Rapporto 2007 sulleconomia lecchese Presentazione a cura di Giacomo Giusti Area Studi e Ricerche -...

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Rapporto 2007 sull’economia lecche Rapporto 2007 sull’economia lecche Presentazione a cura di Giacomo Giusti Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne

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Rapporto 2007 sull’economia leccheseRapporto 2007 sull’economia lecchese

Presentazione a cura di

Giacomo Giusti

Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne

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L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA ITALIANA (1)ITALIANA (1)

Le attuali peculiarità dell’economia internazionale “fuori controllo”Le attuali peculiarità dell’economia internazionale “fuori controllo” Costo del petrolio in continuo aumento Continua sopravalutazione dell’Euro rispetto al Dollaro per effetto

della diminuzione del costo del denaro negli U.S.A. ma dell’invarianza nel contesto dell’Unione Europea

Elevate tensioni inflattive

Tab. 1.1 – Andamento del PIL in Italia e nelle principali aree del mondo (Anni 2004- Stime 2008)

2004 2005 2006 2007 2008 Stati Uniti 4,4 3,5 3,4 1,9 1,7 Giappone 3,8 1,8 3,0 1,9 1,9 Cina 10,1 10,4 11,1 11,5 10,0 Area Euro 1,7 1,3 2,6 2,3 2,1 Mondo 4,9 4,0 4,9 2,6 2,2 Italia 1,2 0,0 1,9 1,5 0,6-0,3

Fonte: OCSER, FMI, ISTAT, Banca d’Italia

Risultato: una tendenza al rallentamento dell’economia mondiale….

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L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA ITALIANA (2)ITALIANA (2)

…e una difficoltà italiana decisamente più marcata

I 10 punti critici dell’economia italiana1. elevato debito pubblico (104% del PIL, il più elevato d’Europa);

2. frammentazione del sistema produttivo, dove il 99,8% delle imprese ha meno di 50 addetti e circa la metà delle imprese ha meno di 10 addetti;

3. elevata vocazione in settori tradizionali ad elevata maturità, a basso valore aggiunto e fortemente esposti alla concorrenza internazionale;

4. forte dipendenza energetica dall’estero;

5. scarsa dotazione infrastrutturale;

6. necessità di implementare ulteriormente le relazioni tra banche e imprese;

7. costi e tempi della burocrazia;

8. elevata pressione fiscale;

9. bassa propensione all’innovazione e alla ricerca scientifica;

10.difficoltà storiche ad avviare un processo di crescita da parte di numerose aree del Mezzogiorno, dove il divario con le regioni del Nord in termini di PIL pro capite non si riduce dagli anni Novanta.

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L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA ITALIANA (3)ITALIANA (3)

Ma è ovunque così?

I territori provinciali presentano andamenti diversificati rispetto all’andamento nazionale. Si possono distinguere:

Province procicliche (che seguono l’andamento nazionale). Vi rientrano quelle a forte caratterizzazione metropolitana (con una elevata densità abitativa, un’elevata concentrazione di imprese del terziario avanzato e di attività manifatturiere ad elevato valore aggiunto) e quelle ad elevata vocazione manifatturiera, che presentano un’alta propensione all’esportazione e un’ampia diffusione delle imprese sul territorio (si tratta prevalentemente di province del Centro-Nord).

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L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA ITALIANA (4)ITALIANA (4)

Ma è ovunque così? (1)

Province cicliche (che seguono l’andamento nazionale): rientrano quelle a forte caratterizzazione metropolitana (con una elevata densità abitativa, un’elevata concentrazione di imprese del terziario avanzato e di attività manifatturiere ad elevato valore aggiunto) e quelle ad elevata vocazione manifatturiera, che presentano un’alta propensione all’esportazione e un’ampia diffusione delle imprese sul territorio (si tratta prevalentemente di province del Centro-Nord).

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L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA ITALIANA (5)ITALIANA (5)

Ma è ovunque così? (2)

Province non cicliche: presentano in genere una elevata vocazione per i servizi tradizionali o per l’attività agricola, e un peso particolarmente rilevante della domanda interna su quella aggregata. Rientrano, inoltre, in questo raggruppamento alcune realtà caratterizzate dalla presenza sul proprio territorio di imprese appartenenti alla grande industria manifatturiera che condizionano e determinano un ciclo congiunturale per certi versi “starato” dalle tendenze nazionali, le economie in cui il comparto edilizio assume un peso particolarmente rilevante, e le province di piccole e medie dimensioni caratterizzate da una apertura medio-bassa sui mercati esteri e una fragile presenza del settore manifatturiero o che seguono un modello di sviluppo molto peculiare caratterizzato da specializzazioni produttive leader. Tali province anticipano o posticipano le fasi del ciclo economico nazionale (anti-cicliche) o sono “neutrali”(acicliche).

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L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA L’ANDAMENTO LENTO DELL’ECONOMIA ITALIANA (5)ITALIANA (5)

Ma è ovunque così?

La provincia di Lecco rischia di risentire in misura particolarmente elevata del rallentamento dell’economia italiana previsto per il 2008, dato un andamento del Pil provinciale che nell’ultimo decennio è risultato molto simile a quello nazionale.

Province ad “Alto” impatto del ciclo economico nazionale nel 2008

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L’ANDAMENTO RECENTE DEI PRINCIPALI L’ANDAMENTO RECENTE DEI PRINCIPALI INDICATORI NELLA PROVINCIA DI LECCO (1)INDICATORI NELLA PROVINCIA DI LECCO (1)

Nel 2007 la provincia di Lecco conferma i segnali di ripresa registrati nel corso dell’anno precedente, con una variazione positiva del prodotto interno lordo, una lieve espansione della base imprenditoriale, e soprattutto un forte aumento delle esportazioni e delle importazioni che evidenzia la crescente apertura del territorio alle opportunità provenienti dai mercati internazionali. Anche il turismo come meglio vedremo più avanti fa segnare una netta inversione di tendenza

Lecco Lombardia Italia

PIL +4,5 +4,6 +3,8

Imprese registrate +0,4 -0,6 0,0

Occupati +0,5 +0,8 +1,0

Presenze turistiche* -4,3 +2,0 +3,2

Esportazioni +12,4 +8,6 +8,0

Importazioni +14,6 +11,8 +4,4

Impieghi bancari** +4,2 +3,3 +4,7

Sofferenze bancarie** +4,3 +2,2 +2,1

(*) Le variazioni fanno riferimento al periodo 2006/2005(**) Le variazioni fanno riferimento al semestre Dicembre 2006-Giugno 2007

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L’ANDAMENTO RECENTE DEI PRINCIPALI L’ANDAMENTO RECENTE DEI PRINCIPALI INDICATORI NELLA PROVINCIA DI LECCO (2) INDICATORI NELLA PROVINCIA DI LECCO (2)

Lecco Lombardia Italia

PIL pro-capite (euro) 28.237 33.440 25.862

Imprese registrate ogni 100 ab. 8,3 10,1 10,4

Tasso di occupazione (%) 66,5 66,7 58,7

Tasso di disoccupazione (%) 2,6 3,4 6,1

Concentrazione turistica* (%) 47,8 106,8 157,4

Tasso di apertura (%) 63,7 73,1 47,3

Tasso di copertura (%) 159,5 76,1 97,4

Dotazione infrastrutturale (n. indice) 81,2 112,4 100,0

Impieghi bancari pro-capite** (euro) 23.049 44.380 24.257

Sofferenze bancarie su impieghi** (%)

2,9 1,7 3,3

(*) Anno 2006, (**) Giugno 2007La motivazione di un pil procapite ancora distante dalla media lombarda è riconducibile alla elevata vocazione manifatturiera in settori tradizionali del made in Italy che per anni, in passato, si sono avvantaggiati delle manovre di svalutazione monetaria che li mettevano al riparo dalla concorrenza di altri Paesi industriali; solo negli ultimi anni, infatti, le imprese manifatturiere italiane si sono riposizionate su fasce di mercato di maggior qualità in grado di garantire un più elevato valore aggiunto.

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L’ANDAMENTO DEL PRODOTTO INTERNO L’ANDAMENTO DEL PRODOTTO INTERNO LORDO NELL’ULTIMO QUADRIENNIOLORDO NELL’ULTIMO QUADRIENNIO

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

Lecco 6,4 2,5 2,9 4,5

Lombardia 6,9 1,9 3,9 4,6

Italia 4,2 2,6 3,6 3,8

2004/2003 2005/2004 2006/2005 2007/2006

Allargando l’orizzonte temporale di riferimento, appare evidente la fase di ripresa dell’economia lecchese dopo un periodo non facile; mentre nel 2005 e nel 2006 il prodotto interno lordo ha registrato (a prezzi correnti) una variazione alquanto contenuta, risentendo delle criticità registrate a livello nazionale, nell’ultimo anno l’andamento del PIL è stato decisamente migliore ed ha evidenziato una variazione superiore a quella media nazionale.

Nel 2007 Lecco si colloca in settima posizione all’interno della regione dopo Pavia (5,8%), Brescia (5,7%), Sondrio (5,6%), Bergamo (5,5%), Varese (5,5%) e Cremona (4,8%). Allargando l’arco di riferimento all’ultimo quadriennio, la provincia presenta una crescita (+17,4%) superiore a quella media nazionale (+15%), non riuscendo a raggiungere quella regionale (+18,4%), frutto della presenza di realtà che hanno registrato negli ultimi anni una variazione positiva più sostenuta, come nel caso di Bergamo o Brescia

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I SETTORI PRODUTTIVI I SETTORI PRODUTTIVI DELL’ECONOMIA LECCHESEDELL’ECONOMIA LECCHESE

Agricoltura

Industria

ServiziTotale

economiaIn senso stretto

Costruzioni Totale

Varese 0,3 32,6 5,7 38,3 61,4 100,0

Como 0,7 29,1 6,5 35,6 63,7 100,0

Lecco 0,4 38,2 6,2 44,4 55,1 100,0

Sondrio 2,0 22,6 8,9 31,5 66,5 100,0

Milano 0,2 23,1 4,0 27,2 72,6 100,0

Bergamo 1,0 32,8 9,4 42,2 56,8 100,0

Brescia 2,1 33,1 7,0 40,1 57,8 100,0

Pavia 2,9 22,7 6,2 28,9 68,2 100,0

Lodi 3,7 26,4 7,5 33,9 62,3 100,0

Cremona 5,4 30,3 5,3 35,6 59,1 100,0

Mantova 5,0 35,1 5,8 40,9 54,2 100,0

Lombardia 1,1 27,5 5,6 33,1 65,9 100,0

Nord Ovest 1,2 25,2 5,6 30,7 68,0 100,0

Italia 2,1 20,5 6,1 26,6 71,4 100,0

Valore più alto in Italia, grazie alle importanti produzioni distrettuali della meccanica e del tessile.

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L’ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI L’ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI NELL’ULTIMO SESSENNIO (1)NELL’ULTIMO SESSENNIO (1)

Dopo la riduzione dell’export registrata nel 2003, negli anni successivi si rilevano esclusivamente variazioni positive, particolarmente sostenute nel 2005 e nel 2007 e più contenute nel 2004 e nel 2006. In questo contesto è interessante rilevare come, ad eccezione del 2006, la provincia di Lecco presenti negli altri anni osservati, compresi tra il 2004 e il 2007, variazioni sempre superiori a quelle medie nazionali. A tal proposito, occorre rilevare la concentrazione e l’aumento delle esportazioni in Paesi ad economia avanzata, a conferma della ritrovata competitività delle imprese del territorio.

-10,0

-5,0

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

Lecco -7,0 8,1 16,7 8,9 12,4

Lombardia 0,4 4,2 7,7 9,3 8,6

Italia -1,6 7,5 5,5 10,7 8,0

2003/2002 2004/2003 2005/2004 2006/2005 2007/2006

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L’ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI L’ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI NELL’ULTIMO SESSENNIO (2)NELL’ULTIMO SESSENNIO (2)

2003 2004 2005 2006 2007*

Tasso di copertura (Esportazioni /Importazioni)

Varese 138,4 138,5 140,6 148,2 153,3

Como 180,0 173,0 173,3 168,7 175,0

Lecco 189,0 171,8 172,6 162,7 159,5

Sondrio 135,7 112,5 119,5 123,5 122,2

Milano 53,3 49,8 52,1 53,4 49,9

Bergamo 146,3 151,9 145,9 144,6 147,6

Brescia 153,7 155,7 151,8 141,0 144,6

Pavia 59,6 54,5 55,3 49,1 50,9

Lodi 68,3 71,1 72,3 66,1 65,0

Cremona 74,4 76,4 73,0 81,7 76,0

Mantova 137,0 139,5 136,5 117,2 141,8

Lombardia 77,3 74,9 76,7 78,3 76,1

Nord Ovest

86,3 83,9 85,1 85,5 83,5

Italia 100,6 99,6 97,0 94,2 97,4

Nonostante un aumento percentuale delle importazioni superiore a quello delle esportazioni, il tasso di copertura resta superiore al 100, evidenziando la presenza di un saldo della bilancia commerciale positivo; il valore dell’indice, infatti, risulta pari a 159,5, il valore più alto dopo Como (175,0) tra le undici realtà lombarde. Il tasso di copertura si presenta superiore al 100 anche in altre province lombarde ad elevata vocazione industriale, Osservando il valore dell’indice negli ultimi anni. Lecco registra una graduale diminuzione, per effetto di un aumento delle importazioni superiore a quello delle esportazioni, fenomeno comune a larga parte del territorio regionale e nazionale; tuttavia, mentre in Italia nel 2007 si registra una nuova crescita del valore dell’indice, nella provincia di Lecco prosegue la dimuzione

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LE ESPORTAZIONI E I SETTORI LE ESPORTAZIONI E I SETTORI PRODUTTIVIPRODUTTIVI

2006 2007* 2006 V.%

2007 V.%

VAR. % 07/06

Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura 6.246 4.117 0,2 0,1 -34,1 Prodotti della pesca e della piscicoltura 5 8 0,0 0,0 57,9 Minerali energetici e non energetici 112 108 0,0 0,0 -4,3 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 132.649 156.036 4,1 4,3 17,6 Prodotti delle industrie tessili e dell'abbigliamento 277.336 277.042 8,6 7,6 -0,1 Cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari 6.091 5.806 0,2 0,2 -4,7 Legno e prodotti in legno 7.885 7.582 0,2 0,2 -3,8 Pasta da carta, carta e prodotti di carta; prodotti dell'editoria e della stampa

60.642 70.247 1,9 1,9 15,8

Coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari 23 61 0,0 0,0 161,9 Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 95.858 131.161 3,0 3,6 36,8 Articoli in gomma e materie plastiche 92.278 102.690 2,9 2,8 11,3 Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 17.307 16.276 0,5 0,4 -6,0 Metalli e prodotti in metallo 1.329.188 1.536.487 41,1 42,2 15,6 Macchine ed apparecchi meccanici 653.344 743.510 20,2 20,4 13,8 Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche 289.556 305.510 9,0 8,4 5,5

Mezzi di trasporto 211.658 223.636 6,5 6,1 5,7 Altri prodotti delle industrie manifatturiere 53.234 53.455 1,6 1,5 0,4 Totale prodotti trasformati e manufatti 3.227.050 3.629.499 99,7 99,8 12,5 Prodotti delle attività informatiche, professionali ed imprenditoriali 251 95 0,0 0,0 -62,0

Prodotti di altri servizi pubblici, sociali e personali 87 151 0,0 0,0 73,2 Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie 1.387 3.497 0,0 0,1 152,1

TOTALE EXPORT 3.235.139 3.637.475 100,0 100,0 12,4

Dati in migliaia di euro

Tutti i settori più significativi del Lecchese hanno avuto una crescita sostenuta con la parziale eccezione del tessile

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LE ESPORTAZIONI E I MERCATI DI LE ESPORTAZIONI E I MERCATI DI SBOCCOSBOCCO

Dati in migliaia di euro

2006 2007* 2006 V.%

2007 V.%

VAR. % 07/06

EUROPA 2.693.537 3.036.365 83,3 83,5 12,7 UE 27 2.403.552 2.712.288 74,3 74,6 12,8 Europa centro orientale 403.481 466.838 12,5 12,8 15,7 Altri paesi europei 190.969 214.527 5,9 5,9 12,3 AFRICA 74.162 79.706 2,3 2,2 7,5 Africa settentrionale 52.047 62.644 1,6 1,7 20,4 Altri paesi africani 22.114 17.062 0,7 0,5 -22,8 AMERICA 209.477 203.594 6,5 5,6 -2,8 America settentrionale 155.975 151.621 4,8 4,2 -2,8 America centro-meridionale 53.502 51.973 1,7 1,4 -2,9 ASIA 235.230 295.136 7,3 8,1 25,5 Medio oriente 107.421 148.015 3,3 4,1 37,8 Asia centrale 17.315 20.838 0,5 0,6 20,4 Asia orientale 110.495 126.283 3,4 3,5 14,3 OCEANIA E ALTRI TERRITORI 22.733 22.674 0,7 0,6 -0,3 MONDO 3.235.139 3.637.475 100,0 100,0 12,4 Principali mercati di riferimento europei (tutti in espansione nel 2007): Germania. Francia, Regno Unito e Spagna. Quindi forte correlazione fra andamento delle esportazioni e trend economici di alcuni Paesi europei. Al di fuori dell’Europa, con riferimento al mercato americano, influiscono negativamente il cambio dell’euro rispetto al dollaro e la dinamica della domanda americana non particolarmente favorevole, legata alla crisi dei mutui subprime e alle difficoltà di consumo di alcune fasce della popolazione.

Italia=71,4%

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LA VOCAZIONE IMPRENDITORIALE DEL LA VOCAZIONE IMPRENDITORIALE DEL TERRITORIO LECCHESETERRITORIO LECCHESE

8,7 8,98,3

9,4

11,2

8,910,1

9,58,5 8,8

10,810,1 10,4

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

Modesto livello di vocazione imprenditoriale (quartultimo valore in Italia precedendo solamente Trieste, Palermo e Belluno). La minore vocazione imprenditoriale non è, tuttavia, riconducibile a scarso spirito d’iniziativa quanto ad una diversa struttura produttiva: le imprese lecchesi presentano infatti una maggiore dimensione media rispetto a quanto avviene in Italia (4,1 addetti a Lecco a fronte dei 3,5 a livello nazionale).

La distanza con Milano si spiega sia alla elevata vocazione terziaria, con numerose piccole imprese di servizi, sia alla tendenza da parte degli imprenditori a concentrare nel capoluogo l’attività professionale e di impresa, per usufruire di maggiori opportunità rispetto ai territori limitrofi.

Numero di imprese registrate ogni 100 abitanti

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L’EVOLUZIONE TEMPORALE DEL TESSUTO L’EVOLUZIONE TEMPORALE DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE NELL’ULTIMO SETTENNIO (1)IMPRENDITORIALE NELL’ULTIMO SETTENNIO (1)

-1,0

-0,5

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

Lecco 1,5 1,8 2,2 1,5 1,5 0,4

Lombardia 1,3 1,4 1,9 1,6 1,2 -0,6

Italia 0,7 1,3 1,6 1,3 0,9 0,0

2002/2001 2003/2002 2004/2003 2005/2004 2006/2005 2007/2006

Dalla variazione del numero di imprese appare evidente il rallentamento della crescita del tessuto produttivo registrato in Italia negli ultimi anni; tale andamento ha interessato anche la provincia di Lecco, che presenta tassi di sviluppo crescenti tra il 2001 e il 2004 e decrescenti negli anni successivi, passando da +2,2% nel 2004 a +0,4% nel 2007.

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L’EVOLUZIONE TEMPORALE DEL TESSUTO L’EVOLUZIONE TEMPORALE DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE NELL’ULTIMO SETTENNIOIMPRENDITORIALE NELL’ULTIMO SETTENNIO

Ad eccezione del manifatturiero, che attraversa una fase di “razionalizzazione” con l’uscita dal mercato delle imprese meno competitive, la fase di espansione investe tutti i settori economici, evidenziando la crescente vitalità del tessuto produttivo locale; in particolare sono alcuni servizi alla persona (come quelli sanitari e sociali) a registrare la crescita più sostenuta, seguiti dalla “filiera energetica” che sta vivendo una fase di cambiamento su tutto il territorio nazionale per effetto del processo di liberalizzazione del mercato; questi due comparti, pur in crescita, presentano però ancora un peso limitato in termini di numerosità imprenditoriale in provincia, anche per la necessità di elevati investimenti che comporta maggiori difficoltà di ingresso nel mercato.

2001 2006 2007 Var.% 07/06

Var.% 07/01

Distr.% 2007*

Agricoltura, caccia e silvicoltura 1.130 1.209 1.230 1,7 8,8 5,1 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 8 15 16 6,7 100,0 0,1 Estrazioni di minerali 10 10 10 0,0 0,0 0,0 Attività manifatturiere 5.040 4.847 4.804 -0,9 -4,7 20,1 Produzione/distribuzione energia elettrica, gas e acqua 12 15 16 6,7 33,3 0,1 Costruzioni 3.558 4.242 4.373 3,1 22,9 18,3 Commercio all'ingrosso e al dettaglio 5.769 5.904 5.825 -1,3 1,0 24,4 Alberghi e ristoranti 1.116 1.219 1.236 1,4 10,8 5,2 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 787 851 818 -3,9 3,9 3,4 Intermediazione monetaria e finanziaria 560 572 581 1,6 3,8 2,4 Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca 2.984 3.605 3.726 3,4 24,9 15,6 Istruzione 49 53 57 7,5 16,3 0,2 Sanità e altri servizi sociali 76 111 113 1,8 48,7 0,5 Altri servizi pubblici, sociali e personali 1.004 1.084 1.081 -0,3 7,7 4,5 Imprese non classificate 64 146 156 6,8 143,8 - TOTALE SETTORI 22.167 23.883 24.042 0,7 8,5 100,0

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L’EVOLUZIONE DEL MERCATO DEL L’EVOLUZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO LECCHESELAVORO LECCHESE

I valori tra parentesi presentano un errore campionario superiore al 25%

Occupati in aumento e disoccupazione ai minimi storici da quattro anni a questa parte con però ancora una volta forti squilibri di genere e occupazione fortemente vocata al manifatturiero (46,5% terzo maggiore valore del paese dopo Belluno e Macerata) che presumibilmente penalizza il “gentil sesso”.

Questo squilibrio potrebbe essere alla base di un fenomeno che per la prima volta si è osservato nel 2007 e quindi aspetta anche delle conferme ulteriori, vale a dire una diminuzione dell’offerta di lavoro da parte dei residenti (cosiddetto tasso di attività) che laddove dovesse perdurare

Maschi Femmine Totale 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007

Varese 2,1 4,2 2,6 2,1 5,3 6,2 5,3 3,9 3,5 5,1 3,8 2,9 Como 2,5 3,9 2,8 3,2 4,8 4,3 5,1 5,0 3,4 4,1 3,8 3,9 Lecco 1,4 1,8 2,0 1,7 4,6 5,3 5,0 4,0 2,7 3,2 3,2 2,6 Sondrio 2,8 2,7 2,8 3,7 6,3 5,9 4,5 5,5 4,2 4,0 3,5 4,4 Milano 3,6 3,6 3,4 3,3 6,0 5,0 4,4 4,4 4,6 4,2 3,9 3,8 Bergamo 2,7 1,8 1,7 1,5 5,0 5,3 5,0 4,2 3,6 3,2 3,0 2,6 Brescia 2,1 2,8 3,0 1,9 5,7 6,2 4,8 5,2 3,5 4,2 3,7 3,2 Pavia 3,2 2,9 2,9 2,5 5,7 6,2 6,2 5,3 4,3 4,3 4,3 3,7 Lodi [2,9] [2.5] [2] [2,4] 6,1 4,9 5,1 6,4 4,2 3,5 3,2 4,1 Cremona 2,8 2,8 3,0 2,5 6,5 6,9 6,6 3,9 4,3 4,4 4,5 3,1 Mantova 1,9 2,6 1,7 2,4 5,0 5,9 5,0 4,7 3,2 3,9 3,0 3,4 Lombardia 2,9 3,1 2,9 2,6 5,6 5,4 4,8 4,6 4,0 4,1 3,7 3,4 Italia 6,4 6,2 5,4 4,9 10,5 10,1 8,8 7,9 8,0 7,7 6,8 6,1

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LECCO E IL TURISMO (1)LECCO E IL TURISMO (1)

Arrivi Presenze

2006 2007 Var.% 2006 2007 Var.%

Inverno 25.492 26.269 +3,0 45.167 43.766 -3,1

Primavera 37.006 39.963 +8,0 88.290 98.981 +12,1

Estate 55.756 59.224 +6,2 211.447 248.516 +17,5

Autunno 40.328 40.988 +1,6 108.587 93.165 -14,2

Totale 4 stagioni

158.582 166.444 +4,9 453.491 484.428 +6,8

La provincia di Lecco presenta nel complesso una minore vocazione turistica rispetto alla media nazionale, con quasi 48 turisti ogni 100 abitanti a fronte di un valore regionale e nazionale decisamente più elevato (Lecco si colloca al 92° posto nella graduatoria nazionale riferita all’anno 2006) ma trend positivo decisamente positivo nel 2007. Degno di menzione l’aumento più marcato delle presenze rispetto a quello degli arrivi, espressione di una crescente capacità del turismo locale di trattenere i suoi visitatori.

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LECCO E IL TURISMO (2)LECCO E IL TURISMO (2)

Sul fronte delle presenze particolarmente significativa è la crescita del turismo “montano” grazie anche alle diverse situazioni climatiche che hanno condizionato l’andamento della stagione sciistica. mentre in controtendenza è la componente Area Affari (-8,8%), che esercita un ruolo importante per l’alta domanda di servizi ad elevato valore aggiunto ad essa collegati, ma che tende sempre più a connotarsi come turismo “mordi e fuggi”. La permanenza media dei visitatori nella provincia di Lecco risulta, infatti, pari a 2,2 giorni per quest’ultima tipologia di prodotto, a 3,3 giorni per il Lago e a 4,5 giorni per la Montagna.

  Arrivi Presenze

  2006 2007 Var.% 2006 2007 Var.%

Lago 66.444 69.325 4,3 216.686 226.902 4,7

Montagna 18.501 20.126 8,8 52.987 89.937 69,7

Affari 73.637 76.993 4,6 183.818 167.589 -8,8

Totale 158.582 166.444 5,0 453.491 484.428 6,8

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IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (1)IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (1)

215,4

83,6 81,2

42,2

145,2

99,883,4 91,0 85,8 81,7

66,9

112,4 108,0

VA CO LC SO MI BG BS PV LO CR MN Lomb NordOvest

Indici di dotazione infrastrutturale (Italia=100) delle province lombarde

Permane critica la situazione della rete stradale sia in termini di presenza sul territorio che in termini di raggiungibilità

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IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (2)IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (2)

A.Q.S.T. (Accordo quadro di Sviluppo Territoriale)

Ha individuato tre filoni di intervento

•migliorare l’efficacia dei collegamenti del Lecchese con la Pedemontana, con il sistema autostradale lombardo e con l’aeroporto di Malpensa

INTERVENTI PREVISTI

•interventi per il miglioramento del collegamento stradale tra Lecco e Bergamo,

•il collegamento veloce delle Province di Lecco e Sondrio con il sistema viario pedemontano attraverso la SS 36 (peduncolo Nibionno-Albese con Cassano) e attraverso la SP 51 (variante di Casatenovo e Monticello Brianza),

•il nuovo ponte sull’Adda per connettere la SP 72 e la SS 639,

•la manutenzione straordinaria per la Statale 36 Monza–Colico,

•il collegamento Val Varrone–Strada Provinciale 72,

•la riqualificazione della viabilità stradale valvassinese e il nuovo collegamento a Cortenova (SP 62)

•la riqualificazione del tracciato della SP 342

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IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (3)IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (3)

concorrere alla trasformazione dei collegamenti ferroviari in una reale alternativa per la mobilità di persone e merci

INTERVENTI PREVISTI

•raddoppio ferroviario della linea Carnate–Airuno (attualmente in corso) con l’ammodernamento di alcune stazioni,

•riorganizzazione del nodo ferroviario della stazione di Lecco,

•collegamento della Stazione Olgiate-Calco con la SP 342

•riqualificazione delle linee ferroviarie Monza-Molteno-Lecco e Lecco-Albate-Camerlata-Como,

•attuazione del nodo di interscambio presso la stazione di Calolziocorte.

promuovere un più efficace utilizzo della navigazione lacuale quale alternativa di trasporto

INTERVENTI PREVISTI

•il ripristino della navigabilità con l’idrovia dell’Adda,

•la realizzazione di un porto turistico a Lecco con investimenti anche per l’attività ricettiva, l’urbanizzazione primaria e modifiche alla viabilità attuale,

•la realizzazione di un attracco battelli con pontile e zona di rimessaggio e cantiere navale

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IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (4)IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (4)

VA CO LC SO MI BG BS PV LO CR MN LombNord Ovest

2007

Rete stradale 56,0 49,2 34,3 38,3 87,2 88,4 118,8 115,9 147,9 63,5 69,4 84,7 115,3

Rete ferroviaria 125,4 60,5 104,5 70,9 77,4 46,9 64,4 102,1 101,4 110,5 51,2 78,1 91,0

Porti* 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 57,6

Aeroporti* 1.163,9 28,2 0,0 0,0 167,3 195,1 38,0 10,5 0,0 11,1 2,7 174,0 124,1

Impianti e reti energetico-ambientali 175,3 147,0 179,1 51,2 176,2 152,4 141,0 129,6 182,0 136,5 163,7 154,5 129,6

Strut. e reti per la telefonia e telem.* 153,9 139,3 132,8 43,4 185,2 123,8 108,9 74,2 96,5 89,4 84,4 131,9 114,1

Reti bancarie e di servizi vari 142,4 133,0 114,6 67,1 278,3 116,0 114,6 80,0 89,0 86,6 78,4 160,0 137,3

Strutture culturali e ricreative 93,5 83,8 80,0 53,8 165,5 89,6 72,0 179,2 81,7 150,0 85,2 117,5 108,5

Strutture per l'istruzione 108,5 101,5 64,9 38,7 157,8 90,7 80,7 87,8 78,8 79,9 67,8 105,6 96,4

Strutture Sanitarie 156,2 103,6 115,2 60,5 197,9 108,9 103,7 138,0 92,4 96,8 72,8 135,3 117,2

TOTALE 215,4 83,6 81,2 42,2 145,2 99,8 83,4 91,0 85,8 81,7 66,9 112,4 108,0

TOTALE SENZA PORTI 239,3 92,9 90,3 46,9 161,4 110,9 92,6 101,1 95,3 90,8 74,3 124,9 113,6

Da un punto di vista delle infrastrutture a maggiore vocazione sociale i problemi più significativi si riscontrano per le strutture culturali e ricreative e in quelle per l’istruzione. Le prime sono penalizzate dalla carenza del sistema bibliotecario non tanto in termini assoluti (95) ma in termini qualitativi. Sono infatti assenti sul territorio biblioteche a gestione statale che sono quelle di maggior pregio. Qualche problema anche per quanto concerne l’assenza di alcune tipologie museali e attrazioni naturali (giardini zoologici, acquari, orti botanici)

Per le seconde pesa l’assenza di un sede universitaria in provincia ed una offerta didattica che sia pure complessivamente soddisfacente proviene da fuori provincia ed è fortemente orientata da un punto di vista disciplinare alle specialita’ingegneristiche (Politecnico di Milano) a cui si affianca un corso di Educazione Professionale della facoltà di chirurgia dell’Insubria

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IL CREDITO (1)IL CREDITO (1)

Pur mantenendosi su livelli molto elevati Lecco è l’unica provincia lombarda in cui è in calo in questo decennio la diffusione del sistema bancario rispetto alla potenziale domanda. Crescono gli impieghi sia pure in misura più contenuta rispetto al dato nazionale , in considerazione dell’elevato livello medio di impieghi per azienda e delle caratteristiche del sistema produttivo locale, costituito quasi interamente da piccole e soprattutto medie imprese. Inoltre, il dato è condizionato dall’alto numero di nuove imprese, generalmente di piccolissime dimensioni, che hanno in genere minor propensione all’investimento e maggiori difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari

2001 2006 Giugno 2007 Var. %

Giugno 2007/2006 Var. %

2006/2001 Varese 130.234 158.121 166.603 5,4 21,4 Como 149.948 177.435 175.627 -1,0 18,3 Lecco 167.713 210.371 216.678 3,0 25,4 Sondrio 128.680 146.556 149.489 2,0 13,9 Milano 283.506 394.209 406.128 3,0 39,0 Bergamo 169.470 240.924 252.630 4,9 42,2 Brescia 198.781 271.511 291.624 7,4 36,6 Pavia 83.133 114.331 116.692 2,1 37,5 Lodi 129.835 195.062 187.648 -3,8 50,2 Cremona 147.441 194.998 204.914 5,1 32,3 Mantova 173.504 239.088 248.565 4,0 37,8 Lombardia 210.292 287.865 297.809 3,5 36,9 Italia 117.603 159.259 165.330 3,8 35,4

Impieghi bancari medi per azienda. Dati in euro

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IL CREDITO (2)IL CREDITO (2)

Nel primo semestre 2007 si registra nella provincia lecchese una inversione di tendenza, con le sofferenze che riprendono a crescere (+4,3%) ad un tasso superiore a quello medio regionale e nazionale, elemento questo da tener monitorato in quanto potrebbe essere la spia di alcune situazioni di criticità incipienti, non necessariamente attribuibili alle imprese ma anche alle famiglie.

2001 2006 Giugno 2007 Var. %

Giugno 2007/2006 Var. %

2006/2001 Varese 462 534 555 3,9 15,6 Como 387 317 315 -0,6 -18,1 Lecco 229 207 216 4,3 -9,6 Sondrio 163 84 85 1,2 -48,5 Milano 3.521 3.625 3622 -0,1 3,0 Bergamo 449 647 673 4,0 44,1 Brescia 537 921 945 2,6 71,5 Pavia 333 287 308 7,3 -13,8 Lodi 97 108 119 10,2 11,3 Cremona 206 167 203 21,6 -18,9 Mantova 248 212 222 4,7 -14,5 Lombardia 6.633 7.109 7263 2,2 7,2 Nord 15.468 18.949 19.666 3,8 22,5 Italia 45.616 46.861 47.822 2,1 2,7

Sofferenze bancarie (dati in milioni di euro)