Replay - Anno 2 - Numero 61 - 18 Dicembre 2011

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LBG magazine Replay - Anno 2 - Numero 61 - 18/12/2011 Grazie alla sua vittoria sul Vaslui la Lazio passa il turno in maniera pazzesca e rocambolesca. Era de- stino? Ne parleremo in questo fan- tastico numero

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Il settimanale di Laziali bella gente

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LBG magazine

Replay - Anno 2 - Numero 61 - 18/12/2011

Grazie alla sua vittoria sul Vaslui la Lazio passa il turno in maniera

pazzesca e rocambolesca. Era de-stino? Ne parleremo in questo fan-

tastico numero

Noi felici pochiNoi felici pochiNoi felici pochiNoi felici pochi

Gianluca Palamidessi

N eanche i romani-sti gufi sono stati in grado di portare sfiga nei con-

fronti di Miroslav Klose. Nono-stante tutto e tutti quelli che gliel’hanno tirata come si direb-be a Roma. Col numero 25 c’è solo un, inimitabile Miroslav onnipotente che spazia in tutto il campo alla ricerca di spazi, ma non solo. Aggredisce la profon-dità da maestro e quando gioca lui, puoi star certo che in zona gol qualcosa accade per forza di cose. 25 come il suo traguardo dei gol mondiali già superato da tempo. 2+5 sette come i gol del Manchester United alla Roma in quella magica notte che non scorderemo mai. A 34 anni suo-nati riesce ancora a conquistare un popolo intero, migliaia e migliaia di bambini. E a far piangere chi, bambini e non, ha sofferto tanto tempo e conti-nuerà a soffrire per quel suo gol al 93’ minuto. Gol che noi non scorderemo mai, forse neanche loro, i cugini. La lascio così questa pagina, vuota come vuo-to è il sentimento che mi coglie quando vedo Klose. Non c’è sentimento, non c’è emozione perché è trasparentemente te-desco, trasparentemente Pan-zer, Klose. Mitoslav

Mitoslav Klose non muore mai

RubricheRubricheRubricheRubriche 3/NOI FELICI POCHI

di Gianluca Palamidessidi Gianluca Palamidessidi Gianluca Palamidessidi Gianluca Palamidessi 7/IL MONDO SIAMO NOI

di Alec Cordolcinidi Alec Cordolcinidi Alec Cordolcinidi Alec Cordolcini

Lazio Lazio Lazio Lazio 10/Il gemellaggio dei due Modibo Diakitè

La Lazio siamo noiLa Lazio siamo noiLa Lazio siamo noiLa Lazio siamo noi

12/KLOSER!

La Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello Sport

ItaliaItaliaItaliaItalia 20/Il pazzo torna e l’Inter va Grande vittoria nerazzurra che non solo torna al successo ma in setti-mana batte anche il Genoa e torna a sognare

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22/ARBITRI ALLO SBANDO Ecco i principali match della 15a giornata di Serie A con tutti gli errori della terna arbitrale. Il più clamoro-so sicuramente Bologna - Milan

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26/THE END OF TOTTI Non solo la fine di una ciclo, ma

anche l’inizio di una vita nuova, do-po una andata. Nel progetto di Luis e tifosi Totti non c’è. E lui l’ha capito

Abitare a RomaAbitare a RomaAbitare a RomaAbitare a Roma

Replay è un magazine a cura di Gianluca Pa-lamidessi, direttore di LAZIALI BELLA GENTELAZIALI BELLA GENTELAZIALI BELLA GENTELAZIALI BELLA GENTE. net, e vicedirettore della pagina face book LAZIALI BELLA GENTE LAZIALI BELLA GENTE LAZIALI BELLA GENTE LAZIALI BELLA GENTE Facebook. Si ringrazia-no la Gazzetta dello Sport, Il corriere dello Sport, Radiosei, GS e la Lazio siamo noi. it Noi.it. Inoltre un rin-graziamento alla fon-dazione Sandri

Il Mondo siamo noiIl Mondo siamo noiIl Mondo siamo noiIl Mondo siamo noi

Alec Cordolcini

Q uali sono stati i calci di rigore più bizzarri nella storia del calcio? Ne proponiamo cinque, restando in attesa di spunti, suggerimenti e segnalazioni.

1 Antonin Panenka. L’inventore del cucchiaio, gesto tecnico che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione, non sempre riusciti.

Ma il nazionale cecoslovacco ebbe il coraggio di realizza-re la sua idea all’ultimo rigore della finale dell’Europeo 1976, beffando il portiere della Germania Ovest Sepp Maier e regalando alla sua nazionale uno storico trofeo.

2. Johan Cruijff/Morten Olsen. Contro l’Helmond Sport, tocco del Maestro verso il danese, che mette a sedere il portiere e gli restituisce la palla per il più facile dei tap-in. Questa variante di rigore “indiretto” è stata in seguito ripresa dalla coppia Henry-Pires (Arsenal) e, recentemente, dal duo polacco del Korona Kielce Piotr Gawecki e Andrezej Paprocki.

3. Patrick Kluivert. Non è il rigore in sè, ma il contesto

nel quale inserito. Semifinale degli Europei 2000, Italia batte Olanda ai rigori. Gli oranje ne sbagliano cinque su sei: uno nel primo tempo (Frank de Boer), uno nella ripresa (Kluivert), tre all’epilogo (nuovamente De Boer, Stam, Bosvelt). L’unica realizzazione è quella dell’allora attaccante del Barcellona.

4. Mohamed Jedidi. Alle Olimpiadi di Atene 2004 con-tro la nazionale serbo-montenegrina – in campo anche un certo Milos Krasic – il tunisino viene costretto dall’arbitro a ripetere il rigore sei volte. Quella valida non la sbaglia.

5. Driss Belaamri. Pessimo il suo rigore calciato contro il Maghreb Fes, ma il portiere Khalid Askiri è talmente occupato nei festeggiamenti per il tiro bloccato da non accorgersi che la palla, ancora in movimento, scivola piano piano in rete.

I rigori più strani della storia

10 - Replay - 18/12/2011

Il gemellaggio dei due Modibo Diakitè

D iakitè + Diakitè, la somma è un’amicizia nuova, appena nata, con tratti curiosi. Lunedì sera, in occa-sione della partita tra Lazio e Novara, in Monte Mario c’era Abdelaye Diakitè:

omonimo del più famoso difensore bianco-celeste. Stessa professione e storia simile. Si sono incontrati nella pancia dell’Olimpico, ma si erano già sentiti al telefono. Addirit-tura –come riporta il Corriere dello Sport- pensavano di essere parenti, ma non è così. Hanno amici in comune, questo sì, oltre al nome e al fatto di essere dei calciatori (anzi difensori) professionisti. Si perché Abdela-ye gioca nel girone B della seconda divisio-

ne di Lega Pro, milita

nell’Aprilia. Sta disputando un grande cam-pionato, tanto che alcune società di Serie B lo hanno messo sotto osservazione.

Il ruolo è lo stesso ma anche le vicende com-baciano, è una storia molto particolare. Mo-dibo di anni ne ha 24, è nato in un sobborgo della periferia nord di Parigi da papà senega-lese e mamma maliana. 190 cm e una poten-za fisica impressionante, fino a quest’anno era considerato un’eterna promessa, la sua esplosione è stata ritardata da vari infortuni: quello gravissimo del 2007 in cui si ruppe la tibia e il perone e quello un po’ meno serio dell’anno scorso. Abdelaye, invece, di anni ne ha quasi 22 è nato nella regione dell’Ile de France, la stessa del paesino di Modi-bo. Come la mamma del difensore laziale, ha origini maliane e ha ricominciato a gioca-

re ad Aprilia dopo un anno di stop. Guarda caso anche lui per una frattura alla ti-bia. Sono infortuni frequenti per chi ha un struttura fisica imponente. Quando la gam-ba ha fatto “crack”, il suo contratto era in scadenza. Dopo otto mesi senza squadra e di riabilitazione, ha ricominciato all’Aprilia, grazie ad alcuni amici. E’ considerato uno dei migliori difensori della categoria: veloci-tà, buona tecnica (giocava da centrocampi-sta centrale da ragazzino). Spera di affermar-si e provare a salire di categoria. Modibo, dal canto suo, ha conquistato la Lazio a suon di grandi prestazioni. Reja, la società, i compa-gni, tutti lo applaudono, è il centrale del futuro in casa biancoceleste. Modibo e Ab-delaye storie simili, nuove amicizie.

Diakitè e Diakitè A sinistra in azione contro lo Sporting di cui è stato autore di un assist oltre una grande pro-va. Qui a destra invece l’altro Diakitè, che gioca nel Latina

LazioLazioLazioLazio

La Lazio siamo noi

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Il gemellaggio dei due Modibo Diakitè

re ad Aprilia dopo un anno di stop. Guarda caso anche lui per una frattura alla ti-

Sono infortuni frequenti per chi ha un struttura fisica imponente. Quando la gam-ba ha fatto “crack”, il suo contratto era in scadenza. Dopo otto mesi senza squadra e di riabilitazione, ha ricominciato all’Aprilia, grazie ad alcuni amici. E’ considerato uno dei migliori difensori della categoria: veloci-tà, buona tecnica (giocava da centrocampi-sta centrale da ragazzino). Spera di affermar-si e provare a salire di categoria. Modibo, dal canto suo, ha conquistato la Lazio a suon di grandi prestazioni. Reja, la società, i compa-gni, tutti lo applaudono, è il centrale del futuro in casa biancoceleste. Modibo e Ab-delaye storie simili, nuove amicizie.

Diakitè e Diakitè A sinistra in azione contro lo Sporting di cui è stato autore di un assist oltre una grande pro-va. Qui a destra invece l’altro Diakitè, che gioca nel Latina

12 - Replay - 18/12/2011

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ENNESIMA VITTORIA, EN-NESIMO SUCCESSO FUORI CASA PER LA LAZIO, CHE FATICA MA VINCE GRAZIE AI COLPI DEL SUO CAM-PIONE CHE SIGLA UNA

DOPPIETTA: KLOSE!

Vittoria col Lecce

18/12/2011 - Replay - 13

Gol vittoria Klose sigla il gol vittoria con una zampata straordinaria

dopo l’assist di Diakitè che an-che questa volta giocherà una

partita fantastica

14 - Replay - 18/12/2011

a Lazio non molla la presa: espugna Lecce vincendo 3-2 e si porta a un pun-to dalla capolista Juventus dopo l'an-ticipo del sabato. Merito soprattutto del suo fuoriclasse: Miroslav Klose ha infatti tirato fuori dai guai la squadra

di Reja, sorpresa dalla grinta e dalla velocità di un Lecce che si è arreso solo a 4 minuti dalla fine quando stava spingendo per il colpo del k.o. Invece è arrivata la giocata degli uomini di peso della squadra di Reja: cross di Cisse e testa di Klose per la doppietta personale e un sorriso grande così dopo tanta, tanta sofferen-za. Il debutto di Serse Cosmi sulla panchina del Lecce ultimo in classifica non si presentava semplicissimo e alla fine resta il bottino ma-grissimo in casa per i salentini: appena un pun-to fatto finora al Via del Mare. I padroni di casa speravano nella verve del colombiano Muriel, schierato accanto a Di Michele davan-ti, rientrato alla grande a due mesi dall'infortu-nio. Nella Lazio oltre all'infortunato Dias si è aggiunto il forfeit di Konko, con Stankevicius schierato così esterno destro e la coppia cen-trale composta da Diakité e Biava. Problemi anche nella difesa leccese: prima del via subito un guaio per Cosmi, con Esposito che si è fer-mato per un lieve risentimento muscolare nel lavoro di rifinitura. Al suo posto in campo Ferrario per una scelta che risulterà fortunata....

SALENTINI, PARTENZA SPRINTSALENTINI, PARTENZA SPRINTSALENTINI, PARTENZA SPRINTSALENTINI, PARTENZA SPRINT

La Lazio parte trotterellando, con l'evidente intenzione di gestire il possesso palla e mante-nere il gioco nella metà campo leccese. Ma ben presto il piano salta. Il Lecce è cortissimo, con Muriel solo davanti, Obodo che fa sentire la sua presenza davanti alla difesa salendo a sup-porto di un centrocampo ulteriormente ingol-fato da Di Michele che rientra e dà una mano. Il risultato è tanta pressione dei giallorossi in mezzo, con linee strettissime che permettono a Muriel, Cuadrado e Di Michele di liberarsi facendo danni in una difesa laziale che balla parecchio. E il patatrac arriva dopo appena 11

minuti. Vola Di Michele verso l'area, Marchetti esce incontro all'attaccante e lo atterra. Rigore indiscutibile e giallo per il por-tiere della Lazio. Lo stesso Di Michele calcia e realizza l'1-0. La Lazio è in evidente difficoltà, con la difesa statica che entra in crisi a ripetizione di fronte alle geometrie rapide messe in atto da Muriel, Cuadrado e Di Mi-chele. E Marchetti con tre inter-venti prodigiosi salva la baracca fino al 28', quando la Lazio, che spinge poco con gli esterni e non riesce a pungere con Rocchi, guadagna un angolo. In area Diakité di testa mette a due passi dalla linea di porta, dove Klose è in agguato e brucia Benassi. Co-smi chiama a quel punto Oddo invitandolo a spingere. E il Lec-ce torna davanti con generosità, mantenedo grande aggressività in mezzo. La Lazio riesce a mantenere inaltera-to il risultato al termine di 45 minuti giocati alla grande dai giallorossi, che sfiorano il gol ancora con Cuadrado e Muriel.

Il gol dell'1-2 di Lorik Cana. Afp

LA PRIMA VOLTA DI CANA — Reja corre ai ripari nello spogliatoio: fuori un Rocchi poco incisivo sebbene generoso: spazio a Cisse accanto a Klose. In più Biava, fermato da pro-blemi muscolari, viene rilevato da Cana. An-che per il Lecce problemi: Tomovic si arrende per noie alla coscia e lascia spazio a Giandona-to. Entrambe le squadre passano dunque a difese a tre con un centrocampo ancora più folto. Il Lecce col 3-5-2, la Lazio col 3-4-1-2. Appena il tempo di partire che la Lazio arriva al gol. Bravo Klose a tenere il pallone, vede arrivare nel canale in mezzo Cana e lo serve: l'albanese si beve in corsa la difesa leccese e mette a segno il suo primo gol in serie A. La squadra di Cosmi accusa il colpo e non riesce più a mantenere ritmo e geometrie del primo tempo. In più al 10' Giandonato, nel contrasta-re Hernanes, si infortuna ed è costretto a usci-re in barella per l'ingresso di Grossmuller. Ma la partita non finisce qua. Perché il Lecce ci

crede e spinge con grandissima aggressività. E arriva il 2-2 al 13': sugli sviluppi di una punizio-ne la palla rimbalza verso sinistra, Muriel si fionda e alza verso l'area, dove il primo ad arri-vare è Ferrario che insacca di testa.

FORCING LECCE, MA C'E' KLOSEFORCING LECCE, MA C'E' KLOSEFORCING LECCE, MA C'E' KLOSEFORCING LECCE, MA C'E' KLOSE

Il match cambia ancora una volta. Il Lecce ha in pugno la partita, con due uomini sempre pronti su ogni portatore di palla biancoceleste. Il centrocampo non filtra più e da questo mo-mento sono continui cambiamenti di fronte, ma se la Lazio non è mai pericolosa, il Lecce dà sempre la sensazione di poter far male. A farsi male per davvero è però Marchetti, che accusa - anche lui - problemi muscolari alla coscia destra e deve lasciare spazio a Carrizo. Proble-mi anche per Mesbah, che però resta in campo nonostante evidenti difficoltà di corsa. Perciò Giacomazzi arretra e di fatto gioca sulla linea dei difensori. Ma non è un guaio troppo grosso per il Lecce, che continua a creare apprensione alla Lazio tenendo così lontano dalla propria metà campo il gioco in una partita che somma a questo punto errori su errori. Ben altro spes-sore la ripresa rispetto a un primo tempo assai divertente. E proprio quando il Lecce fa l'ulti-

LazioLazioLazioLazio KLOSER!

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crede e spinge con grandissima aggressività. E 2 al 13': sugli sviluppi di una punizio-

ne la palla rimbalza verso sinistra, Muriel si fionda e alza verso l'area, dove il primo ad arri-vare è Ferrario che insacca di testa.

FORCING LECCE, MA C'E' KLOSEFORCING LECCE, MA C'E' KLOSEFORCING LECCE, MA C'E' KLOSEFORCING LECCE, MA C'E' KLOSE

Il match cambia ancora una volta. Il Lecce ha in pugno la partita, con due uomini sempre pronti su ogni portatore di palla biancoceleste. Il centrocampo non filtra più e da questo mo-mento sono continui cambiamenti di fronte, ma se la Lazio non è mai pericolosa, il Lecce dà sempre la sensazione di poter far male. A farsi male per davvero è però Marchetti, che accusa

problemi muscolari alla coscia destra e deve lasciare spazio a Carrizo. Proble-mi anche per Mesbah, che però resta in campo nonostante evidenti difficoltà di corsa. Perciò Giacomazzi arretra e di fatto gioca sulla linea dei difensori. Ma non è un guaio troppo grosso per il Lecce, che continua a creare apprensione alla Lazio tenendo così lontano dalla propria metà campo il gioco in una partita che somma a questo punto errori su errori. Ben altro spes-sore la ripresa rispetto a un primo tempo assai divertente. E proprio quando il Lecce fa l'ulti-

mo sforzo per vincere la partita, arriva il 3-2 della Lazio. Cisse controlla un pallone sulla destra, fa partire un traversone verso l'area: Klose stacca di testa per uno splendido gol che beffa Benassi. Il Lecce non ci sta e prova a rea-gire, ma accusa il colpo e la convinzione non è più quella di prima. Ancora un k.o. casalingo per i giallorossi, 17 punti esterni della Lazio.

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IL SORTEGGIO HA VOLUTO CHE FOSSE L’ATLETICO MADIRD A PESCARE LA LAZIO NELL’URNA DI NYON E VICEVERSA. OGGI FORSE A ROMA C’E’ LA CONSAPEVOLEZZA DI POTER ARRIVARE FINO IN FONDO, SAPENDO POI CHE VINCENDO SI AFFRONTEREBBE IL BESIKTAS

Europa League

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Vista aerea La splendida atmosfera non la possiamo apprezzare in que-sta foto, ma già da un simile

colpo d’occhio riusciamo a capire l’immensità di tale sta-

dio

18 - Replay - 18/12/2011

In Italia o in Europa, poco cambia. La Lazio di Reja vola e conquista i sedicesimi di finale di Europa League battendo 2-0 il già qualificato Sporting Lisbona e ringraziando lo Zurigo che fa fino in fondo il suo dovere superando 2-0 in casa i rumeni del Vaslui. Una combinazione di risultati che permette agli uomini di Reja di conquistare il secondo posto del girone D e di brindare al passaggio del turno. La serata dell'Olimpico ha visto brillare una buona La-zio, affamata di risultato, tonica sulle gambe, propositiva in fase d'attacco e in grado di bat-tere con le 'seconde linee' un avversario già qualificato e troppo arrendevole. A Reja, in-fatti, mancava più di mezza squadra fra squali-fiche e infortuni. Fuori Marchetti, Dias, Zauri, Konko, Stankevicius, Scaloni, Matuzalem e Brocchi. Una lista pressochè infinita che co-stringe il tecnico biancoceleste a scelte obbli-gate: dentro Cavanda e Diakitè in difesa, Cana in mezzo al campo con Sculli e il duo d'attacco Cissè-Kozak con Rocchi in panchina.

BUON PRIMO TEMPO BUON PRIMO TEMPO BUON PRIMO TEMPO BUON PRIMO TEMPO

Il primo tempo è tutto di marca biancoceleste. Dopo venti minuti di studio, gli uomini di Reja imprimono alla gara la svolta necessaria e si rendono più volte pericolosi con uno Sculli in grande spolvero che al 23' mette nel panico la difesa portoghese con una serpentina tutta da ammirare mal sfruttata da Hernanes che calcia forte ma centrale. Passa un minuto ed è ancora l'esterno di Locri a superare il portiere e ad appoggiare al centro verso l'accorrente Kozak anticipato dall'ex Milan Onyewu in angolo. La grande spinta della Lazio viene pre-miata al 41' quando un cross morbido di Lulic dalla sinistra trova l'inzuccata vincente di Ko-zak che supera Boeck e porta avanti i biancoce-lesti. Da Zurigo, intanto, non arrivano aggior-namenti: risultato sullo 0-0 e qualificazione sempre di più vicina.

SCULLI CHIUDE I CONTI SCULLI CHIUDE I CONTI SCULLI CHIUDE I CONTI SCULLI CHIUDE I CONTI

Pronti-via e la ripresa parte con un brividio per la Lazio, 'colpa' di Bojinov che trova l'unico guizzo della serata con un tiro rasoterra che impegna Bizzarri a terra. L'impalpabile Spor-ting Lisbona - forse già sazio per la qualifica-zione ottenuta da tempo - finisce qui. Al 55'

arriva il raddoppio biancoceleste firmato Sculli che corona con il terzo gol in Europa League una prestazione davvero maiuscola: Diakitè si invola sulla sinistra e indovina una verticaliz-zazione al bacio per l'attaccante che trafigge il portiere avversario con un tocco chirurgico. Intanto da Zurigo arrivano solo buone notizie: lo Zurigo prima sblocca contro il Vaslui, poi raddoppia. E' festa grande sugli spalti. Unico neo della serata Cisse, ancora a secco, ancora deludente, ancora troppo avulso dal gioco di Reja. Reja manda in campo l'esordiente Zampa prima e Klose poi. I tifosi sugli spalti cantano:

la paura è passata, la Lazio accede ai sedicesimi di Europa League. Venerdì 16 alle ore 13 il sor-teggio a Nyon.

LazioLazioLazioLazio AL VICENTE CALDERON

On the Web Clicca qui per leggere il pagellone di Gian-luca Palamidessi. I migliori Sculli e Diakitè, in netto calo Hernanes

18/12/2011 - Replay - 19

la paura è passata, la Lazio accede ai sedicesimi di Europa League. Venerdì 16 alle ore 13 il sor-

On the Web Clicca qui per leggere il pagellone di Gian-luca Palamidessi. I migliori Sculli e Diakitè, in netto calo Hernanes

20 - Replay - 18/12/2011

Il pazzo torna e l’Inter va

Serie ASerie ASerie ASerie A

Corriere dello Sport

La bella addor-mentata si risveglia e trova l'happy end almeno in questa serata di-cembrina dal sapo-re di un precoce Natale: l'Inter fi-nalmente vince per due reti a zero a San Siro contro una involuta Fio-rentina proprio nella giornara in cui l'avvocato Pep-pino Prisco avreb-be compiuto 90 anni. Brilla Cou-tinho, eccellente Faraoni, ottimi Maicon e Lucio,

gran lavoro di Esteban Cambiasso con la fascia di capitano vista l'assenza di Javier Zanetti, squalificato. Finalmente un'Inter reattiva, vicace, veloce, in grado di aggredire l'av-versario e il campo.

MILITO IN CRISI MILITO IN CRISI MILITO IN CRISI MILITO IN CRISI - Continua invece il dramma mentale e sportivo di Milito, un po' più presente rispetto alla disfatta contro l'Udinese, più assist man che bomber. I tre punti servivano a qualsiasi costo e l'Inter di questa sera ha trova-to due interpreti per un palcoscenico dove i fischi erano diventati un'amara consuetudine. Marco Davide Faraoni è ormai una certezza: in campo sfoggia eleganza e sicurez-za. in tandem con un Maicon 'carico e affamatò, aggredi-sce la fascia destra con determinazione, coprendo e attac-cando. Appena vent'anni ma il suo profilo in campo ricor-da quello di Zanetti. Coutinho è l'altro protagonista, final-mente a suo agio, con una grinta inedita, diverte, salta l'uomo, sfiora il gol e fa segnare Pazzini. Si butta anche in copertura, pimpante e tonico. PAZZINI GOL PAZZINI GOL PAZZINI GOL PAZZINI GOL - La vittoria è nell'aria, il pubblico più caldo risponde alla voglia di 'coccole' chiesta da Ranieri. Ap-plausi a scena aperta al 41' con il lancioi di Coutinho per Pazzini che beffa Natali, mettendo in rete con un tocco di pura classe. L'Inter respira e va all'intervallo sapendo di non poter e dover sbagliare. Ranieri dice che tutto gira male ma la fortuna si affaccia a San Siro per dare una ma-no ai nerazzurri al 4 del secondo tempo quando Nagatomo si destreggia fra tre uomini. Pallone che carambola, infeli-

ce tocco di Pasqual che serve il giapponese che segna il gol della serenità. Il due a zero: l'Inter ritrova un pò di pace grazie anche al rientro di Lucio e Maicon, a dimostrazione che gli infortuni pesano davvero tanto su questa squadra costretta a barcamenarsi alla meno peggio. Il risultato po-teva essere ancora più rotondo perchè l'Inter è riuscita a costruire sul finale due limpidissime palle gol con Muntari e Pazzini. ma, di questi tempi, conviene accontentarsi. Stasera Moratti non era presente. dopo l'amarezza delle due sconfitte casalinghe di seguito, poteva riassaporare il sapore della vittoria. Tuttavia, una rondine non fa prima-vera e la stagione è in salita. Per questo motivo bisogna pensare seriamente al mercato che magari sarà austero ma deve essere efficace. Con la pausa natalizia, tutti potranno mangiare sereni il panettone ma l'obiettivo deve essere quello di trascinare l'Inter fuori dalle malinconiche secche della bassa classifica RICORDO DI PRISCO RICORDO DI PRISCO RICORDO DI PRISCO RICORDO DI PRISCO - A pochi minuti dall'inizio della partita contro la Fiorentina, la curva Nord di San Siro, culla del tifo interista, ricorda il vicepresidente Peppino Prisco nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni. "Anche dopo 10 anni - si legge in uno striscione, con rife-rimento alla morte di Prisco avvenuta il 12 dicembre del 2001 - ti sentiamo sempre qui tra noi, fiero e irriducibile interista! Ciao Peppino". All'ingresso dei giocatori in campo la curva ha sventolato un gigantesco tricolore con l'immagine di Prisco. PALERMO KO PALERMO KO PALERMO KO PALERMO KO - Si ferma a quota sei successi il filotto del Palermo che finora in casa ha costruito il proprio bottino di punti (18 su 20) e macinato avversario con la potenza di un rullo compressore. Contro l'avversario sulla carta più abbordabile, i rosanero si sono inceppati, smarrendo la via del successo e rischiando di andare incontro a un ko ancor più pesante se Benussi non avesse sciorinato una sequela di miracoli fra i pali. Il Cesena dell'ex Daniele Arrigoni non ha rubato nulla, anzi è in credito con la fortuna. Il tecnico cesenate ha avuto il merito di mettere a punto la fase difensiva, di proporre una squadra più aggressiva e spregiudicata rispetto a quella vista sul campo della Juve, sei giorni fa. Insomma, il Cesena ha creduto di poter otte-nere di più e alla fine c'è riuscito, contro un Palermo che schierava un Miccoli e un Pinilla a mezzo servizio, ha mes-so in campo tanta buona volontà, ma poche idee. Un pes-simo viatico in vista del derby regionale di Catania. A decidere la sfida un gol di Mutu al 64'. Passano un paio di minuti e Munoz, già ammonito, si fa espellere per un in-tervento su Eder. Il micidiale uno-due manda al tappeto il Palermo che non si risolleverà più.

18/12/2011 - Replay - 21

ItaliaItaliaItaliaItalia

ECCO I COSIDETTI BUONI E CATTIVI DEL 15° TURNO DI SE-RIE A. BUONE LE PROVE NEI MATCH PALERMO-CESENA E

LECCE-LAZIO

Serie A

24 - Replay - 18/12/2011

l disastro di Bologna condiziona la giornata degli arbitri. Peccato, per-ché negli anticipi c'era stata la soli-ta conferma di Tagliavento e la buona prova di Russo, perfetto nell'interpretare episodi non sem-plici in Lecce-Lazio. Il fischietto di Nola sembra aver ritrovato la sicu-rezza che lo aveva portato a un pas-so dalla nomina d'internazionale. Tutto saltato a causa di una disa-strosa direzione in Brescia-Roma 2-

1 (settembre 2010). Una prova simile per la portate delle sviste a quella offerta ieri proprio da Rocchi. C'è voluto quasi un anno a Russo per scrollarsi di dosso l'ombra di quella serata negativa, ma adesso è ritornato uno degli arbi-tri su cui il designatore Braschi può contare. Tornando alle partite di ieri, non tutto è filato liscio, ma stiamo parlando di casi non clamoro-si. Certo, è sembrata molto esagerata la secon-da ammonizione mostrata da Giannoccaro a Spolli, mentre la simulazione vista da Valeri a Udine (giallo a Pellissier) era da evitare. Sem-mai l'intervento di Benatia si poteva punire

con il rigore. Stasera, infine, partita delicata per Orsa-to: c'è da "domare" Roma-Juventus.

BOLOGNABOLOGNABOLOGNABOLOGNA----MILAN 2MILAN 2MILAN 2MILAN 2----2222 — Rocchi di Firenze. La domenica nera di Rocchi in cinque episodi: un caso molto dubbio in area rossonera, tre rigori non visti e almeno generoso quello dato al Milan. 1°. 33' p.t. Aquilani spinto. Il primo errore di Rocchi al 33' del primo tempo. Dopo una puni-zione dalla destra, in area del Bologna Mudin-gayi prima scalcia e poi spinge alle spalle di Aquilani che crolla in terra. Sarebbe rigore netto per il Milan, ma Rocchi decide di non intervenire. 2°. 45' p.t. Mani di Seedorf. La svista più clamo-rosa a fine del primo tempo: sulla punizione di Diamanti calciata da sinistra, Seedorf allarga il

braccio andando a colpire il pallone in modo netto. Rocchi ha la visuale libera e il movimen-to del milanista è chiaro. E invece niente rigore e giallo a Kone. 3°. 9' s.t. Ramirez giù. Al 9' della ripresa sembra esserci un fallo di Portanova su Ibra, Rocchi lascia giocare e sulla ripartenza Ramirez supera in velocità Yepes, poi prima di calciare cade a terra. C'è un leggero contatto con il difensore e il dubbio del rigore resta: fischiarlo non sa-rebbe stato uno scandalo. 4°. 27' s.t. Rigore su Ibra. Rocchi concede un rigorino al Milan per un calcetto di Raggi a Ibra. Un fallo non proprio limpidissimo: lo svedese accentua la caduta. E in più fa discute-re la posizione di Pato: è in fuorigioco, ma si disinteressa della palla. Siamo sicuri però che il brasiliano non disturba lo stesso i difensori? 5°. 33' s.t. Mani di Morleo. La domenica no di Rocchi si conclude con un altro netto rigore non visto: questa volta il tocco di mani è di Morleo che allarga in modo evidente le braccia per impedire il cross di Ibra. La distanza è rav-vicinata, ma il gesto del difensore non ha scu-santi: era da punire.

ATALANTAATALANTAATALANTAATALANTA----CATANIA 1CATANIA 1CATANIA 1CATANIA 1----1111 — Giannoccaro di Lecce. Non convince la gestione dei cartellini adotta-ta dal fischietto di Lecce: espulso Spolli, difen-sore del Catania, per una doppia ammonizione rimediata nel primo tempo. Giusta la prima: entrata sulla gambe di Denis nei pressi del centrocampo, mentre sulla seconda c'è persino il dubbio che sia fallo, perché Spolli poggia per un attimo le mani sempre su Denis (che cade a terra) e poi colpisce di testa. Le perplessità aumentano anche per altri due episodi: Del-vecchio (già ammonito) rifila un calcione a Moralez, ma Giannoccaro lo risparmia; brutta entrata di Manfredini su Maxi Lopez e anche qui fischiato solo il fallo.

CAGLIARICAGLIARICAGLIARICAGLIARI----PARMA 0PARMA 0PARMA 0PARMA 0----0000 — Brighi di Cesena. Arrivava da un periodo negativo, ma ieri final-mente una gara tranquilla per Brighi. Qualche sbavatura (alcuni falli meritavano il giallo), ma nulla di più. Lavoro per gli assistenti: giusto fermare Giovinco in avvio, mentre nella ripre-sa restano molti dubbi per un fuorigioco se-gnalato a Floccari. Il Cagliari protesta per l'in-tervento di Paletta su Ibarbo in area: in realtà

non ci sono gli estremi per concedere un rigo-re.

NOVARANOVARANOVARANOVARA----NAPOLI 1NAPOLI 1NAPOLI 1NAPOLI 1----1111 —ri. Nei minuti finali del primo tempo contatto tra Centurioni e Lavezzi al limite dell'area: giusto non intervenire perché il difensore tocca pri-ma il pallone. In pieno recupero l'episodio più caldo della partita: Ujkani esce su Pandev in piena area, il macedone cade a terra e forse da dietro è toccato dal portiere. Le immagini non chiariscono, resta il dubbio del rigore.

UDINESEUDINESEUDINESEUDINESE----CHIEVO 2CHIEVO 2CHIEVO 2CHIEVO 2----1111 —C'è un buco nero nella partita condotta da Valeri: nel primo tempo (e dunque sullo 0Pellissier entra in area dalla fascia sinistra, proprio dopo la linea è agganciato sul piede da Benatia. La caduta dell'attaccante è fragorosa e forse questo induce Valeri nell'errore: ammo-nito il capitano del Chievo per simulazione, ma in realtà si poteva dare il rigore. Molto bra-vo l'assistente Giachero sul vantaggio dell'U-dinese: non c'è fuorigioco di Di Natale. Il 2lo segna Basta che subisce anche un calcio in testa da Dramè: manca l'ammonizione.

INTERINTERINTERINTER----FIORENTINA 2FIORENTINA 2FIORENTINA 2FIORENTINA 2Terni. Tagliavento controlla con tranquillità la parti-ta, cercando come da abitudine di non spezza-tore il gioco: alla fine sono solo 23 i falli fi-schiati. Fin dall’inizio l’arbitro fa sentire la sua presenza e le due squadre quasi mai ne conte-stano le decisioni. Nel primo tempo l’arbitro risparmia una ammonizione a Thiago Motta (murato Behrami) ma poi non esita a mostrarlo a Maicon dopo 38': il difensore affonda il tackle su Vargas, fuori l’area di rigore. Nella ripresa accade davvero poco: giusta l’ammonizione per Gamberini.

LECCELECCELECCELECCE----LAZIO 2LAZIO 2LAZIO 2LAZIO 2----3333 — Russo di Nola.Episodio decisivo dopo 12' : Di Michele affos-sato da Marchetti, rigore netto concesso da Russo, ma Cosmi si lamenta chiedendo anche l'espulsione del portiere. L'arbitro, invece, lo ammonisce e fa bene: il pallone non è in pos-sesso dell'attaccante se lo allunga e il dribbling

Serie ASerie ASerie ASerie A ARBITRI ALLO SBANDO

18/12/2011 - Replay - 25

non ci sono gli estremi per concedere un rigo-

— De Marco di Chiava-

Nei minuti finali del primo tempo contatto tra Centurioni e Lavezzi al limite dell'area: giusto non intervenire perché il difensore tocca pri-ma il pallone. In pieno recupero l'episodio più caldo della partita: Ujkani esce su Pandev in piena area, il macedone cade a terra e forse da dietro è toccato dal portiere. Le immagini non chiariscono, resta il dubbio del rigore.

— Valeri di Roma. C'è un buco nero nella partita condotta da Valeri: nel primo tempo (e dunque sullo 0-0) Pellissier entra in area dalla fascia sinistra, proprio dopo la linea è agganciato sul piede da Benatia. La caduta dell'attaccante è fragorosa e forse questo induce Valeri nell'errore: ammo-nito il capitano del Chievo per simulazione, ma in realtà si poteva dare il rigore. Molto bra-vo l'assistente Giachero sul vantaggio dell'U-dinese: non c'è fuorigioco di Di Natale. Il 2-0 lo segna Basta che subisce anche un calcio in testa da Dramè: manca l'ammonizione.

FIORENTINA 2FIORENTINA 2FIORENTINA 2FIORENTINA 2----0000 — Tagliavento di

Tagliavento controlla con tranquillità la parti-ta, cercando come da abitudine di non spezza-tore il gioco: alla fine sono solo 23 i falli fi-schiati. Fin dall’inizio l’arbitro fa sentire la sua presenza e le due squadre quasi mai ne conte-stano le decisioni. Nel primo tempo l’arbitro risparmia una ammonizione a Thiago Motta (murato Behrami) ma poi non esita a mostrarlo a Maicon dopo 38': il difensore affonda il tackle su Vargas, fuori l’area di rigore. Nella ripresa accade davvero poco: giusta l’ammonizione per Gamberini.

Russo di Nola. Episodio decisivo dopo 12' : Di Michele affos-sato da Marchetti, rigore netto concesso da Russo, ma Cosmi si lamenta chiedendo anche l'espulsione del portiere. L'arbitro, invece, lo ammonisce e fa bene: il pallone non è in pos-sesso dell'attaccante se lo allunga e il dribbling

è verso l'esterno. Russo utilizza lo stesso metro di giudizio quando nella ripresa ammonisce Giacomazzi che stende Cisse: anche in questo caso il giocatore della Lazio dopo il dribbling è costretto ad allargarsi e quindi non si può par-lare di chiara occasione da gol. Per il resto, non c' è fuorigioco sul 2-2.

SIENASIENASIENASIENA----GENOA 0GENOA 0GENOA 0GENOA 0----2222 — Guida di Torre Annun-ziata. Ok Guida anche se ci poteva stare il secondo giallo per A.Rossi.

PALERMOPALERMOPALERMOPALERMO----CESENA 0CESENA 0CESENA 0CESENA 0----1111 — Calvarese di Tera-mo. Giusto il secondo giallo a Munoz, che entra fuori tempo su Eder a centrocampo. Ci stava un secondo giallo per Acquah.

On the Web Clicca qui per guardare gli hilights del match, di tutti i match della giornata di Se-rie A

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LE SUE DICHIARAZIONI SANNO DI PAROLA FINE ALL’INTERNO DELLA ROMA. D’ALTRONDE CONSISTE IN

QUESTO IL PROGETTO DI LUIS, O NO?

Roma

28 - Replay - 18/12/2011

Gara intensissima e giocata a grandissimi ritmi per tutti i 90 minuti, con una Roma che tiene testa ad una fortissima Juventus e quasi vince la partita; decisivo l’errore dal dischetto di Totti, che viene ipnotizzato dal suo “amico” Buffon.

La Roma parte meglio ed al 6’pt passa: sugli sviluppi di un calcio d’angolo; Totti crossa in centro area, De Rossi devia verso la porta e Vidal liscia la palla spiazzando anche Buffon, Roma in vantaggio.

La Juve ha una grande reazione d’orgoglio e si spinge in avanti costringendo i romanisti sulla difensiva, Pirlo è il signore del centrocampo e Matri e Pepe le frecce che partono dal suo arco. Nonostante la gran mole di gioco però i bian-coneri non riescono a concludere in porta e quando lo fanno un grande Stekelenburg nega la rete ad Estigarribia.

Nella ripresa la Roma prova a riprendere in mano le sorti del gioco, ma questa sera ha di fronte una squadra che la pressa in ogni zona del campo. Nonostante questo Totti ed Osval-do riescono a fraseggiare meglio e Lamela è devastante ogni volta che riesce ad avere un po’ di campo. La gara è equilibrata ed al 15’st anche il risultato torna in parità. Chiellini raccoglie di testa un assist di Estigarribia, che sporca il suo cross ciccando la palla ed ingan-nando la difesa romanista, palla sulla testa del terzino juventino e pareggio.

La gara ha subito un altro sussulto e la Roma si guadagna dopo due minuti un calcio di rigore per fallo di Vidal su Lamela. Totti contro Buf-fon ma il portiere della nazionale ha la meglio sul capitano giallorosso, si resta sull’1-1. La gara non scema d’intensità e le due squadre conti-nuano ad attaccare entrambe senza soluzione di continuità. Stekelenburg fa un altro grande intervento su Quagliarella e Totti si mangia un gol in area non riuscendo a concludere in por-ta. L’arbitro concede 6 minuti di recupero ma il risultato non cambia, è un pari che sembra giusto, ma forse i giallorossi possono avere qualche recriminazione in più per via del rigo-re fallito. Nel complesso la Juventus ribadisce di essere una grande squadra e la Roma di me-ritare una classifica migliore.

Roma Juventus vista in 3D

ROMA Indisponibili: Burdisso, Borini, Gago, Pizarro, Cassetti, Kjaer Squalificati: Juan, Ga-go, Bojan Formazione ufficiale (4-3-3): 24 Ste-kelenburg; 11 Taddei, 16 De Rossi, 5 Heinze, 3 Jose Angel; 15 Pjanic (dal 28′ st Perrotta), 92 Viviani (dal 10′ st Simplicio), 23 Greco; 10 Totti, 8 Lamela, 9 Osvaldo (dal 40′ st Borriel-lo). A disp.: 1 Lobont, 2 Cicinho, 87 Rosi, 47 Caprari. All.: Luis Enrique

JUVENTUS Indisponibili: Vucinic Squalifica-ti: - Formazione ufficiale (4-3-3): 1 Buffon; 26 Lichtsteiner, 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chielli-ni, 22 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio; 7 Pepe (dal 40′ st Elia), 32 Matri (dal 21′ st Quagliarella), 28 Estigarribia (dal 25′ st Giaccherini). A disp.: 30 Storari, 5 Pazienza, 11 De Ceglie, 10 Del Piero. All.: Conte

ARBITRO: Orsato di Schio Assistenti: Di Liberatore, Romagnoli. Quarto uomo: Celi di Bari

MARCATORE: 5′ pt DE ROSSI, 15′ st Chiellini.

NOTE. Ammoniti: Greco, De Rossi. Spettato-ri paganti 49547. Recupero: 6′ st.

ROMAROMAROMAROMA----JUVENTUS, PAGELLEJUVENTUS, PAGELLEJUVENTUS, PAGELLEJUVENTUS, PAGELLE

ROMA di Gianluigi Polcaro Stekelenburg 5,5: Tre interventi ottimi, soprat-tutto l’ultimo a chiudere su Quagliarella, pec-cato per l’errore sul gol di Chiellini Taddei 7: Rinato, corre per tutto il campo ac-compagnando grinta e tecnica con la velocità. Qualche sbavatura difensiva ancora c’è, ma il suo contributo è determinante De Rossi 8: Da centrale difensivo fa una parti-ta perfetta e non solo, imposta come regista arretrato e segna il gol del momentaneo van-taggio. Dove lo metti è sempre l’uomo in più di questa squadra. Contratto subito Heinze 7: Con un De Rossi al suo fianco è più facile non sbagliare mai. Partita gagliarda e senza smagliature Josè Angel 6,5: Bene in fase difensiva, ci mette quella cattiveria che gli mancava. Si rivede anche qualche sua ripartenza

Greco 6,5: Altro combattente in mezzo al cam-po. Copre bene la difesa e riesce a far ripartire spesso l’azione. Non molla fino all’ultimoViviani 6,5: Buona la prima in campionato. Il 19enne capitano della primavera non demerita e si fa sentire nel traffico centrocampoPjanic 6: Un po’ sottotono, qualche palla la regala agli avversari, ma la sufficienza la rag-giunge anche perché Pirlo è spesso bloccato dalla sua presenza Lamela 6,5: Parte laterale alto e non demerita. Si perde un po’ nel finale del primo tempo, poi nella ripresa migliora e si guadagna il rigore. Alla fine Luis ha fatto bene a tenerlo in campo per tutto il match Totti 5,5: Ritorna il capitano dopo tanto…troppo tempo. È suo l’assist per il gol di De Rossi, poi sa tenere come al solito palla alla grande. È, però, ancora un po’ imballato e sul dischetto si lascia intercettare da Buffon. La stanchezza comincia a farsi sentire e spreca una buona occasione poco dopoOsvaldo 7: Lì davanti ha una marcia in più, ma è bravo anche a coprire in difesa. La sua fre-schezza gli permette di mettere in crisi, soprat-tutto nel finale, i difensori bianconeri. Esce pochi minuti prima della fine con la bava alla bocca per la rabbia 13' s.t. Simplicio 6: Non fa fatica a entrare nel vivo del gioco e si fa trovare spesso sotto porta, peccato quando si fa neutralizzare una buona occasione da Buffon 29' s.t. Perrotta 5,5: Ci mette un po’ a entrare nel match, ma appare comunque poco reatti-vo; gli manca il ritmo partita42' s.t. Borriello s.v.: In nove minuti non può spaccare il mondo e infatti non ci riesce. Meri-ta comunque più considerazione

Luis Enrique 6,5: Una maggior saggezza lo per-vade nello schierare una squadra più guardin-ga, perdendo un po’ sul gioco, ma guadagnan-do sulla compattezza

JUVENTUS di Enzo Luciani

Buffon 7 ovviamente per il rigore parato, per il resto non ha avuto nulla da fare.Lichtsteiner 6.5 il solito guerriero, molto meno nervoso rispetto agli scontri passati contro i giallorossi Barzagli 6.5 riesce anche questa volta a limitare

Roma, pari coi botti. Ma poi Totti sbaglia: i tifosi lo pungono

RomaRomaRomaRoma THE END OF TOTTI

18/12/2011 - Replay - 29

Greco 6,5: Altro combattente in mezzo al cam-po. Copre bene la difesa e riesce a far ripartire spesso l’azione. Non molla fino all’ultimo Viviani 6,5: Buona la prima in campionato. Il 19enne capitano della primavera non demerita e si fa sentire nel traffico centrocampo Pjanic 6: Un po’ sottotono, qualche palla la regala agli avversari, ma la sufficienza la rag-giunge anche perché Pirlo è spesso bloccato

Lamela 6,5: Parte laterale alto e non demerita. Si perde un po’ nel finale del primo tempo, poi nella ripresa migliora e si guadagna il rigore. Alla fine Luis ha fatto bene a tenerlo in campo

Totti 5,5: Ritorna il capitano dopo tanto…troppo tempo. È suo l’assist per il gol di De Rossi, poi sa tenere come al solito palla alla grande. È, però, ancora un po’ imballato e sul dischetto si lascia intercettare da Buffon. La stanchezza comincia a farsi sentire e spreca una buona occasione poco dopo Osvaldo 7: Lì davanti ha una marcia in più, ma è bravo anche a coprire in difesa. La sua fre-schezza gli permette di mettere in crisi, soprat-tutto nel finale, i difensori bianconeri. Esce pochi minuti prima della fine con la bava alla

13' s.t. Simplicio 6: Non fa fatica a entrare nel vivo del gioco e si fa trovare spesso sotto porta, peccato quando si fa neutralizzare una buona

29' s.t. Perrotta 5,5: Ci mette un po’ a entrare nel match, ma appare comunque poco reatti-vo; gli manca il ritmo partita 42' s.t. Borriello s.v.: In nove minuti non può spaccare il mondo e infatti non ci riesce. Meri-ta comunque più considerazione

Luis Enrique 6,5: Una maggior saggezza lo per-vade nello schierare una squadra più guardin-ga, perdendo un po’ sul gioco, ma guadagnan-

JUVENTUS di Enzo Luciani

Buffon 7 ovviamente per il rigore parato, per il resto non ha avuto nulla da fare. Lichtsteiner 6.5 il solito guerriero, molto meno nervoso rispetto agli scontri passati contro i

Barzagli 6.5 riesce anche questa volta a limitare

gli errori del compagno di reparto. Bonucci 6 per la prima volta in tante partite è riuscito a fare un lancio preciso di parecchi metri per un suo compagno. Imbarazzante come al solito quando si mette su un fianco per contrastare l’avversario. Non riesce a tor-nare sui livelli di quando faceva coppia con Ranocchia. Chiellini 6.5 a volte è sembrato un po’ timido limitando le sue scorribande sulla fascia. Rara-mente riesce a crossare adeguatamente. Taddei lo ha disorientato almeno due volte. Meno bello rispetto al gol del suo ex compagno Le-grottaglie ma il suo è un gol pesante. Marchisio 5 sicuramente impegnato in un lavo-ro oscuro, ma così oscuro che non si è mai visto. Come spesso accade dopo una settimana piena zeppa di interviste il giocatore ha poi reso meno. Vidal 5 autentica trottola impazzita, però que-sta volta le situazioni negative sono state supe-riori a quelle positive, come il liscio sul gol ed il fallo del rigore. Pirlo 6 i suoi lanci di sinistro non sono precisi come al solito. E’ il regista di un reparto che è stato insufficiente. Pepe 6 non riesce mai a servire Matri, quando è bravo a liberarsi centralmente per il tiro calcia malissimo. Di sicuro il suo impegno non è mancato e spesso è dovuto intervenire anche Osvaldo per limitarlo. Estigarribia 6 è sembrato in leggero ritardo nel proporsi (e dettare il passaggio) in fase offensi-va, comunque suo un bel diagonale che ha esaltato il portiere giallorosso e si fa trovare al posto giusto quando calcia male per l’assist involontario del pareggio. Matri 5 si fa notare solo per i lamenti verso Pepe e company che non riescono mai a servir-lo, meno preciso del solito nel lavoro per i compagni lontano dalla porta. Quagliarella 5.5 riesce ad andare al tiro, ma vanifica un bel assist di Elia a tu per tu con Stekelenburg ed in un’altra azione ha il passo troppo contratto e non riesce a far male. Giaccherini 5.5 tocca molti palloni nei pochi minuti a disposizione ma a mio avviso li ha anche sbagliati quasi tutti. Elia 6 l’oggetto misterioso juventino nei 5+6 minuti avuti a disposizione riesce a fare uno splendido assist giusto sia come tempo, forza e

direzione, non sfruttato al meglio da Quaglia-rella. Non ha avuto il coraggio di puntare An-gel ed ha sbagliato un facile controllo nell’ultima azione della partita.

ARBITRO: Orsato 6,5: Non incide sulla parti-ta quindi una discreta prestazione. Lascia mol-to correre il gioco donando a tutti gli spettatori una partita molto intensa. Esagerati i 6 minuti di recupero.

LE DICHIARAZIONI DEL CAPITANO LE DICHIARAZIONI DEL CAPITANO LE DICHIARAZIONI DEL CAPITANO LE DICHIARAZIONI DEL CAPITANO

"Se ho mai pensato di andarmene? Sì, ci ho pensato, soprattutto ultimamente. E se le cose continuano in questo verso, continuerò a pen-sarci". Parola di Francesco Totti ,ai microfoni di Sky a margine della festa di Natale della Roma. Il capitano ha spiegato di non aver ap-prezzato alcuni commenti dei tifosi: "Se il pro-blema della Roma sono io, ci penseremo. Non per la società o per il mister o i compagni. Mi dispiace sentire alcune dichiarazioni dei tifosi romanisti nei miei confronti. La squadra, inve-ce, è compatta ed unita sia verso l'allenatore che verso la società ed ha come unico obiettivo quello di fare bene, cercando di dare il massi-mo tutte le domeniche". A cominciare dalla prossima in casa del Napoli, in cui Totti spera di partire nuovamente al centro dell'attacco: "Giocando più vicino alla porta ho più occa-sioni da gol - ha spiegato -. Spero di partire e segnare già domenica, mi sono dimenticato come si esulta!". In compenso non si è dimen-ticato di scrivere a Babbo Natale: "Cosa gli chiedo per il 2012? La lettera l'ho scritta, spe-riamo mi porti quel che ho chiesto...".

Ma poi Totti sbaglia: i tifosi lo pungono