Rassegna 16 ottobre

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Sabato 16 ottobre 2010 pagina 7

Le immagini del corteo

sul Web. E in tv

diretta su RaiNews24

L a diretta la darà RaiNews24. Alla fine,a ventiquattr'ore dal corteo, sisblocca la querelle su chi avrebbe

mandato in onda le immagini dellamanifestazione della Fiom. Fino a ieri mattina –quando la Federazione della Sinistra avevaorganizzato un sit-in in viale Mazzini perchiedere alla televisione pubblica di coprire

l'iniziativa – nessuna rete aveva ancora rispostoalla richiesta del sindacato di portare in piazza letelecamere, anche per avere uno strumento dimonitoraggio e controllo. La diretta Raicomincerà con la partenza del corteo da Piazzadella Repubblica, alle 13.30, seguita datelecamere mobili. Sky Tg24 invece dedicheràcopertura alla manifestazione con finestre nei

vari tg, mentre La7 ne parlerà a In Onda. Agarantire la trasmissione delle immagini delcorteo ci sarà anche la WebTv della Cgil e unnetwork di strutture indipendenti – FacciamoRete con la Fiom – è stato istituito anche suiniziativa di LiberaTv e di RadioCentopassi.Diretta video anche sul network di informazioneindipendente Global Project.

PER EVITARECHE POMIGLIANO

SI RIPETALa Fiom a Roma con lo slogan

“Sì ai diritti, no ai ricatti”di Stefano Feltri

S ul giornale virtuale “Pun-to Fiom” c’è una vignettadi Altan che riassume ilsenso della manifestazio-

ne. Si vede, ovviamente, l’ope-raio Cipputi che discute conun collega: “E i nostri diritti?”,chiede. Risposta: “De vonoscegliere, o il prepensiona-mento o la mobilità”. Le paroled’ordine, infatti, sono cinque(diritti, democrazia, legalità,lavoro e territorio), ma il pun-to è uno solo: arginare il pro-cesso iniziato allo stabilimen-to Fiat di Pomigliano d’A rc oche rischia di trasformarequella che era la categoria –“cl a s s e ”, diceva qualcuno –più compatta d’Italia in un in-sieme di agglomerati operai.

Con meno potere contrattua-le. Dopo il referendum perso aPomigliano il 22 giugno, macon un risultato superiore aogni aspettativa, la Fiom-Cgilha deciso di tradurre la lineadura di una vertenza aziendalenello spazio del dibattito pub-blico. Come dire: la Fiat puòanche imporre i suoi ritmi dilavoro accelerati, l’aumento diflessibilità, l’aumento dei tur-ni e aumentare gli straordinariche può chiedere, ma nonpensi di mettere in discussio-ne i diritti costituzionali senzache i metalmeccanici vendanocara la pelle.

La difesadei diritti

IL PUNTO sensibile dell’ac -cordo di Pomigliano, infatti, erala possibilità di sanzionare finoal licenziamento chi scioperacontro le flessibilità richiestedal contratto, per esempio glistraordinari nel turno del saba-to sera. Una negazione di un di-ritto costituzionalmente garan-tito, dice la Fiom. Una “cl a u s o l adi tregua” che serve ad assicu-rare l’azienda che gli accordicon i vertici sindacali incidanodavvero sul comportamentodei lavoratori, replica l’azien -da.

Per applicare l’accordo di Pomi-gliano, però, servivano dero-ghe al contratto collettivo na-zionale di categoria. E Fiat è riu-scita a imporre a Federmeccani-ca, l’associazione delle impresedi categoria, la disdetta del con-tratto 2008. Che era l’ultimo fir-mato anche dalla Fiom, dopo ladisdetta resta in vigore quellodel 2009 che i metalmeccanicidella Cgil non avevano conside-rato accettabile perché preve-deva l’introduzione di deroghe.Una misura mirata, per evitareche la Fiom possa avviare azionilegali quando l’accordo di Po-migliano verrà applicato.

Battagliadi principio

DIFESA dei diritti (di scioperoma non solo) e della contratta-zione nazionale che permette aisindacati di contare davvero neinegoziati. Questi sono i due car-dini della manifestazione. Ma laFiom ha presentato sempre lasua linea come una battaglianon solo sui dettagli, ma anchedi principio. Federico Bellono,segretario della Fiom torinese,lo spiegava così ieri su Liberazio -ne: “Ancora una volta intorno aimetalmeccanici si gioca unapartita decisiva per tutti, e cioèse rimane aperta una dialettica

sociale dentro la globalizzazio-ne oppure no”. Poi Bellono tra-duce: “I metalmeccanici chie-dono che non si abbandonino idiritti conquistati perché sareb-be una perdita per tutti, non so-lo per i lavoratori”. Certo, ci so-no i precari e la generazione de-gli stagisti che già hanno perso idiritti che la Fiom va in piazza adifendere. Ma, è il ragionamen-to del sindacato metalmeccani-co, difendere le conquiste delpassato è l’unico modo perchéci siano più diritti per tutti e nonmeno. “Dobbiamo tutti insie-

LA MARCIA DEGLI OPERAI

La vertenza conFiat ha messoin discussioneil contrattonazionalee la possibilitàdi scioperare

me lavorare per uscire dalla cri-si, ma quando lo faremo, nondovremo aver lasciato sul cam-po diritti e dignità”, riassume il“Punto Fiom”.È un modo di rapportarsi con laglobalizzazione opposto a quel-lo della Cisl e della Uil. La lineadel sindacato di Raffaele Bonan-ni è che è inutile andare alloscontro con aziende che, comela Fiat, possono portare in unmomento la produzioneall’estero se gli operai non ac-cettano il nuovo corso. E quindi“10, 100, 1000 Pomigliano”, co-

me ha urlato nella sua piazza Bo-nanni una settimana fa, se que-sto serve a salvare posti di lavo-ro. La Fiom vuole dimostrare in-vece che gli operai hanno anco-ra qualche potere contrattuale,che possono conservare solo seagiscono in massa. E se possonovotare: da settimane la Fiompropone una legge di iniziativapopolare per rendere vincolan-ti solo gli accordi sottoposti a re-ferendum tra i lavoratori. Unalegge che l’Italia dei Valori si èimpegnata a portare in Parla-mento.

La posta in gioco per LandiniMarchionne, Pd e rapporti con la Cgil

Oggi a Roma sono attesi pullman da tutta Italia. Due cortei confluiranno in piazza San Giovanni per il comizio finale (FOTO ANSA)

di Salvatore Cannavò

I l giorno più lungo dellaFiom si concluderà quando

piazza San Giovanni si saràsvuotata, i manifestanti saran-no tornati a casa e si farà il bi-lancio. Nessuno vuole impan-tanarsi nel gioco delle previ-sioni sui numeri. Ma il numerodei partecipanti sarà, comesempre, importante. Così co-me il bilancio degli eventualiincidenti, puntualmente an-nunciati dal ministro dell'In-terno Roberto Maroni alla vi-gilia. Su questo fronte la Fiomnon ha particolari timori. Ilservizio d'ordine è ampio efondato sui militanti del sinda-cato, uomini della Fiom chetengono più di chiunque altroche tutto si svolga liscio e tran-quillo. Il segretario Fiom Mau-rizio Landini lo ha spiegato l'al-tra sera allo stesso Maroni, allapresenza del capo della PoliziaAntonio Manganelli. E nell'in-contro il ministro ha dovutoprecisare, e in fondo ammette-

re, che l'allarme lanciato eraun po’ eccessivo. Lo stessoManganelli ha ammesso di es-sere a conoscenza dei vari ac-cordi tra Fiom e movimenti inpiazza (oltre ai centri sociali)per una gestione comune econdivisa della manifestazio-ne.

I CONTI CON FIAT. Sicu -rezza a parte, il punto è quantola manifestazione di oggi inci-derà sulla situazione politica esociale. Perché questa manife-stazione sindacale è ormai unamanifestazione squisitamentepolitica, non dal punto di vistapartitico o elettorale, ma per lasua rilevanza sullo scontro so-ciale.Innanzitutto, la manifestazio-ne avrà ripercussioni sul rap-porto con la Fiat e con Confin-dustria. Se a sfilare saranno di-verse centinaia di migliaia dipersone, come farà l’ammini -stratore delegato Sergio Mar-chionne, ma anche i leader diCisl e Uil, a sostenere che si

possono fare accordi senza econtro la Fiom? E come farà aripartire quel processo di con-certazione avviato da EmmaMarcegaglia – il “Patto socialeper le riforme” – che vede laCgil favorevole ma la Fiom suuna linea di opposizione dura?La partita principale è questa. Ela Fiom vuole dimostrare a tut-to il tessuto industriale italianola propria forza e la propria pre-sa sull’economia reale, per in-durre tutte quelle imprese chenon vogliono immolarsi agli in-teressi della Fiat a cambiare at-teggiamento. Del resto, segnaliin questo senso si stanno veri-ficando in Emilia e in Toscanadove diverse aziende voglionochiudere gli accordi con i me-talmeccanici della Cgil.

SCIOPERO GENERALE?Ecco quindi l’altro nodo dellagiornata, la parola d'ordineconclusiva dei due comizi diLandini e del segretario gene-rale Cgil Guglielmo Epifani. Illeader della Fiom rilancerà lo

sciopero generale come stru-mento per estendere la verten-za Fiat a tutto il sistema indu-striale e quindi come grimal-dello per scardinare la centra-lità della Fiat. Epifani, al mo-mento, non vuole seguirlo suquesta strada. E dalla Cgil nonmancano le pressioni sullaFiom affinché questa differen-za di vedute non diventi unoscontro aperto sulla pubblicapiazza.Ma il punto resta, e attorno alla

questione dello sciopero gene-rale si ridisegneranno i rapportiinterni al sindacato guidato og-gi da Epifani ma che sta per pas-sare nelle mani di Susanna Ca-musso. Rapporti che, ovvia-mente, sarebbero scombusso-lati se dovesse arrivare una con-testazione esplicita al discorsodel segretario generale dellaCgil. La Fiom non vuole fischi,ma nessuno può controllarecompletamente le reazioni deilavoratori in piazza. È anche ve-ro che l'allarmismo di Maroni hacontribuito a compattare le dueorganizzazioni, la Cgil si è subi-to schierata a fianco della Fiome ieri anche Epifani ha incontra-to il ministro per farsi garante diuna piazza pacifica e tranquilla.Ma gli elementi di tensione re-stano e il modo in cui si river-seranno nel dibattito della Cgildipenderanno da come si con-cluderà il comizio finale.

LA POLITICA. Infine, la po-litica dei partiti. La manifesta-zione ridarà un po’ di fiato ai

partiti della cosiddetta sinistraradicale, pienamente impe-gnati alla riuscita del corteo.Non ne faciliterà l'unità per-ché ognuno persegue un pro-getto diverso ma darà loro unpo’ di ossigeno. Così come da-rà spazio anche all'Italia dei Va-lori, che ha aderito subito conconvinzione all’iniziativa. Piùdefilato invece il Movimento 5stelle di Beppe Grillo. Chi, tan-to per cambiare, si è spaccatoè il Partito democratico che hadeciso di non aderire ufficial-mente al corteo. Molti dirigen-ti saranno comunque presen-ti, dall’ex ministro Cesare Da-miano al senatore Ignazio Ma-rino, che vogliono mantenereun rapporto con i lavoratori inpiazza. E anche questo, in fon-do, è un risultato che contri-buirà a lasciare sul terreno dipiazza San Giovanni una Fiommeno sola, più forte. Con cuiFiat e Confindustria, nono-stante la loro propensione aldecisionismo, dovranno fare iconti.

Se i numerisaranno alti,per il managerdiventeràdifficile trattaresolo conCisl e Uil

COLOSSEO

LA MAPPA DEL CORTEO

ALCUNE ASSOCIAZIONICHE HANNO ADERITO

Partenza corteoOre 14:00

Piazzaledei Partigiani

Partenza corteoOre 14:00

Piazzadella Repubblica

Arrivo corteiOre 17:00

PiazzaSan Giovanni

COMIZIO FINALE

VIA LABICANA

VIA MER

ULAN

A

VIA C

AVOUR

STAZIONETERMINI

LIBERA

ARTICOLO 21

POPOLO VIOLA

ANPI

EMERGENCY

MICROMEGA

SBILANCIAMOCI!

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LA NAZIONE Pagina 21 – Livorno Portoferraio. Guidata dal Presidente Rossi, incontrerà i sindaci e le categorie sociali ed economiche A novembre la «trasferta» elbana della giunta regionale PORTOFERRAIO — TAPPA ELBANA per la giunta regionale nel programma di incontri nei territori toscani. L’appuntamento è per venerdì 12 novembre e vedrà protagonista l’esecutivo guidato del presidente Enrico Rossi in un confronto a tutto campo sui principali temi che interessano l’Elba e l’Arcipelago. I lavori si svolgeranno al Comune di Portoferraio. Ad esprimere soddisfazione per il fatto che il presidente Enrico Rossi ha accolto la proposta di aggiungere la trasferta isolana è il vicepresidente del consiglio regionale Giuliano Fedeli. «Il 12 novembre – dice l’esponente dell’Idv - sarà l’occasione per affrontare una per una tutte le questioni aperte sull’Elba, dal turismo alle infrastrutture che sono vecchie e inadeguate, dalla navigazione, alla questione parco, che a mio parere non può essere blindato, ma va reso fruibile e vivibile, come accade per i parchi del nord Europa. La mattina Rossi e la giunta incontreranno tutti i sindaci dell’Elba e dell’Arcipelago. Nel pomeriggio, gli assessori regionali Cristina Scaletti (cultura, turismo e commercio), Anna Marson (urbanistica e territorio), Anna Rita Bramerini (ambiente ed energia) e Luca Ceccobao (infrastrutture e mobilità) si vedranno con le categorie economiche e le organizzazioni locali». Alla giornata di lavoro parteciperà lo stesso Fedeli che porterà sul tavolo alcune proposte. «Ho cercato di farmi portavoce – aggiunge - delle istanze dell’arcipelago alla ricerca di soluzioni che sono nell’interesse non solo degli elbani, ma di tutta la regione. I cittadini dell’Elba si sentono abbandonati e attendono risposte. Ho suggerito la realizzazione di un punto di attenzione e di ascolto regionale in Consiglio e l’assegnazione da parte del presidente Rossi di una delega specifica alle problematiche dell’arcipelago. La risposta è stata di ampia disponibilità».

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LA NAZIONE Pagina 19 – Firenze Vigilia di congressi per Sel e Idv, la star sarà Nichi Vendola FINE settimana preparatorio per due importanti congressi politici che andranno in scena il prossimo week end. Da venerdì 22 a domenica 24 a Firenze andrà in scena il congresso nazionale fondativo di Sinistra, Ecologia e Libertà, con il governatore della Puglia, Nichi Vendola (nella foto), grande protagonista. L’appuntamento nazionale è preceduto da una raffica di congressi provinciali di Sel, che sceglieranno i dirigenti e i delegati. Va a congresso anche l’Italia dei Valori, il 24 ottobre, a Pisa. anche se in questo caso l’assise è regionale. Ed è tutta incentrata sulla sfida tra il coordinatore uscente, il parlamentare Fabio Evangelisti, e lo sfidante Alessandro Cresci, coordinatore provinciale a Firenze.

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LA NAZIONE Pagina 3 – Massa Carrara Il caso. L’azione che ha assorbito Cofarpa vuole gestire la distribuzione da Parma Chiude il magazzino di farmaci: quattordici posti a rischio MASSA — ALTRI quattordici lavoratori a rischio sul territorio a Massa: notizie sindacali confermano che gli addetti locali di Unico Farmaceutica, azienda che ha assorbito Cofarpa, starebbero per ricevere le lettere di licenziamento, con cessazione del rapporto di lavoro a fine dell’anno. L’azienda, che si occupa della distribuzione dei farmaci agli enti e alle farmacie convenzionate, avrebbe parlato di una riduzione della distribuzione di farmaci del 50% che comporterebbe il trasferimento del magazzino a Parma. Da Parma Unico continuerebbe a servire il territorio massese ma senza i lavoratori locali. PARLA dei 14 esuberi l’Idv una denuncia del coordinatore provinciale Galeano Fruzzetti ma al momento i sindacati non sono certi che i licenziamenti ci saranno. I lavoratori della Unico a Massa erano già stati messi in cassa integrazione straordinaria sei mesi fa, per ristrutturazione del magazzino, ma si apprestavano a riprendere il lavoro a metà ottobre. Invece ieri l’amara notizia. «Stiamo parlando di un’azienda leader in Italia per la distribuzione dei farmaci — commenta Fruzzetti — che rendeva un servizio importante al nostro territorio e a quello limitrofo, come la rapida consegna di medicinali alle farmacie, e che oggi viene a raccontarci che, tutto sommato, il servizio lo può dare anche dalla sede di Parma, risparmiando così su quei margini di profitto che il Governo ha ridotto dal 6% al 3%». La situazione di Cofarpa, che sta diventando Unico, è tale, pare, in tutta Italia: «La cultura Marchionne si sta facendo strada a grande velocità — conclude Fruzzetti —. Noi dell’Idv di Massa Carrara siamo vicini a queste lavoratrici e lavoratori».

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IL TIRRENO Pagina 14 - Livorno Autorità portuale, le forze politiche facciano quadrato per il futuro della città ANDREA ROMANO ITALIA DEI VALORI La partita che si sta giocando sulla Port Authority rischia di incartarsi a causa delle lotte di potere e dei minuetti politici. In una fase di crisi economica e occupazionale come questa non possiamo permetterci un nuovo commissariamento da parte di Matteoli, che getterebbe nel caos il futuro del Porto e della Città. L’Italia dei Valori aveva chiesto di inserire il nome di Piccini in una vera terna, comprendente anche tecnici di alto profilo, per non dare un pretesto al Ministro dei Trasporti per rigettare le designazioni degli Enti Locali. Adesso il pallino è in mano al Ministro stesso: faccia un favore a Livorno, accettando le indicazioni espresse dal Comune e dalla Provincia, per assicurare continuità e governabilità al futuro del Porto. Il prossimo Presidente dell’Autorità Portuale dovrà infatti tener conto dei progetti e piani di sviluppo (in primis la Darsena Europa) approvati finora dal Comitato portuale, con l’attenzione particolare alla tematica del green-port, cioè alla sostenibilità ambientale di un Porto che resta a ridosso dei quartieri residenziali della Città, oltre alle indicazioni date dal Consiglio Comunale, compreso il “no” alle grandi centrali a biomasse contenuto nel documento sul POT. Per scongiurare un nuovo disastroso periodo di incertezza e sbando, con interventi e personaggi calati dall’alto, le forze politiche ed economiche livornesi devono far quadrato intorno al Porto della Città: Matteoli non potrà che regolarsi di conseguenza.

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LA NAZIONE Pagina 7 – Livorno AUTHORITY Gli amministratori stanno cercando una strategia comune SI RIUNIRANNO lunedì 18 ottobre gli amministratori livornesi — i sindaci di Livorno e Capraia, il presidente della Provincia — che hanno in mano il cerino dei candidati per la presidenza dell’Autorità Portuale e che cercano un’unica strategia. L’invito, fa sapere il sindaco di Capraia Maurizio Della Rosa sarà esteso anche al presidente della Camera di Commercio. «Il mio candidato resta il presidente uscente Piccini — conferma Della Rosa — che ha fatto tanto per Capraia». Sulla vicenda interviene il capogruppo dell’Italia dei Valori Andrea Romano. «La partita che si sta giocando sulla Port Authority rischia di incartarsi a causa delle lotte di potere e dei minuetti politici. L’Idv aveva chiesto di inserire il nome di Piccini in una vera terna, comprendente anche tecnici di alto profilo, per non dare un pretesto al Ministro dei Trasporti per rigettare le designazioni degli Enti Locali. Adesso il pallino è in mano al ministro: faccia un favore a Livorno, accettando le indicazioni espresse dal Comune e dalla Provincia, per assicurare continuità al porto». POI L’AUGURIO: «Per scongiurare un disastroso periodo di incertezza con interventi e personaggi calati dall’alto, le forze politiche ed economiche livornesi devono far quadrato intorno al porto».

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LA NAZIONE Pagina 2 – Livorno L’alternativa. Giannini (Sel) apre una piattaforma e Romano (Idv): “Chi usa le stanze si occupi della sorveglianza” «E perchè non dare alle associazioni la Fortezza Nuova?» «MOLTI ragazzi hanno subìto un abuso — afferma il presidente della commissione ‘Cultura Turismo e Sport’ Lamberto Giannini di Sinistra e Libertà —. Se per anni giovani gruppi si sono riuniti per suonare e per incidere dischi in un magazzino, non è possibile che improvvisamente vengano sfrattati. Tutta la città sapeva che li c’erano fondi destinati alle band, e gli unici che ne erano allo oscuro erano i proprietari, che dopo le lamentele e l’intervento del Comune hanno fatto chiudere le stanze. Non mi torna...». In settimana si è svolta la commissione che ha avuto una grossa partecipazione di ragazzi interessati all’argomento. «I giovani — continua Giannini — si sono dimostrati molto ‘dinamici’ perché non si sono dati per vinti andando a cercare altri posti dove suonare. L’unica cosa che ci hanno detto è che dobbiamo valorizzarli di più. Sono contento perché si è dato inizio ad una ‘piattaforma’ sulla quale lavorare tutti insieme; il dialogo è stato perciò molto positivo e con questi presupposti è facile trovare le giuste soluzioni». Dal canto suo, Andrea Romano capogruppo dell’Italia dei Valori lancia una proposta: aprire gli spazi della Fortezza Nuova ai gruppi. «L’IMPEGNO è quello di ripristinare le aree cittadine per consentire ai giovani di fare arte, teatro e musica ma è una questione complicata perché il Comune ha chiuso la Fortezza per via dei troppi atti vandalici. In questo periodo spendere soldi per la sorveglianza è una scelta fuoriluogo e allora si decise di chiudere. Adesso dobbiamo cercare qualche associazione volontaria che si occupi della sorveglianza: credo che il volontariato sia la soluzione migliore. Sono tante le associazioni che si occupano di arte e cultura, va capito qual’è quella che fa per noi. Così, dopo l’esperimento riuscito dell’Assessore alla Cultura Mario Tredici di destinare il teatro di Villa Corridi ai musicisti, adesso le band potrebbero utilizzare anche gli spazi della Fortezza». Le zone da dare ai gruppi sarebbero la Sala degli Archi, nella «pancia» della costruzione e gli spazi verdi più centrali del cortile superiore. «Questo — spiega Romano — per non far arrivare i rumori di chitarre e batterie alle orecchie dei residenti che potrebbero giustamente lamentarsi». n. c.

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LA NAZIONE Pagina 13 – Arezzo Verso le elezioni. “Rifiuti, traffico, cultura: giunta immobile” Idv, l’ultimo strappo con il sindaco ANCORA FRIZIONI nella maggioranza di centrosinistra che guida la città. Torna di nuovo ad attaccare l’Italia dei Valori, con una dura polemica del coordinatore comunale Michele Colangelo. «E’ da tempo — sostiene l’Idv — che sollecitiamo un cambio di passo. La città sta perdendo i pezzi, avrebbe bisogno di un’amministrazione dinamica, che sapesse interpretare il cambiamento, che sapesse coniugare il fare ancor meglio del dire». La maggioranza è chiusa su se stessa, asserisce l’Idv. «Siamo certi che stiamo facendo tutto quello che si deve fare? Sulla raccolta differenziata spinta siamo tutti d’accordo, ma bisogna farla: quando ci vengono a raccontare che è calata per il calo dei consumi, allora addio». L’Idv incalza: «Il piano della mobilità doveva essere in fase attuativa e ancora ne dobbiamo discutere. Il regolamento urbanistico rischia di non arrivare in fondo, con gravissimi danni per la comunità. L’università è in una fase di profonda incertezza e noi non riusciamo a dire che è una questione culturale, sociale, che ne abbiamo bisogno, che la vogliamo più legata al territorio e che siamo disposti a cercare e trovare le risorse necessarie. La cultura subisce tagli profondi. Ma questa città non è forse vittima di averne praticata poca»? Ultimo affondo: «Sindaco, Pd prospettano maggioranze variabili per le amministrative. E’ evidente: temono la sconfitta. Noi vogliamo parlare di tutto e lo faremo coi cittadini, poiché questa maggioranza, da lungo tempo, non è più disposta ad ascoltarci».

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CORRIERE DI AREZZO Da oggi a domenica torna tra la zona Eden e San Jacopo il “Mercato internazionale” Il giro del mondo in duecento stand Cucina ebraica, carni argentine, “paella” spagnola e molto altro. Da oggi a domenica torna ad Arezzo l’atteso appuntamento annuale con il viaggio nei sapori e nei profumi del Mondo: sarà inaugurata ufficialmente alle 15.00 (all’ingresso principale del parcheggio Eden) la sesta edizione della manifestazione “I mercatini del mondo nelle vie di Arezzo”, mercato internazionale dei prodotti tipici e di qualità. Al taglio del nastro ci saranno tra gli altri la scrittrice africana Aminata Fofana, madrina della manifestazione, il sindaco Giuseppe Fanfani, l’assessore provinciale alle Attività produttive Piero Ducci, il presidente della Camera di Commercio Giovanni Tricca, i vertici delle associazioni di categoria dell'artigianato e dell'agricoltura che hanno collaborato all’organizzazione. Gli stand saranno in tutto duecento: 150 stranieri e 50 italiani; il percorso si svilupperà nell’area tra il parcheggio Eden e piazza San Jacopo passando per via Guadagnoli, via Spinello, via Niccolò Aretino, via Margaritone e la parte inferiore del Corso Italia, dove saranno riuniti i produttori agricoli aretini con le loro specialità. Nel complesso gli stand del Mercato internazionale copriranno una superficie di oltre seimila metri quadrati: un enorme banco sul quale esporre una panoramica delle produzioni tipiche artigianali e gastronomiche dal mondo. Le novità: cucina ebraica e carni argentine. Nuove specialità in arrivo nell’edizione 2010: prima di tutto le prelibatezze della cucina israeliana, rigorosamente kosher, che rielaborano antiche ricette ebraiche da tutta Europa. Poi la carne di manzo in arrivo direttamente dalle pampas argentine, da gustare grigliata e fumante. E ancora, i gioielli d'ambra dalla Polonia, l'artigianato della Lituania e la grande letteratura da tutto il mondo, da "gustare" nel Caffè letterario di piazza San Jacopo. Oltre alle novità, molte le gradite conferme: torneranno lo stand della cucina greca con baklavas e gyros pita, le rose e i profumi dalla Bulgaria, le spezie provenzali, la birra ceca, gli oggetti in legno e lana dalla Lapponia, lo speck dal Tirolo. E ancora: paella spagnola, formaggi olandesi e piemontesi, torta Sacher dall’Austria e crepes dolci dalla Francia. Tutti gli stand rimarranno aperti dalle ore 9 di mattina fino a notte inoltrata. Il Mercato internazionale dei prodotti tipici di qualità è accolto ogni anno da un altissimo gradimento da parte del pubblico aretino: nel 2009 ha fatto registrare oltre duecentomila visitatori in soli tre giorni. Quest’anno, organizzato dall’associazione Nausika e da Confcommercio in collaborazione con Sandy, Cecconi Arredamenti, Spazio Libero di Studio C e Bistro, ci sarà anche uno spazio letterario nel quale saranno raccolti fondi a scopo benefico: l'incasso delle degustazioni di caffè speciali a marchio Sandy sarà devoluto all’Unione Italiana Lotta contro la Distrofia muscolare. Nei tre giorni del Mercato, il padiglione di piazza San Jacopo ospiterà un intenso programma di reading, concerti, incontri con gli autori e presentazioni di gustose novità editoriali. Tra gli ospiti più attesi la scrittrice Aminata Fofana, con le sue storie ricche di magia e suggestioni dall'Africa (domani alle 19); Luca Spaghetti, ispiratore del personaggio protagonista del film “Mangia, prega, ama” con Julia Roberts (oggi alle 19); lo scrittore, avvocato e viticoltore Carlo Cignozzi, con il suo commovente “L'uomo che sussurra alle vigne”, racconto della sua passione per Mozart e il Brunello di Montalcino (domani alle 18). Parteciperanno anche Enzo Fileno Carabba. con il libro per bambini “Fuga da Magopoli” (oggi alle 15) e l'autore aretino Paolo Mascheri con “Il Gregario” (Domenica alle 17). Spazio poi ai concerti, con Gianni Bruschi e il Teriaca Ensemble (domani alle 21.30), e a letture di opere immortali della letteratura di tutti i tempi, come Le Vite del Vasari (domenica alle 16). Il Caffè letterario si propone, con un risvolto solidale, di offrire uno sguardo sul mondo non solo attraverso i prodotti enogastronomici e artigianali, ma anche attraverso le suggestioni offerte dalla poesia e dalla musica.

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IL TIRRENO Pagina 8 - Pisa SENTENZE Stalking: adesso è reato anche su Facebook MICHELE CURCI Un reato silenzioso che colpisce le donne, purtroppo non sempre denunciato, è il reato di “stalking” o “atti persecutori” ex art. 612 bis del Codice Penale. In sintesi è ipotizzato il reato di stalking quando un soggetto, in modo reiterato, attraverso ogni tipo di mezzo, compreso il web, minaccia o molesta taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico, ovvero da determinare un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina o comunque da pregiudicare in maniera rilevante la qualità della vita. Il reato ipotizzato è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Con il Decreto Legge n. 11/09 è stato introdotto nel nostro ordinamento, con notevole ritardo rispetto agli altri ordinamenti europei, la nuova fattispecie di reato finalizzata a far venire meno la pericolosa condotta persecutoria nei confronti soprattutto delle donne. Tale condotta è penalmente rilevante in molti ordinamenti e nel nostro, definita anche “sindrome del molestatore assillante”, è rubricata come atti persecutori. Qualunque cittadino, nessuno escluso, può divenire vittima e ha il diritto di ricevere la corretta informazione attraverso la quale tutelarsi. Al riguardo, una volta superato lo stato d’ansia e di paura venutosi a creare, la vittima ha sei mesi di tempo per presentare querela nei confronti del molestatore. Si procede invece d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di persona diversamente abile, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio. Le condotte persecutorie sono attuate, nella maggior parte dei casi, da uomini contro le proprie mogli o fidanzate. La Cassazione ha riconosciuto la “condotta persecutoria e assillante” nei confronti di un giovane della provincia di Potenza il quale, non accettando la fine della relazione con la sua compagna, ha iniziato a molestarla in tutte le forme, anche attraverso messaggi su Facebook. Quale ex membro della commissione Pari Opportunità del Comune di Cascina e consigliere provinciale di Pisa invito le vittime degli “stalker” ad uscire dalla prigione di paura e a rivolgersi alle autorità competenti. (Capogruppo Idv alla Provincia di Pisa)

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LA NAZIONE Pagina 7 – Pistoia Circoscrizione 3 Monica Mazzotta lascia rifondazione e passa all’Idv: «Più attenzione a giovani e donne» MONICA Mazzotta ha annunciato l’abbandono del gruppo di Rifondazione comunista da lei rappresento nella Circoscrizione 3, per aderire al partito dell’Italia dei Valori. Perciò nella seduta di venerdì 16 ottobre ha costituito il nuovo gruppo dell’Idv nella Circoscrizione 3. «La scelta di lasciare i compagni del mio partito — ha sostenuto — è stata molto difficile e faticosa, ma dopo un percorso di riflessione ho maturato la decisione di entrare nel partito dell’Italia dei Valori. Mi sento di poter dare un fattivo contributo per le questioni connesse al lavoro, alla condizione del mondo femminile e ai problemi dei giovani». IL TIRRENO Pagina 5 - Pistoia CIRCOSCRIZIONI Mazzotta nell’Idv PISTOIA. Monica Mazzotta ha annunciato l’abbandono del gruppo di Rifondazione comunista da lei rappresento nella Circoscrizione 3, per aderire al partito dell’Italia dei Valori. «La scelta di lasciare - spiega - è stata molto difficile e faticosa, ma dopo un percorso di riflessione ho maturato la decisione di entrare nell’Idv».

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