Relazione illustrativa
Transcript of Relazione illustrativa
IPPI
IPPI
INDICE
PREMESSA
Il punto di svolta
Il caso di studio
Il rovinismo romantico
OBIETTIVI
Parco a ruderi
Città dinamica
Auletta tra i parchi
ANALISI
Territorio
Città
Il parco a ruderi, la natura
STRATEGIE
IPPI
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
sistema A
sistema B
sistema C
ECONOMIE
schema estimativo
3
6
8
9
10
10
11
11
11
13
15
16
17
18
IPPI
PREMESSA
Il punto di svolta
“Ciò di cui abbiamo bisogno, per prepararci alla grande transizione
nella quale stiamo per entrare, è un profondo riesame dei principali
presupposti e valori della nostra cultura, un rifiuto di quei modelli
concettuali che sono sopravvissuti alla loro utilità, e un nuovo
riconoscimento di alcuni fra i valori che abbiamo abbandonato in periodi
precedenti della nostra storia culturale. Un mutamento così profondo
nella mentalità della cultura occidentale deve essere accompagnato
naturalmente da una profonda modificazione della maggior parte dei
rapporti sociali e delle forme di organizzazione sociale: da mutamenti
che vadano molto oltre le misure superficiali di riaggiustamento
economico e politico che vengono presi in considerazione dai capi
politici oggi.[...]
La terminologia yin-yang è particolarmente utile in un’analisi dello
squilibrio culturale che adotti un ampio punto di vista ecologico, una
concezione che potrebbe essere chiamata anche sistemica, nel senso della
teoria generale dei sistemi.
Il concetto di Yin e Yang ha origine dall’antica filosofia cinese, molto
probabilmente dall’osservazione del giorno che si tramuta in notte e
della notte che si tramuta in giorno o dalle osservazioni e riflessioni
che Lao-Tsu faceva nei confronti del fuoco, notandone il colore, il
calore, la luce e la propensione della fiamma di svilupparsi verso
l’alto. Da qui tutta la classificazione in “Yin” e “Yang” anche di ogni
fenomeno naturale. Questa è una concezione presente nelle due religioni
propriamente cinesi: Taoismo e Confucianesimo.
La teoria dei sistemi guarda al mondo in funzione dell’interrelazione
e dell’interdipendenza di tutti i fenomeni [...]. Organismi viventi,
3
IPPIsocietà ed ecosistemi sono altrettanti sistemi. E’ affascinante vedere
che l’antica idea cinese di yin e yang è connessa ad una proprietà
essenziale dei sistemi naturali che è stata studiata solo di recente
dalla scienza occidentale.
I sistemi viventi sono organizzati in modo tale da formare strutture
a molti livelli, ciascuno dei quali è costituito da sottosistemi che
sono totalità rispetto alle loro parti, e parti rispetto a totalità
più grandi. Così le molecole si combinano per comporre organelli, che a
loro volta si combinano per formare cellule. Le cellule formano tessuti
ed organi, che costituiscono a loro volta sistemi più grandi, come
l’apparato digerente o il sistema nervoso. Questi, infine si combinano
formando la donna o l’uomo viventi. Le persone compongono famiglie,
tribù, società, nazioni. Tutte queste entità possono essere considerate
come totalità nel senso di essere strutture integrate, ed anche parti di
totalità maggiori a livelli superiori di complessità.
Arthur Koestler ha coniato per questi subsistemi, che sono sia totalità
sia parti, il vocabolo “olone”. Ha sottolineato che ciascun olone ha
due tendenze opposte: una tendenza integrativa a funzionare come parte
del tutto maggiore, e una tendenza autoassertiva a preservare la sua
autonomia individuale.
In un sistema biologico e sociale ogni olone deve asserire la sua
individualità allo scopo di conservare l’ordine stratificato del sistema,
ma deve anche assoggettarsi alle richieste del tutto allo scopo di
rendere vitale il sistema. In un sistema sano - individuo, società o
ecosistema - c’è equilibrio tra integrazione e autoasserzione. Quest’
equilibrio non è statico, ma consiste in un’interazione dinamica fra le
due tendenze complementari, che rendono l’intero sistema flessibile ed
aperto al mutamento.
Diviene ora evidente la relazione fra la moderna teoria dei sistemi e
l’antico pensiero cinese. L’autoasserzione viene conseguita sfoggiando
un comportamento yang: essendo dissipativi, aggressivi, competitivi,
espansionistici e, per quanto concerne il comportamento umano,
usando un pensiero lineare, analitico. L’integrazione è promossa da
un comportamento yin: essendo responsivi, cooperativi, intuitivi e
consapevoli del proprio ambiente. Tanto lo yin quanto lo yang, tanto le
4
IPPItendenze integrative quanto quelle assertive, sono necessari perchè si
possano avere armoniosi rapporti sociali ed ecologici.[...]
Oggi però stiamo assistendo all’inizio di un grandissimo movimento
evolutivo[...]. C’è un interesse crescente per l’ecologia, espresso da
movimenti di cittadini che stanno formandosi attorno a problemi sociali
e ambientali, additando i limiti dello sviluppo, sostenendo una nuova
etica ecologica e sviluppando appropriate tecnologie “morbide”. Al
tempo stesso sta cominciando uno spostamento significativo nei valori:
dall’ammmirazione per imprese e istituzioni su vasta scala alla nozione
che “piccolo è bello” [...]. Questi vari movimenti formano quella che lo
storico Theodore Roszak ha chiamato la controcultura. ”
(Capra, F. (1982) The turning point, New York, Simon and Schuster)
Il testo di Fritjof Capra ha rappresentato il pensiero comune che ha
guidato questo complesso processo progettuale.
La parola EQUILIBRIO è il requisito minimo che ogni trasformazione
pensata sul territorio deve possedere. Equilibrio sociale, economico ed
ambientale. Equilibrio tra sistemi.
Basandoci sul concetto di “olone” abbiamo immaginato un processo
di riqualificazione territoriale che nasce da unità architettoniche
minime di nuova progettazione che, come cellule sane in un sistema
“addormentato”, rivitalizzano il contesto attraverso interconnessioni
funzionali suddivise in vari livelli di fruizione.
5
IPPIIl caso di studio
Questo progetto ha in sé l’importanza di un messaggio iconico, di una
estetica della natura che diventa manifesto di un nuovo modo di abitare
lo spazio.
Si tratta di ricostruire, riqualificando e reinventando, uno spazio umano
devastato e in parte dimenticato. E per farlo, si sceglie la natura.
Si realizza così, attraverso questo progetto, la possibilità di
concretizzare una metafora necessaria, della natura che sola può colmare
i “buchi” , le lacune della civiltà umana, le mancanze della seppur
elevata sapienza dell’uomo. Uomo che è prima di tutto figlio della
natura.
“Da qui bisogna partire, dal buon uso delle nostre rovine”.
Il primo suggerimento del bando, attraverso la citazione di Arminio, è
osservare lo stato attuale dei ruderi di Auletta e sviluppare idee per
la riqualificazione di questa parte di città.
Questo atto dovrà inevitabilmente trasportare idee positive per la rivi-
talizzazione al di fuori del piccolo tessuto urbano del parco a ruderi,
allargandole al sistema città e quindi al sistema territorio.
Consideriamo quindi il parco a ruderi come parte integrata nell’economia
e cultura di Auletta, a sua volta parte integrata del complesso sistema
ambientale e monumentale dell’area del Parco Nazionale del Cilento e
Vallo di Diano e della Riserva naturale Foce Sele-Tanagro.
Si è deciso quindi di affrontare il percorso progettuale partendo da
considerazioni estetiche sul paesaggio in rovina, estrapolarne i carat-
teri fondamentali che lo rendono affascinante ai nostri occhi, e quindi
rielaborare queste caratteristiche per ridisegnare un paesaggio funzi-
onale. Le idee architettoniche sviluppate per il parco a ruderi a loro
volta danno lo spunto per l’elaborazioni di soluzioni architettoniche
6
IPPIflessibili e multiprogrammatiche per la città.
Il rinnovamento del Comune di Auletta, sarà insieme ritorno,
riavvicinamento al mondo naturale, difficile dopo l’evento catastrofico
del terremoto e allo stesso tempo, proprio per questo, necessario.
Riavvicinamento, ma con il segno nuovo di un superamento, finalmente,
della tradizionale, arida scelta: o uomo o mondo naturale. Gli edifici,
abbracciati, sorretti, completati dal verde, rappresenteranno il nuovo
orizzonte, quello dell’unione tra uomo e natura.
7
IPPIIl rovinismo romantico
Se dal lato funzionale l’approccio generale alla progettazione si basa
sul concetto di equilibrio in un sistema e tra i sistemi, dal lato for-
male il punto di partenza è stato una riflessione estetica sul concetto
di rovina.
Nel mondo del restauro architettonico il dibattito acessosi a caval-
lo tra ‘800 e ‘900 sulla conservazione più appropriata per i manufatti
storici a portato alla luce diverse teorie convergenti periodicamente
nelle carte del restauro.
Una delle più interessanti teorie in materia di conservazione è quella
di John Ruskin, secondo il quale l’uomo e la sua arte devono essere
profondamente radicati nella natura e nell’etica.
In particolare secondo Ruskin il restauro (come era praticato alla fine
dell’800) è “la più totale distruzione che un edificio possa subire: una
distruzione alla fine della quale non resta neppure un resto autentico da
raccogliere, una distruzione accompagnata dalla falsa descrizione del-
la cosa che abbiamo distrutto”. La sua concezione di restauro, definito
“restauro romantico”, ritiene immorale l’intervento di restauro, comune-
mente praticato nella sua epoca, inteso come sostituzione della copia
all’originale. Egli sostiene dunque la necessità innanzitutto di con-
servare l’esistente, ammettendo quegli interventi di comune manutenzione
utili a prolungare il più possibile la vita dell’architettura antica,
alla quale va riconosciuto anche il diritto, quando sarà giunto il mo-
mento, di morire.
Il rapporto dell’edificio con la natura assume quindi un’importanza
fondamentale a livello percettivo. Un edificio antico, alcune rovine
classiche di cui la natura riprende possesso atraverso arbusti
e rampicanti sono spesso lo sfondo o il soggetto della pittura e
dell’incisione già nel ‘700 (Piranesi, Tiepolo). Nell’immaginario
collettivo quindi il concetto di rudere è questo ed è fortemente
radicato nella cultura occidentale.
8
IPPI
OBIETTIVI
L’intero percorso progettuale ha come unico obiettivo la progettazione
di un’infrastruttura capace di valorizzare il patrimonio culturale,
sociale e produttivo della città di Auletta.
Per conseguire questo fine si adottano tre livelli di progettazione:
scala architettonica, urbana ed infine territoriale.
Il loro ordine cronologico segue lo stesso ordine: perchè abbia valore
la seconda scala di progettazione la prima deve realizzarsi e così via
per la terza scala.
In questo modo l’autoasserzione del sistema architettonico rappresenterà
il primo passo verso il risanamento del sistema urbano e territoriale a
cui appartiene.
Parco a ruderi
La sfida progettuale nel parco a ruderi si articola su un piano formale
ed un piano funzionale.
Il primo si propone di restituire alla percezione del visitatore uno
scenario “romantico” che evochi testimonianze di un passato recente.
In un paesaggio romantico gli elementi predominanti sono la rovina e
la natura. L’obiettivo formale è lavorare su queste due componenti in
maniera innovativa.
Il secondo, esteticamente legato al primo, è introdurre nuove ed
importante funzioni oltre a quella espositiva/ricettiva che abbiano
sufficiente forza per dare risonanza urbanistica all’aggregato urbano,
nel rispetto della memoria che conserva il luogo.
9
IPPIUn’idea che rispetti il carattere formale del parco a ruderi e che
al tempo stesso ne accresca le potenzialità urbanistiche è quella di
offrire spazi per la ricerca ambientale all’università di Salerno.
Città dinamica
Anche in scala urbana è stato necessario distinguere due ordini di
obiettivi.
Il primo si interpone tra produttore ed utente in relazione ai numerosi
eventi culturali e tradizionali di Auletta. L’obiettivo è generare un
sistema dinamico e multiprogrammatico per la gestione degli eventi
cittadini.
Il secondo è dare potere all’individuo cittadino aulettese, affinchè la
sua vocazione agricola si arricchisca di nuove conoscenze e generi nuove
reti di produzione agricola innovativa.
Auletta tra i parchi
La realizzazione dei primi due obiettivi innesca processi di
riconfigurazione territoriale dove Auletta può assumere un ruolo centrale
in nuovi itinerari turistici di carattere monumentale e ambientale.
L’obiettivo è individuare nuove “rotte” turistiche attraverso la
conoscenza degli altri poli attrattori presenti tra il Cilento, le valli
del Sele e del Tanagro.
10
IPPI
ANALISI
L’analisi ha seguito un ordine inverso rispetto alla progettazione: da
una conoscenza generale di alcuni aspetti del territorio agli aspetti
più specifici del parco a ruderi.
Territorio
Auletta si trova inclusa sia nei comuni appartenenti al Parco nazionale
del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sia nella Riserva naturale del
Foce Sele-Tanagro. Al tempo stesso altri comuni inclusi all’interno di
queste aree protette presentano caratteristiche ambientali e monumentali
simili. La piena realizzazione del primo obiettivo (parco a ruderi) può
far da traino all’introduzione di nuove “rotte” turistiche culturali-
ambientali.
L’analisi degli spazi pubblici comunali permetterà una valutazione
delle problematiche e dele qualità relative al suolo disponibile per il
calendario degli eventi.
Città
Informazioni dettagliate sugli eventi pubblici ad Auletta: feste
patronali, sagre ed altre manifestazioni culturali allo scopo di
redigere un calendario completo del fitto calendario di appuntamenti
durante l’anno. Quest’analisi è finalizzata alla creazione di
infrastrutture multiprogrammatiche da offrire in concessione
all’espositore/produttore (obiettivo “città dinamica”).
Il parco a ruderi, la natura
Considerazioni sul paesaggio naturale
vegetazione: valore paesaggistico, ambientale, spaziale e
simbolico-comunicativo
11
IPPIparco a ruderi: selvaggio controllato / “sublime romantico”
vegetazione reale/attuale > verifica compatibilità ecologica-
ambientale (specie infestanti specie autoctone associazioni
potenziali),
compatibilità statica (destabilizzanti/consolidanti nei confronti
dei ruderi architettonici),
compatibilità figurativa e semantica (equilibrio dimensionale e
formale tra strutture vegetali e architettoniche) > interventi
minimi di aggiustamento (potature / sfoltimenti / diradamento
/ consolidamento) sulla vegetazione esistente > inserimento
di specie compatibili e endemiche, ispirate alle associazioni
potenziali (aumento della biodiversità)
L’apporto scientifico.
Le competenze per il “controllo” della componente naturale del
parco a ruderi possono essere ricercate nella vicina Facoltà
di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di
Salerno. La Facoltà comprende le aree didattiche di Chimica,
Fisica, Informatica, Matematica, Scienze Ambientali e Scienze
Biologiche. Relazionare i nuovi spazi nel parco a ruderi con
alcuni dipartimenti dell’università favorisce la ricerca, la
tutela del patrimonio ambientale e genera un nuovo tipo di
interesse perfettamente compatibile con le premesse estetiche
progettuali.
L’apporto fotografico.
Accompagnerà la progettazione dell’intervento in loco con
una visione consapevole, in grado di trasmettere all’equipe
l’esperienza visiva e radicarla nelle forme e nella natura dei
luoghi. Sarà, quello fotografico, uno sguardo aperto a cogliere
le relazioni, con un approccio che potrebbe essere definito
“animistico”: sensibile alla natura intima dei luoghi, delle cose,
della storia che le ha abitate. Pronto ad entrare in risonanza con
lo spirito originario che anima ogni spazio.
12
IPPI
STRATEGIE
IPPI
Per il raggiungimento dei primi due obiettivi (configurazione estetico-
funzionale del parco a ruderi e sviluppo dinamico delle attività urbane)
si è introdotto il concetto di infrastruttura.
L’infrastruttura per definizione è un insieme di elementi fisici
strutturati in modo tale che uniti formino una struttura funzionante per
uno scopo preciso.
IPPI è un concetto di infrastruttura flessibile che può assumere infinite
forme e configurazioni al servizio dell’ambiente.
IPPI è un’infrastruttura programmata che scambia informazioni e quantità
fisiche con l’ambiente, supportato da strumenti autosufficienti ed
innovativi.
IPPI è l’acronimo di Infrastruttura Produttiva Paesaggistica Innovativa.
13
IPPI
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
L’architettura fisica di IPPI è stata disegnata a partire
dall’osservazione del profilo più suggestivo del parco a ruderi, il borgo
arroccato che si scorge lungo la provinciale 250.
Il modulo base consiste in un cubo di tubolari controventato su 4 lati,
di dimensioni 2x2x2 metri su cui è possibile installare diversi elementi
architettonici e tecnologici, adeguatamente connessi, che riescono ad
evadere un compito specifico non realizzabile altrimenti.
Si prevede quindi un disegno di strutture compatte e flessibili che
sopportino la destinazione d’uso prevista ed il rischio sismico.
Si prevedono studi geologici per un’adeguata messa a terra e
trasferimento dele conoscenze acquisite dal progetto esecutivo
presentato nel bando di concorso.
La sicurezza deve essere il proposito da evidenziare nella redazione di
elaborati tecnici ed esecutivi. Deve bilanciarsi il proposito d’uso con
la risposta strutturale. Queste due valutazioni, insieme alla riuscita
estetica, sono le componenti del progetto della costruzione modulare.
La configurazione spaziale varia in funzione della forma dell’ambiente
circostante e della destinazione d’uso. L’obiettivo della progettazione
strutturale sarà quello di ragionare sul concetto di modulo, per ridurre
i costi e facilitare l’assemblaggio in situazioni ambientali differenti.
In linea generale sono state studiate tre tipologie pensate per
raggiungere i primi due obiettivi prefissati (sistema A per l’obiettivo
“parco a ruderi” e sistemi B e C per l’obiettivo “città dinamica”).
14
IPPI
sistema A
IPPI 3.1 > installata nel parco a ruderi, presenta moduli 2x2x2 m
composti da tubi metallici, superfici calpestabili, coperture ed
accessori modulari prodotti dalle piccole imprese presenti sul
territorio.
L’aggregazione di più moduli genera spazio per l’esposizione al pubblico
della flora e della fauna locali e l’attività di laboratorio di ricerca.
La componente naturale:
l’impianto di vegetazione si appoggia all’innesto architettonico
funzione simbolica-comunicativa con rimandi domestici (aspetto,
utilizzo, profumo)
erbe aromatiche: Lavandula angustifolia, Thymus sp., Origanum
vulgare, Origanum majorana, Rosmarinus officinalis ecc.,
tapezzanti/erbacee, fruttiferi (vitis vinifera, alberi da frutto
allevati a spalliera).
funzione scientifico-didattica con l’insediamento di specie
endemiche del Parco del Cilento (laboratorio botanico a cura dei
dipartimenti di scienze MM.FF.NN. dell’Università di Salerno).
15
IPPI
UNA POSSIBILE CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA A
sistema B
IPPI 3.2 > installata temporaneamente nei luoghi pubblici e
periodicamente stoccata in magazzini adibiti, è l’infrastruttura per gli
eventi di facile assemblaggio.
Costituita da materiali semplici e variegati presenta moduli 2x2x2
m composti da tubi metallici, superfici calpestabili, coperture ed
accessori modulari semplici in metallo o legno, prodotti dalle piccole
imprese presenti sul territorio.
L’aggregazione di più moduli genera un sistema multiprogrammatico per
gli eventi e consente lo scambio di informazioni o prodotti con il
pubblico.
Eventuale energia elettrica può essere garantita da un modulo solare
appositamente progettato, dotato di semplici inseguitori di tilt per
ottenere un corretto orientamento.
16
IPPI
sistema C
IPPI 3.3 > piccola struttura su ruote dotata di orto, serbatoio,
comparti ed altri accessori per consentire piccola produzione agricola o
vendita a km 0.
Costituita da materiali semplici e variegati
Presenta moduli 2x2x2 m composti da tubi metallici, superfici
calpestabili, coperture ed accessori modulari semplici in metallo o
legno, prodotti dalle piccole imprese presenti sul territorio e gestiti
da agricoltori aulettesi.
L’aggregazione di più moduli genera un sistema multiprogrammatico la
promozione o vendita di prodotti agricoli.
UNA POSSIBILE CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA B: MONTATO A SECCO, TOTALMENTE ASSEMBLABILE.
UNA POSSIBILE CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA C: STRUTTURA DI TUBI SALDATI, TRASPORTABILE SU RUOTE
SERBATOIO
ORTO
ORTO VERTICALE
ATTREZZI E STOCCAGGIO
MODULO SOLARE
PIANO D’APPOGGIO
PIANO D’APPOGGIO
PORTELLO-PEDANA
PORTELLO-TETTOIA
SOFFIETTO PVC PER ULTERIORE SPAZIO
17
IPPIECONOMIE
Foglio1
Pagina 1
2.500.000,00 1,00
1.000.000,00 40%
50.000,00 5%
40,00
10,00
250.000,00 25%
250,00
550.000,00 55%
400,00
100,00
60,00
40,00
100.000,00 10%
10,00
30,00
10,00
50.000,00 5% 50,00
1.000.000,00 1,00 1.000,00
budget complessivo progetto
budget a disposizione
progettazione sistemi modulari (sistemi A, B, C)
architettura
definizione temporale destinazioni d’uso
promozione
comunicazione
costruzione sistemi modulari (sistemi A, B, C)
fornitura
installazione
certificazione
collaudi
gestione
spese legali affidamenti/noleggio
manutenzione straordinaria
stoccaggio
Varie
Il budget a disposizione viene dimensionato esclusivamente per le attività del parco a ruderi e degli eventi previsti nel territorio comunale di Auletta.
Gli itinerari ambientali ed archeologici previsti nel progetto vengono rimandati ad una seconda fase di concertazione con gli enti di competenza.
progettazione
varie
gestione
comunicazione
costruzione
18