Regolamento urbanistico - comune.montespertoli.fi.it · Analisi SWOT ... teoria di valutazione...

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Regolamento urbanistico Valutazione Ambientale Strategica

RAPPORTO AMBIENTALE Premessa ............................................................................................................................................................................. 2 Nota: modalità di svolgimento della VAS .......................................................................................................................... 2 Normativa e procedura ....................................................................................................................................................... 5 Consultazioni, soggetti coinvolti ........................................................................................................................................ 7 Contributi derivanti dalla consultazione a seguito dell’avvio del procedimento .............................................................. 10 Contributi e Osservazioni pervenuti dopo l’adozione....................................................................................................... 10 Contributi alla formazione del quadro conoscitivo ed delle strategie di sviluppo del territorio ....................................... 10 Contenuti del Rapporto Ambientale ................................................................................................................................. 24

Obiettivi principali del RUC (punto a dell’allegato 2 della LR 10/2010)..................................................................... 26 Disponibilità e accesso ai dati (punto h dell’allegato 2 della LR 10/2010) .................................................................. 32 Obiettivi di protezione dell’ambiente (punto e dell’Allegato 2 della LRT 10/2010).................................................... 32 Misure di mitigazione per impedire, ridurre e compensare eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente (punto g) dell’Allegato 2 della LRT 10/2010) ....................................................................................................................... 34 Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate nella raccolta delle informazioni richieste (punto h dell’allegato 2 della LR 10/2010) ...................................................................................................................................................... 34 Misure per il monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivati dall’attuazione del R.U.C. (punto i dell’Allegato 2 della LRT 10/2010............................................................................................................................. 34

Analisi SWOT .................................................................................................................................................................. 35 Matrici analisi SWOT....................................................................................................................................................... 36

INTERVENTI UTOE n. 1 ........................................................................................................................................... 36 INTERVENTI UTOE n. 2 ........................................................................................................................................... 37 INTERVENTI UTOE n. 3 ........................................................................................................................................... 38 INTERVENTI UTOE n. 4 ........................................................................................................................................... 40 INTERVENTI UTOE n. 5 ........................................................................................................................................... 41 INTERVENTI UTOE n. 6 ........................................................................................................................................... 43 INTERVENTI UTOE n. 7 ........................................................................................................................................... 44

Verifica di coerenza.......................................................................................................................................................... 45 Sintesi non Tecnica (punto l dell’Allegato 2 della LRT 10/2010).................................................................................... 58 Dichiarazione di sintesi..................................................................................................................................................... 59 Appendice......................................................................................................................................................................... 69

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Premessa Il Rapporto Ambientale è redatto ai sensi dell’art. 24 della LRT 10/2010, a supporto della Valuta-zione Ambientale Strategica (VAS). L’Avvio del Procedimento per l’approvazione del Regolamento Urbanistico Comunale (RUC) è stato approvato con delibera di GC n. 270 il 20.12.2012. Contestualmente è stato avviato il procedimento di VAS con la pubblicazione del “Documento Pre-liminare”. Tutta la documentazione allegata alla delibera dell’approvazione dell’avvio del procedi-mento del RUC è stata trasmessa agli Enti interessati ed ai soggetti con competenze ambientali che sono stati chiamati ad esprimere pareri ed a fornire contributi. La trasmissione è stata con pec prot. 31564 del 27.12.2012. L’attività di valutazione, così come normata dall’art. 21 dalla LR 10/2010 si è svolta durante le va-rie fasi di elaborazione dello strumento urbanistico1 per giungere al documento adottato con delibe-ra di C.C. n. 49 del 31.07.2014. Per questa motivazione, l’analisi “preventiva” delle differenti opzioni progettuali dello strumento di governo del territorio hanno consentito di modulare gli interventi nel rispetto del contesto ambienta-le e delle risorse disponibili, e di imporre misure compensative, oppure di scegliere misure rigorose come “l’opzione zero”, senza interventi correttivi a valle del processo decisionale. La procedura di VAS pertanto, così come è stata impostata, è stata utilizzata a sostegno della pro-gettazione del piano urbanistico per favorire la modulazione delle azioni proposte per la realizza-zione degli obiettivi strategici enunciati nel Piano Strutturale (PS). In questa veste la VAS assume un ruolo propedeutico all’espressione progettuale: tale ruolo consi-dera la procedura di VAS in qualità di strumento operativo delle previsioni di RUC. A seguito dell’adozione del Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana (in seguito PIT/PPR), avvenuta con delibera di C.R. n. 58 del 02.07.2014, pubblicata sul BURT in data 16.07.2014, si ravvede la necessità di implementare il Rapporto Ambientale di una ulteriore analisi delle previsioni applicando il metodo “a posteriori” per comparare le previsioni del piano urbanistico, con gli obiettivi di qualità elencati nel PIT/PPR per le quattro invarianti struttura-li relativamente all’ambito d’appartenenza comunale, e con le prescrizioni relative ai beni paesaggi-stici.

Nota: modalità di svolgimento della VAS

Per chiarire meglio il ruolo assunto dalla procedura di VAS nella stesura del RUC 2014, si fa una breve illustrazione circa le modalità di formazione del piano urbanistico, evidenziando le differenze sostanziali fra un piano urbanistico redatto senza VAS, oppure con VAS effettuata a valle della formazione di piano, ed infine con VAS avente valore pre-progettuale e dove le attività di valuta-

1 La modalità di svolgimento della VAS durante l’elaborazione del piano urbanistico, preordinata a garantire che siano presi in considerazione gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione degli interventi previsti dallo strumento urbanistico.

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VALUTA

ZIONE

zione sono preordinate a garantire che siano presi in considerazione gli impatti possibili derivanti dall’attuazione delle previsioni. L’elaborazione del piano urbanistico senza la procedura di VAS, può essere riassunta attraverso il seguente schema: dove le figure protagoniste nel percorso di formazione del piano urbanistico sono il proponente ed il processo decisionale. Attraverso il sostegno tecnico degli specialisti il piano prende corpo e rapida-mente giunge a completa formazione. Tale procedura, altamente speditiva e dotata di spirito razionalista e pragmatico, non prende in con-siderazione gli impatti che le previsioni urbanistiche possono andare a determinare sul patrimonio territoriale ed ambientale. A seguito del recepimento delle norme comunitarie da parte della legislazione nazionale, del d.lgs 152/2006 e poi delle leggi regionali in materia ambientale, nella pianificazione urbanistica è stata introdotta la procedura di valutazione delle previsioni di trasformazione del territorio. Nella elaborazione del piano con procedura di VAS a valle, così come rappresentato nello schema: La valutazione delle previsioni viene effettuata a valle delle scelte previsionali. Tali scelte vengono successivamente riviste e rielaborate nel rispetto delle indicazioni e dei contri-buti uscenti dalla VAS. In questa fase di aggiornamento dello strumento pianificatorio, a seguito dell’accoglimento delle osservazioni e in conseguenza dell’entrata in vigore della nuova LRU 65/14 e approvazione del PIT/PPR, vengono predisposti correttivi e compensazioni territoriali per attenua-re gli impatti che le previsioni di piano potrebbero causare. Nella fattispecie si tratta perlopiù di condizioni compensative degli effetti negativi generati dalle proposte di trasformazione del territo-rio, attraverso lo studio tecnico effettuato da specialisti in materia. In questa modalità la VAS assu-me un ruolo di controllo a posteriori, divenendo uno strumento di controllo “punitivo” e, allo stesso tempo, assumendo un ruolo di appesantimento del processo formativo del piano urbanistico. Tale procedura si presta adeguatamente quando i tecnici estensori dello strumento urbanistico ed i tecnici che predispongono la VAS sono diversi e non interattivi fra loro fino alle fasi finali della redazione del piano. La metodologia utilizzata nell’applicazione del percorso di VAS all’elaborazione del RUC del co-mune di Montespertoli differisce dalle metodologie sopra elencate, aderendo perfettamente alla disciplina normativa regionale, preordinando l’attività di valutazione a garantire che siano presi in

PROPONENTE SET DI OBIETTIVI

DECISION MAKERS

PIANO URBANISTICO

PROPONENTE SET DI OBIETTIVI

DECISION MAKERS

PIANO URBANISTICO

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considerazione gli impatti significativi sull’ambiente, introducendo la VAS all’interno del processo decisionale di formazione del piano urbanistico. La VAS intesa come strumento costruttivo e non punitivo a posteriori, come abbiamo visto nei casi sopra menzionati, viene ad assumere un ruolo di verifica continua dello stato dell’arte evidenziando le problematiche di carattere ambientale presenti sul territorio. Il feed-back che viene ad innestarsi nell’attività di progettazione del piano urbanistico fa assumere un ruolo diverso alla VAS, la quale diventa uno strumento di supporto decisionale che aiuta la pro-gettazione del piano urbanistico, anche attraverso la modulazione delle previsioni con correttivi immediati e concertati. In tale accezione la VAS, nella continua reiterazione del feed-back - progetto/verifica stato dell’ambiente/verifica coerenza pianificazione orizzontale e verticale -, evita l’attribuzione di giudi-zi sulle scelte fatte e considerate al termine della fase progettuale. In tal modo la VAS evita corretti-vi esogeni, e laddove non è possibile evitare di “caricare” il territorio, la procedura di VAS suggeri-sce forme compensative. Senza dubbio la procedura di VAS intesa propedeutica alla progettazione, tende a snellire le fasi di formazione dello strumento urbanistico perché entra a farne parte. Il ruolo della VAS assunto nella formazione del piano urbanistico può essere riassunta dal seguente schema:

PROPONENTE SET DI OBIETTIVI

DECISION MAKERS

PIANO

URBANISTICO

ANALISI STATO DELL’AMBIENTE

PERCORSI PARTECIPATIVI

ANALISI STRATEGICHE

PROCESSI COMPARATIVI CON ALTRA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

ALTRE PROSPETTIVE OPZIONI ALTERNATIVE

PERCORSO FORMAZIONE PIANO URBANISTICO

VALUTAZIONE AZIONI-AMBIENTE

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Successivamente all’adozione dello strumento urbanistico comunale, a seguito dell’approvazione del nuovo strumento di pianificazione regionale (PIT/PPR), e a seguito dell’entrata in vigore della nuova Legge Urbanistica Regionale, LR n. 65/2014, è necessario aggiornare il R.A. alla luce dei cambiamenti introdotti dalla pianificazione sovraordinata e dalla normativa ora vigente, per proce-dere alla fase di approvazione dello strumento urbanistico comunale. Pertanto, allo schema rappresentativo del ruolo assunto dalla VAS nella formazione del piano urba-nistico dovrà essere corretto con il seguente schema:

Normativa e procedura Il processo di valutazione dei documenti della pianificazione del territorio è originato dal dibattito che negli anni ‘80 ha coinvolto le autorità internazionali circa l’inquinamento del Pianeta. Tutta la teoria di valutazione ambientale ha fondamento sulla definizione di sostenibilità formulata nel 1987 dalla Commissione “Ambiente e sviluppo” dell’ONU (Rapporto Brundtland), con la quale si è pervenuti alla seguente definizione: “La Sostenibilità è un tipo di sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni

attuali senza compromettere la facoltà delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. In seguito, a livello europeo furono elaborati documenti che hanno portato all’emanazione della Direttiva Comunitaria 2001/42/CE che è stata recepita dalla legislazione italiana con D.Lgs

PROPONEN-TE

SET DI OBIETTIVI

ANALISI STATO DELL’AMBIENTE

PERCORSI PARTECIPATIVI

ANALISI STRATEGICHE

ALTRE PROSPETTIVE OPZIONI ALTERNATIVE

DECISION MAKERS

Processo di feed-back

Processo di feed-back

RUC

ADOTTATO

ALTRA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

PERCORSO FORMAZIONE PIANO URBANISTICO

VALUTAZIONE AZIONI-AMBIENTE

PIT/PPR, LR 65/2014

OSSERVAZIONI

RUC

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152/2006, D.Lgs 4/2008 e con D.Lgs 128/2010. La legislazione nazionale, a sua volta è stata recepi-ta dalla Regione Toscana che ha emanato la LR 10/2010. La normativa vigente viene sintetizzata nel seguente diagramma:

Il Rapporto Ambientale costituisce il documento descrittivo dei risultati derivanti dal percorso di VAS. I suoi contenuti sono normati dal D.lgs n. 152/2006 e smi, e dalla LRT n. 10/2010 e smi.

Normativa Comuni- - Direttiva 2001/42/CE, Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio

Nazionale Normativa - D.lgs 152/2006 e smi , Norme in materia ambientale - D.lgs 4/2008 e smi, Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs.

3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. - D.lgs 128/2010 e smi, Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile

2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69.

Normativa Regionale Toscana

- LR 65/2014 e smi, Norme di governo del territorio - LR 10/2010 e smi , Norme in materia di valutazione ambientale strategica

(VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di inciden-za.

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Consultazioni, soggetti coinvolti Il ruolo del “proponente” è svolto dal Responsabile del Procedimento di formazione e approvazione del primo regolamento urbanistico del comune di Montespertoli. L’Arch. Antonino Gandolfo è stato nominato Responsabile del Procedimento dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 270 il 20.12.2012, ed è il “proponente” nella procedura di VAS. Il ruolo dell’Autorità Competente in materia ambientale è svolto dall’Ufficio Ambiente dell’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa con Deliberazione di CC n. 94 del 16.12.2013. Gli Enti interessati e i soggetti con competenze ambientali che sono chiamati ad esprimere pareri ed a fornire contributi sono:

REGIONE TOSCANA

Direzione Generale delle Politiche Territoriali e Ambientali Settore sperimentazione e pianifi-

cazione territoriale [email protected] (Via di Novoli 26 - 50127 FIRENZE)

PROVINCIA DI FIRENZE Direzione Generale Sviluppo e Territorio Direzione Urbanistica e Pianificazione territoriale [email protected] (Via San Gallo 32 - 50129 FIRENZE)

Unione dei Comuni del CIRCONDARIO EMPOLESE VALDELSA Pianificazione territoriale [email protected] (Piazza Della Vittoria, 50053 EMPOLI) Unione dei Comuni del CIRCONDARIO EMPOLESE VALDELSA Ufficio Ambiente - Autorità Competente per la VAS

[email protected] (Piazza Della Vittoria, 50053 EMPOLI) AUTORITA’ IDRICA TOSCANA Conferenza Territoriale n. 2 - Basso Valdarno [email protected] (Via Aporti Largo Malaguzzi, 1

56028 San Miniato –PI) MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana [email protected] (Lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici 4 – 50122 FIRENZE)

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MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana [email protected] (Via della Pergola 16 - 50122 FIRENZE) REGIONE TOSCANA Ufficio tecnico del Genio civile di area vasta Firenze Prato Pistoia Arezzo [email protected] (Via San Gallo 34 - 50129 FIRENZE) AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ARNO I Settore, Pianificazione e Monitoraggio [email protected] (Via dei Servi 15 – 50122 FIRENZE)

AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLA TOSCANA Dipartimento di Empoli [email protected] (Via Porpora 22 – 50144 FIRENZE) ATO TOSCANA CENTRO [email protected] (Viale Poggi 2 – 50125 FIRENZE)

AZIENDA USL 11 EMPOLI Presidenza e Direzione tecnica [email protected] (via dei Cappuccini 79 – 50053 EMPOLI) COMUNE DI EMPOLI Politiche Territoriali - Settore III Unità Speciale, Ufficio di Piano [email protected] (Via G. Del Papa 41 - 50053 EMPOLI) COMUNE DI MONTELUPO FIORENTINO Servizio Assetto del Territorio – Ufficio Urbanistica [email protected] (Viale Cento Fiori 34 – 50056 MONTELUPO F.NO) COMUNE DI SCANDICCI Settore Edilizia e Urbanistica [email protected] (Piazzale Resistenza 1 – 50018 SCANDICCI) COMUNE DI SAN CASCIANO VAL DI PESA Servizio Urbanistica ed Edilizia [email protected] (Via Machiavelli 56 - 50026 - SAN CASCIANO IN VAL DI PESA)

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COMUNE DI TAVARNELLE VAL DI PESA Servizio Assetto del Territorio [email protected] (Piazza Matteotti 39 – 50028 TAVARNELLE VAL DI PESA ) COMUNE DI CERTALDO Settore servizi per il territorio [email protected] (Piazza Boccaccio, 13 - 50052 CERTALDO) COMUNE DI CASTELFIORENTINO Servizio Assetto del Territorio [email protected] (Piazza del Popolo 1 – 50051 Castelfiorentino)

ACQUE SPA Ufficio Tecnico [email protected] (Via Bellatalla 1 – 56121 OSPEDALETTO PISA)

ENEL DISTRIBUZIONE SPA Sede di Empoli [email protected] (Via Ombrone 2 – 00198 ROMA) TERNA SPA RETE ELETTRICA NAZIONALE Terna Firenze [email protected] (Viale Egidio Galbani 70 – 00156 ROMA) ESTRARETIGAS Ufficio Tecnico [email protected] (Via Ugo Panziera 16 – 59100 PRATO) TOSCANA ENERGIA Ufficio Tecnico [email protected] (Via dei Neri 25 – 50122 FIRENZE) PUBLIAMBIENTE Ufficio Tecnico [email protected] (Via Garigliano 1, 50053 EMPOLI)

TELECOM Dipartimento Toscana, Ufficio Tecnico [email protected] (Piazza degli Affari 2 – 20123 MILANO)

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Contributi derivanti dalla consultazione a seguito dell’avvio del procedimento Durante la fase di consultazioni iniziata a seguito dell’Avvio del Procedimento sono pervenuti, en-tro i termini stabiliti nell’atto di avvio, i seguenti pareri e contributi:

- Autorità di Bacino, pec prot. 866 del 14/02/2013 (allegato A); - Terna Rete Italia S.p.A., prot. 2515 del 01/02/2013 (allegato B); - Comune di San Casciano Val di Pesa, prot. 5468 del 08/03/2013 (allegato C); - Azienda USL 11 Empoli, prot. 8259 del 16/04/2013 (allegato D); - Autorità di Bacino pec prot. 12221 del 10/06/2013 (allegato E).

L’attività di valutazione durante l’elaborazione delle proposte di progetto ha tenuto in considerazio-ne i contributi pervenuti.

Contributi e Osservazioni pervenuti dopo l’adozione

Contributi e Osservazioni pervenuti dal 03/09/2014 al 03/12/2014, periodo di presentazione delle Osservazioni alla VAS Durante la fase di consultazioni a seguito dell’adozione del Regolamento Urbanistico e contestual-mente del Rapporto Ambientale e della Sintesi non Tecnica, sono pervenuti, entro i termini stabiliti nell’atto di adozione, i seguenti pareri, contributi e osservazioni alla VAS. Pareri e Contributi: - Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, pec prot. 19039 del 09/09/2014 - Autorità di Bacino del Fiume Arno, pec prot. 19132 del 10/09/2014 - Autorità di Bacino del Fiume Arno, pec prot. 20966 del 01/10/2014 - Terna Rete Italia, prot. 21241 del 03/10/2014 - Acque SpA- Servizi Idrici, prot. 23678 del 29/10/2014 Osservazioni: - Regione Toscana, Direzione generale politiche ambientali, energia e cambiamenti climatici,

Settore energia, tutela della qualità dell'aria e dell'inquinamento elettromagnetico e acustico, pec prot 24034 del 31/10/2014

- Comune di Montespertoli, Ufficio Tecnico prot. 24202 del 03/11/2014

Contributi alla formazione del quadro conoscitivo ed delle strategie di sviluppo del territorio

L’adozione del Piano di Indirizzo Territoriale con valore di Piano Paesaggistico della Regione To-scana ha introdotto numerose informazioni riguardanti lo studio e la formazione del quadro conosci-tivo regionale, utile per l’implementazione del database. Le misure di salvaguardia dell’art. 38 della Disciplina del PIT/PPR riferite ai RUC adottati succes-sivamente il 02/07/2014 indicano il rispetto delle prescrizioni della specifica disciplina dei beni paesaggistici. Inoltre, ove approvati prima dell’approvazione del PIT/PPR, gli stessi RUC non pos-

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sono contenere previsioni in contrasto con gli obiettivi di qualità delle schede d’ambito nonché, per le previsioni che comportano impegno di suolo non edificato, con le specifiche disposizioni correla-te ai suddetti obiettivi di qualità. Per procedere ad una adeguata valutazione della coerenza fra le previsioni contenute nel piano ur-banistico e l’apparato disciplinare del piano regionale si ravvede la necessità di fare una sintesi delle indicazioni uscenti dal PIT/PPR. Di seguito vengono richiamate le indicazioni contenute, nell’ordine, nella Scheda d’Ambito, nell’Abaco delle Invarianti, nel documento Disciplina di Piano.

Sintesi dei contenuti del PIT/PPR2 inerenti il territorio di Montespertoli

Scheda d’Ambito n. 9, Val d’Elsa Il piano paesaggistico prende in considerazione l’intero territorio regionale che è stato suddiviso in macroaree chiamate Ambiti. Il comune di Montespertoli è inserito nell’Ambito n. 9, Val d’Elsa. Nella scheda d’Ambito è possibile reperire gli obiettivi di qualità e le direttive in corrispondenza della sezione relativa alla Disciplina d’Uso. Gli obiettivi di qualità, indicati nella scheda d’Ambito riguardano la tutela e la riproduzione del patrimonio territoriale dell’ambito. Di seguito si riportano gli obiettivi di qualità d’Ambito. Obiettivo 1:

- Riequilibrare il sistema insediativo ed infrastrutturale polarizzato nel fondovalle e perseguire l’integrazione funzionale e paesaggistica tra il sistema di valle (a prevalente vocazione residenziale, produttivo e commerciale) e il sistema collinare (a vocazione agricolo, turistico e culturale)

Obiettivo 2:

- Tutelare e salvaguardare gli elementi di carattere naturalistico di pregio paesaggistico, costituiti dalle peculiari forme erosive e dalle significative emergenze geo-morfologiche e naturalistiche

Obiettivo 3:

- Tutelare, riqualificare e valorizzare i caratteri identitari del paesaggio collinare, costituito da emergenze storiche urbanistico-architettoniche, dalla struttura insediativa dilunga durata improntata sulla regola morfologica di crinale e sul sistema della fattoria appoderata, strettamente legata al paesaggio agrario, e dalle aree a pascolo.

Dagli obiettivi di qualità dell’Ambito 9, discendono le specifiche direttive correlate. Le direttive discendono per ciascun obiettivo, genericamente per tutti i territori appartenenti all’Ambito, ma senza riferimenti di dettaglio per il territorio comunale di Montespertoli. Di seguito si riportano le direttive così come discendono dagli Obiettivi 1, 2 3, tralasciando gli Orientamenti dettati per speci-fici dettagli. Dall’Obiettivo 1 discendono: 2 I contenuti sono relativi alla proposta di modifica del PIT/PPR a seguito delle Osservazioni, approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 1121 del 04-12-2014

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- La direttiva 1.1: Evitare ulteriore consumo di suolo e mitigare gli effetti negativi delle urba-nizzazioni esistenti nei fondovalle del Fiume Elsa, del Virginio, del basso corso del T. Orme e del tratto del T. Pesa, in particolare lungo gli assi infrastrutturali principali, anche ai fini di riqualificare le “aree critiche per la funzionalità della rete ecologica”, contenendo le attività e gli insediamenti produttivi misti entro i limiti del territorio ur-banizzato, anche attraverso il riuso delle attività dismesse nonché mantenendo i varchi in edificati.

- La direttiva 1.2: Recuperare e valorizzare il ruolo connettivo del fiume Elsa come corridoio ecologico multifunzionale, riqualificando le riviere fluviali e gli insediamenti, ivi presenti, caratterizzati da aspetti di degrado e disomogeneità

- La direttiva 1.3: tutelare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche collinari connesse con la viabilità di fondovalle, in particolare con il tracciato della via Fran-cigena, salvaguardando le visuali panoramiche ancora esistenti che si aprono da e ver-so le emergenze storico-architettoniche.

Dall’Obiettivo 2 discendono:

- La direttiva 2.1: Tutelare le forme erosive residue (calanchi e balze) con particolare rife-rimento ai Calanchi di Casale (colline plioceniche ad Est di Certaldo), e al sistema di Calanchi di Iano, situati nell’alta val d’Era escludendo gli interventi antropici suscettibili di alterarne le caratteristiche geomorfologiche.

- La direttiva 2.2: salvaguardare gli ambienti carsici della Collina Calcarea (di cui alla carta dei Sistemi Morfogenetici), con particolare riferimento alle aree ad ovest di San Gimignano e a sud di Colle Val d’Elsa (Montagnola senese), a cui soggiace un sistema di acquiferi di importanza strategica a livello regionale, attraverso: evitando processi di impermeabiliz-zazione delle superfici di ricarica delle falde.

- La direttiva 2.3: salvaguardare gli affioramenti ofiolitici e gli habitat di interesse con-servazionistico ad essi associati sui versanti tra Pievescola e Collato, nelle alte valli dei torrenti Casciani, Egola e Carfalo, nell’alto bacino dell’Era, anche attraverso il miglioramento della sostenibilità delle locali attività estrattive,

- La direttiva 2.4: tutelare gli ecosistemi fluviali di maggiore interesse naturalistico con particolare riferimento all’ANPIL “Parco fluviale dell’alta Val d’Elsa”, all’alto corso del fiume Cecina, ai torrenti Sellate, Foci, Carfalo (ANPIL “Alta Valle del Torrente Carfalo”) e a tratti dei corsi dei torrenti Pesa, Virginio, Orme ed Egola, ai borri situati nell’alto bacino dell’Era, al Botro del Conio e quelli che scendono dai rilievi di Castelvecchio e San Gimignano, quali i borri delle Terribbie, degli Imbotroni e di Castelvecchio, nonché alle piccole aree umide naturali presenti lungo le sponde dei corsi d’acqua;

- La direttiva 2.5: tutelare gli ecosistemi forestali attuando la gestione forestale sostenibi-le, con particolare riferimento alla tutela delle importanti formazioni eterotopiche e a-bissali della Valle del Carfalo e delle Borro di Castelvecchio, alla conservazione dei ca-stagneti da frutto della Montagnola Senese e al miglioramento della qualità complessiva dei boschi di Iano.

- La direttiva 2.6: tutelare le aree interessate da fenomeni di geotermalismo in particolare nelle zone di Gambassi Terme, Iano e Gracciano (località Le Caldane)

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Dall’Obiettivo 3 discendono:

- La direttiva 3.1: mantenere la leggibilità del sistema dei centri storici sorti in posizione stra-tegica rispetto alla via Francigena e la leggibilità della struttura insediativa di crinale, e-vitando nuove espansioni che ne alterino l’integrità morfologica e percettiva tutelare, al-tresì, le visuali panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di recipro-ca intervisibilità;

- La direttiva 3.2: tutelare la maglia e la struttura insediativa storica caratteristica del sistema villa-fattoria mantenendo le relazioni funzionali e paesaggistiche tra edilizia rurale e sistemi produttivi agrari, privilegiando il riuso in funzione di attività connesse all’agricoltura.

- La direttiva 3.4: tutelare e salvaguardare l’integrità percettiva della “città turrita” di San Gimignano con le Torri e il Castello e i suoi rapporti figurativi con il paesaggio agrario circostante, in quanto testimonianza unica ed elemento fortemente identitario di eccezionale valore paesaggistico, conservandone lo skyline e evitando lo scivolamento delle nuove espansioni lungo i pendii;

- La direttiva 3.5: tutelare le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, assi-curando che eventuali modifiche del tracciato stradale posto sulle dorsali mantengano una posizione di crinale e si adattino alla morfologia del terreno. Tutelare e riqualificare le re-lazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante la conservazione o ricostitu-zione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno;

- La direttiva 3.6: Riqualificare i contesti interessati da fenomeni di semplificazione colturale e perdita degli assetti paesaggistici tradizionali, favorendo il mantenimento di un'agri-coltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio

- La direttiva 3.7: Negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeolo-gica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, prevedere, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, soluzioni coerenti (per forma e dimensione) con il conte-sto paesaggistico prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di miglio-rarne i livelli di permeabilità.

- La direttiva 3.8: Negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeolo-gica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, garantire, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico prevedendo altresì adeguate dotazioni e-cologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità.

- La direttiva 3.9: nella progettazione di infrastrutture e altri manufatti permanenti di servizio alla produzione anche agricola perseguire la migliore integrazione paesaggistica e idrogeologica, valutando la compatibilità con la morfologia dei luoghi, evitando soluzioni progettuali monumentali o che creino degli effetti di “fuori scala” rispetto al contesto paesaggistico; favorendo localizzazioni che limitino ove possibile gli interventi di sban-camento, non interferiscano visivamente con gli elementi del sistema insediativo storico e non coincidano con porzioni di territorio caratterizzate da elevata intervisibilità (li-nee di crinale, sommità di poggi); progettando le opere in modo da prevenire effetti di im-permeabilizzazione al fine di garantire l’alimentazione delle falde acquifere;

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- La direttiva 3.10: favorire il potenziamento di una rete di fruizione lenta del territorio, valorizzando viabilità minore e sentieri esistenti, compresi i percorsi di fondovalle, e qualificando nuclei storici e borghi rurali come nodi e punti di sosta di un sistema di itinerari;

Dalle indicazioni uscenti dalla Disciplina d’uso dell’Ambito 9 si evince, nell’elaborazione del pia-no urbanistico, il rispetto delle disposizioni relative alle Invarianti Strutturali come disciplinato dall’art. 14 della Disciplina3 del PIT/PPR, che richiama gli obiettivi generali normati dagli articoli 6, 8, 10, 12 e le disposizioni dell’art. 11 inerenti i centri e nuclei storici.

3 I contenuti sono relativi alla proposta di modifica del PIT/PPR a seguito delle Osservazioni, approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 1121 del 04-12-2014

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Abaco delle Invarianti

Di seguito si riportano, relativamente alle quattro Invarianti Strutturali, le Indicazioni per le Azioni, che costituiscono il riferimento Tecnico-operativo per l’elaborazione degli strumenti della pianifi-cazione territoriale e urbanistica (comma 4, art. 5 della Disciplina del PIT/PPR).

Invariante Strutturale I: i caratteri idrogeomorfologici dei bacini idrografici e dei sistemi

morfogenetici. Dalla scheda d’Ambito si trova che il territorio di Montespertoli ricade su tre distin-ti sistemi morfogenetici:

Collina dei bacini neo-quaternari, argille dominanti, CBAg Indicazioni per le azioni: evitare interventi di trasformazione che comportino alterazioni della natura del suolo e del deflusso superficiale, al fine della preven-zione del rischio geomorfologico e della non compromissione delle forme caratte-ristiche del sistema; favorire gestioni agro-silvo-pastorali che prevengano e riduca-no gli impatti sull’idrologia, l’erosione del suolo e la forma del rilievo stesso; evi-tare ulteriori modellamenti meccanici delle forme di erosione intensa.

Collina dei bacini neo-quaternari, litologie alternate, CBAt Indicazioni per le azioni: evitare gli interventi di trasformazione che comportino alterazioni della natura del suolo e del deflusso superficiale al fine della prevenzio-ne del rischio geomorfologico; mitigare gli effetti dell’espansione delle colture arboree di pregio su suoli argillosi o e il riversamento di deflussi e acque di dre-naggio su suoli argillosi adiacenti; favorire gestioni agro-silvo-pastorali che pre-vengano e riducano gli impatti sull’idrologia, l’erosione del suolo e la forma del

rilievo stesso; evitare ulteriori modellamenti meccanici delle forme di erosione in-tensa

Collina sui depositi neo-quaternari, con livelli resistenti, CBLr Indicazioni per le azioni: mantenere la struttura degli insediamenti congrua alla struttura geomorfologica, in particolare privilegiando l’insediamento sommitale e il mantenimento dei rapporti strutturali tra insediamento sommitale e campagna sui versanti; coniugare l’attitudine alle colture di pregio con la protezione del suolo e delle falde acquifere; favorire tecniche di impianto e

gestione delle colture indirizzate alla prevenzione dell’erosione del suolo e dell’aumento dei deflussi superficiali. Invariante Strutturale II: i caratteri ecosistemici del paesaggio. Dalla scheda d’Ambito si trova che gli elementi strutturali della rete ecologica del territorio di Montespertoli sono reperibili nella rete degli ecosistemi forestali (nodo primario e nodo secondario, e corridoi ripariale); nella rete degli ecosistemi agropastorali ( nodo degli agrosistemi, matrice agrosistemica collinare, agrosistema frammentato attivo, agrosistema frammentato in abbandono con ricolonizzazione arborea/arbustiva,

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agroecosistema intensivo); inoltre sono individuate le parti del fiume Pesa (dal ponte di Cerbaia fino alla confluenza con il T. Virginio) che costituiscono corridoio ecologico fluviale da riqualificare. Per ciascun ecosistema il PIT/PPR indica le azioni da perseguire. Trattandosi di aree rurali, nel ri-spetto dell’art. 69 della LR. 65/2014, si ritiene non pertinente riportare le indicazioni per e azioni da perseguire per ciascun ecosistema nel piano urbanistico.

Invariante Strutturale III: il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e

infrastrutturali. Dalla scheda d’Ambito abbiamo che il territorio di Montespertoli è caratterizzato dal Morfotipo 5, ossia Morfotipo insediativo policentrico a maglia del paesaggio storico collinare, All’interno di questa categoria gli insediamenti del territorio comunale sono riconosciuti appartenti al Morfotipo 5.5 Il Chianti fiorentino e senese. Indicazioni per le azioni: Salvaguardare e valorizzare il carattere policentrico reticolare del siste-ma insediativo collinare, e l’identità culturale, urbana e sociale dei centri principali, delle frazioni minori e dei nodi periferici e marginali e le peculiarità dei relativi giacimenti patrimoniali. Tutela dell’integrità morfologica dei centri, nuclei, aggregati storici ed emergenze storiche, dei loro intorni agricoli e degli scenari da essi percepiti nonché delle visuali panoramiche da e verso tali insedia-menti; in particolare: evitare intrusioni visuali sui profili collinari di valore storico architettonico; evitare ulteriori processi di urbanizzazione diffusa lungo i crinali; mitigare l’impatto paesaggistico delle urbanizzazioni recenti; prevedere specifiche misure per il corretto inserimento progettuale dei nuovi interventi nel contesto insediativo e paesaggistico esistente, dal punto di vista urbani-stico, architettonico e visuale; Tutela e riqualificazione della maglia e della struttura insediativa storica caratteristica del sistema della villa-fattoria, con azioni di riuso e riqualificazione, che ne rispettino i tipi edilizi, senza ulteriori addizioni che compromettano la percezione d’insieme; Tutela delle relazioni funzionali e paesaggistiche fra edilizia rurale e sistemi produttivi agrari, privile-giandone il riuso in funzione di attività connesse all’agricoltura; Mantenere e valorizzare la fitta rete di viabilità minore e interpoderale di matrice storica, ivi comprese le relative alberature e siepi e i manufatti di valenza storico-testimoniale; Evitare ulteriori urbanizzazioni di fondovalle e riqualifi-care le riviere fluviali.

Invariante Strutturale IV: i caratteri morfotipologici dei sistemi agroambientali dei paesaggi

rurali. Dalla scheda d’Ambito si trova che il territorio di Montespertoli ricade su tre distinti sistemi morfotipi rurali:Morfotipi delle colture erbacee: 6.morfotipo dei seminativi semplificati di pianura o fondovalle Morfotipi complessi delle associazioni colturali: 15.morfotipo dell’associazione tra seminativo e vigneto; 16.morfotipo del seminativo e oliveto prevalenti di collina; 18.morfotipo del mosaico collinare a oliveto e vigneto prevalenti Per ciascun morfotipo il PIT/PPR indica le azioni da perseguire. Trattandosi di aree rurali, nel ri-spetto dell’art. 69 della LR. 65/2014, si ritiene non pertinente riportare le indicazioni per e azioni da perseguire per ciascun morfotipo nel piano urbanistico.

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Disciplina di Piano di livello regionale

Facendo riferimento alla Disciplina del sistema idrografico, art. 18, comma 3bis letto nel disposto combinato con il punto 4.2. Definizioni e criteri4, dell’allegato al PIT/PPR 7B (Ricognizione, deli-mitazione e rappresentazione delle aree tutelate per legge ai sensi dell’ art. 142 del Codice), si con-fermano le esclusioni dall’assoggettamento del vincolo ex Legge Galasso, i corsi d’acqua contenuti nell’elenco della Deliberazione di Consiglio Regionale n. 95 del 11.03.1986 pubblicata sul BURT n. 23 del 14.05.1986. Pertanto dagli elenchi degli allegati E ed L al Piano adottato, dovranno essere sottratti i corsi d’acqua esclusi, in tutto o in parte, dal vincolo paesaggistico per la loro irrilevanza a tali fini (legge 8 agosto 1985 n. 431 art. 1/quater). Elenco dei corsi d’acqua esclusi dal vincolo, contenuti nell’allegato E n. elenco ordine

denominazione sbocco Tipo di svincolo

287 Borro di Staffoli Pesa Svincolo totale 289 Borro di Baccaiano Virginio Svincolo totale 290 Fosso Virginiolo Virginio Svincolo totale 293 Fosso di Cortenuova o

Rio Grande Arno Svincolo totale

297 Borro della Ruspola Orme Svincolo totale 307 Borro di Bartaluccio o

Pesciolino Pesciola Svincolo totale

309 Borro del Piano Grande Pesciola Svincolo totale 309-2 Borro di San Martino o

dei Tre Santi Piano Gran-de

Svincolo parziale: dallo sbocco nel Borro del Piano Grande alla confluenza con fosso Bo-trulla

Elenco dei corsi d’acqua assoggettati al vincolo, contenuti nell’allegato E n. elenco ordine

denominazione sbocco Tipo di svincolo/nome da CTR

295 Rio della Piovola o di San Donato

Orme Nessuno/Rio della Piovola

296 Rio della Leccia o di Martignano

Orme Nessuno/Rio della Leccia

307,2 Borro di Ortimino o Vallone di San Paolo

Pesciola Nessuno/Borro di San Paolo

308 Borro di Altiano Pesciola Nessuno/non individuato nel sistema delle acque

Elenco dei corsi d’acqua esclusi dal vincolo, contenuti nell’allegato L n. elenco ordine

denominazione sbocco Tipo di svincolo

288 Torrente Virginio Pesa Svincolo totale 291 Torrente Turbone Pesa Svincolo totale 4Si riporta il contenuto del punto 4.2: Sono sottoposti ai sensi dell’art.142, comma1, lettera c) del Codice, a vincolo i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933 n. 1775 come riportato negli Allegati L ed E, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna. Restano ferme, ai sensi del comma 3 dell’art. 142, le esclusioni di cui all’elenco approvato con DCR 1986 n. 95.

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294 Torrente Orme Arno Svincolo totale 298 Torrente Ormicello Orme Svincolo totale 305 Torrente Pesciola Elsa Svincolo parziale: dallo sbocco fino

all’incrocio strada Tresanti-Gigliola Pareri e Contributi, contenuti ed indicazioni Contributo del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, pervenuto per pec prot. 19039 del 09/09/2014: il documento, inviato per conoscenza, invita la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana ad emettere pareri in materia ambientale. La Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana non si è pronunciata. Contributo dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno, pervenuto per pec prot. 19132 del 10/09/2014: l’AdB ricorda che i contenuti del RUC devono risultare conformi alla Pianificazione vigente. Per-tanto in “Allegato 1” si riportano gli estratti relativi al Bilancio Idrico redatti dall’AdB. Il territorio comunale è suddiviso fra i bacini dei fiumi Pesa, Elsa ed Arno. Nelle schede relative al Bilancio Idrico il territorio di Montespertoli presenta Criticità per deficit idrico nel reticolo superficiale di tipo C3 e C4 come rappresentato nella tav. “f”, riportata nell’Allegato 1, inoltre aluni tratti dei corsi d’acqua Pesa e Virginio presentano criticità del tipo D4 - aree a disponibilità molto inferiore alla capacità di ricarica, D3 - aree a disponibilità inferiore alla capacità di ricarica, D2 - aree a disponibi-lità prossima alla capacità di ricarica, come rappresentato nelle schede stralcion. 46-47-48, riportate nell’Allegato 1. Nello stesso allegato è riportato un estratto delle norme che regolano il Bilancio idrico, norme riferite alle aree con deficit idrico di tipo C3 e C4, e norme riferite alle criticità relati-ve alle tipologie di aree con disponibilità di ricarica arischio, ovvero di tipo D4, D3, D2. Contributo dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno, pervenuto per pec prot. 20966 del 01/10/2014: si tratta della Notifica decreto del Segretario Generale n. 59 del 30 settembre 2014, d’”Approvazione delle modifiche della perimetrazione delle aree a pericolosità da processi geomor-fologici di versante e da frana della cartografia del PAI relative al comune di Montespertoli”. Contributo dell’azienda Terna Rete Italia, pervenuto per posta ordinaria, prot. 21241 del 03/10/2014: il contributo rinnova le APA (area di prima approssimazione) all’esterno delle quali è perseguito l’obiettivo di qualità di 3 µT fissato dal DPCM 08/07/2003. Inoltre l’azienda Terna se-gnala che la linea a 220kV Tavarnuzze P.3 ÷ Larderello P. 288 n. 272 è stata sostituita con la linea a 132kV Tavarnuzze ÷ Larderello der. Gabbro n. 433, mantenendo la stessa APA. Le APA sono so-stanziate in 57 metri a destra e a sinistra dall’elettrodotto che conduce la tensione nominale di 380 kV e di 27 metri a destra e a sinistra dell’elettrodotto con tensione nominale di 220 kV. Parere dell’azienda Acque SpA- Servizi Idrici, prot. 23678 del 29/10/2014: il parere sintetizza lo stato attuale e criticità dell’acquedotto, per UTOE, e sintetizza lo stato attuale e criticità delle fogna-ture, per località servite.

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Osservazioni: Osservazione della Regione Toscana, Direzione generale politiche ambientali, energia e cam-

biamenti climatici, Settore energia, tutela della qualità dell'aria e dell'inquinamento elettro-

magnetico e acustico, pervenuta per pec prot 24034 del 31/10/2014.

A seguito del contributo regionale relativo alle componenti ambientali, per incrementare il quadro conoscitivo finalizzato alla coerenza e alla compatibilità con gli atti della programmazione e piani-ficazione regionale, in merito alla Componente atmosfera si riportano alcuni estratti della Delibera-zione n. 1025/2010. “Il territorio regionale è stato suddiviso in zone e agglomerati secondo l’art. 3

del D.Lgs.155/2010 nel rispetto dei criteri di cui all’appendice I dello stesso decreto. Per la Zoniz-

zazione del territorio è fatto riferimento ai confini amministrativi a livello comunale. Secondo i

criteri stabiliti dal D.Lgs. suddetto, per il territorio regionale sono state effettuate due distinte zo-

nizzazioni:

- zonizzazione per gli inquinanti di cui all’allegato V del D.Lgs. 155/2010 (biossido di zolfo,

biossido di azoto, particolato (PM10 e PM2,5), piombo, benzene, monossido di carbonio, arse-

nico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene).

- zonizzazione per l’ozono di cui all’allegato IX del D.Lgs. 155/2010

Zonizzazione per gli inquinanti di cui all’allegato V del D.Lgs. 155/2010 (biossido di zolfo, bios-

sido di azoto, particolato (PM10 e PM2,5), piombo, benzene, monossido di carbonio, arsenico,

cadmio, nichel e benzo(a)pirene).

Ai fini di questa zonizzazione il territorio regionale è stato suddiviso in un agglomerato e cinque

zone. L’agglomerato è stato individuato sulla base dei criteri di cui all’art. 2, lett. f del D.Lgs

155/2010 in quanto area urbana con popolazione > 250.000 ab o densità > 3.000 ab/Km2. Tale

agglomerato, definito Agglomerato di Firenze, costituito dal Comune di Firenze e dai comuni limi-

trofi di Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa,

Signa, presenta caratteristiche omogenee relativamente all'orografia ed alle condizioni meteo-

climatiche prevalenti. Inoltre il territorio dell'agglomerato di Firenze risulta omogeneo anche sotto

il profilo del grado di urbanizzazione e delle tipologie di sorgenti emissive presenti riconducibili

sostanzialmente al sistema della mobilità pubblica e privata ed agli impianti di condizionamento

degli edifici. In tale contesto per la valutazione e la gestione della qualità dell'aria le informazioni

ottenute dalle stazioni di misura presenti possono essere utilizzate in modo equivalente per descri-

vere i livelli degli inquinanti.

Le zone sono state individuate prendendo in considerazione le seguenti variabili:

- caratteristiche orografiche, paesaggistiche e climatiche che contribuiscono a definire “zone di

influenza” degli inquinanti in termini di diffusività atmosferica;

- caratteristiche legate alle pressioni esercitate sul territorio come demografia, uso del

suolo ed entità delle emissioni in atmosfera;

zonizzazione per l’ozono di cui all’allegato IX del D.Lgs. 155/2010.

Ai fini di questa zonizzazione il territorio regionale è stato suddiviso in tre zone. Le zone sono state

individuate prendendo in considerazione caratteristiche legate principalmente all’altitudine e alla

vicinanza alla costa, individuando così una diversa zonizzazione”.

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Il comune di Montespertoli, presenta, oltre al dato orografico, elementi caratterizzanti, relativi alle modeste pressioni presenti sul territorio, che lo distinguono ed identificano come zona. Risulta ca-ratterizzato da bassa densità abitativa e da bassa pressione emissiva, generalmente inferiori a quelle delle altre zone urbanizzate, e comunque concentrata nel capoluogo e nei centri abitati di piccola e media grandezza ed in alcune limitate aree industriali, pertanto non è tenuto all'adozione del Piano di Azione Comunale (PAC) ai sensi dell’art. 12 comma 2, lettera a) della del L.R. 9/2010. In merito alla Componente energia il contributo regionale ricorda la Direttiva 2010/31/CE per l’efficienza energetica degli edifici, e la Direttiva 2009/28/CE per le fonti rinnovabili. Pertanto il contributo regionale dettaglia alcuni meccanismi normativi comunitari di cui lo strumento urbani-stico deve tenere conto, quali le: - prescrizioni minime di efficienza energetica per i nuovi edifici e le manutenzioni straordinarie

contenute nel DPR 59/2009; - prescrizioni di cui alla Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia; - prescrizioni minime di fonti rinnovabili riscritte dal Dlgs 28/2011, nel caso di edifici di nuova

costruzione e di ristrutturazioni rilevanti; Inoltre il contributo regionale invita alla “localizzazione ed occasioni ad hoc per permettere ai pri-

vati di usufruire degli incentivi che la pubblica amministrazione dà a chi produce energie da rinno-

vabili”. In merito alla realizzazione di impianti a fonte rinnovabile non direttamente connessi alle esigenze energetiche di un edificio, il contributo indica le fonti normative in materia, pertanto ri-chiama la LR 11/2011 modificata dalla LR 56/2011 e completata dalla Delib. C.R. 26.10.2011. Comunque lo strumento comunale non deve operare tramite divieti specifici all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile in determinate aree del territorio di competenza, poiché sarebbe a rischio di illegittimità. In materia di aree non idonee richiamerà la legge regionale, i suoi atti attuativi, nonché il PAER. Lo strumento comunale può però fornire indi-cazioni, dettare congrue modalità di inserimento, stabilire specifiche di produzione di energia elet-trica da fonte rinnovabile che anche gli impianti a fonte rinnovabile dovranno rispettare. In merito alla presenza sul territorio comunale di industrie a rischio di incidente rilevante, il contri-buto regionale invita alla verifica del rispetto dei requisiti minimi di sicurezza. Dall’elenco prodotto dall’ufficio regionale, si verifica e si conferma che sul territorio del comune di Montespertoli non sono presenti industrie a rischio rilevante e che pertanto non deve essere redatto il documento de-nominato RIR (Rischio Incidenti Rilevanti) a completamento della documentazione della valutazio-ne ambientale. In merito alla componente rumore, il contributo regionale ricorda l’adeguamento dello strumento urbanistico al piano comunale di classificazione acustica ai sensi dell’art. 7 della Legge regionale 1 dicembre 1998, n. 89, Norme in materia di inquinamento acustico. In merito alla componente radiazioni non ionizzanti e ionizzanti, il contributo regionale dà indica-zioni riguardo all’inquinamento elettromagnetico a bassa frequenza – fasce di rispetto, riguardo all’inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza – localizzazione degli impianti di radiocomu-nicazione, e riguardo la radioadiattività ambientale – Radon.

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Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico a bassa frequenza dovuto ai campi d’induzione magnetica generati dai cavi dell’alta tensione e dalle stazioni e cabine di trasformazio-ne, il contributo regionale rimanda al gestore Terna la richiesta della dimensione delle fasce di ri-spetto, all’interno delle quali non sia “consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario, ovvero ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore”. Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza relativo, il contributo regio-nale richiama la LR 49 del 06/10/2011 “Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione”, indicando il rispetto dei criteri localizzativi di cui all’art. 11, e le procedure di cui all’art. 9. Per quanto riguarda la radioattività ambientale da Radon il contributo regionale indica la Racco-mandazione CE e il documento dell’OMS che individuano i livelli di riferimento da non superare nelle abitazioni pari rispettivamente a 400 e a 300 Bequerel/m³. Nel caso di nuove abitazioni rac-comandano che la progettazione sia tale da garantire livelli non superiori rispettivamente a 200 e a 100 Bq/m³. Il contributo regionale, inoltre, visti i costi necessari per intervenire sugli edifici esisten-ti, indica che siano inserite norme comunali edilizie adatte alla riduzione dell’inquinamento da ra-don, da utilizzare nella fase di nuova realizzazione degli edifici. Per rendere consapevolezza e per rendere noti i risultati dell’indagine, la regione Toscana ha appro-vato la DGR 26 novembre 2012, n. 1019, “Indagine regionale sul gas radon negli ambienti di vita e di lavoro. Individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon ai sensi dell’art. 10 sexies del D.Lgs. n. 230/95 e s.m.i. - Diffusione dei dati statistici per comune riassuntivi delle misurazioni effettuate”. L’indagine in sintesi evidenzia che la popolazione in Toscana è espo-sta mediamente a livelli di radon più bassi della media nazionale e di altre regioni. Inoltre evidenzia che il territorio del comune di Montespertoli è fra quelli in cui le misurazioni effettuate hanno ri-scontrato una bassa presenza di gas radon, tale da essere trascurabile ed irrilevante l’adozione di provvedimenti necessari al suo abbattimento. Per quanto riguarda le concessioni e/o permessi di ricerca di acqua minerale o termale, il contributo regionale informa che non sono presenti procedimenti conclusi (la cui competenza è regionale), rimandando l’accertamento di eventuali avvii di procedimento in corso (la cui competenza è comu-nale). A seguito del contributo regionale, gli uffici comunali competenti in materia (Ufficio Am-biente) conferma che non sono in essere procedimenti d’avvio per il rilascio di concessioni e/o per-messi di ricerca di acqua minerale o termale. Osservazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di Montespertoli, prot. 24202 del 03/11/2014 L’allegato D all’osservazione chiede la revisione del Rapporto Ambientale alla luce del cambio di scenario di riferimento introdotto dall’adozione del PIT/PPR il giorno 02/07/2014. Pertanto la ma-trice di analisi swot viene implementata alla luce della nuova pianificazione di livello regionale. L’Allegato E all’osservazione evidenzia le previsioni che, attraverso un’analisi di coerenza esterna verticale, possono apparire in contrasto con le disposizioni del PIT/PPR approvato, nel caso in cui non si interviene con un’analisi di dettaglio e in scala.

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Considerato che il PIT-PPR, Ambito 09 Val d’elsa – disciplina d’uso 5.1 Obiettivi di qualità e diret-tive “obiettivo 1” indica le seguenti prestazioni inerenti alla materia ambientale: “Riequilibrare il

sistema insediativo ed infrastrutturale polarizzato nel fondovalle ... Evitare ulteriore consumo di

suolo e mitigare gli effetti negativi delle urbanizzazioni esistenti nei fondovalle ... del Virginio ... T.

Orme ..., in particolare lungo gli assi infrastrutturali principali, anche ai fini di riqualificare le

“aree critiche per la funzionalità della rete ecologica”: contenendo le attività e gli insediamenti

produttivi misti entro i limiti del territorio urbanizzato, ... evitando i processi di saldatura dei plessi

residenziali e delle zone industriali/artigianali ... migliorando la qualità ecosistemica complessiva

degli ambienti fluviali e il loro grado di continuità ecologica trasversale e longitudinale, riducendo

i processi di artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale, ... salva-

guardando e/o riqualificando i varchi inedificati ...” Nella Tabella di sintesi delle previsioni lungo i corsi d’acqua sono evidenziate le trasformazioni dei suoli nel fondovalle valutandone i caratteri specifici in relazione agli obiettivi imposti dal PIT/PPR.

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Tabella di sintesi delle previsioni lungo i corsi d’acqua UTOE Previsione Pressioni esercitate e analisi dei contesti di riferimento

Occupa suolo non edificato, che si trova in zona rurale, ma privo d’interesse agricolo: provoca consumo di suolo nel fondovalle dell’Orme. Tale area si trova tra la strada provinciale della valle dell’Orme e il corso d’acqua, inter-clusa rispetto alle altre aree agricole. Lo sviluppo delle attività agricole nell’area è precluso. Promuove nuovi processi di artificializzazione delle aree limitrofe al corso d’acqua, pur non di pertinenza fluviale. Zona PS/RD n. 1/1

– Martignana “ex galoppatoio”

Ha l’obiettivo di riorganizzare le attività produttive già esistenti nelle aree limitrofe, dove costituiscono un mix di edifici produttivi, commerciali e resi-denziali, per creare una nuova area produttiva ecologicamente attrezzata e promuovere la ricostruzione di un’area omogenea residenziale mista con esercizi commerciali posti ai piani terra che dànno sugli spazi pubblici di relazione e per riorganizzare il waterfront sull’Orme laddove il mix esistente trascura completamente la presenza del corso d’acqua. Tale operazione non si trova allineata con le indicazioni regionali visto che “non riduce le attività e

gli insediamenti produttivi misti entro i limiti del territorio urbanizzato” Comporta ulteriore consumo di suolo nel fondovalle dell’Orme Conclude i processi di artificializzazione delle aree prossime al corso d’acqua ma non di pertinenza fluviale, funzionali alla fruizione del corso d’acqua stesso.

1

Zona F3/As n.1/1 – Martignana “A-rea sportiva Or-me”

Contribuisce alla saldatura urbana fra il mix residenziale-produttivo-commerciale esistente e l’area produttiva esistente a sud, non salvaguardando i varchi inedificati, sebbene l’area non sia utilizzabile per le attività agricole, ma rappresenti un’area residuale. Occupano suolo non edificato, che si trova in zona rurale. Tali aree si trovano a monte della strada provinciale del Virginio, pertanto non costituiscono aree di pertinenza fluviale. Pur non ostacolando i processi di saldatura dei plessi residenziali e delle zone industriali/artigianali e pur non salvaguardando i varchi inedificati, i piani attuativi dovranno prevedere soluzioni progettuali che assicurino agli inter-vento, la coerenza per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, nonché oppor-tunamente inseriti nel contesto paesaggistico del Torrente Virginio, senza alterarne la qualità morfologica e percettiva. Al fine di ottemperare all’art. 16 della disciplina di piano, del PIT-PPR ap-provato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 37 del 27/03/2015, i piani attuativi dovranno garantire che gli interventi di trasformazione non compromettano i rapporti figurativi identitari dei paesaggio fluviale, le visua-li connotate da un elevato valore estetico-percettivo e la qualità degli ecosi-stemi

7

Zona PS/RC n. 1/7 – Anselmo centro Zona PS/RC n. 2/7 – Anselmo centro

Non promuovono i processi di artificializzazione delle aree di pertinenza fluviale, in quanto le previsioni sono collocate a monte della strada provin-ciale che li separa dal corso d’acqua. Occupa suolo non edificato nel territorio urbanizzato.

5 Zona PS/RC n. 1/5 – Fornacette Cen-tro

Al fine di ottemperare all’art. 16 della disciplina di piano, del PIT-PPR ap-provato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 37 del 27/03/2015, il piano attuativo dovrà garantire che gli interventi di trasformazione non com-promettano i rapporti figurativi identitari del paesaggio fluviale, le visuali connotate da un elevato valore estetico-percettivo e la qualità degli ecosiste-mi.

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Contenuti del Rapporto Ambientale Per l’illustrazione dei contenuti elaborati nella valutazione si fa riferimento ai punti dell’allegato 2 della LR 10/2010. I contenuti sono sintetizzati per ogni UTOE, inoltre ne viene data un’analisi complessiva, non intervento per intervento, in quanto trattasi di interventi, che presi singolarmente sono di modesta entità. Attraverso la tabella seguente si danno le risposte ai punti b, c, d, ed f del suddetto allegato:

Analisi dei punti b, c, d, f, dell’allegato 2 della LR 10/2010

Utoe n.

Aspetti pertinenti dello stato attua-le dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione degli

obiettivi del RUC (punto b dell’allegato 2 della LR 10/2010)

Caratteristiche ambienta-li, culturali e paesaggisti-che delle aree che po-

trebbero essere significa-tivamente interessate (punto c dell’allegato 2 della LR 10/2010)

Possibili impatti signi-ficativi sull’ambiente, compresi aspetti relati-

vi alla biodiversità , la popolazione, la salute (punto f dell’allegato 2 della LR 10/2010)

Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano, in

particolare quelli relativi alle aree di rilevanza ambientale, culturale, paesaggisti-

ca (punto d) all’allegato 2 della LR 10/2010)

1

L’utoe 1 comprende la frazione di Martignana ed una modesta por-zione di territorio agricolo. At-tualmente la frazione è priva di qualsiasi connessione con il torrente Orme. Per quanto riguar-da il versante collinare ad est dell’area urbana, manca una definizione netta fra territorio abitato e aree agricole. Con l’attuazione degli interventi previsti, sarebbe possibile creare un water front sul torrente Orme, una fascia fluviale fruibile con percorsi pedociclabili. Sarebbe possibile inoltre riqualificare l’area residenziale e formare un’area produttiva rispettosa del contesto urbano e ambientale.

Gli interventi coinvol-gono l’ambito fluviale e alcuni margini di territo-rio che, per ubicazione in prossimità dell’area urbana, hanno perduto la funzione agricola.

Miglioramento com-plessivo dello stato dell’ambiente.

Attualmente il tor-rente è considerato privo di interesse ambientale.

2

L’utoe 2 si estende tutta su area agricola. In questa utoe si trovano servizi di carattere generale e sovralocale come la discarica di Casa Sartori. Nell’utoe sono presenti aree specialistiche di presidio per il territorio. Il soste-gno di tali presìdi consente la cura del territorio medesimo.

Sono presenti numerose aree boscose ed aree agricole. Tali aree sono assoggettate a tutela.

Deve essere garantito il rispetto delle inva-rianti strutturali di cui si rimanda al Piano Strutturale.

In passato il territorio dell’utoe è stato og-getto di escavazioni di materiali lapidei e di argille.

25

Analisi dei punti b, c, d, f, dell’allegato 2 della LR 10/2010

Utoe n.

Aspetti pertinenti dello stato attua-le dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione degli

obiettivi del RUC (punto b dell’allegato 2 della LR 10/2010)

Caratteristiche ambienta-li, culturali e paesaggisti-che delle aree che po-

trebbero essere significa-tivamente interessate (punto c dell’allegato 2 della LR 10/2010)

Possibili impatti signi-ficativi sull’ambiente, compresi aspetti relati-

vi alla biodiversità , la popolazione, la salute (punto f dell’allegato 2 della LR 10/2010)

Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano, in

particolare quelli relativi alle aree di rilevanza ambientale, culturale, paesaggisti-

ca (punto d) all’allegato 2 della LR 10/2010)

3

L’utoe 3 comprende il capoluogo e la frazione di Ortimino. En-trambi i centri abitati sono inte-ressati da notevoli aree con peri-colosità geomorfologica elevata. I margini urbano/agricolo non sono definiti adeguatamente.

Aree collinari dove l’edificazione dei paesi ha avuto luogo princi-palmente sui crinali. Gli interventi previsti sono finalizzati anche alla formazione delle con-nessioni ecologiche e a garantire il migliora-mento delle visuali prospettiche dalla cam-pagna circostante verso le aree urbaniz-zate.

Deve essere garantito il rispetto delle inva-rianti strutturali di cui si rimanda al Piano Strutturale.

Numerose frane innescate da movi-mentazioni terra dovute sia ad edifica-zioni in aree fragili dal punto di vista geomorfolo-gico, sia dovute ad errate coltivazioni dei terreni agricoli circo-stanti l’area urbana.

4

L’utoe 4 comprende la frazione di Lucardo ed un vasto territorio rurale punteggiato da numerosi nuclei aggregati. È la parte del territorio con maggior pregio dal punto di vista ambientale e natu-ralistico.

Gli interventi previsti sono limitati a modesti adeguamenti del patri-monio edilizio esistente.

Non sono riscontrabili impatti significativi sull’ambiente dovuti dall’attuazione delle previsioni urbanisti-che.

Il territorio non ha particolari problemi ambientali.

5

L’utoe 5 comprende le frazioni di Poppiano, San Quirico in Collina, Lucignano-San Pancrazio e For-nacette. Il territorio agricolo presenta numerose ed estese aree di pregio.

Le previsioni di trasfor-mazione del territorio sono finalizzate alla ri-costruzione del margine urbano dei centri abitati già presenti.

Deve essere garantito il rispetto delle inva-rianti strutturali di cui si rimanda al Piano Strutturale.

I problemi ambientali sono dovuti alla pericolosità geomor-fologica presente sui versanti collinari e alle fasce fluviali del torrente Virginio ed alla vulnerabilità delle falde acquifere lungo il fiume Pesa.

6

L’utoe 6 comprende Montagnana, Montegufoni e Baccaiano. Le aree agricole presenti sono di pregio sia per quanto riguarda le coltivazioni agrarie, si per quanto riguarda gli aspetti strettamente ambientali.

Gli interventi sono tesi alla salvaguardia del patrimonio ambientale. Laddove sono previsti interventi edificatori, sono prescritti progetti che rispettino il paesag-gio storico esistente.

Deve essere garantito il rispetto delle inva-rianti strutturali di cui si rimanda al Piano Strutturale.

Problemi ambientali legati alla presenza di zone incongrue al contesto paesaggisti-co di fondovalle, lungo il torrente Virginio.

7

L’utoe 7 comprende la frazione di Anselmo ed una modesta porzio-ne del territorio agricolo di fon-dovalle.

Gli interventi previsti tendono al manteni-mento della situazione esistente laddove, per adesso, non è possibile traslare le attività pro-duttive presenti.

Gli interventi previsti sono volti alla salva-guardia dell’ambiente e del paesaggio.

I problemi ambientali sono legati alle peri-colosità geomorfolo-gica e idrogeologica.

26

Distribuzione dei centri abitati sul territorio comunale e demografia

Località Utoe n. Numero abitanti al 31.12.2013

Martignana 1 916

Non sono presenti frazioni 2 La popolazione è nelle case sparse.

Il numero dei residenti è ricompreso all’interno del numero degli

abitanti nelle case sparse.

Capoluogo 4701

Ortimino

3 503

Lucardo 4 116

San Quirico in Collina 586

Poppiano 422

Lucignano-San Pancrazio 560

Fornacette

5

199

Montagnana 917

Baccaiano

6 618

Anselmo 7 451

Case sparse 3784

Obiettivi principali del RUC (punto a dell’allegato 2 della LR 10/2010) Il RUC, partendo dalle linee strategiche definite dal piano strutturale, si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- Contenimento del consumo di suolo, attraverso le seguenti misure: o regolamentazione definitiva del residuo di PRG non attuato e che ha ottenuto una

fattibilità condizionata nel procedimento di V.I. e di VAS del PS; o individuazione di interventi di sostituzione edilizia e/o ristrutturazione urbanistica

all’interno dei centri abitati, finalizzati alla riqualificazione del patrimonio esistente; o previsione di nuove espansioni residenziali all’esterno dei centri abitati, limitate alla

sola ricucitura dei margini di frangia dei centri abitati degradati (individuati dal PS); o previsione di nuove espansioni per attività produttive esterne ai centri abitati, solo

nelle UTOE 1 e 7 (individuate dal PS), accompagnate da progetti integrati di riquali-ficazione urbanistica complessiva dell’ambito territoriale di riferimento;

- Riqualificazione e consolidamento del patrimonio esistente, attraverso una corretta classificazione di tutti gli edifici all’interno dei centri abitati, definendone categorie di intervento e modalità di utilizzazione, individuando le zone o gli edifici dove sarà con-sentita e disciplinata la possibilità di ampliamento una tantum per esigenze abitative;

- Individuazione di nuove infrastrutture ed opere pubbliche, con la conseguente appo-sizione dei vincoli di esproprio quinquennali;

- Tutela e valorizzazione del territorio rurale, attraverso l’incentivazione ed il sostegno delle attività agricole. In particolare la disciplina del territorio rurale dovrà regolare ogni tipo di attività consentita nelle zone di seguito individuate:

27

o zone ad esclusiva o prevalente funzione agricola o aree di naturalità diffusa non utilizzate a fini agricoli o aree di frangia ai centri abitati o zone degradate soggette ad interventi di riqualificazione o aree con destinazioni d’uso speciali compatibili con le zone agricole E’ inoltre prevista la revisione della classificazione del patrimonio esistente, con nuova definizione delle categorie di intervento ammesse, l’indicazione delle destinazioni d’uso permesse, l’individuazione degli edifici e nuclei dove potrà essere consentita e discipli-nata la possibilità di ampliamenti per esigenze abitative. Infine per quanto attiene le esigenze delle attività agricole, saranno definiti i seguenti a-spetti: o la costruzione dei manufatti per le aziende (stabili e precari) o quando il programma aziendale dovrà assumere valore di piano attuativo o la costruzione dei manufatti amatoriali

- Tutela del paesaggio, oltre a recepire le direttive provenienti dal PIT e dal PTC, saranno definite con maggior precisione le zone boscate, da assumere come soggette a vincolo paesaggistico per legge;

- Tutela dell’ambiente con particolare riferimento a: o sistemi di approvvigionamento idrico o sistemi di gestione dei reflui o criteri per minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici ge-

nerati da elettrodotti, impianti per servizi di telefonia mobile, ect… o criteri per la localizzazione e l’esercizio degli impianti per la produzione di energie

da fonti rinnovabili Nelle Tabelle degli indirizzi strategici, fermo restando gli indirizzi generali sopra elencati, sono indicati in maniera puntuale per ogni singola UTOE, gli obiettivi principali che discendono dagli indirizzi strategici del PS. Tabella degli indirizzi strategici

UTOE n. 1 MARTIGNANA Rafforzamento della centralità urbana della frazione mediante la ristrutturazione urbanistica dell’area mista residenziale – produttiva, esistente fra la strada provinciale e l’Orme. La riqualifica-zione dell’area dovrà prevedere per quanto possibile lo spostamento delle fabbriche situate in pro-miscuità con le residenze, nella zona non ancora urbanizzata dell’ex galoppatoio, dove è prevista un’area produttiva ecologicamente attrezzata. Il trasferimento delle fabbriche, consentirà la riquali-ficazione urbana della zona residenziale, attraverso la dotazione di servizi di interesse pubblico e collettivo, luoghi di aggregazione, zone a verde attrezzato e nuove abitazioni.

In funzione della nuova centralità urbana è prevista la riqualificazione della viabilità.

Mar

tign

ana

A seguito dell’incremento demografico previsto per la frazione è prevista la creazione di un nuovo plesso scolastico (infanzia e primaria), servizi connessi alla residenza, il tempo libero e per lo sport.

28

Tabella degli indirizzi strategici UTOE n. 2 COLLINE DELL’ORME E DEL TURBONE

Valorizzazione del complesso ricettivo esistente, prevedendo la possibilità di nuove funzioni di interesse sovracomunale, compatibili con il contesto di inserimento paesaggistico.

Mon

teca

stel

lo

Bot

inac

cio

Valorizzazione e tutela della via delle Rose, della terra murata di Botinaccio e del cassero, della cipresseta e della ragnaia della fattoria.

UTOE n. 3 CRINALE CENTRALE

Restauro del centro storico in funzione del rafforzamento del centro commerciale naturale, tesa a favorire la fruizione pedionale. Progettazione urbanistica dell’area compresa fra Piazza Del Popolo e l’ex Campo sportivo – teso a promuovere le attività commerciali, culturali, ricreative, sportive e per la salute. Formazione di spazi aggregativi tali da divenire capisaldi della rete di percorsi pubblici, al fine di favorire l’accessibilità al centro storico. Restyling degli assi viari – viale Risorgimento e viale Aldo Moro - per favorire l’integrazione fra il centro storico e le aree urbane di espansione recente. Valorizzazione del Parco Castello di Sonnino con collegamenti pedociclabili con piazza Machiavel-li e la scuola materna La Casaccia. Ricucitura dei margini di frangia dell’abitato con limitate espansioni residenziali utili alla realizza-zione di opere infrastrutturali per la città, accompagnate da interventi mirati alla riqualificazione architettonica e paesaggistica. Per favorire il trasporto collettivo e la pedonalizzazione del centro sono previste aree per la sosta e per lo scambio intermodale in prossimità dei margini urbani. Ristrutturazione urbanistica delle aree scolastiche da dismettere con la previsione di un nuovo ples-so scolastico idoneo allo sviluppo psicofisico dei bambini e ragazzi, raggiungibile anche con per-corsi pedociclabili dedicati.

Cap

oluo

go

Valorizzazione del fronte sud, verso il borro dei laghi, con progetto di paesaggio che ridefinisca il rapporto fra gli insediamenti di edilizia popolare con il territorio aperto.

Mitigazione del traffico e realizzazione di piste pedociclabili sulla Volterrana

Riqualificazione dell’area intorno alla chiesa come zona di aggregazione Valorizzazione del circolo con previsione di percorsi pedociclabili di collegamento integrati con aree verdi di arredo e attrezzate O

rtim

ino

Consolidamento degli insediamenti residenziali con interventi di ristrutturazione urbanistica.

UTOE n. 4 COLLINE DEL PESCIOLA

Valorizzazione dell’ambito paesaggistico della collina di Lucardo.

Luc

ardo

Recupero del borgo antico e degli spazi esterni collettivi. Limitazione delle residenze nel borgo a vantaggio dell’incremento dei servizi turistici di elevata qualità, ristorazione con cucina tipica, punti vendita dei prodotti locali, attività museali e manifestazioni di interesse culturale. Prevedere, compatibilmente con la tutela paesaggistica, la dotazione di parcheggi pubblici in relazione alla valorizzazione turistica del borgo.

Tre

cent

o M

onta

l-bi

no

Tre

sant

i Rivalutazione dei tre borghi storici attraverso la tutela della loro specificità in rapporto al contesto paesaggistico di notevole pregio ambientale.

29

Tabella degli indirizzi strategici

UTOE n. 5 COLLI VIRGINIO PESA SUD Realizzazione di percorsi pedociclabili protetti e mitigazione del traffico. Rafforzamento della centralità urbana fatta dalla piazza, dai giardini della chiesa e dagli impianti sportivi. Lasciare il varco panoramico verso Poppiano. Riqualificazione urbana nelle aree limitrofe ai circoli ricreativi. Previsione di un parco urbano e servizi socio culturali integrati nella frazione.

San

Qui

rico

Riqualificazione paesaggistica ed edilizia degli insediamenti posti sul margine est e riorganizza-zione del plesso scolastico da destinare a scuola d’infanzia. Riqualificazione degli spazi pubblici sia nell’ambito del borgo storico intorno al castello sia nell’area d’insediamento più recente.

Pop

pian

o

Previsione di aree a parcheggio pubblico. Nuove previsioni a carattere turistico - commerciale, orientate a promuove i prodotti locali. Rafforzamento del valore storico del centro, attraverso la riqualificazione delle aree circostanti interessate da fenomeni di degrado diffuso.

Luc

igna

no

Previsione di aree di sosta esterne al paese, da realizzarsi in concomitanza agli interventi di riqua-lificazione.

S.P

ancr

azio

Ricucitura dei collegamenti pedonali con la parte di Frazione sul territorio di San Casciano V.P. finalizzata alla costituzione di un centro abitato armonicamente compiuto.

For

nace

tte Riqualificazione dell’intera frazione, attraverso : risoluzione dei problemi legati alla viabilità di

attraversamento; sistemazione dell’area limitrofa al circolo ricreativo; limitata espansione resi-denziale con progettazione coordinata con la previsione del parco fluviale del Virginio e Virginio-lo.

Realizzazione del parco fluviale lungo la Pesa con piste ciclopedonali, percorsi vita, percorsi verdi di connessione con il crinale sovrastante, integrando i due borghi come capisaldi . Il progetto potrà prevedere accordi con il Comune limitrofo.

La

Rip

a B

igno

la

Valorizzazione delle attività presenti lungo la Pesa, attraverso l’integrazione con la previsione del parco fluviale.

UTOE n. 6 COLLI VIRGINIO PESA NORD

Valorizzazione della centralità urbana con rafforzamento degli spazi aggregativi per favorire l’uso pubblico del Parco di Villa Bossi. Realizzazione di una nuova centralità urbana integrata che comprenda la piazza, le attrezzature sporti-ve e il circolo, la chiesa e il plesso scolastico. Interventi per l’accesso al nuovo centro urbano con piste pedociclabili protette. Allontanamento delle attrezzature tecnologiche e di servizio non compatibili con i caratteri del paesag-gio e le visuali prospettiche. M

onta

gnan

a

Limitata espansione residenziale funzionale alla contribuzione per l’approvvigionamento idrico e per la depurazione dei reflui. Previsione di realizzazione di una nuova centralità urbana integrata con l’abitato includendo l’area dell’ex campo sportivo, e riqualificazione delle strade trasversali al nuovo bypass viario. Creazione di un sistema di verde urbano lungo il Virginio e il Borro di Baccaiano. Protezione delle visuali verso il Castello di Montegufoni. Contenimento delle espansioni residenziali e attenzione alle visuali prospettiche. B

acca

iano

Valorizzazione delle attrezzature sportive integrate da strutture complementari di servizio e di acco-glienza su programmi di iniziativa pubblica.

30

Riqualificazione delle aree artigianali con opere di progettazione paesaggistica dei margini, delle zone per la sosta integrate con la viabilità di accesso e opere di arredo e verde interno connesse ai margini e in rapporto con le fasce ripariali del Virginio. Consolidamento dell’area produttiva esistente espandibile per esigenze di aziende già presenti o per necessità perequative e/o compensative di valenza pubblica.

Consolidamento delle funzioni residenziali, commercio di vicinato e servizi connessi. Consolidamento dell’area produttiva delimitata dai confini attuali, senza possibilità di espansione, ma consentendo la riqualificazione con interventi di sostituzione edilizia con possibilità di ampliamenti accompagnati da mitigazioni ambientali e installazione di impianti di produzione di energia rinnovabi-le integrati negli edifici. Realizzazione del parco fluviale lungo la Pesa con piste ciclopedonali, percorsi vita, percorsi verdi di connessione con il crinale sovrastante, anche promuovendo accordi con il comune limitrofo. C

erba

ia

Valorizzazione delle attività presenti lungo la Pesa, attraverso l’integrazione con la previsione del parco fluviale.

Mon

tegu

foni

Interventi di carattere infrastrutturale e di regolamentazione del traffico, compatibili con i principi di PS, al fine di agevolare l’accesso al borgo.

UTOE n. 7 FONDOVALLE DEL BASSO VIRGINIO

Realizzazione di piste pedociclabili protette lungo la strada provinciale. Rafforzamento degli elementi di centralità urbana con servizi. Riordino urbanistico e edilizio degli insediamenti produttivi e residenziali in ordine al contesto pae-saggistico, ai caratteri architettonici e alle potenzialità energetiche. Limitate espansioni finalizzate a definire un tessuto urbano più coerente e a realizzare opere di urba-nizzazione collettive necessarie alla frazione. Limitata espansione dell’area produttiva.

Ans

elm

o

Valorizzazione del parco fluviale del Virginio.

Ras

seno

Riqualificazione urbanistica attraverso la formazione di un’area produttiva ecologicamente attrezzata compatibile con il contesto paesaggistico fluviale.

31

Nel regolamento urbanistico gli obiettivi sopra elencati devono tenere presente i sistemi e sub-sistemi che identificano il territorio per ogni Utoe: Utoe Sistema Sottosistema n. 1 Martignana Sistema di Val d’Orme

Sistema di Ortimino Sottosistema di Gricciano Sottosistema di Botinaccio e Mandorli

Sistema dello snodo orografi-co di Montespertoli

Sottosistema di Via Montelupo n. 2 Colline dell’Orme e del Turbone

Sistema di Val Virgino Sottosistema di Anselmo e Bac-caiano Sottosistema di Gricciano Sottosistema di Nebbiano Sistema di Ortimino Sottosistema del Crinale Sottosistema di Lungagnana Sottosistema di Gigliola

Sistema dello snodo orografi-co di Montespertoli

Sottosistema di via Lucardese Sottosistema di Anselmo e Bac-caiano

n. 3 Crinale centrale

Sistema di Val Virgino Sottosistema dei mulini Sottosistema di Nebbiano

Sistema di Ortimino Sottosistema del Crinale Sottosistema di Lungagnana Sottosistema di Gigliola

Sistema dello snodo orografi-co di Montespertoli

Sottosistema di via Lucardese

Sistema di Lucardo Sottosistema dei castelli del Pe-sciola

Sistema di Voltiggiano-Tresanti

n. 4 Colline del Pesciola

Sistema di Val Virgino Sottosistema dei mulini Sistema di Polvereto Sistema di Val Virgino Sottosistema dei mulini

Sottosistema di San Quirico-Poppiano Sistema dei Colli Orientali Sottosistema di Lucignano

n. 5 Colli Virginio Pesa sud

Sistema della Pesa Sottosistema della Volterrana

Sistema dei Colli Orientali Sottositema di Castiglioni

Sistema della Pesa Sottosistema di Anselmo e Bac-caiano

n. 6 Colli Virginio Pesa nord

Sistema di Val Virgino Sottosistema dei mulini

Sistema della Pesa

Sistema di Val Virgino Sottosistema di Anselmo e Bac-caiano n. 7 Fondovalle del basso Virginio

Sistema dello snodo orografi-co di Montespertoli

Sottosistema di Via Montelupo

Il dimensionamento prelevato dal Piano Strutturale per ogni singola UTOE (ai sensi del punto 5 dell’art. 08 del DPGR 3R/2007), è stato individuato direttamente in ogni UTOE corrispondente. Per consultare il dimen-sionamento vedere elaborato n. 38 allegato alla delibera di approvazione del RUC.

32

Disponibilità e accesso ai dati (punto h dell’allegato 2 della LR 10/2010)

Il Rapporto Ambientale non ha potuto avvalersi dei dati disponibili presso le fonti ufficiali quali ARPAT, ASL, in quanto i dati puntuali relativi alle singole previsioni non sono disponibili. La disponibilità dei dati infatti è a grande scala e non sono stati pubblicati i dati locali specifici. Per semplificare le procedure, per i dati generali, si è ritenuto utile rimandare ai dati reperiti presso le fonti ufficiali reperiti per la stesura del Rapporto Ambientale allegato al PS vigente. In merito ai dati reperiti presso i gestori dei servizi, si rimanda ai dati forniti dal gestore dell’acquedotto. In base a questi dati fu redatto il dimensionamento della capacità territoriale di cui è trattato nell’elaborato n. 38 del RUC 2014.

Obiettivi di protezione dell’ambiente (punto e dell’Allegato 2 della LRT 10/2010) Di seguito si riportano gli obiettivi di protezione ambientale che derivano dal Piano Regionale di Azione Ambientale PRAA 2007-2010, dal Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 e dal VII Programma di Azione Ambientale dell’Unione Europea approvato con risoluzione del Parlamento europeo del 20 aprile 2012 sulla revisione del VI Programma d’azione in materia di ambiente. VII Programma di Azione Ambientale approvato il

20/04/2012 dal Parlamento europeo

Piano di Azione Ambientale della Regione Toscana

(PRAA 2007-2010) e Piano Regionale della Prevenzione

2010-2012

Aree azione/obiettivi stra-

tegici

Strategie temati-

che/obiettivi specifici

Aree azione/obiettivi stra-

tegici

Strategie temati-

che/obiettivi specifici

Riduzione delle emissioni

di biossido di carbonio

(CO2) in atmosfera

Ridurre le emissioni di gas

serra in accordo col Proto-

collo di Kyoto

Affrontare il problema

delle emissioni diverse da

quelle di CO2

Razionalizzare e ridurre i

consumi energetici

Rafforzare l’efficienza

energetica e/o il risparmio

energetico

Cambiamento climatico

Promozione della produ-

zione di energia da fonti

rinnovabili

Cambiamento climatico Aumentare la percentuale

di energia proveniente da

fonti rinnovabili

Riduzione dell’utilizzo

delle risorse disponibili,

come ad esempio le risorse

naturali, energetiche e non

Aumentare la percen-tuale delle aree protet-te, migliorarne la ge-stione e conservare la biodiversità terrestre e marina

Utilizzo efficace e sosteni-

bile delle risorse

Riduzione dell’impronta

ecologica del 50% nei

prossimi 20 anni

Natura, biodiversità e

difesa del suolo

Ridurre la dinamica delle

aree artificiali

33

VII Programma di Azione Ambientale approvato il

20/04/2012 dal Parlamento europeo

Piano di Azione Ambientale della Regione Toscana

(PRAA 2007-2010) e Piano Regionale della Prevenzione

2010-2012

Aree azione/obiettivi stra-

tegici

Strategie temati-

che/obiettivi specifici

Aree azione/obiettivi stra-

tegici

Strategie temati-

che/obiettivi specifici

Promozione della pianifi-

cazione ambientale integra-

ta, della mobilità sostenibi-

le, della qualità della vita e

della salute umana nelle

città

Mantenimento e recupero

dell’equilibrio idrogeologi-

co e riduzione

dell’erosione costiera

Riduzione della produzione

dei rifiuti

Natura, biodiversità e

difesa del suolo

Prevenzione del rischio

sismico e riduzione degli

effetti

Riciclaggio e/o compo-

staggio dei rifiuti

Ridurre la percentuale di

popolazione esposta

all’inquinamento atmosfe-

rico

Ottimizzazione dell’uso

dell’acqua, riciclo

dell’acqua per fini agricoli

e/o industriali

Ridurre la percentuale di popolazione esposta all’inquinamento acu-stico, all’inquinamento elettromagnetico e alle

radiazioni ionizzanti

Recupero delle sostanze

nutritive e il contenuto

energetico delle acque

reflue

Ridurre gli impatti dei prodotti fitosanitari e delle sostanze chimi-che pericolose sulla salute umana e sull’ambiente

Segue: Utilizzo efficace e

sostenibile delle risorse

Utilizzazione sostenibile

dei suoli per evitare la

perdita di habitat seminatu-

rali e limitare la sostituzio-

ne di utilizzi di terreni di

grande valore ambientale

da parte delle colture bioe-

nergetiche

Ambiente salute

Ridurre il grado di accadi-

mento di incidente rilevan-

te

Biodiversità e strategia

forestale

Promozione

dell’agriforestazione e di

una politica di sviluppo

rurale basata su paesaggi

sostenibili

Ridurre la produzione

totale di rifiuti, migliorare

il sistema di raccolta diffe-

renziata e diminuire

la percentuale conferita in

discarica

Qualità ambientale e salute

Abbattimento delle conse-

guenze negative sulla

salute e sull’ambiente nella

produzione e utilizzazione

delle sostanze chimiche

Uso sostenibile delle risor-

se naturali e gestione dei

rifiuti Bonificare i siti inquinati e

ripristinare le aree minera-

rie dismesse

34

VII Programma di Azione Ambientale approvato il

20/04/2012 dal Parlamento europeo

Piano di Azione Ambientale della Regione Toscana

(PRAA 2007-2010) e Piano Regionale della Prevenzione

2010-2012

Aree azione/obiettivi stra-

tegici

Strategie temati-

che/obiettivi specifici

Aree azione/obiettivi stra-

tegici

Strategie temati-

che/obiettivi specifici

Considerare la qualità

dell’aria e il suo impatto

sulla salute

Riduzione

dell’inquinamento acustico Qualità ambientale e salute

Riduzione

dell’inquinamento ambien-

tale

Uso sostenibile delle risor-

se naturali e gestione dei

rifiuti

Tutelare la qualità delle acque interne e costiere e promuovere un uso sostenibile della risorsa idrica

Per il principio di economicità, per quanto riguarda la definizione e l’approfondimento delle tematiche affrontate dal PRAA 2007-2010 e dal VI Programma d’azione ambientale, si rimanda alla consultazione del Rapporto ambientale allegato al PS.

Misure di mitigazione per impedire, ridurre e compensare eventuali impatti negativi significativi

sull’ambiente (punto g) dell’Allegato 2 della LRT 10/2010)

Le misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma sono incluse nella disciplina del RUC. Tale possibilità è dovuta alla metodologia di formazione del RUC stesso, nel corso della quale sono state effettuate verifiche, valutazioni e considerazioni per giunge-re a disciplinare gli interventi già intrinsecamente valutati. Le valutazioni sono sintetizzate nelle matrici dell’analisi SWOT. Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la

valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate nella raccolta delle informazioni richieste (punto h dell’allegato 2 della LR 10/2010)

La valutazione, come specificato nella nota introduttiva del presente documento, è stata effettuata contemporaneamente e di concerto con la parte progettuale relativa alle previsioni urbanistiche. A supporto della valutazione è stata utilizzata l’analisi swot di cui è riportata una sintesi. Misure per il monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivati dall’attuazione del

R.U.C. (punto i dell’Allegato 2 della LRT 10/2010

Attraverso le prescrizioni contenute nelle NTA del piano urbanistico si intende prevenire e, laddove non è possibile, si ha la volontà di mitigare gli impatti derivanti dall’attuazione del RUC. Comunque il monitoraggio degli interventi deve essere valutato alla fine del quinquennio di validità dello strumento urbanistico.

35

Analisi SWOT

L’analisi SWOT è un’analisi di supporto alle scelte decisionali che corrisponde ad una volontà di razionalizzazione dei processi. Questo tipo di studio ha fondamento nel procedimento logico che consente di rendere sistematiche e fruibili le informazioni raccolte su un tema specifico. Attraverso questo tipo di analisi è possibile mettere in evidenza i punti di forza e di debolezza, con la finalità di fare emergere le opportunità e le minacce che possono derivare dal contesto esterno. I punti di forza e di debolezza sono tutte le variabili che fanno parte integrante del sistema e sulle quali è possibile intervenire. Mentre le opportunità e le minacce sono tutte quelle variabili esterne al sistema, sulle quali non è possibile intervenire, ma che possono condizionarlo. L’analisi SWOT permette di distinguere i fattori esogeni ed endogeni. I fattori esogeni consistono nelle opportunità e minacce, mentre i fattori endogeni sono da ritrovare nei punti di forza e di debo-lezza. La finalità dell’analisi è quella di dare un supporto decisionale razionale, con l’obiettivo di fornire opportunità di sviluppo del territorio comunale, mediante la valorizzazione dei fattori di forza e la limitazione dei fattori di debolezza. L’analisi SWOT è rappresentata attraverso matrici che mettono in relazione le previsioni urbanisti-che con i fattori locali (endogeni) ed i fattori relativi al contesto generale (esogeni). Gli interventi sono suddivisi per UTOE. In ogni UTOE sono stati analizzati gli interventi previsti nelle aree urbanizzate, nelle aree di influenza urbana e nel territorio aperto. Nelle aree urbanizzate sono stati presi in esame le previsioni relative alle zone B5 dove viene identificato l’edificato in-congruo o inadeguato per degrado fisico funzionale, ed ai C.R.U. che comprendono quelle aree già costruite ma assoggettate ad interventi di rigenerazione urbana. Nelle aree di influenza urbana sono stati analizzati i comparti di espansione, con o senza contributi di superfici assoggettate a perequazione urbanistica. Nel territorio esterno alle frazioni sono state analizzate le aree ad uso specialistico, e le aree prive di valore agricolo degradate dal punto di vista ambientale e urbanistico. Nell’analisi SWOT le variabili considerate sono di carattere qualitativo. Per quanto riguarda le pres-sioni esercitate dall’incremento del carico urbanistico, si fa presente che il carico urbanistico mede-simo è stato attribuito in relazione al dimensionamento stabilito nel Piano Strutturale, derivante dal rispetto della risorsa idrica disponibile e dalle criticità geomorfologiche offerte dal territorio.

36

Matrici analisi SWOT INTERVENTI UTOE n. 1

INTERVENTI IN AREE URBANE E DI INFLUENZA URBANA

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi Martignana

PS/RC n. 1/1 “La

Leccia”

Realizzazione di una scuola e del parco urbano

Consumo di suo-lo, incremento di carico urbanistico

Creazione della nuova area scola-stica per l’istruzione pri-maria

Debolezza nume-rica del bacino di cittadini interessa-to dalla fascia d’età scolastica

Creazione di nuove residenze e servizi Rafforzamento del rango della frazione

Martignana PS/RC n.

2/1”Chiocciolaia

Sud”

Disponibilità di area idonea per l’atterraggio delle SUL derivanti da perequazione

Consumo di suolo Migliorare lo stato dell’ambiente e del paesaggio nelle aree agricole dove sono localiz-zate le SUL in-congrue

Definizione della “scacchiera” urbani-stica caratterizzante Martignana

Martignana PS/RD n. 1/1”ex

galoppatoio”

Formazione di un’area produttiva ecologicamente sostenibile

Consumo di suolo Creazione di posti di lavoro

Perdita della consistenza del flusso di traffico sulla strada pro-vinciale a causa della nuova SP 429

Razionalizzazione delle attività produt-tive esistenti e in-cremento di nuove attività produttive e servizi Rafforzamento del rango della frazione

Martignana

CRU n. (1-2-3-4-

5-6)/1 “via Or-

me”

Riqualificazione complessiva dell’area compre-sa fra il torrente orme e la strada provinciale

Traslazione delle attività produttive

Realizzazione del Parco fluviale fino all’Arno

Perdita della consistenza del flusso di traffico sulla strada pro-vinciale a causa della nuova SP 429

Formazione di una centralità urbana incremento delle residenze e servizi Rafforzamento del rango della frazione

Martignana

CRU n. 7/1 “via

Di Vittorio”

Riqualificazione urbanistica dell’area con valorizzazione del Rio della Leccia

Traslazione delle attività produttive

Migliorare il water front lungo il rio della Leccia

Miglioramento del collegamento pedo-ciclabile fra la parte empolese e la parte della frazione situata nel comune di Mon-tespertoli

Martignana

CRU n. 8/1

“Chiocciolaia

nord”

Riqualificazione urbanistica dell’area

Traslazione delle attività produttive. Possibile chiusura delle visuali verso la collina

Rafforzamento dell’identità urba-na di Martignana

Formazione di una compiuta cortina stradale nel rispetto delle visuali verso la collina

37

INTERVENTI UTOE n. 1 AREE DEGRADATE PRIVE DI FUNZIONI AGRICOLE

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi ASRA n. 1 ex

cava La Leccia

Riqualificazione ambientale dell’ex area estrattiva

Limitata fruibilità pubblica dell’area per scarsa acces-sibilità

Miglioramento della qualità dell’ambiente e del paesaggio

Pericolo di utiliz-zo dell’area come bacino di scarico materiali di resul-ta

Salvaguardia delle specie vegetali e animali. Non intro-durre specie allocto-ne.

INTERVENTI UTOE n. 2

AREE AD USO SPECIALISTICO

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi AS-T n. 1 Attivi-

tà turistiche

Montecastello

Sviluppo turistico nell’area all’inse-gna del rispetto dell’ambiente e del paesaggio

L’intervento è inserito in un contesto paesag-gistico di pregio.

L’intervento è inserito in un contesto paesag-gistico di pregio.

Salvaguardia delle specie vegetali e animali. Non intro-durre specie allocto-ne.

AS-T n. 2 RTA Morzano

RTA La struttura turi-stica RTA non ha relazioni con il territorio

Gli interventi devo-no interfacciar-si con il contesto di paesaggio agrario

AS-F n. 8 Casa

Sartori

Impianto smalti-mento rifiuti soli-di urbani

Distruzione totale delle pregresse potenzialtà pae-saggistiche

Produzione di energia

Mantenimento della funzione attuale

AS-F n. 9 Canile di Botinaccio

Canile municipale Distanza dal centro del capo-luogo. Non rag-giungibile con i mezzi di trasporto pubblico

Funzioni di inte-resse pubblico

Mantenimento della funzione attuale

AS-F n. 10 Co-

munità parroc-chiale di S. Do-

nato a Livizzano

Funzioni di inte-resse pubblico

Distanza dal centro del capo-luogo. Non rag-giungibile con i mezzi di trasporto pubblico

Funzioni di inte-resse pubblico

Funzioni di interesse pubblico

INTERVENTI UTOE n. 2 AREE DEGRADATE PRIVE DI FUNZIONI AGRICOLE

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi ASRA n. 2 Area ex discarica Le

Mandrie

Recupero ambien-tale dell’area Sito idoneo alla produzione di energia elettrica

Visibilità da Bac-caiano

Realizzazione di un polo di produ-zione di energia

Recupero ambien-tale dell’area Sito idoneo alla produzione di ener-gia elettrica

38

INTERVENTI UTOE n. 3

INTERVENTI IN AREE URBANE E DI INFLUENZA URBANA

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi Ortimino

B5/PUC n. 1/3

“ex Fagianaia”

Recupero ambien-tale dell’area

Riqualificazione del paesaggio

Recupero ambienta-le e paesaggistico

Capoluogo

PS/RC n. 1/3

“via Cafaggio”

Realizzazione del bypass stradale e riqualificazione dei margini urbani

Criticità geomor-fologiche locali

Alleggerimento del traffico dalla direttrice princi-pale del capoluo-go

Limitare la visibi-lità dei nuovi edifici dalle visua-li da sud verso il capoluogo

Recupero ambienta-le e paesaggistico

Capoluogo

PS/RD n.

1/3”nuovo centro

commerciale”

Creazione di un nuovo parcheggio pubblico. Raffor-zamento delle attività commer-ciali locali.

Aumento del flusso di traffico nel capoluogo.

Creazione di posti di lavoro

Rischio di dan-neggiare l’immagine del capoluogo visto da nord, e il ca-stello di Sonnino.

Dotazione di un’area per il parcheggio pubblico in prossi-mità del parco urba-no esistente e nella prospettiva dell’alleggerimento del centro storico dal traffico. È neces-sario che il nuovo edificio commercia-le sia situato in modo da non dan-neggiare l’immagine del capoluogo visto da nord verso il castello di Sonnino.

Capoluogo C/RP n. 1/3 “Poggio a

Sala”

Realizzazione del bypass stradale, riqualificazione del margine urb-ano, creazione di area di parcheggio e di area verde collegata all’area verde di via Suor Niccolina Ansel-mi.

Criticità geomor-fologiche locali Consumo di suolo

Riqualificazione del paesaggio ur-bano di margine

Rischio di dan-neggiare le visuali del capo-luogo visto da sud

Recupero ambienta-le e paesaggistico

Capoluogo C/RP

n. 2/3 “Aria buona”

Riqualificazione del margine urba-no attraverso la formazione di un’area verde, di due spazi per il parcheggio pub-blico connessi con il parcheggio attuale

Consumo di suolo Riqualificazione del paesaggio urbano di margine

Rischio di dan-neggiare le visuali del capoluogo visto da est e da ovest

Delimitare la parte ovest del capoluogo con una fascia di verde pubblico.

39

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi Capoluogo CRU n. 1/3 “ex con-

sorzio agrario”

Riqualificazione del paesaggio urbano e crea-zione di spazi pubblici

Limitazione degli spazi disponibili

Ricollocalizzazio-ne del consorzio agrario in un luo-go meglio rag-giungibile con autoveicoli

Recupero del pae-saggio urbano

Capoluogo CRU

n. 2/3 “ex coop”

Riqualificazione del paesaggio urbano e creazio-ne di spazi pub-blici

Limitazione degli spazi disponibili

Riqualificazione del percorso stra-dale di via Gari-baldi e creazione di una quinta prospettica fra l’area occupata dalla scuola pri-maria e l’area dell’ex campo sportivo

Recupero del pae-saggio urbano

Capoluogo CRU

n. 3/3 “ex campo

sportivo”

Riqualificazione del paesaggio ur-bano e creazione di spazi pubblici

Creazione di nuo-vi spazi pubblici per le attività sportive, informali e ludico-culturali

Recupero del pae-saggio urbano

Capoluogo

CRU/P n. 5/3

“via Montelupo”

Riqualificazione del paesaggio urbano e creazio-ne di spazi pub-blici

Consumo di suolo nella parte nord del capoluogo

Riqualificazione dell’area d’acces-so al plesso scola-stico da via Mon-telupo

Recupero del pae-saggio urbano

F1/NPs n. 1 nuo-vo plesso scola-

stico

Riqualificazione del paesaggio periurbano, e creazione di un plesso scolastico le strutture per l’istruzione pre-senti nel capoluo-go

Consumo di suolo nella parte nord del capoluogo

Incremento di dotazioni di pub-blica utilità

Incremento del rango del capoluogo

INTERVENTI UTOE n. 3 AREE AD USO SPECIALISTICO

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi AS-F n. 11 Cen-

tro culturale I Lecci

Rafforzamento del polo culturale

Distanza dal centro del capo-luogo. Non rag-giungibile con i mezzi di trasporto pubblico

Disponibilità di sala conferenze. Degustazione prodotti tipici locali.

Incremento del rango del capoluogo

AS-F n. 12 Scuo-

la di Aliano

Funzioni di inte-resse pubblico

Distanza dal centro del capo-luogo. Non rag-giungibile con i mezzi di trasporto pubblico

Funzioni di inte-resse pubblico

Funzioni di interesse pubblico

40

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi AS-F n. 13 Cen-tro Protezione

Civile

Funzioni di inte-resse pubblico

Distanza dal centro del capo-luogo. Non rag-giungibile con i mezzi di trasporto pubblico

Funzioni di inte-resse pubblico

Funzioni di interesse pubblico

AS-F n. 14 Cani-

le comunale della Ripa

Funzioni di inte-resse pubblico

Distanza dal centro del capo-luogo. Non rag-giungibile con i mezzi di trasporto pubblico

Funzioni di inte-resse pubblico

Funzioni di interesse pubblico

INTERVENTI UTOE n. 3 AREE DEGRADATE PRIVE DI FUNZIONI AGRICOLE

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi ASRA n. 3 Area

ex lottizazione

via Ribaldaccio

Riqualificazione ambientale dell’area

Criticità geomor-fologiche

Riqualificazione del paesaggio

Riqualificazione ambientale dell’area

ASRU n. 1 Via

Ribaldaccio

Riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area

Possibile impatto sul paesaggio agrario

Riqualificazione del paesaggio

Riqualificazione ambientale e pae-saggistica dell’area

ASRU n. 2 Pog-gio al sole

Riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area

Possibile impatto sul paesaggio agrario

Riqualificazione del paesaggio

Riqualificazione ambientale e pae-saggistica dell’area

ASRU n. 3 Orti-

mino sud

Riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area

Criticità geomor-fologiche Possibile impatto sul paesaggio agrario

Riqualificazione del paesaggio

Riqualificazione ambientale e pae-saggistica dell’area

INTERVENTI UTOE n. 4 AREE AD USO SPECIALISTICO

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi AS-D n. 18 Cen-

tro lavorazione

prodotti avicoli

Impianto produt-tivo attivo

Raggiungibile con difficoltà dagli automezzi indus-triali la struttura è fortemente impat-tante sul paesag-gio

Creazione di posti di lavoro

Limitare l’incremento dell’area produttiva a causa degli impatti sul paesaggio

41

INTERVENTI UTOE n. 5 INTERVENTI IN AREE URBANE E DI INFLUENZA URBANA

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi S. Quirico in

Collina B5/PUC

n. 1/5 “via Treb-

bio”

Utilizzazione pubblica di un percorso esistente e riqualificazione dell’area di mar-gine urbano.

Zona residenziale priva di opere di urbanizzazione primaria

Realizzazione di un by pass strada-le d’uso pubblico, ed incremento di opere di urbaniz-zazione

Utilizzazione pub-blica di un percorso esistente e riqualifi-cazione dell’area di margine urbano.

S. Quirico in

Collina B5/PUC

n. 2/5 “via Romi-

ta”

Utilizzazione pubblica di un percorso esistente e riqualificazione dell’area di mar-gine urbano.

L’intervento è ubicato su una strada senza sfon-do.

Realizzazione di un by pass strada-le d’uso pubblico

Utilizzazione pub-blica di un percorso esistente e riqualifi-cazione dell’area di margine urbano.

Fornacette PS/RC n. 1/5

“Centro”

Riqualificazione dell’area di mar-gine urbano, creazione di un bypass stradale e di un parcheggio.

Criticità morfolo-giche dell’area

Realizzazione di un by pass strada-le d’uso pubblico

Riqualificazione dell’area di margine urbano, creazione di un bypass stradale e di un parcheggio.

S. Quirico in

Collina C/RP n. 1/5 “Belvedere”

Riqualificazione dell’area di mar-gine urbano, creazione di un bypass stradale e di un parcheggio.

Criticità morfolo-giche dell’area

Realizzazione di un by pass strada-le d’uso pubblico, riqualificazione del margine urba-no

Riqualificazione dell’area di margine urbano, creazione di un bypass stradale e di un parcheggio.

Fornacette C/RP

n. 2/5 “via Virgi-niolo”

Riqualificazione dell’area di mar-gine urbano, creazione di un bypass stradale e di un parcheggio.

Criticità morfolo-giche dell’area

Realizzazione di un by pass strada-le d’uso pubblico, riqualificazione del margine urba-no

Riqualificazione dell’area di margine urbano, creazione di un bypass stradale e di un parcheggio.

Lucignano CRU

n. 1/5 “centro”

Utilizzazione pubblica di un percorso esistente e riqualificazione dell’area di mar-gine urbano, creazione di un parcheggio per l’accesso al nuovo parco delle Grot-te.

Criticità geomor-fologiche dell’area

Creazione di un parco pubblico

Utilizzazione pub-blica di un percorso esistente e riqualifi-cazione dell’area di margine urbano, creazione di un parcheggio per l’accesso al nuovo parco delle Grotte.

INTERVENTI UTOE n. 5 AREE AD USO SPECIALISTICO

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi AS-S n. 15 Cen-

tro ippico Pian di

Pesa

Funzioni compa-tibili con l’agricoltura

Difficile raggiun-gibilità dalle arte-rie di grande comunicazione

Sviluppo del turismo equestre

Lo sviluppo dell’area dovrà avvenire nel rispetto del contesto agricolo

42

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi AS-S n. 16 Centro ippico

Bignola

Funzioni compa-tibili con l’agricoltura

Difficile raggiun-gibilità dalle arte-rie di grande comunicazione

Sviluppo del turismo equestre

Lo sviluppo dell’area dovrà avvenire nel rispetto del contesto agricolo

AS-D n. 19

Frantoio via

Virginio Nuovo

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Edifici incongrui nel contesto rurale

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Necessità di Riquali-ficazione ambientale dell’area Sistemazione degli spazi esterni con schermature vegetali

AS-D n. 20 Can-

tine sociali via

Virginio Nuovo

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Edifici incongrui nel contesto rurale

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Necessità di Riquali-ficazione ambientale dell’area Sistemazione degli spazi esterni con schermature vegetali

AS-D n. 21 Ven-

dita e deposito

materiali edili

via Virginio

Nuovo

Area produttiva Edifici incongrui nel contesto rurale

Creazione di posti di lavoro

Necessità di Riquali-ficazione ambientale dell’area Sistemazione degli spazi esterni con schermature vegetali

AS-D n. 22 Im-

pianti radar e

telerilevazione

via Romita

Area produttiva Creazione di posti di lavoro

Necessità di rispetta-re il contesto di paesaggio in cui l’area è collocata

AS-D n. 23 Area

artigianale Luc-

ciano-Casanova

Area produttiva Edifici incongrui nel contesto rurale

Creazione di posti di lavoro

Necessità di Riquali-ficazione ambientale dell’area Sistemazione degli spazi esterni con schermature vegetali

AS-D n. 24 Can-

tine artigianali

via Ribaldaccio

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Edifici incongrui nel contesto rurale

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Funzioni di supporto all’agricoltura

AS-D n. 25 Pro-duzione e lavora-

zione legna da

ardere via Virgi-

nio Nuovo

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Edifici incongrui nel contesto rurale

Funzioni di sup-porto all’agricoltura

Funzioni di supporto all’agricoltura

INTERVENTI UTOE n. 5 AREE DEGRADATE PRIVE DI FUNZIONI AGRICOLE

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi ASRA n. 4 Area lavorazione

inerti Bignola

Recupero ambien-tale dell’area

Criticità idrogeo-logica e di vulne-rabilità delle falde acquifere inferiori

Prossimità con la zona produttiva di Ponterotto

Le attività attuali possono proseguire ma nel rispetto della vulnerabilità degli acquiferi.

ASRU n. 4 la

Buca ex canile

Recupero ambien-tale dell’area con finalità legate all’agricoltura

Difficoltà di col-legamento con le arterie stradali. Degrado paesag-gistico

Recupero dell’area per l’agricoltura

Recupero dell’area per l’agricoltura

43

INTERVENTI UTOE n. 6

INTERVENTI IN AREE URBANE E DI INFLUENZA URBANA

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi Baccaiano C/RP

n. 1/6 “Centro”

Completamento dell’isolato esis-tente. Formazione di un parcheggio pubblico e di una porta di accesso al parco fluviale lungo il rio di Baccaiano.

Interazione con la visuale verso il castello di Monte-gufoni

Porta di accesso al parco fluviale

È prescritto il rispet-to delle visuali del castello di Montegu-foni.

INTERVENTI UTOE n. 6 AREE AD USO SPECIALISTICO

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi AS-S n. 17 Parco avventura del

Virginio

L’area è vicina alla zona sportiva di interesse pro-vinciale

Vulnerabilità degli acquiferi

Area strategica per la presenza della zona sporti-va e della zona produttiva

L’ubicazione dell’area in prossi-mità della zona sportiva dalla quale è separata dal tor-rente Virginio com-porta la realizzazio-ne di un percorso di collegamento pedo-ciclabile fra le due sponde

AS-D n. 26 Area

produttiva del

Ponte di Cerbaia

Insediamento produttivo

Vulnerabilità degli acquiferi

Incremento di posti di lavoro

La vulnerabilità degli acquiferi com-porta il rispetto dell’area e impone l’adozione di tutti i sistemi tecnologici per impedire l’infil-trazione di acque inquinanti in falda.

INTERVENTI UTOE n. 6 AREE DEGRADATE PRIVE DI FUNZIONI AGRICOLE

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi ASRA n. 5 area ex tiro a volo

Recupero ambien-tale dell’area

Vulnerabilità degli acquiferi

Recupero di area agricola

Recupero di area agricola

44

INTERVENTI UTOE n. 7

INTERVENTI IN AREE URBANE E DI INFLUENZA URBANA

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi Anselmo PS/RC

n. 1/7 “Centro”

Formazione della pista pedociclabi-le lungo via Virgi-nio, e creazione di rotatorie di limita-zione della veloci-tà

Limitazione delle visuali verso il versante collinare Consumo di suolo

Creazione della centralità urbana di Anselmo

Formare una centra-lità urbana per la frazione di Anselmo

Anselmo PS/RC

n. 2/7 “Centro”

Formazione della pista pedociclabi-le lungo via Virgi-nio, e creazione di rotatorie di limita-zione della veloci-tà

Limitazione delle visuali verso il versante collinare Consumo di suolo

Creazione della centralità urbana di Anselmo

Formare una centra-lità urbana per la frazione di Anselmo

Anselmo PS/RD

n. 1/7”via del

Virginio”

Completamento dell’area produtti-va di Anselmo

Criticità idrogeo-logiche Consumo di suolo

Area strategica posta lungo un’arteria stradale di collegamento con la FI-PI-LI

È necessario che l’area produttiva di Anselmo sia defini-tivamente limitata dall’impianto di distribuzione del carburante posto a sud dell’area in oggetto.

Anselmo CRU n.

1/7 “Area Rasse-

no”

Insediamento produttivo

Eccessiva depau-perizzazione ambientale e paesaggistica dell’area

Possibilità di trasformazione in area produttiva ecologicamente sostenibile e dotata di tecnolo-gie avanzate

È necessario che ogni trasformazione dell’area sia legata alla riqualificazione del paesaggio, e dell’ambiente de-gradato dalle attività estrattive.

INTERVENTI UTOE n. 7 AREE DEGRADATE PRIVE DI FUNZIONI AGRICOLE

Fattori locali Contesto generale

Previsioni Forze Debolezze Opportunità Minacce Sintesi ASRA n. 6 area

lavorazione

inerti

L’area è in posi-zione strategica rispetto alle gran-di arterie di co-municazione

Criticità idrogeo-logiche

Possibilità di connettere l’area con il parco della Villa romana di Montelupo

La posizione strategica con le grandi arterie di comunicazione

È necessario che ogni trasformazione dell’area sia legata alla riqualificazione del paesaggio, e dell’ambiente de-gradato dalle attività estrattive.

45

Verifica di coerenza Nella fase di preparazione degli elaborati per l’adozione dello strumento urbanistico, le indagini di coerenza erano state svolte con la modalità “a priori” per evitare contrasti e ridurre l’imposizione di opere di compensazione e di mitigazione. Pertanto si era ritenuto sufficiente l’indicazione delle tavole 2-3-4-5 del RUC relative ai vincoli e alle tutele, per il reperimento di tutte le restrizioni e le prescrizioni della pianificazione sovraordinata, alle quali lo strumento urbanistico aveva attinto per la valutazione dei singoli interventi che erano stati modulati, e dove non possibile intervenire con opere di mitigazione o di compensazione, erano stati aboliti. Alla luce della nuova pianificazione regionale, unitamente alle osservazioni dell’Ente sovraordina-to, si rende necessaria la verifica di coerenza verticale esterna, per procedere alla valutazione delle previsioni contenute nello strumento urbanistico. Con riferimento all’integrazione al Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggisti-co Regionale (PIT-PPR), approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 37 del 27/03/2015 e pubblicato sul BURT n.28 del 20/05/2015, il piano urbanistico è valutato e approvato nel rispetto delle prescrizioni, delle prescrizioni d’uso e delle direttive contenute nella disciplina dello statuto del territorio ai sensi del comma 2 dell’art. 23 della “Disciplina del Piano”. Fermo restando quanto disposto all’art. 21 della “Disciplina del Piano”, il procedimento di VAS considera che il RUC viene approvato in assenza di “specifica attestazione”, cosicché fino ad avve-nuta conformazione o adeguamento, sul territorio Comunale di Montespertoli, si dovrà applicare il comma 7 dello stesso articolo 21. Successivamente all’approvazione dello strumento urbanistico, sarà trasmesso alla Regione e agli organi ministeriali competenti, l’atto di adeguamento o conformazione dello stesso RUC ai sensi del comma 1 dell’art. 21 della “Disciplina del Piano” del PIT-PPR. Per gli interventi di trasformazione degli assetti insediativi, che ricadono negli ambiti fluviali le NTA del RUC indicano apposite prescrizioni al fine di rispettare le direttive contenute nella disci-plina dello statuto del territorio.

46

Tabella di sintesi delle previsioni localizzate lungo i corsi d’acqua

UTOE Previsione Pressioni esercitate e analisi dei contesti di riferimento Occupa suolo non edificato, che si trova in zona rurale, ma privo d’interesse agricolo: provoca ulteriore consumo di suolo nel fondovalle dell’Orme. Tale area si trova tra la strada provinciale della valle dell’Orme e il corso d’acqua, interclusa rispetto alle altre aree agricole. Lo sviluppo delle attività agricole nell’area è precluso. Promuove nuovi processi di artificializzazione delle aree di pertinenza fluvia-le, in contrasto con la prestazione richiesta

Zona PS/RD n. 1/1 – Martignana “ex galoppatoio”

Ha l’obiettivo di riorganizzare le attività produttive già esistenti nelle aree limitrofe, dove costituiscono un mix di edifici produttivi, commerciali e resi-denziali, per creare una nuova area produttiva ecologicamente attrezzata e promuovere la ricostruzione di un’area omogenea residenziale mista con esercizi commerciali posti ai piani terra che dànno sugli spazi pubblici di relazione e per riorganizzare il waterfront sull’Orme laddove il mix esistente trascura completamente la presenza del corso d’acqua. Tale operazione non si trova allineata con le indicazioni regionali visto che “non riduce le attività e

gli insediamenti produttivi misti entro i limiti del territorio urbanizzato” Comporta ulteriore consumo di suolo nel fondovalle dell’Orme Conclude i processi di artificializzazione delle aree di pertinenza fluviale, funzionali però alla fruizione del corso d’acqua.

1

Zona F3/As n.1/1 – Martignana “Area sportiva Orme”

Contribuisce alla saldatura urbana fra il mix residenziale-produttivo-commerciale esistente e l’area produttiva esistente a sud, non salvaguardando i varchi inedificati, sebbene l’area non sia utilizzabile per le attività agricole, ma rappresenti un’area residuale. Occupano suolo non edificato, che si trova in zona rurale. Tali aree si trovano a monte della strada provinciale del Virginio, pertanto non costituiscono aree di pertinenza fluviale. Pur non ostacolando i processi di saldatura dei plessi residenziali e delle zone industriali/artigianali e pur non salvaguardando i varchi inedificati, i piani attuativi dovranno prevedere soluzioni progettuali che assicurino agli inter-vento, la coerenza per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, nonché oppor-tunamente inseriti nel contesto paesaggistico del Torrente Virginio, senza alterarne la qualità morfologica e percettiva. Al fine di ottemperare all’art. 16 della disciplina di piano, del PIT-PPR ap-provato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 37 del 27/03/2015, i piani attuativi dovranno garantire che gli interventi di trasformazione non compromettano i rapporti figurativi identitari dei paesaggio fluviale, le visuali connotate da un elevato valore estetico-percettivo e la qualità degli ecosistemi

7

Zona PS/RC n. 1/7 – Anselmo centro Zona PS/RC n. 2/7 – Anselmo centro

Non promuovno i processi di artificializzazione delle aree di pertinenza flu-viale, in quanto le previsioni sono collocate a monte della strada provinciale che li separa dal corso d’acqua. Occupa suolo non edificato, nel territorio urbanizzato

5 Zona PS/RC n. 1/5 – Fornacette Centro

Il piano attuativo dovrà garantire che gli interventi di trasformazione non compromettano i rapporti figurativi identitari del paesaggio fluviale, le visuali connotate da un elevato valore estetico-percettivo e la qualità degli ecosiste-mi.

Nelle more di adeguamento o conformazione degli strumenti urbanistici, negli elaborati n. 2-3 (car-te dei Vincoli) allegati al RUC, sono individuati i contesti fluviali di cui al comma 3, lettera a), dell’art. 18 della “Disciplina del Piano” del PIT-PPR, in ottemperanza al disposto del comma 4 del medesimo art. 18; e l’intorno territoriale dei centri e nuclei storici, ovvero l’ambito di pertinenza paesaggistica inteso quale area fortemente interrelata al bene medesimo sul piano morfologico, per-cettivo, identitario e su quello storicamente funzionale, costituito dall’area contigua al centro o nu-

47

cleo storico per una fascia di 300 metri dal perimetro delle zone A, in ottemperanza al disposto dell’art. 4 della “Disciplina dei beni paesaggistici” del PIT-PPR. In tali ambiti, nelle more di ade-guamento o conformazione degli strumenti urbanistici, ogni intervento che comporti modifiche all’aspetto esteriore degli edifici o alle sistemazioni esterne, è accompagnato da una relazione di compatibilità paesaggistica a firma di tecnico abilitato. Tabella

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Martignana PS/RC n. 1/1 “La Leccia”

Realizzazione di 5.000 m² di SUL, il 50% della quale deriva dalla demo-lizione di un fab-bricato produttivo la cui area è stata as-soggettata a bonifica ambienta-le. Nel comparto è prevista la realiz-zazione di una scuola e di un’area a verde pubblico.

Si ritiene necessa-ria una verifica circa la necessità di realiz-zare un’area a verde pubblico nella con-siderazione che si tratta di un’area limitrofa all’ambito rurale.

Martignana PS/RC n. 2/1”Chiocciolaia Sud”

Disponibilità di area idonea per l’atter-raggio di 600 m² di SUL derivanti da pere-quazione

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

1

Martignana PS/RD n. 1/1”ex galoppatoio”

Area per APEA: 16.420 m² di SUL di cui 4.420 m² riser-vati al trasfe-rimento dei fab-bricati pro-duttivi posti a nord della località.

L’area si trova nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del torrente Orme, come disciplinato dal c. 4 dell’art. 38 del piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli strumenti urbani-stici, ogni inter-vento che compor-ti modifiche all’aspet-to este-riore degli edifici o alle siste-mazioni esterne, è accompagnato da una relazione di compatibilità paesaggistica a firma di tecnico abilitato.

48

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Martignana CRU n. (1-2-3-4-5-6)/1 “via Orme”

Rigenerazione ur-bana che comporta la realizzazione complessivamente di 15.080 m² di SUL, in parte a sostituzione dell’esistente, in parte nuova SUL.

L’area si trova nel territorio urbanizzato, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del torrente Orme, come disciplinato dal c. 4 dell’art. 38 del pia-no regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli strumenti urbani-stici, ogni inter-vento che compor-ti modifiche all’aspet-to este-riore degli edifici o alle siste-mazioni esterne, è accompagnato da una relazione di compatibilità paesaggistica a firma di tecnico abilitato.

Martignana CRU n. 7/1 “via Di Vittorio”

Rigenerazione ur-bana che comporta la realizzazione di 900 m² di SUL re-sidenziale a sosti-tuzione della SUL produttiva

Martignana CRU n. 8/1 “Chioccio-laia nord”

Rigenerazione ur-bana che comporta la realizzazione di 2.400 m² di SUL, in parte a sostitu-zione dell’esistente, in parte nuova SUL

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

1

ASRA n. 1 ex cava La Leccia

Riqualificazione paesaggistico-am-bientale mediante ri-modellamento dei versanti e rinatura-lizzazione ambien-tale dell’ex area estrat-tiva

L’osservazione identifica l’area con codice 230-C-3 località Le Corti. L’area è identificata dal PRAER con il codice 230 III 3. Risorsa e Giaci-mento

2

AS-T n. 1 Attivi-tà turistiche Mon-tecastello

Area turistico ricet-tiva: è previ-sto il cambio di destina-zione d’uso in tu-ristico ricettivo, con ampliamento una tantum del 10% dell’esistente corrispondente a 725 m² di SUL

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

49

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

AS-T n. 2 RTA Morzano

RTA: è ammesso ampliamento una tantum del 20% del-la SUL esi-stente con finalità turistico-ri-cettive

AS-F n. 8 Casa Sartori

Impianto smalti-mento rifiuti solidi urbani

AS-F n. 9 Canile di Botinaccio

Canile municipale, i manufatti presen-ti nell’area sono fun-zionali alla custodia dei cani. Sono tutti assog-gettati a rimo-zione al momento della cessazione dell’attività.

AS-F n. 10 Co-munità parroc-chiale di S. Do-nato a Livizzano

Centro per il culto: è ammessa la demoli-zione di edifici esis-tenti, ampliamento di 350 m² della chie-sa, nuova co-struzione dei locali per l’accoglienza max 200 m² di SUL.

2

ASRA n. 2 Area ex discarica Le Mandrie

Recupero ambien-tale dell’area. Sito idoneo per produ-zione di energia elettrica. No area agricola. Area ido-nea per la produ-zio-ne di energia elettri-ca

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

50

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Area agricola nel territorio rurale

Area agricola nel territorio rurale

L’osservazione identifica l’area con codice 230-B-3 posta in sx del Turbone, tra P. Palaia e P. Casa-nova. L’area, è identificata dal PRAER con il codice 230 II 3. come Risorsa.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

2 Area agricola nel

territorio rurale Area agricola nel territorio rurale

L’osservazione iden-tifica l’area con codice 230-D-3 posta in dx del Turbone, presso l’abitato Le Mas-se. Nel PRAER tale area non è identificata né fra le Risorse, né fra i Giacimenti.

PRAER, Allegato A: area inattiva tolta su proposta del Circondario Empolese Val d’Elsa, e recepita dalla Conferenza di Programmazio-ne Regionale.

Ortimino B5/PUC n. 1/3 “ex Fagianaia”

È ammessa la rea-lizzazione di una unità immobiliare di 150 m² di SUL a fronte del recu-pero ambientale dell’area

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

Capoluogo PS/RC n. 1/3 “via Cafaggio”

Realizzazione di 800 m² di SUL, by-pass stradale e riqualificazione dei margini urbani

3

Capoluogo PS/RD n. 1/3”nuovo centro commerciale”

È ammessa la realizzazione di un centro commercia-le di 1.800 m² di SUL complessiva, 700 m² di par-cheggio pub-blico. Rotatoria su strada provinciale

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

51

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Capoluogo C/RP n. 1/3 “Poggio a Sala”

Realizzazione di 2.500 m² di nuova SUL residenziale, di cui 1.300 m² da perequazione; nuo-vo bypass stradale, riqualifi-cazione del margi-ne urbano, crea-zione di area di parcheggio e di area verde collega-ta all’area verde di via Suor Niccolina Anselmi.

Si chiede l’esclusione della SUL da pe-requazione e la riduzione della SUL di nuova costruzione da 1.200 m² a 800m² no al bypass via-rio, no al parcheg-gio, no area verde pubblico

Capoluogo C/RP n. 2a/3 “Aria buona”

Realizzazione di 1.300 m² di nuova SUL residenziale, di cui 800 m² da pe-requazione; nuova rotatoria stradale, creazio-ne di area di par-cheggio e di area verde a cerniera con l’edificato delle Calvane

Si chiede che non sia realizzata la SUL derivante da pere-quazione e che siano trasferiti 500 m² di SUL alla porzione di comparto adiacen-te. No verde pub-blico. No rotatoria

Capoluogo C/RP n. 2b/3 “Aria buona”

Realizzazione di 800 m² di nuova SUL residenziale, di cui 540 m² da perequazione; ; nuo-va rotatoria stradale; nuovo parcheggio pub-blico; area verde a cerniera con l’edi-ficato delle Calva-ne

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Si chiede l’amplia-mento del compar-to con la finalità di contenere ulteriori 500 m² di SUL derivanti dal tra-sfe-rimento dal compar-to 2a/3. No verde pubbli-co. No rotatoria

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

Capoluogo CRU n. 1/3 “ex con-sorzio agrario”

È ammessa la rea-lizzazione di 1.200 m² di SUL, in parte residenziale, in par-te commer-ciale e direzionale. SUL re-cuperata dall’esis-tente.

TR1 Tessuto a isolati chiusi e lotti residenziali

Seguire le indica-zioni relative alla riprogettazione Tessuto a isolati chiusi e lotti resi-

denziali TR1, illustrato in Aba-

chi delle Invarianti Strutturali

52

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Capoluogo CRU n. 2/3 “ex coop”

È ammessa la realizzazione di 750 m² di SUL, in parte residenziale, in parte commer-ciale e direzionale.

Capoluogo CRU n. 3/3 “ex campo sportivo”

Comprende due sot-to-comparti A e B. E’ ammessa la sos-tituzione edilizia dell’edificio scola-stico e la realizza-zione di un par-cheg-gio interrato sovras-tato da piazza pub-blica e pubbliche strutture

TR1 Tessuto a isolati chiusi e lotti residenziali

Seguire le indica-zioni relative alla riprogettazione Tessuto a isolati chiusi e lotti resi-

denziali TR1, illustrato in Aba-

chi delle Invarianti Strutturali

Capoluogo CRU/P n. 5/3 “via Montelupo”

Comprende due sotto-comparti A e B. È ammessa la rea-lizzazione di 1800 m² di SUL (da recu-pero esisten-te)

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

F1/NPs n. 1 nuovo plesso scolastico

Realizzazione del plesso scolastico che riunisce le sedi scolastiche presen-ti nel capoluogo.

L’area si trova nel territorio rurale, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del torrente Turbone, come disciplinato dal c. 4 dell’art. 38 del piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli

strumenti urbani-stici, ogni inter-

vento che compor-ti modifiche

all’aspet-to este-riore degli edifici

o alle sistemazioni esterne, è accom-pagnato da una

relazione di com-patibilità paesag-gistica a firma di tecnico abilitato.

AS-F n. 11 Cen-tro culturale I Lecci

Centro di proprietà pubblica. Museo del vino, enoteca, sala convegni. È ammes-so l’ampliamento di 200 m² di SUL per l’edificio seconda-rio

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

53

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

AS-F n. 12 Scuo-la di Aliano

Edificio per l’istru-zione pub-blica. È ammesso l’amplia-mento del 20% della SUL esistente

AS-F n. 13 Cen-tro Protezione Civile

È ammessa l’attività già in atto (antin-cendio e protezione civile)

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

AS-F n. 14 Cani-le comunale della Ripa

È ammessa la rea-lizzazione di strut-ture amovibili per canile

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli

strumenti urbani-stici, ogni inter-

vento che compor-ti modifiche

all’aspetto esterio-re degli edifici o alle siste-mazioni esterne, è accom-pagnato da una

relazione di com-patibilità paesag-gistica a firma di tecnico abilitato.

ASRA n. 3 Area ex lottizazione via Ribaldaccio

È prescritto il ritor-no alla desti-nazione agricola

ASRU n. 1 Via Ribaldaccio

Sono ammessi in-terventi di recupe-ro sull’edificio coloni-co e recu-pero della SUL degli edifici ex produttivi attraver-so lo strumento della perequazione

ASRU n. 2 Pog-gio al sole

È ammessa la realizzazione di 560 m² di SUL da recupero della SUL esistente

ASRU n. 3 Orti-mino sud

È ammesso il recu-pero della SUL con perequa-zione

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

54

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

4

AS-D n. 18 Centro lavorazio-ne prodotti avico-li

È ammessa la ris-trutturazione urba-nistica. Il patrimonio “collinare”

della Toscana quale invarian-te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

S. Quirico in Collina B5/PUC n. 1/5 “via Treb-bio”

È ammessa la rea-lizzazione di 120 m² di SUL a sosti-tuzione dell’esistente

S. Quirico in Collina B5/PUC n. 2/5 “via Romi-ta”

È ammessa la rea-lizzazione di 200 m² di SUL a sosti-tuzio-ne dell’esistente

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

Fornacette PS/RC n. 1/5 “Centro”

È ammessa la rea-lizzazione di 1.500 m² di SUL.

L’area si trova nel territorio rurale, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del torrente Virgi-nio, come

disciplinato dal c. 4 dell’art. 16 del piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli strumenti urbani-stici, ogni inter-vento che compor-ti modifiche all’aspet-to este-riore degli edifici o alle siste-mazioni esterne, è accompagnato da una relazione di compatibilità paesaggistica a firma di tecnico abilitato.

S. Quirico in Collina C/RP n. 1/5 “Belvedere”

È ammessa la rea-lizzazione di 2.500 m² di SUL.

5

Fornacette C/RP n. 2/5 “via Virgi-niolo”

È ammessa la rea-lizzazione di 700 m² di SUL di cui 240 m² da pere-quazione; realiz-zazione di un bypass stradale e parcheggio.

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Si chiede il conte-nimento delle

previsioni insedia-tive in posizione

prossima al nucleo abitato esistente.

No al bypass viario.

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

55

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Lucignano CRU n. 1/5 “centro”

Intervento di sosti-tuzione edilizia con cambio di destina-zione d’uso: realiz-zazione di una SUL residenziale pari a 800 m². Realizza-zione di un par-cheggio pubblico raggiun-gibile da percorso esistente. creazione di un parcheggio per il parco delle Grotte.

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Si chiede di limi-tare l’area d’intervento a quella compresa fra la strada esi-stente e il tessuto edificato del nu-cleo storico. Non compromettere i caratteri tipologi-co-insediativi.

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

AS-S n. 15 Cen-tro ippico Pian di Pesa

È ammessa la rea-lizzazione di nuo-ve strutture fino ad ar-rivare, con quelle e-sistenti, a 16.500 m²

5

AS-S n. 16 Centro ippico Bignola

È ammessa la rea-lizzazione di nuo-ve strutture fino ad arrivare, con quel-le e-sistenti, a 8.300 m²

AS-D n. 19 Frantoio via Virginio Nuovo

È ammesso l’am-pliamento una tan-

tum del 20% della SUL esistente

AS-D n. 20 Cantine sociali via Virginio Nuovo

È ammesso l’am-pliamento una tan-

tum del 20% della SUL esistente

5

AS-D n. 21 Vendita e deposi-to materiali edili via Virginio Nuovo

Non sono ammessi ampliamenti

L’area si trova nel territorio rurale, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del

fiume Pesa, come disciplina-to dal c. 4 dell’art. 16 del

piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli

strumenti urbani-stici, ogni inter-

vento che compor-ti modifiche

all’aspetto esterio-re degli edifici o alle siste-mazioni esterne, è accom-pagnato da una

relazione di com-patibilità paesag-gistica a firma di tecnico abilitato.

I

56

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

AS-D n. 22 Impianti radar e telerilevazione via Romita

Sono ammessi ma-nufatti precari temporanei

AS-D n. 23 Area artigianale Luc-ciano -Casanova

Non sono ammessi ampliamenti

AS-D n. 24 Cantine artigiana-li via Ribal-daccio

È ammesso l’am-pliamento una tan-

tum del 20% della SUL esistente

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

AS-D n. 25 Produzione e lavorazione legna da ardere via Virginio Nuovo

È ammessa la rea-lizzazione di 100 m² di Sup. utile, tettoie per una sup. max di 1.400 m²

ASRA n. 4 Area lavorazione inerti Bignola

Recupero ambien-tale dell’area L’area si trova nel territorio

rurale, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del

fiume Pesa, come disciplina-to dal c. 4 dell’art. 16 del

piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli

strumenti urbani-stici, ogni inter-

vento che compor-ti modifiche

all’aspet-to este-riore degli edifici

o alle siste-mazioni esterne, è accompagnato da una relazione di

compatibilità paesaggistica a firma di tecnico

abilitato. ASRU n. 4 la Buca ex canile

I manufatti esi-stenti vanno a perequa-zione. Per l’edificio colonico è ammessa la manutenzione straordinaria fino al-la stipula della con-venzione

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

Area agricola nel territorio rurale

Territorio rurale L’osservazione iden-tifica l’area con co-dice 230-C-3 presso l’abitato L’Ellero. Nel PRAER tale area non è identi-ci-cata né fra le Risor-se, né fra i Giaci-menti.

PRAER, Allegato A: area inattiva tolta su proposta

del Circondario Em-

polese Val d’Elsa, e recepita dalla

Conferenza di Pro-grammazione Re-

gionale.

Area agricola nel territorio rurale

Territorio rurale

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

L’osservazione iden-tifica l’area con co-dice 230-F-3 in zona Palagio. L’area, è identifi-cata dal PRAER con il codi-ce 230 IV 3 come Risor-sa.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

57

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Baccaiano C/RP n. 1/6 “Centro”

Realizzazione di 1.400 m² di SUL residenziale di cui 400 m² provenienti da perequazione. Realizzazione di un parcheggio pub-blico, di un percorso viario anulare e del-l’accesso al parco fluviale dal Borro di Baccaiano.

TR6 Tessuto a tipologia mista

Riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica

(costruire permeabilità tra spazio urbano e aperto,

migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo,

progettare percorsi di connessione/attraversamento,

collocare fasce alberate)

Si chiede l’esclu-sione di ogni capa-cità edificatoria. Si ritiene ammissibi-le la realizzazione del percorso viario

anulare. No al parcheggio pubblico e no al verde pubblico

realizzati all’esterno del

percorso anulare.

Seguire le indica-zioni relative alla

riprogettazione nel Tessuto a tipologia

mista TR6, illu-strato in Allegato

2 del PIT/PPR

AS-S n. 17 Parco avventura del Virginio

L’area è vicina alla zona sportiva di interesse pro-vinciale

AS-D n. 26 Area produttiva del Ponte di Cerbaia

Insediamento produttivo

L’area si trova nel territorio rurale, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del

fiume Pesa, come disciplina-to dal c. 4 dell’art. 16 del

piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli

strumenti urbani-stici, ogni inter-

vento che compor-ti modifiche

all’aspet-to este-riore degli edifici

o alle siste-mazioni esterne, è accompagnato da una relazione di

compatibilità paesaggistica a firma di tecnico

abilitato.

6

ASRA n. 5 area ex tiro a volo

Recupero ambientale dell’area Il patrimonio “collinare”

della Toscana quale invarian-te strutturale dello Statuto.

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

7

Anselmo PS/RC n. 1/7 “Centro”

Formazione della pista pedociclabi-le lungo via Virgi-nio, e creazione di rotatorie di limita-zione della veloci-tà L’area si trova nel territorio

rurale, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del

fiume Pesa, come disciplina-to dal c. 4 dell’art. 16 del

piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli

strumenti urbani-stici, ogni inter-

vento che compor-ti modifiche

all’aspet-to este-riore degli edifici

o alle siste-mazioni esterne, è accompagnato da una relazione di

compatibilità paesaggistica a firma di tecnico

abilitato.

58

UTOE PREVISIONE AZIONI PIT/PPR

OSSERVAZIONI

REGIONE

TOSCANA

VALUTAZIONE

MODULAZIONE

AZIONI

Anselmo PS/RC n. 2/7 “Centro”

Formazione della pista pedociclabi-le lungo via Virgi-nio, e creazione di rotatorie di limita-zione della veloci-tà

Anselmo PS/RD n. 1/7”via del Virginio”

Completamento dell’area produtti-va di Anselmo

Anselmo CRU n. 1/7 “Area Rasse-no”

Insediamento produttivo

ASRA n. 6 area lavorazione inerti

L’area è in posi-zione strategica rispetto alle grandi arterie di comuni-cazione

L’area si trova nel territorio rurale, nella fascia di tutela dei 150 m. dall’argine del

fiume Pesa, come disciplina-to dal c. 4 dell’art. 16 del

piano regionale.

In tali ambiti, nelle more di adegua-mento o confor-mazione degli

strumenti urbani-stici, ogni inter-

vento che compor-ti modifiche

all’aspet-to este-riore degli edifici

o alle siste-mazioni esterne, è accompagnato da una relazione di

compatibilità paesaggistica a firma di tecnico

abilitato.

7

Area agricola nel territorio rurale

Territorio rurale

Il patrimonio “collinare” della Toscana quale invarian-

te strutturale dello Statuto.

L’osservazione iden-tifica l’area

con codice 230-A-3 in località La

Fornace. L’area è identificata dal PRAER con il

codice 230 I 4. Ri-sorsa e Giacimen-

to

Rispettare le pre-scrizioni correlate

al patrimonio “collinare” della Toscana quale

invariante struttu-rale dello Statuto

Sintesi non Tecnica (punto l dell’Allegato 2 della LRT 10/2010) La relazione dei contenuti del Rapporto Ambientale, con carattere divulgativo, è contenuta nell’allegato n. 113 della delibera di approvazione del RUC 2015.

59

Dichiarazione di sintesi La Dichiarazione di Sintesi è redatta ai sensi del c. 2, art. 27, LR 10/2010. Deve contenere: a. la descrizione del processo decisionale seguito; b. le modalità con cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano; c. le modalità con cui è stato tenuto conto del Rapporto Ambientale, delle risultanze delle

consultazioni e del parere motivato; d. le motivazioni e le scelte di piano anche alla luce delle possibili alternative individuate

nell’ambito del procedimento di VAS. La descrizione del processo decisionale seguito Il processo decisionale che ha portato a compimento lo strumento urbanistico è sintetizzato dalla procedura sotto illustrata. Il RUC, redatto ai sensi del comma 2 dell’art. 16 della L.R. n. 1/2005, si è formato in piena coeren-za con gli strumenti della pianificazione territoriale di riferimento, di cui all’art. 9 della L.R. n. 1/2005, tenendo conto degli ulteriori piani o programmi di settore vigenti, approvati dai soggetti istituzionalmente competenti di cui all’art. 7 della L.R. n. 1/2005, indicati di seguito: - Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana con valenza di Piano Paesaggistico, PIT approvato

dal Consiglio Regionale con delibera n. 72 del 24/07/2007, integrato dal PPR con deliberazione del Consiglio Regionale del 1/07/2014 n. 58;

- Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze approvato in data 10/01/2013; - Piano Assetto Idrogeologico (Autorità di Bacino del Fiume Arno); - Piano Regionale delle Attivita’ Estrattive di Recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei resi-

dui recuperabili (P.R.A.E.R.), Approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 27 del 27 febbraio 2007

Ai sensi del comma 3 dell’art. 16 della L.R. n. 1/2005, sono stati acquisiti prima dell’adozione tutti i pareri richiesti dalla legge, delle eventuali segnalazioni, proposte, contributi e condizioni, formula-te dagli altri soggetti pubblici e privati interessati. In particolare, a seguito dell’approvazione con la deliberazione della Giunta Comunale n. 270 del 20/12/2012 dell’avvio del procedimento del RUC in oggetto ai sensi dell’art. 15 della L.R. n. 1/2005, è stata inviata con pec prot 31564 del 27/12/2012, agli Enti e Soggetti competenti in materia di governo del territorio e ambientale la deli-berazione stessa, completa di tutti i suoi allegati a formarne parte integrante e sostanziale, più preci-samente: - Deliberazione di Giunta Comunale n. 270 del 20/12/2012 - Relazione descrittiva ; - Documento preliminare di VAS. In particolare, gli Enti competenti individuati, a cui è stata trasmessa la suddetta documentazione d’avvio del procedimento del RUC, sono: REGIONE TOSCANA Direzione Generale delle Politiche Territoriali e Ambientali Settore sperimentazione e pianificazio-ne territoriale [email protected] (Via di Novoli 26 - 50127 FIRENZE)

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PROVINCIA DI FIRENZE Direzione Generale Sviluppo e Territorio Direzione Urbanistica e Pianificazione territoriale [email protected] (Via San Gallo 32 - 50129 FIRENZE)

Unione dei Comuni del CIRCONDARIO EMPOLESE VALDELSA Pianificazione territoriale [email protected] (Piazza Della Vittoria, 50053 EMPOLI) Unione dei Comuni del CIRCONDARIO EMPOLESE VALDELSA Ufficio Ambiente - Autorità Competente per la VAS [email protected] (Piazza Della Vittoria, 50053 EMPOLI) AUTORITA’ IDRICA TOSCANA Conferenza Territoriale n. 2 - Basso Valdarno [email protected] (Via Aporti Largo Malaguzzi, 1

56028 San Miniato –PI) MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana [email protected] (Lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici 4 – 50122 FIRENZE) MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana [email protected] (Via della Pergola 16 - 50122 FIRENZE) REGIONE TOSCANA Ufficio tecnico del Genio Civile – sede di Firenze [email protected] (Via San Gallo 34 - 50129 FIRENZE) AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ARNO I Settore, Pianificazione e Monitoraggio [email protected] (Via dei Servi 15 – 50122 FIRENZE)

AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLA TOSCANA (ARPAT) Dipartimento di Empoli [email protected] (Via Porpora 22 – 50144 FIRENZE) ATO TOSCANA CENTRO [email protected] (Viale Poggi 2 – 50125 FIRENZE)

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AZIENDA USL 11 EMPOLI Presidenza e Direzione tecnica [email protected] (via dei Cappuccini 79 – 50053 EMPOLI) COMUNE DI EMPOLI Politiche Territoriali - Settore III - Unità Speciale, Ufficio di Piano [email protected] (Via G. Del Papa 41 - 50053 EMPOLI) COMUNE DI MONTELUPO FIORENTINO Servizio Assetto del Territorio – Ufficio Urbanistica [email protected] (Viale Cento Fiori 34 – 50056 MONTELUPO F.NO) COMUNE DI SCANDICCI Settore Edilizia e Urbanistica [email protected] (Piazzale Resistenza 1 – 50018 SCANDICCI) COMUNE DI SAN CASCIANO VAL DI PESA Servizio Urbanistica ed Edilizia [email protected] (Via Machiavelli 56 - 50026 - SAN CASCIANO IN VAL DI PESA) COMUNE DI TAVARNELLE VAL DI PESA Servizio Assetto del Territorio [email protected] (Piazza Matteotti 39 – 50028 TAVARNELLE VAL DI PESA )

COMUNE DI CERTALDO Settore servizi per il territorio [email protected] (Piazza Boccaccio, 13 - 50052 CERTALDO) COMUNE DI CASTELFIORENTINO Servizio Assetto del Territorio [email protected] (Piazza del Popolo 1 – 50051 Castelfiorentino)

ACQUE SPA Ufficio Tecnico [email protected] (Via Bellatalla 1 – 56121 OSPEDALETTO PISA)

ENEL DISTRIBUZIONE SPA Sede di Empoli [email protected] (Via Ombrone 2 – 00198 ROMA)

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TERNA SPA RETE ELETTRICA NAZIONALE Terna Firenze [email protected] (Viale Egidio Galbani 70 – 00156 ROMA) ESTRARETIGAS Ufficio Tecnico [email protected] (Via Ugo Panziera 16 – 59100 PRATO) TOSCANA ENERGIA Ufficio Tecnico [email protected] (Via dei Neri 25 – 50122 FIRENZE) PUBLIAMBIENTE Ufficio Tecnico [email protected] (Via Garigliano 1, 50053 EMPOLI)

TELECOM Dipartimento Toscana, Ufficio Tecnico [email protected] (Piazza degli Affari 2 – 20123 MILANO) Da detti Enti e soggetti, sono pervenuti i pareri e contributi, entro i termini stabiliti nell’atto di avvio della variante, allegati alla presente relazione e di seguito elencati: - Autorità di Bacino, pec prot. 866 del 14/02/2013 (allegato A); - Terna Rete Italia S.p.A., prot. 2515 del 01/02/2013 (allegato B); - Comune di San Casciano Val di Pesa, prot. 5468 del 08/03/2013 (allegato C); - Azienda USL 11 Empoli, prot. 8259 del 16/04/2013 (allegato D); - Autorità di Bacino pec prot. 12221 del 10/06/2013 (allegato E). Contestualmente all’avvio del procedimento per l’approvazione del piano urbanistico, in relazione agli adempimenti di VAS, con pec prot. 31564 del 27/12/2012, è stato trasmesso il Rapporto Preli-minare all’Ufficio Ambiente dell’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa, quale “Autorità Competente” in materia di VAS. Occorre precisare che l’attuale Ufficio Ambiente dell’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa (all’epoca Circondario Empolse Val-dselsa oggi Unione dei Comuni), era stato individuato e proposto come Autorità Competente in materia di VAS, con deliberazione di Giunta Comunale n. 152 del 05.07.2012, nomina ratificata dal Consiglio Comunale (quale “Autorità Procedente”) con deliberazione n.62 del 20/09/2012. A se-guito della costituzione dell’Unione dei Comuni del Circondario E.V., la nomina ad “Autorità Pro-cedente” è stata riconfermata allo stesso Ufficio Ambiente, con deliberazione n. 94 del 16/12/2013. In data 11.10.2013, al fine di definire ed armonizzare il quadro conoscitivo di supporto tecnico al RUC, è stata convocata la Conferenza dei servizi, ai sensi dell’art. 13 comma 2 del D.P.G.R. 53/R/2011 (Regolamento di attuazione dell’art. 62 della L.R. 1/2005) e ai sensi dell’art. 35 delle

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N.T.A. del Piano Assetto Idrogeologico del Bacino del Fiume Arno. Il verbale della Conferenza (allegato F, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC), è stato trasmesso agli Enti interessati con pec prot. 22089 del 24/10/2013; Con nota prot. 10739 del 21/05/2014, sono stati trasmessi all’Autorità di Bacino del Fiume Arno, gli elaborati relativi all’approfondimento del quadro conoscitivo, disposto con la Conferenza del 11/10/2013 per la proposta di modifica al PAI; Con comunicazione pervenuta in data 13/06/2014 prot. 12520, l’Autorità di Bacino del Fiume Arno, ha comunicato il parere favorevole ai sensi dell’art. 32 delle NTA del PAI (DPCM 06/05/2005) prot. 2249 del 12/06/2014 (allegato G, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC), sull’istanza di modifica della perimetrazione delle aeree a pericolosità da processi geomorfologici di versante e frana del PAI ai sensi dell’art. 27 delle stesse NTA; Con nota prot. 12822 del 17/06/2014, a seguito della verifica di coerenza con gli strumenti di go-verno del territorio ai sensi degli art. 27 e 32 del PAI , è stato trasmesso, all’Autorità di Bacino del Fiume Arno, lo studio di modellazione del Torrente Virginio a completamento del quadro conosci-tivo di riferimento. Con trasmissione prot. 14326 del 08/07/2014 è stato depositato presso l’Ufficio del Genio Civile di Firenze, il progetto urbanistico con le indagini geologiche e geotecniche di supporto al RUC, redatte ai sensi del regolamento regionale 53/R, alle quali è stato assegnato il numero di deposito 3168 del 10/07/2014 (allegato H, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC). Per quanto concerne approvvigionamento idrico e depurazione, il Comune in data 2/08/2012 ha siglato un protocollo di intesa per l’individuazione e l’effettuazione degli investimenti in ordine a depurazione ed approvvigionamento idrico necessari a garantire lo sviluppo del Comune di Monte-spertoli, con l’Autorità Idrica Toscana (A.I.T.) ed il Gestore del servizio idrico integrato (Acque S.p.A.). Tale documento (Allegato L, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC), riassume il residuo di PRG confermato e gli interventi previsti dal presente RUC, nel rispetto del dimensionamento dato con il piano strutturale (PS), sul quale l’AIT (all’epoca ATO n.2) si era già espressa favorevolmente con parere pervenuto in data 7/06/2010 con prot. 16534, nell’ambito del procedimento di formazione del PS stesso. Con deliberazione del Consiglio Regionale del 1/07/2014 n. 58, è intervenuta l’adozione del piano paesaggistico regionale ad integrazione del PIT, visto l’art. 38, comma 1, lettera c) della Disciplina del Piano (PIT-PPR ), che prevedeva che il RUC fosse adottato nel rispetto delle prescrizioni relati-ve ai beni paesaggistici, cosicché, prima di procede con l’adozione del RUC è stato verificato il rispetto di tali prescrizioni. Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 49 del 31/07/2014 è stato adottato il presente RUC ai sensi dell’art. 17 della LR 1/2005; il provvedimento adottato è stato comunicato ai soggetti interes-sati, come sopra individuati, con trasmissione pec prot. 17732 del 25/08/2014 e, poiché due pec non sono andate a buon fine, la medesima comunicazione è stata trasmessa con pec prot. 18355 del

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2/09/2014 all’Autorità Idrica Toscana e ad Estraretigas (Gestore rete gas metano). L’avviso di ado-zione, è stato pubblicato sul BURT n. 35 del 3/09/2014. La deliberazione di adozione con tutti i suoi allegati, è stata depositata in libera visione del pubbli-co, presso la Segreteria di questo Comune, per 60 (sessanta) giorni consecutivi decorrenti dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana dell’avviso di deposito, sopra ri-chiamato. Tale documentazione è stata resa disponibile anche sul sito web del Comune di Monte-spertoli (www.comune.montespertoli.fi.it), attraverso il seguente percorso: Home Page > Urbanisti-ca > Regolamento Urbanistico Comunale > Adozione. Con pec prot. 19006 in data 9/09/2014, è stata trasmessa all’Agenzia d’Informazione della Giunta dalla Ragione Toscana, la richiesta di pubblicazione dell’avviso di avvio del procedimento per l’apposizione dei vincoli preordinati all’esproprio, previsti dal regolamento Urbanistico adottato. Tale avviso, è stato pubblicato sul sito web all’indirizzo http://www.regione.toscana.it/-/apposizione-del-vincolo-preordinato-all-esproprio-2014 dal giorno 16/09/2014 al giorno 15/10/2014. Nei sessanta giorni di pubblicazione della delibera di adozione, nonché nei trenta giorni di pubbli-cazione dell’avviso di avvio del procedimento per l’apposizione dei vincoli preordinati all’esproprio, sono pervenute n. 211 osservazioni, articolate in rispettivi n. 481 argomenti (la nume-razione progressiva arriva al n. 484 perché tre numeri non stati attribuiti per mero errore, più preci-samente il 122, il 188 e il 388). Fuori termini sono pervenute ulteriori n. 10 osservazioni, articolate in rispettivi n. 17 argomenti. L’A.C. ha deciso di considerare e valutare anche le osservazioni pre-venute oltre il termine fissato, cosicché sono prevenute complessivamente n. 221 osservazioni arti-colate in n. 498 argomenti (numerazione progressiva fino al n. 501 per quanto sopra indicato). Successivamente all’adozione del presente RUC, sono pervenuti i seguenti contributi da parte degli Enti interessati: - Precisazioni da parte della Direzione Regionale della Soprintendenza per i beni culturali e pae-

saggistici, pec prot. 19039 del 9/09/2014 (Allegato M, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC);

- Precisazioni da parte della Autorità di Bacino del Fiume Arno, pec prot. 19132 del 10/09/2014 (Allegato N, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC);

- Decreto n. 59 del 30/09/2014 di modifica del PAI (aree pericolosità geomorfologica) a seguito delle modifiche proposte con l’adozione del RUC, da parte delle Autorità di Bacino del Fiume Arno, pec prot. 20966 del 1/10/2014 (Allegato O, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC);

- Precisazioni da parte di Terna Rete Italia SpA, pec prot. 21241 del 3/10/2014 (Gestore Elettro-dotti) (Allegato P, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC);

- Parere Acque Spa, pec prot. 23678 del 29/10/2014 (Gestore del Servizio Idrico Integrato) (Alle-gato Q, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC);

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- Integrazione al Parere Acque Spa, pec prot. 4312 del 4/03/2015 (Gestore del Servizio Idrico Integrato) (Allegato R, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC);

- Richiesta integrazioni da parte del Genio Civile di Bacino Arno – Toscana Centro, sede di Fi-renze, con trasmissione Interpro prot. 9612 del 13/05/2015 (Allegato S, reperibile come Allega-to dell’elaborato n. 115 del RUC);

- Decreto n. 26 del 11/05/2015 di modifica del PAI (aree pericolosità idraulica) a seguito delle modifiche proposte con l’adozione del RUC, da parte delle Autorità di Bacino del Fiume Arno, pec prot. 9723 del 14/05/2015 (Allegato T, reperibile come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC);

In merito al procedimento di VAS, sono pervenuti contributi dalla Direzione Generale Politiche Ambientali, Energia e Cambiamenti Climatici della Regione Toscana con trasmissione Interpro prot. 24034 del 31/10/2014, unitamente all’Osservazione della Regione stessa, nonché il parere del Gestore del Servizio Idrico Integrato (Acque SpA) sopra richiamato e pervenuto con pec prot. 23678 del 29/10/2014 e poi integrato con pec prot. 4312 del 4/03/2015; tali contributi sono stati trasmessi all’Autorità Competente in materia di VAS, tramite corrispondenza in atti; L’Autorità Competente, con pec prot. 12525 del 20/06/2015 ha trasmesso l’atto dirigenziale n. 2358 del 19/06/2015, contenente il Parere Motivato ai sensi dell’art. 26 della LR 10/2010 a conclusione del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del presente RUC (Allegato U, reperibile

come Allegato dell’elaborato n. 115 del RUC); Con nota prot. 12712 del 23/06/2015, sono state trasmesse al Genio Civile di Bacino Arno – Tosca-na Centro, sede di Firenze, le integrazioni al supporto geologico tecnico richieste; Con trasmissione Interpro prot. 13912 del 8/07/2015 il Genio Civile di Bacino Arno – Toscana Centro, sede di Firenze, ha comunicato l’esito positivo del controllo delle indagini di supporto geo-logico, ai sensi dell’art. 9, comma 1, del Regolamento regionale n. 53/R/2011, fattispecie che costi-tuisce anche l’atto formale di conclusione della Conferenza dei Servizi sopra richiamata, svoltasi ai sensi dell’art. 13 comma 2 del medesimo regolamento 53/R/2011 (allegato V, reperibile come Alle-gato dell’elaborato n. 115 del RUC) ; In data 27/11/2014, è entrata in vigore la nuova legge regionale per il governo del territorio n. 65/2014, pubblicata sul BURT n. 53 del 12/11/2014, che sostituisce integralmente la LR 1/2005. La LR 65/2014, nelle disposizioni transitorie di cui all’art. 231, stabilisce che i Comuni dotati di rego-lamento urbanistico adottato alla data di entrata in vigore della legge, procedono all’approvazione nel rispetto delle disposizioni di cui alla LR 1/2005 e s.m.i.. Per questi motivi, il presente RUC sarà approvato ai sensi dell’art. 17 della LR 1/2005 e s.m.i.. Con riferimento al PIT-PPR adottato, l’art. 38, comma 1, lettera c) della Disciplina del Piano (PIT-PPR ), prevedeva che, l’approvazione del RUC prima dell’approvazione del PIT-PPR, poteva avve-nire a condizione che lo stesso RUC, non contenesse [...previsioni in contrasto con gli obiettivi di

qualità delle schede di ambito nonché, per le previsioni che comportano impegno di suolo non edi-

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ficato, con le specifiche disposizioni correlate ai suddetti obiettivi di qualità ...]. Per questi motivi l’ufficio, con l’osservazione n.183/379 prot. 24202 del 3/11/2014, ha fissato le condizioni per l’approvazione del RUC nel rispetto delle disposizioni del PIT-PPR adottato, riservandosi l’adeguamento nel caso fosse intervenuta nel frattempo, l’approvazione del PIT-PPR. Con deliberazione del Consiglio Regionale n. 37 del 27/03/2015 e pubblicato sul BURT n.28 del

20/05/2015, è stata approvata definitivamente l’integrazione al Piano di Indirizzo Territoriale con

valenza di Piano Paesaggistico Regionale (PIT-PPR).

Viste le disposizioni ivi contenute, in base alle condizioni fissate con l’osservazione d’ufficio sopra richiamata, al fine di consentire l’approvazione del RUC nel rispetto del PIT-PPR, si è proceduto con le seguenti azioni. Per gli interventi di trasformazione degli assetti insediativi, che ricadono negli ambiti fluviali sono state inserite, nelle relative schede intervento, apposite prescrizioni al fine di rispettare le direttive contenute nella disciplina dello statuto del territorio. Tali interventi sono: UTOE 1 - Zona PS/RD n. 1/1 – Martignana “ex galoppatoio” UTOE 1 - Zona F3/As n. 1/1 – Martignana “Area sportiva Orme” UTOE 5 - Zona PS/RC n. 1/5 – Fornacette Centro UTOE 7 - Zona PS/RC n. 1/7 – Anselmo Centro UTOE 7 - Zona PS/RC n. 2/7 – Anselmo Centro Nelle more di adeguamento o conformazione degli strumenti urbanistici, negli elaborati n. 2-3 (car-te dei Vincoli) allegati al presente RUC, sono stati individuati: i contesti fluviali di cui al comma 3, lettera a), dell’art. 18 della “Disciplina del Piano” del PIT-PPR, in ottemperanza al disposto del comma 4 dell’art. 18; l’intorno territoriale dei centri e nuclei storici, ovvero l’ambito di pertinenza paesaggistica inteso quale area fortemente interrelata al bene medesimo sul piano morfologico, percettivo, identitario e su quello storicamente funzionale, costituito dall’area contigua al centro o nucleo storico per una fascia di 300 metri dal perimetro delle zone A, in ottemperanza al disposto dell’art. 4 della “Disci-plina dei beni paesaggistici” del PIT-PPR. Successivamente all’approvazione del piano urbanistico, sarà trasmesso alla Regione e agli organi ministeriali competenti, l’atto di adeguamento o conformazione dello stesso RUC ai sensi del com-ma 1 dell’art. 21 della “Disciplina del Piano” del PIT-PPR. Fermo restando quanto disposto all’art. 21 della “Disciplina del Piano” del PIT-PPR, il rispetto delle disposizioni paesaggistiche è attestato nella presente relazione e dimostrato all’art. 126 delle NTA (Elaborato n. 17 del RUC); Si precisa tuttavia che, la mancata partecipazione alla conferenza paesaggistica Regio-ne/Soprintendenza al fine di ottenere la conformazione dell’atto di governo del territorio, implica, in base al disposto dell’art. 21 comma 7, che l’approvazione del presente RUC, non comporta gli effet-ti di cui all’art. 146, comma 5, del Codice dei Beni Culturali, e quindi, nelle aree sottoposte a vinco-

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lo paesaggistico, il parere obbligatorio del Soprintendente manterrà natura vincolante fino ad avve-nuta certificazione di adeguamento del RUC stesso; Infine, prima di procedere con la presentazione della proposta di approvazione definitiva del presen-te Regolamento Urbanistico in Consiglio Comunale, tutte le osservazioni pervenute, nonché le rela-tive istruttorie e controdeduzioni dell’Ufficio di Pianificazione, sono state discusse ed esaminate dalla Seconda Commissione Consiliare Permanente, competente in materia urbanistica, nelle sedute tenutesi in data 25/06/2015, 27/06/2015, 1/07/2015, 2/07/2015, 8/07/2015, 9/07/2015, con l’esito contenuto in atti nei relativi verbali e riassunto nell’elaborato n. 118 del RUC.

Le modalità con cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano

Come illustrato nel Rapporto Ambientale, il piano urbanistico è stato elaborato preordinando l’attività di valutazione a garanzia della considerazione degli impatti significativi sull’ambiente, introducendo la VAS all’interno del processo decisionale di formazione del piano urbanistico. La procedura di VAS intesa come strumento costruttivo e non punitivo a posteriori, viene ad assumere un ruolo di verifica continua dello stato dell’arte evidenziando le problematiche di carattere ambien-tale presenti sul territorio. Il feed-back che viene ad innestarsi nell’attività di progettazione del pia-no urbanistico fa assumere un ruolo diverso alla VAS, la quale diventa uno strumento di supporto decisionale che aiuta la progettazione del piano urbanistico, anche attraverso la modulazione delle previsioni con correttivi immediati e concertati. In tale accezione la VAS, nella continua reiterazio-ne del feed-back - progetto/verifica stato dell’ambiente/verifica coerenza pianificazione orizzontale e verticale -, evita l’attribuzione di giudizi sulle scelte fatte e considerate al termine della fase pro-gettuale. In tal modo la VAS evita correttivi esogeni, e laddove non è possibile evitare di “caricare” il territorio, la procedura di VAS suggerisce forme compensative. Senza dubbio la procedura di VAS intesa propedeutica alla progettazione, tende a snellire le fasi di formazione dello strumento urbanistico perché entra a farne parte. Pertanto il piano urbanistico è stato redatto tenendo presente i caratteri specifici dell’assetto geomorfologico, idrogeologico, biolo-gico, naturalistico, nonché paesaggistico, oltre al recepimento delle volontà strategiche dell’Amministrazione Comunale, che sono state modulate sul territorio.

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Le modalità con cui è stato tenuto conto del Rapporto Ambientale, delle risultanze delle con-

sultazioni e del parere motivato e le motivazioni e le scelte di piano anche alla luce delle possi-

bili alternative individuate nell’ambito del procedimento di VAS

Nella redazione del Regolamento Urbanistico Comunale è stato tenuto conto dello stato dell’ambiente attraverso il processo di feed-back generando una continua reiterazione del feed-back - progetto/verifica stato dell’ambiente/verifica coerenza pianificazione orizzontale e verticale. Il procedimento è stato possibile grazie alla scelta di elaborare il piano urbanistico internamente al processo di valutazione ambientale strategica. Il diagramma a blocchi illustra la sintesi del lavoro che è stato fatto per giungere all’elaborazione definitiva dello strumento urbanistico. Diagramma di sintesi

Pertanto, nel continuo processo di feed-back sono state analizzate, valutate e scelte o scartate le varie ipotesi progettuali alternative delle strategie di piano urbanistico.

Processo di feed-back

Processo di feed-back

PERCORSO FORMAZIONE PIANO URBANISTICO

VALUTAZIONE AZIONI-AMBIENTE

PROPONEN-TE

SET DI OBIETTIVI

ANALISI STATO

DELL’AMBIENTE PERCORSI

PARTECIPATIVI ANALISI

STRATEGICHE

ALTRE PROSPETTIVE OPZIONI ALTERNATIVE

DECISION MAKERS

RUC ADOTTATO

ALTRA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

PIT/PPR, LR 65/2014

OSSERVAZIONI

RUC

PARERE MOTIVATO

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Appendice

Il processo di valutazione Introduzione Le procedure per la formazione del processo di VAS sono stabilite dalla LR 10/2010. Con questa Legge la Regione Toscana si è imposta la finalità di perseguire l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute e di contribuire all’integrazione delle considerazioni ambientali nell’elaborazione, adozione ed approvazione di piani, programmi e pro-getti, sulla base del principio di sviluppo sostenibile e degli altri principi comunitari che devono guidare l’azione pubblica in materia ambientale, quali la precauzione, l’azione preventiva, la corre-zione in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché del principio “chi inquina

paga”. Procedure La procedura prescritta dalla LR 10/2010 è suddivisa in diversi steps che vanno dall’Avvio del pro-cedimento all’Approvazione definitiva della VAS, contemporaneamente agli iter seguiti per l’approvazione degli strumenti urbanistici. In ragione della struttura procedurale di VAS molto complessa si è ritenuto utile sintetizzarla nel seguente diagramma: Fase preliminare

Avvio del procedi-mento di VAS con-testuale all’Avvio del proce-dimento di

Autorità Proce-dente o il Propo-

Documento

preliminare contenente la

procedura di

verifica di

assoggettabi-

lità (art.8 c.5

LR 10/2010)

Autorità Competen-

Trasmis-sione con modalità telematiche Altri sog-

getti com-petenti in materia ambientale

Consulta-zioni90 gg. dalla tra-smissione

Eventuali Osserva-

Fine della fase preli-minare

70

Fase di Adozione

Adozione

del RUC

e Adozio-

ne di VAS

Autorità

Procedente

o il Propo-

nente

Proposta di RUC, Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecni-ca

Trasmissione docu-

menti all’Autorità

Competente e agli

altri soggetti compe-

tenti in materia am-

bientale.

60 gg. dalla pubblicazione sul BURT per Osservazioni e pareri (da chiunque) Eventuali Osservazioni e pareri all’Autorità Compe-tente e all’Autorità Proce-dente o al Proponente

Deposito dei documenti per

la consultazione pubblica

presso - uffici dell’Autorità

Competente - uffici dell’Autorità Pro-

cedente o del Proponen-te

Pubblicazione

documenti sui siti

web dell’Autorità

Competente e

dell’Autorità Pro-

cedente o del pro-

ponente Pubblicazione avvi-so sul BURT

La comunicazione

della pubblicazio-

ne è trasmessa in

via telematica ai

soggetti competen-

ti in materia am-

bientale e agli enti

territoriali

Fine fase adozione

71

Conclusione del processo decisionale Fase di Approvazione

L’Autorità Compe-tente valuta la do-cumentazione pre-sentata e le osserva-zioni pervenute

Entro 90 gg. dalla

scadenza del ter-

mine per le Osser-

Prima dell’Approvazione del RUC

Esprime il Parere mo-tivato

L’Autorità Proce-dente o il Proponen-te

Revisione del RUC e dichiarazione di sintesi

in collaborazione

con l’Autorità

Competente pro-

Approva-zione del RUC

L’Autorità Proce-dente o il Proponen-te

Il RUC,

il Rapporto Am-

bientale

il Parere Moti-

vato

la documenta-

zione acquisita

nella consulta-

zione

Al Consiglio Comu-nale

Approvazione del RUC

Il provvedimento di Approvazione del RUC è accompagna-to da una dichiara-zione di sintesi ai sensi dell’art.27 c. 2 della LR 10/2010

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Informazione sulla decisione

Iter procedurale e verifica di assoggettabilità L’avvio del procedimento di VAS avviene contestualmente all’avvio del procedimento di forma-zione del piano urbanistico. Le fasi di svolgimento di VAS corrono parallele alle fasi procedurali del piano urbanistico. Ai sensi dell’art. 5bis della LR 10/2010 il Regolamento Urbanistico Comu-nale è assoggettato alla VAS, per cui non è necessario procedere alla verifica di assoggettabilità ai sensi dell’art. 22 della LR 10/2010, i cui contenuti sono comunque illustrati all’interno del Docu-mento Preliminare come prescritto dal comma 5 dell’art. 8 della stessa legge regionale. L’iter prevede una fase preliminare per l’impostazione della valutazione, una fase decisionale e consultiva concomitante con l’adozione del piano urbanistico. Segue la conclusione del processo decisionale che deve avvenire prima dell’approvazione del piano urbanistico. Avvio del Procedimento

All’Avvio del Procedimento d’approvazione del RUC il Documento Preliminare viene trasmesso per via telematica all’Autorità Competente ed ai soggetti competenti in materia ambientale per la consultazione. Entro 90 giorni, fatto salvo un termine inferiore concordato fra autorità procedente o proponente e l’autorità competente dall’invio del materiale agli Enti preposti, potranno essere presentati pareri ed osservazioni. Adozione

Terminata la fase preliminare, contestualmente all’adozione dello strumento urbanistico, il propo-nente predispone il Rapporto Ambientale e la Sintesi non Tecnica ai sensi dell’art. 24 della LR 10/2010 che trasmette assieme alla proposta di RUC, all’Autorità Competente e agli altri soggetti competenti in materia ambientale.

L’Autorità Proce-dente o il Propo-nente

Successiva-mente all’Approvazione del RUC

Pubblicazione della decisione finale sul BURT

Formula la decisione finale costituita dal provvedimento di approvazione del RUC, dal parere motivato e dalla dichiarazione di sintesi

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Il Rapporto Ambientale deve illustrare i contenuti, gli obiettivi principali del RUC e il rapporto con altri pertinenti piani o programmi; deve considerare gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e la sua probabile evoluzione senza l’attuazione del RUC; deve descrivere le caratte-ristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate dalle previsioni del RUC; deve riferire qualsiasi problema ambientale esistente,di perti-nenza del RUC, nelle aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, nonché nelle aree agricole con produzioni di particolare qualità e tipicità; deve illustrare gli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri e il modo in cui si è tenuto conto di detti obiettivi nella preparazione del RUC; esplicitare i possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti come la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’aria, l’acqua i fattori climatici, il patrimonio culturale, architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione fra i suddetti fattori; devono essere considerati anche gli impatti secondari, sinergici, cumulativi a breve, medio, lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi; deve stabilire le misure per impedire, ridurre e compensare eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del RUC; deve sintetizzare le ragioni delle scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione; deve descrivere le misure intraprese per il monitoraggio e i controlli degli impatti significativi, definendo le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazio-ne degli impatti. Allegato al Rapporto Ambientale è necessario redigere una Sintesi non Tecnica che illustra con linguaggio non specialistico i contenuti del RUC e del Rapporto Ambientale. I documenti adottati vengono pubblicati sul BURT e sui siti web dell’Autorità Competente e dell’Autorità Procedente (Consiglio Comunale) e depositati per la consultazione pubblica presso gli uffici dell’Autorità Competente e dell’Autorità Procedente. Chiunque può contribuire con Osservazioni e pareri nei 60 giorni dalla pubblicazione sul BURT. Approvazione Posteriormente alla fase di adozione, prima dell’approvazione dello strumento urbanistico, l’Autorità Competente valuta la documentazione presentata e istruisce le Osservazioni pervenute: entro il termine di 90 giorni dalla scadenza del termine delle Osservazioni, l’Autorità Competente esprime il Parere Motivato. Il Proponente in collaborazione con l’Autorità Competente, procede alla revisione del RUC e predi-spone la Dichiarazione di Sintesi per descrivere il processo decisionale seguito, le modalità con cui le considerazioni ambientali sono state acquisite nel RUC, le modalità con cui si è tenuto conto del Rapporto Ambientale, delle risultanze delle consultazioni e del Parere Motivato, e le motivazioni delle scelte di piano alla luce delle possibili alternative individuate nell’ambito del procedimento di VAS. Il Proponente trasmette il RUC, il Rapporto Ambientale insieme al Parere Motivato e alla documen-tazione acquisita nell’ambito della consultazione all’Autorità Procedente per l’approvazione dello strumento urbanistico.

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Il provvedimento di approvazione del RUC dovrà essere accompagnato dalla Dichiarazione di Sin-tesi. A seguito del provvedimento di Approvazione del RUC l’Autorità Procedente deve pubblicare sul BURT la Decisione Finale. La Decisione Finale è costituita dal provvedimento di approvazione dello strumento urbanistico, dal Parere Motivato e dalla Dichiarazione di Sintesi. I documenti sono resi disponibili attraverso la pubblicazione sui siti web dell’Autorità Procedente e dell’Autorità Competente, oltre ad essere depositati presso i loro uffici.