RASSEGNA ALIMENTARE - 2012 - 5

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novità e panorama dei fornitori di macchine, impianti, prodotti e attrezzature per l’industria alimentare Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano TAXE PERCUE (tassa riscossa) Uff. Milano CMP/2 Roserio - ISSN 1827-4102 5 2012 S P E C I A L E C O G E N E R A Z I O N E Via Ballerini, 66 - SEREGNO (MB) tel. +39 0362 244182 - 0362 244186 - www.editricezeus.com

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Rivista tecnica Bimestrale in italiano. Tecnologie, macchine, impianti, componenti, attrezzature e materie prime per l'industria alimentare, delle bevande e del confezionamento.

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novità e panorama dei fornitori di macchine, impianti, prodotti e attrezzature per l’industria alimentare

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Novità e panorama dei fornitori di macchine, impianti, prodotti e attrezzature per l’industria alimentare anno XXXII - n.5 - Novembre 2012

Direttore ResponsabileEnrico Maffizzoni

Coordinamento Redazione S.V. Maffizzoni

Redazione Sonia Bennati

ContabilitàElena Costanzo

Progetto graficoDario Ficarazzi

Grafica e Impaginazione ZEUS Agency

Tipografia Faenza Industrie Grafiche

Rassegna Alimentare(fascicolo singolo/bimestrale): 20 € (Europa) 27 US$ (fuori Europa).Abbonamento annuale (sei fascicoli):110 € (Europa) 160 US$ (fuori Europa)Il pagamento degli abbonamenti può essereeseguito a mezzo vaglia o assegnointestato a EDITRICE ZEUS SAS

Rassegna Alimentare

panorama dei fornitori di macchine impianti, prodotti e attrezzature per l’industria alimentare. Periodicità: bimestrale. Autorizzazione del tribunale di Milano, n°25 del 24/1/1981.Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

ISSN 1827-4102

Vietata la riproduzione anche parziale di articoli o fotografie (articoli e fotografienon vengono restituite dalla redazione). La redazione non si assume nessuna responsabilità su eventuali errori di fotocomposizione relativa ad articoli pubblicati su riviste della EDITRICE ZEUS SAS

SOMMARIORassegna Alimentare

5-38

CONFEZIONAMENTO 39-63

NEWS 64-79

AUTOMAZIONE 80-89

IMBOTTIGLIAMENTO 90-95

MOVIMENTAZIONE 96-108

FIERE 109-127

5-38

NEWS

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PASTA

70-80

CONSERVIERO

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MOVIMENTAZIONE

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FIERE

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redazione, sede legalee amministrazione:

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portale: www.itfoodonline.come-mail: [email protected]

skypeTM: editricezeus

IBT GROUP25/29Efficenza energetica nell’industria alimentare

ACI90Miglioramento dell’efficienza presso l’industria di lavorazione della carne Scandia Food grazie all’asciugatore di lattine ACI azionato a soffiante

OM STILL97/101qualità e sicurezza per la movimentazi-one industriale: la risposta a tutte le esigenze di trasporto e magazzinaggio.

SIGEP109/111Sigep Cake design. Competizioni, eventi, formazione e dimostrazioni sull’arte della decora-zione nel nome della professionalità

FESTO80-85Veloce in viaggio, preciso al’arrivo. Sistemi correttamente dimensionati con attuatori elettrici e pneumatici tengono sotto controllo ogni movimento.

VERONESI FLOTTWEG64-65Chiarifica dei mosti e trattamento dei fondi di feccia con i decanter Flottweg

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lla Fiera SPS/IPC/DRIVES che si terrà a Norimberga dal 27 al 29 Novembre 2012 (Hall 1, Stand 310), Control Techniques, società del Gruppo Emerson

(NYSE: EMR), presenterà Unidrive M: l’innovativa gamma di convertitori progettati per soddisfare le esigenze specifi-che dei clienti nel settore dell’automazione della produzio-ne industriale.Progettando la nuova generazione di convertitori in modo specifico per i clienti dell’industria manifatturiera, Control Techniques è riuscita a fornire la soluzione più completa e mirata mai pensata per questo particolare segmento di utenti. I programmi di ricerche di mercato, di progettazione e sviluppo dell’azienda, hanno prodotto una famiglia di sette convertitori, ognuno con livelli di prestazioni e funzio-nalità senza precedenti. Ogni convertitore è stato attenta-mente progettato per soddisfare le esigenze ed aumentare la produttività di un settore specifico del mercato manifat-turiero.Unidrive M800, il prodotto di punta della nuova gamma Control Techniques, integra nel convertitore un controllore

macchina ad alte prestazioni di nuova generazione. La soluzione è pensata per fornire un sistema completo di con-trollo delle macchine utilizzando l’avanzato ambiente di programmazione CoDeSys, con linguaggi di programma-zione conformi IEC 61131-3, standard Ethernet per la co-municazione tra convertitori, I/O, HMI, PLC e altri dispo-sitivi industriali. L’offerta ad alte prestazioni è completata dalla struttura multi-tasking sincronizzata, dal motion control avanzato di Control Techniques ed è integrata dall’utilizzo di tecnologie aperte o standard industriali.Il protocollo Ethernet real time integrato (secondo IEEE 1588 V2) incrementa il controllo macchina con comuni-cazioni rapide e flessibili per ottenere velocità di sincroniz-zazione in rete inferiori a 1 µs, velocità di aggiornamento fino a 250 µs e numero di nodi praticamente illimitato. Il nuovo protocollo Ethernet avanzato di Control Techniques utilizza lo standard Ethernet TCP/IP e UDP per fornire una struttura di comunicazione altamente efficiente e compat-ta, che libera capacità e alleggerisce il carico della rete Ethernet. Il sistema consente la comunicazione diretta tra

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i modelli Unidrive M, senza necessità di indirizzare tutte le comunicazioni attraverso un router esterno tradizionale. Ogni convertitore con capacità Ethernet comprende un nodo Ethernet a due connettori RJ45 standard, per un colle-gamento in rete delle macchine molto più semplice. Alcune applicazioni, come gli “alberi elettrici”, possono essere configurate senza alcuna operazione di program-mazione. In questi casi, i convertitori iniziano a comuni-care tra loro in modo automatico, sincronizzando i propri loop di controllo per ottenere un funzionamento coordina-to e continuo. Lo standard Ethernet consente ai protocolli Control Techniques di comunicare con altri sistemi come PROFINET RT, Ethernet/IP e Modbus TCP/IP.Tom Alexander, Vice Presidente E & D di Control Techni-ques, dichiara: “Unidrive M è il progetto più innovativo a cui abbia mai partecipato. Il nuovo protocollo Ethernet avanzato di Control Techniques è stato progettato pensan-do alle fabbriche del futuro e attualmente è, senza dubbio, il protocollo più innovativo presente sul mercato. La ca-pacità dei convertitori della famiglia Unidrive M di comu-nicare direttamente tra loro utilizzando questo protocollo è particolarmente interessante e aiuterà certamente tutti i nostri clienti del settore manifatturiero a sviluppare metodi di produzione più avanzati”. Un’altra area di innovazione nello sviluppo di Unidrive M è rappresentata dagli strumenti di interfaccia uomo/mac-china. I PC tools di Control Techniques facilitano l’accesso all’intera gamma di funzioni dei prodotti. Questi strumenti software permettono all’utilizzatore di ottimizzare la messa a punto del convertitore, creare un backup dei parametri di configurazione ed eseguire più rapidamente la diagnosi dei guasti. Tutti gli strumenti software si basano sugli stessi

componenti di comunicazione e possono funzionare con-temporaneamente utilizzando numerosi protocolli.La gamma Unidrive M è supportata da PC tools di Con-trol Techniques sviluppati per incontrare le esigenze degli utilizzatori. Questa nuova generazione di PC tools rende ancora più semplice la configurazione ottimale del conver-titore e del motore. I software di programmazione utilizza-no i linguaggi in ambiente CoDeSys basati sullo standard aperto IEC 61131-3, per soddisfare i requisiti applicativi dell’automazione industriale. Tom Alexander spiega: “Non abbiamo semplicemente aggiornato la suite esistente di strumenti software per adattarla al nuovo prodotto, ma ab-biamo sviluppato nuovi PC tools basandoci sui risultati di un innovativo programma di progettazione (“human-cen-tred design”), che fin dalle fasi iniziali ha tenuto conto delle effettive esigenze degli utilizzatori. I nostri nuovi strumenti sono pensati per soddisfare requisiti operativi specifici e permettono all’utente di svolgere compiti come la configu-razione del convertitore e dell’applicazione, il monitorag-gio del sistema e del convertitore, l’ottimizzazione delle prestazioni del motore o addirittura la scrittura di program-mi di sistema avanzati, senza disporre di una conoscenza specifica dei convertitori o dei menu di parametrizzazione.“Inoltre, le operazioni di messa in servizio e manutenzione sono state notevolmente semplificate grazie ad un’interfac-cia utente che prioritizza i task più frequenti, semplificando il lavoro di tutti gli utilizzatori ed offrendo ai più esperti il vantaggio di disporre di diagrammi dinamici della logica del convertitore e dati interrogabili ottimizzati. Le prestazio-ni del convertitore e del motore possono essere ottimizzate anche disponendo di conoscenze specifiche minime sui convertitori”. Control Techniques è nota per i sistemi avan-

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zati di controllo motore; i suoi convertitori sono da sem-pre utilizzati nelle applicazioni più complesse. La nuova famiglia Unidrive M compie un ulteriore passo avanti in termini di prestazioni, raddoppiando abbondantemente la capacità degli anelli di controllo. Gli esclusivi algoritmi di controllo motore di Control Techniques, abbinati alla più re-cente tecnologia dei microprocessori, garantiscono che la gamma Unidrive M offra i massimi livelli di stabilità e pre-stazioni per tutti i tipi di motori industriali. Per l’utilizzatore, questo si traduce in massima produttività della macchina con qualsiasi applicazione e tipo di motore, dai motori a induzione in c.a standard, ai motori lineari altamente

dinamici, motori a magneti permanenti, ad alta efficienza o servomotori ad alte prestazioni.Tom Alexander dichiara: “Crediamo che Unidrive M offra le migliori prestazioni del motore rispetto a qualsiasi conver-titore attualmente presente sul mercato”. Il piano globale di progettazione e sviluppo di Control Techniques ha prodotto finora trenta richieste di brevetto per proteggere l’enorme varietà di tecnologie avanzate sviluppate per Unidrive M.Per creare la famiglia Unidrive M, Control Techniques ha condotto il più vasto programma di ricerche di mercato nel-la storia dell’azienda. L’obiettivo delle ricerche era quello di consentire l’elaborazione di un piano di progettazione interamente focalizzato sulle esigenze dei clienti. Nella fase iniziale di ricerca qualitativa, è stata condotta una

serie di interviste approfondite con Costruttori e altri utiliz-zatori finali per individuare con precisione le esigenze del mercato manifatturiero. A questa fase ha fatto seguito un vasto programma di ricerca quantitativa che ha aggiunto informazioni ai risultati delle interviste per offrire a Control Techniques un esatto quadro delle caratteristiche dei con-vertitori richieste da ogni specifico segmento del mercato manifatturiero. La ricerca quantitativa ha previsto una serie di indagini ‘combinate’, vale a dire sofisticate ricerche an-che sul web che definiscono la motivazione di acquisto in funzione dei bisogni del cliente. Jay Wirts, Vice Presidente del Marketing Strategico di Con-

trol Techniques, spiega: “La ricerca ci ha per-messo di comprendere il mercato manifatturiero con un livello di precisione senza precedenti; le informazioni che abbiamo acquisito sono state essenziali per decidere a quali clienti rivolgerci e con quali prodotti. Abbiamo potuto suddivi-dere i clienti del settore manifatturiero in sette grandi gruppi, ognuno con esigenze altamente specifiche. In base ai risultati della ricerca, ab-biamo deciso di sviluppare una gamma di sette convertitori: uno per ogni gruppo di clienti.

“Con un’ampia scelta di convertitori e opzioni, Control Techniques potrà offrire ai propri clienti una gamma di pro-dotti altamente ottimizzati e più vicini alle loro esigenze di qualsiasi altro convertitore disponibile sul mercato. Sono convinto che la nuova gamma trasformerà le prestazioni e la produttività dei nostri clienti”.Enrique Miñarro Viseras, Presidente di Control Techniques, aggiunge: “Dopo l’uscita di Unidrive M, Control Techni-ques lancerà altre gamme di convertitori specifici per ognuno dei nostri principali segmenti di mercato. In questo modo potremo adattare i prodotti alle precise esigenze di tutti i nostri clienti in tutti quei settori, come mai prima d’ora. L’obiettivo della nostra azienda è ‘semplicemente’ quello di rivoluzionare il mercato dei convertitori”.

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a aperto sabato 17 novembre a Mestre il su-permercato sostenibile Coop&Coop Campo Grande, il primo in Italia realizzato con il nuovo

formato dei punti vendita Coop nell’ambientazione e nell’offerta. Un supermercato ricco di prodotti tipici, lo-cali e biologici, e dotato di servizi ecologici e sociali come i distributori dell’acqua pubblica liscia e gasata e dei detersivi sfusi, la parafarmacia, lo spazio per il book-crossing, il recupero a fini solidali degli alimenti invenduti, la vendita di pannelli fotovoltaici. Per abbattere i consumi, lo stesso negozio sarà illumi-nato da lampade a led e tutti i banchi frigo saranno chiusi da sportelli. Si tratta del primo punto vendita di Coop Adriatica re-alizzato in collaborazione con la cooperativa Spes di Fabriano (AN), attiva nella progettazione elettronica e informatica di soluzioni tecnologiche innovative. Il punto vendita è dotato quindi di un sistema di gestio-ne integrato dell’energia e di monitoraggio puntuale dei consumi energetici.Il supermercato di Mestre è il primo all’interno di un accordo quadro siglato con Coop Adriatica per l’in-stallazione del sistema di monitoraggio e gestione dell’energia nei diversi punti vendita della Coopera-tiva. Si tratta di un sistema, software e hardware, che controlla tutti gli utilizzi energetici: la climatizzazione degli ambienti, il riscaldamento, il raffrescamento, la deumidificazione, l’illuminazione interna ed esterna, la produzione di acqua sanitaria, l’alimentazione di forni e frigoriferi e degli uffici. Grazie a questo stru-mento, l’energy manager può tenere sotto controllo, sia da remoto che in azienda, la quantità e le mo-

dalità di consumo e gestire di conseguenza in modo intelligente l’utilizzo di energia, secondo i parame-tri definiti dalla certificazione Iso 50001: aumento dell’efficienza e costante riduzione dei costi.La struttura di Mestre ha richiesto investimenti per 3,8 milioni di euro e occuperà 85 persone, per lo più giovani e neoassunti.“Efficienza energetica e riduzione dei consumi stanno diventando parole d’ordine – commenta il presidente di Spes, Franco Boldreghini –, ma perché possano tradursi in realtà sono necessari sistemi tecnologici che consentano un’analisi continua e ragionata delle modalità di utilizzo e una conseguente gestione ra-zionale dell’energia. Per questo abbiamo messo a punto il sistema Spes Energy Suite. Il fatto che una realtà importante come Coop Adriatica abbia deciso di attrezzare i propri punti vendita nella direzione di un consumo intelligente dell’energia rappresenta un segnale molto positivo”.

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SPES CONTRIBUISCE AL RISPARMIO ENERGETICO DI COOP ADRIATICA

Inaugurato a Mestre (VE) il primo punto vendita Coop&Coop attrezzato con il sistema di monitoraggio per la gestione dell’energia.

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a Distilleria Sacchetto, con sede in Piemonte, è una delle aziende italiane a conduzione familiare, leader nel settore della produzione di amidi derivati.

Nel 2002 decide di dotarsi di un impianto di cogenera-zione per migliorare le proprie performance sul mercato. Risparmiare sui consumi energetici infatti si rivela essere la strada che sempre più imprese decidono di percorrere per migliorare la propria competitività. Per la progettazione e la realizzazione dell’impianto l’a-zienda si affida a CGT che si mostra essere partner affida-bile sia per la proposta del motore a marchio Caterpillar, che per quanto riguarda il Servizio. La sua organizzazione infatti è unica in Italia per professionalità, presenza territo-

riale e storia. L’impianto installato prevede un cogeneratore Caterpillar da 1,1 MWe modello G3516B. L’energia elettrica prodotta viene utilizzata dallo stabilimen-to, mentre l’energia termica viene recuperata dai circuiti del motore e dai gas di scarico. Dai circuiti motore si recu-pera acqua calda che viene scambiata con delle batterie acqua/aria per produrre aria calda utilizzata nel proces-so. Mentre i gas di scarico sono utilizzati direttamente. Dal 2003, anno di messa in servizio dell’impianto, con 72.500 ore di moto complessive (al 31/10/2012) e una media di 8050 ore di funzionamento all’anno, l’im-pianto ha dato una disponibilità sulle ore di attesa di fun-zionamento molto alta. La distilleria Sacchetto, sulla base

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CGT E LA DISTILLERIA SACCHETTOL’IMPORTANZA DEL SERVIZIO

NELLA COGENERAZIONE E NEL BIOGAS Grazie al Servizio di Manutenzione verificato in nove anni di

attività, la Distilleria Sacchetto ha voluto replicare e ha commis-sionato a CGT un nuovo cogeneratore, alimentato a biogas.

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di questi risultati, ha così deciso di realizzare un nuovo impianto di cogenerazione di potenza simile a quello già in essere, ma alimentato con biogas proveniente da un biodigestore anaerobico. Anche questa volta, CGT è stata coinvolta per progettare il nuovo sistema. È certo che nella scelta di ampliare gli impianti di cogenerazione nella distilleria, ha contato l’ec-cellente servizio di manutenzione di CGT. Solo una buona organizzazione e un buon servizio permettono di ottenere i risultati attesi nella cogenerazione.

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roseguendo nella sua intensa attività convegnistica tecnica che sta sempre più caratterizzando il ruolo di UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine per

il Confezionamento e l’Imballaggio), quale unico riferi-mento nazionale per l’aggiornamento tecnico e norma-tivo di settore, l’Associazione ha organizzato giovedì 8 novembre un simposio tecnologico per fare il punto sulle nuove soluzioni per il risparmio energetico ed efficienza energetica nelle macchine per il confezionamento ed l’imballaggio.L’argomento, particolarmente attuale in un momento in cui l’analisi dei fattori dei costi di produzione diventa assolutamente determinante per restare competitivi, ha richiamato a Villa Marchetti, sede di Ucima, un folto pubblico di tecnici di tutte le principali aziende del setto-re. Il tema del risparmio energetico sta assumendo infatti sempre più importanza non soltanto in ambito europeo, ma mondiale. E questo non soltanto per un fattore (de-terminante) correlato alle dinamiche dei costi di produ-zione, ma anche con riferimento al binomio “Energia e Ambiente”.In particolare nel settore del confezionamento e packa-ging si è assistito in questi ultimi tempi al crescere e svilupparsi di sempre più importanti proposte e soluzioni tecnologiche in materia, per le quali le imprese italia-ne si sono dimostrate ancora una volta all’avanguardia nella fornitura delle soluzioni più ottimali e performanti.Come già in altre occasioni, il simposio tecnologico, prima di approfondire le tecnologie, ha voluto aggior-nare i presenti sui più recenti sviluppi normativi e tecnici legati alle normative e standard internazionali per la valutazione dell’efficienza energetica dei prodotti.

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l Caseificio veneto fonda le sue origini nei lontani anni venti a Brenton, tra le colline di Roncà nel nordo-vest veronese dove Ermenegildo

Roncolato, insieme ai figli Romano e Angelo, dà inizio all’attività di ca-saro turnario. Con il tempo, il piccolo caseificio di fami-glia, che nel frattempo ha preso il nome „La Casara“ si trasforma in azienda artigianale dove Gildo, Giovanni e Letizia portano avanti l’attività con la stessa passione del padre Romano, mantenendo invariate le antiche ri-

cette casearie e tutti gli aspetti dell’arte della produzio-ne e della stagionatura dei formaggi. La produzione de

La Casara varia dal formaggio fresco ai formaggi tipici e lattici-ni di latte di vacca e di capra,

ai salumi veneti ottenuti da suini allevati direttamente in azienda.

La riqualificazione della centrale termicaNel 2011 i titolari del caseificio hanno deciso di ri-

IIL CASEIFICIO LA CASARA

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qualificare la centrale termica esistente sostituendo la caldaia a vapore esistente, installata oltre vent’anni fa e ormai obsoleta e inefficiente. La riqualificazione doveva rispondere all’esigenza di produrre il vapore necessario per alimentare i pastorizzatori del latte e per i processi di cottura di alcuni prodotti. Per soddi-sfare tali esigenze Viessmann ha fornito una caldaia Vitoplex 100 LS.

Vitoplex 100 LS è una caldaia a tre giri di fumo per la produzione di vapore a bassa pressione; per La Casara è stata scelta la versione con una potenza utile di 580 kW. È stato installato un generatore di potenza superio-re rispetto al precedente, dal momento che si è reso necessario aumentare la contemporaneità di alcuni cicli di lavorazione e accrescere la produzione di for-maggi. La caldaia installata, alla quale è abbinato un bruciatore a gas metano modulante, è in grado di produrre 0,9 t/h di vapore ad un bar. Inoltre, le grandi dimensioni della camera di vapore e l’ele-vata superficie di evaporazione hanno permesso di migliorare la qualità del vapore; la caldaia si carat-terizza inoltre per le ridotte dispersioni termiche e per le emissioni inquinanti particolarmente contenute con basso contenuto di ossidi di azoto. La sostituzione del generatore è stata affiancata a una serie di interven-ti sull’intera impiantistica esistente, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dell’impianto nel suo comples-so. I risultati finali conseguiti sono stati in linea con le aspettative iniziali dei proprietari, dal momento che hanno portato a un miglioramento del rendimento sti-mabile intorno al 15%-20%, con conseguenti benefici sui costi di esercizio.

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el gennaio 2013 si terrà la sesta edizione di ProSweets Cologne: parallelamente al Salone Internazionale dei Prodotti Dolciari (ISM) dal 27

al 30 gennaio 2013 circa 350 aziende da una trenti-na di paesi si presenteranno nei padiglioni espositivi di Colonia. Il buon livello di iscrizioni lascia prevedere di nuovo una manifestazione dai contenuti molto variegati, che rap-presenterà l’intera gamma delle forniture finalizzate alla produzione, lavorazione e confezionamento di prodotti dolciari e snack e offrirà soluzioni per i problemi posti dalle diverse fasi di produzione. Un tema di capitale importanza, indipendentemente dal tipo di prodotto lavorato – cioccolato, praline o wafer – è l’“Hygenic Design”. La produzione dolciaria richiede tecnologie di ingegneria di processo sofisticate di alto livello. Per le aziende produttrici i criteri di hygienic design sono di-ventati prioritari, specialmente per i processi aperti, nei quali prodotto e strumenti di produzione entrano in con-tatto. La preferenza va alle macchine progettate specifi-catamente per rendere i processi più sicuri e prolungare la conservazione dei prodotti. I criteri di hygienic design hanno svolto quindi un ruolo preminente durante la ristrutturazione dello stabilimento

di Barsinghausen della Bahlsen. La produzione annua dello stabilimento ammonta a 35.000 tonnellate di dol-ciumi. Per i quadri di comando della linea di produzione “PiCK UP!” i responsabili hanno optato per una serie di scatole rigorosamente impostate su principi igienici. Costruite in acciaio legato secondo un progetto studiato fin nei dettagli, assicurano il massimo di igiene grazie all’assenza di zone morte e impedendo l’infiltrazione di polvere e umidità. Il materiale isolante impiegato può assicurare una protezione di classe IP 66. La superficie della scatola presenta una rugosità inferiore a 0,8 mi-crometri ed è spazzolata nel senso del gocciolamento offrendo così le migliori premesse per il deflusso sicuro dei liquidi. La legittimazione igienica Può sembrare semplice e ovvio quanto realizzato presso la Bahlsen, ma in pratica soddisfare i criteri di hygienic design è tutt’altro che facile. Le aziende dolciarie posso-no avvalersi dell’aiuto dell’European Hygienic Enginee-ring & Design Group (EHEDG). I criteri che consentono di definire una macchina di facile pulizia e i requisiti che le parti devono soddisfare per essere certificate sono definiti in una serie di direttive. La certificazione è con-

PROSWEETS COLOGNE 2013 OFFRE UN’AMPIA PANORAMICA DI TECNOLOGIE E PROCESSI DI

PRODUZIONE E TRASFORMAZIONE PER DOLCIUMI E SNACK – OTTIMO LIVELLO DI ISCRIZIONI

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siderata un sigillo di qualità ed ha il valore di legittimazione in fatto di igiene. Si sta anche diffondendo sempre più. “Con-statiamo un continuo aumento di certificazioni”, spiega il Dr. Jürgen Hofmann. Lo speciali-sta della Weihenstephan è re-sponsabile del gruppo tedesco all’interno dell’EHEDG. Inizial-mente venivano certificati so-prattutto parti di condotti quali sensori, valvole e pompe, ma oggi nei centri per i test per-vengono componenti sempre più complessi, quali saracinesche e deviatori per il convogliamento pneumatico. Oltre alla scelta dei materiali, è fondamentale la funzionalità dei componenti in termini di pulizia, perché tutti gli impianti utilizzati devono essere sottoposti obbligatoriamente a periodiche pulizie in-tensive. Tale operazione ricorrente deve essere però realizzabile nel più breve tempo possibile, perché “la produzione sarà tanto più red-ditizia, quanto più efficiente sarà il processo di pulizia”, commenta Hofmann. Ad esempio i sensori: se integrati a filo di parete nei tubi in una scatola sferica richiederanno tempi di pulizia molto più brevi. La via reale del cleaning in place Dire pulizia è come dire cleaning in place, la cui sigla è CIP. I mo-derni processi di produzione dolciari oggi sono inconcepibili senza questa via reale della pulizia. Con questo tipo di procedimento le soluzioni detergenti circolano negli impianti pulendoli in modalità completamente automatica senza richiedere lo smontaggio prelimi-nare di parti dell’impianto. Ai fini di un risciacquo efficace i serbatoi, i condotti e le pompe devono essere costruiti senza alcun punto morto e devono essere completamente svuotabili. Inoltre, le superfici di tutti i componenti che entrano in contatto con il prodotto devono essere il più lisce possibile per prevenire depositi di sporco, prodotto e microrganismi in fessure e nicchie.

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l mondo dell’industria alimentare si affaccia con sem-pre maggior interesse sul settore dell’efficienza ener-getica e delle energie rinnovabili. I motivi di questo

crescente interesse sono diversi, primo fra tutti la volontà di riqualificare energeticamente le proprie strutture cercando soluzioni integrate chiavi in mano per far sì che i vecchi stabilimenti, spesso caratterizzati da coperture in amianto, possano rigenerarsi grazie ad un approccio che vede la bonifica delle superfici di copertura, la creazione di nuovi sistemi di coibentazione e l’utilizzo di impianti di produzio-ne di energia elettrica da fonti rinnovabili in un mix il cui obiettivo finale è quello di abbatere i consumi, sia elettrici che termici, e produrre energia pulita e gratuita.È questo il caso della VIS Industrie Alimentari e del suo stabilimento di Noale (VE). Lo stabilimento sorge su un terreno di 33.000 mq di cui 10.000 mq sono coperti sui quali sono stati realizzati oltre ai reparti produzione, amministrazione e servizi 9.000 m3 di celle di conser-vazione per stoccaggi differenziati. Lo stabilimento è in

produzione dal 1978 ed ha subito nel corso degli anni numerose modifiche. Attualmente, la VIS è specializzata in produzioni panate e pastellate di varie merceologie di prodotti: ittiche, formaggi, verdure, prosciutto, acquisendo un importante know-how per i rinvenimenti in forno, tosta pane, friggitrice, padella ecc.Nel 2011 l’azienda decide di dedicare il tetto del suo stabilimento di Noale (VE) ad una centrale di produzione di energia elettrica da fonte solare, bonificando in questo modo le vecchie superfici in amianto. La Energy Resources di Jesi ha proposto, in base

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EFFICIENZA ENERGETICA ED ENERGIE RINNOVABILI: VIS Industrie Alimentari avvalendosi della collaborazione

con Energy Resources, bonifica le proprie aree, abbatte i consumi e produce energia pulita

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a questo progetto d’intervento, l’offerta più competitiva sia in termini tecnici che economici. Questo approccio ha permesso all’azienda di accedere, oltre che agli incentivi per la produzione di energia “verde”, anche un ulteriore premio per la bonifica dell’amianto. In questo modo l’im-pianto fotovoltaico totalmente integrato da 292,5 kWp ha garantito all’azienda una nuova fonte di guadagno, traducendo i costi fissi per l’approvvigionamento energe-tico in nuovi risparmi dati dal notevole abbattimento dei consumi elettrici. Enrico Capanera, CEO di Energy Re-

sources sottolinea che “ogni impianto installato per i nostri clienti è come un vestito su misura, progettato e realizzato in base alle reali necessità e potenzialità delle strutture sulle quali andiamo ad operare. Nel caso dell’impianto per la VIS abbiamo messo a punto un sistema innovativo per l’integrazione architettonica dell’impianto in grado di soddisfare, in un’unica soluzione, le necessità di bonifica dell’amianto, impermeabilizzazione delle nuove superfici di copertura ed installazione dei moduli fotovoltaici grazie ad una struttura di montaggio brevettata. La massima va-lorizzazione delle opportunità di ogni singola commessa garantisce al cliente un investimento efficiente ed efficace oltre che sicuro.” Ad un anno circa dalla messa in fun-zione dell’impianto la produzione di energia “verde” ha raggiunto i 400.000 kWh (dato rilevato al 7 novembre 2012) pari a circa 213.000 kg di CO2 non immessa in atmosfera ed un risparmio, in termini economici, di circa

90.000 euro all’anno. Grazie alla boni-fica delle copertura all’amianto la tariffa incentivante riconosciuta alla VIS è pari a 44 centisimi di euro per ogni kW prodotto, tra le più alte ottenibili dal GSE.Le energie rinnovabili e l’efficienza energetica nell’industria alimentare rappresentano un ottimo investimento anche in termini di comunicazione e green marketing: infatti il consumatore di oggi è sempre più attento, oltre che

alla sostenibilità della filiera del prodotto, anche all’impat-to dell’azienda sull’ambiente, valore che si riflette in modo diretto sul prodotto finale aumentandone la percezione di qualità e genuinità. VIS Industrie Alimentari ed Energy Resources hanno stabilito un nuovo livello di qualità nell’in-dustria alimentare e confidiamo che si moltiplichino gli esempi virtuosi di questo tipo. www.energyresources.itplanet.energyresources.it

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l Gruppo AB di Orzinuovi (BS), leader nel settore degli impianti di cogenerazione in Italia (con oltre il 70% del mercato per quanto riguarda gli impianti alimentati da

biogas) ha scelto gli appuntamenti di Cremona e Rimini come vetrine per presentare la sua nuova linea di impianti progettati appositamente per rispondere in modo efficace alle esigenze del mercato delineate dalle nuove normative riguardanti la produzione di energia da biogas. “LINEA ROSSA” propone impianti di piccole dimensioni (da 63 a 600 kW), ideali in particolare per le imprese

agro-zootecniche, con tutta la riconosciuta e collaudata affidabilità che contraddistingue le soluzioni in modulo AB. Impianti che assicurano la massima efficienza ener-getica, in particolare per quanto riguarda la produzione e l’impiego dell’energia termica. Con la tecnologia e le potenzialità degli impianti LINEA ROSSA si crea un ciclo virtuoso: energia dai reflui e calo-re utile alla filiera agro-zootecnica.I moduli di cogenerazione della Linea Rossa sono alimen-tati a biogas prodotto da reflui animali, ai quali possono essere aggiunti colture dedicate o sottoprodotti di origine biologica. Installabili facilmente in aziende agro-zootec-niche di ogni dimensione, uniscono vantaggi economici sicuri ed ecostenibilità: si produce energia elettrica per la cessione in rete e contemporaneamente si ottiene calore per riscaldare le stalle e per le tante necessità della filiera degli allevamenti zootecnici. Considerando il mercato di riferimento, la gestione dei moduli di cogenerazione LINEA ROSSA è particolarmen-te semplice, grazie anche ad una accessibilità totale al vano motore e a tutta la componentistica. Inoltre l’’assi-stenza è garantita direttamente da AB grazie alla propria società dedicata AB Service, presente in tutta Italia.Ogni impianto, anche il più piccolo, è monitorabile in remoto su personal computer, tablet o smarthphone. L’e-sperienza AB e la qualità del prodotto garantiscono il massimo dell’affidabilità e il top delle performance nel lungo periodo (durata incentivo 20 anni).Un investimento facilmente ammortizzabile e destinato ad elevati rendimenti sia in termini di produzione di energia elettrica che di efficienza termica.

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AB ENERGY PRESENTA A FIERA CREMONA “LINEA ROSSA”

In occasione della fiera del Bovino da latte e di Italpig a Cre-mona e di Ecomondo a Rimini, il Gruppo leader in Italia nel set-

tore della cogenerazione presenta LA RISPOSTA ALLE NUOVE NORMATIVE riguardanti la produzione di energia da biogas.

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l comparto ceramico del distretto di Modena e Reg-gio Emilia vorrebbe puntare sulla cogenerazione e sul fotovoltaico, ma chiede regole certe e stabili

allo Stato. Il settore delle ceramica e delle piastrelle di distretto spende 500 milioni di euro in energia ogni anno, di cui 380 milioni in gas, e queste cifre pesano per il 20% sui costi di produzione. Il consumo del settore di aggira sui 1.150 metri cubi standard di gas all’anno e 1.200 GWh di elettricità. È per questo, che già da anni, le imprese del territorio si impegnano per la riduzione dei consumi. Lo ha detto sabato 27 ottobre Andrea Canetti, responsabile Ambiente Con-findustria Ceramica, al convegno “Green energy, nuo-vi scenari energetici per il distretto ceramico”, che si è svolto a Formigine, in provincia di Modena, nell’ambi-to del Festival green economy di distretto, organizzato e voluto da otto Comuni del territorio e appunto da Confidustria Ceramica.Per capire questo graduale processo di efficienza energetica c’è un dato: dagli anni 70 a oggi il con-

sumo di gigajoule per tonnellata di prodotto che va in magazzino è passato da 10 a 6, grazie a innovazio-ni tecnologiche, cicli di produzione migliori, efficien-za energetica delle macchine. L’efficienza energetica e il controllo dei costi dell’energia è una chiave per la competitività, specialmente in settori energivori e vo-cati all’export. Il settore della ceramica ha una quota di esportazioni pari all’80%.Per questo motivo il comparto, ha spiegato il rappre-sentante di Confindustria, lavora da tempo per miglio-rare la qualità degli acquisti energetici e diminuire i fabbisogni ricercando maggiori efficienze, anche se, afferma “incontra oggettivi limiti tecnologici e necessi-ta di un contesto normativo favorevole”. In questi anni si sono adottate macchine e impianti a minore con-sumo energetico, c’è stato un vero e proprio cambio tecnologico con il passaggio a forni molto più effi-cienti per i quali si usano materiali refrattari e isolanti e sono stati installati bruciatori di nuova concezione, con maggior efficienza dello scambio termico. “Nelle

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COGENERAZIONE E FOTOVOLTAICO PER IL COMPARTO DELLA CERAMICA

articolo tratto da Quale Energia.it

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aziende ceramiche del distretto di Modena e Reggio Emilia si è realizzata l’automatizzazione dei cicli ter-mici e si è avviato il recupero: sia quello del calore dei fumi, che l’aria di raffreddamento, che il calore da condensazione del vapore acqueo”, ha detto Canetti.A oggi sono 30 gli apparecchi di cogenerazione in questo territorio, con una potenza di 120 MW e una produzione di 450 GWh/anno e 4 gli impianti di fotovoltaici. Il settore dovrebbe e potrebbe concentrar-si soprattutto sulla cogenerazione ad alta efficienza, ma per farlo “servono investimenti e quindi, a livello di norme, occorre un contesto chiaro, stabile e favo-revole”.Tuttavia il distretto ceramico e delle piastrelle di Mo-dena e Reggio Emilia non vuole rinunciare al fotovol-taico, poiché ci sono notevoli potenzialità e anche Banche pronte a investire, ha detto Carlo Sinatra, av-vocato specializzato nel settore dell’energia, infrastrut-ture e project financing. L’avvocato sembra così voler rispondere al presidente di Confindustria Ceramica, Franco Manfredini, che all’esordio del Festival aveva criticato il forte e recente sviluppo del fotovoltaico, che “ aumenta i costi in bolletta per le aziende e porta ad acquistare pannelli dall’estero”. Un leitmotiv ripe-tuto spesso acriticamente da alcuni esponenti di Con-findustria e purtroppo fatto proprio anche da questo Governo.Nel distretto tra Modena e Reggio Emilia, ha detto Carlo Sinatra, si potrebbero realizzare impianti foto-voltaici con una potenza di almeno 12 MW, utilizzan-do circa 240.000 metri quadrati di tetti delle imprese del settore. Servirebbe una cifra che si aggira sui 40 milioni di euro, aggiunge, “ma posso dire con certez-za che ci sono importanti istituti bancari interessati a investire con il project financing”.Un settore energivoro come quello delle ceramiche, insomma, per l’esperto legale ne ricaverebbe gran-di vantaggi, utilizzando la possibilità degli incentivi

per lo scambio sul posto per l’acquisto dell’energia elettrica.Quanti altri settori industriali in Italia potrebbero bene-ficiare di uno sviluppo spinto della cogenerazione e della microcogenerazione ad alto rendimento? E per-ché non creare le premesse, con un crescente mercato domestico ed europeo di questa tecnologia, anche per una produzione domestica di queste apparecchia-ture?

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n contributo rilevante in questa direzione è forni-to da The Innovation Cloud, nuova piattaforma espositiva di respiro internazionale che intende

favorire la creazione di una forte massa critica e pro-muovere tutte le sinergie possibili all’interno dell’intero spettro dell’eccellenza tecnologica in ambito energyVivere in maniera sostenibile è diventata una consape-volezza per il cittadino moderno, oltre che una vera e propria necessità per proteggere l’ambiente in cui viviamo. E in oltre un decennio, dal Protocollo di Kyoto, fino alla recente proposta del governo italiano relativa alla

Strategia Energetica Nazionale, sono stati fatti enormi passi in avanti in direzione di uno sviluppo in chiave green. Una rivoluzione che ha cambiato il mondo dell’e-nergia, introdotto tecnologie energetiche sempre più innovative e determinato nuove opportunità per le im-prese in favore di una progressiva decarbonificazione dell’economia e della società.Oggi le parole chiave per continuare questo svilup-po e per rispondere alle nuove sfide competitive e dinamiche del mercato sono ‘innovazione’, ‘interna-zionalizzazione’ e ‘sinergia’. Perché questo è ciò che

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SINERGIE FRA TECNOLOGIE ENERGETICHE INNO-VATIVE: PROSEGUIRE UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

A FAVORE DI UN’ECONOMIA LOW-CARBON

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richiedono tecnologie e mercati sempre più globaliz-zati e interconnessi. Si tratta di individuare, cogliere e saper valorizzare le nuove opportunità offerte dai Paesi emergenti, dove il mercato dell’energia è ancora acerbo. È questa la direzione verso cui lavorare, una completa integrazione dell’eccellenza tecnologica in tutti quei settori in grado di favorire lo sviluppo di un’economia verde, dal comparto delle rinnovabili elettriche e ter-miche, a quello dell’architettura ed edilizia sostenibile, dalle reti intelligenti alla mobilità elettrica e ibrida fino alle smart cities.E l’industria ha già compreso l’importanza di riuscire a generare e saper sfruttare in maniera sinergica tutte le integrazioni possibili tra le migliori e più avanzate tecnologie energetiche per proseguire un rapido svi-

luppo verso un’economia low-carbon. Basti pensare ad esempio ai moderni impianti foto-voltaici che, in un’ottica di raggiungimento dell’indi-pendenza energetica, puntano sui sistemi di accumulo oppure alla climatizzazione a pompa di calore che può essere integrata da solare termico o biomasse.A fronte di un contesto di mercato in cui l’industria energetica è chiamata ad offrire tecnologie sempre più interconnesse, tutti gli attori - siano essi professioni-sti, consumatori o investitori - devono essere preparati a cogliere questa sfida. Se da un lato gli operatori

professionali devono essere in grado di padroneggia-re approcci sempre più interdisciplinari (si pensi ad esempio alle opportunità che offrirà l’obbligo, ormai imminente, di progettazione di edifici a consumo ener-getico quasi nullo), dall’altro i clienti devono essere consapevoli delle migliori soluzioni per realizzare i propri obiettivi di investimento nella direzione della sostenibilità e di risparmio sulla bolletta. Gli investitori, infine, sono chiamati a sviluppare una attenzione sempre più mirata alle nuove opportunità per una diversificazione nei tanti comparti delle tecno-logie energetiche.Il nuovo progetto espositivo e a forte vocazione inter-nazionale The Innovation Cloud (8-10 maggio, Rho Fiera Milano) nasce con una finalità ben precisa: pro-muovere e accelerare la transizione ad un’economia

low-carbon a partire dalla generazione di una forte massa critica e di sinergie all’interno dell’intero spet-tro delle tecnologie ener-getiche innovative. Un concept multi-tecnolo-gico che nasce a partire dall’esperienza di 13 edi-zioni di successo di Sola-rexpo, tra i primi 3 eventi

al mondo specializzati nel solare, e dal patrimonio di 6 anni di GreenBuilding, evento di riferimento sull’effi-cienza energetica negli edifici e l’architettura sotenibi-le - che si evolve in chiave innovativa con la prima edi-zione di NEXTBUILDING - e si sviluppa coinvolgendo anche tutte le altre tecnologie energetiche ad esempio per l’energy storage (E±STORAGE), la mobilità elettri-ca e ibrida (E:MOVE), l’integrazione del fotovoltaico e del solare termico nell’architettura (SOLARCH), le novità nel mondo della cogenerazione e trigenerazio-ne (POLYGEN) e tanto altro ancora.

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a cogenerazione a turbina è particolarmente adatta al settore manifatturiero dell’industria alimentare in quanto rappresenta l’applicazione esemplare delle

energie alternative a sostegno delle industrie altamente energivore, come quelle del food appunto, che presen-ta crescenti costi energetici e problemi di dispersioni termiche che potrebbero invece essere impiegate nei processi produttivi. In particolare, la tecnologia cogenerativa a turbina “oil free”, ovvero senza liquidi lubrificanti al suo interno, of-fre ulteriori vantaggi all’industria alimentare rispetto a quelli tipici della cogenerazione, tra i quali: maggiore risparmio energetico, emissioni nocive tra le più basse, flessibilità del range di potenza offerta dalle soluzioni (da 0.03 fino a 5 MWe), e soprattutto la possibilità di produrre maggiore energia termica sotto forma di vapo-re rispetto alle tecnologie tradizionali.La tecnologia cogenerativa “oil free”, di derivazione ae-

rospaziale, è frutto di oltre dieci anni di ricerca della so-cietà americana Capstone Turbine Corporation, leader mondiale nei sistemi energetici con microturbine a gas, di cui IBT Group è partner esclusivo per l’Italia. Il brevetto più importante di Capstone, infatti, che ne differenzia il suo prodotto da tutte le altre tecnologie cogenerative, è quello che fa riferimento alla completa assenza di olio lubrificante grazie all’impiego di cusci-netti ad aria (air-bearings) in grado di sostenere l’albero della turbina in rotazione senza contatto meccanico. I cuscinetti funzionano su un film d’aria che viene gene-rato da particolari profili aerodinamici presenti sull’asse della turbina stessa. Ne derivano numerose caratteristiche quali: una minore manutenzione, la tutela dell’ambiente grazie alla ridotta emissione di gas nocivi (NOx e CO), la modulazione da 0 a 100% della potenza elettrica data la velocità di rotazione variabile in funzione dell’energia elettrica pro-

EFFICIENZA ENERGETICA NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE

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La nuova App “Capstone World”

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dotta e la possibilità di impiego con diversi combustibili. Inoltre, gli impianti a turbina Capstone vengono gestiti secondo i più avanzati criteri ambientali e sono dotati di un servizio di manutenzione, garantito dallo stesso produttore, che vede impegnato personale tecnico qua-lificato che assicura la continuità, l’affidabilità e le co-stanti performance nel tempo dell’impianto. Grazie alla particolare tecnologia, anche il numero di operazioni dedicate alla manutenzione sono estremamente ridotte: ordinaria ogni 8.000 ore di funzionamento e straordi-naria a 40.000 ore di funzionamento.

a ricerca costante nelle più innovative applicazioni nel settore della generazione energetica ad alta ef-ficienza sta alla base della filosofia Capstone e di

IBT Group, in qualità di integratore di sistemi specializ-zato da oltre 12 anni nella generazione energetica ad alta efficienza. Nel corso degli anni IBT Group ha in-fatti sviluppato molteplici applicazioni per far fronte agli specifici bisogni di determinate industrie, come quella alimentare appunto. Due le applicazioni di recente svi-luppo particolarmente interessanti per questo comparto dove è richiesta la produzione di vettore termico, neces-sario per il processo produttivo, sotto forma di vapore saturo a varie pressioni.

APPLICAZIONI PER LA PRODUZIONE DI VAPORECapstone è l’unica turbina a gas modulare senza olio ad alto rendimento e zero emissioni con potenze per la singola macchina da 30 a 1000 kWe che massimizza efficienza e risparmio energetico, grazie alla possibilità di produrre maggiore energia termica sotto forma di vapore rispetto alle tecnologie tradizionali.

Utilizzando la nuova serie di turbine Capstone da 600, 800 e 900 Kwe, IBT Group - con la collaborazione di Panini, leader nella progettazione di apparecchi a pressione e sistemi di recupero energia per l’industria - ha infatti messo a punto una soluzione che permette di massimizzare la produzione di vapore mediante l’im-piego di una tecnologia di post-combustione dei gas di scarico esausti della turbina. Essi, oltre ad avere tenori di NOx e CO molto bassi ed ampiamente al di sotto dei limiti previsti dalle normative nazionali e regiona-li, presentano un contenuto di ossigeno pari a circa il 17%, che consente di utilizzarli come aria comburente a circa 300 °C all’interno di post-bruciatori che elevano la temperatura dei gas combusti fino ad un max di 700 °C. Tali gas, che rappresentano anche l’unico vettore termico di scarto delle turbine Capstone, vengono quin-di utilizzati in una normale caldaia per la produzione di vapore saturo. Il sistema così realizzato consente di usare tutta l’energia termica di scarto della turbina a gas Capstone, a diffe-renza di quanto normalmente accade con le tecnologie

LE NUOVE APPLICAZIONI SPECIFICHE PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE

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La sezione del motore di una turbina C65

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COGENERAZIONE E TRIGENERAZIONE

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PER IL RISPARMIO ENERGETICO

Capstone: l’unica turbina a gas modulare senza olio ad alto rendimento e zero emissioni con potenze da

30 a 1000 kWe che massimizza efficienza e risparmio energetico, grazie alla possibilità di produrre maggiore

energia termica sotto forma di vapore rispetto alle tecnologie tradizionali.

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tradizionali a motore alternativo, dove il recupero termi-co è molto inferiore, in quanto buona parte dell’energia termica si presenta sotto forma di acqua calda a circa 90 °C, proveniente dai circuiti di raffreddamento delle camicie e dell’olio lubrificante dei motori.

Le soluzioni cogenerative con Turbine Capstone serie C1000, equipaggiate con post-combustore e genera-tore di vapore, risultano quindi particolarmente vantag-giose per tutte le utenze industriali che non presentano la necessità di utilizzare acqua calda. A titolo di esempio, riportiamo i dati relativi ad un im-pianto realizzato presso un’industria alimentare costitui-to da una turbina Capstone da 1.000 kWel alimentata a metano (315 smc/h) e da un nuovo generatore di va-pore saturo della producibilità di 3000 kg/h di vapore saturo a 10 bar con ritorno condense a 90°C.Il sistema realizzato prevede l’utilizzo di un bruciato-re in vena d’aria (post-combustore) posto a monte del generatore di vapore il quale, iniettando del metano aggiuntivo in vena d’aria (121 smc/h), eleva la tem-peratura dei gas esausti in uscita dalla Turbina @17% di O2 da 280°C a circa 450°C. Tale flusso viene poi convogliato nel generatore di vapore a tubi di fumo op-portunamente dimensionato per la produzione di 3000 kg/h di vapore @ 10 bar richiesto dal ciclo produttivo del cliente.

Il risparmio è quindi quantificabile in circa 330.000 Euro annui con un funzionamento di circa 5400 ore/anno del sistema.La soluzione permette di beneficiare anche degli incen-tivi riconosciuti alla CAR (certificati bianchi e defiscaliz-zazione del gas metano) concessi alla cogenerazione ad alta efficienza. APPLICAZIONI CON ORGANIC RANKINE CYCLE (ORC)Il generatore Capstone Clean Cycle da 125 kW, attra-verso l’utilizzo del Ciclo Organico di Rankine, consente il recupero del calore di scarto da svariate fonti, che altrimenti verrebbe disperso nell’ambiente, per la produ-zione di energia elettrica che può essere riutilizzata in loco o immessa in rete. La tecnologia ORC, se abbinata ad un impianto di cogenerazione, consente di aumenta-re infatti in maniera determinante l’efficienza dell’appa-rato stesso attraverso il recupero del calore normalmente non utilizzato. Grazie all’applicazione ORC, si è infatti n grado di aumentare il rendimento elettrico di circa il 10%: ciò significa avere la possibilità di produrre circa il 10% di energia elettrica in più a parità di consumi o

Capstone C1000 con recupero termico

Capstone Clean Cycle 125 kW

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Capstone Turbine Corporation ha da poco lanciato “Cap-stone World 2.0”, la piattaforma multimedia che offre la possibilità di entrare in modo interattivo nel mondo delle microturbine Capstone.La nuova App, specificatamente ottimizzata per iPad, è la prima al mondo che aiuta a determinare l’effettivo rispar-mio economico e la conseguente riduzione di emissioni nocive derivanti dall’adozione di tecnologie per la ge-nerazione energetica ad alta efficienza. In pochi tocchi, chiunque, ovunque può determinare il potenziale rispar-mio in termini di costi energetici semplicemente inserendo alcuni parametri come il tipo di struttura per cui si vuole effettuare il calcolo, il mix energetico con altre tecnologie quali il solare e l’eolico usate in loco, ecc. I risultati di que-sta simulazione possono essere sorprendenti: se per esem-pio solo l’1% degli edifici che utilizzano grandi quantità di energia, in una città di 2.2 milioni di abitanti come

Sacramento, in California, passasse dal prelevare ener-gia dalla rete ad un mix di fonti di energia pulite - coge-nerazione, fotovoltaico, eolico - si potrebbero risparmiare oltre 10 milioni di dollari ogni anno riducendo le emissioni di CO2 di circa 82.000 tonnellate. Un’ulteriore funzione interattiva di “Capstone World 2.0” consente agli utenti di esplorare specifiche applicazioni con microturbine Cap-stone grazie alla possibilità di cliccare sulla struttura che più interessa (siti produttivi, ospedali, hotel, discariche, ecc.) situata in una ipotetica città modello ed avere così accesso a video, case study, interviste, ecc.La App “Capstone World 2.0” è attualmente disponibile per il download sull’Apple Store. L’applicazione è gratuita e supporta l’alta risoluzione del nuovo display Retina della terza generazione iPad. Il software è inoltre disponibile per PC e Mac all’indirizzo http://distributedenergycalcu-lator.com/capstone/.

di ridurre di circa il 10% i consumi a parità di energia elettrica prodotta.Capstone Clean Cycle è un modulo integrato - turbina e generatore elettrico – da 125 kW elettrici, in grado di lavorare con qualsiasi fonte di calore, purché superiore ai 125/140°C. Come le microturbine Capstone, non richiede impianto di lubrificazione, in quanto il gene-ratore ruota ad altissima velocità su speciali cuscinetti magnetici auto allineanti. Inoltre, sfrutta un modulo elet-tronico di potenza in grado di portare l’energia elettrica ad alta frequenza proveniente dal generatore esatta-mente alla frequenza di rete, eliminando la necessità di costosi condensatori e garantendo al sistema un’ottima modulabilità.

LA NUOVA “APP” INTERATTIVA E MULTIMEDIALE: AIUTERA’ A CALCOLARE L’EFFETTIVO RISPARMIO

ENERGETICO

Il motore di una turbina Capstone C65

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l sempre maggior numero di aziende agricole che produce energia dalle biomasse si trova a dover affrontare il problema degli alti costi di stoccaggio

e di smaltimento del digestato derivante dal processo anaerobico di produzione del biogas. La direttiva nitrati dell’Unione Europea (91/676) pone infatti delle strette limitazioni alle percentuali di azoto spargibili nei campi per fert-irrigazione. La maggior parte delle aziende agricole, tuttavia, non è in posses-so di un’estensione sufficiente di campi dove spargere il digestato in ottemperanza ai parametri indicati da tale normativa. Il semplice trattamento di separazione dei solidi so-spesi non consente di risolvere il problema, in quanto

non è in grado di ridurre in modo consistente il volume del digestato né il suo contenuto di azoto. Un trat-tamento per la riduzione della percentuale di azoto presente nel refluo è dunque una soluzione che si con-figura come quasi obbligata, ma rappresenta inoltre un’opportunità di guadagno economico grazie alla possibilità di riutilizzo delle sostanze ottenute tramite lo stesso processo di trattamento. TECAM, società operante nel settore del trattamento dei reflui industriali, è in grado di proporre quello che ad oggi è il più innovativo e completo sistema di trat-tamento del digestato, che, per mezzo dell’applica-zione di differenti tecnologie, permette di recuperare e riciclare molte parti di esso.

UN INNOVATIVO SISTEMA DI TRATTAMENTO PER LA VALORIZZAZIONE ECONOMICA

DEL DIGESTATO

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Impianto a osmosi inversa per il trattamento del digestato

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Il processo comincia con un pretrattamento del refluo volto alla rimozione dei solidi sospesi. La frazione so-lida così estratta può essere impiegata come fertiliz-zante o, previo essiccamento, come combustibile con il quale alimentare un inceneritore per la generazione di energia termica. La frazione liquida fuoriuscente dal trattamento di se-parazione dei solidi sospesi non può essere sparsa sui campi a causa del contenuto troppo elevato di azoto. La fase successiva consiste dunque nello strippaggio dell’ammoniaca dalla frazione liquida, che permette il recupero di una soluzione di solfato ammonico com-mercializzabile come fertilizzante.La frazione liquida uscente dalla sezione di strippag-gio è ricca di COD (Chemical Oxygen Demand), sali e metalli pesanti: essa necessita dunque di un tratta-mento di concentrazione in un impianto di ultrafiltra-zione/nanofiltrazione, che permette il recupero della frazione carbonica del refluo, ricca di azoto, che, ag-giunta alla biomassa nell’impianto di digestione, può incrementare la produzione di biogas. La restante componente liquida può essere impiegata in agricoltura come fertilizzante o ulteriormente trattata in un impianto di evaporazione sottovuoto (che con-sente il raggiungimento dell’ebollizione a temperature

più basse rispetto a quelle necessarie in condizioni di normale pressione atmosferica). Il concentrato estratto per evaporazione, ricco in sali minerali, può essere essiccato e commercializzato come fertilizzante. L’ac-qua ottenuta dai trattamenti di evaporazione e di es-siccazione può essere impiegata per l’irrigazione o scaricata nelle acque superficiali. I principali vantaggi di questo sistema di tratta-mento sono: la riduzione anche fino al 100% delle estensioni agricole per lo spargimento del digestato; la riduzione dei costi di gestione, grazie alla possibili-tà di recupero di molte frazioni del digestato, vendibili come fertilizzanti; la riduzione del volume di inquinan-ti da smaltire grazie alla loro concentrazione; la possi-bilità di supervisionare il funzionamento dell’impianto da una sala di controllo dell’azienda. Evaporatore a triplice effetto per il trattamento del digestato_ALAN Srl

Impianto di ultrafiltrazione

Sistema di trattamento MBR per biomasse liquide

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NERGIA ELETTRICA E TERMICA DALLE POTATURE DI ULIVO Nessuna colonna di fumo nero salirà più dai campi

di Calimera, paese nella campagna del salentino in Puglia. I contadini, infatti non bruceranno più all’aperto gli scarti di potatura degli ulivi, la coltura più diffusa nella zona, creando inquinamento, ma ne ricaveranno un reddito vendendole ad un’azienda agricola, la Fiusis srl guidata da Marcello Piccinni. Che le brucerà sì, ma non all’aperto. Bensì in un impianto di cogenerazione per ottenerne energia elettrica e termica.

TUTTI CONTENTI… ANCHE L’AMBIENTE Ha ottenuto la quadratura del cerchio Uniconfort che, con la sua caldaia, scalda un’azienda, produce ener-gia elettrica e offre un reddito alle decine di coltivatori che in precedenza eliminavano i loro scarti bruciandoli o pagando per il loro smaltimento. Inoltre, l’impianto lavora con combustibile a chilometri zero. Non a caso

il progetto ha visto l’adesione entusiasta del Comune di Calimera, della Provincia di Lecce, di Arpa Puglia e del Ministero delle Sviluppo Economico.

COME FUNZIONA: CALORE ED ENERGIA L’impianto produce 1 MW di energia elettrica e 4 MW di energia termica ogni ora. L’energia pulita prodotta viene venduta all’Enel che la immette nella cittadina di Calimera con una tariffa incentivante. La cogenerazio-ne, cioè la generazione nello stesso impianto di ener-gia termica e elettrica, è un processo che permette di ottimizzare l’utilizzo del combustibile ma anche di mi-gliorare la resa economica, tale da rendere la spesa dell’impianto ammortizzabile in pochi anni.

MAGGIOR RENDIMENTO CON UN’IMPIANTOSU MISURA L’impianto è frutto di un complesso iter di progettazio-ne, che ha visto l’ufficio ricerca e sviluppo di Uniconfort

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Risparmiate 2.310 tonnellate di petrolio l’anno

ULIVI: NON SOLO OLIO MA ANCHE COMBUSTIBILE

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nticipare di due mesi la stagionalità degli aspa-ragi, con evidenti vantaggi nella loro commercia-lizzazione. Un’utopia? No, una realtà economi-

camente sostenibile se si utilizzano le biomasse. Gli asparagi vengono raccolti dal 15 aprile al 30 mag-gio, stagione più mite che aiuta la crescita naturale del turione. Crescono tutti insieme in poche settimane, così vengono immessi sul mercato quasi simultaneamente, con un andamento dei prezzi che da molto alto nei primi giorni, si abbassa rapidamente per la quantità

di prodotto immessa sul mercato. Ottenere un raccol-to anticipato, dunque, presenta indubbi vantaggi dal punto di vista economico, qualora la produzione “arti-ficiale”, naturalmente, abbia però costi sostenibili.

LA COOPERATIVA AGRICOLA CHIEDE AIUTO A UNICONFORTL’idea è venuta ai soci della Cooperativa Agricola Bibione che lavorano nell’ambito della produzione agricola a pochi chilometri dal mare, a Bibione in

provincia di Venezia. Hanno chiesto aiuto a Uniconfort, il terzo produttore al mondo di caldaie alimentate a biomasse solide e insieme hanno progettato un impianto che utilizza combustibili a bassissimo costo: le biomasse solide. Un’esperienza unica in Italia e che permette di raccogliere i primi asparagi a febbraio.

testare le potature di ulivo nella caldaia per le prove di combustione. Quindi, valutati il grado di umidità, la pezzatura e le caratteristiche fisico chimiche dello scarto agricolo, è stato progettato l’impianto migliore in termini di funzionalità, resa e abbattimento delle emissioni.

IL RISCATTO DELLO SCARTOUniconfort è attualmente l’unica in grado di fornire cal-daie che bruciano diversi materiali, anche fuori stan-dard, in risposta alle particolari esigenze del cliente, sia che si tratti di materiale acquistato sia che derividagli scarti di lavorazione della sua attività. Impianti in grado di bruciare senza problemi e ad alta resa ma-teriali che altre caldaie non riescono a lavorare: con

umidità molto alte (fino a M55) e con residui di ceneri cinque volte più alte del cippato: torsoli di mela, sansa di olive, lettiere di fungaie, potature di vite e vinaccia, scarti di segheria, residui di lavorazione che rappre-sentavano un costo per il loro smaltimento e che sono invece diventati risorsa.

Caldaie a biomassa per le primizie

A BIBIONE ASPARAGI A FEBBRAIO

La raccolta degli asparagi

Stoccaggio della biomassa nel piazzale esterno

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CON LE BIOMASSE SI PUÒ! Una caldaia alimentata a cippato con una potenza di 700 kW produ-ce acqua calda che va ad alimen-tare un circuito posto sottoterra, a 5 centimetri dalle radici degli aspara-gi, per cinque ettari di coltivazione. E’ possibile così mantenere una temperatura a 35 °C che permette di anticipare di molto la stagionalità. Il cippato che alimenta la caldaia, 250 chilogrammi all’ora, viene acquistato a basso costo da una coo-perativa che lo ricava dalla manutenzione dei boschi e permette un risparmio sul costo dell’energia di oltre un terzo e di ammortizzare l’investimento in soli cinque anni.

FINANZIAMENTI PUBBLICIL’iniziativa ha visto il plauso anche dell’UE che, attra-verso il Piano di Sviluppo Rurale e grazie alla colla-borazione di Veneto Agricoltura, ha erogato finanzia-menti a fondo perduto che hanno coperto circa il 40% dell’investimento.

IL RISULTATO Ora a Bibione è possibile fare la raccolta dal 20 febbraio al 1 aprile: 430 chilogrammi di asparagi a

stagione che ven-gono venduti, in genere alle grandi catene di supermercati, al doppio del normale prezzo di vendita.

NON SOLO ASPARAGI… Uniconfort non è nuova a questo tipo di esperienze. In Francia caldaie Uniconfort permettono di scaldare serre dove crescono tutto l’anno piantine di melone, di pro-prietà del mag-giore produttore francese di questo pre-giato frutto; mentre in Irlanda più che all’allun-gamento della stagionalità si è badato al risparmio: le serre dove si coltivano i funghi vengono scaldate a costo zero bru-ciando la lettiera dove questi crescono.

I NUMERI DELL’IMPIANTO

Modello caldaia CMT

Potenza termica 700 kWt

Contributo PSR 40%

La caldaia modello CMT

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l Paese ha bisogno di un grande piano di ef-ficientamento energetico. L’industria italiana vuole lavorare. Intervenire sugli impianti già

esistenti ma obsoleti con un grande progetto di re-vamping energetico potrebbe rimettere immediata-mente in moto il sistema produttivo del Paese”.Lo ha detto, intervenendo in audizione al Ministero dello Sviluppo Economico, Claudio Andrea Gemme, presidente di Confindustria ANIE, la Federazione che riunisce oltre 1200 aziende di elettronica ed elettrotecnica e che con i suoi 450 mila addetti e un fatturato di 71 miliardi rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali.

“Anie sognava da tempo un pia-no nazionale energetico come quello messo in campo dal Go-verno - ha proseguito Gemme - e ne condivide e sostiene con con-vinzione gli ambiziosi obiettivi. Ma i condivisibili principi della SEN non possono da soli risolve-re i problemi di un’industria che oggi ha come necessità primaria quella di rimanere viva. Il mani-fatturiero italiano è un comparto all’avanguardia e competitivo, ma in questa fase rischia di ri-manere soffocato dalla tenaglia del costo del lavoro da un lato e del costo dell’energia dall’altro. La nostra proposta è quanto mai

concreta e subito attuabile: sostituire il parco elettrico esistente, sia in ambito industriale che nel building. Basti pensare a quanto lavoro ci sarebbe da fare sugli impianti elettrici, di illuminazione, di domotica e sugli apparecchi domestici. L’efficienza energetica è un’opportunità per l’indu-stria nazionale, che sul tema può assumere una lea-dership anche al di là dei confini nazionali”.

“Nel piano di manutenzione e innovazione del siste-ma - ha concluso Gemme - rientra a nostro avviso an-che la grande partita dello stoccaggio dell’energia e delle reti smart.”

“È necessario inquadrare i siste-mi di accumulo nell’ambito di un piano nazionale di sviluppo infrastrutturale - ha dichiarato in audizione Nicola Cosciani, re-sponsabile del gruppo Sistemi di accumulo di Anie – È una tecnologia dalle grandi poten-zialità, che può affiancare i si-stemi già noti per ampliare la gamma di soluzioni. ”Durante l’audizione Anie ha evidenziato il ruolo strategico che i sistemi di accumulo giocheranno in fu-turo. Si attende ora un piano di sperimentazione in cui la filiera italiana potrà dimostrare la pro-pria eccellenza.

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CONFINDUSTRIA ANIE: SOSTITUIRE GLI IMPIANTI PER RILANCIARE L’INDUSTRIA ITALIANA

Il presidente Gemme: “revamping energetico primo passo per dare concretezza alla Strategia Energetica Nazionale”

Claudio Andrea Gemme Presidente Anie

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l progetto E-CO2 per il recupero dell’anidride carbo-nica in campo enologico, promosso dal Consorzio di Tutela dei Vini del Soave e Collis Veneto Wine

Group, con la partnership di tre importanti enti di ricer-ca nazionale - il dipartimento di Biotecnologie dell’Uni-versità degli Studi di Verona, il laboratorio di Biosintesi Vegetali di Pisa e il dipartimento di Scienze degli Ali-menti dell’Università di Napoli - ed in collaborazione con Air Liquide, è stato selezionato tra le 10 migliori idee della Regione Veneto nell’ambito del concorso di ItaliaCamp “La tua idea per il Paese”.E-CO2 sarà dunque oggetto di presentazione ufficiale -

e concorrerà con gli altri progetti finalisti - in occasione degli Stati Generali del Centro Nord, che avranno luo-go sabato 1 dicembre, presso l’Università degli Studi di Verona, a partire dalle ore 11,30.L’evento, promosso dall’Associazione Italia-Camp in collaborazione con oltre 60 uni-versità italia-ne allo scopo di sostenere progetti ed idee innovative in favore dello sviluppo sociale, darà spazio ai migliori progetti delle 12 Regioni del centro-nord emersi nel concorso “La tua idea per il Paese” e sarà aperto dall’autorevole intervento del Presidente del Consi-glio Mario Monti. I lavori avranno inizio alle 11.30

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IL PROGETTO E-CO2 SELEZIONATOTRA LE 10 MIGLIORI IDEE DELLA REGIONE VENE-

TO NELL’AMBITO DEL CONCORSO DI ITALIACAMP “LA TUA IDEA PER IL PAESE”

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con il saluto di Alessandro Mazzucco, Rettore dell’U-niversità di Verona, Antonio Catricalà, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presiden-te Onorario dell’Associazione ItaliaCamp, e Fabrizio Sammarco, Presidente di ItaliaCamp. Seguiranno 12 sessioni di dibattito in contemporanea sui progetti finalisti selezionati in ciascuna Regione ed un confronto tra i Governatori delle Regioni coinvolte per la valorizzazione delle idee vincitrici in ogni aula regionale. Il Progetto E-CO2 si pone l’obiettivo di recu-perare e riutilizzare l’anidride carbonica che si svilup-pa naturalmente durante il processo di fermentazione dei mosti, consentendo al contempo la riduzione delle emissioni in atmosfera ed il riutilizzo della CO2 sia nel settore enologico (ad esempio per il raffreddamento

dell’uva in vigna o dei pigiati) che in altri settori indu-striali (per la gasatura delle bevande, la creazione di atmosfera modificata per il confezionamento degli ali-menti al fine di controllare la proliferazione microbica ed aumentarne la shelf life, ecc).Davide De Vita, Direttore Sviluppo Attività Bulk On Site di Air Liquide - multinazionale francese leader mondiale nei gas tecnici e industriali, coinvolta nel progetto - ha dichiarato: «Con la partecipazione al progetto E-CO2, stiamo valutando le potenzialità di questa nuova forma di recupero dell’anidride carbonica: rilasciata nel cor-so del processo di fermentazione; la CO2 viene infatti captata, purificata, compressa e resa disponibile per essere riutilizzata in molteplici applicazioni industriali. Guardando al futuro, l’obiettivo è di valutare l’eventuale fattibilità di mettere in atto partnership con importanti stabilimenti enologici al fine di disporre di diverse fonti, dislocate sul territorio, per un approvvigionamento di CO2 naturale differente da quelli tradizionali utilizzati finora».«Siamo molto orgogliosi che il progetto E-CO2, realiz-zato in partnership con realtà di primo piano del setto-re enologico e con la collaborazione di enti di ricerca nazionali, sia stato selezionato tra i 10 migliori progetti della Regione Veneto ed abbia quindi l’opportunità di partecipare agli Stati Generali del 1 dicembre 2012, appuntamento di prestigio per quanti facciano dell’inno-vazione una leva strategica della propria attività quoti-diana; – afferma Michele Gritti, Direttore della Business Line Industrial Merchant di Air Liquide Italia – Il progetto E-CO2 coniuga in sé due aspetti fondamentali, il re-cupero di prodotti di scarto da un processo industriale e la conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera; la nostra partecipazione a tale progetto è dunque perfettamente in linea con l’impegno di Air Liquide in vista di uno sviluppo realmente sosteni-bile che guarda con priorità all’ambiente».

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zienda leader nel settore energia, la Tessari Ener-gia Spa negli anni ’50 si è specializzata nella co-struzione dei primi gruppi elettrogeni per ospedali,

aziende, centri commerciali, alberghi. Una realtà che si è sempre distinta per l’affidabilità dei propri sistemi, stu-diati per offrire rendimenti elevati e massima sicurezza di utilizzo. Grazie alla sua politica di evoluzione continua, oggi la Tessari Energia è impegnata anche sul versante del biogas: un settore già esplorato negli anni’60, quan-do i primi impianti costruiti in Italia montavano proprio i motori dell’azienda.

Massima affidabilità con le motorizzazioni ManLa Tessari Energia si distingue nel settore delle energie al-ternative grazie ad una filosofia mirata alla massima qua-lità. In quest’ottica, l’azienda garantisce l’alto livello della propria produzione con l’impiego di motorizzazioni Man. Un marchio affidabile, leader a livello mondiale nell’am-bito dei motori con alimentazioni a gas metano/bio-gas, su gamme di potenza medio piccole con potenza unitaria modulare a partire da 30 kWe sino a 350-380 kWe fino a 1 MW. In un momento in cui la produzione di energia deve ricor-rere a fonti combustibili alternative rispetto alle tradizionali, la Tessari Energia ha scelto Man, confermando la propria vocazione verso un settore ricco di sfide che necessita di serietà e di una solida professionalità. Grazie a questa collaborazione, la Tessari Energia offre il servizio ufficiale di officina autorizzata Man, con ricambi originali; il tutto, supportato dall’esperienza del personale interno acquisita attraverso corsi di formazione tenuti pres-so la casa madre.

Impianti ad hoc altamente personalizzatiGrazie agli incentivi statali, la richiesta di impianti di produzione di biogas è in netto aumento, soprattutto nel comparto agricolo. Sistemi che, oltre a dare un contributo concreto alla salvaguardia dell’ambiente, permettono an-che agli agricoltori, così come agli allevatori, di diventare imprenditori energetici. La Tessari Energia, forte di una lun-ga esperienza industriale e di un’operatività basata sulla massima flessibilità, è oggi in grado di realizzare impianti “ad hoc” progettati sulla base delle specifiche esigenze di ciascuna impresa agricola. Le motorizzazioni proposte trovano la loro applicazione ideale nei sistemi di cogene-razione con produzione di energia elettrica e contempo-raneo recupero del calore o di autoproduzione continua di energia elettrica, con ali-mentazione a gas metano da rete o con biogas ottenuti da reflui di depurazione, di-scarica, biomasse ecc.

Supporto costante col servizio post venditaForte di un ufficio tecnico che analizza e personalizza il prodotto e grazie ad uno staff commerciale altamente qualificato, la Tessari Energia offre un servizio post vendi-ta di massimo livello. Grazie a questa organizzazione, il cliente viene costantemente supportato nell’utilizzo degli impianti, dei gruppi elettrogeni di emergenza e dei gruppi di co-generazione che funzionano 24 ore su 24.Una filosofia aziendale che – superando il concetto di vendita fine a se stessa – è basata sulla vicinanza al clien-te e sulla costituzione di un rapporto di fiducia.

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TESSARI ENERGIA: DIVENTARE IMPRENDITORI ENERGETICI CON LA COGENERAZIONE

L’azienda veneta, con oltre 60 anni di esperienza sui gruppi elettrogeni, è diventata un punto di riferimento

anche nel mercato del biogas offrendo alle imprese agri-cole impianti personalizzati dalle elevate prestazioni

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LA MIGLIORE TECNOLOGIA PER IL CONFEZIONAMENTODEI FORMAGGI IN ATMOSFERA CONTROLLATA

L’attuale scenario dell’industria lattiero casearia propone prodotti estremamente diversi in relazione all’area geografica di produzione.Anche poca distanza può determinare sostanziali differenze peculiari del prodotto finale.Tecno Pack S.p.A. mette a disposizione la propria tecnologia di vertice con FP 027 BB per creare un vestito su misura per ogni tipo di formaggio.

TANTI VESTITI POSSIBILI:La vasta gamma delle confezionatrici Tecno Pack, nelle varie versioni ed allestimenti, offre le seguenti opzioni:• Flow pack classica per tutti i formati: tre saldature con pinna centrale con o senza effetto vuoto in M.A.P.• Flow pack “L” per tagli medio piccoli: tre saldature con pinna laterale con o senza effetto vuoto in M.A.P.• Flow pack apri e chiudi: tre saldature con zip consigliata per tagli medi e piccoli in M.A.P.• Busta a “L” termo retratta: tre saldature con film a pelle sul prodotto per presentare al consumatore e preservare dalla digitazione no M.A.P.

• Shelf Life: un lungo tempo di vita del prodotto mantenendo inalterate le qualità iniziali.• Protezione: una confezione blindata che preserva il prodotto anche dagli agenti esterni e meccanici quali urti e spostamenti.• Tracciabilità: sistemi di codifica del film stampabile e di etichettatura assicurano sempre la correttezza e completezza dei dati sensibili quali peso, prezzo, codice a barre, ora e turno di confezionamento, scadenza, etc..

• Tutti i formati: FP 027 BB permette una flessibilità enorme che consente di spaziare dal cubetto alla forma in pochi minuti con la stessa macchina confezionatrice orizzontale totalmente servo assistita. • Performances: alte velocità operative e grande flessibilità ci consentono, a dipesa dei formati, di confezionare il Vostro prodotto con cadenze fino a 140 confezioni al minuto.

• Due vestiti allo stesso prezzo: grazie al controllo di alta precisione della temperatura dei gas, Tecno Pack riesce a garantire l’ottenimento, con la stessa macchina, sia della confezione esteticamente abituale, che della versione con effetto sottovuoto. • Sanitizzazione: la costruzione a sbalzo delle confezionatrici Tecno Pack, detta anche cantilever, consente una separazione assoluta fra i gruppi in movimento della macchina, le motorizzazioni e l’impianto elettrico; questo sistema consente all’utente finale una facile e rapida pulizia e sanitizzazione del macchinario.

• Economicità: realizzando buste perfettamente ermetiche a tre saldature da film barriera si ha un costo confezione nettamente inferiore rispetto a qualsiasi altro sistema come, ad esempio, la termoformatura.• Lunga vita al tuo prodotto: le confezioni flow pack in atmosfera controllata garantiscono testate e comprovate certezze di lunga conservazione del prodotto grazie anche al preriscaldamento dei gas immessi nella busta ed alla tenuta ermetica delle saldature.

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etichettatura . pesaturaCONFEZIONAMENTO

na giuria di professionisti internazionali del packa-ging design e dell’imballaggio – presieduta da Fabrice Peltier – ha premiato i giovani talenti ad

EMBALLAGE 2012. Provenienti da 6 scuole di design in-ternazionali, questi giovani designer hanno proposto alcu-ne alternative ai packaging ormai considerati emblematici della nostra quotidianità. Le 4 realizzazioni premiate in base a 4 criteri - sviluppo sostenibile, utilizzo, seduzione e comunicazione – sono :

1°premio : la rivoluzione della bustina da the University of Applied Sciences and Arts – FH Hannover / Product DesignQuesta alternativa (alla bustina da the) considerevole è sta-ta ritenuta la migliore secondo i criteri fissati dal concorso : riduzione dei materiali ed integrazione di un occhiello per l’inserimento del cucchiaino al posto della cordicella e consentire l’infusione del the. Questa soluzione utilizza materiali riciclati al 100%, propone praticità d’utilizzo, presenta design e informazione grafica chiara e sempli-ce realizzata con inchiostri vegetali su tutte le facciate del packaging, ….

2° premio : la scatola di scarpe SupergaPolitecnico di Milano / School of DesignConsiderevole e considerato per il suo concept : « easy to understand » e « easy to use ». L’imballaggio primario

si integra con il sacchetto per il trasporto (grazie ad un cordoncino-maniglia). E’ costituita da un una scocca e da un cassetto interno che consente di proteggere e di stoccare il prodotto e, una volta acquistato, di essere ri-utilizzata (nuova sistemazione impilabile). È realizzata in pasta di cellulosa (materiale biodegradabile).

3° premio : l’imballaggio per spazzolino da denti che si scioglie in acquaUQAM - Université du Québec à Montréal / Ecole de DesignOggi gli imballaggi degli spazzolini da denti sono costituiti da due materiali (cartone + plastica). Questo lavoro con-siderevole ed audace è guidato dall’esigenza radicale di

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pervenire all’utilizzo di un solo materiale. La cellulosa PVA, cioè un materiale di origine bio che sparisce completamen-te in meno di 15 secondi a contatto con l’acqua.

4 premio: la scatola per ami RapalaLahti University of Applied Sciences / Institute of DesignOltre ad essere mono-materiale e a proporre quindi una riduzione alla fonte, questo progetto propone una presen-tazione eccezionale del prodotto evocando il luogo in cui viene utilizzato : l’esca è presentata all’interno di un ritaglio a forma d’onda, per un utilizzo « pronto all’uso ».La scuola francese di design Strate Collège, che ha co-ordinato il progetto, è stata entusiasta per l’interesse una-nime dimostrato dalle 6 scuole internazionali che hanno accettato di far parte del progetto già un anno fa. « Da riproporre fra due anni ! », ha dichiarato Cécilia Talopp, responsabile internazionale della scuola che ha inoltre aggiunto di essere entusiasta dei primi contatti professio-nali inerenti i progetti stabiliti durante il salone.

La giuria internazionale dell’esposizione « Packagings & Alternatives Remarquables » è composta da:Presidente della giuria: Fabrice PELTIER (INDP, Design-packGallery)Per la Germania, Brigitte BAEHR rappresentata da Edou-ard COSTEMEND (Packaging Journal)

Per la Danimarca, Jacob KESTNER (Pack Markedet) Per la Spagna, Carlos SOLSONA GONZALEZ (News Packaging)Pour la Francia, Véronique SESTRIÈRES (Salone EMBALLAGE)Per l’Italia, Stefano LAVORINI (ItaliaImballaggio), Professo-re Giovanni BRUNAZZI (Master in Packaging, Università di Parma) e Alessandra ALESSI (Istituto Italiano Imballaggio)Per gli USA, Joan PIERCE (AMERIPEN) e Andrew GIBBS (The Dieline)

EMBALLAGE 2012 : 40 edizioni di progressi e innovazioniLa 40ª edizione di EMBALLAGE si è svolta da Lunedì 19 a Giovedì 22 novembre 2012 presso il Quartiere Esposi-tivo di Paris Nord Villepinte in Francia nei padiglioni 4, 5 e 6. Lo svolgimento in contemporanea con il salone MA-NUTENTION, alle stesse date e all’interno dello stesso polo fieristico, ha registrato la partecipazione di 1.500 espositori e 500 aziende rappresentate. Sono attesi più di 100.000 operatori del settore (100 paesi).

Il gruppo COMEXPOSIUM, uno dei leader europei nell’or-ganizzazione di eventi, organizza 114 fiere aperte al pubblico e professionali, che rappresentano 17 settori di attività. Ospita ogni anno 36.000 espositori di cui 1/3 di provenienza internazionale e 3,3 milioni di visitatori di cui 330.000 internazionali. Con più di 400 collaboratori e un fatturato di 208 milioni di euro nel 2010, il gruppo organizza 5 dei 10 principali eventi francesi: SIAL, Intermat, Equip’Auto, SIMA, Foire de Paris.

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ackforum® festeggia i dieci anni di attività confer-mando la sua formula vincente: assistenza inter-nazionale ai clienti e prestazioni su misura, dalla

“A” alla “Z”.Packforum®, il Centro espositivo permanente per i clienti Sealed Air, festeggia i dieci anni di attività. Da ottobre 2002, oltre 4.000 società del settore cibi ebevande dei cinque continenti, hanno potuto render-si conto del valore aggiunto di questo impianto che occupa 2.500 m2 e presso il quale sono in funzione 20 sistemi di packaging. I visitatori vedono le proprie idee trasformarsi in realtà su vere linee di confeziona-mento, in uno studio di design creativo, in una cucina interamente equipaggiata e sullo sfondo di unsupermarket i cui lineari accolgono tutta una serie di prodotti internazionali. Nel 2008 questa stessa solu-zione espositiva è stata applicata a Shanghai e At-

lanta con l’apertura del Packforum® Asia e del Pack-forum® Americas. Quest’anno, i siti Packforum® hanno integrato nella loro gamma le soluzioni per l’igiene Diversey™ che costituiscono un aspetto vitale dell’im-pegno Sealed Air per quanto riguarda la sicurezza dei cibi, la conservabilità prolungata, l’efficienza ope-rativa e il branding.

Eventi mirati e differenziatiGli inviti rivolti a varie categorie di operatori del mer-cato, dall’industria alimentare, alla grandedistribuzione e al settore del foodservice, si ispirano a diverse concezioni di successo ma il loro denomina-tore comune resta la personalizzazione, grazie a pro-grammi pensati su misura per comparti specifici, allo sviluppo di nuovi processi o alla risposta a concrete esigenze di innovazione. Le visite individuali contribu-

DALL’ALLEVAMENTO ALLA TAVOLA: MILLE SOLUZIONI SOTTO LO STESSO TETTO

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etichettatura . pesaturaCONFEZIONAMENTO

iscono al numero complessivo degli incontri, intornoa 1.000 visitatori ogni anno, che rappresentano una gamma estremamente ampia di attività commerciali. “Abbiamo ospitato eventi di ogni genere, da wor-kshop sul packaging del futuro per uno dei maggiori distributori al mondo a dimostrazioni gastronomiche fatte da famosi chef de cuisine”, spiega Luca Cerani, Vice President Portfolio and Business Development, Se-aled Air Europe. Packforum® permette inoltre la visibi-lità dei visitatori su tutti i mercati mondiali. “Siamo in grado di riprodurre contesti realistici che consentono di adottare decisioni operative a tutti i li-velli; per uno dei nostri clienti, abbiamo organizzato, ad esempio, una dimostrazione che ha permesso di introdurre una nuova soluzione di packaging, renden-do la pasta della pizza croccante invece che molle, con evidenti vantaggi sul piano commerciale”, prose-gue Luca Cerani. L’idea del “luogo di dibattito” (Forum) che sta alla base di un centro espositivo aperto tutto l’anno è condivisa da operatori europei ed extraeuropei che vengono a Parigi per incontrare esperti e colleghi con i quali procedere a uno scambio di esperienze e punti di vista destinato ad aumentare il valore intrinseco delle

loro rispettive attività. I visitatori di Packforum lasciano il Centro con una o più soluzioni per le loro sfide di marketing e con le premesse di future innovazioni.

Attività estremamente differenziateLe formule a tema e l’organizzazione stessa degli eventi tenuti a Packforum® sono moltodiversificate ma sempre improntate all’individuazio-ne di soluzioni concrete. Nel corso degli ultimi dieci anni questa concezione ha permesso lo sviluppo di un punto di gravità nel knowhow del packaging con applicazioni che spaziano dalla sostenibilità al confe-zionamento degli snack. Relatori di riconosciuta com-petenza, che fanno capo alla ricerca piuttosto che almondo commerciale, e che sono considerati opinion leaders nei rispettivi campi, offrono ai visitatori idee nuove e stimolanti. Ciò implica la presenza di un’infra-struttura che permetta dimostrazioni per unità industria-li e consumatore e che sia all’altezza delle esigenze del settore piatti pronti, ormai divenuto un megatrend dell’industria alimentare. Una sala riunioni con capien-za di 150 posti e i locali adiacenti costituiscono il co-ronamento di questa struttura esemplare, in grado di ospitare eventi differenziati, individuali e interattivi.

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ttualmente le imprese non possono trascurare alcun elemento, anche il minimo, che possa influire in sen-so positivo sulle vendite o che contribuisca a facilita-

re l’approccio a nuovi mercati. Disporre di un brand forte, d’impatto ed efficace, che stimoli il consumatore allettato e colpito dalla giusta confezione, ad acquistare, incre-menta indiscutibilmente le vendite di un prodotto. Dario Ficarazzi Martini, designer e brand strategist, con all’at-tivo una carriera ventennale ed una vasta esperienza nel mondo del marketing e della comunicazione, ci illustra il

proprio punto di vista relativamente alla forza espressiva e commerciale di una confezione ben progettata.Sig. Martini, cosa suggerisce alle aziende per tentare di superare lo stal-

lo dei consumi, su cosa e in che misura dovrebbero inve-stire cercando di stimolare il consumatore ad acquistare?Evidentemente la contrazione delle vendite è una situa-zione condivisa da parecchi mercati, Italia compresa e non c’è una formula magica che garantisca l’incremen-to delle vendite, tuttavia il mio consiglio è non trascurare alcun elemento che contribuisca ad aumentare l’appeal del prodotto, a cominciare dalla confezione. Spesso è sufficiente rivitalizzare il proprio prodotto, proponendolo in maniera diversa, in modo più convincente, attraverso una comunicazione più efficace e d’impatto, per dare un nuovo impulso alle vendite. È inoltre utile e necessario cercare nuovi target ed ampliare gli scenari di mercato. L’export del “made in Italy” nel food ha visto un incremento del 10% ed è importante sottolineare che si stimano circa 200 mln. di nuovi possibili acquirenti nei paesi emergenti. Tuttavia la lotta con la concorrenza sul prezzo è sempre

più aspra, soprattutto in ambito nazionale e per quanto riguarda i mercati esteri, pur essendo sempre alta la ri-chiesta di prodotti Italiani, la concorrenza dei falsi prodotti “italiani” è agguerrita. La soluzione? Realizzare dei brand forti, riconoscibili e dalle chiare identità e credibilità, cre-are cioè una filosofia aziendale e soprattutto comunicarla nel modo giusto. Stile e grafica del packaging dovranno corrispondere alla creatività e al gusto italiano e trasmet-tere al consumatore la garanzia di un prodotto di qualità.Lei ha parlato di rivitalizzare con poche risorse economi-che. Come è possibile?È possibile creando un restyling del brand e del prodotto, riposizionarlo, fare dei piccoli ma interessanti cambia-menti ad un costo assolutamente sostenibile, soprattutto per le piccole e medie imprese. Un prodotto ben con-fezionato induce il consumatore ad avvicinarsi e a pren-dere in mano la confezione. Lo convince poi con una descrizione chiara, gratificazione e garanzie. Una copia è pur sempre una copia certo, ma costa meno, quindi è fondamentale differenziarsi, inserire elementi di coinvolgi-mento e di comunicazione, soprattutto per i prodotti “non necessari”. E’ strategico ridurre gli articoli proposti, per concentrarsi su quelli che portano un vantaggio non solo economico, ma anche d’immagine o che contribuiscono ad una presenza in reti e canali strategici per il futuro. E’ importante che l’azienda dia alla rete commerciale l’op-portunità di avere sempre una motivazione e delle argo-mentazioni da “giocarsi” con i buyer per dare dinamicità ai prodotti,dimostrandosi così attenta ai cambiamenti dei gusti e degli stili.

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Nelle foto prodotti progettati e creati da Dario Ficarazzi Martini (www.brand-target.com), brand design, confezioni, etichettature.

MAI SOTTOVALUTARE L’IMPORTANZA DEL PACKAGING a colloquio con Dario Ficarazzi Martini,

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DARIO RA 3-12 (1pag).indd 1 06/06/12 16.12

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il packaging vincente:

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etichettatura . pesaturaCONFEZIONAMENTO

l 2012 ha visto entrare in vigore nuove e rigorose norme in campo alimentare e farmaceutico, ma si prevede che nei prossimi anni ne saranno introdotte

altre, tese a tutelare i consumatori dal rischio di prodotti contraffatti o contaminati dalla presenza di corpi estranei. Per questo è indispensabile che le aziende alimentari e farmaceutiche potenzino i controlli e la sicurezza delle linee di produzione, così da poter dimostrare la conformi-tà alle normative nazionali e internazionali e la messa in opera di misure atte a tutelare il consumatore e l’immagi-ne aziendale. Al salone internazionale Emballage 2012 che si terrà a Parigi dal 19 al 22 novembre, la Divisione Ispezione Pro-dotti di Mettler-Toledo esporrà le sue soluzioni innovative per la sicurezza dei prodotti alimentari e farmaceutici al padiglione 5a, stand E029, dove dimostrerà come le sue tecnologie di ispezione a raggi-X, rivelazione di metalli, controllo peso e ispezione visiva possano potenziare il rilevamento dei contaminanti e ottimizzare la tracciabilità e il controllo dell’etichettatura. Questi aspetti sono fonda-mentali per rispondere alle nuove e rigorose normative in materia di sicurezza alimentare e serializzazione far-maceutica, ridurre il rischio di contraffazione e di danni all’immagine aziendale legati a campagne di ritiro, e in ultima analisi per tutelare il consumatore.Mettler-Toledo ha di recente lanciato svariate innovazioni nel campo dei rivelatori di metalli e della tecnologia a raggi-X che sarà possibile ammirare al salone internazio-nale Emballage 2012. Si tratta di tecnologie concepite per l’ispezione di prodotti alimentari e farmaceutici al fine di individuare contaminazioni da corpi estranei, compresi metalli ferrosi e non ferrosi, oltre a vetro, pietra, ossa,

plastica ad alta densità e gomma. L’azienda ha anche sviluppato una tecnologia di ispezione visiva all’avan-guardia per controllare che le confezioni di alimenti e farmaci siano etichettate in conformità con le norme di settore applicabili, verificando che siano state applicate le etichette, i codici a barre e a matrice 2D corretti, per migliorare le funzionalità di track and trace. Questi aspetti sono importanti per combattere la sempre maggiore diffu-sione di farmaci contraffatti. Le nuove tecnologie proposte garantiscono la sicurezza della filiera alimentare e farma-ceutica e permettono alle aziende di dimostrare la due di-ligence in qualsiasi punto della linea di produzione, dalla lavorazione delle materie prime fino al confezionamento e al trasporto.Al salone internazionale Emballage Mettler-Toledo Safeli-ne X-Ray presenterà per la prima volta il suo recentissimo sistema a raggi-X X3310. Questa tecnologia a raggi-X di

METTLER-TOLEDO PRESENTA LE SUE NOVITÀ SULLA DUE DILIGENCE E SULLA SICUREZZA ALIMENTARE E FARMACEUTICA AL SALONE

INTERNAZIONALE EMBALLAGE

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prossima generazione offre gli stessi livelli di rivelabilità di un sistema tradizionale, ma consumando appena un quinto dell’energia. In questo modo ottimizza la sicurez-za degli alimenti massimizzando nel contempo l’efficien-za produttiva e la redditività. Lo stand presenterà anche l’InspireX2 R40C500, un sistema a raggi-X studiato per confezioni di dimensioni medie o grandi, che offre alle aziende alimentari e farmaceutiche funzioni di rivelazione di corpi estranei ad elevata velocità e accuratezza e fun-zioni di ispezione per l’individuazione di altri difetti come livello di riempimento, integrità delle chiusure e controllo di parti mancanti, ad esempio il foglio illustrativo. Tutto questo per migliorare la tutela dei consumatori.Anche il nuovo Profile Select di Mettler-Toledo Safeline Metal Detection, sviluppato per potenziare la rivelazione dei metalli in prodotti umidi e conduttivi, farà bella mostra di sé allo stand E029. La sua tecnologia a frequenza va-riabile seleziona automaticamente la frequenza ottimale per contrastare l’effetto causato dai segnali elettrici indotti nel prodotto mentre attraversa la macchina, senza com-promettere la sensibilità di rivelazione dei contaminanti. La configurazione automatizzata del sistema consente di ispezionare prodotti nuovi e diversi, garantendo la sicurezza degli alimenti e aumentando nel contempo la flessibilità della linea di produ-zione. Mettler-Toledo Garvens presenterà il suo sistema di controllo peso XS2 MV per le linee di produzione farmaceutiche. Il siste-ma combina pesatura accurata, marcatura e ispezione visiva di codici lotto e date di scadenza per la conformità alle normative in materia di frode e tracciabilità e il rispetto delle dispo-sizioni di legge in materia di metro-logia. L’ingombro ridotto lo rende

ideale per le aziende che dispongono di aree di produ-zione limitate. Al salone verrà presentata anche la nuova tecnologia di ispezione visiva di Mettler-Toledo CI-Vision, capace di verificare le informazioni stampate sulle etichet-te e di controllarne posizione e leggibilità. Oltre che ga-rantire alle aziende la conformità con le rigide normative in materia di etichettatura, presentare informazioni chiare e accurate sugli ingredienti garantisce la sicurezza dei consumatori nei confronti di allergeni o dosaggi inadatti. Anche la Pharmacontrol Electronic Gmbh (PCE), di recen-te acquisizione, presenterà le sue soluzioni di track and trace e serializzazione per le linee di confezionamento dei farmaci. La sua tecnologia di ispezione visiva contras-segna e traccia tutte le unità lungo la linea di produzione, comprese scatole singole, flaconi e fiale, fardelli, casse e pallet, garantendo la completa tracciabilità e la con-formità alle normative del settore, oltre che la tutela del marchio contro le contraffazioni.Per spiegare in che modo le aziende possono integrare i sistemi di ispezione prodotti per migliorare l’efficienza nel monitoraggio dei dati Mettler-Toledo presenterà il softwa-

re ProdX. Capace di connettere rivelatori, sistemi a rag-gi-X e di controllo peso Mettler-Toledo per raccogliere i

dati sulla produttività in un ambiente centralizzato, comprese le informazioni sugli scarti e sul livello di riempimento, ProdX migliora notevolmente la gestione delle linee di produzione. Tutti i sistemi

Mettler-Toledo assicurano accura-tezza e ispezione prodotti ad

alta velocità, permettendo alle aziende alimentari e farmaceutiche di dimostra-re la conformità a norma-tive di sicurezza e qualità sempre più rigorose au-mentando nel contempo l’efficienza delle linee di produzione.

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cma - azienda del Gruppo Coesia - fornisce linee complete, in grado di far fronte all’intero processo di confezionamento ed imbottiglia-

mento, producendo direttamente macchine automa-tiche per il packaging - primario e secondario – nei settori alimentari, cosmetico, chimico e tè. A partire dal 2012, Acma è stata integrata dal punto di vista operativo e commerciale con Volpak, azienda del gruppo Coesia leader nella produzione e vendita di macchine per la formatura e riempimen-to di buste; Acma e Volpak , pur mantenendo la propria identità di brand, si presentano sul mercato in forte sinergia, offrendosi come un unico interlocu-tore in grado di sviluppare soluzioni linee complete incluso lo sviluppo di packaging innovativi. L’offerta Acma-Volpak si articola sulla base di cinque differenti centri di competenza, afferenti a singoli set-tori merceologici quali il FB Food & Beverage, PC /

Personal Care, HC / Home Care, C / Chimico e P / Pharma. Acma-Volpak presenterà a Chicago l’ultima evoluzio-ne della SP1, confezionatrice orizzontale flowpack per lotti singoli o multipack a media ed alta velocità, in grado di effettuare saldature a caldo e a freddo.SP1 si rivolge ai settori del backery, confectionery e chocolate, ed è proposta con sistemi di distribuzione a ranghi modulari e sistemi di alimentazione a nastro

ACMA: INTEGRATED FLOW WRAPPING SYSTEM AL PMMI DI CHICAGO

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dedicati, a seconda del tipo di prodotto che si deve incartare. La nuova serie flowpack SP può essere do-tata di un sistema recentemente sviluppato, chiamato “Energy Management”: lo scopo è quello di proporre una macchina energe-ticamente efficiente, che garantisca miglio-ramenti tangibili nell’utilizzo dell’energia al cliente finale consentendo, a parità di pre-stazioni complessive, una ottimizzazione dei consumi, la riduzione sprechi di energia, l’abbattimento dei costi, la massimizzazione del rendimento della linea, il miglioramento delle au-tomazioni: in sintesi un utilizzo “responsabile” della linea produttiva. Completano la gamma di flowpack Acma la SP0 e la SP2, quest’ultima caratterizzata da un sistema

pneumatico per il tensionamento del film che consente prestazioni superiori ai tradizionali sistemi a rulli ed è particolarmente adatto a film sottili e delicati. Appun-tamento a Chicago, dal 28 al 31 ottobre, presso lo Stand di Coesia - South Hall, Booth nr. 1201.

La tecnologia AS-Interface è semplice, così come lo sviluppo di dispositivi AS-i. Naturalmente tutto è sem-plice quando si sa come farlo. E “come fare” è facile da imparare, quando si ha a disposizione un kit di sviluppo. Il kit di sviluppo AS-Interface dà una buona visione dei dettagli del sistema AS-Interfa-ce: dalle informazioni di base, a tutto ciò che un progettista ha bisogno di sapere. Il programma AS-Interface è un’impor-tante strumento a disposizione perché i master AS-i possano interrogare e controllare gli slaves collegati. Con le schede di valutazione contenute nel kit e pronte per l’uso, si è in grado di costruire i primi prototipi che posso-no avere la stessa funzionalità dei

prodotti successivi. Dopo l’installazione del software fornito, un progettista ha immediatamente accesso ad uno strumento impostato per testare la tecnologia AS-Interface. Domande come: “Qual è il profilo appropriato?” o “Quali sono i parametri?” possono

trovare facili risposte senza necessità di una sperimentazione.Il Kit consente anche di fare un test di comprensione generale. I micropro-cessori originali AS-Interface utilizzati, consentono al progettista di effettuare valutazioni importanti con l’hardware AS-Interface.

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I contenuti della fiera definiti attraverso consultazioni coi costruttori di macchine per il confezionamento e l’imballaggio e fornitori di tecnologia e componen-

tistica. Target preciso di visitatori e servizi ad hoc per facilitare la partecipazione di espositori e visitatori. Prosegue l’organizzazione di Packology 2013, il sa-lone delle tecnologie per il packaging in programma dall’11 al 14 giugno 2013.Rimini Fiera e Ucima, organizzatori della manifestazio-ne, in questi mesi hanno avviato dei gruppi di lavoro con le aziende del settore per definire un nuovo concept di fiera che risponda in maniera precisa ed efficace alle esigenze delle aziende espositrici e degli operatori che visiteranno la manifestazione, e offra un’organizzazio-ne snella e a costi definiti sfruttando i vantaggi ricettivi della location.Sulla base delle esigenze emerse, saranno quattro i macro-filoni di attività su cui si articolerà la preparazio-ne della fiera: presentazione di soluzione tecnologiche complete già industrializzate; spazio a start-up e pro-

getti di ricerca su packaging innovativi; ricca offerta convegnistica e formativa per espositori e visitatori sulle tematiche più attuali; mostre e premi su innovazioni tec-nologiche e nuove soluzioni di packaging.La fiera avrà inoltre un target principale di visitatori: end-users provenienti da Italia, bacino del mediterra-neo, dall’Est Europa, e dall’Europa occidentale. Per completare l’offerta espositiva per i visitatori, Packology dedicherà inoltre una sezione espositiva al mondo degli imballi. Saranno inoltre offerti pacchetti di servizi chiavi in mano per espositori e visitatori. Per le aziende esposi-trici tali facilitazioni includeranno spazi espositivi, allesti-mento, servizi accessori e di comunicazione, pacchetti di alloggio e ospitalità a prezzi definiti. In questo modo le aziende potranno contare su un facility manager vir-tuale che faciliterà la partecipazione delle aziende in fiera. Parimenti verranno offerti pacchetti di viaggio e ospitalità ai visitatori italiani e stranieri. Per tutti verranno inoltre offerte occasioni di networking durante e dopo la fiera.

PACKOLOGY: UNA NUOVA IDEA DI FIERA

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PACKOLOGY RA 5-12.indd 1 07/11/12 10.00

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Italstand: via Pizzo Camino, 47 - 24060 Chiuduno (BG) Tel. +39 035 4427228 Fax. +39 035 4427225Italstand 2 : zona industriale - Francavilla Fontana (Br) Tel. +39 0831 843640 Fax. +39 0831 84360

Italstand Dep.to commercial Espana : Elche (E) Tel. +34 677990308 [email protected] Italstand - Teko stand France : St - Denis La Plaine (F) T el. +0033 148224766 [email protected]

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no dei metodi più efficaci di conservazione dei pro-dotti alimentari consiste nell’impiego di tecnologie di confezionamento in atmosfera protettiva (MAP),

ovvero nell’immissione e nella regolazione di varie miscele di gas all’interno della confezione. Attraverso il control-lo dell’ambiente di confezionamento, le tecnologie MAP consentono di ridurre o di eliminare numerosi fattori di cre-scita per i microrganismi che determinano il deterioramen-to dei cibi. Queste tecnologie rappresentano un’alternati-va rispetto ad altri metodi di conservazione degli alimenti, quali la sterilizzazione o la surgelazione, e consentono di prolungare la freschezza dei prodotti senza comprometter-ne il sapore, la qualità, l’aspetto o le proprietà nutrizionali.Le macchine per il confezionamento che sono state pro-gettate per sfruttare al massimo le tecnologie MAP attra-verso la sigillatura ermetica possono migliorare la fre-schezza dei prodotti, ridurre la quantità di conservanti che vengono solitamente aggiunti e prolungare la durata di conservazione. L’utilizzo combinato di macchinari per il confezionamento avanzato e di tecnologie MAP consente di soddisfare sia le esigenze logistiche di produzione e trasporto, sia le richieste di mercato. Così, mentre i consu-matori sono sempre più attenti alla propria salute, le tecno-

logie MAP consentono di confezionare i cibi freschi con una quantità inferiore di conservanti. Per il settore alimen-tare il vantaggio delle tecnologie MAP consiste nell’evita-re il deterioramento dei prodotti durante il trasporto e nel migliorare l’immagine del brand quanto a freschezza dei cibi commercializzati, con conseguente aumento della fe-deltà dei consumatori e del volume potenziale di vendite. I cibi freschi possono rivelare gradi differenti di deterio-ramento e il metodo su cui si basano le tecnologie MAP consiste nel miscelare nella percentuale corretta i gas pre-senti nell’ambiente di confezionamento. I tre gas più comu-nemente utilizzati per le tecnologie MAP sono l’ossigeno (O2), l’anidride carbonica (CO2) e l’azoto (N2). L’immis-sione di questi gas in un ambiente chiuso (ad esempio una confezione con pellicola ad elevato effetto barriera) con-sente di sostituire l’atmosfera all’interno della confezione con una miscela di gas protettivi che inibisce le reazioni chimiche responsabili del deterioramento degli alimenti.

Ottenere la giusta miscelaSi stima che un confezionamento corretto, eseguito alla temperatura ottimale, possa ritardare il deterioramento dei cibi fino all’800 percento. I cibi freschi sono prodotti

MIGLIORARE LA FRESCHEZZA DEI PRODOTTI CON IL CONFEZIONAMENTO IN ATMOSFERA PROTETTIVA

Tecnologie di packaging che prolungano la freschezza dei prodotti

di Marcel Volk, Product Manager, Bosch Packaging Technology

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“vivi”, che consumano ossigeno e producono anidride car-bonica, acqua e calore. Nel caso di frutta e verdura viene prodotto anche etilene, quale componente del processo di maturazione. L’anidride carbonica inibisce la crescita di numerosi microrganismi, l’ossigeno consente a frutta e verdura di respirare mentre l’azoto, per le sue proprietà di gas inerte, agisce da “filler” poiché non interagisce con gli alimenti. Il grado corretto di miscelazione dei gas e il controllo del livello di umidità sono fattori determinanti per prolungare la data di conservazione degli alimenti. La miscela gassosa è specifica e dipende dall’alimento da confezionare. La tabella sottostante fornisce alcune indicazioni rispetto agli alimenti più comuni e alle relati-ve miscele ideali, utilizzate per prolungarne la durata di

conservazione:Carni fresche: di norma la conservazione delle carni fresche richiede una notevole quantità di ossigeno. Ciò spiega perché un numero crescente di rivenditori al det-taglio commercializza le carni in ambiente protettivo ad alto tenore di ossigeno (70 percento) e anidride carboni-ca (30 percento). Tuttavia, la conservazione in ambiente protettivo di carni diverse richiede miscele differenti. Per le carni che contengono un’elevata quantità di grasso è necessario che la percentuale di ossigeno sia ridotta al minimo, poiché l’ossigeno provoca il deterioramento del colore e del sapore. Pesce fresco: l’attento equilibrio di anidride carbonica e ossigeno è importante per la conservazione del pesce, dato che in esso sono presenti microrganismi sia aerobi-ci che anaerobici. Ciò significa che l’ossigeno stimola la

crescita di taluni microrganismi mentre inibisce la crescita di altri. Formaggio stagionato: a causa della ridotta percentuale di acqua, il formaggio stagionato (ad esempio il cheddar) è soggetto alla formazione di muffe. Ambienti caratterizzati dal 100 percento di anidride carbonica possono prolun-gare la durata di conservazione anche di dieci settimane.Formaggio fresco: l’acqua contenuta nei formaggi freschi può reagire con l’anidride carbonica per ridurre il volume dei gas nella confezione, provocandone lo “sgonfiamen-to”. L’immissione di azoto all’interno della confezione agi-sce da “filler” e consente di evitare questo effetto.Frutta e verdura: la frutta e la verdura frescha, come la lattuga, consumano ossigeno e producono di conseguen-

za anidride carbonica e acqua. Per prolungare la durata di conservazione, è necessario che le temperature di imma-gazzinamento e i livelli di ossigeno sia-no mantenuti su valori ridotti. Una certa quantità di ossigeno è necessaria per impedire i processi anaerobici che sono responsabili della produzione di etanolo

e del deterioramento dei cibi. Alcuni tipi di frutta e verdura non possono essere commercializzati in confezioni erme-tiche. Infatti richiedono lo scambio di ossigeno attraverso appositi fori, presenti nella confezione.Pane precotto: il pane si deteriora per la formazione di muffe, generate dalla bassa percentuale di acqua. Poi-ché le muffe sono organismi aerobici e prosperano grazie all’ossigeno, le tecnologie MAP sostituiscono l’ossigeno con l’anidride carbonica in modo da ritardarne la forma-zione. Le applicazioni più comuni comprendono varie for-me di pane cotto, tortillas, baguette e pane pita.Sandwich: a causa dei differenti ingredienti presenti nei sandwich, individuare la migliore atmosfera protettiva può rappresentare una vera sfida. Solitamente la miscela di ani-dride carbonica e azoto è in grado di prolungare la durata di conservazione dei prodotti di cinque o sei giorni.

Alimento Miscela di gas Prolungamento della durata di conservazione

Carni 70% O2 + 30% CO2

Nota: le percentuali riportate possono variare a seconda del tipo di carne

2 – 5 giorni

Pesce fresco 40% CO2 + 30% O2 + 30% N2 3 – 10 giorni

Formaggio stagionato 100% CO2 3 – 10 settimane

Formaggio fresco 70% CO2 + 30% N2 8 – 21 giorni

Frutta e verdura 80% CO2 + 5% O2 + 15% N2 3 – 8 giorni

Pane precotto 100% CO2 5 – 20 giorni

Sandwich 70% CO2 + 30% N2 2 – 10 giorni

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i torna a discutere del divieto, in Italia, di produrre sacchetti di plastica non biodegradabili, un proble-ma che preoccupa gli operatori del settore fin dal

2007. E’ arrivata infatti una seconda lettera di richiamo al nostro Paese, la prima risale a luglio 2011, da parte della Commissione Europea, che contesta all’Italia la leg-ge che vieta di produrre e commercializzare sacchetti di plastica non biodegradabili a partire dal primo gennaio 2011. Un divieto del tutto ingiustificato, dal momento che non è possibile vietare la circolazione di un bene che rispetta i requisiti di conformità agli standard europei, tra i quali non compare la biodegradabilità.In questo contesto il Consorzio CARPI vuole mettere in evidenza come il divieto di commercializzazione dei sac-chetti di plastica non biodegradabili da parte del Gover-no italiano, sia in aperto contrasto con le regole di una qualsiasi economia di mercato che si definisca libera. Non è infatti necessario l’intervento dell’Unione Europea, che punta a colpire ancora una volta le troppe criticità di adeguamento del nostro sistema legislativo a quello comunitario, per capire che il bando dei sacchetti di pla-stica non può essere l’origine di tutti i mali contro l’inqui-namento. Imporre la commercializzazione o meno di un prodotto, a favore della salvaguardia e tutela ambientale, deve essere il risultato di una scelta mirata, altamente stu-diata e non dettata da scelte di convenienza. La vicenda si arricchisce ulteriormente se si fa riferimento all’aspetto tecnico dell’intera vicenda. Il decreto interministeriale in esame prevede infatti degli spessori precisi in base all’utilizzo finale dei sacchetti stes-si. La posizione del Consorzio CARPI contesta quindi non tanto l’oggetto del bando, ossia i sacchetti di plastica

tradizionali, quanto le modalità con cui l’amministrazione pubblica ha deciso di operare, più precisamente senza effettuare i dovuti accertamenti per valutare il possibile danno economico e sociale che si andava generando. Senza nulla togliere alla più che lodevole e condivisibile lotta all’inquinamento, a cui contribuisce lo stesso Con-sorzio CARPI promuovendo politiche di sensibilizzazione su tematiche inerenti la gestione e il riciclo dei rifiuti in plastica, è innegabile che la messa al bando dei sac-chetti in plastica non biodegradabili ha creato non pochi problemi alle aziende del settore. Infatti, se alcune di queste sono riuscite a riconvertire i propri impianti di lavorazione per adeguarsi alle nuove richieste del mercato, altre stanno soffrendo gravi diffi-coltà economiche che, in alcuni casi, potrebbero portare addirittura alla chiusura.Tutto questo in un contesto in cui non è ancora stata fatta piena chiarezza sui reali benefici dei sacchetti biodegra-dabili rispetto a quelli tradizionali. Il vero problema non risiede tanto nel tipo di materiale con cui sono prodotti i sacchetti, quanto piuttosto nella mancanza da parte dei cittadini, e a volte degli ammi-nistratori, di una corretta cultura e conoscenza delle mo-dalità di smaltimento delle bioplastiche, dei processi di riciclo della plastica e del suo riutilizzo come materia pri-ma seconda. Per quanto la bioplastica rappresenti un materiale inno-vativo, è necessario tenere presente che non tutte le pla-stiche sono compatibili tra loro e che i sacchetti biode-gradabili devono essere considerati come rifiuti organici. Questo per evitare seri problemi sia all’ambiente, sia nelle fasi di riciclo.

DIVIETO DEI SACCHETTI DI PLASTICA: CI VUOLE CHIAREZZA E CONFORMITÀ

CON LE DIRETTIVE DELL’UNIONE EUROPEALo chiede il Consorzio CARPI, uno dei principali protagonisti del mercato

della raccolta e del riciclo degli imballaggi in plastica terziari

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iù di trenta aziende di lavorazione e di impac-chettamento della carne si sono riunite la scorsa settimana per un Fresh Innovation Workshop orga-

nizzato da LINPAC Packaging, G. Mondini e Bemis allo scopo di saperne di più sugli sviluppi in fatto di skin packaging.Relatori di LINPAC Packaging, pro-duttore leader in Europa nel settore del packaging multi-materiale, di G. Mondini, principale produttore di macchinari per l’impacchettamento con sistema tray skin, e di Bemis, pro-duttore internazionale di pellicole, si sono riuniti per mostrare un’alternativa innovativa ed entusiasmante al modo in cui la carne, il pesce e il polla-me vengono attualmente impacchettati usando lo skin packaging nel Regno Unito e in Irlanda.Aziende di lavorazione della carne e del pesce attive in tutto il Regno Unito e in Irlanda hanno potuto assistere a una dimostrazione del macchinario per la sigillatura Mondini Trave 340 utilizzato in associazione con la nuova gamma di vassoi VSP di LINPAC Packaging e con la pellicola SkinTite di Bemis. Questa dimostrazione ha mostrato loro un’alternativa convincente alle opzioni attualmente disponibili per lo skin packaging.Joanna Stephenson, Vicepresidente al marketing e all’in-novazione di LINPAC Packaging, riferisce: “Le opzioni per lo skin packaging tradizionali, sebbene offrano una maggiore commerciabilità del prodotto, non sempre ga-rantiscono che questo abbia il migliore aspetto possibile e inoltre mettono il rivenditore di fronte al problema della

marchiatura e della gestione efficiente dello spazio negli scaffali. La soluzione che abbiamo elaborato risolve tutti questi problemi e, inoltre, offre all’impacchettatore una li-nea di impacchettamento flessibile e altamente efficiente adatta a dimensioni diverse. La soluzione che offriamo

dà la possibilità ai rivenditori di avere una confezione di ottimo aspetto che può venire marchiata in modo accatti-vante ed esposta in maniera sfalsata, verticale oppure – grazie alla presen-za di un Euroslot – appesa per massi-mizzare l’efficienza dello spazio sulla

mensola”.Alan Bickerton, Ammini-stratore delegato di G. Mondini per il Regno Uni-

to, afferma: “La tecnologia che abbiamo sviluppato fa sì che la nostra gamma di macchinari per l’impacchetta-mento con sistema tray skin possa supportare diversi for-mati di materiali per il packaging su un’unica piattafor-ma di sigillatura per vassoi. Un aspetto cruciale consiste nel fatto che lo stesso macchinario può impacchettare con sistema tray skin vassoi normali (per carni a fette o cotte), vassoi che presentano protrusioni (per bistecche, costate e petti di pollo) e vassoi che presentano protru-sioni accentuate (tagli che comprendono articolazioni e polli interi)”.Bickerton e il suo team hanno fornito in seguito una di-mostrazione di Mondini Trave 340 VG, un macchinario multi-formato in grado di produrre MAP e tutti formati per lo skin packaging, compresa la sigillatura per confezioni che presentano protrusioni lievi o rilevanti.

GLI IMPACCHETTATORI DI CARNE OTTENGONO NUOVE PROSPETTIVE SULLE SOLUZIONI PIÙ RECENTI

IN FATTO DI SKIN PACKAGINGLINPAC, G. Mondini e Bemis offrono un Fresh Innovation Workshop

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un’azienda italiana, la Rotoprint Sovrastampa di Lai-nate (MI), la vincitrice del Golden Cylinder Award della GAA, Gravure Association of America, nella

categoria Technical Innovation Packaging. Gian Carlo e Giovanni Luca Arici, i titolari della Rotoprint, hanno ritirato il premio a Chicago, Illinois, nel corso della ce-rimonia annuale che si è tenuta l’11 ottobre. «La GAA è un punto di riferimento per quanti, come noi, operano nel settore della stampa rotocalco -commenta Gian Car-lo Arici, fondatore di Rotoprint-. Siamo quindi felicissimi di aver visto riconosciuto oltreoceano il carattere unico e innovativo del nostro procedimento brevettato: un siste-ma per sovrastampare, con precisione millimetrica, gli imballaggi già stampati, rendendo possibile correggere errori, modificare grafiche e testi o addirittura cambiare completamente volto a un materiale non più utilizzabile». Una manna per le aziende, soprattutto italiane ma non solo, che devono fare i conti con rimanenze di imbal-laggi perfetti ma che per vari motivi diventano obsoleti o “sbagliati”. «Siamo orgogliosi di rappresentare l’Italia con questo premio –continua sempre Gian Carlo Arici–: anche in un momento di crisi come questo dimostriamo che la carta vincente del Made in Italy sta nell’innova-zione e nella creatività, valori per i quali all’estero siamo già conosciuti, uniti all’affidabilità e alla garanzia di un risultato perfetto». Riutilizzare gli imballaggi vuol dire anche fare bene all’ambiente: ogni anno Rotoprint salva dal macero qualcosa come 18mila km di materiale, come dire un viaggio di andata e ritorno fra Milano e Rio de Janei-ro. Tutte emissioni di CO2 in meno e di spazio non occupato in discarica. La GAA – Gravure Association

of America, nata nel 1987 dalla fusione di due realtà analoghe esistenti fin dal dopoguerra, è la più importan-te associazione americana che riunisce le aziende che si occupano dei processi di stampa. Ogni anno premia le migliori aziende del settore, non solo americane, con i Golden Cylindre Awards: nel 2012, anno della 26a edizione del premio, hanno partecipato alla finale 75 candidati da tutto il mondo.Rotoprint Sovrastampa è fra le imprese premiate il Golden Cylinder nella categoria Technical Innovation Packaging per il suo metodo esclusivo di sovrastampa con macchine rotocalco, in grado di adattarsi a qual-siasi materiale e a ogni modifica richiesta dal cliente. L’impegno di Rotoprint per l’ambiente e la qualità del suo lavoro sono riconosciuti in tutto il mondo: l’Associazio-ne Americana PLGA Global ha conferito una menzione d’onore a Rotoprint all’ultima edizione dei Print Quality Awards, tenutasi a Miami (Florida) e la E.R.A (European Rotogravure Association) ha premiato l’azienda con l’In-novation Award 2011.

ROTOPRINT, IL RICICLO ANTISPRECO FA RISPARMIARE E VIENE PREMIATO NEGLI USA

L’azienda di Lainate (MI), con il suo metodo unico per modificare gli imballaggi stampati, ha vinto il Golden

Cylinder della Gravure Association of America nella categoria Technical Innovation Packaging

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i è tenuto giovedì 25 ottobre davanti a un pub-blico di oltre 60 tecnici di aziende del settore il seminario tecnico organizzato da Ucima (Unione

Costruttori Italiani Macchine per il Confezionamento e l’Imballaggio) per analizzare i contenuti e le modalità di predisposizione del Fascicolo Tecnico.Questa documentazione inerente la sicurezza del macchinario, con la quale si attesta il percorso pro-gettuale interno compiuto (principalmente l’analisi dei rischi) per rilasciare macchine conformi alle normative CE, è richiesta obbligatoriamente per legge ai sensi della Direttiva Macchine (Dir. 2006/42/CE) e rap-presenta il primo e fondamentale strumento di dife-sa per il fabbricante a fronte di contestazioni di non conformità della macchina ovvero in sede penale in caso di infortunio su macchine. L’importanza dell’ar-gomento è data anche dai costi elevati necessari per la realizzazione del fascicolo tecnico e dell’impegno richiesto per l’attivazione di procedu-re di raccolta documentale anche nei confronti dei fornitori di parti di mac-chine, componentistica, ecc.Troppo volte infatti si è evidenziata una scarsa consapevolezza delle aziende sulla corretta redazione di tale documentazione, che ha conse-guentemente richiesto, al momento del bisogno, una sostanziale revisio-ne dei materiali elaborati e raccolti. Per questo, Stefano Lugli (responsabi-le del Servizio tecnico di UCIMA) e Cristina Alba (AC&E Consulting), mo-

strando case history reali, hanno evidenziato al nutrito pubblico presente i reali obiettivi che la redazione di tale documentazione si deve prefiggere. In seguito Matteo Marconi (AC&E Consulting, uno dei massimi esperti italiani in materia di sicurezza delle macchine), partendo dall’analisi dei contenuti obbli-gatori del Fascicolo Tecnico previsti all’Allegato VII della Direttiva 2006/42/CE, ha illustrato ai presenti prove, calcoli, verifiche, progetti, disegni della mac-china necessari per costituire tale documentazione e le modalità di presentazione.Si è poi passati all’analisi di Fascicoli tecnici reali per valutare come nel concreto per specifiche macchine da packaging (etichettatrici, pallettizzatori, trasporti, ecc.) si possa configurare un Fascicolo tecnico real-mente aderente ai contenuti imposti dalla Direttiva macchine, ma, nello stesso tempo, utile allo scopo per cui viene predisposto.

L’appuntamento organizzato da Uci-ma è stato un fondamentale momento di approfondimento e formazione su una tematica di importanza cruciale per i costruttori di macchine. Queste occasioni rappresentano infatti ottime occasioni per far crescere la consape-volezza e l’importanza riservata alle tematiche di sicurezza del macchina-rio che Ucima continuerà a promuove-re anche nel 2013 per proseguire il percorso di formazione continua alle aziende del settore avviato nel corso dei dodici mesi passati.

COME PREDISPORRE IL FASCICOLO TECNICO SECONDO LA DIRETTIVA MACCHINE

( DIR. 2006/42/CE) NEL CASO DI MACCHINE PER IL CONFEZIONAMENTO E IMBALLAGGIO

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l Gruppo Walki, produttore leader di laminati tec-nici e di materiali per l’imballaggio, ha accolto un’importante sfida. Come conseguenza, a dicem-

bre 2012, Malongo, produttrice francese di caffè di alto pregio, introdurrà un nuovo modo di confe-zionare le cialde di alta qualità utilizzando materiali eco-sostenibili e riciclabili. Il nuovo packaging è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Walki, il pro-duttore svedese di carta Korsnäs, e Malongo e, in futuro, ciò potrebbe aprire nuove porte a Walki.L’azienda produttrice di caffè Malongo è stata fonda-ta nel 1934 a Nizza, in Francia. Sebbene il caffè macinato e le fave di caffè siano ancora il core busi-ness della Malongo, le vendite di cialde sono esplose arrivando oggi a costituire il 36% delle vendite dell’a-

zienda. Il fatto allarmante è che le cialde finora realiz-zate, erano in plastica.

Caffè di alta qualità senza compromettere l’ambienteIl compito di Walki, nel progetto di sviluppo, è stato complesso. All’azienda è stato chiesto di fornire un materiale-barriera per gli involucri delle cialde e, allo stesso tempo, un prodotto di confezionamento a base-carta per le singole cialde che rispetti sia la riciclabi-lità, sia la delicatezza del caffè. Korsnäs ha fornito il materiale termo-formabile e, partendo da esso, Walki ne ha sviluppato un rivestimento speciale.

È molto difficile confezionare il caffè poiché pro-duce molti gas e perché è necessario che l’aroma

WALKI AFFIANCA LA MALONGO, PRODUTTRICE FRANCESE DI CAFFÈ DI ALTO PREGIO,

NEL PROTEGGERE L’AMBIENTE

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Il lancio del nuovo prodotto per caffè della Malongo è previsto per il mese di dicembre e rappresenterà la prima cialda di caffè completamente riciclabile ed ecologicamente sostenibile disponibile sul mercato.

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sia mantenuto nella cialda così da poter ottenere una tazzina di caffè perfetta, ha dichiarato Marie Barge, direttore Vendite per Walki France.

Nuovi materiali di confezionamento di alta qualitàNell’ultimo decennio, la Malongo, azienda a condu-zione familiare, ha lavorato strenuamente per ridurre la quantità dei propri imballaggi e per riuscire ad uti-lizzare prevalentemente materiali riciclabili.

Abbiamo fatto diverse prove durante lo sviluppo del prodotto. Alla fine siamo riusciti a creare un rivestimen-to speciale che soddisfa le esigenze della Malongo in termini di sostenibilità e di garanzia dell’alta qualità del suo caffè, ha affermato Marie Barge.Il materiale scelto per il bordo delle cialde di caffè è

Walki®Pack Bio X, un rivestimento su cartoncino rea-lizzato con polimeri non tossici e oxo-biodegradabili. La cialda viene poi confezionata in un unico involucro che non deve essere solo riciclabile, ma soprattutto, deve fornire una barriera ai gas, a umidità e vapore e che mantenga l’aroma. Inoltre, deve essere termofor-mabile, termosaldabile e pelabile, deve garantire una buona stampabilità e deve essere oxo-biodegrabile.

Diverse possibilità per un packaging ter-moformabile

Questo progetto aprirà a Walki una nicchia di mer-cato del tutto nuova poiché ora siamo in grado di offrire ai nostri clienti un nuovo tipo di carta termofor-mabile. Fino a questo momento non avevamo ancora operato in questo tipo di mercato, ma ora abbiamo l’opportunità di offrire packaging termoformabili per il confezionamento di prodotti alimentari come per for-maggi e altri prodotti lattiero-caseari, anche ad altri clienti.Il nuovo materiale di confezionamento termoformabile della Walki aiuta

a mantenere gli aromi del caffè nella cialda per ottenere buona tazza di caffè.

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Malongo, azienda produttrice di caffè, è stata fondata nel 1934 a Nizza, ed è sempre stata orgogliosa del proprio impegno per la qualità, l’etica e la sostenibilità ambientale.

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a una panoramica dell’offerta produttiva che l’in-dustria del confezionamento presenterà a IFFA dal 4 al 9 maggio 2013 a Francoforte risulta eviden-

te che le tendenze in questo comparto soddisfano nel complesso i più importanti requisiti richiesti nel settore della lavorazione della carne. In generale il settore in-tende contribuire a lanciare sul mercato prodotti sicuri e più a lungo conservabili.Con le innovazioni introdotte nel campo della produ-zione, della lavorazione e del confezionamento igieni-camente a norma, con le offerte delle aziende produt-trici di macchine per il confezionamento per processi a basso consumo energetico e con gli sviluppi conse-guiti dalle aziende di materiali per il confezionamento nell’ambito delle confezioni barriera, l’offerta espositiva di IFFA rispecchia le principali sfide dell’intero settore

della lavorazione della carne. Di pari passo con la crescente densità di popolazione nei centri urbani si continuerà a registrare la tendenza a fornire generi ali-mentari confezionati a un numero sempre maggiore di persone. Ciò richiede una logistica ancora più sofistica-ta abbinata a offerte di carne e insaccati adeguate alle esigenze dei consumatori dal punto di vista quantitativo. Allo stesso tempo si deve porre un freno al deteriora-mento e allo spreco di generi alimentari e si devono garantire prodotti sicuri e di alta qualità a più persone. Mentre attorno alla vecchia “data di conservazione”, per molti versi ancora poco conosciuta, imperversa un dibattito pubblico, l’industria alimentare sta lavorando intensamente alla realizzazione di procedure e confe-zioni più efficienti insieme ai suoi partner del settore del confezionamento.

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NUOVI SOLUZIONI DI CONFEZIONAMENTO PER PRODOTTI SICURI E PIÙ A LUNGO CONSERVABILI

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Le confezioni flessibili conquistano nuovi settori d’impiegoLa conservazione dei prodotti nel settore della lavo-razione della carne ha una lunga tradizione. Le pro-cedure moderne, come il trattamento in autoclave, la sterilizzazione o la pastorizzazione di numerosi prodot-ti, sono molto efficienti, spesso tuttavia poco flessibili. Il desiderio di introdurre nuove soluzioni di confezio-namento basate su materiali leggeri, sicuri a livello di lavorazione, trasparenti e soprattutto flessibili, presup-pone un cambiamento di atteggiamento da parte di molte aziende attive nell’ambito della lavorazione della carne. Sul mercato sono già disponibili soluzioni che consentono di ottimizzare gli impianti già esistenti in termini di efficienza energetica e flessibilità. In questo modo sarà sempre più possibile utilizzare confezioni basate sull’uso di pellicole che resistano alle elevate sol-lecitazioni di un trattamento in autoclave e consentano di realizzare varianti totalmente nuove. Nuovi progetti di macchinari tengono conto a priori della possibilità di produrre, oltre alle classiche confe-zioni a base di metalli, anche delle confezioni adegua-tamente rivestite di materiali plastici. In collaborazione

con le aziende di materiali plastici, che sviluppano ma-terie prime sempre più efficienti e adeguate a specifici settori d’impiego, i produttori di materiali per il con-fezionamento stanno lavorando con successo a nuovi progetti basati sull’uso di pellicole per realizzare confe-zioni innovative. Oltre a una maggiore conservabilità e a un utilizzo pratico da parte del consumatore (p.es. buona apertura/peel o anche richiudibilità), essere of-frono soprattutto interessanti opzioni di design. Anche nel settore della lavorazione della carne crescono infatti le richieste del marketing di garantire ai propri marchi una presentazione inconfondibile nei punti vendita. A tale scopo è necessario poter contare su una maggiore varietà di confezioni che soddisfi anche le nuove abitu-dini ed esigenze dei consumatori.

La battaglia contro i microorganismiA promuovere lo sviluppo di soluzioni per il confeziona-mento ottimizzate è come sempre il desiderio di avere generi alimentari sicuri. Soprattutto nei generi alimentari freschi confezionati, si può ottenere un’elevata umidi-tà relativa dell’aria all’interno della confezione tramite processi di traspirazione e/o respirazione. Di conse-guenza si forma dell’acqua di condensazione ovvero l’acqua si distribuisce nel prodotto provocando una per-dita di freschezza e difetti di qualità. L’elevata umidità relativa dell’aria e l’acqua di condensazione favorisco-no la crescita di microorganismi (muffe, batteri o lieviti). Un’umidità dell’aria troppo bassa non è ugualmente auspicabile poiché i prodotti freschi si seccherebbero. All’Istituto Fraunhofer per l’ingegneria dei processi e del packaging (IVV) è in corso un lavoro di progetto che si pone esattamente questo quesito: come può una confezione garantire esattamente il “clima” adatto al suo contenuto, ovvero un’umidità relativa nello spazio di testa della confezione? L’Istituto Fraunhofer IVV sta lavorando a diversi metodi per regolare l’umidità re-lativa in una confezione in maniera mirata e per ade-

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etichettatura . pesaturaCONFEZIONAMENTO

guarla all’alimento contenuto. La procedura consiste nella regolazione della permeabilità al vapore acqueo attraverso la selezione e l’alterazione di polimeri, la microperforazione/macroperforazione e l’inserimento di sostanze attive nella matrice polimerica. I risultati di questo lavoro di ricerca saranno resi noti nel 2013. Le iniziative per la sicurezza dei generi alimentari por-tano a nuovi regolamentiLa battaglia contro la deperibilità dei generi alimentari o la perdita di qualità nelle confezioni viene condotta anche con altre procedure, come ad esempio l’high pressure processing (HPP). Oltre a fondamentali sem-plificazioni che riguardano una gestione dei processi ottimizzata dal punto di vista igienico, i produttori di macchinari per il confezionamento hanno realizzato al-tre soluzioni che rendono ancora più sicura per l’utente la controllabilità delle confezioni sottovuoto, in atmosfe-ra protettiva e skin. Un incremento dell’efficienza per l’industria della lavorazione della carne, dunque una

riduzione degli scarti e dei resi, dovrebbe essere il risul-tato di tutto ciò.Nuovi regolamenti evidenziano che lungo tutte le cate-ne di produzione del valore occorre lavorare seriamen-te agli aspetti che concernono l’igiene e la sicurezza. Poiché nel commercio al dettaglio si trasforma e si con-feziona sempre più carne fresca, con la formulazione di nuovi standard (p.es. International Featured Stan-dards IFS 6, valido dal 1.7.2012) si affermano in par-te nuove regole del gioco. Confrontando la versione 6 dell’IFS Food con quella precedente risulta evidente che il commercio impone parametri di riferimento molto più severi in materia di sicurezza alimentare. Non si tratta più solo della gestione della qualità da parte di azien-de certificate, ma si devono compiere anche numerosi sforzi mirati per documentare la sicurezza alimentare. Ogni cambiamento su un prodotto esistente o sulla sua confezione deve essere valutato e attuato in conformità alle norme in vigore.Una panoramica completa delle novità e delle tenden-ze nel settore del confezionamento sarà offerta da IFFA, la fiera n. 1 dell’industria della carne. Per la prima volta i principali fornitori di tecnologie per il confezionamen-to e sistemi di misurazione e pesatura così come altre aziende leader del segmento della lavorazione e del taglio della carne saranno ospitati nel padiglione 11 del quartiere fieristico di Francoforte. Le aziende dei settori macellazione, trinciatura e lavora-zione saranno riunite come sempre nei padiglioni 9.0 e 9.1, mentre nel padiglione 8.0 troverà posto anche in questa edizione il settore espositivo dedicato alla lavorazione della carne. Gli espositori del settore “vendita – tutto per le macel-lerie” e le aziende di materiali per il confezionamento saranno ospitati per la prima volta nel padiglione 4.1. Nel piano sottostante (4.0) varie aziende leader sul mercato presenteranno un’offerta internazionale di pro-dotti per il segmento ingredienti, spezie e additivi.

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etichettatura . pesaturaCONFEZIONAMENTO

una vera e propria emergenza quella che si tro-vano ad affrontare i produttori di fili per avvolgi-mento che fanno capo ad AICE, associazione

aderente a Confindustria ANIE. Il comparto è costitu-ito da aziende elettromeccaniche che producono fili metallici smal-tati per motori elettrici, trasforma-tori e bobine con un fatturato glo-bale di 700 milioni di euro.Già nei primi nove mesi del 2012, l’industria italiana dei cavi ha fatto registrare un calo su base annua del fatturato del mercato interno del 20%, in ragione dei più recenti aumenti dei prezzi dei materiali. Anche l’export ha già iniziato a registrare i primi rallen-tamenti.“Nel corso dell’ultimo anno – se-gnala Stefano Bulletti, Presidente di AICE – i produttori di fili metallici, in particolare di rame smaltato, hanno subito degli aumenti significa-tivi per ognuna delle principali voci di costo, aggra-vando così la situazione causata dalla contrazione del mercato nazionale, che si stima del 20% rispetto all’anno scorso”.“L’incremento del prezzo del petrolio ha condiziona-to - prosegue Bulletti - i trasporti che sono aumentati del 4%, e gli smalti per isolamento, principale mate-riale di acquisto, causandone un aumento medio del 3% in funzione della tipologia. Non e’ trascurabile inoltre l’incidenza della compo-

nente metallo, come ad esempio il rame, il cui valore negli ultimi anni e’ addirittura raddoppiato. Resta in-fine il problema del costo dell’energia elettrica, che ricopre un ruolo preponderante nel processo produt-

tivo: in media nell’ultimo anno l’aumento e’ stato del 26%, in un contesto nazionale in cui il costo per KW/h e’ già ampiamente su-periore alla media europea.”

“I produttori sono quindi costretti ad incrementare – conclude Bul-letti - le richieste di credito per finanziare il processo produttivo in un periodo difficile come l’at-tuale, in cui la stretta creditizia delle banche ha aumentato con-siderevolmente i tassi di interesse. L’impatto finale degli aumenti e’ stimabile in circa il 5%. È ragione-

vole pensare che le aziende non riescano ad assor-bire questi aumenti, se non incrementando i prezzi di vendita.”Confindustria ANIE, con oltre 1.200 aziende asso-ciate e circa 450.000 occupati, rappresenta il setto-re più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 71 miliardi di euro (di cui 28 miliardi di esportazioni). Le aziende aderenti a Confindustria ANIE investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresen-tando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.

AICE/ANIE: IL COSTO DELLE MATERIE PRIMEAGGRAVA LA CRISI DEL COMPARTO CAVI

È

Stefano BullettiPresidente di AICE

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elle cantine, la chiarifica dei mosti è una delle applicazioni tipiche in cui si utilizzano i decanter. A tale pro-

posito, nel processo in esame ad essere di grande importanza non sono solo gli aspetti economici, bensì anche la qualità del prodotto ottenuto risulta essere un fat-tore fondamentale.Il contenuto di feccia in un mosto è varia-bile e dipende, in particolare, dal tipo e dall’intensità di pressatura dell’uva. Difatti, il mosto prodotto con presse a vite tende ad avere un contenuto più elevato di feccia rispet-to al mosto prodotto con presse soffici a membrana. Tradizionalmente, la chiarifica dei mosti viene effettuata

per sedimentazione statica delle fecce; queste vengono poi trattate mediante successiva filtrazione su appositi filtri rotativi sotto vuoto che utilizzano uno strato di fa-

rina fossile. Comparata alla decantazione centrifuga, questa pratica non è in grado di separare altrettanto rapidamente le fecce dai mosti senza usare coadiu-vanti di filtrazione, né di ottenere il più elevato grado di secco possibile. Tale risultato è invece ottenibile con i decanter grazie all’elevata accelerazione centrifuga sviluppata. Inoltre, la tradizionale filtrazione comporta elevati costi di smaltimento degli scarti, oltre al costo stesso di ac-quisto dei vari coadiuvanti di filtrazione, e notevole im-piego di manodopera per la preparazione, la gestione e la manutenzione dei filtri. Infine, va considerato il rischio potenziale per la salute e le relative precauzioni da adottare nel maneggiare la farina fossile. Pur essendo il costo di investimento per un decanter più elevato rispetto al costo di un filtro rotativo sotto vuoto, i ridotti costi operativi del decanter offrono vantaggi economici evidenti:il decanter richiede tempi molto più ridotti sia di pre-parazione all’uso che di pulizia, dal momento che non

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CHIARIFICA DEI MOSTI E TRATTAMENTO DEI FONDI DI FECCIA CON I DECANTER FLOTTWEG

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sono richiesti coadiuvanti di filtrazione. Inoltre, non vi sono costi aggiuntivi di smaltimento, mentre le farine fossili sono in-vece classificate come rifiuto speciale, con costi sempre crescenti di smaltimento.Inoltre, dal momento che il decanter scarica un solido molto asciutto, si può considerare la possibilità di re impiegarlo come fertilizzante nei vigneti, reintroducen-dolo, quindi, nel naturale ciclo produttivo.I decanter Flottweg sono progettati per rispondere agli elevati standard igienici vigenti nelle cantine; pertanto, tutte le parti a contatto con il prodotto sono in acciaio inox di alta qualità e le parti interne ed esterne al rotore

sono raggiunte da opportuni circuiti di lavaggio ad ugelli. Portate indicative dei decan-ter Flottweg, in m3/ora:

Modello di macchina Z4E Z5E Z6EMosto: 5-10 8-17 12-22Fondi di feccia: 2-5 2-8 4-11

In sintesi, i decanter Flottweg, progettati per operare in modo continuo ed automatico, assicurano massima resa in mosto, eccellente qualità del prodotto, massima compatibilità ambientale del processo di sfecciatura dei mosti e notevole risparmio sui costi di gestione.

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I dati congiunturali predisposti dall’Ufficio Studi di ANIMA per il settore delle macchine alimentari, che trovano in Assofoodtec l’associazione di riferi-

mento, fanno delineare un quadro complessivamen-te positivo della produzione 2011. Dopo il crollo del 2009 conseguente alla crisi mondiale, il comparto ha recu-perato già a partire dal 2010 e ha proseguito nel 2011. Merito di questo in gran parte è dell’ex-port: .Il Made in Italy soprattutto nel prodotto alimentare e nelle macchine per la produzione, la conservazione e la lavorazione degli alimenti è sempre molto richiesto e apprezzato all’estero . Lo stesso trend si è conferma-to anche nei primi dieci mesi del 2012, anno che ha visto le aziende del compar-to dover contrastare un pacchetto ordini nazionale pressoché inesistente a vantaggio di mercati esteri fruttiferi e profittevoli.In questo quadro di luci e ombre, dove il mercato domestico continua ad accusare i colpi della crisi, aggravata da altri elementi negativi come la stretta creditizia e la pressione fiscale, anche il dato occu-pazionale ne risulta compromesso. Il 2012 non è stato un anno incoraggiante e molte imprese hanno dovuto ricorrere alla Cassa Integrazione per mante-nere inalterati i livelli di occupazione.La Presidente di Assofoodtec Emilia Arosio ha com-mentato: “In un quadro congiunturale alquanto nega-

tivo e pessimistico, le aziende dei comparti afferenti Assofoodtec – per lo più piccole e medie imprese - hanno dimostrato come determinazione, tenacia e capacità di fare impresa siano le armi vincenti capa-ci di fare la differenza”

Ne sono riprova i dati riferiti a buona parte dei comparti merce-ologici rappresentati da Assofo-odtec.Il consuntivo 2011 evidenzia un trend complessivamente positivo (+2,8%) della produzione, che scaturisce in particolare da trend molto favorevoli come quello del-le macchine per pastifici ed estru-si alimentari (+10,3%), dei molini (+8,6%), delle macchine per dol-ci (+7,4%), per la trasformazione

della frutta e dei vegetali (+6,3%), delle macchine per caffè espresso (+5%) e delle attrezzature frigori-fere per il commercio (+3,9%).Buono anche l’andamento dei comparti delle affet-tatrici e tritacarne (+1,3%), delle macchine per la lavorazione delle carni (+1,2%) e dei compressori frigoriferi (+1,2%).Fanno da contraltare i trend negativi degli impianti frigoriferi industriali (-3,2%) e delle macchine per ge-lato (-8%), gli unici due comparti non supportati da un export forte: le esportazioni per il primo comparto risultano infatti in palese difficoltà nel 2011 (-6,6%), stabili per le macchine per gelato. Scorrendo i dati di consuntivo 2011 delle espor-

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TECNOLOGIE ED ATTREZZATURE PER PRODOTTI ALIMENTARI : CONSUNTIVI 2011 E PRECONSUNTIVI 2012

DI SEGNO POSITIVO SOSTENUTI DALL’EXPORTPrudente attesa per il 2013

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tazioni relative agli altri comparti, spicca la forte espansione registrata per le macchine per pastifici ed estrusi alimentari (+17,9%), seguite a ruota dalle macchine per i dolci (+8,5%), dai molini (+8,4%), dai compressori frigoriferi (+7,1%), dalle macchine per la trasformazione di frutta e vegetali (+7%), dalle macchine per il caffè (+5,9%), per la panificazione (+4,4%), per la lavorazione delle carni (+2,9%) e dalle affettatrici (+2%).I preconsuntivi per il 2012 non sono buoni: non si sono registrati incrementi per la produzione (-0,7) e per l’export, anzi il margine positivo sembra essersi ridotto, a conferma dell’espandersi della crisi - dopo l’exploit dei primi sei mesi del 2011 – che sta coin-volgendo settori rimasti finora immuni. L’export conti-

nua ad essere l’ancora di salvezza con una crescita media dello 0,7% nei Paesi del Bacino del mediter-raneo, Paesi dell’Est e in Europa.Considerando i dati di commercio estero (fonte Istat) dei primi sei mesi 2012, si rileva in generale che i paesi dell’ UE rimangono fra i principali destinatari di questi prodotti. Per alcune produzioni, come i molini, una discreta percentuale si evidenzia per Sud America (+14%) e per l’Africa (+13%). Le macchine per i dolci sono invece richieste nei paesi asiatici per una buona per-centuale (+23%). Rimane ben posizionata nei paesi dell’Ue una quota rilevante dell’export di attrezzature frigorifere per il commercio (+70%) e compressori fri-goriferi (+65%).

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uasi 25mila tonnellate di RAEE (rifiuti da ap-parecchiature elettriche ed elettroniche) rac-colte delle quali 23.300 inviate a recupero.

Questi i principali numeri contenuti nel Rapporto Sociale 2011 pubblicato da Ecolight, consorzio no pro-fit che raccoglie oltre 1.500 aziende. Grazie all’attività svolta nella gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, nel corso del 2011 Ecolight ha permesso di avviare a recupero più di 12mila tonnellate di ferro, 5mila tonnellate di plastica, mille di alluminio e 800 di vetro. Buoni risultati anche dalla gestione delle pile e degli accumulatori esausti: il sistema di raccolta, avviato in forma volontaria, ha permesso al consor-zio di gestire 204 tonnellate di rifiuti assicurando un tasso di recupero del 96,5 per cento. «A distanza di cinque anni dall’entrata in vigore del sistema multi-consortile di gestione dei RAEE, Ecolight ha saputo crescere tenendo fede ai propri impegni», osserva Walter Camarda, presidente di Ecolight. «Innanzitutto l’impegno per l’ambiente nel gestire con attenzione risorse importanti. Ecolight ha raggiunto una quota media di recupero dei RAEE

superiore al 95 per cento. Secondo: l’impegno nei confronti della collettività garantendo, nella rappre-sentanza di una pluralità di soggetti, le giuste rispo-ste in un ambito nuovo e in costante evoluzione.

Non ultimo, l’impegno nel tra-smettere una cultura ambienta-le».

La crescita non è stata solamente in termini di volumi di rifiuti gestiti, ma anche di associati: il numero delle aziende consorziate ad Ecolight è cresciuto del 25 per cento, arrivando a 1.427 imprese alla fine dell’anno scorso e raccogliendo il 90 per cento delle aziende della Grande Distribuzione Organiz-zata. Il consorzio si è confermato a livello nazionale come secondo sistema collettivo per quantitativi di immesso e primo per numero di aziende consorzia-te. Sul fronte della gestione dei RAEE, Ecolight ha operato nella raccolta dei RAEE domestici presso 2.775 punti di prelievo dislocati nei centri di raccol-ta comunali e presso i negozi attraverso il servizio Uno contro Uno dedicato alla distribuzione; e nella raccolta dei rifiuti elettronici professionali diretta-mente presso le aziende.Ecolight si è confermato consorzio di riferimento per

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RAEE, PILE E ACCUMULATORI: ECOLIGHT NON BUTTA VIA (QUASI) NIENTE

Il consorzio che raccoglie oltre 1.500 aziende presenta il Bilancio Sociale 2011: 25mila tonnellate di rifiuti elettronici

raccolte, più del 95 per cento inviato a recupero

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R4, ovvero il raggruppamento RAEE che comprende piccoli elettrodomestici, cellulari, pc ed elettronica di consumo: più del 37 per cento quanto raccol-to dall’intero sistema è stato gestito da Ecolight. Importante anche la quota di gestione per R5: il

consorzio si è occupato di quasi il 40 per cento delle sorgenti luminose giunte a fine vita. «Ecolight ha contraddistinto la propria operatività intervenen-do in quel raggruppamento che, meno di altri, dà significativi risultati se valutato in kg o tonnellate. I piccoli elettrodomestici sono molto dispersi e la loro raccolta richiede maggiori sforzi non solamente in termini di missioni, ma anche in termini culturali», continua il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. «Sono ancora pochi i cittadini consapevoli della necessità di avviare ad un corretto recupero il vecchio cellulare o il frullatore portandoli al centro di raccolta o consegnandolo al punto vendita in virtù del decreto “uno contro uno”». La capillarità dell’azione è indicata dal numero di missioni ope-rate: più di 14.000 per dirette ai centri di raccolta comunali, oltre 108mila per servire i punti vendita della distribuzione. Per quanto riguarda le pile e gli accumulatori giunti a fine vita, Ecolight ha ope-rato su base volontaria avviando a recupero 204 tonnellate di rifiuti, di queste oltre il 67 per cento è composto dalle comuni pile nichel-cadmio.

Accanto alla gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori, Ecolight si è mosso in ambito culturale sensibilizzando il recupero dei rifiuti attraverso l’ar-te con il Museo del Riciclo (www.museodelriciclo.it) e con il concorso di pittura e design “Rifiuti in cerca d’autore”. È stato attivato inoltre un progetto dedicato alle scuole e realizzato con il WWF per sensibilizzare sul recupero delle lampadine a fluo-rescenza. «Nel complesso il sistema può e deve crescere», aggiunge Camarda. «In Italia si sono raggiunti i 4,3 kg pro capite per abitante di RAEE raccolti quando in altri Paesi europei si raggiungono i 10 kg. Se la nuova direttiva europea ci pone in una prospettiva di crescita, siamo convinti che l’intero sistema RAEE necessiti di regole precise per fermare lo smaltimento illegale di questi rifiuti e di controlli nel rispetto della norma che assegna ai Produttori - e di conseguenza ai consorzi - la proprietà, quindi la gestione, dei rifiuti elettronici».

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e società del gruppo National Starch hanno an-nunciato l’adozione del nuovo marchio Ingredion per la regione EMEA (Europa, Medio Oriente e

Africa). In seguito all’acquisizione di National Starch da parte di Corn Products International, Inc. nell’ottobre 2010, tutte le società del gruppo hanno avviato un processo di allineamento delle strutture produttive, operazioni e linee di prodotti. Uno degli aspetti chiave di questo pro-cesso ha riguardato la creazione di un marchio aziendale unico e globa-le per le società dei gruppi National Starch e Corn Products Inter-national. La conversione del marchio è stata inizialmente implementata negli Stati Uniti, dove Corn Products Internatio-nal Inc. è diventata Ingredion Incorporated nel giu-gno 2012. In base al programma di adozione globale del nuo-vo marchio, le società del gruppo National Starch adotteranno la denominazione commerciale Ingre-dion nella regione EMEA a partire dal mese di ot-tobre 2012. In particolare, Corn Products UK Limited diventerà Ingredion UK Limited, National Starch & Chemical GmbH diventerà Ingredion Germany GmbH e CPI Ingredients South Africa (Proprietary) Limited divente-rà Ingredion South Africa Pty Limited.“La nuova denominazione Ingredion riflette meglio la nostra presenza globale e il forte impegno nel settore dei ingredienti alimentare” spiega Ilene Gor-

don, Presidente, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Ingredion Incorporated. “Siamo fieri di avere conquistato una solida reputazione come for-nitori affidabili di ingredienti di elevata qualità e di promuovere il successo della nostra vasta clientela in settori nuovi offrendo prodotti esclusivi ed innovativi. Continueremo ad ampliare la nostra esperienza set-toriale e ad arricchire il nostro portfolio di soluzioni

ingredientische per aiutare i clienti a soddisfare nuovi trend di mercato e a restare competitivi in tutto il mondo.” “Il nostro servizio di assistenza nella regione

EMEA proseguirà ininter-rotto nel corso dell’intero processo di adozione del nuovo marchio Ingredion” aggiunge Jorgen Kokke,

Vice Presidente e General Manager, Ingredion EMEA. “Negli ultimi due anni, la nostra clientela ha usufruito dei vantaggi offerti dai due gruppi in termini di completezza della gamma, competenze e portata globale. Oggi siamo lieti di dare una chiara identità a que-sto valore, adottando un unico nome e un’identità precisa in questa regione commerciale. Coniugan-do il meglio di National Starch e Corn Products, continueremo a fornire amidi altamente funzionali, ingredienti nutrizionali e dolcificanti di elevata qua-lità, nonché un’assistenza tecnica all’avanguardia, innovazioni in grado di influenzare le tendenze del mercato e formulazioni avanzate per promuovere il successo presente e futuro dei nostri clienti.”

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coVadis (Francia) e Carbon Disclosure Project (CDP) hanno annunciato oggi di aver siglato un accordo di collaborazione che mira a migliorare il servizio

proposto ai loro clienti e a ridurre le procedure di repor-ting relative alla gestione delle emissioni di carbonio da parte delle industrie fornitrici.Questa collaborazione si basa sulle competenze com-plementari delle due soluzioni: CDP Ë specializzata nel campo della sostenibilit‡ (emissioni di gas serra, cam-biamento climatico e acqua), mentre EcoVadis Ë attiva sui temi legati alla responsabilit‡ sociale delle imprese (Social Responsability), grazie ad una piattaforma on line di valutazione dei fornitori. Grazie a questo accordo, i fornitori che fanno comu-nicazione a CDP sui temi ambientali e di RSI potranno limitare i propri obblighi in materia di reporting, trasfe-rendo automaticamente le informazioni contenute nelle loro risposte a CDP verso il sistema di EcoVadis.´Grazie a questo accordo di collaborazione con EcoVa-dis, i fornitori che abbiano gi‡ comunicato a CDP dati in materia di emissioni di carbonio e di cambiamento climatico non dovranno inserirli di nuovo nel sistema EcoVadis. Questi due sistemi sono, infatti, fortemente complementari. EcoVadis fornisce dati di alta qualit‡ che riguardano 21 criteri chiave di Social Responsabili-ty, mentre CDP Supply Chain consente un esame appro-fondito dei problemi legati alle emissioni di carbonio, al cambiamento climatico ed allíacquaª, ha dichiarato Dexter Galvin, Direttore di CDP Supply Chain.Líaccesso alle dettagliate informazioni di CDP permet-ter‡ di migliorare la qualit‡ dei dati relative alle presta-zioni ambientali dei fornitori esaminati da EcoVadis. I

clienti di ìCDP Supply Chainî potranno anche utilizzare la piattaforma di valutazione Social Responsability Eco-Vadis, contribuendo cosÏ ad accelerare líacquisizione e líutilizzo di queste informazioni nellíambito delle relazio-ni con le strutture díacquisto.´Siamo molto contenti di collaborare con CDP. Líabbia-mo sempre considerata come il leader del reporting sul cambiamento climatico. Grazie a questa collaborazio-ne, vogliamo fornire il nostro sostegno sia ai fornitori, sia agli acquirenti. Gli Acquisti Responsabili sono una preoccupazione crescente in tutti i settori. Con questo accordo vogliamo accelerare la convergenza degli standard e minimizzare gli sforzi per i fornitori di tutto il mondoª, ha dichiarato Pierre-FranÁois Thaler, Co-Presi-dente di EcoVadis.

Informazioni su CDPCarbon Disclosure Project (CDP) Ë un Ente internazio-nale senza scopo di lucro che fornisce líunico sistema globale che consente alle aziende e alle citt‡ di misura-re, pubblicizzare, gestire e condividere le informazioni essenziali sullíambiente. CDP sfrutta le potenzialit‡ dei dati degli operatori di mercato, compresi 655 investitori istituzionali i cui capitali ammontano a 78 miliardi di dollari, per raccogliere informazioni presso le imprese sulle loro emissioni di gas serra e per una valutazione dei cambiamenti climatici, e dei rischi ed opportunit‡ riguardanti líacqua. CDP possiede attualmente il pi˘ importante data base su scala mondiale per quanto ri-guarda i cambiamenti climatici e líacqua. Pone queste informazioni al centro delle decisioni politiche, díinvesti-mento o delle strategie díazienda.

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nche se è prematuro parlare di ripresa, la con-giuntura semestrale della filiera industriale ita-liana dell’imballaggio lascia trasparire segnali

che legittimano un cauto ottimismo per la seconda metà dell’anno. È quanto emerge dal report congiunturale semestrale dell’Osservatorio Ipack-Ima, progetto di ricerca che prende il nome dalla fiera internazionale di settore che si tiene a Milano ogni tre anni (prossimo ap-puntamento nel 2015, in coincidenza con l’Expo). Il documento evidenzia, a consuntivo del primo se-mestre, una certa tenuta del fatturato per le imprese del comparto, che hanno consolidato la miniripresa del 2010-2011 e adesso attraversano una fase di sostanziale stabilità in attesa dell’evoluzione della congiuntura internazionale. L’export continua a rappresentare una componente importantissima, nonostante le difficoltà che colpisco-no anche la maggior parte dei mercati di sbocco, e si registra la buona tenuta dell’occupazione, segno di fiducia nel futuro dei nostri imprenditori, confer-mata dalle attese di segno positivo per il secondo semestre. Questa la situazione fotografata dall’Osservatorio nel documento congiunturale sviluppato dal prof. Giampaolo Vitali, del Gruppo Economisti d’Impresa.L’analisi si sofferma sulla filiera industriale completa dell’imballaggio (macchine, materiali e servizi) e pre-senta prevalenza di imprese che nel primo semestre indicano fatturato stabile (43%) o in aumento (20%) rispetto alla seconda metà del 2011, su quelle che hanno registrato diminuzione (37%).

A

L’INDUSTRIA ITALIANA DELL’IMBALLAGGIO PENSA POSITIVO PER IL SECONDO SEMESTRE.

Il report congiunturale dell’Osservatorio Ipack Ima: i dati su fatturato,export e occupazione legittimano a pensare che il peggio sia alle spalle

ipackima RA 5/12.indd 1 29/11/12 14.14

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Il campione Ipack-Ima, a cui fa riferimento l’Osser-vatorio, è particolarmente rappresentativo, per due ordini di motivi. È ampio (255 imprese che aggregano un fatturato di 6 miliardi di euro e 23mila addetti circa) ed è ben assortito nelle nove business community industriali, sulle quali vengono sviluppate indagini verticali. In pratica, le rilevazioni acquistano maggiore significa-to perché l’analisi del grande comparto della mec-canica strumentale italiana avviene per settore di de-stinazione (Beverage, Chemicals industrial & home, Confectionary, Dairy, Grain Based Food, Hygiene & Beauty, Meat, Vegetable & Fruit e Pharma, secondo le etichette internazionali che identificano le diverse business community), diversamente dalle tradizionali indagini congiunturali che si riferiscono al solo set-tore di produzione. Le analisi, e conseguentemente i dati, mettono in rilievo andamenti non omogenei nelle tre tipologie settoriali delle imprese della filiera. Più vivace, nel primo semestre, è stato l’andamento del fatturato per le imprese che offrono servizi (pe-sano sul campione per l’8%), mentre sia le impre-se di materiali/imballaggi che quelle produttrici di macchinari presentano un saldo negativo. Va meglio

con le esportazioni, dove prevale di gran lunga la stabilità, in ciascuno dei comparti. Quanto alle attese per la seconda metà dell’anno, si evidenziano tendenze tutte a migliorare i risultati del primo semestre, con il dato positivo (stabile o in cre-scita il fatturato, per il 70% delle imprese, e l’export, per il 78%) che va a stemperarsi nel passaggio dai servizi, sempre meglio proiettati, verso i macchinari, per i quali la previsione resta di stabilità e comunque non negativa. Su tutte le percentuali, la migliore è quella riguardante l’occupazione (stabile o aumento per l’85% del campione aggregato).“I dati dell’analisi evidenziano aspettative di cresci-ta per il secondo semestre, con minore intensità del saldo negativo nel caso del fatturato e un saldo leg-germente positivo per le esportazioni, probabilmente più favorevoli di quanto i consuntivi dei primi 6 mesi potessero far immaginare - sottolinea il prof. Giam-paolo Vitali -. È interessante mettere in evidenza il dato di grande tenuta dell’occupazione, che esprime la consapevo-lezza degli imprenditori di quanto il capitale uma-no sia una componente importante per il vantaggio competitivo delle imprese del campione Ipack-Ima

- conclude Vitali -, al punto di tratte-nere il più possibile la manodopera in azienda, anche nel momento di diffi-coltà congiunturale”.Il dettaglio delle singole business com-munity fa registrare prevalenza di dati non positivi per fatturato ed esporta-zioni soprattutto in settori come la chi-mica che producono beni intermedi. Migliori la tenuta e le prospettive per i comparti al servizio dei beni di con-sumo finali, come Dairy, Beverage e Grain Based Food.

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al confezionamento in “atmosfera protettiva” per la conservazione dei prodotti al settore vitivinico-lo, dove l’utilizzo dei gas tecnici contribuisce ad

elevare la qualità finale del prodotto .Il sistema migliore per aggredire i mercati e consolidare le proprie strategie è ‘fare rete’, un credo che Rivoira, società del gruppo multinazionale Praxair leader nel-la distribuzione dei gas industriali, ha fatto proprio da tempo, spingendo sul pedale delle alleanze sui terri-tori, alla ricerca di partner affidabili con cui crescere. È il caso, per esempio, della Severino Gas di Gua-rene (Cuneo) da 6 anni agenzia autorizzata Rivoira, traguardo raggiunto dopo una lunga collaborazione.La Severino Gas, punto di riferimento per le province di Cuneo e Asti e Torino dagli anni ’50, abbraccia ormai da tempo una clientela diversificata, che spazia dal-le industrie metal meccaniche alle aziende vitivinicole, dall’industria alimentare ai laboratori chimici e costrutto-ri di impianti frigoriferi. “Negli ultimi anni, nonostante le obiettive difficoltà - sottolinea il titolare, Fulvio Prandi - abbiamo continuato a crescere, grazie al servizio e alla professionalità che ci contraddistingue, alla nostra storia e, soprattutto, alla collaborazione con Rivoira, che si è rivelata una scelta vincente”. La crescita dei vo-lumi e la diversificazione dei settori caratterizza dunque

la strategia di Severino Gas che, pur mantenendo la vo-cazione iniziale, successivamente consolida l’espansio-ne in altri settori, l’industria alimentare, appunto, dove diventano sempre più importanti i confezionamenti in “atmosfera protettiva” per prolungare la conservazione dei prodotti, e il settore vitivinicolo, dove l’utilizzo dei gas tecnici in modo innovativo contribuisce ad elevare la qualità finale dei prodotti.In questo sviluppo quantitativo e qualitativo si inserisce il rafforzamento del legame con Rivoira.“Grazie a Rivoira - conclude Prandi - in questo ambito assoluta protagonista, abbiamo proposto sul merca-to prodotti innovativi che hanno avuto un buonissimo riscontro”. Rivoira ha recentemente ottenuto il rinnovo delle certificazioni ISO 22000 e FSSC 22000, un ri-conoscimento che rappresenta il massimo previsto in campo alimentare, segno di quella attenzione che l’a-zienda dimostra da anni per i propri clienti. La società è stata tra le prime aziende ad ottenere entrambi le certificazioni alimentari. La certificazione oltre ad assicurare la bontà del prodot-to consente di garantirne la rintracciabilità in tutte le fasi della catena di produzione per una ulteriore tutela della salute dei consumatori finali. L’immagine aziendale non può che uscirne rafforzata.

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nnova è una azienda di Bareggio, Milano, fonda-ta dal Dr. Carlo Cavicchi e dal figlio Riccardo. Il Dr. Carlo Cavicchi sin dal 1978 costruisce siste-

mi a Osmosi Inversa. Oltre 500 impianti e machine sono state prodotte e vendute in tutto il mondo attra-verso una rete di agenti qualificati. Gli impianti dell’Innova sono completamente progetta-ti da uno staff interno all’azienda. La ditta Innova pos-siede ogni macchinario per saldare e lavorare l’accia-io della migliore qualità, come richiesto dalle linee ad alta pressione dei dissalatori ad osmosi inversa. La produzione è orientata verso tre settori principali: SETTORE INDUSTRIALE Innova ha fornito centinaia di DEIONIZZATORI O DE-MINERALIZZATORI ad osmosi inversa per la produ-zione di acqua per caldaie e molti usi industriali dove l’acqua deionizzata è richiesta come mate-ria prima. Tra i nostri clienti ci sono industrie chimiche, ali-mentari, delle bevande, tessili e meccaniche di dimensioni grandi, medie e piccole in Europa, Nord e centro Africa, Medio Oriente, Asia, Nord e Sud America. Abbiamo anche fornito macchine di processo con membrane semipermeabili nel

settore alimentare e farmaceutico per la produzione di acqua ultrapura.

SETTORE CIVILE E AGRICOLO In questo settore sono stati forniti centinaia di dissala-tori ad osmosi inversa per produrre acqua dolce pota-bile da acqua salmastra e di mare per case, palazzi familiari, villaggi residenziali e turistici. Inoltre abbia-mo fornito DEIONIZZATORI AD OSMOSI INVERSA per le caldaie delle lavanderie a vari complessi alber-ghieri e turistici.

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elocità e precisione: applicando queste due ca-ratteristiche solo dove sono effettivamente richie-ste, il sistema handling diventa nettamente più ve-

loce. Con un sensibile vantaggio economico, perché un asse veloce a cinghia dentata è più conveniente di un asse a vite, più preciso ma costoso. Questa è solo una delle soluzioni intelligenti realizzate con attuatori elettrici, utilizzati anche in combinazioni meccatroni-che con cilindri pneumatici, offerte da Festo a migliaia di clienti in tutto il mondo. La risposta vincente spesso è solo una questione di dimensionamento. La combina-zione ideale potrebbe essere la seguente: l’asse elet-trico a cinghia dentata ELGA assicura l’alta velocità

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VELOCE IN VIAGGIO, PRECISO ALL‘ARRIVOSistemi correttamente dimensionati con attuatori elettrici e pneumatici tengono sotto controllo ogni movimento.

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Il dimension-amento cor-retto di attua-tori elettrici e pneumatici assicura maggiore controllo e costi minori spiega Michael Fraede, direttore vendite attuatori elettrici per l’Europa oc-cidentale.

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di movimento, la videocamera intelligente SBOI-Q de-termina la posizione attuale ed assicura la precisione di posizionamento del pezzo trasportato. Un esempio dimostrativo è il sistema handling pre-assemblato per il collaudo di componenti elettronici, nel quale devono essere gestite numerose postazioni di collaudo garan-tendo la necessaria precisione e velocità.

La videocamera è il controlloreMa come fanno l’asse con il modulo di presa e i com-ponenti da collaudare a trovare le esatte posizioni del-le postazioni di collaudo libere? Qui interviene la vide-ocamera intelligente SBOI-Q Festo, che controlla l’unità elettrica di handling mediante un PLC integrato. La vide-ocamera analizza l’immagine dei dati di riferimento e li utilizza per calcolare la posizione corretta per l’asse X e Y dell’handling. La videocamera SBOI-Q, montata sul Frontend dell’unità cantilever elettrica, assume il con-trollo completo dell’handling, grazie al PLC CoDeSys integrato con funzionalità CANopen-Master. Non è necessario alcun sistema di comando supplementare, l’intero impianto risulta quindi meno complesso, più conveniente e più veloce rispetto ad una soluzione con asse a vite, più precisa e più costosa.

Software di dimensionamento, pratico ed affidabileCome riescono gli ingegneri di progetto Festo a svi-luppare queste soluzioni personalizzate convenienti, valide per efficienza energetica e pronte per l’instal-lazione? Facile: con il pacchetto di strumenti per la messa in funzione degli assi, tra i quali il software di dimensionamento per attuatori elettrici PositioningDri-ves e il ProPneu per quelli pneumatici. Inoltre, i clienti particolarmente interessati all’efficienza energetica, possono utilizzare un nuovo pratico calcolatore di effi-cienza disponibile nel nostro sito. I progettisti dei nostri clienti hanno a disposizione il vasto assortimento Festo di attuatori, motori, controllori e firmware, unità diagnostiche e operative, sistemi di comando per il Motion Control fino ai comandi a logi-ca programmabile Festo. Ottenendo tutto dallo stesso fornitore, le soluzioni proposte sono sempre compati-bili, senza problemi di interfacciamento. In funzione delle esigenze applicative è possibile ricorrere alle diverse tecniche di azionamento: cilindri pneumatici e servo-pneumatici, attuatori elettrici nelle diverse varianti a cinghia dentata, a vite e a ricircolo di sfere, fino agli assi a motore lineare.

Motion ControlGrazie alle interfacce verso tutti i componenti, come i sistemi di comando per attuatori e le unità di valvole, le possibilità sono infinite: movimenti da punto a punto, salto di una posizione o controllo completo di traietto-rie per soluzioni robotizzate. Il mondo della tecnica di comando Festo è scalabile e modulare, ed è parte integrante del sistema meccatronico modulare per la tecnica di manipolazione.La continua espansione del programma di prodotti, dalla tecnologia pneumatica fino alla tecnica di azio-namento elettrica, che nel frattempo conta ormai più di 5000 prodotti, offre a livello mondiale una molteplici-tà di applicazioni per la manipolazione di pezzi di

Meno complesso, più conveniente e più veloce: il portale handling con asse a cinghia dentata e video-camera è più conveniente di una soluzione con asse a vite, più precisa ma più costosa.

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peso variabile dai pochi grammi fino ai 100 kg, dai microchip agli spazzolini da denti fino a pesanti pezzi in ghisa o ai cartoni poco maneggevoli.

Rapide soluzioni di sistema I clienti possono certamente scegliere singoli elemen-ti dell’offerta di componenti elettrici, ma soprattutto hanno l’opportunità di ricorrere a sistemi di manipo-lazione pre-assemblati, integrabili direttamente negli loro impianti. Per le soluzioni di sistema rapide come il tripode, i portali High Speed P oppure T, ma anche i portali cartesiani multi-asse personalizzati secondo le specifiche esigenze, gli ingegneri Festo utilizzano l’Application Center, per ottimizzare i sistemi, spesso in collaborazione con i clienti stessi, fino a raggiun-gere il livello tecnologico ottimale per il loro utilizzo. L’ Application Center permette la valutazione dei tempi ciclo, utilizza postazioni di collaudo verticale,

consente l’esecuzione di test per applicazioni con pezzi pesanti, ma anche con servo-motori e motori lineari, come pure test di applicazioni con il vuoto ed elaborazione immagini.

La combinazione ideale: asse elettrico a cinghia dentata ELGA, che assicura la velocità del movimento, e video-camera intelligente SBOI-Q, che determina la posizione attuale e garantisce il posizionamento preciso del pezzo trasportato.

li addetti agli impianti, che si pongono l’obiettivo dell’efficienza energetica, devono decidere qua-le tecnologia sia più conveniente utilizzare. Festo

ha illustrato durante una una presentazione al Motek 2012, la fiera internazionale del settore dell’assem-blaggio e della manipolazione, le misure, prodotti e servizi che hanno ricadute cruciali sull’utilizzo efficien-te dell’energia.Le decisione su quale sia la tecnologia più appropriata dipende dai requisiti dell’impianto di produzione che si intende razionalizzare o installare. La conoscenza di questi requisiti permette agli utilizzatori di scegliere la soluzione pneumatica, elettrica o ibrida da adottare.

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EFFICIENZA DELLE RISORSE IN AMBITO PRODUTTIVO: LA SCELTA DELLA TECNOLOGIA

DIPENDE DALL’APPLICAZIONE

I software di progettazione facilitano il dimensionamento dei sistemi.

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Sfruttare i vantaggi derivanti dalla diversità tecnolo-gia. “Ciascun impianto di produzione è sviluppato in risposta alle esigenze individuali e dovrebbe sfruttare i vantaggi di tutte le tecnologie disponibili,” spiega il Dr. Peter Post, Responsabile della divisione Ricerca presso Festo AG & Co KG, mettendo in guardia contro le soluzioni universali e aspecifiche. “Gli utilizzatori fa-rebbero bene a diffidare di soluzioni che privilegiano una sola tecnica di azionamento, che non si basano sulla conoscenza approfondita di tutti gli aspetti del processo in questione. Questo tipo di soluzioni esclude la possibilità di trarre vantaggio dalle altre tecnologie.” Prima di decidere se impiegare attuatori pneumatici o elettrici, dovrebbe essere condotta un’accurata valutazione delle opera-zioni che avvengono all’interno del’impianto di pro-duzione. “Nel settore dei beni di consumo i diversi dispositivi sono identificati secondo la classe di effi-cienza, in modo da fornire all’utilizzatore informazioni trasparenti per esempio sull’assorbimento elettrico di una lavatrice. Le condizioni operative all’interno dei processi di pro-duzione possono essere molto diverse e un sistema di etichettatura non costituirebbe comunque uno strumen-to sufficiente per selezionare la tecnologia di aziona-mento più appropriata”, spiega Post. Il suo consiglio è di utilizzare test di simulazione per calcolare il consu-mo di energia e di farsi consigliare dai produttori sul quadro generale dei requisiti dell’intero sistema.

Trasparenza sui consumi di energia fin dalla fase di progettazioneOltre alla scelta della tecnologia di azionamento, vi sono altri fattori da considerare per la loro ricaduta sulla riduzione dei costi e delle emissioni di CO2 dei processi produttivi. Gli utilizzatori possono ricavare ri-sultati attendibili grazie ad un modello sviluppato da Festo. Per esempio, un’azienda che opera su tre turni

di lavoro, con un compressore tarato a 160 kW po-trebbe ridurre i propri costi d’esercizio del 16% sempli-cemente installando dei generatori di vuoto (principio Venturi) con circuito economizzatore integrato. Appositi software di progettazione permettono un cor-retto dimensionamento dei componenti, in modo da evitare un’ inutile sovrapposizione dei fattori di sicu-rezza. Festo offre un supporto per l’implementazione

Energy Saving Services Festo: rilevamento e valutazione dei dati di un compressore per analizzarne l’efficienza energetica

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n attuatore potente presuppone un tipo di am-mortizzazione che garantisca una lunga durata delle macchine. Festo ha colto questa esigenza

e sviluppato una variante del cilindro compatto ADN con ammortizzazione pneumatica PPS, che riduce l’impatto a finecorsa e aumenta l’affidabilità dei pro-cessi grazie al sistema auto-regolante.L’ammortizzazione auto-regolante di finecorsa riduce le vibrazioni e consente quindi di operare a velocità e frequenze maggiori. L’attuatore ADN con PPS riduce i costi e l’incidenza di guasti. Il sistema di ammortizzazione pneumatica auto-regolante dell’ADN-PPS non richiede regolazio-ni successive, escludendo così il rischio di modifiche accidentali o errate. L’ammortizzazione PPS assorbe efficacemente l’energia e sopporta carichi elevati, si adatta automaticamente al carico e alla velocità dell’attuatore, anche variabili.Finora gli utilizzatori dovevano regolare manualmen-te l’ammortizzazione pneumatica integrata del cilin-dro, con ricadute negative su tempi ciclo e rumoro-sità. La regolazione manuale richiede inoltre tempi

tecnici, che prolungano il tempo di messa in funzione dei sistemi, per il numero elevato di attuatori su cui intervenire. Il sistema auto-regolante PPS assicura ottime presta-zioni di ammortizzazione e nessuna necessità di in-terventi manuali.

U

ACCELERAZIONE POTENTE, AMMORTIZZAZIONE CONTROLLATA

Cilindro compatto ADN-PPS, ora con ammortizzazione auto-regolante

di queste misure o per l’adozione di un sistema di ge-stione delle perdite con il pacchetto Energy Efficiency Service. Questa offerta modulata di servizi aiuta gli utilizzatori di componenti pneumatici a riconoscere e sfruttare i potenziali di risparmio lungo tutta la catena di produzione, dalla generazione di aria compressa fino all’applicazione finale.

In sintesi: la scelta della tecnologia più appropriata, la manutenzione ottimale dell’impianto e l’utilizzo di prodotti di ultima generazione riducono il consumo di energia nei processi di produzione. Le case-history presentate in fiera, ad esempio il recente progetto di ricerca denominato “Green Car Body Technologies”, sono pratici esempi di questa teoria.

Attuatore pneumatico compatto ADN-PPS con ammortizzazione auto-regolante di finecorsa per una maggiore protezione delle macchine e prestazioni più elevate.

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enne a coltello a strisciamento o anche a roto-lamento nei sistemi di trasporto di materiale tro-vano impiego soprattutto su nastri di trasporto

industriali per alimenti e bevande. In questo contesto gli appositi rulli realizzati da igus con materiali plastici ad alte prestazioni aiutano in molte applicazioni a trasferire il prodotto alla linea di trasporto successiva senza recargli alcun danno. Igus mette a disposizione dell’utente una gamma di rul-li per le penne a coltello progettata in proprio e adat-tata a requisiti specifici come temperatura d’impiego e conformità FDA. Gli elementi meccanici realizzati con i materiali iglidur altamente resistenti all’usura ed esenti tanto da manutenzione quanto da lubrificazio-ne sono in grado di eseguire i compiti a loro richiesti

senza il minimo problema. Il materiale standard dei rulli per terminali a coltello igus, è iglidur P210, ro-busto e d’impiego universale, che si distingue per un basso assorbimento di umidità e una buona resisten-za ai fluidi di esercizio nonché per una lunga durata utile. I materiali universali iglidur A180 conformi alle specifiche FDA si dimostrano ideali per applicazioni con carichi medio-bassi a diretto contatto con gli ali-menti; per carichi medio-alti sono invece più indicati gli iglidur A350. Mentre iglidur A180 è impiegato a temperature fino a 90 °C, l’applicazione di iglidur A350 è indicata fino ai 180 °C. I sottili rulli per terminali a coltello permettono di otte-nere dei raggi di rinvio piuttosto stretti, a beneficio di uno sfruttamento massimo degli spazi di progettazione

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Rinvio preciso ed esente da lubrificazione di nastri di trasporto con rulli per terminali a coltello igus – disponibili attualmente in tre materiali standard: il robusto e universale iglidur P210 e i due materiali conformi alle specifiche FDA iglidur A180 e A350. Quest’ultimo fa valere i suoi vantaggi in condizioni di carico elevate e temperature fino a 180 °C, rivelandosi perfet-tamente indicato soprattutto per l’applicazione in forni continui, ad es. in panifici industriali.

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e di un trasferimento morbido alla linea successiva di prodotti particolarmente difficili da trattare. Il fatto che i rinvii a coltello a rotolamento, rispetto a quelli a strisciamento, richiedano una potenza motrice ridotta rappresenta inoltre un ulteriore punto a favore di questi prodotti. Altri vantaggi sono poi l’assoluta assenza di lubrificazione e l’elevatissima vita utile come anche una maggiore durata del nastro di trasporto.

Inseribili a scatto e altamente sollecitabiliCuscinetti articolati in tecnopolimero per lamiere, precaricati e rapidi da montare I cuscinetti in materiale plastico autoregolanti ed esenti da manutenzione della famiglia “igubal” sono molto facili da montare, compensano differenze di angola-zione e, in molte applicazioni, possono rimpiazza-re in tutto e per tutto i cuscinetti metallici. Su questi vantaggi possono contare anche i nuovi cuscinetti articolati fissabili ad incastro “igubal” in versione HD (Heavy Duty). Di straordinaria compattezza e idonei per il montag-gio in lamiere di spessore da 4 a 8 mm, questi leggeri cuscinetti sono in grado di assorbire forze particolar-mente elevate che, a seconda del diametro, possono arrivare anche a 12,5 kN in senso radiale o 350 N in senso assiale. Il gioco in entrambe le direzioni di

movimento è compensato dal precarico di collare e linguette ad incastro.

Per spazi ristretti e ambienti ostiliEssendo interamente in materiale plastico, i cuscinetti sono non solo particolarmente leggeri ma anche e soprattutto anticorrosivi, resistenti alle sostanze chimiche e insensibili allo sporco e alla polvere. La nuova serie è stata svilup-pata per macchine e im-pianti con poco spazio a disposizione sia per il montaggio che per il cu-scinetto stesso. Anche per i casi in cui il punto di applicazione del cuscinetto sia acces-sibile solo da un lato, come ad esempio in rivestimen-ti di macchine chiusi o nella costruzione di facciate, questi cuscinetti articolati, inseribili ad incastro con un semplice intervento manuale, sono la soluzione ottima-le. Il fatto che non sia necessario un fissaggio assiale, semplifica l’installazione. I cuscinetti articolati inseribili ad incastro “igubal” HD partecipano a tutti i tipi di movimenti, rotativi, lineari o rototraslanti che siano. In questo modo si può fare a meno di una regolare manutenzione ed evitare così i tempi di fermo ad essa legata. Il peso ridotto garantisce inoltre un esercizio decisa-mente più efficiente. La possibilità di calcolare la du-rata utile e la disponibilità dei più svariati materiali per la calotta offrono ai progettisti un’enorme flessibilità e sicurezza già in fase di progetto. I nuovi cuscinetti snodati sono disponibili a magazzino per alberi di 10 e 20 mm di diametro e, per versioni da 8 e 12 mm, in preparazione.

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macchine . attrezzatureIMBOTTIGLIAMENTO

vevamo bisogno di un sistema di asciuga-tura migliore perché uno dei fattori più im-portanti durante il processo di etichettatura

è rappresentato dal livello di asciugatura delle latti-ne. Con il sistema di asciugatura di ACI, ci siamo completamente dimenticati di questo problema”, ha affermato Daniel Mitrofan, responsabile tecnico pres-so Scandia Food, riguardo alla riuscita installazione del tunnel per l’asciugatura delle lattine di Air Con-trol Industries nell’impianto manifatturiero di prodotti a base di carne a Judet Sibiu, in Romania.Scandia Food è la principale azienda produttrice di carne in scatola della Romania nel cui mercato ha superato il 50% delle vendite, con i suoi prodotti a base di carne: pasticcio di fegato, conserve di carne e piatti della cucina tradizionale romena sotto i mar-chi di Scandia Sibiu, Bucegi e Sadu.Il tunnel per l’asciugatura delle lattine di ACI prevede un’installazione di retroadattamento sulla linea di in-scatolamento della carne con una velocità massima di 12000 lattine all’ora. Anche se le lattine utilizzate presentano vari diametri (73 mm, 83 mm e 99 mm) e altezze comprese tra 48 mm e 110 mm, il sistema ACI riesce a trattare tutti questi formati diversi con la medesima efficienza.Con l’introduzione del sistema ACI, le operazioni di pulizia sono risultate semplificate, aiutando a miglio-rare gli standard igienici. Inoltre, grazie alla superio-re efficienza fornita dal nuovo tunnel per l’asciugatu-ra delle lattine rispetto al sistema precedente, i costi operativi sono stati notevolmente ridotti.Il sistema ACI è una versione EL della serie DRI-Line

dell’azienda. Questo sistema comprende un tunnel per lattine e un soffiante alloggiato in una scatola fonoassorbente montata su staffe. Le lattine passano attraverso il tunnel per lattine e l’aria viene convo-gliata attraverso fessure appositamente configurate. Tale disposizione garantisce che l’umidità venga ri-mossa e contenuta in modo da evitarne la dispersio-ne e impedire che essa si depositi nuovamente nelle lattine o altrove.L’opzione di montaggio su staffe del soffiante offre flessibilità di posizionamento e un ambiente semplice da pulire grazie all’accesso facilitato da tutti i lati. Questa installazione viene eseguita a cavallo della linea di inscatolamento in modo da evitare un inutile ingombro di spazio.

“A

MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA PRESSO L’INDUSTRIA DI LAVORAZIONE DELLA CARNE

Scandia Food grazie all’asciugatore di lattine ACI azionato a soffiante

ACI RA 6-12.indd 1 29/11/12 11.22

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ointreau, il liquore all’arancia più famoso e più amato dalle charismatic women di tutto il mon-do, presenta la sua nuova bottiglia in Limited

Edition vestita con un abito firmato dal Fashion Desi-gner francese Alexis Mabile.Per vestire la bottiglia di Cointreau lo stilista ha pun-tato sulla trasparenza giocando sul giusto equilibrio tra femminilità estrema e intriganti tocchi maschili. Ispirato da pizzi e merletti dell’alta moda, l’abito di metallo traforato ha un sobrio motivo a papillon intagliato che avvolge il corpo della bottiglia con eleganza e sinuosità.Il design in metallo crea un gioco di specchi e trasforma la bottiglia in un prestigioso ac-cessorio da esibire in casa e da utilizzare per preparare cocktail durante i party più trendy.“Vestire una bottiglia di Cointreau è come vestire una donna:un’esperienza straordinaria. È stato un onore valorizzare la bellezza della bottiglia senza eccedere, ponendo l’accento sulla silhouette ambrata impreziosita da papillon argentati che luccicano come mil-le specchi. La bottiglia di Coin-treau è un gioiello raffinato dalle curve perfette, un po’ come una borsetta-gioiello minaudiere: l’ac-cessorio fashion essenziale dalla femminilità assoluta. Anche se ispirato da uno smoking da uomo, il mio papillon diventa un orna-

mento prezioso che si spinge oltre il design senza tempo di questa incantevole diva, la bottiglia di Cointreau.” Ha affermato Alexis Mabille.Per il designer il papillon non è semplicemente un ac-cessorio ma è un vero e proprio stile di vita. Con la sua aria dandy e la sua eleganza dei veri gentlemen americani in stile Grande Gatsby, il papillon ricor-da il guardaroba maschile del XIX secolo che presto venne adottato da Louise Brooks, Marlene Dietrich e Coco Chanel. Per le famose flapper degli Anni Venti divenne il sim-bolo dell’emancipazione femminile. Alexis Mabille

celebra quindi il papillon, riservandogli il posto d’onore attorno all’esile collo delle sue muse. Donne come Dita Von Teese, Ambasciatrice mondiale di Cointreau, hanno fatto proprio

questo fantastico accessorio vintage.La Limited Edition – in distribuzione

esclusiva per l’Italia da 10 corso como a Milano – vuole essere un tributo alle donne di ieri e di oggi e un modo per riaffermare lo stile dei barman degli inizi del secolo scorso che indossavano camicie di popelin bianche e papillon di seta nera. La bottiglia di Cointre-au firmata Alexis Mabille è un ac-cessorio couture a tutti gli effetti, un lusso da sfoggiare e con cui preparare cocktail. Che si tratti di miscele semplici o più sofisticate, l’eleganza è immancabile.

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COINTREAU PRESENTA UNA LIMITED EDITIONFIRMATA ALEXIS MABILLE

Il Fashion Designer francese trasforma la bottiglia in un prestigioso accessorio di tendenza

CONTREAU RA 5-12.indd 1 17/10/12 16.33

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ilwa® è il software realizzato da Stesi Srl per ri-costruire la storia di ogni singolo prodotto, a ga-ranzia di sicurezza e trasparenza per il produttore

ed il consumatore. silwa® è la soluzione ideale per le aziende operanti nel settore agroalimen-tare ed in particolar modo nel vinicolo (aziende vinicole, cantine sociali, distillerie, di-stributori). silwa® consente di monitorare alimenti, man-gimi, animali o sostanze destinate al consumo umano, attraverso tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione. silwa® garantisce il totale controllo dei flussi e dei processi consentendo una facile ed imme-diata raccolta di dati a supporto della tracciabilità come richiesto dalle vigente normativa europea Reg. (CE) n. 178/2002 sulla Tracciabilità. Silwa® è la soluzione per la gestione di tutti i processi logistici di magazino basato su tecnologia wireles e radiofrequenza. silwa® controlla le fasi di ingreso merce, stoccaggio, movimen-tazione interna, prelievo e spedizione, con particolare attenzione a:

Tracciabilità dei otti Logiche Fifo-Lifo-Fefo Etichetta logistica SSCC Inventario Giacenze e disponibilità Rapporti GDO e Ho.re.ca

Logistica e Produzionesilwa®3 è l’acronimo di Stesi Integrated Logistics & Wa-rehouse Automation, ed è una soluzione completa ti tipo SCES che combina le funzionalità WMS (Warehouse

Management System) e MES (Manufacturing Execution System) rilevando in tempo reale i dati dai Magazzini e dagli Stabilimenti e gestendo tutto il flusso logistico della

merce, dall’accettazione alla Spedizione, compresi anche i flussi relativi alla gestione dell’avanzamento

di Produzione, con la rilevazione dei relativi tempi.silwa®3 rappresenta l’evoluzione di silwa®, con nuove funzionalità mirate a ridurre i costi, minimizzare i tempi, e migliorare la qualità del servizio. Con l’introduzione di silwa®3 per la gestione del vostro sistema logistico otterrete i seguenti vantaggi:

Affidabilità delle giacenze di Magazzino Massimo sfruttamento dello spazio fisico del Magaz-

zino Rintracciabilità puntuale della merce Gestione di lotti e matricole secondo le esigenze

aziendali e normative Eliminazione degli errori di prelievo e di spedizione Riduzione dei tempi delle movimentazioni di versa-

mento e di prelievo

L’integrabilitàsilwa®3 è stato progettato e realizzato per essere in-terfacciabile con qualsiasi sistema ERP (integrazioni già realizzate con SAP, sistemi IBM AS400, Zucchetti, Unix e sistemi proprietari) e con tutti i sistemi di controllo e di gestione per la movimentazione automatica e di bordo linea produttiva. silwa®3 è un’applicazione certificata Microsoft ed è integrata in maniera nativa con le soluzio-ni Microsoft Dynamics ERP (AX and NAV).

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SOLUZIONE LOGISTICA PER LE AZIENDE DEL SETTORE VINICOLO E AGROALIMENTARE

dal nostro twitter

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macchine . attrezzatureIMBOTTIGLIAMENTO

Le caratteristiche applicative silwa®3 è: Multiazienda Multistabilimento Multilingua Web Oriented (Web Services)

Funzionamento altamente configurabile e facilmente adat-tabile a tutte le realtà aziendali

L’Interfaccia Utentesilwa®3 è dotato di Interfaccia Utente di facile apprendi-mento da parte delle figure aziendali coinvolte nel proces-so, con un lato Workstation (in stile Microsoft Outlook) ed un lato Mobile semplice ed ergonomico (“Touch screen” e menù ad oggetti).Il Flusso Logistico: “Gestire e organizzare il Magaz-zino può sembrare un lavoro senza fine” Il modello appli-cativo utilizzato da silwa®3 è quello relativo all’effettivo flusso fisico della merce all’interno dello stabilimento:L’Accettazione: silwa®3 gestisce il flusso logistico d’ingresso della merce da acquisto, da produzione, da conto lavoro, da resi e da conto deposito.Il Versamento: La merce deve essere posizionata all’interno del Magazzino (aree logistiche e locazione) secondo logiche di stoccaggio e modalità personaliz-zabili in funzione delle esigenze del cliente, cercando di sfruttare al massimo gli spazi e di garantire la rintrac-

ciabilità degli articoli.La Movimentazione: All’interno del Magazzino è spesso necessario effettuare delle movimentazioni di base per Articolo/UDC, per gestire prodotti in transito, per ri-organizzare lo stoccaggio e per la gestione automatica degli abbassamenti fra stock e pick con logiche diverse.Il Prelievo: Una volta pianificata in maniera attenta la spedizione è indispensabile procedere al prelievo di tutta la merce necessaria, creando delle liste di prelievo e per-corsi ottimali secondo logiche personalizzate, diminuen-do i tempi di picking ed eliminando gli errori di prelievo.La Spedizione: Il programma simula la disponibilità e crea la distinta colli. Di seguito controlla le spedizioni con la spunta colli, stampa le etichette ed invia i dati all’ERP per la generazione dei Documenti di Trasporto.

La Mappaturasilwa®3 permette la suddivisione dello stabilimento in aree logistiche funzionali e la creazione delle Locazioni e del-le Ubicazioni secondo una struttura ad “albero” definibile dall’Utente.

I Lottisilwa®3 gestisce le informazioni di nominazione (proto-collo configurabile), logistiche (giacenza e ubicazione), stato (accettato, da analizzare,…), fisiche (peso, volume, dimensioni,…) e gestionali (Lotto Fornitore, data arrivo, data scadenza). In ogni flusso operativo il sistema tiene traccia dei Lotti utilizzati e di quelli eventualmente generati (dichiarazione di produzione). Infine il programma permet-te l’analisi ed il controllo di giacenze/impegni di articoli divisi per Lotto, eventualmente per ubicazione, Lotti in sca-denza, Lotti nei vari stati e Lotti che soddisfano particolari caratteristiche.

La Tracciabilitàsilwa®3 assicura la tracciabilità e rintracciabilità della merce dalla Sorgente e dalla Terminazione, dal Fornitore

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macchine . attrezzatureIMBOTTIGLIAMENTO

al Cliente, attraverso l’identificazione e la documentazione dei processi di formazione e trasformazione dei materiali impiegati e dei soggetti intervenuti nella sua realizzazione, monitorando tutti i flussi della filiera produttiva.

L’Automazionesilwa®3 permette l’interfaccia tra la parte di gestione dei flussi logistici con la parte di gestione dei sistemi di Handling, Magazzini automatici, Bordo e Fine Linea. Il programma consente l’interrogazione delle operazioni in corso e dello stato macchine, la gestione di tutti i sistemi di movimentazione (concentratori, PLC,…) e di eventuali errori o anomalie. informativo aziendale per la chiusura dei processi, chiusura dell’ordine fornitore e controllo delle relative fatture).

I ModuliI moduli applicativi di silwa®3 sono:

Workstation, sempre presente, supervisione delle attività Mobile, per la gestione dei flussi operativi con i termi-

nali radio 4ERP, per la comunicazione con il sistema ERP Tracer, per la Tracciabilità dei Lotti Dispatcher, per l’ottimizzazione delle missioni dei mezzi 3D, per la gestione tridimensionale dello spazio logistico Warehouse Management System Navigator, per l’assistenza al carrellista per la scelta

del percorso Voice, per la gestione e modalità vocale dei terminali

radio Automation, per la gestione dei dispositivi automatici Manufacturing, per la rilevazione dell’avanzamento del-

la Produzione Sinchro, per la gestione dei dispositivi di bordo e fine linea Intercompany, per lo scambio dei dati logistici in forma-

to elettronico Subcontractor, per la gestione delle operazioni logisti-

che c/o Terzisti

Hyper, Analisi Dati OLAP di tipo Business IntelligenceService, servizio di manutenzione software ed assistenza telefonica

L’ArchitetturaLe Tecnologie adottate si basano su:

Server dipartimentale Stazioni di lavoro di tipo fisso (Workstation) Dispositivi radiofrequenza palmari e veicolari (Mobile) Wi.Fi. (802.11b\g) per la loro gestione

I Dispositivi per i Mezzi di Movimentazione utilizzati sono: Terminali Radio / “On Board” Computer Videocamere Sensori

L’architettura di silwa®3 è di tipo client/server a 3 livelli ed è suddivisa in 4 moduli software: Server, Client Console, Client Workstation, Client Mobile.Le piattaforme operative di silwa®3 sono sviluppate utiliz-zando l’ambiente Microsoft.NET e supportate da:

Database Microsoft SQL Server 2005 / 2008; Sistemi Operativi Server supportati: Microsoft Windows

2008 Server/2003 Server / 2000 Server; Sistemi Operativi Client Microsoft Windows 7/ Micro-

soft Windows Vista / XP Professional / 2000 Professional Sistemi Operativi Mobile supportati: Microsoft Win-

dows Mobile / Windows CE / Pocket PC.

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a nuova generazione di Incartonatrici Wrap around e di Fardellatrici sono state le protago-nista dello stand Baumer in occasione del Brau

Beviale che si è svolta a Norimberga dal 15 al 15 novembre. Particolarmente studiate per facilitare le operazioni di confezionamento, le ultime realizza-zioni di incartonatrici e di fardellatrici Baumer sono dotate di innovativi sistemi che hanno riscosso un grande successo tra gli ospiti di Baumer al Brau Be-viale. Ad esempio, l’inserimento alveari non prefor-mato dal basso. Questo sistema brevettato consente di inserire gli alveari, tra le file delle bottiglie, quan-do queste sono distanziante, evitando di danneggia-re le etichette. Inoltre l’alveare non preformato ha un costo decisamente inferiore a quello preformato ed è reperibile presso qualsiasi produttore di scatole di cartone. Un altro esempio è il sistema brevettato di alimentazione bottiglie a 90°. È adatto al confezionamento di qualunque prodotto, da quello parallelepipedo, a quello ovale o dalle forme più originali e particolarmente instabili. Lavora con film termoretraibile o con cartone wrap-around ed è dotato di un dispositivo di spinta rotante che

guida il prodotto senza pressione e mantiene la ve-locità costante permettendo di lavorare a moto con-tinuo ed in spazi assai ridotti non necessitando di un divisore per l’incanalamento dei prodotti. Tale dispositivo assicura inoltre l’assorbimento di due o più linee di produzione. Un altro esempio è l’innova-tivo pannello operatore che, caratterizzato da un’in-terfaccia grafica semplice ed intuitiva, semplifica le operazioni di cambio formato, di diagnostica sulla macchina e di analisi della produttività.Tra le caratteristiche apprezzate dai visitatori del-lo stand Baumer spiccano poi la sincronizzazione dei vari movimenti meccanici tramite servo motori, il cambio formato rapido, la possibilità di confeziona-re il quarto di pallet e il quinconce, il cambio bobina completamente automatico senza saldatura adatto anche per alte velocità e per film stampati e che consente un risparmio di film dal 10 al 15% ed infine il sistema per l’inserimento degli alveari dal basso.Baumer propone anche macchine Multifunzione per confezionare i prodotti in cartone wrap around, vas-soio, vassoio+coperchio e solo film con una sola macchina

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OPERAZIONI DI CONFEZIONAMENTO SEMPLICATE CON LE NUOVE INCARTONATRICI WRAP AROUND E LE FARDELLATRICI BAUMER

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trasporto . stoccaggioMOVIMENTAZIONE

a Commissione europea ha pubblicato due inviti a presen-tare proposte nel quadro dei

programmi annuali e pluriennali della Rete transeuropea di traspor-to (TEN-T) per il 2012, mettendo a disposizione 1,265 miliardi di euro per finanziare, in tutti gli Stati membri, progetti relativi a infrastrutture concernenti tutti i modi di trasporto: aereo, ferroviario, su strada e marittimo/vie navigabili, oltre a sistemi di logistica e di trasporto intel-ligenti. Il Vicepresidente della Commissione Siim Kallas, responsabile per i trasporti, ha dichiarato: “Mettendo a disposizione un finanziamento di questa importanza, la Commissione mira a un rilancio competitivo dell’econo-mia europea per sostenere e favorire la crescita. Indiriz-zando questi fondi verso le infrastrutture TEN-T, contri-buiamo inoltre alla realizzazione dell’intera rete TEN-T, offrendo vantaggi concreti ai cittadini e alle imprese che potranno usufruire di un sistema di trasporti più effi-ciente, sostenibile ed efficace”. Il programma di lavoro pluriennale finanzia le priorità della rete TEN-T. Il bando pluriennale di quest’anno è incentrato su sei settori per i quali è messo a disposizione un bilancio indicativo tota-le pari a 1,015 miliardi di euro. I 30 progetti prioritari TEN-T: bilancio indicativo pari a 725 milioni di euro.Sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), che permette l’interoperabilità sulla rete ferro-viaria europea: bilancio indicativo pari a 100 milioni di euro.Servizi d’informazione fluviale (RIS), che comporta un’in-frastruttura di gestione del traffico sulla rete delle vie na-vigabili interne: bilancio indicativo pari a 10 milioni di

euro. Gestione del traffico aereo (ATM), che rende possibile la rea-lizzazione del cielo unico europeo e gli obiettivi di modernizzazione della gestione del traffico aereo:

bilancio indicativo pari a 50 milioni di euro.Autostrade del mare (MoS), che offre alternative effi-cienti alla congestione del traffico stradale spostando le merci sulle rotte marittime: bilancio indicativo pari a 80 milioni di euro. Sistema di trasporto intelligente (STI), che comprende il Servizio europeo di telepedaggio (SET), promuove l’intermodalità e il miglioramento della sicu-rezza e dell’affidabilità della rete: bilancio indicativo pari a 50 milioni di euro. Il programma annuale inte-gra il programma pluriennale e indirizza i finanziamenti verso quattro priorità distinte con un bilancio indicativo totale pari a 250 milioni di euro: Realizzazione rapida dei progetti TEN/T (studi e lavori per progetti relativi a tutti i modi di trasporto, che rientra-no in progetti di interesse comune): bilancio indicativo pari a 150 milioni di euro.Misure per promuovere l’innovazione e le nuove tecno-logie per l’infrastruttura dei trasporti, nonché impianti in grado di contribuire alla decarbonizzazione o alla ridu-zione dei costi esterni in generale: bilancio indicativo pari a 40 milioni di euro.Sostegno a partenariati pubblico-privato (PPP) e a stru-menti finanziari innovativi: bilancio indicativo pari a 25 milioni di euro.Sostegno alla realizzazione a lungo termine della rete TEN-T, in particolare per quanto riguarda i corridoi: bi-lancio indicativo pari a 35 milioni di euro.

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INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO: LA COMMISSIONE SBLOCCA PIÙ DI 1,2 MILIARDI DI EURO PER FINANZIARE

PROGETTI ESSENZIALI TEN-T

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Intervista OM STILL

ovimentare, stoccare, magazzinare: tre momen-ti fondamentali e necessari nell’attività produtti-va di un’industria. Per ciò che riguarda in par-

ticolare quella del food&beverage è indispensabile gestire la movimenta-zione dei propri prodotti, delle più svariate tipologie e negli ambiti più disparati, con mezzi non inquinanti.Ecco quindi l’esigenza di avvalersi di veicoli caratterizzati da un’evo-luta tecnologia, affidabili, resisten-ti e che prevedano un’assistenza rapidamente risolutiva, in caso se ne presenti la necessità. Per anni il panorama del settore della movi-mentazione, in particolar modo dei carrelli, è stato ampio ed articolato.

La fusione tra STILL e OM, annunciata nel 2010, ma realizzata nel 2011, ha offerto all’industria una concreta risposta all’incertezza di dover scegliere tra

due grandi marchi, che nei decen-ni si sono affermati sia sui rispettivi mercati nazionali sia su quelli inter-nazionali.OM, fondata nel 1917 è un mar-chio che per il mercato italiano rap-presenta da quasi un secolo motivo di orgoglio, tradizione e sicurezza, qualità che negli anni lo hanno affer-mato anche a livello internazionale. STILL storica azienda tedesca, fon-data nel 1920, garanzia di solidità e affidabilità, sia in Germania che all’estero.

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CARRELLI OM STILL: QUALITÀ E SICUREZZA PER LA MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE

OM STILL: la risposta a tutte le esigenze di trasporto e magazzinaggio, soluzioni adatte a tutti i settori industriali.

Angelo Zanotti, Direttore Commerciale di OM STILL

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OM STILL - Headquarter Lainate

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Intervista OM STILL

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Pur facendo parte dello stesso gruppo, OM e STILL convivono sul mercato da alleate, ma con reti distri-butive, marchi, prodotti e logiche commerciali ben separati e distinti sino al 2011, quando diventano invece un’unica azienda. Per acquisire una visione più precisa di questa siner-gia e di come si sia articolata nel corso degli ultimi anni, RASSEGNA ALIMENTARE ha intervistato il Sig. Angelo Zanotti, Direttore Commerciale di OM STILL, nella sede di Lainate.

D: Sig. ZANOTTI la fusione OM STILL è certo un av-venimento significativo nel mondo dei carrelli eleva-tori. Cosa è avvenuto e come si propone oggi l’azien-da al mercato italiano e a quello internazionale?OM e STILL fino a pochi anni fa, pur facenti par-te dello stesso gruppo, si presentavano, in Italia e

all’estero, come due grandi marchi ben connotati e differenziati, alleati ma non uniti. In seguito alla fusione avvenuta nel 2011 sono diventati un’unica realtà industriale, OM STILL appunto, che propone un’ampia gamma di carrelli, contraddistinta da un unico marchio.L’azienda, il cui quartiere generale è ad Amburgo, ha quindi intrapreso un percorso di ottimizzazione sia per ciò che riguarda il panorama dei prodot-ti, sia per quanto riguarda la parte relativa alle reti commerciali, distributive e di assistenza. Questa fusione ha coniugato i valori e le forze di entrambe le società che con due obiettivi preceden-temente separati, hanno poi realizzato un unico pro-gramma fondato su forti sinergie industriali.Le due organizzazioni, oggi congiunte ed integrate, hanno mantenuto e potenziato il meglio di ciascuna.

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Intervista OM STILL

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La presenza già capillare dei due marchi, in parti-colare di OM, sul territorio nazionale, ha reso più incisiva oggi la presenza dell’azienda nel nostro pa-ese, che conta quarantasei concessionari e sei filiali dirette, in esclusiva per il marchio OM STILL.

D: La fusione di due società così importanti ha inciso anche dal punto di vista delle tecnologie?R: La soluzione vincente per affermarsi sui mercati è proporre un ampio ventaglio di prodotti qualitati-vamente ottimi e una tipologia di carrelli inimitabile dal punto di vista tecnologico, oltre ad un servizio efficiente e tempestivo sotto il profilo dell’assistenza.Su questo abbiamo puntato negli ultimi anni, rag-giungendo ottimi risultati.Chiaramente la sinergia di questi grandi marchi ha reso possibile il potenziamento di qualsiasi fascia produttiva, sotto tutti gli aspetti.

D: Quali soluzioni proponete alle aziende che voles-sero acquistare dei carrelli, ma per ragioni di costi non fosse in grado di acquistarli?R: OM STILL è un’azienda attenta all’evolversi dei tempi e alle necessità dei clienti, sia sotto il profilo tecnologico sia sotto quello pratico.Con questa visione dinamica del lavoro e dei merca-ti ha concepito quindi varie soluzioni di noleggio, la cui durata media è di 60 mesi. Il cliente quindi può noleggiare i carrelli, invece che acquistarli, sceglien-do tra un ampio e differenziato parco macchine e trovando sempre il modello più adatto alle proprie esigenze, anche in caso di immediato bisogno.Non solo, oltre a disporre di macchine efficientissime si avvale di un’assistenza che assicura un tempesti-vo intervento, se necessario. Dal momento della se-gnalazione del guasto infatti l’assistenza OM STILL interviene entro le otto ore, risolvendo il guasto entro

OM STILL Stabilimento Luzzara

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Intervista OM STILL

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la giornata stessa. Il potenziamento della rete legata all’assistenza ha avuto l’obiettivo di limitare al massi-mo il fermo macchina, con tutti i disagi che ne conse-guono, mettendo il cliente nella posizione di lavorare con tranquillità, senza perdere tempo né danaro.

D: Sig. ZANOTTI ci parli del Vostri prodotti.R: Le tipologie dei carrelli che proponiamo sono va-rie, adatte alle più disparate attività di trasporto e magazzinaggio, per qualsiasi tipo di industria.Chiaramente le aziende alimentari necessitano di soluzioni particolari, per questo è stata studiata una soluzione elettrica per i carrelli impiegati in questo ambito. Ci sono anche carrelli studiati per rispondere a specifiche esigenze, come per esempio la logistica del freddo.Per lavorare nelle celle frigorifere infatti i carrelli de-vono avere determinate caratteristiche che li renda-no adatti ad operare in condizioni particolari ed estreme. Abbiamo poi altre tipologie di carrelli che dispongono di sistemi di pesatura che certificano il peso della merce, cosa utilissima in qualsiasi ambito industriale. Questo consente alle aziende di certifica-re che il peso della merce arrivata sia coerente con quanto effettivamente ordinato.Disparate poi sono le applicazioni dei nostri mezzi in ambito alimentare. Recentemente abbiamo fornito importanti flotte a grandi e prestigiose società, che operano nel settore dolciario e abbiamo realizzato ad hoc importanti progetti, con eccellenti risultati e grande soddisfazione del cliente. Tra le nuove recenti soluzioni che proponiamo alle aziende, ce n’è una che sta riscuotendo notevoli successi e consensi dai clienti, soprattutto da coloro i quali dispongono di un parco macchine di centinaia di mezzi. Questa so-luzione, denominata FLEET MANAGER, è un nuovo sistema, che fornisce tutte le informazioni riguardo la distribuzione, gli incidenti o i carichi di lavoro e l’uso

dei veicoli. FLEET MANAGER permette di monitorare i parchi macchina, supervisionare l’andamento del lavoro e l’uso delle macchine, controllare se queste siano utilizzate in maniera corretta o meno e se l’o-peratore sia autorizzato all’uso della macchina, così da avere un monitoraggio completo dei mezzi, cosa assai importante, soprattutto con le grandi flotte. Il cliente stabilisce l’autorizzazione dell’utente ed è così in grado di ottenere precise informazioni sull’uso dei veicoli.Con precise analisi, vengono evidenziati inoltre po-tenziali risparmi e ottimizzazioni della flotta.Stiamo da tempo fornendo a grandi clienti consistenti quantità di macchine comprensive di questo sistema con loro grande soddisfazione.

D: Sig.Zanotti, OM STILL tratta l‘usato?R: La vita dei nostri carrelli è molto lunga, data la loro solidità e attualità tecnologica, ragion per cui è stata creata una formula che consente alle azien-de di acquistare carrelli revisionati, sicuri e garantiti come i nuovi. Sono stati studiati tre standard di re-visione che garantiscono un mezzo affidabile, sino al punto da considerarlo come nuovo, ma con un risparmio nell’acquisto notevole, per un prodotto perfettamente revisionato e garantito.Questo ci permette di non avere un problema di di-stribuzione dell’usato, di creare un prodotto accatti-vante nel prezzo e soddisfacente al 100% sul lavoro e ci consente di andare incontro a tutte le necessità del cliente sia dal punto di vista dell’attività, ma an-che da quello dei costi.

Si conclude così l’incontro con OM STILL, dopo aver chiarito la fisionomia dell’attuale azienda, ci propo-niamo di approfondire e ampliare le applicazioni per l’industria del food&beverage, nei prossimi nu-meri.

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Intervista OM STILL

OM STILL RX 70 HYBRIDLa tecnologia ibrida, già presentata di serie al CeMAT 2008, è diventata interessante nel frattempo non solo per gli aspetti legati alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche dal punto di vista economico. Calcolando un fun-zionamento annuo della durata di 1500 ore i costi di questo investimento vengono ammortizzati in meno di due anni. I nuovi RX 70 HYBRID hanno una portata da 3,0 a 3,5 tonnellate e sono stati sviluppati sulla base del carrello elevatore RX 70, che si caratterizza per l’essere il car-rello con il minor consumo energetico della sua classe. La tecnica ibrida ora disponibile riduce ora il consumo di carburante, a seconda dell’impiego, di un ulteriore 15%. Questo è un altro contributo di OM STILL alla so-stenibilità della logistica di magazzino, perché un consu-mo energetico ridotto significa anche minori emissioni di CO2. L’RX 70 HYBRID sfrutta l’energia che viene ottenuta dall’energia cinetica nel momento in cui il carrello frena. Questa energia viene immagazzinata temporaneamen-te per poi essere riutilizzata nell’accelerazione successi-va. Ulteriori vantaggi: L’RX 70 HYBRID lavora ancora più silenziosamente. E per quanto riguarda il motore invece di 44 Kilowatt (KW) l’RX 70 HYBRID necessita soltanto di un motore diesel 30 KW – continuando a mantenere la stessa prestazione. I movimenti di marcia e di sollevamento sono regolati intelligentemente. Una pompa idraulica regolabile elet-tricamente riduce il consumo d’energia nelle operazioni di sollevamento. LRX 70 HYBRID rappresenta quindi un

ulteriore passo in avanti verso una maggiore efficienza e responsabilità nei confronti dell’ambiente.

Efficiente tecnica ibridaIl carrello elevatore riceve l’energia motrice dal serba-toio diesel e dai cosiddetti Ultra-Caps (Condensatori a doppio strato a grande rendimento) posizionati nella parte posteriore del veicolo. Gli Ultra-Caps si caricano con l’energia generata dal veicolo in frenatura. Acce-lerando, la spinta d’energia proveniente dai conden-satori fornisce ulteriore potenza. L’elemento di congiun-zione di tutti i sistemi è rappresentato dall’elettronica di potenza che comanda anche il carico e lo scarico dell’accumulatore d’energia supplementare.Gli Ultra-Caps si distinguono per la loro capacità di assorbire velocemente correnti elevate e anche di ri-lasciarle in modo altrettanto veloce per i processi di accelerazione. Grazie al supporto proveniente dall’ac-cumulatore, il motore a combustione viene alleggerito, durante l’accelerazione, di ca. il 30 per cento del ca-rico di lavoro. Grazie al contributo del motore elettrico il numero di giri del motore a combustione si riduce, in accelerazione, di circa il sei per cento . L’RX 70 HYBRID è l’ideale per l’impiego in quei settori in cui sono necessari frequenti processi di frenatura e di accelerazione, come ad esempio il carico e lo scarico di camion nell’industria delle bevande.

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trasporto . stoccaggioMOVIMENTAZIONE

e aziende sono consapevoli che il trasporto del-le merci sia un elemento di forte criticità econo-mica, sociale e ambientale, tanto da mettere la

ricerca di una logistica sostenibile al primo posto (34,8%) nelle priorità dell’agenda futura. Anche se, per ragioni di costo-opportunità, non lo vedono un tema attualmente percorribile.Solo 1 impresa italiana su 4, al contempo, risulta interessata ai nuovi sistemi di mobilità elettrica ap-plicati allo spostamento delle merci. Crisi economica (33,7%) ed eccessiva burocrazia (28,3%) sono i principali ostacoli agli investimenti in questo settore, in un momento in cui la recessione morde forte e le tematiche relative alla sostenibilità sono viste più come una leva di marketing che come un driver per il profitto.

Sono questi i principali risultati dell’indagine effet-tuata da Nomisma per Pentapolis, associazione per la responsabilità sociale e lo sviluppo sostenibile, che, insieme ad EcCo! – Ecological Courier, pro-muove “ULTIMO MIGLIO - Logistica urbana soste-nibile” (www.ultimomiglio.org), un progetto presen-tato in un seminario tenutosi oggi a Roma, al quale hanno partecipato le più importanti associazioni di categoria. Un’occasione per mettere le politiche ambientali e della mobilità al centro del dibattito, presentando le soluzioni concrete intraprese dalle amministrazioni pubbliche e dalle imprese, in uno scenario in cui il sistema dei trasporti è uno dei fattori che più contri-buisce alla crescita e alla competitività delle città. Un momento di confronto e conoscenza fra i vari at-

L

Mobilita’ delle merci tra innovazione e ambienteULTIMO MIGLIO: VERSO UN MANIFESTO DELLA

LOGISTICA URBANA SOSTENIBILELa crisi frena scelte e iniziative strategiche delle imprese a

favore di un trasporto ecologico

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trasporto . stoccaggioMOVIMENTAZIONE

tori coinvolti, e che vedrà la nascita di un Osserva-torio permanente per arrivare alla redazione di un vero e proprio Manifesto, che incentivi e diffonda le best practices. Un rinnovato livello di attenzione nei confronti della mobilità sostenibile delle merci può dunque essere favorito da un crescente interesse, culturale e poli-tico, verso nuove dimensioni di centralità urbana: rigenerazione, riqualificazione, efficientamento, va-lorizzazione; e dal conseguente aumento della di-stribuzione dei prodotti e servizi in ambito urbano.Sulla base delle tendenze in atto e dell’evoluzione dello scenario futuro, il Libro Bianco 2011 della Commissione Europea sui trasporti avverte che “lo status quo non è sostenibile”. In particolare, in assenza di nuove politiche messe in campo su tutti i livelli di governance (dal pubblico al privato, dal locale al sovranazionale), l’attività totale di trasporto continuerà presumibilmente a cre-scere di pari passo con l’attività economica.Per il trasporto merci, le proiezioni indicano, rispetto al 2005, un aumento dell’attività di circa il 40% nel 2030 e di poco superiore all’80% entro il 2050. In base alle proiezioni, i costi della congestione, non solo urbana, aumenterebbero di circa il 50% entro il 2050 fino a raggiungere quasi 200 miliardi di euro all’anno.In questo scenario, la quota delle emissioni di inqui-nanti atmosferici riconducibile ai trasporti continue-rebbe ad aumentare, raggiungendo il 38% entro il 2030 e quasi il 50% entro il 2050, rispetto al totale delle emissioni in ambito UE. A causa dell’assenza di politiche incentivanti, l’uso delle energie rinnovabili nei trasporti salirà a un mo-desto 13% entro il 2050 e la propulsione elettrica non riuscirà ad affermarsi in maniera significativa nel trasporto stradale.«Innovazione, qualità e sviluppo di sistemi di tra-

sporto sostenibili devono diventare sempre più parte della nostra cultura, perché solo comprenden-done a fondo l’impatto sul quotidiano si potranno raggiungere risultati fondamentali per una conver-sione ecologica dell’intera economia di settore», ha dichiarato Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis.

«Ultimo Miglio vuole promuovere un network dedi-cato alla ricerca di soluzioni efficienti ed efficaci, in grado di raggiungere elevati e soddisfacenti livelli di servizio, che riducano tutti gli sprechi di risorse per l’industria del trasporto merci. L’obiettivo è quello di stabilire reti complesse ed estese tra diverse entità, riconoscerne i fabbisogni comuni individuando soluzioni intelligenti che porti-no a un reciproco vantaggio, raggiungendo in tal modo dimensioni e masse critiche sufficienti per ac-crescere la competitività del sistema e delle imprese ad esso correlate».Contestualmente al convegno, è’ stata organizzata una mostra di veicoli commerciali d’epoca con foto provenienti dagli archivi storici di Renault e Merce-des-Benz, nonché un’esposizione di mezzi elettrici forniti da EcCo! – Ecological Courier, Renault Italia e POMOS - Polo per la Mobilità Sostenibile.

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trasporto . stoccaggioMOVIMENTAZIONE

go Turchetti, amministratore unico di Cgm (Compa-gnia Generale Macchine Spa, distributore unico di Cat® Lift Trucks in Italia), comunica che Cat® Lift

Trucks ha presentato in anteprima una serie di nuovi prodotti che verranno lanciati sul mercato quest¹anno:

La Nuova Gamma di Transpallet Elettrici Uomo a Terra da 16, 18 e 20 q.li che verrà completata da un modello ErgoLift, con le forche a pantografo con sollevamento a 800 mm per il commissionamento leggero.

La Nuova Gamma Transpallet Elettrici con Pedana.Include 3 modelli: il modello NPP20N2R, da 6 km/h, senza barre di protezione laterali, che andrà a sostituire l¹attuale NPP20MR; il modello NPV20N2, da 9 o 12 km/h, che andrà a sostituire l¹attuale NPV20N; il modello NPV25NH2, portata 25 q.li, da 12 km/h, con le pro-tezioni laterali fisse e la guida semi trasversale. Abbiamo potuto vedere e provare queste macchine: l¹impatto estetico è notevole, macchine davvero molto belle, dal design estre-mamente curato. Il nuovo NPP20N2R con pedana, senza protezioni laterali, presenta una struttra robusta e resistente, particolarmente adatta ad applicazioni anche intensive nel-la movimentazione su medie percorrenze.Il nuovo NPV20N2 si presenta con larghezza macchina (b1) 920 mm, più compatto dell¹attuale versione, con una manovrabilità molto migliorata nella versione senza servo-sterzo elettrico. Molto migliorata è la pedana operatore, più larga e confortevole, così come le protezioni laterali. Il sollevamento forche è stato portato a 220 mm.La nuova macchina NPV25NH2 da 25 q.li e 12 km/h pre-senta protezioni laterali fisse a parete, rialzate plasticamente da un lato per consentire l¹appoggio in una posizione di guida semi trasversale. La guida è a volantino, derivato dal

commissionatore orizzontale. Siamo convin-ti che rappresenterà un¹importante opportunità di vendita presso quella clientela che privilegi la massima produttività.

Dopo l’estate uscirà la Nuova Gamma Sollevatori Elettrici Uomo a Terra. Include 4 modelli, da 10, 12, 14 e 16 q.li, declinati nelle versioni standard, con alzata iniziale e a raz-ze allargate, con un’ampliata disponibilità di montanti ed altezze. Sono state migliorate le prestazioni, in particolare la velocità di discesa dei montanti. Anche queste macchine si presentano con un look notevolmente migliorato, moder-no e accattivante. I modelli da 12, 14 e 16 q.li saranno disponibili anche con pedana, senza protezioni laterali, per la movimentazione più agevole nelle medie percorrenze.Dopo l’estate usciranno inoltre i Nuovi Modelli di Commis-sionatori Orizzontali. Sulla base dello straordinario commis-sionatore orizzontale NO20NE, usciranno le versioni con pedana, o forche, o entrambi sollevabili. Queste macchine andranno a sostituire i modelli attuali NO10NSP, NO10N-SPF ed NO20NSP. Tutte le nuove macchine si collocano all’apice della loro categoria, e rappresentano quanto di meglio oggi il mercato possa offrire.

CGM PRESENTA PRESENTA I NUOVI PRODOTTI CAT LIFT TRUCKS 2012

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trasporto . stoccaggioMOVIMENTAZIONE

a Divisione Industry Automation di Siemens ha am-pliato la propria gamma di alimentatori monofase Sitop smart con tre nuovi modelli a 24 V con cor-

rente di uscita di 2,5 A, 5 A e 10 A e due versioni da 12 V con uscite di 7 A e 14 A. La tensione di uscita dei nuovi alimentatori PSU100S è regolabile tra 24 e 28 V nelle versioni da 24 V e tra 12 e 15,5 V in quelle da 12 V. Tutti i dispositivi possono erogare 1,5 volte la corrente nominale per cinque secondi per minuto, assi-curando così partenze sicure per carichi che assorbono un’ elevata corrente di spunto. In condizioni di tempera-tura ambiente di fino 45 °C, le versioni da 24 V sono in grado di fornire continuativamente una corrente pari al 120% della nominale. Gli alimentatori della linea Sitop smart sono progettati, nel rispetto dei requisiti standard, per l’impiego negli impianti e nelle macchine automatizzate. Come per gli alimentatori Sitop smart già presenti sul mercato, i nuovi Sitop PSU100S monofase si caratterizzano per la presenza del contatto di segnala-zione che indica lo stato operativo “Output Voltage OK”. Con una lar-ghezza di solo 32,5 mm (24 V/ 2,5 A), 50 mm (24 V/ 5 A e 12 V/ 7 A) e 70 mm (24 V/ 10 A e 12 V/ 14 A) e nessun requisito di spazio libero laterale, gli alimentatori richie-dono meno ingombro sulla guida di montaggio. Questi alimentatori “slim size” si caratterizzano per lo switch automatico che permette il collega-

mento diretto alle reti di alimentazione universali da 120 V e 230 V. Un livello di soppressione radio di Classe B e una limitazione delle armoniche consentono l’uso anche nelle installazioni civili. La certificazione GL (Ger-manische Lloyd), richiesta in ambito navale, e ATEX, per l’impiego in ambienti pericolosi, rendono gli alimentatori Sitop smart estremamente universali. I nuovi alimentatori Sitop smart possono essere usati in ambienti gravosi con temperature da -10 a +70 °C e si distinguono per un elevato livello di efficienza, sino al 90%, dissipando quindi una minima quantità di calore nella cabina di controllo. Per la prevenzione dai guasti della rete o del circuito di uscita, i moduli add-on Sitop offrono maggiore affidabilità alle alimentazioni a 24 V, per esempio attraverso l’utilizzo di alimentatori di conti-nuità DC-UPS o, per il controllo dei rami di alimentazio-ne, del modulo selettivo PSE200U.

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trasporto . stoccaggioMOVIMENTAZIONE

I surgelati devono essere trasportati dal produttore al con-sumatore finale in una catena del freddo ininterrotta; tale catena comprende ovviamente anche il magazzinaggio

di questi prodotti in ambienti refrigerati, con un elevato fab-bisogno di energia.Grazie ai pannelli riscaldati e alle speciali guar-nizioni verso l’edificio e il pavimento - accessori permettono una facile apertura e chiusura del portone anche a temperature al di sotto dello zero - il portone a scorrimento rapido Hörmann Iso Speed Cold è la solu-zione ideale per tutti gli ambienti che presentano differenze di temperatu-ra elevate, come ad esempio l’interno delle celle frigori-fere. Grazie al manto a doppia parete di 80 millime-tri di spessore e al telaio sigillante perimetrale, questo portone Hörmann riduce al minimo la dispersione termica, mantenendo la consueta stabilità. Arricchito dall’aggiunta di guarnizioni sull’architrave e a pavimento, nonché dagli ele-

menti esterni ed interni con taglio termico, Iso Speed Cold, raggiungendo un valore U di max. 0,3 W/ m² K, è alta-mente isolante.Come tutti i portoni a scorrimento rapido Hörmann, anche Iso Speed Cold è dotato di serie di una tecnologia d’avan-

guardia: la barriera a raggi infrarossi, in grado di riconoscere gli ostacoli ben prima del con-tatto nonché di rendere le porte a scorrimento rapido ancora più affidabili. Diversamente da altri dispositivi di sicurezza, la nuova barriera a raggi infrarossi Hörmann è integrata nel telaio, impedisce danni deriva-ti da collisioni ed è protetta contro gli spruzzi d’acqua (può quindi essere pulita con appa-recchi ad alta pressione).

Portoni a scorrimento rapido HörmannISO SPEED COLD: LA SOLUZIONE HÖRMANN

PER LE AREE DI SURGELAZIONE

I

Il nuovo portone a scorrimento rapido Iso Speed Cold Hörmann è ideale per separare zone con elevate dif-ferenze di temperatura, per esempio all’interno dell’area surgelati (fino a - 34 °C)

Se il portone Iso Speed Cold viene installato sul lato dell’area sur-gelati, viene applicato un riscal-damento a resistenze elettriche integrato negli elementi in acciaio e sulle guide, per garantire la mobilità del portone anche in caso di tempera-ture inferiori allo zero.

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trasporto . stoccaggioMOVIMENTAZIONE

on la portina pedonale inserita a soglia ridotta, Hörmann presenta una vera innovazione sia per le porte da garage che per i portoni industriali.

Le portine pedonali inserite risultano molto pratiche quando non vi è sufficiente spazio per una porta pe-donale laterale. La portina pedo-nale inserita consen-te infatti di accedere al garage o al capannone in modo facile e comodo senza aprire il portone stesso. Finora, per motivi strutturali, la portina pedonale doveva necessa-riamente avere una soglia di 180 o 300 millimetri d’altezza. Alla co-stante ricerca di soluzioni sempre innovative e all’avanguardia, Hör-mann propone oggi una nuova soglia in acciaio inox, caratteriz-zata da bordi arrotondati e soli dieci millimetri di spessore al centro e cinque millimetri ai lati, in grado di offrire un’ottima stabilità al portone. Per motivi di robustezza del manto, nei portoni dotati di portina con soglia ridotta il profilo traversa deve essere largo 91 millimetri. Ri-spettando tutte le princi-pali norme al riguardo, i portoni con portina pedo-nale inserita hanno inoltre tutti i requisiti necessari per essere considerati una via di fuga.I portoni motorizzati con portina pedonale sono in più provvisti di una barriera fotoelettrica che precede

il portone con due sensori; essa provvede a inverti-re la direzione di marcia, quando c’è un ostacolo, prima che si verifichi una collisione. Il contatto della portina pedonale inserita garantisce che l’apertura del portone sia possibile solo a portina chiusa.

Porte per garage e portoni industriali Hörmann.

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CI portoni sezionali con portine pedonali inserite a soglia ridotta riducono il rischio di inciampare e la fatica di sollevare transpallet e carrellini.

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appuntamenti . convegniFIERE

ake Design valorizza da sempre a Sigep (Rimini Fiera 19-23 gennaio 2013) il binomio estetica e sostanza, ossia il bello e il buon del dolce artigia-

nale. E lo farà anche quest’anno all’interno del padiglione fieristico D3 ospitando pasticceri e cake-designer i quali, attraverso gare, eventi e momenti di formazione professio-nale, mostreranno come nasce e come si sviluppa l’arte della decorazione. Cake Design è un’opportunità di confronto e di possibili collaborazioni tra le due figure del settore, il Pasticcere e il Cake-designer, una professionalità quest’ultima che è sempre più gettonata sull’onda dell’emergente tendenza di personalizzare dolci e torte, tendenza che sta alimentando una nuova domanda foriera di opportunità lavorative.Tutti i giorni, all’interno de Il Villaggio del Decoro di Cake Design si svolgeranno corsi di formazione su tecniche dell’arte del decoro e approfondimenti su temi specifici. In particolare si segnala, sabato 19 gennaio, il workshop

dedicata alle nuove professionalità del cake-design che incontrano la tradizione dell’arte del decoro in pasticceria. Saranno affrontati aspetti tecnici, professionali, legislativi e nuove opportunità imprenditoriali.E poi Pro-Workshop, convegni e seminari a forte valenza professionale e proattiva, e sarà a disposizione uno Spor-tello informativo rivolto ai neoimprenditori del cake design.Tutte queste proposte si riveleranno occasioni di formazio-ne, aggiornamento e informazione per i nuovi operatori (soprattutto donne) di questo segmento del comparto dol-ciario, che così possono essere incentivati a trasformare quella che è una passione o un’idea imprenditoriale in un’attività regolare e professionale vera e propria. Sempre all’interno del Villaggio del Decoro le Aziende del settore troveranno spazio per presentare i loro prodotti e le novità, e inoltre sarà ospitata una Mostra sul packaging creativo, confezionamento e vetrinistica, e si terranno an-che Sfilate e Happy-hour.

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SIGEP CAKE DESIGNCOMPETIZIONI, EVENTI, FORMAZIONE E

DIMOSTRAZIONI SULL’ARTE DELLA DECORAZIONE NEL NOME DELLA PROFESSIONALITÀ

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appuntamenti . convegniFIERE

L’arte del decoro prenderà forma nelle competizioni tra pro-fessionisti: da sabato 19 a mercoledì 23 gennaio 2013, è previsto il concorso “Bimbi in festa”, durante il quale 20 finalisti si contenderanno il Trofeo di migliore cake designer dell’anno. A Rimini si sfideranno 10 finalisti selezionati tra-mite concorso web a cura di Glamour Italian Cake e 10 pasticceri decoratori, provenienti da tutta Italia, selezionati da Conpait.In questa edizione il pubblico in sala oltre ad ammirare le delizie prodotto seguiranno in diretta anche la loro realiz-zazione. I dolci saranno anche degustati e una giuria di esperti li valuterà. E tutto questo per non scindere mai la forma dal contenuto, il bello dal buono, la professionalità del pasticcere da quella del cake-designer. Sabato 19 gennaio sarà la volta di Speciale Sigep Gio-vani, Memorial Luciano Pennati. L’iniziativa vedrà giovani provenienti da Istituti Professionali di varie Regioni italiane presentare il progetto SigepGiovani, e si presteranno ad affiancare i professionisti all’opera a Cake-design. Da domenica 20 a martedì 22 gennaio, dalle ore 14,00 alle 17,30 si animerà anche La Galleria d’Arte della Pa-

sticceria Italiana. 580 Medaglie in Concorsi Internaziona-li e Mondiali”. In pratica, Grandi maestri trasformeranno semplici ingredienti, come zucchero, cioccolato, ghiaccio, burro, vegetali, in spettacolari opere d’arte che il pubblico potrà ammirare. Ice-Bar/Il bar di ghiaccio è invece l’iniziativa ideata per suggellare le novità proposte dai neo professionisti ed esperti del cake design. Maestri pasticceri e decoratori saranno di scena nel forum della decorazione dedicato al cake design dalla domenica al martedì, alle ore 18.00. Verranno proposti happy-hour con drink abbinati alle inedi-te creazioni della giornata.Il mondo del dolciario incontra il cinema con l’appunta-mento “Ciak si gira: l’arte pasticcera interpreta il cinema”, previsto per domenica, 20 gennaio 2013. Cake Design è organizzato da Rimini Fiera in collabora-zione con Pasticceria Internazionale, Accademia Con.ve.it Pasticceria, e il patrocinio di Conpait, Confederazione che è coordinatrice della manifestazione insieme a Rimini Fiera.

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appuntamenti . convegniFIERE

FFA – la fiera n. 1 dell’industria della carne, si presen-terà dal 4 al 9 maggio 2013 sul quartiere fieristico di Francoforte con una nuova ottimizzata configurazione

dei padiglioni. Per la prima volta saranno usati entrambi i piani (11.0 e 11.1) del padiglione 11. Qui i principali fornitori di tecnologie per il confezionamento, impianti di distribuzione e sistemi di misurazione e pesatura presente-ranno le loro novità. Inoltre nel padiglione 11.1 saranno presenti anche i più importanti produttori di impianti di lavorazione e tagliatrici. Le aziende dei settori macella-zione, trinciatura e lavorazione saranno riunite come sem-pre nei padiglioni 9.0 e 9.1, mentre nel padiglione 8.0 troverà posto anche in questa edizione il settore espositi-

vo dedicato alla lavorazione della carne. Gli espositori del settore “vendita – tutto per le macellerie“ e le aziende di materiali per il confezionamento saranno ospitati per la prima volta nel padiglione 4.1. Nel piano sottostante (4.0) saranno presenti gli espositori del segmento ingre-dienti, spezie e additivi.Wolfgang Marzin, presidente del comitato direttivo di Messe Frankfurt, ha dichiarato: “A IFFA 2013 proporre-mo una nuova ottimizzata configurazione dei padiglioni. Con l’integrazione del padiglione 11 concentreremo l’in-tera offerta di macchinari e impianti nella parte ovest del quartiere fieristico. Ai visitatori garantiremo così percorsi brevi e una strutturazione di più facile orientamento. Con

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NUOVA CONFIGURAZIONE DEI PADIGLIONI A IFFA 2013: MIGLIORE ORIENTAMENTO,

PIÙ SUPERFICIE E PERCORSI OTTIMALINovità: presentazione di nuove tecnologie per il confezionamento nel padiglione 11

Superficie espositiva già quasi completamente prenotata

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il rappresentativo Portalhaus offriremo inoltre ai parteci-panti un nuovo ingresso centrale nell’area ovest. Il padi-glione 11 è il più recente e il più moderno del quartiere fieristico di Francoforte ed è caratterizzato da un ambien-te elegante. Con la nuova strutturazione dei padiglioni ri-usciremo non da ultimo a soddisfare al meglio il desiderio espresso da tempo da numerosi espositori di aumentare la superficie dei loro stand.“ A IFFA 2013 si sono già iscritte tutte le aziende leader del settore – la superficie espositiva è già stata quasi com-pletamente prenotata. Messe Frankfurt prevede la parteci-pazione di circa 950 espositori provenienti da 47 paesi che presenteranno le loro innovazioni su una superficie di oltre 100.000 metri quadrati. Sono attesi circa 58.000 visitatori. Nuova strutturazione dei padiglioni: migliore orienta-mento – vasta offerta espositivaA IFFA i singoli settori produttivi saranno organizzati in modo analogo alla catena del processo di lavorazione della carne. L’offerta produttiva, presentata all’interno di

sette padiglioni, non ha eguali a livello mondiale per va-stità e varietà. Nel padiglione 11.0 le aziende fornitrici di tecnologie per il confezionamento, impianti di distribu-zione e sistemi di misurazione e pesatura presenteranno le loro novità. Tra gli espositori presenti vi saranno Espera Werke, Ishida Europe, Ulma, Sealpack e VC999 Verpa-ckungssysteme. Nel piano sottostante (11.1) i produttori di tecnologie per il confezionamento, impianti di distribu-zione, sistemi di misurazione e pesatura, impianti di la-vorazione e taglio proporranno interessanti innovazioni. Tra questi vi saranno ad esempio Bizerba, Multivac, CSB System, Tipper Tie, Treiff e Webomatic.Il settore produttivo dedicato alla lavorazione della carne continuerà a essere concentrato nel padiglione 8.0. I pro-duttori dei settori macellazione e trinciatura, lavorazione, sistemi di trasporto e magazzinaggio, refrigerazione e automazione mostreranno le loro innovazioni nel padi-glione 9.0. Nel padiglione 9.1 saranno riuniti invece i fornitori di sistemi per la macellazione, la trinciatura e la lavorazione, attrezzature per la pulizia, igiene aziendale, sicurezza sul lavoro, EDP e soluzioni informatiche.

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l primo progetto pilota di un marchio SPA di marca con la Divisione Hotel & Medical si apre in estate 2013 a Lecce Italia.

Nonostante un contesto economico molto preoccu-pante in Europa e in tutto il mondo, il MAPIC quest’an-no è riuscito a ospitare un evento di grande successo, con oltre 8.500 partecipanti (6,2% in più rispetto al 2011), e 2.430 rivenditori, di cui 400 nuovi mar-chi. Tra i partecipanti, vi erano 850 investitori e 730 aziende espositrici. Uno dei nuovi marchi presenti alla MAPIC è LHI SPA Life HealthCare International Medi-cal & Hospitality Group.I tre giorni di mostra sono stati un grande successo, circa 700 degli investitori, tra visitatori ed esposito-ri, sono stati invitati ad incontrare LHI SPA presso il proprio stand e difatti, a dimostrazione del grande interesse per questo primo progetto pilota, sono stati circa 200 i contatti incontrati dal Team LHI SPA nei tre giorni. Il progetto di mixed use di LHI SPA si basa su servizi medici d’eccellenza, unitamente a servizi alberghieri, ristoranti, bar e take away con cibi e bevande saluta-ri, scuola per l’infanzia con programmi di formazione e prevenzione. Il progetto è stato considerato come una innovazione molto interessante nel contesto dei “soliti” centri commerciali o progetti di mixed use. Vi è la necessità di trovare nuove soluzioni e nuove idee di progetto ed LHI SPA ha soddisfatto questa esigenza di novità.Particolarmente sorprendente è stata la presenza di-versificata ed internazionale degli espositori e dei vi-sitatori. Erano presenti Russia, quale Paese d’onore

ed altri paesi emergenti come il Brasile e la Turchia, avendo lavorato duramente per rappresentare le pro-prie sane economie nel retail all’interno di una realtà europea in lotta. Un’altra sorpresa di quest’anno è stato l’aumento im-pressionante dei retailer americani.Keynote speaker e responsabile dei servizi retail di Cushman & Wakefield, Maxim Karbasnikoff, ha detto che il MAPIC è tutto incentrato sulle novità nel retail. Ha aggiunto: “Non si tratta di commercializzare la Russia, ma di fare affari.” Sulla domanda di cosa il MAPIC abbia portato alla Russia quest’anno, Maxim ha detto, “più ottimismo ed il desiderio di essere più professionali.” Per rispondere al tema ricorrente circa il digitale, ha osservato “Il centro commerciale è il luo-go di incontro e di divertimento, non solo per attirare nuovi clienti, ma per creare un dialogo attraverso le nuove tecnologie”.Dal pool di investitori c’è Tonny Nielsen, CEO e re-sponsabile IM di Aberdeen AM Danimarca, Copen-hagen. Nielsen guarda al mercato dell’est Europa come uno dei mercati di maggior rilievo e crescita nei prossimi anni. Egli ha sottolineato il fatto che gli investitori non siano ancora disposti a correre dei ri-schi: “La parola rischio non è la parola giusta per gli investitori in questo momento.” Il suo messaggio non è stato roseo. Ha messo in chiaro che “la spesa dei consumatori è carente ed il mercato è relativamente piatto.” Detto questo, Tonny sente che ci siano ancora buone ragioni per essere positivi circa il futuro. “La qualità è migliorata rispetto a qualche anno fa e per questo motivo rimaniamo ottimisti.”

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produttori di bevande dei Paesi industrializzati propongono sempre nuove creazioni in rapida successione. Nei Paesi emergenti, il miglioramen-

to degli standard di vita porta a un’esplosione della domanda di bevande di qualità pregiata e igienica-mente impeccabili. Particolarmente sostenuta la cre-scita del consumo di bevande confezionate in Cina e in Africa. In tutto il mondo gli analisti prevedono una cresci-ta media annua del 3,4% fino al 2013. Insieme ai consumi crescono le richieste e le aspettative delle aziende rispetto agli impianti di riempimento. Le ri-sposte dei costruttori di macchine e impianti alle sfide della flessibilità, della sicurezza dei prodotti, della sostenibilità e della facilità d’utilizzo si troveranno a drinktec 2013, il salone internazionale delle tecnolo-gie per le bevande e gli alimenti liquidi.Nell’imbottigliamento delle bevande, una tendenza evidente ormai da tempo è, da un lato, l’incremento della velocità delle linee nella produzione di gran-di lotti e, dall’altro, l’installazione di impianti chiavi

in mano. Questo sviluppo richiede nuovi impianti completi ad alte prestazioni conformi allo stato più avanzato della tecnica. Le aziende di medie dimen-sioni vogliono a loro volta cogliere i vantaggi dell’in-novazione tecnologiche nelle singole macchine. A drinktec 2013 saranno in vetrina tutte le novità più interessanti e gli sviluppi innovativi per le medie im-prese come per le grandi aziende. Disponibilità degli impianti in primo pianoLe direttrici di sviluppo della tecnica di riempimento vengono sintetizzate dal Prof. Dott. Ing. Matthias Ni-emeyer, Presidente del Consiglio di Amministrazione di KHS GmbH: A drinktec 2013 i riflettori saranno puntati ancora una volta sull’attenzione alla richieste dei clienti e sulla conseguente ottimizzazione dell’u-tilizzo degli impianti. In questo contesto, un ruolo di primo piano spetta al tema della sostenibilità. Un al-tro tema centrale sarà la modularità degli impianti di imbottigliamento, che porta con sé il miglioramento della qualità di riempimento, l’aumento della disponi-

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drinktec 2013 presenta tecnologie di riempimento innovative per grande aziende e medie imprese

FLESSIBILITÀ E SICUREZZA DEL PRODOTTO CON I SISTEMI DI RIEMPIMENTO MODERNI

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bilità degli impianti e la riduzione dei costi di manu-tenzione, energia, acqua e detergenti. Benefici che, fra l’altro, possono essere generati anche dall’imple-mentazione del cosiddetto Hygienic Design.Requisiti igienici più severiSecondo stime della VDMA, attualmente i tempi de-dicati alla pulizia nell’industria alimentare oscillano fra il 20 e il 30 percento, un valore notevole. L’o-biettivo è dunque migliorare continuamente la puli-zia di macchine, impianti, componenti e processi, perseguendo la riduzione dei tempi di pulizia a pa-rità di qualità e sicurezza del prodotto. La risposta è il design igienico, che tiene conto delle condizioni igienico-sanitarie fin dalla fase di progettazione e costruzione degli impianti. A drinktec 2013 verranno presentate soluzioni evo-lute e sostenibili per la riduzione dei costi sotto forma di tempi di pulizia, energia, acqua e prodotti chimi-ci. Nella pulizia di bottiglie riciclabili, ad esempio, l’ottimizzazione dei consumi di energia e acqua è in primissimo piano. Anche per i produttori di bevande di medie dimensioni, gli espositori di drinktec pro-porranno macchinari per la pulizia con funzionali-tà analoghe alle macchine ad alte prestazioni, come ad esempio nastri di pulizia inclinati, uno o due stadi di pretrattamento o spruz-zatura di liscivia.Altre innovazioni interessanti si trova-no nel campo dell’ispezione conti-nua di bottiglie vuote e piene. Ol-tre all’ispezione ottica completa, i nuovi sistemi di verifica delle bottiglie vuote sono provvi-sti, ad esempio, di unità a raggi Röntgen all’in-gresso e all’uscita. Al-trettanto interessanti le tecnologie con te-

lecamere ad alte prestazioni per l’identificazione di danni nella parte interna del collo delle bottiglie vuo-te. Nei sistemi di ispezione a tutta altezza, che con-sentono di individuare livelli di riempimento eccessivi o insufficienti, si possono integrare apparecchiature acustiche che rilevano lo scoppio della bottiglia.

La modularità cambia il panorama dell’imbottigliamentoLa marcia trionfale della bottiglia di PET ha carat-terizzato l’evoluzione della tecnica di riempimento e della tecnica di misurazione del flusso utilizzata per controllare il volume. L’appuntamento con drin-ktec 2013 proietta i riflettori sull’ulteriore sviluppo di sistemi modulari con possibilità di aggiungere suc-cessivamente la chiuditrice, la soffiatrice e l’etichet-tatrice, oppure di integrare tut-te le macchine fin dall ’ inizio.

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Il riempimento guadagna così in flessibilità, efficien-za energetica e disponibilità. Le nuove riempitrici flessibili sono adatta sia per il riempimento a caldo di bottiglie di PET e vetro, sia per l’imbottigliamento a freddo di bevande lisce. Condizione importante in presenza di un’ampia gamma di prodotti è la velo-cità di regolazione dei livelli di riempimento senza cambiare il tubo di riempimento. I succhi di frutta e le bevande a base di latte con pezzi di frutta pos-sono essere prodotti e confezionate con la massima delicatezza. Particolarmente interessante per i conte-nitori in PET il tema dell’alleggerimento, che punta a risparmiare sui costi e sul consumo di risorse e com-porta alcuni interventi sulla tecnica di riempimento, ad esempio l’iniezione di azoto. Sistemi di riempimento moderni con la massima flessibilitàPer un costruttore di impianti di riempimento e imbal-laggio di livello mondiale come KHS, drinktec è “la fiera più importante”, come sottolinea il Prof. Nie-meyer: La forte connotazione internazionale rispon-

de esattamente alle nostre esigenze. Come salone leader, drinktec è la vetrina ideale per presentare le soluzioni più innovative e, al tempo stesso, è la piattaforma perfetta per stabilire e coltivare relazioni internazionali. Petra Westphal, Project Manager di drinktec, riformula lo stesso concetto con altre pa-role: drinktec è come una rete che raccoglie tutto il settore, dove ognuno si sente a casa. Visitando il salone internazionale delle tecnologie per le bevande e gli alimenti liquidi dal 16 al 20 settembre 2013, tutte le aziende di imbottigliamen-to, i tecnici, gli studi di ingegneria e i costruttori di impianti potranno trovare spunti e suggerimenti. Li at-tende una rassegna di sistemi di riempimento moder-ni che offrono massima flessibilità, assoluta sicurezza microbiologica del prodotto e facilità di utilizzo, ga-rantendo la riduzione dei consumi energetici e un’e-levata disponibilità delle macchine e degli impianti. Come appare il futuro nel campo delle macchine e delle apparecchiature per l’imbottigliamento? Venite a scoprirlo a drinktec 2013.

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uovi mercati esteri che si apriranno all’esportazione di prodotti italiani sono quelli del Sud Est asiatico. La loro crescita economica, infatti, è significativa e

costante da diversi anni, e fanno di questa regione una delle aree del mondo maggiormente attrattive e ad alto potenziale di progressione nell’attuale contesto di merca-to globale. E la richiesta di prodotti alimentari italiani dal Sud Est asiatico è già una realtà che lascia prevedere una crescita importante dell’export delle nostre aziende. Di scambi commerciali e strate-gie per l’espansione dell’espor-tazione di food made in Italy si è parlato oggi al “Cibus Export Seminar – Focus Asean & Sud Est asiatico” presso Fiere di Parma, cui hanno parte-cipato rappresentanti istituzionali, aziende alimentari e 13 buyer della distribuzione provenienti dal Sud Est Asiatico che nel pomeriggio hanno discusso nel corso di incontri B2B con le aziende italiane la possibilità di accordi com-merciali.Nei primi sette mesi del 2012 l’export alimentare italiano

nel Sud Est asiatico ha raggiunto i 200 milioni di euro, con un aumento del 15,5% sullo stesso periodo del 2011. Se prendiamo in esame i soli Paesi dell’Asean (una sorta di mercato comune dell’area, vedi elenco più avanti) la crescita è ancora maggiore, toccando il 30%. Per avere un termine di paragone immediato, l’export italiano verso l’Asean è quasi equivalente a quello verso la Cina: 120 milioni di euro milioni dall’Asean e 142 milioni dalla Cina.

Le prospettive di un forte aumen-to dell’export del food made in Italy sono confortate dalle pre-visioni di crescita economica elaborate dall’Ocse quest’an-

no: nel prossimo quinquennio il Laos avrà una crescita media annua del 7,4%, l’Indonesia del 6,4%, il Vietnam del 5,6%, le Filippine del 5,5%, la Tailandia del 5,1%, la Malesia del 5,1%, Singapore del 3,1%, Brunei del 2,4%. Perfino Paesi che hanno superato da poco situazioni di criticità, come la Cambogia e la Birmania (Myanmar) sono previsti crescere rispettivamente del 6,9% e del 6,3%.Su queste prospettive sono intervenuti nel corso dell’in-

NLE POTENZIALITA’ PER IL FOOD ITALIANO

NEL SUD EST ASIATICO

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contro: Roberto Lovato, dirigente Area agroalimentare dell’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’inter-nazionalizzazione delle imprese italiane; Carlo Marina, Dipartimento Internazionalizzazione Ministero Sviluppo Economico; Daniele Rossi, direttore generale Federalimen-tare; Annibale Pancrazio, vice presidente Internazionaliz-zazione Federalimentare; Thomas Rosolia, amministratore delegato Koelnmesse Italia; Ruben Sacerdoti, responsabile Servizio SPRINT Regione Emilia Romagna; Pim-Orn Pana-pruksachart, Central Food Retail, Tailandia; Adrian Lanter, The Mall Group, Tailandia; Franco Boni, presidente Fiere di Parma; Antonio Cellie, amministratore delegato Fiere di Parma.Ma che tipo di prodotti alimentari italiani possono interessa-re i mercati del Sud Est Asiatico? “I prodotti che già acqui-stano – ha spiegato Roberto Lovato, dirigente Area agro-alimentare dell’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – sono generalmente pasta, olio d’oliva, conserve di pomodoro, vino, formaggi, conserve vegetali, ma anche cioccolato e caffè perché i consumatori di fascia medio-alta iniziano a scoprire e ad apprezzare i nostri prodotti più tipici”.Una conferma in questo senso è giunta dai 13 buyer del

Sud Est asiatico presenti a Parma, che hanno visitato gli impianti di diverse aziende alimentari sul territorio ed han-no partecipato agli incontri odierni B2B: “Sugli scaffali dei supermercati della mia catena distributiva – ha riferito Adrian Lanter di The Mall Group di Bangkok, Tailandia – si vendono bene prodotti italiani come pasta, olio, aceto balsamico e condimenti vari. I tailandesi in genere iniziano a conoscere i prodotti italiani nei ristoranti italiani e poi vengono a cercarli al supermercato. Man mano che la conoscenza della vasta gamma del food made in Italy aumenta, crescono le possibilità di vendere anche altri pro-dotti. L’interesse è alto e le prospettive sono ottime”.Mercati non facili quelli del Sud Est asiatico, perché gli ostacoli non sono pochi: barriere doganali, usanze reli-giose, scarsa conoscenza della ricchezza e qualità della produzione alimentare italiana. I salumi, per esempio, hanno poco successo in questi mer-cati, per motivi religiosi e di gusto (con l’eccezione dei prosciutti di qualità). La tradizione alimentare è importante perché mediamente un consumatore asiatico digerisce a fatica la caseina contenuta nei formaggi freschi (preferisce quelli stagionati come il parmigiano reggiano e il grana padano) o i tannini del vino rosso. Curiosamente, il suo in-

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teresse passa per la rinomata dieta mediterranea italiana e per prodotti di griffe importanti e conosciute nel mondo in-tero. Serve dunque una sempre maggiore promozione dei nostri prodotti alimentari, sempre abbinata all’informazione (sulla loro storia, sul territorio di provenienza, sui metodi produttivi, sulle qualità intrinseche, e sui valori nutrizionali). La pizza, per esempio, in molti di questi Paesi viene vissuta come un prodotto americano, vista la diffusa distribuzione delle pizze surgelate made in Usa. Si potrebbe promuovere la migliore qualità delle pizze surgelate italiane (che hanno iniziato a farsi conoscere in India ed altrove, illustrando anche le tecnologie che con-sentono di fare un buon prodotto, nonché la storia tutta italiana della pizza.“Posso anticipare che importanti e diverse azioni promo-zionali pubbliche saranno realizzate l’anno prossimo – ha riferito Carlo Marina, Dipartimento Internazionalizzazione Ministero Sviluppo Economico - finanziate con fondi stra-ordinari ( i Progetti “Made in Italy”).Tali interventi si concen-treranno nel promuovere l’immagine dell‘ italian style nei Paesi ASEAN (che nel 2015 dovrebbero realizzare pie-namente la comunità economica unica) con una dotazione economica accresciuta rispetto al passato, e saranno de-stinati nell’anno prossimo a Paesi ASEAN quali Indonesia, Thailandia, Vietnam, Filippine e Myanmar”.Molto attiva anche l’Agenzia ICE per la promozione all’e-stero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane che ha programmato diversi interventi nella regione: dalla ap-pena conclusasi Collettiva Food & Hospitality China tenu-tasi la scorsa settimana a Shangai alla prossima di Hofex 2013 che si terrà ad Hong Kong nel maggio prossimo, con un contorno di altre 11 iniziative non meno importanti che si svolgeranno nella medesima area geografica.A fianco ed in sinergia con Ministero e Agenzia ICE si muovono Federalimentare e Fiere di Parma.“ Il nostro export alimentare in quest’area è in costante cre-scita – ha precisato Annibale Pancrazio, vice presidente di Federalimentare - e nei primi sette mesi del 2012 ha

sfiorato la quota di 205 milioni di euro, con un aumento del +15.5% sullo stesso periodo del 2011. In particolare, la Thailandia è uno dei paesi più promettenti: nei primi sette mesi del 2012 l’export su questo mercato ha raggiun-to la quota di 31,6 milioni di euro, con una crescita del +31,1%, mentre nel 2011 l’export alimentare italiano sul mercato thailandese ha raggiunto la quota di 46,3 milioni, con un aumento del +26,2% sull’anno precedente. Per questo insieme a Fiere di Parma favoriamo la partecipa-zione a Thaifex 2013, dove le nostre aziende potranno misurarsi con le potenzialità di un mercato ancora in parte inesplorato”.“Anche nel primo semestre 2012 i tassi di sviluppo dell’In-dustria Alimentare nell’area ASEAN si confermano tripli ri-spetto a quelli già eccellenti del settore (+ 30% rispetto al + 8% worldwide) – ha dichiarato Antonio Cellie, amministra-tore delegato di Fiere di Parma - ciò conferma l’intuizione di Federalimentare, Fiere di Parma e Koln Messe di pun-tare su questi mercati co-organizzando a maggio 2013 la più importante fiera dell’area: il Thaifex di Bangkok. Solo grazie ad una collaborazione sempre più stretta con gli espositori di Cibus possiamo oggi ospitare a Parma i principali retailers e importatori di un mercato strategico in un’ottica che vede le Fiere come culmine di una relazione continuativa e di lungo periodo tra le aziende e i loro mer-cati obiettivo”.Particolarmente attiva sul fronte promozionale è la Regio-ne Emilia-Romagna, la sola ad aver istituito un Comitato Export e Internazionalizzazione: “Abbiamo sviluppato un nuovo programma promozionale triennale – ha spiegato Ruben Sacerdoti, responsabile Servizio SPRINT Regione Emilia Romagna – nel periodo 2013-2015, denomina-to BRICST PLUS che toccherà, oltre i Paesi Brics anche Turchia, Vietnam, Indonesia e Messico. Ci stiamo coordi-nando con la Cabina di Regia delle Regioni Italiane per missioni internazionali di accompagnamento delle nostre imprese, come quella prevista in Indonesia nel marzo del 2013”.

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Monaco, per sei giorni, gli organizzatori di SIAB hanno incontrato gli operatori internazionali dell’ar-te bianca per illustrare loro tutte le novità che li ac-

coglieranno a Veronafiere nel 2013 (25-29 maggio) in occasione della decima edizione della principale manife-stazione italiana sulla panificazione.Per Siab, un ricco carnet di incontri ha caratterizzato le giornate della manifestazione tedesca: espositori poten-ziali e già consolidati hanno avuto modo di verificare le novità della prossima edizione ed i rappresentanti della stampa hanno manifestato una grande curiosità per quella che viene considerata la manifestazione italiana di riferi-mento. In occasione di Siab, Veronafiere, centro fieristico a forte vocazione agroalimentare e leader europeo, nel 2013, oltre ad un panorama completo delle tecnologie, offrirà agli operatori una serie di risposte sullo stato del mercato e l’indicazione su come affrontarlo con succes-so, in un momento economico caratterizzato da profondi cambiamenti. E iba di Monaco è stata l’occasione ideale per confrontarsi con un mercato internazionale con il quale SIAB dialoga da ormai 10 edizioni.Da sempre Siab si fa portavoce dei mercati rappresentati sia in qualità di piattaforma espositiva che come link tra i produttori ed i consumatori alla ricerca di tecnologia ed elevata professionalità.La forte vocazione all’internazionalità affonda le sue radici nella fitta e consolidata rete di delegati che operano sotto la guida di Veronafiere per promuovere ed espandere le proprie manifestazioni in tutto il mondo. Selezionati tra Camere di Commercio e Studi di Consulenza dalla com-provata professionalità, i delegati operano in tutti i cinque continenti rivolgendosi ai mercati di riferimento e potenzia-

li, per i settori di riferimento di ciascuna manifestazione. Con la sua rete, Veronafiere raggiunge aziende, profes-sionisti e istituzioni in oltre 60 nazioni tra Europa, Asia, Africa, Americhe e Oceania. La manifestazione tedesca è stata ancora una volta la testimonianza di questo deciso orientamento all’internazionalità: Siab rappresenta del re-sto da sempre l’opportunità per gli operatori di creare un legame ideale tra i mercati di maggiore sviluppo grazie ad un’intensa e capillare attività di promozione nazionale ed estera. Da sempre, una presenza importante di delega-zioni estere provenienti da tutto il mondo vengono a Siab per creare relazioni di business con le aziende del settore e la manifestazione tedesca ha confermato l’interesse de-gli addetti ai lavori nei confronti della rassegna veronese. Occasioni come Iba in Germania e manifestazioni in Fran-cia, Spagna, ma anche Russia, Turchia, Brasile ed Egitto sono alcune delle tappe del tour promozionale che Siab sta attuando. Senza tralasciare i paesi di riferimento per il settore, Siab si rivolge a quei paesi in costante sviluppo e particolarmente attenti alle evoluzioni nei settori panifica-zione, pasticceria, pizza e pasta; mercati dalle potenziali-tà importanti e di grande interesse per i produttori italiani di macchinari, tecnologie e semilavorati per l’arte bianca, da sempre all’avanguardia per la loro riconosciuta versatilità.La partecipazione alle maggiori rassegne del comparto a livello mondiale, anche nei paesi in cui l’industria alimen-tare è attualmente in pieno boom economico, è volta ad assicurare ottime prospettive di business alle nostre imprese grazie allo sviluppo di contatti con i principali operatori del settore, associazioni di categoria e opinion leader prove-nienti da tutto il mondo. Un messaggio importante per un mercato ha ancora grandi potenzialità di ripresa.

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SIGEP21-25/01/2012

RIMINI

Salone Internazionale gelateria, pasticceria e panificazione artigianaliInternational exhibition for the artisan production of ice-cream, pastry, confectionery and bakery

PROSWEET29/01-01/02/2012

COLONIA

Salone internazionale della subfornitura per l’industria dolciariaThe international supplier fair for the confectionery industry

IPACK-IMA 28/02-03/03/2012

MILANO

Mostra Internazionale per l’industria del confezionamentoInternational Exhibition for the Packaging Industry

EUROPAIN03-07/03/2012

PARIGI

Salone Internazionale sulla tecnologia per la panificazione e la pasticceriaInternational Show for the Bakery and Confectionery Industry

ANUGA FOODTEC 27-30/03/2012

COLONIA

Salone Internazionale delle tecnolo-gie alimentari e delle bevandeInternational Food and Beverage Technology Exhibition

BIAS8-11/05/2012

MILANO

Convegno Mostra Internazionale dell’Automazione, Strumentazione e Microelettronica Conference International Exhibition of Automation, Instrumentation and Microelectronics

HISPACK14-18/05/2012

BARCELLONA

Manifestazione Internazionale su Macchine, Impianti e Tecnologia per il Packaging International Packaging Exhibition

BTA15-18/05/2012

BARCELLONA

Salone per le tecnologie, i macchinari, le materie prime per l’industria alimen-tare, delle bevande e del packaging Fair for Technologies and Ma-chines for the Food, Beverage and Packaging Industry

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA22-24/05/2012

PARMA

Salone delle Tecnologie perl’Automazione IndustrialeTrade fair for manufacturers and suppli-ers in the industrial automation sector

EUROCARNE24-27/05/2012

VERONA

Manifestazione Internazionale sulletecnologie per l’industria della carne International Trade Fair for the meat- processing industry

IBA 16-21/09/2012

MONACO

Salone Internazionale per l’ind. della panificazione e della pasticceriaInternational Fair for the Bakery and Confectionery Industry

INTERMOPRO23-25/09/2012

DÜSSELDORF

Fiere internazionali per i prodotti lattiero-caseari, alimenti surgelati, gelati, tecnologia, carne e salsicciaInternational Trade Fairs for Dairy Products, Frozen Food, Ice Cream, Technology, Meat and Sausage

FIERE - EXHIBITIONS Выставки china east europe meeting • events • fairs

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FACHPACK 25-27/09/2012NORIMBERGASalone Internazionale su soluzioni e tecnologie per il confezionamento International Exhibition of technolo-gies and solutions for the packaging

MACFRUT26-28/09/2012CESENAMostra Intenazionale di macchinari e impianti per l’industria ortofrutticolaInternational Exhibition of Machinery and equipment for the Fruit and Vegetable processing

IPA21-25/10/2012PARIGISalone internazionale dei processi alimentariInternational exhibition for food processing

SAVE24-25/10/2012VERONAMostra Convegno delle Soluzioni e Applicazioni Verticali di Automazi-one, Strumentazione, SensoriInternational exhibition for food processing

BRAU BEVIALE13-15/11/2012NORIMBERGAFiera delle Materie Prime Tec-nologie, Logistica e Vendita per la produzione e commercializzazione di birra e bevande Fair of Raw Materials, Technolo-gies, Logistics and Marketing for production and sales of beer and soft drinks

EMBALLAGE19-22/11/2012PARIS NORD VILLEPINTESalone Internazionale dell’imballaggioExhibition for Packaging

VINITECH27-29/11/2012BORDEAUXFiera internazionale sulla filiera vitivinicola International exhibition for vine-growing and wine-producing sector

SIGEP21-25/01/2013RIMINISalone Internazionale gelateria, pasticceria e panificazione artigianaliInternational exhibition for the artisan production of ice-cream, pastry, confectionery and bakery

ENOLITECH 7-10/04/2013 VERONASalone Internazionale delle tecniche per la Viticultura, l’Enologia e delle tecnologie Olivicole e OlearieInternational Exhibition of Technolo-gies for Viticulture, Oenology and Technologies for Olive Growing and Oil Production

ENOMAQ 12-15/02/2013 ZARAGOZASalone Internazionale del Macchinario ed Attrezzature per Cantine e Imbottigliamento International Exhibition of Machinery and Equipment Winery and Bottling

FIERE - EXHIBITIONS Выставки china east europe meeting • events • fairs congressi russia middle east • asia семинары • china • asia • middle east • east europe

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INTERVITIS INTERFRUCTA 24-27/04/2013 STOCCARDAFiera internazionale delle tecnologie per vino, frutta e succhi di frutta Technology fair for wine, fruit and fruit juices

IFFA4-9/05/2013FRANCOFORTEManifestazione Internazionale sulletecnologie per l’industria della carne International Trade Fair for the meatprocessing industry

SPS/IPC/DRIVES/ITALIA21-23/05/2013PARMASalone delle Tecnologie perl’Automazione IndustrialeTrade fair for manufacturers and suppli-ers in the industrial automation sector

PULIRE 21-23/05/2013 VERONAMostra internazionale delle produzi-oni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale International exhibition of products and technologies for environmental hygiene

SIAB 25-29/05/2013VERONASalone Internazionale per l’ind. della panificazione e della pasticceria.International Fair for the Bakery and Confectionery Industry

PACKOLOGY11-14/06/2013RIMINISalone delle tecnologie per il packaging e il processingExhibition of Technology for Packaging and Processing

DRINKTEC INTERBRAU 16-21/09/2013MONACOSalone Internazionale della tecnolo-gia per l’industria delle bevande International Show for the Beverage Industry Technologies

FACHPACK 24-26/09/2013NUERNBERGSalone Internazionale su Soluzioni e tecnologie per il confezionamento Trade Fair for Packaging Solutions

ANUGA05-09/10/2013COLONIASalone Internazionale delle tecnolo-gie alimentari e delle bevande International Exhibition of food and beverages

IBIE 06-09/10/2013LAS VEGASSalone Internazionale per l’ind. della panificazione e della pasticceriaInternational Fair for the Bakery and Confectionery Industry

HOST 18-22/10/2013MILANOSalone tecnologico per la panificazi-one e la produzione di pasta e pizza Show for Bakery and Fresh Pasta and Pizza Industry

PROCESS EXPO03-06/11/2013

CHICAGO

Salone Internazionale delle tecnolo-gie alimentari e delle bevandeInternational Food and Beverage Technology Exhibition

SIMEI12-16/11/2013MILANOFiera internazionale sulla filiera vitivinicola e sulle tecnologie per l’industria dell’imbottigliamentoInternational exhibition for vine-growing,wine-producing and bottling industry

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Page 129: RASSEGNA ALIMENTARE - 2012 - 5

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UPAKOVKAUPAK ITALIA24-27/01/2012MOSCASalone Internazionale delle macchine per imballaggioInternational Packaging Machinery Exhibition

SINO-PACK/CHINA DRINKTEC07-09/03/2012GUANGZHOUFiera internazionale per il confezionamento, l’imballaggio e le bevandeInternational fair for packaging, packing machines and beverage technology

INTERFOOD 03-05/04/2012S. PIETROBURGOSalone Internazionale di prodotti alimentari, di bevande e ingredientiInternational Exhibition for food beverages and ingredients

CHINAPLAS18-21/04/2012GUANGZHOUMostra internazionale sull’industria delle materie plasticheInternational Exhibition on plastic and rubber industries

BAKERY CHINA10-12/05/2012SHANGHAIFiera internazionale della panificazione e dell’industria dolciaria in CinaInternational Trade Fair for the Bakery and Confectionery Trades in China

MODERN BAKERY13-15/06/2012MOSCASalone internazionale delle attrez-zature per la panetteria e degli ingredienti alimentariInternational trade fair for bakery equipment and food ingredients

ROSUPAK18-22/06/2012MOSCASaloni internazionali per l’imballaggio alimentare ed industrialeInternational Food and Industry Packaging Exhibition

PROPACK China 18-20/07/2012SHANGAIMostra internazionale delle tecnolo-gie per l’industria alimentare e per il confezionamentoInternational exhibition for the food in-dustry and for packaging technologies

BEVTEK & BREWTEK China 18-20/07/2012SHANGAISalone Internazionale della produzi-one di bevande e della tecnologia per l’imbottigliamentoInternational Exhibithion for the beverage production and bottling technology

INPRODMASH11-14/09/2012MOSCAFiera Internazionale sulle tecnologie per l’industria alimentareInternational Specialized Trade Fair of Equipment and Technologies for Food Processing Industry

WORLD FOOD MOSCOW17-20/09/2012MOSCASalone Internazionale dei prodotti alimentarie delle bevandeInternational Exhibition for Food and Drink products

AGROPRODMASH08-12/10/2012MOSCASalone Intern. dei macchinari e delle attrezzature per il settore agroindustrialeInternational Trade Exhibition of Machinery and Equipment for Agroindustrial industry

WORLD FOOD UKRAINE31/10-02/11/2012KIEVSalone Internazionale dei prodotti alimentarie delle bevandeInternational Exhibition for Food and Drink products

FOODSIB&SIB PACK06-09/11/2012NOVOSIBIRSKSalone Internazionale sulle tecnolo-gie per l’industria alimentare e del packagingInternational Food Industry Exhibition

UPAKOVKAUPAK ITALIA29/01/2013- 01/02/2013MOSCASalone Internazionale delle macchine per imballaggioInternational Packaging Machinery Exhibition

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