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INDICE

PREMESSA

Il punto di svolta

Il caso di studio

Il rovinismo romantico

OBIETTIVI

Parco a ruderi

Città dinamica

Auletta tra i parchi

ANALISI

Territorio

Città

Il parco a ruderi, la natura

STRATEGIE

IPPI

PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

sistema A

sistema B

sistema C

ECONOMIE

schema estimativo

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PREMESSA

Il punto di svolta

“Ciò di cui abbiamo bisogno, per prepararci alla grande transizione

nella quale stiamo per entrare, è un profondo riesame dei principali

presupposti e valori della nostra cultura, un rifiuto di quei modelli

concettuali che sono sopravvissuti alla loro utilità, e un nuovo

riconoscimento di alcuni fra i valori che abbiamo abbandonato in periodi

precedenti della nostra storia culturale. Un mutamento così profondo

nella mentalità della cultura occidentale deve essere accompagnato

naturalmente da una profonda modificazione della maggior parte dei

rapporti sociali e delle forme di organizzazione sociale: da mutamenti

che vadano molto oltre le misure superficiali di riaggiustamento

economico e politico che vengono presi in considerazione dai capi

politici oggi.[...]

La terminologia yin-yang è particolarmente utile in un’analisi dello

squilibrio culturale che adotti un ampio punto di vista ecologico, una

concezione che potrebbe essere chiamata anche sistemica, nel senso della

teoria generale dei sistemi.

Il concetto di Yin e Yang ha origine dall’antica filosofia cinese, molto

probabilmente dall’osservazione del giorno che si tramuta in notte e

della notte che si tramuta in giorno o dalle osservazioni e riflessioni

che Lao-Tsu faceva nei confronti del fuoco, notandone il colore, il

calore, la luce e la propensione della fiamma di svilupparsi verso

l’alto. Da qui tutta la classificazione in “Yin” e “Yang” anche di ogni

fenomeno naturale. Questa è una concezione presente nelle due religioni

propriamente cinesi: Taoismo e Confucianesimo.

La teoria dei sistemi guarda al mondo in funzione dell’interrelazione

e dell’interdipendenza di tutti i fenomeni [...]. Organismi viventi,

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IPPIsocietà ed ecosistemi sono altrettanti sistemi. E’ affascinante vedere

che l’antica idea cinese di yin e yang è connessa ad una proprietà

essenziale dei sistemi naturali che è stata studiata solo di recente

dalla scienza occidentale.

I sistemi viventi sono organizzati in modo tale da formare strutture

a molti livelli, ciascuno dei quali è costituito da sottosistemi che

sono totalità rispetto alle loro parti, e parti rispetto a totalità

più grandi. Così le molecole si combinano per comporre organelli, che a

loro volta si combinano per formare cellule. Le cellule formano tessuti

ed organi, che costituiscono a loro volta sistemi più grandi, come

l’apparato digerente o il sistema nervoso. Questi, infine si combinano

formando la donna o l’uomo viventi. Le persone compongono famiglie,

tribù, società, nazioni. Tutte queste entità possono essere considerate

come totalità nel senso di essere strutture integrate, ed anche parti di

totalità maggiori a livelli superiori di complessità.

Arthur Koestler ha coniato per questi subsistemi, che sono sia totalità

sia parti, il vocabolo “olone”. Ha sottolineato che ciascun olone ha

due tendenze opposte: una tendenza integrativa a funzionare come parte

del tutto maggiore, e una tendenza autoassertiva a preservare la sua

autonomia individuale.

In un sistema biologico e sociale ogni olone deve asserire la sua

individualità allo scopo di conservare l’ordine stratificato del sistema,

ma deve anche assoggettarsi alle richieste del tutto allo scopo di

rendere vitale il sistema. In un sistema sano - individuo, società o

ecosistema - c’è equilibrio tra integrazione e autoasserzione. Quest’

equilibrio non è statico, ma consiste in un’interazione dinamica fra le

due tendenze complementari, che rendono l’intero sistema flessibile ed

aperto al mutamento.

Diviene ora evidente la relazione fra la moderna teoria dei sistemi e

l’antico pensiero cinese. L’autoasserzione viene conseguita sfoggiando

un comportamento yang: essendo dissipativi, aggressivi, competitivi,

espansionistici e, per quanto concerne il comportamento umano,

usando un pensiero lineare, analitico. L’integrazione è promossa da

un comportamento yin: essendo responsivi, cooperativi, intuitivi e

consapevoli del proprio ambiente. Tanto lo yin quanto lo yang, tanto le

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IPPItendenze integrative quanto quelle assertive, sono necessari perchè si

possano avere armoniosi rapporti sociali ed ecologici.[...]

Oggi però stiamo assistendo all’inizio di un grandissimo movimento

evolutivo[...]. C’è un interesse crescente per l’ecologia, espresso da

movimenti di cittadini che stanno formandosi attorno a problemi sociali

e ambientali, additando i limiti dello sviluppo, sostenendo una nuova

etica ecologica e sviluppando appropriate tecnologie “morbide”. Al

tempo stesso sta cominciando uno spostamento significativo nei valori:

dall’ammmirazione per imprese e istituzioni su vasta scala alla nozione

che “piccolo è bello” [...]. Questi vari movimenti formano quella che lo

storico Theodore Roszak ha chiamato la controcultura. ”

(Capra, F. (1982) The turning point, New York, Simon and Schuster)

Il testo di Fritjof Capra ha rappresentato il pensiero comune che ha

guidato questo complesso processo progettuale.

La parola EQUILIBRIO è il requisito minimo che ogni trasformazione

pensata sul territorio deve possedere. Equilibrio sociale, economico ed

ambientale. Equilibrio tra sistemi.

Basandoci sul concetto di “olone” abbiamo immaginato un processo

di riqualificazione territoriale che nasce da unità architettoniche

minime di nuova progettazione che, come cellule sane in un sistema

“addormentato”, rivitalizzano il contesto attraverso interconnessioni

funzionali suddivise in vari livelli di fruizione.

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IPPIIl caso di studio

Questo progetto ha in sé l’importanza di un messaggio iconico, di una

estetica della natura che diventa manifesto di un nuovo modo di abitare

lo spazio.

Si tratta di ricostruire, riqualificando e reinventando, uno spazio umano

devastato e in parte dimenticato. E per farlo, si sceglie la natura.

Si realizza così, attraverso questo progetto, la possibilità di

concretizzare una metafora necessaria, della natura che sola può colmare

i “buchi” , le lacune della civiltà umana, le mancanze della seppur

elevata sapienza dell’uomo. Uomo che è prima di tutto figlio della

natura.

“Da qui bisogna partire, dal buon uso delle nostre rovine”.

Il primo suggerimento del bando, attraverso la citazione di Arminio, è

osservare lo stato attuale dei ruderi di Auletta e sviluppare idee per

la riqualificazione di questa parte di città.

Questo atto dovrà inevitabilmente trasportare idee positive per la rivi-

talizzazione al di fuori del piccolo tessuto urbano del parco a ruderi,

allargandole al sistema città e quindi al sistema territorio.

Consideriamo quindi il parco a ruderi come parte integrata nell’economia

e cultura di Auletta, a sua volta parte integrata del complesso sistema

ambientale e monumentale dell’area del Parco Nazionale del Cilento e

Vallo di Diano e della Riserva naturale Foce Sele-Tanagro.

Si è deciso quindi di affrontare il percorso progettuale partendo da

considerazioni estetiche sul paesaggio in rovina, estrapolarne i carat-

teri fondamentali che lo rendono affascinante ai nostri occhi, e quindi

rielaborare queste caratteristiche per ridisegnare un paesaggio funzi-

onale. Le idee architettoniche sviluppate per il parco a ruderi a loro

volta danno lo spunto per l’elaborazioni di soluzioni architettoniche

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IPPIflessibili e multiprogrammatiche per la città.

Il rinnovamento del Comune di Auletta, sarà insieme ritorno,

riavvicinamento al mondo naturale, difficile dopo l’evento catastrofico

del terremoto e allo stesso tempo, proprio per questo, necessario.

Riavvicinamento, ma con il segno nuovo di un superamento, finalmente,

della tradizionale, arida scelta: o uomo o mondo naturale. Gli edifici,

abbracciati, sorretti, completati dal verde, rappresenteranno il nuovo

orizzonte, quello dell’unione tra uomo e natura.

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IPPIIl rovinismo romantico

Se dal lato funzionale l’approccio generale alla progettazione si basa

sul concetto di equilibrio in un sistema e tra i sistemi, dal lato for-

male il punto di partenza è stato una riflessione estetica sul concetto

di rovina.

Nel mondo del restauro architettonico il dibattito acessosi a caval-

lo tra ‘800 e ‘900 sulla conservazione più appropriata per i manufatti

storici a portato alla luce diverse teorie convergenti periodicamente

nelle carte del restauro.

Una delle più interessanti teorie in materia di conservazione è quella

di John Ruskin, secondo il quale l’uomo e la sua arte devono essere

profondamente radicati nella natura e nell’etica.

In particolare secondo Ruskin il restauro (come era praticato alla fine

dell’800) è “la più totale distruzione che un edificio possa subire: una

distruzione alla fine della quale non resta neppure un resto autentico da

raccogliere, una distruzione accompagnata dalla falsa descrizione del-

la cosa che abbiamo distrutto”. La sua concezione di restauro, definito

“restauro romantico”, ritiene immorale l’intervento di restauro, comune-

mente praticato nella sua epoca, inteso come sostituzione della copia

all’originale. Egli sostiene dunque la necessità innanzitutto di con-

servare l’esistente, ammettendo quegli interventi di comune manutenzione

utili a prolungare il più possibile la vita dell’architettura antica,

alla quale va riconosciuto anche il diritto, quando sarà giunto il mo-

mento, di morire.

Il rapporto dell’edificio con la natura assume quindi un’importanza

fondamentale a livello percettivo. Un edificio antico, alcune rovine

classiche di cui la natura riprende possesso atraverso arbusti

e rampicanti sono spesso lo sfondo o il soggetto della pittura e

dell’incisione già nel ‘700 (Piranesi, Tiepolo). Nell’immaginario

collettivo quindi il concetto di rudere è questo ed è fortemente

radicato nella cultura occidentale.

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OBIETTIVI

L’intero percorso progettuale ha come unico obiettivo la progettazione

di un’infrastruttura capace di valorizzare il patrimonio culturale,

sociale e produttivo della città di Auletta.

Per conseguire questo fine si adottano tre livelli di progettazione:

scala architettonica, urbana ed infine territoriale.

Il loro ordine cronologico segue lo stesso ordine: perchè abbia valore

la seconda scala di progettazione la prima deve realizzarsi e così via

per la terza scala.

In questo modo l’autoasserzione del sistema architettonico rappresenterà

il primo passo verso il risanamento del sistema urbano e territoriale a

cui appartiene.

Parco a ruderi

La sfida progettuale nel parco a ruderi si articola su un piano formale

ed un piano funzionale.

Il primo si propone di restituire alla percezione del visitatore uno

scenario “romantico” che evochi testimonianze di un passato recente.

In un paesaggio romantico gli elementi predominanti sono la rovina e

la natura. L’obiettivo formale è lavorare su queste due componenti in

maniera innovativa.

Il secondo, esteticamente legato al primo, è introdurre nuove ed

importante funzioni oltre a quella espositiva/ricettiva che abbiano

sufficiente forza per dare risonanza urbanistica all’aggregato urbano,

nel rispetto della memoria che conserva il luogo.

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IPPIUn’idea che rispetti il carattere formale del parco a ruderi e che

al tempo stesso ne accresca le potenzialità urbanistiche è quella di

offrire spazi per la ricerca ambientale all’università di Salerno.

Città dinamica

Anche in scala urbana è stato necessario distinguere due ordini di

obiettivi.

Il primo si interpone tra produttore ed utente in relazione ai numerosi

eventi culturali e tradizionali di Auletta. L’obiettivo è generare un

sistema dinamico e multiprogrammatico per la gestione degli eventi

cittadini.

Il secondo è dare potere all’individuo cittadino aulettese, affinchè la

sua vocazione agricola si arricchisca di nuove conoscenze e generi nuove

reti di produzione agricola innovativa.

Auletta tra i parchi

La realizzazione dei primi due obiettivi innesca processi di

riconfigurazione territoriale dove Auletta può assumere un ruolo centrale

in nuovi itinerari turistici di carattere monumentale e ambientale.

L’obiettivo è individuare nuove “rotte” turistiche attraverso la

conoscenza degli altri poli attrattori presenti tra il Cilento, le valli

del Sele e del Tanagro.

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ANALISI

L’analisi ha seguito un ordine inverso rispetto alla progettazione: da

una conoscenza generale di alcuni aspetti del territorio agli aspetti

più specifici del parco a ruderi.

Territorio

Auletta si trova inclusa sia nei comuni appartenenti al Parco nazionale

del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sia nella Riserva naturale del

Foce Sele-Tanagro. Al tempo stesso altri comuni inclusi all’interno di

queste aree protette presentano caratteristiche ambientali e monumentali

simili. La piena realizzazione del primo obiettivo (parco a ruderi) può

far da traino all’introduzione di nuove “rotte” turistiche culturali-

ambientali.

L’analisi degli spazi pubblici comunali permetterà una valutazione

delle problematiche e dele qualità relative al suolo disponibile per il

calendario degli eventi.

Città

Informazioni dettagliate sugli eventi pubblici ad Auletta: feste

patronali, sagre ed altre manifestazioni culturali allo scopo di

redigere un calendario completo del fitto calendario di appuntamenti

durante l’anno. Quest’analisi è finalizzata alla creazione di

infrastrutture multiprogrammatiche da offrire in concessione

all’espositore/produttore (obiettivo “città dinamica”).

Il parco a ruderi, la natura

Considerazioni sul paesaggio naturale

vegetazione: valore paesaggistico, ambientale, spaziale e

simbolico-comunicativo

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Page 12: Relazione illustrativa

IPPIparco a ruderi: selvaggio controllato / “sublime romantico”

vegetazione reale/attuale > verifica compatibilità ecologica-

ambientale (specie infestanti specie autoctone associazioni

potenziali),

compatibilità statica (destabilizzanti/consolidanti nei confronti

dei ruderi architettonici),

compatibilità figurativa e semantica (equilibrio dimensionale e

formale tra strutture vegetali e architettoniche) > interventi

minimi di aggiustamento (potature / sfoltimenti / diradamento

/ consolidamento) sulla vegetazione esistente > inserimento

di specie compatibili e endemiche, ispirate alle associazioni

potenziali (aumento della biodiversità)

L’apporto scientifico.

Le competenze per il “controllo” della componente naturale del

parco a ruderi possono essere ricercate nella vicina Facoltà

di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di

Salerno. La Facoltà comprende le aree didattiche di Chimica,

Fisica, Informatica, Matematica, Scienze Ambientali e Scienze

Biologiche. Relazionare i nuovi spazi nel parco a ruderi con

alcuni dipartimenti dell’università favorisce la ricerca, la

tutela del patrimonio ambientale e genera un nuovo tipo di

interesse perfettamente compatibile con le premesse estetiche

progettuali.

L’apporto fotografico.

Accompagnerà la progettazione dell’intervento in loco con

una visione consapevole, in grado di trasmettere all’equipe

l’esperienza visiva e radicarla nelle forme e nella natura dei

luoghi. Sarà, quello fotografico, uno sguardo aperto a cogliere

le relazioni, con un approccio che potrebbe essere definito

“animistico”: sensibile alla natura intima dei luoghi, delle cose,

della storia che le ha abitate. Pronto ad entrare in risonanza con

lo spirito originario che anima ogni spazio.

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IPPI

STRATEGIE

IPPI

Per il raggiungimento dei primi due obiettivi (configurazione estetico-

funzionale del parco a ruderi e sviluppo dinamico delle attività urbane)

si è introdotto il concetto di infrastruttura.

L’infrastruttura per definizione è un insieme di elementi fisici

strutturati in modo tale che uniti formino una struttura funzionante per

uno scopo preciso.

IPPI è un concetto di infrastruttura flessibile che può assumere infinite

forme e configurazioni al servizio dell’ambiente.

IPPI è un’infrastruttura programmata che scambia informazioni e quantità

fisiche con l’ambiente, supportato da strumenti autosufficienti ed

innovativi.

IPPI è l’acronimo di Infrastruttura Produttiva Paesaggistica Innovativa.

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IPPI

PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

L’architettura fisica di IPPI è stata disegnata a partire

dall’osservazione del profilo più suggestivo del parco a ruderi, il borgo

arroccato che si scorge lungo la provinciale 250.

Il modulo base consiste in un cubo di tubolari controventato su 4 lati,

di dimensioni 2x2x2 metri su cui è possibile installare diversi elementi

architettonici e tecnologici, adeguatamente connessi, che riescono ad

evadere un compito specifico non realizzabile altrimenti.

Si prevede quindi un disegno di strutture compatte e flessibili che

sopportino la destinazione d’uso prevista ed il rischio sismico.

Si prevedono studi geologici per un’adeguata messa a terra e

trasferimento dele conoscenze acquisite dal progetto esecutivo

presentato nel bando di concorso.

La sicurezza deve essere il proposito da evidenziare nella redazione di

elaborati tecnici ed esecutivi. Deve bilanciarsi il proposito d’uso con

la risposta strutturale. Queste due valutazioni, insieme alla riuscita

estetica, sono le componenti del progetto della costruzione modulare.

La configurazione spaziale varia in funzione della forma dell’ambiente

circostante e della destinazione d’uso. L’obiettivo della progettazione

strutturale sarà quello di ragionare sul concetto di modulo, per ridurre

i costi e facilitare l’assemblaggio in situazioni ambientali differenti.

In linea generale sono state studiate tre tipologie pensate per

raggiungere i primi due obiettivi prefissati (sistema A per l’obiettivo

“parco a ruderi” e sistemi B e C per l’obiettivo “città dinamica”).

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IPPI

sistema A

IPPI 3.1 > installata nel parco a ruderi, presenta moduli 2x2x2 m

composti da tubi metallici, superfici calpestabili, coperture ed

accessori modulari prodotti dalle piccole imprese presenti sul

territorio.

L’aggregazione di più moduli genera spazio per l’esposizione al pubblico

della flora e della fauna locali e l’attività di laboratorio di ricerca.

La componente naturale:

l’impianto di vegetazione si appoggia all’innesto architettonico

funzione simbolica-comunicativa con rimandi domestici (aspetto,

utilizzo, profumo)

erbe aromatiche: Lavandula angustifolia, Thymus sp., Origanum

vulgare, Origanum majorana, Rosmarinus officinalis ecc.,

tapezzanti/erbacee, fruttiferi (vitis vinifera, alberi da frutto

allevati a spalliera).

funzione scientifico-didattica con l’insediamento di specie

endemiche del Parco del Cilento (laboratorio botanico a cura dei

dipartimenti di scienze MM.FF.NN. dell’Università di Salerno).

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Page 16: Relazione illustrativa

IPPI

UNA POSSIBILE CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA A

sistema B

IPPI 3.2 > installata temporaneamente nei luoghi pubblici e

periodicamente stoccata in magazzini adibiti, è l’infrastruttura per gli

eventi di facile assemblaggio.

Costituita da materiali semplici e variegati presenta moduli 2x2x2

m composti da tubi metallici, superfici calpestabili, coperture ed

accessori modulari semplici in metallo o legno, prodotti dalle piccole

imprese presenti sul territorio.

L’aggregazione di più moduli genera un sistema multiprogrammatico per

gli eventi e consente lo scambio di informazioni o prodotti con il

pubblico.

Eventuale energia elettrica può essere garantita da un modulo solare

appositamente progettato, dotato di semplici inseguitori di tilt per

ottenere un corretto orientamento.

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IPPI

sistema C

IPPI 3.3 > piccola struttura su ruote dotata di orto, serbatoio,

comparti ed altri accessori per consentire piccola produzione agricola o

vendita a km 0.

Costituita da materiali semplici e variegati

Presenta moduli 2x2x2 m composti da tubi metallici, superfici

calpestabili, coperture ed accessori modulari semplici in metallo o

legno, prodotti dalle piccole imprese presenti sul territorio e gestiti

da agricoltori aulettesi.

L’aggregazione di più moduli genera un sistema multiprogrammatico la

promozione o vendita di prodotti agricoli.

UNA POSSIBILE CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA B: MONTATO A SECCO, TOTALMENTE ASSEMBLABILE.

UNA POSSIBILE CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA C: STRUTTURA DI TUBI SALDATI, TRASPORTABILE SU RUOTE

SERBATOIO

ORTO

ORTO VERTICALE

ATTREZZI E STOCCAGGIO

MODULO SOLARE

PIANO D’APPOGGIO

PIANO D’APPOGGIO

PORTELLO-PEDANA

PORTELLO-TETTOIA

SOFFIETTO PVC PER ULTERIORE SPAZIO

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IPPIECONOMIE

Foglio1

Pagina 1

2.500.000,00 1,00

1.000.000,00 40%

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40,00

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250.000,00 25%

250,00

550.000,00 55%

400,00

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60,00

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100.000,00 10%

10,00

30,00

10,00

50.000,00 5% 50,00

1.000.000,00 1,00 1.000,00

budget complessivo progetto

budget a disposizione

progettazione sistemi modulari (sistemi A, B, C)

architettura

definizione temporale destinazioni d’uso

promozione

comunicazione

costruzione sistemi modulari (sistemi A, B, C)

fornitura

installazione

certificazione

collaudi

gestione

spese legali affidamenti/noleggio

manutenzione straordinaria

stoccaggio

Varie

Il budget a disposizione viene dimensionato esclusivamente per le attività del parco a ruderi e degli eventi previsti nel territorio comunale di Auletta.

Gli itinerari ambientali ed archeologici previsti nel progetto vengono rimandati ad una seconda fase di concertazione con gli enti di competenza.

progettazione

varie

gestione

comunicazione

costruzione

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