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1 RELAZIONE RELATIVA AGLI INTERVENTI INTRAPRESI PER LA BONIFICA DELL’AREA EX-AMGA sito Area Centro Direzionale Benelli – sottocomparto 1 Via Morosini, 12 Pesaro (PU) Marzo 2018

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RELAZIONE RELATIVA AGLI INTERVENTI INTRAPRESI PER LA BONIFICA DELL’AREA EX-AMGA

sito

Area Centro Direzionale Benelli – sottocomparto 1

Via Morosini, 12 Pesaro (PU)

Marzo 2018

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INDICE:

PREMESSA E SCOPO DEI LAVORI 3

1. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2010 4

1.1. Interventi di messa in sicurezza di Emergenza (MISE) 4 1.2. Messa in Sicurezza della Falda Idrica (Pump&Treat) 5 1.3. Indagine Idrogeologica Preliminare 5

2. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2011 6

2.1. Indagine di caratterizzazione 6 2.1.1. Sintesi dello stato della contaminazione 7 2.1.2. Rilievo dei fluidi e rilievo plano-altimetrico 7 2.2. Interventi di monitoraggio del sistema Pump&Treat 7 2.3. Determinazione delle CSR (concentrazioni soglia di rischio) 8

3. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2013 8

3.1. Stesura del Progetto Operativo degli Interventi di Bonifica 9 3.1.1. Sintesi dello stato della contaminazione 9 3.2. Avanzamento delle attività di messa in sicurezza della falda idrica (Pump&Treat) 9 3.3. Monitoraggio dei livelli piezometrici 9

4. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2015 9

4.1. Accantieramento 10 4.2. Soil Gas Survey 10 4.2.1. Installazione delle sonde gas 10 4.2.2. Campionamento del Soil Gas 10 4.3. Installazione degli Impianti di trattamento e monitoraggio 11 4.3.1. Installazione e messa a regime dell’impianto di Pump&Treat 11 4.3.2. Installazione e messa a regime dell’impianto di trattamento aria 11 4.3.3. Installazione di una centralina per il monitoraggio dell’aria atmosferica 12 4.4. Risultati relativi alle attività periodiche di monitoraggio 12 4.4.1. Monitoraggio delle acque sotterranee 12 4.4.2. Monitoraggi delle acque in ingresso ed in uscita dell’impianto di Pump&Treat 12 4.4.3. Monitoraggio dell’aria in uscita dall’impianto di aspirazione e trattamento 13 4.4.4. Monitoraggio dell’aria atmosferica 13 4.5. Attività di svuotamento e demolizione vasche 13 4.6. Installazione di un sistema di depressione del livello piezometrico (Well Point) 14 4.7. Attività di Dig&Dump 15 4.8. Accertamento della qualità ambientale in corrispondenza degli scavi eseguiti 15 4.8.1. Scavo Area B 16 4.8.2. Scavo Area A, settore 1 16 4.8.3. Scavo Area A, settore2 16 4.8.4. Scavo Area A, settore 3 17 4.8.5. Scavo Area A, settore 4 17 4.9. Applicazione della tecnologia di Enhanced Bioremediation (EB) 17

5. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2016 18

6. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2017 19

7. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2018 20

VALUTAZIONNI CONCLUSIVE 22

RIFERIMENTI 24

ALLEGATO: Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-specifica applicata all’area ex-AMGA Appendice A: DATI METEO elaborazione Pro-UCL Appendice B: DATI INPUT e OUTPUT del Software Risk-Net 2.1.

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PREMESSA E SCOPO DEI LAVORI

Il presente documento, comprendente Relazione di sintesi relativa agli interventi intrapresi per la bonifica

dell’area ex-AMGA e Analisi di Rischio Sanitario-Ambientale Sito-Specifica (riportata in Allegato) applicata

alla suddetta Area (Centro Direzionale Benelli - Sottocomparto 1) ubicata in Via Morosini n.12 nel territorio

Comunale di Pesaro (PU), è stato redatto dall’Istituto Superiore di Sanità in seguito alla richiesta di

collaborazione da parte del Comune di Pesaro per l’elaborazione di una valutazione, sulla base dei risultati

conseguiti, dei più opportuni scenari di restituzione dell’area, tramite valutazione dei rischi sanitari sito-

specifici (Protocollo N. 0022421 del 25/07/2017).

Il presente Documento è stato stilato sulla base dei dati acquisiti nel corso delle attività di MISE, delle

indagini preliminari e di caratterizzazione, dei lavori di bonifica e dei monitoraggi realizzati presso il sito in

oggetto.

Di seguito è riportato l’elenco della documentazione prodotta a partire dal mese di aprile 2010, già in

possesso delle PP.AA.:

Rapporto tecnico descrittivo degli interventi di Messa in Sicurezza di emergenza da adottare

proposti (Petroltecnica, aprile 2010);

Rapporto tecnico descrittivo degli interventi di Messa in Sicurezza eseguiti alla data de il 05 maggio

2010 (Petroltecnica, maggio 2010);

Piano della Caratterizzazione (Petroltecnica, maggio 2010);

Rapporto tecnico descrittivo degli interventi di completamento della Messa in Sicurezza di

Emergenza (Petroltecnica, luglio 2010);

Piano della Caratterizzazione (Petroltecnica, agosto 2010);

Indagini di caratterizzazione e Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-specifica (Petroltecnica,

gennaio 2012);

Progetto Operativo degli Interventi di Bonifica (Petroltecnica, Giugno 2013);

Report di Conduzione Bonifica (B. ENERGY, Dicembre, 2015);

Piano di Indagine Ambientale (B. ENERGY, Gennaio 2016);

Report di Indagine Ambientale (B. ENERGY, Febbraio 2017);

Report conduzione impianto Pump&Treat novembre 2017-gennaio 2018 (B. ENERGY, Gennaio

2018).

Nel presente documento viene illustrato quanto di seguito riportato:

1. Sintesi del percorso che è stato intrapreso per la bonifica dell’Area inquinata Ex-AMGA, ubicata in

Via Morosini n.12 nel territorio Comunale di Pesaro;

2. Valutazione dei rischi sanitari sito-specifici e definizione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR),

sulla base delle quali impostare i successivi interventi di bonifica, attraverso l’elaborazione di

un’Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-specifica (Allegato), predisposta secondo le linee

guida riportate nell’Allegato 1 al Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006 ed in ottemperanza

al comma 43 dell’Art. 2 del D.Lgs. 04/08 ed alle informazioni contenute nei Criteri metodologici per

l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio ai siti contaminati” (Rev.2, Marzo 2008);

3. Valutazione, sulla base dei risultati conseguiti, dei più opportuni scenari di restituzione dell’area.

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1. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2010

A seguito del rilevamento di inquinanti sull’Area Ex-AMGA, verificatosi in data 07/04/2010 durante i lavori

propedeutici alla costruzione della terza torre da parte della Società Edilgruppo Srl, Adriatica Costruzioni

Srl, Immobiliare Ciemme s.n.c., Arcovallato Srl - proprietarie del sottocomparto 1 di cui al comparto

edificatorio PN 5.6 Centro Direzionale Benelli (Area Ex-AMGA), le stesse società hanno provveduto,

attraverso ditta abilitata (Petroltecnica S.p.A.) alla messa in opera dei primi Interventi di Messa in Sicurezza

di Emergenza (MISE). Durante gli Interventi di Messa In Sicurezza di Emergenza, che hanno preso avvio il

giorno 26 Aprile del 2010 (data di rimozione dei sigilli al cantiere da parte del N.O.E. di Ancona) e si sono

conclusi il giorno 10 Maggio del 2010, sono stati rinvenuti nel sottosuolo resti di vasche in muratura della ex

fabbrica del gas, alcune delle quali ancora intatte, contenenti catrame. In fase di MISE si è quindi

provveduto al loro svuotamento e successiva ricopertura con lastra di cls armato. Oltre agli Interventi di

Messa In Sicurezza di Emergenza e Messa in sicurezza della falda idrica, la ditta Petroltecnica SpA ha

provveduto alla elaborazione di una indagine idrogeologica preliminare volta ad una prima valutazione

dello stato di qualità delle acque sotterranee e dei terreni.

1.1. Interventi di messa in sicurezza di Emergenza (MISE):

Gli interventi di messa in sicurezza di emergenza che sono stati condotti n sito a partire dal mese di aprile

2010, possono essere così sintetizzati:

1. Recinzione dell’area cantiere con pannelli elettrosaldati e rete ombreggiante;

2. Copertura mediante aspersione, dove necessario, di torba ecologica (elcosorb) e successivo

posizionamento di panno in polipropilene idrorepellente ed oleoassorbente, con ulteriore stesura

di telo in polietilene ad alta densità per tutta la zona individuata all’interno della recinzione di

lavoro;

3. Rimozione di parte del terreno potenzialmente contaminato;

4. Aspirazione delle morchie oleose pompabili e delle acque di risulta derivanti dal lavaggio delle

vasche interrate in cemento rinvenute nel sottosuolo;

5. Carico del terreno escavato su idonei automezzi e suo conferimento ad impianti autorizzati di

smaltimento/trattamento;

6. Carico dei reflui liquidi (morchie oleose ed acque di lavaggio) su idonei automezzi e loro

conferimento ad impianti autorizzati di smaltimento/trattamento;

7. Esecuzione di analisi chimiche mediante l’ausilio di un laboratorio mobile;

8. Nebulizzazione di detergente e disinquinante in soluzione al 15-20% con acqua attraverso cannone

nebulizzatore e /o lancia a diffusione, per tutta la durata dei lavori di movimentazione dei terreni

contaminati;

9. Monitoraggio dei composti organici volatili (VOC), delle polveri totali e degli IPA con strumenti per

analisi speditive di campo (foto ionizzatore portatile PID, gas detector, pompe e radielli);

10. Copertura dell’area di intervento, al termine di ogni giornata lavorativa, con teli HDPE e panni

oleoassorbenti.

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1.2. Messa in Sicurezza della Falda Idrica (Pump&Treat)

A partire dal mese di Settembre 2010 è attivo presso il Sito in esame un sistema di Messa in Sicurezza di

Emungimento e Trattamento (Pump&Treat) delle acque sotterranee, installato in corrispondenza dei

Piezometri PM-1 e PM-3 con lo scopo di trattare in superficie le acque di falda inquinate. Il processo

prevede la creazione di uno sbarramento idraulico, dovuto al pompaggio di acqua dalla falda, ed il

successivo trattamento delle acque estratte. L'acqua, in uscita dal processo di trattamento, può quindi

essere riversata in pubblica fognatura, in ottemperanza a quanto indicato nell’autorizzazione rilasciata da

Marche Multiservizi Spa il 16/07/2010. Dalla data di avvio del sistema sono state eseguite visite di

monitoraggio periodiche in sito, con cadenza quindicinale per i primi tre mesi e successivamente

mensilmente, finalizzate alla verifica del corretto funzionamento dell’impianto e dello stato di

contaminazione delle acque di falda in ingresso ed in uscita dall’impianto di trattamento a carboni attivi

(verifica della qualità dello scarico).

1.3. Indagine Idrogeologica Preliminare

Al fine di definire la direzione di deflusso, a scala locale, della falda idrica superficiale e valutare lo stato di

qualità delle acque sotterranee e dei terreni, la ditta Petroltecnica SpA ha realizzato, nei giorni dal 5 al 7

maggio 2010, una Indagine Idrogeologica Preliminare. Tale indagine ha previsto il susseguirsi delle

sottostanti attività:

a. Esecuzione di N. 3 sondaggi geognostici a carotaggio continuo a secco, spinti fino ad una profondità

di 7,0 metri dal piano campagna attuale. In corso di perforazione si è provveduto alla

determinazione, ogni 1,0- 1,5 metri di carota estratta, di composti organici volatili (mediante

l’impiego di un foto-ionizzatore portatile, PID). I sondaggi, denominati PM-1, PM-2, PM-3, sono stati

successivamente convertiti in pozzi di monitoraggio della falda idrica superficiale;

b. Prelievo di N. 10 campioni di terreno e successiva analisi chimica (Laboratorio L.A.V. Srl) per la

determinazione del loro contenuto in: Idrocarburi leggeri e pesanti, BTEXS, IPA, Fenoli clorurati e

non clorurati, Composti Alifatici Clorurati cancerogeni e non cancerogeni. I risultati analitici

derivanti dalle suddette analisi chimiche mostravano, per i contaminanti indagati, nessun

superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di cui alla Tabella 1, colonna A

(siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale) dell’Allegato 5 al Titolo V della parte Quarta del

D.Lgs. 152/2006.

c. Prelievo di N. 1 campione di acqua da ciascun piezometro, sottoposto ad analisi chimiche

(Laboratorio L.A.V. Srl) per la determinazione del loro contenuto in: Idrocarburi totali, BTEpXS, IPA,

Fenoli clorurati e non clorurati, Composti Alifatici Clorurati cancerogeni e non cancerogeni. I

risultati analitici derivanti dalle suddette analisi mostravano superamenti delle CSC per le acque

sotterranee, di cui alla Tabella 2 dell’Allegato 5 al Titolo V del D.Lgs 152/2006, per 9 dei 33 analiti

selezionati.

d. Rilievo dei fluidi in corrispondenza dei piezometri di monitoraggio installati e rilievo plano-

altimetrico dei bocca-pozzo al fine di ricostruire l’andamento della superficie freatica della falda

idrica intercettata e la sua direzione di deflusso. Il rilievo ha evidenziato la presenza di una falda

idrica superficiale con soggiacenza media di circa 0.9 m dall’attuale piano campagna.

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2. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2011

A seguito della approvazione del Piano della Caratterizzazione (Conferenza dei Servizi del 27/09/2010), la

ditta Petroltecnica SpA ha provveduto all’esecuzione di quanto di seguito riportato:

1. Indagine di caratterizzazione, svoltasi in due fasi successive (Aprile 2010 - Maggio 2010);

2. Interventi periodici di monitoraggio nell’ambito della messa in sicurezza della falda idrica

(Pump&Treat);

3. Definizione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), sulla base delle quali impostare i successivi

interventi di bonifica, attraverso l’elaborazione di un’Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-

specifica, predisposta secondo le linee guida riportate nell’Allegato 1 al titolo V della parte Quarta

del D.Lsgs. 152/2006.

2.1. Indagine di caratterizzazione

Fase I (Aprile 2011): Durante la prima fase d’indagine la ditta Petroltecnica SpA ha provveduto alla

realizzazione di 8 sondaggi geognostici spinti fino alla profondità massima di 9,0 metri dal p.c. e

successivamente attrezzati a piezometri di monitoraggio da 4” della falda idrica (PM-4÷PM-11);

Fase II (Giugno 2011): Durante la seconda fase d’indagine la ditta Petroltecnica Spa ha provveduto alla

realizzazione di ulteriori 13 sondaggi geognostici, spinti fino alla profondità massima di 8,0 metri dal p.c.. Di

questi, 12 (S-1 ÷ S-12) sono stati successivamente richiusi mediante l’iniezione di una miscela di cemento e

bentonite, mentre uno (PM-12) è stato attrezzato a piezometro di monitoraggio da 4” della falda idrica

superficiale; si è provveduto inoltre alla caratterizzazione di alcuni fronti scavo mediante il prelievo e

l’analisi di campioni di terreno in corrispondenza degli stessi.

Durante le due fasi dell’indagine di caratterizzazione sono state svolte le seguenti attività:

a. Determinazione, in corso di perforazione, dei vapori organici totali mediante PID;

b. Prelievo di N. 35 campioni di terreno (Fase I) e N. 48 campioni di terreno (Fase II) da sottoporre

ad analisi chimiche di laboratorio;

c. Prelievo di N. 4 campioni di terreno da sottoporre ad analisi geotecniche di laboratorio;

d. Spurgo dei pozzi di monitoraggio installati e successivo prelievo di campioni di acqua da

sottoporre ad analisi chimiche di laboratorio;

e. Realizzazione di N. 2 prove di portata di breve durata (slug test) in corrispondenza dei PM-5 e

PM-10, per la determinazione dei principali parametri idrogeologici dell’acquifero intercettato;

f. Rilievo dei fluidi in corrispondenza dei piezometri preesistenti e di nuova realizzazione al fine di

definire la soggiacenza della falda dal bocca-pozzo e verificare l’eventuale presenza di prodotto

surnattante;

g. Rilievo plano-altimetrico per ricostruire la superficie freatica della falda idrica ed individuare la

sua direzione di deflusso;

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2.1.1. Sintesi dello stato della contaminazione:

Le analisi chimiche di laboratorio condotte sui campioni di terreno e di acqua di falda prelevati dalla ditta

Petroltecnica Spa e da ARPAM – Dipartimento Provinciale di Pesaro – nel corso delle due fasi di indagine,

svolte in sito in aprile e giugno 2011, hanno evidenziato il seguente stato di contaminazione delle matrici

ambientali indagate:

Tabella 1. Sintesi dello stato della contaminazione (anno 2011)

TERRENO (PORZIONE INSATURA) TERRENO (PORZIONE SATURA) ACQUE SOTTERRANEE Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA); Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA); Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA);

Idrocarburi pesanti (C>12) Idrocarburi pesanti (C>12) Idrocarburi totali (espressi come n-

esano) Composti inorganici Idrocarburi leggeri (C≤12) Composti inorganici

Alifatici clorurati cancerogeni Composti inorganici Alifatici clorurati cancerogeni Fenoli non clorurati Alifatici clorurati cancerogeni Alifatici clorurati non cancerogeni

Composti aromatici (BTEX) Fenoli non clorurati Fenoli e Clorofenoli Composti aromatici (BTEX) Composti aromatici (BTEX)

Si fa presente che sono state rilevate eccedenze alle CSC in falda e nei terreni anche per alcuni

contaminanti clorurati, la cui presenza non è verosimilmente ascrivibile alle attività svolte in pregresso

nell’area ma risulta probabilmente riconducibile a problematiche più generali che investono alcune aree del

territorio comunale, così come già evidenziato nel tavolo tecnico del 3 maggio 2010. A tale proposito si

ricorda che è stata avviata dalla Provincia di Pesaro e Urbino un’indagine ai sensi dell’art.244 del D.Lgs.

152/2006 al fine di individuare il soggetto responsabile, verificando possibili contaminazioni da sorgenti

esterne al sito. Tali contaminanti clorurati verranno comunque inseriti nell’elaborazione dell’Analisi di

Rischio al fine di verificarne i rischi sanitari associati.

2.1.2. Rilievo dei fluidi e rilievo plano-altimetrico

Allo scopo di ricostruire l’andamento della superficie piezometrica della falda idrica intercettata, nonché

per verificare l’eventuale presenza di prodotto in galleggiamento sulla superficie di falda, è stato effettuato,

con cadenza mensile, il rilievo dei fluidi presenti nei 13 piezometri installati.

Le misurazioni eseguite hanno evidenziato l’assenza di prodotto in galleggiamento sulla superficie libera di

falda.

Il rilievo piezometrico, combinato con il rilievo plano-altimetrico dei bocca-pozzo installati, ha consentito di

ricostruire la superficie freatica della falda ed individuare la sua direzione di deflusso a scala locale: Le

misurazioni evidenziavano la presenza di una falda idrica con soggiacenza media pari a circa 0,2 metri

s.l.m.m. e direzione di deflusso da Nord/Nord-Ovest verso Sud/Sud-Est.

2.2. Interventi di monitoraggio del sistema Pump&Treat

Come riportato al precedente paragrafo 1.2., a partire dal mese di Settembre 2010 è attivo presso il sito in

oggetto un sistema di messa in sicurezza di emungimento e trattamento (Pump&Treat) delle acque

sotterranee, installato in corrispondenza dei Piezometri PM-1 e PM-3 con lo scopo di trattare in superficie

le acque di falda inquinate. Dalla data di avvio del sistema sono state eseguite visite di monitoraggio

periodiche, con cadenza quindicinale per i primi tre mesi e successivamente mensili, nel corso delle quali

sono state svolte le seguenti attività:

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a. Rilievi freatimetrici in corrispondenza di tutti i pozzi di monitoraggio installati;

b. Verifica del corretto funzionamento dell’impianto;

c. Campionamento delle acque di falda in ingresso (verifica del trend della contaminazione),

intermedio ed in uscita (verifica della qualità dello scarico) dall’impianto di trattamento a carboni

attivi e successiva conduzione di analisi chimiche di laboratorio sui campioni di acqua prelevati.

Le analisi chimiche condotte sui campioni di acqua prelevati in uscita dall’impianto di trattamento sono

risultate sempre conformi ai limiti previsti dall’autorizzazione allo scarico, rilasciata da Marche Multiservizi

S.p.A. il giorno 16/07/2010.

2.3. Determinazione delle CSR (concentrazioni soglia di rischio)

Sulla base della potenziale contaminazione rilevata nelle matrici ambientali indagate, caratterizzate dalla

presenza di composti aromatici, idrocarburici, clorurati ed inorganici adsorbiti nel terreno e disciolti nelle

acque sotterranee, in eccedenza ai limiti normativi riportati nel D.Lgs. 152/2006, è stata impostata una

Analisi di Rischio sito-specifica, volta a verificare i rischi in modalità diretta associati alla potenziale

contaminazione rilevata ed a calcolare i valori di CSR (Concentrazione Soglia di Rischio) necessari per la

definizione degli obiettivi di bonifica da attuare sul sito.

3. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2013

A seguito di quanto emerso nel corso dei tavoli tecnici e delle Conferenze dei Servizi svolti con le PP.AA. nel

periodo compreso tra i mesi di febbraio 2012 ed aprile 2013, la Determinazione n. 1573 del 17/10/2012 e la

successiva rettifica n. 1643 del 24/10/2012, emesse dal comune di Pesaro – Servizio Qualità Ambiente,

hanno ritenuto non applicabile l’Analisi di Rischio al sito in oggetto (Sottocomparto 1, centro direzionale

Benelli), richiedendo la presentazione di un Progetto Operativo di Bonifica ed eventuale Analisi di Rischio

residua. Per ottemperare a tale richiesta, la ditta Petroltecnica S.p.A., su incarico del Comune di Pesaro

sostituitosi ai sensi dell’Art. 250 del D.Lgs. 152/2006 (bonifica da parte dell’amministrazione) alle società

proprietarie del sottocomparto 1 del Centro Direzionale Benelli, ha provveduto alla esecuzione delle

sottostanti attività:

3.1. Stesura del Progetto Operativo degli Interventi di Bonifica

In tale documento vengono descritti gli interventi proposti per pervenire alla bonifica del sito in esame e

quindi finalizzati al raggiungimento, per i contaminanti selezionati, delle CSC previste dal D.Lgs. 152/06 sia

per la matrice suolo e sottosuolo che per la matrice acqua sotterranea. Di seguito si riportano gli analiti

indice che sono stati considerati per il risanamento ambientale dell’area:

Tabella 2. Parametri Obiettivo di Bonifica

TERRENI ACQUE SOTTERRANEE Composti Inorganici (cianuri, Piombo e Zinco); Metalli (Arsenico, Cromo totale e Nichel)

Composti Organici Aromatici (BTEXS) Inquinanti Inorganici (Cianuri) Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Composti Organici Aromatici (BTEp-XS)

Alifatici clorurati cancerogeni e non cancerogeni Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Fenoli non clorurati Fenoli e Clorofenoli

Idrocarburi leggeri (C≤12) Idrocarburi Totali (espressi come n-esano) Idrocarburi pesanti (C>12) Alifatici Clorurati cancerogeni e non cancerogeni

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3.1.1. Sintesi dello stato della contaminazione

Le attività di indagine condotte presso il sito in oggetto hanno consentito di delineare il grado e l’estensione

della contaminazione nelle diverse matrici ambientali suolo/sottosuolo ed acque sotterranee. Studiando la

distribuzione dei contaminanti adsorbiti nei terreni e disciolti nelle acque di falda è stato possibile notare

come i contaminanti presenti in adsorbito nel suolo/sottosuolo, in concentrazioni superiori alle CSC

previste dal D.Lgs 152/2006 per Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale, siano concentrati nel

settore Nord-Ovest dell’Area, in corrispondenza ed in prossimità del settore in cui sono state rinvenute le

vasche interrate. Per quanto riguarda la falda, i risultati delle campagne di monitoraggio condotte nei mesi

di aprile, maggio e giugno 2011 ed i risultati dei campionamenti condotti da ARPAM – Dipartimento

Provinciale di Pesaro - nei mesi di marzo 2012, giugno 2012 e gennaio 2013, hanno evidenziato la presenza

di contaminanti indice, in concentrazioni maggiori alle CSC previste dal D.Lgs. 152/2006 per le acque

sotterranee, in corrispondenza prevalentemente dei piezometri localizzati nei settori Nord-Ovest e centrale

del sito, e la presenza di composti clorurati (non associabili ad attività pregresse svolte sul sito) disciolti in

falda in modo pressoché ubiquitario in tutti i pozzi di monitoraggio dell’area. Va inoltre sottolineato che i

piezometri identificabili come POC – Punto di Conformità - (PM-2, PM-3 e PM-4) ubicati a valle

idrogeologica del sito, sono sempre risultati esenti da contaminazione idrocarburica, in tutti i monitoraggi

eseguiti, in accordo a quanto richiesto dalla normativa relativa alle procedure di bonifica (Allegato 1 al

Titolo 5 della parte IV del D.Lgs 152/2006).

3.2. Avanzamento delle attività di messa in sicurezza della falda idrica (Pump&Treat)

In ottemperanza a quanto disposto dall’autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura rilasciata da

Marche Multiservizi Spa, in occasione delle visite di monitoraggio e manutenzione del sistema di P&T,

continuano ad essere prelevati campioni di acqua in corrispondenza dell’ingresso, dell’intermedio e

dell’uscita dall’impianto di trattamento a carboni attivi. Le analisi chimiche condotte sui campioni di acqua

prelevati in uscita dall’impianto di trattamento sono risultate sempre conformi ai limiti previsti

dall’autorizzazione allo scarico.

3.3. Monitoraggio dei livelli piezometrici

I rilievi condotti confermano la direzione di deflusso a scala locale della falda idrica intercettata, da

Nord/Nord-Ovest verso Sud/Sud-Est, con gradiente idraulico pari a 0,003.

4. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO ANNO 2015

A seguito della discussione ed approvazione del Progetto Operativo di Bonifica (redatto dalla ditta

Petroltecnica Spa in nome e per conto del Comune di Pesaro), con Delibera di G.C. 145 del 07/08/2014,

hanno potuto prendere avvio i lavori di bonifica, regolarmente appaltati ed affidati alla ditta B. ENERGY

S.p.A. di Torino. La data di inizio dei lavori coincide con la consegna dell’area, il giorno 19/01/2015; di

seguito verranno brevemente descritte le diverse attività che sono state svolte in ordine cronologico:

1. Accantieramento;

2. Installazione delle sonde gas (Soil Gas Survery);

3. Installazione del nuovo impianto Pump & Treat (P&T);

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4. Installazione dell’impianto di trattamento dell’aria;

5. Attività di monitoraggio;

6. Attività di svuotamento e demolizione vasche;

7. Installazione di un sistema di depressione del livello piezometrico (Well Point);

8. Attività di Dig and Dump (D&D);

9. Accertamento della qualità ambientale in corrispondenza degli scavi eseguiti;

10. Applicazione della tecnologia di Enhanced Bioremediation (EB) direttamente in scavo;

4.1. Accantieramento

In data 20/01/2015 sono iniziati i lavori di accantieramento e sistemazione dell’area di cantiere con gli

allacciamenti elettrici e fognari indispensabili per lo svolgimento delle attività di bonifica.

4.2. Soil Gas Survey

Tale attività consiste nella realizzazione di una campagna di monitoraggio dei gas interstiziali del sottosuolo

i quali potrebbero potenzialmente volatilizzarsi nell’atmosfera a seguito dell’attuazione degli interventi di

bonifica mediante attività di Dig&Dump (D&D). L’obiettivo è quello di discriminare la tipologia e la

concentrazione dei composti presenti nei gas interstiziali del terreno, riconducibili allo stato di

contaminazione rilevato a carico della matrice terreno e acqua di falda.

4.2.1. Installazione delle sonde gas

In data 24/02/2015 sono iniziate le attività di installazione delle sonde gas per il campionamento dei gas

interstiziali del terreno. L’indagine è consistita nella realizzazione di n. 14 fori a profondità di circa 1,5 m dal

p.c. tramite l’utilizzo di attrezzatura di perforazione leggera a percussione e l’infissione di aste di diametro

32x1000 mm con punta a recupero. In ogni foro è stato installato un micro piezometro temporaneo.

4.2.2. Campionamento del Soil Gas e risultati delle analisi chimiche

Il campionamento dei gas interstiziali è stato effettuato collegando al piezometro una pompa a basso flusso

(0,5-5 l/m), attraverso una tubazione in PVC monouso.

I risultati delle analisi chimiche, condotte dal laboratorio LASER LAB Srl hanno rilevato che alcuni dei

parametri tra i gas oggetto di indagine (BTEXS, VOC come n-esano, IPA, alifatici clorurati cancerogeni e non,

Fenoli e Clorofenoli) sono risultati avere dei valori superiori al limite di rilevabilità, in particolare

Idrocarburi, Composti Organici Aromatici e IPA.

4.3. Installazione degli Impianti di trattamento e monitoraggio

4.3.1. Installazione e messa a regime dell’impianto di Pump & Treat

A partire dal giorno 10/03/2015 sono stati eseguiti i lavori di sostituzione e implementazione dell’impianto

di P&T presente sul sito (realizzato da Petroltecnica SpA) e collocato presso i Piezometri PM-1 e PM-3; in

particolare, sono state posate N. 3 nuove pompe nei piezometri PM1, PM5 e PM7. L’impianto è stato

installato sulla soletta in cls armato realizzata in fregio al confine orientale del cantiere e in data

23/03/2015, a valle dell’esecuzione delle attività di taratura e bilanciamento dei parametri di

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funzionamento (portate, pressioni, etc.), è stata eseguita la sua messa in esercizio definitiva. Tale sistema è

stato mantenuto attivo fino al completamento delle attività di Dig&Dump in modo da impedire la

migrazione verso valle del plume inquinante.

4.3.2. Installazione e messa in regime dell’impianto di aspirazione e trattamento aria

In corrispondenza delle aree di scavo è stato previsto il posizionamento di un impianto mobile di

aspirazione e trattamento aria al fine di mitigare e tenere sotto controllo i contaminanti che

potenzialmente potrebbero volatilizzarsi nell’atmosfera nel corso delle attività di bonifica mediante

Dig&Dump . A tale proposito, a partire dal giorno 10/03/2015, sono stati eseguiti i lavori di sostituzione

dell’impianto di trattamento aria presente sul sito (realizzato da Petroltecnica SpA). Il nuovo impianto è

dotato di un sistema di trattamento costituito da due filtri a carboni attivi aventi una capacità di 2 m3 per

un totale della massa filtrante pari a 1000 kg di carboni attivi. L’impianto è stato installato in fregio al

confine con il sottocomparto 2. I due serbatoi verticali contenenti filtri a carboni attivi sono stati posati

direttamente a terra, cosi come il resto dell’impianto (soffiante/aspirante e tubazione di aspirazione). In

data 23/03/2015, a valle dell’esecuzione delle attività di taratura e bilanciamento dei parametri di

funzionamento (portate, pressioni, etc.), è stata eseguita la sua messa in esercizio definitiva.

4.3.3. Installazione di una centralina di monitoraggio per l’aria

Nell’ottica di proteggere i lavoratori dalle esposizioni a sostanze potenzialmente pericolose, in data

08/04/2015 è stata installata nell’area di cantiere, in prossimità del box uffici, una centralina di

monitoraggio aria per il rilevamento automatico e in continuo di:

a. Composti organici aromatici;

b. Polveri.

Inoltre, sono state ubicate le tre postazioni fisse (P1 e P3 lungo il perimetro del cantiere, P2 in prossimità

dell’ingresso cantiere) ove vengono istallati di volta in volta i captatori a 1,5 m dal suolo per il

campionamento dell’aria atmosferica finalizzato alla ricerca e monitoraggio delle concentrazioni di

eventuali sostanze inquinanti (Composti organici volatili, Composti organici aromatici, Alifatici clorurati

cancerogeni e non, Fenoli, clorofenoli ed IPA) che potrebbero aero-disperdersi durante le operazioni di

bonifica.

4.4. Risultati relativi alle attività periodiche di monitoraggio

Preliminarmente alla bonifica ed in corso d’opera sono stati eseguiti i seguenti monitoraggi:

1. Monitoraggio delle acque sotterranee;

2. Monitoraggio delle acque in entrata ed in uscita dall’impianto di trattamento Pump&Treat;

3. Monitoraggio dell’aria in uscita dall’impianto di trattamento aria;

4. Monitoraggio dell’aria atmosferica.

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4.4.1. Monitoraggio delle acque sotterranee:

Nel corso del 2015, sono state effettuate N. 3 campagne di monitoraggio delle acque sotterranee, di cui

una preliminare all’inizio delle attività di bonifica (19-20/02/2015) e due in corso d’opera. Ciò al fine di

verificare l’andamento delle concentrazioni di contaminanti presenti nelle acque durante lo svolgimento

degli interventi di bonifica (20/05/2015 e 10-11/09/2015).

I piezometri, monitorati nelle suddette campagne, sono stati i seguenti:

a. 19-20/02/2015: PM1÷PM12;

b. 20/05/2015: PM1÷PM10;

c. 10-11/09/2015: PM2, PM3, PM4, PM6, PM8, PM9, PM10, PM11.

L’andamento della concentrazione della maggior parte dei contaminanti mostrava un trend in diminuzione,

fuorché in PM1; questo, come alcuni valori di picco, ad esempio il cloruro di vinile in PM10, possono essere

ricondotti all’azione del Well Point (per la cui descrizione si rimanda al Sottoparagrafo 4.6) attivato a

maggio 2015. L’azione di abbassamento della superficie piezometrica esercita infatti il richiamo dei

contaminanti presenti in falda dalle aree limitrofe verso alcuni dei piezometri istallati nel sito.

4.4.2. Monitoraggio delle acque in entrata ed in uscita dall’impianto di trattamento Pump&Treat

Gli esiti del monitoraggio della qualità delle acque scaricate in pubblica fognatura, indicano che l’impianto

di trattamento riesce ad abbattere la concentrazione dei contaminanti in ingresso, entro i limiti previsti

dall’ Dlgs 152/06 per scarichi in acque superficiali (valori limite di emissione in acque superficiali - D.Lgs

152/06, Parte Terza all’Allegato 5, Tabella 3). Per quanto riguarda la concentrazione in uscita di cloruri e del

ferro, rilevate superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente, esse risultano tali in quanto l’impianto

istallato conformemente alle indicazioni progettuali, non è stato concepito per trattare anche tali composti.

4.4.3. Monitoraggio dell’aria in uscita dall’impianto di aspirazione e trattamento

Nel corso del 2015 sono state effettuate N. 18 campagne di monitoraggio dell’aria in uscita dal sistema di

trattamento. I campioni di aria sono stati dunque sottoposti ad analisi chimiche di laboratorio per la

determinazione dei seguenti analiti indice: Alifatici Clorurati cancerogeni, Alifatici Clorurati non

cancerogeni, Composti Organici Aromatici, Fenoli, Clorofenoli ed IPA. Gli esiti delle analisi chimiche

condotte sui campioni di aria all’ingresso e all’uscita dell’impianto di trattamento indicavano che l’aria

scaricata in atmosfera era conforme ai limiti previsti dalla Tabella A1- Parte II dell’allegato I alla Parte V del

dlgs 152/06 per i contaminanti di interesse.

4.4.4. Monitoraggio dell’aria atmosferica

Nel corso del 2015 sono stati effettuati N.15 campagne di monitoraggio dell’aria atmosferica in

corrispondenza delle 3 postazioni fisse, ubicate all’interno del cantiere (P1 e P3 lungo il perimetro del

cantiere, P2 in prossimità dell’ingresso cantiere). I risultati ottenuti dalle indagini di laboratorio indicavano

che la dispersione dei contaminati nell’atmosfera risultava sempre essere molto contenuta.

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4.5. Attività di svuotamento e demolizione vasche

Preliminarmente alla realizzazione degli interventi di Dig&Dump veri e propri, si è proceduto a demolire e

rimuovere le strutture interrate ancora presenti in corrispondenza dell’area, e rappresentate da 6 vasche in

muratura, in parte integre e in parte rotte in tempi pregressi, e dai resti della conduttura principale della ex

fabbrica del gas. Le vasche sono state tutte svuotate del loro contenuto nel corso degli interventi di MISE

realizzati nel 2010, ad eccezione della vasca identificata con il progressivo 4, che risultava ritombata con

materiale di risulta il quale è stato rimosso in questa fase prima della sua demolizione.

Le attività di svuotamento e demolizione delle strutture in cls e muratura presenti nelle aree oggetto di

bonifica sono state eseguite nelle seguenti date:

1. 09/04/2015: svuotamento e demolizione della vasca n. 4;

2. 13-15/04/2015: svuotamento della vasca n. 1;

3. 21/04/2015: demolizione della vasca n. 1;

4. 05/05/2015: demolizione delle vasche n. 2, 3, 5, 6.

In questa fase si è provveduto altresì al livellamento del piano di calpestio, mediante l’asportazione di

terreno fino al raggiungimento su tutta l’area di intervento della quota attualmente più bassa,

rappresentata dalla zona dei piezometri PM-11 e PM-12.

4.6. Installazione di un sistema di depressione del livello piezometrico (Well Point):

In considerazione della soggiacenza piuttosto superficiale della falda idrica in corrispondenza dell’area di

intervento (compresa tra circa 1,0 m e 1,5 m dall’attuale p.c.), in data 13/05/2015 sono iniziate le attività di

installazione dell’impianto di well point (previa rimozione del telo HDPE/LDPE situato a protezione dell’area

in cui sono state rinvenute le vasche interrate) al fine di consentire le attività di D&D ovvero la realizzazione

di uno scavo di profondità pari a 2,0 - 3,0 m dall’attuale piano di calpestio. Il sistema di depressione del

livello piezometrico, rappresentato da un Well Point posizionato lungo tutto il perimetro dell’area di scavo

A, aveva come obiettivo quello di emungere le acque di falda e convogliarle ad un impianto di filtrazione a

carboni attivi, opportunamente dimensionato in funzione del quantitativo di acqua da trattare. Dal

suddetto impianto di filtrazione le acque estratte venivano successivamente scaricate in pubblica

fognatura, previo rilascio di autorizzazione da parte dell’Ente gestore

4.7. Attività di Dig and Dump (D&D)

La tecnologia di bonifica Dig&Dump, applicabile in corrispondenza di una zona con contaminazione

prevalentemente superficiale, consiste nello scavo e rimozione di terreno contaminato, ovvero non

conforme alle CSC fissate dal D.Lgs. 152/06 per Siti ad uso Verde Pubblico, Privato e Residenziale, e suo

avvio ad impianti autorizzati di recupero/smaltimento. Come da progetto, la bonifica mediante D&D è stata

effettuata in corrispondenza delle aree identificate nella figura sottostante con le lettere A e B, con

profondità di scavo rispettivamente pari a 3,0 m e 2,0 m dal p.c. L’asportazione del terreno contaminato è

stata realizzata con un escavatore avente un braccio sufficientemente lungo per raggiungere la profondità

di progetto e con una benna di larghezza adeguata per rispettare la geometria di scavo prevista.

Le attività di scavo hanno preso avvio al termine dei lavori di demolizione delle strutture in muratura e cls

presenti nell’area di lavoro, successivamente alle operazioni di livellamento atte a garantire l’operatività dei

mezzi d’opera durante le varie fasi di lavoro ed in seguito all’istallazione dell’impianto di well point

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(prendendo come quota di riferimento quella del piezometro PM11). Esse sono quindi state realizzate

secondo il seguente schema temporale:

1. Area B: 28/05/2015÷24/06/2015;

2. Area A settore 1: 09/09/2015÷23/10/2015;

3. Area A settore 2: 10/09/2015÷23/10/2015;

4. Area A settore 3: 25/10/2015÷27/11/2015;

5. Area A settore 4: 10/11/2015÷22/12/2015.

Durante le suddette attività di escavazione del terreno, al fine di mitigare e mantenere comunque sotto

controllo i contaminanti aereodispersi, sono stati messi in atto tutti gli accorgimenti necessari a

salvaguardia degli operatori e della popolazione residente, già descritti nei precedenti Sottoparagrafi 4.3.2.

e 4.3.3.

In corrispondenza dell’area A, estesa circa 700 m2, si è proceduto, una volta installato ed avviato l’impianto

di Well Point precedentemente menzionato, all’asportazione del terreno fino alla profondità di 3,0 m dal

piano di calpestio. In quest’area la rimozione del terreno è stata eseguita per settori (quattro porzioni di

scavo, identificate nella Figura sottostante), di estensione areale tale da limitare al massimo i problemi di

stabilità delle pareti e richiusi nel più breve tempo tecnico possibile.

In corrispondenza dell’area B, estesa circa 50 m2, le attività di scavo sono invece state spinte fino alla

profondità di 2,0 dal p.c. ed eseguite senza l’ausilio di sistemi di depressione del livello piezometrico.

Come ultima fase di intervento relativa al D&D si è provveduto al riposizionamento di una nuova

geomembrana in HDPE a protezione dell’intera area di scavo.

Figura 1. Collocamento delle Aree di scavo A e B sottoposte ad attività di bonifica di Dig&Dump

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4.8. Accertamento della qualità ambientale in corrispondenza degli scavi eseguiti

Completato ogni singolo settore di scavo, sono stati prelevati in corrispondenza del fondo e delle pareti

degli stessi alcuni campioni di terreno per verificare lo stato di qualità residuo del sottosuolo; i campioni di

parete sono stati prelevati nella porzione insatura degli scavi (indicativamente alla profondità compresa tra

il p.c. e 1,5 m dal p.c.). I suddetti campionamenti sono stati effettuati in contraddittorio con i tecnici di

ARPAM – Dipartimento Provinciale di Pesaro - e sottoposti ad analisi chimiche per la determinazione del

loro contenuto in: Idrocarburi leggeri (C12) e pesanti (C>12); Composti organici aromatici (BTEXS);

Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA); Fenoli clorurati e non clorurati; Alifatici clorurati cancerogeni e non

cancerogeni; Cianuri; Cadmio, Piombo e Zinco.

La contaminazione residua adsorbita nei terreni saturi, non raggiungibile mediante il D&D a causa dei limiti

fisici di tale tecnica, è stata invece trattata mediante l’applicazione delle tecnologie di bonifica Enhanced

Bioremediation (EB), descritta nel sottostante Paragrafo 4.9.

4.8.1. Scavo Area B

Il giorno 28/05/2015 sono iniziati i lavori di Dig & Dump nell’Area B.

In data 01/06/2015 si è svolto il campionamento di collaudo in contraddittorio con ARPAM sulle pareti e sul

fondo scavo. Visti gli esiti delle analisi condotte sui campioni di terreno prelevati in data 01/06/15, che

indicavano la non conformità agli obiettivi di bonifica per 2 campioni di parete (CP3 e CP5), in data

22/06/2015 lo scavo è stato ampliato. L’allargamento dello scavo ha quindi consentito la rimozione di

quelle aliquote di terreno risultate ancora contaminate. A termine delle operazioni di ampliamento dello

scavo, il giorno 22/06/2015 è stato ripetuto il campionamento in contraddittorio con ARPAM. Le attività di

collaudo della porzione di scavo B ampliata hanno tuttavia messo in luce la presenza di ulteriori aliquote di

terreno non conformi agli obiettivi di bonifica. Ciò nonostante, visti i limitati superamenti dei limiti previsti,

si è proposto di verificare l’accettabilità di tale stato di fatto con un Analisi di Rischio Sito Specifica riferita

all’area dello scavo B.

In data 24/06/2015, al termine dello scavo, come previsto dal progetto di bonifica dell’area, è stato

distribuito in soluzione acquosa, sul fondo dello stesso scavo, il prodotto selezionato per l’Enhanced

Bioremediation (EB), per la cui descrizione si rimanda al Paragrafo 4.9.

Il ripristino dello scavo è stato infine eseguito al termine delle attività di distribuzione del prodotto per l’EB,

come previsto dal Progetto di Bonifica approvato e con materiale naturale di cava.

4.8.2. Scavo Area A, settore 1

Il giorno 08/09/2015 sono iniziati i lavori di Dig & Dump nell’Area A settore 1, a seguito della messa in

regime del sistema di Well Point in data 07/09/2015.

In data 10/09/2015 si è svolto il campionamento di collaudo in contraddittorio con ARPAM sulle pareti e sul

fondo scavo. Tali attività di collaudo hanno dato esito positivo, potendo definire il settore 1 collaudabile in

quanto sono stati raggiunti tutti gli obiettivi di bonifica.

Al termine dello scavo, come previsto dal progetto, è stato distribuito sul fondo dello stesso il prodotto

selezionato per l’Enhanced Bioremediation (EB). Infine, in data 21-23/10/2015 è stato eseguito il ripristino

dello scavo con materiale naturale di cava.

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4.8.3. Scavo Area A, settore 2

Il giorno 10/09/2015 sono iniziati i lavori di Dig & Dump nell’Area A settore 2, a seguito della messa in

regime del sistema di Well Point in data 07/09/2015.

In data 17/09/2015 si è svolto il campionamento parziale di collaudo in contraddittorio con ARPAM sulle

pareti e sul fondo scavo. Visto che i risultati della prima fase di collaudo mostravano campioni di parete

(CP5 e CP4b) non conformi agli obiettivi di bonifica, in data 08/09/2015 si è provveduto all’allargamento

dell’area di scavo ed al completamento del campionamento in contraddittorio con ARPAM, mediante il

prelievo di altri campioni di terreno (di fondo e di parete).

I risultati delle attività di collaudo dell’area A, settore 2, indicavano che l’estensione del plume di

contaminazione nel terreno era maggiore rispetto a quella prevista a progetto. In particolare, i risultati

delle analisi così come le evidenze emerse in fase di installazione dell’impianto di Well Point, indicavano che

l’area contaminata si estendeva oltre i confini progettuali, lungo il lato SE dello scavo verso l’area delle

baracche di cantiere.

Al termine dello scavo, come previsto dal progetto, è stato distribuito sul fondo dello stesso il prodotto

selezionato per l’Enhanced Bioremediation (EB), con le stesse modalità descritte per l’area di scavo B.

Infine, in data 21-23/10/2015 è stato eseguito il ripristino dello scavo con materiale naturale di cava.

4.8.4. Scavo Area A, settore 3

Il giorno 25/10/2015 sono iniziati i lavori di Dig & Dump nell’Area A settore 3 con la re-installazione e messa

a regime del sistema di well point rispettivamente in data 04/11/2015 e in data 06/11/2015.

In data 26/11/2015 si è svolto il campionamento di collaudo in contraddittorio con ARPAM sulle pareti e sul

fondo scavo.

Anche in questa circostanza, come rinvenuto per il settore 2 dell’Area A, i risultati delle attività di collaudo

(campione di parete CP10) indicavano che l’estensione del plume di contaminazione nel terreno era

maggiore di quella prevista da progetto, ovvero, che l’area contaminata si estendeva oltre i confini

progettuali, lungo il lato EST dello scavo verso l’area delle baracche di cantiere.

Al termine dello scavo, come previsto dal progetto, è stato distribuito sul fondo dello stesso il prodotto

selezionato per l’Enhanced Bioremediation (EB), con le stesse modalità descritte per l’area di scavo B.

Infine, in data 27/11/2015 è stato eseguito il ripristino dello scavo con materiale naturale di cava.

4.8.5. Scavo Area A, settore 4

Il giorno 10/11/2015 sono iniziati i lavori di Dig & Dump nell’Area A settore 4 a seguito della messa a regime

del sistema di well point in data 06/11/2015.

In data 21/12/2015 si è svolto il campionamento di collaudo in contraddittorio con ARPAM sulle pareti e sul

fondo scavo.

Anche in questa circostanza, come rinvenuto per il settore 2 e 3 dell’Area A, i risultati delle attività di

collaudo (campioni CP12, CP13, CP14A) indicavano che l’estensione del plume di contaminazione nel

terreno era maggiore di quella prevista da progetto, ovvero, che l’area contaminata si estendeva oltre i

confini progettuali, lungo il lato EST dello scavo verso l’area delle baracche di cantiere.

Al termine dello scavo, come previsto dal progetto, è stato distribuito sul fondo dello stesso il prodotto

selezionato per l’Enhanced Bioremediation (EB), con le medesime modalità descritte per l’area di scavo B.

Infine, in data 22/12/2015 è stato eseguito il ripristino dello scavo con materiale naturale di cava.

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4.9. Applicazione della tecnologia di Enhanced Bioremediation (EB)

Tale tecnologia di bonifica viene applicata al fine di favorire i processi di biodegradazione naturale delle

sostanze organiche nei terreni saturi e nelle acque sotterranee, mediante l’impiego di sostanze a lento

rilascio di composti bio-stimolanti, quali ossigeno o idrogeno. In pratica, la stimolazione comporta un

arricchimento di questi composti nella zona contaminata, in modo da creare un habitat ottimale per la

proliferazione dei microrganismi autoctoni in grado di decomporre le sostanze organiche presenti nella

matrice ambientale (idrocarburi, in condizioni aerobiche, oppure composti clorurati, in condizioni

anaerobiche). Presso il sito in oggetto l’utilizzo dei composti a lento rilascio di ossigeno è stato effettuato

subito prima di procedere al ritombamento delle aree scavate, mediante l’applicazione diretta degli stessi,

sotto forma di pellets, sul fondo degli scavi (porzione satura del sottosuolo) realizzati per la rimozione dei

terreni contaminati. Il prodotto selezionato ed impiegato per l’Enhanced Bioremediation (EB) è stato il

“PermeOx ® Ultra” prodotto dalla Global PeroxyChem con sede in Philadelphia PA 19103 USA – Market

Street n° 2005.

La soluzione acquosa distribuita sul fondo degli scavi è stata preparata direttamente in cantiere diluendo il

prodotto in polvere con acqua potabile all’interno di cisternette da 1 mc.

Tabella 3. Sintesi delle attività di bonifica “DIG&DUMP” : 28/05/2015÷27/11/2015

ATTIVITÀ AREA B AREA A, settore 1

AREA A, settore 2

AREA A, settore 3

AREA A, settore 4

Inizio lavori

28/05/2015 08/09/2015 10/09/2015 25/10/2015 10/11/2015

Messa in regime del sistema di Well Point

NO 07/09/2015 07/09/2015 06/11/2015 06/11/2015

Campionamento di Collaudo

01/06/2015 22/06/2015

10/09/2015 08/10/2015

17/09/2015 08/10/2015

26/11/2015 21/12/205

Allargamento

dell’Area di Scavo

22/06/2015 NO 08/10/2015 NO NO

Enhanced Bioremediation (EB)

SI SI SI SI SI

Ripristino dello scavo

24/06/2015 21-23/10/2015 21-23/10/2015 27/11/2015 22/12/2015

ESITO COLLAUDO

Limitati superamenti delle CSC per alcuni IPA nei campioni di parete dello scavo

Raggiungimento degli obiettivi di bonifica: Settore 1 collaudabile.

L’area contaminata si estende oltre i

confini progettuali lungo

il lato SE dello scavo.

L’area contaminata si estende oltre i

confini progettuali lungo

il lato E dello scavo .

L’area contaminata si estende oltre i

confini progettuali

lungo il lato E dello scavo .

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5. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO ANNO 2016

Le attività di bonifica, consistite nello scavo e rimozione del terreno contaminato dalle aree indicate a

progetto come A e B sono terminate in data 22/12/2015, con il ripristino del settore 4. Durante

l’esecuzione dei lavori di bonifica sono state eseguite le attività di auditing ambientale in contraddittorio

con ARPA Marche, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi di bonifica nelle aree ove è stato

rimosso il terreno contaminato. Tali verifiche hanno mostrato la non conformità di alcuni dei campioni di

terreno prelevati dalle pareti dei suddetti scavi, agli obiettivi di bonifica. Al fine di definire quale sia il

volume totale delle aliquote di terreno che bisogna ancora rimuovere, in quanto non conforme agli

obiettivi di bonifica, è stato presentato, durante il tavolo tecnico del 23/12/2015, un Piano di Indagine

Ambientale avente come obiettivo la definizione completa dell’estensione areale della contaminazione

residua nella matrice terreno; Il tutto finalizzato alla quantificazione economica degli interventi che è

ancora necessario realizzare per la rimozione e lo smaltimento del terreno contaminato ancora presente in

sito.

Nel corso dell’anno 2016, le attività di indagine relative al terreno contaminato si sono svolte in due fasi:

Fase I: dal 4 al 7 luglio 2016;

Fase II: 8 e 9 agosto 2016.

Nel complesso sono stati eseguiti 31 sondaggi geognostici (S0÷S30), localizzati all’esterno dei punti ove

sono stati prelevati i campioni che mostravano superamenti al termine delle attività di scavo. Per la verifica

dello stato di qualità ambientale del sottosuolo, sono stati prelevati, dai sondaggi eseguiti, 93 campioni di

terreno: le analisi chimiche condotte sui campioni di terreno prelevati mostrano che N. 52 campioni su un

totale di 93 prelevati, non risultano conformi ai valori soglia di contaminazione (CSC) per i parametri:

Piombo, Zinco, Benzene, o,m,p-xilene, Stirene, Toluene, Sommatoria Organici Aromatici, Benzo (a)

antracene, Benzo (a) pirene, Benzo (b) fluorantene, Benzo (g,h,i) perilene, Benzo (k) fluorantene, Crisene,

Dibenzo (a,e) pirene, Dibenzo (a,h) antracene, Dibenzo (a,h) pirene, Dibezno (a,i) pirene, Dibenzo (a,l)

pirene, Indeno (1,2,3-c,d) pirene, Pirene, Sommatoria IPA, Cloroformio, Diclorometano, Percloroetilene,

Fenolo, o,m,p-Metilfenolo, Idrocarburi pesanti C>12, Idrocarburi leggeri C≤12 per siti con destinazione

d’uso verde/residenziale (Tabella 1, Colonna A dell’Allegato 5 al Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs.

152/06).

Per quanto concerne la matrice acque sotterranee, le attività di monitoraggio condotte nel periodo di

riferimento febbraio 2015 – gennaio 2017, indicano una generale diminuzione della concentrazione degli

analiti ricercati. A questo andamento generale, fanno eccezione alcuni dei contaminanti ricercati che

mostrano andamenti delle concentrazioni discontinui nel tempo, gli stessi andranno verificati con il

proseguo delle attività di monitoraggio.

6. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO ANNO 2017

I lavori di bonifica si sono conclusi con verbale in data 20 ottobre 2017. A differenza da quanto esposto nel

Progetto Operativo di Bonifica, approvato con delibera G.C. 145 del 07/08/20145 e redatto da Petroltecnica

Spa in nome e per conto del Comune di Pesaro, si fa presente che i lavori di bonifica non hanno interessato

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in alcun modo la falda idrica (se non in fase di primo trattamento mediante tecnologia di Enhanced

Bioremediation (EB) applicata direttamente sul fondo degli scavi, subito prima della chiusura degli stessi).

Si specifica inoltre che, a seguito dei rilievi e verifiche effettate da ARPAM, si sono evidenziati inquinamenti

del terreno anche in alcune zone limitrofe alla zona oggetto di bonifica originaria e per questo occorrerà

sicuramente proseguire con la bonifica dell’area.

A tale proposito, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, si è ottenuta in data 27/07/2017 la

disponibilità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per effettuare una valutazione del rischio

sull’area Ex-AMGA in relazione alle modalità e successiva ulteriore bonifica collegata ai possibili futuri

scenari di intervento (Protocollo N. 0022421 del 25/07/2017).

A seguito della formalizzazione di tale collaborazione, dalle prime risultanze delle analisi dell’ISS, sentita

anche l’ARPAM nel tavolo tecnico del 12/10/2017, è stata evidenziata la necessità di proseguire con le

attività di Pump&Treat anche a seguito della chiusura del cantiere, al fine di evitare eventuali aumenti e/o

ulteriori inquinamenti della falda.

Successivamente alla data del 20/10/2017 la ditta B.Energy S.p.A ha pertanto provveduto all’esecuzione di

periodiche attività di controllo relative alla funzionalità del sistema di PUMP&TREAT. Tali attività sono state

svolte con periodicità circa quindicinale, al fine di verificare il funzionamento del sistema, con controlli che

hanno interessato, in modo particolare, il funzionamento delle pompe che attingono acqua di falda dai

piezometri PM1; PM5; PM7 che sono quelli attualmente sottoposti a intervento di pompaggio e

trattamento, ovvero quelli che da progetto garantiscono l’effetto di barriera idraulica. Gli esiti del

monitoraggio della qualità delle acque scaricate in pubblica fognatura, hanno evidenziato che l’impianto di

trattamento riesce ad abbattere la concentrazione dei contaminanti in ingresso, entro i limiti previsti dall’

D.lgs 152/06 per scarichi in acque superficiali. Concentrazioni superiori ai limiti previsti sono infatti state

rilevate soltanto per il parametro Ferro in quanto l’impianto istallato, conformemente alle indicazioni

progettuali, non è stato concepito per trattare anche tale composto.

Oltre al monitoraggio dell’acqua in uscita dall’impianto di trattamento (out impianto), la ditta B.Energy ha

anche provveduto al campionamento e successiva analisi chimica delle acque sotterranee prelevate in

corrispondenza dei 12 piezometri presenti in cantiere e numerati da PM1 a PM12bis. L’ultimo

campionamento è stato effettuato in data 21 dicembre 2017, in presenza dei tecnici ARPAM che hanno

acquisito per le verifiche del caso un’aliquota dei campioni prelevati dai piezometri PM3; PM11bis e

PM12bis. Gli esiti delle analisi chimiche, riportati nel Report conduzione impianto Pump&Treat

novembre/2017 – gennaio/2018 (B. ENERGY, Gennaio 2018), hanno evidenziato una contaminazione

diffusa della matrice acqua sotterranea ad eccezione di quella prelevata in corrispondenza dei Piezometri

PM1, PM4 e PM10.

7. ATTIVITÀ SVOLTE NELL’ARCO DELL’ANNO 2018

Verificato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione sulla base delle risultanze delle indagini di campo, la normativa vigente (D.Lgs. 152/06) dispone che al sito venga applicata la procedura di analisi del rischio sito specifica (AdR). In merito a quanto previsto dall’accordo di collaborazione tra il Comune di Pesaro e l’istituto Superiore di

Sanità, a partire dal mese di gennaio 2018 sono iniziati i lavori finalizzati alla stesura dell’Analisi di Rischio

sanitario ambientale sito-specifica la quale è stata predisposta secondo quanto riportato nell’Allegato 1 al

Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006, in ottemperanza al comma 43 dell’Art. 2 del D.Lgs. 04/08 e

alle informazioni contenute nel manuale “Criteri metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di

rischio ai siti contaminati” (Rev.2, Marzo 2008).

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L’AdR è stata condotta utilizzando il software RISK-NET (versione 2.1), in modalità diretta per quanto

riguarda la sorgente di contaminazione secondaria Acqua Sotterranea (GW) e in modalità inversa per la

sorgente di contaminazione Suolo – Suolo Superficiale (SS) e Suolo Profondo (SP). L’obiettivo è stato quello

di stimare il rischio per la salute umana connesso alle vie di esposizione attive per la sorgente acque

sotterranee a verifica della fruibilità dell’area, ed individuare, per la matrice ambientale Suolo (Superficiale

e Profondo), le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), che rappresentano, secondo la normativa nazionale

vigente, gli obiettivi di bonifica al di sopra dei quali un sito è considerato contaminato.

L’Analisi di Rischio elaborata ha quindi permesso il calcolo dei rischi associati all’inalazione di vapori da

falda in ambienti aperti (outdoor) e confinati (indoor) da parte di un recettore residenziale on-site (adulto e

bambino). Per il calcolo dei rischi sono stati utilizzati parametri il più possibile sito-specifici, derivanti dalle

indagini svolte in sito, oppure desunti dalla bibliografia riconosciuta a livello Nazionale in materia di Analisi

di Rischio.

L’applicazione dell’AdR in modalità diretta ha evidenziato rischi eccedenti i livelli di accettabilità per diversi

contaminanti cancerogeni e non cancerogeni, solo in ambiente indoor.

In Tabella 4 si riportano tutti i contaminanti per i quali sono stati riscontrati rischi eccedenti i livelli di

accettabilità:

Tabella 4. Rischi Sanitari eccedenti i livelli di accettabilità associati all'inalazione di vapori indoor e outdoor da falda.

on-site Inalazione Vapori Outdoor Inalazione Vapori Indoor

Contaminanti R HI R HI

Benzene 9.92E-07 2.35E-02 9.70E-05 2.30E+00

Cloruro di vinile 3.38E-07 2.88E-03 3.39E-05 2.90E-01

Tetracloroetilene (PCE) 1.07E-08 5.70E-03 1.06E-06 5.67E-01

Naftalene 3.60E-07 1.96E-02 2.51E-05 1.37E+00

Per quanto attiene le sorgenti di contaminazione Suolo Superficiale e Suolo Profondo, l’applicazione

dell’Analisi di Rischio in modalità inversa ha permesso di calcolare le CSR che rappresentano gli obiettivi di

bonifica del sito. I risultati ottenuti mostrano che le CSR sito-specifiche per il suolo, calcolate considerando i

percorsi potenzialmente attivi in sito, risultano inferiori alle concentrazioni rappresentative alla sorgente

(CRS) per diversi contaminanti, cancerogeni e non cancerogeni.

In Tabella 5 si riportano tutti i contaminanti per i quali sono state misurate concentrazioni eccedenti le CSR,

sia nel suolo superficiale che nel suolo profondo.

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Tabella 5. Concentrazioni eccedenti le CSR nel Suolo Superficiale e nel Suolo Profondo

Contaminanti CSR

suolo superficiale [mg/kg s.s.]

CRS in sorgente Suolo Superficiale

[mg/kg s.s.]

CSR suolo profondo

[mg/kg s.s.]

CRS in sorgente Suolo Profondo

[mg/kg s.s.]

CSC Residenziali [mg/kg s.s.]

SUOLO SUPERFICIALE SUOLO PROFONDO

Benzene -- -- 2.67E-02 3.07E-01 1.00E-01

Xileni 6.88E+00 9.72E+00 4.17E+00 1.42E+01 5.00E-01

Benzo(a)antracene 6.13E-01 9.90E+01 1.19E+01 1.05E+02 5.00E-01

Benzo(a)pirene 2.63E-02 9.40E+01 3.93E+00 5.10E+01 1.00E-01

Benzo(b)fluorantene 6.18E-01 7.80E+01 4.01E+01 2.02E+02 5.00E-01

Benzo(k)fluorantene 6.18E-01 4.60E+01 1.97E+01 1.40E+02 5.00E-01

Benzo(g,h,i)perilene 1.06E+01 6.50E+01 1.06E+01 2.71E+02 1.00E-01

Crisene 6.15E-01 9.20E+01 6.06E+02 2.08E+02 5.00E+00

Dibenzo(a,i)pirene 6.20E-01 2.71E+01 NA 2.19E+01 1.00E-01

Dibenzo(a,l)pirene 6.19E-02 3.23E+01 1.97E+04 2.69E+01 1.00E-01

Dibenzo(a,h)pirene 6.20E-01 3.80E+01 NA 3.60E+01 1.00E-01

Dibenzo(a,h)antracene 2.63E-02 3.80E+01 1.28E+01 2.52E+01 1.00E-01

Indenopirene 6.19E-01 7.40E+01 1.31E+02 9.00E+01 1.00E-01

Clorometano 2.79E-02 1.10E-01 -- -- 1.00E-01

Tetracloroetilene (PCE) 8.30E-02 5.60E+00 8.30E-02 1.16E+01 5.00E-01

Aromatici C9-C10 6.03E+00 1.87E+02 7.34E+00 1.50E+02 1.00E+01

Aromatici C11-C22 2.16E+02 1.30E+03 2.62E+02 5.68E+03 1.00E+01

Il documento completo dell’elaborazione dell’Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-specifica relativo

alla area contaminata Ex-AMGA (Centro Direzionale Benelli - Sottocomparto 1) ubicata in Via Morosini n.12

nel Comune di Pesaro (PU) è riportato in Allegato alla presente Relazione.

VALUTAZIONI CONCLUSIVE

L’applicazione dell’Analisi di Rischio condotta in modalità diretta ed inversa ha messo in evidenza due punti

di criticità:

1. Rischi eccedenti i livelli di accettabilità per diversi contaminanti cancerogeni e non cancerogeni,

associati all’inalazione di vapori da falda in ambienti confinati (indoor) da parte di un ipotetico

recettore residenziale on-site (adulto e bambino);

2. Superamenti delle Concentrazioni Rappresentative alla Sorgente (CRS) rispetto alle Concentrazioni

Soglia di Rischio (CSR) sito specifiche per diversi contaminanti, cancerogeni e non cancerogeni,

calcolate per la sorgente di contaminazione Suolo (Superficiale e Profondo) considerando i percorsi

potenzialmente attivi in sito. In accordo a quanto riportato all’Art. 240 comma 1, lettera-e del Titolo V

alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006, l’Area in oggetto è da considerarsi contaminata.

Inoltre

presa visione di tutta la documentazione prodotta a partire dal mese di aprile 2010, già in possesso

delle PP.AA.;

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preso atto dei risultati conseguiti a seguito dell’applicazione della suddetta AdR sanitario

ambientale sito-specifica (Allegato);

preso atto dell’attuale stato di contaminazione del suolo e della falda e del rischio per la salute

umana di un ipotetico recettore residenziale on-site (adulto e bambino);

tenuto conto della contaminazione residua del terreno in corrispondenza di diversi punti limitrofi

alle aree di scavo A e B (Figura 1), già sottoposte a bonifica nel 2015;

considerato il bilancio costi/benefici negativo del precedente intervento di bonifica il quale,

consistito in attività di scavo e rimozione di terreno contaminato (attività di Dig&Dump) in due

specifiche aree A e B (Figura 1) che da progetto - Progetto Operativo degli Interventi di Bonifica

(Petroltecnica, Giugno 2013) - risultavano contaminate (settore Nord-Ovest dell’area in oggetto, in

corrispondenza ed in prossimità del settore in cui sono state rinvenute le vasche interrate), non è

stato sufficiente ad adempiere al suo scopo finale ovvero riportare la matrice ambientale

suolo/sottosuolo alla totale conformità ai limiti del D.Lgs. 152/2006 per suoli ad uso verde pubblico,

privato e residenziale (Tabella 1, colonna A dell’Allegato 5 al Titolo V della parte Quarta del D.Lgs.

152/2006);

in ottemperanza a quanto riportato in Allegato 3 al Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006

relativo ai “Criteri generali per la selezione e l'esecuzione degli interventi di bonifica e ripristino

ambientale, di messa in sicurezza (d'urgenza, operativa o permanente), nonché per l'individuazione

delle migliori tecniche d'intervento a costi sopportabili”;

si riportano alcune considerazioni conclusive.

L’area in oggetto non risulta idonea all’attuale destinazione d’uso (edificabile), poiché l’AdR eseguita

restituisce una non accettabilità del rischio per esposizione inalatoria di vapori da falda in ambienti indoor,

imputabile alla presenza di sostanze volatili (benzene, cloruro di vinile, tetracloroetilene e naftalene).

Pertanto, si invita il Comune di Pesaro a modificare la destinazione d’uso dell’area (Centro Direzionale

Benelli – Sottocomparto 1) da edificabile a non-edificabile.

Per contro, l’AdR non ha evidenziato alcun rischio per gli ambienti outdoor da vapori da falda, per cui l’area

potrebbe essere utilizzata ad uso verde, fruibile all’uomo, dopo adeguati interventi di

bonifica/biorisanamento dei suoli, poiché le CSR calcolate per i suoli, con la procedura di analisi di rischio,

hanno evidenziato alcuni superamenti, in particolare per gli IPA.

Secondo quanto richiesto dal D.Lgs. 152/06, entro 60 giorni dall’approvazione dell’Analisi di Rischio

(riportata in Allegato), dovrà quindi essere elaborato un nuovo progetto operativo di bonifica riportante

tutti gli interventi che dovranno essere messi in atto al fine di rendere l’area in oggetto nuovamente fruibile

in sicurezza.

Considerato che, per quanto riguarda il progetto di bonifica, tenuto conto che gli interventi attuati finora

(attività di scavo e rimozione di terreno contaminato) non abbiano dato sufficienti risultati, si suggerisce di

intervenire mediante un alternativo intervento di bonifica ambientalmente compatibile ed

economicamente sostenibile. Tale intervento dovrà essere condotto nel rispetto delle norme comunitarie,

statali e regionali vigenti, volto a tutelare sia la salute umana che l’ambiente mediante l’interruzione dei

percorsi di esposizione (ingestione e contatto dermico) e la messa in atto di misure di sicurezza che possano

prevenire future esposizioni ai contaminanti e/o evitare che l‘inquinamento possa migrare.

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A tal proposito si suggeriscono interventi di biorisanamento che porterebbero ad una graduale completa o

parziale biodegradazione dei contaminanti direttamente all'interno della matrice suolo/sottosuolo,

tutelando anche la falda idrica sottostante.

Tale tipologia di intervento potrà essere applicata direttamente in situ, senza bisogno di escavazione o

estrazioni di suolo e presentando pertanto molteplici vantaggi, tra cui: il disturbo minimo dell’area in

esame, l’elevata compatibilità ambientale (mancato utilizzo di solventi, reagenti chimici, elevate

temperatura e pressione, ecc.) e costi di applicazione relativamente bassi. I processi biologici per il

risanamento ambientale si basano infatti sulla capacità di organismi viventi come, funghi e soprattutto

batteri, già presenti nella matrice suolo/sottosuolo (Biostimulation) o specificatamente aggiunti

(Bioaugmentation), di trasformare/degradare parzialmente o completamente (mineralizzazione) i

contaminanti presenti nel terreno.

Va precisato che queste tecniche non sono applicabili a tutte le situazioni di contaminazione; in particolare

le contaminazioni da sostanze inorganiche (metalli) sono difficilmente trattabili con metodi biologici. Al

contrario la biodegradazione riscuote elevato successo nelle bonifiche di suoli e sottosuoli contaminati da

idrocarburi, di norma biodegradabili, i quali rappresentano per l’appunto la contaminazione principale del

sito in oggetto.

In parallelo a quanto sopra descritto, si evidenzia comunque l’importanza di proseguire con le attività di

Pump&Treat relative alla falda idrica, fino a data da destinarsi, con l’obiettivo di evitare eventuali aumenti

e/o ulteriori inquinamenti dell’acqua sotterranea.

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Riferimenti:

Rapporto tecnico descrittivo degli interventi di Messa in Sicurezza di emergenza da adottare proposti

(Petroltecnica, aprile 2010);

Rapporto tecnico descrittivo degli interventi di Messa in Sicurezza eseguiti alla data de il 05 maggio 2010

(Petroltecnica, maggio 2010);

Piano della Caratterizzazione (Petroltecnica, maggio 2010);

Rapporto tecnico descrittivo degli interventi di completamento della Messa in Sicurezza di Emergenza

(Petroltecnica, luglio 2010);

Piano della Caratterizzazione (Petroltecnica, agosto 2010);

Indagini di caratterizzazione e Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-specifica (Petroltecnica, gennaio

2012);

Progetto Operativo degli Interventi di Bonifica (Petroltecnica, Giugno 2013);

Report di Conduzione Bonifica (B. ENERGY, Dicembre, 2015);

Piano di Indagine Ambientale (B. ENERGY, Gennaio 2016);

Report di Indagine Ambietale (B. ENERGY, Febbraio 2017);

Report conduzione impianto Pump&Treat novembre 2017-gennaio 2018 (B. ENERGY, Gennaio 2018).

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ALLEGATO

Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-specifica applicata all’area ex-AMGA (Pesaro)

Appendice A: DATI METEO elaborazione Pro-UCL

Appendice B: DATI INPUT e OUTPUT del Software Risk-Net 2.1.