Report giovani, pari opportunità, ambiente sostenibile, expo 2015-def

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1 Progetto Giovani, pari opportunità, ambiente sostenibile, EXPO 2015 Programmi, priorità e progetti partecipati A cura di Associazione ESTER Sulla base degli incontri informali organizzati alla presenza dei rappresentanti della Provincia di Milano, delle associazioni della società civile e dei rappresentanti dei giovani dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio locale e, in merito agli stimoli emersi durante le discussioni relative alle priorità e alle possibili piste di azione ed intervento in materia di politiche giovanili, si segnalano gli strumenti internazionali, europei e locali che sono serviti da stimolo e le raccomandazioni per le possibili piste di intervento sul territorio. GLI STRUMENTI Programma europeo Gioventù in Azione Direzione Generale Istruzione, Formazione, Gioventù Gli obiettivi generali definiti nella decisione che istituisce il Programma Gioventù in Azione (2007 - 2013) intendono: promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, in generale, e la loro cittadinanza europea in particolare, (cfr. Programma Diritti fondamentali e cittadinanza) sviluppare la solidarietà e promuovere la tolleranza tra i giovani, per rafforzare la coesione sociale dell’Unione europea, favorire la comprensione reciproca tra giovani in paesi diversi, contribuire a sviluppare le possibilità di sostenere le attività dei giovani e la capacità degli organismi della società civile in campo giovanile, favorire la cooperazione europea nel settore della gioventù. I succitati obiettivi e priorità del programma per gli anni 2007 – 2013 vanno declinati tenendo conto delle priorità permanenti del programma Gioventù in Azione che sono: cittadinanza europea, partecipazione dei giovani, diversità culturale, inserimento di giovani svantaggiati.

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Progetto Giovani, pari opportunità, ambiente sostenibile, EXPO 2015 Programmi, priorità e progetti partecipati

A cura di

Associazione ESTER

Sulla base degli incontri informali organizzati alla presenza dei rappresentanti della Provincia di Milano, delle associazioni della società civile e dei rappresentanti dei giovani dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio locale e, in merito agli stimoli emersi durante le discussioni relative alle priorità e alle possibili piste di azione ed intervento in materia di politiche giovanili, si segnalano gli strumenti internazionali, europei e locali che sono serviti da stimolo e le raccomandazioni per le possibili piste di intervento sul territorio. GLI STRUMENTI

Programma europeo Gioventù in Azione Direzione Generale Istruzione, Formazione, Gioventù

Gli obiettivi generali definiti nella decisione che istituisce il Programma Gioventù in Azione (2007 - 2013) intendono: promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, in generale, e la loro cittadinanza europea in particolare, (cfr. Programma Diritti fondamentali e cittadinanza) sviluppare la solidarietà e promuovere la tolleranza tra i giovani, per rafforzare la coesione sociale dell’Unione europea, favorire la comprensione reciproca tra giovani in paesi diversi, contribuire a sviluppare le possibilità di sostenere le attività dei giovani e la capacità degli organismi della società civile in campo giovanile, favorire la cooperazione europea nel settore della gioventù. I succitati obiettivi e priorità del programma per gli anni 2007 – 2013 vanno declinati tenendo conto delle priorità permanenti del programma Gioventù in Azione che sono: cittadinanza europea, partecipazione dei giovani, diversità culturale, inserimento di giovani svantaggiati.

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Per il 2011, le priorità annuali sono: l’anno europeo del volontariato, si vogliono incoraggiare i progetti che sensibilizzino ai valori e all’importanza del volontariato come forma d’impegno attivo volto a sviluppare e migliorare una serie di competenze per lo sviluppo personale, sociale e professionale, disoccupazione giovanile, questa priorità mira a incoraggiare progetti che promuovano l’accesso dei giovani disoccupati al programma Gioventù in Azione, per stimolare, in particolare, la mobilità dei giovani disoccupati e la partecipazione attiva alla società, una crescita capace di integrare, si sostengono progetti che sappiano affrontare le questioni della povertà e della marginalizzazione e che favoriscano nei giovani l’ impegno per affrontarle al fine di rendere la società accogliente e capace di integrare. Sarà data particolare importanza all’integrazione dei giovani migranti, invalidi ed, eventualmente, di etnia rom. sfide globali dell’ambiente e mutamenti climatici, (cfr. EXPO Milano 2015) questa priorità sostiene progetti volti a sensibilizzare e mobilitare la gioventù sulle sfide globali dell’ambiente e sui mutamenti climatici, con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo di competenze e di comportamenti «verdi» fra giovani e lavoratori (giovani) affinché si impegnino per una crescita più sostenibile, creatività e spirito imprenditoriale, (cfr. strumenti finanziari Regione Lombardia…) questa priorità sostiene progetti — soprattutto iniziative giovanili — volte a stimolare lo spirito d’iniziativa dei giovani, la loro capacità di pensiero immaginifico e originale, la loro disponibilità ad assumersi responsabilità e la loro ingegnosità nel raggiungere obiettivi economici, politici, sociali o ambientali, l’anno della gioventù EU - Cina (solo per alcune azioni specifiche) nell’ambito delle azioni aperte alla cooperazione con altri paesi partner del mondo, viene dedicata particolare attenzione a progetti che promuovano il dialogo, la cooperazione e gli scambi giovanili tra Unione europea e Cina, come mezzo per contribuire all’Anno della gioventù UE — Cina per il 2011. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, il programma «Gioventù in azione» prevede 5 azioni (e sottoazioni), di seguito elencate: Azione 1 — Gioventù per l’Europa Sottoazione 1.1 — Scambi di giovani (durata fino a 15 mesi): offrono l’opportunità a gruppi di giovani di paesi diversi di incontrarsi e di comprendere gli uni dagli altri aspetti ed elementi di culture differenti. I gruppi progettano insieme gli scambi di giovani intorno a un tema d’interesse reciproco. Sottoazione 1.2 — Iniziative per la gioventù (durata da 3 a 18 mesi): sostiene progetti di gruppo ideati a livello locale, regionale e nazionale. Esse aiutano anche a connettere fra loro progetti simili di paesi diversi, in modo da sottolineare il loro carattere europeo e da rafforzare la cooperazione e gli scambi di esperienze tra i giovani.

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Sottoazione 1.3 — Progetti gioventù e democrazia (durata da 3 a 18 mesi): sostengono la partecipazione dei giovani alla vita democratica della loro comunità locale, regionale o nazionale e a livello internazionale. Azione 2 — Servizio europeo per il volontariato L’azione sostiene la partecipazione dei giovani a varie forme di attività di volontariato, sia all’interno che all’esterno dell’Unione europea. I giovani partecipano, individualmente o in gruppi, ad attività di volontariato non retribuite, all’estero (durata fino a 24 mesi). Azione 3 — Gioventù nel mondo — Sottoazione 3.1 Cooperazione con i paesi limitrofi dell’Unione europea (durata fino a 15 mesi): questa azione sostiene progetti con paesi partner limitrofi, in particolare progetti per lo scambio di giovani, di formazione e di interconnessione nel campo della gioventù. Azione 4 — Strutture di sostegno per la gioventù — Sottoazione 4.1 Formazione e collegamenti tra coloro che operano nel campo dell’animazione e delle organizzazioni giovanili (durata da 3 a 18 mesi): questa azione promuove scambi di esperienze, di competenze e di pratiche esemplari nonché di attività che possano portare a progetti di lunga durata, cooperazioni e attività in rete. Azione 5 — Sostegno alla cooperazione europea nel settore della gioventù — Sottoazione 5.1 Incontri fra giovani e responsabili delle politiche giovanili (durata da 3 a 9 mesi): sostengono la cooperazione, i seminari e il dialogo strutturato tra i giovani, gli animatori giovanili e i responsabili della politica per la gioventù. Partecipanti eleggibili - essere giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni oppure - essere coinvolti in attività rivolte ai giovani o in organizzazioni giovanili legalmente costituite in uno dei Paesi aderenti al Programma o Paesi partner. Promotori eleggibili - una organizzazione senza scopo di lucro o non governativa - un ente pubblico locale o regionale - un gruppo informale di giovani - un ente attivo a livello europeo nel settore dei giovani (ONGE) con filiali in almeno 8 Paesi aderenti al Programma - un'organizzazione governativa internazionale senza scopo di lucro - un’organizzazione a scopo di lucro che organizza eventi nel settore dei giovani,dello sport o della cultura Esistono regole specifiche per la partecipazione dei giovani e l’ammissibilità dei promotori a specifiche Azioni o Azioni secondarie.

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Paesi aderenti al programma La tabella sottostante indica quali sono i paesi aderenti al programma Gioventù

I paesi limitrofi interessati dal programma sono indicati nella seconda tabella

Programma europeo Diritti Fondamentali e Cittadinanza Direzione Generale Giustizia

Gli obiettivi generali del programma intendono: promuovere lo sviluppo di una società europea fondata sul rispetto dei diritti fondamentali quali riconosciuti nell’articolo 6, paragrafo 2, del trattato sull’Unione europea, compresi i diritti derivati dalla cittadinanza dell’Unione (cfr. Europa per i cittadini)

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rafforzare la società civile e incoraggiare un dialogo aperto, trasparente e regolare con essa riguardo ai diritti fondamentali combattere il razzismo, la xenofobia e l’antisemitismo e promuovere una migliore intesa interconfessionale e multiculturale e una maggiore tolleranza in tutta l’Unione europea; migliorare i contatti, lo scambio di informazioni e la creazione di reti tra le autorità giuridiche, giudiziarie e amministrative e le professioni giuridiche, anche mediante il sostegno della formazione giudiziaria, al fine di una migliore comprensione reciproca tra le autorità e i professionisti in questione. Il programma persegue gli obiettivi specifici sottoelencati: promuovere i diritti fondamentali quali riconosciuti nell’articolo 6, paragrafo 2, del trattato sull’Unione europea e informare i cittadini dell’Unione dei loro diritti, compresi quelli che derivano dalla cittadinanza dell’Unione, per incoraggiarli a partecipare attivamente alla vita democratica dell’Unione esaminare, se necessario, il rispetto dei diritti fondamentali specifici nell’Unione europea e negli Stati membri, nell’applicazione del diritto comunitario e ottenere pareri su questioni specifiche connesse ai diritti fondamentali entro questo ambito sostenere le organizzazioni non governative e gli altri operatori della società civile per rafforzare la loro capacità di partecipare attivamente alla promozione dei diritti fondamentali, dello stato di diritto e della democrazia creare strutture adeguate al fine di promuovere il dialogo interconfessionale e multiculturale a livello dell’Unione europea. Le azioni — azioni specifiche della Commissione:

studi e ricerche, sondaggi e inchieste, elaborazione di indicatori e metodologie comuni, raccolta, sviluppo e diffusione di dati e statistiche, seminari, conferenze e riunioni di esperti, organizzazione di campagne ed eventi pubblici; sviluppo e aggiornamento di siti web, preparazione e diffusione di materiale informativo, supporto e gestione di reti di esperti nazionali, attività di analisi, di controllo e di valutazione

— progetti transnazionali specifici di interesse comunitario presentati da un’autorità o qualsiasi altro ente di uno Paese membro, un’organizzazione internazionale o non governativa (almeno due Stati membri o almeno uno Stato membro ed un altro Stato che può essere un paese aderente o un paese candidato) conformemente alle condizioni fissate nei programmi di lavoro annuali

— sostegno alle attività di organizzazioni non governative o di altri enti che perseguono un obiettivo di interesse europeo generale nel quadro degli obiettivi generali del programma, conformemente alle condizioni fissate nei programmi di lavoro annuali;

— sovvenzioni di funzionamento intese a cofinanziare le spese associate al

programma di lavoro permanente della Conferenza delle Corti internazionali europee e dell’Associazione dei Consigli di Stato e delle Corti supreme amministrative dell’Unione europea, che gestisce alcune banche dati in cui sono raccolte a livello europeo le sentenze nazionali relative all’attuazione della normativa comunitaria, nella misura in cui le spese sono sostenute per conseguire un obiettivo di

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interesse generale europeo mediante la promozione di scambi di vedute e esperienze su materie riguardanti la giurisprudenza, l’organizzazione e il funzionamento dei loro membri nell’espletamento delle loro funzioni giudiziarie e/o consultive per quanto riguarda la normativa comunitaria.

Per l’anno 2011, le priorità specifiche sono le seguenti: Diritti fondamentali — Combattere il razzismo, la xenofobia e l’ anti-semitismo L’Unione europea, promuove politiche contro il razzismo, la xenofobia e l’antisemitismo e altri atteggiamenti intolleranti come l’islamofobia, e il razzismo verso le popolazioni rom. La Commissione sostiene azioni che rafforzino la reciproca comprensione, e contrastino gli stereotipi tradizionali e nuovi, alla base degli atteggiamenti e comportamenti razzisti e intende prevenire la divulgazione di tali stereotipi. Si promuovono attività che analizzano le ragioni e la fonte dei discorsi e dei comportamenti penalmente rilevanti a sfondo razzista e correggano tali meccanismi promuovendo condotte e pratiche che prevengano tali condotte ed atteggiamenti. E’ data la priorità a quei progetti che intendono sviluppare un approccio che attraversi le comunità. — Combattere l’omofobia: rafforzare la comprensione e la tolleranza La Commissione promuove azioni che enfatizzino la prospettiva dei diritti fondamentali nella lotta contro l’omofobia, in particolare quei progetti che evidenzino gli atteggiamenti e gli stereotipi verso l’omofobia. Si promuovono attività che analizzano le ragioni e la fonte dei discorsi e dei crimini razzisti e correggano tali meccanismi promuovendo condotte e pratiche che prevengano tali condotte ed atteggiamenti. — Formazione e costruzione di reti tra autorità legislativa e giudiziaria Al fine di promuovere una cultura condivisa dei diritti fondamentali in Unione europea, la Commissione promuove attività di formazione, di sensibilizzazione che rafforzi la conoscenza e la comprensione delle autorità amministrative, legali, dei principi contenuti nella Carta dei diritti fondamentali della Unione europea. La priorità è assegnata ai progetti che promuovono la formazione delle autorità nazionali, in particolare del campo giudiziario, per il contrasto al razzismo, alla xenofobia e alla omofobia. — Promozione dei diritti del fanciullo come statuito nella Carta dei diritti e nella

Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo. Si assegna la priorità ai progetti che rafforzino il fanciullo nella sua partecipazione a livello locale, nazionale e regionale. La priorità è assegnata alle azioni che proteggano i bambini coinvolti nel sistema giudiziario (penale, civile, amministrativo) con una particolare attenzione all’accesso alla giustizia, alla rappresentanza legale, alla assistenza, protezione nei processi penali, alla privacy, alla mediazione, e formazione dei professionisti che hanno a che fare con i bambini. Cittadinanza — Partecipazione attiva alla vita democratica della Unione europea. La Commissione promuove attività educative rivolte alla partecipazione democratica dei cittadini dei paesi dell’Unione e dei cittadini residenti in un altro paese dell’Unione, in particolare nella partecipazione al Parlamento europeo e alle elezioni amministrative. Ci si focalizza sull’esercizio dei diritti elettorali dei cittadini nel paese di origine e di residenza.

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— Promuovere la parità di genere nella partecipazione alle elezioni del Parlamento

europeo.  La Commissione sostiene le attività che incoraggino e promuovano la crescita del numero di donne come votanti e candidate per le elezioni del Parlamento europeo. − Sensibilizzare e rafforzare la conoscenza della direttiva europea 2004/38/EC sul

ruolo dell’Unione europea per il libero movimento e la residenza dei cittadini europei e i membri della loro famiglia.  

La Commissione incoraggia le attività e i progetti che sensibilizzino, formino ed informino gli enti locali, nazionali e regionali i cui compiti sono connessi al libero movimento dei cittadini e i cittadini stessi.

 — Promuovere e condividere la conoscenza e lo scambio di buone pratiche

sull’acquisizione e la perdita della cittadinanza In considerazione dei casi della Corte europea di Giustizia, gli stati membri, quando esercitano la loro sovranità nell’ambito della cittadinanza, devono tener conto della legislazione europea, nel momento in cui le loro decisioni interessano i diritti conferiti e protetti dalla legislazione europea stessa. La Commissione incoraggia lo scambio di buone pratiche per l’acquisizione di conoscenze sulle condizioni e procedure riguardanti la perdita della nazionalità e quindi della cittadinanza europea, al fine di facilitare la cooperazione, senza per questo sovrastare le competenze nazionali.    Protezione dei dati e diritti alla privacy

La commissione incoraggia iniziative e progetti volti a: - formare e sensibilizzare sul diritto fondamentale alla protezione dei dati personali - promuovere una cooperazione fattiva tra le diverse autorità preposte alla protezione dei dati - rafforzare la privacy dei bambini nell’ambiente on-line - identificare e affrontare le sfide poste dalle nuove tecnologie per il diritto fondamentale alla protezione dei dati - strumenti tecnologici e organizzativi per la regolamentazione delle norme sulla privacy (marchi, …)

Partecipazione di paesi terzi Paesi partecipanti: paesi aderenti, paesi candidati e paesi dei Balcani occidentali che partecipano al processo di stabilizzazione e associazione, secondo le condizioni stabilite negli accordi di associazione o nei loro protocolli addizionali relativi alla partecipazione a programmi comunitari già conclusi o da concludere con tali paesi. Destinatari Il programma è diretto ai cittadini dell’Unione europea, ai cittadini dei paesi partecipanti o ai cittadini dei paesi terzi residenti legalmente nel territorio dell’Unione europea e alle organizzazioni della società civile, tra altri gruppi che promuovono gli obiettivi del programma.

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Programma europeo Europa per i cittadini Direzione Generale Istruzione, Formazione, Gioventù

I temi permanenti del programma europeo Europa per i cittadini sono i seguenti: Futuro dell’Unione europea e suoi valori di base I valori chiave dell’Unione europea – dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani – sono stati ribaditi dal trattato di Lisbona, che ha attribuito maggiore importanza agli aspetti di solidarietà, pace e benessere dei cittadini dell’Unione. La Carta dei diritti fondamentali, legalmente vincolante, rappresenta un progresso significativo ed è la bussola a cui tutte le politiche dell’Unione europea devono orientarsi. Il coinvolgimento attivo dei cittadini nel dibattito e la riflessione sull’Unione europea e sui suoi valori assumono un ruolo cruciale nella promozione di un senso di appartenenza e di identità europea tra i cittadini. Il programma “Europa per i cittadini” è uno strumento importante in tal senso. I candidati sono invitati a considerare come questi valori possano essere rispecchiati nelle loro azioni Cittadinanza europea attiva: partecipazione e democrazia in Europa Le nuove disposizioni del trattato di Lisbona incrementano in misura significativa le opportunità di progresso verso un’Europa delle persone. L’attuazione di tali disposizioni, ivi compresa l’iniziativa dei cittadini, darà vita a nuovi tipi di cooperazione tra le istituzioni europee, i cittadini e i vari attori della società civile. Inoltre, il volontariato è un mezzo fondamentale di partecipazione. Utilizzando il proprio tempo a vantaggio degli altri, i volontari svolgono un ruolo attivo nella società impegnando i cittadini nella loro società e vita politica. Il programma “Europa per i cittadini” è uno strumento importante per sensibilizzare in merito alle questioni europee e sostenere i cittadini affinché si avvalgano del loro diritto d’iniziativa e partecipino attivamente alla vita democratica dell’Unione europea. Dialogo interculturale Il dialogo interculturale svolge un ruolo cruciale nella creazione di un senso di appartenenza, di comprensione reciproca e di solidarietà ed è una componente essenziale delle società socialmente coese. Dato l’aumento delle divisioni sociali cui si è assistito negli ultimi anni e viste le conseguenti manifestazioni di xenofobia, razzismo e intolleranza, la promozione del dialogo tra culture e religioni ed è oggi più necessaria che mai. La partecipazione a un simile progetto deve sensibilizzare in merito alla ricchezza dell’ambiente culturale e linguistico europeo. Deve inoltre promuovere la comprensione reciproca e la tolleranza, contribuendo così allo sviluppo di un’identità europea dinamica, sfaccettata e improntata al rispetto. La Commissione promuove il ruolo cruciale delle organizzazioni della società civile per indagare e sviluppare azioni legate al volontariato degli anziani e per instaurare legami tra le generazioni. Benessere dei cittadini in Europa: occupazione, coesione sociale e sviluppo sostenibile La strategia Europa 2020 pone i diritti, la prosperità e la solidarietà dei cittadini europei al centro dell’agenda dell’Unione europea e riconosce che per colmare il divario tra la realtà dell’integrazione europea e la percezione della gente occorre incentrare maggiormente le politiche europee sulle esigenze dei cittadini. La nuova strategia proposta si prefigge l’obiettivo di creare valore fondando la crescita sulla conoscenza, conferire ai cittadini un ruolo da protagonisti all’interno di società inclusive e dare vita a un’economia

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competitiva, integrata e più verde. Il programma “Europa per i cittadini” promuove azioni volte ad affrontare queste questioni, così da dare una prospettiva europea all’esperienza di vita quotidiana della gente e dimostrare in che modo l’Unione europea può migliorarne il benessere in un ambiente in continua evoluzione. Impatto delle politiche dell’UE sulle società L’impegno dei cittadini in rapporto alle questioni che rappresentano priorità politiche dell’Unione europea è un elemento chiave della partecipazione civica. In questo senso, il programma “Europa per i cittadini” è uno strumento prezioso per incoraggiare i cittadini europei a esprimere la loro opinione su come dovrebbe essere portata avanti l’agenda. Per avvicinare maggiormente l’Europa ai suoi cittadini, è fondamentale sensibilizzarli ai risultati ottenuti dalle politiche e dalle azioni europee. Il programma deve quindi incoraggiare iniziative che offrano ai cittadini l’opportunità di riconoscere i suddetti risultati, nonché di valutarli e farsene un’opinione. La struttura del Programma Il programma si struttura in 4 azioni, di seguito elencate:

- Azione 1, Cittadini attivi per l’Europa incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città, reti di città gemellate, progetti dei cittadini, misure di sostegno -Azione 2: Società civile attiva in Europa sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della società civile (OSC) e sostegno strutturale ai gruppi di riflessione e alle OSC. -Azione 3: Insieme per l’Europa eventi di grande visibilità, studi e strumenti di informazione e divulgazione -Azione 4: Memoria europea attiva

-progetti volti a preservare i principali siti e memoriali connessi con le deportazioni di massa, gli ex campi di concentramento e altri luoghi di martirio e di sterminio su larga scala di civili da parte dei nazisti nonché gli archivi che documentano tali tragedie, e conservare la memoria delle vittime e di quanti, in condizioni estreme, salvarono loro simili dall’olocausto -progetti volti a commemorare le vittime degli stermini di massa e delle deportazioni di massa connessi con lo stalinismo. Candidati e partner I candidati e i partner devono essere organismi pubblici o organizzazioni non a scopo di lucro dotati di status giuridico (legalmente registrati) a seconda della misura.      Paesi partecipanti al programma Il programma è aperto agli Stati membri dell’Unione europea: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito. I seguenti paesi hanno aderito al programma e sono quindi ammissibili a partecipare appieno a tutte le azioni del programma: Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Albania.  

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Paesi potenzialmente partecipanti Il programma è potenzialmente aperto ad altri paesi, cioè i paesi EFTA che fanno parte del SEE (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), il paese candidato (Turchia) e i paesi dei Balcani occidentali (Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia, purché siano soddisfatti determinati obblighi giuridici

La Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture nell’area euro-mediterranea

La Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture nell’area euro-mediterranea ha come obiettivo generale lo sviluppo di attività finalizzate al dialogo umano e sociale. I principali ambiti di intervento riguardano: - l’educazione, i giovani e le relative politiche giovanili:

e le attività sono finalizzate a: • sviluppare strumenti e risorse pedagogiche per affrontare la diversità religiosa nelle scuole e formare gli insegnanti all’uso di tali strumenti • promuovere seminari formativi regionali per gli insegnanti al fine di saper gestire la diversità culturale nelle classi • sostenere le iniziative portate avanti dai giovani a livello regionale, coordinandole con gli attori chiave che si occupano dell’apprendimento interculturale e dei giovani • sostenere le ricerche e il lavoro accademico sui temi legati alla identità mediterranea e al dialogo interculturale culturale

- le arti e la cultura:

e le attività sono finalizzate a: • incoraggiare la produzione congiunta tra gli artisti e i gruppi culturali tra le due sponde del mediterraneo • promuovere la traduzione come elemento chiave per rafforzare la comprensione reciproca e aiutare la costruzione di partenariati • promuovere programmi regionali che supportino l’accesso alla letteratura e ai racconti orali per i giovani e da parte dei giovani • rafforzare la capacità dei leader trans-culturali di sviluppare i loro prodotti con un approccio interculturale

- le città e la migrazione:

e le attività sono finalizzate a: • creare spazi di espressione e partecipazione sociale nei contesi urbani • facilitare lo sviluppo di azioni transazionali delle società civile focalizzate sul ruolo dei migranti come ponte per il dialogo interculturale nella regione euro-mediterranea • finanziare le azioni locali dei network locali della FAL su tematiche relative alla migrazione • enfatizzare il ruolo positivo delle persone con un background migratorio nelle società

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plurali per affrontare e superare gli stereotipi.

- la religione e la spiritualità

e le attività sono finalizzate a:

• promuovere il ruolo degli attori della società civile provenienti da ambiti culturali e religiosi per coltivare il valore della diversità • fornire nuovi strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento sulla diversità religiosa attraverso la costruzione di reti e il rafforzamento e il capacity building. • creare possibilità di incontro, attraverso la co-organizzazione di eventi, tra capi religiosi e gruppi secolari • promuovere lo sviluppo di azioni comuni per lo sviluppo umano e sociale nella regione

- la pace e la coesistenza

e le attività sono finalizzate a: • rivitalizzare la fiducia umana e culturale in contesti difficili e contribuire allo sviluppo della cultura di pace • promuovere la società civile nell’area del Mediterraneo attraverso iniziative comuni per la coesistenza a livello locale e regionale. • organizzare e promuovere eventi culturali ed artistici al fine di fare incontrare differenti comunità tra di loro • lanciare una fase di follow-up dell’Iniziativa “Restore Trust, Rebuilding Bridges “con uno scopo più ampio in relazione ai contesti di conflitto della Regione

- le attività e la relazione con i MEDIA

e le attività sono finalizzate a:

• promuovere dibattiti a livello nazionale e regionale tra i media, gli esperti, gli accademici e le organizzazioni della società civile su tematiche interculturali • promuovere iniziative di reportage congiunti tra i professionisti dei media delle due sponde del Mediterraneo • sviluppare una “Rapid Response” tra Media, l’ UN Alliance of Civilisations e la Commissione europea • riconoscere e sensibilizzare sul lavoro positivo svolto dai giornalisti nell’informare sulle tematiche relative alla diversità culturale

Paesi partecipanti Albania Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Mauritania, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia, Turchia.

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Target principale - Giovani - Donne - Migranti

Summit delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium

Development Goals)

La riunione delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio del settembre 2010 ha licenziato un piano di azione globale per raggiungere gli otto obiettivi per combattere la povertà entro il 2015 e un maggior impegno nella promozione della salute delle donne e dei bambini e altre iniziative per sradicare la fame, le malattie e la povertà nel mondo. Gli obiettivi sono i seguenti: -sradicare la fame e la povertà

dimezzare, tra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che vive con meno di 1 dollaro al giorno

raggiungere un pieno e produttivo inserimento nel mercato del lavoro e un lavoro

decente per tutti, incluse le donne ei giovani

dimezzare, tra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame

-educazione universale

assicurare che, entro il 2015, i bambini, i giovani e le giovani ragazze, ovunque, accedano all’educazione primaria

-parità di genere

eliminare la disparità di genere, entro il 2005, nell’educazione primaria e secondaria, ed, entro il 2015, in tutti i livelli dell’educazione

-salute del bambino

ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni -salute della madre

ridurre di tre quarti l’indice di mortalità materna raggiungere l’accesso universale alla salute riproduttiva

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-combattere l’HIV e l’AIDS

fermare entro il 2015 e incominciare a invertire la rotta sulla diffusione dell’HIV/AIDS raggiungere, entro il 2010, l’accesso universale alle cure per il trattamento

dell’HIV/AIDS per tutti coloro i quali ne hanno bisogno

fermare entro il 2015 e incominciare a invertire la rotta sulla diffusione della malaria e di altre malattie gravi

-sostenibilità ambientale

integrare i principi di sostenibilità ambientale nei programmi e nelle politiche dei Paesi e fare marcia indietro sulla perdita delle risorse ambientali

ridurre la perdita di biodiversità, raggiungendo, entro il 2010, un riduzione

significativa dell’indice dell’ indice di perdita ridurre della metà, entro il 2015, la percentuale della popolazione senza l’accesso

all’acqua potabile, e la sanità di base

entro il 2020, aver raggiunto un significativo miglioramento nelle vite di almeno 100 milioni di abitanti degli slum

-partenariato globale

sviluppare al massimo un sistema commerciale e finanziario che sia fondato su regole, prevedibile e non discriminatorio

tenere conto dei bisogni speciali dei paesi meno sviluppati far fronte ai bisogni speciali degli Stati senza accesso al mare e dei piccoli Stati

insulari in via di sviluppo occuparsi in maniera globale del problema del debito dei paesi in via di sviluppo

attraverso misure nazionali ed internazionali tali da rendere il debito stesso sostenibile nel lungo termine

in cooperazione con le aziende farmaceutiche, rendere le medicine essenziali

disponibili ed economicamente accessibili nei paesi in via di sviluppo in cooperazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle nuove

tecnologie, specialmente quelle inerenti all'informazione e la comunicazione

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Rio+20 – Giugno 2012

La conferenza delle Nazioni unite sull’ambiente sostenibile

La Conferenza si focalizza su: - la transizione verso un economia verde e

(la transizione verso l’economia verde è vista come motore di crescita e generatrice di posti di lavoro decenti e una strategia vincente per l’eradicazione della povertà persistente) - una migliore governance mondiale per lo sviluppo sostenibile.

In preparazione all’incontro del 2012, la Commissione europea intende redigere e presentare un documento condiviso con il Consiglio e il Parlamento, i diversi paesi, la società civile e le imprese. Gli obiettivi si rivolgono a investimenti verso le risorse chiave quali: acqua, energie rinnovabili, risorse marine, biodiversità e servizi eco-sistemici, agricoltura sostenibile, foreste, rifiuti e riciclo.

Programma europeo Progress

Direzione Generale Occupazione, affari sociali e inclusione

Progress è il programma dell'Unione europea a favore dell'occupazione e della solidarietà sociale. È stato istituito per sostenere finanziariamente l'attuazione degli obiettivi che l'Unione europea si è posta nel campo del lavoro, degli affari sociali e delle pari opportunità e che ha enunciato nell'agenda sociale. Si propone di aiutare gli Stati membri di creare più posti di lavoro e di migliore qualità, garantire pari opportunità per tutti ed attuare la normativa dell'UE in modo uniforme. Progress intende promuovere il cambiamento e la modernizzazione in cinque settori: - occupazione - integrazione e protezione sociale - condizioni di lavoro - lotta alle discriminazioni (c.f.r. Diritti fondamentali e cittadinanza)

La Commissione europea ha emanato due direttive per la prevenzione della discriminazione dei cittadini dell'Unione europea per motivazioni di razza e origini etniche e per motivazioni di religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale. Le due direttive definiscono una serie di principi che offrono a tutti i

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cittadini UE un livello minimo comune di protezione legale contro la discriminazione.

La Commissione europea interviene, quindi, per: migliorare la conoscenza della discriminazione sensibilizzando le persone relativamente ai propri diritti e doveri, ma anche facendo comprendere loro i vantaggi della diversità supportare gli attori intermediari come le ONG, i partner sociali e gli organismi per le pari opportunità per aumentare le loro facoltà di combattere la discriminazione supportare lo sviluppo delle politiche a favore della parità a livello nazionale e incoraggiare lo scambio delle buone pratiche tra gli Stati membri. ottenere un cambiamento concreto nel campo della lotta alla discriminazione attraverso attività di formazione sull’antidiscriminazione fare pressione per stimolare la gestione della diversità orientata al business come parte della risposta strategica a una sempre maggiore diversificazione della società, del portafoglio clienti, della struttura di mercato e della forza lavoro

- parità uomo-donna

La strategia per la parità fra le donne e gli uomini rappresenta il programma di lavoro della Commissione sulla parità fra i sessi per il periodo 2010 - 2015. Segue il duplice approccio di iniziative specifiche e integrazione della tematica della parità fra le donne e gli uomini in tutte le politiche e attività dell'UE (gender mainstreaming), che è diventato il comune denominatore del lavoro dell'UE in materia di promozione della parità fra i sessi.

Progettare la parità in Regione Lombardia" Iniziativa “Piccoli progetti per grandi idee

L'iniziativa regionale ha lo scopo di contribuire all'attuazione del principio di parità e di pari opportunità attraverso la valorizzazione del ruolo delle reti associative che operano in Lombardia, realizzando interventi sul territorio nei seguenti ambiti e aree tematiche:

• armonizzazione dei tempi e degli orari per favorire la conciliazione

famiglia/lavoro; • integrazione delle donne immigrate; • contrasto alla violenza nei confronti delle donne; • lotta agli stereotipi e alle discriminazioni di genere

(Può essere scelta una sola area tematica)

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Possono presentare un progetto per richiedere un contributo per la realizzazione di un'iniziativa sul loro: - le associazioni tra quelle iscritte all'Albo regionale delle associazioni e movimenti per le pari opportunità, che per disposizioni dello statuto o dell'atto costitutivo non perseguano fini di lucro - gli enti locali aderenti alla Rete regionale dei Centri Risorse Locali di Parità

Start up di impresa per giovani, donne e soggetti svantaggiati Regione Lombardia - Bando

Questo strumento di Regione Lombardia è finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, dal momento del concepimento dell’idea fino alla completa gestione imprenditoriale, andando incontro alle professionalità che hanno la volontà di investire nel territorio. Risorse finanziarie: La dotazione finanziaria complessiva della linea d'intervento è pari a 30.000.000,00 di euro. Una percentuale di risorse pari al 10% della dotazione complessiva sarà riservata per una durata massima di sei mesi alle imprese beneficiarie delle misure programmate e in programmazione individuate nell'allegato A alla Dgr n. 1515 del 30 marzo 2011 Soggetto gestore: La gestione è affidata a Finlombarda SpA - società finanziaria della Regione Lombardia. Localizzazione: Il programma di start up d'impresa deve essere realizzato nell'ambito del territorio della regione lombardia. Soggetti beneficiari: Possono partecipare le micro o piccole imprese medie imprese in possesso di uno dei seguenti requisiti in alternativa: a - essere impresa individuale con titolare giovane o donna o soggetto svantaggiato b - essere impresa familiare (art.230 bis delc.c.) con titolare giovane, donna o soggetto svantaggiato c - essere società di persone con almeno i due terzi del totale dei componenti costituito da giovani e/o donne e/o soggetti svantaggiati d - essere società di capitali con almeno i due terzi del totale dei componenti costituito da giovani e/o donne e/o soggetti svantaggiati. Tali soggetti devono detenere, inoltre, almeno i due terzi delle quote del capitale sociale.

Direzione Generale Istruzione formazione e lavoro di Regione Lombardia

La Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro ha come obiettivo principale la valorizzazione del capitale umano, perché sono le persone il motore di ogni vero sviluppo. Anche attraverso l’accesso a “doti” scuola, formazione, lavoro, le risorse e i servizi sono unificati in uno strumento che accompagna la persona lungo tutto l’arco della propria vita

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con l’obiettivo di migliorarne le competenze, le conoscenze e le abilità là dove meglio ritiene che questo avvenga. LE RACCOMANDAZIONI Di seguito si riassumono le raccomandazioni conclusive, emerse dalla discussione e dalla ricognizione delle politiche e degli strumenti sopra descritti per implementare interventi a favore dei giovani cittadini e delle giovani cittadine. RACCOMANDAZIONI e possibili piste di intervento per la progettazione Promuovere le priorità e le politiche giovanili europee a livello locale, nazionale e regionale attraverso la promozione di iniziative/attività ideate dai giovani del territorio insieme ai decisori politici, agli operatori che si occupano di politiche giovanili, alle organizzazioni della società civile, in particolare a quelle che si occupano della promozione di politiche di pari opportunità, di interculturalità, di coesione sociale e integrazione anche attraverso lo studio dei programmi e degli strumenti finanziari internazionali, europei, regionali e locali. Promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione democratica dei giovani alla vita sociale, politica, culturale del proprio paese e all’interno dell’Unione europea, sviluppando dibattiti e discussioni, forum e blog attraverso l’utilizzo di social network e di internet 2.0. Promuovere l’utilizzo di strumenti in linea con il linguaggio giovanile, ad esempio la produzione di video clip, video musicali, cortometraggi, instant book, per veicolare i contenuti relativi alla partecipazione attiva e alla cittadinanza Approfondire, sviluppare e disseminare a livello locale, delle tematiche europee, quelle relative alla multiculturalità, all’interreligiosità, all’ambiente sostenibile e legarle ad EXPO MILANO 2015 Promuovere iniziative/progetti ed attività nel settore giovanile che tengano conto delle tematiche trasversali europee: mainstreaming di genere, utilizzo delle nuove tecnologie Promuovere iniziative/progetti ed attività nel settore giovanile che tengano conto della strategia europea 2020 di sviluppo economico al fine di attuare una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva Promuovere lo scambio di buone pratiche, a livello europeo, sulle tematiche relative alla partecipazione democratica dei giovani, alla cittadinanza attiva per lo sviluppo di una società multiculturale, coesa, prospera ed inclusiva Promuovere la costruzione di reti interdisciplinari ed intergenerazionali che promuovano le politiche giovanili e coinvolgano gli enti pubblici e le organizzazioni della società civile. Promuovere, tavoli di confronto tra i decisori politici e gli operatori che si occupano di politiche sociali, di sviluppo economico, di pari opportunità e giovanili e gli stessi rappresentanti delle organizzazioni giovanili, per programmare interventi rivolti ai giovani e che li sappiano coinvolgere Promuovere attività e progetti che avvicinino e favoriscano la conoscenza e lo scambio culturale tra i giovani cittadini e le giovani cittadine delle due sponde del mediterraneo Promuovere percorsi di formazione ed educazione non formale sulle tematiche relative alla cittadinanza attiva europea