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Relazione processo partecipativo per la riqualificazione della
Valle del Rosello
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Premessa
Il processo partecipativo svolto durante la fase di progettazione preliminare ha rappresentato una
parte integrante del servizio di progettazione dell'intervento di sistemazione del parco urbano del
Rosello e si è posto i seguenti obiettivi:
• promuovere il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte degli interventi da attivare sull'area,
al fine di favorire il miglior incontro possibile tra i fabbisogni e le proposte, da un lato, e le
soluzioni progettuali dall'altro;
• favorire il dialogo tra gruppi diversi per interesse, provenienza e stile di vita, riducendone
l'eventuale conflittualità nelle scelte strategiche per l’area di intervento;
• promuovere tavoli di confronto con gli stakeholders e con il mondo dell’associazionismo, con
altre società o Enti (associazioni di categoria, scuole, istituti di ricerca, gruppi etnici, gruppi
studenteschi, gruppi di volontariato, gruppi giovanili, associazioni sportive, associazioni
agricole, ordini professionali, associazioni della Terza età, associazioni portatori di handicap,
università, associazioni ambientaliste ecc.);
• collaborare con gli uffici competenti del Comune di Sassari per diffondere le comunicazioni
degli incontri pubblici legati al processo partecipativo nei quartieri vicini alla Valle del Rosello,
sul sito dell'Ente e sui social.
Le attività partecipative, ideate e gestite dalla responsabile del processo partecipativo, Arch. Chiara
Pignaris, coadiuvata dall’Arch. Elena Vincenzi e dal gruppo di progettisti, si sono articolate nelle
seguenti fasi:
1. Fase di coinvolgimento e preparazione
Incontri organizzativi con il Comune di Sassari; individuazione e contatti con gli attori locali;
progettazione esecutiva del progetto di partecipazione e di comunicazione; realizzazione
del logo, dei volantini e della pagina Facebook per promuovere il progetto; diffusione
dell’invito; attività di outreach (interviste e visite “porta a porta” ai negozi).
2. Fase di co-progettazione
Gestione del processo partecipativo e conduzione delle attività previste;
elaborazione delle indicazioni emerse dalle diverse tappe del percorso al fine di farne una
sintesi ed orientare la progettazione del parco; stesura di relazioni sugli esiti del percorso.
Di seguito si riassumono le attività svolte nelle due fasi del percorso e gli esiti raccolti.
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1.a Incontri organizzativi
Il Comune di Sassari ha fornito supporto al processo partecipativo coinvolgendo non solo i
responsabili degli uffici più strettamente coinvolti nell’ITI Centro Storico ma anche l’Ufficio
comunicazione e tutta la Giunta. Sono infatti stati svolti i seguenti incontri:
Martedì 22 maggio – Incontro con il RUP dott.ssa Marinella Osilo, il dirigente del Settore
ambiente Gian Marco Saba e l’assessore all’ambiente Fabio Pinna, per concordare il
calendario del processo partecipativo, i tempi di consegna del progetto preliminare, gli
strumenti di comunicazione e la prima lista di stakeholders da coinvolgere.
Martedì 29 maggio – incontro con il Sindaco e la Giunta Comunale di Sassari per
approfondire gli obiettivi del progetto di sistemazione del Parco del Rosello in relazione con
le strategie dell’ITI Sassari Centro Storico e le Linee programmatiche di mandato
dell’Amministrazione.
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1.b Strumenti di comunicazione_____________________________________________________________
Le prime attività di comunicazione sono state l’elaborazione del logo e dello slogan del processo
partecipativo; l’elaborazione dei materiali di comunicazione cartacea: il volantino, la locandina e
la cartolina d’invito al percorso contenenti le date di tutti gli appuntamenti e una mappa dell’area
d’intervento con la localizzazione dei punti di ritrovo; l’apertura della pagina Facebook dedicata al
percorso; l’attivazione di un indirizzo email da utilizzare per gli inviti al percorso partecipativo.
I volantini sono stati stampati in 5.000 copie e distribuiti in parte durante la manifestazione Sassari in
Fiore, presso lo stand degli Ecovolontari del Comune di Sassari, ed in parte presso le sedi di
associazioni e operatori economici durante l’attività di outreach (v. visite porta a posta). Le cartoline
invito sono state stampate in 1.000 copie e distribuite presso i negozi e i bar più vicini all’area
d’intervento. Dell’invito è stata fatta anche una versione
digitale per la diffusione attraverso gli indirizzari email e i
dispositivi mobili.
L’utilizzo dei social media permette di aprire un canale di
comunicazione di tipo informale in tempo reale, rappresenta perciò un’ottima occasione per
costruire una relazione con la comunità e per favorire una diffusione veloce delle informazioni anche
verso le testate informative online, oggi sempre più diffuse e usate dai cittadini. In particolare è stato
scelto di aprire una pagina su Facebook, che è lo strumento social più diffuso, amministrata
direttamente dalla responsabile del processo partecipativo e dai membri del gruppo di
progettazione.
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La pagina, raggiungibile al link: https://www.facebook.com/sassariparteciparco, è stata attivata il
18 maggio e ha registrato in un mese 853 visualizzazioni, principalmente da parte di persone tra i 25
e i 44 anni. Attualmente (15 giugno 2018) ha raggiunto una copertura organica di 4.724 persone
raggiunte ed ha visto 2.035 interazioni con i post. Le persone che seguono la pagina sono 307. Il post
che ha registrato più interazioni (706) è stato il video-report del 7-9 giugno.
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1.c Coinvolgimento degli attori locali
Gli attori locali sono stati invitati mediante una lettera inviata via email dai progettisti incaricati del
processo partecipativo agli indirizzari forniti dal Comune di Sassari. La mailing list ha compreso oltre
200 indirizzi di enti pubblici, istituzioni, università, scuole, ordini professionali, imprese, vivaisti,
associazioni ambientaliste, culturali, sociali, di volontariato, ecc.
Con una decina di attori locali sono state svolte alcune brevi interviste telefoniche con l’obiettivo
non solo di informare sul progetto e sul calendario degli appuntamenti ma soprattutto di raccogliere
l’eventuale disponibilità ad assumere un ruolo attivo nel processo partecipativo stesso (es.
accompagnare la camminata, promuovere il passa parola, aiutare nella diffusione dei volantini) e
di scambiare le prime considerazioni sul progetto.
1.d Visite “porta a porta”
Gli operatori economici difficilmente riescono a partecipare agli incontri partecipativi, poiché hanno
turni lavorativi che li impegnano fino a tarda sera. Per il rapporto quotidiano che spesso hanno con
gli abitanti, possono rappresentare tuttavia delle preziose fonti di informazione sulle preoccupazioni
o speranze dei cittadini. Allo stesso modo possono diventare essi stessi “diffusori di informazioni”,
aiutando ad aumentare la conoscenza del progetto e dei suoi obiettivi. Il 5 giugno sono state quindi
realizzate 15 “visite porta a porta” agli esercenti delle strade intorno all’area d’intervento e al
mercato civico, lasciando anche locandine e volantini.
Da tali colloqui è emerso un generale interesse per l’iniziativa in corso, vista come utile per
contrastare lo stato di abbandono della valle (“Basta che non rimanga così com’è”). Non sono però
mancati alcuni commenti scettici e increduli, da parte di un paio di operatori.
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2.a Incontro pubblico di avvio
L’incontro si è svolto giovedì 7 giugno, dalle 19.00 alle 21.00 presso il Mercato vecchio, ed ha avuto
l’obiettivo di presentare il processo partecipativo, le sue finalità e il calendario degli appuntamenti.
La serata è stata aperta dagli interventi del Sindaco Nicola Sanna, del Vicesindaco e Assessore alle
Politiche agro-ambientali e verde pubblico Fabio Pinna e della responsabile del progetto del Settore
Ambiente e verde pubblico Marinella Osilo, che hanno illustrato le strategie dell’ITI Sassari storica e
gli obiettivi della Sub-Azione 4.1 Realizzazione del parco urbano di Rosello.
L’ITI è lo strumento a supporto dell’attuazione della strategia Agenda Urbana voluta dalla
Commissione Europea (CE) per il periodo 2014-2020. L’Agenda Urbana è il Piano varato dalla CE per
sostenere le città che oggi si trovano a interfacciarsi con problematiche e sfide che riguardano in
particolare la povertà, il disagio sociale, i cambiamenti demografici, l’immigrazione ed il recupero
architettonico ed ambientale. Lo strumento ITI mira a garantire l’attuazione di una strategia
trasversale in un determinato contesto urbano superando le divisioni amministrative e dando
centralità e ruolo ai soggetti locali, che quel contesto lo abitano. E' sostenuto dai Programmi
Operativi Regionali finanziati con le risorse comunitarie del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
(FESR) e del Fondo Sociale Europeo (FSE).
L’ITI Sassari Storica prevede un investimento di 14 milioni di euro complessivi per un intervento
integrato di rigenerazione urbana della cosiddetta “parte bassa” del centro storico di Sassari, con
particolare riguardo ai rioni di San Donato, Sant’Apollinare e alcune aree adiacenti, tra cui la Valle
del Rosello. Le problematiche che interessano queste aree sono la conseguenza della forte
espansione urbanistica della città e della progressiva marginalizzazione del centro storico. Oggi
queste zone presentano problemi di degrado architettonico e urbanistico, di disagio sociale ed
economico, di devianza e microcriminalità. I cittadini stessi hanno evidenziato una serie di
problematiche che, se non adeguatamente affrontate, rischiano di tradursi in esclusione
economico, sociale, culturale e politica.
Il progetto si compone di 6 azioni tematiche1 che contribuiscono al raggiungimento dei diversi
obiettivi attraverso l’attivazione di un processo virtuoso a scala urbana di contrasto alla marginalità
di tutti i quartieri periferici, a vantaggio dell’intera città. La vera sfida è far sì che il centro storico di
Sassari riconquisti la sua centralità, senza però trasferire altrove la marginalità.
Tali azioni sono:
1 Per approfondire: http://www.comune.sassari.it/comune/iti_sassari_storica/iti_home.html
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1. Promuovere l'innovazione sociale attraverso iniziative flessibili e multidimensionali in grado
di prevenire il disagio e sostenere l'autonomia e l'inclusione sociale.
2. Rigenerazione sostenibile del Vecchio Mercato Civico.
3. Valorizzazione della tradizione e del ruolo dei Candelieri per la riqualificazione socio-
economica della parte bassa del Centro Storico di Sassari.
4. Riqualificazione e valorizzazione della Valle del Rosello a servizio del quartiere di San
Donato attraverso interventi integrati di tutela ambientale e di inclusione sociale.
5. Cultura d’impresa e inclusione attiva.
6. Processo partecipativo per accompagnare e monitorare tutte le azioni.
La strategia delineata è in linea con quanto già avviato con il Piano Strategico di Sassari e verrà
attuata con un approccio metodologico partecipativo fondato sul principio che le soluzioni costruite
in modo condiviso hanno una capacità di radicamento e di crescita dei partecipanti facendo leva
sulla loro responsabilizzazione. La sfida è che i cittadini coinvolti, vedendo riconosciuto il proprio
potenziale di co-partecipazione alle decisioni, diventino gli attori del cambiamento e non siano
semplici beneficiari di un intervento pubblico. Questo è l’approccio che l’Amministrazione ha chiesto
di usare anche per la sistemazione della Valle del Rosello.
Dopo gli interventi istituzionali sono intervenute le architette Elena Vincenzi, capogruppo del
raggruppamento di progettisti2 vincitori del bando per la progettazione del Parco del Rosello, e
Chiara Pignaris, responsabile del processo partecipativo. Le professioniste hanno spiegato che il
gruppo fa della multidisciplinarità la propria filosofia di lavoro e la propria strategia operativa, in
particolare per i progetti che riguardano la riqualificazione e valorizzazione del verde urbano,
sempre più complessi e bisognosi di un approccio innovativo. Nel percorso di elaborazione della
proposta per la sistemazione della Valle del Rosello, la progettazione e il processo partecipativo non
sono intesi come due momenti separati e indipendenti ma come un unico grande percorso di co-
progettazione che coinvolge tutti i membri del gruppo e accompagna l’iter progettuale nelle sue
diverse fasi. Il processo partecipativo sarà condotto secondo i principi di qualità espressi nella Carta
della Partecipazione3 e le metodologie punteranno al coinvolgimento dei diversi pubblici con
tecniche semplici basate sull’informalità, al fine di creare modalità d’interazione piacevoli in cui
ognuno si senta “a proprio agio” indipendentemente dal livello d’istruzione e d’informazione
posseduta. Illustrano quindi gli appuntamenti del percorso partecipativo invitando i partecipanti ad
2 Elena Vincenzi, Francesco Sanna, Gabriele Cuccu, Chiara L. Pignaris, Luca Monti, Francesco Barracu, Ramona Vidili. 3 http://www.inu.it/la-carta-della-partecipazione
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intervenire fin dalla sera stessa, scrivendo commenti e suggerimenti sui pannelli-bacheca
appositamente predisposti.
Gli interventi del pubblico hanno permesso di ricordare la storia degli orti della valle, finita nel ’75,
quando su sfrattato l’ultimo ortolano perché il quel luogo si voleva fare un parcheggio. La maggior
parte degli intervenuti ha espresso la speranza che il progetto possa porre fine alla fase di degrado
e diventare occasione per rimettere insieme un tessuto urbano che si sta perdendo (“bisogna
riconnettere le teste e le persone, perché sono sempre più disconnesse”).
Tra le proposte viene avanzata l’idea di un’arena per spettacoli culturali, un’area orticola e floreale
dedicata alle scuole, un campo sportivo (“c’era un bocciodromo”). Si comprende che le risorse
sono limitate rispetto ai moltissimi desideri ma si spera che le indicazioni dei cittadini vengano
rispettate, e che la partecipazione divenga permanente anche per supportare la fase di gestione,
che è ritenuta fondamentale. In particolare si auspica che il progetto ponga attenzione
all’accessibilità e al benessere, nel rispetto della “verità dei luoghi” un tempo molto vissuti dai
sassaresi (“La fontana del Rosello è il topos della città, nei secoli ha rappresentato il bello e l’utile
insieme”; “Perché non cercare le foto delle vecchie lavandaie per fare dei pannelli intono alla
fontana?”). All’incontro hanno partecipato una sessantina di persone, molte delle quali in
rappresentanza di realtà associative e istituzioni (AIMA Onlus, Comitato Ambiente Sassari, Comitato
Centro Storico, Comitato Latte Dolce, Comitato San Paolo San Giuseppe, Eba Giara, Gremio
Ortolani, IAAS ASA Sassari (studenti di Agraria), Indaco Sennori, Intercomitato dei Quartieri, Italia
Nostra, S’Arte Sua, Schola, Università di Sassari, Volontariato).
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2.b Laboratorio aperto “non stop”
Durante la seconda giornata di ascolto, svoltasi venerdì 8 giugno dalle 10.00 alle 20.00, è stata
allestita presso la tettoia del Mercato vecchio una vera e propria “consultazione pubblica non stop”
consistente in un percorso a tappe sequenziale formato da 5 postazioni:
1. tavolo per la registrazione con moduli e urna
2. pannello: “Dov’è la mia casa / il mio lavoro”
3. pannello: “I miei ricordi della Valle del Rosello”
4. pannello: “Come vorrei la Valle del Rosello”
5. pannello e tavolo: “ParteciParco: gioca ne tue carte”
Altre due ulteriori postazioni, “Appunti della camminata” e “Linee guida del progetto”, sono invece
state usate il giorno successivo, per giungere ad una sintesi condivisa di tutte le proposte raccolte.
Le cinque tappe hanno permesso ai visitatori di avvicinarsi al tema della riqualificazione dell’area
attraverso un percorso di progressiva responsabilizzazione che iniziava con la presa di coscienza
della dimensione urbana e della memoria del luogo (pannelli 2 e 3) fino ad arrivare alla scelta delle
funzioni ritenute indispensabili per la sua rigenerazione (postazione 5). Giunti a questa tappa, una
grande mappa in scala 1:200 dell’area d’intervento sulla quale era chiesto ai cittadini di posizionare
le bandierine-funzione, faceva prendere coscienza delle dimensioni fisiche del luogo, limitate in
relazione alla molteplicità degli usi desiderati dai circa 100 cittadini giovani e anziani che si sono
succeduti durante l’arco della giornata. Il confronto con le proposte degli altri e l’interazione con i
facilitatori/progettisti presenti al tavolo hanno permesso di iniziare un primo ragionamento sulle
vocazioni dell’area e sulla compatibilità delle funzioni. Tale metodologia di facilitazione, mediata
dal Planning for Real (PfR) di stampo anglosassone e basata sull’uso delle immagini, dei concetti e
delle emozioni in luogo dell’esposizione verbale, è risultata particolarmente adatta per superare le
barriere linguistiche favorendo l’inclusione dei cittadini di culture diverse (molti dei quali giovani
nigeriani) ma anche di alcuni bambini. Di seguito si riportano gli esiti delle considerazioni e delle
proposte lasciate presso le diverse postazioni dai cittadini intervenuti.
Registrazione – sono stati trovati nell’urna 140 moduli d’iscrizione all’indirizzario del progetto. Molte
schede sono di rappresentanti di associazioni cittadine, una ventina sono di giovani immigrati e
riportano solo il numero di cellulare.
Dov’è la mia casa / il mio lavoro – sono stati affissi 93 segnalini, metà nell’area corrispondente al
centro storico di Sassari e metà in altri quartieri della città.
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I miei ricordi della Valle del Rosello – sono stati raccolti 35 commenti, una ventina dei quali ricordano
con nostalgia la valle quando risuonava dei giochi dei bambini e dei canti delle lavandaie ed era
lavorata dagli ortolani (“Attraversavo tutta la valle. Avevo solo 4 o 5 anni.”; “Quando ero piccolo
c'erano tanti alberi sotto il ponte e noi giocavamo a saltare da un albero all'altro...”; “Si lavavano i
panni, orti urbani, anziani e boccette”; “Ricordo la bellezza dei solchi di terra, allineati, fatti dagli
ortolani che coltivavano patate, pomodori, cavoli, fave e finocchietti..”.). Altri commenti lamentano
lo stato di abbandono in cui versa la valle, pur evidenziandone le potenzialità (“Il Rosello è lasciato
da solo”; “Ora vedo una zona con un grande potenziale lasciata allo stato brado”; “Nonostante
l'attuale stato di abbandono, io riesco a coglierne la bellezza ed il potenziale”). Quattro commenti
ricordano gli episodi drammatici di suicidi dal ponte, ma uno dice che “I ponti mettono in relazione
le persone (i bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti, i lavoratori, le donne, gli uomini) quelli di una parte
con quelli dell'altra parte”. Tre post-it, invece riguardano la fontana del Rosello: due chiedono di
aprire il cancello e uno ricorda “Mio padre innamorato della nostra fontana, tanto da rifarla in
miniatura funzionante”.
Come vorrei la Valle del Rosello – sono stati raccolti 68 post-it che descrivono le aspettative dei
cittadini nei confronti del futuro parco. L’idea che emerge con maggior frequenza è quella di
un’area verde semplice ma curata ed educativa (“Un punto d'incontro, una valvola di sfogo che
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educhi al rispetto. Non c'è bisogno di grandi strutture, ma di uno spazio vivo e verde”; “Vorrei uno
spazio fruibile e ricco di verde, destinato al relax di grandi e bambini, eventi e laboratori per la un
didattica”). Diversi cittadini evidenziano la funzione ecologica dell’area (“Un polmone verde!”; “Un
pezzo di anello verde che ci circonda la città, un corridoio ecologico per persone, animali e piante”;
“Luoghi di biodiversità urbana, vegetale ed animale”) e le sue potenzialità come laboratorio
didattico (“Laboratorio all'aperto con percorsi didattici”; “Gazebo con materiali eco-sostenibili per
studiare a contatto con la natura”).
Riguardo alle possibili funzioni, una quindicina di cittadini hanno espresso il desiderio di vedere degli
orti, pensati però in diverso modo: orto sinergico, artistico; orti sociali collettivi; orti per una fonte di
reddito; collective-farming; aperi-orto. Alcuni vorrebbero nell’area funzioni sportive (“Parco per lo
sport”; “Campo da tennis, basket e baseball”; “Percorsi sportivi dove poter esporre discipline in spazi
autogestiti mensili, con prova gratuita delle attività”), altri sognano spazi, palchi e gazebi per
l’espressione artistica, gli spettacoli, la musica, le danze tradizionali. Diversi cittadini immaginano una
valle accessibile a tutti, che connetta la città e il territorio ma anche la memoria storica dei luoghi
(“Un sito dedicato ai ricordi e alla storia del Rosello”; “Percorso per far conoscere ai giovani la storia
dell’area”). Alcuni sognano persino funicolari, ascensori e trenini che facciano il giro del parco.
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ParteciParco: gioca le tue carte – presso il grande tavolo del Planning for Real a fine giornata sono
state raccolte 272 carte-funzioni, più 19 note scritte su post-it posti direttamente sulla mappa, che
individuano le funzioni percepite come prioritarie dai cittadini intervenuti. Le carte individuano
funzioni e attrezzature che possono essere così raggruppate:
65 > area verde (alberi da ombra e da frutto, arbusti fioriti, prato naturale)
57 > attrezzature per il parco (panchine, tavoli, pergolato, illuminazione, fontanelle, Wi-Fi free)
35 > orti (in maggioranza collettivi ma anche singoli, con cabine attrezzi o capanno)
31 > funzioni sportive (sport di gruppo, giochi di società, percorsi vita, ginnastica dolce, yoga)
23 > area bambini, giochi nella natura
23 > area per teatro e spettacoli
20 > percorsi (percorsi ciclo-pedonali e percorsi accessibili ai disabili)
10 > area per animali (la metà per cani, ma anche per gatti, uccelli, api e farfalle)
9 > area per mercatini (in particolare di prodotti orticoli)
5 > area per tavolini bar e chioschi
4 > bagni pubblici
9 > altre funzioni: solarium, barbecue, area per arte, lettura, pannelli per esposizioni artistiche,
sculture tematiche, recupero Villa Pusino, recupero ex-bocciofila, terminal navetta infopoint.
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Lo scambio di idee avvenuto presso il tavolo durante l’arco della giornata ha permesso di
approfondire molti aspetti legati alla storia e alle potenzialità del luogo. Tra i cittadini intervenuti,
alcuni hanno espresso il desiderio di poter coltivare un orto, altri di avere aree per il gioco dei
bambini, altri un circuito di running, altri (in particolare i più giovani) un campetto polivalente per
basket e calcetto. In particolare donne hanno espresso il desiderio di avere zone per i bambini, la
ginnastica dolce, la lettura, lo yoga. Alcuni hanno avanzato anche proposte per bar, chioschi, un
mercatino con rivendita dei prodotti degli orti del parco, sia per renderlo vitale, sia per recuperare
risorse per il suo mantenimento. Il tema del mantenimento appare molto sentito, alcune associazioni
come S’Arte Sua (che ha anche inviato via email una proposta scritta) hanno proposto di valorizzare
la Valle come spazio al servizio delle iniziative imprenditoriali che non trovano espressione nella
programmazione del centro storico e della zona industriale, prevedendo attività commerciali volte
a promuovere aziende attive nei settori dell’agro-alimentare, della produzione artigianale e delle
attività ricreative (leisure e sport) non invasive e temporanee, oppure eventi (mercatini, fiere,
esposizioni floro-vivaistiche, eventi sportivi, eventi sociali per famiglie, proiezioni cinematografiche
all’aperto, ecc.) e iniziative turistiche realizzate in collaborazione con tour operator. Interessanti
anche le riflessioni di una decina di ragazzi e ragazze che stanno frequentando il percorso formativo
“Poliss park” per la progettazione partecipata di un orto e di un gruppo di giovani dell’associazione
Nigeria Community, interessati ad una possibile ricaduta professionale nella costruzione e gestione
futura del parco, ma anche a interessati a iniziative artistiche, wi-fi, libero e sport.
L’idea comune emersa dalle conversazioni al tavolo, è che un parco deve essere fatto di cose
semplici e di molta natura (arbusti fioriti, alberi, ombra, sole, uccelli, farfalle, percorsi nel verde) però
anche accogliere le attrezzature che tipicamente attraggono persone di tutte le età e alcune
iniziative di animazione sociale, in particolare durante il periodo estivo.
Molto sentiti sono gli aspetti legati all’accessibilità, anche per persone con ridotte capacità motorie,
agli ingressi (emerge la necessità di attrezzare una discesa sicura al parco anche da Viale Sicilia) e
in generale alle connessioni con la città.
Una riflessione interessante ha riguardato la ricaduta del parco sulla rigenerazione dell’intorno
urbano (in parte oggi soggetto a degrado e parziale abbandono) e, viceversa, la possibilità che
alcune funzioni di possibile servizio e vitalizzazione del parco possano trovare luogo negli edifici
confinanti (sull’esempio dell’Ultimo Spettacolo), prefigurando la possibilità di aumentare i punti di
accesso trovando una maggiore permeabilità pubblico/privato.
Un altro tema emerso più volte riguarda la valorizzazione della Fontana del Rosello che, pur essendo
esclusa dal confine di intervento, deve essere tenuta ben presente per l’assetto del nuovo parco,
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individuando anche la possibilità di un più facile accesso agibile a tutti. Analoga riflessione per Villa
Pusino, oggi privata, riconosciuta come elemento molto importante per il patrimonio del parco.
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2.c Camminata progettante
La camminata collettiva è uno strumento di "ascolto attivo” molto efficace nei processi di
rigenerazione urbana, poiché permette di valorizzare il sapere locale degli abitanti, la conoscenza
non professionale e non tecnica ma preziosissima che deriva dall'esperienza diretta e quotidiana. Il
percorso della camminata è stato progettato con cura sulla base dei contributi raccolti durante il
laboratorio non stop del giorno precedente, al fine di andare a verificare sul campo la compatibilità
dei diversi usi proposti.
Alla camminata di sabato 9 giugno, svolta dalle 9.30 alle 13.00, hanno partecipato i progettisti
coadiuvati dal Dott. Agronomo Francesco Barracu, insieme a una trentina di cittadini e cittadine di
diversa età che hanno via via appuntato a piccoli gruppi, su lavagnette, le osservazioni raccolte
durante il percorso. La camminata ha toccato tutte le aree interessate dal progetto, per concludersi
alle 12.00 con un “aperitivo/focus group” presso l’Ultimo Spettacolo, raggiunto attraverso uno dei
percorsi di penetrazione, oggi chiusi e inaccessibili, che potranno essere oggetto di intervento. Qui
sono stati letti gli appunti di ogni lavagnetta con l’obiettivo di confrontare le idee e individuare i punti
di convergenza.
Le proposte dei partecipanti aggiungono ulteriori elementi alle idee già avanzate durante il
laboratorio non stop del giorno precedente: aree per “orto-terapia”, giardino della memoria per i
malati di Alzheimer, orto sinergico, asilo nel bosco, area pic-nic, casette per uccelli e pipistrelli, erbe
aromatiche... Evidenziano però anche alcuni problemi di non facile soluzione. Innanzi tutto la
questione delle pendenze, che non favoriscono un’accessibilità diffusa ma che potrebbero essere
sfruttate per terrazzamenti, giardini pensili, belvederi. In secondo luogo la questione degli accessi,
che sono pochi e caratterizzati da barriere architettoniche. Si rafforzano le proposte di includere nel
parco la Fontana del Rosello, rendendo la discesa più sicura per gli anziani mediante l’installazione
di corrimano e prevedendo una rampa per disabili dietro alla fontana; eliminare barriere e recinzioni
per unificare le due aree a destra e sinistra del ponte Rosello; valorizzare gli accessi con segnaletica;
favorire l’apertura di accessi al parco da parte dei privati. L’area vicino a Villa Pusino costituisce una
delle principali “porte d’ingresso” del parco e contiene oggi l’unica strada d’accesso comoda,
quindi viene proposto di valorizzarla riqualificandola come “frutteto”, anche mediante accordi con
i privati che potrebbero aprire alcuni spazi all’uso pubblico. Un altro problema osservato è che c’è
poca ombra nella valle, quindi viene proposto di verificare se si possono mettere a dimora alberature
idonee, a cominciare dal periplo del parco, dove potrebbe essere prevista una pista di running.
Guardando l’area verde dall’alto, alcuni partecipanti annotano che ha natura di un parco agricolo,
quindi le varie funzioni sociali e sportive devono essere coerenti con tale caratteristica.
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Emergono alcuni dubbi sul fatto che eventuali impianti sportivi e palchi teatrali permanenti siano
compatibili con i vincoli idrogeologici esistenti. Appare più fattibile prevedere un palco temporaneo,
stagionale, sfruttando le pendenze (sistemandolo possibilmente al centro per evitare il rumore del
passaggio delle auto dai due ponti).
Viene ribadita la richiesta di verificare la possibilità di fare del parco un’occasione di rilancio turistico
della città, magari individuando una fermata o terminal delle navette turistiche, e di verificare la
possibilità di insediare funzioni commerciali “profit” per assicurare sostenibilità economica
all’intervento e alla sua manutenzione futura.
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2.d Laboratorio di co-progettazione
Nel primo pomeriggio di sabato 9 giugno, tutte le idee raccolte nei giorni precedenti e durante la
camminata della mattina sono state sintetizzate dai progettisti-facilitatori in linee guida per il
progetto, al fine di condividerle con i cittadini. Esse sono:
• CONNESSIONE - tra teste, culture, persone, storia e tra parti di città - CERNIERA
• APERTURA - porte del parco, visuali, connessioni pubblico-privato per favorire un innesco di
funzioni - PORTE
• VERDE - qualità e quantità, verde didattico, ombra, gioco, relax, riposo, spazi tranquilli, fiori,
arbusti, farfalle, api, più biodiversità, tradizione - PAESAGGIO
• GENIUS LOCI - struttura del luogo, memoria, evoluzione, usi, possibili vocazioni - CARATTERE
DEL LUOGO
• ORTI - singoli, collettivi, didattici, famigliari, terapeutici - MERCATINI/CHIOSCHI
• SOCIALITÀ - attivismo civico, cura del verde, gestione di attività, parco che accoglie, che
risponde alle domande della città: sport, manifestazioni, teatro, musica (con attenzione ai
residenti) cultura, giochi per bambini, naturalistici, tradizionali, chioschi, tavoli - ATTREZZATURE
• LAVORO - lavoro dei giovani, inclusione, produzione, formazione, relazione, scambio
intergenerazionale e interculturale, entrate economiche per mantenere il parco…
• ACCESSIBILITÀ - alla fontana del Rosello, ai disabili…
Dopo lo scambio di idee in plenaria di fronte al poster, i partecipanti sono stati invitati a spostarsi
intorno al tavolo con la grande mappa dell’area d’intervento in scala 1:200, che durante la mattina
era stata liberata dalle bandierine delle carte-funzione. Qui i progettisti Elena Vincenzi, Francesco
Sanna, Gabriele Cuccu, Davide Caddeo e Ramona Vidili hanno provato a simulare, insieme ad una
ventina di cittadini venuti al laboratorio e con il supporto metodologico di Chiara Pignaris, una
possibile sistemazione progettuale dell’area basata sulle linee guida precedentemente individuate.
Il laboratorio è stato condotto con una tecnica ideata da Cantieri Animati, che aiuta le persone a
interagire fra di loro e con i progettisti in modo facile e intuitivo mediante materiali interattivi originali
manipolabili (segnalini, fili di lana, cartoncini colorati, sagome in scala, palline, ecc.). Al laboratorio
hanno assistito anche l’Assessore Fabio Pinna e la Dott.ssa Marinella Osilo del Comune di Sassari.
Lo schema progettuale delineato insieme ai cittadini e ai rappresentanti delle associazioni presenti,
prefigura un parco dal carattere agricolo in cui le aree dedicate agli orti comunitari e famigliari si
integrano agli spazi a libera fruizione, componendosi di percorsi, radure, spazi alberati e aree per le
attività sportive sia libere che organizzate. Il percorso principale potrebbe essere quello che ricalca
il periplo dell’area, adatto anche alle attività di running o di passeggiate in bicicletta, intercettato
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dai vari percorsi trasversali che potranno collegare i due lunghi margini del parco. A maggiore
consolidamento di questa idea, si dovranno verificare tutte le possibili occasioni di penetrazione
verso il tessuto costruito (a cominciare dalle scalette percorse in mattinata, collegate al parcheggio
del mobilificio Sanna Arredi). Lungo il periplo potranno trovare dimora allineamenti di alberi ad alto
fusto o specie rampicanti su pergolati, quest’ultimo altro elemento molto gradito ai partecipanti.
L’area più adatta a un paio di campetti polivalenti è risultata quella vicina a viale Sicilia, di fronte
all’Istituto Sant’Agnese, mentre nella zona centrale è stato pensato di lasciare un’area libera per
eventuali iniziative (mercatini, feste, manifestazioni) o spettacoli estivi. L’area per i giochi dei bambini
è stata individuata accanto agli antichi lavatoi, più centrale rispetto ai percorsi d’accesso al parco
e vicina alla Fontana del Rosello. Quest’ultima troverà nuove possibilità di collegamento con la città
grazie ai nuovi percorsi del parco. Il terrapieno di viale Sicilia potrà essere sistemato quale “palco
belvedere” naturale sulla valle, sede di una rampa di accesso di facile percorribilità per tutti, a
costituire una vera e propria porta del parco. Sul lato opposto, nelle aree adiacenti Villa Pusino, si
cercheranno di moltiplicare i punti di facile accesso al parco, riordinando quelli esistenti e
adeguandoli in modo da risultare perfettamente accessibili.
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2.e Report fotografico
I momenti chiave del processo partecipativo sono stati documentati fotograficamente dall’Arch.
Ramona Vidili, diplomata presso l’Istituto di Fotografia di Milano e titolare dell’omonimo studio
fotografico, che nei giorni seguenti ha realizzato un breve montaggio video al fine di costituire un
report visivo della tre giorni. Le immagini sono state usate anche per arricchire i contenuti delle
relazioni di restituzione dei diversi incontri.
Il foto-racconto è raggiungibile dalla pagina Facebook Sassari ParteciParco:
https://www.facebook.com/sassariparteciparco/videos/257460734990343/?modal=admin_todo_tour
REDAZIONE:
Report a cura di Chiara L. Pignaris, Responsabile del processo partecipativo. Fotografie di Ramona Vidili.