Regione Autonoma Progetto Valle d’Aosta REALIZZAZIONE DI ...prescrizioni per la progettazione,...
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REALIZZAZIONE DI FABBRICATO AD USOMAGAZZINI E PREDISPOSIZIONE POSAIMPIANTO PER GESTIONE ELAVORAZIONE INERTI
ProgettoRegione Autonoma
AYAS
Valle d’AostaComune di
Région Autonome
AYAS
Vallée d’AosteCommune de
Merlet Fabrizio
Committente:
D.M. 14 gennaio 2008;R.D.L. 30 dicembre 1923 n°3267
marzo 2015
data
1728-20arch.
Relazione di modellazionegeologica
Allegato
Pont Saint Martin (AO)via Caduti del Lavoro 11/A
tel. 0125.196.93.60fax [email protected].: 00635430077
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1. Sommario
1. Sommario ..................................................................... 2
2. Premessa ...................................................................... 3
Normativa di riferimento ......................................................................... 4 Corografia .................................................................................................... 6
3. Dissesti pregressi e vincolo idrogeologico .............................. 7
Vincolo idrogeologico .............................................................................. 7
Dissesti alluvione 2000 ............................................................................ 7
Catasto dissesti ..................................................................................... 7
Cartografia I.F.F.I. Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia .............................. 8
Dati SAR .............................................................................................. 8 Estratto carta del vincolo idrogeologico (R.D.L. 30 dicembre 1923 n°3267) ...................... 9 Estratto cartografia dati PsInSAR™ e SqueeSAR™ ...................................................... 10
4. Caratteristiche geomorfologiche ........................................ 11
5. Assetto geologico ........................................................... 12
Substrato roccioso ................................................................................ 12
Formazioni superficiali .......................................................................... 12
6. Idrologia e idrogeologia ................................................... 13
Idrologia superficiale ............................................................................ 13
Idrogeologia sotterranea ........................................................................ 13
7. Progetto delle indagini in sito ........................................... 14
8. Caratterizzazione e modellazione geologica ......................... 15
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2. Premessa
Su incarico e per conto del Sig. Merlet Fabrizio, committente della presente
relazione, è stata condotta un’indagine geologica s.l. su un’area sita in loc. Corbet nel
territorio comunale di Ayas, dove è in progetto la “Realizzazione di fabbricato ad uso
magazzini e predisposizione posa impianto per gestione e lavorazione inerti” in sponda
sinistra orografica del torrente Evançon (vedi cartografia allegata).
Il progetto a firma del Dr. Arch. Antonio D’Aquino dello studio INART s.r.l. di Aosta
(AO), al quale si rimanda per maggiori dettagli, prevende la realizzazione di una
struttura coperta adibita a magazzino e impianto di betonaggio oltre alla sistemazione
del piazzale esterno per lo stoccaggio dei cumuli di inerti e la predisposizione per la posa
di un impianto di trattamento di questi ultimi.
Il sopralluogo ha lo scopo di rilevare le caratteristiche geologiche e idrogeologiche del
sito di indagine al fine di accertare la compatibilità dell’intervento in progetto in
funzione dell’assetto geologico ed idrogeologico del sito sul quale sarà ubicato con lo
scopo di garantirne la sicurezza, la funzionalità e la stabilità.
La presente “Relazione di modellazione geologica” è stata redatta ai sensi del D.M.
14 gennaio 2008 “Norme tecniche per le costruzioni”, Cap. 6 “Progettazione
geotecnica”, Par. 6.2 “Articolazione del progetto”, punto 6.2.1 “Caratterizzazione e
modellazione geologica del sito” e illustra la ricostruzione dei caratteri litologici,
stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici.
Lo studio geologico è stato esteso ad una zona significativamente ampia in funzione
del tipo di intervento previsto in progetto e della complessità del contesto geologico.
Fanno parte del modello geologico anche i rischi naturali di origine geologica che gravano
sull’area di intervento.
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Tenendo� conto� di� tale� precisazione� gli� indici� delle� relazioni� proposti� nel� presente�
documento�sono�stati�messi�a�punto�tenendo�ben�chiaro�che,�nella�pratica�quotidiana,�gli�elaborati�
da�produrre�dovranno�essere�poi�adattati�a�disposizioni�locali�e�non�solo�alle�NTC�08.�
Inoltre� le� stesse� si�applicano�anche�a� territori�non� sismici�od�a�bassa� sismicità� (classe�
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aver�disposto�norme�o�procedure�specifiche.�
Nelle� more� della� redazione� dei� “quaderni”,� di� seguito,� vengono� effettuate� alcune�
considerazioni� su�aspetti� specifici�e/o�particolari� in�modo�da� fornire,� sin�d’ora,�delle� indicazioni�ai�
colleghi�per�una�puntuale�osservanza�delle�norme�ma�soprattutto,�come�già�evidenziato,�per�redigere�
un� elaborato� esaustivo� degli� aspetti� connessi� alla� definizione� della� pericolosità� geologica� del� sito�
d’intervento�anche�in�prospettiva�sismica.�
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1.1� �MODELLO�GEOLOGICO�
La�modellazione� geologica� del� sito� consiste� nella� ricostruzione� dei� caratteri� litologici,�
stratigrafici,�strutturali,�idrogeologici,�geomorfologici�e,�più�in�generale,�di�pericolosità�geologica�del�
territorio�(�e�non�del�sito�di�intervento�Ͳ�cfr�§�6.2.1�NTC�08).�
Quindi,�una�completa�o�esaustiva�definizione�del�modello�geologico,�tende�ad�analizzare�tutti�
gli� aspetti� utili� alla� caratterizzazione� del� sito� (partendo� da� un� ambito� morfologico� più� esteso� Ͳ�
territorio)�ai�fini�della�definizione�degli�scenari�di�pericolosità�geologica.��
Nella� sottostante� figura� sono� stati� graficizzati� gli� elementi� che� concorrono� alla� definizione�
della�pericolosità�geologica�del�sito�di�intervento.�
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�Elementi�che�concorrono�alla�definizione�della�pericolosità�geologica�del�sito�di�intervento.�
Specifiche indagini geognostiche e/o geofisiche saranno effettuate con la finalità di
ricavare la categoria di sottosuolo oltre a documentare una completa ed esaustiva
definizione del modello geologico e degli scenari di pericolosità.
Il modello geologico dell’area di indagine è stato sviluppato in modo da costituire
utile elemento di riferimento per il progettista per inquadrare i problemi geotecnici e
per definire il programma delle indagini geognostiche e geofisiche.
Normativa di riferimento
! D.M. 11 marzo 1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle
rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le
prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle opere di
sostegno sulle terre e delle opere di fondazione”
! D.M. 14 gennaio 2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni”
! Circolare Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 02 febbraio 2009
n°617 “Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le
costruzioni””.
! R.D.L. 30 dicembre 1923 n°3267 “Riordinamento e riforma della legislazione
in materia di boschi e di terreni montani”
Il presente elaborato è redatto in ottemperanza ai contenuti del D.M. 14 gennaio 2008
“Norme tecniche per le costruzioni” , cap.6.2.1 “Caratterizzazione e modellizzazione
geologica del sito” e cap.6.2.2 “Indagini, caratterizzazione e modellizzazione
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geotecnica” e soddisfa i requisiti urbanistici e normativi di rilevanza geologica per cui
costituisce documento progettuale idoneo al rilascio della concessione ad edificare. In
corso d’opera si dovrà controllare la rispondenza tra il modello geologico di riferimento
assunto in progetto e la situazione effettiva, differendo di conseguenza il modello
geotecnico ed il progetto esecutivo, così come previsto dalla normativa di settore.
Parte integrante della presente relazione sono gli allegati:
" Relazione di modellazione geotecnica (D.M. 14 gennaio 2008)
" Relazione di modellazione sismica (D.M. 14 gennaio 2008)
" Studio di compatibilità (L.R. 11/98 e s.m.i.; D.G.R. 2939/08)
" Relazione di modellazione idraulica
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3. Dissesti pregressi e vincolo idrogeologico
Vincolo idrogeologico
L’area di intervento rientra all’interno della perimetrazione del vincolo idrogeologico
di cui al R.D.L. 30 dicembre 1923 n°3267 (vedi Carta del vincolo idrogeologico allegata).
Ai sensi della D.G.R. 5 ottobre 2013 n.1949 “Indirizzi applicativi della legge regionale
6 aprile 1998, n. 11, come modificata con legge regionale 12 giugno 2012, n.17, in
materia di urbanistica e pianificazione territoriale” il rilascio del parere relativo agli
interventi che comportano modifiche permanenti all’assetto dei suoli ricadenti in aree
sottoposte a vincolo idrogeologico spetta alla struttura regionale competente in materia
di difesa del suolo qualora l’intervento ricada in terreni sedi di frane o di fenomeni di
trasporto di massa (art. 35, commi 1 e 2) oppure in terreni a rischio di inondazioni (art.
36, comma 1) e contestualmente non ricada in area boscata ai sensi dell’articolo 33. Nei
casi diversi da quelli sopra descritti, i pareri relativi al vincolo idrogeologico possono
essere richiesti indistintamente alla stazione forestale competente per giurisdizione o
alla struttura forestazione e sentieristica. Per le opere lineari che ricadono
contemporaneamente nelle due situazioni sopra riportate, l’autorizzazione per il vincolo
idrogeologico va richiesta sia alla struttura competente in materia di difesa del suolo sia
alla stazione forestale o alla struttura regionale forestazione e sentieristica, le quali si
esprimeranno ognuno per il tratto progettuale di propria competenza.
Dissesti alluvione 2000
L’area di intervento NON rientra all’interno della perimetrazione dei terreni coinvolti
nei dissesti conseguenti all’alluvione dell’ottobre 2000 riportata nella D.G.R. 4268/00
(vedi Carta dissesti alluvione 2000 allegata).
Catasto dissesti
Il portale cartografico della Regione Autonoma Valle d’Aosta mette a disposizione le
perimetrazioni relative al “Catasto dei fenomeni franosi della Valle d’Aosta” e le
relative note illustrative (vedi Carta catasto dissesti allegata).
Il Catasto è aggiornato periodicamente dall’Amministrazione regionale, Centro
funzionale e la cartografia riportata nel seguente documento è aggiornata alla data della
presente relazione.
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Gli elementi contenuti nella banca dati del catasto dissesti sono stati utilizzati al fine
di integrare le conoscenze acquisite nel corso di appositi sopralluoghi volti ad individuare
il grado di pericolosità incombente sull’area di indagine.
L’area di indagine NON è compresa all’interno di aree di dissesto.
Cartografia I.F.F.I. Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia
Il portale cartografico della Regione Autonoma Valle d’Aosta mette a disposizione le
perimetrazioni relative all’“Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia” le cui note
illustrative sono disponibili sul sito www.progettoiffi.isprambiente.it (vedi Cartografia
I.F.F.I. allegata).
Gli elementi contenuti nella banca dati I.F.F.I. sono stati utilizzati al fine di integrare
le conoscenze acquisite nel corso di appositi sopralluoghi volti ad individuare il grado di
pericolosità incombente sull’area di indagine.
L’area di indagine NON è compresa all’interno di aree di dissesto.
Dati SAR
Il portale cartografico della Regione Autonoma Valle d’Aosta mette a disposizione i
dati radar satellitari elaborati con tecnica interferometrica derivano da due satelliti
differenti: ERS 1 & 2 e RADARSAT e un "manuale d′uso" per la corretta interpretazione
(vedi Cartografia dati PsInSAR e SqueeSAR allegata).
I dati derivanti dalla piattaforma ERS sono stati elaborati con la tecnica PsInSAR™
(permanent scatterers) e si riferiscono al periodo temporale 1992 – 2001.
I dati derivanti dalla piattaforma RADARSAT sono stati elaborati con la tecnica
SqueeSAR™ (permanent scatterers e distributed scatterers) e si riferiscono al periodo
temporale 2003 – 2010.
All′interno del portale cartografico della Regione Autonoma Valle d’Aosta è
visualizzabile solo la distribuzione spaziale dei dati PsInSAR™ e SqueeSAR™, rappresentati
secondo un′opportuna legenda statica non modificabile, mentre non è possibile visionare
la serie storica degli spostamenti lungo la LOS ("Line of Sight" tra satellite e bersaglio).
Gli scatter ubicati nei pressi dell’area oggetto di intervento evidenziano spostamenti
massimi pari a circa 0 – 2 mm/anno.
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Estratto carta del vincolo idrogeologico (R.D.L. 30 dicembre 1923 n°3267)
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Estratto cartografia dati PsInSAR™ e SqueeSAR™
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4. Caratteristiche geomorfologiche
L’area di indagine è ubicata in sinistra orografica del torrente Evançon a quota media
di circa 1.500 m s.l.m. in quanto l’appezzammento originariamente aveva pendenza
costante verso sud – ovest di circa 20°.
Al confine nord scorre la viabilità regionale n°5 mentre sui lati ovest e sud scorre il
corso d’acqua del torrente Evançon e ad est il confine è con altra proprietà delimitata da
una scarpata di estensione plurimetrica.
Allo stato attuale la realizzazione di alcune opere già autorizzate ha modoficato
l’originaria conformazione morfologica del sito che non presenta più le caratteristiche di
“area naturale” in quanto è già in parte compromessa dagli interventi già realizzati.
La storia evolutiva del tratto di fondovalle dove è situata l’area di proprietà del
Committente è stata oggetto di modellamento glaciale al quale è seguita la successiva
fase deposizionale da parte del corso d’acqua che ha accumulato quantità significative di
materiale detritico.
Ne risulta un ambiente morfologicamente complesso caratterizzato da settori con
retaggio dell’azione glaciale ad aree tipicamente di ambiente torrentizio deposizionale.
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5. Assetto geologico
Substrato roccioso
La posizione centrale rispetto al fondovalle e la modesta profondità di scavo prevista
per l’impostazione delle opere di fondazione escludono la possibilità di intercettare il
substrato roccioso nel corso delle lavorazioni previste dal progetto.
Formazioni superficiali
Le formazioni superficiali possono essere così individuate:
• depositi glaciali di ablazione: formano la porzione di rilievo morfologico che
si sviluppa dal confine est dell’appezzamento di proprietà. Si tratta di
materiali detritici di pezzatura eterogenea in matrice limosa che conferisce
all’insieme una coesione che garantisce, in condizioni anidre, la stabilità dei
fronti di scavo anche su pendenze prossime alla verticale. L’infiltrazione di
acque superficiali in profondità può ridurre sensibilmente l’azione coesiva
della matrice limosa causando una drastica riduzione delle caratteristiche
geotecniche dell’insieme ed una conseguente minore stabilità dei fronti di
scavo.
• depositi alluvionali: generati dalla dinamica del torrente Evançon che, nel
tratto di fondovalle in esame, riduce la propria energia favorendo la
deposizione del materiale detritico raccolto sui versanti e trasportato verso il
fondovalle. Le pezzature sono proporzionate all’energia del corso d’acqua che
abbandona ghiaie e sabbie grossolane continuando a trasportare le sabbie fini
ed i limi verso aree ubicate più a valle caratterizzate da energia inferiore.
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6. Idrologia e idrogeologia
Idrologia superficiale
Il corso d’acqua del torrente Evançon, che scorre a confine con l’appezzamento di
proprietà del Committente, ha una dinamica tale da coinvolgere le aree in sinistra
orografica in caso di portate conseguenti a fenomeni meteorologici con tempo di ritorno
anche centennale.
La relazione idraulica allegata al progetto documenta le simulazioni effettuate al fine
di dimensionare le necessarie opere di difesa spondale finalizzate alla salvaguardia
dell’area dove è prevista in progetto la realizzazione dei manufatti e delle opere
funzionali all’azienda.
Idrogeologia sotterranea
La pezzatura dei depositi alluvionali e la vicinanza del corso d’acqua determinano una
influenza diretta delle portate del torrente Evançon sul livello freatico che può
raggiungere quote prossime al piano campagna in occasione di portate anche di morbida
estiva.
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7. Progetto delle indagini in sito
I lavori in progetto non prevedono la realizzazione di manufatti che incidono sul
terreno di fondazione in maniera significativa rispetto a quelli esistenti. “Nel caso di
costruzioni o di interventi di modesta rilevanza, che ricadano in zone ben conosciute dal
punto di vista geotecnico, la progettazione può essere basata sull’esperienza e sulle
conoscenze disponibili, ferma restando la piena responsabilità del progettista su ipotesi
e scelte progettuali” (D.M. 14 gennaio 2008, cap.6.2.2 “Indagini, caratterizzazione e
modellizzazione geotecnica”).
Tuttavia, ai fini della progettazione sismica, si rimanda alla verifica puntuale della
reale profondità del substrato roccioso per la definizione della necessità di ricavare un
valore di Vs30 per la caratterizzazione del sottosuolo.
L’indagine dovrà essere effettuata nel caso in cui lo spessore dei depositi superficiali
al di sotto del piano di posa delle fondazioni sia superiore a 2,0 – 2,5 m rispetto al
substrato roccioso. In caso contrario potranno essere utilizzati i valori di accelerazione
sismica locale proposti dalla “Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale”
approvata con O.P.C.M. 3519/2006 i cui valori si riferiscono all’accelerazione massima
del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita a suoli rigidi di cat. A
con Vs30 >800 m/s.
La consapevolezza di una situazione litostratigrafica ben nota grazie alla disponibilità
di numerosi dati bibliografici ha permesso di limitare le esigenze alla base della
progettazione strutturale attraverso l’acquisizione delle indispensabili informazioni circa
la risposta sismica locale.
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8. Caratterizzazione e modellazione geologica
L’area di intervento, ubicata in sinistra orografica del torrente Evançon con il quale è
confinante sui lati sud ed ovest, non è perimetrata nella cartografia dei dissesti
disponibile a partire dal portale cartografico della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Tuttavia rientra all’interno della perimetrazione del vincolo idrogeologico ed è
soggetta a esondazione in caso di eventi meteorici con tempi di ritorno Tr = 100 anni
come documentato nella “Relazione di modellazione idraulica” che costituisce parte
integrante della documentazione progettuale.
L’appezzamento di proprietà è caratterizzato da un sottosuolo composto da materiali
detritici ghiaioso sabbiosi con ciottoli di origine alluvionale mentre sul lato est l’area
confina con un rilievo edificato dal ghiacciaio vallivo in fase di ritiro.
La dinamica torrentizia influenza anche il livello freatico in quanto la variazione della
soggiacenza è diretta conseguenza del livello idrometrico del corso d’acqua che può
innalzare il livello della falda anche a quote prossime al piano campagna.
Il modello geologico del sito di intervento risulta tuttavia adeguato alla tipologia di
opere previste in progetto per la realizzazione di un fabbricato ad uso magazzini e la
predisposizione per la posa di un impianto per la gestione e la lavorazione inerti.
Marzo 2015