Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

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Rapporto Ambiente e Sicurezza anno 2010 Direzione Regionale Lazio Rapporto Ambiente e Sicurezza orto Rap

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Rapporto Ambiente e Sicurezza anno 2010, Unindustria - INAIL - direzione Regionale Lazio

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anno 2010

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Rapporto Ambiente e Sicurezza

anno 2010Il “Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010” è stato redatto seguendo, ove applicabile, sia le linee guida predisposte dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) dal titolo “Il rapporto ambientale d’impresa - Linee guida per la compilazione” sia le Linee guida sviluppate da Confindustria Frosinone sulla base dell’esperienza maturata negli ultimi cinque anni.

Per una corretta fruizione del presente documento si fa presente che:- i dati forniti dalle aziende e dalle istituzioni scolastiche partecipanti al progetto sono aggiornati al 31

dicembre 2010;- i dati relativi al sistema associativo di Unindustria sono aggiornati (salvo dove non diversamente specificato) al 31 Luglio 2011.

AREA COMPETITIVITÀ:Aldo della Peruta – Tel. 0775/817222

E-mail: [email protected]

AREA LAVORO:Marcello Orifici – Tel. 06/84499353

E-mail: [email protected]

Per ogni informazione rivolgersi a:

UNINDUSTRIAVia Noale 206 – 00155 Roma

www.un-industria.it – tel. 06/844991

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Rapporto Ambiente e Sicurezza

anno 2010

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RapportoRapporto

Unindustria

La raccolta dati

L’ambiente

Scelte aziendali in materia diambiente e salute e sicurezza

Le aziende 283

L’associazione e le strategie 201I DATI

UNINDUSTRIA

La sicurezza5

Le scuole: l’esperienza diConfindustria Frosinone

24

42

74

78

58

INAIL Ambiente e Sicurezza

Prefazione

Unindustria e la sostenibilità

L’Impegno di Unindustria

2

4

6

Principali riferimenti legislativi

Le proposte di miglioramento

I Partecipanti al progetto

Ringraziamenti

Glossario

Lettera del verificatore

7

5

33

1

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5

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Unindustria

Rapporto

Sicurezza

La raccolta dati

L’ambiente

Scelte aziendali in materia diambiente e salute e sicurezza

Le aziende 283

L’associazione e le strategie 201I DATI

UNINDUSTRIA

La sicurezza5

Le scuole: l’esperienza diConfindustria Frosinone

24

42

74

78

58

INAIL Ambiente e Sicurezza

Prefazione

Unindustria e la sostenibilità

L’Impegno di Unindustria

2

4

6

Principali riferimenti legislativi

Le proposte di miglioramento

I Partecipanti al progetto

Ringraziamenti

Glossario

Lettera del verificatore

7

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3489Imprese Associate a

UNINDUSTRIAal 31/07/2011

Unindustria

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Imprese Associate aUNINDUSTRIAal 31/07/2011

Unindustria

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Prefazione

“La prima edizione del “Rapporto Ambiente e Sicurezza” 2010 rappresenta un’ottima occasione per dare evidenza dell’impegno e dell’attenzione di Unindustria verso l’ambiente e la sicurezza nel mondo del lavoro. Questo progetto riprende i contenuti e l’esperienza dell’omonimo progetto portato avanti negli anni scorsi, per un totale di 5 edizioni, a cura di Confindustria Frosinone.Il “Rapporto Ambiente e Sicurezza” ha come obiettivo quello di fornire un quadro il più possibile dettagliato della relazione esistente tra le imprese e il territorio in termini di sviluppo ecosostenibile e di rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.Viene confermata la politica di trasparenza e di dialogo del sistema delle imprese facenti capo a Unindustria nei confronti dei diversi portatori di interesse (dipendenti, clienti, fornitori, enti di controllo ed istituzionali, mass-media, ecc.), fotografando ogni aspetto

di un sistema industriale caratterizzato da una spinta continua verso un rapporto sempre più stretto tra il sistema produttivo e l’ambiente.In questa edizione del “Rapporto Ambiente e Sicurezza” si considerano, come valori fondamentali, quelli dello sviluppo sostenibile e della ricerca del miglioramento continuo, che abbiano come prerequisiti principali la difesa dell’uomo e dell’ambiente, garantendo così anche i diritti delle generazioni future, evidenziando i risultati ambientali e sulla sicurezza sul lavoro raggiunti e facilitando la lettura delle problematiche ancora aperte, al fine di favorire l’adozione di modelli aziendali caratterizzati da un approccio integrato alla prevenzione, nella consapevolezza che l’ambiente e la sicurezza sono un patrimonio che è interesse di tutti tutelare, conservare e valorizzare”.

Aurelio ReginaPresidente Unindustria

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La salvaguardia dell’ambiente e la salute e sicurezza dei lavoratori sono da sempre obiettivi perseguiti dal sistema associativo che fa capo a Confindustria.Oggi, in relazione alla crescente importanza che queste istanze stanno assumendo nel mondo economico e industriale, Unindustria, in virtù del proprio ruolo istituzionale, ribadisce l’impegno per la diffusione tra i propri associati della cultura ambientale e della sicurezza, sottolineando in ogni occasione l’importanza dell’ adozione di modelli aziendali caratterizzati da un approccio integrato alla prevenzione e salvaguardia del territorio.Unindustria sollecita quindi costantemente la ricerca e la condivisione del patrimonio conoscitivo in campo ambientale e della sicurezza, informando e sensibilizzando le aziende associate al fine di meglio perseguire la conformità alle relative disposizioni di legge e coinvolgendo tutte le parti interessate sugli obiettivi ed impegni del sistema delle imprese. L’ Associazione, inoltre, sulla scorta delle esperienze delle articolazioni territoriali

che la compongono presta attenzione agli argomenti sopra citati, promuovendo attività e iniziative volte all’analisi dei modelli aziendali, al fine di far raggiungere il massimo livello di efficacia ed efficienza, di prevenire l’inquinamento e di tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Con la pubblicazione del primo “Rapporto Ambiente e Sicurezza”, Unindustria evidenzia pertanto l’impegno nel far sì che questi temi siano parte dell’operare quotidiano consapevole e responsabile di tutti i protagonisti del mondo del lavoro.In tale ottica Unindustria intende dare evidenza in maniera trasparente e costante alle iniziative dell’Associazione e delle Aziende Associate, con la convinzione che una partecipazione sempre più attiva dei soggetti interessati possa portare a grandi risultati per il nostro territorio, la popolazione che ci vive e lavora, le generazioni future.

Angelo CamilliPresidente del Comitato TecnicoSicurezza sul Lavoro” di Unindustria

Unindustria e laSostenibilità

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INAILAmbiente e Sicurezza

Sviluppo ecosostenibile, miglioramento continuo, sicurezza: sono i valori sui quali fa perno il presente Rapporto e che informano di sé anche l’approccio INAIL alla cultura del lavoro. Si tratta infatti di concetti che possono essere applicati opportunamente non solo in un contesto propriamente produttivo, ma anche all’interno di un’organizzazione amministrativa.In particolare, l’attuale scenario operativo delle Pubbliche Amministrazioni richiede un spirito innovativo nella gestione delle risorse umane, il cui pilastro è la riscoperta della soggettività. È in questa ottica che nel contesto lavorativo è necessario mirare al benessere, inteso come positiva interfaccia tra la persona e l’organizzazione di cui fa parte e come cultura del lavoro fatta di valorizzazione e stimolo, in contrapposizione a controllo e diffidenza. Infatti “benessere” non indica tanto la qualità dell’ambiente di lavoro in senso fisico (salubre, accogliente, confortevole), quanto la capacità di un’organizzazione di mantenere e promuovere un buon grado di equilibrio fisico, psicologico e sociale delle persone che in essa vi lavorano. Una corretta percezione del clima interno all’organizzazione è indispensabile per migliorare la qualità del lavoro, per fornire nuove opportunità di sviluppo professionale ai propri dipendenti, per investire su relazioni interne più salde e capaci di produrre significati e valori condivisi, nonché per conoscere ed agire sulla percezione delle persone che all’interno dell’amministrazione operano quotidianamente. Se decliniamo il benessere organizzativo in una prospettiva di genere esso implica il rispetto delle pari opportunità nella

gestione delle risorse umane e la capacità di favorire la conciliazione fra responsabilità di lavoro e familiari, fra tempi di lavoro e di vita dei dipendenti.Il benessere organizzativo è quindi elemento di miglioramento della qualità di vita dei lavoratori, delle prestazioni e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione. Quest’ultima, come datore di lavoro esemplare, è pertanto chiamata a sostenere, quali priorità di cambiamento, il miglioramento del sistema sociale interno, delle relazioni interpersonali e della cultura organizzativa, svolgendo un ruolo di volano nella promozione del principio delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze nelle politiche del personale e rimuovendo ogni forma di discriminazione in ciascuna delle fasi del rapporto di lavoro. In quest’ottica l’INAIL – Direzione Regionale Lazio ha avviato due progetti. Il primo è un progetto in tema di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, che, attraverso l’analisi dei fattori di contesto e di contenuto lavorativo e l’indagine sulle esigenze, manifeste e latenti, del personale della struttura regionale nel suo complesso, intende offrire una fotografia del livello di attuazione delle politiche di work-life balance nonché del connesso livello di benessere organizzativo. L’indagine si è articolata in due momenti fondamentali: la prima è rappresentata da una mappatura delle misure e degli strumenti di work-life balance in atto presso la Direzione regionale, nell’ambito delle politiche di Ente, realizzata da un team di lavoro della stessa Direzione; la seconda consiste in una indagine delle

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esigenze dei dipendenti condotta attraverso la somministrazione di un questionario on line rigorosamente anonimo, teso a indagare il fenomeno del bilanciamento a 360 gradi con riferimento a tutte le possibili aree e iniziative di intervento. Gli output dell’attività progettuale sono rappresentati da due modelli di rilevazione dedicati rispettivamente al livello di bilanciamento vita lavoro e al rischio di stress lavoro-correlato, quest’ultimo in particolare come evoluzione del modello ISPESL. E’ interessante sottolineare come entrambi i modelli possano essere replicati presso le altre realtà lavorative pubbliche e private, costituendo un contributo all’analisi della tematica e arricchendo con un ulteriore punto di vista il quadro variegato dei fattori di stress lavoro-correlato. Con il secondo progetto, l’INAIL Lazio ha svolto un’attività di ricerca finalizzata ad elaborare e sperimentare una metodologia e gli strumenti correlati, per effettuare una valutazione dei rischi sensibile ad una prospettiva di genere, così come previsto dal vigente decreto legislativo 81/2008 e sue modifiche. La motivazione alla base di progetto è la consapevolezza che riconoscere l’esistenza delle differenze di genere nella distribuzione del lavoro e nell’esposizione ai rischi, così come nell’analisi epidemiologica, nella terapia e nella prevenzione, costituisce un passo fondamentale per l’appropriatezza della valutazione dei rischi e delle cure. Oltre al valore culturale, la ricerca intende fornire un metodo operativo che consenta alle imprese pubbliche e private di tener conto delle problematiche di genere nella valutazione

dei rischi e, conseguentemente, a migliorare la qualità del lavoro e la sicurezza nelle organizzazioni. Il rapporto finale della ricerca è diviso in due parti: una prima parte di ricerca ed analisi dei dati, con obiettivi prettamente conoscitivi e destinata ad “addetti ai lavori”, e una seconda parte di appendice, denominata “linee guida”, destinata in primo luogo alle aziende e consistente in uno strumento più agile finalizzato a guidare e supportare le figure coinvolte nella valutazione dei rischi in ottica di genere. L’esperienza maturata attraverso i due progetti è particolarmente preziosa e merita di essere condivisa quale strumento per intervenire in modo significativo sull’ambiente di lavoro e sulla sua sicurezza nel senso più ampio del concetto. Una metodologia tesa a consentire al lavoratore di esprimere la propria personalità nella molteplicità e varietà delle sue manifestazioni può infatti elevare la qualità non solo dello specifico contesto lavorativo, ma anche delle modalità con cui rapportarsi con la “clientela” di riferimento. Ecco dunque che i principi citati in apertura dello sviluppo ecosostenibile, del miglioramento continuo e della sicurezza possono trovare la loro peculiare coniugazione anche all’interno di un contesto amministrativo, specie nei casi - come è quello dell’INAIL - in cui il servizio fornito è di spiccato valore sociale. In sintesi: migliorare l’approccio verso se stessi per migliorare l’approccio verso la propria utenza.

Antonio NapolitanoDirettore Regionale Lazio INAIL

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L’Impegno di Unindustria

Il 1 gennaio 2011 nasce Unindustria, l’Unione degli

Industriali e delle Imprese di Roma, Frosinone,

Rieti e Viterbo, che aderisce a Confindustria, di cui

è componente territoriale pluri – provinciale.

Le articolazioni territoriali hanno le seguenti

denominazioni:

- Confindustria Roma

- Confindustria Frosinone

- Confindustria Rieti

- Confindustria Viterbo

Unindustria rappresenta i differenti insiemi di

imprese in cui si caratterizza il sistema produttivo

pluri-provinciale: da quello delle piccolissime

aziende altamente specializzate fino alle grandi

aziende di rilevanza nazionale e a carattere

multinazionale.

I principali “numeri” di Unindustria (aggiornati al

31 Luglio 2011) sono:

- 3489 imprese associate con circa 250.000

dipendenti;

- il 90% delle imprese associate è composto da

aziende con meno di 100 dipendenti;

- il 70% delle aziende appartengono ai servizi, il

restante 30% al settore manifatturiero.

In questa prima edizione del Rapporto Ambiente

e Sicurezza vengono esclusivamente riportate le

attività, i progetti e le iniziative intraprese nel 2010

dalle articolazioni industriali che compongono

Unindustria.

D’altronde queste ultime, tutte appartenenti al

sistema Confindustria, già avevano istituzionalmente

identificato alcuni valori di riferimento, riguardo

le modalità che le proprie aziende, con i relativi

dipendenti, devono avere per:

- assicurare la correttezza nella conduzione degli

affari e delle attività aziendali;

- tutelare il patrimonio aziendale;

- rispettare l’ambiente circostante;

- garantire la sicurezza sul lavoro.

Le articolazioni territoriali, Confindustria Roma,

Confindustria Frosinone, Confindustria Rieti

e Confindustria Viterbo, avevano già da tempo

intrapreso un percorso di sensibilizzazione rivolto

non solo agli associati, che parte dalla considerazione

che l’obiettivo della politica non deve più limitarsi

allo sviluppo socio-economico, ma deve allargarsi

allo sviluppo socio – economico - ambientale, cioè

allo sviluppo sostenibile, creando una “cultura”

ambientale e di sicurezza attraverso un approccio

integrato con tutti i soggetti che formano il tessuto

sociale (scuole, università, imprese, consumatori), in

cui l’ambiente e la sicurezza sono intesi come valori

fondamentali da tutelare, conservare e valorizzare.

Unindustria ha potenziato tutte quelle attività

di comunicazione, informazione, formazione ed

educazione, che rendono possibile la condivisione

delle competenze e del patrimonio conoscitivo

in materia di ambiente, sicurezza e salute a tutti i

potenziali fruitori sociali.

In particolare:

- in CONFINDUSTRIA ROMA il tema della

sicurezza nei luoghi di lavoro ha da sempre

rivestito particolare importanza, nella ferma

convinzione che il problema della sicurezza

si risolve non solo attraverso le sanzioni e gli

adempimenti burocratici, ma piuttosto lavorando

insieme per affermare una nuova cultura della

sicurezza. Allo scopo è stato costituito il Comitato

tecnico “Sicurezza sul lavoro”, composto da

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rappresentanti di grandi, medie e piccole imprese,

componenti associative (Piccola Industria, Gruppo

Giovani Imprenditori, Sezioni), Acer ed Anima.

Di seguito, le principali iniziative promosse dal

Comitato.

Unitamente a Confindustria:

- il 9 Ottobre 2009 l’Associazione ha ospitato il

Convegno ““SIS – Sviluppo Imprese in Sicurezza”

nell’ambito di un ciclo di incontri seminariali

rivolti agli imprenditori ed ai manager delle

aziende associate al Sistema Confindustria, con

l’obiettivo di favorire una maggiore diffusione

della cultura della prevenzione degli infortuni

lavorativi;

- ha collaborato, con successo, alla realizzazione nel

mese di Gennaio 2010 dell’edizione romana della

mostra “PRODUCIAMO SICUREZZA, esperienze

per bambini intorno a un tema da grandi”,

promossa da Confindustria ed Inail, sotto l’Alto

Patronato della Presidenza della Repubblica, con

il contributo di Enel. Alla mostra hanno risposto

positivamente molti Istituti scolastici romani,

confermando l’importanza della diffusione della

cultura della sicurezza anche ai ragazzi in una

fascia di età tra gli 8 e gli 11 anni.

Con le Organizzazioni Sindacali:

- Il tema della diffusione della cultura della

sicurezza come fattore di responsabilità di tutti i

soggetti coinvolti è stato oggetto di uno specifico

capitolo nel Protocollo d’Intesa sul Futuro di Roma

e del Lazio, sottoscritto in data 11 giugno 2009 con

le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Nel

documento è stato condiviso con le organizzazioni

sindacali di costituire l’Osservatorio per la

Sicurezza sul lavoro, aperto alla partecipazione

dell’Inail, Comune di Roma, Provincia di Roma

e Regione Lazio. L’Osservatorio, partendo

dall’analisi quali - quantitativa del fenomeno

infortunistico, ha lo scopo di orientare con

efficacia azioni mirate alla prevenzione dei rischi

e alla riduzione degli infortuni e definire azioni

congiunte di sensibilizzazione sul territorio.

- Nel rapporti con le OO.SS., in attuazione di

quanto previsto dal Decreto legislativo n.

81/2008 e nell’ambito della valorizzazione

della bilateralità, è stato costituito nel mese di

Dicembre 2010 l’Organismo Paritetico Provinciale

sulla Sicurezza, che avrà tra l’altro il compito di

promuovere azioni di formazione e informazione

; produrre ricerche e materiali informativi;

attestare le attività svolte dalle aziende in merito

all’adozione di modelli di organizzazione e

gestione della sicurezza; effettuare l’elaborazione

e la raccolta di significative esperienze aziendali

ai fini prevenzionistici.

Con la Direzione Regionale dell’Inail e l’Osservatorio:

- Il Protocollo d’Intesa del 17 Giugno 2009 e la

Convenzione sottoscritta poi con la Direzione

Regionale dell’Inail il 23 Dicembre 2009, hanno

permesso l’avvio di un percorso di iniziative

congiunte atte a diffondere e valorizzare la

cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

- L’apertura presso Unindustria di uno Sportello

sulla Sicurezza che svolge prevalentemente

compiti di assistenza sotto il profilo tecnico/

applicativo della normativa.

Le intese raggiunte con l’Inail hanno previsto inoltre

la realizzazione di iniziative congiunte finalizzate

alla divulgazione della cultura della sicurezza, in

particolare:

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- progetto 1 “Formazione”, da attivarsi mediante

percorsi formativi rivolti ad imprese e lavoratori.

Sono state individuate le sotto indicate cinque

tematiche su cui nel 2010 è stato concluso il

ciclo di seminari tecnici rivolti ad imprese e

lavoratori, tenendo in particolare evidenza le

esigenze delle PMI.

1) Valutazione del rischio (modello semplificato – lo

stress da lavoro correlato)

2) Modelli comportamentali

3) Modelli di organizzazione e gestione aziendale

4) Datore di lavoro: responsabilità e deleghe

5) Appalti – DUVRI (Documento Unico di Valutazione

dei Rischi da Interferenze)

- progetto 2 “Comunicazione e Cultura della

Sicurezza”: nel 2010 è stata avviata una

campagna di comunicazione e sensibilizzazione

sui temi della sicurezza, con la realizzazione di

materiale divulgativo distribuito alle aziende ed ai

lavoratori. In tale progetto rientra la realizzazione

del Rapporto Ambiente e Sicurezza.

- progetto 3 “Semplificazione Amministrativa”.

Sono stati realizzati, in collaborazione con

l’Universitas Mercatorum un Modello per

la realizzazione di un sistema di gestione

semplificato della sicurezza per le PMI e un

Modello per la realizzazione di un sistema di

gestione semplificato della sicurezza per le

microimprese (fino a 10 dipendenti) oltre a un

Modello per la standardizzazione del documento

di valutazione rischi per le PMI;

E’ in fase di prossima realizzazione il Progetto 4:

“Sicurezza sul lavoro nel settore dei trasporti”, che

prevede la progettazione di un percorso formativo

destinato ai dipendenti delle aziende del settore.

Con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti sui temi della

sicurezza (le istituzioni, i sindacati, i rappresentanti

del mondo accademico e delle aziende) si tiene ogni

anno un Convegno istituzionale, l’ultimo dei quali

dal titolo “L’unione fa la sicurezza” si è tenuto il 10

dicembre 2010. Nell’occasione è stato presentato il

Modello di Organizzazione e Gestione della Sicurezza

per le PMI e per le Microimprese.

- In CONFINDUSTRIA FROSINONE riveste

particolare importanza il ruolo della

Commissione Ambiente e Sicurezza, che ha

attuato un percorso dedicato ad approfondire le

tematiche legate all’ambiente e alla sicurezza

dei lavoratori, proponendo e sostenendo progetti

e iniziative coinvolgenti non solo le aziende

associate ma anche parte del tessuto sociale.

Si riportano quindi i principali accordi, iniziative ed

eventi promossi, tra cui alcuni intrapresi già negli

anni passati:

- partecipazione attiva alla task force con la

Prefettura per la promozione della sicurezza

nei luoghi di lavoro e di contrasto al lavoro

sommerso, anche attraverso il Gruppo di lavoro

costituito da INAIL, ASL, Ispettorato del Lavoro,

Confindustria e Rappresentanza del sindacato

per uno studio sugli infortuni sul lavoro;

- protocollo d’intesa tra Confindustria e l’Ufficio

Scolastico Provinciale di Frosinone (oggi

Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio –

Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia

di Frosinone) per la promozione di iniziative di

sensibilizzazione, educazione e formazione, utili a

diffondere fra i giovani atteggiamenti consapevoli

e comportamenti responsabili verso il patrimonio

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ambientale e sulle tematiche riguardanti la

sicurezza. L’intesa ha permesso di realizzare:

- con le Istituzioni Scolastiche progetti di educazione

ambientale con l’obiettivo di sensibilizzare,

educare e formare una coscienza attenta alle

problematiche ambientali e avviare iniziative

riguardanti la sicurezza nei posti di lavoro;

- un progetto di educazione ambientale

“Differenziamoci”, per sostenere la raccolta

differenziata dei rifiuti (carta, plastica e

alluminio) presso le sedi scolastiche dei Comuni

di Ceccano e di Frosinone. Il sostegno alle

attività formative proposte e la consegna, a tutte

le scuole di Ceccano e alle scuole primarie e

secondarie di I grado statali di Frosinone, dei

contenitori da posizionare in ogni aula/spazio

scolastico, per facilitare la raccolta dei rifiuti

in modo differenziato, hanno permesso di dare

continuità al progetto, che è stato replicato con

l’Amministrazione comunale di Veroli.

- protocollo d’intesa “Obiettivo Cantiere Sicuro”,

sottoscritto dalla sezione Costruttori Edili -

ANCE di Confindustria Frosinone, per il tramite

del Comitato Paritetico Territoriale (C.P.T.), la

ASL, l’INPS, l’INAIL e la Direzione Provinciale

del Lavoro, con cui si è istituito un piano di

collaborazione comune tra gli Enti firmatari, con

lo scopo di promuovere l’operato di imprese edili

in materia di sicurezza. Tale Protocollo permette

di accedere tra l’altro ad un sistema premiale

di valenza contrattuale con fondi erogati dalla

Cassa Edile in favore delle aziende iscritte ad

ANCE Frosinone che dimostrano di essersi

attivate per la prevenzione nel luogo di lavoro

secondo le procedure dettate dal documento.

Inoltre, la sezione Costruttori Edili – ANCE di

Confindustria Frosinone, in collaborazione con gli

Enti Paritetici Territoriali quali: Comitato Tecnico

Paritetico, Ente Scuola Edile e Cassa Edile,

attua periodicamente programmi di formazione,

informazione, consulenza in materia di sicurezza,

e gestisce convenzioni per l’assistenza sanitaria

dei lavoratori e per l’igiene nei luoghi di lavoro;

- avvio di intese con altri soggetti istituzionali

per consolidare la presenza di Confindustria

in iniziative di divulgazione scientifica (come le

‘Giornate della Scienza’) e di tutela ambientale;

- promozione di seminari informativi e di

aggiornamento in materia ambientale e di sicurezza

e salute negli ambienti di lavoro (es: Seminari: “Ad

un anno dall’entrata in vigore del D. Lgs. 81/08”,

“Accertamenti sanitari per tossicodipendenza”,

approfondimenti su Dispositivi di Protezione

Individuale, Stress lavoro correlato, ecc.);

- partecipazione a iniziative di sensibilizzazione (es:

Settimane della Sicurezza promosse dall’Azienda

Sanitaria Locale, Inail, Comitato Tecnico

Paritetico);

Confindustria Frosinone, già da alcuni anni, a

partire dall’Aprile 2007, ha iniziato un percorso di

collaborazione sia con singole realtà scolastiche

del territorio provinciale che con l’Ufficio Scolastico

Regionale per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale

per la Provincia di Frosinone sulle tematiche

inerenti la sostenibilità ambientale e la sicurezza

nei posti di lavoro, formalizzando un protocollo

d’intesa per promuovere nelle scuole iniziative di

sensibilizzazione, educazione e formazione.

Per le aziende del territorio continuare a essere

affiancate nell’indagine dalle scuole, vuole dire

Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010

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anche riuscire a dare voce a un rilevante numero

di persone capaci di stimolare tutti gli operatori del

territorio provinciale: dai rappresentanti istituzionali

ai dirigenti industriali, dai rappresentanti politici

ai dirigenti scolastici, dai responsabili sindacali ai

delegati datoriali, ad assunzioni di responsabilità

e prese di decisioni maggiormente consapevoli e

documentate.

Tale convinzione nasce dall’idea che la qualità della

vita di una società dipende anche dalla capacità

del territorio di fare sistema, un sistema integrato,

culturalmente, socialmente ed economicamente

capace di offrire, risorse professionali e possibilità

di crescita e sviluppo per tutti, anche nei due

ambiti precisi di questo Rapporto, da quello della

sicurezza sui posti di lavoro a quello della vivibilità

e sostenibilità ambientale.

- CONFINDUSTRIA RIETI, nel quadro delle attività

finalizzate allo sviluppo della cultura della

prevenzione nei luoghi di lavoro, si è impegnata da

sempre garantendo un programma di formazione,

informazione e addestramento a vantaggio delle

imprese associate. Nell’anno 2011 in particolare

l’attività è stata implementata affiancando alla fase

più strettamente formativa, una fase operativa. La

fase formativa ha previsto la realizzazione di una

serie di corsi destinati alle aziende aderenti e ai

loro dipendenti concentrando le attività in materia

di sicurezza, antincendio, primo soccorso, ecc.

In merito alla fase operativa, nel corso del 2011 sono

stati portati a termine due progetti.

- Il primo in collaborazione con la sede AUSL

di Rieti, territorialmente competente, e con

l’ISPESL, finalizzato all’adozione del modello

“sbagliando si impara”. Si tratta di un modello

volto ad approfondire la dinamica incidentale

e infortunistica aziendale e acquisire,

conseguentemente, tutte le indicazioni che

rendono possibili le implementazioni delle

azioni di contrasto. L’accordo di collaborazione

scaturito tra Unindustria Confindustria

Rieti, AUSL Rieti e ISPESL, ha permesso la

ricostruzione di cause e dinamiche incidentali e

infortunistiche ed è stato realizzato attraverso

la costituzione di gruppi di lavoro formati dalle

risorse umane delle aziende associate.

L’adozione di tale modello è stata studiata

per contribuire in maniera significativa al

miglioramento continuo degli standard di

sicurezza esistenti, soprattutto attraverso

l’adozione di un sistema di gestione della

sicurezza che prevede anche lo studio delle cause

degli incidenti (mancati infortuni) e la relativa

identificazione e adozione di misure correttive. Le

aziende aderenti al progetto hanno inoltre oggi la

possibilità di accedere a un maggior numero di

informazioni utili per la ricostruzione delle cause

e dei fattori concausa degli eventi infortunistici,

nonché di conoscere un maggior volume di dati

standardizzati importanti in fase di aggiornamento

del documento di valutazione dei rischi.

Uno dei punti di forza maggiormente apprezzabili

sull’utilizzo del modello “sbagliando si impara”

sarà la crescita della consapevolezza delle

figure aziendali per la sicurezza (RSPP e RLS) in

materia di prevenzione infortuni.

- Il secondo progetto è stato quello realizzato in

collaborazione con INAIL provinciale di Rieti e

cassa edile della provincia di Rieti.

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Sicurezza

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“Adotta un cantiere” è stato rivolto agli studenti

delle quinte classi dell’istituto tecnico per geometri

di Rieti con lezioni in aula e attività formativa in

cantiere, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani

alla cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’attività è stata espletata attraverso una serie di

incontri con gli esperti di sicurezza e salute nei

luoghi di lavoro e i funzionari dell’associazione

che hanno inoltre presentato le attività che

meglio caratterizzano il sistema associativo.

Nell’ultima fase del progetto, gli studenti

hanno effettuato stages nelle aziende edili e la

visita di una intera giornata nel cantiere scuola

dell’INAIL a Foligno.

Da sempre punto di forza dei servizi offerti alle

aziende associate a Unindustria Confindustria

Rieti, è lo sportello ambiente e sicurezza, affidato

a professionisti del settore.

Lo sportello, interamente gratuito per le aziende

aderenti, è attivo ogni giorno e può essere

utilizzato anche individualmente dalle aziende

che necessitano di aggiornamenti, consigli ed

informazioni sui temi ambientali e della sicurezza.

All’interno dello sportello vengono programmati

una serie di seminari specialistici e momenti di

incontro con l’obiettivo di definire la via da seguire

verso una sana cultura della sicurezza, fornendo

le conoscenze, gli strumenti e le metodologie,

sempre con il contributo di esperti del settore.

- In CONFINDUSTRIA VITERBO il tema

della sicurezza nei luoghi di lavoro è stato

affrontato in collaborazione con il Comitato

Tecnico Paritetico Antinfortunistico - CTP -

organizzando corsi e seminari.

Da ultimi:

- Sicurezza e certificazione per le imprese;

- La sicurezza è un programma.

Confindustria Viterbo partecipa attivamente al

Comitato Consultivo provinciale INAIL e al Comitato

per il lavoro e l’emersione del sommerso presso la

Prefettura di Viterbo.

Infine partecipa al Tavolo permanente sulla

Sicurezza sul Lavoro presso la Provincia di Viterbo,

che ha il compito tra l’altro di promuovere azioni

di formazione e informazione, produrre ricerche e

materiali informativi e responsabilizzare le imprese

per garantire gli standard di sicurezza.

In materia di Ambiente, ha fatto parte della

Consulta dell’Osservatorio Ambiente e Legalità

della Provincia di Viterbo con il compito di

raccogliere, coordinare, elaborare e fornire dati

sugli illeciti ambientali, con l’obiettivo di rendere

più efficace ed efficiente la programmazione

e l’attuazione delle politiche ambientali sul

territorio provinciale.

Confindustria Viterbo è stata referente del

Comitato Promotore del percorso EMAS della

Provincia di Viterbo nonché membro del Comitato

Tecnico dell’Osservatorio provinciale sui rifiuti,

dando supporto tecnico per la programmazione

dell’attività dello stesso.

Infine ha sostenuto il progetto del Centro Ceramica

di Civita Castellana, relativo alla gestione degli

stampi in gesso a valle del processo produttivo

ceramico. L’impianto, inaugurato nel 2010,

permette di trasformare il rifiuto, stampi in gesso,

in materia prima seconda, attuando una politica

aziendale di recupero totale del rifiuto, il cosiddetto

“impatto zero”.

Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010

Page 18: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

Rapporto

Unindustria

I Dati

Il Rapporto Ambiente

e Sicurezza ha

coinvolto

le province di Roma,

Frosinone, Rieti

e Viterbo

90%delle Aziende sono

PMI

Page 19: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

Unindustria

Rapporto

Sicurezza

I Dati

SicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezza

Il Rapporto Ambiente

e Sicurezza ha

coinvolto

le province di Roma,

Frosinone, Rieti

e ViterboSicurezza90%

delle Aziende sono

PMI

Page 20: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

20

1.1 Gli associati a Unindustria pg. 22

L’Associazione e le strategie

Page 21: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 21

Page 22: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

22

1.1 GLI ASSOCIATI A UNINDUSTRIA

Il numero delle aziende associate a Unindustria è pari a 3.489 (dato al 31/07/2011).Unindustria ha individuato i seguenti settori merceologici, all’interno dei quali rientrano le aziende associate:

SETTORI MERCEOLOGICI

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Professionali Formazione

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informazione Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assicurazioni, Immobiliari

21 Chimica, Gomma e Materie Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

Tabella 1: I settori di attività

3489 Imprese Associate a 3489 Imprese Associate a 3489 Imprese Associate a Unindustria al 31/07/2011 con Unindustria al 31/07/2011 con Unindustria al 31/07/2011 con

238896 dipendenti238896 dipendenti238896 dipendenti

Il 90% delle Aziende sono PMIIl 90% delle Aziende sono PMIIl 90% delle Aziende sono PMI

Unindustria

Page 23: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 1 - L’associazione e le strategie 23

Le organizzazioni associate si distribuiscono all’in-terno dei settori di attività nel modo seguente:

0

162 33 90 48 30 130 299 62 43 80 239 162 81 121 113 43 75 26 76 967 90 17 133 175 194

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

200

400

600

800

1000

100

300

500

700

900

Info

rmat

ion

TEch

nolo

gy

Indu

stria

del

laCe

ram

ica

Sani

Farm

aceu

tica

e Bi

omed

ica

Tess

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bigl

iam

ento

Dist

ribuz

ione

Cons

ulen

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tt.Pr

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For

maz

ione

Legn

o Ar

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Naut

ica

Com

unica

zioni

Ener

gia

Indu

stria

del T

urism

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Mec

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ca

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itàEs

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bien

tali

Sicu

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a

Elet

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tecn

ica

Fina

nza,

Cre

dito

Assic

ur.,

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Chim

ica, G

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last

iche

Infra

stru

tture

Tras

porto

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gist

ica

Prog

etta

zione

,M

ater

. e Im

pian

ti

Edili

zia

n° aziende iscritte

Figura 1: Distribuzione associati nei settori di attività

Il Rapporto Ambiente eIl Rapporto Ambiente eIl Rapporto Ambiente eSicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo

Page 24: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

24

2.1 Predisposizione questionario informativo pg. 262.2 La somministrazione del questionario pg. 26

La raccolta dei dati

Page 25: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 25

Page 26: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

26

2.1 PREDISPOSIZIONE QUESTIONARIO INFORMATIVO

L’esperienza maturata da Confindustria Frosi-none nei precedenti anni ha permesso di otti-mizzare la funzionalità di raccolta dati del que-stionario somministrato da Unindustria alle aziende associate.Il questionario si presenta suddiviso in tre ma-crosezioni:• Parte generale - comune, settore merceo-

logico d’appartenenza, numero medio nel corso del 2010 dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato/determinato e con contratto atipico, certificazioni ottenute, in-vestimenti e spese in campo ambientale e della sicurezza, formazione totale e in am-bito ambiente/sicurezza, informazioni circa le visite ispettive da parte degli Enti di Con-trollo;

• Ambiente - sezione suddivisa nei seguenti argomenti: approvvigionamento idrico, con-sumi energetici, scarichi idrici industriali, emissioni in atmosfera, rifiuti, rumore am-bientale, IPPC, rischio di incidente rilevan-te, valutazione dei propri aspetti ambientali, Green Public Procurement – acquisti “verdi”;

• Sicurezza - sezione suddivisa nei seguenti argomenti: rumore, vibrazioni, rischio chi-mico, rischio stress lavoro-correlato, cer-tificato di prevenzione incendi, figure della sicurezza, quasi incidenti, prove di evacua-zione, scelte aziendali in materia di ambien-te e sicurezza.

2.2 LA SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO

Unindustria ha divulgato il questionario attra-verso l’invio telematico dello stesso agli indiriz-zi e-mail delle aziende associate. Inoltre, al fine di favorire la massima diffusione e quindi au-mentare il numero delle aziende partecipanti al progetto, ha predisposto un apposito link nella “Homepage” del proprio sito internet evidenzia-to con un banner colorato.I questionari raccolti nell’arco temporale che va da luglio a settembre 2011 hanno visto l’ade-sione di 285 organizzazioni, raggiungendo un risultato di buon auspicio per i prossimi anni.I questionari sono giunti nelle varie sedi di Unindustria per la maggior parte via mail, su supporto informatico, consentendo così una migliore verifica ed elaborazione dei dati in essi riportati.I dati quantitativi sin qui acquisiti saranno co-munque utilizzati per la redazione dei prossi-mi Rapporti, così da garantire una descrizione dell’evoluzione delle differenti prestazioni am-bientali e di sicurezza nel corso degli anni.

Page 27: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 2 - La raccolta dati 27

Page 28: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

28

3.1 La distribuzione nel territorio pg. 303.2 I settori di attività pg. 303.3 La struttura organizzativa pg. 323.4 Gli investimenti e le spese pg. 333.4.1 Gli investimenti pg. 333.4.2 Le spese di esercizio pg. 343.5 La formazione pg. 353.6 I Sistemi di Gestione pg. 383.7 Le visite delle Autorità di controllo pg. 40

Le aziende

Page 29: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 29

Page 30: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

30

3.1 LA DISTRIbUZIONE NEL TERRITORIO

Le aziende partecipanti al progetto 2010 sono di-stribuite nel territorio delle province di Roma, Fro-sinone, Rieti e Viterbo come indicato di seguito:

COMUNI N° AZIENDE

PROVINCIA DI FROSINONE

Torrice 2

San Giorgio a Liri 3

Frosinone 35

Anagni 18

Pignataro Interamna 3

Roccasecca 2

Isola del Liri 7

Alatri 2

Sora 8

Broccostella 2

Monte San Giovanni Campano 3

Patrica 6

Ceprano 3

Arce 1

Coreno Ausonio 1

Paliano 4

Vicalvi 1

Piedimonte San Germano 4

Castro dei Volsci 1

Ceccano 2

Cassino 8

Villa Santa Lucia 1

Aquino 2

Veroli 10

Sgurgola 1

Guarcino 1

Arpino 2

Supino 1

Boville Ernica 1

Ferentino 18

Ausonia 1

Villa Santo Stefano 1

Fiuggi 1

Fontana Liri 1

Atina 1

Castelliri 1

PROVINCIA DI ROMA

Fiumicino 2

Roma 85

Civitavecchia 2

Pomezia 7

San Cesareo 1

Fiano Romano 1

Fiumicino e Ciampino 1

Guidonia Montecelio 2

Monterotondo 1

Tivoli 1

Anzio 1

Nettuno 1

PROVINCIA DI RIETI

Rieti 4

Cittaducale 4

Accumoli 1

PROVINCIA DI VITERBO

Viterbo 6

Gallese Scalo 1

Castel Sant’Elia 1

Vitorchiano 1

Civita Castellana 3

COMUNI N° AZIENDE

PROVINCIA DI FROSINONE

Torrice 2

San Giorgio a Liri 3

Frosinone 35

Anagni 18

Pignataro Interamna 3

Roccasecca 2

Isola del Liri 7

Alatri 2

Sora 8

Broccostella 2

Monte San Giovanni Campano 3

Patrica 6

Ceprano 3

Arce 1

Coreno Ausonio 1

Paliano 4

Vicalvi 1

Piedimonte San Germano 4

Castro dei Volsci 1

Ceccano 2

Cassino 8

Villa Santa Lucia 1

Aquino 2

Veroli 10

Sgurgola 1

Guarcino 1

Arpino 2

Supino 1

Boville Ernica 1

Ferentino 18

Ausonia 1

Villa Santo Stefano 1

Fiuggi 1

Fontana Liri 1

Atina 1

Castelliri 1

PROVINCIA DI ROMA

Fiumicino 2

Roma 85

Civitavecchia 2

Pomezia 7

San Cesareo 1

Fiano Romano 1

Fiumicino e Ciampino 1

Guidonia Montecelio 2

Monterotondo 1

Tivoli 1

Anzio 1

Nettuno 1

PROVINCIA DI RIETI

Rieti 4

Cittaducale 4

Accumoli 1

PROVINCIA DI VITERBO

Viterbo 6

Gallese Scalo 1

Castel Sant’Elia 1

Vitorchiano 1

Civita Castellana 3

Tabella 2: Distribuzione aziende partecipanti al progetto

I Comuni in cui si rileva la maggior parte del-le aziende partecipanti al progetto sono Roma (29,8%) e Frosinone (12,3%), dove si rileva la presenza di numerose realtà aziendali quali ad esempio sedi di aziende multinazionali, labora-tori di analisi, società di consulenza, assicura-zioni, società di informatica e società interinali.

3.2 I SETTORI DI ATTIVITà

Complessivamente, le duecentottantacinque aziende partecipanti al progetto risultano esse-re l’8% del totale delle aziende iscritte a Unin-dustria e comprendono sia le piccole realtà lo-cali sia le organizzazioni multinazionali.Di seguito si riporta uno spaccato delle aziende partecipanti rispetto a quelle iscritte suddivise per il settore di attività.

285 Aziende partecipanti285 Aziende partecipanti285 Aziende partecipantidistribuite in 56 Comunidistribuite in 56 Comunidistribuite in 56 Comuni

Page 31: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 31

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

162 9 6%

33 10 30%

90 4 6%

48 8 17%

30 4 13%

130 4 3%

299 17 6%

62 2 3%

43 5 12%

80 19 24%

239 6 3%

162 35 22%

81 18 22%

121 1 1%

113 13 11%

43 6 14%

75 11 15%

26 3 12%

76 12 16%

967 3 0,3%

90 32 36%

17 6 35%

133 13 10%

175 13 7%

194 31 16%

3489 285 8%

Aziende iscritte Aziende partecipanti Aziende partecipanti / iscritte

Tabella 3: Confronto tra le aziende iscritte a Unindustria e quelle partecipanti al progetto

0

20

40

60

80

100

10

30

50

70

90 % aziende partecipanti/iscritte

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

Info

rmat

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TEch

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del

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ica

Sani

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Alim

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ria In

form

.ne

Audi

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vo

Carta

Sta

mpa

e Ca

rtote

cnica

Attiv

itàEs

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ttive

Serv

iziAm

bien

tali

Sicu

rezz

a

Elet

troni

caEl

etro

tecn

ica

Fina

nza,

Cre

dito

Assic

ur.,

Imm

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Chim

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aM

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ie P

last

iche

Infra

stru

tture

Tras

porto

eLo

gist

ica

Prog

etta

zione

,M

ater

. e Im

pian

ti

Edili

zia

Figura 2: Aziende partecipanti al progetto/aziende iscritte a Unindustria

Dalla tabella e dal grafico precedenti emerge come in alcuni settori, quali Chimica, Infra-strutture e Industria della Ceramica la per-centuale di aziende partecipanti sulle iscritte supera il 30%.Si nota che nei settori della Distribuzione, Legno, Editoria, Sicurezza e Finanza la percentuale di aziende iscritte sulle partecipanti è inferiore al 3%, per cui i dati forniti nel seguito del presente Rapporto possono risultare non rappresentativi per tali settori.Di seguito, invece, la suddivisione delle aziende partecipanti per settore merceologico e per provincia.

51032 dipendenti delle PMI 51032 dipendenti delle PMI 51032 dipendenti delle PMI partecipanti rappresentati nelpartecipanti rappresentati nelpartecipanti rappresentati nel

Rapporto 2010Rapporto 2010Rapporto 2010

Page 32: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

32

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

1 8 - -

4 1 - 5

3 1 - -

2 5 1 -

4 - - -

2 2 - -

9 8 - -

2 - - -

- 5 - -

5 13 1 -

5 1 - -

28 5 2 -

8 7 2 1

- 1 - -

13 - - -

1 3 - 2

7 3 - 1

- 3 - -

2 8 2 -

1 2 - -

27 4 - 1

1 5 - -

9 4 - -

2 11 - -

23 5 1 2

159 105 9 12

FrosinoneRoma

RietiViterbo

Tabella 4: Suddivisione delle aziende partecipanti per provincia e per settore merceologico

Nell’analisi dei dati, non sono stati inseriti quel-li delle aziende che, per la loro struttura dimen-sionale o per la loro molteplicità di localizza-zione, sia a livello nazionale che internazionale, avrebbero potuto provocare delle distorsioni sulle valutazioni dei risultati complessivi. No-nostante queste aziende abbiano mostrato un grande sforzo e impegno per ricondurre i dati alle loro strutture ubicate nell’ambito territo-riale dell’indagine, non è stato possibile farlo in maniera accettabile.Dall’analisi di queste aziende si evince, comun-que, una grande attenzione all’attuazione di mi-sure volte alla salvaguardia ambientale e alla prevenzione per la sicurezza nei luoghi di lavo-ro, prevedendo tra l’altro l’attivazione di pratiche

gestionali/comportamentali innovative quali ad esempio la B-BS (Behavior - Based Safety).A conforto di ciò si evidenzia per esempio il nume-ro elevato delle certificazioni/registrazioni in loro possesso (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001).Per questo motivo, già dalla prossima edizione del Rapporto, così come meglio specificato nelle “proposte di miglioramento”, sarà predisposta una modalità di raccolta dati ad hoc e più conso-na alle loro peculiarità, per quelle aziende che si contraddistinguono per la loro caratura, dimen-sione e per la loro specificità di avere sedi oltre i confini regionali, nazionali e internazionali.In particolare nel presente Rapporto non sono stati considerati, per i motivi sopra esposti, i dati di 6 aziende, di rilevanza nazionale/internazio-nale, appartenenti ai settori Comunicazione (2), Energia (2), Sicurezza (1) e Progettazione (1), per cui il totale delle aziende analizzate nel prosie-guo è di 279. Di seguito si riporta la suddivisione di tali aziende per numero di dipendenti.

N. DIPENDENTI N. AZIENDE

50 dipendenti 154

50 ÷ 250 dipendenti 76

250 dipendenti 49

Tabella 5: Suddivisione delle aziende partecipanti per n° dipendenti

3.3 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Nel questionario si richiedeva alle aziende par-tecipanti di fornire il numero medio nel corso dell’anno dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato e determinato e di quello degli ad-detti con contratto atipico (a progetto, sommini-strati, ecc.) non distinguendo tra uomini e donne.

il 46% dei dipendenti il 46% dei dipendenti il 46% dei dipendenti del settore manifatturiero di del settore manifatturiero di del settore manifatturiero di Unindustria ha partecipato al Unindustria ha partecipato al Unindustria ha partecipato al

Rapporto 2010Rapporto 2010Rapporto 2010

Page 33: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 33

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

23.687 6.744

2.450 1.165

4.732 230

7.208 4.212

1.332 101

3.349 172

6.705 551

1.214 65

33.102 1.111

11.892 4.986

10.061 335

14.045 6.742

4.092 1.100

3.072 1.766

5.555 1.231

875 209

4.245 293

3.103 14

11.362 6.928

28.892 85

6.916 3.469

20.384 2.758

21.635 3.678

6.561 2.160

2.427 927

238.896 51.032

Totale dipendenti aziende iscritte (al 31/07/11)N. medio,nel corso dell’anno 2010 dei dipendenti delle aziende partecipanti

Tabella 6: Totale dipendenti aziende iscritte e aziende partecipanti

Il numero complessivo dei dipendenti impiegati nelle aziende partecipanti al Rapporto rappre-senta più del 21% della totalità dei dipendenti delle aziende iscritte; tale dato, confrontato con la percentuale delle aziende coinvolte nel pro-getto, conferma la partecipazione e il coinvolgi-mento di realtà industriali mediamente grandi.Se si prende in considerazione il numero me-dio, nel corso dell’anno 2010, degli addetti del solo settore manifatturiero (industria della ce-ramica, farmaceutica e biomedicinali, tessile e abbigliamento, legno-arredo-nautica, mec-canica, alimentare, editoria, carta stampa e cartotecnica, attività estrattive, elettronica ed elettrotecnica, chimica gomme e materie pla-stiche, edilizia), che per convenzione rappre-

senta quello con maggior “impatto” ambienta-le e con maggiori “coinvolgimenti” riguardo le normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, emerge che i dipendenti delle aziende manifatturiere partecipanti al progetto rappre-sentano il 46% del totale dei dipendenti del set-tore manifatturiero.

3.4 GLI INVESTIMENTI E LE SPESE

Nel questionario si è chiesto alle aziende di quantificare economicamente gli investimen-ti e le spese sostenute nel corso del 2010. La percentuale di aziende che hanno risposto a tali argomenti risulta essere il 61% per gli in-vestimenti e l’83% per le spese.Per l’elaborazione di tale tipologia di dati e i successivi confronti tra i settori, considerati anche i diversi ordini di grandezza degli impor-ti indicati, l’analisi è relativa alla ripartizione percentuale degli stessi tra tematiche ambien-tali e di sicurezza, anziché ai valori economici assoluti.Si sono quindi analizzati i dati valutando in quale ambito, tra ambiente e sicurezza, si sia-no concentrati gli investimenti/spese sostenu-ti, considerandoli equidistribuiti nel caso in cui rientrino nell’intervallo tra il 40% e il 60%. È quindi stata eseguita un’analisi degli investi-menti/spese all’interno dei vari settori.

3.4.1 Gli investimentiAnalizzando i dati relativi agli investimenti ef-fettuati dalle aziende partecipanti al rappor-to Ambiente e Sicurezza 2010, emerge che la percentuale di esse che ha effettuato gli inve-stimenti più consistenti per l’ambiente e la si-curezza si equivalgono, attestandosi intorno al 24-25%, mentre il 12% ha equamente distribu-ito i propri investimenti.

Page 34: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

34

25%12%

24%39%

Maggiori investimenti ambienteInvestimenti equidistribuitiMaggiori investimenti sicurezzaNon indicato

Figura 3: Distribuzione investimenti ambiente e sicurezza

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Maggiori investimenti ambienteMaggiori investimenti sicurezza

Investimenti equidistribuitiNon indicato

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 4: Distribuzione investimenti (ambiente e sicurezza) suddivisi per settore

I settori in cui prevalgono le aziende che hanno in-vestito in ambito ambientale più che in sicurezza risultano essere quelli della Sanità, Distribuzione, Consulenza, Legno, Comunicazioni, Energia, Car-ta, Attività estrattive, Servizi Ambientali, Finanza, Chimica e Trasporti, mentre quelli in cui la mag-gior parte delle aziende hanno effettuato investi-menti prevalentemente nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori sono i settori Informa-tion Technology, Farmaceutica, Tessile, Turismo, Meccanica, Alimentare, Sicurezza, Elettronica, In-frastrutture, Progettazione ed Edilizia.Nel settore della Ceramica gli investimenti sono equidistribuiti.

3.4.2 Le spese di esercizioDa una analisi delle spese sostenute, risulta che il 37% delle aziende partecipanti al progetto ha dichiarato di aver sostenuto spese più importanti in materia di sicurezza (manutenzione degli im-pianti, controlli periodici su attrezzature e mac-chinari, monitoraggio della salute dei lavoratori, ecc.). Il 21% delle aziende ha sostenuto, invece, maggiori spese in campo ambientale (gestione rifiuti, controlli e manutenzione impianti di trat-tamento emissioni in atmosfera e scarichi idrici, formazione, ecc.), mentre il 25% ha distribuito equamente le spese tra ambiente e sicurezza.

25%

37%

21%

17%

Maggiori spese ambienteMaggiori spese sicurezzaSpese equidistribuiteNon indicato

Figura 5: Distribuzione spese ambiente e sicurezza

Page 35: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 35

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Maggiori spese ambienteMaggiori spese sicurezza

Spese equidistribuitiNon indicato

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 6: Distribuzione spese (ambiente e sicurezza) suddivisi per settore

Dall’analisi dei dati relativi alle spese per setto-re si rileva che:• la maggior parte delle imprese ha dichiarato

di aver sostenuto costi maggiori nel cam-po della sicurezza, in particolare nei settori dell’Information Technology, Sanità, Farma-ceutica, Tessile, Distribuzione, Consulenza, Comunicazioni, Energia, Turismo, Mecca-nica, Editoria, Attività estrattive, Sicurezza, Elettronica, Infrastrutture, Trasporto, Pro-gettazione ed Edilizia.

• nei settori della Ceramica, Carta, Servizi Ambientali, Chimica il numero delle aziende che dichiarano di aver speso maggiormente

per l’ambiente equivale al numero di quelle che hanno speso maggiormente per la sicu-rezza;

• nei settori del Legno, Alimentare e Finanza le aziende partecipanti hanno equidistribuito le spese.

3.5 LA FORMAZIONEPer quanto riguarda la formazione, compren-dendo sotto tale voce anche l’informazione e l’addestramento pratico, l’indicatore utilizzato per valutare le prestazioni delle aziende par-tecipanti è stato il numero di ore di formazio-ne erogate, distinguendo tra numero di ore di formazione complessiva (intendendo non solo quella in ambiente e sicurezza, ma anche quel-la legata ad altri argomenti, quali uso softwa-re, lingue straniere, tecniche di comunicazione, tecniche di vendita, gestione del cliente, ecc.) e numero di ore in tematiche legate alla sicurez-za e all’ambiente.Attraverso il monitoraggio dei dati relativi alle ore di formazione erogate dalle aziende, si in-tende misurare il grado di importanza che le aziende danno alla formazione, come indicato-re della consapevolezza che il successo azien-dale passa anche dallo sviluppo delle compe-tenze, conoscenze, capacità e comportamenti organizzativi.

L’85% delle Aziende eroga L’85% delle Aziende eroga L’85% delle Aziende eroga formazione ai propri dipendentiformazione ai propri dipendentiformazione ai propri dipendenti

Page 36: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

36

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

113.907 12.841

8.885 5.650

458 238

273.599 9.015

375 219

117 97

7.223 1.985

48 32

17.147 3.887

130.227 33.983

8.854 1.169

39.396 14.004

117.731 11.377

1.744 1.644

7.398 4.292

3.486 3.486

6.398 3.815

124 124

95.313 12.174

694.465 23.984

61.654 24.208

34.775 22.670

32.981 16.057

63.265 11.272

7.318 5.104

1.726.887 223.327

Totale ore di formazioneOre di formazione per ambiente e sicurezza

Tabella 7: Ore di formazione

Dall’analisi dei dati emerge che duecento-trentotto aziende partecipanti al progetto, pari all’85% del totale, hanno fornito indicazioni in merito alla formazione erogata ai propri di-pendenti.

Formazione erogata totaleNon indicato

15%

85%

Figura 7: Suddivisione percentuale aziende che hanno erogato formazione/non indicato

Per quanto riguarda l’effettuazione di corsi di formazione in materia di ambiente e sicurezza, in particolare, non si rilevano sostanziali diffe-renze rispetto alla percentuale precedente, in quanto le aziende che dichiarano di aver ero-gato formazione in queste materie si attestano sull’84% del totale. In dettaglio risulta che sol-tanto 5 aziende tra quelle che hanno effettuato corsi di formazione ai propri dipendenti, non ab-biano trattato argomenti legati a tematiche am-bientali e/o di salute e sicurezza dei lavoratori.

16%

84%

Formazione erogata su ambiente e sicurezzaNon indicato

Figura 8: Suddivisione percentuale aziende che hanno erogato formazione in materia di ambiente e sicurezza/non indicato

L’84% delle Aziende eroga L’84% delle Aziende eroga L’84% delle Aziende eroga formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente

e sicurezzae sicurezzae sicurezza

Page 37: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 37

Anche per quanto riguarda l’analisi settoriale, i dati forniti risultano abbastanza completi; infat-ti, in tutti i settori, più del 67% delle aziende dei settori analizzati ha fornito i dati richiesti, con la sola eccezione del settore Legno-Arredo-Nautica.

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Formazione Totale Erogata Non Indicato

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 9: Distribuzione percentuale formazione erogata/non indicato

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Formazione e rogata inAmbiente/Sicurezza

Non indicato

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 10: Distribuzione percentuale formazione erogata in materia di ambiente e sicurezza/non indicato

Al fine di garantire una confrontabilità dei dati tra i vari settori, si è preso in considerazione il rapporto ore di formazione (totali e ambiente-sicurezza)/numero di addetti aziendali calcolato per i singoli settori.

Page 38: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

38

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

16,6 1,9

7,5 4,8

1,8 1,0

61,4 2,0

3,7 2,1

0,7 0,6

12,0 3,3

0,7 0,5

14,3 3,2

25,6 6,7

25,4 3,4

5,7 2,0

96,6 9,3

0,8 0,7

5,8 3,4

16,4 16,4

20,3 12,1

8,9 8,9

13,6 1,7

8136,7 281,0

16,7 6,5

11,9 7,8

8,7 4,3

27,3 4,9

7,4 5,2

Indicatore (ore di formazione / N° addetti aziendali)Indicatore (ore di formazione ambiente e sicurezza / N° addetti aziendali)

Tabella 8: Indicatore di formazione relativo al numero ore di formazione totali su numero addetti e al numero ore di formazione ambiente e sicurezza su

numero di addetti

I dati dei settori alimentare e finanza appaiono elevati a causa del numero di ore di formazione fornito da due aziende che risulta

notevolmente maggiore rispetto a quello fornito dalle altre aziende partecipanti.

3.6 I SISTEMI DI GESTIONE

I Sistemi di Gestione negli ultimi anni si stanno dimostrando utili strumenti volontari in grado di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali; in particolare per l’ambiente, la salu-te e la sicurezza, questi aiutano a tenere mag-giormente sotto controllo gli impatti ambientali dovuti alle attività aziendali nonché le condizio-ni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nel grafico seguente è riportata la distribuzione delle organizzazioni, suddivise per le province in esame, dotate di certificazione del Sistema di Gestione Ambientale, secondo la norma inter-nazionale ISO 14001 e secondo il Regolamento Europeo EMAS, e dotate di certificazione del Si-stema di Gestione della Salute e Sicurezza dei Lavoratori secondo la norma OHSAS 18001.

700

600

500

400

300

200

100

0ISO 14001(*) EMAS (#) OHSAS 18001 (*)

Frosinone Roma Rieti Viterbo

Note: (*) dati ricavati dalla banca dati di Accredia (agg. del 30/06/11) - (#) dati ricavati dalla banca dati dell’ISPRA (agg. del 19/07/11)

Figura 11: Aziende dotate di sistemi di gestione ambiente/sicurezza nelle province partecipanti al progetto

La situazione delle aziende partecipanti al pro-getto è la seguente:

167 Aziende certificate167 Aziende certificate167 Aziende certificateUNI EN ISO 9001UNI EN ISO 9001UNI EN ISO 9001

66 Aziende certificate66 Aziende certificate66 Aziende certificateUNI EN ISO 14001UNI EN ISO 14001UNI EN ISO 14001

37 Aziende certificate37 Aziende certificate37 Aziende certificateOHSAS 18001OHSAS 18001OHSAS 18001

7 Aziende registrate7 Aziende registrate7 Aziende registrateEMASEMASEMAS

Page 39: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 39

SCUOLE

9 - 4 1 - 1 - - - 4 2

7 - 2 - 1 - - - - - 1

1 - - - - - - 1 - - -

4 - 2 - 4 - - - - 1 1

2 - 1 - - - - - - 1 -

- - - - - - - - - - -

15 - 3 - 2 1 - 1 - 1 -

1 - 1 - - - - - - - -

2 - 1 - 1 - - - - - 1

9 - 5 - 5 1 - - - 1 1

1 - - - - - - - - - -

20 1 7 3 2 1 - - - 1 6

9 - 3 - 1 - - - - - 6

- - - - - - - - - - 1

4 - - - - - - - 2 - 1

2 - - - - 1 - - - - 1

7 - 5 1 1 - - 1 - - 1

- - - - 1 - - - - - -

10 - 7 - 2 - - 1 - 2 3

- - - - - 1 - - - - 1

17 5 14 2 6 1 1 - - 1 4

5 - 2 - 2 1 - - - - 1

7 - 1 - 1 - - - - - 3

11 - 5 - 4 1 1 - - 1 1

24 - 3 - 4 1 - - - - 7

167 6 66 7 37 10 2 4 2 13 42

QUALITA' (ISO 9001)QUALITA'AUTOMOTIVE (ISO TS 16949)AMBIENTE (ISO 14001)

EMASSICUREZZA (OHSAS 18001)SICUREZZA (LINEE GUIDA UNI - INAIL)

SICUREZZA (UNI 10617)LABORATORIO (ISO 17025)FSC

ETICA (SA 8000)ALTRO

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

Tabella 9: Aziende dotate di sistemi di gestione suddivise per norma/linea guida di riferimento

Norma di riferimento

QUALITA' (ISO 9001) 60%

QUALITA' AUTOMOTIVE (ISO TS 16949) 2%

AMBIENTE (ISO 14001) 24%

EMAS 3%

SICUREZZA (OHSAS 18001) 13%

SICUREZZA (LINEE GUIDA UNI - INAIL) 4%

SICUREZZA (UNI 10617) 1%

LABORATORIO (ISO 17025) 1%

ETICA (SA 8000) 5%

% n° certificazioni sutot. aziende partecipanti 2010

Tabella 10: Rapporto tra numero di certificazioni suddivise per norma di riferimento sul totale delle aziende partecipanti al progetto

Tra le certificazioni analizzate si conferma che i sistemi di gestione certificati in conformità alla norma UNI EN ISO 9001 sono i più numerosi, con

ben 167 aziende certificate (che corrispondono al 60% delle aziende partecipanti al progetto).I sistemi di gestione della qualità sono ben rap-presentati, così come in tutto il territorio nazio-nale, perché sono stati storicamente i primi ad essere introdotti nelle aziende per “proceduriz-zare” e quindi gestire in maniera più corretta i processi aziendali (la prima edizione della ISO 9001 risale alla fine degli anni ’80).Per quanto riguarda le certificazioni ambientali risulta che il 24% delle aziende partecipanti al progetto risulta certificata ISO 14001, mentre il 3% è registrata EMAS; la certificazione ISO 14001 prevale nei settori del Legno ed Elettro-nica dove le aziende certificate raggiungono percentuali del 50% delle aziende partecipanti al progetto.

Page 40: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

40

Per quanto concerne invece i sistemi di gestio-ne della salute e sicurezza, dall’analisi dei dati emerge che le aziende che possiedono certifi-cazioni secondo la OHSAS 18001 o validazioni secondo le linee guida UNI-INAIL corrispon-dono al 17% delle aziende partecipanti. Tali Si-stemi di gestione prevalgono nei settori Farma-ceutico, Infrastrutture e Sicurezza, settori in cui le aziende certificate raggiungono percentuali del 50% delle aziende partecipanti al progetto.Nelle aziende partecipanti si registra anche l’implementazione di sistemi di gestione di ti-pologie diverse, conformi a specifiche norme internazionali “settoriali” (norme di qualità ri-chieste dal settore automobilistico, come la norma ISO/TS 16949 o norme di accreditamen-to dei laboratori, come la ISO 17025), scelte ne-cessarie per competere in specifici mercati.Si rileva, infine, che il 5% delle aziende parte-cipanti è certificato secondo la norma SA8000 (SA - Social Accountability), che identifica uno standard internazionale volto a certificare alcu-ni aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale d’impresa (CSR - Corpo-rate Social Responsibility), individuabili nel ri-spetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, nella tutela contro lo sfruttamento dei minori e nelle garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. Tale certificazione prevale, in partico-lare, nei settori dell’Information Technology e del Tessile, in cui le aziende certificate raggiun-gono percentuali rispettivamente del 44% e del 25% delle aziende partecipanti al progetto.

3.7 LE VISITE DELLE AUTORITà DI CONTROLLO

Alle aziende partecipanti al progetto sono state chieste informazioni circa eventuali visite ispet-tive subite da parte di Enti di Controllo preposti, con diverse finalità tra cui:• prevenzione dell’inquinamento nei diversi

comparti ambientali e tutela paesaggistica;• individuazione e repressione di eventuali

comportamenti illeciti;• controllo, vigilanza e promozione della cul-

tura della salute e della sicurezza negli am-bienti di lavoro;

• prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Tra le aziende partecipanti, centotrentatre, pari al 47%, hanno indicato di aver ricevuto visite da parte degli Enti di controllo nel corso del 2010.Nel grafico seguente è mostrata la suddivisio-ne tra le aziende che hanno dichiarato di aver ricevuto ispezioni da parte degli Enti di Con-trollo e quelle che non lo hanno indicato o non sono state soggette a visite da parte di Autorità esterne.

44%

9%47%

Nessuna visitaNon indicatoAziende ispezionate

Figura 12: Suddivisione percentuale visite da Enti di controllo

Gli Enti di Controllo più frequentemente indica-ti dalle aziende sono rappresentati dalla ASL e dall’ARPA Lazio; il primo Ente, avendo concen-trato maggiormente la sua attività di verifica nel settore Alimentare e Chimico, il secondo, avendo effettuato principalmente visite presso aziende dei settori dei Trasporti, Chimico e Carta.

Page 41: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 41

SCUOLE

- - - - - - 10 -

1 2 - - 3 1 8 -

- - - - - - 3 1

2 3 1 2 11 - 10 13

- - - - 1 - - -

- 1 - - - - 1 1

- - - - - - 1 2

- 2 - - - - - -

- - - - - - - -

- - - 2 5 1 - 8

- 2 - 2 2 - 4 -

2 2 2 5 26 3 21 11

3 1 - 7 15 1 76 3

- - - 1 - - 1 1

2 - 1 1 45 2 11 1

4 - - - 3 1 5 8

1 1 1 - 5 2 23 4

- - - - - - - -

- 3 - 2 7 2 12 -

- - - - - - 7 -

7 10 1 9 53 - 33 16

- 1 - - - - - -

1 3 - - 79 1 2 2

- - - - 3 - 8 7

1 1 - 2 10 1 24 8

24 32 6 33 268 15 260 86

Corpo forestaleGuardia di Finanza

N.O.E. (*)VV.F. (#)

ARPAPolizia Prov.

ASLAltro

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

Tabella 11: Distribuzione visite enti di controllo nei vari settori

Tabella 12: Distribuzione visite Enti di controllo nei vari settori in percentuale

Note: (*) Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri - (#) Vigili del Fuoco

Dalla tabella precedente emerge che i settori in cui è più alta la percentuale di aziende che dichiara di aver ricevuto sopralluoghi da parte degli Enti di Controllo sono quello dell’Editoria (settore però rappresentato da una sola azien-da) e quello Estrattivo (l’83% delle aziende par-tecipanti ha subito visite ispettive).

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

11% 78% 11%

60% 20% 20%

40% 40% 20%

50% 38% 12%

25% 75% -

50% 50% -

12% 65% 23%

50% 50% -

- 100% -

23% 65% 12%

50% 50% -

49% 40% 11%

66% 17% 17%

100% - -

58% 42% -

83% 17% -

55% 36% 9%

- 100% -

67% 25% 8%

33% 67% -

59% 28% 13%

17% 66% 17%

54% 46% -

25% 67% 8%

58% 42% -

47% 44% 9%

Aziende ispezionateAziende non ispezionate

Non indicato

Page 42: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

42

L’ambiente

4.1 I Dati di Input pg. 444.1.1 L’approvvigionamento idrico pg. 444.1.2 I consumi energetici pg. 454.2 I Dati di Output pg. 484.2.1 Gli scarichi idrici pg. 484.2.2 I rifiuti pg. 494.2.3 Le emissioni in atmosfera pg. 514.2.4 Il rumore esterno pg. 534.2.5 IPPC pg. 544.2.6 Il rischio di incidente rilevante pg. 544.2.7 Gli aspetti ambientali pg. 554.2.8 Green Public Procurement – Acquisti “Verdi” pg. 56

Page 43: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 43

Page 44: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

44

4.1 I DATI DI INPUT

4.1.1 L’approvvigionamento idricoPer quanto riguarda l’approvvigionamento idrico la fonte maggiormente impiegata dalle aziende partecipanti che hanno fornito i dati (il 60% del totale) è rappresentata dall’acquedotto (148 aziende, pari al 87% del totale), 84 aziende utilizzano acqua da pozzo (49%), 12 attingono da acque superficiali (7%) e 3 si approvvigiona-no di acqua tramite autobotti (2%).*

Note: (*) La somma è superiore al 100% delle aziende in quanto alcune utilizzano più di una fonte di approvvigionamento idrico

Nella tabella seguente è riportata la distribu-zione delle aziende per quanto riguarda l’ap-provvigionamento idrico.

TIPOLOGIA FONTEN° aziende %

Solo acquedotto 78 28,0%

Acquedotto + pozzo 58 20,8%

Solo pozzo 18 6,5%

Acquedotto + pozzo + acque superficiali 5 1,8%

Acquedotto + pozzo + autobotte 1 0,4%

Solo acque superficiali 3 1,1%

Acquedotto + acque superficiali 3 1,1%

Pozzo + acque superficiali 1 0,4%

Solo autobotti - -

Acquedotto + autobotti 2 0,7%

Non indicato 110 39,4%

TOTALE 279 100%

Tabella 13: Distribuzione fonti approvvigionamento idrico/aziende

Quasi il 40% delle aziende coinvolte nel pro-getto non ha fornito dati quantitativi in merito all’approvvigionamento di acqua.La figura seguente riporta la distribuzione per-centuale nei diversi settori merceologici delle aziende che hanno fornito informazioni sulle fonti di approvvigionamento idrico.

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Dati di approvvigionamento riportati Non indicato

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 13: Distribuzione dati approvvigionamento idrico

Nella tabella che segue sono riportati, per i di-versi settori merceologici, i quantitativi di ac-qua emunta, espressi in metri cubi, suddivisi in base alle fonti di approvvigionamento indicate dalle aziende.

Page 45: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 45

ACQUA APPROVVIGIONATA (mc)

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

147.787 22.083 - -

93.499 549.260 - -

35.428 1.825 - -

325.787 458.576 - -

5.180 - - -

408 11 - -

4.470 - - -

- - - -

39.861 5.117 - -

276.507 90.965 650 -

549 61 - -

4.374.068 330.839 24.101 -

1.174.832 839.532 - -

- - - -

10.021 160.261 13.932.034 -

5.616 41.104 5.296 1.200

115 21.815 600 -

25 - - -

284.157 365.057 - -

700.000 - - -

193.359 4.416.728 65.159 145

2.591.353 62.440 - -

11.290.566 11.278 - 80

122.018 - - -

48.331 1.040 - -

21.723.937 7.377.992 14.027.839 1.425

AcquedottoPozzo

Acque superficialiAutobotte

Tabella 14: Distribuzione acqua approvvigionata a seconda delle diverse fonti

Nei settori Turismo, Finanza ed Edilizia la per-centuale di aziende che non ha fornito dati in merito all’approvvigionamento idrico supera il 67%, mentre per i settori del Legno - Arredo Nautica ed Editoria nessuna azienda parteci-pante ha fornito dati al riguardo.Dall’analisi dei dati emerge che:• Acquedotto: le aziende dei settori Tessile,

Consulenza, Sicurezza, Finanza, Trasporti e Progettazione utilizzano esclusivamente questa fonte per il proprio approvvigiona-mento idrico (percentuale del 100%);

• Pozzo: questa fonte di approvvigionamento è utilizzata come fonte principale nei settori Ceramica (85%), Servizi Ambientali (97%) e Chimico (94%);

• Acque superficiali: tale fonte di approvvi-gionamento è utilizzata in particolare dalle aziende dei settori della Carta (99%), con-siderato che necessitano di utilizzare all’in-terno del proprio processo produttivo, grandi quantità di acqua.

4.1.2 I consumi energeticiNel grafico seguente sono riportate le risposte ai quesiti sui consumi energetici da parte delle aziende partecipanti.

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Dati riportati Non indicato

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 14: Distribuzione risposte sui consumi di energia elettrica per i settori interessati

Si nota che le aziende dei settori Legno-Arredo-Nautica ed Editoria non hanno fornito le informa-zioni richieste. Per gli altri settori, fatta eccezione

Page 46: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

46

per il Turismo, Attività estrattive, Finanza, Distri-buzione ed Edilizia, sono state fornite le informa-zioni da più del 60% delle aziende partecipanti.

Consumi di energia elettricaNella tabella successiva vengono riportati i quantitativi di energia elettrica acquistata, au-toprodotta, ceduta alla rete e consumata per i settori nei quali le aziende partecipanti hanno fornito le informazioni richieste.

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

32.094.551 - - 32.094.551

20.959.116 10.692.102 4.696.090 26.955.128

539.461 - - 539.461

64.729.350 36.000 297 64.765.053

982.658 - - 982.658

49.800 - - 49.800

712.553 - - 712.553

4.318.170 151.800 - 4.469.970

221.030.186 44.400.520 12.117.000 253.313.706

6.807.411 - - 6.807.411

234.532.134 34.115.210 3.164.505 265.482.839

73.621.601 39.419.535 5.488.637 107.552.499

100.682.532 360.700.439 74.945.608 386.437.363

7.796.803 - - 7.796.803

245.900.594 - - 245.900.594

4.700 - - 4.700

70.768.271 346.902 3.245 71.111.928

116.000 - - 116.000

364.037.845 147.924.421 38.834.471 473.127.795

92.813.125 - - 92.813.125

200.528.110 1.130.000 21.334.555 180.323.555

9.342.192 - 131.000 9.211.192

4.633.203 709.730 - 5.342.933

1.757.000.366 639.626.659 160.715.408 2.235.911.617

Energia elettrica acquistata (KWh)Energia elettrica autoprodotta (KWh)

Energia elettrica venduta (KWh)Energia elettrica consumata (KWh)

Tabella 15: Consumi energia elettrica

Energia elettrica autoprodottaÈ stato chiesto alle aziende di fornire informa-zioni sull’autoproduzione di energia elettrica, distinguendo tra quella da fonti tradizionali e rinnovabili e quella venduta; nella tabella se-guente sono riportati i quantitativi di energia elettrica autoprodotta.

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

- - -

- 10.692.102 10.692.102

- - -

36.000 - 36.000

- - -

- - -

- - -

151.800 - 151.800

14.257.400 30.143.120 44.400.520

- - -

- 34.115.210 34.115.210

9.275.120 30.144.415 39.419.535

9.000.052 351.700.387 360.700.439

- - -

- - -

- - -

346.902 - 346.902

- - -

- 147.924.421 147.924.421

- - -

1.130.000 - 1.130.000

- - -

30.080 679.650 709.730

34.227.354 605.399.305 639.626.659

Energia elettrica da autoproduzione(da fonti rinnovabili) (KWh)Energia elettrica da autoproduzione(da fonti tradizionali) (KWh)

Totale energia elettricada autoproduzione (KWh)

Tabella 16: Energia elettrica da autoproduzione

Per quanto riguarda l’energia autoprodotta, nel grafico seguente è riportata la distribuzione percentuale tra fonti tradizionali e rinnovabili per i settori nei quali sono presenti aziende che effettuano autoproduzione di energia.

Page 47: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 47

002 04 09 10 12 13 15 19 21 23 25

20%

40%

60%

80%

100%

10%

30%

50%

70%

90%

Indu

stria

del

laCe

ram

ica

Farm

aceu

tica

e Bi

omed

ica

Com

unica

zioni

Ener

gia

Mec

cani

ca

Alim

enta

re

Carta

Sta

mpa

e Ca

rtote

cnica

Elet

troni

caEl

etro

tecn

ica

Chim

ica, G

omm

aM

ater

ie P

last

iche

Tras

porto

eLo

gist

ica

Edili

zia

Energia elettrica autoprodottada fonti rimmovabili

Energia elettrica autoprodottada fonti tradizionali

Figura 15: Energia elettrica da autoproduzione da fonti tradizionali e rinnovabili

Dal grafico precedente si nota che nei settori Farmaceutico, Comunicazioni, Elettronica e Trasporto l’energia viene autoprodotta esclusi-vamente da fonti rinnovabili, da cui deriva il 5% dell’energia autoprodotta complessivamente da tutte le aziende partecipanti.

Combustibili consumatiI dati quantitativi relativi al consumo delle altre fonti energetiche sono espressi in TEP, utiliz-zando i seguenti fattori di conversione*:• 1000 Nm3 metano = 0,88 TEP• 1 tonnellata gasolio = 1,019 TEP• 1 tonnellata olio BTZ = 0,980 TEP• 1 tonnellata GPL = 1,102 TEP• 1 tonnellata benzina = 1,045 TEP

Note: (*) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007)

I dati riportati nella tabella seguente eviden-ziano come il gas metano risulti essere di gran lunga il combustibile impiegato in quantità maggiore.

SETTORE

808 238 - - 11 1.057

18.822 272 - 125 - 19.219

- 51 16 24 - 91

11.887 10 - - - 11.897

93 37 3 - - 133

- 10 - - - 10

25 217 6 - - 248

123 2 - - - 125

8.269 66 1 - - 8.336

20 - - 42.446 - 42.466

35.353 4.368 21 1.298 5 41.044

15.802 2.434 126 - - 18.362

128.398 183 5 490 3 129.079

- 392 1.703 - - 2.094

- 249 1 - - 250

- - - - - -

1.967 3.208 9 116 - 5.300

3.696 747 - - 834 5.277

66.484 1.216 18 1.861 19 69.598

5.102 254 - 229 7 5.591

10.094 19.384 16 - 241 29.735

165 23 8 38 3 238

13 1.963 - 7.056 9 9.041

307.122 35.325 1.932 53.683 1.131 399.193

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

MetanoGasolioGPL

Olio BTZBenzinaTotale (TEP)

Tabella 17: Consumi combustibili (in TEP)

Bilancio energeticoIl bilancio energetico delle aziende partecipan-ti è dato dall’acquisto netto di energia elettrica più l’acquisto di combustibili.I consumi di energia elettrica sono espressi in consumi di fonti primarie, tenendo così conto della catena di trasformazione, ossia in Tonnel-late Equivalenti di Petrolio (TEP) in modo tale da poter sommare organicamente i consumi deri-vanti dalle varie fonti utilizzate in azienda (per la conversione dell’energia elettrica si è conside-rato 1 MWh = 0,187 TEP).*

Note: (*) Con la Deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas del 28 marzo 2008 “Aggiornamento del fattore di conversione dei kWh

in tonnellate equivalenti di petrolio connesso al meccanismo dei titoli di efficienza energetica” il fattore di conversione da KWh a TEP è di 0,187 E-03

I consumi totali di energia sono riportati nella tabella seguente:

Page 48: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

48

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

6.002 1.057 7.059

3.041 19.219 22.261

101 91 191

12.104 11.897 24.001

184 133 317

9 10 19

133 248 381

807 125 932

39.067 8.336 47.403

1.273 42.466 43.739

43.266 41.044 84.310

12.741 18.362 31.103

4.813 129.079 133.892

1.458 2.094 3.552

45.983 250 46.233

1 - 1

13.233 5.300 18.533

22 5.277 5.299

60.813 69.598 130.411

17.356 5.591 22.947

33.509 29.735 63.244

1.722 238 1.960

866 9.041 9.907

298.505 399.193 697.698

Energia elettrica acquistata netta(acquistata – venduta) in TEPCombustibili (in TEP)

Totale (in TEP)

Tabella 18: Bilancio energetico tra energia elettrica e combustibili consumati

Per i settori della Sicurezza, della Progettazio-ne, della Comunicazione, dei Servizi Ambientali e dell’Information Technology la maggior parte del fabbisogno energetico è coperto dall’ener-gia elettrica (percentuali superiori all’85%), mentre nei settori del Turismo, Finanza ed Edilizia prevale la quota di combustibili (per-centuali superiori al 90%) in quanto la maggior parte del fabbisogno energetico è destinata al riscaldamento degli ambienti di lavoro; lo stes-so accade nel settore della Carta, anche se in questo caso il fabbisogno energetico è rivolto alla produzione di calore ed energia elettrica per il ciclo produttivo.

4.2 I DATI DI OUTPUT

4.2.1 Gli scarichi idriciAlle aziende partecipanti al progetto sono state chieste informazioni limitatamente agli scarichi idrici industriali, compresa l’eventuale gestione delle acque di prima pioggia, trascurando gli scarichi di tipo civile.Tali informazioni sono relative ai trattamenti, suddivisi tra chimico-fisici, biologici e di fito-depurazione, che le acque subiscono prima di essere convogliate all’esterno.La percentuale di aziende partecipanti che non ha fornito informazioni in merito è stata piutto-sto bassa (7%).Nella tabella seguente sono riportati i dati nu-merici relativi ai trattamenti effettuati sui reflui, tenendo presente che su un refluo possono es-sere effettuati più trattamenti.

TIPOLOGIA DI TRATTAMENTO N° AZIENDE

Chimico-fisico 59

Biologico 63

Fitodepurazione 7

Nessun trattamento / non indicato 170

Tabella 19: Distribuzione trattamenti scarichi

Dalla tabella precedente risulta che la per-centuale di aziende che adotta un trattamento chimico-fisico e uno biologico si attesta sul 21-23% del campione, mentre il 3% delle aziende partecipanti utilizza la fitodepurazione.Per quanto concerne il recapito degli scarichi industriali, dalla tabella seguente emerge che gli scarichi delle aziende coinvolte nel progetto recapitano prevalentemente in fognatura e nel-le acque superficiali.Si evidenzia, inoltre, che ben 154 aziende (il 55% del campione) dichiarano di non possedere sca-richi industriali: si tratta in questo caso princi-palmente di aziende dei settori Comunicazioni, Turismo e Consulenza.

Page 49: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 49

RECAPITO REFLUI INDUSTRIALI

Scarico in fognatura 86

Scarico in acque superficiali 55

Scarico sul suolo 3

Scarico nel sottosuolo e nelle acque sotterranee 1

Smaltimento effettuato da ditta specializzata 25

Non sono presenti scarichi industriali 154

Non indicato 20

Tabella 20: Destinazione reflui

4.2.2 I rifiutiIn merito alla produzione di rifiuti le domande rivolte alle aziende erano mirate a raccogliere informazioni sul quantitativo di rifiuti prodotti nel corso del 2010, la suddivisione percentuale tra pericolosi e non pericolosi e la loro destina-zione finale, suddivisa tra smaltimento e recu-pero. Complessivamente hanno fornito rispo-sta in merito alla classificazione dei rifiuti tra pericolosi e non pericolosi 215 aziende, pari al 77% del totale delle organizzazioni partecipanti al progetto, mentre per quanto riguarda la de-stinazione dei rifiuti tra smaltimento e recupero le aziende che hanno fornito informazioni sono state 201, pari al 72% del totale.Di seguito si riporta la suddivisione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi nei settori conside-rati: si nota che la maggior parte dei rifiuti pro-dotti dalle aziende risulta essere del tipo non pericoloso (77%).

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

8,9 401,6 410,5

734,1 12.231,1 12.965,2

2,5 0,3 2,7

231,6 1.854,0 2.085,5

3,1 130,0 133,2

- 0,7 0,7

0,5 17,6 18,1

- 51,9 51,9

405,7 578,0 983,7

538,0 7.673,3 8.211,3

5,1 300,3 305,4

4.020,7 18.168,1 22.188,8

42,5 19.822,4 19.864,9

n.d n.d n.d

34.482,9 31.778,8 66.261,8

5,4 2.379,0 2.384,4

2.792,4 75.593,8 78.386,2

- 0,1 0,1

730,4 2.723,7 3.454,0

1,4 62,3 63,7

9.959,9 42.641,8 52.601,7

15.019,0 192,4 15.211,4

294,4 11.527,6 11.822,0

12,0 904,5 916,5

1.388,8 2.448,8 3.837,6

70.679,2 231.482,1 302.161,3

(23%) (77%) (100%)

Pericolosi (t)Non pericolosi (t)

Totale (t)

Tabella 21: Produzione rifiuti

Il 55% delle Aziende ha Il 55% delle Aziende ha Il 55% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del

Clima Acustico EsternoClima Acustico EsternoClima Acustico Esterno

Aspetti ambientali più Aspetti ambientali più Aspetti ambientali più significativi: significativi: significativi:

RifiutiRifiutiRifiutiConsumo risorse nat./energeticheConsumo risorse nat./energeticheConsumo risorse nat./energetiche

Scarichi idriciScarichi idriciScarichi idriciEmissioni in atmosferaEmissioni in atmosferaEmissioni in atmosfera

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente

Page 50: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

50

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Non pericolosi Pericolosi

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 16: Distribuzione percentuale produzione rifiuti

Dal grafico sopra riportato, emerge che i setto-ri in cui i quantitativi di rifiuti pericolosi incido-no maggiormente sul totale dei rifiuti prodotti sono il settore delle Infrastrutture (il 99% dei rifiuti prodotti è classificato pericoloso) e della Sanità (90% sul totale dei rifiuti totali).

Al fine di garantire una confrontabilità dei dati tra i vari settori, si è preso in considerazione il rapporto rifiuti prodotti/numero di addetti aziendali calcolato per i singoli settori.

SETTORE INDICATORE(rifiuti prodotti (t) / N° addetti aziendali)

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

0,1

11,0

-

0,5

1,3

0,0

0,0

0,7

0,8

1,6

0,9

3,2

16,3

n.d.

51,7

11,2

270,7

0,0

0,5

0,7

14,2

5,2

3,1

0,4

3,9

Tabella 22: Indicatore produzione rifiuti

La tabella seguente fornisce informazioni rela-tivamente alla destinazione finale dei rifiuti pro-dotti distinti tra recupero e smaltimento:

Page 51: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 51

SETTORESmaltimento

(%) Recupero

(%)

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

41% 59%

48% 52%

42% 58%

38% 62%

17% 83%

48% 52%

44% 56%

41% 59%

49% 51%

42% 58%

16% 84%

44% 56%

48% 52%

- -

49% 51%

50% 50%

10% 90%

- 100%

35% 65%

20% 80%

40% 60%

44% 56%

22% 78%

49% 51%

44% 56%

38% 62%

Tabella 23: Destinazione finale dei rifiuti

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Smaltimento Recupero

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 17: Distribuzione percentuale destinazione rifiuti

Per quanto riguarda la destinazione dei rifiuti, si evidenzia che in tutti i settori almeno il 50% dei rifiuti prodotti è avviato a recupero.

4.2.3 Le emissioni in atmosferaLa legislazione italiana in materia di emissioni in atmosfera è diretta alla tutela della qualità dell’aria; l’obbligo di autorizzazione, sia essa di tipo semplificato o meno, è previsto per tutti gli impianti industriali che costituiscono una pos-sibile fonte di inquinamento.La richiesta dei dati all’interno del questionario riporta la distinzione anche a livello terminolo-gico introdotta dal D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., cd.

Page 52: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

52

Testo Unico Ambientale, mantenendo però il ri-ferimento anche alla terminologia precedente, sia per semplificare la compilazione del que-stionario, sia perché le autorizzazioni rilasciate prima del 2006 e tuttora in vigore riportano la terminologia previgente.Nel grafico seguente è riportata la distribuzio-ne tra le aziende che hanno indicato un regime autorizzativo, ricomprendendo in tale casistica anche le emissioni che non necessitano di au-torizzazione, e quelle che non hanno fornito in-dicazioni in merito.

79%

21%

Regime autorizzatoriNon indicato

Figura 18: Distribuzione dati emissioni in atmosfera

Nella tabella seguente sono riportati, per ogni regime autorizzativo che regolamenta i punti di emissione in atmosfera, i dati dichiarati dalle aziende.

SETTORERegimi autorizzativi emissioni in atmosfera

1 - 1 4 5

10 2 1 2 -

- - - 1 4

2 - 3 1 4

1 - 1 2 -

- - - - 4

- - 1 11 6

1 - - 1 1

- - 1 - 2

4 - 1 11 3

- - - 2 4

17 3 6 17 4

10 2 2 1 4

- - - - 1

7 1 3 6 1

- - 1 2 3

5 1 1 3 3

1 - - - 1

8 - 1 4 1

- - 1 2 -

24 1 10 7 2

1 - 1 3 1

2 1 1 7 4

2 1 3 5 2

4 1 1 16 11

100 13 40 108 71

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

Autorizzazione ordinariaAutorizzazione di carattere generale(ex a ridotto inquinamento atmosferico)Comunicazione per emissioniscarsamente rilevanti(ex emissioni poco significative)

Emissioni che non necessitanodi autorizzazioneNon indicato

Tabella 24: Autorizzazioni – distribuzione tipologie

Dai dati emerge come sono le aziende appar-tenenti al settore Chimico ad avere il nume-ro più elevato di autorizzazioni, seguite dalle aziende dei settori Meccanico, della Carta e Ceramica.In alcuni casi le aziende partecipanti, oltre all’autorizzazione ordinaria, sono in posses-so di autorizzazioni di carattere generale o di comunicazioni per emissioni scarsamente rilevanti in ragione del fatto che tali autorizza-zioni sono state rilasciate dall’Autorità Com-petente per impianti diversi e/o in tempi di-versi tra loro.

Page 53: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 53

Alle aziende è stato richiesto di indicare, ove possibile, la fonte di emissione sottoposta ad autorizzazione, differenziando tra processo produttivo, riscaldamento ed altro.

SETTOREProvenienza emissioni in atmosfera

6 - 2 3

3 10 - -

1 - - 4

4 3 1 3

4 2 - -

1 - 1 2

12 1 2 4

- 1 - 1

1 - - 2

7 4 - 8

3 1 - 3

19 19 - 6

5 12 - 5

- - - 1

3 9 - 1

1 - 1 4

4 5 - 2

1 - - 1

9 7 2 1

3 - - -

12 26 5 4

5 - - 1

5 2 - 7

9 2 2 2

8 3 - 20

126 107 16 85

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

RiscaldamentoProcesso produttivo

AltroNon indicato

Tabella 25: Provenienza emissioni in atmosfera

4.2.4 Il rumore esternoSecondo la legislazione vigente in materia di inquinamento acustico le aziende hanno l’ob-bligo di rispettare i limiti di rumorosità per l’area in cui sono insediate, effettuando una valutazione del rumore generato verso l’am-biente esterno dalle proprie attività, consi-stente nel confronto dei risultati ottenuti con i limiti di rumorosità della classe di apparte-nenza.Nella tabella successiva sono riportati i dati

dichiarati dalle aziende partecipanti circa l’ef-fettuazione della valutazione dell’impatto acu-stico esterno.

SETTORE

VALUTAZIONE CLIMA ACUSTICO ESTERNO

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

3 5 1

9 1 -

2 2 1

7 1 -

2 2 -

- 3 1

5 10 2

1 1 -

2 1 -

9 6 2

2 - 4

24 10 1

11 7 -

- - 1

8 4 -

3 2 1

6 3 2

1 1 -

9 3 -

1 2 -

26 4 2

1 5 -

3 9 1

6 5 1

12 11 8

153 98 28

(55%) (35%) (10%)

EffettuataNon effettuataNon indicato

Tabella 26: Valutazione clima acustico esterno – distribuzione aziende

Dalla tabella emerge che il 55% delle aziende partecipanti al progetto ha effettuato la valuta-zione dell’impatto acustico esterno.Per quanto riguarda le aziende che non hanno effettuato tale valutazione, dalla tabella pre-cedente si rileva che i settori in cui la maggior parte delle aziende (più del 50% delle aziende partecipanti) non l’ha effettuata, sono rappre-sentati da aziende che si ritiene non producano rumori significativi verso l’esterno.

Page 54: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

54

4.2.5 IPPCNella tabella 27 si riporta un quadro della si-tuazione delle aziende partecipanti per quanto riguarda la legislazione in materia di preven-zione e riduzione integrata dell’inquinamento (IPPC) che prevede il rilascio dell’Autorizzazio-ne Integrata Ambientale, autorizzazione che va ad unificare in un unico provvedimento tutte le autorizzazioni disciplinanti specifiche temati-che ambientali (es. rifiuti, emissioni in atmo-sfera, scarichi idrici, ecc.).

SETTORE

IPPC

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

2 5 2

2 8 -

- 3 2

1 5 2

- 3 1

- 3 1

- 13 4

- 1 1

- 3 -

1 14 2

- 2 4

8 21 6

4 13 1

- - 1

6 6 -

- 4 2

1 6 4

- 2 -

- 12 -

- 3 -

8 17 7

1 5 -

- 11 2

- 11 1

- 23 8

34 194 51

(12%) (70%) (18%)

SINONon indicato

Tabella 27: IPPC – distribuzione aziende

4.2.6 Il rischio di incidente rilevanteLa materia del rischio di incidente rilevante normata dalla direttiva 96/82/CE (cd. “Seveso”),

recepita in Italia con il D. Lgs. 334/99 così come modificato dal D. Lgs. 238/05, individua gli “stabilimenti a rischio di incidente rilevante” come quelli nei quali la presenza di una o più sostanze pericolose determina la probabilità che si verifichi un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l´ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento. Gli stabilimenti rientranti nel campo di appli-cazione del D. Lgs. 334/99 sono suddivisi in tre gruppi, a seconda del quantitativo di sostanze pericolose detenuto, identificati dal corrispon-dente articolo a cui sono riferiti:• il primo gruppo comprende gli stabilimen-

ti a maggior rischio, che sono sottoposti al più elevato numero di obblighi, individuati dall’art. 8 del D. Lgs. 334/99;

• il secondo gruppo include, invece, gli sta-bilimenti con un livello di rischio inferiore, che sono collocati nella posizione imme-diatamente successiva a quella dell’art. 8 in un’ipotetica graduatoria dei rischi e che sono sottoposti a un numero inferiore di ob-blighi, individuati dagli art. 6 e 7;

• nel terzo gruppo (soggetto agli obblighi dell’art. 5, comma 2) sono compresi gli stabilimenti a “basso rischio”, nei qua-li sono presenti sostanze pericolose in quantitativi inferiori ai valori limite previsti dal D. Lgs. 334/99, ma che sono soggetti a questa normativa per tipologia di processo produttivo.

Da un’analisi dei dati nazionali disponibili sul sito internet del Ministero dell’Ambiente e del-la Tutela del Territorio e del Mare relativi alla distribuzione sul territorio nazionale degli sta-bilimenti soggetti alla normativa vigente sul rischio di incidente rilevante, si sono ricavati i dati riportati nella tabella seguente.

Page 55: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 55

Aziende “Seveso”(*)Artt. 6/7 Art. 8PROVINCIA

Frosinone 16 5

Roma 10 13

Rieti 3 -

Viterbo 1 3

Note: (*) Dati aggiornati ad Aprile 2011

Tabella 28: Inventario aziende a rischio di incidente rilevante

Nelle tabelle successive sono riportate le azien-de rientranti nel campo di applicazione del D. Lgs. 334/99 come risultanti dall’elaborazione dei questionari e la percentuale di tali aziende che hanno partecipato al progetto rispetto a quelle presenti nelle province in esame.

Art. 5, 2 Artt. 6/7 Art. 8 Non

PROVINCIA ricadente

Frosinone 8 6 1 144

Roma 4 1 1 93

Rieti 2 1 - 6

Viterbo 0 0 0 12

TOTALE 14 8 2 255Tabella 29: Distribuzione aziende a rischio di incidente rilevante nelle province

PROVINCIA Artt. 6/7 Art. 8

Frosinone 38% 20%

Roma 10% 8%

Rieti 33% -

Viterbo - -

TOTALE 41% 10%

Tabella 30: Percentuale distribuzione aziende a rischio di incidente rilevante nelle province

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

- - - 9

- - - 10

1 - - 4

1 - - 7

- - - 4

- - - 4

- - - 17

- - - 2

- - - 3

- 1 - 16

- - - 6

3 1 - 31

- 1 - 17

- - - 1

- - - 12

- - - 6

1 - - 10

- - - 2

1 1 - 10

- - - 3

6 4 1 21

- - 1 5

- - - 13

- - - 12

1 - - 30

14 8 2 255

Art. 5,2Artt. 6/7

Art. 8Non ricadente

Tabella 31: Distribuzione aziende a rischio di incidente rilevante

4.2.7 Gli aspetti ambientaliAll’interno del questionario è stato chiesto alle aziende di individuare gli aspetti ambientali più significativi assegnando, nel caso di presenza di più aspetti, un punteggio di significatività degli stessi adottando una scala numerica de-crescente da 1 - molto importante a 6 – trascu-rabile.Dall’analisi dei giudizi espressi dalle aziende partecipanti al progetto emerge che gli aspetti ambientali che risultano essere più significa-tivi sono rappresentati dai rifiuti, dal consumo di risorse naturali/energetiche e dagli scarichi idrici.

Page 56: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

56

0

20%

40%

60%

80%

100%

10%

30%

50%

70%

90%

Rifiu

ti

Cons

umo

risor

sena

tura

li / e

nerg

etich

e

Scar

ichi id

rici

Emiss

ioni

inat

mos

fera

Altro

(am

iant

o, ru

omre

,PC

B/PC

T, g

as le

sivi

lo s

trato

di o

zono

, ecc

)

Cont

amin

azio

ne s

uolo

e so

ttosu

olo

Aspetto ritenuto significativo Aspetto non ritenutosignificativo

Figura 19: Valutazione aspetti ambientali aziende partecipanti

Il grafico seguente rappresenta, all’interno dei vari settori, la distribuzione percentuale degli aspetti ambientali che, dalle aziende, sono stati valutati essere i più significativi con l’assegna-zione dei punteggi 1 e 2.

25

SETT

ORE

Emissioni in atmosferaRifiutiConsumo risorse nat./energeticheNon indicato

Scarichi idriciContamin. suolo e sottosuoloAltro (amianto, rumore, PCB/PCT, gas lesivi lo strato diozono, ecc.)

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 20: Aspetti ambientali valutati più significativi – distribuzione per settore

Per quanto riguarda i settori merceologici emerge un’individuazione degli aspetti ambien-tali più significativi generalmente coerente con quanto ci si aspetterebbe dal settore merceolo-gico di appartenenza.

4.2.8 Green Public Procurement - Acquisti “Verdi”Il Green Public Procurement (GPP) è uno stru-mento di derivazione comunitaria, che è defi-nito dalla Commissione Europea come quell’ “approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la

Page 57: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 57

diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ecosostenibile”. Il GPP rappresenta quindi uno strumento in grado di influenzare l’offerta di beni e servizi a impatto ambientale ridotto e capace di favorire la diffusione delle tecnologie ecocompatibili.Nel questionario sono state richieste due infor-mazioni relative a tale tematica.

SETTORE

L’azienda ritiene un’opportunità (anche in terminidi spinta all’innovazione sostenibile dei processi produttivi)

l’introduzione di sistemi di acquisti “GPP”da parte della Pubblica Amministrazione?

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

7 - 2

6 4 -

2 1 2

3 2 3

2 1 1

- 3 1

8 3 6

- 1 1

2 1 -

4 2 11

1 1 4

16 7 12

10 4 4

- - 1

6 4 2

2 2 2

6 2 3

- 1 1

10 2 -

3 - -

14 5 13

4 1 1

4 6 3

5 3 4

11 5 15

126 61 92

(45%) (22%) (33%)

SINO

Non indicato

Tabella 32: Green Public Procurement – risultati 1a domanda

SETTORE

L’azienda ritiene sufficienti al proprio interno le risorseumane e le competenze per l’adeguamento alle richieste

della Pubblica Amministrazione in tal senso?

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

7 1 1

5 3 2

3 - 2

5 - 3

1 - 3

2 - 2

9 2 6

- - 2

2 1 -

4 1 12

1 - 5

13 7 15

10 2 6

- - 1

8 1 3

3 - 3

6 - 5

1 - 1

9 3 -

3 - -

14 4 14

5 - 1

9 2 2

6 3 3

11 4 16

137 34 108

(49%) (12%) (39%)

SINO

Non indicato

Tabella 33: Green Public Procurement – risultati 2a domanda

Dall’analisi delle informazioni ottenute emer-ge come una percentuale alta di aziende non abbia fornito una risposta (rispettivamente il 33% e il 39%), il che fa presupporre una scarsa conoscenza del Green Public Procurement da parte delle aziende partecipanti. Tale conclu-sione è emersa, tra le altre, anche dalla ricerca “Introduzione del sistema di Green Public Pro-curement” condotta nel 2011 da Asset Camera, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con EU.R.E.S. che, attraverso una serie di interviste ai rappresen-tanti del mondo produttivo e associativo, ha in-teso mettere in luce le necessità e le aspettative delle aziende riguardo al GPP.

Page 58: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

58

La sicurezza

5.1 Le figure della sicurezza pg. 605.2 Il rumore interno pg. 625.3 Le Vibrazioni pg. 645.4 Il Rischio Chimico pg. 655.5 Lo Stress lavoro-correlato pg. 675.6 Il Certificato di Prevenzione Incendi pg. 685.7 Gli infortuni/incidenti e la gestione delle emergenze pg. 695.7.1 Gli infortuni: i dati INAIL pg. 695.7.2 Analisi dei dati forniti dalle aziende pg. 715.5 Prove di evacuazione pg. 73

Page 59: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 59

Page 60: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

60

5.1 LE FIGURE DELLA SICUREZZA

La legislazione in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro prescrive mi-sure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici.Il D. Lgs. 81/2008 prevede che le figure depu-tate alla gestione di tali tematiche siano rap-presentate, oltre che dalle figure che derivano dall’organizzazione aziendale, quali il Datore di Lavoro, i dirigenti e i preposti, anche dal Re-sponsabile del Servizio di Prevenzione e Prote-zione e dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è designato direttamente dal Datore di Lavoro. Tale ruolo può essere ricoper-to da una risorsa interna, da un professionista esterno o direttamente dal Datore di lavoro (a seconda della tipologia dell’azienda e del nu-mero di dipendenti).Nella tabella seguente si riporta la situazione delle aziende partecipanti.

SETTORE

- 5 - 4 -

- 3 1 6 -

1 3 - 1 -

- 6 - 2 -

1 1 - 2 -

- 3 - 1 -

6 7 1 3 -

- 2 - - -

- 3 - - -

3 12 1 1 -

1 3 - 2 -

7 18 1 9 -

2 11 - 5 -

- - - 1 -

2 8 1 1 -

- - 2 4 -

3 4 1 3 -

- 2 - - -

- 10 - 2 -

1 2 - - -

2 22 - 8 -

1 4 - 1 -

2 6 - 5 -

2 5 - 5 -

11 11 - 9 -

45 151 8 75 -

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

Coincide con il Datore di LavoroInterno Esterno (di un’azienda del gruppo)

Esterno (libero professionista)Non indicato

Tabella 34: Distribuzione presenza Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

I dati relativi all’RSPP mostrano una prevalenza di nomine interne distribuite tra Datore di Lavo-ro e personale dipendente delle organizzazio-ni: sono 196 le aziende che hanno indicato tale scelta organizzativa (il 70% del totale dei parte-cipanti).

Page 61: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 61

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Esterno (libero professionista)Esterno (di un’azienda del gruppo)

InternoCoincide con Datore Lavoro

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 21: Distribuzione percentuale presenza RSPP

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurez-za (RLS), invece, è la persona di riferimento che i lavoratori possono eleggere al loro interno.Il numero dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nelle aziende è stabilito in sede di contrattazione collettiva. Ad ogni modo il nu-mero minimo degli RLS nelle aziende, intro-dotto dal D. Lgs. 81/2008, varia a seconda del numero di dipendenti:1. un rappresentante nelle aziende sino a 200

lavoratori;2. tre rappresentanti nelle aziende da 201 a

1.000 lavoratori;3. sei rappresentanti in tutte le altre aziende o

unità produttive oltre i 1.000 lavoratori.

In riferimento al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza questo è presente in 261 azien-de (94% del totale), mentre non risulta eletto in 15 aziende (pari al 5%), il restante 1% delle aziende non ha fornito indicazioni in merito.

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

9 - -

10 - -

5 - -

8 - -

3 1 -

3 1 -

13 4 -

2 - -

3 - -

14 3 -

5 - 1

33 2 -

18 - -

1 - -

12 - -

6 - -

11 - -

2 - -

12 - -

3 - -

32 - -

5 1 -

12 1 -

12 - -

27 2 2

261 15 3

RLS elettoRLS non eletto

Non indicato

Tabella 35: Distribuzione presenza Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

61

Page 62: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

62

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Non indicatoRLS non eletto

RLS eletto

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 22: Distribuzione percentuale presenza RLS per settore

Nel questionario sono state chieste alle azien-de indicazioni sulla formazione periodica ob-bligatoria cui il Rappresentante dei Lavorato-ri per la Sicurezza ha diritto, in particolare è stato richiesto che fosse indicato se, alla data di stesura del questionario, l’RLS avesse effet-tuato l’aggiornamento annuale della formazio-ne (quantificata in 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori).

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Non indicatoRLS non eletto

RLS eletto

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 23: Distribuzione percentuale effettuazione formazione da parte del RLS sul campione di aziende in cui tale figura è stata eletta

Come si nota dal grafico precedente, relativo al sottoinsieme delle aziende nelle quali è stato nominato il RLS, soprattutto in alcuni setto-ri (Attività Estrattive, Sicurezza e Industria del Turismo), la percentuale di aziende il cui l’RLS non ha partecipato al corso di aggiornamento supera il 20%.

5.2 IL RUMORE INTERNO

Il Capo II del Titolo VIII – Agenti fisici – del D. Lgs. 81/2008, determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione

Page 63: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 63

al rumore durante il lavoro, prevedendo che le aziende effettuino una valutazione dell’esposi-zione a questo fattore di rischio.La tabella seguente riporta lo status della valu-tazione di esposizione al rumore per le aziende partecipanti:

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

8 1 -

9 - 1

3 1 1

7 - 1

4 - -

3 1 -

9 6 2

2 - -

3 - -

16 1 -

3 3 -

33 2 -

18 - -

1 - -

11 1 -

6 - -

11 - -

2 - -

12 - -

2 1 -

32 - -

6 - -

10 2 1

11 1 -

26 4 1

248 24 7

Valutazione effettuata Valutazione non effettuata

Non indicato

Tabella 36: Valutazione esposizione al rumore

Dall’esame del grafico seguente emerge che la percentuale delle aziende che ha effettuato la valutazione del rischio rumore è molto alta, raggiungendo l’89%; solamente il 9% delle aziende partecipanti dichiara di non aver effet-tuato tale valutazione.

Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon indicato

89%

2%9%

Figura 24: Distribuzione effettuazione valutazione rumore interno

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Non indicatoValutazione non effettuata

Valutazione effettuata

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 25: Distribuzione effettuazione valutazione rumore interno per settore

Page 64: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

64

Come si nota dal grafico precedente, in molti set-tori la percentuale di aziende che ha effettuato la valutazione del rischio da esposizione al rumo-re è superiore al 75%. I settori in cui si registra la maggior presenza di aziende che non hanno effettuato la valutazione del rischio rumore sono quei settori in cui tale rischio non è presente o è presente in maniera trascurabile a causa, ad esempio, delle sorgenti sonore scarsamente ri-levanti nell’ambito del ciclo produttivo (ne sono esempio i settori Turismo, Consulenza e Finan-za), anche se si riscontrano alcune criticità appli-cative in settori potenzialmente significativi, quali ad esempio Trasporto, Meccanica ed Edilizia.

5.3 LE VIbRAZIONI

Il Capo III del Titolo VIII – Agenti fisici – del D. Lgs. 81/08 dal titolo “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni” prescrive le misure per la tutela della salute dei lavoratori che sono o possono essere esposti a fonti di pericolo derivanti da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio e/o al corpo intero, comportanti rischi per la salute dei lavoratori.La tabella seguente riporta lo stato della va-lutazione di esposizione alle vibrazioni per le aziende partecipanti:

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

2 - 7 -

10 - - -

2 - 2 1

7 - 1 -

3 - 1 -

2 - 2 -

4 - 13 -

2 - - -

3 - - -

13 1 2 1

1 2 3 -

31 2 2 -

12 - 6 -

- - 1 -

10 - 2 -

5 - 1 -

8 - 3 -

1 - 1 -

9 1 2 -

- - 3 -

25 2 5 -

2 - 4 -

8 1 4 -

8 - 4 -

24 1 5 1

192 10 74 3

Valutazione effettuataValutazione non effettuata

Non applicabile Non indicato

Tabella 37: Valutazione vibrazioni

4%

1%26%

69%

Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon applicabileNon indicato

Figura 26: Distribuzione effettuazione valutazione vibrazioni

L’89% delle Aziende ha L’89% delle Aziende ha L’89% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del

rischio rumorerischio rumorerischio rumore

Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del

rischio vibrazionirischio vibrazionirischio vibrazioni

Page 65: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 65

La percentuale delle aziende che hanno effet-tuato la valutazione del rischio di esposizione a vibrazioni meccaniche è pari al 69%. Si nota comunque una percentuale inferiore rispetto a quella delle aziende che hanno effettuato la valutazione del rumore interno, anche perché in molte aziende tale rischio non è presente in quanto non vengono utilizzate attrezzature o macchine che possono provocare vibrazioni per il corpo umano, infatti il 26% delle aziende ha dichiarato tale rischio non applicabile.

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Non indicatoNon applicabile

Valutazione non effettuataValutazione effettuata

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 27: Distribuzione effettuazione valutazione vibrazioni per settore

Nel grafico è riportata la distribuzione percen-tuale nei vari settori dei dati sulla valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni.Le aziende che non hanno effettuato tale valu-tazione appartengono principalmente ai settori del Turismo, mentre nei settori dell’Editoria, Fi-nanza, Information Technology e Consulenza la maggior parte delle aziende hanno ritenuto tale tipologia di rischio come non applicabile.Come evidenziato per il rumore anche per il ri-schio derivante dall’esposizione alle vibrazioni si riscontrano elementi di criticità nell’adempi-mento in aziende di settori potenzialmente in-teressati.

5.4 IL RISChIO ChIMICO

Il D. Lgs. 81/2008 al Titolo IX Capo I, definisce i requisiti minimi per la protezione dei lavora-tori contro i rischi per la salute che derivano, o

possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici.

Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del

rischio chimicorischio chimicorischio chimico

Page 66: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

66

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

3 - 6 -

10 - - -

4 1 - -

7 - 1 -

2 1 1 -

2 - 2 -

5 - 12 -

1 - 1 -

3 - - -

13 1 3 -

2 3 1 -

27 2 4 2

14 1 3 -

1 - - -

9 - 3 -

6 - - -

8 - 3 -

1 - 1 -

10 - 2 -

- - 3 -

30 - 2 -

2 - 4 -

6 1 6 -

7 - 5 -

18 4 7 2

191 14 70 4

Valutazione effettuataValutazione non effettuata

Non applicabile Non indicato

Tabella 38: Valutazione rischio chimico

La percentuale delle aziende che ha effettuato la valutazione del rischio chimico rispetto alle aziende partecipanti al progetto è risultata pari al 69%, con un 25% delle aziende che l’ha di-chiarata non applicabile.

1%

69%

5%

25%

Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon applicabileNon indicato

Figura 28: Distribuzione effettuazione valutazione rischio chimico

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Non indicatoNon applicabile

Valutazione non effettuataValutazione effettuata

Figura 29: Distribuzione effettuazione valutazione rischio chimico per settore

Page 67: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 67

Il settore in cui è più alta la percentuale di azien-de che non hanno effettuato la valutazione del rischio chimico è rappresentato dal Turismo, in cui non vengono svolte attività per le quali si rende necessario l’impiego di prodotti chimici.Si nota che il 25% delle aziende del settore Tes-sile e il 20% di quello della Sanità non hanno ef-fettuato tale valutazione, dati che appaiono alti considerando che nella maggior parte di queste aziende potrebbero essere utilizzati agenti chi-mici pericolosi.Al contrario i settori in cui si registra una più alta percentuale di aziende che hanno effettua-to la valutazione del rischio chimico sono quello della Ceramica, Comunicazioni ed Editoria con il 100% delle aziende partecipanti, seguiti dal 94% del settore Chimico.

5.5 LO STRESS LAVORO-CORRELATO

Il D. Lgs. 81/2008 ha introdotto, come grossa novità rispetto al precedente D. Lgs. 626/94, anche l’obbligo per il Datore di Lavoro di effet-tuare la valutazione del rischio connesso alle condizioni di stress legato al lavoro (cd. stress lavoro-correlato); il termine per avviare tale va-lutazione, a seguito di varie proroghe, decorre-va dal 31 dicembre 2010.La tabella seguente riporta lo stato della va-lutazione del rischio legato allo stress lavoro-correlato per le aziende partecipanti:

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

8 1 -

9 1 -

4 1 -

8 - -

3 - 1

2 2 -

11 3 3

2 - -

3 - -

14 2 1

2 2 2

29 6 -

13 4 1

1 - -

7 5 -

5 1 -

7 3 1

2 - -

12 - -

1 2 -

26 4 2

6 - -

11 2 -

8 4 -

16 11 4

210 54 15

Valutazione effettuata Valutazione non effettuata

Non indicato

Tabella 39: Valutazione stress lavoro-correlato

6%

75%

19%

Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon indicato

Figura 30: Distribuzione effettuazione valutazione stress lavoro-correlato

Il 75% delle Aziende ha Il 75% delle Aziende ha Il 75% delle Aziende ha effettuato la Valutazione dello effettuato la Valutazione dello effettuato la Valutazione dello

stress lavoro-correlatostress lavoro-correlatostress lavoro-correlato

Page 68: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

68

La percentuale delle aziende che hanno effet-tuato la valutazione dello stress lavoro-corre-lato è del 76%, mentre il 24% non l’ha ancora effettuata o non ha fornito risposte.

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Non indicatoValutazione non effettuata

Valutazione effettuata

Figura 31: Distribuzione esecuzione valutazione stress lavoro-correlato per settore

Nel grafico è riportata la distribuzione per-centuale dei dati sulla valutazione dello stress lavoro-correlato. Le aziende che non hanno effettuato tale valutazione appartengono prin-cipalmente ai settori della Finanza, della Distri-buzione e della Carta.

5.6 IL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI

Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) è una ”autorizzazione” rilasciata dai Vigili del Fuo-co che deve essere richiesta dai titolari delle aziende nelle quali si svolgono tipologie di atti-vità elencate nel D.M. 16/02/82.

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

8 - 1 -

9 1 - -

4 - 1 -

8 - - -

4 - - -

2 1 1 -

4 3 10 -

1 - - 1

2 - 1 -

10 2 4 1

3 1 1 1

26 2 5 2

17 - 1 -

1 - 0 -

8 3 1 -

4 1 1 -

5 - 4 2

- - 1 1

10 1 1 -

1 1 1 -

31 - 1 -

6 - 0 -

11 1 1 -

8 - 4 -

14 3 10 4

197 20 50 12

In corso di validitàNon presente

Non applicabile Non indicato

Tabella 40: Certificato di Prevenzione Incendi – distribuzione presenza tra le aziende partecipanti

Il 71% delle aziende partecipanti ha dichiara-to di essere in possesso di Certificato di Pre-venzione Incendi, mentre il 7% ha dichiarato di non possederlo. Va fatto notare che la risposta positiva alla domanda presupponeva che o le aziende fossero in possesso di Certificato di Prevenzione Incendi in vigore o che avessero fatto domanda di rilascio dello stesso.

Page 69: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 69

In corso di validitàNon presenteNon applicabileNon indicato

7%

18%

71%

4%

Figura 32: Distribuzione presenza CPI

25

SETT

ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100

0% 50 60 70 80 9040302010 100

Non indicatoNon applicabile

Non presenteIn corso di validità

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

09

08

07

06

05

04

03

02

01

Figura 33: Distribuzione percentuale presenza CPI

5.7 GLI INFORTUNI/INCIDENTI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

5.7.1 Gli infortuni: i dati INAILAnnualmente l’INAIL - Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro - redige un Rapporto contenente i dati riguardan-ti gli infortuni sul lavoro.Di seguito vengono riportati i dati a livello na-zionale relativi agli infortuni per il settore “In-dustria, Commercio e Servizi”, cui apparten-gono le aziende partecipanti al progetto (dati estratti dalla Banca Dati INAIL).

Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI TOTALI ITALIA

Infortuni

denunciati 825.974 790.279 705.181 692.795 -16,1%

Infortuni

indennizzati 560.528 532.355 468.568 459.543 -18,0%

Tabella 41: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL in Italia nel settore Industria Commercio e Servizi

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

2007 2008 2009 2010

Infortuni denunciati Infortuni indennizzati

Figura 34: Andamento degli infortuni in Italia (comparto Industria, Commercio e Servizi)

Dai dati sopra riportati emerge che sia gli infor-tuni denunciati che quelli indennizzati dall’INAIL risultano complessivamente in calo negli ultimi 4 anni (rispettivamente – 16,1% e -18,0% rispetto al 2007 e -1,8% e -3,4% rispetto al 2009).

Il 71% delle Aziende effettua Il 71% delle Aziende effettua Il 71% delle Aziende effettua prove di evacuazioneprove di evacuazioneprove di evacuazione

Page 70: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

70

Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI TOTALI LAZIO

Infortuni

denunciati 52.900 52.657 50.379 50.021 -5,4%

Infortuni

indennizzati 36.477 36.261 34.983 33.772 -7,4%

Tabella 42: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nel Lazio nel settore Industria Commercio e Servizi

Dalla tabella precedente emerge che anche nel Lazio gli infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL risultano complessivamente in calo ne-gli ultimi 4 anni (rispettivamente – 5,4% e -7,4% rispetto al 2007 e -0,7% e -3,5% rispetto al 2009).Analizzando l’andamento degli infortuni morta-li si rileva come anch’essi siano diminuiti negli ultimi quattro anni; il trend che risulta è nega-tivo, con una diminuzione degli infortuni mortali denunciati del 24,4% rispetto al 2007 e del 9,4% rispetto al 2009 e di quelli indennizzati del 25,3% rispetto al 2007 e del 6,4% rispetto al 2009.

Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI MORTALI ITALIA

Infortuni

denunciati 1088 979 907 822 -24,4%

Infortuni

indennizzati 1062 932 847 793 -25,3%

Tabella 43: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL in Italia nel settore Industria Commercio e Servizi

Nella tabella successiva si riportano le statistiche relative agli infortuni mortali accaduti nel Lazio.

Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI MORTALI LAZIO

Infortuni

denunciati 94 78 92 87 -7,4%

Infortuni

indennizzati 84 68 85 79 -6,0%

Tabella 44: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nel Lazio nel settore Industria Commercio e Servizi

Per quanto riguarda le province oggetto del presente Rapporto, come si può osservare dalle tabelle sotto riportate, è emerso come gli infor-

tuni denunciati e indennizzati siano tendenzial-mente in calo negli ultimi anni, anche se con intensità diverse da una provincia all’altra.

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI FROSINONE

Infortuni

denunciati 4.849 4.625 4.186 3.949 -18,6%

Infortuni

indennizzati 3.255 3.171 2.766 2.511 -22,9%

Tabella 45: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Frosinone

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI LATINA

Infortuni

denunciati 4.342 4.501 4.040 3.514 -19,1%

Infortuni

indennizzati 3.355 3.344 3.046 2.705 -19,4%

Tabella 46: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Latina

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI RIETI

Infortuni

denunciati 1.288 1.250 1.208 1.235 -4,1%

Infortuni

indennizzati 890 846 838 844 -5,2%

Tabella 47: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Rieti

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI ROMA

Infortuni

denunciati 40.267 40.210 39.033 39.427 -2,1%

Infortuni

indennizzati 27.366 27.285 26.836 26.246 -4,1%

Tabella 48: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Roma

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI VITERBO

Infortuni

denunciati 2.154 2.071 1.912 1.896 -12,0%

Infortuni

indennizzati 1.611 1.615 1.497 1.466 -9,0%

Tabella 49: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Viterbo

Page 71: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 71

Dalla tabella seguente emerge chiaramente come gli infortuni indennizzati dall’INAIL siano numericamente nettamente inferiori a quel-li denunciati (percentuali medie negli ultimi 4 anni dal 66, 3% al 77,1%).

Provincia 2007 2008 2009 2010 Media 4 anni

INFORTUNI INDENNIZZATI SU INFORTUNI DENUNCIATI

Frosinone 67,1% 68,6% 66,1% 63,6% 66,3%

Latina 77,3% 74,3% 75,4% 77,0% 76,0%

Rieti 69,1% 67,7% 69,4% 68,3% 68,6%

Roma 68,0% 67,9% 68,8% 66,6% 67,8%

Viterbo 74,8% 78,0% 78,3% 77,3% 77,1%

Italia 67,9% 67,4% 67,5% 66,3% 67,3%

Tabella 50: Percentuale di infortuni indennizzati su infortuni denunciati

Nelle tabelle successive sono riportati gli infor-tuni mortali nelle province in esame; tali even-ti sono in diminuzione, fatta eccezione per la provincia di Viterbo, dove si è avuto negli ultimi quattro anni un andamento abbastanza altale-nante e il valore del 2010 è in aumento sia ri-spetto al 2007 sia all’anno precedente.

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI FROSINONE

Infortuni

denunciati 16 13 13 14 -12,5%

Infortuni

indennizzati 14 11 13 11 -21,4%

Tabella 51: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Frosinone

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI LATINA

Infortuni

denunciati 7 5 13 12 71,4%

Infortuni

indennizzati 6 3 12 12 100%

Tabella 52: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Latina

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI RIETI

Infortuni

denunciati 3 1 5 1 -66,7%

Infortuni

indennizzati 3 1 5 1 -66,7%

Tabella 53: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Rieti

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI ROMA

Infortuni

denunciati 64 49 56 51 -20,3%

Infortuni

indennizzati 58 45 50 47 -19,0%

Tabella 54: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Roma

Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)

INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI VITERBO

Infortuni

denunciati 4 10 5 9 125,0%

Infortuni

indennizzati 3 8 5 8 166,7%

Tabella 55: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Viterbo

5.7.2 Analisi dei dati forniti dalle aziendeNel questionario si è deciso di non richiedere alle aziende informazioni specifiche relativa-mente agli infortuni (numero, tipologie e cause di infortunio prevalente, ore perse per infortu-nio, ecc.), ma solo informazioni circa la gestio-ne dei quasi incidenti.Infatti, la crescente sensibilità alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ha spin-to una serie di aziende ad intraprendere un percorso di prevenzione degli infortuni attuato nello specifico con la registrazione dei “quasi incidenti”. Inoltre il Legislatore ha recente-mente indicato nel D. Lgs 81/2008 i Sistemi di Gestione della Sicurezza quali strumenti idonei alla gestione di tali problematiche contribuen-do alla loro diffusione.

Page 72: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

72

Si riportano di seguito le definizioni di infortu-nio, incidente e mancato incidente.Infortunio: evento fortuito avvenuto in occasio-ne di lavoro che abbia provocato una lesione fi-sica o psichica (UNI 7249:2007)Incidente: evento collegato all’attività lavorativa che ha o avrebbe potuto portare a lesioni, morte o a una malattia professionale (OHSAS 18001:2007)Quasi incidente: evento straordinario che avrebbe potuto trasformarsi in incidente

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

3 6 -

1 9 -

- 4 1

6 2 -

- 4 -

- 4 -

10 7 -

- 1 1

- 3 -

11 5 1

- 5 1

10 23 2

5 13 -

- 1 -

3 8 1

2 4 -

4 7 -

1 1 -

6 6 -

- 3 -

21 11 -

3 3 -

6 7 -

6 6 -

5 25 1

103 168 8

Gestione dei quasi incidentiNessuna gestione dei quasi incidenti

Non indicato

Tabella 56: Segnalazione quasi incidenti per settore

60%

3%

37%

Gestione quasi incidenti Nessuna gestione dei quasi incidenti Non indicato

Figura 35: Segnalazione quasi incidenti – distribuzione percentuale

La segnalazione dei quasi incidenti, come si nota dal grafico, non è diffusa in modo ampio, in quanto solamente 103 aziende (pari al 37% del campione) gestiscono tali eventi, cioè prov-vedono alla loro registrazione e investigazione.Va segnalato che nel settore Farmaceutico, Chi-mico ed Energia la percentuale delle aziende che gestisce tali eventi raggiunge il 65%, men-tre in alcuni settori non si ha nessuna azienda che gestisce tali eventi.Nel grafico seguente si riporta la suddivisione della gestione dei quasi incidenti tra aziende certificate OHSAS 18001, che prevede esplici-tamente tale prassi, e aziende non certificate.

73%

27%

Gestione quasi incidenti (aziende non certificate OHSAS 18001)Gestione quasi incidenti (aziende certificate OHSAS 18001)

Figura 36: Segnalazione quasi incidenti – distribuzione tra aziende certificate OHSAS 18001 e non certificate

Page 73: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 73

Come si nota il 73% delle aziende che ha di-chiarato di gestire i quasi incidenti non risulta certificata OHSAS 18001.

La gestione dei quasi incidenti coincide con un importante cambiamento nell’atteggiamento culturale da parte delle aziende e del persona-le, volto ad analizzare e comprendere le reali cause, i fattori personali, lavorativi o esterni, che hanno condotto al quasi incidente noto an-che come la “parte sommersa dell’iceberg”.A tal riguardo si riportano gli esiti di due studi statunitensi estratti dal Progetto Observer (Si-stemi di raccolta ed analisi dei “quasi incidenti” - Convegno del giugno 2008 a cura di Federchi-mica e ISPESL-DIPIA Dipartimento Installazio-ni di Produzione ed Insediamenti Antropici).

Incidenti mortali1

Incidenti a minore gravità29

Quasi incidenti300

Triangolo di Heinrich (1950)

Distribuzioni quantitative degli eventi, a differente gravità, in due studi statunitensi

Triangolo di Tye e Pearson (1974/75)

Totale casi = 330 Totale casi = 534

1

50

80

3

400

Figura 37: Triangoli di Heinrich e Tye e Pearson

5.8 PROVE DI EVACUAZIONE

Nel questionario sono state chieste alle azien-de informazioni circa l’effettuazione delle prove di evacuazione del personale dagli ambienti di lavoro; nella tabella successiva sono riportati i risultati ottenuti:

SETTORE

01 Information Technology

02 Industria della Ceramica

03 Sanità

04 Farmaceutica e Biomedicali

05 Tessile Abbigliamento

06 Distribuzione

07 Consulenza Attività Prof. Formaz.

08 Legno, Arredo Nautica

09 Comunicazioni

10 Energia

11 Industria del Turismo

12 Meccanica

13 Alimentare

14 Editoria Informaz. Audiovisivo

15 Carta Stampa e Cartotecnica

16 Attività Estrattive

17 Servizi Ambientali

18 Sicurezza

19 Elettronica ed Elettrotecnica

20 Finanza, Credito, Assic., Immob.

21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche

22 Infrastrutture

23 Trasporto e Logistica

24 Progettazione, Materiali e Impianti

25 Edilizia

TOTALE

7 2 -

6 4 -

4 1 -

7 - 1

3 1 -

1 3 -

11 6 -

2 - -

3 - -

14 1 2

2 1 3

25 8 2

17 1 -

1 - -

10 2 -

4 2 -

7 2 2

2 - -

12 - -

2 1 -

27 1 4

5 1 -

9 4 -

9 2 1

9 18 4

199 62 18

Effettuazione prove di evacuazioneMancata effettuazione prove di evacuazione

Non indicato

Tabella 57: Effettuazione prove di evacuazione per settore

SINONon indicato

7%

71%

22%

Figura 38: Prove di evacuazione

Come si nota il 71% delle aziende effettua con regolarità le prove di evacuazione, mentre il 22% ha dichiarato di non effettuarle.

Page 74: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

74

Scelte aziendali in materia diambiente e salute e sicurezza

Page 75: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 75

Page 76: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

76

Nel questionario sono state chieste informa-zioni alle aziende partecipanti circa le strategie attivate per incidere sulla gestione ambientale e della sicurezza.I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che da un lato tali strategie sono relative a inter-venti tecnico/impiantistici e dall’altro ad aspetti organizzativo/gestionali.I primi sono rappresentati principalmente da:• potenziamento impianti di abbattimento

scarichi idrici ed emissioni in atmosfera;• installazione di impianti fotovoltaici;• rinnovo parco auto aziendale;• acquisto di nuove attrezzature meno energi-

vore e/o a minor impatto ambientale;• riduzione dei consumi energetici, idrici, ecc.• aggiornamento impianti antincendio;• impianti rilevazione gas;• rifacimento aree stoccaggio rifiuti• eliminazione coperture cemento-amianto

Per quanto riguarda gli interventi di tipo or-ganizzativo/gestionale, essi sono stati mirati principalmente all’implementazione di Sistemi di Gestione Ambientali e/o della Salute e Sicu-rezza dei Lavoratori e il conseguente otteni-mento della certificazione secondo le rispetti-ve norme, alla organizzazione di campagne di sensibilizzazione interne/esterne all’organiz-zazione e all’attività di informazione/formazio-ne del personale.

Page 77: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 6 - Scelte aziendali in materia di ambiente e salute e sicurezza 77

7.1 INTRODUZIONE

Confindustria Frosinone, consapevole dell’indi-spensabile ruolo che la scuola ricopre all’inter-no di una società oggi sempre più complessa e ricca di contaminazioni di un mondo internazio-nalizzato, già da alcuni anni ha instaurato, at-traverso la Commissione Ambiente e Sicurezza sia con singole realtà scolastiche del territorio provinciale che con l’Ufficio Scolastico Regio-nale per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone, un proficuo per-corso di collaborazione su tematiche diverse e con approcci poliedrici: incontri, visite, collabo-razioni, stage, convegni, concorsi e così via, per promuovere nelle scuole iniziative di sensibiliz-zazione, educazione e formazione.La rappresentanza permanente del mondo del-la scuola all’interno della Commissione Am-biente e Sicurezza di Confindustria Frosinone è l’esplicita e ulteriore dimostrazione della con-vinzione che solo operando in modo congiunto e condiviso con i singoli attori del territorio è possibile produrre e creare cambiamento.Le peculiarità del mondo della scuola, la deli-catezza negli interventi da proporre, la difficol-tà di operare in una realtà complessa hanno spinto e spingono Confindustria Frosinone, ad avvicinarsi alle giovani generazioni con propo-ste concrete, definite e sempre condivise con i dirigenti scolastici, i docenti e il personale delle istituzioni scolastiche del territorio.La cospicua e crescente partecipazione del mondo scolastico all’indagine raccolta in que-sto volume, mostra la viva esigenza di rendere partecipi tutti della realtà in cui la scuola del territorio si trova a operare. La presenza in que-sto Rapporto dei dati raccolti da numerose isti-tuzioni scolastiche dell’intero territorio provin-ciale, vuole rappresentare innanzitutto la viva convinzione che le problematiche, le difficoltà, i rischi o i punti di forza presenti all’interno di

una sede scolastica, non sono dissimili da quel-li di un’attività produttiva, intesa quale luogo di lavoro da migliorare, adeguare e mantenere se-condo le indicazioni normative del nostro Stato.

7.2 IL CAMPIONE

Nella presente edizione del Rapporto, ripren-dendo quanto già fatto da Confindustria Frosino-ne negli scorsi anni, sono stati coinvolti numero-si Circoli Didattici (scuola dell’infanzia e scuola primaria)1, Istituti comprensivi (infanzia, prima-ria e secondaria di I grado)2, Scuole Secondarie di I grado (scuole medie), Scuole Secondarie di II grado3 e l’U.S.R. per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone. Gli Isti-tuti scolastici sono distribuiti come segue4:

Note: (1) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007). - (2) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario

nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007) - (3) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007) - (4) Coefficienti utilizzati per

l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007)

Direzione DidatticheIstituti ComprensiviScuole secondarie di I° grado

Scuole secondarie di II° gradoConvitti

2%

21%

30%

35%

12%

Figura 39: Suddivisione degli Istituti scolastici partecipanti al progetto

Le 66 istituzioni scolastiche che hanno risposto al progetto sostenuto da Unindustria, attraver-so la compilazione del questionario proposto, rappresentano ben il 59% delle scuole statali presenti sul territorio provinciale, come detta-gliato nel grafico seguente:

Page 78: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

78

Le scuole: l’esperienza diConfindustria Frosinone

7.1 Introduzione pg. 807.2 Il campione pg. 807.3 Gli investimenti e le spese pg. 817.4 La formazione pg. 827.5 Le certificazioni pg. 827.6 Le visite delle Autorità di Controllo pg. 837.7 I dati di input pg. 837.7.1 Approvvigionamento idrico pg. 837.7.2 Consumi energetici pg. 847.8 I dati di output pg. 857.8.1 Gli scarichi idrici pg. 857.8.2 Le emissioni in atmosfera pg. 857.8.3 I rifiuti pg. 857.8.4 L’impatto acustico pg. 867.8.5 Gli aspetti ambientali pg. 867.9 Le valutazioni dei rischi pg. 877.9.1 Il rischio rumore pg. 877.9.2 Le vibrazioni pg. 877.9.3 Il rischio chimico pg. 877.10 Il Certificato di Prevenzione Incendi pg. 877.11 Le figure della sicurezza pg. 887.11.1 Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - RSPP pg. 887.11.2 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - RLS pg. 887.12 I quasi incidenti pg. 89

Page 79: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 79

Page 80: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

80

7.1 INTRODUZIONE

Confindustria Frosinone, consapevole dell’indi-spensabile ruolo che la scuola ricopre all’inter-no di una società oggi sempre più complessa e ricca di contaminazioni di un mondo internazio-nalizzato, già da alcuni anni ha instaurato, at-traverso la Commissione Ambiente e Sicurezza sia con singole realtà scolastiche del territorio provinciale che con l’Ufficio Scolastico Regio-nale per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone, un proficuo per-corso di collaborazione su tematiche diverse e con approcci poliedrici: incontri, visite, collabo-razioni, stage, convegni, concorsi e così via, per promuovere nelle scuole iniziative di sensibiliz-zazione, educazione e formazione.La rappresentanza permanente del mondo della scuola all’interno della Commissione Ambiente e Sicurezza di Confindustria Frosinone è l’espli-cita e ulteriore dimostrazione della convinzione che solo operando in modo congiunto e condi-viso con i singoli attori del territorio è possibile produrre e creare cambiamento.Le peculiarità del mondo della scuola, la deli-catezza negli interventi da proporre, la difficol-tà di operare in una realtà complessa hanno spinto e spingono Confindustria Frosinone, ad avvicinarsi alle giovani generazioni con propo-ste concrete, definite e sempre condivise con i dirigenti scolastici, i docenti e il personale delle istituzioni scolastiche del territorio.La cospicua e crescente partecipazione del mondo scolastico all’indagine raccolta in que-sto volume, mostra la viva esigenza di rendere partecipi tutti della realtà in cui la scuola del territorio si trova a operare. La presenza in que-sto Rapporto dei dati raccolti da numerose isti-tuzioni scolastiche dell’intero territorio provin-ciale, vuole rappresentare innanzitutto la viva convinzione che le problematiche, le difficoltà, i rischi o i punti di forza presenti all’interno di

una sede scolastica, non sono dissimili da quel-li di un’attività produttiva, intesa quale luogo di lavoro da migliorare, adeguare e mantenere se-condo le indicazioni normative del nostro Stato.

7.2 IL CAMPIONE

Nella presente edizione del Rapporto, ripren-dendo quanto già fatto da Confindustria Frosino-ne negli scorsi anni, sono stati coinvolti numero-si Circoli Didattici (scuola dell’infanzia e scuola primaria)1, Istituti comprensivi (infanzia, prima-ria e secondaria di I grado)2, Scuole Secondarie di I grado (scuole medie), Scuole Secondarie di II grado3 e l’U.S.R. per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone. Gli Isti-tuti scolastici sono distribuiti come segue4:

Note: (1) La scuola primaria (ex scuola elementare) è articolata in un primo anno teso al raggiungimento delle strumentalità di base e in due periodi didattici biennali. Insieme alla scuola secondaria di I grado costituisce il

primo ciclo d’istruzione (L. 28.03.2003, N. 53) (da fonte MIUR). - (2) La scuola secondaria di I grado (ex scuola media) si articola in un biennio e in un terzo anno che completa prioritariamente il percorso disciplinare (L. 28.03.2003, N. 53, art. 2, co. F). Insieme alla scuola primaria costituisce il primo ciclo d’istruzione; assicura, altresì, l’orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo d’istruzione (da fonte MIUR). - (3) La scuola secondaria di II grado è

attualmente costituita dai licei (artistico, classico, scientifico e socio-psico-pedagogico), dagli Istituti tecnici e dagli Istituti Professionali (da fonte

MIUR). - (4) Le elaborazioni relative agli istituti scolastici di questo paragrafo non comprendono l’U.S.R. per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone, che però viene considerato nei paragrafi successivi.

Direzione DidatticheIstituti ComprensiviScuole secondarie di I° grado

Scuole secondarie di II° gradoConvitti

2%

21%

30%

35%

12%

Figura 39: Suddivisione degli Istituti scolastici partecipanti al progetto

Le 66 istituzioni scolastiche che hanno risposto al progetto sostenuto da Unindustria, attraver-so la compilazione del questionario proposto,

Page 81: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 81

rappresentano ben il 59% delle scuole statali presenti sul territorio provinciale, come detta-gliato nel grafico seguente:

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Scuole non partecipanti

Direzionididattiche

Istituticomprensivi

Scuolesecondarie

1 grado

Scuolesecondarie

2 grado

Convitti

Scuole partecipanti

23

77

58

42

47

53

38

62 50

50

Figura 40: Percentuale di partecipazione delle scuole per tipologia di Istituto

Il numero degli studenti delle scuole coinvolte nell’indagine è pari al 49% della totalità della po-polazione studentesca del territorio provinciale, nella misura indicata nel grafico che segue.

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Studenti non partecipanti

Scuoledell’infanzia

ScuolaPrimaria

Scuolasecondaria

1 grado

Scuolasecondaria

2 grado

Studenti partecipanti

47

5352

48

52

4851

49

Figura 41: Percentuale di partecipazione degli studenti per tipologia di Istituto

Come si evince dalla tabella sottostante, le isti-tuzioni scolastiche partecipanti rappresenta-no largamente il territorio provinciale e in ben dodici comuni su ventiquattro le scuole parte-cipanti rappresentano il 100% del totale delle istituzioni scolastiche presenti.

SCUOLE

12 2 - 20 6 31 14

Vigili del FuocoArpa LazioPolizia ProvincialeASL

AltroNo visiteNon indicato

Tabella 58: Distribuzione scuole partecipanti al progetto nel territorio della provincia di Frosinone

Seguono le risultanze più rappresentative emerse dall’analisi dei dati ottenuti.

7.3 GLI INVESTIMENTI E LE SPESE

Agli Istituti Scolastici sono state chieste infor-mazioni sugli investimenti e sulle spese so-stenute in ambito di ambiente e sicurezza.Dall’esame dei dati ottenuti risulta che gli in-vestimenti in materia ambientale sono stati effettuati solamente da un Istituto per l’in-stallazione di pannelli fotovoltaici, mentre in materia di salute e sicurezza gli investimenti sono stati compiuti da 13 Istituti, pari al 19% del campione.Per quanto riguarda le spese, invece, la maggior parte degli istituti coinvolti dedica più risorse alla sicurezza che all’ambiente (66%); tali dati risultano senz’altro rappre-sentativi in quanto hanno fornito informazio-ni al riguardo il 70% degli Istituti partecipan-ti al progetto.

66 Istituzioni Scolastiche 66 Istituzioni Scolastiche 66 Istituzioni Scolastiche della Provincia di Frosinone della Provincia di Frosinone della Provincia di Frosinone partecipanti = 59% di scuole partecipanti = 59% di scuole partecipanti = 59% di scuole

presenti sul territorio provincialepresenti sul territorio provincialepresenti sul territorio provinciale

24 Comuni della Provincia 24 Comuni della Provincia 24 Comuni della Provincia di Frosinone rappresentati dalle di Frosinone rappresentati dalle di Frosinone rappresentati dalle

scuole partecipantiscuole partecipantiscuole partecipanti

Page 82: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

82

66%

1%

30%3%

Maggiori spese ambienteMaggiori spese sicurezza

Spese equidistribuiteNon indicato

Figura 42: Suddivisione percentuale spese

7.4 LA FORMAZIONE

Relativamente alla formazione sono state indi-cate un numero medio di 428 ore di formazione, di cui 304 in materia di ambiente e sicurezza, dato congruente con quanto rilevato da Confin-dustria Frosinone negli scorsi anni. Di seguito si riporta graficamente la suddivisione percen-tuale delle scuole che hanno erogato corsi di formazione ai propri dipendenti.

63%

37%

Non indicatoFormazione erogata

Figura 43: Suddivisione percentuale scuole che hanno erogato formazione/non indicato

Nel grafico seguente è riportata la percentuale delle scuole che hanno erogato corsi di forma-zione ai propri dipendenti relativamente alle te-matiche di ambiente e sicurezza.

54%

46%

Non indicatoFormazione erogata

Figura 44: Suddivisione percentuale scuole che hanno erogato formazione in materia di ambientee sicurezza/non indicato

7.5 LE CERTIFICAZIONI

Tra gli Istituti coinvolti nel progetto, 4 (pari al 6% del campione in esame) possiedono un Sistema di Gestione della Qualità certificato in conformi-tà con la norma UNI EN ISO 9001. Si segnala, inoltre, che 13 Istituti, corrispondenti al 19% delle scuole partecipanti, hanno realizzato l’au-tovalutazione d’Istituto, per poter monitorare e verificare le azioni ed i percorsi intrapresi ed il livello di soddisfazione delle aspettative e delle attese di tutte le componenti scolastiche.La scelta accurata dei metodi d’indagine, l’ap-plicazione di strumenti di analisi idonei, l’ap-plicazione di criteri di verifica condivisi, la ca-pacità di coinvolgimento di tutti gli operatori scolastici (Dirigenti scolastici, docenti, studen-ti, famiglie degli studenti, personale ammini-strativo ed ausiliario) permettono all’Istituzio-ne scolastica di effettuare riflessioni attente sull’intera organizzazione dell’offerta formativa

Il 54% delle scuole eroga Il 54% delle scuole eroga Il 54% delle scuole eroga formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente

e sicurezzae sicurezzae sicurezza

Page 83: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 83

e didattica della scuola, al fine di ottenere un continuo miglioramento.L’autovalutazione d’Istituto possiede altresì una forte valenza didattica perché, monitorando tut-te le azioni intraprese, la scuola verifica anche l’efficienza e l’efficacia del suo operare, attra-verso l’individuazione di eventuali carenze ed inadeguatezze, al fine di apportare le necessarie modifiche per una più valida offerta formativa.

7.6 LE VISITE DELLE AUTORITà DI CONTROLLO

Anche per le scuole si sono chieste informazio-ni riguardanti le visite ispettive da parte di Enti di Controllo; tra le scuole partecipanti, quaran-ta di esse, pari al 33%, hanno indicato di aver ricevuto visite da parte degli Enti di controllo nel corso del 2010, in particolare delle ASL e dei Vigili del Fuoco, il 46% dichiara di non aver avuto visite da Enti esterni, mentre il restante 21% non ha dato indicazioni in merito.Nella tabella successiva si riporta il dettaglio dei risultati ottenuti.

SCUOLE

12 2 - 20 6 31 14

Vigili del FuocoArpa LazioPolizia ProvincialeASL

AltroNo visiteNon indicato

Tabella 58: Dati sulle visite nelle scuole da parte di Enti di Controllo

37%

24%

2%

7%

14%16%

Vigili del FuocoArpa Lazio

ASLAltro

No visiteNon indicato

Figura 45: Suddivisione percentuale visite Autorità di Controllo

7.7 I DATI DI INPUT

7.7.1 Approvvigionamento idricoPer quanto concerne l’approvvigionamento idrico il 97% delle scuole si approvvigiona unicamente da acquedotto, l’1,5% si approvvigiona anche da pozzo e l’1,5% non ha fornito indicazioni.

97,0%

1,5%

1,5%

AcquedottoAcquedotto + pozzoNon indicato

Figura 46: Suddivisione percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico delle scuole

Il 19% degli Istituti effettua Il 19% degli Istituti effettua Il 19% degli Istituti effettua autoproduzione diautoproduzione diautoproduzione dienergia elettricaenergia elettricaenergia elettrica

Page 84: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

84

7.7.2 Consumi energeticiÈ stato richiesto agli istituti scolastici di indi-care in percentuale da quali fonti viene fatto l’approvvigionamento energetico, distinguendo tra energia elettrica, metano, gasolio e GPL e se venga effettuata autoproduzione di energia elettrica, differenziando ulteriormente tra fonti rinnovabili o tradizionali.I dati di consumi sono stati forniti da 53 istitu-ti, pari al 79% del campione, come evidenziato dalla figura seguente.

Dati riportatiNon indicato

21%

79%

Figura 47: Suddivisione percentuale scuole che hanno riportato informazioni consumi energetici/non indicato

Per quanto riguarda i combustibili, la fonte maggiormente impiegata dalle scuole parteci-panti è rappresentata dal metano (49%), segui-to dal gasolio (19%) e dal GPL (4%).

Per quanto concerne l’autoproduzione di ener-gia elettrica, di seguito viene riportata la distri-buzione delle scuole distinguendo in percen-tuale tra quelle che effettuano autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (ad es. mediante pannelli fotovoltaici), da fonti tradizionali (ad es. tramite impianti di cogenerazione), da entram-be le fonti o che non effettuano autoproduzione di energia.

81%

13%

4%2%

Autoproduzione da fonti rinnovabiliAutoproduzione da fonti misteAutoproduzione da fonti tradizionaliNo autoproduzione

Figura 48: Suddivisione percentuale autoproduzione energia elettrica

Infine è stato chiesto alle scuole se abbiano in-trapreso studi di fattibilità per la riduzione dei consumi energetici o se abbiano avviato pro-getti per ottenere tali benefici ambientali.A tale domanda hanno risposto affermati-vamente 2 istituti, pari al 3% del campione, mentre il 51% delle scuole non ha fornito in-dicazioni.

SI NO Non indicato

51%

3%

46%

Figura 49: Suddivisione percentuale studi di fattibilità riduzione consumi energetici

Page 85: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 85

7.8 I DATI DI OUTPUT

7.8.1 Gli scarichi idriciI dati sugli scarichi idrici sono stati forniti dal 63% degli istituti scolastici partecipanti.Come si nota dal grafico successivo il 57% delle scuole recapita i propri scarichi idrici in fogna-tura, mentre un 6% effettua lo smaltimento dei propri reflui attraverso ditte specializzate.

6%

37%

57%

Scarico in fognaturaSmaltimento effittuato da ditta specializzataNon indicato

Figura 50: Suddivisione percentuale scarichi idrici

7.8.2 Le emissioni in atmosferaPer quanto riguarda le emissioni in atmosfera, dal grafico successivo si nota come il 9% delle scuole sia in possesso di un’autorizzazione, il 46% dichiara emissioni che non necessitano di autorizzazione, mentre il 45% delle scuole non ha fornito indicazioni.

Autorizzazione ordinariaPresenza di emissioni che non necessitano di autorizzazioniNon indicato

46%

45%

9%

Figura 51: Suddivisione percentuale tipologia autorizzazione emissioni in atmosfera

Di seguito si riporta graficamente la suddivisio-ne delle emissioni in base alla loro provenienza; in particolare si nota che ben il 65% delle stesse derivano da riscaldamento (caldaie) e il 4% da attività di laboratorio (cappe e aspirazioni lo-calizzate su banco), mentre il 31% degli Istituti non ha fornito informazioni in merito.

Riscaldamenti ambiente di lavoroProcessi in laboratorioNon indicato

65%

31%

4%

Figura 52: Suddivisione percentuale provenienza emissioni

7.8.3 I rifiutiI dati relativi alla pericolosità o meno dei ri-fiuti sono stati forniti dal 79% degli istituti: dal grafico seguente emerge che il 98% dei rifiuti prodotti (essenzialmente carta, plastica, vetro, ecc.) è classificato come non pericoloso.

autorizzazione, mentre il 45% delle scuole non ha fornito indicazioni.

Page 86: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

86

Non pericolosiPericolosi

98%

2%

Figura 53: Suddivisione percentuale classificazione rifiuti prodotti dalle scuole

Nel grafico seguente è riportata la distinzione del-la destinazione finale dei rifiuti, dalla quale emer-ge che il 79% dei rifiuti prodotti è destinato allo smaltimento e solo il restante 21% al recupero.

RecuperoSmaltimento

79%

21%

Figura 54: Suddivisione percentuale destinazione rifiuti prodotti dalle scuole

Dall’analisi dei dati emerge come la percen-tuale di rifiuti destinati al recupero sia piutto-sto bassa (21%), anche se in aumento rispetto a quanto riscontrato nel 2009 nel progetto porta-to avanti da Confindustria Frosinone.Il trend crescente del recupero dei rifiuti (so-stanzialmente di carta e plastica) induce Con-findustria Frosinone insieme ad altri Enti del territorio a diffondere maggiormente il progetto “Differenziamoci”, che è già avviato ed attuato nei Comuni di Ceccano, Frosinone e Veroli.

7.8.4 L’impatto acusticoPer quanto riguarda l’impatto acustico risulta che quattro scuole, pari al 6% del campione, hanno effettuato tale valutazione, l’82% non l’ha esegui-ta, mentre il 12% non ha fornito informazioni.Pur essendo alta la percentuale delle scuo-le che non hanno verificato l’impatto acustico che generano verso l’esterno, tale carenza non si ritiene problematica in quanto si può ragio-nevolmente ritenere che gli istituti scolastici rispettino i limiti imposti per quanto concerne l’inquinamento acustico.

7.8.5 Gli aspetti ambientaliAlle scuole, così come per le aziende, sono sta-te richieste informazioni relativamente a quali, tra gli aspetti ambientali legati alla attività svol-ta, siano ritenuti più significativi. Dai dati otte-nuti emerge che gli aspetti più significativi per le scuole siano da individuarsi nelle emissioni in atmosfera, nei rifiuti e negli scarichi idrici.

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Aspetto non ritenuto siglificativo Aspetto ritenutosignificativo

Emis

sion

i in

atm

osfe

ra

Rifiu

ti

Scar

ichi

indr

ici

Cons

umo

risor

se n

atur

ali /

ene

rget

iche

Cont

amin

azio

ne s

uolo

/ so

ttosu

olo

Altr

i asp

etti

Figura 55: Valutazione aspetti ambientali scuole partecipanti

Page 87: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 87

7.9 LE VALUTAZIONI DEI RISChI

7.9.1 Il rischio rumore

36%

58%

6%

Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon indicato

Figura 56: Distribuzione effettuazione valutazione rumore interno

Dalla figura emerge che il 36% degli istituti sco-lastici ha effettuato la valutazione del rumore in-terno, il 58% non l’ha eseguita, mentre il 6% non l’ha indicato. Anche se la percentuale delle scuole che non ha effettuato tale valutazione è numeri-camente significativa, si ritiene, considerate le condizioni di lavoro nelle scuole, il rischio di espo-sizione al rumore trascurabile e comunque infe-riore alle soglie ritenute significative dal D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., cd. Testo Unico della Sicurezza.

7.9.2 Le vibrazioniDal grafico seguente risulta che il 3% delle scuole ha effettuato la valutazione del rischio derivante da vibrazioni meccaniche, il 10% non l’ha eseguita e ben l’82% l’ha dichiarata non applicabile. Il 5% del campione non ha fornito indicazioni in merito.

Valutazione effettuataValutazione non effettuata

Non applicabileNon indicato

82%

5%3%10%

Figura 57: Distribuzione effettuazione valutazione rischio vibrazioni

7.9.3 Il rischio chimicoPer quanto concerne il rischio chimico risulta che il 30% degli istituti scolastici ha effettuato tale valutazione, il 9% delle scuole risulta non aver effettuato la valutazione, mentre il 54% la ritiene non applicabile.

Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon applicabileNon indicato

54%

9%

30%7%

Figura 58: Distribuzione effettuazione valutazione rischio chimico

7.10 IL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI

Nel grafico seguente è riportata la visualizza-zione degli istituti scolastici che sono in pos-sesso del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI). Il 34% degli istituti sono in possesso di

Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il

rischio di esposizionerischio di esposizionerischio di esposizione

Page 88: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

88

CPI in corso di validità, il 58% dichiara di non possederlo, mentre l’8% non ha fornito indica-zioni in merito.

58%

34%

8%

In corso di validità Non presente Non indicato

Figura 59: Distribuzione presenza CPI

7.11 LE FIGURE DELLA SICUREZZA

7.11.1 Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - RSPPI dati mostrano che nel 63% delle scuole il Respon-sabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è designato all’esterno della struttura (come libero professionista o come interno di un altro istituto scolastico) mentre nel restante 37% dei casi tale figura è individuata all’interno della struttura.Nel grafico seguente viene riportata schemati-camente la situazione sopra descritta.

54%9%

25%

12%

Coincide con il Datore di LavoroInterno

Esterno (di altro istituto)Esterno (libero professionista)

Figura 60: Distribuzione percentuale presenza RSPP nelle scuole

Sono state richieste anche alle scuole infor-mazioni sulla formazione obbligatoria che il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve effettuare, in particolare è stato chiesto che fosse indicato se la forma-zione era già stata effettuata o era in corso alla data di compilazione del questionario.Dai dati ottenuti risulta che l’81% degli RSPP in carica ha completato la formazione, il 9% la sta completando, mentre nel 10% dei casi non si hanno informazioni.

SI NO, è in corso Non indicato

81%

9%10%

Figura 61: Distribuzione percentuale formazione RSPP nelle scuole

7.11.2 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - RLSPer i Rappresentanti dei Lavoratori per la Si-curezza si evidenzia che tale figura è eletta nel 94% degli istituti scolastici partecipanti.

RLS elettoRLS non elettoNon indicato

94%

2% 4%

Figura 62: Distribuzione percentuale elezione RLS nelle scuole

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I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 89

Sono state chieste agli istituti scolastici informa-zioni sulla formazione obbligatoria cui il Rappre-sentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto. Dai dati forniti, relativi al sottocampione di scuole che hanno fornito informazioni sulla elezione del RLS, emerge che nell’86% dei casi il Rappresen-tante dei Lavoratori per la Sicurezza, alla data di stesura del questionario, ha completato la forma-zione, nel 9% la sta completando, mentre nel 5% dei casi non si hanno informazioni.

SI NO, è in corso Non indicato

86%

9%

5%

Figura 63: Distribuzione percentuale effettuazione formazione da parte del RLS

7.12 I QUASI INCIDENTI

A proposito dei quasi incidenti, si segnala che nel 21% degli istituti scolastici tali eventi ven-gono rilevati e gestiti, percentuale in aumento rispetto a quanto rilevato lo scorso anno (15%).

Registrazione quasi incidentiNessuna registrazione dei quasi incidenti

Non indicato

70%

21%

9%

Figura 64: Segnalazione quasi incidenti da parte delle scuole – distribuzione percentuale

Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il

rischio di esposizionerischio di esposizionerischio di esposizione

Page 90: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

90

Page 91: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 91

Proposte di miglioramento

Unindustria, per le prossime edizioni del “Rapporto Ambiente e Sicurezza”, intende rendere il docu-mento uno strumento innovativo di comunicazione sociale e ambientale, capace di testimoniare le performance ed i miglioramenti del mondo industriale nel rispetto dell’ambiente e della normativa in materia di salute e sicurezza nel lavoro.

A tale scopo le azioni di miglioramento individuate sono le seguenti:• anticipare la fase di avvio/raccolta dei questionari;• evidenziare con maggiore chiarezza i confini della raccolta dati;• avviare un confronto di cooperazione con la maggior parte delle parti interessate (Enti Istituzio-

nali, Mass Media, ecc.);• predisposporre di un questionario ad hoc per le aziende con particolari peculiarità (caratura,

dimensione, sedi oltre i confini regionali, nazionali ed internazionali);• migliorare il rapporto e l’integrazione con il mondo della scuola.

Page 92: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

92

Glossario

Elemento delle attività o dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente

ASPETTOAMBIENTALE

ISO 9001

FEEM –FONDAZIONE ENIENRICO MATTEI

Istituto di ricerca senza fini di lucro a vocazione internazionale, fondato per la conduzione di ricerche innovative nel campo dello sviluppo sostenibile. L’istituto è stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica nell’anno 1989

Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione ambientale

Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione della qualità

Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza

ISO 14001

Standard sviluppato dal Social Accountability International per la realizzazione di un sistema di gestione della Responsabilità sociale, mirato al rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavora-tori, alla tutela contro lo sfruttamento dei minori e alle garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro

SA 8000

Dichiarazione delle intenzioni e dei principi di un’azienda in relazione alla sua globale prestazione verso le tematiche di Salute, Sicurezza e Ambiente, che fornisce uno schema di riferi-mento per l’attività e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in tale campo

POLITICA AMBIENTE E SICUREZZA

Sistema per stabilire politica e obiettivi e per conseguire tali obiettivi (ISO 9000:2005).In altre parole l’organizzazione, la pianificazione, le responsabili-tà, le procedure, le prassi operative, i processi e le risorse per elaborare, attuare, conseguire, riesaminare e mantenere attivo il controllo su tutte le variabili interne ed esterne

SISTEMA DI GESTIONE

Tutti i soggetti che possono essere interessati alle attività di un’organizzazione (azionisti, dipendenti, clienti, fornitori, comuni-tà locali, istituzioni, associazioni di categoria ed opinione, ecc.)

STAKEHOLDER/PARTI INTERESSATE

Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE

REGOLAMENTO EMAS

OHSAS 18001

Page 93: Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010

Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 93

Principali Riferimenti Legislativi

Legge 26 ottobre 1995, n° 447

D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 e s.m.i.

D.M. 16 febbraio 1982

D.M. 10 marzo 1998

D. Lgs. 11 maggio 1999, n° 152 e s.m.i.

D. Lgs. 5 febbraio 1997, n° 22

D.P.R. 24 maggio 1988, n° 203

D.P.R. del 25 luglio 1991

D. Lgs. 17 agosto 1999, n° 334 e s.m.i.

D.P.R. del 18 febbraio 2005, n° 59

Norme in materia ambientale

Legge quadro sull’inquinamento acustico

Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (cd. Testo Unico della Sicurezza)

Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.

Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestio-ne dell'emergenza nei luoghi di lavoro.

Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

seguenti riferimenti legislativi, seppur abrogati, vengono riportati poiché molte delle autorizzazioni tuttora possedute dalle aziende sono state rilasciate in conformità ad essi.

Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.

Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della diretti-va 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento.

Modifiche dell'atto di indirizzo e coordinamento in materia di emissioni poco significative e di attività a ridotto inquinamento atmosferico emanato con D.P.C.M. in data 21 luglio 89

Attuazione integrale della Direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integratadell’inquinamento

D. Lgs. 3 aprile 2006, n° 152 e s.m.i.

Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884, 84/360, 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell’aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell’art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183.

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Lettera del verificatore

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01 INFORMATION TECHNOLOGY (totale 9)Azienda Comune

ESATEK S.r.l. Pignataro Inter.ISED S.p.A. RomaSO.TEL S.r.l. RomaENGINEERING.IT S.p.A. RomaSOGEI S.p.A. RomaHP ENTERPRISE SERV. ENERGY ITALIA S.r.l. PomeziaHP ENTERPRISE SERV. ENERGY ITALIA S.r.l. RomaALMAVIVA S.p.A. RomaSOFTLAB S.p.A. Roma

02 INDUSTRIA DELLA CERAMICA (totale 10)Azienda Comune

IDEAL STANDARD INDUSTRIALE S.r.l. RoccaseccaGRUPPO SANITARI ITALIA S.p.A. Gallese ScaloSIMAS S.p.A. Civita CastellanaFORNACI D.C.B. PIERINO BRANELLA S.p.A. RomaAREA INDUSTRIE CERAMICHE S.r.l. AnagniCEPRANO COPERTURE S.r.l. CepranoCERAMICA FLAMINIA S.p.A. Civita CastellanaVALDAMA Civita CastellanaSIAP-MAN MADE S.r.l. FerentinoCERAMICA GLOBO Castel Sant’Elia

03 SANITA’ (totale 5)Azienda Comune

ELLEPI MEDICA S.r.l. FrosinoneLABORATORIO ANALISI CHIMICO CLINICHEE MICROBIOLOGICHE “DAVID SNC” SoraCASA DI CURA S. ALESSANDRO S.r.l. RomaINI S.r.l. “CITTÀ BIANCA” VeroliBIOLAB S.r.l. - LAB. ANALISI CLINICHE Veroli

04 FARMACEUTICA E BIOMEDICALI (totale 8)Azienda Comune

SIGMA TAU S.p.A. PomeziaBAXTER MANUFACTURING S.p.A. CittaducaleCONVATEC ITALIA S.r.l. RomaJOHNSON & JOHNSON MEDICAL S.p.A. PomeziaSANOFI PASTEUR MSD RomaPATHEON ITALIA S.p.A. FerentinoBRISTOL MYERS SQUIBB S.r.l. AnagniMERCK SERONO S.p.A. Roma

05 TESSILE ABBIGLIAMENTO (totale 4)Azienda Comune

BINET SUL LIRI S.p.A. Isola del LiriCONTAL S.n.c. M.S.G. CampanoMODELCAD S.a.s. di MARCO ZULLO SoraFORINT S.p.A. Frosinone

06 DISTRIBUZIONE (totale 8)Azienda Comune

ALIPAS S.r.l. FrosinoneSI.CA S.r.l. FrosinoneENI TRADING & SHIPPING S.p.A. RomaREDSTUDIO S.r.l. Roma

07 CONSULENZA ATT. PROF.LI FORM. (totale 17)Azienda Comune

CONFINDUSTRIA PERFORM S.r.l. FrosinoneZETA CONSULTING S.r.l. FrosinoneZETA JOB & TAX S.r.l. FrosinoneBUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. RomaMSP ITALIA S.r.l. RomaIN.SI. S.p.A. FerentinoT.S.C. S.r.l. VeroliSI-IES S.r.l. EUROPEAN SERVICES INSTIT. RomaCONSILIA CFO S.r.l. RomaMANPOWER S.p.A. RomaMASTER MANAG. STUDI E RICERCA S.r.l. RomaA.M. ENGIN. & INDUST. RESEARCH S.r.l. SoraS.T.I. SVILUPPO TECNOLOGIE INDUSTRIALI SoraTETRACONSULT S.r.l. SOCIETA’ DI INGEGNERIA FrosinoneENI CORPORATE UNIVERSITY S.p.A. RomaSIPAR S.r.l. FerentinoSI.LA S.r.l. Roma

08 LEGNO ARREDO NAUTICA (totale 2)Azienda Comune

GRAN TOUR S.r.l. PalianoTAGLIABOSCHI S.r.l. Frosinone

09 COMUNICAZIONI (totale 5)Azienda Comune

SIPRA S.p.A. RomaSIELTE S.p.A. RomaTELESPAZIO S.p.A. RomaWIND TELECOMUNICAZIONI S.p.A. RomaTELECOM ITALIA S.p.A. Roma

Aziende

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10 ENERGIA (totale 19)Azienda Comune

TURRIZIANI PETROLI S.r.l. FrosinoneSOGEF S.r.l. FrosinoneSERAM S.p.A. FiumicinoITALGAS S.p.A. - DISTRIBUZIONE GAS ROMA RomaTERNA S.p.A. RomaECOSYSTEM ITALIA S.r.l. Isola del LiriAPI - ANONIMA PETROLI ITALIANA S.p.A. RomaPULIMEC S.r.l. FrosinoneT.E.C. S.r.l. CittaducaleENEL S.p.A. RomaENI ADFIN S.p.A. RomaENI S.p.A. - DIVISIONE CORPORATE RomaENI S.p.A. - DIVISIONE GAS & POWER RomaENI S.p.A. - DIVISIONE REFINING& MARKETING (SETTORE INDUSTRIALE) RomaENI S.p.A. - DIVISIONE REFINING& MARKETING SEDE RomaENIPOWER S.p.A. NettunoENISERVIZI S.p.A. RomaSNAM RETE GAS E SOCIETÀ CONTROLLATE RomaBONOLLO ENERGIA S.p.A. Anagni

SETTORE 11 INDUSTRIA DEL TURISMO (totale 6)Azienda Comune

HOTEL CITTÀ DEI PAPI AnagniLEPINTOURS & G.MAROCCO S.r.l. FrosinoneCENTRO ITALIA RISTORAZIONE S.r.l. FrosinoneHOTEL IL CAVALIER D’ARPINO S.r.l. ArpinoHOTEL ITALIA G.A.P. S.r.l. FiuggiSHERATON HOTEL & CONFERENCE CENTER Roma

SETTORE 12 MECCANICA (totale 35)Azienda Comune

A. Fenice Engineering S.r.l. S. Giorgio a LiriABB S.p.A. - ABB SACE Division FrosinoneCOMERA S.r.l. FrosinoneORI MARTINACCIAIERIA E FERRIERA DI BRESCIA S.p.A. CepranoEUROMETAL S.r.l. FrosinoneUMBERTO SELLARI S.r.l. FrosinoneVALEO S.p.A. FerentinoROSSI IMPIANTI S.r.l. FrosinoneSKF INDUSTRIE S.p.A. CassinoMES S.p.A. RomaMONTEFERRI S.r.l. Roma

LOMBARDINI S.r.l. RietiALDO BIANCONE S.r.l. RomaAER SERVICES S.r.l. VeroliAGUSTAWESTLAND S.p.A. FrosinoneFIAT GROUP AUTOMOBILESMANUFACTURING CASSINO PLANT S.p.A. Pied. S. GermanoALENIA AERONAUTICA S.p.A. RomaORSOGRIL S.p.A. MonterotondoEUROZINCO S.p.A. AnagniFENICE S.p.A. Pied. S. GermanoFERONE GIOVANNI CassinoILVA S.p.A. PatricaSIDERURGICA LATINA MARTIN S.p.A. CepranoTUBI S.p.A. CittaducaleADLER EVO S.r.l. CassinoECO - LIRI S.p.A. S. Giorgio a LiriFACCHINI SA.FER S.a.s. BroccostellaTECNOSYSTEM S.r.l. AnagniTUTOLO STAMPI S.r.l. AnagniELISFERR S.r.l. AnagniCOGEME SET S.p.A. PatricaIACOBUCCI A.T.S. S.r.l. FerentinoLEAR CORPORATION ITALIA S.r.l. CassinoCIEM S.p.A. CassinoFRATELLI MAZZOCCHIA S.r.l. Frosinone

13 ALIMENTARE (totale 18)Azienda Comune

POLSELLI S.p.A. ArceIAQUONE S.r.l. VicalviCENTRALE DEL LATTE DI ROMA S.p.A. RomaMOLINARI ITALIA S.p.A. CivitavecchiaSOCIETÀ PER AZIONI PRODUZIONELAVORAZIONE ORZO S.A.P.L.O. PomeziaLOGISTA ITALIA S.p.A. RomaBIRRA PERONI S.p.A. RomaCENTRO CARNIdi CONTI FINALBA CORINTI & C S.a.s. ViterboDI COSIMO S.p.A. AnagniFORNI RIUNITI VALPAN S.p.A. PalianoNESTLÈ ITALIANA S.p.A. FerentinoPASTIFICIO ZAFFIRI S.r.l. SoraPONTI S.p.A. AnagniINALCA S.p.A. RietiSA.NO. S.r.l. AccumoliM.O.C.A. S.r.l. PomeziaMANIFATTURE SIGARO TOSCANO S.p.A. RomaDISTILLERIE BONOLLO S.p.A. Anagni

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14 EDITORIA INFORM.NE AUDIOVISIVO (totale 1)Azienda Comune

THE SPACE CINEMA 1 S.p.A. RomaTHE SPACE CINEMA 2 S.p.A. Roma

15 CARTA STAMPA E CARTOTECNICA (totale 13)Azienda Comune

BURGO GROUP S.p.A. SoraCARTIERA SAN MARTINO S.p.A. BroccostellaWEPA LUCCA S.r.l. CassinoRENO DE MEDICI S.p.A. Villa Santa LuciaALFA TUBI S.r.l. Isola del LiriCARTIERE DI GUARCINO S.p.A. GuarcinoFRANCESCO PISANI & FIGLI ArpinoLA MULTIGRAFICA di ANTONIO FACCI FrosinoneCARTIERA F.A.CERRONE S.p.A. AquinoINDEXA ITALIA 2 Fontana LiriARTI GRAFICHE TOFANI S.n.c. FrosinoneSAMA MARKETING E PRODUZIONE S.r.l. CastelliriCARTOTECNICA REALI Ferentino

16 ATTIVITÀ ESTRATTIVE (totale 6)Azienda Comune

VIMET S.r.l. VitorchianoTRAVERTINO CONVERSI S.r.l. Guidonia Mont.MARMI ZOLA S.r.l. AusoniaBASALTINA S.r.l. ViterboBTR S.r.l. Travertino Romano TivoliIMPRESA GIOVI S.r.l. Roma

17 SERVIZI AMBIENTALI (totale 11)Azienda Comune

CIGIESSE COMUNICAZIONE S.r.l. Isola del LiriCLEAN SYSTEM DI MAGNANTE LUISA & C. S.a.s. FerentinoENERACQUE S.p.A. FrosinoneRIZZI FRANCESCO CeccanoBONIFICHE S.p.A. RomaITALFERRO S.r.l. RomaNUCLECO S.p.A.SOCIETÀ PER L’ECOINGEGNERIA NUCLEARE RomaD.M. S.r.l. ViterboENERCOMBUSTIBILI S.r.l. PalianoNOVA VIRIDIA S.r.l. FrosinoneOSI S.a.s. Isola del Liri

18 SICUREZZA (totale 3)Azienda Comune

3C S.r.l. CivitavecchiaPOSTE TUTELA S.p.A. RomaPOSTE ITALIANE S.p.A. Roma

19 ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA (totale 12)Azienda Comune

BITRON S.p.A. - Unità di Alatri AlatriS.A.R.T.E. S.p.A. Fiano RomanoSCHNEIDER ELECTRIC INDUST. ITALIA S.p.A. RietiLTE IMPIANTI S.r.l. RomaSELEX SISTEMI INTEGRATI S.p.A. RomaSOLSONICA S.p.A. CittaducaleERICSSON TELECOMUNICAZIONI S.p.A. RomaSELEX ELSAG S.p.A. PomeziaTECHNO SKY S.r.l. RomaNORTHROP GRUMMAN ITALIA S.p.A. PomeziaELETTRONICA S.p.A. RomaIACOBUCCI HF ELECTRONICS S.p.A. Ferentino

20 FINANZA, CREDITO, ASSIC., IMMOB. (totale 3)Azienda Comune

BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.p.A. RomaGLOBAL CASE SERVIZI IMMOBILIARI S.r.l. FrosinoneMIZAR INTERN. INSURANCE BROKERS S.r.l. Roma

21 CHIMICA, GOMMA E MATERIE PLASTICHE (totale 32)Azienda Comune

ACS DOBFAR S.p.A. AnagniACS S.p.A. Pign. InteramnaAGC AUTOMOTIVE ITALIA S.r.l. RoccaseccaAVON COSMETICS S.r.l. AnagniITALCHEMICAL INDUSTRIALE S.r.l. FerentinoM&G POLIMERI ITALIA S.p.A. PatricaMARANGONI S.p.A. FerentinoMARANGONI TYRE S.p.A. AnagniRAPISARDA INDUSTRIES S.r.l. FrosinoneEUROPLASTIC SUD S.r.l. FerentinoFE. PLAST S.r.l. FerentinoHENKEL ITALIA S.p.A. FerentinoVALPLASTIC S.r.l. Castro dei VolsciVISCOLUBE S.p.A. CeccanoRIVOIRA S.p.A. AnagniSAINT-GOBAIN PPC ITALIA S.p.A. AquinoTECNOLOGIE AVANZATE S.r.l. VeroliRABUGINO S.p.A. Sgurgola

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PLASCO S.p.A. AnagniSP PRIMA TorriceFLESSOBAGS S.r.l. ViterboBUZZI UNICEM S.p.A. Guidonia Mont.CHEMI S.p.A. PatricaEDER CHIMICA S.r.l. CassinoEMMEGOMMA S.r.l. PatricaSOGO S.p.A. FrosinoneBASF ITALIA S.r.l. - DIVISIONE CATALIZZATORI RomaCOLGATE PALMOLIVE ITALIA S.r.l. AnzioFLAG S.p.A. Villa S. StefanoPLASTIPAK ITALIA SUD S.r.l. AnagniHUNTSMAN PATRICA S.r.l. PatricaP&G Roma

22 INFRASTRUTTURE (totale 6)Azienda Comune

TECNO ROMA IMMOBILIARE E SERVIZI S.r.l. PalianoGRANDI STAZIONI S.p.A. RomaANAS S.p.A. RomaSABA ITALIA S.p.A. RomaITALFERR S.p.A. RomaVIANINI LAVORI S.p.A. Roma

23 TRASPORTO E LOGISTICA (totale 13)Azienda Comune

DI PONIO LUIGI Pign. InteramnaTOTI TRANS S.r.l. FerentinoTRASMINER S.r.l. Pied. S. GermanoALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS S.p.A. FiumicinoPANDA TRASPORTI S.r.l. RomaFERSERVIZI S.p.A. RomaAEROPORTI DI ROMA S.p.A. Fiumic./CiampinoAUT.TI CARMINE SALERNO S.r.l. FrosinoneAUT.TI PIGLIACELLI S.p.A. VeroliAUTOTRASPORTI REA S.p.A. Isola del LiriECOTRANS S.r.l. VeroliT.V.L. S.r.l. Pied. S. GermanoCONSORZIO SERVIZI CARMESI CARME S.c. a r.l. Anagni

24 PROGETTAZIONE, MATERIALI E IMPIANTI (totale 13)Azienda Comune

LIES S.r.l. RomaALTAY SCIENTIFIC S.p.A. San CesareoBALDON S.p.A. FerentinoCOSTEN S.r.l. RomaFATIGAPPALTI S.p.A. RomaGORI NAZZARENO S.r.l. Roma

SALINI COSTRUTTORI S.p.A. RomaTECHNIP ITALY S.p.A. RomaMABO PREFABBRICATI SupinoASTALDI S.p.A. RomaEDIL GERO S.r.l. RomaSAIPEM S.p.A. RomaLENZI CONSULTANT S.r.l. Roma

25 EDILIZIA (totale 31)Azienda Comune

F.LLI MATTEI S.r.l. S. Giorgio a LiriG.P.R. S.r.l. Coreno AusonioSVEI S.p.A. RomaI.C.A. IMPRESA COSTRUZ. ANTONICOLI S.r.l. RietiE.C.M. S.r.l. SUS ViterboGRUPPO ZEPPIERI COSTRUZIONI S.r.l. VeroliIMPRESA BENITO STIRPECOSTRUZIONI GENERALI S.p.A. TorriceIMPRESA “PATRIZI CESARE FRANCO” FrosinoneS.I.A.C.E. S.r.l. FrosinoneTRIVEL SUD S.r.l. FrosinoneCONDOTTE IMMOBILIARE S.p.A. RomaSMET ITALIA S.p.A. FrosinoneCOMITATO PARITETICO TERRITORIALE PERLA PREVENZIONE INFORTUNI, L’IGIENE EL’AMBIENTE DI LAVORO DI ROMA E PROVINCIA RomaLAMARO APPALTI S.p.A. RomaROMANA CALCESTRUZZI S.p.A. RomaLOGOS PREFABBRICATI S.r.l. Ferentino101 CONTRACTOR S.r.l. FerentinoBUCCITTI SERVICE FrosinoneCOSTRUZIONI FABRIZI PIETRO S.p.A. Boville ErnicaDOMENICO PAGLIA COSTRUZIONI M.S.G. CampanoMOLIRI S.r.l. M.S G. CampanoSOLCESI S.r.l. CassinoCAVA VOLPARI S.r.l. AlatriGEOTECNICA GEOFISICA MARCANTELLI S.r.l. FrosinoneIMPERANTI GLOBAL SERVICES S.r.l. VeroliIMPRESA IUCCI COSTRUZIONI S.r.l. SoraDELTA LAVORI S.p.A. SoraIMMOBILIARE VITERBO S.r.l. ViterboCOSIF S.r.l. VeroliTORTOLANI EDILCAVE S.r.l. AtinaVENAFRO MARMI E GRANITI S.p.A. Isola del Liri

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 101

ISTITUTO SCOLASTICO Dirigente Scolastico Comune

ISTITUTO COMPRENSIVO Martina Maria Grazia AlatriS.M.S. “DANTE ALIGHIERI” Appugliese Luigi AlatriISTITUTO COMPRENSIVO Pigliasco Vincenzo AmasenoL.C. “DANTE ALIGHIERI” Gioe’ Adriano AnagniI.I.S. “TULLIANO” Bove Michele ArpinoCONVITTO NAZIONALE “TULLIANO” Lofrese Eleonora ArpinoISTITUTO COMPRENSIVO Mastrantoni Ruggero Boville ErnicaISTITUTO COMPRENSIVO “EVAN GORGA” Tramontozzi Angelina BroccostellaCIRCOLO DIDATTICO CASSINO II Simeone Antonio CassinoCIRCOLO DIDATTICO CASSINO III Iacchini Lamberto CassinoI.I.S. “SAN BENEDETTO” DI CASSINO Tocco Franco CassinoI.T.C.G. “MEDAGLIA D’ORO CITTÀ DI CASSINO” Di Mambro Erasmo CassinoL.C. “G. CARDUCCI” De Vincenzo Filomena CassinoI.M.S. “VARRONE” Rossi Filomena CassinoISTITUTO COMPRENSIVO Carlini Antonia Castro dei VolsciCIRCOLO DIDATTICO CECCANO II Minieri Lucia CeccanoS.M.S. Nardoni Alessandra CeccanoLICEO SCIENTIFICO Giacomobono Giuseppe CeccanoI.T.C. Senese Concetta CeccanoISTITUTO COMPRENSIVO Giuliano Maria Parisina (r) EsperiaC.D. FERENTINO II Germano Daniela (r) FerentinoI.I.S. “M. FILETICO” De Camillo Cleandra FerentinoI.T.I.S. “DON MOROSINI” Sotis Livio FerentinoCIRCOLO DIDATTICO D’Ercole Caterina FiuggiI.P.S.S.A.R. “M. BUONARROTI” Cerrito Giacinto FiuggiC.D. FROSINONE I Moro Maria FrosinoneC.D. FROSINONE II “OPK” Mastrantoni Ruggero FrosinoneC.D. FROSINONE II “SMT SPINELLI” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE II “L. RADICE” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE II “P.ZZO STIRPE” Mastrantoni Ruggero FrosinoneC.D. FROSINONE II “VIA VERDI” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE II “GIOVANNI XXIII” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE III “DANTE ALIGHIERI” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE III “SAN MAGNO” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE III “UMBERTO I” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE III “IGNAZIO DE LUCA” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE IV Monforte Mariano FrosinoneS.M.S. “FROSINONE III” Lisi Beniamino Frosinone S.M.S.” L. PIETROBONO” Carfagna Patrizia Frosinone

Scuole

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ISTITUTO SCOLASTICO Dirigente Scolastico Comune

I.I.S. “L. ANGELONI” Del Torto Rosa Frosinone L.C. “N.TURRIZIANI” Gnagni Emilia Frosinone I.M.S. “FLLI MACCARI” Valeri Maria Teresa Frosinone I.T.C. “LL DA VINCI” Vellucci Rosalba FrosinoneI.T.G “F. BRUNELLESCHI” Vellucci Rosalba FrosinoneUSR LAZIO - UFFICO XI AMBITO TERRITORIALEPROVINCIA DI FROSINONE Mandarelli Mario FrosinoneI.P.S.I.A. “G. NICOLUCCI” Mancone Eustachio Isola Del LiriI.T.I.S “R. REGGIO” Lecce Vittorio Isola Del LiriISTITUTO COMPRENSIVO Forte Franco Piedimonte S. GermanoISTITUTO COMPRENSIVO Bottari Patrizia PalianoISTITUTO COMPRENSIVO “O.BOTTINI” Damizia Tommaso PiglioISTITUTO COMPRENSIVO Bernardi Giuseppe PofiISTITUTO COMPRENSIVO Cipriano Lucia RoccaseccaS.M.S. “A. SANTILLI” Cocorocchia Roberto Sant’Elia FiumerapidoCIRCOLO DIDATTICO SORA I Marcantoni Fiorella SoraCIRCOLO DIDATTICO SORA II Rapini Sandro SoraCIRCOLO DIDATTICO SORA III Palombo Orietta SoraS.M.S. “E. FACCHINI” Petricca Marcella Maria SoraS.M.S. “G. ROSATI” Iaconelli Silvia Daniela SoraI.M.S. “V.GIOBERTI Giona Clelia SoraL. S. “L. DA VINCI” Rossi Cecilia SoraI.T.C.G. “BARONIO” Rufa Annunziata SoraISTITUTO COMPRENSIVO Bernardi Giuseppe StrangolagalliISTITUTO COMPRENSIVO Incelli Michele SupinoCIRCOLO DIDATTICO VEROLI II Bianchi Nisia VeroliS.M.S. “G. MAZZINI” Bucci Icilio VeroliL.S.”G. SULPICIO” Frusone Armando Veroli

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Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 103

Un doveroso ringraziamento alle Aziende Associate di Unindustria ed agli Istituti Scolastici che, rispondendo al questionario, hanno reso possibile la predisposizione del presente Rapporto.

Ringraziamenti, inoltre, al gruppo di lavoro dedicato alla realizzazione del progetto:Gianfranco Belcaro, Gabriella Cantalamessa, Eleonora Frusone, Emanuela Mattarelli (Anima per il Sociale nei Valori d’Impresa), Patrizia Campagna (Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Ufficio XI), Cristiana Lucci (Unione Servizi Roma), Aldo della Peruta, Paolo Fattoracci, Giancarlo Marcoaldi, Felice Miccadei, Marcello Orifici, Lorella Piantadosi, Antonio Truglio (Unindustria).

Il presente documento è stato redatto da Unindustria e dalla Direzione Regionale Inail del Lazio in collaborazione con:

GAIA AMBIENTE SrlSpinea (Venezia)

Ing. Paolo Carlo VignoniDott. Cristian Franzin

e, con il supporto di:

Finito di stampare Novembre 2011

CB&C - www.cbcnet.it

Ringraziamenti

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Sicurezza

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