Rapporto sul Sistema di Sorveglianza delle Vaccinazioni nel ......Antonio Cirillo " Dott. Claudio...

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Rapporto sul Sistema di Sorveglianza delle Malattie Infettive e delle Vaccinazioni nel Lazio Anni 2001-2002-2003-2004 Dicembre 2005 Regione Lazio Agenzia di Sanità Pubblica

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  • Rapportosul Sistema di Sorveglianza delle Malattie Infettive edelle Vaccinazioni nel Lazio

    Anni2001-2002-2003-2004

    Dicembre 2005

    RegioneLazio

    Agenzia diSanità Pubblica

  • RAPPORTO SUL SISTEMA DI SORVEGLIANZADELLE MALATTIE INFETTIVE E DELLE VACCINAZIONI NEL LAZIO

    ANNI 2001-2002-2003-2004

    SETTEMBRE 2005

    A cura di:

    Filippo CurtaleJessica MantovaniMaria Paola Guerra

    Laura AlecciFabrizio Perrelli

    Paolo Giorgi RossiGabriella Guasticchi

    Piero Borgia

  • RMA Dott.ssa Andreina Ercole RMG Dott. Luigi Santucci" Dott. Giorgio Esterini " Dott.ssa Francesca Alicata" Dott. Alberto Piccoli " Dott.ssa Matilde Loffredo" Dott. Roberto Boggi " Dott. Valerio Dell'Orco

    RMB Dott.ssa Gabriella Cristofaro RMH Dott.ssa Donatella Varrenti" Dott.ssa Pierangela Napoli " Dott. Pasquale Patti" Dott. Pietro Russo " Dott.ssa Marisa Pesoli" Dott.ssa M.Grazia Catacchio " Dott.ssa Caterina Aiello

    RMC Dott. Carlo Cerocchi " Dott.ssa Margherita Ruiu" Dott. Massimo O. Trinito " Dott. Francesco Beato" Dott.ssa Daniela Linari " Dott. Massimo Mathis" Dott. Paolo Grillo LATINA Dott. Giuseppe Ciarlo" Ass.San. Carolina Grieco " Dott.ssa Patricia Porcelli" Dott.ssa M.Teresa Tedeschi VITERBO Dott. Domenico Spera" Inf. Prof. Anna M. Laera " Dott.ssa Silvia Aquilani

    RMD Dott. Claudio Gnesivo " Dott.ssa Filomena Trovato" Dott.ssa M. Rosaria Loffredo " Dott. Danilo De Santis" Dott. Vincenzo Labriola RIETI Dott. Piero Dionette

    RME Dott. Alessio Pendenza " Dott.ssa Rosanna Guadagnoli" Dott.ssa Elettra Santarelli FROSINONE Dott. Alessandro Zampelli" Dott. Enrico Di Rosa " Dott. Leandro Di Giulio

    RMF Dott.ssa Paola Bueti " Dott. Patrizio Pasqualitto" Dott.ssa Mariella Ferrucci " Dott.ssa Antonella Guzzi" Dott.ssa Simona Ursino " Dott. Vincenzo Allegretti" Dott. Saul Torchia

    RMA Dott. Sergio Ricci RMH Dott. Giuseppe Claps" Dott. Antonio Cirillo " Dott. Claudio D'Anna

    RMB Dott.ssa Simonetta Martorelli LATINA Dott. Luigi Don" Dott.ssa M. Luisa Mangia VITERBO Dott. Fernando Save

    RMC Dott.ssa M. Edoarda Trillò " Dott. Fausto Fazzari " Dott. Italo D'Ascanio " Dott. Massimo Palumbo" Dott. Mario De Dominicis " Dott. Carlo Crescenzi

    RMD Dott.ssa Marina Scarinci RIETI Dott. Francesco Maroccia" Dott.ssa Anna Rita Bellomo " Dott. Domenico Ciociola

    RME Dott. Roberto Ieraci FROSINONE Dott. Lucio AnnibaldiRMF Dott. Stefano Sgricia " Dott. Giovanni ViòloRMG Prof. Ennio Cieri

    " Dott.ssa M. Concetta Tufi" Dott. Pasquale Trecca

    RESPONSABILI DEI SERVIZI VACCINAZIONE DEL LAZIOANNI 2001 - 2004

    RESPONSABILI DEL SETTORE PROFILASSI MALATTIE INFETTIVE DEL LAZIOANNI 2001 - 2004

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  • RINGRAZIAMENTI

    Il rapporto è il frutto del lavoro e della dedizione del personale dell'U.O. MalattieInfettive. La stesura definitiva è stata realizzata grazie alla costante collaborazione ed alsupporto di tutto il Servizio Prevenzione, Formazione e Documentazione. I dati e le sezioniriguardanti la campagna vaccinale antinfluenzale sono stati raccolti ed analizzati dal ServizioAssistenza Territoriale, si ringraziano in modo particolare il dirigente dott.ssa AminaPasquarella ed i dottori Paolo Billi ed Enrico Volpe. La raccolta dati a livello periferico è stata condotta dai responsabili SIMI delle varie ASL edistretti sanitari del Lazio, i dati riguardanti le vaccinazioni, sia per l'età evolutiva chesuccessive, sono stati forniti dai responsabili dei servizi vaccinazioni delle varie ASL edistretti sanitari. Si ringraziano inoltre i responsabili e tutto il personale dei laboratori diriferimento regionali.Si ringrazia infine la dott.ssa Annunziata Faustini per le elaborazioni relative gli anniantecedenti il 2001, necessarie a realizzare l'analisi delle tendenze temporali, MassimoSangalli per avere facilitato l'avvio delle attività di inserimento e gestione dati all'internodell'U.O. Malattie Infettive, Giampiero Vantaggiato per avere realizzato il programma diinserimento dati delle malattie infettive e la dott.ssa Maria Grazia Pompa per aver coordinatole attività dell’U.O. Malattie Infettive negli anni 2002-2004. Senza il loro contributo lapubblicazione di questo rapporto non sarebbe stata possibile.

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  • PREFAZIONE

    Negli anni '60 e '70 il successo dell'eradicazione del vaiolo, lo sviluppo di nuovi vaccinie la scoperta di una nuova generazione di antibiotici, altamente battericidi e a lunga emivita,aveva creato l'aspettativa che il controllo delle malattie infettive fosse a portata di mano.Purtroppo le ottimistiche previsioni degli anni passati sono state drasticamente ridimensionatedallo scoppio della pandemia di AIDS e dalla scoperta e diffusione di nuovi agenti infettivi(legionella, virus da febbri emorragiche, virus epatitici, virus della SARS), mentre alcuni grandiprogrammi di eradicazione e controllo come quello per la poliomelite, la malaria e latubercolosi cominciavano a mostrare i loro limiti e la necessità di tempi lunghi.

    In Europa e a livello nazionale l'estendersi di fenomeni di antibiotico-resistenza, insieme alrallentamento dell'attività di ricerca sui nuovi antibiotici, ha riportato le malattie infettive acostituire un rischio rilevante per la salute degli individui e un aumentato carico assistenzialeper il sistema sanitario. Allo stesso tempo nuovi fenomeni emergenti, come la facilitatamobilità internazionale e la concreta possibilità di un uso terroristico di agenti infettivi,costituiscono ulteriori fattori di rischio e diffusione per queste patologie.

    E' ormai chiaro come non sia possibile abbassare la guardia nei confronti delle malattieinfettive e come il controllo di tali patologie non possa più dipendere esclusivamente dallascoperta di nuovi vaccini ed antibiotici. E' necessaria una strategia più complessa che sia ingrado di arrestare le nuove minacce prima della loro diffusione. Solo la capacità di segnalarerischi epidemici in tempi rapidi ed avviare tempestive azioni di controllo, ci permetterà diottenere successi nel controllo delle patologie infettive e di minacce globali quali la pandemiainfluenzale ed il bio-terrorismo. In questa prospettiva il ruolo del sistema informativo per lemalattie infettive (SIMI) è centrale e la capacità di rispondere a queste minacce globalidipenderà anche dalla sua tempestività ed efficienza.

    A parte i rischi pandemici, permangono nel nostro paese e nella nostra regione una serie dipatologie infettive su cui bisognerà indirizzare le azioni di controllo per evitarne una ulteriorediffusione. In quest'ottica il rapporto sulle malattie infettive e vaccinazioni, per gli anni 2001-2004, diventa uno strumento di lavoro indispensabile che ci permette di identificare i problemiemergenti, indirizzare le misure di controllo e profilassi, definire le priorità operative,guidandoci nella formulazione delle future strategie e permettendoci di valutare l'efficacia delleazioni intraprese.

    Coscienti quindi dell'importanza del lavoro svolto fino a oggi e della necessità di rafforzareulteriormente il sistema informativo per le malattie infettive, insieme alla realizzazione di unaanagrafe vaccinale che ci permetta di valutare e correggere limiti ed inefficienze dei servizivaccinali, ci auguriamo che il rapporto abbia ampia diffusione e che il rafforzamento delsistema informativo regionale per le malattie infettive e le vaccinazioni continui nei prossimianni in modo da essere in grado di rispondere adeguatamente alle sfide future.

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  • INDICEPAG

    INTRODUZIONE 9

    STRUTTURA DEL RAPPORTO E FONTE DEI DATI 11

    SINTESI DEI RISULTATI PRINCIPALI 13

    CAPITOLO 1. Sistema Informativo Malattie Infettive - 2001 17

    CAPITOLO 2. Sistema Informativo Malattie Infettive - 2002 37

    CAPITOLO 3. Sistema Informativo Malattie Infettive - 2003 57

    CAPITOLO 4. Sistema Informativo Malattie Infettive - 2004 77

    CAPITOLO 5. Sistema Informativo Vaccinazioni - 2001 97

    CAPITOLO 6. Sistema Informativo Vaccinazioni - 2002 111

    CAPITOLO 7. Sistema Informativo Vaccinazioni - 2003 125

    CAPITOLO 8. Sistema Informativo Vaccinazioni - 2004 139

    CAPITOLO 9. Andamenti temporali malattie infettive - 1994-2004 155

    CAPITOLO 10. Andamenti temporali coperture vaccinali - 1996-2004 167

    PRIORITÀ OPERATIVE 177

    ALLEGATI 179

    1. Flusso informativo - Classe I 181

    2. Flusso informativo - Classe II 182

    3. Flusso informativo - Classe III 183

    4. Sistema di sorveglianza per le meningiti e le altre forme invasive da batteri 184

    - Flusso informativo ed operativo nel Lazio

    5. Sistema di sorveglianza per le meningiti e le altre forme invasive da batteri 185

    - Laboratori di riferimento della Regione Lazio

    6. Calendario delle vaccinazioni per l’età evolutiva nel Lazio 186

    7. Flusso informativo della campagna antinfluenzale 187

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  • INTRODUZIONE

    I principali obiettivi di un sistema di sorveglianza per le malattie infettive sono descriverel'epidemiologia delle patologie infettive, definire gli interventi di sanità pubblica rivolti alcontrollo di tali patologie e misurarne gli effetti. Per poter realizzare tali obiettivi è necessario un sistema di sorveglianza in grado di:- Stimare l'incidenza e la prevalenza delle patologie infettive- Identificare eventi epidemici ed aggregazioni spazio temporali di specifiche patologie- Rilevare la distribuzione dei fattori di rischio e identificare associazioni specifiche- Individuare patologie emergenti

    La sorveglianza delle malattie infettive è affidata soprattutto al Sistema Informativo delleMalattie Infettive (SIMI), basato sulle notifiche dei medici curanti, che comprendesegnalazioni immediate per allertare gli operatori della sanità pubblica e riepiloghi mensili ditutte le malattie infettive notificate, compilati da ogni Azienda Sanitaria Locale (ASL). Esso èstato ridefinito nel DM del Ministero della Sanità del 15/12/1990 e, per il Lazio, dalla DGR 8216del 27/10/93.

    Il flusso informativo previsto si svolge attraverso il medico, ospedaliero o di base, chediagnostica la malattia infettiva ed effettua la segnalazione alla ASL di competenza, le AziendeSanitarie Locali incaricate della adozione di eventuali misure di profilassi a tutela della salutepubblica, la Regione (Agenzia di Sanità Pubblica) con azione di supervisione e coordinamento,gli Organismi Centrali (Ministero della Salute, ISTAT, Istituto Superiore di Sanità) edeventualmente internazionali (UE, OMS).

    Oltre al SIMI, le altre componenti del sistema di sorveglianza delle malattie infettive sono iSistemi di Sorveglianza Speciale per le meningiti (circolari del Min. della Sanità del 29/12/93e del 27/07/94), la legionellosi (circolare del Min. della Sanità del 29/12/93), la malattia diCreutzfleld-Jacob (D.M. del 21/12/01), le tossinfezioni alimentari (D.G.R. del 6/04/99 e D.G.R.del 1/06/99) e alcune sorveglianze attivate dall'Istituto Superiore di Sanità che riguardano leepatiti virali acute (SEIEVA), la sindrome emolitica-uremica (SEU), le malattie sessualmentetrasmesse (MST). Esistono infine i Sistemi di Sorveglianza di Laboratorio per le diarreeinfettive (D.G.R. 4259 del 04/08/98), le meningiti e le altre forme invasive da batteri (D.G.R.4260 del 04/08/98), le micobatteriosi e la legionellosi (D.G.R. 2488 del 11/05/99) chepermettono una migliore accuratezza diagnostica e facilitano l'indirizzo di eventuali azioni diprofilassi da intraprendere.

    Il SIMI stabilisce l'obbligo di notifica (definendone modalità e tempi) per 47 malattie infettiveclassificate in 4 classi in base alla loro rilevanza di sanità pubblica ed al loro interesse sulpiano nazionale ed internazionale; prevede inoltre una quinta classe che comprende malattienon specificamente menzionate nei gruppi precedenti e le zoonosi indicate dal regolamento diPolizia Veterinaria. Secondo tale sistema le malattie infettive a obbligo di notifica sono statedifferenziate in base alle informazioni da raccogliere e alla tempestività di invio dei dati. Lasuddivisione in classi risponde anche a criteri di rilevanza epidemiologica e a esigenzedifferenziate di profilassi.

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    Introduzione

  • La classe I (Allegato 1) comprende le malattie per le quali si richiede la segnalazioneimmediata, entro 12 ore, perché soggette al Regolamento Sanitario Internazionale (peste,colera, febbre gialla, vaiolo) o perché rivestono particolare interesse in sanità pubblica inquanto rare ed ad alta letalità (botulismo, difterite, poliomielite, rabbia, tetano, tifoesantematico).

    La classe II (Allegato 2) comprende le malattie infettive ad elevata frequenza e/o passibili diintervento di controllo.

    La classe III (Allegato 3) comprende quelle malattie per le quali sono richieste informazionisuppletive ed accertamenti particolari (lebbra, malaria, micobatteriosi tubercolare e non).

    La classe IV comprende malattie per le quali è prevista la segnalazione quando si sia accertatoun focolaio epidemico (infezioni/tossinfezioni/intossicazioni alimentari, pediculosi, scabbia,dermatofitosi)

    La classe V comprende tutte le malattie non specificate nelle classi precedenti e le "zoonosiindicate dal Regolamento di Polizia Veterinaria di cui al decreto del Presidente della Repubblica8 febbraio 1954, n. 320".

    Per specifiche patologie, che comportano l'ospedalizzazione nella maggior parte dei casi, isistemi informativi correnti delle dimissioni ospedaliere (SIO) e dell'emergenza (SIES),possono essere utilizzati per migliorare la sensibilità del sistema di sorveglianza.

    Per la notifica dei casi di AIDS e di infezione da HIV rimangono valide le disposizioni contenutenel DGR 3803 del 14/06/85 e successivo DGR n. 8358 del 13/09/88 che prevedono un flussoinformativo differenziato, tramite modulistica specifica, con la trasmissione dei datidirettamente dal laboratorio che effettua la diagnosi all'ASP. Le informazioni sulle notifiche diAIDS ed infezione HIV non sono presentate in questa sede, ma saranno documentate in unrapporto specifico.

    La Regione Lazio ha recentemente avviato una riorganizzazione del sistema di sorveglianzasulle meningiti batteriche che include, oltre al SIMI, il sistema nazionale di sorveglianzaospedaliero e quello regionale di laboratorio (Allegati 4 e 5). E' inoltre in corso uno studio disorveglianza integrata che comprende 4 sistemi informativi diversi (SIMI, SIO, Ospedaliero edi laboratorio) i cui risultati sono di prossima pubblicazione. Ulteriori strumenti di sorveglianzadelle malattie infettive sono rappresentati dalle indagini epidemiologiche e dai programmi disorveglianza attiva finalizzati a identificare fattori di rischio, modalità di trasmissione edemergenza di nuovi casi.

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    Introduzione

  • STRUTTURA DEL RAPPORTO E FONTE DEI DATI

    I dati inclusi nel rapporto sono quelli relativi agli anni 2001, 2002, 2003, 2004 con l'intentodi presentare tutto il materiale non ancora pubblicato fino ad oggi. Dal 2005 in poi verràripristinata la periodicità annuale del rapporto, includendo figure e tabelle nel sito webdell'Agenzia di Sanità Pubblica www.asplazio.it. Alcune delle tabelle sugli andamentitemporali riguardano gli ultimi dieci anni, utilizzano quindi i dati degli anni precedenti ilpresente rapporto raccolti dall'Osservatorio Epidemiologico Regionale (OER).

    La presentazione dei dati segue il seguente schema:- I primi quattro capitoli presentano i dati e tabelle relativi al Sistema Informativo delle

    Malattie Infettive (SIMI) per il 2001 (Cap. 1), il 2002 (Cap 2), il 2003 (Cap. 3) e peril 2004 (Cap. 4).

    - I successivi quattro capitoli presentano i dati e le tabelle sulle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate per gli anni 2001-2004 (Cap. 5, 6, 7, 8)

    - I dati relativi gli andamenti temporali delle malattie infettive per gli ultimi 11 anni (1994-2004), delle meningiti batteriche per gli ultimi 4 anni (2001-2004) e delle coperture vaccinali, per gli ultimi nove anni (1996-2004), presentati con tabelle e grafici, costituiscono gli ultimi due capitoli (Cap. 9, 10)

    L'ultima tabella dei quattro capitoli relativi le vaccinazioni (Cap. 5, 6, 7, 8) presenta i dati dellacampagna di vaccinazione antinfluenzale, con gli andamenti temporali per gli ultimi 5 annipresentati nel capitolo 10. I dati sulla campagna antinfluenzale sono stati raccolti tramite unsistema informativo appositamente sviluppato e dedicato, che segue un flusso informativospecifico (Allegato 7), a cui contribuiscono i Centri Vaccinali, i Medici di Medicina Generale(MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS).

    Nel rapporto non vengono presentati dati disaggregati per distretto o ex USL, ne' dati diincidenza delle malattie per sesso ed età nelle singole ASL. Queste informazioni sonodisponibili presso l'Unità Operativa Malattie Infettive del Servizio Prevenzione, Formazione eDocumentazione dell'Agenzia Sanità Pubblica e possono essere fornite su richiesta.

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    Struttura del rapporto e fonte dei dati

  • SINTESI DEI RISULTATI PRINCIPALI

    I risultati più interessanti emergono dall'interpretazione degli andamenti temporali. Nel Lazio, afronte di una popolazione residente rimasta praticamente stabile negli ultimi dieci anni, si èverificata una riduzione del numero di notifiche per gran parte delle malattie infettive,soprattutto quelle per cui le politiche vaccinali attuate hanno garantito buoni livelli di copertura.Allo stesso tempo la riduzione delle notifiche non è generalizzata a tutte le malattie infettive e,mentre alcune hanno mantenuto una incidenza simile a dieci anni fa, per altre si registra unleggero aumento dei casi (tubercolosi) o addirittura un aumento marcato (legionella, sifilide).Gli andamenti temporali delle notifiche per le malattie di classe I, II, III negli ultimi 11 anni, sonoriassunti in Tab. 9.1 e, per le malattie di classe V negli ultimi 4 anni, in Tab. 9.2.

    Meningiti batteriche. Un importante successo è stato ottenuto nel controllo della meningiteda Haemophilus influenzae di tipo b (Fig. 9.1, Tab. 9.3), confermato anche dalla sorveglianzadi laboratorio ed in linea con i dati nazionali. La copertura vaccinale contro questo agenteeziologico responsabile in passato della maggior parte delle meningiti nei bambini con menodi 5 anni, è passata da circa 8% del 1997 al 30% del 2000 a più dell'85% nel 2004 (Fig. 10.1Tab 10.1), con un costante decremento del numero di casi notificati. H. influenzae continua acircolare nel Lazio, essendo stati notificati nuovi casi nel 2005, tuttavia è possibile affermareche esso non rappresenta più l'agente eziologico più frequentemente causa di meningiti neibambini. A fronte di questo risultato positivo, si deve registrare un andamento stazionario deicasi di meningite batterica nella regione, in presenza di un costante miglioramento dellacapacità diagnostica e di notifica delle strutture sanitarie, con conseguente diminuzione dellivello di sottonotifica. Streptococcus pneumoniae è l'agente eziologico più frequentementeidentificato come responsabile di meningiti batteriche e forme invasive nel Lazio (Tab 9.4) conun numero di notifiche più o meno stabile negli ultimi 4 anni (Tab 9.3), nonostante il numerodi nuovi nati vaccinati con un ciclo completo di vaccino coniugato eptavalente sia passato dapoche decine nel 2001 (Tab. 5.6) a più di 10.000 nel 2004 (Tab. 8.6). Le notifiche di meningitida Neisseria meningitidis sono invece in leggero aumento. Sono disponibili i dati sullatipizzazione degli isolati di meningococco e pneumococco, che permettono un raffronto con isiero-gruppi utilizzati per la costituzione dei vaccini attualmente disponibili (Tab. 9.5 e 9.6). Ipochi ceppi isolati di H. influenzae sono tutti di tipo b (Tab. 9.7). Si segnala infine un certonumero di notifiche per meningiti da Streptococco (Tab. 9.3), la maggioranza riportata nelprimo trimestre di vita e attribuibile a Streptococcus agalactiae (Streptococco di Gruppo B),nonostante siano disponibili efficaci misure di chemioprofilassi.

    Morbillo. L'analisi dell'andamento dei casi di morbillo negli ultimi 10 anni (Fig. 9.2), mette inevidenza le due epidemie avvenute negli anni 1995-97 e 2002-03. La nostra regione si collocaad un livello di efficienza intermedio per il controllo del morbillo, con coperture vaccinaliinferiori al 95%, ritenuto necessario per interrompere la trasmissione del virus, ed epidemieche si verificano con intervalli superiori ai 5 anni. Nel 2002-03, anno dell'ultima epidemia, lacopertura vaccinale sotto i due anni contro il morbillo era inferiore all'85% (Tab 10.1). A partiredal 2004, è stato avviato il Piano nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosoliacongenita (Accordo Conferenza Stato-Regioni n. 1857 del 13/11/03), che ha già registrato unaumento delle coperture sotto i 24 mesi, ormai molto vicine al 95% nel Lazio (Fig. 10.2). IlPiano prevede anche una campagna straordinaria di vaccinazione nelle scuole elementari e

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    Sintesi dei risultati principali

  • medie, ed ha determinato un aumento delle coperture in questo settore della popolazione dal48 al 58%, per la prima dose, e da 11% a 33% per la seconda dose. Il raggiungimento degliobiettivi previsti dalla campagna, ormai vicino, ed il mantenimento di questi livelli di coperturasarà in grado di prevenire nuove epidemie nella nostra Regione.

    Parotite e rosolia. Un andamento decisamente positivo è stato registrato anche nel controllodella parotite e della rosolia con una riduzione di circa dieci volte il numero di casi ottenutanegli ultimi 10 anni (Fig. 9.3, 9.4). Le notifiche di parotite sono calate da una media di 4000nel triennio 1994-96 a meno di 500 nel 2002-04. Le notifiche di rosolia da circa duemila, del1994-97, a meno di 100 nel 2003-04. Pur tenendo conto di una possibile sottonotifica, perqueste due patologie considerate minori, la tendenza alla costante riduzione dei casi è moltomarcata. E’ probabile che abbiano fortemente influito i livelli di copertura vaccinale, passatinegli ultimi 10 anni dal 24% a più del 90%, per la parotite e la rosolia. La copertura vaccinaledovrebbe aumentare costantemente nei prossimi anni, dal momento che queste duevaccinazioni sono associate e vengono somministrate con la vaccinazione antimorbillosa nelcorso della campagna straordinaria per l’eliminazione del morbillo (Fig. 10.2), determinandouna ulteriore riduzione del numero di casi.

    Difterite e pertosse. Rilevanti risultati si sono ottenuti anche nel controllo della difterite, percui è prevista la vaccinazione obbligatoria, e della pertosse. In particolare, l'ultimo caso didifterite è stato notificato nel Lazio nel 1994. Ciò è stato possibile grazie ai livelli di coperturavaccinale che hanno raggiunto nel 2003 il 94% per entrambi i vaccini (Tab. 10.1, Fig. 10.3).Allo stesso tempo, i casi notificati di pertosse si sono ridotti costantemente, da circa mille nel1994-95 a meno di 200 nel 2000-01 (Fig. 9.5). Allo stesso tempo si registra un moderatoaumento nel 2004, con 218 casi, ed una percentuale di casi in persone con più di 14 anni(6%) superiore alle medie degli anni passati (4%). Questo fenomeno può essere dovuto o aduna diminuita protezione vaccinale con l'età, con aumentata diffusione dell'infezione ancheasintomatica tra gli adulti e la possibilità di infettare bambini prima dell'avvio del ciclovaccinale, o ad una inadeguata copertura dei richiami successivi alle tre dosi entro il primoanno di vita. In entrambi i casi è opportuno continuare a promuovere la somministrazione didosi di richiamo a 5-6 anni, 11-15 anni e, per gli adulti, ogni 10 anni, come previsto dalcalendario regionale (Allegato 6).

    Tetano. Il tetano, per cui è anche prevista la vaccinazione obbligatoria, appariva in via dieliminazione fino al 2002, anno in cui non è stato notificato alcun caso. Purtroppo nel biennio2003/04 sono stati registrati 8 casi, un dato ben al disopra della media del periodo 2000/02.Tutti i casi, eccetto uno, erano persone con più di 57 anni di sesso femminile, cioè unacategoria in cui le percentuali di vaccinati sono estremamente basse. Le misure di profilassiper gli adulti, che prevedono la vaccinazione soprattutto alle donne con più di 65 anni, vannomantenute ed applicate in modo capillare.

    Tifo, paratifo e salmonellosi. Le notifiche per febbre tifoidea si sono drasticamente ridotte, dauna media di 100 l'anno nel 1994-96, a circa 30 nel 2001-04 (Tab. 9.1), riduzione riscontrataanche per le salmonellosi non tifoidee, che nello stesso periodo sono diminuite da più di 1000a circa 600 (Tab. 9.1). Questo risultato è incoraggiante anche se non si può escludere unaumento della sottonotifica nel corso degli anni. Il miglioramento del sistema di sorveglianza

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    Sintesi dei risultati principali

  • di laboratorio per le diarree infettive dovrebbe poter generare dati attendibili nei prossimi anni.

    Parassitosi intestinali. Tra le patologie che hanno riportato una diminuzione delle notifiche sitrovano quasi tutte le parassitosi intestinali, in particolare amebiasi, giardiasi, teniasi,ossiuriasi (Tab. 9.2). Pur mettendo in conto la possibilità di sottonotifica per queste malattieconsiderate a basso rischio, e la possibilità di casi di importazione nel computo totale, latendenza alla diminuzione è evidente. Questa tendenza, molto probabilmente attribuibile ad ungenerale miglioramento delle condizioni ambientali ed igienico-sanitarie, indipendentementedallo stato socio-economico della popolazione, dovrebbe continuare anche nei prossimi anni.

    Rickettsiosi. Le notifiche di rickettsiosi si sono ridotte da più di 200 casi all'anno, del 1993-94, ai meno di 100 nel 2002-04 (Tab 9.1). Questa riduzione è stata costante e regolare neidieci anni passati. E' ragionevole aspettarsi che la tendenza continui anche nei prossimi annie si arrivi presto ad un completo controllo di queste patologie nella regione.

    Tubercolosi. Le notifiche di tubercolosi si sono mantenute intorno ai 450 casi per anno, se siprendono in considerazione sia le forme polmonari che extra-polmonari (Fig.9.6). Analizzandol’andamento delle sole forme polmonari, si evidenzia un moderato aumento dei casi nel Lazio,in controtendenza con i dati nazionali che registrano una costante diminuzione di questeforme. Il dato più peculiare rimane l’aumento del numero di notifiche tra i cittadini stranieri, cheha superato quello dei cittadini italiani nel 2003 (Fig.9.7). Questa tendenza, confermata dai datidel 2005, appare consolidata e riflette una situazione in cui coesistono due popolazioni con unlivello di rischio molto differente, quella italiana con una incidenza bassa, inferiore ai 5casi/100.000, e quella straniera, soprattutto extracomunitaria, con una incidenza molto più altae ben al di sopra il valore soglia di 50 casi/100.000, che identifica i gruppi ad alto rischio percui sono indicati programmi attivi di sorveglianza e controllo. Tra gli stranieri la nazionalità digran lunga più colpita è quella rumena.

    Epatiti virali. Analizzando i dati in dettaglio, bisogna innanzitutto segnalare la riduzione di casidi epatite virale acuta (Fig.9.8) ed in particolare di epatite B scesi da circa 300 casi nel 1994-95 a meno di 200 nel 2002-04 (Tab 9.1). Questo risultato appare correlato ai livelli dicopertura vaccinali anti HBV, passati dal 49% del 1996 a più del 97% nel 2004 (Fig. 10.4). Laridotta incidenza di epatite B ha avuto come conseguenza una parallela riduzione dei casi diepatite Delta, compresi nei dati SIMI tra le epatiti non specificate (Fig. 9.8). Anche per l'epatiteC, si è registrata una riduzione dei casi notificati nel corso del decennio, da una media di circa80 casi, nel triennio 1994-96, a meno di 50 nel triennio 2002-04 (Fig.9.8). Le epatiti da HAVhanno mantenuto un andamento fluttuante intorno ai 200 casi per anno e non sembrano averebeneficiato in modo rilevante delle misure di profilassi adottate negli anni passati.

    Legionellosi. Un costante aumento delle notifiche di legionellosi si è avuto a partire dal 1999(Fig. 9.9). Questo aumento non è legato ad una maggiore diffusione della malattia, ma a duefattori intervenuti nel corso degli ultimi anni: a) il miglioramento del sistema informativo e diallerta sia europeo che italiano (European Giudelines for the Control and Prevention of TravelAssociated Legionnaires' Disease, Accordo conferenza Stato-Regioni del 04/04/2000 e DGR2488 del 11/05/99); b) l'introduzione di un test urinario per la diagnosi di legionella che hamolto semplificato la diagnostica di laboratorio. Da uno studio realizzato in collaborazione con

    15

    Sintesi dei risultati principali

  • l'Istituto Superiore di Sanità è emerso un livello molto basso di sottonotifica nel Lazio, anchese permangono dubbi sulle capacità diagnostiche, per questa patologia, di molte struttureospedaliere. E' prevedibile un ulteriore aumento delle notifiche di casi di legionellosi nellaregione, dalla incidenza attuale di 17 casi per milione di abitanti, fino al livello di incidenzastimato dall'European Working Group for Legionella Infections (EWGLI), di circa 20 casi permilione.

    Sifilide e blenorragia. I casi di sifilide notificati, che si erano mantenuti costanti, intorno aduna media annuale di circa 50 prima del 2001, hanno registrato un aumento esponenziale apartire dal 2001 (Fig. 9.10), fino a superare le 300 notifiche nel 2004. Gran parte dellenotifiche riguarda cittadini italiani di sesso maschile. La tendenza all'aumento delle notifiche èin linea con i dati nazionali, ma la progressione nel Lazio è decisamente più marcata. E'preoccupante notare come le notifiche di blenorragia, che presenta le stesse modalità ditrasmissione della sifilide, non abbiano registrato alcun aumento, evidenziando un problemadi sottonotifica.

    Varicella e scarlattina. La varicella rimane la malattia infettiva con il maggior numero dinotifiche nella nostra Regione, seguita dalla scarlattina che ha superato negli ultimi annimorbillo, parotite e rosolia (Tab 9.1). Entrambe le malattie si sono presentate con andamentofluttuante nel corso degli ultimi 10 anni.

    Altre patologie. Le notifiche di altre malattie infettive, quali la brucellosi, la leishmaniosi, laleptospirosi, la listeriosi si sono mantenute costanti. Non si può considerare questo unrisultato positivo dal momento che nei paesi sviluppati il peso delle malattie infettivetendenzialmente scende negli anni grazie al miglioramento delle condizioni igieniche e socio-sanitarie.

    Campagna di vaccinazione antifluenzale. A partire dalla stagione 2000-01 si è registrato uncostante aumento dell'attività vaccinale per la prevenzione dell'influenza, in termini sia dinumero di soggetti vaccinati (Tab 10.2 e 10.3) che di coperture vaccinali (Fig. 10.5).Nell'ambito della principale categoria bersaglio, gli anziani con più di 64 anni, il numero disoggetti vaccinati è aumentato da circa 417.000 nel 2000 a poco più di 678.000 nel 2004,anche se nell'ultima stagione l'incremento è stato meno marcato. Osserviamo un andamentosimile anche per quanto riguarda gli altri gruppi destinatari dell'intervento vaccinale consensibili aumenti fino alla stagione 2003-04. Per i soggetti di età pediatrica e giovane adulta iconfronti fra le diverse stagioni sono resi difficili dall'introduzione, a partire dalla stagione2003-04, di una differente ripartizione delle classi di età rispetto alle stagioni precedenti.

    16

    Sintesi dei risultati principali

  • Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

  • Indice tabellePAG.

    Sistema Informativo Malattie Infettive - 2001

    Tab 1.1 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2001 21 Distribuzione dei casi per mese di notifica

    Tab 1.2 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2001 22Distribuzione dei casi per mese di inizio sintomi

    Tab 1.3 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2001 23 Distribuzione dei casi per ASL di notifica

    Tab 1.4 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2001 24 Distribuzione dei casi per ASL di residenza

    Tab 1.5 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2001 25 Distribuzione dei casi per classe di età e sesso

    Tab 1.6 Malattie infettive notificate in residenti nel Lazio, 2001 26Distribuzione dei casi per classe di età e sesso

    Tab 1.7 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2001 27Distribuzione dei casi per nazionalità e residenza

    Tab 1.8 Malattie infettive notificate in cittadini stranieri residenti e non. Lazio, 2001 28Distribuzione dei casi per area di provenienza

    Tab 1.9 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2001 29 Distribuzione dei casi per mese di notifica

    Tab 1.10 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2001 29Distribuzione dei casi per ASL di notifica

    Tab 1.11 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2001 29Distribuzione dei casi per ASL di residenza

    Tab 1.12 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2001 30Distribuzione dei casi per classe di età e sesso

    Tab 1.13 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2001 30Distribuzione dei casi per nazionalità

    Tab 1.14 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati in cittadini stranieri nel Lazio, 2001 30Distribuzione dei casi per area di provenienza

    Tab 1.15 Eventi epidemici notificati nel Lazio, 2001 31Distribuzione per ASL di notifica

    Tab 1.16 Eventi epidemici notificati nel Lazio, 2001 32Distribuzione per tipo di comunità

    Tab 1.17 Tossinfezioni alimentari notificate nel Lazio, 2001 33 Distribuzione eventi epidemici per agente eziologico

    Tab 1.18 Caratteristiche di 23 focolai epidemici di tossinfezione 33alimentare con agente identificato

    Tab 1.19 Malattie infettive di classe V notificate nel Lazio, 2001 34Distribuzione dei casi per ASL di notifica

    Tab 1.20 Malattie infettive di classe V notificate nel Lazio, 2001 35Distribuzione dei casi per ASL di residenza

    19

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

  • Tab

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    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

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    27

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

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    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

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    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

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    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

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    31

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

  • Tab 1.16 - Eventi epidemici notificati nel Lazio, 2001. Distribuzione per tipo di comunità.

    comunità eventi casin n

    Trichinosi famiglia 1 8 87,5

    Brucellosi albergo-ristorante 1 3

    Diarrea Infettiva famiglia 1 3 100,0

    Epatite A campo nomadi 2 6 0,8famiglia 1 2 100,0scuola 1 18 16,1

    Parotite Epidemica famiglia 2 4 50,0scuola 2 8 1,7

    Salmonellosi° albergo-ristorante 1 2famiglia 5 12 62,5

    Scarlattina famiglia 1 2 50,0

    Varicella asilo 2 10 4,3comunità alloggio 1 3 23,1famiglia 3 8 61,5scuola 2 10 3,2

    Tbc Polmonare famiglia 6 13 43,3

    Dermatofitosi campo nomadi 1 12famiglia 3 6 40,0scuola 1 4 16,7

    Pediculosi famiglia 3 11scuola 18 165 27,0

    Scabbia campo nomadi 1 2comunità alloggio 2 7 22,6famiglia 28 67 90,0scuola 1 2altro 1 3

    Tossinfezioni Alimentari albergo-ristorante 9 83 31,8asilo 1 8 28,6carcere 1 6caserma 1 242 34,6famiglia 27 100 62,8mensa aziendale 1 36 81,8ospedale 1 98 45,0altro 1 11 11,0

    Note:(*) Il tasso di attacco (per 100 esposti) è calcolato sul numero di casi osservati e solo per gli eventi in cui è riportato il numero degli esposti.

    tasso di attacco x 100 (*)DESCRIZIONE

    (°) A trasmissione interumana

    32

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

  • Tab 1.18 - Caratteristiche di 23 focolai epidemici di tossinfezione alimentare con agente identificato.

    AGENTE CASITOT ESPOSTI COMUNITA' VEICOLO EVIDENZA*

    Clostridium perfringens 98 218 ospedale ARROSTO DI TACCHINO SClostridium perfringens 242 700 caserma ARROSTO DI TACCHINO SClostridium perfringens 5 8 famiglia SALSICCE DSalmonella enteritidis 3 4 famiglia NON IDENTIFICATOSalmonella enteritidis 3 3 famiglia UOVA DSalmonella gruppo B 6 100 albergo-ristorante PANINI CON PORCHETTA DSalmonella gruppo D 30 30 albergo-ristorante NON IDENTIFICATOSalmonella gruppo D 2 4 famiglia TRAMEZZINO TONNO MAIONESE DSalmonella gruppo D 2 8 famiglia SALSICCE CRUDE DSalmonella gruppo D 1 3 famiglia NON IDENTIFICATOSalmonella gruppo D 4 6 famiglia FETTUCCINE ALL'UOVO DSalmonella gruppo D 8 28 asilo FRITTATA AL POMODORO DSalmonella typhimurium 2 3 famiglia SALSICCIA SECCA MSalmonella spp 4 4 famiglia RAVIOLI RICOTTA E SPINACI CRUDI DSalmonella spp 36 44 mensa aziendale TORTA CREMA E FRUTTA MSalmonella spp 3 14 famiglia TORTA ANANAS SSalmonella spp 15 20 albergo-ristorante NON IDENTIFICATOSalmonella spp 3 7 famiglia NON IDENTIFICATOStafilococco aureo 2 8 famiglia FORMAGGIO DAmanita verna 2 2 famiglia FUNGHI MAmanita verna 3 3 famiglia FUNGHI MBoletus spp 4 4 famiglia FUNGHI Maltri funghi 3 3 famiglia FUNGHI SOTT'OLIO D

    Note:(*) M = microbiologica : identificazione dello stesso agente nei casi e nel veicolo (o suoi ingredienti); S = statistica : associazione statisticamente significativa (tassi d'attacco alimento specifici) tra il consumo del veicolo e l'essere caso; D = descrittiva : veicolo anamnesticamente riportato.

    Tab 1.17 -Tossinfezioni alimentari notificate nel Lazio, 2001 Distribuzione eventi epidemici per agente eziologico.

    AGENTE n %

    Clostridium perfringens 3 7,1

    Salmonella enteritidis 2 4,8Salmonella gruppo B 1 2,4Salmonella gruppo D 6 14,3Salmonella typhimurium 1 2,4Salmonella spp 5 11,9Stafilococco aureo 1 2,4Funghi 4 9,5Non Identificato 19 45,2

    Totale 42 100,0

    33

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

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    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

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    35

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2001

  • Sistema Informativo Malattie Infettive 2002

  • Indice tabellePAG.

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2002

    Tab 2.1 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2002 41Distribuzione dei casi per mese di notifica

    Tab 2.2 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2002 42Distribuzione dei casi per mese di inizio sintomi

    Tab 2.3 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2002 43Distribuzione dei casi per ASL di notifica

    Tab 2.4 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2002 44Distribuzione dei casi per ASL di residenza

    Tab 2.5 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2002 45Distribuzione dei casi per classe di età e sesso

    Tab 2.6 Malattie infettive notificate in residenti nel Lazio, 2002 46Distribuzione dei casi per classe di età e sesso

    Tab 2.7 Malattie infettive notificate nel Lazio, 2002 47Distribuzione dei casi per nazionalità e residenza

    Tab 2.8 Malattie infettive notificate in cittadini stranieri residenti e non. Lazio, 2002 48Distribuzione dei casi per area di provenienza

    Tab 2.9 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2002 49Distribuzione dei casi per mese di notifica

    Tab 2.10 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2002 49Distribuzione dei casi per ASL di notifica

    Tab 2.11 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2002 49Distribuzione dei casi per ASL di residenza

    Tab 2.12 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2002 50Distribuzione dei casi per classe di età e sesso

    Tab 2.13 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati nel Lazio, 2002 50Distribuzione dei casi per nazionalità

    Tab 2.14 Casi di micobatteriosi (classe III) notificati in cittadini stranieri nel Lazio, 2002 50Distribuzione dei casi per area di provenienza

    Tab 2.15 Eventi epidemici notificati nel Lazio, 2002 51Distribuzione per ASL di notifica

    Tab 2.16 Eventi epidemici notificati nel Lazio, 2002 52Distribuzione per tipo di comunità

    Tab 2.17 Tossinfezioni alimentari notificate nel Lazio, 2002 53Distribuzione eventi epidemici per agente eziologico

    Tab 2.18 Caratteristiche di 32 focolai epidemici di tossinfezione 53alimentare con agente identificato

    Tab 2.19 Malattie infettive di classe V notificate nel Lazio, 2002 54Distribuzione dei casi per ASL di notifica

    Tab 2.20 Malattie infettive di classe V notificate nel Lazio, 2002 55Distribuzione dei casi per ASL di residenza

    39

    Sistema Informativo Malattie Infettive 2002

  • Tab

    2.1

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