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Rating Basilea 2: un volano per il  credito alle imprese 

Relatori: Valerio Vimercati (3939455514) e Luca Martini (3483832107)

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Obiettivo dell’incontro • Chiarire i concetti alla base del rapporto fra imprese 

e mondo del credito. 

• Illustrare come una cultura finanziaria adeguata  possa non solo favorire le relazioni con il mondo del 

credito, ma anche un sano sviluppo aziendale. 

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Le chiavi del lettura dell’incontro• Il bilancio in chiave Basilea 2• Il concetto di andamentale (CR Banca d’Italia)

• Le garanzie• Come le banche valutano l’impresa: il rating 

• Esempi pratici

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Come si è arrivati all’attuale situazione che  caratterizza il mondo del credito

• Principi dettati dall’accordo  Basilea 2

• Costante riduzione dei tassi d’interesse (Fed‐BCE) dal 2001 al 2006 e il  meccanismo delle cartolarizzazioni

• Impennata dei tassi d’interesse e BLOCCO DEL CREDITO (2007‐2008)

• Uscita dalla crisi del sistema creditizio: costo del denaro pari

a zero,  accesso difficoltoso al credito, ma lenta ripresa grazie a massicci interventi 

pubblici.

UN NUOVO CONTESTO

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Un “nuovo”

modo di concedere il credito

Un “nuovo”

modo di fare impresa

Il bisogno di parlare la stessa lingua delle banche

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Il Bilancio in ottica Basilea 2

L’analisi degli indicatori di bilancio non può prescindere da una preliminare valutazione delle voci che 

compongono lo stesso:

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Il Bilancio in ottica Basilea 2

In una situazione ottimale:

La compensazione di queste tre macro voci dello stato patrimoniale permettono il sostanziale 

equilibrio finanziario dell’azienda.

Questi equilibri sono però difficili da riscontrare a causa di:

• Diffusa sottocapitalizzazione delle aziende italiana

• Peculiarità

dei settori operativi  (di seguito esempi)

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Il Bilancio in ottica Basilea 2

Le imprese edili

: strutturalmente sono indebitate a medio lungo termine (mutui edilizi + 

finanziamento soci) e vantano crediti a breve termine. Va inoltre considerato che i cantieri 

vengono registrati come “rimanenze (“BT”) 

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Il Bilancio in ottica Basilea 2

Le imprese commerciali:

fisiologicamente sono indebitate a breve termine maggiormente della 

sommatoria crediti a breve termine + rimanenze. 

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Il Bilancio in ottica Basilea 2

Le imprese produttive:

dove strutturalmente i mezzi propri non sono in grado di coprire le 

immobilizzazioni ( i cespiti sono quasi sempre acquisiti tramite

indebitamento bancario ) e dove 

l’equilibrio tra crediti e debiti è spesso inficiato dalla forza contrattuale delle controparti. 

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Indici di bilancio

Considerato ciò vale la pena focalizzarsi sui principali indicatori di bilancio che incidono sul rating 

quantitativo di un’azienda:

INDICE DI ELASTICITA’

DEGLI IMPIEGHI

CAPITALE CIRCOLANTE / CAPITALE INVESTITO

(liquidità

immediate, crediti commerciali, disponibilità

non liquide (=scorte))/somma delle attività

dello stato 

patrimoniale

Un alto grado di tale indice denota  scarsa tendenza all’investimento in immobilizzazioni e scarsa redditività

INDICE DI RIGIDITA’

DEGLI IMPIEGHI

ATTIVO FISSO/ CAPITALE INVESTITO

(Immobilizz. Imm. Nette + Immobilizz. Mat. Nette + Immobilizz. Finanz. Nette) /somma delle attività

dello stato 

patrimoniale

Inversamente correlato al precedente

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Indici di bilancio

COEFFICIENTE DI INDEBITAMENTO

CAPITALE DI DEBITO/ CAPITALE ACQUISITO

(Debiti a BT più

Debiti a ML)/ totale passivo dello stato patrimoniale

Indica quanta parte dei finanziamenti dell’azienda dovrà

prima o poi essere rimborsata.

INDICE DI INDIPENDENZA FINANZIARIA

PATRIMONIO NETTO / CAPITALE ACQUISITO

Indica quanto del monte finanziamenti è stato apportato dai soci. Più

è

elevato più

l’azienda è

indipendente

INDICE DI SOLIDITA’

PATRIMONIALE

PATRIMONIO NETTO/ MEZZI DI TERZI

INDICE ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO

RICAVI DI VENDITA / CAPITALE INVESTITO

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Indici di bilancio

RETURN OF INVESTMENT (ROI)

RISULTATO OPERATIVO/ CAPITALE INVESTITO

Saldo della gestione caratteristica (senza gestione straordinaria fiscale e finanziaria)/ attivo dello stato patrimoniale

In estrema sintesi è la percentuale di rendimento dell’attività

imprenditoriale rispetto a quando immesso in azienda.

RETURN OF EQUITY (ROE)

UTILE NETTO/ MEZZI PROPRI

È

indice della redditività

netta degli investitori/soci dell’azienda rispetto a quanto in essa investito

COSTO DELL’INDEBITAMENTO

ONERI FINANZIARI/ FINANZIAMENTI DI TERZI

LEVERAGE

CAPITALE INVESTITO / MEZZI PROPRI

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Indici di bilancio

INDICE DI LIQUIDITA’

PRIMARIA (QUICK RATIO o ACID TEST)

LIQUIDITA’

IMMEDIATE + LIQUIDITA’

DIFFERITE) / PASSIVITA’

CORRENTI

Dimostra  la capacità

dell’azienda di coprire i costi di breve con le voci “liquide”

dell’attivo

MARGINE DI STRUTTURA: Differenza tra il Patrimonio Netto di un’azienda e le Immobilizzazioni. Se positivo o 

tendente a zero indica che i propri capitali sono sufficienti all’attività

d’impresa. Se negativo non sono sufficienti

MARGINE DI TESORERIA: Differenza tra Liquidità

più

Crediti a BT e Debiti Finanziari più

Debiti a BT. Se positivo indica 

una buona situazione finanziaria; se negativo uno squilibrio della situazione finanziaria

CCN

CAPITALE CIRCOLANTE  ‐

PASSIVITA’

CORRENTI

(liquidità

immediate, crediti commerciali, disponibilità

non liquide (=scorte)) –

passività

correnti

Se tale valore è

estremamente negativo è sintomatico di un precario stato di salute finanziaria

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La Centrale Rischi di Banca d’Italia

•La Centrale Rischi è un sistema informativo sull’indebitamento della clientela di banche 

e società

finanziarie vigilata dalla Banca d’Italia. 

•Migliora la qualità

degli impieghi e la stabilità

del sistema creditizio.

•E’

diventata 

nel 

tempo 

un 

fondamentale   strumento 

di 

analisi 

del 

merito 

creditizio

(il 

suo peso nelle decisioni di affidamento può arrivare al 50‐60%)

•Non contiene dati aggiornati (ritardo di 2 mesi).

•Il sistema di consultazione presenta importanti barriere e asimmetrie informative.

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Interpretazione del ruolo della Centrale Rischi

Ruolo “passivo”

La 

CR 

è un 

biglietto 

da 

visita 

dell’impresa

segnalata 

(insieme 

al 

bilancio, 

alle 

garanzie 

prestate, 

alla 

storia aziendale e alla 

presentazione 

del   progetto 

che 

vuole 

farsi 

finanziare)…importanza 

della 

consapevolezza della propria CR.

Ruolo “attivo”

La Cr è

vista come uno strumento di monitoraggio

dell’impresa (Report); in tale ottica può operare 

su due fronti:

1.

INTERNO: 

duration    e    fabbisogno 

finanziario 

medio/stagionale, 

modalità

d’impiego 

dei 

fidi, 

valutazioni bilancistiche, ecc…

2.

ESTERNO: 

qualità

dei 

crediti 

commerciali, 

errate 

segnalazioni, 

valutazioni 

dei 

partner 

creditizi, 

ecc…).

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Barriere e asimmetrie informativeAsimmetrie informative

1.TEMPORALE: solo il soggetto segnalato conosce  la propria situazione attuale

2.RISPETTO 

AI 

DATI 

INFORMAZIONI 

CONTENUTI: 

le 

banche 

ricevono 

dati 

in 

forma 

aggregata; 

lo 

stato 

grezzo 

delle 

informazioni 

definisce 

quindi 

un 

limite 

nell’interpretazione 

che 

le 

stesse 

banche 

danno della CR. Solo il soggetto segnalato può accedere ai dati ripartiti per 

singolo 

istituto 

al 

suo 

interno per singola operazione.

Barriera informativa

il “documento”

Centrale Rischi è per i più

incomprensibile, oggettivamente complicato da 

consultare, contenente un numero elevatissimo di dati e informazioni che ne rendono spesso 

difficile la corretta interpretazione.

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Implicazioni

Riqualifico 

il 

rapporto 

personale 

fra 

banca 

affidato 

in    un’ottica 

di 

reciproca 

massima 

trasparenza

La banca riduce al massimo l’incertezza e l’aleatorietà

dei dati che la stessa  utilizza per la gestione 

del 

rischio; 

il 

soggetto 

segnalato 

può    monitorare 

(e 

influenzare) 

la 

corretta 

gestione 

delle 

segnalazioni preservando  o migliorando il proprio andamentale  

Minor 

incertezza 

aleatorietà

comportano 

un 

processo 

decisionale 

più

efficace 

ed 

efficiente 

che 

tendenzialmente 

giova 

anche 

al 

soggetto 

affidato 

(maggior 

probabilità

di: 

affidamento, 

minori 

tassi, maggiori importi, riduzione dei tempi)

Il 

solo 

semplice 

impegno 

alla 

trasparenza 

da 

parte 

dell’affidato 

costituisce 

un 

plus 

agli 

occhi 

della banca.

Riduzione delle barriere e delle asimmetrie informative

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Modalità

d’interventoTEMPORALE:

Ricostruire i dati aggregati degli ultimi 2 mesi testimoniando la propria regolarità

(assenza sconfini 

e/o insoluti).

DATI E INFORMAZIONI DETTAGLIATE: 

Consegnare la  CR personale  alla propria banca (o a nuovi soggetti interpellati) in sede di rinnovo 

affidamenti o di nuove richieste.  

CODIFICA DEI DATI: 

Ne il soggetto segnalato  ne la banca sono in grado in maniera efficiente ed efficace di rielaborare i 

dati e di ricavarne informazioni integrate alla base di corrette

valutazioni. (Cosa offre il mercato).

Riduzione delle barriere e delle asimmetrie informative

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1.

Chiedere a Banca d’Italia almeno 2 volte l’anno (Febbraio‐Settembre) la propria Centrale 

Rischi.

2.

Utilizzarla nei rapporti con le proprie banche e con quelle potenziali

3.

Mai sconfinare o essere insolventi su rate a scadenza per più

di 90 gg … oltre questo limite 

scattano le prime segnalazioni gravi.

4.

Fra il pagamento di linee a scadenza con piano di rientro prestabilito e linee a revoca, 

privilegiare sempre le prime.

5.

Nel caso di insoluti continuati da più

di un mese su linee a scadenza con piano di rimborso 

prestabilito, al momento del pagamento di una rata attribuire l’importo versato sempre alla 

rata più

vecchia.

6.

Cercare di attingere liquidità

dalle linee di credito sottoutilizzate (anche movimentando 

denaro fra diverse banche) per far fronte ai vari impegni in scadenza o per riequilibrare 

posizione sature o del tutto sconfinate.

Le 10+1 regole della Centrale Rischi

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7.

Cercare di alternare gli inadempimenti periodicamente da banca a banca, magari 

privilegiandone una o due per mantenere un rapporto forte e di lungo periodo (concetto di 

andamentale e storico interno).

8.

In presenza di sconfini continuativi e tollerati dalla banca cercare di ridiscutere gli affidamenti 

puntando ad un aumento pari alla media degli sconfini dell’ultimo anno.

9.

Adeguare sempre la cassa alle linee autoliquidanti in maniera proporzionale all’importo 

affidato e alla qualità

media degli effetti scontati.

10.

Accendere una posizione a scadenza (meglio se di medio/lungo periodo) che abbia la funzione 

di cassa anche e soprattutto nei periodi di particolare tensione

derivante da rischi 

autoliquidanti scaduti.

+ 1  Controllare sempre le segnalazioni nella propria CR (la probabilità

di errore è molto alta, così

come quella di creare enormi danni al soggetto erroneamente segnalato).

Le 10+1 regole della Centrale Rischi

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Per approfondimenti: www.tuttocentralerischi.it

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Un esempio di cosa non si deve fare

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Per approfondimenti: www.tuttocentralerischi.it

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Il ruolo delle garanzie

Definizione: strumenti di mitigazione del rischio di perdita effettiva e in parte di probabilità

di 

insolvenza.

Importanza: consentono di ridurre il patrimonio di vigilanza ma con delle differenziazioni

I fattori per valutare una garanzia

• Il garante

Discriminanti: Solidità‐Reputation ‐Legame con l’obbligato principale

• La garanzia

Discriminanti: Reale/Personale 

• Liquidità

garanzia

Discriminanti: strumenti della banca/sistema giuridico/MKT 

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Il ruolo delle garanzie…. Strumenti della banca: 

• sistemi esperti di valutazione del rischio (IRB –

approccio avanzato)

• monitoraggio valore garanzie

• know how & divisioni dedicate all’escussione delle garanzie 

Potrebbe capitare che a parità

di condizioni una garanzia abbia un peso diverso da banca a 

banca.

Operazioni speculari con stesse garanzie potrebbero comportare per esempio accantonamenti 

doppi per banche che non adottano sistemi esperti; il tutto con evidenti  riflessi sui costi e 

sulla fattibilità

dell’affidamento richiesto dal cliente.

Principi introdotti da Basilea 2: la relatività

per le aziende

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Il RatingUnicità

del rating (giudizio) attribuito da ogni banca.

Più

il sistema di misurazione del rischio è

esperto, profondo, e ampio più

questo premierà

le 

aziende migliori e penalizzerà

le peggiori.

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Il RatingI tre metodi di valutazione del rischio di credito:

• Metodo Standard:  coefficienti dettati da rating esterni

•Metodo IRB di base:  coefficienti  dettati da elementi di valutazione esterni ed interni alla banca 

•Metodo IRB avanzato: coefficiente variabile, frutto di valutazioni esperte interne alla banca

I fattori che determinano il rischio di credito:

Il concetto di PD

(Probability of Default):  probabilità

di default entro 12 mesi 

Il concetto di LGD

(Lost Given Default):  percentuale di perdita stimata al momento del default.

Il concetto di EAD

(Exposure at Default: esposizione al rischio al momento del default (dipende da 

forme di rimborso, garanzie, ecc)

Il concetto di M (Maturity): scadenza residua esposizioni in essere (crescente dai 12 mesi ai 5 

anni)

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Implicazioni per le imprese• Necessario aumentare la capitalizzazione

• Tendere alla crescita dimensionale

• Puntare alla trasparenza e all’affidabilità

dei dati trasmessi alla banca

In merito all’ultimo punto diventa fondamentale stabilire un FLUSSO INFORMATIVO VERSO IL 

SISTEMA CREDITIZIO CHE SIA TRASPARENTE‐CONTINUO‐COMPLETO e

basato sull’avere 

consapevolezza e sul far conoscere:

•Il proprio business (dati di settore/posizione competitiva, ecc)

•La propria capacità

restitutiva (bilancio basato sul rispetto dei parametri Basilea

2/andamentale

interno ed esterno

•La finalità

del ricorso al debito (business plan)

•Le possibilità

e le modalità

di ricorso al finanziamento 

•La possibilità

e le modalità

di ricorrere a garanzie

Relatori: Valerio Vimercati (393-9455514) e Luca Martini (348-3832107)

Page 31: Rating Basilea 2: un volano per il credito alle imprese. Rating B2.pdfstoria aziendale e alla presentazione del progetto che vuole farsi finanziare)…importanza della consapevolezza

CONTATTI

Luca Martini

[email protected]

348‐3832107

Valerio Vimercati

[email protected]

393‐9455514