Relatività
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8/12/2019 Relativit
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I problemi della relativit classica
Nella relativit galileiana, le grandezze che
dipendonodal sistema di riferimento, cio
hanno valori diversi se misurate in
riferimenti in moto uniforme l'uno rispettoall'altro sono la velocite di conseguenza lo
spazio percorsoe l'energia cineticache
dipendono alla velocit. L'invarianza di
forza, massaed accelerazioneporta alla
conclusione che le leggi della meccanica
siano le stessein ogni riferimento inerziale.
Ai tempi di Galileo, l'invarianza del tempo
sembrava cos ovvia da non essere
nemmeno presa in considerazione.
l 1905 l'anno di pubblicazione della
Teoria della relativit specialediAlbert
Einstein. La relativit speciale !o ristretta" si occupa solo dei sistemi di riferimento inerziali, mente
la relativit generale tratta tutti i sistemi di riferimento. #icordiamo che un sistema di riferimento
inerziale uno in cui valgono le leggi della dinamica !e in particolare il principio di inerzia$ se un
corpo immobile o in moto rettilineo uniforme, su di esso agisce unaforza risultante nulla". %na
volta scelto un sistema inerziale, ogni altro riferimento in moto uniforme rispetto ad esso
inerziale. Alla fine dell'&ttocento, la fisica sembrava ormai un capitolo chiuso. a una parte la
meccanica di Ne(ton era sintetizzata in tre leggi fondamentali, dall'altra l'elettromagnetismo
poggiava le sue basi sulle )uattro e)uazioni di *a+(ell. fenomeni termici facevano parte, con la
termodinamica, del campo della meccanica e )uelli luminosi del campo dell'elettromagnetismo. Le
forze fondamentali della natura erano di due tipi$ forzegravitazionalie forze elettromagnetiche.ualche fenomeno per- non rientrava nello
schema generale ed inoltre il grande
edificio della fisica classica presentava
)ualche contraddizione$ uno dei problemi
pi importanti era )uello della
propagazione della luce. La velocit di
propagazione delle onde meccaniche
sempre riferita ad un mezzo di
propagazionee *a+(ell pensava che le
onde elettromagnetiche avessero una
velocit crispetto all'etere. L'etere avrebbedovuto essere il mezzo chepermetteva la
propagazione di onde elettromagnetiche.
uesto fluido avrebbe dovuto penetrare
ogni cosa ed estendersi in ogni dove, nello
spazio interplanetario e nello spazio interstellare. moti di tutti i corpi celesti sarebbero avvenuti
nell'etere che non opponeva alcuna resistenza ed era completamente trasparente alla luce.Non c'era
per alcun metodo sperimentale che potesse provare la effettiva presenza dell'etere. /i prov- a
misurare !esperienza di Michelson Morley" il cosiddetto vento d'eterestudiando la propagazione
della luce in diverse direzioni e in diverse stagioni !se la 0erra ruota intorno al /ole attraversando un
mare d'etere, la sua velocit rispetto all'etere avrebbe dovuto cambiare direzione durante il periodo
di rivoluzione", ma non si rivel- nessuna differenza significativa tra le diverse misure.La velocit
della luce era sempre la stessa in ogni riferimento, come se essa fosse sempre riferita all'ipotetico
etere. l riferimento dell'etere sembrava assumere un ruolo di riferimento assoluto o privilegiato
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negato dalla meccanica di Ne(ton. %n altro problema era che le e)uazioni dell'elettromagnetismo
di *a+(ell prevedono che una carica immobile crea un campo elettrostico, mentre una in moto
(una corrente) crea un campo magnetico. /embra )uindi che osservatori in sistemi di riferimento
differenti siano immersi in campi diversi e misurino di conseguenza forze di diversa natura. %n
protone si muove con velocit vparallelamente ad un filo rettilineo percorso da corrente elettrica.
La velocit del protone concorde con il verso della corrente. escrivi il fenomeno !e le forze che
agiscono" dal punto di vista del laboratorio e dal punto di vista del protone.
Riferimento inerziale del laboratorio$ 1er un osservatore solidale al laboratorio il filo
conduttore in )uiete. La corrente che scorre nel filo crea un campo magneticonella zona
circostante e il protone, che viaggia nel campo magnetico, risente di una forza magnetica che
lo devia e lo attiraverso il filo.
Riferimento inerziale del protone$ 1er un osservatore solidale al protone, il protone in
)uiete e le cariche in )uiete non sono sottoposte a forze magnetiche. Nonostante )uesto
l'osservatore registra l'esistenza di unaforza attrattivache sposta il protone verso il filo
conduttore. /i deve concludere che il protone risente dell'effetto di unaforza elettrica, ma
da dove ha origine uesta forza se il filo ! complessivamente neutro"
Eventi nello spaziotempo
La teoria della relativit di 2instein si fonda su due assiomi, di cui uno il principio di relativit
enunciato da Galileo. l secondo assioma )uello che crea pi problemi al buon senso comune.
Relativit di !alileo Relativit di Einstein
"rincipio di relativit# Le leggi della meccanicasono le
stesse in tutti i riferimenti inerziali.Non esiste un
riferimento privilegiato.
$ssioma 1# Le leggi dellafisicasono
le stesse in tutti i riferimenti inerziali.
Non esiste un riferimento privilegiato.%egge di composizione delle velocit# /e un corpo ha
velocit vrispetto ad un riferimento / che si muove con
velocit &rispetto ad un altro riferimento /', allora la
velocit v'del corpo rispetto al riferimento /' $
v' ( v ) &(somma vettoriale)
$ssioma *# La velocit della luce nel
vuoto ha lo stesso valorein tutte le
direzioni e in tutti i sistemi di
riferimento inerziali
3onsideriamo # eventi storiciseparati nel
tempo e nello spazio$ la morte di $iulio
%esaree la nascita di %risto.
1er ognuno di essi possiamo individuare
una coordinata temporale!che diceuando ! avvenuto" ed una o pi
coordinate spaziali!che dicono dove !
avvenuto" in opportuni sistemi di
riferimento.
Evento+oordinata
spaziale
+oordinata
temporale
*orte di
Giulio
3esare
#omadi di *arzo,
anno 44 a 3
Nascita di3risto
5etlemme Anno 6
%sualmente gli eventi si rappresentano in un diagramma spazio&temporaledove lo spazio in
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ascissa ed il tempo in ordinata. Nello spazio tridimensionale gli eventisono individuati da tre
coordinate spaziali e da una coordinata temporale$ Evento ,-. y. z. t/
/tabilisci laseparazione spazialee laseparazione temporaletra i due eventi.
1er separazione spaziale e temporale si intende rispettivamente la distanza spaziale 7s tra i luoghi in
cui avvengono gli eventi e l'intervallo temporale 7t che intercorre tra di essi. Nel caso dei due eventi
considerati si ha$Eventi s t
*orte di Giulio 3esare e nascita di 3risto distanza #oma85etlemme 44 anni
/e due eventi hannoseparazione temporale nullasi dicono simultanei. Le coordinate e le
separazioni spaziali e temporali tra gli eventi sono riferite, in genere, ad un riferimento inerziale
come la 0erra, ma le cose possono cambiare notevolmente cambiando sistema di riferimento.
3onsidera i due eventi$ 9"salita di un passeggero sul treno alla stazione di omae :" discesa del
passeggero dallo stesso treno nella stazione di ilano. ual la loro separazione spaziale; n
)uesto problema necessariodefinire ilsistema di riferimentoperch gli eventisalitae discesa
avvengono uno a #oma e l'altro a *ilano nel riferimento terrestre, ma avvengono nello stesso luogo
e cio sul treno in un riferimento solidale al treno.
#iferimento /eparazione spaziale
0erra distanza #oma8*ilano
0reno 6
n generale osservatori di riferimenti diversi assegneranno differenti separazioni spazialiagli stessi
eventi. 3ome vedremo, essi misureranno anche differentiseparazioni temporali$ due eventi
simultanei in un riferimento possono non esserlo in un altro. /pesso, nei problemi di relativit
conviene usare, per la distanzale misure luce, cio gli anni8luce, i minuti8luce e i secondi8luce e le
corrispondenti unit !anni, minuti, secondi" per il tempo. 3on )uesta scelta la velocit della luce ha
sempre valore numerico c ( 1.
imultaneit
1er approfondire il significato del tempo,
2instein affront- dapprima la definizione di
eventi simultaneie puntualizz- il fatto che
la simultaneit non si conservanel
passaggio da un riferimento ad un altro in
moto rispetto al primo$ non basta, infatti,
dire che devo osservare
contemporaneamente due eventi perdecidere che essi sono avvenuti nello stesso
istante< la luce di due stelle che arriva sulla
0erra porta generalmente con s immagini
di stelle lontane nello spazio e anche nel
tempo, con il risultato che possiamo vedere
contemporaneamenteuna stella di 966 anni
fa ed una di 96666 anni fa. l metodo
suggerito da 2instein per stabilire un criteriodi simultaneit allora )uello di mettersi a met
strada tra i due punti A e dello spazio nei )uali i due eventi hanno luogo. /e i segnali provenienti
da A e da 5 arrivano contemporaneamente all'osservatore, si pu- dedurre che i due eventi sono
simultanei, se un segnale precede l'altro significa che un evento precede l'altro nel tempo. uefulmini colpiscono i punti A e 5. /e l'osservatore & registra contemporaneamenteun segnale
luminoso proveniente da A ed uno proveniente da 5, conclude che gli eventi A e 5 sono simultanei.
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La domanda che ci si pone allora$ i due fulmini simultanei nel riferimento di 2. lo sono anche
in un riferimento in moto rispetto ad 233he cosa registrerebbero i passeggeri di un aereo
superveloce in viaggio con velocit vda A verso 5;
%n passeggero &' si trova nell'aereo, a
met strada tra i due eventi A e 5. Le
posizioni A e 5 corrispondono ai punti A'e 5' sulla coda e sulla testa dell'aereo. 1er
&' l'evento A un fulmine che colpisce la
coda dell'aereo e l'evento 5 un fulmine
che colpisce la testa dell'aereo. /e la luce
avesse velocit infinita, &' sarebbe colpito
simultaneamente dai segnali provenienti
da A e 5, ma la luce si muove a velocit c
per percorrere i tratti A&' e 5&' e la
velocit della luce ! la stessa in ogni
sistema di riferimento*
Nel frattempo &' si spostato con l'aereo
verso il segnale proveniente da esi
allontana da uello proveniente da A.
2sso vedr pertanto il lampo prima del
lampo A. Nel sistema di riferimento di &'
il fulmine che colpisce la testa un evento
che precede)uello del fulmine checolpisce la coda.
/i potrebbe ripetere il ragionamento con un altro ipotetico aereo che viaggia in direzione opposta$
)uesta volta gli osservatori in esso concluderebbero che l'evento A precede l'evento 5$ in
conclusione, non solo la simultaneit non viene mantenuta, ma possibile concepiresistemi di
riferimento in cui l'ordine di successione degli avvenimenti si capovolge. 1ossiamo pensare allora a
riferimenti in cui sta avvenendo o gi avvenuto il nostro futuro; /ignifica che i legami di causa &
effetto non sono pi+ validi"uesto, come vedremo, non affatto vero$ tutto )uello che si dettosinora riferito a eventi completamente indipendenti. La teoria relativistica di 2instein non solo
salva, ma anzi rafforza il significato del rapporto di causa , effetto. /e due eventi A e 5 sono legati
da un fatto fisico in modo tale che A sia la causa e 5 l'effetto, l'evento A preceder l'evento in
ogni riferimento, anche se con diversa separazione spaziale. La simultaneit un concetto relativo,
ma la relazione di causa8effetto non lo .
2rologio a luce
ue osservatori, uno nella stazione / e l'altro su un treno superveloce /' che si muove a velocit v
rispetto alle rotaie, vogliono misurare la durata di un fenomeno fisico !cio la separazione
temporale tra due eventi", naturalmente ognuno dal suo sistema di riferimento. 2ssi utilizzano unorologio a luce, formato da due specchi piani posti parallelamente ad una distanza nota d$ un raggio
luminoso che si muove lungo l'asse degli specchi si riflette alternativamente su di essi ed il tempo
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occorrente per l'andata ed il ritorno della luce sullo stesso specchio costituisce ilperiodo
dell'orologio.
l periodo dell'orologio misurato da un
osservatore in )uiete rispetto all'orologio$
06= : d > c
L'intervallo di tempo 06rappresenta la
separazione temporale tra due eventi$ la
partenzae l'arrivodel raggio luminoso
sullo specchio inferiore. 1er un
osservatore in )uiete, i due eventi hanno
separazione spaziale nulla. La
separazione temporale di due eventi con
separazione spaziale nulla si dice tempo
proprio.
1oich? sia nel riferimento /, sia nel
riferimento /' ci sono due orologi a luce
identici, i due osservatori misurano lo
stesso intervallo di tempo ognuno nel
proprio riferimento. *a cosa avviene uno
osservatore prova a fare una misura di
tempo mediante l'orologio a luce che si
sta muovendo rispetto a lui; 1er un taleosservatore, l'orologio si muove con
velocit vin direzione perpendicolare
all'asse degli specchi e )uindi la luce
percorre, tra andata e ritorno, una linea a
zig8zag di lunghezza *% maggiore di *d.
1oich? la luce ha sempre velocit c in
4ualsiasi riferimento inerziale, il
periodo 0' dell'orologio in moto allora
!per /"$
0' = : L > c @ 06
l periodo 0' misurato con l'orologio in moto maggiore del tempo proprio 06$ l'orologio in moto
batte )uindi un tempo pi lento rispetto a )uello in )uiete. /i noti che ci- ! vero per tutti e due gli
osservatori$ l'osservatore nella stazione / afferma che l'orologio sul treno pi lento, l'osservatore
nel treno /' afferma che l'orologio della stazione a rallentare n )uesta affermazione che pu-
sembrare paradossale c' tutto il significato del principio di relativit$ le leggi della fisica sono
eguali per tutti i riferimenti inerziali, nel senso che ognuno dei due osservatori afferma che
l'orologio in moto rallenta.
lperiodo propriodell'orologio a luce $
06= : d > c
l periodo dell'orologio misurato in moto $
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conferma che la velocit della luce ha il carattere di velocit limite che non pu- essere mai
superata.
%a vita media dei muoni
muoni!simbolo I" sono
particelle elementari che siproducono nell'impatto dei
raggi cosmici con gli strati pi
alti dell'atmosfera. /ono una
specie di Jelettroni grassiJ,
dotati di carica negativa e di
una massa maggiore di )uella
dell'elettrone. /ono particelle
instabili$ in un tempo
brevissimo decadono
trasformandosi in un elettrone
ed un neutrino. 3ome tutte la
particelle instabili, non
decadono tutti
contemporaneamente, ma sono
caratterizzati da una vita media
K di 9.E Is nella )uale,
statisticamente, il numero di muoni si riduce della met. La vita media K misurata in )uiete ed
)uindi un tempo proprio. n un esperimento del 9F al 32#N di Ginevra, si riscontrato che la
vita media di muoni prodotti artificialmente, deflessi da campi magnetici e fatti girare a velocit
prossime a )uella della luce, ! pi+ lunga di uella dei muoni a riposo. %na conferma di )uesto fatto
strabiliante data dalla constatazione sperimentale che circa la met dei muoni prodotti negli stratialti dell'atmosferafa in tempo a raggiungere la Terra prima di decadere$ )uesta percentuale sarebbe
troppo elevata se la loro vita media fosse di soli 9,E Is.La distanza che i muoni devono percorrere
pari allo spessore dell'atmosfera !circa 9E Mm". 3alcola il tempo necessario a coprire tale distanza
per una particella che si muove con velocit prossima a )uella della luce. uesto intervallo di tempo
un tempo proprio;
ati del problema #ichieste
= 9E Mm = 9,E 96
mspessore dell'atmosfera t
tempo per raggiungere la
Terra
c = 96Hm>svelocit dei muoni rispetto alla
TerraAnche pensando che un un
muone viaggi alla velocit
della luce, il tempo necessario
t = >ced circa E6 Is. ltempo 0 non ! un tempo
proprioperch? rispetto alla
0erra la partenza e l'arrivo dei
muoni sono # eventi
spazialmente divisi. al
grafico del decadimento dei
muoni puoi constatare che gi
a o F Is, la percentuale delle
particelle ancora integre
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minima. 3ome mai a 0erra si registra l'arrivo della met di essi; /ulla base della velocit !altissima"
dei muoni, il fattore di dilatazione C vale :E. i )uanto si allunga la vita media di un muone veloce;
ati del problema #ichieste
C = :E fattore di dilatazione K vita media dei muoni veloci
K6= 9,E Is vita media propria dei muoni a riposo
La vita media dei muoni veloci si calcola applicando il fattore di dilatazione dei tempi$ K = C K =F,E Is. 2ssa appena un p- minore del tempo necessario per attraversare l'atmosfera ed )uindicompatibile con i risultati sperimentali.
$ cavallo di un muone
l problema della dilatazione
della vita media dei muoni
veloci dovrebbe suscitare
)ualche comprensibile dubbio$
come sono le cose dal punto divista di un muone; mmaginate
di cavalcare un muone come se
fosse un cavallo$ in )uesto
modo siete in un sistema di
riferimentosolidale a tutti i
muoni del vostro sciame.
muoni sono )uiete rispetto a
voi e la 0erra, lontana 9E Mm,
vi viene incontro ad una
velocit pazzesca. La
collisione avverr fra circa E6Is. *a un momento &ra la
vita media dei muone in )uiete
di soli 9,E Is. 3ome si pu- spiegare il fatto che circa il E6O dei muoni riuscir a collidere con la
0erra dal momento che il cambio del sistema di riferimento non pu- cambiare i fatti oggettivi; n
effetti la dilatazione del tempo porta a risultati contraddittori se non accompagnatata da un altro
aspetto della relativit$ la contrazione di una distanza misurata in moto. La distanza di 9E Mm
dello spessore atmosferico stata misurata da Terra, cio da un riferimento in uiete rispetto
all'atmosfera. uesto significa che , con gli strumenti adatti, si preso nota della posizione
contemporanea degli estremi-1e -*dello strato di atmosfera !rispetto ad un asse + prescelto" e poi
si fatta la differenza$
%0( 8-1 -*8
La lunghezza misurata %0si dice lunghezza propriaperch? misurata in )uiete. uindi lo
spessore di 9E Mm dell'atmosfera terrestre una lunghezza propria. /ottolineiamo il fatto che gli
estremi si devono trovaresimultaneamentenelle rispettive posizioni !non devono infatti cambiare
posizione durante la misura"$ poich? la simultaneit non un fatto assoluto, ma relativo al
riferimento, e )uindi )uesto porta a pensare che anche la misura di lunghezza dipenda dal sistema
di riferimento. &ra, se siamo a cavallo di un muone, tutta l'atmosfera terrestre di cui vorremmo
misurare lo spessore, non in )uiete rispetto a noi, ma si muove a velocit prossime a uella della
luce$ la misura di una lunghezza fatta in moto non una lunghezza propria. La lunghezza di un
oggetto o di uno spazio in movimento diversa dalla misura effettuata in )uiete$ se l'oggetto simuove a velocit v, la lunghezza %!misurata nella stessa direzione di v" risulter contrattarispetto
alla lunghezza propria %0. La legge di contrazione delle lunghezze analoga a )uella di dilatazione
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dei tempi$
con D = v > c
La contrazione tanto
maggiore uanto pi+ grande
! il valore del parametro / di
velocit. #iesaminiamo ora il
problema dei muoni in modo
pi completo$ dal punto di
vista dei muoni, lo spessore
dell'atmosfera risulter,
contratto di :E volte rispetto
allo spessore proprio. La
contrazione delle lunghezze
reale e validasolo per ilsistema di riferimento in cui
l'oggetto misurato ! in motos, dell'ordine di grandezza della velocit orbitale terrestre, JgrandeJ se
valutata rispetto alle ordinarie velocit cui siamo abituati, provoca una contrazione secondo
un coefficiente 1 6 < ( 0=99995. 3i- significa che un regolo lungo 9 m in un riferimento in
)uiete subisce una contrazione di appena E6 Q se misurato in moto.
4. La contrazione della lunghezza ! reale0 in uanto essa viene verificata con delle misures:" tra massa ed energia enormementesbilanciato$ ad una
piccola )uantit di massa corrisponde una grande )uantit di energia.
3alcola l'energia a riposo di un elettrone. La massa di un elettrone me= ,99 9689Mg e )uindi
l'energia a riposo corrispondente 26= mec
:
= H,E 96
894
V.
3ome si visto pi volte, il Woule non una unit di misura adatta per )uantit cos piccole. 1er
particelle microscopiche, l'unit di misura pi conveniente l'elettronvolt!9 eP = 9, 9689V" ed i
suoi multipli 8e70 e70 $e7. 3onvertendo l'energia in unit *ev, si ottiene che l'energia a riposo di
un elettrone 26= 6,E9 *eP uesto non significache massa ed energia siano proprio la stessa
cosa, ma che possono tramutarsi l'una nell'altra. Nella fisica relativistica il principio di
conservazione della massa e )uello di conservazione dell'energia non valgono separatamente$ vale il
principio di conservazione della massa&energia. Nella fisica delle particelle elementari la massa
delle particelle elementari viene fornita direttamente in *eP cio in unit di energia. 1oich in
)uesta conversione occorre usare le costanti c !velocit della luce" ed e !carica dell'elettrone" con la
maggiore precisione possibile conveniente determinare a )uanti *eP corrisponde l'unit di massaatomica u
9 u !=9, 968:FMg" corrisponde a 9,E *eP
1articelle del modello standard
particella carica !e" massa !*eP"
elettrone 89 6,E9
protone B9 H,:H
neutrone 6 ,:F
muone 89 96l protone ed il neutrone hanno una massa )uasi uguale ad una unit atomica. 2sistono particelle
dette neutriniche hanno una massa )uasi nulla, minore di : eP. 2sistono anche particelle, come la
particella K, molto pi pesanti, con masse dell'ordine dei GeP.
Energia cinetica
#iconsideriamo i risultati sperimentali ottenuti accelerando gli elettroni$
Energia fornita ,MeB/ Belocit effettiva
6,69 6,9 c
6,6: 6,:F c
6,6 6, c
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6,6E 6,49 c
6,96 6,EE c
6,E6 6,H c
9,66 6,4 c
:,66 6,H c
,66 6, cL'energia fornita si trasforma in energia cinetica, ma, come abbiamo visto non possibile utilizzare
la usuale relazione classica perch non c' una proporzionalit diretta tra energia cinetica e )uadrato
della velocit. n un riferimento solidale agli elettroni, essi hanno solo energia a riposo, ma nel
sistema di riferimento del laboratorio dove gli elettroni sono in moto con velocit v = D c, anche
l'energia deve essere moltiplicata per il fattore di dilatazione
L'energia totale relativistica2 di particelle di massa m in moto con velocit v = D c vale$
2 = C m c
:
L'energia totale 2 la somma dell'energia a riposo 26e di )uella di movimento o cineticaU. /i pu-
)uindi scrivere$
2 = 26B U = m c:B U = C m c:
L'espressione dell'energia cinetica relativistica U si ottiene allora per differenza$
U = 2 8 26= !C 8 9" m c:
%tilizziamo )uesta relazione per calcolare l'energia cinetica relativistica degli elettroni in moto.
3ompletiamo la tabella precedente calcolando il fattore C per ogni valore del parametro di velocit D
e moltiplichiamo !C 8 9" per l'energia a riposo degli elettroni che 2 6= 6,E9 *eP. /i otterr
l'energia cinetica U in *eP.
Energia fornita ,MeB/ 7 C U = !C 8 9"X 6,E9 *eP
6,69 6,9 9,6: 6,69
6,6: 6,:F 9,64 6,6:
6,6 6, 9,6 6,6
6,6E 6,49 9,96 6,6E
6,96 6,EE 9,:6 6,96
6,E6 6,H 9, 6,49,66 6,4 :, 6,H
:,66 6,H E,6 :,6E
,66 6, F,6 ,99
L'energia fornita pertanto diventa energia cinetica degli elettroni. La conservazione dell'energia
salva anche nella fisica relativistica. Le particelle accelerate nei grandi acceleratori trasportano
)uindi una energia 2 = C m c:data dalla loro energia a riposo e da )uella cinetica. Nella collisione
di particelle veloci la massa si annichilisce ed al posto della massa mancante compare dell'energia
sotto forma di radiazione ofotoni. uesta energia a sua volta si ricondensa in massa dando vita a
nuove particelle.