rassegna del 5-3-2012

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Ufficio stampa

Rassegna Stampa Idv ER del 5-3-2012

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Bologna

Piacenza

Reggio Emilia

Modena

Ferrara

Ravenna

Forlì Cesena

INDICE

"Povero Marco, che crudeltà" padre Boschi tende la mano ad Alemanno05/03/12 La Repubblica Bologna 3

Il commissario Virano:i violenti sono «invitati» e non «infiltrati»05/03/12 Libertà 5

In 30mila al voto a Palermo per le Primarie del centrosinistra05/03/12 Libertà 6

La De Sciscio alla Terenziani «Il Comune è risparmioso»05/03/12 Gazzetta di Reggio 7

I soci emiliani ormai non sono nemmeno coinvolti05/03/12 Gazzetta di Reggio 8

Stasera un incontro sul volontariato05/03/12 Il Giornale di Reggio Emilia 9

"Adesso dobbiamo metterci la faccia Autoriduciamoci la bolletta dell'acqua"05/03/12 Il Resto del Carlino Reggio 10

"Restituire centralità al ruolo pubblico in Iren"05/03/12 La Nuova Prima Pagina di Reggio Emilia 11

In trentamila per dire: «Ciao Lucio»05/03/12 Gazzetta di Modena 12

«Pericolo amianto, serve una mappa»05/03/12 Il Resto del Carlino Ferrara 14

Dati in rete e regole più severe «Solo così metteremo ordine»05/03/12 Il Resto del Carlino Ferrara 15

«L’obiettivo? Aria più pulita»05/03/12 La Nuova Ferrara 16

Biciclette e bus, Ferrara deve rincorrere05/03/12 La Nuova Ferrara 17

ENERGIA D AFONTI RINNOVABILI gli aggiornamenti05/03/12 La Nuova Ferrara 18

Mozione dei ‘grillini’ sul Parco delle lucciole05/03/12 Il Resto del Carlino Ravenna 19

Primarie a sinistra, corsa a 4 (per ora)05/03/12 Il Resto del Carlino Forlì 20

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`Povero Marco, che crudeltà" padre Boschi dal pulpito tende la mano ad Alem In San Petronio le parole d'affetto per l' amico di Dalla SILVIA BIGNAMI

QUELLA bara nella basilica di San Pe-tronio ha riunito la città nella sua chie-sa mentre attorno alla cerimonia si sca-tena la bufera della comunità gay. Ese-quie sorvegliatissime dalla Curia. Da una parte le parole d'affetto di padre Bernardo Boschi, frate domenicano che durante l'omelia si rivolge diretta-mente al compagno di Lucio Dalla, Marco Alemanno, parlando della "scossa" provocata dalla notizia della sua morte: «Un tonfo... direi quasi cru-dele, vero Marco?». E dall'altra le parole di Monsignor Gabriele Cavina, che an-nuncia Alemanno come «collaborato-re» di Dalla, e che nell'istante della Co-munione invita la platea a rispettare il precetto: «Chi desidera accostarsi al-l'Eucarestia e si trova in peccato morta-le, prima ricorra ai sacramento della Confessione e faccia penitenza».

EproprioAlemanno delresto, col suo strazio, il suo dolore gridato in San Pe-tronio, a dare un senso alla cerimonia che in via Altabella sembrano avere subìto: significativa l'assenza e il silen-zio deicardinaleCario Caffarra e del suo numero due don Giovanni Silvagni. Un dibattito che si scalda non appena la ce-rimonia si conclude, senza le musiche di Dalla, come dei resto aveva suggerito la Cei per evitare la spettacolarizzazio-

ne del funerale, Eppure alla cerimonia c'è padre Idelfonso Chessa, che da anni seguiva il percorso spirituale di Dalla, e c'è Bernardo Boschi, il frate amico e confessore di Dalla che esordisce, nella sua omelia, augurando «Buon com-pleanno» all'artista, che proprio ieri avrebbe compiuto 69 anni. Boschi loda Dalla come «figlio vero» di Bologna, parla di lui con affetto: «Certo, ci ha la-sciato in un modo impensato, inedito, e questo è Lucio. Anche se, certo, questo tonfo_ quasi crudele, vero Marco?„. ci ha lasciati tutti più soli, più tristi». Par-lando a braccio, Boschi ricorda lo «spi-rito ironico» di Dalla, che non esita a de-finire di «clommesca creatività», e disse-mina il suo discorso del suo gergo, dal «secondo tempo della vita», comel'arti-sta definiva l'aldilà, alla «vita che verrà», «La terra finisce e là comincia il cielo», ancora un verso di canzone nell'omelia di padre Boschi, per dire che quelle sue canzoni. Lucio le «attingeva dalla profondità, aveva una profonda sete di Dio, dell'assoluto», per dirgli che «que-sto popolo ti capisce, ci hai lasciato la tua insostenibile leggerezza dell'esse-re». E polli saluto: «Tu ci davi serenità e gioia, Ti abbracciamo». Mentre i frati francescani diAssisi, che hanno inviato un messaggio, immaginano Dalla «vo-lare in cielo insieme a San Francesco». Ma l'impressione che sulla cerimonia permanesse una cappa di "non-detto" esplode appena la cerimonia si conclu-de. Dopo che nei giorni scorsi Franco Grillini, presidente Gaynet, aveva par-lato di «zuccherosa ipocrisia», ieri an-

che Lucia Annunziata ha parlato del:fu-nerale come di «uno degli esempi più fortidiipocrisia: vai in chiesa e ti conce-dono i funerali, basta che non dici di es-sere gay>'. Parole ieri riprese dallo stesso Grillini: «Se Dalla fosse stato gay dichia- rato non gli avrebbero mai fatto i fune-raliin chiesa».B agarre anche suTwitter, dove fa discutere la richiesta non co-mune di non fare la Comunione per chi è in peccato mortale: «Essere "collabo-ratori" è peccato mortale?», «Lo diran-no anche ai mafiosi?», i messaggi. Così come viene giudicata ipocrita la defini-zione di «amico e collaboratore» diAle-manno, che da anni vive da Dalla, anche

se né lui né l'artista si sono mai definiti compagni. «Ho pianto conAlemanno... che splendida dichiarazione d'amore», «Sentite condoglianze a Marco Ale-manna per la morte del suo compagno Lucio Dalla», silegge sul socialnetwork. Tra questi, anche quello del capogrup-po Pd Sergio Lo Giudice, che loda le agenzie di stampa che per la prima vol-ta definiscono Alemanno "compagno" di Dalla: «Finalmente». A chiosare, sempre su Twitter, è il leader Udc Pier-ferdinando Casini, che stempera così: «Le parole di Alemanno sono una bella testimonianza di amicizia e affetto».

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ROMA - In Val di Susa, i violen-i sono «invitati» e non «infil-

trati». ll commissario straor-dinario del Governo per la Tav, Mario Virano, dà la sua lettura di quello che sta suc-cedendo nelle manifestazio-ni dei No Tav: «El il Comitato che dirige il movimento -spiega -. Regola il rubinetto della violenza secondo una lucida convenienza valutata occasionalmente, di caso in caso». Non è il solo a pensar-la così, sottolinea. La sua opi-nione «coincide con quella di molti altri». Ecco che, secon-do il commissario, l'alternar-si e il mescolarsi di cortei pa-cifici a iniziative a rischio scontri non è causale.

I:analisi si innesta in quella del sottosegretario alla presi-denza del Consiglio, Antonio Ca.tricalà, che esprime il «ti-more» che ai No Tav «si aggre-ghino :forze che non sono so-lo quelle della ragionevolez-za, ma anche del contrasto in

sè e quindi anche della forza contro la democrazia».

Insomma, la distanza fra Governo e comitati non dimi-nuisce.

Anzi. Il leader del movi-mento, Alberto Perino, ri-sponde a Virano minaccian-dolo di querela. Poi contrat-tacca: «Non ci facciamo spa-ventare da Monti o da chi da ogni giorno si arrampica sui vetri per inventare leggi che ci impediscono di muoverci per la nostra valle». La mobilita-zione è stata «una vittoria», perchè ha documentato a tut-ti «la brutalità della polizia».

«Hanno gettato la masche-ra - continua Perino - Hanno fatto la caccia all'uomo nei nostri paesi. Proprio come fe-cero ì nazisti». Catricalà riba-

disce la linea del Governo, il «dovere morale, civico e poli-tico di portare» avanti il pro-getto «per non essere allonta-nati dall'Europa». E spiega che «il confronto fra le istitu-zioni» continuerà ma che, con ogni probabilità, non ci sarà referendum. Un'afferma-zione, quest'ultima, che su-scita le critiche dei Verdi, se-condo i quali il Governo ha «paura» della consultazione popolare.

Anche gli hacker di Anony-mo us si fanno rivedere, e creano problemi a chi tenta di collegarsi ai siti del governo e del Ministero dell'Interno.

Il commissario Virano, in-tanto, ricorda le linee del pro-getto: la quota italiana della prima fase costerà 2,7 miliar-

di di euro. E rassicura: da un anno è stata attivata «una. particolare struttura» deno-minata Gitav (Gruppo in-terforze Tav) delle forze del-l'ordine, per prevenire i rischi di infiltrazioni della crimina-lità organizzata nei lavori. Poi spiega che sulle grandi opere potrebbe cambiare il modello delle consultazioni., in modo che quello «italiano possa es-sere più affine» a quello fran-cese.

Proprio le consultazioni so-no al centro delle polemiche politiche. Angelo Bonelli dei. Verdi e Patrizia Bugnano per l'idv continuano a chiedere una sospensione dei lavori. «E doveroso ascoltare i citta-dini che protestano pacifica-mente contro il progetto Tav», aggiunge il capogruppo Idv al Senato, Felice Belisario. Men-tre per l'ex ministro Gianfran-co Rotondi il progetto è es-senziale per evitare «l'isola-mento» dell'Italia.

Il commissario Virano: i violenti sono «invitati» e non «infiltrati»

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In 30mila al voto a Palermo per le Primarie del centrosinistra PALERMO - Dopo le polemiche che hanno contraddistinto la marcia verso le Primarie, a trat-ti molto aspre, ieri è stata la giornata cruciale per i comitati dei quattro aspiranti candidati a sindaco di Palermo del cen-trosinistra: Rita Borsellino, Da-vide Faraone, Fabrizio Ferran-delli e Antonella Monastra. Al-cuni gazebo sono rimasti aper-ti, ben dopo il termine previsto per la chiusura dei seggi delle 21, per consentire alla gente che aspettava in. fila di votare. L'affluenza è infatti stata da re-cord. Nei 31 gazebo allestiti in città hanno votato quasi 30mi-la persone (oltre 800 immigrati e un centinaio di under 18), 10mila in più rispetto alle Pri-marie di cinque anni fa quando si presentarono ai seggi 19.335 votanti.

Lo spoglio è cominciato in ri-tardo e a tarda notte non si co-nosceva ancira il nome del vin-citore, che a partire da oggi do-vrà misurarsi in campagna elet-torale in vista delle Amministra-tive del 6 e 7 maggio.

«Nonostante l'afflusso consi-derevole, le Primarie si sono svolte regolarmente e se ci sono stati alcuni episodi dubbi sono

assolutamente imievanti», tua detto il coordinatore dell'esecu-tivo regionale del Pd, Enzo Na-poli, che escludeva «qualsiasi ti-po d'infiltrazione, soprattutto di. tipo malavitoso». Momenti di tensione si sono registrati in al-cuni segffi, dove è intervenuta la Digos, che ha identificato alcu-ne persone. In particolare nel quartiere Zen è stata segnalata una donna che avrebbe invitato la gente a recarsi al seggio dan-do loro un euro, la cifra necessa-ria per potere esprimere il voto.

Nei co. mitati dei quattro can-didati c'era molta fibrillazione. Qualcuno aveva organizzato exit-poll falda te che, nel pome-riggio, indicavano un testa a te-sta tra Rita Borsellino, sostenu-ta dai partiti del centrosinistra (Sei, Idv, Fds, Verdi e Pd) e l'ex Idv Fabrizio Ferrandelli, appog-giato da un cartello di movi-menti e da un pezzo del Pd che fa riferimento al senatore Beppe Lumia, al capogruppo all'As-semblea regionale Antonello Cracolici, e all'area Innovazioni dell'ex ministro Totò Cardinale e del parlamentare Nino Papa-Ma.

«Le file davanti i gazebo, le tante persone disposte ad at-tendere anche un ora prima di esprimere la propria preferenza - commentava il parlamentare del Pd, Sergio D'Antoni - sono la risposta migliore alle tante a-nalisi che hanno denunciato il distacco della gente dagli stru-menti della rappresentanza de-mocratica».

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DIRIGENTI D'AREA

La De Siglo alla Terenziani «Il Comune è risparmioso» «La consigliera Terenziani non si preoccupi. Conosciamo il de-creto Brunetta. A tempo debito, cioè quando i contratti dei diret-tori d'area scadranno, vale a di-re fra tre mesi, considereremo la questione. A loro, come risul-ta da Bilancio e come non sarà sfuggito alla consigliera, è stato dato un incarico biennale, per dare la possibilità di valutare le prestazioni dei direttori in un ruolo nuovo e complesso». Così Filomena De Sciscio, vicesinda-co e assessore al Bilancio, ri-sponde ad Annamaria Terenzia-ni (Forza Italia) la quale nei gior-ni scorsi chiedeva che non fos-sero rinnovato i contratti di diri-genti d'area per massimo Ma- gnani e Giordano Gasparini, «Ad oggi - continua De Sciscio -restano da fare un commento e da ribadire alcuni dati. Il com-mento è sui giudizi, del tutto soggettivi, della consigliera sull'operato dei direttori d'area. I dati riguardano le razionaliz-zazioni che il Comune ha pro-dotto in questi ultimi anni in termini di personale e consu-lenze: il numero delle figure api-cali del Comune è fra i più bassi in Emilia-Romagna e non solo; la spesa media per dipendente del Comune è di 32.863 euro e quella procapite dei cittadini reggiani per dipendente comu-nale è di 323 curo, vale a dire la più bassa tra le città capoluogo dell'Emilia-Romagna, e il Co-mune di Reggio è tra quelli che ha scelto di tenere all'interno la gestione dei Servizi; il costo pro-capite per dirigente è di 15 euro (a Parma è superiore del 37%, a Verona è più 31,9%, a Modena è più 17,3%). La riduzione della spesa per il personale è scesa del 3,63 per cento dal 2009; il personale del Comune con il blocco del turi over e le razio-nalizzazioni organizzative, è sceso da 1.703 unità del 2009 a 1.531 unità del 2011. E la spesa per incarichi professionali è passata da 3,4 milioni nel 2009 a2,5 milioni nel 2011».

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IL CASO 1REN

soci emiliani ormai non sono nemmeno coinvolti dE FRANCESCO FANTUZZI

l Dipartimento Econo- mia e Finanza di Italia dei Valori Emilia Romagna

considera il dibattito acceso-si "improvvisamente" su Iren senz'altro utile (finalmente non siamo più soli a porte la questione, pregnante per il nostro territorio) una limitato nell'analisi, in quanto focaliz-zatosi soprattutto su due aspetti: la perdita di valore delle azioni e della " reggiani-tà" dell'azienda.

Idv, pur non avendo certo risparmiato critiche a hen e al suo management, non ha appunto mai posto una pre-giudiziale sull'andamento pur decisamente negativo del titolo in Borsa, argomen-to che avremmo potuto facil-mente utilizzare ma che con-tinuiamo a non ritenere cen-trale: è pernicioso per la col-lettività, come la crisi dell' area curo ci ha mostrato, che

siano i mercati a dettare l'agenda alla politica. In real-tà; e ii tema dovrebbe stare a cuore ai Sindaci. estensori del-la .missiva di risposta all'ap-pello, il problema è l'ormai sostanziale assenza dei soci. pubblici emiliani dalla "rnui-tiutility di Torino e Genova" (come ormai viene ribattez-zata dalla stampa specialisti-ca) e la mancanza di coinvol-gimento dei medesimi nelle decisioni strategiche fonda-mentali, come la recente vi-cenda Edipower testimonia. Né ci stimola più di tanto l'ar-gomento della perdita delle "eccellenze" a livello locale, anche se poi seguito da pro-poste degne di riflessione: il problema non è l'operazione di fusione in sè ; che può effet-tivamente consentire recupe-ri di efficienza attraverso le economie di scala e lo sgan-ciamento da un controllo

troppo stringente della politi-ca locale, argomento oppor-tunamente richiamato dai Sindaci nei riferimenti alle "radici", ai ''padri fondatori" e alla "vecchia Agac", ma co-me la stessa viene indirizzata e gestita. In sostanza, un'ag-gregazione a livello regionale avrebbe evidentemente avu-to molto più senso, mante-nendo l'interesse dei territori nelle mani appropriate.

La risposta non può tutta-via essere se:triplice:mente "hen ha garantito un dividen-do in costante crescita" e "ciò ha significato per i Comuni, anche reggiani, di poter di-sporre di risorse indispensa-bili per effettuare interventi e investimenti a favore delle comunità locali". E se i divi-dendi, come ormai pare, si assottiglieranno sempre più per scomparire nel prossimo futuro?

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il Resto del Carlino REGGIO

Dopo L RFER,ZNDUM 1DV E RIFONDAZIONE ADERISCONO ALLA CAMPAGNA

A od la bolletta dell acq STOP al 7 per cento di rettili nera-zione del capitale investito nella gestione idrica: lo chiederanno a Iren i cittadini che aderiranno al-la campagna che vede schierati a Reggio, a fianco del Comitato Ac-qua bene comune, Italia dei Valo-ri e Rifondazione. L'iniziativa chiede il rispetto del secondo que-sito referendario. Si tratta di invia-re una missiva alla multiservizi in cui vengono richiamati l'esito del-la consultazione e i riferimenti di legge sull'obbligo di adeguarsi al-la volontà popolare.

integrato, per procedere a nuovi assetti gestionali, più conformi al-la volontà popolare espressa dal re-ferendum».

berto Ferrigno - saranno aperti per dare tutte le informazioni ne-cessarie ai cittadini su cosa è possi-bile fare perché venga rispettato l'esito del referendum sull'acqua.

LA MCHIESTA Concludere lo studio di fattibitità di una società a capitate totalmente pubblico

«CREDO sia arrivato il momen-to di venire allo scoperto e di met-terci la faccia -- spiega Ferrigno Ci sono amministratori, tanti, che hanno sostenuto il secondo quesito relativo al referendum sull'acqua. Adesso questi ammini-stratori devono fare come abbia-mo fatto noi, si devono autoridur-re la bolletta. D'altra parte ho pie-na fiducia nell'operato dell'asses-sore provinciale Mirko Tu tino, per questo lo invito a fare molta attenzione a coloro con cui Sia col-laborando».

«L'INIZIATIVA dell'Italia dei valori -- affermano dal partito di Di Pietro - è volta a sollecitare le aziende che gestiscono il servizio

E contemporaneamente invitia-mo gli amministratori a con-clujdere i lavori relativi allo stu-dio di tàttibilità di una società a capitale completamente pubblico per la gestione del servizio idrico

idrico locale, nel caso reggiano Iren, affinché venga rispettata l'eliminazione del 7% di remune-razione del capitale investito spet-tante alle aziende, che grava sulle bollette dei cittadini pari all'i 1,96% del totale. Non ci sem-bra giusto che le aziende continui-no ad essere incuranti di ciò, vista la sentenza della Corte Costituzio-nale n. 26/2011 di ammissione del quesito, che ha stabilito come l'esito positivo del pronunciameli-to popolare sia immediatamente applicabile». L'iniziativa sarà pro-mossa da alcuni banchetti nelle piazze centrali del capoluogo.

ADESIONE anche da Rifonda- zione: «I nostri circoli - dice Al-

MOBILITAZIONE per l referendum sull'acqua írl provincía partedpazíorte record

Aàxndgbbiamo Anne:O:a tLatt Autgriiudarme bdet'a >

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SOCIETÀ PARTECIPATE L'Idv plaude al fatto che finalmente i sindaci del Pd rivendicano più peso

«Restituire centralità al ruolo pubblico in Irene La mancanza di coinvolgimento nella vicenda Eclipower ha fatto apriregli occhi a tutti

T T na ampia parte della rela- zione del segretario del

Pd all' assemblea provinciale del Pd, tenutasi venerdì, ha ri-guardato Iren e le società a partecipazione pubblica, inse-rendosi nel dibattito aperto dalla lettera firmata dai sinda-ci capidistretto e da Delrio.

Oggi il Dipartimento Econo-mia e Finanza di Italia dei Va-lori regionale considera il di-battito accesosi «senz'altro u-tile (finalmente non siamo più soli a porre la questione) ma li-mitato nell'analisi, in quanto focalizzatosi soprattutto su due aspetti: la perdita di valo-re delle azioni e della "reggia-nità" dell'azienda:.

Il responsabile del Diparti-mento, il reggiano France-sco Fantuzzi, non ha mai ri-sparmiato critiche a Iren e ai suoi manager e «non ha mai posto una pregiudiziale sull'andamento pur decisa-mente negativo del titolo in Borsa, argomento che a-vremmo potuto facilmente utilizzare ma che continuia-mo a non ritenere centrale: è pernicioso per la collettivi-tà, come la crisi dell'area eu-ro ci ha mostrato, che siano i mercati a dettare l'agenda al-la politica».

Fantuzzi poi dice che il te-ma vero che dovrebbe stare a cuore ai sindaci estensori «il problema è l'ormai sostan-

ziale assenza dei soci pubbli-ci emiliani dalla "multiutili-ty di Torino e Genova" (come ormai viene ribattezzata dalla stampa specialistica) e la mancanza di coinvolgi-mento dei medesimi nelle decisioni strategiche fonda-mentali, come la recente vi-cenda Edipower testimo-nia».

Aggiunge il dipietrista: «Non ci stimola più di tanto l'argomento della perdita delle "eccellenze" a livello lo-cale, anche se poi seguito da proposte degne di riflessio-ne: il problema non è l'opera-

zione di fusione in sè, che può effettivamente consenti-re recuperi di efficienza at-traverso le economie di scala

IDY Francesco Fantuzzi

e lo sganciamento da un con-trollo troppo stringente del-la politica locale, argomento opportunamente richiama-to dai Sindaci nei riferimen-ti alle "radici" e alla "vec-chia Agac", ma come la stes-sa viene indirizzata e gesti-ta».

In sostanza, «un'aggrega-zione a livello regionale a-vrebbe evidentemente avuto molto più senso, mantenen-do l'interesse dei territori nelle mani appropriate». La risposta, aggiunge fantuzzi, «non può tuttavia essere semplicemente "Iren ha ga-rantito un dividendo in co-stante crescita" e "ciò ha si-gnificato per i Comuni, an-che reggiani, di poter dispor-re di risorse indispensabili per effettuare interventi e investimenti a favore delle comunità locali". E se i divi-dendi, come ormai pare, si assottiglieranno sempre più per scomparire nel prossimo futuro?. La risposta dei sin-daci pare anche affrontare questioni più interne al pro-

prio partito di riferimento, che non ci competono».

L'Idv, alleato del Pd a livello locale, ribadisce infine che «una multiutility come Iren non può e non deve dimenti-care, in nome del profitto e dei dividendi, che nella pro-pria missione originaria esi-ste ancora la tutela dell'inte-resse generale della colletti-vità e quindi anche dei Sin-daci che la rappresentano con il loro prezioso e compe-tente lavoro e che pertanto devono essere coinvolti».

In sostanza, «non occorre "costituire nell'immediato un comitato tecnico di quali-ficati esperti", come auspica l'appello, ma restituire cen-tralità al ruolo pubblico nel-lo perseguimento della mis-sione, proprio per affrontare la questione del ruolo margi-nale e subalterno che i Sin-daci hanno sollevato. Prima che sia troppo tardi. E allora ben vengano il dibattito, e la collaborazione tra tutte le forze istituzionali, economi-che e sociali di Reggio».

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«No allo stravolgimento del progetto originale» Previs t e salmonprtleltara inutili per nsolvere eteri pmblendmob,15,

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di Maria Rosa Tomasello ROMA

In trent a per dire: «Ciao Lucio» Piazza Maggiore piena. Il compagno Marco Alemanno legge "Le Rondini" e si commuove. La corona di Napolitano

Nel giorno dell'addio, il giorno che avrebbe dovuto essere quel-lo della festa per il suo sessanta-novesimo compleanno, non si sente la sua musica tra le navate di San Petronio. Per Lucio Dalla, la Chiesa ha voluto una liturgia tradizionale, ma la sua poesia ir-rompe dentro la basilica affac-ciata su "piazza Grande" con la dedica straziata di Marco Ale-manne, il giovane attore puglie-se da anni vicino all'artista, che legge «Le rondini» e ricorda. Ri-corda la sua emozione di bambi-no nell'ascoltare per la prima volta la canzone e la sua gioia di uomo nell'aver condiviso parte della sua strada con l'uomo che l'aveva scritta: «Chi poteva sape-re allora che avrei incontrato quel signore, che avrei potuto la-vorarci insieme. Invece è succes-so, e da qualche tempo ho l'ono-re e il privilegio di crescere al fianco di Lucio, il cantante, il musicista, i regista, ma soprat-tutto l'uomo eterno bambino a cui devo già tanto» dice davanti alla folla che dentro e fuori. la chiesa, oltre trentamila persone ;

si è raccolta per salutare Dalla per l'ultima volta. «Nonostante tutto il tempo che è passato, ascolto ancora quel brano e an-cora mi commuovo. Oggi, insie-me a voi, posso dirgli grazie» conclude, e senza più riuscire a trattenere il dolore, Marco scop-pia in un pianto dito tto.

E' una commozione piena di rimpianto quella che attraversa il grande gruppo degli amici, che da sabato uno dopo l'altro han-no sfilato pazientemente assie-me a cinquantamila cittadini per rendere omaggio al cantau-tore nella camera ardente allesti-ta nel cortile d'onore di Palazzo Accursio e poi hanno preso po-sto nella basilica dove la bara en-tra accolta da un applauso infini-to: Ron, Gianni Morandi, Gaeta-no Curreri, Ligabue, Roberto Vecchioni, Jovanotti, Samuele Bersani, Renato Zero, Luca Car-boni, Biagio Antonacci, Andrea

Ornella Vartoni D'Alessio, i Pooit, Eros Raruaz-zotti, Paola Turci, Gianiuca Gr guani, Cesare Cremonini, la cori-sta storica Iskra Menarti -ti, solo alcuni di un elenco lunghissimo. Ci sono Luca Cordero di Monte-zemolo, delegazioni della Virtus Basket e del Bologna Calcio, che per evitare la concomitanza con i funerali ha fatto slittare alle 18.30 la gara contro il Novara. Per rendergli omaggio sono arri-vati anche Roberto Baggio e, pri-

ma di scendere in campo al Dall'Ara, sfila i.l Novara Calcio guidato dall'allenatore Emiliano Mondonico.

Seduti nelle prime file, gli ami-ci di sempre si guardano attorno smarriti, con gli occhi lucidi. «Oggi, parafrasando una frase di Lucio, si apre il secondo tempo della sua vita» dice Gabriele Ca-vino, provicario della diocesi,

aprendo la celebrazione. Nella città che sembra congelata in questo momento, con le bandie-re a mezz'asta per il lutto cittadi-no e i rintocchi a morte della campana dell'Arengo che han-no accompagnato l'uscita del fe-retro dalla camera ardente e che ancora scuotono l'aria grigia, la folla si scioglie in un lungo ap-plauso quando padre Bernardo

Boschi, confessore e amico del cantante inizia l'omelia dicen-do: «Buon compleanno Lucio». Accanto alla bara c'è la corona del presidente della Repubblica Giorgio Napolitatio, Vasco Rossi ha mandato una corona di gira-soli: «Ciao Lucio». «Questa pri-ma o poi ce la paghi, ciao Lucio» hanno scritto g- li Stadio, lo stori-co gruppo guidato da. Curreri, In

il feretro di Luci Dalla accolto da un applauso a piazza Raggiare

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De Gr t i non C'è

11 Prinelpe99 diserta i funerali

«principe» non c'era. Francesco De Gregori è stato l'unico tra i grandi amici di Ludo Dalla a disertare il funerale del musicista con cui aveva condiviso un lungo percorso umano e artistico. Nei giorni scarsi aveva scelto il silenzio: «E'un momento tristissimo, non mi sento di parlare» aveva detto, e a Bologna. nel giorno dell'addio, ha scelto d non esserci. Insieme hanno scritto una delle pagine più straordinarie del la musica italiana, con il tour «Banana Republic» che nel 1979 aveva riempito gli stadi. Nel 2010 erano tornati insieme, registrando il tutto esaurito.

un necrologio. «Abbiamo perso un genio, uno dei più grandi mu-sicisti del Novecento» commen-ta lovanotti, che si prepara a un omaggio all'amico scomparso durante il concerto previsto in serata a Casalecchio di Reno.

Bologna la rossa lo saluta con una malinconia composta, in la-crime ma senza striscioni né co-ri, seguendo la celebrazione sul-

la piazza nonostante dentro la chiesa ci sia ancora posto: «Tut-ta Bologna ti vuole bene, tu hai amato tutti, questo popolo ti ca-p isce, da [le autorità agli dice padre Boschi, «Lucio tra-smetteva serenità e gioia, eiedi-tà che ci lascia è questa: l'inso-stenibile leggerezza dell'essere. E mentre la città lo abbraccia an-cora prima di lasciarlo andare, in tv e sulla rete l'omaggio pieno d'amore e di disperazione di Marco accende il dibattito.

«I funerali di Dalla sono uno degli esempi più folti di. quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay» dice Lu-cia Annunziata durante la tra-smissione «In mezz'ora». «An-nunziata ha ragione quando de-nuncia l'ipocrisia della Chiesa cattolica» commenta il presiden-te di Gaynet Fianco Griffin', m entre su Twitter c'è chi parla di «splendida dichiarazione d'amo-re» e serpeggia l'indignazione per chi definisce Alemanno co-me un «collaboratore» di Dalla: «E' amore, bigotti», di certo un legame che l'artista non aveva mai voluto definire, e che non ac-cettava etichette. Prima di rag-giungere il c:imitero della Certo-sa, il corteo funebie fa un'ultimo giro per i colli bolognesi, come Dalla aveva voluto per la mam-ma loie. Il Bologna . gli dedica la sua vittoria: I a O, ciao Luc -io.

ORIPRODUZION E RISERVATA

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press LinE 05/03/2012 GAllETTA DI MODENA

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«Pericolo to, serve a mappa» L'appello dell'associazione: i dati esistenti sono vecchi di oltre 10 anni

di CAMILLA GHEDiNI

«SERVE una mappatura aerea del territorio per individuare tut-te le coperture in eternit ancora esistenti. Serve l'impegno ad ag-giornarla ogni anno, così da 'de-pennare' chi ha provveduto allo smaltimento e alla bonifica e con-trollare che le operazioni siano av-venute nel massimo rigore. Se non lo faremo, oltre alle morti di mesotehoma, continueremo ad as-sistere ad altri decessi.. Tutti silen-ziosi».

singolo, come stanno facendo gli Enti. Inasprendo dall'altro le san-zioni, con una legge nuova». Nell'attesa, sembra dire, facciamo almeno la pianta.

NEI GIORNI scorsi l'Aeac ha compiuto un anno. Ma soprattut-to, in un anno, ha visto 'passare' oltre 300 persone ---- per lo più fer-raresi. «occupati ed ex occupa-ti del settore chimico, edile, mec-canico, che chiedono assistenza e informazioni in materia sanitaria

e previdenziale». Cittadini in cer-ca di ragguagli anche su altre pato-logie legate all'esposizione all'amianto. Non 'solo' il mesole-lioma maligno, di cu i la provincia di Ferrara (dai dati regionali estra-polati dall'apposito registro e dif-fusi nei giorni scorsi dall'assesso-re regionale, Carlo Lucenti; è se-conda in Emilia Romagna dopo Reggio Emilia, con una incidenza. di 3.6 casi ogni I O mila residenti, «ma anche altri tumori — chiari-sce Albeiti , come quello al poi-

inone e al rene, che non vengono tizseiiii nel registro obbligatorio al momento del riscontro e posso-no pertanto essere ritenuti d'altra origine».

L'ALAC, una sede in città la sta ancora aspettando: «La avremo a breve», annuncia Alberti. Intanto usufruisce di locali messi a dispo-sizione dal Comune di (Occhi

a Santa Maria Maddalena, aia per Alberti fa poca differenza, per-ché la sua opera di sensibilizzazio-

ne non ha confini territoriali. Quel che conta, per lui, sono i nu-meri : nel ferrarese, dal 1996 ad og-gi, ci sono stati 164 decessi per me-sotehoma. «All'appello — rimar-ca mancano però le 11101ti per cancri conciati». SOpratlitE0 sta

questi Alberti vuole squarciare il velo. Il Presidente rivela che il trend di chi si rivolge all'Aeac sta crescendo, in queste settimane, con la sentenza di condanna dell'Eternit dello scorso febbraio. «che accusando i vertici del colos-

E' LA proposta che Alberto Al-berti, presidente della sezione fer-rarese Aeac (Associazione esposti amianto e altri cancerogeni), rivol-ge alle istituzioni. «L'ultima map-patura — cita ad esempio — è di oltre 10 anni Ei e riguarda gli edili-ci pubblici, quando una grande quantità di amianto è invece pre-sente in quelli privati, garage, ca-pannoni, tetti. In tutte le struttu-re costruite prima del '92, quando fit introdotta la legge («oggi più che mai vecchia e certamente non esaustiva») che ha impedito l'uti-lizzo dell'amiamo e imposto misu-re di decontaminazione. Alberti condivide il recente protocollo sottoscritto da Provincia, Comu-ne, Ausl Arpa, Aato 6, Cna e Con-l'artigianato per incentivare im-prese e singoli alla bonifica. Lo ri-tiene tuttavia insufficiente. «Pre-suppone una coscienza che non tutti hanno — motiva —. Biso-gna insistere, potenziando da un lato la responsabilizzazione del

LA RMTA DELLIMERG 4drappello dei tumori

mancano quelli non ancora ufficialmente correlati»

so ha fatto comprendere alla gen-te di avere diritti, che vanno ri-spettati». Inutile negare che chi contatta l'Aeac ha paura. Paura so-prattutto di arrivare 'tardi'.

«NOI indirizziamo quanti hanno necessità di sottoporsi ad esami al-le Medicine Legali di Pisa e Siena e all'Istituto Ramazzini di Bolo-gna. In particolare con quest'ulti-mo — anticipa — stiamo attivan-do uno studio epideiniologico su persone che hanno lavorato al Pe-trolchimico di Ferrara». Intanto, si punta alla divulgazione pubbli-ca, anche allacciando rapporti con le singole istituzioni. Info, wwvv.aeac-fe.com.

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it Resto del Carlino

FERRARA

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LE ZN723V3TZ BRATTI (COMMISSIONE AMBIENTE) E L'ASSESSORE LADRO «LA LEGGE è senza dubbio vec-chia, non solo alla luce della sen-te nza del processo Eternit di Tori-no. Lo è perché grandi passi in avanti non sono sta ti fatti. O me-glio, a un certo punto ci si è ferma-ti. Per questo io ritengo sia da va-lutare la possibilità di istituire una commissione che vigili su quanto è stato fatto finora. Che scatti una fotografia dello stato dell'arte, che ci dica a che punto siamo». Alessandro Brani, deputa-to Pd e membro della Commissio-ne Ambiente alla Camera, confer-ma il suo impegno per fare sinte-si. «Ci sono regioni, come l'Emi-lia Romagna esemplifica che nel tempo hanno messo in campo molteplici azioni. Altre in

cui non sono stati fatti neppure i censimenti. La situazione è effetti-vamente piuttosto caotica e servo-no regole chiare e definitive». E anche più «stringenti» secondo l'assessore comunale all'Ambien-te, Rossella Zadro, che punta il di-to contro l'assenza dell'obbligo di segnalazione in caso di abbando-no. «Così è affidato tutto al buon senso di cittadini, imprenditori e istituzioni», commenta. Istituzio-ni che a fine gennaio hanno sotto-

scruto un protocollo, il secondo in due anni, per sollecitare quanti sono interessati alla bonifica delle coperture in eternit e amiamo a ri-volgersi ad aziende autorizzate, con certezza di tempi, costi conte-nuti e massima sicurezza. «Noi facciamo leva sulla sensibili-tà della gente, che è sicuramente in aumento spiega . Certo non risolviamo il problema degli abbandoni sul territorio, che cer-chiamo di combattere grazie alle

Guardie Ecologiche Volontarie coordinate dalla Polizia Munici-pale». Zadro rimarca come a po-che settimane dall'etmata in vigo-re del protocollo, siano stati alme-no una trentina i ferraresi che hanno chiesto delucidazioni. «Per noi, questo è un ottimo se-gnale, cui aggiungiamo la richie-sta, da parte dei Comuni di Bolo-gna e Modena, di intraprendere percorsi sinergici». La scorsa setti-mana l'assessore ha sollecitato la

Regione — che nell'ambito di una politica volta alla promozio-ne delle fonti energetiche alterna-tive, ha di recente destinato al ter-ritorio ferrarese 713.551 curo per finanziare 15 interventi per la- ri-mozione di 19.303 metri quadrati di amianto e installare pannelli tovohaici -- «a valutare l'opportu-nità di aprire il bando, oltre che alle aziende, ai cittadini, a cui i Co-muni potrebbero girare le risorse. Sarebbe un modo per incentivare i comportamenti vintocisi». Sulla proposta di una mappatura aerea

Zadro non prende le distanze. «Sarebbe un valido strumento per mormorare il territorio. Il proble- ma amianto chiude l'assessore va tenuto sotto controllo e go- vernalo».

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Dati in rete e regole piu severe «Solo così metteremo ordine»

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it Resto del Carlino

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press LITE 05/03/2012 la Nuova Ferrara

L'ASSESSORE ZADRO

«L'obiettivo? Aria più pulita» Ma servono risorse economiche e manca un piano nazionale

«Siamo stati i primi a dotarci di un Sic abbiamo tanta gen-te che va in bici e un buon svi-luppo di piste ciclabili. Negli an-ni 90 svettavamo, ora c'è chi fa meglio di noi. Possiamo e dob-biamo migliorare la nostra mo-bilità sostenibile». L'assessore Rossella Zadro fa questa sinteti-ca rappresentazione, non è sor-da alle necessità di introdurre elementi di novità, di recupera-re un po' del terreno perduto e inserisce il tutto in un'ottica che è politica ed economica. «Per migliorare servono finanzia-menti e sn. urnenti di lavoro, sen-za un piano nazionale della mo-bilità sostenibile non, si sa dove prendere le risorse. E parlare di mobilità senza parlare di quali-

tà dell'aria ha poco senso, sono piani che si intersecano. Qualità dell'aria e mobilità sostenibile sono quasi la stessa cosa. Siamo già a 37 sforamenti delle polveri nru, negli ultimi anni la situazio-ne era via via migliorata, ma è bastato che il tempo si mettesse di traverso per tornare indietro. E non solo a Ferrara. Questo dell'aria è un problema che ti-guarda tutta l'area padana, non. ne usciamo solo con ricette

Dopodichè va bene ragiona-re su zone 30, su bici elettriche, bici-cargo che inviano ad essere usate anche in città. Intanto og-gi Zadro sarà a Bologna dove si inizia a discutere del nuovo ac-cordo di programma sulla quali-tà

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Biciclette e buc., Ferrara deve rincorrere

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LA PROPOSTA DI STEFANATI

Siamo tra i primi in Italia, ma ci siamo un po' seduti sugli allori. Facciamo le "case avanzate" per le bici ai semafori

in bicicletta per le strade della città,. A destra in alte Gianni 5tetanati (presidente di nicii in Città)

press LITE 05/03/2012 la Nuova Ferrara

MOBILITA' SOSTENIBILE » NUMERI E

Biciclette e bus, Ferrara deve rincorrere Fiab, Legambiente e Città in Bici: «Facciamo zona 30 tutta l'area dentro le mura e rotatorie a misura dei ciclisti»

Nel mondo delle due ruote Fer-rara è sempre in cima alle clas-sifiche, ma i raggi. della sua bici-cletta non brillano più come una volta. «La città si è un po' seduta sugli allori, mentre altre realtà in questi ultimi anni han-no fatto notevoli progressi co-me Bolzano e passi da gigante come Mestre». E' quanto sostie-ne Gianni Ste:fanati, presidente di Città in Bici, reduce contro sulla ciciabilità urbana che si è tenuto sabato a Bolo-gna per iniziativa di Fiab (Ami-ci della bicicletta), Legambien-te e Città in Bici. Ferrara, oltre che da Stefanati, era rappresen-tata dall'assessore comunale all'ambiente Rossella Zadro e da Giuseppe Ruzziconi, amrni-nistratore unico dell'Ami, l'agenzia della mobilità.

La mobilità sostenibile viene misurata con il «modal split», che assegna a Ferrara 40 punti: 27% di spostamenti in bici, 8% a piedi, 5% in autobus. Non è un punteggio basso, ma tra le città media ci stanno davanti Bolzano che veleggia a 67, Ve-nezia-Mestre che è a quota 56, La Spezia a 47, Pesaro 46. Tren-to e Siena a 45, Parma a 41.

Ferrara, a detta degli esperti, ha grandi possibilità di fare pro-gressi. Per le bici si può fare an-cora tanto, sebbene il 27% di spostamenti sui pedali sia tra i. più alti in Italia (ci battono in volata solo Bolzano, Piacenza e Pesaro). Stefanati, ciclabili.a parte, ( più se ne fanno meglio è) propone «le rotonde a misu-ra di ciclista che alcune città ini-ziano ad adottare e le case avanzate davanti ai semafori». La casa avanzata è uno spazio riservato ai ciclisti per consenti-re loro di piazzarsi davanti alle auto e di partire prima grazie a un verde che sia accende per le bici e dopo qualche secondo per le auto.

Ma è soprattutto nel Tpl che Ferrara arranca. 15 punti .dispo- stamenti urbani sui bus sono pochi. E' li che occorrebbe pro-. gredire per scalare la classifica della mobilità sostenibile.

Una soluzione radicale esi-

ste e i promotori della dell:bili:- l:à urbana cominciano a sba,die-rarla: «Bisowa estendere le zo-ne 30 nelle città - affencna Stefa-nati -, a Ferrara si potrebbe in-trodurre questo limite di veloci-tà per tutta l'area entro le mu-ra». In questo modo si scorag-gerebbe l'uso dell'auto e sareb-be più conveniente montare in sella o prendere l'autobus. Di zone 30 a Ferrara ne esistono già, ma pochi rispettano un li-mite di velocità così basso. Ma le associazioni ambientalisti, oltre a soluzioni, propongono agli amministratori delle città un traguardo: raggiungere il 50% di sostamenti A Ferrara manca un 10%, forse anche meno, poichè quel 27% di spostamenti in bici è proba-bilmente in difetto e causa di un sistema di rilevazione del rnodal split che è utile ma non infallibile, certo perfettibile. Di come migliorarlo si è discusso anche al convegno.

Marcano Pradareill

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ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI GLI AGGIORNAMENTI Effl Le commissioni consiliari 3.a presieduta da Antonio Pavoni - e 4.a - presieduta da Enzo Durante - si riuniranno congiuntamente domani alle 16.30 nella sala Zanotti della residenza municipale. Al centro dei lavori un'informativa degli assessori comunali Roberta Fusari e Rossel la Zadro in merito al l —Aggiornamento indirizzi per l'instalidzione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili".

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press unE

il Resto del Carlino 05/03/2012 Ravenna

COMUNE

Mozione dei 'grillini' sul Parco delle lucciole IL MOVIMENTO 5 stelle ha deciso di presentare una mozione per chiedere al consiglio comunale di pro-nunciarsi «con voto palese» sulla realizzazione di un par-co nell'ex vivaio di via Port'Aurea «al fine di pro-teggere l'ultima area verde pubblica presente all'inter-no delle mura storiche». L'area, delimitata dalle mu-ra e dalle carceri, è in disuso da oltre un decennio. Si so-no create dunque «condizio-ni favorevoli per lo svilup-po delle lucciole». Ma su quel rettangolo il Comune intende realizzare un par-cheggio alternativo a quello di piazza Kennedy. Resi-denti e associaziioni am-bientaliste hanno raccolto oltre 1800 firme per fermar-ne la cementificazione. Poi il 22 febbraio, alla presenta-zione della petizione in Co-mune, «parte della maggio-ranza si è mostrata sorda all'appello». Di qui la deci-sione presentare la mozio-ne, in modo che tutti i parti-ti si esprimano sul parco del-le lucciole. «Ricordiamo che le giustificazioni presen-tate dall'assessore Corsini, relative alla necessità del parcheggio — affermano i grillini — sono state ampia-mente confutate dai cittadi-ni che hanno presentato la petizione, con un loro stu-dio preciso e dettagliato sul-la situazione dei parcheggi a Ravenna, da cui emerge che le aree per la sosta esi-stenti sono ampiamente suf-ficienti e che con pochi inve-stimenti altri posti auto pos-sono essere individuati sen-za rovinare per sempre quest'ultima area verde del centro storico».

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LA SYDA CASTROCARO SI CANDIDA DA INDIPENDENTE CLAUDIO TORRENZIERI, EX VICESINDACO

arie a sinistra, corsa a 4 (per ora) O

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L\ dì FRANCESCA MICCOLI

COMINCIA a comporsi il mosai-co del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative del 6 maggio L'ultima tessera, in ordi-ne cronologico, ha il pizzetto rivo-luzionario e gli occhialetti da in-tellettuale di Claudio Torrenzie-TÈ ; che si presenterà come indipen dente in seno alla coalizione che attualmente vede allineati Pd, Idv, Sel e Psi. Già assessore alla cultura e vicesindaco tra il 1985 e il 1992 in giunte di centrosini-Ira; il mediceo si getta nella mi-

schia reduce dall'esperienza con movimento apartitico di Parte-

cipazione Democratica. E pro-

prio in nome dei principi della de-mocrazia par tecipativa e della so-vranità- popolare il cinquantatre-enne professionista nel settore della bioedilizia si batterà con la consueta veemenza. Ieri mattina il terra solano ha racimolalo le cinquanta firme necessarie a so-stenere la sua candidatura nell'ar-co di nemmeno due ore. Un buon viatico in vista delle pri-marie di coalizione, in program-ma domenica 25 marzo. «Spero di portare almeno duecen-to elettori al voto», spiega con en-tusiasmo. Tra gli obiettivi inse-guiti da Torrenzieri l'introduzio-ne negli statuti comunali dei 'refe-

rendimi: abrogativi, eli rettifica, di conferma e di iniziativa. «In questo modo qualsiasi delibera del Consiglio Comunale potrà es-sere sottoposta al giudizio popola-re, cosi che ogni decisione relati-va alla gestione e all'uso di beni e risorse pubbliche dovrà essere preventivameme confrontata e condivisa fra amministratori pub-blici e cittadini».

DI PRIMARIA IMPORTAN-ZA anche la sospensione dell'ap-provazione del Poc, la difesa e va- lorizza-Lione del patrimonio delle Terme in nome dell'interesse col-lettivo. «Desidero stimolare da su-

bito un confronto pubblico am-pio e costruttivo per creare condi-zioni reali di attivismo e parteci-pazione alla vita democratica del-la comunità locale di Terra del So-le, di Castrocaro, di Pieve Saluta-re e di Sadurano».

IMPEGNATO :a raccogliere le istanze dei concittadini è anche il. termale Gianni Piolanti, trentot-tenne di belle speranze designato da tempo candidato dall'Italia dei valori. Noto nel mondo del volon-tariato, in particolare per l'attivi-la svolta in Pro loco, Gianni gode della stima di molti giovani e di numerosi esponenti dell'universo

solidaristico. Scaldano i motori anche i due cavalli del Pd. Da un lato l'ex sindacalista terrasolano Luigi IneraCCirii le cui azioni so-no in netta crescita, e William Sanzani, volto familiare della po-litica locale per via dei vent'anni trascorsi nel salone municipale di viale Marconi. Defilatosi irt un primo momento, , forse scottato dalla sconfitta del 2007 Sanzani tornato in lizza dopo essere stato sollecitato a gran voce dagli eletto-ri. In settimana potrebbero emer-gere nomi nuovi, in particolare nei partiti più estremi della coali-zione. C'è tempo fino a sabato per presentare la propria candidatura sostenuta da almeno cinquanta firmatari.

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press LinE 05/03/2012

Resto del Carlino

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