RASSEGNA STAMPA 14>16 aprile 2018 - atritalia.it · La Formula «pulita» infiamma la Capitale ......

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RASSEGNA STAMPA 14>16 aprile 2018

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RASSEGNA STAMPA

14>16 aprile 2018

La Formula «pulita» infiamma la Capitale All'Eur le monoposto elettriche danno vita al primo Gp di Roma Il tifoso Di Maio fa politica ai box La sindacaRaggi punta al futuro «Evento che verrà ripetuto» Tiziano Carmellini [email protected] Ci siamo, è tutto pronto! Questo pomeriggio si correrà il primo Gp di Roma, l'E-Prix,

quello delle monoposto «pulite», della Formula E voluta all'Eur e che completa un percorso avvicinamento

del motorsport alla Capitale lungo un decennio. Ma questo è un mondo tutto nuovo, silenzioso, pulito

esattamente all'opposto del circus di Formula Uno che porta con sè budget pazzeschi ma anche altrettante

barriere ecologiche ormai inconcepibili pe rle grandi metropoli. Così, l'Italia si è allineata al nuovo progetto,

al futuro che avanza che ha proprio nella Formula E la sua massima espression. E non poteva essere che

Roma la città di riferimento per un evento che diverrà un punto stabile nel calendario della Formula E dei

prossimi anni. Tutto all'insegna dello spettacolo e della sostenibilità ambientale. La Formula E, è il

campionato delle vetture elettriche, sbarca per la prima volta a Roma nel quartiere Eur, per un evento

voluto anche dall'attuale amministrazione della Capitale: sindaca Raggi in testa che ci ha voluto subito

metere il cappello e che si preoccupa già del futuro all'insegna del diktat «deve essere ripetuto». Anche

perché dai romani c'è stata «una grande risposta» ed i «30 mila biglietti sono andati esauriti appena sono

stati messi in vendita» ha sottolineato la prima cittadina nella conferenza stampa di ieri al centro congressi

che fa da base ai media dell'evento. «Il motore elettrico può essere il futuro: è la sfida che dobbiamo

affrontare, dobbiamo coinvolgere i cittadini in questo cambiamento storico, culturale» spiega la Raggi.

«Roma è una città complessa - chiude la sindaca - spesso il trasporto pubblico arriva con difficoltà nelle

periferie e dunque il ricorso all'auto privata è grande. Dobbiamo iniziare a usare mezzi che abbattano le

emissioni. Il motore elettrico è una soluzione ai problemi che affliggono una grande città: per questo ci

stiamo impegnando per mettere almeno 700 colonnine per la ricarica elettrica in città entro il 2020 e ci

siamo imposti il limite del 2024 per eliminare i diesel dalla capitale» Ma la sindaca grillina non è stata l'unica

esponente a cinque stelle a passare ieri nel paddock della Formula E. Immancabile anche Luigi Di Maio,

futuro premier (forse), grande appassionato di motorsport. «È un simbolo del futuro - ha detto - un simbolo

del futuro. Non si tratta solo di una gara per appassionati, ed io lo sono, ma di un nuovo modello di mobilità

che si comunica ai più giovani. Io vorrei che un diciottenne desiderasse come sua prima macchina un'auto

elettrica». Insomma «gigino» è calatissimo nel suo ruolo di quasi premier, dispensa sorrisi, stringe mani e

addirittura forma autografi ai più piccoli... È tuto vero. Intanto la Formula E è un vento, un veicolo elettrico

carico di soldi, che dopo aver riasfaltato mezzo quar

tiere, farà anche da amplificatoe futuro e porterà nuovi introiti per quanto riguarda anche il turismo. «Sarà

motivo di richiamo per più di 40mila visitatori ha detto ieri il presidente di Federturismo Confindustria,

Gianfranco Battisti. «Un appuntamento che, legato alla mobilità elettrica, avrà come protagonisti - spiega -

sport, sostenibilità ambientale e turismo. Un punto di partenza per realizzare un modello di trasporto

sostenibile e innovativo con un approccio green che ci auguriamo porterà vantaggi logistici all'intera città.

Un modo per dimostrare come la difesa dell'ambiente quale bene primario per l'uomo e i mutamenti nelle

richieste dei cittadini influenzino nuove forme di offerta sempre più diversificate e qualificate nel rispetto dei

canoni della sostenibilità ambientale». Ma resta lo sport e soprattutto lo spettaclo. Certo, non ci sarà quel

rumore assordante che fa da sottofondo alla F1 e che per certi versi ne è nache parte del fascino, ma le

monoposto vanno forte davvero. Con accelerazioni pazzesche e pensare che vengono spinte da un

propulsore elettrico. CI sarà anche il pit stop voltante, vistto che con le attuali batteie le monoposto non

riusicrebbero a completare tuutta la gara. Quindi a metà gara circa, si rientra ai box, cambio totale di

14/04/2018Pag. 2IL TEMPO DELLA FORMULA E

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FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA - Rassegna Stampa 16/04/2018 6

macchina e via di nuovo fuori in cerca della bandiera a scacchi.VIP IN PISTA

Carlo Verdone attore Alberto di Monaco reale Virginia Raggi sindaco Roma Jean Todt presidente FIA

Matteo Salvini politico Antonio Tajani politico Luigi Di Maio politico Daniele De Rossi calciatore Francesco

Totti ex calciatore

14/04/2018Pag. 2IL TEMPO DELLA FORMULA E

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FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA - Rassegna Stampa 16/04/2018 7

16/4/2018 ADnkronos su comunicato Formula E - [email protected] - Posta di Federturismo Confindustria

https://mail.google.com/mail/u/0/?tab=wm#sent/162bf197f60ae596 1/1

FORMULA E: FEDERTURISMO, MOTIVO DI RICHIAMO PER OLTRE 40MILA VISITATORI =

Roma, 13 apr. (Adnkronos/Labitalia) - "Roma sarà protagonista da

domani, sabato 14 aprile, all'Eur con l'E-Prix, il Gran Premio della Formula Elettrica, l'evento sportivo più atteso della capitale che

sarà motivo di richiamo per più di 40mila visitatori". A dirlo dichiara il presidente di Federturismo Confindustria, Gianfranco

Battisti.

"Un appuntamento che, legato alla mobilità elettrica, avrà come protagonisti -spiega- sport, sostenibilità ambientale e turismo. Un

punto di partenza per realizzare un modello di trasporto sostenibile e innovativo con un approccio green che ci auguriamo porterà vantaggi logistici all'intera città. Un modo per dimostrare come la difesa

dell'ambiente quale bene primario per l'uomo e i mutamenti nelle richieste dei cittadini influenzino nuove forme di offerta sempre più

diversificate e qualificate nel rispetto dei canoni della sostenibilità ambientale".

"Pianificare la trasformazione delle nostre città -chiarisce il

presidente Battisti- attraverso strategie intelligenti, che possano rendere competitivo ed ecosostenibile il sistema delle infrastrutture

urbane città, deve essere un impegno per migliorare la qualità della nostra vita e per assicurare un futuro migliore a chi verrà dopo di

noi".

(Lab/Adnkronos)

16/4/2018 Italian capital all set for Formula E Championship electric car race - Xinhua | English.news.cn

http://www.xinhuanet.com/english/2018-04/14/c_137111208.htm 1/2

Italian capital all set for Formula EChampionship electric car raceSource: Xinhua | 2018-04-14 19:49:38 |

ROME, April 14 (Xinhua) -- The city of Rome was enjoying its firstFormula E Championship race as the electric racecars are set tospeed around the Italian capital in the so-called E-prix on Saturday.

Streets have been closed off and the 2.84-kilometer track with 21turns has been traced out in the EUR neighborhood on the south sideof the city.

The event should attract over 40,000 visitors and will place "sports,environmental sustainability, and tourism" at center stage, saidFederturismo tourism operators association chief Gianfranco Battisti.

"It will be a starting point to create a sustainable, innovativetransportation model with a green approach, which we hope can bringlogistical advantages to the whole city," Battisti said before the event.

The Formula E Championship is the world's first fully-electricinternational single-seater street racing series. It made its global debutin the grounds of the Olympic Park in Beijing in 2014.

Consisting of 10 teams and 20 drivers, Formula E delivers world-classracing to 10 cities over five continents, throughout the seven-monthchampionship season.

Formula E serves as a competitive platform for global carmanufacturers to test and develop new technologies, helping to refinethe design of electric vehicles and improve the driving experience foreveryday drivers, organizers said.

16/4/2018 Italian capital all set for Formula E Championship electric car race - Xinhua | English.news.cn

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The E-prix took place in Marrakesh, Morrocco, in January, followed bySantiago de Chile in February, and Mexico City and Punta del Este,Uruguay, in March. It moves on to Paris on April 28 and Berlin on May19.

Approvato in Comune l'ordine del giorno che apre le porte al "Wedding Tourism" nella città dei Papi Matrimoni civili nelle location più belle VITERBO La città dei papi entra nel mercato milionario del Wedding Tourism. Lo annuncia il presidente del

consiglio comunale Marco Ciorba, primo firmatario di un ordine del giorno, approvato all'unanimità giovedì

scorso, che prevede la celebrazione dei matrimoni di rito civile al di fuori di Palazzo dei Priori. "Finalmente -

sottolinea Ciorba - le nostre strutture ricettive, a costo zero, potranno competere nel mercato milionario del

Wedding Tourism". Un mercato che nel 2017 ha generato in Italia 385 milioni e 830 mila euro, con ben

7.147 matrimoni di cittadini stranieri provenienti da tutto il mondo, Per il 2018 le proiezioni parlano di un

fatturato di oltre 400 milioni di euro. "La diversificazione dell'offerta turistica puntando al ricco mercato del

Wedding Tourism permetterà di sopperire al calo di flussi turistici a Viterbo soprattutto nel periodo estivo.

Un matrimonio di stranieri genera un fatturato tra i 54 mila euro e i 60 mila euro con una media di trenta

ospiti che soggiornano in loco per 3,5 notti", aggiunge il presidente del consiglio comunale citando i dati di

Federturismo. L'ordine del giorno approvato giovedì prevede che il Comune fornisca un servizio alle

strutture ricettive turistiche della città rendendole finalmente competitive nel ricco mercato del Wedding

tourism: "I wedding planner internazionali potranno offrire l'opportunità ai loro clienti di celebrare il

matrimonio di rito civile in una delle strutture ricettive viterbesi o in un sito di pregio culturale, storico o

ambientale del nostro territorio - spiega Ciorba -. La città di Viterbo ha tutte le carte in regola per diventare

location da favola e presentarsi nel mercato internazionale del Wedding Tourism, oltre che con le sue

strutture ricettive, con siti unici per celebrare matrimoni come ad esempio il bellissimo anfiteatro romano di

Ferento, la bellissima Villa Lante di Bagnaia e l'intero Palazzo dei Priori". Chi invece intende restare fedele

al rito religioso, potrà celebrare le proprie notizie, per esempio, nella bellissima abbazia di San Martino al

Cimino. B

Foto: Villa Lante a Bagnaia Una delle location nelle quali ora si potranno celebrare i matrimoni con rito civile

nel Viterbese

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FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA - Rassegna Stampa 16/04/2018 8

LA CORSA AL TURISMO LENTO Bunker e torri rivivono sui cammini d'Italia Antonello Cherchi Il Belpaese nonè solo Roma, Venezia, Firenzeo Napoli. C'è anche la Torre Angellara di Salerno, la Casa

del fascio di Ro Ferrarese, una postazione antiaerea sperduta tra il cisto di Punta Giglio ad Alghero, la

Torre della Bastiglia di Serramazzonia Modena, un'abitazionea Chioggia. Sono alcuni dei tredici beni

pubblici inutilizzati che il Demanio ha assegnatoa inizio marzo ad associazioni, impresee cooperative di

under 40 perché li riconvertano in strutture funzionali al turismo lento, in particolare quello dei camminatorie

dei ciclisti.E proprio oggi si chiude il termine per la presentazione delle offerte del secondo bando. Tra

quelle del primo bando alcune provenivano dall'estero. C'è chi siè fatto avanti dalla California, chi dal

Texas, un concorrente spagnolo ha presentato dieci progetti per altrettanti immobili, da Parigi erano

interessati alla postazione algherese costruita durante la seconda guerra mondiale. Segno che il mito del

Belpaeseè più forte della poco lusinghiera fama di cui la nostra burocrazia gode anche oltreconfine. Ci sono

stranieri che vorrebbe ro viveree lavorare qui da noi. Magari trasformando un vecchio ufficio postale in un

posto di accoglienza per ciclistie camminatorio riconvertire una torre in un presidio slow food oppure la casa

del Fascio in punto di noleggioe riparazione di bici. E poco conta che le complesse procedure di una gara

pubblica nostrana abbiano falcidiato le offerte giunte dall'estero: vizi di forma, progetti inviati per mail

anziché chiusi in un plico, proposte in ritardo hanno fatto sì che, delle 14 offerte, solo quella parigina sia

giunta alla commissione. Continua pagina 11 L'obiettivo era trasformare la postazione antiaerea in una

struttura dove il turista lento potesse trovare alloggio, ma anche in un posto capace di ospitare workshop e

seminari per ricercatori, professionisti e artisti. Alla fine sui transalpinie sugli altri concorrenti l'immobile sul

golfo di Algheroè stato il più gettonato, con dieci offerte l'ha spuntata una cooperativa che ha proposto di

riconvertire la postazione in un polo dove soggiornare e praticare trekking, vela e cicloturismo. Resta il fatto

che l'interesse degli stranieri è un segnale positivo per questo debutto dell'operazione «Cammini e

percorsi» che vede coinvoltii ministeri dei Beni culturalie delle Infrastrutture e l'Agenzia del demanio. Con il

primo bando sono stati messia gara 42 beni inutilizzati (30 dello Stato e 12 di altri enti) da assegnare in uso

gratuito per nove anni, rinnovabili per altri nove. Sugli immobili statali sono arrivate 47 offerte e sono state

assegnate 13 strutture. Ora si stanno firmando gli atti di cessione, dopodiché i concessionari dovranno

valutare quali lavori effettuare (a loro spese) per adattare l'immobile alle finalità del progetto. Sono beni

dislocati lungo i cammini turisticio religiosio sulle cicloviee che, dunque, devono servire a quel tipo di

viaggiatori. Si trovano soprattutto al CentroSud. C'è l'ex ufficio dell'Agenzia delle entrate a Mileto (Vibo

Valentia), che diventerà un centro turistico culturale dove sperimentare forme innovative di accoglienza per

scolaresche, anziani e disabili. Oppure la stazione di vedetta di Capo Feto, a Mazara del Vallo (Trapani), in

cui si punterà anche sulla cucina biologica. O ancora il convento S. Marco a S. Angelo dei Lombardi

(Avellino) destinato, tra l'altro, a punto di ristoro con prodotti bio e a chilometro zero e in cui proporre anche

manufatti dell'artigianato locale. I beni non assegnati non saranno lasciati al loro destino. L'intento del

Demanio è di rimetterli a gara, magari cambiando lo stru u Continua da pagina 1 mento della concessione:

non in uso gratuito ma, per esempio, attraverso un contratto di locazione di valorizzazione, come è già stato

fatto alla fine del 2017 per 48 immobili (16 dello Stato e gli altri degli enti locali) da assegnare in affitto per

50 anni attraverso un progetto sostenibile che preveda il loro riutilizzo in chiave turisticoambientale. In

questo caso, però, gli investimenti per rimettere in sesto i beni sono più consistenti e la gara è, dunque,

aperta a tutti gli imprenditori (stranieri compresi). Oggi si chiude la presentazione delle offerte per i 16

immobili statali, mentre per quelli di proprietà degli enti locali i tempi dipendono da ciascuna

amministrazione. Si tratta di una formula già utilizzata per l'operazione «Valore Paese fari», portata avanti

da Difesa Servizi, la Spa in house del ministero della Difesa, e dall'Agenzia del demanio. In questo caso si

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 13

è partiti nel 2015 e finora sono stati messe a bando, tra quelle militari e le altre demaniali, 48 strutture (non

solo fari, ma anche torri ed edifici costieri), di cui 24 già assegnate. La concessione, la cui finalità è sempre

turisticoambientale, ha una durata di massimo 50 anni a fronte del pagamento di un canone, che nel

complesso frutterà allo Stato 760mila euro l'anno. Si stima, inoltre, che saranno attivati investimenti per 17

milioni di euro, con una ricaduta complessiva di 60 milionie l'occupazione di 300 operatori. Risulta, invece,

in stand by il progetto di riutilizzo delle case cantoniere dismesse, portato avanti dal 2015 da Anas in

collaborazione con il ministero dei Beni culturali. Anche in questo caso si tratta di beni funzionali al turismo

lento, ma dopo un debutto in sordina (su 30 immobili ne sono stati assegnati 3, ma un concessionario ha

poi rinunciato), si sta cercando un altro percorso rispetto a quello della concessione di servizi, che prevede

una durata di dieci anni, il pagamento di un canone e l'accollo delle spese di ristrutturazione del bene da

parte di Anas. Considerati gli scarsi risultati, ora si stanno esplorando altre vie come il partenariato

pubblicoprivato o la finanza di progetto.

Il Demanio. Con il primo bando sono state date in concessione 13 strutture e oggi si chiudono ledomande della seconda gara Senza fretta. Il progetto «Camminie percorsi»è nato per rivitalizzarei beni

pubblici inutilizzati trasformandoli in punti di ristoro, soggiornoe accoglienza di camminatorie ciclisti

Nuova vita. Cinque degli immobili assegnati dal Demanio in concessione gratuita: 1. la torre della Bastiglia

di Serramazzoni (Modena) diventerà un presidio slow food; 2. l'ex Agenzia delle entrate di Mileto (Vibo

Valentia) un centro turistico culturale green oriented; 3. la Casa del fascio di Ro Ferrarese (Ferrara) un

punto per servizi ricreativi e per il noleggio e riparazione di biciclette; 4. la Torre Angellara di Salerno un

punto di informazione sul Cilento e la dieta mediterranea; 5. la postazione antiaerea di Alghero (Sassari) un

polo dove soggiornare e praticare trekking, cicloturismoe vela 3 4 5

Foto: AGENZIA DEL DEMANIO

Foto: A gara. Cantoniera sulla via Appia

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 14

16/4/2018 Al via coordinamento interministeriale per l’Anno del Patrimonio europeo 2018 | Travelnostop

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Al via coordinamento interministeriale per l’Annodel Patrimonio europeo 2018

notizia pubblicata 13 aprile 2018 alle ore 11:11 nella categoria Senza categoria

Il 2018 è l’Anno europeo del Patrimonio Culturale. L’iniziativa, promossa dal Mibact in sedeeuropea, promuove la scoperta e la celebrazione a livello nazionale, europeo e internazionale, delpatrimonio culturale con l’obiettivo di incoraggiare a scoprire e lasciarsi coinvolgere dal patrimonioculturale disseminato in tutta Europa, rafforzando il senso di appartenenza a uno spazio e culturacomuni.Il 2018 è un anno cruciale anche perché ricorre il 70° anniversario della Costituzione Italiana,l’unica che sancisce la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione (art.9).Nell’ottica dunque di un coordinamento interministeriale si sono riuniti al Collegio romano ilDipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie, il Gabinetto del Ministro per la Coesioneterritoriale e il Mezzogiorno, il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consigliodei Ministri, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministerodell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministerodella Sanità, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle politiche agricole,alimentari e forestali, il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio edel mare, per la condivisione di iniziative e di programmi nell’ambito dell’Anno europeo, al fine dielaborare un programma nazionale che testimoni, nella varietà degli approcci, quanto il patrimonioculturale sia elemento unificante nell’ambito del contesto comunitario.Tutti i ministeri coinvolti hanno condiviso con entusiasmo l’approccio interdisciplinare e latrasversalità delle politiche sul patrimonio culturale, offrendo la massima disponibilità epartecipazione, ognuno nella sua specificità e competenza, per l’elaborazione e lo svilupposinergico di strategie e azioni congiunte nello spirito dell’anno europeo.http://annoeuropeo2018.beniculturali.it

16/4/2018 Al via oggi Tourism Investment (GuidaViaggi.it)

http://www.guidaviaggi.it/notizie/190429/al-via-oggi-tourism-investment 1/1

Al via oggi Tourism Investment16/04/2018 08:39Hotel e arte al centro della Design Week in zona Lambrate a Milano; 4mila mq espositivi con600 delegati previsti e una trentina di relatori

Parte oggi in zona Lambrate a Milano Tourism Investment - Hotel Regeneration, una kermesse dedicataal mondo alberghiero e del real estate che si sviluppa su 4mila mq. espositivi.

"Seicento i delegati previsti - ha annunciato ieri sera al cocktail di apertura  Giorgio Bianchi,organizzatore dell'evento - più di cento le società coinvolte nella parte del progetto e una trentina glispeaker che affronteranno tematiche di attualità del settore alberghiero e del real estate".

Sviluppo  di nuovi concept, design per trasformare una struttura ricettiva in una vera e propria operad'arte saranno i temi centrali dell'edizione 2018.

Intervenendo al cocktail, Palmiro Noschese, alla guida di Melià Hotels International, ha commentato lapresenza espositiva di Confindustria Alberghi  spiegando che "l'associazione è sempre attenta a questeiniziative. L'obiettivo è potenziare le partnership tra i fondi, le catene e le istituzioni per far diventare ilturismo italiano sempre più grande e far conoscere sempre di più la cultura del territorio e il nostro food& beverage". l.d.

I SETTORI Dagli hotel Rocco Forte ai resort marittimi l'espansione nel turismo Tra le operazioni più discusse effettuate dalla Cdp ci sono quelle nel settore del turismo. La prima risale al

2014, ha speso 76 milioni per rilevare una quota del 23 per cento nella Rocco Forte Hotels, la società

inglese del figlio di Sir Charles Forte, che gestisce alcuni alberghi di lusso. L'operazione doveva essere

propedeutica all'espansione in Italia - dove possiede solo il Verdura Resort, sulla costa sicliana di Sciacca

che però non si è mai verificata. Di recente, invece, Cdp è entrata in Italturist, società di Graziano Debellini

che gestisce la Th Resorts. Ed è incappata nella disavventura di Valtur: a giugno ha rilevato per 45 milioni i

tre villaggi di Ostuni, Marilleva e Pila, per ristrutturarli e lasciarli in gestione al tour operator. Valtur, però,

dopo poco ha chiesto il concordato. E Cdp ha dovuto cercare nuovi gestori. Per Ostuni a breve è attesa la

scelta, in modo da salvare la stagione estiva.

16/04/2018Pag. 3 N.14 - 16 aprile 2018

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SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 16/04/2018 36

non funzionano i gadget sulla città Il brand in retromarcia Andreis Cambio di strategia sul marketing del «brand» Milano. Il Comune ha deciso di eliminare i gadget con il

marchio della città (berretti, magliette, penne e altro) e di chiudere gli stand in centro deputati alla vendita.

a pagina 4

Il Comune cambia strategia sul marketing territoriale. Elimina i gadget a brand «Milano» (e anche i relativi

stand di vendita che oggi si trovano a San Babila, Cordusio e all'Urban Center in Galleria Vittorio

Emanuele). E invece punta a unificare le piattaforme online che si occupano della promozione della città.

Secondo il piano di cui si è discusso ieri in Commissione a Palazzo Marino, scomparirà dunque l'attuale

portale (all'indirizzo turismo.milano.it) e gli sforzi verranno concentrati sull'altro sito attivo, ovvero

yesmilano.it, che ruota intorno al palinsesto di eventi e manifestazioni. «La concessione alla società che

gestisce il brand Milano è in scadenza, c'è una proroga per smaltire i magazzini ma non rinnoveremo le

licenze - ha spiegato l'assessore al Turismo Roberta Guaineri -. Oggi il merchandising è a 360 gradi, va

dalle magliette alle penne ai cappellini, ma si vendono pochissimo. Adesso vogliamo cambiare strategia,

puntare magari su un paio di prodotti in particolare, quelli più rappresentativi, come il panettone. E

tralasciare il resto».

Gli spazi di San Babila e Cordusio, dedicati alla sola vendita di oggetti, «verranno convertiti o smantellati, la

decisione è ancora da prendere», ha continuato l'assessore. L'Urban Center in Galleria, invece, secondo

quanto scritto da «Affaritaliani», verrà spostato per mettere a reddito lo spazio e valorizzarlo; ma Palazzo

Marino fa sapere che il tema non è al momento sul tavolo della giunta. Una cosa è certa: «Gli info-point

sono necessari per la comunicazione turistica, non bastano i siti internet», ha ribadito Guaineri. Nell'ambito

del portale nuovo e potenziato yesmilano.it, ci sarà anche una sezione dedicata ad esigenze specifiche.

«Milano è ad esempio una città gay friendly ma questo aspetto non è comunicato bene. Vogliamo colmare

questa lacuna comunicativa, così come cerchiamo di offrire informazioni facili a chi cerca strutture

accessibili a disabili o adatte ai bambini».

Allo studio ci sono anche alcuni percorsi guidati per le periferie, «sezioni del sito dedicate alle bellezze da

visitare nei singoli quartieri della città». Sui 35 milioni previsti dalla tassa di soggiorno, infine,

l'amministrazione sarà libera di utilizzarli dove serve: «Non sarebbe opportuno vincolarli soltanto turismo -

conclude l'assessore Roberta Guaineri -. Là dove verranno reinvestiti, renderanno comunque Milano

ancora più bella e attrattiva. Tra l'altro, una somma analoga viene stanziata per la promozione culturale».

El. An.

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35 I milioni

ricavati dalla tassa di soggiorno. Secondo l'assessore Guaineri non vanno destinati solo al turismo

14/04/2018Pag. 1 Ed. Milano

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 12

16/4/2018 Il nuovo trend è il turismo delle maratone: giro d’affari sui 115 mln di euro | Travelnostop

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Il nuovo trend è il turismo delle maratone: girod’affari sui 115 mln di euronotizia pubblicata 13 aprile 2018 alle ore 13:23 nella categoria Turismo

Dal Venice Night Trail al percorso tra i vigneti e il vino della Valtellina Wine Trail, dalle Fluo eColor Run fatte per divertirsi e socializzare alle corse più “impegnate” come Race for the Cure diCesenatico, fino alle 2 grandi maratone italiane di Roma e Milano.“La corsa in tutte le sue espressioni – afferma Massimo Feruzzi, responsabile di Jfc, società diricerche turistiche che ha condotto una ricerca su questo argomento – continua a coinvolgere unnumero sempre maggiore di italiani. Attualmente sono oltre 11 milioni i nostri connazionali chepraticano una disciplina legata alla corsa in maniera anche saltuaria, mentre sono 5 milioni 978mila coloro che lo fanno in maniera costante. Si tratta soprattutto di residenti in Lombardia eLazio, con un’età media di 41 anni, e impegnati in lavori sedentari, che nel 2018 – solo in Italia –hanno a disposizione, per soddisfare la propria passione. Per quanto riguarda nello specifico lemaratone, i 74 appuntamenti italiani generano benefici per complessivi 114 milioni 680 milaeuro, con un indice di internazionalizzazione che tocca il 37,8%. Negli ultimi anni assistiamo peròad un’esplosione di appuntamenti in cui al centro non c’è più solo la competizione, ma anche ildivertimento: da qui il successo della Venice Night Trail del 14 aprile o delle tappe della ColorRun”.

16/4/2018 Il nuovo trend è il turismo delle maratone: giro d’affari sui 115 mln di euro | Travelnostop

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Per quanto riguarda l’estero, i runner italiani che decidono di correre una maratona fuori deinostri confini scelgono in prevalenza la New York City Marathon (2.762 i nostri connazionaliarrivati a termine lo scorso anno), quella di Valencia (1.559 italiani al traguardo), Berlino (953italiani), Atene (834 italiani a termine) e Barcellona (634 gli italiani che hanno completato lamaratona).

Presenze di italiani sono riscontrabili in 127 maratone che si svolgono nel mondo. La piùimportante maratona al mondo, quella di New York, genera ogni anno un indotto superiore ai330 milioni di euro. In Europa, le due maratone più importanti (la Virgin Money LondonMarathon del prossimo 22 aprile e la BMW Berlin Marathon del 16 settembre) creano entrambeun indotto economico pari a 125 milioni di euro.

La tendenza Sono sempre di più le case vinicole che puntano sui percorsi enogastronomici e sui resort: "E'ancora presto per parlare di boom ma la strada è tracciata, ancor più che nel resto d'Italia" Resort e tour per cantine l' enoturismo è un business GIOIA SGARLATA Marco Sferlazzo, patron di Porte del vento, 14 ettari a Camporeale, in provincia di Palermo, ne è convinto.

«Le bollicine saranno la sorpresa dei prossimi anni e saranno proprio loro ad avvicinare i giovani al vino

siciliano». Lui, tra i primi a scommettere sugli spumanti, di vini così ne produce tre varietà tutte da uve

coltivate in regime biodinamico e imbottigliate sotto il nome di Voria: il Bianco dalle uve di Catarratto, il

Rosso e il Rosè da quelle di Perricone.

Già, perché Sferlazzo è uno dei tanti viticultori che oltre che sulle bollicine hanno scommesso anche

sull'enoturismo. In cantina c'è un addetto alle degustazioni che parla quattro lingue e dopo una prima

sperimentazione di successo, adesso sta chiudendo accordi anche con tour operator australiani.

Ma Sferlazzo non è un caso isolato. A muoversi nella stessa direzione sono in tanti. La sezione regionale

del Movimento Turismo Vino, nata nel 1993, conta oltre 50 soci, titolari di cantine. In collaborazione con

l'Osservatorio dell'associazione Città del vino, Mtv ha appena realizzato uno studio per capire la tendenza

del turismo legato al vino in Sicilia. Il risultato? «Per il 2018 - dice il presidente Elio Savoca - l'Isola si

colloca al terzo posto in fatto di richieste di viaggi enoturistici, ricerche di cantine storiche e vitigni

autoctoni». Quanto basta per parlare di boom dell'enoturismo? «Ancora no, ma il percorso è tracciato e

sull'Isola, molto più che nel resto d'Italia, iniziative come le Strade del vino dimostrano grande vitalità e

capacità di attrazione», dice Giuseppe Festa, direttore del corso di perfezionamento in "Wine Business"

all'università di Salerno, che per Città del Vino ha curato il XIV Rapporto sul Turismo del vino in Italia alla

Bit.

Secondo questo studio l'enoturismo sono almeno 14 milioni annuali di accessi enoturistici tra escursioni e

pernottamenti, almeno 2,5 miliardi di euro annuali considerando l'intera filiera enoturistica.

La Settesoli - 6000 ettari e 2000 viticoltori associati tra Menfi, Montevago, Santa Margherita Belice,

Sambuca di Sicilia e Contessa Entellina - per esempio, oltre alle visite nelle cantine che ogni anno contano

circa 2000 presenze, ha dato vita al Mandrarossa Vineyard tour, un programma che all'inizio di settembre,

partendo dalla vendemmia e dalle degustazioni dei vini promuove le bellezze paesaggistiche del territorio,

coinvolgendo operatori turistici e proponendo tour in bici, in barca, a cavallo, a piedi.

«Abbiamo puntato ad un marketing territoriale facendo del vino una leva per attrarre turismo e creare

sviluppo per l'intero comprensorio», dice Roberta Urso, responsabile relazioni pubbliche di Settesoli.

Secondo la sezione regionale di Movimento Turismo Vino, solo nell'ultimo anno l'enoturismo in Sicilia ha

avuto uno crescita di circa il 30 per cento. Diversi gli eventi che il Movimento organizza: da "Cantine

Aperte", l'ultima domenica di maggio, a "Calici di stelle" ad agosto in coincidenza con la notte di San

Lorenzo. «Ad essere in crescita sono anche le strutture ricettive legate alle cantine», dice Savoca che alle

Tenute Gigliotto, l'azienda di cui è titolare - 20 Ettari di vigneto biologico a San Michele di Ganzaria nel

catanese - ha anche 26 camere e un ristorante bio. Così, se l'esperienza della Foresteria Planeta a Menfi,

ha fatto scuola, a pochi chilometri da Palermo, delimitata dalla Riserva della Ficuzza e da Rocca

Busambra, c'è la tenuta Principe di Corleone. Qui al turista viene mostrato l'intero ciclo di produzione e sul

sito sono consigliati anche due itinerari del vino da seguire: quello dell'Alto Belice Corleonese e la via del

Mare e dell'Alcamo doc che passa dai templi di Segesta e dalla Riserva dello Zingaro. «Vino e territorio non

possono che camminare insieme», dice Annamaria Sala, 37 anni, che insieme alla sorella ha preso le

redini della cantina di famiglia Gorghi Tondi a Mazara del Vallo. Qui lo spumante è di casa con tre diverse

bottiglie - il Palmarès brut da Grillo, Extra dry da Nero d'Avola e il Müller Thurgay extra dry - ed lo sono

anche i wine lovers per cui sono stati creati pacchetti ad hoc, calibrati per appassionati e per esperti.

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 15

Su spumante e enoturismo ha puntato anche la cantina Musita di contrada Passo Calcara a Salemi, nata

nell'ex immobile che ospitava la cooperativa sociale "Alicia" e rimodernata per ospitare degustazioni.

"Passocalcara" è lo spumante preparato con metodo classico, da vino Chardonnay, il primo nato in

"Musita" a cui da qualche mese si è aggiunto "Reggie Terre", preparato con metodo charmat.

Nel Sud est con le strade del vino della Val di Noto e nel ragusano dove la Strada del Cerasuolo di Vittoria

è tra quelle che si è meglio affermata e cantine come la Occhipinti accolgono ogni settimana gruppi di turisti

provenienti da ogni parte del mondo. Lo stesso accade sull'Etna e nelle Isole Eolie, ma ad aprirsi

all'enoturismo sono adesso anche zone finora inesplorate.

Come in provincia di Caltanissetta dove l'associazione i Viaggi di Cicerone che a dicembre ha organizzato

il primo Ri-wine Festival a Riesi, sta creando un itinerario tra le cantine di Riesi, Butera e Mazzarino. E un

altro itinerario, sempre nel nisseno, sta nascendo intorno alle miniere di San Cataldo. Qui il re delle bollicine

è "Sua Altezza 650", lo spumante da uve Cataratto, prodotto con metodo charmat da Gianfranco

Lombardo.

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Le manifestazioni

La vendemmiaEventi come "Calici di stelle" o "Cantine aperte" sono appuntamenti per gli appassionatiMolte cantine iniziano dalla vigna per promuovere le proprie attività nei confronti dei visitatoriLe cifre

Il dato dell'enoturismo su scala regionale Terza regione La Sicilia è la terza regione per richieste di

viaggi enoturistici, ricerca di cantine storiche e vitigni autoctoni secondo l'Osservatorio Città del Vino Il

"wine business" Il mercato nazionale conta su 14 milioni di accessi tra escursioni e pernottamenti e 2,5

miliardi di euro annuali considerando l'intera filiera enoturistica La cantina più grande In Sicilia la cantina più

grande è la Settesoli: organizza il Mandrarossa Tour tra Menfi, Montevago, Santa Margherita Belice,

Sambuca e Contessa Entellina

Le aziende

Ristoranti bio e degustazioni legate al territorio sono le carte vincenti di chi punta sull'enoturismoFoto: Il turismo del vino Il Movimento Turismo del Vino è il punto di partenza principale per chi volesse

partecipare al turismo enologico

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 16

SICILIA Il cemento minaccia San Vito Lo Capo "Vogliono costruire un'altraDubai" Un nuovo porto turistico , hotel, negozi e spa: maxi progetto da 40 milioni Protestano i cittadini e il sindaco.Ma la Regione sponsorizza il piano RINO GIACALONE SAN VITO LO CAPO (TRAPANI) Sabbia e mare cristallino. San Vito Lo Capo, proprio per questa sua

caratteristica, è una delle mete turistiche più frequentate della Sicilia. L'assalto di villeggianti e turisti

provenienti da ogni dove è già cominciato in queste prime settimane di primavera, e chi è già giunto in

paese ha subito trovato i residenti sul piede di guerra. Il messaggio di benvenuto ai vacanzieri è ironico ma

non scherzoso: «Godetevi ora questo paesaggio perché presto San Vito potrebbe diventare la Dubai

siciliana». In cantiere, infatti, c'è il mega progetto proposto dalla società «Marina Bay» di Trapani che punta

a rifare il porto turistico e creare tutt'intorno una grande zona destinata a servizi e strutture ricettive.

Costruzioni di grandi dimensioni proprio dove oggi c'è la spiaggia. Il lungo litorale sabbioso, famoso in tutto

il mondo, rischia di essere ridimensionato, sopraffatto dal cemento. Dai tanti metri cubi una struttura

portuale e turistica che di fatto privatizzerebbe la costa e il mare, facendo sparire la mezza luna di sabbia. I

numeri del progetto sono questi: la società ha chiesto la disponibilità di un totale di quasi 115 mila metri

quadrati: uno specchio acqueo di 65 mila, un'area demaniale marittima di 43 mila e una fetta di terreno

comunale di oltre 8 mila. Solo su quest'ultima, giusto per fare un esempio, è prevista una edificazione di

circa 17 mila metri quadri per un grande hotel con tanto di centro benessere. A realizzare il progetto è stato

un team di tecnici qualificati, guidato dall'ingegnere palermitano Pietro Inferrera, uno che di porti si intende

parecchio, visto che è stato anche tra i progettisti del porto turistico di Marsala. Un professionista che

conosce bene i sistemi per ottenere i finanziamenti necessari. Perché i primi dubbi su questa maxi opera

riguarda proprio i costi. Il valore del progetto è di circa 40 milioni di euro, ma la società che lo ha proposto,

costituita da una impresa edile trapanese e da un ex piccolo armatore della pesca, ha un capitale di appena

50 mila euro. A questo punto sorge il dubbio: basterebbero i finanziamenti pubblici? Il progetto conta di

sfruttare le opportunità offerte dalla cosiddetta «legge Burlando» che consente interventi sulle aree

demaniali marittime e apre la strada a progetti per creare strutture a servizio della fruizione del mare e per

la nautica da diporto. Il piano per la Dubai siciliana sembrava naufragato a febbraio dopo il voto contrario

della Giunta e del Consiglio comunale di San Vito Lo Capo. Ma ora la Regione lo ha rimesso in campo: il

procedimento è nelle mani dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente che ancora lo deve approvare

ma che intanto ha diffidato il sindaco di San Vito, Matteo Rizzo, a convocare la conferenza dei servizi per

raccogliere i nulla osta di Soprintendenza, Capitaneria e Demanio. «Ci sono - dice Rizzo - tutti i presupposti

per dire di no, vogliamo che sia preservato l'ambiente: con questo progetto si tenta di espropriare San Vito

di una delle sue zone più belle e frequentate». D'accordo anche l'assessore allo Sviluppo economico,

Giacomo Pappalardo: «Non c'è alcuna coerenza con le politiche di sviluppo e di tutela del patrimonio

ambientale. Noi purtroppo sull'area demaniale non possiamo dir nulla, ma sull'area di proprietà comunale

possiamo opporci: qui il Comune ha previsto un parco e altri servizi per la balneazione e ci vorrebbero

realizzare strutture eccessivamente avveniristiche. Noi siamo per il turismo eco sostenibile». Inizialmente si

era parlato di un progetto per risolvere l'insabbiamento del porto turistico, ma un tecnico specializzato

spiega che sarebbero serviti al massimo 600 mila euro. Dal Comune qualcuno si sarebbe rivolto proprio

alla «Marina Bay» che a quel punto ha pensato di far altro, la creazione di un porto turistico con

concessione per 48 anni. Ma la cosa sorprendente è quella che il progetto non solo non risolverebbe

l'insabbiamento dello specchio portuale ma gli attuali 360 posti barca aumenterebbero fino a 380. «Venti

posti in più a fronte di una spesa da 40 milioni - dicono i cittadini di San Vito - sembrano davvero una presa

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SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 16/04/2018 44

in giro. Anzi, rendono chiaro che lo scopo del progetto è l'attacco alla costa fino a oggi salvata dal

cemento». I residenti hanno già raccolto 2 mila firme e in paese c'è chi pensa a un'azione legale contro

l'assessorato regionale al Territorio che sponsorizza il progetto. c Adesso La baia azzurra di San Vito Lo

Capo fotografata da un elicottero: il porto turistico e sullo sfondo il parco naturale dello Zingaro In futuro Il

rendering del progetto che prevede costruzioni su una zona vasta circa 115 mila metri quadri a ridosso

della costa: hotel, spa, un grande porto e altri servizi turistici Con questo progetto si tenta di espropriare il

nostro paese delle sue zone più belle: si preservi l'ambiente Matteo Rizzo Sindaco di San Vito Lo Capo 115

mila metri quadri L'area coinvolta nel piano, tra specchio acqueo e fascia costiera 17 mila metri cubi Il

volume del grande hotel con centro benessere previsto sulla costa 380 posti barca Quelli che sarebbero

ricavati dopo l'ampliamento del porto Canale di Sicilia Isole Egadi San Vito Lo Capo (PA) Trapani Marausa

Erice Castellammare del Golfo Fulgatore SICILIA SIC Marsala Mazara del Vallo A29 Calatafimi Salemi

Foto: NICOLA PINNA

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SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 16/04/2018 45

" Ma quale Airbnb, l ' Europa la giro grazie a Tinder " BRAVO (EBELLO) Anthony, belga di 25 anni, ha visitato mezzo mondo chiedendo ospitalità tramite l ' appdi dating. Ha collezionato 3.000 incontri risparmiando sull ' al l oggio FRANCESCO MUSOLINO Avete mai sentito parlare del Tindersurfing ? Si tratta di un neologismo coniato dal venticinquenne belga

Anthony Botta. Occhi scuri, ciuffo pettinato e fisico latino, Anthony voleva girare l ' Europa ma non aveva un

soldo e così, come un novello Giacomo Casanova digitale, ha usato il suo profilo Tinder realizzando ben

3.000 incontri grazie a ll ' app di appuntamenti più famosa al mondo. " Non ho speso un euro in Airbnb o

alberghi e per due mesi, nella scorsa estate, sono stato a casa delle ragazze che ho conosciuto online " . E

così Anthony ha visitato Belgio, Olanda, Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca e

Polonia. Difficilmente lo ricorderemo come un neuroscienziato, ma la sua impresa gli sta facendo

guadagnare visibilità. E altre conquiste. " AVEVO appena finito l ' un iversità e prima di iniziare a lavorare

nel marketing volevo un grande roadtrip . Il Tinder s ur f i ng significa accettare in pieno il rischio " . E,

dovendo fare i conti con la possibilità di finire a dormire sotto un ponte, in un paese straniero e senza un

soldo in tasca, Anthony non è andato per il sottile. Come funziona questa app? Su Tinder quando facciamo

swi pe verso destra segnaliamo un gradimento e, se confermato, si apre la possibilità di un incontro e da lì

parte il gioco. Ogni giorno, prima di trovarsi nella città scelta, Botta avviava Tinder e iniziava la sua ricerca

impostando il range fra 22 e 45 anni: " Un margine abbastanza ampio, ma - ammette - due o tre volte mi

sono trovato in grossa difficoltà " . Tanto che ha deciso di saltare direttamente Vienna ( " ero nei guai " ),

puntando verso Bratislava, " a colpo sicuro " . " Non appena ricevevo un match - prosegue - inviavo il link

del mio canale Youtube dicendo esplicitamente " Tu sei il mio primo incontro in città, seguito da " Mi ospiti?

" . Come immaginate la maggior parte delle risposte non erano di gioia. " La metà delle donne mi ha

insultato o cancellato, altre hanno rifiutato con garbo perché magari vivevano con i genitori ma ci sono state

ladies che hanno accettato al vo lo " . Ovviamente non tutte hanno accettato di essere filmate ( " a Monaco

sono finito in una villa con piscina, sauna, idromassaggio e palestra. Viveva nella stessa strada di molti

famosi calciatori del Bayern Monaco ma aveva i figli con sè " ) e ogni tappa si fermava al massimo 5 notti.

Sempre senza spendere un euro in albergo. Fra alti e bassi, il bilancio finale è stato più che soddisfacente.

A Colonia, nella terza tappa, ha sfiorato l ' amo re ( " ma siamo rimasti in contatto " ) sino all ' avventura in

Polonia con una ragazza che " la vava i piatti sotto la doccia " . Ma finché sei ospite non c ' è diritto alla

replica. E infine, Anthony, da buon ragazzo di famiglia che non si prende meriti che non ha, spiega: " Non

sempre c ' è stato il lieto fine. A volte scattava qualcosa, altre volte ho dormito sul divano, pazienza. Il T

inder surfi ng è stato un gran bel trip ma a una donna non consiglierei mai un viaggio così perché su Tinder

è pieno di ragazzi raccapriccianti ..." . E se lo dice Anthony Botta, bisogna fidarsi. Non sempre c ' è il lieto

fine A volte scatta qualcosa, altre volte si corre il rischio di dormire sul divano, pazienza

Foto: Ne olog i s mo Anthony usa la versione a p aga me nto Tinder Plus, che permette di cercare persone

in luoghi diversi da quello in cui si trovano La Presse

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 28

Viaggiatori cinesi, una risorsa miliardaria "Andremo alla scopertadell'Italia minore" ZHANG CHUNLEI, MANAGER PER L'"OUTBOUND" DEL TOUR OPERATOR DI STATO CITS, HAAPPENA COMPLETATO UN GIRO IN UMBRIA, PUGLIA, CALABRIA: "BASTA CON IL MORDI E FUGGI:PORTEREMO QUI MILIONI E MILIONI DI TURISTI , AVETE UN TESORO DI STORIA E DI UMANITÀ" Roberto Brunelli Abituato a gestire flussi umani di decine di milioni di persone, il signor Zhang Chunlei quasi si commuove. È

appena tornato dall'Umbria e sta per ripartire per la Cina. Prima è stato in Campania, in Calabria e in

Puglia, a capo di una comitiva di ben 15 top manager. «Lo sa cosa mi ha colpito di più in questo nostro

viaggio?», ci dice. «Quando siamo andati a visitare la cantina di una piccola azienda vinicola, ci hanno

accolti con una semplicità che noi in Cina oramai non conosciamo più, pane e olio, salumi e prosciutto, tutto

fatto in casa, l'abbraccio di padre, madre e figlio. Era amore, quello. Sa, da noi in Cina ci si vergogna a

mostrare amore». Un altro momento che lui definisce "da Oscar" è stato quando nella Bari vecchia ha visto

due donne che parlavano da un balcone all'altro, in mezzo ad una selva di panni stesi. Cosa impensabile,

ovviamente, nei grattacieli delle megalopoli di Shanghai, Canton o Chengdu. Il punto è che il signor Zhang

Chunlei, che è il general manager del tour operator dello Stato cinese Cits (Chinese International Travel

Service), sta preparando una specie di "big bang" del turismo cinese. Qualcosa che, nel corso di pochi

anni, potrebbe cambiare radicalmente il paesaggio dei flussi nel nostro Paese: dimenticate il turismo "mordi

e fuggi" delle torme di cittadini della Repubblica popolare armati di smartphone che si limitano a fotografare

il Colosseo o il Ponte Vecchio per rituffarsi subito in un bus gigante con direzione Venezia. Il nuovo

orizzonte dei tour operator del Celeste Impero è il viaggio "esperienziale" alla scoperta dei borghi, delle

campagne, dei luoghi meno conosciuti, delle cittadine, delle pievi. Qualità al posto di quantità: una bella

sfida considerando che stiamo parlando del Paese degli 1,38 miliardi di abitanti, forte di un Pil che nel 2017

è cresciuto del 6,9%. Si parte questo giugno con i primi arrivi verso Umbria, Puglia, Calabria e Campania,

ma il progetto si allargherà presto ad altre regioni italiane. «Quello che cerchiamo è il contatto umano,

l'esperienza di quello che l'Italia è davvero», spiega Vincenzo Tomini Foresti, managing director di The

Gate, che è l'unico mandatario del Cits nel Bel Paese e che ha materialmente realizzato il progetto "Italia

2018 Top Destination" insieme ai colleghi di Pechino. Territori meno battuti, gastronomia e cultura, viaggi

alla scoperta di masserie pugliesi o di alberghi diffusi in borghi calabresi, l'esplorazione di Bed & breakfast

"di charme" nella Costa degli Déi, l'epifania delle orecchiette fatte in case o le danze scatenate della

pizzica: in un certo senso, per quanto riguarda i cinesi, lo sconvolgimento di un paradigma. I numeri sono

impressionanti. Attualmente il flusso di turisti cinesi verso l'Italia conta 1,3 milioni di persone l'anno. Ma è un

numero destinato a crescere in modo sostanziale. Nelle proiezioni del Cits, la crescita può consolidarsi al

19% anno su anno. Va considerato, inoltre, che il tour operator di Stato è una specie di impero nell'impero:

controlla ad oggi oltre 1800 agenzie di viaggio (ma sono destinate a raddoppiare in breve tempo), possiede

30 "Visa Center" e si è classificato per tredici anni consecutivi al primo posto tra tutti i brand di servizi

turistici in Cina. «Non vogliamo più solo fotografare musei e monumenti», spiega il signor Zhang Chunlei.

«Vogliamo vivere all'italiana, fermarci al bar e prendere un caffé, sentire un concerto in piazza, cucinare

insieme a voi». Aggiunge Tomini Foresti, che tutto questo sarà possibile grazie anche alla sostanziale

collaborazione dei distretti turistici regionali, «che finora hanno risposto tutti con grandissimo interesse».

Intanto perché il turismo cinese arriverà anche là dove finora non arrivava. Poi perché si allungheranno i

tempi di permanenza dei turisti in arrivo dalla Repubblica popolare: «Un tempo era molto difficile per noi

viaggiare, per cui quando finalmente si usciva dal Paese toccava comprimere il tutto: cinque o sei Paesi in

un solo viaggio, con permanenze in Italia limitati a solo due giorni in tutto», dice Chunlei (autore, peraltro, di

una tesi di laurea sul barocco italiano). Da lì lo stereotipo della torma cinese che scatta foto a più non posso

16/04/2018Pag. 14 N.14 - 16 aprile 2018

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 17

limitandosi solo ai monumenti più famosi, più una spesa a rotta di collo nelle vie centrali dello shopping.

«Ma alla fine quelle sono solo foto. Quello che vogliamo offrire adesso ai nostri viaggiatori sono ricordi

indelebili, che durino tutta la vita. Qualcosa da raccontare ai figli una volta tornati in Cina». L'altro punto di

forza del "big bang" turistico cinese è racchiuso in una parola, che Tomini Foresti ripete ben tre volte:

"Destagionalizzazione". Il che significa portare i viaggiatori del Celeste Impero soprattutto quando qui la

stagione è bassa, se non bassissima: gennaio, febbraio, marzo, e poi settembre, ottobre, novembre,

sfruttando le particolari festività locali, come il Capodanno cinese e il Guoqing-jie, ossia la Festa della

Repubblica. E poi è difficile aver dubbi sul fatto che l'operazione "Italia 2018 Top Destination" raggiunga un

pubblico a dir poco immenso: la campagna promozionale prevede, tra le altre cose, vari speciali tv di 20

minuti ciascuno che verranno ripetuti cinque volte al giorno per un platea complessiva di 379 milioni di

spettatori. Per quanto riguarda la stampa, la campagna toccherà, tra gli altri, il Global Times, ma la parte

del leone la faranno, ovviamente, i social, in particolare WeChat e Weibo, il Facebook cinese: «Qui

abbiamo coinvolto i maggiori influencer cinesi, alcuni dei quali vantano addirittura 500 milioni di follower»,

sorride Tomini Foresti. Beh, forse dalla società globale alla masseria pugliese il passo è molto più breve di

quanto crediate. 145 MILIONI I cinesi che hanno viaggiato all'estero nel 2017, dei quali 1,3 in Italia. È al

primo posto in assoluto tra i mercati "in uscita" nel mondo. Con il costante sviluppo dell'economia cinese i

turisti destano sempre più attenzione per il loro potere di spesa all'estero e si stanno intensificando le

pubblicità rivolte al mercato di Pechino 42 COMPAGNIE DI VIAGGI Numero di aziende controllate da Cits,

per un totale di oltre 1.800 agenzie di viaggi. Controlla inoltre 30 "visa center" in 14 paesi. Cits serve più di

20 milioni di turisti in entrata, 30 milioni in uscita oltre al turismo domestico della Cina. Collabora

stabilmente da tanti anni con più di 1.400 fornitori di servizi turistici in oltre 100 paesi LE REGIONI UMBRIA

Tesori architettonici, storia e scorci naturali senza eguali nella piccola regione del centro. Nella foto, il

duomo di Orvieto CALABRIA Dalla Sila all'Aspromonte, una natura selvaggia che affascina i visitatori. e poi

storia: nella foto, i Bronzi di Riace PUGLIA Dal barocco leccese alle scogliere garganiche, in Puglia è

previsto un afflusso di turisti cinesi. Nella foto, Castel Del Monte

Foto: Zhang Chunlei, general manager per l'"outbound" di Cits (China International Travel Service) il tour

operator di Stato

Foto: Vincenzo Tomini, managing director di "The Gate"

16/04/2018Pag. 14 N.14 - 16 aprile 2018

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 18

Turisti enogastronomici in crescita È anche merito delle cantine se il numero dei turisti enogastronomici è aumentato del 9% nell'ultimo anno,

con un viaggiatore italiano su tre che si è mosso almeno una volta motivato da bevande e golosità. Lo

rivela il primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, che delinea le tendenze di un segmento

turistico in crescita in tutto il mondo. Il 41% degli italiani ha visitato un'azienda vitivinicola negli ultimi 3 anni

e il 35% ha partecipato a un evento in tema. E coloro che li hanno desiderati (ma non fruiti) sono anche di

più: il 68% nel caso delle visite a una cantina e il 60% per l'evento.

15/04/2018Pag. 22SPECIALE LA STAMPA VINITALY VERONA 15 - 18 APRILE

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 22

DAYBREAKHOTELS Hotel a ore per riposo e business, ma extralusso GIANFRANCO FERRONI a pag. 15 Sono 2,5 miliardi le stanze d'hotel che in tutto il mondo ogni anno restano vuote, circa il 35% del

totale, e solo in Europa le camere sfi tte, limitandosi alle strutture a 4 e 5 stelle, valgono circa 40 miliardi di

mancati introiti. Per non parlare dell'ascesa di Airbnb che ha assestato un duro colpo al business

alberghiero in favore dei soggiorni in appartamento, preferiti da un viaggiatore su quattro. Una soluzione

per arginare questo fenomeno c'è, e si chiama DayBreakHotels.com: startup tutta italiana, ma presente già

in oltre 12 nazioni nel mondo, che rende accessibili a tutti camere e servizi di hotel di lusso in day use, cioè

in fasce orarie di 6-8 ore comprese fra le 9 del mattino e la mezzanotte, con uno sconto anche del 70%

rispetto al prezzo del pernottamento. «L'idea», racconta Simon Botto, quarantenne genovese trapiantato a

Roma, ex avvocato d'affari, ex pallanuotista professionista e ora ceo di DayBreakHotels, «nasce durante le

trasferte sportive, dove le attese si consumavano spesso proprio in hotel usati per riposarsi qualche ora

prima della partita e maturata nei tipici peregrinaggi senza sosta da un bar all'altro dei viaggi di lavoro».

Nata nel 2013, oggi la startup fondata da Simon Botto, Flavio Del Greco, Lorenzo Stabile (con competenze

ed esperienze di programmazione e di sviluppo di portali e relativi sistemi di amministrazione sia come

imprenditori che come consulenti) e Michele Spadone (esperto di affi liazione e vendita) dà lavoro a una

trentina persone e ha costruito un network di circa 3 mila strutture extralusso in tutto il mondo con un

incremento di business del 100% annuo. Semplice e insieme rivoluzionaria, DayBreakHotels.com

recentemente è stata selezionata da Expedia e Hotels.com, tra più di 2 mila società candidate, come una

delle cinque startup più interessanti e invitata a entrare in Hotel Jumpstart, il programma di accelerazione

nato per studiare nuove soluzioni per il settore turistico, promosso dalle stesse Expedia e Hotels.com.

L'innovazione introdotta da DayBreakHotels.com nel mercato dell'hotellerie tradizionale ha aumentato di

circa il 10% i profi tti delle strutture alberghiere e portato servizi di alto livello a un nuovo segmento di utenti.

La startup, infatti, ha aperto il settore non solo ai turisti, ma anche a chi la città la vive o a chi in città lavora

o cerca un momento di pausa. «Ci piace riassumere la nostra fi losofi a», continua Botto, «dicendo che

DayBreakHotels porta in hotel clienti svegli e questi clienti sono spesso proprio i residenti delle città stesse

e i business travelers più smart». Già perché se pensiamo al tradizionale uso notturno che si fa degli

alberghi, a essere davvero sottoutilizzati sono soprattutto i servizi come sale meeting, spa, piscine,

ristoranti: insomma proprio quei plus che fanno di una struttura a 5 stelle un hotel di lusso.

«DayBreakHotels.com rimette al centro del soggiorno l'esperienza», dicono dal quartier generale della

startup. Un modo di intendere il mercato alberghiero che ha anticipato le tendenze di settore. È infatti di

qualche mese fa il report di Skift, il punto di riferimento per il travel mondiale, da cui si apprende che l'hotel

del futuro è destinato a cambiare pelle ampliando la sua offerta ai residenti della città, un mercato 100 volte

più grande di quello dei turisti. Per provare DayBreakHotels. com è suffi ciente andare sul sito

daybreakhotels.com o scaricare l'app e prenotare l'hotel con la combinazione, business o leisure, preferita.

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Foto: L'interno dell'Hotel Palazzo Montemartini a Roma e, a destra, il team di DayBreakHotels

14/04/2018Pag. 1

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SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 16/04/2018 37

LE STORIE Amarcord a Varigotti per far rinascere un hotel L'atto d'amore di una famiglia dopo una vita di vacanze SILVIA ANDREETTO FINALE LIGURE (SAVONA) L'ex hotel Plaza di Varigotti, chiuso da nove anni e in stato di degrado, è stato

acquistato dalla famiglia Monetti di Fiano Torinese che, da oltre 40 anni, trascorre le vacanze nel borgo

saraceno. I Monetti, titolari di una vetreria industriale nel Torinese, ora lavorano nel campo delle energie

rinnovabili e nell'immobiliare. «È stato un atto d'amore per Varigotti - hanno detto Marco e Stefano Monetti -

a cui siamo molto legati. Qui troviamo un bel mare, la tranquillità e le comodità necessarie per trascorrere

un periodo di riposo. Per non parlare della focaccia di Varigotti, che è unica. Quando eravamo bambini

giravamo in spiaggia con un quintale di focaccia in mano e non abbiamo perso l'abitudine». Ma confessano

anche di non avere progetti precisi, per ora, per l'ex Plaza. «Non abbiamo mai messo piede in Comune -

aggiungono -. Siamo riusciti a concludere la trattativa nonostante ce ne fossero altre in corso, a quanto ci è

stato riferito, ma non sappiamo, per ora, come utilizzarlo. Ci confronteremo con gli amministratori e con i

tecnici comunali per agire al meglio e trovare la soluzione migliore per tutti». Di certo la struttura non potrà

cambiare destinazione d'uso. «Per la posizione in cui si trova, l'ex Plaza, albergo storico di Varigotti, dovrà

mantenere la destinazione turistico-ricettiva - sottolinea Angelo Berlangieri, ex assessore regionale e autore

della legge omonima a tutela del settore -. Solo una percentuale minima potrà essere convertita in alloggi

per sostenere l'investimento». L'atto d'acquisto è stato sottoscritto, venerdì scorso, nello studio del notaio

Lorenzo La Cava di Finale Ligure, dopo di che i nuovi proprietari si sono precipitati al ristorante «La

Caravella», dall'amico ristoratore Bruno Gonella, di fronte all'ex Plaza. L'hotel, costruito tra il 1956 e il 1960,

era di proprietà della società che faceva capo alle famiglie Benedetto, Tessieri e Ferrero: quest'ultimo, il più

anziano (oggi ha 90 anni), lo costruì. Tre generazioni che, nel 2009, avevano deciso di chiuderlo, privando

il borgo turistico di uno dei suoi alberghi più grandi. La chiusura del Plaza, a cui ne sono seguite altre

importanti, tra cui quella de «Al Saraceno», unico 5 stelle della città, aveva penalizzato il borgo. Ora ci si

aspetta un nuovo inizio. c

Foto: I Monetti Marco e Stefano Monetti con il padre Bruno

15/04/2018Pag. 17

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 21

la marcia in più dell'hotellerie Il resoconto del workshop de ilQI sulle Nuove proposte alberghiere di Cristina Giua Forte di volumi di traffico turistico in aumento, il settore alberghiero italiano prova a cambiare passo. Come?

Con grande attenzione alle novità sul fronte investimenti, mer cati, servizi, progetti, gestione e forniture: tutti

ingredienti essenziali per una vera e propria industria dell'accoglien za, che in Italia stenta a decollare in

maniera diffusa. Sono stati questi gli argomenti di discussione al centro del Workshop dal titolo Nuove

proposte alberghiere che ilQI ha organizzato questa settimana nella sua sede di Trescore Balneario (BG).

L'incontro - strutturato in una riunione "a porte chiuse", seguita dalla registrazione negli studi della QITV dei

quattro panel di discussione che tro vate al termine di questo articolo - è stato l'occasione per commentare

con gli operatori lo "stato dell'arte" e le pros pettive dell'hospitality nel Bel Paese. A partire dal primo panel,

dedicato al Mercato e servizi innovativi negli hotel . A prendere la parola pierfrancesco pozzetto , Head of

Hotel & Leisure di Yard , Cristina paini , Amministratore Delegato lHm (lab for Hotel management) e renzo

iorio , COO Italy, Greece, Israel & Malta accor Hotel per parlare di prodotto alberghiero, di servizi innovativi

e tecnologia. Queste infatti sono alcune delle chiavi fondamentali oggi per il successo dell'hotellerie nel

nostro Paese, come è emerso a più riprese nel corso del la mattinata di workshop. Altrettanto importante -

altro tema affrontato nel primo panel - è intercettare i nuovi format di ospitalità alberghiera (rappresentati da

formule come i condohotel, gli affitti brevi con servizi alberghieri, le Spa o più in generale l'ospitalità

termale). Molte "luci" dunque, ma non mancano le "ombre": il sistema-Paese soffre sempre e comunque dei

classici "lacci e lacciuoli". Tradotto: spesso le migliori opportunità di prodotto immo biliare alberghiero sono

bloccate da vizi e problemi finan ziari, quando non da burocrazia e da vincoli sull'immobile. Non solo

servizi, ma anche componentistica: le Forniture contract in ambito alberghiero sono state le protagoniste

del secondo panel di discussione. Ospiti in studio: saverio mini , Responsabile dei progetti hospitality di

resstende , alberto Cipriani , Presidente di Cipriani serramenti e giampaolo Cocconcelli , Direttore

commerciale per l'Italia del gruppo romani . Nel corso della trasmissione i relatori, in base alla propria

competenza (tende, serramenti, ceramica), hanno spiegato le caratteristiche del contract decli nato al

prodotto immobiliare alberghiero e la tecnologia che caratterizza questo tipo di forniture. Non solo: i rela tori

hanno approfondito anche aspetti legati al design e ai materiali (dove il Made in Italy fa ancora la

differenza), portando esempi concreti di progetti a cui hanno lavorato di recente (soprattutto in Italia, ma

con aperture verso i mercati internazionali). Riflettori puntati su Progetto e gestione degli hotel per il terzo

panel, a cui hanno preso parte gilberto Vizzini , Country Manager dello studio di architettura Il prisma uK e

nicola Di troia , co-founding partner dello studio di ar chitettura Wip . Al centro della discussione la

progettazione integrata, che coinvolge non solo studi di architettura e progettazione, ma anche il

committente, il gestore della struttura alberghiera e le società fornitrici di impiantistica e materiali. Si è

parlato ancora una volta di BIM (Building Information Modeling), da applicare in fase di progettazione in

modo da ottimizzare le performance dell'edificio e i costi di successiva gestione. Infine spazio al quarto e

ultimo panel del workshop, dedica to al tema Investimenti, mercato e contrattualistica per gli alberghi . A

parlarne sono stati maurizio miconi , Business Development Hotels & Leisure di Colliers international italia

e alessandro matteini , Partner del Dipartimento Real estate dello Studio legale Baker mcKenzie . Dalla

discussione in studio sono emersi alcuni spunti: anzitutto gli asset alberghieri italiani stanno guadagnando

quota tra le asset class preferite dagli investitori (soprattutto quelli stranieri, che saldamente dominano il

capital market na zionale e che fino a ieri guardavano soprattutto gli uffici e poco altro). Accanto

all'hotellerie classica crescono an che le nicchie di mercato alberghiero. Un esempio su tutti: un prodotto

ancora pochissimo diffuso in Italia, come il Condotel (recentemente regolato da nuove disposizioni di legge)

sta richiamando l'attenzione degli operatori.

14/04/2018Pag. 17 Il SETTIMANALE di QI

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SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 16/04/2018 39

16/4/2018 La partita a poker di Filippetti | TTG Italia

https://www.ttgitalia.com/stories/people/141807_la_partita_a_poker_di_filippetti/ 1/2

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La partita a poker di FilippettiPEOPLE 13/04/2018 11:10

TOUR OPERATOR 10/04/2018 10:13

Maxipolo Alpitour-Eden tra sorpresa e timori

TOUR OPERATOR 11/04/2018 08:33

Il piano B di Barceló dopo Alpitour-Eden

TOUR OPERATOR 13/04/2018 15:15

Alpitour-Eden, tutti i segreti delmaxipolo all'italiana sul prossimonumero di TTG

ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO

À

Un bravo giocatore di poker, senza una smorfia, senza fare trasparire nulla. Mentre glispagnoli chiedevano impegni e lettere di conferma, Nardo Filippetti si sfilavasilenziosamente e andava a sedersi al tavolo di Alpitour. E la partita a poker è ripresacambiando solo tavolo. Nardo da Pesaro si era inizialmente innamorato dell’offerta diBarceló. I primi contatti lasciavano trasparire una vendita veloce e indolore. Poi qualcosasi è inceppato e tra una visita in terra di Spagna e mail meno “amorevoli” è calato il gelo oquasi.

In quelle giornate Alpitour, forte diun socio di esperienza comeGiovanni Tamburi ha fiutato lapreda e si è immediatamente inseritonella trattativa chiudendo conrapidità e annunciando l’operazioneattraverso una nota ufficiale. Tra lerighe si è comunque capitoche siamo solo alle prime fasi e ilprezzo dell’operazione verràcomunicato tra qualche tempo.Serviranno analisi e due diligenceapprofondita per fissare i palettidell’operazione. Sul Corriere dellaSera nei giorni scorsi è comparsoil valore dell’operazione 100milioni di euro e una poltrona incda Alpitour per Filippetti.

Forse presto per parlare di cifre, maandando a scorrere le recenti

DI REMO VANGELISTA

Leggi anche: Alpitour, nardo filippetti, Eden Travel Group

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16/4/2018 La partita a poker di Filippetti | TTG Italia

https://www.ttgitalia.com/stories/people/141807_la_partita_a_poker_di_filippetti/ 2/2

PUBBLICITÀ andando a scorrere le recentioperazioni di Alpitour (Press Tourse Swan) si potrebbe ipotizzare unpercorso simile con passaggio diquote nell’arco di un triennio. Adessoci sono da valutare moltre altresituazioni compresa l’integrazionetra due mondi e due organizzazioniaziendali ben diverse.

Tiratura: 59.525 Diffusione: 80.157 Lettori: 119.000Dir. Resp.:Paolo Panerai

Servizi di Media Monitoring

Sezione:EDUCATION Foglio:1/1Estratto da pag.:67

Edizione del:16/04/18

Peso:4%061-142-080

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Imprese lo shipping italiano Il ceo Achille Onorato racconta il nuovo corso del gruppo della nautica tradigitalizzazione e concessioni portuali che non decollano. Lo shopping delle concessioni da Olbia a Livorno Moby, dopo il cambio al timone rotta sul baltico (e navi cinesi) Maria Elena Zanini P assaggio di consegne, nuove rotte e più digitalizzazione. È una piccola rivoluzione quella che il gruppo

Moby ha messo in atto negli ultimi anni, a partire proprio dal cambio al timone, passato dalle mani del

patron Vincenzo Onorato a quelle del figlio maggiore Achille, classe 1986 che dal 2016 è amministratore

delegato di Moby. Accanto a lui, oltre al padre, rimasto presidente del gruppo di famiglia, anche il fratello

Alessandro, consigliere di amministrazione di Moby Spa, Tirrenia Spa, Toremar Spa e Onorato Armatori

Spa e delegato allo sviluppo commerciale del gruppo. La Onorato Armatori (holding di Compagnie Moby,

Tirrenia-Cin, di cui Moby detiene il 100%, St. Peter Line e Toremar) è arrivata ormai alla quinta generazione

di un gruppo che affonda le sue radici nell'ultima metà del 1800, con le prime navi «che trasportavano

merci, petrolio e bestiame in tutto il mondo», spiega Achille Onorato. Con un 2016 chiuso con ricavi in calo

a 538 milioni dai 609 del 2015 (ancora non sono noti i dati del 2017), e un utile netto consolidato di 7,7

milioni, (a fronte però di un aumento dei passeggeri del 3,4%) la nuova generazione ha deciso di ripartire

dal passato, più precisamente dalla Cina dove il gruppo ha già registrato un primato negli anni '50 del 900:

«Le nostre sono state le prime navi occidentali ad attraccare in un porto cinese» racconta Achille Onorato.

I record

Ed è sempre dalla Cina che arrivano gli assi che il gruppo si prepara a giocare. Due nuove navi, due

colossi del mare che costruirà la cinese Gsi che saranno pronti a navigare nel 2021. Di progetti sul tavolo

ce ne sono parecchi e le due navi made in China sono una parte importante. «Si tratta di due traghetti ibridi

destinati sia al trasporto passeggeri, sia al trasporto merci nel Mediterraneo». I numeri, snocciolati da

Achille Onorato sono da record: «Sono le navi più grandi al mondo. Hanno una capacità lineare di 3.765

metri, 536 cabine e una capienza da 2.500 passeggeri». Praticamente il doppio rispetto alla capacità delle

navi attuali, al punto che «una delle due nuove, potrebbe sostituirne due, liberandole per posizionarle su

nuove rotte». Le nuove navi, commissionate a Gsi sono state pensate per ridurre l'impatto ambientale:

«Sono predisposte per andare a gas, sono "Lng ready". Mancano, per il momento, le infrastrutture di

supporto però. Banalmente, in Italia non ci sono ancora porti in cui fare rifornimento». Accanto ai due

colossi cinesi, sono in arrivo due navi cargo già in fase di realizzazione nel cantiere di Flensburg in

Germania, con una capacità di 4100 metri lineari ciascuna. Che le infrastrutture siano un tema centrale

nella strategia del gruppo, lo dimostrano le acquisizioni «seriali» delle concessioni che Moby si è

aggiudicata nell'ultimo anno: la gestione del terminal passeggeri di Olbia, con una concessione ventennale;

del terminal merci di Catania, ottenuto nel 2017 dopo una gara pubblica; e dello scalo merci del porto di

Livorno ottenuta lo scorso anno con un investimento di 8,6 milioni. «L'obiettivo ora è arrivare ad avere

l'intero pacchetto: oltre allo scalo merci, anche quello passeggeri di Livorno che sta diventando uno snodo

sempre più rilevante e strategico per il nostro gruppo», spiega Onorato che pone l'accento sull'altro

progetto, quello dell'autostrada del mare. Una rotta che da nord a sud, arrivando fino a Malta, riesca a

spostare sempre più traffico dalle strade al mare.

Smart & innovazione

Ma il nuovo passo impresso da Achille Onorato si vede anche nell'innovazione dell'intera flotta, fatta su un

doppio binario, sia la parte per così dire hardware, che riguarda la progettazione della nave, sia software,

ossia tutta la tecnologia digitale, fondamentale a bordo di navi diventate sempre più smart. Quanto ai nuovi

orizzonti, la prua di Moby si è spostata decisamente verso nord: «Nel 2016 Abbiamo acquisito dalla St.

Peter Line due navi da crociera. Una volta sul posto abbiamo deciso di rilevare navi e business, creando

una newco gestita da noi al 51% e dalla stessa St. Peter Line al 49%», spiega Achille Onorato che del

16/04/2018Pag. 38 N.16 - 16 aprile 2018

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SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 16/04/2018 42

100% made in Italy offerto sulle navi del nord, un segno distintivo, tipico del resto dell'intero gruppo:

«Quando diciamo che siamo 100% italiani, vogliamo dire che offriamo anche ai nostri lavoratori contratti

che rispettano le normative italiane, sia come stipendi, sia come garanzie».

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Padre Vincenzo Onorato (60), è presidente di Moby Lines Figlio Achille Onorato (32), dal 2016 è ad di

Moby Lines

Foto:

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Vincenzo Onorato (60),

è presidente di Moby Lines

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Achille Onorato (32), dal 2016 è ad

di Moby Lines

16/04/2018Pag. 38 N.16 - 16 aprile 2018

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SCENARIO TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 16/04/2018 43

Sabato le selezioni all'hotel Golden Tulip Rome airport a Isola Sacra per hostess e steward La carica dei candidati per Emirates Emirates, la più grande compagnia aerea internazionale al mondo, sta cercando candidati italiani per il suo

team multinazionale di personale di bordo. La compagnia aerea, con base a Dubai, organizzerà sabato

prossimo (21 aprile) un open day per selezionare il personale presso l'hotel Golden Tulip Rome Airport, Via

della Scafa, 416, 00054 Isola Sacra, Fiumicino. La compagnia sta cercando candidati appassionati, spigliati

e service oriented al fine di garantire ai clienti la pluripremiata esperienza di bordo di Emirates. I candidati

che cercano un'ottima opportunità di carriera possono presentarsi direttamente sul posto con un curriculum

vitae (CV) aggiornato in inglese e una foto recente. Per partecipare all'evento non è necessario registrarsi

prima online. Maggiori informazioni riguardo i requisiti del processo di selezione sono disponibili su

http://www.emiratesgroupcareers.com/cabin-crew/ La giornata di reclutamento durerà dalle 9:00 alle 16:00.

I candidati selezionati saranno informati circa gli orari degli ulteriori assessment e colloqui. Al momento

Emirates opera voli verso 159 destinazioni in sei continenti, con una flotta moderna che conta 269 spaziosi

aerei. La compagnia è il maggiore operatore mondiale di Boeing 777 e di Airbus A380. Emirates offre ai

candidati un'opportunità di carriera eccezionale, un training approfondito, oltre che uno scambio culturale

senza pari, offrendo la possibilità di lavorare in un team internazionale con un personale di volo di più di

135 nazionalità, di cui oltre 500 italiani. Al personale di bordo vengono offerte condizioni lavorative che

includono una serie di benefit quali un reddito esentasse, alloggi condivisi gratuiti di alto livello a Dubai,

spostamenti gratis da e per il luogo di lavoro, copertura medica e dentistica, così come sconti eccezionali

per lo shopping e le attività di svago a Dubai. Per molti membri del personale di volo di Emirates, le invitanti

agevolazioni di viaggio rappresentano un grande vantaggio non solo per loro, ma anche per le loro famiglie

- in particolar modo dato che il network globale di Emirates, in continua espansione, offre molte opportunità

di viaggio all'interno della rete della compagnia che si estende su sei continenti. Emirates opera voli verso

l'Italia da 26 anni e attualmente offre 49 voli settimanali tra Dubai e quattro città italiane - Milano, Roma,

Venezia e Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

16/04/2018Pag. 17

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SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 16/04/2018 38

Voli, treni, auto Sfida in viaggio Costi, tempo perso e comodità Il confronto tra filosofie di vita «Ogni meta ha il suo mezzo» Davide Illarietti A Praga i milanesi vanno in aereo. In Francia con l'auto (condivisa) o il treno notturno. Per Roma e Zurigo

scelgono la corriera. Molti prima trascorrono ore davanti al Pc, o al telefono, a caccia dei migliori modi per

raggiungere le mete primaverili. Complice la sharing-economy , l''imbarazzo della scelta non è mai stato

tanto. Ma quali soluzioni convengono davvero? Venerdì sera, Centrale, binario otto. Il notturno per Parigi

aspetta dal 1961 i vacanzieri del weekend, e ne ha viste cambiare di cose. Ma non l'orario: partenza alle

23.13, arrivo alle 9.55, andata 95 euro. In aereo il prezzo scende a 85 euro, per un'ora e mezza. Ma il treno

a cuccette, sottolineano da Trenitalia, «è ancora apprezzato permette di risparmiare sull'hotel». E a ben

vedere, le alternative low-cost non sono per forza così concorrenziali. I pullman Flixbus, ad esempio,

servono la tratta da stazioni più periferiche (Lampugnano-Bercy Seine) e lo scotto si paga (caro) in termini

di comodità: il viaggio è un'odissea di quasi 17 ore. Le tariffe stracciate non a caso attirano il grosso del

«popolo dei bus» verso altri flussi, più economici: da un'analisi interna, fa sapere il colosso tedesco, le mete

più gettonate dai milanesi per questa primavera sono Zurigo (da 14,90 euro) e Monaco di Baviera (da 24

euro). Non esattamente destinazioni pre-estive d'eccellenza.

Paese che vai, prezzi che trovi. Per chi sceglie la Francia l'alternativa più gettonata (anche tre volte

inferiori) sono le macchinate condivise. Anche per motivi «politici»: prenotazioni raddoppiate da quando, a

inizio mese, i ferrovieri francesi hanno annunciato 36 giorni di sciopero fino a giugno. L'offerta di passaggi è

«quintuplicata sulla Milano-Nizza» spiega da BlaBlaCar Andrea Saviane: «Nei ponti di primavera i milanesi

viaggeranno verso il mare: Liguria, Adriatico e Toscana». Qui la gara al ribasso è al centesimo. Da Milano a

Roma su Flixbus i prezzi partono da 14,90 euro, da 32 euro per Bari, salvo triplicarsi - si badi - i giorni prima

della partenza. BlaBlaCar risponde con 30 euro per la capitale, che diventano 50-60 per il capoluogo

pugliese.

Sulle tratte lunghe conviene fare i conti anche con i voli low-cost : i comparatori online facilitano il confronto,

aggiungendoci piccole «creste». Rispetto a treno e auto la differenza è di pochi euro, ma molte meno ore: e

nelle mezze stagioni il tempo è prezioso, si sa, «i vacanzieri non hanno grandi bagagli e vogliono

ottimizzarlo» ricorda Luigi Maderna di Fivat Lombardia, la Confcommercio delle agenzie. I tour operator

sono ottimisti (il giro d'affari cresce; vale 8 miliardi solo a Milano) e puntano sull'aereo per il lungo raggio.

Praga e Budapest in testa, «ma anche altri Paesi dell'Est».

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*prezzi calcolati su venerdì 27 aprile, ritorno domenica 29 aprile, prenotando il 10 aprile L'Ego TRENO

BUS CARSHARING AEREO AUTO PREZZO in euro TEMPO PERCORRENZA PREZZO in euro TEMPO

PERCORRENZA PREZZO in euro TEMPO PERCORRENZA PREZZO in euro TEMPO PERCORRENZA

PREZZO in euro TEMPO PERCORRENZA (a tratta) (a tratta) (a tratta) (a tratta) (a tratta) PARIGI ROMA

BARI PARIGI ROMA BARI 7 ore e 51 minuti 2 ore e 59 minuti 7 ore circa 16 ore e 50 minuti 9 ore e 30

minuti 12 ore e 20 minuti 9 ore e 40 minuti 6 ore e 30 minuti 9 ore e 30 minuti 1 ore e 30 minuti 1 ore e 10

minuti 1 ore e 30 minuti 8 ore e 33 minuti 5 ore e 57 minuti 8 ore e 25 minuti Bari Roma MILANO 133,70

29,80 65,80 148 99,80 200 97 54-60 100-120 170 193 169 202,68 89,41 135,02 P: Milano Centrale P:

Milano Lampugnano P: Variabile P: Malpensa e o Linate P: Variabile DESTINAZIONE DESTINAZIONE A:

Parigi Gare de Lyon A: Parigi Gare de Lyon A: Variabile A: Parigi Orly A: Variabile A: Parigi Gare de Lyon

A: Parigi Gare de Lyon A: Roma A: Bari A: Variabile A: Variabile A: Fiumicino A: Bari Palese A: Variabile A:

Variabile Parigi Partenza P Arrivo A

15/04/2018Pag. 13 Ed. Milano

diffusione:216569tiratura:310275

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 10

L'indagineIl «Corriere» ha messo

a confronto cinque diverse modalità di viaggiare per raggiungere tra destinazioni tipiche: Roma, Bari e

Parigi A confronto prezzi e durate dei viaggi

in treno,

in aereoplano,

in pullman oppure

in automobile, la propria o«condivisa» Una piccola guida alla scelta del metodo migliore per viaggiare nei

fine settimana lunghi e i ponti di primavera

Foto:

Tutte le notizie di cronaca e gli aggiornamenti in tempo reale sul sito Internet del «Corriere»

milano. corriere.it

15/04/2018Pag. 13 Ed. Milano

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SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 16/04/2018 11

16/4/2018 Da ottobre Air Italy vola da Milano a Mumbai, è l’unico volo diretto dall’Italia | Travelnostop

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Da ottobre Air Italy vola da Milano a Mumbai, èl’unico volo diretto dall’Italia

notizia pubblicata 13 aprile 2018 alle ore 12:44 nella categoria Compagnie aeree

Air Italy annuncia il nuovo Milano Malpensa-Mumbai, la quarta nuova destinazione internazionaleservita dal suo hub di Milano Malpensa nel 2018. Il servizio, che inizierà il 30 ottobre 2018, verràoperato da un Airbus A330-200, dotato di 24 posti in Business Class e 228 posti in Economy Class.Il primo collegamento di Air Italy per l’India prevede 5 voli settimanali fra Milano Malpensa eMumbai, sarà l’unico volo diretto con la ‘Città dei sogni’ sia da Milano, sia dall’Italia. Si tratta dellaquarta nuova rotta internazionale aperta da quando Air Italy ha annunciato il suo nuovo progetto eil nuovo brand. Questo servizio diretto da Milano a Mumbai segue le 3 rotte per New York e Miamiin partenza da giugno 2018 e per Bangkok, previsto da settembre 2018.

“Mumbai arricchisce la costruzione del nuovo network di Air Italy e mostra chiaramentel’importanza del mercato asiatico per la Compagnia. Esiste un significativo potenziale di crescitadella nostra presenza in India, grazie ai grandi cambiamenti sociali che interessano la classemedio-alta indiana e allo sviluppo economico del Paese. Mumbai è un’incredibile città, allo stessotempo capitale finanziaria dell’India, centro di commercio e investimenti e importante centroculturale”.“Questa nuova rotta dimostra la nostra determinazione a continuare ad espandere il network conulteriori entusiasmanti destinazioni, in grado di attrarre passeggeri in Italia e portare i nostri clientiitaliani nel mondo, accogliendoli a bordo e invitandoli a provare la nuova esperienza di viaggio conAir Italy”, ha detto Marco Rigotti, vicepresidente esecutivo di Air Italy.La tariffe inaugurali per un viaggio di a/r partono da 342 euro a persona (soggetto a disponibilitàlimitata).

16/4/2018 Trasporto aereo tax free: i numeri di un'utopia | www.lagenziadiviaggi.itwww.lagenziadiviaggi.it

http://www.lagenziadiviaggi.it/trasporto-aereo-tax-free-i-numeri-di-unutopia/print/ 1/1

Trasporto aereo tax free: i numeri di un’utopiaby Giorgio Maggi | 16 aprile 2018 7:00

«Speriamo che in Italia arrivi un buon governo sensibile. D’altronde le tasse sul trasporto aereo fanno maleall’economia, ma si tratta di un tema che può essere affrontato solo a livello nazionale. La commissionepresenterà un report nel terzo trimestre di quest’anno proprio su questo argomento, speriamo che tutto ciòserva a stimolare i governi». A parlare è Thomas Reynaert, managing director di A4E – Airlines forEurope, di passaggio a Milano.

E a dargli manforte au questo tema, arrivano i dati dello studio di PriceWaterhouseCoopers che fa notarecome, in Italia, l’abolizione delle tasse sul trasporto aereo porterebbe a un incremento del Pil fino a 1,74miliardi di euro l’anno e contribuirebbe alla creazione di 7.500 nuovi posti di lavoro entro il 2030. Nonsolo: secondo la ricerca, si avrebbe una crescita del 2,5%, pari a 480 milioni di euro, dell’intero settoredell’aviazione in Italia; un aumento di 8,7 milioni di turisti in arrivo; un giro d’affari per il comparto turisticoin aumento di 2,5 miliardi di euro nel periodo 2018-2020 (in Europa le cifre salirebbero a più di 45 milioni diarrivi entro il 2020).

«A livello europeo, dal 2006 al 2016, i prezzi medi dei biglietti aerei sono diminuiti dell’8%, mentre lamedia delle tasse pagate è più che raddoppiata: da 6 a 14 euro per biglietto. Di pari passo anche le tasseaeroportuali per l’accesso alle infrastrutture e l’utilizzo dei servizi, sono più che raddoppiate, da 16 a 33 europer biglietto», ha proseguito Luciano Neri, segretario generale di Ibar – Italian Board of AirlineRepresentatives.

Ma se i numeri parlano chiaro, eliminare le tasse è un’impresa che finora è riuscita solo a Olanda e Irlanda,proprio quelli però che hanno registrato nell’arco di due anni un aumento dei passeggeri e una maggioreofferta: ad esempio, quasi 10 milioni di passeggeri in più per la seconda, che ha abolito le tasse nel 2014.

Per quanto riguarda l’Italia, invece, un confronto delle tariffe aeroportuali applicate in un campionerappresentativo di scali (Bologna, Catania, Cagliari, Palermo, Torino, Verona, Napoli e Olbia) evidenzia unaumento del 27% per il periodo 2013-2019. Inoltre, dopo che a metà 2016 il governo aveva evitatol’aumento proposto di 2,5 euro, oggi l’importo dell’addizionale comunale si attesta sui 7,50 euro per Roma esui 6,50 euro negli altri scali. «Eliminare l’addizionale è la nostra mission e puntiamo a renderla unamissione possibile», ha detto ancora Neri.

Ipotizzando una sua abolizione nel 2018, il Pil aumenterebbe di 880 milioni di euro nel primo anno,crescendo per un valore di 1,74 miliardi di euro annui entro il 2030 (considerando lo stesso stato attuale deilivelli di tassazione). Entro il 2020 verrebbero generati più di 3.750 posti di lavoro in tutti i settoridell’economia nazionale, con 7.500 nuovi posti entro il 2030. Infine, anche in Italia il settore dell’aviazionevedrebbe un incremento, raggiungendo il valore di 480 milioni l’anno entro il 2020 e 590 milioni di euroentro il 2030.

Nel 2006 il 90% del costo del biglietto era costituito dalla tariffa e dai supplementi, il 7% dai dirittiaeroportuali e il 3% dalle tasse. Ora la parte tariffa e supplementi è passata al 79%, i diritti aeroportuali al15% e le tasse al 6%.

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