Rapporto Ambiente e Sicurezza
anno 2010
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Rapporto Ambiente e Sicurezza
anno 2010Il “Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010” è stato redatto seguendo, ove applicabile, sia le linee guida predisposte dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) dal titolo “Il rapporto ambientale d’impresa - Linee guida per la compilazione” sia le Linee guida sviluppate da Confindustria Frosinone sulla base dell’esperienza maturata negli ultimi cinque anni.
Per una corretta fruizione del presente documento si fa presente che:- i dati forniti dalle aziende e dalle istituzioni scolastiche partecipanti al progetto sono aggiornati al 31
dicembre 2010;- i dati relativi al sistema associativo di Unindustria sono aggiornati (salvo dove non diversamente specificato) al 31 Luglio 2011.
AREA COMPETITIVITÀ:Aldo della Peruta – Tel. 0775/817222
E-mail: [email protected]
AREA LAVORO:Marcello Orifici – Tel. 06/84499353
E-mail: [email protected]
Per ogni informazione rivolgersi a:
UNINDUSTRIAVia Noale 206 – 00155 Roma
www.un-industria.it – tel. 06/844991
Rapporto Ambiente e Sicurezza
anno 2010
RapportoRapporto
Unindustria
La raccolta dati
L’ambiente
Scelte aziendali in materia diambiente e salute e sicurezza
Le aziende 283
L’associazione e le strategie 201I DATI
UNINDUSTRIA
La sicurezza5
Le scuole: l’esperienza diConfindustria Frosinone
24
42
74
78
58
INAIL Ambiente e Sicurezza
Prefazione
Unindustria e la sostenibilità
L’Impegno di Unindustria
2
4
6
Principali riferimenti legislativi
Le proposte di miglioramento
I Partecipanti al progetto
Ringraziamenti
Glossario
Lettera del verificatore
7
5
33
1
77
5
Unindustria
Rapporto
Sicurezza
La raccolta dati
L’ambiente
Scelte aziendali in materia diambiente e salute e sicurezza
Le aziende 283
L’associazione e le strategie 201I DATI
UNINDUSTRIA
La sicurezza5
Le scuole: l’esperienza diConfindustria Frosinone
24
42
74
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INAIL Ambiente e Sicurezza
Prefazione
Unindustria e la sostenibilità
L’Impegno di Unindustria
2
4
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Principali riferimenti legislativi
Le proposte di miglioramento
I Partecipanti al progetto
Ringraziamenti
Glossario
Lettera del verificatore
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Rapporto
Unindustria
3489Imprese Associate a
UNINDUSTRIAal 31/07/2011
Unindustria
Unindustria
Rapporto
SicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezza3489
Imprese Associate aUNINDUSTRIAal 31/07/2011
Unindustria
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Unindustria
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Prefazione
“La prima edizione del “Rapporto Ambiente e Sicurezza” 2010 rappresenta un’ottima occasione per dare evidenza dell’impegno e dell’attenzione di Unindustria verso l’ambiente e la sicurezza nel mondo del lavoro. Questo progetto riprende i contenuti e l’esperienza dell’omonimo progetto portato avanti negli anni scorsi, per un totale di 5 edizioni, a cura di Confindustria Frosinone.Il “Rapporto Ambiente e Sicurezza” ha come obiettivo quello di fornire un quadro il più possibile dettagliato della relazione esistente tra le imprese e il territorio in termini di sviluppo ecosostenibile e di rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.Viene confermata la politica di trasparenza e di dialogo del sistema delle imprese facenti capo a Unindustria nei confronti dei diversi portatori di interesse (dipendenti, clienti, fornitori, enti di controllo ed istituzionali, mass-media, ecc.), fotografando ogni aspetto
di un sistema industriale caratterizzato da una spinta continua verso un rapporto sempre più stretto tra il sistema produttivo e l’ambiente.In questa edizione del “Rapporto Ambiente e Sicurezza” si considerano, come valori fondamentali, quelli dello sviluppo sostenibile e della ricerca del miglioramento continuo, che abbiano come prerequisiti principali la difesa dell’uomo e dell’ambiente, garantendo così anche i diritti delle generazioni future, evidenziando i risultati ambientali e sulla sicurezza sul lavoro raggiunti e facilitando la lettura delle problematiche ancora aperte, al fine di favorire l’adozione di modelli aziendali caratterizzati da un approccio integrato alla prevenzione, nella consapevolezza che l’ambiente e la sicurezza sono un patrimonio che è interesse di tutti tutelare, conservare e valorizzare”.
Aurelio ReginaPresidente Unindustria
Unindustria
Rapporto
Sicurezza
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La salvaguardia dell’ambiente e la salute e sicurezza dei lavoratori sono da sempre obiettivi perseguiti dal sistema associativo che fa capo a Confindustria.Oggi, in relazione alla crescente importanza che queste istanze stanno assumendo nel mondo economico e industriale, Unindustria, in virtù del proprio ruolo istituzionale, ribadisce l’impegno per la diffusione tra i propri associati della cultura ambientale e della sicurezza, sottolineando in ogni occasione l’importanza dell’ adozione di modelli aziendali caratterizzati da un approccio integrato alla prevenzione e salvaguardia del territorio.Unindustria sollecita quindi costantemente la ricerca e la condivisione del patrimonio conoscitivo in campo ambientale e della sicurezza, informando e sensibilizzando le aziende associate al fine di meglio perseguire la conformità alle relative disposizioni di legge e coinvolgendo tutte le parti interessate sugli obiettivi ed impegni del sistema delle imprese. L’ Associazione, inoltre, sulla scorta delle esperienze delle articolazioni territoriali
che la compongono presta attenzione agli argomenti sopra citati, promuovendo attività e iniziative volte all’analisi dei modelli aziendali, al fine di far raggiungere il massimo livello di efficacia ed efficienza, di prevenire l’inquinamento e di tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Con la pubblicazione del primo “Rapporto Ambiente e Sicurezza”, Unindustria evidenzia pertanto l’impegno nel far sì che questi temi siano parte dell’operare quotidiano consapevole e responsabile di tutti i protagonisti del mondo del lavoro.In tale ottica Unindustria intende dare evidenza in maniera trasparente e costante alle iniziative dell’Associazione e delle Aziende Associate, con la convinzione che una partecipazione sempre più attiva dei soggetti interessati possa portare a grandi risultati per il nostro territorio, la popolazione che ci vive e lavora, le generazioni future.
Angelo CamilliPresidente del Comitato TecnicoSicurezza sul Lavoro” di Unindustria
Unindustria e laSostenibilità
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010
Rapporto
Unindustria
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INAILAmbiente e Sicurezza
Sviluppo ecosostenibile, miglioramento continuo, sicurezza: sono i valori sui quali fa perno il presente Rapporto e che informano di sé anche l’approccio INAIL alla cultura del lavoro. Si tratta infatti di concetti che possono essere applicati opportunamente non solo in un contesto propriamente produttivo, ma anche all’interno di un’organizzazione amministrativa.In particolare, l’attuale scenario operativo delle Pubbliche Amministrazioni richiede un spirito innovativo nella gestione delle risorse umane, il cui pilastro è la riscoperta della soggettività. È in questa ottica che nel contesto lavorativo è necessario mirare al benessere, inteso come positiva interfaccia tra la persona e l’organizzazione di cui fa parte e come cultura del lavoro fatta di valorizzazione e stimolo, in contrapposizione a controllo e diffidenza. Infatti “benessere” non indica tanto la qualità dell’ambiente di lavoro in senso fisico (salubre, accogliente, confortevole), quanto la capacità di un’organizzazione di mantenere e promuovere un buon grado di equilibrio fisico, psicologico e sociale delle persone che in essa vi lavorano. Una corretta percezione del clima interno all’organizzazione è indispensabile per migliorare la qualità del lavoro, per fornire nuove opportunità di sviluppo professionale ai propri dipendenti, per investire su relazioni interne più salde e capaci di produrre significati e valori condivisi, nonché per conoscere ed agire sulla percezione delle persone che all’interno dell’amministrazione operano quotidianamente. Se decliniamo il benessere organizzativo in una prospettiva di genere esso implica il rispetto delle pari opportunità nella
gestione delle risorse umane e la capacità di favorire la conciliazione fra responsabilità di lavoro e familiari, fra tempi di lavoro e di vita dei dipendenti.Il benessere organizzativo è quindi elemento di miglioramento della qualità di vita dei lavoratori, delle prestazioni e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione. Quest’ultima, come datore di lavoro esemplare, è pertanto chiamata a sostenere, quali priorità di cambiamento, il miglioramento del sistema sociale interno, delle relazioni interpersonali e della cultura organizzativa, svolgendo un ruolo di volano nella promozione del principio delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze nelle politiche del personale e rimuovendo ogni forma di discriminazione in ciascuna delle fasi del rapporto di lavoro. In quest’ottica l’INAIL – Direzione Regionale Lazio ha avviato due progetti. Il primo è un progetto in tema di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, che, attraverso l’analisi dei fattori di contesto e di contenuto lavorativo e l’indagine sulle esigenze, manifeste e latenti, del personale della struttura regionale nel suo complesso, intende offrire una fotografia del livello di attuazione delle politiche di work-life balance nonché del connesso livello di benessere organizzativo. L’indagine si è articolata in due momenti fondamentali: la prima è rappresentata da una mappatura delle misure e degli strumenti di work-life balance in atto presso la Direzione regionale, nell’ambito delle politiche di Ente, realizzata da un team di lavoro della stessa Direzione; la seconda consiste in una indagine delle
Unindustria
Rapporto
Sicurezza
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esigenze dei dipendenti condotta attraverso la somministrazione di un questionario on line rigorosamente anonimo, teso a indagare il fenomeno del bilanciamento a 360 gradi con riferimento a tutte le possibili aree e iniziative di intervento. Gli output dell’attività progettuale sono rappresentati da due modelli di rilevazione dedicati rispettivamente al livello di bilanciamento vita lavoro e al rischio di stress lavoro-correlato, quest’ultimo in particolare come evoluzione del modello ISPESL. E’ interessante sottolineare come entrambi i modelli possano essere replicati presso le altre realtà lavorative pubbliche e private, costituendo un contributo all’analisi della tematica e arricchendo con un ulteriore punto di vista il quadro variegato dei fattori di stress lavoro-correlato. Con il secondo progetto, l’INAIL Lazio ha svolto un’attività di ricerca finalizzata ad elaborare e sperimentare una metodologia e gli strumenti correlati, per effettuare una valutazione dei rischi sensibile ad una prospettiva di genere, così come previsto dal vigente decreto legislativo 81/2008 e sue modifiche. La motivazione alla base di progetto è la consapevolezza che riconoscere l’esistenza delle differenze di genere nella distribuzione del lavoro e nell’esposizione ai rischi, così come nell’analisi epidemiologica, nella terapia e nella prevenzione, costituisce un passo fondamentale per l’appropriatezza della valutazione dei rischi e delle cure. Oltre al valore culturale, la ricerca intende fornire un metodo operativo che consenta alle imprese pubbliche e private di tener conto delle problematiche di genere nella valutazione
dei rischi e, conseguentemente, a migliorare la qualità del lavoro e la sicurezza nelle organizzazioni. Il rapporto finale della ricerca è diviso in due parti: una prima parte di ricerca ed analisi dei dati, con obiettivi prettamente conoscitivi e destinata ad “addetti ai lavori”, e una seconda parte di appendice, denominata “linee guida”, destinata in primo luogo alle aziende e consistente in uno strumento più agile finalizzato a guidare e supportare le figure coinvolte nella valutazione dei rischi in ottica di genere. L’esperienza maturata attraverso i due progetti è particolarmente preziosa e merita di essere condivisa quale strumento per intervenire in modo significativo sull’ambiente di lavoro e sulla sua sicurezza nel senso più ampio del concetto. Una metodologia tesa a consentire al lavoratore di esprimere la propria personalità nella molteplicità e varietà delle sue manifestazioni può infatti elevare la qualità non solo dello specifico contesto lavorativo, ma anche delle modalità con cui rapportarsi con la “clientela” di riferimento. Ecco dunque che i principi citati in apertura dello sviluppo ecosostenibile, del miglioramento continuo e della sicurezza possono trovare la loro peculiare coniugazione anche all’interno di un contesto amministrativo, specie nei casi - come è quello dell’INAIL - in cui il servizio fornito è di spiccato valore sociale. In sintesi: migliorare l’approccio verso se stessi per migliorare l’approccio verso la propria utenza.
Antonio NapolitanoDirettore Regionale Lazio INAIL
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010
Rapporto
Unindustria
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L’Impegno di Unindustria
Il 1 gennaio 2011 nasce Unindustria, l’Unione degli
Industriali e delle Imprese di Roma, Frosinone,
Rieti e Viterbo, che aderisce a Confindustria, di cui
è componente territoriale pluri – provinciale.
Le articolazioni territoriali hanno le seguenti
denominazioni:
- Confindustria Roma
- Confindustria Frosinone
- Confindustria Rieti
- Confindustria Viterbo
Unindustria rappresenta i differenti insiemi di
imprese in cui si caratterizza il sistema produttivo
pluri-provinciale: da quello delle piccolissime
aziende altamente specializzate fino alle grandi
aziende di rilevanza nazionale e a carattere
multinazionale.
I principali “numeri” di Unindustria (aggiornati al
31 Luglio 2011) sono:
- 3489 imprese associate con circa 250.000
dipendenti;
- il 90% delle imprese associate è composto da
aziende con meno di 100 dipendenti;
- il 70% delle aziende appartengono ai servizi, il
restante 30% al settore manifatturiero.
In questa prima edizione del Rapporto Ambiente
e Sicurezza vengono esclusivamente riportate le
attività, i progetti e le iniziative intraprese nel 2010
dalle articolazioni industriali che compongono
Unindustria.
D’altronde queste ultime, tutte appartenenti al
sistema Confindustria, già avevano istituzionalmente
identificato alcuni valori di riferimento, riguardo
le modalità che le proprie aziende, con i relativi
dipendenti, devono avere per:
- assicurare la correttezza nella conduzione degli
affari e delle attività aziendali;
- tutelare il patrimonio aziendale;
- rispettare l’ambiente circostante;
- garantire la sicurezza sul lavoro.
Le articolazioni territoriali, Confindustria Roma,
Confindustria Frosinone, Confindustria Rieti
e Confindustria Viterbo, avevano già da tempo
intrapreso un percorso di sensibilizzazione rivolto
non solo agli associati, che parte dalla considerazione
che l’obiettivo della politica non deve più limitarsi
allo sviluppo socio-economico, ma deve allargarsi
allo sviluppo socio – economico - ambientale, cioè
allo sviluppo sostenibile, creando una “cultura”
ambientale e di sicurezza attraverso un approccio
integrato con tutti i soggetti che formano il tessuto
sociale (scuole, università, imprese, consumatori), in
cui l’ambiente e la sicurezza sono intesi come valori
fondamentali da tutelare, conservare e valorizzare.
Unindustria ha potenziato tutte quelle attività
di comunicazione, informazione, formazione ed
educazione, che rendono possibile la condivisione
delle competenze e del patrimonio conoscitivo
in materia di ambiente, sicurezza e salute a tutti i
potenziali fruitori sociali.
In particolare:
- in CONFINDUSTRIA ROMA il tema della
sicurezza nei luoghi di lavoro ha da sempre
rivestito particolare importanza, nella ferma
convinzione che il problema della sicurezza
si risolve non solo attraverso le sanzioni e gli
adempimenti burocratici, ma piuttosto lavorando
insieme per affermare una nuova cultura della
sicurezza. Allo scopo è stato costituito il Comitato
tecnico “Sicurezza sul lavoro”, composto da
Unindustria
Rapporto
Sicurezza
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rappresentanti di grandi, medie e piccole imprese,
componenti associative (Piccola Industria, Gruppo
Giovani Imprenditori, Sezioni), Acer ed Anima.
Di seguito, le principali iniziative promosse dal
Comitato.
Unitamente a Confindustria:
- il 9 Ottobre 2009 l’Associazione ha ospitato il
Convegno ““SIS – Sviluppo Imprese in Sicurezza”
nell’ambito di un ciclo di incontri seminariali
rivolti agli imprenditori ed ai manager delle
aziende associate al Sistema Confindustria, con
l’obiettivo di favorire una maggiore diffusione
della cultura della prevenzione degli infortuni
lavorativi;
- ha collaborato, con successo, alla realizzazione nel
mese di Gennaio 2010 dell’edizione romana della
mostra “PRODUCIAMO SICUREZZA, esperienze
per bambini intorno a un tema da grandi”,
promossa da Confindustria ed Inail, sotto l’Alto
Patronato della Presidenza della Repubblica, con
il contributo di Enel. Alla mostra hanno risposto
positivamente molti Istituti scolastici romani,
confermando l’importanza della diffusione della
cultura della sicurezza anche ai ragazzi in una
fascia di età tra gli 8 e gli 11 anni.
Con le Organizzazioni Sindacali:
- Il tema della diffusione della cultura della
sicurezza come fattore di responsabilità di tutti i
soggetti coinvolti è stato oggetto di uno specifico
capitolo nel Protocollo d’Intesa sul Futuro di Roma
e del Lazio, sottoscritto in data 11 giugno 2009 con
le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Nel
documento è stato condiviso con le organizzazioni
sindacali di costituire l’Osservatorio per la
Sicurezza sul lavoro, aperto alla partecipazione
dell’Inail, Comune di Roma, Provincia di Roma
e Regione Lazio. L’Osservatorio, partendo
dall’analisi quali - quantitativa del fenomeno
infortunistico, ha lo scopo di orientare con
efficacia azioni mirate alla prevenzione dei rischi
e alla riduzione degli infortuni e definire azioni
congiunte di sensibilizzazione sul territorio.
- Nel rapporti con le OO.SS., in attuazione di
quanto previsto dal Decreto legislativo n.
81/2008 e nell’ambito della valorizzazione
della bilateralità, è stato costituito nel mese di
Dicembre 2010 l’Organismo Paritetico Provinciale
sulla Sicurezza, che avrà tra l’altro il compito di
promuovere azioni di formazione e informazione
; produrre ricerche e materiali informativi;
attestare le attività svolte dalle aziende in merito
all’adozione di modelli di organizzazione e
gestione della sicurezza; effettuare l’elaborazione
e la raccolta di significative esperienze aziendali
ai fini prevenzionistici.
Con la Direzione Regionale dell’Inail e l’Osservatorio:
- Il Protocollo d’Intesa del 17 Giugno 2009 e la
Convenzione sottoscritta poi con la Direzione
Regionale dell’Inail il 23 Dicembre 2009, hanno
permesso l’avvio di un percorso di iniziative
congiunte atte a diffondere e valorizzare la
cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
- L’apertura presso Unindustria di uno Sportello
sulla Sicurezza che svolge prevalentemente
compiti di assistenza sotto il profilo tecnico/
applicativo della normativa.
Le intese raggiunte con l’Inail hanno previsto inoltre
la realizzazione di iniziative congiunte finalizzate
alla divulgazione della cultura della sicurezza, in
particolare:
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010
Rapporto
Unindustria
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- progetto 1 “Formazione”, da attivarsi mediante
percorsi formativi rivolti ad imprese e lavoratori.
Sono state individuate le sotto indicate cinque
tematiche su cui nel 2010 è stato concluso il
ciclo di seminari tecnici rivolti ad imprese e
lavoratori, tenendo in particolare evidenza le
esigenze delle PMI.
1) Valutazione del rischio (modello semplificato – lo
stress da lavoro correlato)
2) Modelli comportamentali
3) Modelli di organizzazione e gestione aziendale
4) Datore di lavoro: responsabilità e deleghe
5) Appalti – DUVRI (Documento Unico di Valutazione
dei Rischi da Interferenze)
- progetto 2 “Comunicazione e Cultura della
Sicurezza”: nel 2010 è stata avviata una
campagna di comunicazione e sensibilizzazione
sui temi della sicurezza, con la realizzazione di
materiale divulgativo distribuito alle aziende ed ai
lavoratori. In tale progetto rientra la realizzazione
del Rapporto Ambiente e Sicurezza.
- progetto 3 “Semplificazione Amministrativa”.
Sono stati realizzati, in collaborazione con
l’Universitas Mercatorum un Modello per
la realizzazione di un sistema di gestione
semplificato della sicurezza per le PMI e un
Modello per la realizzazione di un sistema di
gestione semplificato della sicurezza per le
microimprese (fino a 10 dipendenti) oltre a un
Modello per la standardizzazione del documento
di valutazione rischi per le PMI;
E’ in fase di prossima realizzazione il Progetto 4:
“Sicurezza sul lavoro nel settore dei trasporti”, che
prevede la progettazione di un percorso formativo
destinato ai dipendenti delle aziende del settore.
Con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti sui temi della
sicurezza (le istituzioni, i sindacati, i rappresentanti
del mondo accademico e delle aziende) si tiene ogni
anno un Convegno istituzionale, l’ultimo dei quali
dal titolo “L’unione fa la sicurezza” si è tenuto il 10
dicembre 2010. Nell’occasione è stato presentato il
Modello di Organizzazione e Gestione della Sicurezza
per le PMI e per le Microimprese.
- In CONFINDUSTRIA FROSINONE riveste
particolare importanza il ruolo della
Commissione Ambiente e Sicurezza, che ha
attuato un percorso dedicato ad approfondire le
tematiche legate all’ambiente e alla sicurezza
dei lavoratori, proponendo e sostenendo progetti
e iniziative coinvolgenti non solo le aziende
associate ma anche parte del tessuto sociale.
Si riportano quindi i principali accordi, iniziative ed
eventi promossi, tra cui alcuni intrapresi già negli
anni passati:
- partecipazione attiva alla task force con la
Prefettura per la promozione della sicurezza
nei luoghi di lavoro e di contrasto al lavoro
sommerso, anche attraverso il Gruppo di lavoro
costituito da INAIL, ASL, Ispettorato del Lavoro,
Confindustria e Rappresentanza del sindacato
per uno studio sugli infortuni sul lavoro;
- protocollo d’intesa tra Confindustria e l’Ufficio
Scolastico Provinciale di Frosinone (oggi
Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio –
Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia
di Frosinone) per la promozione di iniziative di
sensibilizzazione, educazione e formazione, utili a
diffondere fra i giovani atteggiamenti consapevoli
e comportamenti responsabili verso il patrimonio
Unindustria
Rapporto
Sicurezza
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ambientale e sulle tematiche riguardanti la
sicurezza. L’intesa ha permesso di realizzare:
- con le Istituzioni Scolastiche progetti di educazione
ambientale con l’obiettivo di sensibilizzare,
educare e formare una coscienza attenta alle
problematiche ambientali e avviare iniziative
riguardanti la sicurezza nei posti di lavoro;
- un progetto di educazione ambientale
“Differenziamoci”, per sostenere la raccolta
differenziata dei rifiuti (carta, plastica e
alluminio) presso le sedi scolastiche dei Comuni
di Ceccano e di Frosinone. Il sostegno alle
attività formative proposte e la consegna, a tutte
le scuole di Ceccano e alle scuole primarie e
secondarie di I grado statali di Frosinone, dei
contenitori da posizionare in ogni aula/spazio
scolastico, per facilitare la raccolta dei rifiuti
in modo differenziato, hanno permesso di dare
continuità al progetto, che è stato replicato con
l’Amministrazione comunale di Veroli.
- protocollo d’intesa “Obiettivo Cantiere Sicuro”,
sottoscritto dalla sezione Costruttori Edili -
ANCE di Confindustria Frosinone, per il tramite
del Comitato Paritetico Territoriale (C.P.T.), la
ASL, l’INPS, l’INAIL e la Direzione Provinciale
del Lavoro, con cui si è istituito un piano di
collaborazione comune tra gli Enti firmatari, con
lo scopo di promuovere l’operato di imprese edili
in materia di sicurezza. Tale Protocollo permette
di accedere tra l’altro ad un sistema premiale
di valenza contrattuale con fondi erogati dalla
Cassa Edile in favore delle aziende iscritte ad
ANCE Frosinone che dimostrano di essersi
attivate per la prevenzione nel luogo di lavoro
secondo le procedure dettate dal documento.
Inoltre, la sezione Costruttori Edili – ANCE di
Confindustria Frosinone, in collaborazione con gli
Enti Paritetici Territoriali quali: Comitato Tecnico
Paritetico, Ente Scuola Edile e Cassa Edile,
attua periodicamente programmi di formazione,
informazione, consulenza in materia di sicurezza,
e gestisce convenzioni per l’assistenza sanitaria
dei lavoratori e per l’igiene nei luoghi di lavoro;
- avvio di intese con altri soggetti istituzionali
per consolidare la presenza di Confindustria
in iniziative di divulgazione scientifica (come le
‘Giornate della Scienza’) e di tutela ambientale;
- promozione di seminari informativi e di
aggiornamento in materia ambientale e di sicurezza
e salute negli ambienti di lavoro (es: Seminari: “Ad
un anno dall’entrata in vigore del D. Lgs. 81/08”,
“Accertamenti sanitari per tossicodipendenza”,
approfondimenti su Dispositivi di Protezione
Individuale, Stress lavoro correlato, ecc.);
- partecipazione a iniziative di sensibilizzazione (es:
Settimane della Sicurezza promosse dall’Azienda
Sanitaria Locale, Inail, Comitato Tecnico
Paritetico);
Confindustria Frosinone, già da alcuni anni, a
partire dall’Aprile 2007, ha iniziato un percorso di
collaborazione sia con singole realtà scolastiche
del territorio provinciale che con l’Ufficio Scolastico
Regionale per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale
per la Provincia di Frosinone sulle tematiche
inerenti la sostenibilità ambientale e la sicurezza
nei posti di lavoro, formalizzando un protocollo
d’intesa per promuovere nelle scuole iniziative di
sensibilizzazione, educazione e formazione.
Per le aziende del territorio continuare a essere
affiancate nell’indagine dalle scuole, vuole dire
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010
Rapporto
Unindustria
16
anche riuscire a dare voce a un rilevante numero
di persone capaci di stimolare tutti gli operatori del
territorio provinciale: dai rappresentanti istituzionali
ai dirigenti industriali, dai rappresentanti politici
ai dirigenti scolastici, dai responsabili sindacali ai
delegati datoriali, ad assunzioni di responsabilità
e prese di decisioni maggiormente consapevoli e
documentate.
Tale convinzione nasce dall’idea che la qualità della
vita di una società dipende anche dalla capacità
del territorio di fare sistema, un sistema integrato,
culturalmente, socialmente ed economicamente
capace di offrire, risorse professionali e possibilità
di crescita e sviluppo per tutti, anche nei due
ambiti precisi di questo Rapporto, da quello della
sicurezza sui posti di lavoro a quello della vivibilità
e sostenibilità ambientale.
- CONFINDUSTRIA RIETI, nel quadro delle attività
finalizzate allo sviluppo della cultura della
prevenzione nei luoghi di lavoro, si è impegnata da
sempre garantendo un programma di formazione,
informazione e addestramento a vantaggio delle
imprese associate. Nell’anno 2011 in particolare
l’attività è stata implementata affiancando alla fase
più strettamente formativa, una fase operativa. La
fase formativa ha previsto la realizzazione di una
serie di corsi destinati alle aziende aderenti e ai
loro dipendenti concentrando le attività in materia
di sicurezza, antincendio, primo soccorso, ecc.
In merito alla fase operativa, nel corso del 2011 sono
stati portati a termine due progetti.
- Il primo in collaborazione con la sede AUSL
di Rieti, territorialmente competente, e con
l’ISPESL, finalizzato all’adozione del modello
“sbagliando si impara”. Si tratta di un modello
volto ad approfondire la dinamica incidentale
e infortunistica aziendale e acquisire,
conseguentemente, tutte le indicazioni che
rendono possibili le implementazioni delle
azioni di contrasto. L’accordo di collaborazione
scaturito tra Unindustria Confindustria
Rieti, AUSL Rieti e ISPESL, ha permesso la
ricostruzione di cause e dinamiche incidentali e
infortunistiche ed è stato realizzato attraverso
la costituzione di gruppi di lavoro formati dalle
risorse umane delle aziende associate.
L’adozione di tale modello è stata studiata
per contribuire in maniera significativa al
miglioramento continuo degli standard di
sicurezza esistenti, soprattutto attraverso
l’adozione di un sistema di gestione della
sicurezza che prevede anche lo studio delle cause
degli incidenti (mancati infortuni) e la relativa
identificazione e adozione di misure correttive. Le
aziende aderenti al progetto hanno inoltre oggi la
possibilità di accedere a un maggior numero di
informazioni utili per la ricostruzione delle cause
e dei fattori concausa degli eventi infortunistici,
nonché di conoscere un maggior volume di dati
standardizzati importanti in fase di aggiornamento
del documento di valutazione dei rischi.
Uno dei punti di forza maggiormente apprezzabili
sull’utilizzo del modello “sbagliando si impara”
sarà la crescita della consapevolezza delle
figure aziendali per la sicurezza (RSPP e RLS) in
materia di prevenzione infortuni.
- Il secondo progetto è stato quello realizzato in
collaborazione con INAIL provinciale di Rieti e
cassa edile della provincia di Rieti.
Unindustria
Rapporto
Sicurezza
17
“Adotta un cantiere” è stato rivolto agli studenti
delle quinte classi dell’istituto tecnico per geometri
di Rieti con lezioni in aula e attività formativa in
cantiere, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani
alla cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’attività è stata espletata attraverso una serie di
incontri con gli esperti di sicurezza e salute nei
luoghi di lavoro e i funzionari dell’associazione
che hanno inoltre presentato le attività che
meglio caratterizzano il sistema associativo.
Nell’ultima fase del progetto, gli studenti
hanno effettuato stages nelle aziende edili e la
visita di una intera giornata nel cantiere scuola
dell’INAIL a Foligno.
Da sempre punto di forza dei servizi offerti alle
aziende associate a Unindustria Confindustria
Rieti, è lo sportello ambiente e sicurezza, affidato
a professionisti del settore.
Lo sportello, interamente gratuito per le aziende
aderenti, è attivo ogni giorno e può essere
utilizzato anche individualmente dalle aziende
che necessitano di aggiornamenti, consigli ed
informazioni sui temi ambientali e della sicurezza.
All’interno dello sportello vengono programmati
una serie di seminari specialistici e momenti di
incontro con l’obiettivo di definire la via da seguire
verso una sana cultura della sicurezza, fornendo
le conoscenze, gli strumenti e le metodologie,
sempre con il contributo di esperti del settore.
- In CONFINDUSTRIA VITERBO il tema
della sicurezza nei luoghi di lavoro è stato
affrontato in collaborazione con il Comitato
Tecnico Paritetico Antinfortunistico - CTP -
organizzando corsi e seminari.
Da ultimi:
- Sicurezza e certificazione per le imprese;
- La sicurezza è un programma.
Confindustria Viterbo partecipa attivamente al
Comitato Consultivo provinciale INAIL e al Comitato
per il lavoro e l’emersione del sommerso presso la
Prefettura di Viterbo.
Infine partecipa al Tavolo permanente sulla
Sicurezza sul Lavoro presso la Provincia di Viterbo,
che ha il compito tra l’altro di promuovere azioni
di formazione e informazione, produrre ricerche e
materiali informativi e responsabilizzare le imprese
per garantire gli standard di sicurezza.
In materia di Ambiente, ha fatto parte della
Consulta dell’Osservatorio Ambiente e Legalità
della Provincia di Viterbo con il compito di
raccogliere, coordinare, elaborare e fornire dati
sugli illeciti ambientali, con l’obiettivo di rendere
più efficace ed efficiente la programmazione
e l’attuazione delle politiche ambientali sul
territorio provinciale.
Confindustria Viterbo è stata referente del
Comitato Promotore del percorso EMAS della
Provincia di Viterbo nonché membro del Comitato
Tecnico dell’Osservatorio provinciale sui rifiuti,
dando supporto tecnico per la programmazione
dell’attività dello stesso.
Infine ha sostenuto il progetto del Centro Ceramica
di Civita Castellana, relativo alla gestione degli
stampi in gesso a valle del processo produttivo
ceramico. L’impianto, inaugurato nel 2010,
permette di trasformare il rifiuto, stampi in gesso,
in materia prima seconda, attuando una politica
aziendale di recupero totale del rifiuto, il cosiddetto
“impatto zero”.
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010
Rapporto
Unindustria
I Dati
Il Rapporto Ambiente
e Sicurezza ha
coinvolto
le province di Roma,
Frosinone, Rieti
e Viterbo
90%delle Aziende sono
PMI
Unindustria
Rapporto
Sicurezza
I Dati
SicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezzaSicurezza
Il Rapporto Ambiente
e Sicurezza ha
coinvolto
le province di Roma,
Frosinone, Rieti
e ViterboSicurezza90%
delle Aziende sono
PMI
20
1.1 Gli associati a Unindustria pg. 22
L’Associazione e le strategie
PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 21
22
1.1 GLI ASSOCIATI A UNINDUSTRIA
Il numero delle aziende associate a Unindustria è pari a 3.489 (dato al 31/07/2011).Unindustria ha individuato i seguenti settori merceologici, all’interno dei quali rientrano le aziende associate:
SETTORI MERCEOLOGICI
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Professionali Formazione
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informazione Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assicurazioni, Immobiliari
21 Chimica, Gomma e Materie Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
Tabella 1: I settori di attività
3489 Imprese Associate a 3489 Imprese Associate a 3489 Imprese Associate a Unindustria al 31/07/2011 con Unindustria al 31/07/2011 con Unindustria al 31/07/2011 con
238896 dipendenti238896 dipendenti238896 dipendenti
Il 90% delle Aziende sono PMIIl 90% delle Aziende sono PMIIl 90% delle Aziende sono PMI
Unindustria
I DATI - Capitolo 1 - L’associazione e le strategie 23
Le organizzazioni associate si distribuiscono all’in-terno dei settori di attività nel modo seguente:
0
162 33 90 48 30 130 299 62 43 80 239 162 81 121 113 43 75 26 76 967 90 17 133 175 194
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
200
400
600
800
1000
100
300
500
700
900
Info
rmat
ion
TEch
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Indu
stria
del
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ram
ica
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tà
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Tras
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Prog
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zione
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pian
ti
Edili
zia
n° aziende iscritte
Figura 1: Distribuzione associati nei settori di attività
Il Rapporto Ambiente eIl Rapporto Ambiente eIl Rapporto Ambiente eSicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province Sicurezza ha coinvolto le province di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbodi Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo
24
2.1 Predisposizione questionario informativo pg. 262.2 La somministrazione del questionario pg. 26
La raccolta dei dati
PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 25
26
2.1 PREDISPOSIZIONE QUESTIONARIO INFORMATIVO
L’esperienza maturata da Confindustria Frosi-none nei precedenti anni ha permesso di otti-mizzare la funzionalità di raccolta dati del que-stionario somministrato da Unindustria alle aziende associate.Il questionario si presenta suddiviso in tre ma-crosezioni:• Parte generale - comune, settore merceo-
logico d’appartenenza, numero medio nel corso del 2010 dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato/determinato e con contratto atipico, certificazioni ottenute, in-vestimenti e spese in campo ambientale e della sicurezza, formazione totale e in am-bito ambiente/sicurezza, informazioni circa le visite ispettive da parte degli Enti di Con-trollo;
• Ambiente - sezione suddivisa nei seguenti argomenti: approvvigionamento idrico, con-sumi energetici, scarichi idrici industriali, emissioni in atmosfera, rifiuti, rumore am-bientale, IPPC, rischio di incidente rilevan-te, valutazione dei propri aspetti ambientali, Green Public Procurement – acquisti “verdi”;
• Sicurezza - sezione suddivisa nei seguenti argomenti: rumore, vibrazioni, rischio chi-mico, rischio stress lavoro-correlato, cer-tificato di prevenzione incendi, figure della sicurezza, quasi incidenti, prove di evacua-zione, scelte aziendali in materia di ambien-te e sicurezza.
2.2 LA SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO
Unindustria ha divulgato il questionario attra-verso l’invio telematico dello stesso agli indiriz-zi e-mail delle aziende associate. Inoltre, al fine di favorire la massima diffusione e quindi au-mentare il numero delle aziende partecipanti al progetto, ha predisposto un apposito link nella “Homepage” del proprio sito internet evidenzia-to con un banner colorato.I questionari raccolti nell’arco temporale che va da luglio a settembre 2011 hanno visto l’ade-sione di 285 organizzazioni, raggiungendo un risultato di buon auspicio per i prossimi anni.I questionari sono giunti nelle varie sedi di Unindustria per la maggior parte via mail, su supporto informatico, consentendo così una migliore verifica ed elaborazione dei dati in essi riportati.I dati quantitativi sin qui acquisiti saranno co-munque utilizzati per la redazione dei prossi-mi Rapporti, così da garantire una descrizione dell’evoluzione delle differenti prestazioni am-bientali e di sicurezza nel corso degli anni.
I DATI - Capitolo 2 - La raccolta dati 27
28
3.1 La distribuzione nel territorio pg. 303.2 I settori di attività pg. 303.3 La struttura organizzativa pg. 323.4 Gli investimenti e le spese pg. 333.4.1 Gli investimenti pg. 333.4.2 Le spese di esercizio pg. 343.5 La formazione pg. 353.6 I Sistemi di Gestione pg. 383.7 Le visite delle Autorità di controllo pg. 40
Le aziende
PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 29
30
3.1 LA DISTRIbUZIONE NEL TERRITORIO
Le aziende partecipanti al progetto 2010 sono di-stribuite nel territorio delle province di Roma, Fro-sinone, Rieti e Viterbo come indicato di seguito:
COMUNI N° AZIENDE
PROVINCIA DI FROSINONE
Torrice 2
San Giorgio a Liri 3
Frosinone 35
Anagni 18
Pignataro Interamna 3
Roccasecca 2
Isola del Liri 7
Alatri 2
Sora 8
Broccostella 2
Monte San Giovanni Campano 3
Patrica 6
Ceprano 3
Arce 1
Coreno Ausonio 1
Paliano 4
Vicalvi 1
Piedimonte San Germano 4
Castro dei Volsci 1
Ceccano 2
Cassino 8
Villa Santa Lucia 1
Aquino 2
Veroli 10
Sgurgola 1
Guarcino 1
Arpino 2
Supino 1
Boville Ernica 1
Ferentino 18
Ausonia 1
Villa Santo Stefano 1
Fiuggi 1
Fontana Liri 1
Atina 1
Castelliri 1
PROVINCIA DI ROMA
Fiumicino 2
Roma 85
Civitavecchia 2
Pomezia 7
San Cesareo 1
Fiano Romano 1
Fiumicino e Ciampino 1
Guidonia Montecelio 2
Monterotondo 1
Tivoli 1
Anzio 1
Nettuno 1
PROVINCIA DI RIETI
Rieti 4
Cittaducale 4
Accumoli 1
PROVINCIA DI VITERBO
Viterbo 6
Gallese Scalo 1
Castel Sant’Elia 1
Vitorchiano 1
Civita Castellana 3
COMUNI N° AZIENDE
PROVINCIA DI FROSINONE
Torrice 2
San Giorgio a Liri 3
Frosinone 35
Anagni 18
Pignataro Interamna 3
Roccasecca 2
Isola del Liri 7
Alatri 2
Sora 8
Broccostella 2
Monte San Giovanni Campano 3
Patrica 6
Ceprano 3
Arce 1
Coreno Ausonio 1
Paliano 4
Vicalvi 1
Piedimonte San Germano 4
Castro dei Volsci 1
Ceccano 2
Cassino 8
Villa Santa Lucia 1
Aquino 2
Veroli 10
Sgurgola 1
Guarcino 1
Arpino 2
Supino 1
Boville Ernica 1
Ferentino 18
Ausonia 1
Villa Santo Stefano 1
Fiuggi 1
Fontana Liri 1
Atina 1
Castelliri 1
PROVINCIA DI ROMA
Fiumicino 2
Roma 85
Civitavecchia 2
Pomezia 7
San Cesareo 1
Fiano Romano 1
Fiumicino e Ciampino 1
Guidonia Montecelio 2
Monterotondo 1
Tivoli 1
Anzio 1
Nettuno 1
PROVINCIA DI RIETI
Rieti 4
Cittaducale 4
Accumoli 1
PROVINCIA DI VITERBO
Viterbo 6
Gallese Scalo 1
Castel Sant’Elia 1
Vitorchiano 1
Civita Castellana 3
Tabella 2: Distribuzione aziende partecipanti al progetto
I Comuni in cui si rileva la maggior parte del-le aziende partecipanti al progetto sono Roma (29,8%) e Frosinone (12,3%), dove si rileva la presenza di numerose realtà aziendali quali ad esempio sedi di aziende multinazionali, labora-tori di analisi, società di consulenza, assicura-zioni, società di informatica e società interinali.
3.2 I SETTORI DI ATTIVITà
Complessivamente, le duecentottantacinque aziende partecipanti al progetto risultano esse-re l’8% del totale delle aziende iscritte a Unin-dustria e comprendono sia le piccole realtà lo-cali sia le organizzazioni multinazionali.Di seguito si riporta uno spaccato delle aziende partecipanti rispetto a quelle iscritte suddivise per il settore di attività.
285 Aziende partecipanti285 Aziende partecipanti285 Aziende partecipantidistribuite in 56 Comunidistribuite in 56 Comunidistribuite in 56 Comuni
I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 31
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
162 9 6%
33 10 30%
90 4 6%
48 8 17%
30 4 13%
130 4 3%
299 17 6%
62 2 3%
43 5 12%
80 19 24%
239 6 3%
162 35 22%
81 18 22%
121 1 1%
113 13 11%
43 6 14%
75 11 15%
26 3 12%
76 12 16%
967 3 0,3%
90 32 36%
17 6 35%
133 13 10%
175 13 7%
194 31 16%
3489 285 8%
Aziende iscritte Aziende partecipanti Aziende partecipanti / iscritte
Tabella 3: Confronto tra le aziende iscritte a Unindustria e quelle partecipanti al progetto
0
20
40
60
80
100
10
30
50
70
90 % aziende partecipanti/iscritte
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
Info
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Tras
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pian
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Edili
zia
Figura 2: Aziende partecipanti al progetto/aziende iscritte a Unindustria
Dalla tabella e dal grafico precedenti emerge come in alcuni settori, quali Chimica, Infra-strutture e Industria della Ceramica la per-centuale di aziende partecipanti sulle iscritte supera il 30%.Si nota che nei settori della Distribuzione, Legno, Editoria, Sicurezza e Finanza la percentuale di aziende iscritte sulle partecipanti è inferiore al 3%, per cui i dati forniti nel seguito del presente Rapporto possono risultare non rappresentativi per tali settori.Di seguito, invece, la suddivisione delle aziende partecipanti per settore merceologico e per provincia.
51032 dipendenti delle PMI 51032 dipendenti delle PMI 51032 dipendenti delle PMI partecipanti rappresentati nelpartecipanti rappresentati nelpartecipanti rappresentati nel
Rapporto 2010Rapporto 2010Rapporto 2010
32
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
1 8 - -
4 1 - 5
3 1 - -
2 5 1 -
4 - - -
2 2 - -
9 8 - -
2 - - -
- 5 - -
5 13 1 -
5 1 - -
28 5 2 -
8 7 2 1
- 1 - -
13 - - -
1 3 - 2
7 3 - 1
- 3 - -
2 8 2 -
1 2 - -
27 4 - 1
1 5 - -
9 4 - -
2 11 - -
23 5 1 2
159 105 9 12
FrosinoneRoma
RietiViterbo
Tabella 4: Suddivisione delle aziende partecipanti per provincia e per settore merceologico
Nell’analisi dei dati, non sono stati inseriti quel-li delle aziende che, per la loro struttura dimen-sionale o per la loro molteplicità di localizza-zione, sia a livello nazionale che internazionale, avrebbero potuto provocare delle distorsioni sulle valutazioni dei risultati complessivi. No-nostante queste aziende abbiano mostrato un grande sforzo e impegno per ricondurre i dati alle loro strutture ubicate nell’ambito territo-riale dell’indagine, non è stato possibile farlo in maniera accettabile.Dall’analisi di queste aziende si evince, comun-que, una grande attenzione all’attuazione di mi-sure volte alla salvaguardia ambientale e alla prevenzione per la sicurezza nei luoghi di lavo-ro, prevedendo tra l’altro l’attivazione di pratiche
gestionali/comportamentali innovative quali ad esempio la B-BS (Behavior - Based Safety).A conforto di ciò si evidenzia per esempio il nume-ro elevato delle certificazioni/registrazioni in loro possesso (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001).Per questo motivo, già dalla prossima edizione del Rapporto, così come meglio specificato nelle “proposte di miglioramento”, sarà predisposta una modalità di raccolta dati ad hoc e più conso-na alle loro peculiarità, per quelle aziende che si contraddistinguono per la loro caratura, dimen-sione e per la loro specificità di avere sedi oltre i confini regionali, nazionali e internazionali.In particolare nel presente Rapporto non sono stati considerati, per i motivi sopra esposti, i dati di 6 aziende, di rilevanza nazionale/internazio-nale, appartenenti ai settori Comunicazione (2), Energia (2), Sicurezza (1) e Progettazione (1), per cui il totale delle aziende analizzate nel prosie-guo è di 279. Di seguito si riporta la suddivisione di tali aziende per numero di dipendenti.
N. DIPENDENTI N. AZIENDE
50 dipendenti 154
50 ÷ 250 dipendenti 76
250 dipendenti 49
Tabella 5: Suddivisione delle aziende partecipanti per n° dipendenti
3.3 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Nel questionario si richiedeva alle aziende par-tecipanti di fornire il numero medio nel corso dell’anno dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato e determinato e di quello degli ad-detti con contratto atipico (a progetto, sommini-strati, ecc.) non distinguendo tra uomini e donne.
il 46% dei dipendenti il 46% dei dipendenti il 46% dei dipendenti del settore manifatturiero di del settore manifatturiero di del settore manifatturiero di Unindustria ha partecipato al Unindustria ha partecipato al Unindustria ha partecipato al
Rapporto 2010Rapporto 2010Rapporto 2010
I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 33
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
23.687 6.744
2.450 1.165
4.732 230
7.208 4.212
1.332 101
3.349 172
6.705 551
1.214 65
33.102 1.111
11.892 4.986
10.061 335
14.045 6.742
4.092 1.100
3.072 1.766
5.555 1.231
875 209
4.245 293
3.103 14
11.362 6.928
28.892 85
6.916 3.469
20.384 2.758
21.635 3.678
6.561 2.160
2.427 927
238.896 51.032
Totale dipendenti aziende iscritte (al 31/07/11)N. medio,nel corso dell’anno 2010 dei dipendenti delle aziende partecipanti
Tabella 6: Totale dipendenti aziende iscritte e aziende partecipanti
Il numero complessivo dei dipendenti impiegati nelle aziende partecipanti al Rapporto rappre-senta più del 21% della totalità dei dipendenti delle aziende iscritte; tale dato, confrontato con la percentuale delle aziende coinvolte nel pro-getto, conferma la partecipazione e il coinvolgi-mento di realtà industriali mediamente grandi.Se si prende in considerazione il numero me-dio, nel corso dell’anno 2010, degli addetti del solo settore manifatturiero (industria della ce-ramica, farmaceutica e biomedicinali, tessile e abbigliamento, legno-arredo-nautica, mec-canica, alimentare, editoria, carta stampa e cartotecnica, attività estrattive, elettronica ed elettrotecnica, chimica gomme e materie pla-stiche, edilizia), che per convenzione rappre-
senta quello con maggior “impatto” ambienta-le e con maggiori “coinvolgimenti” riguardo le normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, emerge che i dipendenti delle aziende manifatturiere partecipanti al progetto rappre-sentano il 46% del totale dei dipendenti del set-tore manifatturiero.
3.4 GLI INVESTIMENTI E LE SPESE
Nel questionario si è chiesto alle aziende di quantificare economicamente gli investimen-ti e le spese sostenute nel corso del 2010. La percentuale di aziende che hanno risposto a tali argomenti risulta essere il 61% per gli in-vestimenti e l’83% per le spese.Per l’elaborazione di tale tipologia di dati e i successivi confronti tra i settori, considerati anche i diversi ordini di grandezza degli impor-ti indicati, l’analisi è relativa alla ripartizione percentuale degli stessi tra tematiche ambien-tali e di sicurezza, anziché ai valori economici assoluti.Si sono quindi analizzati i dati valutando in quale ambito, tra ambiente e sicurezza, si sia-no concentrati gli investimenti/spese sostenu-ti, considerandoli equidistribuiti nel caso in cui rientrino nell’intervallo tra il 40% e il 60%. È quindi stata eseguita un’analisi degli investi-menti/spese all’interno dei vari settori.
3.4.1 Gli investimentiAnalizzando i dati relativi agli investimenti ef-fettuati dalle aziende partecipanti al rappor-to Ambiente e Sicurezza 2010, emerge che la percentuale di esse che ha effettuato gli inve-stimenti più consistenti per l’ambiente e la si-curezza si equivalgono, attestandosi intorno al 24-25%, mentre il 12% ha equamente distribu-ito i propri investimenti.
34
25%12%
24%39%
Maggiori investimenti ambienteInvestimenti equidistribuitiMaggiori investimenti sicurezzaNon indicato
Figura 3: Distribuzione investimenti ambiente e sicurezza
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Maggiori investimenti ambienteMaggiori investimenti sicurezza
Investimenti equidistribuitiNon indicato
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 4: Distribuzione investimenti (ambiente e sicurezza) suddivisi per settore
I settori in cui prevalgono le aziende che hanno in-vestito in ambito ambientale più che in sicurezza risultano essere quelli della Sanità, Distribuzione, Consulenza, Legno, Comunicazioni, Energia, Car-ta, Attività estrattive, Servizi Ambientali, Finanza, Chimica e Trasporti, mentre quelli in cui la mag-gior parte delle aziende hanno effettuato investi-menti prevalentemente nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori sono i settori Informa-tion Technology, Farmaceutica, Tessile, Turismo, Meccanica, Alimentare, Sicurezza, Elettronica, In-frastrutture, Progettazione ed Edilizia.Nel settore della Ceramica gli investimenti sono equidistribuiti.
3.4.2 Le spese di esercizioDa una analisi delle spese sostenute, risulta che il 37% delle aziende partecipanti al progetto ha dichiarato di aver sostenuto spese più importanti in materia di sicurezza (manutenzione degli im-pianti, controlli periodici su attrezzature e mac-chinari, monitoraggio della salute dei lavoratori, ecc.). Il 21% delle aziende ha sostenuto, invece, maggiori spese in campo ambientale (gestione rifiuti, controlli e manutenzione impianti di trat-tamento emissioni in atmosfera e scarichi idrici, formazione, ecc.), mentre il 25% ha distribuito equamente le spese tra ambiente e sicurezza.
25%
37%
21%
17%
Maggiori spese ambienteMaggiori spese sicurezzaSpese equidistribuiteNon indicato
Figura 5: Distribuzione spese ambiente e sicurezza
I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 35
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Maggiori spese ambienteMaggiori spese sicurezza
Spese equidistribuitiNon indicato
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 6: Distribuzione spese (ambiente e sicurezza) suddivisi per settore
Dall’analisi dei dati relativi alle spese per setto-re si rileva che:• la maggior parte delle imprese ha dichiarato
di aver sostenuto costi maggiori nel cam-po della sicurezza, in particolare nei settori dell’Information Technology, Sanità, Farma-ceutica, Tessile, Distribuzione, Consulenza, Comunicazioni, Energia, Turismo, Mecca-nica, Editoria, Attività estrattive, Sicurezza, Elettronica, Infrastrutture, Trasporto, Pro-gettazione ed Edilizia.
• nei settori della Ceramica, Carta, Servizi Ambientali, Chimica il numero delle aziende che dichiarano di aver speso maggiormente
per l’ambiente equivale al numero di quelle che hanno speso maggiormente per la sicu-rezza;
• nei settori del Legno, Alimentare e Finanza le aziende partecipanti hanno equidistribuito le spese.
3.5 LA FORMAZIONEPer quanto riguarda la formazione, compren-dendo sotto tale voce anche l’informazione e l’addestramento pratico, l’indicatore utilizzato per valutare le prestazioni delle aziende par-tecipanti è stato il numero di ore di formazio-ne erogate, distinguendo tra numero di ore di formazione complessiva (intendendo non solo quella in ambiente e sicurezza, ma anche quel-la legata ad altri argomenti, quali uso softwa-re, lingue straniere, tecniche di comunicazione, tecniche di vendita, gestione del cliente, ecc.) e numero di ore in tematiche legate alla sicurez-za e all’ambiente.Attraverso il monitoraggio dei dati relativi alle ore di formazione erogate dalle aziende, si in-tende misurare il grado di importanza che le aziende danno alla formazione, come indicato-re della consapevolezza che il successo azien-dale passa anche dallo sviluppo delle compe-tenze, conoscenze, capacità e comportamenti organizzativi.
L’85% delle Aziende eroga L’85% delle Aziende eroga L’85% delle Aziende eroga formazione ai propri dipendentiformazione ai propri dipendentiformazione ai propri dipendenti
36
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
113.907 12.841
8.885 5.650
458 238
273.599 9.015
375 219
117 97
7.223 1.985
48 32
17.147 3.887
130.227 33.983
8.854 1.169
39.396 14.004
117.731 11.377
1.744 1.644
7.398 4.292
3.486 3.486
6.398 3.815
124 124
95.313 12.174
694.465 23.984
61.654 24.208
34.775 22.670
32.981 16.057
63.265 11.272
7.318 5.104
1.726.887 223.327
Totale ore di formazioneOre di formazione per ambiente e sicurezza
Tabella 7: Ore di formazione
Dall’analisi dei dati emerge che duecento-trentotto aziende partecipanti al progetto, pari all’85% del totale, hanno fornito indicazioni in merito alla formazione erogata ai propri di-pendenti.
Formazione erogata totaleNon indicato
15%
85%
Figura 7: Suddivisione percentuale aziende che hanno erogato formazione/non indicato
Per quanto riguarda l’effettuazione di corsi di formazione in materia di ambiente e sicurezza, in particolare, non si rilevano sostanziali diffe-renze rispetto alla percentuale precedente, in quanto le aziende che dichiarano di aver ero-gato formazione in queste materie si attestano sull’84% del totale. In dettaglio risulta che sol-tanto 5 aziende tra quelle che hanno effettuato corsi di formazione ai propri dipendenti, non ab-biano trattato argomenti legati a tematiche am-bientali e/o di salute e sicurezza dei lavoratori.
16%
84%
Formazione erogata su ambiente e sicurezzaNon indicato
Figura 8: Suddivisione percentuale aziende che hanno erogato formazione in materia di ambiente e sicurezza/non indicato
L’84% delle Aziende eroga L’84% delle Aziende eroga L’84% delle Aziende eroga formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente
e sicurezzae sicurezzae sicurezza
I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 37
Anche per quanto riguarda l’analisi settoriale, i dati forniti risultano abbastanza completi; infat-ti, in tutti i settori, più del 67% delle aziende dei settori analizzati ha fornito i dati richiesti, con la sola eccezione del settore Legno-Arredo-Nautica.
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Formazione Totale Erogata Non Indicato
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 9: Distribuzione percentuale formazione erogata/non indicato
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Formazione e rogata inAmbiente/Sicurezza
Non indicato
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 10: Distribuzione percentuale formazione erogata in materia di ambiente e sicurezza/non indicato
Al fine di garantire una confrontabilità dei dati tra i vari settori, si è preso in considerazione il rapporto ore di formazione (totali e ambiente-sicurezza)/numero di addetti aziendali calcolato per i singoli settori.
38
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
16,6 1,9
7,5 4,8
1,8 1,0
61,4 2,0
3,7 2,1
0,7 0,6
12,0 3,3
0,7 0,5
14,3 3,2
25,6 6,7
25,4 3,4
5,7 2,0
96,6 9,3
0,8 0,7
5,8 3,4
16,4 16,4
20,3 12,1
8,9 8,9
13,6 1,7
8136,7 281,0
16,7 6,5
11,9 7,8
8,7 4,3
27,3 4,9
7,4 5,2
Indicatore (ore di formazione / N° addetti aziendali)Indicatore (ore di formazione ambiente e sicurezza / N° addetti aziendali)
Tabella 8: Indicatore di formazione relativo al numero ore di formazione totali su numero addetti e al numero ore di formazione ambiente e sicurezza su
numero di addetti
I dati dei settori alimentare e finanza appaiono elevati a causa del numero di ore di formazione fornito da due aziende che risulta
notevolmente maggiore rispetto a quello fornito dalle altre aziende partecipanti.
3.6 I SISTEMI DI GESTIONE
I Sistemi di Gestione negli ultimi anni si stanno dimostrando utili strumenti volontari in grado di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali; in particolare per l’ambiente, la salu-te e la sicurezza, questi aiutano a tenere mag-giormente sotto controllo gli impatti ambientali dovuti alle attività aziendali nonché le condizio-ni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel grafico seguente è riportata la distribuzione delle organizzazioni, suddivise per le province in esame, dotate di certificazione del Sistema di Gestione Ambientale, secondo la norma inter-nazionale ISO 14001 e secondo il Regolamento Europeo EMAS, e dotate di certificazione del Si-stema di Gestione della Salute e Sicurezza dei Lavoratori secondo la norma OHSAS 18001.
700
600
500
400
300
200
100
0ISO 14001(*) EMAS (#) OHSAS 18001 (*)
Frosinone Roma Rieti Viterbo
Note: (*) dati ricavati dalla banca dati di Accredia (agg. del 30/06/11) - (#) dati ricavati dalla banca dati dell’ISPRA (agg. del 19/07/11)
Figura 11: Aziende dotate di sistemi di gestione ambiente/sicurezza nelle province partecipanti al progetto
La situazione delle aziende partecipanti al pro-getto è la seguente:
167 Aziende certificate167 Aziende certificate167 Aziende certificateUNI EN ISO 9001UNI EN ISO 9001UNI EN ISO 9001
66 Aziende certificate66 Aziende certificate66 Aziende certificateUNI EN ISO 14001UNI EN ISO 14001UNI EN ISO 14001
37 Aziende certificate37 Aziende certificate37 Aziende certificateOHSAS 18001OHSAS 18001OHSAS 18001
7 Aziende registrate7 Aziende registrate7 Aziende registrateEMASEMASEMAS
I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 39
SCUOLE
9 - 4 1 - 1 - - - 4 2
7 - 2 - 1 - - - - - 1
1 - - - - - - 1 - - -
4 - 2 - 4 - - - - 1 1
2 - 1 - - - - - - 1 -
- - - - - - - - - - -
15 - 3 - 2 1 - 1 - 1 -
1 - 1 - - - - - - - -
2 - 1 - 1 - - - - - 1
9 - 5 - 5 1 - - - 1 1
1 - - - - - - - - - -
20 1 7 3 2 1 - - - 1 6
9 - 3 - 1 - - - - - 6
- - - - - - - - - - 1
4 - - - - - - - 2 - 1
2 - - - - 1 - - - - 1
7 - 5 1 1 - - 1 - - 1
- - - - 1 - - - - - -
10 - 7 - 2 - - 1 - 2 3
- - - - - 1 - - - - 1
17 5 14 2 6 1 1 - - 1 4
5 - 2 - 2 1 - - - - 1
7 - 1 - 1 - - - - - 3
11 - 5 - 4 1 1 - - 1 1
24 - 3 - 4 1 - - - - 7
167 6 66 7 37 10 2 4 2 13 42
QUALITA' (ISO 9001)QUALITA'AUTOMOTIVE (ISO TS 16949)AMBIENTE (ISO 14001)
EMASSICUREZZA (OHSAS 18001)SICUREZZA (LINEE GUIDA UNI - INAIL)
SICUREZZA (UNI 10617)LABORATORIO (ISO 17025)FSC
ETICA (SA 8000)ALTRO
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
Tabella 9: Aziende dotate di sistemi di gestione suddivise per norma/linea guida di riferimento
Norma di riferimento
QUALITA' (ISO 9001) 60%
QUALITA' AUTOMOTIVE (ISO TS 16949) 2%
AMBIENTE (ISO 14001) 24%
EMAS 3%
SICUREZZA (OHSAS 18001) 13%
SICUREZZA (LINEE GUIDA UNI - INAIL) 4%
SICUREZZA (UNI 10617) 1%
LABORATORIO (ISO 17025) 1%
ETICA (SA 8000) 5%
% n° certificazioni sutot. aziende partecipanti 2010
Tabella 10: Rapporto tra numero di certificazioni suddivise per norma di riferimento sul totale delle aziende partecipanti al progetto
Tra le certificazioni analizzate si conferma che i sistemi di gestione certificati in conformità alla norma UNI EN ISO 9001 sono i più numerosi, con
ben 167 aziende certificate (che corrispondono al 60% delle aziende partecipanti al progetto).I sistemi di gestione della qualità sono ben rap-presentati, così come in tutto il territorio nazio-nale, perché sono stati storicamente i primi ad essere introdotti nelle aziende per “proceduriz-zare” e quindi gestire in maniera più corretta i processi aziendali (la prima edizione della ISO 9001 risale alla fine degli anni ’80).Per quanto riguarda le certificazioni ambientali risulta che il 24% delle aziende partecipanti al progetto risulta certificata ISO 14001, mentre il 3% è registrata EMAS; la certificazione ISO 14001 prevale nei settori del Legno ed Elettro-nica dove le aziende certificate raggiungono percentuali del 50% delle aziende partecipanti al progetto.
40
Per quanto concerne invece i sistemi di gestio-ne della salute e sicurezza, dall’analisi dei dati emerge che le aziende che possiedono certifi-cazioni secondo la OHSAS 18001 o validazioni secondo le linee guida UNI-INAIL corrispon-dono al 17% delle aziende partecipanti. Tali Si-stemi di gestione prevalgono nei settori Farma-ceutico, Infrastrutture e Sicurezza, settori in cui le aziende certificate raggiungono percentuali del 50% delle aziende partecipanti al progetto.Nelle aziende partecipanti si registra anche l’implementazione di sistemi di gestione di ti-pologie diverse, conformi a specifiche norme internazionali “settoriali” (norme di qualità ri-chieste dal settore automobilistico, come la norma ISO/TS 16949 o norme di accreditamen-to dei laboratori, come la ISO 17025), scelte ne-cessarie per competere in specifici mercati.Si rileva, infine, che il 5% delle aziende parte-cipanti è certificato secondo la norma SA8000 (SA - Social Accountability), che identifica uno standard internazionale volto a certificare alcu-ni aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale d’impresa (CSR - Corpo-rate Social Responsibility), individuabili nel ri-spetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, nella tutela contro lo sfruttamento dei minori e nelle garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. Tale certificazione prevale, in partico-lare, nei settori dell’Information Technology e del Tessile, in cui le aziende certificate raggiun-gono percentuali rispettivamente del 44% e del 25% delle aziende partecipanti al progetto.
3.7 LE VISITE DELLE AUTORITà DI CONTROLLO
Alle aziende partecipanti al progetto sono state chieste informazioni circa eventuali visite ispet-tive subite da parte di Enti di Controllo preposti, con diverse finalità tra cui:• prevenzione dell’inquinamento nei diversi
comparti ambientali e tutela paesaggistica;• individuazione e repressione di eventuali
comportamenti illeciti;• controllo, vigilanza e promozione della cul-
tura della salute e della sicurezza negli am-bienti di lavoro;
• prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
Tra le aziende partecipanti, centotrentatre, pari al 47%, hanno indicato di aver ricevuto visite da parte degli Enti di controllo nel corso del 2010.Nel grafico seguente è mostrata la suddivisio-ne tra le aziende che hanno dichiarato di aver ricevuto ispezioni da parte degli Enti di Con-trollo e quelle che non lo hanno indicato o non sono state soggette a visite da parte di Autorità esterne.
44%
9%47%
Nessuna visitaNon indicatoAziende ispezionate
Figura 12: Suddivisione percentuale visite da Enti di controllo
Gli Enti di Controllo più frequentemente indica-ti dalle aziende sono rappresentati dalla ASL e dall’ARPA Lazio; il primo Ente, avendo concen-trato maggiormente la sua attività di verifica nel settore Alimentare e Chimico, il secondo, avendo effettuato principalmente visite presso aziende dei settori dei Trasporti, Chimico e Carta.
I DATI - Capitolo 3 - Le aziende 41
SCUOLE
- - - - - - 10 -
1 2 - - 3 1 8 -
- - - - - - 3 1
2 3 1 2 11 - 10 13
- - - - 1 - - -
- 1 - - - - 1 1
- - - - - - 1 2
- 2 - - - - - -
- - - - - - - -
- - - 2 5 1 - 8
- 2 - 2 2 - 4 -
2 2 2 5 26 3 21 11
3 1 - 7 15 1 76 3
- - - 1 - - 1 1
2 - 1 1 45 2 11 1
4 - - - 3 1 5 8
1 1 1 - 5 2 23 4
- - - - - - - -
- 3 - 2 7 2 12 -
- - - - - - 7 -
7 10 1 9 53 - 33 16
- 1 - - - - - -
1 3 - - 79 1 2 2
- - - - 3 - 8 7
1 1 - 2 10 1 24 8
24 32 6 33 268 15 260 86
Corpo forestaleGuardia di Finanza
N.O.E. (*)VV.F. (#)
ARPAPolizia Prov.
ASLAltro
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
Tabella 11: Distribuzione visite enti di controllo nei vari settori
Tabella 12: Distribuzione visite Enti di controllo nei vari settori in percentuale
Note: (*) Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri - (#) Vigili del Fuoco
Dalla tabella precedente emerge che i settori in cui è più alta la percentuale di aziende che dichiara di aver ricevuto sopralluoghi da parte degli Enti di Controllo sono quello dell’Editoria (settore però rappresentato da una sola azien-da) e quello Estrattivo (l’83% delle aziende par-tecipanti ha subito visite ispettive).
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
11% 78% 11%
60% 20% 20%
40% 40% 20%
50% 38% 12%
25% 75% -
50% 50% -
12% 65% 23%
50% 50% -
- 100% -
23% 65% 12%
50% 50% -
49% 40% 11%
66% 17% 17%
100% - -
58% 42% -
83% 17% -
55% 36% 9%
- 100% -
67% 25% 8%
33% 67% -
59% 28% 13%
17% 66% 17%
54% 46% -
25% 67% 8%
58% 42% -
47% 44% 9%
Aziende ispezionateAziende non ispezionate
Non indicato
42
L’ambiente
4.1 I Dati di Input pg. 444.1.1 L’approvvigionamento idrico pg. 444.1.2 I consumi energetici pg. 454.2 I Dati di Output pg. 484.2.1 Gli scarichi idrici pg. 484.2.2 I rifiuti pg. 494.2.3 Le emissioni in atmosfera pg. 514.2.4 Il rumore esterno pg. 534.2.5 IPPC pg. 544.2.6 Il rischio di incidente rilevante pg. 544.2.7 Gli aspetti ambientali pg. 554.2.8 Green Public Procurement – Acquisti “Verdi” pg. 56
PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 43
44
4.1 I DATI DI INPUT
4.1.1 L’approvvigionamento idricoPer quanto riguarda l’approvvigionamento idrico la fonte maggiormente impiegata dalle aziende partecipanti che hanno fornito i dati (il 60% del totale) è rappresentata dall’acquedotto (148 aziende, pari al 87% del totale), 84 aziende utilizzano acqua da pozzo (49%), 12 attingono da acque superficiali (7%) e 3 si approvvigiona-no di acqua tramite autobotti (2%).*
Note: (*) La somma è superiore al 100% delle aziende in quanto alcune utilizzano più di una fonte di approvvigionamento idrico
Nella tabella seguente è riportata la distribu-zione delle aziende per quanto riguarda l’ap-provvigionamento idrico.
TIPOLOGIA FONTEN° aziende %
Solo acquedotto 78 28,0%
Acquedotto + pozzo 58 20,8%
Solo pozzo 18 6,5%
Acquedotto + pozzo + acque superficiali 5 1,8%
Acquedotto + pozzo + autobotte 1 0,4%
Solo acque superficiali 3 1,1%
Acquedotto + acque superficiali 3 1,1%
Pozzo + acque superficiali 1 0,4%
Solo autobotti - -
Acquedotto + autobotti 2 0,7%
Non indicato 110 39,4%
TOTALE 279 100%
Tabella 13: Distribuzione fonti approvvigionamento idrico/aziende
Quasi il 40% delle aziende coinvolte nel pro-getto non ha fornito dati quantitativi in merito all’approvvigionamento di acqua.La figura seguente riporta la distribuzione per-centuale nei diversi settori merceologici delle aziende che hanno fornito informazioni sulle fonti di approvvigionamento idrico.
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Dati di approvvigionamento riportati Non indicato
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 13: Distribuzione dati approvvigionamento idrico
Nella tabella che segue sono riportati, per i di-versi settori merceologici, i quantitativi di ac-qua emunta, espressi in metri cubi, suddivisi in base alle fonti di approvvigionamento indicate dalle aziende.
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 45
ACQUA APPROVVIGIONATA (mc)
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
147.787 22.083 - -
93.499 549.260 - -
35.428 1.825 - -
325.787 458.576 - -
5.180 - - -
408 11 - -
4.470 - - -
- - - -
39.861 5.117 - -
276.507 90.965 650 -
549 61 - -
4.374.068 330.839 24.101 -
1.174.832 839.532 - -
- - - -
10.021 160.261 13.932.034 -
5.616 41.104 5.296 1.200
115 21.815 600 -
25 - - -
284.157 365.057 - -
700.000 - - -
193.359 4.416.728 65.159 145
2.591.353 62.440 - -
11.290.566 11.278 - 80
122.018 - - -
48.331 1.040 - -
21.723.937 7.377.992 14.027.839 1.425
AcquedottoPozzo
Acque superficialiAutobotte
Tabella 14: Distribuzione acqua approvvigionata a seconda delle diverse fonti
Nei settori Turismo, Finanza ed Edilizia la per-centuale di aziende che non ha fornito dati in merito all’approvvigionamento idrico supera il 67%, mentre per i settori del Legno - Arredo Nautica ed Editoria nessuna azienda parteci-pante ha fornito dati al riguardo.Dall’analisi dei dati emerge che:• Acquedotto: le aziende dei settori Tessile,
Consulenza, Sicurezza, Finanza, Trasporti e Progettazione utilizzano esclusivamente questa fonte per il proprio approvvigiona-mento idrico (percentuale del 100%);
• Pozzo: questa fonte di approvvigionamento è utilizzata come fonte principale nei settori Ceramica (85%), Servizi Ambientali (97%) e Chimico (94%);
• Acque superficiali: tale fonte di approvvi-gionamento è utilizzata in particolare dalle aziende dei settori della Carta (99%), con-siderato che necessitano di utilizzare all’in-terno del proprio processo produttivo, grandi quantità di acqua.
4.1.2 I consumi energeticiNel grafico seguente sono riportate le risposte ai quesiti sui consumi energetici da parte delle aziende partecipanti.
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Dati riportati Non indicato
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 14: Distribuzione risposte sui consumi di energia elettrica per i settori interessati
Si nota che le aziende dei settori Legno-Arredo-Nautica ed Editoria non hanno fornito le informa-zioni richieste. Per gli altri settori, fatta eccezione
46
per il Turismo, Attività estrattive, Finanza, Distri-buzione ed Edilizia, sono state fornite le informa-zioni da più del 60% delle aziende partecipanti.
Consumi di energia elettricaNella tabella successiva vengono riportati i quantitativi di energia elettrica acquistata, au-toprodotta, ceduta alla rete e consumata per i settori nei quali le aziende partecipanti hanno fornito le informazioni richieste.
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
32.094.551 - - 32.094.551
20.959.116 10.692.102 4.696.090 26.955.128
539.461 - - 539.461
64.729.350 36.000 297 64.765.053
982.658 - - 982.658
49.800 - - 49.800
712.553 - - 712.553
4.318.170 151.800 - 4.469.970
221.030.186 44.400.520 12.117.000 253.313.706
6.807.411 - - 6.807.411
234.532.134 34.115.210 3.164.505 265.482.839
73.621.601 39.419.535 5.488.637 107.552.499
100.682.532 360.700.439 74.945.608 386.437.363
7.796.803 - - 7.796.803
245.900.594 - - 245.900.594
4.700 - - 4.700
70.768.271 346.902 3.245 71.111.928
116.000 - - 116.000
364.037.845 147.924.421 38.834.471 473.127.795
92.813.125 - - 92.813.125
200.528.110 1.130.000 21.334.555 180.323.555
9.342.192 - 131.000 9.211.192
4.633.203 709.730 - 5.342.933
1.757.000.366 639.626.659 160.715.408 2.235.911.617
Energia elettrica acquistata (KWh)Energia elettrica autoprodotta (KWh)
Energia elettrica venduta (KWh)Energia elettrica consumata (KWh)
Tabella 15: Consumi energia elettrica
Energia elettrica autoprodottaÈ stato chiesto alle aziende di fornire informa-zioni sull’autoproduzione di energia elettrica, distinguendo tra quella da fonti tradizionali e rinnovabili e quella venduta; nella tabella se-guente sono riportati i quantitativi di energia elettrica autoprodotta.
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
- - -
- 10.692.102 10.692.102
- - -
36.000 - 36.000
- - -
- - -
- - -
151.800 - 151.800
14.257.400 30.143.120 44.400.520
- - -
- 34.115.210 34.115.210
9.275.120 30.144.415 39.419.535
9.000.052 351.700.387 360.700.439
- - -
- - -
- - -
346.902 - 346.902
- - -
- 147.924.421 147.924.421
- - -
1.130.000 - 1.130.000
- - -
30.080 679.650 709.730
34.227.354 605.399.305 639.626.659
Energia elettrica da autoproduzione(da fonti rinnovabili) (KWh)Energia elettrica da autoproduzione(da fonti tradizionali) (KWh)
Totale energia elettricada autoproduzione (KWh)
Tabella 16: Energia elettrica da autoproduzione
Per quanto riguarda l’energia autoprodotta, nel grafico seguente è riportata la distribuzione percentuale tra fonti tradizionali e rinnovabili per i settori nei quali sono presenti aziende che effettuano autoproduzione di energia.
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 47
002 04 09 10 12 13 15 19 21 23 25
20%
40%
60%
80%
100%
10%
30%
50%
70%
90%
Indu
stria
del
laCe
ram
ica
Farm
aceu
tica
e Bi
omed
ica
Com
unica
zioni
Ener
gia
Mec
cani
ca
Alim
enta
re
Carta
Sta
mpa
e Ca
rtote
cnica
Elet
troni
caEl
etro
tecn
ica
Chim
ica, G
omm
aM
ater
ie P
last
iche
Tras
porto
eLo
gist
ica
Edili
zia
Energia elettrica autoprodottada fonti rimmovabili
Energia elettrica autoprodottada fonti tradizionali
Figura 15: Energia elettrica da autoproduzione da fonti tradizionali e rinnovabili
Dal grafico precedente si nota che nei settori Farmaceutico, Comunicazioni, Elettronica e Trasporto l’energia viene autoprodotta esclusi-vamente da fonti rinnovabili, da cui deriva il 5% dell’energia autoprodotta complessivamente da tutte le aziende partecipanti.
Combustibili consumatiI dati quantitativi relativi al consumo delle altre fonti energetiche sono espressi in TEP, utiliz-zando i seguenti fattori di conversione*:• 1000 Nm3 metano = 0,88 TEP• 1 tonnellata gasolio = 1,019 TEP• 1 tonnellata olio BTZ = 0,980 TEP• 1 tonnellata GPL = 1,102 TEP• 1 tonnellata benzina = 1,045 TEP
Note: (*) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007)
I dati riportati nella tabella seguente eviden-ziano come il gas metano risulti essere di gran lunga il combustibile impiegato in quantità maggiore.
SETTORE
808 238 - - 11 1.057
18.822 272 - 125 - 19.219
- 51 16 24 - 91
11.887 10 - - - 11.897
93 37 3 - - 133
- 10 - - - 10
25 217 6 - - 248
123 2 - - - 125
8.269 66 1 - - 8.336
20 - - 42.446 - 42.466
35.353 4.368 21 1.298 5 41.044
15.802 2.434 126 - - 18.362
128.398 183 5 490 3 129.079
- 392 1.703 - - 2.094
- 249 1 - - 250
- - - - - -
1.967 3.208 9 116 - 5.300
3.696 747 - - 834 5.277
66.484 1.216 18 1.861 19 69.598
5.102 254 - 229 7 5.591
10.094 19.384 16 - 241 29.735
165 23 8 38 3 238
13 1.963 - 7.056 9 9.041
307.122 35.325 1.932 53.683 1.131 399.193
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
MetanoGasolioGPL
Olio BTZBenzinaTotale (TEP)
Tabella 17: Consumi combustibili (in TEP)
Bilancio energeticoIl bilancio energetico delle aziende partecipan-ti è dato dall’acquisto netto di energia elettrica più l’acquisto di combustibili.I consumi di energia elettrica sono espressi in consumi di fonti primarie, tenendo così conto della catena di trasformazione, ossia in Tonnel-late Equivalenti di Petrolio (TEP) in modo tale da poter sommare organicamente i consumi deri-vanti dalle varie fonti utilizzate in azienda (per la conversione dell’energia elettrica si è conside-rato 1 MWh = 0,187 TEP).*
Note: (*) Con la Deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas del 28 marzo 2008 “Aggiornamento del fattore di conversione dei kWh
in tonnellate equivalenti di petrolio connesso al meccanismo dei titoli di efficienza energetica” il fattore di conversione da KWh a TEP è di 0,187 E-03
I consumi totali di energia sono riportati nella tabella seguente:
48
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
6.002 1.057 7.059
3.041 19.219 22.261
101 91 191
12.104 11.897 24.001
184 133 317
9 10 19
133 248 381
807 125 932
39.067 8.336 47.403
1.273 42.466 43.739
43.266 41.044 84.310
12.741 18.362 31.103
4.813 129.079 133.892
1.458 2.094 3.552
45.983 250 46.233
1 - 1
13.233 5.300 18.533
22 5.277 5.299
60.813 69.598 130.411
17.356 5.591 22.947
33.509 29.735 63.244
1.722 238 1.960
866 9.041 9.907
298.505 399.193 697.698
Energia elettrica acquistata netta(acquistata – venduta) in TEPCombustibili (in TEP)
Totale (in TEP)
Tabella 18: Bilancio energetico tra energia elettrica e combustibili consumati
Per i settori della Sicurezza, della Progettazio-ne, della Comunicazione, dei Servizi Ambientali e dell’Information Technology la maggior parte del fabbisogno energetico è coperto dall’ener-gia elettrica (percentuali superiori all’85%), mentre nei settori del Turismo, Finanza ed Edilizia prevale la quota di combustibili (per-centuali superiori al 90%) in quanto la maggior parte del fabbisogno energetico è destinata al riscaldamento degli ambienti di lavoro; lo stes-so accade nel settore della Carta, anche se in questo caso il fabbisogno energetico è rivolto alla produzione di calore ed energia elettrica per il ciclo produttivo.
4.2 I DATI DI OUTPUT
4.2.1 Gli scarichi idriciAlle aziende partecipanti al progetto sono state chieste informazioni limitatamente agli scarichi idrici industriali, compresa l’eventuale gestione delle acque di prima pioggia, trascurando gli scarichi di tipo civile.Tali informazioni sono relative ai trattamenti, suddivisi tra chimico-fisici, biologici e di fito-depurazione, che le acque subiscono prima di essere convogliate all’esterno.La percentuale di aziende partecipanti che non ha fornito informazioni in merito è stata piutto-sto bassa (7%).Nella tabella seguente sono riportati i dati nu-merici relativi ai trattamenti effettuati sui reflui, tenendo presente che su un refluo possono es-sere effettuati più trattamenti.
TIPOLOGIA DI TRATTAMENTO N° AZIENDE
Chimico-fisico 59
Biologico 63
Fitodepurazione 7
Nessun trattamento / non indicato 170
Tabella 19: Distribuzione trattamenti scarichi
Dalla tabella precedente risulta che la per-centuale di aziende che adotta un trattamento chimico-fisico e uno biologico si attesta sul 21-23% del campione, mentre il 3% delle aziende partecipanti utilizza la fitodepurazione.Per quanto concerne il recapito degli scarichi industriali, dalla tabella seguente emerge che gli scarichi delle aziende coinvolte nel progetto recapitano prevalentemente in fognatura e nel-le acque superficiali.Si evidenzia, inoltre, che ben 154 aziende (il 55% del campione) dichiarano di non possedere sca-richi industriali: si tratta in questo caso princi-palmente di aziende dei settori Comunicazioni, Turismo e Consulenza.
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 49
RECAPITO REFLUI INDUSTRIALI
Scarico in fognatura 86
Scarico in acque superficiali 55
Scarico sul suolo 3
Scarico nel sottosuolo e nelle acque sotterranee 1
Smaltimento effettuato da ditta specializzata 25
Non sono presenti scarichi industriali 154
Non indicato 20
Tabella 20: Destinazione reflui
4.2.2 I rifiutiIn merito alla produzione di rifiuti le domande rivolte alle aziende erano mirate a raccogliere informazioni sul quantitativo di rifiuti prodotti nel corso del 2010, la suddivisione percentuale tra pericolosi e non pericolosi e la loro destina-zione finale, suddivisa tra smaltimento e recu-pero. Complessivamente hanno fornito rispo-sta in merito alla classificazione dei rifiuti tra pericolosi e non pericolosi 215 aziende, pari al 77% del totale delle organizzazioni partecipanti al progetto, mentre per quanto riguarda la de-stinazione dei rifiuti tra smaltimento e recupero le aziende che hanno fornito informazioni sono state 201, pari al 72% del totale.Di seguito si riporta la suddivisione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi nei settori conside-rati: si nota che la maggior parte dei rifiuti pro-dotti dalle aziende risulta essere del tipo non pericoloso (77%).
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
8,9 401,6 410,5
734,1 12.231,1 12.965,2
2,5 0,3 2,7
231,6 1.854,0 2.085,5
3,1 130,0 133,2
- 0,7 0,7
0,5 17,6 18,1
- 51,9 51,9
405,7 578,0 983,7
538,0 7.673,3 8.211,3
5,1 300,3 305,4
4.020,7 18.168,1 22.188,8
42,5 19.822,4 19.864,9
n.d n.d n.d
34.482,9 31.778,8 66.261,8
5,4 2.379,0 2.384,4
2.792,4 75.593,8 78.386,2
- 0,1 0,1
730,4 2.723,7 3.454,0
1,4 62,3 63,7
9.959,9 42.641,8 52.601,7
15.019,0 192,4 15.211,4
294,4 11.527,6 11.822,0
12,0 904,5 916,5
1.388,8 2.448,8 3.837,6
70.679,2 231.482,1 302.161,3
(23%) (77%) (100%)
Pericolosi (t)Non pericolosi (t)
Totale (t)
Tabella 21: Produzione rifiuti
Il 55% delle Aziende ha Il 55% delle Aziende ha Il 55% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del
Clima Acustico EsternoClima Acustico EsternoClima Acustico Esterno
Aspetti ambientali più Aspetti ambientali più Aspetti ambientali più significativi: significativi: significativi:
RifiutiRifiutiRifiutiConsumo risorse nat./energeticheConsumo risorse nat./energeticheConsumo risorse nat./energetiche
Scarichi idriciScarichi idriciScarichi idriciEmissioni in atmosferaEmissioni in atmosferaEmissioni in atmosfera
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente
50
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Non pericolosi Pericolosi
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 16: Distribuzione percentuale produzione rifiuti
Dal grafico sopra riportato, emerge che i setto-ri in cui i quantitativi di rifiuti pericolosi incido-no maggiormente sul totale dei rifiuti prodotti sono il settore delle Infrastrutture (il 99% dei rifiuti prodotti è classificato pericoloso) e della Sanità (90% sul totale dei rifiuti totali).
Al fine di garantire una confrontabilità dei dati tra i vari settori, si è preso in considerazione il rapporto rifiuti prodotti/numero di addetti aziendali calcolato per i singoli settori.
SETTORE INDICATORE(rifiuti prodotti (t) / N° addetti aziendali)
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
0,1
11,0
-
0,5
1,3
0,0
0,0
0,7
0,8
1,6
0,9
3,2
16,3
n.d.
51,7
11,2
270,7
0,0
0,5
0,7
14,2
5,2
3,1
0,4
3,9
Tabella 22: Indicatore produzione rifiuti
La tabella seguente fornisce informazioni rela-tivamente alla destinazione finale dei rifiuti pro-dotti distinti tra recupero e smaltimento:
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 51
SETTORESmaltimento
(%) Recupero
(%)
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
41% 59%
48% 52%
42% 58%
38% 62%
17% 83%
48% 52%
44% 56%
41% 59%
49% 51%
42% 58%
16% 84%
44% 56%
48% 52%
- -
49% 51%
50% 50%
10% 90%
- 100%
35% 65%
20% 80%
40% 60%
44% 56%
22% 78%
49% 51%
44% 56%
38% 62%
Tabella 23: Destinazione finale dei rifiuti
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Smaltimento Recupero
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 17: Distribuzione percentuale destinazione rifiuti
Per quanto riguarda la destinazione dei rifiuti, si evidenzia che in tutti i settori almeno il 50% dei rifiuti prodotti è avviato a recupero.
4.2.3 Le emissioni in atmosferaLa legislazione italiana in materia di emissioni in atmosfera è diretta alla tutela della qualità dell’aria; l’obbligo di autorizzazione, sia essa di tipo semplificato o meno, è previsto per tutti gli impianti industriali che costituiscono una pos-sibile fonte di inquinamento.La richiesta dei dati all’interno del questionario riporta la distinzione anche a livello terminolo-gico introdotta dal D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., cd.
52
Testo Unico Ambientale, mantenendo però il ri-ferimento anche alla terminologia precedente, sia per semplificare la compilazione del que-stionario, sia perché le autorizzazioni rilasciate prima del 2006 e tuttora in vigore riportano la terminologia previgente.Nel grafico seguente è riportata la distribuzio-ne tra le aziende che hanno indicato un regime autorizzativo, ricomprendendo in tale casistica anche le emissioni che non necessitano di au-torizzazione, e quelle che non hanno fornito in-dicazioni in merito.
79%
21%
Regime autorizzatoriNon indicato
Figura 18: Distribuzione dati emissioni in atmosfera
Nella tabella seguente sono riportati, per ogni regime autorizzativo che regolamenta i punti di emissione in atmosfera, i dati dichiarati dalle aziende.
SETTORERegimi autorizzativi emissioni in atmosfera
1 - 1 4 5
10 2 1 2 -
- - - 1 4
2 - 3 1 4
1 - 1 2 -
- - - - 4
- - 1 11 6
1 - - 1 1
- - 1 - 2
4 - 1 11 3
- - - 2 4
17 3 6 17 4
10 2 2 1 4
- - - - 1
7 1 3 6 1
- - 1 2 3
5 1 1 3 3
1 - - - 1
8 - 1 4 1
- - 1 2 -
24 1 10 7 2
1 - 1 3 1
2 1 1 7 4
2 1 3 5 2
4 1 1 16 11
100 13 40 108 71
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
Autorizzazione ordinariaAutorizzazione di carattere generale(ex a ridotto inquinamento atmosferico)Comunicazione per emissioniscarsamente rilevanti(ex emissioni poco significative)
Emissioni che non necessitanodi autorizzazioneNon indicato
Tabella 24: Autorizzazioni – distribuzione tipologie
Dai dati emerge come sono le aziende appar-tenenti al settore Chimico ad avere il nume-ro più elevato di autorizzazioni, seguite dalle aziende dei settori Meccanico, della Carta e Ceramica.In alcuni casi le aziende partecipanti, oltre all’autorizzazione ordinaria, sono in posses-so di autorizzazioni di carattere generale o di comunicazioni per emissioni scarsamente rilevanti in ragione del fatto che tali autorizza-zioni sono state rilasciate dall’Autorità Com-petente per impianti diversi e/o in tempi di-versi tra loro.
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 53
Alle aziende è stato richiesto di indicare, ove possibile, la fonte di emissione sottoposta ad autorizzazione, differenziando tra processo produttivo, riscaldamento ed altro.
SETTOREProvenienza emissioni in atmosfera
6 - 2 3
3 10 - -
1 - - 4
4 3 1 3
4 2 - -
1 - 1 2
12 1 2 4
- 1 - 1
1 - - 2
7 4 - 8
3 1 - 3
19 19 - 6
5 12 - 5
- - - 1
3 9 - 1
1 - 1 4
4 5 - 2
1 - - 1
9 7 2 1
3 - - -
12 26 5 4
5 - - 1
5 2 - 7
9 2 2 2
8 3 - 20
126 107 16 85
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
RiscaldamentoProcesso produttivo
AltroNon indicato
Tabella 25: Provenienza emissioni in atmosfera
4.2.4 Il rumore esternoSecondo la legislazione vigente in materia di inquinamento acustico le aziende hanno l’ob-bligo di rispettare i limiti di rumorosità per l’area in cui sono insediate, effettuando una valutazione del rumore generato verso l’am-biente esterno dalle proprie attività, consi-stente nel confronto dei risultati ottenuti con i limiti di rumorosità della classe di apparte-nenza.Nella tabella successiva sono riportati i dati
dichiarati dalle aziende partecipanti circa l’ef-fettuazione della valutazione dell’impatto acu-stico esterno.
SETTORE
VALUTAZIONE CLIMA ACUSTICO ESTERNO
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
3 5 1
9 1 -
2 2 1
7 1 -
2 2 -
- 3 1
5 10 2
1 1 -
2 1 -
9 6 2
2 - 4
24 10 1
11 7 -
- - 1
8 4 -
3 2 1
6 3 2
1 1 -
9 3 -
1 2 -
26 4 2
1 5 -
3 9 1
6 5 1
12 11 8
153 98 28
(55%) (35%) (10%)
EffettuataNon effettuataNon indicato
Tabella 26: Valutazione clima acustico esterno – distribuzione aziende
Dalla tabella emerge che il 55% delle aziende partecipanti al progetto ha effettuato la valuta-zione dell’impatto acustico esterno.Per quanto riguarda le aziende che non hanno effettuato tale valutazione, dalla tabella pre-cedente si rileva che i settori in cui la maggior parte delle aziende (più del 50% delle aziende partecipanti) non l’ha effettuata, sono rappre-sentati da aziende che si ritiene non producano rumori significativi verso l’esterno.
54
4.2.5 IPPCNella tabella 27 si riporta un quadro della si-tuazione delle aziende partecipanti per quanto riguarda la legislazione in materia di preven-zione e riduzione integrata dell’inquinamento (IPPC) che prevede il rilascio dell’Autorizzazio-ne Integrata Ambientale, autorizzazione che va ad unificare in un unico provvedimento tutte le autorizzazioni disciplinanti specifiche temati-che ambientali (es. rifiuti, emissioni in atmo-sfera, scarichi idrici, ecc.).
SETTORE
IPPC
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
2 5 2
2 8 -
- 3 2
1 5 2
- 3 1
- 3 1
- 13 4
- 1 1
- 3 -
1 14 2
- 2 4
8 21 6
4 13 1
- - 1
6 6 -
- 4 2
1 6 4
- 2 -
- 12 -
- 3 -
8 17 7
1 5 -
- 11 2
- 11 1
- 23 8
34 194 51
(12%) (70%) (18%)
SINONon indicato
Tabella 27: IPPC – distribuzione aziende
4.2.6 Il rischio di incidente rilevanteLa materia del rischio di incidente rilevante normata dalla direttiva 96/82/CE (cd. “Seveso”),
recepita in Italia con il D. Lgs. 334/99 così come modificato dal D. Lgs. 238/05, individua gli “stabilimenti a rischio di incidente rilevante” come quelli nei quali la presenza di una o più sostanze pericolose determina la probabilità che si verifichi un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l´ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento. Gli stabilimenti rientranti nel campo di appli-cazione del D. Lgs. 334/99 sono suddivisi in tre gruppi, a seconda del quantitativo di sostanze pericolose detenuto, identificati dal corrispon-dente articolo a cui sono riferiti:• il primo gruppo comprende gli stabilimen-
ti a maggior rischio, che sono sottoposti al più elevato numero di obblighi, individuati dall’art. 8 del D. Lgs. 334/99;
• il secondo gruppo include, invece, gli sta-bilimenti con un livello di rischio inferiore, che sono collocati nella posizione imme-diatamente successiva a quella dell’art. 8 in un’ipotetica graduatoria dei rischi e che sono sottoposti a un numero inferiore di ob-blighi, individuati dagli art. 6 e 7;
• nel terzo gruppo (soggetto agli obblighi dell’art. 5, comma 2) sono compresi gli stabilimenti a “basso rischio”, nei qua-li sono presenti sostanze pericolose in quantitativi inferiori ai valori limite previsti dal D. Lgs. 334/99, ma che sono soggetti a questa normativa per tipologia di processo produttivo.
Da un’analisi dei dati nazionali disponibili sul sito internet del Ministero dell’Ambiente e del-la Tutela del Territorio e del Mare relativi alla distribuzione sul territorio nazionale degli sta-bilimenti soggetti alla normativa vigente sul rischio di incidente rilevante, si sono ricavati i dati riportati nella tabella seguente.
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 55
Aziende “Seveso”(*)Artt. 6/7 Art. 8PROVINCIA
Frosinone 16 5
Roma 10 13
Rieti 3 -
Viterbo 1 3
Note: (*) Dati aggiornati ad Aprile 2011
Tabella 28: Inventario aziende a rischio di incidente rilevante
Nelle tabelle successive sono riportate le azien-de rientranti nel campo di applicazione del D. Lgs. 334/99 come risultanti dall’elaborazione dei questionari e la percentuale di tali aziende che hanno partecipato al progetto rispetto a quelle presenti nelle province in esame.
Art. 5, 2 Artt. 6/7 Art. 8 Non
PROVINCIA ricadente
Frosinone 8 6 1 144
Roma 4 1 1 93
Rieti 2 1 - 6
Viterbo 0 0 0 12
TOTALE 14 8 2 255Tabella 29: Distribuzione aziende a rischio di incidente rilevante nelle province
PROVINCIA Artt. 6/7 Art. 8
Frosinone 38% 20%
Roma 10% 8%
Rieti 33% -
Viterbo - -
TOTALE 41% 10%
Tabella 30: Percentuale distribuzione aziende a rischio di incidente rilevante nelle province
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
- - - 9
- - - 10
1 - - 4
1 - - 7
- - - 4
- - - 4
- - - 17
- - - 2
- - - 3
- 1 - 16
- - - 6
3 1 - 31
- 1 - 17
- - - 1
- - - 12
- - - 6
1 - - 10
- - - 2
1 1 - 10
- - - 3
6 4 1 21
- - 1 5
- - - 13
- - - 12
1 - - 30
14 8 2 255
Art. 5,2Artt. 6/7
Art. 8Non ricadente
Tabella 31: Distribuzione aziende a rischio di incidente rilevante
4.2.7 Gli aspetti ambientaliAll’interno del questionario è stato chiesto alle aziende di individuare gli aspetti ambientali più significativi assegnando, nel caso di presenza di più aspetti, un punteggio di significatività degli stessi adottando una scala numerica de-crescente da 1 - molto importante a 6 – trascu-rabile.Dall’analisi dei giudizi espressi dalle aziende partecipanti al progetto emerge che gli aspetti ambientali che risultano essere più significa-tivi sono rappresentati dai rifiuti, dal consumo di risorse naturali/energetiche e dagli scarichi idrici.
56
0
20%
40%
60%
80%
100%
10%
30%
50%
70%
90%
Rifiu
ti
Cons
umo
risor
sena
tura
li / e
nerg
etich
e
Scar
ichi id
rici
Emiss
ioni
inat
mos
fera
Altro
(am
iant
o, ru
omre
,PC
B/PC
T, g
as le
sivi
lo s
trato
di o
zono
, ecc
)
Cont
amin
azio
ne s
uolo
e so
ttosu
olo
Aspetto ritenuto significativo Aspetto non ritenutosignificativo
Figura 19: Valutazione aspetti ambientali aziende partecipanti
Il grafico seguente rappresenta, all’interno dei vari settori, la distribuzione percentuale degli aspetti ambientali che, dalle aziende, sono stati valutati essere i più significativi con l’assegna-zione dei punteggi 1 e 2.
25
SETT
ORE
Emissioni in atmosferaRifiutiConsumo risorse nat./energeticheNon indicato
Scarichi idriciContamin. suolo e sottosuoloAltro (amianto, rumore, PCB/PCT, gas lesivi lo strato diozono, ecc.)
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 20: Aspetti ambientali valutati più significativi – distribuzione per settore
Per quanto riguarda i settori merceologici emerge un’individuazione degli aspetti ambien-tali più significativi generalmente coerente con quanto ci si aspetterebbe dal settore merceolo-gico di appartenenza.
4.2.8 Green Public Procurement - Acquisti “Verdi”Il Green Public Procurement (GPP) è uno stru-mento di derivazione comunitaria, che è defi-nito dalla Commissione Europea come quell’ “approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la
I DATI - Capitolo 4 - L’ambiente 57
diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ecosostenibile”. Il GPP rappresenta quindi uno strumento in grado di influenzare l’offerta di beni e servizi a impatto ambientale ridotto e capace di favorire la diffusione delle tecnologie ecocompatibili.Nel questionario sono state richieste due infor-mazioni relative a tale tematica.
SETTORE
L’azienda ritiene un’opportunità (anche in terminidi spinta all’innovazione sostenibile dei processi produttivi)
l’introduzione di sistemi di acquisti “GPP”da parte della Pubblica Amministrazione?
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
7 - 2
6 4 -
2 1 2
3 2 3
2 1 1
- 3 1
8 3 6
- 1 1
2 1 -
4 2 11
1 1 4
16 7 12
10 4 4
- - 1
6 4 2
2 2 2
6 2 3
- 1 1
10 2 -
3 - -
14 5 13
4 1 1
4 6 3
5 3 4
11 5 15
126 61 92
(45%) (22%) (33%)
SINO
Non indicato
Tabella 32: Green Public Procurement – risultati 1a domanda
SETTORE
L’azienda ritiene sufficienti al proprio interno le risorseumane e le competenze per l’adeguamento alle richieste
della Pubblica Amministrazione in tal senso?
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
7 1 1
5 3 2
3 - 2
5 - 3
1 - 3
2 - 2
9 2 6
- - 2
2 1 -
4 1 12
1 - 5
13 7 15
10 2 6
- - 1
8 1 3
3 - 3
6 - 5
1 - 1
9 3 -
3 - -
14 4 14
5 - 1
9 2 2
6 3 3
11 4 16
137 34 108
(49%) (12%) (39%)
SINO
Non indicato
Tabella 33: Green Public Procurement – risultati 2a domanda
Dall’analisi delle informazioni ottenute emer-ge come una percentuale alta di aziende non abbia fornito una risposta (rispettivamente il 33% e il 39%), il che fa presupporre una scarsa conoscenza del Green Public Procurement da parte delle aziende partecipanti. Tale conclu-sione è emersa, tra le altre, anche dalla ricerca “Introduzione del sistema di Green Public Pro-curement” condotta nel 2011 da Asset Camera, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con EU.R.E.S. che, attraverso una serie di interviste ai rappresen-tanti del mondo produttivo e associativo, ha in-teso mettere in luce le necessità e le aspettative delle aziende riguardo al GPP.
58
La sicurezza
5.1 Le figure della sicurezza pg. 605.2 Il rumore interno pg. 625.3 Le Vibrazioni pg. 645.4 Il Rischio Chimico pg. 655.5 Lo Stress lavoro-correlato pg. 675.6 Il Certificato di Prevenzione Incendi pg. 685.7 Gli infortuni/incidenti e la gestione delle emergenze pg. 695.7.1 Gli infortuni: i dati INAIL pg. 695.7.2 Analisi dei dati forniti dalle aziende pg. 715.5 Prove di evacuazione pg. 73
PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 59
60
5.1 LE FIGURE DELLA SICUREZZA
La legislazione in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro prescrive mi-sure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici.Il D. Lgs. 81/2008 prevede che le figure depu-tate alla gestione di tali tematiche siano rap-presentate, oltre che dalle figure che derivano dall’organizzazione aziendale, quali il Datore di Lavoro, i dirigenti e i preposti, anche dal Re-sponsabile del Servizio di Prevenzione e Prote-zione e dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è designato direttamente dal Datore di Lavoro. Tale ruolo può essere ricoper-to da una risorsa interna, da un professionista esterno o direttamente dal Datore di lavoro (a seconda della tipologia dell’azienda e del nu-mero di dipendenti).Nella tabella seguente si riporta la situazione delle aziende partecipanti.
SETTORE
- 5 - 4 -
- 3 1 6 -
1 3 - 1 -
- 6 - 2 -
1 1 - 2 -
- 3 - 1 -
6 7 1 3 -
- 2 - - -
- 3 - - -
3 12 1 1 -
1 3 - 2 -
7 18 1 9 -
2 11 - 5 -
- - - 1 -
2 8 1 1 -
- - 2 4 -
3 4 1 3 -
- 2 - - -
- 10 - 2 -
1 2 - - -
2 22 - 8 -
1 4 - 1 -
2 6 - 5 -
2 5 - 5 -
11 11 - 9 -
45 151 8 75 -
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
Coincide con il Datore di LavoroInterno Esterno (di un’azienda del gruppo)
Esterno (libero professionista)Non indicato
Tabella 34: Distribuzione presenza Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
I dati relativi all’RSPP mostrano una prevalenza di nomine interne distribuite tra Datore di Lavo-ro e personale dipendente delle organizzazio-ni: sono 196 le aziende che hanno indicato tale scelta organizzativa (il 70% del totale dei parte-cipanti).
I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 61
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Esterno (libero professionista)Esterno (di un’azienda del gruppo)
InternoCoincide con Datore Lavoro
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 21: Distribuzione percentuale presenza RSPP
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurez-za (RLS), invece, è la persona di riferimento che i lavoratori possono eleggere al loro interno.Il numero dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nelle aziende è stabilito in sede di contrattazione collettiva. Ad ogni modo il nu-mero minimo degli RLS nelle aziende, intro-dotto dal D. Lgs. 81/2008, varia a seconda del numero di dipendenti:1. un rappresentante nelle aziende sino a 200
lavoratori;2. tre rappresentanti nelle aziende da 201 a
1.000 lavoratori;3. sei rappresentanti in tutte le altre aziende o
unità produttive oltre i 1.000 lavoratori.
In riferimento al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza questo è presente in 261 azien-de (94% del totale), mentre non risulta eletto in 15 aziende (pari al 5%), il restante 1% delle aziende non ha fornito indicazioni in merito.
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
9 - -
10 - -
5 - -
8 - -
3 1 -
3 1 -
13 4 -
2 - -
3 - -
14 3 -
5 - 1
33 2 -
18 - -
1 - -
12 - -
6 - -
11 - -
2 - -
12 - -
3 - -
32 - -
5 1 -
12 1 -
12 - -
27 2 2
261 15 3
RLS elettoRLS non eletto
Non indicato
Tabella 35: Distribuzione presenza Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
61
62
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Non indicatoRLS non eletto
RLS eletto
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 22: Distribuzione percentuale presenza RLS per settore
Nel questionario sono state chieste alle azien-de indicazioni sulla formazione periodica ob-bligatoria cui il Rappresentante dei Lavorato-ri per la Sicurezza ha diritto, in particolare è stato richiesto che fosse indicato se, alla data di stesura del questionario, l’RLS avesse effet-tuato l’aggiornamento annuale della formazio-ne (quantificata in 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori).
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Non indicatoRLS non eletto
RLS eletto
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 23: Distribuzione percentuale effettuazione formazione da parte del RLS sul campione di aziende in cui tale figura è stata eletta
Come si nota dal grafico precedente, relativo al sottoinsieme delle aziende nelle quali è stato nominato il RLS, soprattutto in alcuni setto-ri (Attività Estrattive, Sicurezza e Industria del Turismo), la percentuale di aziende il cui l’RLS non ha partecipato al corso di aggiornamento supera il 20%.
5.2 IL RUMORE INTERNO
Il Capo II del Titolo VIII – Agenti fisici – del D. Lgs. 81/2008, determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione
I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 63
al rumore durante il lavoro, prevedendo che le aziende effettuino una valutazione dell’esposi-zione a questo fattore di rischio.La tabella seguente riporta lo status della valu-tazione di esposizione al rumore per le aziende partecipanti:
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
8 1 -
9 - 1
3 1 1
7 - 1
4 - -
3 1 -
9 6 2
2 - -
3 - -
16 1 -
3 3 -
33 2 -
18 - -
1 - -
11 1 -
6 - -
11 - -
2 - -
12 - -
2 1 -
32 - -
6 - -
10 2 1
11 1 -
26 4 1
248 24 7
Valutazione effettuata Valutazione non effettuata
Non indicato
Tabella 36: Valutazione esposizione al rumore
Dall’esame del grafico seguente emerge che la percentuale delle aziende che ha effettuato la valutazione del rischio rumore è molto alta, raggiungendo l’89%; solamente il 9% delle aziende partecipanti dichiara di non aver effet-tuato tale valutazione.
Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon indicato
89%
2%9%
Figura 24: Distribuzione effettuazione valutazione rumore interno
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Non indicatoValutazione non effettuata
Valutazione effettuata
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 25: Distribuzione effettuazione valutazione rumore interno per settore
64
Come si nota dal grafico precedente, in molti set-tori la percentuale di aziende che ha effettuato la valutazione del rischio da esposizione al rumo-re è superiore al 75%. I settori in cui si registra la maggior presenza di aziende che non hanno effettuato la valutazione del rischio rumore sono quei settori in cui tale rischio non è presente o è presente in maniera trascurabile a causa, ad esempio, delle sorgenti sonore scarsamente ri-levanti nell’ambito del ciclo produttivo (ne sono esempio i settori Turismo, Consulenza e Finan-za), anche se si riscontrano alcune criticità appli-cative in settori potenzialmente significativi, quali ad esempio Trasporto, Meccanica ed Edilizia.
5.3 LE VIbRAZIONI
Il Capo III del Titolo VIII – Agenti fisici – del D. Lgs. 81/08 dal titolo “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni” prescrive le misure per la tutela della salute dei lavoratori che sono o possono essere esposti a fonti di pericolo derivanti da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio e/o al corpo intero, comportanti rischi per la salute dei lavoratori.La tabella seguente riporta lo stato della va-lutazione di esposizione alle vibrazioni per le aziende partecipanti:
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
2 - 7 -
10 - - -
2 - 2 1
7 - 1 -
3 - 1 -
2 - 2 -
4 - 13 -
2 - - -
3 - - -
13 1 2 1
1 2 3 -
31 2 2 -
12 - 6 -
- - 1 -
10 - 2 -
5 - 1 -
8 - 3 -
1 - 1 -
9 1 2 -
- - 3 -
25 2 5 -
2 - 4 -
8 1 4 -
8 - 4 -
24 1 5 1
192 10 74 3
Valutazione effettuataValutazione non effettuata
Non applicabile Non indicato
Tabella 37: Valutazione vibrazioni
4%
1%26%
69%
Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon applicabileNon indicato
Figura 26: Distribuzione effettuazione valutazione vibrazioni
L’89% delle Aziende ha L’89% delle Aziende ha L’89% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del
rischio rumorerischio rumorerischio rumore
Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del
rischio vibrazionirischio vibrazionirischio vibrazioni
I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 65
La percentuale delle aziende che hanno effet-tuato la valutazione del rischio di esposizione a vibrazioni meccaniche è pari al 69%. Si nota comunque una percentuale inferiore rispetto a quella delle aziende che hanno effettuato la valutazione del rumore interno, anche perché in molte aziende tale rischio non è presente in quanto non vengono utilizzate attrezzature o macchine che possono provocare vibrazioni per il corpo umano, infatti il 26% delle aziende ha dichiarato tale rischio non applicabile.
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Non indicatoNon applicabile
Valutazione non effettuataValutazione effettuata
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 27: Distribuzione effettuazione valutazione vibrazioni per settore
Nel grafico è riportata la distribuzione percen-tuale nei vari settori dei dati sulla valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni.Le aziende che non hanno effettuato tale valu-tazione appartengono principalmente ai settori del Turismo, mentre nei settori dell’Editoria, Fi-nanza, Information Technology e Consulenza la maggior parte delle aziende hanno ritenuto tale tipologia di rischio come non applicabile.Come evidenziato per il rumore anche per il ri-schio derivante dall’esposizione alle vibrazioni si riscontrano elementi di criticità nell’adempi-mento in aziende di settori potenzialmente in-teressati.
5.4 IL RISChIO ChIMICO
Il D. Lgs. 81/2008 al Titolo IX Capo I, definisce i requisiti minimi per la protezione dei lavora-tori contro i rischi per la salute che derivano, o
possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici.
Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha Il 69% delle Aziende ha effettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione deleffettuato la Valutazione del
rischio chimicorischio chimicorischio chimico
66
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
3 - 6 -
10 - - -
4 1 - -
7 - 1 -
2 1 1 -
2 - 2 -
5 - 12 -
1 - 1 -
3 - - -
13 1 3 -
2 3 1 -
27 2 4 2
14 1 3 -
1 - - -
9 - 3 -
6 - - -
8 - 3 -
1 - 1 -
10 - 2 -
- - 3 -
30 - 2 -
2 - 4 -
6 1 6 -
7 - 5 -
18 4 7 2
191 14 70 4
Valutazione effettuataValutazione non effettuata
Non applicabile Non indicato
Tabella 38: Valutazione rischio chimico
La percentuale delle aziende che ha effettuato la valutazione del rischio chimico rispetto alle aziende partecipanti al progetto è risultata pari al 69%, con un 25% delle aziende che l’ha di-chiarata non applicabile.
1%
69%
5%
25%
Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon applicabileNon indicato
Figura 28: Distribuzione effettuazione valutazione rischio chimico
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Non indicatoNon applicabile
Valutazione non effettuataValutazione effettuata
Figura 29: Distribuzione effettuazione valutazione rischio chimico per settore
I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 67
Il settore in cui è più alta la percentuale di azien-de che non hanno effettuato la valutazione del rischio chimico è rappresentato dal Turismo, in cui non vengono svolte attività per le quali si rende necessario l’impiego di prodotti chimici.Si nota che il 25% delle aziende del settore Tes-sile e il 20% di quello della Sanità non hanno ef-fettuato tale valutazione, dati che appaiono alti considerando che nella maggior parte di queste aziende potrebbero essere utilizzati agenti chi-mici pericolosi.Al contrario i settori in cui si registra una più alta percentuale di aziende che hanno effettua-to la valutazione del rischio chimico sono quello della Ceramica, Comunicazioni ed Editoria con il 100% delle aziende partecipanti, seguiti dal 94% del settore Chimico.
5.5 LO STRESS LAVORO-CORRELATO
Il D. Lgs. 81/2008 ha introdotto, come grossa novità rispetto al precedente D. Lgs. 626/94, anche l’obbligo per il Datore di Lavoro di effet-tuare la valutazione del rischio connesso alle condizioni di stress legato al lavoro (cd. stress lavoro-correlato); il termine per avviare tale va-lutazione, a seguito di varie proroghe, decorre-va dal 31 dicembre 2010.La tabella seguente riporta lo stato della va-lutazione del rischio legato allo stress lavoro-correlato per le aziende partecipanti:
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
8 1 -
9 1 -
4 1 -
8 - -
3 - 1
2 2 -
11 3 3
2 - -
3 - -
14 2 1
2 2 2
29 6 -
13 4 1
1 - -
7 5 -
5 1 -
7 3 1
2 - -
12 - -
1 2 -
26 4 2
6 - -
11 2 -
8 4 -
16 11 4
210 54 15
Valutazione effettuata Valutazione non effettuata
Non indicato
Tabella 39: Valutazione stress lavoro-correlato
6%
75%
19%
Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon indicato
Figura 30: Distribuzione effettuazione valutazione stress lavoro-correlato
Il 75% delle Aziende ha Il 75% delle Aziende ha Il 75% delle Aziende ha effettuato la Valutazione dello effettuato la Valutazione dello effettuato la Valutazione dello
stress lavoro-correlatostress lavoro-correlatostress lavoro-correlato
68
La percentuale delle aziende che hanno effet-tuato la valutazione dello stress lavoro-corre-lato è del 76%, mentre il 24% non l’ha ancora effettuata o non ha fornito risposte.
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Non indicatoValutazione non effettuata
Valutazione effettuata
Figura 31: Distribuzione esecuzione valutazione stress lavoro-correlato per settore
Nel grafico è riportata la distribuzione per-centuale dei dati sulla valutazione dello stress lavoro-correlato. Le aziende che non hanno effettuato tale valutazione appartengono prin-cipalmente ai settori della Finanza, della Distri-buzione e della Carta.
5.6 IL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) è una ”autorizzazione” rilasciata dai Vigili del Fuo-co che deve essere richiesta dai titolari delle aziende nelle quali si svolgono tipologie di atti-vità elencate nel D.M. 16/02/82.
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
8 - 1 -
9 1 - -
4 - 1 -
8 - - -
4 - - -
2 1 1 -
4 3 10 -
1 - - 1
2 - 1 -
10 2 4 1
3 1 1 1
26 2 5 2
17 - 1 -
1 - 0 -
8 3 1 -
4 1 1 -
5 - 4 2
- - 1 1
10 1 1 -
1 1 1 -
31 - 1 -
6 - 0 -
11 1 1 -
8 - 4 -
14 3 10 4
197 20 50 12
In corso di validitàNon presente
Non applicabile Non indicato
Tabella 40: Certificato di Prevenzione Incendi – distribuzione presenza tra le aziende partecipanti
Il 71% delle aziende partecipanti ha dichiara-to di essere in possesso di Certificato di Pre-venzione Incendi, mentre il 7% ha dichiarato di non possederlo. Va fatto notare che la risposta positiva alla domanda presupponeva che o le aziende fossero in possesso di Certificato di Prevenzione Incendi in vigore o che avessero fatto domanda di rilascio dello stesso.
I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 69
In corso di validitàNon presenteNon applicabileNon indicato
7%
18%
71%
4%
Figura 32: Distribuzione presenza CPI
25
SETT
ORE 0% 50 60 70 80 9040302010 100
0% 50 60 70 80 9040302010 100
Non indicatoNon applicabile
Non presenteIn corso di validità
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
09
08
07
06
05
04
03
02
01
Figura 33: Distribuzione percentuale presenza CPI
5.7 GLI INFORTUNI/INCIDENTI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
5.7.1 Gli infortuni: i dati INAILAnnualmente l’INAIL - Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro - redige un Rapporto contenente i dati riguardan-ti gli infortuni sul lavoro.Di seguito vengono riportati i dati a livello na-zionale relativi agli infortuni per il settore “In-dustria, Commercio e Servizi”, cui apparten-gono le aziende partecipanti al progetto (dati estratti dalla Banca Dati INAIL).
Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI TOTALI ITALIA
Infortuni
denunciati 825.974 790.279 705.181 692.795 -16,1%
Infortuni
indennizzati 560.528 532.355 468.568 459.543 -18,0%
Tabella 41: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL in Italia nel settore Industria Commercio e Servizi
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
2007 2008 2009 2010
Infortuni denunciati Infortuni indennizzati
Figura 34: Andamento degli infortuni in Italia (comparto Industria, Commercio e Servizi)
Dai dati sopra riportati emerge che sia gli infor-tuni denunciati che quelli indennizzati dall’INAIL risultano complessivamente in calo negli ultimi 4 anni (rispettivamente – 16,1% e -18,0% rispetto al 2007 e -1,8% e -3,4% rispetto al 2009).
Il 71% delle Aziende effettua Il 71% delle Aziende effettua Il 71% delle Aziende effettua prove di evacuazioneprove di evacuazioneprove di evacuazione
70
Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI TOTALI LAZIO
Infortuni
denunciati 52.900 52.657 50.379 50.021 -5,4%
Infortuni
indennizzati 36.477 36.261 34.983 33.772 -7,4%
Tabella 42: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nel Lazio nel settore Industria Commercio e Servizi
Dalla tabella precedente emerge che anche nel Lazio gli infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL risultano complessivamente in calo ne-gli ultimi 4 anni (rispettivamente – 5,4% e -7,4% rispetto al 2007 e -0,7% e -3,5% rispetto al 2009).Analizzando l’andamento degli infortuni morta-li si rileva come anch’essi siano diminuiti negli ultimi quattro anni; il trend che risulta è nega-tivo, con una diminuzione degli infortuni mortali denunciati del 24,4% rispetto al 2007 e del 9,4% rispetto al 2009 e di quelli indennizzati del 25,3% rispetto al 2007 e del 6,4% rispetto al 2009.
Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI MORTALI ITALIA
Infortuni
denunciati 1088 979 907 822 -24,4%
Infortuni
indennizzati 1062 932 847 793 -25,3%
Tabella 43: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL in Italia nel settore Industria Commercio e Servizi
Nella tabella successiva si riportano le statistiche relative agli infortuni mortali accaduti nel Lazio.
Variazione %Infortuni 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI MORTALI LAZIO
Infortuni
denunciati 94 78 92 87 -7,4%
Infortuni
indennizzati 84 68 85 79 -6,0%
Tabella 44: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nel Lazio nel settore Industria Commercio e Servizi
Per quanto riguarda le province oggetto del presente Rapporto, come si può osservare dalle tabelle sotto riportate, è emerso come gli infor-
tuni denunciati e indennizzati siano tendenzial-mente in calo negli ultimi anni, anche se con intensità diverse da una provincia all’altra.
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI FROSINONE
Infortuni
denunciati 4.849 4.625 4.186 3.949 -18,6%
Infortuni
indennizzati 3.255 3.171 2.766 2.511 -22,9%
Tabella 45: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Frosinone
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI LATINA
Infortuni
denunciati 4.342 4.501 4.040 3.514 -19,1%
Infortuni
indennizzati 3.355 3.344 3.046 2.705 -19,4%
Tabella 46: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Latina
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI RIETI
Infortuni
denunciati 1.288 1.250 1.208 1.235 -4,1%
Infortuni
indennizzati 890 846 838 844 -5,2%
Tabella 47: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Rieti
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI ROMA
Infortuni
denunciati 40.267 40.210 39.033 39.427 -2,1%
Infortuni
indennizzati 27.366 27.285 26.836 26.246 -4,1%
Tabella 48: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Roma
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI TOTALI PROVINCIA DI VITERBO
Infortuni
denunciati 2.154 2.071 1.912 1.896 -12,0%
Infortuni
indennizzati 1.611 1.615 1.497 1.466 -9,0%
Tabella 49: Infortuni denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Viterbo
I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 71
Dalla tabella seguente emerge chiaramente come gli infortuni indennizzati dall’INAIL siano numericamente nettamente inferiori a quel-li denunciati (percentuali medie negli ultimi 4 anni dal 66, 3% al 77,1%).
Provincia 2007 2008 2009 2010 Media 4 anni
INFORTUNI INDENNIZZATI SU INFORTUNI DENUNCIATI
Frosinone 67,1% 68,6% 66,1% 63,6% 66,3%
Latina 77,3% 74,3% 75,4% 77,0% 76,0%
Rieti 69,1% 67,7% 69,4% 68,3% 68,6%
Roma 68,0% 67,9% 68,8% 66,6% 67,8%
Viterbo 74,8% 78,0% 78,3% 77,3% 77,1%
Italia 67,9% 67,4% 67,5% 66,3% 67,3%
Tabella 50: Percentuale di infortuni indennizzati su infortuni denunciati
Nelle tabelle successive sono riportati gli infor-tuni mortali nelle province in esame; tali even-ti sono in diminuzione, fatta eccezione per la provincia di Viterbo, dove si è avuto negli ultimi quattro anni un andamento abbastanza altale-nante e il valore del 2010 è in aumento sia ri-spetto al 2007 sia all’anno precedente.
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI FROSINONE
Infortuni
denunciati 16 13 13 14 -12,5%
Infortuni
indennizzati 14 11 13 11 -21,4%
Tabella 51: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Frosinone
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI LATINA
Infortuni
denunciati 7 5 13 12 71,4%
Infortuni
indennizzati 6 3 12 12 100%
Tabella 52: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Latina
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI RIETI
Infortuni
denunciati 3 1 5 1 -66,7%
Infortuni
indennizzati 3 1 5 1 -66,7%
Tabella 53: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Rieti
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI ROMA
Infortuni
denunciati 64 49 56 51 -20,3%
Infortuni
indennizzati 58 45 50 47 -19,0%
Tabella 54: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Roma
Variazione %Gestione 2007 2008 2009 2010 (2007-2010)
INFORTUNI MORTALI PROVINCIA DI VITERBO
Infortuni
denunciati 4 10 5 9 125,0%
Infortuni
indennizzati 3 8 5 8 166,7%
Tabella 55: Infortuni mortali denunciati e indennizzati dall’INAIL nella provincia di Viterbo
5.7.2 Analisi dei dati forniti dalle aziendeNel questionario si è deciso di non richiedere alle aziende informazioni specifiche relativa-mente agli infortuni (numero, tipologie e cause di infortunio prevalente, ore perse per infortu-nio, ecc.), ma solo informazioni circa la gestio-ne dei quasi incidenti.Infatti, la crescente sensibilità alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ha spin-to una serie di aziende ad intraprendere un percorso di prevenzione degli infortuni attuato nello specifico con la registrazione dei “quasi incidenti”. Inoltre il Legislatore ha recente-mente indicato nel D. Lgs 81/2008 i Sistemi di Gestione della Sicurezza quali strumenti idonei alla gestione di tali problematiche contribuen-do alla loro diffusione.
72
Si riportano di seguito le definizioni di infortu-nio, incidente e mancato incidente.Infortunio: evento fortuito avvenuto in occasio-ne di lavoro che abbia provocato una lesione fi-sica o psichica (UNI 7249:2007)Incidente: evento collegato all’attività lavorativa che ha o avrebbe potuto portare a lesioni, morte o a una malattia professionale (OHSAS 18001:2007)Quasi incidente: evento straordinario che avrebbe potuto trasformarsi in incidente
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
3 6 -
1 9 -
- 4 1
6 2 -
- 4 -
- 4 -
10 7 -
- 1 1
- 3 -
11 5 1
- 5 1
10 23 2
5 13 -
- 1 -
3 8 1
2 4 -
4 7 -
1 1 -
6 6 -
- 3 -
21 11 -
3 3 -
6 7 -
6 6 -
5 25 1
103 168 8
Gestione dei quasi incidentiNessuna gestione dei quasi incidenti
Non indicato
Tabella 56: Segnalazione quasi incidenti per settore
60%
3%
37%
Gestione quasi incidenti Nessuna gestione dei quasi incidenti Non indicato
Figura 35: Segnalazione quasi incidenti – distribuzione percentuale
La segnalazione dei quasi incidenti, come si nota dal grafico, non è diffusa in modo ampio, in quanto solamente 103 aziende (pari al 37% del campione) gestiscono tali eventi, cioè prov-vedono alla loro registrazione e investigazione.Va segnalato che nel settore Farmaceutico, Chi-mico ed Energia la percentuale delle aziende che gestisce tali eventi raggiunge il 65%, men-tre in alcuni settori non si ha nessuna azienda che gestisce tali eventi.Nel grafico seguente si riporta la suddivisione della gestione dei quasi incidenti tra aziende certificate OHSAS 18001, che prevede esplici-tamente tale prassi, e aziende non certificate.
73%
27%
Gestione quasi incidenti (aziende non certificate OHSAS 18001)Gestione quasi incidenti (aziende certificate OHSAS 18001)
Figura 36: Segnalazione quasi incidenti – distribuzione tra aziende certificate OHSAS 18001 e non certificate
I DATI - Capitolo 5 - La sicurezza 73
Come si nota il 73% delle aziende che ha di-chiarato di gestire i quasi incidenti non risulta certificata OHSAS 18001.
La gestione dei quasi incidenti coincide con un importante cambiamento nell’atteggiamento culturale da parte delle aziende e del persona-le, volto ad analizzare e comprendere le reali cause, i fattori personali, lavorativi o esterni, che hanno condotto al quasi incidente noto an-che come la “parte sommersa dell’iceberg”.A tal riguardo si riportano gli esiti di due studi statunitensi estratti dal Progetto Observer (Si-stemi di raccolta ed analisi dei “quasi incidenti” - Convegno del giugno 2008 a cura di Federchi-mica e ISPESL-DIPIA Dipartimento Installazio-ni di Produzione ed Insediamenti Antropici).
Incidenti mortali1
Incidenti a minore gravità29
Quasi incidenti300
Triangolo di Heinrich (1950)
Distribuzioni quantitative degli eventi, a differente gravità, in due studi statunitensi
Triangolo di Tye e Pearson (1974/75)
Totale casi = 330 Totale casi = 534
1
50
80
3
400
Figura 37: Triangoli di Heinrich e Tye e Pearson
5.8 PROVE DI EVACUAZIONE
Nel questionario sono state chieste alle azien-de informazioni circa l’effettuazione delle prove di evacuazione del personale dagli ambienti di lavoro; nella tabella successiva sono riportati i risultati ottenuti:
SETTORE
01 Information Technology
02 Industria della Ceramica
03 Sanità
04 Farmaceutica e Biomedicali
05 Tessile Abbigliamento
06 Distribuzione
07 Consulenza Attività Prof. Formaz.
08 Legno, Arredo Nautica
09 Comunicazioni
10 Energia
11 Industria del Turismo
12 Meccanica
13 Alimentare
14 Editoria Informaz. Audiovisivo
15 Carta Stampa e Cartotecnica
16 Attività Estrattive
17 Servizi Ambientali
18 Sicurezza
19 Elettronica ed Elettrotecnica
20 Finanza, Credito, Assic., Immob.
21 Chimica, Gomma e Mat. Plastiche
22 Infrastrutture
23 Trasporto e Logistica
24 Progettazione, Materiali e Impianti
25 Edilizia
TOTALE
7 2 -
6 4 -
4 1 -
7 - 1
3 1 -
1 3 -
11 6 -
2 - -
3 - -
14 1 2
2 1 3
25 8 2
17 1 -
1 - -
10 2 -
4 2 -
7 2 2
2 - -
12 - -
2 1 -
27 1 4
5 1 -
9 4 -
9 2 1
9 18 4
199 62 18
Effettuazione prove di evacuazioneMancata effettuazione prove di evacuazione
Non indicato
Tabella 57: Effettuazione prove di evacuazione per settore
SINONon indicato
7%
71%
22%
Figura 38: Prove di evacuazione
Come si nota il 71% delle aziende effettua con regolarità le prove di evacuazione, mentre il 22% ha dichiarato di non effettuarle.
74
Scelte aziendali in materia diambiente e salute e sicurezza
PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 75
76
Nel questionario sono state chieste informa-zioni alle aziende partecipanti circa le strategie attivate per incidere sulla gestione ambientale e della sicurezza.I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che da un lato tali strategie sono relative a inter-venti tecnico/impiantistici e dall’altro ad aspetti organizzativo/gestionali.I primi sono rappresentati principalmente da:• potenziamento impianti di abbattimento
scarichi idrici ed emissioni in atmosfera;• installazione di impianti fotovoltaici;• rinnovo parco auto aziendale;• acquisto di nuove attrezzature meno energi-
vore e/o a minor impatto ambientale;• riduzione dei consumi energetici, idrici, ecc.• aggiornamento impianti antincendio;• impianti rilevazione gas;• rifacimento aree stoccaggio rifiuti• eliminazione coperture cemento-amianto
Per quanto riguarda gli interventi di tipo or-ganizzativo/gestionale, essi sono stati mirati principalmente all’implementazione di Sistemi di Gestione Ambientali e/o della Salute e Sicu-rezza dei Lavoratori e il conseguente otteni-mento della certificazione secondo le rispetti-ve norme, alla organizzazione di campagne di sensibilizzazione interne/esterne all’organiz-zazione e all’attività di informazione/formazio-ne del personale.
I DATI - Capitolo 6 - Scelte aziendali in materia di ambiente e salute e sicurezza 77
7.1 INTRODUZIONE
Confindustria Frosinone, consapevole dell’indi-spensabile ruolo che la scuola ricopre all’inter-no di una società oggi sempre più complessa e ricca di contaminazioni di un mondo internazio-nalizzato, già da alcuni anni ha instaurato, at-traverso la Commissione Ambiente e Sicurezza sia con singole realtà scolastiche del territorio provinciale che con l’Ufficio Scolastico Regio-nale per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone, un proficuo per-corso di collaborazione su tematiche diverse e con approcci poliedrici: incontri, visite, collabo-razioni, stage, convegni, concorsi e così via, per promuovere nelle scuole iniziative di sensibiliz-zazione, educazione e formazione.La rappresentanza permanente del mondo del-la scuola all’interno della Commissione Am-biente e Sicurezza di Confindustria Frosinone è l’esplicita e ulteriore dimostrazione della con-vinzione che solo operando in modo congiunto e condiviso con i singoli attori del territorio è possibile produrre e creare cambiamento.Le peculiarità del mondo della scuola, la deli-catezza negli interventi da proporre, la difficol-tà di operare in una realtà complessa hanno spinto e spingono Confindustria Frosinone, ad avvicinarsi alle giovani generazioni con propo-ste concrete, definite e sempre condivise con i dirigenti scolastici, i docenti e il personale delle istituzioni scolastiche del territorio.La cospicua e crescente partecipazione del mondo scolastico all’indagine raccolta in que-sto volume, mostra la viva esigenza di rendere partecipi tutti della realtà in cui la scuola del territorio si trova a operare. La presenza in que-sto Rapporto dei dati raccolti da numerose isti-tuzioni scolastiche dell’intero territorio provin-ciale, vuole rappresentare innanzitutto la viva convinzione che le problematiche, le difficoltà, i rischi o i punti di forza presenti all’interno di
una sede scolastica, non sono dissimili da quel-li di un’attività produttiva, intesa quale luogo di lavoro da migliorare, adeguare e mantenere se-condo le indicazioni normative del nostro Stato.
7.2 IL CAMPIONE
Nella presente edizione del Rapporto, ripren-dendo quanto già fatto da Confindustria Frosino-ne negli scorsi anni, sono stati coinvolti numero-si Circoli Didattici (scuola dell’infanzia e scuola primaria)1, Istituti comprensivi (infanzia, prima-ria e secondaria di I grado)2, Scuole Secondarie di I grado (scuole medie), Scuole Secondarie di II grado3 e l’U.S.R. per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone. Gli Isti-tuti scolastici sono distribuiti come segue4:
Note: (1) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007). - (2) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario
nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007) - (3) Coefficienti utilizzati per l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007) - (4) Coefficienti utilizzati per
l’inventario delle emissioni di CO2 nell’inventario nazionale UNFCCC (media dei valori anni 2005-2007)
Direzione DidatticheIstituti ComprensiviScuole secondarie di I° grado
Scuole secondarie di II° gradoConvitti
2%
21%
30%
35%
12%
Figura 39: Suddivisione degli Istituti scolastici partecipanti al progetto
Le 66 istituzioni scolastiche che hanno risposto al progetto sostenuto da Unindustria, attraver-so la compilazione del questionario proposto, rappresentano ben il 59% delle scuole statali presenti sul territorio provinciale, come detta-gliato nel grafico seguente:
78
Le scuole: l’esperienza diConfindustria Frosinone
7.1 Introduzione pg. 807.2 Il campione pg. 807.3 Gli investimenti e le spese pg. 817.4 La formazione pg. 827.5 Le certificazioni pg. 827.6 Le visite delle Autorità di Controllo pg. 837.7 I dati di input pg. 837.7.1 Approvvigionamento idrico pg. 837.7.2 Consumi energetici pg. 847.8 I dati di output pg. 857.8.1 Gli scarichi idrici pg. 857.8.2 Le emissioni in atmosfera pg. 857.8.3 I rifiuti pg. 857.8.4 L’impatto acustico pg. 867.8.5 Gli aspetti ambientali pg. 867.9 Le valutazioni dei rischi pg. 877.9.1 Il rischio rumore pg. 877.9.2 Le vibrazioni pg. 877.9.3 Il rischio chimico pg. 877.10 Il Certificato di Prevenzione Incendi pg. 877.11 Le figure della sicurezza pg. 887.11.1 Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - RSPP pg. 887.11.2 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - RLS pg. 887.12 I quasi incidenti pg. 89
PARTE I - Capitolo 1 - L’Associazione e le strategie 79
80
7.1 INTRODUZIONE
Confindustria Frosinone, consapevole dell’indi-spensabile ruolo che la scuola ricopre all’inter-no di una società oggi sempre più complessa e ricca di contaminazioni di un mondo internazio-nalizzato, già da alcuni anni ha instaurato, at-traverso la Commissione Ambiente e Sicurezza sia con singole realtà scolastiche del territorio provinciale che con l’Ufficio Scolastico Regio-nale per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone, un proficuo per-corso di collaborazione su tematiche diverse e con approcci poliedrici: incontri, visite, collabo-razioni, stage, convegni, concorsi e così via, per promuovere nelle scuole iniziative di sensibiliz-zazione, educazione e formazione.La rappresentanza permanente del mondo della scuola all’interno della Commissione Ambiente e Sicurezza di Confindustria Frosinone è l’espli-cita e ulteriore dimostrazione della convinzione che solo operando in modo congiunto e condi-viso con i singoli attori del territorio è possibile produrre e creare cambiamento.Le peculiarità del mondo della scuola, la deli-catezza negli interventi da proporre, la difficol-tà di operare in una realtà complessa hanno spinto e spingono Confindustria Frosinone, ad avvicinarsi alle giovani generazioni con propo-ste concrete, definite e sempre condivise con i dirigenti scolastici, i docenti e il personale delle istituzioni scolastiche del territorio.La cospicua e crescente partecipazione del mondo scolastico all’indagine raccolta in que-sto volume, mostra la viva esigenza di rendere partecipi tutti della realtà in cui la scuola del territorio si trova a operare. La presenza in que-sto Rapporto dei dati raccolti da numerose isti-tuzioni scolastiche dell’intero territorio provin-ciale, vuole rappresentare innanzitutto la viva convinzione che le problematiche, le difficoltà, i rischi o i punti di forza presenti all’interno di
una sede scolastica, non sono dissimili da quel-li di un’attività produttiva, intesa quale luogo di lavoro da migliorare, adeguare e mantenere se-condo le indicazioni normative del nostro Stato.
7.2 IL CAMPIONE
Nella presente edizione del Rapporto, ripren-dendo quanto già fatto da Confindustria Frosino-ne negli scorsi anni, sono stati coinvolti numero-si Circoli Didattici (scuola dell’infanzia e scuola primaria)1, Istituti comprensivi (infanzia, prima-ria e secondaria di I grado)2, Scuole Secondarie di I grado (scuole medie), Scuole Secondarie di II grado3 e l’U.S.R. per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone. Gli Isti-tuti scolastici sono distribuiti come segue4:
Note: (1) La scuola primaria (ex scuola elementare) è articolata in un primo anno teso al raggiungimento delle strumentalità di base e in due periodi didattici biennali. Insieme alla scuola secondaria di I grado costituisce il
primo ciclo d’istruzione (L. 28.03.2003, N. 53) (da fonte MIUR). - (2) La scuola secondaria di I grado (ex scuola media) si articola in un biennio e in un terzo anno che completa prioritariamente il percorso disciplinare (L. 28.03.2003, N. 53, art. 2, co. F). Insieme alla scuola primaria costituisce il primo ciclo d’istruzione; assicura, altresì, l’orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo d’istruzione (da fonte MIUR). - (3) La scuola secondaria di II grado è
attualmente costituita dai licei (artistico, classico, scientifico e socio-psico-pedagogico), dagli Istituti tecnici e dagli Istituti Professionali (da fonte
MIUR). - (4) Le elaborazioni relative agli istituti scolastici di questo paragrafo non comprendono l’U.S.R. per il Lazio – Ufficio XI Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone, che però viene considerato nei paragrafi successivi.
Direzione DidatticheIstituti ComprensiviScuole secondarie di I° grado
Scuole secondarie di II° gradoConvitti
2%
21%
30%
35%
12%
Figura 39: Suddivisione degli Istituti scolastici partecipanti al progetto
Le 66 istituzioni scolastiche che hanno risposto al progetto sostenuto da Unindustria, attraver-so la compilazione del questionario proposto,
I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 81
rappresentano ben il 59% delle scuole statali presenti sul territorio provinciale, come detta-gliato nel grafico seguente:
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Scuole non partecipanti
Direzionididattiche
Istituticomprensivi
Scuolesecondarie
1 grado
Scuolesecondarie
2 grado
Convitti
Scuole partecipanti
23
77
58
42
47
53
38
62 50
50
Figura 40: Percentuale di partecipazione delle scuole per tipologia di Istituto
Il numero degli studenti delle scuole coinvolte nell’indagine è pari al 49% della totalità della po-polazione studentesca del territorio provinciale, nella misura indicata nel grafico che segue.
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Studenti non partecipanti
Scuoledell’infanzia
ScuolaPrimaria
Scuolasecondaria
1 grado
Scuolasecondaria
2 grado
Studenti partecipanti
47
5352
48
52
4851
49
Figura 41: Percentuale di partecipazione degli studenti per tipologia di Istituto
Come si evince dalla tabella sottostante, le isti-tuzioni scolastiche partecipanti rappresenta-no largamente il territorio provinciale e in ben dodici comuni su ventiquattro le scuole parte-cipanti rappresentano il 100% del totale delle istituzioni scolastiche presenti.
SCUOLE
12 2 - 20 6 31 14
Vigili del FuocoArpa LazioPolizia ProvincialeASL
AltroNo visiteNon indicato
Tabella 58: Distribuzione scuole partecipanti al progetto nel territorio della provincia di Frosinone
Seguono le risultanze più rappresentative emerse dall’analisi dei dati ottenuti.
7.3 GLI INVESTIMENTI E LE SPESE
Agli Istituti Scolastici sono state chieste infor-mazioni sugli investimenti e sulle spese so-stenute in ambito di ambiente e sicurezza.Dall’esame dei dati ottenuti risulta che gli in-vestimenti in materia ambientale sono stati effettuati solamente da un Istituto per l’in-stallazione di pannelli fotovoltaici, mentre in materia di salute e sicurezza gli investimenti sono stati compiuti da 13 Istituti, pari al 19% del campione.Per quanto riguarda le spese, invece, la maggior parte degli istituti coinvolti dedica più risorse alla sicurezza che all’ambiente (66%); tali dati risultano senz’altro rappre-sentativi in quanto hanno fornito informazio-ni al riguardo il 70% degli Istituti partecipan-ti al progetto.
66 Istituzioni Scolastiche 66 Istituzioni Scolastiche 66 Istituzioni Scolastiche della Provincia di Frosinone della Provincia di Frosinone della Provincia di Frosinone partecipanti = 59% di scuole partecipanti = 59% di scuole partecipanti = 59% di scuole
presenti sul territorio provincialepresenti sul territorio provincialepresenti sul territorio provinciale
24 Comuni della Provincia 24 Comuni della Provincia 24 Comuni della Provincia di Frosinone rappresentati dalle di Frosinone rappresentati dalle di Frosinone rappresentati dalle
scuole partecipantiscuole partecipantiscuole partecipanti
82
66%
1%
30%3%
Maggiori spese ambienteMaggiori spese sicurezza
Spese equidistribuiteNon indicato
Figura 42: Suddivisione percentuale spese
7.4 LA FORMAZIONE
Relativamente alla formazione sono state indi-cate un numero medio di 428 ore di formazione, di cui 304 in materia di ambiente e sicurezza, dato congruente con quanto rilevato da Confin-dustria Frosinone negli scorsi anni. Di seguito si riporta graficamente la suddivisione percen-tuale delle scuole che hanno erogato corsi di formazione ai propri dipendenti.
63%
37%
Non indicatoFormazione erogata
Figura 43: Suddivisione percentuale scuole che hanno erogato formazione/non indicato
Nel grafico seguente è riportata la percentuale delle scuole che hanno erogato corsi di forma-zione ai propri dipendenti relativamente alle te-matiche di ambiente e sicurezza.
54%
46%
Non indicatoFormazione erogata
Figura 44: Suddivisione percentuale scuole che hanno erogato formazione in materia di ambientee sicurezza/non indicato
7.5 LE CERTIFICAZIONI
Tra gli Istituti coinvolti nel progetto, 4 (pari al 6% del campione in esame) possiedono un Sistema di Gestione della Qualità certificato in conformi-tà con la norma UNI EN ISO 9001. Si segnala, inoltre, che 13 Istituti, corrispondenti al 19% delle scuole partecipanti, hanno realizzato l’au-tovalutazione d’Istituto, per poter monitorare e verificare le azioni ed i percorsi intrapresi ed il livello di soddisfazione delle aspettative e delle attese di tutte le componenti scolastiche.La scelta accurata dei metodi d’indagine, l’ap-plicazione di strumenti di analisi idonei, l’ap-plicazione di criteri di verifica condivisi, la ca-pacità di coinvolgimento di tutti gli operatori scolastici (Dirigenti scolastici, docenti, studen-ti, famiglie degli studenti, personale ammini-strativo ed ausiliario) permettono all’Istituzio-ne scolastica di effettuare riflessioni attente sull’intera organizzazione dell’offerta formativa
Il 54% delle scuole eroga Il 54% delle scuole eroga Il 54% delle scuole eroga formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente formazione in materia di ambiente
e sicurezzae sicurezzae sicurezza
I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 83
e didattica della scuola, al fine di ottenere un continuo miglioramento.L’autovalutazione d’Istituto possiede altresì una forte valenza didattica perché, monitorando tut-te le azioni intraprese, la scuola verifica anche l’efficienza e l’efficacia del suo operare, attra-verso l’individuazione di eventuali carenze ed inadeguatezze, al fine di apportare le necessarie modifiche per una più valida offerta formativa.
7.6 LE VISITE DELLE AUTORITà DI CONTROLLO
Anche per le scuole si sono chieste informazio-ni riguardanti le visite ispettive da parte di Enti di Controllo; tra le scuole partecipanti, quaran-ta di esse, pari al 33%, hanno indicato di aver ricevuto visite da parte degli Enti di controllo nel corso del 2010, in particolare delle ASL e dei Vigili del Fuoco, il 46% dichiara di non aver avuto visite da Enti esterni, mentre il restante 21% non ha dato indicazioni in merito.Nella tabella successiva si riporta il dettaglio dei risultati ottenuti.
SCUOLE
12 2 - 20 6 31 14
Vigili del FuocoArpa LazioPolizia ProvincialeASL
AltroNo visiteNon indicato
Tabella 58: Dati sulle visite nelle scuole da parte di Enti di Controllo
37%
24%
2%
7%
14%16%
Vigili del FuocoArpa Lazio
ASLAltro
No visiteNon indicato
Figura 45: Suddivisione percentuale visite Autorità di Controllo
7.7 I DATI DI INPUT
7.7.1 Approvvigionamento idricoPer quanto concerne l’approvvigionamento idrico il 97% delle scuole si approvvigiona unicamente da acquedotto, l’1,5% si approvvigiona anche da pozzo e l’1,5% non ha fornito indicazioni.
97,0%
1,5%
1,5%
AcquedottoAcquedotto + pozzoNon indicato
Figura 46: Suddivisione percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico delle scuole
Il 19% degli Istituti effettua Il 19% degli Istituti effettua Il 19% degli Istituti effettua autoproduzione diautoproduzione diautoproduzione dienergia elettricaenergia elettricaenergia elettrica
84
7.7.2 Consumi energeticiÈ stato richiesto agli istituti scolastici di indi-care in percentuale da quali fonti viene fatto l’approvvigionamento energetico, distinguendo tra energia elettrica, metano, gasolio e GPL e se venga effettuata autoproduzione di energia elettrica, differenziando ulteriormente tra fonti rinnovabili o tradizionali.I dati di consumi sono stati forniti da 53 istitu-ti, pari al 79% del campione, come evidenziato dalla figura seguente.
Dati riportatiNon indicato
21%
79%
Figura 47: Suddivisione percentuale scuole che hanno riportato informazioni consumi energetici/non indicato
Per quanto riguarda i combustibili, la fonte maggiormente impiegata dalle scuole parteci-panti è rappresentata dal metano (49%), segui-to dal gasolio (19%) e dal GPL (4%).
Per quanto concerne l’autoproduzione di ener-gia elettrica, di seguito viene riportata la distri-buzione delle scuole distinguendo in percen-tuale tra quelle che effettuano autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (ad es. mediante pannelli fotovoltaici), da fonti tradizionali (ad es. tramite impianti di cogenerazione), da entram-be le fonti o che non effettuano autoproduzione di energia.
81%
13%
4%2%
Autoproduzione da fonti rinnovabiliAutoproduzione da fonti misteAutoproduzione da fonti tradizionaliNo autoproduzione
Figura 48: Suddivisione percentuale autoproduzione energia elettrica
Infine è stato chiesto alle scuole se abbiano in-trapreso studi di fattibilità per la riduzione dei consumi energetici o se abbiano avviato pro-getti per ottenere tali benefici ambientali.A tale domanda hanno risposto affermati-vamente 2 istituti, pari al 3% del campione, mentre il 51% delle scuole non ha fornito in-dicazioni.
SI NO Non indicato
51%
3%
46%
Figura 49: Suddivisione percentuale studi di fattibilità riduzione consumi energetici
I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 85
7.8 I DATI DI OUTPUT
7.8.1 Gli scarichi idriciI dati sugli scarichi idrici sono stati forniti dal 63% degli istituti scolastici partecipanti.Come si nota dal grafico successivo il 57% delle scuole recapita i propri scarichi idrici in fogna-tura, mentre un 6% effettua lo smaltimento dei propri reflui attraverso ditte specializzate.
6%
37%
57%
Scarico in fognaturaSmaltimento effittuato da ditta specializzataNon indicato
Figura 50: Suddivisione percentuale scarichi idrici
7.8.2 Le emissioni in atmosferaPer quanto riguarda le emissioni in atmosfera, dal grafico successivo si nota come il 9% delle scuole sia in possesso di un’autorizzazione, il 46% dichiara emissioni che non necessitano di autorizzazione, mentre il 45% delle scuole non ha fornito indicazioni.
Autorizzazione ordinariaPresenza di emissioni che non necessitano di autorizzazioniNon indicato
46%
45%
9%
Figura 51: Suddivisione percentuale tipologia autorizzazione emissioni in atmosfera
Di seguito si riporta graficamente la suddivisio-ne delle emissioni in base alla loro provenienza; in particolare si nota che ben il 65% delle stesse derivano da riscaldamento (caldaie) e il 4% da attività di laboratorio (cappe e aspirazioni lo-calizzate su banco), mentre il 31% degli Istituti non ha fornito informazioni in merito.
Riscaldamenti ambiente di lavoroProcessi in laboratorioNon indicato
65%
31%
4%
Figura 52: Suddivisione percentuale provenienza emissioni
7.8.3 I rifiutiI dati relativi alla pericolosità o meno dei ri-fiuti sono stati forniti dal 79% degli istituti: dal grafico seguente emerge che il 98% dei rifiuti prodotti (essenzialmente carta, plastica, vetro, ecc.) è classificato come non pericoloso.
autorizzazione, mentre il 45% delle scuole non ha fornito indicazioni.
86
Non pericolosiPericolosi
98%
2%
Figura 53: Suddivisione percentuale classificazione rifiuti prodotti dalle scuole
Nel grafico seguente è riportata la distinzione del-la destinazione finale dei rifiuti, dalla quale emer-ge che il 79% dei rifiuti prodotti è destinato allo smaltimento e solo il restante 21% al recupero.
RecuperoSmaltimento
79%
21%
Figura 54: Suddivisione percentuale destinazione rifiuti prodotti dalle scuole
Dall’analisi dei dati emerge come la percen-tuale di rifiuti destinati al recupero sia piutto-sto bassa (21%), anche se in aumento rispetto a quanto riscontrato nel 2009 nel progetto porta-to avanti da Confindustria Frosinone.Il trend crescente del recupero dei rifiuti (so-stanzialmente di carta e plastica) induce Con-findustria Frosinone insieme ad altri Enti del territorio a diffondere maggiormente il progetto “Differenziamoci”, che è già avviato ed attuato nei Comuni di Ceccano, Frosinone e Veroli.
7.8.4 L’impatto acusticoPer quanto riguarda l’impatto acustico risulta che quattro scuole, pari al 6% del campione, hanno effettuato tale valutazione, l’82% non l’ha esegui-ta, mentre il 12% non ha fornito informazioni.Pur essendo alta la percentuale delle scuo-le che non hanno verificato l’impatto acustico che generano verso l’esterno, tale carenza non si ritiene problematica in quanto si può ragio-nevolmente ritenere che gli istituti scolastici rispettino i limiti imposti per quanto concerne l’inquinamento acustico.
7.8.5 Gli aspetti ambientaliAlle scuole, così come per le aziende, sono sta-te richieste informazioni relativamente a quali, tra gli aspetti ambientali legati alla attività svol-ta, siano ritenuti più significativi. Dai dati otte-nuti emerge che gli aspetti più significativi per le scuole siano da individuarsi nelle emissioni in atmosfera, nei rifiuti e negli scarichi idrici.
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Aspetto non ritenuto siglificativo Aspetto ritenutosignificativo
Emis
sion
i in
atm
osfe
ra
Rifiu
ti
Scar
ichi
indr
ici
Cons
umo
risor
se n
atur
ali /
ene
rget
iche
Cont
amin
azio
ne s
uolo
/ so
ttosu
olo
Altr
i asp
etti
Figura 55: Valutazione aspetti ambientali scuole partecipanti
I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 87
7.9 LE VALUTAZIONI DEI RISChI
7.9.1 Il rischio rumore
36%
58%
6%
Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon indicato
Figura 56: Distribuzione effettuazione valutazione rumore interno
Dalla figura emerge che il 36% degli istituti sco-lastici ha effettuato la valutazione del rumore in-terno, il 58% non l’ha eseguita, mentre il 6% non l’ha indicato. Anche se la percentuale delle scuole che non ha effettuato tale valutazione è numeri-camente significativa, si ritiene, considerate le condizioni di lavoro nelle scuole, il rischio di espo-sizione al rumore trascurabile e comunque infe-riore alle soglie ritenute significative dal D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., cd. Testo Unico della Sicurezza.
7.9.2 Le vibrazioniDal grafico seguente risulta che il 3% delle scuole ha effettuato la valutazione del rischio derivante da vibrazioni meccaniche, il 10% non l’ha eseguita e ben l’82% l’ha dichiarata non applicabile. Il 5% del campione non ha fornito indicazioni in merito.
Valutazione effettuataValutazione non effettuata
Non applicabileNon indicato
82%
5%3%10%
Figura 57: Distribuzione effettuazione valutazione rischio vibrazioni
7.9.3 Il rischio chimicoPer quanto concerne il rischio chimico risulta che il 30% degli istituti scolastici ha effettuato tale valutazione, il 9% delle scuole risulta non aver effettuato la valutazione, mentre il 54% la ritiene non applicabile.
Valutazione effettuataValutazione non effettuataNon applicabileNon indicato
54%
9%
30%7%
Figura 58: Distribuzione effettuazione valutazione rischio chimico
7.10 IL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
Nel grafico seguente è riportata la visualizza-zione degli istituti scolastici che sono in pos-sesso del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI). Il 34% degli istituti sono in possesso di
Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il
rischio di esposizionerischio di esposizionerischio di esposizione
88
CPI in corso di validità, il 58% dichiara di non possederlo, mentre l’8% non ha fornito indica-zioni in merito.
58%
34%
8%
In corso di validità Non presente Non indicato
Figura 59: Distribuzione presenza CPI
7.11 LE FIGURE DELLA SICUREZZA
7.11.1 Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - RSPPI dati mostrano che nel 63% delle scuole il Respon-sabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è designato all’esterno della struttura (come libero professionista o come interno di un altro istituto scolastico) mentre nel restante 37% dei casi tale figura è individuata all’interno della struttura.Nel grafico seguente viene riportata schemati-camente la situazione sopra descritta.
54%9%
25%
12%
Coincide con il Datore di LavoroInterno
Esterno (di altro istituto)Esterno (libero professionista)
Figura 60: Distribuzione percentuale presenza RSPP nelle scuole
Sono state richieste anche alle scuole infor-mazioni sulla formazione obbligatoria che il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve effettuare, in particolare è stato chiesto che fosse indicato se la forma-zione era già stata effettuata o era in corso alla data di compilazione del questionario.Dai dati ottenuti risulta che l’81% degli RSPP in carica ha completato la formazione, il 9% la sta completando, mentre nel 10% dei casi non si hanno informazioni.
SI NO, è in corso Non indicato
81%
9%10%
Figura 61: Distribuzione percentuale formazione RSPP nelle scuole
7.11.2 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - RLSPer i Rappresentanti dei Lavoratori per la Si-curezza si evidenzia che tale figura è eletta nel 94% degli istituti scolastici partecipanti.
RLS elettoRLS non elettoNon indicato
94%
2% 4%
Figura 62: Distribuzione percentuale elezione RLS nelle scuole
I DATI - Capitolo 7 - Le scuole: l’esperienza di Confindustria Frosinone 89
Sono state chieste agli istituti scolastici informa-zioni sulla formazione obbligatoria cui il Rappre-sentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto. Dai dati forniti, relativi al sottocampione di scuole che hanno fornito informazioni sulla elezione del RLS, emerge che nell’86% dei casi il Rappresen-tante dei Lavoratori per la Sicurezza, alla data di stesura del questionario, ha completato la forma-zione, nel 9% la sta completando, mentre nel 5% dei casi non si hanno informazioni.
SI NO, è in corso Non indicato
86%
9%
5%
Figura 63: Distribuzione percentuale effettuazione formazione da parte del RLS
7.12 I QUASI INCIDENTI
A proposito dei quasi incidenti, si segnala che nel 21% degli istituti scolastici tali eventi ven-gono rilevati e gestiti, percentuale in aumento rispetto a quanto rilevato lo scorso anno (15%).
Registrazione quasi incidentiNessuna registrazione dei quasi incidenti
Non indicato
70%
21%
9%
Figura 64: Segnalazione quasi incidenti da parte delle scuole – distribuzione percentuale
Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha Il 36% delle Scuole ha effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio effettuato la valutazione del rischio rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il rumore, pur essendo trascurabile il
rischio di esposizionerischio di esposizionerischio di esposizione
90
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 91
Proposte di miglioramento
Unindustria, per le prossime edizioni del “Rapporto Ambiente e Sicurezza”, intende rendere il docu-mento uno strumento innovativo di comunicazione sociale e ambientale, capace di testimoniare le performance ed i miglioramenti del mondo industriale nel rispetto dell’ambiente e della normativa in materia di salute e sicurezza nel lavoro.
A tale scopo le azioni di miglioramento individuate sono le seguenti:• anticipare la fase di avvio/raccolta dei questionari;• evidenziare con maggiore chiarezza i confini della raccolta dati;• avviare un confronto di cooperazione con la maggior parte delle parti interessate (Enti Istituzio-
nali, Mass Media, ecc.);• predisposporre di un questionario ad hoc per le aziende con particolari peculiarità (caratura,
dimensione, sedi oltre i confini regionali, nazionali ed internazionali);• migliorare il rapporto e l’integrazione con il mondo della scuola.
92
Glossario
Elemento delle attività o dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente
ASPETTOAMBIENTALE
ISO 9001
FEEM –FONDAZIONE ENIENRICO MATTEI
Istituto di ricerca senza fini di lucro a vocazione internazionale, fondato per la conduzione di ricerche innovative nel campo dello sviluppo sostenibile. L’istituto è stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica nell’anno 1989
Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione ambientale
Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione della qualità
Norma internazionale che definisce i requisiti e la guida d’uso per l’implementazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza
ISO 14001
Standard sviluppato dal Social Accountability International per la realizzazione di un sistema di gestione della Responsabilità sociale, mirato al rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavora-tori, alla tutela contro lo sfruttamento dei minori e alle garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro
SA 8000
Dichiarazione delle intenzioni e dei principi di un’azienda in relazione alla sua globale prestazione verso le tematiche di Salute, Sicurezza e Ambiente, che fornisce uno schema di riferi-mento per l’attività e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in tale campo
POLITICA AMBIENTE E SICUREZZA
Sistema per stabilire politica e obiettivi e per conseguire tali obiettivi (ISO 9000:2005).In altre parole l’organizzazione, la pianificazione, le responsabili-tà, le procedure, le prassi operative, i processi e le risorse per elaborare, attuare, conseguire, riesaminare e mantenere attivo il controllo su tutte le variabili interne ed esterne
SISTEMA DI GESTIONE
Tutti i soggetti che possono essere interessati alle attività di un’organizzazione (azionisti, dipendenti, clienti, fornitori, comuni-tà locali, istituzioni, associazioni di categoria ed opinione, ecc.)
STAKEHOLDER/PARTI INTERESSATE
Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE
REGOLAMENTO EMAS
OHSAS 18001
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 93
Principali Riferimenti Legislativi
Legge 26 ottobre 1995, n° 447
D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 e s.m.i.
D.M. 16 febbraio 1982
D.M. 10 marzo 1998
D. Lgs. 11 maggio 1999, n° 152 e s.m.i.
D. Lgs. 5 febbraio 1997, n° 22
D.P.R. 24 maggio 1988, n° 203
D.P.R. del 25 luglio 1991
D. Lgs. 17 agosto 1999, n° 334 e s.m.i.
D.P.R. del 18 febbraio 2005, n° 59
Norme in materia ambientale
Legge quadro sull’inquinamento acustico
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (cd. Testo Unico della Sicurezza)
Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestio-ne dell'emergenza nei luoghi di lavoro.
Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.
seguenti riferimenti legislativi, seppur abrogati, vengono riportati poiché molte delle autorizzazioni tuttora possedute dalle aziende sono state rilasciate in conformità ad essi.
Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.
Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della diretti-va 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento.
Modifiche dell'atto di indirizzo e coordinamento in materia di emissioni poco significative e di attività a ridotto inquinamento atmosferico emanato con D.P.C.M. in data 21 luglio 89
Attuazione integrale della Direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integratadell’inquinamento
D. Lgs. 3 aprile 2006, n° 152 e s.m.i.
Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884, 84/360, 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell’aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell’art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183.
94
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 95
Lettera del verificatore
96
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 97
01 INFORMATION TECHNOLOGY (totale 9)Azienda Comune
ESATEK S.r.l. Pignataro Inter.ISED S.p.A. RomaSO.TEL S.r.l. RomaENGINEERING.IT S.p.A. RomaSOGEI S.p.A. RomaHP ENTERPRISE SERV. ENERGY ITALIA S.r.l. PomeziaHP ENTERPRISE SERV. ENERGY ITALIA S.r.l. RomaALMAVIVA S.p.A. RomaSOFTLAB S.p.A. Roma
02 INDUSTRIA DELLA CERAMICA (totale 10)Azienda Comune
IDEAL STANDARD INDUSTRIALE S.r.l. RoccaseccaGRUPPO SANITARI ITALIA S.p.A. Gallese ScaloSIMAS S.p.A. Civita CastellanaFORNACI D.C.B. PIERINO BRANELLA S.p.A. RomaAREA INDUSTRIE CERAMICHE S.r.l. AnagniCEPRANO COPERTURE S.r.l. CepranoCERAMICA FLAMINIA S.p.A. Civita CastellanaVALDAMA Civita CastellanaSIAP-MAN MADE S.r.l. FerentinoCERAMICA GLOBO Castel Sant’Elia
03 SANITA’ (totale 5)Azienda Comune
ELLEPI MEDICA S.r.l. FrosinoneLABORATORIO ANALISI CHIMICO CLINICHEE MICROBIOLOGICHE “DAVID SNC” SoraCASA DI CURA S. ALESSANDRO S.r.l. RomaINI S.r.l. “CITTÀ BIANCA” VeroliBIOLAB S.r.l. - LAB. ANALISI CLINICHE Veroli
04 FARMACEUTICA E BIOMEDICALI (totale 8)Azienda Comune
SIGMA TAU S.p.A. PomeziaBAXTER MANUFACTURING S.p.A. CittaducaleCONVATEC ITALIA S.r.l. RomaJOHNSON & JOHNSON MEDICAL S.p.A. PomeziaSANOFI PASTEUR MSD RomaPATHEON ITALIA S.p.A. FerentinoBRISTOL MYERS SQUIBB S.r.l. AnagniMERCK SERONO S.p.A. Roma
05 TESSILE ABBIGLIAMENTO (totale 4)Azienda Comune
BINET SUL LIRI S.p.A. Isola del LiriCONTAL S.n.c. M.S.G. CampanoMODELCAD S.a.s. di MARCO ZULLO SoraFORINT S.p.A. Frosinone
06 DISTRIBUZIONE (totale 8)Azienda Comune
ALIPAS S.r.l. FrosinoneSI.CA S.r.l. FrosinoneENI TRADING & SHIPPING S.p.A. RomaREDSTUDIO S.r.l. Roma
07 CONSULENZA ATT. PROF.LI FORM. (totale 17)Azienda Comune
CONFINDUSTRIA PERFORM S.r.l. FrosinoneZETA CONSULTING S.r.l. FrosinoneZETA JOB & TAX S.r.l. FrosinoneBUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. RomaMSP ITALIA S.r.l. RomaIN.SI. S.p.A. FerentinoT.S.C. S.r.l. VeroliSI-IES S.r.l. EUROPEAN SERVICES INSTIT. RomaCONSILIA CFO S.r.l. RomaMANPOWER S.p.A. RomaMASTER MANAG. STUDI E RICERCA S.r.l. RomaA.M. ENGIN. & INDUST. RESEARCH S.r.l. SoraS.T.I. SVILUPPO TECNOLOGIE INDUSTRIALI SoraTETRACONSULT S.r.l. SOCIETA’ DI INGEGNERIA FrosinoneENI CORPORATE UNIVERSITY S.p.A. RomaSIPAR S.r.l. FerentinoSI.LA S.r.l. Roma
08 LEGNO ARREDO NAUTICA (totale 2)Azienda Comune
GRAN TOUR S.r.l. PalianoTAGLIABOSCHI S.r.l. Frosinone
09 COMUNICAZIONI (totale 5)Azienda Comune
SIPRA S.p.A. RomaSIELTE S.p.A. RomaTELESPAZIO S.p.A. RomaWIND TELECOMUNICAZIONI S.p.A. RomaTELECOM ITALIA S.p.A. Roma
Aziende
98
10 ENERGIA (totale 19)Azienda Comune
TURRIZIANI PETROLI S.r.l. FrosinoneSOGEF S.r.l. FrosinoneSERAM S.p.A. FiumicinoITALGAS S.p.A. - DISTRIBUZIONE GAS ROMA RomaTERNA S.p.A. RomaECOSYSTEM ITALIA S.r.l. Isola del LiriAPI - ANONIMA PETROLI ITALIANA S.p.A. RomaPULIMEC S.r.l. FrosinoneT.E.C. S.r.l. CittaducaleENEL S.p.A. RomaENI ADFIN S.p.A. RomaENI S.p.A. - DIVISIONE CORPORATE RomaENI S.p.A. - DIVISIONE GAS & POWER RomaENI S.p.A. - DIVISIONE REFINING& MARKETING (SETTORE INDUSTRIALE) RomaENI S.p.A. - DIVISIONE REFINING& MARKETING SEDE RomaENIPOWER S.p.A. NettunoENISERVIZI S.p.A. RomaSNAM RETE GAS E SOCIETÀ CONTROLLATE RomaBONOLLO ENERGIA S.p.A. Anagni
SETTORE 11 INDUSTRIA DEL TURISMO (totale 6)Azienda Comune
HOTEL CITTÀ DEI PAPI AnagniLEPINTOURS & G.MAROCCO S.r.l. FrosinoneCENTRO ITALIA RISTORAZIONE S.r.l. FrosinoneHOTEL IL CAVALIER D’ARPINO S.r.l. ArpinoHOTEL ITALIA G.A.P. S.r.l. FiuggiSHERATON HOTEL & CONFERENCE CENTER Roma
SETTORE 12 MECCANICA (totale 35)Azienda Comune
A. Fenice Engineering S.r.l. S. Giorgio a LiriABB S.p.A. - ABB SACE Division FrosinoneCOMERA S.r.l. FrosinoneORI MARTINACCIAIERIA E FERRIERA DI BRESCIA S.p.A. CepranoEUROMETAL S.r.l. FrosinoneUMBERTO SELLARI S.r.l. FrosinoneVALEO S.p.A. FerentinoROSSI IMPIANTI S.r.l. FrosinoneSKF INDUSTRIE S.p.A. CassinoMES S.p.A. RomaMONTEFERRI S.r.l. Roma
LOMBARDINI S.r.l. RietiALDO BIANCONE S.r.l. RomaAER SERVICES S.r.l. VeroliAGUSTAWESTLAND S.p.A. FrosinoneFIAT GROUP AUTOMOBILESMANUFACTURING CASSINO PLANT S.p.A. Pied. S. GermanoALENIA AERONAUTICA S.p.A. RomaORSOGRIL S.p.A. MonterotondoEUROZINCO S.p.A. AnagniFENICE S.p.A. Pied. S. GermanoFERONE GIOVANNI CassinoILVA S.p.A. PatricaSIDERURGICA LATINA MARTIN S.p.A. CepranoTUBI S.p.A. CittaducaleADLER EVO S.r.l. CassinoECO - LIRI S.p.A. S. Giorgio a LiriFACCHINI SA.FER S.a.s. BroccostellaTECNOSYSTEM S.r.l. AnagniTUTOLO STAMPI S.r.l. AnagniELISFERR S.r.l. AnagniCOGEME SET S.p.A. PatricaIACOBUCCI A.T.S. S.r.l. FerentinoLEAR CORPORATION ITALIA S.r.l. CassinoCIEM S.p.A. CassinoFRATELLI MAZZOCCHIA S.r.l. Frosinone
13 ALIMENTARE (totale 18)Azienda Comune
POLSELLI S.p.A. ArceIAQUONE S.r.l. VicalviCENTRALE DEL LATTE DI ROMA S.p.A. RomaMOLINARI ITALIA S.p.A. CivitavecchiaSOCIETÀ PER AZIONI PRODUZIONELAVORAZIONE ORZO S.A.P.L.O. PomeziaLOGISTA ITALIA S.p.A. RomaBIRRA PERONI S.p.A. RomaCENTRO CARNIdi CONTI FINALBA CORINTI & C S.a.s. ViterboDI COSIMO S.p.A. AnagniFORNI RIUNITI VALPAN S.p.A. PalianoNESTLÈ ITALIANA S.p.A. FerentinoPASTIFICIO ZAFFIRI S.r.l. SoraPONTI S.p.A. AnagniINALCA S.p.A. RietiSA.NO. S.r.l. AccumoliM.O.C.A. S.r.l. PomeziaMANIFATTURE SIGARO TOSCANO S.p.A. RomaDISTILLERIE BONOLLO S.p.A. Anagni
14 EDITORIA INFORM.NE AUDIOVISIVO (totale 1)Azienda Comune
THE SPACE CINEMA 1 S.p.A. RomaTHE SPACE CINEMA 2 S.p.A. Roma
15 CARTA STAMPA E CARTOTECNICA (totale 13)Azienda Comune
BURGO GROUP S.p.A. SoraCARTIERA SAN MARTINO S.p.A. BroccostellaWEPA LUCCA S.r.l. CassinoRENO DE MEDICI S.p.A. Villa Santa LuciaALFA TUBI S.r.l. Isola del LiriCARTIERE DI GUARCINO S.p.A. GuarcinoFRANCESCO PISANI & FIGLI ArpinoLA MULTIGRAFICA di ANTONIO FACCI FrosinoneCARTIERA F.A.CERRONE S.p.A. AquinoINDEXA ITALIA 2 Fontana LiriARTI GRAFICHE TOFANI S.n.c. FrosinoneSAMA MARKETING E PRODUZIONE S.r.l. CastelliriCARTOTECNICA REALI Ferentino
16 ATTIVITÀ ESTRATTIVE (totale 6)Azienda Comune
VIMET S.r.l. VitorchianoTRAVERTINO CONVERSI S.r.l. Guidonia Mont.MARMI ZOLA S.r.l. AusoniaBASALTINA S.r.l. ViterboBTR S.r.l. Travertino Romano TivoliIMPRESA GIOVI S.r.l. Roma
17 SERVIZI AMBIENTALI (totale 11)Azienda Comune
CIGIESSE COMUNICAZIONE S.r.l. Isola del LiriCLEAN SYSTEM DI MAGNANTE LUISA & C. S.a.s. FerentinoENERACQUE S.p.A. FrosinoneRIZZI FRANCESCO CeccanoBONIFICHE S.p.A. RomaITALFERRO S.r.l. RomaNUCLECO S.p.A.SOCIETÀ PER L’ECOINGEGNERIA NUCLEARE RomaD.M. S.r.l. ViterboENERCOMBUSTIBILI S.r.l. PalianoNOVA VIRIDIA S.r.l. FrosinoneOSI S.a.s. Isola del Liri
18 SICUREZZA (totale 3)Azienda Comune
3C S.r.l. CivitavecchiaPOSTE TUTELA S.p.A. RomaPOSTE ITALIANE S.p.A. Roma
19 ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA (totale 12)Azienda Comune
BITRON S.p.A. - Unità di Alatri AlatriS.A.R.T.E. S.p.A. Fiano RomanoSCHNEIDER ELECTRIC INDUST. ITALIA S.p.A. RietiLTE IMPIANTI S.r.l. RomaSELEX SISTEMI INTEGRATI S.p.A. RomaSOLSONICA S.p.A. CittaducaleERICSSON TELECOMUNICAZIONI S.p.A. RomaSELEX ELSAG S.p.A. PomeziaTECHNO SKY S.r.l. RomaNORTHROP GRUMMAN ITALIA S.p.A. PomeziaELETTRONICA S.p.A. RomaIACOBUCCI HF ELECTRONICS S.p.A. Ferentino
20 FINANZA, CREDITO, ASSIC., IMMOB. (totale 3)Azienda Comune
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.p.A. RomaGLOBAL CASE SERVIZI IMMOBILIARI S.r.l. FrosinoneMIZAR INTERN. INSURANCE BROKERS S.r.l. Roma
21 CHIMICA, GOMMA E MATERIE PLASTICHE (totale 32)Azienda Comune
ACS DOBFAR S.p.A. AnagniACS S.p.A. Pign. InteramnaAGC AUTOMOTIVE ITALIA S.r.l. RoccaseccaAVON COSMETICS S.r.l. AnagniITALCHEMICAL INDUSTRIALE S.r.l. FerentinoM&G POLIMERI ITALIA S.p.A. PatricaMARANGONI S.p.A. FerentinoMARANGONI TYRE S.p.A. AnagniRAPISARDA INDUSTRIES S.r.l. FrosinoneEUROPLASTIC SUD S.r.l. FerentinoFE. PLAST S.r.l. FerentinoHENKEL ITALIA S.p.A. FerentinoVALPLASTIC S.r.l. Castro dei VolsciVISCOLUBE S.p.A. CeccanoRIVOIRA S.p.A. AnagniSAINT-GOBAIN PPC ITALIA S.p.A. AquinoTECNOLOGIE AVANZATE S.r.l. VeroliRABUGINO S.p.A. Sgurgola
100
PLASCO S.p.A. AnagniSP PRIMA TorriceFLESSOBAGS S.r.l. ViterboBUZZI UNICEM S.p.A. Guidonia Mont.CHEMI S.p.A. PatricaEDER CHIMICA S.r.l. CassinoEMMEGOMMA S.r.l. PatricaSOGO S.p.A. FrosinoneBASF ITALIA S.r.l. - DIVISIONE CATALIZZATORI RomaCOLGATE PALMOLIVE ITALIA S.r.l. AnzioFLAG S.p.A. Villa S. StefanoPLASTIPAK ITALIA SUD S.r.l. AnagniHUNTSMAN PATRICA S.r.l. PatricaP&G Roma
22 INFRASTRUTTURE (totale 6)Azienda Comune
TECNO ROMA IMMOBILIARE E SERVIZI S.r.l. PalianoGRANDI STAZIONI S.p.A. RomaANAS S.p.A. RomaSABA ITALIA S.p.A. RomaITALFERR S.p.A. RomaVIANINI LAVORI S.p.A. Roma
23 TRASPORTO E LOGISTICA (totale 13)Azienda Comune
DI PONIO LUIGI Pign. InteramnaTOTI TRANS S.r.l. FerentinoTRASMINER S.r.l. Pied. S. GermanoALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS S.p.A. FiumicinoPANDA TRASPORTI S.r.l. RomaFERSERVIZI S.p.A. RomaAEROPORTI DI ROMA S.p.A. Fiumic./CiampinoAUT.TI CARMINE SALERNO S.r.l. FrosinoneAUT.TI PIGLIACELLI S.p.A. VeroliAUTOTRASPORTI REA S.p.A. Isola del LiriECOTRANS S.r.l. VeroliT.V.L. S.r.l. Pied. S. GermanoCONSORZIO SERVIZI CARMESI CARME S.c. a r.l. Anagni
24 PROGETTAZIONE, MATERIALI E IMPIANTI (totale 13)Azienda Comune
LIES S.r.l. RomaALTAY SCIENTIFIC S.p.A. San CesareoBALDON S.p.A. FerentinoCOSTEN S.r.l. RomaFATIGAPPALTI S.p.A. RomaGORI NAZZARENO S.r.l. Roma
SALINI COSTRUTTORI S.p.A. RomaTECHNIP ITALY S.p.A. RomaMABO PREFABBRICATI SupinoASTALDI S.p.A. RomaEDIL GERO S.r.l. RomaSAIPEM S.p.A. RomaLENZI CONSULTANT S.r.l. Roma
25 EDILIZIA (totale 31)Azienda Comune
F.LLI MATTEI S.r.l. S. Giorgio a LiriG.P.R. S.r.l. Coreno AusonioSVEI S.p.A. RomaI.C.A. IMPRESA COSTRUZ. ANTONICOLI S.r.l. RietiE.C.M. S.r.l. SUS ViterboGRUPPO ZEPPIERI COSTRUZIONI S.r.l. VeroliIMPRESA BENITO STIRPECOSTRUZIONI GENERALI S.p.A. TorriceIMPRESA “PATRIZI CESARE FRANCO” FrosinoneS.I.A.C.E. S.r.l. FrosinoneTRIVEL SUD S.r.l. FrosinoneCONDOTTE IMMOBILIARE S.p.A. RomaSMET ITALIA S.p.A. FrosinoneCOMITATO PARITETICO TERRITORIALE PERLA PREVENZIONE INFORTUNI, L’IGIENE EL’AMBIENTE DI LAVORO DI ROMA E PROVINCIA RomaLAMARO APPALTI S.p.A. RomaROMANA CALCESTRUZZI S.p.A. RomaLOGOS PREFABBRICATI S.r.l. Ferentino101 CONTRACTOR S.r.l. FerentinoBUCCITTI SERVICE FrosinoneCOSTRUZIONI FABRIZI PIETRO S.p.A. Boville ErnicaDOMENICO PAGLIA COSTRUZIONI M.S.G. CampanoMOLIRI S.r.l. M.S G. CampanoSOLCESI S.r.l. CassinoCAVA VOLPARI S.r.l. AlatriGEOTECNICA GEOFISICA MARCANTELLI S.r.l. FrosinoneIMPERANTI GLOBAL SERVICES S.r.l. VeroliIMPRESA IUCCI COSTRUZIONI S.r.l. SoraDELTA LAVORI S.p.A. SoraIMMOBILIARE VITERBO S.r.l. ViterboCOSIF S.r.l. VeroliTORTOLANI EDILCAVE S.r.l. AtinaVENAFRO MARMI E GRANITI S.p.A. Isola del Liri
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 101
ISTITUTO SCOLASTICO Dirigente Scolastico Comune
ISTITUTO COMPRENSIVO Martina Maria Grazia AlatriS.M.S. “DANTE ALIGHIERI” Appugliese Luigi AlatriISTITUTO COMPRENSIVO Pigliasco Vincenzo AmasenoL.C. “DANTE ALIGHIERI” Gioe’ Adriano AnagniI.I.S. “TULLIANO” Bove Michele ArpinoCONVITTO NAZIONALE “TULLIANO” Lofrese Eleonora ArpinoISTITUTO COMPRENSIVO Mastrantoni Ruggero Boville ErnicaISTITUTO COMPRENSIVO “EVAN GORGA” Tramontozzi Angelina BroccostellaCIRCOLO DIDATTICO CASSINO II Simeone Antonio CassinoCIRCOLO DIDATTICO CASSINO III Iacchini Lamberto CassinoI.I.S. “SAN BENEDETTO” DI CASSINO Tocco Franco CassinoI.T.C.G. “MEDAGLIA D’ORO CITTÀ DI CASSINO” Di Mambro Erasmo CassinoL.C. “G. CARDUCCI” De Vincenzo Filomena CassinoI.M.S. “VARRONE” Rossi Filomena CassinoISTITUTO COMPRENSIVO Carlini Antonia Castro dei VolsciCIRCOLO DIDATTICO CECCANO II Minieri Lucia CeccanoS.M.S. Nardoni Alessandra CeccanoLICEO SCIENTIFICO Giacomobono Giuseppe CeccanoI.T.C. Senese Concetta CeccanoISTITUTO COMPRENSIVO Giuliano Maria Parisina (r) EsperiaC.D. FERENTINO II Germano Daniela (r) FerentinoI.I.S. “M. FILETICO” De Camillo Cleandra FerentinoI.T.I.S. “DON MOROSINI” Sotis Livio FerentinoCIRCOLO DIDATTICO D’Ercole Caterina FiuggiI.P.S.S.A.R. “M. BUONARROTI” Cerrito Giacinto FiuggiC.D. FROSINONE I Moro Maria FrosinoneC.D. FROSINONE II “OPK” Mastrantoni Ruggero FrosinoneC.D. FROSINONE II “SMT SPINELLI” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE II “L. RADICE” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE II “P.ZZO STIRPE” Mastrantoni Ruggero FrosinoneC.D. FROSINONE II “VIA VERDI” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE II “GIOVANNI XXIII” Mastrantoni Ruggero Frosinone C.D. FROSINONE III “DANTE ALIGHIERI” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE III “SAN MAGNO” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE III “UMBERTO I” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE III “IGNAZIO DE LUCA” Bottari Patrizia Frosinone C.D. FROSINONE IV Monforte Mariano FrosinoneS.M.S. “FROSINONE III” Lisi Beniamino Frosinone S.M.S.” L. PIETROBONO” Carfagna Patrizia Frosinone
Scuole
102
ISTITUTO SCOLASTICO Dirigente Scolastico Comune
I.I.S. “L. ANGELONI” Del Torto Rosa Frosinone L.C. “N.TURRIZIANI” Gnagni Emilia Frosinone I.M.S. “FLLI MACCARI” Valeri Maria Teresa Frosinone I.T.C. “LL DA VINCI” Vellucci Rosalba FrosinoneI.T.G “F. BRUNELLESCHI” Vellucci Rosalba FrosinoneUSR LAZIO - UFFICO XI AMBITO TERRITORIALEPROVINCIA DI FROSINONE Mandarelli Mario FrosinoneI.P.S.I.A. “G. NICOLUCCI” Mancone Eustachio Isola Del LiriI.T.I.S “R. REGGIO” Lecce Vittorio Isola Del LiriISTITUTO COMPRENSIVO Forte Franco Piedimonte S. GermanoISTITUTO COMPRENSIVO Bottari Patrizia PalianoISTITUTO COMPRENSIVO “O.BOTTINI” Damizia Tommaso PiglioISTITUTO COMPRENSIVO Bernardi Giuseppe PofiISTITUTO COMPRENSIVO Cipriano Lucia RoccaseccaS.M.S. “A. SANTILLI” Cocorocchia Roberto Sant’Elia FiumerapidoCIRCOLO DIDATTICO SORA I Marcantoni Fiorella SoraCIRCOLO DIDATTICO SORA II Rapini Sandro SoraCIRCOLO DIDATTICO SORA III Palombo Orietta SoraS.M.S. “E. FACCHINI” Petricca Marcella Maria SoraS.M.S. “G. ROSATI” Iaconelli Silvia Daniela SoraI.M.S. “V.GIOBERTI Giona Clelia SoraL. S. “L. DA VINCI” Rossi Cecilia SoraI.T.C.G. “BARONIO” Rufa Annunziata SoraISTITUTO COMPRENSIVO Bernardi Giuseppe StrangolagalliISTITUTO COMPRENSIVO Incelli Michele SupinoCIRCOLO DIDATTICO VEROLI II Bianchi Nisia VeroliS.M.S. “G. MAZZINI” Bucci Icilio VeroliL.S.”G. SULPICIO” Frusone Armando Veroli
Rapporto Ambiente e Sicurezza - Anno 2010 103
Un doveroso ringraziamento alle Aziende Associate di Unindustria ed agli Istituti Scolastici che, rispondendo al questionario, hanno reso possibile la predisposizione del presente Rapporto.
Ringraziamenti, inoltre, al gruppo di lavoro dedicato alla realizzazione del progetto:Gianfranco Belcaro, Gabriella Cantalamessa, Eleonora Frusone, Emanuela Mattarelli (Anima per il Sociale nei Valori d’Impresa), Patrizia Campagna (Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Ufficio XI), Cristiana Lucci (Unione Servizi Roma), Aldo della Peruta, Paolo Fattoracci, Giancarlo Marcoaldi, Felice Miccadei, Marcello Orifici, Lorella Piantadosi, Antonio Truglio (Unindustria).
Il presente documento è stato redatto da Unindustria e dalla Direzione Regionale Inail del Lazio in collaborazione con:
GAIA AMBIENTE SrlSpinea (Venezia)
Ing. Paolo Carlo VignoniDott. Cristian Franzin
e, con il supporto di:
Finito di stampare Novembre 2011
CB&C - www.cbcnet.it
Ringraziamenti
Sicurezza
Dir
ezio
ne R
egio
nale
Laz
io
CB&
C - w
ww.c
bcne
t.it
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