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T ANTO IN POCO Il modello Spartan, come sugge- risce il nome, costituisce l’arma d’entrata al complesso sistema STI. A differenza delle altre semi- automatiche prodotte dall’azienda te- xana, quella provata in questa occasione non fornisce la possibilità di customiz- zazioni particolari ma offre precisione, affidabilità e il fascino del marchio STI in un prodotto decisamente economico testo e foto di Matteo Brogi 08-10 - spartan - Armi Shop-3pagg.indd 8 28/11/12 11:55

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Il modello Spartan, come sugge-risce il nome, costituisce l’arma d’entrata al complesso sistema STI. A differenza delle altre semi-automatiche prodotte dall’azienda te-xana, quella provata in questa occasione non fornisce la possibilità di customiz-zazioni particolari ma offre precisione, affidabilità e il fascino del marchio STI in un prodotto decisamente economico

testo e foto di Matteo Brogi

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Azienda americana e orgogliosa di esserlo, STI negli ultimi 30 anni è diventata prima una

potenza nel settore dei cloni del modello 1911, poi in quello generico delle semiautomatiche da difesa. La sua produzione s’ispira principalmente al disegno di J.M. Browning, del quale è divenuta un’interprete dalla fama riconosciuta grazie alla qualità delle proprie lavorazioni, eseguite quasi in toto all’interno dello stabilimento di Georgetown, Texas. L’azienda, in parte tradendo la propria vocazione di realtà proudly american (orgo-gliosamente americana), ha attivato una proficua collaborazione con un produttore filippino (Armscor - Arms Corporation of Philippines) al fine di fornire un’arma d’ispirazione 1911 che fosse in linea con gli elevati standard qualitativi del marchio ma, al tempo stesso, a buon mercato. Frutto di questo rapporto è il modello Spar-tan, che nel nome s’ispira agli abitanti dell’antica Sparta, un popolo dedito all’arte della guerra che limitava le proprie occupazioni al di fuori di questo campo allo stretto indispensa-bile. Spartano, divenuto aggettivo, in inglese e in italiano definisce qualcosa che mira all’essenziale, privo di tutto ciò che sia superfluo e con funzionali-tà ridotte al necessario.

NIeNTe froNzolIPer contenere ulteriormente i costi di produzione, STI ha pensato di ridurre a zero gli optional disponibili: la Spar-tan viene venduta esattamente nell’al-lestimento che abbiamo fotografato, senza variazioni in termini di finiture, dotazioni e, fino a poco tempo fa, calibro. La pistola è stata inizialmente proposta solo nel suo calibro eletti-vo, quello per cui è nato il modello 1911 di Browning, ma di recente STI ha introdotto anche in questo suo modello il più contenuto 9 millimetri. Una contraddizione, per alcuni, ma decisamente una necessità su un’arma che nasce per gareggiare nelle gare IDPA e USPSA (dove si apprezzano l’economicità del calibro 9 e il relativo contenimento del rinculo ad esso

associato) e che, nell’impiego di difesa, si può avvantaggiare dell’adozione del calibro che costituisce lo standard NATO (e non solo) nel settore delle armi da fianco. Le prestazioni del 9 millimetri, se paragonate a quelle del .45 ACP, sono decisamente inferiori in termini di energia prodotta, ma l’estensivo uso del calibro in contesti opera-tivi a partire dalla Seconda guerra mondiale e la sensibile riduzione del rinculo avvertito dall’operatore, specie utilizzando un’arma dimensionata per il .45, fanno sì che il 9 sia decisamente un ottimo compromesso, per molti il migliore, tra i caricamenti attualmen-te disponibili. Non a caso, il 9 mm è attualmente adottato da almeno 70

Paesi nel mondo e questo ha fatto sì che si affermasse anche negli impieghi civili, laddove concesso dalle normative locali, e, in quei Paesi come l’Italia che non consentono l’uso di calibri militari, nella sua declinazione civile, sviluppata da Israel Military Industries (da cui il nome 9x21 IMI). Per inciso, si calcola che oggi in Italia il 9x21 copra circa l’80% del settore difesa e circa la metà di quello sportivo.

lA SpArTAN Nel deTTAglIoL’impianto dell’arma è quello tipico del disegno di Browning, ad azione singola con funzionamento a corto rinculo di canna e chiusura stabile. In conformità con l’originale, la Spartan presenta

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Sotto: le guide del fusto – molto pulite in virtù del processo di microfu-sione della fabbricazione – e la leva di sgancio del caricatore, d’impianto molto tradizionale; il grilletto alleggerito realizzato in fibra di carbonio è dotato di un registro per regolare il retro-scatto

Nella foto: a cane armato è visibile il percussore di tipo

inerziale

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un caricatore monofilare – che, grazie al minor ingombro del 9 mm, arriva a contenere 10 colpi – coman-do della sicura (la leva è maggiorata) e pulsante di sgancio del caricatore a sinistra, sicura dorsale, guancette in legno di mogano delle Filippine con intaglio double diamond, finestra d’espulsione standard (con defletto-re) e parkerizzazione come finitura superficiale delle parti metalliche. Una concessione ai tempi moderni sono invece il grilletto in fibra di carbonio, alleggerito e con comando di rego-lazione del collasso di retro-scatto, il cane a testa squadrata alleggerito che agisce su un classico percussore a lancio inerziale, gli intagli di presa di-sposti alle due estremità del carrello, il mirino dotato di inserto in fibra ottica rossa innestato a coda di rondine e la tacca micrometrica.La parkerizzazione (o fosfatazione in italiano corrente) conferisce un aspetto molto gradevole e tattico alla Spartan, che risulta essere opaca

come quella adottata dai GI nel corso della Seconda guerra mondiale e negli anni successivi. Pregevoli sono le guancette mentre, a livello tecnico, sono ragguardevoli le finiture di canna e guida-molla, entrambe cromate per fornire maggiore resistenza alla corrosione. Il processo di smontaggio è quello tradizionale del sistema 1911 e coerente con l’architettura meccanica dell’arma. L’operazione però non è immediata come potrebbe essere in

quanto la semiautomatica prodotta da Armscor è veramente ben realizzata e le tolleranze adottate, in parte con la complicità dello spessore prodotto dal processo di fosfatazione, sono veramente ristrette. La canna con il carrello-otturatore così come il fusto con il carrello costituiscono gruppi solidi che non presentano giochi strani e lasciano presagire che l’arma possa rimanere solida e funzionale anche dopo aver macinato diversi colpi.

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A sinistra: la Spartan presenta un’architettura di tipo tradi-zionale che prevede il classico sistema di smontaggio me-diante rimozione del bushing. Il mirino, innestato con un incastro a coda di rondine, ri-porta un inserto in fibra ottica per migliorare l’acquisizione del bersaglio in condizioni di scarsa luminosità

A destra: il caricatore della Spartan è in grado di

ospitare 10 colpi in calibro 9x21 IMI. Il caricatore è molto semplice e

forse costituisce il compromesso meno riuscito per mantenere l’arma in una

fascia di prezzo medio-bassa

STi SparTan cal. 9x21 mm imiCostruttore: STI International, www.stiguns.comImportatore: Bignami, tel. 0471 803.000, www.bignami.itModello: SpartanTipo: pistola semiautomatica a chiusura stabile con corto rinculo di cannaCalibro: 9x21 IMI Destinazione d’uso: tiro, difesa personaleCaricatore: monofilare da 10 colpi

Sistema di scatto: azione singolaPercussione: indiretta con percussore inerziale Organi di mira: tacca registrabile, mirino con inserto in fibra otticaSicure: manuale, e dorsaleLunghezza canna: 127 mmLunghezza totale: 215 mmMateriale del fusto: acciaioFinitura: parkerizzazionePeso: 1.020 grammi

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