gna da m olti mesi e che h a i nervi com pletam ente scossi; ha m an­giato m ale p er tan to tem po , dorm ito per te r ra e qu ind i necessita d i assistenza il p iù possibile na tu ra le e um ana. M olti di essi sono pieni di p arassiti, laceri e stanchi. Qui essi possono lavarsi, cam biarsi di ab ito , d isin fe ttarsi, dorm ire m agari p e r qualche giorno (m olti ne avranno bisogno perchè negli u ltim i giorni dovranno stare in linea p e r parecchi giorni senza riposo e senza cam bio) e rim ettersi cioè in condizioni di norm alità . Così po trà poi essere data loro la possibilità di un reim piego , perchè evidentem ente dobbiam o evitare che, dopo la liberazione, si possano sbandare come è avvenuto p er alcune un ità . Si tra tta nè p iù nè m eno che di un periodo di riposo come può es­sere concesso a qualsiasi m ilita re . R iceveranno, se possibile, il soldo regolare come è sem pre stato fa tto e nel fra ttem po in terverranno tra tta tiv e con gli alleati e il governo p e r decidere sulla loro u tiliz ­zazione. L ’esercito ha bisogno di giovani p ratic i della guerra perchè sia possibile partec ipare attivam ente alle azioni fu tu re e, possib il­m ente, p rendere p arte a ll’occupazione della G erm ania anche con u n ’a liquota m in im a come rappresentanza. R ipeto che si spera che alm eno il 40% dei p a trio ti possano essere im m essi n e ll’esercito. P e r ogni divisione costitu ita n e ll’esercito ci sarà un battag lione au tono­mo di partig ian i. E ’ tu tto quanto abbiam o o ttenu to dagli alleati. C ’è poi l ’equ iparam ento dei gradi dei p a trio ti con quelli d e ll’esercito; gli ufficiali e sottufficiali già d e ll’esercito che hanno com battu to con i p a rtig ian i, rien tran d o n e ll’esercito rip ren d eran n o il lo ro grado r i ­spettivo , salvo prom ozioni che si saranno m erita te per aver com an­dato form azioni p iù im p o rtan ti, o che saranno concesse per m erito di guerra. Raccom ando vivam ente u n ’u ltim a cosa: che cioè tu tti i

38 Resistenza e Governo italiano nella missione Medici-Tornaquinci

com andi m ilita ri d ipenden ti dal C .L .N . facciano un ruo lino preciso d e i partig ian i com batten ti cioè che veram ente partec ipano alla lo tta arm ata.

Questo perchè, dopo, saltano fuori m ig lia ia di partig ian i che rivendicano m eriti m ai posseduti. A R om a 35 m ila uom ini hanno fatto dom anda p e r o ttenere la qualifica di p artig ian o ; non è stato dato alcun riconoscim ento ed è stata nom inata una com m issione n a ­zionale p er le qualifiche in base ai rap p o rti e ai ruo lin i del C .L .N .

Nei cam pi di riposo p er i p a trio ti saranno subito d is trib u iti i lib re tti personali sui quali saranno segnati i dati personali, le azioni cui hanno preso p a rte , l ’assistenza ricevuta, e tu tta l ’a ttiv ità da essi svolta; in m odo che soltanto coloro che sono in pbssesso di questo lib re tto avranno d iritto ad essere ch iam ati p a trio ti. A ltrim en ti ne può derivare un indegno sfru ttam ento da p a rte di coloro che ap p ro ­fittano della situazione p er farsi avanti a ll’u ltim o m om ento senza alcun m erito .

E ’ sta ta ino ltre costitu ita a R om a u n ’associazione nazionale dei partig ian i d ’I ta lia che, non appena possibile, verrà estesa a tu tte le province; è u n ’associazione sul tip o di quella dei com batten ti ma unicam ente p e r i partig ian i. Vi verrà data assistenza ai partig ian i. In un prim o tem po p e r i te rr ito r i che ancora sono in stato di lo tta , p row ed 'erà a ll’assistenza dei partig ian i il m in istero delle te rre occu­p a te ; successivam ente, quando i te rr ito r i stessi passeranno a ll’am m i­n istrazione ita lian a , sorgeranno le associazioni partig iane . Faccio presente infine che p er fare della buona assistenza occorrono m olti mezzi come viveri, indum en ti ecc., per i quali d ipendiam o dagli a llea ti; per i denari d ipendiam o dalle nostre esauste casse. C om un­que tu tto quello che è possibile fare lo farem o v o len tie ri; quello che non potrem o dare noi po trà essere o ttenu to a ttraverso sottose­zioni locali che gli stessi C .L .N . po tranno prom uovere.

Possiam o quind i incon trarci dom ani p er com pilare l ’accordo d i ca ra tte re generale. Mi farete poi tenere i nom i delle persone che vorrete segnalare p er la com posizione della g iunta consultiva e che io presen terò agli a lleati e al governo.

( continua)