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REGESTO DELLE PERGAMENE CONSERVATE NELL'ARCHI VIO DEL REVERENDISSIMO CAPITOLO DELLA CATTEDRALE DI TBIESTE (Continuazione). CCCXI. (a. 0·510, 1. 0·339). - 1448, I febbraio, Iudi z. XI, Trieste, in episco1,ali palatio in stu.pha eJJiscopatus . Giovanni Lautterb ach, vicari~ generale di Enea vescovo e cont e di Trìeste, prende ispezione di ·certe boll e d' investitttra dell e pievi di Torre Nova e Tornai, presentategli dal canonico don Enrico di ser Giovanni del fu Matteo Sne llo procuratore e canevaro del capitolo, scritte in epo che diverse e sottoscritte dal notaio apostolico ed imperiale don Marco da Capodistria, figlio di ser Dionigi de Sparu.linucwus, scr ivano della curia vescovile di Trieste. Le boll e pl'esentate riferi te per intero era.no del seguente tenore: 1331, 2 giugno, Indi z. XIV, Trieste, in maior-i camera episcopa;tus. - Frà Pace da Vedano, vescovo di Trieste, inves te don Giovanni del fn Francesco, c11irurg·o della Città, cu,n anulo quem in suo digito fereba t della pieve di Tornai, e delega il canonico don Giovanni de Fabiano, p.crchè ne lo amme:tta al possesso. Tes_ timont: Don Giacomo de Bi vela vicario vescovile, il canonico don .Savio e frà Grazio da Lodi dell' Ordine de' Pre- dicatori, cappell a no vescovile. NQtaio dposto Zico ed imperiale : Fiueto di .Giacomo de Vedano della città di Milano.

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REGESTO DELLE PERGAMENE CONSERVATE NELL'ARCHIVIO

DEL

REVERENDISSIMO CAPITOLO DELLA CATTEDRALE

DI

TBIESTE

(Continuazione).

CCCXI. (a. 0·510, 1. 0·339). - 1448, I febbraio, Iudiz. XI, Trieste, in episco1,ali palatio in stu.pha eJJiscopatus . ~ Giovanni Lautterbach, vicari~ generale di Enea vescovo e conte di Trìeste, prende ispezione di ·certe bolle d' investitttra delle pievi di Torre Nova e Tornai, presentategli dal canonico don Enrico di ser Giovanni del fu Matteo Snello procuratore e canevaro del capitolo, scritte in epoche diverse e sottoscritte dal notaio apostolico ed imperiale don Marco da Capodistria, figlio di ser Dionigi de Sparu.linucwus, scrivano della curia vescovile di Trieste. Le boll e pl'esentate riferite per intero era.no del seguente tenore:

1331, 2 giugno, Indiz. XIV, Trieste, in maior-i camera episcopa;tus. - Frà Pace da Vedano, vescovo di Trieste, investe don Giovanni del fn Francesco, c11irurg·o della Città, cu,n anulo quem in suo digito fereba t della pieve di Tornai, e delega il canonico don Giovanni de Fabiano, p.crchè ne lo amme:tta al possesso.

Tes_timont: Don Giacomo de Bi vela vicario vescovile, il canonico don .Savio e frà Grazio da Lodi dell' Ordine de' Pre­dicatori, cappellano vescovile.

NQtaio dpostoZico ed imperiale : Fiueto di .Giacomo de Vedano della città di Milano.

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lOG

1395, 22 otto\Jre, T ri es te, in loghi cpiscopalis palacij. - Frò. ' Enrico de' TT'ilde11-staiin, vescovo e conte di Trieste, protc8 ta, in scg;nito ad informazione ricffvuta cla. l\li xc dc Vcixcnstcin vice• capita.no e da. lcacrn cli t1omiuo Rodolfo militis cle Vualse capitauo cli Trieste, contro la nowina. fa. tfa dal W,\lsee di don Giacomo della diocesi cli Costanza, suo cappella no e figl io del fu Bertoldo Lukricù , :1 picYano di Sa.u P ietro in 'f on-e Nova. )

'1.'estiwont : I canonici di 'Tri este tl on Giusto Baroni decano e don Silvestro, domino Mix.e suddetto, Giovanni capitano in Prima.no (Preli cmo), Ulrico capitano iu Duina, Giovanni da Duino, clou Tomaso pievano in San Giovanni cli Dnino, don Stefano Yicario in Iielsww (pieye d ' El sa.eco), Pietro t1 e1 Giudici da. Tricste1 ecl altri.

Notaio : Don :Marco cancelli ere vescov ile .

1895; 22 ottobre, sub logia cpiscoprtlis palacii Tergestin·i. -Il suddetto frà Enl'i co, vescovo e co nte di Trieste) investe cwn emulo suo, in seguito alla preghiera. cli domino Rod olfo 111-ilit-is cle Vitalse et 11Im·asccdchi Cnrie .Austrie, don G- iacomo del fu Bcr­tolclo Lukrich dell a diocesi di Costanza della pi eve d i San Pietro iu rr orre Nova, vacante iu seg·ui to a lla mor te d i don Giova.unii ed officia clou Stefano vicario in Helscmo a porvelo al possesso.

Testimorl.1: I canonici don Giusto decano e don Silvestro, domino Mixe Vexinstainer vicccapi tano in Trieste, d. Giovanni capitano in Primano, Ulrico TLaugher capita.no in Dui11 01 ser Giovanni cli Du ina, Pietro dei Giudici <la Trieste, don Tomaso p ievano in San Giovann i clelct Thuba, dou Stefano vicario -in He!sacno (quindi J elsane), ecl altri.

l,otaio: Don Marco cancelliere vescovile.

1441, 8 lugli o, In<liz. XV, Tri este, in Capella Sancti I'efri super Plathea. - Don '11omaso pievano di San Giovann i de lei Thub«, procuratore del proprio fratello don Giacomo de Luki­kurch pievano di San Pietro in Torre Nova, atti di Marco de Spandinucibus 6 g·iugno p. p., rinuncia. la. pieve di Torre Nova nelle mani di frà Sim one vescovo e conte <li Trieste, all a pre· senza del capitano di 'l1rieste e dei Carsi, il milite Giacomo

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Trab, di don Antonio da Firenze sacerdote in Torre Nova e di

don Lorenzo vicario in Torre Nova.

Notaio: Don Marco cancelliere vescovile.

1441, 8 luglio, Indiz. XV, Trieste. ~ Frà Simone Saltarelli, vescovo e conte di Trieste, investe in seguito alle preci del capitano di Trieste Giacomo Trab cwn emulo suo aureo a pievano di Torre Nova don Lorenzo che vi fungeva prima qual vicario del pievano Lukrich.

Testimoni: Don Tomaso pievano di San Giovanni e don Antonio da Firenze sacerdote in Torre Nova.

Notaio: Don l'vfarco da Capodistria cancelliere vescovile in

'Trieste.

Citate le parti che avessero un qualche diritto sulle due pievi

1 Tornai e Torre Nova, e non essendo comparso alcuno il

vicario Lautterbach ordina dì autenticare le suddette bolle

vescovili.

Nutai·o: Nicolò de Mercatellis judex ordinarius a,c episcopaiis curie tergestine scriba et cancelarius.

Dalla pergamem1. pende il sigillo della curict vescovile, appeso a nastrino di seta. ross:a ed impresso su ccr~ ros~.a.

Stn.mpato da Attilio Hodis nel suo Shidio su i ·walseE\ pag. 111-1181 Num. xxx.

CCCXII. (a. 0·458, I. 0·300). ~ 1448, 1G marzo, Indiz. XI, Trieste, in Episcopali palacio et in stuplw clict-i. EpL;copa.tus. ~ Don Simone Angelo de Paris canonico e procuratore d cl Capitolo fa vedere a Giovanni Lauttcrbnch, vicario generale di Enea vescovo e conte di Trieste, essere il capitolo tergestino in pos­sesso della pieve di Cossaua da oltre 130 anni (avendogli con­tato <lamino Lombardo de Vinchimberch li 23 aprile 1310 lire otto come 8.f:fitto di essa pieve, nel 1318 grossi 15 di soldi, nel 1319 lire otto, nel 1324 lire 30 meno un soldo, nel 1334 il vicario don Martino otto mare.ho di soldi e nel 1335 lire 72

1

nel 1347 il vicario don Giovanni lire 2G e nel 1348 lire 44 e grossi dieci, nel 1349 il vicario don Rodolfo lire 39 e soldi 18,

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nel 1350 il vicario don Ermano lire otto, nel 1361 il vicario don

Giovanni lire 36 e nel 1307 il pievano di Torre Nova, doh

Giovanni, a nome dell'anzidetto vicario lire 25 di piccoli. Il

c,1pitolo affitta nel 1401 il vicariato di Cossana per un quin­quennio a don Eberardo de riiidi.-;ql'uLh verso marche 16 di soldi

all'anno, nel 143~ lo affìtta a don Enrico cle Los per anni

cinque verso 16 marche annue, presenti a questa affittanza erano don .A.udroa vicario capitolare in _Aurc1no

1 ser Bartolomeo scrivano

in Prima.1101 Jmse de Uremo cittaLlino di r:rrieste, i due chierici

triestini ì\licbele Suta e Matteo dc Bene, ed altri. Il Lautterbach cita (1nindi chiunque potesse vantare lliritti in proposito, e niuno

comparendo conferma i diritti <lel capitolo di Trieste sulla detta

Pieve. Notaio: Nicolò de i\forcatcllis jndo: orclinariu.5 e cancelliere

della curia vescovile.

I giudici, il consiglio ed il comune di Trieste in autenti­cazione della firma del ~Iercatelli, avevano posto sulla pergamena il loro .sigillo in cera rossa, ora del tutto sciupato.

Dttìh pergamena pende lht un nn~frino l1ianco ce1cstc il solito sigillo della

uirifl yescovilc ùi Tt·icstc, irnprcsso su r.cm rossa.

1448, sahLato 1G marzo. Indiz. XL Trieste in st.npha Rpiscopatus.

Affittan.2-e della 1)ieve cU Cossana, falle dal Capitolo cli Tn'este da oltre 130 corni.

In nomiiw Domini nmcn, Patcnt e,llleiitcr et notum sit universi~ et

singulis aù quos prescntes no,~tre 1mtelltes litcrc sive presemi publicum

instrumentum penenerit sive pervenerint quiUns et Nos Iohannos L,rntterbach

reverendi in Christo 111d:ri8 e~ l1omini domini Eneo episcopi ot comitis

forge~Lini in Hpiritualibur, et tomporalilrns vicarins g·onoralis tidem indL1biatn

adhibemus et faeimu8 per presentcs, qualitel' mtper videlicet die iovis

quartadecima presentir, mensia marcij Yiùelicet pogt mir,sn51 l1ora debita cause.rum

coram nobis et officio nostro in episcopatti profu..to et in stupha dicti

episcopatus existentc comparens yonerabilis vir domi111ts Simonangolus ùe Paria

canonicu8 cathredalis ecclesie tergestine nec nou siudicus et procurator

venerabi\is capitLtli ecclesie prefacto proLtt nobis et officio nostro de sindicatu

tt prornra eiusdem plenario constat asseruit et affirmavit certas simplicea

!i!Criptnras et no tnlas locationum plebir, de Cossuna ipsi capitulo antiquitus

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iam ab anni s centum et ultra incorporate dinnis pl'esbilel'is pro tempora recipientibus ipsnm plebem per prefatum capilulum fact.arum nonnull s.sque,

postas· rcceptornm a dictis presbiteris et vicnrijs in dieta pleba de censibus eiusdcm pe1· can iparios oiusdem cnpituli in quafe rnis sive regiatris inhoituum

jpsius càpitnli r econditas et !foac1·iptar, fot·o a.h annis centum et triginta cifra quarum scriptutaruni in diotia quaterni,; sive r egistris diversis temporibus ab

àunis centurn t.ri gi uta citt·a ut p 1'emittitnr fp..cta rum tenor de vetbo ad verbum

tu.l.is eat et sequitm· videUcet: :Millosi motl'ecentesimotlccimoseptimo rece1)imus li bras octo p1u·von1m

a domino Lombardo de ' ' ill chimberch de dc nn rijs quos tenetur pro affictu plebìs

de Cosrmna in fes to sa.nctj Ueorgij.

Mill esimofroccntl! simode cimooctavo it em qu indecim grossos soldormu

recep imus, a domino LomhAYÙO <le Viucl1i mberch pro affidu plebis iu Cossana,

ìtem libras quinquc et soltlos quntuor a d. Lombnr<lù de Yinch imberch pro res idao

denariornm p l'O affictn p lebis Cossan e. Mill esimoCCCdecimonono pQ r ccepin:m~ l ibras octo pnrvorum a. domillo

Lombardo de Vichimberch pro res iduo affict us llleb is Cassane.

Millesimotrecen tesim ovige.~i moquarto I item rncepimus lihrA.s tri ginta minus uno soldo pro intro itu plebis d~ Cossana, ilem libraa q ltadra.ginta ab

illo de Vi nchirube1·ch 1n·o plt .. be de Cosannn. Mil1elrimotrecentesi motri gesi mo11unrto item 1·ecep imu@ pi-o affictu rad•

dituum et proventuum de Cossf'.ll!l. pro termino r,ancti Gie orgij presentis anni 1

a presbitero .l\fort:ino mm c vi Mrio ibidem Mo.rcn.s soldorum octo .

Millesimotreceutesimotrigo!!imoqninto item r occpimus a p1·esb itcro Martino

vicario i n Cossn.ua prn ctipit11lo librns pan·oru m 1iept-uagh1 tnclu aa pro termino sancti Gieot gij proxime pret e1·i~i ann i p resentis.

Millcs imotreceutes ìmoqua d1·igesimoaeptiruo ite m reeep iiuus a presbi tero

Johmme vicario in Cossana. pt·o parte sol ncionis termini sancti Gieorgii anni

presentis librn.s parvornm vigilitirrnx.

Millesimotrecentesimoquadrigesimooctavo item recepimua a p1'esbitero

·Johanne vicario in Coasana pro pnrte solucioni a t-ermin i ssmcti Micba.elis a-nni

presentis li brns q111Hlrngint.o.qua-tuo1· grossos dec{' m, itom l'ecepimus a dicto

domino Johnnne de anno elo1Jso grossos tri gintnduos , restat ad dtmdum libras

viginti. Millesimotrncontesimoquo.clrngesimo nono it em recepimns n domino R o.

dul pho vicari o cap i~uli in Coasana pro par te solucionis anni presentis libro.e

parvorum trigìnto.nove m soldos decem et octo.

Mill es imotrec-entesimoq uinquagosimo item recepimus o. Bonco ·de Cossnna

nom ine presbiteri Ermani p1·0 pl ebe de Cossann libras octo pf:l.rvornm.

1'Tillessimotreceutesimosexa.gesimop1·imo ite m recepio1us a presbitero

Johanue vicario in Cossam~ pro primo termi no pro a.ffictn diete plebis lib rA.-s

tregin taae:t. !dillesimotreceut.e11imosexngesimoseptimo rocep inms n domin o J ohanne

pl ebn.no in Dorncch nomi no presbi teri J olurnn is vicfll'Ìi nostri in Cossnna pro

complemento termini s anctj Miolmelis ehi,psi libras parvorum vingintiqUA.tuor.

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Tenor vero notule lorntionis diete plebi8 cle Cos1rn1rn in qnodam quatiiirno

reperte tnlis est videlicet:

Millesimoquadringentesimoprimo r.ff!tatns foit vicn.riatus de Cossana

presbitero Hebeni.rdo de Yindisgrath ad qninqnenium per CapitulLtm solvendo

annuatim marcns sexdecim soldorum in dnoLns tenninis videlicet octo marc,is in festo s1mcti Johnnnis Bapi:isto mensis Ju1lij et alias odo infesto Bpiphanie,

Item recepimus n. presbitero ITohcrn1·do viclt1·io no1:1tro in Cossana de termino

sancti Johannis Bnptiste rrnnj presentìs librns scxaginhH)tlfltuor parvormn, nichil

restat. Tenor a1terins notLlle locationis diete plt'.Lis ialis rst vitlclicct Millesimo

quadringentesimotrigesirnosecn11do ìndicio11e dccirnu ùie oebtvo mensis Maj.

Capitulo congregato in snrrnrio pro2e1;tlln1i. yoneraùilj Yiro domino Andrea

Yicario oapituli in A.tiremo, honoruùili viro ]far!:l1olomeo scriptore in Pl'em, ,JorBEl

de Luremo civ-e Tergesti, l\Iiehaelo Snta et :iìiateo de Bene elcrieis tcrgestinis

et alijs locata foit plops sandi Ste:phani de Cossana tergcstine dioeesis por

dominum decanum de consensu orni1111111 dorninonnn ibidem presenlium vene­

rabili vlro domino presbitero Hcnrico tle Lmi, 0011::;tituto vier1Tio ibi(lom per

capitulum supradiehm1 fl fede saneti Gieorg-i,i prnximo prebniti usque quinque

annos inde secuturos lrne concliciouc, qnotl ipse dorninus Henricns tonor.tur

dilligenter servire in <livi11is cidem et limitl te11e1dnr si11gulis annis

nomine census dic:te plebis porigere et portare dicto Cflpitnlo nrn.rcas sexclecim

solidorum in cluobus meclidntem virlclicd ni.irc;rn octo in singulo

festo sancti Gieorgìj et fcsto sgndì Mnrtinj 1llfl,1·car. Lotidern) ifem se obligavit

et prornìsit solvere et dare elido enpitulo pro spolijs et frndilm8 perreptis et

perdpiendis olim domini Hebc,rnrdjj Yiclelicet de preteritis termino Epiphrrnio

proxime preterito marcas odo et libras qui11qne pro cxpensis foctis proinde>

quibm omnibus reverendus puter dornimrn viearias rmnm autoritatem interposuit

et decretum.

Millesimoquadringenfesimotrigesimote1'tio reccpimufl a dorni110 I-Ienrico

vicario nostro in Co8sana de tern1i110 dìcti vica1·iatus sancti 1.forrilij anni

presentis hLrns sexagintnq_uatnor, nichil re.stfit. Quas quidem preinsedas script.nrn.s domi1rns Sirnon ~dndicus et procmalol'

prenominutus per nos t,ramumj excrnpln.ri et in lHl.ll(•. 1n1blic:1.rn forma.n reddig·cre

mandarj, nostramque et diete Curio auctoritatem ordine.riam et decretuni.

interponi debitam cum imLrntia poshihtvit, mule nos Jollfl.llncs vical'ius antedictus

attendcntcs requhiciollem huiu~modi fore jnstam et (•011son1un rationj in hoc

negotio rite legiptimeqnc JH'Ocedere intcndentes omnes et singulos rna comunitet·

...-el divisim interesse putantes eornmc11ie procm·atore.~ fli qui tunc ern.nt in Civit.ate

pro eisdem ad videndmu et audiendum prefotas scripturns t1·ammmj et exemplarj

ac in publicam fo1·mam reddigi cum interpo,;icione auclorìLatis nostre ordinarie

et decrnti vel ad dicendmn caus:1111 si quam hal;c,mt ratlonabilorn qunro pL"emissa

minime fieri debe1rnt alleganclum, per nostras pn.tentes litr.rnR in val vis Ec. majoris

et palati o Comunis Tergesti cita1·i mandavimus et fcci1mrn ad certum perentorium

terminum comparendum rtd diern et 11ornm inf'ruscrìpta.«, quibus dio et hora

adyenientibus comparui~ in judicio dominus Simon simlicur, et j_)l'OCurator

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p1·efatus hu-iusmodi citaoionem nostram in dict is literis execution i debite demandatam l'eputavit, citandoque in eisdcm contentorum non comparentium in co ntumatiam acnsavit, ip &os que conturn aces reputn.l'i et in eorum contumatiam Jiteras preinsertas tansumj et exemplifficarj atquo in publicam formam reddi gi

ruandarj, nec non aucto ritatem nostram ordinariam pai·i ter et decretum interponi

debi te cum instantia postulavit. Nos a.utero Johannes vica.r ins prefatus dictos citat.os non comparentes,

nec huiuamodi tel·minoa satisfo.cere in a}iquo curantes, rcputav imus meri to prout ernnt jnsticia mediante contumaces et in eon im contumatiam ad prefati dominj Simonis instantiam omnG& e t singulas preinsertns SC'-ripturas vidimus legimus revidimus et inspeximul!I ot per honorabilem virnm N icolaum de Marcatellis nostrum et diete Curie tergestin e notarium et sc!'ibam diligen ter collationa1j et exaroinarj fecimus, et quia post àilligentem visiouem inspectionem collationem et examinationem sic per nos et ipsum no tarium facta.s et scripta.s rep erimus pretactas scripturas sic ad publicam 1·ei !1.lemori am recondimus sanos ill e!l\8 non abrasas nec in aliqua t1Ui parte suspectas Md om1ij pr01'8llS vicio ca.reutee e t euspectioue, ipsumque transum ptum cum infrasc1·jptìs scripturis in omnibus

et pei· omnia concorda..ij reperimus. Idcirco litet·as nostras hninsmodi in publicam formam transurupta..s reddiagi tramnunj et exemplari judicialite l" m11.ndavimus et fecimus ac pet· nostrum notarium publicum infra.scriptum scl'ib i et pu.blicarj ml fu tun1m rei memo riam episcopaliaque Curie tergestine sigilli appositio ne j nssimus et fccimus C'ommun i1'j dccernentes auctoritate ordinari !\ quo. fung imm· et volentes buiusmodi tramsumpto puhlico ubicunque locorum in j udi cìo et extra uhi iprrn m exi ber i cont ingerit po11s it et valeat plenarie integre fidcs aclh iberi ne talis et tanta. qunlis et qu,rnta ipsis originalibus scripturis clicto1:um registrato1·um adllibetur si in mediu m produoerontur.

Datum et actum Tergesti in episcopnli palo.cio , et in stupha <lieti epir:1copatus sub anno Dominj Millesimoquadringentesimoquadragesilllooctavo Indicione undecima die vero sextodecimo mensis marcij .

E go Nicolaus de Mrtrctl.lell is, publicus imperi l\li auctoritate notarius

et j udex ordinarius ~e episcopali s curie tergestine scl'i ba et ca.ncellal' ius, sup1·ruicri ptis onmilms interfui suprascripta.sque soript urns dilligent.er cum prefu to

r eve rendo domino vickrio (liscu rst\S visns et loctas s01·i psi t ransumpsi, in hanc pttblicru:n formam <le mandato ipsius domillj vicarij ·reddoggi1 in quorum fidem maiol'em roblll' et testimoniu.rn me manu propria aubscl'ipsi siguu.mque meum et nornen o.pposui consuentu.m.

Cum :rnpissime propter loco ru.m distancias ut plurimum de tabelliou um fama eolet dubitari, idcirco nos Ju.dices, Co113ilium et comune civitatis Tergesti

notu,u fncimus et manifestum un iversis et singulie, presentes literas i11 spect11ris, qunliter ser Nicolaus de Mo.res.tell is civis noster, qui de preseutibus Millesimo

lnd iction e ac die snprascl'iptis scr ipsit et autenticndt suprn.scriptmn tramsumptum quod incipit. "In nomine Domini runen " et fi nit ante subscritionem notarij

t,SijXtodecimo mensis M.i.dij" fuit et est publicus imperiali auctoritate note.due et scripturas eidem et maxime autenticis instrnmeutis tanquam notal'io publico

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bone opiniouis et fame. datur piena fid~ s hjc et ,1 l ib i. In quorum omnium robut

fidem e t testimon ium hns nostras 1mtcntes l itera.s quns scriùi feoimus sigilli.

nostriTjussimus impresione 1mmirj. Dntum '1'erge13ti dia vcl'o scxtodecimo mensis

martij sub anno domini Millesimoquri.ll riugcn tcsimoqtmùrng·osimooctavo. Iu.di­

cione undeeiurn.

CCCXII[. (a. 0·375, I. 0· 161). - 1448, 25 agosto, I ndiz. XI, Trieste, in co11t·rata Castelli in domo infrascripti testatol'is. - Ser Antonio de Cocinc,, cittad ino di Tries te, lascia con suo odiemo

testamento al cano uico del du omo e pievano di Loncha, don Michele Suita, una casa situati, ne ll,i contrnda Castelli presso la casa dell' anzicletto Suita e quella <l i E lia de Segna e le vie pubbliche; una vigna nella contrada Sancti Petri confinante con

le vig'ne di ser Daniel e de Bonom is e di ser Giacomo Raviça i una Òra-ida nella contracla sancti. L azcffi presso le braide dì Giacomo cle Sancto Martino e di ser Luca de Cigottis, e ciò vita sua durante coll' oùbHgo di tra.mandare i detti beni alla sua morte ad altro sacerdote di suo piacirncuto od al capitolo) che debba celebrare settimanalmente ed in perpetuo una. messa nella chiesa di Sau Giusto; e lascia a Pasqua moglie cli Valentino magistri balestcwii una vigna posta nella contrada Cctfoule presso le vigne di Peceç de Sitich e Pietro de Cor_gna,lo i lascia aW an­zidetto Valentino cittadino di Tries te u □ a vig·na nella contrada B a,·ciùe pr esso la vigna di Lovurauo de Opchinct; las.cia a Gior­g io figlio del detto Valentino nua vigna nella contrada Vardelle presso la vigna di ser Francesco Garzula. Lascia alla propria

sorella Pieruzza un orto nella contrada F ontane Juncte, un aHro orto fuori cl"ella Porta Cctvane ed una vigna nella contrada Ty­mignani. Lascia un letto con le sue lenzuola ali ' ospedale di San Giusto.

Testimoni: Ser Pietro del fu Giovann i Paduin o vicedomino1

Giacomo de Marse, Serafino del fu Cristoforn, Mic~ele de Soto•

ri«no (Storje), Giovanni Xatavez, Biagio de Sil vu la, ed altri.

Vicedom.ini : Pietro del fu scr Giovanni P aduino e Giovanni Gar-çu1la.

Nòtaio : Servadio Coppa jude,, ordincwius.

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CCCXIV. (a. 0·lSI, I. 0·249). ~ 1450, 31 ottobre, Rom,, lipud sanctam nwriani nicàorem-. - Thfosso dalle lagnanze del

capitolo di Trieste papa Nicolò V delega il vescovo di Capodi­stria ed il canonico puro di Capodistria, don Giovanni Rinmicza, percLè investighino intorno ai danni che derivano al capitolo tergestino al quale donna Caterina, vedova di Oùorico Viogo­

spocar da Gorizia (Ungrisbacher, Ungrispach), niegava gl'iutroitl di certe case e possessioni che ella gode nella diocesi di Cnpo­distria, e la costl'ingano a corrispondere al debito sotto pena delle censure ecclesiastiche al loro deliberato, chiusale la via ad ogni appellazione.

Dalla pergamena pende a funicella cli canape lrt bolla plumbea del papa.

1450. 31 Ottobre. Roma.

Nicolaus episcopus servus sel'Yonnn dei. Venerabili fratl'i episcopo

jL1stinopolitano et dilecto ±ilio Johanni de RimniczfL canonico jnstinopolitano

sEt.lntem et aposto1irnm Lenellictioncm. Conquesit.i :rnnt noliis docauu~ et

cn.pif,nlum ccclesic tcrgcstine, quod Katherina relicta quo11dnm Odolrici Vii1gospo­

car de GoJ'icia In.id vidna aquilcgensis diocesis srqrnr quilrnsdmn domibus et

po1Jsessionibus in diocesi justinopolitana consist8ntiliLu ac fruetibus redditibns

intl'oitibltS 0x eis provenicntibus1 et ad didos ù0ca1mrn et capitalum connnuniter

spectantibus iniuriatur eisdern. Id0oqne cliserelfoni vestre per icpotolica scriptfl.

numdamus .t1unlim1s vocatis qui fncrint cYocr..n<lì et n.uditis liinc inde prepositis

quod iustum fuerit appellatione remota dccernatis, facienLos q110d cleCl'everitis

per censurnm ecclcsiasticam firmitcr obscrvari, tostes antcm qui fucrint nominati

si se gracia oclio vcl ti more subtntxeriut censura simili, ::i.ppellatione ces.sante,

compcllatis vet·itati to~timoninm 1rnrhi.bere. Quod non ambo 11ijs cxequondis

potueritis interesse alter vost:rum eri. nid1ilorninns exequatur. Datttm Rom o apud

Sanctammaria.nmui.iorem Anno Liearnalionis -clomiuice Millesimoquaclringe11tc­

.simoquinquagesimo Pl'iclie Kalenclas Novembris Ponbficatus nostri Anno Qunrto.

Jo. 1.Je Rocapet1'i n.

Jo. de Reate proth. Servacins Begis B. 1lfalazen.

CCCXV. (a. 0·181, I. 0·308). - 1450, 31 ottobre, Roma, apud Sanctwn mm·fom nrnioJ"em. - Papa Nicolò V dc1cga il priore del convento del Santi Marti,ri, fuori delle mura di Trieste, ed il pievano di :Muggia, perchè invitino don Giovanni di Finrne ed altri chierici e secolari delle diocesi di Trieste e Pola e gli

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induca.no sotto pena d i scomu uica.1 rimossa. ogni appellazione,

alla res ti tnz ione clpi frut ti, r edditi e provent i della pieve di

Tomai, che sono di spetta nza della mensa cap itola re triestina.

Drtlln pergnmc,rn pend ù la boll a plu mlien. del papa, ll ppcsa fun ioclln di

cnnopo.

1450. 31 Ottobre, Hourn.

Nicobus cpi5eo pus s0n u,,; serv orn 111 doi. Dil0d is fìlijs 1"1·iori Monastorij

snncto nnn Ilfartirnm extm muros tm·gci:;tiuo;s por PL"io rciu soli ti guLerna!'Ì1

et

plebano eccles.ie Mndorum Jo] ulJ\l1 is et Ptiuli 'l'onu Mng\0 teq;es tine dioccJl il!, salntem et apo8tol icnm bencdictionem. Conqucsti suu ~ nobis decanns et c,i lJilulum ecclesie tergest.ine q11ocl Jo han n0,c; do Te rr ,L Fl Lt111i11 i8 prosli iter ne qui(lam o.lij clerici et laici tergestine et polcw,is tliuccscon, ipsos docan um et oupi tu lum

parroohiali occlesia sm1 cti Pctri in Tomai prod ictu tcrg·o~Lin o cli occsis, mo1ise capi tLib ri eiusd em ecd es ie canouice uu ita contra iusticiani spoli m·uut., nec non,

frnctus rcddi tns ot provcutus ex indo pt·o1'011icntcs dc facto usLtt:p ri.rn11t in non

modicum. decani et capitol i p rccl ictm· um p rci udiciu m et g ni.v ani en. Cu m ig itur

spolì atis iniuste sì t restituti ou is beaeli(;io sucrnnend ttm tllscretio ni vcs tre pel'

apostolica seri pta mandamus fJ Ltatin us voca fo; qu i foodu t cvocand i et dictìs decano et 011.p itnlo sicttt iushun fucrit rcstittt!is au(litisr1u e li l11cintl 0 propo~ifo1

quod h lstum fuer it appellulio11e remo ta dol'c rn ati s1 f::i.c icn l.e.,; quod llccrcver itìs per censnrnm ecclesi ast icam firmilm· olJsen·,H i, tcsl:cs auh:Ill qn i f11er i11 t i1orninuli

si se de grach, odio vel timore suUl-raxcri ut 1·r-rnmr n. simil i, upp ('lln.ii ouc ross:mtc,

compellatis veritati testimonium perhiborc. Quod si noa rt1HL0 l1ij1:1 oxcqncn<li8 pot.ue1·itis interesse alter n istr ulll en. ni ('l1ilomi1rns exequatur. D,) tuw R orn c npud Snnct (lmmal'i ammaiorem A.11110 Incar11 [1.ti o11 is don1 i11 icc Mi llc,;i 111 oquru] 1·ingcntc­

sìmoquin qu agesimo P 1·ìùie Ka1 tm l! .is No n:m bris P olltifi ca.hts )l 08tl' i Anno Q.u n.rto.

Jo. lle Rocapetri

Jo. de Reate protoco. Servacius R egis B . Makv.eti.

CCC.XVI. (a. 0"54 1, I. 0·542). - 145 2, 23 otto bre, lndiz. XV, Capodistria, in domo sol-ile nostre residentie. - Gallrielc cle1

Gabrieli vescovo di CapodisLl'ia, delegato da papa Nicolò V (Roma 12 aprile 1452), cita al suo tribun ale Wolfango e Ham­berto del fn R ambe!' tO de' Walsee (il dì 4 dello scorso scLtcm!J rn), i l vescovo etl il capitolo di Trieste e Nicolò a l 1'orwnine (della Jama1 Lueg) Luogar capitano di Daino per combinare le pa.rti intorno al diritto di nomina de' pievani di rromai e Torre Nova,

e non comparcoclo i Walsce o chi per loro, pronuncia contro <l i

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essi e loro aderenti severa sentenza, confermando le sentenze anteriori contro i Walsec e contro Marino de Los) minacciando i primi di scomunica, ove perdurassero nella opposizione ed

invocando l'aiuto del braccio secolare in appoggio della sen­

tenza.

Testùnoni: Don Giovanni do Rimniza, don Nicolò Rossi canonici di Capodistria, ser Gasparino Budri, ser Giacomo .de' V crg'erio da Capodistria, ed altrL

Notaio: Andrea clel fu se!' Vito de' flfazucchi <la Capodistria,

cancelliere vescovile.

Dnll.1 pende il sigillo (obh1ngo) del vescoì'"o in ceni 1·ossa, appeso

a nastrino di seta rossa.

S~nmpaJo dii Attilio Hol'tis nel tuo Studi0 su i W[Llsee; pag. 124-1391 Num.

XXXII.

CCCXVII. (a. 0·490, I. 0·145). - 1453, 28 gennaio, Indiz. I, Capoilistria, in Episcopahi. - Il vescovo Gabriele de' Gabrieli rilascia procura, a don Simeone, canonico di Trieste, perchè tratti og'ni suo affare tanto dinanzi al pontefice quanto avanti a qualsiasi altro giudice.

'l'estùnoni: Don Nicolò Rubeus canonico di Capodistria, ser Francesco Virga di V encziaJ cd altri.

Notaio: Gaspare di scr Gerardo de Baldis, nuntiirn regalis et judex ordinarius.

Nello .stesso- dì per il podestà e capitano di Capoclistria, ser Antonio Marcello1 il cancelliere del comune, ]\'lanfredino Petrog-na, legalizza la firma del notaio dc Baldis.

Havvi rrppiccir.nto il sigi1lo cli San Marco.

CCCXVIII, (a. 0·264, I. 0·460). 1458, 29 dicembre, Roma, apud Sanctwn Petrwn. - Papa Pio II, memore della primiera

sede vescovile triestina, accorda, alla chiesa cattedrale per lo spazio di tre anni Indulg,enza Plenaria nel dì della sua dedic&-

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zione, cd autorizza sei saccnloti, scelti dal veseovo, di assolvere

in detto giorno nei tre anni anche da.i casi di riserva papale.

G. Lollù,s (Fuori) Jo. de Collis.

Stn.rnp:1to n(,1 Cod. Dipl Istr.

L'.t p0rg,rnw11i\ (., qn:t r, U ro,;icl'..ltinh 1lai 801'\'i e vi

ehe :1i krnpi dul do!.h>r kandh'r ,t la holh plum\Jen,

:lllt'Ol'fl.

CCCXIX. (a. o·S44, 0·552). ··· 1450, 17 dicemhre, Mantova. Papa Pio II proroga a l1ieci ::umi l'Indulgenza Plenaria.,

concessa per tre anni alla cattedrale lli Trieste con altra bolla (Roma, 29 lliccmbre 14GB), a chi confessato visiterit essa chiesa nel giorno della ,_;ua declicazionc, Cll investe nn certo numero

di confessori delh facoll;\ di assolnJ1'8 anche dal casi riserrati,

nonchè al Yescovo locale, allo Btcsso pn pa.

8Llmp:\to nel Cot'l. Dipl. lstr.

Pende c1alh pcrg-:1mena la Uollf\ plLunber\ del papll-. npJWirn a1l mu funicella

di sda g-inllo t·oss,1.

CCCXX. (a. 0·2,32, l. O·JH). -· 1400, 25 luglio, Inclic. VIII, Trieste, in Apothu·a licrcdum q1uJndr1m domini Romri de Zo-ven.zo­

nib1t.'L -" Don 1\Jichele Sutta. canonico, pievano di Lonclrn e pro­

curatore clel capitolo, come appare rlagli atti del 110taio Nicolò

Scalabrino, cl?t in affitto perpetuo a Luea Co1nar de Gi'o2'anrti

districtucdi Tcrvesli, ed eredi suoi , un tcrr<'.llO incolto, situato nella contrada Bente presso le vigne cli Ottone dc Bo,r;nolo e di

l\Iachme de Ri.ziillagna, la via co11rntu1.,le ell il ri\'o rlel del Comune, verso l'obbligo di piantarlo a viti e 1nantenerlo in ordine, e

contribuire al capitolo la decima <lcl vino.

'.I'esthnoni: Scr Pietro :Massari Dornenico del fn Senculo cli Gorizia1 Giovanni maestro tintore, ed altri.

"VicedO?nini: Pascolo Cliichìo e Odorko dc' Giuliano.

Notaio: Lodovico del fn ser Giorgio de Lebaldis (sfr), <la Vercelli, juclex ordincffiu.s.

CCCXXI. (a. 0·263, l. O·J31). -- 1461, 25 novembre, In<liz. IXi 'rl'ieste1 in plcdhect Comunis et ante logiam. ~ Don Miehele

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Sutt.a., canonico e procuratore del capitolo, dà in cnfi te;nsi ad

Andrea <lel fo Mattia B~tsiach cle Riçma,qna, districtuali 'Perge,'jti, e suoi eredi un terreno incolto di pertiche 53, si tuato nella con­

tnula Bercle presso ]e vigne di Marino Ga.mboç de Jitacla e Mach ne Uchcrnic:h de Sotoriano, ora Sto1je 1 coll' obhlig·o di porlo subito a coltm.:t, ,nantenerl o in ùuon online, e pagar e a l capi­tolo la decim a di ogni frntto.

'l'estimQ11.i : Ser Lazaro de' Mirez, A11toni o fir;l io del fu sacerdote Enri co, Simon e de Babich , ed altri.

Notaio: N icolò de l\forcat.ellis) judex onUrw.riu.r:..

CCCXXI!. (a. 0·453, I. 0·158). - 1462, renerdì 26 marzo, Indiz. X, Trieste, in contrnta. inercati et ante apothecmn L a,w'fYncii Fa.chini. ~ Don Michele Sutta, canonico scolastico e procuratore generale del capitolo, come s' ha da a tto del notaio Nicolò de Mercatellis 1452, 27 aprile, dà. in affittanza perpetna a scr An­touio <le Gretis cl i Trie.~te e suoi eretl i una casa posta in con­trada Riburgi, presso la. casa. d'abitazione dello stesso Grct is, presso la ca/3a di scr Pietrn Jfn.sario 1,ro uxore e la via pubblica, verso l1 obbli go cl i sborsare li 10 agosto J' ogni :umo al cap itolo lire cinque di picc oli 1 monete vmetoru111 ..

Test imonf.: Scr Giusto P aduino , ser Ni colò Betino, ser To­rna.so del fu Giovauni Clii chio, tniti da 'rrieste, ed altri.

Vicedomini : Pietro de Leo e Giovanni ùe Paduiuo.

Notaio: Nicolò de Merc:1.tellis di Trieste, juclex ordinarius.

CCCXXIII. (a. 0·250, I. O· l 70). - 1462, 26 settembre, Indiz. X, rrri este, s1tper plathea co·nmnis . - Don 1\Iicbcle Sutta

canon ico e procuratore capitolare affitt;.t per a.uni nove n. Paolo Cepolt de Sesa.11a e suoi eredi una vigna situata nella contrada SancilinJ presso le vig,ne di Giacomo Belascena (sic) e Crismano Cla.dnich, con l1 obbligo c1 i nnmenue al capitolo ,rnnne lire qnattro

di piccoli in moneta. venetorum1

e di tenere la. vig na in buon ordine, promettendo inoltre al detto P aolo che, spirati i nove

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anni, venehbe dntn a lui o snoi eredi la p referenza per 1ma. nuova. affittanza <li altri noYe anni.

Testhnoni : Ser Mn.ttoo Cauç, ser Bartolomeo <le Mcri ~sa, cit.ta<lini di Tri este, ed altri.

V:ìcedomùii : Pietro de Leo e Giovanni de P a duino.

Nota.io: Nicolò de 1\·iercatelli s fudex orclina.rinc:: .

CCCXXIV. (a. 0·274, l. 0·514) . - 1463, G novembre, P e­triolo Senen sis diocesi.<J.. - r~ipa Pio li r-;op ra ishlnza fath.1g-li dal vescovo Antonio e dal capitolo di Tri e~tc por to gli ere ogni

ulteriore dissensione co' " 'nlsec sopprì111e la parro eh ia. tle1 Sant.i Pi etro e Paolo e iunn.h.a a pa rroelihd c lH chi esa. cli S. Maria iu Cusacco, ora J(nesal.;,

Dalla perg:imcun. J)O:t1l0 rippc,;:i a conhcoll:-i. di ::icht h i,dla ero.~~.:\ l:t hol lrt

vlnmli l'rl .

Stnmpafo da Attili o Horfo. url ,;nn SILH1in f'.U i \\'",1hce, pag. 141 1 Nmn. I.

CCCXXV. (a. 0·253, I. 0·1 52). - 1462, 20 Hovernbrc, l nd iz. X , Tri_estc, in co11{((( /tt ]!crc-ludj et in upolcl'l,.a i11Jrasc-rì).)li ser Sigismm1di. - Il canonico rlon ì'rl icli clc Snl.ta c111al procnrat.orc capitolare scio~;lie scr Cri~ t.oforo dc Ja(:hog1w, dall' oblJ li go di soldi 20 cli pi cco li per una Yig-na ricevnt.a in affitto perpetuo dnl capitolo eh' era posta nella contrada Cltiu.nmlc / e ciò ::i.vendo il

su ddetto Jacogna presentato al canonico S utta qunl fn tn ro e perpetuo debitore capitol:ire certo Si g ismon(lo ma.y-istrnm cim.ct• to1·em il quale prcncl eva sopra a sè di pagare in luogo d i scr Cristoforo li 2 novembre soldi 20

1 assoggctl.and o_ a questo annuo

e perpetuo peso una sua ,,igna s ituata nella contra. Ponzanj.

Testimo11. i: :Marino de Bonomis canon ico 1 fr~1 llartolomeo dcl-1' Ordine de 1 Crn ci.ferì e ser Gin.corno de ~frintùw, cittadini e abitanti di Tri este.

Vfredomini: Pi etro de Leo e Oiovauni <le Patl uino.

Notaio: Pietro de Leo1 qui stt])l'ct.

CCCXXVI. (a. O 260, I. 0·149) . - 1464, 28 ottobre, Jn<liz. XII, Trieste, in contratct Riburgi in via publica et perante domwn

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heYeditatis quonclam se-r Constcmtini de Driu,sso olim civis Tergesti. - Maddalena vedova del fn Biagio quondam Stefano de Saga­bria,. v·iC'ini et habitatoris 'l'grgesti, madre di un fa.nciullo nomato

Francesco, non volendo continuare nell'affittanza. cP una casa in cont rada Riburg i (posta presso quell e d i ser Andrea de Climse e dell a Fraterna di San Nicolò) e di una vi gna con annesso bareto nella contrada Sancti Paladij, confinante colla vigu a degli

er edi <le i fu ser Romeo [de' Zovenzoni] e<l il r ivo del Comune, beni che il defunto mari to aveva ricevuto in affit to perpetuo dal capi tolo verso un ducato d 1 oro all'anno, suppli ca umil mente il canonico don Michele Sulla prncuratore del capitolo il quale la esonera, ritira i beni e g li annette alla mensa capitolare.

'l'estimont: Scr Pietro di ser Giusto Paduino, Nicolò de

Mugla, Antonio de Vrenio, cittadini di Trieste, ed altri.

Notaio : Antonio de Grettis da Trieste.

CCCXXVII. (a. 0·250, l. 0·135). - 1464, 28 ottobre, Indiz. XII, Trieste, in contrala Riburg-i in 1}ia 1mblica et ante domwn hereditcttis quondwn ser Constantin-i de Driusso . - Don . Michele Sutta canonico Scrnd.i J ust-i, procuratore del cap itolo, come da cari.a 1452, 27 a prile, del notaio Nicolò de Mereatellis, coadju­tore del cancelli ere del comune, ,l à iu affitto perpetuo a J ançelo de Jl,ipniza, vlc-ino. et habitatori TergesU, e su oi eredi uua casa situata in contl'a:da Ribttrgi (confinante con le case di ser Andrea de Climse, della Fraterna cli San Nicolò e la. via comunale) una vigna con annesso terreno incolto, posta nella contrada Sancti Pelag-ii in clist'l'·ict-u ter-gest frw press o la vigna degli eredi del fu

ser Romeo de Zovenconibus (sic) ed il rivo del Comune, verso l ' obbli go di ten er tutto in buon ordine e ridurre il bareto a vigna, contribuendo al capitolo nunualmente ed in perpetuo li i O agosto ducatum imwn aiwi boni et justi poncler·is .

1'estimoni: Ser Pietro di ser Giusto Padnino, Nicolò de

Mugla1 Antonio cl, Vrem o, cittadini di rrrieste, ed altri.

Vicedo1nini : Pietro de Leo e Giovanni de Pa.duino.

Not•io: Antonio do Grettis.

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CCCXXVIII. (a . O 186, I. O·J 52) . - 1465, 'r rieste. -- Gi o­

vanni <l e Garznll a, es t.rae dalla Vi ccdomina ria triestina sopra

richiesta dei canonici dou F rancesco 1\J ircz decano e don 'fomaso

de Canciano il capitolo X VI del lib ro II del civico Statnto che dice doversi prestar piena fed e a i quaderni tanto del capitolo

della Cattedrale quanto del Convento de' Minori di San Fran­

cesco.

Vicedomino: Pietro Rizio.

Gt\i'ZU ll a era vicedomi no nel 1465, .Ri1. io ch e vi ccdomi11 ù 111 cada oconpò

quel vosto 1rnl 1475 1 come insegnano gli att.i dei viccllomin i {li.:: l cìYico ar chivio.

(I 4G5 'J riost.c).

-j- Yi,s + Cf\p itulo XVI scicmHlo libro sub RLtbri cc. : Dc fide In:it rnmentonun.

Vt prcdecessonun no3b.•01·u,n Yc;;Ligia imittantcs Ecdc~ic que onurium maf.er est Stt.ncim rrn in hiis presertim qt:e honcstatc c011 t incnt hac nostra logo

r.ddendo stntnini us dicto sbtnto et §. de u\qoe q uo ,ìuo stahtinms ot etc. Q11 h1

volnmu;:; qnod qmitel'llÌ l:I vcuerahillis Cap it L1l lj (s ic) Cluttrodrtl\ s occlesie tcrgc ­

stine 1:00 non et quatcrnis Co nventlrn s ru1cti P rfl.nci:;ei do T orge~to r,and em Jh1em

prestetur, Et ex ill is illuJ. idem J 11s rocbtu1· exuu uè iu an teit quod datu l" et

quod redditur quaterni i; Fab1·ìcc hospita.J ii; et frn.te rn ih1t11111 C.: i1ù taJìs et d istri o.

tns terg~sti per omni a d icto al":1.tuto iu om uiLu;:; ei11s v o.rliLus in auo roboro

renmnentìGus, E t hoc p L"ocedallt in afii.ct ilrns o,_ ni ex n uuc i11 f\. 11te.i so lu i cont i­gerit ip si s Crt pìtnlo e~ Conuentuj et rtltci-j eon1 m.

Ego J ol1aues de gn.l'çu lla Yiceclnminur:i co ma nis tcrgt:sti J_)!'Oscns st tt tutum

siue add icionem s tatut i pro ut rcpcri et i11ue11j in vicedoru iii:u·ia. co mnuitatis

in vol11m i11e libri statntornm Ciuitatis t1:1rg%t i scr ip tum at nuot11.t.mn. ex ipso

libro stntuto ru m fiùel iter él c ve rbo utl verbu m in p resenti r at·tii SCl" ipss i (Sic) ut

exemplnuj et hoc ad inst rt-nciarn et pe t icioncrn veH8rP. \Jìll l1 un (sic) vironnn clo ­

min or um F rancisci mir eç declia11i et T lwme dc clrn1wiano Cltllonicornm prefoto

Eccler:; ie Le l"gestine etiam no mi ne onrni urn C!Lnonico rum et ct~p it,tli })ctentium,

E go P e t.r u.s R izio \' icodominus comunis tergesti vicedomi1rnuj et mo su b­

scl'ipssi (sic).

CCCXXIX. (a . 0 ·57 1, l. 0· 187 ). -~ 14G5, 15 marzo, Iudi z. XIII, Trieste1 in Calhreclali ltcclesùt et in chot·o c1,ltaris Sancti Justi 1n-art-iris, - I cauouici li'ra ncesco Mirez decano; Nicolò Selesnich, Pietro cle Areino (sic), Lazaro de Parij e Gregorio de

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:Mirez sacerdoti da un rt pn.rte, donna Chiara , vedo va del fu Og□ ibene cl e J acog·na1 dall' a.l tl' a, eleggono a giuclice arbitro il vescovo e conte di Tri cstc1 Antonio consig·li ere di S ua JUaestà, perchè vog·lia risolvere entro dieci dì certa quest ione sorta tra le parti contro la sentenza (lcll' esimi o ùottorc in Jegge, Battista de I_)hol is cle Oivifctte Thealina r;acri lctterancnsis palcw-ii et ùnpe­rialis aule comitis et militis, e g ià. vicario e luogotenente in Trie­ste, r.he obbligava. il canon:co e p rocuratore capitola.re, don :Michele Sntta, a ris tarsi dalla ri scoss ione annna di un ducato cl' oro n. danno di donna Chiara ernd e d'una vigna di ragione della fu Dom enica d e 'fo!fo.

Testimoni : Domino Giovanni Zenesio de sancto G'enesio dot­tore in leg·ge, vicar io e luogotenente in Trieste, scr Bart.olom eo de Venerantlis giudice de' malefizJ, ser Cristoforo cle Jacogua1

ser Ag·ostinci de Ronrn, e<l altri.

1405, venerdì 22 marzo, rrrieste, in Ch.atreclali Ecdesia et ante aUa·re sancti Ju15ti uictrtiris. - Le suddette parti prorogano il tempo della sentenza ad altri di eci giorni.

Testimoni : Scr Ba,rtolomeo de Vcn crandis giudice del male­ficio, Lazaro de Ca.cliarino diacono, 'l'omaso cli Nicolò mwificis accolito, ser Costa ntino de Civita te 'fll eatiua , cd a.Itri.

SENT EN ZA 1465, g·iovedì 4 april e, In<liz. XIII) Tri este, in e:piscopali palcicio

et in logia superiori. - In vescovo e conte d i Tries te, Autoulo giudice a rùitroi pronnncia sua sentenui: r~ssolve donna. Chiara da.Il' obbligo del ducato a nnuo cl' oro proteso dal capitolo, vuole però che la detta si gnora si astcng·a <la.l ripeter e dal capitolo i duca ti avuti ncg·li anni tra.scorsi, avendo il capitolo soddisfa tto a i doveri prescritti dal tes tarncnt.o di do una Domenica..

l'estimmt : Scr Tiaitolomeo de V cocrandis dottore iu legge e giudice del maleficio in Trieste, ser Cristoforo de '11effanio 1 scr Cristoforo dc Jacog·na, i snnnorn inati cano nici , il canonico don 'llomaso Ca ncian i, ed a ltri.

Vi ceclomin-i : P ietro de Leo, e Giovanni de P adnino.

Notaio: Nicolò de Merca.tellis , Ju clex onlinariits.

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CCCXXX. (a. 0 ·580, I. 0·248). - Havv i nn sceondo origi­

nale del nurn. CCCXXIX.

CCCXXXI. (u. 0·364, I. 0·147). - 1465, 4 aprile, Incliz. XIII1 in, Episcopal.i 1Jalatio et in logfo Slfper iol'i cl-idi Episcopatu,S. - La nob il donna, Chiara vedova di Og uibcne <l e Ja.cog;na, cede e dona al capi to lo una casa situa ta nella con trada 11/erca.ti

presso la casa furnj d i ser Francesco <le B,ixilio, la casa lii ser Leonardo de Argento mediante r nndrnne e la -vin. pubblica,

verso l' obhlig'O di perpetuo annivcrsnl'io con vigilia nel giorno di S. i\Iaria ì\faddalcua sull'altare di dcttll Santa nella c,ct t.c­drale in suffragi(\ cl e' suoi dcfnn ti gen itori ) del s uo defu nto fi glio

Ber tono d e J acog-na. e di donna. D omcoica de T olfo s ua zia

paterna, e del dover celebrare auuualmcu te nel d ì del l r:,passo

del fig·lio Bertouo una messa sull ' al ta re della capp ella <li 8an

Matteo in San Gin.s to dov'è sep olto il detto Berton o, fini l: ,c la messa tutto il cap ito lo con croce iuoan~i vi canti l' esequi e.

Canonici accettanti anche per g li assenti canoni ci e per i loro successori : dou li' rancesco d e Mirei d ecano, Llon N icolò

Selesnicb , dou Pi et ro de Areino e clou r1'0111aso de Canciano.

Testimoni : Scr B,ntolomeo de Venerandis do ttore in leg·ge e giudice de' rnal efici i, scr Cri.stoforo figlio di ser Pietro ùe Tcf­

fanio, ser Cristoforo de Jacogna.1 cd altr i.

Notaio : Nicolò de Mcrcatelli s juclex orclina·rins.

CCCXXXII. (a. O 393, I. 0·250). ·- 1466, 2 g iugno, Indiz. XIV, Trieste, fo confrata 11wrcha.ti sub logia 1wl'C~ Comwiis . -Alla presenza di se r Sebastiano ile F'aenti(/,, dottore in legge

vicario e l nog·otenentc , e dei giudi ci o rettori di Tri es te, ser Cristoforo T eff an i o e scr Leon::irdo de lP Argento, i si 2; nori Cristo­foro lle X assollo e Giorgio de Steycr fa.nno una. permuta di bcnij il primo dà a se1· Giorg io un orto) posto fu or i dcl1 a p or ta R·iburchii, di pertiche 28 da dllc pa rti ha per confine la via p ubblica, dal

terzo lato un terreno degli erecli del fu Nico lò de Fantisscl cd il fossatum co1nimis, riceve in cambi o una casa (posta nella contrarla, i'llerchati presso una ca.sa dello stesso ser Cristoforo che fn del

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clefunto Domenico de Cigott is e le vie p ubbli che) su cui pesava I' affi1to perp etuo di lire 14 annue mr;nete CWTentis, delle quali

12 al ca.pitolo e d ue a lla fra terna di San Giovanni Ba ttista in Trieste. Richiesto don Michele Sutta, canonico e procuratore capi tolare, se volesse accet ta re il Sassollo qn al de bitore dell e 12 li re in luogo dello St.cyer v1 a cconsente (l i buon gTado, e cos ì pnrc i caneva ri <l ell n frate rna, ser Thfa rino del fn Giorgi o sopran­

nominato Marineo Potr epi\)a e Giorgio de Vrnm c., cittadini di

Tri este, li 8 giugHo.

Testimoni : Ser l) ict ro de Leo vice <l omino1 s er An tonio de Ilonomis , ser Lazaro l1e :Mirez, sei- Cristoforo de Jacogna, ser Vito clc S nsman, ser Nicolò Massari, cd a ltri.

Vi ccdomi11i : P ietro de Leo e Giovanni de Pad uino.

Nofoio : Pi ct.rn de P aduino.

I n a~scnza del vescovo e con,o; igli er e imp eriale, don Th'1icliel e Sntta , canoni co e vicari o vescovil e, fa hnon a 1' a ccettazione ca~ p itola.re.

Nella st.essa perga mena sotto !a data 8 e;i ng no 1466, T rieste) in conlrala ~ferdwt,: rl in ronjhiiùus p laihee uc hl magna platl1at commi(,,:; versus M1ll'alù:h11m . -·- I can evari della fraterna di Km Giontun i Batt is t..-1 , se r Marino d el fn Giorgio soprauuominato

Potrcp'it,;a e Gio rg;i o de Vremo ci ttadini d i Tri es te , a der iscouo al suddetto sc.am ùio cli benì.

Testimoni. : Ser Gian An tonio de Bachi no, ser Nntale de P er mano ed allri .

Vicedomini (' Notffio · Come sopra.

CCCXXXIII. (a . 0·219, I. o· 50. ~ 1468, 5 maggi o, Iudiz. I , 'l'ries tei ùi conirata, M erchal'i et in a1)otecha A ndrce de Pary. -ll canouico don l\Iichcle Sn tta, procuratore dol capitolo, dà in

a ffi tto perp etuo a Giacomo mas tro-cimatore, cittadino e doruici ­fot. to iu T ries te, e snoi credi una. vig na sitna t~t nella. co ntrada Ponzani, la quale co nfina con una vigna d ell'anzidetto Giacomo, con a!Lra vign a <l e !Ja moglie di Servolo dc P eterlioo e con la

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12-1

da pnblJli ca, rerso l' oùhiig·o aunno e p erpetuo (1i solcli 25 cl i p icro1i monete pro tcmpore rnrrm1ti .c:: nel cli 1 J n ovemb re.

Testimoni. : Ser ]i"'rance!5co de Bcmutlg·a tis (s-ic), s er J>ictro dc

Giulianis1

ccl altri.

Vt'cedcmiino : Nirolò Belli.

N otaio : Pietro de ' Leo .

CCCXXXIV. (a. 0·2G5 , l. O·l 39). - 14G8, 27 novembre, Ind iz. I , Trieste, in sacraf:lir-t Catcdrali.~ Eccìc.c;;r,_ - I canonici

Francesco clc1 Mircz. dcca.no, Ni colò Bclcs oich, Lazaro ile Parij ,

Giovann i de ì\Ieri~sa, Tomaso dc Canziauo, A11 L1.rnio (le Bmlis e

~fich elc Ct1 bilençn, sac en1o!i, tl.\nno lu :.if!itto perpetuo a. Paolo

de Orapina, vicino e.t hal,itafori '1'crr1esti1 e suoi credi un terreno incolto: Bitnato n ella contrada Oaìvo(e presso nnn. vig na del Con­

vento <li San Francesco, la. vigna <l i 8C r Antonio d e Va lter e

h via pnhblica, verso l' obbligo annuo e pcrpct.110 <li sold i 24 di moneta ,,en eta li 29 settombrc,

Test-imani : f> el· Dom enico dc A.hrn.m, scr Antonio Baianli1 ser Nicolò Sne\101 cd altri,

Vicedom4ni : Giovn.nnì \lcl fn Leo nardo dc Cig,>tis e Otlorico cle Bouomis.

Notaio : Nicolò d e i\Iarcatcllis , _judex o;·rhn(tri1t.;; .

CCCXXXV. (a. 0·408, I. 0·1 58) . - 1470, 1G nol'cn,Lre, Indiz. ITI, '11rieste, <mie !rnf:tiwn (fi ic) RJJi~c•lJud us. - I rn.nonici :Michele tle Sutta, Nicolò Sclcsnich, L n:1,;1. ro <Ìc P:1.ri , T omrtso dc Canti a110 1 Antonio <le: B11rlis e j\[ieh clc Unbilcn:m) <isscnz iente

anch e il vescovo Antonio, Ti lira no i hcn i i1nmoh ili) t r:1.1 qua li

nn po<lere (braùla) in co11trada Ur.c;iniyi.-~ presso le ln·a.ù le degli eredi ll.cl fu B ertono d e J:.l.cogna) del fo r-;or Lu chino dc S,it.hio lo

e <le! fn Nicolè, ,l e rromiço, com;cgnati a live ll o perpetuo a l ftt Re r Domenico <1o Bnrli ):! (1451 , 23 ottobre, Tric:~tc ,.:n catilrafft

mercati Ùt clrnn() con ventns sr1.ndi Ji'rn.-nci.-:ci'.) a.tt. i Pascalo Ch icldo) e per i quali pagava al capitolo :mnu c lire 20 di ]liccoli, e ciù in seguito a suppl icazioni di scr Anton io e ì\farl1lal c11a, fig li del

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125

fu Domenico <l e Bmlis) e di Ca.tnrino nipote clel1 1 anzidett.o Antonio, asserc1H1 o di non poter sotJ.osta rn alla contribuzione delle 20 lire, essendo stata la snddetta hraida per gnerra1n totaliter desfructa, e molti nltri beni per divrnwis [ Je1·sona.<; occupata; sol­levando i detti tre cred i da. ogni co ntribuzione avvenire .

Testinwni : Don Pietro de 'l1ha ma.r sacerdote, Biagio Blagai ) Pi etro di ser Lorenzo de NedeHo, triestini , ed r.Jtri.

Vicedomino: Pietro de Paduino.

Nota1.'o: Nicolò de .Marcri.tcllis, cancelliere del Comun e et

jude.".t ordincwius.

1470. 16 novemb re, fo lli?. III. T r ieste m1to l1oi:tium Episcopnfos.

[n Clrr ii,ti nom ine mucu. A uno Cir· enm ci11 io nis ci us!l.:m J;f ill es imo qmulr i­

g onf (:f; imo stiptn:tg-('~i,u(l1 I ndi d n1;c te1·c ia dio vt<ro soxi.odcc imo 111ensis 11 ovcm l,ri e

Tei·gr.sti ante 11ostium 0pi1,c0p At l1 f.l pr i;,s 1>,n:ibtu:1 dom ino pre~:_1itcl'o Pe l,1·0

l1o 'l'lianrn.r, Hln.sio B lri gai et :i>clrn 1;G1' T,atff l.'. nt.ij, civibw; T e1·gef't·i 1 testì lJ111J rogftti:1 et vo crttis et .'.l l ijs . C:nn vil' Noti lis o:im ni 1· Domiui ett!J t1e 13 udi3 Cil'i8 tcrge!1' ti i.us dttlll vit<.>ret. hal,e rct, et tc1101·d a veuerabi liù us domi ui s

de<·nno, Ctu1oni~ls, et Nq,Eulo <'tttl1rcdd is eccl csi:~ lergc,;li nc s1Jb emp \:i tcof.it' fl pom1 io11c li hnw nm ,·igin li pri n •orum r.ingnlii1 :11:1:i,; et itrµc r pcf num per ipimm 0l im ser Dum i1 1i i1;c,,m1 st1011qn e heredcs ipsis don, ini!J cn110D tri s e t ccpitulo

iu fos to Michacl i1: cxsol (h·e:)i1;1 1·11m brnidam qium àam positam in distrfctu

t eJ'_q . ·tn contrata Orsinigùì juxtfl. hrnidam ht,rC'lhuu s.110ndt'\.nl scr Ilertl1oni cle

J 11(:o g·1\ rt hrni<lam qu oncbm s r'l· LtH:.Lini dc S:1lhiolo , b1·ui dnm olirn :XiCohì do

Thonriço et iclìo s nwi; confin e~ .

F.t 11.l ia omn ia. et aingul: t ho11 :~ sf-abilin con tenta et d cs,~ripta in quodam

iin- cn lario hen::ùit.ati,i quondam 3el" Jaco Oi. de Su l, 0gn~ ol ìm ci \'is 'l'erges ti lle l'

ipi:urn oìim ~er D omini<'u rn p ro SP- et sniil horcdibu!-1 ~mphiteotieo jm·~ n.l, eiedcm

il om i11 i1; decano, canonid!'.' et tn.pitnl o conclnd.a 11t ripo.1,et pnblico i ll tn nueut.o

orn p hiteo;; is nliar; 1rnh J;(i\l eF1im oqua tlr igr.>nt.esim 0q:tinqu ng1,!li moprimo, Indic \ono

q11art.'.'tdecinm, diH -ve1·0 \· ig1';·.i111o~erc iu rnen 11is oc.tob t-i:~ TergcRti in eo11trfLbi

).fo 1· t'.A.ti in domo convo 11 hrn ~n.iwt.l Francii;ci m:rn u oli111 P:1scc11j Chiehi o 11otin-ij

])Ubli ei rog:;to et 1H'1·ip t.,i , t' l i_H) i' me ?IicoLJurn nohi-iam infr:.1..c:z-r;ph1111 ,·i so e t

k•( to, !lÙ quu(l htdw.,J.h:1· n> l;1ti,1. Cum qa<' 1 1Hi, i• tt10 (l ido ol im S'-'!' D omiu ico

co 11 dnd.or<! p1·ef ntn1 SE' r A11h1niu~ dC>- Burli~ cii:~ fi!iu~ ~t colHi r('R scù·et et

cognosceret braidmn de qua ,<m,pni. ve-r !)1.U'"ram totalitm· destn.LCtam et alio.

bo,w diete lte,·editatis dii-e1·si1node, cl ver diversa . .:: p cr.<wnas occupata, i1 1

,~t tl tnrn.:m dcbìhuu re1 lu,:cro, ét 1· ,)<'-upernrc 11 0n po"'St:I .ra<•.r,lt. uJ.e lietcdi btis dicti

olim Acr Dominiei pa fri is i>. ni ex igu :tate aUeiitn.. Id11ir00 :<- t'l' Anto11ins prc fo. tus

iìliu1:1 et hercs did:ì gnonrl:rni 1<cr Dorni11ici olin1 p tltris Biti pro tcrcin, 1iomh1 e

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126

proprio 1 ne ,•ieo et nomine Mndal uco soro t·is su~, et C1\tharinj nepo tis flu i,

coheredam einsdum olim sel' Dorninll'•i in pu_pibrj c!.nh:• 1 ot in potcs tatc ot cm·a

s"iY e tu tella ipsins Sl' l' A.ntouij coni,. titu t.or i i:o., JW O f)_ nihu:-1 i pso RCr Anlonius

promisi t de ritto, et r A.tilrn.b ii:itrne, spon te et ex C{~t·t ti H·-icu!"ùt n1tll oqu(i dud ti s

enore, coram re ver e11do in C:hl"isto pn.trc et tlolìlino doniiuo Au tonio episcopo

et comite tergestino, veuer:tb ilibns,pie domini s preshitcds Mich:i do Sutfa ,

Nicolao Selesnieh, Lnwro de Pa ri , 'l'.l1 onw do C.inti n110 , A11to11io de BuL·lis, et

i\liclmclc Cubilenza Cl'U\Onicis r11. th red11lis ccelo:. ic l.cq;ct1tiue cti.p itulum ipsius ecC'- l esi o tnrngnnm mai o1· et Siu1io1· p:us ip,;in,;i vo 11crn.l1ili,:; cnpitn li 1·cpresen t.fmtibus

compnrcns cmphit.eot ico co11tltlction i lmiide l't ho 11 11r1n11 lrnrnd itnt iR p refat.c per

olim ser Dominicnm pat.-cm stm m fa<"t-0 ut 1n·cfcdm· rtb i)'1so 1·011 01·:1l1ili cnpil tLlo

c01Hìnctal'Um expre~so ve nnn ti1w it, ('O nb-iL tl lda (it n.lia omn in. et s ingnlA bonn

<liete hered itntis in <li eto iuvon tnril\ con!e11tu, e! q ne ru l. dicti qno ud:im &cr

Dornin id ipspornmq1H~ hen:dnm rn rt. 111\ ,; pc1·1·e 11er1 u1t cc!: erog uc jurn et cidioues

ipsis hercdibns pretext.u dicti im,;tnmw 11 Li 1•m phih•oti ,,i 1pwmodol il;ct 1:11)od:mtin

et pertine11tin1 ne sp i?cfo nti11. et pcrli 11l1 nti ,\ ip,;i,; llm11i 11 i:, (·,u1011 i(i i~ et l'-np itLllo

tQtnlite1· et cxpre~se a c in tegre resignab, p l' omi ttc1t:-( per s1: l't :::uos l1crotlcs, ne

vice et t1c.m i11 e d ietonuu cvlte n •li 11111 pro q u ih ns, 11 l ,rnr11·1~ prn111i!!il, et itermn

pl'Omittit de i·a lo :mù oblig-Htinnu Jwno r11 n1 ~: 1i>r1;rn rrnt1111.i11 rn , et resigu rLti oucm

pr1;::fatas1 et omni :\ et sì ngul n :-1~1p r ~1 t:1-riph Hrm:rn et rn bu:i. , :,e firma et rata perpetu o lrnL ere et teHern c·I· 11011 (•t"1 1d1·al':ir1-! re v0l n:ni1• (~ [H'l' ~o vcl pc1· ahum

11 eu iilio.i, ip8onm1que oc:cns ione 11 u lla m omn iuo iv ,iis d ,1n1i ni.s c-nnouiris et

C'apitulo ullo umqm1 m tcrnp ore 111nr<Jr0 litem, vel moven, volP11t i (• 1)1i;ie1!1. in\ snù

pena ce ntnm due atnn1m a uri ~tip1d 1\ t.iou c p romi ,i~n IJll:l :-;o l11t,1 n~l uo11 IJnHlict-:l

om nin et si 11guh1 uit•llilominw; firma 1)e1'd llr,.i1i t, ul_1l igruix pl'i1u:ipnlitcr c:t insolidttlll 11ro h i:c; 011mil.1L1:; lll 1;i11 g-ulis ub~(l l'l'<m1li ~ did i:i tlo min ii, n1no1 1ie-iH d

<'8pi tulo omnia !'\ llll hona pr(';-;cnti a et flllu ra. (}u,11 n rummt ia!iouem t't n :e.i­

g n,,tion cm p er se i· A 11to nlu111 l1en•dC' 111 pt•,,1·atu111 11l1 mi l\ e p1·o i1rio d {l]io1'1u11

coheretlum factn m et ;,,cn fadas, cui proluìas iu11c o t pn,fcrl nr p refal i domini

ca110nici tamquri.m mitiO l' et ~11.11i u r })fLl".'l <lieti eap iL 11li I)l'O se et weeessoribu 11

.~u i~, ne vice et nomi ne <li eti venerahi lis t\;1pi tuli tuwc11tn n rnl·, e1111tle11i !!ù l'

Auton ium et a lios cohc red e::i, OO l'llllhJ UC Uona a b orn 11i ,wrl'i luLe1 et emphiteotica

oblig-ntione1 et o.b omu i eo q 110 ~ett <t uilJL1 ~ ipsi l1 en'<lv 11 (' t di cli l1 uo11 dnm scr Domin ic i bon i~ occa<i io rw {·outl uction is 1lidc l1e r<.• ,lit;1ti!! et virtule imdrn menfi

emphiteot ic:i, de quo sup ra e::;t fada nt('nti o , ex nu11e i11 n11tc::~ nblignl'(.1 po::.scnt

om11i no e t expl'essc n lit;ohcnles <:t liLer.1.11lùs1 vokntes et in t.e1l(lc utc:'I ip::ic pMtcs

aupe r hoc contractu d uo w , iuH et ciusdtiin tc o uris Jìcl'i im1lrnmc11h~ un ulll

videli cet pro parte quad;irn.

Ctli admission i, aeceptntio ni , et Jib ernl io n i, et. 0 111 11 if, u . .:; et ::. iugulia impra•

script ir; per prnfator, dorni11 08 can oufr,os e t enpjtu hnn foetir, d g11Rfrl prcfot 11 s

r evercndus donii nus t piscopur, prc,wus cour,ctrn it i;un m ordi11ario.111 11.llctoritateut

interpo11011s porite1· et decl'clLun.

l!:g-o -P(:;trus (lij P aduiuo v icedorn inus Comuui); 1ne subaerip~i et vice·

dominavj .

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Et ego Nicolaus de Marcatcllis1 pnbl icus imperia)j auctoritate notarius et judcx ordiuai· ius nec uon civ itatis Tergestj cancellari us, suprascriptis omnibus

et singulis c1um si.e fì.orent presens fui et rogattts ad iuatantiam pl'efato rum <lominoi:um canouico ntm et capituli super lii1;1 omnibus presens publicum confeci

iustrnmeutu m signum meum et nomen apponcns consuetum,

CCCXXXVI. (a. 0· J98, I. 0·130). - 1472, 7 giugno, Iudiz. V, Trieste, sub logia, nova Comunis. - Ser Giambattista <le P erman e ser Giovanni de P erman s i scam biano due vigne. Il pri mo dà a ser Giovann i mm vigna sjtuata nella contrada Chiarvule presso le vigne degli eredi del fu Valentino balastarii, di ser Antonio cle Florentfo, di ser Matteo de Pari e la. via pubblica, e riceve la vigna post.a nella contrada R uzolli presso le vigne di Cerne de Sitich tabernar-ii, di Nicolò de Moncelisse e la via pubblica.

Testimoni : F rà Barto lomeo dell ' Ordine <le' Crociferi 1 ser Lazaro Baiardi, Miclaveç cle Sitich) cittadino e abitante in Trieste, ed altri.

Vicedomino: l\[essalto del fu nohil' uomo ser Nicolò de Messaltis.

Notaio : Pi etro de1 Leo.

CCCXXX VII. (a. o·aoo, I. 113). - 1476, 21 g·ennaio, Indiz. IX, Trieste, in contrc,tct Casteli nec non in sacrestfo (sic) ecclesie Catheclralis. - Don Francesco dc· Mireç canoui co decano, con­senzienti i canonici Mich ele Sutta, Giovanni de' Mirissa, T omaso del fn Canciauo, Michele del fu ser Giovanni Gubilenç,i (sic), Lazaro de' Chacharino, 'l'omaso del fu Nicolò mastro -orefice e Giovanni de Snello, dà ad Antonio del fu Jarn ei de X inoxeça, cittadino e abitante in Tries te, ed credi suoi ìn affittanza per­petu a una casa, situata nella contrada Ca1mne presso la casa di Antonio de Arbi cognominato Ghergh, verso I' obbligo dell 'annua e perpetua. contribuzione di lire tre bone 1nonette argentee ctwrentis alla mensa capitolare Ii 10 agosto ; di più egli dà facoltà al detto Antonio e suoi eredi di potersi lib erare dal contributo delle Ire lire ove contassero :ii canipari del capitolo lire 60 bo,ie

'!nonette (sic ) argentee current-is .

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Testimoni : Don Pietro de Tam n.1\ Ser Ghcorno dc Mirissa, triestini , ed a.Itri.

Viceclomino: Stefano R.ennch de 1Yorl iuyl1.

Notaio : P iet-ro del fn scr Giova.uni dc' Patluino.

CC CXXXVIII. (a. 0·35 1, 1. O r,:;2). - 1477 , 10 gingno, Homa, ap1ul Sa11 ctu111 pctnw1 . - Papa 8ii:; to lV conoscillte le strettezze {1el capitolo tli Trior.: t.c1 mo rto d.lrn J__.:i?.aro o Michele del fu Giovann i de' Pari canoHico <l i ] \i ct- tc e pievirno di

Ro zzo, e avernlo riuuncia to don Giorgio cl el fn PiclTo cle Pola a1la detta pie.ve, incorpora la 11lch::rnia. in perpelno all a mensa. capitolare tries l' ina, snlYoch c vi provvcLl ,1. per mezzo di un vicario.

D alla. pcrgnrnen[t i: c ;; rle lt\ boll,t plurnb\':1. ptipuk ni:1wsa ad n nn fonicella

gi;1ll o - rossn.

U'/7 . 10 ~·iugno. Ho mn.

Sixtus cpiscopus set·vus s0r rnr,in1 D ei nel peqichliuu l'(Ji mc-morifWL

P,1i:JOL' nlls orfh-ij tl c'uiturn, q1 10 c;:dt!f;iiti ·um oum i111n r eg irni11i m ,:n-lt is licct

in su ffieic ntib us 11rc;siùcmus, 110:-, exo.:il'ut et indul'it, u ~ il! un u;r uec n on pcr~o1mrnm

ecclus i,1s ticnrnm in ei~ Al ti :s,:;i H\o fomul a11 tiun1 oport.nnitati !Juf; , llnan lurn rum

D eo poss11 mus, &alubri t c r con;oi!l,nnus. Bxh ilJ ita hit111 illcm uoLiti pro pal'tè

di lec loruw fi lioruoi dccu11 i et c:1 pitul i e celc$ie tcrges tiuc pclitio co11 ti nebut1

qu otl dudum venernb ili:; fl'lltcr in (Christo ?) .Anto1 iitlS cpi ~c(ipas tcrgc1;tinus

pro,frie c•.0J1r; illcran:-::, frn ct11s, rctlWius et prov cmtus m em;o nlpitul:iris tcrgcstiu e

mleo tenue ~ et ex:i lc~ esse, quo d decn uus :1 rd 1i,li;1 <· 01m,; et dcre111 canonici

eittsde m er::ùle,;i c ex illi~ eouJm orhi s us 1c11 b1·0 110n }' .l luban!:, ;1c y nl(:n1~ s up er

h oc, qnant.um in co crat, lle opo r tumt prn villi u11if; OjlC s,i- luLt"i k t· p ro vidcfC1 pl\l"l'OtJhi,1lcm cceb.i~ia m s ,i ncti lfartholo rnci do lto(t. kr.;:~~i;ti11 c diucesii:1 , luHC

p er obiturn cpum clau.l L:i.:--:ari dc f' nl"i ips in8 cce kf;:u rcd-o ris 0xl rn romruiam

Curlam d cfonct i \'ilè::ntem, c ìdcm mcm;c audor ibtu ord inari a ,.1ua n1vis de facto

u1iivit, am1cxuit et i1l(;O r1i o1·avH1 n or.non cf\.pit ulum pi-efati (sic) uu ioui::;, an•

1iexionis et i11co rpurntìouii, c.i n mclcrn Yig-orn ci ~1 ,ulc1u 1rnrrocliin.l i.'> ccclct.liC

poases1,iouc111 apprehclltlciitcs illam ex ttmc per qua tno r nicn;;c:-; vcl c i1·ca lonucru nt

et po,; rndcru nt, prottt tcuent et po i:lsitlcut do prcr; 0J1li nl cn·dititr tlo fado,

unlloi:I i:amcn frud t!K iui-c r im perei p icu!.es cx c,Uleu t. C t;m rwtcm sccuwl um

premissa unio prcdida il1rilnrn 11 () 11 ;;ul,sifiL,!t1 <li <:t•.1tinc cccl c8ia :ldl mc ut

prefortur YHcarc n 0r:1c iltu· JH"O porte dccwii d i·apitul i p n:i'ntonnn a,~~orcnti111n

11110<1 pa.rrochiaJis e<:elei;ic vigi 11 tir11!atuùr et mcm,c pn:dicbm 1111 frnc tu::1 rctldi tu11

et proventus centum fio rcnon:m auri de CfllllCra :;c0rn 1,l uu: eomllmnorn cxliurn·

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129

tionem valorem annuum n on exced unt, nobir:1 fltit hu militer supp licah1mi ut

eandem panochi11lem ecclesiam eidem mense de novo perpetuo unire, annectere et incorponi.re de benignitate apostolica d ignarcmu t·. Nos igitur qu i dudum in ter aJia volui:ruus et otdhiavimus, quod sempel' in unionibus commissio fiere t

ad pades1 vo catis quorum ìnteresset, huiusmodi sopplicatio nibus inclinati parochialem ecelesiam preù.icta.in l'Jiv e ut premittitm sive alias quovis modo nut ex alterius cuiuscunque pcn,ona seu per liberam resignationem dicti Lazari

vel Michaelis quondam J ohann is canonici tel'gestini aut Georgij quonda.m Pctri de Pola dilectorum fi liorum, olim in dieta pa.n ochiali ecclesia ius habere intendentium1 nec a liorum de illa cx lrn rom anam curiam etjam coram ootario publico et testibus spon te fo.otam, aut con1;ti tuti ouem felicis recordationis

Johannis pape. XXII. predecesso ris nostri qno incipit nExec1·abilis" -vel as­

secutionem alterius beneficii ecclesiastici ordinarla auctoritate colla ti vace t, etiam si tanto tempore vaoavcrit quod eius collu.t.io iuxta La.tern.nensi,'J stat11ta

Concìlij ad sedem predictam legitime devoluta, ipaaq1ie parrocbia.lis ecclesia dispositioni apostolica specin.liter 1·cservata exist.nt et super ea jn~e l· aliquos lis cnius stafom prosent.ibus habel'i volumus pro expresso pemleat indeciM dummodo

tempore dat e p,·csentium non sit in ea a1icui specialiter jus quesitum, ac omnibus iuribus et pertinentiis suis eidem mense 01tpitulari auctoritate apostolica

de novo pe1·petuo un imus, an nectimus et inco rporamus, i taquod liceat prafa.tis (sic) capitulo poasessionem ipsius parrochialis ecc1esie iuriumque et pe rl;in en•

titmun prcdictornm anctoritatc lll'esent.ium continuare, ilHusque fructns, redditus et. proventns in suos ac diete mense ustts et utilitatem convertere dio cesani loci et cuiusvis alterius lioentla snper hoc minime 1·equisita., uon oùstantibu :, co nstitutionibus et ordinationibus apostoli cis ceterisque contrarijs quibusqunque, aut si aliqui super provisionibus sibi faciend is de huiusmodi vel afos beneficiis ccclcsiasticis in ìllis pal'tibus speciales vel generales apostolice sedis ve! · Legatorum eius litteris ìmpotrarint, etiam si per eas ad ìnhibitionem, reserva­

tionem et dect'etum 1 vel alias quo1uodolib et sit ptoccssmn, quas quidem littera.s et processus habitos per easdem et inde sccuta quecnnque nd prefata.m parrochialem ecclesiam volumu.s uon extendi 1 sed nullum llCl" hoc eL'l quoad

assecutionem beneficiorum aliorum preiudicium generari, et quibuslibet pri,,i­legiis indnlgentiis ac litteris apostolicis geuerali bus vel specia.libua quorum­cunque tenol'o e:dstant1 p el' quo p resent ibus non expresa ,;el totaliter non inserta effectu.s eamm impediri valeat quowodolibet vel differri, et de

quibus quorumque totis tenoribus de verbo ad verùum habenda sit in noslris litteri s mentio. Proviso quod <lieta parrochialis ecclesia propter un ionem1

anuexionem et iucorporn.tionem huiusmodi debi t.is non fmudetm obsequiis, et animarum cura in ea nullaten us negligatur1 sed per ydonetun Yicarium

per cosllem (sic) ca.pitulum deputa.ndum1 cui de fruchbns diete parrochialis ccclesie provideo.tur, congmentor exercentur, 0.0 eidem ecclesie dese1·viatm·

lau dabìli.ter in divinis, eiusqne alias suppor tentul' one ra consueto .. Nos enim exnunc irri tu m decernimus et inane, si secus super hiis aquoqnaqua,·is auctodtate i;cientex ,•e1 ignornnter contigerit attcmptari. Nulli ergo omnino hominnm li ce(l.t lume paginn.m nostre uniouis, annexionis1 inco rporntionis

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et const itt1~io nis i11fr i1;gcn; "cl ci tlll si1 lcmcrnrio con i.mire. Si quis nofo m hoe

nttemptaro prcisump scr it iudignaJio11cm 0111ni pote ntis Dei et ùcatotu,m Petri

et P,wli A1) ost0lon1m se u overit incLtr:mrum ,

Datum Rome n.pucl S:rnctnmpctrnm A111 10 IJ1ca1·nationi1:1 thnn iuico Mill e­simoquaclring-euteslmusopturigrsirnos epUmo Qtu1 r lo Jtlu r:i . Juuij l'ontillca~us uost.l'i Am10 Sexto.

X X X P. de Spinosis A. Gund-ista.lum D. de R uòei/i.

Jo. cle Rt'.zomùi

D. Set'1·a,w

B . de Peltro A l di fùor i dcll n p crg nmr,n:i, scg:1rnt:i. col K. S è t:;t r itt o (Lt nHHHJ ll 10tlerna :

I ocm·pomtio plebis tle R o<- R eve rendo ù :1p ih li o do Anu o J-l'i7 ll Sixt o V (sic) S. P ont-illcc.

CCCXXXIX. (a. 0·315, l. 0·J 20). - 1477, 5 ottobre, I11diz. X) Trieste, in conlratu mercll((ti sub lo,r;i<t nova comanls. - Don

:Michele Butta, canonico scolastico, 1n·ocmatorc capitolare è

vicario generale del vescovo .Auton io1 cH~ in affi tto perpetuo a ser Cristoforo de Bachino ecl CTCll i snoì un terreno incol to1

si tuato nella. con trada. Clw::;l ioni s·i•ve Felcte-y, conf-inant.e da un

lato con un terreno elci det to lfach iu o, eh ' era in adclictro della Fraterna sarwti Genonis cle Tergcsto , o pervenutogli <la ser Mi~ chele de :Mich cç, dal 8econdo lato con nn altro terreno ell e il Bachino aveva comperato da Mochoro (Ermayora) de Riçmegnci che confinava col rivo del Comnn e, con gli credi del fu ser Pietro de _Mirissa e con An tonio del fu Jarnci ,le Sinossc~ri, dnl terzo lato con terreno del Bachino acc1uis lalo dall ' anzid etto

Antonio del fu J arnei che confin ava. co' fondi di scr A ntonio dc' Baiardis , degli eredi del fu scr Sardio de P ellegrini e di scr

Giovanni Babich, terreno che il Bahich ebbe da Soular cle sanctct (sic) lldicb e che in addietro le n10nad1e cli Tri es te ave~

vano venduto ad uno sclctùo cle. Gorgnctlo, e coi beni degli credi de l fu ser Daniele dc Bonomis, confi nante fornlrnente clal quarto la to con ter reni pnrc del RacLino comperati da Gi uslo del fu

Ma,.tteo e che stavano presso i fo ndi di Jauco Ccrovcç, verso l ' obbligo annuo e perpetuo <li contare al cap itolo li 2Q sellembrc

soldi 20 di piccoli bone mo1ude currentis, accordando inoltre ,il

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el e tto B,w hino c<l c redi suoi a a rbitr'io <li poters i r edi mere da l-1' a nnuo obb ligo co llo sborso cli quattro dncat.i <l ' oro.

1èstimoni : Ser Giovann i de Davinis, dottore in leµ;g'e e giudice rle' ma leficì, ser Matteo de Snello, ed altr i.

Notaio : P iet ro de: l fu ser Giovanni de Padui □ o.

CCCXL. (a . 0·200, I. O· J20). - 1480, 24 lug·lio, Inù iz . XIII, Trieste, incontrata merchati sitz:>er c1·ossa,1·ùtm brigentormn. -Don Giovanni <le ì\Eris~: a , canonico, pievano di San .Mar tino di

C1·e-novicx e procuratore capitola re, <l it in affit to perpetuo a Cri­smano T.hoplicbar, vicino et habitcttor-i Tergesti, ed ered i suoi una casa, si tnata nella contrada R ibttrchi confinante con la via pulJb lica, con una casa di esso Crisma.no e con un casale di ser :Michele Trina , coll' obbligo d ì esborsare al cap itolo li 10. agosto annue li re quattro di piccoli bone monete argenti currentis e di ma nteuere la casa in b uon ordine; gli promette altresì l' immis­s ione nella tenuta cli detta casa e di prosciorlo dal contributo n,nnno in qnalunque momento nu merasse al capitolo d ucati 12 boni a11l'i et justi z;oncleris .

Testimoni : Ser Antonio tle Burl is giudi ce del comune e ser P ietn, del fn Gio vanni do Pi lHg rinis, tri estin i.

V fredomino : Piet ro RiziÒ.

Notaio : Pietro de l fu ser Giovanni de Paduino.

CCCXLI. (a. 0· 235, I. 0·1 38). - Havvi un secondo orig inal e elci 1mm. CCCXL. che ind ica. il luogo Orosada col corrotto Grossar-ia, e vi manca la fir ma del Viccdomino.

CCCXLII. (a. O 18 1, I. 0·130). - 1480, 1 ottobre, Incliz. XI II, T rieste, in contra.ta Ch a,stelli per ante Eì;,iscopatum. - Don Michele Sutta, canon ico - scolast ico e procura.toro capi tola.rei dà in affitto perpetuo a Cerg·ne de 'l'el'pcç, dom iciliato Silvole, e suoi ered i u u terreno, s ituato nella. contra.da Ghorgis presso le terre d i detto Cerg·ne ccl il rivo del Com une, verso l' obbligo di ben colt ivarlo e d i conh"i lm ire in perpetuo al capito lo soldi 10 d i piccol i bonc manette aruentee ciwrent'ls li 29 settembre di og.ui anno.

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Testimoni : Scr Antonio de Snello, ser Pi etro de Pirincino, scr Giovam1i <le Berthos, triestini, ed altri.

Vicedomino : Pietro Rizio.

Notaio: Pietro del fu ser Giov anni cle Pruluino.

CCCXLIII. (a. 0 ·248, I. 0 ·122). - 1480, 30 dicembre, I ndiz. XIII, Trieste) in contrntct Merclwti (',t JJ J'ope macellwn eomunis. -Don :Michele S utta., cauonieo -sct)last.ico e procuratore ca pitolare, cl ~ in affitto ad Antonio Grovatino, 'v icin o et lwùilatori Tergesti, ri t.a sna durante, due vigne sit.e nella contrada G01·gni,(,, una presso la vig·ua (l egli eredi del fu l"r imosio n1astro calzolaio , la

vigna cl i ser Andrea dc C'l irnpse e la via yubbl ìca; l' altra presso le vi gne di )\01' P ietro dc l}erencino e ser Giusto de Snello.

11 Grovatino si oùbliga d i tenere le <lette vigne in buona coltura e cli co rrisp onclerc al capitol o soldi annui 32 di piccoli bone monette currenlis li 29 settembre.

'l'estimon-i : Ser Autonio de Burlis, scr .Ili t iuo ùe 'l'h omice,

triestini, ed altri.

V..:Cedomino : Andrea Raviza.

Notaio : Pietro del fu ser Giovanni de Pa.cluiuo.

CCCXLIV. (a. 0·223, I. 0·151). - 1483, 17 a prile, Indiz. !,_Trieste. in contralti Riburchi (s ic) ac in apoteca i-n(rascrip fi domJni. - Il ca.n ouico decano e cn.neraro del capi tolo1 don Francesco cle l\Iireç, affit ta per anni 10, presente il can on ico don Ambrogio da F iume, a. Matti a de Bindifgrar; mastro sa.rto re, vicino et habi~

tatot"-i Tergesti, e suoi successori una casa sp ettante ul capi tolo e situata nella con trad a Ribwrghi presso le case degli cred i del

fo ser Barto lomeo de Julianis e la via pubblica, verso l' obbligo di corrispondere a lla mensa capitolare li J0 agosto d i ogui anno lire 15 di piccoli bone manette ctrgent. cur-rentis, di manten ere in buon ordine la. casa e di erigervi unam stu-vam, literiam, et alia

necesscwia, ass icurando i1 detto Mat tia o successori suoi che, finiti i 10 anni) ove volessero conti~uare l'affi ttanza, avrebbero la preferenza alle stesse condizioni.

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Testimoni : Giovann i Screnicar el etto R omano1 mastroMsa.r tore) J anc vocatus Buri a, sartore1 maestro Lugheso clabnçario, vic-ini et hauitatores Tergesti , eù altri.

Vicedomino : Pietro Rizio. Notaio : Pietro del fu ser Giovann i dc Paduino.

CCCX LV. (a. 0·379, I. 0·l 73), - 1486, 22 febbraio, Iudiz. IV, Tri este, in contrata Mercat-i ante apotecain ser Beltramiri-i de Bergamo. - Don .l\iticl1 ele cle Cuhilenza, canonico e procnrato re del capitolo, sollevn ser Giusto de Vri singoi dall'obbligo annuo e perpetuo ùi un congio <l i vino (pari a. 80 litri circa) e soldi otto

Cll i era tenuto per una. vig·na ed un terreno incolto che aveva r icevuto dal capi tolo tergestino, la qual vi'gna era. si tua ta nella contra da. Prati F.;piscopatus, confinan te con vig na vescovile1 con la vigna di ser P ietro <le Miri ssa e le vie pubbliche, ed il bareto éra sito in contrnda Dis1'.elle p resso le vigne di ser Mi­chele Trina e del convento cli San Francesco, e gli fa ques ta re1nissione per la fattagli cessione di una p ropria casa posta nell a contrada R iburqi presso una casa del ~apitolo ed un casale del-1' anzidetto convento.

Testimoni: Ser F rancesco P adnino, ser Giusto del fu Mattia, triestini , ed a lt ri.

Vicedom.ino: Micliele Seleitter. Notaio: Gian Da ni ele Marcatellus, civis tergestinus.

CCCXLVI. (a. 0·346, l. 0·180). - 1486, 20 ottobre, Indiz . IV, Tries te, in platea Comunis. -- Don :Michele Cubilenza, cano­nico e procura tore del capitolo, dà in affittanza -perpetua a ser Andrea de Ber thold is de Pyr'l'hano, ci'Vi tergest'ino , ed eredi suoi. una casa posta nella contrada Riburgi1 confi nante colla casa di ser P ietro de ]Hrez, con la _ casa di ser P ietro de Perenzin o e la via pubblica, verso l' obbligo annuo d i esborsare lire sei dì piccoli currentis monete venetorwn al capitolo li 10 agosto) e di

. mantenere Ja casa iu b uon ordine .

1'estim.oni : Ser Cristoforo de Pad uino, ser Giusto de Goppo1

triestini, ed altri. Vicedornirw e Notaio : Gian Daniele l\farcatellus.

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CCCX LVI I. (a. 0·1ss, I. O 3G7). - 1488, 25 gennai o, Ve­nezia., apud Samctu,m Autoniwn.. - N icolò F rn.nco, ,·cscovo d i

'l'reviso * e legato ap ostolico per la R epnbbliea , delcga _il pievan o d i Pirano ** per risolvere certa q uest ion e, insorta per la pieve d i Rozzo tra il do ttore F antino dei ri' iraboschi , procuratore di

don Pasquale Lorenzi parentino, ed il p roenrntore del ca pitolo cli

T rieste, e ciò in seguito a l rifi nto da to dal g intl ice tlclcgato nella li te, don Giambattista :Malg- ranello canonico di Cri,p odistria, e all ' am1n issione di certe opposizioni prodotte dal 'fìrn.boschi,

T" olendo che il delib erato del pi evano ven ga osservato sotto pena delle censure ecclesi~1stiche.

Segretario del Legato : Giovanni Amel io.

All a pergam ena stil oppcRo a fu 11icolb di sd a r ossa in cc1·11 ro .~,rn en tro

as tuccio cl i l att~ , il :,; ig ill o del Fr:i.l1co1 r iprodvuo nel fogfo,t. to di 1·i!òlcnutro a

11uestu p:1.g- ina,

1488. 25 geun:1.io . Venezia p1·osso In chi estt di S. An tonio.

Nicolaus F ranco episcopttij b. r vi si nus legahts apo;;tolicnl\ cum p otcshtte

legati canlinn'lis de J,i tere per univer~ um Ycmcctorurn D omi n imn. D i\ccto nubi;c

i u Chl'isto plebano Pimni j ust inopolitanc rli occ;c ill Ral utc lll in Dom i110 . Snn.

nobis in Chri ~to dil ec tnil li'antinns de Ti1·nb nilr.hi::1 h)gum professor er. di \ec.i;onim

nob is in Ch l'isto Cilnou ico rmn et tilp ituli tcr ~;1~~linì p1·o cm·:1 tor petitionfl

monst rn,Y it , quod cum lis e t ca11St\ inter ip irn m Fa11t in11m1 procnrntorio nomine

q uo supra , reum et con•;entum ex una : e t dilcctum no his in Clwi;c to P risgu alcm

Laurent ij presbiterum parentin c diocesis a gAn tem de et snp~r vh:l.Hl Snnct.i Do.r tholomei de R ozo cum 1-mi s l'.npelfoi dio cP,sis tergestiuc p nr!.ilrns ox alt era

coram d ile cto n obi r-i in Cinisto Baptista Mnlg ran cll o c,rno n ico jt1sti11 op oli tn 110

asserto j ud ice ex nosh-a delegati one ,·crte rotur: d ir.t us Jfautiuus p rocurato r

,i, Il F ranc o1 di P ndov.1. , oc ettp i\ 'V ll fi n dal 14:)4 1fL S e1l 0 P ar onti11 a (Cfr .

Ca p pe l l etti : L e CMcse rPJ.tnlia, T. VIIJ1 p. W6); nel 1485 fu trnsferHo n quella di T rev i~o (Cfr . Cod, Dipl. Istr. 2 nrng-g io 1486) . . ~fo rì in T rovi i:; o

neU' apL' ile o nel maggio dol 1499 c fu $ep oHo nelln cappell a del Ss. Sitcrn.mcnto

con b crizione {Cfr , Mo ro p i: D izi onnrio di erud iz ion e i:; tori co - ec ol0s insti en.,

T. LXXXVIl[, p ag. 90).

*"' Il pi evano-can on ico em. do n Gio yn1 111i D1·. dB Prc to, eldto da pap a

Innoce nzo VU.I 1i 24 g enna io 14-S"i" in l uog o del clcfu uto r-i uo zi o _clon Balsa.­

m ino D r . Preto. Insedi ato li 12 l uglio, paasò all ' r1HL":t vit.f\ li 22 ma rzo 1500.

- Y edi Atti V a l a r e~ s 01 YC::ICOYO di C1Jp od ist.r i:i, 'l'. I. - - .?i-h;. dt' ll 'A1·cbivio

vesco-v il e di TrieHte.

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MC HEO GRAFO TRIE STINO . 1fol X

C.Kunz i~ Ll1.E.G.ut;mann Trfrsrn.

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quasdam oppositiones tam contra personam a;,sel'ti judicis1 quam commissionem

s □ am prodLtxit petmrn: ut super ipsis oppositionibus interloqui deberet: quibus oppositionibus ci.un dictus asserlus judex interloq_ui noluisset, dictus Fantinus procnrntor sentiens se nomine quo supra gravari: ad Nos appellavit. Quo circa discretioni tua auctoritato legationis nostro uobis a. S. D. N. domino

Innocentio Papa oct avo concessa per hec scripta committimus et mandamus: quatenus vocato dicfo Pasquale et alij,; qui fuerint evoca.ndi, auditisque hinc inde propositis, quod justum fuQrit, decernas1 faciens quod decreveris per

censuram ecclesiasticam firrnHer observad. Tcstes autem qui fuerint. nominati, si se odio gratia vol amore subtraxeri1it, censura simili veritati testimonium perhibere compellas. Datum Venetijs apud Sanctum .Antonium: Die vigesimo­

quinto Januarij: Millesimoquadringentesimooctuagcsimooctavo: Pontificatus prefati S. D. N. Pape Anno Qllarto.

Jo. de mart. Jo. Aurelius secretarius mandato scripsit.

CCCXLVIII. (a. 0·538, l. 0·144). - 1490, 31 marzo, Indiz. VIII, Trieste) in sacristia ecclesie sancti Justi. - I canonici sacerdoti Francesco, decano, rJ~omaso Canziani, 'Michele Cubilenza, Lazaro Chacharino, Giovanni de Snello, Ambrogio di Fiume (de Terra Fluininis), Giusto del fu ser Federico e Francesco de Cortex-iis dànno col consenso del vescovo Acazio a Giacomo de Spctdorio di rl,rieste e snoi eredi una casa., un dì di ragione della fu

donna Giovanna de Largento (sic), situata nella confrada Chavane presso la casa della fraterna di San Giusto e la via consortiva, e ricevono in carnbio due case poste nell'anzidetta contrada, una sita presso le case di ser Pietro Rizo, del figlio di ser Lazaro de Goppo e la via pubblica, e l'altra presso la cas_a delle monache di 'rrieste, la corte di ser Giusto de Goppo e 1a via pubblica, e ricevono oltre di ciò ducati GO boni et fusti pondcris

Testimoni: Ser Giusto dc Bellascheina (sic), ser Domenico de Gerol, Paride dc Pizolde (sic), triestini, ed altri.

Vicedomìno: Pietro Thforitius. Notaio : Domenico de Monticolis, civis 'TergesU et canceUctrius

C1irie Episcopalis.

CCCIL. (a. 0·185, I. 0·147). - 1490, 4 aprile, Indiz. VIII, Trieste, in contrata Riburgi et hi domo lrnbitationis religiosi j'J'atris Bcirtoli Ordinis Oruciflero1·wn cle Venetiis, Prioris Ilospitctlis

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Beate Jfa1'ie A-nmmtiate. - Don Michele de Chnhi lenza, canonico

e procmatore clel cnp itolo, concede col co useuso del vescovo Acazio ad Auto nio dc Castelino dett.o Mudi·i~:, citta.di no di Trieste, vi ta. sua durante una casa con a nnesso casale1 situata

nella contrada Rei,,e press o le case del fo scr Dom enico de

Abram, di ser Ginsto Barbuda e la vi:1 pubblica, verso l'obbligo

di mantenere tutto in buon ordine, e I.a corri spons ione di lire sei li 11 novembre di e"ia.scnn an no, pigliandosi il capi tolo l' ob­

bligo di pregare dopo la morte del de tto Antonio per l'anima

di lui e pel defunto suo fratello l'asculo de L ovrnn cui appar­teneva io addietro la suddett a. ca.sa col casa.l e.

Testhnon'i: Frà Bartolomeo priore dell 'ospedale, Matteo Calandra mastro-barbiere o Bartolome o del fu 'feodoro mastro­

calafatto.

Vicedomino: Pietro Meritius. Notaio: Pietro de Leo,

CCCL. (a. 0·496. I. 0'154). - 1490, rnel'co ledì 27 apl'ile,

I ndiz. VIII, Tri es te, in sacristia sancti Justi. - Ser GiovaDni del fu Leonardo Cigoli e ser Natale clel fu Antonio Cigoti ven­dono al capi to lo un loro mag·azzino per la custodia ùel sale, situato nella contrada Rive de Riburgo press o lo case di donna Orsola , vedova d i ser P ietro Rizo, delle moua.cl1e di San Be· nedetto f! la via pubblica, confessano di aver iucassati ducati

50 aur-i boni et jtisti JJOn deris, prezzo stabilito tra. le part i.

Testiriwni : Don Nicolò Curino sacerdote, Giacomo de Bella· scbeina chierico, ed altri.

Vicedomino: Pietro Me1·itins. Notaio : Domeuico de Monticulis 1 canceJliere vescov ile.

CCCLI. (a. 0·261 , I. 0·187). - 1490, 28 a prile, Indiz. VIII, Trieste, in sacristia Sancti J,a,sti. - Ser Gi ovanni del fu ser

Leona!'do Cigoti e ser Natale del fu Antonio Cigoli pi-ornettouo spontaneamente per sè ed eredi di dare a l capitolo, come usa· vano i loro prede cess ori, un 'annua levata di sale e ciò a tempo di beneplacito di esso capi tolo, da pl'e]evarsi dalle saline poste nella contrada çaulis e confinanti col fiume L a Hosancla, con le

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saline di Pier Paolo e Ambrogio de Largento, e ciò per l'offerta lor fa tta da i canonici di dare li Il del prossim o novembre ducali 10 per mettere in ordine le dette saline.

T,siimoni : Don Nicolò sagrestano, Giacomo de Bellaseheina chierico,, triestini, ed altri-.

Vìcedomino : Pietro Me-ritina. Notaio: Domenico del fu maes tro Fra!ncesco de Monticolis,

cancelliere vescovile.

CCCLII. (a. 0·362, I. 0.132). - 1490, 28 ap_rile, I ndiz. VIII, Trieste, ùi sacristia sancti Jnsti. - I canorrici • sacerdoti Francesco, d'ecano, Tomaso Canziani, Michele Cubilenza e Gio­vanni de Snello, Ambrogio, Giusto del fu ser Federico Slaier e F rancesco de Cortexis a ffittano ad un tempo indeterminato a i signori Cigoli, Giovanni del fu se, Leonardo e Natale del ftt s~w .Amtoni:o, un klrO' ma:gaz-z i-no posto nella, eontrada Riv-e de Ribttryo presso i beni della vedova. del fu ser Pietro• Rizo, fa casa delle monache, verso l' annua corrisponsìone di ducati tre lì 11 novembre, e l'obbligo di conservarlo in buon ordine.

Testimoni: Don Nicolò- Cm:ino sagrestano, e Gi,acomo de :Ee1laschei-na, triestin,i, ed albk

Vieecfomin-o : Pietro Meri thr.s. llotaio : Domenico de Monticulis, cancelliere vescovile.

CCCLIII. (a. 0·233, 1. 0·384). - 1490, Il h1glio , Indi~. VHI,, Trieste. - Il vescovo e conte di Trieste, Acazio, investe con la. imp<'lsi:zion•e· d>e]: p1·"f)1,io biret·i don Bernardino Bulbich della cap­pella,nia di S. Maria Madda!e!la presso Pinguente alla quale aveva rinunciato d on Mattia, pievano di Covedo, delega poi don Ang·e lo, cappellano in Pingnente, di dargli il possesso, ordinando agli afdltuah dei b<! nii, spett-anti alla detta eappelfania,. dv con­segnare le uendi.fo.

Testimmit :. Don Quirino,. pievano di Pi:ng·uente:, se1r Gaispa,ue1

Bolde stan (sic}, ed altri.

CanceUiern vescooile : Bomenico. li,a.: pe1•ga:meun è 1·osicehin.ta da.' sorci\ il- sigUlo che vi' perid~vai sl'rappato;­

non ai osservn, che pa1:te della funi cella. di eetfi.· rossa·. Ancorachè stampatn nel Cod. Dipl. I str. la ripubblico qui corretta.

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1490. 11 luglio. Tl"lc:;to.

Achatius Dèi et aposlolice scd is gt·ntht c pitH'-Opns et Mmcs tergestinus: etc. Dilecto Nobis in Chrìsto presL itcro Ilcrnard ino Bul llich capellano Sanct.e !\!arie Magdaleue sub plelJo P i11gncnti nof!tre tcrgestiuo di ocesi:, sa-lutem in

Domino sempitornam. L audaù i1h, tue mer ita prnbit11tis supel' quibus n:pud

Nos fidedignonun coruendnd . teatimollio Noi:; inducunt, ut t.ibi reddmuur ad gratiam libcl'ales, sane voonnt.e cnpcll a. So.uctc :Marie pred icte uostre di ocesis, per rcnnu ti,rn1 libere in mnnibus uoshis factam , pct· \'cncmbilem

v irnm dom inum Ma.t.h inm. p lebanum in Cubedo di ete cnpclle possessoi·em, undo

volentes circha provisioucm diete insistere, n e proptcr dinhmmm moram ipsius,

aliqualiter dieta capd la dotri mentum parteretnr, te coram nostra 1n esentìa

conslitutum, stantem fle.:x.is genibus1 et lrnmilite1· coll at.ionem et confirmntiouem diete capelle petentem, per impositionem bil·eti nostri Mlmtl ikr do en.dem

capella, ct1m omn ibns Jmibl!s et pcrt.i ncntljs suis benigne investimus ot in­

vestit11m denuntiamus : te in eiusdem cap elle prcfiti endo in cnpollanum et

rectorem beuefìtfotu ru , ma.mhwtes omnibus et singul is a ftictua1ibus, seu inqu ilinis

bonornm, sp ec tantìmn diete cnpell e, ut til> i tanquam ve ro co polhrno im1tituto ad eandem dc fructibus et l'ecldit ns rcsponcl ere deb eant i11leg1·aliter : insoper

mandamus ve111c!rabili viro domino presb itero An g elo cn.pollano Fingue nti, u~ auctoritat.e nostra te imponat in tenutam, e t cor pondem posscissiouem diete

capelle et jurium ipsius , et indntmn defe11dat, r emoto indo quo.libet illicito

detentore, presentibus venerabil i domino pres bitero Quiri no plebano Ping11enti

et ser Gaspare Bold osto.u, testil> ns ad hoc ~p eci nliter lrnl>iti J:. 1 vocatis et rogatis et alijs. In quoru m fidem et testhnonium hllS nostrns fieri fecinrns, et sigillo

epìscopalis Curie nostre muniri. Dn to Tergesti dic (11 ) Juhj M. CCCCLXXXX lndìetione ceto.va. : pontificatus Sanctissimi in Cltristo pnh-ìB et domi11i domini

nostri Innocenti.) divina providentia pope octnvi Au no V 0 •

Dominicus CanceUarius commissione scripsit

CCCLIV. (a. 0·272, I. 0·372). - 1491, 8 giugno, lndiz. IX, Venezia, in nostro ducali palatio. - Ducale Barbarigo al capitano di Raspo e dei Paisinatici, ser Caterino Dalmarìo, con la quale si cassa la ducale 28 marzo J 488, che secondo il parere dei Con· siglieri Marco da Cà da P esaro, Giovanni Gabrieli, Marino Leono e Lodovico Vendrami:u ordinava al capitano d' a llora di ammettere qual pi evano di Rozzo don Giacomo da rrraù

1 ancorachè il

vescovo di Trieste noi volesse riconoscere, e ili prelevare dai

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ben i dcli ' anzid etto don Giacomo lire 50 di piccoli per soddisfare alle spese incontrate dal nuncio del capitolo di Trieste, ecc. ecc.

Il Dalmad o ricevè la suddetta ducale il 14 giugno; il vicedomino di Tries te, Bonzi no Belli , registroll e ne' suoi libri.

Da1la pergame1ia pencle la bolla plumbea col nome del Doge, appesa a fun i­cell a di canape.

Stampato nel Cod. Dipl . I str. erl'oneamente sotto la- data 2 giugno.

Anno 1491. 8 Gillgno, Indi zione IX. Yene:ii in.

Doge Agostino BMba,·igo cassa Ducale del 1488 f<ttta in favo1'e di ·un pievano intruso di Rozzo.

(Correlttt rmlb porgo.mena ol'iginnle esistente nell' Archiv-io capi.tolat'e).

AugusLi nus Barbadico Dei gro.tia du x: Venetiarnm etc. Nobilibus et sn­pienti bus viris Cat.had11 0 Darml\l'io capitnneo Raspm ch et Passinaticornm et successol'ibus suis fidelibus dilecti s, aalutem et dilcctioni s affoc tum. Siguifi cn.mus vobis quod in no11tro Consilio de XL propter introductionem capit. <lieti consilij loco ndvocn.to ris nost.ri n.bsentis qu i in tromisernt, poaita, et cnpta. fu it

paTB tcnor is infrnscr ipti : die 7 mensis instantis videlicet, quod iste Jittere Ducalc1:1 dici 28 mensis martii 1488 SCl'ipte capito.neo Rn.sput'ch per -viros nobilos ser Mnrcum ùe Cadnpes0-ro , ser Jo . Gabricl, ser Mm·inum Leone, et ser Lu• dovicum Vendramino, Co nsi lial'ios Venet. in favorem prcsbyteri J acobi de '1'ragurio 1 quod adm ittat.ur per dominum episco})um tergestinum in plebanum castri Iioci i, 11t quod ipso dno. episcopo assentiente, vel uon assen~iente, preclictus ipse capit ru1eus debeat conservai·e em1dem presbyterum Jacolmm in possessione dicti beneficii, facicndo sib i rcsponderi de fru ct ibu.s d icti benefieii ut in illis, t-anquam li ttore male et indebite scrivte, et preter id quod dicti co nsilia.r.ij focere potera.nt, et debeLa.nt dc jul'e, rationibus, et cuusis huic consilio decl aratis1 in•cidantur, cn.ssentur, et retractentur, cum omuibus suis exempHs1 secutis, et depcndcntijs, sic quod do cetel'o null ius sint effìcatie1 1;oboris vigo1·is1 vel momentj, n.c li.i scripte non fu issent, revertentibus ipsis omnibus nb ipsir; cl ucali bus liUerìs sccutis iu illis jure, stntu, gl'ndu, condictione, et esse in quibws · erant anteqt1am diete littere scripte fuissent, cum dicti cousilial'ij, citati nd consilium reApoudi fece l'int quod fiat Ju.-,, eomm abselltia non obsto.nte. Quare cum dicto nostro consilio fide litati vesfrc mandanu.:s, quatenw pru·tem predictam, et contenta iu ea obsel'vi\re, et exequì, ac observad , et executioni mandari face re dcheatis1 cassando, seu cassari et annullal'i faciendo predictas litteras, ut snpra incisas, in quibuscunqne libris, et scripturis, ubi apparerent registni. te, sic quod de celcro nullius sint vigoris reducen<l o, et rednci fo.ciendo, omnia secutn vigore cliotarum )itterarum ut supra ìncìsarum in ìllis jure, sta.tu, conditione, et esse, iu quìbus oro.nt anteqnaru littere ipse scripte fuisse11t i

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insuper de ùonis dict i presbytcri J ucob i de T ragurio sol vi et S[l. tisfieri fa.cere

deboatis uuntio ca.pihili cauouicorum Tergesti li brns qaiuqu ngi nta parvol'um1

p ro expensis foc tjs1 et Je,gitime per officium nostrum 11.dvoc:\to r. tnx1\tis1 ex.

magna 1rnma producta <l ieto offic-io pro 1ncsenti cnnsa in qua idem presbyter

succubuit. Has autem litterus nostras in n.ctis illius cnncellarie registrari

faciatis, et registratfl.8 presentanti restitu i.

Dnt.. in nostl'O Ducali palalio die VIII J unii M.CCCC.LXXXXI1 Indict. VIIIJ.n11.

Recep te 14 J unij 1491. R egistrate in ac tis Regintinis anted icti dom in i

Chatn1·ini Dalmario dign iss imi capitnuei Ras1rnreh die suprnscl'ipta 14:91.

V'ho. il n on1e di : ,,Ego Bonzinus Bellj :" vicedominus comuni!! Tergesti l itte rns suproscriptrui vi cedomina,, i ru e sn bacripsi.

A tergo : Nobili bus et sapicntibus vil'iR Chatharino Darmnrio Capitanoo R aspurch et P a.~ìnatico rum, 11c succesf!Oribus snis .

Di mano moderna: P ro parochia Rozz i in frworem oap ituli tetg13r,t ini.

CCCLV. (a. 0·247, I. 0·1 28). - 1492, 11 d icembre, Ind iz. X, Trieste, in contntfo merchati a:nte apotecwn ser NataUs Cigoto . -Don Michele Cubilenza, canonico e procuratore capitolare, dà in affi tto perpetuo a Stefa no de Mugla., cittadino ed a bitante in Trieste, ed eredi una casa posta nella contrada. Merchati presso le case di Cerne de Sitich tc.bernarii, d i ser Michele <le Perman e la via pubbli ca, di rincontro il detto Stefano ed eredi si obbli g·ano di contare annualmente ed in perpetuo li 10 agosto lire 14 di piccoli , con a rbitrio di potersi libera re da questo obbligo, se dopo i due primi pagamenti trovassero persona che volesse prendersi l'obbligo delle 14 lire verso il capitolo con qualche miglioramento e colla malleveria dei proprt stabili. L 'anzi­detto Stefano fa sicurtà il capitolo con una sua vigna posta nella contrada Sancte Saba/e (sic) presso la vigua di ser Michele cle V erpoicm.

Testimoni: Don Tomaso Ca nciani, don Giovanni Esnell o, canonici, ser Antonio <le Brischia, ser Antonio <l e Mirez, triestini, ed altri.

Vicedomini : Andrea Raviza ed Odorico de Giuliani

Notaio; Andrea del fu ser Giusto Raviza, il vicedomino.

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14!

CCCLVI. (a. 0·257, I. 0·118) - Havvi un secondo origi­nale rlel nnm . CCCLV.

CCCLVII. (a. 0·350, I. 0·127). -- 1493, 14 gennaio, Indiz. XI, 'l'rieste, in contrata Jfercciti et in domo habi·tationis infrascripti Bartoloinei. - Ser Giovanni de Ustia, ri cevuti ducati 24 dall' in­frascritto Bartolomeo, si o'bbliga per sè ed eredi ali ' annua e perpetua corrisponsione di li re nove di 11iccoli al capitolo) assog·­gettandovi a garanzia una vigna posta nella contrada Boveti presso la vigna di ser Francesco de Olugict, e supplica il c:tpitolo di voler esonerare dalla contri buzione perpetua <l i ano ne li re otto di piccoli il civi co cotnancledor, Bartolomeo de PlacenUa, per aver ricevuto dal capi to lo a li vello perpetuo (1492, 3 novembre, atti Pietro de Leo) una casa si ta nella contrada Mm·cati presso la casa di ser Vitale del fu Leonardo de Argento, il forno che fu di ser Francesco de Baxili o e la via pubblica.

Canonici accettanti ; Tomaso de Canciano vical'io vescovile, Mi chele de Cnbil enza, Lazaro de Cbacharino , Giovanni de Snelo. Ambrogio da Fiume e Francesco dei Cortesi, sacerdoti.

Testimoni : Ser F rancesco de Clugia e ser Cristoforo Burlo, Triestini.

Notaio : Pietro de Leo.

L'atto è scritto parte in itali n.no.

CCCLVIII. (a. 0·260, I. 0·137). - 1498, 20 gennaio, Indiz. XI, Trieste, super grisam post palacitmi. - Il canonico e procuratore capitolare don Michele Cubilenza, porgendo ascolto all e suppliche, pBrte da Machne maestro pellicciaio ai canonici sacerdoti T omaso Canziani, Giovanni Esnello, Lazaro Caclrnri no, Ambrogio e Fran­cese.o de Cortesi, proscioglie Giorgio mastro falegname e la casa posta in Ren a dall ' annuo e perpetuo livello di lire tre, ed accetta in luog·o di qnesti il Machne che si obbliga di pagare al capitolo annue lire tre e soldi 10, assoggettandone la propria casa nella contrada de Riborgo presso la casa di ser Gian Daniel e de Marcbatelis e le vie pubbliche. Il Machne si assunse tal peso avendog-li il suddetto Giorgio sborsate lire 70 di piceo!i.

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Testimoni : Ser Nicol!\ l\foi ssa, ser Montulo dc N cd clo, ser Marino de Metlich, rrriestini , cd altri,

Vicedomini: Andrea. Raviza e Odori co de Ginlian i.

}fota-io: Andrea del fn ser Giusto Ra.v iza .

L ' ntto è scritto parto iu i tali 11no.

CCCLIX. (a. 0·238, l . 0·1 29). - 1493 7 fe bbraio, Indiz. XL 'l'rieste in platee, et prope logi(t}n comunis. - Don Michele Cnbi• lenza canonico · e procuratore capitola.re, consenzi enti g li altri canonici, dà. in a ffi tto per anni cin que a ser Gi usto dc Giuliani un fondam ento di sa line situato nella contrada Z aulis presso le sa1iue dei Giuliani ed il fiume Roscrnde, obbligandosi di contare ad ogni richiest,, del capitolo 1icr una volt.a tm,to ducati 26 e di mantenere iu buon ordine la casa, le saline e l' arginatura

Testimoni: Il nob ile dottore e mili te Battista de Piiolis fu vicari o in Tries te, ser Luig i Mùrens e ser Giov:tnni de Paganis1

da Trieste. Notaio : Pietro de Leo .

CCCLX. (ii. 0·356, I. 0·11 8). - 1493, 17 marzo, fodi z XI, Trieste, sub logia. - Il canonico e procnratore capitolare don Mich ele de CubiJenza, proscioglie Giusto de Mirez mastro bar­biere dal!' obblig·o ann uo e perpetuo di soldi 32 che 1iagava al capìto1o per una vigua ricevuta. in affitto perpetuo, situata nella contrada Cwncwci presso le vig ne d i ser Cristoforo de Nursia., di Martino calzolaio e la riva del mare, e libera anch e l' a nzi­detta vigna essendosi presentato cer to Bertono de Ricmagna domiciliato in Trieste, il quale si assume detto dovere aunuo con un aumento di due soldi

1 assicmandovelo al capitolo sopra una sna

vigna posta in contrada Chiat·boncwe (in Greta verso rr restenicb) presso i terreni di ser Giovanni de BaxiJio ; e tal peso si assume per avergli il de tto Mi rez contate lire 35 di 1iiccoli.

'l'estimcm,i: Ser .Matteo de Brischia e ser Gi ovanni del fu

Matteo Cbichio, da Trieste.

Vicedomini : Andrea Raviza e Odorico de Gi uliani.

Notaio : Pietro de Leo.

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CCCLXI. (a. 0·281, I. 0·113). - 1493, 9 dicembre Incliz. XI, Trieste, in. cont1'ata mercati ed in habitaci01'le inf1·ascri11te vendi­

tricis. - Donna Gnesa vedova di Crismano Secbira cittadina ed abitante in Trieste vende a don Michele cle Cnbilenza procuratore del Capitolo la quarta -parte d' un a casa, posseduta ind ivisa co' i propri figli, situat» nella contrada Merchati presso la casa di donna Dri osa vedova di ser Giusto de Levo, la via pubblica e la via consortiva per il prezzo stabilito tra le parti di ducati 20 sborsati dal capitolo e ricevuti dall'anzidetta Gnesa. Alla qual vendita prestano il loro assenso Bartolomeo di Contovello e Caterina genitori della venditrice.

Testimoni: Ser Nicolò de Sancto Lnpidio , ser Cri stoforo Burlo e ser Pietro Roseta.

Vìcedomini: Andrea Raviza ed Odorico de Giuliani.

Notaio : Pietro de Leo.

CCCLXII. (a. 0·250, l. 0·133) . - 1493, 9 dicembre, Indiz. XI, Trieste., in contrata Merchati in domo habitacionis infrascripte d. Gnese. - Don Michele Cubilenza canonico e procuratore del capitolo, come da carta 1456, 17 aprile atti Pietro de Leo, cede in affitto perpetuo a donna Agnese, vedova del fa Crismano Sechira, ed eredi 1:moi la quarta parte d' una casa indivisa situata nella contrada Merchati presso la via pubblica e la strad, consor­tiva, e la c.asa di donna Driota vedova di Giusto de Beno, verso l'obbligo di numerare al capitolo annualmente ed in perpetuo li 10 agosto nn ducato, concedendo facoltà alla detta Agnese ed eredi suoi di potersi liberare dal contributo in qualunque momento potessero presentare a ltra persona che si assumesse l'obbligazione con qualche miglioramento e prestasse sicurtà al capitolo co' propri beni.

Testim®I: Ser Nicolò di San Ln1,idio, ser Cristoforo Burlo

e ser Pietro Roseta.

Vìcedomini : Andrea Raviza ed Odorico de Giuliani.

Notaio : Pietro de Leo.

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CCCLXTII. (a. 0·225, I. 0·143). - 1493, 9 dicembre Indiz. XI, Trieste, in cont-rata lJitrcha,ti et in apotechct ser F1·anc-isci de 0/-ug'Ìa. - Ser Cristoforo de Valter vende al canonico e prncu­ratore capitolare don Michele Cubilenza, presenti i canonici sacerdoti Lazaro Chacharino, Giovanni de Suclo, Ambrogio da F iu me, Giusto de Sta ier e F rancesco de Cortesiis, metà d1 una sua. vigna si tuata nella contrada Schorchule presso le vigne degli eredi del fn ser Giusto de U1·isingoi, di scr Antonio de Marnfono e della moglie di scr Messalto de Messalti, e confessa d' averne ricev,1to ducati 20, prezzo stabilito tra le parti.

Testimoni: Ser Pietro Novello e ser 'l'addeo dc Fraucnlo, d'a Trieste.

Vi cedomin-i : Andrea Ra.viza e Odorico de Giuli ani.

Notaio: Pietro de Leo.

CCCLXIV. (a. 0·289, I. 0·1 43) - 1493, 11 dicembre, Indiz. XI, Trieste, in cont1'Cl-ta Merchat'i et ·in apotecham ser AlovisiJ de Venetijs. - Donn a Chnna moglie di Luca Sig·nor, condotto via dai Turchi, vende col consenso di ser Francesco de Clugia ,lepntato dal civico dominio a fare in qu esta parte le veci dcl1 ' anzidetto Luca., e col consenso di ser Cris toforo Burlo e ser Cristoforo de Bachino suoi attinenti, vende al procuratore capi­to-lare don Mich ele de Cubilenza canonico una sua casa situata neUa Contrada Casteli che confina con un' a lfra sua casa, con una casa d·el capitolo e con la via pubblica, e confessa d'avere rice­vuto il prezzo stabilito che sono ducati 20.

Testitnoni : Ser Alvise da Venezia, ser Francesco Paduin e Matteo Calandra mastro-barbiere.

Vicedom.in i : And1•ea Raviza e Odorico de Giuliani.

Not-aio.: Pietro de · Leo.

1493. 11 dicembre, Iudiz, XI.

In Christi nomin~ amen. Anno Circumcissionìs ejW1dem millossimo gua­ddngentm1simo-n0M ges1:1 imo ternio I nditione un decima et die 1mclecimo. mensis clecembris Tergesti in contrnta Me1·chati iu :\potocha sel' AlovIBii cle Venetiis,

presentibus <lieto Ber Alovh1io, scr Francisco Paùuino et magiah10 Mateo

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Calandra tonsoro, civibus et habitatoribus Tergesti, testibus ad hec voca~is et rogatis. Churut uxor Luce Si!gnOr, al.iducti pe1· 1'urcos, ~vis et habitatrix Tergesti de licentiai oonsensu et voluntate ser Frnncisc i de Clugia eius viri da.ti pe r domiuium tergcstinum loco dicti Luce ehIB viri abducti , nec non da

lictmtia, conwnsu et vohmtate ser Christofori Burlo et se1· Christofori de Bachino sliorum nttfom1Liu m datoru m et per doro ini um Lerg. loco d uorum attinentium

1;ibi deficientium presentium et content antium, ded it, vontlidit et tradidit juro proprio et in peqletuum ven,mib ili vfro domino presb itero Micbaeli de Cubilenza ttl.mquam sindico et procuratori venerabilis cap ituli sancti Jnsti pro se et suis successo ribus ac vice et nomine di cti capitul i cruen ti unnm eius domum li beL·am

et francham , scit.flm in civita.te Tergesti et in contrata Casleli juxta domum diete Chunc, domum dicti vencrnhilis ('.apitu li et ,,iam pnblicam1 ad habendum tenendum possidendum1 et qui~quid sibi suisque successoriLus deinceps placuerit perpetuo fociend um, cum omnibus et singulis , que infra pred ictos continentur confines, vel alii si qui fo rent, acccssibus et eg·ressibus suis usque in viam publicam1 et cum omnibus et singulis, que dieta domus habet super se vel infra aut inf.ra se, in integrum omnique jure et actione, usu seu requisitione sibi ex ea vel pro ea l'e aut ipsi rei modo aliquo pertinente, et hec pro pretio ot nomine pretii ducfltorum vigin ti, quos in preseatia testiu m suprascri ptorum et mei not1nii irifrascripti hnbuit et recepit dieta Clmna. a dicto domi no sindico exceptione sì bi non dati non soluti et no n numel'ati preW, et omni atio aux:ilio omnino l' eauntiante. Qnam rem dieta Yenditrix se dicti emptoris n.o miM Conslituit possidere1 donec ipsius rei possessionem acceperit co rpora.lem, quam n.cdpi endi sua propri a auctorìtate et reti nendi deill eeps ei lice11t iam omnimodam ded it, promitens dieta venditrix pel' se , et suos heredes dicto emptori, pro se et su ia successoribua stipul an ti, Jitem vel controversiam ·ei vel suis heredibus de dieta re seu JJarte ipsius ullo tempore uon infen·e, nec in ferenti consentire sed ipsam l'em ta m in proprietate qua.m in possessione ei et snis heredibus et successol' ib us ab omui homine et universitate legiptime defendere1 a.uctoriza1·e et de.sbriga.re, et predietam vend ihonem et omnia et singula supra11cripta perpetuo firma et rata habere et te uerc, et non contro.fncere vel venire per se vel a.lium nliqua cauMt. vel ingenio de j ure vèl de facto sub pena dupli exti­matioais diete rei habito. ratione meliorntionis1 que pro tempore fuel'it stipulatione promissa., qua soluta vel non, rata maneant omnia et singnla supra.scripta ; item l'efiCere et restìtuere sibi omnia et singula <lamna expensas ac interesse li tis et extra; pro qui bus omnibus et s ingulis firmiter observandis obligavit eidcm 'sindico omnia sua boua presenti a et futura.

Ego Andl'eas Itauizn vicedominus comunis •rcrgesti vicedowinavi. Ego Odori cus de Juli anìs vicedominus comunis Tergesti me subscripsi. Ego Petrns de Leo pu blicus imperiali a uctoritate notari us supl'ascriptis

omnibus et singnlis pre,ens fui, eaque !'ogatus scribere scripsi et autenticavi.

CCCLXV. (a. 0·358, I. 0·117). - 1493, 11 dicemb.-e, Indiz. XI, Trieste, in contrata Me,·chat-i et in apotecha ser Alovisif'de

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VenetUs, - Don :rvlichele de Cubilenza, canonico e procuratore del capitolo, dò in affitto perpetuo a donna Chuna moglie di Luca Signor, portato via dai Turchi., consenzientl il secondo marito ser Francesco de Cingia e gli attinenti ser Cristoforo Burlo e ser Cristoforo de Bachino una casa capitolare situata nella contrada Castelvi presso altra casa della detta Chnna, ed una casa capi­tolare e la via pubblica, verso l'obbligo annuo e perpetuo d'un ducato; autorizza di più tanto lei quanto gli eredi di potersi affrancare dal contributo qualunque volta presentassero persona che si pigliasse il peso con qualche miglioramento.

Testimoni: Alvise da Venezia, Francesco Paduin e Matteo Calandra mastro-barbiere.

Viceclomini: Andrea Raviza e Odorico de Giuliani.

Notaio: Pietro de Leo.

CCCLXVI. (a. 0·228, I. 0·98). - 1493, 11 dicembre, Indiz. XI, 'l'rieste, implatca (sic) et propc logfom. - Ser Francesco de Clngia del fu ser Giova.uni confessa d'aver ricevuto ad imprestito da don Michele de Cnbilenza canonico e procuratore capitolare ducati 20, obbligandosi alla restituzione da qui ad un anno, promettendo qual pena di restituire il doppio ove mancasse

ali' obbligo.

Testimoni : Ser Giovanni da Venezia e ser Antonio de Caste~ lino figlio del maestro Nicolò.

Notaio : Pietro de Leo.

C,OCLXVII. (a. o·439, I. 0·158). - 1494, domenica 26 gennaio, Indiz. XII, Padova, in claustro ecclesie catlieclraUs. -Ser Daniele Basilio da 'frieste marito e procuratore di donna Francesca; sorella ed erede del fn don Francesco di Trieste suddiacono apostolico, rinuncia spontàneo alle domande di ser Apdrea Pacis procuratore del capitolo tergestino, come da carta 25 ottobre 1493 atti Domenico de Monticolis, al sequestro dei frutti spettanti al capitolo posti sulle terre venete, fatto dal suddetto Francesco in virtù di sentenza emanata dalla corte romana, e ciò fece ser Daniele per via dì ,un concordia stipulato

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tra il detto Francesco ed il capitolo li 3 marzo 1493; col riserbo però che il sale fabbricatosi nelle saline de Zaidis sino li 24 giugnu sia d ef'più detto Basilio, che sia ricompensato chi forni gli istromenti ai salineri, e che di quelli fatti, vivente il detto Francesco, il capitolo debba rispettare sino alla somma <li 4 duca.ti.

Testimon,: Don Andrea de Bursa e don Andrea Gribellato cappellani della cattedrale di Padova.

1:lotafo : Giacomo del fu dottore in legg·e ser Antonio Bono.

Filippo de Briga1.io, notaio e cancelliere del comune di Padol'a, autentica la firma del Bono in nome del podestà locale ser Mal'ino Venier.

1494. 26 genn nio1 Indie. XII, Padova, nel cliioetro dell a Cattedrale.

In Christi nomine amen. Anno èi uf.dem nativitatis millesimo quadrin­

-gentesimo nonngeaimo qua·rto , lildi ctione duodecima, die clominico vigesimo

i.exto jnnunriì, P adue in clu.uatro eclcsie ca.t.hedraliB, 1)l'esentibus d. presbitero

Andi·<ca a Bu1·sa e t d. p1·csbite1·0 Andrea Gribellaco capella11is <licie ecclesie

testiùus vo cntis ot r ogatiH: Egregius vir ser Daniel Basilio d~ Tergcsto, tamquA.m

mo.rituH et legiptimus adininistrator et procurntor ne procu1·ator:o nomine egregie

domine ]'rnnci8 C81 sororis et heredis ex testam en to qnondam reYerendi patri a

d. )!""1·1m c:is ci de Te1·gesf.o subdinconi !l.postolici , prout de suo mnnclflto constat

infrnt.cripto p1·ocu1·e manu m ei notarii, sp'on te presente istante et requil'ente

11obile viro ije1· AtHh'ea Pacif1 de Terges te, uti procurntore et nuu cio yenernbiHum

do rn inor um cn.n on ico mm et Cfl.pih1li ccclesie tergesli ne, pro nt de mnurlflto suo

constftt publieo instrunrnnto manu ser Dominici de Monticoli/J not.a,·ii et civis

terg-eetini sub dio \'igMimoqui11to octobri11 milll.'sì mo quadringentes imo nonn­

gesimo tercio n mo notario viso et lecto, expresse conscm;it et content.us

1·emnnsit, qt1 od sequestrum, alins n.d instanci:1 m dldi domini lfrnucìsd factum

in fructib us et hitroitibus prefato n im cl omiuorum canonicOl'Ulll et capituli ,

cx,if;tcntibus in locis ill ust.rissimi domi nii Veneciiu·um Jlro exocutione sonten tini·um

in favorem dict-i domin i Ji'rau cisci et co11tra p1·d1•tum capitulum hlt,u·um in

r oma na curia et extra ac litterarum executorialium superinde deCl'Otarum l'elaxe­

tur1 et Ha ex nuno _soquesti-u m prediotum expr esse rela.xavit1 cassavit et a1rnll avit

ita quod de cetero nulliufl sit roboris et mom entì et eo non obstante capitulum

prefntum posait et vuleat fructus et r edditns omnes pretlictorurn sequestrntorum

pe1· se et eorn m mmtios ellevo..re, peJ"cipire et exi gol'a ac de illis pro li bito

dispone1·e absque alicuius ordinatione, et ho c fecit dictus ser Daniel dicto

nomine pro executione composicioni.s et concordii alias fact.i inter prefatos

d. c,rnon icos et capitulum, et diot um d. Frnnciscum scripti mnnu mei notarii

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Sub rl ie tercio marcii proximi p re ter iti, hii s tnmen pn ct.i s in ter dicf~s partes

np posit is ot solemn iss imé firnwtis, quod t.otum s1.l confecium de rmno p roximo

preteril.o usque n-d fes t.um s,wc!i J oa 11 nis Bovt,iste in sal i11 i:-, p refati cnpituli

si tis in centrata de Zaulis1 vidclicet t (1t u111 ill 11d Ml, <j ll Otl specW.ret pro diete t empora prefa to Ct\pih1lo secund111u consaeturl incm sal i11r1nlJ11 s it ot esse llebeat

di r.ti se i' Danielis d iclo 11om ine . Jtem quo d om ni a ins tn uu enta, que ttadditn

fu issent sal it11wiis iu dic t.i s sali nis depn t.ati!'l rrn no ell apso p 1·0 c.01rfi c icnd o 1m1lc

in eìs1 s int ill ornm1 qni di c t;1. i11stnnnc11ta df'dcn rn t1 ita q uod i\l n. nnt simi lin

vel eormn valore m n d iL·t is imli nitri iR pcle rf': e t conseqni poss int n<l eon1m

li bitum. Item quod si cons tnr et quo d vi vf' ntc d ido quond nm domino Frn.ncisco

fo isset aliq_uid <le di ctis inh'o itibus seq_ues.trati s, no iu ine <lidi ti. Frnncisei l1n.bi.!.um

vql ex fLef. um qno d posset eKi,e fo d.01 ut <li xt1nrn t part.ee, nf:! que nd fl11111mMn clucatorun1 quo.tu<H·, totum ill url ex:nctum, 1·emnncat ex ruitnm, et. prc fo.l tm1 cnpilu lnm

de' tali qn nnti ti,te i:xacta n ihil ult0 ri11 ;,, rop t• h=: rn co nseq ui vcl li a bc rc poss it.

F o.cientcs di ete par tes nom iui bm1 q uibns suprn il.d in vicem et vicissì m sole m11i bu11

stipulatio nibus hin c indc intcr vr-mient ibns fl 11ern, remi ss ion cm, gct.n. t ioncm1 absolu t ionem, liber atio nem et pnctum de iimplius non pehrndo, de omnibus et fli ng·uli s, que d ictus quond n.01 d. F ran cisc us ot prcfati ennoni ei a c cap itnlum

s imn] agere lia.buenrn t, aut in vi cem petere possent q_uib uscumqno r.:t.ei oniUu s

et CfLusia us qu c in diem pt·esontem, quin. dix erunt et uffirnrnvenmt principnli'rnts

su is hwìce.m, plene et integre satisfndnm fuisse et es~c, p romitteotes per

s ti pulationem solen nem p red icta Olllni a et singula finna et rata h aùerc, tener.o ,

ili.tendere et observn re1 et in aliqno non contr~fnccre Ye) ven il·e per se vel A.} ios r11iqua r(l.tion c vcl c1msa de jnre \·el de fncto sub pena d ueatu1·1nn vi­

g inti qu i. nqu e uu ri solenni s ti p 11lotio ne p romisso, et r efectiono omnium dumnontm

inte!'esse et expensan1 m litìs et ex t ra, a c oblign.tion e onmi nm bonor um n1obiliu111

et immobilium presc nt-ium et fotu ror um di ctoru m p rìncipnlium.

Ego J acohus Dono quo11 clam eximii legum dodoris d. Antonii Eon i

civis et hab itntor P :\d ne, publicus imp eriali au ct or itn.te notariu fl sup r11acri p to,

l' Ogntus fi deli te r scripsi et pub licavi, ne in han c publi cam forma.m reclegi.

L aù!> D eo.

:Mn.rinus Ye1Je rio p1·0 illus tri ssimo et cxellenti ss in10 d ucali domin io noa t l'O

Venet iarnm et comes civitatis Pndue prescnt ib us fid cm foc im ns ind ubh11n,

qu nlitet prudens vir ae1· Jacobus l~on o e8t notarius pul,licu s et ani'enti cus

bona co11di ctione e t fama pub]ica et auten t ica con:fic icne i1utrumenta, cui us

scriptur is et instrum en tì3 hinc plenari a fid cs ndhiboatu r . In q uorum fid om

ete. Dattim P adue die XXVII januarii 1494.

Philìppus de B-ugatio notat' ius cancellar ius comi tis . Pacluc m:,rnfato seri psi .

CCCLXVIII. (a. 0·525, I. O·l 17). - 1494, martedì I aprile, Indiz. XII, Tri este, in plutea ante appotechain q_uam lid prnsens

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tenet .ser Johannis Peli'i Longo et ser Petrus Paidus de Argento. - Servolo Qurine volgarm en te Paulot volend o a ffran care e rendere libera da ogni aggravio la vigna ricevuta in affitto perpetuo da.I capitolo, che era di pertiche circa 52 e situata nella contrada Boveti presso i terreni del nobile Micùel e Trin a, domandà a Don Michele Cub ilenza canonico e procuratore capitola re di voler accettare qual corpo aggravato una sua. casa, s ituata nella contrada Octstelli presso i beni di sm· Fran­cesco Carlobo e la vi:i pubblica, promettendo di voler pagare quin cl'innanzi al capitolo nnzichè soldi 20 sol<li 22 all' an~o ed in perpetuo. Il procura tore acconsente.

T estimoni: Ser Gius to de Giu_liani, ser Cristofor.o de Nursia, ser Gi ovanni Dente) ser Bitino de Tbomice ) ed altri. ·

Vicedomini : Domeni co Montaç.olius e Bartolomeo de Ru~eis.

Notaio : Domen ico Montaçolius idem qui sirpra.

CCCLXIX. (a. 0·569, l. 0· J23). - 1494, rnercolcdl 4 giugno, lndi1.. XII, Tri este, in contrata casleUi et in ecclesict sancti Sil.vestri. - Uriz da Lu biana, ricevuta dal capitolo (1494 20 ap rile) in affi tto una casa, ~ituata nella contra da Car:a,ne vel, Oros_aie pre.sso la casa del convento dei santi Martiri e quella di Cri se calzolai_o e la via pubblica , verso l' annua corrisponsione di lire 7, e desi­derando ora <li essere prosciolto dall'obbligo annuo ed avere li bera la detta casa secondo le condizioni del contratto, offre a i canonici (Tomaso de Canciani, Michele Cubilenza1 Lazaro . Ch a­eh,arino ) Giovanni de Snello, Ambrog}o _ da Fiume, Gi.usto Staier, Francesco de Cortesi e Nicolò Qnirini) ser Stefano del fu ser F ed erico St.aier qual .sno sostitu to che, pi-omettendo di pagar al ca1i itolo annue e perpe tue lire 7 soldi . 10 ed a tal fin e . obbliga una sua vigna situata in contrada Timignan preSso __ 1a vig na_ del­]' episcopato e quella di ser Michele cle Vercoian. Ser F ederico si assu me l' obbligo suddetto avend ogli l'Uriz sborsato Lire 175.

Testimoni : Don Matteo de Pari sacrestano, Fìlippo ch.ierico, scr Giusto de Giulia ni , e<l altri.

Vicedom.ino: Dom enico Montaçolius e ·Bartolom eo de -Rubeis.

Notaio: D omenico Montaçolius.1 idem qui suprct.

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CCCLXX. (a. 0·492, l. 0·1 83). - 1494, met"Coledl 16 luglio, Indiz. XII, in d-/strictn Terg es ti'. et i-n Conventu sanct-i Fran.cisci a.nte capi.tulwn didi conve:nt11s. - Don Michele Cuhilem,a canonico

eletto procuratore del capitolo, cons en ziente nnch e il vescovo

Acazio (li 2 lugli o) per :finire certe differenze che esistevano da

lung0 tempo tra i canonici ed i Padri Minori di S. Francesco in Triestc1 viene ad una permuta di beni co1 Padri (Piet ro de Ardema.n) Giovanni guardiano, Francesco senior da Trieste

1

Francesco de Rubeis, Giorgio da Tries te, Paolo da. Lubiana vicario) Corrado, Girolamo cln Brischia e Mi chele da Veglia) e

col loro procuratore ser Cristoforo 13ossennau. Consegna il Cu­bileuza al convento i quattro dn cati annui che nmnerava il Bosserman per le salin e dei Cigoti in çaulis, il livello perpetuo di 3 lire annue che paga mastro Nicolò di San Lupid io per una

casa in eontrnda Cnsteni, il Ji ,·ello 1,erpetno di l ire a e soldi IO

annui che paga ser An toni o Burlo, altro livello che paga la fami glia Goppo per una casa. confinante con la casa del con­vento dei Santi Martiri, con la pubblica via presso un pozzo, altro li,·ell o tli sold\ 20 cui è tenuto frà Ba rto lomeo dei Croci• fe ri per un orto situato nelht contrada T,vgnrii presso un terreno dei Crocifer i ed i beni cli donna Lucia mogli e di scr Antonio

de Brischa. Ri ceYe p er lo contrario il Cnpitolo 1111 fondamento di saline di 9 cavedin i, s ituato nella contra.d a Qaul.is di ragione del fu ser Torna.so de Genant ; un prato ed un canneto situato presso le anzidette sa\iue ; mefa d ' una casa situata nell a. con­trada presso la casa di ser Giusto e la via puhùli ca. Rinunciano

oltre di ciò anche le parti a d ogni })l'e tensione sui legati spet• tanti alle stesse parti, annulla no inoltre ogni sc.rittura che nna. pa.rte potesse avere a carico delli altra. R.inuncia. di pill il Cubil enza nna volta per sempre alla quota ch e apparterrebbe al capitolo su' beu i sta.bili lasciati o che vcnanno lcgnti al

Convento.

Testimoni: Ser Boncino Belli , Sè r Pietro Al emano tabernario, Battista de Peterlin, Giovanni di ser Francesco de Clugia,

ed altri.

Vicedomini : Dom enico Monteçolius e Bartolomc de Rubei_s.

Notaio : Domenico Monteçolins da Trieste, idem qui supra.

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1'194. mercoledì 16 luglio, Indiz. XII . Trieste 11el dish'etto e nel Convento di S. Francesco.

In Christi no mill.e Am en. Amio Circumcii.ionis eiusdem Millesimo Qua­

drJngeutesimo Nonagesimo gnal'lo indict ione d,iodecima, die vero Mcrcurij

sextndecima Julij: A.ctunì in di8trictu 'r ei·geflti, et in co nveutu sancti Francisci rml e capiLJ1lum .(ljcti couvc1rlus, prcseutibus prn de ntilJUs vi.-i s1 Pldj l ipo clerjco1

Ser Bonci ne B ollj, Ser P etro Ale mn.110 ta.bet·nario 1 Bn,iiti stA. Lle Petcrlin, et

J ohannc fi lio Ser F rn-ncisci de Clugia audienli bus, et intelligentibus, testi lrns

ad hec specialiter lrnbiti s vocnti s, et rogatis et alijs: lhique vcnernbilis vir dominus l\11chA.el Cubilm1z:\ ca11 onicus Tergesti tunquam siudicu s et procurator

ven~ra.n di cn1)itu.li Sa.udi Justi , pet· co mm ise ioll em sibi Jatam in pleno oapitulo

die meroUl'ij secmufo Julij 1 de qua commissione ego nota.rin$ infrascriptus rogatus

fui pL·esente reverendissimo domino dom ino Achatio episcopo tergesti no, et

auotoritatem 8Uam interponente1 .~pecialitel' de presen ti conlrnctu contra.hemlo :

ad ltonorem dei et Beato Ma.rie virginis: et beati Justi martiris de Tergesto,

pro pace amore et carita te : et ad exonerandas conscientio.s ambarum partium et ut a.n ichileLnr diuturna differentia. ve,·sa inter dictum venerabilem capitulum

et venerab iles fratres minores co11-ve11t us sancti Francisci de 1'ergesto per se auosque Rucoessores hoc inst-ruruento pcrmuta.tion is in p1·esenti ju.ris proprij

dcdit, t rndid.it1 et pei:mutavit venerabilibns fratri bus conven tus sancti Francisci

de 'Iergesto videHcet Magiatro fro. tri P etro do Ardcmn.n1 fratri Johannj guardiauo <lieti co11ventus 1 fratri Francisco se1Jiori de Tergesto, fratri Frauciseo de Rub eis,

fra tri Oeorgio dc 'fel'gesto, fro..tri Paulo cl e Lubiana vicario di cti convenlus, fr atd Corrado 1 fratri Ili eronymo de BriEchia et fratri Michaeli do Yeghi.1

om ni bus frat ribus clicti conveutus i psu m .capitu lnm repl'e8enl:.o.ntes (sic) , ad

sonu~n c11.mpo 11c: congr ego.t is ; nt moris aui est: neo non Ser Clll'istophoro Bosserman procuratorj : :)C vice et nomine dicti c01wentns eorumquc succeS• aorìbus in perpetuum bona infrascripta vid elicet: Levotnram una.m sali ij illorum de ~igo tis pro salin is de çaul.is ; pro qua levntura dictus ser Cltl'istophorns Uo:Sserman obliga,,i t per im,trnmeutum se s olutururn quatuor du catos sin gulç>

anno: Item medieta tcm unhis domus quam ten et mt1giater NicoJa ns de Sancto

L up idio in ci vita.t-c 'l'e rgesti, in centrata Ou.s&elli juxht suos conti11es: ab un 11

p arte di ct tts urngisto1· Ni<Jolaus, et via publica a duolìu,; Iateribns, et alij

confuies si qui sunt, pl'o qua aohcit h bras tres anuuatim pea·pueti s tempodlìu& :

Item JiYell um tmnm unius braide, pro qui\ sei· Antonius Budo oivis et hahi• t atu r Tergesti solvi t in emp hiteo.sim li brtis tt"Oa cum dimid ia: cuius bmide co11fi.ues snut, Umide ab onn1i pal'tc dicti ser Antonij: Item unum livellum

nnius dom us illorum de Goppo cuins bi suut (amfines) ab mm parte domus Sanctorum M1t rtirnm, et via publica a duo bus hiteribus penes qnemdmn puteum

situatum io Yia publica : Item unum livellum veuerab ilis fratris Btl.l'tolomei onliuis Crnciferorum pro quo sohi~ ·at11rnai.im soldos viginti pro orto uno situo.te in distl'ictu '1'c1·gest.i in contrata Tygmjj1 juxt.a suoa confines ab u1ta pa1·te

do mina Lutia, uxor Ser Alltonij de Brìschio, et a.b alio. terrenmu Crnciferol'luu:

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Omnique jul'e et actionc, usu, s0u requsHio ne roalj et personali, utilj et

dirrecto sibi ex eis relrne competentibns et expeetfl.ntil.n1s det1 it, tradidit, et

p ermutnvit ip sis ven erab ilibus frntrìbus sniaq ue sncceseoribus in perpetaum

vice et llOrn ine dìcti co11ventus od habendum, te11 cn(lnm pos11 i~lencl u,n, et quicqu iù. sibi sui sque su o(',essorilJ us d d uceps pbcu ori t faciolldurn ournia. iit predict um

est in integ rnm in 11rescnt.i 11ro scxterio saliirn rnm novc1n cavedi noru 111 a:i tua­

lorum iu saliu ia: dicti venernb ilis cnpituli in d istri ctu T ergesti et in contra.La

çanlis: et qni novem cavedini fuernnt quondam Sor Tliome de Genant: Item

pro uno prnto, et caneto nru udineo pene$ dictas salinas nmbitus perlicarum

cir cnm circha . . . .. : Ucm prn rnedieLnLe nniu s domua sihrnte iu civit11.te

'f ergesti in contrnta. R ilrnrg i juxta dommn d icf.i Ser Ju .... ti et via publicn (sic) a duobus latel'ibus1 et si qui a.lij snnt confìncs : hem prcdicte par tes coram

predictia testibus et me nota.rio iufrascrip to fuel'l\nt in concordi a vicissim una

pn.rs alteri facicndo fiuem et l'emi ssioncm omnium legatnrum, que inven irentu.r

wsq no ad diern presentem in tel' didum veuerab ile capitulum e t dictoa venarabiles

frah·es: Item si aliqua acriptu;·a in venirntur in favore m dicti venel'o.bil is capituli

etc : viceversa in fll\' Orem dicti con-,.entus, ne:que in diem h od iernam, sit nulla·1 et nulliu e: valoris, et quo d de cetero sit pax amor et conco rdium i11te1· pnrtes

predictas : dnntes favore m un a a.iteri jux.ta posse: Ite m di cttm dominus si ndicus

pe1· se 1rnosque s uccessòres in perpetuum r enuntiat partem illnm que spectat

ipsj venerabili capitolo su per bonis stabili.bus relictis e t reliquendi a por cives

Tergesti ipsi couventui Sancti F rancis ci snper illa qu e Bpect/l.bant di eta venerabili

011,pitulo de jme, in quarnm l'erum prcdi e-tanun }lOssessionem intrnndj l icentiam

sibi suaqlle anctoritate coucesseru ut et owniquoqlle persom1 suprascripta.s l'eB legiti r11e somper defeHd cre et var entare, auctoriçar e et desbdgaro per se

suosque snccessores sibi, suisq_ue succes::;o ribus cum rntione pl'omisit : Nec

harum r erum nomine l'item n.l iquam, nec co nt1·ovc1·siam1 ue c per se no0 per

al ios facere vel movere al iqua occasione, val exceptione: Si vero ipse partes

pijr se suosque successo rea, sibi suisqu e successo ribus pred icta omnia et

si,ngulo. in peqJctuum norr oliscnavcriut, vel 1il h1u t\ occasione contnweuire

presumpserin t, et si legitimam, sempe r defensionem pc1· se, suosci.u e successores

sibi suisque successori bus non exh ibuerint, pene nomine duplmn extimo.tionis

dictai:um r eru m, u t pro t-empore plus value rin t, se cum suis successo l'ib us, sibi

suisque successo1·ibus habere obligaverunt subiacere : omn eque damnum litis

et expensas exi nde competi turum et competitu ras, cu m omnium suornm bonoruro

presen tium, et futuron,m obligatio11e, per !:!e suosque Stl('.Cessores , 13ibi suis­

que su CCe8s01·ibus iutegre r esarcire prorn isernnt, au L di cla pena, qua sa luta

a parte cont.ra.faciente, et qu ibus refectiB, hcc prescns cu rtR. nìbilominus suam

semper oMineat firruit n.tem, r enunti a11tes predicte partes cxceptioni non sic

promissioni& et obligationja doli et mal i exceptionj ; action i in facto condìclioni

sine cauu : episto le divi Adr ianj novarum omnium, et veterum OOJ!Sttet~dinum

beneficio Veleianj1 senatus consultui, Jur i ypotechn.rom c.u.Hihct a lterì j ud, etiam

legu m aux.ilio1 eis et cuilibet earum contra. hoc instrume11tum modo aliquo

coherente : et pena solt1ta, vel non preimnte inatrumento nihilomiuus l'Obm· obtine11 te;

I 1

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153

Ego Dominicus infra.scriptus supro.acriptum instrumentum, tanquam vi cedominus civitatif! Tergesti vicedoruinavj et me subscripsi.

Ego Bartolamaus dG Rubeis vicedominus Comunis me subscripsi.

Et e_go Dominicus Montaco1ius civis tergestinus, publicus imperiali auctoritate notarius predictia: omnibus et singulis interfuj et roge.tus scribere rrnripsi signum nomcnque meum in robur presc.riptorum apposui comiuetum.

A tergo: Permutatio venera.bilia capituli cum nnerabilibus fratribus minoribus SancH Francisci de Tergesto.

Al di fuori da mano recenle, H94 permuta dE!l reverendo capitolo et li reverendi Fr. P. Francesco.

CCCLXXI. (a. 0·279, I. 0·184). - 1497, 30 agosto, Indiz. XV, Trieste, in sacristia chathed·ralis ecclesie sancti Ja,sti. - I canonici Tomaso Canciani, Michele Cubilenza, Giusto de Staier, Nicolò Curini e Francesco de Cortesiis dànno in perpetuo a ser Filippo Canciani navigante e suoi eredi una casa del capitolo, situala nella contrada Casti/li presso la casa di ser Montolo de Nedello e la via pubblica, autorizzando il detto ser Filippo e suoi eredi di poter liberarsi da ogni contributo e affrancare detta casa ogni qualunque volta essi potessero presentare al capitolo persona sufficente che si pigliasse l 'obbligo di pagare soldi 4 o più di piccoli annualmente e perpetuamente oltre le lire 16 che paga il detto Filippo ; senonchè minacciando rovina l' auzidetta casa il Canciani obbliga al capitolo la casa di sua abitazione, sita nella contrada Ohavane presso murns et portarri, presso la via pubblica, la casa Cruciferorum ove abita ser Francesco de Cii, e questa desidera venga aggravata delle perpetue lire 16 di piccoli perchè sla dichiarata liber;, l' altra.

Testimoni : Filippo diacono e sacristano e ser Gian Antonio de Tomice.

Vìoedomini: Pietro de Leo che autenticò l'atto e Matteo Calandra.

Notaio: Don Matteo de Pari sacerdote.

CCCLXXII. (a. 0·267, L 0'172). - 1497, 11 ottobre, Indiz. XV, Trieste, in contrata Merch.ali ante domwm mjrnsc1ipti te!ltatmis.

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- Ser Giorgio de Povir sopra11preso dalla peste, fa il suo test.amento : lascia al suo confessore Ii.,r:\ Francesco soldi 40, parte d'una vigna nella contrada Qu"rti a Santa Maria brigtn­torum, la qual vigna confinn.va con la vigna di ser Bia.gio Gallinari e con la via pubblica, vuole che si venda la vigna situata nella contrada Marcesi e col ricavato si soddisfi un debito che aveva colla fraterna di S. Giovanni BaLtista; che si venda il vino per tenere indenne ser Nicolò Baiardo che frr mallevadore per lui a un ebreo, che _si venda il suo tera,n.um ed il ricavato si dia a don Matteo notaio, percbè celebr i altrettante messe ; lascia a donua Elena vedova di Ma.rtino mastro - calzolaio certi suoi vesti ti e biancheria che sono impegnati per lire 18 presso un ebreo j rilascia a ser Nicolò Perrnan soror-io suo quanto gli doveva; lascia in fine ogni suo altro bene mobile e stabile a ser Pi etro de Silvestro suo consoùrin,um che elegge assieme alla suddetta a suoi esecutori testamentari.

Testimani: Sei· Matteo Calandra vicedomino, ser Giovanni Coraza, ser Michele Cosseç, ser Giacomo de Aquilegia, T omaso mastro - calzolaio, e ser Nicolò de Lissiça.

Vicedomini: Bonetto de Giuliani vicedominò ) e Nicolò di ser Matteo de Mirissa.

Notaio: Don Matteo Pari, giudice ordinario.

CCCLXXIII. (a. o·400, I. 0.147). - 1497, 16 dicembre. Indiz. XV, Trieste, ir,, p!a.tea apud lo_giam Comimis. - Scambio di beni tra il Capitolo e ser Michele del fu maestro Primos. -Il canonico don Michele Cubilentius procuratore capitolare con­segna al suddetto ser Michele una vigna con bareto, legata al capitolo dal fu ser Rigo de Susmann e situata nella contrada Ceclas presso la vigna di Nicolò mastro - carpentiere ed il rivo del Comune, riceve per convel'so una casa. posta nella contrada Castelli prope mitros et porta,n Donot. presso una casa spettante al

capitolo e la via del Comune.

Testimqni : Ser Betino de Tomice, ser Bartolomeo de Rubeis, Francesco Petatio chierico, da Trieste, ed altri.

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Vicedo1n-ini: Francesco del fu Alm erico Mirissa, ed Antonio Castelino.

Notaio: Don Matteo P ari, sacerdote da Tdeste.

CCCLXXI V. (a. 0·490, l. 0·168). - 1498, venerdì 24 agosto, Indiz. I, Trieste, in _sacristia sancti Jitsti. - I canonici

Lazaro Cha.charino, Giusto Staier, Francesco de Cortesiis, Gian Battista de Can cellarijs e Nicolò Curini sacerdoti dànno in affitto perpetuo a se r Andrea Pauli uua casa v·emluta quel giorno ai commissart del fu ser Leonardo de Vremis e conse­gnata al capitolo, la qual casa era situata nella contrada Pi.atee Veteris presso gli stabili di ser Antonio Brischia, di ser Rizardo e ser Giacomo Mirez. Obbligasi d 'altro canto il suddetto Pauli di contribuire a nn ualm ente al capitolo un ducato con autorità per lui e suoi eredi di poter libera rsi dall' annuo a ffitto e di poter a ffra ncare la casa in qualunque momento si fac essero a presentare ai capitolo persona sufficente che si assume r obbligo annuo con qualche miglioramento.

Testimoni : Ser Nicolò de Perma n , ser Bernardino de Aquilegia) ser Luca del Nobel) ed altri.

Notaio : Domenico Monticolus.

CCCLXXV. (a. 0"507, l. 0·149). - 1498, venerdl 21 set­tembre, In<liz. I, Trieste, in sacristia sanct,i Justt'.. - I canonici Michele Cubilenza, Lazaro Chacharino, F rancesco de Cortesiis, Giusto St.aier e Nicolò Curino sacerdoti dànno a livello perpetuo una casa capitolare1 posta nella contrada Castelli confinante con

una easa delle Monache di San Benedetto della Cella e con la via pubblica, a ser Gregorio e don Giovanni canonico t riestino, frat elli de V, ·emis e loro eredi, i quali si obbligano di sborsare annualmente ed in perpetuo li IO agosto lire 14, eon facoltà. di potersi lib erare da questo peso qualunque momento sapessero presentare altro soggetto che sei pendesse però con qualche utilità

del capitolo.

Testimcni : Il diacono e sacrista F ilippo, il chierico Francesco

Petazio, ed altri. Notaio : Domenico Moutaçolius da T.-ieste.

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CCCLXXVI. (a. 0·290, I. 0·117). - 1499, 31 luglio, Indiz. II, Trieste, in sacrastia Ecclesie Cateclralis Sancti Jitsti. - Ser Montolo de Nedelo vende a' canonici sacerdoti Michele de Cubilenza, Francesco de Cortesiis, Nicolò Quirine, Battista de Cancellieri e Domenico Torondolo parte di una sua casa situata nella contrada Casteli presso la casa di ser Filippo Claudi e la via. pubblica, e confessa di aver incassato dagli anzidetti cano­nici a nome del capitolo ducati 10 d'oro, prezzo stabilito tra le parti.

Tesomoni : Don Filippo de Silvestro sacerdote, ser Ricio de Riço da Trieste, ed altri.

Vicedomini : Bonzio Belli e Gian Daniele Marcaiellus.

Notaio : Andrea de Leo.

CCCLXXVII. (a. 0·349, I. 0·125). 1499, 31 luglio, Indiz. II, Trieste, in sacrctstia Cathedralis ecclesie Sancti J-usti. - I canonici, Michele de Cubilenza, Francesco de Cortesiis, Nicolò Quirinu~, Battista de Cancellarij e Domenico de Torondolo sacerdoti, dà.uno a livello perpetuo a ser llfontolo de Nedelo e suoi eredi parte di casa, situata nella contrada CastelU presso la casa dell'anzi­detto Nedelo, la casa di ser Filippo Claudo navigante e la via pubblica, verso l'obbligo annuo e perpetuo di numerare al capitolo li 10 agosto lire tre e soldi due di piccoli.

Testimoni : Don Filippo de Silvestro sacerdote, ser Ricio de Rizo, ed altri.

Viceàomit>i: Bonzio Belli e Gian Daniele Marcateflis.

Notaio : Andl'ea de Leo.

(Continita). DoN ANGELO M1.BUOH.

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