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Articolo estratto dal numero di gennaio 2014 di SVN,© riproduzione riservata

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Italia Yachts 13.98

Recensione analitica

di Maurizio Anzillotti

Una barca che è un esempio di come, nonostante la crisi, si possa realizzare un prodotto di successo

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L’Italia Yachts è l’unione di diverse realtà in-dustriali e commerciali che a un certo pun-to, nel 2010, quando si era ormai in piena crisi economica, si sono unite. Da una parte si trovano Franco Corazza e Marco Schia-

vuta, titolari della Sail and Rigging, una commerciale che per molti anni ha trattato X-Yacht e Jeanneau, dall’altra c’è il cantiere Baruffaldi, uno dei migliori artigiani italiani. In mezzo un progettista, Maurizio Cossutti. Queste tre realtà con le loro peculiarità si sono scoperte complementari e hanno reso possibi-le la nascita dell’Italia Yachts.Per quanto sia somma di grandi esperienze, l’Italia Yachts è ancora una realtà molto giovane che gode degli entusiasmi di tale gioventù, che si esprimono in una certa originalità.Il primo prodotto realizzato dal nuovo marchio è stato l’Italia Yachts 10.98 nel 2010. Una barca che colpiva per originalità e prestazioni, ma che come disegno ha lasciato perplessi molti appassionati, tanto che quest’anno il cantiere ha sentito la necessità di rive-derlo e aggiornarlo. Nel 2012 poi, è stato varato il secondo modello, l’oggetto di questo articolo, l’Italia Yachts 13.98, un prodotto senza dubbio più maturo del primo e, in un certo modo, anche più semplice da disegnare, perché, essendo di dimensioni maggiori, soffre di meno le forzature che impone una dimensio-ne ridotta come un 11 metri. Nel futuro del cantiere

In alto, l’Italia Yachts 13.98 naviga di lasco con il gennaker. Sopra, il prossimo modello della Italia Yachts, il 15.98 ora in costruzione. Di lato la dinette del 15.98

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c’è un terzo modello, annunciato pochi mesi fa e in via di realizzazione, l’Italia Yachts 15.98, dove già dai disegni si nota un ulteriore passo avanti.

La barcaL’Italia Yachts 13.98 è un fast cruiser disegnato da Maurizio Cossutti con la collaborazione dello studio di design interno al cantiere, costituito dall’inge-gnere Matteo Polli e il designer Emanuele Pillon. Il progetto dello scafo ha uno stile molto originale. La poppa reversa ricorda barche di altri tempi, mentre le misure del baglio, il suo posizionamento e la sua declinazione lungo lo scafo sono tipici degli scafi moderni. Nell’insieme si tratta di un disegno dal forte carattere, un carattere così accentuato che non conosce vie di mezzo, c’è a chi piace e a chi no, sicuramente non è una barca che lascia indifferenti.Le linee di carena ricordano quelle degli X-Yacht cruiser, una carena veloce e divertente, capace di sfruttare sia i venti portanti che quelli di finezza. Allo stesso tempo è una carena morbida, senza estremi, una carena che assorbe bene i colpi e trova il giusto compromesso nel passaggio sull’onda. La coperta è tipicamente mediterranea con ampi spazi esterni, insieme al pozzetto è stata pensata prevalentemente per la crociera, ma ha degli accorgimenti, specie in pozzetto, tipici della barca da regata. L’Italia Yachts

In alto, la barca di bolina. Sopra la plancetta di poppa dell’Italia Yachts 13.98. Sotto, alla fonda vista di poppa

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...un fast crui-ser interessante, elegante e un po’ fuori dall’ordi-nario...visitatore al salone di Cannes”

”

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Maurizio Cossutti

Il p

rog

ett

ista Cossutti è un tecnico

di alto livello e le bar-che che realizza sono barche che cammi-nano e vincono.Italia Yachts lo ha scelto per disegnare le ca-rene delle sue barche e lui si è dedicato a questo con il suo so-lito entusiasmo.La sua firma sugli scafi di Italia Yachts, significa che si trat-

ta di barche che per quanto sembrino da crociera nascondono un’anima corsaiola.

Le strutture del 13.98 sono tutte resinate allo scafo

13.98 è poliedrica, tanto da sollevare qualche dubbio sulla sua vera natura: regata-crociera o crociera-regata? Una domanda che si farà sempre più insistente, via via che la conosceremo meglio.

CopertaLa poppa dell’Italia Yachts 13.98, come abbiamo già detto, ha un’inclinazione contraria a quella che siamo abituati a vedere, una poppa così si chiama “reversa”, non presenta dei vantaggi tecnici sulle poppa moderne, ma conferisce allo scafo uno stile inconfondibile. Guardando la poppa non ci si può sbagliare nell’identificare un Italia Yachts.Al centro di questa un grande portello che, una volta aperto, forma una piattaforma da bagno di dimen-sioni generose. Lo spazio in questa zona del pozzet-to è ampio. Ciò è dato dalla scelta di non avere le sedute di poppa del timoniere, cosa che libera circa 40 centimetri in profondità e permette la grande apertura della piattaforma di poppa. Con un calpe-stio più lungo, lo spazio a poppavia delle timonerie si fa più grande e comodo. Queste possono essere arretrate leggermente per lasciare un po’ di spazio tra loro e le panche del pozzetto, in modo che chi

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La qualità si fa con i particolari e in questa barca tutti i particolari sono di qualità. Che si parli della falegnameria o dell’attrazzatura di coperta, tutto è realizzato al massimo delle possibilità. Ci sono alcune lavorazioni, come le pareti curvate degli interni o gli arridatoi delle sartie nascoste, che richiedono una quantità di lavoro molto importante e una buona maestria.

La qualità nei particolari

In alto, le polari della versione standard

lavora ai winch non debba mettere il piede sulla panca del pozzetto.Tra le due ruote, sul calpestio troviamo le aperture di tre gavoni. Quello centrale è riservato all’autogon-fiabile. La sua apertura a L, che in parte coinvolge lo specchio di poppa, permette di estrarre l’autogon-fiabile e lanciarlo in acqua con uno sforzo contenuto, cosa importante ai fini della sicurezza. Al centro del pozzetto, tra le due panche, un gavone sul piano di calpestio, nasconde il tavolo.Aperto il gavone, si estrae il tavolo e lo si arma con i due tubolari che fungono da gambe, quindi si inseri-scono questi nei due bicchieri scavati nel portello del gavone. Una volta montato, si possono aprire due ante che rendono il tavolo sufficientemente grande per accomodare sei coperti. Un sistema macchinoso e, in una certa qual misura, faticoso da usare, ma più pulito del classico tavolo che una volta abbassato diventa parte del calpestio. Sul tavolo del pozzetto capita sempre di poggiare del cibo, molte persone non hanno piacere che il tavolo del loro pozzetto sia stato sino a pochi minuti prima il pavimento dello stesso. Sotto le panche del pozzetto sono presenti due gavoni di medie dimensioni.Un’accortezza che ci è sembrata interessante consi-ste nello scavare una piccola scassa sul laterale del pozzetto per farvi scorrere dentro la ruota del timone e poter allontanare questa dal centro dell’imbarca-zione, rendendo così il passaggio centrale più largo.Dal pozzetto passiamo sulla tuga salendo su dei passavanti ampi e comodi da percorrere. Questi sono sgombri da ostacoli perché le rotaie del fiocco sono sulla tuga e le sartie alte scendono a bordo scafo. Le sartie non hanno arridatoi, che sono nascosti sotto il ponte, e questo rende l’atterrag-gio delle stesse insolitamente pulito ed elegante. Molto belli anche i candelieri che hanno la basetta nascosta. Sulla tuga si notano gli oblò laterali un po’ antiquati. Questi sono del tipo ad apertura interna. Hanno il vantaggio di non ostruire il passaggio sul passavanti, ma penalizzano un po’ l’eleganza della barca e tendono a raccogliere dell’acqua sul bordo di apertura. Sopra la tuga, in posizione centrale, vi è un doppio passauomo a filo di coperta che garan-tisce la corretta aerazione degli interni. Il tientibe-ne della tuga, in acciaio inox, è un po’ povero per gli standard della barca. Il triangolo di prua è ben sfruttato. La tuga degrada su di esso in posizione arretrata, lasciando ampio spazio a chi deve lavorare qui. All’estremità del triangolo si trova il gavone delle ancore con un verricello nascosto sotto coperta e un secondo gavone, a poppavia del primo, per i para-bordi o le vele.

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In alto una vista del pozzetto dove si nota al centro del calpe-stio il gavone che nasconde il tavolo. Sopra una vista delle timonerie e la rotaia del trasto nascosta sotto il piano di calpestio. Sotto, un primo piano del pozzetto con il tavolo montato

Attrezzatura di copertaL’attrezzatura di coperta è più prossima a quella di una barca da regata che a quella di una barca da crociera. Anche la sua disposizione non lascia dubbi. Non c’è grande possibilità di portare la barca da soli, come invece si tende a fare quando si è in crociera; i winch sono montati pensando all’utilizzo da parte di un membro dell’equipaggio che non sia il timoniere. Nei pensieri del progettista a portare l’Italia Yachts 13.98, c’era, probabilmente un equi-paggio bello agguerrito che quando cazza le vele non vuole poggiare il piede sulla panca del pozzet-to perdendo aderenza al terreno, e per questo tra panca del pozzetto e colonnina del timone è stato lasciato uno spazio per prendere posizione al winch di poppa. Molte componenti di questa barca confer-mano la sua aspirazione a portare il proprio armatore sui campi da regata, anche se l’aspetto della barca potrebbe suggerire una decisa inclinazione verso il mondo della crociera pura.L’albero è passante ed è armato a 9/10. A sorregger-lo, due ordini di sartie in tondino di Nitronic e, oltre allo strallo di prua, un paterazzo che scende per un tratto con un tondino sempre di Nitronic per aggan-ciarsi poi a una V di Dyneema® e atterrare ai lati della poppa in una posizione ragionata che non dà alcun

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In alto a sinistra il gavone di servizio e sotto quello delle ancore, sopra gli stessi gavoni chiusi. Di lato il gavone centrale della zona poppiera del pozzetto all’interno del quale è custodito l’autogon-fiabile

fastidio al timoniere seduto. L’albero così concepi-to arma un piano velico che punta su di una randa piuttosto importante e un fiocco a bassa sovrappo-sizione che è regolato attraverso scotte rinviate in pozzetto sotto una calandra dopo essere passate per i punti di scotta montati su rotaie corte poste sulla tuga. Le drizze e le borose sono in Dyneema® mentre tutti i bozzelli di rinvio sono su cuscinetti a sfera. La rotaia del trasto, posta appena a prora-via delle colonnine, è completamente incassata nel ponte, la feritura sul ponte piuttosto larga per poter pulire l’interno, è ridotta da una maschera amovibile. Un’attrezzatura ricca, che ben si accompagna all’al-to livello costruttivo dell’imbarcazione, anche se ancora una volta lascia leggermente perplessi sulla vera natura della barca: da regata o da crociera?

CostruzioneLa qualità della costruzione è una delle cose che chiunque abbia visto l’imbarcazione ricono-sce a questo giovane marchio. Lo stratificato è in sandwich sia per lo scafo che per la coperta, otte-nuto con vetro e core di PVC espanso a densità differenziata, il tutto impregnato con resine viniliche a temperatura controllata con sistema tradizionale a mano. Il sandwich si spinge anche sotto la linea di galleggiamento per fermarsi a circa 40 centimetri dalla linea di chiglia lungo la quale cammina, da prua a poppa, una fascia centrale di circa 80 centimetri di stratificato pieno. Le strutture di rinforzo sono realizzate con un ragno rinforzato in carbonio fazzo-lettato allo scafo così come le paratie. Una realizza-zione tradizionale eseguita con estrema cura. Infine

la deriva. Questa è uno scato-lato di acciaio al termine del quale è collegato un bulbo di piombo. La chiglia è aggan-ciato allo scafo, nella zona dello startificato pieno, con perni passanti e doppio dado su putrelle.L’imbarcazione è dotata di un gancio di alaggio centra-le. Questo denuncia la lunga esperienza nel mondo degli X-Yacht dei due proprieta-ri del marchio. Gli X-Yacht

Di lato, la poppa dell’Italia 13.98 con lo specchio di poppa aperto che va a costituire la piatta-forma da bagno. Al centro si vede l amaniglia del gavone all’interno del quale trova alloggi l’autogonfiabile

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Confronto con il Grand Soleil 47 new e Solaris 48Cantiere del Pardo Serigi

L’albero

Tutte e tre le barche hanno l’albero posto nello stesso punto in relazione alla prua della barca e tutte e tre hanno le sartie a scafo. L’Italia 13.98, ha anche gli arridatoi nascosti

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Oblò a scafo

Tutte e tre le barche hanno degli oblò a scafo, l’Italia Yachts 13.98 ne ha 4 contro i 3 di del Pardo e i due di Solaris. Mentre quelli delle barche concorrenti sono perfet-tamente rettangolari, coerenti con lo stile del disegno dello scafo, quelli dell’Italia Yachts sono inclinati verso la poppa per dare una maggiore aggressività al disegno

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Cavallino

L’Italia Yachts 13.98 ha un cavallino leg-germente più pronunciato all’estrema prua, simile a quello del Solaris 44 che però inizia prima

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Finestrature laterali

L’Italia Yachts 13.98 è l’unica tra le tre barche ad avere degli oblò ad apertura interna. Sia il Grand Soleil 47 che il Solaris 44, hanno degli oblò a fil di tuga ad apertu-ra esterna

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Poppa

Tra tutte la poppa più originale è quella dell’Italia Yachts 13.98 che richiama le bar-che d’epoca con la poppa reversa

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Italia Yachts 13.9813,98 mt lunghezza scafo

123

12,46 mt lunghezza scafo

Grand Soliel 47 new14,20 mt lunghezza scafo

4

12,46 mt lunghezza galleggiamento

Il piano di calpestio del poz-zetto dell’Italia Yachts 13.98 è più basso di quelli delle al-tre due barche e per questo rimane più comodo utilizzare la piattaforma di poppa. La plancetta dell’Italia Yachts, è grande tanto quanto quella del Grand Soleil 47

Solaris 44

Grand Soleil 47Italia Yachts 13.98

Le tre barche prese in consi-derazione in questa compa-razione sono tra le più belle presenti oggi in Italia. Tutte e tre appartengono alla fascia alta del mercato. Tutti e tre i cantieri offrono al loro clien-te ampie possibilità di per-sonalizzazione del prodotto

Grand Soleil 47

Solaris 44

Italia Yachts 13.98

Spigolo

Contrariamente a quanto si vede molto spesso sulle barche di serie francesi e tede-sche, queste tre barche non hanno spigolo in carena

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Solaris 4414,60 mt lunghezza scafo

12,40 mt lunghezza galleggiamento

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Italia Yachts 13.98

4,30 mt baglio max

Grand Soleil 47 new

4,25 mt baglio max

Solaris 44

4,18 mt baglio max

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7

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1314

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Scala di discesa

Tra le tre barche, l’Italia Yachts è l’unica ad avere le scale di discesa sotto coperta con gradini in legno su un cofano coprimotore di vetroresina, le altre, hanno tutto in legno

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La divisione degli interni

La divisione degli interni delle tre barche è molto si-mile, se non fosse che l’Italia Yachts ha la divaneria e la cucineria sulla dritta, mentre le altre due ce l’hanno sulla sinistra. La cabina di prua dell’Italia Yachts è leggermente più grande

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Tuga

La tuga dell’Italia Yachts 13.98 è leggermente più lunga di quelle delle sue concorrenti, di contro ha una superficie del triangolo di prua più piccola di quella delle altre due barche

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Gavone delle vele

Il Grand Soleil 47 è l’unico a non avere un gavone del-le vele separato, ma questo è sotto un portello unico con il gavone del verricello

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L’Italia Yachts 13.98 e il Solaris 44, hanno poppe simili, mentre il Gand Soleil 47 ha una poppa che nella parte bassa è più aperta e leggermente più squadra-ta. L’Italia Yachts, come sua caratteristica peculia-re ha uno slancio reverso

Solaris 44

Grand Soleil 47Italia Yachts 13.98

Con una poppa più chiusa l’I-talia Yachts 13.98 ha la zona di pozzetto all’estrema poppa più stretta di quella del Grand Soleil 47 che ha una poppa più larga. Il Solaris 44, nella stessa zona ha una pedana rialzata, molto apprezzata nei paesi del nord Europa

Grand Soleil 47

Solaris 44

Italia Yachts 13.98

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Gavone autogonfiabile

Tra le tre barche è il Grand Soleil 47 ad avere il gavone per l’autogonfiabile più sicuro, questo apre direttamente sulla piattaforma di poppa, quindi l’autogonfiabile non va sollevato, ma semplicemente trascinato in mare. A seguire, c’è il gavone dell’Italia Yachts 13.98 che è pensato in modo da non dover sollevare di molto l’autogonfiabile per farlo uscire dal suo alloggiamento

9

Sia l’Italia Yachts che il Grand Soleil 47 hanno i doppi passauomo a centro tuga, questi, con apertura con-trastante, garantiscono un miglior ricircolo dell’aria all’interno della barca

10 Passauomo sulla tuga

Sia il Grand Soleil 47 che il Solaris 44 hanno le rotaie del genoa sul ponte, mentre l’Italia Yachts le ha sulla tuga. Tra le tre barche Italia Yachts è quella che ha i winch di pozzetto più distanziati tra loro

11 Rotaie genoa

La falegnameria

La falegnameria e le sue rifiniture sono ben propor-zionate ai rispettivi prezzi delle tre barche

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...la lavorazione della falegnameria è veramente bella...”“

visitatore del salone di Cannes

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In alto la cucina del 13.98, in primo piano il secondo frigorifero ad apertura frontale di 110 lt. Il primo , di stessa capienza, è a pozzetto. Di fianco si vede l’ampio piano di lavoro della cucina che sfrutta la testa del frigorifero ad apertura verticale. Sotto, il tavolo da carteggio con il pannello degli strumenti di fianco

erano le uniche barche ad avere un gancio centrale di alaggio.

InterniGli interni sono la zona della barca che colpisce di più. Come si entra si nota subito il gran lavoro di falegnameria. L’essenza usata è quella di teak rifinito con vernice satinata, che ne impreziosisce la vena-tura. Le rifiniture sono di livello elevato, in partico-lare si nota l’assenza totale di spigoli vivi cosa che si raccorda con il disegno dello scafo e della tuga. Le pareti ad angolo o sono curvate e costituite da un pezzo unico di compensato, o hanno i masselli nascosti da un tranciato curvo che avvolge l’intera parete. Nel primo caso, come per la parete del bagno di prua, la parete è realizzata con una tecnica lunga e difficile che produce un pezzo unico di legno compo-sto da più fogli di compensato curvato e tenuto sotto pressa per diversi giorni. Al termine della lavora-zione si ha una parete unica curva. Se si vuole fare un appunto agli interni di questa barca, si può farlo sulla mancanza di originalità. Tutto è molto tradizio-nale, dal pagliolato con la fuga in acero, al gioco di venature sui cassetti sotto i letti. Tutto è molto bello

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In alto, la cabina di prua con il letto centrale. Si notano le due file di stipetti alti, l’armadio sul lato sinistro e i quattro cassettoni sotto il letto. Di fianco, una delle cabine di poppa

e impeccabile, ma con un pizzico di fantasia in più gli interni si sarebbero raccordati meglio al disegno dello scafo, che invece ha dei motivi di originalità ben precisi. Il layout proposto dall’Italia Yachts è unico, tre cabine e due bagni, dove la cabina armatoriale è a prua e dispone di un suo bagno privato con box doccia. Tutte e tre le cabine sono di dimensioni gene-rose e attrezzate con proprio armadio e cassettoni sotto il letto. La cucina è a L e dispone di doppio frigorifero da 110 lt, uno ad apertura a pozzetto e uno ad apertura frontale. Abbondanti gli stipetti, i ripo-stigli e i cassetti che rendono la cucina efficiente e comoda da usare. Sul lato opposto di questa si trova l’ampio tavolo da carteggio con la seduta che guarda a poppa. A proravia della cucina e del carteggio si apre una dinette con divano a U che gira intorno a un bel tavolo finemente lavorato. Un secondo divanetto è posto davanti al primo. Il cieletto è completamen-te tappezzato con pannelli foderati in sky, così come i laterali della tuga, dove i pannelli nascondono in parte le aperture degli oblò.

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Il layout standard prevede 3 cabine e due bagni. Su richie-sta la barca si può avere con un layout a due cabine e due bagni, dove il bagno di poppa utilizza lo spazio di calpestio di quella che era la terza cabina per un box doccia separato.Si può anche avere una versione a quat-tro cabine, dove la quarta cabina, sul mascone di drit-ta, ha due letti a castello. In questa versione il bagno di prua perde lo spazio del box doccia

Il layout

1) Il pannello foderato in sky, na-sconde le tendine a soffietto e l’apertura degli oblò 2) In questa fotografia si vede come i massel-li degli angoli delle pareti siano stati nascosti con del tranciato di teak 3) Il cassettone di un let-to di prua, finemente lavorato, si noti la smussatura sul bordo su-periore del cassetto 4) In questo mobile di uno dei bagni si nota l’estrema cura dei particolari. Le pareti del mobile e lo sportello sono stati realizzati con lo stes-so foglio di tranciato per dare una continuità alla venatura del legno 5) Nella cabina di poppa, oltre all’armadio, l’ospite dispone anche degli stipetti alti chiusi 6) I quattro cassettoni sotto il letto di prua con la venatura del legno che converge verso il centro 7) La solita tendina a copertura dell’o-blo della cabina di prua è stata sostituita da un elegante scuro che scorre 8) Il mobile del bagno di poppa 9) Il secondo frigorifero della cucina 10) Una vista dall’al-to del bagno di poppa che ha due ingressi, dalla dinette e dalla cabina 11) Il cantiere Baruffaldi, dove opera l’Italia Yachts è tanto pulito da semnbrare un laborato-rio scientifico

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Grand Soleil 47L.f.t. 14,62 m

Larg. 4,25 m

Disl. 11.500 kg

Sup.v. 119 mq

Motore 55 hp

Pesc. 2,20 m

Prezzo 339.000 E

Solaris 44 L.f.t. 13,60 m

Larg. 4,18 m

Disl. 9.800 kg

Sup.v. 118 mq

Motore 55 hp

Pesc. 2,69 m

Prezzo N.D. E

Sly 48L.f.t. 14,50 m

Larg. 4,20 m

Disl. 9.900 kg

Sup.v. 125 mq

Motore 75 hp

Pesc. 2,50 m

Prezzo 423.000 E

La concorrenza

Italia Yachts 10.98

l.f.t. m 11,29

larg. m 3,65

pesc. mq 1,90

disl. kg 4.500

Altri modelli di Italia Yachts

Italia Yachts 15.98

l.f.t. m 16,60

larg. m 4,85

pesc. mq 2,90

disl. kg 15.800

Modelli di prossima uscita

In questo terzo modello, in uscita a fine 2014, il cantiere ha scelto di affidare il disegno dello scafo a Matteo Polli, mentre gli interni saranno opera dello studio Spadolini

ContattiCantiereVia Maestri del Lavoro, 50Chioggia (Venezia)

www.italiayachts.itinfo@italiayachts.it

Scheda tecnica

L.f.t. m 14,40

Lunghezza scafo m 13,98

Lunghezza gall. m 12,46

Larghezza m 4,30

Pescaggio m 2,50

Dislocamento kg 9.200

Cabine 2/3/4

Bagni 2

Acqua lt 480

Carburante lt 240

Motore hp 55

Progettista Cossutti

Sup.velica bolina mq 124

Sup.velica portanti mq 226

Prezzo

(escl. iva)

E 359.000

Scheda tecnica

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