Relazione tecnico-scientifica Anno di attività...

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Accordo di Programma tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretariato generale - Dipartimento per i servizi tecnici nazionali - Servizio geologico e il Consiglio Nazionale delle Ricerche Roma, marzo 2003 Relazione tecnico-scientifica Anno di attività 2002

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Relazione sull’attività del V anno 1

Accordo di Programma

tra la

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Segretariato generale - Dipartimento per i servizi

tecnici nazionali - Servizio geologico

e il

Consiglio Nazionale delle Ricerche

Roma, marzo 2003

Relazione

tecnico-scientifica

Anno di attività 2002

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2 Accordo di programma

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Relazione sull’attività del V anno 3

Introduzione

Funzionario Delegato: Piero Manetti

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4 Accordo di programma

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Relazione sull’attività del V anno 5

Introduzione

L’Accordo di Programma tra C.N.R. e DSTN, registrato alla corte deiConti in data 15 febbraio 1997, è stato trasmesso in data 25 giugno 1997diventando esecutivo con decreto di nomina del prof. Piero Manetti comeFunzionario Delegato. Successivamente, a seguito di riunioni intercorse tra ilFunzionario Delegato, i coordinatori scientifici dei vari progetti e i rappresen-tati del Servizio Geologico Nazionale, il 25 giugno 1998 è stato trasmesso ilPOL definitivo approvato con alcune puntualizzazioni il 9 luglio 1998 (SGE/2544/U1CARG).

L’accordo di programma si articola in 6 principali progetti:

1) Realizzazione e informatizzazione del foglio n. 278 della carta geologicad’Italia alla scala 1:50.000 (responsabile Prof. G.Principi – Dip. Scienze dellaTerra Firenze);

2) Informatizzazione dei fogli geologici Sestri Levante (232), RosignanoMarittima (284), Ariano Irpino (433), Ercolano (448), S. Angelo dei Lombardi(450), Melfi (451), Sorrento (466), S. Arcangelo (506), Lauria (521), Soverato(580), Taurianova (590), Bovalino (603), Melito di Porto Salvo (615), Randazzo(612), Acireale (625) (responsabile Prof. A. Cavallin Dip. Di Scienze dell’Am-biente e del Territorio Milano);

3) Realizzazione e informatizzazione di cartografia geologica sperimentalerelativa a settori selezionati della fascia costiera marina compresa tra il golfo diGaeta e il golfo di Sapri. (responsabile Prof. B. D’Argenio Istituto GeomareSud Napoli);

4) Esecuzione di attività sperimentali alla formazione della carta geologica.Integrazione e relativa sperimentazione delle prescrizione tecniche e adottateper il rilevamento dei dati geologici, idrogeologici, geofisici, geomorfologici egeologico-tecnici, con particolare riguardo alla compilazione di schemi dilegenda a valenza regionale, alla sperimentazione delle schede perl’informatizzazione dei dati e alla realizzazione di particolari cartografieprototipali (responsabile Prof. G. Pasquarè Dip. Scienze della Terra Milano)

5) Esecuzione di attività strumentali alla formazione della carta geologica.Definizione e sperimentazione di prescrizioni tecniche per la formalizzazionee l’informatizzazione di dati attraverso la realizzazione di lessici (responsabile

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dott. R. Potenza Centro di Studio per la Geodinamica Alpina e QuaternariaMilano)

6) Esecuzione di attività strumentali alla formazione della carta geologica.Aggiornamento e sperimentazione del codice italiano di nomenclaturastratigrafica e del catalogo delle formazioni geologiche italiane (responsabileProf. M.B. Cita Dip. Scienze della Terra Milano).

Per quanto riguarda l’attività relativa ai punti 5 e 6 questa è stata terminatae gli elaborati relativi sono stati consegnati e approvati dal Sevizio Geologico.

Di seguito vengono riportati i risultati scientifici raggiunti dai singoliprogetti come presentati dai coordinatori scientifici al Funzionario Delegato.

Si allega inoltre la relazione finanziaria 2002 che sarà inviata ancheseparatamente agli uffici competenti.

Allegati:

1) Elenco contratti (art. 23) per i quali sono stati trasferiti i fondi al bilancioCNR.

2) Elenco personale a contratto, i cui curricula sono disponibili presso iFunzionario Delegato

3) Resoconto finanziario 2002 con gli impegni di spesa.

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Relazione sull’attività del V anno 7

Informatizzazionedei fogli geologici

Sestri Levante (232), RosignanoMarittima (284), Ariano Irpino (433),

Ercolano (448), S. Angelo dei Lombardi(450), Melfi (451), Sorrento (466), S.

Arcangelo (506), Lauria (521), Soverato(580), Taurianova (590), Bovalino (603),Melito di Porto Salvo (615), Randazzo

(612), Acireale (625)

Coordinatore scientifico: Angelo Cavallin

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8 Accordo di programma

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Relazione sull’attività del V anno 9

Informatizzazione dei fogli geologici

Programma di lavoro per la informatizzazionedei 15 fogli geologici rilevati nell’ambitodella convenzione del CNR con il Servizio Geologico

CNR (Roma): Dott. Patera

Foglio 232 Sestri Levante

È stato approvato il 3° SAL con alcune osservazioni da parte del ServizioGeologico Nazionale riguardanti la codifica degli elementi lineari, poco parti-colareggiati. La fase di codifica degli attributi, dipendente dalla ricodifica deglielementi di cui sopra, è allo stadio finale. Sono state compilate le schedecampione.

Foglio 451 Melfi

È stato approvato il 3° SAL ed è stata autorizzata la stampa.L’informatizzazione non è ancora completa. Mancano le schede campione edevono essere ricontrollati i valori immessi nella banca dati

Foglio 615 – Melito di Porto Salvo

Il foglio è stato creato direttamente in formato digitale. È inoltre iniziata lafase di codifica e creazione della banca dati.

CNR-IRPI (Perugia): Dott. ArdizzoneCNR-IDPA (Milano): Dott. Sterlacchini

Foglio 284 Rosignano Marittimo

La banca dati relativa al foglio 284 risulta praticamente ferma ed aggior-nata ai primi mesi del 2002. Infatti, a seguito della consegna avvenuta tramiteplottaggi alla scala 1:25.000 (che hanno utilizzato le informazioni geologichecontenute nella banca dati), il SGN ha fatto osservazioni sia sulla carta sia sulle

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note illustrative. Si aggiornerà la banca dati nel momento in cui si disporrà diuna base geologica “definitiva” che recepisca tutte le osservazioni e le corre-zioni richieste dal SGN.

Foglio 433 Ariano Irpino

È stato eseguito il primo controllo relativo alla verifica dei vincoli impostidal SGN, al fine di verificare la consistenza e l’integrità delle banche datiCARG. Dovranno poi essere recepite le correzioni che il SGN richiederà aseguito dell’avvenuta consegna del III SAL e successive richieste (prima con-segna III SAL: settembre 2001).

Foglio 448 Ercolano

La consegna del III SAL è stata fatta nel mese di marzo 2002 ricorrendoai plottaggi alla scala 1:25.000 (che hanno utilizzato le informazioni geologi-che contenute nella banca dati). Anche le osservazioni fatte dal SGN sono staterecepite in banca dati al fine di allestire nuovi plottaggi finalizzati alla conse-gna degli elaborati definitivi al SGN.

La banca dati di cui si dispone deve essere assemblata al fine di ottenereun quadro unico alla scala 1:50.000 su cui iniziare le verifiche dei vincoliimposti dal SGN.

Foglio 521 Lauria

L’informatizzatore stampa gli Originali d’Autore direttamente dalla bancadati la cui struttura è almeno in parte conforme a quella prevista dal SGNattraverso il Quaderno 6.

Foglio 605 Sant’Arcangelo

Approvato il foglio ed anche la banca dati. Quest’ultima è stata consegnatain via definitiva in data 08/02/2002. Terminata la sperimentazioni per la stampadel foglio direttamente dalla banca dati. Dopo aver recepito le correzionirichieste dal Responsabile del Foglio e dal SGN il foglio è pronto per esserestampato.

Foglio 612 Randazzo

La banca dati è pronta per la nuova consegna, avendo recepito le correzio-ni richieste dal SGN. Il foglio plottato alla scala 1:50.000 è stato spedito aCatania per la sua revisione finale prima di poterlo indirizzare al processo distampa direttamente dalla banca dati.

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Relazione sull’attività del V anno 11

Foglio 625 Acireale

Eseguiti, direttamente dalla banca dati, i plottaggi delle due sezioni e dellequattro tavolette che compongono il foglio geologico al fine di poter eseguirela consegna al SGN avvenuta in data 05/04/2002.

Dal punto di vista dell’informatizzazione sono già stati caricati pressochétutti gli strati informativi.

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Relazione sull’attività del V anno 13

Esecuzione di attivitàstrumentali alla formazione

della carta geologicaIntegrazione e relativa

sperimentazione delle prescrizionitecniche e adottate per il rilevamento

dei dati geologici, idrogeologici,geofisici, geomorfologici e geologico-tecnici, con particolare riguardo allacompilazione di schemi di legenda a

valenza regionale, allasperimentazione delle schede perl’informatizzazione dei dati e alla

realizzazione di particolaricartografie prototipali

Coordinatore scientifico: Giorgio Pasquaré

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Relazione sull’attività del V anno 15

Esecuzione di attività strumentalialla formazione della carta geologica

Integrazione e relativa sperimentazione delleprescrizioni tecniche e adottate per il rilevamento deidati geologici, idrogeologici, geofisici, geomorfologici e

geologico-tecnici, con particolare riguardo allacompilazione di schemi di legenda a valenza regionale,

alla sperimentazione delle schede perl’informatizzazione dei dati e alla realizzazione di

particolari cartografie prototipali

Nel corso dell’anno 2002 si è completata la consegna al Servizio Geologi-co Nazionale di tutte le Carte Geologiche Prototipali e, in particolare, sonostate inviate le seguenti carte geologiche, previa la loro informatizzazione peresigenze di grafica e leggibilità del prodotto cartografico originale:

• Carta geologica dell’Anfiteatro del Verbano (Resp. A. Bini)

• Cartografia strutturale in rocce sedimentarie in contesti di tettonica dathrust: carta geologico-strutturale della zona di Miranda (Isernia) (Resp. M.Tozzi)

• Carta geologico-strutturale della Bassa Val di Cecina tra il T. Sterza,Montescudaio (Pi) e Bibbona (Li) (Resp. A. Cerrina Feroni).

Durante il 2002 sono state trasmesse agli autori le osservazioni effettuatedal Servizio Geologico sui singoli contributi Prototipali. Gli Autori stannoapportando le modifiche richieste dal Servizio Geologico e/o rispondendo alleosservazioni. I materiali revisionati dagli Autori stanno ritornando al sottoscrit-to e si sta predisponendo il materiale per l’allestimento dell’Atlante di CartePrototipali che sarà diffuso tramite CD e sul sito web dell’Accordo di Program-ma.

Sempre nel corso del 2002 si è completato anche il progetto di allestimentodell’Atlante di Carte Prototipali soprattutto per quanto riguarda i contenuti el’impostazione.

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Da ultimo, si è avviata con la collaborazione dei Referenti del CNR laredazione della “quota parte geologica” prevista nel POL dell’Accordo diProgramma.

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Relazione sull’attività del V anno 17

Esecuzione di attivitàstrumentali alla formazione

della carta geologicaAggiornamento e

sperimentazione del codiceitaliano di nomenclatura

stratigrafica

Coordinatore scientifico: Maria Bianca Cita Sironi

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Relazione sull’attività del V anno 19

Esecuzione di attività strumentali allaformazione della carta geologica

Aggiornamento e sperimentazione del codice italianodi nomenclatura stratigrafica

La terza e ultima stesura della Guida Italiana alla terminologia e classifi-cazione stratigrafica è stata distribuita in forma di menabò a tutti i componentila Commissione Italiana di Stratigrafia (CIS) e al Servizio Geologico perulteriori commenti e correzioni. È stata presentata al Comitato Geologico edapprovata, salvo verifica (risoluzione n° 381 del maggio 2002).

Il testo (senza le figure) è stato inserito nel sito web www.accordo-carg.it,con la sovrascritta “bozza”. Tutti i commenti e le correzioni sono stati recepiti.In particolare:

- è stato sostituito l’esempio della Formazione di Bellano (che non piaceva adalcuni) con la Formazione di Sogno,

- sono stati aggiunti due esempi riguardanti il Quaternario continentale nelcapitolo della magnetostratigrafia (Leffe in Val Brembana e Valdarno superio-re);

- siccome nel 2002 sono state pubblicate altre guide stratigrafiche (Lituania,Gran Bretagna), sono stati pubblicati i relativi riferimenti;

L’introduzione delle unità a limiti inconformi e dei sintemi richiede degliesempi reali e concreti che non si trovano in letteratura, al fine di chiarire iconcetti seguiti, che differiscono da quelli usati originariamente sia da Chang(1976) che da Ramsbottom (1977). Si è in attesa che questi esempi venganopresentati dagli stessi Autori che hanno utilizzato la nuova terminologia per ilvulcanico (foglio Acireale) e per il Quaternario alpino in aree glacializzate(fogli Malè, Riva, Tione).

Non appena questi esempi saranno disponibili, la guida verrà ultimatadefinitivamente e consegnata al Funzionario Delegato per l’inoltro al ServizioGeologico.

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Relazione sull’attività del V anno 21

Realizzazione einformatizzazionedel foglio n. 278

della carta geologicad’Italia alla scala 1:50.000

Coordinatore scientifico: G. Principi

Direttori del Rilevamento: V. Bortolotti, F. Sani

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Relazione sull’attività del V anno 23

Realizzazione del foglio n. 278Pieve S. Stefano

Come preannunciato nella Relazione Annuale sull’attività svolta relativaall’anno 2001, alla fine dello scorso anno è stato consegnato il materialecartografico e illustrativo relativo a tutto il Foglio 278 – Pieve S. Stefano.

Tale materiale è costituito dai quattro quadranti alla scala 1:25.000 relativialla geologia dell’area e da tre sezioni geologiche, alla stessa scala, che taglia-no trasversalmente l’area del foglio allo scopo di illustrare le geometriedeformative principali, i rapporti tettonici tra le varie unità e i rapporti stratigraficitra le varie formazioni distinte in carta. A ulteriore corredo è stato fornito, comerichiesto dal SGN, uno schema di inquadramento geologico del foglio in scala1:500.000, uno schema tettonico del foglio alla scala 1:200.000, uno schemacrono-stratigrafico delle unità presenti.

Infine tutto il materiale è stato illustrato e spiegato nelle Note illustrativedel Foglio che sono state redatte allo scopo.

Il SGN ha impiegato qualche mese per esaminare tutto questo materiale eha redatto, come di consueto, un rapporto molto circostanziato (lettera SGN/2781/U1CARG, Prot. 24, Pos. 01, del 4 giugno 2001). Dopo la consegna delmateriale così analizzato è iniziata, da parte nostra, l’analisi accurata delleosservazioni effettuate e la relativa opera di correzione.

Tale operazione, ancora in corso, coinvolge tutto il gruppo di lavoro, dairilevatori agli analisti, ai direttori di rilevamento fino al coordinatore e prevedeanche nuove osservazioni di campagna, analisi biostratigrafiche a conferma didatazioni incerte, nonché l’aggiornamento degli elaborati. Al termine di questolavoro verrà redatta una nuova versione aggiornata delle Note Illustrative everrà sottoposto il tutto, presumibilmente nei primi mesi del 2003, al giudiziodel SGN per la definitiva approvazione.

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Relazione sull’attività del V anno 25

Realizzazione einformatizzazione

di cartografia geologicasperimentale relativa asettori selezionati dellafascia costiera marina

compresa tra il golfo diGaeta e il golfo di Sapri

Coordinatore scientifico: Bruno D’Argenio

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Relazione sull’attività del V anno 27

Realizzazione e informatizzazionedi cartografia geologica sperimentale

relativa a settori selezionati della fasciacostiera marina compresa tra il golfo di

Gaeta e il golfo di Sapri

1. INTRODUZIONE

Questo progetto costituisce parte dell’attuazione di un Accordo di Pro-gramma tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Servizio GeologicoNazionale e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Accordo di Programma,Art. 2.c) che ha tra gli obiettivi principali la realizzazione di una carta geolo-gica informatizzata in scala 1:50.000 delle aree marine ricadenti nei Fogli n°465 - Procida, n° 466 - Sorrento, n° 467 - Salerno, n° 484 - Isola di Capri(entro l’isobata dei 100 m), n° 485 – Termini (entro l’isobata dei 100 m),della carta topografica d’Italia in scala 1:50.000 (Fig. 1), sulla base di unrilievo batimetrico multibeam appositamente eseguito dall’Istituto GeomareSud – CNR negli anni 1998-2001 (Fig. 2).

La presente relazione riferisce sullo stato di avanzamento dei lavori inoggetto e sulle attività svolte nel corso del 2002.

2. ATTIVITA’ SVOLTE

Le attività svolte nel corso del 2002, sono consistite fondamentalmente neiseguenti gruppi di lavorazioni:

1) Interpretazione dei dati Side Scan Sonar e della base batimetrica multibeamper la realizzazione di elaborati cartografici intermedi in scala 1:10.000.

2) Rilevamento geologico dell’area di Monte di Procida per il completamentodella parte a terra del Foglio 465 – Procida (in corso di restituzione su supportocartaceo indeformabile).

3) Informatizzazione della banca dati, restituzione dell’interpretazione geolo-gica dei dati ed allestimento cartografico digitale.

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4) Realizzazione della I bozza di Originale d’Autore della carta geologicadell’Isola di Capri (All. 1).

3. RILEVAMENTO GEOLOGICO DELL’AREA DI MONTE DIPROCIDA

Al fine di correlare le successioni vulcanoclastiche marine della piattafor-ma continentale campana con i depositi vulcanici affioranti lungo la linea dicosta del golfo di Pozzuoli è stato eseguito il rilevamento, la campionatura e larappresentazione cartografica delle aree costiere del settore meridionale deiCampi Flegrei. In dettaglio, l’area rilevata ricade ad ovest nei comuni di Bacolie Monte di Procida, mentre include ad est l’isolotto di Nisida sito nel comunedi Napoli. Dal punto di vista morfologico si tratta di un territorio abbastanzaarticolato, costituito da un’alternanza di bassi ed alti topografici, questi ultimidovuti alla presenza di centri vulcanici monogenici di limitata estensioneareale. La quota massima nell’area rilevata è di 132 m slm in corrispondenzadel rilievo di Monte Grillo.

I terreni affioranti sono esclusivamente di natura vulcanica e per la quasitotalità costituiti da depositi piroclastici, prodotti quindi durante attività vulca-

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Relazione sull’attività del V anno 29

nica di tipo esplosivo. Una cupola lavica, formata da una successione di lavespessa fino a 30 metri ed affiorante lungo il tratto di costa del Monte di Procidatra Torregaveta ed Acquamorta, rappresenta l’unico prodotto associabile adattività effusiva nell’area rilevata.

Il settore di maggiore interesse, dal punto di vista sia stratigrafico chevulcanologico è rappresentato dalla falesia del Monte di Procida lungo il trattodi costa che va da Torregaveta a Miliscola. In questa zona affiorano i prodottivulcanici più antichi dell’area rilevata: si tratta di una successione di numerosidepositi vulcanici che hanno caratteristiche litologiche, strutturali e tessituralidifferenti e sono separati da paleosuoli sviluppati in ambiente subaereo duranteperiodi di stasi dell’attività vulcanica. La formazione di tale successione è daimputare alla deposizione in quest’area di prodotti piroclastici eruttati durantealtrettante eruzioni vulcaniche esplosive, fatta eccezione per l’unico eventoeffusivo che ha determinato la formazione del già menzionato duomo lavico.Quest’ultimo, insieme al rilievo vulcanico di Monte Grillo ubicato in localitàMiliscola, costituiscono i termini più antichi affioranti.

La paleodepressione che si era venuta a determinare tra questi due rilievivulcanici ha costituito la sede ottimale per l’accumulo e la conservazione deiprodotti successivi, fino a determinarne il totale riempimento. Tali prodottisono costituiti nella parte bassa da livelli di pomici da caduta, separati da suoli,già identificati sull’isola di Procida, e dai prodotti emessi dal vulcano di

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Fiumicello sito nel settore nord-occidentale dell’isola di Procida. Segue versol’alto un potente strato di brecce litiche completamente sciolte, noto in lettera-tura col nome di Breccia Museo (Perrotta and Scarpati, 1994). La partesuperiore della successione è costituita da numerosi livelli piroclastici formatiper la maggior parte dalla deposizione, in aree distali, di prodotti eruttati neiCampi Flegrei. Tra questi di particolare interesse sono quelli associati al vul-cano di Torregaveta e del Tufo Giallo Napoletano. Quest’ultimo affiora nel-l’area rilevata prevalentemente in facies non litificata in accordo con ladistribuzione di facies proposta da Scarpati et al. (1993).

Le età assolute dei depositi studiati sono riportate nelle tabelle 1 e 2. E’importante sottolineare che, in alcuni casi, l’età assoluta di uno stesso depositoè funzione del metodo geocronologico adottato.

La restante parte del territorio oggetto di questo rilevamento è formata dadepositi piroclastici costituenti quattro centri vulcanici monogenici tuttistratigraficamente più recenti del Tufo Giallo Napoletano. Tre centri vulcanicisono allineati da nord a sud a formare il bordo occidentale, interno del Golfodi Pozzuoli, il quarto centro monogenico è costituito dal vulcano di Nisida chechiude lo stesso golfo ad oriente.

Questi vulcani sono dal punto di vista morfologico classificabili come tuff-cone (Capo Miseno, Nisida) o tuff- ring (Punta Pennata, Bacoli) in funzionedel rapporto tra l’altezza massima e il diametro di base, maggiore di 1 nelprimo caso, minore di 1 nel secondo. Essi sono formati da successioni didepositi da flusso piroclastico stratificati, generalmente litificati e di coloregiallo nei due terzi inferiori dello spessore totale, e non litificati, di coloregrigio nella parte sommitale. Centri vulcanici di questo tipo si formano

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Relazione sull’attività del V anno 31

durante eruzioni esplosive di tipo freatomagmatico in cui il magma interagisce,durante la risalita in superficie, con acque non juvenili.

4. INFORMATIZZAZIONE DELLA BANCA DATI

Il processo di informatizzazione che il Geomare Sud, nell’ambito delprogetto CARG, sta seguendo per la stesura dei fogli geologi a mare affidatigli,si sviluppa secondo il seguente schema operativo:

Organizzazione della banca dati “marina” alla scala 1:25000, secondo lespecifiche fornite dal SGN nel “Quaderno 6” e successivi aggiornamenti. Il setdi dati, acquisiti nel corso delle campagne oceanografiche e costituenti ildatabase richiesto, è il seguente:

4.1. Dati geofisici

linee navigazione corrispondenti ai tracciati di acquisizione geofisica (Strato27);

polilinee relative alle isobate ricavate da profili sonar multibeam (Strato 30);

polilinee relative alle isocronopache ricavate dai profili sismici (sismicamonocanale, multicanale, subbottom chirp), descriventi il limite riconosciutodella sequenza deposizionale tardo-quaternaria (Strato 30);

poligoni e polilinee relativi alle facies sedimentarie affioranti sul fondo marinoriconosciute tramite l’interpretazione dei profili Side Scan Sonar tarato me-diante le campionature (Strato 18).

Nello specifico sarà necessario adattare la struttura dello strato 18 a questatipologia di informazione.

4.2. Dati geologici

A questa categoria appartengono tutti i dati provenienti dalle campionaturedi un sito (informazioni puntuali), che nello specifico marino sono: carotaggi,bennate, box-cores e dragaggi. Da ciascun tipo di campionatura per ogni sito,si ricavano una serie di campioni che nel caso di carote e box-cores sonoordinati sequenzialmente lungo la verticale, quindi a profondità diverse. Icampioni, dopo una prima descrizione, sono sottoposti ad una serie di analisi:granulometriche, micropaleontologiche, petrofisiche, geochimiche. I risultatidelle analisi sono organizzati nelle tabelle specifiche, ognuna delle quali ha

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32 Accordo di programma

come chiave primaria l’identificativo della campionatura e come chiave secon-daria la profondità corrispondente al prelievo del campione (strato 17).

Gli strati informativi citati costituiscono il nucleo principale della bancadati marina, a questi saranno associati le altre tipologie di strati definite dalSGN, che per la specificità del tipo di dato da rappresentare necessitano diintegrare altre diciture con i relativi codici (vedi elementi morfologici egeomorfologici).

Preparazione dei metadati (elementi descrittivi dei dati costituenti il database);

Definizione degli oggetti grafici georeferenziati (punti, polilinee e poligoni) acui associare gli attributi;

Preparazione degli originali d’autore relativi a ciascuna tipologia di oggettigrafici;

Vettorializzazione degli oggetti grafici;

Generalizzazione della banca dati alla scala 1:50000.

5. ALLESTIMENTO CARTOGRAFICO DIGITALE

Nell’ambito delle attività legate all’informatizzazione delle aree marinericadenti entro l’isobata dei 100 m del foglio geologico n° 484 - Isola di Caprisi è provveduto alla realizzazione degli Originali d’Autore (OA). La formascelta, tra quelle indicate dal SGN nel Quaderno 6 e successive integrazioni, èquella dell’Originale d’Autore come disegno digitale; la scala utilizzata è1:25.000, in conformità con quanto stabilito con il SGN. Questa scelta rispecchiala volontà di utilizzare all’interno dei gruppi di lavoro, prodotti intermedi dialta qualità, possibilità di rapida modifica e correzione e, contemporaneamen-te, fornire agli operatori che si occuperanno della realizzazione della BancaDati un prodotto digitale, velocizzando successive fasi di inserimento nellaBanca Dati.

Gli OA sono stati disegnati a video utilizzando come basi cartografiche ilrilievo multibeam appositamente acquisito dall’Istituto Geomare sud neglianni 1998-2001 nell’ambito dell’Accordo di Programma in oggetto.

Le basi cartografiche utilizzate per la realizzazione dei prodotti intermedie dei disegni su supporto cartaceo indeformabile, sono state acquisite tramitescansione in toni di grigio ad una risoluzione di 600 dpi e georeferenziateutilizzando i quattro vertici della carta ed almeno altri sedici punti interni.L’RMS ottenuto nella georeferenziazione è inferiore a 0.1 mm su carta.

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Relazione sull’attività del V anno 33

Le basi batimetriche per l’allestimento cartografico definitivo sarannoquelle fornite dall’Istituto Geografico Militare per le parti a terra e dall’IstitutoIdrografico della Marina, appositamente elaborate per questa cartografia mari-na, che dovrà riportare al margine del Foglio la dizione “non valida per lanavigazione” e la fonte di provenienza.

Il disegno digitale, di tipo CAD, è stato realizzato in AUTOCAD. Durantequesta fase gli elementi geometrici (geologici, geomorfologici, tettonici, etc.)di natura poligonale, lineare e puntuale sono stati disegnati su layer differentiallo scopo di favorire le successive operazioni di inserimento nella Banca Dati.Un layer è stato dedicato al disegno di punti di controllo costituiti da crociniubicati in corrispondenza dei quattro vertici e degli incroci del reticolatochilometrico.

Una volta terminato il processo di realizzazione degli OA, i singoli livelliche lo compongono sono stati esportati come file raster ad alta risoluzione. Lageoreferenziazione di tali raster è stata ottenuta tramite il riallineamento deipunti di controllo precedentemente inseriti con i punti omologhi delle basicartografiche.

Una volta georeferenziati i file raster sono stati vettorializzati mediantespecifiche routine di vettorializzazione semiautomatica. Tali procedure genera-no dei file vettoriali topologicamente corretti e quindi idonei alla costruzionedella Banca Dati.

6. ORIGINALE DI AUTORE DEL FOGLIO N ° 484 - ISOLA DICAPRI (Sez. 1) DELLA CARTA GEOLOGICA D’ITALIA IN SCALA1:25.000

In accodo con le normative CARG espresse nel documento della “Com-missione per il Rilevamento delle aree marine dei fogli al 50.000 (Catalano etal., 1996)” e delle “Nuove linee guida per il rilevamento geologico delle areemarine ricadenti nei fogli CARG” (Gruppo di lavoro per la Geologia Marinadel Servizio Geologico Nazionale) viene qui presentata una proposta di resti-tuzione cartografica alla scala 1:25.000 del rilevamento delle aree marine chericadono entro l’isobata dei 100 m del Foglio n° 484 - Isola di Capri (Sez. 1)della Carta Geologica d’Italia in scala 1:25.000.

E’stato rilevato un settore di mare, che comprende sostanzialmente i fon-dali delle aree di piattaforma continentale dell’Isola di Capri, Bocca Piccola edell’estremità sudoccidentale della Penisola Sorrentina. Tale lavoro è fruttodella interpretazione di dati batimetrici multibeam, dati acustici Side-scan

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Sonar, profili sismo-acustici di altissima risoluzione e dati sedimentologici. Larestituzione cartografica con equidistanza ad un metro e la costruzione di carteshaded relief hanno evidenziato le principali morfologie tramite l’analisi dellerotture di pendenza: è stato possibile infatti riconoscere gli elementi fisiograficiprimari, quali la piattaforma interna ed esterna, il suo limite, la scarpata conti-nentale, ed elementi fisiografici locali, quali canyons, canali, orli di terrazzi,banchi, cordoni, barre, dune, nicchie di distacco e relativi cumuli, conoidi,blocchi isolati etc. È stato possibile dalla batimetria multibeam ottenere infor-mazioni indirette sulle litologia dei fondali, come la presenza in affioramentodi substrato roccioso o di fondi localmente duri come le biocostruzioni. Inalcuni casi, nei in aree a fondo particolarmente acclive e in settori di scarpatasuperiore è stato possibile identificare alcune testate di strato, maggiormenterilevate rispetto i settori circostanti, perché evidenziate da processi morfo-selettivi (Fig. 3).

Immagini acustiche dei settori di mare indagati nel presente studio sonostate ottenute tramite rilievi Side-scan Sonar. Tale metodologia si avvale disistemi di acquisizione digitali e consente di ottenere informazioni sulla naturae la morfologia dei fondali in base alle loro proprietà acustiche. I caratteri el’intensità di backscatter consentono la definizione di facies acustiche la cuiinterpretazione si è basata su dati provenienti dall’analisi di campioni prelevati

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Relazione sull’attività del V anno 35

dal fondo e sullo studio morfobatimetrico. Per quanto riguarda gli ecosistemimarini, sia la batimetria multifascio, sia l’acquisizione di immagini acustiche,sono risultati di particolare utilità in quanto forniscono informazioni sullapresenza di Posidonia oceanica, per il particolare aspetto del segnale acusticoche permane nelle registrazioni anche dopo la fase di filtraggio dei dati. Nelcaso che la prateria si sviluppi su “matte” è stato possibile, in taluni casi,localizzare le depressioni relative alle zone di canale intra-matte o gli orli dellimite inferiore.

Già da una prima analisi emerge che i fondali evidenziano pendenzediscrete, in genere non inferiori ad 1.5°. Tale caratteristica risulta dalla presen-za in subaffioramento del substrato roccioso, dalla vicinanza di una dorsalemontuosa a breve distanza dalla costa e dalla presenza a fondo mare di sedi-menti a granulometria prevalentemente sabbiosa. Nel settore settentrionale siosservano gradienti variabili tra 1.5° e 11° per i fondi mobili, pendenze fino ai20° per le aree con substrato subaffiorante e oltre i 40° per le pareti incise inroccia. Il versante meridionale presenta valori delle pendenze comprese tra 2.4e 20° per i fondi mobili, oltre i 20° per le aree con subaffioramento delsubstrato, e cigliate in roccia in taluni casi quasi sub-verticali.

6.1. Contenuto della carta

Le informazioni rappresentate in carta nell’OA alla scala 1:25.000 si rife-riscono principalmente alla distribuzione superficiale delle diverse unitàlitostratigrafiche affioranti sul fondo marino e ai principali lineamentimorfologici.

Dei sedimenti affioranti a fondo mare sono state definite le caratteristichetessiturali e ulteriori indicazioni accessorie (il contenuto fossilifero, la compo-sizione mineralogica, il tenore in carbonati, ecc.) quando questo possibile (Fig.4). Per quanto riguarda l’analisi e la classificazione dei campioni prelevati, cisi è riferiti alla classificazione binaria di Nota; i risultati ottenuti, sono statiraggruppati e semplificati in identificando 4 classi granulometriche prevalentipiù una classe relativa ad affioramenti di massi derivati da arretramento difalesie:

peliti sabbiose con diametro minore di 0.062 mm e frazione sabbiosa, fino al70 % in peso, con diametro generalmente inferiore ai 0,25 mm

sabbie medio-fini con diametro compreso tra 0,062 e 0,5 mm

sabbie medio-grossolane con diametro compreso tra 0,25 e 2mm

ghiaie e ciottoli con diametro compreso tra 2 e 250 mm circa,

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massi di dimensioni metriche

Le tessiture dei singoli campioni inseriti in tali raggruppamenti variano infunzione dell’ambiente deposizionale di appartenenza e risultano dalle curvecumulative elaborate per ogni singolo campione.

Per la caratterizzazione dei fondali rocciosi è stato utilizzato un criteriolitostratigrafico, in analogia con quanto avviene per le carte a terra; ove possi-bile, le unità presenti sul fondo marino sono state correlate con quelle affiorantia terra. Sono state quindi cartografate le principali biocenosi significative dalpunto di vista sedimentologico e ambientale (ad es. le praterie a Posidoniaoceanica) e le strutture sedimentarie principali riconosciute sul fondo mare inbase ai sonogrammi Side Scan Sonar (Fig. 5). Sono state inoltre evidenziatialtri caratteri dei fondali marini quali lineamenti morfologici relitti o caratteriz-zanti la dinamica attuale dei sedimenti e strutture neo-tettonici emergenti osepolte desumibili dalle registrazioni sismiche (Fig. 6).

Dall’interpretazione dei profili sismici a riflessione Subbottom Chirp, sisono valutati i rapporti spazio-temporali dei systems tract che contribuisconoalla progradazione ed alla aggradazione della piattaforma (Figg. 7 e 8). Sonostati infine definiti lo spessore della successione tardo quaternaria post-glacialee di altri corpi sedimentari, eventualmente desunti dai dati sismici, secondo lametodologia della stratigrafia sequenziale.

6.2. Criteri di rappresentazione cartografica

Un’ulteriore esigenza concettuale e metodologica è stata la rappresenta-zione cartografica del raggruppamento delle associazioni di litofacies ricono-sciute in elementi deposizionali/associazioni di litofacies (cioè “porzioni” disystems tract), in funzione dell’interpretazione degli elementi morfostrutturalirilevati e della dinamica degli ambienti sedimentari attuali. In questo modo cisi è proposto di realizzare, in particolare per la rappresentazione della geologiadi superficie, una integrazione tra l’approccio litostratigrafico “classico”, l’ap-proccio stratigrafico sequenziale e la caratterizzazione dei sistemi e deglielementi deposizionali attuali e recenti.

In particolare le unità rappresentate sono i depositi della sequenzadeposizionale formatisi durante l’ultima oscillazione del l.m. Questi sono statidefiniti e rappresentati secondo i criteri della stratigrafia sequenziale e quindisuddivisi in systems tract. Essendo delimitati da superfici tempo, essi possonotrovare una equivalenza nelle UBSU e costituiscono quindi le unità base darappresentare. Le unità così definite sono gruppi di strati delimitati da superficiprevalentemente sincrone o da intervalli ad esse assimilabili, al cui interno si

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possono riconoscere vari sistemi/elementi deposizionali, possibilmente calibraticon carotaggi e campionature del fondo mare.

E’ da notare che i systems tract e gli elementi al loro interno costituisconolitosomi che hanno a tutti gli effetti il carattere di subsintemi e unità; in questomodo si realizza il legame concettuale e pratico con l’approccio secondo icriteri delle UBSU previsto nelle aree emerse a deposizione più recente.

6.3. Elementi deposizionali del systems tract di stazionamento alto dellasequenza tardo quaternaria

I sedimenti affioranti a fondo mare in aree sottocosta e nei vari settori dipiattaforma sono riferibili principalmente nell’ambito del systems tract distazionamento alto della SDTQ. Questi depositi formano un corpo prismatico(cuneo) che si assottiglia rapidamente fino a lasciare in affioramento a fondomare intorno ai –120 m di profondità il systems tract trasgressivo, costituito daparasequenze in retrogradazione; depositi relitti di ambiente di spiaggia, rela-tivi alla fase di transgressive/lowstand affiorano localmente o si rinvengononell’immediato sottofondo mare in piccoli settori di piattaforma continentale asudovest di Punta Campanella e ad ovest di Capri.

Attraverso l’esame delle facies acustiche, della topografia del fondale,della litologia e delle tessiture e granulometrie dei campioni è stato possibiledeterminare una suddivisione delle aree di piattaforma in elementi deposizionali/associazioni di litofacies. La loro estensione e localizzazione è funzione del-

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Relazione sull’attività del V anno 41

l’intervallo batimetrico principalmente, ma anche degli apporti dall’entroterrae del contesto idrodinamico (Fig. 6). Seguendo un profilo terra-mare si posso-no riconoscere quindi fino alla profondità di circa 115 m, una serie di ambientisedimentari corrispondenti ad altrettanti elementi deposizionali/associazioni dilitofacies attuali, cioè in equilibrio con l’intervallo batimetrico di riferimento ele condizioni idrodinamiche (Fig. 9). Tale equilibrio può considerarsi raggiuntoa meno di piccole oscillazioni e variazioni che riguardano in particolare l’inter-vallo infralittorale, a partire dagli ultimi 5000 anni, periodo in cui si sonorealizzate le condizioni di optimum climatico.

In particolare, nella I bozza del foglio Isola di Capri allegata alla presenterelazione sono state distinte 8 associazioni di litofacies raggruppabili in 3

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elementi deposizionali del sistema di piattaforma come illustrato in Fig. 10 e diseguito esemplificato nella Tab. 3.

7. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

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46 Accordo di programma

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Relazione sull’attività del V anno 47

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48 Accordo di programma

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8. Organigramma

Responsabile Scientifico: Prof. Bruno D’Argenio

Direttori del Rilevamentodelle aree marine: Dr. Marco Sacchidelle aree a terra del Foglio n° 465 (Procida): Prof. Vincenzo Morra

Responsabili dell’Informatizzazione: Dr. Nicola PelosiDr. Renato Tonielli

Relazione a cura di:Bruno D’ArgenioMarco Sacchi

Con contributi di:Gemma AielloFrancesca BudillonAlessandro ConfortiLuciana FerraroDonatella InsingaFlavia Molisso

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Relazione sull’attività del V anno 49

Nicola PelosiAnnamaria PerrottaRenato TonielliCrescenzo Violante

Elenco allegati:

All. 1 – I bozza di Originale d’Autore (OA) del Foglio n° 484 - Isola di Capri(sez. 1) della carta geologica d’Italia, in scala 1:25.000

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50 Accordo di programma

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Relazione sull’attività del V anno 51

Indice

Introduzione ........................................................................ 3

Informatizzazione dei fogli geologici................................. 7

Esecuzione di attività strumentali alla formazione dellacarta geologicaIntegrazione e relativa sperimentazione delle prescrizioni tecniche eadottate per il rilevamento dei dati geologici, idrogeologici, geofisici,geomorfologici e geologico-tecnici, con particolare riguardo alla compi-lazione di schemi di legenda a valenza regionale, alla sperimentazionedelle schede per l’informatizzazione dei dati e alla realizzazione diparticolari cartografie prototipali ..........................................................13

Aggiornamento e sperimentazione del codice italiano di nomenclaturastratigrafica ..............................................................................................17

Realizzazione e informatizzazione del foglio n. 278 dellacarta geologica d’Italia alla scala 1:50.000 .................. 21

Realizzazione e informatizzazione di cartografia geologi-ca sperimentale relativa a settori selezionati della fasciacostiera marina compresa tra il golfo di Gaeta e il golfodi Sapri ........................................................................... 27

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52 Accordo di programma