RASSEGNA STAMPA 19 settembre 2017 - atritalia.it · MEZZI PUBBLICI AFFOLLATI, RUMORE, TRAFFICO E...

30
RASSEGNA STAMPA 19 settembre 2017

Transcript of RASSEGNA STAMPA 19 settembre 2017 - atritalia.it · MEZZI PUBBLICI AFFOLLATI, RUMORE, TRAFFICO E...

RASSEGNA STAMPA

19 settembre 2017

Le richieste si orientano sulla tutela sia dei professionisti che dei clienti Direttiva Ue in arrivo Le questioni aperte Si schierano le associazioni dei tour operator e delle agenzie Alcuni aspetti della Direttiva Ue sui pacchetti turistici potrebbero "condurre a definizioni tali da giustificare

fenomeni e operato di soggetti 'ibridi', privi delle dovute garanzie e requisiti, in concorrenza sleale con gli

agenti di viaggi". Ad affermarlo è una nota congiunta diffusa da Assoviaggi Confesercenti, Federturismo

Confindustria Travel e Fiavet Confcommercio che fanno il punto della situazione sull'iter di recepimento

della direttiva da parte dell'ordinamento italiano. Ma anche Astoi e Fto hanno iniziato a muoversi, ponendo

la questione dei soggetti autorizzati a vendere viaggi. In sostanza, la vendita e l'erogazione dei servizi

turistici, dicono Astoi e Fto, devono avvenire solo "da parte di aziende e professionisti del settore dotati di

tutti i requisiti" e vanno poste "precise limitazioni a soggetti diversi dagli operatori abilitati, quali ad esempio

associazioni senza scopo di lucro, enti, eccetera". "Rinnoviamo la nostra massima disponibilità alla

collaborazione con il Mibact - dice il presidente Astoi Nardo Filippetti -, con l'intento di definire un nuovo

quadro normativo che possa offrire la miglior tutela ai viaggiatori, dimostrandosi al contempo funzionale allo

sviluppo ed alla sopravvivenza delle imprese che intendono svolgere seriamente la loro attività". Con

l'arrivo dell'autunno il tema della nuova direttiva torna di piena attualità visto che dovrà essere tradotta in

legge entro fine anno anche in Italia. "Siamo certi che la collaborazione consentirà un rapido ed efficace

recepimento della nuova direttiva - sottolinea Luca Patanè, presidente Fto -. Il cliente finale si sentirà più

considerato e sicuro, mentre gli imprenditori corretti potranno operare e investire nelle proprie attività certi

di un contesto regolatorio che detta le norme al servizio della filiera". I punti critici Trai temi che Assoviaggi,

Federturismo e Fiavet hanno portato all'attenzione del Ministero anche la definizione di 'pacchetto turistico'

e di 'servizi collegati' "al fine di ottenere, dopo il recepimento, regole ancor più chiare e valide per il territorio

nazionale". Sul fronte delle garanzie in caso di insolvenza o fallimento, le tre associazioni sottolineano

l'importanza di "dare continuità alla disciplina attuale". Sempre per quanto riguarda le garanzie, anche Astoi

e Fto sottolineano l'importanza di non creare "incongruenze con l'attuale disciplina relativa alle tutele in

caso di insolvenza o fallimento". Da parte di Astoi e Fto si punta anche l'attenzione sulla necessità di

garantire agli acquirenti di pacchetti o servizi turistici collegati online "le medesime tutele dell'offline" e

"allineare le responsabilità dei professionisti del web con quelle degli operatori tradizionali". Le due

associazioni chiedono inoltre di "riequilibrare le responsabilità e gli oneri ai quali gli operatori sono

sottoposti". I TEMPI TECNICI Sul fronte italiano, la direttiva pacchetti Ue deve essere recepita e

trasformata in legge dello Stato entro la fine del 2017, mentre l'entrata in vigore è prevista per il mese di

luglio del 2018. Per definire una linea di tutela si susseguono in questi mesi al Mibact gli incontri con le

associazioni di categoria del turismo

18/09/2017Pag. 2 N.30 - 18 settembre 2017 TTG Italia

diffusione:7936tiratura:8136

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA - Rassegna Stampa 19/09/2017 5

Il commento Il boom turistico senza governo non può durare* Bruno Discepolo La profezia di Dario Franceschini, «entro dieci anni Napoli sarà la capitale mondiale del

turismo», non è di quelle da prendere sotto gamba o liquidare con qualche ironia. È vero che, come lui

stesso ha tenuto a precisare, quella dichiarazione è venuta dal visitatore entusiasta del week-end appena

trascorso in città, ma a nessuno sfugge la circostanza che la stessa persona è anche il ministro in carica al

dicastero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. A voler riassumere, in estrema sintesi, il

ragionamento di Franceschini, a supporto della sua previsione, vi è il riconoscimento della quantità e qualità

di asset posseduti dalla nostra città che ne fanno, naturalmente, una meta privilegiata di flussi turistici per

cui, sembra di capire dalle parole del ministro, se nei prossimi anni si lavorerà in direzione del superamento

di criticità e ritardi e nel miglioramento dei servizi, la città potrà aspirare a questo ambito primato. È

indubitabile che Napoli, al pari di molte altre località italiane, abbia conosciuto, in questi ultimi tempi, un

incremento dei flussi turistici, in misura non superiore ma nemmeno inferiore ad altre città d'arte, frutto di

una serie di fenomeni che hanno riguardato il comparto dell'industria turistica e nemmeno solo quelli. Su

quali basi documentate può dunque aver formulato il suo convincimento, Dario Franceschini, escludendo il

caso in cui il suo sia stato solo l'augurio di un visitatore innamorato dei luoghi appena attraversati? Qui è

utile, forse, fare una premessa: Napoli non è nuova ad una dimensione, anche internazionale, turistica,

scoperta di recente o inserita da poco nei principali itinerari. > Segue a pag.31 Da Posillipo ai Campi

Flegrei, già i Romani l'avevano scelta come luogo d'elezione per ozi e villeggiature, la città era destinazione

obbligata nell'ambito del Grand Tour, quando nasce il turismo culturale e d'arte e come momento di

formazione delle classi dirigenti di tutta Europa. A Napoli già esistono i primi stabilimenti elioterapici

quando, a cavallo tra fine XVIII e inizio del XIX secolo, nascono il turismo balneare e termale, Capri è già il

buen retiro di una certa intellighenzia e a Sorrento si sperimenta una moderna ricettività alberghiera, per

visitatori esigenti provenienti dalla Francia, dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti. Non è dunque una novità il

rapporto tra Napoli e i turisti che la scelgono per una vacanza (in genere, però, molto breve) e non

giustificano tanto entusiasmo le recenti performances in termini di incrementi di visitatori o di occupazione

delle stanze d'albergo, del tutto in linea con il trend nazionale. A questo punto resta da chiedersi se la

ragione di una così decisa affermazione possa risiedere nelle azioni o politiche avviate, da ultimo, che

possano far presagire uno sviluppo così eclatante. E qui davvero si fa fatica a seguire le affermazioni del

nostro ministro se confrontate con ciò che è davanti ai nostri occhi, e non da ieri, ma ormai da molti anni. Le

uniche iniziative tese a promuovere la venuta in città, quasi esclusivamente dai territori della Città

metropolitana, sono gli eventi effimeri varati all'insegna della presunta riconquista del lungomare, ormai

«liberato», come l'installazione di N'Albero, e forse il Corno, dei vari Pizza e baccalafestival, ecc. Con quali

iniziative si immagina di poter consolidare le nuove percentuali di viaggiatori acquisiti per dinamiche

esterne, resta un mistero. Se poi si riflette più in generale sullo stato della città, sulla qualità dei servizi e sul

grado di efficienza, allora è evidente che si stanno compiendo passi indietro e non certamente in direzione

di una possibile conquista di nuovi mercati turistici. Valga per tutti il caso, tra quelli attinti alla cronaca delle

ultime ventiquattro ore, della riduzione degli orari di esercizio delle principali infrastrutture di trasporto

pubblico, quali la metropolitana e le funicolari. Sullo sfondo delle dichiarazioni di Franceschini, che certo

saranno sembrate a molti anche di più che un semplice o tantomeno involontario, ma certamente inatteso,

assist al sindaco de Magistris, si pone più in generale una riflessione sul valore della scelta

monodirezionale di uno sviluppo turistico per l'Italia. È davvero il turismo il destino ineludibile delle nostre

città? Napoli, che forse è ancora in tempo per evitare i guasti già sperimentati ampiamente a Venezia e

Firenze, deve obbligatoriamente inseguire quel modello o un'altra via è possibile? È quasi banale

sottolineare come oggi tutti siano protesi a magnificare le sorti di un'economia legata all'industria turistica e,

19/09/2017Pag. 23

diffusione:37464tiratura:52715

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 19/09/2017 15

simmetricamente, come siano spariti dal dibattito pubblico a Napoli ogni riferimento agli occupati nel settore

industriale, ai centri decisionali trasferiti altrove, agli ultimi posti occupati dalla gran parte delle università

cittadine, alla perdita di capitale umano qualificato e giovane, alla riduzione di risorse per i centri di ricerca e

così continuando. L'unica aspettativa, restando, in tale panorama, quella di un incremento nelle presenze

turistiche. Quale sia il prezzo che si rischia di pagare ad una visione così miope non è questione che

interessi più di tanto, con città che si spopolano e sostituiscono abitanti con fruitori giornalieri. Fenomeni

nuovi investono i centri storici, snaturandoli, come nel caso della proliferazione di bed & breakfast al posto

delle case per residenti. Un tempo si combattevano la gentrification dei quartieri e l'espulsione dei ceti

meno abbienti, oggi si inseguono soluzioni succedanee alla crisi dei ceti intermedi, che in mancanza di

lavoro sostengono il reddito fittando camere ai turisti. Di sicuro vi sono tendenze che non potranno essere

arrestate, almeno nel breve periodo. È però un dato, che alla fine di questi processi sarà forte il rischio di

ritrovarci con città dalle identità stravolte. Il problema, allora, non è come opporsi a fenomeni così pervasivi,

ma cercare di governarli, di avere un progetto, in parte alternativo. Ad esempio riconoscendo che vi sono

tante tipologie di turismi, che alcuni di essi sono più qualificati, producono ricchezza in misura maggiore di

ciò che consumano, come nel caso dei circuiti d'arte e cultura, favoriti da istituzioni prestigiose ed eventi

che costituiscono appuntamenti a livello internazionale. Cercare di intercettare questi flussi, numericamente

meno significativi ma enormemente più remunerativi e sostenibili, potrebbe essere il segnale di una politica

che cerchi di orientare le scelte piuttosto che subirle.

19/09/2017Pag. 23

diffusione:37464tiratura:52715

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 19/09/2017 16

MEZZI PUBBLICI AFFOLLATI, RUMORE, TRAFFICO E RIFIUTI. E KYOTO LANCIA UN VADEMECUMPER I VISITATORI STRANIERI È una manna per l'economia, ma il boom del turismo sta mettendo a duraprova l'armonia zen dei giapponesi MAICOL MERCURIALI Il Giappone è alle prese con l'inquinamento da turismo. E non si parla solo delle emissioni degli aerei

carichi di visitatori che ogni giorno atterrano sulle piste dell'arcipelago, ma di come il boom turistico

nipponico stia impattando sulla vita quotidiana dei sudditi dell'imperatore Akihito. La bella notizia è che il

programma di promozione turistica Visit Japan ha funzionato: dai soli 5 milioni di turisti stranieri che nel

2003 avevano visitato il Paese del Sol Levante, lo scorso anno si è arrivati a quota 20 milioni, un dato che a

fi ne 2017 dovrebbe essere ulteriormente migliorato e che, stando alle previsioni governative, dovrebbe

portare al raggiungimento dei 40 milioni di visitatori nel 2020, anno in cui Tokyo ospiterà le Olimpiadi. Per il

premier Shinzo Abe il turismo è una manna dal cielo: gli introiti di questo comparto possono compensare il

ristagno degli altri settori dell'economia orientale. E visto il trend in crescita l'esecutivo ha rilanciato,

ponendosi un nuovo obiettivo per il 2030: arrivare a 60 milioni di stranieri. Il Giappone è una meta sempre

più apprezzata dai cinesi. Secondo i dati dell'Organizzazione nazionale del turismo, nei primi sette mesi di

quest'anno sono stati oltre 4 milioni gli arrivi dalla Cina, per una progressione del 6,7% rispetto allo stesso

periodo dello scorso anno. Inoltre si è notata la crescita dei cinesi che tornano più volte a Tokyo e dintorni e

questo ha suggerito, come riporta il South China Morning Post, che la Cina possa essere una gallina dalle

uova d'oro per il turismo giapponese. Ma ora arriviamo agli aspetti negativi di questa impennata turistica.

Essere una meta ambita comporta anche qualche disagio che, in una società tutto sommato conservatrice

come quella nipponica, viene amplifi cato. Nelle città più visitate come Kyoto (quasi 57 milioni di visitatori,

tra giapponesi e stranieri, lo scorso anno), i mezzi pubblici sono sempre più affollati, le stanze d'albergo

diventano sempre più diffi cili da trovare e, nei periodi di punta come la stagione della fi oritura dei ciliegi,

anche i prezzi sono sempre più salati. L'antica capitale del Giappone sta soffrendo «l'inquinamento da

turismo». Poi non vanno dimenticati tutti gli aspetti connessi alla convivenza tra cittadini e turisti, come per

esempio i rumori notturni nei pressi dei locali oppure i rifi uti abbandonati. Più in generale il modo di vivere e

di visitare il Giappone non sempre si concilia con le abitudini e le tradizioni locali. «Indubbiamente

l'aumento dei turisti ha in uenzato la vita quotidiana dei cittadini di Kyoto», sottolinea Shuhei Akahoschi, del

Dipartimento del turismo. «Autobus, treni e strade sono più affollati, causando effetti negativi per i

pendolari. L'aumento di chi offre ricettività in modo illegale ha suscitato preoccupazione tra i residenti e le

differenze culturali in materia di fumo e gestione della spazzatura hanno causato vari problemi». Per

questo, non volendo rinunciare ai ussi dall'estero, l'Uffi cio turistico di Kyoto ha avviato, in collaborazione

con TripAdvisor, una serie di iniziative di sensibilizzazione sui turisti e sui residenti per ridurre l'attrito tra le

culture, pubblicando anche un vademecum con i suggerimenti su come ci si deve comportare in città.

Chissà che nella città dei mille templi non si ritrovi presto l'armonia zen perduta. © Riproduzione riservata

Foto: Dai soli 5 milioni di turisti stranieri che nel 2003 avevano visitato il Giappone, lo scorso anno si è

arrivati a quota 20 milioni

19/09/2017Pag. 14

diffusione:38448tiratura:72895

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 19/09/2017 11

Per il Sud L'impresa sociale della Cultura Bando di Invitalia per sostenere le imprese del Terzo settore che migliorano il patrimonio del territorioCoinvolte Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Incentivi maggiori per chi crea occupazionefemminile A. D'Arr. Rilanciare il Sud d'Italia partendo dal suo patrimonio culturale diffuso. È questa la finalità con cui Invitalia,

l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa del Ministero dell'Economia, in

accordo con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha lanciato il bando «CulturaCrea».

Invitaliaèun'Agenzia nata per sostenere la crescita economica del Paese, con particolare riguardo al

rilancio delle aree più fragili dal punto di vista economicoeoccupazionale. Questa connotazione

economicaèun elemento da tenere a mente nel proporre un progetto sulla linea dedicata al non profit,

perché l'obiettivoè crearenuove imprese socialiopotenziare quelle esistenti: infatti nella domanda va incluso

un business plan con focus sugli aspetti culturali, analisi del mercato, impatto economico, vantaggio

competitivo. Il concettodi cultura,inquestobando, èmolto ampio:riprendendo le classificazioni europee sulle

attività non profit si possono presentare progetti anche perla protezione degli animali e dell'ambiente,

attività in ambito turistico (alberghi e ristoranti), manifatturiero e di socializzazione. Possono partecipare le

imprese sociali, le coop sociali e le onlus da tutta Italia, l'importante è chepropongano investimenti in

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. A oggi la Regione con il maggiornumero di

progettifinanziati è laCampania (150), seguita da Lazio (58) e Sicilia (36). I progetti per la linea «Sostegno

ai soggetti del terzo settore dell'industria culturale» devono generare valore sociale, cioè offrire servizi

socialmente utili alla gestione e fruizione delle risorse culturali del territorio e alle attività di animazione: per

esempio se avete in mente iniziative perrendere più accessibili siti archeologici e architettonici, magari per

migliorare la comprensione e lettura di pannelli e didascalie, o sviluppare un programma di iniziativeedi

svago, o anche gestire una stagione di eventi presso un sito, o riadattare un immobile perricavarne una

struttura diricezione e servizi turistici. Con un contributo CulturaCrea la vostra onlus può formare e mettere i

propri volontari a disposizione per l'apertura di un sito o di un parco, l'accoglienza del pubblico, o la

gestione di un centro per animali, laddove il Comune non riesca a farlo con le proprie forze. Il tutto va

elaborato in un'ottica imprenditoriale, quindi con attenzione alla sostenibilità anche economica dell'iniziativa

proposta e alla capacità dell'organizzazione di stare sul mercato. Il valore dell'aiuto economico assegnato è

molto allettante: a fronte di programmi di investimento di massimo 400.000 euro si potrà avere un

contributo a fondo perduto fino all'80 per cento delle spese ritenute ammissibili, fino al 90 per cento in caso

di imprese femminili, o giovanili, o in possesso del rating di legalità assegnato alle imprese dall'Autorità

Garante della concorrenza e del mercato. La linea di contributi destinati al Terzo settore non ha scadenza:

le domande possono essere presentate in qualsiasi momento fino al termine delle risorse disponibili. Al

primo agosto 2017 sono stati già finanziati 23 progetti di imprese sociali con prevalenza nel settore delle

imprese culturali. Per partecipare al bando bisogna registrarsi sul sito di Invitalia, compilare online la

domanda e caricare gli allegati richiesti, completare la procedura con firma digitale e Pec, secondo le

indicazioni fornite sul sito web www.invitalia.it. Scadenza Nessuna scadenza Chi partecipa Imprese e coop

sociali, soggetti del terzo settore Progetti Iniziative imprenditoriali e non profit per valorizzare le risorse

culturali nel Sud d'Italia Soldi A fondo perduto, fino all'80 per cento su investimenti fino a 400.000 euro.

www.invitalia.it

19/09/2017Pag. 20 N.1 - 19 settembre 2017 Buone Notizie

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 19/09/2017 17

Match Point Tra Eden, Hotelplan e Astoi Filippetti non si ferma mai Il presidente punta al traguardo dei 400 milioni e sull'integrazione dice: «Ora siamo ripartiti» Remo Vangelista Una versione più morbida rispetto alla prima presidenza Astoi. Disponibile a raccontare e raccontarsi, diviso

tra la guida dei tour operator e il suo Eden Travel Group. In costante movimento. Nardo Filippetti archivia

l'estate con un sorriso e prova a ritagliarsi qualche giorno di riposo "perché ho bisogno di prendere fiato

prima di ripartire". Una buona estate o si poteva fare ancora meglio? Direi che sul fronte tour operator

abbiamo vissuto un'estate senza grandi polemiche o ritardi dei voli. Un bel passo in avanti rispetto al

passato. Le vendite hanno segnato un rialzo rispetto al 2016 e anche questo inverte tendenze e umori. Con

l'Italia a tirare il gruppo. Molti operatori hanno abbandonato le paure e osato di più in fatto di

programmazione e rischi. Abbiamo anche cavalcato bene la crisi del Nord Africa con buoni risultati sul

mercato di casa. La situazione di alcuni Paesi ha favorito le nostre mete, inutile nasconderlo. Si avvicina la

chiusura dell'esercizio fiscale per Eden. Soddisfatto? Per trasparenza le dico che non raggiungeremo il

budget, ma il gruppo si attesterà a 374 milioni di euro. Sono comunque contento perché lavoriamo bene

con la giusta concentrazione ed ora anche con la giusta convinzione. Nel 2018 si correrà per arrivare al

traguardo dei 400 milioni. L'integrazione con Hoteplan-Turisanda non è stata semplice. Si aspettava queste

difficoltà? Ora le cose vanno per il verso giusto. Non è mai facile integrare società molto diverse per cultura

e atteggiamenti. Era fondamentale riportare serenità e vedere la gente lavorare con piacere. Siamo ripartiti

e ora sono sempre più convinto che Hotelplan si riprenderà spazi e mercato. Poi sospira, forse per mettere

fine a una fase aziendale complicata. Una fase voluta a tutti i costi per atterrare sulla piazza di Milano

cercando di ridare smalto a Hotelplan e risollevare Turisanda. La fascia alta di mercato è molto intasata.

Tanti tour operator che piantano le bandierine... Hotelplan dovrà sudare per riprendere quota? Stiamo

parlando di un marchio che non ha perso appeal e questo rafforza la mia decisione di allargare il gruppo.

Anche i sistemi di produzione sono ormai integrati e questo ci permette di programmare il futuro con un

altro spirito. Comunque Hoteplan è tornato, sia chiaro che siamo determinati. Mesi di grande forcing con

viaggi continui tra Pesaro e Milano. Non molla mai? A chi mi dice che sono troppo presente rispondo che le

aziende devono farle andare avanti i manager, ma come imprenditore, voglio poter mettere le mani nel

business. Non solo nei numeri? Guardi che per capire l'aria che tira bisogna girare e annusare tra le

scrivanie del booking. Si scoprono tante cose e non si finisce mai di imparare e di stupirsi. Come

imprenditore è invece stupito dal boom della destinazione Italia? Stupito no, perché le avvisaglie erano

chiare. Alcune mete concorrenti soffrivano e soffriranno ancora. Abbiamo colto l'occasione, anche se va

detto che in alcune aree non si tratta di turismo di qualità, ma è un discorso complesso che rischia di creare

discussioni. Va bene così, ma bisogna lavorare sulla qualità. Si ferma perché non è il momento di creare

dubbi, ma il messaggio passa. Strutture datate e scarsi investimenti non si pos sono nascondere. In questo

mercato conviene ancora fare tour operating puro? Direi che ha senso portare avanti un discorso da

villaggista. Oggi ci sono due vie: alberghi di piena gestione o proprietà. Il resto è tagliato fuori. Mancano

imprenditori con capitali. Prenda Tui per esempio: costruisce villaggi e investe di continuo. Siamo distanti

anni luce. Si accende e si appassiona il presidente, perché sul discorso villaggi si giocherà la partita

decisiva nelle prossime stagioni. A proposito di capitali. I fondi bussano ancora alla sua porta di Pesaro?

Sanno bene che di fronte a un progetto serio di ampio respiro sono disponibile a sedermi a discutere. Per

ora aspetto... Patanè ha rotto gli indugi. Si prepara a prendere il timone di Blue Panorama. Cosa ne pensa

da imprenditore? È un lavoro nuovo che impegnerà molto Luca Patanè. Ci siamo parlati nelle scorse

settimane e gli ho detto che non sarà una passeggiata. Però se Blue Panorama funziona bene sono

contento e pronto a collaborare con Luca. Un asse Filippetti-Patanè che potrebbe dare vivacità al mercato

18/09/2017Pag. 3 N.30 - 18 settembre 2017 TTG Italia

diffusione:7936tiratura:8136

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 19/09/2017 21

e creare qualche preoccupazione in più anche ad Alpitour.

Foto: Secondo il presidente di Eden Travel Group e di Astoi, Nardo Filippetti, il 2017 ha segnato un anno di

svolta e soprattutto "molti operatori hanno abbandonato le paure e osato di più in fatto di programmazione

e di rischi"

18/09/2017Pag. 3 N.30 - 18 settembre 2017 TTG Italia

diffusione:7936tiratura:8136

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 19/09/2017 22

Retroscena Nardo e il villaggio che non tradisce Nardo Filippetti difende a spada sguainata il mestiere del tour operator. Lui sa bene che ormai bisogna

marchiare o comprare villaggi per tenere il passo su un mercato frenetico che perdona poco. Con

l'acquisizione di Hotelplan Italia ha chiaramente cercato di ampliare il perimetro per rendere sempre più

attraente il suo gruppo. Nei mesi scorsi i fondi di investimento e la finanza hanno iniziato a prendere

confidenza con questo imprenditore che attraverso Hotelplan prova a prendere traffico nella fascia alta.

Difficile che Filippetti accetti offerte al ribasso di nuovi investitori, intanto ripete sempre "sono disponibile a

sedermi al tavolo". Dopo aver visto i moltiplicatori applicati da Tamburi per entrare nella cassaforte Alpitour

ha capito che può giocare al rialzo. Per non perdere tempo strizza inoltre l'occhio alle agenzie di viaggi

"perché la vendita diretta costa molto", così mette in piedi un nuovo sistema di prenotazione dedicato al

mondo trade. Forse, dopo qualche stagione, ora in consiglio Astoi i favorevoli alla vendita (spinta) verso il

b2c potrebbero diventare minoranza. In tutti i casi Nardo da Pesaro resta al centro del mercato.

Twitter@removangelista

18/09/2017Pag. 3 N.30 - 18 settembre 2017 TTG Italia

diffusione:7936tiratura:8136

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 19/09/2017 23

Il bonus hotel più il super ammortamento ROBERTO LENZI Il «Bonus Hotel», cioè il credito d'imposta per la ristrutturazione e la modernizzazione delle strutture

alberghiere, introdotto col decreto legge 83/2014 e potenziato con la legge 232/2016 e con il decreto legge

50/2017, è cumulabile con il super ammortamento. Ma non con la detrazione Irpef e Ires del 65% sul

risparmio energetico, istituita con la legge 296/2006. È questo che emerge dalla risoluzione n. 118/E

dell'Agenzia delle entrate. L'Agenzia specifi ca che il divieto di cumulo previsto dal bonus hotel non estende

la portata del divieto a tutte le agevolazioni aventi ad oggetto i medesimi costi, ma la limita a determinate

fattispecie di natura fi scale. Sempre l'Agenzia ritiene che la previsione di non cumulabilità, inserita in fase

di redazione del decreto interministeriale 7 maggio 2015, di attuazione dell'agevolazione per gli alberghi,

teneva conto delle sole misure agevolative già in vigore al momento dell'emanazione del decreto ed aventi

il medesimo ambito soggettivo, oggettivo e temporale di applicazione del credito d'imposta. Ne consegue

che non vi rientrava il super ammortamento previsto dall'articolo 1, commi da 91 a 94, della legge n. 208

del 2015 che è stato introdotto successivamente all'adozione del decreto interministeriale 7 maggio 2015.

Le strutture alberghiere che benefi ciano del credito di imposta per i lavori di riqualifi cazione, quindi,

possono cumularlo con il «super ammortamento», anche quando le spese riguardano gli stessi investimenti

agevolabili. Le due norme hanno una matrice diversa. Il super ammortamento prevede una maggiorazione

percentuale del costo fiscalmente riconosciuto in relazione agli investimenti in beni materiali strumentali

nuovi ed è valido esclusivamente ai fi ni delle imposte sui redditi. Il bonus hotel consiste, invece, di un

contributo pubblico concesso nella forma di credito d'imposta, utilizzabile in compensazione per la riduzione

dei versamenti relativi a debiti fi scali e previdenziali. È evidente, anche se l'Agenzia non lo ricorda, che

l'importo da considerare come base del calcolo per gli investimenti per il bonus fi scale non aumenta per la

maggiorazione prevista dall'iper ammortamento. Il parere dell'Agenzia è stato confermato dal ministero

dell'economia e delle fi nanze.

19/09/2017Pag. 25

diffusione:38448tiratura:72895

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 19/09/2017 26

Un nuovo mercato per gli hotel Nelle pieghe della disciplina si inserisce un soggetto inaspettato Si affaccia un nuovo soggetto nella discussione avviata al Mibact con le associazioni di categoria degli

agenti di viaggi sul recepimento della direttiva pacchetti Ue. Il convitato di pietra ha la faccia degli

albergatori della Penisola, che, forti di una tradizione di offerta di servizi addizionali alla semplice camera

d'albergo, vogliono dire la loro su un tema che non sembra semplice da sistemare. Se le associazioni di

categoria delle agenzie di viaggi, nell'incontro tenuto al Mibact hanno sottolineato, infatti, la necessità di

evitare interpretazioni della normativa comunitaria sui pacchetti che legittimino soggetti ibridi, in

concorrenza sleale con le adv e il bisogno di riconoscere esclusivamente all'organizzatore la responsabilità

dell'esecuzione dei servizi turistici previsti in un pacchetto, gli albergatori chiedono per parte loro che il

recepimento della norma riconosca " le peculiarità del sistema italiano". Nell'incontro al Mibact, dice il

direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara "abbiamo chiesto che vengano elencate le attività

che si sottraggono alla nuova disciplina, rivolgendo particolare attenzione alle peculiarità del sistema

italiano, come nei casi in cui le imprese ricettive forniscano alla propria clientela anche servizi balneari,

termali o di animazione e anche che la norma consenta all'albergo di offrire altri servizi turistici, senza

necessità di assumere la qualifica professionale di organizzatore di viaggi". Quest'ultimo passaggio, in

particolare, è previsto dalla direttiva comunitaria, a patto che l'esperienza offerta non superi più del 25 per

cento del valore della combinazione 'camera+servizio'. "Sulla soglia del 25 per cento - dice ancora Nucara -

chiediamo un'interpretazione 'cum grano salis' nell'interesse del Paese: da sempre, gli albergatori sono i

primi promotori dei flussi incoming e se si vuole che il turismo italiano cresca, occorre consentire agli

operatori di vendere le esperienze sul territorio".

18/09/2017Pag. 2 N.30 - 18 settembre 2017 TTG Italia

diffusione:7936tiratura:8136

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 19/09/2017 27

NUOVE NORME Nautica, summit a Roma tra Mit e associazioni di categoria M.D.A. GENOVA. Le principali associazioni italiane del settore nautico hanno ricevuto ieri il testo del nuovo

"Codice della nautica da diporto"al termine di una riunione che si è tenuta nella sede del Mit, a Roma.

Ucina ha espresso un primo giudizio positivo per il lavoro svolto, chiedendo però integrazioni al testo

approvato dal Consiglio dei ministri per dare sufficienti risposte al settore e ai diportisti e rendere la

bandiera italiana nuovamente competitiva rispetto ai sistemi inglesi, francesi, maltesi e spagnoli. «Non

possiamo permetterci di sprecare un'occasione come la riforma del nostro testo unico - ha detto Carla

Demaria, presidente di Ucina - e per questo dobbiamo operare in linea con la legge di delega al governo,

che richiede una burocrazia snella e al servizio delle imprese, dell'utenza e del Paese. Al ministro Delrio,

che giovedì sarà a inaugurare il Salone Nautico di Genova, abbiamo anticipato le richieste di Ucina che

sono assolutamente necessarie per completare questo percorso». Anche Nautica Italiana, rappresentata

dal segretario generale Lorenzo Pollicardo, ha partecipato al tavolo istituzionale. «Esprimiamo il nostro

plauso al ministero delle Infrastrutture per aver avviato lo schema del decreto con anticipo rispetto alla

scadenza della delega», ha commentato il presidente dell'associazione, Lamberto Tacoli. Nautica Italiana

ha evidenziato alcuni temi rilevanti per il settore tra cui semplificazione del registro internazionale per i

grandi yacht, attuazione del registro telematico e semplificazione delle procedure connesse alla

navigazione. All'incontro hanno partecipato anche i rappresentanti di Assilea, Confarca, Ens, Unasca,

Federvela, Assonat, Assomarinas e Assonautica. © BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

19/09/2017Pag. 10 Ed. Genova

diffusione:43204tiratura:58619

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 19/09/2017 30

Tiratura: 121.415 Diffusione: 152.577 Lettori: 1.153.000Dir. Resp.: Virman Cusenza

Servizi di Media Monitoring

Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Foglio: 1/1Estratto da pag.: 23

Edizione del: 19/09/17

Peso: 14%181-116-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

IL BIG DELLE CROCIERE PRONTO AD ACCELERARE IL PIANO DI ESPANSIONE IL RETROSCENA Msc, trattativa con Fincantieri per nuovi ordini La compagnia vorrebbe ampliare la flotta con (almeno) due unità di stazza media SIMONE GALLOTTI GENOVA. Sulle scelte strategiche non sono d'accordo, ma quando si tratta di affari, Msc e Fincantieri,

vanno ancora a braccetto. La compagnia guidata da Gianluigi Aponte è seduta al tavolo delle trattative con

il gruppo di Giuseppe Bono. Obiettivo: costruire il percorso per rendere concreti i nuovi ordini che Ginevra

vorrebbe firmare con il cantiere italiano. Msc si prepara quindi ad espandere ancora la flotta, sviluppando

ulteriormente il programma di crescita che già ora prevede l'ingresso di tre navi in 12 mesi: la prima è stata

"Meraviglia", la mega nave costruita a Saint­Nazaire, poi toccherà a "Seaside" e "Seaview", le due unità

made in Italy . Il piano di espansione complessivo prevede undici nuove navi da qui al 2026 e un

investimento da 9 miliardi di euro. A Ginevra però pensano in grande: alla compagnia di Aponte potrebbero

servire altre navi e l'interlocutore scelto è Fincantieri. Sul tavolo però si discute di come procedere. Gli slot

liberi sono pochi e comunque non disponibili prima di diversi anni. A Monfalcone, ad esempio, è tutto

prenotato sino al 2022: devono essere terminate due navi proprio di Msc, poi toccherà a Costa Asia e poi

altre tre che invece navigheranno per Princess Cruises. Anche a Marghera, l'altro stabilimento del Nord Est

di Fincantieri, i bacini saranno occupati sino al 2021. I tempi di attesa rischiano di andare oltre queste date,

perché le compagnie potrebbero esercitare le opzioni previste e il portafoglio ordini potrebbe gonfiarsi

ancora. Proprio Msc avrebbe in­ tenzione di dare avvio alla costruzione della terza unità a Monfalcone e

sulla griglia degli slot l'incastro diventa ancora più complicato. Nei cantieri del Nord Est si costruiscono le

navi più grandi, quelle maggiormente richieste dal mercato e dalle compagnie. La sindrome del "tutto

esaurito" è il nodo principale che i tecnici di Msc e Fincantieri stanno cercando di risolvere. Non solo giganti

C'è però un'ipotesi suggestiva, alimentata proprio dall'ingorgo che si è sviluppato nei cantieri più grandi del

gruppo italiano. Se la compagnia di Ginevra non puntasse alle mega dimensioni, sui cantieri "minori" si

potrebbe lavorare per trovare qualche spazio. Questo però significherebbe un cambio di strategia, con un

investimento su un marchio orientato più al lusso. La stessa filosofia di costruzione che sta alimentando i

bacini di Ancona e Genova. Non sarà comunque facile trovare spazio: a Sestri sono sicuri di avere lavoro

sino al 2026. Ad Ancona è garantita occupazione sino al 2022. Eppure questa strada potrebbe essere più

veloce, confidano fon­ ti tecniche. Anche l'eventualità di costruire tronconi in diversi stabilimenti (magari

utilizzando le strutture di Vard che per la crisi del settore offshore si sta riconvertendo in cantiere da

crociere) e poi assemblarli nel bacino più libero. È comunque tutto ancora in discussione: sia la tipologia di

unità (non necessariamente saranno un proseguimento della Seaside e potrebbero essere nuovi prototipi),

sia il numero. Si starebbe discutendo la costruzione di almeno un paio di navi nuove, ma il "dossier Msc" è

ancora tutto da costruire: «Non c'è nulla ancora di imminente» spiega una fonte. Se Aponte scegliesse

ancora l'Italia per investire, sarebbe però un segnale «importante per il Paese» dice una fonte. E se

Fincantieri (dall'azienda ieri è arrivato un «no comment») riuscisse a finalizzare l'operazione in tempi rapidi,

potrebbe appuntarsi una medaglia in più nella trattativa con la Francia su Stx: porterebbe in dote a Parigi

un nuovo ordine della compagnia guidata da Aponte, l'armatore che ha sempre ritenuto inopportuna

l'acquisizione dei cantieri francesi. Persino l'esistenza stessa della trattativa potrebbe già avere effetti

positivi sull'incontro del 27 settembre, quando Italia e Francia dovranno definire il matrimonio tra i due

cantieri.

Foto: La Msc Meraviglia nel porto di Genova

Foto: Gianluigi Aponte

19/09/2017Pag. 10 Ed. Genova

diffusione:43204tiratura:58619

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 19/09/2017 29

Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000Dir. Resp.: Guido Gentili

Servizi di Media Monitoring

Sezione: POLITICA INDUSTRIALE Foglio: 1/1Estratto da pag.: 16

Edizione del: 19/09/17

Peso: 16%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

La perla della Costa Azzurra ha aperto la stagione dei saloni del mare. Dopo un periodo non facile, ilsettore è in ripresa trainato da yacht di gran lusso. E i gioielli made in Italy sono in pole position, da Azimuta Ferretti IL BOAT SHOW Spettacolo a Cannes IMBARCAZIONI TECNOLOGICHE PER AFFRONTARE LA NAVIGAZIONE IN SICUREZZA, MA ANCHEINTERNI DA FAVOLA Sergio Troise la bancarotta di Lehman Brothers e la crisi che dal 2007 ha investito gran parte del pianeta è ormai un

ricordo che va sbiadendosi sempre più. Stime di qualificati analisti dicono che il numero di chi possiede

beni per oltre 30 milioni di dollari a livello globale salirà da 193.000 a 275.000 entro il 2026. La produzione e

l'occupazione aumentano persino in Italia e, nonostante il perdurare di problemi irrisolti (burocrazia,

corruzione, sacche di povertà), la propensione all'acquisto di beni non strettamente necessari è in crescita

un po' dovunque, persino nel nostro Sud. In questo quadro sorprendente, tutto da scoprire, è partita la

stagione dei saloni nautici, scintillanti vetrine aperte al pubblico internazionale per fare il punto sullo stato

dell'arte della produzione e del mercato. Ebbene: il settore è in grande spolvero e dopo anni bui può

guardare al futuro con ritrovata fiducia. E il discorso riguarda in particolare il made in Italy, che può vantare

un prestigio riconosciuto a livello planetario. LO YACHTING FESTIVAL In attesa di misurare il termometro

della ripresa domestica a Genova (21-26 settembre) e ritornare poi sulla scena internazionale a Montecarlo

(27-30 settembre) s'è avuta conferma della ritrovata verve del settore al 40° Yachting Festival di Cannes. Il

salone francese si è svolto dal 12 al 17 settembre nella "capitale" della Costa Azzurra in uno scenario di

lusso e glamour in cui yacht e super yacht l'hanno fatta da padroni. Fra i visitatori diversi paperoni dello

yachting, in molti casi personaggi stravaganti, come l'armatore cinese che ha chiesto ad Azimut di

consegnarli la sua "villa galleggiante" senza motori ("tanto non uscirò mai dal porto"), o quello che ha

preteso la sistemazione dello yacht in giardino ("per giocare al karaoke"). Un cliente Benetti ha voluto

invece una sala chirurgica attrezzata anche per operazioni a cuore aperto in mezzo al mare. Curiosità e

bizzarrie a parte, la scena dell'industria nautica è dominata da concreti progressi nell'innovazione, nelle

tecnologie, nell'impiego di materiali in grado di alleggerire le barche senza pregiudicarne la solidità e le

capacità di navigazione. E in questo scenario, il Made in Italy è leader, con realtà come Azimut, titolare

anche del marchio Benetti e primo gruppo privato nel mondo della nautica da diporto: 19 le imbarcazioni

esposte, fino a 40 metri, nella cornice della "Dolce Vita 3.0", piano strategico che mira a diffondere quella

filosofia del piacere di vivere magnificamente illustrata da Federico Fellini negli anni 60. Azimut Yacht ha

esposto dunque a Cannes quattro nuovi modelli frutto d'un concept d'avanguardia, che include l'impiego del

carbonio per le sovrastrutture e privilegia la conquista dello spazio e della luminosità: sono i Grande 35 e

27 metri, il 60 Fly e l'Azimut S7. Le nuove barche sono state progettate come sempre da Stefano Righini, al

quale si sono affiancati per gli interni e gli arredi Achille Salvagni (noto per aver firmato esclusive dimore di

Londra, Parigi, New York) e Francesco Guida, uno dei più noti specialisti del settore. Giovanna Vitelli e

Marco Valle, vicepresidente e Ceo di Azimut, hanno colto l'occasione per comunicare che «il cantiere

rafforza la propria presenza in Europa con nuovi accordi di dealership in Francia e Inghilterra e con

l'ingresso in Slovenia e Lituania, mercati che si aggiungono alle presenze nel Vecchio Continente, dove

Azimut fattura il 29% del totale, mentre il 25% è distribuito tra Medio Oriente e Asia Pacifico e il 38%

riguarda l'America». FATTURATO IN CRESCITA L'esercizio 2016/2017 ha chiuso i conti con un aumento

del fatturato del 15%, oltre i 330 milioni di euro (senza contare i ricavi di Benetti, che si sta dedicando

anche alla costruzione di giga yacht oltre i 100 metri). 250 le barche prodotte nell'ultimo anno, con una

forza lavoro di duemila dipendenti diretti e altrettanti nell'indotto. Il piano d'investimenti di Azimut per i

prossimi tre anni è di 35 milioni. Con una flotta di 25 yacht e 6 prime mondiali, a Cannes ha recitato un

ruolo di primo piano anche Ferretti Group, altra star del made in Italy, pur se controllato dai cinesi di

19/09/2017Pag. 23

diffusione:102976tiratura:142615

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 19/09/2017 33

Weichai. Il presidente Galassi ha potuto parlare con orgoglio di conti a posto e fatturati in crescita,

presentando i gioielli firmati Ferretti, Riva, Pershing, Itama, Custom Line. Situazione simile per altri brand di

prestigio come Baglietto, San Lorenzo, Monte Carlo, Mangusta e l'emergente Arcadia, presenti a Cannes

con spettacolari gioielli pronti ad affrontare le nuove sfide del mercato del lusso.

Foto: Il primo gruppo tricolore ha esposto 4 anteprime

Foto: ELEGANTE

Foto: In alto l'Azimut G35, sotto l'S7 visto dall'alto

Foto: ORIGINALE Sotto il Gozzo di Apreamare, un natante di 9,99 metri (11 fuori tutto, larghezza 3,36),

dallo stile e dai contenuti decisamente innovativi

Foto: RIVOLUZIONARIO Sopra il nuovo Evo Walkaround

19/09/2017Pag. 23

diffusione:102976tiratura:142615

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 19/09/2017 34

La logistica da migliorare Progetti ambiziosi a Ravenna per un porto a misura d'industria Raoul de Forcade Oltre ai dragaggi per l'approfondimento dei fondali e al progetto, in corso, per il riassetto dello scalo, il porto

di Ravenna puntaa realizzare, entro il 2019, un polo per il ricevimento, lo stoccaggio e lo smistamento delle

argille.A spiegarloè Daniele Rossi, presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) dell'Adriatico

centro­settentrionale. Una misura chiestaa gran voce da anni dagli imprenditori del comparto ceramico. Il

settore industriale che ha il suo distretto a Sassuolo (Modena), ad appena 200 km di distanza, ritiene infatti

che lo scalo ravennate abbia le potenzialità per essere il porto di riferimento sia per l'import dell'argilla, che

proviene principalmente da Ucrainae Turchia con navi portarinfuse, sia per l'export delle piastrelle finite,

una parte delle quali torna nei due Paesi d'origine della materia prima, attualmente attraverso il Brennero.

Mentre, se i fondali di Ravenna lo permettessero, potrebbero ripartire in grandi navi portacontainer che

permetterebbero soddisfacenti economie di scala. Gli imprenditori di Confindustria Ceramica, inoltre,

vorrebbero spazi nel retroporto ove stoccare le argille in arrivoe si chiedono se il progetto di riassetto dello

scalo preveda anche questo. Per quanto riguarda le banchine ravennati, il piano regolatore portuale (Prp)

ha fissato, quali priorità per lo sviluppo del porto, l'approfondimento dei fondali, per consentire l'ingresso di

navi di dimensioni maggiori rispetto alle attuali (sia portarinfuse sia portacontainer); la realizzazione di un

nuovo terminal container; la creazione di nuove aree destinate alla logistica. Queste opere, dice Rossi, «si

inseriscono in un più ampio programma denominato Hub portuale Ravenna 2017», che prevede vari altri

interventi, tra i quali l'ampliamento del terminal ro­ro, con un'area di parcheggio molto ampia dotata di servizi

peri trasportatorie la possibilità di avere due traghetti che scaricano e caricano in contemporanea. Per

quanto riguarda le opere del Prp, nelle prima fase di lavori sono previsti, tra l'altro, l'approfondimento dei

fondali della zona marina di accesso al porto sinoa ­13,5 metrie di tutto l'ambito portuale sino a ­12,5 metri; la

realizzazione della banchina container; e quella di piattaforme logistiche attrezzate in area portuale, per

circa 200 ettari, utilizzando parte del materiale di risulta dai dragaggi, opportunamente trattato. In una

seconda fase di lavori si completerà l'escavo dei fondali sino alla profondità di 14,5 metri. Il quadro

economico, chiarisce Rossi, «prevede una spesa di circa 230 milioni per il completamento della prima fase

di lavori», provenienti da Cipe (60 milioni), Ban­ ca europea degli investimenti (120) e Adsp (50). Il progetto

definitivo dell'interventoè stato appena depositato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e l'inizio dei

lavori di prima fase, che dovrebbero durare circa quattro anni,è previsto nel secondo semestre 2018.

Mentre la seconda fase di ulteriore approfondimento dei fondali dovrebbe durare altri due anni. «Non

stiamo facendo solo dragaggi - afferma Rossi­ ma cogliamo l'occasione dei fondali per costruire nuove aree

logistiche tutte collegante con una rete ferroviaria interna». Per quanto riguarda la ceramica, l'idea è di

realizzare una grande area dedicata alle argille: una zona del porto dovrà diventare un importante polo di

ricevimento, stoccaggio e smistamento. «Prevedo che questo polo si possa fare in tempi più brevi rispetto a

quello logistico perché, tra l'altro, nonè legato ai fondali­ conclude Rossi ­.È nostra intenzione cominciarea

lavorarci già dal 2018e averlo disponibile entro le fine del 2019. Le aree le abbiamo già individuatee sono in

una zona dotata di banchine. Lo spazio di 50 metri di banchina è dell'Adsp ma le aree dietro sono di

privati». E con questi privati l'Authority sta trattando, per portare a compimento il progetto del polo delle

argille.

Foto: Il polo delle argille. Molto ambizioso il piano del porto di Ravenna per favorire il forte transito di

materie prime in entrata e delle piastrelle in uscita, attivato dal settore ceramico (nella foto grande, il

rendering 3D del parco logistico; a sinistra il traffico di merci industriali; in basso, un'immagine del porto

­canale)

19/09/2017Pag. 7INDUSTRIA CERAMICA

diffusione:97980tiratura:140038

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 19/09/2017 32

Oltre 1 milione e 250 mila viaggiatori in 31 giorni: è il record storico di Orio Da primato anche il risultato deiprimi 8 mesi dell'anno e la media giornaliera Aerei strapieni, mai un agosto così Fattore decisivo Incide più di tutto il tasso di riempimento dei voli, salito oltre il 90% dei posti Donatella Tiraboschi Nel mese più scarico, oltre che il più corto, febbraio, il totale era stato di poco superiore agli 800 mila

passeggeri, ma ad agosto, il mese più vacanziero, ecco spuntare il record dei record. Non solo nel raffronto

con l'agosto degli anni passati, ma il miglior mese di sempre: ben 1.257.973 passeggeri sono transitati

sull'aeroporto di Orio al Serio. Il dato conferma e rafforza una crescita costante da otto mesi, eccezion fatta

appunto per la flessione registrata a febbraio. Già luglio si era avvicinato moltissimo al dato agostano, con

una differenza di soli 5 mila passeggeri (1.252.826), «vincendo» il confronto con i 951 mila passeggeri

transitati su Milano Linate. Oltrepassato il milione ad aprile, con 1.016.872 passeggeri (+13,3% anno su

anno), l'aeroporto bergamasco non è più sceso sotto questa soglia, incrementandola di mese in mese: a

maggio 1.086.957 (+12,1% rispetto al 2016) e a giugno 1.129.917 (+14,4%). Un trend che ha fatto

raggiungere nei primi otto mesi del 2017 un totale di 8,3 milioni di passeggeri, con un incremento

dell'11,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche in questo caso rafforzando la percentuale

di crescita dell'11,2% che era stata resa nota in occasione della semestrale di fine giugno.

Se questo ruolino di marcia venisse mantenuto, la proiezione in chiave annuale per il Caravaggio, lascia

prevedere il raggiungimento (e forse il superamento) di quota 12 milioni: lo scorso anno il consuntivo fu di

11.159.631 passeggeri, pari a +7,26% sul 2015, che si chiuse con 10,4 milioni di transiti. Una proiezione da

verificare nei prossimi mesi, anche alla luce dell'impatto che potrà avere la cancellazione dei voli Ryanair in

atto durante queste settimane.

Ritornando all'agosto dei record, il dato complessivo equivale a una media di 40.500 passeggeri al giorno,

cioè 4.500 passeggeri in più, nelle 24 ore, rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Che cosa abbia

contribuito ad accrescere la movimentazione è presto detto; un load factor, cioè un indice di occupazione

degli aerei superiore al 90%, sul quale potrebbero aver inciso, ma non in maniera significativa, anche i voli

in coincidenza,partiti in primavera,oltre che il trattamento puntuale dei bagagli, oggetto, sempre ad agosto,

di uno sciopero selvaggio a Linate e Malpensa. Negli scali milanesi era scattata la protesta contro la

volontà di Ags di subappaltare una parte del lavoro (circa il 30%) alla cooperativa bergamasca Alpina che

fornisce una serie di servizi (evidentemente puntuali) su Orio.

Nel macro-dato del flusso passeggeri agostano, vanno inseriti anche i 53 mila passeggeri che afferiscono

alla componente charter, un dato migliore rispetto ad un anno fa a riprova del ruolo di scalo di riferimento

per i tour operator.

Un altro capitolo riguarda i cargo. In quest'ambito il mese di agosto ha totalizzato poco più di 9 mila

tonnellate di merci, con i vettori courier che hanno sfruttato appieno la capacità di carico a bordo dei voli

programmati, nel periodo in cui gran parte delle attività produttive osserva un periodo di chiusura. Segno

evidente della tenuta dell'e-commerce e della domanda espressa dal mondo dei servizi. Il record annuale,

in questo segmento, spetta al mese di marzo con 11.732 tonnellate (+14,3% sul periodo), seguito da

maggio 11.134 tonnellate (+12,9%) e luglio 10.986 (+12,4%).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Passeggeri 2016 2017 differenza 1.125.394 40.000 1.257.973 + 132.579 7.453.387 8.333.387 + 880.000

36.000 Mese di agosto Media giornaliera Periodo gennaio-agosto delta% +11,78 delta% +11,1 delta%

+11,8 La scheda L'aeroporto di Orio al Serio continua a mietere record. Agosto è stato il mese con più

passeggeri di sempre nella storia dello scalo orobico Battuto il precedente primato fissato giusto a luglio,

con 1 milione

19/09/2017Pag. 2 Ed. Bergamo

diffusione:231083tiratura:321166

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 19/09/2017 8

e 252 mila passeggeri

in transito. La vicina Linate

si ferma

a 951 mila viaggiatori 90% per cento l'indice

di occupazione aerei superato ad agosto

19/09/2017Pag. 2 Ed. Bergamo

diffusione:231083tiratura:321166

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 19/09/2017 9

Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000Dir. Resp.: Guido Gentili

Servizi di Media Monitoring

Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 1/1Estratto da pag.: 15

Edizione del: 19/09/17

Peso: 8%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Tiratura: 393.540 Diffusione: 387.811 Lettori: 2.364.000Dir. Resp.: Luciano Fontana

Servizi di Media Monitoring

Sezione: SETTORI E IMPRESE Foglio: 1/1Estratto da pag.: 34

Edizione del: 19/09/17

Peso: 15%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000Dir. Resp.: Guido Gentili

Servizi di Media Monitoring

Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 1/2Estratto da pag.: 1,5

Edizione del: 19/09/17

Peso: 1-8%,5-22%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Servizi di Media Monitoring

Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 2/2Estratto da pag.: 1,5

Edizione del: 19/09/17

Peso: 1-8%,5-22%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Tiratura: 73.354 Diffusione: 130.850 Lettori: 195.000Dir. Resp.: Paolo Panerai

Servizi di Media Monitoring

Sezione: SETTORI E IMPRESE Foglio: 1/1Estratto da pag.: 7

Edizione del: 19/09/17

Peso: 30%104-115-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Tiratura: 393.540 Diffusione: 387.811 Lettori: 2.364.000Dir. Resp.: Luciano Fontana

Servizi di Media Monitoring

Sezione: SETTORI E IMPRESE Foglio: 1/1Estratto da pag.: 39

Edizione del: 19/09/17

Peso: 4%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000Dir. Resp.: Guido Gentili

Servizi di Media Monitoring

Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 1/1Estratto da pag.: 19

Edizione del: 19/09/17

Peso: 13%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000Dir. Resp.: Guido Gentili

Servizi di Media Monitoring

Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 1/1Estratto da pag.: 19

Edizione del: 19/09/17

Peso: 17%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Tiratura: 393.540 Diffusione: 387.811 Lettori: 2.364.000Dir. Resp.: Luciano Fontana

Servizi di Media Monitoring

Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 1/2Estratto da pag.: 32

Edizione del: 19/09/17

Peso: 32%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.

Servizi di Media Monitoring

Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 2/2Estratto da pag.: 32

Edizione del: 19/09/17

Peso: 32%061-142-080

Il pr

esen

te d

ocum

ento

è a

d us

o es

clus

ivo

del c

omm

itten

te.