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Mutualismo vs austerit: il segreto del successo di Syriza

Abbiamo vinto perch ci siamo per prima cosa occupati dei bisogni del popolo. Mentre le misure anticrisi imposte dalla Troika distruggevano il Paese, il partito di Tsipras ha innovato le pratiche e sostenuto l'auto-organizzazione dal basso dei cittadini: ambulatori e scuole popolari, mense del mutuo soccorso, mercati senza intermediari, cooperative socio-lavorative. Entrando in rapporto e contaminandosi con i movimenti, anche i pi radicali. Una gamba sociale che ha portato il consenso popolare decisivo per la vittoria elettorale.

di Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena

ATENE - Fuori dallambulatorio, sotto a un albero di mandarini, Liana tiene in mano il foglietto con su scritto il nuovo appuntamento: se ne riparla fra un mese. Ha 52 anni e ha perso due denti. Fa fatica a masticare. Fosse capitato cinque anni fa, quando avevo un lavoro, lavrei presa con filosofia. Bastava pagare un dentista. Adesso un dramma, racconta. Un dramma s, ma almeno c questo spazio a Evripidou, quartiere popolare di Atene, tirato su da una decina di volontari. Gente di Syriza, lo sappiamo tutti dice Liana anche se non hanno mai amato mettere le bandierine. La politica non pu essere carit, ma in certi momenti non un peccato essere anche carit.

Forse e in parte sta qui il segreto di un successo: dal 4,7 al 36 per cento dei consensi, in soli cinque anni. Lo dicono gli stessi dirigenti di Syriza: Abbiamo vinto perch siamo andati in mezzo alle strade, nelle piazze, nei luoghi dove mancava tutto racconta Yannis Albanis, nuovo portavoce del partito e ci siamo per prima cosa occupati dei bisogni del popolo. finita lepoca di quando stavamo rinchiusi a fare le discussioni tra funzionari, oggi necessario andare nei luoghi dove nasce il conflitto e dove si percepisce il bisogno. Mense del mutuo soccorso, ambulatori e farmacie popolari, riallaccio di utenze, cooperative socio-lavorative per disoccupati, fabbriche recuperate ed altre esperienze di autogestione: sono queste le pratiche messe in campo. Mutualismo, la parola magica per contrapporsi al disastro umanitario causato dai memorandum imposti dalla Troika dallinizio della crisi.

A due passi dal grande mercato del pesce e della carne di Atene, lagor, c una mensa comunale che in realt somiglia a un grande bazar dellassistenza. Uno scatolone pieno di scarpe senza stringhe allingresso, cibo in scatolette, bottigliette di acqua; i volontari gelosissimi del proprio lavoro ci spiegano che non c da fare spettacolo, chi viene qui ha vergogna per quello che sta vivendo. Se prima della crisi preparavano un centinaio di pasti a pranzo, adesso siamo arrivati a una media di 350. La politica? risponde la direttrice della struttura, Sonia Kamienlos Questa politica: dare aiuto pratico. Ho le mie idee, da sempre, ma non le porto qui. O forse le mie idee sono in quello per il quale ci impegniamo, nonostante le difficolt.

La cura sbagliata

Smantellamento del welfare, licenziamenti nel pubblico impiego, tagli a scuola e universit, privatizzazioni diventate regali alle grandi imprese legate ai potentati politici, compressione salariale. La medicina amara somministrata dallEuropa non neanche servita, visto che il debito pubblico il male assoluto: avete vissuto al di sopra delle vostre possibilit, avevano spiegato non diminuito ma anzi aumentato, in termini reali e percentuali.

Gli ultimi dati delleconomia greca parlano da s: il prodotto interno lordo ha perso il 26 per cento rispetto al periodo precedente alla crisi, mentre Il tasso di disoccupazione arrivato al 26 per cento, toccando quota 60 per quanto riguarda quella giovanile. Il 40 per cento delle famiglie lamenta limpossibilit di pagare le utenze e non mancano necessit legate alleducazione dei figli (18 per cento) e genitori in cerca di assistenza psicologica (8).

Dodici manovre finanziarie hanno portato alla creazione di due milioni di nuovi poveri; tre milioni di greci (pi del 25 per cento della popolazione) sono ad oggi privi di quellassicurazione medica diventata una chimera e in possesso solo di chi ha un lavoro o un salario di disoccupazione. Chi non paga contributi o disoccupato da almeno un anno rimane escluso dalle strutture pubbliche, anche per malattie gravi come i tumori. Solo ad Atene negli ultimi tre anni hanno chiuso otto ospedali.

Fossero solo pietose lamentele di sinistrismo radicale, si potrebbe anche fare spallucce. E invece una delle pi importanti riviste mediche del mondo, lamericana The Lancet, gi nel febbraio del 2014 pubblicava uno studio dal titolo Greeces health crisis: from austerity to denialism (La crisi del sistema sanitario greco, dallausterit al negazionismo). A causa della malnutrizione, della riduzione dei redditi, della disoccupazione, della scarsit di medicine negli ospedali, dellaccesso sempre pi complicato ai servizi sanitari (specialmente per le madri prima del parto) le morti bianche dei lattanti sono aumentate fra il 2008 e il 2010 del 43 per cento. Il numero di bambini nati sottopeso cresciuto del 19 per cento, quello dei nati morti del 20. Al tempo stesso muoiono i vecchi, pi frequentemente. Fra il 2008 e il 2012, lincremento del 12,5 fra gli 80-84 anni e del 24,3 dopo gli 85. E si estende lAids, perch la distribuzione di siringhe monouso e profilattici bloccata.

Malattie rare o estinte ricompaiono, come la Tbc e la malaria. Questultima era sparita da quaranta anni. Oggi mancano soldi per debellare le zanzare infette. Siamo di fronte a una tragedia della sanit pubblica ma nonostante levidenza dei fatti le autorit responsabili insistono nella strategia negazionista, diceva lo studio.

Un altro fare politica

in questa fase che Syriza crea e finanzia un sistema di mutualismo che si sostituisce alle manchevolezze dello Stato: dove non arriva il welfare, arrivano le forme di autorganizzazione dal basso. Mutualismo e contaminazione coi movimenti. Sostenendo le lotte e in una fase di corruzione endemica nel sistema non essendo coinvolta in scandali di malgoverno e collusione della classe dirigente al governo. Per dirla alla Stefano Rodot lesperienza di Syriza ci dice che non basta una buona riflessione culturale se questa non diviene effettiva pratica politica; qui la ragione profonda del suo successo e della speranza che ha acceso nella sinistra europea.

Sono le giornate del luglio del 2011 quando il Palazzo viene preso dassalto dalla gente inferocita, con i parlamentari di Neo Demokratia e Pasok che votano lennesimo pacchetto di riforme. Dettate direttamente da Bruxelles. Non a caso alcune leggi non sono neanche tradotte bene: interi commi sono passati dalle grinfie del Google Translate, creando frasi senza senso.

Delle forze partitiche e parlamentari, Syriza nata sulle orme del movimento No Global e del grande movimento pacifista degli anni 2000 era la sola a essere a Syntagma. La polizia carica e la protesta si riarticola a livello territoriale. Nei vari quartieri si formano assemblee e le prime forme di autorganizzazione dal basso: esperienze di economia eco solidale, uso di monete alternative locali, mercati di scambio, banche del tempo e cooperative sociali di disoccupati.

La nostra base militante in questi anni non si mai davvero ampliata, come i risultati elettorali farebbero pensare ammette Tonia Tsitsovis, membro del comitato centrale per quelli che cerano erano abituati a un grande lavoro di attivismo. Abbiamo semplicemente cambiato il tipo di impegno, meno politico forse ma sicuramente pi sociale.

Con linizio della crisi parte lo sviluppo degli ambulatori sociali di solidariet (acronimo Kifa), in un Paese dove nella pratica non pi riconosciuto il diritto costituzionale alla salute. Sono 60 strutture in tutta la Grecia. La maggioranza delle quali sono gestite da Solidarity for all, una struttura nata per riunire e coordinare, appunto, le numerose iniziative di solidariet locali. Laspetto principale della rete la partecipazione dei cittadini, che ne fa qualcosa di molto di pi di semplici strutture assistenziali. Gli ambulatori vengono gestiti in base allascolto dei bisogni reali delle persone: dentisti si alternano gratis, fuori dal loro orario di lavoro, a garantire cure per tutti, e lo stesso fanno psichiatri, psicologi, pediatri. Distribuiscono medicine, pannolini, fanno vaccinazioni. Tutto quello che uno Stato dovrebbe ma non garantisce pi.

Anche chi ha unassicurazione sanitaria si rivolge agli ambulatori popolari perch la mutua non passa pi i medicinali e la gente non ha i soldi per comprarli. Le prestazioni nelle Kifa sono tutte gratuite ed il lavoro allinterno della clinica su base volontaria. I medicinali vengono raccolti grazie ad una rete di contatti e arrivano alla clinica direttamente dai cittadini, che regalano quelli acquistati e rimasti inutilizzati, oppure dalle farmacie pi sensibili alla questione. Oltre a prestare visite e servizi base, i centri sono specializzati e possiedono macchinari (anche molto costosi) per fare le ecografie, biopsie e piccole interventi chirurgici. Unautorganizzazione che si ritrova in mense e scuole popolari (insegnanti volontari istruiscono gli studenti), assemblee cittadine, radio autogestite, presidi dei dipendenti pubblici licenziati e che in questi anni di sacrifici ma anche di lotte ha permesso ai greci di mantenere intatta la propria dignit e di riappropriarsi di diritti che la crisi economica s portata via.

Solidarity for all unassociazione formalmente apartitica ed indipendente ma molti volontari sono militanti di Syriza, che tra laltro finanzia le attivit dellassociazione: il 20 per cento dello stipendio di ogni parlamentare viene versato a Solidarity for all. Il resto dei soldi viene da fondi e beni di privati o da progetti internazionali; in particolare i centri sanitari ricevono finanziamenti da Francia, Austria e Germania. Ci pensate? Molti di questi medicinali racconta Dana, medico a Neasmirni, alle spalle ha una parete di farmaci arrivano proprio dai tedeschi. Sono i pi precisi e generosi, quando arriva un loro rifornimento stiamo tranquilli per un mese. Europa questa, la miglior Europa.

Tra i vari interventi di mutualismo si formano meccanismi di rete e cooperazione dal basso. Ad esempio molte cooperative raccolgono cibo o farmaci per i centri di solidariet alimentare e le strutture sanitarie. Quindi Syriza non fa altro che valorizzare forme di autorganizzazione e attivazione popolare, senza nessun tentativo di egemonizzare tali iniziative e pratiche di mutualismo.

Se nel settembre 2012 i comitati auto-organizzati che facevano parte del network solidale erano 180-200, oggi sono pi di 400. Poi si diffondono i mercati senza intermediari, dal produttore al consumatore. I produttori cos guadagnano il 15-20 per cento in pi e i consumatori risparmiano rispetto alla spesa al negozio.

un intervento di resistenza sociale intrapreso non solo da Syriza ma dallintero movimento ellenico. Soprattutto dalle componenti anarchiche e pi libertarie, storicamente radicate in Grecia. Una parte di esse ha creato un rapporto preferenziale con Syriza, decidendo tatticamente e strumentalmente di votarla, pur non avendo fiducia nel meccanismo della delega.

Ora, seppure da una posizione di governo, Syriza non sembra voler chiudere i rapporti con i movimenti; non a caso nel primo Consiglio dei ministri si stabilito di togliere le transenne in difesa del Palazzo e di disarmare la polizia. Due gesti simbolici molto forti e di grande discontinuit col recente passato.

Secondo Adamos Zachariadis, redattore di Epoch, rivista vicino a Syriza: Un nuovo modello di sinistra non passa per un cambio di un primo ministro: da Samaras a Tsipras. Il nostro esecutivo sar stabile soltanto se continua la contaminazione coi movimenti, anche con i settori pi critici e duri. necessaria la pressione dal basso, il governo di sinistra deve vedere i movimenti sociali come un input a rispettare le promesse fatte. Il nuovo esecutivo cosa ne far di queste esperienze di mutualismo? Le manterr in vita oppure le chiuder una volta che verr rifinanziata e rafforzata la sanit pubblica? Se in alcune Kifa i volontari dicono apertamente che il centro funge da supplenza e che sognano un vero servizio sanitario nazionale, in altri ambulatori si ha unaltra impressione. Leterno dibattito tra pubblico e beni comuni. Un medico dellarea libertaria ci spiega: Auto-organizziamo le cliniche solidali con assemblee orizzontali, questa una nuova esperienza e vogliamo proseguirla. Ci che lauto-organizzazione ci d loccasione di realizzare quella che chiamiamo unassistenza sanitaria diversa, un tipo diverso di salute e questo ci che abbiamo realizzato sinora.

Tra le pratiche di mutualismo, c anche il fenomeno del sindacalismo dal basso con oltre una decina di esperienze simili, anche se a volte di natura settaria e delle fabbriche autogestite. A Salonicco diventata famosa lesperienza della Vio.me., tra le pi grandi e significative dEuropa. E infine, c stata anche la capacit (e il coraggio) di Syriza di forzare le maglie della legalit in nome di una nuova legittimit e liceit delle pratiche: come le squadre di militanti che si adoperavano per riallacciare le utenze ai morosi. Pezzi di quartieri di Atene, per troppo tempo, erano rimasti al buio per lincapacit della gente di pagare le bollette della luce.

Syriza ha avuto il merito in questi anni di stare in maniera coerente dalla parte del popolo greco, categoria rispolverata anche nei comizi di piazza, e di abbracciare le esigenze dei nuovi poveri. Sono spuntate parole fino a poco tempo fa indicibili a sinistra, come patria e sovranit.

Per questo la sfida alla Troika non nasce adesso, ma viene da lontano. Da un lato lausterity e legemonia di finanza e mercati, dallaltra lEuropa dei popoli, dei diritti e di un nuovo welfare. Syriza (e la piccola Grecia) da sola non ce la far. Lasse con Podemos e il ruolo dei movimenti sociali europei saranno con molta probabilit i fattori cruciali per vincere la battaglia. La stessa Solidarity for all ha recentemente scritto un appello internazionale dal titolo No ai ricatti. Non abbiamo paura. Vinceremo in cui si augura che le azioni di solidariet crescano ulteriormente sia in Grecia che a livello internazionale: Invitiamo tutti a fare del vostro meglio per trasformare il conflitto sulle sorti greche in un cambiamento per tutta lEuropa e oltre. Abbiamo gi dimostrato che la speranza di un cambiamento in Europa sta crescendo e che un movimento transnazionale dal basso sembra essere pi vicino che poche settimane fa.

Una Syriza che, grazie alla costruzione di unalternativa credile, coerente e materiale per la cittadinanza, ha arginato lavanzata neonazista di Alba Dorata che, pur calando alle scorse elezioni, mantiene sempre un pericoloso 6 per cento di consensi.

Vogliamo davvero che il continente inizi a frammentarsi? le parole di Yannis Varoufakis, neo ministro greco alle Finanze Gli unici a trarne vantaggio sono Marine Le Pen, quelli di Alba Dorata qui da noi, Nigel Farage in Gran Bretagna, tutti quelli che in definitiva odiano la democrazia europea. E poi ancora: "Ad un certo punto qualcuno deve dire 'no' e questo ruolo toccato a noi, piccola Grecia.

Atene non come la fine dellEuropa ma, forse e chiss, come linizio dellaltra Europa.

(12 febbraio 2015)*

Nichilismo a go go

di Umberto Silva | 11 Febbraio 2015 ore 06:27

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Chiedo venia a Massimo Recalcati se sul Foglio spesso parlo di lui, e oggi addirittura mi permetto di stenderlo su un cartaceo lettino, ma quel che dice minteressa assai. Lo considero un uomo politico a tutti gli effetti, unattenta vedetta dellanima della polis. Le sue parole mi provocano. Se sulla Repubblica scrive che al cemento armato dei regimi totalitari si via via sostituita unatomizzazione dei legami sociali causata dalla decadenza fatale della dimensione dellIdeale rispetto a quella cinica del godimento, a me, per simpatia con il bistrattato godimento, viene subito da chiedermi se davvero sia poi cos cinico. Penso di no, penso che sia cinico definirlo cinico, per di pi con uno sbrigativo tono sapienziale prossimo al cemento armato del linguaggio totalitario. Se poi Recalcati convinto che il culto pragmatico del denaro ha sostituito il culto fanatico dellIdeale, mi viene da rispondere: benissimo, viva il denaro e viva il pragma! Se Recalcati tuona che il nichilismo occidentale sorge dal capitalismo finanziario e dalla sua spasmodica ricerca di un profitto, quale antidoto alzo il calice e dico: lunga vita al capitalismo, benvenuti gli spasmi e i profitti, roba buona che al nichilismo fa pernacchie. Quando Recalcati afferma che il nichilismo contemporaneo segna il passaggio epocale della paranoia alla perversione, dico che fiumi di paranoia e di perversione in occidente sono sempre esistiti e sempre esisteranno, e mi chiedo perch Recalcati veda cos perversa la nostra cara Europa. Non sar ancora tormentato dallo spettrale godimento del Cavaliere, che in vari momenti stigmatizz con ferocia?

Quando per Massimo Recalcati scrive che la critica che la cultura islamica pi integralista muove alloccidente una critica che tocca il nostro nervo scoperto, subito obietto che parlare di cultura islamica pi integralista mi sembra offensivo: lintegralismo incompatibile con la cultura. Eccessivo anche chiamare critica i colpi di kalashnikov. Infine, che vuol dire lultima frase il nichilismo occidentale non pi in grado di dare un senso alla vita e alla morte?. Quando mai il nichilismo ha dato un senso a qualcosa? Alla vita e alla morte poi!? A che pensa Recalcati, quale antico sconforto lo cattura?

Recalcati un fiume in piena: Il fatto che loccidente non sia pi in grado di ripensare consapevolmente le sue forme (alienate) di vita, ha spalancato la possibilit che la critica allesistente abbia assunto le forme terribili di un ritorno regressivo allideologia totalitaria. Lislam radicale non forse lincarnazione feroce di questo ritorno?. Bah. Pi che di una heideggeriana critica dellesistente, per i tagliagole parlerei dinvidia, rancore, avidit, pigrizia. Come ai tempi delle Br era la democrazia con i suoi uomini migliori a essere presa di mira e non certo il nichilismo degli strafattoni, ora presi di mira dai barbari sono i medici e le Ong, le donne e i bambini, gli uomini buoni.

Recalcati contrappone la paranoia alla perversione, la prima sarebbe prerogativa del furore vendicativo dellislam totalitario, la seconda dellalienazione capitalista nelle forme di vita europee, ma non sono sicuro che le cose stiano proprio cos. Allombra di un profeta sempre pi perplesso, quelli dellIsis fanno affari. Lungi dal rappresentare la contrapposizione al capitalismo, lIsis ne incarna la forma pi primitiva e brutale, una riedizione di quei pirati barbareschi che scorrazzavano nei mari veneziani. Allah gridavano, ma le monete doro adoravano. E ingiusto contrapporre la criminalit del fanatismo islamico a un presunto nichilismo perverso dei nostri attuali costumi, in tal modo pareggiandoli. Il nichilismo dei fanatici portatori di niente, che sono anche perversi, come mostra la loro voluttuosa ferocia con le donne e con i prigionieri; nonch lo stesso fanatismo: la perversione la convinzione che vi sia ununica versione.

Tuttaltro che perverso o totalitario loccidente oggi solo tanto pasticcione. Non soffre di un eccessivo cinismo, casomai di qualche eccesso di buonismo e di moralismo, scimmiottature della Carit e della Legge. Via, via! Nelle infinite versioni del suo meraviglioso canto, ascoltiamo i versi di Goethe del Divano Occidentale Orientale, e traiamone un augurio di serenit: LOccidente di Dio! E lOriente di Dio! Le regioni di Nord e Mezzogiorno, posano in pace dentro le sue mani.