Rassegna Stampa - BLS Compliance · Nella seconda parte c'è una tabella sintetica dei rischi ......

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Rassegna Stampa

AntiCorruzioneIl Giorno (ed. Milano): Sì al piano anticorruzione «Ai dirigenti tocca vigilare»..............................................

Il Resto del Carlino (ed. Bologna): Nuova tegola sul People mover Ora indaga anche l'Anticorruzione........

Il Resto del Carlino (ed. Fermo): Civita Park, l'Anac esclude il dolo «Tutelato l'interesse pubblico»............

Lavori Pubblici: ANAC: Nuovi modelli per le segnalazioni delle Cause di esclusione e delle sanzioni .........

Quotidiano di Sicilia.it: Messina - A meno di quattro mesi dal G7 di Taormina non è partito nessun ...........

PrivacyPadova news: GDPR, Federprivacy alla conferenza di Ecobyte........................................................................

Responsabilità amministrativa degli entiIngegneri.info: ISO 37001, un campo fertile tutto da esplorare: l'ing. Ciro Strazzeri racconta.........................

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01/02/17Il Giorno (ed. Milano)Sì al piano anticorruzione «Ai dirigenti tocca vigilare»

Argomento:AntiCorruzione 2p.

Sì al piano anticorruzione «Ai dirigenti tocca vigilare»

PRIMO PIANO pag. 2Sì al piano anticorruzione «Ai dirigenti tocca vigilare» - MILANO - APPROVATO dal Sindaco metropolitano Giuseppe Sala (nella foto) il «Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza» per la Città metropolitana 2017-2019. «Il Piano triennale di prevenzione della corruzione - si legge nella nota di Città metropolitana - è un adempimento obbligatorio prescritto dalla legge 190/2012. Il Piano è riferito al triennio 2017-2019 e reca, oltre ai dovuti aggiornamenti e a una reportistica su azioni svolte nell'anno e su iniziative da intraprendere o da mantenere, elementi di novità». Fra questi, «un arricchimento delle premesse con una rappresentazione degli obiettivi strategici che l'ente intende perseguire - fa sapere Città metropolitana -, una sezione "Trasparenza e integrità". Il Piano è fortemente incentrato sul ruolo fondamentale della dirigenza, chiamata a garantire il presidio della legalità degli atti attraverso il controllo di regolarità tecnica e contabile, nonché il rispetto degli obblighi, vincoli e adempimenti previsti in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione e sul monitoraggio costante delle aree valutate come a maggior rischio corruttivo». IL DOCUMENTO approvato si articola in una prima parte contenente la normativa di carattere generale e le misure operative, oltre alla Sezione "Trasparenza e integrità" e relativa tabella degli obblighi di pubblicazione come previsto dalla delibera dell'Autorità nazionale Anti-corruzione guidata da Raffaele Cantone. Nella seconda parte c'è una tabella sintetica dei rischi riscontrabili nei procedimenti/processi sotto mappatura e di valutazione del rischio, la scala di graduazione del rischio usata per i procedimenti riferibili a ciascuna struttura, nonché la scheda di sintesi delle misure di prevenzione».

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01/02/17Il Resto del Carlino (ed. Bologna)Nuova tegola sul People mover Ora indaga anche l'Anticorruzione

Argomento:AntiCorruzione 3p.

Nuova tegola sul People mover Ora indaga anche l'Anticorruzione

BOLOGNA PRIMO PIANO pag. 7Nuova tegola sul People mover Ora indaga anche l'Anticorruzione Cantone vaglia il rapporto della Finanza: rischio commissariamento? In caso di esito positivo delle indagini, i senatori chiedevano di «considerare i presupposti per commissariare l'appalto» -- «La monorotaia è un'opera importante Attualmente non esiste un collegamento fra centro città e aeroporto» -- OTTO EX M5S E GRUPPO MISTO -- IL MINISTRO DELRIO ANCHE l'Anticorruzione di Raffaele Cantone ha acceso un faro sul People mover, la monorotaia che un giorno dovrebbe collegare la stazione all'aeroporto. Dopo la Procura e la Corte dei conti bolognesi, dunque, anche l'Autorità nazionale anticorruzione di Roma vuole veder chiaro nel maxi appalto vinto da Marconi express, la società composta dal Consorzio cooperative costruzioni e da Tper (ex Atc). Sul tavolo di Cantone c'è infatti una relazione della Guardia di finanza e il teorico rischio, per la verità al momento piuttosto astratto, è che alla fine si arrivi addirittura a un 'commissariamento' dei cantieri. LA NOTIZIA emerge dalla risposta (comparsa ieri sul sito del Senato) data dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio a otto senatori ex M5s e del gruppo misto, che l'avevano sollecitato ad attivare i suoi ispettori sulla travagliata storia della monorotaia e, «in caso di esito positivo delle indagini, a considerare i presupposti per commissariare l'appalto». Delrio ha risposto lo scorso 29 dicembre e l'atto è stato pubblicato ieri sul sito di Palazzo Madama: «L'Anac ha comunicato di aver richiesto alla Procura di Bologna il decreto che dispone il giudizio emesso dal giudice per l'udienza preliminare - spiega il ministro -; dopo l'acquisizione ha avviato un'attività istruttoria con l'ausilio del nucleo della Guardia di finanza e la relazione delle fiamme gialle (datata 21 luglio 2016), al momento oggetto di analisi da parte dei funzionari dell'Anac, ha messo in evidenza alcuni elementi da tenere in considerazione ai fini della valutazione dei presupposti necessari per una eventuale proposta di adozione delle misure di cui all'articolo 32 del decreto legge 90 del 2014». L'ARTICOLO in questione dice che, «in presenza di rilevate situazioni anomale e sintomatiche di condotte illecite o eventi criminali attribuibili ad un'impresa aggiudicataria di un appalto per la realizzazione di opere pubbliche», l'Anac sollecita il prefetto, il quale «può ordinare la rinnovazione degli organi sociali mediante la sostituzione del soggetto coinvolto e, ove l'impresa non si adegui nei termini stabiliti, provvedere alla straordinaria e temporanea gestione dell'impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto d'appalto o della concessione». Tradotto: il prefetto, su input dell'Anac, può 'commissariare' l'opera. Va però detto che, da quando Cantone ha acquisito le carte, sono successe diverse cose e la più importante è che il 7 dicembre scorso, nel processo penale sul People mover, i sette imputati sono stati tutti assolti «perché il fatto non sussiste». Le motivazioni devono essere ancora depositate, ma è chiaro che si tratta di una vittoria importante per Ccc e Tper. SEMPRE DELRIO, nella risposta data in Senato, sostiene che la monorotaia è un'opera importante e non sarà un doppione del Servizio ferroviario metropolitano: «Il Comune ha comunicato che attualmente non esiste un collegamento diretto tra centro città e aeroporto mediante il Servizio ferroviario metropolitano, ma solo un servizio di autobus. Si tratta dunque di una modalità integrativa, non già alternativa o in concorrenza con il People mover». Gilberto Dondi

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01/02/17Il Resto del Carlino (ed. Fermo)Civita Park, l'Anac esclude il dolo «Tutelato l'interesse pubblico»

Argomento:AntiCorruzione 4p.

Civita Park, l'Anac esclude il dolo «Tutelato l'interesse pubblico»

VETRINA CIVITANOVA pag. 10Civita Park, l' Anac esclude il dolo «Tutelato l'interesse pubblico» Comune, Mariotti: solo un appunto sull'affidamento dei lavori di LORENA CELLINI CIVITA PARK, nessun dolo e operazione condotta nell'interesse della collettività. L'Anac di Cantone (autorità anticorruzione) nelle conclusioni all'istruttoria sulla tranche d'indagine relativa al palas - ce ne è anche una per il periodo 2006-2012 sul centro commerciale - scrive che «l'amministrazione comunale ha agito in continuità con scelte ereditate e che l'hanno condizionata e, pur ribandendo la difformità dal codice degli appalti delle modalità di affidamento dei lavori a trattativa privata, riconosce che il Comune ha agito a tutela dell'interesse pubblico e che si è operato in buona fede». E' scritto nel documento datato agosto 2016, acquisito agli atti dell'inchiesta per presunto abuso d'ufficio aperta dalla procura due anni fa e che coinvolge tre giunte. Il segretario generale del Comune, Piergiuseppe Mariotti, mostra il documento Anac e sono giorni questi in cui è rovente la polemica sull'indagine, dal candidato sindaco Stefano Ghio tirata tra i piedi degli avversari indagati - venti in tutto - tra cui il sindaco Corvatta e due candidati, Ciarapica e Morresi. Per Ghio il peccato dei predecessori è non aver adottato il principio di precauzione con il costruttore Mattucci (arrestato nel 2009 e poi nel 2015). Mariotti ha affiancato l'amministrazione Corvatta nell'operazione del palasport. «Penso - osserva - che il principio di legalità debba avere la prevalenza su quello di precauzione, principio che impone a chi ha funzione pubblica, titolare di potestà pubblica, di trattare nello stesso modo tutti coloro che hanno una condizione legittima. Questa amministrazione e il sottoscritto, con gli allora rappresentanti di Civita Park, hanno le precauzioni necessarie verificando anche attraverso le certificazioni antimafia la presenza delle condizioni di legittimo agire che c'erano nel 2012, quando venne concessa la proroga alla licenza commerciale del megastore scaduta, così come nel 2014, all'approvazione della variante urbanistica per la realizzazione del palas». Quanto all'inchiesta «sono convinto - aggiunge - si sia operato legittimamente e nell'interesse pubblico e mi confortano le conclusioni dell'Anac. Forse, se la scelta di ridurre la fiera per realizzare il palas l'avessimo supportata con studi tecnici più approfonditi avremmo potuto motivare più adeguatamente il progetto del palas. La sostanza però è che Civitanova ha il più importante impianto sportivo della provincia a costo quasi zero». Da oggi Mariotti lascia Palazzo Sforza per andare a dirigere in Regione il dipartimento risorse umane e organizzative e informatica. «Sono legato - dice - a Civitanova, ci sono stato bene e se l'amministrazione comunale avrà bisogno di me un supporto lo darò volentieri».

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01/02/17Lavori PubbliciANAC: Nuovi modelli per le segnalazioni delle Cause di esclusione e delle sanzioni

Argomento:AntiCorruzione 5p.

ANAC: Nuovi modelli per le segnalazioni delle Cause di esclusione e delle sanzioni

ANAC: Nuovi modelli per le segnalazioni delle Cause di esclusione e delle sanzioni 01/02/2017 615 volte Reso noto il Comunicato 21 dicembre 2016 del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone recante “Modelli di segnalazione all’Autorità per le comunicazioni utili ai fini dell’esercizio del potere sanzionatorio della Autorità, relativamente ad Operatori Economici nei cui confronti sussistono cause di esclusione ex art. 80 del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, nonché per le notizie, le informazioni dovute dalle stazioni appaltanti ai fini della tenuta del casellario informatico”. Con il comunicato in argomento è precisato che i modelli di segnalazione allegati al Comunicato del Presidente dell’Autorità del 18.12.2013 sono abrogati. Al fine di esercitare il potere sanzionatorio riconosciuto all’ANAC dal d.lgs. 50/2016 e, nelle more delle emanande Linee guida di cui all’art. 83, comma 2, del nuovo codice, il Consiglio dell’Autorità ha adottato i nuovi modelli di segnalazione, destinati agli Operatori del settore (Stazioni appaltanti, SOA, Operatori economici e soggetti interessati), correlati alle fattispecie che danno luogo all’esercizio del potere sanzionatorio previsto dal menzionato art. 213 del d.l.gs 50/2016. I nuovi modelli di segnalazione sono riportati nella seguente tabella in cui è, anche, indicato il riferimento normativo e sono allegati alla presente notizia: Nome modello Fattispecie Rif. normativo mod. A) accertamento di falsa dichiarazione o falsa documentazione resa/presentata dagli o.e. in sede di gara alle S.A. sul possesso dei requisiti generali; nonché comunicazione di notizie, informazioni e dati, dovute dalle stazioni appaltanti ai fini della tenuta del casellario informatico art. 80 d.lgs. 50/2016 art. 213, commi 8 e 10 d.lgs. 50/2016 mod. B) accertamento di falsa dichiarazione o falsa documentazione resa/presentata dagli o.e. in sede di gara alle S.A. sul possesso dei requisiti speciali art. 80, c. 12, d.lgs. 50/2016 mod.C.1) accertamento del possesso dei requisiti dichiarati dagli o.e. in sede di qualificazione presso una S. O.A. - avvio del procedimento artt. 70, comma 7, 78 e 79 d.p.r. 207/2010 mod.C.2) accertamento del possesso dei requisiti - eventuale sospensione del procedimento artt. 70, comma 7, 78 e 79 d.p.r. 207/2010 mod.C.3) accertamento del possesso dei requisiti - conclusione procedimento artt. 70, comma 7, 78 e 79 d.p.r. 207/2010 mod. D) mancata risposta dell’Operatore economico alla richiesta della SOA in ordine alla verifica della veridicità delle dichiarazioni e della documentazione di cui agli artt. 78 e 79 del d.p.r. 207/2010 art. 74, comma 4 d.p.r. 207/2010 mod. E) mancata comunicazione dell’Operatore economico all’Osservatorio della variazione dei requisiti di ordine generale nonché della variazione della direzione tecnica art. 74, comma 6 d.p.r. 207/2010 mod. F) segnalazione di irregolarità nei confronti di altra SOA

Argomento: Prima Pagina 6pag.

art. 75 d.p.r. 207/2010 mod.G) segnalazione di mancata comunicazione di atti comportanti il trasferimento d’azienda art. 76, comma 12 d.p.r. 207/2010 mod.H) modalità di accertamento dei titoli autorizzativi a corredo dei CEL rilasciati da committenti non tenuti all’applicazione del Codice comunicato 9 marzo 2016, recante ulteriori precisazioni in merito al Manuale sulla qualificazione per l’esecuzione di lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro Mod.I) mancata emissione dei CEL telematici art. 8, comma 7 d.p.r. 207/2010 Il comunicato ha decorrenza dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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01/02/17Quotidiano di Sicilia.itMessina - A meno di quattro mesi dal G7 di Taormina non è partito nessun cantiere

Argomento:AntiCorruzione 7p.

Messina - A meno di quattro mesi dal G7 di Taormina non è partito nessun cantiere

Messina - A meno di quattro mesi dal G7 di Taormina non è partito nessun cantiere di Massimo Mobilia Dubbi legati soprattutto alla situazione delle due infrastrutture più importanti: elipista e Palacongressi. C’è il rischio che la corsa contro il tempo non permetta di intervenire adeguatamente Tags: Taormina, G7 TAORMINA (ME) - “La deroga al Codice dei contratti per affidare lavori senza le normali procedure d’appalto è pericolosa”. Così il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, in audizione alla Commissione Bilancio della Camera, ha definito la norma prevista dal Decreto legge n. 243/2016, con cui il Governo ha stabilito procedure eccezionali per gli interventi da effettuare in vista del G7 a Taormina. Un duro monito rivolto al capo missione, Alessandro Modiano, e al commissario delegato all’evento, il prefetto Riccardo Carpino, nella gestione dei prossimi lavori che dovranno essere effettuati nella Perla prima del vertice di maggio. Norme davvero eccezionali, a detta di Cantone, che non sono arrivate neanche per il terremoto e che rischiano di ricreare i problemi già avuti in passato con il mancato G7 de La Maddalena, con il Mose di Venezia, con l’Expo di Milano, fino agli eventi di “Mafia Capitale”. Ma la preoccupazione maggiore è che, a meno di quattro mesi dall’evento, in città non è partito nessun cantiere, non ci sarebbe i tempi tecnici per proporre nuove regole, e rimane il rischio che i lavori da fare vengano talmente velocizzati da riuscire male, sia dal punto di vista burocratico che dal punto di vista strutturale. “Faremo tutto nei tempi previsti”, continua a ripetere il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, ma i dubbi rimangono soprattutto sulle due più importanti infrastrutture da realizzare, con i 15 milioni di euro stanziati dal Governo: l’elipista e il Palacongressi. Quest’ultimo edificio, già esistente, dev’essere letteralmente messo a nuovo perché macchiato da diversi livelli di inagibilità, dai sistemi di sicurezza e antincendio - come rilevato dal Comando dei Vigili del Fuoco - alle condotte idrauliche e quelle dei sistemi di condizionamento. La struttura di piazza Vittorio Emanuele dovrà essere il cuore pulsante del G7, insieme al Teatro Antico, divisi soltanto dall’omonima via che aspetta anch’essa una totale riqualificazione. Nel frattempo il Comune ha riscritto il proprio “Piano dei beni immobili suscettibili di alienazione o valorizzazione” (Delib. n. 55/2016), riposizionando il Palacongressi (valutato 15 milioni di euro) proprio tra i beni da rilanciare attraverso le attività congressuali. I lavori legati al vertice diventano a questo punto fondamentali. Sono 12 in tutto gli immobili che Palazzo dei Giurati punta a valorizzare, da qui al 2018, la maggior parte dei quali tramite nuovi contratti di locazione, dei circa 60 beni dichiarati “disponibili”. L’amministrazione Giardina però, punta a ricavare maggiori introiti dalla lista dei beni considerati alienabili, ovvero in vendita, proponendo però alcune varianti urbanistiche tali da far raddoppiare il valore degli immobili. Infatti, se la semplice valutazione dei 17 immobili in vendita, messi insieme, si ferma a circa 12,8 milioni di euro, con le varianti proposte il ricavo che il Comune punta ad incassare è di ben 38,6 milioni. È interessante annotare che uno dei beni messi in vendita, era proprio tra le infrastrutture proposte dal Comune al Governo per il G7, ovvero il plesso-convitto Capalc, valutata circa 10,5 milioni di euro e simbolo di grande spreco pubblico dagli anni Novanta ad oggi. Scartata per gli eventi del summit, quella che doveva essere una scuola alberghiera e poi sede distaccata dell’Università di Messina, ma che in realtà non è mai diventata niente, ritorna sul mercato con la variante urbanistica in attività turistico alberghiera, che ne fa lievitare il valore a 22,7 milioni. Con variante a destinazione per area residenziale invece, il Comune si ripropone di riqualificare ancora una volta la zona dell’ex Mattatoio, con due immobili che insieme arriverebbero a valere circa 13 milioni e mezzo di euro. Molto probabilmente, come ogni anno, l’amministrazione non riuscirà a vendere nessuno dei beni proposti. Si spera almeno che non fallisca sul Palacongressi e sulle altre opere previste per il G7. Articolo pubblicato il 01 febbraio 2017 - © RIPRODUZIONE RISERVATA Please enable JavaScript to view the

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01/02/17Padova newsGDPR, Federprivacy alla conferenza di Ecobyte

Argomento:Privacy 8p.

GDPR, Federprivacy alla conferenza di Ecobyte

GDPR, Federprivacy alla conferenza di Ecobyte Posted By: Redazione Web 31 gennaio 2017 (Roma, 31 gennaio 2017) - Manager e professionisti a Roma per una conferenza a cui partecipera' anche Federprivacy. Solo il 27% delle imprese conosce gli obblighi della nuova normativa sulla protezione dei dati personali. Luca Bolognini e Antonio Ciccia trai relatori. Bernardi: "Cornice dell'evento importante occasione di confronto per gli addetti ai lavori". Crediti formativi per i soci Federprivacy ai fini dell' Attestato di Qualita' Roma, 31 gennaio 2017 - Iniziano a stringere i tempiu' sul Regolamento UE 2016/679, a cui dovranno adeguarsi tutte le imprese pubbliche e private entro il 25 maggio 2018, e manager e professionisti si riuniranno a Roma il prossimo 7 febbraio per la conferenza organizzata da Ecobyte Technology, a cui partecipera' anche Federprivacy. Dato che, secondo l'Osservatorio Security & Privacy del Politecnico di Milano, solo il 27% delle imprese conosce attualmente gli obblighi della nuova normativa sulla protezione dei dati personali, quella organizzata da Ecobyte sara' un'ottima occasione per fare il punto della situazione sugli adempimenti richiesti dal GDPR, e per questo saranno importanti i contributi dei relatori che interverranno, tra cui l'Avv. Luca Bolognini, presidente dell'Istituto Italiano per la Privacy, l'Avv. Antonio Ciccia, membro di Federprivacy e autore del quotidiano giuridico economico Italia Oggi, il Dott. Vincenzo Mondelli, Account Director e DPO di Ecobyte, Ferdinando Torazzi di McAfee, e il Dottor Gianni Lucatorto, Data Protection Officer del Policlinico di Bari, membro di Federprivacy e Privacy Officer certificato con il T?V Examination Institute. Commentando la concessione del patrocinio all'evento di Ecobyte, il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi, ha dichiarato: "Continuando nella nostra politica selettiva con cui ci siamo imposti di partecipare solo ad un numero limitato di eventi, abbiamo deciso di aderire alla conferenza organizzata da Ecobyte Technology, perche' vi saranno relatori di spessore ed autorevoli, che potranno ben spiegare alle aziende quali sono le attivita' che devono intraprendere per adeguare processi e procedure entro maggio 2018, evitando cosi' il pericolo delle pesanti sanzioni che sono previste dal nuovo Regolamento UE 2016/679, e crediamo che la cornice di questo evento sia un'importante occasione di confronto per gli addetti ai lavori." La giornata e' patrocinata dalla Regione Lazio e da Federprivacy, e si svolgera' martedi' 7 febbraio presso la Casa dell'Aviatore, in via Del'Universita' n.20 a Roma. Ai partecipanti sono riconosciuti 4 crediti formativi validi ai fini dell'Attestato di Qualita' dei Servizi, che Federprivacy rilascia ai propri membri ai sensi della legge 4/2013 in qualita' di associazione iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La partecipazione e' gratuita con pre-registrazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti disponibili. Ufficio Stampa Federprivacy Email: [email protected] Web: www.federprivacy.it Twitter: @Federprivacy Mobile: +39 335 147.33.33 (Immediapress - Adnkronos Immediapress e' un servizio di diffusione di comunicati stampa in testo originale redatto direttamente dall'ente che lo emette. Padovanews non e' responsabile per i contenuti dei comunicati trasmessi.)

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01/02/17Ingegneri.infoISO 37001, un campo fertile tutto da esplorare: l'ing. Ciro Strazzeri racconta

Argomento:Responsabilità amministrativa degli enti 9p.

ISO 37001, un campo fertile tutto da esplorare: l'ing. Ciro Strazzeri racconta

Home / News / Sicurezza ISO 37001, un campo fertile tutto da esplorare: l'ing. Ciro Strazzeri racconta Abbiamo chiesto all'ing. Strazzeri, esperto di sistemi di gestione, come e perché la nuova norma ISO 37001 cambierà il modo di pensare la legalità. E soprattutto: quali nuove opportunità offrirà a chi si specializza nel settore Nuovo Codice Appalti 2016 Redazione 31 gennaio 2017 Articoli più letti Ricostruzione post sisma: criteri per l'iscrizione dei professionisti all'elenco speciale Ricostruzione post sisma: ecco i membri del Comitato Tecnico Nuove NTC e vulnerabilità sismica: un caso pratico Jobs Act 2017, tutte le novità per gli autonomi e i professionisti Le Norme Tecniche Costruzioni saranno in Gazzetta a marzo 2017, forse Alla fine del 2016 ha visto la luce l'attesa norma ISO 37001, lo standard ISO per i sistemi di gestione anti-corruzione. Per comprendere l'importanza della norma, occorre pensare a un mercato in cui la globalizzazione è sempre più condizione necessaria per lo sviluppo, con nuove difficoltà legate alle normative non allineate e alle più svariate modalità corruttive. In questo senso, con la ISO 37001 viene sancito un approccio globalmente accettato per la conformità anti-corruzione. Dal punto di vista del professionista (non solo tecnico), la ISO 37001 rappresenta un'occasione preziosa di intervento. Le ragioni le abbiamo chieste all'ing. Ciro Strazzeri, esperto di fama nel panorama italiano in tema di Modelli di Organizzazione e Gestione e presidente di Asso231. Strazzeri ha pubblicato “ISO 37001 e Sistemi di gestione anti-corruzione” (ed. Wolters Kluwer), primo volume completamente dedicato alla norma, e strumento operativo prezioso per chi vuole formarsi con lo scopo di sviluppare nuove competenze. Dal punto di vista della sua esperienza pluriennale nell'ambito dei sistemi di gestione e 231, come reputa lo stato dell'arte italiano sul tema? Sia dal punto di vista delle imprese che dei liberi professionisti? La legislazione italiana sulla Responsabilità Amministrativa degli Enti (altrove indicata come Corporate Crime) risulta essere una delle più articolate del settore, anche se, a differenza delle analoghe esperienze britannica, statunitense e, recentissimamente, francese, difetta di dettaglio nella definizione dei contenuti dei Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo (i cosiddetti "Modelli 231") idonei a prevenire i reati. Nei sopraccitati paesi, infatti, i rispettivi legislatori hanno definito con più dovizia di particolari la struttura minima di base dei propri "Compliance Programs" (o Adequate Procedures), fermo restando la necessaria personalizzazione degli stessi ai reali casi aziendali. Di contro, la nostra legislazione, a differenza delle altre citate, prevede l'individuazione, come requisito esimente, di un Organismo di Vigilanza (OdV) che costituisce ulteriore livello di controllo sull'attuazione dei Modelli, rispetto alle Agenzie/Procuratori nazionali. Per quanto riguarda lo stato attuativo, al di là dell'esperienza statunitense dove l'applicazione è intensiva e durissima e dove le sanzioni e gli "accordi" portano nelle casse dello Stato ingenti risorse, in Italia lo stato di implementazione presso gli enti e, soprattutto, quello di giudizio in aula, risultano ancora carenti, anche se c'è chi fa peggio di noi, come il Regno Unito. Molte imprese, soprattutto quelle medio-piccole, intendono ancora l'adozione di un Modello 231 come un orpello, più che come un'opportunità di governance. Questo perchè non si è ancora diffusa del tutto una metodologia di realizzazione dei Modelli 231 come Sistemi di Gestione della Responsabilità Amministrativa , da integrare con gli altri sistemi di gestione aziendale. A tal proposito, abbiamo anche un libro specificatamente dedicato nel nostro catalogo. Frutto di anni di studi teorici ed esperienza pratica, il volume presenta i contenuti della ISO 37001 ed i principali strumenti anti-corruzione nel panorama nazionale ed internazionale. Completa il volume un modello base di Manuale Anticorruzione, in formato word e pdf, che potrà essere utilizzato come format da ampliare ed adattare ad un reale caso aziendale. Ciro Alessio Strazzeri, Mia RupcicWolters KluwerVai su shop.wki.it ACQUISTA Per continuare le considerazioni sui Modelli 231, la valenza esimente degli stessi ha analogie solo nel Regno

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Unito, mentre nelle altre giurisdizioni può solo rappresentare un'attenuante da tenere in considerazione da parte degli organi giudicanti. Per finire, occorre rilevare che il mondo dei liberi professionisti ha trovato grandi opportunità dal 231, soprattutto per gli aspetti di vigilanza dello stesso, in quanto si sono aperte migliaia di posizioni di Componente l'Organismo di Vigilanza. Leggi anche Appalti: definiti gli indirizzi generali di pubblicazione per avvisi e bandi di gara Anac: pubblicate le linee guida sui mezzi di prova Concluderei con l'evidenziare un dato poco edificante che è rappresentato dalle gare per l'affidamento della redazione dei Modelli 231 e, soprattutto, per l'affidamento dell'incarico di Componente (monocratico o collegiale) dell'OdV. Negli ultimi mesi ho potuto leggere bandi a dir poco "scandalosi" con basi d'asta tali da impedire di immaginare che si possa erogare un servizio con contenuti, non dico di qualità, ma addirittura realistici. Su questo aspetto, con Asso231 stiamo valutando di rivolgerci all'ANAC affinchè possa vigilare sull'impostazione dei bandi di gara affinchè gli stessi non risultino di "istigazione" alla fornitura di servizi scadenti alle stazioni appaltanti, oltre che lesivi della dignità professionale di chi ci mette cuore e professionalità nel difficile compito di fornire ai propri committenti un utile strumento di governance, oltre che di tutela giudiziaria. Per quali ragioni la ISO 37001 era 'attesa', sia nel contesto internazionale che italiano? E quale valore porterà alle imprese? La ISO 37001 è stata accolta con entusiasmo in quanto finalmente viene rappresentata una metodologia standard (nel vero senso della parola) per la gestione del rischio corruzione. Lo standard assicura che gli sforzi di una società sono pari o superiori al rispetto di meri adempimenti legislativi (come si suol dire "al minimo sindacale") rispondendo alle esigenze di un mercato globale, in particolare per individui ed entità che operano in paesi in via di sviluppo con i quali le aziende potrebbero desiderare fare affari. Naturalmente, il fatto che il programma di lotta alla corruzione di una società abbia ricevuto una certificazione ISO non sarà sufficiente, da solo, a costituire sufficiente difesa nei procedimenti giudiziari. Ma i pubblici ministeri, di solito, tengono in considerazione lo stato di attuazione e l'efficacia dei programmi di conformità di un'azienda, per determinare se la società debba essere anch'essa perseguita per crimini commessi da coloro che agiscono per suo conto. Per quanto riguarda il mondo degli “Appalti”, il nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. n.50/2016) all'Art. 38. Qualificazione delle stazioni appaltanti e centrali di committenza, stabilisce tra l'altro che è istituito presso l'ANAC, che ne assicura la pubblicità, un apposito elenco delle stazioni appaltanti qualificate, che i requisiti di qualificazione sono individuati sulla base di parametri e si distinguono in requisiti di base e premianti quali, tra gli altri . valutazione positiva dell'ANAC in ordine all'attuazione di misure di prevenzione dei rischi di corruzione e promozione della legalità, presenza di sistemi di gestione della qualità conformi alla norma UNI EN ISO 9001 degli uffici e dei procedimenti di gara, certificati da organismi accreditati per lo specifico, applicazione di criteri di sostenibilità ambientale e sociale nell'attività di progettazione e affidamento. Quindi, le stazioni appaltanti potranno usare la certificazione ISO 37001 per dimostrare l'attuazione di misure di prevenzione dei rischi di corruzione e promozione della legalità, richieste dal Codice degli Appalti. Sempre in tema di appalti, la certificazione ISO 37001 potrà essere utilizzata come evidenza del possesso del requisito di cui all'art. 3, comma 2, lettera g) del Regolamento attuativo del Rating di Legalità (Delibera AGCM del 14 novembre 2012, n. 24075), che richiede di aver adottato modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione ai fini dell'assegnazione di un + utile ai fini dell'ottenimento di una "stelletta". Che relazione c'è e quali sono le potenzialità di integrazione con i modelli Organizzativi già in vigore nel panorama italiano? La Norma ISO 37001 può essere considerata, in analogia a quanto disposto dall’art. 30 del D.Lgs. n. 81/2008, che indica esplicitamente i Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro realizzati in conformità alla Norma BS OHSAS 18001, come buona pratica e presunzione di conformità, per quanto applicabile, inerentemente i rischi legati ai reati di cui all’art. 25-septies del D.Lgs. n. 231/2001 in materia di Sicurezza sul Lavoro, un’efficace “Linea Guida” per la realizzazione di modelli di prevenzione e gestione dei rischi legati ai reati presupposto della responsabilità ex D.Lgs. n. 231/2001 legati alla “Corruzione”. Ma c'è di più. La Norma ISO 37001 è applicabile anche alle Pubbliche Amministrazioni che in essa troveranno uno strumento di supporto e miglioramento per l'attuazione di quanto previsto dalla legislazione vigente e dal Piano Nazionale Anticorruzione, oltre quanto già specificato in materia di Codice degli Appalti e Rating di Legalità.

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Un tema che appare cruciale nell'impostazione della ISO 37001 è il concetto di 'apertura globale del mercato' e di conseguente necessità di 'sicurezze' in vista di committenze estere. A tal proposito, nei portafogli ordini delle società di ingegneria ma anche delle industrie italiane, la committenza estera occupa ormai un ruolo decisivo, se non predominante. Ritiene che alla luce di questo aspetto, la certificazione ISO 37001 potrà portare 'valore economico' concreto a queste attività, oltre che in termini di legalità? Se sì, come? La Norma ISO 37001 fornisce un approccio globalmente accettato per la conformità anti-corruzione ed è stata presentata come un passo significativo nella continua globalizzazione del rispetto contro la corruzione, in particolare nei paesi in cui la corruzione può essere considerata “parte della cultura”. Le aziende possono ora utilizzarla come uno strumento che aumenta "l'asticella" per le attività di conformità e la consapevolezza del rischio di corruzione. Per i paesi già «sviluppati» in tal senso, sia per le autorità di controllo che per le società soggette alla loro giurisdizione, l'emissione della ISO 37001 dovrebbe essere vista come uno sviluppo positivo in quanto fornisce un unico standard globale per la conformità anti-corruzione. Come tale, essa può facilitare una revisione sistematica dei Compliance Programs Law-friendly per le aziende con sede negli Stati Uniti, in UK, in Italia, in Canada, ecc., in particolare quelle con "avamposti" nei paesi in via di sviluppo. L'emissione del nuovo standard può anche affrontare una delle principali critiche legata al fatto di creare una situazione di svantaggio competitivo per le aziende americane/britanniche/italiane pretendendo un livello superiore di compliance rispetto alle loro controparti internazionali. Le multinazionali, inoltre, potranno avere a disposizione uno "strumento omogeneo" per la qualificazione dei propri fornitori e per l'effettuazione di Due Diligence sulle proprie "terze parti". Ora c'è uno standard per tutti. Quali sono le professionalità che la ISO 37001 creerà o svilupperà? Tra i professionisti tecnici, chi è che potrebbe acquisire le maggiori opportunità professionali alla luce della norma? Tre sono le figure professionali che la ISO 37001 richiede: - occorreranno dei progettisti/esperti per l'effettuazione dell'Analisi dei Rischi e per la redazione, implementazione ed aggiornamento dei Sistemi di Gestione Anti-Corruzione (Anti-Bribery Management Systems - ABMS); - figura ancora più importante è quella dell'Anti-Bribery Compliance Function, ovvero di colui (o coloro) responsabile dell'attuazione e funzionamento dell'ABMS (figura esplicitamente citata dalla Norma); - infine, occorreranno gli Auditor 37001, ovvero le figure professionalmente qualificate a condurre gli Audit previsti dalla Norma. Ovviamente, le competenze richieste sono multidisciplinari, per cui molteplici saranno le figure professionali richieste, per cui a breve partiranno una serie di corsi professionali qualificanti che saranno progettai sulla base degli schemi di certificazione delle competenze realizzati da noto ente certificatore e compatibili anche con la Legge n. 4/2013. In che modo il volume "Iso 37001" da Lei appena pubblicato si pone come strumento operativo e a chi si rivolge soprattutto? Il volume "ISO 37001 ed i Sistemi di Gestione Anti-Corruzione" è il primo libro pubblicato al mondo sullo specifico argomento e si pone, grazie anche al modello di Manuale del Sistema di Gestione Anti-Corruzione che è possibile scaricare in formato MS Word (c) , come uno strumento operativo di partenza per coloro che vogliano realizzare un ABMS per la propria azienda o per i propri clienti. Si rivolge, quindi, ad una platea vasta di lettori, che va dal professionista interessato a svolgere una delle professioni prima citate, al manager che intende adottare un ABMS per la propria azienda o per la propria Pubblica Amministrazione, al Compliance Officer aziendale che avrà uno strumento standardizzato per lo svolgimento delle proprie funzioni. Approfondisci: La ISO 37001, un unico standard globale per la conformità anticorruzione

Capacitàdi individuare

criticitàe proporresoluzioni Formazione

teoricae pratica

Raggiungimentodegli obiettiviprefissati Rispetto

dei doveridi

riservatezza

Trasparenzacommercialee operativa

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