RESIDUATI E MINUTAGLIE · tenti di alzare parole, che non come chiacchiere risuonino, non ha molto...

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RENZO BALDO RESIDUATI E MINUTAGLIE

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  • RENZO BALDO

    RESIDUATI E MINUTAGLIE

  • Quest'opera di Renzo Baldo è concessa sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione: Non commerciale - Non opere derivate

  • INDICE

    Parte I...................................................................................................................... 5“Questo” mondo?........................................................................................... 7L’ingombrante ferinità..................................................................................8Argentina 2003 - Menem..............................................................................9Sogno e realtà.............................................................................................. 10Epica?........................................................................................................... 10Nel mar dei Sargassi - 2................................................................................ 11Personaggi in scena ..................................................................................... 12Fondare e gestire.......................................................................................... 12Guerra e pace............................................................................................... 13Parliamo di “viltà”........................................................................................ 14Santi ed eroi................................................................................................. 15Omaggio a Proust......................................................................................... 15Sogni e silenzi.............................................................................................. 16Nel non chiaribile........................................................................................16Se Heidegger ci aiuta.................................................................................... 17Alleluia?....................................................................................................... 18Nel frastuono............................................................................................... 18Verso il futuro.............................................................................................. 19Suggerimento............................................................................................... 19Cleptocrazia................................................................................................. 20Fra il ’36 e il ‘38............................................................................................ 21Elogio dei parmenidei.................................................................................22

    Parte II.................................................................................................................. 23Ciung-King..................................................................................................24

  • Irreali presenze............................................................................................ 25Ultimo canto d’Orfeo...................................................................................26Dopo una lettura del Burchiello..................................................................27Gerarca........................................................................................................ 27Coi tacchi chiodati.......................................................................................28Inerzie.......................................................................................................... 28Velluto......................................................................................................... 28Quando…..................................................................................................... 29Ascoltando l’op. 1 di Federico Mompou......................................................30 Viaggio a Citera (1952-1954).......................................................................31Tre “Colloqui” (1964)..................................................................................34Ritmi festosi?............................................................................................... 37Il Calvario....................................................................................................37Ansia di approdo ........................................................................................38Nell’alveo dell’anima...................................................................................39La piuma che leggera riluce........................................................................40Transeuntità................................................................................................. 41………………………….......................................................................................42Ad un amico................................................................................................. 43

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 4

  • Parte I

  • La prima parte della raccolta Residuati e minutaglie è uscita nel 2008, presso FronteRetro, Brescia. Viene qui pubblicata con l’aggiunta di una seconda parte, con testi di varia datazione rimasti finora inediti.

  • “Questo” mondo?

    “Non odio il mondo, ma questo mondo”(Luciano Parinetto, in Endecasillabi)

    Tu dici: “non odio il mondo”,ma questo, sì, questo,questo mondo di oggi,che ingoia le coscienzee gli uomini in non-uomini trasforma,sprofondati nella “miseria”, diffusasotto le losche apparenzedel “progresso” e del “benessere”:ridotti all’ansia nevroticadel gestirsi come ingranaggidi una macchina mostruosa.

    Sì, davvero, questo è il mondoin cui oggi viviamo. Detto con enfasi: è la nostra “storicità”.

    Ma con lucido sgomento si affaccia la domanda,se non sia, questa, sempre,la condizione umana.

    Anche i nostri avi e gli avi degli avihan conosciutosvilimenti e degradi,hanno avuto a che farecon arroganze e violenze.

    Sotto ogni solee in ogni segmento d’epochea fragili fili è affidato il travaglioche ci permetta l’umanizzarsi.

    E Utopia non è un’isola cui sperar di approdare,ma un’esile fiamma, espostaa venti malfidi.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 7

  • L’ingombrante ferinità

    Accade, frequentemente accade,che cupe ombre nefastegenti e contrade ammorbinoin rovinosi degradi.

    Se, in qualche luogo, qualche segno si avvertadi un non ancor spento germogliaredell’humus che sottrae l’uomo alla sua ingombrante ferinità,il soffio della speranza non attutisce l’offesa.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 8

  • Argentina 2003 - MenemCon “chiamata diretta” inserisce 6 membri, su 9, nella Corte Suprema di Giustizia; “motu proprio” nomina 12 giudici, 24 procuratori federali, 13 responsabili della Cassazione Penale; immette 9 funzionari su 11 nel Consiglio del Tribunale Federale (quello che controlla gli atti del governo). Per aprirsi così la strada per tornare alla casa Rosada.

    Come non ammirarti? Soltantomenti grigio-pallide - il pallore dei pregiudizi intinti inirrealistiche vacuità, il grigioredella mediocrità sordaalle audaci imprese -possono non ammirarti. Ammiro il tuo incedere negli spazi gloriosidel forte intraprendere. Ho ammirato il tuo slanciodi sovrano tessitore:in sette minuti il tuo Senato, luogo di solenne maestà,(maiestas legis)lietamente apprezzando i tuoi aurei abusi ha accolto le tue scelte.I tuoi prescelti con agile volo d’alianti s’assidono sui velluti dove, antifrasticamente,si provvede alla Giustizia(“Suprema”, naturalmente).Sottratto alla galera, milioni di dollari (che goduria!)ti aspettano. Come non ammirarti?Pur sapendo, in realtà,che è diffuso - e gioioso - in residenze sicure,l’accumulo bancario.Anzi, ancor più sicurosottrarsi alla galera,e godersi l’accumulo,col festoso tripudiodi democratici consensi.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 9

  • Sogno e realtà

    Rapinare e predare.Antico costume,che si perpetua e rinnova.Qualcuno ha pensatodi poterlo stroncare.Il risultato, per ora,è un trionfo dei sogni.

    Epica?

    Di “terre promesse” è imbastita la storia; delle umane stirpi la storia: con (dis)umane stragi. Ma non importa: ci consola poter poi parlarne con epicità di accenti.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 10

  • Nel mar dei Sargassi - 2

    Ricordate lo Scorpioncon i suoi marinai (novantanove soltanto,con un paio, soltanto,di bombette al plutonio)sprofondato laggiù nel Mar dei Sargassi?

    Più nessuno ricorda,più nessuno ci pensa.Forse, anche, perchésiamo tutti convintiche pensare non serve.E, d’altra parte,ricordarle, le cose,è impossibile: son troppe.Ricordate lo Scorpion,sprofondato laggiùnel Mar dei Sargassi?

    Sappiamo, da sempre che di cupi misteri è inzeppato quel mare; si sospetta, perfino, che vi abbia dimora qualche oscura possanza. Ma forse, questa volta,niente di strano c’è stato, un episodio, soltanto, dell’umano progresso: un paio, soltanto,di bombette al plutonio,affidate ai sargassie, di marinai,novantanove, soltanto.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 11

  • Personaggi in scena

    Astuti, ed ottusi;servili, e arroganti.Con, delle maschere,l’ambiguità.All’intorno, con convinzione,scroscianti applausi.

    Fondare e gestire

    Fondare una Banca, - così Brecht ebbe a dire - più criminoso può essere che rapinarla, la Banca. Ma noi, oggi, sappiamo che è nel gestirle, le Banche, che la rapina raggiunge i suoi livelli più alti. Certo, s’azzuffano, e, se del caso, lietamente si alleano, poi s’accapigliano e, se del caso, consòciansi; l’occhio, implacabile, attento a l’arte perpetuar del tosamento.

    Antichissima arte, dove eccellevano i re, con i loro vassalli. In panni borghesi abbiam nuovi sovrani, con anche, al petto, medaglie al merito etico.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 12

  • Guerra e pace

    Si è tentato, talvolta,di fondare il nostro esistere- il nostro transitaresulle non sempre ben accoglienti spiralidel nostro vivere quotidiano - sull’idea, figlia di Utopia,che azzannarsi è brutto,oltre che dannoso. È brutto,di quella bruttezzache rende l’uomo subumano.

    Ci ha tentato, or non è molto, - che sia pace in terra -il Giovanni 23,(non si può certo negareche sul seggio di Pietroera arrivato un cristiano;e si sdegni, chi vuole,di questa insinuazione).

    Oggi, però, siam più raffinati:se vogliamo la pace,facciamo la guerra;non solo, da saggi, prepararla, la guerra,(antica saggezza: para bellum),ma subito farla:con lessicale acutezza la chiamerem “preventiva”;con maggior acutezza: “umanitaria missione”. E ne siam soddisfatti.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 13

  • Parliamo di “viltà”

    Si è “scoperto” che Alberto Moravia e Norberto Bobbio hanno scritto una lettera a Mussolini, l’uno per dichiararsi non ebreo (in quanto figlio di mamma cattolica), l’altro per dichiararsi estraneo all’antifascismo di alcuni suoi colleghi (l’uno e l’altro per evitare di essere estromessi dal loro lavoro, di scrittore l’uno, di docente l’altro). La “scoperta” ha suscitato clamori, con l’accusa di “viltà”.

    Per la viltà di una letterasi possono alzare clamori,mentre normale appare,- nessuno se ne occupa –il cinico infradiciarsi in continuità di viltà.

    Esser “puri” ed eroi, sempre,perdere il posto di lavoro,lasciarsi travolgere ed annullare,alzare, impavidi, e incontaminati, la propria immagine, senza paure,è, forse, quel che dovremmo fare,ma è, soprattutto, quanto, impavidi,ti chiedon quei taluni, o molti, che d’ogni purezza s’infischiano,e allegramente, ad ogni istante,osannano, e servono, chi ad esser vili costringe.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 14

  • Santi ed eroi

    Dicono che, un tempo,brulicasse, il nostro Paese,di santi e di eroi.Che, forse, ci sono ancora, chissà…Ma è difficile vederli:sulla scena, in prima fila, filibustieri d’ogni risma.Con questo guaio:due folte schiere, in platea;l’una, cosa sia filibusterianon capisce,l’altra, che ardentemente spera di riuscire a farne parte.

    Omaggio a Proust

    Chiuso in una stanza di sugheroper meglio percepire il mondodepurandolo dei rumoriche ne uccidono l’anima,ci hai insegnato ad ascoltarela fluidità del divenire.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 15

  • Sogni e silenzi

    Spalanca, ognuno,le finestre dell’animaad accogliere i fremitiche cantanodall’inarcarsi degli orizzonti.

    Sogna, ognuno,l’intridersi dell’ionella sinuosa molteplicitàdell’esistente, offertoalla rete delle nostre attese.

    Se tumultuosi magmiod oscure nebbieogni orizzontedevastano od occultano,si alzano rabbrividenti silenzi.

    Nel non chiaribileAppesitra la volonterosa certezzache sia certo il fineed il travaglio per accertarlo,annodiamo pensieriin agghindate ghirlandee alziamo cantiche scuotono i cuori:allineiamo risposteintrappolate nel non chiaribile.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 16

  • Se Heidegger ci aiuta

    Forse per sopravvivere, continuiamo a sperare. Certo, sperando,ci difendiamo;che è come dire:sognamo. Ma certo non è dettoche il sogno illumini le nottio ci preparia sopportare il giorno:anche sul sognoincombono gli orrorie il nero delle nequiziee il peso del grigiore,che si sprigiona dai ciarpami del mondo. Comunque, speriamo;anche perchè, soprattutto,Heidegger ci aiuta:“Solo un dio può salvarci”!Non ben si è capitose “di qua” o “di là”.Comunque, può salvarci.

    E fa proprio piacereche sian messi a tacerei guastafeste convintiche gli dei son lontanie/o hanno altro da fare.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 17

  • Alleluia?

    Spiacemi assai,ma, per il nostro vivere,gridi alzar di entusiasmo,mi sa tanto di buffo:il nostro vivere, nell’annullante cerchio del cosmo,dove, per dote,l’insignificanza ci è data.

    Sa tanto di buffo, anzi di stolto,quando, soprattutto, all’abbeveratoio dell’iperomismoin ottusa beatitudinefestosità sì instaura,tra alleluia ed osanna.

    Nel frastuono

    Il vociante tripudiodi masse involgaritenell’assenza della ragione(illustri prelati e in un con essicodazzi di reggicodainsistono nel consigliarnescarso e timorato uso)ci chiude nel silenzio.

    Chi, nel frastuono,tenti di alzare parole,che non come chiacchiere risuonino,non ha molto ascolto.Son dure le cervici, e poco funzionanole trombe di Eustachio.Non resta che confinarsinei suburbi del vivere quotidiano.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 18

  • Verso il futuro

    Nel vortice dell’esisterein perenne motosi affollano e si agitano- e strepitano, anche -schiere inesaustedi discendenti dal pitecantropo o da chissà quali altri avi.Popolano la terra,turbinosamente. Protagonisti del presentesi lanciano verso il futuro;per scomparire.

    Suggerimento

    Ormai l’avrai capito… Infrangere l’ortodossia? Giammai. Ma senza alcun timore infìschiati dell’ortoprassi.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 19

  • Cleptocrazia

    Significa, teocrazia,che, chi comanda, è Dio(o chi da lui ricevel’apposita autorizzazione).

    E aristocrazia? Che il potereai migliori (presunti)è affidato.

    E democrazia? Suvvia,sappiam tutti cos’è.

    In verità, in verità vi dico(lo dico a bassa voce),quel che davver governaè la cleptocrazia.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 20

  • Fra il ’36 e il ‘38

    (Due storici dell’Università di Barcellona han pubblicato le testimonianze sui bombardamenti eseguiti dall’aviazione italiana sulla città catalana in appoggio al golpe di Franco.)

    Sappiam tutti (tutti?) - per merito, soprattutto, di Picasso -che a Guernica per la prima volta l’Europa- un dono inviato dalla terra di Goethe -ha sperimentato l’orroredei bombardamenti a tappeto.Si è ora dimostratoche tra il ’37 e il ‘38altrettanto fu fatto,dal cielo su Barcellona,con aerei che partivanoda una terra di santi e di eroi.Con soddisfatto compiacimento del capo,che, finalmente, l’Italia - testuale -non soltanto mandolini esportasse.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 21

  • Elogio dei parmenidei

    Che il mondo non sia molto in progresso,da tempo lo sappiamo;pare proprio si mantengajuxta propria principia.Forse i parmenidei hanno davvero ragione:eterno sicuramente è il Tuttoe tutto si ripetein eterno ritorno.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 22

  • Parte II

  • RENZO BALDO

    Ciung-King (Guardando un atlante)

    Ciung -King, nel Se-Ciu-An,non vi dice nulla, amici,poiché molti altri paesie fiumi e cosee infrequentate oasigravitano, ignote zolle,nella ristretta invalidata orbitadel nostro vivere quotidiano.Ma se al mio occhio, stasera,è balenatal’inverosimile lontananzadi questo angolo di terra senza sensnon a caso, credetelo, avviene,poiché da spazi sterminati,pullulanti di uomini ignoti,soffia nei cuori religioso sgomento.(1936)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 24

  • RENZO BALDO

    Irreali presenze

    Conosco, lontana, una terrarossigna, di zolle feconde,incupita d’esilii,sopra gravide ondedi sogni verfacie d’irreali presenze:rompi la cerchia dentataed aspradelle anguste povertàdell’anima invilita,ascolta(più non parla al tuo cuore di uomo?)il richiamoche com’esile eco risuona,fino a farsi vorago di luce,miro gurge ove muore,in fascinosa alchimia,e l’umano terrenoe l’inferno terrigno - l’abisso -in un canto ch’è sopra l’umano?(1937)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 25

  • RENZO BALDO

    Ultimo canto d’Orfeo

    Tricorde cetra, madre di cantivoglio dire il canto più dolorosoche mi nasce nel cuore.

    Verdi valli di Tracia, ridenti, come un soffio vi sfiori la quieta elegia e vi lasci un etereo profumo di suoni.

    Gioia, dolce figlia delle Muse,cui pallido veloadorna, il tuo mestosorriso mi accolgadi là,dove il Tutto, sereno, apra a noi le gran bracciae c’immerga in un m aredi luce, o d’oblio.(1938)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 26

  • RENZO BALDO

    Dopo una lettura del Burchiello

    Insegnami, Burchiello, per favore,insegnami, ti prego,l’uso del ranno e l’uso del sapone;ma insegnami, di giunta,come possa cantare il chirieleisonne,e smagarmi allo specchiod’oro, d’indaco e di biaccadi quel mondo tuo bello,dove non contan più d’un bruscoluccioquesti tronfi figliuol del rosso Adamo.(1938)

    Gerarca

    Tu non appartieni alla cronaca, ma alla storia.Sei, tu, perenne: filtratoin secolari feudali livoririsospinto dal putrido mareggiaredegli ozi inebetiti della provincia,infantilmente fatuo di crestati arabeschi.S’accende sul tuo voltol’ingora golosità del viverefurfantescamente sicuro,spento d’ogni coscienza(vuoto nome alla tua menteappiattita in protozoicainerzia). (1939)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 27

  • RENZO BALDO

    Coi tacchi chiodati (nel cortile della scuola allievi ufficiali di Avellino)

    Il greve silenzio del cortilerotto dalla ritmata cadenzadei nostri tacchi chiodati.Nemmeno più sappiamo perché questa guerra è incominciata.Sfilare in anonima compattezzacon quadrata volontà,cantare canti in cui non crediamociao biondina, salve o re imperator.Se non muovi le labbranon sei degno della patria.Perfino il colonnelloci guarda con gli occhi velatidi una tristezza senza conforto.(Aprile 1942)

    Inerzie

    Come stracci sbiaditipiovono cascate di fiori libertytramutati in fiumane di suonispenti in inerzie senza confini.(1950)

    Velluto

    Spenta ogni ansiaadagiarsi nel velluto dell’indolenza,il cuore intriso di torpida lentezzain raggrinzito silenzio.(1950)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 28

  • RENZO BALDO

    Quando…

    Quando ti sfugge il ritmoe la pulsante norma dell’universo,quando l’ondoso oscillare delle coseti respinge nell’oscuro e lentorimuginio di uomini affettidalla tabe della malinconia,niente può ucciderti comequesto gravoso silenziodove con spasimo si attendeil germoglio di una parola.Alienati in inutili domandeo incatenati in facili risposteinvano attendiamo il balenare di un mitoche si converta in fertile verità. (1950)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 29

  • RENZO BALDO

    Ascoltando l’op. 1 di Federico MompouIl tuo cognome, così buffo al nostro orecchio,(catalano…ma qui tutti ti leggono alla francese) risuona come infantile suggerimentodi piccole schermaglie verbali- con che cosa lo rimiamo?bijou, lassù, Visnù… laggiù, quassù, e per di più… - Così, forse, si spiega la tua assenza dalla nostra conoscenza.

    Il silenzio che grava su di te ci inocula il sospetto che la fama, il volitare per ora virorum, si addentelli nelle risonanze che si sprigionan dai suoni di cui si strutturan i nomi. Può aver gloria un Mompou che rima con bambù? Smentisce, comunque, Mompou, che, davvero, nomina sian consequentia rerum.

    La sensitiva sinuosa graziadel tuo pensare in musicameriterebbe, all’anagrafe,un tratto di penna,che ti ripropongain diverso impasto sonoro;preludio al riproporti - poeta autentico qual sei -di rispettabili accademiciun po’ più in su, caro Mompou.(1954)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 30

  • RENZO BALDO

    Viaggio a Citera (1952-1954)

    I. Echi e memorie

    Alza le vele, ciascuno,per il viaggio a Citera.E ne rientra, ciascuno,avvolto di echi e intrisodi memorie. Da trasformarein parole, perché l’econon si perda.

    II. Quei sogni dei poeti…

    Su di un verde pratoo nell’imbroso frastaglio di un boscohai ridato senso al mito,hai concesso ai poetid’esser compresinei loro sogni di ninfe e di dee.

    III. Nel sussulto delle voci

    Innalza il pavone la sua ruotal’insetto nei campi il suo richiamoaccende la lucciola il lume notturno,così a un lieve brillio dello specchiochiediamo timorosi un assenso.A te innalzo queste paroleperché tu mi ascolti e intendanel cosmico sussulto delle vocitrepidamente sicuro il mio cenno.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 31

  • RENZO BALDO

    IV. Un’esistenza nuova

    Non certamente è facile ad intendere(non a me, forse, ma a te non meno)quanto il tuo corpodall’indistinto fondo dei desiderie nel viluppo ardenteove t’annulli, ricreandoin più sottile filtroun’esistenza nuovafertile di completezza,parli al mio sangue,e rifiorendo in dolce primaveraridica, in dolce cantoil senso della vita.

    V. Con risorgente stupore

    Quando la notte soffia il suo misteroe un fremito lungo scuote le coseinaridite dall’alito secco del giorno

    e si ridesta l’anima come fertile zolla al tepido fiato del vento

    mi accosto a tecol risorgente stuporedel rinverdirsi della vita.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 32

  • RENZO BALDO

    VI. La favola eterna

    Quando ascolto il fondodella tua fertile naturadi donna schiusacome un calice doratoal soffio lievitantedel desiderio,si accende la favola eternad’Amore. Come un mitom’occupi l’anima.

    VII. Dittico

    Ad ogni svolta della valleil viola dell’autunno invadel’anima desta nell’ascolto.

    Quel che tu pensi è un’orma trapunta nel sorriso del ritorno.

    Il giallo il rosso il grigioil verde l’azzurro il violal’iridescente sfumare dei tonidell’anima nell’amplesso irrealedelle cose: sei viva di me,nel molteplice colorarsi del ricordo.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 33

  • RENZO BALDO

    Tre “Colloqui” (1964)

    I. Le briglia

    Cavallina tracia, come mai guardandomi di traverso con gli occhi crudelmente mi fuggi e credi che io non valga proprio niente?

    Ora tu pascoli i prati, e scherzi saltando leggermente Sappi però che io potrei bellamente gettarti il morso e reggendo le briglia farti girare intorno alle mete del percorso.

    (Anacreonte fr. 88 Diehl)

    Nessuna briglia per te. Sciolta come una giovane puledra vorrei che per te la vita fosse un prato dove muoverti con agile passo tra il policromo fiorire della gioia. Fermo sul bordo della radura trattenere, in eterno, nella pupilla, l’immagine della tua danza.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 34

  • RENZO BALDO

    II. Gelosia

    “Tutto io amo di te. Soltanto odio il tuo occhio, che non sa discernere, poi che gode di uomini a me odiosi”.

    (Rufino A.P. V 284) Tutto io amo di te. Ma se i tuoi occhi ad altri guardano non sento odio attendo soltanto che il tuo sguardo mi dica se ancora vibra in te il sorriso che alimenta la mia felicità.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 35

  • RENZO BALDO

    III. Il sole e l’Ade

    “Avendo detto. - “Salve, o sole -Cleombroto di Ambraciasaltò giù da un alto muroverso l’Adepur nulla di male avendo vistoche meritasse il morire.Ma di Platone aveva lettogli scritti sull’anima”.

    (Callimaco A.P. VII 47 epigramma 2)

    Rimango in cima al muro, lo sguardo illuminato dalla luce del tuo volto. Quando cadrò verso l’Ade nemmeno il sole rimpiangerò, ma sarà, il tuo volto, l’ultima immagine che allieterà l’ombra del crepuscolo. Nel silenzio che mi accoglierà sui prati di asfodeli ascolterò, lontana, l’eco della tua voce.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 36

  • RENZO BALDO

    Ritmi festosi?

    Contratti nella tensione delle atteseinsoddisfatti delle congerie dell’accadutoe protési a sperare nell’accadituroci prende, talvolta, il sospettoche abbia diritto, la nostra vita,di abbandonarsi a ritmi festosi.Perché non rimangano sognosi impone l’oblio:l’oblio dell’accaduto,per l’accadituro l’indifferenza.(1961)

    Il Calvario

    Sono troppi, ovunque,i torturati e gli uccisi,noti ed ignoti, che cadonolungo il calvario sanguinoso.Li dimenticheremo;sono troppi da ricordare.(1964)

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 37

  • RENZO BALDO

    Ansia di approdo

    Se tento dire di te- tradurti in parole,che di persuasiva chiarezzasi nutrano, aspirandoa sottrarre dall’indistintodella non conoscenzail cristallo della tua verità - mi sento sospintoverso arcaiche lontananze,non appagatodalla pluriforme ricchezzache anima il fiume di simboli,le selve di immagini,che infittiscono gli umani eloqui.Forse, inconscia, l’ansiadi approdare al verbooriginario, di attingerealla fonte cosmicadove affondano le tue radici.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 38

  • RENZO BALDO

    Nell’alveo dell’anima

    Nell’affollarsi delle immaginiche scaturiscono dal tuo essercimi smarrisco; la mente,avvolta nella accattivante suasivitàdi una nebbia eburnea,accoglie le lineedel tuo volto, assorbendonel’incanto pluriforme,che scuote e ravvivale non mai spente braceaccese dal tuo calore.Che mi sia concessoil perduraredi vibrazioni,che nell’alveo dell’animaalzano suonidi occulte armonie.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 39

  • RENZO BALDO

    La piuma che leggera riluce

    La piuma, che leggera riluce, non conosce davvero alcuna felicità, se del mistero che l’avvolge e della vita che s’addensa tra la terra e il cielo non colga i nessi profondi le contorte vie ove fiorisce il senso delle cose.

    La lieve piuma che rilucead un raggio di sole e s’abbandona all’onda suadente dello zefiro, non s’attarda ad intendere il ritmo dell’essere; non le è consentito godere del brivido che l’anima soffre :quando scopre che l’arco del cielo è proteso .sulla inattingibilità di forme infinite.

    Non certo vorremo negare alla piuma il suo volo beato, negare a chi ha sete d’incantate felicità il diritto al suo sogno.

    Ma di più alta felicitàvibra il cuorequando scopra il volto delle cosee rifiutando ogni vana pauralucidamente accolga la normapiù profonda (come mare)del vivere in virileslancio di consapevolezza:specchio ove ogni cosariluce del suo nome reale.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 40

  • RENZO BALDO

    Transeuntità

    Nel caleidoscopiodel nostro transitaresui sentieri del vivere, nel sereno di albori lucani o in meridiane penombre o in bagliori di infocati tramonti,ci muoviamocome atomi democritei,in transeunti intreccidi incontri e di scontri,destinati a stratificarsiin diafane memorie, rappresenello stupore di sfiorenti silenzi.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 41

  • RENZO BALDO

    ………………………….*

    Spiàcemi, ma nonostante l’apprezzabilitàdi qualche buona volontàsento nell’ariail ventilare di mille pestilenze.Qui pochi credonoin quel che dicono;e molti di quelli che ci credono dicono, spesso, sciocchezze.

    Né si può negare che sia, Il cinismo, la norma del nostro tempo, l’humus da cui attingere le linfe avvelenate di cui nutrirsi.

    E chi ne avvertela prepotente sovranitàsi ritrae, sgomento,in stanchezze, che dissolvonoi colori della speranza.

    * Il titolo potrebbe essere: Bella Italia, amate sponde (Vincenzo Monti).

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 42

  • RENZO BALDO

    Ad un amico Lo “tsunami” che ci attende

    Sono, in molti, convintidi aver capito.Ma tu non dirmiche qualcosa hai capito.Tu non appartienialle gioiose stirpiche esultanoogni qualvolta avvertonodi appartenere all’esistente.Assaporato il saporedi quel che ci offreil pulsare dell’esistenza,goduto dei suoi ritmi vitali,percepito il fremito del loro addensarsi,spesso anche avvolti dal suo fascino,sul palpito del nostro gioiree del nostro soffrireci attende l’onda dell’annullamento.Senza finzioni e senza tripudiaspettiamo, tranquilli, la discesanel cavo sottosuolo del silenzio.

    RESIDUATI E MINUTAGLIE - I 43

    Parte I“Questo” mondo?L’ingombrante ferinitàArgentina 2003 - MenemSogno e realtàEpica?Nel mar dei Sargassi - 2Personaggi in scenaFondare e gestireGuerra e paceParliamo di “viltà”Santi ed eroiOmaggio a ProustSogni e silenziNel non chiaribileSe Heidegger ci aiutaAlleluia?Nel frastuonoVerso il futuroSuggerimentoCleptocraziaFra il ’36 e il ‘38Elogio dei parmenidei

    Parte IICiung-KingIrreali presenzeUltimo canto d’OrfeoDopo una lettura del BurchielloGerarcaCoi tacchi chiodatiInerzieVellutoQuando…Ascoltando l’op. 1 di Federico MompouViaggio a Citera (1952-1954)I. Echi e memorieII. Quei sogni dei poeti…III. Nel sussulto delle vociIV. Un’esistenza nuovaV. Con risorgente stuporeVI. La favola eternaVII. Dittico

    Tre “Colloqui” (1964)I. Le brigliaII. GelosiaIII. Il sole e l’Ade

    Ritmi festosi?Il CalvarioAnsia di approdoNell’alveo dell’animaLa piuma che leggera riluceTranseuntità………………………….*Ad un amico