RAV145 - RAE161_201505

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    Numero 145Maggio 2015

    Associazione Madonna di Fatima

    Splendida vittoria

    della Fede

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    Linedito sui Vangeli

    La collezione Linedito sui Vangeli una pubblicazione della Libreria Editrice Vaticana

    Richieste per email: [email protected] per fax: 041 560 8828

    I volumi sono in formato 157x230mm stampati a colori in carta patinata lucida

    Composta da sette volumi, questoriginale opera di Mons. Joo ScognamiglioCl Dias, EP, ha il merito di mettere la teologia alla portata di tutti,

    per mezzo di commenti ai Vangeli delle domeniche e solennit dellan-

    no. Pubblicata in quattro lingue portoghese, italiano, spagnolo e inglese per un totale di 200mila volumi venduti, la collezione ha avuto un ottimoriscontro per la sua notevole utilit esegetica e pastorale.

    Collezione

    Anno A

    Volume I: Domeniche di Avvento, Natale,Quaresima e Pasqua Solennit del Signore checapitano nel Tempo Ordinario (464 pagine)Volume II: Domeniche del Tempo Ordinario(495 pagine)

    Volume VII: Solennit Feste che possono caderedi domenica Mercoled delle Ceneri Triduo Pasquale Altre feste e Memorie (431 pagine)

    Anno C

    Volume V: Domeniche di Avvento, Natale,Quaresima e Pasqua Solennit del Signoreche occorrono nel Tempo Ordinario(446 pagine)

    Volume VI: Domeniche del TempoOrdinario (495 pagine)

    Anno B

    Volume III: Domeniche di Avvento, Natale, Quaresimae Pasqua Solennit del Signore che occorrono nelTempo Ordinario (448 pagine)Volume IV: Domeniche del Tempo Ordinario(541 pagine)

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    San Giovanni dAvila Incantava moltitudini

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32

    Sal al monte a pregare

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36

    La parola dei Pastori Uscire, salire, contemplare annunciare

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38

    accaduto nellaChiesa e nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40

    Storia per bambini... La pi bella corona di fiori

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46

    I Santi di ogni giorno

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48

    La gemma che simbolizzalazzurro del cielo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50

    Araldi nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26

    Sacramenti dellAntica edella Nuova Legge

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22

    Il Santo francese che nonera francese

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21

    La serena e irreversibilevittoria della Fede

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

    Commento al Vangelo Saliremo al Cielo in virtdellAscensione!

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

    La voce del Papa Vogliamo vedere Ges

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

    Fede in Dio, divina certezza (Editoriale) . . . .5

    Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

    SommariO

    Periodico dellAssociazioneMadonna di Fatima - Maria, Stella

    della Nuova Evangelizzazione

    Anno XVII, numero 145, Maggio 2015

    Direttore responsabile:Zuccato Alberto

    Consiglio di redazione:Fra Guy Gabriel de Ridder, EP,

    Suor Juliane Vasconcelos A. Campos, EP,Fra Luis Alberto Blanco Corts, EP,

    Suor Mariana Morazzani Arriz, EP,Severiano Antonio de Oliveira

    Traduzione: Antonietta Tessaro

    Amministrazione:Via San Marco, 2A

    30034 Mira (VE)CCP 13805353

    Aut. Trib. Venezia 11 del 31/3/12

    Poste italiane, s.p.a Spedizionein Abbonamento Postale - D.L.

    353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, NE PD

    Contiene I.R.

    www.araldi.orgwww.salvamiregina.it

    Con la collaborazione dellAssociazionePrivata Internazionale di Fedeli

    di Diritto Pontificio

    ARALDIDELVANGELOPiazza in Piscinula, 40

    00153 RomaTel. sede operativa

    a Mira (VE): 041 560 08 91

    Montaggio:Equipe di arti grafiche

    degli Araldi del Vangelo

    Stampa e rilegatura:MODERNA s.r.l.

    Via Antonio de Curtis, 12/A35020 Due Carrare (PD)

    Gli articoli di questa rivista potranno essereriprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii

    copia alla Redazione. Il contenuto degli articolifirmati di responsabilit dei rispettivi autori.

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    SCRIVONOILETTORI

    DALVESCOVODIKHUNTI, ININDIA

    Sono rimasto molto soddisfattoper aver ricevuto la rivistaAraldi delVangeloe voglio manifestarvi la miaprofonda riconoscenza.

    Lho letta con piacere apprezzan-dola molto. Il suo contenuto mol-to utile, per le sue omelie e le altreinformazioni che offre. Mi piacereb-be continuare a riceverla e le chie-

    do la cortesia di inviarmene una co-pia ogni mese.

    Mons. Binay K.Vescovo di Khunti India

    CAPIREMEGLIOLALITURGIADELLAPAROLADELLAMESSADOMENICALE

    I miei sinceri ringraziamenti perlinvio del Volume III dellopera diMons. Cl Dias, Linedito sui Van-geli, con i suoi commenti ai Vangelidomenicali e alle festivit, del CicloB dellAnno Liturgico.

    Lo leggo ogni sabato, per capiremeglio quello che ascolteremo nel-la Liturgia della Parola della Messadomenicale. I commenti sono sem-pre molto buoni e utili per la medi-tazione e offrono un arricchimen-to spirituale personale. Grazie milleper questo beneficio.

    Che il Buon Dio vi accompagnisempre in tutte le vostre attivit.

    Eduardo S. K.Professore di Diritto Amministrativo

    allUniversit CattolicaSantiago Cile

    ILDOLORE: ESISTEUNSENSOCATTOLICO?

    Vi scrivo perch ho provato il de-siderio sincero di ringraziarvi di cuo-re per la pubblicazione di questa

    meravigliosa Rivista, dal contenutosolidamente spirituale e consolante.

    Lho scoperta da poco a casa diuno zio. Era il numero di febbraio

    di questanno, che aveva in coperti-na limmagine di Cristo crocifisso eil cui tema principale era la soffe-renza. Ho iniziato immediatamen-te a leggerla e ho chiesto a mia ziase potevo tenere quella copia, lei haacconsentito. Pi tardi, ho letto tuttigli articoli, specialmente quello del-la copertina Il dolore: esiste unsenso cattolico?-, che mi ha portatomolta pace. Non immaginavo che lasofferenza avesse il compito di per-fezionarci, perch pensiamo sempresia segnale di disapprovazione o dicastigo divino.

    Vorrei chiedervi la cortesia di in-viarmi tutti i mesi questo preziosotesoro, affinch io possa usufruiredella sua saggezza spirituale.

    Alan BPicu - Brasile

    LEGGERE, MEDITAREEUNIRCIADIO

    Questa una Rivista che sa com-binare la teologia con lumanit, perquesto comprensibile a tutti coloroche la ricevono, nel mondo intero.Molto profonda nel suo contenuto, anche molto umana, perch sa ca-lare fino in fondo al cuore dei letto-ri. Io la leggo e la medito... Ha mol-to contenuto che favorisce la nostraunione con Dio.

    Jos R. O.

    Godella Spagna

    LETTURAQUOTIDIANA: RENDELAGIORNATAMIGLIORE

    La rivistaAraldi del Vangeloforni-sce numerosi commenti e storie uti-li per la vita cristiana, e anche inse-gnamenti meravigliosi, attraverso leparole di sacerdoti qualificati perquesto.

    Le nostre giornate sono moltoimpegnate e nel trovare la Rivista,nel leggere i suoi articoli e insegna-menti, arricchiamo la nostra anima.

    Io e mia moglie, siamo abbonati daqualche tempo. La sua lettura quo-tidiana ci eleva spiritualmente e ren-de le nostre giornate migliori.

    Il Commento al Vangelo, di Mons.Joo Scognamiglio Cl Dias, la Vo-ce del Papaci fanno riflettere su co-me gli insegnamenti della nostra Re-ligione siano accessibili alla nostracomprensione e ci insegnano comedeve essere un vero cattolico.

    Marco A. M. L.San Paolo - Brasile

    PROCLAMARELEVERITDELLANOSTRAFEDE

    una grande gioia ogni volta chericeviamo la Rivista. La stampa, lefotografie, gli articoli, tutto bello etrabocca del carisma degli Araldi delVangelo. I miei articoli preferiti so-no: Commento al Vangelo, di Mons.Joo Scognamiglio Cl Dias, la vi-ta dei Santi e Storia per bambini... oadulti pieni di fede?

    Continuate a pubblicare questomeraviglioso mezzo che la DivinaProvvidenza usa per far proclamarele verit della nostra Fede.

    Elis angela S. M.Porto Alegre - Brasile

    RINVIGORENDOLAFEDE

    Mi piacerebbe ringraziarvi pertutto quello che fate per me, per lecose nuove che sto imparando e per-ch, grazie alla vostra Rivista e aglioggetti religiosi che minviate, storinvigorendo molto la mia fede.

    Maria S.Casalnuovo di Napoli

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    Numero145

    Maggio2015

    PosteItalianeSpaSpedizioneinAbbonamentoPostaleD.L.

    353/2003(conv.

    inL.

    27/02/2004n.

    46)art.1comma1-NE/PD-ContieneI.R.-PeriodicodellAssociazioneMadonnadiFatima-Maria,

    StelladellaNuovaEvangelizzazione

    AssociazioneMad

    onnadiFatima

    Splendidavitto

    ria

    dellaFede

    L

    Maggio 2015Araldi del Vangelo 5

    Editoriale

    FEDEINDIO, DIVINACERTEZZA

    Ascensione diNostro Signore alCielo Pro-Catte-

    drale di SantaMaria, Hamilton(Canada)

    Foto: Timothy Ring

    insuperabile Persona di Nostro Signore Ges Cristo avvolta nel miste-ro, a cominciare dal fatto che esistono in Lui, in tutta la loro integrit,due nature: quella divina e quella umana.

    Ges, come Uomo, possiede la conoscenza sperimentale (cfr. Lc 2, 52): quel-la costruita in modo progressivo, sulla base dellesperienza. In Lui, tuttavia, que-sta conoscenza incomparabilmente pi ricca e profonda per laltissima perfezio-ne dellintelligenza, dei sensi e dei doni specialissimi di cui dotata la sua natura(cfr. Col 2, 3). Ora, a questeccellente conoscenza, si somma la scienza infusa: la

    conoscenza di tutte le cose infusa nella sua anima umana dal primo istante dellasua creazione.

    Entrambe le conoscenze sono inoltre completate dalla visione beatifica: la-nima di Ges fu creata gi nella perfetta e definitiva visione di Dio, che Eglinon ha perso mai, nemmeno durante la sua Passione. Con essa, Cristo-Uo-mo possedeva una conoscenza perfettissima di tutte le cose passate, presen-ti e future nei loro minimi dettagli, come Dio stesso le vede e conosce da tut-ta leternit.

    E queste tre altissime conoscenze concesse alla natura umana di Ges sono coronate dalla scienza divina, incomparabilmente superiore alle altre e,comunque, propria della Sua Persona, in virt della sua natura divina, ipostati-camente unita a quella umana.

    Pertanto, come la vedetta, vedendo la terra da lontano dallalto dellalberomaestro, non partecipa allinsicurezza di quelli che sono a poppa riguardo allabuona direzione della barca, Cristo ha contemplato come Uomo, e dal primoistante della creazione della sua anima, non solo il trionfo finale e clamoro-so del bene (cfr. Ap 11, 15-18), ma anche la vittoria della Chiesa in ogni epocastorica, e anche in ogni piccolo episodio della lotta tra il bene e il male (cfr. Gn3, 15). Pertanto, mai potuto esistere in Nostro Signore il minimo margine diinsicurezza; in Lui cera solo certezza, assoluta e totale. Quello che per noi fede, per Lui visione!

    Noi uomini, s, siamo soggetti alle incertezze della vita. Ed con la fede fondamento della speranza e prova di quello che non si vede (Eb 11, 1)

    , in Ges e nella Rivelazione, che ci dato partecipare a quella certezza dasempre esistente in Cristo, trionfo degli umili e forza dei deboli (cfr. Fil 4, 13),lunica nella quale si pu trovare, in questo mondo, la vera pace e sicurezza.

    Il demonio, rifiutando Dio, diventato totalmente carente di fede, trasfor-mandosi cos, da angelo di luce, in un essere oltre che abietto supremamen-te insicuro, incerto e inquieto.

    A noi offerto optare tra la sicurezza che ci viene dalla fede in Nostro Si-gnore, e la pseudo sicurezza ingannevole offerta dalle illusorie promesse delprincipe di questo mondo (Gv 16, 11) che, da falsa vittoria in vera rovina,viene sistematicamente vinto da Dio, cos da risultare alla fine come leternosconfitto.

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    Vogliamo vedere Ges

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    LAVOCEDELPAPA

    A coloro che anche oggi vogliono vedere Ges possiamo offrire tre cose:

    il Vangelo, il crocifisso e la testimonianza della nostra fede.

    n questa Quinta Domeni-ca di Quaresima, levangeli-

    sta Giovanni attira la nostraattenzione con un particola-

    re curioso: alcuni greci, di religio-ne ebraica, venuti a Gerusalemme perla festa di Pasqua, si rivolgono allapo-stolo Filippo e gli dicono: Vogliamovedere Ges (Gv 12,21).

    Nella citt santa, dove Ges si recato per lultima volta, c mol-ta gente. Ci sono i piccoli e i sempli-ci, che hanno accolto festosamenteil profeta di Nazaret riconoscendoin Lui lInviato del Signore. Ci sonoi sommi sacerdoti e i capi del popo-lo, che lo vogliono eliminare perchlo considerano eretico e pericoloso.Ci sono anche persone, come queigreci, che sono curiose di veder-lo e saperne di pi sulla sua personae sulle opere da Lui compiute, lul-tima delle quali la resurrezione diLazzaro ha fatto molto scalpore.

    Vogliamo vedere Ges: queste

    parole, come tante altre nei Vangeli,vanno al di l dellepisodio partico-lare ed esprimono qualcosa di uni-versale; rivelano un desiderio che at-traversa le epoche e le culture, undesiderio presente nel cuore di tan-te persone che hanno sentito parla-re di Cristo, ma non lo hanno anco-ra incontrato. Io desidero vedereGes, cos sente il cuore di questaGente.

    lora della Croce!Rispondendo indirettamente, in

    modo profetico, a quella richiesta dipoterlo vedere, Ges pronuncia unaprofezia che svela la sua identit e in-dica il cammino per conoscerlo vera-mente: E giunta lora che il figliodelluomo sia glorificato (Gv 12,23).

    lora della Croce! lora dellasconfitta di Satana, principe del ma-le, e del trionfo definitivo dellamo-

    re misericordioso di Dio. Cristo di-chiara che sar innalzato da terra

    (12, 32), unespressione dal doppiosignificato: innalzato perch cro-cifisso, e innalzato perch esal-tato dal Padre nella Resurrezione,per attirare tutti a s e riconciliaregli uomini con Dio e tra di loro. Lo-ra della Croce, la pi buia della sto-ria, anche la sorgente della salvez-za per quanti credono in Lui.

    Proseguendo nella profezia sul-la sua Pasqua ormai imminente, Ge-s usa unimmagine semplice e sug-gestiva, quella del chicco di granoche, caduto in terra, muore per por-tare frutto (cfr. Gv 12, 24). In questaimmagine troviamo un altro aspettodella Croce di Cristo: quello della fe-condit. La croce di Cristo feconda.

    La morte di Ges, infatti, unafonte inesauribile di vita nuova, per-ch porta in s la forza rigeneratricedellamore di Dio. Immersi in que-sto amore per il Battesimo, i cristia-

    ni possono diventare chicchi di gra-no e portare molto frutto se, comeGes, perdono la propria vita peramore di Dio e dei fratelli (cfr. Gv12, 25).

    Vangelo, Crocifisso, testimonianza

    Per questo, a coloro che an-che oggi vogliono vedere Ges, aquanti sono alla ricerca del volto diDio; a chi ha ricevuto una cateche-

    Papa Francesco, durante lAngelusdel 22/3/2015

    LOsservatoreRomano

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    La frusta della misericordia

    Maggio 2015Araldi del Vangelo 7

    Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.

    La versione originale dei documenti riprodotti in questa sezione pu essere consultata in www.vatican.va

    La frusta di Ges per pulire la nostra anima la misericordia.

    Se noi apriamo il nostro cuore alla Sua misericordia, Egli la pulir.

    ne, ma anche ci sono cose non buo-ne. Ges, Tu ti fidi di me? Sono pec-catore.

    Possiamo anche continuare il dia-logo con Ges: Ges, Tu ti fidi dime? Io voglio che Tu ti fidi di me.Allora io Ti apro la porta, e puliscila mia anima. E chiedere al Signoreche, come andato a pulire il Tem-pio, venga a pulire lanima. E imma-giniamo che Lui venga con una fru-sta di corde No, con quella nonpulisce lanima!

    Voi sapete qual la frusta diGes per pulire la nostra anima?La misericordia. Aprite il cuore al-la misericordia di Ges! Dite: Ge-s, guarda quanta sporcizia! Vieni,pulisci. Pulisci con la Tua miseri-cordia, con le Tue parole dolci; pu-

    lisci con le Tue carezze. E se noiapriamo il nostro cuore alla mise-ricordia di Ges, perch pulisca ilnostro cuore, la nostra anima, Ge-s si fider di noi.

    Omelia, 8/3/2015

    fidava. Lui, Ges, non si fidava. Equesta pu essere una bella doman-da a met Quaresima: Ges, pu fi-darsi di me? Ges, pu fidarsi di me,o faccio la doppia faccia? Faccio ilcattolico, quello vicino alla Chiesa, epoi vivo come un pagano? Ma Ge-s non lo sa, nessuno va a raccon-targlielo. Lui lo sa. Lui non avevabisogno che alcuno desse testimo-nianza; egli, infatti, conosceva quel-lo che c nelluomo.

    Ges conosce tutto quello che dentro il nostro cuore: noi non pos-siamo ingannare Ges. Non possia-mo, davanti a Lui, fare finta di es-sere santi, e chiudere gli occhi, farecos, e poi fare una vita che non siaquella che Lui vuole. E Lui lo sa. Etutti sappiamo il nome che Ges da-

    va a questi con la doppia faccia: ipo-criti.

    Signore, Tu ti fidi di me?

    Ci far bene, oggi, entrare nel no-stro cuore e guardare Ges. Dirgli:Signore, guarda, ci sono cose buo-

    n questo passo del Vangelo cheabbiamo sentito, ci sono due co-

    se che mi colpiscono: unimmagine euna parola.

    Limmagine quella di Ges conla frusta in mano che caccia via tut-ti quelli che profittavano del Tempioper fare affari. Questi affaristi chevendevano gli animali per i sacrifi-ci, cambiavano le monete Cerail sacro il tempio, sacro e questosporco, fuori. Questa limmagine.E Ges prende la frusta e va avanti,per pulire un po il Tempio.

    Noi non possiamo ingannare Ges

    E la frase, la parola, l dovesi dice che tanta gente credeva inLui, una frase terribile: Ma Lui,Ges, non si fidava di loro, perch

    conosceva tutti e non aveva biso-gno che alcuno desse testimonian-za sulluomo. Egli, infatti, cono-sceva quello che c nelluomo(Gv2, 24-25).

    Noi non possiamo ingannare Ge-s: Lui ci conosce da dentro. Non si

    si da piccolo e poi non lha pi ap-profondita e forse ha perso la fede;a tanti che non hanno ancora incon-trato Ges personalmente; a tuttequeste persone possiamo offrire trecose: il Vangelo; il crocifisso e la te-

    stimonianza della nostra fede, pove-ra, ma sincera.

    Il Vangelo: l possiamo incon-trare Ges, ascoltarlo, conoscerlo.Il crocifisso: segno dellamore diGes che ha dato se stesso per noi.E poi una fede che si traduce in ge-sti semplici di carit fraterna. Ma

    principalmente nella coerenza divita tra quello che diciamo e quello

    che viviamo, coerenza tra la nostrafede e la nostra vita, tra le nostreparole e le nostre azioni. Vange-lo, crocifisso, testimonianza. Chela Madonna ci aiuti a portare que-ste tre cose.

    Angelus, 22/3/2015

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    In quel tempo, Ges appar-

    ve agli Undici15

    e disse lo-ro: Andate in tutto il mon-do e proclamate il Vangelo adogni creatura. 16 Chi crede-r e sar battezzato sar sal-vato, ma chi non creder sa-r condannato. 17 Questi sa-ranno i segni che accompa-

    gneranno quelli che credo-

    no: nel mio nome scacceran-no demni, parleranno lin-gue nuove, 18 prenderanno inmano serpenti e, se berrannoqualche veleno, non recherloro danno, imporranno lemani ai malati e questi gua-riranno. 19 Il Signore Ges,

    dopo aver parlato con loro,

    fu elevato in Cielo e sedet-te alla destra di Dio. 20Allo-ra essi partirono e predicaro-no dappertutto, mentre il Si-gnore agiva insieme con loroe confermava la parola con isegni che la accompagnavano(Mc 16, 15-20).

    a VANGELOA

    GustavoKralj

    Ascensione di Nostro Signore al Cielo Chiesa di Santa Maria, Waltham (Stati Uniti)

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    Saliremo alCielo in virt

    dellAscensione!

    Maggio 2015Araldi del Vangelo 9

    COMMENTOALVANGELO SOLENNITDELLASCENSIONEDELSIGNORE

    LAscensione di Ges ci d la certezza che avremo lo

    stesso destino se seguiremo il mandato che Egli ci ha

    dato in questo giorno.

    I LAMISSIONEDITRASMETTERE

    ILNONTRASMISSIBILEPapa San Pio X, pur fra innumerevoli occupa-

    zioni inerenti alla sua condizione di Pastore Uni-versale della Santa Chiesa, aveva preso limpegnodi dare lezioni di catechismo, tutte le settimane,a bambini delle parrocchie di Roma che si pre-paravano alla Prima Comunione, alle quali par-tecipavano anche numerosissimi fedeli.1E affer-mava qualcosa dimpressionante: per fare unoradi lezione di catechismo sono necessarie due oredi studio. In modo analogo, un buon predicato-

    re, incaricato di dirigere esercizi spirituali per ilperiodo di cinque giorni, ha bisogno di dedicar-ne almeno quindici per organizzarli, seleziona-re argomenti adeguati e adattarsi alla psicologiadel pubblico, al fine di ottenere i frutti desidera-ti. Identico processo compete a professori, confe-renzieri e a tutti coloro che hanno la missione diinsegnare, dato che il principio generale invaria-bile: sempre quando ci tocca formare altri, dob-biamo apprendere molto pi di quello che tra-smetteremo e impregnarci del suo contenuto.

    quello che successo agli Apostoli: Dio liha scelti affinch fossero testimoni e diffuso-ri del Vangelo nel mondo intero, per questo eraindispensabile che diventassero profondi cono-scitori di quanto erano stati chiamati a comuni-care. Tuttavia, quello che hanno scritto o dettosarebbe una percentuale infima in comparazio-ne a quanto hanno visto e vissuto.

    Il fuoco dellApostolo: fruttodellesperienza mistica

    Esempio convincente di ci la figura di San

    Paolo. Da dove ha attinto tutto quanto dichia-ra nelle sue dense lettere? In primo luogo, haricevuto una grazia di conversione quella cheproduce gli effetti per cui stata creata (cfr. At9, 1-19; 22, 4-16; 26, 10-18; Gal 1, 13-17). Egliandava a catturare cristiani nella regione di Da-masco quando, ancora in cammino, Nostro Si-gnore lo fece cadere da cavallo e gli chiese:Saulo, Saulo, perch Mi perseguiti?. Rispo-se: Chi sei, o Signore?. Ed Egli: Io sono Ge-s, che tu perseguiti. Ma tu alzati ed entra nel-

    Sempre quan-do ci tocca

    formare altri,dobbiamo

    apprenderemolto pi diquello che tra

    smetteremo

    Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    la citt e ti sar detto ci che devi fare (At 9,4-6). In quel momento gli fu concesso il donodella fede, per credere alla voce che lo interpel-lava; in caso contrario, si sarebbe alzato arro-gantemente, sfidando Dio.

    A partire da quel momento, il Divino Mae-

    stro ha lavorato a fondo la sua anima e ha co-minciato a prepararlo a essere il propagato-re per eccellenza del Vangelo. Il ritiro fatto dalui nel deserto dellArabia (cfr. Gal 1, 17-18) haavuto un ruolo enorme in questa trasformazio-ne, poich nel corso di questo periodo, secon-do rivelazioni personali, ha goduto della com-pagnia dell Uomo-Dio in Corpo glorioso.

    E forse pi clamorosa stata lestasi in cuiSan Paolo, rapito al terzo Cielo, ud parole in-dicibili che non lecito ad alcuno pronunziare(II Cor 12, 4). Tali prerogative lo portarono a in-

    traprendere un annuncio della Buona Novel-la pi efficace di quello dei Dodici (cfr. I Cor15, 10). Potremmo comparare la predicazionedellApostolo alla situazione di uno che andassea raccontare alle persone di una civilt ipoteticaesistente sotto terra quello che succede alla lucedel Sole. In questo caso forse ci sarebbe una cer-

    ta proporzione tra un mondo e laltro, ma quel-lo che fu concesso a San Paolo di intravvedere talmente al di sopra di quello che conosciamo,che lui riuscito appena a dire: Quelle cose cheocchio non vide, n orecchio ud, n mai entra-rono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio

    per coloro che Lo amano (I Cor 2, 9).Simile difficolt affrontano coloro che, con-templati con grazie mistiche che fanno sentirenel loro intimo chi Dio, non trovano terminiadeguati nel vocabolario umano per spiegare laloro esperienza: La ragione umana viene menodi fronte a tali incomprensibili misteri, ma i cuo-ri illuminatisentono esperimentano, gi in que-sta vita, tale realt ineffabile che non pu essereespressa con parole n con concetti e, meno an-cora, con sistemi umani. Quello che queste ani-me riescono a balbettare sconcerta le nostre de-

    boli valutazioni: esse moltiplicano i termini chesembrano pi esagerati, senza ancora esser sod-disfatte di ci, poich vedono sempre che ri-mangono al di qua, che la realt incomparabil-mente maggiore di quanto possa esser detto.2

    Il segreto della profondit degli scritti paolini

    La Lettera agli Efesini dalla quale la Litur-gia trae un brano per una delle opzioni perla seconda lettura (Ef 1, 17-23) chiarifi-catrice in questo senso. Pi che una missiva,essa quasi un trattato nel quale San Pao-lo simpegna a trasmettere quello che gli stato manifestato riguardo a Nostro Signo-re e alla gloria eterna che ci riservata. Lesue affermazioni dimostrano fin troppo be-ne che lui ha visto pi di quello che ha scrit-to: il Dio del Signore nostro Ges Cristo,il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sa-pienza e di rivelazione per una profonda co-noscenza di Lui (Ef 1, 17). San Paolo de-sidera istruire su qualcosa che a tal puntosfugge agli interessi umani, materiali e im-

    mediati, che senza lo spirito della sapienzadi Dio non pu esser assimilato. Insomma,com possibile discorrere su ci che nessu-no vede? In che modo trattare di una realtal di sopra di ogni possibile pensiero uma-no? Come parlare di quello che dipende daun fenomeno mistico? Per intendere ne-cessaria una rivelazione proveniente dalCielo, ed a questo che egli si riferisce, co-me indica la costruzione della sua frase ingreco: i due genitivi di sapienza e di rivela-

    I cuori illu-minati sento-no e sperimen-tano, gi inquesta vita,una realtineffabile tale

    che non puessere espressacon parole ncon concetti

    Conversione di San Paolo, di Vicente MacipCattedrale di Valencia (Spagna)

    HugoGrados

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    zione [...], dipendenti dal sostantivo spirito,si completano mutuamente e qui significanouna conoscenza intima e profonda di Dio edei suoi piani di salvezza, alla quale luomo,con le proprie forze, non pu arrivare.3Perquesto motivo insiste, chiedendo a Nostro Si-

    gnore che possa Egli davvero illuminare gliocchi della vostra mente per farvi compren-dere a quale speranza vi ha chiamati, qualetesoro di gloria racchiude la sua eredit fra iSanti (Ef 1, 18).

    La nostra speranza si fondasul potere di Dio

    La speranza! Questa virt teologale ci fapossedere, per anticipazione, le meraviglieinimmaginabili che riceveremo in pienezzaalla fine dello stato di prova e che lApostolo

    indica nella sua lettera.Dio ci ha predestinato alla salvezza da tut-

    ta leternit e, prima ancora di essere crea-ti, aveva gi deciso la via di santificazione diognuno, pregustando il momento in cui sa-remmo nati e avremmo cominciato a per-correrla. Alimentando la nostra speranza inmezzo ai dolori della vita, Egli agisce con noicome chi, avendo costruito un palazzo per noi inun luogo di difficile accesso, ci conduce a lui perun sentiero in mezzo a un bosco, pieno di rovi estagni atti a causare apprensione. E anela a con-durci quanto prima fino a una radura da dovepossa mostrare, a distanza, ledificio, per inco-raggiarci a continuare il cammino.

    Pi avanti, San Paolo menziona la straordi-naria grandezza della sua potenza verso di noi,che crediamo, secondo lefficacia della sua for-za (Ef 1, 19). Infatti, se la salvezza fosse sog-getta ai nostri sforzi noi non andremmo in Cie-lo, come mostra lepisodio del giovane riccoche, chiamato da Nostro Signore, si rifiut diabbandonare tutto per seguirLo, cosa che por-

    t Ges a dire: pi facile che un cammellopassi per la cruna di un ago, che un ricco entrinel Regno di Dio (Mc 10, 25). Laffermazionesorprese gli Apostoli, che ancora pi sbigotti-ti, dicevano tra loro: E chi mai si pu salvare?.Ma Ges, guardandoli, disse: Impossibile pres-so gli uomini, ma non presso Dio! Perch tutto possibile presso Dio (Mc 10, 26-27). S, grazieal suo potere progrediamo nella via della perfe-zione e, soprattutto, perseveriamo fino al termi-ne della nostra peregrinazione terrena. Ecco la

    principale ragione che deve muoverci a porre inLui tutta la nostra speranza. Ma, ci sar una ga-ranzia che essa sar ricompensata?

    LAscensione di Ges fonte di speranza

    San Paolo risponde a questa questione neiversetti seguenti, alludendo allevento grandio-so commemorato in questa Solennit: Dio ma-nifest in Cristo, quando lo risuscit dai morti elo fece sedere alla sua destra nei Cieli, al di so-pra di ogni Principato e Potenza, al di sopra diogni principato e autorit, di ogni potenza e do-minazione e di ogni altro nome che si possa no-minare non solo nel secolo presente ma anchein quello futuro (Ef 1, 20-21).

    Con lAscensione, magnifico mistero della

    nostra Fede ricordato in uno degli articoli delCredo salito al Cielo e siede alla destra delPadre , Nostro Signore Ges Cristo ha comin-ciato a occupare il suo posto alla destra del Pa-dre come Uomo, poich in quanto Dio gi Sitrovava presso di Lui da tutta leternit.4 Es-sendoSi unito alla natura umana con lIncar-nazione, desiderava che questa natura, da Luirappresentata, fosse introdotta nella gloria. Fi-no ad allora nessuno aveva varcato le soglie delCielo, inaccessibile agli uomini in conseguenza

    NostroSignore hacominciatoa occupareil suo postoalla destra dePadre comeUomo, poich

    in quanto Diogi Si trovavpresso diLui da tuttaleternit

    FranciscoLecaros

    Santissima Trinit - Monastero di Pedralbes,Barcellona (Spagna)

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    del peccato originale; solo Dio Padre, Dio Fi-glio, Dio Spirito Santo e i suoi Angeli vi abita-vano. Le anime dei giusti rimanevano nel Lim-bo in attesa della Redenzione e anche l hannogoduto della visione beatifica, essendo visita-ti da Nostro Signore nellistante della sua Mor-

    te.5

    Ma solo quando Ges ascese al Cielo questieletti vi sono penetrati,6occupando i posti vuotilasciati da Lucifero e dai suoi seguaci. Precedu-ta da Nostro Signore Ges Cristo, quella miria-de di anime sante entr nella gloria, a comincia-re da San Giuseppe, suo padre adottivo, seguitoda Adamo ed Eva, dai profeti, patriarchi, mar-tiri dellAntica Legge e una milizia di uomini edonne, che costituivano un popolo cos nume-roso tra questa razza giustamente condanna-ta, che viene a occupare il posto vacante lascia-to dagli angeli [decaduti]. E, cos, questa Citt

    amata e sovrana, lungi dal vedersi defraudatanel numero dei suoi cittadini, si rallegra nel riu-nire un numero forse maggiore.7

    Essendo Ges Cristo il Capo della Chiesa,la quale il suo Corpo (Ef 1, 22-23) come di-chiara lApostolo, con molta chiarezza e sensoteologico , e visto che il Corpo non pu sussi-stere distaccato dal Capo, anche noi, in quantosuoi membri, entreremo nella Dimora Celeste.8La sua Ascensione per noi una prova che se-guiremo lo stesso cammino: nel giorno del Giu-dizio Finale riprenderemo il nostro corpo instato glorioso e saliremo al Cielo, incontro alSignore nellaria (I Ts 4, 17). La realizzazionedi questa promessa una questione di tempo.Tuttavia, se il tempo esiste per noi nella vita pre-sente e ci fa sentire lattesa, esso scompare dopola morte e, di fronte alleternit, tale intervallonon significa neppure un battito di ciglia. Siaquesto destino motivo di contentezza ed entu-siasmo per noi, secondo la richiesta della Col-letta: Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Pa-dre, per il mistero che celebra in questa liturgia

    di lode, poich nel tuo Figlio asceso al Cielo lanostra umanit innalzata accanto a Te, e noi,membra del suo Corpo, viviamo nella speran-za di raggiungere Cristo, nostro Capo, nella glo-ria.9

    II LASCENSIONEINDICAILNOSTRO

    FINEEIMEZZIPERRAGGIUNGERLO

    Molti sarebbero gli aspetti degni di analisinella ricca Liturgia di questa Solennit, ma fis-

    siamo lattenzione su alcuni di loro ancora noncommentati in altre occasioni.10 Nel passo de-gli Atti degli Apostoli scelto per la prima lettu-ra (At 1, 1-11), San Luca, avendo gi narrato lavita pubblica di Ges nel suo Vangelo, si dispo-ne a storicizzare lo sviluppo della Chiesa primi-

    tiva, cominciando da alcuni episodi avvenuti nelperiodo di quaranta giorni che Ges pass nel-la Terra in seguito alla Resurrezione. Delle sueapparizioni ci sono rimasti i racconti fatti daglievangelisti, tra cui quelli dello stesso San Luca;tuttavia, certo che non furono le uniche, poi-ch non sarebbe ragionevole che Egli risorgessecos gloriosamente e Si manifestasse soltanto lescarse volte riportate nella Scrittura.

    Sono note le narrazioni contenute in rivela-zioni particolari alle quali, malgrado non ap-partengano al deposito della Fede, si pu dar

    credito, poich illustrano legittimamente la no-stra piet , come quelle della Venerabile SuorMaria di Ges di Agreda o della Beata AnnaCaterina Emmerick.11 Secondo questultima, ilDivino Maestro apparve rifulgente e silenziosoa Simone di Cirene, che lo meritava per aver-Lo aiutato a caricare la Croce, e a diverse per-sone di Betlemme e di Nazareth, con cui Lui osua Madre Santissima ebbero pi contatti. Gesrimase anche per lungo tempo con gli Aposto-li, i discepoli e le Sante Donne che erano tristiperch capivano che era prossimo listante del-la separazione , per trasmettere gli ultimi inse-gnamenti prima di partire.

    Secondo San Luca, alcuni Apostoli chieserose fosse arrivata lora della restaurazione del re-gno di Israele (cfr. At 1, 6). Sebbene fossero te-stimoni di un miracolo portentoso come la Re-surrezione, insistevano in una visione politicae naturalista di Nostro Signore, volendo sape-re se, alla fine, avrebbero visto la conquista del-la supremazia del popolo giudeo su tutti gli al-tri. E Ges rispose: Non spetta a voi conoscere

    tempi o momenti che il Padre ha riservato al suopotere, ma riceverete la forza dallo Spirito San-to che scender su di voi (At 1, 7-8). In seguito,Si elev alla loro vista, probabilmente circonda-to da una luce straordinaria.

    E dopo lAscensione?

    Immaginiamo la gioia nel Cielo, il grandeomaggio della Santissima Trinit a Cristo-Uo-mo e a tutti i giusti dellAntico Testamento che,coi meriti infiniti della Passione, entravano nel-

    Sebbene

    fossero statitestimoni diun miracoloportentoso,gli Apostoliinsistevano inuna visione

    politica enaturalistadi NostroSignore

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    la Patria Celeste. Mentrele schiere angeliche era-no colte da giubilo, into-nando canti, sulla Terrai discepoli mantenevanogli occhi fissi su quel pun-

    to che andava scompa-rendo, fino a che una nu-vola copr Nostro Signore(cfr. At 1, 9). Sorsero al-lora due Angeli, latori diun messaggio: Uominidi Galilea, perch state aguardare il cielo? QuestoGes, che che stato ditra voi assunto fino al cie-lo, torner un giorno al-lo stesso modo in cui la-

    vete visto andare in Cielo(At 1, 11).

    La promessa verr forse gli ha dato lideache il ritorno sarebbe sta-to il giorno seguente o dil a una settimana. Per ormai si sommano qua-si duemila anni che Ges Cristo salito avvoltoin gloria e ancora non tornato... SantAgosti-no spiega come questo succeder, nel giorno delGiudizio: Questo Ges verr allo stesso mo-do in cui lo avete visto andare in Cielo. Cosa si-gnifica verr allo stesso modo? Che sar Giudi-ce nella stessa forma come fu giudicato. Visibi-le non solo ai giusti, visibile anche ai perversi,verr per essere visto da giusti e malvagi. I cat-tivi potranno vederLo, ma non potranno regna-re con Lui.12In questa prospettiva, ci convienemantenere lattenzione focalizzata sugli ultimiavvenimenti della nostra vita morte, giudizio,inferno o Paradiso , secondo il consiglio del Si-racide: In tutte le tue opere ricordati della tuafine e non cadrai mai nel peccato (7, 36).

    Se oggi ricevessimo la notizia che andremoin viaggio in un paese lontano entro un mese,cominceremmo a organizzare la partenza conanticipo, adottando provvedimenti per quantoriguarda il vestiario, medicine, denaro, docu-menti... Invece, il viaggio pi lungo! Da que-sto non torneremo! Pertanto, indispensabileprepararlo in maniera adeguata. Agiamo co-me insensati quando ci preoccupiamo soltan-to dei problemi concreti che terminano in que-sta vita e non ci interessiamo di ottenere un

    buon posto nellaltra. normale che chi intra-prenda un viaggio voglia conoscere lhotel nelquale allogger. Ricordiamoci, senza dubbio,che esiste un alloggio eterno chiamato infer-no, molto pi scomodo di qualsiasi situazioneterribile che possiamo attraversare sulla Ter-ra. Cos, contemplando lAscensione di Ges,intravvediamo orizzonti e cerchiamo di meri-tare uneternit felice, come ammonisce Pa-pa Benedetto XVI: Per il tempo intermedioai cristiani richiesta, come atteggiamento difondo, la vigilanza. Questa vigilanza significa,da una parte, che luomo non si rinchiuda nelmomento presente dandosi alle cose tangibi-li, ma alzi lo sguardo al di l del momentaneoe della sua urgenza.13Di conseguenza, apria-mo lanima agli ultimi insegnamenti del Figlio

    di Dio registrati da San Marco e raccolti dallaLiturgia di oggi.

    Che cos evangelizzare?15 Andate in tutto il mondo e proclama-te il Vangelo ad ogni creatura.

    Cosa intendiamo per proclamate il Vange-lo? Sappiamo che Nostro Signore Ges Cri-sto non lasci nulla di scritto, neppure un bi-glietto, quando avrebbe potuto redigere testi

    Uominidi Galilea,

    perch statea guardare ilcielo? QuestoGes, che

    stato di travoi assunto

    fino al cielo,

    torner ungiorno allostesso modoin cui lavetevisto andarein Cielo

    Ascensione di Nostro Signore al Cielo, di Giotto di BondoneCappella degli Scrovegni, Padova

    Reproduo

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    di straordinario valore. Che sarebbe lopera diun Dante Alighieri, un Cames o un Caldernde la Barca vicino alla sua divina letteratura?Nei Vangeli risulta che Egli scrisse soltantouna volta e sulla sabbia (cfr. Gv 8, 6.8), poichuno dei suoi obiettivi era costituire unopera

    e, ben oltre qualsiasi libro, avere modelli, ti-pi umani per realizzare unazione diretta, dapersona a persona. quello che Lui ha fatto:ha fondato la Chiesa, istituzione immortaleche si basa molto pi sullapostolato persona-le e sullazione di presenza che attraverso unaproduzione intellettuale. importante la dot-trina, ma essa, in s, non sufficiente a con-vertire le anime, perch la lettera uccide, loSpirito d vita (II Cor 3, 6). Dunque, essa de-ve esser diffusa in tutto il mondo, median-te linvolucro del Vangelo, cio, i principi di-

    ventati vita.Inoltre, San Marco lunico degli evange-

    listi a sostenere che Nostro Signore ha dato ilmandato di portare la Buona Novella ad ognicreatura, il che comprende non solo gli uo-mini, ma anche i minerali, vegetali, animali eanche gli Angeli. A prima vista crederemmoche il Vangelo sia destinato soltanto agli esse-ri umani, infatti come predicarlo, per esempio,a una grata, a un panorama o a uno stormo diuccelli? Luniversalit dellannuncio si lega alfatto che tutto stato concepito in funzionedellUomo-Dio. Il Verbo la causa efficiente,la causa esemplare e la causa finale di tutta lacreazione (cfr. Col 1, 16-17). Da Lui parte e aLui deve volgersi la sua opera. In questo mo-do, la nostra azione, in quanto battezzati, deveavere come obiettivo disporre ogni cosa aven-doLo come centro. Predicare, allora, il Vange-lo a una grata implica farla bella e allo stes-so tempo funzionale, affinch dia gloria a Dioper il fatto di esistere. La bellezza uno dei ri-

    Chi contemplaqualcosa displendido,facilmentesi eleva fino

    a Dio

    flessi pi salienti e penetranti dellesistenza diDio e chi contempla qualcosa di splendido fa-cilmente si eleva fino a Lui. Per portare il Van-gelo a ogni creatura necessario abbracciarela via pulchritudinis, uno dei mezzi pi effica-ci di diffondere le meraviglie tratte al mondo

    da Cristo. Questo significa sacralizzare i gesti,il modo di comportarsi o di eseguire qualsiasicompito, dal coltivare la terra in modo da ot-tenere frutti dallaspetto attraente allerigereedifici secondo i modelli ispirati nel Vangelo.In una parola, volere che la Terra si trasfor-mi in un vero Paradiso.

    Chiamati a esser modello per il prossimo

    La Solennit dellAscensione ci pone davantialla responsabilit ricevuta nel giorno del Bat-tesimo: quella di essere veri apostoli, poich

    non siamo creature indipendenti dallordinedelluniverso, ma siamo dati in spettacolo almondo, agli Angeli e agli uomini (I Cor 4, 9).Viviamo in societ, in un rapporto costante conaltre persone, con la nostra famiglia e gli ami-ci, nellambiente di lavoro e dove ci muoviamo.Per questo, tanto nella famiglia quanto in unacomunit religiosa, ci accompagna lobbligo se-rissimo, sublime e grandioso di essere modelloper gli altri. Ognuno chiamato a rappresenta-re qualcosa di Dio che non spetta a nessunaltracreatura, sia Angelo o uomo. Predicare il Van-gelo non solo insegnare, anche dare il buonesempio, molto pi eloquente di qualsiasi paro-la. Nella vita religiosa o in seno alla famiglia,tutti devono cercare di vincere le loro cattiveinclinazioni ed edificare il prossimo, cercandola sua santificazione.

    Cos come San Paolo desiderava risvegliarenegli efesini la speranza che un giorno avreb-bero raggiunto la gloria, la Chiesa, attraverso laLiturgia, vuole che sentiamo nel fondo della-

    1Cfr. DAL GAL, OFMCap, Giro-lamo.Beato Pio X, Papa. Pado-va: Il Messaggero di S. Antonio,1951, p.402.

    2GONZLEZ ARINTERO, OP,Juan.Evolucin mstica. Sala-manca: San Esteban, 1989, p.41-42.

    3TURRADO, Lorenzo.Biblia Co-mentada. Hechos de los Apsto-

    les y Epstolas paulinas. Madrid:BAC, 1965, vol.VI, p.569.

    4Cfr. SAN TOMMASO DAQUI-NO. Somma Teologica. III, q.57,a.2.

    5Cfr. Idem, q.52, a.4, ad 1; a.5, ad 3.6Cfr. Idem, q.57, a.6.7SANTAGOSTINO. De Civitate

    Dei. L.XXII, c.1, n.2. In: Obras.

    Madrid: BAC, 1958, vol.XVI-XVII, p.1627.

    8Cfr. SAN TOMMASO DAQUI-NO, op. cit., q.57, a.6.

    9SOLENNITA DELLASCEN-SIONE DEL SIGNORE. Pre-ghiera Colletta. In: MESSALEROMANO. Riformato a nor-ma dei decreti del Concilio Ecu-menico Vaticano II e promulga-to da Papa Paolo VI. 2.ed. Cit-

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    Il mandato devangelizzareci invitaa saliremisticamentecon Nostro

    Signore allaPatria Etern

    Santi adorano Ges Resuscitato, di Fra Angelico

    Dettaglio della Pala di Fiesole (copia), Museo San Marco, Firenze

    GustavoKralj

    nima quello che Dio ha preparato per gode-re nelleternit, conquistato da Nostro SignoreGes Cristo nel giorno dellAscensione. A chevalgono le afflizioni terrene su cose transito-rie? A che giova godere i piaceri che il mondopu offrire? Accumulare onori, applausi, bene-fici, e giunta lora di partire, lasciare tutto e pre-sentarci con le mani vuote davanti a Dio? Ap-profittiamo di questa Solennit per affermare ilproposito di abbandonare qualsiasi attaccamen-to al peccato che ci allontana da questobietti-vo e non ci fa comprendere a quale speranzavi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiu-de la sua eredit fra i Santi (Ef 1, 18). A que-sto riguardo, conviene ricordare il consiglio diSantAgostino: Pensa a Cristo seduto alla de-stra del Padre; pensa che verr per giudicare ivivi e i morti. quello che indica la fede; la fe-de si radica nella mente, la fede sta nelle fon-damenta del cuore. Guarda chi morto per te;

    guardaLo quando ascende e amaLo quandosoffre; guardaLo ascendere e afferrati a Lui nel-la sua Morte. Hai una garanzia di una grandissi-ma promessa fatta da Cristo: quello che Lui hafatto oggi la sua Ascensione una promessaper te. Dobbiamo avere la speranza che resusci-teremo e ascenderemo al Regno di Dio, e l sta-remo per sempre con Lui, in una vita senza fine,gioendo senza alcuna tristezza e vivendo senzanessuna infermit.14

    Che la fede e la speranza alimentino la no-stra anima nellarduo cammino del cristiano deinostri giorni, e con questa fiamma sempre ac-cesa affronteremo le avversit. Il mandato dievangelizzare ci invita a salire misticamentecon Nostro Signore alla Patria Eterna, dove an-dremo in corpo e anima dopo la resurrezione.Chiediamo per mezzo di Colei che fu assunta alCielo, Maria Santissima, di essere condotti l, acelebrare esultanti questo mistero.

    t del Vaticano: L. E. Vaticana,2000, p.230.

    10Per altri commenti su questo te-ma, si veda: CL DIAS, EP,Joo Scognamiglio. LAscen-sione del Signore. In:Araldidel Vangelo. N.41 (Mag., 2007);p.12-19; Commento al Vange-lo della Solennit dellAscensio-ne Anni A e C, nei Volumi I eV della collezioneLinedito suiVangeli.

    11Cfr. MARIA DI GES DIAGREDA.Mstica Ciudad deDios. Vida de Mara. P.II, l.VI,c.28, n.1496. Madrid: Fareso,1992, p.1088; BEATA ANNACATERINA EMMERICK. Vi-siones y revelaciones completas.Visiones del Antiguo Testamen-to. Visiones de la vida de Jesucri-sto y de su Madre Santsima. Bue-nos Aires: Guadalupe, 1954, to-mo IV, p.242.

    12SANTAGOSTINO. SermoCCLXV/F, n.3. In: Obras. Madrid:BAC, 1983, vol.XXIV, p.720.

    13BENEDETTO XVI. Ges di Na-zareth. Dallingresso in Gerusa-lemme fino alla Risurrezione. Cit-t del Vaticano: L. E. Vaticana,2011, p.319.

    14SANTAGOSTINO. SermoCCLXV/C, n.2. In: Obras, op.cit., vol.XXIV, p.704.

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    La serena e irreversibile vittori

    S

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    Dopo essere stata perseguitata e vessata, la Chiesa esce dalle catacombe

    con unorganizzazione perfetta e ben definita. Come stato possibile?

    ono pochi quelli che nonabbiano sentito parlare del-le catacombe di Roma, e

    molti le hanno anche visi-tate. Percorse quotidianamente damigliaia di visitatori, queste galle-rie sotterranee esercitano una mi-steriosa attrazione e producono neipellegrini unimpressione profondae indimenticabile.

    Nella penombra di questi stret-ti labirinti, scavati alcuni a pi di 20m di profondit, losservatore atten-to sorpreso a ogni passo nel vede-re le cavit rettangolari aperte lungole pareti, sulle quali, a volte, si tro-vano iscrizioni, nomi o disegni: sonole sepolture dei cristiani, fra cui mol-ti martiri, che offrono uneloquentetestimonianza di un passato eroico,sigillato con il sangue di coloro checi hanno preceduto nella Fede.

    In diversi punti i corridoi si allar-gano, dando luogo a piccole stanze,decorate con rudimentali affreschi,e nel cui centro si vede un altare.

    Regna nellambiente un imponde-rabile sentimento di piet e racco-glimento, rotto soltanto dalla vocedella guida: Questa sala serviva dacappella e su questo altare i Papi ce-lebravano la Messa!.

    Rifugio sicuro per celebrarei sacri misteri

    Ci facile immaginare le ombrefurtive di quei ferventi cristiani che

    sgusciavano, al cadere della notte,per lentrata della catacomba, costi-tuita soltanto da unapertura nel ter-

    reno. E mentre sulla superficie dellacapitale dei cesari la corrotta societromana si dedicava ai suoi libertinipiaceri, sotto i piedi dei tiranni, pic-cole comunit si riunivano per ascol-tare la Parola di Dio e parteciparealla liturgia eucaristica...

    Normalmente le residenze deinobili convertiti servivano da luogodi incontro dei primi cristiani; tutta-via, quando la persecuzione diventa-va pi violenta e la polizia imperia-le pi eccitata, essi erano costretti acercare un rifugio sicuro per la rea-lizzazione delle loro sante cerimo-nie: lo trovarono, senza dubbio, nel-le catacombe.

    Tali rifugi erano ceduti alla Chie-sa dalla generosit dei fedeli pi be-nestanti che, proprietari di vaste

    necropoli della gens cui appartene-vano, le mettevano a disposizioneper celebrarvi i sacri misteri e da-re degna sepoltura ai corpi di quelliche cadevano sotto i colpi della cru-delt pagana.

    Cos, nel primo secolo, FlaviaDomitilla fece aprire a quanti del-la sua famiglia avessero abbraccia-to la Fede una camera mortuarianota come lIpogeo dei Flavi, e do-n, poi, lunghe gallerie funerarie aisuoi ex schiavi, diventati suoi fratel-li nellordine della grazia. Nello stes-so secolo, la dama Comodilla offruna delle sue ville, situata nella ViaOstiense, per accogliere i resti dei

    Suor Clara

    Uno dei corridoi della Catacomba diSanta Domitilla, Roma

    Ci facile imma-ginare le ombre

    furtive di quei fer-venti cristiani che

    sgusciavano, alcadere della notte

    VictorToniolo

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    della Fede

    Maggio 2015Araldi del Vangelo 17

    martiri, tra i quali ripos per moltotempo il corpo dellApostolo Paolo.Poco pi tardi, nel II secolo, Prete-

    stato, della stirpe dei Cecili, cedet-te un terreno dove esisteva unanticasepoltura, affinch servisse da cimi-tero cristiano.

    Una realt nuova, dalpotere carismatico

    Nella Citt Eterna il nucleo deifedeli formava una minoranza che,comunque, non faceva che cresce-re nel corso degli anni. Linvincibi-le Roma, sotto il cui dispotico do-minio si erano curvati tutti i popolicircostanti, vedeva sorgere al suointerno una realt nuova, dotatadi un potere carismatico, che atti-rava persone di tutte le classi, ete condizioni: bambini innocenti,fragili vergini, miseri schiavi, no-bili matrone, valenti soldati, magi-strati e intellettuali di fama... Tut-ti loro, mossi dalla stessa fede, nontemevano di affrontare il paganesi-

    mo dominante e arrivavano a sfida-re lidolatria ai piedi dei suoi ripu-gnanti altari.

    Obbligati a vivere in quella socie-t permeata da ingiustizia e immo-ralit, essi passavano per situazionidifficili nelle quali erano bersaglio se non di denuncia formale alleautorit, col conseguente martirio del disprezzo, degli scherni e del-le calunnie persino di amici e paren-

    ti. Molte professioni, enumerate daSantIppolito1in una delle sue ope-re, erano considerate allora incom-

    patibili con i principi assunti nelBattesimo: scultore, pittore, atto-re di teatro, professore, gladiatore,guardiano di idoli, tra le altre. Rifiu-tarsi di esercitarle equivaleva espor-si al pericolo...

    Frequentemente il rischio si pre-sentava nellintimit della famiglia.Per esempio, qualche membro dellafamiglia manifestava la sua adesioneal Cristianesimo e, per questo, eradiseredato o anche tradito dai suoi.Pertanto, anche nelle circostanzepi comuni della vita era richiesta aicristiani unardua fedelt.

    Uomini di profondavirt e sapienza

    Sebbene perseguitata in tut-ti i modi dai nemici della Fede, edovendo molte volte nasconder-si nelloscurit delle catacombe,la Chiesa dei primi tempi fioriva e

    produceva splendenti frutti nei co-stumi, nelle istituzioni e nellarte.Questo punto, che forse non sta-to ancora sufficientemente sottoli-neato dagli studiosi e storici, sem-bra, tuttavia, non meritare minoreattenzione delle gesta di eroismodei martiri.

    Ispirati dallo Spirito Santo, i de-gni pastori che governarono la Chie-sa di Roma gi allora considerata

    la madre di tutte le chiese raffor-zarono la disciplina ecclesiastica econtribuirono efficacemente ad ar-ricchire la liturgia. Erano uomini diprofonda virt e sapienza, e di pol-so forte, capaci di conservare la se-renit necessaria per porre, nellatormenta che infuriava allesterno,le pietre del belledificio spiritualefondato da Ges Cristo nellalto del-

    la Croce.Cos, in una remota anticipazio-ne delle future parrocchie, SantE-varisto(Papa dal 97 al 105), quartosuccessore di San Pietro, organizzle comunit della citt in pi di ventiparrocchie, affidando ai presbiteri laloro cura sacramentale. Inoltre, isti-tu sette diaconi allo scopo di veglia-re presso il Vescovo sulla conserva-zione della sana dottrina durante la

    razzani Arriz, EP

    TimothyRing

    Linvincibile Roma

    vedeva sorgere al suointerno una realtnuova, dotata di un

    potere carismaticoche attirava

    persone di tutte leet e condizioni

    La chiesa di San Luca e San Martino,vista dal Foro di Cesare; in primo piano,

    rovine del tempio di Venere

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    predicazione, dando origine a quelloche pi tardi sarebbe stato il Colle-gio Cardinalizio.2

    SantAlessandro (Papa tra il 105e il 115) introdusse nella Messa lamenzione alla Passione di Cristo,

    con le parole Qui pridie quam pa-teretur che precedono la Consa-crazione. Si deve a lui il costume diaspergere con acqua benedetta lecase dei cristiani.3 In unesortazio-ne che gli attribuita, cos si legge:Noi benediciamo acqua mescola-ta a sale, affinch, con laspersionedi questacqua, tutti siano santifica-ti e purificati: cosa che ordiniamo atutti i sacerdoti di fare ugualmente.[...] Infatti, se il contatto con le ve-

    sti del Salvatore bastava, non c al-cun dubbio, per guarire le malattie,che virt ben maggiore non traggo-no, dalle sue stesse parole, gli ele-menti, per guarire il corpo e lanimadella povera umanit!.4

    San Sisto (Papa dal 115 al 28), suosuccessore, stabil certe regole cano-niche come, per esempio, che i sacricalici potevano essere toccati solodai chierici. Si deve a lui anche listi-tuzione del cantico del Sanctusalli-nizio del Canone della Messa.5

    San Telesforo, il successivo a oc-cupare il Soglio Pontificio tra il 128e il 136 circa, associava alla sua vastacultura una piet tenera e profon-

    da. Infatti, il Liber Pontificalis nar-ra che prima di ascendere al Papa-to era stato anacoreta in Grecia o inPalestina. La sua speciale devozio-ne al mistero dellIncarnazione delVerbo lo port a istituire la celebra-

    zione della Messa la notte di Natale,e a ordinare che in questa occasio-ne si cantasse linno Gloria in excel-sis Deo. Egli istituzionalizz anche alivello liturgico il costume ereditatodagli Apostoli di osservare il digiunoe lastinenza durante il periodo del-la Quaresima.6

    SantIgino (136-140) impieg iquattro anni del suo breve pontifi-cato a restaurare alcuni punti delladisciplina che erano diventati rilas-

    sati o erano caduti in disuso. Rior-ganizz le funzioni nella GerarchiaEcclesiastica, istitu gli ordini mino-ri e stabil lordine di precedenza trai membri del clero.7

    San Pio I (141-154) si preoccu-p di combattere la negligenza nel-la celebrazione del Santo Sacrifi-cio, decretando pene rigorose peri sacerdoti che trattassero con qual-che negligenza il Corpo adorabile oil Sangue prezioso di Ges Cristo.8Il suo zelo apostolico lo port a scri-vere varie lettere di esortazione aifedeli, delle quali se ne conservanoancora due. Fu lui, infine, che stabi-l il giorno in cui si doveva celebrare

    la Pasqua: la prima domenica dopoil plenilunio di marzo.

    I suoi predecessori, SantAnice-to (154-166) e San Sotero (166-174)contribuirono allopera di edifica-zione della Chiesa, sia regolando

    punti della liturgia o dei costumi, siacon lumilt, mansuetudine e caritdi cui diedero prova. Sul secondo,merita speciale menzione lelogiodedicato da Dionisio, allora Vescovodi Corinto, in una lettera indirizza-ta ai fedeli di Roma: Fin dallinizioabbiate il costume di fare in tutti imodi possibili il bene a tutti i fratel-li e di inviare provviste a molte chie-se; [...] costume che il vostro beatoVescovo Sotero non solo manten-

    ne, ma anche increment, sommini-strando, da un lato, abbondanti soc-corsi da inviare ai santi, e, dallaltro,come padre che ama teneramente isuoi, consolando con giuste parole ifratelli che a lui si avvicinano.9

    Unorganizzazioneperfetta e ben definita

    Per questo, commenta il Prof. Pli-nio Corra de Oliveira, quando nel313 limperatore Costantino procla-m lEditto di Milano, facendo ces-sare la persecuzione dei cristiani, laChiesa perseguitata, calpestata, di-sprezzata, che gettava sangue da tut-ti i pori, esce dalle catacombe e co-

    I Papi SantEvaristo, SantAlessandro, San Sisto, San Telesforo, SantIgino, San Pio I,SantAniceto e San Sotero - Basilica di San Paolo Fuori le Mura, Roma

    Quei Papi eranouomini di profonda

    virt e saggezza,capaci di gettarele pietre del

    bellissimo edificiospirituale fondatoda Ges Cristo

    Foto:VictorToniolo.

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    mincia a vivere in libert, ora conunorganizzazione perfetta e ben de-finita: essa ha una gerarchia, ha undiritto proprio, ha tutte le strutturefatte, ha una liturgia definita e ha undeposito di dottrina stabilito.10

    La Chiesa Cattolica si afferma,cos, come la prima entit di carat-tere universale esistente fino a queltempo, perch tutte le religioni etutte le organizzazioni si circoscrive-vano alle frontiere dello stesso Sta-to.

    Pastori e custodi della Casa di Dio

    Tuttavia, oltre alle violente per-secuzioni da parte degli imperatori,questi saggi pastori affrontarono un

    altro nemico, forse ancora pi noci-vo per il loro gregge, proprio perchera sorto in seno stesso alla Chiesa:leresia. Gi nel periodo apostoli-co questo terribile avversario avevainiziato a infiltrarsi astutamente, permezzo di false dottrine o deviazioniideologiche, come quelle della gno-si e del nicolaismo, combattute, so-prattutto, da San Giovanni Evange-lista (cfr. I Gv 2, 18-20; 4, 1-6; Ap 2,6.15).

    Il vero padre degli eretici fu Si-mone, il Mago, la cui azione riunle dottrine pi mirabolanti alle te-orie gnostiche, trascinando coi suoisortilegi molti seguaci che si deno-

    minavano simoniaci, portandoli adadorarlo come un semidio. Que-sto pioniere dello gnosticismo tro-v nello stesso Apostolo San Pietroil suo principale avversario, comeraccontano gli Atti degli Apostoli

    (cfr. At 8, 9-13.18-24).A seguire si sollev Cerinto, checominci a spargere tra i fedeli uni-deologia dualista, ispirata alla filo-sofia greca, secondo la quale Ges,uomo vero, si era unito, nellistantedel Battesimo, al mediatore tra Dioe il mondo, Cristo, che pi tardi loabbandon nel momento della Pas-sione. Poco tempo dopo, Saturni-no e Cerdo, in Siria, portarono pilontano le teorie gnostiche, preten-

    dendo che Cristo fosse uneone divi-novenuto a riscattare gli uomini, in-segnando loro la vera conoscenza elastensione dal matrimonio e dallagenerazione di figli.

    Pi pericolosi ancora furono glignostici provenienti da Alessandria:Basilide e Valentino. Entrambi, inmodi un po diversi, si basavano sulpanteismo, sullesistenza del princi-pio del bene e del male, difendevanola tesi che Ges fosse uno spirito cheera venuto in forma apparente perristabilire lordine nel mondo de-glieonie liberarli dal potere del ma-le. Mentre i basilidiani realizzavanosessioni di magia ed erano soliti usa-

    re amuleti, i valentiniani si definiva-no uomini spirituali, senza necessitdi redenzione, pertanto, autorizzatiad avere una condotta immorale.

    Anche altri gruppi di minore im-portanza predicavano dottrine simi-

    li e si consegnavano a veri scandalimorali, col pretesto di godere dellalibert dei perfetti. Questi furono gliofiti, i naasseni, i setiti, i perati, i cai-niti e i discepoli di Carpocrate.

    Posteriormente giunse a Romaun cristiano proveniente dalle re-gioni del Ponto, chiamato Marciano,portando una dottrina riformatri-ce. Egli giudicava che la Chiesa fos-se deviata dal vero spirito di Cristo eaveva una propria chiesa, con vesco-

    vi e sacerdoti, che si ribellava alla le-gittima Gerarchia. La sua ideologiasi centrava sullopposizione del Diogiustiziere dellAntico Testamento,a Cristo, il Dio dellamore, del Nuo-vo Testamento, che era venuto a in-segnare agli uomini la vera dottrina,ma era stato crocifisso per ordinedel Dio collerico.

    Un nuovo nemico, che avrebbefatto grandi danni e avrebbe provo-cato molte divisioni tra i fedeli, sor-se in forma inattesa nella personadel neofita Montano. Questuomocominci a predicare un rigorismoesagerato, col quale obbligava i suoiseguaci ad astenersi dalluso del ma-

    Simone Mago abbattuto da San Pietro,di Benozzo Gozzoli - Metropolitan Museumof Art, New York

    Il vero padre deglieretici fu Simone, il

    Mago, la cui azioneriun le dottrine

    pi mirabolanti alleteorie gnostiche

    GustavoKralj

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    trimonio, a osservare il pi austero

    digiuno e a non solo desiderare conardore il martirio, ma esporsi volon-tariamente a esso. Proclamava, inol-tre, che non cera perdono per cer-ti peccati pi gravi come lapostasia,ladulterio e lomicidio.

    A tanti eresiarchi che rappresen-tavano una minaccia per lortodos-sia e lunit della giovane Chiesa deisecoli I e II, seppero contrapporsi iVescovi di Roma, come vere guardiedella Casa di Dio, confutando vigo-rosamente quelle infinite aberrazio-ni dottrinali ed espellendo dalla co-munit i recalcitranti.

    Cerinto, per esempio, fu bandi-to dalla Chiesa dagli stessi Aposto-li, SantIgino scomunic Cerdone,che presumibilmente aveva abiuratoi suoi errori, ma continuava a inse-gnare in segreto e SantAniceto con-dann Montano.

    La prima misura fu esclude-

    re dalla comunit dei fedeli i capignostici e i loro principali seguaci.

    Il messaggio erachiaro, contundente,irrevocabile: Voi

    avrete tribolazionenel mondo, ma abbiate

    fiducia; io ho vinto ilmondo (Gv 16.33)

    Cristo Re Affresco della Basilica dellaMadonna della Consolazione, Carey (USA)

    FranoisBoulay

    [...] La seconda ebbe un carattere

    positivo: si presero disposizioni ra-dicali per listruzione solida e com-pleta. [...] Il terzo mezzo consistettenel fare lelenco definitivo dei li-bri ispirati da Dio, che cominci aesser chiamato canone della SacraScrittura.11

    Io ho vinto il mondo!

    Di fronte allo spettacolo di que-sti uomini che anche sotto il ri-schio di cadere da un momentoallaltro nelle mani dei carneficio nelle grinfie delle fiere conti-nuavano a strutturare la dottrina ea organizzare la vita interna dellaChiesa, diventa evidente quanto,al di l degli elementi umani, la-zione dello Spirito Santo si facessesentire forte, vigorosa, e si direb-be quasi dominatrice, sulla Chie-sa nascente, ispirando nelle animedei fedeli, soprattutto delle lo-

    ro guide, lincrollabile fiducia neltrionfo finale.

    Quello stesso Consolatore che

    aveva ispirato San Paolo a esclama-re: Siano rese grazie a Dio, il qua-le ci fa partecipare al suo trionfo inCristo! (II Cor 2, 14), e aveva gui-dato la penna del Discepolo Amatoa scrivere: Questa la vittoria cheha sconfitto il mondo: la nostra fe-de (I Gv 5, 4), portava i primi cri-stiani ad attraversare imperterrititutte le difficolt e le burrasche chesu di loro si abbattessero, certi di es-sere membri di un Corpo Mistico ilcui Capo, poco prima di essere inco-ronato di spine, aveva dichiarato da-vanti allautorit pubblica: Tu lo di-ci; io sono re! (Gv 18, 37).

    Per loro e anche per noi og-gi, duemila anni dopo, come pureper tutti coloro che ancora dovran-no credere a Ges per la parola deidiscepoli il messaggio era chia-ro, contundente, irrevocabile: Voiavrete tribolazione nel mondo, ma

    abbiate fiducia; io ho vinto il mon-do (Gv 16, 33).

    1Cfr. SANTIPPOLITO DIROMA. Tradizione Aposto-lica, n.16.

    2Cfr. LOOMIS, Louise Ro-pes (Ed.).Liber Pontifica-lis, n.6. New York: Colum-bia University Press, 1916,vol.I, p.9-10.

    3Cfr. Idem, n.7, p.10-11.

    4SANTALESSANDRO I.Epi-st. I, c.V, apud GAUME.Agua Benta. Requio: BoaNova, 2002, p.89-90.

    5Cfr. LOOMIS, op. cit., n.8,p.11-12.

    6Cfr. Idem, n.9, p.12-13.7Cfr. Idem, n.10, p.13-14.

    8GURIN, Paul.Les petits Bol-landistes. Vies des Saints. Pa-ris: Bloud et Barral, 1876,t.VIII, p.242.

    9EUSEBIO DI CESAREA.Storia Ecclesiastica.L.IV,c.23, n.10.

    10CORRA DE OLIVEIRA,Plinio. Conferenza. So Pau-lo, 10 luglio 1967.

    11LLORCA, SJ, Bernardino.Historia de la Iglesia Catli-ca. Edad Antigua. Madrid:BAC, 1950, t.I, p.219.

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    Il Santo francese

    che non era francese

    Maggio 2015Araldi del Vangelo 21

    San Martino di Tours,del Maestro di Fonollosa -

    Museo episcopale di Vic (Spagna)

    Sebbene sia nato nellattuale Ungheria, i suoi devoti

    considerano San Martino di Tours il Santo francese

    per eccellenza. Qual il motivo?

    la battaglia di Tolbiac, vedendo il suoesercito che stava per essere sconfit-to dagli Alemanni. Dopo aver invoca-to invano laiuto di tutti gli dei paganidella guerra, si ricord del Dio del-la sua sposa e fece questa promessa:Dio di Clotilde, se mi dai la vittoria,mi far battezzare. Ottenne la vitto-ria e ricevette il Battesimo, insieme atremila guerrieri franchi.

    Undici anni dopo, questa volta inguerra contro Alarico II, il re arianodei visigoti, fece un pellegrinaggioalla tomba del santo Vescovo, perchiedere il suo appoggio nella lottacontro gli eretici. Essendo stato am-piamente esaudito, ritorn a Toursper un atto di azione di grazie.

    In sintesi, San Martino si san-tific in terre francesi, e in questeemerse e si ampli, nel corso dei se-

    coli, la sua fama di santit.Cos, nonostante sia nato in unacitt dellattuale Ungheria, i suoi de-voti lo considerano il Santo franceseper eccellenza. A maggior ragione sipu dire della sua nazionalit ci chesi dice di quella dei soldati della Le-gione Straniera: Franais! Non paspar le sang reu, mais par le sang vers Francese! Non per il sangue ricevu-to, ma per il sangue versato.

    Fra Sebastin Correa Velsquez, EP

    iglio di un ufficiale delleser-cito romano, San Martino diTours nacque nellanno 316 a

    Sabaria, nellattuale Ungheria. Anchese i suoi genitori erano pagani, conob-be il Cristianesimo allet di dieci annie desiderava ricevere il Battesimo. Maa questo si opponeva il padre, che loportava con s nelle sue missioni mi-litari. Forzato da questi, si arruol a15 anni in ununit della cavalleria im-periale al servizio della quale calpestper la prima volta il suolo della Gallia.

    Soldato, monaco e Vescovo

    Fu in terre francesi che avvenneil fatto decisivo della sua vita. Aveva18 anni ed era ancora catecumenoquando, cavalcando per una strada,incontr un mendicante che trema-va dal freddo. Prese la spada, tagli

    a met il suo mantello di legionarioe ne diede una parte al povero biso-gnoso. Di notte gli apparve in sognoGes Cristo coperto con quella me-t di mantello che lo ringrazi peraverLo riscaldato quel giorno. Rin-vigorito da questinsigne grazia, siaffrett a ricevere il Battesimo.

    Sotto la protezione di SantIlario,Vescovo di Poitiers, fond nelle vici-nanze di questa citt la prima comunit

    monastica di Francia, nella quale tra-scorse una quindicina danni studiandole Sacre Scritture e facendo un indefes-so apostolato nella regione circostante.

    Da questo suo amato raccogli-mento vennero a toglierlo i fede-li della Civitas Turonorum (attua-le Tours): contro la sua volont, fueletto Vescovo di questa diocesi nel371, a 55 anni di et. A partire daTours, irradi la dottrina cristianaper tutta la Gallia fino allanno 397,quando part per il Cielo, a 81 anni.

    Monaco, Vescovo e missiona-rio, San Martino il primo Santonon martire della Storia della Chie-sa. Dio non lo ha chiamato a dare lasua vita tra gli artigli e le grinfie del-le belve, o sotto il colpo di una spadao di unascia, ma a versare il sanguedellanima, senza risparmiare sforzi

    al servizio del prossimo. In questo sirivel un autentico eroe della Fede euna delle pi importanti figure del-la religiosit e della cultura francese.

    Mi far battezzare...

    Fino a circa allanno 496, Clodo-veo, re dei franchi, era riluttante aistruirsi nella dottrina cristiana, no-nostante le soavi insistenze di sua mo-glie, Santa Clotilde. Cambi idea nel-

    FranciscoLecaros

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    Sacramenti dellAntica e

    della Nuova Legge

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    Sono esistiti dei sacramenti prima della venuta di Cristo? Quali

    erano? Che effetti producevano? Addentriamoci, attraverso gli

    scritti di San Tommaso dAquino, nellappassionante tema della

    Storia della salvezza.

    on un atto di misericordia ebont, Dio cre luniverso e,come capolavoro tra le cre-ature visibili, fece luomo a

    sua immagine e somiglianza, destina-to a partecipare alla sua vita divina.

    Ma i nostri progenitori, col pec-cato di disobbedienza, ruppero tra-gicamente lalleanza stabilita conDio e, a partire da quel momento,tutto il genere umano rimase pri-vo della grazia divina e condannatoa non partecipare pi al fine per ilquale Dio laveva creato.

    Per la sua infedelt, luomo perseil pi grande dei tesori a lui affida-ti: la grazia. Gli fu chiusa non solo laporta del Paradiso Terrestre, ma an-che quella del Cielo. Tuttavia, Dioha tanto amato il mondo da dare ilsuo Figlio unigenito (Gv 3, 16) e

    a tutti quelli che credessero nel suonome, concesse il potere di diventa-re figli di Dio (cfr. Gv 1, 12).

    La Santa Chiesa continuala missione di Cristo

    Se duro fu il castigo inflitto dallagiustizia divina per il peccato com-messo, dolce e soave fu la soluzio-ne trovata dalla misericordia infi-nita del Creatore, cos descritta da

    SantAnselmo: Mi dice il Padre:Prendi il mio Figlio Unigenito e of-friLo a Me, al posto tuo. E il Figliodice: Prendi Me, e offri Me, per te,a mio Padre.1

    Con la venuta di Nostro SignoreGes Cristo sulla Terra, la rivela-zione di Dio entr nel tempo e nel-la Storia, e questa diventa cos illuogo in cui possiamo constatare la-zione di Dio a favore dellumanit.2

    Attraverso la sua offerta al PadreEterno a favore degli uomini, No-stro Signore ripar il peccato e re-staur lamicizia tra le creature e ilCreatore. Per i suoi meriti, lumani-t poteva ora sperimentare una nuo-va relazione con Dio, essendo nuo-vamente partecipe della sua propriavita e natura: Dalla sua pienezzanoi tutti abbiamo ricevuto e grazia

    su grazia (Gv 1, 16).Avrebbe potuto Dio distribuiredirettamente le sue grazie a tutto ilgenere umano. Egli volle, tuttavia,per un misterioso e ammirevole di-segno, comunicarle per mezzo del-la Chiesa visibile, formata da uomi-ni, affinch per mezzo di essa tuttifossero, in un certo modo, suoi col-laboratori nella distribuzione dei di-vini frutti della Redenzione.3 La

    Chiesa , in questo modo, la conti-nuatrice dellopera cominciata dalSalvatore.

    Grazie che sostengonoluomo fin dalla culla

    La vita e gli insegnamenti di Cri-sto illuminano lesistenza delluomoe gli indicano una meta che sembre-rebbe esagerata se non fosse propo-sta dal Figlio di Dio stesso: Siatevoi dunque perfetti com perfetto ilPadre vostro celeste (Mt 5, 48). Co-me pu luomo, cos fragile e volu-bile, raggiungere questo alto obiet-tivo?

    Certamente sarebbe difficile im-maginare dei genitori dire a un figlioancora bambino: Oltre a darti la vi-ta, ci siamo presi cura di te fino adoggi. Dora in poi, tuttavia, non con-

    tare pi su di noi. Arrangiati comepuoi, per comprare alimenti, vestitie medicine, nel caso ti ammali. Nonci incomodare pi con le tue esigen-ze. Se nessun cuore paterno o ma-terno tratta in questo modo suo fi-glio, soprattutto Dio non agisce cos.(cfr. Lc 11, 13).

    Come il Creatore ha dotato ilcorpo umano di energie speciali permantenersi, crescere e sviluppar-

    Don Anderson Fernandes Pereira, EP

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    Maggio 2015Araldi del Vangelo 23

    si, il Salvatore del genere umanoha provveduto mirabilmente al suoCorpo Mistico, arricchendolo di Sa-cramenti, che, con una serie ininter-rotta di grazie, sostengono luomodalla culla fino al suo ultimo sospi-

    ro.4

    Sono questi Sacramentiche fanno la Chiesa

    I Sacramenti sono presenti intutta la vita della Chiesa, esisto-no grazie a lei e per lei, e, secon-do laffermazione di SantAgostino,sono questi Sacramenti che fannola Chiesa.5

    Cristo ha istituito i Sacramen-ti del Battesimo, Quaresima, Eu-

    carestia, Penitenza e Unzione degliInfermi affinch luomo possa rag-giungere, recuperare e aumentare lagrazia di Dio nel corso della sua vita.

    Cos, a quelli che sono nati perquesta vita mortale, infusa la vitadella grazia attraverso il Battesimo,attraverso il quale diventano mem-bri della Chiesa, in grado di rice-vere tutti gli altri doni sacri. Con laCresima, il cristiano diventa un mi-les Christi, un soldato di Cristo, rice-vendo le forze necessarie per procla-mare e difendere la suafede. Attraverso la Con-fessione, la Chiesa offreai suoi figli il perdonodei peccati e un nuo-vo vigore nella sua mar-cia verso il Cielo. ConlEucaristia, fonte e cul-mine di tutta la vita cri-stiana,6i fedeli non solo

    sono alimentati e fortifi-cati, ma manifestano lu-nit di tutti tra loro, co-stituendo un solo Corpounito a Cristo, il suo Ca-po. E, attraverso lUn-zione degli Infermi, laSanta Chiesa sostiene econsola i malati, conce-dendo alle anime feriteil rimedio sovrannatura-

    le che aprir loro la porta del Cie-lo, dove potranno godere delleternabeatitudine.7

    Inoltre, per permettere laumentoesterno e ben ordinato della societcristiana,8 Cristo istitu il Matrimo-

    nio, costituendo la famiglia come unachiesa domestica, affinch, con la pa-rola e il buon esempio, i genitori po-tessero essere veri e degni riflessi diDio con i propri figli.9

    Infine, con il Sacramento dellOr-dine, Cristo provvede la Chiesa dipastori che si prendano cura delgregge, sostenendolo con il Pane de-gli Angeli e con lalimento della dot-trina, dirigendolo con i consigli, erafforzandolo in tutti i modi con le

    grazie celesti, specialmente attraver-so la distribuzione dei Sacramenti.10

    Cerano SacramentinellAntico Testamento?

    Quanta misericordia e sapienzaracchiudono i Sacramenti! Quantagioia e sicurezza ci d il fatto di ave-re a nostra disposizione tanti aiutisovrannaturali!

    Queste considerazioni, tutta-via, ci portano a una domanda: inche modo lumanit otteneva o ri-

    acquisiva la grazia di Dio nei millen-ni precedenti la venuta di Nostro Si-gnore Ges Cristo? Come potevanogli uomini salvarsi prima della Re-denzione? Ci furono sacramenti nelperiodo dellAntico Testamento?

    San Tommaso dAquino affermache gi prima della venuta di Cristoconveniva ci fossero dei segni visibilicon i quali luomo professasse la suafede nella venuta futura del Salvato-re. Ora, tali segni si chiamano sacra-menti.11

    Di fatto, sembra sia contrario allamisericordia di Dio il quale vuo-le che tutti gli uomini siano salva-ti (I Tim 2, 4) che fossero lasciatisenza alcun mezzo di salvezza, pri-

    ma della venuta del Redentore, tan-to i bambini che fossero morti pri-ma delluso della ragione, quanto lepersone che avessero avuto bisognodi ottenere il perdono dei loro pec-cati presenti.

    Si pu parlare, quindi, dellesi-stenza di certi sacramenti nel periodoprecedente la venuta del Messia. Es-si non potevano causare la grazia perforza propria, come succede con i Sa-cramenti attuali per il fatto che sonostrumenti di Cristo, ma erano segni

    dei loro futuri meriti.12

    Vediamo quali eranoquesti sacramenti e, perquesto, dividiamo lAn-tico Testamento in dueperiodi: quello della leg-ge naturale, anteriorealla consegna dei Die-ci Comandamenti a Mo-s, e quello della Legge

    Scritta, che finisce con laRedenzione.

    Periodo dellalegge naturale

    Secondo San Tomma-so dAquino, gi primadella Legge scritta esiste-vano certi sacramenti dinecessit, come il sacra-mento della fede, che era

    Dopo un certo tempo, Caino offr frutti del suoloin sacrificio al Signore (Gen 4, 3)

    Sacrifici di Caino e Abele, di Jacob BouttatsMuseo di Navarra, Pamplona (Spagna)

    FranciscoLecaros

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    finalizzato a cancellare il peccato ori-ginale, o quello della penitenza, percancellare il peccato attuale.13

    Tra questi sacramenti della fe-de si usa enumerare per primo il re-medium natur (rimedio della natu-

    ra). Non si sa in cosa consistesse,spiega Royo Marn, ma sembrache si trattasse di una manifestazio-ne esterna di fede nel Messia che sa-rebbe venuto, realizzata dallo stessointeressato o dai suoi genitori, chesarebbe stata ordinata da Dio per ri-mediare al peccato originale.14 Inun certo senso, equivarrebbe al pri-mo dei nostri attuali Sacramenti,poich, come spiega San Gregorio,ci che lacqua del Battesimo pu

    per noi, tra gli antichi i bambini lot-tenevano attraverso la fede.15

    Si usa anche citare tra i sacramen-ti della fede la circoncisione prescrittada Dio ad Abramo (cfr. Gn 17, 10-14),che purificava dal peccato originalei figli maschi. Da quando fu istitui-ta nel popolo di Dio, la circoncisionedivenne segno di giustizia e di fede, econferiva ai bambini, in modo profeti-co, la remissione del peccato origina-le16 spiega SantAgostino.

    Ci sarebbe anche, come indicaDon Royo Marn basandosi su San

    Tommaso, una specie di sacramen-to di penitenza, che aveva come ef-fetto la remissione dei peccati attua-li. Ebbero tale carattere, spiega lostesso teologo, i cosiddetti sacrificiper il peccato o per il delitto, promul-

    gati posteriormente in forma pi de-terminata dalla Legge di Mos.17Inquesta categoria possiamo includereanche le decime e le oblazioni.

    Esempi di questa forma di peni-tenza appaiono gi nelle prime pa-gine della Sacra Scrittura: Dopo uncerto tempo, Caino offr frutti delsuolo in sacrificio al Signore; ancheAbele offr primogeniti del suo greg-ge e il loro grasso. (Gn 4, 3-4).

    I Sacramenti dellAntica LeggeSe nel periodo della legge natu-

    rale possiamo affermare, con SanTommaso, che sono esistiti alcunisacramenti di necessit, teologica-mente certa, secondo Royo Marn,18lesistenza, dopo Mos, di quelliche potremmo chiamare sacramentidellAntica Legge.

    In questo periodo, la circoncisio-ne riaffermata da Dio: Il Signoredisse a Mos: [...] Nellottavo gior-no si far la circoncisione del bambi-no (Lv 12, 1.3); e rimane obbligato-

    ria per gli uomini israeliti come unafigura del futuro Battesimo. Fostecirconcisi, insegna lApostolo, conuna circoncisione per non fatta damano di uomo, mediante la spoglia-zione del nostro corpo di carne, ma

    della vera circoncisione di Cristo.Con lui infatti siete stati sepolti in-sieme nel battesimo, in lui anche sie-te stati insieme risuscitati. (Col 2,11-12).

    Daltra parte, limmolazione della-gnello pasquale, prescritta agli ebreiprima di lasciare lEgitto (cfr. Es 12,3-11), una figura dellEucaristia,sempre secondo le parole di San Pao-lo: Cristo, nostra Pasqua, fu immola-to (I Cor 5, 7). Figure dellEucaristia

    erano anche i pani della proposta, ri-servati solo ai sacerdoti (cfr. Mt 12, 4),mentre lagnello pasquale era per tut-to il popolo.

    Nella consacrazione per mez-zo della quale Aronne e i suoi fi-gli ricevettero il sacerdozio levitico,possiamo intravvedere una figuradel futuro Sacramento dellOrdine,com espresso nella preghiera delrito di ordinazione sacerdotale:Gi nellAntico Testamento, in se-gni prefigurativi, sorsero vari ufficida Voi istituiti [...]. Allo stesso mo-do, spargeste copiosamente sui fi-gli di Aronne la pienezza concessa asuo padre, affinch il servizio dei sa-cerdoti secondo la Legge fosse suf-ficiente per i sacrifici del tabernaco-lo, che erano ombra dei beni futuri.

    E il Sacramento della Confessione prefigurato dalle purificazioni e daisacrifici, principalmente quelli offerti

    in espiazione dei peccati e delitti.Segni che producono lagrazia santificante

    Non c dubbio, quindi, riguardoallesistenza prima di Cristo di alcu-ni sacramenti, in quanto segni sen-sibili che significano la grazia santi-ficante. Essi, tuttavia, non avevanola capacit di produrla. Non era-no strumenti di Cristo, ma permet-

    Limmolazione dellagnello pasquale, prescritta ai giudei prima chelasciassero lEgitto, una figura dellEucaristia

    Mos celebra la Pasqua Chiesa della Santissima Trinit, Cracovia (Polonia)

    GustavoKralj

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    Maggio 2015Araldi del Vangelo 25

    tevano semplicemente che, in con-siderazione dei meriti del DivinoRedentore, Dio giustificasse chi lipraticava.19

    I sette Sacramenti institui-ti dal Signore Ges, al contra-

    rio, sono segni sacri che pro-ducono necessariamente lagrazia santificante in chi liriceve. Basta amministrar-li nelle condizioni stabilitedalla Chiesa perch agisca-no ex opere operato, ossia,per il semplice fatto di esse-re stati eseguiti.20

    Pensiamo, per esem-pio, al Sacramento del Bat-tesimo. Basta che qualcuno

    asperga la testa di un essereumano, pronunciando la formu-la stabilita dalla Chiesa e con lin-tenzione di fare quello che laChiesa fa, perch questa personasia automaticamente trasforma-ta in figlio adottivo di Dio e tuttii suoi peccati gli siano perdonati.

    Tuttavia, nellAntica Legge,per essere assolto dal peccato ori-ginale era necessario un atto difede, che Dio non era obbligatoad accettare. E si poteva dire lostesso quanto alle oblazioni e ai sa-crifici.

    Chi avrebbe potuto garantire,per esempio, che il capro espiatorioport effettivamente via nel deser-to tutte le colpe e peccati su di essodepositati dal sacerdote? Che diffe-renza con lEra Cristiana, nella qua-le ci basta declinare con fede i pec-

    cati davanti al ministro consacrato ericevere da lui lassoluzione per ave-re la certezza assoluta che essi sonostati di fatto perdonati!

    Raggi di luce dellamisericordia divina

    Tanti sono i contrattempi e gliscogli che si presentano alluomo

    nelle vie della santificazione chemolte volte egli ha la strana sensa-zione che i suoi sforzi siano inuti-

    li, la sua preghiera insufficiente,dubbia la sua virt Bussa al-

    lora alla porta della sua anima

    la tentazione dello sconforto,con il conseguente desideriodi desistere da questarduoe glorioso cammino versoil Cielo e di abbandonar-si allindulgenza verso sestesso, senza preoccupar-si del suo perfezionamentoe della sua maggior unionecon Dio.

    Non c nulla di pi pre-giudizievole di tale sentimen-

    to. Se sono grandi le difficoltper affrontare le mille battaglie

    della vita spirituale, pi grandedeve essere la nostra fiducia nelveder brillare i raggi della luceche provengono dalla misericor-dia divina, che ci assiste con i Sa-cramenti della Santa Chiesa.

    Nella considerazione dellim-pegno di Dio nel fornirci tan-ti mezzi per la nostra salvezza gi dallAntico Testamento, comeabbiamo visto sopra , dobbiamo

    irrobustire la nostra risoluzione dicombattere i nostri difetti e progre-dire nella pratica della virt. Sem-pre per intercessione della BeataVergine Maria, avviciniamoci sem-pre di pi ai Sacramenti, vere me-raviglie messe da Dio a disposizionedi tutti coloro che desiderano la sal-vezza.

    I sette Sacramenti istituiti da NostroSignore Ges Cristo producono

    necessariamente la grazia santificantein chi li riceve

    LUltima Cena Chiesa della Madonna dellaConsolazione, Coney Island (USA)

    Gusta

    voKralj

    1SANTO ANSELMO. CurDeus homo. L.II, c.21: ML158, 430.

    2SAN GIOVANNI PAOLO II.Fides et ratio, n.11-12.

    3PIO XII.Mystici Corporis,n.12.

    4Idem, n.18.5SANTAGOSTINO.De Civi-

    tate Dei. L.XXII, c.17: ML41, 779.

    6CONCILIO VATICANO II.Lumen gentium, n.11.

    7Cfr. PIO XII, op. cit., n.18.8Idem, n.19.9Cfr. CONCILIO VATICANO

    II, op. cit., n.11.10Cfr. PIO XII, op. cit., n.19.11SAN TOMMASO DAQUI-

    NO. Somma Teologica. III,q.61, a.3.

    12Cfr. ROYO MARN, OP, An-tonio. Teologa moral paraseglares.5.ed. Madrid: BAC,1993, vol.II, p.11.

    13SAN TOMMASO DAQUI-NO. Scriptum super Sententiis.L.IV, d.1, q.1, a.2, qc.3, ad 2.

    14ROYO MARN, op. cit., p.11.15SAN GREGORIO MAGNO.

    Moralium. L.IV, c.3: ML75, 635.

    16SANTAGOSTINO.De nup-tiis et concupiscentia. L.II,c.11, n.24: ML 44, 450.

    17ROYO MARN, op. cit.,p.12.

    18Cfr. Idem, ibidem.19Cfr. Idem, p.10-11; 21.20Cfr. Idem, p.21.

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    Uniti dalla stessa Liturgia

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    Colombia

    MozambicoBrasile

    Preparazione quaresimale In diverse case degli Araldi sono organizzati ritiri durante la Quaresima. Cos, peresempio, Don Ryan Murphy, EP, ha guidato a Curitiba le meditazioni per un gruppo di catechesi della ParrocchiaCristo Risorto. In Mozambico, un sacerdote araldo ha diretto un ritiro per giovani nella casa degli Araldi di Maputo eha tenuto le prediche quaresimali nella comunit vicina (foto a destra).

    HumbertoFernandoChih

    ungo

    LeonardoLeibante

    JesseArce

    bello vedere come una stessa Liturgia unisca tut-ti i membri della Chiesa Pellegrina, per quanto di-

    verse siano le indoli e le culture. Questo segno di unit

    diventa visibile in modo speciale durante le celebra-zioni della Passione, Morte e Resurrezione di NostroSignore Ges Cristo in luoghi molto distanti. Tantonelle processioni plurisecolari in Europa quanto nelle

    potenti cerimonie realizzate nei paesi latinoamerica-ni, o anche nelle vive manifestazioni di Fede dei popo-li dellAfrica, la bellissima Liturgia che va dalla Do-

    menica delle Palme al Triduo Pasquale fa s che tuttisi sentano membri di una stessa Chiesa che camminaverso la Dimora Celeste, le cui porte sono state aper-te da Cristo.

    SETTIMANASANTA

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    Maggio 2015Araldi del Vangelo 27

    Colombia

    UruguaiSpagnaBrasile

    Mozambico

    Guatemala

    Veglia Pasquale Nella penombra e nel silenzio della notte di sabato si svolge la pi solenne cerimonia dellannoliturgico. Essa inizia con lentrata del Cero Pasquale, acceso fuori del tempio in un fuoco nuovo per simbolizzare la mortee Resurrezione di Cristo. A sinistra, processione dentrata nella Casa di San Giuseppe Pinula (Guatemala); a destra DonCarlos Tejedor, EP, accende il Cero nella cerimonia realizzata nella Chiesa degli Araldi a Tocancip (Colombia).

    Domenica delle Palme Un giovane sacerdote brasiliano, Don Lucas Alves Gramiscelli, EP, partito da SanPaolo in Brasile per il Mozambico per assistere spiritualmente gli araldi della provincia di Maputo durante laSettimana Santa e amministrare un ritiro per fedeli della regione. La Domenica delle Palme egli ha presieduto laprocessione e la Messa celebrate nella Comunit di San Pietro e San Paolo, a Matola, capitale di questa provincia.

    Adorazione della Croce La Santa Croce il centro di tutte le devozioni del Venerd Santo. Nelle foto, 60 membridellAssociazione Cattolica Madonna di Fatima pregano la Via Crucis a Caieiras; araldi di Madrid conducono lostorico Cristo Giacente di Bezerra nella tradizionale processione del Monastero delle Scalze Reali e araldi diMontevideo partecipano alla Via Crucis organizzata dalla Parrocchia della Madonna di Lourdes.

    DarioIallorenzi

    EricFranciscoSalas

    JesseArce

    Foto:HumbertoFernandoChihungo

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    Serata con Maria a Guararema

    I

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    Araldi del VangeloMaggio 2015

    fedeli della Parrocchia della Madonna della Scala eSan Benedetto, della citt di Guararema, hanno ac-

    colto la Statua Pellegrina del Cuore Immacolato di Ma-ria per una Serata di Lode con Maria promossa dallA-postolato dellIcona. Don Valdenilson Pedro de Barros,il parroco, ha ricevuto la Statua allentrata della cit-t e lha accompagnata in corteo fino alla chiesa matri-ce. Coordinatori dellApostolato dellIcona hanno par-

    tecipato al corteo di ingresso alla Messa presieduta daDon Dartagnan de Oliveira, EP, (foto 1) e alla solenneincoronazione della Statua (foto 2). La sera si svoltauna processione luminosa, durante la quale si recitatoil Santo Rosario (foto 3). Il corteo terminato di frontealla chiesa matrice, dove c stata la benedizione di com-miato (foto 4). Quattro sacerdoti araldi hanno ascoltatoconfessioni durante levento.

    3

    1

    4

    2

    Brasile Il giorno 28 febbraio, Suor Clarissa Ribeiro de Sena, EP, ha dato unaltra lezione del corso di Teologiaper laici promosso dallApostolato dellIcona a San Paolo (sinistra). E l8 marzo, membri di questapostolato dellaDiocesi di Nova Friburgo sono andati