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Progettisti: Resp. del progetto - Prog. arch. e coordinam. Von Gerkan, Marg und Partner - gmp GmbH Arch. Volkwin Marg Progettazione strutture Werner Sobek Stuttgart GmbH e Co. Ing. Michael Duder Progettazione impianti Studio TI Soc. Cooperativa Ing. Ennio Menotti Progettazione del verde LAND Milano srl Arch. Andreas Kipar Geologo Dott. Aldo Antoniazzi Coordinam. operativo Arch. Clemens Kusch 10.04.2015 352*(772 '(),1,7,92 /2772 RELAZIONE ILLUSTRATIVA GENERALE A.01 A01_REL_ILL_GEN

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Progettisti:

Resp. del progetto - Prog. arch. e coordinam.

Von Gerkan, Marg und Partner - gmp GmbH

Arch. Volkwin Marg

Progettazione strutture

Werner Sobek Stuttgart GmbH e Co.

Ing. Michael Duder

Progettazione impianti

Studio TI Soc. Cooperativa

Ing. Ennio Menotti

Progettazione del verde

LAND Milano srl

Arch. Andreas Kipar

Geologo

Dott. Aldo Antoniazzi

Coordinam. operativo

Arch. Clemens Kusch

10.04.2015

PROGETTO DEFINITIVO - 1° LOTTO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA GENERALE

A.01A01_REL_ILL_GEN

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Tecnopolo Bologna - Progetto definitivo lotto 1 - Progettisti: ATI Tecnopolo Bologna Relazione illustrativa generale

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Tecnopolo Bologna – Progetto definitivo lotto 1 Relazione illustrativa generale

Indice Nominativi gruppo di progettazione ............................................................................................... 2

1. Premessa .............................................................................................................................. 4

2. Inquadramento generale e destinazioni ............................................................................ 5

3. Situazione urbanistica e precedenti atti autorizzativi ...................................................... 6

4. Cenni storici relativi al Tecnopolo ..................................................................................... 8

5. Descrizione dello stato attuale ........................................................................................... 12

5.1 Fabbricati "Palazzina di Ingresso" e "Palazzina Servizi" ................................................ 12

5.2 Fabbricato Lavorazioni .................................................................................................... 12

6. Il progetto generale della fase 1 ......................................................................................... 13

6.1 Le caratteristiche generali ............................................................................................... 13

6.2 L'edificio F ....................................................................................................................... 14

6.3 L'edificio C1 ..................................................................................................................... 15

6.4 I corpi scale-ponti ............................................................................................................ 15

6.5 I principi base per il recupero degli edifici C1 e scale-ponti ............................................ 15

7. Il progetto delle facciate ..................................................................................................... 17

7.1 Le facciate degli edifici di nuova realizzazione (edifici F) ............................................... 17

7.2 Le facciate dell'edificio C1 ............................................................................................... 17

8. Aree esterne ......................................................................................................................... 18

9. La centrale tecnologica (Edificio CT), il tunnel tecnologico e la vasca di laminazione 19

10. Bombolai (Edificio BB) ........................................................................................................ 19

11. Impianto fotovoltaico e impianto di geotermia ................................................................. 19

Allegati:

1. Planimetria Generale di Progetto;

2. Decreto di Vincolo;

3. Planimetria Storico-Cronologica.

4. Approvazione del progetto preliminare del lotto 1 della Giunta della Regione Emilia Romagna in data 23 marzo 2015 (Progr. Num 296/2015 e cod. documento GPG/2015/376

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Tecnopolo Bologna – Progetto definitiva Lotto 1 GRUPPO DI PROGETTAZIONE PROGETTISTI Progetto generale gmp generalplanungsgesellschaft mbH – Amburgo www.gmp-architekten.de

Responsabile: Prof. Dr.- Ing. h.c. Volkwin Marg Capoprogetto: Dipl. Ing. Robert Friedrichs Collaboratori: Arch. Alessia Spezzano, Arch. Lena Wegener, Arch. Andrea Fattori, Arch. Bernd Kottsieper, Arch. Katja Mezger, Dott. Rossella Tesser, Coordinamento generale Dr. Arch. Clemens F. Kusch - Venezia www.cfk.it Progettazione Impianti Studio TI - Rimini www.studioti.it

Responsabile Ing. Ennio Menotti Collaboratori: Ing. Alessandro Pollini, Ing. Elisa Macini, Ing. Michele Menotti

(impianti termici), Ing. Gabriele Urbinati, PI Devis Lombardi, Ing. Alessandro Di Giacomo (impianti elettrici), p. ind. Clavio Fabbri, Ing. Simone Cola, Ing. Luca Melucci (impianti idrici e antincendio)

Progettazione strutture Werner Sobek Stuttgart GmbH - Stoccarda www.wernersokek.com Responsabile Dipl. Ing. Holger Hinz Collaboratori M. Eng. Thomas Dangelmaier, Ing. Alessandro Bordigoni,

Dipl. Ing. Alkan Mustafa, Dipl. Ing. Jens Walter, Andrea Willging, Sabine Wehberg, Simone Kraft

Progettazione del verde Studio Land Milano srl – Milano www.landsrl.it

Responsabile Arch. Andreas Kipar Collaboratori: Arch. Luisa Bellini, Arch. Giulia Tettamanzi, Arch. Sebastiano

Mazzaggio Geologia e geofisica Antoniazzi Studio Associato di Geologia Tecnica e Ambientale - Forlì www.antoniazzistudioassociato.it

Responsabile Dott. Geol. Aldo Antoniazzi Collaboratore Dott. Geol. Alberto D. Antoniazzi (idrogeologia) Specialista Dott. Geol. Francesco Stragapede (geofisica) Assistente Dott. Geol. Giovanni Leonasi (geofisica)

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CONSULENTI Progetto VV.FF. e rapporti enti (Comune Bologna, AUSL, Soprintendenza, Ufficio Autorizzazioni Sismiche)

Studio Enarco - Bologna www.enarco.it

Responsabile Ing. Aldo Barbieri Collaboratori Ing. Paolo Ventura, ing. Luca Rossi, geom. Davide Cerasi,

Geom. Virna Parma Valutazioni ambientali Airis srl – Bologna www.airis.it Responsabile Ing. Irene Bugamelli* Collaboratori Ing. Francesco Mazza, Arch. Camilla Alessi, Ing. Gildo Tomassetti*, Arch. Lorenzo Malucelli, Dott.sa Francesca Rametta*, Dott. Juri Albertazzi *, Dott. Fabio Montigiani, Geol. Valeriano Franchi, Ing Davide Carini*

* tecnico acustico competente, abilitato ai sensi della legge 447/95 Progettazione stabulari Prof. Ing. Paolo Casini - Roma Progetto camere bianche CTPTecnologie di Processo S.p.A. – Poggibonsi (Si) www.ctpsystem.com

Responsabile Ing. Sandro Orlandini

Collaboratori Ing. Federico Badalassi, Ing. Stefano Degl’Innocenti, Arch. Angela Mori Ubaldini

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Fig. 1 Concetto Masterplan Tecnopolo

1. Premessa

L’area oggetto di intervento è denominata ex Manifattura Tabacchi ed è di proprietà della Regione Emilia Romagna.

La Regione Emilia Romagna sta procedendo ai sensi di

- Accordo Quadro tra Regione, Provincia e Comune di Bologna “Per la città Metropolitana di Bologna” del 01/08/2006;

- Protocollo d’Intesa tra Regione, Provincia e Comune di Bologna del 13/07/2007 “Per la realizzazione di una infrastruttura dedicata all’insediamento ed allo sviluppo di attività per la ricerca, il trasferimento tecnologico e per l’insediamento di nuove imprese innovative”;

- Progetto della Regione Emilia Romagna per la realizzazione di tecnopoli con il “Programma POR FESR 2007-2013”,

alla riqualificazione funzionale ed estetica di tutta l’area con un Tavolo di Intenti e Conferenza dei Servizi, tramite un articolato progetto di recupero del patrimonio edilizio esistente e la realizzazione di nuovi edifici. L’infrastruttura “Tecnopolo di Bologna” ospiterà alcuni laboratori di ricerca industriale dell’Università di Bologna, il Dipartimento dell’Istituto Ortopedico Rizzoli (Rit. Rizzoli Innovation Technology), il Centro di Ricerca di Bologna dell’ENEA (Lecop, Laerte, Corss-Tec), ARPA e Protezione Civile oltre a altri Consorzi e Società.

La realizzazione del Tecnopolo di Bologna si colloca a pieno titolo in una posizione di grande rilevanza nell’ambito della strategia regionale. La vitalità del tessuto produttivo, la presenza dell’antica e articolata Università, il ruolo di capoluogo regionale e la posizione centrale rispetto alla rete di comunicazioni, materiali ed immateriali della nostra nazione consente di fare affidamento su aspetti rilevanti che potranno assicurare uno sviluppo del Tecnopolo ben superiore alle attuali previsioni. Esso richiederà anche uno sguardo progettuale ed organizzativo che andra´ ben oltre i limiti fisici di questo primo insediamento.

In questa fase, il Tecnopolo è destinato ad ospitare un eterogeneo aggregato di Enti, il cui campo di attività spazia ben oltre il territorio regionale e che rappresentano significative realtà tecniche, scientifiche e produttive.

La compresenza di Enti di ricerca a livello nazionale, di importanti laboratori in campo medico ed ambientale, di società che operano nel settore dello sviluppo industriale e dei servizi all’impresa e di un incubatore di imprese consentira´ di attivare importanti sinergie interne.

Assieme agli insediamenti degli enti e delle società, il Tecnopolo sarà caratterizzato da un elevato livello di attenzione alle esigenze dei ricercatori, degli studiosi, degli addetti e dei visitatori, con una cura particolare ai servizi, articolati e diffusi in tutto il comparto.

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2. Inquadramento generale e destinazioni

In precedenza, l’intero comparto è stato oggetto delle seguenti attività preliminari e progettuali e pertanto per la documentazione di tipo generale si dovrà fare riferimento alla documentazione già prodotta nei diversi ambiti progettuali, ossia:

- Bando di Concorso (gennaio 2011) e in particolare il DPP Documento Preliminare della Progettazione e i relativi allegati;

- Progetto preliminare di concorso (progetto vincitore, maggio 2012) - Masterplan e POC del Comune di Bologna incluso documentazione Valsat (in corso di aggiornamento); - Progetto preliminare del lotto 1 che comprende i fabbricato F1 e F2, C1e aree esterne di pertinenza

(novembre 2013, approvato nel marzo 2015 vedi seguente punto 3); - Progetto preliminare del lotto 2 che comprende i fabbricato D e E e il recupero della ex-centrale

tecnologica (novembre 2014)

Il lotto 1 rappresenta il primo stralcio del progetto complessivo di recupero dell’ intera area. Il lotto 2, oggetto di altra progettazione e appalto, prevede invece la realizzazione di un ulteriore edificio (Edificio D) sull’angolo tra Via della Manifattura e Via Ferrarese di nuova realizzazione e il recupero dell’ex Centrale tecnologica, da adibire a zona ristorazione e espositiva (Edificio E). La progettazione delle ulteriori aree ed in particolare il recupero degli edifici denominati “Ballette” (Edificio A1), “Officine Meccaniche” (Edificio A2), “Botti” (Edifici B) nonché gli ulteriori edifici lungo Via Ferrarese (Edificio G3) sono state svolte a livello preliminare nell’ambito del progetto di concorso e la successiva progettazione verrà definita con la precisazione degli enti insedianti e i finanziamenti.

Il lotto n. 1, di cui alla presente relazione, prevede le seguenti opere (Allegato 1):

- Immobile C1 – Recupero dell’edificio esistente;

- Immobile F1 – Nuova Costruzione di Edificio;

- Immobile F2 – Nuova Costruzione di Edificio;

- Immobile CT – Nuova Costruzione di Centrale Tecnologica;

- Immobili BB – Nuova Costruzione di Edifici Deposito Bombole;

- Tunnel tecnologico di collegamento.

Fig. 2 Edifici e Denominazione

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Nell’edificio F1 sono previsti laboratori, stabulari, camere bianche e uffici dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e spazi per l'incubatore d'impresa (start-up), nell’edifico F2 uffici regionali inclusa la sala di controllo della Protezione Civile, mentre l’edificio C1 è interamente dedicato a laboratori e uffici dell’ENEA.

L’accessibilità delle aree del lotto 1 è garantita a nord da Via della Manifattura, dove si trovano ampie zone di parcheggio e l’accesso e uscita attraverso rampe del parcheggio interrato sotto l’edificio F.

Gli edifici esistenti oggetto di intervento sono l’Immobile C1 ed i corpi scala di collegamento tra lo stesso ed i futuri nuovi fabbricati F1 e F2.

L’edificio è classificato dal Comune di Bologna come edificio di interesse storico-architettonico mentre i vani scala sopracitati sono di interesse documentale del moderno.

Le modalità di intervento avverranno nelle more di quanto prescritto dall’art. 57 del R.U.E. adottato ed in particolare, per gli edifici di interesse storico architettonico e sulle parti di pregio storico-culturale e testimoniale degli edifici di interesse documentale, si opera con le modalità progettuali e le tecniche operative del restauro scientifico (Vds. art. 63 del R.U.E. adottato).

Gli edifici di tutto il lotto risultano sottoposti a tutela con Decreto di Vincolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna del 15/06/2010 (Vds. Allegato 2).

Per tutti i dati generali relativi all’inquadramento urbanistico e all’accessibilità di rimanda alla documentazione relativa alle precedenti fasi progettuali, in particolare al progetto preliminare del lotto 1.

3. Situazione urbanistica e precedenti atti autorizzativi

Approvazione progetto preliminare lotto 1

Il progetto preliminare del lotto 1 è stato approvato dalla Giunta della Regione Emilia Romagna in data 23 marzo 2015 (Progr. Num 296/2015 e cod. documento GPG/2015/376. Nel documento allegato (Allegato 4) alla presente relazione, sono riportati tutti i passaggi autorizzativi e le delibere relative al progetto Tecnopolo).

Inquadramento urbanistico

R.U.E. adottato

Il R.U.E. adottato, esecutivo dal 19/07/2014, classifica l’area nell’”Ambito consolidato di qualificazione diffusa misto specializzato n.116 (Manifattura ATC)” di cui all’art. 63 - Tavola Foglio n.31.

“Gli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa misti specializzati sono parti del territorio urbano strutturato cresciuti per successive aggiunte senza un preventivo disegno unitario. Al fine di conseguire il rafforzamento della qualità dello spazio pubblico, il contributo di costruzione corrisposto per interventi e la monetizzazione delle aree per dotazioni territoriali in questi ambiti vengono prioritariamente destinati alla realizzazione di opere e interventi pubblici nelle Situazioni in cui il singolo Ambito ricade.”

P.S.C.

L’area tutta è soggetta a vincoli e tutele dal P.S.C. del Comune di Bologna, ed in dettaglio:

TUTELE

• Testimonianze storiche ed archeologiche – Edifici di interesse storico-architettonico di cui all’Art. 14 Comma 7;

• Testimonianze storiche ed archeologiche – Zone a bassa potenzialità archeologica di cui all’Art. 14 Comma 5

VINCOLI

• Elettromagnetismo – Emittenza radiotelevisiva di cui all’Art. 15 Comma 14;

• Infrastrutture suolo e servitù – Aeroporto superficie conica 1:20 (Simb. 36) di cui all’Art. 15 Comma 2.

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Valore storico artistico ai sensi D.Lgs. 42/2004 e precedenti atti Soprintendenza BB. AA. e PP.

Sull’area insiste vincolo ai sensi del Codice Beni Culturali 42/2004 per effetto della Verifica d’interesse culturale da cui è scaturito Decreto di Tutela – Direzione Regionale Emilia-Romagna n. 2248 del 15.06.2010.

Autorizzazione Dir. Reg. prot. 16097 del 27.10.2010 alle demolizioni degli edifici: 4, 5b, 7b, 7c, 7d, 12, 16, 17, 18, 19, 20a, 20b, 21a, 21c, 21d, 22b, 26, 28a, 28b, 30.

Parere preventivo Sbap-bo prot. 17191 del 12.11.2013 al progetto “TECNOPOLO”.

Autorizzazione Sbap-bo prot. 4414 del 31.03.2014 alla demolizione di alcuni fabbricati, con prescrizioni:

1) Tutte le parti soggette a conservazione (parti di struttura ed insegna; lapidi commemorative) siano oggetto di approfondimento adeguato in sede di progetto definitivo;

2) Siano sviluppati tutti i disegni delle sistemazioni a terra che restano esclusi dalla presente approvazione di progetto preliminare poiché non rappresentate adeguatamente negli elaborati.

Richiesta di documentazione Sbap-bo prot. 1608 del 05.02.2015 a cui è conseguito Invio da parte della Regione ER - Servizio Patrimonio, PG/2015/0101053 del 17/02/2015, di planimetria generale con precisazione delle parti del complesso oggetto delle demolizioni nell’appalto attualmente in corso di esecuzione per atto di Autorizzazione prot. 4414 del 31.03.2014, sopra citato.

Per tutte le ulteriori approvazioni si riporta al DPP Documento Preliminare alla Progettazione ed ai relativi allegati.

Dalla ricerca storica presso l’Archivio storico comunale, sono stati reperiti i seguenti precedenti edilizi:

• D.I.A. P.G. 303123/2008 del 22/12/2008;

• D.I.A. P.G. 282380/2008 del 26/11/2008;

• D.I.A. P.G. 293408/2007 del 14/12/2007;

• D.I.A. P.G. 180666/2007 del 26/07/2007;

• D.I.A. P.G. 163399/2007 del 03/07/2007;

• D.I.A. P.G. 126499/2007 del 25/05/2007;

• D.I.A. P.G. 46364/1996 del 04/04/1996;

• Nulla Osta P.G. 25137/1978;

• Nulla Osta P.G. 50544/1975;

• Licenza Edilizia P.G. 25418/1975;

• Licenza Edilizia P.G. 7680/1969;

• Licenza Edilizia P.G. 25775/1960;

• Licenza Edilizia P.G. 47270/1956.

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4. Cenni storici relativi al Tecnopolo (Testo tratto dal DPP 2011)

La “Fabbrica dei Tabacchi” di Bologna fu fondata agli inizi dell’Ottocento nell’area a nord del canale di Reno, all’interno della cerchia muraria trecentesca, in una zona allora ancora non urbanizzata, una sorta di campagna entro la città, sul sedime dell’antico convento di Santa Maria Nuova. L’importanza e l’estensione del complesso industriale crebbe rapidamente e verso la fine del secolo occupava già quasi mille operai: attorno ad essa la città cresceva e ben presto si pose il problema della compatibilità della Manifattura con le attività cittadine. (Si veda anche l’allegato 3 planimetria storico-cronologica.)

Già a metà degli anni Trenta, l’amministrazione dei Monopoli avviò i primi studi, inizialmente per una radicale ristrutturazione del sito industriale esistente, ipotizzando anche un suo collegamento ferroviario con la stazione, e successivamente programmando un suo spostamento nella campagna verso nord. A risolvere i dubbi ci pensarono i bombardamenti della seconda guerra mondiale che, investendo pesantemente la zona nord di Bologna, portarono alla distruzione pressoché totale dell’antico complesso della “Regia Manifattura Tabacchi”.

La ricostruzione postbellica riaprì il dibattito sulla localizzazione di una tale attività industriale non più compatibile con il tessuto urbano circostante, ma ancora importantissima sia per il notevole livello occupazionale che assicurava alla popolazione bolognese, soprattutto femminile, sia per l’indotto di sviluppo tecnologico.

L’Amministrazione comunale si fece dunque parte attiva per favorire la ripresa produttiva delocalizzata della Manifattura Tabacchi e così, una volta reperita un’area idonea allo scopo, stipulò nel 1948 con l’Azienda dei Monopoli di Stato un´ apposita convenzione. In essa il Comune assumeva l’obbligo di espropriare, in nome e per conto dei Monopoli, le aree necessarie, situate fra le allora denominate via Provinciale Ferrarese e via Mascarella Nuova, e di realizzare la nuova strada (ora via della Manifattura) dotata anche di piazzale per la fermata degli autobus.

I Monopoli di Stato bandirono nel 1949 un concorso per la progettazione e la realizzazione del nuovo complesso industriale, concorso vinto dall’Impresa Nervi & Bartoli, della quale l’Ing. Pier Luigi Nervi era socio fondatore e progettista strutturale e che ne ha pertanto predisposto la progettazione a livello esecutivo. Tra il 1952 e il 1960 fu costruita la nuova “Manifattura Tabacchi”, , sotto la guida attenta del progettista che qui sperimentò nuove e originali tecnologie costruttive che verranno poi utilizzate anche in altre realizzazioni. Il complesso venne dotato di diversi corpi di fabbrica (capannone Tabacchi perfetti, Sale comune e Sali sofisticati, magazzino Ballette, capannoni miscela botti, officina e palazzina uffici, fabbricato lavorazioni e servizi, centrale termica, capannone officina, fabbricato di ingresso) oltre ad aree esterne di servizio e piazzali.

La storia costruttiva del complesso non termina negli anni Sessanta ma continua con la realizzazione successiva di alcuni edifici, essenzialmente a struttura prefabbricata o metallica (destinati ad alcune lavorazioni particolari come il capannone DIET) o a depositi, ed anche con alcuni interventi, modesti, sugli edifici esistenti. Il nucleo storico progettato da Nervi è arrivato pressoché intatto fino ai nostri giorni ed è sempre stato uno degli elementi forti caratterizzanti lo skyline bolognese per quanti arrivavano da nord o percorrevano la tangenziale.

L’assetto generale del sito produttivo venne dunque definito dall’ufficio tecnico dell’Amministrazione dei Monopoli, che predispose anche il progetto generale e di massima dei vari edifici, completo di piante, prospetti, sezioni, passi strutturali e finiture, e dei Capitolati Speciali d’Appalto anche questi molto dettagliati.

La progettazione esecutiva strutturale e la realizzazione di quasi tutti gli edifici, che attualmente costituiscono il compendio immobiliare della Manifattura Tabacchi, furono affidate all’Impresa Nervi & Bartoli, dividendole per lotti di costruzione, mediante diversi e successivi appalti-concorso o licitazioni private. Gli edifici, realizzati fra il 1949 e il 1962 sono di seguito elencati con la denominazione che era stata loro assegnata all’atto della costruzione e suddivisi per lotti di realizzazione.

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Fig. 3 – Planimetria generale con la suddivisione in lotti di realizzazione della Manifattura Tabacchi.

I LOTTO (Magazzino Ballette Fabbricato 10, realizzazione 1949-1954)

L’Amministrazione Monopoli di Stato predispose il progetto di massima, a firma dell’ing. Salvator Rosa Grazi, sulla base del quale venne indetto un Appalto Concorso avente per oggetto il progetto particolareggiato e l’esecuzione dei relativi lavori per la costruzione del fabbricato denominato Magazzino Ballette. In data 5/08/1949 fu firmato il Contratto di Appalto tra la Nervi & Bartoli e l’Amministrazione Monopoli Stato. I lavori furono completati nel 1954 ed il collaudo venne eseguito dall’Ing. Alfieri, Direttore della Manifattura Tabacchi. Successivamente l’edificio è stato oggetto di alcuni interventi; se ne segnalano i più significativi:

1975-1977 l’Amministrazione Monopoli di Stato bandisce un Appalto concorso per la costruzione della copertura a falde inclinate (per eliminare i problemi riguardanti le infiltrazioni) su quella piana esistente in c.a. e il ripristino dei giunti di dilatazione del fabbricato Ballette. Al riguardo fu richiesta licenza edilizia al Comune di Bologna 5926 n. 75 del 10/6/1975 pratica Prot. Gen. 25418/75, con nulla osta del 11/12/1975.

1989 rifacimento di 3 campate di solaio in seguito a danneggiamenti causa incendio;

1997 sostituzione lastre in cemento amianto della copertura inclinata, realizzata nel 1977 con pannellature sandwich.

1999-2000 ripristino delle strutture in c.a. della facciata.

II LOTTO (Deposito Tabacchi Perfetti Fabbricato 22 a/c, Deposito Sale Comune Fabbricato 23a, Deposito Sale Sofisticato Fabbricato 24 a/b e palazzina uffici Fabbricato, realizzazione 1951-1955).

L’Amministrazione Monopoli di Stato bandì un ulteriore Appalto Concorso, all’ inizio del 1950, per il progetto particolareggiato e per l’esecuzione dei lavori di costruzione del deposito Tabacchi Perfetti, Deposito Sali e Palazzina Uffici e, in data 9/7/1951, venne firmato il Contratto tra la Nervi & Bartoli e l’Amministrazione Monopoli Stato. I lavori furono terminati nel 1955 come da certificati di collaudo del 28/5/1955 a firma dell’Ing. Carlo Patrioli, Direttore della Manifattura Tabacchi di Bologna. L’edificio Deposito Tabacchi Perfetti ha subito, presumibilmente nel corso del 1970, un ampliamento il cui progetto era a firma di tecnici dell’Amministrazione (EDIFICIO 22b).

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III LOTTO (Capannoni Deposito Botti Fabbricato 11a/b/c/d/e/f ed Officina Meccanica con annessa palazzina uffici Fabbricato 14 e 15, realizzazione 1952-1955).

Il Contratto d’appalto tra la Nervi & Bartoli e l’Amministrazione Monopoli Stato venne firmato in data 23/1/1953 ed i lavori furono completati il 18/4/1955 (anche se la prima metà dei 5 capannoni botti fu completata il 31/8/1953 come richiesto dalla Committenza al fine di poter utilizzare subito tale parte). Nel 1953, nell’ambito dei lavori del III lotto, fu realizzata anche la cabina di trasformazione Fabbricato 13 c. Nel corso degli anni, i capannoni hanno subito diversi interventi sia sui prospetti esterni (modifica aperture, realizzazione impermeabilizzazioni coprenti lucernari in copertura, ecc.) e modifiche interne (realizzazioni partizioni, nuove aperture ecc.).

IV LOTTO (Fabbricati lavorazioni, servizi, officina e centrale termica, realizzazione 1955-1958)

L’Amministrazione Monopoli di Stato, per tramite dell’Ufficio Costruzioni e Lavori, predispose il progetto di massima sulla base del quale è stato indetto un ulteriore Appalto Concorso per il progetto particolareggiato e per l’esecuzione dei lavori per la costruzione dei seguenti edifici:

- fabbricato lavorazioni (Fabbricato 9); - fabbricato servizi (Fabbricato 5/6/7); - officina (Fabbricato 2); - centrale termica (Fabbricato 8); - scale a giorno (Fabbricato 05c, 06a, 06b, 07b).

In data 24/11/1955 venne firmato il Contratto tra la Nervi & Bartoli e l’Amministrazione Monopoli Stato ed i lavori furono completati alla fine del 1958 (anche se le operazioni di collaudo si sono prolungate fino al 1961). Con contratto in data 17/1/1959, l’Amministrazione Monopoli di Stato affido´ alla ditta Nervi & Bartoli anche l’ampliamento della centrale termica, oltre alla realizzazione della Cabina di depurazione acqua (Fabbricato 18). Gli interventi successivi che hanno interessano gli edifici del lotto sono stati:

1957 costruzione, da parte della ditta Cazzaniga, della ciminiera a servizio della centrale termica;

1975 realizzazione di un locale, sulla terrazza dell’ufficio tecnico, per il laboratorio controllo;

1979 modifiche distributive ai locali della cucina aziendale;

1993 sostituzione degli infissi della mensa aziendale e degli uffici.

V LOTTO (Fabbricati direzione, uffici, scuola materna, asilo e autorimessa, realizzazione 1957-1961)

L’Amministrazione dei Monopoli di Stato predispose il progetto architettonico per la costruzione degli edifici necessari per il completamento della nuova Manifattura Tabacchi. Il progetto venne presentato al Comune di Bologna, a firma dell’ing. Salvator Rosa Grazi dell’Ufficio Costruzioni e lavori dell’Amministrazione Monopoli di Stato, ed ottenne il relativo nulla osta in data 20/07/1956 prot. 47270.

Le proprietà che si sono succedute (l’Amministrazione Monopoli di Stato seguita poi da ETI (Ente Tabacchi Italiani) e da BAT (British American Tobacco) hanno realizzato altri interventi, oltre a quelli sugli edifici sopra elencati (di cui si è già parlato) attuando nuove costruzioni, se ne elencano le principali:

1961 Realizzazione del Deposito e sofisticazione alcool (Fabbricato 4).

1979 Realizzazione del manufatto per la decompressione del gas metano (Fabbricato 13a).

1981 Costruzione di un nuovo muro di cinta lungo Via Ferrarese

1988 Costruzione dell’edificio denominato DIET (Fabbricato 12). Si tratta di un edificio realizzato con struttura prefabbricata in c.a. portante e di tamponamento esterno, destinato alla fabbricazione di un particolare tipo di tabacco alleggerito.

1995 Ristrutturazione del capannone ricovero macchinari con sostituzione di lastre in cemento amianto con pannelli metallici (Fabbricato 17).

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Fig. 4. Processo produttivo all’interno della Manifattura Tabacchi - foto d’epoca.

E´ d’obbligo un breve cenno a cosa è successo all´antico nucleo della Manifattura Tabacchi di Via Riva Reno. Dopo decenni di abbandono (è rimasta per tanti anni l’ultimo ricordo delle distruzioni belliche) e dopo l’espletamento di alcuni concorsi di architettura e l’acquisizione al Patrimonio comunale delle aree relative, verso la fine degli anni Ottanta, il Comune di Bologna ha avviato, e portato a conclusione, un Programma di Recupero Urbano che ha consentito di assicurare ad usi pubblici tutta l’area. La palazzina di ingresso, realizzata nel 1915 su progetto dell’architetto G. Di Napoli, che risente con evidenza dell’influenza dello stile liberty, è l´ unica rimasta in piedi ed è stata completamente ristrutturata e destinata a sede di uffici e laboratori della Cineteca di Bologna.

Tutta l’area retrostante, dopo la demolizione dei ruderi degli edifici esistenti, è stata destinata a parco pubblico, e, nella zona nord-ovest, è stato realizzato un parcheggio pubblico pluriplano interrato.

Questa è, in estrema sintesi, la storia dell’insediamento della Manifattura Tabacchi di Bologna che non si conclude con la chiusura del nuovo stabilimento, avvenuta in questi anni, ma da questa trae origine per una nuova rinascita edilizia, ancora collegata allo sviluppo tecnologico e all’ occupazione.

Si vedano anche gli allegati alla documentazione del bando di concorso, che si intendono qui richiamati

- DPP – Documento Preliminare alla Progettazione cap. 3.5 - Allegato A – Elaborati stati di fatto dell’area e degli edifici esistenti - Allegato B – Documentazione fotografica - Allegato C – Documentazione inerente la verifica dell’interesse culturale del patrimonio immobiliare

pubblico ai sensi del D. Lgs 42/2004 del complesso immobiliare dell’Ex-Manifattura Tabacchi - Allegato Q – Indagine elaborati storici archivi

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5. Descrizione dello stato attuale 5.1 Fabbricati “Palazzina di ingresso” e “Palazzina Servizi”

Lo stato attuale della zona interessata al lotto 1 è caratterizzato dalla presenza degli edifici della “Palazzina di ingresso”, che ospitavano gli uffici e l’ingresso principale segnalato dalla grande scritta “Manifattura Tabacchi”, dal “Fabbricato servizi” e dal “Fabbricato lavorazioni”, questi ultimi due collegati da “ponti-scale”. (Si veda anche l’allegato 3 planimetria storico-cronologica. Per la descrizione dettagliata degli edifici “Palazzina Ingressi” e “Fabbricato servizi”, di cui si prevede la demolizione, si rimanda al DPP cap. 3.5.)

5.2 Fabbricato “Lavorazioni”

Il progetto prevede il recupero integrale dell’edifico “Lavorazioni”: si tratta di un edificio a sviluppo lineare, delle dimensioni in pianta di 25 x 160 m e altezza massima di 18 m articolato su 3 livelli fuori terra, l’ultimo dei quali a totale luce libera, collegato tramite quattro gruppi di vani scale esterni, ospitanti anche i servizi igienici all’adiacente fabbricato servizi al livello del primo piano. I collegamenti verticali interni sono garantiti da due ascensori montacarichi, posti sulla testata est, e da una scala a chiocciola che, dal piano secondo, conduce al locale impiantistico in copertura. L’edificio è collegato, in perpendicolare, al piano primo e secondo del fabbricato Ballette tramite un ponte diretto alla testata ovest. Al suo interno erano ospitati vari tipi di lavorazioni, a partire dal tabacco fino all’impacchettamento delle sigarette. La copertura è voltata, costruita da un solaio misto in conglomerato cementizio, laterizi e capriate in c.a. e, al suo interno, è realizzato un vano impiantistico che corre lungo tutta l’estensione dell’edificio. La struttura portante è gettata in opera con telai in c.a. e solai nervati nelle due direzioni di originale progettazione da parte dell’ing. P.L. Nervi (analoghi ai solai del fabbricato Ballette). L’edificio è contornato su tutto il perimetro da una pensilina costituita da mensole profilate in c.a. (in cattivo stato manutentivo) e soprastante copertura ondulata trasparente (oggetto di rifacimenti successivi). I prospetti sono caratterizzati da infissi in profilati ferro-finestra. I tamponamenti murari risultano intonacati per la fascia bassa mentre la fascia a livello del secondo solaio presenta un rivestimento in tesserine, ancora in buono stato. All’ultimo livello è presente un controsoffitto in pannelli fonoassorbenti che attualmente maschera la struttura a capriate di copertura. La situazione generale manutentiva delle finiture è di livello sufficiente, le strutture presentano numerosi inserti metallici (sostegni di parti produttive tagliati a filo strutturale mediante cannello. Nella zona centrale del solaio del primo piano, in corrispondenza di un vano di collegamento, vi e´ un infisso, apribile ad anta, che consente l’uso di un paranco di grande portata. (Testo estratto dal DPP)

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Fig. 5 Asse delle scale tra edificio C1 e F1

6. Il progetto generale della fase 1

6.1 Le caratteristiche generali

La fase 1 si configura come un lotto funzionale indipendente, con una propria accessibilità e aree di parcheggio di pertinenza, mentre alcune destinazioni a servizio dell’intero quartiere, come il ristorante centrale, fanno parte del lotto 2.

E´ previsto il recupero e la ristrutturazione dell’edificio “Lavorazioni” (edificio C1) incluso i corpi ponti-scale, mentre per gli altri edifici esistenti è prevista la demolizione già autorizzata (vedi cap. 3 precedenti autorizzazioni).

La prima fase comprende la realizzazione dell’edificio F, destinato agli uffici regionali (ARPA e Protezione Civile) nel blocco denominato “F2”, e all’Istituto Rizzoli nel blocco “F1”, incluso il parcheggio interrato di pertinenza ad entrambi i blocchi, il recupero dell’edificio C1 originariamente denominato “lavorazioni” che ospiterà gli uffici e i laboratori dell’ENEA, nonché le aree esterne di pertinenza.

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6.2 L’edificio F

L’edificio F è suddiviso in due blocchi, organizzati intorno a cortili e separati da un’ulteriore corte, che si configura come accesso principale al complesso da nord e come collegamento con l’edificio C, nonché con l’asse di attraversamento pedonale est-ovest. L’edificio C, che viene recuperato integralmente, è collegato con i “ponti-scale” esistenti che ritmano e caratterizzano il percorso pedonale.

Dall´esistente parcheggio pubblico complanare, situato a nord, si accede attraverso un vasto portico, segnalato dall’esterno dall’insegna della Manifattura Tabacchi. L´insegna, di importante valore storico, viene recuperata, come richiamo all’originaria funzione. Le rampe di accesso e di uscita al parcheggio interrato sono previste lungo la facciata nord con un collegamento diretto alla viabilità esistente, che dovrà essere modificata solo in maniera limitata. Dal cortile d’ingresso si accede, in maniera speculare sui due lati, agli ingressi veri e propri dei due blocchi: entrando a sinistra si accede al blocco dedicato agli uffici regionali e, a destra, al blocco dedicato all’Istituto Rizzoli.

I due blocchi si articolano su 3 piani oltre al piano terra e sono serviti da un piano interrato comune dedicato ai parcheggi e alla zona di carico-scarico e di servizio degli stabulari dell’Istituto Rizzoli, oltre a spazi tecnici e di deposito. L’organizzazione del piano interrato permette un diretto accesso carrabile alla zona, controllata e chiusa rispetto alla restante autorimessa, dei depositi e magazzini a servizio degli stabulari dell’Istituto Rizzoli, collocati al piano terra.

Verso sud, affacciati sul viale di collegamento est-ovest nei due blocchi F1 e F2 si trovano, al piano terra, le aule didattiche a servizio di tutti gli enti presenti nel Tecnopolo con accessibilità indipendente dal viale pedonale est-ovest mentre sul lato ovest (F1) sono previsti spazi commerciali di gestione separata e indipendente e l’Info-Center del Tecnopolo, con affaccio sulla piazza centrale. Su questo lato, una scala e un ascensore permettono di raggiungere la piazza centrale direttamente dal piano interrato.

Il blocco F2, articolato su un doppio livello oltre agli spazi accessori di pertinenza, ospita al piano terra gli uffici dell’ARPA e la sala operativa della protezione civile. La sala operativa ha un accesso indipendente dal lato est (Via Stalingrado) ed e´ collegata internamente agli altri spazi e all’ingresso principale. La distribuzione verticale avviene attraverso quattro vani-scale posti agli angoli del blocco a corte. Ai vani scala a nord sono associati anche gli ascensori, mentre le scale a sud fungono essenzialmente da vie di fuga e collegamento interno fra i piani. Ai vani scala sono associati anche i blocchi di servizi igienici, che garantiscono un’equa distribuzione sul piano. L’articolazione dei piani superiori (primo, secondo e terzo piano) seguono la stessa logica distributiva: i corpi nord e sud hanno uffici singoli affacciati sui lati esterni e spazi di servizi ciechi e sale riunioni sul lato interno affacciati sul cortile e distribuiti da un corridoio centrale. I corpi est ed ovest hanno invece profondità maggiore e una distribuzione a corpo quintuplo con, al centro, gli spazi di servizio che non hanno necessità di illuminazione diretta, mentre gli uffici si affacciano sui cortile o direttamente sull’esterno.

Il blocco F1, dedicato all’Istituto Rizzoli, è organizzato in maniera analoga al blocco F2 per quanto riguarda la profondità dei corpi, l’interpiano, la distribuzione di scale, ascensori e dei blocchi servizi ai piani. Dall’ingresso principale si accede ad una hall d’ingresso collegata direttamente alla distribuzione verticale e, con appositi filtri, alla zona stabulari nonché agli uffici previsti a piano terra, lato nord. Gli stabulari sono organizzati ad anello intorno al cortile centrale con la necessaria suddivisione dei percorsi “pulito” e “sporco” e collegamenti dedicati con ascensori con il piano interrato, dove sono previste le zone di carico e scarico a servizio degli stabulari al piano terra, oltre a spazi tecnici e deposito, con una diretta accessibilità carrabile che permette la necessaria discrezionalità.

Il piano primo del blocco F1 è dedicato a uffici e spazi di servizio dedicati alle “start - up”: hanno un accesso indipendente, con scala e ascensore dal lato ovest sulla piazza centrale, e due scale di sicurezza dedicate negli angoli nord-est e sud-ovest del blocco, per non interferire con le scale a servizio dell’IOR. Ai quattro angoli del blocco, sono previsti servizi igienici inclusi i servizi per disabili. I corpi est ed ovest, con maggiore profondità, hanno una suddivisione a corpo quintuplo, con uffici sui lati esterni e depositi e altri spazi di servizio nella zona centrale. Per quanto riguarda le finiture, la zona è prevista al grezzo e la suddivisione interna è un´ indicazione di massima che dovrà essere definita successivamente con la precisazione delle esigenze.

I piani secondo e terzo sono interamente dedicati all’Istituto Rizzoli. Nei corpi est e ovest, di maggiore profondità, sono previsti i laboratori, con affacci sull’esterno dotati delle necessarie cappe e dei cavedi verticali, distribuiti da un corridoio centrale, in particolare al piano 3° sono previste n° 5 Cleaning - room con relativi locali annessi. I corpi nord e sud hanno, analogamente al corpo F2, uffici singoli sui lati esterni e spazi di servizio ciechi e sale riunioni affacciate sul cortile interno.

Al piano primo i blocchi F sono collegati ai “ponti-scale” esistenti e quindi al blocco C1.

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6.3 L’edificio C1

Il blocco C1 viene dedicato completamente all’ENEA, che ha cosi un complesso articolato su 3 piani (piano terra e due piani superiori) indipendente e funzionale alle diverse esigenze di spazi. Il blocco ha un ingresso pedonale principale, in corrispondenza della corte fra le due ali del blocco F, affacciato sul percorso di distribuzione est-ovest e quindi in una posizione centrale, ben visibile e ben collegata alle aree di parcheggio a nord e ai trasporti pubblici lungo Via Ferrarese. L’approvvigionamento, attraverso mezzi di trasporto, avviene dal lato di Via Stalingrado con spazio sufficiente per la sosta per il carico e scarico e per la manovra.

Dall’ingresso pedonale centrale si accede ad una hall con una altezza pari a tutto l’edificio e quindi illuminata naturalmente dall’alto. Dalla hall si raggiungono gli ascensori per i piani superiori: rappresenta cosi il punto di riferimento e orientamento della struttura. Due Foyer a doppia altezza permettono di liberare le fini nervature della struttura esistente e portano luce naturale fino al primo piano. Questi spazi a doppia altezza, insieme al giardino verticale in progetto, fungono da zona di incontro per il personale e offrono spazi gradevoli, che interrompono i corridoi nella loro lunghezza. Altri quattro vani scale e ascensori, distribuiti lungo il blocco in corrispondenza dei caratteristici “ponti-scale” esistenti, garantiscono i necessari collegamenti verticali e sufficienti vie di esodo. I nuovi corpi scale, caratterizzati dalle porte vetrate e dal rivestimento ligneo, conferiscono ritmo ai lunghi corridoi. In corrispondenza dei vani scale si trovano anche i servizi igienici e altri spazi di servizio. Attraverso i “ponti-scale” si possono raggiungere i blocchi F1 e F2 al piano terra e gli spazi per l’incubatori/start-up e le aule comuni.

L’edificio esistente, profondo circa 25 m, viene organizzato come un corpo quintuplo: gli uffici, con attività permanente, si trovano sui lati esterni, i laboratori e gli spazi senza attività costante si trovano nell´area centrale e la distribuzione avviene attraverso due corridoi.

Al piano terra sono previsti laboratori sui lati esterni, in particolare sul lato sud, dove vi e´ l´affaccio sullo stretto passaggio tra l’edificio lavorazioni e gli edifici “botti”. I laboratori sono organizzati, per quanto riguarda ripartizioni, finiture e accessibilità, secondo le specifiche esigenze delle attività che vi si svolgono. Un’articolazione particolare è prevista nella testata ovest: qui sono previsti laboratori che usano radiazioni e sono stati previsti muri e solai di c.a. baritico schermanti staccati dalla muratura esistente. Generalmente gli ambienti sono privi di controsoffitti con impianti a soffitto, ad eccezione degli ambienti dove, per particolari esigenze, sono necessari controsoffitti chiusi: si presta infatti particolare attenzione affinché gli ambienti visibili dall´esterno risultino privi di controsoffitti.

I piani primo e secondo sono organizzati in maniera analoga, con uffici con illuminazione e ventilazione diretta sui fronti nord e sud e spazi di riunione e servizio nell’area centrale del blocco quintuplo. In questi piani la distribuzione impiantistica avviene attraverso pavimenti rialzati in maniera da lasciare a vista i caratteristici solai con travi nervate dell’edificio originario. I due ambienti a tutt´altezza citati sopra interrompono la lunghezza dell´edificio. Inoltre la biblioteca si articola al piano 2, portando all’interno la luce naturale dai lucernari con l´allargamento del vano centrale stesso.

6.4 I corpi scale-ponti

Il progetto prevede, oltre alla ristrutturazione del blocco C1, anche il recupero e la ristrutturazione dei corpi scale-ponti. In origine collegavano l'edificio "Lavorazioni" con l'edificio "Servizi" permettendo al livello del piano terra il transito dei mezzi. Nel progetto verranno recuperati per il collegamento dell'edificio C1 con i nuovi fabbricati F e potranno essere utilizzati per i collegamenti verticali oltre ad ospitare, come in origine, servizi igienici. Non essendo necessario riscaldare gli ambienti, gli infissi esistenti potranno essere recuperati e integrati con elementi analoghi ove necessario.

6.5 Principi base per il recupero degli edifici C1 e ponti-scale

Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione completa dell’edificio “Lavorazioni” (Edificio C1) e dei corpi “ponti-scale”. Nel progetto di recupero è stata posta particolare attenzione ad alterare il meno possibile l’architettura dell’edificio, esaltandone il suo carattere industriale ed intervenendo per il consolidamento e adeguamento alla normativa vigente, nonché per l´adeguamento degli ambienti interni. Coerentemente con l’impostazione generale del progetto di concorso, il recupero viene effettuato con particolare attenzione alla salvaguardia delle caratteristiche peculiari dell’edificio. Il progetto non prevede quindi una decisa trasformazione o adeguamento attraverso nuovi elementi formali, ma un’esaltazione delle caratteristiche conformando gli spazi ai necessari standard di comfort, mantenendo comunque il carattere “industriale”.

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Il progetto prevede la conservazione della volumetria generale, eliminando superfetazioni che non fanno parte dell’originaria architettura. L’intervento di maggiore importanza è rappresentato dall’inserimento dei nuovi blocchi scale-ascensore, che garantiscono la distribuzione verticale e le vie di esodo ed assolvono indispensabili funzioni strutturali e di distribuzione impiantistica. Ai vani scala sono associati anche i cavedi impiantistici di distribuzione verticale. Con la struttura massiccia in c.a. i nuovi blocchi scale-ascensori sono anche elementi strutturali che garantiscono le necessarie caratteristiche antisismiche e rappresentano gli appoggi per le travi di copertura, che sostengono le macchine di ventilazione in copertura.

La copertura a botte viene mantenuta per la geometria generale ma parzialmente modificata per poter alloggiare le macchine di ventilazione, appoggiate sulla nuova struttura metallica.

All’interno viene mantenuta la suddivisione nei tre piani e viene posta particolare attenzione al mantenimento dei solai con le nervature delle travi a vista. Aspetto rilevante in questo contesto è il mantenimento della maglia strutturale e del ritmo delle facciate sia per le ripartizioni interne, per l’altezza dell’interpiano e soprattutto per il mantenimento della struttura dei solai “a vista” attraverso delle pareti divisorie caratterizzate da vetrate nella parte superiore lungo il corridoio, permettendo cosi la percezione della continuità dei soffitti. La distribuzione impiantistica avviene, per il piano primo e secondo, sotto il pavimento rialzato, con una distribuzione capillare a partire dai nuovi cavedi impiantistici associati ai vani scala e ascensore.

I ponti-scale vengono recuperati, riportandoli alla loro situazione originaria. Non essendo necessario il riscaldamento/raffrescamento e non essendo le scale necessarie come vie di fuga, è previsto il recupero degli infissi.

Per una dettagliata indicazione delle porzioni da conservare e da demolire si rimanda ai relativi elaborati dove, con sovrapposizione dello stato attuale con il progetto, vengono indicate in giallo le demolizioni e in rosso le nuove costruzioni.

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Fig.6 F3 F2 F1 D

Ritmo e composizione Facciata Nord

7. Il progetto delle facciate

7.1 Le facciate degli edifici di nuova realizzazione (edifici F)

Le facciate vengono sviluppate sulla base dell'analisi della composizione delle vecchie facciate. Le straordinarie costruzioni presenti, progettate e realizzate da P.L. Nervi, sono caratterizzate da una rigorosa funzionalità e razionalità della tipologia costruttiva e da un'economia del materiale, seppure esse siano diverse per destinazione e dimensione. Queste diverse destinazioni e dimensioni creano un insieme abbastanza eterogeneo che trova nel ritmo serrato delle facciate un elemento di continuità. Le facciate non hanno un aspetto scultoreo ma sono segnate dalla loro particolarità logico-strutturale. Il risanamento deve far riemergere proprio questa caratteristica: le superfici delle finestre sono articolate mediante uno sviluppo prevalentemente orizzontale e soltanto in alcune parti presentano ampie superfici in vetro.

Il “ritmo” delle facciate, come elemento di unitarietà di tutti gli edifici esistenti, verrà riprodotto anche sulle nuove costruzioni, come motivo di continuità con le costruzioni di Nervi. In questo modo sarà possibile unire gli svariati e diversi edifici con le loro diverse esigenze funzionali, rendendo cosi il complesso omogeneo e armonioso.

La facciata nord riprende il volume e il ritmo dello storico edificio di ingresso, citando sia la pensilina che la facciata storica. La scritta originale “Manifattura Tabacchi“ sarà integrata in facciata e gli edifici F1 e F2 andranno a completare la concezione dei volumi.

Le facciate saranno realizzate come facciate continue a cellule in alluminio sulla base del disegno delle diverse porzioni dell'edificio: le facciate verso nord su Via della Manifattura, le facciate est/ovest e sulle corti e le facciate a sud sul percorso pedonale interno. Alle porzioni vetrate, sui fronti esterni, vengono associate porzioni rivestite in pietra naturale chiara (travertino), mentre la facciata verso il cortile d'ingresso è caratterizzata da profonde lamelle in alluminio che garantiscono l´ombreggiamento delle facciate vetrate.

Il “nuovo” e il “vecchio” si aprono così ad un dialogo appassionante: si potrà rispondere alle diverse esigenze funzionali di uffici, laboratori, officine ed aule con uno stesso linguaggio comune.

7.2 Le facciate dell’edificio C1

Le facciate del blocco C1 vengono riportate alla loro configurazione originaria, eliminando superfetazioni e aggiunte successive.

Questa scelta ha comportato innanzitutto la previsione della necessaria coibentazione termica nella parte interna, non essendo stato possibile prevederla all’esterno senza alterare in maniera significativa l’aspetto generale della facciata.

Con il posizionamento della coibentazione all’interno, è stato possibile salvaguardare tutte le porzioni di facciata: le zone intonacate, o rivestite in tesserine di colore rossastro, vengono ripristinate con materiali originari o analoghi, con le necessarie integrazioni e ripristini o sostituzioni.

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Tutte le porzioni vetrate allo stato attuale presentano parzialmente gli infissi originari in ferro oppure infissi in alluminio di epoca successiva, non coerenti con l’immagine complessiva dell’edificio: essi vengono sostituiti con infissi in ferro, con profili analoghi a quelli storici, con un telaio sottile, pressoché identico a quelli esistenti ma molto più performanti (tipo “Mogs - Ferro Finestra) e con caratteristiche di taglio termico e vetri rispondenti alle vigenti normative e ai requisiti cogenti contenuti nel RUE. Questa scelta rappresenta un elemento di salvaguardia delle caratteristiche originarie e coerente con il carattere di luogo produttivo.

Per quanto riguarda le ripartizioni delle singole porzioni vetrate, è stato fatto un attento studio sulle caratteristiche delle suddivisioni storiche, realizzando un disegno che ne richiama i principi, adeguandolo alle necessità di apertura per la ventilazione naturale e di ripartizione interna. E´ stato studiato un profilo con la possibilità di “aggancio” delle parete interna senza alterare il disegno esterno della facciata per garantire una flessibilità di posizionamento dei divisori interni. Solo sul lato sud del piano terra sono state integrate, in aggiunta alle finestre a nastro esistenti nella parte superiore, delle piccole finestre, una per asse, per rispondere alle esigenze dei laboratori.

Le facciate in muratura, in c.a. o intonacate, in fase esecutiva, dovranno essere oggetto di sondaggi riguardanti la stratigrafia degli intonaci e delle colorazioni, per poter definire in maniera adeguata i colori e i materiali per il ripristino delle superfici.

Per i colori delle diverse aree sono stati previsti colori coerenti con le caratteristiche originarie, in modo da richiamare fortemente il fabbricato originario.

8. Aree esterne

Le aree esterne perimetrali agli edifici si trovano attualmente in uno stato di completo abbandono, con crescita incontrollata di arbusti di diversa specie e pavimentazioni fortemente danneggiate e non recuperabili.

L'ambito di intervento è definito nella planimetria che indica i confini del lotto 1 ed include tutto il viale (P) tra gli edifici F e C1, le corti interne, le aree di pertinenza delle centrale tecnologica e la strada di collegamento tra Via Stalingrado e Via Ferrarese. Il progetto prevede la sistemazione completa delle aree esterne, coerente con il progetto generale e i percorsi e le accessibilità previste. Nelle aree interne fra i singoli edifici, sono previsti percorsi pedonali con accesso consentito solo ai mezzi di soccorso. Per la descrizione dettagliata del progetto delle aree esterne si veda la relazione generale e tecnica delle opere a verde (doc. L-4_PAE-REL)

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9. La Centrale tecnologica (Edificio CT), il tunnel tecnologico e la vasca di laminazione

Parte integrante del lotto 1 è la realizzazione delle opere edili e di parte degli impianti elettrici della Centrale tecnologica (si veda anche la relazione tecnica opere impiantistiche). La centrale tecnologica a servizio del Tecnopolo è prevista al margine sud-est dell'area, tra Via Stalingrado e la linea ferroviaria rilevata che corre lungo il lato meridionale dell'area. Già nel progetto di concorso/preliminare nella stessa posizione era prevista la centrale tecnologica, che però aveva dimensioni più contenute, essendo ipotizzato, in quella fase, l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento ed una centrale termo frigorifera in grado di coprire il 30% del fabbisogno.

L’accessibilità alla CT e´ garantita direttamente da Via Stalingrado durante la prima fase, con un svincolo diretto e, nella fase definitiva, a partire dalla nuova rotatoria prevista in quest’area (a tal proposito si veda il Masterplan nell’ambito del POC). Nell’area sud, in prossimità del rilevato ferroviario, è previsto l’accesso diretto alla cabina ENEL l’ingresso principale alla CT e l’accesso ai parcheggi previsti nell’area sud. Nella fase finale la strada di accesso può essere prolungata fino al congiungimento con Via Ferrarese.

Le aree attigue alla CT verranno rese carrabili per garantire l’accessibilità su tutto il perimetro. Verrà inoltre realizzata una strada di collegamento tra Via Stalingrado e Via Ferrarese parallela al rilevato ferroviario.

La volumetria della CT comprende due piani fuori terra e piano interrato (con un interpiano di 5m) ed è articolata in due blocchi rettangolari principali, separati da rientranze che segnano gli accessi. Il volume è scandito, nei prospetti esterni, dalla struttura in cemento armato e da schermature in lamiera o con lamelle metalliche smontabili, che riprendono il linguaggio architettonico degli edifici esistenti e di progetto del complesso e si integrano in maniera coerente nell'immagine d'insieme.

La centrale tecnologica è collegata con i blocchi F e C attraverso un cunicolo tecnico interrato di dimensioni libere interne di 3x3 m fino al fabbricato F2 poi avrà dimensioni 3x4,3 m e dovrà essere realizzato contestualmente alle opere edili della centrale. La realizzazione di tale cunicolo non comporta alcuna compromissione degli edifici limitrofi.

Nell'area di fronte agli edifici "Botti" lungo Via Stalingrado è prevista la vasca di laminazione dimensionata per l'intervento dei lotti 1 e 2, mentre per lo scarico delle acque meteoriche dei fabbricati non oggetto di intervento verranno utilizzate le condotte esistenti che fanno capo alla fognatura pubblica di via Stalingrado (Ed. Botte) ed alla fognatura pubblica di via Ferrarese per i rimanenti edifici.

10. Bombolai (Edificio BB)

Nelle opere del lotto 1 è inclusa la realizzazione dei due corpi di fabbrica dei Bombolai sull'area lungo la via Ferrarese, incluse le opere di pertinenza delle aree esterne inserite nel perimetro indicato nelle planimetrie relative. Si tratta di due edifici ad un piano solo con struttura in c.a. e copertura con struttura metallica che ospitano le bombole dei diversi gas utilizzati negli edifici F1 (IOR) e C1(ENEA). Questi due volumi sono ben nascosti sia dietro il muro esistente che quelli nuovi. I bombolai sono collegati ai rispettivi edifici con delle canalette prefabbricate in cls interrate, ispezionabili. I tunnel tecnici, seppure ricadano parzialmente nelle aree del lotto 2, sono inclusi nel lotto 1 e la realizzazione dovrà essere concordata e coordinata nell'ambito della realizzazione delle opere del lotto 2, qualora queste vengano realizzate contestualmente. Per la descrizione degli impianti si rimanda alla relazione tecnica impiantistica.

11. Impianto fotovoltaico e impianto di geotermia

Nelle opere del lotto 1 sono incluse le opere dell'impianto fotovoltaico e la realizzazione delle opere relative alla geotermia come meglio indicato nella relazione tecnica impiantistica.

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Tecnopolo Bologna - Progetto definitivo lotto 1 - Progettisti: ATI Tecnopolo Bologna Relazione illustrativa generale

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Allegati:

1. Planimetria Generale di Progetto;

2. Decreto di Vincolo;

3. Planimetria Storico-Cronologica.

4. Approvazione del progetto preliminare del lotto 1 della Giunta della Regione Emilia Romagna in data 23 marzo 2015 (Progr. Num 296/2015 e cod. documento GPG/2015/376

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Tecnopolo Bologna – Progetto definitivo lotto 1 Relazione illustrativa generale

Allegati:

1. Planimetria Generale di Progetto;

2. Decreto di Vincolo;

3. Planimetria Storico-Cronologica.

4. Approvazione del progetto preliminare del lotto 1 della Giunta della Regione Emilia Romagna in data 23 marzo 2015 (Progr. Num 296/2015 e cod. documento GPG/2015/376

 

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Tecnopolo Bologna – Progetto definitivo lotto 1 Relazione illustrativa generale

Allegati:

1. Planimetria Generale di Progetto;

2. Decreto di Vincolo;

3. Planimetria Storico-Cronologica.

4. Approvazione del progetto preliminare del lotto 1 della Giunta della Regione Emilia Romagna in data 23 marzo 2015 (Progr. Num 296/2015 e cod. documento GPG/2015/376

 

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Tecnopolo Bologna – Progetto definitivo lotto 1 Relazione illustrativa generale

Allegati:

1. Planimetria Generale di Progetto;

2. Decreto di Vincolo;

3. Planimetria Storico-Cronologica.

4. Approvazione del progetto preliminare del lotto 1 della Giunta della Regione Emilia Romagna in data 23 marzo 2015 (Progr. Num 296/2015 e cod. documento GPG/2015/376

 

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Tecnopolo Bologna – Progetto definitivo lotto 1 Relazione illustrativa generale

Allegati:

1. Planimetria Generale di Progetto;

2. Decreto di Vincolo;

3. Planimetria Storico-Cronologica.

4. Approvazione del progetto preliminare del lotto 1 della Giunta della Regione Emilia Romagna in data 23 marzo 2015 (Progr. Num 296/2015 e cod. documento GPG/2015/376

 

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1) Bonaccini Stefano Presidente

2) Gualmini Elisabetta Vicepresidente

3) Bianchi Patrizio Assessore

4) Caselli Simona Assessore

5) Corsini Andrea Assessore

6) Costi Palma Assessore

7) Donini Raffaele Assessore

8) Gazzolo Paola Assessore

9) Mezzetti Massimo Assessore

10) Petitti Emma Assessore

11) Venturi Sergio Assessore

296/2015Progr.Num.

Questo giorno lunedì 23 del mese di marzo

dell' anno 2015 via Aldo Moro, 52 BOLOGNA

Funge da Segretario l'Assessore

APPROVAZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE RELATIVO ALLA REALIZZAZIONE DEL TECNOPOLODI BOLOGNA - LOTTO 1 FASE 1. ATTIVAZIONE DELLA FASE CONSEGUENTE VOLTA ALLACONSEGNA DEL PROGETTO DEFINITIVO. DELEGA AL R.U.P. PER LA INDIZIONE DELLACONFERENZA DEI SERVIZI FINALIZZATA ALLA APPROVAZIONE TRAMITE PROCEDIMENTO UNICONELLA FORMA SEMPLIFICATA DISCIPLINATA DALL'ART. 36-OCTIES DELLA L.R. 20/2000.

Oggetto:

GPG/2015/376Cod.documento

Costi Palma

GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

si è riunita nella residenza di

la Giunta regionale con l'intervento dei Signori:

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Num. Reg. Proposta: GPG/2015/376-----------------------------------------------------

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Premesso che:

- la Regione Emilia-Romagna ha avviato nel corso di questodecennio, attraverso i propri programmi di sviluppo, unpercorso di riorganizzazione delle attività di ricercaindustriale e trasferimento tecnologico, a seguito dellariforma sulle competenze regionali in materia disviluppo economico e coerentemente con gli indirizzistrategici europei;

- tale percorso si è incentrato sull’approvazione dellaLegge Regionale n. 7/2002, a cui ha fatto seguitol’approvazione del primo Programma Regionale per laRicerca Industriale, l’Innovazione e il TrasferimentoTecnologico (PRRIITT)con il quale sono stati avviati iprimi consistenti interventi per promuovere in Emilia-Romagna un nuovo contesto favorevole allo sviluppo degliinvestimenti a sostegno dell’innovazione tecnologica;

- il programma di realizzazione dei tecnopoli, finanziatonell’ambito del Programma Operativo Regionale del FondoEuropeo di Sviluppo Regionale 2007-2013, ha inteso darecontinuità alle azioni intraprese e rafforzarle conquesta nuova iniziativa, completando il percorso diriorganizzazione delle attività di ricerca industriale etrasferimento tecnologico ed avviando una strategia dilungo periodo, che guarda alle prospettive future delnostro sistema produttivo attraverso il coinvolgimentodi tutti gli attori protagonisti della filiera dellaricerca e innovazione;

- la costituzione di una rete organizzata e coordinata ditecnopoli e di laboratori ad essi afferenti, in tutti icapoluoghi provinciali ed alcuni importanti Comuni chevedono la presenza di sedi universitarie, ha definito unimpegno diretto della Regione, d’intesa con il Comune ela Provincia di Bologna, per la realizzazione delTecnopolo di Bologna, al fine di rafforzare la reteregionale della ricerca industriale;

Testo dell'atto

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Considerato che:

- in data 1 agosto 2006 è stato sottoscritto fra Comune diBologna, Provincia di Bologna e Regione Emilia-Romagnal’Accordo quadro contenente, fra l’altro, l’indicazionedell’obiettivo di realizzazione di una infrastrutturadedicata allo sviluppo di attività di ricercaindustriale in collaborazione con Università ed enti diricerca;

- con propria deliberazione del 19 maggio 2008, n. 736sono state approvate le “Linee guida per la creazione diTecnopoli per la ricerca industriale ed il trasferimentotecnologico” intesi come infrastrutture dedicate adospitare e organizzare attività, servizi e strutture perla ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale ed iltrasferimento tecnologico, promosse dalla Regione con leUniversità, gli enti di ricerca e gli enti locali;

- la Regione Emilia-Romagna, in parziale esecuzione ditale deliberazione, ha inteso promuovere il recuperodell’immobile dell’ex-Manifattura Tabacchi di ViaStalingrado, in Bologna, per la sua ridestinazione adinfrastruttura per la ricerca, l’innovazione ed iltrasferimento tecnologico, così da realizzare ilTecnopolo di Bologna;

- la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna hannosottoscritto in data 13 luglio 2007 un Protocollo diintesa, aggiornato in data 28 ottobre 2008, per la“Realizzazione di azione comune dei due enti al fine direndere attuabile l’iniziativa di una infrastrutturadestinata ad ospitare attività di ricerca, trasferimentotecnologico, incubazione di nuove imprese innovative,incontro ricerca e industria nell’area della ManifatturaTabacchi”;

- la Regione, nel marzo e nel giugno 2009, in esecuzionedell’intesa sopra citata, ha perfezionato l’acquistodell’intero complesso immobiliare denominato BAT exManifattura Tabacchi;

- con convenzione approvata con deliberazione n.2246/2008, operativa in data 23 dicembre 2008 la RegioneEmilia-Romagna ha attivato la Società FinanziariaBologna Metropolitana per lo svolgimento di una primafase di attività consistenti nell’assistenza tecnico-specialistica alla Regione nella fase di completamentodell’acquisizione del complesso, di analisi dellasituazione attuale, di predisposizione di prime ipotesi

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di fattibilità e nella acquisizione delle esigenzeaggiornate degli enti e società interessatiall’insediamento;

- con successiva convenzione approvata con deliberazionen. 134/2009 e modificata con deliberazione n. 403/2011,operativa in data 10 febbraio 2009 la Regione Emilia-Romagna ha affidato alla Società Finanziaria BolognaMetropolitana lo svolgimento delle attività necessarie,in una fase di approfondimento dello studio e diprogrammazione tecnica ed economico-finanziaria, perdefinire concretamente la realizzabilità del progetto, icosti, i tempi ed i contenuti tecnici e scientifici delTecnopolo di Bologna, nonché per attuare i più urgentiinsediamenti nel Tecnopolo stesso;

- la Società Finanziaria Bologna Metropolitana ha datocorso alle attività commissionate dalla Regione Emilia-Romagna finalizzate alla predisposizione del bando digara per il Concorso di progettazione per lariqualificazione ed il recupero funzionale dell'ExManifattura Tabacchi per la realizzazione del Tecnopolodi Bologna e alla gestione della gara che si è conclusanel giugno 2012 (determina in data 11 giugno 2012 n.7820 Dir.Gen.Attività Produttive) con l’approvazionedella graduatoria che ha visto vincitore del concorso ilraggruppamento temporaneo guidato dallo Studio VonGerkan - Marg und Partner;

- successivamente con propria deliberazione n. 1531 del 23ottobre 2012 è stata approvata la convenzione traRegione e Finanziaria Bologna Metropolitana S.p.A.,sottoscritta in data 24 ottobre 2012, con la quale si èattivata una collaborazione, finalizzata alcoordinamento generale e all’espletamento delle attivitàtecniche ed amministrative necessarie per portare acompimento il progetto preliminare per la realizzazionedell’infrastruttura dell’insediamento del Tecnopolo;

- la Regione Emilia-Romagna, preso atto del progressivoaggravarsi della situazione di crisi dell’economiagenerale, del mercato immobiliare e delle costruzioni inparticolare, ha valutato più opportuno procedere secondoun diverso scenario attuativo rivolto alla realizzazionedi un primo lotto autonomo e funzionale del complessoimmobiliare relativo all’insediamento di enti diricerca, direttamente a cura della Amministrazioneregionale, con proprio finanziamento diretto, e di unsecondo limitato lotto, destinato ad edifici di

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servizio, da realizzarsi tramite procedura di ProjectFinancing, rinviando ad un momento successivo larealizzazione del restante complesso immobiliare;

Dato atto che:

- in considerazione di tale diverso scenario è risultatonecessario aggiornare l’attività commissionata aFinanziaria Bologna Metropolitana S.p.A., intendendocomunque la Regione Emilia-Romagna proseguire mediantel’utilizzo della propria società in house FinanziariaBologna Metropolitana le attività necessarie allarealizzazione del Tecnopolo di Bologna e, inparticolare, alla predisposizione di tutti i documentitecnici e amministrativi necessari per il proseguimentodell’attività progettuale, organizzativa e realizzativa,finalizzata all’indizione delle necessarie gare perl’attuazione del Tecnopolo;

- la convenzione stipulata con FBM il 24 ottobre 2012 èstata quindi sostituita con propria deliberazionenr.1108 del 2 agosto 2013 “APPROVAZIONE CONVENZIONEOPERATIVA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E FINANZIARIABOLOGNA METROPOLITANA SPA IN SOSTITUZIONE DELLACONVENZIONE APPROVATA CON DGR N. 1531/2012 PER ILCOORDINAMENTO GENERALE E L'ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITA'TECNICHE E AMMINISTRATIVE NECESSARIE PER PORTARE ACOMPIMENTO IL PROGETTO PRELIMINARE PER LA REALIZZAZIONEDEL TECNOPOLO DI BOLOGNA. CUP E38F12000130006;

- che Finanziaria Bologna Metropolitana, a parziale esecu-zione delle citate convenzioni operative e degli investi-menti definiti nel proprio bilancio dall’Amministrazioneregionale, di concerto con i competenti uffici della Re-gione Emilia-Romagna, ha proceduto alla individuazionedei seguenti due primi lotti funzionali costituenti laprima fase di realizzazione:

Lotto A – Realizzazione del Tecnopolo di Bologna e ufficiregionali (fabbricati C1 – F1 - F2)

Lotto B – Realizzazione del Tecnopolo di Bologna e areaservizi (fabbricati D – E),

- che il complesso immobiliare dell’ex-Manifattura Tabac-chi, il cui nucleo originario è stato realizzato neglianni 1950-’60 su progetto dell’Ing. Pier Luigi Nervi, èstato assoggettato a “Dichiarazione di interesse cultura-le” con decreto del 15/6/2010 della competente DirezioneRegionale per i Beni Culturali, ai sensi degli artt. 10-

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12 del D. Lgs. 42/2004;

- che la competente Soprintendenza, con provvedimento12/11/2013, prot. n.17191, ha espresso parere di massimafavorevole all’intervento compreso nella prima fase direalizzazione, relativa ai due lotti funzionali sopra ci-tati, riguardante in particolare gli edifici indicaticome C1, F1 ed F2 (lotto A) ed edifici D ed E (lotto B) ela demolizione di alcuni edifici incongrui;

- successivamente, a seguito della approvazione condeliberazioni della Giunta regionale n. 79 del 27 gennaio2014, della Giunta provinciale n.42 e della Giuntacomunale di Bologna n.32171/2014, entrambe in data 11febbraio 2014, è stata sottoscritta il 5 marzo 2014,protocollo RPI/2014/73, la “modifica ed aggiornamentodel Protocollo d’Intesa per la realizzazione delTecnopolo di Bologna nell’area della ex Manifatturatabacchi di via Stalingrado”, già firmato in data 28gennaio 2010 tra la Regione Emilia-Romagna, la Provinciadi Bologna ed il Comune di Bologna, nella quale si èstabilito di dar corso alle seguenti ulteriori attivitàper la realizzazione dello stesso Tecnopolo, conparticolare riferimento alle opere comprese nei primi duestralci del progetto: approvazione del progetto definitivo su iniziativa

della amministrazione procedente, mediante ilprocedimento unico per l’approvazione dei progetti diopere pubbliche e di interesse pubblico di cuiall’art. 36-ter, L.R. n. 20/2000, nella formasemplificata disciplinata dall’art. 36-octies“Procedimento unico semplificato”, della L.R. 20/2000;

contestuale inserimento del Tecnopolo nel PianoOperativo Comunale (POC) da parte del Comune diBologna nell’ambito del procedimento unico diapprovazione di cui sopra.

Dato atto che:

- la deliberazione n. 443 del 31 marzo 2014 definisce unoschema organizzativo per le attività tecniche e

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amministrative necessarie per la realizzazione del Tecnopolodi Bologna che coinvolge la Direzione Generale AttivitàProduttive, Commercio e Turismo, la Direzione GeneraleProgrammazione territoriale e negoziata, Intese, RelazioniEuropee e Relazioni Internazionali, e la Direzione GeneraleCentrale Risorse Finanziarie e Patrimonio, ciascuna perspecifici ambiti di competenza;

- la medesima delibera nomina l’ing. Stefano Isler, re-sponsabile del Servizio Pianificazione per la Ricostru-zione, Responsabile unico del procedimento ai sensi delD. Lgs. 163/2006 e regolamento DPR 207/2010;

- il progetto preliminare relativo al lotto A è stato pre-disposto da FBM e si è provveduto ai sensi del D.Lgs163/2006 a individuare, attraverso una procedura ad evi-denza pubblica, nella società CONTECO S.p.A. il soggettoesterno incaricato delle attività di verifica ai finidella validazione della progettazione;

- tale attività di verifica ha avuto esito positivo cosìcome comunicato dal RUP il 20/03/2015, il quale ritieneconseguentemente approvabile il progetto preliminare epossibile procedere da parte di FBM allo sviluppo delleattività previste dalla convenzione volte alla consegnadel progetto definitivo del lotto A;

- l’approvazione del progetto definitivo avverrà aseguito di convocazione, d’iniziativa della stessaRegione, di una “Conferenza di Servizi”, adottando comeprocedura quella prevista dall'articolo 36 octies -Procedimento unico semplificato - e dall’articolo 36septies – Approvazione del progetto definitivo - dellaL.R. 20/2000;

Ritenuto pertanto:

- di approvare il progetto preliminare del lotto A delTecnopolo di Bologna;

- di dare mandato al RUP di attivare la procedura voltaalla consegna da parte di FBM del progetto definitivo dellotto A da sottoporre al procedimento unico semplificatodi cui all’art. 36-octies;

- di dovere procedere alla indizione della Conferenza diServizi invitando i soggetti a vario titolo coinvoltinella realizzazione dell’opera, che ai sensi della

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normativa vigente dovranno esprimersi sul detto progettonell'ambito della predetta Conferenza;

- di autorizzare il Responsabile Unico del ProcedimentoIng. Stefano Isler, ai sensi dell’art. 10 comma 3-h delD.Lgs 163/2006, a indire e convocare la Conferenza diServizi una volta accertate le condizioni preliminari atal fine occorrenti;

Dato atto che ,in ragione degli aspetti unitari che deveavere il progetto in parola, è stato assegnato il codiceunico di progetto (C.U.P.) n.E38F12000130006 così comespecificato nella precedente deliberazione n.1108/2013;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta degli Assessori:

Attività Produttive, Piano energetico, Economia Verde eRicostruzione Post-sisma;

Bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pariopportunità;

Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali,programmazione territoriale e agenda digitale;

A voti unanimi e palesi

D E L I B E R A

a) di approvare, sulla base di quanto partitamente indicatoin premessa, che qui si intende integralmente riportato,il progetto preliminare del Tecnopolo di Bologna (lottoA), costituito dai seguenti elaborati:

- Relazione illustrativa- Relazione tecnica aspetti generali- Relazione impiantistica- Elenco superfici- Studio di prefattibilità ambientale- Studi per la conoscenza del contesto- Elaborati grafici (planimetria, piante, prospetti,sezioni)

- Prime indicazioni sulla sicurezza- Calcolo sommario della spesa

b) di dare mandato al RUP di attivare la procedura volta allaconsegna da parte di FBM del progetto definitivo dellotto A da sottoporre al procedimento unico semplificatodi cui all’art. 36-octies della L.R. 20/2000;

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c) di affidare l'indizione e la convocazione della Conferenzadi Servizi di cui al punto precedente, al ResponsabileUnico del Procedimento Ing. Stefano Isler, una voltaaccertate le condizioni preliminari a tal fineoccorrenti, oltreché le funzioni di Presidente dellaConferenza stessa;

d) di dare atto che, in ragione degli aspetti unitari chedeve avere il progetto in parola, è stato assegnato ilcodice unico di progetto (C.U.P.) n. E38F12000130006,così come specificato nella precedente deliberazionen.1108/2013;

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REGIONE EMILIA-ROMAGNAAtti amministrativi

GIUNTA REGIONALE

Enrico Cocchi, Direttore generale della DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONETERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONIINTERNAZIONALI esprime, ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. n. 43/2001 e delladeliberazione della Giunta Regionale n. 2416/2008 e s.m.i., parere di regolaritàamministrativa in merito all'atto con numero di proposta GPG/2015/376

data 23/03/2015

IN FEDE

Enrico Cocchi

Allegato parere di regolarità amministrativa

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REGIONE EMILIA-ROMAGNAAtti amministrativi

GIUNTA REGIONALE

Morena Diazzi, Direttore generale della DIREZIONE GENERALE ATTIVITA' PRODUTTIVE,COMMERCIO, TURISMO esprime, ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. n. 43/2001e della deliberazione della Giunta Regionale n. 2416/2008 e s.m.i., parere di regolaritàamministrativa in merito all'atto con numero di proposta GPG/2015/376

data 23/03/2015

IN FEDE

Morena Diazzi

Allegato parere di regolarità amministrativa

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REGIONE EMILIA-ROMAGNAAtti amministrativi

GIUNTA REGIONALE

Onelio Pignatti, Direttore generale della DIREZIONE GENERALE CENTRALE RISORSEFINANZIARIE E PATRIMONIO esprime, ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. n.43/2001 e della deliberazione della Giunta Regionale n. 2416/2008 e s.m.i., parere diregolarità amministrativa in merito all'atto con numero di proposta GPG/2015/376

data 23/03/2015

IN FEDE

Onelio Pignatti

Allegato parere di regolarità amministrativa

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296/2015Progr.Num. 35N.Ordine

omissis

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L'assessore Segretario:

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Il Responsabile del Servizio

Affari della Presidenza

Costi Palma

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