Portogallo Summer Trip

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PORTOGALLO Summer Trip 2009

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Portogallo summer trip 2009

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PORTOGALLO

Summer Trip

2009

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Prologo. Dicono che il battesimo di un camperi-sta sia andare a Capo Nord, dopotutto credo chesia vero... però credo anche che il battesimo di unsurfcamperista sia lungo “l’Autovia del Mediterra-neo” magari i primi giorni di Agosto.Con tutta l’umanità varia che caratterizza la diret-trice che dall’Italia porta a diverse tipiche meteestive, dal sud della Francia alla Spagna mediter-ranea fino ad ad arrivare a nomi che suonanocome vere e proprie mecche del windsurfista, Ta-rifa, Guincho in Portogallo, la Galizia o le spiag-gie di Essaouira per chi decide anche di traghettaree cambiare continente…

Aneddoto. Sabato 2 agosto area di sosta campersul porto di Carrò, sud della Francia a pochi kmda Marsiglia, vento di Mistral leggero sui 15 nodiscarsi, un ragazzo italiano sta uscendo dall’acqua,ha tentato di andare con la 5.8, ma è davvero

troppo leggero, non si plana, scambiamo duechiacchere, nel frattempo altri due ragazzi sen-tendo che parlavamo italiano si avvicinano.Nulla di più normale, 4 surfisti si ritrovano a com-mentare la pochezza delle condizioni in riva al

Portugalon the road

Testo e foto © Lorenzowww.windcam.it

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Il punto più occidentale del promontorio di Sagres, uno sperone di pareti di roconsiderato un riferimento per la navigazione, visto che il punto estremo a

La terrazza realizzata attorno al faro a picco sul mare è accessibile ed

Sabato 2 agosto... la comoda e capiente area di sosta percamper di Carrò ci ospita in attesa del balzo a Sagres.

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mare, fino a che... uno se ne esce conla domanda chiave:“Voi dove an-date?”, Sagres rispondo io, Tarifa ilsecondo, Ferrol il terzo...Mentre io inizio a far mente locale, ilprimo, quello che aveva fatto la do-manda, aggiunge: “io vado a Guin-cho...”Wow... penso io... quattro surfisti,partiti da quattro punti diversi del-l’Italia, ognuno con il proprio cam-per, ognuno con una destinazionedifferente, si ritrovano sulla stessa

spiaggia con lo stesso intento: verifi-care se la debole previsione di Mistralpermette di fare una uscita in win-dsurf strada facendo.Da li l’idea di scrivere queste righe,per parlare di questo incredibile con-nubio fra windsurf e vacanza on theroad a bordo di un camper, un mododi fare vacanza che nonostante glienormi ostacoli che le compagnie pe-trolifere ci stanno mettendo con iloro rincari, sono sicuro che non mo-rirà mai...

Road book. È pazzesco guidare pertanti chilometri consecutivi, sembradi entrare in una altra dimensione .Forse solo chi lo ha provato sa di cosaparlo, si parte da casa con la consa-pevolezza che fra noi e la meta cisono almeno 2400 km, tutte le di-stanze si riproporzionano, diventanormale dire “facciamo ancora sti300km e poi pranziamo” oppure, “fi-nisco anche questo pieno di diesel poi cifermiamo a dormire”.Poi occhi sempre ben attenti alla

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i roccia e faraglioni, proteso nelle acque dell'Oceano. Considerato nel medioevo "la fine del mondo", il Capo di Sao Vicente, era ed è tutt’orao a sud/ovest dell’'Europa ospita un faro visibile a novantacinque chilometri di distanza, ancora oggi considerato tra i più potenti d'Europa.le ed offre scorci panoramici da vertigine. Sul promontorio, oltre al faro trova dimora un forte ed un convento risalente al XV secolo.

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strada e concentrazione, ma la testavaga... si pensa... mamma miaquanto si pensa... aspettative, inco-gnite, piani di viaggio, calcoli di car-buranti, costi e distanze “andiamoprima qui poi là, poi controlliamo leprevisioni e saliamo, se non ci piacescendiamo” ecc…ecc…Devo dire che questo nostro viaggioè trascorso particolarmente liscio,considerando che siamo partiti daBologna venerdi primo agosto intarda serata, con uno stop di 24 oreabbondanti a Carrò abbiamo pestatoil suolo portoghese martedì mattina.E soprattutto che, il mio equipaggio

era costituito dalle mie due donne,Elena poco più di 3 anni e Moniapoco più di 30 e devo dire che en-trambe sono state bravissime…

Hardware. Abbiamo viaggiato conil nostro fido mansardato, che ab-biamo da alcuni anni e che ci ha por-tato in sacco di posti diversi, e in

Portogallo ci sta tornando per la se-conda volta. “Farcito” praticamentedi qualsiasi tipo di giocattolo surf-ac-quatico: tre windsurf con le relativevele, longboard per il surf da onda eanche una divertentissima SUPboardoltre ad un bell’assortimento di muteper tutto l’equipaggio, palette sec-chielli e altre amenità di questo tipo.

Tour. Come detto prima siamo an-

dati quasi diretti in Portogallo: siamopartiti da sotto, quindi Algarve, inparticolare Sagres dove ci siamo fer-mati diversi giorni per poi risalireverso nord, vicino a Lisbona con stopdi un altro po’ di giorni nel famosospot del Guincho, per poi rientrarein Italia, passando da Madrid conuna sosta defaticante a Carrò ancheal rientro.Una delle cose che adoro di questo

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Praia do Amado: un immensa spiaggia di sabbia bianchissima, dove le onde e la marea creano le cSelvaggia e radicale con le onde, ma allo stesso tempo anche rilassante e romantica di prima ma

Surf, windsurf and sup toys!

On the road... AGAIN!

Sagres: la nebbia del primo mattino, di solito con l’avvanzare del giorno, svanisce.

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tipo di vacanza è, oltre alla innega-bile libertà e apertura a qualsiasi tipodi variazione di itinerario, la sensa-zione di vivere più vacanze all’in-terno della stessa.Quando si lascia un posto alla voltadi una nuova destinazione è semprecome resettare e ripartire entusiastida capo, proprio per questo divideròil racconto in tre blocchi: Sagres,Guincho e Carrò.

Sagres. Sicuramente la destinazionedelle tre che più affascina, con le suescogliere a picco sul mare, le onni-presenti onde e i tramonti mozza-fiato.Sagres è una piccola cittadina fre-quentata in prevalenza da surfisti daonda, qui tutti fanno surf da onda, enon si può non farlo. Ci sono ondedi tutti i tipi, di tutte le misure eadatte a tutti. I surfshop sono innu-

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no le condizioni ideali per surfarerima mattina e al tramonto...

Sagres... quasi sempre ci sono onde che rompono in una delle due coste sud o ovest, ma il vento non è“matematico” come al Guincho: può succedere che non ci sia vento per uscire o che le onde siano piccole

Sunset a Sagres... uno spettacolo quando il sole si tuffa nella vastità dell’oceano! Il faro di Cabo Sao Vincente

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merevoli e molto ben forniti, cosicome tantissime sono le scuole e isurfcamp.L’approccio alla permanenza in que-sto posto deve esser fatto, secondome proprio nell’ottica del surf daonda... ok, occhio sempre vigile aquanto si agitano gli alberi di euca-lipto, ma la giornata è lunga e spessoil momento migliore per uscire a velanello spot più interessante, Tonel èproprio nel tardo pomeriggio. Tonelè una spiaggia non molto grandechiusa da 2 alte scogliere, il vento (lafamosa Nortada) entra sideshoremure a destra. Ci sono quasi sempreanche le onde, abbastanza ridossatealla riva, la dimensione varia secondola consistenza dello swell, andiamoda un minimo di mezzo metro del-l’onda di marea a salire e comunqueil vento entra meglio con l’altamarea. Buono anche per surf daonda e bodyboard. Per quanto ri-guarda il surf le due spiagge più fre-quentate sono Praia do Amado eCarrapeteria, alcuni km verso nord,dopo il paese di Villa do Bispo.Esiste anche uno spot windsurfistico

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Guincho, lo spot radicalissimo che fa malissimo, come si leggeva su un WN di quasi dieci anni fa... spesso regala condizioni estreme: tre,quattro, cinque metri d’onda a cui sommare, vento nucleare, corrente forte da marea and rocks assassine: una miscela esplosiva!

La spiaggia del Guincho é una grossa lingua di sabbia finissima che si estende perquasi un km tra due scogliere, in mezzo si trova lo scoglio Gozilla... occhio!

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è al mio livello è davvero tosto. Laportata d’acqua di quell’onda è in-credibile, a parità di altezza rispettoalle onde mediterranee alle qualisono abituato credo che la sua catti-veria sia almeno di 3 volte superiore.In un paio di giornate grosse ho vistodecine di rig masticati e tavole tron-cate. Io nel mio piccolo non ho rottoniente ma devo ammettere di non es-sere riuscito nemmeno a passarle leonde nelle giornate “Big”... nono-stante ore di osservazione dei pochi“pratici” e le altrettante ore di tenta-tivi miseramente finiti fra leschiume. Nelle giornate di tagliaumana invece era davvero divertente,

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con acqua piatta, dove il vento, daterra, beneficia di un effetto termicolocale, aumentando di parecchio legiornate utili, Martinahl. Non è ilmassimo: fare 2500 km per uscire“come a Suviana” diremmo noi bo-lognesi è un po’ un paradosso,quindi io preferivo farmi frullare conil longboard da surf, ma ognuno ha isuoi gusti, infatti ho visto alcuni ra-gazzi, furbamente, abbinare unauscita “sicura” con il freestyle in que-

sto spot alle più rare uscite al tra-monto con le onde al Tonel.

Guincho. Lo spiaggione di Guinchoè un vero e proprio paradiso deglisport acquatici , soprattutto quandoè “in buona”. Si vedono in acquadavvero tante persone che praticanodiscipline differenti , dal windsurf alsurf da onda, passando per kite,skimboard e Stand Up Paddle.Quando si arrabbia, almeno per chi

Non sempre le condizioni sono distruttive... d’estate si passa da giornate loffie (poche)in cui si esce con la 5.5 piena e poca onda alle giornate da 3.5 impiccati con 3/4... metri!

Teatro di combattutissime heat durante l’ormai tradizionale evento wave di inizio estate del PWA tour, il Guincho può riservare usciteda kamikaze... quando il vento è troppo forte, spostatevi a Pria Grande, 20 chilometri più a nord, uscirete con la 5.0 e gli ondoni.

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con belle onde e verso sera l’angolorispetto al vento era decisamentebuono. Ho un meraviglioso ricordodei tramonti che ogni sera puntual-mente ammiravamo dalle scoglieredurante la cena in camper, una sen-sazione di pace interiore, di vastità edi potenza difficilmente ritrovabilein altri luoghi

Carrò. Discorso a parte invece per itre giorni passati a Carrò al rientro,niente windsurf poiché le previsioninon erano per nulla incoraggianti ,ma volevamo fare una sosta defati-cante dopo la lunga tratta di 1700km da Guincho alla Francia, che ab-biamo effettuato in 24 ore nette, fer-mandoci pure agli orari canonici deipasti e alcune ore per dormire. Devoammette che a parte la minifermataall’andata, che non mi ha dato iltempo di apprezzarlo, non ero maistato in questo posto che si è rivelatouna piacevole scoperta soprattuttonell’ottica del camperista. L’area disosta per camper vicino al porto diCarrò proprio sullo spot è una dellelocation più comode e funzionali cheabbia mai visto, con un prezzo deci-

samente onesto e sotto la media. Ab-biamo fatto alcune uscite divertenticon la tavola SUP, in compagnia diamici che sapevo essere lì, anche essidotati di tavola con il remo, sia pren-dendo con una facilità disarmantedelle piccole ondine, sia facendocruising lungo costa nelle giornatecon mare calmo e limpido. Il paesinoè piccolo, di pescatori, è un piacerepasseggiare lungo il porto la mattina

presto, con un paio di baguette an-cora calde sottobraccio mentre i pe-scherecci rientrano in porto con ilpescato del giorno.

Conclusioni. OK il prezzo del dieselè alle stelle, OK guidare per più di5000km è faticoso, OK passare tantigiorni in strada vuol dire avere unnumero di giorni utili “alla sacra pla-nata” decisamente inferiore, ma a mequesto modo di viaggiare fa impaz-zire! E’ bellissimo avere tutti i propricomfort nei posti più impensati, nonc’è hotel a 4 stelle che valga il pro-prio camper (per un camperista s’in-tende), i tramonti visti dalle nostrefinestre durante le cene sono impa-gabili e insostituibili, la nebbiolinadell’oceano la mattina presto, il soleche squarcia le nubi, il suono di unfaro nel silenzio dell’alba, l’intimitàdel nostro caro rifugio. Senza contaregli innumerevoli vantaggi per chiviaggia con bambini piccoli al se-guito, è molto più facile non stravol-gere le loro abitudini (sempre chesiano “allenati”… sennò meglio la-sciar perdere).Insomma si sarà capito che stiamogià pensando alla prossima super-tra-sferta.. anzi stiamo già pensando adun camper nuovo, ancora più bello ecomodo!Per concludere voglio rivolgere unringraziamento particolare alle mi-gliori compagne di viaggio che mipotessero capitare: Elena e Monia.

Lorenzo

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Lorenzo insegna i primi rudimenti surfistci alla piccola Elena... che scappa?!

Prima del balzo finale fino a casa, sulla via del ritorno, niente di meglio che rilassarsicon una session di SUP, dopo quasi ventiquattro ore di guida...