Replay - Anno 2 - Numero 52 - 1 Ottobre 2011

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SONO PASSATI QUASI QUATTRO ANNI DAL DELITTO DI GABRIELE SANDRI. NOI VI RIPORTIAMO I FATTI PRINCIPALI NEL RICORDO DEI SUOI TRENT’ANNI LBG magazine eplay - 1 Ottobre 2011 - Anno 2 - Numero 52

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Il settimanale di Laziali bella gente

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SONO PASSATI QUASI QUATTRO ANNI DAL DELITTO DI GABRIELE

SANDRI. NOI VI RIPORTIAMO I FATTI PRINCIPALI NEL RICORDO

DEI SUOI TRENT’ANNI

LBG magazine

eplay - 1 Ottobre 2011 - Anno 2 - Numero 52

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IL PODIO

3333

Si piazza alla terza posizione di questa speciale classifica, dopo aver prima scaricato le colpe addosso ai giornalisti, e, ai tifosi della SSLazio. Poi però si è ri-preso alla grande e nonostante non un grandissimo gioco ha portato a casa una vittoria stra-ordinaria contro il Cesena in un campo che noi tutti conosciamo. Ora spetta a lui.

Edoardo Reja

1111

Si piazza alla 1a posi-zione di questa prima puntata del Podio, grazie ad una presta-zione straordinaria contro il Cesena, ma non solo. Tanta grinta e cattiveria, proprio quella che è mancata alla Lazio l’anno scor-so. Perché lo dimostra anche al 90’, quando prima ribatte un cor-ner di testa e poi re-spinge il tiro avverso

Klose

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Si piazza al 2° posto di que-sta mini-classifica, poco con-siderato, merita di più

Andrè Dias

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L’EDITORIALE - Gianluca Palamidessi

Ci vogliamo fare male da soli

S iamo laziali, e si, oramai è risaputo a livello mondiale, abbiamo una voglia

infinita di vittorie, ma soprattutto d’Europa, di grandi prestazioni e di un bel calcio. Ecco come, in non molte righe sono riuscito, almeno spero, a spiegarvi i princìpi del malcontento Lazio. E per malcontento non mi riferisco solo ai tifosi, ma anche a tutti quei giornalisti che non ne possono più di sentire Edy Reja lamentarsi di ogni cosa al minimo fischio. Fino a pochi anni fa la Lazio era abituata non solo a giocarci molto spesso e volentieri in Europa, ma addirittura a vincerla, con due trofei che rimarranno nella storia della Lazio e che faranno rosicchiare gli anti - Lazio, non solo romanisti, ma soprattutto giornalisti, che di questi ultimi tempi stanno combi-nando più danni che altro. Noi ci vogliamo fare del male da soli perché dovremmo esaltarci noi per la Lazio che abbiamo in questo momento piuttosto che farci del male da soli, criticandoci a vicenda e facen-do passare per media-squadra quella che invece ha tutte le carte in regola per fare l’opposto. Lo ammetto, tuttavia, che alcune decisioni hanno lasciato perplesso anche me. Decisioni come quella di Reja di dar via Mauro Zarate, che mai al mondo avrei fatto io. Oppure quella di buttare del fango sui tifosi della Lazio, che francamente si sono stancati, e ve lo dico da tifoso numero uno. E infine arriviamo alle belle notizie, quelle sulla squadra, quelle notizie veramente importanti, che lasciano in secondo piano tutti quanti, ovvero gli attaccanti. Klose e Cissè, due mostri, così definirli può sem-brare anche abbastanza riduttivo, data la quantità di giocate, la quantità di grinta che questi due giocatori imprimono non solo a se stessi ma anche al resto della squadra. Lo

avevamo sempre detto l’anno scorso che la Lazio non aveva grinta, quest’anno la musi-ca è cambiata, perché se c’è una cosa che mi ha stupito di questi due giocatori, è stata la loro rapidità nell’ambientarsi subito in una squadra e una città, che nonostante il suo recente passato rimane storica e piena di pressioni. Basti pensare che a Roma ci sono almeno 25 radio che parlano conti-nuamente di Lazio e di Roma, forse addi-rittura 26 dopo il nostro innesto sul sito, per un esperimento che deve ancora co-minciare, quello di LBG Radio Station. Ma bando alle chiacchiere, questa Lazio con questi giocatori farà sognare la Lazio, ne sono più che sicuro, e lo ha già dimo-strato, perché forse qualcuno si scorda la partita col Milan. Ora più che mai bisogna dare continuità ai risultati, in Europa toc-ca vincere o quantomeno pareggiare, per-ché una sconfitta vorrebbe significare addio Europa, ed ennesima brutta figura in Europa dell’era Lotito. Ma ci sono molti che non parlano di una cosa fondamenta-le. Ovvero il modo di Reja di far giocare questa squadra, e scusate se insisto, ma, presupponendo che io, ad oggi, non cam-bierei mai Reja, vedo proprio uno spreco totale delle potenzialità di quei due li da-vanti, dal momento che, fino ad ora, e sta funzionando, lo schema unico è palla a Cissè e Klose e vediamo che succede. Io penso che sia ingeneroso parlare di dimis-sioni di Reja, perché questo allenatore è riuscito in poco più di due anni a riportare la Lazio nelle zone più importanti della classifica e anche nel discorso europeo, con l’innesto di questi due acquisti mon-diali, come Cissè e Klose, che non danno solo forza ma anche tanto rilievo ad una squadra che lo aveva perduto col tempo. Ora io direi di puntare sull’Europa, stare tranquilli in campionato e di vincere la Coppa Italia e almeno uno dei due Derby. Solo quella parola mi riesce difficile digi-tarla sul computer. Ora più che mai non facciamoci del male da soli, restiamo uniti. Avanti Lazio!

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LA LAZIO E’ IN UN PERIODO STRAORDI-LA LAZIO E’ IN UN PERIODO STRAORDI-LA LAZIO E’ IN UN PERIODO STRAORDI-LA LAZIO E’ IN UN PERIODO STRAORDI-NARIO, SICURAMENTE IL MIGLIORE NARIO, SICURAMENTE IL MIGLIORE NARIO, SICURAMENTE IL MIGLIORE NARIO, SICURAMENTE IL MIGLIORE DELL’ERA LOTITO, MA COME SI SA STO-DELL’ERA LOTITO, MA COME SI SA STO-DELL’ERA LOTITO, MA COME SI SA STO-DELL’ERA LOTITO, MA COME SI SA STO-RICAMENTE I LAZIALI NON SONO MAI RICAMENTE I LAZIALI NON SONO MAI RICAMENTE I LAZIALI NON SONO MAI RICAMENTE I LAZIALI NON SONO MAI SAZI, GRAZIE A DIO COMUNQUE MI-SAZI, GRAZIE A DIO COMUNQUE MI-SAZI, GRAZIE A DIO COMUNQUE MI-SAZI, GRAZIE A DIO COMUNQUE MI-GLIORI RISPETTO A QUELLI DELL’ALTRA GLIORI RISPETTO A QUELLI DELL’ALTRA GLIORI RISPETTO A QUELLI DELL’ALTRA GLIORI RISPETTO A QUELLI DELL’ALTRA SPONDA (DEL TEVERE), CHE SEMBRANO SPONDA (DEL TEVERE), CHE SEMBRANO SPONDA (DEL TEVERE), CHE SEMBRANO SPONDA (DEL TEVERE), CHE SEMBRANO ESALTARE LE DOTI DI UN ALLENATORE ESALTARE LE DOTI DI UN ALLENATORE ESALTARE LE DOTI DI UN ALLENATORE ESALTARE LE DOTI DI UN ALLENATORE CHE IN UN MESE LI HA FATTI USCIRE CHE IN UN MESE LI HA FATTI USCIRE CHE IN UN MESE LI HA FATTI USCIRE CHE IN UN MESE LI HA FATTI USCIRE DA COPPE EUROPEE, LI HA FATTI PER-DA COPPE EUROPEE, LI HA FATTI PER-DA COPPE EUROPEE, LI HA FATTI PER-DA COPPE EUROPEE, LI HA FATTI PER-DERE CON CAGLIARI E SIENA, OLTRE DERE CON CAGLIARI E SIENA, OLTRE DERE CON CAGLIARI E SIENA, OLTRE DERE CON CAGLIARI E SIENA, OLTRE AD AVER PAREGGIATO, ESALTANDONE AD AVER PAREGGIATO, ESALTANDONE AD AVER PAREGGIATO, ESALTANDONE AD AVER PAREGGIATO, ESALTANDONE POI LE DOTI, CONTRO LA PEGGIOR IN-POI LE DOTI, CONTRO LA PEGGIOR IN-POI LE DOTI, CONTRO LA PEGGIOR IN-POI LE DOTI, CONTRO LA PEGGIOR IN-TER DA 15 ANNI A QUESTA PARTE.TER DA 15 ANNI A QUESTA PARTE.TER DA 15 ANNI A QUESTA PARTE.TER DA 15 ANNI A QUESTA PARTE.

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IL SOMMARIO - Numero 52 -Anno 2 - 1/10/2011

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Reportage Reportage Reportage Reportage 14/ I MIGLIORI DELLA LAZIO Abbiamo selezionato per voi i migliori della Lazio per ruolo Gianluca PalamidessiGianluca PalamidessiGianluca PalamidessiGianluca Palamidessi

Serie A Serie A Serie A Serie A 22/ ASPETTIAMO ANCORA La serie a è cominciata da due settimane e c’è già chi pensa di dare giudizi quando invece biso-gnerebbe aspettare La Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello Sport

24/ PIRLO IL FARO DELLA JUVE Andrea Pirlo sta diventando sempre più importante per la sua Juve, ecco perché

25/ VIOLA COL BOTTO, O-O Il Napoli fermato in casa dal Na-poli di Mazzarri che con troppo turnover rischia di perdere

26/ FANTA INTER, 3-1! Vince soffrendo col Bologna, ma vince! Grande esordio per Ra-nieri subentrato a Gasperini

28/ IL MILAN C’E’ Batte il Cesena e vince la prima stagionale meritando alla gran-de.

29/ LA JUVE C’E’, PARI LAZIO Finisce 1-1 tra Catania e Juven-tus, la Lazio pareggia male col Palermo, che Atalanta

S.S.LazioS.S.LazioS.S.LazioS.S.Lazio 30/ PER NON DIMENTICARE Reportage su Gabriele Sandri, e su come, 4 anni dopo, sono cambiate le cose

32/ GABRIELE SANDRI, CASO Ecco alcune curiosità sul caso e la lettera del papà Giorgio

34/ LAZIO K.O CON SPORTING Ecco come la Lazio è riuscita a perdere con lo Sporting Lisbona per 2-1 CorriereCorriereCorriereCorriere----Gazzetta dello SportGazzetta dello SportGazzetta dello SportGazzetta dello Sport

36/ FABIO LIVERANI: “Con il tifoso laziale rapporto di odio e amore, comunque torne-rei volentieri” La Lazio siamo noi.it La Lazio siamo noi.it La Lazio siamo noi.it La Lazio siamo noi.it

37/ E OLYMPIA NON VOLA PIU’ Mini-Crisi Olympia che non vola

Estero Estero Estero Estero 38/ SOLO MANCHESTER Le due di Manchester in grande

spolvero, dopo lo United anche il City in grande spolvero

40/ CITY E UNITED Le due di Manchester protagoni-ste della Premier League del 2011/2012

42/ UNA BARCA DI GOL Il Barcellona prosegue la sua inarrestabile corsa verso il suc-cesso della Liga

44/ BARCA E REAL OK Bene il Barça che batte l’Atletico Madrid, bene il Real che distrug-ge il Rayo Vallecano 6-2

45/ L’ITALIA ALL’ESTERO Ecco i risultati degli italiani all’estero nella settimana di cal-cio

46/ INTER-MOSKA L’Inter vince alla grande per 3-2 in rimonta col CSKA Mosca che è 4° nel girone

48/ NAPOLI 2-0 VILLAREAL La vittoria per 2-0 degli azzurri

49/ MILAN 2-0 VIKTORIA 50/ CSKA 2-3 INTER 51/ LE ALTRE IN CHAMPIONS

La Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello SportLa Gazzetta dello Sport

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Replay è un magazine a cura di Gianluca Palamides-si, direttore di LA-ZIALI BELLA GEN-TE.net, e vicediretto-re della pagina face book LAZIALI BELLA GENTE Facebook. Si ringraziano la Gaz-zetta dello Sport, Il corriere dello Sport, Radiosei, Tutto Sport e La Lazio siamo Noi.it. Inoltre un rin-graziamento alla fondazione Sandri

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IN QUESTO REPORTAGE DI LAZIALI BEL-IN QUESTO REPORTAGE DI LAZIALI BEL-IN QUESTO REPORTAGE DI LAZIALI BEL-IN QUESTO REPORTAGE DI LAZIALI BEL-LA GENTE QUELLI CHE SONO SECONDO LA GENTE QUELLI CHE SONO SECONDO LA GENTE QUELLI CHE SONO SECONDO LA GENTE QUELLI CHE SONO SECONDO NOI I MIGLIORI DELLA SSLAZIO NOI I MIGLIORI DELLA SSLAZIO NOI I MIGLIORI DELLA SSLAZIO NOI I MIGLIORI DELLA SSLAZIO 2011/2012 PER RUOLO2011/2012 PER RUOLO2011/2012 PER RUOLO2011/2012 PER RUOLO

Marchetti, la quasi sicurezza

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AGILITA’: ✪✪✪✪✪

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PERSONALITA’: ✪✪✪✪✪

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LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA - Marchetti

H a trascorso un anno a guardare. Allenamen-ti, tribuna o nella migliore delle ipotesi, una parti-

ta con la formazione Primavera. Situazionedegra-dante per un reduce da un Mondiale (in Sudafrica), ma è quanto toccato in sorte a Federico Marchetti, reo la scorsa estate di aver espresso, in un'intervista, il suo desiderio di essere ceduto allaSampdoria. Una legitti-ma aspirazione interpretata come un peccato di le-sa maestà dal presidente del Cagliari, Massimo Celli-no, che lo ha tenuto 'prigioniero' per una stagione. Ora, però, l'attesa è finita. LaLazio ha deciso, sin da subito, di puntare su di lui per la sostituzione di Mu-slera, offrendogli un'ottima possibilità di rilancio anche in campointernazionale. Classe '83, portiere dotato di grandi riflessi, ottimapresen-za tra i pali, bravo anche in uscita. Nella Capitale, l'ex azzurro potrà sfogare tutta la sua rabbia e mettera a frutto la grandeprofessionalità dimostrata nei mesi trascorsi a tenere duro, allenandosi sempre a dovere. Sicuro oggetto del contendere di molti fantallenatori, ma guardiamo più nel dettaglio le sue cifre.

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Andrè Dias, il difensore

È un difensore centrale abile nell'impostare l'azione, inoltre la sua propensione a spingersi in avanti, in particolare

sui calci piazzati, lo porta a siglare spesso gol durante l'arco della stagione. André Dias ha fatto la sua prima apparizione nel grande calcio nella Copa São Paulo de Futebol Jú-nior nel 1998, quando militava tra le file della Palestra de São Bernardo. Viene ingaggiato così dal Paraná e successivamente dal Flamengo. Dopo la breve parentesi nella squadra rossone-ra, André Dias vive altre due esperienze, prima nel Paysandu e poi nel Goiás. Con il San Paolo conquista il posto da titolare e diviene una delle colonne della difesa, nonché capitano, del club paulista, con il quale vince trecampionati brasiliani tra il 2006 ed il 2008. Nel 2008 e nel 2009 si aggiudica la Bola de Prata della rivista Placar, riconoscimento stagionale ai migliori undici giocatori della Série A brasiliana. Il 1º febbra-io 2010 viene acquistato dalla Lazio a titolo definitivo per 2,5 milioni di euro. Ha firmato un contratto che lo legherà al club capitolino fino al 2013.[2] L'11 aprile 2010 segna il suo primo gol con la maglia biancoceleste nella vittoria in campionato contro il Bologna (3-2), dove segna il 2-2.[3]. Si ripete il 25 apri-le segnando il gol del pareggio nella partita poi vinta 2-1 contro il Genoa.[4] Nella sua seconda stagione in biancoceleste il tec-nico Edoardo Reja gli assegna il ruolo di titolare,[5] preferendolo al francese Modibo Diakité. E' schierato come centrale nella difesa a quattro, al fianco del rumeno Ştefan Radu, l'italiano Giuseppe Biava e lo svizzero Stephan Li-chtsteiner. Il 31 ottobre 2010 realizza il suo terzo gol con la ma-glia della Lazio contro il Palermo con un gran destro al volo sugli sviluppi di un calcio di punizione. Via via offre prestazio-ni sempre piu convincenti e diviene presto un tassello fonda-mentale nello scacchiere di Edy Reja, tant'è che viene spesso accostato al milanista Thiago Silva, essendo così definito insie-me al rossonero uno dei centrali difensivi brasiliani più forti.

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LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA - Andrè Dias

“ LO AVREI VO-LENTIERI VOLU-

TO NEL MIO SHAKHTAR, E’ U-NO DEI MIGLIO-

RI” LucescuLucescuLucescuLucescu

“ NON CAPISCO COME IL BRASI-LE NON LO CON-

VOCHI MAI, E’ UN OLTRAGGIO”

RonaldinhoRonaldinhoRonaldinhoRonaldinho

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D a professionista, dopo due anni con la maglia del Vitoria Bahia ed una

breve parentesi con la maglia del Bellinzona, viene acquistato dal Parma che lo gira subito con la for-mula della comproprietà al Napoli. Ri-mane sotto il Vesuvio per due stagioni[6], nelle quali si disciplina tatticamente e caratterialmente[6] e conquista la promo-zione in Serie A nel 2000. Al termine delcampionato successivo viene riscatta-to dal Parma[7], che lo gira sempre in comproprietà alPiacenza, dove esordisce come primo calciatore straniero nella storia del club biancorosso[8]. Contribui-sce con 28 presenze e 3 reti alla salvezza della squadra all'epoca allenata da Walter Novellino[4] (già suo allenatore

al Napoli). La stagione successi-va approda dal Parma al Brescia[9]. Rima-ne agli ordini di Carlo Mazzone per due stagioni, conquistando altrettante salvez-ze e siglando due reti nell'ultima partita della carriera di Roberto Baggio, contro il Milan. Nel 2004 il Brescia lo cede alla formazione ucraina dello Shakhtar Do-netsk per una cifra di 14 milioni di euro[10]: con la formazione allanata da Mircea Lucescu ha vinto nel 2005 e nel 2006 il campionato ucraino, vesten-done anche la fascia di capitano[10]. Tra i vari gol segnati con la squadra arancio-nera si segnala quello realizzato contro il Siviglia il 15 marzo 2007 in Coppa UE-FA. Matuzalém si esibì nel cosiddetto "colpo dello scorpione": calciò il pallone

con la suola del piede sinistro tuffandosi in avanti[10]. Nel luglio 2007, attraverso il cosiddetto "articolo 17" che lo rende contrattualmente libero, diventa un cal-ciatore della squadra spagnola del Real Saragozza[2]. Con gli spagnoli colleziona solamente 14 presenze ed una rete a causa di un infortunio[10], ma il suo apporto non serve ad evitare la retrocessione della squadra. Il 18 luglio 2008 viene uffi-cializzato il suo trasferimento al-la Lazio in prestito per 800 000 euro[11], con diritto di riscatto dell'intero cartelli-no per 7,5 milioni di euro. Esordisce in campionato con la maglia della Lazio il 31 agosto a Cagliari, ma già a partire dalla sua prima stagione in biancoceleste il suo rendimento viene condizionato da pro-blemi fisici, che limitano a 32 le sue pre-senze nelle prime due stagioni[3]. Il 19 maggio 2009 il Tribunale Sportivo di Losanna accoglie il ricorso formulato dallo Shaktar riguardo al trasferimento di Matuzalém nel Real Saragozza. Il club spagnolo e il giocatore brasiliano vengo-no condannati al pagamento in solido di circa 12 milioni di euro a beneficio della squadra ucraina[2]. Il 9 luglio 2009 viene riscattato dalla società capitolina[12]. L'8 agosto 2009, nella finale di Supercoppa italiana contro l'Inter, segna la rete del momentaneo 1-0 con un fortuito rimpal-lo; la partita finirà 2-1 per la Lazio. Il 18 ottobre 2009 torna al gol anche in Serie A (Lazio-Sampdoria 1-1). Matuzalém non è mai stato convocato dalla Nazionale brasiliana, anche se è stato una colonna nelle rappresentative giovanili compien-do, insieme all'amico Ronaldinho, l'inte-ra trafila. Insieme vincono nel 1997 il Campionato mondiale con la Nazionale Under-17 verde-oro[10] e partecipano alcampionato del mondo Under-20 1999 con la nazionale di categoria.

Perché Matuzalem è il migliore

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LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA - Matuzalem

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E’ Cissè il mi-gliore in avanti

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LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA LA SCHEDA - Cissè

C isse è nato nella città fran-cese di Arles da Mangue e

Karidjata Cisse, entrambi ori-ginari delSenegal; i suoi geni-tori si separarono poco dopo la sua nascita. Suo pa-dre Mangue |Nazionale ivoria-na]]. I suoi genitori si erano trasferiti dal Senegal in Francia nel 1974.[1] Dopo essersi trasferito al Liverpool, Cissé acquistò una casa a Frodsham, nel Cheshire, e ottenne così il titolo di Lord of the Manor di Frodsham.[2] Poco dopo l'acquisto della casa, è stato criticato dalla stampa inglese per aver rifiuta-to di concedere il permesso al Cheshire Forest Hunt per lacaccia alla volpe sul suo pos-sedimento.[3] Nel giu-gno 2005 ha sposato Jude Lit-tler, parrucchie-ragallese di Anglesey. Il matri-monio ha avuto luogo nel Ca-stello di Bodelwyddan, con ospiti comeShaun Wright-Phillips e alcuni compagni di squadra di Djibril del-la Nazionale francese, Louis Saha eSylvain Wiltord.[4] Cissé ha indossato in tale

occasione un abito rosso in onore della squadra dove gio-cava, il Liverpool.[4] Ad otto-bre 2005, la coppia ha annun-ciato l'attesa del loro primo bambino.[5] Il 7 marzo 2006 è nato suo figlio Cassius.[5] Cissé aveva avuto in precedenza una bambina di nome Ilona, nata nel 2001. Anche sua moglie Jude ha un figlio, Liam, da una precedente relazione.[6] Cissé è un attaccante potente e forte fisicamente,[7] dotato di buona tecnica[8]. Possiede inoltre un ottimo senso del gol[9].

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LA SERIE A E’ APPENA INIZIATA, LA SERIE A E’ APPENA INIZIATA, LA SERIE A E’ APPENA INIZIATA, LA SERIE A E’ APPENA INIZIATA, MA C’E’ QUALCUNO CHE GIA’ PEN-MA C’E’ QUALCUNO CHE GIA’ PEN-MA C’E’ QUALCUNO CHE GIA’ PEN-MA C’E’ QUALCUNO CHE GIA’ PEN-

SA DI DARE GIUDIZI, QUANDO I SA DI DARE GIUDIZI, QUANDO I SA DI DARE GIUDIZI, QUANDO I SA DI DARE GIUDIZI, QUANDO I RISULTATI LASCIANO SPAZIO AL RISULTATI LASCIANO SPAZIO AL RISULTATI LASCIANO SPAZIO AL RISULTATI LASCIANO SPAZIO AL

TEMPO CHE TROVANOTEMPO CHE TROVANOTEMPO CHE TROVANOTEMPO CHE TROVANO

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UN MARE DI GOL:

Marek Hamsik è il grande atte-so di questa stagione 2011/2012. Fino ad ora però non ha convinto

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Pirlo, il faro della Juve

ASPETTIAMO ANCORA - Juventus - GDS

T re partite di campionato e una certezza: questa Juve non

può fare a meno di Andrea Pirlo in mezzo al campo. L’equazione è semplice, se gira lui fa girare tutta la Juve. Lo hanno capito tifosi, compagni e lo stesso Antonio Conte che ha deciso di disegnar-gli la Juve intorno. Parma, Siena e Bologna, tre indizi che fanno una prova. Il migliore in campo è sem-pre lui, e pazienza se è ancora a secco di gol. Ha dispensato assist preziosi per i compagni, con lanci millimetrici e passaggi sul filo del fuorigioco, alzando il livello di qualità di una squadra che aveva bisogno della sua visione di gioco a centrocampo. Ma non solo.

FORMA E PERSONALITA'

In questo inizio di campionato ha evidenziato una forma fisica ecce-zionale, correndo e sudando più di tutti, senza fermarsi un attimo. Ha stupito anche in fase difensiva con en-trate in scivolata da “mediano” e contrasti ruvidi, clas-se, grinta e personalità. Ha spezzato in due il Parma, mantenuto la Juve in carreggiata a Siena, lottato fino al 90’, facendo a sportellate con Mudingayi e Ramirez contro il Bologna. C’è chi grida al miracolo, e non sol-tanto dalla pubblicità. “Quando l’ho visto giocare ho pensato Dio c’è” aveva detto Buffon qualche tempo fa, forse il numero uno bianconero ha esagerato, ma ha reso bene l’idea. La Juve è sempre più Pirlo-dipendente, a centrocampo ora comanda lui. Arrivato in punta di piedi, prima di Conte, a parametro zero dal Milan, si è rivelato l’acquisto più azzeccato dell’estate di Marotta. Chissà se dalle parti di Milanello qualcuno lo rimpiange già…

QUANDO ARRIVO’...

Quanto all'ex rossonero, aleggia nell'aria un domandone che potrebbe diventare tormentone

nel prosieguo della stagione: "La Juve di Conte, come la Nazionale di Prandelli, è Pirlo-centrica. I due meravi-gliosi assist rappresentano la punta dell'iceberg, l'evi-denza pura. Quel che si nota meno sono i flussi di gio-co, gli innumerevoli palloni che Pirlo distribuisce a destra e a manca. Quantità industriale e qualità artigia-nale. La palla pirlesca va sempre nel posto giusto e al compagno meglio piazzato. Più in generale bisognereb-be aprire un dibattito - si chiede l'inviato della rosea - possibile che il Milan abbia lasciato andare via a zero euro un maestro come Andrea? Per chi, poi? Per pren-dere Nocerino a un milione? Bravo Marotta a infilarsi tra le pieghe del busillis..."

ANDREA PIRLO E’ SEMPRE PIU’ ANDREA PIRLO E’ SEMPRE PIU’ ANDREA PIRLO E’ SEMPRE PIU’ ANDREA PIRLO E’ SEMPRE PIU’ IMPORTANTE PER LA JUVEN-IMPORTANTE PER LA JUVEN-IMPORTANTE PER LA JUVEN-IMPORTANTE PER LA JUVEN-TUS, E’ IL SUO FARO E SENZA TUS, E’ IL SUO FARO E SENZA TUS, E’ IL SUO FARO E SENZA TUS, E’ IL SUO FARO E SENZA DI LUI, COME E’ SUCCESSO DI LUI, COME E’ SUCCESSO DI LUI, COME E’ SUCCESSO DI LUI, COME E’ SUCCESSO CON IL CATANIA, LA JUVE FA CON IL CATANIA, LA JUVE FA CON IL CATANIA, LA JUVE FA CON IL CATANIA, LA JUVE FA TANTA FATICA. E’ UN LIMITE O TANTA FATICA. E’ UN LIMITE O TANTA FATICA. E’ UN LIMITE O TANTA FATICA. E’ UN LIMITE O UN PREGIO?UN PREGIO?UN PREGIO?UN PREGIO?

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ASPETTIAMO ANCORA - La settimana di A

Viola col botto, ferma il Napoli

La Fiorentina è aggressiva, con la difesa molto alta, e mette pressione al centrocampo del Napoli, incapace di arrivare nella trequarti avversaria trovando chiusi tutti gli spazi. Ciono-nostante nel giro di cinque minuti per due volte Lavezzi prima e Hamsik poi mancano di un soffio il tocco decisivo in area su cross dalla destra, dove fa molto bene Zuniga, che spinge e riesce sempre a bucare la linea mediana viola mettendo in crisi i rivali, a questo punto attenti a rallentare il gioco per ripartire in contropiede, con un Cerci ispirato e Jovetic che recupera tanti palloni per rilanciare l'azione. L'aggressività del Napoli si spegne però sulla trequarti e si affida solo alle fiammate di un Lavezzi ispirato, mentre Hamsik e Cavani non pungono. Così le sgroppate di Cerci sulla destra sono devastanti e sempre pericolose, con la difesa az-zurra che col passare dei minuti entra in crisi. Alla mezzora il Napoli è costretto così a rallen-tare di fronte ai ripetuti rischi. E alla fine del primo tempo è la Fiorentina a contare le miglio-ri palle gol, con De Sanctis che salva su un colpo di testa di Natali in area con un grande in-tervento. Più Fiorentina che Napoli dopo 45'.

SECONDO TEMPO Un erroraccio di Fideleff rischia di far andare in gol Cerci (palla sull'e-sterno della rete) fa arrabbiare un preoccupatissimo Mazzarri che inserisce Aronica al posto dell'argentino. La Fiorentina non sa più a che santo votarsi: gli azzurri arrivano da tutte le parti e Mihajlovic toglie Munari per inserire un incontrista efficace come Kharja. Inutile. Il match si chiude qua.

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L’Inter c’è, ok Ranieri

Ha aperto Pazzini, panchinaro fisso con Gasperini. Ha chiuso Lucio, inguardabile e ingestibile contro il Novara, nell'ultima tragica uscita della passata gestio-ne. Se si cercava la scossa, c'è stata: l'Inter di Claudio Ranieri centra subito la vittoria, mancata in cinque occasioni dai nerazzurri in questo inizio di stagione: finisce 3-1, risultato che maschera i patemi di un se-condo tempo in cui Zanetti e compagni, anche senza l'alibi della difesa a tre e di uomini fuori ruolo, spari-sce dal campo, finendo in balia del Bologna. Stavolta, però, la barca non affonda, ma anzi ritrova la rotta: un lampo di Cambiasso (che entra nelle azioni dei primi due gol) innesca Pazzini e quindi Milito, l'ultima carta giocata dal nuovo tecnico. Rigore, Bologna in dieci e gara che svolta. Ranieri parte bene, Bisoli incassa la terza sconfitta in quattro giornate: ecco un altro tec-nico che ha bisogno immediato di risultati.

GARA A TRE VOLTI La gara inizia ai mille all'ora, con occasioni su entrambi i fronti. A una enorme mangiata da Samuel risponde un'altra divorata sull'altro fronte di Di Vaio. L'Inter costruisce di più, colpisce un palo con Forlan, e al 39' passa: numero di Forlan a centrocampo, apertura per Cambiasso che di prima serve Pazzini al limite. Il Pazzo la stoppa e piazza un rasoterra di destro su cui Gillet non è perfetto: 1-0. Tutto bene per l'Inter? Non proprio, perché nella ripresa la squadra di Ranieri dopo la traversa di Cam-biasso letteralmente sparisce dal campo. Diamanti riporta il Bologna in partità, trasformando un rigore concesso per fallo di Samuel su Portanova, poi i pa-droni di casa continuano a premere, e fanno paura a Ranieri. Che si gioca la carta Milito, e il Principe gua-dagna e trasforma il rigore della vittoria. L'Inter ri-compare con un filtrante di Cambiasso, prolungato da un tacco di Pazzini: Morleo tira giù il Principe, guadagnandosi il rosso. Milito non tradisce, Lucio condisce oltremisura la vittoria con un colpo di testa su una punizione di Muntari. Tre gol, tre punti: que-sti ultimi non si erano mai visti, tutti insieme, in que-sta stagione.

INTER, PROVE DI 4-4-2 — La nuova Inter per un tempo è aggressiva come raramente (mai?) lo era stata in questa stagione. Non può essere solo una questio-ne di disposizione in campo, anche se il 4-3-1-2 (che si trasforma in 4-4-2 in fase difensiva con Coutinho che scala a destra) restituisce sincronismi senza palla e libera Forlan dalla fase di copertura. L'uruguaiano torna il giocatore ammirato con Uruguay e Atletico Madrid: pericoloso al tiro, suggeritore per Pazzini, importante quando rientra a centrocampo (come in occasione dell'1-0) e diventa regista avanzato della squadra. In queste occasioni si sostituisce a Coutin-ho, che parte fortissimo, ma poi perde qualche apllo-ne di troppo e si preoccupa per le evidenti lacune quando deve dare una mano a Nagatomo sulla destra. Il brasiliano, classe 1992, pare comunque cresciuto

rispetto alla scorsa stagione: Ranieri lo sostituisce dopo 10' della ripresa, quando rinforza la fascia destra e rende "puro" il 4-4-2 con Jonathan. Pazzini è decisi-vo e dà ragione a chi non lo poteva vedere in panchi-na, Cambiasso si inserisce come ai tempi belli, Julio Cesar ne toglie due dagli angolini. Fin qui le cose positive: nella ripresa però la squadra lascia campo e iniziativa agli avversari, Forlan cala, Zanetti soffre, Lucio non sempre è perfetto. Ma tocca a lui segnare il 3-1, che segnala almeno che la sorte è girata. Poi, biso-gnerà ancora lavorare e recuperare qualche giocatore (il dinamismo di Stankovic è irrinunciabile, in questo momento).

BOLOGNA, NON BASTA LA PRESSIONE Non gira bene al Bologna, invece: terza sconfitta, un punto in classifica, Gillet che esce nuovamente infortunato, Ramirez che lo segue dopo un brutto fallo di Samuel. Ma dall'uruguaiano si può ripartire: fa male all'Inter, con la collaborazione di Diamanti, che pian piano cresce nonostante parta da posizione defilata. Mudin-gayi è gigantesco a pare già in forma, mentre il Bolo-gna dovrà ritrovare il vero Di Vaio: due occasioni fallite e qualche mugugno quando Bisoli lo sostitui-sce. Comprensibile, ma ai rossoblù servono i suoi gol.

BUONISSIMA INTER CONTRO UN OTTIMO BOLO-BUONISSIMA INTER CONTRO UN OTTIMO BOLO-BUONISSIMA INTER CONTRO UN OTTIMO BOLO-BUONISSIMA INTER CONTRO UN OTTIMO BOLO-GNA, LA CURA RANIERI SEMBRA AVER FUNZIONA-GNA, LA CURA RANIERI SEMBRA AVER FUNZIONA-GNA, LA CURA RANIERI SEMBRA AVER FUNZIONA-GNA, LA CURA RANIERI SEMBRA AVER FUNZIONA-TO, 3TO, 3TO, 3TO, 3----1 AI BOLOGNESI, PRONTI VIA!1 AI BOLOGNESI, PRONTI VIA!1 AI BOLOGNESI, PRONTI VIA!1 AI BOLOGNESI, PRONTI VIA!

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Seedorf, la cura Milan

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E all’ultima stampella il Milan riesce a battere il Cesena conquistando così la sua prima vittoria in campionato, senza subire gol. Tre punti con il minimo sforzo, grazie al gol di Seedorf dopo cinque minuti, ma sudati e otte-nuti con cuore e temperamento, contro un avversario inferiore, ma sempre in partita.

TAIWO ALLA PROVA L’ottimismo di Massimiliano Allegri, nell’emergenza più conclamata non gli impedi-sce di effettuare un appropriato turnover in vista del Viktoria in Champions. Rispetto alla gara con l’Udinese, effettua infatti tre cambi: Yepes per Nesta, Taiwo (toh, un recuperato!) per Zambrotta ed Ema-nuelson per Aquilani. Mossa che parrebbe un azzardo, quest’ultima: l’olandese che non ha mai incantato, alle spalle delle coppia “per forza” El Shaarawy-Cassano. Un esame eccellente per l’orange a supporto della fan-tasia. Dall’altra parte un Cesena che punta al colpac-cio, perché non approfittare di un Milan così impalli-nato sarebbe un delitto. Marco Giampaolo, col ghigno di chi vuol fare un dispetto, però cambia molto rispetto alle previsioni. Rinuncia a Eder e punta su Martinho; lascia in panchina Lauro e Colucci e schiera Rossi e Rodriguez.

IL TOCCO DI SEEDORF Lo spirito è quello giusto, ma il Cesena, tormentone del primo tempo, vive di lampi. Al 5’ Von Bergen per poco non fa autorete; Ra-vaglia devia in angolo, scatenando di fatto Seedorf. Il capitano del Milan dalla sinistra inventa una traiettoria a giro che si infila nel sette. Un vantaggio che scatena comunque i romagnoli abili a sfruttare il corridoio di destra dove Taiwo prima e Yepes poi non proteggono a dovere. Mutu subito dopo il gol rossonero non impri-me forza al suo colpo di testa graziando Abbiati che all’8’ devia in angolo una punizione tesa di Candreva, senza dimenticare il colpo di tacco di Comotto che sfiora il palo. Molto più pericoloso al 20’ il cross teso d Candreva, migliore tra i suoi e spina nel fianco sull’out destro, che salta Yepes e mette davanti ad Abbiati, dove Martinez non ci crede abbastanza per infilare. La replica arriva al 24’ da Emanuelson, con un bel rasoter-ra che Ravaglia devia di quel poco che basta. Ma l’erroraccio lo fa Yepes, su grande suggerimento di Seedorf in area, spedendo a lato un palla facile facile.

POSSESSO PALLA ROSSONERO La partita la fa il Milan con un possesso palla spesso irriverente, anche se all’insegna del sacrificio corale. Il Cesena fa capire di non avere nessuna intenzione di mollare, però è Ema-nuelson al 36’ a far filtrare una gran palla che El Shaa-rawy controlla male. Ed è Abate a conquistare una palla persa e servire Cassano che manca l’aggancio da due passi. A conti fatti tra rossoneri e bianconeri il gap è evidente e il 66 per cento di possesso è un dato ine-quivocabile. Percentuale che scuote anche Giampaolo pronto a partire nella ripresa con Ghezzal e Eder al

posto di Martinez e Candreva. Ma dopo soli quattro minuti è il Milan a sfiorare il raddoppio: Emanuelson serve El Shaarawy nello stesso punto in cui mercoledì ha battuto Handanovic, ma Ravaglia è tempestivo e respinge.

LEADER CASSANO Il primo cambio del Milan è un’ottima idea: Zambrotta al posto di Taiwo, apparso spesso impacciato e in odore di rosso, dopo un giallo e una brutta entrata nel primo tempo. Serve esperienza dietro perché il Cesena gioca con rabbia e tenta il tutto per tutto, anche se con giocate velleitarie: vedi il tiro di Parolo dalla distanza ben gestito da Abbiati. L’onesta partita di Nocerino, i recuperi di Van Bommel, le in-tuizioni di Seedorf tengono in piedi la squadra. Ma proprio l’olandese manca il raddoppio al 17’ dopo il passaggio di Cassano dalla destra e il velo di El Shaa-rawy. Sono queste occasioni da non fallire; quelle che devono chiudere le partite. Il Milan infatti mostra il fianco e il Cesena aumenta il suo raggio d’azione pun-tando sulla velocità. Allegri decide di coprirsi di più e rinuncia al Faraone per Aquilani. Al 20’ Cassano mira il primo palo, chiuso da Ravaglia, mentre al 22’ prote-sta per un’entrata di Rodriguez che Giannoccaro giu-dica regolare. Due flash del barese, unica punta e ulti-mo baluardo rossonero, a garanzia del suo buon stato di salute. La benzina del Milan è comunque agli sgoc-cioli. Così Giampaolo prova anche con Colucci (out Rossi). Non si sa mai. Allegri risponde con Inzaghi che rileva un Cassano evidentemente stanco. Ma il finale rischia di finire in mano al Cesena che cerca di aggirare l’ostacolo senza però trovare il varco. E’ semmai il Mi-lan a cercare il contropiede. Si esaltano inoltre gli ope-rai rossoneri. Come Van Bommel, profeta del palla lunga e pedalare, ma anche i piedi buoni di Thiago Silva che spedisce sul secondo anello. Perché ciò che conta nell’emergenza sono solo i tre punti.

SEEDORF E IL PRORPIO GRUPPO VINCONO UNA SEEDORF E IL PRORPIO GRUPPO VINCONO UNA SEEDORF E IL PRORPIO GRUPPO VINCONO UNA SEEDORF E IL PRORPIO GRUPPO VINCONO UNA PARTITA DALLE DIFFICOLTA’ MOLTEPLICI, SERVI-PARTITA DALLE DIFFICOLTA’ MOLTEPLICI, SERVI-PARTITA DALLE DIFFICOLTA’ MOLTEPLICI, SERVI-PARTITA DALLE DIFFICOLTA’ MOLTEPLICI, SERVI-VA IL RISULTATO, E’ ARRIVATOVA IL RISULTATO, E’ ARRIVATOVA IL RISULTATO, E’ ARRIVATOVA IL RISULTATO, E’ ARRIVATO

La Juve c’è ma soffre, la Lazio fermata in casaECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI ECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI ECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI ECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE DELLA ROMA DOPO TANTO TEMPODELLA ROMA DOPO TANTO TEMPODELLA ROMA DOPO TANTO TEMPODELLA ROMA DOPO TANTO TEMPO

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La Juve c’è ma soffre, la Lazio fermata in casa

ECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI ECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI ECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI ECCO TUTTI I RISULTATI DELLA 5A GIORNATA DI CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE CAMPIONATO CHE HA VISTO LA VITTORIA ANCHE DELLA ROMA DOPO TANTO TEMPODELLA ROMA DOPO TANTO TEMPODELLA ROMA DOPO TANTO TEMPODELLA ROMA DOPO TANTO TEMPO

Dopo Bologna, arriva il secondo pareggio consecutivo della Ju-ventus che fallisce l'opportunità di una mini fuga in testa alla classifica e si fa fermare sull'1-1 dal Catania. Siciliani avanti nel primo tempo con Bergessio che sfrutta l'unica opportunità co-struita dalla squadra di Montella, poi nella ripresa è Krasic a sorprendere Andujar con un destro dal limite e a riportare la gara in parità. Non serve a Conte inserire Del Piero e Quagliarel-la per riuscire a cogliere la vittoria ma i bianconeri restano co-munque in testa al campionato con otto punti, alla pari dell'Udi-nese che si ferma sullo 0-0 a Cagliari. LAZIO A SECCO. SHOW CALAIÒ. ATALANTA DA PRI-MATO L'altro 0-0 della giornata è quello tra Lazio e Palermo, mentre la copertina della giornata se la prende l'Atalanta: 2-1 al

Novara, con tre vittorie e un pari la squadra di Colantuono sa-rebbe da sola in vetta alla classifica senza la penalizzazione. A Bergamo Schelotto e Cigarini regalano i tre punti ai nerazzurri, Porcari rende meno amaro il ko agli uomini di Tesser. Protagoni-sta di giornata, tra i bomber, Calaiò: una doppietta da attaccante di razza nel 3-0 al Lecce che lancia in alto i toscani. Chiude tutto il posticipo tra Roma e Parma.

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GABRIELE SANDRI, UCCISO L’11 GABRIELE SANDRI, UCCISO L’11 GABRIELE SANDRI, UCCISO L’11 GABRIELE SANDRI, UCCISO L’11 NOVEMBRE DEL 2007, A 4 ANNI DI NOVEMBRE DEL 2007, A 4 ANNI DI NOVEMBRE DEL 2007, A 4 ANNI DI NOVEMBRE DEL 2007, A 4 ANNI DI DISTANZA COME SON CAMBIATE LE DISTANZA COME SON CAMBIATE LE DISTANZA COME SON CAMBIATE LE DISTANZA COME SON CAMBIATE LE COSECOSECOSECOSE

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SAN SIRO GEMELLATA:

La coreografia per Gabbo dopo la sua morte in Curva NORD dell’Inter

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SSLAZIO - Gabriele Sandri, 4 anni dopo

Gabriele Sandri, il caso

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L a tragedia avviene lontano dagli stadi. Ma la morte di Gabriele Sandri, a causa

di un colpo di pistola sparato da un agente dopo una rissa tra tifosi in un'area di servi-zio lungo l'A1, nel territorio di Arezzo, di-venta la miccia che scatena la guerriglia ultrà in tutta italia. Gabriele Sandri è stato colpito da un proiettile sparato da un agen-te della Polizia stradale. La ricostruzione del tragico momento, a lungo confusa e diffici-le interpretare nella giornata di domenica, vede da una parte momenti di tensione tra alcuni tifosi laziali, dei quali faceva parte Gabriele, e alcuni fan juventini cheerano a bordo di due auto . Entrambi i gruppi di tifosi, non numerosi, stavano andando a seguire le partitre delle proprie squadre. Qualche insulto, spintoni, una lite e un inizio di rissa ha portato all'intervento della pattuglia della Polizia Stradale. Gli agenti, però, erano sull'altra parte del'area di sosta, quella in direzione Sud: auno di loro ha sparato un colpo in aria. Poi il secondo col-po, quello che ha raggiunto Gabriele Sandri a al collo mentre l'auto sulla quale si trova-va con gli amici stava già ripartendo. L'a-gente che ha sparato ricostruisce così il tragico episodio: «Stavo correndo, il colpo è partito: non ho mirato...». ( guarda la rico-struzione grafica). Oggi viene effettuata l'autopsia del ragazzo. Il ministro dell'Inter-no Amato è intervenuto nella giornata di domenica parlando di «tragico errore», so-stenendo la tesi del questore di Arezzo. Il tam tam dei tifosi di tutti i gruppi ultrà è partito attraverso sms, telefonate e messag-gi di ragio private nel primo pomeriggio di domenica. Porterà a una giornata di guerri-glia in molti stadi e in molte città italiane. Gabriele Sandri era un noto dj della capita-le e pare fosse anche amico di alcuni gioca-tori biancocelesti. Si stava recando a Mila-no insieme a tre amici per assistere alla par-tita della Lazio con l'Inter. Il giovane, oltre a fare il dj, aveva un negozio di abbigliamento a Roma.

FOR AN ANGEL Grande notte di musica e solidarietà a Spazio ‘900 per l’anteprima del concorso nazionale per Dj For An Angel, friends for Gabbo . L’occasione è la stata la festa per i 30 anni di Gabriele Sandri, a me-no di 4 anni dalla sua assurda scomparsa. Oltre 1.000 persone si sono ritrovate a Ro-ma per ballare in discoteca, mentre su un maxi-schermo scorrevano le immagini sor-ridenti dell’indimenticato disk jockey.

Giorgio Sandri, papà di Gabbo e Presidente della Fondazione Gabriele Sandri, il giorno dopo la festa per suo figlio, scrive una toc-cante lettera aperta per ringraziare quello che lui stesso ama definire il Popolo di Ga-

briele. Sono quasi 4 anni che non smetto di ringraziare il Popolo di Gabriele per l’interminabile ondata d’affetto e per la straordinaria solidarietà che continua a stringermi, nonostante la nostra nazione – e le cronache quotidiane lo confermano - continui a vivere sempre più di ingiustizie e criticità, ahimè ancora irrisolte. Ma, nono-stante tutto, nessuno dimentica, anzi… voi non avete dimenticato. Quella che avrebbe dovuto essere la festa di compleanno per i 30 anni di mio figlio, questa notte s’è tra-sformata in For An Angel, friends for Gab-bo, un vero e proprio bagno d’amore spon-taneo. Non volevo credere ai miei occhi: tutti quei giovani riuniti per celebrare il ricordo di Gabriele, esattamente come lui avrebbe voluto, col sorriso sulle labbra. Musica, ballo, discoteca, passione e gioia di vivere. Tanta gioia, contagiosa. Questo ho provato sulla mia pelle, riuscendo a tratti anche a soffocare il dolore per quel vuoto esistenziale che comunque niente e nessu-no potrà mai colmare. Però grazie, grazie di cuore ad ognuno di voi. Grazie perché ogni parte della vita di mio figlio, ogni parte del suo vissuto, in questi quasi 4 anni non ha smesso un attimo di dimenticare. E come in discoteca già aveva fatto in passato anche la gente del nostro quartiere (fiaccolata silen-ziosa nel 2007). Come già aveva fatto il po-polo di Roma (manifestazione a Ponte Mil-vio nel 2009 e sit-in con fiaccole lo scorso anno alla Bocca della Verità), come hanno fatto e continuano sempre a fare i tifosi, gli ultrà del calcio di ogni stadio (non c’è parti-ta in Italia che non venga scandita da un coro per mio figlio), come avevano fatto i suoi vecchi compagni di squadra (il Vis Aurelia quest’estate ha partecipato ad un torneo), così come avevano fatto i cittadini italiani e le città dal Nord al Sud, isole com-prese (penso ai 25.000 firmatari per la targa a Badia Al Pino che vorrei scoprire il prossi-mo 11 Novembre in una grande manifesta-zione pubblica). Grazie a chi mi ha ospitato negli eventi verità in giro per l’Italia e che ancora oggi mi vede come portatore sano di diritti civili e di rivendicazioni per una nor-malità che tarda ad arrivare in un paese sempre più anormale. Grazie anche alle mie migliaia di amici che sul mio profilo diFace-book da due giorni mi tempestano di mes-saggi che conserverò sempre nel mio cuore. Con amici come voi, il futuro della memo-ria sarà sempre preservato con coraggio ed onestà. Vi voglio bene tutti, grazie davvero. Grazie anche a nome di Gabriele, che do-vunque sia… vi sorride nel sentirvi sempre così vicini.

Giorgio Sandri Giorgio Sandri Giorgio Sandri Giorgio Sandri

La tragedia avviene lontano dagli stadi. Ma la La tragedia avviene lontano dagli stadi. Ma la La tragedia avviene lontano dagli stadi. Ma la La tragedia avviene lontano dagli stadi. Ma la morte di Gabriele Sandri, a causa di un colpo morte di Gabriele Sandri, a causa di un colpo morte di Gabriele Sandri, a causa di un colpo morte di Gabriele Sandri, a causa di un colpo di pistola sparato da un agente dopo una di pistola sparato da un agente dopo una di pistola sparato da un agente dopo una di pistola sparato da un agente dopo una rissa tra tifosi in un'area di servizio lungo rissa tra tifosi in un'area di servizio lungo rissa tra tifosi in un'area di servizio lungo rissa tra tifosi in un'area di servizio lungo l'A1, nel territorio di Arezzo, diventa la miccia l'A1, nel territorio di Arezzo, diventa la miccia l'A1, nel territorio di Arezzo, diventa la miccia l'A1, nel territorio di Arezzo, diventa la miccia che scatena la guerriglia ultrà in tutta italia. che scatena la guerriglia ultrà in tutta italia. che scatena la guerriglia ultrà in tutta italia. che scatena la guerriglia ultrà in tutta italia. Gabriele Sandri è stato colpito da un proietti-Gabriele Sandri è stato colpito da un proietti-Gabriele Sandri è stato colpito da un proietti-Gabriele Sandri è stato colpito da un proietti-le sparato da un agente della Polizia stradale. le sparato da un agente della Polizia stradale. le sparato da un agente della Polizia stradale. le sparato da un agente della Polizia stradale.

TUTTI CON GABBO: Qui sotto la Curva del Saint-Etien, che, come molte altre tifoserie in giro nel mondo, riesce a ricordare Gabbo in questo modo

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Klose ci prova, ma k.o

LA LAZIO PERDE MALAMENTE IN CASA LA LAZIO PERDE MALAMENTE IN CASA LA LAZIO PERDE MALAMENTE IN CASA LA LAZIO PERDE MALAMENTE IN CASA DELLO SPORTING, DOPO ESSERE PAS-DELLO SPORTING, DOPO ESSERE PAS-DELLO SPORTING, DOPO ESSERE PAS-DELLO SPORTING, DOPO ESSERE PAS-SATA IN VANTAGGIO CON UN GOL SATA IN VANTAGGIO CON UN GOL SATA IN VANTAGGIO CON UN GOL SATA IN VANTAGGIO CON UN GOL STRAORDINARIO, LO SPORTING VIENE STRAORDINARIO, LO SPORTING VIENE STRAORDINARIO, LO SPORTING VIENE STRAORDINARIO, LO SPORTING VIENE RECUPERATO DA UN BEL GOL DI KLO-RECUPERATO DA UN BEL GOL DI KLO-RECUPERATO DA UN BEL GOL DI KLO-RECUPERATO DA UN BEL GOL DI KLO-SE, CHE NEL SECONDO TEMPO SE, CHE NEL SECONDO TEMPO SE, CHE NEL SECONDO TEMPO SE, CHE NEL SECONDO TEMPO USCIRA’. OLTRE IL RECUPERO SEGNA USCIRA’. OLTRE IL RECUPERO SEGNA USCIRA’. OLTRE IL RECUPERO SEGNA USCIRA’. OLTRE IL RECUPERO SEGNA UN GRAN GOL INSUA MA ANDAVA FI-UN GRAN GOL INSUA MA ANDAVA FI-UN GRAN GOL INSUA MA ANDAVA FI-UN GRAN GOL INSUA MA ANDAVA FI-SCHIATA LA FINE. NEL SECONDO TEM-SCHIATA LA FINE. NEL SECONDO TEM-SCHIATA LA FINE. NEL SECONDO TEM-SCHIATA LA FINE. NEL SECONDO TEM-PO LAZIO CON L’UOMO IN PIU’ CHE AL PO LAZIO CON L’UOMO IN PIU’ CHE AL PO LAZIO CON L’UOMO IN PIU’ CHE AL PO LAZIO CON L’UOMO IN PIU’ CHE AL 90’ POTREBBE AVERE UN RIGORE...90’ POTREBBE AVERE UN RIGORE...90’ POTREBBE AVERE UN RIGORE...90’ POTREBBE AVERE UN RIGORE...

Una Lazio furiosa perde immeritatamente a Lisbona per 2-1 e complica il suo cammino in Europa League. La squadra di Reja, capace di colleziona-re solo un punto nelle prime due partite del girone, ha pagato l'impreci-sione sotto porta dei suoi attaccanti e un arbitraggio insufficiente. A rin-cuorare parzialmente la squadra di Reja è il pareggio per 2-2 fra il Vaslui e lo Zurigo che lascia ancora tutto aperto nel girone. REJA SCEGLIE KLOSE Dopo cinque partite consecutive, Reja decide di regalare un turno di riposo a Cissè. In avanti spazio alla coppia Klose-Rocchi che tanto bene aveva fatto negli ultimi minuti d'andata del preli-minare di Europa League contro il Rabotniki. Dietro di loro Hernanes, a caccia di un riscatto dopo le opache prestazioni di inizio stagione. In cabi-na di regia c'è Cana, utilizzato come vice Ledesma nella posizione che occupava nel Marsiglia. PRIMO TEMPO Pronti-via ed è subito Lazio: Klose innesta Hernanes il cui tiro dal limite viene ben deviato dal portiere avversario. L'azione, pe-rò, era stata fermata per un fallo di mano dell'attaccante tedesco. I ritmi sono subito alti, quasi adrenalinici. I padroni di casa si affidano al fraseg-gio stretto mentre i biancoelesti fanno diga e ripartono veloci in contro-piede. Klose sembra in gran forma e al 13' si allunga per deviare un cross teso di Rocchi: il risultato è un tiro che fa la barba al palo. La reazione dei portoghesi è affidata ai piedi di Schaars che prova a far male a Marchetti dalla distanza senza troppa fortuna. L'equilibrio del match cambia al 21' quando Capel pesca in area Van Wolfswinkel che di tacco infila la porta biancoceleste. L'attaccante tedesco torna quindi a segnare ad una squadra italiana dopo la doppietta al Napoli, sempre in Europa League, nella scor-sa stagione con la maglia dell'Utrecht. PARI LAZIO La reazione della Lazio è confusa. In mezzo al campo si sente l'assenza di Ledesma. Cana si impegna ma non sembra lucido al momento di impostare mentre Hernanes corre a vuoto e risente del car-tellino giallo ricevuto per un brutto intervento a centrocampo su Schaars. Proprio il centrocampista dello Sporting costringe Marchetti agli straordi-nari con una conclusione direttamente su punizione al 31'. Proprio nel momento in cui la squadra di Reja sembra più in difficoltà, ecco arrivare il pari di Klose al 40'. Punizione dalla destra di Hernanes e tap in vincente da posizione molto defilata dell'attaccante tedesco che fa passare il pallo-ne sotto le gambe di Rui Patricio.

QUANTE POLEMICHE CON L'ARBITRO! Il pareggio dà nuova linfa alla Lazio che però prima rischia tantissimo su un diagonale del solito Van Wolfswinkel a lato di un palmo e poi subisce il 2-1 con un tiro di Insua - arrivato 23 secondi oltre il minuto di recupero concesso dall'arbi-tro Gumienny - che beffa Marchetti, apparso non impeccabile nella circo-stanza. Vibranti le proteste degli biancocelesti per l'inspiegabile prolun-gamento dell'extra time ma la decisione dell'arbitro non cambia e il primo tempo si chiude con la Lazio sotto 2-1. RIPRESA SENZA REJA Nella ripresa Reja, espulso del direttore di gara per proteste alla fine della prima frazione, manda in campo Cisse al posto di Klose. Dopo cinque minuti i padroni di casa si ritrovano in inferiorità numerica per una ingenuità di Insua che prima rifila una gomitata a Gon-zalez e poi protesta in modo eccessivo con l'arbitro che gli rifila il secondo cartellino giallo della serata. La Lazio con l'uomo in più costringe i porto-ghesi sulla difensiva e trova più spazi giocabili in mezzo al campo. Al 58' Cisse prova con una 'puntata' a sorprendere il portiere dello Sporting ma la sua conclusione termina a lato di pochissimo. Per aumentare il peso offensivo Reja ordina l'ingresso di Sculli al posto di Brocchi ma proprio il neo entrato non riesce al 68' a ribadire in gol da ottima posizione uno splendido assist di testa di Cisse. I padroni di casa restano guardinghi nella propria metà campo ma sono sempre pronti a ripartire in contropie-de grazie alla velocità degli indemoniati Capel e Joao Pereira. Al 71', però, la Lazio sciupa la più clamorosa delle palle gol con Konko che, sulla corta respinta del portiere Rui Patricio su colpo di testa ravvicinato di Sculli, riesce a colpire la traversa a porta completamente vuota. Reja in tribuna impreca la malasorte e con un chiaro gesto delle mani evidenzia sorriden-do la fortuna portoghese in questa circostanza. Il forcing laziale negli ulti-mi minuti è costante ma lo Sporting riesce ad arginare grazie alla grande prestazione dell'ex Milan Onyewu, autentica colonna della retroguardia lusitana. All'87' è Rocchi a divorarsi il pari per la Lazio e il suo 100° gol in maglia biancoceleste: su assist al bacio di Cisse, l'attaccante arriva puntu-ale all'appuntamento di testa ma schiaccia incredibilmente a lato a pochi metri dalla porta avversaria. In pieno recupero la Lazio protesta ancora con l'arbitro Gumienny per un rigore non concesso per una evidente trattenuta in area portoghese di Anderson Polga ai danni di Sculli. Fini-sce così, con la Lazio infuriata con l'arbitro, immeritatamente sconfitta a Lisbona e con un cammino in Europa League che ora diventa sempre più

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complicato. REJA: «SCONFITTA IMMERITATA» - «Una sconfitta così lascia l'ama-ro in bocca. Abbiamo cercato di vincere e ci siamo andati vicini in più occasioni. Purtroppo è arrivata una sconfitta immeritata. I ragazzi negli spogliatoi non ci credevano, è un vero peccato», ha detto Edy Reja ai mi-

crofoni di Mediaset Premium al termine dell'incontro. LOPEZ: «ARBITRAGGIO NEGATIVO» - «Il gol dello Sporting è arriva-to 23 secondi oltre il tempo di recupero». E' amareggiato il vice di Reja, Lopez, al termine dell'amara serata lusitana. «Edy è stato espulso solo per-chè aveva fatto notare al direttore di gara di aver fischiato in ritardo il

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PARLA LIVERANI CHE E’ SICURO DELLE PARLA LIVERANI CHE E’ SICURO DELLE PARLA LIVERANI CHE E’ SICURO DELLE PARLA LIVERANI CHE E’ SICURO DELLE SUE PAROLE, VE LE ABBIAMO RIPOR-SUE PAROLE, VE LE ABBIAMO RIPOR-SUE PAROLE, VE LE ABBIAMO RIPOR-SUE PAROLE, VE LE ABBIAMO RIPOR-TATE QUITATE QUITATE QUITATE QUI

“Col tifoso laziale rap-porto di odio e amore”

L ’ex Fabio Liverani ha parlato ai microfoni di

Radio Sei del rapporto con i suoi due presidenti biancoce-lesti e in generale del suo trascorso con la maglia della Lazio: “Lotito l’ho trovato, non ci siamo scelti. Cragnotti mi scelse. Con Lotito non abbiamo avuto la possibilità di continuare insieme per diversi motivi. Il mio rappor-to con il tifoso laziale è stato di amore e odio, penso che alla lunga hanno visto l’uomo che, nonostante fosse roma-nista, ha dato tutto per la maglia e che per cinque anni ha dimostrato di essere un professionista ed una persona vera”.

Come le sembra la Lazio Come le sembra la Lazio Come le sembra la Lazio Come le sembra la Lazio attuale? Buona o no? attuale? Buona o no? attuale? Buona o no? attuale? Buona o no? Il centrocampista ha poi com-mentato la Lazio attuale: “E’ normale che il passo falso con il Genoa abbia portato pro-blemi che c’erano già lo scor-so anno, ovvero il rapporto

non idilliaco tra Reja e la piaz-za. In questo momento diffi-cile credo che la cosa migliore sia un avvicinamento da parte di tutti: i tifosi verso la squa-dra e la società e l’allenatore verso i tifosi”.

RADIOSEI RADIOSEI RADIOSEI RADIOSEI ---- 98.1098.1098.1098.10

Lotito pensa all'esonero di Juan Bernabè, il fal-coniere che negli ultimi mesi si sta occupando di Olympia, il simbolo della club biancocele-

ste. Perché non è un caso se la Lazio, con l'esclusione del playoff di Europa League contro una squadra macedone semisconosciuta, non conquista più i tre punti all'Olimpico che l'anno scorso era stato un fortino grazie proprio agli show beneauguranti dell'aquila. Un solo giro contro il Vaslui, pareggio striminzi-to in campo con i modesti romeni, at-terraggio sul campo e non sul trespolo (era successo l'anno scorso contro Juve e Lecce e arrivaro le uniche due scon-fitte interne derby escluso).

LA CURIOSITA’ LA CURIOSITA’ LA CURIOSITA’ LA CURIOSITA’ - Olympia

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MARIO BALOGOL:

Mario Balotelli esulta dopo il gol dello splendido 2-0. E’ lui che

risolve la partita

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GRANDISSIME LE DUE DI MANCHE-GRANDISSIME LE DUE DI MANCHE-GRANDISSIME LE DUE DI MANCHE-GRANDISSIME LE DUE DI MANCHE-STER, SOLE IN TESTA ALLA CLAS-STER, SOLE IN TESTA ALLA CLAS-STER, SOLE IN TESTA ALLA CLAS-STER, SOLE IN TESTA ALLA CLAS-SIFICA. I BOOKMAKER PUNTANO SIFICA. I BOOKMAKER PUNTANO SIFICA. I BOOKMAKER PUNTANO SIFICA. I BOOKMAKER PUNTANO SU DI LORO IN OGNI COMPETIZIO-SU DI LORO IN OGNI COMPETIZIO-SU DI LORO IN OGNI COMPETIZIO-SU DI LORO IN OGNI COMPETIZIO-NE, IN INGHILTERRA ASPETTANO NE, IN INGHILTERRA ASPETTANO NE, IN INGHILTERRA ASPETTANO NE, IN INGHILTERRA ASPETTANO SOLO IL DERBYSOLO IL DERBYSOLO IL DERBYSOLO IL DERBY MARIO BALOGOL:

Mario Balotelli esulta dopo il gol 0. E’ lui che

risolve la partita

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City e Utd

Dopo tanta panchina e qualche prestazione non brillante, Mario Balotelli sembra aver ritrovato la strada per convincere Roberto Man-cini a puntare forte su di lui in questa stagione. Alla rete segnata al Birmingham City in Carling Cup fa seguito quella, ancor più pesan-te, rifilata all'Everton nell'anticipo della 6ª giornata di Premier Lea-gue. Un bel destro dal limite, propiziato da un tacco di Aguero e devi-ato da Jagielka, quando i minuti sul tabellone erano 68 e il punteggio restava inchiodato sullo 0-0.

CITY IN ALTO Il Manchester City, fino a quel momento, non ave-va incantato contro i Toffees, vera bestia nera dei Citizens negli ulti-mi anni. Decisivo il cambio deciso da Mancini allo scoccare dell'ora di gioco: fuori Dzeko, dentro Balotelli. Dopo il gol dell'1-0, i padroni di casa spingono per incrementare il vantaggio: palo di Silva e ottime parate di Howard, prima del 2-0 segnato quasi allo scadere da Milner, su assist fantastico di Silva. Il gol lancia il City a quota 16 punti in classifica, gli stessi dello United bloccato in casa dello Stoke.

SUPER CHELSEA I Blues di Villas Boas tengono il passo, salendo a quota 13 in classifica col 3-0 allo Swansea, nonostante un tempo giocato in inferiorità numerica. Apre Fernando Torres con un gran gol al 29', poi Ramires raddoppia al 36'. Per il Chelsea la gara sembra in discesa, ma El Niño lascia i suoi in dieci al 39', cacciato per un brut-to fallo a metà campo. Anziché soffrire, nella ripresa i Blues sfiorano il gol con Anelka (traversa), che arriva ancora per merito di Ramires. Nel finale, Williams di testa accorcia sul 3-1. Ma Stamford Bridge tro-va ancora modo di esultare per il gol del 4-1, che sancisce il ritorno alla piena efficienza di Drogba dopo l'infortunio alla testa subìto dall'ivoriano contro il Norwich.

LONDINESI IN RISALITA Sabato positivo anche per gli altri club di Londra: il Tottenham sfrutta la classe di Van der Vaart e Bale e li manda sul tabellino dei marcatori a Wigan, piegando 2-1 i Latics, a cui non basta la rete di Diame. L'Arsenal imita gli Spurs e lascia le zone basse della classifica con un 3-0 al Bolton firmato dalla doppietta di Van Persie e da Song. Il Fulham pareggia senza gol sul terreno del West Bromwich, mentre il Newcastle continua a veleg-giare nei quartieri alti grazie al 3-1 sul Blackburn, messo in cassafor-te dalla tripletta di Ba.

UNITED FERMATO Si ferma al Britannia Stadium la marca a pun-teggio pieno del Manchester United, bloccato sull'1-1 dallo Stoke. Ferguson non ha l'infortunato Rooney (recupero possibile per mar-tedì in Champions col Basilea, secondo il giocatore) e dopo due minuti perde anche Hernandez, k.o. dopo uno scontro con Woo-dgate e Begovic. Al posto del messicano entra Owen, ma a portare iavanti lo United è Nani, che al 27' infila in velocità la difesa dello Stoke per il suo terzo gol stagionale in Premier. I padroni di casa reagiscono dopo nemmeno un minuto, con De Gea aiutato dalla traversa a salvarsi da una botta di Wilkinson. Lo Stoke trova il pari al 7' della ripresa con Crouch, che svetta di testa tra Ferdinand e Jones per la sua prima rete con la maglia dei padroni di casa. Il

match è vivace e le due squadre tirano complessivamente 27 volte verso la porta avversaria (14 lo United, 13 lo Stoke). Ma il punteggio non cambia più e i Red Devils, che nel finale sfiorano il gol vittoria con Giggs, ora dividono il primato col City di Mancini a quota 16.

Gazzetta dello SportGazzetta dello SportGazzetta dello SportGazzetta dello Sport

MARIO BALOGOL:

Tim Cahill con la maglia di Mario Balotelli a fine gara. Lui il migliore in campo nell’Everton

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SOLO MANCHESTER - Premier League

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ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA L’ENNESIMO TITOLOL’ENNESIMO TITOLOL’ENNESIMO TITOLOL’ENNESIMO TITOLO

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ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER ASFALTA L’ATLETICO DI MADRID PER CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-CINQUE GOL A ZERO, SORPRESA BE-TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA TIS IN TESTA, MA SI PREANNUNCIA

MESSI GOL, STRANO:

Messi sigla il 6° gol del suo campionato

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UNA BARCA DI GOL - Spagna

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G rande spettacolo avevamo predetto, grande spettaco-lo abbiamo visto. Gol e giocate memorabili, e la cop-

pia Barcellona-Real Madrid che torna a vincere. Travol-gendo l'Atletico Madrid e il Rayo Vallecano, rispettiva-mente. La sfida tra Messi e Falcao la domina l'argentino (tripletta) mentre Ronaldo si riscopre marziano e segna tre gol pure lui: 5-0 e 6-2, Barça a un punto dal Betis capolista (in campo domani), Real a due. Insieme ai blaugrana, il Siviglia, che batte 1-0, pur in nove, un Valencia sprecone, che butta via un rigore con Banega. Nell'altra partita di oggi, 1-1 tra Athletic Bilbao e Villarreal, con reti di Gabi-londo e Nilmar.

DOV'E' L'EQUILIBRIO? Ogni volta la storia è la stessa. Barcellona-Atletico Madrid al Camp Nou viene presenta-ta come una sfida spettacolare, sulla carta equilibrata (o almeno più di altre), e regolarmente i "colchoneros" tor-nano a casa con le ossa rotte: 5-0, peggio del 3-0 dello scor-so anno (la stagione precedente 5-2 e quella prima ancora addirittura 6-1: il parziale è di 22-3, comunque, nelle ultime 5 edizioni della Liga, a favore dei blaugrana). Già al 25' si è sul 3-0: e i rimanenti 65 più recupero vengono riempiti da

un lungo assolo del Barça, che segna altri due gol. Villa, un'autorete di Miranda e la tripletta di Messi sono i poster di questa serata, che altro non è se non l'ennesima dimo-strazione di forza di una squadra, quella catalana, già for-tissima di suo. E che dopo l'infortunio ritrova anche Piqué.

BARÇA SHOW Diciassette minuti: tanto passa dalla rete di Villa alla prima di Messi. C'è anche molto Xavi, come al solito: suo l'assist per l'1-0 di Villa e il tacco che delizia l'azione del raddoppio. Poi Messi a tu per tu con il portierino dell'Atletico, Courtois, gli calcia addosso: ma sul rimpallo frana Miranda, difensore brasiliano, che infila la sua porta. Molto meno "cortese", invece, Messi, sul 3-0: duetto da corner con Pedro e siluro imparabile. Il poker arriva da un corner dell'Atletico: contropiede ammaestra-to da Dani Alves, che dà la palla a Messi. Slalom che solo lui sa fare tra tre difensori e sinistro all'angolino: alluci-nante. C'è aria di "manita", e il 5-0 si materializza al 90' ancora con l'argentino dopo l'ennesimo duetto con Villa. Dall'altra parte nessuna traccia né della "Tigre" Falcao né dell'ex juventino Diego, titolari in un tridente che com-

prende anche Reyes. Forse troppo per uscire indenni dal Camp Nou. Courtois, ragazzino di 19 anni arrivato in pre-stito dal Chelsea, alla fine è il migliore dell'Atletico. E questo dice tanto.

CHE RIMONTA Paura per un tempo, tutto facile nella ripresa nonostante l'inferiorità numerica. Il Real Madrid sceglie un buon modo per scacciare la mini6-2 il Rayo Vallecano nel derby "meno pubblicizzato" della capitale. Una partita spettacolare, al contrario delle ultime uscite dei blancos, condita da gol memorabili. Ma andiamo con ordine, lo stesso che il gol dopo 15 secondi di Michu disintegra: l'attaccante del Rayo sfrutta una corta respinta di Casillas su tiro di Tamudo e porta in vantaggio i suoi. Gelo sul Bernabeu, anche perché per un quarto d'ora il Real non riesce proprio a reagire. Gli ospiti con-trollano quasi a piacimento, ma peccano d'ingenuità quando nel finale di primo tempo perdono palla in attacco e lasciano un contropiede a Kakà, che serve Ronaldo in profondità: tiro sotto le gambe di Dani (non impeccabile) e pareggio. Higuain al 45' mette la freccia dopo sponda di Ramos su punizione.

Il Barça convince, ok Real

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prende anche Reyes. Forse troppo per uscire indenni dal Camp Nou. Courtois, ragazzino di 19 anni arrivato in pre-stito dal Chelsea, alla fine è il migliore dell'Atletico. E

Paura per un tempo, tutto facile nella ripresa nonostante l'inferiorità numerica. Il Real Madrid sceglie un buon modo per scacciare la mini-crisi e schianta

2 il Rayo Vallecano nel derby "meno pubblicizzato" della capitale. Una partita spettacolare, al contrario delle ultime uscite dei blancos, condita da gol memorabili. Ma andiamo con ordine, lo stesso che il gol dopo 15 secondi di Michu disintegra: l'attaccante del Rayo sfrutta una corta respinta di Casillas su tiro di Tamudo e porta in vantaggio i suoi. Gelo sul Bernabeu, anche perché per un quarto d'ora il Real non riesce proprio a reagire. Gli ospiti con-trollano quasi a piacimento, ma peccano d'ingenuità quando nel finale di primo tempo perdono palla in attacco e lasciano un contropiede a Kakà, che serve Ronaldo in profondità: tiro sotto le gambe di Dani (non impeccabile) e pareggio. Higuain al 45' mette la freccia dopo sponda di

VARANE COL TACCO I fuochi d'artificio proseguono nella ripresa con protagonista, sai che novità, Cristiano Ronaldo. Segna due volte su rigore, il portoghese (uno se lo conquista anche), ma in mezzo tra queste due gemme (il 3-1 e il 6-2), che lo portano a una già fantastica quota 7 centri, succede dell'altro. Il Rayo torna sotto ancora con Michu e si ritrova, sul 3-2, in superiorità numerica: Di Maria, davvero sottotono, già ammonito commette un evidente quanto inutile "fallo di braccio" a metà campo. Ma da quel momento in poi sembra l'opposto, e cioè che siano i blancos in 11 e gli ospiti in 10. Il 4-2 si candida a gol dell'anno, ed è del difensore 18enne Varane che di tacco, al volo, corregge in rete un corner. Pazzesca giocata di un ragazzino di cui sentiremo ancora parlare. Il 5-2, infine, è di Benzema.

LA GAZZETTA DELLO SPORT.ITLA GAZZETTA DELLO SPORT.ITLA GAZZETTA DELLO SPORT.ITLA GAZZETTA DELLO SPORT.IT

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L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-ZIONATO, CHE VITTORIA!ZIONATO, CHE VITTORIA!ZIONATO, CHE VITTORIA!ZIONATO, CHE VITTORIA!

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L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA L’INTER VINCE IN CHAMPIONS E LA CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-CURA RANIERI SEMBRA AVER FUN-

ALZIAM LE MANI:

Il primo gol di Lucio che viene così festeggiato

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Napoli strepitoso, 2-0

INTER MOSKA - Napoli 2-0 Villareal

IL NAPOLI FA UNA IL NAPOLI FA UNA IL NAPOLI FA UNA IL NAPOLI FA UNA GRANDISSIMA PARTITA GRANDISSIMA PARTITA GRANDISSIMA PARTITA GRANDISSIMA PARTITA CONTRO IL VILLAREAL, CONTRO IL VILLAREAL, CONTRO IL VILLAREAL, CONTRO IL VILLAREAL, CHE COMUNQUE SI E’ CHE COMUNQUE SI E’ CHE COMUNQUE SI E’ CHE COMUNQUE SI E’ DIMOSTRATA SQUADRA DIMOSTRATA SQUADRA DIMOSTRATA SQUADRA DIMOSTRATA SQUADRA NON ALL’ALTEZZA DEL-NON ALL’ALTEZZA DEL-NON ALL’ALTEZZA DEL-NON ALL’ALTEZZA DEL-LA CHAMPIONS, NONO-LA CHAMPIONS, NONO-LA CHAMPIONS, NONO-LA CHAMPIONS, NONO-STANTE SIA DA ANNI STANTE SIA DA ANNI STANTE SIA DA ANNI STANTE SIA DA ANNI IN COPPA CAMPIONI. IN COPPA CAMPIONI. IN COPPA CAMPIONI. IN COPPA CAMPIONI. MA IL NAPOLI SI E’ RI-MA IL NAPOLI SI E’ RI-MA IL NAPOLI SI E’ RI-MA IL NAPOLI SI E’ RI-PRESO LA SUA VEN-PRESO LA SUA VEN-PRESO LA SUA VEN-PRESO LA SUA VEN-DETTA DOPO L’ANNO DETTA DOPO L’ANNO DETTA DOPO L’ANNO DETTA DOPO L’ANNO SCORSO, QUANDO U-SCORSO, QUANDO U-SCORSO, QUANDO U-SCORSO, QUANDO U-SCì GRAZIE A QUESTISCì GRAZIE A QUESTISCì GRAZIE A QUESTISCì GRAZIE A QUESTI

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Allontanarsi da certi cliché è complicato. E allora ecco il Mundo Deportivo in edicola questa mattina servire un titolo gastronomicamente banale: “Pizza indigesta per il Villarreal”. Parole scontate, risultato inequivo-cabile, grandi elogi per il Napoli di Mazzarri. Corredati da grandi foto di Cavani in festa dopo il gol gli articoli dei giornali spagnoli vanno a senso unico come la partita di ieri sera al San Paolo, stadio che potrebbe accogliere tutti gli abitanti di Vila-Real, compreso qualche parente venuto da fuori.

HARAKIRI “Il Villarreal si è fatto harakiri in due minuti”, diceSport: “Il Napoli ha giocato con maggior intensità e ha vinto con merito. Due regali intorno al quarto d’ora sono diventati un fardello eccessivamen-te pesante, e la reazione si è ridotta ad un dominio sterile di fronte alla solidità del Napoli”. Dopo la gara Garrido ha parlato di regali, e la sua analisi è condivi-sa: “Due errori della difesa firmano la condanna” è il titolo di Marca, che apre con una sentenza, “Questo Villarreal non è più quello di una volta”, menziona un possibile rigore di Zuniga su Nilmar e parla di “Reazione eccessivamente tardiva”.

SUPER LAVEZZI As e il Pais, curiosamente dello stesso gruppo editoriale, scelgono una strada un po-chino diversa, sia dalla pizza che dai regali difensivi: “Lavezzi spezza il Villarreal” titola il quotidiano spor-tivo, “Lavezzi smonta il Villarreal” quello politico. As: “Lavezzi ha offerto ad Hamsik il gol del vantaggio, ha rimediato un rigore e ha fatto uscire di testa la difesa

gialla”. El Pais: “La mezzapunta argentina s’inventa due gol che affondano la squadra di Garrido”.

CANNAVARO E IL FUTURO Su As ottime parole anche per Paolo Cannavaro: “Il capitano azzurro ha marcato il territorio a livello difensivo e mostrato grandi qualità in alcune offensive del Napoli”. Abbia-mo aperto col titolo più banale, chiudiamo col più artistico: “Un Villarreal sfumato”, dice El Mundo: “Quando il fumo dei bengala del San Paolo si è di-sperso, il Villarreal praticamente aveva già perso la partita. Due errori in difesa diventano letali quando di fronte hai gente come Cavani, Lavezzi o Hamsik”. E il futuro? Nero. Gli elogi alla praticità del Napoli fanno da contraltare alla disperata situazione del Villarreal, che dopo due sconfitte vede il suo cammino europeo già vicino al capolinea.

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INTER MOSKA - Milan 2-0 Viktoria Pilzen

Super Milan, si che è rinato

GRANDISSIMA PARTITA GRANDISSIMA PARTITA GRANDISSIMA PARTITA GRANDISSIMA PARTITA DEI ROSSONERI, GRAN-DEI ROSSONERI, GRAN-DEI ROSSONERI, GRAN-DEI ROSSONERI, GRAN-DISSIMA PARTITA DI I-DISSIMA PARTITA DI I-DISSIMA PARTITA DI I-DISSIMA PARTITA DI I-BRAHIMOVIC, CHE FA BRAHIMOVIC, CHE FA BRAHIMOVIC, CHE FA BRAHIMOVIC, CHE FA RINASCERE UN MILAN RINASCERE UN MILAN RINASCERE UN MILAN RINASCERE UN MILAN CHE ERA IN UN PERIO-CHE ERA IN UN PERIO-CHE ERA IN UN PERIO-CHE ERA IN UN PERIO-DO DI DIFFICOLTA’ DO DI DIFFICOLTA’ DO DI DIFFICOLTA’ DO DI DIFFICOLTA’ GRANDE NON SOLO IN GRANDE NON SOLO IN GRANDE NON SOLO IN GRANDE NON SOLO IN CAMPIONATO MA ANCHE CAMPIONATO MA ANCHE CAMPIONATO MA ANCHE CAMPIONATO MA ANCHE NEL GRUPPO STESSO, NEL GRUPPO STESSO, NEL GRUPPO STESSO, NEL GRUPPO STESSO, MA TORNA IBRA E SI RI-MA TORNA IBRA E SI RI-MA TORNA IBRA E SI RI-MA TORNA IBRA E SI RI-DE, SI GIOCA E SI SE-DE, SI GIOCA E SI SE-DE, SI GIOCA E SI SE-DE, SI GIOCA E SI SE-GNA SOPRATTUTTO, E GNA SOPRATTUTTO, E GNA SOPRATTUTTO, E GNA SOPRATTUTTO, E LO FA ALLA GRANDELO FA ALLA GRANDELO FA ALLA GRANDELO FA ALLA GRANDE

Ibrahimovic più Cassano. Ovvero, genialità e follia. Lo svedese segna l’1-0 e regala l’assist per il raddoppio al talento di Bari (è suo il 2000esimo gol del Milan nell'era Berlusconi) La strana coppia del Milan illumina la serata di Champions, dopo una partita per niente facile, contro un Viktoria Plzen ben messo in campo e affatto sprov-veduto.

OSSO DURO La missione Champions contempla dettagli impor-tanti. Il Milan li mette subito in pratica. Pimpante con Ibra al fianco di Cassano dal primo minuto. Offensivo e penetrante come recita l’Allegri-pensiero, con Abate tornante e votato al sacrificio; che dopo trenta secondi la mette in mezzo per Cassano, anticipato da Cech. Ma il Plzen mostra subito le sue migliori qualità: velocità e gioco largo sulle fasce. Soprattutto la capacità di Marek Bakos di farsi trovare al posto giusto: al 3’ ci vuole infatti un miracolo di Abbiati, che devia il colpo di testa in tuffo con le dita in angolo (che l’arbitro non vede) per frantumare la teoria iniziale del cronista. Ma il Milan pareggia subito la clamorosa occasione al 5’ quando Ibra confeziona una palla con scritto sopra “spingere in porta, prego”. Cassano si fa trovare al limite dell’area piccola, ma scarica addosso a Cech. Questi del Vikto-ria non sono comunque degli sprovveduti. Sarà San Siro, sarà il so-gno di conquistarlo e portarne a casa una zolla di terra. Tant’è che i ragazzi di Vrba se la giocano a viso aperto senza speculare su nulla. Cassano intanto incassa all’11’ la seconda occasione: bravo Cech a deviare in angolo un tiro da fuori area del barese. Gioca bene il Milan, veloce e di prima. Risponde con veemenza il Viktoria, approfittando di notevoli spazi fin troppo elargiti dai rossoneri.

ZLATAN IMPERIOSOC ompito apparentemente facile. Era scritto fra le righe. La partita è però saldamente in mano rossonera. Ibrahi-movic è il magnifico catalizzatore; fa reparto, fa tutto. Splendidi i suoi inserimenti, impeccabili i suggerimenti per i compagni. E’ sua la paz-

zesca occasione capitatagli sul destro al 32’, dopo un numero di Abate da pelle d’oca, e che è bravo Cech ad alzare oltre la traversa con un guizzo alla Buffon. Il Milan colleziona occasioni. Al 37’ è ancora Ibra a mancare il vantaggio, trovandosi di fronte il buon Cech. Ma il pecca-to veniale dei rossoneri sono i blackout di copertura, quando i cechi vanni in contropiede; così, al 39’, è solo la dabbenaggine di Petrzela a non portarli in vantaggio, perché dal dischetto del rigore manca il facile gol sprecando a lato. A conti fatti un Plzen che si difende molto, a volte a fatica, ma che non trascura il lato offensivo, mentre il Milan avrebbe bisogno di maggiore lucidità, sfruttando la sua tecnica e le maggiori individualità.

ACCOPPIATA Se poi Emanuelson fosse capace di metterla dentro dal limite, come al 2’ della ripresa (un tiro alto che grida ancora ven-detta), la strada in salita diverrebbe più dolce. Ma bisogna soffrire e attendere un fallo di mano di in area di Cisovsky che interrompe una zampata di Ibra. E’ rigore. Ibra, concentrato, fulmina l’angolo destro di Cech con un rasoterra. Al 14’ lo svedesone in concerto con Seedorf entusiasma San Siro; ma Cassano che deve metterla dentro alza di poco oltre la traversa. Il Viktoria però non cede. Anzi, al 15’, su raso-terra del massiccio Horvath, Abbiati ci mette la pezza. Ma è la serata di Ibra. Che al 21’ in un imperioso contropiede sfodera un assist per Cassano antologico; FantAntonio accarezza da sotto la palla e scaval-ca Cech. Allegri può così cambiare qualche pedina in vista della Juve: fuori Seedorf per Aquilani e Antonini per Taiwo. Manovre diversive e niente più, con qualche concessione di troppo ai cechi: ma la mis-sione è compiuta.

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INTER MOSKA - CSKA 2-3 Inter

Grande e pazza Inter

VINCE CON MERI-VINCE CON MERI-VINCE CON MERI-VINCE CON MERI-TO CON IL CSKA TO CON IL CSKA TO CON IL CSKA TO CON IL CSKA MOSCA, E CON UN MOSCA, E CON UN MOSCA, E CON UN MOSCA, E CON UN GRAN GOL DI ZA-GRAN GOL DI ZA-GRAN GOL DI ZA-GRAN GOL DI ZA-RATE, PRIMO PER RATE, PRIMO PER RATE, PRIMO PER RATE, PRIMO PER LUI IN CHAM-LUI IN CHAM-LUI IN CHAM-LUI IN CHAM-PIONSPIONSPIONSPIONS

Finisce in trionfo la campagna russa di Claudio Ra-nieri che per il momento sulla panchina dell'Inter sa solo vincere. I nerazzurri espugnano lo stadio Lužniki di Mosca, battono il Cska per 3-2 e sistemano al me-glio la loro corsa in Champions dopo la sconfitta interna all'esordio contro i turchi del Trabzonspor. PRIMO TEMPO Ranieri sul sintetico di Mosca affi-da le chiavi dell'attacco al duo Pazzini -Milito, sup-portato sulla trequarti da Alvarez, chiamato a sostitu-ire l'infortunato Sneijder. L'inizio del match vede i padroni di casa subito in pressing ma l'equilibrio dura poco, lo spazio di cinque minuti. Da un angolo di Alvarez, infatti, arriva il vantaggio nerazzurro fir-mato Lucio, bravo a sfruttare di destro un'uscita scel-lerata del portiere Gabulov. E' UNA BUONA INTER Il vantaggio-lampo dell'In-ter manda alle corde gli avversari che, tramortiti, non riescono a reagire. Al 10' è Obi ad avere sulla testa la chance del raddoppio su cross di Pazzini ma stavolta il portiere russo è attento e in tuffo salva la baracca deviando in angolo. L'attacco del Cska è poca cosa e l'esperienza di Vagner Love non sembra intimorire la difesa a quattro dei nerazzurri, splendidamente soste-nuto dai colossi Lucio e Samuel. Le sortite dell'Inter proseguono soprattutto sulla fascia destra dove im-perversano le accelerate di Nagatomo e la tecnica di Alvarez, finalmente in luce. Proprio l'argentino mette i brividi alla retroguardia russa con un tiro crosso velenoso che lambisce la traversa avversaria. Sulla ripartenza è il Cska a reclamare un rigore al 17' per un dubbio contatto in area nerazzurra tra Doumbia e Lucio. L'arbitro lascia proseguire. RADDOPPIO DEL 'PAZZO' La squadra di Ranieri domina il match senza problemi e al 23' trova il rad-doppio con un'azione nata proprio dalla fascia destra: percussione di Nagatomo e tiro cross ribadito in rete sotto misura da Pazzini. RISPOSTA RUSSA La reazione del Cska è racchiu-sa in due fiammate in meno di un minuto. Alla mezz'ora Dzagoev supera Samuel e colpisce a botta sicura ma trova sulla sua strada un Julio Cesar in ve-na di miracoli. Dall'angolo seguente è Doumbia a schiacciare di testa e a colpire il palo esterno neraz-zurro. Dopo il doppio spavento l'Inter torna a con-trollare con relativa serenità l'incontro ma proprio sul fischio finale del primo tempo i russi riescono ad accorciare le distanze con una punizione gioiello di Dzagoev che supera Julio Cesar, apparso nella circo-stanza non impeccabile.

RIPRESA La ripresa del Cska ha un inizio veemente con Mamayev che dopo due minuti dal fischio d'ini-zio calcia a lato di pochissimo dopo una mischia in area nerazzurra. Ranieri è costretto a togliere dal cam-po Pazzini, vittima di un infortunio, per far posto a Zarate. Al 53' grande verticalizzazione di Alvarez per Chivu che, a tu per tu con Gabulov, viene fermato per un fuorigioco molto dubbio. Il Cska continua a pressare ma la solidità dell'Inter è impressionante - soprattutto a metà campo con la diga formata da Cambiasso e Alvarez - e i russi non riescono quasi mai ad impensierire severamente Julio Cesar. Zarate al 56' si crea lo spazio per un tiro all'interno dell'area russa ma la sua conclusione viene ribattuta da Gabu-lov. Al 61' è ancora Dzagoev a mettere i brividi a Ra-nieri con una botta da fuori neutralizzata da Julio Cesar. Passano sei minuti e l'Inter ha sui piedi di Mi-lito la palla del match point ma la conclusione dell'ar-gentino a botta sicura esalta ancora una volta i riflessi di Gabulov. DUE GOL IN DUE MINUTI Il calo fisico dell'In-ter negli ultimi venti minuti è evidente. I padroni di casa appaiono più lucidi, prendono coraggio e co-stringono agli straordinari la retroguardia nerazzurra. Al 70' è Vagner Love a non trovare il tap in vincente per una questione di centimetri su un cross teso e violento del solito Dzagoev. L'attaccante brasiliano, però, si riscattera sei minuti dopo quando, dopo aver aggirato in velocità Lucio, trafigge Julio Cesar con un rasoterra angolato. Il pareggio dura solo due minuti, il tempo di mettere la palla al centro e di consentire a Cambiasso di lanciare Zarate, perfetto nel portarsi avanti di petto il pallone e nel trafiggere Gabulov con una botta di sinistro imparabile. Prima del fischio finale c'è ancora il tempo di vedere una conclusione di testa a lato di poco di Doumbia e l'ingresso in cam-po di Jonathan al posto di Alvarez. Al triplice fischio l'Inter può tirare un bel sospiro di sollievo. Con tre punti in classifica dopo due giornate la corsa in Champions è tutt'altro che compromessa.

IN GOL:

Mauro Zarate in gol contro il CSKA Mosca che ha deciso l’incontro

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Barça show! Vincono Arsenal e Marsiglia

"C os'è il genio? E' fantasia, intuizione, decisione e velocità di ese-cuzione". Lo diceva il Necchi, mitico personaggio del film

"Amici miei". Parole che Bafetimbi Gomis, 26 anni, attaccante del Lione, pare aver ascoltato e messo in pratica, neanche avesse assistito alla proiezione poco prima di scendere in campo. Succede questo: siamo al minuto 23 del primo tempo, la Dinamo Zagabria perde banal-mente un pallone a metà campo, Gomis lo riconquista e si avvia verso l'area di rigore avversaria. Correndo alza lo sguardo e vede il portiere Kelava fuori dai pali: errore imperdonabile. Gomis prepara il colpo da biliardo: quando è al limite dell'area carica il destro, finta il tiro po-tente e invece beffa Kelava con un pallonetto preciso. In questo gesto c'è tutto il genio (fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzio-ne) e non siamo al cinema...

CASSANO-ZARATE Così come non siamo al cinema, ma a San Siro, quando c'è da applaudire il "cucchiaio" di Cassano imbeccato da Ibrahimovic per il gol del 2-0 al Viktoria Plzen. Altro cammeo da conservare, dopo la seconda giornata di Champions League, è la staf-filata con la quale Mauro Zarate gela il Cska Mosca: bello il movimen-to d'inserimento dell'argentino, perfetto lo stop, rapida e precisa la conclusione di sinistro. E bravo, non va dimenticato, è Cambiasso a pescare il compagno con un lancio ben dosato.

REAL, LO SHOW Ma il premio per la miglior azione va al Real Ma-drid in occasione dell'1-0 segnato da Cristiano Ronaldo contro l'A-jax. Bisognerebbe mostrare il video ai bambini che iniziano a giocare a calcio: un contropiede perfetto, di rara bellezza. Siamo al minuto 25 del primo tempo, gli spagnoli recuperano il pallone a metà campo e partono come razzi. Quattro giocatori del Real contro quattro dell'A-jax. L'azione è semplicemente meravigliosa: 1) Kakà appoggia a Ro-naldo; 2) Ronaldo affida il pallone a Ozil e si fionda in verticale; 3) Ozil allarga sulla destra a Benzema; 4) Benzema crossa al centro dell'a-rea; 5) Cristiano Ronaldo arriva in corsa e, al volo, mette dentro. Cin-que passaggi per un gol da incorniciare. E' l'esempio di come si deve costruire un'azione di ripartenza (oggi si chiama così, sarebbe il vec-chio contropiede). In questo caso è da notare come i quattro giocatori del Real Madrid, per allargare le maglie della difesa dell'Ajax, si di-spongano "a ventaglio", cioè occupando il campo in larghezza. Ulti-ma segnalazione: la rasoiata di sinistro che piazza Ayew del Marsiglia per timbrare l'1-0 contro il Borussia Dortmund: nel tiro ci sono tanta

forza ma, soprattutto, la necessaria precisione. GRANDE MARSIGLIA, VINCONO ANCHE RE-GRANDE MARSIGLIA, VINCONO ANCHE RE-GRANDE MARSIGLIA, VINCONO ANCHE RE-GRANDE MARSIGLIA, VINCONO ANCHE RE-AL MADRID, LIONE E BARCELLONAAL MADRID, LIONE E BARCELLONAAL MADRID, LIONE E BARCELLONAAL MADRID, LIONE E BARCELLONA

INTER MOSKA - Le Altre

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