Reati ambientali - Lucca - 17 novembre 2017 - presentazione Rocchi - Giraldi

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Specializzati in Servizi di Consulenza Ambientale Presentazione aziendale

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Specializzati in Servizi di Consulenza AmbientalePresentazione aziendale

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Difficoltà interpretative e Proposte di interventoIng. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione

Proposte amministrative

Proposte operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Deposito temporaneo rifiuti – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 183 – comma 1 – lettera bb) –condizione 2)i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché' il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno.

Chiaro e Semplice.

Un esempio per tutti: il Deposito Temporaneo dei Rifiuti

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Chiaro… Davvero?!i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché' il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno.

• Come si esplica la «scelta del produttore dei rifiuti»? La scelta deve essere formalizzata (nel caso come) o si deduce semplicemente dall’analisi delle scritture amministrative?

• Quante volte può essere modificata la «scelta del produttore dei rifiuti»?

Un esempio per tutti: il Deposito Temporaneo dei Rifiuti

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Semplice… Davvero?!i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale […]

In base ad una lettura puntuale, la modalità adottata si applica a tutti i rifiuti di stabilimento, creando non poche difficoltà operative…

Un esempio per tutti: il Deposito Temporaneo dei Rifiuti

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Responsabilità della gestione dei rifiuti – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 188 – comma 1)[…] il produttore iniziale o altro detentore conserva la responsabilità per l'intera catena di trattamento, restando inteso che qualora il produttore iniziale o il detentore trasferisca i rifiuti per il trattamento preliminare a uno dei soggetti consegnatari di cui al presente comma, tale responsabilità, di regola, comunque sussiste.

• Che implicazioni operative sottende?

• Fino a che punto il Produttore deve approfondire la verifica delle Autorizzazioni possedute dai propri Fornitori per ritenersi esonerato da responsabilità?

• Quali conoscenze in merito ad una materia così articolata il Produttore (che di norma ha un altro core business) è tenuto ad avere?

Un (altro) esempio per tutti: la Responsabilità del produttore dei rifiuti

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Sottoprodotto – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 184 bisE' un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni:

a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;

b) è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;

c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;

d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana.

Un ultimo esempio per pochi (?): Qualifica del Sottoprodotto

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L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Sottoprodotto

• DECRETO 13 ottobre 2016, n. 264 - Regolamento recante criteri indicativi per agevolare ladimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione comesottoprodotti e non come rifiuti

• Circolare 3084 del 03/03/2017 - Art. 10 del DM del 13 ottobre 2016, n. 264 – Elencopubblico istituito presso le CCIA territorialmente competenti- chiarimenti interpretativi.

• Circolare 7619 del 30/05/2017 - Circolare esplicativa per l’applicazione del decretoministeriale 13 ottobre 2016, n. 264: «Il Regolamento n. 264 del 2016 non innova in alcunmodo la disciplina sostanziale generale del settore. Se un residuo andrà consideratosottoprodotto o meno dipenderà, dunque, esclusivamente dalla sussistenza delle condizionidi legge»

Tutto chiaro quindi…?!

Un ultimo esempio per pochi (?): Qualifica del Sottoprodotto

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Sottoprodotto – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 184 bisE' un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni:

a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;

b) è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;

c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;

d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana.

Un ultimo esempio per pochi (?): Qualifica del Sottoprodotto

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

• Che grado di Sorveglianza deve attuare il Produttore amministrativo del rifiuto nei confronti del Produttore materiale dello stesso per essere esonerato da responsabilità?

• Come Classificare «adeguatamente» un rifiuto?

• dall’individuazione del codice CER, • alla frequenza di caratterizzazione, • alla modalità – merceologica/analitica – di caratterizzazione, • ai parametri chimici da ricercare, • fino alle modalità di campionamento del rifiuto stesso.

Altri dubbi in materia di rifiuti (senza scomodare le altre matrici ambientali: suolo e sottosuolo, acque reflue, ecc.)

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Interpretazione Conservativa della Norma

Meglio aver paura… (cit.)

• Definizione in procedura dedicata della «Scelta del Produttore» unica e per sempre.• Ogni 3 mesi avviare a destino qualsiasi rifiuto• Verificare dettagliatamente ogni Autorizzazione allo smaltimento/recupero posseduta dai

vari Fornitori, provvedendo ad un audit di II Parte nei confronti di ogni impianto di destino almeno una volta l’anno

• Sorveglianza puntuale del produttore materiale di rifiuti• Classificazione analitica di tutti i rifiuti almeno una volta l’anno• Evitare di qualificare sottoprodotti

La risposta semplice ai dubbi interpretativi: Massima prudenza

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Costi di una interpretazione conservativa della norma:

• Spese vive (Analisi chimiche, Consulenza ambientale, ecc.)

• Tempi di attesa (Svolgimento Audit di II Parte, ecc.)

• Impegno di risorse (Responsabile Ambientale, Operativi, ecc.)

Massima prudenza: una risposta semplice ma (di solito) costosa

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Qualche considerazione:

• Ogni 3 mesi avviare a destino qualsiasi rifiuto……a scapito di trasporti non a pieno carico(inefficienza di utilizzo risorse, maggiori emissioni da traffico veicolare).

• Evitare di qualificare sottoprodotti……a scapito di una economia realmente circolare(produzione di rifiuti, consumo di nuove risorse)

Massima prudenza: non sempre la risposta ambientalmente corretta

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Un equilibrio pesante da mantenere…

L’equilibrio tra Prudenza e Costi

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

… Che aggrava (inutilmente) il carico di responsabilità individuali ed aziendali,

… Senza (spesso) effettivi vantaggi ambientali.

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

«Abbiamo sempre gestito [i rifiuti, le emissioni, gli scarichi idrici] così da più di 20 anni e siamo stato oggetto di numerosi controlli: perché allora oggi ci sanzionano?»

Le risposte razionali possono essere molteplici:

- I controlli sono per natura «a campione»,- Le disposizioni legislative evolvono, ecc…

Ma non può essere esclusa anche una risposta dal carattere più prettamente «umano»: L’interpretazione delle norma cambia da persona a persona, da professionista a professionista, da consulente a consulente, da avvocato ad avvocato e quindi (perché no) da Controllore a Controllore.

Una diversa interpretazione da Controllore a Controllore, però, ha conseguenze dirette e cogenti: sanzioni amministrative e… penali.

Domande (sempre più) frequenti

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione

Proposte amministrative

Proposte operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

E’ auspicabile la definizione di metodi e strumenti che permettano una condivisione diinterpretazione dei passaggi incerti della normativa con le Autorità Competenti e gli Enti diControllo.

Condivisione di interpretazione (e responsabilità) con le Autorità Competenti e gli Enti di Controllo – Esigenza Aziendale

Proposte Amministrative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

In analogia con quanto già in essere per la Valutazione dei Progetti di Modifica nell’ambitodell’Autorizzazione Integrata Ambientale - DLgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 29 nonies e art. 5,comma 1, lettera l) modifica: la variazione di un piano, programma, impianto o progetto approvato,compresi, nel caso degli impianti e dei progetti, le variazioni delle loro caratteristiche o del lorofunzionamento, ovvero un loro potenziamento, che possano produrre effetti sull'ambiente.

Potremmo estendere al limite la nozione di «Modifica» includendo nella variazione del«funzionamento di impianto» anche dettagli gestionali, richiedendo così all’AutoritàCompetente (e quindi anche all’Autorità di Controllo):• di esprimersi formalmente di fronte alle incertezze della norma,• autorizzando di conseguenza l’operato aziendale• e ponendo dei vincoli all’arbitrarietà di interpretazione dei controlli successivi

Condivisione di interpretazione (e responsabilità) con le Autorità Competenti e gli Enti di Controllo – Modifiche di AIA

Proposte Amministrative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Altre soluzioni di collaborazione proattiva e quindi di condivisione di interpretazione sono al

momento solo ipotizzabili e forse chimeriche, ma….Proviamo a Sognare:

• Comunicazioni di intenti alle Autorità Competenti/Enti di controllo con riscontro entro 60 gg (cfr. Modifica di AIA estesa a tutti gli impianti – anche non soggetti ad AIA – su fattispecie di dettaglio non necessariamente correlate a modifiche)

• Linee Guida interpretative promosse dall’Autorità Competente/Ente di Controllo a fronte di segnalazioni e dubbi comuni e diffusi (cfr. F.A.Q.)

• Verbali di «conformità normativa» rilasciati dagli Enti di Controllo, a fronte di analisi e sopralluoghi richiesti dall’Impresa.

Condivisione di interpretazione (e responsabilità) con le Autorità Competenti e gli Enti di Controllo – Altre soluzioni

Proposte Amministrative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

E’ consigliabile:

• Adottare uniformità e coerenza di interpretazione su tutti gli Impianti di uno stessoGruppo

• Privilegiare un Confronto con le Autorità Competenti e gli Enti di Controllo con tutti glistrumenti attualmente disponibili (Associazioni di Categoria, Convegni e Incontri diFormazione – Informazione dedicati, ecc.). [Il consiglio è valido anche in caso di problemiper cui la norma è anche troppo chiara…]

• Definire procedure formalizzate correlate con l’interpretazione operativa della norma (daopporre eventualmente a Terzi)

In attesa di nuovi strumenti più o meno chimerici… Consigli di Base

Proposte Amministrative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione

Proposte amministrative

Proposte operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Proposte Operative

Identificare le Responsabilità Ambientali Operative in Azienda costituisce il primo passo ineludibile per una corretta gestione dei rischi di reato ambientale.

Identificando tutti i potenziali rischi di reato ambientale

Qualcuno deve gestire i rifiuti in Azienda…

Identificazione delle Responsabilità Ambientali Operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Identificare le Responsabilità Ambientali Operative in Azienda costituisce il primo passo ineludibile per una corretta gestione dei rischi di reato ambientale.

Evitando fraintendimenti

…I Rifiuti sono gestiti dall’Ufficio Pesa

Proposte OperativeIdentificazione delle Responsabilità Ambientali Operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

L’evoluzione del Responsabile Ambientale in Azienda ripercorre i passi seguiti dal progresso della Funzione di RSPP (oggi spesso identificate nella Funzione di HSE Manager)

Proposte OperativeIdentificazione delle Responsabilità Ambientali Operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Proposte OperativeIl nuovo SGA: Opportunità di riduzione dei rischi di reato ambientale

UNI EN ISO 14001:2015

Termine ultimo per adeguamento:

14 Settembre 2018

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Opportunità per Riesaminare il proprio Sistema di Gestione Ambientale e verificare che:

… I rischi di reato ambientale siano effettivamente individuati e gestiti.

Proposte OperativeIl nuovo SGA: Opportunità di riduzione dei rischi di reato ambientale

6.1.1 L’organizzazione individua i rischi e le opportunità inerenti ai suoi:

• aspetti ambientali,

• obblighi di conformità

• altre questioni e prescrizioni

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Opportunità per Riesaminare il proprio Sistema di Gestione Ambientale e verificare che:

… Le procedure gestionali siano conformi ai presidi previsti dal MOG ex D.Lgs. 231/01 s.m.i.

Il nuovo SGA: Opportunità di riduzione dei rischi di reato ambientale

Proposte Operative

Art. 6., c. 2 In relazione all'estensione deipoteri delegati e al rischio di commissionedei reati, i modelli di cui alla lettera a), delcomma 1 [MOG], devono rispondere alleseguenti esigenze:

a) individuare le attività nel cuiambito possono essere commessireati;

b) prevedere specifici protocolli direttia programmare la formazione el'attuazione delle decisioni dell'ente inrelazione ai reati da prevenire;

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

La sorveglianza ambientale costituisce:

• Un requisito imprescindibile del Modello Organizzativo Gestionale 231• Un requisito dello standard UNI EN ISO 14001:2015• Una tutela più che opportuna per il Delegato Ambientale in Azienda

Esigenze operative e difficoltà interpretative richiedono sempre più spesso una sorveglianza altamente specializzata in materia ambientale

…Che difficilmente può essere integrata in Azienda.

Sorveglianza ambientale: una necessità sempre più attale

Proposte Operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

La sorveglianza ambientale costituisce anche un processo aziendale, spesso correlabile all’interazione operatore – macchina – strumenti (es. SMCE, trattamento reflui, lavaggio filtri, ecc.)…

… pertanto può essere sviluppata a pieno titolo nell’ambito dell’Industria 4.0

Sorveglianza ambientale ed Industria 4.0

Proposte Operative

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

• Le difficoltà interpretative in campo ambientale possono essere molteplici ed anche molto limitanti per la normale operatività aziendale

• Un approccio semplicemente conservativo può risultare estremante costoso e non sempre ambientamene sostenibile

• E’ quindi opportuna (necessaria) una condivisione di interpretazione (e responsabilità) con le Autorità Competenti e gli Enti di Controllo

• Alcune buone pratiche possono essere già messe in atto per garantire la tutela aziendale nell’ambito dei reati ambientali:• Definizione dei ruoli e delle responsabilità operative in campo ambientale • Utilizzo del Sistema di Gestione Ambientale come strumento operativo• Sorveglianza Ambientale Digitalmente Assistita

Conclusioni

Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017

Ing. Franco RocchiDirettore Generale

Ing. David GiraldiArea Industria

www.ambientesc.it

Grazie per l’attenzione