Dolores Belacchi, La personalità di Benedetto Giraldi

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LA PERSONALITÀ DI BENEDETTO GIRALDI (1477-1526) UN CONFRONTO TRA GRAFOLOGIA E STORIOGRAFIA Entriamo subito nel vivo dell’analisi grafologica su Benedetto Giraldi, uomo d’arme. Utilizzando il metodo di Padre Girolamo Moretti, frate e grafologo, l’analisi è stata da me condotta con questa modalità: Dapprima ho rilevato i segni più evidenti e caratterizzanti il suo temperamento. Dalla valutazione e dall’interazione e combinazione di questi segni ho poi rilevato i tratti della sua personalità. Intozzata I modo Quando i tratti discendenti sono più marcati di quelli ascendenti, poich Intozzata II modo é è il risultato della fase tensiva del gesto scrittorio, è anche espressione di azione, di forza e di gusto di superamento di quell’attrito che lo scrivente crea affondando la penna nella carta (vitalità e intensità dell’energia vitale – dinamismo e predisposizione all’azione – capacità di affrontare le lotte della vita e di affermare la propria personalità). 83 © 2006 Monte Offo – Morlacchi Editore

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LA PERSONALITÀ DI BENEDETTO GIRALDI (1477-1526) UN CONFRONTO TRA GRAFOLOGIA E STORIOGRAFIA

Entriamo subito nel vivo dell’analisi grafologica su Benedetto Giraldi,

uomo d’arme. Utilizzando il metodo di Padre Girolamo Moretti, frate e grafologo, l’analisi è stata da me condotta con questa modalità:

Dapprima ho rilevato i segni più evidenti e caratterizzanti il suo temperamento.

Dalla valutazione e dall’interazione e combinazione di questi segni ho poi rilevato i tratti della sua personalità.

Intozzata I modo

Quando i tratti discendenti sono più marcati di quelli ascendenti, poich

Intozzata II modo

é è il risultato della fase tensiva del gesto scrittorio, è anche espressione di azione, di forza e di gusto di superamento di quell’attrito che lo scrivente crea affondando la penna nella carta (vitalità e intensità dell’energia vitale – dinamismo e predisposizione all’azione – capacità di affrontare le lotte della vita e di affermare la propria personalità).

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Quando nei tratti si rilevano improvvise marcature che scompaiono con altrettanta maggiore o minore rapidità. Neurofisiologicamente tali intozzate o marcature sono il risultato del violento impulso o scarica dell’energia emotiva che investe tutti i sistemi psicofisici della personalità (sentimento, calore).

Mantiene il rigo

I punti iniziali e finali, nonché l’intero corpo delle righe, si collocano su delle linee perfettamente orizzontali o meglio parallele ai bordi superiori e inferiori (fermezza e tenuta psichica, autodominio, padronanza di sé e delle situazioni, obiettività, prudenza, fermezza di propositi e volontà di raggiungere gli scopi. Sicurezza e stabilità di fronte alle difficoltà e ai contrasti).

Ascendente

Quando la scrittura sale verso l’alto (vivacità del sentimento e della mente, delle aspirazioni ma indica anche ambizione e presunzione).

Discendente

E’ il fenomeno opposto di ascendente. Il soggetto ha una caduta di tensione del tono umorale, si scoraggia. Discendente con segni indicanti

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forza e personalità è indice di stanchezza e spossatezza per prolungata sopportazione di dolori fisici e morali.

Aperture a capo delle O e delle A

Quando le o, le a, gli ovali delle g, q, d, presentano delle aperture ai vertici superiori, cosicché assomigliano più a delle u o a delle v minuscole (ricchezza di sensibilità e di sentimento, bisogno di sentirsi influenzato dall’oggetto, tenerezza).

Aste rette

Quando gli assi letterali lunghi, tanto delle maiuscole che delle minuscole maggiori, nella grafia appaiono retti e senza inflessioni… Lo psichismo procede diritto e sicuro senza inflessioni da cedimento o da ripulsa. Forza di carattere, volontà e decisione, inflessibilità ragionevole, capace di capire, comprendere – decisione e forza d’animo (disposta a fare ragionevoli concessioni con qualche asta concava a destra), rettitudine ma senza rigidezza.

Calibro medio tendente al grande

Riguarda uno degli aspetti dell’energia vitale, cioè l’aspetto ampiezza

o dimensione in cui l’energia vitale può essere impegnata senza forzatura. Moderazione, equilibrio valutativo e rappresentativo delle cose – psichismo

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capace tanto di ampie visioni e programmazioni che di concentrazione e di considerazione in profondità. Obiettiva visione dei rapporti tra finalità e mezzi per conseguirli.

Pendente

che s

Curva e angolosa

comp

Angolosità

Curvilineità

apacità di legittima asserzione dell’io (curva coscientizzato cioè non eccessivo).

Quando gli assi letterali sono tutti piegati verso destra (calore affettivoa non eccedere nelle manifestazioni – bisogno di comunione e di

corrispondenza). Il soggetto ha bisogno di essere influenzato dall’oggetto, dagli eventi, dalle persone.

Sono un continuum l’uno dell’altra. Curva e angolosa sono lementari fra di loro.

Grinta – tensione – indipendenza – volontà – attività.

C

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Margine sinistro

In genera ’estroversione, dell’esteriorizzazione e dell’espansion rso il tu. Se il margine sinistro si distac

ait di Benedetto Giraldi

esagerata opinione del proprio valore e della propria importanza; quindi un forte valore dell’io (calibro, Intozzata I modo

ell’azione fulmi

Archivio di Stato di Firenze1, Ducato di Urbino, cl. I, 254, f. 5r

le indica lo spazio che l’io esige prima delle ve

ca e corre verso destra esprime il sentimento del proprio valore, indica distanza, presunzione. È proprio di chi, dimentico di se stesso e abban-donandosi all’esteriorizzazione, si avvicina sempre di più al tu; di chi dimenticando se stesso, si lascia assorbire ed entusiasmare dalla realtà in atto. Portr

Soggetto con alta ma non

). Audacia, che non teme il pericolo e affronta ogni difficoltà e sfida il rischio che ne deriva (margine che si distacca da sinistra, ascendente). Dotato di ottimo ingegno e straordinario coraggio (angoli, ritmo).

Eccezionale, quasi magnetica precisione nel maneggiare le armi (angoli A quasi zero gradi) e per la temerarietà. Temerario n

nea (Intuizione e azione). Quali erano le sue tecniche militari? Poteva giocare d’astuzia per

tendere tranelli?

1 Su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali.

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Per questo tipo di tecnica è necessario essere dotati di spirito di attesa, che non era proprio il suo (fra un attimo ne parleremo).

. Mente fervida di imma

dele (aste ligenza per at

a capacità di commuoversi (Intozzata I modo, apertu

ità agli stimoli e agli event

r bella mostra di sé (con prosopopea): la firma è molto lineare e rispon

Uomo d’arme adatto per assalti e assedi, inseguimenti… Preferiva lo scontro frontale sul campo ma senza tendere tranelli

gini e di ideali che gli saettano nella mente dando slancio e vigore al suo impeto guerresco nell’acre incandescenza del mestiere delle armi; dotato di forza (Intozzata I modo), coraggio e ambizione (ascendente).

Può essere opportunista e quindi stare al soldo di chi lo paga? No, non ha lo spirito del capitano di ventura. È ubbidiente e ferette, mantiene il rigo); dotato certamente di astuzia e di inteltivare strategie militari ma non per inganno inteso come tranello. C’è un progressivo tendere verso la meta che si è prefissa (margine

sinistro che si allontana). Vive per un universo di ideali e di valori di fedeltà, di onore, di

rispetto dell’avversario. Lra a capo delle O e delle A) risulta molto evidente, anche se per lui

stesso imprevedibile; poi è ben capace di riprendere quasi impassibile l’atteggiamento abituale (non c’è una commozione scomposta).

Non è un contemplativo ma un uomo d’azione. Avrebbe potuto essere, trasposto in altri ambiti, un superiore o un dirigente.

La sua affettività è intensa (pendente – aperture a capo O e A) fino ad intenerirsi. Intensa influenzabilità e grande ricettiv

i. Personaggio fiero, altero e austero: anche dopo una vittoria non gli

piace fadente alla grafia del testo, è priva di segni o che la sottolineano o che

la circondano con la cosiddetta paraffa. La paraffa, dice il Moretti, è l’io che si ammanta di vanagloria e di prosopopea.

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Esempio di paraffa (Archivio comunale di Mondolfo, Consigli, 1, f. 29v)

Argutezza e raffinatezza nel giudizio (angoli tracciati formanti un

angolo sul rigo quasi a zero gradi). Animo improntato ad atteggiamenti di cordialità e gusto per le espressioni tinte di tenerezza. Persona amabile per dolcezza e raffinatezza di giudizio non disgiunto da commozione di sentimento.

Per quanto riguarda la sua prestanza fisica, da quanto risulta dalla interazione dei segni rilevati, Benedetto è sommamente aiutato nell’arte della guerra e nei combattimenti sia dal suo ingegno che dalla sua prestanza fisica. Possiede, per i segni già esposti, intuito tale da anticipare i tempi di reazione. La qual cosa lo aiuta e lo fa eccellere nel combattimento.

La risposta del fisico al dolore e alla malattia? Grande capacità di far fronte al dolore sia fisico che interiore (mantiene il rigo, aste rette).

Questo è il “soldato” Benedetto. Il Benedetto uomo è pur sempre umano, e nella sua vita interiore si avvicendano momenti di euforia per la gloria (ascendente) e di abbattimento per i rovesci (discendente), con-gestioni di ansia e di emozioni (forte Intozzata II modo non omogenea) imprevedibili.

Secondo la fisiologia tipologica di Ippocrate (Linfatico – Sanguigno – Bilioso – Nervoso) Benedetto è il tipo sanguigno cioè dalla motricità potente, rapida, dinamica e impulsiva (dinamismo ed espansione), con accentuata rapidità di riflessi. Tratta con facilità e destrezza cose nuove e ama fare attività diverse e svariate fino a sentirne il bisogno.

Parallelamente il Moretti parla di 4 tipi di temperamento: Assalto (margine sinistro che si discosta, angoli…): indice di energia

vitale e/o psiconervosa, aggressività, forte sentimento dell’io, gusto della

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competizione e del comando, orgoglio, superiorità. L’assalto sottende energia, sicurezza e fiducia in sé o presunzione.

Resistenza (mantiene il rigo, aste rette): tenacia, capacità di tenuta psichica e morale. Capacità di resistere appunto.

Cessione: il suo carattere non è del tutto scevro dalla cessione (qualche momento di discendenza sul rigo – aperture a capo O e A), ma è ben capace di riprendere le fila della resistenza e dell’assalto.

Attesa: nullo o quasi il temperamento dell’attesa: sentimento dell’io che si esprime in varie maniere sempre improntato all’atteggiamento di chi attende per cogliere il momento migliore, mancanza di immediatezza, inibizione.

Padre Moretti dice che ogni temperamento non è mai puro ma va studiato nella sua combinazione (crasi), per cui ci sarà la prevalenza di uno, che dà la struttura portante di tutta la personalità.

Il Moretti ha scritto anche Il corpo umano dalla scrittura. Secondo il Moretti sarebbe possibile rilevare il fisico dalla scrittura. Tornando alla fisiologia di Ippocrate, il fisico del temperamento sanguigno è vigoroso e dilatato, con prevalente sviluppo toracico e cardio-vascolare, tipo mobile ed eccitabile.

Dolores Belacchi

A integrazione del saggio di Dolores Belacchi sulla personalità di Benedetto

Giraldi, sondata con lo strumento della grafologia, aggiungo alcune brevi note di carattere storico sul personaggio.

Innanzitutto una precisazione sugli scritti autografi di Benedetto sui quali è stata condotta l’analisi grafologica: si tratta di alcune lettere (5) scritte da Benedetto nel gennaio 1522 durante l’assedio della rocca di Pesaro e un’altra datata Mondolfo, giugno 1523, conservate presso l’Archivio di Stato di Firenze, tutte dirette al duca Francesco Maria I della Rovere; altra lettera, ugualmente diretta al duca da Mondolfo nel 1523 e anch’essa di argomento per lo più militare, si trova presso la Biblioteca Oliveriana di Pesaro (si veda in questo volume la bibliografia del mio saggio sulla famiglia Giraldi).

Il ritratto della personalità di Benedetto emerso dall’analisi grafologica trova significative rispondenze nelle fonti storiche (le cronache) che, in quanto scritte da

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congiunti del personaggio, potevano essere considerate intenzionalmente parziali, celebrative o addirittura tendenti al mito. Esaminandole, infatti, si può ben riconoscere il temperamento sanguigno e dell’assalto messo in luce da Dolores: un uomo coraggioso, che vuole essere sempre il primo ad attaccare, che sa sopportare il dolore fisico e, pur ferito e non ancora completamente rimessosi, vuole subito tornare in campo per affrontare altre prove.

In campo Benedetto si comportava spesso come un cacciatore: scorreva la campagna alla ricerca dei nemici e, quando li aveva intercettati, li assaliva senza indugio. Sfruttava il fattore sorpresa, ma non ricorreva mai all’inganno.

La cronaca di suo nipote Filippo mette in evidenza, ad esempio, il temperamento battagliero di Benedetto quando nel 1517, all’inizio della guerra di Urbino, avuta notizia presso Cavallino che delle truppe medicee erano uscite da Urbino, senza attendere che la maggior parte dei suoi si armasse, seguito solo da cinque compagni assaltò 400 fanti (“dette dentro”) sbaragliandoli.

Benedetto è in ogni occasione un soldato fedele nei confronti dei suoi signori, e anche quando assume incarichi presso altri principi, lo fa avendo sempre la garanzia che questi non danneggeranno in alcun modo i Della Rovere. Esemplare è il suo atteggiamento di fronte alle profferte del nuovo papa nel 1513, l’intrigante Leone X Medici, disposto a concedergli quanto da lui poco prima accarezzato (un cavalierato di Rodi), ma a condizione che egli restasse al servizio del pontefice. Benedetto rifiuta allora la ghiotta occasione, avendo avuto nel frattempo sentore del “mal animo del papa” nei confronti del duca di Urbino.

È generoso. Sempre nel 1517, durante una pausa delle operazioni militari, volle venire a vedere come era stata ridotta Mondolfo dopo l’assedio e il sacco. Di fronte a tanta rovina e desolazione non seppe trattenere le lacrime. Quindi distribuì a ogni concittadino lì presente due ducati (ma a molti gliene diede più di quattro), lasciando detto che quelli che non si trovavano in quel momento in patria lo raggiungessero al campo roveresco, poiché voleva beneficare tutti i mondolfesi ridotti in povertà. In quella guerra pagò inoltre la taglia per molte persone che mai aveva conosciuto: fra gli altri pagò 100 ducati per un Antonio Brancaleone, gentiluomo romano virtuoso ma povero.

In battaglia rispettava lealmente gli avversari. In occasione della sua prima vittoria, ottenuta a 17 anni nel 1494, dopo aver ferito e fatto prigioniero un cavaliere napoletano, volle farlo medicare e poi liberarlo, restituendogli il cavallo e le armi, ad eccezione dello stocco che volle conservare in ricordo di quella vittoria.

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Ma era furioso (“serrava i denti assieme et non parlava”) con quanti avessero l’ardire di provocarlo. Una volta un temerario lo apostrofò dicendogli: “O Benedetto, bàstavi l’animo currer una lancia meco?”. Fu subito disarcionato e ferito al primo assalto, e Benedetto lo avrebbe finito se non fosse stato circondato da altri avversari, in mezzo ai quali sembrava che “havesse pensato lui solo di mettere in rotta tutta quella banda”.

Tuttavia, lontano dai campi di battaglia, in privato e nell’intimità con i suoi, si rivelava un animo gentilissimo: “Non fu mai donzella più piacevole, affabile et amorevole”.

Questo in breve il ritratto di Benedetto Giraldi quale emerge dalle cronache di famiglia. Senza averle lette, Dolores Belacchi ha tracciato un portrait grafologico straordinariamente consonante in questo confronto alla pari tra grafologia e storiografia, che potrebbe dare in futuro altri interessanti risultati.

Roberto Bernacchia

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Lettera autografa di Benedetto Giraldi (1522)

(Archivio di Stato di Firenze2, Ducato di Urbino, cl. I, 254, f. 9v)

2 Su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali.

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Riferimenti bibliografici

G. MORETTI, Il corpo umano dalla scrittura (grafologia somatica), 3a ed. riveduta e aumentata, Ancona 1961.

S. RUZZA, Storia della grafologia. Parte terza (per manoscritto), Urbino 1980.

S. RUZZA, Storia della grafologia. Parte 1a e 2a (per manoscritto), 2a ed.,Urbino 1981.

R. SAUDEK, Psicologia della scrittura, Padova 1982.

M. PULVER, La simbologia della scrittura, Torino 1983.

N. PALAFERRI, Dizionario grafologico, 3a ed. riveduta e corretta, Urbino 1983.

G. MORETTI, Trattato di grafologia. Intelligenza-Sentimento, 13a ed., Padova 1985.

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