RAPPRESENTARE L’ARCHITETTURAAdalberto Libera, schizzi del progetto per l’Unità d’abitazione...

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MODELLI FRA STORIA E VALORIZZAZIONE RAPPRESENTARE L’ARCHITETTURA MODELLI PER PROGETTI DI LUCIANO BALDESSARI MARIO DE RENZI LUIGI FIGINI ADALBERTO LIBERA ANGIOLO MAZZONI MICHELANGELO PERGHEM GELMI GINO POLLINI ETTORE SOTTSASS SR. WILLY WEYHENMEYER AUTORI DEI MODELLI ANTONELLO AGOLINO OTTORINO BERTONI PIETRO BORTOT ENRICO CANDIOLI WALTER CESARINI SFORZA UGO COPPI & C. DI MARIO FANIZZI FERRUCCIO CREPALDI MATERIALI DALLE COLLEZIONI E DAI FONDI DI LUCIANO BALDESSARI CARLO BELLI LUIGI FIGINI E GINO POLLINI ADALBERTO LIBERA FRANCESCO MANSUTTI E GINO MIOZZO ANGIOLO MAZZONI MICHELANGELO PERGHEM GELMI MINO SOMENZI ETTORE SOTTSASS SR. 1. Mostra dedicata a Luciano Baldessari a Palazzo delle Albere, Trento, giugno – agosto 1985 | 2. Mostra dedicata ad Adalberto Libera a Palazzo delle Albere, Trento, 21 gennaio – 2 aprile 1989 | 3. Mostra dedicata a Luigi Figini e Gino Pollini a Palazzo delle Albere, Trento, 11 gennaio – 13 aprile 1997 | 4. Modello per il Piano del quartiere CEP Monte Rosso di Bergamo, [1959 - 1961]. Foto di Fototecnica Fortunati. Mart, Fondo Figini e Pollini | 5. Padiglione Breda Fiera Internazionale di Milano, 1952, opera di Luciano Baldessari con la collaborazione di Marcello Grisotti. Foto del Reparto fotografico Breda. Mart, Fondo Baldessari | 6. Stabilimento balneare. Lido di Bolzano, 1929-31, opera di Ettore Sottsass sr. con Willy Weyhenmeyer. Stampa da negativo su vetro. Mart, Fondo Sottsass sr. | 7. Particolare del modello per la Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze, 1933 circa (variante al progetto "33C" di Angiolo Mazzoni). Foto dello Studio Anderson Roma. Mart, Fondo Mazzoni | 8. Modello del Panificio Comunale di Castel Tesino di Ettore Sottsass sr., 1921. Pietro Bortot, 1991. Scala 1:100, balsa con finitura in betulla. Mart | 9. Modello di Casa Figini al Villaggio dei giornalisti di Milano di Luigi Figini, 1934-1935. S.A.S. Coppi Ugo & C. di Fanizzi Mario, 1960 (?). Scala 1:50, legno dipinto e materiali plastici. Mart, Fondo Figini e Pollini | 10. E.A. Griffini, P. Bottoni, E. Faludi, M. Pucci, G. Boccoli, G. Manfredi, T. Serra, Concorso per il Piano Regolatore di Verona. Motto: Valdonega e S. Pancrazio [s.l., 1931]. Mart, Fondo Belli | 11. Adalberto Libera, schizzi del progetto per l’Unità d’abitazione orizzontale Ina Casa al Tuscolano, matita e penna verde su carta, inizio degli anni ’50 del XX secolo. Mart, Fondo Libera | 12. Modello della Stazione ferroviaria di Trento di Angiolo Mazzoni, 1936. Antonello Agolino, 1994. Scala 1:100, balsa con finitura in acero. Mart | 13. Modello dell’Unità d’abitazione orizzontale Ina casa al Tuscolano in Roma di Adalberto Libera, 1950-54. Pietro Bortot, 1988. Scala 1:200, balsa con finitura in betulla. Mart | 14. Luigi Figini dietro il plastico per il centro turistico di Courmayeur, Piano del versante italiano del Monte Bianco, 1937 circa. Mart, Fondo Figini e Pollini | In copertina: Particolare del modello di Edifici per abitazioni e uffici in via Broletto a Milano di Luigi Figini e Gino Pollini, 1947-48. Walter Cesarini Sforza e Enrico Candioli, 1996. Scala 1:100, balsa con finitura in betulla. Mart. Foto Carlo Baroni Mart, Mezzanino 2018 03.03 > 30.09

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Page 1: RAPPRESENTARE L’ARCHITETTURAAdalberto Libera, schizzi del progetto per l’Unità d’abitazione orizzontale Ina Casa al Tuscolano, matita e penna verde su carta, inizio degli anni

MODELLI FRA STORIA E VALORIZZAZIONE

RAPPRESENTAREL’ARCHITETTURA

MODELLI PER PROGETTI DI

LUCIANO BALDESSARI

MARIO DE RENZI

LUIGI FIGINI

ADALBERTO LIBERA

ANGIOLO MAZZONI

MICHELANGELO PERGHEM GELMI

GINO POLLINI

ETTORE SOTTSASS SR.

WILLY WEYHENMEYER

AUTORI DEI MODELLI

ANTONELLO AGOLINO

OTTORINO BERTONI

PIETRO BORTOT

ENRICO CANDIOLI

WALTER CESARINI SFORZA

UGO COPPI & C. DI MARIO FANIZZI

FERRUCCIO CREPALDI

MATERIALI DALLE COLLEZIONI E DAI FONDI DI

LUCIANO BALDESSARI

CARLO BELLI

LUIGI FIGINI E GINO POLLINI

ADALBERTO LIBERA

FRANCESCO MANSUTTI E GINO MIOZZO

ANGIOLO MAZZONI

MICHELANGELO PERGHEM GELMI

MINO SOMENZI

ETTORE SOTTSASS SR.

1. Mostra dedicata a Luciano Baldessari a Palazzo delle Albere, Trento, giugno – agosto 1985 | 2. Mostra dedicata ad Adalberto Libera a Palazzo delle Albere, Trento, 21 gennaio – 2 aprile 1989 | 3. Mostra dedicata a Luigi Figini e Gino Pollini a Palazzo delle Albere, Trento, 11 gennaio – 13 aprile 1997 | 4. Modello per il Piano del quartiere CEP Monte Rosso di Bergamo, [1959 - 1961]. Foto di Fototecnica Fortunati. Mart, Fondo Figini e Pollini | 5. Padiglione Breda Fiera Internazionale di Milano, 1952, opera di Luciano Baldessari con la collaborazione di Marcello Grisotti. Foto del Reparto fotografico Breda. Mart, Fondo Baldessari | 6. Stabilimento balneare. Lido di Bolzano, 1929-31, opera di Ettore Sottsass sr. con Willy Weyhenmeyer. Stampa da negativo su vetro. Mart, Fondo Sottsass sr. | 7. Particolare del modello per la Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze, 1933 circa (variante al progetto "33C" di Angiolo Mazzoni). Foto dello Studio Anderson Roma. Mart, Fondo Mazzoni | 8. Modello del Panificio Comunale di Castel Tesino di Ettore Sottsass sr., 1921. Pietro Bortot, 1991. Scala 1:100, balsa con finitura in betulla. Mart | 9. Modello di Casa Figini al Villaggio dei giornalisti di Milano di Luigi Figini, 1934-1935. S.A.S. Coppi Ugo & C. di Fanizzi Mario, 1960 (?). Scala 1:50, legno dipinto e materiali plastici. Mart, Fondo Figini e Pollini | 10. E.A. Griffini, P. Bottoni, E. Faludi, M. Pucci, G. Boccoli, G. Manfredi, T. Serra, Concorso per il Piano Regolatore di Verona. Motto: Valdonega e S. Pancrazio [s.l., 1931]. Mart, Fondo Belli | 11. Adalberto Libera, schizzi del progetto per l’Unità d’abitazione orizzontale Ina Casa al Tuscolano, matita e penna verde su carta, inizio degli anni ’50 del XX secolo. Mart, Fondo Libera | 12. Modello della Stazione ferroviaria di Trento di Angiolo Mazzoni, 1936. Antonello Agolino, 1994. Scala 1:100, balsa con finitura in acero. Mart | 13. Modello dell’Unità d’abitazione orizzontale Ina casa al Tuscolano in Roma di Adalberto Libera, 1950-54. Pietro Bortot, 1988. Scala 1:200, balsa con finitura in betulla. Mart | 14. Luigi Figini dietro il plastico per il centro turistico di Courmayeur, Piano del versante italiano del Monte Bianco, 1937 circa. Mart, Fondo Figini e Pollini | In copertina: Particolare del modello di Edifici per abitazioni e uffici in via Broletto a Milano di Luigi Figini e Gino Pollini, 1947-48. Walter Cesarini Sforza e Enrico Candioli, 1996. Scala 1:100, balsa con finitura in betulla. Mart. Foto Carlo Baroni

Mart, Mezzanino201803.03 > 30.09

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Modello.Riproduzione tridimensionale in SCALA METRICA notevolmenteridotta di un progetto architettonico a scopo di controllocompositivo o di chiarimento al committente: in quanto talecostituisce uno dei mezzi della RAPPRESENTAZIONE. (N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Einaudi, Torino 1981)

Le esposizioni di architettura che vengono organizzate presso il Palazzo delle Albere di Trento tra il 1989 e il 1997 raccontano attraverso i materiali d’archivio — disegni, tavole di progetto, schizzi, note, corrispondenza, documentazioni di vario genere, scritti — la ricchezza e la complessità delle vicende personali e pro-fessionali dei diversi protagonisti. Una particolare importanza riveste anche la presenza dei modelli, che hanno la funzione di restituire in scala ridotta il progetto di un singolo edificio oppu-re di architetture destinate ad un contesto urbano e territoriale più ampio. Nell’ambito del lavoro di ricerca che porterà all’esposizione dedi-cata all’architetto trentino Adalberto Libera, i curatori della mostra decidono di affidare l’incarico per l’esecuzione di alcuni modelli a giovani neolaureati e studenti di architettura, invece che a laboratori specializzati o professionisti del settore. La scelta non è casuale perché ritornerà in occasione di altre mostre e risulta fondamentale nel determinare la funzione del modello: da semplice restituzione tridimensionale ad “oggetto” critico, parte integrante del processo di analisi e studio di un progetto.Uno strumento di sintesi che all’interno del percorso espositivo ha la funzione di mettere in evidenza, a completamento dei materiali iconografici, le soluzioni progettuali attuate e le specificità che lo contraddistinguono.Di conseguenza anche la prassi esecutiva, la costruzione del modello procede attraverso alcune fasi, la prima prende avvio dalla ricerca e dallo studio dei materiali d’archivio: i disegni originali, le fotografie, le relazioni, i documenti e testi che permettono di rico-struire la storia del progetto in tutti i suoi aspetti. Questo consente di individuare le tematiche progettuali — come il contesto, i volumi e gli elementi architettonici — che verranno poi rappresentate ed evidenziate nel modello. Il passaggio successivo prevede il ridisegno dell’opera architetto-nica (planimetrie, piante, sezioni, prospetti, particolari costrut-tivi) che assume il carattere di un’esperienza dal duplice signifi-cato: esercizio progettuale e di lavoro, perché porta alla selezione degli elementi che costituiranno il modello e alla scelta della scala di rappresentazione dello stesso. Aspetto quest’ultimo di gran-de importanza per la definizione del grado di approfondimento di ogni singolo elemento, che connoterà l’edificio nella sua complessi-tà. Infine le caratteristiche del modello da rappresentare, in rela-zione ai diversi elementi architettonici, determinano sia la scelta dei materiali da utilizzare, sia le modalità tecnico-esecutive da impiegare per la sua costruzione.

ANTONELLO AGOLINO, SILVANA GIORDANI

Museo di artemoderna e contemporaneadi Trento e Rovereto

Corso Bettini, 4338068 Rovereto - TNTel. +39 0464 438 887

Mar. - Dom. 10.00 - 18.00Ven. 10.00 - 21.00Lunedì chiuso

Info e prenotazioni:800 [email protected]

Il Mart è sostenuto da

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INGRESSO LIBERO

Questa mostra nasce ricapitolando un brano della storia del Mart, che negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, nella sede di Palazzo delle Albere a Trento, dedicò alcune esposizioni a grandi figure dell’architettura italiana del ’900: diversi modelli vennero rea-lizzati appositamente per quel contesto, elementi centrali e impre-scindibili della rappresentazione del progetto. Così, accanto alle figure che quelle mostre curarono, sembra dovero-so ricordare tutti coloro che parteciparono alla creazione di questi manufatti, in un lavoro di squadra coordinato dal punto di vista scientifico da Giovanni Marzari: Roberto Potrich, Marco Barozzi e Lorenzo Casonato, Salvatore Curcio, Paolo Bortot, i cui nomi si uni-scono a quelli degli autori presenti ora in mostra.I modelli appartengono da allora alle collezioni del museo, caratte-rizzati da un sobrio utilizzo del legno monocromo, che esalta di volta in volta i volumi, i principi costruttivi, il rilievo topogra-fico, il contesto degli edifici, più che raffigurare per verosimi-glianza attraverso un uso bozzettistico di colori e materiali. La riflessione sull’attività del museo e sul patrimonio dei modelli di architettura non è ricordo nostalgico, ma apre nuove frontiere di interesse su quanto conserviamo. Prima di tutto, su alcuni plastici “storici”, giunti con gli archivi. Se il loro numero non è elevato, essi offrono comunque allo sguardo una certa varietà tipologica e concettuale. Ma è forse tra le carte e nelle biblioteche degli architetti che emer-ge la pervasività e l’importanza del modello architettonico lungo il ’900. I progettisti lo utilizzano per dare concretezza all’elabora-zione grafica e vagliarne la tenuta; lo ambientano, lo espongono a luci diverse e lo fanno fotografare fin nei dettagli da studi rinoma-ti; lo presentano alla committenza, se ne servono per i concorsi, lo pubblicano, lo esibiscono alle mostre.Spesso queste opere, fragili e ingombranti, hanno avuto vita breve. Ma di fronte all’abbondanza della documentazione d’archivio, qual-che dato ci interpella: cosa sappiamo dei loro autori? Di quante ditte e imprese ci rimane testimonianza? Che tipo di rapporto si è instaurato, lungo il ’900, fra architetto e modellista? E infine, cosa comporta oggi — per chi vuole rappresentare l’architettura e documentare il progetto — il passaggio da un oggetto fisico a un oggetto digitale, la scomparsa dell’artigiano e l’avvento della modellazione in 3D?

PAOLA PETTENELLA

LUCIANO BALDESSARI / GIUGNO–AGOSTO 1985PROGETTO ESPOSITIVO DI ZITA MOSCA BALDESSARIADALBERTO LIBERA / 21 GENNAIO–2 APRILE 1989PROGETTO ESPOSITIVO DI GIAN LEO SALVOTTIETTORE SOTTSASS SENIOR ARCHITETTO / 3 MAGGIO–18 AGOSTO 1991PROGETTO ESPOSITIVO DI ETTORE SOTTSASS JUNIORJOSEF ZOTTI 1882-1953 ARCHITETTO E DESIGNER18 DICEMBRE 1993–6 FEBBRAIO 1994PROGETTO ESPOSITIVO DI ROBERTO FESTILA STAZIONE DI TRENTO DI ANGIOLO MAZZONI12 NOVEMBRE 1994–15 GENNAIO 1995PROGETTO DI ALLESTIMENTO DI STEFANO CASSIOLUIGI FIGINI GINO POLLINI. ARCHITETTURA 1927-199111 GENNAIO–13 APRILE 1997PROGETTO ESPOSITIVO DI VITTORIO GREGOTTI E GIOVANNI MARZARI

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