RE Real Estate - Giugno 2010

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La rivista leader per il settore immobiliare e della finanza

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EDITORIALE

Real estate, eppur si muove

Occhi puntati sulle opportunità del settore all’Eire

Èil momento della ricostruzione in tutti i sensi.Il Real Estate mette a posto i tasselli di unpuzzle. Dopo il vento che ha spazzato viamolte tessere e ha scompigliato i contorni del

settore, ora (sempre più velocemente) i vari tasselli siattraggono e si ricostruisce un quadro d’insieme. Che èmolto diverso da quello a cui si era abituati; è come se ilpuzzle ricomponendosi cambi anche disegno.“Paion traversie, eppure sono opportunità”- con questafrase di Gian Battista Vico, Antonio Intiglietta, presi-dente di Ge.Fi e patron dell’Eire, tratteggia la situazionedel mercato presentando la manifestazione. “La crisi hasegnato il mercato, cambiato le sue dinamiche e le lineedi sviluppo del settore non saranno mai più quelledistorte degli anni passati. La ripresa avrà tempi lunghie non facili” - spiega Intiglietta. Ma le opportunità esi-stono e sono molte, forse il lungo immobilismo ha soloatrofizzato la propensione a investire, o ha reso tutti piùtitubanti.Proprio Eire è una di quelle forze aggreganti, una cala-mita che aiuta a unire competenze e opportunità, azien-de e investitori, progetti e territori. Dall’8 al 10 giugno,in Fiera a Rho, si capiranno meglio i contorni e le pro-spettive del nuovo settore immobiliare italiano.Dalla finanza arriva anche la notizia che Risanamentoha ricostruito, con molte cure, i propri bilanci. Il grup-po immobiliare, infatti, ha annunciato un utile di 40,3milioni, contro la perdita di poco inferiore ai 50 milio-ni registrata nel 2009. Norman95 evita sorti peggioriapprodando al concordato preventivo. In tempi difficilianche questa è una buona notizia.

Poi arrivano i primi dati davvero positivi: dopo tre annidi calo torna il segno + davanti alle prestazioni del mer-cato immobiliare italiano, che nel primo trimestre haregistrato un aumento delle compravendite del 3,4%.Lo rileva la nota trimestrale dell’Agenzia del Territorio.Sono le abitazioni a trascinare questa ripresa, in partico-lare quelle situate nelle grandi città. Le compravenditedi immobili residenziali sono infatti aumentate del4,2%.Ma sta cambiando molto intorno al mattone che torna aessere al centro delle attenzioni degli investitori. Moltihanno parcheggiato i capitali, che sono disponibili, inattesa di buone occasioni e di tempi più certi. Il matto-ne, insieme all’oro, è ormai considerato l’unico benerifugio quando anche i titoli di Stato e i bond non rie-scono a essere una vera alternativa. E anche in Italia nonmancano le opportunità di investimento tra patrimoniin vendita e progetti di sviluppo che si sono arenati conla crisi. Dal punto di vista normativo, poi, le cose stan-no cambiando rapidamente con il federalismo demania-le. Non sarà un anno facile il 2010, sicuramente unanno pieno di novità, ricco di rischi ma anche di grandiopportunità.

Francesco Marinodirettore di Re Real [email protected]

I consigli dello chef. La poesia e l’amore risolleveranno le sorti del mattone, farannovolare alto progetti e persone che credono nella qualità e nella bellezza... parola di DanielLibeskind, un architetto che sa vedere idee... dove gli altri vedono deserto post-industria-le. La sua ispirazione sia di insegnamento e di auspicio per tutti coloro che contribuisco-no a fare belle le nostre città, per una nuova cultura dell’estetica e della vivibilità dell’ar-chitettura. Anche nella distruzione c’è creazione... leggete la storia di Giovanni Conte cheinsegna come costruire dalle macerie

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SOMMARIO

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REAL

EST

ATE

Il primo mensile italiano di economia e finanza immobiliare

Giugno 2010 in questo numero

� EditorialeReal estate, eppur si muove 1

� La copertinaGeneral Smontaggi, come demolire per tutelare l’ambiente 8

� ItaliaDaniel Libeskind, è il tempo delle grandi idee 16E’ partito il federalismo demaniale. Ma lo Stato presenta il conto 21Ance, ultimatum al Governo per salvare le costruzioni 25Eire: immobiliare, eppur sono opportunità 44Roma vince la sfida olimpica su Venezia 41

� PortfolioNuova Sede 3M 52

� FinanzaOra che Pirelli ha salutato il mattone 62I Toti lasciano Sansedoni al palio 66

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LA FRASE

� RubricheProfumo di business 14Chiacchiere e mattoni 48Yield a cinque stelle 58News Analysis 60Smart estate 73360° 85Megatrend 92Appuntamenti 95

� I numeriCongiuntura 89

� Oziografia/Claudio Scajola 96

SOMMARIO

In questo numero

REAL

EST

ATE

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“È finito l’idillio dei mercati con l’euro, quellaluna di miele che aveva consentito di azzerarei differenziali nei tassi di interesse e consideraretutti i paesi ugualmente meritevoli di fiducia.D’ora in poi con un’unica moneta ci sarannotassi di interesse diversi. Per avere un basso costodel denaro saranno necessarie finanze pubblichein ordine e competitività elevata”

Emma Marcegaglia all’assembleadegli Industriali a Roma il 27 maggio 2010

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IN QUESTONUMERO

NOME PAGINA

3M Italia 52

Aedes 14

Albertini Claudio 14

Alemanno Gianni 43

Ance 25

Andersen John 73

Antoitalia 38

Artale Angelo 60

Banca Finnat 15

Belotti Daniele 75

Bossi Umberto 21

BPMC2 76

Braggiotti Gerardo 64

Buzzetti Paolo 25

Calderoli Roberto 21

Caputi Massimo 64

CBRE 28

Cmc 48

Cogei 80

Consorzio Zip 76

Conte Giovanni 9

Di Pietro Antonio 23

Fieramilano 46

Fimit 64

Ge Capital 64

Ge.Fi 44

General Smontaggi 9

NOME PAGINA

Giro Francesco Maria 43

Gruppo Belvita 58

Gruppo Essere 49

Gruppo Mela 19

Hilton 59

Igd 14,26

Incorpora Gianfranco 80

Intiglietta Antonio 44

Ipi 15

Larry Smith 48

Leading Hotels 58

LG 31

Libeskind Daniel 16

Mainetti Veronica 71

Mannaerts Angela 83

Marcegaglia Emma 5

Massaia Maurizio 9

Matteoli Altero 27

Mediobanca 62

Mela Mario 19

Monte Paschi 65

Montescani Francesco 14

Morena Marzia 49

Moscatelli Vittorio 15

Mussari Giuseppe 65

Nattino Arturo 15

Navone Gianfranco 14

NOME PAGINA

NCTM 33

Nori Carlo 49

Norman 95 69

Parsitalia 51

Petrucci Gianni 43

Prelios 62

Purini Franco 51

Quadri Enrico 69

Rec Solar 73

Regina Aurelio 41

Rics 49

Risanamento 69

Rockwool 32

Sansedoni 66

Scajola Claudio 96

Siemens 77

Sorgente 71

Studio Mca 52

Sviluppo Commerciale 35

Teng Ted 58

Toti Claudio 66

Toti Pierluigi 66

Tree Real Estate 69

Tronchetti Provera Marco 63

Urso Adolfo 27

Yard 14

Zimmerhofer Paul 58

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Giovanni Conte

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Ha abbattuto l’ecomostro di Punta Perotti a Bari, uno dei simboli dell’abusivismo edilizio nazionale. Hademolito con una tecnica d’avanguardia basata su decine di micro cariche il grande Padiglione 20 dellavecchia Fiera di Milano dove sorgeranno i grattacieli di Citylife. Per il lavoro alla raffineria Sarom diRavenna ha vinto nel 2009 il premio per la miglior demolizione industriale, assegnato ad Amsterdam dallaEuropean Demolition Association, che rappresenta oltre mille imprese di demolizioni in tutta Europa.

di Paolo Enzo Mazzanti

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COPERTINA

Ha abbattuto l’ecomostro diPunta Perotti a Bari, uno deisimboli dell’abusivismo edilizio

nazionale. Ha demolito 40 viadotti dellaSalerno-Reggio Calabria, l’autostrada incorso di rifacimento che dovrebbe darenuova energia al Mezzogiorno. Ha abbat-tuto con una nuova tecnica basata su de-cine di micro cariche il grande Padiglione20 della vecchia Fiera diMilano dove sor-geranno i grattacieli di Citylife. Per il lavo-ro alla raffineria Sarom di Ravenna havinto nel 2009 il premio per la migliordemolizione industriale assegnato ad Am-sterdam dalla European Demolition As-sociation, che rappresenta oltre mille im-prese di demolizioni in tutta Europa.Con 70 milioni di fatturato, in crescitaanche in questi anni di crisi, 150 addet-ti e una trentina di cantieri aperti con-temporaneamente sul territorio nazio-nale, General Smontaggi, azienda diNovara, creata nel 1984 da GiovanniConte, si è conquistata in questi 26 an-ni un ruolo di tutto rilievo in Italia e nelmondo. È l’azienda leader nel nostroPaese ed è tra le prime 15 al mondo neldecommissioning. Oggi, al settore de-molizioni, affianca anche attività impor-tanti come bonifiche ambientali e smal-timento rifiuti.

Azienda all’avanguardia tecnologica, conclienti come Fiat, Pirelli, Ansaldo, Eni,Impregilo, Generali Immobiliare, DowChemical, Ibm, dispone delle macchinepiù avanzate, tra cui uno dei quattroesemplari al mondo di escavatore PMI980 da 140 tonnellate e sei impianti mo-bili di recupero dei rifiuti non pericolosi.All’inizio del 2010, l’ultimo riconosci-mento: l’amministratore delegato di Ge-neral Smontaggi, Maurizio Massaia, 43anni, è diventato presidente dell’Associa-zione Nazionale Demolitori Italiani.

Con Giovanni Conte facciamo il puntosull’azienda e sul settore del decommissio-ning, sempre più importante per operarenei Paesi sviluppati e nelle aree urbanizza-te, dove la gestione delle demolizioni, del-le bonifiche e dei rifiuti è un segmento de-cisivo delle attività industriali ed edilizie.

Quanto conta in un’opera di trasfor-mazione industriale ed immobiliare illavoro di demolizione e bonifica?Le iniziative di trasformazione industrialeed immobiliare sono inevitabilmente con-dizionate dai tempi e dagli oneri relativi al-la bonifica delle strutture ed alla loro suc-cessiva demolizione parziale o totale, inquanto queste operazioni sono propedeu-

tiche alla realizzazione dei nuovi progettidi riconversione. Laddove, poi, si rendessenecessario procedere ad attività di scavo,allora sarebbe obbligatorio procedere atutte le verifiche preliminari per accertarela qualità del terreno scavato e, nel caso,procedere all’attivazione della proceduradi bonifica del suolo. Anche la fase di pu-ra intermediazione immobiliare è forte-mente condizionata dall’individuazione erisoluzione delle problematiche legate allapresenza delle passività ambientali.

Il vostro è un settore molto sensibileanche dal punto di vista politico e so-ciale, pensiamo alle bonifiche ambien-tali e alla gestione dei rifiuti: che con-tributo possono dare imprese come levostre?I settori della bonifica e dello smalti-mento rifiuti sono stati oggetto di unamassiccia produzione normativa negliultimi vent’anni, ma sono ancora oggiesposti all’operato di qualche soggettoche, soprattutto nell’ambito dello smal-timento, è poco rispettoso delle regole egetta pesanti ombre sull’intero settore.Diventa allora fondamentale la rigidaapplicazione, da parte di tutti, dei prin-cipi etici di imprenditorialità e deglistandard tecnici imposti dalla normati-

A colloquio con il fondatore della società leader del settore Giovanni Conte

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General Smontaggi,comedemolire per tutelare l’ambiente

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va, senza alcun compromesso. Allo sco-po di fornire il maggior contributo pos-sibile alla società civile, in GeneralSmontaggi abbiamo stabilito con chia-rezza la nostra mission aziendale: ovun-que si intraveda la possibilità di agirevantaggiosamente per ristabilire l’armo-nia ambientale e rivalorizzare territori indisuso, lì si concentra la nostra attenzio-ne ed a tale scopo sono dedicati i nostrisforzi quotidiani e la professionalità ditutto il nostro personale.

Lavorate solo per grandi imprese o an-che per pubbliche amministrazioni?I lavori pubblici rappresentano una fra-zione minoritaria del nostro fatturato. Gliappalti pubblici di nostro interesse sonoquelli ove, nei meccanismi di assegnazio-ne del lavoro, è prevista ed è decisiva la va-lutazione del contenuto tecnico dell’offer-ta e del progetto: ciò perché, oltre alla va-riabile prezzo, entrano in gioco e sono va-lorizzate le competenze tecniche specifi-che dell’azienda e la capacità di creare unvalore aggiunto sul progetto in termini ditutela dell’ambiente, dei terzi e di sceltadelle migliori tecnologie per l’esecuzionedell’intervento.

Avete comunque un filo diretto con lepubbliche amministrazioni e lo Stato,basti pensare al vostro intervento in oc-casione del terremoto in Abruzzo. Co-me siete intervenuti?Siamo stati onorati di poter aiutare la Pro-tezione Civile a L’Aquila. Inviammo giàdalle prime ore dell’alba del 6 aprile 2009,operatori specializzati e macchine escava-trici dotate di attrezzature specifiche peroperare in condizioni di emergenza.Tuttele squadre sono state costantemente im-pegnate presso la zona dell’epicentro delsisma, in centro a L’Aquila, 24 ore su 24in diversi contesti, dalla demolizione con-trollata di edifici pericolanti, alla movi-mentazione di materiali pesanti ed in-gombranti, alla ricerca di persone disper-se sotto le macerie, sempre con estremaprofessionalità ma soprattutto con moltocoinvolgimento. Oggi, a distanza di pocopiù di un anno ci piacerebbe contribuirea risolvere il grosso problema delle mace-rie. Siamo tra le poche aziende in posses-so di tutti i requisiti tecnici e di tutti gli at-testati e autorizzazioni necessarie. Posse-diamo ben sei frantoi mobili che riducen-do volumetricamente le macerie e ren-dendole riutilizzabili per le opere di rico-

struzione, ridurrebbero anche l’impattoambientale delle stesse.

General Smontaggi è cresciuta moltonei 25 anni di vita e oggi è una delle 15maggiori aziende di demolizioni almondo: qual è stato il segreto di questacrescita?Non esiste un segreto vero e proprio, ben-sì un impegno quasi senza limiti ed unaparticolare filosofia imprenditoriale.L’azienda mette a disposizione dei propriclienti un servizio di decommissioning a360 gradi, l’intero ciclo produttivo, chepartendo dalla demolizione e dalla bonifi-ca termina nello smaltimento e nel rici-claggio dedicato di ogni tipo di materialee rifiuto. Inoltre, per supportare tutti i no-stri settori di intervento, gli investimentiGeneral Smontaggi sono sempre stati mi-rati al raggiungimento di diversi obiettivifondamentali: oltre ad una forte e specia-lizzata componente umana, la disponibi-lità e la qualità dei macchinari e delle at-trezzature, il raggiungimento dei miglioristandard di sicurezza e lo studio applicati-vo delle migliori tecnologie disponibili. Ilparco macchine della nostra azienda rap-presenta l’eccellenza in Italia ed in Europa

Padiglione 20 di Ex Fiera Milano

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e ci consente di affrontare qualunque la-voro con la certezza di poterlo eseguireutilizzando gli strumenti più appropriati.Riguardo alla sicurezza, da sempre l’azien-da è impegnata in una continua attività diformazione delle risorse umane e in scelteoperative che prevedono operazioni sulcampo sempre meno labour intensive equindi meno rischiose.In ultimo, nel settore del risanamentoambientale e della rivalutazione del terri-torio urbano, l’ingegneria interna al-l’azienda è costantemente impegnata nel-lo sviluppo anche di nuove tecnologie, al-lo scopo di rendere possibile quello che laricerca di punta può sperimentare solo supiccola scala. Quest’ultimo passaggio è in-dispensabile per poter realizzare progettidi riconversione di aree inutilizzate e con-taminate che per la loro consistenza esigo-no tempi certi e applicazioni sostenibilicon produttività elevate e costanti. Gli in-terventi di questi anni avvengono dunquecon l’impiego di tecnologie sempre piùsofisticate e di macchinari sempre più ef-ficienti e sicuri.Ma, a fronte di unmassic-cio incremento delle attrezzature, riman-gono sempre le intuizioni che rendonoinnovativa sul mercato la nostra azienda eche le consentono di continuare a cresce-re, con grande determinazione e profes-sionalità.

Come avete fatto ad aumentare il fattu-rato anche negli scorsi due anni di cri-si del settore immobiliare?Innanzitutto lo spirito dell’azienda è con-notato da una solida etica imprenditoria-le e da elevata professionalità nell’esecu-zione dei lavori. Questo stile ha permessodi creare rapporti fiduciari e di lunga du-rata con le realtà di maggior peso a livellonazionale ed internazionale e, quindi, dirappresentare un riferimento stabile an-che in presenza di nuove entrate nel setto-re. È poi vero che la crisi economica nonha risparmiato neanche questo settore; èperò anche vero che, non solo da oggi, noiabbiamo sempre avuto grande attenzionea contenere i costi di realizzazione dei pro-getti dei nostri clienti pur senza rinuncia-re alla nostra missione aziendale e questoapproccio, in questo momento, è per noisicuramente premiante. Punto di forzaaziendale è inoltre quello di aver mante-nuto una specializzazione di eccellenzapur ricoprendo diversi settori di attività,dalla demolizione civile ed industriale allabonifica dei suoli, passando attraverso larimozione dei materiali pericolosi comel’amianto e i prodotti di processo degliimpianti industriali. Una delle ragionidella nostra leadership è proprio l’interdi-sciplinarietà e complementarietà delle at-tività che eseguiamo.

Quali sono i lavori di cui andate piùfieri?Nella demolizione civile, tra i più recenti,ricordo volentieri la demolizione degliecomostri di Punta Perotti e SanGiulianoMilanese, entrambi abbattuti con microcariche esplosive, senza dimenticare che lastessa tecnica è stata utilizzata per il Padi-glione 20 della Fiera di Milano, una ton-nellata di esplosivo, la più grande demoli-zione con micro cariche in ambito urba-no avvenuta in Italia. Nella demolizioneindustriale sono sicuramente da citare inumerosi interventi nei complessi pro-duttivi del Gruppo Eni e della Dow Che-mical di Porto Marghera. Devo però sot-tolineare che sono anche molto impres-sionato dalla grande mole di lavoro chestiamo svolgendo nelle aree contaminate.A partire dalla bonifica, ancora in atto, delsito che ospitava la raffineria IP a La Spe-

zia, oltre 700 mila tonnellate di terrenocontaminato da idrocarburi pesanti, eproseguendo per gli innumerevoli inter-venti di scavo e bonifica in pieno tessutourbano delle grandi città (ad esempiol’area della ex farmaceutica Carlo Erba aMilano) stiamo riuscendo ad unire tuttal’esperienza acquisita negli ultimi 25 anninel movimento terra con le competenzespecifiche e la tecnologia degli impiantiacquisiti negli ultimi dieci anni. Restanopoi da ricordare anche alcuni interventiparticolari come quelli in presenza di ma-teriali radioattivi svolti presso un impian-to di produzione fertilizzanti aManfredo-nia e all’interno della centrale nucleare delCaorso.Ad oggi sono circa 30 i cantieri GeneralSmontaggi aperti sul territorio nazionale.Dai 40 km di viadotti alti anche 180 me-tri da demolire sulla Salerno-Reggio Cala-bria, dove sono impiegate tecniche diffe-renti a seconda del contesto, delle altezzee dall’accessibilità dell’area, alla demoli-zione dell’ex Policlinico Monteluce di Pe-rugia, riqualificazione che interessaun’area di 75 mila metri quadri, in cui

COPERTINA

Allo scopo di fornire ilmaggior contributo possibilealla società civile, in GeneralSmontaggi abbiamo stabilitocon chiarezza la nostramission aziendale: ovunque siintraveda la possibilità diagire vantaggiosamente perristabilire l’armoniaambientale e rivalorizzareterritori in disuso, lì siconcentra la nostraattenzione ed a tale scoposono dedicati i nostri sforziquotidiani e la professionalitàdi tutto il nostro personale

Demolizione ex Bormioli RoccoParma

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l’azienda si è occupata prima della bonifi-ca da amianto e lane minerali e poi dellademolizione, per restituire alla città unnuovo polo urbano; dalle numerose boni-fiche da amianto, alla demolizione delcomplesso industriale Bormioli di Parma,per arrivare ad una delle ultime acquisi-zioni, la demolizione della Centrale Ter-moelettrica e di 3 ciminiere alte oltre 150metri che stiamo decostruendo meccani-camente presso lo Stabilimento Syndial diPorto Torres, in Sardegna.

Quale futuro prevede per l’attività deldecommissioning?La sfida del futuro vedrà la nostra societàsempre più spesso messa alla prova da unmondo che sembra dirigersi rapidamenteverso inevitabili necessità: il recupero del-le aree industriali dismesse, la nascita dinuovi poli cittadini, il risanamento e la ri-qualificazione delle nostre città. Siamoleader in questo settore, e vogliamo conti-nuare ad esserlo, anche perché guardiamoal futuro e vediamo sempre più progettidi recupero ambientale e di edilizia soste-nibile che re-integrino quegli spazi detur-pati dalla disordinata industrializzazioneed edificazione degli anni ’60 e ’70. Tuttosenza lasciare niente al caso. GeneralSmontaggi assicura competenza come av-veniva agli inizi di questa “avventura” gra-zie ad una continua formazione sulla sicu-rezza erogata costantemente agli uomini e

un continuo investimento in tecnologia emacchinari all’avanguardia. I nostri pro-getti poi vanno sostanzialmente nelle se-guenti direzioni: sviluppo di una divisio-ne aziendale specializzata nelle urbanizza-zioni; acquisizione e formazione di nuoverisorse umane specializzate nel settore delrisanamento ambientale; progettazione ecostruzioni di nuovi impianti di tratta-mento di terreni contaminati, allo scopodi accorciare la filiera del settore e di mi-nimizzare la produzione di rifiuti; svilup-po delle relazioni con le istituzioni accade-miche e con i centri di ricerca, rendendo-ci disponibili a testare le nuove tecnologie.

Nel periodo in cui avrete la presidenzadell’Associazione dei demolitori italia-ni che cosa vi proponete di fare per farcrescere il settore?

Nel periodo di nostra presidenza conti-nueremo senz’altro a redigere e pubblica-re i volumi di tecnica delle demolizioni,ove vengono raccolte e messe a frutto leesperienze di tutte le imprese del settore,allo scopo di creare un insieme di proto-colli tecnici di assoluta affidabilità sottoil profilo della sicurezza e della tecnicaapplicativa. Cercheremo, inoltre, di esse-re più presenti a livello istituzionale, alloscopo di accreditare ufficialmente l’Asso-ciazione negli ambiti consultivi a livellonormativo e tecnico. Provvederemo an-che ad aumentare lo scambio formativocon i più importanti istituti universitarimediante la partecipazione a corsi inqualità di docenti, l’istituzione di premidi laurea e la partecipazione e convegni eseminari coerenti con il nostro patrimo-nio tecnico.

COPERTINA

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Salerno - Reggio Calabria: demolizione con microcariche

Blue Residence San Giuliano Milanese

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PROFUMO DI BUSINESS

Da sinistra: ClaudioAlbertini, ammini-stratore delegatodi Igd -ImmobiliareGrandeDistribuzione SiiqSpa e FrancescoMontescani, ad diAedes. A destraGianfrancoNavone, ammini-stratore delegatodi Yard

Retail..........................................2,3 milioniA Igd Siiq Spa due rami d’aziendaIgd Siiq Spa, tramite la propria controllata al 100%MillenniumGallery Srl Unipersonale, ha acquistato un ramo d’azienda per lavendita al dettaglio di prodotti non alimentari e di un ramod’azienda per la somministrazione di alimenti e bevande, entram-bi all’interno del centro commerciale “Millennium Center” diRovereto (Trento). Il valore dell’acquisizione dei due rami d’azien-da, che comprende anche gli immobili, è di 2,3 milioni di eurooltre imposte e costi accessori. Dopo l’operazione, che va adaggiungersi ai rami d’azienda già acquisiti a febbraio 2007, ilGruppo Igd arriva ad avere la proprietà del 40% dell’interoCentro Commerciale “Millennium Center”. Il Gruppo quotato haceduto anche il 20% del capitale sociale della controllata PortaMedicea Srl a Cmb Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpitramite la propria controllata al 100% Immobiliare Larice Srl.Cmb è l’impresa nazionale di costruzioni con un giro d’affari 2009di oltre 630milioni di euro. Il valore dell’operazione è di 13,1milioni di euro e il closing definitivo è atteso entro fine maggio2010. Alla conclusione dell’operazione, Igd arriverà a una quotadel 60% del capitale di Porta Medicea, attraverso la holdingImmobiliare Larice Srl, interamente controllata. Cmb svolgerà fun-zioni di Project Management e attività di costruzione come gene-ral contractor, oltre che avere il ruolo di advisor nella commercia-lizzazione del progetto. Il progetto di trasformazione del fronte-mare di Livorno, vicino al centro storico della città, prevede uninvestimento complessivo superiore a 200milioni di euro, con svi-luppi immobiliari per oltre 70mila mq di slp (superficie lorda dipavimento), che porteranno a un nuovo quartiere multifunziona-le di eccellenza, a varie destinazioni di tipo residenziale, commer-ciale, terziario e ricettivo. Claudio Albertini, amministratore dele-

gato di Igd, ha dichiarato: “Questo accordo conferma ancora unavolta la puntuale attuazione della strategia del nostro gruppo,annunciata lo scorso novembre con il nuovo Piano Strategico2009-2013. In particolare su un’operazione complessa come quel-la di Livorno, che è peraltro l’unico progetto di sviluppomultifun-zione nel portafoglio di investimenti di Igd, siamomolto soddisfattidi essere riusciti a coinvolgere Cmb, un partner industriale di ele-vato profilo e di provata esperienza”.

Londra ........................................20 milioniAedes cede WiltonLa società quotata ha ceduto la societàWilton 18 Sa che detiene laproprietà dell’immobile in 18Wilton Crescent, a Londra, per17.300.000 sterline (circa 20milioni di euro). L’acquirente èGrosvenor Street Trust Company Limited. L’operazione ha con-sentito di chiudere l’esposizione in sterline sulla societàWilton 18Sa, registrando anche un utile su cambi per circa 280mila eurorispetto al 31 dicembre 2009. Il gruppoAedes registra invece uneffetto di cassa positivo di 6,3milioni, completamente pagati al clo-sing, con unmiglioramento della posizione finanziaria netta di circa20milioni. La cessione diWilton Crescent rientra nella strategiadel piano industriale 2009-2013, finalizzata alla focalizzazione del-l’attività sul mercato italiano con la dismissione delle attività esteree degli immobili e delle iniziative immobiliari non più strategici.

Torino .........................................40 milioniChiamparino chiama Ipi e YardLa Città di Torino affida a Ipi e a Yard in raggruppamento tempo-raneo la commercializzazione dei propri immobili cartolarizzati,dopo una gara. Il portafoglio vale oltre 78 milioni, mentre laparte in vendita è stato stimato a 40 milioni. Gli immobili si tro-

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PROFUMODI BUSINESS

Vittorio Moscatelli,amministratoredelegato di Ipi.A destra ArturoNattino, ammini-stratore delegatoBanca Finnat

vano tutti a Torino, hanno diverse destinazioni d’uso e localizza-zione rispetto al centro. Si tratta del Lotto I dell’Ex VillaggioOlimpico Moi a via Giordano Bruno 159, di un terreno tra viaGuala, Monte Pasubio e Casana, di un altro terreno tra viaAnselmetti e la Strada del Drosso, di un compendio immobiliaretra corso Spezia 14 e via Bizzozero 20-28. Infine è in venditaanche un edificio a corso Chieri 19. Ipi e Yard hanno già avviato lapredisposizione del Piano Industriale per la massima valorizzazio-ne delle aree e dei fabbricati in vendita prima della commercializ-zazione. “Sono molto fiero – commenta Vittorio Moscatelli,amministratore delegato di Ipi – che Ipi, società torinese anche seoperativa a livello nazionale, possa porre la propria professionali-tà a favore della Città di Torino, una metropoli che guarda il pro-prio passato ma che punta al futuro, proprio come Ipi che ha laforza di 40 anni di storia nei servizi immobiliari e che dall’estatedel 2009 ha avviato un programma di sviluppo delle proprie atti-vità. Esprime soddisfazione anche Gianfranco Navone, ammini-stratore delegato di Yard, che vede in questo incarico l’opportu-nità per la società di mettere a disposizione del Comune diTorino la sua esperienza specifica e consolidata nel campo delledismissioni di immobili pubblici.

Napoli .........................................56 milioniBagnoli: asta per nuove caseLa società Bagnolifutura mette all’asta aree dove sorgeranno 200-250 appartamenti. Il modello di vendita è stato spiegato da RoccoPapa, presidente della Stu che gestisce l’operazione, nel corso del-l’audizione presso la commissione consiliare di Vigilanza presiedu-ta da MarianoMalvano. “Unmodello, quello della società di tra-sformazione urbana partenopea, che sta per essere replicato inLombardia, dove sta per nascere una società a capitale interamen-

te pubblico, partecipata da Regione, Comune e Provincia diMilano, che acquisterà i terreni su cui sorgerà il sito espositivodell’Expo 2015” – dichiara Papa. “L’area messa all’asta insiste suuna superficie complessiva di 66 mila metri quadri, nella qualepotranno essere costruiti 215mila metri cubi, 65 mila dei qualidestinati a residenze, 50 mila al commercio e 100mila al terziario,in prevalenza uffici. La base d’asta è 56milioni, in base alla valuta-zione dell’Agenzia del Territorio che ha tenuto conto del conte-sto circostante e degli investimenti in corso. Chi vorrà parteciparedovrà presentare un progetto di massima delle opere da realizza-re e, in una busta a parte, l’offerta economica. Sarà prima valutatala qualità dei progetti in base ad alcuni criteri, il tipo di interventoarchitettonico, l’integrazione con il contesto circostante, il rispettodell’ambiente, il risparmio energetico, l’utilizzo di fonti rinnovabili”.Il meccanismo, dunque, dovrebbe essere a prova di ricorso.

Roma ...........................................unknownVendita fronte stazioneLa Società Gestione per il Realizzo Spa in liquidazione (SocietàGestione per il Realizzo) ha venduto un immobile a Roma, in viaCurtatone, di proprietà di una sua controllata. Ad assistere il ven-ditore è Banca Finnat Euramerica Spa, che ha il ruolo di advisor. Sitratta di un palazzo cielo-terra vicino alla Stazione Termini, cherisale alla metà degli anni cinquanta, con nove piani fuori terra adestinazione uffici e due livelli interrati. Il suo valore è costituitooltre che dalla posizione centrale, anche dalle finiture di pregio, dauna prestigiosa scala elicoidale in marmo con ringhiera in bronzodello scultore Francesco Coccia, da una scultura lignea di PericleFazzini, dai pavimenti in marmo bianco di Carrara e da un altorilie-vo bronzeo dello scultore Pericle Fazzini che dà su piazzaIndipendenza.

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La sua arte, come dice lui stesso, è im-prevedibile. Percorre strade inusuali,componendo e ricomponendo un mo-saico con pezzi provenienti da diversediscipline. Ama disegnare ed è stato an-che un musicista. Per lui l’architettura èsoprattutto una dimensione spirituale.Una delle cose che colpisce di più è lasua capacità di portare nella realtà edifi-ci che non seguono l’ordine stabilito tra-dizionale, ma che si esprimono con for-za, non solo dialogando con i luoghi incui sorgono ma dando nuovo dinami-smo ai luoghi stessi.Ma Libeskind è anche un architetto chevanta molte realizzazioni e che alla gui-da di alcuni dei progetti più significatividel nostro tempo, come la ricostruzionedi Ground Zero per il quale ha vinto unconcorso internazionale.

E’ stato definito da BusinessWeek “l’ar-chitetto sempre ottimista”, e come luistesso ha detto in un’intervista “Non sipuò fare architettura se non si crede inun futuro migliore. Si può essere unpoeta, o un musicista che compone inchiave minore. Ma per essere un archi-tetto bisogna costruire qualcosa”.Ma per costruire qualcosa bisogna pas-sare dalla carta ai mattoni ed è forse que-sta una delle cose più difficili, e di mag-gior valore, nel lavoro di un architetto.

Quali sono i problemi più difficili darisolvere, gli ostacoli per portare unprogetto nella realtà? La tecnologia, iltempo, il denaro…Non si può isolare un sola dimensione,ogni progetto porta con sé una talecomplessità… Ogni opera ha un mes-

saggio, un’idea e deve confrontarsi conbudget, aspetti politici, tecnologia. Lavera sfida per far diventare un progettorealtà è quella di far passare le idee attra-verso tutte queste grandi complessità,mantenendole intatte.

Gropius ha detto “le idee muoinonon appena diventano compromessi”L’architettura dovrebbe essere un’artesenza compromessi?Solo le idee non possono scendere acompromessi, un’idea non deve mai epoi mai essere compromessa, ma su tut-to il resto si possono fare compromessi,a tutti i livelli.Si può intervenire sul budget, sulla tec-nologia, su tutto. L’architettura non ècontraddittoria perché un’idea può esse-re ingegnerizzata.

Architettura e immobiliareArchitettura e immobiliare

Incontro con Daniel Libeskind, l’architetto alla guida della rico-struzione di Ground Zero e di molti altri progetti anche inEuropa da Dublino a Milano

di Francesco Marino

È il tempo delle grandi idee16

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Lei ha detto “L’architettura è un lin-guaggio”. Cosa ci stanno dicendo gliarchitetti contemporanei? Esiste unmessaggio comune, un comune senti-re?Esiste un messaggio comune ed è che ilmondo è uno spazio dinamico e sta cam-biando. Non è solo una questione relativaall’eluzione della tecnologia, tutto il no-stro modo di vivere si sta modificando ra-pidamente.

E quale è, in particolare, il suo messag-gio?L’architettura offre più possibilità, è ingrado di ampliare gli orizzonti delle perso-ne, anche di emanciparle. Non bisognanecessariamente conformarsi all’ordineprestabilito, viviamo una nuova era conpiù possibilità, più libertà, con più parte-cipazione, e nell’architettura non esistonosolo le tradizionali dimensioni, non è so-

lo su e giù destra e sinistra. Ci sono diver-se possibilità, nuovi percorsi, nuovi modidi orientarsi.

Quali sono, secondo lei, i capolavoridell’architettura degli ultimi anni?Gli edifici più significativi degli ultimi an-ni, che per me hanno un significato pro-fondo sono il Museo Di Bilbao e il Cala-trava Turing Torso.

Come descriverebbe il rapporto tra ar-chitettura e real estate? Sono nemici,amici, padre e figlio…Si tratta indubbiamente di un matrimo-nio e di un matrimonio basato sull’amo-re. E’ una relazione profonda, intensa e lerealizzazioni sono i figli che vegono nutri-ti da entrambi in egual misura. I progettinon potrebbero vivere se non avessero en-trambi questi genitori.

La crisi economica sta influenzando iprogetti, il modo di lavorare?Lamancanza di denaro impone nuove re-gole, e ogni progetto deve essere un gran-de progetto, “a bold project”. Non è tem-po per idee piccole, è il tempo per le gran-di idee. La crisi ha spazzato via l’architet-tura mediocre, non ci sono soldi, non cisono finanziamenti per i progetti che nonhanno un grande valore

Gli architetti come lei possono portarevalore anche al recupero, alla valorizza-zione di edifici esistenti, magari storici?Certamente sì. Rapportarsi con edificiesistenti, che hanno una storia, è una del-le attività che rientrano a pieno titolo nel-

l’architettura. Che siano edifici residen-ziali, culturali e commerciali, un architet-to può aggiungere grande valore. Io stessomi sono trovato più volte a interagire conedifici esistenti: è il caso delMuseo di Ber-lino, o del Jewish Contemporary Mu-seum di San Francisco. In molti progettisi ha che fare con la storia, o con vecchiedifici e si può intervenire aggiungendovalore.

Come cambierà la vita negli uffici neiprossimi anni?Con la tecnologia digitale della virtualiz-zazione si aprono nuovi spazi per l’archi-tettura, spazi che non verranno più oc-cupati dagli strumenti di lavoro. La tec-nologia poi porta maggiore intelligenzanei palazzi. Ci saranno più architettura emeno strumenti, studi innovativi per glispazi e per le luci. Ma soprattutto l’archi-tettura porterà cambiamenti nei luoghidi lavoro, intesi come spazio culturale espirituale.

Lei ha vissuto in Italia. Cosa le piace dipiù di questo Paese e di Milano in par-ticolare?Amo la cultura italiana e le persone so-prattutto, l’attitudine italiana alla vita. PoiMilano ha un fascino speciale, una musi-ca speciale, una poesia speciale, nel suoprofondo e non solo in superficie. E’ unacombinazione con un bilanciamento uni-co di meditazione e di attività di caratteree di riflessione. Mi sono innamorato diMilano molto prima di venire a vivere inquesta città, sono molto legato a questacittà.

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Con la tecnologia digitaledella virtualizzazione siaprono nuovi spazi perl’architettura, spazi che nonverranno più occupati daglistrumenti di lavoro. Latecnologia poi portamaggiore intelligenza neipalazzi

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Nasce in Sardegna con l’obiettivo dipromuovere quel territorio, di creareprogetti di valore non solo per chi inve-ste, per la società, per chi li abiterà, maanche per la regione.Il gruppo Mela è una società sarda, gui-data da Mario Mela. “La nostra fortunanon è solo quella di avere a disposizio-ne in Sardegna un territorio dalla bel-lezza unica, ma soprattutto che questabellezza sia stata apprezzata nel tempo eabbia attirato in Sardegna persone e so-cietà provenienti da tutta Italia e da tut-to il mondo, questo ha fatto crescere lanostra cultura anche quella imprendito-riale e oggi il nostri gruppo è in gradodi offrire qualcosa che unisce la bellezzadi un territorio e gli interessi della co-munità immobiliare ed economica eu-ropea”.Il Gruppo Mela è una holding attiva nelsettore finanziario e real estate. Dal1986, ha ha realizzato 2.500 unità abi-tative e oggi, Sardegna House srl, la so-cietà del Gruppo che si occupa di tran-sazioni immobiliari, presenta un’offertacomposta da più di 440 unità immobi-liari, tra monolocali e ville di lusso.“Abbiamo deciso di concentrare tutte lenostre attività in Sardegna – ha sottoli-neato Mela - e in particolare nella partesettentrionale dell’Isola quella che va daAlghero alla Maddalena (dove abbiamoi nostri uffici), in modo da essere più ef-ficaci, più incisivi e anche più centralinello sviluppo di questo territorio”.Il gruppo ha creato poi il Fondo Immo-biliare Sardegna, con all’attivo 19 assetlegati all’ospitalità alberghiera e turisti-co-ricettiva, per un totale di oltre 230mila mq di strutture dislocate nelle lo-calità della punta nord dell’isola.

I progetti più interessanti del portfoliosono: Sos Pianos - Alghero (Hotel, resi-denziale, Wellness e Golf ); Lu Brandali- Santa Teresa di Gallura (Hotel e resi-denziale); Li Canneddi –Trinità d’Agul-tu - loc. Cala Rossa (Hotel e residenzia-le); Sunset Village – Badesi (Hotel, resi-denze, Wellness & sport); Luna Jana –Budoni-loc. Porto Ottiolu (Hotel); Iso-la Rossa – Trinità d’Agultu-loc. IsolaRossa (Hotel e residenziale); RocceRosse – Trinità d’Agultu - loc. La Padu-ledda (Hotel e Wellness & sport) ePunta Tegge – La Maddalena (Hotel,residenziale, Wellness & sport). Propriol’intervento nell’Isola della Maddelenaè uno dei fiori all’occhiello della societàche sta per realizzare, su una superficiedi oltre 27 mila mq, un Hotel a 5 stellee residenza in pietra locale che si armo-nizzi con il contesto circostante.“Abbiamo realizzato molto – ha spiega-to Mario Mela – e vogliamo continuare

su questa strada anche utilizzando nuo-ve competenze esterne alla nostra strut-tura. Abbiamo imparato che solo ag-giungendo intelligenze, persone, accordicommerciali, si può crescere davvero”.

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Concentrati sulla Sardegna

Se l’immobiliare è a prova di territorio

Il gruppo Mela ha deciso di occuparsi unicamente della Regione dalla quale proviene e ancora piùprecisamente di mirare ogni investimento alla parte settentrionale dell’Isola a cominciare dallaMaddalena

Le residenze di Padule

Mario Mela

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Non hanno fatto in tempo a rallegrarsiper il trasferimento dei beni demanialidallo Stato, che dà concretamente avvio alfederalismo fiscale, che hanno dovuto in-goiare un taglio dei trasferimenti statali da13 miliardi in due anni: 10 miliardi a ca-rico delle Regioni, soprattutto per la spe-sa sanitaria, e 3,2 miliardi a carico di Pro-vince e Comuni. Così, del federalismo gli

enti territoriali stanno sperimentando lerose, ma anche le spine. Il Consiglio deiMinistri ha approvato il 20 maggio il de-creto legislativo sul federalismo demania-le, primo decreto attuativo del federali-smo fiscale. E solo pochi giorni dopo, il25 maggio, il Consiglio dei Ministri havarato la manovra di correzione dei contipubblici per il 2011 e il 2012 che chiedeforti sacrifici alle Regioni, alle province eai Comuni: sui 24 miliardi complessividella manovra, infatti, ben 13, più di unterzo sono a carico delle Regioni e deglienti locali in termini di minori trasferi-menti da parte dello Stato, soprattutto perla Sanità. A questo punto agli enti territo-riali non resterà che tagliare i propri bilan-ci o valorizzare rapidamente i beni dema-niali che lo Stato trasferirà loro nei prossi-mi mesi. Ma vediamo in concreto i con-tenuti del federalismo demaniale.Beni trasferiti a titolo gratuito - I benistatali saranno trasferiti “a titolo non one-roso” a Comuni, Province, Città metro-politane e Regioni che “sono tenuti a ga-rantirne lamassima valorizzazione funzio-nale”. Dopo l’entrata in vigore del federa-lismo demaniale, nei prossimi mesi, conuno o più decreti della presidenza delConsiglio, sono individuati i beni stataliche possono essere attribuiti gratuitamen-te. Lo Stato, previa intesa in sede di Con-ferenza Unificata, individua i beni da at-tribuire a titolo non oneroso secondo “i

criteri di territorialità, sussidiarietà, ade-guatezza, semplificazione, capacità finan-ziaria, correlazione con competenze e fun-zioni, nonché valorizzazione ambientale”.Massima valorizzazione dei beni –L’ente territoriale, a seguito dell’attribu-zione, dispone del bene nell’interessedella collettività rappresentata ed è tenu-to a favorirne la “massima valorizzazione

A Regioni, Province e Comuni vanno immobili, aeroporti, laghi e fiumi dello Stato

È partito il “federalismo demaniale”Ma lo Stato presenta subito il conto

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Nella manovra da 24 miliardi un taglio dei trasferimenti statali da13 miliardi in due anni: 10 miliardi a carico delle Regioni, e 3,2 acarico di Province e Comuni. I beni demaniali potranno essere valo-rizzati e, se venduti, il ricavato andrà per il 75% alla riduzione deidebiti territoriali e per il 25% alla riduzione del debito nazionale

di Paolo Enzo Mazzanti

Umberto Bossi.A destra Roberto Calderoli

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funzionale”; ciascun ente è inoltre chia-mato ad assicurare l’informazione circail processo di valorizzazione anche tra-mite pubblicazione sul proprio sito in-ternet istituzionale, mentre i comunipossono indire al riguardo forme di con-sultazione popolare, anche in forma te-lematica.Rischio commissario – “Il Governoesercita il potere sostitutivo”, attraverso ilcommissariamento, qualora l’ente terri-toriale non utilizzi il bene nel rispettodelle finalità e dei tempi.Patrimonio idrico-marittimo alle Regio-ni - Entro 180 giorni dall’ entrata in vi-gore del decreto sul federalismo dema-niale vengono trasferiti alle Regioni i be-ni del demanio idrico e del demanio ma-rittimo. Una quota dei proventi dei cano-ni di concessione di quei beni sarà desti-nata alle province.Risorse in vendita per il taglio del debi-to - Le risorse nette derivanti a ciascunente dall’ alienazione degli immobili del

patrimonio loro attribuito sono acquisitedall’ente territoriale per un ammontarepari al 75% e destinate alla riduzione deldebito dell’ente; la residua quota del 25%è destinata al fondo per l’ ammortamen-to dei titoli di Stato, cioè alla riduzionedel debito pubblico nazionale.Stop a comuni e province in rosso - Aglienti locali in dissesto finanziario “nonpossono essere attribuiti beni”.Quirinale, Camera e Senato restano alloStato - Oltre al Quirinale “i beni in uso aqualsiasi titolo al Senato, alla Camera deiDeputati, alla Corte Costituzionale e agliorgani di rilevanza costituzionale” nonpotranno essere trasferiti.Strade e ferrovie - Sono in ogni casoesclusi dal trasferimento le reti di interes-se statale, comprese quelle stradali e lestrade ferrate in uso di proprietà delloStato.Porti - Nelle città sedi di porti di rilevan-za nazionale possono essere trasferite dal-l’ Agenzia del Demanio al Comune areegià comprese nei porti e non più funzio-nali all’ attività portuale e suscettibili diprogrammi pubblici di riqualificazioneurbanistica.Aeroporti - Restano statali gli aeroporti“di interesse nazionale”.I parchi sono nazionali - Esclusi dal tra-sferimento anche i parchi nazionali e leriserve naturali statali.I grandi laghi alle Regioni ma serve in-tesa - I grandi laghi del nostro paese chebagnano più di una Regione potranno

essere trasferiti alle Regioni interessate,ma solo in caso di un’intesa tra di esse.Energia - La competenza sullo stoccaggiodel gas, le concessioni idroelettriche e lepiattaforme petrolifere resterà allo Stato.Così come le reti energetiche di interessestatale.Fondi immobiliari – L’articolo 6 delprovvedimento prevede il riordino e l’adeguamento della disciplina dei fondicomuni di investimento immobiliari conapporto pubblico. Ai fondi immobiliariprevisti dal decreto legislativo potrà parte-cipare anche la Cassa Depositi e Prestiti.L’avvio del federalismo demaniale hasoddisfatto il leader della Lega UmbertoBossi che ha commentato: “Il federali-smo è partito: abbiamo raggiunto la pri-ma tappa importante”. Ulteriore motivodi soddisfazione, per la Lega, il consensodi parte dell’ opposizione. Solo l’ Udc diCasini e l’ Api di Rutelli hanno votatocontro il parere, mentre il Pd si è astenu-to. L’Italia dei Valori ha invece votato sì alparere, perché, ha spiegato il leader Anto-nio Di Pietro “con questa riforma il Pae-se avrà dei vantaggi e non certo dei costiaggiuntivi”. Dalle prossime settimaneinizierà il lavoro sui successivi decreti le-gislativi delegati: “A inizio giugno saràpronto il secondo decreto legislativo sulfederalismo, quello sul quadro finanzia-rio - ha promesso il ministro alla Sempli-ficazione Calderoli - Si tratterà di unabozza aperta al confronto con le forze po-litiche”.

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23“Il federalismo è partito:abbiamo raggiunto laprima tappaimportante

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DALLEAZIENDE

Claudio Albertini, AmministratoreDelegato di Igd Immobiliare GrandeDistribuzione SIIQ S.p.A., confermal’importante piano di sviluppo delGruppo - che prevede per il 2010 l’ac-quisizione di due nuovi centri commer-ciali (Palermo e Conegliano Veneto), lariqualificazione del portafoglio esistentee l’avanzamento degli investimenti - esottolinea i brillanti risultati ottenutianche nel primo trimestre dell’esercizio2010 dalla property company. La prima efinora unica SIIQ italiana quotata, infat-ti, al 31 marzo 2010, ha realizzato RicaviTotali pari a 29,90 milioni di euro, increscita del 11,53% rispetto al primo tri-mestre dell’esercizio 2009, con un incre-mento principalmente riconducibile aglieffetti delle nuove aperture effettuate nelcorso del 2009 e, in particolare, all’incre-mento negli ingressi, a rete omogenea,del 2,92% e nelle vendite dei tenant del3%. La crescita più significativa è stataregistrata nell’area del core business delGruppo, dove i ricavi da attività locativasono incrementati del 12,03% rispetto

allo stesso periodo del 2009. I ricavi daservizi, pari a 1,12 milioni di euro, sonoaumentati del 21,69% rispetto allo stes-so periodo del 2009. Il MargineOperativo Lordo (EBITDA) al 31marzo 2010 del Gruppo IGD è risultatopari a 20,10 milioni di euro, con unincremento del 17,74%. L’EbitdaMargin, calcolato sui ricavi gestionali, èpari al 71,58%, in crescita del 4,71%rispetto al dato relativo al primo trime-stre dell’esercizio 2009. Al 31 marzo2010, il Risultato Operativo (EBIT) delGruppo IGD è pari a 19,62 milioni dieuro, in aumento del 18,64%. L’UtileNetto consolidato di Gruppo al 31marzo 2010 è pari a 8,46 milioni dieuro, in crescita del 15,89% rispetto al31 marzo 2009. Il Funds fromOperations (FFO) al 31 marzo 2010 èpari a 9,89milioni di euro, con un incre-mento dell’11,63% rispetto al 31 marzo2009. Risultati tanto più importanti allaluce del periodo nel quale sono stati con-seguiti: un trimestre ancora difficile acausa del perdurare delle incertezze e dei

rischi connessi al trend sfavorevole checaratterizza il quadro macroeconomico,con particolare riferimento alla instabilitàdei mercati finanziari, al calo dei consu-mi e con ripercussioni sul settore immo-biliare, sia italiano che internazionale.“Siamo molto soddisfatti dei buoni risulta-ti raggiunti dal nostro Gruppo anche inquesto primo trimestre del 2010, ma ilnostro impegno va anche oltre”, proseguel’A.D. Albertini, “Lo scorso 10 maggio,infatti, per aver dato un importante contri-buto all’inclusione lavorativa e sociale dipersone disabili o in situazioni di disagio, alnostro Gruppo è stato conferito il Logo diAzienda Solidale 2010 per l’inclusionedelle diversità”. Nella stessa direzione,IGD sta approntando i processi per ela-borare il proprio Bilancio di Sostenibilità,tra i primi Gruppi in Italia nel settore delReal Estate, un’iniziativa che va ancorauna volta nel senso di rispondere almeglio alle aspettative dei propri stakehol-ders, con l’obiettivo di contemperare idiversi interessi nel processo di gestioneresponsabile del Gruppo.

Risultati in crescita nel primo trimestredell’esercizio e uno sguardo rivolto versole tematiche sociali per il Gruppo IGD

Da destra: Roberto Zoia, direttore patrimonio e sviluppo, Grazia Margherita Piolanti, direttore amministrazione, affarilegali e societari, Gilberto Coffari, presidente di Igd Immobiliare Grande Distribuzione Siiq Spa, Claudio Albertini,amministratore delegato di Igd Immobiliare Grande Distribuzione Siiq Spa, Daniele Cabuli, direttore generale allagestione e Antonio Di Berardino, amministratore delegatoWinmarkt Magazine Sa

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Un drammatico bollettino è presentato il14 maggio scorso a Roma dagli Stati Ge-nerali delle Costruzioni, a un anno esattodalla manifestazione nella quale tutte leprincipali sigle del settore, guidate dal-l’Ance, insieme ai sindacati avevano pre-sentato le loro proposte al Governo. Do-dici mesi dopo le cose non sono certo mi-gliorate. Anzi, gli indicatori segnalano unpreoccupante peggioramento. E gli inve-stimenti pubblici e privati sbloccati dalCipe il 13 maggio sono solo una primaapertura, apprezzata dal presidente del-l’Ance Paolo Buzzetti, ma non al puntoda scongiurare iniziative anche clamorose,come “una manifestazione di piazza congli scavatori” evocata da Buzzetti in alcu-ne recenti assemblee di costruttori, se en-tro luglio non arriveranno risposte soddi-sfacenti da Palazzo Chigi. Ma andiamocon ordine.

Presidente Buzzetti, si profila una ma-novra biennale da 27 miliardi per ri-durre la spesa pubblica, che potrebbetoccare anche gli investimenti in infra-strutture: come conciliare questa esi-genza con le vostre richieste di rimette-re in moto il settore?Siamo tutti consapevoli della necessità difronteggiare la crisi finanziaria riducendoil deficit e il debito pubblico. Ma questanecessità non può avvenire a scapito delleimprese che non vengono pagate dalle

pubbliche amministrazioni per non faraumentare la spesa. Noi a fine mese dob-biamo pagare stipendi e contributi, men-tre lo Stato può permettersi di non paga-re. In altri tempi sono scoppiate rivoluzio-ni per questioni fiscali come queste. E poidobbiamo conciliare la riduzione del defi-cit con il rilancio della crescita economi-ca; questo vuol dire indirizzare i pochifondi pubblici disponibili verso investi-menti che possono aumentare la compe-titività, come le infrastrutture. Segnaloche Paesi più in difficoltà di noi, come laSpagna, stanno accelerando gli investi-menti in opere pubbliche.

Ma l’ultima riunione del Cipe ha sbloc-cato investimenti pubblici e privati.E noi abbiamo pubblicamente apprezzatoquesto segnale di buona volontà. Però sitratta solo di un primo passo. Prendiamolo stanziamento per la messa in sicurezzadelle scuole, che richiede complessiva-mente 10 miliardi. Era stato stanziato unmiliardo: il Cipe ha sbloccato 358 milio-ni per 1700 interventi urgenti. Altri 245milioni sono stati destinati all’Abruzzo.Mancano ancora 407 milioni che sperovengano sbloccati al più presto. Intantonoi abbiamo fatto un accordo con l’Asso-ciazione dei Comuni per realizzare unOsservatorio che controlli che questi sol-di si spendano subito e non nei tre annimedi che ci vogliono di solito per gli in-

terventi. Abbiamo anche dichiarato che icostruttori sono disposti a contribuire at-traverso project finance alla messa in sicu-rezza e alla ricostruzione degli edifici.

Il Governo si è anche impegnato per l’-housing sociale e per il Piano Casa…Sono progetti importanti, che però lan-guono e non stanno dando i risultati spe-rati in questa fase di crisi. Il piano per l’-housing sociale era stato annunciato nelgiugno 2008 e solo in queste settimane,con un ritardo superiore a un anno, po-trebbe partire la fase operativa. Solo l’8marzo scorso è stato varato il decreto cheripartisce le risorse tra le Regioni e da al-lora sono decorsi i 180 giorni per la pre-sentazione delle proposte di intervento. E’

Le proposte degli Stati Generali per rilanciare il settore

Buzzetti (Ance): ultimatum al Governoper salvare l’industria delle costruzioni

Oltre 130 mila (210 mila con l’indotto), posti di lavoro persi nel2009. Oltre duemila imprese fallite, il 20% in più rispetto al 2008.Investimenti in costruzioni ridotti del 18% negli ultimi tre anni.Bandi di gara per lavori pubblici ridotti del 55% negli ultimi 6 anni.Compravendite di abitazioni diminuite del 30% in tre anni

di Paolo Enzo Mazzanti

ITALIA

Paolo Buzzetti

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essenziale che Regioni ed enti locali ri-spettino questa scadenza definendo rapi-damente un quadro di regole che possanoattivare al più presto i cantieri, coinvol-gendo le imprese private. IlMinistero del-le Infrastrutture, dal canto suo, deve defi-nire celermente le procedure per l’avviodegli accordi di programma in una logicadi snellimento delle procedure.

E per quel che riguarda il Piano Casache cosa chiedete?Sul Piano Casa erano riposte molte aspet-tative, ma non riesce a decollare. Ci sonostati ritardi accumulati principalmentenella estenuante trattativa tra Stato e Re-gioni. Ma è necessario anche dare concre-tezza a quegli snellimenti procedurali cheavrebbero dovuto essere varati a livello na-zionale con un decreto legge più di un an-no fa e di cui si sono perse le tracce. Quel-lo della semplificazione è un tema scottan-te. Basti pensare che nelle scorse settimanenella Commissione Affari costituzionalidella Camera ci sono state resistenze daparte dei ministeri dell’Ambiente e dei Be-ni culturali alla semplificazione sulla Con-ferenza dei Servizi che va assolutamentesnellita se vogliamo accelerare le procedu-re. Voglio proprio vedere chi resiste. Se ne-cessario faremo i nomi e i cognomi.

Che cosa chiedete in concreto?Chiediamo in primo luogo lo sblocco de-gli 11,2 miliardi per le infrastrutture deli-berate dal Cipe un anno fa, nel giugno2009. Sinora le ricadute sul mercato sono

state praticamente nulle, appena 20 mi-lioni. Speriamo che la recente decisionedel Cipe acceleri effettivamente la spesa.Poi dobbiamo puntare sulle piccole e me-die opere, quindi sugli interventi diffusisul territorio, che sono immediatamentecantierabili e possono avere un effetto im-mediato contro la crisi, creando un vola-no di sviluppo. Per questo chiediamo larevisione del Patto di stabilità interno perconsentire ai Comuni che hanno risorsedi spenderle.

Cosa fare per arginare la perdita di oc-cupazione?Dobbiamo ampliare gli ammortizzatorisociali in edilizia, innalzare il limite massi-mo della disoccupazione sociale parifican-dolo a quello del settore manifatturiero efavorire la qualificazione professionale. Lopossiamo fare, perché la Gestione dellaCassa integrazione in edilizia prezzo l’Inpsrisulta in avanzo di due miliardi, ancheperché le nostre imprese pagano un con-tributo per Cassa integrazione del 5,2%contro l’1,9-2,2% dei settori manifattu-rieri. Se diminuissimo questo contributopotremmo destinare risorse importanti al-la formazione e qualificazione professio-nale dei nostri dipendenti.

Molti di questi problemi non derivanoanche dal fatto che in Italia ci sonotroppe piccole imprese edili che hannodifficoltà a stare sul mercato e c’è mol-to lavoro nero? Abbiamo il 50% in piùdelle imprese tedesche con un mercato

che è poco più della metà. Che cosa sipuò fare per aumentare la dimensionedelle imprese?Siamo da tempo impegnati a favorire leaggregazioni e la qualificazione delle im-prese, ma il nostro sistema edilizio resteràcomunque formato da poche grandi im-prese, molte imprese medie e piccole,moltissimi artigiani, che del resto garanti-scono un’elevata qualità ai nostri manu-fatti. Non dobbiamo perdere questi valo-ri. Dobbiamo invece impegnarci tutti pergarantire la presenza sul mercato di im-prese regolari in materia retributiva e con-tributiva: per questo chiediamo che vengarichiesto il Durc, cioè il documento cheattesta il regolare pagamento dei contri-buti, sia nei lavori pubblici sia nei lavoriprivati, verificando inoltre la congruitàdel costo del lavoro rispetto al valore del-l’opera. Dobbiamo anche parificare le ali-quote contributive previste per il lavoroautonomo e subordinato per rendereomogenei i relativi costi.

Un’ultima domanda: la politica è scossada scandali che ruotano attorno a un co-struttore. Vi sentite chiamati in causa?Assolutamente no. Siamo stati i primi neldicembre scorso e permolto tempo siamostati gli unici a contrastare il progetto del-la “Protezione Civile Spa” che avrebbe ge-neralizzato la pratica dei lavori “in house”.Poi è scoppiato lo scandalo e il provvedi-mento si è arenato. Ma la logica dei lavo-ri “in house”, che evitano il mercato e legare, è molto diffuso: riguarda per esem-pio molte ex municipalizzate a livello lo-cale. Il sistema degli appalti è imperfetto emalato. Dopo Tangentopoli non abbia-mo fatto le riforme che ci avrebbero por-tato in Europa, dove ci sono meno nor-me, più controlli, e ci vuole meno tempoper selezionare le imprese più adatte a rea-lizzare un’opera pubblica. Da noi vige an-cora la regola del massimo ribasso, chenon favorisce i migliori, ma nella miglio-re delle ipotesi i fortunati, oppure coloroche hanno a disposizione risorse ingenti,magari fondi neri da riciclare, che posso-no aggiudicarsi i lavori con il 50 o il 60%di ribasso. Dobbiamo rimettere mano al-le regole per gli appalti. E non ci vuolemolto: basterebbe guardare all’Europa.

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Adolfo Urso e AlteroMatteoli

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DALLEAZIENDE

Sono più di 30.000 mq di spazi per uf-ficio ambientalmente sostenibili, effi-cienti e flessibili quelli che si vedonocrescere a Segrate. Stiamo parlando diSegreen Business Park una destinazio-ne di eccellenza pensata per i lavorato-ri della conoscenza da CB Richard El-lis Investors, progettata interamenteda Lombardini22 coadiuvati da ReVa-lue per la parte di progettazione inter-na e già in fase di cantiere gestito daBovis Lend Lease.“Abbiamo pensato alle aziende interna-zionali di primario standing, abituate acompetere sul mercato del lavoro perattrarre persone di talento.” dice Alber-to Radice Fossati, Asset Manager diCBRE Investors “I cosiddetti knowled-ge workers sono abituati a produrresenza distinguere tempi di lavoro etempo libero. Il loro luogo di lavoroideale accoglie tutti i momenti dellagiornata, in un avvicendamento conti-

nuo di momenti di concentrazione, diinterazione e di svago”.Lombardini22 ha progettato un com-plesso di tre edifici principali che creauna piazza pedonale vivibile in tutte le

ore del giorno, luogo di svago e di in-contro, di attività sociale e di interazio-ne casuale. Un luogo di qualità urbana,immerso in un parco alle porte di Mi-lano.

Segreen Business ParkEnergia rinnovabile per i knowledge workers

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Segreen Business Park: Ingresso principale

Photo: Beppe Raso

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Segreen Business Park è vicinissimo aMilano, nel Comune di Segrate, dasempre attento ad attrarre attività ec-cellenti e a valorizzare la propria iden-tità territoriale.Grazie alla scorrevole accessibilità inauto da Milano centro e grazie agli ef-ficienti collegamenti con le grandi arte-rie di trasporto autostradale, ferroviarioed aeroportuale, Segrate ha sviluppatouna riconosciuta vocazione terziario-amministrativa ed è da sempre sede de-gli headquarters di importanti aziendeinternazionali.“Siamo molto contenti di questo pro-getto immobiliare” dice Adriano Ales-sandrini Sindaco di Segrate “ in unmomento di incertezza economica èbello vedere che il nostro Comunecontinua ad attirare l’attenzione di in-

vestitori internazionali. Siamo vicini aMilano ma i nostri cittadini e le azien-de che verranno qui con i loro ufficisanno di poter contare su un rapportomolto stretto e diretto con l’ammini-strazione cittadina: siamo attenti allosviluppo dell’economia e del territorio.Stiamo lavorando molto” prosegueAlessandrini “sul sistema dei trasportisia con l’ATM sia con le Ferrovie delloStato e oggi arriva da Milano un trenoogni 15 minuti”.Il Parco Forlanini, l’Idroscalo, l’areaverde di San Felice, i Centri SportiviMarconi e Malaspina ed un elevatostandard di strutture sportive e per iltempo libero, offrono una dotazione diaree verdi di primario valore contri-buendo a posizionare positivamentel’area nel panorama milanese.

“Abbiamo accettato con grande entu-siasmo il mandato in co-agency conCushman & Wakefield per commer-cializzare Segreen Business Park” dicePierre Marin, Amministratore Delega-to di Jones Lang Lasalle “perché ci hacolpito la visione strategica che ha ani-mato il progetto fin dall’inizio. L’atten-zione alla sostenibilità ambientale el’attenzione alla qualità urbana del co-struito fanno di questo sviluppo il luo-go ideale per aziende che ricercano perla propria sede un luogo con una voca-zione identitaria in linea con i proprivalori”.“Apprezziamo che gli edifici siano di-versi per altezza e dimensione” diceHarry Farthing, Amministratore Dele-gato di Cushman & Wakefield “dannoritmo e dinamicità al complesso. In piùhanno ampi spazi pensati per la carat-terizzazione con i brand delle aziendeche verranno qui, in un bilanciamentotra visibilità e coerenza con l’immaginecomplessiva. I piani tipo sono stati stu-diati con cura, per garantire un’ottimaefficienza”.L’accesso al Business Park privilegia laqualità e la sicurezza dei flussi pedona-li e ciclabili, separandoli in modo net-to dalla circolazione dei veicoli a moto-re privati diretti al parcheggio o allapiazza per il punto controllato di drop-off. Già oggi è attiva la pista ciclopedo-nale che unisce il Campus alla StazioneFerroviaria di Segrate.“La piazza semipubblica che abbiamocreato al centro del complesso, intera-

DALLEAZIENDE

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Edifici B&C: vista dalla piazza

Photo: Beppe Raso

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gisce direttamente con lo spazio verdecircostante e crea percorsi interessanti.Gli edifici proteggono la piazza, ne au-mentano la qualità, come luogo anima-to e riparato” dice Marco Amosso Par-

tner di Lombardini22 “Lo spazio at-trezzato per la sosta, le panchine, i per-corsi pedonali, i rivestimenti e i giochidi ombre e luce danno valore allo spa-zio: ci immaginiamo la piazza che sianima durante la giornata, con i gran-di flussi del mattino e piccoli gruppiche passeggiano, chiacchierano o si sie-dono su una panchina per una riunio-ne informale all’aperto”.Il verde è curato e integrato con l’arre-do urbano: le sedute in pietra dialoga-no con la pavimentazione, i sistemi diilluminazione creano percorsi e accentisull’architettura del luogo e invitano al-la fruizione dello spazio comune.Gli edifici principali dialogano fra lorocon corpi di collegamento che si apro-no sulla piazza, trasparenti e permeabi-li, con spazi di grande altezza e di gran-de qualità. Un edificio più piccolo sisviluppa orizzontalmente e ospita i ser-vizi di ristorazione e i servizi alle perso-ne, rinforzando la logica della comuni-tà e creando spazi di incontro e conver-sazione.Segreen Business Park è stato proget-tato con grande attenzione ai temi del-la sostenibilità ambientale. “Siamo inlinea con i parametri dell’edilizia soste-nibile e Segreen Business Park otterràla Certificazione CENED in classe A ela Certificazione LEED - GOLD” diceRoberto Cereda, Partner di Lombardi-ni22 “L’orientamento degli edifici, l’in-volucro edilizio, le tipologie impianti-stiche, l’utilizzo di fonti energeticherinnovabili, la gestione dell’acqua, lescelte di accesso pedonale e ciclabile fi-no alla scelta delle specie arboree: tuttoè stato fatto pensando alla salvaguardiaed al rispetto dell’ambiente”.“Le aziende eccellenti, consapevoli delproprio ruolo nella comunità, valutanocon attenzione la valenza simbolica delluogo che scelgono come propria sede el’effetto di comunicazione che questascelta genera all’interno e all’esterno del-l’organizzazione” dice Christine Son-nier, Direttore Generale Europa Conti-nentale di CBRE Investors “Con questosviluppo diamo una mano alle aziendeche possono alleggerire la propria im-pronta ecologica, il famoso carbon foot-

print. Abbiamo pensato anche ai servizi”continua Christine Sonnier “portandoanche a Segrate il nostro concetto 5STAR SERVICESTM: un luogo e una se-rie di persone organizzate per risolvere ibisogni delle aziende che offrirà servizidi concierge, reception centralizzate, sa-le riunioni condivise, organizzazioneeventi, centro stampa, gestione della po-sta, noleggio auto e biciclette, servizi difattorinaggio, ma non solo. Faciliteràanche le persone nelle proprie attivitàpersonali.”Il cantiere è iniziato da qualche mese esul sito www.segreen.it si possono vede-re in sequenza i progressi settimanali.“E’ un cantiere complesso” dice AndreaRuckstuhl, Country Manager di BovisLend Lease che si è aggiudicata l’appal-to generale “Siamo molto concentratisulla sicurezza e sulla sostenibilità delcantiere. Sentiamo il grande impegno ela grande responsabilità di concludereentro i tempi e i costi previsti, nel ri-spetto degli obiettivi di qualità prefissa-ti”. “Ringrazio CBRE Investors” conti-nua Ruckstuhl “perché ci ha dato fidu-cia permettendoci di applicare per laprima volta in Italia un modello di ge-stione del Progetto e degli Appalti checonsente di allineare gli obiettivi di tut-ti i membri del team secondo logiche diflessibilità e di partnership, pur nel ri-spetto dei vari ruoli”.“Siamo fiduciosi sui tempi di conclu-sione dell’iniziativa, cioè entro la finedel 2010 per la prima fase e la fine del2011 per il completamento di tuttol’intervento” conclude Alberto RadiceFossati “Il progetto è totalmente finan-ziato e siamo pronti ad impegnarci for-malmente sulle date con tutte le azien-de che hanno un interesse concreto avenire da noi. Abbiamo già contattimolto interessanti, senza aver ancorainiziato una vera e propria campagnadi comunicazione”.Segreen Business Park conferma l’im-pegno di CBRE Investors in Italia suprogetti di sviluppo sostenibile e di al-ta qualità: contiamo di ospitare prestole immagini dell’inaugurazione e diavere l’occasione di presentare nuoveiniziative.

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SEGREENBUSINESSPARK,VIA SANBOVIO3,SAN FELICE - SEGRATE –MILANO

Destinazione d’usoUffici con 5-Star ServicesTM

Fund ManagerCB Richard Ellis Investors FondoStrategic Partners Europe IIIStudio di progettazioneLombardini 22Management ContractorBovis Lend LeaseTrasporti pubblici e infrastrutture• Stazione Ferroviaria• Linea S5 - S6• Bus 73• Milan city centre: 10km• Linate Airport: 5km• Metro MM4, Bre.Be.Mi: (in costru-

zione)Dati di Progetto• Uffici: 25.400 mq• Terrazzi: 961 mq• Archivi: 2.992 mq• 5-Star Services: 1.986 mq• Parcheggi: 624• Edificio E: piano terra + 4 piani• Edificio A: piano terra + 3 piani• Edificio C: piano terra + 5 piani

Inizio lavori: Novembre 2009Fine lavori: Dicembre 2012Disponibile in locazione

ContattiCB Richard Ellis Investors SGRpAVia Santa Maria Segreta 6, 20123MilanoT +39 02 72 73 70 1F +39 02 72 73 70 [email protected]

Photo: Beppe Raso

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DALLEAZIENDE

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Le ultime novità introdotte sul mer-cato da LG Electronics Italia nel set-tore della climatizzazione dimostra-no come l’azienda coreana sia al-l’avanguardia nel proporre soluzionicomplete ed innovative, sia in ambi-to commerciale che residenziale.L’offerta di soluzioni tecnologica-mente avanzate e flessibili per il ri-scaldamento, la ventilazione, il con-dizionamento (HVAC, Heating,Ventilation, Air Conditioning) maanche i nuovi sistemi per l’energiasolare e l’illuminazione hanno con-tribuito all’affermazione di LG comeuno dei principali player di riferi-mento nel mercato della climatizza-zione riconosciuto per l’estrema ver-satilità e per l’indiscussa qualità deiprodotti offerti. Per la climatizzazio-ne professionale, LG propone unavasta gamma di modelli, tra cui ilnuovo sistema Multi V Water II,punto di forza della collezione LG edespressione autentica della missionaziendale, ovvero quella di offrireprodotti e soluzioni in grado di mi-gliorare significativamente la qualitàdella vita delle persone.

MULTI V WATER IITecnologia, risparmio energetico erispetto per l’ambiente grazie al con-tenimento dei consumi: questi i dri-

vers che caratterizzano la nuovagamma di unità VRF condensate adacqua MULTI V WATER II, model-lo di punta della linea di climatizza-tori firmata LG.A completamento della gamma aflusso di refrigerante variabile MUL-TI V sono disponibili le unità con-densate ad acqua sia nella versione apompa di calore che nella versione arecupero di calore. Le unità MULTIV Water II nascono per soddisfare lerichieste dei professionisti che, ap-prezzando il prodotto MULTI V nel-la versione condensata ad aria, vo-gliono sfruttarne le prestazioni an-che nelle soluzioni con condensazio-ne ad acqua.

Caratteristiche principaliLa potenza frigorifera delle unitàparte dalla piccola 8 HP (22,4 kW –13 unità interne collegabili) fino adarrivare alla potenza massima di 60HP (168 kW raffr. - 64 unità inter-ne collegabili) tramite l’abbinamen-to di un numero di moduli contenu-to e dalle dimensioni compatte.L’unità da 20 HP (56 kW raffr. – 32unità interne collegabili) per esem-pio è composta da un singolo modu-lo di 772 mm x 547 mm x H 1120mm per un peso complessivo di soli238 Kg.Sfruttando queste caratteristiche èpossibile realizzare centrali frigorife-re anche dalla potenza complessivaimportante, rispettando allo stessotempo i vincoli architettonici chesempre più di frequente condiziona-no le scelte dei professionisti. Le pre-stazioni delle unità sono di assolutolivello con valori di COP superiori a5,3 in riscaldamento tali da giustifi-care lo studio e l’impegno economi-co che richiedono gli impianti conunità condensate ad acqua. Tutte leunità interne ed accessori già presen-

ti nella gamma MULTI V sono di-sponibili anche per la serie MULTIV Water. In particolare la soluzione arecupero di calore, come la versionecondensata ad aria MULTI V SyncII, utilizza per la distribuzione delrefrigerante le unità HR Unit chepermettono una importante riduzio-ne del numero di saldature necessa-rie e consentono ad ogni unità inter-na del sistema di poter operare nellamodalità voluta (Riscaldamen-to/Raffrescamento) indipendente-mente dalla modalità di funziona-mento delle altre unità.

In occasione di Mostra ConvegnoExpocomfort 2010, LG ha presenta-to in anteprima assoluta anche la se-rie Multi V III, la nuova generazionedi unità esterne che sarà disponibilesul mercato italiano a partire da fineottobre 2010. Multi V III rappresen-ta un ulteriore deciso passo in avantinell’innovazione di questi prodotti egrazie ai nuovi compressori assicuraun notevole risparmio energetico euna riduzione degli ingombri del30% rispetto ai precedenti modelli.

Multi V Water II:la nuova frontiera LG

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Il tema della qualità acustica negliambienti scolastici rappresenta un argo-mento di grande dibattito a livelloeuropeo e in molte nazioni, qualiFrancia, Inghilterra e Svezia, esiste unaforte attenzione normativa che deter-mina specifici criteri di progettazione.A livello italiano il decreto di riferimen-to è iI DPCM 14/11/1997 che classifi-ca le aree scolastiche come particolar-mente protette (classe I con valore limi-te assoluti di immissione pari di 50dB(A)), ma tale normativa da sola nonè sufficiente per assicurare la buonaqualità acustica degli ambienti scolasti-ci perché non prende in considerazionela componente interna, generata dalrumore antropico e dai tempi di river-berazione.Il rumore interno può essere causa diforte disturbo dell’apprendimento

degli studenti, nonché possibile fontedi malattie professionali per gli inse-gnanti, causando ad esempio danniuditivi e laringopatie.Tali aspetti, trascurati dalla normativa,sono però oggetto di numerosi studi edanalisi da oltre trent’anni. Dal moni-toraggio dell’esposizione al rumoresugli insegnanti e sugli studenti sonoemersi dati elevati, specialmente inscuole materne ed elementari.Tenendo presente che la corretta proget-tazione acustica di aule per la didattica èfinalizzata alla garanzia di un’ottimalecomprensione del messaggio parlato,risulta pertanto facile intuire che un ecces-so di rumore e di riverberazione non èaccettabile.Per questo motivo Rockwool, in collabo-razione con il Politecnico di Torino, hapubblicato il manuale “ACUSTICA

DELLE AULE SCOLASTICHE”,all’interno del quale vengono ampiamen-te trattate ed affrontate le diverse temati-che per realizzare nuovi edifici acustica-mente corretti e fornire soluzioni permigliorare l’acustica degli ambienti esi-stenti, la cui correzione prevede l’adegua-mento di determinati vincoli già insiti nelcostruito attraverso scelte ed adattamentipiù complessi.La pubblicazione approfondisce la que-stione della progettazione acustica delleaule scolastiche sia da un punto di vistateorico che normativo, avvalendosi dinumerose immagini e tabelle esplicative,che rendono la lettura di facile compren-sione non solo agli addetti ai lavori maanche a chi si approccia alla materia perla prima volta. A supporto vengono ana-lizzati in maniera approfondita due tipidi interventi correttivi eseguiti su aulescolastiche esistenti, presentando misu-razioni e calcoli fonometrici ante e postopera, dettagli costruttivi e fotografie diallestimento. È possibile richiedere unacopia gratuita del manuale scrivendo [email protected] o collegan-dosi al sito internet www.rockwool.it.

DALLEAZIENDE

Qualità acustica nelle scuoleper un miglior apprendimento

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Rockwool, in collaborazione con il Politecnico di Torino, presenta il nuovo manuale tecnico.

Installazione dei pannelli fonoassorbenti in un'aula scolastica

Copertina del nuovo manuale tecnico

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DALLEAZIENDE

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La riqualificazione delle aree maritti-me e portuali costituisce ormai unfenomeno di rilevanza mondiale.Molteplici, infatti, sono stati gliinterventi di recupero di quella por-zione di città compresa tra acqua etessuto urbano che, per la sua collo-cazione, rappresenta un’opportunitàunica per uno sviluppo urbano chepunti alla crescita socio-economicadelle città marittime.A fronte di interventi di matriceeuropea portati a termine in mediain 3-6 anni, per gli interventi di tra-

sformazione realizzati in Italia siregistra la tendenza ad un allunga-mento dei tempi di realizzazione. Ineffetti, le città straniere, a differenzadi quanto avviene in Italia, non siattivano quasi mai da sole, ma sonosempre più spesso collegate con leregioni circostanti o associate in retidi città. Inoltre, tali città, per quelche concerne gli strumenti di piani-ficazione, difficilmente fanno riferi-mento a semplici piani regolatori matendono a preferire i cosiddettimaster plan che rappresentano ilmiglior strumento di attuazione di“marketing urbano e territoriale”.Tra i fattori che si devono considera-re fondamentali per il successo ditale tipologia di operazione puòannoverarsi sicuramente l’elementodella plurifunzionalità. Le areemarittime, infatti, creano sviluppo etale sviluppo deve attuarsi anchemediante l’introduzione di spaziliberi civici ed usi complementari(residenze, commercio, servizi), libe-rando il tessuto urbano dalle funzio-ni obsolete o non più compatibilicon lo sviluppo della città.Per quel che concerne, invece, glistrumenti più idonei ad attuare dettatipologia di operazione si segnalanoil Project Financing e le la Società diTrasformazione Urbana (Stu).Il Project Financing (artt. 152 e ss.del D.Lgs. n. 163/2006) è uno stru-mento di finanziamento di iniziativeeconomiche che, per la loro com-plessità, non possono essere gestiteda un unico soggetto e che si basa suiflussi di cassa – generati dall’opera

progettata - che consentono il rim-borso del prestito e la remunerazionedel capitale investito.La Società di Trasformazione Urbana(art. 120 del D.Lgs. n. 267/2000),invece, è uno strumenti strumentoche il legislatore ha messo a disposi-zione degli enti locali per intervenirenelle aree urbane consolidate, in perl’attuazione degli strumenti urbani-stici vigenti. Dovrà, quindi, sussiste-re un piano unitario che individuigli obiettivi dell’intervento, rinve-nendo nella Stu lo strumento piùadatto a concretizzarlo mediante, invia esemplificativa, la preventivaacquisizione da parte della Societàdegli immobili interessati dall’inter-vento (consensualmente o medianteesproprio), la trasformazione deglistessi e la commercializzazione delrisultato, da intendersi non solocome l’alienazione degli immobilima, più in generale, come sfrutta-mento economico degli stessi (es.locazione, gestione diretta di attivitàeconomiche, ecc.).Possiamo concludere questo breveintervento segnalando come ognioperazione di recupero concernentearee marittime o portuali presenticaratteristiche peculiari che la rendo-no unica nel suo genere. A fronte ditale unicità, sarà opportuno creare lecondizioni - anche di conoscenza -più idonee allo sviluppo del proget-tato intervento procedendo preven-tivamente con una Due Diligencegiuridico/urbanistica, ambientale,tecnica nonché economico-finanzia-ria che evidenzi le caratteristicheproprie delle aree interessate e conse-guentemente consenta l’individua-zione delle procedure e degli stru-menti più adeguati alla realizzazionedell’intervento di recupero program-mato.

Il recupero delle aree marittime e portuali

a cura del Dipartimento Immobiliare di NCTM

A fronte di interventi dimatrice europea porta-ti a termine in media in3-6 anni, per gli inter-venti di trasformazionerealizzati in Italia siregistra la tendenza adun allungamento deitempi di realizzazione.In effetti, le città stra-niere, a differenza diquanto avviene in Italia,non si attivano quasimai da sole, ma sonosempre più spesso col-legate con le regioni cir-costanti o associate inreti di città

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DALLEAZIENDE

Dopo ogni crisi si generano nuovi equi-libri. Anche questa volta sarà così. Do-po due anni che hanno messo a duraprova il mercato del retail real estate,ora si inizia a vedere una seppur lentaripartenza. Il livello di fiducia degli sta-keholders è tornato a crescere e si guar-da al futuro con rinnovato ottimismo.Sul versante dei consultants, il nostrospecifico settore, i fattori critici di suc-cesso saranno sempre più: la capacità digenerare valore aggiunto; l’integrazionetra una reale conoscenza del territorioed una profonda comprensione delletendenze del mercato a livello interna-zionale; l’efficienza in termini di conte-nimento dei costi di gestione; la specia-lizzazione e l’indipendenza; la capacitàdi adattamento della propria organizza-zione agli specifici bisogni del cliente.Dal canto nostro come Sviluppo Com-merciale abbiamo operato nel corso del2009 una radicale riorganizzazioneaziendale, al fine di fronteggiare meglioi cambiamenti in corso ed essere prontiad esercitare un ruolo da protagonistinella nuova scena del retail real estate.Abbiamo progettato ed implementatouna nuova struttura organizzativa chefa perno sulla figura dei Property Ma-nager, responsabili del progetto e refe-renti del cliente. A supporto dei PM visono i singoli dipartimenti che svolgo-no funzioni chiave per il conseguimen-to di performance ottimali. In partico-lare abbiamo: rafforzato il dipartimentoLegal e Credit Recovery che può conta-re, unico caso nel nostro settore in Ita-lia, su 5 avvocati interni; sviluppato ildipartimento Leasing in termini di ri-sorse, qualità e produttività; puntatomolto sul marketing, con risultati og-gettivi come dimostrato dai 3 premi na-zionali assegnati a Sviluppo Commer-ciale al CNCC ITALY AWARDS 2009.Sappiamo bene che prevarrà chi saprà

allo stesso tempo ricercare ed attrarrenei propri centri nuovi tenants,brands e format di livello internazio-nale, ma anche selezionare ed inserirela parte più qualificata dell’offerta delmercato locale.Noi di Sviluppo Commerciale faccia-mo da sempre dell’integrazione tra lapresenza dei tenants più qualificatidel settore e la migliore espressionedell’offerta del territorio una nostramission. Nati nel 1996 da un’espe-rienza locale, abbiamo sin dall’inizioapprofondito la conoscenza delle ten-denze del mercato dei centri commer-ciali a livello internazionale. Attual-mente siamo nel pieno di un proces-so di internazionalizzazione che civede coinvolti su diversi fronti: condue centri gestiti e altri due progettiin commercializzazione abbiamo or-mai consolidato la nostra presenza inAlbania. Nel 2009 abbiamo avviatol’attività di leasing e property mana-gement di alcuni progetti in Bulgariaattraverso la partnership strategica

con il gruppo bulgaro Iris Trade Pro-perty Management.Ma il lavoro di maggiore prestigio chestiamo seguendo a livello internazionaleè senz’altro il Cleopatra Mall al Cairo inEgitto: un centro commerciale mixed-use, con oltre 300 unità distribuite su100.000 mq di GLA. Un progetto in-novativo, caratterizzato da un merchan-dise e tenants mix targettizzato e artico-lato per aree omogenee e con un freshfood market di 4.000 mq, un’ampia lu-xury zone, una forte componente di fi-ne dining, leisure e entertainment. Il piùimportante sviluppo immobiliare inNord Africa con un bacino di 18 milio-ni di abitanti. In questo progetto Svi-luppo commerciale è shareholder e par-tner strategico di D.I. Leasing, nellacommercializzazione del Mall.

Lo sguardo oltreconfine

Il Cleopatra Mall – Cairo (Egitto)

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DALLEAZIENDE

Come si sta muovendo Antoitalianello scenario economico attuale?“Lavoriamo nel settore immobiliareormai da quattro generazioni e abbia-mo acquisito l’esperienza e la sereni-tà necessarie per rimanere sul merca-to anche in momenti di difficoltà.Ogni crisi porta con sé anche delleopportunità, che si riescono a coglie-re soltanto avendo alle spalle unastruttura solida e altamente flessibile.Antoitalia negli ultimi anni non hamai smesso di crescere, grazie allapropria expertise nell’intermediazio-ne e consulenza per il corporate realestate. Siamo entrati in nuovi seg-menti del mercato, come il propertymanagement e il real estate turistico-alberghiero, con risultati più che sod-disfacenti. Da poco abbiamo creato –

mediante una partnership strategica -una divisione specializzata in engi-neering e construction. Crediamonelle nostre capacità e puntiamo avalorizzare e capitalizzare i risultatiraggiunti sinora per rafforzare l’iden-tità e la riconoscibilità di Antoitaliacome full service provider nel settoredel real estate.”

Abbiamo letto di “San Pietroall’Orto 6”, di cui gestite la com-mercializzazione. Quale è il caratte-re distintivo di questa operazione?“San Pietro all’Orto 6” è un’iniziati-va realizzata da EstCapital SGR, ge-store del fondo immobiliare RealEstI, e rappresenta la prima offerta mila-nese di luxury serviced apartments.Si tratta di trenta appartamenti, di

varia metratura, in un prestigiosobuilding nel pieno centro di Milano,in via San Pietro all’Orto, a pochipassi da Piazza San Babila e da ViaMontenapoleone. L’operazione è ca-ratterizzata dal fatto che i proprietaridelle unità residenziali potranno usu-fruire di tutti i servizi che si potreb-bero trovare nella suite di un hotel acinque stelle, come l’house-keepinggiornaliero e i servizi di personal con-cierge, ma anche il facility manage-ment e la possibilità di affittare lapropria residenza nei periodi in cuinon viene occupata personalmente.Ulteriori tratti distintivi sono la do-tazione completa di arredi Arma-ni/Casa e la gestione dei servizi dipersonal concierge da parte di Quin-tessentially. La scelta di adottare que-

Intervista a Fabio Tonello,presidenteAntoitalia Real Estate

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Da sinistra: Stefano Sala, Fabio Tonello, Luca Mazzucato, Paolo Villa

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sto concept ci ha consentito di pro-porre al mercato un prodotto innova-tivo e unico, in cui il prestigio el’esclusività della location si coniuga-no perfettamente con lo stile e l’ele-ganza italiani.”

In ambito di hospitality real estate,quale segmento di mercato riteneteabbia maggiore potenziale di cre-scita in Italia?“Sicuramente quello del turismo edell’immobiliare turistico legato algolf. In Europa sono 12 milioni i tu-risti che si spostano ogni anno perpoter giocare a golf, soprattutto versoquei paesi dell’area mediterranea chegrazie a clima favorevole e struttureadeguate consentono di giocare tuttol’anno. Le esperienze di Spagna ePortogallo, tanto per citare dueesempi che rappresentano ormai dei“casi di studio”, dimostrano comequesto sport sia in grado di creare uncircolo virtuoso nello sviluppo turi-stico ed economico di regioni chesanno sfruttarne al meglio il poten-ziale di attrattività. Abbiamo semprecreduto nel golf come leva vincenteper sviluppare il turismo anche inaree che non hanno una vocazionespecifica. La nostra divisione di ho-

spitality advisory – accanto ad inizia-tive più tradizionali relative a busi-ness hotel e villaggi/resort per vacan-ze al mare o in montagna - ha in cor-so diversi progetti legati al golf. Sia-mo impegnati su operazioni di svi-luppo in Toscana nell’immediato en-troterra di Livorno, in Puglia, inCampania nell’area del Cilento, inEmilia Romagna, nelle Marche inprovincia di Pesaro. Il format del“golf resort”, costituito da campogolf da almeno 18 buche, hotel di al-ta gamma, apart-hotel, residenze eservizi dedicati, è senza dubbio unaformula vincente, ma il successo del-l’iniziativa golfistica come catalizza-tore per il turismo dipende anche ein larga misura dalle infrastrutture:strade, autostrade, aeroporti ecc.Inoltre occorre promuovere la crea-zione di “circuiti golfistici” che fac-ciano sistema tra loro e che a lorovolta consentano di creare sinergiecon il patrimonio di arte, storia, na-tura, enogastronomia dell’area. Sonoinfine necessarie iniziative continua-tive ed incisive da parte delle ammi-nistrazioni locali e nazionale – anchein termini di agevolazioni finanziariee fiscali e di snellimento delle proce-dure burocratiche – affinchè si crei lanecessaria “massa critica” per attrarre

investimenti internazionali in questosettore. Il disegno di legge recente-mente presentato dal Ministero delTurismo che individua nel golf unimportante strumento per il rilancioturistico italiano conferma una “lineadi pensiero” in cui crediamo da anni.L’Italia possiede il più ampio patri-monio culturale e artistico a livellomondiale, ma occorre saper valoriz-zare questa e le altre ricchezze di cuiil nostro paese è dotato, con un’ade-guata “politica del turismo”. Per annisi è puntato su un “turismo di mas-sa”, basato su prezzo e standardizza-zione del prodotto, ma il contestoambientale e competitivo è radical-mente cambiato. Oggi la domanda èsempre più segmentata, non esistepiù “il turista”, esistono “tanti turistidi nicchia”, ognuno con esigenze easpettative proprie. Per rispondere aquesto cambiamento della domandaoccorre segmentare e personalizzarel’offerta. In questo scenario, il golfrappresenta un segmento ad alto va-lore aggiunto, in grado di destagio-nalizzare e internazionalizzare l’offer-ta turistica, con ricadute positive nonsolo sul mercato immobiliare ma sututta l’economia.”

www.antoitalia.it

DALLEAZIENDE

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Gianni Buccheri, Divisione AntoitaliaEngineering & Construction

Piergiorgio Mangialardi, Divisione Antoitalia Hospitality

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Gabetti Agency e King Sturge, due tra iprincipali player della consulenza immo-biliare in Italia e in Europa, hanno recen-temente firmato un accordo strategico dipartnership operativa. King Sturge eGabetti offrono servizi speculari, oggettodi questo accordo saranno tutte le attivitàsvolte per il segmento corporate, nellearee agency, valuation, due diligence etechnical service.Concretamente, Gabetti assisterà i clientidi King Sturge negli investimenti e neltenant representation nel nostro paese,mentre King Sturge, dal canto suo, facili-terà i clienti del Gruppo Gabetti a inter-nazionalizzare il loro profilo di investi-mento.

Ne parla a Re Giorgio Lazzaro, ammini-stratore delegato di Gabetti Agency:“Gabetti è ben radicata in Italia ma nonera presente all’estero, King Sturge, playerinternazionale ci dà questa opportunità”.L’accordo, che risale al 21 maggio, è ilcoronamento di una serie di rapporti giàavviati nei mesi passati.Infatti, i due gruppi stanno già lavorandoinsieme per soddisfare le esigenze di alcu-ni importanti clienti quali WarnerChilcott e Generali, oltre che Tyco per ilquale stanno cercando i nuovi uffici aMilano.“Le richieste che pervengono dalle societàper la locazione, riguardano metraturemedio piccole da 500-1000 metri quadri,

mentre per le compravendite sono ritenu-ti interessanti palazzi dal valore anchemolto elevato, ma a reddito. Abbiamo giàricevuto incarico per un building da 150milioni di euro”.Lazzaro prevede che numerosi retailersiano in arrivo sul suolo italiano. “Diversifashion retailer ma anche marchi tecnolo-gici sono interessati al nostro paese, pro-babilmente con priorità sul nord Italia epoi su tutto il territorio”.L’organizzazione del lavoro sarà struttura-ta grazie a uno staff dedicato che si inter-faccerà con King Sturge: ci saranno riu-nioni ogni 15 giorni e conference callogni settimana.“King Sturge società con 250 anni di sto-ria, si è affidata a noi – conclude Lazzaro– grazie alla nostra tradizione, alla nostraprofonda conoscenza del mercato e allanostra capillarità, per puntare sull’Italia,paese strategico per l’implementazionedella loro presenza in Europa”.

DALLEAZIENDE

AccordoGabetti-King Sturge

Esclusiva Re: Lazzaro parla del nuovo accordo

Giorgio Lazzaro, amministratore delegato di Gabetti Agency

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Le richieste che pervengo-no dalle società per lalocazione, riguardanometrature medio piccoleda 500-1000 metri quadri,mentre per le compraven-dite sono ritenuti interes-santi palazzi dal valoreanche molto elevato, maa reddito. Abbiamo giàricevuto incarico per unbuilding da 150 milioni dieuro

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Roma ha vinto la sfida con Venezia per lacandidatura italiana alle Olimpiadi del2020, ma rischia di perdere il Gran Pre-mio di Formula Uno che pensava di po-ter organizzare all’Eur del 2012. Nel frat-tempo il presidente dell’Unione indu-striali di Roma, Aurelio Regina, ha pro-posto la creazione di una Fondazioneaperta a tutte le imprese della Capitaleper affiancare il Coni e il comitato orga-

nizzatore nell’organizzazione della candi-datura per le Olimpiadi in vista della de-cisione del Comitato internazionale chedeciderà nel 2013 la città che ospiterà iGiochi del 2020.Roma è stata scelta dal Coni il 19 mag-gio scorso. In realtà si è trattato di unascelta obbligata, perché Venezia non ave-va raggiunto il punteggio minimo peressere ammessa alla candidatura. In baseall’analisi del Comitato Ristretto che hadovuto valutare le due candidature, in-fatti, la Giunta Coni ha attribuito il pun-teggio di 20,1 su 35 al dossier di Veneziache non ha raggiunto il punteggio mini-mo di 21 punti richiesto per poter ap-prodare alla candidatura. A Roma, inve-ce, è stato attribuito il punteggio di 32,3.“Non è stata una scelta di parte, per ac-contentare una parte o scontentarneun’altra – ha commentato il presidentedel Coni Petrucci - Abbiamo fatto gliinteressi del Paese accettando la candida-tura più credibile e conmaggiori possibi-lità di successo. Abbiamo tenuto contodel decalogo approvato dalla Giunta delConi il 21 ottobre scorso. Per questonon bisogna sorprendersi dell’iter segui-to. Il Comitato formato da grandi per-sonalità dello sport mondiale come Ma-rio Pescante, Franco Carraro, ManuelaDi Centa, Francesco Ricci Bitti e Otta-vio Cinquanta, ha offerto le massime ga-ranzie di serietà e competenza”.

Il sottosegretario ai beni culturali, il roma-no Francesco Maria Giro ha sottolineatoche la battaglia per portare i Giochi in Ita-lia “non sarà facile”, ma che per vincere laCapitale “dovrà dimostrare di essere uni-ta e all’altezza di questa impresa”. Tre leparole d’ordine, secondo Giro: “Rigore,trasparenza e strategia”. “Per organizzare epreparare questo straordinario evento do-vranno convergere in un lavoro comunetutti i mondi vitali del lavoro, dell’impre-sa e della società civile, in stretta collabo-razione con le istituzioni pubbliche, ga-ranti di un progetto chiaro, ben definito ecerto. Per questo sarà necessario un fortecoordinamento fra tutti i soggetti interes-sati pubblici e privati, per scongiurare disprecare risorse pubbliche ed evitare di ali-mentare un sistema vischioso e inefficien-te che, anziché garantire l’interesse pub-blico, finisce per alimentare interessi tal-volta illeciti”.Una difesa della candidatura di Venezia èvenuta dal presidente di ConfindustriaVeneto Andrea Tomat. “Mi preme sotto-lineare – ha detto Tomat - come la candi-datura di Venezia, partita in manieraspontanea grazie all’entusiasmo dei politi-ci e degli imprenditori veneti, sia risultatauna seria e caparbia antagonista a quelladella Capitale, capace di raccogliere intor-no a sé numerosi consensi e di attivare si-nergie complesse e innovative. Abbiamodimostrato come la capacità di fare siste-

Il Coni ha assegnato alla Capitale la candidatura per i Giochi del 2020

Roma vince la sfida olimpica con Veneziama rischia di perdere il Gp di Formula Uno

ITALIA

Il presidente dell’Unione industriali, Aurelio Regina, ha proposto lacreazione di una Fondazione aperta a tutte le imprese dellaCapitale per affiancare il Coni e il Comitato organizzatore in vistadella decisione del Comitato internazionale che deciderà nel 2013la città che ospiterà i Giochi del 2020

di Paolo Enzo Mazzanti

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Aurelio Regina

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ma sia la strategia vincente per competerea livello nazionale e internazionale. Que-sta esperienza ha fatto maturare la consa-pevolezza che il rapporto virtuoso tra isti-tuzioni locali (politiche e economiche) eimprese può funzionare. I grandi eventisono ormai da considerare veri e propridriver di sviluppo infrastrutturale e cultu-rale, per questo non ci faremo demoraliz-zare da una sconfitta, ma ne metteremo afrutto gli insegnamenti per fare di Veneziala Capitale Europea della Cultura del2019”.Una possibilità di collaborazione con gliimprenditori veneti per l’organizzazionedelle Olimpiadi potrebbe essere proprionella Fondazione proposta dal presidentedell’Unione i industriali di Roma, che sipropone di raccogliere un miliardo perpartecipare agli investimenti necessari peril grande evento che prevederà investi-menti per 43miliardi, gran parte dei qua-li in infrastrutture. “Le regole del Cio – hadetto Regina – non consentono di suddi-videre i giochi tra le due città come qual-cuno aveva proposto. Ma sarei felice se leaziende venete, così importanti per le no-stra economia entrassero nella nostraFondazione. Tra l’altro sono proprio ve-neti gli azionisti principali degli Aeropor-ti di Roma, un soggetto fondamentale perrendere Roma capitale olimpica”. Fiumi-cino ha infatti in corso un piano di inve-stimenti assai rilevante che dovrebbe por-tare la capienza dell’aeroporto dagli attua-

li 40 a 100 milioni di passeggeri l’anno.Gli investimenti in opere pubbliche sonodel resto un patrimonio che resterà allacittà: si calcola che il 60% degli investi-menti per le Olimpiadi di Barcellona siarimasto alla città e abbia portato 300 mi-la posti di lavoro.Mamentre si prepara alla sfida internazio-nale per le Olimpiadi, Roma rischia diperdere il Gran Premio di Formula uno.Fino al 2016, infatti, il Gran Premiod’Italia di F1 resterà a Monza. Lo ha an-nunciato nel marzo scorso Claudio Viga-nò, presidente della Sias, la società che ge-stisce l’autodromo lombardo, che ha con-cordato il prolungamento di altri 4 annidel contratto che impegna la FormulaOne Management, la società di Ecclesto-

ne che gestisce il Circus della massima ca-tegoria automobilistica, a disputare la ga-ra italiana sul circuito di Monza. Il con-tratto era in scadenza nel 2012. A finemaggio il presidente della Ferrari LucaCordero diMontezemolo ha confermato:“Il Gran Premio d’Italia resta a Monza.Se poi altre città vogliono organizzarne al-tri in altre città italiane facciano pure”. Ilriferimento, neppure troppo velato, eraproprio a Roma dove l’organizzatoreFlammini sta cercando di strappare a Ber-nie Ecclestone un secondo Gran Premioda organizzare a Roma su strada nella zo-na dell’Eur. Secondo il sindaco di Roma,Gianni Alemanno, il prolungamento delcontratto “dimostra in maniera inequivo-cabile come tutte le accuse lanciate controdi noi di voler cancellare il Gran Premiod’Italia nella città lombarda erano desti-tuite di fondamento. Lo avevamo dettopiù volte e oggi trova piena confermal’idea che in Italia ci possono essere dueGran Premi: quello di Monza e quello diRoma”. Per Alemanno i due GP rappre-sentano un’opportunità: “Dal 2012 o almassimo dal 2013 - ha affermato il sinda-co – l’Italia potrà vantare l’invidiabile si-tuazione di avere due Gran Premi di For-mula 1 sul proprio territorio nazionaleche si rafforzeranno reciprocamente nellapromozione turistica e nella valorizzazio-ne sportiva”. Ma ora, dopo l’assegnazionedella candidatura olimpica e la proroga al2016 del contratto di Monza, le possibili-tà di Roma nella Formula Uno sembranoin discesa.

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Gianni Petrucci e Gianni Alemanno

FrancescoMaria Giro

Per organizzare e prepararequesto straordinario eventodovranno convergere in unlavoro comune tutti i mondivitali del lavoro, dell’impresae della società civile, instretta collaborazione con leistituzioni pubbliche, garantidi un progetto chiaro, bendefinito e certo

ITALIA

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Expo Italia Real Estate a Milano dall’8 al 10 giugno

Immobiliare, eppur sono opportunità

Quali sono le novità rispetto alla scor-sa edizione?La prima vera notizia è che EIRE confer-ma, e in alcuni casi supera, i numeri delloscorso anno, in totale controtendenza ri-spetto alle altre fiere di settore.Le novità sui contenuti sono da ricercarenon solo nei tre giorni di manifestazionema anche nei mesi precedenti a questanuova edizione. EIRE infatti non è piùsolo “una fiera” ma un network che vive,oltre che dei 3 giorni di giugno, anche dialcuni determinati momenti e strumentidurante il resto dell’anno, dove si può ri-trovare e confrontare la community. Ab-biamo deciso di partire dall’esplorazionedel mercato che fa riferimento al bacinodel Mediterraneo, un’area geopoliticamolto interessante: basti pensare che neipaesi del Nord-Africa il pil cresce media-mente del 3-6% all’anno. Un’altra areaverso cui abbiamo rivolto le nostre atten-zioni è quella balcanica, anch’essa caratte-rizzata da una grande voglia di emergere.Alla fine, abbiamo pensato che EIREquest’anno potesse rappresentare un vali-do punto di attrazione proprio per questinuovi, promettenti mercati. Così, lo staffdi EIRE ha realizzato una serie di missio-ni in quei paesi, le ultime in Turchia eMontenegro. Gli operatori coinvolti vihanno riscontrato molte opportunità; noiabbiamo dimostrato come EIRE possaoffrire appuntamenti importanti nell’arco

dell’anno. Infatti, sono convinto che EI-RE debba rappresentare una tappa di unpercorso più ampio, dando costanti sti-moli a tutto il mercato, non un evento fi-ne a sé stesso, che si esaurisce nei giornidella manifestazione. Un’altra area che in-tendiamo rappresentare è l’America Lati-na, Brasile in primis, anch’essa in grandesviluppo. Senza contare che proprio inBrasile il 35-40% della popolazione è diorigine italiana e quindi ci può assicurareun grande coinvolgimento nella manife-stazione. Inoltre dobbiamo adoperarci perportare gli investitori italiani all’estero.

Quale ruolo può giocare l’Italia per ilMediterraneo e i paesi emergenti?L’Italia può e deve giocare il ruolo di ac-centratore delle opportunità di sviluppodi questi paesi, molti dei quali hanno lanecessità di importanti riqualificazioniurbanistiche, infrastrutturali e anche turi-stico-commerciali. Per troppo tempo sia-mo stati ripiegati su noi stessi e invece ab-biamo una grande tradizione di qualità,di gusto del bello, che potremmo espor-tare. In fiera saranno presenti i più im-portanti operatori pubblici e privati chepresenteranno progetti di diversi ambitiinteressati a partecipare a nuove operazio-ni di sviluppo, provenienti non solo dal-l’Italia ma anche tra gli altri dalla Russia,Slovenia, Romania, Ungheria, Turchia,Repubblica Ceca, Egitto,Malta e Nicara-

gua. A tal proposito il convegno inaugu-rale metterà a tema lo sviluppo del realestate in Italia e nel Mediterraneo, conl’intervento di importanti personalità po-litiche e imprenditoriali italiane, come isindaci Alemanno e Moratti che presen-teranno lo sviluppo di Roma e Milano, ilpresidente di Promos Bruno Ermolli edaltri esteri provenienti da Paesi comeTur-chia, Egitto e Marocco. In questa nuovaedizione metteremo a tema le principalidimensioni del mercato: opportunità diinvestimento, retail, turismo, social hou-sing e logistica.

Cosa può rappresentare l’EIRE in que-sto momento difficile del settore im-mobiliare?Mi piace molto introdurre la fiera conuna citazione del filosofo Gian BattistaVico: paion traversie, eppure sono oppor-tunità. La crisi ha segnato il mercato,cambiato le sue dinamiche e le linee disviluppo del settore non saranno mai piùquelle distorte degli anni passati. La ripre-sa avrà tempi lunghi e non facili. Il 2010diventa per le imprese che cercano di ri-partire l’anno per investire su di sé e pervagliare ciò che realmente è un’opportu-nità per la loro crescita. Per questi motiviEIRE aprirà i battenti concentrandosi sul-le opportunità concrete per la communi-ty del real estate: esistono infatti fondi, so-cietà di private banking e altri soggetti che

Mediterraneo, Balcani, America Latina, i mercati di riferimentodell’EIRE. Il valore aggiunto dell’Italia nell’esportare la qualitàall’estero. La fiera si concentrerà sulle opportunità concrete per lacommunity del real estate: fondi, società di private banking e altrioperatori che hanno risorse da investire. Antonio Intiglietta, presi-dente di Ge.Fi, ci illustra i contenuti dell’edizione di quest’anno

di Laura Lepri

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hanno risorse da investire. Il loro esserefermi è dettato da un anno di immobili-smo e dalla difficoltà nell’individuare levere opportunità. EIRE è il contesto giu-sto per ripartire: un luogo di rapporti e re-lazioni con uomini e imprese del real esta-te che può generare opportunità e incon-tri con soggetti qualificati per l’allarga-mento del proprio business, conosceremeglio il mercato, dialogare con profes-sionalità e competenze nuove, scoprire al-tre esperienze nel proprio ambito di azio-ne. La manifestazione vuole diventare uncentro aggregante di conoscenza e di rap-porti, che sono fattori determinanti pernon fare passi falsi e trovare vie concreteper la ricrescita.

Com’è distribuita la presenza deglioperatori (tra pubblico e privato), qua-li i settori maggiormente rappresentatie che promettono di più?EIRE anche quest’anno presterà partico-lare attenzione a diverse tematiche attuali.Penso per esempio al social housing, per ilquale abbiamo messo in piedi la prima epiù grande esposizione italiana ed euro-pea: la Social Housing Exhibition.Un’area della fiera dedicata esclusivamen-te a questo settore con 72 espositori trastudi di progettazione e di architettura,imprese e consorzi, che presenteranno 86progetti. All’interno di questo contesto èstato organizzato per il 9 giugno un con-

vegno istituzionale che sarà l’occasioneper capire con le istituzioni, le fondazionie l’intervento della Cassa Depositi e Pre-stiti, i nuovi criteri e le modalità di inter-vento per gli investimenti e il finanzia-mento dei progetti di social housing inItalia attraverso il fondo gestito di 2,6 mi-liardi di euro. Verranno inoltre presentateesperienze presenti sul territorio italiano,le modalità operative per rispondere alleesigenze abitative, le modalità reali dellagestione di immobili destinati a ediliziasociale: insomma, chi ha la responsabilitàdi rispondere al bisogno della casa, non hapiù scuse. Ma non solo il Social Housingha un focus dedicato.

Ovvero?Anche il retail sarà protagonista, in uncontesto che aiuta a individuare nuove di-rettrici di espansione internazionale, a tro-vare nuove location e a far crescere unoscambio proficuo di know-how e con-fronto sulle best practices internazionali.Va detto che EIRE è l’unica fiera italianadedicata a questo settore e in particolare airetailer, se si pensa che nella scorsa edizio-ne erano presenti oltre 200 società italia-ne retailer. A tema soprattutto il commer-cio d’alta gamma come valorizzazione deicentri storici, al quale è dedicato il conve-gno istituzionale del 9 giugno e nel qualeparteciperanno tra gli altri l’imprenditoree stilista Elio Fiorucci. Inoltre per il secon-

do anno consecutivo affronteremo il temadel turismo e in particolare del turistico-alberghiero, che svolge nello sviluppo delterritorio e nell’attrazione degli investi-menti un ruolo di primaria importanza.In fiera saranno presenti le più importan-ti realtà associative e istituzionali, con unconvegno istituzionale previsto il 10 giu-gno che tratterà il tema degli investimen-ti nel settore e al quale interverrà tra gli al-triMassimoCaputi, amministratore dele-gato di Fimit. Ma EIRE è anche forma-zione: ancora una volta organizzeremoconferenze formative per i dirigenti dellapubblica amministrazione su temi attua-lissimi come il federalismo demaniale, ilnuovo regolamento in materia di appaltipubblici e i fondi immobiliari per la ge-stione del patrimonio immobiliare dellapa locale.

Ottime basi per ripartire quindi…In un contesto economico mondiale ingrande difficoltà, è su queste basi che ini-ziamo questa nuova avventura il prossimo8 giugno, e su cui intendiamo proseguirein futuro, perché riteniamo che solo conun lavoro comune, di “community”quindi, si potrà dare un valido aiuto al set-tore a ripartire, alle imprese di ritrovareslancio e opportunità e agli imprenditoridi approfondire e allargare la loro cono-scenza del mercato e delle persone che lofanno vivere.

ITALIA

Antonio Intiglietta,presidente di Ge.Fi

L’Italia può e deve giocare ilruolo di accentratore delleopportunità di sviluppo di questipaesi, molti dei quali hanno lanecessità di importantiriqualificazioni urbanistiche,infrastrutturali e anche turistico-commerciali. Per troppo temposiamo stati ripiegati su noi stessie invece abbiamo una grandetradizione di qualità, di gustodel bello, che potremmoesportare

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Febbraio 2009, luglio 2010: due date,peraltro molto vicine, che comprendonola realizzazione della fulminea Torre oriz-zontale che sta per essere completata sulsito di fieramilano, a Rho. Nato dalla

penna dello studio 5+1AA AlfonsoFemia Gianluca Peluffo, con JeanBaptiste Pietri, è la più recente delleopere di alto profilo architettonico finan-ziate da Fondazione Fiera Milano per il

nuovo polo fieristico a Rho. Con questoedificio si completa quello che è ormaiconosciuto come il Parco delleArchitetture, e che annovera agli inter-venti di Massimiliano Fuksas (fieramila-no), Mario Bellini (i parcheggi multipia-no), Dominique Perrault (le torri alber-go) e Andreas Kipar (il sistema delverde).L’edificio da una parte ospiterà in un’uni-ca location gli uffici di alcune delleconsociate di Fiera Milano Spa e dall’al-tra, è a disposizione di potenziali nuoveutenze. L’opera sorge su un’area situata inprossimità di Porta Est del quartiereespositivo e occupa una superficie lordadi pavimento di circa 21 mila metriquadrati. La Torre si compone di duecorpi di fabbrica di 13 piani, raccolti inun unico complesso edilizio che si esten-de in orizzontale per oltre 50 metri. Sitratta di un edificio compatto che, otti-mizzando le fasi di realizzazione, rispetta

Milano/nuova costruzione

Una Torre orizzontale a fieramilano

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I numeri

superficie totale 25.730 mqsuperficie lorda 21.000 mqsuperficie edificabile 4.800 mqaltezza 54 mparcheggi 200 auto

4 bus100 taxi700 moto

noteconcorso internazionale ad invitiHQE – classe A

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tempi e costi stabiliti dal concorso a invi-ti bandito da Sviluppo Sistema Fiera,controllata e braccio operativo diFondazione Fiera Milano.La Torre sarà certificata in classe energe-tica A, grazie ai requisiti passivi dellacostruzione, ad un alto grado di efficien-za distributiva ed energetica e a un bassofattore di impatto ambientale. Sul frontedella sostenibilità, le soluzioni adottatesaranno finalizzate a ridurre i consumid’acqua ed energia, impiegando al massi-mo le fonti rinnovabili, ma anche amigliorare le condizioni di benessere

degli occupanti dal punto di vista termi-co, acustico, visivo e di completa fruizio-ne degli spazi. E’ prevista inoltre unaelisuperficie circolare in coperturadell’edificio, del diametro di 25 metri,per l’atterraggio degli elicotteri di grandidimensioni; le sistemazioni a terra preve-dono parcheggi pertinenziali per circa200 auto, oltre a quattro bus, 100 taxi e700 moto, tutti mezzi necessari alla logi-stica della fiera. La Torre segue un crite-rio compositivo classico, è composta dabasamento, elevazione e coronamento. Ilprimo accoglie e separa i flussi di perso-

ne in una successione di spazi.L’elevazione è attraversata poi dal tagliodell’interpiano a doppia altezza, che creaun momento di sospensione. All’ultimopiano, un giardino caratterizza ulterior-mente lo spazio e conferisce comfortclimatico all’intero edificio.Cromaticamente, la torre è definita dalcolore dell’oro, la cui preziosità è inrapporto diretto al tema della luce sola-re, ma soprattutto alla sua capacità diarricchire l’intorno di trasparenze e spec-chiature, variabili in base ai tempi e allaposizione del fruitore.

IN COSTRUZIONE

Nuove Strutture Direzionali fieramilano

Locationlargo Metropolitana, 1 - 20017 Rho, Milano(Porta Est fieramilano)

CommittenteSviluppo Sistema Fiera spa per Fondazione Fiera Milano

Progetto architettonico e paesaggistico5+1AA Alfonso Femia Gianluca Peluffo

Con Jean-Baptiste Pietri Architectes

Ingegneria strutturaleIQuadro Ingegneria

Ingegneria impiantisticaAI Engineering, AI Studio

Impresa costruttriceItaliana Costruzioni Spa (Gruppo Navarra)

Durante EIRE 2010 sarà possibile visitare la "Torre Orizzontale" previo appuntamento da fissare presso gli stand di SviluppoSistema Fiera (Pad. 4 stand F28-F30) e Italiana Costruzioni (Pad. 2 stand M31-M39/N32-N40), oppure telefonando al328.3326366

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Chiacchiere e MattoniOutlet

Cmc realizza il primo polo del lusso in Sicilia

Si chiamerà Fashion Garden Outlet il nuovo polo com-merciale progettato e realizzato da Cmc di Ravenna. Lastruttura commerciale del nuovo outlet si estenderà suuna superficie di oltre 200 mila mq. Dotata di parcheg-gio per oltre 2 mila posti auto, la nuova struttura avràun’offerta commerciale composta da circa 150 negozi conuna gla di 28 mila mq e la possibilità di una successivaespansione di 20 mila mq. Sarà caratterizzata da un’ar-chitettura che si integrerà con lo scenario ambientale cir-costante. Il nuovo Fashion Garden Outlet si colloca nelcuore dell’area turistica più ricettiva della Sicilia, con unbacino di utenza calcolato in oltre 2 milione e 200 mila

abitanti nel raggio di 90 minuti, oltre al flusso turistico(calcolato nel solo comprensorio di Taormina) di oltre 3milioni di presenze annuali. Il Fashion Garden Outletsarà il primo outlet in Italia raggiungibile a piedi dallaadiacente stazione ferroviaria. Il Gruppo Cmc diRavenna è presente da anni in Sicilia, sia nel campo del-l’edilizia civile che delle infrastrutture, ha recentementeinaugurato il centro commerciale Katanè a Gravina diCatania e partecipa all’appalto per la realizzazione delPonte sullo stretto di Messina. Larry Smith è advisor diCmc nella strategia di sviluppo del retail real estate delFashion Garden Outlet.

Il Fashion Garden Outlet48

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INAUGURAZIONIDAL TEATRO DELLE ERBE LA NUOVA SEDELEO BURNETT

E’ stata inaugurata la nuova sede dell’agenzia LeoBurnett: il Theater of Imagination nasce dalla ristruttura-zione del Teatro delle Erbe di Foro Bonaparte a Milano.Lo spazio è stato riconvertito con abbinamento di ele-menti moderni, come il banco reception situato all’ingres-so, i pavimenti in graniglia di marmo, le porte in legnomassiccio di rovere e i soffitti con decorazioni decò.Tutte le zone di passaggio sono in resina, mentre le areedi lavoro sono realizzate in parquet di rovere, prove-niente da foreste che vengono disboscate secondo princi-pi ecocompatibili. Nella ristrutturazione del teatro dicirca mille mq, Leo Burnett ha voluto mantenere la voca-zione iniziale, con un palcoscenico in grado di essere uti-lizzato per presentazioni ai clienti. L’edificio si articola sudue piani, comprende una parte centrale organizzata perteam di lavoro, in cui è stato creato un patio vetrato rea-lizzato con legno ricomposto. La sala lounge è dotata diun video chat in grado di unire le due sedi di Roma eTorino.

SEGGIOLE E POLTRONENORI AL GRUPPO ESSERE,MORENA A RICS ITALIA

Carlo Nori è stato nominato nuovo direttore generaledel Gruppo Essere, società di intermediazione finanziariacontrollata dal Gruppo Sopaf. “E’ per me motivo di orgo-glio e passione occuparmi del settore dell’intermediazio-ne creditizia - dichiara Carlo Nori - arrivare a dirigereGruppo Essere significa far crescere la società, che puntaa diventare il primo operatore multi-brand, multi-prodot-to e multi-canale, come benchmark di riferimento in que-sto settore. Gruppo Essere crede nel valore della consu-lenza finanziaria globale al servizio delle esigenze di cre-dito della famiglia e continuerà a investire per accrescerela qualità del suo modello di servizio monomandatario”. Ilcapitolo italiano della Royal Institution of CharteredSurveyors ha nominato il nuovo consiglio direttivo incarica per i prossimi tre anni. Marzia Morena è il nuovopresidente di Rics Italia in occasione delle elezioni delconsiglio direttivo. Morena approda in Rics Italia nel2006, divenendo dapprima MRics e, nel 2008, membrodel board italiano. “Riteniamo che in questo particolaremomento del mercato immobiliare sia molto utile averela possibilità di riorganizzare e definire degli standardche possano essere condivisi non solo in Italia ma anche alivello internazionale - dichiara Marzia Morena, neo-presi-dente di Rics Italia - attraverso il Red Book cerca di vei-colare non solo uno standard ma anche una deontologiaprofessionale che possa essere riconosciuta e che,soprattutto, possa divenire garanzia per tutti gli operato-ri del real estate sia nazionali che internazionali”.

CHIACCHIERE E MATTONI

In alto Carlo Nori, direttore generaledel Gruppo Essere.Sotto Marzia Morena, presidente di Rics Italia

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CHIACCHIERE E MATTONI

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Progetti

Entro il 2011 a Roma la Torre Eurosky

Entro la fine del prossimo anno sorgerà a Roma un grat-tacielo di 120 metri di altezza. Si tratta della EuroskyTower, una torre residenziale firmata dall’architettoFranco Purini e promossa dall’impresa romanaParsitalia Real Estate. Il progetto rientra nell’ambito diun più ampio intervento che prevede la realizzazione diun complesso di edifici a uso abitativo, commerciale epubblico, organizzato in due tipologie morfologiche dif-

ferenti: la torre e la piastra urbana. L’intero complessoverrà realizzata nel contesto dell’Europarco Castellaccio,a ridosso dell’Eur, e sarà una delle diciotto nuove centra-lità metropolitane. Purini ha messo a punto il master-plan dell’intera area più il progetto di una delle duetorri previste; la seconda, a destinazione direzionale,porta la firma dello studio Transit. La piastra sarà costi-tuita dal centro commerciale Euroma ed edifici privati epubblici per uffici. Il grattacielo sorgerà all’interno delBusiness Park Europarco all’Eur, nella zona di vialeOceano Pacifico, e si svilupperà su 28 piani residenziali(i primi tre adibiti ad uso ufficio) oltre a 3 piani tecnicie 2 livelli interrati destinati a garage e cantine. Sonoinoltre previsti spazi di comune utilizzo con la realizza-zione di una palestra panoramica, una lavanderia e salariunioni. L’Eurosky Tower utilizza avanzate tecnologie:sula copertura saranno installati pannelli fotovoltaicicon potenza di 180KW; è prevista la raccolta differen-ziata pneumatica dei rifiuti, che saranno in tal modoconvogliati in una centrale dove saranno trasformati inpallet combustibile. Sarà inoltre installato un sistema ditrigenerazione per la produzione di caldo, freddo (conpiastre radianti a pavimento) ed energia elettrica, conabbattimento delle emissioni di CO2; sono previstidispositivi per il recupero dell’acqua piovana, il rispar-mio dell’acqua sanitaria e la produzione di acquamicrofiltrata.

L’Eurosky Tower

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PORTFOLIO

All’interno di Malaspina Business ParkLa nuova sede di 3M Italia

Premiata dallo Us Award 2009, categoria Archittettura, l’opera è firmata dallo Studio Mca (MarioCucinella Architects), e punta su elementi come la qualità ambientale e il verde, grazie all’integrazione traspazi lavorativi ed elementi esterni, dai sistemi di ombreggiamento, alle terrazze, ai percorsi pedonali, agli

specchi d’acqua esistenti, ai viali alberati. L’edificio si trova all’interno del Malaspina Business Park, nelcomune di Pioltello alle porte di Milano, nelle immediate vicinanze del quartiere San Felice a destinazionemista tra residenziale e terziario grazie alla presenza di diverse aziende. Il palazzo è collegato con l’aero-porto di Linate e con il sistema tangenziale/autostrade e offre le fermate delle linee ferroviarie Milano-

Treviglio e Milano Greco-Pioltello, con la linea Arac Cernusco Mm2 - Malaspina Business Park. Verrà rea-lizzata la linea Mm4 che collegherà direttamente l’area con Milano. Si tratta di un complesso direzionaleper un totale di circa 10.600mq di slp, ideali per il posizionamento di circa 600 postazioni lavoro. Gli

spazi sono distribuiti su 5 piani fuori terra più uno interrato destinato a parcheggi, magazzini. La sezionedell’edificio, le corti interne e l’andamento della copertura assicurano una forte integrazione formale e

visiva tra il volume e gli spazi verdi circostanti. Il palazzo presenta un involucro esterno studiato per assi-curare un controllo efficace della luce solare mediante un sistema di brise soleil che permette alla luce dientrare e al tempo stesso di schermare i raggi del sole, attenuando l’apporto di calore nella stagione esti-

va così da favorire un minore uso degli impianti per il raffrescamento. Inoltre la copertura dell’edificio pre-vede la predisposizione di pannelli fotovoltaici. Il risparmio energetico, stimato intorno al 30-35%, ha

garantito alla nuova sede di 3M Italia la Certificazione energetica di classe “A” della Regione Lombardia.L’edificio è dotato di due corti interne a cielo libero che favoriranno l’ingresso di luce naturale anche al

centro dell’edificio. La tipologia dell’edificio associata alla distribuzione interna degli spazi di lavoro garanti-sce che nessun utente lavorerà a una distanza superiore di 4metri dalla sorgente di luce naturale più vici-na. Luminosità e trasparenza sono accentuate dall’utilizzo di pareti parzialmente vetrate per tutti gli ufficichiusi e le sale riunioni. Il comfort acustico è garantito dall’utilizzo da moquette e da materiali fonoassor-

benti, l’impianto di condizionamento a travi fredde unito all’afflusso di aria primaria nel controsoffitto for-nisce un microclima interno controllato e silenzioso, la Gestione computerizzata (Bms) degli impianti dicondizionamento e di illuminazione dell’edificio contribuisce ad un comfort ambientale generalizzato, la

qualità delle aree verdi circostanti è frutto della collaborazione di 3M con il comune di Pioltello.I lavori sono terminati 16 mesi dalla posa della prima pietra, la realizzazione è affidata a Pirelli Re -

Direzione Development Management Italy, come applicazione di Ecobuliding. 3M commercializza 75milaprodotti nati da 45 piattaforme tecnologiche e detiene la leadership in numerosi settori di mercato.

Fondata 108 anni fa, 3M è oggi presente in tutto il mondo con 70 Consociate in 196 Paesi, per un fattura-to globale di 23miliardi di dollari nel 2009. E’ presente in Italia da oltre 50 anni con la Sede a Pioltello -

Milano, un Centro di Distribuzione Europeo, 3 unità produttive ed una sede di rappresentanza a Roma.In Italia la struttura conta circa 900 persone ed un fatturato di 487milioni di euro.

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PORTFOLIO

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L’edificiocostituisceilnaturalepuntodirichiamoediincontrotra3M

eipropriclienti.Perquestomotivogranpartedeipianiterrenoeprimosarannodestinatia

tuttequelleattivitàchepossonofavorirequestoprocesso.Ungrandeshow

room

èdedicatoalladimostrazionedeiprodottieallosviluppodiapplicazionisullenecessi-

tàdeiclienti.L’Atriod’ingresso(conCompanyStore,Internetbar,mensaristoranteCustomerTechnicalCenter,DesignCenter,Auditorium,SaleriunionieSaletrai-

ning)favoriscel’incontroconilpersonaleelaconoscenzadeiprodotti3M.

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PORTFOLIO

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PORTFOLIO

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A sinistra Ted Teng,presidente di TheLeading Hotels of theWorld. A destra PaulZimmerhofer, presi-dente di BelvitaLeadingWellnesshotels AltoAdige

SOCIETÀ/1RIALZO NELLE VENDITE PER LEADING HOTELS

Gli hotel in Italia registrano una crescita del 54%, mentre cre-sce del 15% anche il fatturato generato dai clienti italiani. TheLeading Hotels of the Worlds ha registrato una significativacrescita di fatturato nei primi tre mesi 2010: 140,9 milioni didollari, con un incremento del 27% sullo stesso periodo del2009. Le tariffe medie giornaliere sono migliorate dallo scorsoanno, attestandosi a fine trimestre su un valore di usd 432(+14%). Ted Teng, presidente e ceo della compagnia ha dichiara-to: “I risultati positivi ci incoraggiano a proseguire nell’impegnodi creare sempre nuove iniziative di marketing che siano disupporto ai nostri alberghi associati e che ci consentano di sur-classare la generale ripresa del mercato. E’ stato proprio gra-zie ai numerosi programmi di marketing lanciati già dallo scor-so anno che la nostra produzione del primo trimestre ha potu-to fare un balzo in avanti. Il segmento leisure ha raggiunto unfatturato di usd 52,8 milioni, con un incremento del 32% sul-l’anno scorso, grazie anche al contributo dato da programmicome Leading Golf e Leading Villas, oltre alla continua crescitache registrano di anno in anno le offerte Leading Spas e quelleriservate alle famiglie. Anche il tradizionale programmaLeading Suites, pur con tariffe alte, ha visto un’impennata del74% di aumento nelle vendite, a dimostrazione della volontàdella clientela di scegliere sistemazioni più spaziose e comode.Anche il programma fedeltà Leaders Club ha giocato un ruoloimportante, con un fatturato di USD 17,6 (+ 39%)” .

SOCIETÀ/2BELVITA LEADING PONE L’ACCENTO SULLAQUALITÀ

Il gruppo alberghiero altoatesino Belvita LeadingWellnesshotels Alto Adige investe sulla formazione e la quali-tà. Il Gruppo Belvita è stato costituito nel 1995 e ad oggiconta 31 alberghi benessere, 4 e 5 stelle. Si tratta di alloggi aconduzione familiare “Nei nostri alberghi dobbiamo investirecontinuamente per quanto riguarda l’hardware ed essere sem-pre all’altezza delle aspettative degli ospiti. Ma sta emergendoanche, e sempre più marcatamente, l’importanza del software- commenta Paul Zimmerhofer, presidente di Belvita LeadingWellnesshotels Alto Adige - I nostri ospiti sono straordinaria-mente emancipati e, ormai da tempo, ben sanno gli sforzi chepossono richiederci. E tutto ciò presuppone una determinataattrezzatura. I nostri ospiti conoscono gli standard elevatidelle strutture alberghiere a 4 o 5 stelle dell’Alto Adige e nonsi fanno più conquistare con l’argomento degli spazi e delledimensioni. Ciò che conta sono specializzazione e professiona-lità in tutti i servizi offerti, unitamente all’importanza data alvalore emozionale della vacanza. Se vogliamo fidelizzare alungo l’ospite nei confronti del nostro albergo e di Belvita,abbiamo bisogno di personale con un’ottima formazione, chesi prenda cura dell’ospite con impegno e competenza, facen-dosi carico dei suoi desideri e dei suoi problemi”. L’obiettivospecifico resta principalmente quello di tenere legato a lungo ilpersonale all’albergo, facendolo diventare un fattore impor-tante per la fidelizzazione e il benessere vacanziero degli ospi-ti. Questa è la strada che il Gruppo Belvita sta percorrendo eche seguirà anche in futuro, forte della collaborazione con la

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società di consulenza Michaeler & Partner. “In futuro ci diffe-renzieremo con sempre maggiore decisione grazie alla profes-sionalità e alla motivazione del nostro personale”, conclude ilpresidente.

RISTRUTTURAZIONIL’HOTEL IMPERIALE CAMBIA LOOK

Quattordici suite tra cui 2 suite con piscina privata e 4 con ter-razza panoramica, 49 camere, una piscina a sfioro che dominail Teatro Greco e il mare, una spa e ristorante: è il nuovoHotel Imperiale Taormina, il 5 stelle lusso firmato ExclusiveHotel Collection. Situato nel centro storico di Taormina, neipressi del Corso Umberto I e del Palacongressi (sede della ras-segna cinematografica internazionale), l’ Hotel Imperiale, sto-rico albergo costruito agli inizi del Novecento, ha riaperto loscorso aprile 2010 a pieno regime, dopo il completamento diimponenti lavori di ristrutturazione, iniziati nel 2006, che ave-vano consentito già un soft opening la scorsa estate. E’ situatonel centro storico di Taormina, a pochi passi da CorsoUmberto I. La spa di 380 mq è costituita da sauna finlandese,bagno turco, percorso con docce emozionali, cascata di ghiac-cio, cinque cabine trattamenti, zona fitness e relax. La proget-tazione e la ristrutturazione dell’Hotel recupera i volumi stori-ci dell’albergo unificandone il linguaggio di facciata con gli stile-mi dell’edificazione più antica, risalente al 1900. Il volume cen-trale, destinato agli spazi comuni dell'albergo, vuole inveceproporsi come un elemento totalmente nuovo: la facciata inte-ramente vetrata diviene tetto trasparente verso il cielo, pro-tetto da un brise soleil realizzato con una struttura strallata sudue grandi colonne che individuano e proteggono l’ingressodell’hotel.Come una corte questo spazio ospita la hall, il ristorante e, piùin alto, la piscina panoramica fulcro della vita dell'albergo e del

servizio offerto agli ospiti. La progettazione e la ristrutturazio-ne sono state curate da Bruno de Cola mentre l’interiordesign è stato affidato all’Arch. Rosario Picciotto dello StudioArplan di Padova.

INAUGURAZIONIHILTON SI RAFFORZA IN SICILIA

Hilton Worldwide ha inaugurato l’Hilton Giardini Naxos, laterza struttura del brand Hilton Hotels in Sicilia. Nota comeRussott Hotel, la struttura è stata convertita in un hotel Hiltoned è gestita nell’ambito di un contratto di franchising conRussott Finance Spa. L’hotel offre 296 camere, tra cui 28 lus-suose suite e spiaggia privata sul mar Ionio. Simon Vincent,area president Europe di Hilton Worldwide, ha così commen-tato la nuova apertura: “Sono lieto di poter includere nelnostro portfolio Hilton Giardini Naxos, una splendida struttu-ra in una delle isole più frequentate in Europa. L’Italia continuaa rappresentare un mercato di grande successo per il nostrobrand e questo nuovo hotel, unito alla fama internazionale deinostri servizi, dovrebbe attrarre numerosi turisti su questabellissima isola e dettare le regole nel mondo dell’hotêllerie dilusso”. Hilton Gardini Naxos ha due ristoranti e bar full-service.Le strutture dell’hotel includono anche una spa progettata eattrezzata da Klafs, un centro Fitness e una piscina. Nell’areameeting, l’hotel offre uno degli spazi più ampi dell’Isola, graziealle 11 sale e una capienza complessiva per gli eventi fino a1350 persone. La sala riunioni più ampia può accogliere fino a950 ospiti. Sebastiano Russotti, presidente e ceo di RussottFinance spa, proprietario di Hilton Giardini Naxos, ha dichiara-to: “Hilton Giardini Naxos è ora un hotel completamente rin-novato che, come anticipato, apporterà notevoli benefici allaSicilia orientale, specialmente alle aree di Naxos e Taormina”.

L’Hotel Imperiale Taormina Hilton Giardini Naxos

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Confindustria Finco, la Federazione Nazionale che rappresen-ta le industrie dei prodotti, impianti ed opere specialistichedel comparto delle Costruzioni, esprime complessivamenteuna valutazione positiva del lavoro che il Ministero delleInfrastrutture ha svolto per attuare la riforma del Codice deiContratti Pubblici.In primo luogo, esso sembrerebbe andare nella direzione di unmercato degli appalti più trasparente, che dovrebbe consenti-re alle imprese realmente dotate delle attrezzature e delle capa-cità professionali adeguate di qualificarsi nella dovuta catego-ria. Il tutto a vantaggio della qualità dell’opera pubblica (inte-sa anche sotto il fondamentale aspetto della efficienza energe-tica degli edifici) e non certo a danno della concorrenza vistoche in Italia siamo già in presenza di una frammentazionepatologica dell’offerta anche specialistica, la quale anziandrebbe selezionata.Finco ritiene pertanto infondate, quando non strumentali, lepreoccupazioni di chi teme che il nuovo Regolamento diattuazione del Codice Appalti porterebbero nel mondo del-l’edilizia effetti distorsivi del mercato e della concorrenza,

legati all’introduzione di requisiti maggiormente restrittivi perl’ottenimento della qualificazione SOA nelle categorie super-specialistiche. E lo fa appellandosi ad un’analisi molto pun-tuale, elaborata in collaborazione con Ait - Unione Industrialidi Torino, relativa ai bandi pubblicati dal 1° gennaio 2009 al1° aprile 2010, dalla quale si evince che l’incidenza del nume-ro di gare in cui sono previste quali “scorporabili” le lavorazio-ni cosiddette superspecialistiche è assolutamente marginale: sitratta tendenzialmente di percentuali inferiori all’1%.Nella tabella riportata di seguito vengono analizzati i bandi digara pubblicati dal 1° gennaio 2009 al 1° aprile 2010 per veri-ficare in quanti di questi fossero indicate opere scorporabiliascrivibili a categorie di particolare specializzazione e valutare,quindi, se siano realistici o meno i rischi, per il mercato e laconcorrenza, paventati dall’ANCE. In Italia, nel periodo diriferimento, i bandi relativi ad appalti di lavori pubblicati suGazzetta Ufficiale UE e della Repubblica Italiana, BollettiniUfficiali delle Regioni e delle Province Autonome e siti inter-net delle stazioni appaltanti sono stati 28.296. I numeri delleattestazioni relative alle imprese qualificate per opere di parti-

Finco

a cura di Angelo Artale, direttore generale di Confindustria Finco

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Il Codice dei Contratti Pubblici:vizi e virtù

OS4 382 139 0,491 2,748

OS5 451 5 0,017 90,2

OS8 703 102 0,360 6,892

OS11 185 16 0,056 11,56

OS12 754 100 0,353 7,54

OS13 284 0 0 -

OS14 202 1 0,003 202

OS20 117 0 0 -

OS25 302 2 0,007 151

OS27 138 0 0 -

OS29 178 12 0,042 14,833

OS34 150 14 0,049 10,714

OS21 3280 314 1,109 10,445

Categorie Numero di attestazioni Numero di bandi Percentuale sul totale Imprese(Fonte Ance) in cui compaiono dei bandi (28.296) per bando

come scorporabili

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NEWSANALYSIS

colare specializzazione sono tratti - onde evitare differenziazio-ne nella fonte - dal documento reperibile sul sitodell’Associazione nel periodo di aprile 2010.Nell’esaminare i dati sono state prese in considerazione solo lecategorie che hanno meno di mille imprese attestate, presup-ponendo che con almeno mille attestazioni la concorrenza siada ritenersi, comunque, sufficientemente garantita (a dimo-strazione di tale presupposto è stata inserita nella tabella chesegue la categoria OS21 in cui risultano attestate 3.280imprese.)La tabella riporta nella prima colonna le categorie SOA, nellaseconda il numero di attestazioni nella categoria, nella terzacolonna il numero di bandi in cui nel corso del periodo esa-minato è comparsa tale categoria come opera scorporabile (sitratta di un dato che non tiene conto dell’importo e pertantovi è la possibilità che non in tutti questi bandi la categoriasuperasse il 15%), la quarta colonna indica il valore percen-tuale di incidenza di questi bandi sul totale dei bandi rilevatie infine nell’ultima colonna è indicato il numero di aziendeper bando di gara (dato assolutamente indicativo in quantoquesti bandi sono rilevati su 15 mesi).Come si può rilevarel’incidenza delle gare in cui queste opere appaiono come scor-porabili è talmente marginale (si tratta in ogni caso di percen-tuali inferiori all’1%) che ci pare assolutamente ingiustificatoipotizzare turbative del mercato e della concorrenza.Le uniche opere per cui si potrebbero paventare difficoltà rela-tive alla possibilità di individuare già in sede di gara il partnerdi ATI potrebbero essere quelle relative alla categoria OS4, maanche in questo caso vale la considerazione che tali eventualiproblemi, nel corso di questi 10 anni di applicazione dellanorma, non hanno mai compromesso nessuna gara e nonhanno mai causato turbative del mercato.In secondo luogo, per quanto attiene l’altro tema che solle-cita la riflessione sempre nell’ambito del Codice deiContratti Pubblici, ossia quello dei ritardati pagamenti,Finco sottolinea come esso non riguardi solo la PubblicaAmministrazione nei confronti delle imprese, ma anche esoprattutto queste ultime nei confronti dei subappaltatori edei fornitori con posa in opera, i cui diritti andrebberoopportunamente difesi, sempre in assoluta coerenza conl’attuazione a livello nazionale dei principi di tutela effetti-va della piccola e media impresa contenuti nello SmallBusiness Act.

In concreto, Finco torna a richiamare l’attenzione delleIstituzioni competenti perché venga previsto, il pagamentoobbligatorio e non facoltativo da parte delle StazioniAppaltanti (per le gare di qualunque importo) direttamenteanche ai subappaltatori. Oggi questa è una facoltà di cui quasinessuna Stazione Appaltante si avvale adducendo che l’'appli-cazione di essa comporta un maggiore onere burocratico. Adavviso di Finco tale motivazione è irricevibile, in un momen-to in cui i ritardati pagamenti stanno portando le imprese allamorte ed alla scomparsa delle relative professionalità. Peraltroè già tecnicamente possibile (purtroppo si tratta appunto diuna possibilità e non di un obbligo) procedere ad una unifi-cazione delle piccole stazioni appaltanti e degli uffici tecnicionde aumentare la massa critica del personale dedicato allegare d’appalto.La pubblica amministrazione è debitrice nei confronti delleimprese per circa 60 miliardi di euro, una percentuale deiquali, se sbloccata, apporterebbe una reale “boccata di ossige-no” al sistema. Questo aspetto merita un attenzione straordi-naria ed interventi anche attraverso canali fin qui non pratica-ti, che hanno a che fare certo con le situazioni di cassa, maanche con l’inefficienza delle pa centrali e periferiche. Se ritar-di imputabili allo Stato sono infatti gravi ed ingiustificabili(anche perché un’opera appaltata è già finanziata!), anche ilsistema bancario ha però le sue responsabilità.Da un’indagine su un campione ristretto, ma rappresentativo,di imprese aderenti alle Associazioni federate in Finco, emer-ge infatti che circa 1/3 delle imprese ha ricevuto dalle bancherichiesta di cambiamento delle condizioni nel corso dell’annoappena trascorso. Per quanto i rapporti con banche locali,come sempre accade nelle congiunture economiche difficili, sisiano intensificati, sempre nell’ultimo anno, 1 impresa su 3 haavuto difficoltà di accesso al credito, con particolare riferi-mento alla richiesta di ulteriori garanzie, a causa del prolun-garsi delle istruttorie e soprattutto dell’aumento degli spread.Nelle transazioni onerose, in genere, i tempi di pagamentomedi risultano superiori ai 150 giorni.

Il Codice dei Contratti Pubblici deve tutelare la piccola e media impresaspecializzata più qualificata – Urgente che venga dopo due anni licenziato

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Il mattone esce dal perimetro di ope-ratività di Pirelli e la costola immobi-liare della Bicocca dovrà d’ora inavanti reggersi sulle proprie gambe.E’ questa la principale sfida che atten-de il management di Pirelli Re, d’orain avanti Prelios, dopo l’ufficializza-zione dell’avvenuto spin-off delle atti-vità immobiliari del gruppo guidatoda Marco Tronchetti Provera.Il via libera, come noto, è arrivatoall’inizio di maggio in occasione dellacomunicazione al mercato dei risul-tati relativi al primo trimestre e cheper molti versi lasciano ben sperareper il prossimo futuro. L’operazione ècoincisa con il sostanziale ritorno in

pareggio, dopo sette trimestri in per-dita, di Pirelli Re che ha registratoinfatti un utile di 0,4 milioni di euronei primi tre mesi del 2010. Pergiungere al distacco del mattone,Pirelli ha dovuto, tra le altre cose,chiedere l’ok alle banche per il cam-bio di proprietà. Un benestare otte-nuto non senza sacrifici, dal momen-to che gli istituti di credito coinvoltisembra abbiano dettato il rispetto dialmeno due diverse condizioni.La prima, è che fosse garantita stabi-lità nell’ambito dell’azionariato,almeno in una fase iniziale; condizio-ne per la quale sarebbe prevista lacostituzione di un nuovo patto di

L’operazione pone fine al sodalizio tra il gruppo guidato daTronchetti Provera e il real estate. Prelios, si chiamerà così la nuovaPirelli Re, vedrà l’ingresso di Unicredit e il rafforzamento tra gli altridi Mediobanca. E intanto i conti di inizio anno fanno ben sperare

di Fabio Pandolfini

Spin-off

Ora che Pirelliha salutato il mattone….

Spin-off

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L’accordo che ha sancitol’addio di Pirelli al real estateprevede un aumento di capi-tale da 20 milioni che verràinteramente sottoscritto daUniCredit e Mediobanca aseguito del quale le due ban-che rivelerebbero ciascunauna quota di poco superioreal 2%

Ora che Pirelliha salutato il mattone….

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sindacato su poco meno del 30% delcapitale e con il coinvolgimento diCamfin oltre a molti dei soci già sin-dacati di Pirelli. La seconda condi-zione imposta riguarderebbe invece ilfinanziamento di Pirelli a Pirelli Re.In pratica le banche chiedono cherimanga in piedi il prestito infra-gruppo di 150 milioni, dei quali solo80 sarebbero stati a oggi utilizzati,con un prolungamento fino al luglio2012, con l’obiettivo di allinearlo almaxi prestito da 320 milioni erogatoda un pull di banche, e con scadenzaper l’appunto nell’estate 2012. Manon è tutto.L’accordo che ha sancito l’addio diPirelli al real estate prevede unaumento di capitale da 20 milioniche verrà interamente sottoscritto daUniCredit e Mediobanca a seguitodel quale le due banche rivelerebbe-ro ciascuna una quota di poco supe-riore al 2%. E così UniCredit, cheattualmente non partecipa al capita-le di Pirelli Re ma rappresenta fino aoggi soltanto un finanziatore, entre-rebbe nel patto della nuova societàimmobiliare, mentre Mediobancaaccrescerà la propria partecipazionefino al 5%.La sottoscrizione dell’aumento dicapitale rappresenterà quindi unchiaro segnale di fiducia al processoche porterà Prelios a rimodulare ilproprio business, che con molta pro-

babilità verrà convogliato verso il set-tore dei servizi. Una nuova operativi-tà senza l’apporto diretto dellaBicocca; un’assenza questa che potràgarantire però maggiore libertà nelladefinizione delle strategie future enella riorganizzazione delle linee dibusiness della società immobiliare.Sul fronte del concambio il piano discissione del mattone prevede che perogni nuova azione Pirelli & C, deri-vante dall’accorpamento di 11 deivecchi titoli della controllante, verràdistribuita un’azione Pirelli Re, ovve-ro Prelios. Sarà in autunno però cheil quadro della compagine socialesarà più chiaro, quando la quota diPirelli Re detenuta da Pirelli saràintegralmente trasferita ai soci dellacontrollante. Di certo c’è che a tene-re le redini della nuova societàimmobiliare sarà il patto sociale a cuicome detto aderiranno Camfin,Mediobanca e UniCredit, oltre aIntesa Sanpaolo, Generali, i Benettone la famiglia Moratti. Analisti e inve-stitori però ritengono che si tratteràsolo di un equilibrio ad interim.Infatti c’è chi scommette sul fattoche non troppo in là nel tempo siassisterà all’ingresso di un nuovosocio di riferimento.Al momento Marco TronchettiProvera, proprio in relazione a questaipotesi, ha più volte smentito l’esi-stenza di trattative in corso ricondu-cibili a presunti quanto fantomaticicompratori. Smentite, quelle delpatron di Pirelli, che non sono peròriuscite a bloccare tempestivamentela circolazione di alcuni nomi, comequelli di Vittorio Casale ed

Emanuele Degennaro, che con laloro Fire (Financial Investment RealEstate) pare abbiano già provvedutoa bussare alla porta per intrattenereprofittevoli, quanto vani scambid’opinione. Per la tempistica, biso-gnerà aspettare come detto ottobre,prima di vedere operativa la scissio-ne. Infatti dopo le assemblee di lugliodecorreranno i 90 giorni per l’even-tuale azione di opposizione dei credi-tori e solo allora, appunto, il nuovocorso di Pirelli Re avrà inizio.Intanto la società immobiliare sem-bra partire con il piede giusto, stan-do almeno a quanto si legge dallarelazione trimestrale di gestione cherileva conti in pareggio. Certo lacura è stata piuttosto drastica a giu-dicare dal taglio apportato ai costi,dagli aumenti di capitale e dal rima-neggiamento del business, passato dauna connotazione tipicamenteaggressiva basata su attività di tra-ding a una più cauta orientata suiservizi. Va ricordato che solo nelprimo trimestre del 2010 Pirelli Reha ridotto i costi fissi di oltre 14milioni, in pratica la metà dei 25-30previsti per l’intero anno.Anche le iniezioni aggiuntive diliquidità hanno fornito e continue-ranno a fornire il proprio contributoal riordino dei conti. Infatti, sia i 400milioni di aumento di capitaleapprovato dai soci della Bicocca soloun anno fa, sia l’ultimo da 20 riserva-to a UniCredit e Mediobanca, con-sentiranno di ridurre l’indebitamentoche a marzo è già in parte rientrato aquota 458,6 milioni, rispetto agli861,8 milioni rilevati a fine 2008.

FINANZA

MarcoTronchetti Provera.Nella pagina precedente la sede di Pirelli & C aMilano

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Certo la cura è stata piuttostodrastica a giudicare dal taglioapportato ai costi, dagliaumenti di capitale e dallarimaneggiamento del busi-ness, passato da una conno-tazione tipicamente aggressi-va basata su attività di tra-ding a una più cauta orienta-ta sui servizi

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Ge Capital e Gordon & Cochiudono un fondo Usa

Finanza immobiliare a stelle e strisce

Ge Capital Real Estate e Angelo,Gordon & Co hanno annunciato nellescorse settimane la chiusura del proprioPublic-Private Investment Fund inLegacy Securities. Il fondo era stato lan-ciato il 30 ottobre 2009. Con commit-ment totali pari a quasi 1,25 miliardi didollari, ai quali si aggiungono 3,7 miliar-di di dollari del Tesoro degli Stati Uniti,il fondo ha circa 5 miliardi di dollari dainvestire in titoli mortgage-backed non-agency sia residenziali sia commerciali,conformi a determinati requisiti. Ge

Capital Real Estate e Angelo, Gordon &Co sono i gestori selezionati dalDipartimento del Tesoro degli StatiUniti per partecipare al Public-PrivateInvestment Program in LegacySecurities. “Realizzare un fondo di que-ste dimensioni nell’attuale contesto eco-nomico è un risultato importante, erientra nella nostra strategia di lancio diun’attività di gestione degli investimen-ti” - ha dichiarato Ron Pressman, presi-dente e amministratore delegato di GECapital Real Estate. “La nostra vasta

esperienza nel settore immobiliare com-merciale e il rigore dei nostri processi dicompravendita consentono al nostroteam di continuare a identificare e acqui-sire titoli con interessanti rendimentiaggiustati per il rischio” - ha aggiuntoPressman. Gli investitori del fondo sonoun gruppo ampiamente differenziato,che comprende fondi pensione aziendalie pubblici, fondi di dotazione, high net-worth individuals (privati con patrimo-nio superiore al milione di dollari) e unfondo sovrano.

Alleanze immobiliari

L’asse Roma-Milano, che unisce insiemead altri soci, Massimo Caputi e GerardoBraggiotti adesso rappresenta qualcosa dipiù concreto. La partnership tra il patrondi Fimit e il numero uno di Banca Leo-nardo infatti, ha da poco individuato inGe reim Sgr il braccio operativo che si

affiancherà anche a 21 partners e Isabel-la Seragnoli. La vendita della Sgr di Ge-neral Electric capital investment avverràa un prezzo attorno a 1,5 milioni. L’ac-quirente della società di gestione sarà Ai-ming, costituita pariteticamente per il25% da Banca Leonardo, da MassimoCaputi, Alessandro Benetton e dalla Arxre di Isabella Seragnoli. La scelta di ac-quistare una Sgr già operativa sul merca-to consentirà ai soci di ridurre notevol-mente i tempi per l’inizio dell’operativi-tà visto che possiede tutte le autorizza-zioni necessarie previste da Bankitalia eporta già in dote tre fondi immobiliari(Zefiro, Calipso e Orfeo) speculativi e ri-servati a investitori qualificati. Presiden-te di Aiming sarà Sergio Iasi, ex numerouno di Sansedoni, designato dallo stessoCaputi. Saranno almeno quattro i fondiimmobiliari che presto saranno lanciatidalla Sgr e tra questi, portafogli immobi-liari, distressed asset real estate, non per-forming loans e un ultimo dedicato alleinfrastrutture per il settore fotovoltaico.

Potenzialmente la capacità di investi-mento in immobili e debito real estatepotrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardise si considera l’obiettivo di raccolta ini-ziale di 600 milioni oltre ai quali si ag-giungerebbero con ogni probabilità circa1,4 miliardi di operazioni in leva.

Caputi chiama, Braggiotti risponde

Massimo Caputi Gerardo Braggiotti

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Torre Sgr punta alla vendita di Monte Rosa 91Dismissioni / 1

Duecento milioni di euro. A tanto am-monta il valore della possibile venditadell’immobile di via Monte Rosa 91 aMilano dove hanno sede il Sole 24 Oree PricewaterhouseCoopers. A questaoperazione starebbe pensando TorreSgr attuale proprietaria dell’intero as-set mediante il fondo Unicredit Im-mobiliare Uno. L’edificio, progettatoda Renzo Piano e realizzato nel 2004,ha una superficie complessiva tra uffi-ci, parcheggi, terrazze e giardino di cir-

ca 80 mila mq. Secondo alcune stimeil valore del complesso direzionale am-monterebbe a 193 milioni, almenostando a una perizia condotta a fine2009. Certo, viste le attuali contingen-ze di mercato non si fanno pronosticiné sui potenziali acquirenti né tanto-meno sulle tempistiche per portare atermine l’operazione. Potrebbero ap-parire troppi i 200 milioni da metteresul piatto per ottenerne la proprietà,soprattutto se si considera il fatto che

la cifra richiesta verrebbe convogliatasu un unico asset fattore questo, checonferirebbe all’investimento un eleva-to profilo di rischio. Sconosciuto almomento lo stato di avanzamento del-le trattative e i possibili compratori.Da alcune indiscrezioni si ipotizzanoperò tra i possibili acquirenti alcunifondi immobiliari tedeschi specializza-ti nel segmento uffici o fondi sovrani,come ad esempio Singapore, interessa-ti a investire in tal senso in Italia.

Dismissioni / 2

Correntisti in fila allo sportello e non perversare contanti. Questa volta i clienti del-la banca senese si accoderanno l’uno die-tro l’altro per potersi aggiudicare, si fa perdire, i 187 immobili di proprietà dellabanca da poco messi in vendita mediantetrattativa privata senza l’intervento di al-cun intermediario. Valore complessivo ditutta l’operazione, circa 200 milioni dieuro. Tra gli asset pronti a passare di ma-no ci sarebbero alcuni palazzi residenziali,uffici, spazi commerciali e terreni sparsilungo lo stivale e pertanto ad oggi non ri-tenuti più strategici. Ragioni di cassa han-no portato i vertici della banca senese a ef-fettuare le vendite in maniera diretta sen-za il ricorso ad intermediari specializzati. Iclienti interessati saranno messi in contat-to con i responsabili preposti all’operazio-ne di dismissione. Gli asset sono stati clas-sificati in due gruppi: il primo relativo agliedifici rilevanti, comprendente per questopalazzi di pregio per i quali si procederàcon gara per offerte in busta chiusa; il se-condo invece, riguarda la restante parte

del patrimonio immobiliare che verràvenduto dopo aver raccolto tutte le offer-te e individuato l’acquirente con negozia-zione finale. A vantaggio del cliente, con-fermano i vertici del Monte dei Paschi diSiena, la mancanza di commissioni di in-termediazione, documentazione pronta e

mutui vantaggiosi targati ovviamenteMps. Questo progetto di vendita messoin campo dalla banca presieduta da Giu-seppe Mussari rientra in un più ampiopiano di dismissione già avviato mesi fa eriguardante sempre immobili non strate-gici dell’istituto.

Andranno ai clienti i palazzi delMonte Paschi

La sede Monte dei Paschi di Siena

FINANZA FINANZA

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Due distinte società. Questo lo scenariofuturo che si è delineato e che sta per esse-re formalmente ufficializzato dopo ildivorzio tra Pierluigi e Claudio Toti daivertici di Sansedoni. Un addio che hacomportato ovviamente la spartizione delpatrimonio in due differenti macro-asset.Da un lato ci sarà il salvadanaio della Ifib-Immobiliare Bufalotta, la prima delle duenuove società, interamente controllata al100% daToti Spa, e che conterrà liquidi-tà per 25,4milioni oltre all’intera proprie-tà di Sviluppo e interventi edilizi, per unvalore contabile di quest’ultimo pari a 49milioni di euro.Ad arricchire la dote della newco deifratelli Toti ci sarà inoltre un’area da 53mila mq, dei quali 22 mila sono costitui-ti da superficie fondiaria, poco fuoriRoma, un progetto di sviluppo residen-ziale da 83 mila metri cubi e 4 mila inve-

ce tra commerciale, servizi e verde pubbli-co. La nuova Sansedoni invece rimarrà aSiena con la Fondazione Mps, presiedutada Gabriello Mancini, che ne deterrà il67% del capitale, di cui il 35% in titoliprivilegiati privi di diritti di voto.A seguire nella compagine sociale delnuovo gruppo anche Banca Monte deiPaschi di Siena con il 21,75% e UniecoCoop con l’11,2%. Anche la newco distanza nella città del Palio porterà in doteimmobili, in pancia a società immobilia-ri, per 107 milioni di euro e altri immo-bili propri sparsi tra Roma, Siena, Napoli,Mantova e Reggio Emilia per un valorecomplessivo di 208milioni, supportati daperizie che stimano il valore in 245 milio-ni. Dal development all’asset manage-ment; questo il percorso di trasformazio-ne che la nuova Sansedoni si accinge aseguire dopo l’uscita di scena dei Toti.

Infatti, sciolto l’accordo con i costruttoriromani la società senese è pronta adabbracciare un nuovo business plan cheprevede politiche di gestione su immobilia reddito caratterizzati da profili di rischiopiù contenuti, oltre a una serie di alleanzecon Sgr e società di facility management.Addio quindi allo sviluppo di progetti cherichiedono elevati investimenti e partner-ship finanziarie rivelatesi talvolta pocoprofittevoli.Ma l’addio dei due cugini Toti ha deter-minato effetti non solo nella città toscanama anche oltre il confine regionale. ARoma infatti, l’affaire Toti-Sansedoni hasferrato gli ultimi colpi di coda conSalvatore Ligresti che, è riuscito a farsionorare da Siena un vecchio preliminared’acquisto relativo al progetto di sviluppoimmobiliare di Casalboccone, un’areaperiferica a nord est della capitale.Così i soci della nuova Sansedoni hannocostituito una newco, la CasalbocconeSpa, con Fondazione Mps e Banca Mpsche figurano rispettivamente con il67,1% e il 21,75% del capitale. Obiettivoultimo dell’intera operazione è stato l’ac-quisto di Eurocity, proprietaria dell’area,con un supporto finanziario da 80 milio-ni erogati dal Monte Paschi e IntesaSanpaolo serviti tra l’altro allo stessoLigresti per rientrare dalla posizione debi-toria per due analoghi finanziamenti conle stesse banche. Il valore totale dell’intrec-cio di acquisti è stato di 110 milioni conuna fidejussione che Mps rilascerà aEurocity per 30 milioni proprio a favoredi Ligresti a garanzia della parte di prezzodilazionata per Casalboccone.

Manovre di primavera

I Toti lasciano Sansedoni al “palio”e Ligresti la vince su Casalboccone

L’affaire del gruppo immobiliare senese è ormai al suo giro di boa.L’uscita di scena dei costruttori romani segna l’avvio di due distintiprogetti imprenditoriali. E nelle more dell’accordo, Ligresti punta ipiedi su Casalboccone

Pierluigi e Claudio Toti

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La scure si abbatte sui fondi immobiliariIl pericolo “finanziaria”

Che si trattasse di sacrifici, lo avevanogià detto, ma che il settore immobi-liare dovesse incassare un colpo cosìbrutto, questo proprio non lo si im-maginava. Sì perché la manovra fi-nanziaria da poco approvata ha riser-vato brutte sorprese per chi gestiscefondi immobiliari.Molte le novità e tra queste, l’intro-duzione di una patrimoniale seccadell’8% è quella che sta scatenando lemaggiori polemiche. La proposta in-fatti ha subito provocato una levata discudi capitanata da Assoimmobiliareche ritiene che la norma debba essere

limitata ai soli Fondi familiari o aquelli elusivi, come già definiti nellafinanziaria del 2008.Diversamente l’introduzione di que-sta misura avrebbe l’effetto di colpirele tasche dei risparmiatori italiani, ol-tre a scoraggiare l’afflusso degli inve-stitori esteri, limitare l’offerta di pro-dotto qualificato, mettere in pericolola prosecuzione delle attività dellamaggior parte delle Società di Gestio-ne del Risparmio, arrestare la crescitadel comparto dei fondi immobiliariche, secondo le stime della stessa as-sociazione, in assenza di provvedi-

menti ostativi, potrebbe raddoppiarela massa gestita nei prossimi due annia vantaggio della trasparenza.C’è da aggiungere che, anche nel casoin cui il ministro Giulio Tremonti ciripensasse su, parte del danno provo-cato all’industria immobiliare nonverrebbe immediatamente riassorbito.In queste settimane infatti, a causadell’incertezza normativa, alcuni in-vestitori stanno congelando lo stan-ziamento di liquidità da impiegare infondi di real estate creando quindi unblack out finanziario a totale caricodelle Sgr che li gestiscono.

FINANZA FINANZA

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Tree Finance lancia l’affiliazione gratuitaNovità sul franchising immobiliare

Un’inusuale forma di franchising che po-trebbe presto stravolgere ilmondo delle re-ti. Una vera e propria sfida per il GruppoTree Finance guidato da Enrico Quadriche, a fronte di un mercato finanziario inlenta ma positiva ripresa, ha da poco lan-ciato sul mercato per tutti gli attuali e inuovi franchisee delle tre reti immobiliaridi Tree Real Estate (Gabetti FranchisingAgency, Professionecasa e Grimaldi Im-mobiliare) una campagna incentivazioni,volta a migliorare le sinergie che scaturi-scono tra le due società del GruppoTREE. Il progetto prevede di azzerare i co-sti di affiliazione per tutti gli aderenti allereti di Tree Real Estate, mediante una for-mula innovativa e rivoluzionaria che pre-vede tre step al superamento dei quali gliaffiliati di Gabetti Franchising Agency,Professionecasa e Grimaldi Immobiliare,potranno ottenere l’azzeramento delle ro-yalties secondo un piano ben definito.“Questa formula premia sia gli affiliati diTree Real Estate, che attraverso l’utilizzo

dei servizi offerti dal Gruppo vedranno az-zerarsi i costi di affiliazione, sia gli affiliatidiTree Finance che attraverso questa cam-pagna avranno l’opportunità di aumenta-re notevolmente i volumi intermediati” ciha confermato Enrico Quadri consigliere

delegato di Tree Finance. A tale offerta siaggiunge poi anche l’incremento di com-missioni agli affiliati Rexfin e Gabetti Fi-nance, che hanno l’opportunità di azzera-re i propri costi di affiliazione al raggiungi-mento di un minimo livello di erogato.

Si salvi chi può

Che la bella stagione tardi ad arrivare ècosa nota ma almeno nelle ultime setti-mane un po’ di sereno è arrivato in casadi due big del mattone che ad oggi navi-gano a vista. Il primo dei due è Nor-man95 che all’inizio di maggio ha comu-nicato di aver depositato presso il Tribu-nale fallimentare di Milano la richiesta diammissione al concordato preventivo.Obiettivo ultimo, ovviamente, evitare ilcrack. La società che fa capo a MassimoCimatti è esposta nei confronti di 23

banche e 12 fornitori per 47 milioni dieuro. A salvare il salvabile ci sarà Conci-lium, la newco di Vittorio Farina e laCassa di Risparmio di Alessandria, oltrealla Cassa di Risparmio di Torino. Si tiragià un sospiro di sollievo invece in casaRisanamento. Il gruppo immobiliarefondato da Luigi Zunino infatti è torna-to in utile. Il primo trimestre del 2010infatti è stato chiuso con ricavi in cresci-ta a 360 milioni, contro i 27 per lo stes-so periodo dell’anno precedente, e con

un utile di 40,3 milioni, contro la perdi-ta di poco inferiore ai 50 milioni registra-ta nel 2009. Migliorata anche la posizio-ne finanziaria netta, con un indebita-mento sceso di 210milioni a 2,63miliar-di rispetto al dato rilevato alla fine del2009. Visti i numeri è chiaro quindi cheil piano di ristrutturazione varato graziealla collaborazione con le principali ban-che creditrici sta già portando buoni frut-ti e consentirà al gruppo di riportarsi alpiù presto in acque più tranquille.

Norman95 sperae Risanamento tira un sospiro di sollievo

Enrico Quadri

FINANZA FINANZA

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Nel 1869 era una vecchia fabbrica tes-sile, oggi è un complesso di tre immo-bili dalla facciata integra e con una so-lida struttura. I tre palazzi commercia-li in cast iron al 60, 62 e 66 WhiteStreet nel Historic District di Tribecasono costati al Gruppo Sorgente 23milioni di dollari. L’immobile, con su-perficie totale di 50 mila piedi qua-drati (4.645,152 mq), è oggi intera-mente locato a vari tenant, tra cui so-cietà di architettura, di design, di ci-nematografia e di editoria, insieme alconduttore-venditore Blumberg Ex-celsior. Non esistono a questo puntoprogetti di rinnovo, anche se Sorgenteconferma la concreta possibilità di unrestauro “verde” in futuro. “C’è volu-to un anno per concludere questo de-al, oltre 30 immobili visitati – raccon-ta il direttore di Sorgente Usa, Veroni-

ca Mainetti – e ad aprile c’è stata lachiusura del contratto vero e proprio.L’immobile è un fantastico esempio diedificio storico a reddito, visto che haun inquilino dal profilo sicuro comeBlumberg e una qualità architettonicanotevole”. Il giovane direttore trascor-re dunque molto tempo alla ricerca diquesti “gioielli” in ghisa che ricordanotanto una New York da cartolina e cheper un gruppo focalizzato sui throphybuildings, come Sorgente, costituisco-no l’investimento dal profilo più inte-ressante. Nessun cambio di destina-zione, dunque. “La prospettiva di in-tervento non si concretizzerà prima ditre anni, tutti i tenant rimarranno sta-bilmente nel complesso. Però – e que-sta è la vera novità – potrebbe essere ilprimo esempio di restauro ecologicostorico”. Cosa vuol dire? Risponde Ve-ronica Mainetti: “Si potrebbe preser-vare il palazzo mediante interventi chenon solo rispettino la sua antica co-struzione ma che rechino con sé ancheuna impronta ecologica marcata. Pen-siamo dunque a interventi in lineacon l’ambiente anche per i dettagli,come le finiture, le travi in legno, imattoni, all’uso di materiali ecologicicome nella ristrutturazione dell’im-mobile di Greene Street, fino a quali-ficarsi come un palazzo eco-friendly al100%”. In concomitanza dell’acqui-sto, Bob Blumberg, amministratoredelegato di Blumberg Excelsior, ha fir-mato un contratto di locazione condurata 3 anni per il secondo piano deitre palazzi, oltre alla porzione retail di60 e 62 White Street. Le prossime sfi-de per Sorgente Group? “Sto trattan-do l’acquisto di un altro immobile,

dal profilo trophy, in ghisa, ma hopreso in esame anche altri due edifici:parola d’ordine è location, location,location, insieme a qualità e storia” –continua Veronica Mainetti. “Il mer-cato di New York sta andando final-mente meglio – conclude – a GreeneStreet siamo riusciti a vendere un ap-partamento e a metterne sotto con-tratto altri due nell’ultimo mese aiprezzi di listino, segnale inequivocabi-le che la Grande Mela si sta davverorimettendo in piedi”.

Fondi

Sorgente fa tris in America

Il Gruppo guidato da Veronica Mainetti negli Stati Uniti acquista tre palazzi affiancati in cast-iron aTribeca e pensa al primo restauro completamente verde

Veronica Mainetti

60-66White Street a Tribeca, NewYork

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FINANZA FINANZA

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PRODOTTIREC LANCIA PEAK ENERGY

Si tratta del primo prodotto commerciale di Rec che gene-ra maggiore output energetico per metro quadrato. Ilmodulo è caratterizzato da celle efficienti, da un design invetro ottimizzato e da un aumento medio di nove wattper modulo. Il Rec Peak Energy Module è il primo prodot-to commerciale ad essere fabbricato nel nuovo impianto diproduzione Rec in Singapore. “IlRec Peak Energy Module è un valido investimento per iclienti dei segmenti commerciale, residenziale e utility eaiuta Rec a divenire un produttore leader di moduli - haaffermato John Andersen, Jr., vice presidente esecutivoRec Solar e direttore operativo del Gruppo - con la riusci-ta fase di avviamento dell’impianto e con il lancio di questoprodotto, Rec ha unito l’impegno per la qualità (parte delretaggio norvegese dell’azienda) alla capacità di produzio-ne di alta qualità di Singapore. Il Rec Peak Energy Modulegenera un maggiore output energetico per metro quadra-to, grazie alle varie migliorie apportate al design. Grazieall’introduzione di tre bus bar e al contatto ottimizzatotra la cella e le connessioni secondarie (finger) metalliche,si ottiene un migliore flusso elettrico e quindi un aumentomedio di energia pari a nove watt”. Il processo di incisionedel vetro, svolto presso l’impianto, si avvale della tecnolo-gia Sunarc per aumentare del 2% la produzione di energia.“La serie Rec Peak Energy, che genera un maggiore outputenergetico per metro quadrato, è frutto di innovazione econtinueremo con le innovazioni, producendo moduli di

alte prestazioni orientati alla qualità e all’efficacia”, affermaÅsmund Fodstad, vice presidente delle vendite e del mar-keting Rec”.

FOCUSECCO I PARAMETRI PER CHI CERCACASA A MILANO

Il Gruppo Immobiliare.it dà vita al suo focus, un‘analisi che,trimestralmente, analizzerà il mercato delle compravendi-te immobiliari in una singola città. Milano è la prima cittàanalizzata dall’ufficio studi di Gruppo Immobiliare.it che haanalizzato i dati delle oltre 300 mila richieste e delle offer-te fatte dagli utenti sui siti del Gruppo per il capoluogomeneghino negli ultimi 24 mesi. Il primo dato importante èche a Milano la ricerca dell’immobile avviene ormai tramiteinternet (+39% rispetto all’anno precedente) che distanzianotevolmente il canale classico delle pubblicazioni gratuite(-27%) e quello delle visite in agenzia (-19%). Il prezzo èsenza dubbio un fattore determinante nella ricerca dellanuova casa, ma non è l’unico. Secondo i dati raccolti daGruppo Immobiliare.it, i milanesi (che nel 48% dei casi vor-rebbero maggiori sgravi fiscali per la prima casa) hannodichiarato che gli elementi principali che prendono in con-siderazione per l’acquisto di una casa nuova sono: la lumi-nosità (84%), l’efficienza energetica (79%) e la zona in cuisi trova l’appartamento (77%). Il clima di maggior incertez-za legato alla crisi economica del 2009 ha fatto si che laricerca della casa sia sempre più legata al bisogno e la per-centuale di chi acquista un appartamento perché sia la sua

John Andersen Jr, vice presidente esecutivo Rec Solar e direttoreoperativo del Gruppo. A destra una veduta del Duomo di Milano

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prima casa è passato dal 44% del 2008 al 58% del 2009,mentre quella di chi compra per investimento è scesa dal18% al 13%. Anche la sostituzione della prima casa è risul-tata più difficile e se nel 2008 aveva interessato il 31%delle ricerche, nel 2009 la percentuale è crollata al 22%.La prossima città oggetto del Focus di GruppoImmobiliare.it sarà Roma.

EVENTIIL COMUNE DI CAVENAGO VEDEVERDE NEL FUTURO

L’efficiente gestione dell’energia e l’utilizzo delle fonti rinnova-bili sono lo strumento principale per il risparmio energetico.La consapevolezza delle problematiche legate all’ambientedeve essere finalizzata alla messa in opera di misure ed azioniconcrete che siano ove possibile anche di stimolo all’econo-mia sul territorio. Questa l’idea di fondo del comune diCavenago di Brianza per il convegno che, partendo dalladescrizione generale della situazione climatica mondiale, haillustrato concretamente i percorsi e i progetti realmenteattuati. L’evento è stato organizzato dal Comune diCavenago di Brianza, e patrocinato dalla Provincia di MonzaBrianza, Confindustria Monza e Brianza e dal Politecnico diMilano. “Verde Futuro rappresenta per Cavenago e per tutti isuoi cittadini l’approfondimento per capire in realtà dove va ilmondo e le risposte che vogliamo mettere in campo – hadichiarato il sindaco di Cavenago Galbiati – Cavenago ha anti-cipato i tempi per quanto riguarda determinati obblighi neiregolamenti edilizi e nelle certificazioni energetiche e lanostra ambizione è quella di abbattere il 20% di CO2 inatmosfera non entro il 2020, ma prima”. “Da qui in avanti cisarà l’intenzione di valorizzare al massimo i centri storici conristrutturazioni agevolate, attraverso uno sviluppo edilizio delterritorio, ma soprattutto l’obiettivo è quello di recuperarearee dismesse. con tecniche moderne finalizzate al risparmioenergetico - ha commentato Daniele Belotti, assessore regio-nale Territorio e Urbanistica - Gli incentivi al fotovoltaicodevono servire anche per portare avanti una nuova culturache è quella della tutela ambientale, diminuendo sempre più iconsumi e di conseguenza le emissioni inquinanti”. Il vice presi-dente della Provincia di Monza e della Brianza AntoninoBrambilla, infine, ha posto le proprie attenzioni sulla situazio-ne attuale del territorio. “Monza e Brianza è tra tutte le pro-vince della Lombardia quella che ha consumato maggior partedi territorio con tante costruzioni, più del 57%. La Provinciadi Milano, per farne un esempio, ne ha utilizzato il 39%. Sinoad oggi non abbiamo saputo risparmiare territorio e occorrefare dei passi in avanti, perché non c’è ancora una cultura par-ticolarmente sviluppata nel risparmio energetico. Su questoterritorio c’è molto da fare e non sarà semplice invertire larotta e le abitudini. Il cambiamento culturale devo riguardarenoi tutti, ma soprattutto la nuova generazione che da questiconcetti dovrà presto partire”.

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Daniele Belotti,assessore regionaleTerritorio e Urbanisticae delle immagini delconvegno

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PROGETTAZIONEBPMC2 PUNTA AL GREEN BUILDING

Applicare i concetti del green building alla produzione èl’obiettivo dello studio di progettazione italo-spagnolo BPMC2Architectura. “Le idee e le tecniche legate al risparmio energe-tico degli edifici e alla loro sostenibilità ambientale, ormai benchiare e via via sempre più diffusamente applicate soprattuttoall’edilizia residenziale e terziaria, vengono riprese e ampliatenell’attività di BPMC2 che ha concentrato le proprie attenzio-ni e specializzazioni al settore dell’industria che da solo impie-ga, nel suo complesso, circa il 37% della quantità di energiaspesa a livello globale. Nel concetto di progettazione integrataassumono specifico rilievo tutti gli elementi che concorrono alcosto, diretto e indiretto, sia economico che ambientale, con-nessi con un edificio produttivo (fabbrica, ufficio, officina,magazzino) nuovo o esistente dal momento della sua conce-zione fino al termine della sua vita utile prevista - spiegano gliarchitetti dello studio - le scelte progettuali architettoniche etecniche sono quindi determinate da logiche di audit energeti-co, anche applicando metodologie derivanti da settori affini,come ad esempio la metodologia ExternE (Externalities ofEnergy - progetto di ricerca dell’UE relativo ai costi esterni del-l’energia) e usando strumenti specialistici come Ecotect edEconSense, in un processo integrato altamente innovativo”.

DISMISSIONICONSORZIO ZIP VENDE TRE LOTTI

Il Consorzio Zona Industriale di Padova valuta manifestazionid’interesse all’acquisto di tre lotti di terreno edificabile di suaproprietà, situati in Zip Sud. Il primo lotto di terreno si trovaall’incrocio tra via Messico e via Portogallo, retrostante l’hotelCampanile e a circa 200 metri dal casello autostradale PadovaZona Industriale della A13. Di forma rettangolare, ha unasuperficie complessiva di 10.240 mq di cui 7.830 di terrenoedificabile, 1.133 destinati a verde e 1.277 destinati a parcheg-gio pubblico.Il secondo lotto di terreno edificabile si trova all’incrocio travia Nuova Zelanda e via Marina, distante 1,5 km dal caselloautostradale Padova Zona industriale della A13. Di formairregolare, ha una superficie complessiva di 24.687 mq.Infine, il terzo lotto di terreno edificabile è all’incrocio travia Nuova Zelanda e via Inghilterra, distante 2 km dal casel-lo autostradale Padova Zona industriale della A13. Di formatrapezoidale ha una superficie complessiva di 24.155 mq. Lacostruzione degli immobili nei lotti dovrà rispettare il Prgdel Comune di Padova per quanto riguarda le aree per ser-vizi di interesse generale: attrezzature partecipative, cultu-rali, sociali, associative, assistenziali, ricettive; sede e/o ufficidel Consorzio Zona Industriale di Padova e degli enti fonda-tori; sede e/o gli uffici degli enti orientati alla ricerca scienti-fica e tecnologica; agenzie bancarie, assicurative, locali desti-nati alla vendita di superficie non superiore a 100 mq,impianti sportive, ricreativi.

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Una realizzazione diBpcm2 Architectura.Sotto due dei lotti diConsorzio Zip

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PREMI E RICONOSCIMENTI

VA ALLA NUOVA SEDE SIEMENS IL GREEN BUILDING AWARD

Ridurre il fabbisogno energetico, progettare gli impianti inmaniera efficace e integrare nel progetto le fonti energeticherinnovabili. Questo il lait motive del design team del progettodi via Vipiteno a Milano, la nuova sede Siemens, che è valsoil titolo di miglior progetto innovativo nell’ambito del GreenBuilding Award. Partendo da questo assunto progettuale éstato progettata l’architettura dell’involucro edilizio armoniz-zando le superfici opache e quelle trasparenti, progettando lecaratteristiche di trasmittanza dell’involucro e la configurazio-ne ottimale del brise-soleil di protezione della facciata a Sud.Il disegno della architettura é stato sviluppato unitamente allaselezione delle soluzioni impiantistiche più energeticamenteefficienti e confortevoli, prevedendo l’integrazione di elementiradianti a bassa temperatura con la tecnologia della pompa dicalore ad acqua di falda in grado di funzionare in manierapiù efficacie a basse temperature. Unitamente al progetto delsistema involucro-impianto é stato previsto un sistema di inte-grazione di produzione della energia elettrica negli elementidi schermatura a piano terra. Queste premesse di una proget-tazione integrativa (piuttosto che integrata, intendendo quin-di il processo continuo di integrazione di ciascuna disciplina)hanno consentito al progetto di Vipiteno di soddisfare i requi-siti per la partecipazione al Programma Green Building.“Siemens da decenni impegnata nella sfida offerta dalla greeneconomy, vede nel riconoscimento al progetto offerto dalGreen Building Programme anche un premio agli sforzi eco-nomici e all’impegno di tutta la sua struttura verso unanuova cultura industriale sostenibile”, ha commentatoAnselmo Campaner, Manager Siemens Real Estate Italia,

spiegando così le ragioni che stanno a fondamento di unhead-quarter sostenibile. “Al di là delle esigenze immobiliarispecifiche di ciascuna locations – ha proseguito Campaner, epur essendo un gruppo multinazionale che non ha il settoreimmobiliare nel suo core business, Siemens si è dotata per laprogettazione dei suoi uffici e delle sue fabbriche di strutturedi elevata professionalità con regole e guideline specifiche”.Green Buildings Program e Natural Resource Managementsono programmi consolidati all’interno del mondo Siemensper la costruzione e gestione di green buildings.“GreenBuilding è un programma sviluppato dallaCommissione Europea, così come ci ha spiegato GiuseppeDibari, head of sustainability, di Hilson Moran Italia SpA,che ha supportato Siemens nel progetto, mirato al migliora-mento dell'efficienza energetica e all'introduzione di fontienergetiche rinnovabili negli edifici non residenziali”. “IlProgramma, prosegue Dibari, nasce nel gennaio 2005 comeparte di un progetto più ampio denominato IntelligentEnergy Europe e si riferisce principalmente agli edifici nonresidenziali pubblici e privati, basandosi su un impegnovolontario e gratuito intrapreso da ciascuna organizzazione,società o impresa partecipante”.

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I commenti di due luminari per illu-strare il volume sul mercato immobi-liare appena pubblicato. EnricoCampagnoli, World President 2010-2011 International Real EstateFederation (Fiabci): “Il Volume illu-stra metodologie e principi che sonouniversalmente applicati nel campodell’investimento immobiliare; fainfatti emergere la rilevanza del realestate private sector per l’economianel suo insieme e la conseguente esi-genza di un’approfondita conoscenzadei suoi complessi meccanismi e inparticolare delle metodologie e deiprincipi necessari per un avvedutoinvestimento immobiliare. Anche se

il testo si cala necessariamente nelquadro normativo italiano, in modospecifico in relazione ai fondi e alleSocietà di Investimento ImmobiliareQuotate, la visione dei mercati, deibeni immobiliari e del loro rendi-mento è quella propria del mercatoglobale. I criteri, le metodologie e iprincipi di valutazione degli investi-menti e degli immobili, proposti nellibro spesso in modo comparativo, siriferiscono in generale a best practiceconsolidate e adottate a livello mon-diale e costituiscono pertanto unostrumento essenziale per l’investitore,italiano e internazionale. Un meritoparticolare di questa pubblicazione èpoi quello di dare significativo rilievoalla valutazione del rischio immobi-liare: elemento fondamentale pergarantire trasparenza al mercato efiducia ai prodotti finanziari con sot-tostante immobiliare, nonché ele-mento essenziale dell’analisi di ogniinvestitore. La recente crisi finanzia-ria ha evidenziato la pericolosità diuna globalizzazione dei mercati senzaregole globali e, soprattutto, senzaun’efficace valutazione del rischiocomunemente accettata. Da un certopunto di vista, questa pubblicazionepuò quindi essere letta come unsignificativo contributo per determi-nare delle regole a supporto della tra-sparenza e di un’adeguata valutazionedel rischio immobiliare, necessarieper restituire fiducia al mercato e per

evitare che in futuro dal settoreimmobiliare possano trarre origineanaloghe crisi finanziarie. In talsenso, questo libro è di particolareattualità perché traspone a livellooperativo, sul mercato e tra i profes-sionisti del settore, i recentissimiindirizzi emersi dal dibattito sullacrisi finanziaria e sul mercato immo-biliare in organismi internazionalicome le stesse Nazioni Unite. Unatestimonianza ne sono le linee guidae i principi per favorire uno sviluppodel mercato immobiliare finalizzato aportare benefici economici e sociali,contenuti in una recentissima pub-blicazione della Commissione econo-mica per l’Europa alle Nazioni Unite(UN-ECE, 2010).Continua Maurizio Dallocchio,Nomura chair of Corporate Finance,Università Bocconi: in un mondoche sembra sottoposto a una rivolu-zione continua, il valore degli immo-bili, almeno in certi Paesi, parevaessere un punto fermo. Se sovrappo-niamo l’andamento di un indice delmercato azionario – supponiamol’S&P 500 negli Stati Uniti – e l’in-dice dell’andamento dei prezziimmobiliari espresso dal Case-Shillernegli anni che precedono il 2006, cicolpisce immediatamente la relativastabilità del secondo, rispetto allavolatilità del primo. D’altra parte sisa, il mattone (e il suo valore) nontradiscono mai…

BIBLIOTECAIMMOBILIARE

Investimento immobiliareMercato, valutazione, rischio e portafogli

Giacomo Morri e Martin HoesliHoepli Editore

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Cogei Costruzioni S.p.A. ha consegnatoin questi giorni il nuovo grande CentroCommerciale di Via Argine a Napoli, na-to da una collaborazione con il GruppoAuchan - Gallerie Commerciali Italia, suprogetto dello studio partenopeo PicaCiamarra Associati. Cogei ha curato l’in-tera operazione urbanistico-commerciale,dall’individuazione dell’area alle procedu-re di autorizzazione, dalla realizzazionetecnico costruttiva alle diverse fasi di pro-mozione immobiliare fino all’individua-zione dei partner societari per lo sviluppocommerciale.

Abbiamo chiesto a Gianfranco Incorpora,Direttore Generale della Società, di illu-strarci questa nuova realizzazione e dispiegarci come si colloca nel quadro dellafilosofia imprenditoriale di Cogei.

Quali sono le caratteristiche di questanuova importante realizzazione a Na-poli?Si tratta di un’opera moderna e altamentefunzionale che restituisce alla città e ai

suoi abitanti un’area urbana strategicacompletamente riqualificata dal punto divista ambientale e infrastrutturale. Unastruttura commerciale direi finalmente incontrotendenza perché, proprio in quan-to situata nel cuore della città, valorizza leattività commerciali e minimizza l’impat-to territoriale.

Cosa significa per un centro commer-ciale minimizzare l’impatto territoriale?Veniamo da una stagione caratterizzata dagrandi centri commerciali posti nella pri-ma o seconda periferia delle nostre città.Questa impostazione del retail ha spessosottovalutato l’impatto automobilistico, equindi ambientale, di questi grandi attrat-tori commerciali collocati in periferia. Latendenza oggi, come dimostrano anchealcuni significativi esempi del mercato an-glosassone, colloca le nuove strutturecommerciali in zone cittadine da riquali-ficare, sviluppandole in altezza, su piùpiani, per minimizzare l’uso del territorioe renderle fruibili soprattutto attraverso ilsistema del trasporto pubblico. Per “fun-

zionare” in un’area urbana, il centro com-merciale deve essere pensato con una plu-ralità di accessi-uscite dai parcheggi versotutte le diverse direzioni di traffico in mo-do che l’opera stessa diventi uno snodofunzionale di riqualificazione della reteviaria cittadina. Il tutto rafforzato da scel-te costruttive che premiano la longevitàdelle strutture e la polivalenza degli spazi,anch’essi improntati a criteri di salvaguar-dia ambientale, di sicurezza e di tutela del-la salute pubblica. Con il centro commer-ciale di Napoli abbiamo cercato di realiz-zare un’opera che produce valore econo-mico e sociale, in termini di impatto am-bientale, occupazionale e di aggregazione.

Come si esprime concretamente tuttoquesto nel nuovo centro commercialeAuchan?Con più di 38 mila mq di superficie totale e circa 30mila mq di superficie com-merciale, il Centro si sviluppa su quattrolivelli complessivi, due commerciali e duedi parcheggio posti a mo’ di sandwich ri-spetto ai primi, cioè uno interrato e uno

Parole chiave: riqualificazioneambientale e rilancio territoriale

A Napoli un nuovo centro commerciale firmato Cogei Costruzioni S.p.A.

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Gianfranco Incorpora

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in copertura, offrendo così un’immaginedi compattezza e funzionalità. Dal puntodi vista infrastrutturale il centro è facil-mente raggiungibile da tutti i punti ne-vralgici della città, offre alla zona oltre2000 nuovi spazi parcheggio e riqualificala rete viaria circostante che prevede pureun nuovo accesso alla rete autostradale.Importante anche il contributo sociale diquesta realizzazione. L’opera costituisceinfatti un significativo polo di attrazioneper un vasto territorio, che dal centro diNapoli comprende i quartieri di Barra, S.Giovanni, Ponticelli, mentre, dal puntodi vista occupazionale il solo ipermercatocrea circa 300 posti di lavoro a cui se neaggiungono altri 500 per i negozi presen-ti in Galleria oltre agli addetti impiegatinelle società fornitrici di servizi.

Cogei Costruzioni Spa è una aziendabolognese che opera in tutta Italia.Quali sono le caratteristiche imprendi-toriali che permettono di garantire altilivelli qualitativi in contesti territorialidiversi e talvolta anche molto critici?Per operare in ambiti eterogenei è neces-sario a mio avviso disporre di un sistemacondiviso di procedure e comportamenti.Nel caso di Cogei si tratta di un corpoconsolidato di strategie che definirei “dor-sali”, che riguardano le procedure di qua-lità, sicurezza e legalità. Procedure, indi-spensabili per assicurare un alto ed omo-geneo livello qualitativo ad ogni realizza-zione e in grado di essere ricalibrate neidiversi contesti.Così la sicurezza può, da semplice ottem-peranza alle normative, diventare model-lo culturale da condividere tra coloro chelavorano con noi; così il protocollo di le-galità, pensato come un “progetto specifi-co” all’interno del progetto immobiliare,

diviene presupposto per assicurare, inogni contesto territoriale, il pieno rispettodelle regole nel rapporto con le istituzio-ni, in quello che ci lega ai partner e al si-stema di imprese che concorre con noi al-le realizzazione dei nostri progetti.

Cosa chiede oggi la committenza aduna impresa come Cogei Costruzioni?Rispondo senza esitazione: la completez-za. E’ la sfida forse più difficile. Oggi unbuon investitore chiede ad una società co-me la nostra un servizio di assistenza a360°: dallamessa a punto dell’idea immo-biliare, alla selezione delle opportunità, al-l’accertamento delle condizioni urbanisti-co-amministrative; dalla verifica delle po-tenzialità di sviluppo, alla programmazio-ne tecnico - finanziaria delle attività ope-rative; e poi ancora dalla progettazione al-la realizzazione, fino spesso alla commer-cializzazione.Per offrire un contributo professionaleadeguato ad esigenze tanto complesse ènostra consuetudine integrare le risorseumane presenti in azienda con contributiesterni di altissima qualità consulenziale.Lo sforzo è quello di migliorare semprepiù le competenze tecniche in senso lato,affinché il nostro prodotto si distingua

sempre per la sua efficienza e garanziacomplessiva. In breve: utilizziamo ungruppo di lavoro già molto coeso ma cheè convinto anche di poter crescere ancora.

Da questo punto di vista, come è orga-nizzata la Società?Cogei Costruzioni Spa è organizzata intre aree: Settore Costruzioni, nell’ambitodel quale si assumono appalti per clientinazionali e internazionali; Settore Immo-biliare, che si occupa di gestire in modocoordinato l’intero processo urbanistico-edilizio promuovendo iniziative di svilup-po di grandi aree per la realizzazione dicomplessi immobiliari fino alla loro “mes-sa a reddito”; Global Service col qualevengono offerti servizi integrati di gestio-ne emanutenzione di immobili e impian-ti tecnologici per conto di Amministra-zioni, Enti Pubblici e società private.

Oltre al nuovo centro commerciale Au-chan di Napoli, quali sono stati gli in-terventi recenti più significativi?Tra gli interventi più significativi, ricordoil Centro Sviluppo Prodotto Ferrari (suprogetto diMassimiliano Fuksas), le nuo-ve Linee di Montaggio Ferrari (progettodi Jean Nouvel), il Padiglione 14-15 diBologna Fiere e la realizzazione di uno deiprimi green building in Italia, sede di PallItalia a Buccinasco. Nel settore retail, Co-gei ha realizzato centri commerciali perimportanti attori nazionali e internazio-nali della grande distribuzione tra i qualiIkea, Castorama, Auchan, Gruppo Iper-coop. In fase di consegna, infine, il nuovoCentro Commerciale Torre Ingastone aPalermo, anche questo… rigorosamentein area urbana.

FOCUS ON

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Il centro commerciale Auchan in pillole

Superficie Totale 38.000 mq.Superficie di Vendita 21.000 mqPosti auto n. 2.000Ipermercato 15.000 mq.Galleria Commerciale 83 NegoziCommittente: Cogei Costruzioni S.p.A. – Auchan - Gallerie Commerciali ItaliaImpresa esecutrice: Cogei Costruzioni Spa Bologna

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Olanda – Italia: quali sinergie, quali business

Continua dal numero precedente

Attualmente quali sono, secondo Lei,gli sviluppi immobiliari più interessan-ti? Si costruisce ancora?Nonostante la crisi economica attuale ab-bia avuto ripercussioni ed effetti negativianche sul settore degli immobili destinatiad uso ufficio, nonostante l’assenza di suf-ficienti finanziamenti bancari e l’estremacautela degli investitori nella selezione deiprogetti, il volume complessivo degli in-vestimenti nel settore immobiliare olan-dese è triplicato nel primo trimestre del2010 rispetto al medesimo trimestre del2009. I complessi logistici di concezionemoderna e nella giusta localizzazione so-no attualmente considerati uno degli in-vestimenti più interessanti nei Paesi Bassi.Come già detto, gli immobili commercia-li con ubicazione A-1 sono rimasti un in-vestimento molto appetibile. Inoltre, no-nostante l’attuale situazione del settoredegli spazi adibiti ad uffici, il suggerimen-to ricorrente per gli investitori è quello divalutare e prendere in considerazione laparte ecosostenibile di questo segmentodi mercato, oltre alla parte delle vecchiecostruzioni che saranno rese ecosostenibi-li, tenendo conto non soltanto degliaspetti del progetto connessi alla riduzio-ne dei consumi e all’emissione di Co2,ma anche all’utilità, alla loro collocazioneed al fattore flessibilità. Si prevede che930 mila metri quadri di spazi adibiti ad

ufficio verranno costruiti nel 2010. Poi-ché gli investitori temono ancora una se-conda crisi nel settore residenziale inquanto i consumatori sono molto cauti ecomunque spesso, non ottenendo finan-ziamenti, non acquistano le case, si stan-no anche interessando a forme di investi-mento alternative, ad esempio all’acquistodi case di nuova costruzione ad un prezzointeressante per affittarle invece che riven-derle immediatamente. In un momentodi crisi c'è ancora più bisogno degli inter-venti delle cooperative per coprire il biso-gno abitativo delle categorie svantaggiate.Le residenze sociali stanno crescendomolto e anche dal punto di vista dell'in-vestimento garantiscono buoni risultati equindi gli investitori hanno acquisito in-

teresse in eventuali forme di collaborazio-ne con le cooperative.

La fiera di settore più importante è laProvada. Quest’anno a cosa punterà?Provada è realmente la fiera immobiliarepiù importante dell’Olanda. Il numero divisitatori sta rapidamente crescendo, tan-to da renderlo, nel giro di cinque anni,uno dei maggiori eventi espositivi del set-tore in Europa. Provada, che si terrà que-st’anno dall’8 al 10 giugno nel CentroConferenze Rai di Amsterdam, in generenon sposa temi particolari per le sue fiereannuali. Quest’anno, però, verrà data par-ticolare attenzione al settore immobiliaredestinato alle residenze sanitarie assistite ealla eco sostenibilità, dal momento che

Dal 12 al 16 aprile si è tenuta a Roma una missione commerciale per l’imprenditoria femminile olan-dese. Imprenditrici e dirigenti olandesi, insieme alle socie Arel, hanno messo in comune le proprieconoscenze nell’ambito dell’imprenditoria sostenibile e della tecnologia ambientale, dei beni immo-bili (inclusi gli alloggi per anziani e la domotica), dell’architettura degli interni, dell’agri-business, delsettore finanziario e dei servizi. Abbiamo approfondito il discorso con Angela M.H. Mannaerts,avvocato dello studio legale Pontecorvi Mannaerts & Triboldi, esperta del settore immobiliare e“traghettatrice” di imprese olandesi in Italia.

di Onelia Onorati

Focus

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molti stand e forum di discussioni tratta-no questi argomenti. Il settore immobilia-re destinato alle residenze sanitarie assisti-te è quello sviluppato non solo attorno eper la terza generazione, ma anche perquelle persone che necessitano di assisten-za medica in generale per problematichefisiche o mentali, minori o invalidanti.L’altro argomento interessante è quellodelle nuove tecnologie per l’ecosostenibi-lità; più specificamente quello del rispar-mio energetico non solo per le nuove co-struzioni ma anche nel risanamento diquei già menzionati 6 milioni di metriquadri di spazi adibiti ad uffici, attual-mente vacanti, evitando lo spreco di risor-se conseguente alla loro distruzione e suc-cessiva ricostruzione. Mi è stato richiestodi accompagnare una delegazione di Ita-liani a Provada. Anche se tutti gli standsono ormai prenotati, ritengo sia moltointeressante per i professionisti e gli im-prenditori del settore immobiliare italianopoterla visitare. Gli olandesi reputano unsettore di eccellenza italiano quello dellacreatività, del design e della presentazionedei prodotti. Gli italiani potrebbero ac-quisire aspetti innovativi delle attività im-mobiliari olandesi, non solo per quantoriguarda il settore immobiliare della “curae assistenza” e della eco-sostenibilità, maanche dall’esperienza olandese nella piani-ficazione delle città e nello sviluppo deicentri storici delle città, grazie all’esperien-za maturata dalla situazione demograficagià indicata, per cui vi sono 16,5 milionidi olandesi in una superficie appena più

grande della Toscana e del Lazio messi as-sieme. Una visita a Provada può anche co-stituire opportunità per lo scambio diesperienze ed opinioni con le società olan-desi che operano in Italia, tra le quali si se-gnalano Multi Development, Forumin-vest, Corio, Arcadis e Fakton, tutte socie-tà che conoscono i due diversi mercati edin grado di spiegare le differenze tra ilmercato immobiliare italiano e quelloolandese. Una volta acquisita una primaidea di cosa sia Provada, si potrà tornare ilprossimo anno o negli anni successivi,quando auspicalmente la fiera non si ter-rà nella stessa settimana dell’EIRE, come,invece, accade quest’anno e valutare l’op-portunità di prenotare uno stand o parte-cipare ai forum di discussione. A tal fine èstato predisposto per la delegazione italia-na un pacchetto speciale, a un prezzo ra-gionevole, che include l’ingresso libero al-la fiera, agli eventi speciali ed alle manife-stazioni, visite guidate dal direttore gene-rale di Provada, colloqui specifici e con-tatti diretti con espositori. Inoltre è previ-sto il pernottamento per tre notti nell’-HiltonHotel di Amsterdam, una cena nelsuo apprezzabile ristorante Italiano e unagita guidata - in bici per i più sportivi –per ammirare l’architettura moderna diAmsterdam.

Di cosa si occupa il Suo studio?Permotivi personali, mi sono trasferita daAmsterdam a Roma 11 anni fa. In virtùdella normativa comunitaria, in quantoavvocato di uno stato membro dell’Unio-ne Europea ho potuto iscrivermi all’Ordi-ne degli Avvocati di Roma e ho collabo-rato 7 anni con un grande studio legaleitaliano. Quattro anni fa, con altri colle-ghi provenienti da questo precedente stu-dio, abbiamo realizzato uno spin-off e av-viato una nostra autonoma attività. Il set-tore di operatività nel quale siamo specia-lizzati è il diritto civile, focalizzato su tut-ti quegli aspetti che interessano la “vita”di una società: ciò significa che ci occu-piamo prevalentemente di diritto com-merciale e societario, di diritto del lavorononché di problematiche connesse ai set-tori bancario e finanziario delle imprese,alle operazioni di fusione, scorporo di at-tività e acquisizioni, a quelle connesse al-

la gestione dei crediti commerciali, ri-strutturazioni e problematiche fallimenta-ri, inclusa la gestione del contenzioso con-nesso a ciascuno di tali settori. Specifichecompetenze sono poi investite nel settoreimmobiliare, in quello degli appalti pub-blici nonché in quello energetico. Oltre aprofessionisti italiani, fanno parte dellostudio anche professionisti abilitati adoperare inOlanda, Stati Uniti e Francia e,pertanto, lo studio ha una concreta carat-terizzazione internazionale, sia per la co-noscenza di diversi ordinamenti giuridici,sia perché vi è diffusa e approfondita co-noscenza di lingue, oltre all’italiano, al-l’inglese, al francese ed all’olandese anchelo spagnolo ed il tedesco. Operiamo in unsettore di nicchia, assistendo clientela stra-niera con interessi in Italia e clientela ita-liana che intende investire all’estero. Laconoscenza di aspetti legali e culturali divarie giurisdizioni ci consente, oltre allapossibilità di fornire differenziata assisten-za legale, anche di creare e favorire legamiprofessionali e commerciali, di favorire epromuovere opportunità di investimentoe business ma, soprattutto di intercedereal meglio con la clientela nazionale e stra-niera per evitare incomprensioni tra sog-getti di nazionalità diverse e risolvere pro-blemi, molto spesso riconducibili a diffe-renze culturali. Tutto ciò rende il nostrolavoro oggettivamente vario e molto affa-scinante.

Angela MH Mannaerts, avvocatoPontecorvi Mannaerts & Triboldi

MONDO

Il settore immobiliare destinatoalle residenze sanitarie assistiteè quello sviluppato non soloattorno e per la terzagenerazione, ma anche perquelle persone che necessitanodi assistenza medica ingenerale per problematichefisiche o mentali, minori oinvalidanti

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UNIONE EUROPEACHI SOSTIENE DI PIÙ L’EDILIZIA

Deloitte ha condotto una studio sulle misure fiscali adotta-te dai paesi dell’Unione europea per sostenere il mercatodell’edilizia residenziale: è l’esenzione di imposta sul capita-le guadagnato dalla vendita di un immobile residenziale lostrumento più utilizzato dai Paesi dell’Ue. Su 27 stati mem-bri l’89% ha introdotto questa norma, che permette aiproprietari che vogliono vendere la propria abitazione dinon dover pagare imposte sull’introito della compravendi-ta, entro certe tempistiche o nei casi di edifici residenziali.In generale ogni Governo ha adottato norme fiscali perfavorire chi già possiede o sta per acquistare un immobilead uso di abitazione. Deloitte ha individuato cinque tipi dimisure maggiormente utilizzate dagli Stati Europei: 1)deducibilità degli interessi ipotecari; 2) esenzione d’impo-sta sul capitale guadagnato dalla vendita dell’abitazione; 3)riduzione o esenzione dall’Iva; 4) fondi di garanzia; 5) ridu-zione degli oneri fiscali legati agli affitti percepiti. Dodicipaesi dell’Unione europea hanno già adottato almeno quat-tro di queste misure, sia mercati come Francia, Germania eRegno Unito che paesi meno maturi e ammessi solo recen-temente nell’Unione europea, come Repubblica Ceca oPolonia. L’Italia, in questo scenario, si trova fra gli 11 paesiche hanno preso in considerazione solo 3 delle misurefiscali individuate. Tra queste l’esenzione d’imposta sulcapitale guadagnato dalla vendita dell’abitazione e il ricor-so a fondi di garanzia. Quest’ultimo strumento, introdottodal governo italiano, prevede la possibilità, in casi di difficol-tà finanziarie, di sospendere il pagamento delle rate delmutuo ipotecario per un determinato periodo. A livello Uei fondi di garanzia, che possono essere sia pubblici che pri-

vati, risultano fra gli strumenti fiscali meno utilizzati, anchese alcuni paesi come Polonia, Ungheria, Slovenia e RegnoUnito, ne hanno fatto ricorso all’interno dei diversi pac-chetti di misure anti-crisi promossi nel 2009. “Dal report -commenta Elena Vistarini, partner Deloitte e responsabiledel settore real estate - emerge un’attenzione crescenteda parte dei governi europei verso il mercato dell’ediliziaresidenziale”. “Le misure fiscali adottate dai Paesi Europei -continua Vistarini - mirano ad una maggiore stabilità delmercato edilizio e, contemporaneamente, forniscono unostimolo per uno sviluppo futuro”.

FRANCIANASCE LA JOINT VENTUREMAB/NEINVER

L’operatore immobiliare specializzato in outlet Neinverstringe un accordo con Mab Development per lo sviluppodi 135 mila mq di superfici e un investimento di 350 milionidi euro in Francia e Germania nei prossimi 5 anni. MabDevelopment si occuperà dell’acquisizione dei progetti,dell’iter burocratico, del co-finanziamento dei progetti,dello sviluppo e della gestione degli stessi in cooperazionecon il partner Neinver, il quale si focalizzerà invece sullaprogettazione e commercializzazione. Secondo i verticidella società, nei prossimi 3 anni l’attività di Neinver saràintensa in tutte le linee di business, sia per quanto concer-ne l’area sviluppo, con più di 500 mila mq di superfici, siaper l’area investimenti e acquisizioni, con più di 550 milionidi euro. Attualmente sta sviluppando due progetti inFrancia: “Honfleur The Style Outlets” e “Roppenheim TheStyle Outlets”. Il primo ha 19 mila mq di gla, 100 unità divendita e 1.000 posti auto e si trova sulla costa occidentaledella Normandia, con apertura prevista a fine del 2011. Il

360°

360°

A sinistra gliuffici HorizonPlaza aVarsavia.A destra loShoppi TivoliSpreitenbach

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secondo progetto, il “Roppenheim The Style Outlets”, ha27.200 mq di gla, 107 unità di vendita e 1.700 posti auto; sitrova in Alsazia e aprirà a fine 2011.

POLONIAUNION INVESTMENTFA SHOPPING A VARSAVIA

La società ha appena comprato l’edificio direzionaleHorinzon Plaza a Varsavia da Ivg Immobilien Ag per circa103 milioni di euro. Si tratta del secondo investimentopolacco per il fondo UnImmo: Global. Il primo è stato uncentro commerciale a Katowice acquisito per 95 milioni dieuro nell’ottobre 2008. Completato nel 2009, l’HorizonPlaza offre 38 mila mq di spazio direzionale e una piccolaarea commerciale per 3.200 mq, più magazzini. Gli spazisono affittati al 90%.

SVIZZERAUN CENTRO PER REDEVCO

L’investitore Redevco punta alla Svizzera e rinnova il cen-tro di cui è comproprietario, Shoppi Tivoli Spreitenbach.Redevco ha investito circa 12 milioni di franchi svizzeri,pari a 8,4 milioni di euro, per il complesso commerciale,affittando anche a due nuovi tenant, Dosenbach-Ochsner eC&A. Grazie a questo investimento, la gla di 4 mila mq ori-ginariamente in portafoglio a Redevco cresce di altri 700mq. I nuovi negozi apriranno a settembre (il punto venditadi scarpe Dosenbach-Ochsner) e ottobre (C&A).

IRLANDAE’ PRONTO L’AVIVA STADIUMDI POPULOUS

Era soprannominato “Nuovo Stadio di Lansdowne Road”,ora è noto come Aviva Stadium, la nuova struttura diDublino progettata dallo studio Populous e da Scott TallonWalker Architects. La copertura trasparente è realizzatain lamelle in policarbonato e si inclina verso sud per massi-mizzare l’uso di luce solare sul campo sportivo garantendola migliore superficie di gioco possibile. La facciata ha unaforma fluida e un rivestimento in policarbonato che rifletteil cielo, addolcendo l’impatto della struttura sullo skylineurbano. Lo stadio ha 50 mila posti a sedere, suddivisi inquattro ordini, che godono di viste a tutto campo il più vici-ne possibili alla zona di gioco. Fanno parte del complessoeleganti ristoranti e lounge bar, ma anche spazi adatti algrande pubblico. L’Aviva Stadium ospiterà anche eventiinternazionali di rugby, calcio e concerti.

CINAL’ALBERGO FA IL PIENO… D’ARTE

L’ospitalità diventa a regola d’arte: Pechino si apre aglieventi culturali sempre di più… tenuto conto tra l’altro chenell’ultimo periodo le quotazioni di alcuni artisti cinesi sonotanto salite nelle gallerie internazionali. E ne approfitta

“The Opposite House”, primo boutique hotel del gruppoasiatico Swire Hotels, inaugurato nella capitale cinese nel2008, l’anno dei giochi olimpici di Pechino. Realizzato dal-l’architetto giapponese Kengo Kuma e dai designer diShangay, Lyndon Neri e Rossana Hu, The Opposite Houselancia un’iniziativa a favore delle giovani promesse cinesidell’arte contemporanea. Kengo Kuma ha ideato per l’al-bergo una facciata in vetro color smeraldo che contrastacon gli interni minimalisti. La collezione permanente è lega-ta alla moda e ai vestiti di artisti cinesi provenienti da HongKong, Australia e Gran Bretagna. La collezione, compostada creazioni artistiche di abiti, è realizzata in svariati mate-riali: dalla porcellana alla terracotta sino al Pvc.

360°

L’Aviva Stadium a Dublino, quandoera ancora in costruzione

La collezione temporanea presentata in questi giornial The Opposite House

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Il 2009 è stato un anno caratterizzato dauna generale diminuzione dei prezzidegli immobili, diminuzione trasversalealle varie aree geografiche ed ai mercati.Sebbene, infatti, la discesa dei prezzi ini-ziata negli USA già verso la fine del2006 si sia manifestata in Italia solo apartire dalla seconda metà del 2008, econ percentuali decisamente inferiori,tale raffreddamento del mercato hacomunque registrato valori degni dinota.Secondo i dati diffusi da Nomisma nel“I Rapporto sul mercato immobiliare2010”, sul fronte dei prezzi nel 2009,infatti, le così dette città intermediehanno performato un -3,7% nelle abita-zioni nuove, un -3,5% nelle abitazioniusate, un –3,3% negli uffici, un – 4%nei negozi, un –3,2% nei capannoni eun -3,4% nei box e garage; valori similisono stati parimenti riscontrati nelle 13grandi aree urbane, in cui i prezzi delleabitazioni sono calati in media del–4,1%; degli uffici del –3,9%; deinegozi del -3,2%; dei capannoni indu-striali del -6,2%.Un ulteriore dato che dà la misura dellacongiuntura appena attraversata è lagrandezza degli sconti applicati all’attodi compravendita nel medesimo anno,che nelle città di grandezza intermediasono cresciuti sino ad assestarsi al12,6% per le abitazioni (limitandosi,tuttavia, all’8,7% per le abitazioninuove), al 12,4 per gli uffici, all’11,3%per i negozi tradizionali, all’11,5% per icapannoni industriali e al 5,3% per ibox auto. Da un punto di vista geogra-fico, invece, va ricordato che gli scontipiù significativi si sono registrati nelSud.Quindi, pur riconoscendo la particolari-tà del mercato italiano, che ha realizzato

riduzioni dei prezzi inferiori a moltealtre realtà estere, compensando piutto-sto con una riduzione dei volumi discambio, va comunque sottolineato chetutti i valori rimangono significativi.Per quanto riguarda le compravendite diabitazioni, infatti, i valori raggiungonole due cifre, con un calo dell’11,3%rispetto al 2008, generatosi con609.145 compravendite totali.Sommando al dato evidenziato per il2009 quello registrato nel 2008 (-15,1%), si arriva a una perdita comples-siva del 27% rispetto ai valori del 2007,ritornando così sui valori di inizio anni2000.Anche qui tornano a farsi sentire le dif-ferenze territoriali; va, infatti, esplicitatoche le aree metropolitane hanno regi-strato delle diminuzioni nelle compra-vendite più ridotte (pari a circa il–5,8%), così come i capoluoghi di pro-vincia (-8,1%), fattore che denota unamaggiore debolezza dei mercati secon-dari.Spaziando dal residenziale, troviamouna diminuzione del –10,2% negli uffi-ci, mentre le performance peggiori lerealizzano due mercati estremamentesensibili alla crisi economica reale e allacontrazione dei consumi: i negozi conil –17% e gli immobili produttivi con il–20,2%.Per spiegare l’andamento del mercato, èutile osservare l’andamento delle eroga-zioni dei mutui, che sono speso un ele-mento indispensabile per l’acquisto diun immobile.Nel terzo trimestre del 2009 (ultimodato disponibile di fonte Banca d’Italia)prosegue il calo delle erogazioni dimutui, che ha raggiunto un complessivo–18,1% rispetto allo stesso periodo del-l’anno precedente, e se analizziamo i soli

mutui stipulati per l’acquisto nel resi-denziale troviamo un valore simile del –14,9%.Mettendo a confronto, nel periodo dellacrisi, la diminuzione delle compravendi-te (-28,8%) con quella del finanziamen-to (-44,1%), e la diminuzione del finan-ziamento medio per singola compraven-dita (-22%), ne possiamo dedurre che,in tale periodo, chi ha comunque presoparte al mercato delle compravendite loha fatto ricorrendo per una percentualemolto alta a capitali personali, potendoimmaginare, come conseguenza, un’ul-teriore marginalizzazione delle fasce piùdeboli e dei giovani, mediamente menoin disponibilità di risparmi.Su basi di altri elementi è stata realizza-ta la analisi fatta dall’Agenzia delTerritorio nella prima nota trimestrale2010, da cui risulta, per il settore resi-denziale, con 141.770 compravendite,un tasso tendenziale positivo in tutte lemacro aree, sebbene più contenuto peril Nord (+2,7%), leggermente più eleva-to per le regioni del Sud (+3,9%) e deci-samente positivo nel Centro (+7,9%).In particolare si registrano andamentipositivi per tutto il residenziale e i mer-cati connessi, tra cui le ‘pertinenze’ cheannoverano posti auto e magazzini(+5,6%); appare, invece, anche secondoquesta fonte, ancora in difficoltà il mer-cato non residenziale.Di fronte ad una fase di mercato ancoradelicata, nonostante il promettenteannuncio di una ripresa finalmente inarrivo, appare ancora più importanteche le Associazioni della filiera immobi-liare collaborino per rappresentare inmaniera sempre più compiuta le esigen-ze del settore nelle sedi istituzionali.Per uscire dall’attuale fase di crisi, infat-ti, è importante che vengano varati

Indicatori del mercatoInsieme verso la ripresa

CONGIUNTURA

di Paolo Crisafi – segretario ASSOIMMOBILIARE

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CONGIUNTURA

provvedimenti in grado di rilanciare ilsettore, mentre agli operatori è richiestoun modus operandi che, memore diquanto appena accaduto, sia trasparentee sempre più ispirato a principi di pro-fessionalità, di etica e di responsabilitàsociale di impresa.Da un punto di vista delle Associazionidi categoria è in corso un processo diavvicinamento tra le varie realtà dellafiliera, con la finalità di aumentarne lacapacità rappresentativa, attualmenteindebolita dall’esistenza di molte - spes-so piccole – sigle, e mettere il nostro set-tore nella giusta luce per poter reclama-re, a ragione, quelle necessarie azioni dipolicy capaci di liberarne le potenzialità.Si tratta di completare un percorsoche porti a realizzare unaRappresentanza del SettoreImmobiliare che includa, in misurapiù consistente di quanto accade adora, le varie componenti dell’immobi-liare (finanziarie, dei servizi, bancariee assicurative, ecc.) e che consenta diraggiungere una scala dimensionale

adeguata per una presenza territorialeancora più solida ed incisiva.Un cammino iniziato con le presiden-ze di Nicola Migliore e Cesare Ferreroquando ci chiamavamo Assogesti, edora un sogno in corso di realizzazionecon Gualtiero Tamburini, gli altriRappresentanti della Governance, edulteriori Illustri e Cari Amici voltoalla costruzione di alleanze tattiche, sutematiche di interesse specifico, e stra-tegiche per dare voce comune al finedi una politica dell’IndustriaImmobiliare efficace a tutti i livelli.In questo senso le iniziative ultima-mente promosse da ASSOIMMOBI-LIARE insieme con:- ANCE, FEDERCOSTRUZIONI

e altre importanti sigle, per gli StatiGenerali

- ANCI per la mappatura dei proget-ti immobiliari “Italia in Sviluppo” eper iniziative comuni quali il SH,ecc.

- ASSOGESTIONI, con la quale si èrealizzato, per la Banca d’Italia, un

primo documento congiunto inmateria di Fondi Immobiliari.

- ASPESI con cui si è sottoscritto unprotocollo di intenti volto a favoriresinergie del settore.

Il dialogo è in atto con tutte leComponenti della Filiera,dell’Economia e del Territorio.Proprio di recente, la Presidente diCONFINDUSTRIA EmmaMarcegaglia ha espresso, nel quadro diuna valutazione complessivamentepositiva della manovra di Governo,una forte preoccupazione per le riper-cussioni negative che il ventilatointervento sui fondi immobiliaripotrebbe avere.Ben vengano, quindi, tutte le iniziativeche possano attirare l’attenzione sulSettore, come quella promossadall’EIRE, occasione di dialogo e diconfronto tra gli Attori del Mercato,ma anche utile per favorire la cono-scenza verso l’ Opinione Pubblica delleprofessionalità e dei comportamentietici presenti nel Settore Immobiliare.

RE Real Estate anno VII numero 78 – Giugno 2010Pubblicazione periodica mensile registrata presso il Tribunale di Roma n. 58 in data 11.02.2003

Editore Fiera Milano Editore S.p.A. Sede legale Viale Espinasse 141, 20156, Milano Tel. +39 02 366 092.1 Fax +39 02 366 092 [email protected] www. fieramilanoeditore.itSede operativa Via Muzio Clementi 18 , 00193 Roma Tel. +39 06 32110476 Fax +39 06 32110419 www.mmholding.itPresidente Sergio Maggioni Amministratore Delegato Corrado Minnella [email protected] Roc n. 11125 del 25/07/2003Direttore responsabile Francesco Marino Art director/Layout Diego Foschi Redazione Laura Lepri, Onelia Onorati, Fabio PandolfiniConsulente editoriale Paolo Enzo Mazzanti Collaboratori Isobel Lee, Adriano Alimonti, Andrea Boeri, Mario Breglia, Federico Chiavazza, AngeloCiccarelli, Sara Ludovici, Francesco Marzari, Giovanna Landi, Catherine Leguillou, Paolo Crisafi, Giovanni M. Marini, Alessandro Prino, Lia Quilici, FulvioRavasio, Eric Reskala, Francesco Sanna, Federico Sutti, Oliviero Tronconi, Francesco Versaci, Nicola ZeniProgetto grafico Sylvie Pinsonneaux, Foto Imagoeconomica, Pubblicità Chiara Scagliusi, Tel. +39 06 32 65 11 45, [email protected] Ines Hadziahmetovic [email protected] - www.mmholding.it email: [email protected] Artigrafiche srl, Pomezia, Roma Distribuzione per l’Italia Poste italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. inL.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Roma, Mepe Messaggerie periodici S.p.A., via Giulio Carcano, 32 20141 MilanoTestata Associata

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� I vip che comprano…Il campione sotto la MadonninaIl calciatore Samuel Eto’o – è storia di queste settimane -vince e stravince con la squadra la sfida della Coppa Italia,dello Scudetto e della Champions League. Non solo, magioca bene anche su un altro campo, quello dell’immobilia-re… Samuel ha acquistato un intero piano di un palazzettoa via Turati a Milano. Curiosità: i tre mega appartamentihanno una vista privilegiata sugli uffici del rivale storicodell’Inter, il Milan. Possiamo immaginare il calciatore came-runense che guarda dall’alto – precisamente dall’ultimopiano – i colleghi in riunione nel palazzo di fronte. Lametratura e la posizione sono dunque di tutto rispetto:1.000 mq acquistati per 17 milioni di euro.

� … e quelli che vendonoTroppi ricordi, Sandra va viaIl tradimento mediatico del marito non ha lasciato indiffe-rente, com’è umanamente giusto, Sandra Bullock, unadelle attrici più amate degli Stati Uniti, fresca di PremioOscar come miglior protagonista per il film “The BlindSide”. La brava interprete di tante commedie e film impe-gnati ha deciso di divorziare ma anche di mettere in vendi-ta la villa in California. Prezzo: 5.995.000 dollari.

� Salento mon amourGerard Depardieu cerca casaE’ nota come la Jamaica d’Italia… anche se negli ultimi annilocali alla moda (vedi Gibò a Santa Maria di Leuca), festivalcari ai radical chic (la Notte della Taranta), ne fanno metadi artisti e letterati. Coglie la palla al balzo GerardDepardieu, attore francese amato in casa ma anche inItalia. Ecco che l’interprete di tanti film popolari ha adoc-chiato l’assolata e magica Lecce per farne la sua residenzaestiva e comprare una villa. Stupisce la scelta del centrodella città rispetto alla costa… probabilmente Depardieu siè già fatalmente innamorato della movida leccese.

� Ministero cerca casaPrestigiacomo via dalla ColomboLa ministro dell’Ambiente ha detto no! Al traffico, allosmog, alle strutture fatiscenti e non all’altezza del ministe-ro che ospitano. La location di via Colombo a Roma, unadelle più trafficate della capitale, è ormai da abbandonaresecondo Stefania Prestigiacomo, che ora cerca un ufficio inaffitto ma che sia al centro storico e soprattutto efficientedal punto di vista energetico. Dovrà ospitare 1.200 dipen-denti e avere una superficie di 24 mila mq. La scelta avver-rà su una rosa di proposte già arrivate.

Samuel Eto’o

Sandra Bullock

MEGATREND di Pied de Nez

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MEGATREND

� Truman Show18 milioni per CapoteErano strafamosi i suoi party a tema, quasi come i romanzi chehanno fatto la storia della letteratura americana contempora-nea… L’autore di “A Sangue Freddo” e “Colazione da Tiffany” havissuto in una lussuosa casa gialla con 38 finestre nel quartiereBrooklyn Heights di New York, ora in vendita. Abitazione esclu-siva già a partire dal prezzo: la cifra record di 18 milioni di dollari,la più alta mai pagata per un appartamento a New York, a pattoche si trovi un compratore. L’edificio risale al 1839, ha avuto ununico proprietario negli ultimi 71 anni e si trova al 70 diWillowStreet. I vani comprendono undici stanze, ciascuna dotata dicaminetti, sette toilettes, una cantina per i vini, un salone conscala interna. All’esterno c’è un giardino di 230 metri quadrati.

� Si torna al barattoLo swap sarà di moda?In Italia va di moda lo “scambio” d’abiti – in inglese swap -quello che le amiche fanno quando vogliono rinnovare l’ar-madio e decidono di incontrarsi per scambiarsi capi d’abbi-gliamento, che ormai non gli garbano più… e l’usanzapotrebbe estendersi all’immobiliare. Ecco allora che sem-pre più italiani ricorrono al baratto, almeno secondo l’uffi-cio studi di idealista.it, che ha pubblicato sul proprio sito

un annuncio di 50 case che offrono lo scambio come meto-do di vendita: il forum di idealista news si è trasformato inuna sorta di piazza affari dove proporre o ricevere offerteper il proprio immobile in permuta.Un esempio su tutti: un proprietario di Napoli è disposto apermutare la propria casa nel centro storico senza ascensorecon una casa anche più piccola ma con ascensore. Intermediari:all’erta! La creatività nell’offerta di servizi premia…

� Volumetria ad personamAmpliamento a Villa CertosaEcco che anche l’ampliamento delle volumetrie edilizieprevisto dal Piano casa si rivela l’ennesimo provvedimentoutile per incrementare le “proprietà” del premier… e cosìVilla Certosa, la splendida magione del Presidente delConsiglio in Sardegna potrebbe beneficiare di una richiestadi aumento delle cubature e arricchirsi di alcuni bungalowvicini. La Idra Immobiliare Spa, riconducibile alla famigliadel premier, ha chiesto alla commissione paesaggisticaregionale il pronunciamento di compatibilità per un pro-getto di ampliamento con un numero imprecisato di strut-ture probabilmente abitabili piuttosto lontane dal corpocentrale della villa. Bungalow per gli ospiti vip del premier,forse.

A sinistra GerardDepardieu, sotto StefaniaPrestigiacomo

AudreyHepburnnel filmColazioneda Tiffanytratto dalromanzo diTrumanCapote

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APPUNTAMENTI

DATA LUOGO EVENTO

8 - 10 giugno Milano Eire 2010, The real estate for a new world, organizzato da Ge.Fi.

Info: [email protected] - +39 0231911911

9 giugno Milano Rea - Real Estate Awards, Ballo del Mattone 2010. Info e candidature:

+39 0632110476, [email protected]

9 - 13 giugno Instambul Ankomak, la principale fiera delle costruzioni della Turchia,

organizzata da Ite Group Plc. Info: www.ankomak.com

16 - 17 giugno Barletta Forum energetico internazionale (Fei): "Il futuro dell`energia:

le nuove infrastrutture". Info: www.feiforum.it/index.html

18 - 20 giugno Messina Bioedilizia Messina 2010, mostra-convegno organizzata dal gruppo

Energy Days Italia con il patrocinio di Ance Messina.

Info: www.energydays.eu/portale

23 - 26 giugno Milano Eres Conference 2010 Milano (www.eres2010.org), presso SDA

Bocconi. Per ricevere aggiornamenti sull’evento, scrivere un’email

vuota con oggetto ISCRIVIMI a [email protected]

1-2 luglio Rimini BTC, la fiera della meeting industry in Italia, presso il nuovo

Palacongressi di Rimini. Info: Alessandra Piccione Ufficio espositori,

[email protected]

1 - 3 luglio Pisa Green city energy, forum internazionale dedicato alle nuove energie

per lo sviluppo competitivo e sostenibile delle città, organizzato da

ClickUtility e promosso da Comune di Pisa, Provincia di Pisa

e Regione Toscana. Info: www.greencityenergy.it

8 - 9 luglio Wiesbaden Denex: fiera e conferenza sui sistemi energetici decentrati,

(Germania) sull'efficienza energetica nell'edilizia e sulle ristrutturazioni,

organizzata da Reeco GmbH. Info: www.denex.info

29 agosto - 21 novembre Venezia Dodicesima mostra internazionale di architettura: diretta da Kazuyo

Sejima e intitolata "People meet in architecture", organizzata dalla

Biennale di Venezia. Info: www.labiennale.org/it/architettura

23 settembre Bolzano Klimaenergy, fiera internazionale delle energie rinnovabili, organizzata

da FieraBolzano. Info: www.klima-energy.it

28 settembre - 2 ottobre Bologna Cersaie: salone internazionale della ceramica per l'architettura

e l'arredo bagno, organizzato da Edi.Cer. spa e promosso

da Confindustria ceramica in collaborazione con Bologna Fiere.

Info: www.cersaie.com

29 settembre - 2 ottobre Verona Marmomacc: fiera internazionale di pietre, design e tecnologie

organizzata da Veronafiere in collaborazione, con l'Ance.

Info: www.marmomacc.it

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VIRTÙ& VIZI

Il “vizietto” della Casta per il mattone - L’uomo politico ideale non deve avere moglie e non deve avere

figli. Deve essere asessuato. E non deve avere casa. Praticamente, uno zingaro single, casto e nomade. Gli scandali degli

ultimi mesi, dalle “escort” baresi di Tarantini fino alle case di Roma pagate dalla “cricca” Balducci-Anemone, che sono

costate le dimissioni all’ex ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, stanno facendo emergere una rete impres-

sionante di affari opachi, collusioni trasversali, possibili ricatti. E al centro di questi ricatti c’è sempre la passione dei politici

per il mattone. Si sa che la casa è il sogno di noi italiani. Per questo siamo per l’82% proprietari dell’alloggio dove abitia-

mo, a differenza per esempio dei tedeschi: in Germania, infatti, la percentuale di proprietari immobiliari è attorno al 50%.

Ma per i politici la casa sembra proprio un’ossessione: Berlusconi ne possiede 17 da solo, mentre i suoi ministri ne hanno

ben 126, una media di 5,5 a testa. Perché questa passione per il matto-

ne? Forse perché la politica è un’attività precaria, che ti sbalza in

quattro e quattr’otto dalle stalle alle stelle (e viceversa). E la casa è

pur sempre un elemento di stabilità. O forse perché attorno

all’edilizia c’è un inestricabile intreccio tra pubblico e privato

fatto di permessi urbanistici ed edilizi, oneri di urbanizzazione,

patrimoni pubblici o parapubblici, come quelli degli enti previden-

ziali attorno ai quali, a metà degli Anni Novanta, esplose lo scanda-

lo di “Affittopoli”, con decine di case di pregio degli enti previden-

ziali affittate a equo canone a esponenti politici e sindacali di primo

piano. Dove lo scandalo non stava tanto nell’entità dell’affitto, fissato

appunto dalla legge sull’equo canone, quanto nel fatto che per quegli

inquilini particolari una casa libera si trovava sempre, mentre per i

comuni mortali non si trovava mai. Da allora il sistema sembra essersi

affinato ed è arrivato oggi agli acquisti di favore a base di fondi neri

e assegni circolari di piccolo taglio, che non debbono essere segna-

lati alla Banca d’Italia e possono essere trasferiti per girata, come

quelli che sarebbero serviti per pagare in parte l’alloggio di Scajola

di fronte al Colosseo. Frattanto, il Giornale ha fatto le pulci al

segretario del Pd Pierluigi Bersani - che ha categoricamente smen-

tito ogni irregolarità - rivelando che quando era vicepresidente

della Regione Emilia Romagna, all’inizio degli Anni Novanta, abi-

tava in un elegante appartamento di Bologna il cui affitto era paga-

to per metà, 500 mila lire al mese, da un patronato del sindacato

Cisl finanziato con fondi europei. Dal canto suo, il quotidiano

Libero ha messo sotto la lente altri politici importanti, da Veltroni a

Mancino, dalla Bindi a Violante, da Buttiglione a Marini, che per

ragioni diverse e non necessariamente riconducibili a comporta-

menti discutibili, sono riusciti negli anni scorsi ad acquistare casa

pagando dal 30 al 60% in meno del prezzo di mercato. Bastava

essere inquilini di case di enti previdenziali messe in vendita con

forti sconti per gli inquilini. Tutto legale, per carità. Ma in quel caso i

politici in questione sono stati beneficiati due volte: prima come

inquilini ad equo canone di case di pregio e poi come acquirenti di

quegli stessi appartamenti venduti con lo sconto a chi li occupava. �

OZIOGRAFIAScajola e gli altri

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