Relazione Su Lavoro Di Gianluca Lerici Prof Bad Trip

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Relazione sull’opera di Gianluca Lerici, Professor Bad TripDi Roberto Massafra Analisi della copertina del libro “Ti prendo e ti porto via” di Niccolò Ammaniti I lavori di Lerici si distinguono per il tratto marcato e pieno, a china; marchi che divengono una “mappatura” dei personaggi e degli oggetti, i quali sono contemporaneamente rappresentati e scannerizzati dal tratto. L’effetto singolare creato dall’autore, che ne rende riconoscibilissimi i lavori è la creazione di questi “mascheroni etnici” simili a dei graffiti aborigeni e carichi di una naturalità selvaggia e primordiale, che esplode senza freni in ogni oggetto come in ogni personaggio. Il segno è forte, dà l’illusione del rilievo, donandogli una fisicità urlata all’interno delle forme, ed è questo il vero carattere distintivo di Lerici: il grido primordiale del segno, primitivo e d’eco tribale presente in contesti sempre suburbani e post -industriali, che si fanno vero senso contestuale. L’autore deve molto al movimento del cosiddetto 77’ bolognese ed a quello punk e cyber punk, ovvero alla nascita di una controcultura di negazione sociale, rottura violenta di regole imposte e sclerotizzate, ed all’uso della narrazione e della descrizione grottesca per denunciare le ingiustizie della società. Una descrizione che, non dissimile dai lavori di Grosz o di alcuni espressionisti, non dissimula, ma svela le cose del mondo e gli esseri nella loro essenza vera e più occultata: così gli uomini sono selvaggi, animaleschi, icone degli istinti, e la città con il suo degrado è una

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Relazione Su Lavoro Di Gianluca Lerici Prof Bad Trip. Analisi della copertina del romanzo "Ti prendo e ti porto via" di N. Ammaniti.Semiotica delle arti

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  • Relazione sullopera di Gianluca Lerici, Professor Bad Trip

    Di Roberto Massafra

    Analisi della copertina del libro Ti prendo e ti porto via di Niccol

    Ammaniti

    I lavori di Lerici si distinguono per il tratto marcato e pieno, a china; marchi che

    divengono una mappatura dei personaggi e degli oggetti, i quali sono

    contemporaneamente rappresentati e scannerizzati dal tratto. Leffetto singolare

    creato dallautore, che ne rende riconoscibilissimi i lavori la creazione di questi

    mascheroni etnici simili a dei graffiti aborigeni e carichi di una naturalit selvaggia

    e primordiale, che esplode senza freni in ogni oggetto come in ogni personaggio. Il

    segno forte, d lillusione del rilievo, donandogli una fisicit urlata allinterno delle

    forme, ed questo il vero carattere distintivo di Lerici: il grido primordiale del segno,

    primitivo e deco tribale presente in contesti sempre suburbani e post-industriali, che

    si fanno vero senso contestuale.

    Lautore deve molto al movimento del cosiddetto 77 bolognese ed a quello punk e

    cyber punk, ovvero alla nascita di una controcultura di negazione sociale, rottura

    violenta di regole imposte e sclerotizzate, ed alluso della narrazione e della

    descrizione grottesca per denunciare le ingiustizie della societ. Una descrizione che,

    non dissimile dai lavori di Grosz o di alcuni espressionisti, non dissimula, ma svela le

    cose del mondo e gli esseri nella loro essenza vera e pi occultata: cos gli uomini

    sono selvaggi, animaleschi, icone degli istinti, e la citt con il suo degrado una

  • giungla velenosa e senza piet, i cui abitanti sono tutti allo stesso modo vittime e

    carnefici; tutto viene svelato dalle sue matrici figurative della rappresentazione del

    reale per essere visto come , nella quale possiamo sintetizzare tutte le opere

    dellautore: radiografie allucinate del degrado post-industriale, degrado questo tanto

    fisico quanto spirituale, nel quale i mondo rappresentato (o i mondi) sono un

    geroglifico delle pulsioni.

    Proprio parlando di pulsioni si pu tracciare un primo quadrato semiotico, ripescando

    le teorie del naturalismo cinematografico freudiano per il quale ogni individuo

    guidato da pulsioni istintuali che lo dominano per tutta la vita e dalle quali lessere

    non potr mai giungere ad un pieno appagamento, quale pu essere raggiunto e

    messo in fine solo dalla morte; da qui ne deriva che ogni pulsione incontrollata una

    pulsione di morte. Queste pulsioni sono rappresentate nella vita-non vita del degrado

    suburbano possiamo suddividere:

    Se ne deduce che in tutti i suoi lavori, Gianluca Lerici rappresenti una

    disperata lotta per la sopravvivenza.

    Passiamo ora ad una analisi pi approfondita dellopera in questione.

  • Il disegno ha una forte linearit verticale, la base infatti occupatadal

    primo piano dellattore, specie di uomo-maschero compreso in

    automobile, nella quale forma un tuttuno, complice lunit cromatica.

    Difatti le caratteristiche cromatiche sono qui riconoscibilmente legate a

    quelle figurative. Se il disegno fatto a china per bande larghe di spazio, la

    scelta dei colori da dare agli oggetti diviene fondamentale: cos luomo e la

    macchina sono gialli come la donna a sinistra, mentre lo sfondo del muro e

    del cielo, pari superiori del disegno, hanno lunica cromatura rossa,

    sagomando cos lillustrazione:

    La base data quindi dai due esseri umani, in primo piano luomo in auto,

    mentre in secondo piano a sinistra vi la donna, per met coperta da un

    bidone infuocato che col suo rosso-sfondo fa parte della parte superiore del

    disegno. La posizione della donna, che per i dati topologici intrinseci

    (capiamo che, se in primo piano c unauto e sullo sfondo un muro,

    devono esserci una strada e il suo margine, nonostante praticamente non

    siano disegnati) si trova su un marciapiede , seppur non visto, ci fa intuire

    il suo ruolo di prostituta di strada, complice anche il suo essere svestita.

    Ci rende luomo-auto un potenziale cliente, e quindi lo lega direttamente

    alla donna nellimmagine-racconto: sono entrambi due esseri umani

    incarnanti la pulsione mentre tutto il resto uno spietato sfondo al di sopra

    e aldil di essi. Il muro, il cielo, luniverso, il colore, accentuano la

    separazione in maniera netta: un buco nel muro svela un cielo vorticoso ed

    inquietante che si sviluppa in spirali allargate dentro le quali, come orbite,

    ci sono meteoriti, astronavi, e i soldi, metafora esplicita di cosa faccia

    girare davvero lesistenza di questo mondo. Perci quel cielo il mondo,

    il resto del mondo conosciuto perlomeno, rosso poich aldil, allinfuori

    dei due attori, i quali, uomini-bestia di una citt-giungla, rappresentano

  • lazione pulsione nel presente, incuranti di ci che avviene sulle loro

    teste, verso il quale nulla possono.

    La suddivisione che possiamo trarre multiforme ma guidata sempre dagli

    unici due colori presenti:

    giallo come pulsione, azione, individualit, dinamicit e segno dellazione nel suo svolgimento e compimento come individuazione

    del singolo;

    rosso come il tutto, la moltitudine, linafferrabile, ci che aldil e che sovrasta, col quale nulla si pu e per questo si preferisce non

    badare.

    Se naturalmente la pulsione ha una fine (individuabile con lineluttabilit

    della morte), il ciclo delle cose del mondo e pi specificatamente della

    societ ( il denaro in orbita ) sopravvive ai singoli uomini. Possiamo

    dunque rigenerare la suddivisione con i concetti temporali e di massa

    rispetto ad individui

    individuo vs. massa

    tempo presente (finito) vs. tempo latente

    (infinito)

    Possiamo quindi associare al colore giallo lindividuo nel tempo presente

    ed al rosso la massa nel tempo latente.

    Si possono raccogliere questi dati deducendone che il colore giallo si fa

    carico di propriet umane, mentre il rosso appartiene ad un aldil spirituale

    non sacro e disumano, al di sopra dei singoli esseri:

  • Ci ci porta ad identificare il naturale con lumano e viceversa:

    =

    Questa equazione racchiude tutto il lavoro di Lerici, il quale non a caso ha

    scelto come pseudonimo artistico quello di Professor Bad Trip , ovvero

    cattivo viaggio, nel gergo dei consumatori di droghe allucinogene;

    il cattivo viaggio dato da stati percettivi allargati artificialmente,

    direzionabili per dal cambio dumore del consumatore, la cui visione

    allargata della realt pu indurre a sentimenti di totale gioia e meraviglia

    verso il mondo circostante oppure di totale angoscia senza speranza, un

    bad trip appunto. Il cattivo viaggio dellautore il degrado spirituale

    della societ moderna rappresentato da inconsapevoli e disincantati

    mostri del consenso, incapaci di un risveglio da questo incubo acido, ed

    in questo simili agli uomini-non pi uomini di un 1984 o di quel Brave

    New World dei migliori Orwell ed Huxley.

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