199 ambiente e-sicurezza-dossier_02_05

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I S U P P L E M E N T I n. 2 - 2005 www. ambientesicurezza.ilsole24ore.com Quindicinale di documentazione giuridica, pratica professionale e tecnica P I R O L A Poste Italiane Sped. in A.P. — D.L. 353/2003, conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1 — DCB Roma — Supplemento al n. 19 del 4 ottobre 2005 di Ambiente&Sicurezza CADUTE DALL’ALTO LE NOVITÀ DEL DECRETO 235/03 NORMATIVA, PREVENZIONE E MODALITÀ OPERATIVE PER LA PROGETTAZIONE, LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI, LA REDAZIONE DEI PIANI DI MONTAGGIO, USO E SMONTAGGIO PER PONTEGGI, TRABATTELLI E CASTELLI DI CARICO

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  • 1. I S U P P L E M E N T In. 2 - 2005w w w.ambientesicurezza.ilsole24ore.comQuindicinale di documentazione giuridica, pratica professionale e tecnicaP I R O L APosteItalianeSped.inA.P.D.L.353/2003,conv.L.46/2004,art.1,c.1DCBRomaSupplementoaln.19del4ottobre2005diAmbiente&SicurezzaCADUTE DALLALTOLE NOVITDEL DECRETO 235/03NORMATIVA, PREVENZIONE E MODALIT OPERATIVEPER LA PROGETTAZIONE, LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI,LA REDAZIONE DEI PIANI DI MONTAGGIO, USO E SMONTAGGIOPER PONTEGGI, TRABATTELLI E CASTELLI DI CARICO

2. Tutti gli abbo-nati chedevo-no ancora re-gistrarsi possono farlodirettamente nel sito diAmbiente&Sicurezzacliccandosu"registrati","nuovo utente",e ricor-dandosichepercomple-tare la registrazione oc-corre il "codice utente"stampatosulcellophanedellarivista.Per ulteriori informa-zionirivolgersialser-vizioclienti,telefono:02o0630225680DALLE REGIONISicurezza in cantierePer il Regolamento di Igiene a Bergamola prevenzione parte dal progetto106ARTICOLO A PAGINAIGIENE E SICUREZZA47ARTICOLO A PAGINAPonteggiPiMUS: una proposta operativaper la redazione e la gestione in cantiere56ARTICOLO A PAGINATrabattelliPrescrizioni semplificate se si rispettanole istruzioni del costruttore75ARTICOLO A PAGINACastelli di caricoPiano necessario per opere provvisionaliin sovraccarico e di grandi dimensioni12ARTICOLO A PAGINASicurezza in cantiereLa prevenzione delle cadute dallaltonelledilizia tradizionale21ARTICOLO A PAGINAAdempimenti e misure preventiveper le manutenzioni industriali in quota 3. LEONARDOCORBOManualediprevenzioneincendi5385/01 4. LEONARDOCORBONormediprevenzioneincendi15384/01LEONARDOCORBOpunto di riferimenton particolare, loperaari e lettere circolario ordine cronologico.M 18 settembre 2002di condizionamento,2004 sui depositi diServizi antincendio delel settore occupandosisociet Antema, di cuine della sicurezza.mportante societ, cone incendi. Nel 1991 hainistratore delegato.Normediprevenzioneincendi25384/015384/01 5. LEONARDOCORBOLaprogettazioneantincendio5386/01 6. www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com8 N. 2/2005In sintesiIGIENE E SICUREZZA.................................................................................................................... p. 10DALLE REGIONI.......................................................................................................................... p. 11ApprofondimentiIntroduzionel La prevenzione dei lavori in altezza nellesecuzione delledilizia tradizionaledi Susanna Zapparoli .......................................................................................................... p. 12l Dal D.Lgs. n. 235/2003 adempimenti e formazioneper le manutenzioni industriali in quotadi Luigi Soardo .................................................................................................................... p. 21l Disposizioni legislative e norme di buona tecnicaper opere provvisionali a regola dartedi Marco Vigone .................................................................................................................. p. 26Ponteggil Lattivit del Coordinatore per la progettazionea garanzia delle condizioni essenziali di sicurezzadi Andrea Vicenzi, Giorgio Valentini .................................................................................... p. 36l Nellarticolo 36-quater contenuti e modalit di erogazionedelle azioni di formazioni e di addestramentodi Claudio Conio ................................................................................................................. p. 45l PiMUS: una proposta operativa per la redazione e la gestione in cantieredi Luca Mangiapane............................................................................................................ p. 47Trabattellil Rapidi nel montaggio e con costi contenuti ma pericolosi se male utilizzatidi Nicola Belloni............................................................................................................................................ p. 56Castelli di caricol Piano necessario per opere provvisionali in sovraccarico e di grandi dimensionidi Damiano Romeo, Licia Asiani, Luca Vegetti, Paolo Zambianchi .................................... p. 75Dalle Regionil Per il Regolamento di Igiene a Bergamo la prevenzione trova spazio nel progettodi Lino E. Ceruti .................................................................................................................. p. 106 7. 9www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comDirettore responsabile: FRANCESCO DEMUROCoordinatore editoriale: Massimo CassaniRedazione: Dario De Andrea (02/30223270),Donatella Bollani (02/30223272)Proprietario ed editore: IL SOLE 24 ORE S.p.A.Presidente: INNOCENZO CIPOLLETTAAmministratore Delegato: GIUSEPPE CERBONERegistrazione Tribunale di Milano n. 749 del 9 novembre1998.Sede legale: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano.Amministrazione: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano.Direzione, redazione: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano Fax 02/30223992.IL SOLE 24 ORE S.p.A. Tutti i diritti sono riservati.Nessuna parte di questo periodico pu essere riprodottacon mezzi grafici e meccanici quali la fotoriproduzione ela registrazione. 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Via Tiburtina Valeria(S.S. n. 5) km 68,700 67061 Carsoli (AQ). 8. www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com10 N. 2/2005IN SINTESIIgiene e sicurezzaSICUREZZA IN CANTIEREARTICOLO.......................................................................................................................................................................................a pag. 12La prevenzione dei lavori in altezza nellesecuzione delledilizia tradizionale Le cadute dallalto nelle costruzioniedili continuano a rappresentare la principale causa degli infortuni di maggiore gravit, anche mortali. Le cause per cuilapplicazione delle norme antinfortunistiche non riuscita a ridurre il fenomeno sono di diverso tipo, ma legatesoprattutto a ragioni di carattere economico e culturale. Inoltre, il settore edile presenta ambiti con caratteristiche moltodiverse soprattutto nellapplicazione della normativa per la sicurezza, diversit che incide sullandamento del fenomenoinfortunistico. Si propongono qui alcuni esempi di soluzioni conformi tratti dalla ricerca ASE di Reggio Emilia e CPT diTorino. La ricerca ha approfondito 15 attivit lavorative, tra quelle con maggiori rischi nelledilizia tradizionale, perognuna delle quali ha realizzato una scheda operativa che illustra: lopera in forma sintetica, lelenco delle opereprovvisionali di sostegno, di sicurezza e dispositivi di protezione individuale, il processo esecutivo delle attivit, leindicazioni per la redazione dei progetti architettonico e strutturale, del piano di sicurezza e coordinamento e del pianooperativo di sicurezza.ARTICOLO.......................................................................................................................................................................................a pag. 21Dal D.Lgs. n. 235/2003 adempimenti e formazione per le manutenzioni industriali in quota La prevenzionedegli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni per le lavorazioni eseguite ad altezza superiore ai 2 metriveniva disciplinata dal D.P.R. n. 164/1965, le cui disposizioni prevedevano lobbligo di adottare adeguate impalcature, ponteggi o opere provvisionali destinate a eliminare i pericoli di cadute dallalto di persone o cose. Con lentratain vigore del D.Lgs. 8 luglio 2003, n. 235, considerando che le cadute da scale o da attrezzature per i lavori in quotasono una tra le maggiori cause di infortuni, questo obbligo stato esteso a tutte le attivit lavorative. Nel caso incui non siano presenti condizioni di lavoro e di ergonomia adeguate che garantiscano lincolumit del lavoratore, lascelta delle attrezzature pi idonee per lesecuzione di opere in elevazione ricede sul datore di lavoro. Inoltre,laccesso ai posti di lavoro in quota deve essere valutato in funzione della frequenza di circolazione, del dislivello,della durata dellimpiego e deve poter garantire una agevole evacuazione in caso di emergenza. necessario,quindi, effettuare una opportuna valutazione del rischio che verifichi le differenti situazioni durante le quali ilavoratori possono essere esposti al pericolo di caduta dallalto, considerando tutti i possibili aspetti inerenti alleattivit e ai processi aziendali.ARTICOLO.......................................................................................................................................................................................a pag. 26Come prevenire le cadute dallalto: disposizioni legislative e norme di buona tecnica Nelle fasi di lavorazioneche caratterizzano il settore edile necessario limpiego di opere provvisionali che ne permettano la realizzazione e,contemporaneamente, garantiscano la sicurezza dei lavoratori. Per quelle attivit che devono essere svolte a unaltezzasuperiore ai 2 metri, con grave pericolo di caduta del lavoratore, la legislazione prevede limpiego di impalcature,ponteggi o di altre idonee opere provvisionali. Con lentrata in vigore, il 19 luglio 2005, del D.Lgs. n. 235/2003 luso diponteggi, di scale a pioli e di sistemi a fune nei lavori temporanei in quota viene pi specificamente disciplinata,stabilendo un sistema gerarchico di utilizzo delle attrezzature e rafforzando il criterio di priorit di impiego dei dispositividi protezione collettiva rispetto ai DPI.PONTEGGIARTICOLO ......................................a pag. 36Come scegliere il tipo di ponteggio pi idoneo a garanzia del lavoro sicuro Con lentrata in vigore del D.Lgs. n.235/2003 sono diventate operative le disposizioni inerenti ai requisiti minimi di sicurezza e di salute sullimpiego delleattrezzature per i lavori temporanei in quota, che pongono in capo al datore di lavoro lobbligo di fornire quelle piidonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure qualora queste ultime non siano adeguate a partire da unluogo adatto allo scopo. Di fondamentale importanza la scelta del tipo di attrezzatura in funzione dellopera darealizzare, in base alle sue dimensioni, e dando precedenza alla scelta di misure di protezione collettive, con lo scopo digarantire un lavoro sicuro, una buona movimentazione di materiali e di persone e un adeguato sistema di accesso chepermetta levacuazione in caso di emergenza.RUBRICASINTESI 9. 11www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005ARTICOLO ......................................a pag. 45Nellarticolo 36quater i contenuti e le modalit di erogazione delle azioni di formazioni e di addestramento-Con il D.Lgs. n. 235/2003, entrato in vigore il 19 luglio 2005, il legislatore ha apportato alcune modifiche al noto D.Lgs. 19settembre 1994, n. 626, andando a dettagliare i requisiti minimi di sicurezza e di salute per luso delle attrezzature dilavoro necessarie allesecuzione di lavori temporanei in quota. Tra le nuove prescrizioni, alcune ribadiscono fortementelimportanza che il legislatore riconosce alla formazione professionale degli operatori e rafforza il dovere che il datore dilavoro tenuto ad attuare nei confronti dei lavoratori gi in forza dellarticolo 38 del D.Lgs. n. 626/1994, che genericamente prevede formazione e addestramento adeguati e specifici sulluso delle attrezzature di lavoro. Tra gli operatoripontisti sono due le figure professionali identificate dallo stesso legislatore come soggetti interessati dalla formazioneobbligatoria (art. 36quater, comma 6): gli operai pontisti addetti allesecuzione delle lavorazioni di montaggio, smontaggio e trasformazione, sia in quota sia a terra; i preposti alla sorveglianza delle fasi di montaggio, smontaggio etrasformazione del ponteggio.ARTICOLO.......................................a pag. 47PiMUS: proposta operativa per la redazione e la gestione del Piano Le modifiche apportate al D.Lgs. n. 626/1994 daparte del D.Lgs. n. 235/2003 sono entrate in vigore il 19 luglio 2005. Per tutti i ponteggi che sono stati montati dopo tale datadovr quindi essere elaborato il PiMUS. Per i ponteggi gi montati al 19 luglio 2005, anche se soggetti a trasformazioni, uso esmontaggio, non necessario elaborare il Piano; per questi il rispetto della normativa vigente sufficiente garanzia disicurezza. Il PiMUS il documento operativo che deve essere preso a riferimento dal personale addetto al montaggio diponteggi metallici fissi, al fine di garantire: la sicurezza dello stesso personale durante le fasi di montaggio e smontaggio; lasicurezza di chi, non addetto al montaggio del ponteggio, potrebbe comunque trovarsi coinvolto in queste operazioni (altrilavoratori presenti in cantiere, abitanti o fruitori di uno stabile in corso di ristrutturazione); la sicurezza di chi utilizzer ilponteggio, ottenuta in primo luogo dalla realizzazione dellopera provvisionale conformemente alla legge e in secondo luogoda un uso attento dello stesso.TRABATTELLIARTICOLO.......................................................................................................................................................................................a pag. 56Prescrizioni semplificate se si rispettano le istruzioni del costruttore In riferimento ai ponti su ruote, che non possonoavere strutturazioni diverse da quelle previste dal costruttore, se non nel numero dei piani, e che sono dotati di istruzioniunivoche anche per il montaggio e lo smontaggio, il Piano potr assumere una forma semplificata che, in riferimento alleistruzioni, dettaglier le sole particolarit del caso. consigliabile che questa attrezzatura venga utilizzata solo se non possibile limpiego di mezzi pi sicuri o meno rischiosi come, per esempio, la piattaforma di lavoro sviluppabile, indipendentemente dal fatto che tale scelta risulti economicamente pi onerosa.CASTELLI DI CARICOARTICOLO.......................................................................................................................................................................................a pag. 75Piano necessario per opere provvisionali in sovraccarico e di grandi dimensioni Appartenenti alla famiglia deiponteggi, i castelli di carico sono opere provvisionali per lavorazioni temporanee in quota, impiegati nel settore dellecostruzioni per il deposito dei materiali da utilizzare quali, per esempio, laterizi, cemento, malta, piastrelle. Il loro impiego estrutturazione sono stabiliti dalle disposizioni del D.P.R. n. 164/1956, il quale prevede che, se non conformi alle disposizioni delCapo VII, nel caso in cui, siano quindi sottoposti a sovraccarichi e di grandi dimensioni, debbano essere eretti in base a unprogetto comprendente una relazione di calcolo accompagnata da elaborati grafici di progetto esecutivo della stessa operaprovvisionale. Il progetto , inoltre, deve essere firmato da un ingegnere o un architetto abilitato a norma di legge alleserciziodella professione.Dalle RegioniARTICOLO.....................................................................................................................................................................................a pag. 106Per il Regolamento di Igiene a Bergamo la prevenzione trova spazio nel progetto Dal 15 dicembre 2003 entrato invigore nella Provincia di Bergamo il Regolamento Locale dIgiene provinciale del Servizio PSAL, che allart. 3.2.11 disciplina lemisure di sicurezza da allestire nel caso di rischi di caduta dallalto nel settore edile durante interventi eseguibili sulle coperturesia di edifici di nuova costruzione sia gi esistenti. Con questo provvedimento, lASL ha anteposto al progetto dellopera unaelaborazione tecnica particolareggiata dei sistemi di prevenzione anticaduta, ampliando lobbligo progettuale con analisi esoluzioni dei rischi nei lavori in presenza di possibili cadute dallalto e non considerando esaurienti le informazioni eventualmente inserite nel Fascicolo dellopera redatto dal Coordinatore per la progettazione.SINTESIRUBRICA 10. www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com12 N. 2/2005PermoltelavorazionisiutilizzaunascalaoppuresistazionasopraicasseridurantelaloroesecuzionesenzaopereprovvisionaliLa prevenzione dei lavori in altezzanellesecuzione delledilizia tradizionaledi Susanna Zapparoli, Associazione per la Sicurezza in Edilizia di Reggio Emilia ASELecadutedallaltonellecostruzioniedilicontinuanoarappresentarelaprincipalecausadegliinfortunidimaggioregravit,anchemortali.Lecausepercuilapplicazionedellenormeantinfortunistichenonriuscitaaridurreilfenomenosonodidiversotipo,malegatesoprattuttoaragionidicarattereeconomicoeculturale.Inoltre,ilsettoreedilepresentaambiticonspecificitmoltodiversesoprattuttonellapplicazionedellanormativaperlasicurezza,diversitcheincidonosullandamentodelfenomenoinfortunistico.SipropongonoquialcuniesempidisoluzioniconformitrattidallaricercaASEdiReggioEmiliaeCPTdiTorino.Laricercahaapprofondito15attivitlavorative,traquelleconmaggioririschinellediliziatradizionale,perognunadellequalistatarealizzataunaschedaoperativacheillustraloperadaeseguirecompletadellelencodelleopereprovvisionalidisostegno,disicurezzaedeidispositividiprotezioneindividuale,oltreallesecuzionedellattivit,leindicazioniperlaredazionedeiprogettiarchitettonicoestrutturale,delpianodisicurezzaecoordinamentoedelpianooperativodisicurezza.Tra tutti i settori, quello cheattualmente occupa il maggiornumero di lavoratori e chepresenta il maggior numero di in-fortuni sicuramente quello del-ledilizia tradizionale. Con questotermine si identifica il settore del-ledilizia residenziale, dove i siste-mi costruttivi, con il minimo diprogresso tecnico e tecnologico,non sono stati modificati da moltidecenni, come ad esempio quelliper la realizzazione di:l pareti in muratura di mattoni oblocchi di laterizio;l opere di cemento armato pila-stri, travi e solai;l tetti con struttura di cemento ar-mato o legno;ed ancora per le:l attivit di manutenzione dellecoperture.In queste fasi lavorative si ve-rificata, nel corsi degli anni, unainvoluzione dettata dalla presen-za in cantiere di maestranze sempremeno qualificate per eseguire i la-vori a regola darte.Nelledilizia tradizionale sonopresenti delle attivit lavorative chepresentano il pi elevato rischio dicaduta dallalto ed esse sono:l la realizzazione di opere di ce-mento armato: pilastri, travi, solai;l la realizzazione di nuove coper-ture: con struttura di cemento ar-mato o di legno;l la manutenzione ordinaria e stra-ordinaria delle coperture.La principale causa del rischio determinata dalla mancata ado-zione di adeguate misure di sicu-rezza anticaduta come, ad esempio:l il getto di calcestruzzo per la re-alizzazione di pilastri effettuato conil solo ausilio di una scala appog-giata semplicemente al cassero: sivedono situazioni dove loperatorerisulta pericolosamente stazionatosulle cravatte di serraggio del cas-sero stesso;l la posa dei solai di latero-ce-mento con la sola protezione deiponteggi perimetrali esterni e quin-di senza nessuna protezione controil rischio di caduta dallalto sul so-laio sottostante (dislivello minimodi 3 metri);l le rampe di scale casserate e get-tate senza nessuna protezione late-rale;l la realizzazione di tetti di legno,senza opere provvisionali internecon operatori arrampicati sulletravi principali o addirittura sui tra-vetti;l le piccole manutenzioni di co-perture, realizzate senza nessunaopera provvisionale di sicurezza.Da quanto sopra esplicato sicomprende che per ledilizia tradi-zionale risulta tradizionale anchetutto quanto concerne ladozione dimisure di sicurezza, poich non siapplicano come non si applicavanoanni fa.I motivi dellelevato rischiodel settoreEsiste una forte resistenza al-lapplicazione della normativa diprevenzione anticaduta; tra i moti-vi principali:l la mancata necessit di opereprovvisionali o di altri sistemi diprotezione per lo svolgimento delleattivit lavorative.A differenza della realizzazioneSUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 11. 13www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005Esempio di soluzione conformeRealizzazione di un parapetto di legno da utilizzare sui bordi del solaioFigura 1SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 12. www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com14 N. 2/2005delle murature e degli intonaci, peri quali risulta necessario erigeredei ponteggi ed impalcati ed ,quindi, poco difficoltoso realizzar-li secondo i dettami della normati-va, per alcune delle fasi lavorativesopra indicate invece possibileoperare agevolmente da una scalaoppure stazionare sopra i casseridurante la loro esecuzione e lavo-rare senza opere provvisionali ag-giuntive. La mancanza di preven-zione d erroneamente lidea direndere pi veloce lesecuzionedei lavori, senza considerare chein questo errato modo di operareanche un nulla pu essere defletti-bile. preoccupante, quasi diabo-lico, avere la certezza che non valela considerazione che in sicurez-za, si lavora meglio e quindi siguadagna;l una scarsa conoscenza dellanormativa antinfortunistica daparte degli operatori del cantiere.In tanti cantieri gli attori princi-pali (imprenditori, tecnici di can-tiere, capicantiere e coordinatoriper la sicurezza), hanno una cono-scenza limitata, non completa espesso non corretta, di quelli chesono gli obblighi normativi, proce-durali e le modalit della loro ap-plicazione. Molto spesso sentiamodire che non possibile realizzareun solaio in sicurezza oppure direche fino ad unaltezza di 3 metrinon esiste alcun pericolo. Sono poimolti quelli che vedono nella dota-zione della cintura di sicurezza unarisoluzione a tutte le problemati-che, dimenticando per che i DPIdevono essere utilizzati proprio ldove non possibile allestire delleprotezioni collettive. Per lutilizzodei dispositivi di protezione indivi-duale occorre avere un ancoraggiofissato a punti stabili e inamovibilie tutto il sistema deve garantireloperatore dal non farsi male incaso di caduta dallalto; non in-frequente vedere operatori lavorarecon cordini di sicurezza e dissipa-tore di energia sopra dislivelli di 2o 3 metri, ma necessario tenereconto che per lutilizzo di questodispositivo sono indispensabili al-meno 6 metri di luce libera sotto lapostazione di lavoro al fine di per-metterne il corretto funzionamentosenza danni per loperatore;l una scarsa conoscenza delle so-luzioni possibili e conformi allanormativa.Questo punto si lega strettamen-te a quello precedente. Il non rite-TABELLA 1Elenco delle schede operative - Ricerca ASE Reggio Emilia e CPT Torino1. Costruzione di pilastri di c.a.2. Costruzione di travi di c.a. ribassate ed in spessore3. Costruzione di un solaio di c.a. alleggerito con elementi in laterizio4. Costruzione di un solaio di c.a. con travetti prefabbricati ed elementi in laterizio5. Costruzione di un solaio di c.a. con pannelli prefabbricati in laterizio o lastre in c.a. tralicciate6. Costruzione di scale di c.a.7. Costruzione di scale di c.a. prefabbricate8. Costruzione di un tetto di c.a. alleggerito con elementi in laterizio9. Costruzione di un tetto di c.a. con travetti prefabbricati ed elementi in laterizio10. Costruzione di un tetto di c.a. con pannelli prefabbricati in laterizio o lastre in c.a. tralicciate11. Costruzione di un tetto di legno12. Costruzione di un tetto con pareti e tavelloni13. Manutenzione di tetto con struttura di c.a.14. Manutenzione di tetto con struttura di legno15. Manutenzione di lucernari di grandi dimensioniIndice del contenuto di una singola scheda operativa1. Descrizione sintetica dellopera da realizzare2. Opere provvisionali di sostegno, di sicurezza e dispositivi di protezione individuale3. Esecuzione delle attivit4. Indicazioni per la redazione dei progetti architettonico e strutturale, del piano di sicurezza e coordinamento e del piano operativo di sicurezzaSUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 13. 15www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005TABELLA 2Elenco attrezzature, opere provvisionali e DPI - Ricerca ASE Reggio Emilia e CPT Torino1. Ponteggi metallici fissi2. Ponti a sbalzo3. Reti di sicurezza4. Parapetti5. Ponti su cavalletti6. Ponti su ruote a torre7. Ponti sviluppabili8. Dispositivi di protezione9. Reti di protezione10. Dispositivi di protezione individuale anticadutaIndice del contenuto della singola scheda attrezzatura1. Descrizione sintetica dellattrezzatura e dei suoi principali componenti2. Istruzioni per il montaggio e lo smontaggio3. Caratteristiche di sicurezza4. Istruzioni di controllo e manutenzioneEsempio di soluzione conformeCorretto posizionamento di una linea di ancoraggio sul colmo di un tettoFigura 2SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 14. www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com16 N. 2/2005Modalit operative di montaggio di un solaio in pannelli prefabbricati (predalles)mediante utilizzo di DPI anticadutaFigura 3/1Sistema di linea di ancoraggioSUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 15. 17www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005nere importante la sicurezza signi-fica anche non consentire o pro-muovere la conoscenza delle solu-zioni esistenti, che restano cos pa-trimonio di pochi andando controla logica di un naturale proseliti-smo alla sicurezza;l difficolt di estrapolare il costodella sicurezza.Lesecuzione in sicurezza dellefasi lavorative ha un preciso costoche non pu essere ritagliato allin-terno dei prezzi correnti per lese-cuzione delle opere. Questo prezzo stato quantificato pensando alleattivit realizzate secondo metodo-logie ed attrezzature di alcuni de-cenni fa e quindi contemplando unminimo indispensabile di sicurezzaoppure non contemplandolo pernulla. Se i prezziari continuerannoa riportare costi non corretti, gliimprenditori a realizzare sconti pio meno ridotti sui totali dei compu-ti metrici, i progettisti ad avallarequesta situazione proponendocomputi metrici con prezzi bassi, icoordinatori per la sicurezza a nonrichiedere i necessari approfondi-menti nei PSC, lattuale situazionenon potr migliorare.Non si pu certo sperare che ilcommittente, di sua spontanea ini-ziativa e volont, offra allimpresaun budget extra per la sicurezzaquando sarebbe necessario che ilprocesso di valutazione dei costifunzionasse a dovere.Come migliorare la situazioneIl punto di partenza per potercambiare il sistema il convinci-mento, da parte di tutti gli attoridel processo edilizio, che la predi-sposizione e la realizzazione dellemisure di sicurezza sono parte in-tegrante della realizzazione del-lopera. Tutto quello che non rea-lizzabile in sicurezza non si pufare.Se, cominciando dallediliziatradizionale, iniziamo a dare ap-plicazione a questo fondamentaleprincipio, sicuramente il rischiodelle cadute dallalto verrebbe aridursi notevolmente; perci necessario trovare soluzioni chesiano conformi alla normativaantinfortunistica vigente.Quali sono queste soluzioni, difacile utilizzo e soprattutto che ri-sultino facilmente prezzate perpermetterne una corretta quantifi-cazione economica?Chi si occupa di sicurezza neicantieri edili e presta particolareattenzione avr sicuramente notatoche sono numerosissime le pubbli-cazioni ed i manuali che parlano disicurezza sul lavoro e di sicurezzaanticaduta ed avr altres notatoche sono pochi i testi che spieganoin modo completo, chiaro, puntalee soprattutto mediante lausilio didisegni, le modalit di esecuzionein sicurezza delle attivit lavorati-ve; inoltre, molto materiale in cir-colazione non sempre riporta dellesoluzioni conformi alla normativaantinfortunistica vigente.Una soluzione al problema:la ricerca ASE-CPTPosti di fronte a questo quesito,ASE di Reggio Emilia e CPT di Tori-no hanno condotto una ricerca sulproblema al fine di elencare le solu-zioni conformi.Visto che il problema della man-cata o non corretta applicazionedella normativa alledilizia tradi-zionale dipende soprattutto da deci-sioni di carattere organizzativo, laricerca stata pensata come ausilioper gli operatori del settore con po-tere decisionale in cantiere: datoridi lavoro, tecnici, capicantiere,RSPP, RLS, lavoratori autonomi,progettisti, direttori dei lavori e co-ordinatori per la sicurezza.La ricerca ha preso in considera-zione e studiato 15 attivit lavorativetra quelle con maggiori rischi nel-ledilizia tradizionale, per ognunadelle quali stata realizzata una sche-da operativa. Lelenco delle schedeoperative e la loro struttura sono ri-portati in tabella 1.Per ognuna di queste attivit la-vorative sono state analizzate evalutate in esclusiva le situazioniche presentano rischi attinenti allacaduta degli addetti dallalto, chesono:l caduta allesterno delledificio incostruzione o in manutenzione, dalbordo del tetto;l caduta durante lesecuzione di la-vori in altezza per lesecuzione diopere o per lallestimento di opereprovvisionali;l caduta allinterno di asole o vanipresenti sul piano di lavoro;l caduta per sfondamento o crollodelle strutture o delle opere provvi-sionali su cui si sta operando;l caduta allinterno di vani per sfon-damento di lucernari.In relazione ai rischi sono statequindi individuate le misure di si-curezza.Queste, nellambito di ogni at-tivit, sono da adottare seguendoun preciso schema gerarchico chepu essere cos riassunto (dallaprima misura da considerare sinoallultima):l applicazione delle disposizioni dilegge pertinenti (D.P.R. n. 547/1955,D.P.R. n. 164/1956, ecc.);l nuova organizzazione del lavoro;l utilizzo di dispositivi di protezio-ne individuali collettivi (ponteggi,impalcati, ecc.);l utilizzo di DPI anticaduta;l applicazione di norme tecnichespecifiche per lesecuzione di parti-colari attivit.Come si pu comprendere si pre-stata una specifica attenzione alla sceltadelle opere provvisionali rispetto alluti-lizzo dei DPI, infatti:l ovunque stato possibile si fattoricorso alle opere provvisionali in quan-to specifico dettato normativo per la pre-venzione delle cadute dallalto, in riferi-mento al D.P.R. n. 164/1956 e al D.Lgs.n. 626/1994 (come modificato dalD.Lgs. n. 235/2003);l lutilizzo di DPI anticaduta statoritenuto possibile solamente per:- lavori realizzati in prossimit digronde e cornicioni, lavori su tetti conlausilio di ponti sviluppabili, in presen-za di murature da demolire, e comun-SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 16. www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com18 N. 2/2005Modalit operative di montaggio di un solaio in pannelli prefabbricati (predalles)mediante utilizzo di DPI anticadutaFigura 3/2Sequenza di posizionamento del ferro di armaturaSUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 17. 19www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005que quando non risulti possibile di-sporre impalcati di protezione o para-petti;- lavori di posizionamento e mon-taggio di elementi prefabbricati in ce-mento armato;- lavori di montaggio e smontag-gio di opere provvisionali;- lavori particolari per i quali non possibile predisporre idonee opereprovvisionali.Per ogni attivit analizzata lemisure di sicurezza sono state evi-denziate attraverso la sequenzadelle operazioni che si devono rea-lizzare per lesecuzione delle atti-vit lavorative, dallallestimentodel cantiere fino al termine dellastessa.Dove stato necessario, peruna migliore comprensione dellostadio lavorativo, sono stati inseritischemi e disegni tecnici corredatidi misure.Ogni singola scheda statapensata per poter essere utilizzatasingolarmente e quindi dotata ditutti i riferimenti necessari.Completano il lavoro le schededelle attrezzature, opere provvisio-nali, DPI di cui previsto lutiliz-zo allinterno delle schede operati-ve (si veda la tabella 2). lModalit operative di montaggio di un solaio in pannelli prefabbricati (predalles)mediante utilizzo di DPI anticadutaFigura 3/3Modalit di posizionamento delle predallesSUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 18. www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com20 N. 2/2005Realizzazione della ricerca tecnico-scientifica: Paolo Lombardini, Luca Mangiapane, Angelo Parodi, Lino Scopacasa, Mario Trapani, Susanna Zapparoli. Elaborazione dei disegni tecnici di DanieleMinucciani.Realizzazione di un impalcato sottostante di protezioneper la costruzione di un tetto di legnoFigura 4SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo 19. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo21www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005AncheilpersonaleesternodeveattenersialcorrettoutilizzodelleattrezzaturedurantelesecuzionedeilavoriDalD.Lgs.n.235/2003adempimentieformazioneperlemanutenzioniindustrialiinquotadi Luigi Soardo, Responsabile Ambiente e Sicurezza CocaCola Bevande Italia, Stabilimento di Nogara VeronaIl 19 luglio 2005 entrato invigore il D.Lgs. 8 luglio 2003, n.235, Attuazione della direttiva2001/45/CE relativa ai requisitiminimi di sicurezza e di salute perluso delle attrezzature di lavoroda parte dei lavoratori,integrando e modificando ilD.Lgs. n. 626/1994, al Titolo III,Uso delle attrezzature dilavoro. Il D.Lgs. n. 235/2003,definisce i requisiti minimi disicurezza e salute per luso delleattrezzature di lavoro durantelesecuzione di lavori temporaneiin quota, definito comequellattivit lavorativa cheespone il lavoratore al rischio dicaduta da una quota posta adaltezza superiore a 2 m rispetto aun piano stabile, determinandogli obblighi del datore di lavororelativamente allimpiego daparte dei lavoratori delleattrezzature quali scale a pioli,ponteggi e sistemi di accesso eposizionamento mediante funi.Gi il D.P.R. n. 164/1965 re-lativamente alle norme perla prevenzione degli infor-tuni sul lavoro nelle costruzioni,definisce, allart. 16, Ponteggied opere provvisionali, che neilavori eseguiti a unaltezza supe-riore ai 2 m, devono essere adot-tate, seguendo lo sviluppo dei la-vori stessi, adeguate impalcatureo ponteggi o idonee opere provvi-sionali o, comunque, precauzioniatte a eliminare i pericoli di cadu-ta di persone e di cose.Con lentrata in vigore delD.Lgs. n. 235/2003, viene estesoa tutte le attivit lavorative lob-bligo di adottare adeguate attrez-zature di lavoro durante lesecu-zione di lavori temporanei in quo-ta, considerando che le cadute dascale e da altre attrezzature perlavori in elevazione rappresenta-no una tra le maggiori cause diinfortuni.Criteri di sceltadelle attrezzatureLa scelta di idonee e adeguateattrezzature per lesecuzione deilavori in elevazione, deve esserecondotta dal datore di lavoroquando questi lavori non possonoessere eseguiti in condizioni di si-curezza e in condizioni ergonomi-che adeguate a partire da un luo-go adatto allo scopo, garantendo emantenendo condizioni sicure, inconformit ai seguenti criteri:l priorit alle misure di protezio-ne collettiva rispetto alle misuredi protezione individuale;l dimensioni delle attrezzaturedi lavoro confacenti alla naturadei lavori da eseguire, alle solle-citazioni prevedibili e a una cir-colazione priva di rischi.Il sistema di accesso pi ido-neo ai posti di lavoro temporaneiin quota deve essere valutato inrelazione alla frequenza di circo-lazione, al dislivello, alla duratadellimpiego e deve poter consen-tire levacuazione in caso di peri-colo imminente.Il passaggio da un sistema diaccesso a piattaforme, impalcati,passerelle e viceversa non devecomportare rischi ulteriori di ca-duta. necessario, pertanto, effet-tuare una accurata valutazione delrischio ai fini delladozione diidonee e adeguate attrezzature perlesecuzione dei lavori in altezza,in considerazione delle attivit la-vorative svolte dai lavoratori(condizioni normali o routinarie,condizioni straordinarie o saltua-rie, condizioni particolari o diemergenza).Nellambito delle attivit indu-striali, sussistono svariate situa-zioni durante le quali i lavoratoripossono essere esposti al rischiodi caduta dallalto durantelespletamento dellattivit lavo-rativa. Basti, infatti, pensare al-laccesso a macchinari posti susoppalchi, ad attivit manutentiveperiodiche, quali, per esempio, lasostituzione di filtri dai sistemi diventilazione o di elementi di illu-minazione, a interventi manuten-tivi in aree di processo e a opera-zioni di pulizia straordinarie.Nella tabella 1 sono illustratein maniera non esaustiva, alcune 20. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolowww.ambientesicurezza.ilsole24ore.com22 N. 2/2005tra le situazioni pi ricorrenti diesposizione al rischio di cadutadallalto e le relative misure disicurezza adottate nella sceltadelle attrezzature pi idonee.Le valutazioni alla base dellascelta di una attrezzatura piutto-sto di unaltra devono consideraretutti i possibili aspetti inerenti al-le attivit lavorative, attraversoun procedimento di identificazio-ne che consideri tutte le attivit ei processi aziendali, per indivi-duare quelli che hanno o possonocomportare dei potenziali pericoliper il personale.La procedura dovrebbe consi-derare i possibili effetti sulla sicu-rezza derivanti o potenzialmentederivanti da:l condizioni operative normali;l condizioni anormali/straordi-narie (per esempio, manutenzioneprogrammata/non programmata);l situazioni potenziali di emer-genza (per esempio, incidenti).Accesso a macchinari postisu soppalchi o ballatoiRappresenta una situazione ti-pica nelle attivit industriali, conuna frequenza variabile in funzio-ne delloperativit. preferibilela scelta di una scala fissa a gradi-ni con parapetto, alzate e pedateregolari, se la frequenza duso alta (almeno giornaliera), poichgarantisce sicurezza e stabilit maanche perch, con frequenze ele-vate di accesso, possibile iltransito di persone diverse anchenon adeguatamente formate. Inalcuni casi si pu optare per unascala in muratura, ma questa solu-zione rappresenta una limitazionein caso di modifiche al lay-outproduttivo.Se, invece, la frequenza dim-piego media (almeno mensile),come nel caso delle manutenzionialle unit di trattamento dellariao alle unit di illuminazione, possibile ladozione di una scalafissa a pioli provvista di protezio-ne dorsale e dotata di sistema dichiusura alla base, utilizzabile so-lamente da personale autorizzatoe adeguatamente formato.Accesso in elevazioneper manutenzioni ordinarieLa sostituzione di tubi al neono lampadine, lapplicazione dicartellonistica o di altre attivit aquote prossime o di poco superio-ri ai 2 m, pu essere condottamediante lausilio di scale sem-plici portatili o scale doppie agradini, in ragione della relativasemplicit duso. Anche questeattivit dovrebbero essere condot-te solamente da personale autoriz-zato e adeguatamente formato.In caso di lavori manutentivinon brevi preferibile ladozionedi una scala a castello o a pal-chetto, in lega di alluminio conparapetto normale e arresto alpiede su tre lati. Questa soluzione difficilmente adottabile nelleattivit di manutenzione ordina-ria, sia per lingombro dellat-trezzatura, sia per il relativo spo-stamento in settori diversi del-limpianto. Pu essere, invece,utilizzata nellambito di saltuariesituazioni operative, come lac-cesso a parti sospese in prossimi-t di macchinari.Lutilizzo della scala semplice sconsigliato per laccesso a luo-ghi in cui non siano previste ma-nutenzioni programmate. Questesituazioni sono comunque da va-lutare di volta in volta.Accesso in elevazione per manutenzioni-in aree di processoQuesta attivit pu essere ef-fettuata con attrezzature qualiponte su ruote, trabattello o piat-taforma elevatrice, in funzionedelle esigenze operative specifi-che. Per manutenzioni di brevedurata e quando non sia possibileagire diversamente, si pu utiliz-zare la gabbia anticaduta con car-rello elevatore.I trabattelli o ponti su ruote ele impalcature in genere devonoessere:l montati da persone competenti;l correttamente installati;l dotati di base dappoggio ade-guata al peso da sostenere;l mantenuti in buone condizioni;l dotati di piano di calpestiocompleto;l dotati di sistemi daccesso ade-guati;l periodicamente verificati daPer lavori eseguiti oltre ai 2 mdevono essere utilizzate opere provvisionaliFigura 1 21. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo23www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005TABELLA 1Esempi di situazione a rischio con indicazione delle attrezzaturepi idonee nellambito delle manutenzioni industrialiTipologia diattivit lavorativa in quotaFrequenzaAttrezzatureNOTETipoRequisiti /riferimentinormativiAccessoricomplementariAccesso a macchinari posti susoppalchi o ballatoiAltaScala fissa agradini conparapetto D.P.R. n. 547/1955 (artt. 16,26)Realizzazione a regola dartecon le pedate a superficieuniforme e antisdrucciolevole. Le scale e i relativi pianerottoli devono essere adeguatamente illuminati.MediaScala fissa apioli provvista di protezione dorsale D.P.R. n. 547/1955 (art. 17) Cintura di sicurezza con bretellecollegate a fune ditrattenuta Verifica periodica dello stato di efficienza. Attivit eseguita da personale adeguatamente formato e regolamentata da specifica istruzione operativa.Laccesso dovr essere impedito al personale non autorizzato.Manutenzioniordinarie ad altezze ridotte(sostituzione tubi neon, applicazione cartellonistica ecc.)Media Scale semplici portatili Scale doppie a gradini Scale a castello UNI EN 131p.1 e p.2 concertificazionetecnica del cos t r u t t o r e(D.M. 23 marzo 2000)( D.P.R. n. 547/1955art. 18,19, 21) Le scale manuali devono essere dotate di appoggi antisdrucciolevoli o di ganci ditrattenuta. Attrezzature in perfetta efficienza, verificate attraversocontrolli periodici. Utilizzo riservato a personale autorizzato.Manutenzioni inaree di processoMedia P o n t i s uruote Trabattelli Piattaforma elevabile D.M. 27 marzo 1998 D.P.R. n. 164/1956 (artt. 30,31) D.P.R. n. 459/1996 Cintura di sicurezza con bretellecollegate a fune ditrattenuta Si ritiene sconsigliabile lusodella gabbia anticaduta conlausilio di carrello elevatore. Utilizzo riservato a personale opportunamente formatoe annotato su apposito registro.Accesso esternoa sili di stoccaggio BassaScala fissa apioli provvista di ripianie protezionedorsale D.P.R. n. 547/1955 (art. 17) Cintura di sicurezza con bretellecollegate a fune ditrattenuta Verifica periodica dello stato di efficienza. Attivit eseguita da personale adeguatamente formato e regolamentata da specifica istruzione operativa.Accesso a tetti oa copertureBassaScala fissa agradini conparapetto(*) D.P.R. n. 547/1955 (artt. 16,26) Cinture di sicurezza con bretellecollegate a lineedi ancoraggio(*) Laccesso dovr essere impedito al personale non autorizzato, mediante lapposizione di apposita chiusuracon lucchetto. 22. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolowww.ambientesicurezza.ilsole24ore.com24 N. 2/2005persone competenti;l dotati di scale ben posizionatee assicurate;l utilizzati solo dal personale au-torizzato;l ispezionati, se posizionati al-laperto, dopo eventi atmosfericisignificativi;l dotati della documentazione ri-lasciata dal fabbricante;e soprattutto non essere spostatecon persone e materiali sullim-palcato di lavoro.Dovendo rispettare questi vin-coli, risulta pi comodo e sicurolutilizzo della piattaforma eleva-trice, prestando la dovuta atten-zione nella scelta di quella piidonea al lavoro da svolgere.Nellambito del controllo ope-rativo, pu risultare utile lado-zione di un registro di utilizzo daposizionare a bordo macchina.In linea di principio, luso diponti su ruote, trabattello e piatta-forma elevatrice sono da preferirea soluzioni quali quella con gab-bia anticaduta mediante carrelloelevatore, poich garantisconomaggior versatilit (piattaformaelevatrice) e anche una consisten-te stabilit.Accesso esternoa sili di stoccaggioQuesta situazione si registrageneralmente in occasione di atti-vit manutentive periodiche, abassa cadenza (per esempio, se-mestrale o annuale), ed preferi-bile luso di una scala fissa a pioliprovvista di ripiani e protezionedorsale (si veda la figura 2).In queste circostanze laccesso consentito a personale autoriz-zato e adeguatamente formato,dotato di idonei dispositivi di si-curezza da agganciare, una voltagiunti sulla sommit, a punti diancoraggio o al parapetto di pro-tezione del silo. Per interventimanutentivi, quali la sostituzionedi dispositivi di filtrazione o dimotori posti pi in alto rispettoalla sommit del serbatoio o perispezioni interne, il personale do-vr obbligatoriamente indossareadeguati DPI, quali cinture di si-curezza collegate a punti di anco-raggio (per esempio, un parapettose di resistenza adeguata).Accesso a tetti o a copertureNella maggior parte degli im-pianti industriali, le coperture nonsono praticabili in sicurezza.Questo accesso dovr essereimpedito al personale non auto-rizzato, predisponendo un sistemaadeguato come la chiusura conlucchetto. La copertura dovr es-sere dotata di linee di ancoraggioe laccesso dovr essere consenti-to solamente a personale autoriz-zato, adeguatamente formato, edotato di idonei dispositivi di si-curezza.Situazioni particolariPossono, infine, presentarsi si-tuazioni particolari che dovrannoessere accuratamente valutate, co-me, per esempio, laccesso allin-terno di spazi chiusi, quali i ser-batoi.In queste situazioni, ladozionedi una scala alla marinara di ido-nea larghezza in corda di nyloncon pioli antisdrucciolo pu risul-tare la soluzione pi compatibile.In questi casi si dovranno, inoltre,adottare le precauzioni previsteper i lavori in ambienti confinati,utilizzando il permesso di lavoroe un efficace controllo operativo.Queste attivit dovranno esseresvolte da personale autorizzato eadeguatamente formato, dotato diidonei dispositivi di sicurezzacollegati a fune di sicurezza.Altra metodologia applicabile quella attraverso sistemi di la-voro mediante posizionamentocon funi, cos come introdotto dalD.Lgs. n. 235/2003.Verifiche periodichedelle attrezzatureLa verifica periodica dello sta-to di efficienza delle attrezzaturedeve essere condotta secondo lafrequenza indicata nellallegatoalla circolare 8 gennaio 2001, n.3. Pu essere utile, tuttavia, veri-ficare visivamente in maniera di-retta lo stato di efficienza, secon-do i seguenti criteri:l per le scale di legno, assenza dilesioni, danni ecc., sui montanti esui gradini;l per le scale metalliche, assenzadi disassamento, distorsione, ossi-Scala fissa a pioli con ripianidi protezione dorsali su un siloFigura 2 23. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo25www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005dazione, corrosione ecc.;l assenza di danni/rotture deglielementi dellattrezzatura;l corde, catene, pulegge in effi-cienza e periodicamente lubrifi-cate.Formazione e informazionedei lavoratoriIl datore di lavoro deve fornireai lavoratori interessati e, quindi,autorizzati allutilizzo delle at-trezzature per lesecuzione di la-vori in quota, una formazioneadeguata e mirata alle operazionipreviste, soprattutto in materia diprocedure di salvataggio. In parti-colare, per le diverse tipologie diattrezzature la formazione a carat-tere teorico-pratico, deve consi-derare gli argomenti riportati nel-la tabella 2.I corsi per luso di ponteggi equelli per limpiego di sistemi diaccesso e posizionamento me-diante funi, sono a frequenza ob-bligatoria tenuti da soggetti for-matori individuati in sede di Con-ferenza Stato-Regioni e provinceautonome.In particolare, i lavoratori chealla data di entrata in vigore delD.Lgs. n. 235/2003 hanno svoltoper almeno due anni attivit dimontaggio, smontaggio o trasfor-mazione di ponteggi e attivit conimpiego di sistemi di accesso eposizionamento mediante funi,devono partecipare a specificicorsi di formazione entro i dueanni successivi.I preposti che alla data di en-trata in vigore del D.Lgs. n. 235/2003 hanno svolto per almeno treanni operazioni di montaggio,smontaggio o trasformazione diponteggi sono tenuti a partecipareai corsi di formazione entro i dueanni successivi alla data di entratain vigore del decreto.Limpiego delle attrezzatureda personale esternoAnche il personale prove-niente da ditte esterne che operaallinterno di siti industriali de-ve attenersi al corretto utilizzodelle attrezzature durante lese-cuzione dei lavori in quota.Nellambito dellapplicazionedellart. 7, D.Lgs. n. 626/1994 odella direttiva cantieri, oppor-tuno assicurarsi che gli appalta-tori o i lavoratori autonomi im-pieghino attrezzature adeguateallespletamento dei lavori com-missionati.A questo proposito, oltre alladocumentazione prevista perlattestazione dellidoneit tec-nico-professionale delle impreseappaltatrici o dei lavoratori au-tonomi, opportuno verificare,prima dellingresso presso il si-to/stabilimento, la documenta-zione obbligatoria prevista perle attrezzature da utilizzare inlavori di elevazione, qualilelenco delle apparecchiature edelle attrezzature di sollevamen-to corredato dai relativi certifi-cati di conformit, la denunciadi prima installazione e delleverifiche periodiche. lTABELLA 2Aspetti fondamentali della formazione e informazione dei lavoratorirelativamente allutilizzo delle attrezzature per i lavori in quotaFormazione e informazione inerenti alluso di scale,ponti su ruote, trabattelli,piattaforme elevatriciFormazione e informazioneinerenti alluso di ponteggiFormazione e informazione inerenti allimpiego di sistemi di accessoe posizionamento mediante funi operazioni e attivit checomportano i rischi di cadutadallalto e le relative misure diprevenzione e protezioneadottate; le regole da osservare perlutilizzo in sicurezza delle attrezzature; lutilizzo dei dispositivi diprotezione individuale, lorocaratteristiche tecniche, manutenzione, durata e conservazione. comprensione del piano di montaggio,smontaggio o trasformazione del ponteggio; la sicurezza durante le operazioni dimontaggio, smontaggio o trasformazione del ponteggio con riferimento alla legislazione vigente; le misure di prevenzione dei rischi di caduta di persone o di oggetti; le misure di sicurezza in caso di cambiamento delle condizioni meteorologichepregiudizievoli alla sicurezza del ponteggio; le condizioni di carico ammissibile; qualsiasi altro rischio che le suddetteoperazioni di montaggio, smontaggio otrasformazione possono comportare. lapprendimento delle tecniche operative e delluso dei dispositivi necessari; laddestramento specifico sia su strutture naturali, sia su manufatti; lutilizzo dei dispositivi di protezioneindividuale, loro caratteristiche tecniche, manutenzione, durata e conservazione; gli elementi di primo soccorso; i rischi oggettivi e le misure di prevenzione e protezione; le procedure di salvataggio. 24. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolowww.ambientesicurezza.ilsole24ore.com26 N. 2/2005LutilizzodellascalaapiolipuavveniresoloneicasiincuilimpiegodiattrezzaturepisicurenongiustificatoDisposizionilegislativeenormedibuonatecnicaperopereprovvisionaliaregoladartedi Marco Vigone, ingegnere, Presidente della Commissione Sicurezza UNI Milano, CEN OccupationalHealth and Safety Rapporteur Bruxelles, Amministratore delegato IEC srl TorinoI lavori di costruzione,montaggio, demolizione,restauro o manutenzione, sianoessi effettuati in ediliziao nellimpiantistica industriale,richiedono, per erigereo intervenire su una struttura,lutilizzo di idonee attrezzaturee opere provvisionali.Secondo lart. 7, D.P.R. n.164/1956 lallestimento di questeopere deve essere effettuato aregola darte, queste devonoessere proporzionate e idoneeallo scopo e occorre conservarlein efficienza durante lutilizzo perlintera durata del lavoro.La legislazione vigente prevedelimpiego di impalcature,ponteggi o di altre idonee opereprovvisionali, per tutti i lavorida eseguire a unaltezzasuperiore ai due metri rispettoa un piano stabile. Questeprecauzioni devono essereadottate per svolgere tutti i lavoriin quota e seguendo lo sviluppodei lavori, permetteredi eliminare i pericoli di cadutadi persone e di cose.Lemanazione del D.Lgs. 8 lu-glio 2003, n. 235, relativa airequisiti minimi di sicurezza edi salute per luso delle attrezzaturedi lavoro da parte dei lavoratori hadisciplinato specificamente, con de-correnza delle nuove disposizioni dal19 luglio 2005, luso dei ponteggi,delle scale a pioli e dei sistemi a funenei lavori temporanei in quota. Ledisposizioni stabiliscono un sistemagerarchico duso tra le attrezzature dilavoro normalmente impiegate perlesecuzione di lavori in quota e raf-forza, cos, il criterio della prioritdelle misure di protezione collettivarispetto alle misure di protezione in-dividuale.Queste attrezzature di lavoro sonostate normate o mediante disposizio-ni di legge o tramite norme tecniche.Si presentano in seguito i princi-pali apprestamenti utilizzati in ambi-to cantieristico suddividendo le varieattrezzature secondo le tre tipologiedefinite dal decreto succitato, colle-gandole alle disposizioni legislativee/o normative vigenti.Ponteggi metalliciCome stabilito dalle disposizionilegislative e normative, il cui elenco riportato nella tabella 2, loperaprovvisionale deve essere stabile.La dimensione, la forma e la di-sposizione degli impalcati devono es-sere idonee alla natura del lavoro daeseguire, adeguate ai carichi da sop-portare e tali da consentire lesecuzio-ne dei lavori in condizioni sicure.I materiali devono essere di buonaresistenza, protetti contro la corrosio-ne atmosferica ed esenti da ogni di-fetto o imperfezione che possa com-promettere il loro buon uso.Tutti gli elementi che compongo-no la struttura devono portare im-pressi a rilievo o a incisione il nomee il marchio del fabbricante.Le disposizioni legislative impon-gono dimensioni ben precise per tuttii componenti di queste attrezzature.Fondamentale ai fini della sicu-rezza collettiva risulta la protezionedella caduta dallalto dei materiali.In questo caso lart. 28, D.P.R. n.164/1956, al comma 4, prevede lungole facciate del ponteggio linserimen-to di un impalcato di sicurezza. Que-sta protezione, detta mantovana para-sassi, deve essere posizionata in corri-spondenza dei luoghi di transito o sta-zionamento allaltezza del solaio dicopertura del piano terreno. Devonoessere posizionati ulteriori parasassiogni qualvolta si superi la distanza di12 m tra il piano di calpestio e unqualsiasi altro impalcato superiore.La struttura deve essere costituitada un robusto intavolato inclinato,con spessore minimo delle tavole di4 cm, avente lestremit superioreverso lesterno.Sovente, nei ponteggi di tipo prefab-bricato, la realizzazione del parasassirichiede la necessit di utilizzare ele-menti in tubo giunto appartenenti adaltro tipo di ponteggio. Questa even-tualit, per, consentita solamentese rientra nelle soluzioni contemplatenelle autorizzazioni ministeriali.Il parasassi deve essere previstoper tutta lestensione dellimpalcatodi lavoro, a esclusione delle zone in-terdette al transito delle persone e de-gli spazi adibiti alla movimentazione 25. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo27www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005e al sollevamento, con apparecchimontati sul ponteggio, dei materiali.Recentemente si diffuso luso dichiudere i prospetti delle facciate deiponteggi con reti o teloni. La presen-za di queste protezioni, non specifi-camente previste da alcuna norma inmateria, pu essere considerata unamisura di sicurezza aggiuntiva capa-ce di intercettare leventuale cadutadi materiale. Ladozione di graticciatinon influisce, per, sulle funzioni deiparasassi e, conseguentemente, nonpu essere ritenuta sostitutiva delleanzidette protezioni. Particolare at-tenzione deve essere svolta durantelesecuzione delle operazioni dimontaggio e smontaggio dei ponteg-gi. Esempi di procedure tecniche daattuare e modalit operative di mon-taggio, smontaggio e trasformazionepossono essere visualizzate, inoltre,nelle Linee Guida elaborate dal-lISPESL e dal Ministero del Lavoroe delle Politiche sociali relative al-lesecuzione dei lavori temporanei inquota con limpiego di ponteggi me-tallici fissi di facciata.Una volta eretto il ponteggio, co-me ogni altra opera provvisionale,deve essere mantenuto e conservatoin buone condizioni. Il responsabiledi cantiere, a intervalli periodici, do-po violente perturbazioni atmosferi-che o prolungata interruzione dei la-vori, deve assicurarsi della verticalitdei montanti, del giusto serraggio deigiunti, dellefficacia e dellefficienzadegli ancoraggi e dei controventi cu-rando il rinforzo o leventuale sosti-tuzione degli elementi inefficienti.Particolare attenzione va inoltre po-sta ai parapetti, agli accessi, alla com-pletezza degli intavolati, assicurandoche i piani di calpestio non manchinodi tavole.I controlli minimi che devono es-sere effettuati sono stati definiti dallacircolare del Ministero del Lavoro edelle Politiche sociali n. 46/2000, cir-colare che stabilisce i principi da ese-guire durante luso dei ponteggi perriscontrare eventuali anomalie chepossono influire sulla stabilit del si-stema o ridurre la sicurezza dei lavo-ratori. Questa circolare riporta nume-rose tabelle esplicative; riportiamo intabella 1 lelenco dei testi legislativie delle norme tecniche applicabili.Ponteggi mobiliI ponteggi mobili sono strutturerealizzate con elementi componibilimetallici (tipo ponteggio) in ununicacampata e mobili su ruote.Queste attrezzature non sono sog-gette ad alcuna autorizzazione seoperano costantemente su ruote e seprevisti dal costruttore per essere im-piegati senza ladozione di stabilizza-tori fino allaltezza e per gli usi a cuisono effettivamente adibiti. Il lorouso destinato principalmente a la-vori di costruzione o manutenzionedi breve durata.Le caratteristiche costruttive checontraddistinguono queste attrezzatu-re sono:l altezza massima di 15 m, dal pia-no di appoggio allultimo ripiano dilavoro. I ponteggi con altezza supe-riore a 6 m devono essere muniti dipiedi stabilizzatori;l ruote metalliche con diametro al-meno pari a 20 cm e larghezza dellafascia non inferiore a 5 cm, dotate diun meccanismo di bloccaggio;l dispositivo (livella o pendolo) allabase del ponteggio per il controllodella orizzontalit della base;l blocco dellinnesto verticale fragli elementi del ponteggio per impe-dire lo sfilo accidentale;l piani di lavoro e passaggio conti-nui (con coefficiente non minore di 4rispetto alla rottura) ben ancorati aicorrenti di appoggio, protetti con pa-rapetti normali e fermapiede alto 20cm. Possono essere muniti di botoledi passaggio, purch richiudibili;l scale di accesso, con inclinazionesuperiore a 75, protette con para-schiena di sicurezza, a meno che nonsi adotti un dispositivo anticaduta dacollegare alla cintura di sicurezza. Lescale aventi inclinazioni inferiori a75 devono essere dotate di gradinipiani ed essere protette verso il vuoto;l applicazione della targa riportantei seguenti dati:- altezza massima;- portata massima;- numero massimo di piani di lavoro;- portata unitaria dei piani di lavoro;- numero delle persone ammesseper ciascun piano di lavoro;- peso del ponteggio in ordine dilavoro;- anno di costruzione;- numero di fabbrica;- ditta costruttrice;Ponteggio autosollevante bicolonnaFigura 1 26. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolowww.ambientesicurezza.ilsole24ore.com28 N. 2/2005- divieto di avvicinarsi a menodi 5 m da linee elettriche (sia infase di lavoro sia in fase di sposta-mento);- avvertenze duso;- montaggio e smontaggio;l sul ponteggio non devono essereinstallati apparecchi di sollevamentoal di fuori di una taglia ad aziona-mento manuale con uno sbracciomassimo, rispetto al piano dei mon-tanti, di cm 30 e con una portata mas-sima di kg 50.Per luso dei ponteggi mobili ri-sulta importante:l rispettare le prescrizioni fornitedal costruttore;l verificare il buono stato degli ele-menti, degli incastri, dei collegamen-ti, di eventuali snodi;l livellare la base del ponteggio perottenere la perfetta verticalit;l montare il ponte mobile in tutte lesue parti, con tutte le sue componenti;l usare i ripiani in dotazione e nonimpalcati di fortuna;l predisporre sotto il piano di lavo-ro, a non pi di 2,50 m, un regolaresottoponte;l bloccare le ruote durante lo stazio-namento;l non effettuare spostamenti quandosu di essi si trovano lavoratori o carichi;l ancorare il ponte alla costruzionealmeno ogni due piani;l i lavoratori devono essere dotati dicintura di sicurezza e fune di tratte-nuta assicurata a un punto fisso dellastruttura.Ponti mobili sviluppabilie cestelli su carroI ponti mobili sviluppabili e i ce-stelli su carro sono apparecchiature ilcui impiego assai diffuso, in quantoraggruppano una ricca tipologia cheva dal ponte, alla piattaforma svilup-pabile, al cestello su braccio idraulicoa bordo di autocarro.Lattrezzatura costituita da un ri-piano installato su proprio carro, fissoo girevole, di dimensioni tali da rice-vere persone o cose. La piattaformadi lavoro pu avere uno sviluppo aforbice, a telescopio o a braccio arti-colato. Il comando pu essere manua-le, come nei classici ponti sviluppabi-li, a telescopio mediante rinvii di funi,oppure elettrico o idraulico.Le portate variano e sono com-prensive del peso degli addetti, secon-do il criterio standard di 80 kg e 20kg, a persona, per gli utensili necessa-ri al lavoro da svolgere.Lutilizzo di queste attrezzature ri-chiede il rispetto delle seguenti dispo-sizioni di sicurezza. Loperatore deve:l valutare la distanza da eventualilinee elettriche aeree presenti;l verificare lintegrit dei collega-menti elettrici, la presenza delle pro-tezioni alle cremagliere, i funziona-menti dei comandi, del segnalatoreacustico e del pulsante di emergenza;l rispettare le prescrizioni fornitedal costruttore;l segnalare larea operativa, con re-cinzioni e posizionamento di perso-nale, per proteggere i luoghi di tran-sito esposti alla caduta di materiale;l comunicare lesecuzione dellemanovre;l rispettare la velocit di spostamen-to della piattaforma (ad eccezionedelle piattaforme controllate automa-ticamente da un programma denomi-nato sicure per posizione, di normala salita e la discesa non devono supe-rare gli 0,15 m/s e, se progettata peressere inclinata o ruotata, la velocitperiferica della piattaforma deve es-sere limitata a non pi di 0,15 m/s. Lavelocit di spostamento orizzontaledelle piattaforme con la piattaformacompletamente abbassata non devesuperare 1,1 m/s se comandate da ter-ra senza telecomando e 1,6 m/s contelecomando; lo spostamento oriz-zontale con operatore a bordo non de-ve superare 1,6 m/s con piattaformacompletamente abbassata e 0,6 m/s senon completamente abbassata);l verificare costantemente, durante imovimenti, lorizzontalit del cestello;l indossare limbracatura di sicu-rezza e collegare la fune di trattenutaad ancoraggi stabili del mezzo (peresempio, montanti dei parapetti).Ponteggi metalliciautosollevantiI ponteggi metallici autosollevantisono unopera provvisionale fra lepi recenti, ad ampia diffusione. Ilponte autosollevante costituito datralicci verticali componibili, lungo iquali scorre verticalmente il piano oil ponte di lavoro su cui operano gliaddetti. Viene generalmente impiega-to per lavori di rifinitura, intonacatu-ra e ristrutturazione di facciate di edi-fici e ambienti ordinari; un esempio riportato in figura 1.Le principali misure di sicurezzadefinite dalla norma UNI EN 1495;da seguire in merito alla costruzionee alle modalit di impiego delle piat-taforme di lavoro autosollevanti sucolonne, sono:l tutti i lati della piattaforma di la-voro e qualsiasi estensione devonoessere dotati di un parapetto fisso,con altezza minima di 1,10 m, fasciafermapiede di 0,15 m e traversi postiPasserella in alluminioFigura 2 27. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo29www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005a unaltezza massima di 0,50 m. Sela piattaforma viene eretta verso unmuro a una distanza superiore a 0,30m ma inferiore a 0,50 m, per impedi-re agli addetti di cadere in questospazio si deve prevedere linstalla-zione di un parapetto con altezza mi-nima di 0,70 m, senza traversi inter-medi ma con fascia fermapiede;l la piattaforma deve essere dotatadi almeno una porta di accesso aven-te lapertura verso linterno. La chiu-sura deve essere automatica o conbloccaggio elettrico per impedire ilfunzionamento della piattaformaquando gli accessi non sono perfetta-mente chiusi;l le botole presenti nella piattafor-ma di lavoro devono essere salda-mente fissate e non devono aprirsiverso il basso;l quando, nella posizione di acces-so, il dislivello tra il pavimento dellapiattaforma di lavoro e il livello diaccesso supera gli 0,50 m la piatta-forma deve essere dotata di una scalao di gradini di accesso con dispositivi(maniglie, corrimano ecc.) per facili-tare il passaggio;l il basamento della struttura deveessere dotato di mezzi che consento-no il fissaggio sicuro e stabile dellealtre parti della costruzione quali co-lonne e stabilizzatori;l gli stabilizzatori devono potersopportare tutti i carichi previsti dalproduttore e devono essere progettatie costruiti in modo da evitare ognimovimento involontario;l le passerelle previste sul basamen-to e tutte le superfici calpestabili de-vono essere dotate di una superficieantiscivolo facile da pulire e auto-drenante;l il sistema di sollevamento deveessere protetto con ripari fissi, in mo-do da evitare lesioni del personale eimpedire la penetrazione di materialenei meccanismi;l tutte le parti che costituiscono ilbasamento e lo chassis (parte che as-sicura la mobilit e il supporto delmontante e dellinsieme di solleva-mento) che si estendono al di fuoridel profilo della piattaforma devonoessere marcate con colori di segnala-zione;l le cremagliere devono essere fis-sate saldamente al montante e deveessere possibile effettuare un lorocontrollo senza effettuare smontaggi;l qualsiasi estensione telescopica del-la piattaforma principale deve poteressere bloccata in posizione per evitar-ne leventuale movimento involonta-rio. Lestensione massima ammessadeve essere chiaramente indicata;l quando le piattaforme sono monta-te a unaltezza superiore a quella mas-sima specificata dal produttore devonoessere vincolate lateralmente a unastruttura portante adiacente separata;l gli ancoraggi della colonna devo-no essere progettati in modo da con-sentire la movimentazione manuale euna facilit di montaggio a mezzo diutensili manuali;l le piattaforme devono essere dota-te di comandi manuali a uomo pre-sente cosicch tutti i movimenti del-la piattaforma siano possibili soltantomentre il comando viene azionato;nel momento del rilascio i comandidevono ritornare automaticamentealla posizione neutra;l ogni piattaforma deve essere dota-ta di:- sistema frenante che viene azio-nato automaticamente nel caso di in-terruzione dellalimentazione elettri-ca di rete e dellalimentazione ai cir-cuiti di comando;- di ammortizzatori al limite infe-riore della corsa;- di dispositivi che impediscano lacaduta della piattaforma di lavoro incaso di guasto;- di dispositivo rivelatore e di in-dicatore del sovraccarico che deve ri-levare il carico totale della piattafor-ma di lavoro dovuto a persone, at-trezzature e materiali;l la piattaforma deve essere dotatadi un dispositivo, fisso e protetto conun lucchetto, capace di interromperelalimentazione di energia e proteg-gerla da ogni uso non autorizzatoquando fuori servizio;l il manuale di istruzione del pro-duttore e/o del fornitore della piatta-forma deve dare informazioni suffi-cientemente complete per lutilizzosenza rischi dellattrezzatura.ScaleIl datore di lavoro deve scegliereil sistema di accesso ai posti di lavo-ro temporanei in quota pi idoneo inrapporto alla frequenza di circolazio-ne, al dislivello e alla durata dellim-piego. Lutilizzo della scala a piolideve essere disposta solo nei casi incui luso di altre attrezzature di lavo-ro considerate pi sicure non giusti-ficato a causa del limitato livello dirischio e della breve durata di impie-go oppure per le caratteristiche nonmodificabili esistenti nel sito. Lim-piego di questi apprestamenti com-porta, infatti, elevate probabilit dicaduta o scivolamenti degli addetti.Particolare attenzione deve essereposta durante la fase di posizionamen-Schema posizionamento retiFigura 3 28. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolowww.ambientesicurezza.ilsole24ore.com30 N. 2/2005TABELLA 1Elenco dei testi legislativi e delle norme tecnicheda applicare alle attrezzature contro le cadute dallaltoCircolare ministeriale11 luglio 2000, n. 46Verifiche di sicurezza dei ponteggi metallici fissi di cui allart. 30 del Decreto PresidenteRepubblica 7 gennaio 1956, n. 164.Circolare ministeriale20 gennaio 1982, n. 13Sicurezza nelledilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p., manutenzione delle gru a torre automontati.Circolareministeriale23maggio 2003, n. 20Chiarimenti in relazione alluso promiscuo dei ponteggi metallici fissi.Circolare ministerialen. 149/1985Criteri fondamentali per le verifiche di stabilit dei ponteggi metallici fissi.Circolare ministerialen. 24/1982Ponteggi metallici realizzati con elementi componibili e nota tecnica lavorativa.Decreto 23 marzo 2000 Riconoscimentodiconformitallevigentinormedimezziesistemidisicurezzarelativiallacostruzione ed allimpiego di scale portatili.Decreto 27 marzo 1998 Riconoscimentodiconformitallevigentinormedimezziesistemidisicurezzarelativiallacostruzione ed allimpiego di un nuovo tipo portatile in legno ad un montante.Decreto 27 marzo 1998 Riconoscimento di conformit alla vigenti norme di un sistema di sicurezza anticadutamontato su una scala fissa metallica ad un montante.Decreto 27 marzo 1998 Riconoscimentodiconformitallevigentinormedimezziesistemidisicurezzarelativiallacostruzione e allimpiego di ponti su ruote a torre.Decreto legislativo19 settembre 1994,n. 626Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,90/394/CEE,90/679/CEE,93/88/CEE,95/63/CE,97/42/CE,98/24/CE,99/38/CEe99/92/CEriguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.Decreto ministeriale2 settembre 1968Riconoscimento di efficacia di alcune misure tecniche di sicurezza per i ponteggi metallicifissi.Decreto ministeriale22 maggio 1992, n. 466Regolamento recante il riconoscimento di efficacia di un sistema individuale anticadutaper gli addetti al montaggio/smontaggio di ponteggi metallici.Decreto ministeriale23 marzo 1990, n. 115Riconoscimento di efficacia per ponteggi metallici fissi aventi interasse tra i montanti superiore a m 1,80.Decreto ministeriale28 maggio 1985Riconoscimentodiefficaciadiunsistemaindividualeanticadutapergliaddettialmontaggio/smontaggio di ponteggi metallici.Decreto PresidenteRepubblica7 gennaio 1956, n. 164Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni.Decreto PresidenteRepubblica19 marzo 1956, n. 303Norme generali per ligiene del lavoro.Decreto PresidenteRepubblica27 aprile 1955, n. 547Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.Linea guida ISPESL per lesecuzione di lavori temporanei in quota con limpiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi.Linea guida ISPESL per lesecuzione di lavori temporanei in quota con limpiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante ponteggi metallici fissi di facciata.Linea guida ISPESL per la scelta, luso e la manutenzione delle scale portatili.Linea guida ISPESL per la scelta, luso e la manutenzione di dispositivi di protezione individuale contro le cadutedallalto Sistemi di arresto caduta.UNI 10401:1994 Scale dappoggio portatili a sfilo ed innestabili per usi professionali specifici nellindustria.UNI EN 39:2004 Tubi in acciaio sciolti per ponteggi a tubi e raccordi Condizioni tecniche di fornitura. 29. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo31www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005to; la sistemazione, infatti, deve ga-rantire la loro stabilit durante lo svol-gimento di tutta lattivit lavorativa.I requisiti che le scale a pioli de-vono soddisfare, conformemente allenorme UNI EN 131, parte 1 e 2,vengono qui di seguito elencati:l devono poggiare su un supportostabile, resistente, di dimensioni ade-guate e immobile, in modo da garan-tire la posizione orizzontale dei pioli;l devono essere fissate stabilmenteprima di accedervi;l le scale a pioli di tipo sospeso devo-no essere agganciate in modo sicuro e,ad eccezione delle scale a funi, in ma-niera tale da evitare spostamenti equalsiasi movimento di oscillazione;l i montanti devono essere provvistidi un dispositivo antiscivolo per im-pedire lo scivolamento del piede;l le scale usate per laccesso a unpiano devono essere tali da sporgerea sufficienza oltre il livello di acces-so, a meno che altri dispositivi garan-tiscano una presa sicura;l le tipologie composte da pi ele-menti, innestabili o a sfilo, devono es-sere utilizzate in modo da assicurareil fermo reciproco dei vari elementi.Laccessibilit a particolari aree,quali, per esempio, le coperture, puessere assicurata dallimpiego di ele-menti componibili in alluminio. Que-ste strutture, di facile installazione, siadattano ai piani o ai muri eventual-mente presenti.Lelemento pu essere dotato diproprio parapetto (si veda la figura 2)o pu costituire un dispositivo di pro-tezione ausiliario che loperatore de-ve utilizzare, per esempio, completodi cinture di sicurezza e di fune ditrattenuta.Estremamente importante, pertan-to, la scelta del tipo di attrezzatura;nel merito si consiglia la lettura dellaLinea Guida redatta dallISPESL edal Ministero del Lavoro e delle Poli-tiche Sociali.Reti di sicurezzaLe reti di sicurezza, normate dallenorme UNI EN 1263, parte 1 e 2,sono un mezzo di difesa collettivaatto ad arrestare la caduta di personedallalto, da disporsi orizzontalmentee spostabile con lavanzamento del-lopera in fase di realizzo (si veda lafigura 3).Schemaposizionamento retiLe reti sono composte da funi infibre sintetiche, normalmente in po-liamminica, atte ad ammortizzare so-lo forze di trazione.Questa protezione un sistema disicurezza collettivo da ritenersi sosti-tutivo a quelli tradizionali, quali iponteggi e le impalcature in genere,cos come previsto dai dettami del-lart. 16, D.P.R. n. 164/1956, che am-mette, nei lavori eseguiti a una altez-za superiore a 2 m, ladozione di pre-cauzioni atte a eliminare i pericoli dicaduta di persone o cose.La parte II dellAllegato alla cir-colare del Ministero del Lavoro edelle Politiche sociali 20 gennaio1982, n. 13, relativa alle Istruzioniper la costruzione e limpiego di retidi sicurezza nei lavori di montaggiodi costruzioni prefabbricate, di car-penteria metallica e coperture in ge-nere, dispone lobbligo per i costrut-tori di corredare il prodotto di marca-tura di riferimento e di certificazioneomologativa.La documentazione, rilasciata daun organismo ufficiale, deve fornireUNI EN 74:1990 Giunti, spinotti e basette per ponteggi di servizio e di sostegno costruiti con tubi dacciaio Requisiti e metodi di prova.UNI EN 1311:1994 Scale Terminologia, tipi, dimensioni funzionali.UNI EN 3531:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dallalto Dispositivi anticaduta ditipo guidato comprendenti una linea di ancoraggio rigida.UNI EN 3532:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dallalto Dispositivi anticaduta ditipo guidato comprendenti una linea di ancoraggio flessibile.UNI EN 362:1993 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dallalto Connettori.UNI EN 363:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dallalto Sistemi di arresto caduta.UNI EN 365:1993 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dallalto requisiti generali per leistruzioni per luso e la marcatura.UNI EN 795:2002 Protezione contro le cadute dallalto dispositivi di ancoraggio Requisiti e prove.UNI EN 1495:1999 Piattaforme elevabili Piattaforme di lavoro autosollevanti su colonne.UNI EN 1570:2001 Requisiti di sicurezza per le piattaforme elevabili.UNI HD 1000:1990 Ponteggi di servizio con elementi prefabbricati Materiali dimensioni, carichi di progettoe requisiti di sicurezza.UNI HD 1004:1993 Torri mobili da lavoro (ponteggi mobili) costituite da elementi prefabbricati Materiali,componenti, dimensioni, carichi di progetto e requisiti di sicurezza.UNI EN 12631:2003 Reti di sicurezza Requisiti di sicurezza, metodi di prova.UNI EN 12632:2003 Reti di sicurezza Requisiti di sicurezza per i limiti di posizionamento. 30. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolowww.ambientesicurezza.ilsole24ore.com32 N. 2/2005tutte le istruzioni scritte e, se il caso,disegnate, necessarie al montaggio ealluso corretto, allo stoccaggio e allaconservazione del sistema. Le condi-zioni di sicurezza devono essere spe-cificate sullinsieme del sistema esulle singole componenti.La circolare n. 13/1982 e la normaUNI EN 1263, parti 1 e 2, inoltre,offrono numerosi esempi di utilizza-zione e dei chiarimenti sulle questio-ni di impiego e prevenzione, espri-mendosi sulle caratteristiche genera-li, sulla messa in opera e sulle attrez-zature di sollevamento e trasporto dautilizzare (si vedano le figure 4 e 5).Gli aspetti antinfortunistici pievidenti sono:l la messa in opera delle reti deverisultare relativamente facile e per-mettere una protezione efficace;l le reti vanno collocate il pi vici-no possibile al piano di lavoro perridurre laltezza di caduta ed esseresufficientemente elastiche da racco-gliere la persona senza troppi allenta-menti o provocare rimbalzi pericolo-si (laltezza massima deve essere li-mitata a 6 m; quando laltezza su-periore ai 4 m occorre utilizzare retiche non abbiano pi di un anno);l le maglie delle reti, per offrire unamaggiore resistenza, devono averedimensioni ridotte (dimensione con-sigliata 40 x 40 mm);l durante linstallazione delle reti disicurezza gli addetti devono essereposizionati su cestelli elevatori e faruso di idonee cinture di sicurezza;l nella fase di installazione occorremantenere unaltezza libera suffi-ciente a evitare urti al di sopra delsuolo (o di qualsiasi ostacolo); questadistanza da valutare in funzionedellelasticit della rete;l i dispositivi di ancoraggio allacarpenteria, compresi quelli utilizzatidagli addetti durante le fasi di mon-taggio, devono essere predisposti giin fase di progetto;l nel calcolo della carpenteria oc-corre tenere in conto gli sforzi gene-rati dallapplicazione delle reti e de-gli eventuali apparecchi o attrezzatu-re di sollevamento (sforzi di tesatura,traslazione/movimentazione, cadutadi persone);l evitare la caduta di materiale in-candescente sulla rete qualora venga-no eseguiti dei lavori di saldatura emolatura;l i mezzi di ancoraggio (moschetto-ni, ralinghe, agganci, maniglie, cappi,nodi) devono essere efficaci e con-trollati periodicamente;l nel caso di pericolo di caduta dimateriale minuto sui lavoratori sotto-stanti (come, per esempio, utensili,viti, bulloneria, ecc.) le reti di sicu-rezza per larresto di persone vannocompletate con la sovrapposizione diuna seconda rete a maglia con di-mensioni non superiori a 2 mm. Glioggetti caduti accidentalmente nel te-lo protettivo vanno rimossi di voltain volta. Nei casi in cui non sia pre-sente la seconda rete deve essere in-terdetto laccesso, il transito e la so-sta nella zona sottostante ai lavori;l prima di ogni messa in opera con-trollare a vista i singoli teli di rete, leparti danneggiate non devono pi es-sere usate;l il trasporto, la movimentazione elo stoccaggio delle reti e degli acces-sori vanno fatti con cura per evitarneil degrado;l luso di reti spostabili con lavan-Distanze di sicurezza della retedalla superficie di cantiereFigura 4 31. SUPPLEMENTOSICUREZZA IN CANTIEREArticolo33www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005TABELLA 2Ponteggi metallici a montanti e traversi prefabbricatiElementi Tipo di verifica Modalit di verifica Misura adottataGenerale Controllo esistenza del libretto di cuiallautorizzazione ministeriale rilasciata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza socialeVisivo Se non esiste il libretto, il ponteggionon pu essere utilizzato. Occorre richiedere il libretto, che deve contenere tutti gli elementi del ponteggio, alfabbricante del ponteggio.Controllo che gli elementi in tubi egiunti, eventualmente utilizzati, sianodi tipo autorizzato appartenenti a unico fabbricanteVisivo Se il controllo negativo, necessarioutilizzare elementi autorizzati appartenenti a un unico fabbricante, richiedendone il relativo libretto.Montante Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non rilevabile, ovvero difforme rispetto a quello indicato nellibretto, occorre scartare lelemento.Controllo stato di conservazione dellaprotezione contro la corrosioneVisivo Se il controllo negativo, procedere alcontrollo degli spessori: se il controllo degli spessori negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio),scartare lelemento; se il controllo degli spessori positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformit alle modalit previste dal fabbricante del ponteggio.Controllo verticalit Visivo, per esempio conutilizzo filo a piomboSe la verticalit del montante non soddisfattaoccorrescartarelelemento.Controllo spinotto di collegamento framontantiVisivo e/o funzionale Se il controllo negativo occorre scartare lelemento.Controllo attacchielementi Visivo e/o funzionale Se il controllo negativo occorre scartare lelemento.Traverso Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non rilevabile, o difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare lelemento.Controllo orizzontalit traverso Visivo Se il controllo negativo scartare lelemento.Particolari rete di sicurezzaFigura 5zamento dei lavori deve essere effet-tuato nel completo rispetto delle indi-cazioni definite dal produttore;al termine dellimpiego le reti de-vono essere lavate e lasciate asciuga-re senza esporle direttamente ai rag-gi solari. La conservazione deve av-venire in locali asciutti e protetti (icordoncini di poliammide che costi-tuiscono le reti nel giro di non pi didue anni perdono resistenza anche inragione del 50%. La loro tenuta, che a trazione e mai inferiore a 200 kg,va, pertanto, verificata con controlliperiodici sui fili di prova di cui cia-scuna rete deve essere corredata sindal momento della costruzione). l 32. PONTEGGI 33. Portata e geometria sono le discriminanti utili per la scelta dellopera provvisionaleLattivitdelCoordinatoreperlaprogettazioneagaranziadellecondizioniessenzialidisicurezzadi Andrea Vicenzi, ingegnere, Giorgio Valentini, architetto, esperti di sicurezza in cantiere, LibraSociet di ingegneriaNel settore delle costruzioni granparte delle fasi delle lavorazioniin quota sono caratterizzatedallimpiego di ponteggiche permettono lamovimentazione di personee di materiali e garantisconoun adeguato sistema di accesso edi evacuazione in caso disituazioni di emergenza. Conlentrata in vigoredel D.Lgs. n. 235/2003 il datoredi lavoro destinatariodellobbligo di fornire quelleattrezzature pi idoneea garantire e mantenerecondizioni di lavoro sicurequalora queste ultime non sianoadeguate a partire da un luogoadatto allo scopo, privilegiandola scelta di misure preventivecollettive.Dal 19 luglio 2005 sono di-ventati operativi i contenutidel D.Lgs. n. 235/2003, re-lativo ai requisiti minimi di sicu-rezza e di salute per luso delleattrezzature di lavoro per lesecu-zione dei lavori temporanei inquota. interessante approfondiresoprattutto gli aspetti legati allim-piego del ponteggio che garantiscaun lavoro sicuro, a partire da unascelta progettuale sul tipo del-lopera per concludere con alcuneriflessioni legate alla sua gestioneoperativa durante luso stesso.La premessa alla riflessioneviene fornita dallo stesso D.Lgs.n. 235/2003, che, allart. 5, stabi-lisce che Il datore di lavoro, neicasi in cui i lavori temporanei inquota non possono essere esegui-ti in condizioni di sicurezza e incondizioni ergonomiche adeguatea partire da un luogo adatto alloscopo, sceglie le attrezzature dilavoro pi idonee a garantire emantenere condizioni di lavorosicure, in conformit ai seguenticriteri:a) priorit alle misure di prote-zione collettiva rispetto alle misu-re di protezione individuale;b) dimensioni delle attrezzaturedi lavoro confacenti alla naturadei lavori da eseguire, alle solleci-tazioni prevedibili e ad una circo-lazione priva di rischi., quindi, fondamentale la scel-ta del tipo di attrezzatura in fun-zione dellopera che si deve realiz-zare, privilegiando le misure col-lettive rispetto a quelle individualie dimensionando le attrezzaturescelte in funzione della natura del-lopera da eseguire, garantendo unlavoro sicuro, una buona movi-mentazione di materiali e di perso-ne, un idoneo sistema di accessoche consenta, inoltre, una buonaevacuazione in caso di pericoloimminente.Tra le varie attrezzature (ponteg-gi, cestelli elevatori, piattaforme ae-ree, parapetti, reti di sicurezza, lineevita con imbrachi ecc.) il campodellanalisi sar limitato allo studiodei vari tipi di ponteggio fisso, chepi comunemente vengono utilizza-ti nei cantieri. necessaria, quindi, una primaconoscenza di base sulle tipologiedi ponteggio e sulle loro caratteri-stiche essenziali, nonch una spe-cifica conoscenza dellopera che sidovr realizzare e delle sue speci-fiche caratteristiche tecniche,strutturali e geometriche.Tipologie di ponteggioe loro caratteristichePonteggio fissoa telai prefabbricatiI ponteggi fissi a telai prefabbricati(si veda la figura 1 a pag. 37) sonoquasi sicuramente i pi diffusi e uti-lizzati per la loro facilit nel montag-gio e nello smontaggio: sufficienteinnestare una cavalla prefabbricatasullaltra e completare con semplicitraversi e diagonali inseriti in puntiprestabiliti dal costruttore. Questo ti-po di ponteggio, che com intuibile,richiede mano dopera di normaleprofessionalit (comunque specializ-SUPPLEMENTOPONTEGGIArticolowww.ambientesicurezza.ilsole24ore.com36 N. 2/2005 34. zata nellutilizzo), per contro risultapoco flessibile e quindi poco adattabi-le a geometrie particolari di fabbrica-ti, con elementi in rilievo o rientranzevarie.Ponteggio a tubi e giuntiI ponteggi a tubi e giunti (siveda la figura 2 a pag. 38), an-chessi ormai ampiamente diffusi,hanno il grosso vantaggio del-lestrema flessibilit, poich ilgiunto pu essere sistemato a pia-cere nei vari livelli del montante,sia regolando laltezza dei piani dilavoro sia la loro disposizione a360 sullorizzontale desiderata.Per contro, richiedono una manodopera pi specializzata per ilcollegamento dei giunti e lirrigi-dimento complessivo del ponteg-gio.Ponteggi multidirezionalia montanti e traversiDa alcuni anni sono stati im-messi nel mercato nazionale anchei cosiddetti ponteggi multidirezio-nali (si veda la figura 3 a pag. 39),a montanti e traversi prefabbricati,anche conosciuti come ponteggimisti trattandosi, appunto, di opereprovvisionali nate dalla combina-zione dei due tipi precedenti diponteggio. Essi, infatti, unisconola flessibilit del tubo e del giunto(normalmente si pu realizzare unintavolato ogni 50 cm del montan-te) con la semplicit dei telai pre-fabbricati (numerosi elementi pre-fabbricati che si adattano alle varieesigenze dellopera da realizzare).Anche il montaggio risulta piutto-sto veloce, poich i suoi innestisono facilmente realizzati con unsemplice colpo di martelletto checolloca un cuneo in unasola pre-disposta. Per contro, questi pon-teggi risultano leggermente pi co-stosi delle altre tipologie.Principali caratteristicheper una buona sceltaUna prima grande discriminan-te per effettuare la scelta del cor-retto ponteggio da utilizzare ri-guarda la portata dello stesso le-gata essenzialmente alla macroti-pologia di lavorazione che andia-mo a effettuare; in particolare,possiamo suddividere in due gros-si blocchi le tipologie di ponteggi,quelli da manutenzione e quelli dacostruzione, pensando per i primiai lavori di intonacatura e di pittu-ra e, per i secondi, ai lavori dimuratura e/o di scalpellino.La discriminante essenzial-mente legata alla classe dellim-palcato che viene utilizzato. Inquelli da manutenzione si usanotavole dellimpalcato con portateche vanno:l da 0,75 kN/m2 (circa 75 kg) neisemplici lavori di ispezione;l a 1,50 kN/m2 (circa 150 kg), neilavori di manutenzione (quali pit-turazione, pulitura di superfici, in-tonacatura, riparazioni) senza de-posito di materiali, salvo quelliimmediatamente necessari;l fino a 2,00 kN/m2 (circa 200kg), nei medesimi lavori di manu-tenzione ma con limitato depositodi materiali necessari per il lavorogiornaliero.Nei ponteggio da costruzione,invece, si usano tavole dellimpal-cato con portate che vanno:l da 3,00 kN/m2 (circa 300 kg),nei lavori di costruzione (qualimuratura, getti di calcestruzzoecc.);l a 4,50 kN/m2 (circa 450 kg), neilavori con deposito temporaneo dimateriali (quali le piazzole di cari-co);l fino a 6,00 kN/m2 (circa 600kg), nei lavori di muratura pesante(quali le vie di transito per veicolileggeri).Le portate cambiano, dunque,completamente ed fondamentaleaverne piena consapevolezza findalla fase di concezione progettua-le (o di acquisto) del ponteggio.Oltre al carico massimo sugliimpalcati altrettanto importantesapere che non sempre possibilerealizzare contemporaneamentetutti gli impalcati previsti dal pon-teggio, possibile montare soloPonteggio fisso a telai prefabbricatiFigura 1SUPPLEMENTOPONTEGGIArticolo37www.ambientesicurezza.ilsole24ore.comN. 2/2005 35. Ponteggio a tubi e giuntiFigura 2quelli specificamente autorizzati eindicati nel libretto rilasciato dalMinistero del Lavoro ed bene,fin dalla fase progettuale (o di ac-quisto), essere a conoscenza diquesta limitazione.In effetti, nei libretti di autoriz-zazione alla costruzione e impiegodel ponteggio sono indicati glischemi operativi utilizzati per ilcalcolo di verifica sulle singoleparti dello stesso ed indicato ilsovraccarico utilizzato per il cal-colo.Per esempio,