Religioni

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Religioni La religione è un elemento importantissimo nel momento in cui si deve andare a creare un mondo, con i suoi abitanti. La storia ci dimostra ampiamente come la religione abbia sempre caratterizzato profondamente l’uomo e la società, non la si può quindi relegare ad un ruolo secondario, non ci si può dimenticare dell’impatto che ha la spiritualità sul mondo materiale. Le Toplakar Nai non ci offrono una grande varietà in materia religiosa dal momento che la dottrina Nailiana ha attecchito presto e nel profondo di una grande varietà di genti. Tutte le Terre di Nai sono sotto la stessa religione: uomini, Peri, mezzuomini, Karniki, Si’lat, Yakidi e Nasnas sono fedeli al Nailismo (gli Yakidi e i Nasnas di meno). Le precedenti religioni si trovano infatti praticate solamente da un ristrettissimo numero di fedeli primariamente a causa dell’obbligo morale dei seguaci di Nai di illuminare le genti non credenti. Nailismo Il Nailismo è una religione che presenta sia elementi monoteistici che politeistici. Essa è la maggiore religione delle Toplakar Nai e si è manifestata per la prima volta con la persona di Nailah, incarnazione di Nai e sua voce nel mondo terreno. Tale dottrina dice che il mondo terreno è solo il riflesso del paradiso che si trova oltre il cielo. In questo paradiso si trova Nai, l’Intelligenza Divina che in quanto essere dotato dell’intelletto divino è il principio del Bene. Ha infinite emanazioni, che altro non sono che tutti i suoi pensieri pensati nel corso della sua lunga esistenza, i Feveres (pronuncia “Feheres”) e i Div, ma questi ultimi sono particolari. Essi sono le idee invisibili, intangibili delle cose terrene, dimorano nei cieli e sono subordinate a Nai, quindi al Bene. I Feveres sono collegati al mondo fisico secondo un rapporto di mimesi, di imitazione: gli oggetti terreni sono una proiezione di loro sulla Madda, la materia informe, i quattro elementi non ordinati. Le anime sono la luce dentro ai corpi, non sono proiezioni di qualcosa nell'Iberim (il mondo di Nai e dei Feveres), ma sono nella terra. Ogni cosa vivente è dotata di anima, per quanto gli uomini siano quelli che hanno l'anima più completa (i saggi stanno ancora speculando sull'esistenza di un'anima del mondo). Dal momento che sono state

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Le Religioni nel mondo fantasy delle Toplakar Nai. Per d&d 3.5 e altri sistemi

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ReligioniLa religione è un elemento importantissimo nel momento in cui si deve andare a creare un mondo, con i suoi abitanti. La storia ci dimostra ampiamente come la religione abbia sempre caratterizzato profondamente l’uomo e la società, non la si può quindi relegare ad un ruolo secondario, non ci si può dimenticare dell’impatto che ha la spiritualità sul mondo materiale. Le Toplakar Nai non ci offrono una grande varietà in materia religiosa dal momento che la dottrina Nailiana ha attecchito presto e nel profondo di una grande varietà di genti. Tutte le Terre di Nai sono sotto la stessa religione: uomini, Peri, mezzuomini, Karniki, Si’lat, Yakidi e Nasnas sono fedeli al Nailismo (gli Yakidi e i Nasnas di meno). Le precedenti religioni si trovano infatti praticate solamente da un ristrettissimo numero di fedeli primariamente a causa dell’obbligo morale dei seguaci di Nai di illuminare le genti non credenti.

NailismoIl Nailismo è una religione che presenta sia elementi monoteistici che politeistici. Essa è la maggiore religione delle Toplakar Nai e si è manifestata per la prima volta con la persona di Nailah, incarnazione di Nai e sua voce nel mondo terreno. Tale dottrina dice che il mondo terreno è solo il riflesso del paradiso che si trova oltre il cielo. In questo paradiso si trova Nai, l’Intelligenza Divina che in quanto essere dotato dell’intelletto divino è il principio del Bene. Ha infinite emanazioni, che altro non sono che tutti i suoi pensieri pensati nel corso della sua lunga esistenza, i Feveres (pronuncia “Feheres”) e i Div, ma questi ultimi sono particolari. Essi sono le idee invisibili, intangibili delle cose terrene, dimorano nei cieli e sono subordinate a Nai, quindi al Bene. I Feveres sono collegati al mondo fisico secondo un rapporto di mimesi, di imitazione: gli oggetti terreni sono una proiezione di loro sulla Madda, la materia informe, i quattro elementi non ordinati. Le anime sono la luce dentro ai corpi, non sono proiezioni di qualcosa nell'Iberim (il mondo di Nai e dei Feveres), ma sono nella terra. Ogni cosa vivente è dotata di anima, per quanto gli uomini siano quelli che hanno l'anima più completa (i saggi stanno ancora speculando sull'esistenza di un'anima del mondo). Dal momento che sono state create da Lui, le anime non possono essere intrinsecamente malvagie. Nai ordinò a tutti i Feveres di essere fedeli e di riconoscere la superiorità degli uomini e delle anime, ma non tutti gli ubbidirono, poiché si rifiutavano di riconoscere alcuna superiorità; i reietti furono scagliati da Nai nelle viscere della terra, ma sono ancora dotati della capacità di influenzare il mondo. Infatti tutto il male del mondo è provocato dai riflessi dei Div, i Feveres malvagi, i quali però sono sempre sottomessi a Nai. A differenza delle anime, i Div sono intrinsecamente malvagi; questo è possibile secondo il principio per cui ogni cosa che è genera il proprio contrario. Nai è tutto, quindi non genera niente, ma ogni suo pensiero è qualcosa e quindi genera la sua controparte. Ad ogni Feveres corrisponde un Div.Bene e male sembrano essere facce della stessa medaglia, ma non è così, poiché è il Bene che ha generato il male, non viceversa, quindi è superiore e padrone di lui.L'anima è posta in maniera singolare rispetto a Feveres e Div giacché ha il potenziale di essere superiore a entrami: le anime hanno maggiore capacità intellettiva perché sono in grado di conoscere tutti i Feveres e tutti i Div, mentre loro sono limitati al loro essere, nei reami divini.Il credente deve riuscire a evitare l’influenza dei Feveres malvagi seguendo il Sentiero Dorato, una serie di precetti e di pratiche (vedi sotto) enunciate da Nailah.

Il Sentiero DoratoIl Sentiero Dorato è il libro sacro di questa religione. È il libro che parla in parte della storia di Nailah ma soprattutto dei suoi insegnamenti; prende il nome dall'omonimo gruppo di insegnamenti centrali in questa dottrina. Presenta una gran quantità di norme religiose e legali; questo perché il

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Sentiero Dorato è la via per condurre l’uomo alla felicità ultraterrena ma anche a quella terrena e queste leggi servono per permettere il suo raggiungimento. Tali leggi sono (o comunque dovrebbero essere) le più giuste. A causa della mole di codici e la complessità della loro gestione, sono sorte svariate figure che fanno della conoscenza dell’aspetto giuridico del Sentiero Dorato la loro professione.Il Sentiero Dorato è il modo di vivere da condurre per arrivare a Nai, ma più che un codice civile e penale è una filosofia che permette di discernere il giusto dallo sbagliato. È il valico tra due montagne e la consapevolezza della sua esistenza insieme. È il sentiero, appunto, da seguire per oltrepassare le difficoltà e giungere nella Valle Dorata di Nai. La piena comprensione è difficile da raggiungere, e nessun uomo pretende di averla. Si può ottenerla con la meditazione e le preghiere, frequentando i sufi, praticando i riti, maturando. La sua piena conoscenza possibile per gli uomini è propria dei Santi. Le leggi sono per coloro che non sono giunti alla totale comprensione del Sentiero.Chi non segue la Via, oltre a subire ripercussioni nella vita reale, al momento della sua morte sarà perso nelle montagne e finirà nel regno dei Div, perdendo ogni speranza di arrivare a Nai.

L'animaL’anima nel paradiso è pura, unica e non divisibile. Quando scende sulla terra si unisce ad un corpo materiale, quindi l’uomo può vivere, può essere felice, può evolversi. L’anima tuttavia si “sporca” e va dividendosi in tre parti separate:

Nefesh: l'anima inferiore, o “anima animale”. È connessa con gli istinti e con le funzioni vitali.

Ruach: l'anima mediana, lo "spirito". Contiene la consapevolezza dell'esistenza del Sentiero Dorato e le virtù morali, cioè la capacità di distinguere il bene dal male.

Neshamah: l'anima superiore, o "anima suprema". Questa separa l'uomo (e i geni, e i Peri) da tutte le altre forme di vita ed è comune a tutti gli uomini, a prescindere dalla religione. È correlata all'intelletto e dà all'uomo la capacità di vedere la Via e permette la consapevolezza dell’esistenza e presenza di Nai.

Il Neshamah e il Ruach non sono parti presenti dalla nascita ma si creano (o meglio, emergono) lentamente col passare del tempo. Il loro sviluppo dipende dall’agire e dalle conoscenze degli individui. Si dice che esistano in forma completa solo negli individui spiritualmente e culturalmente avanzati. Dopo la morte il Nefesh ovviamente si dissolve, il Ruach si trasferisce in una sorta di stato intermedio dove è sottoposto ad un processo di purificazione ed entra in una specie di "paradiso transitorio", mentre Neshamah ritorna alla sua fonte, Nai. Si ritiene che dopo la resurrezione Ruach e Neshamah, anima e spirito, si riuniscano in una forma definitiva trasmutata. Queste parti devono essere governate dal Neshamah, che ha l’obbligo di rispettare l’armonia tra gli spiriti dell’anima. Il Ruach è necessario per l'esistenza del Neshamah (se puoi vedere una cosa ma non sai che esiste non la puoi notare), così come il Nefesh regola la vita del corpo fisico ed è quindi indispensabile per la vita fisica dell’uomo (infatti si dissolve, o meglio si sommerge, una volta trapassati). Come si vede, l’uomo non deve eliminare gli istinti ma controllarli.

La natura dell'anima è fonte di speculazioni più o meno fondate. Si pensa che siano particole di Nai e in quanto tali in grado di plasmare i quattro elementi. Su questo presupposto si basa la magia elementale nonché il comandamento “Non trasfigurare la tua anima”. Ogni essere vivente ha una propria anima (gli uomini sono gli unici ad aver tutti e tre gli stadi, gli animali

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L'anima può quindi creare. Non è un processo immediato – lo sanno bene i maghi – ma può dare origine a una grande varietà di effetti, compresa la creazione di esseri viventi.

Condizione umanaIl culto di Nai si caratterizza in modo particolare, allontanandosi dalla maggior parte delle dottrine occidentali, poiché conferisce una grandissima dignità alla condizione umana. Il mondo materiale è creato da Nai per ospitare l’umanità. Egli ha diffuso in tutto il creato indizi del suo disegno che avrebbero permesso agli uomini di trovare e seguire il Sentiero Dorato per costruire nel tempo un ordine che avrebbe permesso agli uomini di liberarsi di ogni sofferenza. Il grande piano di Nai per l’uomo è, quindi, quello di far creare un paradiso in terra, dove, allora, all’uomo sarà garantita l’eterna permanenza grazie ad un ciclo infinito di reincarnazioni. Il soggiorno nei reami divini delle anime dopo la morte è solo una condizione temporanea e tutti, geni, uomini, Peri, a prescindere dalle azioni fatte durante la vita, avranno un posto nel paradiso terrestre. La condizione umana non è vista come un periodo di transizione dopo il quale si avrà la vita eterna in un paradiso di infinito bene, ma è la parte più importante della sua vita. Col suo impegno l’uomo costruisce letteralmente il suo paradiso, il progresso e il divenire sono dei valori importanti per l’uomo Nailiano, così come la laboriosità. La pigrizia è vista malissimo.I valori del Nailismo hanno permesso la nascita di una serie di fattori (magia, metodo scientifico…) che hanno fatto sorgere un sistema sociale e politico che, dal nostro punto di vista, potrebbe sembrare quasi illuminato, e che di fatto ha permesso la rinascita e l’espansione culturale ed economica della nazione. Nelle Toplakar Nai si va verso una parità di sesso, ma la strada è ancora lunga. La tolleranza per il diverso è predicata all’interno del Sentiero Dorato, questo ha permesso in più casi un’integrazione maggiore ed un’evoluzione culturale dettata anche dalla contaminazione positiva di idee tra i diversi popoli che si sono stanziati nel territorio, anche se l’era della Frammentazione è stata caratterizzata da un campanilismo che ha di fatto causato guerre razziali. 

Organizzazione religiosaIl Nailismo è una religione per niente secolarizzata; infatti in molti casi c’è identità tra norme religiose e leggi, per quanto si stia manifestando sempre più la tendenza a dividere le due sfere. Un tratto del Nailismo è la quasi assenza del clero dal momento che Nai non ha bisogno di nessuna intermediazione per entrare in contatto col fedele, intermediazioni che non possono comunque esistere. Non esiste una classe clericale che forte della loro investitura divina a guidare e indirizzare il pensiero della gente ottiene cariche e privilegi. Poiché c’è poca separazione tra legge religiosa e positiva, tuttavia il clero finisce per coincidere con la classe della magistratura prendendosi il potere giudiziario e fungendo da ago della bilancia per tutte le controversie. Kaitos, l’attuale califfo, lotta, a volte duramente, per il diritto a giudicarsi e di emanare leggi senza l’ingerenza del clero, che ovviamente in questo modo celebrerebbe i propri interessi. Il maggior avversario di queste riforme è costituito da Raghib, sultano della famiglia Nailah.Troviamo comunque una serie di figure religiose:I Rahip sono le persone incaricate di guidare la popolazione nella preghiera e nelle pratiche religiose. Non c’è nessuna forma di divino in loro e sono semplicemente fedeli che hanno studiato molto teologia e filosofia tanto da conoscere perfettamente tutte le pratiche. Dopo la preghiera possono anche fare una predica, ma non fa parte del rito.Gli Ulema sono invece i maestri della legge religiosa, ma sono più un misto tra un dottore di teologia e di legge piuttosto che una forma di clero, anche se godono di una posizione privilegiata all’interno della società. Sono gli insegnanti in pratica.I Qaadi sono i giudici veri e propri e agiscono su porzioni territoriali ben definite chiamate Alcadi (Alcade al singolare), chiamati a giudicare secondo le leggi del Sentiero Dorato. Ogni Alcade è

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presieduta da un Mufti, che ha ruolo di coordinare i Qaadi. I processi più importanti sono invece curati da i Burda, i giuristi massimi, al vertice della piramide ecclesiastica.

MaddaIl mondo fisico è un riflesso del mondo perfetto dell'Iberim, ma non può esserlo a sua volta perché è basato sulla Madda, la materia caotica e informe. La Madda è distorce e corrompe tutte le cose. Niente sfugge al suo influsso: tutto decade, prima o poi. I Peri sono quasi perfetti e quasi eterni perché hanno in loro una piccola porzione di Feveres a causa della loro origini (sono i discendenti di alcuni Feveres incarnati), così come i geni (). Ma anche i Peri muoiono e diventano sempre più imperfetti con l'avanzare delle generazioni, mentre i geni perdono sempre più potere: formati da quantità e qualità ben precise di elementi, il mescolarsi di questi alle cose reali induce loro un cambiamento fisico; dal momento che la potenza di un genio (ma in generale di qualunque cosa) deriva dal grado di perfezione che ha, il loro introiettare la Madda induce una deformazione dei loro corpi con conseguente abbassamento del grado di perfezione e quindi di potere (infatti i Janni, i geni minori, sono la categoria più numerosa a causa del decadimento degli altri). Tutto quello che fiorisce decade.I quattro elementi si muovono, rincorrono, respingono, si scontrano e si fondono per loro natura. I Feveres li costringono in forme ben definite, ma le loro tendenze dinamiche, in contrasto con l'immobilismo dell'Iberim, sussistono ancora e causano il divenire in tutti gli stadi: locale, qualitativo, quantitativo e sostanziale. A questa naturale tendenza disaggregante si somma anche la spinta centrifuga dei Div, che contrasta il tentativo dei Feveres di mantenere immobile la materia.La Madda agisce anche e soprattutto a livello intellettuale: se i Feveres, le creature perfette e quindi buone, si riflettono in questo mondo, allora perché i pensieri non possono essere altrettanto perfetti e orientati al bene, ma serve il Sentiero Dorato? La risposta si trova nella Madda e nei Div, la prima che contrasta il tentativo dei Feveres di imporre le loro idee, i secondi che imprimono le loro idee.

Conseguenze sul mondoLa dottrina nailistica ha valenza spiritualistica e materialistica. L’uomo deve seguire il Sentiero Dorato perché è la via che porta l’umanità al Paradiso Dorato; chi non lo segue è condannato nell’aldilà (ricordo temporaneamente) per aver rallentato il raggiungimento di questo traguardo. Nai ha fornito all’umanità tutto il necessario per poter crescere ed evolversi indipendentemente dalle azioni di Nai per raggiungere il paradiso in terra. Questo obbligo allo sviluppo ha avuto un’influenza considerevole sullo sviluppo delle scienze naturali, in quan

Pseudo Nailismo e CEPMI popoli semplici hanno manifestato nel corso del tempo una sorta di incapacità di seguire in fondo i precetti del Nailismo, a causa anche della sua particolarità di non essere influenzata da nessuna delle religioni precedenti. In particolare il concetto dei Feveres come emanazioni di Nai e del mondo sensibile come riflesso dei Feveres, così come l’equazione Intelligenza =Bene (e Ignoranza=Male) non riescono a capirlo. I Nailisti hanno provato per decenni a evangelizzare senza successo queste terre, con scorno di entrambi i popoli, finché non hanno deciso di semplificare il sistema religioso per renderlo più aderente alla mentalità idolatrica dei popoli mostruosi per poi procedere per piccoli passi verso la vera parola di Nai. Ad occuparsi dell’evangelizzazione è la Compagnia per l’Evangelizzazione dei Popoli Mostruosi, che aveva dimostrato la sensatezza dell’operazione riuscendo ad evangelizzare le lontane isole Wak Wak in questo modo in una decina di anni. Ovviamente ci sono state critiche, ma il CEPM ha sempre saputo vincerle. Al momento solo tale organizzazione ha il compito, visto che le loro competenze, capacità e conoscenze dell’operazione sono le uniche capaci di gestire una sì complicata opera. Le differenze col Nailismo sono queste:

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- I Feveres non sono i Suoi pensieri che costituiscono il mondo, ma divinità minori, ognuna delle quali gestisce un particolare ambito della vita- Quindi il Male non è più una parte di Nai, ma una divinità a sé stante- Il Sentiero Dorato non ha la valenza di strada per arrivare a Nai, ma sono solo una serie di regole da seguire per giugere in paradiso (in stile Dieci Comandamenti)- Quindi non c’è alcuna equivalenza Intelligenza = Bene - La tripartizione viene insegnata successivamente, poi si arriva gradualmente alla forma definitiva passando per stadi intermedi (istinti-desideri/emozioni-intelletto).

In pratica il Nailismo viene trasformato in una religione politeista tipo. Nel corso del tempo nei catechismi si integra sempre di più lo pseudo Nailismo con i concetti della religione originale, fino a concludere il processo. Attualmente il processo è stato completato solo nelle isole Wak Wak, dove era stato avviato molto prima delle altre evangelizzazioni per esperimento personale.È probabilmente l’associazione politica più politica di tutte. Infatti non solo spesso si trova in mezzo alle trattative tra le varie Bandiere ma i suoi associati spendono molto tempo nel perfezionamento delle qualità politiche. La CEPM non agisce solamente tra i popoli mostruosi, ma ha anche incarichi tra altre genti: tra gli Halfling a ridurre la preponderanza delle antiche tradizioni, che deformano il messaggio di Nailah, e tra i Peri, per ridurre il loro fortissimo nazionalismo che li porta a venerare sé stessi e la nazione (ovvero per ridurre le loro mire indipendentiste) e per convincere i più conservatori della religione di Nai.

Alchimia e alchimistiL’alchimia è una disciplina spirituale che mediante l’uso della pratica alchemica permette di raggiungere uno stato metafisico di conoscenza e di purificare l’anima dalle influenze negative. L’alchimia è considerata una summa di tutte le conoscenze tra loro aggregabili ed acquisibili dall'uomo.Si dice perlopiù che lo scopo ultimo dell'alchimia sia giungere, attraverso la manipolazione degli elementi, alla creazione dell'oro, l'unico elemento che mostra il suo perfetto equilibrio interno attraverso il suo aspetto esteriore. Ma questo non è altro che una metafora: gli alchimisti per poter far circolare i propri studi senza troppi problemi hanno prodotto un ampio corpus di metafore con cui camuffare termini e scoperte. In realtà dunque ottenere l'oro è un obiettivo secondario: con l'arte alchemica infatti l'anima purifica soprattutto se stessa, ottenendo infine dal caos l'illuminazione. Essa ha dunque un'enorme portata spirituale perché dimostrerebbe che l'aspetto delle cose non è una realtà autonoma, ma un'incarnazione del Verbo Divino, che si manifesta anche nel regno della materia. Questo per gli alchimisti. Dato che la purificazione della materia dovrebbe essere parallela a quella dello studioso, solo un cuore del tutto puro potrà arrivare ad ottenere una trasformazione totale.Il presupporre che animali, piante e minerali abbiano virtù proprie ed interagenti, li fa considerare simili a un demiurgo. L’alchimia si prospetta essere un metodo del tutto alternativo al Sentiero Dorato per la purificazione e per la successiva ascesa a Nai e ai Feveres. Sebbene fosse nata come un’appendice metallurgica - medica al Nailismo mutuata dalle tradizioni religiose precedenti è stata giudicata quasi subito come un’eversione dell’ordine divino pre costruito (è in pratica una scorciatoia per il paradiso) e una minaccia per l’ordine sociale (se si arrivasse a Nai semplicemente praticando l’alchimia, nessuno seguirebbe le regole e le leggi etiche prescritte da Nailah) con conseguente messa al bando. Tuttavia l’alchimia ha sempre esercitato un fascino irresistibile per gli uomini (si dice che addirittura Re

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Salomone praticasse l’arte) sia spirituale che più prosaico: l’attrattiva di creare oro dal piombo, di creare l’elisir (sostanza capace di generare e prolungare indefinitamente la vita), la panacea universale o di ottenere l’onniscienza ha fatto sì che molti potenti hanno ammesso segretamente alchimisti tra le loro fila, visto che i primi anelavano alle scoperte e gli altri miravano ad ottenere tranquillità e mezzi con cui eseguire i propri esperimenti. Recentemente Kaitos, in segno di sfida al clero, ha liberalizzato la pratica dell’alchimia nella capitale Baghdad formando quello definito “Il Vicolo d’Oro”, il quartiere dove soggiornano i soli alchimisti.

Filosofi mistici dell’ermetismoColoro che appartengono a questa organizzazione sono innanzitutto filosofi, perché tra le cose che fanno c’è il cercare di conciliare pensiero religioso e filosofico, e ricercano anche con l’uso della ragione. Sono mistici, perché le loro ricerche spesso indagano sulla natura delle entità religiose e sulla comunione con Nai e Feveres nonché sulla natura della magia. Sono ermetici, perché la disciplina è stata iniziata da Ermete Almagesto. In pratica la filosofia ermetica è una scienza spirituale, un’investigazione del mondo soprasensibile sfruttando la sua influenza sul mondo materiale attraverso vari mezzi come la magia, l’astrologia, la chiaroveggenza… Tale influenza si esprime in ogni parte dell’Universo materiale e nei concetti semplici (come i numeri); la conoscenza di tali segreti è in grado di svelare gli arcani dell’Universo e dell’Assoluto. Perseguendo i loro scopi i Filosofi, veri e propri scienziati del metafisico, studiano, conducono esperimenti, costruiscono e testano teorie sul mondo, sulla cosmogonia, sui reami divini e sulla dimensione interiore e dai loro studi si diramano una serie di spunti che spesso verranno utilizzati e ampliati da terzi (i Filosofi spesso lasciano agli altri il compito di seguire le vie indicate da essi stessi a meno che non siano potenzialmente pericolose o troppo eterodosse) come basi per nuove discipline soprannaturali, come la magia elementale o la psicoecologia. Alla fine sono le figure che portano nelle Toplakar Nai le vere innovazioni, visto che le scoperte degli elementalisti e di tutte le altre discipline nate dalla Filosofia non sono altro che ampliamento di nozioni già scoperte.

Le idee dei Filosofi Ermetici a proposito di Nai, Urani, mondo Sensibile e Reami divini sono particolari e frutti di lunghi studi tanto da distaccarsi nettamente dal pensiero Nailiano classico, così da muoversi sempre sul confine tra ortodossia e eterodossia.

I Filosofi Mistici hanno vari obiettivi, che variano a seconda delle tre tradizioni (correnti/specializzazioni) dell'Ermetismo:La tradizione teosofica dell’Ermetismo teorico cerca di capire e descrivere il regno divino.L’Ermetismo profetico cerca di studiare il mondo sensibile per trovare i disegni diviniLa tradizione magica dell’Ermetismo pratico (spesso in manoscritti non pubblicati) cerca di "alterare" sia i "reami divini" sia il mondo

L'Ermetismo tuttora è libero ma non liberalizzato; i loro lavori non sono infatti disponibili a tutto il popolo di Nai a causa dell’alta possibilità di fraintendimenti e interpretazioni sbagliate in cui ci si può imbattere, dal momento che è necessario un grande studio per poter comprendere queste oscure materie. L'iniziatore di questo movimento è stato Ermete Almagesto, un Burda vissuto nel I secolo, che si occupò dell'esegesi del Sentiero Dorato in un libro chiamato Splendore. Questo è il testo fondamentale dei Filosofi, che getta le basi per la piena comprensione del Sentiero Dorato (libro e idea), requisito obbligatorio per lo studio da Filosofo Mistico.

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Lo studio del Sentiero Dorato Secondo esso il suo studio può procedere lungo quattro livelli di interpretazione Tali quattro livelli sono chiamati Paradiso dalle consonanti che ne compongono il nome (PRDS).

Peshat (semplice): interpretazioni letterali del significato. Remez (allusione): significati allegorici per via allusiva. Drash (confronto): significati letterali e allegorici confrontati col proprio essere interiore Sod (segreto): significati magici e metafisici.

È la Parola Divina e quindi è una delle chiavi più importanti per lo studio del mondo, dei reami divini, per tutte le cose di cui essi si occupano.

La partizione dell’anima L’Ermetismo postula che l'anima abbia oltre alla tripartizione classica anche altri elementi, il Chaya e il Yechidah. Essi rappresentano i livelli più sublimi della conoscenza intuitiva e sono alla portata di pochi individui scelti. Il Chaya e lo Yechidah sono meno presenti nell’anima -quindi l’ermetismo riserva loro meno attenzioni che alle altre.

Chayah: la parte dell'anima che permette di acquisire consapevolezza della forza vitale divina.

Yechidah: il piano più alto dell'anima, dove si può raggiungere l'unica unione possibile con Dio.

Le opere ermetiche ipotizzano che ci siano alcuni altri stati temporanei dell'anima, che le persone possono sviluppare in certe occasioni. Queste ulteriori anime, o stati ulteriori dell'anima, non hanno alcun ruolo in schemi di vita ultraterrena, ma sono menzionati per completezza:

Anima Profetica: uno stato dell'anima che rende possibile la profezia. Dopo l’avvento di Nailah, nessuno riceve più l'anima profetica.

Anima Supplementare: stato dell’anima che il fedele può percepire e comprendere solo durante la preghiera. Rende possibile una comunione con Nai (relativa) e quindi dà godimento spirituale migliore di tale momento. Infatti esisterebbe solo quando si sta pregando, ma potrebbe essere perso e/o guadagnato a seconda della propria osservanza. È stata posseduta da tutti i santi.

I Filosofi nella società

I Filosofi non sono interessati a ritagliarsi il loro spazio nella società in quanto la loro ricerca non è indirizzata a ottenere benefici materiali. Comunque se costretti allo scontro sanno essere validissimi incantatori, molto più forti del genere. I loro segreti fanno gola a molti tuttavia non li divulgano spontaneamente, né è facile procurarseli con la forza in virtù dell’abilità degli affiliati nelle arti magiche. Scendono in campo solamente quando si tratta di difendere la fede, infatti sono ostili alla CEPM per la religione deviata che propongono, o quando devono salvaguardare i propri interessi (in genere queste due cose sono unite). Gli ermetici hanno una forte consapevolezza di sé come gruppo, nondimeno conducono ricerche da soli, spesso.

Non sono simpatici a parte del clero, specie alla parte più bassa, in quanto il loro svelare i segreti del divino indebolirebbe il mistero, base fondante della religione. Molti Qaadi e Mufti studiano per diventare filosofi ermetici di basso grado per perfezionare e ampliare le proprie conoscenze religiose necessarie per poter esercitare l'attività da giudice. Moli Filosofi (veri) si guadagnano da

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vivere svolgendo attività da Mufti o da Qaadi, raramente da Burda. I loro giudizi sono sovente enigmatici e di difficile comprensione per le menti non illuminate, quindi non sono i più richiesti per giudicare.

L’organizzazione dei filosofi mistici ha la sua sede centrale nell’Università di Baghdad, e il capo si chiama Filosofo Massimo. Tale organizzazione è molto libera e presenta pochi gradi, coerentemente con l’essere solitari dei membri.

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Sufismo

Il Sufismo è una corrente mistica all’interno della religione di Nailah. Il sufismo è la via che conduce dal mondo delle apparenze all'Unità, alla Verità passando attraverso la nullificazione dell’Io in favore di una coscienza globale del mondo. Per quanto gli scopi siano simili a quelli dei Mistici dell’Ermetismo, i sufi seguono un percorso radicalmente differente: i Filosofi vogliono arrivare alla Verità seguendo un approccio quasi scientifico (difatti l’Ermetismo è chiamato definito come scienza spirituale), questi ricercano con la fede. Va da sé che i rapporti tra loro siano tesi.Vivendo in una perfetta adesione all’istante presente e in un accettazione incondizionata della realtà intesa come manifestazione di Nai, i santi e i saggi sufi arrivano a conoscere la più alta realizzazione spirituale, accedono alla coscienza della realtà ultima fino ad annullarsi in essa.I filosofi (in generale, non solo riferito agli Ermetici) hanno scritto innumerevoli volumi e parlato senza fine della Verità, ma senza essere esaurienti, perché vedono solo una parte dell’Assoluto e non l’Infinito nella sua globalità. E’ infatti vero che i filosofi vedono il giusto; ma non è che una parte dell’insieme. La classica storia raccontata per far comprendere il concetto è questa: un gruppo di [à] non avevano mai visto un elefante. Un giorno, giunsero in una caverna buia in cui ce n’era uno. Nell’oscurità completa si avvicinarono all’animale e ognuno, dopo averlo toccato, descrisse ciò che pensava di aver percepito. Naturalmente le descrizioni erano diverse. Coloro che avevano toccato la zampa dell’animale, pensavano fosse una colonna. Altri, che avevano toccato l’orecchio, dissero che era un ventaglio, altri ancora lo definirono dalla proboscide e così via.Ciascuna delle descrizioni corrispondeva esattamente alle diverse parti che ognuno aveva toccato, ma la realtà dell’insieme era ben lontana dai singoli concetti. Se avessero avuto una candela, le divergenza di opinioni non sarebbero emerse. La luce avrebbe rivelato nel suo insieme l'elefante. E’ soltanto con la luce della Via spirituale e della Via mistica, che la Verità può realmente essere conosciuta. Questa conoscenza si manifesta quando si diventa perfetti, cioè quando si perde la propria esistenza parziale nel Globale. Se il tutto può essere paragonato all’oceano, e la parte a una goccia, il sufi dice che è impossibile vedere l’oceano con l’occhio della goccia. Tuttavia, quando la goccia si confonde con l’oceano, può vedere l’oceano con l’occhio dell’oceano.

La dottrinaIl sufismo non prevede un sistema dottrinale omogeneo che lo caratterizzi precisamente, a differenza di altri movimenti. Le varie confraternite del movimento possono anche avere prospettive teologiche opposte, dal momento che sono fondate da uomini che in seguito a meditazioni, epifanie o quant’altro hanno trovato la strada più dritta per arrivare a Nai. Un motivo unificante tra le varie dottrine dei sufi è la convinzione dei membri di godere di un’elezione da parte dalla divinità, grazie alla quale sarebbe possibile stabilire una forma di comunicazione con essa al fine di ottenere la comunione spirituale e la conoscenza della verità divina (haqiqa). Fonte di questa qualità è lo stato di grazia riservato da Nai stesso agli iniziati, che ne entrano in possesso mediante un lungo cammino di ascesi spirituale in varie tappe, da compiersi sotto la guida di un maestro (pir) ritenuto capace di trasmettere al suo discepolo uno stato di benedizione soprannaturale. Il primo pir, colui che per primo ha concesso tale benedizione al mondo e da cui ha avuto origine il sufismo, è Nailah, dal quale i sufi ne rivendicano la discendenza spirituale. Il metodo con cui i sufi si mettono in armonia con la Natura Divina è chiamata Via Spirituale (Tarigat), diversa da confraternita a confraternita. Altri tratti comuni sono gli Attributi Divini e il Qutb, l’Uomo Perfetto.

Gli Attributi DiviniLe forze divine possono manifestarsi negli esseri senzienti [punteggio di intelligenza superiore a 5]. Ogni essere secondo la sua capacità, beneficia di queste forze divine, chiamate Attributi Divini. E' solamente per mezzo di una perfetta comunione con Feveres e Nai che l'attenzione sull'io sparisce. Allora l'ego si purifica e si orna dagli Attributi Divini. Un maestro ha detto:

"Il Beneamato si manifestò così lungamenteal mio cuore predisposto

che dei suoi Attributi e della sua Naturacompletamente si impregnò"

Il discepolo è simile ad una macchina la cui energia proviene dalla devozione. Questa macchina, con l'aiuto prezioso della preghiera, trasforma tutte le passioni in Attributi Divini. Per alcuni gli Attributi altro non sono che incarnazioni dei Feveres, mentre le dottrine più tendenti al monismo li definiscono come Sue emanazioni. [chierico barbaro]

Gradualmente, l'io del discepolo sparisce e lascia il posto alla natura divina; solo allora il discepolo può ricevere l'investitura del sufi. Il suo cuore e la sua anima si illuminano della grazia degli Attributi Divini e solo adesso il sufi percepisce direttamente i segreti della Verità. Ricordando costantemente e disintressatamente Nai, il sufi diviene Superiore e questo è il primo degli Attributi Divini, quello necessario (ma non sufficiente) per proseguire nella Tarigat. I sufi credono che ci sia un Attributo Divino particolare che domina l'essere di ogni profeta e di ogni santo, per cui si potrebbe dire che ciascuno di loro è la manifestazione di una teofania particolare. Ma ognuno di essi non è che la manifestazione di un Attributo Divino, mentre tutti quanti si ritrovano nel Portatore del Nome più Glorificato, più un Attributo definente che nessuna creatura ha avuto, ha e avrà mai, che riassume tutti quanti: il Nome al-A'zam (l’essenza di Nai in pratica) e di cui Nailah era il simbolo, quindi incarnazione spirituale di tutti gli Attributi.

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In altri termini, Nailah è la manifestazione del Grande. Così, per il fatto che la sua manifestazione include tutti i Nomi, egli viene gerarchicamente prima di tutte le creature. Per questa ragione ha detto: “Ero l'inviato di Nai, quando gli uomini erano ancora fra acqua e fango”.

L’uomo perfettoIl mantenimento dell’armonia e dell'esistenza del mondo è garantita, in ciascuna generazione, dalla nascita di un maestro dotato della natura di "uomo perfetto" (Qutb), la cui identità è sconosciuta al momento della nascita. I Maestri spendono la loro vita a cercarlo e non sempre ci riescono: per esempio, è da due generazioni che il Qutb non viene scovato. L'"uomo perfetto" del sufismo non dipende da una particolare linea di discendenza familiare e non appare come figura isolata nella sua epoca. Tale uomo riunisce in sé tutti gli Attributi Divini meno il Nome al-Azam, per questo è ancora uomo e non Essere Superiore. Il Qutb non è consapevole delle sue capacità, da qui la difficoltà nel trovarlo, finché non viene illuminato dai sufi. L’uomo perfetto conserva la memoria di tutte le vite dei precedenti santi e Qutb, quando reso consapevole dai Maestri. Si pensa che sia dovuto alla sua particolare illuminazione, che si sviluppa con soluzione di continuità da un Qutb all’altro. L’esistenza del Qutb è provata, tuttavia questo non porta ad un’unificazione delle varie confraternite, dal momento che esse agiscono per trovare la Via che conduce a Nai, che prevede per tutti l’uomo perfetto ma che può avere notevoli dissomiglianze.

IncantesimiUno degli Attributi Divini è quello degli incantesimi. I percorsi di fede di molti sufi li portano ad ottenere l’uso della magia. Spesso l’attributo Superiore ottenuto da un sufi si manifesta con la capacità di lanciare incantesimi di livello tanto più alto quanto più diventano illuminati.La fumosità dell'origine di questi incantesimi, la non piena comprensione della materia degli stessi li rende meno trattabili e modificabili rispetto a quelli dei maghi. Per cui né druidi né sufi possono creare oggetti magici basati sui loro incantesimi, salvo alcuni casi di reliquie magiche che sono state create tuttavia per sola volontà di Nai. Altre modifiche, come i talenti di metamagia, si applicano lo stesso, sebbene necessitino di preparazioni di diverso tipo.

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