Report IEA UV - ENEA — it · del carbone si intende la non prevista ed istantanea ignizione del...

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Report su pubblicazioni IEA Clean Coal Centre Ottobre 2013 – Settembre 2014 Report RdS/PAR2013/291 Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

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ReportsupubblicazioniIEACleanCoalCentre

Ottobre2013–Settembre2014

Report RdS/PAR2013/291

Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

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Settembre2014

ReportRicercadiSistemaElettricoAccordodiProgrammaMinisterodelloSviluppoEconomico‐ENEAPianoAnnualediRealizzazione2013Area:Produzionedienergiaelettricaeprotezionedell’ambienteProgetto:TestdigassificazionepressolaPiattaformaPilotaSotacarboObiettivo:CatturadellaCO2inPostePre‐Combustione,conproduzionedicombustibilifossiliResponsabiledelProgetto:ing.StefanoGiammartini,ENEAIlpresentedocumentodescriveleattivitàdiricercasvolteall’internodell’Accordodicollaborazione“Studi sull’utilizzo pulito di combustibili fossili, cattura e sequestro della CO2”ResponsabilescientificoENEA:ing.PaoloDeianaResponsabilescientificoSOTACARBO:ing.EnricoMaggio

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Indice1 COMBINARECARBONEERINNOVABILI(CCC/223)....................................................................................................4

2 QUANTIFICARELEEMISSIONIDACOMBUSTIONESPONTANEADELCARBONE(CCC/224).......................................5

3 SFIDEEOPPORTUNITÀPERLAGASSIFICAZIONEDELCARBONENEIPAESIINVIADISVILUPPO(CCC/225)..............6

4 ANALISICOMPARATIVEFRALETECNOLOGIEDICOMBUSTIONEAPOLVERINODICARBONEEALETTOFLUIDOCIRCOLANTE(CCC/226)......................................................................................................................................................8

5 PROGRESSINELLETECNOLOGIEDICONTROLLOPOLIVALENTEDEGLIINQUINANTICCC227.................................10

6 PROSPETTIVEDISVILUPPOPERILCARBONEINBOTSWANA,MOZAMBIQUE,ZAMBIA,ZIMBABWEENAMIBIA(CCC228)..........................................................................................................................................................................10

7 CICLIAVAPOREAVANZATIULTRASUPERCRITICI(A‐USPCC)INIMPIANTITRADIZIONALIAPOLVERINODICARBONE–STATODELL’ARTE(CCC/229)........................................................................................................................11

8 UTILIZZOSOSTENIBILEDELLABIOMASSAINCO‐COMBUSTIONE(CCC/230)...........................................................12

9 GESTIONEDEIRIFIUTIOTTENUTIDALLACOMBUSTIONEDELCARBONE(CCC231)................................................13

10 SVILUPPINELLAMODELLAZIONEESIMULAZIONEDELLAGASSIFICAZIONEDELCARBONE(CCC/232)...................14

11 LERISERVEDICARBONEINUNFUTUROCONMENOCO2(CCC/233).....................................................................15

12 ACCIAIPERALTETEMPERATUREIMPIEGATIINCAMEREDICOMBUSTIONEPERCARBONEPOLVERIZZATO(CCC/234)..........................................................................................................................................................................16

13 STANDARDDICAMPIONAMENTOEANALISIDELCARBONE(CCC/235)..................................................................18

14 UTILIZZIDELCARBONEALTERNATIVIALLACOMBUSTIONE(CCC/236)...................................................................19

15 INCREMENTODELL’EFFICIENZADELPARCOMONDIALEDICENTRALIELETTRICHEACARBONEPERLARIDUZIONEDELLEEMISSIONIDIANIDRIDECARBONICACCC/237......................................................................................................20

16 MISCELAZIONEDICARBONIPERSODDISFARELEESIGENZEDELLECENTRALIELETTRICHE(CCC/238)...................21

17 PROSPETTIVEPERL’UTILIZZODELCARBONEEDELLETECNOLOGIEDICARBONEPULITOINTURCHIA(CCC/239).23

18 SVILUPPIDELLATECNOLOGIADIOSSICOMBUSTIONEDELCARBONECCC/240......................................................24

19 TECNOECONOMIEDELLEMODERNETECNOLOGIEDIPRE‐ESSICCAMENTOPERGLIIMPIANTIALIMENTATIALIGNITE(CCC/241)............................................................................................................................................................25

20 COMEAUMENTARELAFLESSIBILITÀDELLECENTRALIELETTRICHEACARBONE(CCC/242)...................................25

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 RapportiIEACleanCoalCentre(Ottobre2013/Settembre2014)

InquestorapportosonoriportatiinsintesiicontenutidellemonografieIEACleanCoalCentrepubblicateapartiredalsettembre2013.Lemonografieapprofondisconovariaspettisiatecnicichepolitico‐economicisullaproduzionee l’utilizzodelcarbonepartendodallaestrazionedelcombustibilesinoalletecnologiedicombustioneperlaproduzionetermoelettricaeaisistemidicontrollodelleemissioni.

Ognimonografiaèscrittadaespertidelsettoreefornisceunarecensionecritica,completaeesaustivadellaletteraturapiùrecente.Lesintesi(initaliano)riportatediseguitosonopresentianchesulsitosotacarbo.it,mentreireportoriginalisonoconsultabilisulsitoiea‐coal.org.uk.

1 Combinarecarboneerinnovabili(CCC/223)StephenMillsOttobre2013Esistono diverse possibilità, alcune delle quali già sviluppate a livello commerciale, per l’utilizzo dellabiomassa in combinazione con il carbone inprocessi di gassificazioneeproduzionedi energia. I processifinoadoggimaggiormentestudiatiutilizzanoprincipalmentebiomasseresidualiditipolegnoso,unarisorsaattualmenteancorapocosfruttatacommercialmentenonostante lasuagrandedisponibilità invariezonedel pianeta. Non tutti i siti produttivi sono infatti facilmente accessibili e la raccolta ed il trasporto deiresidui forestali possono risultare poco convenienti quando il costo di approvvigionamento di questatipologia di combustibile supera il suo valore di mercato. La gassificazione del carbone è un processoampiamentesfruttatosuscalaindustrialeperlagenerazioneelettrica,perlaproduzionediprodottichimiciedi combustibili liquidi. Le tecnologiemaggiormenteutilizzate sonodi tre tipi: a letto trascinato, a lettofluidoealettofisso.Laproduzionedigasdallasolabiomassa(inreattoridiscalainferiorerispettoaquellichevengonoattualmenteutilizzatiper ilcarbone)ègeneralmentepraticataper lagenerazionedienergiaelettrica o termica, ma ultimamente si è osservato un crescente interesse anche per la produzione dicombustibililiquidi.Unodeglieffettipositivilegatiall’utilizzocombinatodeiduecombustibilièlariduzionedelleemissioni inquinanti tipichedellecentraliacarboneconvenzionali; fragli svantaggi legatiall’utilizzodellabiomassaipiùsignificativisonorappresentatidalbassopoterecalorificoedallabassadensità.Ilsuosfruttamento richiede pertanto grossi volumi di stoccaggio e sezioni di impianto dedicate per lapreparazionedelcombustibile;questamaggiorecomplessitànegliimpiantidigassificazioneecombustioneincide inevitabilmente sul costo di produzione dell’energia prodotta. La co‐gassificazione è stata giàimplementataconsuccessosuscalacommercialeindiversi impiantiIGCCacarbonebasatisugassificatoridi varia tipologia ed è applicabile anche alla produzione di gas naturale sintetico, prodotti chimici,fertilizzanti,carburantiliquidipertrasporti(benzina,diesel,jet‐fuel).Moltistudihannoevidenziatocomeimaggiori rendimenti nella produzione di questi combustibili si possano ottenere con i due principaliprocessi di sintesi noti come Fischer Tropsch (FT) e Methanol To gasoline (MTG) attraverso co‐gassificazione;ècomprensibilealloracomequestadestiunsempremaggiorinteresse,inparticolarmodoinqueipaesicaratterizzatidaelevatoconsumodeiprodottidellaraffinazionedelpetrolioe,nelcontempo,daimportanti riserve di carbone. Sono in fase di sviluppo inoltre diversi studi e sperimentazioni in cui ilprocessodico‐gassificazionevieneaffiancatoallaproduzionedienergiaelettricadaaltrefontirinnovabilinon programmabili quali l’eolico o il solare. Un inconveniente di questi sistemi integrati è datodall’intermittenza della produzione energetica, a causa della quale il picco di produzione può verificarsiquando la richiesta di energia elettrica è scarsa e viceversa. In questo report sono presentate diversepossibilitàperutilizzarel’eventualesurplus,tralequalil’elettrolisidell’acquaperlaproduzionediidrogeno

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e di ossigeno, riutilizzabili nello stesso sistema ibrido: l’idrogeno può infatti essere usato per alimentaredelle celle a combustibile, come carburante per il trasporto o come combustibile in un impianto digenerazioneelettrica;l’ossigenopuòessereusatoinvecepersvariateapplicazioniindustriali,comeagentegassificante o in impianti di ossi‐combustione. Ad oggi le tecnologie relative ai sistemi ibridi non sonosufficientementemature e le applicazioni commerciali su larga scala risultano ancoramolto costose; traqueste,l’elettrolisiperlaproduzionediidrogenononèattualmenteeconomicamentesostenibile.Infuturouna riduzione del costo dell’energia a seguito di un maggiore sfruttamento delle fonti eolica e solarepotrebberenderepiùconvenientetaleprocesso.Isistemiibridimostranocomunqueungrandepotenzialeamediotermine,inparticolareinqueipaesicaratterizzatidaabbondantidisponibilitàinterminidicarbone,biomassaedenergiaeolica.

2 Quantificareleemissionidacombustionespontaneadelcarbone(CCC/224)Lesley Sloss Ottobre 2013 Lacombustionespontaneapuòessereunimportanteproblemaperl’industriacarbonifera,nonsolamenteper ovvimotivi di sicurezza e di potenziale perdita economica,ma anche relativamente al rilascio di gasinquinanti, soprattuttoCO2,provenientida incendinoncontrollati.Questo report illustra lemetodologieper la misurazione delle emissioni da combustione spontanea, ed esamina i metodi utilizzabili perquantificarle, stimarle e contabilizzarle allo scopo di predisporre un inventario delle stesse. Percombustionespontaneadelcarbonesiintendelanonprevistaedistantaneaignizionedelcombustibile,siacheessositrovinelsottosuolo,incumuliointransito.Lafigura1mostralaclassificazionedeidifferentitipidiincendioasecondadellorosviluppo,dellaloroetà,dellaposizioneedellostadiodicombustione.

Figura  1  Classificazione  dei  fuochi  da  carbone  a  seconda  della  genesi,  dell’età,  della  dislocazione  e  dello stadio di combustione (Kuenzer and Stracher, 2012) Dal momento che la combustione spontanea risulta un fenomeno indesiderato che si sviluppa senzapreavviso, è raro che al suo verificarsi si possano avere a disposizione gli strumenti atti amonitorare emisurareaccuratamenteleemissionichedaessasisprigionano.Questeultimesisviluppanogeneralmentedagrossicumulidicarboneodaestesigiacimentipresentinelsottosuoloedèpossibiledunquearrivareadunamisurazioneaccuratadelleemissionioottenereunastimadellorovaloreinbaseaidatidiattivitàedeifattori di emissione. Molti dei siti interessati da fenomeni di combustione si trovano invece in località

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remote, abbandonate o difficilmente raggiungibili; per talemotivo acquisisce una grande importanza lavalutazione delle emissioni globali da essi provenienti. Esse sono in larga parte uguali a quelle che sirealizzanonellecentraliacarbone,ancheseilfattorediemissionesaràingeneralemaggiorenelcasodellacombustione spontanea.Le emissioni dimaggior interesse sono comunementequelledi CO2,CH4,CO,mercurio e altre sostanzetossiche; la pericolosità di tali incendi è quindi evidente, e tra le conseguenze più importanti possonoessere segnalati decessi, significativi livelli di inquinamento in generale e ilmovimento forzato di interecomunità.Nelcasodiincendiconorigineinluoghiinaccessibili, laloroduratapuòestendersianchepersecolisenzachesenevengaaconoscenza,portandoinquestomodoaunagrandeperditadicarbone;questaèstatastimata,perquantoriguardagliincendidegliultimiduemillenni,inunoodueordinidigrandezzasuperioreallaquantitàtotaledellostessocombustibileutilizzatonell’ultimosecolo; lastimadelcarbonebruciatoinveneecumulidistoccaggiorisultavariabiletralo0,5%eil10%dellaproduzioneglobaleannua.InCinaleriserve consumate annualmente in tali incendi, o rese inaccessibili alle operazioni di estrazione comeconseguenza di questi, variano tra le 10 e le 200milioni di tonnellate, per un valore complessivo che sistimapotrebbeesserepariatrevoltequestodato.IcostideiprogettidibonificasolamentenegliStatiUnitid’Americarisultanoesseresuperiorialmiliardodidollariannui,conil90%diquesticoncentratoneglistatidella Pennsylvania e West Virginia, con un maggior aggravio di costi per lo spegnimento dei fuochisviluppatinelsottosuolorispettoaquellidisuperficie.Visonoinmeritoduedistintiapprocciperlastimadelleemissioni:

•Datiempirici:calcolatisullabasediunfattorediemissioneperilcarboneedellaquantitànotadicarboneconsumato;•Datimisurati:basatisumonitoraggiinsitualfinediprodurrepiùaccurativaloridelrapportotrafattorediemissioneeattività.

Il primo approccio restituisce una visione maggiormente critica dello scenario poiché prende inconsiderazione lamole completadi dati sull’inquinamento in relazioneallaquantitàmassimadi carbonebruciato.Ilsecondometodopuòinvecedareunastimapiùaccuratadeivalorimarichiedemaggioretempoedesperienza.L’utilizzodientrambigliapproccirendel’analisipiùattendibilenell’otticadellarealizzazionediun inventariodelleemissioni.Allostatoattualesipuòdirecheunastimadiquesto tipodiemissioni,alivello nazionale e internazionale, non sia facilmente raggiungibile. Si sta comunque compiendo unconsistentelavoroperl’adeguamentodeglistrumentiedellemetodologiedimisurazioneinmodotaledaavere, in un futuro prossimo, delle stime sempre più precise, visto anche il crescente numero di areeinteressate al problema. L’utilizzo combinatodimetodologie standardedi dati geografici provenienti darilevatori satellitari potranno, nei prossimi anni,migliorare inmodo significativo la stima delle emissioniglobaliprovenientidallediversefontidicombustionespontanea.3 Sfideeopportunitàperlagassificazionedelcarboneneipaesiinviadisviluppo(CCC/225)Andrew Minchener Ottobre 2013 Peripaesiinviadisviluppochepossiedonograndigiacimentidicarboneelimitateriservedipetrolioegasnaturale, letecnologiedigassificazioneper laconversionedelcarboneoffronounpotenzialesignificativoper la produzione di chemicals e combustibili liquidi e gassosi e quindi l’opportunità di valorizzareeconomicamente i carboni di basso rango che a livello globale si trovano in abbondanza e il cuisfruttamento risulta economicamente conveniente. La realizzazione di importanti progetti in tali paesi

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potrebbe incontrare tuttavia difficoltà di natura tecnico‐economica. Per quei paesi con un basso PIL, letecnologiediconversionedelcarbonesonoparticolarmenteattrattive.Latendenzaèquelladipotenziareleattivitàdiesplorazionedelle risorsenazionali tramiteaccordimultilateralidi cooperazioneconpartnerinternazionali (costituiti principalmente da gruppiminerari e altre imprese industriali). E’ evidente che itempi per l’organizzazione dei progetti possano essere piuttosto lunghi e che il loro successo sia legatospessoaigovernilocalieallepoliticheadottate.Inpraticaquestipaesiinviadisvilupponecessitanodiunsignificativo supporto finanziario internazionaleper l’avviodi iniziative in gradodi attrarrepartneresterichesupportinol’applicazionedelletecnologieconl’obiettivofinaledimigliorarelecondizionidivitadellepopolazioni locali. Per ipaesi invece inviadi industrializzazioneconunPILpro‐capitenellamedia eneiquali sono già presenti infrastrutture industriali, alcune interessanti opportunità di sviluppo sono già incorso. In molti casi però la mancanza di un appoggio politico favorevole alla esplorazione delle risorseenergetiche, si concretizza in una assenza di applicazioni industriali nel settore, ostacolando quindil’avanzamento di progetti in tale ambito. Con queste premesse, alcuni paesi tra cui Sud Africa e Cina sistanno già muovendo in questa direzione. Il Sud Africa ospita l’unico impianto al mondo di tagliacommerciale “coal to liquid” (CTL) oltre che un impianto “coal to chemicals” e presenta pertanto unaposizionedecisa in taleambitoedirettaverso lo sviluppodiquestiprocessi sull’utilizzodel carbone.Nelcontinenteafricano,ilMozambicoèilpaesepiùpromettenteperlosfruttamentodelcarbone.Nonostantelamancanza di adeguate infrastrutture viarie e portuali, sono infatti in corso progetti per l’estrazione el’esportazione di carbone di alta qualità. La realizzare in loco di impianti di CTL per la preparazione dicombustibili liquidiper ilmercatonazionaleeper l’esportazione, consentirebbe il superamentodei limitilegati al trasportodel carbonee lamigliore remunerazionedellaminiera stessaedei rifiutiderivantidaitrattamenti primari del carbone estratto. Un freno a tale sviluppo potrebbe però derivare dallaesplorazione dei depositi di gas naturale “off shore” vicino alle coste del paese. Botswana e Zimbabweinvece, nonostante le potenzialità offerte dalle loro riserve di carbone, sono paesimeno promettenti inquanto le politichenazionali non sonodirette in questo settore. LaCina rappresenta, a livello globale, ilpaeseincuilagassificazionedelcarboneèunarealtàdominante.Ancheseconsideratounpaeseinviadisviluppo,laCinaèunanazionelargamenteindustrializzataincuièinoltrecrescentelanecessitàdiimpiegodienergiepulite.Laconversionedelcarboneattraversolagassificazione,oltrecheprodurrecombustibiliechemicals, rispondeallaesigenzadi ridurre leemissionidigasclima‐alteranti.Unodegliobiettivia livellonazionale è infatti la riduzione delle emissioni di CO2 sia attraverso l’impiego di fonti di energia quali ilnucleare, l’energia idroelettrica e le altre rinnovabili sia tramite lo sviluppo e l’applicazione di nuovetecnologiediconversionedelcarbone,tralequalilagassificazionerivesteunruolosignificativo.Alfinediraggiungere tale obiettivo il “National Development and Reform Commission”‐NDRC ha richiestol’approvazione di nuovi progetti di conversione del carbone e ha introdotto diversi limiti nell’uso delleacque, nell’efficienza energetica e nella protezione ambientale (includendo anche il contenimento delleemissionidiCO2).Laprospettivadefinitanell’ambitodeldodicesimo“FiveYearPlan”‐FYPprevedediversistepperincoraggiarelosviluppoelo“scaleup”deiprocessidiconversionedelcarbone.Conquestiindirizzidipoliticaenergetica, laCinacostituisceunmodelloper lo sviluppo industrialedi tuttequelle tecnologielegate alla conversione del carbone. E’ quindi evidente che la Cina continuerà a rappresentare per iprossimianni ilpaesecon lemaggioriopportunitàdi sviluppo in terminidi tecnologiedigassificazione intaglia commerciale, unità di conversione del syngas, nuovi catalizzatori, produzione dimateriali collegatialla filiera del carbone e tecnologie di trattamento delle acque di scarico. Secondo il FYP tali attivitàcostituirannounostimolosignificativoperlacrescitadelPILinunperiodoincuileopportunitàeconomichederivanti dalle esportazioni appaiono contenute. In Asia, oltre la Cina, il paese più promettente in taleambito è la Mongolia che possiede riserve carbone di rango adatto per la tecnologia CTL oltre che un

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mercato interno adeguato. In questo caso l’impegno finanziario potrebbe costituire un vincolo seconfrontatoconilPILnazionaleeconlanecessitàdirealizzaresialeinfrastruttureviariesiagliimpiantidiproduzioneCTL.LaMongoliaèinoltreconsideratoalmomentounpaesearischiopergliinvestitoriesteri.Altripaesi interessantinelcontinenteasiaticosonorappresentatidaVietnam,Pakistan,IndonesiaeIndia.InVietnamèinfasedirealizzazioneunimpianto“coaltochemicals”edèinfasedistudio,perunafuturarealizzazione,unimpiantodi“undergroungcoalgasification”‐UCG.InPakistan,nonostantelevasteriservedi carboni di basso rango, le politiche nazionali sono poco chiare sulle intenzioni di sfruttamento,scoraggiando in tal modo l’interesse di possibili investitori esteri. Anche in Indonesia, nonostante lapresenzadigiacimentidicarboneadattiallagassificazione,lamancanzadipolitichemirateintalesettorenon stimolano lo sviluppo, rendendopocoattrattivo il paesepergli investitori stranieri. Infine l’India stacercandodidirigersiversol’applicazionedelletecnologiedigassificazionedelcarbone,includendoanchelatecnologia UCG. Anche in questo caso lo sviluppo del settore è scoraggiato dallamancanza di politichechiare e da pregresse esperienze industriali. Progressi potrebbero comunque giungere da quei progetti“coal tochemicals” in fasedi sviluppoe finanziati da societàprivatechecomunquesarebberobenaldisottodell’enormepotenzialedelPaese.InEurasiasonocinqueipaesiconunfortepotenzialedisviluppo.DiquestilaRussiaeilKazakhstanhannopostocomeprioritàgliinvestimentinelsettoredellosfruttamentodigasepetroliopiuttostochenellagassificazionedelcarbone.L’Ucrainainveceintenderealizzareimpianti“coaltosyntheticnaturalgas‐SNG”permigliorarelapropriasicurezzaenergetica;ilprimoprogettointaleambitoèinfasedisviluppoconilsostegnodellaCina.InTurchia,graziealladisponibilitàdicarbonidibassorangoe all’attrattiva per la realizzazionedi impianti di generazionedistribuita, ci sonodiverse attività diricercaesviluppo incorsochecoinvolgonoattori industrialinazionaliconpartneresteri. InUzbekistan,adiscapitodelprogettodiUCGincorsodaanni,nonsonoancorapresentinell’immediatopianidisviluppoperulterioriprogetti.InfineinSudAmerica,l’unicopaeseconunfortepotenzialeintaleambitoèilBrasile,grazieaisuoivastigiacimentidicarbonedibassorango.Ciònonostanteiprogettiperlosfruttamentodelcarbonenonsonoattualmenteinlineacongliindirizzinazionalisullapoliticaenergeticacheprevedecomeopzionilosfruttamentodipetrolio,delgasnaturaleel’applicazionedienergierinnovabili.

4 Analisi comparative fra le tecnologie di combustione a polverino di carbone e a letto fluidocircolante(CCC/226)Toby Lockwood  Ottobre 2013 Latecnologiadicombustionedelcarboneincaldaiealettofluidocircolante(CirculatingFluidisedBed;CFB),sebbene non fosse mai stata impiegata a livello commerciale prima del 1995, sta conoscendo, specienell’ultima decade, un notevole sviluppo che la porta a collocarsi come alternativa alle caldaie concombustionedipolverinodicarbone(PulverizedCoal;PC). Imotividiquestosuccessosonovariespessodipendonoda condizioni tecnico‐economiche locali. Ilmaggior pregio delle caldaie CFB è costituito dallaloro grande flessibilità di alimentazione. Questo tipo di caldaie può essere alimentato con pezzature dicarbonedidiversequalità.Sipossonocrearedeimixdicarbonipiùomenopregiatialfinediridurreicostisenzaintaccareleprestazioniinmanieraincisiva;oppurebruciarecarbonidibassaqualità(fattoredecisivoinnazionicomeCinaeIndia)senzachelecenerisidimostrinodannosecomeinvecesonoperlecaldaiePC,dove la formazione di slag e l’imbrattamento della caldaia stessa rendono preferenziale l’utilizzo dicombustibili di alta qualità. Inoltre, in mix col carbone, è possibile bruciare combustibili solidi nonconvenzionali come petcoke e biomasse – queste ultime in particolare stanno avendo una notevole

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diffusione in varie regioni delmondo per via della generale tendenza a ridurre le emissioni di CO2, ciòrende la tecnologia CFB ancora più interessante. Altro grande pregio delle caldaie CFB sono le loroprestazioni nell’ambito delle emissioni inquinanti, soprattutto per quanto riguarda le due sostanzesottoposte alla maggiore regolamentazione: gli SOX e gli NOX. La produzione di NOX è inferiore nellecaldaieCFBrispettoaquellePCperviadelleminoritemperaturedilavoro,questopermettedieliminarelecostoseapparecchiaturedide‐NOXcheinvecedevonoesserepresentiincasodicombustionedipolverino.Gli SOX possono essere trattati direttamente in camera di combustione tramite l’iniezione di calcare,rendendo superflue costose apparecchiature di desolforazione. Nonostante i vantaggi elencati, latecnologia CFB rimarrebbe comunque poco competitiva nei confronti delle caldaie PC se non garantisselivelliconcorrenzialidiefficienza,affidabilitàecapacitàdiseguire ilcaricorichiesto.L’efficienzatermicaèprogressivamente cresciuta con lo sviluppo tecnologico tant’è chenell’impianto supercritico di Lagisza siraggiungono valori del 43,3% bruciando carboni bituminosi. Altri miglioramenti sono raggiuntinell’alimentazionedegliausiliari(puntodeboledeiCFB),ottimizzandoiventilatoriperlafluidizzazionedelletto. Per quanto riguarda il “load following” rimangono invece alcune problematiche dovute all’inerziatermica del letto che causa tempi di ramp dilatati rispetto alle caldaie PC. Inoltre con la crescita didimensioni degli impianti (sono ormai disponibili impianti da 800MW) alcuni problemi che erano statisuperatinelleapplicazioniditagliainferioresisonorivelatipiùcomplessidarisolvere:alcuneunitàhannoavuto problemi di affidabilità dovuti a erosione o accumulo di ceneri, nonostante queste caldaie sianomolto più tolleranti delle PC. Questo ha determinato una riduzione della flessibilità dal punto di vistadell’alimentazione.Perquanto riguarda leceneri l’aggiuntadi calcarevaadaumentarne laquantitàeneimpedisce l’uso come riciclati di alto valore sostitutivi del cemento. Ciò non toglie che le ceneri da CFBabbiano comunque un mercato, specie come materiale a basso costo per l’industria edilizia e per lastabilizzazione dei rifiuti, applicazioni per il quale la forte presenza di calcare si dimostra un fattoreimportante.La valutazione dei costi è sempremolto complessa quando si tratta di analizzare impianti e può esserefortementeinfluenzatadafattorilocaliospecifici:icostruttoriparlanoormaidicostiequiparabilitraleduetecnologie,mavatenutocontodicomelenormeambientalipossonoinfluenzarequestivalori.Lacrescitadidimensionidegli impiantiCFBe leprescrizioninormativesemprepiù stringentipossono farperdereaiCFB il vantaggio di nondover trattare i fumi prodotti per l’eliminazionedi SOX eNOX . Se l’adozionedisistemi de‐NOX ( Selective Catalist Reduction, SCR) o di desolforazione (Flue Gas Desulphuration, FGD)diventasse vincolante, il costodegli impiantiCFB salirebbenettamente: lapossibilitàdi utilizzare carbonilocali di basso costo diventa così un fattore chiave per la valutazione della fattibilità economica di unprogetto.Analizzando nei prossimi anni le prestazioni dei numerosi impianti costruiti nel mondo sarà possibiledeterminare tutte le capacità della tecnologia CFB: sebbene non vada ad imporsi come tecnologiadominante nel settore termoelettrico alimentato a carbone, non ha ancora raggiunto il picco della suacrescita.

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5 ProgressinelletecnologiedicontrollopolivalentedegliinquinantiCCC227Anne M Carpenter Novembre 2013 Ci sonomoltielementi,alcunidifficilidaquantificare,nellavalutazionedella sostenibilitàper l’utilizzodellabiomassainapplicazionidico‐combustioneconilcarbone.L’obiettivodiquestarapportotecnicoèdipassareinrassegnaglistudiinquestosettore,considerandoanchegliaspettirelativialleemissionidigas a effetto serra. La riduzione delle emissioni di gas serra ottenuti sostituendo il carbone con labiomassadipendedaunaseriedifattoriquali,adesempio,lanaturadeicombustibilifossiliimpiegati,latipologia e il metodo di produzione della biomassa. Alcune problematiche rilevanti nella produzionedellabiomassasonoilrelativobilancioenergeticocomplessivo, ilbilanciodeigasserra, icambiamentinell’usodelsuoloduranteiciclidiproduzione,lemodifichedelsuoloedelsuocontenutodicarbonio.

La certificazione di sostenibilità della biomassa è un processo lento che sta emergendo a livellonazionale e internazionale, per questa motivazione varie organizzazioni stanno sviluppando i propristandardperlaproduzionedibiomassainmanierasostenibile.L’Unioneeuropeanondisponeancoradicriteridiqualificazionedisostenibilitàperlabiomassasolida,ancheseilRegnoUnitoeilBelgiohannogiàraggiuntodeitraguardiinquestosettore.

Nel presente rapporto si analizzano i processi nei quali la biomassa solida viene utilizzata insieme alcarbonenellecentralielettrichetradizionali.Inmolticasiisistemidico‐combustioneraggiungonotassidi utilizzo della biomassa fino al 10% (termico), con un impatto minimo sul funzionamento dellacentrale. Il Cofiring è un modo relativamente efficiente di utilizzare biomassa solida rispetto allacombustionediretta(IPCC,2011),anchesealcuniimpiantidiproduzionedienergiaelettricadacarbonesonostaticonvertitial100%.

Lapresenterelazioneconsideral’interociclodivitadellabiomassa,dall’approvvigionamentosinoalsuoutilizzo sostenibile, definendo i vari fattori che contribuiscono a renderne la produzione sostenibile,quali,adesempiolaproduzionedigasserra.Apartiredall'analisidelciclodivitasiintroduconoaspettisocio–economicilegatiall’utilizzosostenibiledellabiomassaperfinienergetici.

6 Prospettive di sviluppo per il carbone in Botswana,Mozambique, Zambia, Zimbabwe e Namibia(CCC228)Paul Baruya, John Kessels       Dicembre 2013 LacrescentedomandadicarboneinAsiastastimolandol’interesseperlegrandirisorsedicarbonepresentinei Paesi dell’Africa australe, come il Botswana, ilMozambico, lo Zambia, lo Zimbabwe e la Namibia. InpassatoquestiPaesihannoutilizzatopocoilorogiacimentidicarboneinquantoladomandalocaleèstatalimitatael’esportazionenonsupportataadeguatamenteinraffrontoallepotenzialitàproduttive.Igovernidi questi Stati ora cominciano a riconoscereal carbone un ruolostrategicamente importante perché ingrado di attrarre reddito esteroediassicurareun valore aggiunto alla produzione energetica interna.QuestoRapportodelCleanCoalCentreesaminailpesodelcarbonenelleeconomieenergetichediciascunodiquestiStati.Comenellamaggiorpartedelleeconomieemergenti,lagaranziachelafornituradienergiaelettricasiaaffidabileeconvenienteperleindustrieelepersoneèessenzialeperlosviluppoeconomicoeper la crescita e il benessere delle comunità. La domandadimaterie primedall’Africa, comediamanti erame, è la ragione di un enorme bisogno di elettricità e il carbone avrà un ruolo importante per la

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produzione di questa energia elettrica. Non solo l’industria mineraria ha bisogno di questa potenzaenergetica, ma connesse a queste attività si sviluppano comunità che a loro volta necessitano energiaelettrica.L’esplorazionedeigiacimentièlimitataalleregioniincuilaproduzionedicarboneègiàavviatadadiversi decenni. Le riserve recuperabili sono ancora oggetto di valutazione e quindi bisognerà apetalequalche anno per conoscere la regione colpiù alto potenziale estrattivo.Molte delle nuove licenze perl’estrazione del carbone sono vicine le une alle altre. Situazione che favoriscepossibili partnership, cheriducono il rischio e promuovonounmaggior gradodi cooperazione tra le parti interessate. Lemaggioririserve conosciute (40 Gt) si trovano in Botswana, ma quelle economicamente sfruttabili sarannodecisamenteinferiori.IlMozambicopotrebbeaveretra16e22Gt,mentreloZimbabwepotrebbevariaretra2e26.LeriserveinZambiaeinNamibiasonominori:inZambiasembrachevisiaunminimodi0,1Gt.La produzione complessiva in questi paesi è inferiore a 4 Mt/anno, ma il potenziale è notevole, inparticolareinMozambicoeBotswana.SorprendentementeloZimbabweèstatoilpiùgrandeproduttorediquesto gruppo di Paesi con una produzione di 2 Mt/a, mentre per ciascuno degli altri la produzioneèinferiore a 1 Mt/a. In Botswana e Zambia la produzione di carbone aumenterà per la crescita delladomandalegataalrecenteampliamentodialcunecentraliacarbone.LaproduzionedicarboneèpressochénullainMozambicomaperlasuaposizionegeograficaquestoPaeserappresentalaportaversoilmercatoasiatico. Losviluppo delleminiereporterà con sé la realizzazione diimpianti di lavorazione del carbone,centrali elettriche a carbone, infrastrutture per trasporti terrestri e portuali. Per realizzare questi piani,aziende provenienti da Paesi come il Regno Unito, Brasile, Giappone, India e Cina, già presenti nellaregione, saranno ulteriormente sostenute e incoraggiate ad investire dai governi locali. Delle cinqueeconomie dell’Africameridionale che rientrano in questa relazione, solo due hanno centrali elettriche acarbonedidimensionesignificativa,pariperaltroaunmodesto1,2GWe.QuestesonolacentraleMorupulein Botswana, e la centrale elettrica Hwange in Zimbabwe. In Zimbabwe 2.1 GWe saranno prodotti dacentrali idroelettriche e impianti a carbone in costruzione ad opera di aziende private. Il datopiùinteressanteèlacapacitàprevistachequestaregionedell’Africaaspiraacostruire:suglioltre15.7GWedinuovi impianti previsti, solo 4,5 GWe saranno centrali idroelettrichementre ben10.6 GWe verrannoprodotti da centrali a carbone. Questo potrebbe portare ad una richiesta di oltre 20 Mt/a di carboneestratto.Il futurodelcarboneedellecentralielettricheacarbone inSudAfricadipendedallacooperazionetragliinvestitoristranierie leorganizzazionigovernativeo internazionali.BotswanaeMozambicohannoregimifiscalifavorevolipergliinvestitoristranieri.Alcontrario,ilsistemafiscaleinZimbabwepresentaostacolipergli investimenti esteri. In Zambia, le tensioni sociali sono sorte tra le imprese minerarie di proprietàstranierae i lavoratori localied i conflittidinelmondodel lavorosonosemprepiùcomuni. In terminidimitigazione dei cambiamenti climatici, i governi dell’Africa meridionaleambiscono auna produzione dienergiacheabbiailminimoimpattosull’ambiente.Obiettivicheperòsiscontranoconibisogniimmediatidell’economiaedellapopolazione,incuiunagrandepercentualenonhaancoraaccessoaiservizidibase.Manelfuturoalungoterminediquest’areailcarbonepuògiocareunruolosemprepiùimportante. 7 Cicliavaporeavanzatiultrasupercritici(A‐USPCC)inimpiantitradizionaliapolverinodicarbone–statodell’arte(CCC/229)Kyle NicolDicembre 2013 Latecnologicapiùrilevantenelsettoredellaproduzionedienergiaelettricadacombustibilisolidièquelladegliimpiantiavaporeapolverinodicarbone(PCC).ImpiantichelavoranosecondouncomunecicloHirn

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subcritico,conunapressionemassimadelvapore inferiorea22.1MPaeconunsolori‐surriscaldamentodel vapore. Gli impianti PCC sono contraddistinti da rendimenti energetici abbastanza bassi conconseguentielevateemissionidiCO2.Pervalutarel’efficienzaditaliimpiantisifariferimentoalCiclodiCarnot,chedescriveilprocessoideale.Ilrendimentonettocomplessivodegli impiantièdeterminatodalleefficienzedeisingolicomponenti,alcunideiqualisonogiànelrange98‐99%.Peraltricomponenti,qualigeneratoredivapore,turbinaeausiliari,cisono ancoramargini dimiglioramento: aumenti dell’efficienza possono essere infatti ottenuti adottandouna serie di misure come aumento della temperatura e della pressione del vapore; diminuzione dellapressionedicondensazione;aumentodelriscaldamentodell’acquatramiterecuperitermicirigenerativieilri‐surriscaldamentodelvaporeapressioneintermedia.Sviluppi tecnologici, dovuti principalmente all’adozione delle misure sopraelencate, consentono agliimpianti a carbone supercritici (SPCC), ultrasupercritici (USPCC) e ultrasupercritici avanzati (A‐USPCC) diaumentarel’efficienzaelettricafinoaraggiungerevaloriparial52%(veditabella).Nellospecificolatabellariepilogaiparametridelvapore,imaterialiutilizzati,l’efficienzaeilconsumodicarbone. Parametri del

vaporeMateriali Efficienza

netta(LHV)Consumo dicarbone

PCC T≤540°CP<22.1MPa

LowalloyCMnMoferreticsteel

<35% ≥380g/kWh

SPCC T=540‐580°CP = 22.1‐25MPa

LowalloyCrMosteel9‐12%Crmartensiticsteel

35‐40% 380‐340g/kWh

USPCC T=580–620°CP=22‐25MPa

Improved 9‐12% Cr martensiticsteelsAusteniticsteels

40‐45% 340‐320g/kWh

A‐USPCC T=700‐725°CP=25‐35MPa

Advanced10‐12%CrsteelsNickelalloys

45‐52% 320‐390g/kWh

Una delle misure più efficaci per aumentare l’efficienza dei impianti PCC è sicuramente l’aumento deiparametridel vapore. Inparticolare l’incrementodellamassima temperaturadel cicloavaporeaumental'efficienzaelettricadelprocesso,conunaconseguenteriduzionedelconsumodicarboneedelleemissioniprodotte. Tuttavia, la temperatura massima del vapore è limitata dai materiali che sono in grado diresistere a tali condizioni operative. In questo contesto l'Unione europea, gli Stati Uniti d’America, ilGiappone, l'India, la Cina e la Russia hanno avviato importanti programmi di ricerca. Il report analizza econfronta i principali progetti di ricerca, i progressi ottenuti e gli obiettivi da raggiungere. Lo sviluppodimaterialiinnovativieleghespecialiconsentiràneiprossimiannidioperareconvaporeacirca35MPaeatemperature superiori ai 700 °C (fino a circa 760 °C secondo il progetto di ricerca degli Stati Uniti). Ciòconsentiràdiottenereefficienzenettedigenerazioneelettricamaggioridel50%.8 Utilizzosostenibiledellabiomassainco‐combustione(CCC/230)Deborah Adams Dicembre 2013 Ci sonomoltielementi,alcunidifficilidaquantificare,nellavalutazionedella sostenibilitàper l’utilizzodellabiomassainapplicazionidico‐combustioneconilcarbone.L’obiettivodiquestarapportotecnicoè

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dipassareinrassegnaglistudiinquestosettore,considerandoanchegliaspettirelativialleemissionidigas a effetto serra. La riduzione delle emissioni di gas serra ottenuti sostituendo il carbone con labiomassadipendedaunaseriedifattoriquali,adesempio,lanaturadeicombustibilifossiliimpiegati,latipologia e il metodo di produzione della biomassa. Alcune problematiche rilevanti nella produzionedellabiomassasonoilrelativobilancioenergeticocomplessivo, ilbilanciodeigasserra, icambiamentinell’usodelsuoloduranteiciclidiproduzione,lemodifichedelsuoloedelsuocontenutodicarbonio.La certificazione di sostenibilità della biomassa è un processo lento che sta emergendo a livellonazionale e internazionale, per questa motivazione varie organizzazioni stanno sviluppando i propristandardperlaproduzionedibiomassainmanierasostenibile.L’Unioneeuropeanondisponeancoradicriteridiqualificazionedisostenibilitàperlabiomassasolida,ancheseilRegnoUnitoeilBelgiohannogiàraggiuntodeitraguardiinquestosettore.Nel presente rapporto si analizzano i processi nei quali la biomassa solida viene utilizzata insieme alcarbonenellecentralielettrichetradizionali.Inmolticasiisistemidico‐combustioneraggiungonotassidi utilizzo della biomassa fino al 10% (termico), con un impatto minimo sul funzionamento dellacentrale. Il Cofiring è un modo relativamente efficiente di utilizzare biomassa solida rispetto allacombustionediretta(IPCC,2011),anchesealcuniimpiantidiproduzionedienergiaelettricadacarbonesonostaticonvertitial100%.Lapresenterelazioneconsideral’interociclodivitadellabiomassa,dall’approvvigionamentosinoalsuoutilizzo sostenibile, definendo i vari fattori che contribuiscono a renderne la produzione sostenibile,quali,adesempiolaproduzionedigasserra.Apartiredall'analisidelciclodivitasiintroduconoaspettisocio–economicilegatiall’utilizzosostenibiledellabiomassaperfinienergetici.9 GESTIONEDEIRIFIUTIOTTENUTIDALLACOMBUSTIONEDELCARBONE(CCC231)XingZhang Gennaio2014Una delle maggiori fonti di energia, ma anche uno dei maggiori produttori di rifiuti. Pro e contro delcarbone.Unacentraleelettricaalimentataconquestocombustibilegeneraunavarietàdirifiutisolidinoticome“prodottidicombustionedelcarbone”(CCP),“residuidicombustionedelcarbone”(CCR)o“rifiutidicombustionedelcarbone”(CCW).Rifiuticoiqualibisognafareiconti:neiprossimidiecianniladomandadicarbone è destinata a crescere – soprattutto in Paesi emergenti come Cina e India dove sono presentiindustriediproduzionedienergia–ediconseguenzaaumenteràlaproduzionediCCP.Sièstimatochenel2010 laproduzione totalemondialediprodotti di combustionedi carboneè statadi circa780milioniditonnellate.Di questi, solo il 53,5% sono stati utilizzati. Il resto, circa 360milioni di tonnellate di CCP, vastoccato o smaltito. Questo trend è destinato a continuare (se non aumentare) per molti anni. Losmaltimento di CCW all’interno di una centrale elettrica può comportare, in un periodo di tempoprolungato, l’accumulo di rifiuti e la deposizione di centinaia dimigliaia, se nonmilioni, di tonnellate diceneri o impasto di ceneri umide. I CCW sono smaltiti in zone di stoccaggio (impoundment), discariche,oppure come riempimenti diminiere e cave dismesse o negli oceani. Attualmente lo smaltimento neglioceaninonèpratica comune,mentre il riempimentodiminieree caveconsentedi smaltire solopiccolequantitàdiCCP. ICCWsonogeneralmentegestiti induemodi: indiscaricao inappositisitidistoccaggio.PiùdellametàdellecentralielettricheacarbonepreferisceeffettuarelostoccaggiodeipropriCCWinloco:i bassi costi di conferimento si accompagnano a un’elevata produzione di percolato, che richiede grandiquantitàdiacquaeun’areaduevolteemezzopiùgrandedelladiscarica,conevidenticonseguenzealivello

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ambientale.LecaratteristichedeiCCWinfluenzanolagestionedeiCCWeil loroimpattosull’ambiente.Asecondadeicomponenti minerali di carbone, della tecnica di combustione, e della tecnologia di controllodell’inquinamento utilizzati, vengono prodotti uno o più tipi di CCP, quali ceneri volatili, ceneri pesanti,scoriedicaldaia,ecc.Leproprietàchimicheefisichedelleceneridicarbonedipendonononsolodaltipodicarbone(origineequalità),maanchedall’estrazionedelcarbone,dalmetododipreparazione,dalprocessodi combustione, e dalle tecnologie di controllo delle emissioni utilizzate.I CCW contengono una grandequantità di composti tossici, principalmentemetalli pesanti, quali arsenico, berillio, boro, calcio, cadmio,cromo,cobalto, ferro,piombo,manganese,mercurio,molibdeno,selenioesilicio.Nellecenerivolatili,glielementi predominanti sono Si, Al, Fe, e Ca, mentre in quelle più pesanti (bottom ash) si trovanoprincipalmentecompostiabasediCaeSdovutiagliadditiviabasedicalcioutilizzatiperlacatturadelSO2.I rifiuti possono anche contenere un certo livello di composti organici tossici, quali diossine e PAH(idrocarburi policiclici aromatici). Queste sostanze tossiche, se non vi è una corretta gestione dei siti dismaltimentodeiCCW,rappresentanounrischioperlasaluteumanaeperl’ambiente.Nel2008negliStatiUnitiloscoppiodiunbacinodiscorieCCWprovocòilversamentodifanghidicenereetonnellatedirifiutitossicisullecasedellacittadinadiKingston.UnincidentechehaevidenziatoirischididismissionedeiCCWumidiehacomportatounarevisionedellaregolamentazionedelsettorerifiutiinvarienazioni.Adogginonrisultano in vigore regolamenti idonei, né si è riusciti ancora a classificare e regolamentare le ceneri dicarbonecomerifiutipericolosi.L’EPA(EnvironmentalProtectioAgency)hapresentatounavalutazionedeirischi per caratterizzare gli scenari di gestione dei rifiuti e ha scoperto che la maggior parte dei rischipotenziali per la salute associati ai CCW sonodovuti allo smaltimento in siti non sigillati o all’assenza disistemidimonitoraggiodelleacquesotterranee: laproblematicaambientaleprimariaper losmaltimentodei CCW è legata ai fenomeni di lisciviazione con la conseguente possibile contaminazione delle acquesuperficiali e sotterranee. Per prevenire quest’eventualità è necessario adottare sistemi di raccolta delpercolatoedimonitoraggiodelleacquesotterraneeotecnologiedipre‐trattamento.Negliultimidieciannisi sono verificati una serie di cambiamenti a livello mondiale nel settore della produzione di energiaelettricaacarbonechehannointeressatolaqualitàelaquantitàCCP.IregolamentiperlagestionedeiCCWche sono attualmente in fase di discussione avranno anche un impatto sul costo di smaltimento. LagestionedeiCCWsitrovaadaffrontarenuovesfide.10 Sviluppinellamodellazioneesimulazionedellagassificazionedelcarbone(CCC/232)Rohan Fernando Febbraio 2014  Negliultimianni il forteaumentodelprezzodelpetrolioedelgasnaturalehaportatoun incrementodell’attenzione sul processo di gassificazione del carbone, dal quale è possibile ottenere un gascombustibileperlaproduzionedienergiaelettricaediversiprodottiperl’industriachimica.FraletecnologiepiùpromettentivisonogliimpiantiIGCC(GassificazioneIntegrataaCicloCombinato)chepresentano basse emissioni di gas serra e consentono di migliorare le prospettive per la generazionedell’energia elettrica. Tuttavia gli elevati costi capitali e le preoccupazioni relative all’affidabilità e alladisponibilitàdella tecnologia limitano l’introduzionedegli impianti IGCC sulmercato;al finedi affrontarequestiproblemiedimigliorareiprogettifuturi,ènecessarioincrementarelaconoscenzadeiprocessiallabasedellagassificazione. Lagassificazioneconsistenella reazionediuncombustibile carboniosoconunacombinazione di aria, ossigeno e vapore, per produrre specie gassose che possono essere utilizzate siacomefontedienergiachecomemateriaprimaperlaproduzionediprodottichimici,combustibililiquidio

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altri combustibili gassosi. Il presente Report contiene una breve descrizione delle tre tipologie digassificatori più comunemente impiegati, e esamina i modelli che sono attualmente disponibili perdescrivereidiversiprocessicheavvengonoinciascunodiessi.Tramitelostudiomodellisticodelprocessoèpossibileprogettarenuovigassificatoriemigliorare leprestazionidelsistema. Inalcunicasi, i risultatidelmodellosonoconfrontabilicon idati realid’impiantopermettendocosìdivalidare ilmodello.Tuttavia,èraro che attraverso la modellizzazione si risolvano direttamente i problemi operativi di un impianto. Igassificatori in futuro richiederannounamaggiore flessibilitàeunamaggiore capacitàdi conversionedelcombustibile, nonché caratteristiche quali l'affidabilità, la disponibilità, lamanutenibilità e unamaggioreproduttività. Avranno anche la necessità di integrarsi con le tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2(CCS). In un gassificatore avvengono diversi processi complessi (pirolisi delle particelle di carbone,devolatilizzazione del materiale volatile, gassificazione del carbone , reazioni in fase gas, formazione difuligginee scorie)e lo sviluppodeimodellipermetteunamigliore la conoscenzadei fenomeni. Imodellicomputazionali in combinazione con i dati dell’impianto possono essere utilizzati per valutare ilfunzionamento del gassificatore, risolvere eventuali problemi, sondare nuovi progetti e fornire dati sulleprestazioni al fine di effettuare scale‐up commerciali. L’implementazione dimodelli complessi consente,inoltre,diidentificarecarenzeoperative,suggerirepossibilisoluzionievalutarecondizionichesonodifficilidavalidaresperimentalmente.Taleapprocciorisultapiùveloceemenocostosorispettoallacostruzioneealla sperimentazione di impianti dimostrativi su differenti scale. Permodellizzare i processi è necessarioaverne una conoscenza approfondita ed è possibile raffinare i modelli aumentando i dati sperimentalidisponibili. Il report prende in esame i modelli che sono attualmente disponibili per ciascun tipo digassificatoreecontieneunabrevedescrizionedeitretipipiùcomunementeutilizzati:gassificatoria lettofisso,alettofluidizzatoealettotrascinato.L’approccioglobaleallamodellazionepuòconsideraredifferentilivelli di complessità in relazione al numero delle dimensioni dello spazio e alla presenza della variabiletempo che caratterizza la dinamicità o stazionarietà del processo. Nel modello zero dimensionale, levariabili in uscita sono valutate in funzione delle variabili in ingresso, senza considerare nel dettaglio iprocessicheavvengonoall’internodelvolumedicontrollo;pertalemotivol’approcciononèadattoatuttiisistemi. I modelli ad una dimensione possono essere usati con successo per modellizzare tutti i tipi digassificatoriinquantosiassumechetuttelevariabilivarinolungounacoordinataspaziale,permettendodivalutare il sistema attraverso profili. I modelli a due dimensioni, invece, considerano un sistema asimmetriacilindricavariando legrandezzesia indirezioneassialecheradiale. Ilmodelloa tredimensionipresenta un’elevata complessità computazionale ma in molti sistemi particolari, come nelle geometrieassimetriche,permettediavereunarappresentazionerealisticadelprocesso.AncheimodelliCFDsonounpotente mezzo per investigare molti tipi d’impianti e negli ultimi decenni hanno giocato un ruoloimportantenelmiglioramentodelleprestazionidelprocessodigassificazione.11 LeriservedicarboneinunfuturoconmenoCO2(CCC/233)Paul Baruya  Marzo 2014  Il rapido incremento della richiesta energetica di alcuni paesi potrebbe, in un futuro non lontano,intaccareleattualiriservedicarbone;éstatostimatocheladurataditaliriservesiadicirca100anni.Il repentino aumento della richiesta di carbone si scontra però con le problematiche ambientali; lalegislazionesulla restrizionedelleemissionidiCO2potrebbe, infatti, farnediminuire ladomandae,diconseguenza, prolungare notevolmente la durata delle riserve stesse. Tra il 2001 e il 2011, conl’aumentodelladomandaglobaledicarbone,sembravache leriserveattuali fosserominoridiquanto

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stimato; inoltre sono state fin ora utilizzate le riserve economicamente più vantaggiose e in futuro ilcarboneestraibileavràalticostidiproduzione.L’aumentodelladomandadicombustibilifossili,soprattuttodapartedeipaesiinrapidacrescitacomeCina e Indonesia, ha anche implicazioni relative alle emissioni di gas serra. Infatti mentre primadell’aperturadelmercatomarittimoognicontinenteutilizzavailcarboneestrattoneipropripaesi,oravièunliberomercato.IlpaesecheconsumamaggioriquantitàdicarboneèlaCina,chepossiedesoloil14% delle riserve mondiali e importa il restante 86% necessario al suo fabbisogno energetico,influenzandoipicchidelladomandadicombustibile.Nelleprevisionidellestimeper il futurooccorredifferenziare leriservedicarboneinbaseallediversetipologie:

1. Carbonedialtorangoperlaproduzionedivapore;2. Carbonedialtorangoperlaproduzionedicokeelafabbricazionediacciaio;3. Carbone di basso rango per la produzione di vapore, per la generazione di calore e per la

produzionedienergia.Attualmente, le stime vengono effettuate sulla totalità delle riserve di carbone mentre si puòpresupporrecheladomandapossaessererivoltaauncarbonediuncertorangopiuttostocheunaltro;è necessario, quindi, capire quali possano essere i carboni maggiormente richiesti in futuro. Unammodernamento delle tecnologie dei vecchi impianti potrebbe abbattere la richiesta di carbone,mentre l’applicazione delle tecnologie CCS sui vecchi impianti potrebbe addirittura far aumentare ladomanda e far diminuire rapidamente le riserve. Infatti la sostituzione di vecchi impianti con nuovetecnologie ad alta efficienza sarà in grado di limitare la crescita della futura domanda di carbone,mentrel’installazionediimpiantidicatturadell’anidridecarbonicapotrebbenoncausarecambiamentisignificativioaddiritturapotrebbefaraumentareladomandadicarbone(eliminandotuttaviail90%deigas serra provenienti da tali impianti). Il picco della domanda di carbone, previsto per il 2010 – 35,potrebbe avvenire in concomitanza con l’adozione di politiche per una maggiore efficienza delletecnologieCCS.Attualmente leCCSnonhannonessun impatto sulladomandadel carbone inquantovengonoimpiegatesuimpiantiadaltaefficienzacomegliimpiantisupercritici(USC)eultra–supercritici(A‐USC).Lastimadelleriservedicarboneècomplicata,poichéèpostainrelazioneaglielevaticostidiestrazionechene limitano lo sfruttamento. Lavalutazionedelle riservedevequindi tenercontodellaquantitàdicarbonechepuòessereestrattoutilizzandomodernetecnologie.Atalfinepossonoessereadottate nuove tecniche di estrazione offrendo nuove opportunità di business. Inoltre, è possibilegassificare il carbone presente in giacimenti sotterranei non sfruttabili o, in alternativa, estrarne delmetano; inquestomodo taligiacimentipotrebberooffrireunanuova fontedienergia. L’esaurimentodelle riserve di carbone non sembra, quindi, essere una criticità (ad eccezione di alcuni paesi); lagestione della domanda di combustibile e delle tecnologie a basso consumo di carbone potrebberoconsentiredeitempididuratadelleriservesuperioriaquelliattualmentestimati,conunfuturomoltopiùsostenibilediquantononappaiaoggi.12 Acciaiperaltetemperatureimpiegatiincameredicombustionepercarbonepolverizzato(CCC/234)Kile Nicol  Aprile 2014 Gli impianti cheutilizzano carbonepolverizzato come combustibile e operano in condizioni supercritichesono ormai una realtà ben consolidata da circa 40 anni. Gli impianti invece che operanoincondizioniultrasupercritiche(USC) sono invece in esercizio da circa 20 anni. L’esperienza maturatadurante la vitadiquesti impiantièdi fondamentale importanzaper la caratterizzazionedelleprestazioni

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degliacciaispecialiadaltetemperature.Peresempiol’acciaiomartensiticoconil9‐12%dicromohaavutoproblemidicrackingeinoltresièrivelatomenoresistenteadaltetemperaturediquellochesieraprevistoin fase di progetto. Inoltre spesso gli impianti si trovano ad operare in condizioni off‐designequestoprovocanegliacciaiulterioristresschepossonodeterminarecedimentiprecoci.Grazie all’esperienzamaturata è stato possibile valutare le prestazioni degli acciai speciali dislocati nellevariepartidell’impianto,valutandoneiproblemieipossibilirimediperovviareaglistessi.Svilupparenuoveleghespecialiconsentirebbediaumentareletemperaturemassimed’esercizioel’affidabilitàdell’impianto,permettendo di raggiungere rendimenti più elevati, con il conseguente risparmio di combustibili e lariduzionedelleemissioniinquinanti.Losviluppodinuovelegherisultaperòmoltocostoso,richiedemoltotempoecomunquecomportaanchedeirischiinquantobisognatestarlerealizzandoprimaimpiantipilota,dimostrativie inultimafase impiantidi tagliacommerciale.Laricercasugliacciaispecialihapermessodimigliorarenotevolmenteilrendimentodegli impiantipassandodail35‐40%pergli impiantisupercriticial42‐47% degli impianti USC. Gli impianti ultrasupercriticiriescono a operare atemperature del vapore dicirca580‐605°Cepressionicompresetra22‐29MPa,mediantel’utilizzodellelegheferritichebassolegate,leghe martensitiche con una percentuale del 9‐12% di cromo e acciai austenitici. Le principaliproblematichedeimetalliimpiegatiinquestotipodiimpiantisono:

•Attaccochimico;•Surriscaldamentilocalizzati;•Cricchedafatica;•Saldature.

Inognipartedell’impianto,lecondizionioperativerisultanoesseredifferenti,diconseguenzaèdifferenteilpesochehannoleproblematichesopracitate.L’attaccochimicoègeneralmentecausatodallosporcamentodelle tubazioni in camera di combustione e dalla presenza di ceneri fuse. Le ceneri non hanno uncomportamentoneutroneiconfrontidellasuperficiedellatubazione: l’attaccano,riducendoneltempolasezione resistente e provocandone una rottura precoce. I surriscaldamenti localizzati sono unaconseguenzadellosporcamentodeltubo:ossidieincrostazionidivarianaturariduconoloscambiotermicoprovocando sovratemperature localizzate e riduzioni localizzate della resistenza delmateriale. Per tutti icomponenti sottopostia forticarichi termicie forti stressmeccaniciènecessariounadeguatosistemadigestione della manutenzione, in modo da limitare al minimo le fermate impreviste dell’impianto.Altroaspetto molto importante e particolarmente critico riguarda le saldature che se non correttamenteeseguitepossonoportareallarotturadelcomponenteperiseguentimotivi:• rotturaperfaticaacausadidiscontinuitàpresentinellasaldatura;• perditadellecaratteristichemeccanicheacquisitemediantetrattamentitermici;• esecuzionedellasaldaturainatmosferanonprotetta.Allostatoattualelatendenzaèquelladisvilupparelegheingradodioperareaunatemperaturamaggioredei 700°C. In questo modo si potranno conseguire rendimenti superiori al 50%; basti pensare che unaumentodellatemperaturamassimadelciclodi20°Ccomportaunaumentodelrendimentotra1‐3,5puntipercentuali.Lalegasucuisistalavorandoechesipensapossaconsentiretalirisultatièunalegamartensiticacon11‐12%dicromo;allostadiodiricercaèlosviluppodilegheconpercentualidizincochegarantiscanoottimeresistenze alla corrosione. L’inconveniente di quest’ultima lega èil costo: il prezzo dello zinco è moltocaroeincideinmodoconsistentesulcostodiinvestimentodell’impianto.Inconclusione,oltreallaricercasu nuove leghe, si sta svolgendo un approfondito lavoro sullo sviluppo di una politica di manutenzioneprogrammata al fine di migliorare la disponibilità e l’affidabilità dell’impianto. Inoltre il problema deltrattamentochimicodell’acquacomefluidotermovettorerestadiprimariaimportanza.

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13 Standarddicampionamentoeanalisidelcarbone(CCC/235)Qian Zhu Aprile 2014  Ogniannovengonocommercializzatemiliardidi tonnellatedi carbonenelle centraliper laproduzionedienergiaelettrica,cemento,acciaioeperaltriscopi. Ilprezzodelcarbonenondipendesolodallequantitàche vengono acquistate ma è legato ad una serie di proprietà che lo stesso presenta e che sonodeterminateattraversoprocedureanalitiche.Icarbonipresentanounavastagammadiproprietàfisicheerisultano essere costituiti da una componente organica ed una minerale. Data l’elevata complessità edeterogeneità delle tipologie di carboni (costituiti da particelle di varie forme e dimensioni, ognuna condiverse caratteristiche fisiche, chimiche e contenuto di ceneri residue) devono essere adottati anzituttoprotocolli standard per il campionamento, inmaniera tale che il materiale raccolto sia rappresentativo.Ancheleanalisidelcarbonedevonoseguireprocedurestandardperotteneredatiriproducibilieripetibili.Ilpresentereportpassainrassegnaidiversimetodidiprelievodicampioniedanalisi,fornendoladescrizionedelle procedure standard adottate nelle fasi di campionamento, preparazione ed analisi previste nelleNormeInternazionali.Esempidiorganizzazionicheoperanoa livellonazionaleo internazionaleperredaremetodidisviluppoestandardizzazione,sonoilBritishStandardsInstitution(BSI),ilGermanInstituteforStandardisation(DIN),l’InternationalOrganisationforStandardisation(ISO),el’AmericanSocietyforTestingandMaterials(ASTM).Ilcampionamentodelcarbone,puòessereeffettuatodaunavastagammadisitidiraccoltaostoccaggio,quali nastri trasportatori, camion, vagoni ferroviari e cumuli. Il campionamento può essere effettuatomanualmente omediante sistemi di campionamentomeccanici. Prima delle analisi chimiche lamaggiorparte dei campioni richiedono una “preparazione” come ad esempio attraverso l’essiccazione, lafrantumazione, la suddivisione e la miscelazione di un campione dal quale ottenere piccole porzioninecessarieperleanalisidilaboratorio.Itesteleanalisichimichedeicarbonisonosolitamenteeffettuateinlaboratorioconloscopoprincipaledideterminarnelaqualitàeilrango.Leprocedureelecondizionidianalisivengonostandardizzatealfinediottenererisultatioggettiviecomparabilitradifferentilaboratori.Leanalisiprincipalichevengonoeffettuatesonoleseguenti:

1. l’analisi immediata per la determinazione del contenuto di umidità, ceneri, sostanze volatili ecarboniofisso;

2. l’analisi elementare per la determinazione del carbonio, dell’idrogeno, dell’ossigeno, dell’azoto edellozolfo;

3. l’analisidelleceneri:individuazionedeglielementimaggiorieminoridelcarbone;4. calcolodelpoterecalorifico(notoanchecomevalorediriscaldamentooenergiaspecifica)

Ulteriori analisi possono essere condotte per determinare la durezza di un carbone, la temperatura difusionedelleceneriel’analisideglielementiintracce.L’utilizzo di tecniche analitiche strumentali è cresciuto rapidamente negli ultimi anni; nuove sofisticatetecnologie, che utilizzano microprocessori e microcomputer, hanno portato allo sviluppo di una nuovagenerazionedistrumentazioniper l’analisidelcarbone. Inparticolare, l’analisiautomatizzatapermettedideterminarel’umidità,leceneri,lesostanzevolatili,ilcarbonio,l’idrogeno,l’azoto,lozolfo,l’ossigenoelatemperaturadi fusionedella cenere in tempibrevi con lapossibilitàdieffettuare leprove in situovverodoveilcarbonevieneestratto,trasformato,trasportatooeventualmenteutilizzato.

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Ulteriorianalisidiroutinesulcarbonesonocomunementeeffettuateneivarilaboratorinelmondo.Questetecnichesonobasatesull’applicazionediunavastagammaditecnologietralequalilaspettroscopiaaraggix, la microscopia elettronica, la spettroscopia atomica, la spettrometria di massa e le analisi perl’attivazioneneutronica.Moltediquestetecnichesonoveloci,adaltasensibilitàeprecisione,semplicidautilizzareedhannolimitidirilevabilitàbassi.Inoltrealgiornod’oggi,moltideglistrumentisonoingradodideterminarepiùelementicontemporaneamente.14 Utilizzidelcarbonealternativiallacombustione(CCC/236)Herminè Nalbandian Maggio 2014 Importantemateriaprimaperlaproduzionediprodottichimiciabasedicarbonio,apartiredallametàdelVentesimo secolo il carboneè stato gradualmente rimpiazzatodapetrolio e gasnaturale come sorgenteprimariadiapprovigionamentoperl’industriachimica.Negliultimiannilavolatilitàdelprezzodelpetrolioedella sicurezza del suo approvvigionamento hanno favorito un rinnovatointeresse per ilcarbone:rappresentail60%dellerisorseenergeticheglobaliepuòesseresfruttatocomecombustibilenell’industriadi generazione elettrica e comemateria primaper la produzionedi prodotti chimici (chemicals). Cisonoperò ancora diversiproblemi legati all’uso del carbone per la produzione di chemicals, fra cui problemitecnologicidiprocesso,presenzadimolticomponentinellamatriceorganicaindiversistadidiconversione;impurezze inorganiche; costi di investimento; impatto ambientale. Inoltre, l’elevato consumo di acquarichiesto nei processi di conversione gioca un ruolo fondamentale sull’applicabilità finale. Il numero diprodottichimiciderivabilidalcarboneèmoltovasto.Atitolononesaustivosipossonocitaremonoetilen‐glicole (MEG), dimetiletere (DME), olefine, acido acetico, formaldeide, urea, ammoniaca, monomeri delvinilcloruro(VCM),polivinilcloruro(PVC),butandiolo(BDO),acidoacrilico(AA),acrilonitrile(ACN)ederivatideinaftaleni.Laconversionecoal‐to‐MEGrisultaunodeiprincipalieinteressantiprocessichehannoavutoun notevole impatto sull’industria chimica negli ultimi anni. L’attuale capacità della conversione coal‐to‐MEGinCinaèdicirca1Mt/yconprevisonidicrescitanel2015acirca2Mt/y,eunulterioreaumentoa12Mt/y per il 2025. Esistono diverse modalità di conversione del carbone inchemicals che includonocarbonizzazione,gassificazioneseguitadallaconversionedelgasdisintesieliquefazione/idrogenazione.Lacarbonizzazione è il processo di conversione del carbone in carbonio, o in residui contenenti carboniotramitepirolisi.Questoincludeilriscaldamentodelcarboneadelevatetemperatureinassenzadiossigenoe nel distillare tars e oli leggeri. Il processo è usato per produrre coke metallurgico utilizzato per laproduzionedel ferroneglialtifornio ingenerale inprocessi che includono la fusione.Altri sotto‐prodottiderivanti dalla carbonizzazione vengono raffinati per produrre materia prime per chemicals. Lacomposizionetipicaottenutotramitecarbonizzazioneincludeidrogeno,metano,emonossidodicarbonio.La gassificazione del carbone è stata applicata all’industria chimica sin dal 1930 per la produzione dimetanolo,maanchediammoniacaeurea, iquali costituiscono lematerieprimedi fertilizzanti azotatiediverse plastiche. Il metanolo può essere purificato per distillazione al fine di rimuovere le impuritàderivanti dal carbone. Il metanolo è tipicamente convertito a etilene, propilene, acido acetico edimetiletere. Recentemente in Cina iprocessi di conversione methanol‐to‐olefin (MTO) e methanol‐to‐propylene (MTP) sonostati sviluppati eapplicatiin diversi impianti. La maggioranza degli impianti digassificazioneoperantiacarbonesonoprogettatiperprodurrechemicalsefertilizzanti.Pocheletecnologiecommercialicoal‐to‐olefinche includono iprocessiMTOeMTP: laDalianmethanol‐to‐olefins (DMTO), laSinopecmethnol‐to‐olefins(SMTO), laUSHoneywellUOP/NorkskHYDROMTOe latedescaLurgiMTP. InCinaesistonoquattro impiantioperanticontali tecnologie:questoPaeserappresenta ilcentrodicrescita

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per la produzionedi chemicals dal carbonedata l’ampia disponibilità a basso costo dellamateria prima.Fattori quali costo, affidabilità, disponibilità e sicurezza sono importanti per lo sviluppo degli impianti diconversione. L’aumento dell’efficienza del processo contribuisce a sostenere da un lato il capitale diinvestimento iniziale, affidabilità e disponibilità incidono invece inmodo determinantesul costo. Per laproduzionedi chemicals comemetanoloe ammoniaca, il trendappare favorevole essendogiàda tempooperativi e produttivi in alcuni impianti. In conclusione, la produzione di prodotti chimici a partire dalcarboneèmoltoimportanteinPaesiprivi(oconlimitatequantità)digasnaturaleepetrolio.Unafilieradinotevoleinteresseperilfuturodellaricercasuipossibiliutilizzidelcarbone.15 Incrementodell’efficienzadelparcomondialedicentralielettricheacarboneperlariduzionedelleemissionidianidridecarbonicaCCC/237Ian Barnes Luglio 2014 Durante l’ultima decade, la domanda di carbone come fonte di energia per la generazione elettrica ècresciutarapidamente intutto ilmondo,superando ladomandadigas,petrolio,nucleareedelle fontidienergiarinnovabile.Diverseproiezionisullacrescitadelladomandaglobaledienergiasuggerisconochetaletendenzaperdurerà,conunapredominanzanell’utilizzodelcarbonedapartedieconomieemergenticomeCina e India. Nonostante la recente installazione di moderni impianti, il valore dell’efficienza mediadell’esistente capacità di generazione a carbone risulta essere ancora relativamente basso, attestandosiattornoal33%.Ciòsitraduceinelevaticonsumispecificidicarboneperunitàdienergiaelettricaprodotta.Alcrescenteconsumodicarbonecorrisponderàunacrescitanellivellodiinquinantiel’esigenzadimitigaregli effetti dei cambiamenti climatici renderà necessario il dimezzamento, rispetto ai livelli attuali, delleemissioni di anidride carbonica entro il 2050. Per contribuire a questo obbiettivo le emissioni dallagenerazioneelettricadacarbonedovrannoessereridottedicirca il90%. Interminigeneralisiritienechetaleobbiettivopossaessereperseguitoeffettuandounretrofitdegliimpiantidiproduzione(effettuatoconl’installazione di sistemi di Carbon Capture & Storage CCS) pari al 29% dell’esistente parco centrali acarbonemondialeechel’opzionemiglioreperilretrofitCCSinterminidiriduzionedelleemissionidiCO2perunitàdienergiaelettricaprodotta,sianogliimpiantiadaltaefficienzaebasseemissionicomunementedescritticonl’acronimodiHELE(HighEfficiency,LowEmission).UnacentraleHELEacarbonealpiùaltolivellodisviluppoattualmentedisponibile,operanteconuncicloavaporeultra‐supercriticoadaltaefficienzarisultaesserepiùefficiente,affidabileeconunamaggiorevitautile rispetto ad un vecchio impianto subcritico e permette una riduzione delle emissioni di anidridecarbonica del 20% rispetto ad un unità subcritica operante in condizioni simili. In un prossimo futuro losviluppo dei cicli a vapore ultrasupercritici avanzati (AUSC) consentirà di proseguire questo trend conrendimentidel48%eunariduzionedelleemissionidianidridecarbonicadel28%rispettoadunimpiantosubcriticoedel10%rispettoadunimpiantoultrasupercritico.Il presente studio esamina il ruolo degli impianti di generazioneHELE a carbone e le loro prospettive diutilizzo nelle strategie di riduzione delle emissioni di anidride carbonica deimaggiori paesi utilizzatori dicarbone(Australia,Cina,Germania,India,Giappone,Polonia,Russia,SudAfrica,SudCoreaeUSA);ognunodi questi paesi è caratterizzato da un parco di centrali di differente rendimento e anzianità, nonché dadifferenti politiche e condizioni locali che influiscono sulla possibilità di implementazione degli impiantiHELE.Leprevisioniperognipaesesonostatecalcolateattraverso il confrontodelleperformancedelcasobase(parcocentralisenzaupgradesHELE),conscenari incuigli impiantiapiùbassaefficienzasonodismessie

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rimpiazzaticonletecnologieHELE,secondociclidivitaa50e25anni.Èstatoquindipossibilequantificare,oltre alla capacità addizionale necessaria per incontrare la domanda crescente, i potenziali costi diimplementazionedegliupgradesHELEeiconseguentirisparmiinterminidiemissionidianidridecarbonica.Irisultatidellostudiomostranoprevisionidicrescitaodeclinonellaproduzioneelettricadacarboneperipaesiconsiderati;nellospecifico, tra ipaesi in fortecrescitachenecessitanodiunacapacitàaddizionale,quelli dotati di unparco centrali relativamentemodernomostranoun trend crescentenelle emissioni dianidride carbonica, ma queste sono compensate dall’uso di impianti ultrasupercritici avanzati di nuovacostruzione(i.e.Cina,India)inparticolarequandol’impiantopiùvecchioèdismessoerimpiazzatodaunitàAUSC (i.e. Sud Africa), quelli caratterizzati da un parco centrali vecchio e inefficientemostrano livelli diemissionidianidridecarbonicaincaduta,ancheconcrescentedomandadielettricità(i.e.PoloniaeRussia).I paesi caratterizzati invece da bassi o moderati livelli di crescita e da un efficiente parco centrali nonvedranno significativi benefici fino al 2040, quandomolti degli impianti più vecchi saranno dismessi (i.e.CoreadelSud).Loscenariocheconsideraunavitadell’impiantolimitataa25anni(praticachesivasviluppandoinCinaadifferenza del ciclo a 40 anni che risulta ancora essere il più diffuso nei paesi dell’ OCSE) fa osservare imaggiori benefici e rappresenta la migliore opzione anche per quanto riguarda l’applicabilità del CCS.Politicheperincentivareunrinnovamentodegliimpiantiadintervalliinferioriporterebberoadunrisparmiointerminidiemissionidianidridecarbonica.QuestoèparticolarmenteevidentenelcasoindianodoveglieffettidelladomandaelettricainrapidacrescitasonocompensatidaunacombinazioneditecnologieHELEeCCS.Indiversipaesilebuoneprospettivedisvilupporelativealgasdiscistopossano,nell’ipotesidiunsuosfruttamentoconcreto,incidereprofondamentesulfuturodellagenerazioneelettricadacarbone.Pur non essendo esaustivo riguardo alla situazione dei singoli paesi, questo studio si propone come ildocumentodipartenzaperunaseriediapprofondimentidovevenganoconsideratineldettaglioglispecificifattorinazionali(politicheregionali,panoramaeconomico,normativeinevoluzione,fornitureenergetichein competizione) e le visioni deimaggiori portatori di interesse coinvolti in ciascun paese, allo scopo dioffrire una visione globale sui percorsi di implementazione delle tecnologie HELE. Inoltre è importanteestendere l’analisi ad altre situazioni emergenti come nel caso delle economie delle cosidette “TigriAsiatiche”perassicurareunarappresentazionecomplessivadelleemissioniglobalidianidridecarbonicadalcarbone.16 Miscelazionedicarbonipersoddisfareleesigenzedellecentralielettriche(CCC/238)L L Sloss  Luglio 2014  Lecentralielettricheacarbonesonostateprogettateperbruciarecarboneconcaratteristichebendefinite,comunementecarbonilocaliocarbonichesonoconvenientiperlatipologiadiimpiantiutilizzati.Tuttavia, nel corso del tempo, le problematiche legate all’estraibilità dei carboni e il cambiamento dellecentrali,hannospintoadutilizzarematerieprimedisponibilichepossonoavereunaresadifferenterispettoaquelleconsiderateinfasediprogettazioneeperl’utilizzodellequalisirendenecessarialamiscelazione,alfinediridurreglieffettinegativisull’eserciziodell’impianto.A livello globale, almeno il 20% delle centrali non possono raggiungere le rese progettuali a causa delladifficoltàdiapprovvigionamentodicarbonichesoddisfinosistematicamenteirequisitidellacaldaia.Questopotrebbeportareadunariduzionedel10%delrendimentodegliimpiantiepuòcausareunaperditadel2%dellaproduzionetotaledalsettoreenergeticoglobale.Ottimizzando lamiscelazionedeicarboniutilizzati,

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gli impianti possono aumentare la loro potenza, riducendo gli effetti negativi (come la corrosione e leincrostazioni)epotenzialmenteridurreleemissionidiinquinanti.Ilnumerodicarboni(nonmiscelati)chesoddisfanolostandarddiemissionialivelloglobaletendesempreadiminuire;questospingeversol’altoladomandadicarbonicompatibili,portandoadunaumentodeiprezzidei combustibili. La miscelazione consente l’utilizzo di carboni non conformi di qualità inferiore,aumentando così le riserve di carbone e garantendo lo sfruttamento delle riserve disponibili. Lamiscelazione di carbone importato e locale sta diventando sempre più importante.Un carbonedi bassorango(riccoinceneri)puòesseremiscelatoconunodigradosuperiore(importato)senzacomportareunariduzionedelleprestazionitermichedellacaldaia,riducendocosìilcostodiproduzione.Quando il carbone localediventamenodisponibile,diqualità inferioreopiù costoso,diventanecessariol’utilizzo di miscele di carboni di importazione. Pertanto può essere difficile garantire le stessecaratteristiche inuscitadalla caldaia senzadanneggiarla.Adesempio, in regioni come l’India ilmaggioreimpiegodicarboni importati incaldaiechesonostateprogettateperdifferenticaratteristichedicarbonepotrebbe portare a importanti problemi impiantistici. In alcuni casi la miscelazione del carbone vieneutilizzatocomeunaformadicontrollodell’inquinamento,comeadesempiolacombinazionedicarboniconaltotenoredizolfopococostosiconcarbonipiùcostosiabassotenoredizolfo,pergarantireilrispettodeilimiti di emissione. E ‘anche possibile miscelare tipi diversi di carbone per massimizzare la riduzione dimercurio. Sono utilizzati molti metodi di miscelazione del carbone. I carboni possono essere miscelatidirettamenteinminiera,pressol’impiantodipreparazione,onellacentrale.Ilmetodosceltodipendedallecondizioni del sito, dal livello dimiscelazione richiesto, dal quantitativo dellemiscele da immagazzinare,dallaprecisionerichiestaedall’usofinaledeicarbonimiscelati.Normalmenteingrandicentralisitrattanograndi quantità di carbone, e viene utilizzato il metodo di impilamento con un sistema completamentemeccanizzato. La presente relazione illustra le priorità nell’ambito delle tecnologie e dei processi dimiscelazionedelcarboneconsiderandolecaratteristichechimicheemineralogichedelcombustibilealfinediverificarealcunepossibilimodifichedell’impiantodiproduzionedienergia.Dalmomentochelamaggiorparte degli impianti sono stati progettati per bruciare un tipo specifico di carbone, l’utilizzo di carbonialternativipuòcausarenotevoliproblemiincaldaiacomelariduzionediefficienza,ladisponibilitàridottadienergia,lacorrosioneeidanniperincrostazioni.Ilcarboneèuncomplessomixdicaratteristichefisicheechimiche, alcune delle quali poco conosciutema prevedibili a partire dalle proprietà dei carboni singolimediante fogli di calcolo o modelli matematici che mirano a prevedere il comportamento di differentimisceledicarbone.Lamiscelazionedelcarbonedevebilanciareattentamentelecaratteristichedeicarbonidisponibiliconilrendimentodicombustionerichiestodall’impianto.Inmolticasi,questoequilibriononpuòessere raggiunto pienamente e quindi devono essere prese decisioni sulle caratteristiche che sononecessarieperarrivareaglistandardrichiesti.Sebbene le caratteristiche di una miscela possono essere stimate o previste in una certa misura, nellamaggiorpartedeicasi, iltestmigliorerisultaesserel’esperienzaoperativa,perdimostrareseunamiscelafunzionerà o meno. La miscelazione viene realizzata praticamente in qualsiasi punto della lavorazionemineraria. Impiantidi trasformazionedelcarbonesonospessosituatineiportie/onegli scali ferroviari.Queste strutture possono crearemiscele su ordinazione e in grado dimassimizzare l’uso di carboni piùeconomici. I gestori degli impianti devono prendere la decisione in merito all’opportunità di acquistaremiscele già pronte più costose o eseguiremiscelazionedi carbone in loco.Questa decisione sarà spessopredeterminata dallo spazio disponibile nell’area dell’impianto. La miscelazione del carbone puòdeterminareunaumentodeicostidiimpiantomaconsentedicrearemoltitipidimisceleemodificarlepersoddisfare gli standard di impianto, conmolta più precisione di quanto possa essere realizzato con unamiscela acquistata già pronta. Anche se la miscelazione del carbone è un problema relativamente

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complesso, lamaggiorpartedegli impiantiriesconoadadeguarsialleesigenzedimiscelazione,attraversounacombinazionedisistemiappositamenteprogettati,omodellidimiscele,provecontinueevalutazionidapartedipersonalequalificatoedesperto.17 Prospettiveperl’utilizzodelcarboneedelletecnologiedicarbonepulitoinTurchia(CCC/239)Stephen Mills Luglio 2014 LaTurchiahaunadelleeconomieinpiùrapidaascesa,attualmentela6°piùgranded'Europaela16°piùgrandealmondo.Negliultimianniilsuotassodicrescitaeconomicaannualesièattestatotrail9%el'11%.La rapida espansione economica, l'aumento della popolazione e la crescente industrializzazione hannoportato ad un generale incremento della domanda di energia come emerge dal fatto che nel corsodell'ultimodecennioladomandadigasnaturaleedienergiaelettricaèsalitavertiginosamente.Nelcorsodeiprossimidiecianniillivellodelladomandadienergiaèdestinatoaraddoppiareed,alfinedisoddisfarla,sarannonecessarisignificativiinvestimentinelsettoreenergetico.Comemolti altri paesi la Turchia deve affrontare i classici problemi di approvvigionamento delle risorseenergetiche, in quanto le proprie sono limitate quasi esclusivamente alla quantità di lignite e a piccolequantità di carbon fossile. Come risultato vi è una forte dipendenza dalle importazioni delle fonti dienergia,infatti,piùdel90%delpetrolioeil98%delgasnaturaleèimportato,soprattuttodaIraneRussiaed anche gran parte del carbon fossile è importato dall'estero. Il costo dell'energia importata èconsiderevole,pariacircaunquartodellaspesaperleimportazioniannualicomplessivedelpaese.Unodegliobiettiviprincipalidelgovernoturcoèquellodiriuscirearidurreicostidiapprovvigionamentoattraversol'incrementodell'usodilignitelocale,ampiamentedisponibileinmoltepartidelpaese.Per ottenere questo risultato il governo sta perseguendo una “strategia del carbone”, introducendomeccanismiperincentivareeincoraggiarel'utilizzodiquestarisorsa.Molti nuovi progetti per la produzione di energia elettrica sono in fase di elaborazione e un numerosignificativo è concentrato sull'uso sulla lignite. Alcuni progetti riguardano i bacini esistenti per losfruttamentodelcarbone,diproprietàdellostatoeinprocintodiesseretrasferitialsettoreprivato.Altri progetti riguardano l'ammodernamento delle vecchie centrali elettriche e sono in fase di studio eapprofondimentotecnico‐economico.Al fine di liberalizzare e ristrutturare ilmercato, si è proceduto ad opere di privatizzazione delle risorsenazionalechehannointeressatoalcuneminiere,venduteinrelazionealloroutilizzoinimpiantispecifici.Ipoliticiturchihannodatoprioritàalcrescenteruolodelsettoreprivatopercreareuncontestofavorevoleallo sviluppo di nuovi investimenti. L'obiettivo da raggiungere è fissato in un incremento della potenzainstallatadacarbonedi18GWentroilprossimodecennio.L'attualeparcodigenerazioneacarbonecomprendeimpiantitradizionaliabasedipolverinodicarboneocontecnologiadicombustionealettofluido,cheinfuturosarannointeressatidaprogetticheprevedonodiutilizzare il vapore in condizioni supercritiche e l'installazione, in tutte le principali centrali elettriche, disistemi di controllo delle emissioni efficaci. Tutti i nuovi impianti a carbone saranno tenuti a installare egestire sistemi FGD in grado di catturare almeno il 90% di SO2 prodotta, con bruciatori a basso‐NOx, eriduzione catalitica selettiva (SCR) per il controllo degli NOx. Saranno inoltre richiesti efficaci sistemi dicontrollodelparticolato.L'ulterioresviluppoel'applicazionedelletecnologiedipuliziadelcarboneèunobiettivoperseguitodauncerto numero di enti, sviluppatori di tecnologia e dalle università turche, che riscontra un crescente

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coinvolgimentoinprogettiinternazionalieinmolticasi,crescentilegamiconlecontropartiestere.18 SviluppidellatecnologiadiossicombustionedelcarboneCCC/240Toby Lockwood Agosto 2014 Questoreportraccoglieiprincipaliprogressiottenutidastudisperimentalisuimpiantidiossicombustione,e,inparticolare,suciascunodellesezionichelocompongono,epresentaipiùrecentirisultatiottenutidaprogetti su impianti pilota e dimostrativi. È riportato, inoltre, un confronto tra analisi condotte supotenzialiefficienzeeperformanceeconomichediimpiantidiscalacommercialediprossimagenerazione.Nelprocessodiossicombustione il carbonevienebruciatoutilizzandounamiscelacomburentecompostadaossigenoefumidicombustionericircolati,alfinediprodurreunacorrenteconCO2concentrata,lacuicatturapuòessereeffettuatamedianteseparazionefisica.Negliultimicinqueanni,ilsuccessoottenutodacampagnesperimentalicondottesuimpiantipilota,haconfermatol’ossicombustionecomevalidaopzionetraletecnologieCCSdaapplicareadimpiantialimentatiacarbone.Ilprocessoèormaiconsideratomaturoper uno scale‐up alla fase dimostrativa, da cui sarà possibile valutare la sua applicabilità ad impianti diossicombustioneditagliamaggiore.Sullabasedisperimentazionibenconsolidatesuscaladilaboratorioepilota,èstataatutt’oggiacquisitaunaconoscenzaapprofonditadidiversifenomeni,qualiadesempio, lacombustionedelcarbonecondottaconossigenoefumidiricircolo,iltrasferimentodicaloreeimeccanismidi corrosione che avvengono nella caldaia e che sono derivanti dalla particolare composizione dellacorrentegassosa.Mentrel'effettodestabilizzantedellamaggiorecapacitàtermicapuòingranparteesserecontrastato aumentando i livelli di ossigeno al 27‐30 %, sono stati introdotti bruciatori di nuovaprogettazione al fine di ottimizzare il processo di combustione e far aumentare il possibile intervallo diparametri operativi. Questi sono bruciatori di tipo swirl che facilitano il ricircolo dei gas esausti caldi,talvoltaoperanti inaccoppiamentocon iniezionidiossigenopuroattraverso le lanceposteneibruciatoristessi:entrambiagisconoinmododaaccelerarel’ignizioneilpiùvicinopossibileaibruciatori.Ilricircoloalcombustore dei fumi prelevati prima delle sezioni HGD (Hot Gas Desulphurisation) e di essicamento èrisulta una opzione interessante al fine di aumentare l’efficienza dell’impianto, ma può essere causa diconsiderevoliproblemidicorrosione.Ifenomenidicorrosioneavvengonopiùfacilmenteneglicombustorialimentatiadossigenopiuttostocheadaria,acausadelricircolodifumiricchidiSOx,esibendounrischiosimileaquelloderivantedall’impiegoincombustionedicarboniadaltotenoredizolfo.L’efficienzaglobaledell’impiantoèlimitatadallaspesaenergeticarichiestaperlaproduzionediossigenoeperlacatturadellaCO2: l’ottimizzazione di questi processi rappresenta il passo fondamentale per un futuro scale‐up. Perottenereunamaggioreefficienza, leASU(AirSeparationUnit),basatesuprocessicriogenicicommerciali,potrebberoesseretermicamenteintegrateconilciclovaporedell’impianto,osostituitidaprocessibasatisutecnologieamembraneceramichechepossonorappresentareunavalidaalternativanellaproduzionediossigeno,macheattualmente sono in fasedi sviluppo. Lenuove tecnologiedi catturae stoccaggiodellaCO2coinvolgonopreliminarmenteun’ottimizzazionedellarimozionedegli inquinantiprincipali,qualiSOx,NOxemercurioeilraggiungimentodiunaltogradodipurezzainCO2dellacorrente.Nonostante i successi ottenuti fin dal 2008 su un impianto pilota da 30MWth, l’ossicombustione deveancoraarrivareadunafasedimostrativa;tuttaviailrecenteprogettodiretrofitsuunimpiantoesistenteda100MWthCallideeuncombustoreda30MWthaCiudenalettofluidoricircolanterappresentanoipassipiùimportantiversolosviluppodellatecnologiadiossicombustione.Sebbenediversiprogettidimostrativiabbiano raggiunto livelli avanzati di progettazione e sviluppo, l’avanzare della tecnologia è fortementedipendentedallepolitichedeipaesiedalsostegnofinanziarioaiprogettidiabbattimentodellaCO2sularga

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scala.Adognimodoconcrescentisupportidadiversigoverninazionali,alcuniprogettiincorsopotrebberootteneredeibuonirisultati.Traquesti,l’impiantoFutureGen2.0da168MWèdiprossimarealizzazione.19 Tecnoeconomiedellemodernetecnologiedipre‐essiccamentopergliimpiantialimentatialignite(CCC/241) Nigel Dong Agosto 2014  La lignite è utilizzata in molte parti del mondo per la produzione dell’energia elettrica. Nelle centralielettricheconvenzionali,alimentateconquestocombustibile,l’elevatocontenutodiumidità(30‐70%)eilsuo basso potere calorifico possono determinareuna bassa efficienza termica. Un modo efficace perincrementare l’efficienzaeridurrecontestualmente leemissionidi consistenell’essiccare la ligniteprimadella combustione in caldaia. Nella maggior parte dei lavori riportati nella letteratura scientifica sievidenziano gli aspetti tecnici e progettuali dei processi di pre‐essicazione, ma si forniscono pocheinformazioni sui relativi costidi investimento.Nell’ultimodecennio, soprattutto inGermaniaenegli StatiUniti,sonostatesviluppatedifferentitecnologiemodernedipre‐essicazionedellalignite.Perlosviluppodiqueste nuove tecnologie di essiccazione – perottenere un equilibrio tra la dimensione compattadell’essiccatoreel’elevataefficienzadell’operazionediessiccazione–èstatonecessarioottimizzarealcuniparametrioperativi:ladimensionedelleparticelledelcarbone,lapressionedellettofluidoedelvaporediriscaldamento alimentato allo scambiatore connesso all’unità di essiccazione. Nel 2007, grazie a uninvestimento complessivo di 50 milioni di euro, è stato realizzato a Niederaussem un prototipocommerciale WTA nell’Unità supercritica K della centrale elettrica RWE (Rheinisch‐WestfälischesElektrizitätswerk):unessiccatorecapacediridurrel’umiditàdellalignitedal50‐55%al12%,portandoall’1%il guadagno in efficienza termica dell’impianto e ad una riduzione del 2,5% delle emissioni di CO2.Nell’agostodel2012 laRWEhacommissionato lacostruzionedidueunitàBoA(Braunkohlekraftwerkmitoptimierter Anlagentechnik, abbreviazione tedesca per la centrale elettrica a lignite con impiantisticaottimizzata)da2,2GWdipotenzaconil43%diefficienza.Tuttavial’elevataqualitàdelcarboneimpiegatoincidepesantementesuirelativicostidimanutenzione,ripercuotendosiinparticolaresuisistemidipuliziadellacaldaiaedeigasdiscarico,comeFGD(Fluegasdesulphurisation)eESP(Electrostaticprecipitator)chene rappresentano circa il 40%. Il capitale impiegato dalla RWE, per la realizzazione dell’impianto diGrevenbroich‐Neurath,ammontaacirca2,6miliardidieuro.Nel2006unanuovatecnologia,denominataAUSC700°(advancedultra‐supercritical),èstatapropostadaKakarasealtri.Questonuovotipodiprocesso– in fase di sviluppo in Europa, Stati Uniti e Giappone, e più recentemente in Cina e in India –integratodall’essiccatoreWTA,porterebbeadunaumentodell’efficienzatermicadal43%(PCI)al48‐49%(PCI),corrispondenteadunariduzionedelleemissionidida0,930t/MWha0,816–0,833t/MWh.Lostudioeconomico‐finanziario ZEP (Zero Emissions Platform)ha inoltre stimato in 537 milioni di euro icosti diinstallazione totali per un’unità AUSC 700° da 422MW alimentata a lignite con pre‐essicatoreWTA. Lostudio, relativamente alle centralialimentate a lignite, hamesso a confrontotre differenti tecnologie dicattura della CO2,pre‐combustione, post‐combustione e ossicombustione.Dall’indagine è emerso che lacattura post‐combustione è un’operazione più onerosa per gli impianti a lignite rispetto alle semplicicentraliacarbone,acausadeimaggioricostidiinvestimentoedimanutenzione.20 Comeaumentarelaflessibilitàdellecentralielettricheacarbone(CCC/242)Colin Henderson Settembre 2014 

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ACCORDO DI PROGRAMMA MSE-ENEA

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Il crescente ricorso a livello mondiale alle energie rinnovabili, necessario per rispondere alla maggioredomanda di energia elettrica, influenza in maniera significativa le modalità di gestione operativa degliimpianti a carbone che prima da soli garantivano il carico base delle rete elettrica. Le fonti di energiarinnovabili sono per loro natura intermittenti: non assicurando una capacità di generazione costante, laproduzionedienergiaelettricadaessederivantenonèfacilmenteprogrammabile.Infuturol’impossibilitàdiimmagazzinaregrossequantitàdienergiainsistemidiaccumulodilargascala,comporteràcheinalcuneregioni gli impianti a carbone e a gas dovranno garantire regimi di produzione variabili nel tempo perpotersoddisfareinmanierapressochécontinualarichiestadicaricodellareteelettrica,specieneiperiodidiindisponibilitàdellefontidienergiarinnovabile.Gliimpiantiacarbonedovrannosopperirecosialcaricofluttuanteepreservarelastabilitàdellareteelasicurezzaenergetica.Rispettoalpassato,lareteelettricaècostituitaoraanchedaunitàdiproduzionedipiccola–media tagliadistribuitenel territorioemostraunaminore inerzianelgarantire i carichielettrici.Pertantonecessitadiunpiù intensocontrollodi frequenzache le energie rinnovabili non sono in grado di assicurare vista la loro aleatorietà. Tale controllo dovràessererealizzatodagliimpiantiacarboneoagasditagliamaggiore.Atalfineènecessariorenderequestiultimi impianti più flessibili per assicurare in ogni istante una produzione costante di energia elettricaattraversorapidevariazionidicarico.Ilreportdell’IEACleanCoalCentre“Increasingtheflexibilityofcoal‐firedpowerplants”(CCC/242,Henderson,2014)passainrassegnalestrategieeletecnichedaadottareperesercire gli impianti di produzione a polverino di carbone di grossa taglia (eventualmente integrati consezionidiseparazionedellaCO2)inmaniera“flessibile”inmododarispondereacarichivariabiliconrampedi variazione più rapide (da qualcheminuto a pochi secondi). L’esercizio flessibile degli impianti implicanumerosieffetti collaterali, alcunipotenzialmentedannosiper il funzionamentodi certeapparecchiature(inparticolarelacaldaiaelaturbina).Inoltrel’eserciziodegliimpiantiincondizionidioff‐designhaunforteimpatto sull’efficienza complessiva del processo e sulla produzione di emissioni inquinanti. Ad oggi sipossonoraggiungererampedicaricoanchedel10%/min.delcaricomassimoeigeneratoridivapore“once‐through”privi di corpo cilindrico sono i più adatti a inseguire il carico elettrico e garantire variazioni dicarico veloci. Rampe di carico sempre più ripide saranno necessarie con l’incremento della produzioneenergetica da fonte rinnovabile. Gli impianti CFBC (Circulating fluidised bed combustion) mostranocomportamenti analoghi agli impianti a polverino di carbone. L’esercizio flessibile di impianti IGCC(Integratedgasificationcombinedcycle)eA‐USC‐700°C(Advancedultra‐supercritical–700°C)èancora infasedistudio.Leapparecchiaturedegliimpiantiacarboneesercitiincondizioninonnominalisonosoggetteamaggiori stress termiciesollecitazionimeccanichechepossonoprovocaredanneggiamenti speciedelleparti inpressione.Gli interventinecessari a fornireunamaggiore flessibilitàoperativavarianoa secondadellasezionedell’impianto.Nelcasodelparcocarboneèopportunoridurreladimensioneeaumentareilnumero di mulini. A monte della caldaia può essere previsto un sistema per l’essiccamento delcombustibile, specieper le ligniti. Incaldaia, ilmontaggiodibruciatorimodernialimentati conportatedicombustibile inferiori a quelle nominali consente di ridurre al minimo gli spegnimenti dell’impiantomantenendo la caldaia in condizioni di stand‐by. Nei fasci tubieri della caldaia, per garantire maggiorivelocità di scambio termico, si possono utilizzare acciai ad alta resistenza a parete sottile.Lamaggiorestabilità del processo può essere ottenuta anche con l’installazione di un preriscaldamento del vaporeesterno alla caldaia in modo da ridurre i tempi di start‐up e con l’aumento della portata ai fascievaporatori.Durante le variazioni di carico, pernon danneggiare i catalizzatori, è necessario mantenerecostantelatemperatureavalledeireattoriSCR(selectivecatalyticreduction)agendosuipre‐riscaldatoridiaria.Quando la caldaia è in fase di accensione o di spegnimento, per ridurre gli stress termici è buonanorma prevedere un by‐pass nella turbina cosi da gestire la velocità di variazione della temperatura delvapore. L’utilizzo del vapore per raffreddare l’alloggiamentodella turbina garantiscemaggiori velocità di

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start‐up.Perilcontrollodifrequenzaèpossibileutilizzarealcunetecnichetracuiilcondensatethrottling,ilby‐pass dei pre‐riscaldatori del sistema acqua‐alimento e il by‐pass dello stadio di alta pressione dellaturbina.Ilcontrollodellacaldaiaedellaturbinavaottimizzatoinstallandosistemiauto‐adattativibasatisualgoritmipredittivi. Indefinitiva imeccanismipotenzialididanneggiamentodell’impiantosonobennotieoccorre intervenireal finedigarantiremaggioreflessibilitàall’impiantosenzapregiudicarne lavitautileel’efficienzanettadelprocessodiproduzionedienergiaelettrica.