RELAZIONE TECNICA DELLE OPERE...

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Progettisti: Resp. del progetto - Prog. arch. e coordinam. Von Gerkan, Marg und Partner - gmp GmbH Arch. Volkwin Marg Progettazione strutture Werner Sobek Stuttgart GmbH e Co. Ing. Michael Duder Progettazione impianti Studio TI Soc. Cooperativa Ing. Ennio Menotti Progettazione del verde LAND Milano srl Arch. Andreas Kipar Geologo Dott. Aldo Antoniazzi Coordinam. operativo Arch. Clemens Kusch 10.04.2015 352*(772 '(),1,7,92 /2772 RELAZIONE TECNICA DELLE OPERE ARCHITETTONICHE D.04 D04_REL_TEC_OP_ARCH

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Progettisti:

Resp. del progetto - Prog. arch. e coordinam.

Von Gerkan, Marg und Partner - gmp GmbH

Arch. Volkwin Marg

Progettazione strutture

Werner Sobek Stuttgart GmbH e Co.

Ing. Michael Duder

Progettazione impianti

Studio TI Soc. Cooperativa

Ing. Ennio Menotti

Progettazione del verde

LAND Milano srl

Arch. Andreas Kipar

Geologo

Dott. Aldo Antoniazzi

Coordinam. operativo

Arch. Clemens Kusch

10.04.2015

PROGETTO DEFINITIVO - 1° LOTTO

RELAZIONE TECNICA DELLE OPERE ARCHITETTONICHE

D.04D04_REL_TEC_OP_ARCH

Tecnopolo Bologna - Progetto definitivo lotto 1 - Progettisti: ATI Tecnopolo Bologna Relazione tecnica opere architetoniche e strutturali

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Tecnopolo Bologna – Progetto definitivo lotto 1 Relazione tecnica opere architettoniche e strutturali

1. Edificio F .................................................................................................................................... 2

1.1 Caratteristiche generali ....................................................................................................... 2

1.2 Sistema costruttivo .............................................................................................................. 2

1.3 Le facciate ........................................................................................................................... 2

1.4 Ripartizioni interne ............................................................................................................... 3

1.5 Pavimenti e rivestimenti ...................................................................................................... 8

1.6 Controsoffitti ........................................................................................................................ 8

1.7 Coperture ............................................................................................................................. 8

1.8 Vani scale ............................................................................................................................ 8

2. Edificio C1 ................................................................................................................................. 9

2.1 Condizioni attuali dell’edificio .............................................................................................. 9

2.2 Caratteristiche generali ....................................................................................................... 9

2.3 Sistema costruttivo .............................................................................................................. 9

2.4 Facciate ............................................................................................................................... 10

2.5 Ripartizioni interne ............................................................................................................... 12

2.6 Pavimenti e rivestimenti ...................................................................................................... 12

2.7 Coperture ............................................................................................................................. 12

2.8 Controsoffitti ........................................................................................................................ 13

2.9 Vani scale ............................................................................................................................ 13

3. Vani scale di collegamento ...................................................................................................... 13 4. Centrale tecnologica ................................................................................................................ 13

4.1 Caratteristiche generali ....................................................................................................... 13

4.2 Caratteristiche strutturali ..................................................................................................... 14

5. Caratteristiche termiche delle superfici disperdenti ............................................................. 15 6. Opere esterne ............................................................................................................................ 15 7. Caratteristiche tecniche degli stabulari dell'Istituto Rizzoli ............................................... 15

7.1 L'assetto distributivo funzionale .......................................................................................... 15

7.2 Riferimenti normativi ........................................................................................................... 17

8. Caratteristiche camere sterili (Edificio F1 – piano terzo) ..................................................... 18

8.1 Assetto attuale e vincoli ....................................................................................................... 18

8.2 Descrizione del progetto ...................................................................................................... 18

8.3 Requisiti di realizzazione ..................................................................................................... 20

9. Interferenze opere civili ........................................................................................................... 24 9.1 Interventi su Via della Manifattura ....................................................................................... 24

9.2 Collegamenti viabilistici lato sud.......................................................................................... 24

Allegato 1 Rilievo dell'area di Via della Manifattura

Allegato 2 Elaborati di dettaglio camere bianche

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Relazione tecnica opere architettoniche e strutturali Vengono fornite di seguito le descrizioni sintetiche dei singoli edifici, delle tecnologie costruttive e dei materiali previsti per gli edifici e per le aree esterne.

1. Edificio F 1.1. Caratteristiche generali

L'edificio nominato F, suddiviso in due blocchi F1 e F2, sorge al posto degli edifici d'ingresso e di ufficio dell'Ex-Manifattura, non sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza, sul margine nord dell'area lungo Via della Manifattura.

Il blocco si articola attorno a tre corti, delle quali quella centrale funge da zona d'ingresso al blocco F e agli altri spazi del Tecnopolo.

Il progetto prevede un piano interrato e quatro piani fuori terra oltre a spazi tecnici in copertura.

Le altezze lorde dei piani sono le seguenti:

- Piano interrato H 4,33/4,75 - Piano terra H 5,60/5,20 - Piani dal primo al terzo H 3,80/3,40

Le destinazioni previste sono:

Edificio F1

- piano interrato – spazi di servizio agli stabulari, spazi di servizio generali e autorimessa - piano terra - uffici, stabulari e laboratori dell'Istituto Ortopedico Rizzoli, sul fronte sud aule comuni

con accesso indipendente, sul fronte ovest spazio commerciale e portineria/centro servizi del Tecnopolo

- piano primo – spazi per start-up con accesso indipendente - piano secondo – uffici e laboratori dello IOR - piano terzo – uffici e laboratori dello IOR - piano copertura - Impianti

Edificio F2

- piano interrato – spazi di servizio e autorimessa - piano terra – uffici regionali, sala controllo protezione civile - piano primo – uffici regionali - piano secondo – uffici regionali - piano terzo – uffici regionali - piano copertura - Impianti

Bombolai (Edifici BB)

- piano terra – ricovero per bombole dei gas utilizzati nelle diverse aree

Le superfici sono: - superficie coperta complessiva blocco F SUP. COP. F = 7.190 m² (F + bombolai F1) - superficie utile complessiva blocco SU F = 13.198,2 m² - superficie accessoria complessiva SA F = 9.827,0 m²

1.2. Sistema costruttivo

La nuova costruzione verrà realizzata in calcestruzzo armato ordinario. Le pareti in CA delle scale e degli ascensori fungono da rinforzo per le azioni orizzontali (vento e sisma). Una maglia regolare di pilastri in C.A costituisce il sostegno per i carichi verticali. Le dimensioni dei pilastri diminuiscono con l’altezza, mentre lo spessore delle parete resta costante. Per la descrizione dettagliata si veda la Relazione tecnica strutturale.

1.3. Le facciate

Facciata Nord e Sud - Le facciate sono concepite con un telaio di montanti e traversi in alluminio con porzioni di zone vetrate e zone rivestite di pietra naturale chiara (travertino o similare). Per la facciata nord

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non sono previsti sistemi di ombreggiamento mentre per la facciata sud, per i piani superiori maggiormente esposti ad irraggiamento solare, sono previste lamelle integrate direttamente nello spessore del vetrocamera.

Le Facciate est/ovest e corti sono concepite come facciate continue con telaio in alluminio di montanti e traversi con elementi lamelle profonde in alluminio. Per queste facciate sono previsti sistemi di ombreggiamento esterni con apertura e chiusura automatizzate.

Vani tecnici in copertura con rivestimento in lamelle di alluminio su telaio metallico e porzioni chiuso con pannelli di alluminio ove necessario

Facciate continue interne a cellule “tipo 01 dis. S-001”, aperture ad anta verso l’interno.

La facciata continua prevista è sviluppata utilizzando la tecnologia della cellula con profililati da 267 x 62 mm. opportunamente studiati per le caratteristiche di progetto e la conseguente fabbricazione di cellule in stabilimento, al fine di ridurre le operazioni di assemblaggio in cantiere ed ottenere la migliore qualità di produzione.

Gli elementi di rivestimento vetrati o pannellati vengono assiemati ai profili del sistema per costituire una cellula di facciata da 1150 x 3800 mm. capace di interconnettersi meccanicamente con le cellule adiacenti e per garantire la continuità della parete da realizzare.

Il sistema di facciata a cellule determina: esecuzione in ambiente controllato della preparazione dei componenti, continuità delle operazioni di assemblaggio e produttività non condizionata dagli agenti atmosferici, diminuzione delle risorse umane e/o del tempo di installazione dei manufatti in cantiere senza l’ausilio dei ponteggi, operazioni di cantiere limitate a giusta posizione di cellule precostituite con conseguente riduzione della criticità delle operazioni di installazione.

La fabbricazione in stabilimento assicura inoltre che tutte le sigillature e le necessarie barriere richieste dalle cellule di facciata siano eseguite e controllate in maniera ottimale.

Le cellule sono prodotte ed imballate in appositi contenitori seguendo una predefinita sequenza dettata da esigenze di cantiere e di posa in opera e vengono infine spedite direttamente in cantiere pronte per l’installazione.

Il sistema di facciata comprende: staffe di ancoraggio, telaio portante in alluminio, pannelli vetrati, pannelli ciechi, tende solari, pale frangisole verticali e orizzontali.

Le forme dei montanti e dei traversi perimetrali sono progettate come elementi composti da due sezioni che permettono l’assemblaggio in cantiere delle cellule attraverso un meccanismo di interconnessione costituito da cave nei profili e guarnizioni di tenuta.

Le cellule sono assemblati autoportanti, ancorati al solaio dell’ edificio per mezzo di staffe in acciaio zincato o in leghe di duralluminio, a loro volta collegate mediante asolature o ferri tipo Halfen forniti dalla ditta esecutrice delle facciate, ma predisposti nel c.a. dell’impresa edile.

I componenti della cellula e del gruppo staffe sono assemblati fra di loro utilizzando viteria e bulloneria in acciaio.

Le staffe di ancoraggio hanno asole e componenti che permettono la regolazione delle posizioni della singola cellula secondo i tre assi spaziali, compensando così le eventuali tolleranze costruttive della struttura portante all’interno dei limiti stabiliti.

Le interconnessioni tra le varie cellule e l’assemblaggio dei singoli componenti sono progettati per assorbire le dilatazioni termiche differenziate dei vari elementi mediante l’utilizzo di elementi accopiabili, fori asolati e separatori anti-attrito.

L’entità di movimento è progettata in funzione delle dimensioni della cellula e del delta termico di progetto.

Nella fase iniziale del progetto è possibile modificare il disegno delle interconnessioni dei profili e del gruppo staffe per aumentare il limite delle tolleranze e dei movimenti della struttura dell’edificio assorbibili dal sistema di facciata con conseguente allargamento dei profili perimetrali della cellula.

I carichi e le sollecitazioni imposte alla facciata (quali il peso proprio della cellula, le spinte del vento ed altri carichi di servizio) si trasmettono dagli elementi di rivestimento ai traversi, ai montanti ed, attraverso le staffe, al solaio in c.a.

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Il peso proprio dell’elemento di rivestimento è sostenuto dal telaio della cellula mediante accessori e separatori plastici posti lungo il bordo inferiore, mentre il vetro di facciata è trattenuto con silicone strutturale. Le vetrazioni assemblate mediante silicone strutturale sono dotate di appoggi meccanici puntuali tali da rientrare nella classificazione ETAG-002 tipo II.

Il telaio della cellula crea l’alloggiamento per l’inserimento o l’incollaggio strutturale degli elementi di rivestimento, che vengono posizionati mediante appropriate guarnizioni, separatori e sigillanti, risultando quindi smontabili e sostituibili senza compromettere l’integrità dei giunti di tenuta e di interconnessione tra le varie cellule.

Eventuali elementi difettosi e/o danneggiati possono essere sostituiti in cantiere con componenti predisposti in stabilimento, senza determinare riscontrabili differenze visive.

La facciata è costruita con un sistema di drenaggio dell’acqua di infiltrazione e di tenuta all’aria caratterizzato da una successione di barriere di tenuta, camere di caduta di pressione e labirinti di drenaggio.

Tali camere e labirinti sono realizzati mediante la giusta posizione ed interconnessione di profili in alluminio e di guarnizioni continue viene posizionate ad ogni interpiano per creare un canale di gronda che raccoglie l’acqua di drenaggio confluita dalle cellule del piano superiore e la drena verso l’esterno.

La giunzione verticale tra le singole cellule viene ottenuta mediante una “chiave” di interconnessione maschio-femmina che sormonta la guarnizione col criterio a tegola con la guarnizione di gronda, definendo così una linea di tenuta complanare lungo i bordi della cellula.

Guarnizioni a baffo vengono poste in prossimità della superficie esterna degli elementi di rivestimento quali secondari elementi di tenuta, riduzione di pressione e separazione termica.

Tutti i moduli sono dotati di una apertura max. da 90° manuale verso l’interno, con cerniere nascoste e non identificabile dalle specchiature fisse. Il vetro è fissato al telaio in alluminio mediante silicone strutturale. Queste aperture oltre a permettere una rapida ventilazione, consentono la pulizia dei vetri dall’ interno. La vetrazione delle aperture è prevista con triplo vetro, low-iron selettivo a doppia camera isolante, in grado di consentire oltre una elevata trasparenza un U-g =< 0,70 W/ m2 K.

Esternamente sono posizionati dei tubolari a sezione trapezoidale con una profondità da 500 mm. e formano una maglia con montanti passo 3450 mm. e traversi passo 950 mm. Questi profilati sono fissati alla cellula mediante staffe in acciaio inox AISI 316 già predisposte nella cellula stessa.

Esternamente, a protezione solare e in corrispondenza della fascia marcapiano è predisposta, ove indicato dagli elaborati grafici, una tenda a rullo motorizzata con guide in cavo di acciaio inox. La tenda è protetta e occultata da un pannello esterno in materiale composito di alluminio a nido d’ape tipo Honeycomb. Materiale leggero, resistente alla compressione al taglio, al fuoco e alla corrosione, immarcescibile è preverniciato nei colori standard disponibili. Per permettere poi nel tempo, eventuali interventi di manutenzione della tenda il pannello è ribaltabile con apertura a sporgere verso l’esterno.

La tenda è avvolta all’interno del cassonetto, e fissata sul pannello isolante della fascia marcapiano. L’ombreggiamento, è realizzato con un tessuto filtrante in poliestere di classe 1, di colore standard, in grado di garantire una elevata protezione solare. La movimentazione avviene mediante motoriduttore monofase a 230V posizionato all’ interno del rullo avvolgibile. Tenda e facciata formano un monoblocco compatto, che grazie all’ elevata protezione solare, permette di utilizzare vetri low-iron ad elevata trasparenza. Compresa la chiusura a solaio con caratteristiche acustiche e di resistenza al fuoco.

Facciate continue esterne a nastro “tipo 02 dis. S-002”, aperture verso l’interno e rivestimenti in pietra naturale.

La facciata continua a nastro orizzontale, proposta con moduli variabili è sviluppata utilizzando profilati opportunamente studiati per le caratteristiche di progetto, in grado di ridurre le operazioni di assemblaggio in cantiere.

Gli elementi di rivestimento vetrati, pannellati e/o ventilati in pietra naturale, vengono inseriti nei profili del sistema per costituire una facciata capace di interconnettersi meccanicamente con i componenti adiacenti e per garantire la continuità della parete da realizzare.

I singoli elementi sono processati ed assiemati con i relativi accessori e quindi spediti direttamente in cantiere seguendo una predefinita sequenza dettata da esigenze di cantiere e di posa in opera.

Il sistema di facciata comprende: staffe di ancoraggio, reticolo portante in alluminio con montanti da 550 x 50 mm. e traversi da 250 mm. , pannelli vetrati,elementi di finitura e pressori.

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I montanti e i traversi, che compongono il reticolo, sono progettati come elementi monolitici che permettono il loro accoppiamento in cantiere attraverso una interconnessione costituita da cave nei profili, guarnizioni di tenuta e viteria di fissaggio, al fine di ottenere la necessaria modularità della facciata e per accogliere gli elementi di rivestimento.

La facciata è ancorata alla struttura dell’edificio, per mezzo di staffe in acciaio zincato o in leghe di dura alluminio, a loro volta collegate mediante asolature o ferri tipo Halfen forniti dalla ditta esecutrice delle facciate, ma predisposti in opera da specifici Appaltatori.

Le staffe di ancoraggio hanno asole e componenti che permettono la regolazione delle posizioni del reticolo secondo i tre assi spaziali, compensando così le eventuali tolleranze costruttive della struttura portante all’interno dei limiti stabiliti.

Le interconnessioni tra i montanti e i traversi e l’assemblaggio dei vari componenti sono progettate per assorbire le dilatazioni termiche differenziate dei singoli elementi mediante l’utilizzo di fori asolati e separatori anti-attrito.

L’entità di movimento è disegnata in funzione delle dimensioni del reticolo e del delta termico di progetto.

I carichi e le sollecitazioni imposte alla facciata (quali il peso proprio della stessa, le spinte del vento ed altri carichi di servizio) si trasmettono dagli elementi di rivestimento ai traversi, ai montanti ed, attraverso le staffe, alla struttura.

Il peso proprio dell’elemento di rivestimento è sostenuto dal reticolo mediante accessori e separatori plastici posti lungo il bordo inferiore, mentre i medesimi elementi di rivestimento sono trattenuti tramite guarnizioni e profili meccanici continui.

La facciata è costruita con un sistema di drenaggio dell’acqua di infiltrazione e di tenuta all’aria caratterizzato da una successione di barriere di tenuta, camere di caduta di pressione e labirinti di drenaggio; tali camere e labirinti sono realizzati mediante l’appropriato disegno dei profili in alluminio e delle guarnizioni cingi-vetro interne ed esterne e pressori con fori per drenaggio e ventilazione per gli elementi stessi.

Tutti i moduli sono dotati di una apertura a 90° manuale verso l’interno, con cerniere nascoste e non identificabile dalle specchiature fisse. Il vetro è fissato al telaio in alluminio mediante silicone strutturale. Queste aperture oltre a permettere una rapida ventilazione, consentono la pulizia dei vetri dall’ interno.

La vetrazione è prevista con triplo vetro, low-iron selettivo a doppia camera isolante, in grado di consentire oltre una elevata trasparenza un U-g =< 0,70 W/ m2 K.

Elementi ciechi di fronte ai pilastri e ai solai, sono formati da pannelli in GFRC piani con risvolti laterali, comprensivi di sottostruttura metallica in acciaio zincato a caldo. Suddivisione dei moduli in conci nel rispetto dei disegni architettonici. Il solo limite di questa tecnologia riguarda le dimensioni trasportabili.

Il materiale base è l’Idrocon®. Trattasi di uno speciale GFRC impermeabile, colorato in pasta e ottenuto da cemento bianco 525 impregnato con ossidi naturali secondo le indicazioni del capitolato. La campionatura in formato reale, dovrà essere approvata dal committente, e sarà realizzata con le stesse caratteristiche della fornitura stessa.

Questo prodotto permette di avere superfici simili alla pietra naturale o al marmo. Il materiale, composto con cemento catalitico autopulente tipo efix della Italcementi, non pone limiti sia alla forma che alla finitura. Il tutto nel rispetto delle richieste del progettista.

La superficie poi è protetta con trattamento anti fluorescenze idrorepellente in modo da evitare l’assorbimento dell’acqua e quindi il deposito di calcare che tenderebbe a sbiancare qualunque materiale alternativo quale pietra, marmo naturale, cemento.

Non essendo il sistema facciata, passante di fronte al solaio, la posa è realizzata dall’ esterno mediante apposite piattaforme.

Esternamente, a protezione solare e in corrispondenza della fascia marcapiano è predisposta, ove indicato negli elaborati grafici, una tenda a rullo motorizzata con guide in cavo di acciaio inox. La tenda è protetta e occultata da un pannello scatolare esterno in pietra naturale. Per permettere poi nel tempo, eventuali interventi di manutenzione il cielino in lamiera di alluminio è smontabile. La tende, avvolta all’interno del cassonetto, è fissate sul pannello della fascia marcapiano. L’ombreggiamento, è realizzato con un tessuto filtrante in poliestere di classe 1, di colore standard, in grado di garantire una elevata protezione solare. La movimentazione avviene mediante un motoriduttore monofase a 230V posizionato all’ interno del rullo avvolgibile.

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Tenda e facciata formano un monoblocco compatto, che grazie all’ elevata protezione solare, permette di utilizzare vetri low-iron con elevata trasparenza

La sicurezza contro la caduta nel vuoto è garantita da una balaustra esterna in vetro stratificato e temperato con HST, fissato sui montanti di facciata a ridosso dell’ apertura.

Le facciate continue a Cellula e a Nastro sono costruite secondo i requisiti delle norme:

Tenuta all’aria: EN 12152 Classe A4

Tenuta all’acqua: EN 12154 Classe RE900

Resistenza al vento: EN 13116 2000 Pa

Tenuta all’ acqua con barra erogatrice: EN 13051 5 giorni di test in opera con esito positivo

Isolamento acustico, esterno/interno: DPCM 5/12/1997 D2m,nT,w = 42 dB

Isolamento acustico, soletta: DNF,W ≥ 55 dB

Isolamento termico medio di facciata: EN 10077-2 ≤ 1,5 W/ m2 K (medio: vetro, pannello, telaio)

Carichi incidenti sulla facciata e frecce relative

Carico del vento NTC 2008,

Circ.2009, CNR DT 207/2008 : Altezza edificio 20 m

Pressione finale del vento 100 Kg/mq

Carico massimo di spinta folla 1 kN/m applicato a 1100 mm dal livello delo piano finito NTC 2008 Cat. B Uffici

Classe di resistenza all’urto: I3 Norma: EN 14019

Sicurezza nelle vetrate poste a quota 1 (B) 1 rif. EN 12600 Pavimento < 1100

Freccia massima di flessione

della facciata, nelle sue parti fisse: F<1/200 della luce dell’elemento considerato,comunque mai superiore a 15mm (rif. EN 13116)

Freccia massima di flessione del vetro: +/- 20 mm.

Temperature di progetto: Temperatura/ umidità esterna - inverno: -5° / 80%

Temperatura/ umidità esterna - estate: 32° / 60%

Temperatura/ umidità interna: 20° / 50%

Differenza di temperatura per calcolo giunti

di dilatazione: DT: 50°C (-10°, +40°)

Vetri Low-iron a doppia camera per Facciata continue a Cellule e a Nastro.

Vetro con: 8 iplus E on ipawhite temp+HST–14 Argon-5 temp+HST-14 Argon -44.2 8 iplus E on ipawhite

Trasmissione luminosa: 72 %

Riflessione luminosa: 15 %

Fattore solare: 50 %

U- Value: 0.7 W/(mq*K)

Abbattimento acustico: 43 dB Rw

Vetro balaustre con: 88.4 on ipawite temp+HST

Vetri temperati sottoposti a heat soak test EN 14179

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Elementi di raccordo perimetrali e collegamenti equipotenziali

Le facciate sono completate con elementi di raccordo alla struttura dell’edificio che garantiscono l’integrità della tenuta e la chiusura dell’involucro:

Facciata tipo 01, chiusura superiore + 17,40: - sviluppo: 1500 mm max

- materiale: alluminio verniciato

- spessore: 3,0 mm

- accessori: sottostruttura in acciaio zincato, isolante termico, guaina, giunti, sigillature e sistemi di fissaggio

Facciata tipo 02, chiusura superiore + 17,40: - sviluppo: 2000 mm max

- materiale: alluminio verniciato

- spessore: 3,0 mm

- accessori: sottostruttura in acciaio zincato, isolante termico, guaina, giunti, sigillature e sistemi di fissaggio

Facciata tipo 01, chiusura inferiore + 5,05: - sviluppo: 2500 mm max

- materiale: alluminio verniciato

- spessore: 3,0 mm

- accessori: sottostruttura in acciaio zincato,

giunti, sigillature e sistemi di fissaggio

Facciata tipo 02, chiusura inferiore + 0,05: - sviluppo: 500 mm max

- materiale: rete anti animali

- spessore: 1,0 mm

- accessori: sottostruttura in acciaio zincato,

giunti, sigillature e sistemi di fissaggio

barriere interpiano a solaio: - sviluppo: 200 mm max

- materiale: acciaio zincato preveniciato

- spessore: 1,5 mm

- accessori: isolante, giunti,sigillature e sistemi

di fissaggio

collegamenti equipotenziali: - collegamento in corrispondenza dei giunti interpiano dei montanti mediante connettore e relativi fissaggi; montanti e traversi assemblati tra loro mediante viti, bulloni ed accessori metallici; profili assiemati con taglio termico non garantiscono continuità elettrica tra le due sezioni.

Non sono stati al momento previsti i setti divisori di collegamento tra i montanti di facciata e le pareti interne in muratura.

1.4. Ripartizioni interne

Le ripartizioni interne sono generalmente previste in cartongesso con doppia lastra. Le ripartizioni verso i cavedi e parzialmente al piano terra sono in setti in c.a. o muratura con battiscopa in gres.

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Le aree delle sale riunioni che si affacciano sull’atrio e verso la Sala Operativa PC sono previste con pareti vetrate a tutta altezza.

In aree speciali, quale le camere bianche, vengono previste pareti speciali con spessore di 4,5 cm.

Nei laboratori il rivestimento dei pavimenti in PVC viene risvoltato sulle pareti con sguscia.

Nelle aree dell’ingresso principale e nelle aree di accesso ai piani uffici sono previsti panelli di rivestimento in legno. Analogamente anche le pareti delle aule comuni sono rivestite con pannelli fonoassorbenti in legno. Le aule hanno anche pareti divisorie scorrevoli anch’esse con rivestimento fonoassorbente in legno.

Nelle aree di passaggio tra laboratori e uffici verso i settori nord e sud sono previsti rivestimento con lamelle in alluminio.

1.5. Pavimenti e rivestimenti

Generalmente sono previsti pavimenti in gres.

Nell’area della sala operativa Protezione Civile è invece previsto un pavimento in moquette per garantire condizioni acustiche adeguate.

Nei laboratori e negli stabulari sono previsto rivestimenti in PVC speciale per laboratori con adeguate caratteristiche (vedi anche capitolo Stabulari).

I servizi igienici sono rivestiti con piastrelle in gres con adeguate caratteristiche antisdruccio.

Il piano interrato e i vani deposito e tecnici nonché l’area dei grandi animali degli stabulari sono rivestiti con pavimenti industriali.

1.6. Controsoffitti

Generalmente sono previsti controsoffitti in cartongesso senza profili a vista, nelle aree riunioni e nella sala operativa cartongesso forato per maggiore assorbimento acustico.

Nelle aule comuni e nelle aree di ingresso soffitti ad assorbimento acustico.

Nei corridoi sono previsti controsoffitti ispezionabili con grigliati di lamiera stirata.

Nei servizi igienici soffitti in cartongesso idrofugo.

Per i laboratori e stabulari sono previsti controsoffitti speciali con adeguate caratteristiche.

Negli Interrati prevalentemente soffitti grezzi a vista.

1.7. Coperture

Le coperture intorno alle zone tecniche sono coperte con verde estensivo, isolante e impermeabilizzazione con membrane con resistenza alle radici tipo Derbigum AR o similare. Le aree tecniche e le pensiline sono coperte con materiali impermeabilizzanti bituminosi o simili.

1.8. Vani scale

Pedate e alzate in gres di grandi formati con battiscopa analogo.

Parapetti nei vani scala principali con pannelli metallici chiusi laccati con colori diversi e con corrimano in legno.

2. Edificio C1 2.1 Condizioni attuali dell'edificio

L’edificio versa in uno stato di abbandono e le condizioni delle zone interne, delle facciate e dei pavimenti sono fortemente deteriorate mentre la struttura, le murature esterne e la copertura sono generalmente in buone condizioni. La struttura è caratterizzata da una maglia di sottili travi profilate in c.a. lasciate a vista e

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poggiate su una maglia regolare di pilastri anch’essi in c.a. Il piano terzo e privo di pilastri intermedi e coperto da una copertura a volta ribassata. L’illuminazione naturale e garantita da fasce vetrate orizzontali.

2.2 Caratteristiche generali

Il progetto recupero conferma le dimensioni e generali e la suddivisione in piani dell’edificio esistente. Non sono previsti piani interrati. Le altezze lorde dei piani da progetto (con pavimento sopraelevato al piano primo e secondo) sono le seguenti:

- Piano terra H 5,37/6,00 - Piano primo H 4,33/4,95 - Piani secondo H 4,53

L’atrio di ingresso centrale con accesso agli ascensori principali è illuminato dall’alto attraverso un vano a tripla altezza.

Ai piani superiori ulteriori spazi a doppia altezza con la struttura a vista rappresentano luoghi di sosta, ritrovo e orientamento lungo gli estesi corridoi.

Le superfici sono: - superficie coperta complessiva blocco C1 SUP. COP. C1 = 4.825 m² - superficie utile complessiva blocco SU C1 = 6.041,4 m² - superficie accessoria complessiva SA C1 = 4.524,0 m²

2.3 Sistema costruttivo

L'edificio C ha una dimensione in pianta di circa 25 x 160 m e tre piani fuori terra. La struttura portante è stata progettata da P.L. Nervi come telaio in c.a. per i carichi verticali e per il controventamento in senso longitudinale e trasversale. Per poter rispondere in maniera adeguata alle attuali prescrizioni della normativa antisimica sono previsti 5 nuclei doppi per i collegamenti verticali dell'edificio che fungono anche da irrigidimento per i carichi orizzontali. Come ulteriore rafforzamento della struttura è prevista una nuova lastra al margine dell'edificio. Questi elementi trasmettono la parte maggiore dei carichi orizzontali, che, secondo le normative in vigore, devono essere aggiunte ai carichi del vento e del sisma, alle fondazioni.

I telai sopra indicati lungo gli assi dell'edificio sono formati ai due livelli inferiori da quattro pilastri e una trave conformata. Al livello superiore sono previsti solo due pilastri perimetrali con una trave inclinata e voltata. All'interno della volta sono stati inseriti per tratti parziali dei livelli ammezzati. In senso longitudinale la struttura a telaio è assicurato con collegamento dei pilastri del telaio con le travi perimetrali.

Il passo strutturale è di 4 m in senso longitudinale e di 8 m o 9 m in senso trasversale. Le sezioni dei pilastri possono essere mantenute nell'ambito del progetto di ristrutturazione.

Sugli assi 13 e 29 l'edificio è originariamente suddiviso attraverso giunti in tre sezioni. Nell'ambito della riprogettazione questi giunti sono stati chiusi e la lastra di solaio è stata collegata in maniera rigida ai nuovi elementi di irrigidimento.

Tutti i solai sono stati resi solidali con le travature nervate. Queste hanno un passo di 1,75 m e sono state collegate alle travi principali.

Tutti i solai originari vengono mantenuti, solo in alcune aree le lastre del solaio vengono eliminate lasciando libere le travature nervate.

Sotto i nuovi nuclei di irrigidimento viene realizzata una nuova piastra di fondazione poggiata su pali da realizzare in opera. Anche l'ulteriore parete di irrigidimento sull'asse 4 viene dotata di una nuove trave di fondazione su pali. A causa del limitato spazio a disposizione non possono essere utilizzati macchinari di grandi dimensioni per la realizzazione dei pali. Viene pertanto proposto di utilizzare micropali con un sistema certificato.

Gli ulteriori carichi degli impianti nell'area della copertura voltata vengono sostenuti da una struttura in acciaio nuova che va da un nucleo all'altro. Questo livello con le travi reticolari laterali e le aste serve contemporaneamente per il controventamento in senso longitudinale e traversale. Per la descrizione piu dettagliata si veda la relazione strutturale.

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2.4 Facciate

Gli infissi esistenti vengono sostituiti con infissi analoghi in ferro a taglio termico con una ripartizione delle specchiature che richiamano le facciate storiche. Nella facciata sud a piano terra sono previste nuove porzioni vetrate per garantire sufficiente illuminazione naturale alle zone di lavoro. Le zone rivestite con tesserine vengono pulite, ripristinate e integrate con materiali analoghi ove necessario. Per le zone intonacate gli intonaci esistenti verranno rimossi e ripristinati con colorazione da definire in fase esecutiva.

La coibentazione termica è prevista all’interno e in particolare per i solai a vista dovranno essere previsti materiali di coibentazione ad alta efficacia e ridotto spessore.

Non sono previsti sistemi di ombreggiamento esterni considerando la presenza di pensiline aggettanti.

Infissi

Ossatura metallica

Sono previsti profili dei montanti di profondità 100 mm e profili di traverso di profondità 100 mm, entrambi con materiale isolante di sezione non inferiore ai 6 mm. Profili ricavati tramite saldatura al laser di profilato a “U” a flange in acciaio di forte spessore e successivo assiemaggio meccanico tra le predette parti metalliche e l’anima isolante formata da elemento di sezione rettangolare in GRP o materiale similare. I profili così formati hanno classica forma a “T” o “I”. Tale complesso di profili in acciaio costituisce l’ossatura metallica su qui fissare i serramenti.

Serramenti metallici

Fornitura e posa in opera di serramenti in acciaio zincato realizzati con sistema di profili MOGS FFTT50 o similare con tecnologia a taglio termico. Profili di profondità 50/55 mm e sezione di materiale isolate non inferiore ai 6 mm. Profili ricavati tramite profilatura a freddo da nastro in acciaio zincato con procedimento sendzimir dello spessore di 1,5 mm (15/10 di mm nominale secondo normativa EN 10147) con interposto materiale isolante. L’isolamento è prodotto da particolare poliuretano ad alta densità. I profili utilizzati hanno forma ad L, T, Z, C, Zoccolo, per la composizione dei vari nodi fissi ed apribili. I telai hanno alette di battuta guarnizione di massimi 25 mm e alette per contenimento della lastra di vetro (o pannello cieco) da 18 mm. I profili utilizzati nella composizione dei nodi apribili vengono dotati di guarnizioni di tenuta interna ed esterna del tipo a “doppia battuta”.

Gli elementi devono essere prodotti in conformità delle direttive del produttore di sistema.

I vetri vengono tenuti in pressione sul telaio a mezzo di profili fermavetro:

Opzione "varianti fermavetri" (da definire in sede di progetto esecutivo/costruttivo):

• in alluminio di qualità AlMgSi05F22. Questi profili sono realizzati a forma di “L” in modo da poter venir inseriti frontalmente su apposite clips di tenuta (clips in acciaio INOX AISI 304). Il taglio dei profili fermavetro è a 90°. Il sistema di fissaggio risulta così a scomparsa.

• in acciaio. Questi profili sono realizzati a forma di “L” in modo da poter venir inseriti frontalmente su apposite clips di tenuta (clips in acciaio INOX AISI 304). Il taglio dei profili fermavetro è a 90°. Il sistema di fissaggio risulta così a scomparsa.

• In acciaio/alluminio a forma angolare “L” in modo da poter venir inseriti frontalmente. Il taglio dei profili fermavetro è a 45°.

La tenuta e la finitura del giunto vetro-battuta profilo è garantita da guarnizioni del sistema FFTT50. Per la posa in opera dei vetri dovranno essere previsti opportuni tasselli di sostegno delle dimensioni in spessore di almeno 5 mm, lunghezza 10 cm circa e larghezza uguale o superiore allo spessore della lastra. Tali tasselli garantiscono il sostegno del vetro e la protezione dell’angolo.

I vetri saranno prodotti in conformità con le direttive emanate dal produttore del sistema, in modo particolare per quanto riguarda il dimensionamento e il rispetto delle distanze dei supporti dai bordi delle lastre. Vetro isolante tipo: Vetro camera Saint Gobain Planiclear o similare Valore Ug : 1,4 W/m²K, Fattore solare 0,30 Struttura dall’interno verso l’esterno:

• lastra interna 4+4 mm con PVB 0,38 • intercapedine 16 mm aria • lastra esterna 3+3,8 mm con PVB 0,38

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I telai e i fermavetri sono sottoposti a verniciatura RAL (colore da definire in sede di progetto esecutivo/costruttivo) con polvere poliestere 60/70 micron adatta per utilizzo in esterno, per la resistenza ai raggi ultravioletti, al calore e agli agenti atmosferici. Tale polvere deve essere applicata con apparecchiature elettrostatiche e deve essere lasciata essiccare in forno a 180°C previo:

A- Intervento specifico in tutte le zone interessate dalle saldature che devono essere riprese tramite molatura per ripristinare la planarità dell'area e per eliminare eventuali residui della saldatura, successiva pulizia dagli oli e dalle altre sostanze presenti con prodotti solventi a base di idrocarburi, ripristino dello strato di zinco tramite applicazione di un prodotto a base di zinco che garantisca l'aderenza all'acciaio sottostante e la successiva fase di verniciatura a polveri a 180 °C.

B- conversione dello strato superficiale per uniformare la superficie ed eliminare eventuali strati di ossidi presenti.

Per quanto riguarda le cerniere, le chiusure e i complementi, devono venire utilizzati esclusivamente accessori di qualità comprovata e sufficientemente dimensionati per le sollecitazioni previste. Tutti gli accessori di fissaggio richiesti, i costi per la messa a punto iniziale e le prove di funzionamento devono essere compresi nel prezzo.

Gli accessori di bloccaggio delle finestre sono:

Opzioni "varianti di apertura" (da definire in sede di progetto esecutivo):

• Meccanismo per finestra incernierata.

• Meccanismo per finestra incernierata ad un’anta con arresto in più posizioni.

• Meccanismo per finestra ad apertura a vasistas con cerniera di ribaltamento e apri lucernario.

• Meccanismo per finestra con doppia anta.

• Meccanismo per finestra ad sporgere con apertura in basso e compassi di bilanciamento.

• Meccanismo per finestra ad sporgere con apertura a lato e compassi di bilanciamento.

• Meccanismo per finestra a bilico orizzontale.

• Meccanismo per finestra a bilico verticale.

Opzioni "maniglie" (da definire in sede di progetto esecutivo):

• Maniglia in metallo con finitura da definire in sede di progetto esecutivo/costruttivo.

• Maniglia in metallo con apertura intermedia per ventilazione notturna;

• Cricchetto di apertura con finitura da definire in sede di progetto esecutivo/costruttivo.

• Braccio limitatore per apertura esterna con finitura da definire in sede di progetto esecutivo/costruttivo.

• Braccio limitatore per apertura esterna con finitura da definire in sede di progetto esecutivo/costruttivo.

Opzioni "serratura per porta" (da definire in sede di progetto esecutivo):

• Serratura a 1 punto di chiusura su locking box.

• Serratura a 1 punto di chiusura su profilo per porta.

• Serratura a più punti di chiusura su profilo per porta

E’ compresa la fornitura e posa in opera di falso telai in acciaio zincato da ancorare alla struttura esistente mediante zanche, piastre per fissaggio a mezzo tasselli meccanici o barre filettate in acciaio inox annegate in resina epossidica bicomponente.

Le lamiere di raccordo alle pareti, ai soffitti e allo zoccolo sui lati interno ed esterno sono costituite da lamiere di alluminio di spessore 2 mm o da lamiere di acciaio inossidabile di spessore 1.5 mm. Tutte le intercapedini coibentate mediante lana di roccia. Sostegno con appositi lamierini e sigillatura dei giunti eventualmente presenti nella lamiera. Nel prezzo vanno conteggiati anche le eventuali staffe di rinforzo e di fissaggio in lamiera piatta e una coibentazione antirombo sul retro delle lamiere.

Lavorazioni delle lamiere secondo le specifiche indicate nella descrizione della voce.

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Guarnizioni di raccordo con la costruzione mediante materiali sigillanti privi di giunti e non soggetti a decomposizione. E’ altresì previsto l’uso delle guarnizioni di sistema MTS50 per il fissaggio e la posa su controtelaio. La pulizia e il trattamento con primer dei fronti dei giunti o delle superfici di incollo e il riempimento delle intercapedini con materiali coibenti di origine minerale devono essere compresi nei prezzi.

Sono altresì comprese le bullonature, viterie, accessori di consumo, la fornitura e montaggio di ferramenta e accessori, la fornitura e posa del vetro come da specifiche precedentemente descritte, gli oneri per carico scarico e sollevamento ai piani, le opere murarie, i ponteggi di servizio, le prove e campionature secondo quanto definito dalla D.LL. e quanto altro si rendesse necessario per la fornitura del lavoro finito a regola d’arte.

2.5 Ripartizioni interne

Le ripartizione interne sono generalmente previste in cartongesso ad eccezione delle pareti dei nuovi nuclei scale-ascensori.

Le pareti degli uffici verso i corridoi sono dotati di sopraluce vetrato per consentire la continuità e la percezione della struttura originaria dei solaio con le travi in c.a. a vista e per articolare la parete.

Le pareti divisorie tra uffici sono a spessore differenziato con un assottigliamento e una differenziazione del colore nelle porzioni verso la facciata e verso il soffitto.

Le pareti sono parzialmente previste con caratteristiche fonoassorbenti per migliorare le condizioni acustiche degli ambienti alti e con soffitti lasciati a vista (e quindi senza caratteristiche di assorbimento acustico).

I laboratori del piano terra lato sud sono ripartiti da pareti in cartongesso a tutta altezza ad eccezione di alcune aree dove, per particolari esigenze, sono previste pareti in muratura o in c.a. (ad esempio area “Bunker”)

I nuovi nuclei scale-ascensori sono segnalati lungo i corridoi con rivestimenti in legno e colorazioni differenziate consentendo in questa maniera un migliore orientamento.

Le pareti tra corridoio e aree centrali sono in cartongesso con una fascia di lamelle in alluminio in corrispondenza con il sopraluce delle pareti verso gli uffici.

Due salette riunioni nell’area centrale e la biblioteca al piano secondo hanno pareti vetrate a tutt’altezza.

2.6 Pavimenti e rivestimenti

I pavimenti nei piani primo e secondo sono realizzati come pavimenti rialzati con rivestimento in gres. In questa maniera è possibile ospitare sotto ai pavimenti gli impianti di ventilazione e, parzialmente, gli impianti elettrici e speciali. In alcune zone, dove sono previsti carichi particolari, è prevista una struttura rinforzata.

Al piano terra non è previsto il pavimento rialzato e la finitura è di pavimento industriale o PVC nelle zone di laboratorio ove questo è richiesto.

I servizi igienici sono piastrellati con gres sia per i pavimenti sia per i rivestimenti.

Per il piano tecnico in copertura è previsto un pavimento grigliato.

2.7 Coperture

Per la copertura è prevista una coibentazione esterna ed un rivestimento impermeabilizzante con membrana bituminosa bianca tipo Derbibrite NT o similare.

L’area tecnica è rivestita di lamelle di alluminio su tutti i lati con caratteristiche tali da garantire il necessario passaggio d’aria. Le porzioni di travi che rimangono a vista e gli sbalzi della copertura sono rivestite con lamiera zincata.

2.8 Controsoffitti

I solai dei piani superiori rimangono a vista con esclusione della porzione centrale non visibile rivestita di cartongesso.

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Anche al piano terra i solai rimarranno a vista nelle aree ove è possibile mantenere gli impianti a vista e non vi è la necessità, per particolari condizioni necessarie all’interno dei laboratori, di un controsoffitto chiuso.

Il corridoio lato nord è dotato di un controsoffitto in lamiera stirata semitrasparente. I corridoi dei laboratori e l’area centrale ha controsoffitti in cartongesso.

2.9 Vani scale

Le pedate e alzate sono previstein gres di grandi formati con battiscopa analogo. I parapetti nei vani scala principali verranno realizzati con pannelli metallici chiusi laccati con colori diversi e con corrimano in legno.

3. Vani scale di collegamento I vani scala di collegamento sono corpi di fabbrica a due livelli della struttura originaria realizzati come dei ponti che permettono, al piano terra, il passaggio dei mezzi. Non essendo vani di scala principali non è previsto il condizionamento e le porzioni vetrate potranno mantenere vetri semplici senza particolari condizioni termiche e prive di oscuramento/ombreggiamento.

Verso ovest sono dotati di finestre con lamelle con elementi apribili per approvvigionamenti. In aderenza sono previsti nuovi ascensori per il collegamento dei due piani superiori.

Per le facciate è previsto un restauro con materiali analoghi e ripristino delle porzioni vetrate esistenti con recupero, integrazione o sostituzione con profili analoghi agli esistenti. Le riparazioni interne verranno ripristinate ove necessario in muratura o integrate con cartongesso. L'elemento di collegamento è formato da elementi lignei leggeri.

I pavimenti avranno rivestimenti in resina, mentre solo ove necessario e indicato sono previsti controsoffitti con cartongesso.

Le impermeabilizzazioni delle coperture dovranno essere ripristinate con rivestimento in materiali bituminosi o altri con adeguate caratteristiche.

La struttura dei vani scala è formata da una telaio in c.a. Ogni corpo edilizio ha due livelli una copertura a sbalzo con salto di quota.

Per i carichi del sisma e del vento secondo le attuali normative viene inserita una ulteriore struttura piana reticolare con profili di acciaio nei livelli di collegamento.

La struttura di acciaio viene inserita sotto i due corridoi di collegamento tra le travi perimetrali e copre tutta la luce tra l'edificio F e l'edificio C. All'edificio F la struttura di irrigidimento dei ponti viene collegata attraverso un giunto in senso longitudinale e trasversale mentre il collegamento con l'edificio C avviene solo in senso trasversale all'edificio ponte.

4. Centrale tecnologica 4.1 Caratteristiche generali

L’accessibilità alla CT e garantita direttamente da Via Stalingrado: durante la prima fase con un svincolo diretto e, nella fase definitiva, a partire dalla nuova rotatoria prevista in quest’area. (A tal proposito si veda il Masterplan nell’ambito del POC.) Nell’area sud, in prossimità del rilevato ferroviario, è previsto l’accesso diretto alla cabina ENEL l’ingresso principale alla CT e l’accesso ai parcheggi previsti nell’area sud. Nella fase finale la strada di accesso può essere prolungata fino al congiungimento con Via ferrarese.

Le aree attigue alla CT verranno rese carrabili per garantire l’accessibilità su tutto il perimetro.

La volumetria che comprende due piani fuori terra e piano interrato (con un interpiano di 5m) è articolata in due blocchi principali, separati da rientranze che segnano gli accessi. Il volume è scandito, nei prospetti esterni, dalla struttura in cemento armato e da schermature che riprendono il linguaggio architettonico degli edifici esistenti e nuovi del complesso e si integrano quindi in maniera coerente nell'immagine d'insieme.

Il piano superiore è solo parzialmente coperto, per le aree di pertinenza dei vani tecnici elettrici, mentre la restante superficie senza copertura garantisce il necessario afflusso di aria alle torri evaporative ivi installate.

La struttura composta da pilastri e una trave di chiusura ad una quota di 10 m circa in cemento armato rimane a vista. Le specchiature tra i pilastri vengono rivestite con elementi a lamelle di alluminio a Z, che

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garantiscono la necessaria ventilazione ove necessario. Al piano terra le necessarie porte e portoni per garantire l'accesso ai diversi spazi sono integrate nel rivestimento a lamelle.

La struttura in c.a. risulta visibile sull’esterno dei lati nord e sud mentre i lati est e ovest sono realizzate in c.a. come anche le pareti sugli assi S.B e S-E per il necessario controventamento. Nel piano interrato, sul lato sud, sono previsti cavedi aperti per la movimentazione dei macchinari. Sul lato est è prevista una uscita di sicurezza a servizio del piano interrato.

Le pareti interne sono previste come murature o setti in c.a. privi di rivestimento mentre i volumi del piano superiore sono realizzati in muratura con semplici copertura in lamiera

La pavimentazione è in pavimento di tipo industriali/resina e in aree particolari, secondo le esigenze impiantistiche, sono previsti pavimenti grigliati.

L’architettura delle facciate è coerente con gli edifici di nuova realizzazione dei quali viene ripreso il ritmo con una maglia di 4.53 m lasciando a vista i pilastri i c.a. che non hanno esigenze di coibentazione termica. La verticalità dei pilastri trova nella trave di coronamento un elemento di congiunzione. La tipologia dell’edificio della CT viene ripreso anche dai nuovi edifici F3 e/o C3 inquadrando cosi i padiglioni “Botti” che andranno restaurati per una destinazione da definire.

Le campiture verranno rivestite con elementi di lamelle di alluminio di dimensione unitaria di 120x200 smontabile per eventuali esigenze di manutenzione e movimentazione dei macchinari. Nella zona inferiore, a piano terra, fino ad un’altezza di 2.50 m, sono inseriti pannelli lisci smontabili che sono dotati di porte di accesso ai singoli vani ove necessario. Le lamelle garantiscono le necessarie aree di ventilazione e apporto di aria per i macchinari oltre a fornire adeguato mascheramento.

L'impermeabilizzazione è prevista in materiali bituminosi calpestabili. La zona ad est è dotato di un grigliato sopraelevato per il passaggio dei canali sotto la quota di calpestio.

4.2 Caratteristiche strutturali

ll fabbricato della Centrale Tecnologica ha un piano interrato e due fuori terra, le strutture portanti sono interamente in c.a.; per la copertura dell’ultimo piano è possibile, in alternativa alla struttura in c.a. la realizzazione di una struttura metallica. Nel suo complesso il fabbricato fuori terra ha pianta con forma pressoché rettangolare di dimensione planimetrica di circa 60x24m; l’interrato ha pianta caratterizzata da una parziale diversa conformazione rispetto al piano terra, sia per un restringimento sulla porzione est del fabbricato, sia per la presenza di vasche antincendio e accumulo strutturalmente connesse sul lato ovest.

Sono previste, per l’edificio, fondazioni di tipo superficiale (platea) di adeguata rigidezza in modo da ottenere la necessaria capacità portante senza apprezzabili cedimenti verticali.

Inoltre, sul perimetro esterno dei piani interrati, verranno realizzate opere controterra e diaframmi in c.c.a. atte a contrastare le spinte orizzontali esercitate dal terreno, sia in fase di cantiere sia a costruzione terminata.

Gli impalcati di piano sono previsti con travi in c.c.a. (facenti parte dei meccanismi resistenti al sisma); i solai saranno realizzati con getto su lastre tralicciate prefabbricate (solaio a predalles, con alleggerimenti in polistirolo), con soletta in c.c.a. all’estradosso o, in alternativa, con solai in laterocemento con alleggerimenti.

Le rampe e I pianerottoli delle scale saranno realizzate interamente in conglomerato cementizio armato, così come le solette nelle zone dei nuclei scale.

Le strutture in c.c.a. di controventamento dei diversi corpi di fabbrica, che assicurano la capacità resistente nei confronti delle azioni orizzontali, sono costituite da telai e da pareti in c.c.a.. Tali strutture assicurano il controventamento nelle rispettive direzioni: i telai in virtù della loro rigidezza flessionale di travi e pilastri e le pareti in virtù della loro rigidezza a taglio e della rigidezza dei solai nel proprio piano.

I carichi di progetto, oltre a rispettare i requisiti previsti dalle vigenti norme tecniche, contemplano la presenza di macchinari ed impianti di elevate dimensioni e peso: le strutture sono progettate per sostenere tali sovraccarichi.

5. Caratteristiche termiche delle superfici disperdenti (valido per tutti fabbricati ad eccezione della centrale tecnologica.)

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Per tutte le superfici disperdenti valgono i seguenti valori:

TRASMITTANZA TERMICA DELLE SUPERFICI DISPERDENTI

Descrizione Trasmittanza unitaria Fattore solare

W/mq*K

Muri esterni < 0,30

Copertura < 0,25

Pavimento su vani non riscaldati < 0,30

Muri interni su vani non riscaldati < 0,30

Facciate vetrate 1,4 0,30

Lucernai 1,4 0,30

6. Opere esterne Per le caratteristiche tecniche delle opere esterne si veda il documento “Relazione illustrattive paesaggio” L-4_PAE_REL

7. Caratteristiche tecniche degli stabulari dell’Istituto Rizzoli (Edificio F1) All'interno della struttura destinata ai laboratori di Ricerca dell'Istituto Ortopedico Rizzoli, il progetto prevede la realizzazione di uno Stabulario e dei servizi annessi.

La struttura ospiterà i locali di stabulazione per diverse specie di animali di piccola e media dimensione oltre a locali per le procedure chirurgiche.

La normativa specifica utilizzata per la definizione del progetto è il D.Lgs n. 26 del 04 Marzo 2014 (Attuazione della direttiva CEE n. 2010/63/UE in materia di protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici).

La soluzione progettuale si è basata innanzitutto sull'esigenza di assicurare allo Stabulario la completa "autonomia funzionale" con una netta separazione e controllo dei flussi di utenti dello Stabulario e quelli della struttura.

Questo obiettivo è stato raggiunto dislocando lo Stabulario al piano interrato ed al piano terra dell'edificio con una distribuzione omogenea delle funzioni per singolo piano e avendo cura che i collegamenti, tra le diverse aree funzionali, non presentassero interferenze.

7.1 L'assetto distributivo funzionale

L'assetto distributivo funzionale dello Stabulario è così articolato nelle zone dedicate ai piani interrato e terra:

Piano Interrato È il piano dell'accesso degli animali, dei materiali e del personale operativo addetto alla stabulazione. Una rampa carrabile collega l'esterno ad un piazzale di servizio interno di circa 360 mq, riservato a tutte le movimentazioni di carico e scarico dello Stabulario. L'area interna di circa 800 mq comprende: – uno spazio di smistamento comunicante con il piazzale di carico e scarico, sul quale si

attestano 3 elevatori dedicati rispettivamente ai piccoli animali, agli animali medi ed al materiale sudicio;

– una scala di collegamento con l'area dello stabulario al piano terra; – un nucleo di 2 spogliatoi con servizi igienici;

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– 1 locale deposito carcasse; – 1 locale deposito sporco e rifiuti speciali; – 1 locale magazzino per teleria pulita; – 1 locale magazzino pulito per mangimi e lettiere; – 1 locale magazzino pulito per gabbie e attrezzature; – 1 locale attrezzature; – 1 locale deposito generale; – 1 servizio igienico per disabili.

Piano Terra In un area di circa 1.500 mq il progetto prevede la sistemazione del settore dei locali di stabulazione con annessi servizi e del settore con i locali per procedure chirurgiche. L'assetto distributivo si articola nelle seguenti aree funzionali: L'area di collegamento con i servizi del piano interrato, dove sbarcano l'elevatore dei piccoli

animali, l'elevatore degli animali medi ed il corpo scale. L'area comprende: – 3 locali deposito; – il filtro di accesso al corridoio pulito con gli ingressi a tutti i locali di stabulazione dei

piccoli animali, al locale di lavaggio pulito ed ai depositi pulito; – il filtro di accesso al corridoio con gli ingressi a tutti i locali di stabulazione degli animali

medi e servizi annessi. Attraverso una stazione di cambio con passbox, tutti i piccoli animali pervenuti dall'esterno passano nell'area della quarantena.

L'area con i locali di stabulazione dei piccoli animali, comprendente: – l'area quarantena con 1 locale articolato per cavie e conigli e 1 locale articolato per ratti

e topini; – 2 locali per la stabulazione dei conigli (n. 120); – 1 locale per la stabulazione delle cavie (n. 800); – 1 locale per la stabulazione dei topini (n. 2450); – 1 locale per la stabulazione dei ratti (n. 1848); – 1 locale per la stabulazione dei pesci "zebra fish"; – locali di servizio (lavaggio sporco, lavaggio pulito, depositi). Tutti i locali di stabulazione dei piccoli animali comunicano con il corridoio pulito per l'ingresso degli animali e con il corridoio sporco per l'allontanamento del materiali sudicio attraverso l'apposito elevatore di collegamento con il piano interrato.

L'area con i locali di stabulazione degli animali medi, comprendente: – 1 locale per ovini con 8 box; – 1 locale per ovini con 16 box; – 1 locale a "spazio libero" per ovini; – 1 locale per suini con 8 box; – 1 locale lavaggio; – 1 deposito; – 1 locale di preparazione pre-intervento. Anche i locali di stabulazione degli animali medi dispongono di un ingresso per gli animali e di un'uscita nel corridoio sporco.

L'area con i locali per procedure chirurgiche L'area è inserita funzionalmente in adiacenza ai locali di stabulazione e dispone di un accesso indipendente del personale di ricerca dall'atrio principale della struttura, oltre al collegamento diretto con il corridoio pulito e con il corridoio sporco dello stabulario. L'area comprende: – 1 nucleo di 2 spogliatoi filtro di accesso dall'esterno con servizi igienici; – 1 locale ufficio;

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– 1 area break per il personale; – 2 sale operatorie, ciascuna con antistante locale di preparazione; – 1 locale di sterilizzazione; – 1 locale microchirurgia; – 1 locale espianti; – 1 locale diagnostica.

7.2 Riferimenti normativi per la definizione delle caratteristiche edilizie ed impiantistiche dello stabulario.

Si riportano le indicazioni normative specifiche che hanno determinato le scelte progettuali.

Pareti, rivestimenti e pavimentazioni D.lgs 4 marzo 2014, n. 26 – Allegato III, sez. A,1.2.: b) I muri e i pavimenti devono essere rivestiti di materiale particolarmente resistente, atto a

sopportare l'intenso logorio causato dagli animali e dalle pulizie. Il rivestimento deve essere innocuo per la salute degli animali e tale da impedire che si feriscano. E' inoltre opportuna una protezione supplementare delle attrezzature o degli impianti affinché non vengano danneggiati dagli animali, ne' possano arrecare danno agli animali stessi.

c) Specie tra loro incompatibili, come predatori e prede, o animali che necessitano di condizioni ambientali diverse, non possono essere fatte coabitare nello stesso locale né, nel caso di predatori e prede, trovarsi a una distanza tale da potersi reciprocamente vedere, annusare o ascoltare.

D.lgs 27 gennaio 1192, n. 116 – Allegato II, sez. 1, 1.2.1, 1.2.2: 1.2.1 Si dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per garantire una rapida e efficiente

pulizia dei locali e l'osservanza delle norme di igiene. I soffitti ed i muri dovrebbero essere resistenti e dovranno avere una superficie liscia, impermeabile e facilmente lavabile, facendo particolare attenzione alle giunture di porte, tubature e cavi. Anche le porte ed eventuali finestre dovrebbero essere costruite o protette in modo da impedire l'accesso degli animali indesiderabili. Qualora necessario, si potrà inserire nella porta uno spioncino. Il pavimento dovrebbe essere liscio, impermeabile, non scivoloso e facilmente lavabile, in grado di sopportare senza danni il peso dei compartimenti e di altre installazioni pesanti. Eventuali drenaggi di scolo dovrebbero essere correttamente coperti e muniti di griglia per impedire la penetrazione di animali.

1.2.2 I muri ed il pavimento dei locali in cui gli animali possono muoversi liberamente dovrebbero essere rivestiti di materiale particolarmente resistente, atto a sopportare l'intenso logorio causato dagli animali e dalle pulizie. Il rivestimento deve essere innocuo per gli animali e tale da impedire che si feriscano. Nei locali si dovrebbero installare drenaggi di scolo. Sarà inoltre opportuna una protezione supplementare delle attrezzature e degli impianti affinché non vengano danneggiati dagli animali, né possano arrecare danno agli animati stessi

Ventilazione e temperatura D.lgs 4 marzo 2014, n. 26 – Allegato III, sez. A, 2.1.: a) L'isolamento, il riscaldamento e la ventilazione del locale di permanenza devono garantire

che la circolazione dell'aria, i livelli di polvere e la concentrazione di gas siano mantenuti entro limiti non nocivi per gli animali ospitati.

b) La temperatura e l'umidità relativa nei locali di permanenza sono adatte alle specie e alle fasce d'età ospitate. La temperatura è misurata e registrata ogni giorno.

Illuminazione D.lgs 4 marzo 2014, 26 – Allegato III, sez. A, 2.2:

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a) Nei locali in cui la luce naturale non garantisce un adeguato ciclo luce/buio, occorre fornire un'illuminazione artificiale controllata, sia per rispettare le esigenze biologiche degli animali, sia per fornire un soddisfacente ambiente di lavoro.

b) L'illuminazione deve permettere di svolgere le procedure di allevamento e ispezione degli animali.

c) Occorre garantire fotoperiodi regolari e un'intensità luminosa adatta alle varie specie. d) Per il mantenimento di animali albini l'illuminazione tiene conto della loro sensibilità alla

luce.

Rumore D.lgs 4 marzo 2014, n. 26 – Allegato III, sez. A, 2.3: a) Il livello dei rumori, compresi gli ultrasuoni, non deve nuocere al benessere degli animali. b) Gli stabilimenti sono dotati di sistemi di allarme che emettono suoni al di fuori della gamma

udibile degli animali, se ciò non impedisce che siano udibili da parte degli esseri umani. c) I locali di permanenza sono, se del caso, isolati acusticamente e provvisti di materiali

fonoassorbenti.

8. Caratteristiche camere sterili (Edificio F1 –piano terzo) 8.1 Assetto attuale e vincoli È stato individuato all’interno del Tecnopolo di Bologna uno spazio di circa 415 mq al piano terzo del blocco F1 nel quale sarà realizzata un’officina per processazione di terapie avanzate (cell factory).

8.2 Descrizione del progetto

Per il layout generale si faccia riferimento al documento nr C15G8A.P.AR.01.02 e C15G8A.P.AR.02.01

L’area disponibile è stata suddivisa in tre (3) macro aree:

1. Un’area dedicata ai laboratori dove avverranno lavorazioni che ricadono sotto la normativa GMP. Questa zona è ulteriormente suddivisa in:

a. Tre (3) laboratori con Cappa Biohazard e background di Classe B;

b. Un (1) laboratorio con Isolatore e Background di Classe D;

c. Un (1) locale di stoccaggio in Classe C;

d. Dodici (12) SAS di accesso personale;

e. Una (1) area di lavaggio e decontaminazione in Classe D;

f. Corridoio di circolazione.

2. Un’area dedicata ai laboratori dove avverranno lavorazioni che ricadono sotto la normativa CNT, costituita da un totale di:

a. Due (2) laboratori con zona LAF in classe A e background di classe B;

b. Un (1) locale di stoccaggio in Classe C;

c. Un (1) locale di lavaggio in Classe D;

d. Nove (9) SAS di accesso personale;

e. Corridoio di circolazione

3. Una zona non classificata da cui accedere ai vari SAS che permettono l’entrata alle due aree sopra citate e contenente dei vani tecnici.

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Apparecchiature e arredi N. B. Si precisa che le seguenti apparecchiature e gli arredi non fanno parte dell’appalto e le indicazioni seguenti servono esclusivamente a descrivere le caratteristiche degli ambienti.

° AREA GMP

La disposizione delle apparecchiature principali e degli arredi è la seguente:

• Laboratori GMP (Classe B):

o Cappa Biohazard;

o Banco da laboratorio;

o Incubatori;

o Microscopio;

o Centrifuga;

o Pass-Box.

• Laboratorio GMP (Classe D):

o Isolatore;

o Banchi da laboratorio;

o Incubatori.

• Laboratorio Preparazione terreni e Sterilità (Classe B):

o Cappa Biohazard;

o Banco da laboratorio;

o Pass-Box.

• Spogliatoi: Armadietti, Panca

• Locale Stoccaggio:

o Armadietti;

o Pass-Box.

• Area Lavaggio e Decontaminazione

o Autoclave;

o Pass-Box.

• Corridoio:

o Doccia d’emergenza.

o Pass-Box.

° AREA CNT

La disposizione delle apparecchiature principali e degli arredi è la seguente:

• Laboratori CNT (Classe B):

o Banchi da laboratorio;

o Liofilizzatore.

o Pass-Box.

• Spogliatoi: Armadietti, Panca

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• Locale Stoccaggio:

o Armadietti;

o Pass-Box.

• Area Lavaggio

o Banco di lavoro;

o Pass-Box.

• Corridoio:

o Doccia d’emergenza;

o Pass-Box.

8.3 Requisiti per la realizzazione

Nel presente capitolo si riportano i requisiti minimi che dovranno essere soddisfatti per il lavoro in oggetto e le principali caratteristiche necessarie alla sua progettazione esecutiva e alla sua installazione.

Flussi del personale (vedi documento nr C15G8A.P.AR.04.00) 1. L’accesso alle varie aree sarà garantito solamente al personale autorizzato;

2. L’accesso del personale ai corridoi di circolazioni in Classe C avverrà tramite dei SAS dedicati che permetteranno l’applicazione di adeguate procedure di vestizione del personale a partire dal corridoio non classificato;

3. Per accedere ai laboratori in Classe B a partire dai corridoi di circolazione in Classe C il personale dovrà attraversare dei SAS dedicati ad ogni laboratorio.

4. Per uscire dai laboratori in Classe B verso il corridoio in Classe C il personale dovrà attraversare degli appositi SAS di uscita che possono essere a comune tra più laboratori;

5. Il personale in provenienza dai corridoi in Classe C potrà accedere direttamente ai locali di stoccaggio che hanno la stessa classificazione;

6. Il personale in entrata e in uscita dal il corridoio in Classe C della zona GMP per il Laboratorio di preparazione terreni / sterilità in classe B transiterà attraverso dei SAS appositamente dedicati;

7. Per accedere all’area lavaggio CNT il personale dovrà attraversare un SAS per poter applicare le adeguate procedure di vestizione; lo stesso SAS verrà attraversato in senso inverso al momento dell’uscita dall’area lavaggio;

8. Per uscire dai corridoi in Classe C verso il corridoio non classificato il personale percorrerà in senso inverso i SAS di entrata di cui al punto 2;

9. Il personale in entrata e in uscita dal laboratorio GMP in classe D transiterà attraverso un SAS appositamente dedicato al quale si accede direttamente dal corridoio di accesso non classificato;

10. Il personale addetto alla manutenzione degli incubatori potrà accedere direttamente ai vani tecnici dal corridoio di accesso non classificato.

Flussi del materiale (vedi documento nr C15G8A.P.AR.05.00) 1. I campioni in entrata e in uscita dall’officina, ad eccezione di quelli destinati al laboratorio in

Classe D transiteranno attraverso dei Pass-Box che mettono in comunicazione il corridoio di accesso non classificato con le aree di stoccaggio rispettivamente riservate all’area GMP e a quella CNT;

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2. I campioni accederanno / usciranno dai singoli laboratori in classe B attraverso dei Pass-Box dedicati ad ogni laboratorio a partire dai corridoi in Classe C;

3. I campioni in entrata e in uscita dal laboratorio in Classe D transiteranno attraverso l’autoclave dedicata a questo laboratorio;

4. I materiali utilizzati per le lavorazioni in entrata all’officina, transiteranno attraverso dei Pass-Box che mettono in comunicazione il corridoio di accesso non classificato con le aree di stoccaggio rispettivamente riservate all’area GMP e a quella CNT;

5. I materiali utilizzati per le lavorazioni accederanno ai singoli laboratori in classe B e a quello in classe D attraverso dei Pass-Box dedicati ad ogni laboratorio a partire dai corridoi in Classe C;

6. Nell’area CNT gli strumenti di lavorazione destinati all’area lavaggio usciranno dai laboratori in Classe B tramite il pass-Box che si affaccia sul corridoio in classe C e quindi accederanno all’area lavaggio attraverso il Pass-Box che mette in comunicazione il corridoio con l’area lavaggio stessa. I materiali puliti lasceranno l’area lavaggio tramite un pass-Box dedicato che si affaccia direttamente sull’area di stoccaggio CNT;

7. I rifiuti in entrata e in uscita dall’officina, ad eccezione di quelli provenienti dal laboratorio in Classe D transiteranno attraverso dei Pass-Box che mettono in comunicazione il corridoio di accesso non classificato con le aree di stoccaggio rispettivamente riservate all’area GMP e a quella CNT;

8. I rifiuti in uscita dal laboratorio in Classe D transiteranno attraverso l’autoclave dedicata a questo laboratorio per essere appositamente decontaminati.

Caratteristiche ambientali dei locali (vedi documento nr C15G8A.P.AR.03.01) 1. Le aree GMP e CNT, ad eccezione del laboratorio in Classe D, saranno in sovrappressione

rispetto all’esterno;

2. I Pass-Box di comunicazione tra il corridoio non classificato e i locali di stoccaggio CNT e GMP saranno in sovrappressione rispetto ai locali di affaccio;

3. I locali di stoccaggio sono in sovrappressione rispetto ai corridoi in Classe C;

4. I Pass-Box di entrata dai corridoi di circolazione in Classe C ad ogni laboratorio sono in sovrappressione rispetto al corridoio e ai laboratori;

5. L’ultimo SAS di accesso del personale da una zona a classificazione inferiore ad una a classificazione maggiore è sempre in sovrappressione rispetto al locale di sbarco il primo SAS è invece ad una pressione intermedia tra l’ultimo SAS e il locale di classificazione inferiore;

6. L’area lavaggio CNT è in sottopressione rispetto alla restante area CNT;

7. Il SAS e i Pass-Box di accesso / uscita all’area lavaggio CNT sono ad una pressione intermedia tra quella dei locali di affaccio;

8. Il laboratorio GMP in Classe D è in sottopressione rispetto all’esterno;

9. L’area di lavaggio e decontaminazione in Classe D è in sottopressione rispetto al laboratorio in Classe D;

10. I vani tecnici e il corridoio di accesso non classificato sono in equi pressione con l’esterno.

Caratteristiche dell’impianto di condizionamento (vedi documento nr C15G8A.P.MH.01/02/03.01) 1. Il condizionamento della zona sarà realizzato da n.4 sistema HVAC:

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a. Una dedicata alla zona GMP in Classe D;

b. Una dedicata alla restante parte della zona GMP;

c. Una dedicata alla zona CNT;

d. Una dedicata alla zona non classificata.

2. I sistemi dedicati alle aree classificate saranno tutti a 100% di aria esterna;

3. Il sistema dedicato alle aree non classificate potrà essere a parziale ricircolo;

4. I sistemi dedicati alle aree classificate dovrà avere i seguenti gradi di filtrazione:

a. Filtri G4 + F9 in macchina;

b. Filtri H14 terminali.

5. Il sistema dedicato alle aree non classificate dovrà avere i seguenti gradi di filtrazione:

a. Filtri G4 + F7 in macchina.

6. Sull’espulsione dei sistemi delle aree classificate è prevista una filtrazione H14.

7. Tutto il gruppo dovrà essere situato in posizione accessibile e deve poter essere rimosso in sicurezza.

8. Le regolazioni della portata d’aria e del ∆P tra i locali saranno effettuate attraverso l’inverter del ventilatore di mandata e serrande auotmatiche.

9. In tutti i locali classificati dovranno essere presenti riprese dell’aria “basse”, a parete, canalizzate verso l’unità di ricircolo e di espulsione. Le griglie di ripresa dovranno essere in acciaio inox forellinato.

10. Le bocche di aspirazione aria esterna ed espulsione dovranno essere istallate alla massima altezza possibile e comunque sufficientemente distanziate tra loro, onde evitare che una parte di aria estratta possa essere ricircolata nella mandata prima di essere dispersa in ambiente.

11. I canali di mandata e ripresa degli impianti HVAC dei locali di lavorazione dovranno essere installati all’interno del controsoffitto dei locali. Dovranno essere le più rettilinee possibili e facilmente accessibili.

Caratteristiche delle opere architettoniche e delle finiture dei locali 1. La struttura delle aree di lavorazione dovrà essere progettata e realizzata in maniera da

facilitare le operazioni di produzione, pulizia/sanitizzazione e manutenzione, minimizzando i rischi di contaminazione dei prodotti. La forma dei locali dovrà essere più regolare possibile.

2. I componenti delle strutture, delle finiture e delle attrezzature dovranno essere idonei all’installazione nei locali del laboratorio. I materiali utilizzati non devono interagire con le soluzioni disinfettanti normalmente utilizzate per la pulizia e la sanitizzazione degli ambienti a contaminazione controllata.

3. In ogni caso tutti i materiali utilizzabili dovranno essere privi di amianto.

4. Nelle aree del laboratorio dovranno essere ricavati controsoffitti modulari costituiti da una struttura portante reticolare, con pannelli rivestiti di materiale idoneo ad utilizzo in cleanroom e facilmente pulibili, opportunamente sigillati e a tenuta di gas, in grado di sopportare le pressioni differenziali di progetto, studiati per l’agevole installazione dei diffusori aeraulici e opportune plafoniere di illuminazione complanari al controsoffitto stesso in modo da ottenere una superficie perfettamente liscia. Dovrà essere eseguita la sigillatura dei pannelli, dei diffusori e delle lampade.

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5. Le tubazioni dovranno passare, ove possibile, all’interno del controsoffitto o esternamente ai locali e dovranno essere realizzate in acciaio inox o materiali plastici adeguati all’utilizzo in cleanroom. Gli attraversamenti delle pareti dei locali dovranno essere sigillati con silicone. Gli eventuali attraversamenti saranno finiti con dischi in AISI 316, i quali rivestiranno completamente i fori di passaggio e sormonteranno le finiture.

6. Nei controsoffitti dovranno essere installate le canalizzazioni degli impianti HVAC (con i relativi dispositivi di controllo), le tubazioni per i servizi idrici e per la distribuzione dei gas tecnici, le canaline elettriche e le plafoniere.

7. Le partizioni interne dei locali di lavorazione dovranno essere realizzate con pannelli modulari in laminato plastico melamminico, e dovranno essere installate e sigillate in maniera da non permettere il passaggio di aria da un ambiente a quelli adiacenti.

8. Le pareti non dovranno creare spigoli vivi tra loro o con il pavimento, dovranno essere installate opportune sgusce di raccordo ad ampio raggio di curvatura.

9. La pavimentazione dei locali dovrà essere realizzata con materiali idonei all’utilizzo in cleanroom (es., in PVC con giunti termosaldati o, in alternativa resina epossidica multistrato in finitura liscia) e sgusce perimetrali rivestite.

10. Le porte dei locali a contaminazione controllata dovranno essere dotate di profili di stipite e di battuta con guarnizioni di tenuta, complanari con il pavimento.

11. Le maniglie non dovranno presentare interstizi o serrature non facilmente pulibili.

12. I locali di lavorazione dovranno essere dotati di opportune visive, esenti da formazione di condensa, a filo parete, atte a vedere il personale dei locali a contaminazione controllata.

13. Gli arredi tecnici dovranno essere conformi alle norme GMP per quanto riguarda la tipologia di superfici (lisce, facilmente pulibili, resistenti all’abrasione ed agli agenti detergenti e disinfettanti utilizzati) ed essere progettati e realizzati secondo criteri ergonomici ed in accordo alle normative in vigore per la prevenzione degli infortuni.

Caratteristiche delle utilities, impianti elettrici e speciali 1. Il nuovo reparto dovrà disporre, ad integrazione degli impianti di condizionamento, di una

serie di sistemi ed utilities necessari all’esercizio delle apparecchiature ed alla corretta modalità di utilizzo degli ambienti. I principali impianti e sistemi di supporto del sito previsti sono i seguenti:

• Distribuzione acqua calda e acqua refrigerata (a servizio degli HVAC);

• Distribuzione CO2;

• Distribuzione aria compressa;

• Scarichi;

• Impianti forza motrice;

• Impianti elettrici (prese);

• Impianti di illuminazione normale e di emergenza;

• Sistemi di rilevazione gas ed incendi;

• Sistemi telefonici e di trasmissione dati.

2. Il reparto dovrà disporre degli impianti elettrici necessari all’esercizio degli impianti, dei sistemi e delle apparecchiature ed alla corretta modalità di utilizzo degli ambienti.

3. Dovranno essere predisposti all’esterno dei laboratori dei quadri elettrici di distribuzione con adeguate protezioni per le utenze finali richieste.

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4. La componentistica elettrica installata nei locali delle aree di lavorazione dovrà essere costruita con finiture di standard farmaceutico adeguato (ad es. scatole da incasso con finitura facilmente pulibile, cavi passanti in conduit, ecc.).

5. La distribuzione dell’energia elettrica dovrà avvenire tramite un adeguato numero di prese

6. Le plafoniere dovranno assicurare una illuminazione adeguata dei locali, in particolare di quelli in cui vengono svolte lavorazioni (valori di almeno 300 lux).

Dovrà essere previsto un adeguato sistema di illuminazione di emergenza (eventualmente predisponendo con unità a b

9. Interferenze opere civili 9.1 Interventi su Via della Manifattura 1.9. Gli interventi relativi al lotto 1 ricadono all’interno delle aree del Tecnopolo di proprietà della Regione Emilia Romagna come indicate nel perimetro d’intervento lotto 1 con la sola eccezione della realizzazione delle rampe di accesso al piano interrato del blocco F.

Come rilevabile dagli elaborati planimetrici, il nuovo limite di intervento per la fase 1 che per la fase prevede infatti la realizzazione di una nuova sistemazione esterna sul lato sud di via della Manifattura includendo in tale opera (fase 1) anche la realizzazione di una nuova rampa di accesso al piano interrato a servizio degli edifici “F1” ed “F2”.

Per la realizzazione delle rampe si prevede di intervenire in una fascia di circa 5m rispetto all’attuale confine di proprietà dell’area Ex Manifattura. Prima di intervenire in tale area sarà pertanto necessario verificare la presenza di eventuali interferenze con le reti interrate dei sottoservizi esistenti nell’area ed in particolare:

- Rete Enel (MT e BT)

- Rete fibra ottica Lepida

- Rete Telecom

- Rete pubblica illuminazione

- Rete Gas

- Rete fognaria

- Rete idrica

Inoltre dovrà essere prevista lo spostamento dei pali di illuminazione pubblica presenti sul bordo stradale e dei manufatti della cabina BT Enel. La verifica e l’eventuale spostamento dovrà essere effettuato con pratica distinta in maniera che alla consegna delle aree all’impresa esecutrice siano definiti i tempi e le modalità di spostamento della pubblica illuminazione, di eventuali sottoservizi e eventuali altri interventi necessari.

9.2 Collegamenti viabilistici lato sud Nell'ambito della realizzazione delle opere della fase 1 andrà realizzato il collegamento della strada di accesso alla centrale tecnologica nonché di collegamento con la Via Ferrarese lungo il rilevato ferroviaria. Nel corso della ulteriore progettazione andranno definiti gli accordi con il Comune in merito ai due innesti si Via Stalingrado e Via Ferrarese e sull'accessibilità della strada stessa.

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Allegato 1 - Rilievo della zona interessata dalla rampa di accesso al garage interrato lato Via della Manifattura

Sofitto da chiudere!

PI_7

0PI

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903 mq

Ventilazione ascensori

0,20 mq x 3

Ventilazione scala 1,20 mq

Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mqVentilazione biblioteca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblitoeca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblioteca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblioteca

1,25 mq x 4

CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

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24 x 17.5 / 30

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Loc. Salceto - 53036 Poggibonsi (SI)

e-mail [email protected]. 0577/98481 - Fax. 0577/980762

CTP - TECNOLOGIE DI PROCESSO S.p.A.

P.AR.01.02

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QUADRI ELETTRICI

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PANNELLO SMONTABILE

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IncubatoreCO2

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IncubatoreCO2

IncubatoreCO2

IncubatoreCO2

MICROSCOPIO

CENTRIFUGA

MICROSCOPIO

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LIOFILIZZATORE

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

AREA LAVAGGIO

CNT

(CLASSE D)

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LABORATORIO

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STOCCAGGIO

(CLASSE C)

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DECONTAMINAZIONE

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PANNELLO SMONTABILE

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GMP GeneralplanungsgesellschaftmbH

Elbchaussee, 139D - 22 763 Hamburg

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Description
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SO
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CONSEGNA FINALE
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08/04/2015
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INSERIMENTO INDICAZIONI USCITA D'EMERGENZA
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20/03/2015
AutoCAD SHX Text
01
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SO
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AMU
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AC
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PRIMA EMISSIONE
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20/03/2015
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00
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PIANO TERZO
AutoCAD SHX Text
LAYOUT GENERALE
AutoCAD SHX Text
DI UNA CELL FACTORY
AutoCAD SHX Text
REVISIONE LAYOUT E SUPPORTO GMP
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1:100
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A-2
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20/03/2015
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C15G8A
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1
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4
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A
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1
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5
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Rev. 2.0
AutoCAD SHX Text
PIANTA CHIAVE
AutoCAD SHX Text
SCALA 1:2000
AutoCAD SHX Text
AREA OGGETTO DELL'INTERVENTO

903 mq

Loc. Salceto - 53036 Poggibonsi (SI)

e-mail [email protected]. 0577/98481 - Fax. 0577/980762

CTP - TECNOLOGIE DI PROCESSO S.p.A.

QUADRI ELETTRICI

AREA TECNICA

SPAZIO

CALMO

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

CO

RR

ID

OIO

(C

LA

SS

E C

)

CO

RR

ID

OIO

(C

LA

SS

E C

)

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

LABORATORIO

GMP

(CLASSE D)

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

AREA LAVAGGIO

CNT

(CLASSE D)

STOCCAGGIO

(CLASSE C)

LABORATORIO

PREPARAZIONE

TERRENI/STERILITA'

(CLASSE B)

STOCCAGGIO

(CLASSE C)

CO

RR

ID

OIO

DI A

CC

ES

SO

AREA LAVAGGIO E

DECONTAMINAZIONE

(CLASSE D)

GMP Generalplanungsgesellschaft mbHElbchaussee, 139

D - 22 763 Hamburg

QUADRI ELETTRICI

AREA TECNICA

SPAZIO

CALMO

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

CO

RR

ID

OIO

(C

LA

SS

E C

)

CO

RR

ID

OIO

(C

LA

SS

E C

)

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

LABORATORIO

GMP

(CLASSE D)

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

AREA LAVAGGIO

CNT

(CLASSE D)

STOCCAGGIO

(CLASSE C)

LABORATORIO

PREPARAZIONE

TERRENI/STERILITA'

(CLASSE B)

STOCCAGGIO

(CLASSE C)

CO

RR

ID

OIO

DI A

CC

ES

SO

AREA LAVAGGIO E

DECONTAMINAZIONE

(CLASSE D)

903 mq

Loc. Salceto - 53036 Poggibonsi (SI)

e-mail [email protected]. 0577/98481 - Fax. 0577/980762

CTP - TECNOLOGIE DI PROCESSO S.p.A.

GMP GeneralplanungsgesellschaftmbH

Elbchaussee, 139D - 22 763 Hamburg

70x35 U

KR

D

70x35 U

KR

D

70x35 U

KR

D

70x35 U

KR

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+13,2

0

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Scala F

1

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x

17.27

/

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17.27

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QUADRI ELETTRICI

AREA TECNICA

SPAZIO

CALMO

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

CO

RR

ID

OIO

(C

LA

SS

E C

)

CO

RR

ID

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(C

LA

SS

E C

)

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

LABORATORIO

GMP

(CLASSE D)

PANNELLO SMONTABILE

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

AREA LAVAGGIO

CNT

(CLASSE D)

STOCCAGGIO

(CLASSE C)

LABORATORIO

PREPARAZIONE

TERRENI/STERILITA'

(CLASSE B)

STOCCAGGIO

(CLASSE C)

CO

RR

ID

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DI A

CC

ES

SO

AREA LAVAGGIO E

DECONTAMINAZIONE

(CLASSE D)

PANNELLO SMONTABILE

SAFETY CRASH

SAFETY CRASH

G04

G03

G05

G06

G07

G02

G01

C

N51 N52 N53 N54

B

N01

N02

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Sofitto da chiudere!

PI_7

0PI

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903 mq

Ventilazione ascensori

0,20 mq x 3

Ventilazione scala 1,20 mq

Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mq

Ventilazione biblioteca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblitoeca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblioteca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblioteca

1,25 mq x 4

CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

24 x 17.5 / 30

24 x 17.5 / 30

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0

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PI_100 PI_100 PI_100PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100 PI_100

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Loc. Salceto - 53036 Poggibonsi (SI)

e-mail [email protected]. 0577/98481 - Fax. 0577/980762

CTP - TECNOLOGIE DI PROCESSO S.p.A.

P.AR.03.01

GMP GeneralplanungsgesellschaftmbH

Elbchaussee, 139D - 22 763 Hamburg

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Date
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Rev.
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Description
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COMMESSA N°
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Prep.
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Rev.
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Appr.
AutoCAD SHX Text
Scala:
AutoCAD SHX Text
1° Emissione
AutoCAD SHX Text
Id. Documento
AutoCAD SHX Text
Formato:
AutoCAD SHX Text
Foglio
AutoCAD SHX Text
di
AutoCAD SHX Text
Rev. 3.0
AutoCAD SHX Text
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AutoCAD SHX Text
SO
AutoCAD SHX Text
AMU
AutoCAD SHX Text
AC
AutoCAD SHX Text
CONSEGNA FINALE
AutoCAD SHX Text
08/04/2015
AutoCAD SHX Text
01
AutoCAD SHX Text
SO
AutoCAD SHX Text
AMU
AutoCAD SHX Text
AC
AutoCAD SHX Text
PRIMA EMISSIONE
AutoCAD SHX Text
20/03/2015
AutoCAD SHX Text
00
AutoCAD SHX Text
PIANO TERZO
AutoCAD SHX Text
PRESSIONI DIFFERENZIALI
AutoCAD SHX Text
DI UNA CELL FACTORY
AutoCAD SHX Text
REVISIONE LAYOUT E SUPPORTO GMP
AutoCAD SHX Text
1:100
AutoCAD SHX Text
A-2
AutoCAD SHX Text
20/03/2015
AutoCAD SHX Text
C15G8A
AutoCAD SHX Text
1
AutoCAD SHX Text
1
AutoCAD SHX Text
3
AutoCAD SHX Text
4
AutoCAD SHX Text
5
AutoCAD SHX Text
A
AutoCAD SHX Text
B
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AutoCAD SHX Text
D
AutoCAD SHX Text
D
AutoCAD SHX Text
1
AutoCAD SHX Text
2
AutoCAD SHX Text
3
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4
AutoCAD SHX Text
5
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Rev. 2.0
AutoCAD SHX Text
ANDAMENTO PROFILI DI PRESSIONE
AutoCAD SHX Text
PRESSIONE AMBIENTALE (Pa)
AutoCAD SHX Text
LEGENDA PRESSIONI AMBIENTALI
AutoCAD SHX Text
PIANTA CHIAVE
AutoCAD SHX Text
SCALA 1:2000
AutoCAD SHX Text
AREA OGGETTO DELL'INTERVENTO

70x35 U

KR

D

70x35 U

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D

70x35 U

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KR

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+13,2

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1

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x

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QUADRI ELETTRICI

AREA TECNICA

SPAZIO

CALMO

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

CO

RR

ID

OIO

(C

LA

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E C

)

CO

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ID

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(C

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E C

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LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

LABORATORIO

GMP

(CLASSE D)

PANNELLO SMONTABILE

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

LABORATORIO

CNT

(CLASSE B)

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CNT

(CLASSE D)

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(CLASSE C)

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PREPARAZIONE

TERRENI/STERILITA'

(CLASSE B)

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(CLASSE C)

CO

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CC

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DECONTAMINAZIONE

(CLASSE D)

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SAFETY CRASH

SAFETY CRASH

G04

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G01

C

N51 N52 N53 N54

B

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Sofitto da chiudere!

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903 mq

Ventilazione ascensori

0,20 mq x 3

Ventilazione scala 1,20 mq

Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mqVentilazione biblioteca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblitoeca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblioteca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblioteca

1,25 mq x 4

CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

24 x 17.5 / 30

24 x 17.5 / 30

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x 1

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PI_100 PI_100 PI_100PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100PI_100 PI_100 PI_100

GMP Generalplanungsgesellschaft mbHElbchaussee, 139

D - 22 763 Hamburg

Loc. Salceto - 53036 Poggibonsi (SI)

e-mail [email protected]. 0577/98481 - Fax. 0577/980762

CTP - TECNOLOGIE DI PROCESSO S.p.A.

P.AR.04.00

AutoCAD SHX Text
3
AutoCAD SHX Text
4
AutoCAD SHX Text
5
AutoCAD SHX Text
A
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B
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C
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D
AutoCAD SHX Text
D
AutoCAD SHX Text
1
AutoCAD SHX Text
2
AutoCAD SHX Text
3
AutoCAD SHX Text
4
AutoCAD SHX Text
5
AutoCAD SHX Text
Rev. 2.0
AutoCAD SHX Text
PIANTA CHIAVE
AutoCAD SHX Text
SCALA 1:2000
AutoCAD SHX Text
AREA OGGETTO DELL'INTERVENTO
AutoCAD SHX Text
Date
AutoCAD SHX Text
Rev.
AutoCAD SHX Text
Description
AutoCAD SHX Text
COMMESSA N°
AutoCAD SHX Text
Prep.
AutoCAD SHX Text
Rev.
AutoCAD SHX Text
Appr.
AutoCAD SHX Text
Scala:
AutoCAD SHX Text
1° Emissione
AutoCAD SHX Text
Id. Documento
AutoCAD SHX Text
Formato:
AutoCAD SHX Text
Foglio
AutoCAD SHX Text
di
AutoCAD SHX Text
Rev. 3.0
AutoCAD SHX Text
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AutoCAD SHX Text
SO
AutoCAD SHX Text
AMU
AutoCAD SHX Text
AC
AutoCAD SHX Text
CONSEGNA FINALE
AutoCAD SHX Text
08/04/2015
AutoCAD SHX Text
00
AutoCAD SHX Text
PIANO TERZO
AutoCAD SHX Text
FLUSSO DEL PERSONALE
AutoCAD SHX Text
DI UNA CELL FACTORY
AutoCAD SHX Text
REVISIONE LAYOUT E SUPPORTO GMP
AutoCAD SHX Text
1:100
AutoCAD SHX Text
A-2
AutoCAD SHX Text
08/04/2015
AutoCAD SHX Text
C15G8A
AutoCAD SHX Text
1
AutoCAD SHX Text
1
AutoCAD SHX Text
LEGENDA FLUSSO DEL PERSONALE
AutoCAD SHX Text
PERSONALE CLASSE CNC
AutoCAD SHX Text
PERSONALE CLASSE D
AutoCAD SHX Text
PERSONALE CLASSE C
AutoCAD SHX Text
PERSONALE DI MANUTENZIONE
AutoCAD SHX Text
PERSONALE CLASSE B

70x35 U

KR

D

70x35 U

KR

D

70x35 U

KR

D

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KR

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+13,2

0

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Scala F

1

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x

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17.27

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QUADRI ELETTRICI

AREA TECNICA

SPAZIO

CALMO

LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

CO

RR

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OIO

(C

LA

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E C

)

CO

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OIO

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LABORATORIO

GMP

(CLASSE B)

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GMP

(CLASSE D)

PANNELLO SMONTABILE

LABORATORIO

CNT

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LABORATORIO

CNT

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AREA LAVAGGIO

CNT

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PREPARAZIONE

TERRENI/STERILITA'

(CLASSE B)

STOCCAGGIO

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DECONTAMINAZIONE

(CLASSE D)

PANNELLO SMONTABILE

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C

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N01

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Sofitto da chiudere!

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903 mq

Ventilazione ascensori

0,20 mq x 3

Ventilazione scala 1,20 mq

Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mq Ventilazione scala 1,20 mqVentilazione biblioteca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblitoeca

1,25 mq x 4

Ventilazione biblioteca

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Ventilazione biblioteca

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CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

CANALETTA ISPEZIONABILE GAS TECNICI

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GMP Generalplanungsgesellschaft mbHElbchaussee, 139

D - 22 763 Hamburg

Loc. Salceto - 53036 Poggibonsi (SI)

e-mail [email protected]. 0577/98481 - Fax. 0577/980762

CTP - TECNOLOGIE DI PROCESSO S.p.A.

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AREA OGGETTO DELL'INTERVENTO
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Description
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COMMESSA N°
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CONSEGNA FINALE
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08/04/2015
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00
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PIANO TERZO
AutoCAD SHX Text
FLUSSO DEL MATERIALE
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DI UNA CELL FACTORY
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REVISIONE LAYOUT E SUPPORTO GMP
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1:100
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A-2
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08/04/2015
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C15G8A
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1
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LEGENDA FLUSSO DEL MATERIALE
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MATERIALE SPORCO
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CAMPIONI
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DISPOSABLE
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MATERIALE PULITO
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RIFIUTI

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