Relazione Convegno Studio Del 20 11 09

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L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA Vivere la legalità significa innanzitutto vivere il Valore delle regole” Prof. Vincenzo SERVEDIO, Dirigente Scolastico presso la Scuola di Istruzione Secondaria di I° Grado “Parini –Merello” di Genova. Direttore Responsabile della Rivista a diffusione nazionale di Didattica e Sperimentazione, “PIANETASCUOLA”. Co-direttore della Collana “Airone” presso Cacucci Editore.

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CONVEGNO DI STUDIOL’Università degli Studi di Bari e il Corso di Perfezionamento in “Etica Sociale, Persona ed Edu-cazione alla Legalità”, in collaborazione con la Cooperativa sociale ESEDRA di Triggiano, pro-muovono ed organizzano un Convegno di Studio sul tema: «Persona ed Educazione alla Legalità: riflessioni conclusive e proposte»Venerdì 20 Novembre 2009, ore 10.00 - 14.00 Sala Conferenze di Villa Deade (Prov. Noicattaro-Torre a Mare - Noicattaro)

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L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA

“Vivere la legalità significa

innanzitutto vivere il Valore delle

regole”Prof. Vincenzo SERVEDIO, Dirigente Scolastico presso la Scuola di Istruzione Secondaria di I° Grado “Parini –Merello” di Genova.Direttore Responsabile della Rivista a diffusione nazionale di Didattica e Sperimentazione, “PIANETASCUOLA”.Co-direttore della Collana “Airone” presso Cacucci Editore.

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LA SCUOLA , PROTAGONISTA NELLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA - LEGALITA’

• FINALITA’ DEL SISTEMA ISTRUZIONE : FORMARE LA PERSONA.

• La scuola e’ legalita’, è un luogo privilegiato sul piano delle relazioni sociali positive perché, per la prima volta, ci si confronta con gli altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed aver una ben determinata condotta.

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DINAMICHE RELAZIONALI NELLA CULTURA DELLA LEGALITA’

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IL FILOSOFO MOUNIER AMMONISCE…

• “Noi non esistiamo, in definitiva, che dal momento in cui ci siamo costituiti un quadro interiore di Valori e di Ideali, sapendo che neppure la minaccia della morte potrà prevalere su di essi”

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Scrive il Prof. M. Indellicato…

• “E’ necessario che la famiglia e la scuola diventino i luoghi dove si sperimentino le relazioni e, quindi, si recuperano i significati, i luoghi in cui i valori e i diritti umani non devono essere solo proclamati, ma soprattutto vissuti e testimoniati perché hanno la loro origine nella dignità della persona umana”

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EDUCARE ALLA LEGALITA’, perché la scuola

Scrive la Prof.ssa Rosa Cesareo, docente di Filosofia Morale,in tema di Educazione alla

legalità, presentando il volume di V. Servedio,“Il bullismo nella scuola della complessità”:

• La scuola quale ruolo deve esercitare? Il suo ruolo è superiore a quello della famiglia?

Personalmente ritengo di sì perche la scuola ha a che fare con elementi appartenenti a famiglie diverse e quindi con problemi, esigenze e modi di vivere altrettanto diversi. La scuola, il cui compito non è istruire ma formare deve favorire (…) attraverso il dialogo, inteso come scambio di esperienze intese come momento di riflessione (…)

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Educare alla legalità significa insegnare a rispettare le leggi, tutte e

sempre, tutte e comunque?

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EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’: gli indirizzi del M.I.U.R. (già M.P.I.)

Nella definizione della Circolare Ministeriale del Ministero della Pubblica Istruzione, n 302 del 25.10.1993:

" Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili. Si tratta di una cultura che:

-intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni;

-consente l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità;

-aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche;

- sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette".

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DIRETTIVA 28/2006 DEL MINISTRO MORATTI

Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca L. Moratti, con decreto allegato alla direttiva n. 28 del16 marzo 2006 istituiva la ‘Giornata nazionale della legalità’, da celebrare all’inizio di ogni anno scolastico, e adottava un apposito ‘manifesto nazionale’ con il titolo ’Cittadinanza, legalità e sviluppo’.Il manifesto affermava che:“Vivere la legalità è vivere il valore della regola come:

• -strumento di legalità e progresso;• -garanzia affinchè le differenze di ognuno siano un arricchimento per tutti;• -protezione dalla violenza, dall’arroganza e dagli abusi di chi pensa di essere più forte:• -vivere la legalità è consapevolezza che non vi sono scorciatoie nella vita e che la via più breve ha sempre un

prezzo alto che prima o poi dovrà essere pagato;• -essa è una scelta che esige partecipazione, capacità di critica, ma, soprattutto, di autocritica, non disgiunta dal

sentimento della solidarietà, senza il quale nessuna società può dirsi veramente civile;• -vivere la legalità è credere nelle istituzioni, crescere nella partecipazione democratica, nel pieno rispetto della

centralità della persona;• - vivere la legalità è vivere la libertà;• - vivere la legalità è prima di tutto capirla: dove le leggi negano i diritti fondamentali dell’uomo, lì non c’è

legalità;• -vivere la legalità significa accettarla, farla propria accogliendone le ragioni profonde e farne pratica

quotidiana;• -vivere la legalità vuol dire condividerla, riconoscendo che dimensione costitutiva della persona è la relazione

con l’altro, con la comunità più vasta che ognuno contribuisce a realizzare con la propria libertà e• responsabilità;• -vivere la legalità significa non barattare diritti con favori; la legalità vissuta da tutti o, almeno, dai più, aiuta a

sconfiggere l’individualismo, gli interessi di parte, l’indifferenza”.

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SCUOLA, RECUPERARE LA CENTRALITA’ DELLA LEGALITA’

• DPR 249/1998 Statuto degli studenti• DPR 235/2007: modifiche al DPR 249/98, con

la previsione di sanzioni severe per arginare il dilagare dei fenomeni di illegalità nelle scuole

• Patto di corresponsabilità• Direttiva del 31 luglio 2008: accelerata

normativa-sanzionatoria da parte del Ministro Gelmini.

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CITTADINANZA E COSTITUZIONENuovo insegnamento introdotto dal Ministro MIUR, On.le M. Gelmini,

nelle Scuole di ogni ordine e grado con la Legge n. 169 del 30 ottobre 2008

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1. LA CITTADINANZA

• “Cittadinanza e Costituzione” è il nuovo insegnamento introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado con la legge n.169 del 30.10.2008.

• Con il termine “cittadinanza” si vuole indicare la capacità di sentirsi cittadini attivi, che esercitano diritti inviolabili e rispettano i doveri inderogabili della società di cui fanno parte ad ogni livello - da quello familiare a quello scolastico, da quello regionale a quello nazionale, da quello europeo a quello mondiale - nella vita quotidiana, nello studio e nel mondo del lavoro.

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2. LA COSTITUZIONE

• Lo studio della Costituzione permette non solo di conoscere il documento fondamentale della nostra democrazia ma anche di fornire una “mappa di valori” utile per esercitare lacittadinanza a tutti i livelli.

• Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ribadito in occasione del 60° anniversario della costituzione italianal’importanza di “insegnare, studiare e analizzare nelle scuole ildettato costituzionale per offrire ai giovani un quadro diriferimento indispensabile a costruire il loro futuro di cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri”

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LA NOSTRA STORIA

“Voi Giovani alla Costituzione dovete dare il Vostro spirito, la Vostra gioventù, farla vivere, sentirla come Vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, che siamo parte di un tutto , un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo”P. Calamandrei “Discorso ai giovani”, Milano 1955